vivi e sorridi! hakuna matata!

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vivi e sorridi! hakuna matata!
VIVI E SORRIDI! HAKUNA MATATA!
Lo Swahili oltre ad essere una lingua è anche una vera e propria cultura che unisce elementi africani, arabi e
indiani fino a renderla unica e speciale. È questo che rende Mombasa una città davvero interculturale e
questa esperienza non mi ha fatto scoprire solo una cultura, ma mostra la convivenza e l’integrazione di
differenti modi di vivere e di pensare.
Ed è proprio per questo che ognuno, tramite questo programma, vive un’avventura diversa: ci si può
ritrovare in una famiglia cattolica, musulmana, o addirittura indo musulmana, ma non bisogna spaventarsi
per questo.
Io sono stata ospitata da una famiglia musulmana composta dai genitori, una sorellina di 4 anni e due
fratellini di 6 e 8 anni e non sapevo come mi sarei trovata, non essendo nemmeno abituata a fratellini più
piccoli. Ma poi ho imparato a conoscerli e mi sono trovata veramente bene; hanno saputo davvero
accogliermi e farmi sentire a casa... e questo lo dico con un nodo alla gola: un mese e mezzo può bastare
per affezionarsi e non voler più andare via!
Trovarmi in una famiglia musulmana mi ha permesso inoltre di osservare una religione diversa dalla mia,
soprattutto in un periodo molto importante per loro che è il Ramadan. Avevo
sempre visto questa loro usanza come un enorme sacrificio ed una cosa
impensabile da fare finchè non ho conosciuto la mia famiglia e capito quanto
per loro sia importante e necessario impegnarsi per il digiuno. Poi proprio
durante questo periodo la città è illuminata alla sera e durante l’Eid day, il
giorno che stabilisce la fine del Ramadan, si fanno molti festeggiamenti ed è
una giornata piena di gioia, in cui ho visto davvero la felicità negli occhi delle
persone.
La scuola è stata un’altra bellissima esperienza in cui ho conosciuto molte
persone meravigliose con cui ho parlato, scherzato e mi sono confrontata,
scoprendo ulteriori cose nuove e seguendo le lezioni in inglese e swahili. E’
stato molto interessante inoltre notare la loro curiosità sull’Italia e sulle
nostre abitudini.
Poi… Hakuna matata!
Questa è una parola che avrete probabilmente già sentito, ma che capirete davvero conoscendo qualcuno
che vive tutti i giorni con questa filosofia di vita: nessun problema!
Si, perché i ritmi di vita frenetici a cui siamo abituati là non esistono. La calma, la disponibilità e
l’accoglienza sono invece parole chiave. I problemi si risolvono con un sorriso!
C’è tanta possibilità di fare amicizia e di conoscere persone anche in posti di passaggio come un
supermercato o il mercato, senza alcun timore ma con molta umiltà, anche un semplice “jambo”.
Il segreto è mettersi in gioco. Abbandonare i pregiudizi (che spesso sono solo frutto di ignoranza o falsi
miti). Staccare la spina e non stare sempre collegati con gli amici dall’Italia. L’esperienza è una e c’è stato
tutto il tempo di raccontare al ritorno. Basta parlare con la famiglia ospitante, giocare con i fratellini,
confrontarsi, e vivere davvero l’esperienza, portando tanta voglia di scoprire, di conoscere, di divertirsi e
soprattutto sfoggiando il miglior sorriso.
Le difficoltà ci sono state, soprattutto all’inizio, ma
è normale e bisogna affrontarle. Solo così si può
diventare più forti e acquistare sicurezza e direi
che è anche questa una cosa che mi sono portata a
casa e che ho imparato bene: essere forte.
Ho lasciato inoltre che il Kenya mi aprisse la
mente, capendo che il mondo non è solo Iphone o
scarpe firmate, non è solo apparenza, benessere,
ricchezza, ma è sorriso, gentilezza, semplicità e
amore.
Prima di partire, per alcune persone sembrava davvero che stessi andando nella capanna più sperduta a
vivere con la tribù più selvaggia al mondo, molti erano sconvolti, mi chiedevano come facessi, che era una
cosa assurda, difficile. Io all’inizio non sapevo cosa aspettarmi oppure cosa rispondere ma adesso so che ciò
che ho vissuto mi è servito davvero tanto. Ha cambiato il mio modo di pensare, di vedere il mondo, di
affrontare le difficoltà e di crearmi meno problemi, capendo che quelli che criticavano la mia scelta
semplicemente non avevano neanche idea di quello che avrei fatto, di ciò che avrei vissuto ed intendo
proprio questo quando parlo di pregiudizi. Cercare di eliminare i pregiudizi, capire che spesso ciò che
pensiamo deriva solo da modi di pensare sbagliati e che non riusciamo a cambiare, di fatti che osserviamo
solo con i paraocchi.
Quello che vi posso dire infine è che sono stata molto più contenta di aver vissuto un’esperienza in Kenya
rispetto a destinazioni più gettonate e con una cultura simile alla nostra. Quando può ricapitare
un’occasione del genere??
Vorrei poi concludere con una frase che mi ha accompagnato durante tutta questa avventura e che tuttora
seguo, cioè “L’essenza dello spirito umano sta nelle nuove esperienze”.
E questa è stata sicuramente meravigliosa. Ringrazio davvero i miei genitori e Intercultura per
l’opportunità!
Letizia