Rassegna Stampa del 22 Agosto 2016

Transcript

Rassegna Stampa del 22 Agosto 2016
USTICA LINES
Lunedì, 22 agosto 2016
USTICA LINES
Lunedì, 22 agosto 2016
Ustica Lines
22/08/2016 Il Roma Pagina 8
1
La compagnia Sns: ritardi dovuti alla Siremar per guasti
21/08/2016 La Sicilia Web
2
Milazzo
Autorità portuali
22/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. Messina­Catania) Pagina 14
UMBERTO PIOLETTI
Torneo Internazionale dello Jonio di Catania apre le porte ai Mondiali
3
Cantieristica navale
22/08/2016 Il Giornale Pagina 12
5
Colpo di Stato in Polonia firmato Urss Ucciso Sadat: in Egitto arriva...
22/08/2016 Il Mattino Pagina 2
EBE PIERINI
Per i tre leader andata e ritorno da Napoli Missili e 577 uomini a bordo...
6
Demanio marittimo
22/08/2016 La Sicilia (ed. Ragusa) Pagina 17
8
Salvataggio Il sindaco replica «Coordinamento con Ragusa»
Trasporti marittimi
21/08/2016 AmNotizie
SERGIO GRANATA
Rientro, file di 90 minuti ai traghetti
22/08/2016 Gazzetta del Sud Pagina 15
11
Ancora lunghe code in città Fino a 90' di attesa ai traghetti
22/08/2016 Il Messaggero Pagina 3
VALENTINA ERRANTE
Spazio aereo vietato e cingolati Isola in allerta, controlli sui turisti
21/08/2016 Il Resto del Carlino Pagina 17
22/08/2016 Il Resto del Carlino Pagina 9
15
Flessibilità, Renzi vuole
GABRIELE VENTURA
rofessionisti in crescita
21/08/2016 La Sicilia Web
17
20
Messina
21/08/2016 L'Espresso Pagina 9
21
Benvenuti al Sud
21/08/2016 L'Espresso Pagina 9
25
Non è ancora l' operazione Husky, lo sbarco in Sicilia del 10...
21/08/2016 L'Espresso Pagina 40
12
14
SE I FIORDI sono una delle più affascinanti caratteristiche della...
22/08/2016 Italia Oggi Sette Pagina 52
10
MICHELE SASSO
Passaggio Locarno
21/08/2016 Messina Ora
28
31
Controesodo a Franzopoli: traffico in tilt verso la rada S. Francesco,...
Porti
21/08/2016 Askanews
33
Palinuro: recuperato corpo di uno dei sub, individuato un secondo
21/08/2016 Catania Today
34
Guardia costiera intercetta barca in zona interdetta alla navigazione
22/08/2016 Gazzetta del Sud Pagina 13
35
Mancuso: «La riforma dei porti vanificata Bisogna riprenderne lo...
22/08/2016 Gazzetta del Sud Pagina 14
37
Sbarcano 347 migranti Molti i minori soccorsi in mare
22/08/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 2
38
Benvenuta Europa: speriamo che Altieri Spinelli li illumini
22/08/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 13
ALDO MANTINEO
La nautica da diporto non prende il largo
22/08/2016 Gazzetta del Sud (ed. Reggio Calabria) Pagina 16
"Canalone dei veleni" Si susseguono vertici e sopralluoghi nel sito
22/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. Agrigento) Pagina 12
Cattolica, le mareggiate continuano a fare paura Partono gli interventi
22/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. Caltanissetta­Enna) Pagina 12
Cumuli di rifiuti dati alle fiamme O ella notte
22/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. Siracusa­Ragusa) Pagina 12
Augusta, 576 migranti e un altro cadavere
22/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Pagina 7
Immigrazione, ieri in Sicilia altri 935 sbarchi
22/08/2016 Giornale di Sicilia (ed. Trapani) Pagina 7
Spiaggia chiusa alla balneazione
PASQUALE LOIACONO
40
42
44
46
47
49
50
22/08/2016 Il Fatto Quotidiano Pagina 4
TIZIANA COLLUTO, LUCIO MUSOLINO
L' estate eterna dei nostri schiavi
22/08/2016 La Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 15
54
Spazzatura data alle fiamme nella zona del porto rifugio
22/08/2016 La Sicilia (ed. Caltanissetta) Pagina 15
55
Tuffo a mare tra le onde si era temuto il peggio
22/08/2016 La Sicilia (ed. Messina) Pagina 16
56
in breve
21/08/2016 La Sicilia Web
57
Un altro morto tra i migranti
21/08/2016 L'Espresso Pagina 41
LORENZO MELONI
Business di morte
21/08/2016 L'Espresso Pagina 43
Business di morte
21/08/2016 Messina Oggi
Nuovo sbarco di migranti: molti bambini
21/08/2016 Messina Ora
Nuovo sbarco di migranti: 347 accolti a Messina, 146 bambini. Si...
21/08/2016 Rai News
Renzi, Merkel e Hollande a Ventotene per l' Ue post­Brexit
22/08/2016 Sicilia Journal
Siracusa, volontari sulle spiagge con l' Operazione Nettuno
51
LORENZO MELONI
58
61
64
65
66
68
22 agosto 2016
Pagina 8
Il Roma
Ustica Lines
DOPO LE PROTESTE AL PORTO DI NAPOLI
La compagnia Sns: ritardi dovuti alla Siremar per
guasti
NAPOLI. Linea Napoli ­Eolie ­Milazzo: garantiti
i collegamenti. È quanto fa sapere la società di
navigazione siciliana relativamente alle notizie
di proteste di centinaia di passeggeri in
partenza da Napoli verso le Eolie. La Sns
precisa che «tali manifestazioni non sono state
causate da ritardi della propria flotta e dunque
non hanno riguardato la Siremar Società di
navigazione siciliana». I vertici della
compagnia hanno sottolineato che «in seguito
all' improvvisa sostituzione per una grave
avaria della nave Laurana (nella foto in alto)
con la nave "Isola di Stromboli" sulla linea
Napoli ­Isole Eolie ­Milazzo e ritorno, la società
ha provveduto alla programmazione di una
corsa diurna straordinaria destinata ad offrire
una valida alternativa di viaggio a tutti i
passeggeri che hanno acquistato una
sistemazione in cabina sulla tratta». Essendo
infatti la motonave "Isola di Stromboli" un
monocarena di ultima generazione «dotato
solo di poltrone», la compagnia ha ritenuto
opportuno «mettere a disposizione dei
passeggeri che non potranno beneficiare del
servizio una corsa diurna grazie alla quale
potranno viaggiare di giorno e più
velocemente».
La protesta era scatta a Napoli, al porto, dove
centinaia di persone avevano protestato
perchè la nave "Laurana" della Sns a causa di
un guasto tecnico, era stata sostituita con una imbarcazione priva di cabine. Dopo momenti di tensione,
la Sns ha programmato una corsa diurna straordinaria per accontentare i passeggeri che avevano
pagato la sistemazione in cabina.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
1
21 agosto 2016
La Sicilia Web
Ustica Lines
Milazzo
Ripristinati collegamenti Siremar sulla tratta Eolie­Napoli
MESSINA ­ Linea Napoli­Eolie­Milazzo:
garantiti i collegamenti. É quanto fa sapere, in
u n a n o t a , l a Società navigazione siciliana
relativamente alle notizie di proteste di
'centinaia di passeggeri' in partenza da Napoli
v e r s o l e E o l i e . Sns p r e c i s a c h e ' ' t a l i
manifestazioni non sono state causate da
ritardi della propria flotta e dunque non hanno
riguardato la Siremar/Società d i navigazione
siciliana''. Sottolinea la nota: ''In seguito ­ come
è noto ­ all' improvvisa sostituzione per una
grave avaria della nave Laurana con la nave
'Isola di Stromboli' sulla linea Napoli­Isole
Eolie­Milazzo e ritorno, la società ha
provveduto alla programmazione di una corsa
diurna straordinaria destinata ad offrire una
valida alternativa di viaggio a tutti i passeggeri
che hanno acquistato una sistemazione in
cabina sulla tratta''. Essendo infatti la
motonave 'Isola di Stromboli' un monocarena
di ultima generazione ''dotato solo di poltrone'',
la compagnia ha ritenuto opportuno ''mettere a
disposizione dei passeggeri che non potranno
beneficiare del servizio una corsa diurna
grazie alla quale potranno viaggiare di giorno
e più velocemente''. La corsa diurna
straordinaria sarà effettuata dalla nave veloce
"Isola di Vulcano" in partenza da Milazzo alle
ore 8 nei giorni 20, 22, 25, 27 agosto e da Napoli con lo stesso orario di imbarco nei giorni 21, 23, 26 e
28 del mese. Si precisa, infine, che il servizio serale effettuato dalla nave "Isola di Stromboli" non subirà
alcuna variazione e sarà garantito per tutte le partenze previste originariamente con la nave Laurana.
Per più dettagliate informazioni sugli orari della corsa diurna della motonave "Isola di Vulcano" e sulle
modalità di rimborso si può contattare il sito www.siremar.it.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
2
22 agosto 2016
Pagina 14
Giornale di Sicilia (ed.
Messina­Catania)
Autorità portuali
LO SPORT DEL CATANESE CANOA POLO. LA DUE GIORNI IN PROGRAMMAVENERDÌ26
E SABATO 27. DANIELE INSABELLA:«TERREMOACCESO LO SPIRITO DELLE
OLIMPIADI»
Torneo Internazionale dello Jonio di Catania apre le
porte ai Mondiali
IN BREVE Calcio a 5, serie C1
IN BREVE Calcio a 5, serie C1 Umberto
Pioletti OOO Dopo gli ottimi risultati ottenuti in
campo nazionale, con le ragazze della
Polisportiva Canottieri, che si sono laureate
campionesse d' Italia ed i ragazzi dello Jomar
Club, che hanno sfiorato il terzo posto in serie
A, il Circolo Canoa Catania si prepara a
portare nelle acque cittadine il meglio della
canoa polo mondiale. Il 26 e 27 agosto
prenderà il via, al porto, la terza edizione del
"Torneo internazionale dello Jonio". Quest'
anno la competizione, promossa dal
presidente del Circolo e consigliere fede rale
con delega alla Canoa Polo, Daniele Insabella
e da Fabrizio Messina, direttore sportivo del
Consorzio d' Eccellenza Sportiva che riunisce
le più valenti realtà remiere della provincia
etnea. Sarà un autenticobanco di prova che
vedrà impegnate alcune delle nazionali che
prenderanno parte al mondiale, in programma
a Siracusa dal 29 agosto al 4 settembre.
Un' occasione unica per le squadre coinvolte,
per saggiare in anticipo le acque siciliane,
prima della kermesse iridata. Il torneo,
organizzato con la collaborazione dell' Autorità
por tuale e della Capitaneria di porto, segna il
ritorno, dopo vent' anni, del porto cittadino
come location di una grande manifestazione, che durante il suo svolgimento vedrà l' afflusso di oltre 300
persone tra addetti ai lavori e atleti, fornendo quindi ulteriore impulso alle attività economiche collegate
alla struttura marittima catanese.
Tecnicamente, il "Torneo internazionale dello Jonio" sarà un banco di prova di indiscutibile valore
agonistico al quale parteciperanno, tra gli altri, le nazionali di Australia, Nuova Zelanda, Spagna, Italia,
Usa, Giappone e Namibia, alcuni club della serie A italiana con formazioni Senior, Under 21 e diverse
selezioni femminili.
La competizione vedrà il via venerdì 26 con le fasi eliminatorie e culminerà sabato 27 con la disputa di
semifinali e finali. La conferenza stampa si terrà il 24 agosto alle 10,30 all' Autorità portuale. "Viviamo un
clima di grande attesa a Catania ­ dice Daniele Insabella ­ in quanto le Olimpiadi di Rio de Janeiro
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
3
22 agosto 2016
Pagina 14
<­­ Segue
Giornale di Sicilia (ed.
Messina­Catania)
Autorità portuali
hanno acceso lo spirito sportivo e noi lo terremo vivo". (*UP*)
UMBERTO PIOLETTI
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
4
22 agosto 2016
Pagina 12
Il Giornale
Cantieristica navale
Colpo di Stato in Polonia firmato Urss Ucciso Sadat:
in Egitto arriva Mubarak
Il mondo brucia anche nel 1981. Durante una
parata militare al Cairo viene assassinato da
estremisti islamici il presidente egiziano
Sadat. Il suo posto viene preso da Hosni
Mubarak che manterrà il potere fino al 2011.
Non c' è pace nemmeno per gli Stati Uniti. I 52
ostaggi dell' ambasciata americana di Teheran
vengono liberati. Per ottenere la liberazione
Reagan autorizza l' invio di armi all' Iran. Ne
nascerà lo scandalo «Irangate». In Polonia
colpo di Stato del generale Jaruzelski su
mandato dell' Urss con imposizione della
legge marziale e messa all' indice di
Solidarnosc, il sindacato fondato l' anno prima
dopo gli scioperi contro il regime nei cantieri
navali di Danzica e guidato da Lech Waesa
che sarà due anni dopo premio Nobel per la
pace e negli anni Novanta presidente della
repubblica. In Italia il terrorismo non molla.
Viene arrestato il capo della direzione
strategica delle Brigate rosse Mario Moretti; c'
è il sequestro a Napoli dell' assessore
campano Ciro Cirillo e a Verona viene
sequestrato il generale James Lee Dozier,
vicecomandante delle forze terrestri alleate
europee. Sarà libero un mese dopo.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
5
22 agosto 2016
Pagina 2
Il Mattino
Cantieristica navale
Per i tre leader andata e ritorno da Napoli Missili e
577 uomini a bordo della Garibaldi
Il programma
Ebe Pierini Il suo motto è «Obbedisco» in onore del generale e
patriota del quale ha ereditato il nome. L' incrociatore
portaeromobili Giuseppe Garibaldi della Marina Militare italiana
ospiterà oggi, al largo di Ventotene, il vertice tra Matteo Renzi,
Angela Merkel e François Hollande. La nave salperà da Napoli,
dal molo Pisacane, attorno alle 11. Il premier italiano accoglierà i
rappresentanti di Germania e Francia a Capodichino e da lì. Tra
le 15.30 e le 16, decolleranno a bordo di un elicottero E101 della
Marina Militare alla volta dell' isola pontina dove arriveranno tra le
17 e le 17.30.
Sarà quella l' occasione per rendere omaggio alla figura di Altiero
Spinelli che, confinato sull' isola dal regime fascista, tra il 1941 e
il 1944, proprio lì scrisse il «Manifesto per un' Europa libera ed
unita».
La delegazione si sposterà poi, sempre a bordo dell' elicottero,
su nave Garibaldi, dove verrà accolta dal comandante, il capitano
di vascello Antonio Galiuto, attorno alle 17.45. Seguirà, alle 18.30
una conferenza stampa del premier italiano, della cancelliera
tedesca e del presidente francese.
Dopo aver incontrato i giornalisti Renzi, Merkel ed Hollande si
chiuderanno nella sala consiglio della nave per il vertice che
inizierà attorno alle 19.30. Al termine dell' incontro, sempre a
bordo dell' E101 faranno ritorno a Napoli. Arrivo previsto attorno
alle 21.30.
L' appuntamento tra i tre leader europei avverrà a bordo della
portaeromobili italiana essenzialmente per motivi di sicurezza ma
anche perché attualmente nave Garibaldi è «flagship», nave di
bandiera della missione europea Eunavformed. Per garantire la
protezione delle personalità sull' isola di Ventotene è stata
rafforzata la presenza di carabinieri e predisposto un dispositivo
interforze pronto ad operare, in caso di emergenza, su tutti i
fronti: dal cielo, da terra e dal mare. Coinvolti Marina Militare,
Aeronautica Militare, Guardia Costiera, Carabinieri. Impegnate le
prefetture di Napoli e di Latina.
In casi come questi e in periodi di particolare allarme come quello
attuale, nulla viene lasciato al caso e vengono studiati minuziosi
piani di evacuazione in caso di difficoltà o attacchi. La nave della
Marina Militare rappresenta comunque un luogo sicuro.
Varata il 4 giugno 1983 nei cantieri navali di Monfalcone nave
Garibaldi è entrata in servizio nel 1985 ed oggi è di stanza nella base di Brindisi. Grazie alla sua
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
6
22 agosto 2016
Pagina 2
Il Mattino
<­­ Segue
Cantieristica navale
versatilità d' impiego è stata utilizzata in tutte le principali missioni internazionali che hanno visto
impegnata la Marina Militare. Ha partecipato all' operazione Restore Hope in Somalia nel 1994 e nel
1995. Nell' ambito dell' operazione Dinak, durante la crisi jugoslava, è stata impiegata in Adriatico nel
1999. Dal novembre 2001 al marzo 2002 l' unità ha partecipato come portaerei e sede di comando, all'
operazione Enduring Freedom in Afghanistan.
Nell' estate del 2006 la nave è stata sede di comando dell' operazione Leonte in Libano. Nel marzo
2011, nell' ambito della crisi libica, la portaerei italiana ha fornito supporto alle attività internazionali nell'
operazione Odissey Dawn. Lunga 180,2 metri e larga 23,4 al galleggiamento e 30,4 al ponte di volo
viaggia ad una velocità di 30 nodi ed ha un' autonomia di 7.000 miglia nautiche. Possiede una linea volo
costituita da 18 aeromobili tra elicotteri AB 212, EH­101 ed SH90A/MH90A, configurabili in diverse
modalità ad esempio come contrasto di mezzi navali minori, per la guerra elettronica ed
antisommergibile ed aerei AV­8B Plus Harrier necessari per assicurare un efficace contrasto antiaereo
e antinave a lunga distanza. È armata con due lanciatori a otto celle Albatros con missili S/A Aspide e
possiede 3 sistemi AM/AA Dardo con mitragliera Breda da 40/70. Bordo vi sono 577 uomini e donne di
equipaggio. Fu realizzata per ottemperare alla necessità della Marina Militare di poter disporre di una
unità di altura antiaerea, antinave ed antisommergibile che consentisse di far operare un considerevole
numero di velivoli, idonei a raggiungere obiettivi anche molto distanti dalla normale base operativa.
L' unità navale può, all' occorrenza, svolgere le funzioni di centro di comando, coordinamento e controllo
di una formazione navale come già avvenuto in passato. La Portaerei Giuseppe Garibaldi è dotata di
sistemi elettronici all' avanguardia per coprire ogni campo d' azione, sia rivolto ai sistemi di
sorveglianza aerea e navale, all' ambiente subacqueo, alle operazioni di guerra elettronica o alle
comunicazioni. Attualmente è impegnata nell' operazione Sophia varata a seguito della decisione del
Consiglio Europeo del 18 maggio del 2015 con il quale si è stabilito l' impegno dell' Europa per evitare
le tragedie in mare dovute al continuo flusso di migranti nel Mediterraneo centromeridionale. Dal 7
ottobre 2015 la missione è entrata nella seconda fase volta ad interdire il lavoro delle reti criminali che
lucrano sul traffico di migranti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA.
EBE PIERINI
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
7
22 agosto 2016
Pagina 17
La Sicilia (ed. Ragusa)
Demanio marittimo
Salvataggio Il sindaco replica «Coordinamento con
Ragusa»
ALESSIA CATAUDELLA SANTACROCE.
"Apprendo di un esposto denunzia presentato
da tale Antonello Firullo ­ che non considero
mio interlocutore­ circa la vicenda del servizio
di salvataggio a mare nel Comune di Santa
Croce Camerina. Mi vedo costretta mio
malgrado, sempre nell' interesse e nella tutela
dell' immagine del mio paese, a intervenire
ancora una volta al riguardo".
Il sindaco di Santa Croce Camerina, Franca
Iurato, parla in risposta all' iniziativa di
A n t o n e l l o F i r u l l o , e s p e r t o d i demanio
marittimo, che ha presentato un esposto alla
Procura della Repubblica di Ragusa in cui
chiede che siano accertate le ragioni della
mancata istituzione del servizio di salvataggio
con i bagnini nelle spiagge camarinensi per l'
estate 2016, questo perché, lui precisa,
"giungono notizie di bagnanti in difficoltà nel
mare antistante la spiaggia di Punta Secca, ed
esattamente di fronte alla famosa casa del
Commissario Montalbano, meta di numerosi
turisti".
Il primo cittadino fa notare che "ho già chiarito
all' opinione pubblica le ragioni economiche e
tecniche che hanno impedito la
predisposizione del servizio con le medesime
modalità degli scorsi anni". Franca Iurato ri batte e fa notare che "il Comune di Ragusa, grazie a un
protocollo d' intesa stipulato con il nostro Comune, estenderà il pattugliamento e la vigilanza in ambito
di fascia costiera, con i propri mezzi nautici, anche sul nostro territorio, che si trova di transito tra Punta
di Mola e Punta Braccetto. Un mezzo degli ausiliari della Guardia costiera sosta già nel porticciolo di
Punta Secca". Ma per Antonello Firullo "il protocollo d' intesa tra Ragusa e Santa Croce per il controllo
nei territori a confine tra i due Comuni e lungo la costa altro non è che un goffo e banale tentativo di
mettere a tacere le tante critiche rivolte all' Amministrazione di Santa Croce".
Iurato ha fatto rilevare nei giorni scorsi che quando fu varato il servizio di salvataggio a mare per le
spiagge libere i Comuni partecipavano per una quota pari al 25% della spesa totale ­ il restante 75%
era suddiviso fra l' ente proviciale (25%) e l' ente regionale (50%) ­ e che "l' operato della Giunta che
presiedo è sempre stato improntato al massimo rispetto delle norme di legge e nei limiti dei vincoli di
bilancio imposti dalla Regione e dallo Stato". E il sindaco si rivolge direttamente a Firullo,
"rappresentante di una ditta che intendeva costruire una struttura attrezzata a gestione privata dove l'
Amministrazione, come da programma, vuole invece realizzare un belvedere al servizio della
collettività. Chiarisco subito che non mi lascerò intimidire dalle ripetute iniziative giudiziarie e minacce di
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
8
22 agosto 2016
Pagina 17
<­­ Segue
La Sicilia (ed. Ragusa)
Demanio marittimo
denunzia, regolarmente pubblicate sugli organi di stampa, in quanto continuerò, suo malgrado, a
perseguire l' interesse pubblico".
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
9
21 agosto 2016
AmNotizie
Trasporti marittimi
Rientro, file di 90 minuti ai traghetti
Per il controesodo a Messina si registrano
circa 90 minuti di coda agli imbarcaderi delle
s o c i e t à p r i v a t e d i navigazione. L '
incolonnamento dei veicoli ha raggiunto l'
incrocio con la via I Settembre. Lo comunica la
polizia municipale. È stata una domenica
segnata dal traffico intenso per il ritorno di tanti
vacanzieri, in special modo sull' autostrada del
sole e sulle strade alpine di collegamento con i
Paesi confinanti. L' effetto del controesodo si
sta facendo sentire particolarmente intorno alle
grandi città, anche per il ritorno dei vacanzieri
di breve percorrenza. Numerosi gli incidenti
nel tratto dell' A1 tra Roma e Firenze, dove le
inevitabili code hanno portato a 4 ore il tempo
di percorrenza tra la Capitale e il capoluogo
toscano.
SERGIO GRANATA
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
10
22 agosto 2016
Pagina 15
Gazzetta del Sud
Trasporti marittimi
Controesodo
Ancora lunghe code in città Fino a 90' di attesa ai
traghetti
Gran lavoro per gli agenti della polizia municipale e della polizia stradale
La giornata di ieri si è confermata da "bollino
nero" sul fronte del traffico veicolare. Il
controesodo, comunque, ha fatto registrare
numeri meno "significativi" rispetto a sabato,
quando si è raggiunto il caos non solo in città
ma anche in autostrada e in tangenziale.
Anche ieri, ad ogni modo, non sono mancati
lunghi incolonnamenti di autovetture. I
vacanzieri che hanno trascorso in Sicilia
momenti di relax estivo dalle prime ore del
mattino si sono messi in fila per poter
attraversare lo Stretto di Messina a bordo dei
traghetti privati della Caronte & Tourist. Il
"picco" di attesa prima di imbarcarsi alla volta
della Calabria è stato stimato in circa 90 minuti
nel momento di massimo traffico, quan do la
coda dei mezzi di trasporto partiva addirittura
dalla Cortina del porto, all' altezza dell'
incrocio con la via Primo settembre, o dalla
parte alta del viale Boccetta.
Col trascorrere delle ore la situazione è
migliorata, mentre un altro momento di grande
afflusso di veicoli si è toccato in tarda serata.
Per disciplinare il traffico sono state dislocate
varie pattu glie in forza al Corpo della polizia
municipale, sistemate nei punti strategici della
città. Gran lavoro anche per la polizia stradale,
che ha monitorato la circolazione in
Tangenziale, sull' A18 Messina ­Catania e sull' A20 Messina ­Palermo. A differenza del giorno
precedente, gli incolonnamenti ai caselli di Villafranca Tirrena e di Tremestieri sono stati più
contenuti.3(r.d.
)
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
11
22 agosto 2016
Pagina 3
Il Messaggero
Trasporti marittimi
Spazio aereo vietato e cingolati Isola in allerta,
controlli sui turisti
MOBILITATE FORZE DELL' ORDINE E INTELLIGENCE UNA SALA OPERATIVA
GUIDA LE OPERAZIONI DALLA TERRAFERMA DRONI IN VOLO SULLA NAVE
RITARDATI TRAGHETTI E AEREI DI LINEA COINVOLTI ANCHE I REPARTI SPECIALI
LE MISURE ROMA La partenza è prevista
dopo le 16, quando dall' aeroporto di
Capodichino un elicottero dell' Aeronautica
militare si alzerà in volo per accompagnerà
Matteo Renzi, Francois Hollande e Angela
Merkel al cimitero di Ventotene. L' atterraggio
dovrebbe avvenire intorno alle 16,45, nella
piazzuola antistante il cancello, pochi passi e i
tre leader europei renderanno omaggio alla
tomba di Altiero Spinelli.
Poi l' elicottero sorvolerà l' isola di Santo
Stefano dove, durante il regime, Spinelli,
insieme all' altro autore del Manifesto Per l'
Europa libera e unita, Ernesto Rossi, a
Umberto Terracini e Sandro Pertini, è stato
prigioniero. Alle 17,45 la visita all' isola si sarà
già conclusa, l' elicottero atterrerà, al largo di
Ventotene, sulla portaerei Garibaldi, fino a ieri
impegnata nel Canale di Sicilia come flagship'
dell' operazione europea Eunavformed contro
gli scafisti, la Garibaldi, sarà ferma in mare
aperto, salpata dal porto di Napoli con i
giornalisti a bordo. Il vertice a tre avverrà in
navigazione.
Dopo la conferenza stampa, i tre capi di Stato
torneranno a Napoli in elicottero. Ma le misure
di sicurezza, dalla bonifica del cimitero, con
funerali anticipati, al divieto di sorvolo dello
spazio aereo, con voli di linea ritardati, fino alla
presenza di uomini a terra, sono stati messi a punto già da mesi. In campo tutte le forze dell' ordine,
Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, Esercito, Marina, Aeronautica e Guardia Costiera, reparti
speciali e 007. Metal detector e verifica dei documenti per i turisti presenti sull' isola, orari modificati dei
traghetti che abitualmente attraccano al porto dell' Isola. Un' organizzazione capillare, messa a punto
dal prefetto e dai questori di Latina e Napoli, con una sala operativa congiunta interforze organizzata a
Ventotene dove, questa mattina, sbarcherà anche un cingolato.
REPARTI SPECIALI E 007 A terra sono almeno un centinaio tra agenti e militari a garantire la sicurezza
dell' isola, polizia, guardia di finanza e carabinieri. Ma sono anche previsti i dispositivi dei reparti
speciali, Nocs e Gis, e la presenza degli uomini della Digos, oltre agli 007 dell' Aisi che tutelano il
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
12
22 agosto 2016
Pagina 3
<­­ Segue
Il Messaggero
Trasporti marittimi
presidente del Consiglio. L' atterraggio nella piazzuola antistante il cimitero di Ventotene sarà garantita
dai militari dell' Esercito, mentre questa mattina sull' isola sbarcherà anche un cingolato.
A TERRA Il piano sicurezza, messo a punto per mesi dal prefetto di Latina, Pierluigi Faloni, dal
questore Giuseppe De Matteis, e dal questore di Napoli, Guido Marino, sarà controllato una sala
operativa congiunta con sede nell' isola. Già da giorni le misure prevedono il filtraggio' degli arrivi dei
turisti, con il controllo e la schedatura dei documenti d' identità e il passaggio al metal detector.
CIELO E MARE Un' area di rispetto è stata prevista anche in mare, nelle acque dove incrocerà la
portaerei ci saranno limitazioni e controlli. Il traghetto di linea, che abitualmente parte da Formia con
destinazione Ventotene alle 18,15, è stato spostato alle 19,45, annullate tutte le gite in barca. E, contro
le possibili minacce dal cielo, è già stato diffuso un notam' (Notice to airmen) per vietare il sorvolo dell'
area a droni, elicotteri e velivoli turistici: spazio interdetto dalle 7 alle 23. Il notam avvisa i piloti di linea
che decolli e atterraggi da e a Napoli potranno subire ritardi a causa della presenza di voli di Stato,
mentre corridoi aerei e rotte saranno chiuse. L' area sarà controllata anche da droni di sorveglianza.
IL CIMITERO Il cimitero dove riposa Spinelli è stato bonificato ieri mattina e l' area è interdetta fino alle
22 di questa sera. Una misura che ha creato qualche problema ai residenti: per una donna, morta
venerdì, è stato necessario celebrare i funerali in fretta, sabato mattina alle 8.
Altrimenti l' attesa si sarebbe protratta fino a lunedì.
Valentina Errante © RIPRODUZIONE RISERVATA.
VALENTINA ERRANTE
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
13
21 agosto 2016
Pagina 17
Il Resto del Carlino
Trasporti marittimi
SE I FIORDI sono una delle più affascinanti
caratteristiche della Norvegia, è anche vero, però, ...
SE I FIORDI sono una delle più affascinanti
caratteristiche della Norvegia, è anche vero,
però, che attraversare la costa tra insenature
tortuose e traghetti è attualmente lungo e
costoso. Così è nato il progetto che intende
realizzare entro il 2035 una serie di tunnel
galleggianti subacquei percorribili dalle
automobili, che fluttuerebbero a 30 metri dal
pelo dell' acqua, lungo la principale arteria
stradale costiera, la E39 (nella foto, il
rendering).
La struttura permetterebbe di dimezzare i
tempi di percorrenza di circa mille chilometri di
costa norvegese; verrebbe a costare circa 25
miliardi di dollari.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
14
22 agosto 2016
Pagina 9
Il Resto del Carlino
Trasporti marittimi
L' EVENTO MISURE DI SICUREZZA ELEVATISSIME:
Flessibilità, Renzi vuole
VENTOTENE (Latina) «L' ITALIA è tornata nel gruppo di
testa» in Ue, «ma ancora è tutto da scrivere. Riuscirò ad
ottenere risultati domani (oggi per chi legge, ndr)? Non lo
so», ma le condizioni «sono cambiate. La parola austerity
in Europa ha creato solo danni. Io non ho la pretesa di
avere la verità in tasca, ma finalmente qualcosa è
cambiato». Matteo Renzi si prepata così al summit con il
presidente francese Francoise Hollande e la cancelliera
Angela Merkel, che si terrà oggi a Ventotene, con
conferenza stampa sulla portaerei Garibaldi. Per Renzi,
che ieri ha parlato al Caffé della Versiliana, questo vertice
deve dare il via «a un percorso per cui l' Ue finisca di
essere solo regole tecnocratiche e torni ad essere l'
Europa del manifesto di Spinelli. La partita è tutta da
giocare, ma la giochiamo.
LAVORO e giovani, attraverso una moltiplicazione di
interventi per abbattere la disoccupazione, sicurezza
anche in ottica anti­terrorismo, con l' accelerazione sul
progetto di una difesa europea, e naturalmente crescita ed
investimenti, con il 'tagliando' del piano Juncker e
soprattutto con quella richiesta di flessibilità che, per il
governo italiano, è assolutamente necessaria per onorare
le promesse fatte ai cittadini. Servirebbero altri 8­10
miliardi, ma l' aumento del debito pubblico è un macigno.
Questi i principali temi all' ordine del giorno del summit.
È convinzione di tutti e tre i leader, infatti, che, dopo la
batosta della Brexit, l' Europa non possa compiere altri
errori che la porterebbero a sgretolarsi sotto i colpi dei
populismi euroscettici.
Intanto, a Ventotene è tutto pronto per questo inedito
trilaterale blindato. Le misure di sicurezza predisposte
sono, infatti, molto elevate: i contatti sono stati continui tra
Palazzo Chigi e le delegazioni dei leader e il programma
dell' incontro è stato più volte cambiato.
L' ESIGENZA primaria è naturalmente quella della
sicurezza, in un periodo segnato dalla minaccia jihadista
che ha colpito più volte anche in Europa. Tutto inizierà
intorno alle 16 all' aeroporto napoletano di Capodichino,
dove Renzi accoglierà la cancelliera tedesca Angela
Merkel e il presidente francese Francois Hollande.
Poi i tre, a bordo di elicotteri, dovrebbero raggiungere Ventotene per una visita alla tomba di Altiero
Spinelli, considerato uno dei padri dell' Europa: sarà una puntata breve, però. Già da alcuni giorni sono
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
15
22 agosto 2016
Pagina 9
<­­ Segue
Il Resto del Carlino
Trasporti marittimi
stati disposti controlli più accurati ­ con metal detector e schedatura del documento di identità ­ su chi
vuole raggiungere l' isola con traghetti, aliscafi ed altri mezzi dalla terraferma.
Dopo saliranno sulla Garibaldi, a bordo della quale terranno una conferenza stampa alle 18.
Un' area di 'rispetto' è stata prevista poi in mare, nelle acque dove incrocerà la portaerei: ci saranno
limitazioni e controlli. E contro le possibili minacce dal cielo, sarà diffuso un notice to airmen per vietare
il sorvolo dell' area a droni, elicotteri e velivoli turistici.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
16
22 agosto 2016
Pagina 52
Italia Oggi Sette
Trasporti marittimi
rofessionisti in crescita
BonelliErede e GOP per il closing tra A2A e Linea Group
Gianni Origoni Grippo Cappelli e BonelliErede hanno assistito,
rispettivamente, A2A e Linea Group Holding nel closing dell'
operazione di partnership industriale tra le due multi­utility
lombarde, in forza del quale A2A ha acquisito una
partecipazione di maggioranza pari al 51% di Linea Group
Holding, la principale multi­utility in Lombardia dopo A2A. Il
closing è stato perfezionato a seguito, tra l' altro, del via libera
da parte dell' Autorità garante della concorrenza e del mercato
che ha autorizzato l' operazione subordinatamente al rispetto di
alcuni impegni e misure correttive. GOP ha agito al fianco di
A2A con un team coordinato dal socio Francesco Puntillo e
composto dal counsel Francesco Bruno, dal senior associate
Alessio Contini Cadeddu per gli aspetti societari, nonché dal
counsel Angelo Crisafulli per quanto riguarda i profili di diritto
amministrativo. La procedura competitiva dinanzi all' Agcm è
stata seguita dal partner Piero Fattori e dal senior associate
Matteo Padellaro. BonelliErede ha assistito Linea Group
Holding con un gruppo di professionisti del Focus team
energia reti infrastrutture, coordinato dal socio Mario Roli e
composto dai soci Luca Perfetti e Massimo Merola, con la
collaborazione della senior associate Federica Munno e dell'
associate Giulia Elisabetta Uboldi. L' operazione di partnership
riveste una particolare rilevanza strategica in quanto
rappresenta la prima attuazione concreta del cosiddetto
modello di «Multiutility dei Territori», finalizzata alla creazione
di un operatore integrato in territorio lombardo nei settori dell'
energia e della gestione dei rifiuti con l' obiettivo di dare piena
valorizzazione alla presenza nei territori di riferimento, attuare
obiettivi di ulteriore sviluppo industriale e migliorare l' efficienza
operativa e gli standard di qualità.
Dla Piper, Kpmg e Pedersoli nella ristrutturazione del gruppo
Enerpoint Lo studio legale Dla Piper ha assistito il gruppo
Enerpoint spa nell' operazione di ristrutturazione del relativo
indebitamento. In particolare, Dla Piper ha assistito il gruppo
negli aspetti legali relativi all' intera procedura di
ristrutturazione del relativo indebitamento nonché alla trattativa
legata agli accordi ex. art. 182­bis/l. fall.
con le banche creditrici e gli altri creditori aderenti per un
importo complessivo pari a circa 60 milioni di euro. Tali accordi sono stati recentemente omologati dal
Tribunale di Monza. Il team dedicato di Dla Piper è stato coordinato dal partner Ugo Calò che, insieme
al lead lawyer Riccardo Pagotto, ha seguito la strutturazione dell' operazione e la negoziazione degli
accordi di ristrutturazione e ha visto il coinvolgimento del partner Alessandro Lanzi e del lead lawyer
Francesco Manzari, che hanno curato le questioni giudiziali afferenti al ricorso ex art. 182­bis/l. fall.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
17
22 agosto 2016
Pagina 52
<­­ Segue
Italia Oggi Sette
Trasporti marittimi
In qualità di advisor finanziario del gruppo, Kpmg Advisory sap si è occupata della predisposizione del
piano industriale e finanziario e della gestione dei rapporti con le banche e gli altri creditori, con un team
formato dall' associate partner Marco Brugola e dal manager Marco Negri. Lo studio Papa si è
occupato, con il suo socio fondatore Franco Carlo Papa e il partner Luca Sala, della predisposizione
della relazione di attestazione degli accordi di ristrutturazione.
L' accordo principale ha riguardato l' insieme delle banche finanziatrici (tra cui Intesa Sanpaolo, Banca
Popolare di Milano, Banca Nazionale del Lavoro, UniCredit) che si sono rese disponibili a supportare il
progetto di risanamento di Enerpoint.
Il ceto bancario è stato affiancato nella trattativa dallo Studio Legale Pedersoli con un team composto
dall' equity partner Maura Magioncalda, dalla partner Alessandra De Cantellis e dalla senior associate
Morena Bontorin.
Latham & Watkins e Shearman & Sterling per Naviera Armas Naviera Armas, operatore di traghetti per
i servizi di trasporto passeggeri e merci nelle isole Canarie, ha concluso un' emissione obbligazionaria
«High Yield» a tasso variabile da ​232.000.000 con scadenza 2023.
L' emissione è stata lanciata nell' ambito del rifinanziamento del debito del gruppo e include anche la
negoziazione di una nuova linea di credito revolving super senior da 15 milioni di euro. Naviera Armas è
stata assistita da Shearman & Sterling con un team formato dal partner Jacques McChesney e dagli
associate Carla Russo e Morgan Hill. Latham & Watkins ha assistito i Joint Bookrunners Morgan
Stanley e Santander e il Co­Manager Caixa Bank per gli aspetti di diritto statunitense, inglese e
spagnolo con un team formato dai partner Jeff Lawlis, Dan Maze, Ignacio Pallarés e Jordi Domínguez, e
dagli associate Matthew Schneider, Courtland Tisdale and Fernando Colomina.
TerniEnergia grazie all' assistenza di Orrick entra nel settore digital energy Orrick ha assistito
TerniEnergia spa (smart energy company del Gruppo Italeaf, attiva nei settori della produzione di
energia da fonti rinnovabili, dell' efficienza energetica, del waste e dell' energy management, quotata sul
segmento Star di Borsa Italiana) nel perfezionamento di due memoranda of understanding, finalizzati
all' acquisizione progressiva dell' intero capitale sociale di Softeco Sismat srl e Selesoft Consulting srl
dalle rispettive controllanti (66% del capitale sociale di entrambe le target da Ingefi spa e il restante 34%
da B.Soft Group srl). Attraverso queste articolate acquisizioni entreranno a far parte del Gruppo
TerniEnergia due società attive nello sviluppo e produzione di software e IT solutions destinati ai settori
delle smart grid, dell' efficienza energetica e cleantech (isole energetiche). Il team di Orrick che sta
curando l' operazione è guidato dai partner Marco Nicolini, head del corporate team italiano, e Andrea
Piermartini Rosi, in collaborazione con l' associate Alberto Coletti.
Pavia e Ansaldo e Chiomenti nella compravendita di cinque immobili Pavia e Ansaldo ha assistito Idea
Fimit sgr spa, per conto di uno dei Fondi da essa gestiti posseduto da un investitore internazionale, nell'
acquisto, per 39,3 milioni di euro, di un portafoglio di cinque immobili da Prelios sgr spa, per conto del
Fondo Tecla, ubicati sul territorio nazionale, destinati a centrali telefoniche di una primaria società di
telecomunicazioni. Pavia e Ansaldo ha assistito Idea Fimit con Fiorenza Resta e Kathleen Bucci che
hanno recentemente fatto il loro ingresso nello studio con tutto il team, mentre lo studio Chiomenti con
Filippo Cecchetti ha assistito il venditore.
Gattai Minoli Agostinelli & partners advisor di Cerved nell' operazione Major 1 Lo studio Gattai Minoli
Agostinelli & partners, con un team composto dal partner Cataldo Piccarreta e dagli associate Federico
Michelini e Flavia Quitadamo, ha assistito Cerved Information Solutions nell' acquisizione, tramite la
controllata Cerved Group, di una quota del 55% di Major 1, assistita nell' operazione da Paolo Cantore e
Marta Brichetto dello studio legale Cantore.
Grimaldi con 4AIM Sicaf nel suo debutto per la quotazione a piazza Affari 4AIM Sicaf spa è stata
assistita da Grimaldi studio legale con un team composto dai soci Paolo Daviddi e Donatella de Lieto
Vollaro, nel processo di quotazione delle proprie azioni ordinarie e warrant su Aim Italia. Il co­advisor
legale è stato Nctm, con un team guidato dal socio Lukas Plattner, mentre 4AIM Sicaf è stata anche
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
18
22 agosto 2016
Pagina 52
<­­ Segue
Italia Oggi Sette
Trasporti marittimi
seguita nell' operazione da Banca Finnat Euramerica nel ruolo di global coordinator e bookrunner,
EnVent Capital Markets Ltd che ha agito come nomad, mentre Ambromobiliare è stato il socio
promotore.
PwC Legal e Dentons a supporto nella compravendita di Micromed PwC Legal, con un team composto
da Davide Frau, Vittorio Zattra e Filippo Zucchinelli, ha assistito i venditori nella cessione di Micromed
spa, società produttrice di dispositivi elettromedicali indirizzati alla diagnosi neurofisiologica, e della sua
controllata Micromed France. L' acquirente Archimed, fondo francese di private equity specializzato nel
settore healthcare, è stato assistito dallo studio Dentons con Stefano Speroni, Pier Francesco Faggiano
e Ludovica Balbo di Vinadio. PwC ha supportato i venditori anche quale financial advisor attraverso il
team di corporate finance.
Paul Hastings nella partnership tra Colussi e Pastificio Plin Paul Hastings ha assistito il gruppo Colussi
nella definizione di un accordo di partnership con il Pastificio Plin di Villanova d' Albenga. Nello
specifico, Colussi ha acquistato da una società controllata di Groupe Carnivor la quota di maggioranza
del capitale sociale di Pastificio Plin al fine di potenziare sia l' ambito produttivo sia quello commerciale
dell' azienda.
Nell' area produttiva verrà preservata e valorizzata la grande esperienza e l' artigianalità nella
formulazione del prodotto, integrandola con nuovi investimenti per potenziarne la flessibilità e la
capacità produttiva e occupazionale. L' obiettivo dichiarato è quello di crescere e portare un' altra
«Eccellenza ligure» sulla tavola del maggior numero possibile di consumatori italiani ed esteri. Il
Pastificio Plin è specializzato nella produzione di pasta ripiena a base di carne, di verdura e di pesce.
Per Paul Hastings hanno agito il socio Paolo Manganelli e l' associate trainee Marco Lucci mentre
Pastificio Plin e Groupe Carnivor sono state assistite dallo Studio Scrocchi­Sozzi.
Gli advisor finanziari sono stati Palladio Corporate Finance per Colussi e Gobbi & Associati per
Pastificio Plin, i relativi soci di minoranza e Groupe Carnivor.
Pirola Pennuto Zei & associati advisor di Elior per l' acquisizione Hospes Elior Ristorazione spa, società
appartenente al gruppo multinazionale Elior, quotato alla borsa di Parigi, ha acquistato la
partecipazione rappresentante l' intero capitale sociale di Hospes srl, operatore veneto specializzato
nella ristorazione collettiva e aziendale, e della sua controllata Lacucinarte srl. Per il processo di
acquisizione, Elior è stata assistita dallo studio Pirola Pennuto Zei & associati, con un team guidato da
Stefano Barletta (partner) e Lorenzo Muzii (junior partner).
Dentons sottoscrive le Carte per la diversity in sette paesi europei Lo studio legale globale Dentons ha
annunciato di aver sottoscritto le Carte per la Diversity in sette Paesi europei: Germania, Francia,
Spagna, Italia, Belgio, Polonia e Repubblica Ceca, ai quali si aggiungerà il Lussemburgo nel marzo
2017. In tal modo Dentons avrà aderito a questa iniziativa in tutti gli stati europei che hanno adottato una
Carta per la Diversity e nei quali lo Studio ha una propria sede. Quanto all' Italia, la Carta per le Pari
Opportunità è una dichiarazione di intenti sottoscritta volontariamente dalle aziende per la diffusione di
una cultura aziendale e di politiche delle risorse umane inclusive.
Gabriele Ventura.
GABRIELE VENTURA
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
19
21 agosto 2016
La Sicilia Web
Trasporti marittimi
Messina
Controesodo, 90 minuti di coda per i traghetti
MESSINA ­ Per il controesodo a Messina si
registrano circa 90 minuti di coda agli
imbarcaderi delle società private di
navigazione. L' incolonnamento dei veicoli ha
raggiunto l' incrocio con la via I Settembre.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
20
21 agosto 2016
Pagina 9
L'Espresso
Trasporti marittimi
Benvenuti al Sud
Non è ancora l' operazione Husky, lo sbarco in Sicilia del
10 luglio 1943 delle truppe alleate durante la seconda
guerra mondiale, ma poco ci manca. Perché l' isola sta per
essere (pacificamente) invasa, per due volte nel giro di un
mese.
E come nel 1943, si vanno disponendo gli uomini in campo,
i generali, i colonnelli, le fanterie: ministri, parlamentari,
sindaci, presidenti di regione accompagnati da intere
divisioni di assistenti, portavoce, portaborse, giornalisti. Il
28 agosto si apre la festa nazionale dell' Unità a Catania,
nei giardini di villa Bellini: per garantire il successo dell'
evento il sindaco della città Enzo Bianco ha promesso al
Pd nazionale seimila militanti­volontari arrivati da tutta la
provincia, le riunioni organizzative vanno avanti da
settimane, con piglio militaresco. Il 24 settembre si
replicherà a Palermo con i grillini: in cartellone c' è l'
incontro nazionale del Movimento 5 Stelle. Anche in questo
caso assalto di militanti in grande stile: nel 2012 Beppe
Grillo si fece lo stretto a nuoto, ora il suo blog propone ai
partecipanti un pacchetto low cost con lo sconto del 15 per
cento sugli aerei Alitalia e sui traghetti Tirrenia, come si
conviene a un partito che governa le grandi città e che
punta a conquistare la sua prima regione. La Sicilia,
naturalmente.
I due principali partiti fanno festa in Trinacria. Mai successo
nella storia repubblicana. In 71 anni la festa dell' Unità è
scesa così a Sud solo nel 1976, quando il Pci di Enrico
Berlinguer organizzò una storica edizione a Napoli. Per
ritrovare una grande manifestazione di questo genere
bisogna tornare alla festa dell' Amicizia della Dc, nel 1987
a Palermo, segretario era Ciriaco De Mita. Non fu un'
occasione fortunata: è rimasta nelle cronache perché a
lungo la procura palermitana cercò di dimostrare che in
quei giorni avvenne l' incontro del bacio tra Giulio Andreotti
e Totò Riina, approfittando della presenza sull' isola del
ministro.
Nel 2017 si vota in Sicilia: per la regione e per il comune di
Palermo. La prova generale delle elezioni politiche dell'
anno dopo, se la legislatura arriverà a scadenza naturale,
nel 2018. Ma l' operazione Husky di Pd e M5S, settant' anni dopo la concessione dell' autonomia
regionale alla Sicilia che è a oggi il frutto più duraturo dello sbarco anglo­americano, non è solo l'
anticipo della campagna elettorale siciliana, è la spia di uno sconvolgimento che costringe a rivedere
mappe e cartine tradizionali.
Per settant' anni ogni professionista della politica, aspirante leader o analista, doveva come prima cosa
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
21
21 agosto 2016
Pagina 9
<­­ Segue
L'Espresso
Trasporti marittimi
imparare a memoria un dogma, come le tabelline delle elementari: le elezioni si vincono o si perdono al
Nord. Il Sud, come l' intendenza napoleonica, segue, è filo­governativo, per vocazione o per interesse.
Così è stato per il 61 collegi a zero della Sicilia in massa berlusconiana nel 2001.
E ancor più per i due grandi referendum della storia nazionale.
Nel 1946 le regioni del Sud votarono per la monarchia contro la Repubblica. Nel 1974 per Amintore
Fanfani contro il divorzio (con l' eccezione della Sicilia, in cui gli anti­divorzisti raggiunsero comunque il
49,5 per cento). Il cambiamento arrivava dal vento del Nord, la conservazione dal Sud. Nel 2016 la
regola potrebbe essere confermata, nel referendum sulla riforma costituzionale di autunno le regioni del
Sud potrebbero guidare il fronte del No, e dunque votare per conservare l' attuale Costituzione, ma il
segno politico sarebbe l' opposto. Non il mantenimento dello status quo ma un voto contro, il no al
governo di Matteo Renzi, la rivolta. Sarà qui, al Sud, che la battaglia sarà combattuta colpo su colpo,
come nell' Opera dei Pupi se le daranno di santa ragione.
E dire che i dati dell' economia, per la prima volta da decenni, offrono qualche segnale di ripresa. L'
istituto Svimez, che un anno fa aveva lanciato l' allarme sul «sottosviluppo permanente» del Meridione
(desertificazione industriale, crollo demografico, rischio povertà), nel rapporto dell' estate 2016 cambia
verso rispetto alle sue previsioni, «il 2015 è stato un anno eccezionale» perché la crescita del Pil nelle
regioni meridionali ha battuto quella del Nord, uno per cento contro 0,7, sono risaliti consumi e
investimenti e ci sono stati 94mila occupati in più. «Core 'ngrato», penserà dentro di sé il premier Renzi,
perché a questi risultati non corrisponde un aumento di consenso per il governo, anzi. Dalla Puglia alla
Campania alla Basilicata il Sud è una mappa di ribellioni, comitati, i No­Triv, i No­Ilva, i No­Tap,
professori che non vogliono accettare il trasferimento nelle regioni del Nord. E sindaci, presidenti di
regione, eletti a cariche istituzionali, che si mettono a capeggiare il dissenso. Contro il Pd, fuori dal Pd,
ma anche dentro.
Luigi De Magistris, appena rieletto sindaco di Napoli, da mesi si propone come leader del fronte del No,
non solo referendario. Raggiunto l' obiettivo del comune «de­renzizzato», a cavallo di ferragosto ha
spedito a Palazzo Chigi qualche messaggio di dialogo, a patto che Renzi tolga di mezzo il commissario
governativo di Bagnoli Salvo Nastasi. E ha ricominciato a parlare con il presidente campano Vincenzo
De Luca, l' unico esponente del Pd meridionale ad avere la piena fiducia del premier, il vicerè in terra di
Campania, il solo a non tradire mai sul piano elettorale (a Salerno il suo candidato Vincenzo Napoli ha
vinto al primo turno con il 70 per cento, una rarità), in ballo c' è la gestione dei fondi per le Universiadi
2019. Stringere la mano a De Magistris e eliminare Nastasi è un prezzo altissimo per Renzi, ma in
cambio il sindaco potrebbe promettere un atteggiamento più moderato quando comincerà la campagna
referendaria. Votare No, ma senza porsi alla guida (nazionale) del fronte anti­riforma.
In Puglia le prove di intesa sono già in corso da qualche settimana. Lo scontro tra Renzi e il governatore
Michele Emiliano, che è anche il leader del Pd regionale dopo esserne stato segretario, un doppio
incarico modello Renzi, aveva sfiorato il punto di non ritorno nei giorni del referendum sulle trivelle,
fortemente voluto dal presidente della Puglia. A quorum mancato Renzi andò in tv ad attaccare
frontalmente i presidenti di regione «che hanno cavalcato il referendum per una conta interna al Pd. La
demagogia non paga». Dopo molti mesi di assoluta incomunicabilità («Matteo non mi risponde al
telefono, io devo portare pazienza, sono più vecchio, lui è un ragazzo...», raccontava agli amici l' ex
magistrato), Renzi e Emiliano sono tornati a parlarsi. Tregua obbligata per via dei rispettivi incarichi
istituzionali, ma fragilissima, come si è visto dopo l' ultimo vertice sull' Ilva di Taranto, in cui Emiliano ha
minacciato di fare ricorso alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzione con lo Stato. Sul
referendum il governatore si rifugia nella richiesta di cambiamento dell' Italicum e difende la libertà di
espressione nel Pd per i sostenitori del No.
Un' altra spina nel fianco di Renzi.
De Magistris e Emiliano sono leader che raccolgono un consenso personale e provano a spenderlo sul
piano nazionale. Ma devono fare i conti con il soggetto politico che si è già dimostrato in grado di
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
22
21 agosto 2016
Pagina 9
<­­ Segue
L'Espresso
Trasporti marittimi
intercettare il voto dell' elettorato: M5S, sempre più a trazione meridionale. Il movimento fondato dal
milanese Gian Roberto Casaleggio e dal genovese Beppe Grillo è pilotato da una sorta di corrente del
Golfo, quattro componenti su cinque del direttorio sono campani, su tutti spicca Luigi Di Maio nato ad
Avellino ma di Pomigliano D' Arco, il candidato premier in pectore.
Già nelle elezioni 2013 (ormai lontane) M5S aveva raggiunto le percentuali più alte al Sud e in Sicilia:
nelle prime dieci province, sei siciliane. Oggi il meridione è il granaio dei voti del Movimento cavalca
ogni protesta e accende ogni polveriera con una presenza capillare che ha ucciso sul nascere la velleità
di Matteo Salvini di trasformare la Lega Nord in Lega Italia. M5S è una lega sud, molto più attrezzata a
intercettare e rilanciare il voto anti­governativo, senza l' impaccio dell' identità lepenista o il ricordo della
Padania.
In Sicilia i sondaggi danno largamente in testa per le regionali dell' anno prossimo, con il leader
regionale Giancarlo Cancellieri, ma avanza una candidatura al femminile, modello Raggi­Appendino, la
deputata regionale Valentina Zafarana. Uno scenario che ricorda per il Pd il disastro di Roma: c' è un
governatore uscente, Rosario Crocetta, sempre più incontrollabile, prima delle vacanze ha infiammato
una seduta della commissione Antimafia presieduta da Rosy Bindi con uno show personale. E per la
successione si affollano nel Pd i possibili candidati: il sottosegretario all' Istruzione Davide Faraone, che
da tempo gira in lungo e in largo l' isola, il sindaco di Catania Bianco, il padrone di casa della festa dell'
Unità, in caso di vittoria del sì al referendum punta anche a essere il primo presidente del nuovo Senato
delle regioni, ma prima dovrebbe essere eletto deputato regionale in Sicilia o farsi confermare sindaco.
E gli outisider: l' europarlamentare Michela Giuffrida, l' ex rettore dell' università di Palermo Roberto
Lagalla, oggi nel Cnr, un nome in grado di raccogliere consensi trasversali. Nell' isola del ministro dell'
Interno Angelino Alfano il centro­destra è un campo di Agramante. Il ritorno in Forza Italia di Renato
Schifani anticipa in Sicilia nuove fratture e scissioni e anche questa, in fondo, è una novità: alle poltrone,
ai posti di governo e di sottogoverno, non corrispondono più i voti, altrimenti l' Ncd di Alfano sarebbe un
partito di massa. Per ora, fino al referendum, l' Ncd siciliano (che equivale a quasi tutto il partito
nazionale) resterà con il Pd, poi si vedrà.
Prima per Renzi c' è il referendum. Per vincere dovrà ridiscendere la via Appia, come Paolo Rumiz nel
libro pubblicato da Feltrinelli, «via femmina» tra «tangenziali, parcheggi, supermercati, campi da arare,
cave, acciaierie». E poi andare ancora più a Sud, passare più volte lo stretto, la festa di Catania
potrebbe non bastare dove i comitati del sì sono già più di trecento, ma chissà quanti voti spostano.
Perché se invece il Meridione dovesse votare per il no, arriverebbero le dimissioni di Renzi e la nascita
di un governo istituzionale. A quel punto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella potrebbe
affidare l' incarico al presidente del Senato Pietro Grasso. Due siciliani al Quirinale e a Palazzo Chigi.
Lo stivale capovolto: benvenuti al Sud. n Ingrandimento È nel Mezzogiorno che nasce la nuova stagione
politica. Nei suoi esponenti, dal Pd al M5S. Nei suoi incontri di massa: dem a Catania, grillini a Palermo.
E proprio in Sicilia presto si vota: una prova generale delle elezioni nazionali Luigi Di Maio Tammurriata
Gialla Il possibile candidato premier di M5S è il volto di governo del movimento, chiamato a rassicurare
i moderati, ma in attesa del voto è obbligato a cavalcare ogni rivolta contro Renzi. Il sound dell' ondata
gialla 5 Stelle al Sud è il rullo del tamburello. Ingrandimento Michele Emiliano Il Capasone di Bari Un
tempo era il vaso in terracotta dei contadini che conservava vino, olio, fichi secchi. Così il governatore
pugliese Pd raccoglie tutti i movimenti di protesta e si dichiara tollerante con il No al referendum.
Capasone accogliente.
E capiente.
Rosario Crocetta Il Governatore furioso Che fa il presidente della Sicilia? Pende, come le marionette di
Palazzo Branciforte, nel cuore di Palermo. Mena fendenti a destra e sinistra, fronteggia feroci saladini
inesistenti, ma non è più il paladino del cambiamento e si agita. Come un pupo senza fili.
Luigi De Magistris Giggino Masaniello L' originale guidò la rivolta anti­fiscale contro il vicerè spagnolo e
finì male. Dopo di lui Napoli si è ribellata più volte: la rivoluzione giacobina, i moti dell' 800, l'
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
23
21 agosto 2016
Pagina 9
<­­ Segue
L'Espresso
Trasporti marittimi
insurrezione del 1943. Ora il sindaco ex pm si ripropone come capo.
Di Napoli capitale del no.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
24
21 agosto 2016
Pagina 9
L'Espresso
Trasporti marittimi
Non è ancora l' operazione Husky, lo sbarco in
Sicilia del 10 luglio 1943 delle truppe alleate ...
Non è ancora l' operazione Husky, lo sbarco in Sicilia del
10 luglio 1943 delle truppe alleate durante la seconda
guerra mondiale, ma poco ci manca. Perché l' isola sta per
essere (pacificamente) invasa, per due volte nel giro di un
mese.
E come nel 1943, si vanno disponendo gli uomini in campo,
i generali, i colonnelli, le fanterie: ministri, parlamentari,
sindaci, presidenti di regione accompagnati da intere
divisioni di assistenti, portavoce, portaborse, giornalisti. Il
28 agosto si apre la festa nazionale dell' Unità a Catania,
nei giardini di villa Bellini: per garantire il successo dell'
evento il sindaco della città Enzo Bianco ha promesso al
Pd nazionale seimila militanti­volontari arrivati da tutta la
provincia, le riunioni organizzative vanno avanti da
settimane, con piglio militaresco. Il 24 settembre si
replicherà a Palermo con i grillini: in cartellone c' è l'
incontro nazionale del Movimento 5 Stelle. Anche in questo
caso assalto di militanti in grande stile: nel 2012 Beppe
Grillo si fece lo stretto a nuoto, ora il suo blog propone ai
partecipanti un pacchetto low cost con lo sconto del 15 per
cento sugli aerei Alitalia e sui traghetti Tirrenia, come si
conviene a un partito che governa le grandi città e che
punta a conquistare la sua prima regione. La Sicilia,
naturalmente.
I due principali partiti fanno festa in Trinacria. Mai successo
nella storia repubblicana. In 71 anni la festa dell' Unità è
scesa così a Sud solo nel 1976, quando il Pci di Enrico
Berlinguer organizzò una storica edizione a Napoli. Per
ritrovare una grande manifestazione di questo genere
bisogna tornare alla festa dell' Amicizia della Dc, nel 1987
a Palermo, segretario era Ciriaco De Mita. Non fu un'
occasione fortunata: è rimasta nelle cronache perché a
lungo la procura palermitana cercò di dimostrare che in
quei giorni avvenne l' incontro del bacio tra Giulio Andreotti
e Totò Riina, approfittando della presenza sull' isola del
ministro.
Nel 2017 si vota in Sicilia: per la regione e per il comune di
Palermo. La prova generale delle elezioni politiche dell'
anno dopo, se la legislatura arriverà a scadenza naturale,
nel 2018. Ma l' operazione Husky di Pd e M5S, settant' anni dopo la concessione dell' autonomia
regionale alla Sicilia che è a oggi il frutto più duraturo dello sbarco anglo­americano, non è solo l'
anticipo della campagna elettorale siciliana, è la spia di uno sconvolgimento che costringe a rivedere
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
25
21 agosto 2016
Pagina 9
<­­ Segue
L'Espresso
Trasporti marittimi
mappe e cartine tradizionali.
Per settant' anni ogni professionista della politica, aspirante leader o analista, doveva come prima cosa
imparare a memoria un dogma, come le tabelline delle elementari: le elezioni si vincono o si perdono al
Nord. Il Sud, come l' intendenza napoleonica, segue, è filo­governativo, per vocazione o per interesse.
Così è stato per il 61 collegi a zero della Sicilia in massa berlusconiana nel 2001.
E ancor più per i due grandi referendum della storia nazionale.
Nel 1946 le regioni del Sud votarono per la monarchia contro la Repubblica. Nel 1974 per Amintore
Fanfani contro il divorzio (con l' eccezione della Sicilia, in cui gli anti­divorzisti raggiunsero comunque il
49,5 per cento). Il cambiamento arrivava dal vento del Nord, la conservazione dal Sud. Nel 2016 la
regola potrebbe essere confermata, nel referendum sulla riforma costituzionale di autunno le regioni del
Sud potrebbero guidare il fronte del No, e dunque votare per conservare l' attuale Costituzione, ma il
segno politico sarebbe l' opposto. Non il mantenimento dello status quo ma un voto contro, il no al
governo di Matteo Renzi, la rivolta. Sarà qui, al Sud, che la battaglia sarà combattuta colpo su colpo,
come nell' Opera dei Pupi se le daranno di santa ragione.
E dire che i dati dell' economia, per la prima volta da decenni, offrono qualche segnale di ripresa. L'
istituto Svimez, che un anno fa aveva lanciato l' allarme sul «sottosviluppo permanente» del Meridione
(desertificazione industriale, crollo demografico, rischio povertà), nel rapporto dell' estate 2016 cambia
verso rispetto alle sue previsioni, «il 2015 è stato un anno eccezionale» perché la crescita del Pil nelle
regioni meridionali ha battuto quella del Nord, uno per cento contro 0,7, sono risaliti consumi e
investimenti e ci sono stati 94mila occupati in più. «Core 'ngrato», penserà dentro di sé il premier Renzi,
perché a questi risultati non corrisponde un aumento di consenso per il governo, anzi. Dalla Puglia alla
Campania alla Basilicata il Sud è una mappa di ribellioni, comitati, i No­Triv, i No­Ilva, i No­Tap,
professori che non vogliono accettare il trasferimento nelle regioni del Nord. E sindaci, presidenti di
regione, eletti a cariche istituzionali, che si mettono a capeggiare il dissenso. Contro il Pd, fuori dal Pd,
ma anche dentro.
Luigi De Magistris, appena rieletto sindaco di Napoli, da mesi si propone come leader del fronte del No,
non solo referendario. Raggiunto l' obiettivo del comune «de­renzizzato», a cavallo di ferragosto ha
spedito a Palazzo Chigi qualche messaggio di dialogo, a patto che Renzi tolga di mezzo il commissario
governativo di Bagnoli Salvo Nastasi. E ha ricominciato a parlare con il presidente campano Vincenzo
De Luca, l' unico esponente del Pd meridionale ad avere la piena fiducia del premier, il vicerè in terra di
Campania, il solo a non tradire mai sul piano elettorale (a Salerno il suo candidato Vincenzo Napoli ha
vinto al primo turno con il 70 per cento, una rarità), in ballo c' è la gestione dei fondi per le Universiadi
2019. Stringere la mano a De Magistris e eliminare Nastasi è un prezzo altissimo per Renzi, ma in
cambio il sindaco potrebbe promettere un atteggiamento più moderato quando comincerà la campagna
referendaria. Votare No, ma senza porsi alla guida (nazionale) del fronte anti­riforma.
In Puglia le prove di intesa sono già in corso da qualche settimana. Lo scontro tra Renzi e il governatore
Michele Emiliano, che è anche il leader del Pd regionale dopo esserne stato segretario, un doppio
incarico modello Renzi, aveva sfiorato il punto di non ritorno nei giorni del referendum sulle trivelle,
fortemente voluto dal presidente della Puglia. A quorum mancato Renzi andò in tv ad attaccare
frontalmente i presidenti di regione «che hanno cavalcato il referendum per una conta interna al Pd. La
demagogia non paga». Dopo molti mesi di assoluta incomunicabilità («Matteo non mi risponde al
telefono, io devo portare pazienza, sono più vecchio, lui è un ragazzo...», raccontava agli amici l' ex
magistrato), Renzi e Emiliano sono tornati a parlarsi. Tregua obbligata per via dei rispettivi incarichi
istituzionali, ma fragilissima, come si è visto dopo l' ultimo vertice sull' Ilva di Taranto, in cui Emiliano ha
minacciato di fare ricorso alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzione con lo Stato. Sul
referendum il governatore si rifugia nella richiesta di cambiamento dell' Italicum e difende la libertà di
espressione nel Pd per i sostenitori del No.
Un' altra spina nel fianco di Renzi.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
26
21 agosto 2016
Pagina 9
<­­ Segue
L'Espresso
Trasporti marittimi
De Magistris e Emiliano sono leader che raccolgono un consenso personale e provano a spenderlo sul
piano nazionale. Ma devono fare i conti con il soggetto politico che si è già dimostrato in grado di
intercettare il voto dell' elettorato: M5S, sempre più a trazione meridionale. Il movimento fondato dal
milanese Gian Roberto Casaleggio e dal genovese Beppe Grillo è pilotato da una sorta di corrente del
Golfo, quattro componenti su cinque del direttorio sono campani, su tutti spicca Luigi Di Maio nato ad
Avellino ma di Pomigliano D' Arco, il candidato premier in pectore.
Già nelle elezioni 2013 (ormai lontane) M5S aveva raggiunto le percentuali più alte al Sud e in Sicilia:
nelle prime dieci province, sei siciliane. Oggi il meridione è il granaio dei voti del Movimento cavalca
ogni protesta e accende ogni polveriera con una presenza capillare che ha ucciso sul nascere la velleità
di Matteo Salvini di trasformare la Lega Nord in Lega Italia. M5S è una lega sud, molto più attrezzata a
intercettare e rilanciare il voto anti­governativo, senza l' impaccio dell' identità lepenista o il ricordo della
Padania.
In Sicilia i sondaggi danno largamente in testa per le regionali dell' anno prossimo, con il leader
regionale Giancarlo Cancellieri, ma avanza una candidatura al femminile, modello Raggi­Appendino, la
deputata regionale Valentina Zafarana. Uno scenario che ricorda per il Pd il disastro di Roma: c' è un
governatore uscente, Rosario Crocetta, sempre più incontrollabile, prima delle vacanze ha infiammato
una seduta della commissione Antimafia presieduta da Rosy Bindi con uno show personale. E per la
successione si affollano nel Pd i possibili candidati: il sottosegretario all' Istruzione Davide Faraone, che
da tempo gira in lungo e in largo l' isola, il sindaco di Catania Bianco, il padrone di casa della festa dell'
Unità, in caso di vittoria del sì al referendum punta anche a essere il primo presidente del nuovo Senato
delle regioni, ma prima dovrebbe essere eletto deputato regionale in Sicilia o farsi confermare sindaco.
E gli outisider: l' europarlamentare Michela Giuffrida, l' ex rettore dell' università di Palermo Roberto
Lagalla, oggi nel Cnr, un nome in grado di raccogliere consensi trasversali. Nell' isola del ministro dell'
Interno Angelino Alfano il centro­destra è un campo di Agramante. Il ritorno in Forza Italia di Renato
Schifani anticipa in Sicilia nuove fratture e scissioni e anche questa, in fondo, è una novità: alle poltrone,
ai posti di governo e di sottogoverno, non corrispondono più i voti, altrimenti l' Ncd di Alfano sarebbe un
partito di massa. Per ora, fino al referendum, l' Ncd siciliano (che equivale a quasi tutto il partito
nazionale) resterà con il Pd, poi si vedrà.
Prima per Renzi c' è il referendum. Per vincere dovrà ridiscendere la via Appia, come Paolo Rumiz nel
libro pubblicato da Feltrinelli, «via femmina» tra «tangenziali, parcheggi, supermercati, campi da arare,
cave, acciaierie». E poi andare ancora più a Sud, passare più volte lo stretto, la festa di Catania
potrebbe non bastare dove i comitati del sì sono già più di trecento, ma chissà quanti voti spostano.
Perché se invece il Meridione dovesse votare per il no, arriverebbero le dimissioni di Renzi e la nascita
di un governo istituzionale. A quel punto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella potrebbe
affidare l' incarico al presidente del Senato Pietro Grasso. Due siciliani al Quirinale e a Palazzo Chigi.
Lo stivale capovolto: benvenuti al Sud. n Luigi Di Maio Tammurriata Gialla Il possibile candidato premier
di M5S è il volto di governo del movimento, chiamato a rassicurare i moderati, ma in attesa del voto è
obbligato a cavalcare ogni rivolta contro Renzi. Il sound dell' ondata gialla 5 Stelle al Sud è il rullo del
tamburello.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
27
21 agosto 2016
Pagina 40
L'Espresso
Trasporti marittimi
Passaggio Locarno
Radi è stato salvato al largo della costa libica. Era partito a
luglio dal porto di Sabrata con solo i vestiti che indossava.
Non era l' Italia la sua meta, bensì Francoforte. Per uno
come lui, però, l' Europa della libera circolazione si è ormai
trasformata in fortezza. L' unica strada che gli è concessa
per raggiungere la città tedesca è quella illegale. Rispetto a
tanti suoi compagni, ha avuto fortuna. L' ha salvato l'
incontro con un medico, "passeur" per umanità. Che ha
scelto un insolito tragitto per aggirare i controlli di frontiera
in Svizzera: i traghetti c h e navigano il Lago Maggiore e
attraversano il confine senza controlli. Un viaggio che ha
permesso di superare i blocchi della polizia elvetica,
durissima nel rispedire indietro gli immigrati. Ecco il
racconto di questo incredibile viaggio.
UN ANGELO IN CAMICE BIANCO Tutto ha inizio in mezzo
al mare, a metà luglio. Alla deriva per dodici ore, fino all'
arrivo di una nave della Marina Militare italiana che trae in
salvo Radi con altre duecento persone.
Complice il bel tempo, in quei giorni monta l' onda di arrivi:
a migliaia risalgono la Penisola fino ai confini del Nord per
continuare verso Francia, Germania e Gran Bretagna. E
sbattono contro i divieti di ingresso imposti da Parigi,
Berna e Vienna. Più di tremila bloccati a Milano, 450 in
stazione a Como, mille a Ventimiglia dove si danno
appuntamento i manifestanti "No borders". Nei tafferugli di
sabato 6 agosto muore d' infarto un poliziotto. In pochi
giorni sale la tensione, si diffonde la paura. In mezzo a
questo caos, Radi non perde però la speranza. Ha 25 anni
e vuole ricominciare lontano dalla Libia in piena guerra
civile. Orfano e con un piccolo negozio ormai chiuso, ha
racimolato 1.500 dollari per raggiungere Lampedusa. Così
affronta il mare e dopo alcuni giorni viene tirato a bordo
della fregata Vergottini, una nave da guerra impegnata nel
salvataggio degli immigrati in mare.
Bagnato, impaurito e solo, al riparo nella pancia della nave,
chiede aiuto ad un medico, Rosa Maria Vitale, una
volontaria che per quattro settimane è a bordo e presta
cure sanitarie.
«L' ho incontrata mentre era all' opera, ascoltava e aiutava.
Lo faceva con tutti, era il nostro medico. Ho immediatamente sentito la sua umanità», continua Radi.
Dopo pochi giorni le loro strade si separano. Lui sbarca ad Augusta, mentre lei torna nella sua città,
Milano. E qui Radi la cerca e la ritrova. È scappato dal centro di accoglienza perché vuole andare in
Germania. Ha un compagno di viaggio, Abdoulaye anche lui libico, pochissimi soldi e nessuna voglia di
fermarsi. «È un paese bellissimo il vostro. Mi ha accolto, aiutato e sfamato ma qui ci sono poche
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
28
21 agosto 2016
Pagina 40
<­­ Segue
L'Espresso
Trasporti marittimi
opportunità per lavorare». Rosa Maria Vitale lo ascolta, capisce i suoi sogni e vuole dargli una mano.
Così pensa come aggirare i controlli via terra. Non vuole metterlo in mano ai passeur, gente senza
scrupoli che approfitta del dramma per arricchirsi imponendo tariffe esose, trasbordi attraverso i boschi
o viaggi tremendi stipati a bordo di furgoni.
C' è una rete informale, qualcuno le consiglia di passare dal Piemonte. «Quattro settimane a curare
donne, bambini e uomini sono state così intense e mi hanno segnato che mi sembra ingiusto non dargli
la possibilità di un nuovo inizio. Lo so, è solo un piccolo contributo ma non ho paura di rischiare un'
accusa di favoreggiamento dell' immigrazione clandestina.
Hanno l' età dei miei figli e io mi aspetto che nella stessa situazione qualcuno faccia lo stesso», dice il
medico.
Decide allora di sfidare il destino, aggirare i controlli e spacciarsi per turista, insieme ai due profughi.
Destinazione Francoforte. Sono 850 chilometri da Milano. Vitale decide di provarci passando dal Lago
Maggiore. Preso d' assalto da 4 milioni di turisti ogni anno, ci si muove a bordo di traghetti per visitare
le isole Borromee, Arona, Stresa, Angera e Cannobio.
Mete che hanno un grande pregio: collegano le due sponde (Lombardia e Piemonte) con la cittadina
elevetica di Locarno senza bisogno di mostrare il passaporto. Durante la guerra, la Svizzera era un
miraggio di salvezza per oppositori e intere famiglie di ebrei. Chi accompagnava i gruppi in fuga tra le
montagne lo faceva per convinzione antifascista o per solidarietà umana. Settanta anni dopo, lo stesso
tragitto viene fatto per salvare gli immigrati in fuga dai loro paesi in guerra.
LA "GITA" SUL LAGO MAGGIORE È giovedì 11 agosto. Si parte alle 8 del mattino da Milano. Fino a
mercoledì non ci sono traghetti da Arona per Locarno durante la mattina. Poi il servizio è invece
regolare: 4 ore e 15 minuti per risalire tutto il lago e arrivare fino in Canton Ticino.
Mancano 76 chilometri per sbarcare nella terra promessa e continuare il viaggio. Qui non ci sono
barconi, come nel Mediterraneo: solo turisti desiderosi di bellezza e paesaggi mozzafiato. Basta poco a
confondersi tra gruppi di pensionati in gita, famiglie con tutto il necessario per il pic­nic. Radi e
Abdoulaye hanno due piccole borse con qualche vestito donato dai volontari. Ai piedi hanno entrambi
un paio di infradito, indossano pantoloncini e maglietta. Sono arrivati fin qui con niente e continuano
senza mangiare e bere. I biglietti li paga il medico: andata e ritorno per tutti, per non destare sospetti.
Costa trenta euro e cinquanta. A bordo anche i due ragazzi fanno le foto di rito, come se fossero turisti
in gita.
TRA SELFIE E TURISTI L' arrivo a Locarno è nel primo pomeriggio. Come previsto.
allo sbarco nessuno chiede i documenti. Non c' è neppure la polizia. Solo il personale della società di
navigazione.
La città è un trionfo di sole e colori. Fino al 13 agosto va in scena il film festival, uno degli appuntamenti
clou dell' estate che attira migliaia di appassionati nelle proiezioni en plein air della centralissima piazza
Grande.
Poco distante c' è la stazione, la meta di questa operazione umanitaria. I biglietti costano cari per
raggiungere la Germania: 182 euro a testa. E un solo treno. Non c' è altra scelta. Come per voli i low
cost le tariffe migliori vanno acquistate con un pò di tempo di anticipo. La spedizione non ha tempo da
perdere. Rosa Maria Vitale ne prende due distinti e separati: in caso di controlli a Radi non hanno preso
le impronte ad Augusta mentre ad Abdoulaye a Lampedusa è stato schedato. E quest' ultimo rischia di
essere rimandato in Italia, primo paese di arrivo in Europa e dove dovrebbe aspettare lo status di
rifugiato. Mancano ancora 7 ore e mezzo di viaggio. Seicento chilometri.
Cambio a Basilea e poi dritti fino alla capitale finanziaria della Germania. Arriveranno prima di
mezzanotte. Hanno un contatto con la cugina di Abdoulaye, le ha scritto via Facebook e attende
risposta. «Good luck, Inshallah», salutano commossi i ragazzi. Poi salgono in carrozza senza voltarsi.
All' una di notte arriva un messaggio: «Siamo arrivati.
Ce l' abbiamo fatta».
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
29
21 agosto 2016
Pagina 40
<­­ Segue
L'Espresso
Trasporti marittimi
MICHELE SASSO
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
30
21 agosto 2016
Messina Ora
Trasporti marittimi
Controesodo a Franzopoli: traffico in tilt verso la
rada S. Francesco, deserti i traghetti Fs ­
MessinaOra.it
Controesodo a Franzopoli: traffico in tilt verso
la rada S. Francesco, deserti i traghetti Fs 21
agosto 2016 20 di Palmira Mancuso ­ I
messinesi volevano i "giochi i focu". Eccoli
serviti. E servili. Non basta il bollino rosso a
giustificare il caos del controesodo. Non basta
il bollino nero a giustificare le lunghe ore sotto
il sole a cui sono stati costretti gli automobilisti
incolonnati per uscire dall' autostrada, e
indirizzati all' imbarcadero della rada San
Francesco. E se ormai ci siamo rassegnati allo
smantellamento delle Ferrovie politicamente
condotto, ridimensionamento dopo
ridimensionamento, a tutto vantaggio del
monopolista, ci chiediamo come mai, siamo
pronti a liquidare la paralisi di una città con "l'
impreparazione". Da dieci anni a questa parte
non sono serviti gli appelli di chi chiedeva
almeno una cartellonistica adeguata:
indicazioni per decongestionare il traffico sul
Boccetta avvisando di uscire a Messina
Centro, ed esempio. Una città ostaggio del
traghettamento. Pronta a dimenticare già il
prossimo ottobre, alla scadenza della
concessione della rada , di questi giorni in cui
dallo svincolo Boccetta al viale della Libertà
(mai nome fu più amaramente sarcastico)
Messina altrimenti detta Franzopoli è un unico,
cocente, intasato corridoio di asfalto e cemento per TIR e macchine dirette all' imbarcadero privato. Per
i messinesi alla guida, divenuti intralcio per i ferry boat, al danno del rimanere intrappolati, la beffa di
multe con l' eyescout che hanno immortalato chi posteggiava in doppia fila. E il "traffico intenso" è
previsto per tutto il weekend. Ci piacerebbe usare l' ironia di Bellavista, ma nemmeno la poesia ci salva.
Ci avrebbe salvato il secondo approdo a regime e un' amministrazione capace di gestire un
controesodo che non è l' arrivo dei marziani. Con un investimento pubblico le ricchezze generate dall'
attraversamento resterebbero alla città e non ad un gruppo privato. A loro i profitti, alla città lo smog ed
il caos. No, e i fuochi d' artificio alla Vara (quasi stavamo per dimenticare). Il vero problema è che
abbiamo perso la capacità di immaginare la Rada senza traghetti: ci hanno educato così. Ci hanno
convinti che attraversare lo Stretto nel punto che fino agli anni 60 era il mare dei messinesi (coi suoi lidi
e il ristorante Miramare dove anche la notte si mangiava il pesce) è il modo più veloce e quindi più
conveniente di raggiungere la Calabria. Certo. Per chi? Aspettare la media di tre ore ore imbottigliati e
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
31
21 agosto 2016
<­­ Segue
Messina Ora
Trasporti marittimi
senza che nemmeno la protezione civile fosse stata allertata, o la prefettura abbia predisposto degli
interventi per assicurare ai malcapitati di passaggio sullo Stretto, un minimo di confort. Vedere che in
via Campo delle Vettovaglie la calma piatta avvolge con la canicola il piazzale deserto, e i traghetti Fs
partono quasi vuoti, piuttosto svuotati dell' idea di servizio pubblico e redditizio. Avere una concessione
significa garantire efficienza, perché le code intasano un' intera città e la sua economia: e con cinque
invasature in regime di monopolio alla rada di San Francesco, se si formano tali file è perché non si
hanno abbastanza navi in linea. Ma c' è anche altro. C' è un problema di sicurezza che tutti sembrano
non vedere, e di cui chiede conto, mettendoci la faccia, il Comitato la Nostra Città che in una lettera al
Comandante della Capitaneria di Porto ha chiesto "di conoscere se vi siano in atto controlli sulle navi
Cartour" facendo seguito alla segnalazione di molti cittadini che chiedono se il "numero di passeggeri
ospitati in questo periodo di massimo afflusso delle auto sulle navi superi di molto il limite previsto dalle
attuali tabelle di armamento". "Lo scorso 11 agosto chiedevamo al comandante del porto di Messina di
essere informati in ordine al rispetto dei livelli di sicurezza minimi praticati dalla flotta Cartour ­ dichiara
Saro Visicaro, voce nel deserto della politica sul fronte antitir ­ Il suo ostinato silenzio ci preoccupa e
induce a pensare a due eventualità : 1) La Capitaneria non controlla il rispetto delle norme di sicurezza
sulle navi Cartour; 2) Le navi Cartour oltrepassano i livelli di sicurezza con gravissimo pregiudizio per
coloro che navigano nello Stretto." (l' immagine "pop" in apertura si riferisce all' imbarcadero di Villa San
Giovanni ed è tratta dal web)
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
32
21 agosto 2016
Askanews
Porti
Palinuro: recuperato corpo di uno dei sub,
individuato un secondo
Mentre proseguono le operazioni per cercare il terzo
Roma, 21 ago. (askanews) ­ E' stato
recuperato il corpo di uno dei tre sub
intrappolati la mattina di venerdì scorso nei
pressi delle Grotte di Punta Iacco a Palinuro,
nel Cilento, mentre procedono le "operazioni
per effettuare il recupero" di un secondo corpo
e "la contestuale ricerca" del terzo. Lo riferisce
da Palinuro il Capitano di fregata Alberto
Mandrillo in servizio presso la Capitaneria di
porto d i S a l e r n o . L ' o p e r a z i o n e v e d e
impegnate diverse motovedette della Guardia
Costiera: un pattugliatore da Capitaneria di
porto d i Napoli, un' altra motovedetta da
Salerno, una terza da Agropoli, nonché le
motovedetta già di stanza presso Palinuro e,
infine, un mezzo aereo proveniente da
Pescara. Le immersioni sono condotte dal
nucleo speleosub dei Vigili del fuoco. Il
recupero dei corpi dei tre sub è reso difficile
dalla "conformazione complessa" del fondale
marino e dalla "scarsa visibilità" causata dal
limo presente in mare.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
33
21 agosto 2016
Catania Today
Porti
Guardia costiera intercetta barca in zona interdetta
alla navigazione
Guardia costiera intercetta barca in zona
interdetta alla navigazione Navigavano all'
interno della zona di massima protezione di
un' area marina protetta Redazione I più letti di
oggi 1 Viale Kennedy, un' auto si ribalta: ferito
il conducente Un veivolo del nucleo aereo di
Catania impegnato nelle consuete attività di
vigilanza e pattugliamento, ha intercettato ieri
pomeriggio all' interno della zona di massima
protezione dell' area marina protetta "Isole
Egadi", ad ovest dell' Isola di Marettimo ­ una
barca da diporto in navigazione. L' equipaggio
ha contattato la capitaneria di porto di Trapani,
che ha disposto l' immediato invio in zona di
un battello veloce. Quest' ultimo ha proceduto
all' identificazione del responsabile che è stato
così denunciato.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
34
22 agosto 2016
Pagina 13
Gazzetta del Sud
Porti
L' intervento del senatore di Area popolare­Ncd
Mancuso: «La riforma dei porti vanificata Bisogna
riprenderne lo spirito originario»
Secondo il parlamentare la scelta degli 8 sistemi portuali era quella giusta
«Il Piano nazionale della portualità è stato
bloccato dalle logiche localistiche, occorre
assolutamente ragionare in sinergia per
essere competitivi». A sostenerlo è il senatore
Bruno Mancuso che interviene su un tema che
tornerà a essere cruciale nei prossimi mesi.
«Nell' agosto del 2014 ­ afferma il
parlamentare di Area popolare ­ avevo
valutato positivamente il Piano nazionale della
Portualità e della Logistica proposto dall' allora
ministro per le Infrastrutture Lupi. Piano che si
fondava, allora come oggi, su una logica di
sistema che prevedeva otto sistemi portuali in
tutta Italia compreso quello definito "Calabro e
dello Stretto", per essere competitivi con i porti
che hanno impianti infrastrutturali importanti. A
distanza di due anni, a causa di localismi che
hanno fatto proliferare i sistemi portuali a 15,
tale Piano non è diventato ancora operativo,
ed il ritardo accumulato non fa altro che
accentuare le difficoltà del settore in
generale».
Per non vanificare, dunque, lo spirito originario
della riforma, secondo Mancuso, « va ripresa
la filosofia ispiratrice del Piano, con l'
individuazione non più di Port Authority ma di
Sistemi portuali, i cui singoli porti strategici
debbono superare la pur importante "valenza
locale" e ragionare in termini di sistemi per aree portuali diverse, vicine e complementari. A tale logica
credo sia riferita la scelta fatta dal Governo nazionale di individuare, quali snodi di tali sistemi territoriali
portuali ­logistici, i porti cosiddetti "core" della rete europea Ten ­T, come il porto di Gioia Tauro (anche
per la profondità delle acque, con possibilità di ospitare le grandi portacontainer provenienti dall' Asia),
tenendo però nella dovuta considerazione i porti definiti "comprehensive", quale quello di Messina.
Di fronte ad un disegno che conduce i singoli porti di rilevanza nazionale ad essere co munque parti di
un sistema, bisognerebbe dire con grande onestà intellettuale ­ prosegue Mancuso ­ che se non si vuole
fare parte del Sistema Mar Tirreno meridionale e dello Stretto, individuato dal Piano, si dovrebbe
necessariamente fare parte del sistema limitrofo, Sicilia orientale, con Augusta capofila e Catania
(neanche porto comprehensive) che, per motivi geopolitici, farebbe la parte del leone, essendo inoltre in
competizione su diversi settori con Messina e Milazzo. In tale contesto si inserisce la nomina di
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
35
22 agosto 2016
Pagina 13
<­­ Segue
Gazzetta del Sud
Porti
commissario per sei mesi del già presidente De Simone, con riferimento alle procedure amministrative
relative a Tremestieri, e la preannunciata richiesta di deroga da parte del presidente della Regione
Crocetta che consentirebbe una autonomia amministrativa e contabile mediante la quale potrebbero
essere investiti nel territorio i fondi del più volte richiamato "tesoretto", e portare a compimento i progetti
di riqualificazione dell' area della Fiera e della Zona falcata oltre ai lavori avviati al porto d i Milazzo.
Invece di pensare in prospettiva ­ conclude Mancuso ­ a logiche autoreferenziali, che, come stato
giustamente osservato recentemente dai professori Limosani e Fera, potrebbero portare a forme di
autoesclusione tra i vari sistemi, sarebbe opportuno cominciare a ragionare in termini di sinergia tra due
sistemi portuali logistici, quello del Mar Tirreno meridionale e dello Stretto e quello della Sicilia
Orientale, che hanno tutto l' interesse a creare raccordi per cercare di essere competitivi con i sistemi
portuali del Nord Italia, all' insegna di quei grandi numeri che potrebbero derivare dalla valorizzazione
di un importante snodo strategico quale quello tirreno­ioni co».3(l.d.)
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
36
22 agosto 2016
Pagina 14
Gazzetta del Sud
Porti
Molo Marconi
Sbarcano 347 migranti Molti i minori soccorsi in mare
La nave norvegese "Siem Pilot" ha fatto tappa,
ieri mattina, al porto peloritano con a bordo
347 migranti. Ha trasportato, tra le altre cose,
numerosi minori, ben 146, oltre a 21 donne. Gli
extracomunitari provenivano in prevalenza da
varie zone dell' Africa subsahariana e sono
stati salvati nei giorni scorsi in differenti
operazioni di soccorso nel Canale di Sicilia.
Come ormai consuetudine, i migranti sono
stati accolti al molo Marconi del porto d a
medici dell' Azienda sanitaria provinciale,
Croce rossa italiana e volontari di associazioni
umanitarie, che, insieme agli uomini della
Capitaneria d i porto e alle forze dell' ordine,
hanno prestato loro una prima assistenza
sanitaria, aiutando quanti erano stremati dal
caldo e dalla stanchezza e per questo neppure
in grado di scendere dalla nave d a s o l i .
Appena sbarcati a Messina, i profughi sono
stati rifocillati con acqua e cibo.
Successivamente, sono stati trasferiti al centro
di accoglienza dell' Annunziata e all' ex
caserma di Bisconte per le operazioni di
identificazione e foto ­segnalamento a cura
della polizia scientifica. Tocca invece alla
Squadra mobile individuare gli eventuali
scafisti. Il precedente sbarco nella città dello
Stretto si è verificato pochi giorni fa, con l'
arrivo di quasi 250 stranieri.3.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
37
22 agosto 2016
Pagina 2
Gazzetta del Sud (ed.
Reggio Calabria)
Porti
Sui manifesti in tutto il borgo campeggia la foto del "padre" dell' Unione
Benvenuta Europa: speriamo che Altieri Spinelli li
illumini
Controlli accuratissimi su documenti e bagagli a chiunque soggiorni
Luca Laviola VENTOTENE (LATINA)
«Benvenuta Europa». Una locandina attaccata
al muro con la foto di Altiero Spinelli già
anziano, seduto e con ilbastone da passeggio,
che guarda lontano.
Sull' isola del manifesto federalista vengono
accolti così i turisti che sbarcano a Ventotene
alla vigilia del vertice Renzi ­Merkel ­Hollande.
«Benvenuta Europa», appare quasi come un
auspicio, in attesa che sulla portaerei Garibaldi
i tre leader provino a rianimare l' Unione.
Ventotene, nemmeno 800 abitanti l' anno,
alcune migliaia d' estate. Sull' isola Matteo
Renzi, Angela Merkel e François Hollande è
previsto che faccia no appena una puntata per
l' omaggio alla tomba di Spinelli.
Ma Ventotene è presidiata da forze dell' ordine
e servizi segreti, con l' allerta terrorismo al
livello 2 per i capi di governo di tre Paesi già
colpiti duramente o potenziale obiettivo dell'
Isis.
Centinaia gli uomini impiegati, ma ieri al porto
e nella piazzetta centrale del Municipio la loro
presenza è discreta: qualche auto, pochi
uomini. «Ce ne sono tanti in borghese, da
giorni ­ di cela cameriera del bar Da Verde ­.
Turisti e residenti sono un po' infastiditi».
I controlli accurati di polizia, carabinieri e
guardia di finanza si svolgono in partenza, come all' imbarco dell' aliscafo da Formia, il porto i n
provincia di Latina dal quale si può raggiungere Ventotene. «Guardi pure bene», sorride conciliante un
turista al poliziotto con il metal de tector portatile. I bagagli vengono aperti e setacciati, fotografati i
documenti, indispensabili negli ultimi giorni per acquistare il biglietto della nave.
Una sorta di schedatura per sapere chi arriva sull' isola. «Non sai che ci hanno fatto, hanno guardato
dappertutto», dice una donna al telefono una volta a bordo. Sulla nave due finanzieri in tenuta da
vacanza si mescolano ai pochi passeggeri. All' arrivo sull' isola un carabiniere passa il body scanner su
un paio di persone, a campione.
Oggi la Garibaldi attraccherà al largo, davanti alla costa di Ventotene, non lontano dall' isolotto di Santo
Stefano che la guarda, con l' imponente edificio del carcere borbonico. I curiosi sperano di potersi
affacciare dai tornanti dolci del borgo e scattare foto alla nave ammiraglia del vertice. Un po' come per il
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
38
22 agosto 2016
Pagina 2
<­­ Segue
Gazzetta del Sud (ed.
Reggio Calabria)
Porti
relitto della Costa Concordia al Giglio, ma con uno spirito che ci si augura diverso. «Sarebbe bello che
qui trovasse nuova linfa lo spirito europeo ­ dice Andrea, studente di Scienze politiche in vacanza ­. Ma
ci credo poco. Speriamo che il fantasma di Spinelli li illumini...».
Pochi i turisti stranieri in giro per Ventotene, molti i romani e i napoletani. Greta è tedesca e auspica che
Frau Merkel conceda più flessibilità a Renzi per la crescita economica. «Ma il destino dell' Unione si
gioca molto anche sui migranti e sul terrorismo ­ dice ­. Lì perdiamo o rafforziamo la nostra anima».
Spinelli guarda lontano dal manifesto. "Benvenuta Europa», da Ventotene a due uomini e una donna,
oggi, su una portaerei in mezzo al mare.1.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
39
22 agosto 2016
Pagina 13
Gazzetta del Sud (ed.
Reggio Calabria)
Porti
Un settore che paga pesantemente dazio soprattutto per la carenza di infrastrutture
La nautica da diporto non prende il largo
In Calabria 5mila posti ­barca lungo oltre 800 chilometri di costa, in Liguria (270 km)
sono 24mila!
Ci sono cifre che, da sole, dicono molto. A
volte tutto. Il caso del numero di posti ­barca
"regolari" dislocati lungo gli 821 chilometri di
coste calabresi è uno di questi.
Complessivamente sono poco più di 5mila,
una media dunque di 6­7 posti ­barca per
chilometro. Per capire quanto (pochi,
pochissimi) siano, serve un elemento di
raffronto: e così ecco che tutto assume una
diversa lu cese si pensa che la Liguria ­altra
regione largamente bagnata dal mare, come la
nostra, ma con una linea di costa nettamente
inferiore alla Calabria ­ ne ha oltre 24mila!
Come dire: un' offerta quasi cinque volte
superiore a quella calabrese con una costa
(circa 270 chilometri) che appena è un terzo
della nostra.
Ecco che in queste condizioni quando si parla
d i porti turistici e di nautica da diporto in
Calabria parlare di una situazione
generalizzata di sofferenza appare davvero
poco più che un eufemismo. Il ritardo rispetto
alle altre aree del Paese ­ non solo quelle
"forti" come la Liguria ma anche quelle che
arrancano in fondo alla classifica come la
vicina Sicilia ­ è quasi abissale. Se poi si
pensa che nei 5mila posti ­barca "regolari"
oggi disponibili si trova tutto il ventaglio di
opportunità esistenti (e dunque si va dai semplici campi ­boe privi di qualsiasi servizio di supporto ai
più attrezzati e rinomati ­ sì, ci sono anche questi! ­ porti turistici e yacht club) ecco che questi stessi
numeri assumono una forza ancora più dirompente.
Il capitano di vascello Giancarlo Russo da poco meno di due mesi ha assunto la guida della Direzione
marittima della Calabria e della Basilicata Tirrenica.
«Che ci troviamo in presenza di un comparto nel quale ci sono considerevoli potenzialità inespresse
appare evidente ­ ha spiegato ­.Escludendo il porto di Gioia Tauro (dove pure all' interno c' è anche una
piccola area che ospita poco più di un centinaio di imbarcazioni da diporto; ndr), abbiamo un sistema
articolato su quattro porti maggiori ­ Reggio, Vibo, Crotone e Corigliano e una serie di soluzioni
diversificate. Tutto ciò riflette anche uno sviluppo differenziato che ha certamente nel Vibonese le sue
punte di eccellenza, una sorta di isola felice. Nel Crotonese il porto di Le Castella appare tra quelli che
riescono a dare migliori risposte al diportista, come Roc cella nel Reggino. Si tratta soltanto di esempi,
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
40
22 agosto 2016
Pagina 13
<­­ Segue
Gazzetta del Sud (ed.
Reggio Calabria)
Porti
chiaramente per nulla esaustivi, certo non una classifica».
Criticità diffuse Il problema dei problemi, quello generalizzato, è rappresentato dall' insabbiamento. «In
alcuni casi ­ ha spiegato ancora il capitano di vascello Giancarlo Russo ­ sono sufficienti periodici
interventi di manutenzione per liberare l' imboccatura e i fondali».
Ma se queste operazioni non vengono effettuate con la dovuta periodicità ­ o al verificarsi dell'
evenienza ­ tutto diventa più difficile e l' operatività di questi (già pochi) scali si riduce ulteriormente. In
tal senso la plastica rappresentazione della portualità "negata" in Calabria è rappresentato dal porto di
Saline Joniche con una spessa lingua di sabbia che, ormai da tempo, ha completamente ostruito l'
imboccatura.
Lavori in corso In tre porti ­ quelli di Villa San Giovanni, Diamante e Catanzaro Marina ­ sono aperti e
programmati dei "cantieri". Ma la necessità di interventi riguarda gran parte degli attuali 23 porti e
approdi. «Ci sono strutture che si presentano in condizioni ottimali­ ha concluso il Direttore marittimo
della Calabria e Basilicata tirrenica ­ e altre che invece reclamano interventi anche radicali».
Tutto ciò si coniuga con una qualità dei servizi all' utenza che ha necessità di puntare su standard
sempre più elevati. Ed a volte basterebbe davvero assai poco: evitare che magari, durante la
(sacrosanta) pausa pranza, le colonnine di erogazione del carburante in un alcuni scali rimangano
chiuse...3.
ALDO MANTINEO
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
41
22 agosto 2016
Pagina 16
Gazzetta del Sud (ed.
Reggio Calabria)
Porti
Inquinamento a San Ferdinando
"Canalone dei veleni" Si susseguono vertici e
sopralluoghi nel sito
Il Pci è assai critico: «Solo impegni formali ma non sostanziali»
Pasquale Loiacono SAN FERDINANDO
Ennesimo sopralluogo ieri mattina nella zona
di quello che è stato ormai consegnato ale
cronache come il "canalone dei veleni". Alla
presenza del tecnico comunale De Masi, i
tecnici delle ditte incaricate di stilare un
preventivo di spesa per gli interventi di
bonifica dell' area, hanno effettuato una
ricognizione nel sito, indispensabile appunto
per mettere poi nero su bianco una proposta
operativa.
A conclusione di questo nuovo sopralluogo ­
quasi seguendo ormai un più che collaudato
modulo operativo ­ si è svolta l' ennesima
riunione al Municipio col commissario
straordinario Francesco Greco, per definire
competenze, modi e tempi degli interventi
idonei a smaltire i rifiuti speciali ancora
giacenti nel sito adiacente alla recinzione del
porto, a distanza di una decina ­quindicina
metri dalla battigia. Intervento questo
necessario per scongiurare il pericolo che, in
caso di avverse condizioni atmosferiche, i
liquami tossici si riversino in mare.
Cammino difficile Dopo il Tavolo tecnico
coordinato dall' assessore regionale Antonella
Rizzo, il Comitato popolare "7 Agosto" per la
bonifica totale del "canalone, situato al confine
tra il porto di Gioia Tauro e il territorio del comune di San Ferdinando, ha reso noto con un proprio
documento di aver assistito sabato "al sopralluogo sul posto della società individuata in via
emergenziale per un forte intervento alla foce". Il Comitato parla comunque di «fallimento della strategia
di azione preventivamente elaborata per via delle condizioni del luogo differenti da quelle prospettate».
Nella nota si legge anche che «gli attivisti sono stati costretti a confrontarsi con un' unità di crisi
comunale del tutto astratta e con la conclamata distanza dei tecnici regionali incaricati di coordinare le
attività di bonifica; fattori questi che, anche in uno alla rabbia accumulata in numerosi giorni di presidio
permanente, per l' insensibilità istituzionale, stavano per condurre il Comitato all' adozione di forme di
protesta eclatanti tuttora non accantonate».
Le reazioni Sulle problematiche relative al "canalone" si registra anche un intervento della Federazione
del Pci. «Un atteggiamento burocratico, fatto di impegni solo formali ma non sostanziali delle Istituzioni
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
42
22 agosto 2016
Pagina 16
<­­ Segue
Gazzetta del Sud (ed.
Reggio Calabria)
Porti
pubbliche (Comune, Regione, Enti regionali all' Ambiente) ha fatto sì che, invece di intervenire con
immediatezza ed effettuare le opere di bonifica ­ scrive tra l' altro, in una nota il segretario provinciale
Lorenzo Fascì­il problema si è trascinato per giorni, per settimane, per mesi ed ancora oggi non ha
trovato soluzione».
Infine, con riferimento al secondo Tavolo tecnico coordinato dall' assessore regionale all' Ambiente
Antonella Rizzo, tenutosivenerdì scorso al Municipio, Fascì osserva che si è tenuto «un mese e mezzo
dopo l' avvio dell' allarme ambientale».4.
PASQUALE LOIACONO
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
43
22 agosto 2016
Pagina 12
Giornale di Sicilia (ed.
Agrigento)
Porti
Cattolica, le mareggiate continuano a fare paura
Partono gli interventi
Via al taglio degli alberi per fare fronte all' erosione
L' erosione ha disseminato nei giorni scorsi sul
litorale decine di alberi sradicati dalla pineta,
tronchi enormi e rami che rendono
impraticabile la terza spiaggia.
Calogero Giuffrida OOO Si cerca di correre ai
ripari ad Eraclea Minoa, al via oggi i lavori per
rimuovere i pericoli presenti in un ampio tratto
di spiaggia recentemente colpito dalle
mareggiate.
L' erosione che avanza inesorabilmente ormai
da anni ha disseminato nei giorni scorsi sul
litorale, in buona parte assottigliato, decine di
alberi sradicati dalla pineta, tronchi enormi e
rami che rendono sostanzialmente
impraticabile la terza spiaggia e che
rappresentano un pericolo per l' incolumità di
bagnanti e turisti.
Dopo un sopralluogo congiunto di guardia
costiera, corpo forestale, polizia municipale,
sindaco e tecnici del comune, la capitaneria di
porto di Porto Empedocle ha emesso un'
ordinanza con la quale vieta, fino alla
cessazione del pericolo, la balneazione, la
navigazione, l' ancoraggio, la pesca e ogni
altra attività di superficie e subacquea nel
tratto di mare della cosiddetta «terza
spiaggia» che va dallo stabilimento balneare
Lido Bellevue ­ il cui chiosco è stato danneggiato e smontato a causa delle mareggiare dei giorni ­ a
Capo Bianco per una distanza di 50 metri dalla costa. L' amministrazione comunale sta già
provvedendo all' installazione della recinzione per impedire l' accesso nell' area interessata.
«L' erosione costiera è un problema serio in tutta la provincia, ma ad Eraclea Minoa ­ ha scritto su
Facebook il responsabile di Mareamico Agrigento Claudio Lombardo ­ ha raggiunto livelli intollerabili
che hanno costretto la capitaneria di porto ad emettere un' ordinanza di divieto di transito e balneazione,
dagli anni '80 ad oggi si sono persi almeno 120 metri di spiaggia».
«Tra lunedì e martedì ­ ha detto il sindaco di Cattolica Eraclea Nicolò Termine ­ saranno rimossi gli
alberi che è possibile rimuovere perché sono in superficie. Per i tronchi e i rami sommersi in acqua o
sotto la sabbia al momento non è possibile intervenire, ma saranno rimossi non appena riemergeranno.
Stiamo cercando di risolvere la situazione di urgenza ­ ha spiegato il primo cittadino ­ per rimuovere i
pericoli per l' incolumità pubblica, ma quello dell' erosione costiera ad Eraclea Minoa ­ ha sottolineato ­
è un problema cronico che cerche remo di affrontare in sinergia con l' assessorato regionale al Territorio
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
44
22 agosto 2016
Pagina 12
<­­ Segue
Giornale di Sicilia (ed.
Agrigento)
Porti
e Ambiente». Vero è che c' è un progetto anti erosione e per la tutela del costone di Capo Bianco che
prevede la realizzazione di tre barriere sommerse (due di 530 metri, un' altra di 720) posizionate a 70
centimetri sotto il livello del mare e il ripascimento della spiaggia (costo complessivo 9 milioni di eu ro
circa), ma è vero anche che la situazione è ingarbugliata dal punto di vista tecnico ­burocratico e
dunque ancora non c' è il libera della Regione siciliana ai finanziamenti. «Vedremo, in sinergia con l'
assessorato regionale al Territorio e l' Ambiente ­ ha detto il sindaco Nicolò Termine ­ quale può essere
la soluzione migliore per intervenire a tutela della spiaggia, se andare avanti con il progetto già
presentato facendo delle modifiche o se presentare un nuovo progetto. Intanto, ho già chiesto al
dirigente dell' ufficio tecnico di preparare una relazione approfondita sia sulle criticità del progetto già
presentato sia sulla situazione attuale ad Eraclea Minoa dopo le mareggiate dei giorni scorsi».
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
45
22 agosto 2016
Pagina 12
Giornale di Sicilia (ed.
Caltanissetta­Enna)
Porti
O Gela
Cumuli di rifiuti dati alle fiamme O ella notte
OOO I vigili del fuoco la scorsa notte sono
dovuti intervenireper spegnere un rogo
appiccato a cumuli di rifiuti. L' incendio si è
propagato sul lungomare Federico II di Svevia,
nei pressi del porto Rifugio, a Gela. Le fiamme
sono state appiccate alle prime luci dell' alba.
A lanciare l' allarme sono stati i militari della
capitaneria d i porto che hanno sollecitato l'
arrivo dei vigili del fuoco.
La situazione è tornata alla normalità dopo
pochi minuti.
(*LUMA*)
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
46
22 agosto 2016
Pagina 12
Giornale di Sicilia (ed.
Siracusa­Ragusa)
Porti
Augusta, 576 migranti e un altro cadavere
Un giovane somalo è l' ennesima vittima dei viaggi della speranza: il decesso causato
dalle esalazioni di idrocarburi IN BREVE
Tra i migranti giunti ieri al porto anche una
donna in gravidanza che è stata trasportata all'
ospedale di Lentini.
Due giovani nigeriani invece sono stati
trasferiti al «Muscatello» per dissenteria e
problemi respiratori.
Cettina Saraceno OOO Aveva l' apparente età
di diciannove anni e scappava dalla povertà
della Somalia il giovane migrante arrivato
cadavere ieri mattina, intorno a mezzogiorno,
al porto commerciale di Augusta con la nave
della Marina militare «Sirio» che ha soccorso
in totale 576 disperati provenienti da Mali,
Senegal, Costa D' Avorio, Nigeria e
Bangladesh. Dalla prima ispezione cadaverica
effettuata sulla nave d a l m e d i c o l e g a l e
Francesco Coco, nominato dal magistrato di
turno della procura di Siracusa, Giancarlo
Longo, il giovane sarebbe morto per asfissia
dovuta alle esalazioni di idrocarburi, che non
gli avrebbero dato scampo e che avrebbe
respirato durante il viaggio della speranza.
Il diciannovenne era, infatti, stipato in un
gommone partito l' altro ieri dalla Libia, tra
Tripoli e Sabrata, così come tutti gli altri sei
natanti, quattro gommoni e due barchini,
intercettati dai soccorritori e quando è stato
recuperato era già morto ed è stato trovato disteso sul fondo del gommone. Il suo corpo è stato
trasferito all' obitorio del cimitero di Siracusa dove oggi il medico legale effettuerà eventuali altri
accertamenti e si deciderà se fare o meno l' autopsia.
Insieme al giovane somalo l' equipaggio della nave «Sirio» aveva recuperato in totale 576 migranti che
erano stati intercettati e soccorsi non solo dalla stessa nave ma anche dall' altro pattugliatore della
marina italiana «Orione» che ne aveva soccorsi 95 e da altre navi dei soccorsi come Astral, Hms
Inteprice, Fgs Werra e Aquarius e poi trasbordati sulla «Sirio». In tutto 423 sono uomini, 95 donne di cui
sette in gravidanza e una incinta al nono mese che per accertamenti è stata portata all' ospedale a
Lentini, 29 i minori accompagnati e una trentina, invece, quelli che hanno fatto il viaggio da soli e al cui
gestione non è più a totale carico del Comune ma anche della Prefettura di Siracusa che dal 5 agosto
scorso ha il compito di trovare i centro di accoglienza disponibili.
Buone in generale le condizioni dei migranti, due giovani nigeriani di 21 anni sono però finiti al pronto
soccorso dell' ospedale «Muscatello» per dissenteria e problemi respiratori e sono stati ricoverati al
nosocomio cittadino, altre 63 persone affetti da scabbia sono, invece, stati trattai al porto con le terapie
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
47
22 agosto 2016
Pagina 12
<­­ Segue
Giornale di Sicilia (ed.
Siracusa­Ragusa)
Porti
del caso. Tutti i migranti hanno trascorso la notte alla tendopoli del porto commerciale in attesa di una
sistemazione nei vari centri di accoglienza disponibili.
Al lavoro anche il Gruppo interforze di contrasto all' immigrazione clandestina della procura di Siracusa
che ha ascoltato diversi testimoni per scovare gli scafisti dei sette natan IN BREVE.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
48
22 agosto 2016
Pagina 7
Giornale di Sicilia (ed.
Trapani)
Porti
ARRIVO DI MIGRANTI. Dodici a Lampedusa, 347 a Messina, 576 ad Augusta e tra loro anche
un cadavere
Immigrazione, ieri in Sicilia altri 935 sbarchi
OOO Sono 935 i migranti arrivati ieri nei porti
siciliani di Augusta, Lampedusa e Messina
dopo essere stati soccorsi il giorno prima in
una decina di eventi al largo della Libia. Tra di
loro anche il cadavere di un diciannovenne
somalo, morto per le esalazioni da idrocarburi
e arrivato ad Augusta, nel Siracusano, con la
nave della Marina militare "Sirio" insieme ad
altri 576 disperati provenienti da Mali,
Senegal, Costa D' Avorio, Nigeria e
Bangladesh. Sono, invece 347 gli
extracomunitari, tra cui 146 minori e 21 donne
approdati ieri al molo "Marconi" del porto d i
Messina a bordo della "Siam Pilot", che li
aveva soccorsi al largo della Libia. Erano,
inoltre, a bordo di un' imbarcazione di 4 metri
che si è arenata sull' arenile i 12 tunisini
sbarcati nella notte sulla spiaggia della
Guitgia, a Lampedusa e ferma ti ieri dai
carabinieri. Non è escluso che la "carretta" sia
stata lasciata sotto costa da una nave "madre"
che poi ha ripreso il largo. Un altro barcone è
stato, infine soccorso ieri in acque maltesi
dalla nave "Fasten Sentinel", del dispositivo
Frontex.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
49
22 agosto 2016
Pagina 7
Giornale di Sicilia (ed.
Trapani)
Porti
Spiaggia chiusa alla balneazione
OOO L' erosione avanza inesorabilmente e
continua a fare danni ad Eraclea Minoa,
«minacciati» di nuovo dalle mareggiate gli
stabilimenti balneari. La capitaneria di porto di
Porto Empedocle, a margine di un
sopralluogo, ha emesso un' ordinanza con la
quale vieta, fino alla cessazione del pericolo,
la balneazione nel tratto di mare che va dallo
stabilimento balneare Lido Bellevue a Capo
Bianco per una distanza di 50 metri dalla
costa. Intanto, prendono il via oggi i lavori per
rimuovere i pericoli presenti in un ampio tratto
di spiaggia dove sono disseminati decine di
alberi sradicati dalla pineta, tronchi enormi e
rami che rendono sostanzialmente
impraticabile la terza spiaggia e che
rappresentano un pericolo per l' incolumità di
bagnanti e turisti. (*CAGI*)
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
50
22 agosto 2016
Pagina 4
Il Fatto Quotidiano
Porti
L' estate eterna dei nostri schiavi
Quest' estate, per adesso, sono mancati i morti di caldo: i martiri
dell' uva, del pomodoro e dei cocomeri. Per il resto nei campi
del Sud lo scenario è lo stesso della passata stagione, di quella
prima e di quella prima ancora: il caporalato resta una forma di
schiavitù tollerata. Tra Calabria e Basilicata, tar le vigne e i
campi, tra le tendopoli, i porcili e le stalle si ripete ogni giorno, in
silenzio, la stessa grande vergogna italiana.
Lecce: "Poco pomodoro, uguale poco lavoro" Abdul va e viene
tra le baracche, con un bicchiere in mano: "Una moneta, mi
serve per tornare a casa". Casa è la tendopoli di Rosarno, da cui
il ghetto di Nardò, nel leccese, sembra lontano una distanza
infinita quando si è senza un soldo: quest' anno, per molti, l'
impiego tra i filari non c' è neanche a pagarlo ai caporali. Poco
pomodoro, poco lavoro. Ahmed spunta da dietro un ulivo: "Io
dormo qui da nove giorni e non mi hanno chiamato una volta. Il
'capo nero' è arrabbiato con me, perché gli ho detto che con
questi prezzi solo lui mangia".
I costi sono quelli fissi: 5 euro al giorno per il trasporto; 3 euro
per il panino; 1,50 euro la cresta su ogni cassone che al
lavoratore frutta appena 3,50 euro. Ma non c' è posto qui per la
ribellione.
Tra gli schiavi della terra, nulla è cambiato in Puglia.
Solo il sole meno severo non ha reso anche questo l' anno di
Mohamed, Zaccaria e Paola, i tre braccianti schiantati dal caldo
e dalla fatica la scorsa estate.
L' ordinanza che impedisce di restare sui campi dalle 12 alle 16,
voluta dal sindaco di Nardò, Pippi Mellone, ha un limite
intrinseco: si applica solo al territorio neretino.
Un metro più in là, a Copertino come nel resto della regione, è
ancora far west. È mutato solo ciò che non si vede. Le prime file
della catena di comando si sono inabissate: i caporali lasciano il
lavoro sporco ai capisquadra, che si confondono con i braccianti,
vivono nel ghetto con loro, li reclutano tramite Whatsapp,
insieme raggiungono in auto le campagne.
All' apparenza, quasi un' autogestione. Nella realtà, è l'
organizzazione ad essersi fatta sofisticata, liquida. Perché la
controffensiva della magistratura qui è stata, paradossalmente,
una lezione al contrario: dopo l' operazione Sabr, che quattro
anni fa ha portato in carcere 16 persone tra imprenditori e
intermediari, il cartello del caporalato ha imparato in fretta a non esporsi. E ora rischia anche di farla
franca: troppo complicato far reggere in giudizio le accuse di riduzione in schiavitù e tratta di persone.
"Se dovesse andare male il processo nato da quell' inchiesta ­ ammette il procuratore capo di Lecce,
Cataldo Motta ­ si dovrà ricominciare da capo". Il ddl sul caporalato approvato in Senato tre settimane fa
a chi è in trincea fa storcere il naso: "Per me, è una schifezza, ­ dice Motta ­ quella norma ha un errore
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
51
22 agosto 2016
Pagina 4
<­­ Segue
Il Fatto Quotidiano
Porti
di impostazione. Parte dalla necessità di punire l' intermediario e solo in casi particolari il datore di
lavoro. Invece, la legge avrebbe dovuto colpire in primis chi utilizza i braccianti in condizioni di grave
sfruttamento e poi, per concorso, gli altri".
Trecento chilometri più a nord, nel foggiano, c' è lo stesso scenario. Una città di baracche di plastica e
cartone. Un inferno esasperato: sono quasi 2mila i migranti nel "Gran ghetto di Rignano", sotto
sequestro dopo l' incendio che lo ha devastato, il 23 marzo. Lo smantellamento del campo, promesso a
più riprese dal governatore Emiliano, tiene tutti in ansia: "Per me va bene ­ dice Amadou ­ perché qui
siamo senza acqua né luce e le persone vengono sfruttate, ma devono darci un' alternativa vera".
Hanno proposto una tendopoli a San Severo, è lontana 30 chilometri. "Lo sgombero ora è impensabile.
Avverrà in inverno, quando gli stanziali sono meno di 200", assicura Stefano Fumarulo, dirigente della
Sezione Politiche per le migrazioni della Regione Puglia. I progetti di ospitalità in un campo container
adeguato sono destinati, anche quest' anno, ad essere rimandati al prossimo. Forse: i 4 milioni di euro
che si attendevano dal governo, dopo la firma del protocollo di lotta al caporalato di fine maggio, non
sono arrivati. Fermi anche i 500mila euro stanziati da Bari per incentivi all' ospitalità e gli altrettanti per il
trasporto: le aziende non si sono fatte avanti. E degli 800mila euro impegnati tre anni fa per rafforzare i
controlli, ne sono stati spesi appena 48mila. Nella lotta al caporalato, neanche i soldi, quelli pubblici,
fanno la loro parte. "Il tema vero è l' avviamento al lavoro e qui va sempre peggio ­ spiega Giuseppe
Deleonardis, segretario generale Flai Cgil Puglia ­. A Lecce, a fronte di 200 iscritti nelle liste di
prenotazione da cui le imprese possono attingere, lo scorso anno ci sono state 80 assunzioni, quest'
anno appena 40. A Foggia, su 800 iscrizioni, zero contratti". Meglio pescare gli schiavi nell' economia
illegale.
Le stalle di Cosenza e le tende di Gioia Tauro San Ferdinando, Calabria.
Siamo nell' area industriale a ridosso del porto d i Gioia Tauro. "Non ho visto nessun cambiamento
rispetto a quando è morto il fratello Sekine Traore. Nessuno ci ha dato una mano". Sono passati due
mesi dal giorno in cui un colpo di pistola, sparato da un carabiniere intervenuto a sedare una rissa, ha
ucciso un ragazzo del Mali all' interno della baraccopoli dei braccianti. I "fantasmi neri" non hanno voglia
di parlare. Qualcuno lo fa ma non vuole dire il suo nome. È un ragazzo del Ghana. Vive col figlio nell'
indegna tendopoli di Rosarno. "Presto ­ anche lei ­ dovrà essere smantellata. Lì, di fronte, costruiranno
quella nuova".
Decisione della prefettura. La Regione ha stanziato 300mila euro per acquistare le tende e far vivere
maniera dignitosa i migranti stagionali che in Calabria raccolgono le arance. All' epoca, il governatore
Mario Oliverio aveva parlato di "ghetto".
Sono trascorsi oltre sei mesi ma quel ghetto è sempre lì.
In questi giorni la Protezione civile sta gestendo l' appalto per l' acquisto di 44 nuove tende che
ospiteranno 440 migranti. Pochi: d' inverno la tendopoli di San Ferdinando esplode con oltre mille
stagionali, protagonisti già nel gennaio 2010 di una violenta rivolta. I progetti di accoglienza diffusa
previsti nel protocollo tra prefettura e Regione non sono mai partiti, i migranti che non troveranno posto
nella tendopoli saranno costretti a costruire nuove baracche.
"Adesso siamo solo 200, ­ spiega uno di loro ­ molti sono andati a Foggia e in Campania per la raccolta
dei pomodori, ma torneranno".
Il Comune di San Ferdinando è sciolto per mafia. Un funzionario riconosce: "Nella nuova tendopoli i
posti sono troppo pochi". E come si fa? "Me lo domando pure io.
­ risponde ­ Succederà la rivoluzione. Con quale criterio assegneranno le tende? E gli altri migranti che
faranno? La baraccopoli bis?".
Altrove la situazione è ancora più tragica. Nella piana di Sibari, un' inchiesta della guardia di finanza
(che ha denunciato 49 persone) ha svelato gli intrecci tra la 'ndrangheta e un caporale pachistano, che
in un anno è riuscito a guadagnare circa 250mila euro, in parte finiti nelle casse della cosca locale. Era il
dominus a cui si rivolgevano gli imprenditori agricoli per recuperare manodopera illegale. Sequestrava i
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
52
22 agosto 2016
Pagina 4
<­­ Segue
Il Fatto Quotidiano
Porti
documenti dei lavoratori e li costringeva a vivere in condizioni oltre il limite: le loro "case" erano stalle e
porcili. Dormitori sommersi dalla paglia e dall' immondizia. Esseri umani trattati letteralmente come
bestie.
In Basilicata la storia non è diversa. La linea di chi amministra è una sola: smantellare le baracche. Per il
resto, nessuno ha chiaro come contrastare il caporalato. A Boreano, una frazione di Venosa, in provincia
di Potenza, l' accampamento dei braccianti è stato distrutto e i migranti trasferiti nei centri di
accoglienza gestiti dalla Croce Rossa. "I lavoratori non vogliono andare lì perché sono zone molto
scomode e senza alcun servizio.
­ spiega Giulia Bari, responsabile di Medu (Medici per i diritti umani) ­ Non hanno i letti, dormono sulle
brandine da campeggio e per mangiare hanno dei fornetti elettrici appoggiati sui tavoli di plastica. Non
essendoci una rete di trasporto che colleghi i centri ai campi, saranno sempre i caporali a organizzare le
squadre per andare a lavorare". E poi ci sono le "liste di prenotazione". I migranti che vogliono accedere
al centro di accoglienza devono iscriversi: "La scelta di chi lavora è tutta nelle mani del caporale. È lui
che comunica i nomi dei prescelti al datore di lavoro.
Il caporale, insomma, fa le squadre".
Il vecchio campo è smantellato, avanti il prossimo.
"Vedrai ­ spiega Vincenzo Esposito, della Flai­Cgil ­ da qui a 20 giorni costruiscono una nuova
baraccopoli altrove. Bisogna sottrarre questi lavoratori ai caporali, il resto serve a poco".
TIZIANA COLLUTO, LUCIO MUSOLINO
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
53
22 agosto 2016
Pagina 15
La Sicilia (ed.
Caltanissetta)
Porti
Spazzatura data alle fiamme nella zona del porto
rifugio
GELA. La giornata di gran caldo di ieri è stata
caratterizzata da numerosi incendi che hanno
chiesto l' intervento dei vigili del fuoco.
Una giornata "infernale" che è cominciata già
di prima mattina con la prima richiesta di
intervento.
Il primo episodio si è registrato in una zona
che dovrebbe essere deputata ad approdo dei
naviganti a metà di vandali ed incendiati.
Il riferimento è al porto rifugio, una zona
trasformata da ignoti balordi a discarica dove
andare a bruciare cumuli di spazzatura.
L' episodio si è registrato ­ come dicevamo ­
alle prime luci del giorno di ieri quando
balordi, hanno ammonticchiato sacchi di
immondizia, appiccando il falò.
Lo sprigionarsi del fumo e delle prime scintille
non è passato inosservato tra i militari della
Capitaneria di Porto che, tempestivamente,
hanno richiesto sul posto l' intervento dei vigili
del fuoco del locale distaccamento che hanno
poi domato l' incendio.
E nel primo pomeriggio di ieri, un altro
incendio ha avuto come scenario la zona del
Lungomare, mentre al mare c' era tantissima
gente che è tornata in spiaggia a causa della
giornata molto calda.
Poco dopo le 14 le fiamme hanno preso linfa da un lotto di terre SI PRESENTA "SOCIAL E GOSSIP"
Sarà presentato mercoledì al Club Vela di Gela alle 21,30 il libro "Social Gossip", scritto da Francesco
Pira e Antonella Cava (Aracne). Ad aprire i lavori gli indirizzi di saluto del presidente del Club Vela
professor Luigi Nastasi e del vice presidente e responsabile delle attività culturali avvocato Sergio
Antonuccio. Coordina la dirigente scolastica professoressa Agata Gueli.
Interviene la professoressa Rita Salvo, docente di letteratura del Liceo Eschilo e presidente della
Fidapa. L' evento è organizzato in collaborazione con la libreria di Felicia Randazzo in via Parioli.
no abbandonato di via Varese, a pochi passi dal lido La Conchiglia.
Le fiamme, subito domate dai vigili del fuoco del locale distaccamento, hanno mandato in fumo erbacce
e cumuli di spazzatura abbandonati nella zona.
D.V.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
54
22 agosto 2016
Pagina 15
La Sicilia (ed.
Caltanissetta)
Porti
Tuffo a mare tra le onde si era temuto il peggio
GELA. l.m.) Tensione ieri poco prima delle 18
al pontile sbarcatoio. Secondo la
testimonianza di alcuni bagnanti, un uomo si è
buttato a mare tra le onde tempestose senza
riemergere.
Una situazione difficile da gestire e tante
telefonate agli uomini della Capitaneria d i
Porto che per accelerare l' intervento ed
accertare se effettivamente il racconto dei
bagnanti era veritiero sono usciti con la
motovedetta Cp 816, mentre altri militari hanno
raggiunto la zona antistante la caserma a pie
di per raccogliere quanti più elementi possibili
per individuare il bagnante che si è tuffato a
mare e non è riemerso.
Il bagnante che si è tuffato è stato raggiunto da
un bagnino e da alcuni militari della
Capitaneria, ma l' uomo spaventato ha subito
comunicato che non è stato lui a buttarsi a
mare dal pontile ed è subito fuggito via.
Momenti di tensione conclusi nel migliore dei
modi perché il giovane dopo il tuffo si era
allontanato nuotando, e non sarebbe stato
notato, riuscendo a non farsi identificare.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
55
22 agosto 2016
Pagina 16
La Sicilia (ed. Messina)
Porti
in breve
GUARDIA COSTIERA Navigava all' interno di
zona vietata : intercettato da ATR42 Un
velivolo ATR42 della Guardia Costiera, in
dotazione al 2º Nucleo Aereo di Catania e
impegnato nelle consuete attività di vigilanza e
pattugliamento, ha intercettato sabato
pomeriggio ­ all' interno della zona "Alfa" (zona
di massima protezione) dell' area marina
protetta "Isole Egadi", ad ovest dell' Isola di
Marettimo un' unità da diporto in navigazione.
L' equipaggio dell' aereo ATR42 ha contattato
l a Capitaneria d i porto d i Trapani, che ha
disposto l' immediato invio in zona di un
battello veloce della Guardia Costiera di
Marettimo. Quest' ultimo, una volta raggiunta l'
unità, ha proceduto all' identificazione del
responsabile che è stato deferito all' autorità
giudiziaria, ai sensi della legge 394/91. L'
attività in questione è stata resa possibile
grazie al tempestivo intervento dell'
equipaggio dell' unità navale.
Quest' ultima attività, segue soltanto di pochi
giorni quelle analoghe effettuate lungo le coste
della Sardegna, della Calabria e della Puglia.
NESIMA S. Pio X, festa patronale Ieri, nella
chiesa S. Pio X Papa, a Nesima Superiore, si
è conclusa con larga partecipazione di fedeli la
festa straordinaria giubilare patronale di due giorni in onore del Santo pontefice. La comunità
parrocchiale ha partecipato alle solenni celebrazioni liturgiche presiedute dal parroco, sac.
Mimmo Evola, e, nell' occasione dell' anno santo straordinario della Misericordia, lucrare, per 48 ore, l'
indulgenza plenaria, grazie al privilegio concesso dell' arcivescovo, mons. Salvatore Gristina.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
56
21 agosto 2016
La Sicilia Web
Porti
Un altro morto tra i migranti
In arrivo ad Augusta la nave della marina con 576 extracomunitari soccorsi in sette
operazioni nel Canale di Sicilia. A bordo anche un cadavere
CATANIA ­ E ' a t t e s a n e l porto d i Augusta
(Siracusa) la nave Sirio, della marina militare
italiana, con a bordo 576 migranti salvati in
sette operazioni di soccorso nel Canale di
Sicilia. A bordo anche un cadavere. Intanto
nave 'Fasten Sentinel', del dispositivo Frontex
sta intervenendo per soccorre un barcone in
difficoltà in acqua Maltesi Ieri l' equipaggio
dell' elicottero AW319 del nucleo aereo
guardia costiera di Catania ha trasferito d'
urgenza nell' ospedale Cannizzaro un giovane
migrante che era sulla nave "Siem Pilot" in
navigazione a circa 150 miglia nautiche di
distanza dalle coste siciliane. L' egiziano di 19
anni aveva con forti dolori addominali e
durante il trasferimento, a bordo dell'
elicottero, è stato assistito da un medico del
corpo italiano di soccorso dell' Ordine di Malta.
E sempre ieri a Catania è arrivata la nave
Phoenix con a bordo 237 extracomunitari, di
diverse nazionalità. Tra loro 192 uomini, 20
donne e 49 minorenni, 24 dei quali non
accompagnati. La polizia di Stato, su
disposizione della Questura, ha eseguito le
fotosegnalazioni di tutti gli arrivati e avviato i
provvedimenti di respingimento per 18 di loro.
Gli altri saranno trasferiti in centri di
accoglienza del Nord Italia. La squadra mobile
e la guardia di finanza hanno avviato le indagini per identificare eventuali scafisti su delega della
Procura di Catania.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
57
21 agosto 2016
Pagina 41
L'Espresso
Porti
Business di morte
Icaccia F15 della Royal Saudi Air force sfrecciano nei cieli
dello Yemen. Da oltre un anno sganciano bombe a pioggia.
I raid si susseguono senza sosta.
Partono dalle basi a sud di Ryad. In pochi minuti
raggiungono l' obiettivo, lo distruggono e tornano indietro.
Una meccanica mortale, che costringe intere famiglie all'
esilio. Ma è una sigla incisa su un ordigno che fa di quel
conflitto lontano una carneficina che ci riguarda da vicino:
MK83, un modello prodotto da Rwm Italia. Questo marchio
di fabbrica sta creando forte imbarazzo al governo Renzi,
che ora deve affrontare una situazione paradossale. Ad
aprile, infatti, sono sbarcati sulle coste siciliane i primi
profughi yemeniti messi fuga dai bombardamenti con le
MK83. Questa è la stessa bomba da 460 chili fotografata
da Ole Solvang ­ ricercatore della ong Human Rights
Watch ­ sul campo di battaglia. Mimetizzata tra le macerie
di un palazzo di Saada, a soli cinquanta chilometri dal
confine, c' è la prova dell' utilizzo di ordigni made in Italy da
parte della coalizione a guida saudita. Così partecipiamo
indirettamente alla guerra tra i ribelli sciiti Houthi, graditi all'
Iran, e le forze governative appoggiate dal potente vicino
sunnita che ha dispiegato aerei, truppe di terra e imposto il
blocco navale. Le autorizzazioni all' export dell' industria
bellica, infatti, li rilascia il nostro ministero degli Esteri.
Regola che vale anche per le armi assemblate dalla
succursale italiana dal colosso tedesco Rheinmetall
Defence. La società si chiama, appunto, Rwm Italia Spa.
Sede operativa a Domusnovas, nel cagliaritano. Proprio da
qui, nel 2015, sono partite cinquemila bombe. Un quinto in
più rispetto all' anno precedente. La fabbrica ha prodotto
armamenti per 41 milioni di euro contro i 27 milioni del
2014.
È nei momenti di crisi e tensioni globali che i guadagni del
settore crescono.
IL VALORE DELLE ARMI La guerra in Yemen, lontana
dagli occhi, vicina agli interessi nazionali.
Nel 2015 il valore dell' export di armi è più che triplicato. La
cifra record dal dopoguerra è di oltre 8 miliardi e duecento
milioni di euro. Il giro d' affari è contenuto nella relazione
del governo sul "controllo dell' esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento",
presentata alle Camere il 18 aprile scorso.
Tuttavia il rapporto non dice tutto.
«Del totale fanno parte oltre 3 miliardi di euro per i programmi di cooperazione che riguardano
principalmente i paesi Nato e Ue: programmi che la Farnesina considera un tutt' uno insieme alle reali
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
58
21 agosto 2016
Pagina 41
<­­ Segue
L'Espresso
Porti
autorizzazioni alle spedizioni all' estero, contribuendo così a falsare le percentuali delle licenze per
paesi e per zone geopolitiche», sottolinea Giorgio Beretta dell' Osservatorio sulle Armi Leggere, che
critica la scarsa trasparenza: «La relazione è ormai praticamente inutile per conoscere i dettagli delle
operazioni. Tranne i valori monetari complessivi e i generici materiali militari suddivisi per paese il
documento non indica nemmeno quest' anno quali siano i destinatari delle 2.775 autorizzazioni
rilasciate».
Nel report governativo è facile perdere l' orientamento tra tabelle e codici.
Non per gli analisti, che hanno ricavato qualche informazione utile: 5 mila bombe partite dalla Sardegna
per varie destinazioni. Molte di queste utilizzate dalla Royal Saudi Air force nella guerra in Yemen. E
che dire degli oltre 3.600 fucili della Benelli forniti alle forze di sicurezza del regime egiziano di Al Sisi,
che sta cercando di ostacolare le indagini sull' omicidio di Giulio Regeni.
Per ricostruire le spedizioni "incriminate" verso Ryad occorre leggere con attenzione l' esposto inviato
alla procura di Roma dalla "Rete disarmo" che punta il dito contro «noti da identificare» per la violazione
della legge 185 che regola l' esportazione di armamenti: il 29 ottobre 2015 «diverse tonnellate di ordigni
e munizioni sono state imbarcate all' aeroporto civile di Cagliari Elmas, su un cargo Boeing 747 della
compagnia Silk Way dell' Azerbaigian, con destinazione diretta Arabia Saudita. Il cargo in questione,
rintracciato dai sistemi di rilevamento, è giunto a Taif località in cui è situata un base militare della Royal
Saudi Armed Forces», si legge nel documento in mano ai pm. Gli autori della denuncia precisano, poi,
che tra il 2015 e inizio 2016 sono state perfezionate diverse spedizioni (almeno sei) «di ordigni militari
assemblati in Italia alla volta dell' Arabia Saudita». Inoltre, «diversi documenti e comunicazioni
diplomatiche provano la l' invio di componenti di bombe dal territorio della Ue alla penisola arabica».
Ulteriori spunti "investigativi" li forniscono le carte, menzionate nella denuncia, che spiegano come
«alcuni pezzi siano partiti dal porto di Genova e siano arrivati a Gedda, in Arabia Saudita. Da lì sono
stati trasferiti a Jebel Ali, a Dubai, e poi via terra a un centro di produzione di armi di Abu Dhabi, la
capitale degli Emirati Arabi Uniti. Il tutto è salpato da Genova perché realizzato in Sardegna dalla RWM
Italia».
Anche in Germania è diventato un caso l' affaire bombe. Il partito di sinistra della Linke ha chiesto conto
al governo del commercio da parte della società tedesca in territorio saudita. Il chiarimento è arrivato
dal ministero dell' Economia: «Quella della Rwm è un' esportazione italiana». Merkel e la sua squadra
negano ogni responsabilità. La risposta, però, non assolve del tutto Berlino, che resta grande
protagonista di questo business. Il settimanale "Der Spiegel" ha quantificato in 180 milioni il business
bellico con la monarchia saudita. Il dato si riferisce ai primi mesi del 2015, in pieno conflitto.
l' incontro tra gentiloni e il re Dopo l' esposto consegnato a piazzale Clodio, sul tavolo del ministro degli
Esteri Paolo Gentiloni sono arrivate diverse interrogazioni parlamentari. Le risposte, però, non hanno
soddisfatto né deputati né attivisti per i diritti umani: «L' Italia rispetta, ovviamente, le leggi del nostro
Paese, le regole dell' Unione europea e quelle internazionali, sia per quanto riguarda gli embargo che i
sistemi d' arma vietati» ha spiegato in aula. In un successivo intervento, poi, ha chiarito che «l' Italia
riconosce il diritto dell' Arabia Saudita a difendere la propria sicurezza».
Alcuni mesi dopo quelle parole, il 2 giugno 2016, Gentiloni è volato a Gedda per incontrare il re. Un
primo incontro per promuovere la tecnologia e il brand italiano. Ancor prima era stato il premier Matteo
Renzi a volare dai sauditi per stringere accordi bilaterali. Sul piano economico l' Arabia è il nostro
principale partner commerciale nel Golfo e il quarto fornitore di petrolio. Di fronte agli accordi
commerciali in grado di muovere miliardi di euro, ecco che i processi sommari, la pena di morte (nell'
ultimo anno un' esecuzione capitale ogni due giorni), l' oppressione delle minoranze, delle donne e degli
omosessuali, diventano dettagli irrilevanti.
quasi 26 mila le vittime civili Eppure dovremmo sentire il peso di una responsabilità maggiore. Perché
gli uomini e le donne che fuggono dal Corno D' Africa sbarcano anche sulle nostre coste. A fine aprile
insieme ai tanti migranti c' erano anche i primi yemeniti. Sessantasei arrivati e accolti dall' Italia per
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
59
21 agosto 2016
Pagina 41
<­­ Segue
L'Espresso
Porti
chiedere asilo politico nei primi 7 mesi. Esportiamo bombe e importiamo rifugiati. Il cinismo nel nome
degli affari. Secondo il centro legale per i diritti e lo sviluppo ­ una ong locale ­ si contano già più di
9mila morti, quasi 26 mila vittime tra i civili, 16.690 feriti e 2 milioni e 400 mila sfollati. Fuori da questi
numeri ci sono ventisei milioni di persone che necessitano di urgenti aiuti.
A. ha 23 anni, fino a gennaio viveva a Sanaa con sua moglie e tre figli. È uno dei migranti sbarcato a
Lampedusa: «Quando gli Houthi sono arrivati in città hanno cercato di ingrossare la milizia reclutando i
civili: chi si rifiuta viene rapinato, arrestato o ucciso. Insieme a mio fratello sono finito in carcere ma
mentre io sono stato rilasciato di lui non sappiamo nulla». Nei mesi precedenti A. aveva perso anche il
padre durante un attentato alla moschea.
Il suo quartiere, vicino alla casa presidenziale, è uno dei più colpiti dai raid aerei. Per mettersi in salvo
ha racimolato 2.500 dollari e preso un volo per il Sudan. «Da Khartum ci siamo messi nelle mani dei
"passeur" e affrontato il deserto per raggiungere Alessandria d' Egitto. Alcuni miei connazionali hanno
preso una barca per la Grecia mentre io ho scelto l' Italia».
violazioni del diritto umanitario La guerra è contro le leggi di Dio anche per i musulmani sunniti e sciiti
sulle barricate da un anno e mezzo.
L' Islam prevede che non si possa andare in battaglia direttamente se non si viene attaccati. Così la
guerra sporca la fanno i contractor: americani, inglesi ma anche filippini e senegalesi.
Ai soldati yemeniti prima dello scoppio delle ostilità è stato chiesto di schierarsi. «Con chi stai?» è la
domanda che ha permesso a lealisti e ribelli di dividersi le truppe che i generali comandano come
eserciti personali. Tra i beneficiari di questo caos ci sono i combattenti di Al Qaeda e dei gruppi legati
all' Is, che hanno trovato spazio nel paese.
Le potenze occidentali forniscono munizioni, intelligence, rifornimenti e altre forme di sostegno alla
coalizione guidata dai sauditi, nonostante questa sia responsabile di quelli che l' Onu ha definito
«attacchi diffusi e sistematici a bersagli civili». Secondo il Congresso di Washington tra maggio e
novembre gli Stati Uniti hanno venduto un totale di oltre 20 miliardi di dollari di armamenti a Ryad,
comprese le famigerate "cluster bomb" messe al bando dalla comunità internazionale per gli effetti
micidiali sui civili.
Anche la Gran Bretagna si è macchiata della stessa colpa: tra la licenze autorizzate da Londra ci sono
ordini per 2 miliardi e 800 milioni di sterline. Dopo questa scoperta gli attivisti della campagna contro il
commercio delle armi hanno chiesto all' Alta Corte di Giustizia una revisione della legge sulle
esportazioni. Mercoledì 29 giugno il giudice Gilbart si è espresso in questi termini: «Abbondanti prove
di violazioni del diritto internazionale umanitario da parte del regime saudita che devono essere prese in
considerazione».
Intanto, i colloqui di pace tentati dalle Nazioni Unite in Kuwait sono naufragati e il rischio è una Somalia
bis con scontri tra tribù per il controllo del paese. Mentre dal cielo continuano a cadere bombe made in
Italy. Che distruggono villaggi e città. Da dove fuggono i futuri profughi che sbarcheranno sulle nostre
coste. n Le bombe "made in Italy" sganciate sullo Yemen imbarazzano Roma. E alzano il velo anche sul
traffico d' armi con l' Egitto del dittatore Al Sisi.
LORENZO MELONI
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
60
21 agosto 2016
Pagina 43
L'Espresso
Porti
Business di morte
Icaccia F15 della Royal Saudi Air force sfrecciano nei cieli
dello Yemen. Da oltre un anno sganciano bombe a pioggia.
I raid si susseguono senza sosta.
Partono dalle basi a sud di Ryad. In pochi minuti
raggiungono l' obiettivo, lo distruggono e tornano indietro.
Una meccanica mortale, che costringe intere famiglie all'
esilio. Ma è una sigla incisa su un ordigno che fa di quel
conflitto lontano una carneficina che ci riguarda da vicino:
MK83, un modello prodotto da Rwm Italia. Questo marchio
di fabbrica sta creando forte imbarazzo al governo Renzi,
che ora deve affrontare una situazione paradossale. Ad
aprile, infatti, sono sbarcati sulle coste siciliane i primi
profughi yemeniti messi fuga dai bombardamenti con le
MK83. Questa è la stessa bomba da 460 chili fotografata
da Ole Solvang ­ ricercatore della ong Human Rights
Watch ­ sul campo di battaglia. Mimetizzata tra le macerie
di un palazzo di Saada, a soli cinquanta chilometri dal
confine, c' è la prova dell' utilizzo di ordigni made in Italy da
parte della coalizione a guida saudita. Così partecipiamo
indirettamente alla guerra tra i ribelli sciiti Houthi, graditi all'
Iran, e le forze governative appoggiate dal potente vicino
sunnita che ha dispiegato aerei, truppe di terra e imposto il
blocco navale. Le autorizzazioni all' export dell' industria
bellica, infatti, li rilascia il nostro ministero degli Esteri.
Regola che vale anche per le armi assemblate dalla
succursale italiana dal colosso tedesco Rheinmetall
Defence. La società si chiama, appunto, Rwm Italia Spa.
Sede operativa a Domusnovas, nel cagliaritano. Proprio da
qui, nel 2015, sono partite cinquemila bombe. Un quinto in
più rispetto all' anno precedente. La fabbrica ha prodotto
armamenti per 41 milioni di euro contro i 27 milioni del
2014.
È nei momenti di crisi e tensioni globali che i guadagni del
settore crescono.
IL VALORE DELLE ARMI La guerra in Yemen, lontana
dagli occhi, vicina agli interessi nazionali.
Nel 2015 il valore dell' export di armi è più che triplicato. La
cifra record dal dopoguerra è di oltre 8 miliardi e duecento
milioni di euro. Il giro d' affari è contenuto nella relazione
del governo sul "controllo dell' esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento",
presentata alle Camere il 18 aprile scorso.
Tuttavia il rapporto non dice tutto.
«Del totale fanno parte oltre 3 miliardi di euro per i programmi di cooperazione che riguardano
principalmente i paesi Nato e Ue: programmi che la Farnesina considera un tutt' uno insieme alle reali
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
61
21 agosto 2016
Pagina 43
<­­ Segue
L'Espresso
Porti
autorizzazioni alle spedizioni all' estero, contribuendo così a falsare le percentuali delle licenze per
paesi e per zone geopolitiche», sottolinea Giorgio Beretta dell' Osservatorio sulle Armi Leggere, che
critica la scarsa trasparenza: «La relazione è ormai praticamente inutile per conoscere i dettagli delle
operazioni. Tranne i valori monetari complessivi e i generici materiali militari suddivisi per paese il
documento non indica nemmeno quest' anno quali siano i destinatari delle 2.775 autorizzazioni
rilasciate».
Nel report governativo è facile perdere l' orientamento tra tabelle e codici.
Non per gli analisti, che hanno ricavato qualche informazione utile: 5 mila bombe partite dalla Sardegna
per varie destinazioni. Molte di queste utilizzate dalla Royal Saudi Air force nella guerra in Yemen. E
che dire degli oltre 3.600 fucili della Benelli forniti alle forze di sicurezza del regime egiziano di Al Sisi,
che sta cercando di ostacolare le indagini sull' omicidio di Giulio Regeni.
Per ricostruire le spedizioni "incriminate" verso Ryad occorre leggere con attenzione l' esposto inviato
alla procura di Roma dalla "Rete disarmo" che punta il dito contro «noti da identificare» per la violazione
della legge 185 che regola l' esportazione di armamenti: il 29 ottobre 2015 «diverse tonnellate di ordigni
e munizioni sono state imbarcate all' aeroporto civile di Cagliari Elmas, su un cargo Boeing 747 della
compagnia Silk Way dell' Azerbaigian, con destinazione diretta Arabia Saudita. Il cargo in questione,
rintracciato dai sistemi di rilevamento, è giunto a Taif località in cui è situata un base militare della Royal
Saudi Armed Forces», si legge nel documento in mano ai pm. Gli autori della denuncia precisano, poi,
che tra il 2015 e inizio 2016 sono state perfezionate diverse spedizioni (almeno sei) «di ordigni militari
assemblati in Italia alla volta dell' Arabia Saudita». Inoltre, «diversi documenti e comunicazioni
diplomatiche provano la l' invio di componenti di bombe dal territorio della Ue alla penisola arabica».
Ulteriori spunti "investigativi" li forniscono le carte, menzionate nella denuncia, che spiegano come
«alcuni pezzi siano partiti dal porto di Genova e siano arrivati a Gedda, in Arabia Saudita. Da lì sono
stati trasferiti a Jebel Ali, a Dubai, e poi via terra a un centro di produzione di armi di Abu Dhabi, la
capitale degli Emirati Arabi Uniti. Il tutto è salpato da Genova perché realizzato in Sardegna dalla RWM
Italia».
Anche in Germania è diventato un caso l' affaire bombe. Il partito di sinistra della Linke ha chiesto conto
al governo del commercio da parte della società tedesca in territorio saudita. Il chiarimento è arrivato
dal ministero dell' Economia: «Quella della Rwm è un' esportazione italiana». Merkel e la sua squadra
negano ogni responsabilità. La risposta, però, non assolve del tutto Berlino, che resta grande
protagonista di questo business. Il settimanale "Der Spiegel" ha quantificato in 180 milioni il business
bellico con la monarchia saudita. Il dato si riferisce ai primi mesi del 2015, in pieno conflitto.
l' incontro tra gentiloni e il re Dopo l' esposto consegnato a piazzale Clodio, sul tavolo del ministro degli
Esteri Paolo Gentiloni sono arrivate diverse interrogazioni parlamentari. Le risposte, però, non hanno
soddisfatto né deputati né attivisti per i diritti umani: «L' Italia rispetta, ovviamente, le leggi del nostro
Paese, le regole dell' Unione europea e quelle internazionali, sia per quanto riguarda gli embargo che i
sistemi d' arma vietati» ha spiegato in aula. In un successivo intervento, poi, ha chiarito che «l' Italia
riconosce il diritto dell' Arabia Saudita a difendere la propria sicurezza».
Alcuni mesi dopo quelle parole, il 2 giugno 2016, Gentiloni è volato a Gedda per incontrare il re. Un
primo incontro per promuovere la tecnologia e il brand italiano. Ancor prima era stato il premier Matteo
Renzi a volare dai sauditi per stringere accordi bilaterali. Sul piano economico l' Arabia è il nostro
principale partner commerciale nel Golfo e il quarto fornitore di petrolio. Di fronte agli accordi
commerciali in grado di muovere miliardi di euro, ecco che i processi sommari, la pena di morte (nell'
ultimo anno un' esecuzione capitale ogni due giorni), l' oppressione delle minoranze, delle donne e degli
omosessuali, diventano dettagli irrilevanti.
quasi 26 mila le vittime civili Eppure dovremmo sentire il peso di una responsabilità maggiore. Perché
gli uomini e le donne che fuggono dal Corno D' Africa sbarcano anche sulle nostre coste. A fine aprile
insieme ai tanti migranti c' erano anche i primi yemeniti. Sessantasei arrivati e accolti dall' Italia per
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
62
21 agosto 2016
Pagina 43
<­­ Segue
L'Espresso
Porti
chiedere asilo politico nei primi 7 mesi. Esportiamo bombe e importiamo rifugiati. Il cinismo nel nome
degli affari. Secondo il centro legale per i diritti e lo sviluppo ­ una ong locale ­ si contano già più di
9mila morti, quasi 26 mila vittime tra i civili, 16.690 feriti e 2 milioni e 400 mila sfollati. Fuori da questi
numeri ci sono ventisei milioni di persone che necessitano di urgenti aiuti.
A. ha 23 anni, fino a gennaio viveva a Sanaa con sua moglie e tre figli. È uno dei migranti sbarcato a
Lampedusa: «Quando gli Houthi sono arrivati in città hanno cercato di ingrossare la milizia reclutando i
civili: chi si rifiuta viene rapinato, arrestato o ucciso. Insieme a mio fratello sono finito in carcere ma
mentre io sono stato rilasciato di lui non sappiamo nulla». Nei mesi precedenti A. aveva perso anche il
padre durante un attentato alla moschea.
Il suo quartiere, vicino alla casa presidenziale, è uno dei più colpiti dai raid aerei. Per mettersi in salvo
ha racimolato 2.500 dollari e preso un volo per il Sudan. «Da Khartum ci siamo messi nelle mani dei
"passeur" e affrontato il deserto per raggiungere Alessandria d' Egitto. Alcuni miei connazionali hanno
preso una barca per la Grecia mentre io ho scelto l' Italia».
violazioni del diritto umanitario La guerra è contro le leggi di Dio anche per i musulmani sunniti e sciiti
sulle barricate da un anno e mezzo.
L' Islam prevede che non si possa andare in battaglia direttamente se non si viene attaccati. Così la
guerra sporca la fanno i contractor: americani, inglesi ma anche filippini e senegalesi.
Ai soldati yemeniti prima dello scoppio delle ostilità è stato chiesto di schierarsi. «Con chi stai?» è la
domanda che ha permesso a lealisti e ribelli di dividersi le truppe che i generali comandano come
eserciti personali. Tra i beneficiari di questo caos ci sono i combattenti di Al Qaeda e dei gruppi legati
all' Is, che hanno trovato spazio nel paese.
Le potenze occidentali forniscono munizioni, intelligence, rifornimenti e altre forme di sostegno alla
coalizione guidata dai sauditi, nonostante questa sia responsabile di quelli che l' Onu ha definito
«attacchi diffusi e sistematici a bersagli civili». Secondo il Congresso di Washington tra maggio e
novembre gli Stati Uniti hanno venduto un totale di oltre 20 miliardi di dollari di armamenti a Ryad,
comprese le famigerate "cluster bomb" messe al bando dalla comunità internazionale per gli effetti
micidiali sui civili.
Anche la Gran Bretagna si è macchiata della stessa colpa: tra la licenze autorizzate da Londra ci sono
ordini per 2 miliardi e 800 milioni di sterline. Dopo questa scoperta gli attivisti della campagna contro il
commercio delle armi hanno chiesto all' Alta Corte di Giustizia una revisione della legge sulle
esportazioni. Mercoledì 29 giugno il giudice Gilbart si è espresso in questi termini: «Abbondanti prove
di violazioni del diritto internazionale umanitario da parte del regime saudita che devono essere prese in
considerazione».
Intanto, i colloqui di pace tentati dalle Nazioni Unite in Kuwait sono naufragati e il rischio è una Somalia
bis con scontri tra tribù per il controllo del paese. Mentre dal cielo continuano a cadere bombe made in
Italy. Che distruggono villaggi e città. Da dove fuggono i futuri profughi che sbarcheranno sulle nostre
coste. n Le bombe "made in Italy" sganciate sullo Yemen imbarazzano Roma. E alzano il velo anche sul
traffico d' armi con l' Egitto del dittatore Al Sisi Inchiesta / La frontiera dell' umanità.
LORENZO MELONI
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
63
21 agosto 2016
Messina Oggi
Porti
Sono 347
Nuovo sbarco di migranti: molti bambini
Appena sbarcati i migrati sono stati rifocillati con acqua e cibo. I migranti sono stati
quindi trasferiti al centro di accoglienza
Nuovo sbarco di migranti questa mattina al
porto d i Messina. La nave norvegese "Siem
Pilot" ha trasportato 347 migranti, tratti in salvo
nel Canale di Sicilia. Per la maggior parte
sono uomini ma sono moltissimi i minori, ben
146 e ci sono anche 21 donne. Provengono in
prevalenza da varie zone dell' Africa sub ­
sahariana e sono stati salvati nei giorni scorsi
in varie operazioni di soccorso. Come sempre
sono stati accolti al molo Marconi del porto da
medici dell' Asp, Croce Rossa e volontari di
associazioni umanitarie, che, insieme a
Capitaneria di Porto e forze dell' ordine, hanno
prestato loro una prima assistenza sanitaria,
aiutando i migranti che non erano in grado di
farlo da soli perche' stremati dal caldo e dalla
stanchezza, a scendere dalla nave. Appena
sbarcati i migrati sono stati rifocillati con acqua
e cibo. I migranti sono stati quindi trasferiti al
centro di accoglienza di Bisconte.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
64
21 agosto 2016
Messina Ora
Porti
Nuovo sbarco di migranti: 347 accolti a Messina, 146
bambini. Si cercano famiglie disposte ad adozione
temporanea ­ MessinaOra.it
Nuovo sbarco di migranti: 347 accolti a
Messina, 146 bambini. Si cercano famiglie
disposte ad adozione temporanea 21 agosto
2016 10 La nave norvegese "Siem Pilot" è
approdata questa mattina al porto di Messina
con a bordo 347 migranti, in prevalenza
uomini e minori (ben 146) mentre solo 21 le
donne presenti. Provenienti da varie zone dell'
Africa subsahariana, in particolare dall' Egitto
sono stati tratti in salvo nei giorni scorsi in
varie operazioni di salvataggio nel Canale di
Sicilia. Come sempre accade in questi casi,
una volta giunti al molo Marconi, sono stati
subito accolti e aiutati da medici dell' Asp,
Croce Rossa e volontari di associazioni
umanitarie, che, insieme con Capitaneria di
Porto e altre forze dell' ordine, hanno prestato
loro una prima assistenza sanitaria. Dopo
essersi rifocillati con acqua e cibo, i migranti
sono stati portati al centro di accoglienza dell'
Annunziata e dell' ex caserma di Bisconte per
le operazioni di identificazione. Ma questa
volta il numero dei minori richiede maggiore
attenzione e così Luisa Giorgio, Presidente di "
Una famiglia per amico" (tel. 090 771211) alla
quale si è rivolta l' assessora Nina Santisi,
dopo l' ingente sbarco di minori egiziani
avvenuto questa mattina, cerca famiglie
disponibili ad accogliere per un affido temporaneo questi bambini di circa 10 anni. Appena tre giorni fa,
sempre in Città, si era registrato un altro sbarco di 250 migranti mentre, a Lampedusa, sono dodici i
tunisini che sono stati intercettati dagli uomini del nucleo operativo dei Carabinieri. Lo sbarco è
avvenuto nella notte sulla spiaggia di Guitgia. I dieci uomini viaggiavano su dì una imbarcazione lunga
quattro metri, lasciata poi sull' arenile e non è esclusa che possa essere stata abbandonata da una
imbarcazione madre, che poi ha preso il largo. Partecipa alla discussione. Commenta l' articolo su
Messinaora.it SHARE.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
65
21 agosto 2016
Rai News
Porti
L' isola dello spirito dei padri
Renzi, Merkel e Hollande a Ventotene per l' Ue post­
Brexit
Vertice domani per consolidare l' intesa Germania­Francia­Italia
La nuova Ue deve ripartire da Ventotene,
soprattutto dallo spirito di padri dell' Europa
come Altiero Spinelli che in quell' isola, tra il
1941 e il 1944, partorirono il manifesto "Per un'
Europa libera e unita". Questa, almeno, è la
convinzione del presidente del Consiglio,
Matteo Renzi, che da mesi ha organizzato il
vertice di domani con Angela Merkel e
François Hollande, scegliendo come sede
proprio l' isola­simbolo del progetto
europeista. Un incontro che nelle intenzioni del
premier dovrà, innanzitutto, consolidare quella
sorta di triumvirato Germania­Francia­Italia
inaugurato a Berlino il 27 giugno, subito dopo
il voto sulla Brexit. Ma, soprattutto, un incontro
che dovrà far fare un passo verso quel "ritorno
al futuro" dell' Ue che Renzi continua a
invocare in contrapposizione al rigorismo
attuato negli ultimi anni. "Altro che austerity: l'
Europa si svegli ­ ha detto Renzi anche lo
scorso 9 agosto alla festa dell' Unità di
Modena ­ si rimetta in gioco, capisca che
quando i nostri nonni e genitori hanno restituito
all' Europa la libertà lo hanno fatto perchè
credevano in valori grandi e non hanno avuto
paura di combattere per quegli ideali". I valori,
appunto, fissati nel "Manifesto per l' Europa"
da Spinelli e dagli altri europeisti confinati dal
fascismo a Ventotene. Valori che, insiste da mesi Renzi, vanno ben oltre quell' approccio "tecnocratico"
che sta snaturando l' Europa. "I prossimi mesi saranno decisivi", ha spiegato il premier all' assemblea
Pd del 23 luglio, "o il Pd ha la consapevolezza che da qui a marzo al 2017 siamo in grado di costruire
una alternativa al modello europeo per come ha funzionato fino ad oggi, oppure avrà perso l' Europa,
non il socialismo europeo ­ che pure non se la passa benissimo ­ o il Pd". Simbolica è anche la scelta
della nave che ospiterà il vertice, la portaerei Garibaldi, da mesi impegnata nelle operazioni Ue "search
and rescue" nei mari davanti alla Libia, sulle rotte dei migranti. Altro tema, nelle intenzioni di Renzi, che
deve contraddistinguere una diversa idea di Europa, più attenta ai valori umani e solidale verso gli stati
membri più esposti a emergenze come quelle delle migrazioni. La Brexit, del resto, sta creando
problemi a tutte le economie del continente, compresa ovviamente l' Italia, le banche del Paese sono
sotto attacco sui mercati, e davvero i prossimi mesi saranno "decisivi", come ripete Renzi. Una sintonia
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
Continua ­­>
66
21 agosto 2016
<­­ Segue
Rai News
Porti
tra i tre Paesi, sulla gestione dell' uscita della Gb ma anche sulla gestione dei conti pubblici nel
prossimo futuro, è fondamentale per rilanciare l' Europa su basi nuove. Soprattutto, Renzi ne è convinto,
in queste condizioni neanche la Germania può permettersi di lasciare al proprio destino un Paese come
l' Italia. Ventotene dovrà servire proprio a questo, a confermare quel triumvirato di fatto inaugurato a
Berlino a giugno e che, nelle intenzioni del premier, deve essere una vera e propria "avanguardia
europea", o meglio un' avanguardia della nuova Europa che "ritorna al futuro" immaginato da Spinelli e
dagli europeisti di 70 anni fa. Il programma Il premier accoglierà Angela Merkel e François Hollande, all'
aeroporto di Capodichino a Napoli. L' accoglienza con gli onori militari è prevista rispettivamente alle
ore 15.50 e 16.00, circa. Renzi, Hollande e Merkel, a bordo di un elicottero faranno quindi visita a
Ventotene e, in particolare, renderanno omaggio alla tomba di uno dei 'padri' dell' Europa unita, Altiero
Spinelli, confinato dal regime fascista sull' isola pontina. Renzi, Merkel e Hollande terranno poi alle ore
18.00 una conferenza stampa sulla Nave Garibaldi della Marina Militare, dove i giornalisti accreditati all'
evento saranno imbarcati dal porto di Napoli la mattina di lunedì.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
67
22 agosto 2016
Sicilia Journal
Porti
Siracusa, volontari sulle spiagge con l' Operazione
Nettuno
SIRACUSA ­ Si è conclusa la 29° edizione dell'
attività di sorveglianza e soccorso costiero di
Nuova Acropoli denominata " Operazione
Nettuno ". Quest' anno sono stati 142 i
volontari impegnati per 10 giorni continuativi ­
provenienti da Siracusa, Catania, Floridia,
Augusta, Roma, L' Aquila, Milano e Bologna ­
che hanno allestito il loro campo base alla
Costa del Sole, a partire dal quale hanno
offerto alla cittadinanza ed ai turisti numerosi
servizi: vigilanza delle zone più affollate con
postazioni fisse sulla costa siracusana, un
gommone e quattro canoe in mare, due
postazioni di primo soccorso ed inoltre le
squadre di antincendio ed ecologia per la
pulizia della costa. Inoltre, insieme alla
Capitaneria d i Porto Guardia Costiera di
Siracusa , all' alba, nei giorni successivi alla
notte di San Lorenzo e di Ferragosto, è stato
svolto un servizio per agevolare lo sgombero
delle spiagge piene di tende. I volontari hanno
continuato a curare la loro formazione con un
campo scuola dedicato ai più giovani e varie
lezioni ed esercitazioni per i più "anziani".
Fortunatamente quest' anno non vi sono state
emergenze particolari, i volontari hanno spento
due incendi, medicato vari bagnanti,
recuperato reti da pesca e materiali in mare,
soccorso un motociclista in seguito ad un' incidente e si sono costantemente impegnati nella pulizia di
un tratto di costa di 6 km, non trascurando la cura del verde al Tempio di Apollo a Siracusa. Una
presenza ormai costante e rassicurante quella di Nuova Acropoli durante la settimana più "calda" dell'
anno, all' insegna della generosità, professionalità e del buon esempio.
Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016
68