linee del suo programma

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linee del suo programma
La rappresentanza degli interessi e la partecipazione ai processi legislativi e di sviluppo dei settori economici rilevanti per la nostra categoria costituiscono il fondamento dell’azione associativa, realizzata da ANAV attraverso i suoi Organi e la Presidenza. Nell’attuale quadro normativo ed economico, le incertezze legislative e finanziarie riguardano purtroppo, a vario titolo ed in varie forme tutti i settori di interesse delle imprese associate. Infatti, non è ben chiaro il disegno di politica industriale relativo al trasporto pubblico locale, non definito il quadro normativo delle autolinee di competenza statale, addirittura inesistente nell’agenda istituzionale il settore del noleggio autobus. In questa situazione la politica di rappresentanza degli interessi svolta dalle associazioni di categoria, diviene sempre più imprescindibile, essendo purtroppo chiaro che le politiche di settore non mirano a far crescere le imprese (sia in termini dimensionali che di redditività) e pertanto solo una forte coesione associativa può garantire probabilità di successo alle numerose proposte che, finora, hanno caratterizzato positivamente la presenza di ANAV nel contesto politico istituzionale nazionale e locale. La Presidenza che, grazie al consenso ricevuto dal Consiglio Direttivo, mi accingo a svolgere sarà pertanto attuata con spirito di continuità rispetto a quella che mi ha preceduto e sarà caratterizzata innanzitutto da forti e chiari elementi identificativi, tutti finalizzati a rafforzare l’azione associativa e soprattutto a difendere gli interessi di tutte le imprese, senza le quali sia l’ANAV sia il suo Presidente sarebbero puro esercizio accademico. COESIONE ASSOCIATIVA L’ANAV, come tutte le Associazioni di categoria, è organizzata secondo il criterio misto della democrazia e dalla leadership che, correttamente applicato, deve garantire trasparenza, dibattito interno, capacità di sintesi e soprattutto capacità di rappresentanza efficace nei tavoli istituzionali e nella inevitabile attività di lobby in sede legislativa e di programmazione. Il corretto e costante funzionamento degli Organi associativi non deve corrispondere ad un rituale ossequio alla Statuto, ma deve essere il momento di dibattito, di approfondimento e di decisione sulle strategie da adottare nei contesti esterni. Una volta prese le decisioni ed adottate le strategie, non devono esistere retro pensieri e deviazioni di sorta, ma solo azioni unidirezionali di tutti i dirigenti associativi finalizzate a raggiungere gli obiettivi. Il Presidente ha il dovere di garantire la massima trasparenza e la massima consultazione interna, ma deve avere la capacità e la possibilità di fare sintesi per avanzare proposte utili e realmente efficaci per la categoria. Il funzionamento interno di ANAV ha sempre garantito la salvaguardia e l’applicazione dei principi appena esposti: il delicato momento politico ed economico, ci impone un 1
rafforzamento della coesione interna e soprattutto quell’orgoglio dell’appartenenza che trasforma una squadra normale in una squadra vincente. In tale ottica il rapporto tra Presidenza nazionale e Presidenti di Sezione continua ad avere un significato talvolta decisivo nell’attuazione delle politiche associative, sia per garantire potere contrattuale alle proposte associative, sia per salvaguardare situazioni specifiche dovute a particolari situazioni locali o politiche regionali difformi dal contesto nazionale. Il Comitato Esecutivo dovrà essere, come sempre, il luogo di sintesi ed attuazione delle decisioni del Consiglio Direttivo e garantire una vera e propria osmosi finalizzata alla condivisione dell’azione associativa. L’apporto delle Commissioni Tecniche, dovrà essere organico al funzionamento ed alle decisioni degli Organi politici ed il loro lavoro estremamente flessibile, snello, aperto alle imprese di volta in volta interessate ed anche ad esperti delle varie materie in esame: la costituzione e convocazione di Commissioni Tecniche dovrà rispondere a reali esigenze di approfondimento, per essere valore aggiunto finalizzato ad assumere decisioni sui temi in discussione. Bisognerà però pensare anche al futuro dell’ANAV e coltivare le giovani leve, senza attendere il loro inserimento negli organi associativi: ci sono molti figli di imprenditori che seguono le orme paterne, potrà essere utile pensare a momenti di approfondimento sul valore dell’associazionismo, sulla cultura del confronto, sulla leadership. Una piccola parte delle risorse associative potrebbe essere destinata alla formazione di chi volesse capire cosa significa fare associazione, molto prima di candidarsi a ricoprire cariche nel sistema. TRASPORTO PUBBLICO LOCALE Il quadro normativo è estremamente frammentato e contraddittorio, talché non si capisce il disegno politico e tantomeno il progetto di politica industriale del settore. La liberalizzazione dei servizi, la privatizzazione delle imprese pubbliche, il dimensionamento dei bacini di traffico, il rapporto tra gomma e ferro, la questione delle gare e soprattutto il quadro finanziario incerto sono tutti temi che da anni impegnano inutilmente tutti gli attori istituzionali e non hanno portato ad alcuna evoluzione positiva, se non per le imprese, almeno per i cittadini e gli utenti del trasporto. L’ANAV perseguirà obiettivi di efficientamento del sistema e di riequilibrio, sia tra pubblico e privato che tra ferro e gomma. La politica per l’adozione del costo standard sarà l’elemento centrale dell’azione associativa e dovrà essere attuata creando il massimo consenso in tutti i contesti decisionali, culturali, sindacali, politici e, se occorre, anche presso l’opinione pubblica. Se è vero che il Paese è in crisi, la politica degli sprechi deve finire e le imprese serie ed efficienti (sia pubbliche che private) devono poter operare in un quadro di certezze 2
normative e finanziarie, il rapporto ferro‐gomma non deve essere caratterizzato da scelte preordinate, ma basato su dati reali e su reali esigenze dell’utenza. L’attuale incertezza legislativa non garantisce nulla di buono e non sono chiari gli spazi per l’impresa privata. Proprio per questo la nostra capacità organizzativa, le politiche di aggregazione, l’interlocuzione stabile con gli altri sistemi di imprese devono garantire la salvaguardia delle piccole imprese che intendano operare in un contesto di qualità ed efficienza. I Consorzi di imprese possono essere una efficace risposta in termini di offerta ai bandi di gara, a condizione che questi ultimi contengano previsioni che ne garantiscano la legittima presenza. Particolare attenzione va dedicata alle politiche regionali di settore, in considerazione del fatto che le singole Regioni spesso interpretano ed applicano in maniera difforme anche chiari indirizzi legislativi (es. destinazione delle risorse L. 244/07, tagli da manovra 2010, bacino minimo provinciale trasformato in bacino unico regionale ecc.). Fermo restando il principio delle gare per l’affidamento dei servizi, dovremo comunque garantire la difesa degli interessi delle imprese associate in tutti i contesti locali, facendo in modo che le proposte legislative, l’offerta imprenditoriale ed il dialogo con gli altri sistemi di impresa (pubbliche e ferroviarie) garantiscano la permanenza del privato ed anche la sua crescita in termini di fatturato. In tale contesto, non va sottovalutato, accanto ai tradizionali sistemi di affidamento dei servizi, il tema del cd. sub.affidamento che potrebbe vedere, come già accaduto in qualche realtà locale, un concreto interesse delle nostre imprese per quote di mercato difficilmente gestibili da imprese pubbliche e/o ferroviarie. La capacità di aggregazione tra imprese potrà essere determinante anche in quei casi in cui la cd. gara a doppio oggetto dovesse contenere condizioni di affidabilità per investimenti privati (durata minima del contratto, possibilità reale di disinvestimento, concreti compiti di gestione). Eventuali progetti di liberalizzazione dei servizi pubblici locali dovranno essere seguiti con estrema attenzione: per le imprese private efficienti potrebbe trattarsi di opportunità di sviluppo, ma bisogna vigilare affinchè l’individuazione delle tratte cd. “di mercato” non si trasformi in un surrettizio depauperamento dei bacini di traffico messi a gara. AUTOLINEE DI COMPETENZA STATALE L’attuazione del D.Lgs n.285/05 ha messo in luce pregi e difetti dell’impianto legislativo in relazione al mercato di riferimento ed alle esigenze delle imprese interessate che, poi, sono quasi tutte private ed aderenti ad ANAV. 3
L’ANAV ha ottenuto in questi ultimi anni due importanti risultati: il prolungamento del periodo transitorio al 31.12.2013 ed il finanziamento del rinnovo del parco autobus, seppure con risorse limitate e procedure sicuramente complesse. Nonostante i numerosi e validi tentativi non siamo riusciti a correggere alcuni indirizzi (per es. in termini di alternatività degli orari di partenza) e, soprattutto, a semplificare alcune procedure. Questo settore, innanzitutto per la capacità degli operatori, si è trovato pronto nel momento in cui la crisi della motorizzazione privata e le scelte trasportistiche e commerciali del sistema ferroviario, hanno configurato addirittura prospettive di crescita nel mercato nazionale ed internazionale. L’importante seminario organizzato da Anav con Il Politecnico di Milano ha gettato le basi per proposte operative capaci addirittura di incidere su scelte di politica nazionale dei trasporti a lungo raggio, individuando risparmi di risorse da parte di RFI ed ambiti di mercato per gli operatori di settore. Sarà quindi necessario che le imprese private, attraverso ANAV, facciano massa critica sia per articolare proposte di modifica del D.Lgs. n.285/05, sia per occupare spazi di mercato eventualmente liberati dal vettore ferroviario. NOLEGGIO AUTOBUS Il settore stenta addirittura ad essere riconosciuto come comparto e versa in una situazione di grave crisi determinata da aumenti indiscriminati dei costi (ticket bus, gasolio) incertezza legislativa (difforme applicazione L. n. 218/03) e diminuzione del fatturato (gite scolastiche). ANAV ha ottenuto che nel progetto di federalismo comunale, al momento dell’istituzione della cd. tassa di soggiorno, fosse prevista la possibilità di abolire il cd. ticket bus. Sul piano legislativo e teorico si è trattato di importante riconoscimento ad un settore finora letteralmente ignorato, ma la sua applicazione ed esigibilità è purtroppo demandata alla potestà impositiva comunale presso la quale il sistema associativo regionale è chiamato a svolgere una pressante attività di sensibilizzazione. Il tema del costo del gasolio ha visto l’ANAV fortemente impegnata nel proporre emendamenti a vari provvedimenti legislativi, finalizzati alla riduzione dell’accisa, peraltro in linea con quanto avviene per il tpl e le autolinee di competenza statale. Le linee di intervento dell’azione associativa possono essere pertanto cosi sintetizzate: riforma ed applicazione omogenea della L. n.218/03, riproposizione di norme finalizzate alla riduzione dell’accisa gasolio, iniziative a livello locale per l’abolizione o riduzione dei ticket bus e per la dotazione di infrastrutture e servizi nelle aree di parcheggio, dialogo istituzionale con il Ministero dell’Istruzione finalizzato al rilancio del comparto gite scolastiche. 4
Tra le Commissioni Tecniche, quella dedicata al noleggio autobus potrà avere anche carattere permanente, essendo necessario monitorare costantemente la situazione del settore e raccogliere le proposte di quegli associati che, fisiologicamente, hanno meno rappresentatività all’interno degli organi associativi. RELAZIONI INDUSTRIALI La brillante azione associativa del quadriennio 2008‐2012 ha consentito l’affermazione di importanti principii in tema di relazioni industriali e C.C.N.L. di settore, evitando la deleteria attuazione del cd. “contratto unico del trasporto” che avrebbe definitivamente compromesso la pur scarsa redditività delle nostre imprese e rafforzato la politica dei veti incrociati che da anni impedisce un ammodernamento dei rapporti sindacali finalizzato alla reale competitività delle nostre imprese. ANAV dovrà proseguire su tale posizione senza tentennamento alcuno, impedendo che, sul fronte delle richieste sindacali, si consumi quel progetto di surrettizia pubblicizzazione che aleggia nei tentativi di modifica legislativa e che è obiettivo dichiarato di alcune forze sindacali. Il C.C.N.L. è quello degli Autoferrotranvieri e nessun altro e gli aumenti contrattuali non sono praticabili nell’attuale quadro di risorse, soprattutto con riferimento alla confusione legislativa in atto ed alle politiche regionali di dubbia razionalità. In ogni caso, qualsiasi ipotesi di definizione dell’assetto contrattuale, passa attraverso il recupero di aspetti normativi finalizzati all’efficienza ed alla flessibilità reali delle nostre imprese, anche con particolare riguardo alle specificità del settore autolinee di competenza statale. Ciò detto, il rapporto con le OO.SS. dovrà essere ispirato al dialogo costruttivo e nessuna occasione di approfondimento della negoziazione dovrà essere negata. Il contesto contrattuale, come altri, vede la formale e sostanziale collaborazione con ASSTRA e tale politica, in continuità con quanto finora attuato, sarà il cardine della posizione ANAV sia nei tavoli istituzionali che in quelli strettamente sindacali relativi al C.C.N.L.‐. Stessa incisività ed attenzione dovranno essere dedicate al C.C.N.L. del Noleggio, nel quale, com’è noto, ANAV ha assunto posizioni dure e coraggiose. Il tema del costo del lavoro e della flessibilità assume paradossalmente importanza maggiore in un settore come quello del noleggio dove l’aleatorietà assoluta del fatturato ed il costante aumento dei costi sono purtroppo fattori ingovernabili che minano seriamente la redditività e la capacità di investimento delle imprese. RAPPORTI CON ALTRE ASSOCIAZIONI In occasione del mio precedente mandato presidenziale 2004‐2008 ANAV aveva avviato un rinnovato rapporto di interlocuzione con ASSTRA per i temi essenzialmente legati al tpl ed 5
al CCNL di settore e con CNA, Confartigianato, Confcooperative, Legacoop attraverso il CAIPET per le questioni di noleggio e delle problematiche delle imprese private. Il rapporto con ASSTRA, che aveva portato già nel 2007 a dialogare proficuamente con il Governo sulla dotazione di risorse al tpl adottate con la finanziaria 2008, è stato sancito dalla Presidenza Vinella con l’Accordo di Taranto del 2008 e con la recente concreta costituzione del Comitato Paritetico ANAV‐ASSTRA. Il risultato più importante di tale accordo è la grande sinergia che ha prodotto una politica unitaria e vincente sugli assetti contrattuali, ma la collaborazione si è sviluppata su molti temi ed ha consentito anche convergenze su alcune politiche regionali. La collaborazione dovrà continuare, pur mantenendo l’autonomia delle Associazioni, perché è assolutamente necessario che il sistema delle imprese sia coeso e forte nell’affermare i principii dell’impresa sana ed efficiente e per salvaguardare un patrimonio industriale di indubbio valore. Un rapporto sinergico dovrà essere leale e concreto, consentendoci di affermare principii e proposte di impostazione privatistica e quindi attivare un’azione di lobby legislativa in grado di migliorare regole e risorse. Il CAIPET ha prodotto qualche risultato e, soprattutto in sede locale, ha consentito importanti sinergie ed obiettivi di consolidamento delle nostre imprese: l’azione dovrà continuare soprattutto per allargare la base di consenso alle tesi dell’impresa privata nel trasporto di persone, ma anche per gli obiettivi del settore noleggio autobus. STRUTTURA ASSOCIATIVA L’azione propositiva di ANAV in questi anni è stata possibile grazie ad una struttura associativa adeguata sia sul piano professionale che sul piano organizzativo. Particolare cura sarà dedicata all’assistenza alle Sezioni regionali ed all’assistenza di ogni singola impresa associata, applicando, in linea con quanto finora avvenuto, il principio dell’attenzione non proporzionata alla dimensione dell’impresa. Il tema dei rapporti internazionali e della partecipazione al dibattito e soprattutto alla redazione di norme relative ai nostri settori di interesse, dovrà essere il perno di specifiche politiche associative finalizzate alla conoscenza in tempo reale dei progetti legislativi europei ed alla capacità propositiva in tema di norme e regolamenti. Ciò comporterà una maggior presenza della nostra struttura in ambito europeo, ma è uno sforzo che l’Associazione dovrà sostenere per prevenire norme potenzialmente dannose alle nostre imprese ed eventualmente proporre questioni positive per i nostri associati. In tema di approfondimento delle problematiche strettamente aziendali (Reg. 561, Accesso alla Professione, ecc.) l’Associazione svolge un’intensa ed apprezzata attività di formazione ed informazione dedicata alle imprese. 6
Tale attività dovrà assolutamente continuare ed essere intensificata, sia su temi di attualità ed interesse sia interrogando le imprese ed individuando i loro bisogni. COMUNICAZIONE ED IMMAGINE L’azione associativa, in linea con quanto sta avvenendo, dovrà avere il massimo risalto sugli organi di stampa e presso l’opinione pubblica, sia per diffondere proposte e principii, sia per promuovere l’autobus come sistema di trasporto vicino agli interessi della collettività. L’iniziativa Smart Move e tutte le attività di comunicazione a livello nazionale e locale dovranno, nei limiti del possibile, rispondere ad un’unica filosofia che veda il linguaggio dell’impresa privata sostanzialmente uniforme. RAPPORTI INTERNI La comunicazione tra struttura nazionale ed imprese associate può essere considerata ad ottimo livello. Sul piano politico, il coordinamento appare opportuno per evitare discrasie o duplicazioni di iniziative: anche in questo caso, il dialogo costante tra Presidenza, struttura, sezioni regionali ed imprese potrà prevenire il formarsi di problematiche difficilmente gestibili, ma soprattutto potrà fornire strumenti validi per organizzare l’azione associativa. La circolazione rapida di tutte le informazioni utili è strumento essenziale affinché ANAV sia presente in tempo reale su tutte le problematiche di interesse delle imprese. 7