Rassegna Stampa del 22 Agosto 2016
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Rassegna Stampa del 22 Agosto 2016
USTICA LINES Lunedì, 22 agosto 2016 USTICA LINES Lunedì, 22 agosto 2016 Ustica Lines 22/08/2016 Il Roma Pagina 8 1 La compagnia Sns: ritardi dovuti alla Siremar per guasti 21/08/2016 La Sicilia Web 2 Milazzo Autorità portuali 22/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. MessinaCatania) Pagina 14 UMBERTO PIOLETTI Torneo Internazionale dello Jonio di Catania apre le porte ai Mondiali 3 Cantieristica navale 22/08/2016 Il Giornale Pagina 12 5 Colpo di Stato in Polonia firmato Urss Ucciso Sadat: in Egitto arriva... 22/08/2016 Il Mattino Pagina 2 EBE PIERINI Per i tre leader andata e ritorno da Napoli Missili e 577 uomini a bordo... 6 Demanio marittimo 22/08/2016 La Sicilia (ed. Ragusa) Pagina 17 8 Salvataggio Il sindaco replica «Coordinamento con Ragusa» Trasporti marittimi 21/08/2016 AmNotizie SERGIO GRANATA Rientro, file di 90 minuti ai traghetti 22/08/2016 Gazzetta del Sud Pagina 15 11 Ancora lunghe code in città Fino a 90' di attesa ai traghetti 22/08/2016 Il Messaggero Pagina 3 VALENTINA ERRANTE Spazio aereo vietato e cingolati Isola in allerta, controlli sui turisti 21/08/2016 Il Resto del Carlino Pagina 17 22/08/2016 Il Resto del Carlino Pagina 9 15 Flessibilità, Renzi vuole GABRIELE VENTURA rofessionisti in crescita 21/08/2016 La Sicilia Web 17 20 Messina 21/08/2016 L'Espresso Pagina 9 21 Benvenuti al Sud 21/08/2016 L'Espresso Pagina 9 25 Non è ancora l' operazione Husky, lo sbarco in Sicilia del 10... 21/08/2016 L'Espresso Pagina 40 12 14 SE I FIORDI sono una delle più affascinanti caratteristiche della... 22/08/2016 Italia Oggi Sette Pagina 52 10 MICHELE SASSO Passaggio Locarno 21/08/2016 Messina Ora 28 31 Controesodo a Franzopoli: traffico in tilt verso la rada S. Francesco,... Porti 21/08/2016 Askanews 33 Palinuro: recuperato corpo di uno dei sub, individuato un secondo 21/08/2016 Catania Today 34 Guardia costiera intercetta barca in zona interdetta alla navigazione 22/08/2016 Gazzetta del Sud Pagina 13 35 Mancuso: «La riforma dei porti vanificata Bisogna riprenderne lo... 22/08/2016 Gazzetta del Sud Pagina 14 37 Sbarcano 347 migranti Molti i minori soccorsi in mare 22/08/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 2 38 Benvenuta Europa: speriamo che Altieri Spinelli li illumini 22/08/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 13 ALDO MANTINEO La nautica da diporto non prende il largo 22/08/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 16 "Canalone dei veleni" Si susseguono vertici e sopralluoghi nel sito 22/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. Agrigento) Pagina 12 Cattolica, le mareggiate continuano a fare paura Partono gli interventi 22/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. CaltanissettaEnna) Pagina 12 Cumuli di rifiuti dati alle fiamme O ella notte 22/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. SiracusaRagusa) Pagina 12 Augusta, 576 migranti e un altro cadavere 22/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Pagina 7 Immigrazione, ieri in Sicilia altri 935 sbarchi 22/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Pagina 7 Spiaggia chiusa alla balneazione PASQUALE LOIACONO 40 42 44 46 47 49 50 22/08/2016 Il Fatto Quotidiano Pagina 4 TIZIANA COLLUTO, LUCIO MUSOLINO L' estate eterna dei nostri schiavi 22/08/2016 La Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 15 54 Spazzatura data alle fiamme nella zona del porto rifugio 22/08/2016 La Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 15 55 Tuffo a mare tra le onde si era temuto il peggio 22/08/2016 La Sicilia (ed. Messina) Pagina 16 56 in breve 21/08/2016 La Sicilia Web 57 Un altro morto tra i migranti 21/08/2016 L'Espresso Pagina 41 LORENZO MELONI Business di morte 21/08/2016 L'Espresso Pagina 43 Business di morte 21/08/2016 Messina Oggi Nuovo sbarco di migranti: molti bambini 21/08/2016 Messina Ora Nuovo sbarco di migranti: 347 accolti a Messina, 146 bambini. Si... 21/08/2016 Rai News Renzi, Merkel e Hollande a Ventotene per l' Ue postBrexit 22/08/2016 Sicilia Journal Siracusa, volontari sulle spiagge con l' Operazione Nettuno 51 LORENZO MELONI 58 61 64 65 66 68 22 agosto 2016 Pagina 8 Il Roma Ustica Lines DOPO LE PROTESTE AL PORTO DI NAPOLI La compagnia Sns: ritardi dovuti alla Siremar per guasti NAPOLI. Linea Napoli Eolie Milazzo: garantiti i collegamenti. È quanto fa sapere la società di navigazione siciliana relativamente alle notizie di proteste di centinaia di passeggeri in partenza da Napoli verso le Eolie. La Sns precisa che «tali manifestazioni non sono state causate da ritardi della propria flotta e dunque non hanno riguardato la Siremar Società di navigazione siciliana». I vertici della compagnia hanno sottolineato che «in seguito all' improvvisa sostituzione per una grave avaria della nave Laurana (nella foto in alto) con la nave "Isola di Stromboli" sulla linea Napoli Isole Eolie Milazzo e ritorno, la società ha provveduto alla programmazione di una corsa diurna straordinaria destinata ad offrire una valida alternativa di viaggio a tutti i passeggeri che hanno acquistato una sistemazione in cabina sulla tratta». Essendo infatti la motonave "Isola di Stromboli" un monocarena di ultima generazione «dotato solo di poltrone», la compagnia ha ritenuto opportuno «mettere a disposizione dei passeggeri che non potranno beneficiare del servizio una corsa diurna grazie alla quale potranno viaggiare di giorno e più velocemente». La protesta era scatta a Napoli, al porto, dove centinaia di persone avevano protestato perchè la nave "Laurana" della Sns a causa di un guasto tecnico, era stata sostituita con una imbarcazione priva di cabine. Dopo momenti di tensione, la Sns ha programmato una corsa diurna straordinaria per accontentare i passeggeri che avevano pagato la sistemazione in cabina. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 1 21 agosto 2016 La Sicilia Web Ustica Lines Milazzo Ripristinati collegamenti Siremar sulla tratta EolieNapoli MESSINA Linea NapoliEolieMilazzo: garantiti i collegamenti. É quanto fa sapere, in u n a n o t a , l a Società navigazione siciliana relativamente alle notizie di proteste di 'centinaia di passeggeri' in partenza da Napoli v e r s o l e E o l i e . Sns p r e c i s a c h e ' ' t a l i manifestazioni non sono state causate da ritardi della propria flotta e dunque non hanno riguardato la Siremar/Società d i navigazione siciliana''. Sottolinea la nota: ''In seguito come è noto all' improvvisa sostituzione per una grave avaria della nave Laurana con la nave 'Isola di Stromboli' sulla linea NapoliIsole EolieMilazzo e ritorno, la società ha provveduto alla programmazione di una corsa diurna straordinaria destinata ad offrire una valida alternativa di viaggio a tutti i passeggeri che hanno acquistato una sistemazione in cabina sulla tratta''. Essendo infatti la motonave 'Isola di Stromboli' un monocarena di ultima generazione ''dotato solo di poltrone'', la compagnia ha ritenuto opportuno ''mettere a disposizione dei passeggeri che non potranno beneficiare del servizio una corsa diurna grazie alla quale potranno viaggiare di giorno e più velocemente''. La corsa diurna straordinaria sarà effettuata dalla nave veloce "Isola di Vulcano" in partenza da Milazzo alle ore 8 nei giorni 20, 22, 25, 27 agosto e da Napoli con lo stesso orario di imbarco nei giorni 21, 23, 26 e 28 del mese. Si precisa, infine, che il servizio serale effettuato dalla nave "Isola di Stromboli" non subirà alcuna variazione e sarà garantito per tutte le partenze previste originariamente con la nave Laurana. Per più dettagliate informazioni sugli orari della corsa diurna della motonave "Isola di Vulcano" e sulle modalità di rimborso si può contattare il sito www.siremar.it. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 2 22 agosto 2016 Pagina 14 Giornale di Sicilia (ed. MessinaCatania) Autorità portuali LO SPORT DEL CATANESE CANOA POLO. LA DUE GIORNI IN PROGRAMMAVENERDÌ26 E SABATO 27. DANIELE INSABELLA:«TERREMOACCESO LO SPIRITO DELLE OLIMPIADI» Torneo Internazionale dello Jonio di Catania apre le porte ai Mondiali IN BREVE Calcio a 5, serie C1 IN BREVE Calcio a 5, serie C1 Umberto Pioletti OOO Dopo gli ottimi risultati ottenuti in campo nazionale, con le ragazze della Polisportiva Canottieri, che si sono laureate campionesse d' Italia ed i ragazzi dello Jomar Club, che hanno sfiorato il terzo posto in serie A, il Circolo Canoa Catania si prepara a portare nelle acque cittadine il meglio della canoa polo mondiale. Il 26 e 27 agosto prenderà il via, al porto, la terza edizione del "Torneo internazionale dello Jonio". Quest' anno la competizione, promossa dal presidente del Circolo e consigliere fede rale con delega alla Canoa Polo, Daniele Insabella e da Fabrizio Messina, direttore sportivo del Consorzio d' Eccellenza Sportiva che riunisce le più valenti realtà remiere della provincia etnea. Sarà un autenticobanco di prova che vedrà impegnate alcune delle nazionali che prenderanno parte al mondiale, in programma a Siracusa dal 29 agosto al 4 settembre. Un' occasione unica per le squadre coinvolte, per saggiare in anticipo le acque siciliane, prima della kermesse iridata. Il torneo, organizzato con la collaborazione dell' Autorità por tuale e della Capitaneria di porto, segna il ritorno, dopo vent' anni, del porto cittadino come location di una grande manifestazione, che durante il suo svolgimento vedrà l' afflusso di oltre 300 persone tra addetti ai lavori e atleti, fornendo quindi ulteriore impulso alle attività economiche collegate alla struttura marittima catanese. Tecnicamente, il "Torneo internazionale dello Jonio" sarà un banco di prova di indiscutibile valore agonistico al quale parteciperanno, tra gli altri, le nazionali di Australia, Nuova Zelanda, Spagna, Italia, Usa, Giappone e Namibia, alcuni club della serie A italiana con formazioni Senior, Under 21 e diverse selezioni femminili. La competizione vedrà il via venerdì 26 con le fasi eliminatorie e culminerà sabato 27 con la disputa di semifinali e finali. La conferenza stampa si terrà il 24 agosto alle 10,30 all' Autorità portuale. "Viviamo un clima di grande attesa a Catania dice Daniele Insabella in quanto le Olimpiadi di Rio de Janeiro Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 3 22 agosto 2016 Pagina 14 < Segue Giornale di Sicilia (ed. MessinaCatania) Autorità portuali hanno acceso lo spirito sportivo e noi lo terremo vivo". (*UP*) UMBERTO PIOLETTI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 4 22 agosto 2016 Pagina 12 Il Giornale Cantieristica navale Colpo di Stato in Polonia firmato Urss Ucciso Sadat: in Egitto arriva Mubarak Il mondo brucia anche nel 1981. Durante una parata militare al Cairo viene assassinato da estremisti islamici il presidente egiziano Sadat. Il suo posto viene preso da Hosni Mubarak che manterrà il potere fino al 2011. Non c' è pace nemmeno per gli Stati Uniti. I 52 ostaggi dell' ambasciata americana di Teheran vengono liberati. Per ottenere la liberazione Reagan autorizza l' invio di armi all' Iran. Ne nascerà lo scandalo «Irangate». In Polonia colpo di Stato del generale Jaruzelski su mandato dell' Urss con imposizione della legge marziale e messa all' indice di Solidarnosc, il sindacato fondato l' anno prima dopo gli scioperi contro il regime nei cantieri navali di Danzica e guidato da Lech Waesa che sarà due anni dopo premio Nobel per la pace e negli anni Novanta presidente della repubblica. In Italia il terrorismo non molla. Viene arrestato il capo della direzione strategica delle Brigate rosse Mario Moretti; c' è il sequestro a Napoli dell' assessore campano Ciro Cirillo e a Verona viene sequestrato il generale James Lee Dozier, vicecomandante delle forze terrestri alleate europee. Sarà libero un mese dopo. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 5 22 agosto 2016 Pagina 2 Il Mattino Cantieristica navale Per i tre leader andata e ritorno da Napoli Missili e 577 uomini a bordo della Garibaldi Il programma Ebe Pierini Il suo motto è «Obbedisco» in onore del generale e patriota del quale ha ereditato il nome. L' incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi della Marina Militare italiana ospiterà oggi, al largo di Ventotene, il vertice tra Matteo Renzi, Angela Merkel e François Hollande. La nave salperà da Napoli, dal molo Pisacane, attorno alle 11. Il premier italiano accoglierà i rappresentanti di Germania e Francia a Capodichino e da lì. Tra le 15.30 e le 16, decolleranno a bordo di un elicottero E101 della Marina Militare alla volta dell' isola pontina dove arriveranno tra le 17 e le 17.30. Sarà quella l' occasione per rendere omaggio alla figura di Altiero Spinelli che, confinato sull' isola dal regime fascista, tra il 1941 e il 1944, proprio lì scrisse il «Manifesto per un' Europa libera ed unita». La delegazione si sposterà poi, sempre a bordo dell' elicottero, su nave Garibaldi, dove verrà accolta dal comandante, il capitano di vascello Antonio Galiuto, attorno alle 17.45. Seguirà, alle 18.30 una conferenza stampa del premier italiano, della cancelliera tedesca e del presidente francese. Dopo aver incontrato i giornalisti Renzi, Merkel ed Hollande si chiuderanno nella sala consiglio della nave per il vertice che inizierà attorno alle 19.30. Al termine dell' incontro, sempre a bordo dell' E101 faranno ritorno a Napoli. Arrivo previsto attorno alle 21.30. L' appuntamento tra i tre leader europei avverrà a bordo della portaeromobili italiana essenzialmente per motivi di sicurezza ma anche perché attualmente nave Garibaldi è «flagship», nave di bandiera della missione europea Eunavformed. Per garantire la protezione delle personalità sull' isola di Ventotene è stata rafforzata la presenza di carabinieri e predisposto un dispositivo interforze pronto ad operare, in caso di emergenza, su tutti i fronti: dal cielo, da terra e dal mare. Coinvolti Marina Militare, Aeronautica Militare, Guardia Costiera, Carabinieri. Impegnate le prefetture di Napoli e di Latina. In casi come questi e in periodi di particolare allarme come quello attuale, nulla viene lasciato al caso e vengono studiati minuziosi piani di evacuazione in caso di difficoltà o attacchi. La nave della Marina Militare rappresenta comunque un luogo sicuro. Varata il 4 giugno 1983 nei cantieri navali di Monfalcone nave Garibaldi è entrata in servizio nel 1985 ed oggi è di stanza nella base di Brindisi. Grazie alla sua Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 6 22 agosto 2016 Pagina 2 Il Mattino < Segue Cantieristica navale versatilità d' impiego è stata utilizzata in tutte le principali missioni internazionali che hanno visto impegnata la Marina Militare. Ha partecipato all' operazione Restore Hope in Somalia nel 1994 e nel 1995. Nell' ambito dell' operazione Dinak, durante la crisi jugoslava, è stata impiegata in Adriatico nel 1999. Dal novembre 2001 al marzo 2002 l' unità ha partecipato come portaerei e sede di comando, all' operazione Enduring Freedom in Afghanistan. Nell' estate del 2006 la nave è stata sede di comando dell' operazione Leonte in Libano. Nel marzo 2011, nell' ambito della crisi libica, la portaerei italiana ha fornito supporto alle attività internazionali nell' operazione Odissey Dawn. Lunga 180,2 metri e larga 23,4 al galleggiamento e 30,4 al ponte di volo viaggia ad una velocità di 30 nodi ed ha un' autonomia di 7.000 miglia nautiche. Possiede una linea volo costituita da 18 aeromobili tra elicotteri AB 212, EH101 ed SH90A/MH90A, configurabili in diverse modalità ad esempio come contrasto di mezzi navali minori, per la guerra elettronica ed antisommergibile ed aerei AV8B Plus Harrier necessari per assicurare un efficace contrasto antiaereo e antinave a lunga distanza. È armata con due lanciatori a otto celle Albatros con missili S/A Aspide e possiede 3 sistemi AM/AA Dardo con mitragliera Breda da 40/70. Bordo vi sono 577 uomini e donne di equipaggio. Fu realizzata per ottemperare alla necessità della Marina Militare di poter disporre di una unità di altura antiaerea, antinave ed antisommergibile che consentisse di far operare un considerevole numero di velivoli, idonei a raggiungere obiettivi anche molto distanti dalla normale base operativa. L' unità navale può, all' occorrenza, svolgere le funzioni di centro di comando, coordinamento e controllo di una formazione navale come già avvenuto in passato. La Portaerei Giuseppe Garibaldi è dotata di sistemi elettronici all' avanguardia per coprire ogni campo d' azione, sia rivolto ai sistemi di sorveglianza aerea e navale, all' ambiente subacqueo, alle operazioni di guerra elettronica o alle comunicazioni. Attualmente è impegnata nell' operazione Sophia varata a seguito della decisione del Consiglio Europeo del 18 maggio del 2015 con il quale si è stabilito l' impegno dell' Europa per evitare le tragedie in mare dovute al continuo flusso di migranti nel Mediterraneo centromeridionale. Dal 7 ottobre 2015 la missione è entrata nella seconda fase volta ad interdire il lavoro delle reti criminali che lucrano sul traffico di migranti. © RIPRODUZIONE RISERVATA. EBE PIERINI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 7 22 agosto 2016 Pagina 17 La Sicilia (ed. Ragusa) Demanio marittimo Salvataggio Il sindaco replica «Coordinamento con Ragusa» ALESSIA CATAUDELLA SANTACROCE. "Apprendo di un esposto denunzia presentato da tale Antonello Firullo che non considero mio interlocutore circa la vicenda del servizio di salvataggio a mare nel Comune di Santa Croce Camerina. Mi vedo costretta mio malgrado, sempre nell' interesse e nella tutela dell' immagine del mio paese, a intervenire ancora una volta al riguardo". Il sindaco di Santa Croce Camerina, Franca Iurato, parla in risposta all' iniziativa di A n t o n e l l o F i r u l l o , e s p e r t o d i demanio marittimo, che ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Ragusa in cui chiede che siano accertate le ragioni della mancata istituzione del servizio di salvataggio con i bagnini nelle spiagge camarinensi per l' estate 2016, questo perché, lui precisa, "giungono notizie di bagnanti in difficoltà nel mare antistante la spiaggia di Punta Secca, ed esattamente di fronte alla famosa casa del Commissario Montalbano, meta di numerosi turisti". Il primo cittadino fa notare che "ho già chiarito all' opinione pubblica le ragioni economiche e tecniche che hanno impedito la predisposizione del servizio con le medesime modalità degli scorsi anni". Franca Iurato ri batte e fa notare che "il Comune di Ragusa, grazie a un protocollo d' intesa stipulato con il nostro Comune, estenderà il pattugliamento e la vigilanza in ambito di fascia costiera, con i propri mezzi nautici, anche sul nostro territorio, che si trova di transito tra Punta di Mola e Punta Braccetto. Un mezzo degli ausiliari della Guardia costiera sosta già nel porticciolo di Punta Secca". Ma per Antonello Firullo "il protocollo d' intesa tra Ragusa e Santa Croce per il controllo nei territori a confine tra i due Comuni e lungo la costa altro non è che un goffo e banale tentativo di mettere a tacere le tante critiche rivolte all' Amministrazione di Santa Croce". Iurato ha fatto rilevare nei giorni scorsi che quando fu varato il servizio di salvataggio a mare per le spiagge libere i Comuni partecipavano per una quota pari al 25% della spesa totale il restante 75% era suddiviso fra l' ente proviciale (25%) e l' ente regionale (50%) e che "l' operato della Giunta che presiedo è sempre stato improntato al massimo rispetto delle norme di legge e nei limiti dei vincoli di bilancio imposti dalla Regione e dallo Stato". E il sindaco si rivolge direttamente a Firullo, "rappresentante di una ditta che intendeva costruire una struttura attrezzata a gestione privata dove l' Amministrazione, come da programma, vuole invece realizzare un belvedere al servizio della collettività. Chiarisco subito che non mi lascerò intimidire dalle ripetute iniziative giudiziarie e minacce di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 8 22 agosto 2016 Pagina 17 < Segue La Sicilia (ed. Ragusa) Demanio marittimo denunzia, regolarmente pubblicate sugli organi di stampa, in quanto continuerò, suo malgrado, a perseguire l' interesse pubblico". Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 9 21 agosto 2016 AmNotizie Trasporti marittimi Rientro, file di 90 minuti ai traghetti Per il controesodo a Messina si registrano circa 90 minuti di coda agli imbarcaderi delle s o c i e t à p r i v a t e d i navigazione. L ' incolonnamento dei veicoli ha raggiunto l' incrocio con la via I Settembre. Lo comunica la polizia municipale. È stata una domenica segnata dal traffico intenso per il ritorno di tanti vacanzieri, in special modo sull' autostrada del sole e sulle strade alpine di collegamento con i Paesi confinanti. L' effetto del controesodo si sta facendo sentire particolarmente intorno alle grandi città, anche per il ritorno dei vacanzieri di breve percorrenza. Numerosi gli incidenti nel tratto dell' A1 tra Roma e Firenze, dove le inevitabili code hanno portato a 4 ore il tempo di percorrenza tra la Capitale e il capoluogo toscano. SERGIO GRANATA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 10 22 agosto 2016 Pagina 15 Gazzetta del Sud Trasporti marittimi Controesodo Ancora lunghe code in città Fino a 90' di attesa ai traghetti Gran lavoro per gli agenti della polizia municipale e della polizia stradale La giornata di ieri si è confermata da "bollino nero" sul fronte del traffico veicolare. Il controesodo, comunque, ha fatto registrare numeri meno "significativi" rispetto a sabato, quando si è raggiunto il caos non solo in città ma anche in autostrada e in tangenziale. Anche ieri, ad ogni modo, non sono mancati lunghi incolonnamenti di autovetture. I vacanzieri che hanno trascorso in Sicilia momenti di relax estivo dalle prime ore del mattino si sono messi in fila per poter attraversare lo Stretto di Messina a bordo dei traghetti privati della Caronte & Tourist. Il "picco" di attesa prima di imbarcarsi alla volta della Calabria è stato stimato in circa 90 minuti nel momento di massimo traffico, quan do la coda dei mezzi di trasporto partiva addirittura dalla Cortina del porto, all' altezza dell' incrocio con la via Primo settembre, o dalla parte alta del viale Boccetta. Col trascorrere delle ore la situazione è migliorata, mentre un altro momento di grande afflusso di veicoli si è toccato in tarda serata. Per disciplinare il traffico sono state dislocate varie pattu glie in forza al Corpo della polizia municipale, sistemate nei punti strategici della città. Gran lavoro anche per la polizia stradale, che ha monitorato la circolazione in Tangenziale, sull' A18 Messina Catania e sull' A20 Messina Palermo. A differenza del giorno precedente, gli incolonnamenti ai caselli di Villafranca Tirrena e di Tremestieri sono stati più contenuti.3(r.d. ) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 11 22 agosto 2016 Pagina 3 Il Messaggero Trasporti marittimi Spazio aereo vietato e cingolati Isola in allerta, controlli sui turisti MOBILITATE FORZE DELL' ORDINE E INTELLIGENCE UNA SALA OPERATIVA GUIDA LE OPERAZIONI DALLA TERRAFERMA DRONI IN VOLO SULLA NAVE RITARDATI TRAGHETTI E AEREI DI LINEA COINVOLTI ANCHE I REPARTI SPECIALI LE MISURE ROMA La partenza è prevista dopo le 16, quando dall' aeroporto di Capodichino un elicottero dell' Aeronautica militare si alzerà in volo per accompagnerà Matteo Renzi, Francois Hollande e Angela Merkel al cimitero di Ventotene. L' atterraggio dovrebbe avvenire intorno alle 16,45, nella piazzuola antistante il cancello, pochi passi e i tre leader europei renderanno omaggio alla tomba di Altiero Spinelli. Poi l' elicottero sorvolerà l' isola di Santo Stefano dove, durante il regime, Spinelli, insieme all' altro autore del Manifesto Per l' Europa libera e unita, Ernesto Rossi, a Umberto Terracini e Sandro Pertini, è stato prigioniero. Alle 17,45 la visita all' isola si sarà già conclusa, l' elicottero atterrerà, al largo di Ventotene, sulla portaerei Garibaldi, fino a ieri impegnata nel Canale di Sicilia come flagship' dell' operazione europea Eunavformed contro gli scafisti, la Garibaldi, sarà ferma in mare aperto, salpata dal porto di Napoli con i giornalisti a bordo. Il vertice a tre avverrà in navigazione. Dopo la conferenza stampa, i tre capi di Stato torneranno a Napoli in elicottero. Ma le misure di sicurezza, dalla bonifica del cimitero, con funerali anticipati, al divieto di sorvolo dello spazio aereo, con voli di linea ritardati, fino alla presenza di uomini a terra, sono stati messi a punto già da mesi. In campo tutte le forze dell' ordine, Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, Esercito, Marina, Aeronautica e Guardia Costiera, reparti speciali e 007. Metal detector e verifica dei documenti per i turisti presenti sull' isola, orari modificati dei traghetti che abitualmente attraccano al porto dell' Isola. Un' organizzazione capillare, messa a punto dal prefetto e dai questori di Latina e Napoli, con una sala operativa congiunta interforze organizzata a Ventotene dove, questa mattina, sbarcherà anche un cingolato. REPARTI SPECIALI E 007 A terra sono almeno un centinaio tra agenti e militari a garantire la sicurezza dell' isola, polizia, guardia di finanza e carabinieri. Ma sono anche previsti i dispositivi dei reparti speciali, Nocs e Gis, e la presenza degli uomini della Digos, oltre agli 007 dell' Aisi che tutelano il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 12 22 agosto 2016 Pagina 3 < Segue Il Messaggero Trasporti marittimi presidente del Consiglio. L' atterraggio nella piazzuola antistante il cimitero di Ventotene sarà garantita dai militari dell' Esercito, mentre questa mattina sull' isola sbarcherà anche un cingolato. A TERRA Il piano sicurezza, messo a punto per mesi dal prefetto di Latina, Pierluigi Faloni, dal questore Giuseppe De Matteis, e dal questore di Napoli, Guido Marino, sarà controllato una sala operativa congiunta con sede nell' isola. Già da giorni le misure prevedono il filtraggio' degli arrivi dei turisti, con il controllo e la schedatura dei documenti d' identità e il passaggio al metal detector. CIELO E MARE Un' area di rispetto è stata prevista anche in mare, nelle acque dove incrocerà la portaerei ci saranno limitazioni e controlli. Il traghetto di linea, che abitualmente parte da Formia con destinazione Ventotene alle 18,15, è stato spostato alle 19,45, annullate tutte le gite in barca. E, contro le possibili minacce dal cielo, è già stato diffuso un notam' (Notice to airmen) per vietare il sorvolo dell' area a droni, elicotteri e velivoli turistici: spazio interdetto dalle 7 alle 23. Il notam avvisa i piloti di linea che decolli e atterraggi da e a Napoli potranno subire ritardi a causa della presenza di voli di Stato, mentre corridoi aerei e rotte saranno chiuse. L' area sarà controllata anche da droni di sorveglianza. IL CIMITERO Il cimitero dove riposa Spinelli è stato bonificato ieri mattina e l' area è interdetta fino alle 22 di questa sera. Una misura che ha creato qualche problema ai residenti: per una donna, morta venerdì, è stato necessario celebrare i funerali in fretta, sabato mattina alle 8. Altrimenti l' attesa si sarebbe protratta fino a lunedì. Valentina Errante © RIPRODUZIONE RISERVATA. VALENTINA ERRANTE Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 13 21 agosto 2016 Pagina 17 Il Resto del Carlino Trasporti marittimi SE I FIORDI sono una delle più affascinanti caratteristiche della Norvegia, è anche vero, però, ... SE I FIORDI sono una delle più affascinanti caratteristiche della Norvegia, è anche vero, però, che attraversare la costa tra insenature tortuose e traghetti è attualmente lungo e costoso. Così è nato il progetto che intende realizzare entro il 2035 una serie di tunnel galleggianti subacquei percorribili dalle automobili, che fluttuerebbero a 30 metri dal pelo dell' acqua, lungo la principale arteria stradale costiera, la E39 (nella foto, il rendering). La struttura permetterebbe di dimezzare i tempi di percorrenza di circa mille chilometri di costa norvegese; verrebbe a costare circa 25 miliardi di dollari. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 14 22 agosto 2016 Pagina 9 Il Resto del Carlino Trasporti marittimi L' EVENTO MISURE DI SICUREZZA ELEVATISSIME: Flessibilità, Renzi vuole VENTOTENE (Latina) «L' ITALIA è tornata nel gruppo di testa» in Ue, «ma ancora è tutto da scrivere. Riuscirò ad ottenere risultati domani (oggi per chi legge, ndr)? Non lo so», ma le condizioni «sono cambiate. La parola austerity in Europa ha creato solo danni. Io non ho la pretesa di avere la verità in tasca, ma finalmente qualcosa è cambiato». Matteo Renzi si prepata così al summit con il presidente francese Francoise Hollande e la cancelliera Angela Merkel, che si terrà oggi a Ventotene, con conferenza stampa sulla portaerei Garibaldi. Per Renzi, che ieri ha parlato al Caffé della Versiliana, questo vertice deve dare il via «a un percorso per cui l' Ue finisca di essere solo regole tecnocratiche e torni ad essere l' Europa del manifesto di Spinelli. La partita è tutta da giocare, ma la giochiamo. LAVORO e giovani, attraverso una moltiplicazione di interventi per abbattere la disoccupazione, sicurezza anche in ottica antiterrorismo, con l' accelerazione sul progetto di una difesa europea, e naturalmente crescita ed investimenti, con il 'tagliando' del piano Juncker e soprattutto con quella richiesta di flessibilità che, per il governo italiano, è assolutamente necessaria per onorare le promesse fatte ai cittadini. Servirebbero altri 810 miliardi, ma l' aumento del debito pubblico è un macigno. Questi i principali temi all' ordine del giorno del summit. È convinzione di tutti e tre i leader, infatti, che, dopo la batosta della Brexit, l' Europa non possa compiere altri errori che la porterebbero a sgretolarsi sotto i colpi dei populismi euroscettici. Intanto, a Ventotene è tutto pronto per questo inedito trilaterale blindato. Le misure di sicurezza predisposte sono, infatti, molto elevate: i contatti sono stati continui tra Palazzo Chigi e le delegazioni dei leader e il programma dell' incontro è stato più volte cambiato. L' ESIGENZA primaria è naturalmente quella della sicurezza, in un periodo segnato dalla minaccia jihadista che ha colpito più volte anche in Europa. Tutto inizierà intorno alle 16 all' aeroporto napoletano di Capodichino, dove Renzi accoglierà la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francois Hollande. Poi i tre, a bordo di elicotteri, dovrebbero raggiungere Ventotene per una visita alla tomba di Altiero Spinelli, considerato uno dei padri dell' Europa: sarà una puntata breve, però. Già da alcuni giorni sono Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 15 22 agosto 2016 Pagina 9 < Segue Il Resto del Carlino Trasporti marittimi stati disposti controlli più accurati con metal detector e schedatura del documento di identità su chi vuole raggiungere l' isola con traghetti, aliscafi ed altri mezzi dalla terraferma. Dopo saliranno sulla Garibaldi, a bordo della quale terranno una conferenza stampa alle 18. Un' area di 'rispetto' è stata prevista poi in mare, nelle acque dove incrocerà la portaerei: ci saranno limitazioni e controlli. E contro le possibili minacce dal cielo, sarà diffuso un notice to airmen per vietare il sorvolo dell' area a droni, elicotteri e velivoli turistici. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 16 22 agosto 2016 Pagina 52 Italia Oggi Sette Trasporti marittimi rofessionisti in crescita BonelliErede e GOP per il closing tra A2A e Linea Group Gianni Origoni Grippo Cappelli e BonelliErede hanno assistito, rispettivamente, A2A e Linea Group Holding nel closing dell' operazione di partnership industriale tra le due multiutility lombarde, in forza del quale A2A ha acquisito una partecipazione di maggioranza pari al 51% di Linea Group Holding, la principale multiutility in Lombardia dopo A2A. Il closing è stato perfezionato a seguito, tra l' altro, del via libera da parte dell' Autorità garante della concorrenza e del mercato che ha autorizzato l' operazione subordinatamente al rispetto di alcuni impegni e misure correttive. GOP ha agito al fianco di A2A con un team coordinato dal socio Francesco Puntillo e composto dal counsel Francesco Bruno, dal senior associate Alessio Contini Cadeddu per gli aspetti societari, nonché dal counsel Angelo Crisafulli per quanto riguarda i profili di diritto amministrativo. La procedura competitiva dinanzi all' Agcm è stata seguita dal partner Piero Fattori e dal senior associate Matteo Padellaro. BonelliErede ha assistito Linea Group Holding con un gruppo di professionisti del Focus team energia reti infrastrutture, coordinato dal socio Mario Roli e composto dai soci Luca Perfetti e Massimo Merola, con la collaborazione della senior associate Federica Munno e dell' associate Giulia Elisabetta Uboldi. L' operazione di partnership riveste una particolare rilevanza strategica in quanto rappresenta la prima attuazione concreta del cosiddetto modello di «Multiutility dei Territori», finalizzata alla creazione di un operatore integrato in territorio lombardo nei settori dell' energia e della gestione dei rifiuti con l' obiettivo di dare piena valorizzazione alla presenza nei territori di riferimento, attuare obiettivi di ulteriore sviluppo industriale e migliorare l' efficienza operativa e gli standard di qualità. Dla Piper, Kpmg e Pedersoli nella ristrutturazione del gruppo Enerpoint Lo studio legale Dla Piper ha assistito il gruppo Enerpoint spa nell' operazione di ristrutturazione del relativo indebitamento. In particolare, Dla Piper ha assistito il gruppo negli aspetti legali relativi all' intera procedura di ristrutturazione del relativo indebitamento nonché alla trattativa legata agli accordi ex. art. 182bis/l. fall. con le banche creditrici e gli altri creditori aderenti per un importo complessivo pari a circa 60 milioni di euro. Tali accordi sono stati recentemente omologati dal Tribunale di Monza. Il team dedicato di Dla Piper è stato coordinato dal partner Ugo Calò che, insieme al lead lawyer Riccardo Pagotto, ha seguito la strutturazione dell' operazione e la negoziazione degli accordi di ristrutturazione e ha visto il coinvolgimento del partner Alessandro Lanzi e del lead lawyer Francesco Manzari, che hanno curato le questioni giudiziali afferenti al ricorso ex art. 182bis/l. fall. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 17 22 agosto 2016 Pagina 52 < Segue Italia Oggi Sette Trasporti marittimi In qualità di advisor finanziario del gruppo, Kpmg Advisory sap si è occupata della predisposizione del piano industriale e finanziario e della gestione dei rapporti con le banche e gli altri creditori, con un team formato dall' associate partner Marco Brugola e dal manager Marco Negri. Lo studio Papa si è occupato, con il suo socio fondatore Franco Carlo Papa e il partner Luca Sala, della predisposizione della relazione di attestazione degli accordi di ristrutturazione. L' accordo principale ha riguardato l' insieme delle banche finanziatrici (tra cui Intesa Sanpaolo, Banca Popolare di Milano, Banca Nazionale del Lavoro, UniCredit) che si sono rese disponibili a supportare il progetto di risanamento di Enerpoint. Il ceto bancario è stato affiancato nella trattativa dallo Studio Legale Pedersoli con un team composto dall' equity partner Maura Magioncalda, dalla partner Alessandra De Cantellis e dalla senior associate Morena Bontorin. Latham & Watkins e Shearman & Sterling per Naviera Armas Naviera Armas, operatore di traghetti per i servizi di trasporto passeggeri e merci nelle isole Canarie, ha concluso un' emissione obbligazionaria «High Yield» a tasso variabile da 232.000.000 con scadenza 2023. L' emissione è stata lanciata nell' ambito del rifinanziamento del debito del gruppo e include anche la negoziazione di una nuova linea di credito revolving super senior da 15 milioni di euro. Naviera Armas è stata assistita da Shearman & Sterling con un team formato dal partner Jacques McChesney e dagli associate Carla Russo e Morgan Hill. Latham & Watkins ha assistito i Joint Bookrunners Morgan Stanley e Santander e il CoManager Caixa Bank per gli aspetti di diritto statunitense, inglese e spagnolo con un team formato dai partner Jeff Lawlis, Dan Maze, Ignacio Pallarés e Jordi Domínguez, e dagli associate Matthew Schneider, Courtland Tisdale and Fernando Colomina. TerniEnergia grazie all' assistenza di Orrick entra nel settore digital energy Orrick ha assistito TerniEnergia spa (smart energy company del Gruppo Italeaf, attiva nei settori della produzione di energia da fonti rinnovabili, dell' efficienza energetica, del waste e dell' energy management, quotata sul segmento Star di Borsa Italiana) nel perfezionamento di due memoranda of understanding, finalizzati all' acquisizione progressiva dell' intero capitale sociale di Softeco Sismat srl e Selesoft Consulting srl dalle rispettive controllanti (66% del capitale sociale di entrambe le target da Ingefi spa e il restante 34% da B.Soft Group srl). Attraverso queste articolate acquisizioni entreranno a far parte del Gruppo TerniEnergia due società attive nello sviluppo e produzione di software e IT solutions destinati ai settori delle smart grid, dell' efficienza energetica e cleantech (isole energetiche). Il team di Orrick che sta curando l' operazione è guidato dai partner Marco Nicolini, head del corporate team italiano, e Andrea Piermartini Rosi, in collaborazione con l' associate Alberto Coletti. Pavia e Ansaldo e Chiomenti nella compravendita di cinque immobili Pavia e Ansaldo ha assistito Idea Fimit sgr spa, per conto di uno dei Fondi da essa gestiti posseduto da un investitore internazionale, nell' acquisto, per 39,3 milioni di euro, di un portafoglio di cinque immobili da Prelios sgr spa, per conto del Fondo Tecla, ubicati sul territorio nazionale, destinati a centrali telefoniche di una primaria società di telecomunicazioni. Pavia e Ansaldo ha assistito Idea Fimit con Fiorenza Resta e Kathleen Bucci che hanno recentemente fatto il loro ingresso nello studio con tutto il team, mentre lo studio Chiomenti con Filippo Cecchetti ha assistito il venditore. Gattai Minoli Agostinelli & partners advisor di Cerved nell' operazione Major 1 Lo studio Gattai Minoli Agostinelli & partners, con un team composto dal partner Cataldo Piccarreta e dagli associate Federico Michelini e Flavia Quitadamo, ha assistito Cerved Information Solutions nell' acquisizione, tramite la controllata Cerved Group, di una quota del 55% di Major 1, assistita nell' operazione da Paolo Cantore e Marta Brichetto dello studio legale Cantore. Grimaldi con 4AIM Sicaf nel suo debutto per la quotazione a piazza Affari 4AIM Sicaf spa è stata assistita da Grimaldi studio legale con un team composto dai soci Paolo Daviddi e Donatella de Lieto Vollaro, nel processo di quotazione delle proprie azioni ordinarie e warrant su Aim Italia. Il coadvisor legale è stato Nctm, con un team guidato dal socio Lukas Plattner, mentre 4AIM Sicaf è stata anche Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 18 22 agosto 2016 Pagina 52 < Segue Italia Oggi Sette Trasporti marittimi seguita nell' operazione da Banca Finnat Euramerica nel ruolo di global coordinator e bookrunner, EnVent Capital Markets Ltd che ha agito come nomad, mentre Ambromobiliare è stato il socio promotore. PwC Legal e Dentons a supporto nella compravendita di Micromed PwC Legal, con un team composto da Davide Frau, Vittorio Zattra e Filippo Zucchinelli, ha assistito i venditori nella cessione di Micromed spa, società produttrice di dispositivi elettromedicali indirizzati alla diagnosi neurofisiologica, e della sua controllata Micromed France. L' acquirente Archimed, fondo francese di private equity specializzato nel settore healthcare, è stato assistito dallo studio Dentons con Stefano Speroni, Pier Francesco Faggiano e Ludovica Balbo di Vinadio. PwC ha supportato i venditori anche quale financial advisor attraverso il team di corporate finance. Paul Hastings nella partnership tra Colussi e Pastificio Plin Paul Hastings ha assistito il gruppo Colussi nella definizione di un accordo di partnership con il Pastificio Plin di Villanova d' Albenga. Nello specifico, Colussi ha acquistato da una società controllata di Groupe Carnivor la quota di maggioranza del capitale sociale di Pastificio Plin al fine di potenziare sia l' ambito produttivo sia quello commerciale dell' azienda. Nell' area produttiva verrà preservata e valorizzata la grande esperienza e l' artigianalità nella formulazione del prodotto, integrandola con nuovi investimenti per potenziarne la flessibilità e la capacità produttiva e occupazionale. L' obiettivo dichiarato è quello di crescere e portare un' altra «Eccellenza ligure» sulla tavola del maggior numero possibile di consumatori italiani ed esteri. Il Pastificio Plin è specializzato nella produzione di pasta ripiena a base di carne, di verdura e di pesce. Per Paul Hastings hanno agito il socio Paolo Manganelli e l' associate trainee Marco Lucci mentre Pastificio Plin e Groupe Carnivor sono state assistite dallo Studio ScrocchiSozzi. Gli advisor finanziari sono stati Palladio Corporate Finance per Colussi e Gobbi & Associati per Pastificio Plin, i relativi soci di minoranza e Groupe Carnivor. Pirola Pennuto Zei & associati advisor di Elior per l' acquisizione Hospes Elior Ristorazione spa, società appartenente al gruppo multinazionale Elior, quotato alla borsa di Parigi, ha acquistato la partecipazione rappresentante l' intero capitale sociale di Hospes srl, operatore veneto specializzato nella ristorazione collettiva e aziendale, e della sua controllata Lacucinarte srl. Per il processo di acquisizione, Elior è stata assistita dallo studio Pirola Pennuto Zei & associati, con un team guidato da Stefano Barletta (partner) e Lorenzo Muzii (junior partner). Dentons sottoscrive le Carte per la diversity in sette paesi europei Lo studio legale globale Dentons ha annunciato di aver sottoscritto le Carte per la Diversity in sette Paesi europei: Germania, Francia, Spagna, Italia, Belgio, Polonia e Repubblica Ceca, ai quali si aggiungerà il Lussemburgo nel marzo 2017. In tal modo Dentons avrà aderito a questa iniziativa in tutti gli stati europei che hanno adottato una Carta per la Diversity e nei quali lo Studio ha una propria sede. Quanto all' Italia, la Carta per le Pari Opportunità è una dichiarazione di intenti sottoscritta volontariamente dalle aziende per la diffusione di una cultura aziendale e di politiche delle risorse umane inclusive. Gabriele Ventura. GABRIELE VENTURA Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 19 21 agosto 2016 La Sicilia Web Trasporti marittimi Messina Controesodo, 90 minuti di coda per i traghetti MESSINA Per il controesodo a Messina si registrano circa 90 minuti di coda agli imbarcaderi delle società private di navigazione. L' incolonnamento dei veicoli ha raggiunto l' incrocio con la via I Settembre. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 20 21 agosto 2016 Pagina 9 L'Espresso Trasporti marittimi Benvenuti al Sud Non è ancora l' operazione Husky, lo sbarco in Sicilia del 10 luglio 1943 delle truppe alleate durante la seconda guerra mondiale, ma poco ci manca. Perché l' isola sta per essere (pacificamente) invasa, per due volte nel giro di un mese. E come nel 1943, si vanno disponendo gli uomini in campo, i generali, i colonnelli, le fanterie: ministri, parlamentari, sindaci, presidenti di regione accompagnati da intere divisioni di assistenti, portavoce, portaborse, giornalisti. Il 28 agosto si apre la festa nazionale dell' Unità a Catania, nei giardini di villa Bellini: per garantire il successo dell' evento il sindaco della città Enzo Bianco ha promesso al Pd nazionale seimila militantivolontari arrivati da tutta la provincia, le riunioni organizzative vanno avanti da settimane, con piglio militaresco. Il 24 settembre si replicherà a Palermo con i grillini: in cartellone c' è l' incontro nazionale del Movimento 5 Stelle. Anche in questo caso assalto di militanti in grande stile: nel 2012 Beppe Grillo si fece lo stretto a nuoto, ora il suo blog propone ai partecipanti un pacchetto low cost con lo sconto del 15 per cento sugli aerei Alitalia e sui traghetti Tirrenia, come si conviene a un partito che governa le grandi città e che punta a conquistare la sua prima regione. La Sicilia, naturalmente. I due principali partiti fanno festa in Trinacria. Mai successo nella storia repubblicana. In 71 anni la festa dell' Unità è scesa così a Sud solo nel 1976, quando il Pci di Enrico Berlinguer organizzò una storica edizione a Napoli. Per ritrovare una grande manifestazione di questo genere bisogna tornare alla festa dell' Amicizia della Dc, nel 1987 a Palermo, segretario era Ciriaco De Mita. Non fu un' occasione fortunata: è rimasta nelle cronache perché a lungo la procura palermitana cercò di dimostrare che in quei giorni avvenne l' incontro del bacio tra Giulio Andreotti e Totò Riina, approfittando della presenza sull' isola del ministro. Nel 2017 si vota in Sicilia: per la regione e per il comune di Palermo. La prova generale delle elezioni politiche dell' anno dopo, se la legislatura arriverà a scadenza naturale, nel 2018. Ma l' operazione Husky di Pd e M5S, settant' anni dopo la concessione dell' autonomia regionale alla Sicilia che è a oggi il frutto più duraturo dello sbarco angloamericano, non è solo l' anticipo della campagna elettorale siciliana, è la spia di uno sconvolgimento che costringe a rivedere mappe e cartine tradizionali. Per settant' anni ogni professionista della politica, aspirante leader o analista, doveva come prima cosa Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 21 21 agosto 2016 Pagina 9 < Segue L'Espresso Trasporti marittimi imparare a memoria un dogma, come le tabelline delle elementari: le elezioni si vincono o si perdono al Nord. Il Sud, come l' intendenza napoleonica, segue, è filogovernativo, per vocazione o per interesse. Così è stato per il 61 collegi a zero della Sicilia in massa berlusconiana nel 2001. E ancor più per i due grandi referendum della storia nazionale. Nel 1946 le regioni del Sud votarono per la monarchia contro la Repubblica. Nel 1974 per Amintore Fanfani contro il divorzio (con l' eccezione della Sicilia, in cui gli antidivorzisti raggiunsero comunque il 49,5 per cento). Il cambiamento arrivava dal vento del Nord, la conservazione dal Sud. Nel 2016 la regola potrebbe essere confermata, nel referendum sulla riforma costituzionale di autunno le regioni del Sud potrebbero guidare il fronte del No, e dunque votare per conservare l' attuale Costituzione, ma il segno politico sarebbe l' opposto. Non il mantenimento dello status quo ma un voto contro, il no al governo di Matteo Renzi, la rivolta. Sarà qui, al Sud, che la battaglia sarà combattuta colpo su colpo, come nell' Opera dei Pupi se le daranno di santa ragione. E dire che i dati dell' economia, per la prima volta da decenni, offrono qualche segnale di ripresa. L' istituto Svimez, che un anno fa aveva lanciato l' allarme sul «sottosviluppo permanente» del Meridione (desertificazione industriale, crollo demografico, rischio povertà), nel rapporto dell' estate 2016 cambia verso rispetto alle sue previsioni, «il 2015 è stato un anno eccezionale» perché la crescita del Pil nelle regioni meridionali ha battuto quella del Nord, uno per cento contro 0,7, sono risaliti consumi e investimenti e ci sono stati 94mila occupati in più. «Core 'ngrato», penserà dentro di sé il premier Renzi, perché a questi risultati non corrisponde un aumento di consenso per il governo, anzi. Dalla Puglia alla Campania alla Basilicata il Sud è una mappa di ribellioni, comitati, i NoTriv, i NoIlva, i NoTap, professori che non vogliono accettare il trasferimento nelle regioni del Nord. E sindaci, presidenti di regione, eletti a cariche istituzionali, che si mettono a capeggiare il dissenso. Contro il Pd, fuori dal Pd, ma anche dentro. Luigi De Magistris, appena rieletto sindaco di Napoli, da mesi si propone come leader del fronte del No, non solo referendario. Raggiunto l' obiettivo del comune «derenzizzato», a cavallo di ferragosto ha spedito a Palazzo Chigi qualche messaggio di dialogo, a patto che Renzi tolga di mezzo il commissario governativo di Bagnoli Salvo Nastasi. E ha ricominciato a parlare con il presidente campano Vincenzo De Luca, l' unico esponente del Pd meridionale ad avere la piena fiducia del premier, il vicerè in terra di Campania, il solo a non tradire mai sul piano elettorale (a Salerno il suo candidato Vincenzo Napoli ha vinto al primo turno con il 70 per cento, una rarità), in ballo c' è la gestione dei fondi per le Universiadi 2019. Stringere la mano a De Magistris e eliminare Nastasi è un prezzo altissimo per Renzi, ma in cambio il sindaco potrebbe promettere un atteggiamento più moderato quando comincerà la campagna referendaria. Votare No, ma senza porsi alla guida (nazionale) del fronte antiriforma. In Puglia le prove di intesa sono già in corso da qualche settimana. Lo scontro tra Renzi e il governatore Michele Emiliano, che è anche il leader del Pd regionale dopo esserne stato segretario, un doppio incarico modello Renzi, aveva sfiorato il punto di non ritorno nei giorni del referendum sulle trivelle, fortemente voluto dal presidente della Puglia. A quorum mancato Renzi andò in tv ad attaccare frontalmente i presidenti di regione «che hanno cavalcato il referendum per una conta interna al Pd. La demagogia non paga». Dopo molti mesi di assoluta incomunicabilità («Matteo non mi risponde al telefono, io devo portare pazienza, sono più vecchio, lui è un ragazzo...», raccontava agli amici l' ex magistrato), Renzi e Emiliano sono tornati a parlarsi. Tregua obbligata per via dei rispettivi incarichi istituzionali, ma fragilissima, come si è visto dopo l' ultimo vertice sull' Ilva di Taranto, in cui Emiliano ha minacciato di fare ricorso alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzione con lo Stato. Sul referendum il governatore si rifugia nella richiesta di cambiamento dell' Italicum e difende la libertà di espressione nel Pd per i sostenitori del No. Un' altra spina nel fianco di Renzi. De Magistris e Emiliano sono leader che raccolgono un consenso personale e provano a spenderlo sul piano nazionale. Ma devono fare i conti con il soggetto politico che si è già dimostrato in grado di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 22 21 agosto 2016 Pagina 9 < Segue L'Espresso Trasporti marittimi intercettare il voto dell' elettorato: M5S, sempre più a trazione meridionale. Il movimento fondato dal milanese Gian Roberto Casaleggio e dal genovese Beppe Grillo è pilotato da una sorta di corrente del Golfo, quattro componenti su cinque del direttorio sono campani, su tutti spicca Luigi Di Maio nato ad Avellino ma di Pomigliano D' Arco, il candidato premier in pectore. Già nelle elezioni 2013 (ormai lontane) M5S aveva raggiunto le percentuali più alte al Sud e in Sicilia: nelle prime dieci province, sei siciliane. Oggi il meridione è il granaio dei voti del Movimento cavalca ogni protesta e accende ogni polveriera con una presenza capillare che ha ucciso sul nascere la velleità di Matteo Salvini di trasformare la Lega Nord in Lega Italia. M5S è una lega sud, molto più attrezzata a intercettare e rilanciare il voto antigovernativo, senza l' impaccio dell' identità lepenista o il ricordo della Padania. In Sicilia i sondaggi danno largamente in testa per le regionali dell' anno prossimo, con il leader regionale Giancarlo Cancellieri, ma avanza una candidatura al femminile, modello RaggiAppendino, la deputata regionale Valentina Zafarana. Uno scenario che ricorda per il Pd il disastro di Roma: c' è un governatore uscente, Rosario Crocetta, sempre più incontrollabile, prima delle vacanze ha infiammato una seduta della commissione Antimafia presieduta da Rosy Bindi con uno show personale. E per la successione si affollano nel Pd i possibili candidati: il sottosegretario all' Istruzione Davide Faraone, che da tempo gira in lungo e in largo l' isola, il sindaco di Catania Bianco, il padrone di casa della festa dell' Unità, in caso di vittoria del sì al referendum punta anche a essere il primo presidente del nuovo Senato delle regioni, ma prima dovrebbe essere eletto deputato regionale in Sicilia o farsi confermare sindaco. E gli outisider: l' europarlamentare Michela Giuffrida, l' ex rettore dell' università di Palermo Roberto Lagalla, oggi nel Cnr, un nome in grado di raccogliere consensi trasversali. Nell' isola del ministro dell' Interno Angelino Alfano il centrodestra è un campo di Agramante. Il ritorno in Forza Italia di Renato Schifani anticipa in Sicilia nuove fratture e scissioni e anche questa, in fondo, è una novità: alle poltrone, ai posti di governo e di sottogoverno, non corrispondono più i voti, altrimenti l' Ncd di Alfano sarebbe un partito di massa. Per ora, fino al referendum, l' Ncd siciliano (che equivale a quasi tutto il partito nazionale) resterà con il Pd, poi si vedrà. Prima per Renzi c' è il referendum. Per vincere dovrà ridiscendere la via Appia, come Paolo Rumiz nel libro pubblicato da Feltrinelli, «via femmina» tra «tangenziali, parcheggi, supermercati, campi da arare, cave, acciaierie». E poi andare ancora più a Sud, passare più volte lo stretto, la festa di Catania potrebbe non bastare dove i comitati del sì sono già più di trecento, ma chissà quanti voti spostano. Perché se invece il Meridione dovesse votare per il no, arriverebbero le dimissioni di Renzi e la nascita di un governo istituzionale. A quel punto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella potrebbe affidare l' incarico al presidente del Senato Pietro Grasso. Due siciliani al Quirinale e a Palazzo Chigi. Lo stivale capovolto: benvenuti al Sud. n Ingrandimento È nel Mezzogiorno che nasce la nuova stagione politica. Nei suoi esponenti, dal Pd al M5S. Nei suoi incontri di massa: dem a Catania, grillini a Palermo. E proprio in Sicilia presto si vota: una prova generale delle elezioni nazionali Luigi Di Maio Tammurriata Gialla Il possibile candidato premier di M5S è il volto di governo del movimento, chiamato a rassicurare i moderati, ma in attesa del voto è obbligato a cavalcare ogni rivolta contro Renzi. Il sound dell' ondata gialla 5 Stelle al Sud è il rullo del tamburello. Ingrandimento Michele Emiliano Il Capasone di Bari Un tempo era il vaso in terracotta dei contadini che conservava vino, olio, fichi secchi. Così il governatore pugliese Pd raccoglie tutti i movimenti di protesta e si dichiara tollerante con il No al referendum. Capasone accogliente. E capiente. Rosario Crocetta Il Governatore furioso Che fa il presidente della Sicilia? Pende, come le marionette di Palazzo Branciforte, nel cuore di Palermo. Mena fendenti a destra e sinistra, fronteggia feroci saladini inesistenti, ma non è più il paladino del cambiamento e si agita. Come un pupo senza fili. Luigi De Magistris Giggino Masaniello L' originale guidò la rivolta antifiscale contro il vicerè spagnolo e finì male. Dopo di lui Napoli si è ribellata più volte: la rivoluzione giacobina, i moti dell' 800, l' Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 23 21 agosto 2016 Pagina 9 < Segue L'Espresso Trasporti marittimi insurrezione del 1943. Ora il sindaco ex pm si ripropone come capo. Di Napoli capitale del no. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 24 21 agosto 2016 Pagina 9 L'Espresso Trasporti marittimi Non è ancora l' operazione Husky, lo sbarco in Sicilia del 10 luglio 1943 delle truppe alleate ... Non è ancora l' operazione Husky, lo sbarco in Sicilia del 10 luglio 1943 delle truppe alleate durante la seconda guerra mondiale, ma poco ci manca. Perché l' isola sta per essere (pacificamente) invasa, per due volte nel giro di un mese. E come nel 1943, si vanno disponendo gli uomini in campo, i generali, i colonnelli, le fanterie: ministri, parlamentari, sindaci, presidenti di regione accompagnati da intere divisioni di assistenti, portavoce, portaborse, giornalisti. Il 28 agosto si apre la festa nazionale dell' Unità a Catania, nei giardini di villa Bellini: per garantire il successo dell' evento il sindaco della città Enzo Bianco ha promesso al Pd nazionale seimila militantivolontari arrivati da tutta la provincia, le riunioni organizzative vanno avanti da settimane, con piglio militaresco. Il 24 settembre si replicherà a Palermo con i grillini: in cartellone c' è l' incontro nazionale del Movimento 5 Stelle. Anche in questo caso assalto di militanti in grande stile: nel 2012 Beppe Grillo si fece lo stretto a nuoto, ora il suo blog propone ai partecipanti un pacchetto low cost con lo sconto del 15 per cento sugli aerei Alitalia e sui traghetti Tirrenia, come si conviene a un partito che governa le grandi città e che punta a conquistare la sua prima regione. La Sicilia, naturalmente. I due principali partiti fanno festa in Trinacria. Mai successo nella storia repubblicana. In 71 anni la festa dell' Unità è scesa così a Sud solo nel 1976, quando il Pci di Enrico Berlinguer organizzò una storica edizione a Napoli. Per ritrovare una grande manifestazione di questo genere bisogna tornare alla festa dell' Amicizia della Dc, nel 1987 a Palermo, segretario era Ciriaco De Mita. Non fu un' occasione fortunata: è rimasta nelle cronache perché a lungo la procura palermitana cercò di dimostrare che in quei giorni avvenne l' incontro del bacio tra Giulio Andreotti e Totò Riina, approfittando della presenza sull' isola del ministro. Nel 2017 si vota in Sicilia: per la regione e per il comune di Palermo. La prova generale delle elezioni politiche dell' anno dopo, se la legislatura arriverà a scadenza naturale, nel 2018. Ma l' operazione Husky di Pd e M5S, settant' anni dopo la concessione dell' autonomia regionale alla Sicilia che è a oggi il frutto più duraturo dello sbarco angloamericano, non è solo l' anticipo della campagna elettorale siciliana, è la spia di uno sconvolgimento che costringe a rivedere Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 25 21 agosto 2016 Pagina 9 < Segue L'Espresso Trasporti marittimi mappe e cartine tradizionali. Per settant' anni ogni professionista della politica, aspirante leader o analista, doveva come prima cosa imparare a memoria un dogma, come le tabelline delle elementari: le elezioni si vincono o si perdono al Nord. Il Sud, come l' intendenza napoleonica, segue, è filogovernativo, per vocazione o per interesse. Così è stato per il 61 collegi a zero della Sicilia in massa berlusconiana nel 2001. E ancor più per i due grandi referendum della storia nazionale. Nel 1946 le regioni del Sud votarono per la monarchia contro la Repubblica. Nel 1974 per Amintore Fanfani contro il divorzio (con l' eccezione della Sicilia, in cui gli antidivorzisti raggiunsero comunque il 49,5 per cento). Il cambiamento arrivava dal vento del Nord, la conservazione dal Sud. Nel 2016 la regola potrebbe essere confermata, nel referendum sulla riforma costituzionale di autunno le regioni del Sud potrebbero guidare il fronte del No, e dunque votare per conservare l' attuale Costituzione, ma il segno politico sarebbe l' opposto. Non il mantenimento dello status quo ma un voto contro, il no al governo di Matteo Renzi, la rivolta. Sarà qui, al Sud, che la battaglia sarà combattuta colpo su colpo, come nell' Opera dei Pupi se le daranno di santa ragione. E dire che i dati dell' economia, per la prima volta da decenni, offrono qualche segnale di ripresa. L' istituto Svimez, che un anno fa aveva lanciato l' allarme sul «sottosviluppo permanente» del Meridione (desertificazione industriale, crollo demografico, rischio povertà), nel rapporto dell' estate 2016 cambia verso rispetto alle sue previsioni, «il 2015 è stato un anno eccezionale» perché la crescita del Pil nelle regioni meridionali ha battuto quella del Nord, uno per cento contro 0,7, sono risaliti consumi e investimenti e ci sono stati 94mila occupati in più. «Core 'ngrato», penserà dentro di sé il premier Renzi, perché a questi risultati non corrisponde un aumento di consenso per il governo, anzi. Dalla Puglia alla Campania alla Basilicata il Sud è una mappa di ribellioni, comitati, i NoTriv, i NoIlva, i NoTap, professori che non vogliono accettare il trasferimento nelle regioni del Nord. E sindaci, presidenti di regione, eletti a cariche istituzionali, che si mettono a capeggiare il dissenso. Contro il Pd, fuori dal Pd, ma anche dentro. Luigi De Magistris, appena rieletto sindaco di Napoli, da mesi si propone come leader del fronte del No, non solo referendario. Raggiunto l' obiettivo del comune «derenzizzato», a cavallo di ferragosto ha spedito a Palazzo Chigi qualche messaggio di dialogo, a patto che Renzi tolga di mezzo il commissario governativo di Bagnoli Salvo Nastasi. E ha ricominciato a parlare con il presidente campano Vincenzo De Luca, l' unico esponente del Pd meridionale ad avere la piena fiducia del premier, il vicerè in terra di Campania, il solo a non tradire mai sul piano elettorale (a Salerno il suo candidato Vincenzo Napoli ha vinto al primo turno con il 70 per cento, una rarità), in ballo c' è la gestione dei fondi per le Universiadi 2019. Stringere la mano a De Magistris e eliminare Nastasi è un prezzo altissimo per Renzi, ma in cambio il sindaco potrebbe promettere un atteggiamento più moderato quando comincerà la campagna referendaria. Votare No, ma senza porsi alla guida (nazionale) del fronte antiriforma. In Puglia le prove di intesa sono già in corso da qualche settimana. Lo scontro tra Renzi e il governatore Michele Emiliano, che è anche il leader del Pd regionale dopo esserne stato segretario, un doppio incarico modello Renzi, aveva sfiorato il punto di non ritorno nei giorni del referendum sulle trivelle, fortemente voluto dal presidente della Puglia. A quorum mancato Renzi andò in tv ad attaccare frontalmente i presidenti di regione «che hanno cavalcato il referendum per una conta interna al Pd. La demagogia non paga». Dopo molti mesi di assoluta incomunicabilità («Matteo non mi risponde al telefono, io devo portare pazienza, sono più vecchio, lui è un ragazzo...», raccontava agli amici l' ex magistrato), Renzi e Emiliano sono tornati a parlarsi. Tregua obbligata per via dei rispettivi incarichi istituzionali, ma fragilissima, come si è visto dopo l' ultimo vertice sull' Ilva di Taranto, in cui Emiliano ha minacciato di fare ricorso alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzione con lo Stato. Sul referendum il governatore si rifugia nella richiesta di cambiamento dell' Italicum e difende la libertà di espressione nel Pd per i sostenitori del No. Un' altra spina nel fianco di Renzi. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 26 21 agosto 2016 Pagina 9 < Segue L'Espresso Trasporti marittimi De Magistris e Emiliano sono leader che raccolgono un consenso personale e provano a spenderlo sul piano nazionale. Ma devono fare i conti con il soggetto politico che si è già dimostrato in grado di intercettare il voto dell' elettorato: M5S, sempre più a trazione meridionale. Il movimento fondato dal milanese Gian Roberto Casaleggio e dal genovese Beppe Grillo è pilotato da una sorta di corrente del Golfo, quattro componenti su cinque del direttorio sono campani, su tutti spicca Luigi Di Maio nato ad Avellino ma di Pomigliano D' Arco, il candidato premier in pectore. Già nelle elezioni 2013 (ormai lontane) M5S aveva raggiunto le percentuali più alte al Sud e in Sicilia: nelle prime dieci province, sei siciliane. Oggi il meridione è il granaio dei voti del Movimento cavalca ogni protesta e accende ogni polveriera con una presenza capillare che ha ucciso sul nascere la velleità di Matteo Salvini di trasformare la Lega Nord in Lega Italia. M5S è una lega sud, molto più attrezzata a intercettare e rilanciare il voto antigovernativo, senza l' impaccio dell' identità lepenista o il ricordo della Padania. In Sicilia i sondaggi danno largamente in testa per le regionali dell' anno prossimo, con il leader regionale Giancarlo Cancellieri, ma avanza una candidatura al femminile, modello RaggiAppendino, la deputata regionale Valentina Zafarana. Uno scenario che ricorda per il Pd il disastro di Roma: c' è un governatore uscente, Rosario Crocetta, sempre più incontrollabile, prima delle vacanze ha infiammato una seduta della commissione Antimafia presieduta da Rosy Bindi con uno show personale. E per la successione si affollano nel Pd i possibili candidati: il sottosegretario all' Istruzione Davide Faraone, che da tempo gira in lungo e in largo l' isola, il sindaco di Catania Bianco, il padrone di casa della festa dell' Unità, in caso di vittoria del sì al referendum punta anche a essere il primo presidente del nuovo Senato delle regioni, ma prima dovrebbe essere eletto deputato regionale in Sicilia o farsi confermare sindaco. E gli outisider: l' europarlamentare Michela Giuffrida, l' ex rettore dell' università di Palermo Roberto Lagalla, oggi nel Cnr, un nome in grado di raccogliere consensi trasversali. Nell' isola del ministro dell' Interno Angelino Alfano il centrodestra è un campo di Agramante. Il ritorno in Forza Italia di Renato Schifani anticipa in Sicilia nuove fratture e scissioni e anche questa, in fondo, è una novità: alle poltrone, ai posti di governo e di sottogoverno, non corrispondono più i voti, altrimenti l' Ncd di Alfano sarebbe un partito di massa. Per ora, fino al referendum, l' Ncd siciliano (che equivale a quasi tutto il partito nazionale) resterà con il Pd, poi si vedrà. Prima per Renzi c' è il referendum. Per vincere dovrà ridiscendere la via Appia, come Paolo Rumiz nel libro pubblicato da Feltrinelli, «via femmina» tra «tangenziali, parcheggi, supermercati, campi da arare, cave, acciaierie». E poi andare ancora più a Sud, passare più volte lo stretto, la festa di Catania potrebbe non bastare dove i comitati del sì sono già più di trecento, ma chissà quanti voti spostano. Perché se invece il Meridione dovesse votare per il no, arriverebbero le dimissioni di Renzi e la nascita di un governo istituzionale. A quel punto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella potrebbe affidare l' incarico al presidente del Senato Pietro Grasso. Due siciliani al Quirinale e a Palazzo Chigi. Lo stivale capovolto: benvenuti al Sud. n Luigi Di Maio Tammurriata Gialla Il possibile candidato premier di M5S è il volto di governo del movimento, chiamato a rassicurare i moderati, ma in attesa del voto è obbligato a cavalcare ogni rivolta contro Renzi. Il sound dell' ondata gialla 5 Stelle al Sud è il rullo del tamburello. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 27 21 agosto 2016 Pagina 40 L'Espresso Trasporti marittimi Passaggio Locarno Radi è stato salvato al largo della costa libica. Era partito a luglio dal porto di Sabrata con solo i vestiti che indossava. Non era l' Italia la sua meta, bensì Francoforte. Per uno come lui, però, l' Europa della libera circolazione si è ormai trasformata in fortezza. L' unica strada che gli è concessa per raggiungere la città tedesca è quella illegale. Rispetto a tanti suoi compagni, ha avuto fortuna. L' ha salvato l' incontro con un medico, "passeur" per umanità. Che ha scelto un insolito tragitto per aggirare i controlli di frontiera in Svizzera: i traghetti c h e navigano il Lago Maggiore e attraversano il confine senza controlli. Un viaggio che ha permesso di superare i blocchi della polizia elvetica, durissima nel rispedire indietro gli immigrati. Ecco il racconto di questo incredibile viaggio. UN ANGELO IN CAMICE BIANCO Tutto ha inizio in mezzo al mare, a metà luglio. Alla deriva per dodici ore, fino all' arrivo di una nave della Marina Militare italiana che trae in salvo Radi con altre duecento persone. Complice il bel tempo, in quei giorni monta l' onda di arrivi: a migliaia risalgono la Penisola fino ai confini del Nord per continuare verso Francia, Germania e Gran Bretagna. E sbattono contro i divieti di ingresso imposti da Parigi, Berna e Vienna. Più di tremila bloccati a Milano, 450 in stazione a Como, mille a Ventimiglia dove si danno appuntamento i manifestanti "No borders". Nei tafferugli di sabato 6 agosto muore d' infarto un poliziotto. In pochi giorni sale la tensione, si diffonde la paura. In mezzo a questo caos, Radi non perde però la speranza. Ha 25 anni e vuole ricominciare lontano dalla Libia in piena guerra civile. Orfano e con un piccolo negozio ormai chiuso, ha racimolato 1.500 dollari per raggiungere Lampedusa. Così affronta il mare e dopo alcuni giorni viene tirato a bordo della fregata Vergottini, una nave da guerra impegnata nel salvataggio degli immigrati in mare. Bagnato, impaurito e solo, al riparo nella pancia della nave, chiede aiuto ad un medico, Rosa Maria Vitale, una volontaria che per quattro settimane è a bordo e presta cure sanitarie. «L' ho incontrata mentre era all' opera, ascoltava e aiutava. Lo faceva con tutti, era il nostro medico. Ho immediatamente sentito la sua umanità», continua Radi. Dopo pochi giorni le loro strade si separano. Lui sbarca ad Augusta, mentre lei torna nella sua città, Milano. E qui Radi la cerca e la ritrova. È scappato dal centro di accoglienza perché vuole andare in Germania. Ha un compagno di viaggio, Abdoulaye anche lui libico, pochissimi soldi e nessuna voglia di fermarsi. «È un paese bellissimo il vostro. Mi ha accolto, aiutato e sfamato ma qui ci sono poche Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 28 21 agosto 2016 Pagina 40 < Segue L'Espresso Trasporti marittimi opportunità per lavorare». Rosa Maria Vitale lo ascolta, capisce i suoi sogni e vuole dargli una mano. Così pensa come aggirare i controlli via terra. Non vuole metterlo in mano ai passeur, gente senza scrupoli che approfitta del dramma per arricchirsi imponendo tariffe esose, trasbordi attraverso i boschi o viaggi tremendi stipati a bordo di furgoni. C' è una rete informale, qualcuno le consiglia di passare dal Piemonte. «Quattro settimane a curare donne, bambini e uomini sono state così intense e mi hanno segnato che mi sembra ingiusto non dargli la possibilità di un nuovo inizio. Lo so, è solo un piccolo contributo ma non ho paura di rischiare un' accusa di favoreggiamento dell' immigrazione clandestina. Hanno l' età dei miei figli e io mi aspetto che nella stessa situazione qualcuno faccia lo stesso», dice il medico. Decide allora di sfidare il destino, aggirare i controlli e spacciarsi per turista, insieme ai due profughi. Destinazione Francoforte. Sono 850 chilometri da Milano. Vitale decide di provarci passando dal Lago Maggiore. Preso d' assalto da 4 milioni di turisti ogni anno, ci si muove a bordo di traghetti per visitare le isole Borromee, Arona, Stresa, Angera e Cannobio. Mete che hanno un grande pregio: collegano le due sponde (Lombardia e Piemonte) con la cittadina elevetica di Locarno senza bisogno di mostrare il passaporto. Durante la guerra, la Svizzera era un miraggio di salvezza per oppositori e intere famiglie di ebrei. Chi accompagnava i gruppi in fuga tra le montagne lo faceva per convinzione antifascista o per solidarietà umana. Settanta anni dopo, lo stesso tragitto viene fatto per salvare gli immigrati in fuga dai loro paesi in guerra. LA "GITA" SUL LAGO MAGGIORE È giovedì 11 agosto. Si parte alle 8 del mattino da Milano. Fino a mercoledì non ci sono traghetti da Arona per Locarno durante la mattina. Poi il servizio è invece regolare: 4 ore e 15 minuti per risalire tutto il lago e arrivare fino in Canton Ticino. Mancano 76 chilometri per sbarcare nella terra promessa e continuare il viaggio. Qui non ci sono barconi, come nel Mediterraneo: solo turisti desiderosi di bellezza e paesaggi mozzafiato. Basta poco a confondersi tra gruppi di pensionati in gita, famiglie con tutto il necessario per il picnic. Radi e Abdoulaye hanno due piccole borse con qualche vestito donato dai volontari. Ai piedi hanno entrambi un paio di infradito, indossano pantoloncini e maglietta. Sono arrivati fin qui con niente e continuano senza mangiare e bere. I biglietti li paga il medico: andata e ritorno per tutti, per non destare sospetti. Costa trenta euro e cinquanta. A bordo anche i due ragazzi fanno le foto di rito, come se fossero turisti in gita. TRA SELFIE E TURISTI L' arrivo a Locarno è nel primo pomeriggio. Come previsto. allo sbarco nessuno chiede i documenti. Non c' è neppure la polizia. Solo il personale della società di navigazione. La città è un trionfo di sole e colori. Fino al 13 agosto va in scena il film festival, uno degli appuntamenti clou dell' estate che attira migliaia di appassionati nelle proiezioni en plein air della centralissima piazza Grande. Poco distante c' è la stazione, la meta di questa operazione umanitaria. I biglietti costano cari per raggiungere la Germania: 182 euro a testa. E un solo treno. Non c' è altra scelta. Come per voli i low cost le tariffe migliori vanno acquistate con un pò di tempo di anticipo. La spedizione non ha tempo da perdere. Rosa Maria Vitale ne prende due distinti e separati: in caso di controlli a Radi non hanno preso le impronte ad Augusta mentre ad Abdoulaye a Lampedusa è stato schedato. E quest' ultimo rischia di essere rimandato in Italia, primo paese di arrivo in Europa e dove dovrebbe aspettare lo status di rifugiato. Mancano ancora 7 ore e mezzo di viaggio. Seicento chilometri. Cambio a Basilea e poi dritti fino alla capitale finanziaria della Germania. Arriveranno prima di mezzanotte. Hanno un contatto con la cugina di Abdoulaye, le ha scritto via Facebook e attende risposta. «Good luck, Inshallah», salutano commossi i ragazzi. Poi salgono in carrozza senza voltarsi. All' una di notte arriva un messaggio: «Siamo arrivati. Ce l' abbiamo fatta». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 29 21 agosto 2016 Pagina 40 < Segue L'Espresso Trasporti marittimi MICHELE SASSO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 30 21 agosto 2016 Messina Ora Trasporti marittimi Controesodo a Franzopoli: traffico in tilt verso la rada S. Francesco, deserti i traghetti Fs MessinaOra.it Controesodo a Franzopoli: traffico in tilt verso la rada S. Francesco, deserti i traghetti Fs 21 agosto 2016 20 di Palmira Mancuso I messinesi volevano i "giochi i focu". Eccoli serviti. E servili. Non basta il bollino rosso a giustificare il caos del controesodo. Non basta il bollino nero a giustificare le lunghe ore sotto il sole a cui sono stati costretti gli automobilisti incolonnati per uscire dall' autostrada, e indirizzati all' imbarcadero della rada San Francesco. E se ormai ci siamo rassegnati allo smantellamento delle Ferrovie politicamente condotto, ridimensionamento dopo ridimensionamento, a tutto vantaggio del monopolista, ci chiediamo come mai, siamo pronti a liquidare la paralisi di una città con "l' impreparazione". Da dieci anni a questa parte non sono serviti gli appelli di chi chiedeva almeno una cartellonistica adeguata: indicazioni per decongestionare il traffico sul Boccetta avvisando di uscire a Messina Centro, ed esempio. Una città ostaggio del traghettamento. Pronta a dimenticare già il prossimo ottobre, alla scadenza della concessione della rada , di questi giorni in cui dallo svincolo Boccetta al viale della Libertà (mai nome fu più amaramente sarcastico) Messina altrimenti detta Franzopoli è un unico, cocente, intasato corridoio di asfalto e cemento per TIR e macchine dirette all' imbarcadero privato. Per i messinesi alla guida, divenuti intralcio per i ferry boat, al danno del rimanere intrappolati, la beffa di multe con l' eyescout che hanno immortalato chi posteggiava in doppia fila. E il "traffico intenso" è previsto per tutto il weekend. Ci piacerebbe usare l' ironia di Bellavista, ma nemmeno la poesia ci salva. Ci avrebbe salvato il secondo approdo a regime e un' amministrazione capace di gestire un controesodo che non è l' arrivo dei marziani. Con un investimento pubblico le ricchezze generate dall' attraversamento resterebbero alla città e non ad un gruppo privato. A loro i profitti, alla città lo smog ed il caos. No, e i fuochi d' artificio alla Vara (quasi stavamo per dimenticare). Il vero problema è che abbiamo perso la capacità di immaginare la Rada senza traghetti: ci hanno educato così. Ci hanno convinti che attraversare lo Stretto nel punto che fino agli anni 60 era il mare dei messinesi (coi suoi lidi e il ristorante Miramare dove anche la notte si mangiava il pesce) è il modo più veloce e quindi più conveniente di raggiungere la Calabria. Certo. Per chi? Aspettare la media di tre ore ore imbottigliati e Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 31 21 agosto 2016 < Segue Messina Ora Trasporti marittimi senza che nemmeno la protezione civile fosse stata allertata, o la prefettura abbia predisposto degli interventi per assicurare ai malcapitati di passaggio sullo Stretto, un minimo di confort. Vedere che in via Campo delle Vettovaglie la calma piatta avvolge con la canicola il piazzale deserto, e i traghetti Fs partono quasi vuoti, piuttosto svuotati dell' idea di servizio pubblico e redditizio. Avere una concessione significa garantire efficienza, perché le code intasano un' intera città e la sua economia: e con cinque invasature in regime di monopolio alla rada di San Francesco, se si formano tali file è perché non si hanno abbastanza navi in linea. Ma c' è anche altro. C' è un problema di sicurezza che tutti sembrano non vedere, e di cui chiede conto, mettendoci la faccia, il Comitato la Nostra Città che in una lettera al Comandante della Capitaneria di Porto ha chiesto "di conoscere se vi siano in atto controlli sulle navi Cartour" facendo seguito alla segnalazione di molti cittadini che chiedono se il "numero di passeggeri ospitati in questo periodo di massimo afflusso delle auto sulle navi superi di molto il limite previsto dalle attuali tabelle di armamento". "Lo scorso 11 agosto chiedevamo al comandante del porto di Messina di essere informati in ordine al rispetto dei livelli di sicurezza minimi praticati dalla flotta Cartour dichiara Saro Visicaro, voce nel deserto della politica sul fronte antitir Il suo ostinato silenzio ci preoccupa e induce a pensare a due eventualità : 1) La Capitaneria non controlla il rispetto delle norme di sicurezza sulle navi Cartour; 2) Le navi Cartour oltrepassano i livelli di sicurezza con gravissimo pregiudizio per coloro che navigano nello Stretto." (l' immagine "pop" in apertura si riferisce all' imbarcadero di Villa San Giovanni ed è tratta dal web) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 32 21 agosto 2016 Askanews Porti Palinuro: recuperato corpo di uno dei sub, individuato un secondo Mentre proseguono le operazioni per cercare il terzo Roma, 21 ago. (askanews) E' stato recuperato il corpo di uno dei tre sub intrappolati la mattina di venerdì scorso nei pressi delle Grotte di Punta Iacco a Palinuro, nel Cilento, mentre procedono le "operazioni per effettuare il recupero" di un secondo corpo e "la contestuale ricerca" del terzo. Lo riferisce da Palinuro il Capitano di fregata Alberto Mandrillo in servizio presso la Capitaneria di porto d i S a l e r n o . L ' o p e r a z i o n e v e d e impegnate diverse motovedette della Guardia Costiera: un pattugliatore da Capitaneria di porto d i Napoli, un' altra motovedetta da Salerno, una terza da Agropoli, nonché le motovedetta già di stanza presso Palinuro e, infine, un mezzo aereo proveniente da Pescara. Le immersioni sono condotte dal nucleo speleosub dei Vigili del fuoco. Il recupero dei corpi dei tre sub è reso difficile dalla "conformazione complessa" del fondale marino e dalla "scarsa visibilità" causata dal limo presente in mare. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 33 21 agosto 2016 Catania Today Porti Guardia costiera intercetta barca in zona interdetta alla navigazione Guardia costiera intercetta barca in zona interdetta alla navigazione Navigavano all' interno della zona di massima protezione di un' area marina protetta Redazione I più letti di oggi 1 Viale Kennedy, un' auto si ribalta: ferito il conducente Un veivolo del nucleo aereo di Catania impegnato nelle consuete attività di vigilanza e pattugliamento, ha intercettato ieri pomeriggio all' interno della zona di massima protezione dell' area marina protetta "Isole Egadi", ad ovest dell' Isola di Marettimo una barca da diporto in navigazione. L' equipaggio ha contattato la capitaneria di porto di Trapani, che ha disposto l' immediato invio in zona di un battello veloce. Quest' ultimo ha proceduto all' identificazione del responsabile che è stato così denunciato. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 34 22 agosto 2016 Pagina 13 Gazzetta del Sud Porti L' intervento del senatore di Area popolareNcd Mancuso: «La riforma dei porti vanificata Bisogna riprenderne lo spirito originario» Secondo il parlamentare la scelta degli 8 sistemi portuali era quella giusta «Il Piano nazionale della portualità è stato bloccato dalle logiche localistiche, occorre assolutamente ragionare in sinergia per essere competitivi». A sostenerlo è il senatore Bruno Mancuso che interviene su un tema che tornerà a essere cruciale nei prossimi mesi. «Nell' agosto del 2014 afferma il parlamentare di Area popolare avevo valutato positivamente il Piano nazionale della Portualità e della Logistica proposto dall' allora ministro per le Infrastrutture Lupi. Piano che si fondava, allora come oggi, su una logica di sistema che prevedeva otto sistemi portuali in tutta Italia compreso quello definito "Calabro e dello Stretto", per essere competitivi con i porti che hanno impianti infrastrutturali importanti. A distanza di due anni, a causa di localismi che hanno fatto proliferare i sistemi portuali a 15, tale Piano non è diventato ancora operativo, ed il ritardo accumulato non fa altro che accentuare le difficoltà del settore in generale». Per non vanificare, dunque, lo spirito originario della riforma, secondo Mancuso, « va ripresa la filosofia ispiratrice del Piano, con l' individuazione non più di Port Authority ma di Sistemi portuali, i cui singoli porti strategici debbono superare la pur importante "valenza locale" e ragionare in termini di sistemi per aree portuali diverse, vicine e complementari. A tale logica credo sia riferita la scelta fatta dal Governo nazionale di individuare, quali snodi di tali sistemi territoriali portuali logistici, i porti cosiddetti "core" della rete europea Ten T, come il porto di Gioia Tauro (anche per la profondità delle acque, con possibilità di ospitare le grandi portacontainer provenienti dall' Asia), tenendo però nella dovuta considerazione i porti definiti "comprehensive", quale quello di Messina. Di fronte ad un disegno che conduce i singoli porti di rilevanza nazionale ad essere co munque parti di un sistema, bisognerebbe dire con grande onestà intellettuale prosegue Mancuso che se non si vuole fare parte del Sistema Mar Tirreno meridionale e dello Stretto, individuato dal Piano, si dovrebbe necessariamente fare parte del sistema limitrofo, Sicilia orientale, con Augusta capofila e Catania (neanche porto comprehensive) che, per motivi geopolitici, farebbe la parte del leone, essendo inoltre in competizione su diversi settori con Messina e Milazzo. In tale contesto si inserisce la nomina di Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 35 22 agosto 2016 Pagina 13 < Segue Gazzetta del Sud Porti commissario per sei mesi del già presidente De Simone, con riferimento alle procedure amministrative relative a Tremestieri, e la preannunciata richiesta di deroga da parte del presidente della Regione Crocetta che consentirebbe una autonomia amministrativa e contabile mediante la quale potrebbero essere investiti nel territorio i fondi del più volte richiamato "tesoretto", e portare a compimento i progetti di riqualificazione dell' area della Fiera e della Zona falcata oltre ai lavori avviati al porto d i Milazzo. Invece di pensare in prospettiva conclude Mancuso a logiche autoreferenziali, che, come stato giustamente osservato recentemente dai professori Limosani e Fera, potrebbero portare a forme di autoesclusione tra i vari sistemi, sarebbe opportuno cominciare a ragionare in termini di sinergia tra due sistemi portuali logistici, quello del Mar Tirreno meridionale e dello Stretto e quello della Sicilia Orientale, che hanno tutto l' interesse a creare raccordi per cercare di essere competitivi con i sistemi portuali del Nord Italia, all' insegna di quei grandi numeri che potrebbero derivare dalla valorizzazione di un importante snodo strategico quale quello tirrenoioni co».3(l.d.) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 36 22 agosto 2016 Pagina 14 Gazzetta del Sud Porti Molo Marconi Sbarcano 347 migranti Molti i minori soccorsi in mare La nave norvegese "Siem Pilot" ha fatto tappa, ieri mattina, al porto peloritano con a bordo 347 migranti. Ha trasportato, tra le altre cose, numerosi minori, ben 146, oltre a 21 donne. Gli extracomunitari provenivano in prevalenza da varie zone dell' Africa subsahariana e sono stati salvati nei giorni scorsi in differenti operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia. Come ormai consuetudine, i migranti sono stati accolti al molo Marconi del porto d a medici dell' Azienda sanitaria provinciale, Croce rossa italiana e volontari di associazioni umanitarie, che, insieme agli uomini della Capitaneria d i porto e alle forze dell' ordine, hanno prestato loro una prima assistenza sanitaria, aiutando quanti erano stremati dal caldo e dalla stanchezza e per questo neppure in grado di scendere dalla nave d a s o l i . Appena sbarcati a Messina, i profughi sono stati rifocillati con acqua e cibo. Successivamente, sono stati trasferiti al centro di accoglienza dell' Annunziata e all' ex caserma di Bisconte per le operazioni di identificazione e foto segnalamento a cura della polizia scientifica. Tocca invece alla Squadra mobile individuare gli eventuali scafisti. Il precedente sbarco nella città dello Stretto si è verificato pochi giorni fa, con l' arrivo di quasi 250 stranieri.3. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 37 22 agosto 2016 Pagina 2 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Porti Sui manifesti in tutto il borgo campeggia la foto del "padre" dell' Unione Benvenuta Europa: speriamo che Altieri Spinelli li illumini Controlli accuratissimi su documenti e bagagli a chiunque soggiorni Luca Laviola VENTOTENE (LATINA) «Benvenuta Europa». Una locandina attaccata al muro con la foto di Altiero Spinelli già anziano, seduto e con ilbastone da passeggio, che guarda lontano. Sull' isola del manifesto federalista vengono accolti così i turisti che sbarcano a Ventotene alla vigilia del vertice Renzi Merkel Hollande. «Benvenuta Europa», appare quasi come un auspicio, in attesa che sulla portaerei Garibaldi i tre leader provino a rianimare l' Unione. Ventotene, nemmeno 800 abitanti l' anno, alcune migliaia d' estate. Sull' isola Matteo Renzi, Angela Merkel e François Hollande è previsto che faccia no appena una puntata per l' omaggio alla tomba di Spinelli. Ma Ventotene è presidiata da forze dell' ordine e servizi segreti, con l' allerta terrorismo al livello 2 per i capi di governo di tre Paesi già colpiti duramente o potenziale obiettivo dell' Isis. Centinaia gli uomini impiegati, ma ieri al porto e nella piazzetta centrale del Municipio la loro presenza è discreta: qualche auto, pochi uomini. «Ce ne sono tanti in borghese, da giorni di cela cameriera del bar Da Verde . Turisti e residenti sono un po' infastiditi». I controlli accurati di polizia, carabinieri e guardia di finanza si svolgono in partenza, come all' imbarco dell' aliscafo da Formia, il porto i n provincia di Latina dal quale si può raggiungere Ventotene. «Guardi pure bene», sorride conciliante un turista al poliziotto con il metal de tector portatile. I bagagli vengono aperti e setacciati, fotografati i documenti, indispensabili negli ultimi giorni per acquistare il biglietto della nave. Una sorta di schedatura per sapere chi arriva sull' isola. «Non sai che ci hanno fatto, hanno guardato dappertutto», dice una donna al telefono una volta a bordo. Sulla nave due finanzieri in tenuta da vacanza si mescolano ai pochi passeggeri. All' arrivo sull' isola un carabiniere passa il body scanner su un paio di persone, a campione. Oggi la Garibaldi attraccherà al largo, davanti alla costa di Ventotene, non lontano dall' isolotto di Santo Stefano che la guarda, con l' imponente edificio del carcere borbonico. I curiosi sperano di potersi affacciare dai tornanti dolci del borgo e scattare foto alla nave ammiraglia del vertice. Un po' come per il Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 38 22 agosto 2016 Pagina 2 < Segue Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Porti relitto della Costa Concordia al Giglio, ma con uno spirito che ci si augura diverso. «Sarebbe bello che qui trovasse nuova linfa lo spirito europeo dice Andrea, studente di Scienze politiche in vacanza . Ma ci credo poco. Speriamo che il fantasma di Spinelli li illumini...». Pochi i turisti stranieri in giro per Ventotene, molti i romani e i napoletani. Greta è tedesca e auspica che Frau Merkel conceda più flessibilità a Renzi per la crescita economica. «Ma il destino dell' Unione si gioca molto anche sui migranti e sul terrorismo dice . Lì perdiamo o rafforziamo la nostra anima». Spinelli guarda lontano dal manifesto. "Benvenuta Europa», da Ventotene a due uomini e una donna, oggi, su una portaerei in mezzo al mare.1. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 39 22 agosto 2016 Pagina 13 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Porti Un settore che paga pesantemente dazio soprattutto per la carenza di infrastrutture La nautica da diporto non prende il largo In Calabria 5mila posti barca lungo oltre 800 chilometri di costa, in Liguria (270 km) sono 24mila! Ci sono cifre che, da sole, dicono molto. A volte tutto. Il caso del numero di posti barca "regolari" dislocati lungo gli 821 chilometri di coste calabresi è uno di questi. Complessivamente sono poco più di 5mila, una media dunque di 67 posti barca per chilometro. Per capire quanto (pochi, pochissimi) siano, serve un elemento di raffronto: e così ecco che tutto assume una diversa lu cese si pensa che la Liguria altra regione largamente bagnata dal mare, come la nostra, ma con una linea di costa nettamente inferiore alla Calabria ne ha oltre 24mila! Come dire: un' offerta quasi cinque volte superiore a quella calabrese con una costa (circa 270 chilometri) che appena è un terzo della nostra. Ecco che in queste condizioni quando si parla d i porti turistici e di nautica da diporto in Calabria parlare di una situazione generalizzata di sofferenza appare davvero poco più che un eufemismo. Il ritardo rispetto alle altre aree del Paese non solo quelle "forti" come la Liguria ma anche quelle che arrancano in fondo alla classifica come la vicina Sicilia è quasi abissale. Se poi si pensa che nei 5mila posti barca "regolari" oggi disponibili si trova tutto il ventaglio di opportunità esistenti (e dunque si va dai semplici campi boe privi di qualsiasi servizio di supporto ai più attrezzati e rinomati sì, ci sono anche questi! porti turistici e yacht club) ecco che questi stessi numeri assumono una forza ancora più dirompente. Il capitano di vascello Giancarlo Russo da poco meno di due mesi ha assunto la guida della Direzione marittima della Calabria e della Basilicata Tirrenica. «Che ci troviamo in presenza di un comparto nel quale ci sono considerevoli potenzialità inespresse appare evidente ha spiegato .Escludendo il porto di Gioia Tauro (dove pure all' interno c' è anche una piccola area che ospita poco più di un centinaio di imbarcazioni da diporto; ndr), abbiamo un sistema articolato su quattro porti maggiori Reggio, Vibo, Crotone e Corigliano e una serie di soluzioni diversificate. Tutto ciò riflette anche uno sviluppo differenziato che ha certamente nel Vibonese le sue punte di eccellenza, una sorta di isola felice. Nel Crotonese il porto di Le Castella appare tra quelli che riescono a dare migliori risposte al diportista, come Roc cella nel Reggino. Si tratta soltanto di esempi, Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 40 22 agosto 2016 Pagina 13 < Segue Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Porti chiaramente per nulla esaustivi, certo non una classifica». Criticità diffuse Il problema dei problemi, quello generalizzato, è rappresentato dall' insabbiamento. «In alcuni casi ha spiegato ancora il capitano di vascello Giancarlo Russo sono sufficienti periodici interventi di manutenzione per liberare l' imboccatura e i fondali». Ma se queste operazioni non vengono effettuate con la dovuta periodicità o al verificarsi dell' evenienza tutto diventa più difficile e l' operatività di questi (già pochi) scali si riduce ulteriormente. In tal senso la plastica rappresentazione della portualità "negata" in Calabria è rappresentato dal porto di Saline Joniche con una spessa lingua di sabbia che, ormai da tempo, ha completamente ostruito l' imboccatura. Lavori in corso In tre porti quelli di Villa San Giovanni, Diamante e Catanzaro Marina sono aperti e programmati dei "cantieri". Ma la necessità di interventi riguarda gran parte degli attuali 23 porti e approdi. «Ci sono strutture che si presentano in condizioni ottimali ha concluso il Direttore marittimo della Calabria e Basilicata tirrenica e altre che invece reclamano interventi anche radicali». Tutto ciò si coniuga con una qualità dei servizi all' utenza che ha necessità di puntare su standard sempre più elevati. Ed a volte basterebbe davvero assai poco: evitare che magari, durante la (sacrosanta) pausa pranza, le colonnine di erogazione del carburante in un alcuni scali rimangano chiuse...3. ALDO MANTINEO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 41 22 agosto 2016 Pagina 16 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Porti Inquinamento a San Ferdinando "Canalone dei veleni" Si susseguono vertici e sopralluoghi nel sito Il Pci è assai critico: «Solo impegni formali ma non sostanziali» Pasquale Loiacono SAN FERDINANDO Ennesimo sopralluogo ieri mattina nella zona di quello che è stato ormai consegnato ale cronache come il "canalone dei veleni". Alla presenza del tecnico comunale De Masi, i tecnici delle ditte incaricate di stilare un preventivo di spesa per gli interventi di bonifica dell' area, hanno effettuato una ricognizione nel sito, indispensabile appunto per mettere poi nero su bianco una proposta operativa. A conclusione di questo nuovo sopralluogo quasi seguendo ormai un più che collaudato modulo operativo si è svolta l' ennesima riunione al Municipio col commissario straordinario Francesco Greco, per definire competenze, modi e tempi degli interventi idonei a smaltire i rifiuti speciali ancora giacenti nel sito adiacente alla recinzione del porto, a distanza di una decina quindicina metri dalla battigia. Intervento questo necessario per scongiurare il pericolo che, in caso di avverse condizioni atmosferiche, i liquami tossici si riversino in mare. Cammino difficile Dopo il Tavolo tecnico coordinato dall' assessore regionale Antonella Rizzo, il Comitato popolare "7 Agosto" per la bonifica totale del "canalone, situato al confine tra il porto di Gioia Tauro e il territorio del comune di San Ferdinando, ha reso noto con un proprio documento di aver assistito sabato "al sopralluogo sul posto della società individuata in via emergenziale per un forte intervento alla foce". Il Comitato parla comunque di «fallimento della strategia di azione preventivamente elaborata per via delle condizioni del luogo differenti da quelle prospettate». Nella nota si legge anche che «gli attivisti sono stati costretti a confrontarsi con un' unità di crisi comunale del tutto astratta e con la conclamata distanza dei tecnici regionali incaricati di coordinare le attività di bonifica; fattori questi che, anche in uno alla rabbia accumulata in numerosi giorni di presidio permanente, per l' insensibilità istituzionale, stavano per condurre il Comitato all' adozione di forme di protesta eclatanti tuttora non accantonate». Le reazioni Sulle problematiche relative al "canalone" si registra anche un intervento della Federazione del Pci. «Un atteggiamento burocratico, fatto di impegni solo formali ma non sostanziali delle Istituzioni Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 42 22 agosto 2016 Pagina 16 < Segue Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Porti pubbliche (Comune, Regione, Enti regionali all' Ambiente) ha fatto sì che, invece di intervenire con immediatezza ed effettuare le opere di bonifica scrive tra l' altro, in una nota il segretario provinciale Lorenzo Fascìil problema si è trascinato per giorni, per settimane, per mesi ed ancora oggi non ha trovato soluzione». Infine, con riferimento al secondo Tavolo tecnico coordinato dall' assessore regionale all' Ambiente Antonella Rizzo, tenutosivenerdì scorso al Municipio, Fascì osserva che si è tenuto «un mese e mezzo dopo l' avvio dell' allarme ambientale».4. PASQUALE LOIACONO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 43 22 agosto 2016 Pagina 12 Giornale di Sicilia (ed. Agrigento) Porti Cattolica, le mareggiate continuano a fare paura Partono gli interventi Via al taglio degli alberi per fare fronte all' erosione L' erosione ha disseminato nei giorni scorsi sul litorale decine di alberi sradicati dalla pineta, tronchi enormi e rami che rendono impraticabile la terza spiaggia. Calogero Giuffrida OOO Si cerca di correre ai ripari ad Eraclea Minoa, al via oggi i lavori per rimuovere i pericoli presenti in un ampio tratto di spiaggia recentemente colpito dalle mareggiate. L' erosione che avanza inesorabilmente ormai da anni ha disseminato nei giorni scorsi sul litorale, in buona parte assottigliato, decine di alberi sradicati dalla pineta, tronchi enormi e rami che rendono sostanzialmente impraticabile la terza spiaggia e che rappresentano un pericolo per l' incolumità di bagnanti e turisti. Dopo un sopralluogo congiunto di guardia costiera, corpo forestale, polizia municipale, sindaco e tecnici del comune, la capitaneria di porto di Porto Empedocle ha emesso un' ordinanza con la quale vieta, fino alla cessazione del pericolo, la balneazione, la navigazione, l' ancoraggio, la pesca e ogni altra attività di superficie e subacquea nel tratto di mare della cosiddetta «terza spiaggia» che va dallo stabilimento balneare Lido Bellevue il cui chiosco è stato danneggiato e smontato a causa delle mareggiare dei giorni a Capo Bianco per una distanza di 50 metri dalla costa. L' amministrazione comunale sta già provvedendo all' installazione della recinzione per impedire l' accesso nell' area interessata. «L' erosione costiera è un problema serio in tutta la provincia, ma ad Eraclea Minoa ha scritto su Facebook il responsabile di Mareamico Agrigento Claudio Lombardo ha raggiunto livelli intollerabili che hanno costretto la capitaneria di porto ad emettere un' ordinanza di divieto di transito e balneazione, dagli anni '80 ad oggi si sono persi almeno 120 metri di spiaggia». «Tra lunedì e martedì ha detto il sindaco di Cattolica Eraclea Nicolò Termine saranno rimossi gli alberi che è possibile rimuovere perché sono in superficie. Per i tronchi e i rami sommersi in acqua o sotto la sabbia al momento non è possibile intervenire, ma saranno rimossi non appena riemergeranno. Stiamo cercando di risolvere la situazione di urgenza ha spiegato il primo cittadino per rimuovere i pericoli per l' incolumità pubblica, ma quello dell' erosione costiera ad Eraclea Minoa ha sottolineato è un problema cronico che cerche remo di affrontare in sinergia con l' assessorato regionale al Territorio Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 44 22 agosto 2016 Pagina 12 < Segue Giornale di Sicilia (ed. Agrigento) Porti e Ambiente». Vero è che c' è un progetto anti erosione e per la tutela del costone di Capo Bianco che prevede la realizzazione di tre barriere sommerse (due di 530 metri, un' altra di 720) posizionate a 70 centimetri sotto il livello del mare e il ripascimento della spiaggia (costo complessivo 9 milioni di eu ro circa), ma è vero anche che la situazione è ingarbugliata dal punto di vista tecnico burocratico e dunque ancora non c' è il libera della Regione siciliana ai finanziamenti. «Vedremo, in sinergia con l' assessorato regionale al Territorio e l' Ambiente ha detto il sindaco Nicolò Termine quale può essere la soluzione migliore per intervenire a tutela della spiaggia, se andare avanti con il progetto già presentato facendo delle modifiche o se presentare un nuovo progetto. Intanto, ho già chiesto al dirigente dell' ufficio tecnico di preparare una relazione approfondita sia sulle criticità del progetto già presentato sia sulla situazione attuale ad Eraclea Minoa dopo le mareggiate dei giorni scorsi». Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 45 22 agosto 2016 Pagina 12 Giornale di Sicilia (ed. CaltanissettaEnna) Porti O Gela Cumuli di rifiuti dati alle fiamme O ella notte OOO I vigili del fuoco la scorsa notte sono dovuti intervenireper spegnere un rogo appiccato a cumuli di rifiuti. L' incendio si è propagato sul lungomare Federico II di Svevia, nei pressi del porto Rifugio, a Gela. Le fiamme sono state appiccate alle prime luci dell' alba. A lanciare l' allarme sono stati i militari della capitaneria d i porto che hanno sollecitato l' arrivo dei vigili del fuoco. La situazione è tornata alla normalità dopo pochi minuti. (*LUMA*) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 46 22 agosto 2016 Pagina 12 Giornale di Sicilia (ed. SiracusaRagusa) Porti Augusta, 576 migranti e un altro cadavere Un giovane somalo è l' ennesima vittima dei viaggi della speranza: il decesso causato dalle esalazioni di idrocarburi IN BREVE Tra i migranti giunti ieri al porto anche una donna in gravidanza che è stata trasportata all' ospedale di Lentini. Due giovani nigeriani invece sono stati trasferiti al «Muscatello» per dissenteria e problemi respiratori. Cettina Saraceno OOO Aveva l' apparente età di diciannove anni e scappava dalla povertà della Somalia il giovane migrante arrivato cadavere ieri mattina, intorno a mezzogiorno, al porto commerciale di Augusta con la nave della Marina militare «Sirio» che ha soccorso in totale 576 disperati provenienti da Mali, Senegal, Costa D' Avorio, Nigeria e Bangladesh. Dalla prima ispezione cadaverica effettuata sulla nave d a l m e d i c o l e g a l e Francesco Coco, nominato dal magistrato di turno della procura di Siracusa, Giancarlo Longo, il giovane sarebbe morto per asfissia dovuta alle esalazioni di idrocarburi, che non gli avrebbero dato scampo e che avrebbe respirato durante il viaggio della speranza. Il diciannovenne era, infatti, stipato in un gommone partito l' altro ieri dalla Libia, tra Tripoli e Sabrata, così come tutti gli altri sei natanti, quattro gommoni e due barchini, intercettati dai soccorritori e quando è stato recuperato era già morto ed è stato trovato disteso sul fondo del gommone. Il suo corpo è stato trasferito all' obitorio del cimitero di Siracusa dove oggi il medico legale effettuerà eventuali altri accertamenti e si deciderà se fare o meno l' autopsia. Insieme al giovane somalo l' equipaggio della nave «Sirio» aveva recuperato in totale 576 migranti che erano stati intercettati e soccorsi non solo dalla stessa nave ma anche dall' altro pattugliatore della marina italiana «Orione» che ne aveva soccorsi 95 e da altre navi dei soccorsi come Astral, Hms Inteprice, Fgs Werra e Aquarius e poi trasbordati sulla «Sirio». In tutto 423 sono uomini, 95 donne di cui sette in gravidanza e una incinta al nono mese che per accertamenti è stata portata all' ospedale a Lentini, 29 i minori accompagnati e una trentina, invece, quelli che hanno fatto il viaggio da soli e al cui gestione non è più a totale carico del Comune ma anche della Prefettura di Siracusa che dal 5 agosto scorso ha il compito di trovare i centro di accoglienza disponibili. Buone in generale le condizioni dei migranti, due giovani nigeriani di 21 anni sono però finiti al pronto soccorso dell' ospedale «Muscatello» per dissenteria e problemi respiratori e sono stati ricoverati al nosocomio cittadino, altre 63 persone affetti da scabbia sono, invece, stati trattai al porto con le terapie Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 47 22 agosto 2016 Pagina 12 < Segue Giornale di Sicilia (ed. SiracusaRagusa) Porti del caso. Tutti i migranti hanno trascorso la notte alla tendopoli del porto commerciale in attesa di una sistemazione nei vari centri di accoglienza disponibili. Al lavoro anche il Gruppo interforze di contrasto all' immigrazione clandestina della procura di Siracusa che ha ascoltato diversi testimoni per scovare gli scafisti dei sette natan IN BREVE. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 48 22 agosto 2016 Pagina 7 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Porti ARRIVO DI MIGRANTI. Dodici a Lampedusa, 347 a Messina, 576 ad Augusta e tra loro anche un cadavere Immigrazione, ieri in Sicilia altri 935 sbarchi OOO Sono 935 i migranti arrivati ieri nei porti siciliani di Augusta, Lampedusa e Messina dopo essere stati soccorsi il giorno prima in una decina di eventi al largo della Libia. Tra di loro anche il cadavere di un diciannovenne somalo, morto per le esalazioni da idrocarburi e arrivato ad Augusta, nel Siracusano, con la nave della Marina militare "Sirio" insieme ad altri 576 disperati provenienti da Mali, Senegal, Costa D' Avorio, Nigeria e Bangladesh. Sono, invece 347 gli extracomunitari, tra cui 146 minori e 21 donne approdati ieri al molo "Marconi" del porto d i Messina a bordo della "Siam Pilot", che li aveva soccorsi al largo della Libia. Erano, inoltre, a bordo di un' imbarcazione di 4 metri che si è arenata sull' arenile i 12 tunisini sbarcati nella notte sulla spiaggia della Guitgia, a Lampedusa e ferma ti ieri dai carabinieri. Non è escluso che la "carretta" sia stata lasciata sotto costa da una nave "madre" che poi ha ripreso il largo. Un altro barcone è stato, infine soccorso ieri in acque maltesi dalla nave "Fasten Sentinel", del dispositivo Frontex. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 49 22 agosto 2016 Pagina 7 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Porti Spiaggia chiusa alla balneazione OOO L' erosione avanza inesorabilmente e continua a fare danni ad Eraclea Minoa, «minacciati» di nuovo dalle mareggiate gli stabilimenti balneari. La capitaneria di porto di Porto Empedocle, a margine di un sopralluogo, ha emesso un' ordinanza con la quale vieta, fino alla cessazione del pericolo, la balneazione nel tratto di mare che va dallo stabilimento balneare Lido Bellevue a Capo Bianco per una distanza di 50 metri dalla costa. Intanto, prendono il via oggi i lavori per rimuovere i pericoli presenti in un ampio tratto di spiaggia dove sono disseminati decine di alberi sradicati dalla pineta, tronchi enormi e rami che rendono sostanzialmente impraticabile la terza spiaggia e che rappresentano un pericolo per l' incolumità di bagnanti e turisti. (*CAGI*) Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 50 22 agosto 2016 Pagina 4 Il Fatto Quotidiano Porti L' estate eterna dei nostri schiavi Quest' estate, per adesso, sono mancati i morti di caldo: i martiri dell' uva, del pomodoro e dei cocomeri. Per il resto nei campi del Sud lo scenario è lo stesso della passata stagione, di quella prima e di quella prima ancora: il caporalato resta una forma di schiavitù tollerata. Tra Calabria e Basilicata, tar le vigne e i campi, tra le tendopoli, i porcili e le stalle si ripete ogni giorno, in silenzio, la stessa grande vergogna italiana. Lecce: "Poco pomodoro, uguale poco lavoro" Abdul va e viene tra le baracche, con un bicchiere in mano: "Una moneta, mi serve per tornare a casa". Casa è la tendopoli di Rosarno, da cui il ghetto di Nardò, nel leccese, sembra lontano una distanza infinita quando si è senza un soldo: quest' anno, per molti, l' impiego tra i filari non c' è neanche a pagarlo ai caporali. Poco pomodoro, poco lavoro. Ahmed spunta da dietro un ulivo: "Io dormo qui da nove giorni e non mi hanno chiamato una volta. Il 'capo nero' è arrabbiato con me, perché gli ho detto che con questi prezzi solo lui mangia". I costi sono quelli fissi: 5 euro al giorno per il trasporto; 3 euro per il panino; 1,50 euro la cresta su ogni cassone che al lavoratore frutta appena 3,50 euro. Ma non c' è posto qui per la ribellione. Tra gli schiavi della terra, nulla è cambiato in Puglia. Solo il sole meno severo non ha reso anche questo l' anno di Mohamed, Zaccaria e Paola, i tre braccianti schiantati dal caldo e dalla fatica la scorsa estate. L' ordinanza che impedisce di restare sui campi dalle 12 alle 16, voluta dal sindaco di Nardò, Pippi Mellone, ha un limite intrinseco: si applica solo al territorio neretino. Un metro più in là, a Copertino come nel resto della regione, è ancora far west. È mutato solo ciò che non si vede. Le prime file della catena di comando si sono inabissate: i caporali lasciano il lavoro sporco ai capisquadra, che si confondono con i braccianti, vivono nel ghetto con loro, li reclutano tramite Whatsapp, insieme raggiungono in auto le campagne. All' apparenza, quasi un' autogestione. Nella realtà, è l' organizzazione ad essersi fatta sofisticata, liquida. Perché la controffensiva della magistratura qui è stata, paradossalmente, una lezione al contrario: dopo l' operazione Sabr, che quattro anni fa ha portato in carcere 16 persone tra imprenditori e intermediari, il cartello del caporalato ha imparato in fretta a non esporsi. E ora rischia anche di farla franca: troppo complicato far reggere in giudizio le accuse di riduzione in schiavitù e tratta di persone. "Se dovesse andare male il processo nato da quell' inchiesta ammette il procuratore capo di Lecce, Cataldo Motta si dovrà ricominciare da capo". Il ddl sul caporalato approvato in Senato tre settimane fa a chi è in trincea fa storcere il naso: "Per me, è una schifezza, dice Motta quella norma ha un errore Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 51 22 agosto 2016 Pagina 4 < Segue Il Fatto Quotidiano Porti di impostazione. Parte dalla necessità di punire l' intermediario e solo in casi particolari il datore di lavoro. Invece, la legge avrebbe dovuto colpire in primis chi utilizza i braccianti in condizioni di grave sfruttamento e poi, per concorso, gli altri". Trecento chilometri più a nord, nel foggiano, c' è lo stesso scenario. Una città di baracche di plastica e cartone. Un inferno esasperato: sono quasi 2mila i migranti nel "Gran ghetto di Rignano", sotto sequestro dopo l' incendio che lo ha devastato, il 23 marzo. Lo smantellamento del campo, promesso a più riprese dal governatore Emiliano, tiene tutti in ansia: "Per me va bene dice Amadou perché qui siamo senza acqua né luce e le persone vengono sfruttate, ma devono darci un' alternativa vera". Hanno proposto una tendopoli a San Severo, è lontana 30 chilometri. "Lo sgombero ora è impensabile. Avverrà in inverno, quando gli stanziali sono meno di 200", assicura Stefano Fumarulo, dirigente della Sezione Politiche per le migrazioni della Regione Puglia. I progetti di ospitalità in un campo container adeguato sono destinati, anche quest' anno, ad essere rimandati al prossimo. Forse: i 4 milioni di euro che si attendevano dal governo, dopo la firma del protocollo di lotta al caporalato di fine maggio, non sono arrivati. Fermi anche i 500mila euro stanziati da Bari per incentivi all' ospitalità e gli altrettanti per il trasporto: le aziende non si sono fatte avanti. E degli 800mila euro impegnati tre anni fa per rafforzare i controlli, ne sono stati spesi appena 48mila. Nella lotta al caporalato, neanche i soldi, quelli pubblici, fanno la loro parte. "Il tema vero è l' avviamento al lavoro e qui va sempre peggio spiega Giuseppe Deleonardis, segretario generale Flai Cgil Puglia . A Lecce, a fronte di 200 iscritti nelle liste di prenotazione da cui le imprese possono attingere, lo scorso anno ci sono state 80 assunzioni, quest' anno appena 40. A Foggia, su 800 iscrizioni, zero contratti". Meglio pescare gli schiavi nell' economia illegale. Le stalle di Cosenza e le tende di Gioia Tauro San Ferdinando, Calabria. Siamo nell' area industriale a ridosso del porto d i Gioia Tauro. "Non ho visto nessun cambiamento rispetto a quando è morto il fratello Sekine Traore. Nessuno ci ha dato una mano". Sono passati due mesi dal giorno in cui un colpo di pistola, sparato da un carabiniere intervenuto a sedare una rissa, ha ucciso un ragazzo del Mali all' interno della baraccopoli dei braccianti. I "fantasmi neri" non hanno voglia di parlare. Qualcuno lo fa ma non vuole dire il suo nome. È un ragazzo del Ghana. Vive col figlio nell' indegna tendopoli di Rosarno. "Presto anche lei dovrà essere smantellata. Lì, di fronte, costruiranno quella nuova". Decisione della prefettura. La Regione ha stanziato 300mila euro per acquistare le tende e far vivere maniera dignitosa i migranti stagionali che in Calabria raccolgono le arance. All' epoca, il governatore Mario Oliverio aveva parlato di "ghetto". Sono trascorsi oltre sei mesi ma quel ghetto è sempre lì. In questi giorni la Protezione civile sta gestendo l' appalto per l' acquisto di 44 nuove tende che ospiteranno 440 migranti. Pochi: d' inverno la tendopoli di San Ferdinando esplode con oltre mille stagionali, protagonisti già nel gennaio 2010 di una violenta rivolta. I progetti di accoglienza diffusa previsti nel protocollo tra prefettura e Regione non sono mai partiti, i migranti che non troveranno posto nella tendopoli saranno costretti a costruire nuove baracche. "Adesso siamo solo 200, spiega uno di loro molti sono andati a Foggia e in Campania per la raccolta dei pomodori, ma torneranno". Il Comune di San Ferdinando è sciolto per mafia. Un funzionario riconosce: "Nella nuova tendopoli i posti sono troppo pochi". E come si fa? "Me lo domando pure io. risponde Succederà la rivoluzione. Con quale criterio assegneranno le tende? E gli altri migranti che faranno? La baraccopoli bis?". Altrove la situazione è ancora più tragica. Nella piana di Sibari, un' inchiesta della guardia di finanza (che ha denunciato 49 persone) ha svelato gli intrecci tra la 'ndrangheta e un caporale pachistano, che in un anno è riuscito a guadagnare circa 250mila euro, in parte finiti nelle casse della cosca locale. Era il dominus a cui si rivolgevano gli imprenditori agricoli per recuperare manodopera illegale. Sequestrava i Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 52 22 agosto 2016 Pagina 4 < Segue Il Fatto Quotidiano Porti documenti dei lavoratori e li costringeva a vivere in condizioni oltre il limite: le loro "case" erano stalle e porcili. Dormitori sommersi dalla paglia e dall' immondizia. Esseri umani trattati letteralmente come bestie. In Basilicata la storia non è diversa. La linea di chi amministra è una sola: smantellare le baracche. Per il resto, nessuno ha chiaro come contrastare il caporalato. A Boreano, una frazione di Venosa, in provincia di Potenza, l' accampamento dei braccianti è stato distrutto e i migranti trasferiti nei centri di accoglienza gestiti dalla Croce Rossa. "I lavoratori non vogliono andare lì perché sono zone molto scomode e senza alcun servizio. spiega Giulia Bari, responsabile di Medu (Medici per i diritti umani) Non hanno i letti, dormono sulle brandine da campeggio e per mangiare hanno dei fornetti elettrici appoggiati sui tavoli di plastica. Non essendoci una rete di trasporto che colleghi i centri ai campi, saranno sempre i caporali a organizzare le squadre per andare a lavorare". E poi ci sono le "liste di prenotazione". I migranti che vogliono accedere al centro di accoglienza devono iscriversi: "La scelta di chi lavora è tutta nelle mani del caporale. È lui che comunica i nomi dei prescelti al datore di lavoro. Il caporale, insomma, fa le squadre". Il vecchio campo è smantellato, avanti il prossimo. "Vedrai spiega Vincenzo Esposito, della FlaiCgil da qui a 20 giorni costruiscono una nuova baraccopoli altrove. Bisogna sottrarre questi lavoratori ai caporali, il resto serve a poco". TIZIANA COLLUTO, LUCIO MUSOLINO Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 53 22 agosto 2016 Pagina 15 La Sicilia (ed. Caltanissetta) Porti Spazzatura data alle fiamme nella zona del porto rifugio GELA. La giornata di gran caldo di ieri è stata caratterizzata da numerosi incendi che hanno chiesto l' intervento dei vigili del fuoco. Una giornata "infernale" che è cominciata già di prima mattina con la prima richiesta di intervento. Il primo episodio si è registrato in una zona che dovrebbe essere deputata ad approdo dei naviganti a metà di vandali ed incendiati. Il riferimento è al porto rifugio, una zona trasformata da ignoti balordi a discarica dove andare a bruciare cumuli di spazzatura. L' episodio si è registrato come dicevamo alle prime luci del giorno di ieri quando balordi, hanno ammonticchiato sacchi di immondizia, appiccando il falò. Lo sprigionarsi del fumo e delle prime scintille non è passato inosservato tra i militari della Capitaneria di Porto che, tempestivamente, hanno richiesto sul posto l' intervento dei vigili del fuoco del locale distaccamento che hanno poi domato l' incendio. E nel primo pomeriggio di ieri, un altro incendio ha avuto come scenario la zona del Lungomare, mentre al mare c' era tantissima gente che è tornata in spiaggia a causa della giornata molto calda. Poco dopo le 14 le fiamme hanno preso linfa da un lotto di terre SI PRESENTA "SOCIAL E GOSSIP" Sarà presentato mercoledì al Club Vela di Gela alle 21,30 il libro "Social Gossip", scritto da Francesco Pira e Antonella Cava (Aracne). Ad aprire i lavori gli indirizzi di saluto del presidente del Club Vela professor Luigi Nastasi e del vice presidente e responsabile delle attività culturali avvocato Sergio Antonuccio. Coordina la dirigente scolastica professoressa Agata Gueli. Interviene la professoressa Rita Salvo, docente di letteratura del Liceo Eschilo e presidente della Fidapa. L' evento è organizzato in collaborazione con la libreria di Felicia Randazzo in via Parioli. no abbandonato di via Varese, a pochi passi dal lido La Conchiglia. Le fiamme, subito domate dai vigili del fuoco del locale distaccamento, hanno mandato in fumo erbacce e cumuli di spazzatura abbandonati nella zona. D.V. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 54 22 agosto 2016 Pagina 15 La Sicilia (ed. Caltanissetta) Porti Tuffo a mare tra le onde si era temuto il peggio GELA. l.m.) Tensione ieri poco prima delle 18 al pontile sbarcatoio. Secondo la testimonianza di alcuni bagnanti, un uomo si è buttato a mare tra le onde tempestose senza riemergere. Una situazione difficile da gestire e tante telefonate agli uomini della Capitaneria d i Porto che per accelerare l' intervento ed accertare se effettivamente il racconto dei bagnanti era veritiero sono usciti con la motovedetta Cp 816, mentre altri militari hanno raggiunto la zona antistante la caserma a pie di per raccogliere quanti più elementi possibili per individuare il bagnante che si è tuffato a mare e non è riemerso. Il bagnante che si è tuffato è stato raggiunto da un bagnino e da alcuni militari della Capitaneria, ma l' uomo spaventato ha subito comunicato che non è stato lui a buttarsi a mare dal pontile ed è subito fuggito via. Momenti di tensione conclusi nel migliore dei modi perché il giovane dopo il tuffo si era allontanato nuotando, e non sarebbe stato notato, riuscendo a non farsi identificare. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 55 22 agosto 2016 Pagina 16 La Sicilia (ed. Messina) Porti in breve GUARDIA COSTIERA Navigava all' interno di zona vietata : intercettato da ATR42 Un velivolo ATR42 della Guardia Costiera, in dotazione al 2º Nucleo Aereo di Catania e impegnato nelle consuete attività di vigilanza e pattugliamento, ha intercettato sabato pomeriggio all' interno della zona "Alfa" (zona di massima protezione) dell' area marina protetta "Isole Egadi", ad ovest dell' Isola di Marettimo un' unità da diporto in navigazione. L' equipaggio dell' aereo ATR42 ha contattato l a Capitaneria d i porto d i Trapani, che ha disposto l' immediato invio in zona di un battello veloce della Guardia Costiera di Marettimo. Quest' ultimo, una volta raggiunta l' unità, ha proceduto all' identificazione del responsabile che è stato deferito all' autorità giudiziaria, ai sensi della legge 394/91. L' attività in questione è stata resa possibile grazie al tempestivo intervento dell' equipaggio dell' unità navale. Quest' ultima attività, segue soltanto di pochi giorni quelle analoghe effettuate lungo le coste della Sardegna, della Calabria e della Puglia. NESIMA S. Pio X, festa patronale Ieri, nella chiesa S. Pio X Papa, a Nesima Superiore, si è conclusa con larga partecipazione di fedeli la festa straordinaria giubilare patronale di due giorni in onore del Santo pontefice. La comunità parrocchiale ha partecipato alle solenni celebrazioni liturgiche presiedute dal parroco, sac. Mimmo Evola, e, nell' occasione dell' anno santo straordinario della Misericordia, lucrare, per 48 ore, l' indulgenza plenaria, grazie al privilegio concesso dell' arcivescovo, mons. Salvatore Gristina. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 56 21 agosto 2016 La Sicilia Web Porti Un altro morto tra i migranti In arrivo ad Augusta la nave della marina con 576 extracomunitari soccorsi in sette operazioni nel Canale di Sicilia. A bordo anche un cadavere CATANIA E ' a t t e s a n e l porto d i Augusta (Siracusa) la nave Sirio, della marina militare italiana, con a bordo 576 migranti salvati in sette operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia. A bordo anche un cadavere. Intanto nave 'Fasten Sentinel', del dispositivo Frontex sta intervenendo per soccorre un barcone in difficoltà in acqua Maltesi Ieri l' equipaggio dell' elicottero AW319 del nucleo aereo guardia costiera di Catania ha trasferito d' urgenza nell' ospedale Cannizzaro un giovane migrante che era sulla nave "Siem Pilot" in navigazione a circa 150 miglia nautiche di distanza dalle coste siciliane. L' egiziano di 19 anni aveva con forti dolori addominali e durante il trasferimento, a bordo dell' elicottero, è stato assistito da un medico del corpo italiano di soccorso dell' Ordine di Malta. E sempre ieri a Catania è arrivata la nave Phoenix con a bordo 237 extracomunitari, di diverse nazionalità. Tra loro 192 uomini, 20 donne e 49 minorenni, 24 dei quali non accompagnati. La polizia di Stato, su disposizione della Questura, ha eseguito le fotosegnalazioni di tutti gli arrivati e avviato i provvedimenti di respingimento per 18 di loro. Gli altri saranno trasferiti in centri di accoglienza del Nord Italia. La squadra mobile e la guardia di finanza hanno avviato le indagini per identificare eventuali scafisti su delega della Procura di Catania. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 57 21 agosto 2016 Pagina 41 L'Espresso Porti Business di morte Icaccia F15 della Royal Saudi Air force sfrecciano nei cieli dello Yemen. Da oltre un anno sganciano bombe a pioggia. I raid si susseguono senza sosta. Partono dalle basi a sud di Ryad. In pochi minuti raggiungono l' obiettivo, lo distruggono e tornano indietro. Una meccanica mortale, che costringe intere famiglie all' esilio. Ma è una sigla incisa su un ordigno che fa di quel conflitto lontano una carneficina che ci riguarda da vicino: MK83, un modello prodotto da Rwm Italia. Questo marchio di fabbrica sta creando forte imbarazzo al governo Renzi, che ora deve affrontare una situazione paradossale. Ad aprile, infatti, sono sbarcati sulle coste siciliane i primi profughi yemeniti messi fuga dai bombardamenti con le MK83. Questa è la stessa bomba da 460 chili fotografata da Ole Solvang ricercatore della ong Human Rights Watch sul campo di battaglia. Mimetizzata tra le macerie di un palazzo di Saada, a soli cinquanta chilometri dal confine, c' è la prova dell' utilizzo di ordigni made in Italy da parte della coalizione a guida saudita. Così partecipiamo indirettamente alla guerra tra i ribelli sciiti Houthi, graditi all' Iran, e le forze governative appoggiate dal potente vicino sunnita che ha dispiegato aerei, truppe di terra e imposto il blocco navale. Le autorizzazioni all' export dell' industria bellica, infatti, li rilascia il nostro ministero degli Esteri. Regola che vale anche per le armi assemblate dalla succursale italiana dal colosso tedesco Rheinmetall Defence. La società si chiama, appunto, Rwm Italia Spa. Sede operativa a Domusnovas, nel cagliaritano. Proprio da qui, nel 2015, sono partite cinquemila bombe. Un quinto in più rispetto all' anno precedente. La fabbrica ha prodotto armamenti per 41 milioni di euro contro i 27 milioni del 2014. È nei momenti di crisi e tensioni globali che i guadagni del settore crescono. IL VALORE DELLE ARMI La guerra in Yemen, lontana dagli occhi, vicina agli interessi nazionali. Nel 2015 il valore dell' export di armi è più che triplicato. La cifra record dal dopoguerra è di oltre 8 miliardi e duecento milioni di euro. Il giro d' affari è contenuto nella relazione del governo sul "controllo dell' esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento", presentata alle Camere il 18 aprile scorso. Tuttavia il rapporto non dice tutto. «Del totale fanno parte oltre 3 miliardi di euro per i programmi di cooperazione che riguardano principalmente i paesi Nato e Ue: programmi che la Farnesina considera un tutt' uno insieme alle reali Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 58 21 agosto 2016 Pagina 41 < Segue L'Espresso Porti autorizzazioni alle spedizioni all' estero, contribuendo così a falsare le percentuali delle licenze per paesi e per zone geopolitiche», sottolinea Giorgio Beretta dell' Osservatorio sulle Armi Leggere, che critica la scarsa trasparenza: «La relazione è ormai praticamente inutile per conoscere i dettagli delle operazioni. Tranne i valori monetari complessivi e i generici materiali militari suddivisi per paese il documento non indica nemmeno quest' anno quali siano i destinatari delle 2.775 autorizzazioni rilasciate». Nel report governativo è facile perdere l' orientamento tra tabelle e codici. Non per gli analisti, che hanno ricavato qualche informazione utile: 5 mila bombe partite dalla Sardegna per varie destinazioni. Molte di queste utilizzate dalla Royal Saudi Air force nella guerra in Yemen. E che dire degli oltre 3.600 fucili della Benelli forniti alle forze di sicurezza del regime egiziano di Al Sisi, che sta cercando di ostacolare le indagini sull' omicidio di Giulio Regeni. Per ricostruire le spedizioni "incriminate" verso Ryad occorre leggere con attenzione l' esposto inviato alla procura di Roma dalla "Rete disarmo" che punta il dito contro «noti da identificare» per la violazione della legge 185 che regola l' esportazione di armamenti: il 29 ottobre 2015 «diverse tonnellate di ordigni e munizioni sono state imbarcate all' aeroporto civile di Cagliari Elmas, su un cargo Boeing 747 della compagnia Silk Way dell' Azerbaigian, con destinazione diretta Arabia Saudita. Il cargo in questione, rintracciato dai sistemi di rilevamento, è giunto a Taif località in cui è situata un base militare della Royal Saudi Armed Forces», si legge nel documento in mano ai pm. Gli autori della denuncia precisano, poi, che tra il 2015 e inizio 2016 sono state perfezionate diverse spedizioni (almeno sei) «di ordigni militari assemblati in Italia alla volta dell' Arabia Saudita». Inoltre, «diversi documenti e comunicazioni diplomatiche provano la l' invio di componenti di bombe dal territorio della Ue alla penisola arabica». Ulteriori spunti "investigativi" li forniscono le carte, menzionate nella denuncia, che spiegano come «alcuni pezzi siano partiti dal porto di Genova e siano arrivati a Gedda, in Arabia Saudita. Da lì sono stati trasferiti a Jebel Ali, a Dubai, e poi via terra a un centro di produzione di armi di Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti. Il tutto è salpato da Genova perché realizzato in Sardegna dalla RWM Italia». Anche in Germania è diventato un caso l' affaire bombe. Il partito di sinistra della Linke ha chiesto conto al governo del commercio da parte della società tedesca in territorio saudita. Il chiarimento è arrivato dal ministero dell' Economia: «Quella della Rwm è un' esportazione italiana». Merkel e la sua squadra negano ogni responsabilità. La risposta, però, non assolve del tutto Berlino, che resta grande protagonista di questo business. Il settimanale "Der Spiegel" ha quantificato in 180 milioni il business bellico con la monarchia saudita. Il dato si riferisce ai primi mesi del 2015, in pieno conflitto. l' incontro tra gentiloni e il re Dopo l' esposto consegnato a piazzale Clodio, sul tavolo del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni sono arrivate diverse interrogazioni parlamentari. Le risposte, però, non hanno soddisfatto né deputati né attivisti per i diritti umani: «L' Italia rispetta, ovviamente, le leggi del nostro Paese, le regole dell' Unione europea e quelle internazionali, sia per quanto riguarda gli embargo che i sistemi d' arma vietati» ha spiegato in aula. In un successivo intervento, poi, ha chiarito che «l' Italia riconosce il diritto dell' Arabia Saudita a difendere la propria sicurezza». Alcuni mesi dopo quelle parole, il 2 giugno 2016, Gentiloni è volato a Gedda per incontrare il re. Un primo incontro per promuovere la tecnologia e il brand italiano. Ancor prima era stato il premier Matteo Renzi a volare dai sauditi per stringere accordi bilaterali. Sul piano economico l' Arabia è il nostro principale partner commerciale nel Golfo e il quarto fornitore di petrolio. Di fronte agli accordi commerciali in grado di muovere miliardi di euro, ecco che i processi sommari, la pena di morte (nell' ultimo anno un' esecuzione capitale ogni due giorni), l' oppressione delle minoranze, delle donne e degli omosessuali, diventano dettagli irrilevanti. quasi 26 mila le vittime civili Eppure dovremmo sentire il peso di una responsabilità maggiore. Perché gli uomini e le donne che fuggono dal Corno D' Africa sbarcano anche sulle nostre coste. A fine aprile insieme ai tanti migranti c' erano anche i primi yemeniti. Sessantasei arrivati e accolti dall' Italia per Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 59 21 agosto 2016 Pagina 41 < Segue L'Espresso Porti chiedere asilo politico nei primi 7 mesi. Esportiamo bombe e importiamo rifugiati. Il cinismo nel nome degli affari. Secondo il centro legale per i diritti e lo sviluppo una ong locale si contano già più di 9mila morti, quasi 26 mila vittime tra i civili, 16.690 feriti e 2 milioni e 400 mila sfollati. Fuori da questi numeri ci sono ventisei milioni di persone che necessitano di urgenti aiuti. A. ha 23 anni, fino a gennaio viveva a Sanaa con sua moglie e tre figli. È uno dei migranti sbarcato a Lampedusa: «Quando gli Houthi sono arrivati in città hanno cercato di ingrossare la milizia reclutando i civili: chi si rifiuta viene rapinato, arrestato o ucciso. Insieme a mio fratello sono finito in carcere ma mentre io sono stato rilasciato di lui non sappiamo nulla». Nei mesi precedenti A. aveva perso anche il padre durante un attentato alla moschea. Il suo quartiere, vicino alla casa presidenziale, è uno dei più colpiti dai raid aerei. Per mettersi in salvo ha racimolato 2.500 dollari e preso un volo per il Sudan. «Da Khartum ci siamo messi nelle mani dei "passeur" e affrontato il deserto per raggiungere Alessandria d' Egitto. Alcuni miei connazionali hanno preso una barca per la Grecia mentre io ho scelto l' Italia». violazioni del diritto umanitario La guerra è contro le leggi di Dio anche per i musulmani sunniti e sciiti sulle barricate da un anno e mezzo. L' Islam prevede che non si possa andare in battaglia direttamente se non si viene attaccati. Così la guerra sporca la fanno i contractor: americani, inglesi ma anche filippini e senegalesi. Ai soldati yemeniti prima dello scoppio delle ostilità è stato chiesto di schierarsi. «Con chi stai?» è la domanda che ha permesso a lealisti e ribelli di dividersi le truppe che i generali comandano come eserciti personali. Tra i beneficiari di questo caos ci sono i combattenti di Al Qaeda e dei gruppi legati all' Is, che hanno trovato spazio nel paese. Le potenze occidentali forniscono munizioni, intelligence, rifornimenti e altre forme di sostegno alla coalizione guidata dai sauditi, nonostante questa sia responsabile di quelli che l' Onu ha definito «attacchi diffusi e sistematici a bersagli civili». Secondo il Congresso di Washington tra maggio e novembre gli Stati Uniti hanno venduto un totale di oltre 20 miliardi di dollari di armamenti a Ryad, comprese le famigerate "cluster bomb" messe al bando dalla comunità internazionale per gli effetti micidiali sui civili. Anche la Gran Bretagna si è macchiata della stessa colpa: tra la licenze autorizzate da Londra ci sono ordini per 2 miliardi e 800 milioni di sterline. Dopo questa scoperta gli attivisti della campagna contro il commercio delle armi hanno chiesto all' Alta Corte di Giustizia una revisione della legge sulle esportazioni. Mercoledì 29 giugno il giudice Gilbart si è espresso in questi termini: «Abbondanti prove di violazioni del diritto internazionale umanitario da parte del regime saudita che devono essere prese in considerazione». Intanto, i colloqui di pace tentati dalle Nazioni Unite in Kuwait sono naufragati e il rischio è una Somalia bis con scontri tra tribù per il controllo del paese. Mentre dal cielo continuano a cadere bombe made in Italy. Che distruggono villaggi e città. Da dove fuggono i futuri profughi che sbarcheranno sulle nostre coste. n Le bombe "made in Italy" sganciate sullo Yemen imbarazzano Roma. E alzano il velo anche sul traffico d' armi con l' Egitto del dittatore Al Sisi. LORENZO MELONI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 60 21 agosto 2016 Pagina 43 L'Espresso Porti Business di morte Icaccia F15 della Royal Saudi Air force sfrecciano nei cieli dello Yemen. Da oltre un anno sganciano bombe a pioggia. I raid si susseguono senza sosta. Partono dalle basi a sud di Ryad. In pochi minuti raggiungono l' obiettivo, lo distruggono e tornano indietro. Una meccanica mortale, che costringe intere famiglie all' esilio. Ma è una sigla incisa su un ordigno che fa di quel conflitto lontano una carneficina che ci riguarda da vicino: MK83, un modello prodotto da Rwm Italia. Questo marchio di fabbrica sta creando forte imbarazzo al governo Renzi, che ora deve affrontare una situazione paradossale. Ad aprile, infatti, sono sbarcati sulle coste siciliane i primi profughi yemeniti messi fuga dai bombardamenti con le MK83. Questa è la stessa bomba da 460 chili fotografata da Ole Solvang ricercatore della ong Human Rights Watch sul campo di battaglia. Mimetizzata tra le macerie di un palazzo di Saada, a soli cinquanta chilometri dal confine, c' è la prova dell' utilizzo di ordigni made in Italy da parte della coalizione a guida saudita. Così partecipiamo indirettamente alla guerra tra i ribelli sciiti Houthi, graditi all' Iran, e le forze governative appoggiate dal potente vicino sunnita che ha dispiegato aerei, truppe di terra e imposto il blocco navale. Le autorizzazioni all' export dell' industria bellica, infatti, li rilascia il nostro ministero degli Esteri. Regola che vale anche per le armi assemblate dalla succursale italiana dal colosso tedesco Rheinmetall Defence. La società si chiama, appunto, Rwm Italia Spa. Sede operativa a Domusnovas, nel cagliaritano. Proprio da qui, nel 2015, sono partite cinquemila bombe. Un quinto in più rispetto all' anno precedente. La fabbrica ha prodotto armamenti per 41 milioni di euro contro i 27 milioni del 2014. È nei momenti di crisi e tensioni globali che i guadagni del settore crescono. IL VALORE DELLE ARMI La guerra in Yemen, lontana dagli occhi, vicina agli interessi nazionali. Nel 2015 il valore dell' export di armi è più che triplicato. La cifra record dal dopoguerra è di oltre 8 miliardi e duecento milioni di euro. Il giro d' affari è contenuto nella relazione del governo sul "controllo dell' esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento", presentata alle Camere il 18 aprile scorso. Tuttavia il rapporto non dice tutto. «Del totale fanno parte oltre 3 miliardi di euro per i programmi di cooperazione che riguardano principalmente i paesi Nato e Ue: programmi che la Farnesina considera un tutt' uno insieme alle reali Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 61 21 agosto 2016 Pagina 43 < Segue L'Espresso Porti autorizzazioni alle spedizioni all' estero, contribuendo così a falsare le percentuali delle licenze per paesi e per zone geopolitiche», sottolinea Giorgio Beretta dell' Osservatorio sulle Armi Leggere, che critica la scarsa trasparenza: «La relazione è ormai praticamente inutile per conoscere i dettagli delle operazioni. Tranne i valori monetari complessivi e i generici materiali militari suddivisi per paese il documento non indica nemmeno quest' anno quali siano i destinatari delle 2.775 autorizzazioni rilasciate». Nel report governativo è facile perdere l' orientamento tra tabelle e codici. Non per gli analisti, che hanno ricavato qualche informazione utile: 5 mila bombe partite dalla Sardegna per varie destinazioni. Molte di queste utilizzate dalla Royal Saudi Air force nella guerra in Yemen. E che dire degli oltre 3.600 fucili della Benelli forniti alle forze di sicurezza del regime egiziano di Al Sisi, che sta cercando di ostacolare le indagini sull' omicidio di Giulio Regeni. Per ricostruire le spedizioni "incriminate" verso Ryad occorre leggere con attenzione l' esposto inviato alla procura di Roma dalla "Rete disarmo" che punta il dito contro «noti da identificare» per la violazione della legge 185 che regola l' esportazione di armamenti: il 29 ottobre 2015 «diverse tonnellate di ordigni e munizioni sono state imbarcate all' aeroporto civile di Cagliari Elmas, su un cargo Boeing 747 della compagnia Silk Way dell' Azerbaigian, con destinazione diretta Arabia Saudita. Il cargo in questione, rintracciato dai sistemi di rilevamento, è giunto a Taif località in cui è situata un base militare della Royal Saudi Armed Forces», si legge nel documento in mano ai pm. Gli autori della denuncia precisano, poi, che tra il 2015 e inizio 2016 sono state perfezionate diverse spedizioni (almeno sei) «di ordigni militari assemblati in Italia alla volta dell' Arabia Saudita». Inoltre, «diversi documenti e comunicazioni diplomatiche provano la l' invio di componenti di bombe dal territorio della Ue alla penisola arabica». Ulteriori spunti "investigativi" li forniscono le carte, menzionate nella denuncia, che spiegano come «alcuni pezzi siano partiti dal porto di Genova e siano arrivati a Gedda, in Arabia Saudita. Da lì sono stati trasferiti a Jebel Ali, a Dubai, e poi via terra a un centro di produzione di armi di Abu Dhabi, la capitale degli Emirati Arabi Uniti. Il tutto è salpato da Genova perché realizzato in Sardegna dalla RWM Italia». Anche in Germania è diventato un caso l' affaire bombe. Il partito di sinistra della Linke ha chiesto conto al governo del commercio da parte della società tedesca in territorio saudita. Il chiarimento è arrivato dal ministero dell' Economia: «Quella della Rwm è un' esportazione italiana». Merkel e la sua squadra negano ogni responsabilità. La risposta, però, non assolve del tutto Berlino, che resta grande protagonista di questo business. Il settimanale "Der Spiegel" ha quantificato in 180 milioni il business bellico con la monarchia saudita. Il dato si riferisce ai primi mesi del 2015, in pieno conflitto. l' incontro tra gentiloni e il re Dopo l' esposto consegnato a piazzale Clodio, sul tavolo del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni sono arrivate diverse interrogazioni parlamentari. Le risposte, però, non hanno soddisfatto né deputati né attivisti per i diritti umani: «L' Italia rispetta, ovviamente, le leggi del nostro Paese, le regole dell' Unione europea e quelle internazionali, sia per quanto riguarda gli embargo che i sistemi d' arma vietati» ha spiegato in aula. In un successivo intervento, poi, ha chiarito che «l' Italia riconosce il diritto dell' Arabia Saudita a difendere la propria sicurezza». Alcuni mesi dopo quelle parole, il 2 giugno 2016, Gentiloni è volato a Gedda per incontrare il re. Un primo incontro per promuovere la tecnologia e il brand italiano. Ancor prima era stato il premier Matteo Renzi a volare dai sauditi per stringere accordi bilaterali. Sul piano economico l' Arabia è il nostro principale partner commerciale nel Golfo e il quarto fornitore di petrolio. Di fronte agli accordi commerciali in grado di muovere miliardi di euro, ecco che i processi sommari, la pena di morte (nell' ultimo anno un' esecuzione capitale ogni due giorni), l' oppressione delle minoranze, delle donne e degli omosessuali, diventano dettagli irrilevanti. quasi 26 mila le vittime civili Eppure dovremmo sentire il peso di una responsabilità maggiore. Perché gli uomini e le donne che fuggono dal Corno D' Africa sbarcano anche sulle nostre coste. A fine aprile insieme ai tanti migranti c' erano anche i primi yemeniti. Sessantasei arrivati e accolti dall' Italia per Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 62 21 agosto 2016 Pagina 43 < Segue L'Espresso Porti chiedere asilo politico nei primi 7 mesi. Esportiamo bombe e importiamo rifugiati. Il cinismo nel nome degli affari. Secondo il centro legale per i diritti e lo sviluppo una ong locale si contano già più di 9mila morti, quasi 26 mila vittime tra i civili, 16.690 feriti e 2 milioni e 400 mila sfollati. Fuori da questi numeri ci sono ventisei milioni di persone che necessitano di urgenti aiuti. A. ha 23 anni, fino a gennaio viveva a Sanaa con sua moglie e tre figli. È uno dei migranti sbarcato a Lampedusa: «Quando gli Houthi sono arrivati in città hanno cercato di ingrossare la milizia reclutando i civili: chi si rifiuta viene rapinato, arrestato o ucciso. Insieme a mio fratello sono finito in carcere ma mentre io sono stato rilasciato di lui non sappiamo nulla». Nei mesi precedenti A. aveva perso anche il padre durante un attentato alla moschea. Il suo quartiere, vicino alla casa presidenziale, è uno dei più colpiti dai raid aerei. Per mettersi in salvo ha racimolato 2.500 dollari e preso un volo per il Sudan. «Da Khartum ci siamo messi nelle mani dei "passeur" e affrontato il deserto per raggiungere Alessandria d' Egitto. Alcuni miei connazionali hanno preso una barca per la Grecia mentre io ho scelto l' Italia». violazioni del diritto umanitario La guerra è contro le leggi di Dio anche per i musulmani sunniti e sciiti sulle barricate da un anno e mezzo. L' Islam prevede che non si possa andare in battaglia direttamente se non si viene attaccati. Così la guerra sporca la fanno i contractor: americani, inglesi ma anche filippini e senegalesi. Ai soldati yemeniti prima dello scoppio delle ostilità è stato chiesto di schierarsi. «Con chi stai?» è la domanda che ha permesso a lealisti e ribelli di dividersi le truppe che i generali comandano come eserciti personali. Tra i beneficiari di questo caos ci sono i combattenti di Al Qaeda e dei gruppi legati all' Is, che hanno trovato spazio nel paese. Le potenze occidentali forniscono munizioni, intelligence, rifornimenti e altre forme di sostegno alla coalizione guidata dai sauditi, nonostante questa sia responsabile di quelli che l' Onu ha definito «attacchi diffusi e sistematici a bersagli civili». Secondo il Congresso di Washington tra maggio e novembre gli Stati Uniti hanno venduto un totale di oltre 20 miliardi di dollari di armamenti a Ryad, comprese le famigerate "cluster bomb" messe al bando dalla comunità internazionale per gli effetti micidiali sui civili. Anche la Gran Bretagna si è macchiata della stessa colpa: tra la licenze autorizzate da Londra ci sono ordini per 2 miliardi e 800 milioni di sterline. Dopo questa scoperta gli attivisti della campagna contro il commercio delle armi hanno chiesto all' Alta Corte di Giustizia una revisione della legge sulle esportazioni. Mercoledì 29 giugno il giudice Gilbart si è espresso in questi termini: «Abbondanti prove di violazioni del diritto internazionale umanitario da parte del regime saudita che devono essere prese in considerazione». Intanto, i colloqui di pace tentati dalle Nazioni Unite in Kuwait sono naufragati e il rischio è una Somalia bis con scontri tra tribù per il controllo del paese. Mentre dal cielo continuano a cadere bombe made in Italy. Che distruggono villaggi e città. Da dove fuggono i futuri profughi che sbarcheranno sulle nostre coste. n Le bombe "made in Italy" sganciate sullo Yemen imbarazzano Roma. E alzano il velo anche sul traffico d' armi con l' Egitto del dittatore Al Sisi Inchiesta / La frontiera dell' umanità. LORENZO MELONI Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 63 21 agosto 2016 Messina Oggi Porti Sono 347 Nuovo sbarco di migranti: molti bambini Appena sbarcati i migrati sono stati rifocillati con acqua e cibo. I migranti sono stati quindi trasferiti al centro di accoglienza Nuovo sbarco di migranti questa mattina al porto d i Messina. La nave norvegese "Siem Pilot" ha trasportato 347 migranti, tratti in salvo nel Canale di Sicilia. Per la maggior parte sono uomini ma sono moltissimi i minori, ben 146 e ci sono anche 21 donne. Provengono in prevalenza da varie zone dell' Africa sub sahariana e sono stati salvati nei giorni scorsi in varie operazioni di soccorso. Come sempre sono stati accolti al molo Marconi del porto da medici dell' Asp, Croce Rossa e volontari di associazioni umanitarie, che, insieme a Capitaneria di Porto e forze dell' ordine, hanno prestato loro una prima assistenza sanitaria, aiutando i migranti che non erano in grado di farlo da soli perche' stremati dal caldo e dalla stanchezza, a scendere dalla nave. Appena sbarcati i migrati sono stati rifocillati con acqua e cibo. I migranti sono stati quindi trasferiti al centro di accoglienza di Bisconte. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 64 21 agosto 2016 Messina Ora Porti Nuovo sbarco di migranti: 347 accolti a Messina, 146 bambini. Si cercano famiglie disposte ad adozione temporanea MessinaOra.it Nuovo sbarco di migranti: 347 accolti a Messina, 146 bambini. Si cercano famiglie disposte ad adozione temporanea 21 agosto 2016 10 La nave norvegese "Siem Pilot" è approdata questa mattina al porto di Messina con a bordo 347 migranti, in prevalenza uomini e minori (ben 146) mentre solo 21 le donne presenti. Provenienti da varie zone dell' Africa subsahariana, in particolare dall' Egitto sono stati tratti in salvo nei giorni scorsi in varie operazioni di salvataggio nel Canale di Sicilia. Come sempre accade in questi casi, una volta giunti al molo Marconi, sono stati subito accolti e aiutati da medici dell' Asp, Croce Rossa e volontari di associazioni umanitarie, che, insieme con Capitaneria di Porto e altre forze dell' ordine, hanno prestato loro una prima assistenza sanitaria. Dopo essersi rifocillati con acqua e cibo, i migranti sono stati portati al centro di accoglienza dell' Annunziata e dell' ex caserma di Bisconte per le operazioni di identificazione. Ma questa volta il numero dei minori richiede maggiore attenzione e così Luisa Giorgio, Presidente di " Una famiglia per amico" (tel. 090 771211) alla quale si è rivolta l' assessora Nina Santisi, dopo l' ingente sbarco di minori egiziani avvenuto questa mattina, cerca famiglie disponibili ad accogliere per un affido temporaneo questi bambini di circa 10 anni. Appena tre giorni fa, sempre in Città, si era registrato un altro sbarco di 250 migranti mentre, a Lampedusa, sono dodici i tunisini che sono stati intercettati dagli uomini del nucleo operativo dei Carabinieri. Lo sbarco è avvenuto nella notte sulla spiaggia di Guitgia. I dieci uomini viaggiavano su dì una imbarcazione lunga quattro metri, lasciata poi sull' arenile e non è esclusa che possa essere stata abbandonata da una imbarcazione madre, che poi ha preso il largo. Partecipa alla discussione. Commenta l' articolo su Messinaora.it SHARE. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 65 21 agosto 2016 Rai News Porti L' isola dello spirito dei padri Renzi, Merkel e Hollande a Ventotene per l' Ue post Brexit Vertice domani per consolidare l' intesa GermaniaFranciaItalia La nuova Ue deve ripartire da Ventotene, soprattutto dallo spirito di padri dell' Europa come Altiero Spinelli che in quell' isola, tra il 1941 e il 1944, partorirono il manifesto "Per un' Europa libera e unita". Questa, almeno, è la convinzione del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che da mesi ha organizzato il vertice di domani con Angela Merkel e François Hollande, scegliendo come sede proprio l' isolasimbolo del progetto europeista. Un incontro che nelle intenzioni del premier dovrà, innanzitutto, consolidare quella sorta di triumvirato GermaniaFranciaItalia inaugurato a Berlino il 27 giugno, subito dopo il voto sulla Brexit. Ma, soprattutto, un incontro che dovrà far fare un passo verso quel "ritorno al futuro" dell' Ue che Renzi continua a invocare in contrapposizione al rigorismo attuato negli ultimi anni. "Altro che austerity: l' Europa si svegli ha detto Renzi anche lo scorso 9 agosto alla festa dell' Unità di Modena si rimetta in gioco, capisca che quando i nostri nonni e genitori hanno restituito all' Europa la libertà lo hanno fatto perchè credevano in valori grandi e non hanno avuto paura di combattere per quegli ideali". I valori, appunto, fissati nel "Manifesto per l' Europa" da Spinelli e dagli altri europeisti confinati dal fascismo a Ventotene. Valori che, insiste da mesi Renzi, vanno ben oltre quell' approccio "tecnocratico" che sta snaturando l' Europa. "I prossimi mesi saranno decisivi", ha spiegato il premier all' assemblea Pd del 23 luglio, "o il Pd ha la consapevolezza che da qui a marzo al 2017 siamo in grado di costruire una alternativa al modello europeo per come ha funzionato fino ad oggi, oppure avrà perso l' Europa, non il socialismo europeo che pure non se la passa benissimo o il Pd". Simbolica è anche la scelta della nave che ospiterà il vertice, la portaerei Garibaldi, da mesi impegnata nelle operazioni Ue "search and rescue" nei mari davanti alla Libia, sulle rotte dei migranti. Altro tema, nelle intenzioni di Renzi, che deve contraddistinguere una diversa idea di Europa, più attenta ai valori umani e solidale verso gli stati membri più esposti a emergenze come quelle delle migrazioni. La Brexit, del resto, sta creando problemi a tutte le economie del continente, compresa ovviamente l' Italia, le banche del Paese sono sotto attacco sui mercati, e davvero i prossimi mesi saranno "decisivi", come ripete Renzi. Una sintonia Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 Continua > 66 21 agosto 2016 < Segue Rai News Porti tra i tre Paesi, sulla gestione dell' uscita della Gb ma anche sulla gestione dei conti pubblici nel prossimo futuro, è fondamentale per rilanciare l' Europa su basi nuove. Soprattutto, Renzi ne è convinto, in queste condizioni neanche la Germania può permettersi di lasciare al proprio destino un Paese come l' Italia. Ventotene dovrà servire proprio a questo, a confermare quel triumvirato di fatto inaugurato a Berlino a giugno e che, nelle intenzioni del premier, deve essere una vera e propria "avanguardia europea", o meglio un' avanguardia della nuova Europa che "ritorna al futuro" immaginato da Spinelli e dagli europeisti di 70 anni fa. Il programma Il premier accoglierà Angela Merkel e François Hollande, all' aeroporto di Capodichino a Napoli. L' accoglienza con gli onori militari è prevista rispettivamente alle ore 15.50 e 16.00, circa. Renzi, Hollande e Merkel, a bordo di un elicottero faranno quindi visita a Ventotene e, in particolare, renderanno omaggio alla tomba di uno dei 'padri' dell' Europa unita, Altiero Spinelli, confinato dal regime fascista sull' isola pontina. Renzi, Merkel e Hollande terranno poi alle ore 18.00 una conferenza stampa sulla Nave Garibaldi della Marina Militare, dove i giornalisti accreditati all' evento saranno imbarcati dal porto di Napoli la mattina di lunedì. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 67 22 agosto 2016 Sicilia Journal Porti Siracusa, volontari sulle spiagge con l' Operazione Nettuno SIRACUSA Si è conclusa la 29° edizione dell' attività di sorveglianza e soccorso costiero di Nuova Acropoli denominata " Operazione Nettuno ". Quest' anno sono stati 142 i volontari impegnati per 10 giorni continuativi provenienti da Siracusa, Catania, Floridia, Augusta, Roma, L' Aquila, Milano e Bologna che hanno allestito il loro campo base alla Costa del Sole, a partire dal quale hanno offerto alla cittadinanza ed ai turisti numerosi servizi: vigilanza delle zone più affollate con postazioni fisse sulla costa siracusana, un gommone e quattro canoe in mare, due postazioni di primo soccorso ed inoltre le squadre di antincendio ed ecologia per la pulizia della costa. Inoltre, insieme alla Capitaneria d i Porto Guardia Costiera di Siracusa , all' alba, nei giorni successivi alla notte di San Lorenzo e di Ferragosto, è stato svolto un servizio per agevolare lo sgombero delle spiagge piene di tende. I volontari hanno continuato a curare la loro formazione con un campo scuola dedicato ai più giovani e varie lezioni ed esercitazioni per i più "anziani". Fortunatamente quest' anno non vi sono state emergenze particolari, i volontari hanno spento due incendi, medicato vari bagnanti, recuperato reti da pesca e materiali in mare, soccorso un motociclista in seguito ad un' incidente e si sono costantemente impegnati nella pulizia di un tratto di costa di 6 km, non trascurando la cura del verde al Tempio di Apollo a Siracusa. Una presenza ormai costante e rassicurante quella di Nuova Acropoli durante la settimana più "calda" dell' anno, all' insegna della generosità, professionalità e del buon esempio. Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 20132016 68