lirica trobadorica - IIS Severi

Transcript

lirica trobadorica - IIS Severi
05/05/2011
Origini
Lirica trobadorica e fin’ amors
La questione degli stili
Vidas e razos
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani (© Stefano Resconi)



È un’etichetta che la storiografia letteraria attribuisce ad esperienze
molto differenziate: la lirica greca e latina, la lirica mediolatina, la lirica
moderna in lingue volgari.
Il termine deriva dal greco λύρα (trasl. lýra: ‘lira’) e indica quindi la
poesia cantata con l’accompagnamento musicale; in realtà anche in
Grecia non tutte le tipologie dei testi che noi (ma già anche alcuni
antichi come Orazio) riconosciamo come lirici erano accompagnati
dalla musica.
Qual è dunque la caratteristica principale del genere lirico? Si tratta
della poesia soggettiva, nella quale l’autore intende indagare la
propria personale interiorità. In questo senso, il genere si oppone ad
altre forme di produzione in versi, come ad esempio la poesia epica,
che si propone di veicolare valori pubblici condivisi da larghe
compagini sociali.
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani (© Stefano Resconi)
1
Università degli studi di Milano – Filo
ologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R
R. Tagliani (© Stefano Resconi)
05/05/2011
All’inizio XII secolo appare una nuova produzione lirica, arcaica
nelle forme ma g
già stabile e salda. Da dove viene?
Quali sono gli antecedenti? Tre le ipotesi:
1. origini popolari: la tradizione lirica pretrovatoresca è attestata
da alcune forme letterarie come ballate, dansas, chansons de toile:
la poesia cortese sarebbe il risultato di cristallizzazione e di
formalizzazione di temi e forme poetiche già sviluppatosi
spontaneamente (es. canti di maggio / esordi primaverili)
2 origini arabe: importazione di schemi espressivi e di temi tipici
2.
della poesia araba, giunti innanzitutto nella regione occitanica,
vicina ai domini arabi della Spagna (scoperta delle hargat).
3. origini colte: influenza di modelli medio-latini, in particolare di
alcuni centri di poesia religiosa.
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani (© Stefano Resconi)
2
05/05/2011




Il movimento trobadorico sorse nelle corti della Francia
meridionale verso la fine del secolo XI.
Il primo trovatore fu Guglielmo IX di Aquitania (1071-1126),
fondatore d’un cenacolo di poeti che di fatto crearono l’ideale
cortese dell’amore.
I più noti esponenti del movimento trobadorico furono:
Marcabru, Jaufre Rudel, Bernart de Ventadorn, Arnaut Daniel,
Bertran de Born, Raimbaut d’Aurenga, Peire d’Alvernha, Giraut
de Bornelh.
L’inizio della decadenza della poesia provenzale si registra
all’inizio del XIII secolo, in seguito al tracollo politico delle
corti del Sud della Francia seguito alla crociata anti-catara
(1208-1229).
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani (© Stefano Resconi)

Al suo interno la lirica trobadorica è organizzata in diversi
g
g
p sono:
sottogeneri,
detti ‘generi
lirici’. I p
principali
•
•
•
La canso (‘canzone’) è la forma più importante e praticata; tratta
tematiche legate all’amor cortese.
Il sirventes (‘sirventese’) è una poesia dal punto di vista
strutturale identica alla canso, ma che affronta temi politici,
satirici o moralistici.
La tenso (‘tenzone’) e il partimen (‘divisione’) sono due generi
dialogici in cui due trovatori dibattono tra loro ‘rispondendosi
per le rime’; nel primo caso la discussione è libera, mentre nel
secondo i due autori sostengono due posizioni diametralmente
opposte.
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani (© Stefano Resconi)
3
05/05/2011





L’espressione, coniata da Gaston Paris
nel 1880, corrisponde
all’occitanico fin’amors (lett.‘amore completo, amore perfetto’).
Contro i costumi dell’epoca che vedevano la donna come sottomessa
all’uomo, l’amore cortese vede un capovolgimento dei rapporti tra i
sessi espressi in termini feudali: la donna diviene la sovrana dell’uomo,
che è il suo vassallo (‘metafora feudale’).
Il contesto letterario in cui la fin’amors si sviluppa è detto lirica cortese
(con esplicito riferimento alla vita della corte);
In q
questo contesto la p
personalità ideologica
g
e letteraria del p
poeta
mostra la centralità di un punto di vista soggettivo e individuale, che si
fonda sull’ineffabilità del rapporto amoroso.
L’accettazione di questa condizione d’attesa, di perpetuazione della
richiesta amorosa, di tensione insoddisfatta del desiderio inappagato
poggia sulla convinzione che l’esperienza si traduca in un processo di
affinamento morale che porta al miglioramento individuale del poeta.
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani (© Stefano Resconi)







La poesia d’amore è riservata ad un’élite sociale-intellettuale;
Rappresenta la sublimazione del desiderio per una donna
irraggiungibile in quanto socialmente superiore e in quanto
sposata (si tratta di norma della moglie del signore al cui servizio si
trova il poeta);
La poesia determina una tensione poetica (basso > alto): il poeta
tende all’elevazione per meritare una donna inaccessibile;
L’amore è ostacolato dai lauzengiers (‘maldicenti’) e dal gilos
(‘geloso’, cioè il marito dell’amata);
Il p
poeta deve p
professare alcuni valori e q
qualità ((etico-poetici):
p
) mezura
(autocontrollo, equilibrio), largueza (generosità);
La poesia deve condurre al joi, all’allegrezza generale, cosmica;
l’esaltazione del joi è provocata dalla relazione con la donna;
L’amore adultero impone la discrezione, effettuata attraverso il senhal
(pseudonimo).
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani (© Stefano Resconi)
4
05/05/2011



Una canso è suddivisa in unità strofiche dette coblas
(singolare: cobla).
Conclude il componimento una tornada, che spesso svolge
anche la funzione di ‘invio’, indicando la destinataria del
testo attraverso il senhal.
I testi trobadorici erano accompagnati dalla musica;
conserviamo un buon numero di melodie originali,
originali che sono
state trascritte nelle raccolte antiche di poesia provenzale
(canzonieri).
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani (© Stefano Resconi)

I trovatori discussero a lungo – e polemicamente – sulla natura stilistica della poesia
cortese. La più celebre contrapposizione è tra il trobar clus e il trobar leu.

Il trobar clus consiste in una poesia che, nel trattare le tematiche ideologicamente
impegnate legate alla fin’amors, privilegia la condensazione semantica. La
conseguenza di questa scelta è, sul piano stilistico, l’adozione di uno stile ermetico, per
questo spesso oscuro.

L’opzione per il trobar clus si spiega con il desiderio, da parte dei poeti che abbracciano
questa scelta ideologico-stilistica, di rivolgersi a un pubblico ristretto ed elitario.

I principali esponenti di questo stile furono Marcabru, Peire d’Alvernha e Raimbaut
d’Aurenga
d Aurenga.

Una particolare forma del trobar clus fu il trobar ric, la cui eccellenza si ascrive ad
Arnaut Daniel. Si tratta che si compiace della complessità retorico-stilistica, in una fase
in cui la discussione ideologica sulla fin’amors si assesta su principi ormai ben condivisi.
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani (© Stefano Resconi)
5
05/05/2011


Il trobar leu, pur non essendo meno impegnato sul piano
ideologico
rispetto
al trobar clus,, intende raggiungere
un
g
p
gg g
pubblico quanto più ampio possibile ricorrendo a uno stile più
fluido e scorrevole. Principali esponenti del trobar leu furono
Giraut de Bornelh, Bernart de Ventadorn, Raimon de Miraval
ed altri.
La disputa tra trobar clus e trobar leu (soprattutto in relazione al
rapporto tra poesia e pubblico) è ancora ben presente ai poeti
lirici italiani. Si pensi ad esempio a Dante, che nella fase
stilnovistica riconosce Giraut de Bornelh quale modello di stile,
poi sostituito da Arnaut Daniel al momento della produzione
delle ‘petrose’ e della Commedia (cfr. Purg. XXVI).
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani (© Stefano Resconi)



Tra la fine del XII e l’inizio del XIII secolo i modi della poesia provenzale si diffondono in
quasi tutta l’Europa occidentale.
Se ad esempio consideriamo in quali luoghi questa esperienza letteraria veniva coltivata
intorno alla metà degli anni Trenta del Duecento, possiamo verificare che essa veniva
praticata in numerose regioni e in diverse lingue non solo romanze:

In provenzale: in Occitania, in Catalogna e in Italia settentrionale: qui, a
quest’altezza cronologica, non solo erano presenti trovatori provenzali emigrati,
ma anche gli stessi poeti italiani scrivevano direttamente in provenzale (si pensi
ad esempio a Sordello)

In lingua d’oïl: nella Francia settentrionale. Gli autori di lirica cortese che
scrivono in francese antico sono detti trovieri.

In tedesco: attraverso il modello della poesia dei trovieri, la lirica cortese si
diffonde anche nelle terre di lingua tedesca (gli autori sono detti Minnesänger)

In galego-portoghese: questa è la lingua utilizzata per scrivere poesia cortese in
tutta la penisola iberica, ad esclusione, come visto, della Catalogna.

In italiano: alla corte di Federico II.
La poesia siciliana viene poi trapiantata in Toscana, ove costituisce il retroterra del quale
si nutre la poesia siculo-toscana: come visto, il modello provenzale è ancora ben
presente a Dante, che cita numerosi trovatori nel De vulgari eloquentia, e a Petrarca.
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani (© Stefano Resconi)
6
05/05/2011



La vida è una breve biografia anonima in prosa di un trovatore o di una
trobairitz. Compaiono nei canzonieri duecenteschi, collezioni manoscritte
di poesia trobadorica medievale, ad introduzione o accompagnamento
dell’opera di un particolare autore. Talvolta è questione controversa
stabilire fino a che punto esse siano basate su fonti indipendenti; è
indubbio che alcune affermazioni sono dedotte da letture letterali di
dettagli delle poesie stesse.
La razo è una spiegazione delle circostanze che hanno originato una
poesia; di solito introduce un singolo componimento, agendo come una
prefazione e spiegazione
p
p g
in p
prosa; p
potrebbe, p
però, condividere alcune
caratteristiche della vida, tanto che il confine tra i due generi non è netto.
Un gran numero di vidas e razos sono opera di Uc de Saint Circ, trovatore
attivo in Italia tra il 1227 e il 1230 alla corte trevigiana di Alberico da
Romano, ove curò la selezione degli autori da inserire nei canzonieri di
origine veneta (primo storiografo della letteratura provenzale).
Università degli studi di Milano – Filologia romanza I-Z, a.a. 2010-11 – prof. R. Tagliani (© Stefano Resconi)
7

Documenti analoghi

L`Avvenire, 04/04/2014, Goffredo Fofi

L`Avvenire, 04/04/2014, Goffredo Fofi educatori che nei carceri si dedicano a quest' impresa tra gli adulti o tra i minori e le esperienze di Tagliani ne ricordano molte altre e per questo sono esemplari e per il lettore che le ignoras...

Dettagli

Visualizza/apri

Visualizza/apri carica parodica che permea alcuni dei suoi componimenti: per esercitarsi, infatti, la parodia richiede un alto grado di referenzialità e lettori che siano profondamente consapevoli del gioco letter...

Dettagli

Visualizza/apri - ARMIDA@UniMi - Università degli Studi di Milano

Visualizza/apri - ARMIDA@UniMi - Università degli Studi di Milano oitanica è un prodotto ad alta formalizzazione (=> origine scritta, concepita in ambiente colto) destinato ad una performance orale (=> abbondanza di elementi formali di natura mnemotecnica, valore...

Dettagli