Comune di Anzola dell`Emilia

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Comune di Anzola dell`Emilia
COMUNE DI ANZOLA
Sabato, 15 febbraio 2014
Sabato, 15 febbraio 2014
Cronaca
15/02/2014 Corriere di Bologna Pagina 19
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Cultura & Spettacoli
15/02/2014 Il Resto del Carlino Pagina 22
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La tratta delle novizie'
15/02/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 2
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Da San Lazzaro all' Appennino, tutti pazzi per i coupon
15/02/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 3
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Un costume da clown? Costa dieci euro Boom di quelli usati
15/02/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 3
5
Peppa Pig,pirati e principesse per un Carnevale da fiaba
15/02/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 11
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Dalla cultura del benessere all' importanza della prevenzione «Ecco...
15/02/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 11
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LA SCHEDA
15/02/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 17
MARIA GRAZIA PALMIERI
«Così raccontiamo la vita dal palco»
15/02/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 19
MANUELA GOLDONI
Una sinergia che strizza l'occhio ai bimbi
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Sotto i riflettori
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Documenti in ritardo, addio case e terreno
Politica locale
15/02/2014 Corriere di Bologna Pagina 17
Luca Aquino
Beli, la notte della stella
15/02/2014 Corriere di Bologna Pagina 19
Francesco Rosano
Lacrime e risate per Freak
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La novità: le domeniche di festa saranno tre
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«Questa via è un acquitrino, la asfaltiamo a spese...
15/02/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 5
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Il sindaco Mazzuca: «Non abbiamo i fondi»
15/02/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 5
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Tutti a tavola per beneficenza con ?La pieve sotto le stelle'
15/02/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 7
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In prima linea contro il cancro
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LA SCHEDA
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Un sogno diventato realtà «Così ho creato la scuola...
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Lacrime, sorrisi e un concerto per Freak
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tutti sul palco in ricordo dello Squalo'
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LA SCHEDA
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A piedi e tutti rigorosamente in maschera
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È nato un gemellaggio artistico
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Sette giorni sette notti
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Ladri in azione all' autoscuola: rubati soldi e sei computer
Pubblica amministrazione
15/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1
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L' anomalia italiana nell' Europa in ripresa
15/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1
39
Ue: a rischio la clausola investimenti
15/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1
GUIDO GENTILI
La matassa sul tavolo di Renzi
15/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 3
PAOLO BRICCO
Il collasso del mercato interno
15/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 4
DAVIDE COLOMBO
Nei primi 100 giorni sgravi fiscali, semplificazioni e occupazione
15/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 5
«Soluzione rapida in una delicata fase economica»
LINA PALMERINI
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15/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 5
ROBERTO TURNO
Corte conti: ridurre i confini dell' intervento pubblico
15/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 9
50
La partita sul margine di 3 miliardi sul tavolo del nuovo governo
15/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 9
BEDA ROMANO
Ue, a rischio il bonus investimenti
15/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 16
NICOLETTA PICCHIO
Gli imprenditori in piazza a Roma: «Il disagio è forte»
15/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 19
15/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 19
GIANNI TROVATI
Tari flessibile per le imprese
ANDREA MARINI
Regole semplici per ridurre i rischi
15/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 23
PAOLA BOTTELLI
Se gli Emiri vestono made in Italy
15/02/2014 Il Sole 24 Ore (Plus) Pagina 17
ANTONIO GIANCANE
Una bad bank per alti burocrati
15/02/2014 Italia Oggi Pagina 21
FRANCESCO CERISANO
Multe, obblighi dal 2015
15/02/2014 Italia Oggi Pagina 26
MATTEO BARBERO
Tasi, sconti prima casa anche per gli inquilini
15/02/2014 Italia Oggi Pagina 27
MARILISA BOMBI
Il titolare risponde dei corner farmaceutici
15/02/2014 Italia Oggi Pagina 28
Crediti p.a., parte il Durc
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Partecipate, compensi trasparenti
15/02/2014 Italia Oggi Pagina 26
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Un ingorgo di decreti tra Camera e Senato
15/02/2014 Italia Oggi Pagina 26
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Whistleblower, Banca d' Italia ha deciso di glissare
15/02/2014 Italia Oggi Pagina 12
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Online i compensi dei manager delle partecipate
15/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 21
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Multe da autovelox ancora ai Comuni
15/02/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 19
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CARLA DE LELLIS
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Corriere di Bologna
Cronaca
Cultura & Spettacoli
@BORDERO: #MARCHESINI %@%I n questi
giorni, le nostre cronache riportano casi di
cosiddetto «bullismo». Sono casi che toccano
o sfiorano la tragedia, quindi è fatale parlarne.
Ma si dice che è cresciuta anche l' attenzione
per gli episodi meno drammatici di violenza tra
adolescenti. Può darsi.
Vent' anni fa, negli spogliatoi dell' Anzola
basket, un mio compagno veniva
regolarmente frustato e usato come latrina tra
l' indifferenza generale. Ma l' attenzione di oggi
è ambigua. Parole come «bullismo» o
«mobbing» esorcizzano i fenomeni,
suggeriscono che sarebbero tipici solo di certe
età o contesti. Invece, in forme sottili o
grossolane, riguardano ogni gruppo chiuso.
Se non sappiamo arginare questa violenza è
perché investe gran parte dei nostri rapporti
sociali: specie ora che, cadute le utopie,
crediamo solo nella forza. Perciò la scuola non
può risolvere nulla. Ma può diffondere
anticorpi. Gli adolescenti sono più esposti alla
sopraffazione perché vivono in un mondo da
cui non possono fuggire. Oggi, poi, la gabbia
sociale penetra perfino nel web. Gli educatori
dovrebbero invece far sentire che il gruppo
non è tutto. Magari leggendo ai ragazzi, anziché mediocri manuali psicologici, classici come il
«Copperfield», «Rosso Malpelo», il «Törless», il «Giorno del ringraziamento», «Dietro la porta»; ma
anche gli scrittori che ritrovano la stessa violenza nell' intero ordine sociale, da Moravia a Foucault e a
Illich. E a Kafka: il cui mondo è tutto un inferno retto da quella brutalità che oggi vorremmo circoscrivere
al «bullismo».
RIPRODUZIONE RISERVATA @OREDROB: #MARCHESINI %@%
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Il Resto del Carlino
Cronaca
La tratta delle novizie'
A proposito della tratta delle novizie'. Ma chi autorizza
l'attività di quei missionari evangelizzatori' che vanno
per il mondo a fa­ re proseliti con certi siste­ mi? Nel suo
monito agli scri­ bi e ai farisei, Gesù l'aveva profetizzato
(Matteo 23:15).
Guai a voi scribi e farisei, ipocriti, che percorrete la ter­
ra e il mare per fare un pro­ selito e, una volta ottenuto,
lo rende figlio della Genna (distruzione) il doppio di voi'.
Ma chi sono gli scribi e i farisei di oggi?
Giancarlo Cremonini, Anzola Emilia (Bologna)
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Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Cronaca
L' ELENCO DEI FORNI CONVENZIONATI.
Da San Lazzaro all' Appennino, tutti pazzi per i
coupon
?PANE e Carlino' è un' iniziativa diffusa in città
e provincia. Ecco gli esercizi che aderiscono.
IN CITTA': A.M, via Zamboni 8b­8c; Asta
Salvatore e Figli, via De Nicola 1; Bai Luciano
e C., via Nosadella 7/a; Benghi Iliana, via
Azzurra 29; Bettini Romana e C.
, via Creti 53; Biagini Rodolfo e C.
, via Murri 48; C' era Una Volta, via Frassinago
21; Cacciatore Giovanni e C. via Calabria 41 e
via della Battaglia 19; Calamelli Otello e C., via
Don Sturzo 30; Dal Furner, via di Corticella 19;
F.lli Asta, via Pomponia 2; Forno Del Lavino,
via Due Portoni 33; Atlas, via Emilia Levante
35 d; Neri Nadia e C., via Saragozza 85 e via
Andrea Costa 107; Gandolfi Gabriele e C., via
Della Salute 1/4; Garagnani e Pedretti, via San
Felice 91/a; Giardini e Mastellini, via
Pontevecchio 19/b­c; il Forno di Walther
Bonvicini; via Massarenti 177; Mafaro
Francesco e C., via Lame 160; Matrisciano, via
Lame 39/D; Monterumisi, via Pescherie
Vecchie 6/b; Nanni, via Clavature 22; Massaria
e Furlano, via Massarenti 157; Musolesi, via
Tacconi 2l/m; Pallotti Franco, via Del Borgo
59­61; Palma, Strada Maggiore 63/a; Mazzini, via Mazzini 107 G­H; Patelli, via San Vitale 54/c;
Sacchetti e Susi, via Cherubini 13; Sponghi, via San Mamolo 1 b; Pescari, via Pasubio 41/d; Ranocchi,
via Malvasia 16/A; Romano, via Albani 10; Romano F.lli, via Tiarini 4; Romano Vincenzo e C.
, via Arnaud 30; Tattini, via Piacenza 3/f; Vacca, via Riva Reno 104; Valentini, via Saffi 1/c; Venturoli, via
Ferrarese 160/2; Cacciatore Giovanni, via della Battaglia.
IN PROVINCIA: F.lli Giusti ad Anzola; Risi, Argelato; Spanazzi, Baricella; Bosi, Budrio; Rubbini,
Calderara; Balotta, Lanzoni e Sacanna, Casalecchio; Dalla, Castel Maggiore; Giardini, Castel San
Pietro; Poli, Castello di Serravalle; Gazzetti, Castenaso; Pan Caffè, Granarolo; Savelli, Imola; Suppini,
Marzabotto; Cortecchia, Medicina; Gadignani, Mezzolara di Budrio; Baker' s Shop e Galletti, Molinella;
Gamberini e Lipparini, Monghidoro; Cassari, Monte San Pietro; Torchi, Monteveglio; F.lli Quartieri,
Ozzano; Cesari, Pieve di Cento; Corsini e Migliorini e Cavallari, Porretta; Spanazzi, Quarto Inferiore;
Zacchini, Sala; Zucchini, San Giorgio di Piano; Al Forno delle Sorelle Bongiovanni, Accatà, Ghelfi,
Magic Pasticcio, Persiceto; Tosi, San Lazzaro; Strazzari, Idice; Palladino, Franzaroli, Del Poggetto, San
Pietro in Casale; L' Arte nel Buon Pane, San Venanzio di Galliera; Masi, Sasso Marconi; Bentivogli e
Gamberini, Valsamoggia; Il Pand' oro, Savigno; Lanzarini, Vergato; Forno di Successori Sabattini,
Pianoro.
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Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Cronaca
Un costume da clown? Costa dieci euro Boom di
quelli usati
LO SAPEVATE che è possibile acquistare
costumi di carnevale usati? E che sono in
corso di organizzazione diversi laboratori per
creare maschere fai da te? Facendo qualche
ricerca è possibile notare che a Calderara di
Reno, da Baby Boom, in via Nilde Jotti, è
presente in vetrina un bel trittico di stoffe
adatte al travestimento, che con un piccolo
investimento possono fare felice un bambino.
Si parte con un costumino a forma di papero,
dal colore giallo, che con solo 9 euro è
possibile portarsi a casa. In alternativa c' è il
costume per diventare un pagliaccio colorato.
Con 10 euro e ci si può accaparrare un vestito
da clown, che può essere indossato da
ragazzini tra i cinque e i sei anni. Infine una
chicca particolare. Un vestito da mago. Voi
potreste obiettare; che cos' ha di speciale un
vestito da mago? D' altronde siamo sotto
carnevale. La vera sorpresa sta nel fatto che
questo abito composto da stoffa blu e stelline,
con un bel collo bianco, è stato fatto a mano e
il suo costo è di soli quindici euro. E per chi
fosse interessato al fai da te? A San Giovanni,
nella sede di Fare Farò, in via Rocco Stefani, vediamo che sabato 22 febbraio, il giorno prima dell' inizio
delle sfilate carnevalesche cittadine, tempo atmosferico permettendo, andrà in scena dalle 16.30 alle
18.30 una festa in maschera dedicata ai piccolini dai tre ai sette anni. Il costo per entrare è di soli tre
euro, ma in questo piccolo budget sono compresi il laboratorio trucca bimbi, per imparare a cambiare il
proprio aspetto in maniera buffa e divertente, con persone preparate, e la merenda.
ENTRARE travestiti è la parola d' ordine. Se invece volete divertirvi mascherandovi a tema libero,
partecipate al concorso ?La più bella mascherina' indetto dalla Pro Loco di Anzola dell' Emilia. Nella
sala polivalente della biblioteca comunale De Amicis, le prime dieci maschere più belle e originali
saranno premiate da una giuria appositamente riunita. I partecipanti devono presentarsi in biblioteca
alle 16, e i genitori dei bambini possono dare la propria adesione, che è gratuita, compilando una
scheda. La scheda dovrà essere consegnata alla biblioteca comunale, o in un' urna predisposta presso
la sala d' attesa dell' Urp del Comune, prima di domenica 19 febbraio. Per scaricare il modulo di
adesione basta andare sul sito internet del Comune anzolese.
Luca Scarcelli.
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Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Cronaca
Caccia alla maschera
Peppa Pig,pirati e principesse per un Carnevale da
fiaba
Luca Scarcelli MODA e carnevale vanno a braccetto?
Certamente sì, basta fare un giro per le Terre d' Acqua
per accorgersi che i costumi che indosseranno i bambini
durante le sfilate di carnevale previste per questo mese, e
marzo prossimo, sono tutti raffiguranti i personaggi che si
vedono in televisione. Parliamo ovviamente di cartoni e
serie animate, come la nota Peppa Pig, i supereroi, che
non tramontano mai, come Superman e Batman, le Winx,
fatine buone che sventolano i loro scettri per invocare
magie, i Pokemon, anche questi ancora in voga
nonostante gli anni trascorsi e i pirati. Questi ultimi stanno
riprendendo quota dopo che sono uscite al cinema le
saghe dei ?Pirati dei Caraibi' e ultimamente ?Pirati!
Briganti da strapazzo', un film d' animazione, il cui
protagonista è stato doppiato da Christian De Sica, ed è
stato girato con tecniche speciali che prevedono l' uso di
personaggi costruiti con la plastilina. Ma dove trovare
questo tipo di articoli? Niente paura, la scelta è ampia e
varia. Nella Bassa, a partire da San Giovanni , ci si può
rivolgere a Fare Farò, che grazie alle sue proposte per
tutti i tipi di bambini, può accontentare davvero tanti.
Saltando a Crevalcore , in via Modigliani, notiamo Seraia,
un megastore dove le parole festa e colori vanno per la
maggiore. Anche qui, con diverse fasce di prezzo, che
vanno da quindici euro, fino a ottanta euro, si può trovare
un po' di tutto. Dai personaggi Disney, ai supereroi. Poi
Anzola . In questo caso è presente, in via Emilia, Toys
Center, una catena che ha diversi negozi, anzi, magazzini,
in tutta Italia e che propone, anche in questo caso, con
fasce di prezzo diversificate, ogni oggetto o travestimento
adatto al carnevale. Anche qui Zorro, i personaggi di Toy
Story e tanti altri sono in vista. In chiusura mancano Sala
Bolognese , Calderara di Reno e Sant' Agata Bolognese.
A Sala Bolognese non ci sono molte opportunità per
trovare un abito adatto al carnevale, ma anche in questo
caso nessun allarme. Basta infatti spostarsi verso Sant'
Agata Bolognese per trovare un altro, enorme, store
adatto a questa festa, e non solo. Festidea, in via Alcide
De Gasperi, nel complesso Cineci, è uno dei più
rappresentativi negozi della provincia in cui è possibile acquistare qualsiasi genere di articolo legato al
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Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Cronaca
carnevale. Ilaria Zenato, responsabile del negozio, e Denise Benuzzi, vi aiuteranno a scegliere il vestito
migliore per la situazione. Anche in questi locali si trova davvero di tutto, da Peppa Pig al pirata, fino ai
licantropi e, addirittura, all' uomo water.
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Cronaca
Dalla cultura del benessere all' importanza della
prevenzione «Ecco tutti i nostri servizi»
«SERVIZIO multidisciplinare e accoglienza al
cliente sono i punti cardine della filosofia del
Poliambulatorio Medica che, proprio a questo
scopo, mette a disposizione un altissimo
numero di specialità mediche, un' importante
area diagnostica oltre a numerose attività
centrate sul benessere psicofisico della
persona attraverso l' uso delle palestre,
piscine e un' area benessere per attività di
relax».
Lo afferma Rosanna Vitale, direttore di
struttura dal 2011 del Poliambulatorio.
Fedele alla sua mission il Poliambulatorio
Medica ha ideato, in occasione del decennale,
un programma di avvenimenti che unirà alla
cultura del benessere l' attenzione alla
prevenzione.
«IL PRIMO evento ­ informa Vitale ­ è fissato
per fine marzo e punterà sull' importanza di
prevenzione e diagnosi con l' intervento dei
medici Donatella Servadei, ecografista, Valerio
Chiarini, endocrinologo ed ex primario all'
Ospedale Maggiore di Bologna e dell' urologo
Tiziano Benuzzi». Gli eventi, realizzati nel
Poliambulatorio Medica di San Giovanni e nel Centro Medico di Anzola, si susseguiranno fino a
novembre: «Nel corso degli appuntamenti ­ spiega ­ verranno trattati i temi sanitari di maggiore
interesse come, ad esempio, il percorso verso la maternità con un momento di riflessione sull' infertilità
e sugli strumenti per superarla. È previsto anche un focus sulla prevenzione attraverso l' adozione di
uno stile di vita sano i cui migliori strumenti sono la corretta alimentazione e la costanza nel movimento.
Chiuderà il ciclo di incontri ­ continua Vitale ­ un intervento dedicato alla medicina interna e alla
conoscenza delle funzioni degli organi interni, alla prevenzione e alla diagnosi precoce delle più comuni
patologie a esse legate». In occasione di ogni incontro verrà consegnato, a tutti i partecipanti, un diario
con articoli e consigli redatti dai relatori della serata cosicché ciascuno possa conservare nel tempo le
notizie e le informazioni ricevute.
Elisabetta Bacchi Lazzari.
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Bologna)
Cronaca
LA SCHEDA
Il Poliambulatorio Medica è nato a San
Giovanni nel 2004, già forte dell' esperienza
grazie alla presenza sul territorio di Bologna,
dal 1992, della sua sede storica: il Centro
Medico, ancora oggi operativo ad Anzola dell'
Emilia.
Per festeggiare i 10 anni di attività il
Poliambulatorio ha ideato un programma di
avvenimenti, che coinvolgeranno anche la
sede di Anzola dell' Emilia, mirati alla cultura
del benessere e all' importanza della
prevenzione. In ognuna delle occasioni di
incontro sarà offerto a tutti coloro che vorranno
partecipare un ricco buffet e un diario con
articoli e consigli per conservare nel tempo le
notizie e le informazioni ricevute. Il primo
evento in programma è per mercoledì 26
marzo alle 19.30 al Poliambulatorio Medica di
San Giovanni in viale Minghetti 4. Per riservare
il posto e/o chiedere maggiori informazioni è
consigliabile telefonare allo 051.6871080
oppure scrivere a [email protected].
Tutti gli incontri sono rigorosamente gratuiti.
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Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Cronaca
«Così raccontiamo la vita dal palco»
IL MONDO dei bambini e dei ragazzi più giovani, la loro
sensibilità, la modalità di captare informazioni ed
eventi,sono sempre punti di fondamentale considerazione
nella produzione che Teatro delle Temperie di Calcara­
Crespellano dedica al pubblico più giovane, anche
quando i temi sono molto delicati. Come nel caso di ?A
memoria d' uomo' di recente andato in scena a Savigno e
a Calcara, seguito dalle scolaresche del territorio
accompagnate dagli insegnanti. «Nella rappresentazione,
scritta e diretta da Andrea Lupo in occasione della
giornata internazionale della memoria ­ spiega Margherita
Zanardi, direttore artistico del teatro delle Temperie ­ sono
le vittime che raccontano direttamente l' olocausto.
Ed i loro ricordi vengono inseriti nella ricostruzione
cronologica delle persecuzioni razziali». La narrazione e le
biografie si intrecciano alternandosi tra loro grazie alle
voci recitanti di Andrea Lupo, Margherita Zanardi ed Elisa
Cutrupi, accompagnate dalla fisarmonica di David Sarnelli
e dalla voce di Serena Pecoraro. «Le testimonianze, i
racconti e le confessioni sono il risultato di un' attenta
ricerca ­ prosegue la Zanardi ­ non solo bibliografica, ma
anche determinata dal coinvolgimento dei protagonisti o
dei loro familiari, con l' obiettivo di perpetuare una
memoria collettiva».
DALLA rappresentazione pregnante, che dalla storia
passa alla narrazione di vicende personali sul tema dell'
Olocausto, Il teatro delle Temperie passa anche a temi più
leggeri, rivolti ai bambini e non più ai ragazzi, ma sempre
con un percorso pedagogico interessante, che li conduce
attraverso percorsi di crescita. E ha proposto con una sua
produzione, che riporta in pista ?Il circo a teatro', un
garbato viaggio sul tema dell' amicizia e della
socializzazione dal titolo ?Nina Pesciolina­In fondo al mar'.
Così con questo delizioso personaggio, i bambini entrano
in un mondo di creature sottomarine, che si muove tra il
teatro di figura e quello attoriale, grazie ad una struttura
ideata e realizzata dalla Compagnia, con materiale di
riciclo e tessuti recuperati: un fondale marino dal quale
spuntano allegrament
e i pupazzi. «Per poter vivere con le creature marine, la giovane Nina si scontra con la necessità di
dover trovare compromessi tra i propri desideri e quelli altrui ­ spiega Viktoria Vandelli, una delle
interpreti insieme a Camilla Ferrari, e Filippo Vannini ­ Nina ed i nuovi amici dovranno imparare a
superare l' egoismo, per comprendere ed apprezzare la diversità e la giovane pesciolina riuscirà anche
a vincere le pro
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Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Cronaca
prie paure». I PUPAZZI sono stati realizzati dalla scenografa Cristina Gamberini, mentre i costumi sono
stati confezionati dalla Compagnia, che sta portando In Fondo al mar con la impatica Nina la pesciolina,
nelle scuole dell' infanzia della Valsamoggia. «Adesso stiamo andando avanti anche con un progetto ad
Anzola Emilia ­ aggiunge Viktoria Vandelli ­ si tratta di un laboratorio gratuito che sfocerà in spettacolo
teatrale ed entrerà all' interno di un festival sulla legalità, perché proprio questo è il tema sul quale è
imperniato questo nostro lavoro. Nel laboratorio abbiamo un gruppo di ragazzi tra gli 11 e i 14 anni e
data la loro età, lavoriamo sulla legalità intesa come rispetto, recupero delle regole nella quotidianità e
decisioni di comportamento da tenere nei confronti degli altri. Tra l' altro il laboratorio ha già ospitato un
educatore che si occupa di legalità che è intervenuto sul tema con i ragazzi». Quanto ai bimbi piccoli? Il
teatro delle Temperie ha organizzato dei laboratori per i bambini dai 3 anni in su, incentrati sul percorso
che conduce alla scoperta delle emozioni e della loro co
municazione. Maria Grazia Palmieri.
MARIA GRAZIA PALMIERI
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Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Cronaca
Una sinergia che strizza l'occhio ai bimbi
DA SEMPRE la polisportiva Monte San Pietro
porta avanti, settore per settore, collaborazioni
importanti con altre realtà sportive del
territorio, come dimostra il nuovo progetto
calcio che ha preso vita da alcuni mesi. La
sezione volley della polisportiva coinvolge
circa 50 bambine, una squadra under 16 e un
team minivolley; tutte le altre risorse
convergono nel progetto IdeaVolley, che opera
sulla provincia di Bologna, in collaborazione
con polisportiva Zola, polisportiva Anzola,
Navile Volley. Il basket a Monte San Pietro
conta circa 150 iscritti e la sezione è
rappresentata nei campionati under 19/15/13 e
in tutti i gruppi minibasket. È attiva una
collaborazione con Voltone Basket,
polisportiva Zola che riguarda la squadra
senior che milita nel campionato regionale di
serie D. «L' obiettivo ­ ha sottolineato Zanasi ­
è quello di collaborare in modo proficuo con
questa società per poter garantire a tutti i
nostri atleti in uscita dal settore giovanile di
collocarsi in un campionato senior». La
polisportiva vanta anche un settore podismo
che organizza la storica camminata dei 4 campanili e partecipa a tutte le manifestazioni podistiche della
provincia di Bologna, un settore karatè con la stella Giampaolo Girotti, fresco campione europeo a
Belgrado e un settore di tiro con l' arco molto attivo che partecipa con buoni risultati a tutte le gare
regionali e nazionali.
La polisportiva è anche attenta ai bambini e propone per i più piccoli lezioni di baby sport. «E' un' attività
ludico motoria ­ ha spiegato Zanasi ­ rivolta alla fascia dei bambini da 2 a 5 anni; attraverso il gioco e la
narrazione cerchiamo di avvicinare i bimbi alle prime fasi dell' educazione motoria. Così facendo i
piccoli si divertono, giocano, corrono, saltano e intanto si avvicinano anche a tematiche importanti come
la raccolta dei rifiuti, l' educazione alimentare, il rispetto per la natura». Da questo mese fino a maggio,
quasi tutti i sabati dalle 11 alle 12 presso il palazzetto dello sport in via Gullini, i bambini potranno
cimentarsi in una lezione singola o in un ciclo di lezioni di baby sport».
Manuela Goldoni.
MANUELA GOLDONI
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Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Cronaca
Sotto i riflettori
VERSO le primarie del Pd di Anzola che si
disputeranno il 23 febbraio prossimo. Il
candidato e avvocato Giampiero Veronesi (a
destra ) ha organizzato incontri nei locali
pubblici per ascoltare i bisogni della gente.
Mentre il candidato Carlo Castellucci (sotto ),
assessore uscente dell' attuale giunta, ha
preferito salire sui carri allegorici del
Carnevale dei bambini. Gesto che ha
innescato però qualche polemica visto il
contesto in cui ha fatto propaganda.
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15 febbraio 2014
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Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Cronaca
Documenti in ritardo, addio case e terreno
Anzola La ditta è fallita e il Comune non ha presentato la domanda di risarcimento in
tempo.
di PIER LUIGI TROMBETTA ­ ANZOLA ­
OTTO appartamenti di edilizia popolare
sfumati, così come la restituzione di un terreno
valutato 1 milione e 350mila euro. E' la ?
batosta' inflitta dal tribunale di Modena al
Comune di Anzola, coinvolto nel fallimento di
un' impresa costruttrice modenese che aveva l'
obbligo di realizzare degli alloggi in permuta
di un lotto edificabile tra le vie Clelia Barbieri e
Torquato Costa. La ditta, però, è fallita e ­
risulta dagli atti del tribunale ­ il Comune non
ha presentato in tempo utile la domanda di
risoluzione del contratto per manifesta
inadempienza del costruttore. In sostanza, il
tribunale di Modena ha dichiarato non
accoglibile la richiesta avanzata dall'
amministrazione comunale anzolese e q u e l
terreno è rientrato nel fallimento.
IN SOSTANZA, il Comune di Anzola è stato
inserito tra i creditori non privilegiati e ­
presumibilmente ­ non avrà un risarcimento o
se lo avrà sarà del tutto simbolico. Una tegola
in testa per il candidato alle primarie Pd Carlo
Castellucci che ha fatto suo lo slogan ?
Ripartiamo da noi'. «Il 18 aprile dello scorso anno ­ spiega Gabriele Gallerani, consigliere comunale
della lista civica di opposizione ?Uniti per Anzola' ­ fu convocato un consiglio comunale straordinario
per esaminare insieme ai cittadini la situazione, e in quella occasione il sindaco e la giunta promisero
che si sarebbero interessati per riottenere indietro almeno il terreno. Il 27 giugno 2013 fu deliberata
dalla giunta la domanda di restituzione del terreno dato all' impresa, ma la sentenza di fallimento era già
stata emessa dal tribunale di Modena il 18 aprile 2013. Quindi, avendo presentato il Comune domanda
di risoluzione del contratto troppo tardi, ci troviamo senza terreno né appartamenti».
Di altro avviso il sindaco di Anzola Loris Ropa che replica brevemente: «Il Comune di Anzola ­ spiega ­
ha presentato l' istanza, prima del fallimento, al tribunale di Bologna perché la ditta costruttrice non
aveva onorato l' impegno preso. Il tribunale di Bologna ha poi mandato gli atti al tribunale di Modena
che segue il fallimento. E che ha iscritto il Comune di Anzola come creditore nell' asse fallimentare per l'
importo del valore del contratto».
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15 febbraio 2014
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Corriere di Bologna
Politica locale
L' evento I migliori giocatori della Nba a New Orleans per un weekend di spettacolo. C' è anche
il «cinno» di San Giovanni.
Beli, la notte della stella
Gara del tiro da tre punti all' All Star Game: «Il sogno ora è vincere»
@BORDERO: #LAQUINO %@%Arriva l' All
Star Game e la Nba mette in vetrina, davanti a
tutto il mondo, le sue stelle.
Fra queste anche Marco Belinelli, che questa
notte parteciperà alla gara del tiro da tre punti,
un riconoscimento meritato che va al di là delle
sue capacità balistiche. La guardia di San
Giovanni in Persiceto sta disputando un' ottima
stagione con i San Antonio Spurs e la
chiamata per il weekend di New Orleans, la
città in cui la sua carriera ha svoltato dopo le
amarezze di Toronto, è il coronamento della
sua crescita. Marco è il secondo italiano a
partecipare alla gara del tiro da tre dopo
Danilo Gallinari, che arrivò al quarto posto nel
2010.
Il programma di stanotte è molto fitto e
comincerà alle 2.30 italiane (diretta SkySport 2
a partire dalle 2). Quattro gli eventi in
calendario, per vedere all' opera Beli servirà
un minimo di pazienza e magari un corposo
thermos di caffé. Si comincerà infatti con lo
«Shooting Stars» (gara di tiro con un giocatore
della Nba attuale, una vecchia gloria e una
giocatrice della Wnba), poi toccherà allo
«Skills Challenge» (percorso a ostacoli con
prove di abilità, tiro e passaggio) e finalmente alla gara del tiro da tre punti che precederà quella delle
schiacciate.
Marco, che è il quinto miglior tiratore Nba con il 44.8%, avrà avversari di altissimo livello con i quali
battersi. I tiratori ­ quattro per parte ­ sono divisi in Eastern e Western conference. In quest' ultima, con
Belinelli ci saranno Stephen Curry (per molti il favorito), Damian Lillard e Kevin Love, mentre il gruppo
dell' Est è formato dal campione uscente Kyrie Irving, Arron Afflalo, Bradley Beal e Joe Johnson. I
giocatori tireranno da cinque posizioni: i due angoli, a 45° dal canestro e al centro. Quattro carrelli
avranno quattro palle «normali» da un punto e una colorata da due punti, mentre la grande novità è un
carrello totalmente composto da palle multicolore che ogni giocatore potrà posizionare dove meglio
crede. La porzione di campo preferita di Belinelli è quella del mezzo angolo destro, da cui tira con un
clamoroso 56%.
I giocatori avranno un minuto per effettuare i 25 tiri e il primo di ogni conference approderà alla finale.
«Vincere sarebbe un sogno ­ ha detto Belinelli, che prova 150­200 tiri da tre al giorno in allenamento e
indosserà delle scarpe speciali con l' acronimo SGP ovvero San Giovanni i n Persiceto ­ Essere
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Corriere di Bologna
Politica locale
coinvolto in questi tre giorni è un premio al mio sacrificio. Sono contento di rappresentare l' Italia e la
mia città».
Nelle ventisette edizioni, cominciate con la tripletta di Larry Bird fra il 1986 e il 1988, solo due europei si
sono imposti: Peja Stojakovic nel 2002 e nel 2003, Dirk Nowitzki nel 2006.
Marco vuole provare a essere il terzo e avrà il sostegno a distanza dei tanti appassionati bolognesi e
italiani che faranno nottata aspettando i suoi canestri.
Luca Aquino RIPRODUZIONE RISERVATA @OREDROB: #LAQUINO %@%
Luca Aquino
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Corriere di Bologna
Politica locale
Lacrime e risate per Freak
L' addio a Roberto con Elio e una Bologna anni 70­80 Merola: «Un concerto. E un
salutare scatto di demenza»
«Sono un ribelle, mamma». Il fan più giovane
di Roberto Freak Antoni non ha nemmeno due
anni, ma il cartello sul passeggino lo iscrive di
diritto nel popolo di Freak. Quel «pubblico di
merda», come amava chiamarlo il leader degli
Skiantos, che ieri si è ritrovato a Palazzo d'
Accursio per l' ultimo saluto al suo profeta folle
e gentile: quasi mille persone alla camera
ardente, prima dei funerali di oggi in forma
privata a San Giovanni in Persiceto.
Capelli bianchi e giacche di pelle, felpe e
piercing, cravatte e cappotti lunghi. Un popolo
eterogeneo, unito nell' affetto per un musicista
provocatorio e incompreso. Un artista che
Bologna, ora, vuole omaggiare con un evento
il prossimo 16 aprile.
«Ci starebbe bene un concerto in piazza
Maggiore, il giorno del suo compleanno...
», sussurra commosso Fabio Testoni, meglio
conosciuto come Dandy Bestia, storico
chitarrista degli Skiantos, amico di una vita. Un
progetto, a cui sta lavorando anche il
produttore Oderso Rubini, per cui si impegna
il sindaco Virginio Merola. «È certo che faremo
un concerto, che gli si può intitolare una strada
o un giardino. Ma sarebbe veramente bello ­
dice commosso Merola ­ che mantenessimo lo sguardo alla divergenza, all' avanguardia, che ci ha
insegnato Freak. Che con uno scatto di salutare demenza ci impegnassimo a chiamare Roberto Freak
Antoni un posto dove sai come entri, ma non sai come ne esci».
Dentro la sala Tassinari, dove si raccolgono in fretta 8 libri di dediche e pensieri, si piange e si ride.
Nessuno si scandalizza, Freak Antoni era così. La bara con le corone di fiori convive con le bottiglie di
«Kinotto», una confezione di lamette Gilette «per le sbarbe che troverai», i cartelli «Il solito trionfo» e
«La storia ti darà ragione», il pallone della Fortitudo lasciato da Dante Anconetani e un cappello da
messicano («Sono venuto con un sombrero ­ si legge nel biglietto ­ come mi avevi chiesto»). Lacrime e
risa, come sarebbe piaciuto a lui. «Bologna deve ricordarlo per la sua ironia ­ insiste Alessandra
Mostacci, compagna di Freak Antoni nella vita e sul palco ­ noi siamo qui e lui, lassù, ci fa le boccacce e
si scaccola». Indica lo schermo in alto, dove scivolano le immagini dissacranti di una vita spesa a skivar
la fresa , per usare una fortunata formula di Freak Antoni. Le foto in bianco e nero dei primi anni, quelle
a colori con gli Skiantos, le ultime con la Mostacci. «Entusiasmo», è scritto nel cartello retto da Freak
Antoni in una delle istantanee, che accompagnano le cinque ore di camera ardente insieme alle note di
quelli che amava definire i suoi «insuccessi»: Io sono uno Skianto , Karabigniere Blues , Metadone ,
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Corriere di Bologna
Politica locale
Gelati . È «la Santa Ironia» la vera patrona qui, con tanto di immaginetta e preghiera «da ripetersi tre
volte dopo cena per indulgenza plenaria».
Ma la commozione è difficile da trattenere.
Tra i primi ad arrivare ci sono Elio e Rocca Tanica di Elio e le Storie Tese, forse il gruppo che deve di
più agli Skiantos. «Non voglio dire niente ­ glissa Elio ­ è una cosa che va analizzata altrimenti se ne
parla oggi e tra qualche giorno non ne parla più nessuno».
C' è la Bologna inquieta dei Settanta/Ottanta. I suoi attivisti (Bifo e Valerio Monteventi), i suoi musicisti
(Giorgio Lavagna dei Gaznevada e Marco Bertoni dei Confusional Quartet), i suoi osti (Artemio Assiri
del Moretto) e i suoi frati (Benito Fusco dei Servi di Maria, per cui Freak «è stato il più grande portatore
sano di esaurimento nervoso della Bologna ruffiana»). Passano attori, comici, cantanti, noti e meno. «Ci
ha insegnato a non prenderci sul serio», dice l' attore Fabio De Luigi, che arriva con Samuele Bersani.
«Aveva una genialità unica, è una perdita enorme», aggiunge il cantautore, amareggiato dai continui
lutti bolognesi: «Mi ritrovo sempre qui per questo, sembra la città delle bandiere a mezz' asta». Arrivano
Gaetano Curreri e il chitarrista Federico Poggipollini, Luca Carboni, il comico Paolo Hendel e la
giornalista Milena Gabanelli. Margherita, la figlia quindicenne di Freak Antoni, indossa la giacca nera e
la spilla del papà: «I Love Satie». La famiglia e le amiche la circondano d' affetto. Anche nonno
Ruggero, praticamente un secondo papà negli anni di concerti, tour ed eccessi. Il suo ricordo è sincero,
toccante, lontano da ogni falsa retorica. «Siete stati la sua vita, lui viveva sul palco ­ dice ­ ci sono stati
parecchi Natali che non ha passato in famiglia, perché aveva qualche concerto o intervista e io un po' lo
odiavo per questo. Adesso forse ho capito. Mio padre era un grande perché gridava, non si
accontentava, perché il suo desiderio di felicità era più grande di qualsiasi concerto, droga o storia d'
amore. Diceva sempre "Dio ci deve delle spiegazioni", speriamo proprio che ora gliele dia».
Francesco Rosano RIPRODUZIONE RISERVATA.
Francesco Rosano
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Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Politica locale
La novità: le domeniche di festa saranno tre
CONTRARIAMENTE a ciò che era trapelato
fino a qualche tempo fa dall' associazione
carnevale Persiceto, l e d o m e n i c h e i n c u i
andranno in scena le sfilate, gli spilli e le
premiazioni dei carri partecipanti al 140°
Carnevale di Persiceto, non saranno tre ma
bensì due. Comunque il divertimento è
assicurato e potranno essere vissuti in diretta i
momenti salienti degli Spilli, il momento in cui
il carro allegorico, insieme alle sue
coreografie, prende forma e si trasforma,
svelando, dopo mesi di lavoro indefesso, il suo
vero significato. Satira? Politica? Attualità?
Nessuno ancora lo sa con certezza di cosa si
parlerà, e cosa vedranno gli spettatori in
piazza del Popolo. Ma non manca molto
ancora, e quindi? avanti coi carri!
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15 febbraio 2014
Pagina 4
Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Politica locale
«Questa via è un acquitrino, la asfaltiamo a spese
nostre»
«DISPOSTI ad asfaltare via Bevilacqua a
spese nostre». È l' appello lanciato da alcuni
residenti di San Matteo della Decima ­
popolosa frazione del comune di San Giovanni
i n Persiceto ­ che abitano lungo una via di
campagna che da anni versa in condizioni
pessime. La strada parte da un incrocio nel
centro della località chiamata Pieve e si
allunga verso la periferia della frazione ma è
costellata di buche e affossamenti e ha oramai
l' asfalto che rimane quasi un ricordo.
Percorrere via Duca di Bevilacqua a San
Matteo della Decima è come fare una tappa di
un rally. Ne sanno qualcosa i decimini che
abitano lungo questa strada di campagna che
porta nel territorio del comune di Crevalcore e
anche al ponte Scagliarossa chiuso al traffico
da qualche anno e già oggetto in passato di
roventi polemiche sempre tra i residenti della
zona.
«GUARDI qui ­ spiega Ivano Mazzanti, un
residente della via indicando il manto stradale
ferito ­ come siamo ridotti. L' asfalto è segnato
da profonde crepe, buchi, insomma si sta
completamente deteriorando. È mai possibile che nessuna intervenga? La situazione crea davvero un
disagio ai noi residenti, ma anche a quelli che passano per vari motivi lungo la nostra strada».
Fa eco l' agricoltore Franco Minarelli, memoria storica della zona: «È già successo ­ racconta ­ di
vedere persone a piedi o in motorino cadere. Mi è capitato persino di soccorre una signora rovinata a
terra per colpa delle buche. Per non parlare dei cerchi piegati e degli ammortizzatori delle automobili
che si vanno a fare benedire tra una crepa e l' altra. Siamo ridotti così perché nessuno ha mai fatto la
manutenzione. E dire che a Decima, l' amministrazione comunale ha comunque già provveduto ad
asfaltare alcune vie della zona artigianale.
Perché allora non intervenire anche sulla nostra via?».
«ABBIAMO già sollecitato il sindaco ­ aggiunge Mazzanti ­ a intervenire in tal senso. Ma a quanto pare
mancano le risorse perché l' asfaltatura completa di via Bevilacqua comporterebbe un investimento
cospicuo. Da parte mia mi sono offerto per riparare parte di un tratto stradale in particolare il punto dove
si affaccia la mia abitazione, ma mi hanno risposto che non è possibile».
FA ECO ancora Minarelli: «Per colpa del manto stradale così dissestato in gran parte ho perso diversi
clienti. Perché ho una rivendita di orto frutta quasi alla fine di questa via. E arrivare da me sta
diventando una impresa. C' è il rischio di danneggiare l' automobile o rompere i pneumatici.
Io con altri residenti siamo disposti almeno a pareggiare la carreggiata mettendo del materiale
stabilizzatane per coprire almeno i crateri. E in tal senso rilanciamo la nostra disponibilità sperando che
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Politica locale
le nostre voci non cadino nel vuoto».
Pier Luigi Trombetta.
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15 febbraio 2014
Pagina 5
Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Politica locale
Il sindaco Mazzuca: «Non abbiamo i fondi»
«VIA BEVILACQUA ­ dice il sindaco Renato
Mazzuca ­ ha una parte a fondo cieco che
finisce contro un ponte chiuso da diversi anni
nel territorio di confine con Crevalcore.
Abbiamo cercato con la Regione e Crevalcore
di trovare dei fondi per sistemarla ma non ci
siamo ancora riusciti. Al momento le risorse
economiche per le asfaltature sono limitate.
Quindi hanno la precedenza le vie e le strade
ad alta intensità di traffico. Perciò facciamo
molta fatica ad asfaltarne una strada a basso
scorrimento e dove risiedono poche persone».
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15 febbraio 2014
Pagina 5
Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Politica locale
Tutti a tavola per beneficenza con ?La pieve sotto le
stelle'
QUANDO L' UNIONE fa la forza. È proprio il
caso di dire così perché al rione della Pieve di
San Matteo della Decima, dove parte via
Bevilacqua, centinaia di residenti organizzano
una sagra chiamata ?La pieve sotto le stelle'.
Si tratta di una tavolata all' aria aperta che
vede la partecipazione di qualche centinaio di
persone tra cui anche gli amministratori locali
e gente che arriva dai comuni del circondario.
Oltre al piacere di stare assieme e ascoltare
anche della buona musica, la festa è
organizzata per raccogliere fondi da devolvere
poi a enti e associazioni locali. Come l' asilo
parrocchiale, il centro assistenza San Matteo e
le società di carnevale. Antica festa molto
sentita da queste parti e che ha sempre un
pizzico di rivalità e antagonismo con il
Carnevale che si tiene contemporaneamente a
San Giovanni.
Ma la sagra ?La Pieve sotto le stelle' non è la
sola festa che viene organizzata da queste
parti. Durante l' anno, sempre assieme ai
volontari della Pieve, si danno vita al Corpus
Domini, e in occasione del Natale viene
allestito il presepe vivente.
Feste a parte, un' altra questione da sbloccare in via Bevilacqua riguarda il ponte Scagliarossa. Si tratta
di un manufatto chiuso al traffico veicolare da anni e che collega il territorio di San Giovanni in Persiceto
con quello di Crevalcore.
Ponte oggetto in un recente passato di proteste da parte degli abitanti e degli agricoltori della zona, per
sensibilizzare le amministrazione comunali riguardo i lavori di ristrutturazione con l' obiettivo della sua
riapertura.
«L' IMBOCCO del ponte ­ stigmatizza l' agricoltore Franco Minarelli ­ purtroppo, in certi periodi dell'
anno diventa una specie di deposito di oggetti abbandonati. Abbiamo anche organizzato manifestazioni
di protesta.
Una in particolare aveva visto un corteo di diversi trattori in fila indiana. Ed è stata fatta una petizione
con tanto di raccolta di numerose firme». E aggiunge: «È davvero un peccato che il nostro storico ponte,
costruito negli anni Venti con fatica e sudore di tanti operai, sia finito così male. Operai pagati con pochi
soldi e probabilmente qualcuno solo con pagnotte e bottiglie di vino o latte. E dire che qui ci sono tenute
della Partecipanza e importanti fondi agricoli dove si coltivano colture che vengono poi
commercializzate in ogni dove. Insomma, l' opera viaria ­ ristrutturata a dovere si intende ­ servirebbe
tranquillamente ancora. E indubbiamente potrebbe dare un nuovo impulso all' economia locale».
Pier Luigi Trombetta.
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15 febbraio 2014
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Politica locale
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15 febbraio 2014
Pagina 7
Il Resto del Carlino (ed.
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Politica locale
In prima linea contro il cancro
IL PROGETTO ?Donne per le donne',
finanziato da Komen Italia Onlus, organizzerà
una rete di persone che possano promuovere
stili di vita più consapevoli ed eco­compatibili,
per ridurre e contrastare patologie oncologiche
costruendo un percorso volto alla tutela e
valorizzazione della persona.
«Ricordiamo ­ spiegano ?Dipetto' e ?A piedi
scalzi' ­ che i corretti stili di vita, compresi
movimento e alimentazione, portano a un
beneficio diretto anticancro ormai certificato da
numerosi studi clinici e dalle organizzazioni
sanitarie mondiali. Il progetto è basato sulla
formazione di volontari, attivi nella
divulgazione di buone pratiche di prevenzione
e stili di vita, operanti nella riservatezza e sul
rapporto paritario, da cui il nome del progetto
?Donne per le donne'. Il fatto di formare
volontari ha come intento quello di fare in
modo che i volontari diventino capaci di
formare quelli che poi potrebbero essere futuri
volontari». La proposta, completamente
gratuita, è divisa su due fronti. Il primo è l'
insegnamento di attività corporee. Alcuni
volontari che hanno imparato le tecniche base della ginnastica dolce creeranno un gruppo di donne
capace di condividere con altre donne queste nozioni. Da giugno il gruppo sarà nel parco delle piscine
a Persiceto. Il secondo fronte è quello dei laboratori teorico­pratici, in cui si parlerà di corretta
alimentazione per la prevenzione oncologica e la messa a punto di 15 ricette base chiamate ?Le 15
ricette per la vita'. Tra i partecipanti, si individueranno dei volontari che andranno a costituire un gruppo
disponibile a insegnare a domicilio l' uso e il trattamento di determinati prodotti alimentari grazie all'
insegnamento della Lady chef Ivanna Barbieri. Rispetto a tutto questo hanno avuto grande successo
due conferenze tenute a gennaio, sulla corretta alimentazione e stile di vita, e prevenzione dei tumori,
condotte dal dottor Claudio Gallo, specialista in medicina dello sport e medicine complementari. Per
informazioni e iscrizioni è possibile contattare ?A Piedi scalzi', dottor Fabio Trifirò, allo 051823111,
oppure il gruppo Ama ?Dipetto', in particolare la dottoressa Maria Luisa Viciani allo 051­6813673.
Luca Scarcelli.
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15 febbraio 2014
Pagina 8
Il Resto del Carlino (ed.
Bologna)
Politica locale
LA SCHEDA
La scuola di musica ?Leonard Bernstein', ha la sede
principale a San Giovanni i n Persiceto ed è guidata
dalla presidente Donatella Scagliarini e dai consiglieri
Maria Teresa Mazza, Sebastian Mannutza, Amadio
Abbate, Renato Nanni e da altri collaboratori. Gli
insegnanti di musica sono: Roberta Belluomini, Pietro
Beltrani, Alessandro Betti, Marianna Bovini, Elisa Del
Piccolo, Giambattista Giorgi, Stefano Girotti, Silvia
Gisani, Nicola Govoni, Antonia Marolda, Marcello
Melotti, Sebastian Mannutza, Milena Pedrielli, Simone
Pistis, Tiziana Quadrelli, Luca Squatrito, Tommaso
Ruggero e Paolo Torelli.
Nella scuola, che ha quattro sedi, si possono studiare
canto lirico e moderno e si tengono corsi di chitarra,
pianoforte, saxofono, flauto traverso, clarinetto, batteria,
arpa, basso elettrico, fisarmonica, organetto, tromba e
violoncello.
La ?Bernstein' è un' associazione di promozione sociale
e si propone di insegnare la musica a bambini,
adolescenti e adulti senza limiti di età.
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15 febbraio 2014
Pagina 8
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Politica locale
Un sogno diventato realtà «Così ho creato la scuola
?Bernstein'»
Gianni Leoni UN PICCOLO, grande sogno di
tempi lontani portato avanti un giorno dopo l'
altro nelle ore della scuola e in quelle dei
giochi, eppoi più avanti negli impegni e nel
tempo libero. «Riuscirò a realizzarlo?», si
chiedeva ogni volta Maria Teresa Mazza,
quando la mente si lasciava andare alle
magiche suggestioni dei ricami di un
pianoforte. «Per me è sempre stato uno
strumento affascinante, e quel giorno...».
Quel giorno porta la data del 1988 e rimette in
circolo un manifesto stradale. «Illustrava l'
iniziativa del comune di San Giovanni su un
corso di pianoforte per adulti, e così decisi
finalmente di andare incontro al mio sogno»,
spiega. Quel sogno ha via via preso tempo,
importanza e spazio, dal 1991 si chiama
scuola musicale ?Leonard Bernstein' e ha
quattro sedi gestite proprio da Maria Teresa
Mazza che, sulle note di un pianoforte, ha
appoggiato da sempre le speranze, le
ambizioni e gli stati d' animo. «Studiavo su uno
strumento preso a noleggio e in quei momenti
era come se entrassi in un' altra dimensione:
mai un istante di stanchezza, mai un attimo di noia, e sempre, invece, una stupenda sensazione di
sereno divertimento. Tutto il mio impegno in questa scuola, fondata insieme con Donatella Scagliarini,
attuale presidente, e da altri validi collaboratori, mira a fare provare agli altri le stesse splendide
emozioni che ho provato io», spiega. La ?Leonard Bernstein' apre i battenti nelle sedi di San Giovanni in
Persiceto, di Sant' Agata, di Sala e di San Matteo della Decima, e coinvolge complessivamente 350
allievi dai 4 anni a salire sempre più su ?distribuiti' su una quindicina di strumenti e su corsi di canto
lirico e moderno.
«LA NOSTRA è un' associazione di promozione sociale e gli iscritti sono per lo più della zona e di età
varia.
Quanto agli insegnanti, poco più di venti, vengono sopratutto da Bologna, ma anche dai dintorni, da
Imola e da Castel San Pietro», dice.
La ?Leonard Bernstein', affiliata all' Arci nazionale, trova posto, insieme con altre iniziative, nella Casa
del Popolo di San Giovanni e si propone di avvicinare gli appassionati alla musica e di riunire tanti
gruppi, nota dopo nota, in un unico grande, bellissimo sogno.
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15 febbraio 2014
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Lacrime, sorrisi e un concerto per Freak
L' addio al leader degli Skiantos. E Merola: «Lo ricorderemo per il suo compleanno»
di GIAN ALDO TRAVERSI NESSUNA fanfara,
ma una folla nutrita di gente di mondo e di
palchi, semplici ammiratori, d' ogni età, giunti
per sentirsi vicini per l' ultima volta all'
ideologo del rock demenziale, Roberto Freak
Antoni, morto mercoledì a 59 anni. Tanti hanno
dissimulato a fatica la commozione, proprio
come il sindaco Merola, che alla fine del
discorso tenuto accanto al feretro, nella
camera ardente allestita nella Sala Tassinari di
Palazzo d' Accursio, ha annunciato che a
Roberto Freak Antoni saranno dedicati una via
o un giardino.
«MA PRIMA d' ogni altra cosa ­ ha aggiunto ­
allestiremo un concerto in piazza Maggiore per
il 16 aprile, giorno in cui avrebbe compiuto
sessant' anni». L' idea della reunion omaggio è
di Fabio Dandy Bestia Testoni, chitarrista
ispiratissimo compositore di quasi tutte le
canzoni degli Skiantos.
Che l' assessore alla Cultura, Alberto Ronchi,
definisce il miglior gruppo rock italiano fine
anni Settanta, spiegando che «se fossero stati
in Inghilterra probabilmente avrebbero
raggiunto fama e onori planetari».
L' ultima giornata terrena di Freak fila sulle le note del suo rock genialmente demenziale, angelicamente
vicino alla consapevolezza di poter arrivare a tutti. All' ingresso di Sala Tassinari un santino con su
scritto «Skiantos d' un Freak che noi sei altro». E tutti stavano al gioco di battute come «grazie dei fiori,
anch' io vi farò un mazzo così».
A rappresentare la famiglia c' è solo lei, Margherita, la figlia quindicenne di Freak, protetta dagli sguardi
delle compagne di classe della prima L del liceo linguistico Malpighi. Compunta, ma non smarrita,
pronuncia un discorso maturo: «Mio padre viveva sul palco più che con me. Per un po' l' ho odiato, ma
ora so che era un grande, ho capito che ciascuno cerca di colmare come può i propri vuoti. Una volta mi
disse: ?Margherita, Dio ci deve delle spiegazioni'. Speriamo che adesso gliene dia». Subito dopo s' è
inginocchiata e ha recitato il Padre Nostro. A pochi centimetri da una vignetta di Zap con Dalla
raggiunto in Paradiso da Freak che gli chiede informazioni sul reparto Sbarbine. E intanto, con Oderso
Rubini ?maestro di cerimonie', continuavano ad affluire volti noti e non di Bologna (Carboni, De Luigi,
Fio Zanotti, Samuele Bersani, Gaetano Curreri), gli Skiantos, vecchi e recenti, la Freak Antoni Band, e
altri giunti da Torino (Jhonson Righeira), Roma (Minieri), Firenze (Litfiba) e Milano. Tra questi Rudi
Zerbi ed Elio e le Storie Tese, giunto di buon mattino con il tastierista Rocco Tanica.
UN PENSIERO dolce e triste nei giorni scorsi lo aveva espresso Antonella Tani, ex moglie di Freak,
road manager per anni della band, madre di Margherita. «Nostra figlia gli è stata vicina fino agli ultimi
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istanti. Sono contenta che lo rappresenti in tutto». Poi la bara è stata traslata nella parrocchia di
Zenerigolo, frazione di San Giovanni in Persiceto, per le esequie che si sono svolte in forma privata.
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tutti sul palco in ricordo dello Squalo'
Pier Luigi Trombetta PER RICORDARE Gianfranco
Zecchi di Crevalcore premauramente portato via dalla
leucemia nel 2006 e consociuto con il nome d' arte ?Lo
squalo dj', lo scorso 7 febbraio nella discoteca ?Cheek to
Cheeck di San Giovanni' in Persiceto si è tenuta una festa
anni Settanta molto particolare. In questa occasione è
stato ricordato ?Lo squalo' che fece ballare la musica di
James Brown e l' afro funky nella mitica discoteca ?Il
Music' di Crevalcore e nelle innumerevoli feste che le
compagnie organizzavano nei favolosi anni Ottanta.
«Per l' occasione ­ spiega il musicista Alfonso Ghelfi ­
erano presenti alla consolle diversi amici di Gianfranco
che condividono la stessa passione: dj il Biondo, Luca P,
Luca 10, e dj Fallani.
SUL PALCO ha cantato e suonato una voce storica del
funky dance anni Settanta: ?Il Pace', ovvero Stefano Sera.
Già fondatore dei gruppi ?Etrusky Beach' e 'Le Cotiche', il
Pace ha riproposto la sua nuova formazione che recupera
lo spirito di 25 anni fa quando si esibì per la prima volta
alla discoteca ?Small' di Pieve di Cento nel 1989. Ora la
nuova band si chiama ?Il Pace and The Originals'. Tra gli
Originals compaiono, otre al Pace, due componenti della
formazione del 1989: Alfalsax (Alfonso Ghelfi) e Paul Le
Rouge.
In questa occasione speciale, venticinque anni dopo e per
ricordare Zecchi, il Pace ha proposto il nuovo brano dance
dal titolo ?Get Down'. «TUTTO ACCADDE ­ continua
Ghelfi ­ alla fine degli anni Ottanta quando l' house­music
rimbombava nella maggiore parte delle discoteche e si
respirava l' aria della fine di un' epoca? Dopo l' esperienza
degli Etrusky Beach, un anonimo gruppo di Crevalcore e
dintorni che ebbe una breve vita musicale (il Pace alla
voce e chitarra e il sottoscritto al sax tenore e tromba,
continuò a suonare cercando di sperimentare n
uove vie musicali. Una sera il Nano, il più lungimirante del
gruppo, ebbe un' idea portentosa! Ovvero disse:
eliminiamo la musica d' ascolto e facciamo solamente
della musica
da ballo. Liscio? No per carità! Il Funky, il Funky e la
Disco­Music, la migliore, quella dei K.C & Sunshine Band, dei Kool & the Gang, di Gloria Gaynor, e
perché no di James Brown. E così fu. Da quell' intuizione, nella sala prove a casa di Alfa nacquero ?Le
Cotiche?, il primo gruppo funky emiliano'». E adesso i sette componenti del gruppo ?Il Pace and the
Originals' sono: Stefano Sera ?Il Pace', voce leader; Paolo Domeniconi ?Paul Le Rouge', tastieree cori;
Giovanni Ramponi, ?Giò', chitarre e cori; Lorenzo ?Zampa' Zanotti al basso; Renzo ?Effetto' Serra alla
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batteria e cori; Alfonso Ghelfi ?Alfalsax' al sax tenore e trombone; Antonio Laguardia ?Antoine La Garde'
alla tromba e
flicorno soprano. «ORMAI VICINO alla soglia delle tremila apparizioni tra concerti e spettacoli ­
aggiunge orgoglioso Ghelfi ­ il Pace ha prodotto il cd ?Via rigosa', un' incisione live con la
partecipazione di musicisti di fama internazionale. Dal brano ?Via Rigosa' è stato realizzato il video
diretto da Gianni Costantino, premiato da Red Ronnie sul Canale Jimmi di Sky. Via Rigosa è stata
scelta anche come sigla per un programma sportivo e trasmessa su molte emittenti private
anche straniere».
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Politica locale
LA SCHEDA
Abbiamo compreso come la Podistica Persicetana sia
un' associazione sportiva con un sacco di storia alle
spalle, e quanto tenga al paese in cui ha sede; San
Giovanni i n Persiceto. Per maggiori informazioni è
possibile contattare il numero fisso 051­824905, oppure
il cellulare 340­5941357.
Altrimenti si può scrivere una mail all' indirizzo di posta
elettronica [email protected]. In
alternativa è possibile recarsi direttamente nella sede di
questa associazione, che si trova nel piccolo complesso
costruito di fronte alla sede delle piscine persicetane, in
via Castelfranco. Con i suoi oltre trent' anno di vita ha
letteralmente scritto un pezzo di storia di San Giovanni,
riuscendo a fare correre, o camminare, sia quelli più
bravi che i meno portati, ma sempre, e comunque, sotto
l' insegna della socializzazione e dello stare insieme.
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Politica locale
A piedi e tutti rigorosamente in maschera
SABATO 22 febbraio, il giorno prima di
Carnevale, tutti di corsa!
Proprio così. L' Asd Podistica Persicetana,
infatti, ha organizzato una corsa in maschera
non competitiva, a passo libero, insieme all'
Associazione Carnevale Persiceto, c o n i l
patrocinio di Comune, Provincia e Regione,
che vedrà la sua partenza alle ore 14.30 da
piazza del Popolo. La lunghezza del percorso
è di tre chilometri e cento metri e la seconda
lunghezza, invece, ne prevede poco più di sei.
Il percorso, delimitato all' interno del centro
storico di San Giovanni in Persiceto, toccherà i
luoghi più caratteristici del paese, offrendo
così la possibilità a chiunque vi parteciperà di
fruire della visione di tutto ciò che ha da offrire
la cittadina sul piano artistico, architettonico e
culturale. La quota di iscrizione è di appena
due euro.
Ma la notizia positiva è che per gruppi e
scolaresche le iscrizioni si possono effettuare
a partire dalla settimana precedente la corsa
ed entro le 22 del 21 febbraio. Per i singoli
partecipanti, invece, la possibilità di iscrizione
vale fino alle 14 del 22 febbraio. Il punto di ristoro è unico, e sarà allestito sempre in piazza del Popolo e
inoltre, è fondamentale, tutta la manifestazione sarà assistita dal servizio ambulanza curato dalla
Pubblica Assistenza di Crevalcore. Più in generale sono previsti premi in natura per tutti i partecipanti, e
diversi premi speciali dedicati ai gruppi di almeno dieci persone.
I riconoscimenti andranno al migliore costume femminile, al miglior costume maschile e al gruppo più
numeroso. Importante sottolineare che la manifestazione avrà luogo con qualsiasi condizione
atmosferica. Ma il calendario non è solo questo, e non solo alla vigilia del Carnevale. Infatti c' è un ricco
calendario, che prenderà il via da domani (16 febbraio) che prevede diverse camminate. A tutte le
camminate che seguiranno è possibile iscriversi sempre attraverso l' Asd Podistica Persicetana.
La prima partirà dalla Chiesa di Mascarino di Castel D' Argile, alle nove.
In questo caso sono previste tre lunghezze; tre chilometri, sette chilometri e l' ultima da dieci chilometri
e settecento metri.
La seconda proposta, invece, parte dal reggiano, esattamente da Rubiera, con partenza alle nove, e ha
quattro lunghezze; una vede lo stop a tre chilometri, poi a sei, a undici e a sedici. La camminata è stata
definita, Trentaquattresima Caretera ad Rubera. L' ultimo appuntamento di domani prende il via da
Verona. La mezza maratona definita di Romeo & Giulietta vede una lunghezza di ventuno chilometri e
cento metri circa.
Correre è anche socializzazione: per rendersi conto di questo aspetto basta osservare le fotografie che
si possono trovare sul social network Facebook, che descrivono appieno le giornate trascorse da questi
podisti, divisi tra la voglia di correre e di stare insieme. Senza dimenticare che la corsa, o la camminata,
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mantengono buono lo stato di salute fisico e mentale, oltre ad aiutare la circolazione cardio­polmonare,
e mantenere vive e vitali ossa, muscoli e articolazioni.
Luca Scarcelli.
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Politica locale
È nato un gemellaggio artistico
GENTILE redazione, sono una appassionata di canto e
quando posso, la domenica, mi reco in chiesa a cantare
nel coro della parrocchia. Abito nel comune di San
Giovanni i n Persiceto e ho sentito dire in piazza,
precisamente in un negozio dove mi reco abitualmente a
fare la spesa, che recentemente l' amministrazione
comunale avrebbe avviato una collaborazione con un
altro comune italiano riguardo a tematiche in ambito
artistico, culturale e musicale.
Vi chiedo allora se avete informazioni più precise, se la
cosa riguarda anche il canto o i cori e il perché di tale
collaborazione.
Ringrazio per l' attenzione.
Iolanda Barbieri, San Giovanni in Persiceto. QUALCHE
giorno fa, con un apposita delibera, i Comuni di San
Giovanni i n Persiceto e Pergine Valsugana (Trento) si
sono ufficialmente gemellati. Il legame artistico fra le
due cittadine nacque grazie al persicetano Giovanni
Serra compositore, direttore artistico e primo maestro
della Banda sociale di Pergine.Nato a Persiceto n e l
1872, Serra fu valente musicista specializzato nella formazione e direzione di bande musicali. Nel 1900
accettò l' incarico di direzione musicale della costituenda Banda sociale di Pergine, incarico che rivestì
fino alla morte. Nel 1921 il Comune di Pergine riconobbe a Serra, e alla moglie persicetana Lutgarda
Orlandi, la cittadinanza onoraria per aver dedicato con sacrificio il tempo migliore della loro vita all'
educazione musicale della gioventù perginese. Nel 1933, all' età di 61 anni, Serra morì a Pergine e volle
però essere sepolto a Persiceto. Recentemente il sodalizio fra il Comune di Pergine e quello di
Persiceto è stato riallacciato, in occasione di alcune rassegne e concorsi, grazie all' incontro fra i cori
persicetani come il ?Cat Gardeccia' e i ?Ragazzi Cantori di San Giovanni' e i cori perginesi ?Castel
Pergine' e ?Calicantus'. Da allora le occasioni di incontro e scambi culturali sono aumentati. Alcuni
cittadini perginesi saranno a breve ospiti del Carnevale di Persiceto.
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Il Resto del Carlino (ed.
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Politica locale
PERSICETO.
Sette giorni sette notti
NUOVO APPUNTAMENTO con la rassegna ?
Schermi & Lavagne', laboratori, letture animate
e proiezioni per bambini dai 6 ai 10 anni.
Domani alle 16 sarà proiettato presso il Teatro
Comunale di San Giovanni in Persiceto il film
di animazione di Rémi Bezancon e Jean­
Christophe Lie ?Zarafa ? le avventure della
giraffa giramondo'. Alla proiezione seguirà,
dalle 17.30, il laboratorio ?Zarafa intorno al
mondo'. Per il laboratorio è necessaria la
prenotazione al numero verde 800.069678.
Ingresso gratuito.
Elisabetta Bacchi Lazzari.
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Politica locale
PERSICETO.
Ladri in azione all' autoscuola: rubati soldi e sei
computer
­ PERSICETO ­ SEI COMPUTER da tavolo e
qualche centinaio di euro.
E' il bottino che i soliti ignoti hanno razziato
nell' Autoscuola Galletti di San Giovanni i n
Persiceto. E' successo l' altro giorno nella
pausa pranzo e nessuno ha visto niente
nonostante l' autoscuola si trovi in una via
trafficata a due passi dal centro. «La porta d'
ingresso ­ spiega Giancarlo Galletti ­ non ha
subito alcun danno, si presume che i ladri
avessero dei passepartout. Una volta dentro
hanno tagliato i cavetti dei computer e li hanno
portati via. Poi hanno forzato un cassetto e
hanno rubato le banconote all' interno. Già in
passato due rom riuscirono a raggirare un mio
famigliare e a rubare nei nostri uffici».
p. l. t.
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Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
L' ANALISI.
L' anomalia italiana nell' Europa in ripresa
Proibito accontentarsi. La striminzita risalita del Pil (dell' uno
per mille) dopo nove trimestri di caduta (non era mai
successo prima) non è da sbandierare.
Per almeno tre ragioni. La prima è che il 4° trimestre del 2013
non segna al suo interno una progressione verso l' alto, talché
il 1° del 2014 si annuncia pesante. La seconda è che si
allarga ancora il divario fra la performance italiana e quella
degli altri Paesi. La terza è che, nel viluppo di fattori
congiunturali e strutturali che determina l' andamento dell'
economia, dietro l' uno per mille non ci sono segni di
miglioramento strutturale.
Fabrizio Galimberti Tuttavia, l' economia vive anche di
simboli e la speranza di un futuro migliore è sempre dietro le
porte. Se vogliamo trovare un simbolo possiamo accostare il
segno "più" davanti alla crescita (si fa per dire) del Pil con l'
abbrivio di un Governo nuovo, denso di incognite e di
possibilità. Quante sono le probabilità che il segno "più"
continui a ornare l' andamento del Prodotto interno lordo?
Interroghiamoci dapprima sulle ragioni della fatica della nost
ra economia. Sono almeno tre lustri che l' Italia affanna, ma l'
affanno si è fatto più grave negli ultimi anni. Il primo dei due grafici mette a confronto l'
andamento del Pil, in Italia e all' estero, nel decennio prima
della Grande recessione (dal 1997 al 2007); il secondo
grafico riguarda gli anni che seguirono quello storico evento
(dal 2007 al 2013). Un evento che fu veramente uno
spartiacque. Nel primo periodo la performance dell'
economia italiana si dipanò senza infamia e senza lode:
meglio del Giappone, più o meno come la Germania,
alquanto peggio della media Eurozona e soprattutto peggio
dell' America. Là dove l' Italia si distacca nettamente dal
gruppo (nel senso peggiore) è nel secondo periodo. Facendo
100 l' inizio del 2007 l' Italia cade all' ultimo posto: al primo si
conferma l' America, seguita da Germania e Giappone,
mentre l' Eurozona arranca, ritrovando a fatica il punto di
partenza. Un punto da cui l' Italia è lontana, con il Pil che
scende
a quota 91. Che cosa spiega il crollo della nostra economia in
questi sei anni? Parlare di austerità sposta semplicemente il
problema. Perché c' è stato bisogno di austerità in Italia e non in Germania? Non molto tempo fa era la Germania a essere considerato il "malato d' Europa" (così l'
Economist la definì nel 1999). Ma poi quel Paese seppe avviare un processo di riforme, specie nel
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica amministrazione
mercato del lavoro, che rese l' economia più flessibile. E sindacati lungimiranti accettarono sacrifici in
termini di salari e di condizioni di lavoro (basti pensare alle spregiudicate minacce di molte imprese
metalmeccaniche di spostare fabbriche nella Repubblica Ceca in assenza di concessioni). Ci fu anche
un elemento di fortuna (della Germania) e di sfortuna (dell' Italia). La Grande recessione fece piovere
"sui giusti e sugli ingiusti" ma non interruppe la crescita dei Paesi emergenti, che sempre più ­ ormai
coprono oltre la metà del Pil mondiale ­ facevano da locomotiva e da "ultima spiaggia" per l' export dei
Paesi emersi. E l' import degli emergenti aveva bisogno di quei beni capitali in cui eccelle la Germania,
mentre l' export faceva concorrenza ai nost
ri prodotti. Quell' adattamento alle nuove condizioni della crescita mondiale, che alla Germania veniva
naturale, è stato ed è faticoso per noi, anche se la creatività dei nostri esportatori continua a vedere
molte storie di successo. Ma la ragione principale è un' altra. Quando l' economia è in ginocchio, come successe a
tutti nel 2009, per rimetterla in carreggiata conta soprattutto l' apporto del settore pubblico. E qui conta l'
efficienza della Pubblica amministrazione, la rapidità nel rimettere in gioco progetti e stimoli. Una
burocrazia che sa solo negare e ritardare, un' organizzazione dello Stato che con le "competenze
concorrenti" ­ portato sciagurato di un federalismo male inteso ­ si fa nemica dell' intrapresa, ha
mantenuto in ginocchio l' economia italiana molto dopo che altre si erano risollevate. Ecco qui una
"palude" che vale la pena
bonificare. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
«Servono certezze sui tagli di spesa» ­ Saccomanni: dati già pronti.
Ue: a rischio la clausola investimenti
È a rischio il "bonus investimenti" che la Ue è
pronta a concedere all' Italia. La Commissione
di Bruxelles ha comunicato ieri di non aver
ancora ricevuto da Roma le informazioni
necessarie per formalizzare entro il prossimo
25 febbraio la detraibilità della spesa pubblica
per investimenti dal deficit. La Ue attende in
particolare i dati relativi ai tagli di spesa
richiesti per mantenere l' equilibrio
programmato nelle finanze pubbliche. «I dati
s u l l a spending review s o n o p r o n t i » , h a
ribattuto il ministero dell' Economia,
sottolineando tuttavia che la clausola europea
«è inutile».
Dino Pesole e Beda Romano u pagina 9.
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Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
CRESCITA DA RITROVARE.
La matassa sul tavolo di Renzi
Guido Gentili Assieme ad un giudizio migliore, in termini di
stabilità finanziaria, del l' agenzia di rating Moody' s sull' Italia
collocatrice di debito sui mercati, a Matteo Renzi il premier
dimissionario Enrico Letta lascia un segno "+" davanti al
numero relativo al Prodotto interno lordo (Pil) nel quarto
trimestre 2013.
Vuol dire che l' economia italiana è tornata per la prima volta
a crescere dal giugno 2011, un dato positivo.
Ma bisogna fermarsi qui. Perché non sono le famose «luci in
fondo al tunnel» a squarciare un buio fitto ma piuttosto un
fiammifero appena acceso a testimoniare una speranza. Più
0,1%, ecco il numero. Al quale se ne accompagna un altro,
inatteso e di segno opposto, che cifra a ­1,9% (il governo
prevedeva ­1,7%) la decrescita finale del Pil per l' intero 2013
dopo il ­2,5% del 2012.
Si certifica così che l' Italia ha chiuso un altro anno all'
insegna della recessione e che è entrata nel 2014 con un
effetto di trascinamento pari a zero: «ripresa acquisita nulla»,
sono le tre parole dell' Istat. Risultato (se si escludono Grecia,
Finlandia e Norvegia) che è il peggiore nell' eurozona e in
Europa. E con le prospettive di crescita per l' anno in corso
sempre intorno al«più­zerovirgola­qualcosa» e sempre
inferiori alle previsioni degli altri paesi europei più forti, a
cominciare da Germania, Francia e Regno Unito.
Sono i numeri dello stallo (frutto di difficoltà oggettive ma
anche, e soprattutto, di un pernicioso attendismo infiorettato
da effetti­annuncio), che ha condotto in un vicolo cieco il
Governo Letta. Il vicolo nel quale non vuole ora rimanere
incastrato il presidente del Consiglio in pectore Renzi.
A Letta, che di Romano Prodi fu braccio destro a Palazzo
Chigi nel 2006­2008, l' ex presidente della Commissione
europea aveva suggerito una "sortita", ritenendo che avesse
giocato troppo in difesa. Renzi in questo senso non ha
bisogno di consigli, essendo un attaccante nato,rapido come
pochi, e avendo spiegato alla direzione del Pd che ha in
cantiere cambiamenti "radicali", alcuni dei quali da spendere
subito (sui terreni della semplificazione, della revisione della
spesa, de
lla tassazione, del Jobs Act). Da quel vicolo il "Rottamatore",
atteso alla prova massima del decisionismo istituzionale nella "stanza dei bottoni", per stare ad un'
immagine del 1962 del vecchio capo socialista Pietro Nenni, vuole insomma uscire a tutto gas e
sfondando gli ostacoli in barba alla retorica del "cambio di passo", spesso rivelatosi un' astuta variante
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica amministrazione
lessica
le dell' immobilismo di fatto. Che di una ricetta shock abbia bisogno la seconda potenza manifatturiera
d' Europa, la cui base industriale si è ridotta dal 2007 di oltre il 20% in una crisi dove sono andati perduti
9 nove p
unti di Pil, non è una novità. E che l' economia reale, quella dove non tornano sul campo i conti di
famiglie e imprese, continui ad essere un blocco ghiacciato dove non gira il credito, scendono consumi
e investimenti, salgono le tasse e crescono solo disoccupazione e sfiducia è un dato acquisito. Che
infine, sul fronte dell' export, il successo di molte aziende contribuisca a tenere alta la bandiera e a non
far precipitare il sistema nel baratro ma non possa da solo tagliare il cappio della recessione è un' altra realtà. Così stanno le cose. E bisogna essere chiari sul fatto che le grandi riforme
attese portano a risultati di crescita nel tempo e che per riattivare la domanda interna, l' unica che può a
breve far ripartire il Pil, serve tagliare in modo molto forte il cuneo fiscale che grava su lavoro e imprese
e far ripartire anche gli investimenti pubblici. Viceversa, è altrettanto chiaro che se il Pil scende o sale in
misura insufficiente, la tenuta dei saldi della finanza pubblica salterà o risult
erà comunque sempre a rischio. Il problema è come trovare risor
se per finanziare la crescita. Giunto nella "stanza dei bottoni" e con una squadra di governo
sperabilmente snella e innovativa, per cominciare Renzi dovrà sciogliere non un solo nodo, ma trovare il
bandolo di una mata
ssa aggrovigliatasi nel tempo. Avendo davanti un calendario europeo non in discesa: il riconoscimento
della Commissione della "clausola degli investimenti" (vale circa lo 0,3% del deficit in rapporto al
Pil) non appare realizzabile. La Commissione aveva chiesto dettagli sulla spending review del governo
Letta entro metà febbraio, ma il lavoro del Commissario Cottarelli sarà pronto alla fine del mese e
necessita del via libera del governo (che
nel frattempo sarà cambiato). Ma non solo Renzi si troverà a fare i conti con quello che considera ­ non
a torto­ "l' anacronistico" tetto del 3% del deficit in rapporto al Pil e con la necessità di aprirsi un varco
politico nuovo in Europa, atteso che la politica dell' austerità per l' austerità ha aggravato le già precarie
condizioni dell' Italia. Si troverà sul tavolo anche 478 decreti da attuare frutto delle manovre Monti­Letta
e le solite resistenze di una multitudine di apparati politico­amministrativi, centrali e periferici, che tant
i bottoni spingono anch
e loro. Sarà una grande lotta. [email protected] @guidogentili1.
GUIDO GENTILI
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Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
La divergenza. Si sta ampliando pericolosamente la forbice con le performance delle
esportazioni.
Il collasso del mercato interno
Paolo Bricco MILANO Ormai la divergenza fra
mercato interno e domanda internazionale ­
malissimo per tutti il primo, bene e in alcuni
casi molto bene la seconda ­ si è fatta
dicotomia. Il sistema industriale italiano
sperimenta la contraddizione di un export che
funziona e di una domanda interna che si
contrae sempre più. Prendiamo, come anno
base, il 2010. Nomisma ha fissato a 1, in quell'
esercizio, i livelli del fatturato totale, dei ricavi
ottenuti in Italia e di quelli generati all' estero
da parte delle imprese internazionalizzate. Giri
d' affari reali, perché deflazionati con un indice
di prezzo. I ricavi ottenuti all' estero hanno
iniziato a crescere. Nel giro di tre anni, sono
arrivati a superare quota 1,1. Il giro d' affari
ottenuto in Italia, invece, ha incominciato a
collassare: il suo indice è sceso fino a 0,82. Il
dato sintetico ­ fra le due tendenze divergenti ­
è che l' indice dei ricavi complessivi è sceso a
0,9.
Dunque, perfino per le imprese
internazionalizzate, si è giunti a una
divaricazione pari a quasi trenta punti:
ventotto, per la precisione. Per la prima volta
nella storia italiana, si è dunque aperta una
voragine fra le due componenti.
Non era mai successo. La natura export oriented della nostra economia ha sempre avuto una solida
base endogena. Lasciamo stare che la vitalità industriale italiana sia stata "sostenuta" per decenni ­ all'
interno della transizione da una società contadina a una società manifatturiera ­ da politiche economiche
ultraespansive, dalla spesa pubblica e da fenomeni patologici come l' evasione fiscale. Il problema è
che ­ paradossalmente ­ questi quasi trenta punti di differenza fra Italia e estero, nel caso delle imprese
internazionalizzate, rappresenta perfino il benchmark positivo.
La realtà è che, a fronte di una élite ­ corposa, ma sempre élite ­ di imprese ben presenti fuori dalla
nostra cinta daziaria ­ l' economia italiana è formata da un profluvio di società che, senza un mercato di
prossimità, rischia di saltare per aria. Sempre secondo Nomisma, che ha analizzato l' universo di quelle
con almeno tre dipendenti, il 57,8% di esse (per la precisione 604.836) opera esclusivamente su un
mercato locale: nella propria regione, o in una regione confinante. Il 20,3% (212.800 aziende) ha come
mercato di riferimento ­ oltre a quello di prossimità regionale ­ tutto il Paese. Soltanto il 21,9% (229.316
società) si muove anche all' estero.
La preponderante rilevanza del mercato interno si percepisce anche adottando un altro punto di vista,
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica amministrazione
incrociando cioè il grado di radicamento interno con il tipo di assetto proprietario. Nelle imprese con
sede in Italia ma a controllo estero, in media il 76,7% dei ricavi sono ottenuti nel nostro Paese. Le
multinazionali ­ quelle con almeno una consociata fuori dall' Italia ­ sviluppano comunque il 60,9% dei
loro ricavi nel nostro Paese. Le imprese definite da Nomisma "global", ossia quelle che esportano in
almeno cinque Paesi extra Ue, hanno comunque da noi poco più della metà delle loro attività.
Dunque, il problema dell' attuale recessione sta proprio nell' impatto che essa ha sulla struttura
profonda dell' industria italiana.
La quale resta attaccata all' albero della domanda interna. E, dunque, ne trae sempre meno linfa.
Al netto del credit crunch. Al netto dei deficit sistemici, quali il costo dell' energia, l' inefficienza della
pubblica amministrazione, i sovraccosti della logistica. Una questione base è appunto costituita dal
crollo degli ordini che, in Italia, si trasformano in fatturato.
Un nodo che si avvinghia intorno al corpo delle imprese con oltre 250 addetti, le quali ottengono in Italia
il 62% dei loro ricavi. Ma che, con la violenza della recessione, si stringe al collo delle piccole imprese:
quelle fino a nove addetti dipendono per l' 80% del loro giro d' affari dal mercato interno; fino a 49
occupati, questa dipendenza italiana vale tre quarti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Rilevanza del mercato interno per le imprese internazionalizzate
(2010 = 1)
PAOLO BRICCO
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Pagina 4
Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
Il programma. Da indicare entro febbraio i primi risultati previsti per il 2014.
Nei primi 100 giorni sgravi fiscali, semplificazioni e
occupazione
Davide Colombo ROMA L' accelerazione della crisi, con
l' ipotesi di un conferimento dell' incarico a Matteo Renzi
già questa sera o al più tardi domenica mattina, provoca
una chiusura a riccio dei tecnici che hanno lavorato ai
capitoli fondamentali del programma economico.
Un articolato passibile del resto di variazioni non solo al
momento del confronto con gli alleati Ncd, Scelta civica
e Popolari per l' Italia ma, anche, quando verranno
individuati i futuri ministri. Per il momento sarebbe
Graziano Delrio a tirare le fila.
Di sicuro il cronoprogramma delle prime settimane
dovrà essere strettissimo. Anche perché entro febbraio
(prima delle nuove stime macroeconomiche Ue) il
governo dovrà indicare i primi risultati previsti per il
2014 sul programma di revisione della spesa e le
privatizzazioni. Numeri che influiranno sulla traiettoria
del debito e dunque sull' apertura (o meno) della
clausola di flessibilità sulle spese per investimenti co­
finanziate.
In questa prospettiva il piano economico renziano
promette interventi più forti e «coraggiosi» di taglio della
spesa corrente già nel primo semestre dell' anno. Si
andrebbe oltre i primi tre miliardi supplementari indicati nel documento Impegno Italia di Enrico Letta,
vincolando tutta la dote a un taglio strutturale e permanente di Irap e Irpef. Bisogna uscire dalla
glaciazione dei consumi che ha colpito l' economia domestica e, per questo, il futuro governo vuole
lasciare più soldi nelle tasche dei lavoratori. Il tema è delicato e sicuramente Angelino Alfano vorrà dire
la sua, per esempio rilanciando su forme di sgravi calibrate sui nuclei familiari più numerosi.
Di sicuro i tagli delle imposte non saranno coperti con misure una tantum (tipo il rientro dei capitali dall'
estero, che dovrebbero assicurare 8 miliardi di euro nel biennio secondo Letta) mentre l' impatto sul
disavanzo sarà gestito in sede Ue con i "contractual arrangements". Nei primi cento giorni verrebbero
poi lanciate nuove semplificazioni sugli adempimenti in materia tributaria e fiscale, misure subito
cantierabili e da portare a regime entro l' anno. Un' area di policy che s' intreccia con l' ipotesi di
accorpamento dei ministeri senza portafoglio, tra i quali c' è appunto quello della Pa e delle
Semplificazioni.
L' altro piatto forte è il Jobs act, che pure dovrà essere limato con gli alleati. Immaginando come
contenuti minimi quelli messi in fila nel documento Impegno Italia di mercoledì, ecco da dove si parte: il
contratto di inserimento a tutele progressive con gli anni di lavoro legato a una razionalizzazione dell'
attuale ventaglio di contratti esistenti (sono 14) e l' adozione di un nuovo Codice del lavoro.
Terzo pilastro del Jobs act è il completamento della riforma degli ammortizzatori sociali in chiave
universalistica, finalizzato all' estensione delle coperture assicurative ai lavoratori ancora esclusi. Sul
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Pagina 4
Il Sole 24 Ore
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Pubblica amministrazione
fronte degli altri sgravi alle imprese resta per il momento l' obiettivo del taglio del 10 per cento dei costi
dell' energia per le piccole imprese. Altra priorità di cui si parla è un piano straordinario di edilizia
scolastica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Le priorità 1 JOBS ACT Il Jobs act, che Renzi avrebbe dovuto
presentare in direzione il 20 febbraio, partirà dal contratto di inserimento a tutele progressive (legato a
una razionalizzazione delle attuali 14 tipologie esistenti) e dal nuovo Codice del lavoro.
Terzo pilastro il completamento della riforma degli ammortizzatori sociali finalizzato all' estensione delle
coperture assicurative ai lavoratori ancora esclusi 2 SEMPLIFICAZIONI Altro punto shock del
programma di Renzi, una vera e propria guerra alla burocrazia. Nel mirino gli adempimenti in materia
fiscale e tributaria. Stando alla misurazione degli oneri condotta dalla task force del ministero della
Semplificazione, per i soli adempimenti fiscali (Iva e dichiarazione 770 semplificato) le aziende
sostengono oneri per consulenze per almeno 2,6 miliardi l' anno 3 TAGLI DI IMPOSTE L' obiettivo è
intervenire su Irap e Irpef. Nel primo caso per incentivare nuove assunzioni, nel secondo per lasciare
più risorse nelle tasche dei salariati e sbloccare la spesa per consumi.
I tagli saranno permanenti.
Sull' intervento si dovrà tuttavia mediare con gli alleati: è probabile che Ncd chieda una misura fiscale
calibrata anche sulla consistenza numerica dei nuclei familiari 4 SPENDING REVIEW Un intervento più
coraggioso di quelli fin qui studiati dal commissario Carlo Cottarelli sulla spesa corrente servirebbe per
finanziare i tagli di spesa. Non sarebbero previste clausole per destinare parte di questi tagli (che non
riguardano la spesa in conto capitale) per il contenimento del disavanzo. Su una gestione più flessibile
del bilancio si aprirebbe un confronto con l' Ue.
DAVIDE COLOMBO
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Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
Quirinale. Questa sera o domattina l' incarico.
«Soluzione rapida in una delicata fase economica»
Lina Palmerini ROMA.
Si concluderanno oggi le consultazioni lampo di Giorgio
Napolitano che già questa sera o al massimo domani
mattina affiderà l' incarico a Matteo Renzi. Uno sprint
che ha un significato ed è quello di mandare ai mercati
finanziari il segnale di un' Italia che non è in mezzo al
guado ma trova rapidamente la via d' uscita dalla crisi.
E usa proprio l' espressione «nel più breve tempo
possibile» la nota del Quirinale che chiarisce come sia
necessaria «una efficace soluzione della crisi, quanto
mai opportuna nella delicata fase economica che il
Paese attraversa e per affrontare al più presto l' esame
della nuova legge elettorale e delle riforme istituzionali
ritenute più urgenti». E questa è una delle ragioni ma
non l' unica o la principale per cui il Quirinale ha deciso
di non prevedere un passaggio parlamentare per Enrico
Letta. La Costituzione lascia ampi margini di azione e
dunque è soprattutto la prassi la bussola da seguire:
così a fronte della chiarezza dell' esito della direzione
Pd, dell' irrevocabilità delle dimissioni del premier ma
anche dei precedenti casi ­ Monti e Berlusconi ­ il Colle
ha scelto di non parlamentarizzare la crisi e passare
direttamente alle consultazioni che sono iniziate ieri e si concluderanno questa sera con Forza Italia e
infine il Pd alle 19.15.
Non ci sarà Matteo Renzi a guidare la delegazione del Pd mentre sarà Silvio Berlusconi a guidare
quella di Forza Italia nonostante gli aspri attacchi riservati al capo dello Stato nel suo comizio di ieri in
Sardegna e nonostante le spinte di chi vorrebbe che il Colle negasse l' ingresso a un «condannato».
È chiaro che le consultazioni sono un luogo squisitamente politico e che è il partito a scegliere da chi
debba essere rappresentato, la scelta non spetta al Quirinale che può solo accettarla. Ma la sorpesa è il
rifiuto della Lega a partecipare alla consultazioni. Una notizia appresa con «stupore e rincrescimento»
da Napolitano che ha anche spiegato il no all' allargamento della delegazione leghista anche a
esponenti di enti locali come «incompatibile» con i tempi del Colle. Non ci sarà neppure Grillo con i 5
Stelle ma questo era più scontato.
Ma andiamo in ordine, iniziando dall' arrivo al Colle di Enrico Letta: sono quasi le 13, il faccia a faccia
dura meno di un' ora e del resto tutto era stato ampiamente raccontato da immagini e resoconti sulla
direzione Pd che ha sfiduciato il premier. La nota del Quirinale spiega bene quel passaggio politico
determinante e le ragioni della non­parlamentarizzazione: «Essendo venuto meno il determinante
sostegno della principale componente della maggioranza, il premier ritiene che un formale passaggio
parlamentare non potrebbe offrire elementi tali da indurlo a soprassedere dalle dimissioni né di essere
disponbile a giudare altre maggioranze.
Il Presidente della Repubblica non può che prendere atto».
Nonostante il mancato passaggio alle Camere, Napolitano spiega che il Parlamento avrà comunque
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Pagina 5
Il Sole 24 Ore
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Pubblica amministrazione
modo di «esprimersi sulle origini e le motivazioni della crisi allorché sarà chiamato a dare la fiducia al
nuovo Governo». Poi vengono citati i precedenti di Silvio Berlusconi e Mario Monti che rassegnarono le
dimissiomi «senza previa comunicazione alle Camere».
Dunque, la prassi e i precedenti aiutano a dare sprint a queste consultazioni che porteranno ­ questa
sera o domani mattina ­ a un incarico per Matteo Renzi.
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LINA PALMERINI
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Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
Anno giudiziario. Il Pg Nottola mette l' accento sul peso delle partecipate il cui dissesto trascina
con sé quello degli enti locali di riferimento.
Corte conti: ridurre i confini dell' intervento pubblico
Roberto Turno Meno Stato e il bavaglio alle
società partecipate degli enti locali c h e
affondano i conti pubblici. Avanti tutta nella
lotta all' evasione fiscale e armi vere per
spuntare le unghie alla corruzione. E basta con
le manovre lacrime e sangue che deprimono
la ripresa, imbrigliata anche dal credito
bancario che ristagna e che viene concesso
col contagocce, e forse meno. La Corte dei
conti apre l' anno giudiziario con un avviso
senza perifrasi alla politica: nel 2014 il Paese
dovrà mostrare i muscoli e saper riformare «le
istituzioni e le regole», sennò altro che
risanamento. Riforme e ancora riforme, e
subito. «Sfide ­ aggiunge il presidente
Raffaele Squitieri ­ che impongono radicali
cambi di rotta».
Era presente Giorgio Napolitano, ieri, alla
cerimonia della magistratura contabile, giusto
il tempo per sentire le parole del presidente
della Corte e del Pg Salvatore Nottola, in una
giornata dedicata subito dopo agli incontri al
Quirinale per ricevere le dimissioni di Enrico
Letta e poi di avviare le consultazioni.
Ma le parole dei vertici della Corte dei conti
non potevano non lasciare il segno nel capo
dello Stato, che vi ha ritrovato tutti i delicati leit motiv che lasciano il Paese in mezzo al guado.
Squitieri e Nottola niente hanno lasciato al caso. A cominciare dal presidente, che pur riconoscendo
«obiettivo raggiunto il recupero di una maggiore solidità finanziaria», concedendo a Enrico Letta almeno
un parziale onore delle armi, ha messo in guardia: molto, troppo resta ancora da fare. Perché contro il
mostro della spesa pubblica la guardia va tenuta altissima, anche quando la si usa (come con la legge
di Stabilità 2014) per stimolare i consumi, perché potrebbe scaricare gli effetti sui bilanci futuri.
E allora avanti tutta con la spending review, ma fatta seriamente, come ha dimostrato essere possibile il
buon esempio della Consip. Uno «snodo fondamentale», la spending, con «ampi margini di recupero»
di sprechi e inefficienze. Ha fatto qualche caso Squitieri: come «l' ingiustificata» sperequazione di
trattamenti economici nella Pa o la necessità di vigilare che anche nelle nuove Authority non vengano
distribuiti graziosamente «assetti retributivi privilegiati».
E così dovrà essere, ha aggiunto, nell' azione massiccia di contrasto all' evasione fiscale. Ma anche,
ecco l' altra leva raccomandata dal presidente della Corte, la necessità di avviare «una revisione più
radicale dei confini entro cui opera il sistema di intervento pubblico». Ovvero, ha precisato, va
«ripensato il perimetro dell' intervento pubblico e delle modalità di accesso ai servizi pubblici». Un tasto
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica amministrazione
non casualmente toccato da Squitieri, al quale Nottola ha aggiunto del suo, mettendo all' indice il peso
ingombrante e pericoloso per i conti pubblici delle società partecipate, carrozzoni il cui «dissesto
trascina con sé quello degli enti locali di riferimento». Ma contro cui la Corte dei conti ha le armi
spuntate, nonostante dalle Procure arrivino segnali sempre più inquietanti: è stato di 2,5 mld l' importo
nel 2013 delle citazioni in giudizio per danno erariale che hanno interessato le partecipate, 2,3 mld solo
nel Lazio. Cifre da capogiro, chissà se saranno mai recuperate, che dimostrano quanto sia ardua la lotta
alla corruzione, tra sanità preda di truffe e saccheggi, appalti senza rete, frodi alla Ue che impazzano.
Foto dell' Italia del 2013. Tra un anno vedremo cosa sarà cambiato.
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ROBERTO TURNO
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Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
La trattativa. Primo dossier per l' Economia.
La partita sul margine di 3 miliardi sul tavolo del
nuovo governo
Dino Pesole La partita sulla cosiddetta «clausola di
flessibilità» è il primo dossier sul tavolo del prossimo
ministro dell' Economia. Il cambio di Governo coincide
infatti con l' invio, atteso da Bruxelles per metà febbraio,
dei dettagli operativi sulla «spending review», ma anche
del quadro più aggiornato di quanto si prevede di
incassare sul fronte delle privatizzazioni. Due passaggi
fondamentali per la Commissione, che il 25 febbraio
renderà note le nuove stime macroeconomiche, per
poter sbloccare spese per investimenti cofinanziati
cifrati tra lo 0,3 e lo 0,4% del Pil. Le procedure per la
formazione del nuovo Governo spostano in avanti l' invio
a Bruxelles della relativa documentazione, anche se ieri
sera il ministero dell' Economia ha fatto sapere che i dati
sulla revisione della spesa «sono pronti per Bruxelles» e
che comunque le maggiori spese per investimento sono
già programmate.
Nelle previsioni su cui il Governo Letta ha costruito la
manovra di bilancio, in particolare per il deficit che viene
indicato al 2,5% del Pil, in effetti si sconta già uno 0,25%
di peggioramento del saldo. Più spesa per investimenti
pubblici qualificati come produttivi, connessa proprio
alla richiesta di fruire della «clausola di flessibilità». In realtà, in sede di discussione parlamentare si è
deciso di limitare a 2,7 miliardi, e non a 3,2 miliardi, l' impatto reale sui saldi della clausola per
investimenti, relativamente alle spese in conto capitale.
Se Bruxelles non darà il via libera, potrebbe venir meno il possibile effetto "propulsivo" sul Pil connesso
a questa, sia pure limitata, spinta sulla domanda interna.
Il vero rischio sul deficit 2014 non è tuttavia questo, anche perché non si tratta di spesa corrente, quanto
l' effettiva possibilità di centrare il target di crescita che il Governo Letta ha fissato all' 1,1 per cento.
Previsione che la Commissione europea giudica ottimistica: le ultime stime autunnali collocano l'
asticella allo 0,7%, in linea con quanto comunicato dall' Istat lo scorso 4 novembre. Uno 0,4% di crescita
in meno avrà effetti anche sul deficit, restringendo ancor più i margini per la politica di bilancio dell' anno
in corso.
Il compito del nuovo governo sarà prima di tutto rassicurare Bruxelles che gli impegni assunti dal
governo Letta verranno mantenuti, anzi rafforzati. Già perché l' ultima valutazione della Commissione
europea è da questo punto di vista chiara: l' Italia ha compiuto nel 2013 «progressi sufficienti» in
direzione dell' osservanza della regola del debito, ma non nel 2014, a causa di un aggiustamento
strutturale insufficiente: 0,12 punti percentuali del Pil, contro gli 0,66 richiesti. Non a caso, Bruxelles
prevede nel 2014 che il debito si attesti al 134%, contro il 132,7% stimato dal governo.
Se a fine febbraio la Commissione comunque sospenderà nuovamente il giudizio sulla clausola di
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Pagina 9
Il Sole 24 Ore
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Pubblica amministrazione
flessibilità, anche in conseguenza del cambio di governo, la partita potrà riaprirsi. Più tempo, in
sostanza, perché il nuovo Governo presenti documenti aggiornati sull' impatto atteso dalla spending
review già nell' anno in corso. Qualora invece il giudizio fosse ultimativo, il dossier potrebbe slittare al
2015, a patto naturalmente che l' Italia continui a contenere il deficit entro il 3%, fruendo in tal modo del
cosiddetto «braccio preventivo» del Patto di stabilità.
Di certo, entro metà aprile sono attesi a Bruxelles una serie di documenti e impegni programmatici,
secondo quanto fissato dal «semestre europeo», in sostanza una sorta di coordinamento ex ante delle
politiche economiche.
Si tratta del nuovo Documento di economia e finanza, comprensivo delle stime aggiornate sul Pil e conti
pubblici, dell' aggiornamento del programma di stabilità e del Piano nazionale di riforma. Linee di
indirizzo che dovranno poi essere tradotte nelle successive decisioni di finanza pubblica, in primo luogo
dalla legge di stabilità del prossimo autunno. Potrebbe essere allora quella la sede per riaprire anche l'
intero dossier sulla clausola per investimenti pubblici produttivi.
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Pagina 9
Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
Le vie della ripresa L' ITALIA E L' EUROPA Percorso a ostacoli per la flessibilità.
Ue, a rischio il bonus investimenti
Il Tesoro: Dati in ritardo? Quelli sulla spending sono pronti, ma la clausola europea è
inutile
Beda Romano BRUXELLES. Dal nostro
corrispondente Dietro alle tradizionali parole di
circostanza, la crisi politica italiana ha
provocato ieri, ancora una volta, un certo
nervosismo dell' establishment europeo. Nel
giorno in cui vi è stato nei fatti il passaggio di
potere tra Enrico Letta e Matteo Renzi, la
Commissione europea ha annunciato di non
avere ancora ricevuto dal governo italiano le
informazioni necessarie per concedere al
paese, nel 2014, la possibilità di detrarre gli
investimenti pubblici dal calcolo del disavanzo.
«Stiamo ancora aspettando dettagli sul fronte
d e l l a spending review ­ h a d e t t o i e r i i l
portavoce della Commissione europea Simon
O' Connor ­. Non appena li riceveremo lo
diremo e li analizzeremo». Tagli alla spesa
statale sono tra le misure, insieme a nuove
privatizzazioni, che l' esecutivo comunitario ha
chiesto all' Italia per rimettere in carreggiata il
debito pubblico nel 2014 e quindi godere della
possibilità di detrarre dal deficit gli
investimenti produttivi.
Successivamente, un esponente comunitario
ha ricordato che il governo italiano avrebbe
dovuto inviare i dettagli della spending review
in questi giorni. In assenza dei dati, Bruxelles non può tenere conto di queste misure al momento della
messa punto delle prossime previsioni economiche la cui pubblicazione è prevista a fine febbraio. A
meno di compromessi politici dell' ultimo minuto, la possibilità di utilizzare quest' anno la clausola degli
investimenti sembra ormai nella pratica molto difficile.
Da Roma, il ministero dell' Economia ha reagito spiegando che «il programma di revisione della spesa
è stato ( ) discusso ( ) nel corso della settimana e il governo sta preparando il materiale analitico
necessario ad assumere decisioni eventualmente da comunicare alla Commissione». Nel contempo, il
Tesoro ha precisato che la clausola degli investimenti «così come concepita è di fatto priva di utilità per
l' Italia» perché «richiederebbe una manovra restrittiva di pari entità della flessibilità concessa».
In ultima analisi, secondo il comunicato dell' Economia, chiedere tagli alla spesa per poter fare nuovi
investimenti è contraddittorio in una ottica di politica economica. Ciò detto, è difficile dirsi sorpresi dalle
notizie trapelate ieri dalla Commissione. Da fine novembre, il governo sapeva che per utilizzare
clausola degli investimenti bisognava presentare un piano di rientro della spesa pubblica o u n
programma di privatizzazioni che fossero tanto precisi quanto convincenti.
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Pagina 9
Il Sole 24 Ore
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Pubblica amministrazione
Ad alcuni osservatori, la presa di posizione di Bruxelles, al di là del merito, si è rivelata stonata perché è
giunta mentre a Roma si preparava un controverso cambio di governo. Commentando la crisi italiana, il
presidente della Commissione José Manuel Barroso ha detto che l' Unione resta «fiduciosa nel fatto che
l' Italia continuerà con le riforme strutturali e gli sforzi di consolidamento dei conti pubblici». Ha
aggiunto: «In generale la posizione italiana è sempre molto leale» rispetto al progetto europeo.
Riferendosi in particolare a Renzi, l' uomo politico portoghese ha precisato che il premier in pectore è
«impegnato come europeo» e ha «un profondo interesse per il processo di integrazione europea». La
presa di posizione di Barroso è sembrata una via di mezzo tra una esortazione e una dichiarazione di
speranza. A Bruxelles o a Berlino, il premier in pectore è guardato con attenzione. C' è chi si chiede se il
futuro governo manterrà gli impegni di bilancio. Il cancelliere Angela Merkel, attraverso il suo portavoce,
auspica una «rapida» soluzione.
Nelle scorse settimane, Renzi ha parlato di investire cinque miliardi di euro fuori dal Patto di Stabilità
per rinnovare gli edifici scolastici. A Bruxelles tutti sanno che l' uomo politico perde l' anima battagliera
quando assume responsabilità di governo (come il presidente francese François Hollande che fece
campagna elettorale proponendo una riforma del Patto, per poi abbandonare l' idea).
Ciò detto, il premier in pectore ha poca esperienza di politica europea, e questo preoccupa.
Sempre ieri un alto funzionario dell' Eurogruppo, durante un incontro con la stampa sempre qui a
Bruxelles, è stato meno diplomatico dei commenti ufficiali. Ha sottolineato «le doppie sfide dell' Italia»,
vale a dire il debito elevato e la crescita bassa. Ha spiegato che il margine di manovra del governo in
termini di conti pubblici è «trascurabile» (negligable, in inglese). Ricordando le sfide della
globalizzazione, l' alto funzionario ha fatto capire che qualsiasi nuovo governo non potrà ignorare i
mercati finanziari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA LE OSSERVAZIONI UE A luglio 2013 arrivano le raccomandazioni di
Bruxelles: l' Italia prosegua con un' azione incisiva di politica economica. Attuare subito le riforme e
assicurare che il deficit resti sotto il 3%. Realizzando gli avanzi strutturali per abbattere «l' elevatissimo
rapporto debito/Pil»(nelle ultime stime Ue al 134% del Pil nel 2014) 134% DEBITO/PIL 2014 IL DEF
AGGIORNATO Il 20 settembre il premier Letta e il ministro Saccomanni presentano la nota di
aggiornamento al Def. Nel documento c' è anche la risposta alle raccomandazioni Ue, con gli interventi
fatti e quelli da avviare per rispettare la soglia del 3%. Con un deficit che scende al 2,5% del Pil nel
2014 per arrivare allo 0,1% nel 2017 2,5% DEFICIT/PIL 2014 IL GIUDIZIO NEGATIVO A novembre una
nuova doccia fredda per il Governo. La Commissione Ue esprime un giudizio sostanzialmente negativo
sulla legge di stabilità.
Per il 2014 i progressi dell' Italia verso l' osservanza del criterio del debito non bastano: insufficiente l'
aggiustamento strutturale (0,12 punti di Pil contro gli 0,66 richiesti dalla Ue) 0,66% IL PARAMETRO UE
CLAUSOLA FLESSIBILITÀ Il parere Ue di novembre nega all' Italia la possibilità di godere della
clausola di flessibilità, che consente di scorporare dal rapporto deficit/Pil la spesa per investimenti (0,3­
0,4%, da 3 a 4 miliardi). Nel 2014 non c' è «l' aggiustamento strutturale di almeno 0,5 punti percentuali
del Pil» richiesto da Bruxelles 3­4 miliardi IL VALORE LE MISURE CORRETTIVE Dopo il severo
giudizio di Bruxelles il Governo adotta una «manovra parallela» per mettersi in regola con gli obiettivi di
riduzione del debito e gli aggiustamenti strutturali: con spending review da 32 miliardi, un piano di
privatizzazioni da 10­12 miliardi e il rientro dei capitali dall' estero 32 miliardi LA SPENDIG REVIEW
VERDETTO IN BILICO La manovra parallela ha riaperto i giochi sulla clausola di flessibilità. Ma ieri
Bruxelles ha fatto sapere che l' Italia è in ritardo con l' invio del piano di spending review, necessario per
tener conto di nuovi elementi nelle stime Ue che saranno pubblicate il 25 febbraio. Anche se il ministero
dell' Economia fa sapere che il piano è pronto 25 febbraio LA SCADENZA.
BEDA ROMANO
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Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
Pmi. La manifestazione del 18 febbraio.
Gli imprenditori in piazza a Roma: «Il disagio è
forte»
Nicoletta Picchio ROMA Non una piazza
virtuale, ma una nel pieno centro della
Capitale, più volte prescelta per le proteste dei
lavoratori.
Solo che questa volta a manifestare, martedì
prossimo 18 febbraio, a piazza del Popolo
arriveranno gli imprenditori: commercianti e
artigiani, spossati da una crisi che va avanti da
troppi anni.
E poco consola l' aumento del Pil con lo zero
virgola: il bilancio 2013 è di 372mila piccole e
medie imprese chiuse, per circa un milione di
posti di lavoro persi, racconta Marco Venturi,
presidente di turno di Rete Imprese Italia, che
riunisce le cinque sigle delle organizzazioni di
commercianti e artigiani (Confcommercio,
Confesercenti, Cna, Confartigianato,
Casartigiani).
«Gli imprenditori non vanno in piazza. È la
prima volta che lo facciamo», dice Venturi. Ma
ora è necessario. «Le imprese non ce la fanno
più, la ripresa non si sente, in particolare chi
vive di domanda interna è in grande difficoltà.
La manifestazione a Roma interpreta e dà
voce a questo profondo disagio». Venturi si
aspettava molte adesioni «ma non fino a
questo punto. Saremo decine di migliaia, continuano ad arrivare prenotazioni di pullman, treni.
La piazza forse non basterà».
C' è chi dice già 70mila persone attese a Roma.
"Senza impresa non c' è Italia. Riprendiamoci il futuro"; si legge sul sito di Rete Imprese Italia. E ancora
altri slogan, che sono gli obiettivi da raggiungere: basta con un fisco che schiaccia imprese e famiglie e
sottrae risorse allo sviluppo; basta al calvario burocratico, ad una tassazione locale irresponsabile.
Vogliamo che si tolgano vincoli che pesano sul lavoro per assumere i giovani, che le banche
ricomincino ad investire sull' economia reale, che lo Stato saldi i debiti con le imprese. Misure urgenti,
fatti concreti, chiesti al governo e alla politica.
Il fisco, sottolinea Venturi, è prioritario: «Ogni impresa ha lo Stato come socio di maggioranza, la
pressione fiscale complessivamente, tra tasse nazionali e locali, è tra il 64 e il 66%, 20 punti in più
rispetto alla media europea». Troppe. L' aumento dell' Iva, sottolinea Venturi, ha ulteriormente depresso
i consumi. L' Imu sui beni strumentali ha appesantito i conti delle imprese. Bisogna invertire la rotta,
ridurre l' invasività dello Stato. Tagliando enti inutili, riducendo il perimetro della Pubblica
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Il Sole 24 Ore
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amministrazione le risorse, secondo Venturi, numero uno della Confesercenti, si possono trovare. E
servono le riforme istituzionali: «Alle ultime elezioni si sono presentate 40 liste, 30 non hanno eletto
alcun rappresentante. Però sono stati dispersi i voti. Serve una riforma elettorale che garantisca la
governabilità». E poi bisogna mettere al centro l' impresa: «Sono la fonte della ricchezza del paese. Se
si bruciano le imprese ­ conclude Venturi ­ si bruciano benessere e occupazione».
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NICOLETTA PICCHIO
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Pagina 19
Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
Codice della strada. Le indicazioni dell' Anci sull' assenza del decreto attuativo.
Multe da autovelox ancora ai Comuni
Anche i soldi prodotti nel 2013 dagli autovelox
piazzati dalla polizia municipale sulle strade
statali, regionali e provinciali resteranno
interamente ai Comuni, grazie a un terzo anno
di proroga "implicita". La regola che prevede
la divisione fifty­fifty degli introiti da multe fra
ente « a c c e r t a t o r e » e amministrazione
proprietaria della strada è scritta in «Gazzetta
Ufficiale» dal 29 luglio del 2010, nella legge
120/2010, ma per essere applicata attende un
decreto interministeriale (Infrastrutture e
Viminale) che nessuno si è mai preoccupato di
scrivere. Due anni dopo quella riforma del
Codice della strada, il decreto fiscale della
primavera 2012 (Dl 16/2012, articolo 4­ter,
commi 15 e 16) è intervenuto a evocare il
decreto fantasma, prevedendone l'
emanazione «entro 90 giorni», ma anche quel
rilancio si è rivelato vano. Ergo, sostiene l' Anci
in una nota diffusa ieri, senza decreto non c' è
divisione dei proventi, e quindi nemmeno l'
obbligo di trasmettere al ministero delle
Infrastrutture e a quello dell' Interno la
relazione che attesta la divisione delle risorse
e l' utilizzo dei proventi comunali per la
sicurezza stradale (oltre al decreto manca
anche il supporto telematico per l' invio dei dati).
Attenzione, però, perché il decreto interministeriale potrebbe vedere la luce nel corso dell' anno, e
quindi imporre di dividere nel 2015 fra enti accertatori ed enti proprietari i frutti degli autovelox realizzati
nel 2014. Per questa ragione, i Comuni devono gestire in modo separato gli introiti da autovelox rispetto
alle altre multe, per essere pronti a un eventuale colpo di reni nell' attuazione.
La vicenda delle regole che imporrebbero agli enti locali di "cedere" la metà delle entrate generate dalle
multe da autovelox è un riassunto perfetto della distanza che passa tra le riforme annunciate e quelle
applicate. Decisa quattro anni fa per contrastare il fenomeno degli autovelox utilizzati come gallina dalle
uova d' oro soprattutto da piccoli Comuni graziati da un bel rettilineo di strada statale o regionale, la
riforma è stata abbandonata per due anni e poi ritoccata in maniera inefficace: il decreto fiscale del 2012
ha previsto l' applicazione delle nuove regole anche senza l' approvazione del provvedimento
interministeriale, ma non ha cancellato la prima norma che invece imponeva il decreto attuativo. Con il
risultato di accendere il solito conflitto interpretativo e di bloccare la riforma.
G.Tr.
© RIPRODUZIONE RISERVATA I punti salienti 01 | LA RIFORMA I proventi delle multe da autovelox
vanno divisi al 50% fra l' ente accertatore e quello proprietario della strada. Ogni anno si dovrebbero
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica amministrazione
dividere gli introiti dell' anno prima 02 | L' INCIAMPO Un decreto di Infrastrutture e Viminale avrebbe
dovuto applicare la riforma, ma non è mai stato scritto.
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Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
Anticorruzione. Circolare della Funzione pubblica.
Online i compensi dei manager delle partecipate
Trasparenza totale anche per le società
partecipate e gli enti vigilati dalla Pubblica
amministrazione, c h e f r a l e a l t r e c o s e
dovranno diffondere sul proprio sito internet i
dati relativi ai bilanci e ai compensi attribuiti a
dirigenti e consulenti.
Lo prevede una circolare firmata ieri dal
m i n i s t r o d e l l a Pubblica amministrazione
Gianpiero D' Alia, che prova così ad allargare
il più possibile le maglie dell' applicazione agli
enti controllati, partecipati o vigilati delle regole
sulla trasparenza introdotte dal decreto
legislativo 33/2013, attuativo della legge
anticorruzione (legge 190/2012). «L'
accessibilità totale alle informazioni sull'
organizzazione e le attività dei soggetti
pubblici e privati operanti sul mercato ­ spiega
D' Alia nella premessa al testo inviato alla
Corte dei conti ­ consente una migliore
valutazione degli investimenti e degli indici di
rischio, rappresentando un valore aggiunto in
termini di eccellenza e competitività».
Per raggiungere questo obiettivo, la circolare
di Palazzo Vidoni deve appianare una serie di
difficoltà generate dalle regole di riferimento. I
problemi nascono soprattutto dalla
sovrapposizione, creata dall' articolo 11 del Dlgs 33/2013, fra amministrazioni pubbliche e società, che
hanno struttura e organismi diversi.
In pratica, il decreto attuativo dell' anticorruzione stabilisce che si applichino alle società una serie di
obblighi previsti per le amministrazioni locali. In quei commi, però, sono scritte regole tagliate su misura
degli enti controllanti, a partire da quelle che prevedono la pubblicazione dei dati relativi ai componenti
degli «organi di indirizzo politico», una definizione che si riferisce a Giunta e consiglio ma pare difficile
da applicare a un consiglio di amministrazione.
Sul punto era già intervenuta l' Autorità nazionale anticorruzione (ex Civit), che in una serie di delibere di
fine 2013 aveva indicato l' applicazione estensiva di una serie di regole alle partecipate. Ora il compito
di dettare gli indirizzi attuativi è tornato a Palazzo Vidoni, che offre una ricognizione organica degli
obblighi: estendendo anche il più possibile il campo delle «attività di pubblico interesse», che secondo il
Dlgs 33/2013 motivano gli obblighi di trasparenza in capo alle società.
G.Tr.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Le regole 01 | LA NORMA Le società devono adempiere a una serie di
obblighi di trasparenza previsti per l' ente proprietario «limitatamente alle attività di pubblico interesse»
02 | LE ISTRUZIONI Il pubblico interesse alla base degli obblighi di pubblicazione è da intendersi in
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica amministrazione
chiave estensiva per società partecipate e controllate e per gli organismi vigilati 03 | GLI OBBLIGHI Tra i
dati da pubblicare rientrano i compensi di manager e consulenti, i dati patrimoniali e reddituali degli
amministratori e i bilanci.
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Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
Enti locali. Fra due regole in contraddizione prevarrebbe quella che prevede sconti decisi dai
Comuni.
Tari flessibile per le imprese
Il ministero dell' Ambiente «boccia» l' esenzione sui rifiuti assimilati
Gianni Trovati MILANO.
Per la Tari sui rifiuti assimilati che vengono
smaltiti autonomamente dal produttore va
applicata la regola dell' autonomia comunale,
che secondo il comma 649 della legge di
stabilità 2014 consente alle amministrazioni
locali di prevedere riduzioni e sconti nella
parte variabile della tariffa, e non l' esenzione
automatica stabilita dal comma 661 della
stessa legge di stabilità. A fare chiarezza sul
groviglio normativo che caratterizza il nuovo
tributo sull' igiene urbana è il ministero dell'
Ambiente, nella circolare 1/2014 firmata ieri.
Prova a trovare soluzione così uno dei tanti
inciampi nelle regole della Iuc, che insieme
alle incertezze sui criteri di distribuzione del
fondo di solidarietà comunale sono alla base
del rinvio al 30 aprile dei termini per i bilanci
preventivi atteso dagli enti locali.
Sul trattamento fiscale dei rifiuti assimilati agli
urbani che i produttori (in genere imprese)
smaltiscono autonomamente, la legge di
stabilità ha fissato due regole opposte. La
prima, in linea con la disciplina che ha già
contraddistinto i vecchi prelievi ambientali,
lascia ai Comuni la possibilità di introdurre
sulla parte variabile della tariffa sconti «proporzionali alle quantità (di rifiuti, ndr) che i produttori
dimostrino di aver avviato al recupero» (comma 649). La seconda invece è più tranchant, e spiega che
per questa tipologia di rifiuti «il tributo non è dovuto» (comma 661).
Il ministero dell' Economia sembrava orientato a lasciar sopravvivere solo questa seconda ipotesi, e un
correttivo in questo senso era già stato inserito nel pacchetto enti locali del «decreto casa» che ora
dovrà probabilmente trovare una nuova strada normativa (lì sono previsti tra le altre cose anche i
correttivi sulla Tasi, l' anticipazione da 1,3 miliardi sul fondo per i Comuni e la seconda chance per gli
enti sull' orlo del dissesto "bocciati" dalla Corte dei conti). La circolare dell' Ambiente gioca d' anticipo,
guadagnandosi «l' apprezzamento» da Federambiente per «la tempestività dell' intervento puntuale su
un tema delicato», e opta per la regola degli sconti autonomi.
A motivare questa scelta, spiega la circolare, concorrono due ordini di motivi. In primo luogo, l'
esenzione totale era scritta nella versione originaria della legge di stabilità, mentre la possibilità per i
Comuni di applicare introdurre detrazioni è stata introdotta nel corso dei lavori parlamentari. Di
conseguenza, argomenta il ministero, è «la seconda norma a risultare non coordinata con la prima», e
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Il Sole 24 Ore
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Pubblica amministrazione
anche per evitare un contenzioso infinito occorre "amalgamare" le regole in via interpretativa.
Ma la circolare evoca anche una ragione di merito: sarebbe «improvvido espropriare» i Comuni della
possibilità di articolare la tariffa in modo flessibile per far convivere «gli stimoli alle buone pratiche in
tema di recupero dei rifiuti» con «l' intuitiva esigenza di massima sostenibilità finanziaria del ciclo
integrato dei rifiuti».
Questa riflessione si comprende se si dà uno sguardo al sistema dei costi del servizio di igiene urbana,
di cui la Tari deve garantire la copertura quasi integrale (solo una quota del 7% può essere messa a
carico delle risorse generali dell' ente per finanziare sconti aggiuntivi a quelli tipizzati dalla legge). Se si
escludono del tutto dal tributo i rifiuti assimilati smaltiti in via autonoma, una fetta dell' entrata che viene
a mancare (almeno il 30% del totale, secondo le stime, in un quadro che comunque varia da Comune a
Comune) si scaricherebbe sul resto delle utenze, domestiche in primis, perché lo smaltimento
"autonomo" da parte del produttore non cancella i costi generali prodotti dallo spazzamento e dai mezzi
della società di igiene urbana. A militare per l' esenzione totale c' è invece l' idea del collegamento
puntuale fra servizio di smaltimento e tariffa, per cui chi avvia in modo autonomo al recupero i propri
rifiuti assimilati non utilizza ovviamente l' attività generale di smaltimento, e quindi non dovrebbe pagare
la Tari.
[email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA.
GIANNI TROVATI
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Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
Responsabilità penale. Le richieste di operatori ed esperti.
Regole semplici per ridurre i rischi
Andrea Marini ROMA Evitare che il mancato
rispetto di una norma formale degeneri per un
professionista in negligenza colposa se non,
peggio, in dolo o dolo specifico.
Dell' argomento si è parlato ieri a Roma al
convegno «Professioni e società: il rischio
penale nelle professioni liberali». Ad
organizzare l' evento sono stati la Fondazione
studi consulenti del lavoro, la Fondazione
italiana del notariato, l' Istituto di ricerca dei
dottori commercialisti e la Scuola superiore
dell' avvocatura: sotto la lente sono stati messi
i reati contro la Pubblica Amministrazione e
contro la fede pubblica, in campo fiscale e nel
riciclaggio, in materia lavoro e processuale.
Tra le soluzioni proposte: una semplificazione
delle norme (a partire dal modo come sono
scritte le leggi), dare più incentivi alla
prevenzione e una verifica ex post dell'
efficacia della richiesta di certe informazioni
obbligatorie (la cui inadempienza porta a
sanzioni).
«Spesso il nostro legislatore va oltre le
richieste della normativa Ue, con la previsione
di sanzioni che hanno un impatto negativo
sulle professioni. Il nostro legislatore è in
perenne bluff quando parla di semplificazioni». È stata l' amara riflessione di Marina Calderone,
presidente Cup (Comitato unitario permanente degli ordini e collegi professionali). Marco Di Capua,
vicedirettore dell' Agenzia delle Entrate, ha invitato a «non fare di tutta l' erba un fascio. Ci sono
comunque faticose esperienze che portano a una burocrazia efficiente, anche se a macchia di leopardo.
C' è un diluvio normativo che si potrebbe arginare con una inversione metodica: verificare la reale
efficacia e bontà della richiesta di alcune informazioni».
Anche Gianfranco Donadio, procuratore nazionale antimafia aggiunto della Direzione nazionale
antimafia, ha invitato ad «abbandonare le microsanzioni penali che servono solo a preoccupare i
professionisti. Serve meno diritto penale e più prevenzione». Enrico Zanetti, vicepresidente della
Commissione Finanze della Camera, ha messo nel mirino la decretazione d' urgenza: «Gran parte della
legislazione viene elaborate nei ministeri, dove vanno portate più competenze. Il Parlamento ormai
opera solo con emendamenti che spesso vengono elaborati con eccessiva fretta».
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
ANDREA MARINI
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Pagina 23
Il Sole 24 Ore
Pubblica amministrazione
L' ANALISI.
Se gli Emiri vestono made in Italy
Paola Bottelli Che nell' industria del lusso
Missoni finisca per essere un target per i fondi
a caccia di business non può e non deve
sorprendere. Al di là delle reali intenzioni della
famiglia fondatrice di vendere, il marchio
fondato nel 1953 da Ottavio e Rosita Missoni si
posiziona nel segmento dell' artigianato di
lusso, dunque nella fascia più esclusiva alla
quale i fondi sono molto interessati. E ciò
nonostante la dimensione "mini" che, come ha
dimostrato il caso dell' acquisizione di Pal
Zileri, marchio vicentino di abbigliamento
maschile di qualità, non sembra rappresentare
un ostacolo per i "predatori" del Qatar, che ha
riconosciuto un succoso multiplo di 16,5 volte l'
ebitda: non certo una svendita, insomma.
Finora l' azienda di Sumirago, tra i boschi ai
piedi delle Alpi, ha mantenuto la piccola taglia
per la scelta di lavorare in una dimensione
familiare, con le sarte non più giovanissime in
cardigan "fiammato", vera e propria icona del
marchio, al recente funerale di Tai, lo scorso
maggio.
Proprio i celebri motivi geometrici, declinati in
preziose lane coloratissime, rappresentano un
Dna nella storia del made in Italy. Si tratta di
ciò che gli analisti valorizzano come heritage e sarebbe davvero interessante capire come l' eventuale
passaggio sotto la "bandiera" del Qatar possa trasformare un brand artigianale in un marchio globale. E
chissà che dietro la ventilata operazione ­ sempre che arrivi la benedizione della matriarca Rosita, dei
figli Angela e Luca, oltre ai numerosi nipoti ­ non ci sia lo zampino di Stefano Sassi, amministratore
delegato della maison Valentino, controllata appunto dal Qatar, e di Valentino Fashion Group che da
anni produce su licenza la collezione M Missoni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
PAOLA BOTTELLI
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Pagina 17
Il Sole 24 Ore (Plus)
Pubblica amministrazione
analisi.
Whistleblower, Banca d' Italia ha deciso di glissare
I whistleblower sono persone che denunciano fatti corruttivi o potenzialmente tali. Secondo
Trasparency International, associazione contro la corruzione, il whistleblowing è uno degli istituti chiave
per frenare e limitare le pratiche corruttive: la riprova è che Usa e gran parte dei paesi europei hanno
una legge che regola tale procedura (http://bit.ly/LUzx3t). Lo stesso presidente Consob, Giuseppe
Vegas, durante la relazione del maggio scorso, ha inserito il whistleblowing fra gli strumenti che
consentono di «individuare in modo più efficace e tempestivo le condotte illecite». Il terreno è fertile
quindi per dare maggior forza anche in Italia a questo istituto. Il Parlamento ha parzialmente legiferato
sul tema: nella legge anticorruzione del 2012 sono state inserite per la prima volta delle garanzie a
tutela del whistleblower della pubblica amministrazione (pochi enti al momento si sono però attrezzati in
tal senso). Chi, per ora, ha glissato sul tema whistleblowing è Bankitalia. Nel settembre del 2012, l'
istituto centrale aveva messo in consultazione le «Disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche,
sistema dei controlli interni, sistema informativo e continuità operativa». C' era una paginetta (la 31,
sezione VII) sulle procedure di allerta interno che avrebbero dovuto adottare gli istituti: le
«whistleblowing procedures» venivano poi citate in modo chiaro nella relazione preliminare sull' analisi
d' impatto sempre relativa al documento di consultazione. Addirittura si faceva riferimento ai costi di
impianto di tali procedure in UK (18mila sterline). E nel documento definitivo? «Il riferimento al
whistleblowing non c' è più ­ conferma Fabrizio Vedana, presidente organismi vigilanza 231 ­.
Comunque la legge 231/01 prevede sempre l' obbligo di canali informativi ad hoc come la casella
postale elettronica». Il problema però è la riservatezza dei dati del whistleblower che, all' estero, è
ipertutelato per evitare rappresaglie. E in Italia? Prima o poi. © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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Italia Oggi
Pubblica amministrazione
Dove convogliare coloro che non servono o sono di dànno per la gestione della cosa pubblica.
Una bad bank per alti burocrati
E sfoltimento dei regolamenti che strozzano la politica.
Tra le sfide che si accinge ad affrontare il
nuovo governo, la riforma della burocrazia è
senza dubbio la più difficile. Infatti il problema
è complicato dalla circostanza che ogni
governo, per lavorare, ha bisogno degli stessi
alti burocrati che in evidente conflitto di
interesse dovrebbero varare le norme
antiburocratiche. Così immancabilmente non
se ne fa nulla.
Ridurre la burocrazia serve al Paese. C' è il
danno all' economia ed alle imprese, che le
procedure asfissianti producono; una
ragnatela normativa che impedisce alle
istituzioni di funzionare ed alle imprese di
lavorare. Cui fa da contraltare una produttività
ed una efficienza declinante degli uffici
pubblici. C' è la compromissione di gran parte
dell' alta burocrazia con il potere politico e l'
uso sconsiderato che i burocrati fanno delle
norme per creare abusi, autodifese e produrre
corruzione. A tale proposito sono esemplari i
rapporti di Corte dei Conti e Guardia di
Finanza sulla corruzione della P.A.
L' arma (spuntata) che hanno provato a
utilizzare gli ultimi governi è la magica
«semplificazione»: ma i risultati sono modesti.
Contro l' eccesso di burocrazia, finora non
bastano le norme: ogni legge di
semplificazione è vanificata dalla stessa burocrazia. Forse la ricetta che i rottamatori, una volta al
governo, potrebbero adottare dovrebbe trarre spunto da quello che avviene in Europa, dalla
formazione, dalla finanza. Il primo punto riguarda la liberazione dai regolamenti.
La nostra legislazione si avviluppa ormai in regolamenti di ogni genere. Per i burocrati, non esiste
norma la cui attuazione non richieda regolamenti attuativi. Ciò determina: a) la decadenza dell' autorità
(e della responsabilità) del legislatore; b) lo strapotere dei burocrati che attraverso decreti attuativi e
regolamenti ed i relativi tempi di attuazione godono di elevata discrezionalità. Qui si sviluppa un elevato
grado di inefficienza e corruzione. La risposta potrebbe essere ridurre tutte le norme attuative al minimo
indispensabile: i regolamenti devono essere l' eccezione, non la regola.
Il secondo punto riguarda il migliore strumento antiburocratico, cioé l' efficienza degli uffici. Le leggi di
semplificazione servono a poco: occorrono invece specialisti (possibilmente di formazione
ingegneristica) in grado di valutare l' impatto di norme e procedure. Insomma, quella che il premier
britannico Cameron chiama la task force semplificazione, magari nel nostro caso reclutata presso altre
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Italia Oggi
Pubblica amministrazione
amministrazioni pubbliche europee e occidentali.
Logistica intelligente e pianificazione programmata possono colpire al cuore l' inerzia burocratica.
Infine, non sottovalutare l' insegnamento della finanza. Cosa si fa per risanare quando si ha un eccesso
di passività?
Si crea una bad bank cui far confluire i debiti. Ora, tale esempio potrebbe essere adottato per separare
dalle amministrazioni di provenienza alcuni alti burocrati che risultano di ostacolo alle riforme, evitando
licenziamenti o demansionamenti che generano strascichi legali e costi molto elevati. Basterebbe
utilizzare una struttura della pubblica amministrazione, con compiti di alti studi amministrativi, in modo
da attenuare o recidere i rapporti dei burocrati inseriti nel programma , con le amministrazioni di
provenienza.
I costi? La deregolamentazione non costa nulla, si tratta solo di attuarla come metodo. La task force
semplificazione può essere realizzata come divisione dell' ufficio per la spending review di Carlo
Cottarelli. La bad bank comporterà forse un fondo di ammortamento delle cause di lavoro che i mega
burocrati intenteranno dopo il trasferimento.
© Riproduzione riservata.
ANTONIO GIANCANE
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15 febbraio 2014
Pagina 21
Italia Oggi
Pubblica amministrazione
raffica di provvedimenti in scadenza tra febbraio e marzo.
Un ingorgo di decreti tra Camera e Senato
È ingorgo di decreti fra Camera e Senato. Né
si esclude il rischio della decadenza per
qualcuno dei provvedimenti, non solo per l'
ostruzionismo dell' opposizione ma per lo
stallo che gioco­forza la crisi di governo
comporta. Ieri l' Aula è stata sospesa e si è
riunita la conferenza dei capigruppo di
Montecitorio. «Tutte le opposizioni, silente la
maggioranza, hanno chiesto che Letta, dopo la
sua salita al Colle per presentare le dimissioni,
venga rimandato dal presidente della
repubblica alle Camere per spiegare la
ragione delle sue dimissioni, affinché si apra
un dibattito e affinché il Partito democratico
spieghi come e perché ha tolto la fiducia al suo
presidente del consiglio», ha spiegato il
capogruppo di Fi, Renato Brunetta.
La conversione dei decreti può essere
considerata un atto dovuto, non ha bisogno
dell' unanimità dei gruppi per proseguire e
sulla carta può avvenire anche a Camere
sciolte (appositamente convocate si riuniscono
entro cinque giorni).
Anche se questo non è il caso, il tempo
stringe: in aula alla Camera c' è il
Milleproroghe in scadenza il 28 febbraio.
Un decreto che contiene anche la norma sui
fondi per l' editoria. Ma c' è anche il dl di
riforma del finanziamento dei partiti trasmesso, con modifiche, a Montecitorio dal Senato. Scade il 26 di
questo mese.
Situazione da collo di bottiglia anche al Senato: in Aula il cosiddetto svuotacarceri arriva lunedì e scade
il 21 febbraio come il decreto legge Destinazione Italia, già approvato dalla Camera e all' esame delle
commissioni industria e bilancio.
Ma c' è anche il decreto legge Enti locali, il cosiddetto salva Roma 2, che scade il 28 ed è in calendario
d' Aula per la prossima settimana.
E se si guarda al mese di marzo si aggiungono altre due scadenze: una per il dl missioni internazionali
da convertire entro il 17 marzo e il dl sugli automatismi di stipendio della scuola (da convertire entro il
24 marzo) ancora all' esame della commissione Cultura.
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Pagina 26
Italia Oggi
Pubblica amministrazione
Una nota dell' Anci sulla ripartizione dei proventi da autovelox.
Multe, obblighi dal 2015
Ma occorre tenere una contabilità separata.
Nessun obbligo per i comuni di ripartizione dei
proventi delle multe stradali, almeno fino a
quando non sarà emanato il decreto
interministeriale attuativo, atteso ormai da oltre
un anno. E anche quando arriverà il
regolamento, gli obblighi a carico dei municipi,
di comunicare al ministero delle infrastrutture e
al ministero dell' interno gli introiti delle
violazioni dei limiti di velocità, scatteranno solo
dall' esercizio finanziario successivo «e in ogni
caso dall' esercizio finanziario successivo a
quello in corso».
Quindi dal 2015. Nel frattempo però i comuni
dovranno fare attenzione, tenendo una
contabilità separata degli introiti (quelli relativi
alle multe per autovelox e quelli relativi ad altre
violazioni). Perché dal 2015 (se il dm arriverà
come si spera quest' anno) dovranno
provvedere a versare anche la quota di introiti
relativa al 2014. Con una nota interpretativa, l'
Anci interviene sulla annosa querelle che da
oltre un anno agita gli enti locali che non sanno
come dare applicazione alla legge n.120/2010
la quale ha riscritto l' art.142 del codice della
strada.
Ma vediamo di ripercorrere i termini del
problema. La norma prevede che, per tutte le
violazioni dei limiti di velocità accertate con
autovelox, i proventi debbano essere ripartiti tra enti proprietari delle strade ed enti accertatori delle
sanzioni. Le somme derivanti dalle multe dovranno poi essere destinate alla manutenzione e messa in
sicurezza delle strade e al potenziamento dell' attività di controllo (spese di personale comprese).
Ciascun ente locale è chiamato a trasmettere ai due ministeri competenti entro il 31 maggio di ogni
anno, una relazione in cui sono indicati, con riferimento all' anno precedente, l' ammontare complessivo
dei proventi di propria spettanza, come risultante da rendiconto approvato nel medesimo anno, e gli
interventi realizzati a valere su tali risorse, con la specificazione degli oneri sostenuti per ciascun
intervento. In caso di mancata trasmissione della relazione (o di uso dei proventi in modo difforme da
quanto previsto) la legge del 2010 stabiliva che gli incassi delle multe da autovelox venissero ridotti del
30%, percentuale poi elevata al 90% dal dl 16/2012 che fa anche scattare responsabilità disciplinare e
per danno erariale (con tanto di segnalazione alla Corte conti). Peccato però che il modello di relazione
e le modalità di trasmissione telematica dello stesso non siano mai stati approvati dato che il decreto
non ha mai visto la luce. Di qui il caos generato tra gli enti che in attesa del regolamento navigano a
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Italia Oggi
Pubblica amministrazione
vista. L' Anci ha fatto chiarezza non solo sulla ripartizione dei proventi, ma anche sulla modalità di
trasmissione.
Come detto, la legge richiede espressamente un supporto informatico che però non c' è.
Vista l' «assenza di specifiche comunicazioni da parte dei ministeri interessati», secondo l' Anci, «l'
incombenza potrà non essere osservata».
FRANCESCO CERISANO
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Italia Oggi
Pubblica amministrazione
nota d' Alia.
Partecipate, compensi trasparenti
Obblighi di trasparenza e di pubblicazione dei
dati anche nelle partecipate.
Il ministro per la pubblica amministrazione,
Gianpiero D' Alia, ha firmato una circolare
volta a chiarire l' ambito di applicazione delle
regole di trasparenza e degli obblighi di
pubblicazione dei dati sugli enti economici e
sulle società controllate. Il documento rivolge
la sua attenzione agli enti e ai soggetti di diritto
privato «controllati, partecipati, finanziati e
vigilati dalle pubbliche amministrazioni» ,
applicando le regole contenute nel dlgs
33/2013 che riguardano la pubblicazione dei
bilanci e dei compensi di dirigenti e consulenti.
«La trasparenza consente una migliore
valutazione degli investimenti e degli indici di
rischio, rappresentando un valore aggiunto in
termini di eccellenza e competitività», ha
dichiarato D' Alia.
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15 febbraio 2014
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Italia Oggi
Pubblica amministrazione
Nota dell' Anci Emilia sui tanti punti oscuri del nuovo tributo.
Tasi, sconti prima casa anche per gli inquilini
I comuni che decideranno di applicare la Tasi
anche alle abitazioni locate non potranno farla
pagare tutta al proprietario, ma dovranno
chiedere al locatario almeno il 10% dell'
imposta complessivamente dovuta. Tuttavia,
anche agli inquilini potrà essere riconosciuta
una detrazione per abitazione principale.
È uno dei chiarimenti forniti dall' Anci Emilia­
Romagna nella nota operativa diffusa nei
giorni scorsi per chiarire i tanti punti oscuri
della disciplina del nuovo tributo sui servizi
indivisibili introdotto dalla L. 147/2013.
La circolare boccia in pieno il nuovo balzello,
bollato come «un manifesto politico» volto ad
attuare una forma apparente di
responsabilizzazione del prelievo a livello
comunale, che in realtà «si traduce in una
reintroduzione sotto mentite spoglie dell' Imu
sulla prima casa, senza peraltro garantire, non
solo lo sforzo fiscale che molti comuni ancora
avrebbero avuto col prelievo Imu, ma neanche
il gettito perso». Peraltro, gli evidenti tentativi
del legislatore di mascherare la reintroduzione
del prelievo sull' abitazione principale, e quindi
di differenziare quanto più possibile la Tasi
dall' Imu, con l' innesto di elementi
caratterizzanti un prelievo sui rifiuti, hanno
generato una sorta di mostro a tre teste che
secondo l' Anci presenta «evidenti profili di irragionevolezza, indeterminatezza e illogicità, che
evidentemente concretizzano profili di illegittimità costituzionale, ai quali si cercherà ovviamente di
porre rimedio con la solita sequela di decreti correttivi».
Fra i tanti nodi, la nota si sofferma sulla norma (comma 681) in base alla quale, nel caso in cui l' unità
immobiliare è occupata da un soggetto diverso dal titolare del diritto reale, l' occupante deve versare la
Tasi in una misura, stabilita dal comune nel regolamento, compresa fra il 10 e il 30%, mentre la restante
parte è corrisposta dal possessore. Al riguardo, la circolare afferma che se il comune decide di
applicare la Tasi anche alle abitazioni locate, non potrà decidere di non applicarla agli inquilini, potendo
solo scegliere la misura della compartecipazione al pagamento entro i predetti limiti. Ciò perché, una
volta decisa l' applicazione di un' aliquota, la discrezionalità del comune si esaurisce nella scelta della
percentuale all' interno del range fissato dal legislatore.
Peraltro, aggiungono i tecnici Anci, volendo assoggettare ad imposizione gli inquilini, si ritiene che a
questi possa essere riconosciuta una detrazione per abitazione principale, nella stessa misura o in
misura differenziata, al pari di quella riconosciuta per le abitazioni principali in proprietà.
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Un dubbio irrisolto riguarda, invece, il caso in cui uno stesso immobile sia posseduto da più soggetti di
cui solo alcuni lo occupano. La circolare fa l' esempio di due fratelli comproprietari di un fabbricato che
è abitazione principale di uno solo. In tal caso, rileva l' Anci, non è applicabile il comma 671, che
prevede due obbligazioni in solido a carico, rispettivamente, dei possessori e dei detentori. Nell'
esempio, il fratello possessore ma non occupante dovrebbe versare la Tasi e l' Imu sulla sua quota,
mentre l' altro la Tasi sul suo 50%, oltre alla quota dello stesso tributo dovuta in quanto detentore della
metà del fratello. Peccato che la legge non consenta il pagamento in ragione della quota di possesso.
MATTEO BARBERO
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Quattro risoluzioni dello sviluppo economico in fatto di commercio.
Il titolare risponde dei corner farmaceutici
Per aprire un corner adibito alla vendita di
farmaci, all' interno di un esercizio
commerciale, è il titolare del negozio ad
assumersi in toto la responsabilità. Qual è l'
ambito di applicazione del potere di
rappresentanza contenuto nel testo unico in
materia di semplificazione, ma anche come è
possibile accertare il possesso dei requisiti
professionali di un institore che ha operato per
conto di un' azienda ma da questa non iscritto
all' Inps. E, infine, in quale considerazione
tenere le decisioni assunte dalla Conferenza
stato regioni in materia di commercio su area
pubblica. Sono questi i punti principali sui
quali il ministero dello sviluppo economico,
dipartimento per l' impresa e l'
internazionalizzazione, è intervenuto con
altrettante risoluzioni a chiarire dubbi e
perplessità posti dagli enti locali competenti
per i relativi procedimenti.
Parafarmacie. Con la risoluzione 6456 del 15
gennaio della divisione XXI registro delle
imprese, è stato chiarito che la comunicazione
relativa alla vendita dei farmaci non soggetti a
prescrizione medica da trasmettere al
ministero della salute, all' Aifa, alla regione e al
comune dove ha sede l' esercizio, dovrà
essere presentata dal titolare dell'
autorizzazione commerciale, salvo poi l' obbligo di avvalersi della collaborazione di un farmacista. Se,
tuttavia, quest' ultimo non opererà alla dipendenze del titolare del negozio ma con un contratto di
affidamento in gestione del reparto e lo gestirà autonomamente, anche dal punto di vista fiscale, il
farmacista svolgendo un' attività economica, ai sensi degli artt.
2082 e 2195 del codice civile sarà obbligato all' iscrizione nel registro delle imprese, anche se non in
possesso di alcun titolo autorizzatorio.
Rappresentanza e Pec. La questione presa in considerazione dalla Divisione IV, promozione della
concorrenza con il parere 8753 del 20 gennaio, riguarda invece la possibilità, per la presentazione della
Scia in forma telematica, di delegare un altro soggetto sia all' invio sia alla sottoscrizione e compilazione
delle dichiarazioni. In sostanza, secondo il Mise, qualora un soggetto abbia conferito ambedue le
deleghe, nell' atto di delega il dichiarante dovrà specificare il possesso dei requisiti prescritti dalla
disciplina normativa di settore. Solo in tal modo, infatti, in caso di dichiarazione mendace può essere
rilevata la responsabilità penale che, ai sensi del codice penale, è personale. Ma il discorso cambia per
la responsabilità amministrativa, che il Mise ritiene riconducibile anche al soggetto delegato.
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Aree pubbliche e quadro normativo. Con la risoluzione 6591 del 16 gennaio la medesima divisione,
tutela della concorrenza, risponde a un quesito posto da un comune del Lazio e relativo, in sostanza, all'
efficacia dell' intesa raggiunta il 5 luglio 2012 dalla Conferenza unificata che, in quanto tale, non
riguarda soltanto lo stato e le regioni, ma anche i comuni e che ha individuato i criteri per il rilascio e il
rinnovo della concessione dei posteggi per l' esercizio del commercio su aree pubbliche in deroga ai
vincoli posti dalla direttiva 2006/123/CE. Le perplessità del comune erano collegate alla immediata
cogenza o meno dell' intesa, ovvero se il contenuto della stessa doveva essere formalmente recepito
con legge. Secondo il Mise, essendo stata l' intesa in questione «condivisa dalle regioni sia in sede
tecnica che politica» i suoi contenuti sono applicabili anche in assenza di formale recepimento
normativo. Il dicastero in questione, tuttavia, non ha tenuto conto del fatto che le Conferenze e le relative
intese sono «dirette a favorire l' armonizzazione delle rispettive legislazioni o il raggiungimento di
posizioni unitarie o il conseguimento di obiettivi comuni», così come stabilisce l' art. 8.6 legge 131/2003,
e non sono esse stesse, quindi, fonte di diritto. Del resto, la necessità che i contenuti delle intese siano
trasfusi in un atto formale, regolamento o legge, appare coerente con il sistema generale dei controlli,
sia esso amministrativo o costituzionale.
La dimostrazione dei requisiti professionali. La necessità di riuscire, in ogni modo, a dimostrare l'
effettivo svolgimento dell' attività nel commercio di alimenti o della somministrazione al fine di acquisire
la professionalità richiesta per l' apertura di un bar o per la vendita di prodotti alimentari è, per il Mise,
imprescindibile, (risoluzione 8406 del 20 gennaio). Di conseguenza potranno essere ammessi anche
mezzi di prova alternativi rispetto alla mera iscrizione all' Inps, così come prescritto dall' art. 71 dlgs
59/2010, ma se l' interessato non li fornisce, al Ministero è preclusa la possibilità di riconoscere la
sussistenza del requisito prescritto.
MARILISA BOMBI
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Operativa la procedura per il rilascio.
Crediti p.a., parte il Durc
Via libera alle richieste del Durc da parte delle
imprese creditrici nei confronti delle pa. Sul
sito del ministero dell' economia, dov' è
operativa la piattaforma per la certificazione
dei crediti (cd sistema Pcc), è stata attivata la
nuova funzionalità che consente di produrre e
ottenere il codice attraverso il quale Inail, Inps
ed eventualmente casse edili (per le imprese
di questo settore) possono rilasciare il
documento di regolarità contributiva. Lo rende
noto l' Inail nella nota prot. n. 1123/2014 che
porta in allegato una guida predisposta dallo
stesso ministero dell' economia.
In pratica, le imprese interessate dovranno
registrarsi sul sistema Pcc ed effettuare la
«Richiesta di rilascio del Durc» nella
piattaforma.
Fatto ciò dovranno salvare la richiesta,
identificata da un numero di protocollo, su un
dispositivo elettronico, oppure stamparlo. All'
interno della richiesta è riportato il «codice di
verifica» senza il quale Inps, Inail e casse edili
non possono effettuare la verifica della
sussistenza e dell' importo dei crediti certificati
per attestare la regolarità ai fini del rilascio del
Durc. A questo punto, l' impresa può effettuare
la richiesta del Durc nella maniera tradizionale,
c i o è s u l s i t o
www.sportellounicoprevidenziale.it e trasmettere a Inps, Inail e cassa edile la «richiesta di emissione
Durc» effettuata nel sistema Pcc. Gli istituti avviano i controlli; l' Inail, in particolare, esamina la
situazione dell' impresa richiedente e in presenza di titoli insoluti quantifica l' ammontare dei debiti e
comunica via Pec a Inps e cassa edile l' importo dell' irregolarità. Lo stesso faranno Inps e cassa edile.
Una volta che è stato quantificato l' ammontare complessivo dei debiti dell' impresa nei confronti di Inail,
Inps e cassa edile, scatterà la «verifica capienza per l' emissione del Durc». Se l' importo dei crediti
certificati è almeno pari all' importo dell' irregolarità contributiva, la procedura terminerà con l' emissione
del Durc, altrimenti ci sarà l' emissione di un Durc negativo. La stessa procedura, precisa infine l' Inail,
vale anche nel caso in cui il Durc venga richiesto da una stazione appaltante o da un' amministrazione
procedente (acquisizioni d' ufficio).
CARLA DE LELLIS
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