SUDAN Popolazione: 40.218.000 Capitale: Khartoum Il Sudan (o

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SUDAN Popolazione: 40.218.000 Capitale: Khartoum Il Sudan (o
SUDAN
Popolazione: 40.218.000
Capitale: Khartoum
Il Sudan (o Repubblica del Sudan) è uno stato
africano che confina ad est con il Mar Rosso
l'Etiopia e l'Eritrea, a sud con il Kenya la Repubblica
Democratica del Congo e l'Uganda, ad ovest con la
Repubblica Centrafricana e con il Ciad, a nord con
l'Egitto e la Libia.
Il Sudan ottiene l'indipendenza dal protettorato
britannico nel 1956. È oggi suddiviso in 26 stati (ad
esempio la zona del Darfur è suddivisa in tre stati: il
Shamal Darfur, il Gharb Darfur e il Janub Darfur)
risalenti a vecchie divisioni amministrative
britanniche.
Tipo di governo e politica recente.
Formalmente il Sudan è una repubblica presidenziale ma in realtà è retta da una giunta
militare. I principali partiti politici sudanesi sono il National Congress Party e il Sudan
People’s Liberation Movement.
L'instabilità dell'attuale politica sudanese si può considerare il risultato di una storia ricca di
accese guerre civili e dittature longeve che ne hanno compromesso la stabilità fin dai primi
anni dell'indipendenza. Nel 1989 l'attuale presidente del Sudan, il generale Omar Hassan
Al- Bashir, attraverso un sanguinoso colpo di stato destituì il suo predecessore instaurando
un regime militare. Nell'arco dei suoi mandati il presidente sudanese ha più volte ricevuto
gravi attacchi dagli osservatori internazionale per quel che riguarda il controllo del paese:
è ritenuto responsabile delle centinaia di vittime del conflitto del Darfur in quanto
potenziale sostenitore e finanziatore delle milizie Janjaweed, nonché dei difficili rapporti
con il vicino Ciad, costantemente invaso dalle milizie sudanesi.
Nel marzo 2009 il Tribunale Penale internazionale ha emesso nei confronti di Al- Bashir un
mandato di arresto con l'accusa di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l'umanità.
Accuse aspramente smentite dal Capo del governo. Nel 2010 in Sudan si sono svolte le
nuove elezione presidenziali che hanno visto riconfermato dal popolo l'esponente del
National Congress Party Al- Bashir. Anche in questo caso non sono mancate pesanti accuse
di brogli elettorali. Durante il corso delle elezioni nazionali i sudanesi hanno inoltre votato
l'elezione del Presidente del governo provvisorio del Sudan meridionale: Salva Kiir che
sosterrà il referendum del 2011per l'indipendenza delle regioni meridionali dello Stato.
Guerre
Il conflitto tra il Sudan settentrionale e il Sudan meridionale vede le sue origini negli anni
successivi la fine del protettorato britannico e la conseguente dichiarazione di
indipendenza dello Stato. La principale motivazione del continuo scontro è la volontà da
parte del Sudan settentrionale islamico di imporre in tutto lo stato, anche nelle zone
meridionali prevalentemente cristiane, la religione islamica e le leggi della Sharia .
Il conflitto ha conosciuto gli anni più cruenti tra il 1983 e il 2003 diventando una vera e
propria guerra civile. La situazione si è aggravata ulteriormente con l'insediarsi di Omar
Hassan Al- Bashir attraverso un colpo di stato militare e appoggiato dalle Forze islamiche
del nord. Ne sono seguite aspre rivolte da parte delle popolazioni meridionali e da gruppi
armati organizzati, prontamente attaccati dall'esercito del Governo e dalle milizie che lo
sostengono. Il conflitto non si può dire ancora del tutto estinto, negli anni ha cambiato
connotazione e poste in gioco: le notevoli risorse petrolifere di cui è ricco il centro del
Sudan giustificano le continue azioni di guerriglia per il controllo del territorio.
Un altro sanguinoso conflitto investe la regione del Darfur, dove la popolazione sedentaria
(comunemente definita ‘nera’) si scontra con la popolazione nomade (comunemente
definita ‘araba’). Le tribù sedentarie costituiscono due gruppi armati (Sudan Liberation
Army-SLA e Justice and Equality Movement -Jem) che avviano un movimento di ribellione
armata per focalizzare l'attenzione del Governo sulla costante condizione di povertà e
sottosviluppo della Regione. Il Governo risponde organizzando rappresaglie durissime
contro le popolazioni indigene e non islamizzate; si ipotizza anzi uno stretto legame fra il
Governo centrale e le milizie arabe Janjaweed assiduamente impegnate nello scontro con
la popolazione sedentaria e i gruppi armati del Darfur. Sempre smentito tale legame ha
dato il via ad un susseguirsi a catena di scontri tra guerrieri nomadi e la popolazione
stanziale causando migliaia di vittime. Nel 2006 il Governo sottoscrive un accordo di pace
con il Movimento di liberazione del Sudan, mai del tutto mantenuto.
Il Darfur è una terra poverissima come reddito pro-capite, soggetta a una desertificazione
incessante ma è al tempo stessa ricca di materie prime fra cui il petrolio. Questo fattore è
stato purtroppo fonte di alimentazione del conflitto perché ha messo in gioco gli interessi
del Governo centrale che ora mai acconsentirebbe alle richieste d’indipendenza della
popolazione stanziale.
Profughi sfollati e rifugiati
Dal 2003 ad oggi in Sudan sono state registrate circa 300 mila vittime dei conflitti, 3
milioni di profughi di cui 200 mila sfollati nello stato del Ciad e i restanti nei campi per
sfollati all'interno del territorio sudanese.
Gli osservatori internazionali hanno più volte 3500
denunciato i crimini contro l'umanità ai danni di 3000
civili e guerriglieri, arrivando ad ipotizzare inoltre un
2500
Domande di
vero e proprio genocidio. A riprova del dato
asilo nel
allarmante si aggiunge che lo Stato del Sudan 2000
mondo
ospita quelli che sono considerati i più grandi campi 1500
Domande di
profughi a livello mondiale.
asilo in Italia
1000
500
Anno 2009: 2520 domande (dato assente per l'Italia) 0
2005 2006 2007 2008 2009
2008: 2660 domande di cui 226 registrate in Italia
2007: 2029 domande (dato assente per l'Italia)
2006: 2944 domande (dato assente per l'Italia)
2005: 3186 domande (dato assente per l'Italia)
Bibliografia, linkografia, filmografia
Julie Flint, Alex de Waal, Darfur: A Short History of a Long War, Zed Books, London, 2008
www.ecoi.net.
www.unhcr.com
Lost Boys of Sudan (2003) di Megan Mylan, documetario, 87’