CAKE. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente / The

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CAKE. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente / The
CAKE. La cultura del dessert tra tradizione Araba e Occidente / The dessert culture
between Arabic and Western traditions
a cura di Manuela De Leonardis
promotori Marimo – brandlife designers e M.Th.I. Music Theatre International
cm 16,5x23, 144 pagine, b/n e colore, brossura cucita in filo refe, € 20,00 (deluxe € 40,00)
Italiano/Inglese
ISBN 978-88-98391-08-0
Postcart / maggio 2013
www.postcart.com
Cake è un libro di arte/cucina perché contiene, in dialogo con le ricette, le opere di diciannove
artisti internazionali - Hassan Al-Meer, Paolo Angelosanto, Yto Barrada, Beatrice Catanzaro,
Maimuna Feroze-Nana, Parastou Forouhar, Maïmouna Patrizia Guerresi, Susan Harbage
Page, Reiko Hiramatsu, Uttam Kumar Karmaker, Silvia Levenson, Loredana Longo,
MAD_Angela Ferrara e Dino Lorusso, Şükran Moral, Ketna Patel, Pushpamala N., Anton
Roca, Jack Sal, Larissa Sansour - che si sono confrontati con il suo contenuto. Un viaggio colto
che attraversa il sapere, contaminando linguaggi che si connotano di sapori, colori, profumi diversi.
Cake è un progetto non-profit a sostegno di BAIT AL KARAMA. Tutti gli artisti, gli autori dei
testi e del progetto grafico, i partner e media partner hanno contributo a titolo volontario alla
realizzazione del progetto con la finalità di sostenere Bait al Karama, prima Scuola di Cucina
Palestinese (presidio Slow Food in Palestina) creata dalla cooperativa di donne palestinesi di
Nablus.
progetto grafico:
fotografie:
traduzioni:
tipografia:
sponsor:
Giampiero Quaini - Marimo brandlife designers
Enrico Caputo - CaroselloLab
Ihab Husni Mohammad Hashem (Arabo/Italiano)
Licena Lazzara (Francese/Italiano)
Jack Sal (Italiano/Inglese)
C.T.S. Grafica di Marcello Coltellini, Città di Castello (Perugia)
LuBo Fund, Atlanta
Piece of Cake Inc, Atlanta
Panella – L’Arte del Pane, Roma
Cantine Menhir – Minervino (Lecce)
partner organizzativi:
Cerealia, Roma
Doozo, Roma
OltreDimore, Bologna
White Box, New York
media partner:
art a part of cult(ure)
Diafa/ Nur Edizioni
Cake è un libro di arte/cucina perché contiene, in dialogo con le ricette, le opere di diciannove
artisti internazionali - Hassan Al-Meer, Paolo Angelosanto, Yto Barrada, Beatrice Catanzaro,
Maimuna Feroze-Nana, Parastou Forouhar, Maïmouna Patrizia Guerresi, Susan Harbage
Page, Reiko Hiramatsu, Uttam Kumar Karmaker, Silvia Levenson, Loredana Longo,
MAD_Angela Ferrara e Dino Lorusso, Şükran Moral, Ketna Patel, Pushpamala N., Anton
Roca, Jack Sal, Larissa Sansour - che si sono confrontati con il suo contenuto. Un viaggio colto
che attraversa il sapere, contaminando linguaggi che si connotano di sapori, colori, profumi diversi.
L’idea nasce da un piccolo tesoro acquistato in un “charity shop” di Kensington High Street, a
Londra, nel maggio 2012: un vecchio quaderno dalla copertina rigida scura, con i fogli a quadretti
ingialliti, che misura 17x23x1 cm., le cui pagine sono fitte di scrittura a biro che cominciano a
destra per procedere verso sinistra.
Con l’inchiostro azzurro sono scritte meticolosamente, in arabo e francese (spesso gli ingredienti
sono elencati in francese e le spiegazioni in arabo) oltre sessanta ricette di dolci - Mascot au
chocolat, Koul Wal Ishkur, Pain d’Espagne, Amandine, Biscuits à l’Anis - molte delle quali
associate a nomi femminili: Gateau chocolat Rose, Biscuit Ely, Croissant, Biscuit Linda, Sfouf
Souad, Tarte Laurice, Kataif Souad, Gateau Tania, Tarte Hélène, Petits-fours Mary Karkalla…
Oriente e occidente - mediati dall’azzurro del Mediterraneo - si rafforzano nelle pagine di questo
manoscritto di cui non conosciamo la provenienza. L’analisi della scrittura araba lo mette in
relazione all’area mediorientale, in particolare al Libano. Tra le ricette arabe, infatti, c’è quella del
Sfouf, dessert tipicamente libanese. L’autrice ha annotato le sue ricette intorno al 1960/70. Questa
voce femminile, che da singola diventa corale nel momento in cui traccia una mappatura di ricette
trasmesse da altre donne (sorelle, mamme, zie, cugine, amiche o conoscenti), richiama un percorso
analogo: quello delle donne di Nablus che, sotto la direzione di Fatima Khaddoumi e delle italiane
Cristina Bottigella e Beatrice Catanzaro, hanno dato vita a Bait al Karama Cookery School, la prima
scuola internazionale di cucina Palestinese e primo Convivio Slow Food in Palestina.
Bait al Karama (Casa della Dignità) intende combinare un'impresa sociale improntata sulla cultura
culinaria palestinese con l’attività di ricerca artistica e storico-culinaria, con l’obiettivo di creare
posti di lavoro per le donne che vivono nella Città Vecchia di Nablus. A queste donne
intraprendenti e creative va il sostegno di Cake, con l’auspicio che questo viaggio attraverso la
cucina e l’arte possa contribuire a superare barriere visibili e invisibili.