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17/04/2012 IL ROMANZO RITORNANDO AD UNA DEFINIZIONE “ANTICA” DEI GENERI • Jean Bodel, Chanson de Saisnes (fine XII sec.), vv. 6-11: N’en sont que trois materes a nul home antandant: de France et de Bretaigne et de Ronme la grant; ne de ces trois materes n’i a nule samblant. Li conte de Bretaigne sont si vain et plaisant et cil de Ronme sage et de sens aprendant, cil de France sont voir chascun jour aparant. [tr: Non ci sono che tre materie per chi è istruito: di Francia, di Bretagna e di Roma la grande; non c’è somiglianza fra le tre. I racconti di Bretagna sono vani e divertenti, quelli di Roma saggi e istruttivi, quelli di Francia sono veri come appare ogni giorno.] Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani 1 17/04/2012 ETIMOLOGIA DEL TERMINE ROMANZO • Fino al VI sec. d.C. i termini lingua latina e lingua romana coincidevano; infatti la Romània corrispondeva alla comunità linguistica e culturale creata dall’Impero romano e perpetuata, dopo la crisi dell’impero, dalla nuova unità data dalla religione cristiana divenuta religione di stato. • Progressivamente i due termini vengono a distinguersi: – lingua latina = lingua scritta, letteraria (modelli classici) – lingua romana = lingua parlata, staccata dalla norma classica • 813, Concilio di Tours: ut... homilias... transferre in rusticam romanam linguam aut theotiscam • 842, Giuramenti di Strasburgo: Ludhovicus romana, Karolus vero teudisca lingua Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani EVOLUZIONE DEL SENSO DEL TERMINE ROMANZO • Senso originario: lingua volgare (intesa nel complesso delle lingue romanze contrapposte all’unitarietà del latino); • nel XII secolo: discorso orale o testo scritto in volgare; • dalla seconda metà del XII secolo: – opera narrativa in versi in volgare destinata non al canto ma alla lettura; – materia avventurosa tradotta in volgare da leggende del mondo antico, celtico o bizantino-orientale; • nel XIII-XIV secolo: opera narrativa in prosa entro cui si traspone la tematica dei precedenti romanzi in versi. Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani 2 17/04/2012 CANTARE vs. LEGGERE: CHANSON DE GESTE vs. ROMAN • Nel XII sec. roman indicava sia la chanson de geste che il romanzo: in particolare, le chanson de geste erano anche chiamate romans (mai viceversa), sebbene fossero componimenti destinati al canto. • Il termine chanson non è mai applicato ai romanzi, che sono testi destinati alla lettura privata (individuale o collettiva) =>il termine romanz tende progressivamente a definire esclusivamente i testi non destinati al canto. • Si oppongono, così, due verbi : chanter (proprio dell’epica e della lirica) vs. conter (proprio del romanzo). • Il romanzo nasce dalla separazione tra musica e forma poetica, favorito dalla diffusione della lettura, secondo la felice sintesi di Albert Thibaudet: «Le roman médiéval c’est un clerc lisant et une dame qui l’écoute». Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani RAPPORTI TRA GENERI CHANSON DE GESTE ROMANZO • Assimilabile ad una prospettiva antropologica di carattere rituale • Assimilabile ad una prospettiva antropologica di carattere mitico • Prevalente organizzazione paratattica • Organizzazione per accumulazione di episodi • Metro: lasse di décasyllabes o di alessandrini mono assonanzati o monorimati • Metro: couplet d’octosyllabes a rima baciata • Organizzazione secondo il principio di giustapposizione • Organizzazione secondo il principio di causalità Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani 3 17/04/2012 ROMANZO FRANCESE GLI ALBORI (FINO AL 1155 CIRCA) Materia alessandrina: • Albéric de Pisançon, Roman d’Alexandre, 1120 (sopravvivono 105 octosyllabes) • Apollonius de Tyr, 1155 circa (sopravvivono 53 vv.) Materia cronachistica (di impronta arturiana): • Geffrei Gaimar, Estoire des Engleis, 1136-1137 • Wace, Roman de Brut, 1155 Il modello di riferimento è Goffredo di Monmouth, Historia regum Britanniae, 1137-1147 Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani GLI ALBORI (FINO AL 1155 CIRCA) Cronache volgari successive di valore letterario-narrativo (con forti connotazioni di natura encomiastica): • Wace, Roman de Rou, 1170 • Benoît de Sainte-Maure, Chronique des ducs de Normandie, 1170 Romanzi di materia antica (1155-1165): • Roman de Thèbes , 1160, pittavino (fonte: Stazio, Tebaide) • Roman d’Eneas, 1160, normanno (fonte: Virgilio, Eneide) • Benoît de Saint-Maure, Roman de Troie, 1165, normanno (Darete Frigio, De excidio Troiae e Ditti Cretese, Ephemeris belli troiani) Racconti di storia antica interamente riadattati al contesto socio-culturale e alla prospettiva ideologica feudale-medievale (attualizzazione) Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani 4 17/04/2012 GLI ANNI D’ORO (1165-1180) ROMANZI IN VERSI DI TRISTANO Béroul, Roman de Tristan, 1165-1170 • Conservato in un solo manoscritto (fine del sec. XIII), acefalo e mutilo, redatto da una sola mano generalmente poco curata. • Alcune caratteristiche del testo fanno pensare che fosse circolato (secondo alcuni composto) per episodi. Thomas, Roman de Tristan, 1170-1173 • Conservato in 12 frammenti riconducibili a 6 diversi manoscritti, generalmente di provenienza anglonormanna. È caratterizzato da un’altissima formalizzazione retorica, attuata soprattutto nei lunghi monologhi che esprimono la filosofia dei personaggi e dell’autore. Organizzato in maniera logica e coerente, lascia intravedere una composizione unitaria e non episodica. • Folie Tristan (due versioni, di Oxford e di Berna), fine del XII secolo. Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani CHRÉTIEN DE TROYES (POST 1135-ANTE 1190) È considerato più grande poeta in lingua romanza prima di Dante. Di tutti i suoi componimenti sono rimasti cinque romanzi, in couplets di octosyllabes a rima baciata: – Erec et Enide, 1170 circa – Cligés, 1174-1176 circa – Yvain, ou le chevalier au Lion, 1170-1180 – Lancelot ,ou le chevalier de la Charrette, iniziato nel 1176, incompleto, terminato da Geoffroy de Laigny) – Le roman de Perceval, ou le conte du Graal, incompleto, con varie Continuazions (di Wauchier de Denain, Gerbert de Montreuil, Manessier) Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani 5 17/04/2012 ROMANZI PERDUTI, FRAMMENTI E ROMANZI DI DUBBIA ATTRIBUZIONE A CHRÉTIEN PERDUTI • Les comandemanz d’Ovide, traduzione da Ovidio, Remedia amoris • Art d’amors, traduzione da Ovidio, Ars amandi • Le mors de l’espaule, poemetto • Le roi Marc et Ysalt la blonde, romanzo FRAMMENTI • La muance de la hupe et de l’aronde er del rossignol, traduzione da Ovidio, Metamorphoseon libri, conservato in un solo frammento dal titolo Philomena DUBBIA ATTRIBUZIONE • Guillaume d’Angleterre, prototipo degli ancestral romances Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani MATIÈRE, SEN, CONJOINTURE • Con Chrétien si supera la necessità di recuperare il mondo classico per giustificare la legittimità dei sovrani (legittimazione encomiastica). • Nuovo uso delle fonti: non più cronache o testi classici, ma fonti di varia provenienza (= aventure, anche d’origine orale e/o folclorica) amate dal pubblico e rilette alla luce di un nuovo sen (= ideologia letteraria) e organizzate secondo una differente conjointure (= montaggio strutturale). • Organizzazione bipartita del racconto: costruzione dell’io del protagonista e visione/rapporto con il mondo (prospettiva che è alla base del Bildungsroman, “romanzo di formazione”). Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani 6 17/04/2012 EREC ET ENIDE (1170 CIRCA) Erec, figlio del re Lac, conquista l’amore della bella Enide e, senza difficoltà, i due si uniscono in matrimonio. Dopo un primo periodo di perfetta felicità, l’armonia tra i due entra in crisi a causa dell’eccessivo amore di Erec per la moglie, che lo spinge a trascurare l’esercizio delle armi attirandosi l’accusa di recreantise [fiacchezza] da parte degli altri cavalieri della corte arturiana. Offeso dai pettegolezzi e dal credito dato ai maldicenti da Enide, Erec parte insieme alla moglie in cerca di avventure, con l’intento di dimostrarle che il suo onore cavalleresco non è stato intaccato dai piaceri della vita coniugale. Grazie anche al’aiuto di Enide, Erec combatte e sconfigge avversari via via più temibili. Ritrovato così l’equilibrio tra valore guerriero e amore coniugale, i due sposi sono reintegrati a pieno titolo nella corte di Artù e, alla morte di Lac, insieme sono incoronati sovrani a Nantes. Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani CLIGÉS (1174-1176) Alexandre, figlio dell’imperatore di Costantinopoli, giunge alla corte di Artù per farsi armare cavaliere e si innamora di Soredamor, sorella di Galvano e nipote di Artù. I due giovani si sposano e dalla loro unione nasce Cligés. Alla morte del padre lo zio di Cligés, Alis, usurpa il trono e decide di sposare Fenice, figlia dell’imperatore di Germania. Accompagnato da Cligés, Alis si reca a Colonia per conoscere la futura sposa, ma costei si innamora di Cligés e, pur non potendo rifiutare le nozze con Alis, decide di appartenere solo al suo amato. Grazie ad un filtro preparato dalla nutrice Tessala, Fenice riesce ad evitare la consumazione del matrimonio e, grazie ad un secondo filtro, si finge morta per fuggire con Cligés. Nonostante i sospetti dei medici di Salerno, i due innamorati possono lasciare Costantinopoli e rifugiarsi in una torre, ma - scoperti e denunciati da un improvvido giovane cavaliere – fuggono e cercano rifugio presso la corte di Artù, inseguiti da Alis, che muore, roso dalla rabbia, alla vigilia di una battaglia con Artù. I due giovani amanti possono così suggellare il loro amore con il matrimonio. Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani 7 17/04/2012 YVAIN OU LE CHEVALIER AU LION (1170-80) Yvain conquista, ricambiato, l’amore di Laudine, della quale ha ucciso in duello il marito; ma ben presto l’amore della coppia conosce una grave crisi. Accusato da Galvano di trascurare i suoi doveri cavallereschi, Yvain è trascinato in una serie di tornei e, preso dalla vita militare, non torna a casa nel termine di un anno dalla partenza, come invece aveva promesso alla moglie, e perde il suo amore. Per questo Yvain cade vittima di un’improvvisa follia e si trasforma in un selvaggio, abbandonando ogni costume civile. Grazie al soccorso di un eremita e ad un unguento della fata Morgana, Yvain recupera il controllo di sé e vive una serie d’avventure che gli insegnano il valore dell’altruismo. In particolare, salva un leone dall’attacco di un serpente e l’animale, grato, si lega a lui come un fedele compagno e lo aiuta nei duelli cavallereschi, anche qui posti in un crescendo di difficoltà. Rinato come cavaliere al servizio di un ideale di carità, Yvain può fare ritorno a casa e riconciliarsi con Laudine, riconquistando il suo posto di sposo e signore. Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani LANCELOT, OU LE CHEVALIER DE LA CHARETTE (1176) incompiuto, dedicato a Marie de Champagne Ginevra è tenuta prigioniera da Méleagant; Galvano, alla ricerca della regina, incontra un cavaliere che segue una carretta simile a quella su cui sono esposti i criminali condannati. Il nano che la guida sostiene che, per trovare Ginevra, si debba salire sulla carretta della vergogna; Galvano rifiuta, il cavaliere, dopo qualche esitazione, sale (donde il secondo titolo, le Chevalier de la charrette). I due proseguono insieme fino a quando, informati da una damigella sulle due vie possibili per raggiungere il regno di Méleagant, si separano: Galvano si dirige verso il Ponte sott’Acqua, il cavaliere della carretta verso il Ponte della Spada. Attraversatolo dopo una serie di avventure, il cavaliere della carretta ingaggia un durissimo duello con Méléagant, incoraggiato da Ginevra, che lo chiama per nome (e solo a questo punto il lettore conosce che egli è Lancillotto). L’eroe sconfigge Méléagant e libera la regina, ed è ricevuto nella sua camera, dove i due divengono amanti e vivono una notte d’amore. Ginevra torna alla corte di Artù insieme a Galvano, salvato da Lancillotto mentre sta per affogare nei pressi del Ponte sott’Acqua; l’eroe resta invece prigioniero di Méléagant. A questo punto (v. 6146) Chrétien lascia a Geoffroy de Laigny la rapida conclusione del romanzo, che si chiude con la liberazione di Lancillotto e l’uccisione di Méléagant. Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani 8 17/04/2012 PERCEVAL, OU LE CONTE DU GRAAL (1179-1182) incompiuto, dedicato a Filippo I d’Alsazia, Conte di Fiandra Perceval, adolescente cresciuto nella foresta, incontra per caso cinque cavalieri e, affascinato, parte con loro per la corte di Artù, causando la morte di sua madre, uccisa dal dolore. Armato cavaliere, Perceval lascia presto la corte per dedicarsi alle avventure cavalleresche. Nelle sue peregrinazioni conosce e si innamora di Blancheflor, ma non cessa di praticare gli insegnamenti cavallereschi sui quali si è formato. Giunto al castello del Re Pescatore assiste, insieme al re malato, ad una strana processione, in cui si succedono tre giovani che recano rispettivamente una lancia dalla punta sanguinante, un graal e un tagliere d’argento. Mal interpretando la virtù della discrezione, l’inesperto cavaliere si astiene dal porre le domande che gli permetterebbero di capire il mistero del Graal. Risvegliatosi il giorno dopo nel castello deserto, Perceval apprende che il suo peccato – l’aver fatto morire la madre di dolore – gli ha impedito di porre le domande, le cui risposte gli avrebbero consentito di guarire il Re Pescatore e di riportare ordine e benessere nel suo regno. Il giovane vive allora come cavaliere errante per cinque anni, acquistando gloria militare ma dimenticando Dio, fino a quando un eremita gli svela il mistero del Graal: il mistico recipiente contiene una sola ostia, grazie alla quale è tenuto in vita il vecchio padre del Re Pescatore, di cui Perceval è cugino per parte di madre. A questo punto la narrazione si sposta sulla quête di Galvano, impegnato nella ricerca della Lancia-che-sanguina. Il cavaliere, fatto prigioniero e impegnato in un torneo, invia l’annuncio del duello ad Artù: qui il romanzo si interrompe. Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani L’AMORE PERFETTO: EREC E YVAIN Erec et Enide e Yvain: romanzi dell’amore coniugale: – mostrano come conciliare il valore militare con l’amore perfetto; – il potere non è concepito in senso epico: nel quadro di una società feudale, i protagonisti non sono spinti all’azione dal potere regio (anche se sovrani, i protagonisti si comportano come gli iuvenes, i cavalieri senza feudo) – l’aventure, in crescendo di difficoltà, è un percorso di raffinamento/perfezionamento dell’eroe, e permette di culminare nella felicità matrimoniale – l’eccesso nell’esercizio dell’amore coniugale è visto con sospetto: secondo il pensiero clericale, il vero amore è quello adultero, che non si realizza mai. Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani 9 17/04/2012 L’AMORE FOLLE: CLIGÉS E LANCELOT Cligés e Lancelot: romanzi dell’amore adultero: – l’amore è generatore di avventure; – Cligés è l’ «anti-Tristano» (la risposta polemica all’ineluttabilità «magica» dell’amore); – gli ostacoli sulla via degli amori sono tratti psicologici che rappresentano dubbi e scrupoli verso il realizzarsi di una pulsione puramente emotiva e naturale; – l’ideologia dirompente che giustifica l’amore adultero (specie nel Lancelot) mette in scena una polarizzazione drammatica tra «amore convenzionale», di impronta razionale, e «amore passionale», folle e totalizzante. – Superamento del binomio ovidiano amore/malattia, e presentazione di un sentimento che è schiavo della passione, e fa perdere di vista la realtà. Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani AVENTURE E SENS DU MONDE: PERCEVAL • Le roman de Perceval, ou le conte du Graal e le sue varie Continuations (di Wauchier de Denain, Gerbert de Montreuil, Manessier): – Trionfo del tema dell’aventure, che sconfigge l’amour; – ricerca del senso della vita è chiave per interpretare la realtà; – Il mondo (cavalleresco e arturiano) è in crisi: solo una soluzione magica lo può salvare; ma per raggiungerla, occorre che vi sia chi esercita le virtù cavalleresche al massimo grado; – il Graal è il simbolo delle ambiguità umane: un misterioso mito celtico dell’abbondanza che, trasfigurato, diventa il paradigma cristiano della vita santa e dell’ etica cavalleresca. Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani 10 17/04/2012 GAUTIER D’ARRAS (ATTIVO TRA IL 1176 E IL 1184) • Poca attenzione, e forse rifiuto (competitivo/polemico?) della matière de Bretagne propugnata da Chrétien, autore con il quale è in competizione dialettica (seppur a grande distanza nella qualità). La sua migliore caratteristica espressiva è l’eclettismo con cui accosta fonti molto diverse tra loro. Si conservano due romanzi: • Eracle: è una biografia romanzata di Eraclio I, imperatore bizantino. Accanto a fatti storici (incoronazione, lotta col re di Persia e recupero della reliquia della Vera Croce), il romanzo contiene una parte importante di meraviglioso, accentuato ancor più dallo scenario dell'Oriente. • Ille et Galeron (dedicato a Beatrice di Borgogna, seconda moglie di Federico Barbarossa): Ille è un eroe bretone, ma l’azione si svolge a Roma, e si ispira alla trama del Lai d’Eliduc di Marie de France, spostata avanti di una generazione. Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani CICLIFICAZIONI ARTURIANE (XII-XIII SECOLO) Robert de Boron è il primo autore che produce una ciclificazione dei materiali romanzeschi, con la sua trilogia (o forse tetralogia) graaliana che da un’esplicita dimensione cristiana al Sacro Graal, identificato nella coppa che Giuseppe d’Arimatea utilizzò per raccogliere il sangue di Cristo. – Joseph d’Arimathie, in couplets di octosyllabes: – Merlin (in couplets di octosyllabes, rimasto in forma frammentaria, integrabile da una prosificazione successiva) – Perceval (rimangono solo due prosificazioni); – Mort Artu in versi (perduto, alla base dell’anonimo rifacimento noto con il titolo Mort le roi Artu, in prosa) Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani 11 17/04/2012 ROMANZI IN PROSA DEL XIII SECOLO • Lancelot-Graal (Vulgate): romanzo ciclico in prosa sulla tematica graaliana (inizio XIII sec.), in 5 romanzi: – Estoire del Saint Graal; – Merlin; – Lancelot du Lac; – Queste del Saint Graal; – Mort le roi Artu • Roman de Tristan en prose, 1225-1240 (versione breve e versione lunga, ciclica e contaminata con altre prose) Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2011-12 – prof. R. Tagliani 12