La Goccia n24-26/14hot!
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La Goccia n24-26/14hot!
2 n. 24/26 - 13 dicembre 2014 n. 24/26 - 13 dicembre 2014 Sommario La Goccia n. 24/26 - 13 dicembre2014 La Goccia REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N. 430/92 DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIALE M. D’UNGHERIA, 52 – GINOSA DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE ROSAMARIA BUSTO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE GIORGIO MOREA GIOVANNI MATERA BALDASSARRE D’ANGELO SARAH SCORPATI VINCENZO D’ANGELO CANTA STORIE MASSIMILIANO DORO GIUSEPPE PIZZULLI CARMELO MONACO M. C. OLIVARI NINO MELE LIDIA D’ANGELO RICCIARDI -DRAGONE LUCREZIA DI TINCO MICHELE PACCIANA VITO DE PALMA MICHELE CALABRESE fOTO: ERASMO MAZZONE MICHELE GRECUCCI Maria Olivari Maria A. RAGUSO AMMINISTRAZIONE VITO CONTE IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STEFANO GIOVE STAMPA Stampato in proprio Editoriale… Avis e Telethon… Ricerca e … Auguri… Gruppo scout… Consigli… Michelone… Il Club… Utopia... Carovana… Incontro… A Natale… Le favole di Grim Le ricette… Costituzione… Le Caricature Graffi… Nino e Miro… Notizie Flash… Le poesie… Liceo… Vertenza Natuzzi… La Bottega… Parma club 1… Chiesta la… Mercatini… Juniores 1… Le massime… Adelante… Juniores… Il Sindaco… Le mattonelle… Ginosa, ko… Noi e il Fisco… Una poesia per… Ginosa, show… Cultura e… Home Page… Parma club… di Stefano Giove pag. 4 di Vito De Palma pag. 5 di Michele Calabrese pagg. 5/6 di Massimilano Doro pag. 6 di Grim pag. 7 di Giorgio Morea pag. 7 di Giulio Pinto pagg. 8/9 di Stefano Giove pag. 10 di Gruppi Consiliari pag. 11 di Vincenzo D’Angelo pag. 5 di Uff. Stampa pag. 12 di Mario D’Alconzo pag. 12 di Canta Storie pag. 14 Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 12.00 del 10 dicembre 2014 di Avis Ginosa pag. 17 di Lucrezia Di Tinco pag. 18 di Esseggi pag. 19 di Comunità pag. 20 di Maria Carmela Olivari pag. 20 di Emilia D’Atttoma pagg. 21 di Carmelo Monaco pag. 21 di Maria Carmela Olivari pagg. 22/23 di Massimiliano Doro pag. 23 di Nino Mele pag. 24 di Massimiliano Doro pag. 25 di Alunni Calò pag. 25 di Roberto Muscolino pagg. 26/27 La Goccia ritorna in edicola il prossimo 10 gennaio 2015 di Giovanni Matera pag. 28 di Lidia D’Angelo pag. 31 di Sarah Scorpati pag. 32 di Giuseppe Pizzulli pag. 33 di Canta Storie pagg. 34/35 di Michele Pacciana pag. 35 di Canta Storie pag. 36 di Luca Ricciardi - Antonello Dragone pag. 37 di Luca Ricciardfi - Baldassarre D’Angelo pag. 38 di Luca Ricciardi pag. 39 di Domenico Ranaldo pag. 40 di Domenico Ranaldo pag. 41 di Ricciardi-Dragone pag. 42 3 4 n. 24/26 - 13 dicembre 2014 Auguri Con questo numero, La Goccia conclude le pubblicazioni del 2014 e, come sempre, in questo si coglie l’occasione per rivolgere ai nostri lettori i più fervidi auguri di Buon Natale e di un felice Anno Nuovo oltre a una riflessione su quello che ci lasciamo alle spalle. Cominciamo proprio con questo: una riflessione sul 2014. Stiamo per chiudere un anno difficile, un anno nel corso del quale è emersa in tutta la sua virulenza la drammatica crisi che sta vivendo il nostro Paese. Certo, le cifre della disoccupazione ormai stabilmente a due cifre (per non parlare della disoccupazione giovanile che è a livelli mai raggiunti in passato), quella del debito pubblico, che ha superato i duemila miliardi di euro (siamo a quattro milioni di miliardi di vecchie lire per intenderci), sono la cartina di tornasole di una Italia sull’orlo del precipizio. Ma la crisi con la quale dobbiamo fare i conti non è solo di natura economica è, soprattutto, crisi morale, crisi di valori. Siamo sommersi da scandali a ripetizione, da una classe politica inetta e incapace, da funzionari corrotti, da un apparato burocratico che pensa solo al proprio tornaconto, da una Giustizia lenta e inefficace… insomma una situazione veramente difficile. Lo scandalo ultimo, quello emerso dall’inchiesta romana, ha scoperchiato un verminaio che ha superato anche la fantasia più fervida. L’idea che ne viene fuori, da questa vicenda, è che siamo un Paese dove è impossibile fare alcun tipo di riforme, dove a farla da padrone sono i mascalzoni, che hanno preso in mano le redini del comando. Prima il Mose di Venezia, poi, a Milano, l’Expò ci ripropongono lo stesso schema: ad avere il potere di decidere sono delinquenti senza scrupoli. La politica è prigioniera di questi gruppi e l’immagine dell’Italia nel mondo ne esce sempre più danneggiata. Insomma, chi come me ricorda quando il compianto Enrico Berlinguer parlava di “Questione morale” e gran parte del mondo politico e dell’informazione gli dava del “bacchettone”, si rende conto di come la situazione italiana sia precipitata sempre più verso la catastrofe. Si parla di 60 miliardi di denaro sprecato per il malaffare, una cifra pazzesca… che dovrebbe farci riflettere. Ma come pensiamo di poter uscire fuori da questo pantano? Resto fermamente convinto che oggi più che mai ci sia bisogno di un ritorno alla Politica, nel senso vero del termine: “Attività pratica relativa all’organizzazione e amministrazione della vita pubblica; arte del governo”. Forse divento noioso, ma se non ritorniamo ad essere protagonisti, se i cittadini non ritornano a far sentire la loro voce, attraverso le organizzazioni politiche (Partiti), da questo guazzabuglio non ne usciamo. Sono 25 anni che ci stanno spiegando che i partiti sono un obsoleto retaggio del passato che oggi la politica si fa in maniera più dinamica e quindi tutto deve essere liquido. Questa liquidità ci ha portati a fare in modo che a decidere le sorti del nostro Paese siano i gruppi del malaffare, che, in una sorta di guerra tra bande, si accaparrano tutto il possibile. Non ci sono limiti alla famelicità di questi gruppi, si va dalle risate della notte del terremoto dell’Aquila, alla affermazione che l’assistenza ai Rom fa guadagnare più della droga. Ci rendiamo conto del significato di una simile l’editoriale Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità PRO GE CO Viale Martiri D’Ungheria, 52 74013 Ginosa (Ta) Arretrati (costo € 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via M. D’Ungheria n. 52 74013 Ginosa (TA) indirizzo di posta elettronica: [email protected] La Goccia on line arcipikkia.it Tel. 099.8294879 - Cell. 3474969189 Cell. 368.3561703 - 330.624347 affermazione? Confesso che sono pessimista, non riesco a intravedere una svolta vera, un cambiamento profondo, un rinnovamento. D’altra parte se la scelta dei cittadini è quella di non andare a votare, alla fine non si fa altro che lasciare campo libero a questi signori del malaffare, che possono operare indisturbati. E allora ecco il mio augurio per l’anno che verrà… che noi ritorniamo ad essere protagonisti e ci riprendiamo in mano il nostro destino e quello del nostro Paese. Io immagino un 2015 in cui la gente ritorna a pretendere che ci siano delle sedi dove discutere e confrontarsi, parlare del futuro… pensare al futuro. Abbiamo bisogno di ritornare a pensare al futuro e non a difendere l’esistente… abbiamo il dovere di immaginare come far vivere meglio i nostri figli e i nostri nipoti. Noi oggi abbiamo questo impegno categorico. Ecco dunque gli auguri che formulo a tutti noi per il 2015, che sia l’anno della riscossa, della rivincita del popolo sulle lobby, che si ritorni a parlare di problemi e non di formule astratte. Siamo un grande Paese che nei momenti più difficili ha avuto la forza di sapersi rialzare, dobbiamo trovare lo stesso entusiasmo e la stessa determinazione se vogliano vincere la paura del domani. Rivolgo a tutti voi gli auguri di un Buon Natale e di un felice 2015. Stefano Giove cronaca Gli auguri del Sidaco Vito De Palma Come ogni anno desidero inviare al quindicinale locale “La Goccia” ed ai suoi lettori i più sinceri auguri per un Buon Natale e un Felice Anno 2015. Il mio è un piccolo messaggio tra i tanti che, in questo periodo, riceverà il cittadino. Vuole essere un messaggio di fiducia per l’avvenire. Un avvenire ove si attendono sviluppi nuovi per l’economia nazionale e che sicuramente offrirà spunti concreti anche alla nostra comunità. Nonostante il periodo buio e le tante difficoltà che abbiamo riscontrato nel nostro territorio, l’Amministrazione Comunale di Ginosa, che mi onoro di rappresentare, ha saputo dare risposte concrete mantenendo gli standard necessari per la vivibilità di Ginosa e Marina di Ginosa. Necessita, lo ripeto ancora quest’anno, la giusta reazione di tutti per uno “scatto vigoroso” a non cadere nella rassegnazione. Io ed miei collaboratori istituzionali, ce la metteremo tutta affinché il 2015 diventi l’anno della concreta ripresa in tutti i settori, in particolare quello dell’occupazione. Non per ultimo, un augurio speciale e di cuore lo porgo a quelle fasce sociali che godono le migliori condizioni di salute e ai tanti cittadini che svolgono tanto volontariato quasi sempre dietro le quinte del palcoscenico sociale. Buone feste a tutti! Il Sindaco della Città di Ginosa Dott. Vito De Palma n. 24/26 - 13 dicembre 2014 5 Michele Calabrese, dal Perù, ci chiede un aiuto e rivolge i suoi auguri di Buon Natale Carissimi amici, benefattori, come ogni tanto faccio, provo a scrivervi per aggiornarvi sui programmi, e sui nuovi progetti che Padre Ugo ci chiede di realizzare. Vi chiedo umilmente scusa se scrivo lettere “comunitarie”, ma il tempo è tiranno e proprio non mi è possibile scrivervi singolarmente. Sabato scorso abbiamo effettuato il sopralluogo nella zona dove si realizzerà la nuova missione, il posto si chiama Ancon, è la più grande favelas di Lima, dove approssimativamente vivono quasi 50.000 persone. Vivono in baracche, case di cartone, il più ricco ha un tetto di lamiere o (come dicono qui) calamina. È un ammasso di povertà assoluta, un popolo di disperati scesi dalla Sierra e venuti a Lima, in cerca del miraggio della capitale, ma impreparati ad affrontare la vita in questa giungla di città, dove regna l’indifferenza e la disperazione. Ad Ancon andrà Padre Francis, un sacerdote del gruppo OMG di Lima, che Padre Ugo ha fatto venire giù dalla Sierra perché vada in questa nuova missione. Al sopralluogo abbiamo partecipato io, Victor del Carpio, Pierangelo Ripamonti, che era con me a Chinca per l’aiuto post terremoto, e naturalmente Padre Francis. Al nostro arrivo ad Ancon ci ha assalito una tale disperazione indescrivibile a parole. Ancon è una zona alla periferia estrema di Lima, una zona desertica, terra arida, senza acqua, senza fogna, senza corrente elettrica, la gente vive di stenti, i bambini non vanno a scuola, le ragazze sono sfruttate dai prepotenti che le fanno prostituire, molti bambini vengono rapiti da bande e venduti per il traffico di organi, e mi fermo qui. Naturalmente non è facile entrare qui e riportare ordine perché si va a intaccare il potere di questi prepotenti che sfruttano i più poveri per le loro porcherie togliendo loro anche la dignità. La gente povera ci ha accolto con amicizia, e con grande felicità per loro avere una missione OMG segue a pag. 6 6 cronaca n. 24/26 - 13 dicembre 2014 segue da pagina 5 significa avere un sacerdote, quindi un oratorio dove i bambini possano giocare, pregare, prepararsi alla Prima Comunione. Abbiamo pensato di realizzare un posto dove i bambini vengano a giocare, studiare un po’, visto che la scuola non c’è e, naturalmente, sfamarli. Insomma fare in modo che vengano alla missione ed impedire che vengano sfruttati per le altre cose che ho descritto prima. Alcuni genitori e anziani ci hanno promesso che alcune cose si potrebbero realizzare con “GIORI di FAENA” che qui significa lavoro comunitario, tutto il Pueblo a turno viene ad aiutare per costruire qualcosa per salvare i propri figli e per ridare dignità a tanta gente. Insieme a Padre Francis saranno mandati alcuni volontari che lo aiuteranno in questa nuova avventura della carità, come dice Padre Ugo. Con Victor abbiamo pensato di organizzarci per fare in modo che per la vigilia di Natale venga regalato un panettone e un giocattolo ad ogni bambino, e poi cominciare a preparare per realizzare una grande cioccolata da distribuire dopo la messa di natale, è sicuramente un modo bello per entrare nei cuori di questi bambini che noi abbiamo stimato essere circa 5000. Mi aiuterete vero? Poi si sta preparando il campo di lavoro per la costruzione degli asili di Chimote, altra avventura che ci apprestiamo a realizzare. Il comune ci ha regalato i terreni sui quali realizzare gli asili e i ragazzi italiani che sono qui da sei mesi, prima di ritornarsene in Italia, provvederanno alla recinzione di questi terreni e, per fine dicembre, prevediamo che inizino i lavori. Questo è, più o meno il programma delle attività. All’inizio sembrava che io dovessi andare a Chimbote per la costruzione degli asili, Padre Ugo mi aveva allertato, poi, però, sia Padre Giorgio che Andrea gli hanno chiesto di lasciarmi a Lima in quanto tutto partirà da Lima e sul posto ci andranno Daniele Vescovini e Armando che staranno lì, mentre gli altri si turneranno. Io sto bene, qui si corre per risolvere tutti i problemi che si hanno sulla Sierra ma la stanchezza non la senti perché sai che dal tuo correre dipendono le attività e far arrivare tutti gli aiuti alle missioni e adesso già comincia la stagione delle piogge e alcune missioni per molti mesi saranno irraggiungibili con i nostri camion. Vi ho descritto un po’ la nostra vita e quella di tutti i volontari in missione. Vi ringrazio per la vostra generosità e per la stima nei miei confronti. Vi auguro Buon Natale col pensiero sempre verso i più poveri. Grazie a tutti, il vostro Michele. La Carovana della Legalità ha fatto tappa a Marina di Ginosa Il furgone de “La Carovana della Legalità” targato CGIL, partito da Milano, attraversando tutti i territori italiani, ha fatto tappa lo scorso 5 dicembre, nella Provincia di Taranto. L’iniziativa, promossa dal sindacato, è fina- lizzata a richiamare l’attenzione sul tema della legalità, in particolare nel comparto agricolo, settore maggiormente esposto ai fenomeni delinquenziali e di illegalità diffusa. Una condizione che diviene particolarmente critica nell’ambito territoriale, sui cui incombe non solo la crisi occupazionale ma anche quella ambientale. Una situazione che inevitabilmente richiama l’attenzione di organizzazioni criminali dedite allo sfruttamento della manovalanza, con degenerazioni che sfociano in crimini ben più gravi. Tra le tappe provinciali del tour nazionale, anche quella di Marina di Ginosa, dove in serata, Presso il Cinema Arena “La Pineta”, ha avuto luogo un dibattito sul tema: “Dare dignità al lavoro agricolo”. Presente anche il Segretario Generale della Cgil di Taranto, Giuseppe Massafra. Tra i relatori, il regionale di Flai Puglia, Giuseppe De Leonardis, la segretaria di Cgil Taranto, Eva Santoro, Assunta Urselli, segretaria di Flai Taranto e Davide Giove, Presidente di Arci Puglia. Per l’occasione, la platea era quasi totalmente composta da cittadini stranieri, vittime predestinate di questo sistema. Nel corso dell’intervista rilasciata a NET1 TV, il giovane segretario della Cgil di Taranto, Giuseppe Massafra, ha dichiarato quanto segue:“Che la legalità non sia un vestito da indossare all’occorrenza per qualche rituale cerimonia, la CGIL l’ha dimostrato nel tempo, fino alle ultime proposte di legge per il riconoscimento penale del reato di caporalato. La strada della legalità oggi più che mai è indispensabile per evitare che nel crogiuolo del crimine finisca chi è stato estromesso dal mercato dal lavoro o chi è rimasto indietro nel bel mezzo di una crisi che sembra non passare mai”. Il dibattito si è concluso con l’invito dei relatori rivolto ai presenti, a non aver paura e denunciare le situazioni di sfruttamento. Di Massimiliano Doro scherzi a parte Le favole di Grim n. 24/26 - 13 dicembre 2014 Infinito via vai 7 C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo. Un luogo di meraviglie… soprattutto per quello che sapevano inventarsi, re, cortigiani e popolo sovrano (come si usava dire ma che, in effetti, di sovrano non aveva gran che!) Era il tempo in cui regnava messer Dellepalmecheviendalmare e, nonostante venisse dal mare, sua maestà non si sottrasse alla tradizione che voleva, nel periodo più freddo dell’anno, la riproposizione della nascita di un sovrano bambinello. La scelta dei figuranti, per la circostanza, aveva vissuto frenetiche e dolorose vicissitudini ma con qualche mal di pancia finale, s’era venuti a capo della intricata matassa. Tuttavia numerose altre peripezie toccarono ai tre Re Magi, intenti a cercare di raggiungere il Bambinello e fargli dono di incenso, oro e mirra. Come concordato a corte, Messer Tomotomo Lemmelemme avrebbe portato l’oro, messer Acchiappavento la mirra e messer Enzo Delirossi l’incenso. I tre, rispettosi del copione assegnato loro, si misero in viaggio ma i guai cominciarono già al momento della scelta della cavalcatura …. soltanto cavalli erano disponibili, a Occhiocitrullo di trovare cammelli, non se ne parlava nemmeno! I tre, tappandosi il naso e chiudendo un occhio, montarono a cavallo e così sia… Sul nastro di partenza, però, cominciarono i primi dissidi su chi dei tre doveva guidare la carovana dei Magi. Messer Tomotono Lemmelemme disse: «Tocca a me il compito della guida per due ragioni, la prima è perché sono ministro del sapere e la seconda perché sono quello che porta l’oro e… non vi è ombra di dubbio che l’oro è quanto di più prezioso vi sia… esso rappresenta la regalità e noi stiamo andando a omaggiare un re!…» La risposta di messer Enzo Dellirossi non si fece attendere neanche un minuto: «Ma che dite messere!!!! Io, in primo luogo, sono il capo dei Cavalieri della tavola rotonda! E, in secondo, dovreste sapere che consegno l’incenso, che rappresenta la divinità… e prima di essere Re il bambinello è Divino… quindi, poche ciance, spetta ammé il comando!» A quel punto intervenne messer Acchiappavento, che, senza tanti giri di parole, entrò nel merito di chi fosse preposto al ruolo di guidatore di carovane e quella, a suo parere inconfutabile, altro non era che una carovana (anche se di magi!), sicché ribadì, senza ammissione di replica: «Io sono il comandante dell’esercito di corte e già questo da solo basta e avanza!… Ma proprio a voler essere certosini, ci aggiungo che io porto in dono la Mirra che è un unguento con il quale si cospargono i morti e rappresenta l’essere umano di questo Bambino che se è nato è perché deve diventare Uomo per liberare l’umanità dal peccato… quindi a me tocca guidare la nostra comitiva! Eppoi, sono o non sono il responsabile delle vie del regno?» Di fronte alle argomentazioni di messere Acchiappavento gli altri due messeri ritirarono le loro pretese e la carovana finalmente fu pronta per la partenza. Ma dopo aver percorso un breve tratto di strada, più di un dilemma si presentò ai tre: come avrebbe raggiunto il Bambinello, la carovana dei Magi? A Occhiocitrullo, la strada della Madre era, da tempo, crollata in una brutta giornata in cui un boato aveva scosso gli abitanti e un pezzo di strada che portava alla casa della Madre era sparito, cancellato. Che strada avrebbero percorso i portatori di doni? Eppoi, sarebbero riusciti ad arrivare in tempo? Queste domande si ponevano i tre Magi, e le stesse domande si ponevano gli abitanti di Occhiocitrullo che… non sapevano se sarebbe stato concesso loro di ritornare a visitare la Sacra Famiglia alla Casa della Madre… un Bambino, seppure Re, seppure Divino, è anche umano e gli umani sono fatti così a volte vogliono “vedere per credere”! Intanto i tre re Magi nell’incertezza, con le dita, di mani e piedi, incrociate, proseguirono… se e quando sarebbero arrivati non era cosa certa, non restava che sperare che al bambinello non toccasse una vana attesa dei preziosi doni. Andrea Pazienza Morale della favola: Le strade dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni. caricatura disegnata da Giorgio Morea 8 cronaca n. 24/26 - 13 dicembre 2014 Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto Truffa sventata a Ginosa Sventato un tentativo di truffa; è accaduto nei giorni scorsi a Ginosa. I Carabinieri della locale stazione, coordinato dal luogotenente Franco Capobianco, hanno deferito alla Procura della Repubblica di Taranto la 56enne S.A. per truffa. La mattina dello scorso 11 novembre, un’anziana donna, 75enne del posto, aveva richiesto l’intervento dei militari dell’Arma, riferendo di aver appena subito un raggiro. Il Comandate della Stazione, prontamente recatosi sul posto, nell’occasione constatava che la vittima era stata truffata da una donna fintasi assistente sociale della ASL. La truffatrice era riuscita a circuire la donna dicendole che doveva procedere a controllare i numeri di serie di tutte le banconote possedute, facendosele consegnare, dopodiché, alla povera anziana veniva restituita solo la busta contenente una mazzo di schedine del superenalotto al posto delle banconote. Considerata la gravità del reato, i carabinieri avviavano l’indagine che si concludeva dopo qualche giorno con l’indagine rivolte a due siracusane, che ha avuto una sostanziale svolta alcuni giorni dopo. Nel corso delle indagini è emerso che la truffatrice, unitamente ad una complice, non era nuova a tali reati e che entrambe, dimostrandosi sempre molto gentili e affabili, rubavano oggetti e danaro alle loro anziane vittime, fingendosi assistenti sociali oppure con il pretesto di distribuire riviste religiose. °°°°° La Regione integra il procedimento di formazione dei Pug Approvata dalla giunta regionale la Circolare n. 1/2014 sul procedimento di formazione dei Piani Urbanistici Generali (PUG). Frutto della collaborazione fra i servizi regionali maggiormente coinvolti e dell’esperienza maturata nell’attività di copianificazione degli ultimi anni, la circolare è finalizzata a migliorare il coordinamento di contenuti, metodi e tempi delle attività previste dalle diverse norme regionali in materia. La circolare riguarda in particolare: l’integrazione del processo di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) nella pianificazione urbanistica e i contenuti del Rapporto Ambientale; l’adeguamento del PUG alla pianificazione paesaggistica; il coordinamento della fase di esame regionale del PUG, a seguito dell’adozione comunale e della successiva eventuale attestazione regionale di non compatibilità, sino all’approvazione del PUG da parte del Consiglio comunale. Sebbene l’integrazione della VAS nel procedimento di formazione dei PUG fosse previsto già nell’agosto 2007 dal documento regionale di assetto generale (DRAG), nella prassi operativa talvolta sono emerse criticità dovute a difetti di coordinamento. Anche alla luce della nuova normativa regionale in materia di VAS, ossia la L.R. 44/2012 come modificata dalla L.R. 4/2014, e il Regolamento Regionale n. 18/2013, si è ritenuto pertanto opportuno ripercorrere i punti cardine del procedimento: 1) Rapporto Preliminare di Orientamento, da elabo rare contestualmente al Documento Programmatico Preliminare (DPP) del PUG e da allegare a quest’ultimo, con la documentazione che rende conto degli esiti della consultazione preliminare sui temi ambientali; 2) Rapporto Ambientale, corredato della proposta di programma per il monitoraggio e di una Sintesi Non Tecnica, il cui compito è individuare, descrivere e valutare gli impatti significativi che l’attuazione del PUG potrebbe avere sull’ambiente e sul patrimonio culturale; 3) Documentazione che accompagna l’atto di approvazione definitiva del PUG da parte del Consiglio Comunale, a valle del procedimento di verifica di compatibilità, che deve comprendere la versione definitiva del Rapporto Ambientale, del Parere Motivato espresso dall’autorità competente per la VAS, del Programma di Monitoraggio Ambientale del PUG e della Dichiarazione di Sintesi; 4) Rapporti di Monitoraggio degli impatti significativi sull’ambiente e sul patrimonio culturale derivanti dall’attuazione del PUG, con le indicazioni sulle misure correttive necessarie. Inoltre, per agevolare i Comuni nel procedimento di formazione dei PUG, la circolare: chiarisce che, qualora le previsioni del PUG interessino siti designati come Zone di Protezione Speciale (ZPS) o classificati come Siti di Importanza Comunitaria (SIC), la Valutazione di Incidenza è effettuata nell’ambito del procedimento di VAS; richiama le Conferenze di copianificazione, quali principali strumenti del nuovo approccio collaborativo alla formazione dei piani generali, che precedono, rispettivamente, l’adozione del Documento Programmatico Preliminare e l’adozione del PUG; fornisce una ricostruzione sistematica che facilita l’applicazione integrata della VAS nella formazione dei PUG; indica come ‘riallineare’ i processi di pianificazione già avviati al procedimento di Valutazione Ambientale Strategica. La parte conclusiva della circolare mira, da un lato, a rendere più efficace il coordinamento tra i Servizi regionali coinvolti nella verifica di compatibilità dei PUG, definendo i compiti assegnati a ciascuno e i tempi di svolgimento degli stessi; d’altro lato, a facilitare il confronto con la Regione e gli altri enti nella conferenza richiesta dal Comune in caso di attestazione di non compatibilità del PUG. °°°°° La legge Sblocca Italia e le 13 novità per l’edilizia E’ stato convertito in legge il Decreto Sblocca Italia con la fiducia al Senato, chiesta dal Governo lo scorso mercoledì sera. Il provvedimento contiene numerose disposizioni, tra loro differenti, che mirano a fare ripartire l’Italia. Tra le norme della legge Sblocca Italia ce ne sono parecchie che riguardano il settore delle costruzioni. Ecco dunque le 13 novità della legge Sblocca Italia che riguardano l’edilizia. Permesso di costruire. La proroga dei termini di validità del permesso di costruire (inizio o fine lavori) può essere concessa, in quattro casi particolari con provvedimento motivato: 1. per fatti sopravvenuti estranei alla volontà del titolare del permesso; 2. In considerazione della mole dell’opera da realizzare; 3. Particolari caratteristiche tecnico-costruttive dell’opera 4. Difficoltà tecnico-esecutive emerse successivamente all’inizio dei lavori, ovvero quando si tratti di opere pubbliche il cui finanziamento sia previsto in più esercizi finanziari. Da segnalare anche che per la durata del titolo abilitativo di opere particolarmente complesse, i termini sono raddoppiati, in base a un provvedimento motivato del responsabile del procedimento,. 2. Regolamento edilizio unico - Apparso e poi scomparso e poi, nuovamente, riapparso, il regolamento unico cronaca edilizio è tornato definitivamente nella legge Sblocca Italia. Di che si tratta? Sarà uno schema tipo che indicherà i requisiti prestazionali degli edifici, con particolare riguardo alla sicurezza e al risparmio energetico, che dovrà essere adottato dai Comuni italiani.3. Comunicazione inizio lavori Gli interventi consistenti nel frazionamento o accorpamento delle unità immobiliari con esecuzione di opere, anche se comportanti la variazione delle superfici delle singole unità immobiliari nonché del carico urbanistico, possono essere realizzati tramite comunicazione di inizio lavori.Unico vincolo: non deve essere modificata la volumetria complessiva dell’edificio e la sua destinazione d’uso.4. SCIADebutta la segnalazione certificata di inizio attività nel testo unico dell’edilizia. Cosa si potrà fare con la nuova SCIA? Si possono effettuare le varianti a permessi di costruire che non configurano una variazione essenziale, a condizione che siano conformi alle prescrizioni urbanistico-edilizie e siano attuate dopo l’acquisizione degli eventuali atti di assenso prescritti dalla normativa sui vincoli paesaggistici, idrogeologici, ambientali, di tutela del patrimonio storico, artistico ed archeologico e dalle altre normative di settore. 5. Manutenzione ordinaria e straordinaria Il frazionamento o l’accorpamento di unità di immobiliari con esecuzione di opere anche se comportanti la variazione delle superfici delle singole unità immobiliari nonché del carico urbanistico rientrano ora nella manutenzione straordinaria. Valgono, come per il punto 3, i vincoli invarianza della volumetria e della destinazione d’uso. Con gli interventi di manutenzione ordinaria, invece, si possono effettuare interventi di installazione delle pompe di calore aria-aria, di potenza termica utile nominale inferiore a 12 kW.6. Contributo di costruzione - Il contributo di costruzione è dovuto solo per il costo di costruzione, mentre non viene calcolato sulle opere di urbanizzazioni che sono a carico dell’operatore privato che ne resta però proprietario. Questo vale per i lavori di trasformazione urbana complessi e per quelli in diretta attuazione dello strumento urbanistico. 7. Denuncia Inizio Attivita’- Tramite DIA si possono realizzare solo gli interventi alternativi al permesso di costruire. La SUPER DIA non va più distinta dalla DIA. 8. Deroga agli strumenti urbanistici - Il rilascio del permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici (ART . 14 del testo unico edilizia), viene consentito per gli interventi di ristrutturazione edilizia, attuati anche in aree industriali dismesse, mediante richiesta di permesso di costruire anche in deroga alle destinazioni d’uso, previa deliberazione del consiglio comunale che ne attesta l’interesse pubblico. Condizione vincolante perché questo possa avvenire è che il cambio di destinazione d’uso non comporti un aumento della superficie coperta prima dell’intervento di ristrutturazione 9. Mutamento d’uso urbanisticamente rilevante - Costituisce mutamento rilevante della destinazione d’uso ogni forma di utilizzo dell’immobile o della singola unità immobiliare diversa da quella originaria, ancorché non accompagnata dall’esecuzione di opere edilizie, purché tale da comportare l’assegnazione dell’immobile o dell’unità immobiliare considerati ad una diversa categoria funzionale tra le seguenti: residenziale; turistico-ricettiva; produttiva e direzionale; commerciale; rurale. Il mutamento della destinazione d’uso all’interno della stessa categoria funzionale è sempre consentito.10. Permesso di costruire convenzionato - Qualora le esigenze di urbanizzazione possano essere soddisfatte con una modalità semplificata, è possibile il rilascio di un permesso di costruire convenzionato. La convenzione, approvata con delibera del consiglio comunale, salva diversa previsione regionale, specifica gli obblighi, funzionali al soddisfacimento di un interesse pubblico, che il soggetto attuatore si assume ai fini di poter conseguire il rilascio del titolo edilizio, il quale resta la fonte di regolamento degli interessi. - 11. Autorizzazione paesaggistica - Viene eliminato il ricorso alla conferenza di servizi e, in sostituzione, prescrive che decorsi inutilmente sessanta giorni dalla ricezione degli atti da parte del soprintendente senza che questi abbia reso il n. 24/26 - 13 dicembre 2014 9 prescritto parere, l’amministrazione competente provvede comunque sulla domanda di autorizzazione. 12. Interventi di conservazione - Sono consentiti interventi da effettuare sugli edifici esistenti non più compatibili con gli indirizzi della pianificazione, da individuare con lo strumento urbanistico. In tale ambito l’amministrazione comunale può favorire, in alternativa all’espropriazione, la riqualificazione delle aree attraverso forme di compensazione incidenti sull’area interessata e senza aumento della superficie coperta rispondenti al pubblico interesse e comunque rispettose dell’imparzialità e del buon andamento dell’azione amministrativa. In attesa dell’attuazione del, il proprietario può eseguire tutti gli interventi conservativi, ad eccezione della demolizione e successiva ricostruzione non giustificata da obiettive ed improrogabili ragioni di ordine statico od igienico sanitario.13. Sanzioni per inottemperanza alla demolizione - Per gli interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali, in caso di inottemperanza, è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria di importo compreso tra 2.000 euro e 20.000 euro. La sanzione, in caso di abusi realizzati sulle aree e sugli edifici a vincolo di inedificabilità, o destinate ad opere e spazi pubblici ovvero ad interventi di edilizia residenziale pubblica, ivi comprese le aree soggette a rischio idrogeologico elevato o molto elevato, è sempre irrogata nella misura massima. ***** ILVA, LOSPINUSO: “GRIDO DI DOLORE DI TUTTO IL COMPARTO INDUSTRIALE, RENZI NON SIA SORDO”. “La ricollocazione, a tempo indeterminato, degli 84 operai dell’ex stabilimento Marcegaglia è una gran bella notizia e mi auguro che sia la prima di tante altre per il territorio tarantino, stretto nella morsa della crisi industriale ed economica”. Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Pietro Lospinuso. “Nonostante i miei ripetuti appelli e quelli degli industriali –aggiunge- ancora non è stato fatto nulla per il comparto ionico. Da Tempa Rossa alla crisi Ilva, si sono sprecati gli annunci e gli slogan, ma siamo in perenne attesa che si passi ad azioni concrete. In questi giorni si discute della pubblicizzazione dell’Ilva che, come ho già detto, mi trova favorevole nella misura in cui siano perseguiti e raggiunti due interessi precisi come la tutela della salute e dell’ambiente, e quello del lavoro. È chiaro, poi, che si dovrà immaginare, in un secondo momento, la cessione ai privati dello stabilimento. A chi ostacola anche la pubblicizzazione per i maggiori costi che ne deriverebbero a carico del Paese, voglio rammentare che l’Italsider è stata gestita per anni proprio dallo Stato. Ma mi domando: sono circa tre anni che va avanti la storia dell’Ilva, si sono susseguiti decine di incontri, vertici, convegni senza dar seguito alla più semplice iniziativa. E così, ad oggi, non si riesce né a garantire la piena produzione industriale (con le conseguenti assenze di garanzie per i lavoratori) né a mettere in atto un programma serio di risanamento ambientale. Non riesco a capire come si possa morire di inedia e di inazione, a meno che per qualcuno non sia accettabile che a Taranto ci si continui ad ammalare di cancro e di disoccupazione. Per questo, faccio un appello al premier Renzi: qualsiasi intervento voglia porre in essere, lo faccia e subito. Perché la crisi dell’Ilva non incide solo sul futuro del polo siderurgico –conclude- ma su tutto l’indotto tarantino che sta lanciando un grido di dolore da tempo, mentre le istituzioni sono sorde”. IMU AGRICOLA, LOSPINUSO: “PD PREDICA BENE E RAZZOLA MALE”. “I parlamentari del Pd predicano bene e razzolano male: votano in aula, sostengono il loro governo e ne fanno parte, e poi… si ribellano per le scelte di cui sono corresponsabili, per evidenti fini elettorali, pensando che i cittadini abbiano l’anello al naso. Sull’Imu agricola, che rappresenta una mannaia sulla testa degli agricoltori, il Pd dovrebbe avere il buon gusto di ammettere di aver sbagliato, per l’ennesima volta”. Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Pietro Lospinuso. “L’abolizione delle agevolazioni fiscali e l’introduzione dell’imu per i terreni –aggiunge- è il prezzo da pagare per i bluff del loro premier che da un lato concede bonus di 80 euro che gli hanno messo le ali per le elezioni europee; dall’altro costringe i Comuni ad aumentare le tasse per sopravvivere. Credo di essere stato il primo a sollevare il problema giorni fa ed ho avuto modo di raccogliere le proteste dei cittadini interessati: è inaccettabile imporre nuove leve fiscali, per giunta retroattive, durante l’anno. Senza contare che i tempi di pagamento sono così ristretti che è probabile che molti non siano neppure informati del nuovo onore fiscale! Un danno ingiusto e illegittimo –conclude- ai danni di tutto il comparto nazionale già provato, come quello pugliese e tarantino, dalle numerose calamità naturali”. 10 nei Piani Sociali di Zona attraverso politiche mirate all’aiuto verso i soggetti vittime del g.a.p. e sostegno attualità n. 24/26 - 13 dicembre 2014 alle realtàattualità associative laiche o religiose che organizzano percorsi tematici e formative per il contrasto al n. 24/26 - 13 dicembre 2014 Gioco d’Azzardo Patologico. L’Ente Civico deve anche prevedere degli incentivi (esonero pagamento tari, 11 imu etc) a favore dei pubblici esercizi che rinunciano ai facili guadagni provenienti dalle slot machine. A norma di regolamento l’Amministrazione ha 20 giorni di tempo per convocare il consiglio comunale e Vertenza Natuzzi sempre in primo piano Speranze per i lavoratori della “Natuzzi” che si mobilitano per difendere il lavoro La “Vertenza Natuzzi” continua a essere al centro dell’attenzione per la grande rilevanza sociale che ha in tutto il nostro territorio e si cerca di trovare una soluzione, che possa essere accettata da tutti i soggetti in campo. Come si ricorderà, lo scorso anno, precisamente nel mese di ottobre, dopo un lungo braccio di ferro, venne sottoscritto un accordo tra la Natuzzi e le Organizzazioni sindacali sindacali dei lavoratori. L’accordo prevedeva una riorganizzazione delle attività, con 7/800 lavoratori che sarebbero rimasti alle dipendenze della Natuzzi, 1300 sarebbero stati ricollocati nelle New-Co che sarebbero nate e 600 lavoratori avrebbero lasciato l’azienda, sulla base degli incentivi derivanti dall’uscita volontaria. Dopo un anno, quell’accordo non è stato possibile rispettarlo in quanto la stessa Natuzzi si è resa conto che la nascita delle New-Co, nello stesso settore di attività, avrebbe determinato una forte concorrenza. Sulla base di questa valutazione, nel mese di ottobre, venne riaperto il tavolo delle trattative dal quale scaturì questa pro- posta di ipotesi di accordo: - Contratti di solidarietà a 5 ore per 1500 lavoratori; - 400 lavoratori avevano scelto l’esodo volontario; - 5/600 lavoratori in Cassa Integrazione a Zero ore con la possibilità di essere riassunti nelle New-Co, che avrebbero svolto attività produttive extra “mobile imbottito”; - riduzione dello stipendio dal 8 al 16%. Questa ipotesi passò al vaglio delle assemblee dei lavoratori dei diversi stabilimenti. Fu approvata dai lavoratori degli stabilimenti di Ginosa-Laterza; non passò nell’assemblea dei lavoratori dello stabilimento di Santeramo-Iesce. Proprio la posizione dei lavoratori dello stabilimento santermano aveva determinato una situazione di paralisi per lo sblocco della vertenza. Lo scorso 18 novembre, presso la Federlegno a Roma, si sarebbe tenuto un incontro tra le parti per trovare una soluzione… ma, proprio i rappresentanti della Natuzzi chiesero un rinvio al 5 dicembre per poter riunire il proprio Consiglio d’Am- ministrazione e presentare una ulteriore proposta. Il 28 novembre il CdA Natuzzi si è riunito e all’incontro del 5 dicembre la società si è presentata riproponendo la volontà di continuare a produrre in Italia e di fatto ha sostanzialmente riproposto la stessa soluzione (quella bocciata dai dipendenti dello stabilimento di Santeramo-Iesce). Quella proposta è stata “spiegata” meglio e probabilmente potrebbe essere accettata da tutti i dipendenti Natuzzi. Intanto, i rappresentanti sindacali hanno avviato una mobilitazione molto intensa, che ha coinvolto le Istituzioni. Pieno sostegno è giunto dai sindaci dei Comuni interessati, tra i quali il sindaco di Ginosa, Vito De Palma. Nei prossimi giorni avremo modo di verificare se la “Vertenza Natuzzi” sia giunta finalmente alla sua conclusione e parliamo di conclusione positiva che faccia rimanere nel nostro territorio una produzione rilevante, quella del mobile imbottivo. Stefano Giove Chiesta convocazione Consiglio Comunale per approvare il Regolamento per il Contrasto alla diffusione del Gioco d’Azzardo Patologico approvare questo regolamento, ci auguriamo che non si arrivi al ventesimo giorno per convocarlo e soprattutto che sia approvato da tutti. La famiglia ha bisogno di tutele, iniziamo a tutelarla limitando e restringendo l’accesso al falso guadagno. Con preghiera di pubblicazione. iNella giornata di lunedì 2 dicembre i consiglieri comunali della Lista Inglese, Impegno Civico-NCD, Partito Democratico, Liberi ed Indipendenti hanno depositato presso il Comune di Ginosa la richiesta di convocazione, ai sensi dell’art.25 del regolamento di Funzionamento del Consiglio Comunale, di un consiglio comunale con allegata proposta deliberativa e regolamento comunale per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (G.A.P.). Tale regolamento recepisce le linee guida della legge regionale n. 43/2013 e si propone di limitare la dipendenza dei cittadini verso questa nuova piaga che attanaglia e distrugge le famiglie. Infatti da studi realizzati è emerso, senza ombra di dubbio, che il giocare alle cosiddette slot machine genera dipendenza e mutamenti caratteriali che oltre a procurare gravissimi disagi all’economia delle famiglie interessate crea anche disagi psicosociali. Il gioco d’azzardo sottrae ore al lavoro, alla vita affettiva, al tempo libero, e produce sofferenza psicologica, di relazione, educativa, materiale, di aspettativa di futuro. Altera i presupposti morali e sociali cittadini sostituendo con l’azzardo i valori fondati sul lavoro, sulla fatica e sui talenti Sono a rischio la serenità, i legami e la sicurezza di tante famiglie. Pertanto è un obbligo morale intervenire al fine di prevenire e ridurre i rischi del gioco patologico, attraverso iniziative normative e di prevenzione. Tali iniziative possono e devono trovare sfogo nei Piani Sociali di Zona attraverso politiche mirate all’aiuto verso i soggetti vittime del g.a.p. e sostegno alle realtà associative laiche o religiose che organizzano percorsi tematici e formative per il contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico. L’Ente Civico deve anche prevedere degli incentivi (esonero pagamento tari, imu etc) a favore dei pubblici esercizi che rinunciano ai facili guadagni provenienti dalle slot machine. A norma di regolamento l’Amministrazione ha 20 giorni di tempo per convocare il consiglio comunale e approvare questo regolamento, ci auguriamo che non si arrivi al ventesimo giorno per convocarlo e soprattutto che sia approvato da tutti. La famiglia ha bisogno di tutele, iniziamo a tutelarla limitando e restringendo l’accesso al falso guadagno. I gruppi Consiliari - Lista Inglese - Partito democratico Impegno Civico - Nuovo Centro Destra - Liberi e Indipendenti Gli auguri del presidente del Consiglio Comunale, Vincenzo Russo, ai lettori de La Gocccia Care concittadine e cari concittadini, in questo periodo di feste e di riflessione, in qualità di Presidente del Consiglio comunale di questa città, voglio porgerVi i miei più cari auguri di Buon Natale e Felice Anno nuovo a nome mio personale e del Consiglio Comunale di Ginosa. Il momento economico e sociale che stiamo vivendo tutti è difficile. Da quando ci siamo insediati abbiamo lavorato per il solo ed esclusivo bene di questa città. Le difficoltà ci sono, ma senza farci prendere dalla rassegna- zione, il Sindaco, la Giunta ed il Consiglio Comunale hanno operato per cercare di arrivare a dei risultati. Assicuro che l’impegno per il bene della nostra comunità proseguirà senza sosta e con rinnovato slancio da parte dell’Amministrazione Comunale di Ginosa. Auguri di Buon Natale e Felice Anno nuovo, quindi, alle famiglie di Ginosa e Marina di Ginosa, che con i loro sacrifici e il loro impegno quotidiano fanno si che questa città continui a crescere, ai nostri anziani, che hanno fatto la storia della nostra comunità, ai nostri ragazzi, che sono le nuove leve e la nuova classe dirigente di questa città, che dobbiamo saper ascoltare e considerare. Un augurio particolare, infine, rivolgo ai malati, alle persone giovani e meno giovani sole e in difficoltà, ai disabili ed alle loro famiglie che sono un esempio di amore incondizionato, assicurando che il lavoro dell’Amministrazione Comunale nei loro confronti proseguirà con determinazione e dedizione. Il Presidente del Consiglio Comunale Vincenzo Russo 12 n. 24/26 - 13 dicembre 2014 Ginosa: il sindaco De Palma sollecita il Ministero dell’Economia per l’esenzione dalla nuova I.M.U. agricola. Nell’ambito delle articolate attività finalizzate alla tutela delle risorse dell’economia territoriale locale, il sindaco della Città di Ginosa, dott. Vito De Palma, ha inviato una motivata richiesta al Ministro dell’Economia e Finanze Pier Carlo Padoan, finalizzata ad escludere la nuova I.M.U. agricola dai già gravosi obblighi tributari voluti dal Governo Renzi. Il nuovo modello impositivo, voluto dal Governo, vedrebbe la cancellazione dell’attuale regime di esenzione dal pagamento della suddetta imposta in agricoltura. Con l’introduzione per decreto della nuova disciplina dell’I.M.U. agricola beneficeranno dell’esenzione dal relativo pagamento solo i comuni con altitudine superiore a 600 metri, prevedendo una modesta esenzione parziale ai soli comuni ricadenti nella fascia altimetrica compresa tra 281 e 600 metri. Pertanto, con il nuovo sistema di tassazione, nell’intera provincia di Taranto solo parte del territorio di Laterza, di Martina Franca e Mottola potrà fruire della prevista esenzione parziale, limitata ai soli coltivatori diretti ed agli imprenditori agricoli professionali. In sintesi, con le nuove norme tributarie nazionali gli agricoltori e tutti i possessori di terreni agricoli in Ginosa e Marina di Ginosa saranno costretti a pagare l’I.M.U. in un’unica soluzione, entro il prossimo 16 dicembre e non in due rate come tutti gli altri contribuenti. «Ho ritenuto un mio preciso dovere – ha affermato il sindaco De Palma – precisareal ministro dell’economia le gravi ed eccezionali difficoltà ora vissute dal comparto agricolo locale. Il provvedimento che elimina di fatto il sistema delle esenzioni dal pagamento dell’I.M.U. in agricoltura testimonia nei fatti tutte le carenze delle attuali politiche nazionali verso le piccole realtà produttive locali, fatte troppo spesso di coloriti annunci mediatici destinati a restare privi delle necessarie realizzazioni pratiche in favore delle aziende che quotidianamente lavorano sul territorio. Negli ultimi mesi ho più volte richiesto al Governo Renzi, senza ottenere alcuna risposta, di rendere operative anche sui nostri territori ripetutamente alluvionati tutte le possibili agevolazioni di legge finalizzate alla ripresa delle attività agricole oggettivamente danneggiate, come già avvento per altre regioni italiane colpite da calamità naturali, quali l’esenzione dal pagamento delle imposte, delle tasse, dei contributi previdenziali nonché la sospensione temporanea del pagamento delle rate dei mutui in agricoltura. A tanta sordità del Governo nazionale si è purtroppo aggiunta la totale assenza di una seria e lungimirante politica regionale in agricoltura: solo all’esito di una mia formale richiesta, infatti, i competenti uffici regionali hanno consentito l’aumento del quantitativo annuale di carburante agricolo, necessario all’esecuzione dei lavori straordinari di recupero dei terreni alluvionati. In tale quadro di sostanziale disinteresse nazionale verso i veri problemi della nostra agricoltura, ritengo di dover confermare ancora una volta il mio pieno impegno presso tutte le sedi istituzionali in favore delle aziende agricole locali». Secondo l’assessore all’agricoltura della Città di Ginosa, ing. Francesco Santantonio, “dopo i saldi negativi per gli agricoltori delle uve da tavola e vitivinicoli, dopo i risultati in netta perdita per i produttori di olive da olio, l’introduzione dell’I.M.U. in agricoltura può rappresentare il colpo di grazia per le molte aziende agricole locali in profonda crisi economica”. L’addetto stampa attualità Noi e il Fisco STANGATA IMU SUI TERRENI AGRICOLI L’esenzione totale dall’IMU per i terreni agricoli situati nelle zone collinari è arrivata al capolinea. Con decreto del 28 novembre 2014, in attuazione di quanto previsto dal decreto legge 66/2014, è stata modificata l’applicazione della esenzione dall’IMU sui terreni di collina e di montagna. La nuova normativa prevede tre fasce dei Comuni: 1) Altitudine minore o uguale a 280 metri 2) Altitudine compresa tra 281 e 600 metri 3) Altitudine maggiore o uguale a 601 metri. Nei Comuni della prima fascia l’IMU si applica su tutti i terreni e, quindi, gli stessi sono considerati di pianura. Nei Comuni della seconda fascia l’IMU si applica sui terreni non appartenenti a coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionale iscritti nella previdenza agricola. Nei Comuni della terza fascia i terreni sono esenti da IMU indipendentemente dalla natura del proprietario. La nuova normativa si applica con decorrenza dal 2014 e, quindi, a pochi giorni dalla scadenza del saldo IMU (16 dicembre) sui terreni situati nella prima e seconda fascia si assiste a una vera stangata , decisamente respinta dalle associazioni di categoria ed, in generale, dalle rappresentanze dei contribuenti che hanno già annunziato azioni legali per l’annullamento della nuova normativa, perché viziata da incostituzionalità e, comunque, approvata a pochi giorni dalla scadenza. Numerosi gli interventi da parte di varie forze politiche per modificare l’applicazione dell’IMU prevista dalla nuova normativa. Da tale misura è prevista una entrata aggiuntiva di 350 milioni che sarà tagliata ai Comuni in cui sono situati i terreni soggetti alla novella tassazione e che fanno parte delle coperture finanziarie previste dal decreto sul “bonus irpef” dell’aprile scorso. Come dire, con una mano di dà, con l’altra si prende. Tale nuovo sistema di tassazione IMU dei terreni agricoli collinari e montani non convince nemmeno il governo che, di fronte alle numerose contestazioni, ha fatto marcia indietro disponendo il rinvio della nuova tassazione per rivedere l’intero sistema ed i criteri applicativi. Per quanto riguarda il Comune di Ginosa la nuova tassazione IMU riguarda i terreni agricoli situati nelle aree individuate nei fogli catastali da 1 a 99, fino ad ora esentati, tenendo presente che l’altitudine del predetto Comune è classificata da “0” a “352” e che il centro del paese (casa comunale) è situato a “240” metri di altitudine. Comunque, con il suddetto provvedimento si apre un’altra stagione di rivolta fiscale, in un momento di pressione fiscale, ormai non più sostenibile e che sta frenando ogni prospettiva di rilancio economico e di sviluppo. Dott. Mario D’Alconzo attualità n. 24/26 - 13 dicembre 2014 13 14 attualità n. 24/26 - 13 dicembre 2014 attualità n. 24/26 - 13 dicembre 2014 Cultura e turismo: un sistema per rafforzare il percorso di valorizzazione delle Gravine e degli insediamenti rupestri. Alla conferenza internazionale Herity di Firenze, ha relazionato Tina Costantino, coordinatrice dei Lions club gemellati: “Gravine e l’abitare rupestre sono capaci di generare futuro. Vanno conosciuti e amati”. -Con tono sprezzante Giulio Tremonti sentenziò che con la cultura non si mangia. Alcuni indizi continuano a far pensare che l’ex Ministro dell’Economia non avesse ben presente quel che in realtà stava avvenendo in Italia. Vale a dire la ‘ribellione’ della società civile a sostenere il contrario: con la cultura si mangia. Nel profluvio di progetti innovativi volti a dimostrare che la cultura è un patrimonio che può essere lettera morta solo se non viene valorizzato da un investimento umano, vi è quello di dodici club Lions di Puglia e Basilicata. Un gemellaggio costituito sette anni fa e che punta a dare ‘futuro’ al paesaggio carsico delle Gravine, che solcano il territorio da Matera e Alta Murgia sino a Grottaglie. Luoghi fortemente caratterizzati da questo fenomeno con i suoi ricchi habitat naturali, villaggi rupestri e chiese ipogee di grande suggestione, che raccontano il loro secolare impiego da parte dell’uomo, dalla preistoria all’età moderna. Tutela e valorizzazione: due polarità dialettiche di sempre, ma con un concetto che stimola cittadini e istituzioni a compartecipare attraverso la valutazione del bene culturale con la visione di essere parte integrante dello stesso progetto. Giusto quanto è stato illustrato sabato scorso a Firenze, nella conferenza internazionale Herity, dalla coordinatrice dei 12 club Lions gemellati, Tina Costantino. Richiamando l’attenzione sull’unicum delle Gravine e delle forme insediative dell’abitare rupestre, la cui stori- cizzazione la si deve al professor Cosimo Damiano Fonseca, la coordinatrice Costantino ha sottolineato con forza quanto sia tuttora necessaria la formazione di una coscienza collettiva della memoria. “Il territorio delle Gravine –ha detto- è stato per troppo tempo dimenticato. Prima che sia tardi, occorre intervenire, per il bene dell’umanità”. Ha aggiunto: “E’ fondamentale una scientifica analisi, così come debbano essere di qualità i progetti di riqualifi- cazione redatti in chiave non solo turistica. La rete che un tempo garantiva il raccordo tra i villaggi rupestri, cioè la via Appia, deve tradursi in una straordinaria rete istituzionale e associazionistica che sappia, soprattutto, tutelarne i luoghi”. Insomma, guardare anche nel verso della compatibilità e della sostenibilità, un binomio inversamente proporzionale che va posto nel ‘bersaglio’ della cultura polisenso. Con solerzia e serietà della vocazione lionistica, Costantino ha spiegato anche che “non bisogna pensare ad itinerari turistici che vedano le persone in quanto tali, ma a cittadini temporanei. Ovvero, partecipanti attivi per la costruzione di un nuovo futuro per l’Europa, per l’Italia, per il Sud, basato sull’apprendimento reciproco, creatività e valori condivisi”. Tutto in linea con il recente ‘Patto delle Gravine’, insite nel versante occidentale jonico, istituzionalmente siglato nei giorni scorsi a Taranto. La conferenza internazionale fiorentina di Herity si è tenuta in una cornice a dir poco prestigiosa: Sala del Cenacolo della Basilica Santa Croce. Tra gli altri, sono intervenuti anche i docenti dell’Università Salento, Pollice-De Siena-Epifani, i quali hanno argomentato sul turismo, archeologia e territorio nel Mediterraneo. Sugli stessi temi identitari, ma visti come nuova economia per le Gravine, invece, si è espressa l’archeologa Mina Castronovi del Lions MassafraMottola ‘Le Cripte’. Canta Storie Responsabile Sanitario Dott. Francesco Ambrosi Direttore Sanitario: Dott. Francesco Ambrosi 15 16 n. 24/26 - 13 dicembre 2014 n. 24/26 - 13 dicembre 2014 17 AVIS & TELETHON SEMPRE INSIEME PER LA RICERCA numerosa di Avisini e di tanti altri amici non (ancora) donatori, Ginosini e Marinesi. La location scelta, l’agriturismo “Il Praedio della Reale”, è stato all’altezza delle aspettative con un’ottima cucina che ha deliziato i presenti con piatti della tradizione contadina ginosina, fatta di semplicità e prodotti freschi di giornata, a chilometro zero. L’organizzazione della cena ci è stata facilitata da la disponibilità, la professionalità e la cordialità dei proprietari dell’agriturismo. Siamo felici di aver vissuto una piacevole serata all’insegna della convialità e dello star bene insieme. Come da tradizione ormai consolidata da oltre 10 anni, l’AVIS scende in campo al fianco della fondazione Telethon con entusiasmo e impegno per la campagna “AVIS con Telethon 2014”. La preziosa collaborazione ha permesso all’AVIS di sostenere 11 progetti di ricerca specifici sul sangue contribuendo al raggiungimento di risultati incoraggianti. La prossima campagna Telethon dei giorni 12, 13 e 14 dicembre (in concomitanza con la maratona sulle reti RAI), testimonierà che i riflettori sulle malattie genetiche rare non si spengono mai. L’AVIS Comunale di Ginosa e Marina di Ginosa ha aderito al Telethon 2014, nel rispetto delle finalità solidaristiche che accomunano le due associazioni, per promuovere questa comune sfida a tutela della salute pubblica. A tale scopo, durante la piacevole serata del Convivio Natalizio che si è svolta il 6 dicembre presso l’agriturismo “Il Praedio della Reale”, abbiamo allestito un punto di informazione, sensibilizazione e raccolta fondi con la distibuzione di materiale illustrativo e dei prodotti solidali forniti da Telethon: la famosa Sciarpa bianca e il “Cuore di cioccolato” che stanno caratterizzando la campagna Telethon in tutta Italia. Il Convivio Natalizio AVIS Ginosa di quest’anno ha visto la partecipazione Per quanto riguarda il dono natalizio, avvisiamo che esso è disponibile in sede. Vi invitiamo a partecipare ai nostri prossimi appuntamenti: · domenica 14 dicembre (mattina) partita di calcetto tra giovani calciatori avisini e scambio di auguri; · domenica 14 dicembre (sera) saremo al Mercatino Solidale in Marina di Ginosa, con la consegna del dono natalizio ai Soci Avisini marinesi; · domenica 21 dicembre ultima giornata di raccolta del 2014 presso il Poliambulatorio ASL in Via Palatrasio a Ginosa, dalle ore 8:30. Vi ringranziamo per quello che avete fatto e che potrete fare… Insieme possiamo restituire speranza alla comunità dei pazienti e alle loro famiglie. AVIS Comunale di Ginosa e Marina di Ginosa Facebook: “Avis Città Di Ginosa” 18 attualità n. 24/26 - 13 dicembre 2014 Il gruppo Scout Ginosa 2 presenta: “E se…” , tutti controcorrente! “C’era una volta, in un paese lontano…”. Così inizia il Recital che il gruppo AGESCI Ginosa 2 ha portato in scena il giorno 7 dicembre nel salone Monfort, per l’ormai tradizionale festa dell’Immacolata. Personaggio principale Cenerentola. Cosa centra una fiaba tradizionale con la festa dedicata a Maria? Centra, e come se centra! Noi capi abbiamo voluto fortemente sceneggiare qualcosa che rappresentasse il nostro modo di essere, il modo di essere scout. Il titolo del recital è “E se…”: e se Cenerentola non volesse seguire la storia già scritta, e se volesse scegliere da sola la vita da avere, la strada da percorrere, magari irta con tanti ostacoli! Ecco, si trattava appunto di una Cenerentola alternativa, controcorrente, magari contro tutti e tutto. Bisogna avere Coraggio per fare queste scelte, il coraggio di andare controcorrente. Questo percorrere strade alternative appartiene agli scout, è un modo di essere degli scout e proprio in questa occasione abbiamo fatto una scelta diversa, ma che fosse nostra, ci appartenesse. Tutto questo andare controcorrente ci porta a Lei, a una Donna piena di grazia e benedetta tra le donne, immune da ogni macchia della colpa originale in vista della nascita di Cristo. Tutta la storia di Maria è controcorrente: un angelo si rivolge a una donna, prospettando l’impossibile; in una casa, non nella sinagoga; nella cucina non fra i candelabri d’oro del tempio. Non era possibile un figlio di un padre diverso dal marito, pena la messa a morte dell’adultera. Non era possibile per la società israelitica patriarcale che una ragazza decidesse della sua vita da sola, senza consultarsi con nessuno dei maschi della famiglia. E’ un trasgredire continuo. Eppure tutto ciò è accaduto perché niente è impossibile a Dio e per il coraggio commovente di una ragazzina di affrontare una serie di impossibili. Nessuno ha ordinato nulla a Maria: è affascinante la leggerezza del suo stupore di fronte all’Annuncio. Noi abbiamo Lei come modello alternativo a quello che la società ci offre. E’ chiaro che tutto è più difficile, soprattutto per noi educatori che abbiamo il compito di educare i ragazzi affidatici al vero, alla libertà di scelta. Questo il filo conduttore del nostro Recital; l’obiettivo, suscitare la bellezza dello stupore di fronte a quello che ogni ragazzo è in grado di fare se si toccano le corde giuste, se si scoprono i loro talenti, tirarli fuori, moltiplicarli come racconta la Parabola di Gesù. Ottanta ragazzi, questo il numero coinvolto, tra lupetti, guide ed esploratori, scolte e rover. Tutti hanno dato il proprio tempo, hanno messo a disposizione il proprio saper fare e il risultato è stato ineccepibile: una scenografia meravigliosa realizzata dalle ragazze del Clan che hanno curato anche i costumi e la logistica; attori straordinari che hanno superato gli imbarazzi, le timidezze e le insicurezze tipiche di questa età e alla fine i musicisti, perché in questo spettacolo si suonava anche dal vivo con fiato di trombe, chitarre e pianola. I ragazzi si sono impegnati moltissimo e dopo tanto lavoro e qualche discussione per migliorare il risultato, il recital è stato un successo. Grazie ragazzi per la vostra disponibilità e per aver dimostrato ancora una volta che andiamo controcorrente: abbiamo trascorso la sera della vigilia dell’Immacolata in Parrocchia! Capo Scout Agesci Ginosa 2 Lucrezia Di Tinco attualità n. 24/26 - 13 dicembre 2014 19 Il club Unesco di Ginosa propone il “pranzo familiare” per l’educazione allo sviluppo sostenibile Il Club Unesco di Ginosa si sta dimostrando ricco di spirito d’iniziativa e lo scorso 28 novembre, presso l’aula magna dell’I.I.S.S. “Marisa Bellisario” in via Pozzo Sant’Agostino, si è svolta una “Riflessione sulla valorizzazione del pranzo familiare: momento atavico di promozione dell’educazione sostenibile». La manifestazione ginosina si inserisce nell’ambito delle manifestazioni promosse dall’Unesco, sull’educazione per uno sviluppo sostenibile. Il presidente del Club ginosino, il nostro codirettore Giulio Pinto, ha avuto la brillante idea di affrontare il tema del pranzo familiare, quale tema educativo e lo ha fatto con una immagine che ci ha riportato alla realtà di oggigiorno: una fotografia familiare a fumetto, nella quale il più piccolo chiede “ma l’iphone si mette a sinistra del piatto con le forchette, o dalla parte destra con i cucchiai, coltelli e calici?”. Una vignetta che sintetizza in maniera brillante come, uno dei momenti più significativi della nostra vita familiare, rischia di essere stravolto e cancellato. Al presidente Pinto è toccato il compito di moderare il dibattito, che ha visto gli interventi per il saluto, dei Dirigenti scolastici, prof. Preneste Anzolin, prof.ssa Maria Giuseppa Alfonso e prof. Alessandro Calabrese, in rappresentanza dei tre Istituti Scolastici di Ginosa. Non è potuto essere presente il prof. G. Magro dirigente dell’i. C. S. “Leone” di Marina di Ginosa rappresentato da una nutrita scolaresca. Dopo il saluto dei dirigenti, c’è stato l’intervento del dottor Raffaele Losito, biologo nutrizionista, che si è soffermato sul tema: “Gli elementi del benessere. Scelte consapevoli. Il dottor Losito ha avuto modo di far conoscere ai presenti, cosa significa una corretta alimentazione e quanto sia importante e salutare la “dieta mediterranea” e, conseguentemente, la nostra cucina. «Certo – ha sottolineato il dottor Losito – c’è voluto che la validità della nostra cucina fosse riconosciuta da un americano prima che noi ce ne accorgessimo!» È seguito l’intervento di Giuseppe Lucariello, laureando in economia che ha sviluppato il tema: “Capitale naturale: cibo per la vita”. Molto interessante il passaggio sul rapporto tra economia e cibo, che ha permesso di conoscere cosa si nasconde dietro tanti prodotti alimentari e come si potrebbe affrontare il tema dello sviluppo sostenibile. L’insegnante Eugenia Stano, autrice di un interessante libro di ricette ginosine, ha affrontato il tema del “Benessere conviviale che, in passato, si viveva a tavola” e come attraverso quel momento, in famiglia si realizzava un aspetto educativo, di trasmissione di valori. Il direttore de La Goccia Stefano Giove ha spiegato il significato di un cortometraggio che il circolo Arci di Ginosa ha realizzato lo scorso anno, nel quale si tratta il tema della cucina Meridionale. Nel cortometraggio sono presenti una serie di interviste realizzate a cuochi e appassionati di cucina, giovani e anziani, di tutta la provincia di Taranto che raccontano come i “piatti di una volta”, diventano oggi, base per nuove proposte da gustare. Particolarmente interessati si sono mostrati i ragazzi che hanno tempestato di domande i relatori ed in maniera specifica il dottor Losito, il quale ha risposto a tutti con dovizia di particolari. Possiamo dire che le riflessioni sulla valorizzazione del pranzo familiare siano state più che opportune e che la manifestazione del club Unesco di Ginosa si è rivelata valida sotto tutti gli aspetti, al presidente Pinto vanno i complimenti per la brillante iniziativa. Esseggi Foto Maria Carmela Olivari 20 attualità n. 24/26 - 13 dicembre 2014 INCONTRO CON IL VESCOVO FAUSTINO. “IO NON SO LA MIA DATA DI NASCITA, COME NON LA SANNO TUTTI QUELLI DELLA MIA TERRA” Non capita tutti i giorni di incontrare una persona autorevole e con tanta esperienza alle spalle, con un vissuto particolare di una vita trascorsa nello Stato africano del Congo con l’incarico di Vescovo di Goma ai confini del Ruanda. Don Faustino racconta di essere uno dei sei figli di una delle tante famiglie semplici del Congo, terra dove c’è miseria e povertà. Alla domanda sulla sua età risponde candidamente “Ho 79 anni sui documenti, ma....non so di preciso quanti anni ho”. Ovviamente tale affermazione incuriosisce e ascoltiamo stupiti il seguito. II Vescovo continua: “Il medico del villaggio quando visita i bambini dice loro di alzare il braccio destro, di passarlo sopra la testa e di toccare con la mano destra l’orecchio sinistro. Se i bambini riescono a toccare con la mano l’orecchio si presume che abbiano 5 anni più o meno....e da ciò si stabilisce la data presunta della loro età”. Altre curiosità emergono parlando. Durante il suo incarico vescovile ha subito un attentato dinamitardo durante la celebrazione della Messa delle Palme. Due sacerdoti concelebranti sono stati feriti e trasportati in ospedale, mentre il Vescovo ha continuato la celebrazione con il rito cantato e quindi più lunga. Drammatica la situazione alla fine della Messa perché il Vescovo si è trovato in un lago di sangue perché ferito anch’egli e quindi trasportato d’urgenza in ospedale. Altra situazione pericolosa è accaduta dopo la morte del presidente Lumumba, che ha destabilizzato il Paese causando disordini e incidenti continui per conquistare la supremazia e il controllo del potere. Le autorità governative congolesi non hanno sopportato il fatto che un cardinale non sia andato a far loro loro visita per andare direttamente a Goma e per ripicca hanno organizzato l’uccisione del vescovo Faustino durante la Messa. Tra i fedeli si è intrufolato un seguace governativo con un pugnale nascosto per ucciderlo nel corso della distribuzione della Comunione. Venuto a sapere del pericolo da una “soffiata” il Vescovo ha fatto distribuire la Comunione ai sacerdoti presenti e l’attentato è fallito. In seguito l’infiltrato ha confessato di essersi avvicinato con il pugnale nascosto dietro la spalla, ma non ha avuto l’opportunità di portare a termine il gesto criminoso per la situazione imprevista. Ascoltare il Vescovo con la sua voce possente, cadenzata e metallica risulta piacevole e incuriosisce continuamente per le tante avventure trascorse e la semplicità nel narrarle come cose che accadono naturalmente, come se fosse la prassi quotidiana. Con tale figura autorevole e carismatica della Chiesa la 1^ Comunità Neocatecumenale della parrocchia di San Martino di Ginosa, proseguendo nel suo cammino di fede, ha vissuto uno dei suoi “ passaggi” a Martina Franca insieme ai propri catechisti. La 1^ Comunità di San Martino. Le ricette di Maria Carmela Olivari Torta all’arancia Una torta deliziosa e naturale, particolarmente indicata per il periodo natalizio, dal gusto fresco e intensissimo che solo l’arancia può dare. Questa torta è stata particolarmente apprezzata il giorno dell’Immacolata, che preparai in occasione del pranzo con i miei famigliari. Un grande figurone molto apprezzata particolarmente da mio suocero grande intenditore di dolci. Ingredienti: 80 gr di burro mezzo bicchiere di latte 300 gr di zucchero 3 uova 2 arance spremute più la scorza di mezzo arancia 300 gr di farina 00 1 bustina di lievito 1 bustina di vanillina Un pizzico di sale Unire il burro precedentemente sciolto con lo zucchero e il latte, aggiungere le uova intere, la spremuta delle due arance e, poco per volta la farina mescolata con il lievito, la vanillina e il sale; per ultimo unire la scorza della mezza arancia. Versare l’impasto in una teglia di 26 cm e infornarla a 160° per 40-45 minuti circa ( di solito io infilo lo stecchino se è ben asciutta, il dolce è pronto). A vostro piacimento potete aggiungere delle gocce di cioccolato. A fine cottura fate raffreddare il dolce e spolverate con zucchero a velo. Buon dolce a tutti. attualità n. 24/26 - 13 dicembre 2014 Presentazione Progetto “Graffi nell’anima” Laboratorio teatrale per e con gli studenti degli Istituti Secondari di Secondo Grado sui temi della violenza sulle donne lettura delle problematiche attinenti alla violenza di genere, sia locale che nazionale, saranno utilizzati due canali informativi: il primo, il coinvolgimento della rete di Centri e Servizi territoriali che intervengono sul fenomeno della violenza di genere, (CAV, Consultori, Telefono rosa, ecc..); il secondo, il libro “Ferite a morte”, scritto da Serena Dandini, che, dopo aver letto decine di storie vere di violenza sulle donne, ha immaginato un paradiso popolato da queste donne e dalla loro energia vitale. Il 25 novembre 2014, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne presso il teatro TaTA’ di Taranto è stato presentato il Progetto Laboratoriale teatrale per e con gli studenti degli Istituti Secondari di Secondo Grado sui temi della violenza sulle donne “Graffi nell’Anima”. Erano presenti: per la Provincia - Servizio Politiche Sociali: Dott.ssa Elena Carbotti, per il CAV Sostegno Donna per conto dell‘Associazione Alzàia Onlus: Dott.ssa Rago Viviana avv. penalista per l’ASL : Dott.ssa Lucia Bongermino, per l’U.S.P. di Taranto: Vicaria Dott.ssa Serafina Boccuni, per il Crest: Giovanni Guarino e Delia De Marco L’I.I.S.S. “M. Bellisario” di Ginosa ha aderito a questo interessante progetto ed ha partecipato all’incontro con una delegazione di 30 studenti e studentesse accompagnati dalla Prof. Emilia D’ATTOMA e dal Dirigente Scolastico Preneste Anzolin. Il progetto mira a sensibilizzare gli studenti sul tema della violenza di genere, riconoscerla, affrontarla in modo diverso e capire insieme ai ragazzi da dove essa si origina e perché stia diventando sempre più frequente e diffusa nella nostra società. Per realizzare, pertanto, una 21 Il progetto di un laboratorio teatrale si configura, quindi, come strumento di formazione e di attivazione emotiva, dinamico-realzionale, culturale e creativa per i ragazzi. Il teatro non è solo il luogo e il momento finale della rappresentazione ma è lo spazio e il tempo di un percorso più importante dell’obiettivo finale che conduce a visioni molteplici ed empatiche della realtà. E’ largamente diffusa l’opinione che la violenza alle donne interessi prevalentemente strati sociali emarginati, soggetti patologici, famiglie multi problematiche, che sia cioè una manifestazione connessa alla miseria materiale ed intellettuale, all’alcolismo o a gravi disturbi psichici; ma la realtà ha dimostrato, e dimostra, invece, che essa appartiene più alla normalità che alla patologia riguardando uomini e donne di tutti gli strati sociali e culturali e di tutte le fasce di età. Si tratta di problema politico e sociale che travalica differenze geografiche, religiose, politiche, sociali. I.I.S.S. MARISA BELLISARIO“ Funzione Strumentale Emilia D’ATTOMA Le poesie di Carmelo Monaco Senza ricordi A Novembre Un tempo senza tempo Che passa e resta fermo Quei dì che hai amato Ora sono nella nebbia Senza calore quell’atmosfera fredda a Novembre Passeggiando tra alberi tristi e spogli C´è tanta quiete, i nostri silenzi, la solitudine È l’ultimo incontro, affranto è il cuor mio Una vita ormai assente Che avanza non presente Amori dati ora son svaniti Quelli avuti già dimenticati Commosso anche il cielo che sta li a guardare Senza parole, quasi una smorfia l´accennato sorriso L´ansia, la paura, ti stavo perdendo Avrei voluto implorarti ma già eri lontana Quella mente tanto attiva Ora arretra e si dilegua Resta il vuoto in ogni spazio La speranza non ha senso Che ne sarà del cuore mio domani Se già ora mi manchi, e se poi fosse un sogno? Che paura, di colpo mi sveglio, non so dove sono Ma il sorriso ora è quello di sempre Su quei passi ormai a stento Tutto resta senza tempo Dono a te tutto il mio amore Tu nella nebbia, io nel dolore Mentre t’alzi ti porti la mano alla bocca Ed un bacio con ali mi raggiunge e mi tocca Chiudo gli occhi ed invaso da gioia respiro Lontano il tormento di un sogno a Novembre 22 n. 24/26 - 13 dicembre 2014 argomenti La Bottega di Babbo Natale: un successo! Le festività natalizie di quest’anno, hanno riservato una bella sorpresa ai ginosini: “La Bottega di Babbo Natale”. Giovedì 4 dicembre è stato inaugurato, alla presenza del sindaco Vito De Palma e degli assessori Mario Toma e Pietro Parisi e del Delegato allo Sport Piero Lanera, l’inedito mercatino di manufatti artigianali, allocato in uno dei “palazzi simbolo” di Ginosa: la ex pretura, che, a sua volta, fu la vecchia “Casa contadini” di epoca fascista. Ancora una volta è il circolo Arci “Il Ponte” di Ginosa che si fa promotore dell’iniziativa e lo fa con il patrocinio del Comune di Ginosa, e in collaborazione con la Ludoteca Comunale “Marcovaldo”, il Centro Aperto Polivalente, la scuola di danza “G F Dance” , le esperte creative di “Artiginosamente”. L’inaugurazione è stato veramente travolgente, dopo gli interventi del presidente del Circolo Stefano Giove e del sindaco di Ginosa Vito De Palma, è stata Addolorata Bianco, insieme alle altre signore a occuparsi del taglio del nastro e avviare il mercatino, la prima sorpresa è stata rappresentata da due Babbo Natale (uno con la fisarmonica e l’altro a distribuire caramelle) che hanno reso incantevole e suggestivo il luogo. Bello il colpo d’occhio che le “bancarelle”, magistralmente allestite dall’èquipe delle creative, hanno offerto ai tantissimi visitatori. Subito dopo, il mago Albus ha dato inizio al suo spettacolo, che ha divertito grandi e piccini… e, a seguire, l’esibizione dei peccoli ballerini della scuola di Danza “G F Dance” che, seppure sacrificati per il poco spazio disponibile, hanno dato prova di grande preparazione… la fase degli spettacoli è proseguita con la magia della narrazione dei burattini della compagnia “Il flauto magico” del circolo Arci che ha letteralmente calamitato l’attenzione dei bambini presenti, gran parte dei quali accompagnati dalle assistenti della ludoteca Marcovaldo. Una serata piacevole e divertente che «vuole dimostrare quanto sia grande la voglia di dare una immagine diversa della nostra cittadina...» hanno ribadito nei loro interventi sia il sindaco De Palma che il attualità presidente del circolo arci Stefano Giove. Ricco il programma delle manifestazioni che saranno realizzate nel corso del mese di apertura della “Bottega”. L’11 dicembre sarà presentato il libro di Piero Didio “L’ultimo priore”, il giorno 14 sarà la volta del fumetto ad essere al centro dell’iniziativa con Arcangelo Carrera e Peppino Lovecchio che spiegheranno il significato della frase “Ma ffà cange?… libero scambio di fumetti e… ricordi”. Il 21 sarà la volta della scuola di Danza con «A scuola di ballo con la G F Dance»; lunedì 22 dicembre ci sarà una grande tombolata, il 28 dicembre i burattini de “Il Flauto magico”... e il tutto si concluderà la serata del 5 gennaio aspettando al befana con poesie canzoni e giochi. Un programma ricchissimo che animerà lo spazio della Bottega. Intanto, dopo il successo dell’inaugurazione, e vista la grande partecipazione di pubblico è stato deciso di aprire la Bottega tutte le sere. Parallelamente alla manifestazione de La Bottega di Babbo Natale le signore di Artiginosamente e il circolo Arci hanno promosso un’altra iniziativa: hanno colorato Ginosa con una manifestazione di Urban Knitting che, tradotto in maniera semplice, significa che si è voluto, attraverso centinaia di mattonelle di lana colorata, dare un “tono diverso” ad alcuni luoghi di Ginosa. Piazza IV Novembre (l’albero di fianco all’edicola), Piazza Nusco (la base della colonna che sorregge la madonna), gli alberi vicino alla Pretura e dall’8 dicembre l’alberello vicino alla Chiesa del Cuore Immacolato di Maria, sono diventati il simbolo di una voglia di dare un più efficace decoro urbano alla nostra città Ancora una volta dalla partecipazione popolare viene la spinta a dare una “scossa” alla nostra città per farla crescere… certo non mancano i soliti “guastatori” che come al solito riescono a sentirsi protagonisti solo distruggendo il lavoro degli altri è il caso degli sfregi ai murales di via Morandi, dove lo scorso 2 Giugno artisti e creativi realizzarono un progetto di street art. Lina Luisi foto Erasmo Mazzone e Ignazio Curci n. 24/26 - 13 dicembre 2014 23 Mercatini della solidarietà a Marina di Ginosa con giochi, stand e sorprese Proseguono gli appuntamenti domenicali con i “Mercatini della Solidarietà” a Marina di Ginosa, ovvero “Natale Insieme 2014”, a cura dell’Associazione “Gruppo Carnevale Marinese” con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Ginosa e la supervisione della Parrocchia Maria SS. Immacolata. Una festosa sequenza di domeniche che, come da tradizione, accompagneranno con stand e sorprese, la borgata marinese sino al Natale. Tra le attrattive di domenica 7 dicembre, non solo cascate luminose ma anche di cioccolato, quelle offerte da Francesco Bitetti, in arte “Mastro cioccolataio” titolare della pasticceria ginosina “Dolci Voglie” che ha deliziato la platea dei più piccoli, con soffici bignè ricoperti di cioccolato. Ma per l’occasione, gli organizzatori hanno attrezzato un caratteristico stand con prodotti caseari freschi con lavorazione in loco di mozzarelle a cura del laboratorio caseario marinese di Monica e Massimo Vasco. Un modo anche per sottolineare la genuinità dell’evento. Ad animare le serate sulla centralissima Piazza “San Pio” con musica, giochi di piazza e gag, il duo “Gianni & Mara”. Un grande successo anche per questa III edizione dei mercatini di Natale, grazie ai quali sarà possibile raccogliere fondi che saranno devoluti alle famiglie disagiate della borgata. La manifestazione culminerà con l’uscita di Babbo Natale, che nella sua casetta allestita per l’occasione, riceverà le letterine scritte dai bambini. Prossimo appuntamento con i “Mercatini della Solidarietà”, domenica 14 dicembre, sempre su Piazza San Pio. Di Massimiliano Doro 24 attualità n. 24/26 - 13 dicembre 2014 ADELANTE, PEDRO, SI PUEDES... MA CON JUICIO Italia, Paese di poeti, santi, navigatori e, sarebbe il caso di aggiungere, smemorati. Ad ogni ora, in qualsiasi Tg assistiamo ad una dissoluzione economica, sociale ed istituzionale di cui nessuna parte politica si vuole assumere la paternità. Una crisi orfana e ripudiata. Manca il lavoro, le famiglie non sanno come sbarcare il lunario, nei cittadini scarseggia la fiducia nelle istituzioni, si disertano i seggi elettorali ma in Parlamento non trovano di meglio che accapigliarsi offrendo spettacoli indecorosi e continuando la rissa anche sui talk show televisivi di tutte le ore. Ma a questo stato si è giunti anno dopo anno con una serie di errori, prepotenze e superficialità. Di chi la colpa? Boh! E invece, ripercorrendo i decenni passati e senza fare di ogni erba un fascio, qualche mea culpa andrebbe riconosciuto dalla classe politica, spesso operante in un decennale consociativismo, dalle confederazioni sindacali, dallo schieramento industriale, da una stampa non sempre autonoma ed indipendente, da magistrati contigui alle segreterie dei partiti e (perchè no?) anche dagli elettori. Ora siamo al «redde rationem» ed al capezzale di una nazione agonizzante. Aziende che chiudono, straripante disoccupazione giovanile, pensionati alle soglie della povertà, giustizia lumaca, consiglieri regionali che si danno alla pazza gioia scaricando a «piè di lista» rimborsi disonesti. Uno sconquasso nazionale datato da decenni, con il popolo italiano che si vede governare da una sorta di «tribuni» non eletti, come avveniva nell’ antica Roma nei momenti difficili, e con un Parlamento incapace di eleggere un presidente della Repubblica. Sarà il caso di rispolverare, almeno in parte, i decenni passati per avere maggiore conoscenza sulle debolezze che ci affliggono oggi. Pensioni da fame, soglie di povertà, opprimente burocrazia, giustizia insoddisfacente, parlamento che non funziona come dovrebbe e costi della politica potrebbero avere nome e cognome. Nel 1993 gli italiani con un referendum bocciarono al 90% il finanziamento ai partiti. La casta se ne impipò ed i partiti (tutti) aggirarono l’ ostacolo inventando al suo posto «il rimborso elettorale». E se lo fecero doppio (come quel famoso brodo del Carosello)) per due legislature, quella decaduta anche in anticipo e la nuova. Prendiamo poi le pensioni. Dal cilindro compare la «legge Mosca, 1974». Uno stru- mento ingiusto che ha elargito pensioni più o meno d’oro ad ex dipendenti che lavoravano nelle segreterie di partiti (tutti) e sindacati (tutti) senza aver versato uno straccio di contributo all’ Inps. Era sufficiente una semplice dichiarazione per vedersi elargita una bella pensione (oggi negata o ritardata a milioni di italiani) oltre naturalmente gli arretrati a partire dal 1948, attribuendo agli interessati un gran numero di anni di «servizio» come se avessero iniziato l’attività lavorativa da neonati. Ora l’ INPS (ente i cui presidenti per prassi consociativa sono stati appannaggio delle confederazioni sindacali) è in brache di tela (per la verità non solo per la legge Mosca) con un futuro nero per le prossime generazioni. Costi della politica? Vitalizi vari? Una manna per gli eletti. Che ne dite della pornostar Ilona Stalller, in arte Cicciolina, ex deputata (1987-1992) che ogni mese si cucca 3108 euro di pensione per aver «lavorato»( fra un porno show ed un altro) soli cinque anni a Montecitorio, mandata lì con le preferenze degli italiani? Idem per Gino Paoli, Gerry Scotti, Ettore Andenna, Enrico Montesano, Carla Gravina, personaggi dello spettacolo catapultati in parlamento a fare cosa? Costoro, Cicciolina compresa, furono votati dagli italiani, gli stessi che oggi si stracciano le vesti perchè non esprimono le preferenze. Sacrosanto diritto che, però va usato «cum grano salis». La politica è «latitante»? Lo è da decenni ed il Bel Paese non se n’era mai accorto. Talmente assente da farci governare da cosiddetti tecnici, professori o banchieri, inventori dei «bamboccioni e di tasse definite «bellissime».Professoresse che danno del «choosy» ovvero «schizzinosi» a giovani senza lavoro o inventrici degli «esodati». E quali sensazioni vi ispira il prof. Monti che ha chiesto ed ottenuto la nomina di senatore a vita per salvare (?!) l’ Italia? Non funzionano Camera e Senato? Però mentre si protesta in piazza quei palazzi sono gremiti di leader sindacali quali Epifani, Marini, Benvenuti, D’ Antoni, Pezzotta, Bertinotti, Del Turco, Damiani, ecc. passati dalle barricate operaie alle poltrone. Personaggi assurti alle cariche di ministri, presidenti di Camera e Senato, di commissioni parlamentari e sottosegretari. Si attribuiscono ministeri a chi non ne ha le competenze nè titoli di studio adeguati. Non che i pezzi di carta siano una garanzia ma qualche pizzico di competenza non sarebbe male, per non farsi dominare dalla burocrazia ministeriale. Ministeri cardine della società italiana come la giustizia o la sanità assegnati a ingegneri nucleari o con la sola maturità scientifica o a chi non mastica nulla di medicina; o quello delle finanze a chi vanta titolo di studio «scuola media inferiore». Si fa peccato se si afferma che quei ministeri si assegnano non per interesse pubblico ma per la ragion di partito? Ecco cosa vuol dire «memoria corta». L’Italia di oggi paga lo scotto di un passato a cui tutti hanno messo mano. Ora si vorrebbero miracoli in poche settimane. Al premier Renzi (anche lui non eletto) va detto (ed il capo dello stato glielo ripete sicuramente) quello che Manzoni nei Promessi Sposi, fa dire dal cancelliere Ferrer al suo cocchiere circondato da una folla sbraitante ed affamata a cui mancava il pane: «...adelante, Matteo...si puedes...ma con juicio». Vai avanti, presidente, visto che ci sei. Non mollare. Incontra tutti, anche il vituperato ex cavaliere. Chissà che si possa dare una mano di smalto a questa Italia. Nino Mele attualità n. 24/26 - 13 dicembre 2014 25 Una poesia per la pace Quest’anno, come è ormai tradizione, l’I.C. “Giovanni Calò” di Ginosa ha partecipato alla 10° edizione del concorso “Una poesia per la pace”, organizzato dall’I.C. “Marconi-Michelangelo” di Laterza. Le alunne Rosita Fraccascia e Carmela Scalise, frequentanti la classe 2ª B della scuola secondaria di primo grado, sono riuscite a qualificarsi al 3° posto, per merito del costante impegno da parte delle ragazze e la guida della professoressa Fabiola Manzoli , insegnante di arte. L’elaborato grafico-pittorico “LACRIME E FIORI DI GUERRA”, racchiude in un unico disegno due concetti diversi ed antitetici, ovvero la guerra e la pace. Sono illustrati i pensieri negativi che affliggono due ragazze di diversa nazionalità; ma il simbolo che li annulla tutti è la pace, sentimento che ogni uomo possiede nel suo cuore e che “germoglia” proprio lì dove la guerra sembrerebbe aver annullato ogni possibilità di rinascita. Il valore universale della Pace non può essere ignorato da parte nostra, che siamo i cittadini di domani. Le alunne sono molto orgogliose del traguardo raggiunto e ringraziano i membri della giuria che hanno interpretato ed apprezzato il loro messaggio, attraverso questo disegno. Risveglio a colori per i ginosini con la straordinaria iniziativa delle donne di “Artiginosamente” Un risveglio particolare per i ginosini, quello avvenuto all’alba del 4 dicembre scorso, scoprendo una Città “vestita” con un look decisamente nuovo e stravagante. E’ stata la straordinaria iniziativa promossa dalle donne di “Artiginosamente”, gruppo ginosino che annovera al suo interno le tante appassionate di cucito creativo e di arte creativa in genere. L’evento si è svolto sotto l’egida del circolo “Arci il Ponte di Ginosa”. Tinte sgargianti e disegni fantasiosi, con circa 700 mattonelle realizzate artigianalmente in lana con la tecnica dell’uncinetto o dei ferri. La missione, avviata nel corso della notte e portata a termine alle prime luci dell’alba, consisteva nel rivestire con i manufatti, gli alberi di Piazza Nusco, Piazza 4 Novembre e quelli piantumati nella zona della ex Pretura. Si chiama “Urban Knitting” ed è un tipo di arte di strada che impiega esposizioni colorate di filati o di fibra a maglia o ad uncinetto piuttosto che pittura o vernici. Esempi recenti di questa arte si sono visti solo in alcuni grossi centri urbani, ma mai in una comunità grande come Ginosa. Altrove era nata come manifestazione volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla violenza subita dalle donna, a Ginosa le organizzatrici sono volute andare oltre questo significato e simboleggiare, attraverso i colori e la fantasia, la voglia e la gioia in generale per la vita. La singolare iniziativa, ha riscosso il plauso di tutta la comunità. Di Massimiliano Doro Foto di Maria Antonietta Raguso 26 attualità n. 24/26 - 13 dicembre 2014 SICUREZZA INFORMATICA Iniziamo un cammino lungo e tortuoso nel mondo della sicureza Informatica per comprendere alcuni concetti fondamentali relativi all’importanza di rendere sicure informazioni e dati, di assicurare protezione fisica e privacy e di difendersi dal furto di identità. Nell’immaginario comune il termine “ informazione” può essere spesso legato al termine “dato”, non vi è nulla di più errato, infatti solo un insieme di dati elaborati formano una informazione . Un crimine informatico è un danno apportato a dati o programmi tramite strumenti informatici. I primi crimini furono previsti con la Legge 547/1993, tra cui la frode informatica punita dall’articolo 640 ter del Codice Penale. Per quanto riguarda la protezione dei dati personali esiste il D. Lgs. 196/2003 in attuazione delle direttive 95/46/EC “European Data Protection Directive”. Iniziamo con il definire e capire bene chi compie un crimine informatico. Il tema dell’hacking e del crackingè oggi molto diffuso ci fa riflettere sul fatto che i nostri dati non sono poi tanto al sicuro come comunemente pensiamo. Di solito confondiamo la figura dell’hacker con quella del cracker, attribuendo ad entrambi la paternità di “pirata informatico”, e cioè quella di un delinquente tecnologicamente evoluto che si arricchisce alle spalle degli altri , rubando numeri di carta di credito, codici di accesso per conti correnti online, eludendo o forzando i sistemi di sicurezza. La differenza invece è rilevante, infatti, un hacker non è una figura negativa, è una persona con spiccate capacità tecnicoinformatiche, molto intelligente, curiosa, che ama comprendere, studiare, andare oltre le apparenze di come funziona un programma o un sistema, che di solito ama mettere a disposizione di tutti le sue scoperte. Perciò un hacker non si accontenta dell’utilizzo di un software, vuole invece capirne le logiche di fondo, lo disassembla, evidenzia lacune e difetti, immagina una soluzione migliore e più efficiente. E’ una persona alla ricerca del software perfetto. Per questo predilige la filosofia open source rispetto al mondo delle multinazionali del software, che creano programmi blindati e chiusi con le logiche della licenza d’uso e destinati perlopiù ad un pubblico di utilizzatori passivi. Spesso l’hacker per mettere alla prova le sue capacità e per testare il sistema che ha di fronte ne forza divieti e password, ma non lo fa con lo scopo di delinquere, anzi spesso segnala le lacune proprio al creatore del software, offrendo aiuto nella sistemazione del problema. L’hacker si introduce illecitamente nel server web sostituendo alcune pagine (di solito gli attacchi si limitano alla homepage) con altre a suo piacimento. Certo la cosa oltre ad essere fastidiosa arreca anche dei danni, solitamente vuole dimostrare quanto sia fallibile il server, e certamente lo fa nel modo più violento. Poi, però, cerca di trovare una soluzione tecnica per rendere il sistema più sicuro da possibili azioni future. Persino Bill Gates, noto acerrimo nemico degli hackers, ne ha riconosciuto l’utilità perché grazie ai loro ripetuti attacchi hanno contribuito a rendere più sicuri i sistemi Windows. Molto diversa è la figura del Cracker, che invece cerca di eludere i sistemi di protezione allo scopo di violarli per lucro, rubare segreti aziendali, carte di credito e quant’altro gli capiti a tiro. A volte gli hackers, sedotti dal proprio talento informatico e dalla conseguente possibilità di fare soldi facilmente, si cimentano in attività di cracking ma scoprono subito a loro spese che servono abilità diverse. I crackers portano a termine le loro azioni criminose utilizzando tecniche molto più efficaci della pura abilità informatica: la più importante è l’ingegneria sociale. Le aziende investono sostanziosi budget nella sicurezza informatica e hanno sempre a disposizione come già accennato le migliori risorse umane e le tecnologie più sicure e raffinate. Si è giunti alla conclusione che è molto meglio lavorare e sfruttare le debolezze del fattore umano, daltronde gli esseri umani che controllano le macchine sono sicuramente molto più vulnerabili. L’ingegneria sociale è quella disciplina che prevede lo studio di un sistema sociale nel suo complesso (macchine e uomini) per capirne a fondo le dinamiche. Il social engineer prima di compiere il gesto criminoso vero e proprio comincia con il raccogliere informazioni sul sistema da colpire. Questa fase, chiamata tecnicamente footprinting può durare parecchi mesi. Durante attualità questo periodo il cracker studia e impara i sistemi di comunicazione aziendali, come funziona la posta interna, l’organigramma aziendale, giorni e orari di pulizia. Frequenta gli uffici aziendali, conosce e dialoga con gli addetti alla sicurezza, segretarie, webmaster, sistemisti. Manda email, telefona, si informa, magari finge di essere un utente inesperto che ha smarrito una password, o manda un’offerta di un nuovo firewall per aumentare il sistema di sicurezza, conoscendo nel frattempo il funzionamento dell’attuale. L’ingegneria sociale ci insegna vari sistemi per ottenere una password di sistema. Spesso la soluzione è veramente più semplice di quanto possiamo immaginare: di solito basta chiederla nei modi e nelle procedure aziendali corrette alla persona giusta, altre volte basta sapere dov’è tenuta nascosta, altre ancora possiamo provare con tentativi mirati. Il primo problema per un possessore di password è ricordarsela, per cui nella stragrande maggioranza dei casi le password create sono legate alla vita personale: date di nascita, nome dei figli o del partner, il numero telefonico di casa, la squadra del cuore, il film preferito ecc. Tutte informazioni accessibili al social engineer. Chiunque lavori o usi Internet e la posta elettronica si imbatte giornalmente con n. 24/26 - 13 dicembre 2014 esempi piccoli o grandi di ingegneria sociale, che ci invitano a compiere azioni che normalmente non faremmo mai. E’ relativamente semplice oggi per un bravo tecnico informatico poter spedire un email mascherando il reale indirizzo di provenienza, o realizzare una copia pressoché identica di un sito del quale ci fidiamo. Da qualche tempo circolano false email che sembrano provenire da istituti di credito, il cui contenuto chiede all’utente di reinserire username e password del proprio conto corrente online su una pagina web che è la copia esatta del sito di riferimento. Una volta inseriti i dati del conto questi vengono inviati al cracker che si impossessa dei codici. E’ una pratica chiamata phishing ma chiunque lavora con l’email sa che esistono molte altre truffe in circolazione. Alcune ad esempio ci invitano ad installare un programma per togliere un virus dal nostro computer, e per convincerci della buona fede ci chiedono di verificare la presenza di un determinato file inesistente del sistema operativo, indicato come presunto rivelatore dell’infezione in corso. Se seguiamo questo consiglio apparentemente spassionato ci ritroveremo con un programma installato nel nostro computer che consente al cracker di controllare tutto il contenuto della nostra macchina da remoto senza che ce ne ac- 27 corgiamo. Senza renderci conto, abbiamo innescato noi il processo, per scarsa attenzione. Una tecnica evoluta per acquisire dati utili per un furto di identità è lo Skimming che consiste nel rubare i dati incorporati nei comuni badge , o carte di credito, passandoli nei dispositivi utilizzati per leggere i dati come nel caso dei comuni POS o negli ATM. Altra tecnica è lo shoulder surfing che consiste nello sbirciare silenziosamente una persona quando digita i codici di accesso per accedere ad un sistema informatico tramite un dispositivo mobile o PC. Come muoversi in questa giungla complessa? Da un lato occorre sempre proteggere il nostro computer con antivirus, antispam e firewall, ma soprattutto è bene tenere presente alcune regole di fondo. La prima è assumere sempre un atteggiamento diffidente su tutti i messaggi che provengono da persone non conosciute , non alimentare le catene che invitano a rispedire il messaggio ad altre persone , inoltre Banche, Assicurazioni e altri istituti di credito non mandano mai comunicazioni via email che riguardano codici di accesso personale, quindi è bene cancellare ogni messaggio di questo tipo , diffidate di soluzioni antivirus che provengono via email, effettuate acquisti con carta di credito solo presso società conosciute e controllate che il processo di pagamento avvenga in una pagina che inizia con https:// e protetta da protocollo a 128 bit: si deve vedere cioè sulla barra di stato in basso a destra un lucchetto giallo chiuso, e un doppio clic del mouse dovrà mostrare tutte le caratteristiche di sicurezza della pagina e del certificato digitale in essa installato. Un altro motivo di sicurezza è la presenza su questa pagina del logo Verisign. Un clic sopra questo logo dovrà riportare al sito di Verisign Inc. ad una pagina con le informazioni relative al Fully Qualified Domain Name. In ogni caso dobbiamo cominciare a cambiare il nostro immaginario collettivo rispetto alla figura del pirata informatico. Non è un ragazzo schivo e senza amici, secchione, davanti al computer per notti intere è più vicina alla realtà l’immagine di una persona brillante, con ottime relazioni sociali, esperto di comunicazione interpersonale e magari è dipendente part-time in un Bar. Sopratutto dobbiamo cercare di non essere superficiali quando navighiamo in rete, impiegare del tempo sul controllo degli allegati delle e-mail, ed altre piccole accortezze che ci fanno perdere del tempo prezioso , ma ci evitano di piangere in seguito per la perdita o il furto dei nostri preziosi dati. 28 n. 24/26 - 13 dicembre 2014 n. 24/26 - 13 dicembre 2014 RICERCA & FORMAZIONE Gli obiettivi come carburante “Non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare” Gli obiettivi sono il carburante che alimenta il motore del rendimento. Una persona senza obiettivi è come una nave senza timone, che vaga alla deriva costantemente in pericolo di finire sugli scogli. La nostra mente è progettata in modo da muoversi progressivamente, e con successo, da un obiettivo all’altro; e non siamo mai felici, almeno fino a quando non avanziamo verso la realizzazione di qualcosa d’importante per noi. Pare, però, che il grande problema sia proprio quello di riuscire a prefiggerselo un qualcosa. Il famoso magnate del petrolio H. L. Hunt - che fece bancarotta coltivando cotone in Arkansas e in seguito costruì un impero del valore di miliardi di dollari, diventando uno degli uomini più ricchi del mondo - in un’intervista gli fu chiesto quale fosse la sua formula del successo. Egli rispose che nella vita occorrono soltanto due cose per raggiungerlo. La prima: “Decidere esattamente che cosa vogliamo. I più non lo fanno mai”. La seconda: “Stabilire che prezzo bisogna pagare per ottenerlo, e imporci di pagarlo”. Rileggo spesso quell’intervista e mi rivedo ragazzo, quando a circa ventitré anni, dopo essere cresciuto, lavorato e specializzato in una piccola bottega di falegname, decisi quello che volevo fare “da grande”: creare una mia azienda. Ero determinato, euforico e anche un tantino folle, perché quasi non m’interessava il prezzo emotivo ed economico che avrei pagato per realizzare il sogno della mia vita. Ma non è stata affatto una passeggiata. Durante questa mia avventura, che dura ormai da trentotto anni, ho dovuto affrontare e superare numerosi e difficili ostacoli. Delle volte, preso dallo sconforto più profondo, sono stato sul punto di mollare tutto poiché, nonostante lavorassi come un matto, non riuscivo a fare alcun progresso. Quel sogno, però, era molto più forte delle mie disavventure, le mie mete molto più importanti degli sbarramenti che incontravo e quindi ho stretto i denti, allargato le spalle e ho tirato sempre dritto per la mia strada. Alla fine, credo proprio di esserci riuscito, perché credo che la Matera Arredamenti oggi sia una realtà riconosciuta e (lasciatemelo dire) anche apprezzata nel territorio. Il mio sogno è stato come una lunga corsa per cui c’è voluto tanto carburante, ed io ne avevo a sufficienza: le mie tappe, i miei obiettivi. Certo, dicevo, non è stato tutto rose e fiori, specie in questi ultimi anni di pesante congiuntura economica in cui ho dovuto prendere decisioni del tutto contrarie alla mia volontà e al mio cuore, ma ho assicurato la sopravvivenza e, spero, anche la longevità dell’azienda. Lo scopo ultimo di questo mio contributo è di mettere in relazione, a confronto, in condivisione questa mia lunga esperienza con artigiani, commercianti, professionisti, giovani imprenditori o con chiunque abbia voglia di “mettersi in gioco”, provando ad accogliere la seguente sintesi di teorie e azioni (da me pensate e messe in pratica) che hanno facilitato la mia vita imprenditoriale e umana. · Ambizione. Sapevo esattamente che cosa volevo, e la sentivo molto forte. · Analisi del punto di partenza. Ho considerato seriamente la mia vita, stabilendo il punto di partenza in cui mi trovavo e dove volessi andare; quindi, ho preso la mia decisione. · Convinzione. Ero assolutamente convinto di poter creare la mia azienda, proprio come l’avevo sognata. · Scrivere. Ho fissato il mio sogno su un pezzo di carta, nel dettaglio, rafforzando così il desiderio e la convinzione di poterlo realizzare. · Fissare le scadenze. Quando ho incontrato delle difficoltà, non ho modificato le date dei miei diversi obiettivi, ma ho avanzato come un soldato avanza sotto il fuoco nemico. · Identificare gli ostacoli che sbarrano la strada. Il mio maggiore ostacolo è stato dover costruire in una zona priva di elettricità e servizi e, per tanto, non idonea per attingere finanziamenti pubblici, ma ciò non ha impedito di rea- lizzare ugualmente il mio sogno. · Ricercare la conoscenza supplementare. Ho inserito all’interno dell’azienda un programma di formazione permanente, dopo aver frequentato io stesso centinaia di corsi di formazione e condotto molti studi avanzati di settore. In un mondo in continuo cambiamento, anche noi dobbiamo cambiare; e non è importante quanto bravi siamo, ma quanto aspiriamo a diventarlo. · Individuare le persone giuste. Ho cercato collaboratori che potessero condividere il mio sogno e, a mia volta, li ho aiutati a realizzare i loro. · Pianificare il tuo progetto. Compio spesso l’esercizio mentale di vedermi fra tre, cinque o dieci anni: come sarà e come vorrei essere. E’ importante capirlo. Il giorno che non riuscirò più a proiettarmi nel futuro, sarà un vero problema. Pianificare azioni e strategie su come procedere nel futuro con l’azienda, compreso il passaggio generazionale che prima o poi avverrà, è di fondamentale importanza. · Essere seme della propria terra. Tutto quello che la mia azienda è oggi, lo devo alla mia e alle Comunità del mio territorio cui cerco, nei limiti delle mie possibilità, di sostenerne le iniziative benefiche a sfondo sociale. · Perseverare. Non ho mai considerato l’eventualità di fallire. Sono rimasto sempre fedele al mio sogno, cercando modi e metodi (sempre etici) per superare gli ostacoli. Con questi undici suggerimenti, che racchiudono buona parte della mia vita, vorrei anche lanciare un messaggio ai giovani consigliando loro (miei figli compresi) di approvvigionarsi di “carburante”, cioè di obiettivi da raggiungere, di sogni da realizzare, al fine di dare un senso concreto alla propria esistenza. Una delle cose più amorevoli e utili che possiamo fare per i nostri figli, se non vogliamo che finiscano nei progetti e nei sogni altrui, è di aiutarli a porsi degli obiettivi credibili e realistici, incoraggiarli a fare il pieno di “carburante”. Ispirato da: “Massimo rendimento” di Brian Tracy, edizione originale “Maximum Achievement/byBria Tracy”. Edizione italiana by Sangiovanni’s SRL. Giovanni Matera Per consultare altri miei articoli: www.giovannimatera.it 29 30 n. 24/26 - 13 dicembre 2014 n. 24/26 - 13 dicembre 2014 FIAT 500 1.2 lounge2012grigio FIAT panda 1.2 classic 2012/07grigio med FIAT panda 1.2 lounge2013Azzurro FIAT PUNTO 1.3 multijet 95 cv easy 2012grigio sc FIAT 500 l 900 tw air natural pow 2013 bianco FIAT 500 1.3 m. jet 85 cv pop star 2013 bianco FIAT 500 1.6 m. jet 105 pop star 2013 bianco FIAT 500 1.6 m. jet 105 pop star 2013 bianco FIAT Bravo 1.6 m. jet 105 cv dynamic 2011grigio medio FIAT Bravo 1.6 m. jet 120 emotion 2012argento FIAT Bravo 1.6 m. jet 120 emotion 2012nero m FIAT Bravo 1.6 m. jet 120 emotion 2012azzurrino FIAT qubo 1.2 m. jet dynamic 2012 blu m. FIAT qubo 1.2 m. jet dynamic 2013 blu m. ford focus 1.6 tdc sp 115 cv 2013nero m. LANCIA y 1.2 clima + ss2013argento LANCIA musa 1.3 90 cv oro 2006argento LANCIA musa 1.3 90 cv ego 2012argento LANCIA delta 1.6 m.jet 120 cv gold 2012argento nissan micra 1.2 acenta automatic 2012argento nissan qashqai 1.6 dci 130 cv acenta 2012argento RENAULT clio 1.2 5p dynamic 2012argento RENAULT clio 1.5 dynamic 2012argento RENAULT clio 1.5 dynamic 2012argento RENAULT megane 1.5 dci 110 cv sw 2012grigio medio km ø FIAT PUNTO 1.3 multijet 75 cv casual lancia delta 1.6 multijet 105 cv iron bianco bianco 31 taloga I newyorkesi tra i romanzi rosa, ma incurante dell’affronto, anzi, persino con una punta di orgoglio, mi fiondo decisa a letto e comincio a leggere. Ebbene, preparatevi: vi aspettano centimetri e centimetri di neve. Distese bianchissime, stivali di gomma e più di qualche puntatina a Central Park, proprio mentre impazza la tempesta, perché la storia comincia in pieno inverno e la sua vera, luminosissima protagonista è New York. Anzi, meglio: la vita a New York, quando è molto freddo e poi, finalmente, primavera. rubrica di Lidia D’Angelo Quando la vita è frenetica e abitudinaria e però, grazie a una specie di incantesimo, a un certo punto, all’improvviso, la strada in cui si abita si trasforma nel proprio piccolo, luccicante angolo di mondo. Questa volta la Schine scrive un romanzo corale, visto dall’alto. Tante finestre illuminate, per ognuna almeno una vita o due. Al mondo esistono due categorie di persone: Capitolo dopo capitolo insec’è chi adora il Natale e chi, invece, no. Se, guiamo gli innamoramenti, le passioni e le solitudini di un intero quartiere. Con una variacome me, già con i primi addobbi e i primi bile piuttosto sostanziale, determinante: i cani. freddi ve ne andate in giro felici, il naso all’in- Come nella celebre scena di apertura de La carica dei 101, ogni personaggio ha il suo. sù, un po’ patetici e un po’ romantici, state a Magari non gli somiglia, ma lo accompagna, fedelmente, e ne facilita gli incontri. sentire. Questo libro è per voi. Così, capiterà che vicini di casa che prima non si erano mai neanche rivolti la parola coL’ho scovato una domenica pomeriggio, tra minceranno a conoscersi. E nello spazio di approssimazione di traiettorie che prima, altrigli scaffali e i corridoi strapieni di una libreria menti, non si sarebbero mai incrociate, si produce la magia. Quella magia. La stessa atdel centro. Fuori il gelo e la frenesia dei primi mosfera sdolcinata e romantica che piace tanto a chi ama il Natale. acquisti, dentro pile e pile di ogni genere. Se vi riconoscete nella descrizione e di tanto in tanto non vi dispiace affogare nella meConosco l’autrice: di Cathleen Schine ho già lensa piacevolezza di una commedia sentimentale americana o di un romanzo “rosa”, letto La lettera d’amore e mi è piaciuto un procuratevi questo romanzo e provate a leggerlo. sacco. Così do un’occhiata alla quarta di co- Mi raccomando, non dimenticatevi l’essenziale: una bella tazza fumante, la luce calda di pertina, guardo il prezzo e mi porto il libro al- una lampada e il vostro pigiama più caldo. Dopotutto, è Natale. la cassa. Arrivata a casa scopro che Ibs caLidia D’angelo 30x60 Consigli di lettura in 1800 caratteri I newyorkesi. Istruzioni per l’uso. 32 argomenti n. 24/26 - 13 dicembre 2014 “I MIEI TITOLI NASCOSTI PER TROVARE LAVORO” Storia di chi cerca un lavoro e un curriculum troppo ampio Di Sarah Scorpati Stefania, 28 anni, ha due lauree alle spalle nel campo delle relazioni internazionali, due master (più un terzo in corso) e probabilmente l’anno prossimo proverà a presentare domanda per un dottorato. Stefania ha anche viaggiato tanto, ha vissuto in tre Paesi diversi e in uno di questi, in Francia, ha persino fatto uno strage (lei preferisce chiamarlo lavoro volontario) presso un’ambasciata. C’è da impressionarsi, chi non lo farebbe, di fronte ad un simile curriculum. Già, il curriculum. Eppure Stefania proprio a causa di quel gran pezzo di curriculum, ha avuto delle avventure che sfiorano il grottesco. Seduta qui davanti a me, mentre giocherella con una penna per modulare l’imbarazzo durante l’intervista, la 28enne sarda racconta: “Ho ripulito il mio curriculum decine di volte, ho iniziato non menzionando i master, poi a volte ho omesso anche la Laurea Magistrale. Una volta in lacrime ho scritto di essere semplicemente diplomata ”. Alla domanda spontanea e sbigottita sulla ragione che l’aveva indotta a fare ciò, Stefania alza di scatto lo sguardo, mi guarda e col tono di chi dice una cosa ovvia mi risponde: “Troppo titolata”. E’ la risposta che decine e decine di aziende le hanno dato quando ha chiesto un colloquio. “Potevo compren- derlo quando mi capitava di cercare un posto da commessa o da segretaria, ma non quando mi presentavo nelle aziende che avevo sognato per tutta la vita e per raggiungere le quali avevo passato notti insonni sui libri”. “Arrabbiata e umiliata”, si è sentita così la giovane quando ha fatto per la prima volta un “restyling” al suo curriculum. Lo stesso curriculum che per “riempire” ha imposto alla sua famiglia un mutuo per pagarle gli studi e il mantenimento durante gli stage all’estero. “Credere che tutti i miei sforzi non solo sono stati vani, ma anzi mi hanno ostacolata è qualcosa che sfiora il ridicolo. E’ drammaticamente ridicolo”. Continua lei, gesticolando. “Siete nella cacca fino alle orecchie - diceva Michael Duglas nel film Wall Street Siete la generazione dei tre niente: niente lavoro, niente reddito, niente risorse” e forse non aveva tutti i torti. Ma la giovane ragazza che si agita di fronte a me esprimendo la sua delusione, proprio mentre penso a questo celebre monologo, si blocca e mi dice: “Vorrei poter dire di essermi stancata di cercare, risparmierei certamente energie, ma non è così. Io non cedo”. argomenti Era stato profetizzato da Isaia: Ecco, la giovane concepirà, partorirà un figliuolo, e gli porrà nome Emmanuele. (cioè: Dio con noi). (Is.7,14). Un altro profeta predisse persino che il Messia sarebbe nato a Bethlemme. Ecco cosa disse il profeta Michea: “Ma da te, o Bethlehem di Efrata, piccola per esser tra i migliai di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni”. (Mic.5,1). Ma chi era quel personaggio che veniva dai tempi remoti? La risposta la troviamo nelle parole dell’angelo Gabriele, nell’annuncio a Maria: “Ed ecco tu concepirai nel seno e partorirai un figliuolo e gli porrai nome Gesù. Questi sarà grande, e sarà chiamato Figliuol dell’Altissimo”, (Luca 1:32). Giovanni apostolo ce lo presente come Colui che “era la Parola…era con Dio… era Dio”. Dunque Colui che doveva nascere era un misterioso personaggio preesistente, il Verbo, il Logos di Dio. (Gv.1,13). Paolo apostolo, nella sua esposizione cristologica alla chiesa di Flippi, scrisse: “il quale, essendo in forma di Dio non riputò rapina l’essere uguale a Dio, (cioè non ritenne, non tenne conto, mise da parte, non considerò gelosamente essere uguale a Dio, rinunciò alla sua prerogativa di essere Dio) ma annichilì se stesso, prendendo forma di servo e divenendo simile agli uomini; ed essendo trovato nell’esteriore come un uomo, abbassò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte della croce”. (Filip.2:8). Gesù si ”svestì, si spogliò delle vesti regali della Sua Deità e divinità, per venire ad incarnarsi in forma umana. Quale mistero l’incarnazione di Cristo! “E la Parola è stata fatta carne ed ha abitato per un tempo fra noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiam contemplata la sua gloria, gloria come quella dell’Unigenito venuto da presso al Padre”. (Gv.1,14). Ma perché tanta rinunzia, tanta abnegazione di se? Era necessario? Non poteva, Egli, venire nella sua Maestà, potenza e magnificenza? Perché doveva rivestire un corpo umano? No, il Figlio dell’Altissimo doveva avere un corpo per poterlo offrire in sacrificio quale vittima propiziatoria, in espiazione dei peccati del mondo. Ecco la risposta nelle Sacre Scritture: “Perciò, entrando nel mondo, egli dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, ma mi hai preparato un corpo; non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: Ecco, io n. 24/26 - 13 dicembre 2014 33 A Natale, l’Unigenito si fa Primogenito di molti fratelli. vengo (nel rotolo del libro è scritto di me) per fare, o Dio, la tua volontà. Dopo aver detto prima: Tu non hai voluto e non hai gradito né sacrifici, né offerte, né olocausti, né sacrifici per il peccato (i quali sono offerti secondo la legge), egli dice poi: Ecco, io vengo per fare la tua volontà. (Ebrei 10:5-9). Ma in questa riflessione natalizia, desidero introdurre un altro importante significato, cioè: che Gesù essendo l’Unigenito del Padre, doveva divenire, per noi, il Primogenito di molti fratelli, per farci partecipi della famiglia di Dio, della gloria e delle ricchezze incommensurabili del Regno Celeste. Ecco il prezioso disegno di Dio per noi. Non è meraviglioso tutto ciò? Notate come sono illuminanti parole di Paolo apostolo agli Ebrei: “Infatti, per condurre molti figliuoli alla gloria, ben s’addiceva a Colui per cagione del quale son tutte le cose e per mezzo del quale son tutte le cose, di rendere perfetto, per via di sofferenze, il duce della loro salvezza…. per la qual ragione egli non si vergogna di chiamarli fratelli, dicendo: Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli… E di nuovo: Ecco me e i figliuoli che Dio mi ha dati. Poiché dunque i figliuoli partecipano del sangue e della carne, anch’egli vi ha similmente partecipato, affinché, mediante la morte, distruggesse colui che aveva l’impero della morte, cioè il diavolo, e liberasse tutti quelli che per il timore della morte erano per tutta la vita soggetti a schiavitù…. Perciò egli doveva esser fatto in ogni cosa simile ai suoi fratelli, affinché diventasse un misericordioso e fedele sommo sacerdote nelle cose appartenenti a Dio, per compiere l’espiazione dei peccati del popolo”. (Eb. 2:1017). Oh, meraviglioso Amore di Dio e del nostro Salvatore Gesù Cristo. L’Unigenito che si fa Primogenito, per adottare numerosi fratelli nella famiglia del Padre. Luca, il medico diletto, convertitosi ad Antiochia, e compagno d’opera di Paolo apostolo, dopo accurata indagine,c osì scrive nel suo Vangelo: “E avvenne che, mentre erano quivi, si compié per lei il tempo del parto; ed ella diede alla luce il suo figliuolo primogenito, e lo fasciò, e lo pose a giacere in una mangiatoia, perché non v’era posto per loro nell’albergo”. (Luca 2:6,7). Da considerare che ciò fu scritto anni dopo la morte di Gesù, e la sua gloriosa ascensione al Cielo. Ciò apre un’altra breve parentesi e, cioè: che Gesù ebbe dei fratelli e delle sorelle, (co- sì come lo riportano i tre Vangeli sinottici. (Mt.12,46-50; Mc. 3,31-35; Lc.8,19-21), altrimenti non avrebbe detto: primogenito. Ma come si diventa fratello di Gesù Cristo? Semplice, solo mediante un atto di fede. Giovanni apostolo nel suo Vangelo dice: “ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non son nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma son nati da Dio”. (Giov.1:12,13). Soltanto credendo e ricevendolo nel proprio cuore, come il personale Salvatore, si entra a pieno diritto, essendo adottati nella famiglia di Dio. Così dice la Parola di Dio: “Poiché voi non avete ricevuto lo spirito di servitù per ricader nella paura; ma avete ricevuto lo spirito d’adozione, per il quale gridiamo: Abba! Padre! Lo Spirito stesso attesta insieme col nostro spirito, che siamo figliuoli di Dio; e se siamo figliuoli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se pur soffriamo con lui, affinché siamo anche glorificati con lui. (Rom.8:15-17). Ci credete voi amici? Queste prerogative possono anche essere vostre, solo se lo volete. Afferratevi per la fede a quel glorioso Salvatore e redentore, il Quale ha squarciato i Cieli, è sceso nel nostro mondo per venire a incontrarci di persona e, donarci pace, gioia, speranza, conforto, perdono, salvezza e vita eterna. Gesù Cristo si è fatto ponte tra noi e Dio Padre, per abbattere la barriera d’inimicizia che ci separava da Dio, ed essere per sempre riconciliati. Allora amici, volete anche voi divenire fratello di Gesù? Volete venire in possesso dei grandi benefici che sono scaturiti dall’Opera di Gesù? Ricordate: “Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Iddio non ha mandato il suo Figliuolo nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figliuol di Dio”. (Giov. 3:16-18). Possa ciascuno di voi aderire con la mente e col cuore a Cristo, il Salvatore. In questa esaltante prospettiva, auguro a tutti: Buon Natale. ([email protected]) 34 attualità n. 24/26 - 13 dicembre 2014 Costituzione e democrazia: con i comportamenti si scrive la vita Il service del club Lions ‘Le Gravine’ ha messo in luce il contrasto tra i dettami della Costituzione e l’agire senza legame identitario. ‘Sblocco Italia’: “…un progetto redatto da un manipolo di lobbysti disperati, guidati da una mente centenaria”. La ‘grande bellezza’ sta affondando ed è continuamente sotto attacco. Da più parti si sollevano allarmi per contrastare coloro i quali intendono il patrimonio culturale italiano una sorta di “luna park del passato” o una “scenografia di cartone per turisti”. Eppure, il patrimonio culturale rappresenta la testimonianza visibile e tangibile della storia di un Paese e delle sue rispettive evoluzioni e cambiamenti. La Costituzione italiana, con l’articolo 9, ne riassume i valori ed i principi fondamentali e in simbiosi con la democrazia che verrà, sono stati temi del service organizzato dal Lions Club ‘Ginosa Le Gravine, presieduto dall’architetto Rosa Rochira. Ha relazionato Tommaso Montanari, giornalista e storico dell’Arte; Emanuele Curti, docente dell’Università della Basilicata, nonchè uno dei ‘pensatori’ della Fondazione Matera Capitale della Cultura 2019; l’architetto Massimo Contera, Presidente dell’Ordine degli architetti di Taranto; il dottor Vito De Palma, sindaco di Ginosa; il dottor Giovanni Ostuni, Governatore del Distretto Lions 108. I lavori sono stati coordinati dal Cerimoniere lionistico, archeologo Giambattista Sassi. La nozione ‘cultura’ nella Charta Magna è comprensiva non soltanto dei beni materiali, altresì dei valori incorporali che vanno tutti preservati e salvaguardati in quanto concorrono a mantenere l’identità delle diverse culture, regionali e locali, in cui si riassume l’identità della Nazione. In altre parole, stimolare ad essere abitante culturale. Cioè “abitante rispetto ai paesaggi e dei luoghi che vanno vissuti con contenuti”, come ha sostenuto il professor Curti. L’accademico è stato del parere che nella società attuale vi sia una crisi di pensiero che ritiene la cultura tempo libero da impiegare. “Invece – ha sostenuto - deve essere la base di un ragionamento per essere cittadino. Sbaglia chi guarda Matera come un fiorellino da metter all’occhiello. E’ una proposta di nuova economia che vede la cultura come base per ripensarsi e come un processo di cittadinanza che rifiuta l’apparire. E’ un progetto lungimirante di vita diversa. Un modello alternativo per il Sud e l’Italia”. Tutto il contrario delle politiche che stanno devastando e distruggendo i territori. E qui s’inserisce il risveglio sulla Costituzione fatto dal professor Montanari. “Quando fu scritta – ha spiegato - l’Italia stava molto peggio di adesso. Nonostante ciò, i costituenti ebbero la forza e la capacità di guardare lontano. Per esempio, Piero Calamandrei, citando Dante (allora i politici recitavano anche la Divina Commedia), disse che, loro, i costituenti, erano come quei personaggi che camminavano al buio, che portavano la lampada dietro la schiena per illuminare i passi di chi sarebbe venuto dopo. Sicuramente si starà rivoltando nella tomba, come gli altri costituenti, quando ha ‘visto’ lo ‘Sblocco Italia’. Questo provvedimento governativo sembra essere stato redatto da un manipolo di lobbysti disperati, guidati da una attualità mente centenaria”. Altro che cambiare verso. Di qui gli interrogativi di Montanari: “Perché ci si chiude a riccio quando si parla di economia sostenibile? Qual è il prezzo che si è disponibili a pagare per cambiare rispetto alla costellazione di pozzi petroliferi, ciminiere, inceneritori e dissesti idrogeologici?”. Trasformazione e uso selvaggio del territorio, quindi. In due mila anni si sono costruiti 12 milioni di edifici; negli ultimi 50 anni, 13 milioni. Fa riflettere l’autoconsapevolezza dell’architetto Contera: “Progettisti, tecnici, politici e contesto sociale, hanno agito senza formazione culturale”. Ecco riaffiorare la Costituzione, sul cui principio di sussidiarietà, regolato dall’articolo 118, non trova rispondenza a Ginosa. Il sindaco De Palma ha fatto rilevare che a poco meno di 30 giorni dallo scadere della dichiarazione dello stato di emergenza e dello stanziamento di risorse per la nota alluvione, l’Ente locale, cioè Ginosa, non ha visto ancora un centesimo. Evidentemente, l’epoca in cui si vive è senza legame identitario, che il dottor Ostuni, ha consigliato di superare ancorandosi alla pazienza fiduciosa: “Se nell’altare del nostro cuore non c’è la pazienza, verrà il vento a disperdere il sacrificio delle opere buone”. Dove non si perde la pazienza, si conserva l’unità. E Ginosa è un territorio in cui lo sviluppo deve essere visto da tutti in ciò che innalza, e non ciò che distrugge, la qualità della vita. Canta storie foto Erasmo Mazzone n. 24/26 - 13 dicembre 2014 35 Una festa per Nino e Miro Una festa per Nino e Miro. È sempre un dono, comunque la si pensi, quando una comunità, religiosa e civile, esprime delle vocazioni sacerdotali. Nella festa dell’Immacolata, nella nostra parrocchia di Via Poggio dedicata al Cuore Immacolato di Maria,, incuneata nel quartiere di antica tradizione operaia, tra via Lenin e via Marx, c’è stata l’ordinazione diaconale di due ragazzi che con storie diverse hanno scelto di entrare nell’ordine Monfortano, ora come diaconi e poi, tra circa un anno, come sacerdoti. Mino è calabrese, un ragazzo semplice che ha scelto quasi naturalmente di diventare prete seguendo le orme di Luigi Maria di Monfort.. Miro, è invece croato, e in lui si legge l’influenza di tutta la Chiesa slava lungamente perseguitata, e soprattutto gli insegnamenti di monsignor Aloisio Stepinaz, assurto recentemente alla gloria degli altari, che tanti sacerdoti ha dato alla Chiesa cattolica. La cerimonia di ordinazione diaconale officiata con grande umanità e profondità, quasi una carezza per tutti, da Sua Eccellenza, Monsignor Claudio Maniago, vescovo di Castellaneta ha avuto momenti di alta spiritualità, non solo nella solennità della liturgia eucaristica. Nino resterà per un anno nella nostra parrocchia del Cuore Immacolato rimanendo al servizio dei poveri e dei sofferenti. Con la sua semplicità porterà l’essenzialità del Vangelo a chi ne ha bisogno. Molte volte le nuove povertà, nascoste anche a Ginosa, vengono soccorse prima dalla Chiesa che dalle istituzioni. In alcune realtà, fortunatamente non la nostra, non ancora, la parrocchia rimane l’ultimo presidio sociale. Ammiriamo tutti l’opera delle suore oblate di Fatima che nel silenzio fanno il loro servizio a favore dei poveri e di chi non ha un filo di speranza. Ci sono storie che non possono essere raccontate ma che le suore conoscono a memoria, come gli sguardi disperati di chi non può parlare. Ginosa è una realtà complessa che spesso noi non guardiamo o non vogliamo toccare con mano per non scardinare la nostra cattiva coscienza. Dio, quello che viene a Natale, al di là di una religiosità naturale e devozionale è un uomo che si fa pane per gli altri e ci dà, anche da un punto di vista agnostico e laico, uno sguardo verso il cielo e una speranza di Risurrezione. Quello stesso sguardo verso il cielo che ha illuminato la vita di Nino e Miro e che li ha portati ad una scelta difficile ma anche emozionante. La scelta di diventare preti in una società che si chiude in se stessa e rifiuta di guardarsi dentro e di trovare risposte. I Monfortani arrivarono qui nel ’56, quasi a dorso di mulo, quasi tutti dalla Bassa Bergamasca, hanno segnato la nostra storia e la nostra crescita. Sono un punto di riferimento nel nostro presente: Padre Mengoli, Padre Antonio, Padre Santino, Padre Franco, Padre Paolo e tanti altri. Nino e Miro proseguiranno il loro cammino, sulle orme di quel Cristo che hanno incontrato. Michele Pacciana foto Erasmo Mazzone 36 attualità n. 24/26 - 13 dicembre 2014 Liceo Vico, protesta degli studenti pendolari di Ginosa. Chiedono il potenziamento della corsa di ritorno da Laterza delle ore 13,25: “Si viaggia su pullman stracolmi, solo con posti in piedi. Ammassati, pigiati”. Un esposto è stato indirizzato al Presidente Vendola e alle Forze dell’Ordine. - “Aiuto! Siamo pendolari senza pullman”. L’esortazione proviene da 230 studenti di Ginosa che utilizzano il trasporto pubblico per recarsi a Laterza. In questa città frequentano il Liceo Scientifico Gian Battista Vico e vi si recano con mezzi di una nota società che gestisce il trasporto su gomma nel Sud Italia. Le doglianze riferiscono di carenze di autobus nel ‘percorso’ di ritorno. Precisamente all’ora in cui terminano le lezioni: 13,25. La corsa di riferimento viene letteralmente presa d’assalto. Si viaggia su mezzi stracolmi, solo con posti in piedi. Ammassati, pigiati. E questo si verifica anche quando la società di trasporto in specie, occasionalmente, mette a disposizione due autobus. La soluzione, invece, sarebbe il celere potenziamento dei mezzi a fronte di una domanda molto elevata. E qui diventa ineludibile il richiamo a tutti i decisori istituzionali e politici, ad ogni livello, di attivarsi per garantire all’utenza scolastica il servizio necessario. Che deve essere di qualità nel binomio dell’efficienza e dell’efficacia. In tempi di crisi come quello che stiamo vivendo l’unico criterio guida nelle scelte pare essere solo quello economico. Di contro, esistono priorità e valori che vanno ben oltre e su cui sarebbe veramente utile investire. L’educazione, la formazione dei giovani, la scuola come istituzione credibile, devono essere tra le priorità di tutti. Diversamente, lo sdegno si leverà sempre più alto. Come nel caso degli studenti ginosini: “E’ una vergogna”, esclamano. E all’unisono sottolineano: “Come è possibile essere trattati in questo modo?”. Aggiungono: “Eppure paghiamo, e non poco”. Gli interrogativi: “ Perché si controllano solo i biglietti e gli abbonamenti e non anche le condizioni in cui si viaggia? Perché non aggiungere altri pullman?”. Già, perché? E loro, gli studenti, hanno sollecitato risposte attraverso un esposto indirizzato al Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, e rispettivo assessore alla Mobilità, Giovanni Giannini. Sono stati chiamati in causa anche i Comandi della Polizia Stradale di Taranto e della Compagnia dei Carabinieri di Castellaneta. Quest’ultimo sollecito è riferito alla verifica della legalità delle condizioni di sicurezza. Intanto, per metà mese, i liceali del Vico si riuniranno in assemblea d’Istituto per la trattazione del tema. Canta Storie attualità n. 24/26 - 13 dicembre 2014 37 PASSO INDIETRO DEL PARMA CLUB. LO STATTE CALA IL POKER Real Statte - Parma Club Ginosa 4-0 (8’, 48’ p.t. e 87’ Santese, 38’ Signorile) REAL STATTE: Portulano (79’ Viesti), Lezza (56’ Pavese), Volpe, Di Cursi, Protopapa, Spagnulo, Gioranna, Santese, Signorile (49’ Sudoso), Guarini, Giannotta. A disp.: Liuzzi, Gesualdo, Cristofaro, Presicci. All.: Giuseppe Palmas PARMA CLUB GINOSA: Larocca; Vivacqua, Maddalena, Cristella, Bozza F. (46’ Mazzone); Ranaldo, Iacovino A., Cazzetta R., Bozza R. (70’ Di Paola); Raona, D’Angelo (53’ D’Attoma). A disp.: Guarino, Bavaro, Iacovino C., Galante. All.: Vito Iacovino Arbitro: Gabriele Manzari di Bari NOTE: Ammoniti Di Cursi (RS), Maddalena, D’Attoma, Iacovino A., Bozza R. (PC). STATTE, 7 dicembre - Il Parma Club torna dalla cittadina tarantina con un pesante 4-0 che ridimensiona le aspettative cresciute dopo la bella vittoria contro il Gioventù Palagianello. Gli uomini di Iacovino convincono a sprazzi e chiudono l’incontro con un risultato abbastanza bugiardo, visto che avrebbero quantomeno meritato il gol della bandiera. La partita inizia subito con la rete dei padroni di casa, infatti già all’8’, Santese gela il Parma Club con un tiro preciso che spiazza Larocca. Al 21’, ghiotta occasione gialloblu con Maddalena che rovescia su una buona sponda di Raona su corner di Bozza; sulla conclusione acrobatica del centrale ginosino, la sfera termina di poco a lato. Tre minuti dopo, il Real Statte cerca il raddoppio con un’azione manovrata da parte di Santese e Signorile che termina col tentativo alto di Giannotta. Dopo la mezz’ora, è il miglior momento degli ospiti, che per ben due volte in tre minuti vanno alla conclusione con Bozza R. dopo ottime azioni corali, ma in entrambi i casi, le finalizzazioni del centrocampista ginosino non impensieriscono Portulano. Al 37’ insistono gli uomini dell’ex bandiera ginosina con Iacovino A. che di sinistro trova la provvidenziale deviazione in corner di Protopapa. Sugli sviluppi del medesimo corner lo stesso centrocampista gialloblu viene strattonato e chiuso fallosamente da un difensore avversario che avvia il contropiede e lancia in profondità Giannotta, il quale serve al limite Signorile che con un bellissimo destro a giro fulmina il numero 1 gialloblu. Quando ormai il primo tempo sembra finire sul 2-0, gli stattesi trovano il tris con Santese ben smarcato dal capitano Gioranna; il numero 8 gialloverde mette a sedere Larocca con un dribbling secco e lo trafigge con facilità. Il primo quarto d’ora del secondo tempo vede la classica girandola di so- stituzioni e la sola occasione di Sudoso al 59’, che per poco non punisce un’ingenuità della difesa ginosina. I successivi quindici minuti vedono invece falli e proteste che costano il giallo a Maddalena e D’Attoma. Con evidenti svarioni tattici dei tarantini, il Parma Club si propone prima con Cazzetta al 74’, pochi istanti dopo con D’Attoma dalla distanza e infine con una conclusione sbilenca di Raona. I padroni di casa non stanno a guardare e rispondono al 76’ con Gioranna che controlla e di sinistro conclude fuori, mentre un minuto dopo dai piedi di quest’ultimo parte il corner che trova solissimo Protopapa che di testa manda alto. Al 79’ l’estremo difensore ginosino nega il poker al Real Statte sventando di piedi l’ottimo tentativo di Santese, ma all 87’ non può nulla di fronte al sinistro chirurgico del “Man of the match” Donato Santese che realizza la sua personale tripletta e il definitivo 4-0. Nei 4’ di recupero, gli ospiti cercano ma non trovano il gol della bandiera con Raona che impensierisce il neo entrato portiere tarantino di testa su un corner conseguente ad una buona conclusione a giro di Cazzetta. Le analisi finali parlano chiaro: una sconfitta accettabile per il Parma Club vista la classifica e la media realizzativa, ma le prossime due gare non si devono sbagliare se si vuole pensare di uscire dai meandri della “zona rossa”. L’atteggiamento dei ginosini non è stato completamente sbagliato, soprattutto dopo l’1-0. La reazione d’orgoglio c’è stata, ma per avere la meglio su Maruggio e Cisternino (nell’ordine prossime avversarie) bisogna mostrare attributi e cattiveria, senza accontentarsi di risultati poco convincenti e diversi dalla vittoria. Per la prossima gara interna ci si aspetta spirito e tanto tifo, perchè il pubblico, come tante partite hanno dimostrato, rappresenta il dodicesimo uomo in campo, quindi domenica 14 dicembre ci si aspetta il pubblico delle grandi occasioni. Luca Ricciardi Antonello Dragone 38 eventi n. 24/26 - 13 dicembre 2014 A.S.D. GINOSA - REAL ALBEROBELLO 1-0 A.S.D. GINOSA: Pellicoro; Manicone, Ri- Ginosa, infatti dopo pochi secondi, la retro- ma concludendo fuori alla sinistra di Nitti. becco Andrea, Girardi; Dell’Orco (37’ Bru- guardia biancazzurra combina un pasticcio Una manciata di secondi dopo, ci prova Manone), De Biasi (58’ Vannella), Trigiante (86’ che per poco non è fatale, con Iudici che iullari che però spara debole e centrale. Al Pavone), Vecchione; Mastrovito (53’ Apicel- calcia fuori da posizione invitante. Al 53’ 90’ il Ginosa parte con una manovra molto prova a farsi vedere la squadra di Russo veloce, Maiullari smarca Apicella in area, la); Costantino (53’ Maiullari), Comparato. con una conclusione centrale di Trigiante ma il portiere sventa al meglio il potenziale A disp.: Clemente, Ribecco Antonio. sugli sviluppi di un calcio di punizione. 2-0. Nel recupero, l’estremo difensore ospiAll.: Francesco Russo. REAL ALBEROBELLO: Nitti; Laera, Ro- Pochi istanti dopo, l’allenatore ginosino te si supera sul bel diagonale di Comparato, tondi, Totaro, Paolillo (89’ Murro); Vavallo getta nella mischia Apicella e Maiullari al stendendosi con un eccezionale riflesso. Al (56’ Fischetti), Di Mola, Gentile, Diddio; posto di Costantino e Mastrovito, con la 93’ lo stesso Comparato divora il 2-0 con un speranza di scuotere le sorti dell’incontro. “rigore in movimento” e tutto solo nell’area Daddato, Iudici. A disp.: Lovino, Ricci, Colucci, Palmisano. Al 61’ è Apicella a rendersi pericoloso con piccola, calcia addosso a Nitti; sulla ribattuta, un tiro dal limite dell’area deviato in corner Apicella colpisce e spedisce fuori. All.: Paolo Sgobba dalla difesa alberobellese. E’ proprio su cal- Nonostante non sia arrivata una prestazioArbitro: Michele Demusso di Molfetta NOTE: Ammoniti Vannella (G) e Totaro (A). cio d’angolo che al 69’ il Ginosa sblocca il ne brillante, il Ginosa porta a casa il seconEspulso Totaro (A) per doppia ammonizio- match: battuta di Maiullari e colpo di testa do successo stagione, resta imbattuto e si di Girardi all’altezza del secondo palo che stabilisce al secondo posto del girone D del ne. GINOSA, 29 novembre - Quarto risultato vale l’1-0 per il Ginosa. Per la prima volta in campionato juniores regionale con 8 punti, utile consecutivo nel campionato juniores questa stagione, i ragazzi di Russo non si alle spalle della Sudest Locorotondo. Sabato regionale per il Ginosa di mister Russo. Ieri trovano ad inseguire e questo inizia a ren- prossimo, i ginosini saranno impegnati nella pomeriggio al Miani, i biancazzurri si sono derli più pimpanti perchè cominciano a gio- trasferta contro il Palagiano, squadra che fiimposti per 1-0 sul Real Alberobello grazie care meglio la palla e costruire azioni più nora ha totalizzato tre pareggi in altrettante al secondo centro stagionale di Girardi. manovrate, come al 77’ quando un’azione gare disputate. Non una gran partita disputata dai ginosi- tutta di prima porta alla conclusione di Van- Non sembra un’impresa impossibile per queni, soprattutto se si considerano il poker in nella che finisce alta di pochi centimetri. sti ragazzi, ma come al solito ci vorranno carimonta di otto giorni fa sull’Hellas Taranto Nel finale, i baresi spariscono letteralmen- rattere e concretezza, aspetti che forse non e la gara dominata a Fasano nell’infraset- te dal campo, complice anche l’espulsio- sono ancora usciti totalmente. timanale di mercoledì, dove però è arrivato ne di Totaro, ed il Ginosa tenta più volte La lealtà e la sportività prima di tutto: per solo un pareggio. di siglare il raddoppio: all’ 88’, Apicella va questo faccio i complimenti al capitano ginoNon inizia benissimo la squadra di casa, via benissimo sulla destra ma è egoista sino, Massimo Comparato, che nel secondo infatti le prime occasioni sono di marca nell’occasione, non servendo Comparato, tempo, con il risultato in bilico, ha rinunciato ospite: dopo appena tre minuad una chiara occasione da gol, gettando il pallone fuori, mentre ti ci prova Diddio, ma Pellicoro un avversario era dolorante a terbattezza fuori la conclusione del numero 7 avversario. Al 18’, ra, quando invece avrebbe anche l’estremo difensore ginosino potuto calciare in porta visto che salva su Iudici lanciato a rete si trovava ad un passo dal gol. Il dopo un errore di Ribecco che calcio deve essere soprattutto fairnon impatta di testa una palla play e gesti di questo genere devoproveniente dalla difesa dell’Alno essere sempre accompagnati da applausi scroscianti. berobello. La partita è spenta Per un errore abbastanza grossoed il Ginosa non fa nulla per accenderla, anzi, sono addirittura lano da parte del Ginosa (mister gli ospiti che al 30’ sfiorano un Russo ha sostituito un calciatore gol impossibile con Laera che con l’assistente di giornata) il Real con un tiro-cross dalla trequarti Alberobello ha sporto ricorso per la colpisce la traversa. vittoria a tavolino. Nel contempo, la Il primo tempo termina 0-0, con Società biancoblù ha fatto controriun Ginosa poco ispirato, che corso per la ripetizione della gara nell’arco dei primi 45 minuti proil 9 Dicembre Mario Bozza ha compiuto 50 anni , una stessa. In settimana si saprà l’esito e se il risultato verrà omologato o duce solo un timido tentativo di Dell’Orco (rilevato al 37’ da Bru- persona onestà e sincera rispettata da tutti , famiglia, modificato dal Giudice Sportivo. amici e colleghi di lavoro. E proprio gli amici con la moLuca Ricciardi none) che termina alto. Baldassarre D’Angelo La ripresa sembra iniziare peg- glie Michela Pascale e i figli Fabio e Roberto gli auguragio della prima frazione per il no un buon compleanno. Auguri Mario. Auguri Mario eventi n. 24/26 - 13 dicembre 2014 39 JUNIORES DI RIGORE A.S.D. CALCIO PALAGIANO - A.S.D. GINOSA 1-2 A.S.D. CALCIO PALAGIANO: Picolla, De Stradis (Cassano), Notarnicola, Greco, D’Aprile (Borracci), Miraglia (Di Gregorio), Lerede (Catucci), Mauro, Giungato (Vorrielli), De Mare, Mastrangelo. A disp.: Stellaccio, Tamburrano. All.: Angelo Di Ponzo. A.S.D. GINOSA: Clemente; Manicone, Ribecco, Girardi; Criscuolo, De Biasi (Maiullari), Stano, Bozza (Vannella); Loforese, Apicella (Costantino), Comparato (Vecchione). A disp.: Novario, Gigante, Mastrovito. All.: Francesco Russo. Arbitro: Ivan Alexandrovic Denisov di Bari NOTE: Espulso Stano (G) all’85’ per doppia ammonizione. PALAGIANO, 6 dicembre - Il Ginosa coglie il primo successo esterno nel campionato juniores regionale. Nel pomeriggio di sabato, i biancazzurri si sono imposti per 2-1 sul terreno del Palagiano grazie a due reti su calcio di rigore, giunte entrambe nella prima frazione di gioco. La gara vede un Palagiano più propositivo e in controllo del gioco per i primi venti minuti ed infatti al 18’, i padroni di casa sfiorano il vantaggio con Mastrangelo che centra il palo. I ragazzi di Russo restano a guardare ed il match si blocca a centrocampo fino al 35’ circa, poi al 38’ i ginosini si svegliano e riescono subito a far male con Comparato che si procura un rigore, sulla cui battuta va Loforese che trafigge Picolla e porta in vantaggio gli ospiti. Lo svantaggio demoralizza il Palagiano ed al 43’ il Ginosa affonda il colpo: serpentina del neoacquisto Vincenzo Stano (prelevato dal Puglia Sport Laterza) che converge verso il centro, entra in area e viene steso, procurandosi il secondo rigore in favore dei biancazzurri. Sul dischetto va proprio Stano che non sbaglia la ghiotta occasione e porta il punteggio sul 2-0 per i suoi. La prima frazione termina con un Ginosa abbastanza bloccato ma in vantaggio di due reti grazie alle ingenuità avversarie. Nella ripresa, i padroni di casa provano a risalire la china e al 65’ trovano il gol della speranza con Mastrangelo che raccoglie una punizione di Lerede e dal limite scaglia una botta secca che si insacca all’incrocio; per Clemente non c’è nulla da fare ed a 25’ dalla fine, i ragazzi di Di Ponzo tornano in partita. Nei minuti seguenti, il Palagiano alza il proprio baricentro e si spinge alla disperata ricerca del pari, concedendo occasioni agli ospiti, come al 75’, quando Criscuolo (altro acquisto proveniente da Laterza) impegna severamente il numero 1 avversario con un bel tiro ad incrociare. Sul susseguente corner, il difensore-goleador Girardi cerca il terzo sigillo stagionale, ma di testa spedisce alto. Nel finale, i cinque minuti di recupero concessi dal direttore di gara diventano inverosimilmente otto e proprio alla fine di questi, i palagianesi si rendono pericolosissimi con una punizione dal limite dell’out destro ben calciata da Lerede, ma allo stesso modo sventata da Clemente. In attesa di conoscere le sorti dell’incontro vinto sul campo per 1-0 contro il Real Alberobello, match in cui i baresi hanno effettuato ricorso visto l’ingresso in campo dell’assistente dell’arbitro in distinta per quanto riguarda il Ginosa, gli uomini di Russo salgono a quota 11 in classifica e mantengono il secondo posto a -1 dalla Sud Est Locorotondo. Nel caso in cui i biancazzurri si vedano assegnare la sconfitta a tavolino, verrebbero scavalcati proprio dall’Alberobello e scivolerebbero così a quota 8. Nel prossimo turno, sabato 13 dicembre, al “Teresa Miani” arriverà il Talsano, squadra che finora ha raccolto quattro punti in casa, ma zero fuori. Sulla carta non sembrerebbe un avversario particolarmente temibile, ma come al solito ci vorranno voglia di vincere e spirito di squadra, in modo tale da raccogliere la terza vittoria interna consecutiva sul campo, a prescindere dalle decisioni esterne al terreno di gioco. Luca Ricciardi Le massime del VEGA La Banda dell’Appaltiana Nei giorni scorsi è stato scoperto l’ennesimo malaffare all’italiana, denominato Mafia Capitale. Numerosi esponenti politici dei partiti storici italiani sono stati arrestati, per diversi reati tra i quali associazione a delinquere di stampo mafioso, noto come 41bis, in quanto erano sul libro paga per il loro lavoro di intermediazione tra lo Stato e i Privati. Il sistema era ben rodato e andava avanti da decine d’anni, in quanto già nel 2003, gli inquirenti avevano le prove per arrestarli con un anticipo di circa 11 anni rispetto ad adesso, ma il tutto fu bloccato da ragioni che ancora oggi non conosciamo. Come mai quindi, ora non hanno bloccato le indagini e gli arresti? la risposta non è nota, ma il problema di mazzette tricolori è un cancro che ci mangia da dentro. Le cifre sono disarmanti: 60 miliardi di euro annui, più di una finanziaria che scompare senza che nessuno se ne accorga. Le pene legate alla corruzione in Italia sono tra le più leggere del mondo, e di conseguenza c’è sempre qualcuno che rischia in quanto, numericamente parlando, conviene. Siamo la nazione europea più corrotta, a tutti i livelli politici. Il vero problema è che non abbiamo inquadrato bene cosa sono i partiti politici. In passato erano carrozzoni di sogni, ideali, culture che univano persone. Oggi sono soltanto delle associazioni criminali, legate a filo doppio con le classiche mafie, ramificate sul territorio, e non vi è alcuna distinzione fra le due fazioni. Il partito maggiormente colpito da questo vortice di arresti è stato ancora una volta il PD. In passato i criminali erano coloro che sparavano e mettevano bombe. Oggi sono i colletti bianchi che firmano decreti legge, approvano condoni edilizi, e fanno vincere gare d’appalto pubbliche truccate. La nuova mafia è composta da un avvocato, un commercialista, un politico e forse qualche criminale nel senso stretto del termine. Non possiamo di certo mettere cimici e telecamere su tutto il territorio nazionale, ma possiamo tranquillamente farli scomparire ponendo una bella x alle prossime elezioni sui candidati non legati a gruppi di potere, lobby e criminalità. Come fare per capire chi bisogna votare? purtroppo le informazioni non sono accessibili per tutti, ma il semplice fatto di informarsi sulla persona è un primo passo per raggiungere quella trasparenza che in Italia è sempre più opaca. Vincenzo D’Angelo 40 attualità sportiva n. 24/26 - 13 dicembre 2014 attualità sportiva n. 24/26 - 13 dicembre 2014 41 PRIMA CATEGORIA / Sconfitta di misura in un derby combattuto ed avvincente PRIMA CATEGORIA / Larga vittoria dei ginosini che si allontanano dalla zona rischio La compagine ginosina, passata in vantaggio con Perrone, si fa rimontare dai cugini mottolesi, ma con carattere riesce ad agguantare il pari con Paiano. Al minuto 22, però, un “eurogol” di Greco condanna i biancazzurri alla sconfitta. I biancazzurri, grazie ad una prestazione convincente, asfaltano tra le “mura amiche” il malcapitato Latias e si distanziano dalla zona play-out. In rete Perrone (2), Paiano (2) ed il giovane Domenico Cristella, classe 96 (ex Castellaneta), all’esordio in maglia biancazzurra. Domenica trasferta insidiosa in quel di Crispiano con l’intento di portare a casa un risultato positivo. Ginosa, ko a Mottola: illude il vantaggio di Perrone Derby vibrante e combattuto tra Mottola e Ginosa, in cui la spuntano di misura i padroni di casa. I biancazzurri disputano una buona gara, con alcuni juniores in evidenza (buona la prova di Ribecco, classe 97), ma tornano a casa con un pugno di mosche in mano. Prestazione opaca del direttore di gara che in più di una circostanza commette errori evidenti. Prima frazione equilibrata con entrambe le squadre propositive. Dopo una prima fase di studio, al 22’ gli ospiti passano in vantaggio: dal rilancio del portiere, Paiano prolunga per Miraglia che, dall’out destro, pennella un traversone invitante in area per l’accorrente Perrone il quale, al volo, sorprende un impietrito Ritella. La reazione mottolese è immediata ed al 25’ Mariani si incunea sull’out sinistro e dal fondo, al limite dell’area piccola, infila la sfera tra le gambe di Giampetruzzi, firmando il pareggio. Il Ginosa accusa leggermente il colpo ed al 34’ Lentini supera in slalom diversi avversari e, appena dentro l’area, calcia a botta sicura trovando uno strepitoso Giampetruzzi a chiudergli lo specchio. La ripresa risulta avvincente e ricca di emozioni. Passa un giro di lancette ed il Mottola ribalta il risultato: su azione di rimessa, Romanelli si invola verso la porta e, dopo aver dribblato l’estremo difensore in uscita, deposita la sfera nel sacco. I ginosini ripartono a testa bassa ed al 3’ pervengono al pareggio: traversone pennellato di Miraglia per la testa di Paiano che incorna sottomisura piegando le mani a Ritella. Gli ospiti prendono coraggio ed al 5’ vanno vicini al terzo gol con Perrone, il cui tiro ravvicinato accarezza il palo alla destra di Ritella. La replica dei padroni di casa giunge al 9’ quando Romanelli scaglia dal limite una bordata, sulla quale Giampetruzzi si supera togliendo la sfera dall’incrocio. Entrambe le squadre si equivalgono, ma al 22’ l’equilibrio viene spezzato da Greco che, dal limite, indovina il “tiro della domenica” infilando la sfera sotto l’incrocio dove Giampetruzzi non può arrivarci: 3-2. Lo svantaggio scuote i biancazzurri che hanno una buona reazione ma i diversi tentativi risultano confusionari e poco concreti, con il Mottola che si difende con ordine e respinge ogni attacco. Nonostante i cinque minuti concessi dal direttore di gara, il Ginosa non riesce a pareggiare e torna a casa con l’amaro in bocca. Tabellino della gara (United Mottola Ginosa 3-2) U. MOTTOLA: Ritella, Minardi, De Nicola, Coletta (30’ st Galiero), Maggi, Formisano (40’ st D’Aprile), Greco (42’ st Shkjezi), Lentini, Mariani, Romanelli, Scapati. A disp.: Catucci, Pollino, Schiavone, Rizzo. All. Schiavone GINOSA: Giampetruzzi, Bozza, Ribecco, Manicone (31’ st Apicella), Brunone, De Biasi (28’ st Dimatera), Latagliata, Miraglia, Paiano, De Iacovo (10’ st Trigiante), Perrone. A disp.: Clemente, Pavone, Mastrovito, Loforese. All. Pizzulli ARBITRO: Doronzo di Barletta. RETI: pt 22’ Perrone (G), 25’ Mariani (M); st 1’ Romanelli (M), 3’ Paiano (G), 22’ Greco (M). NOTE: Ammoniti Minardi, Coletta, Greco, Romanelli e Shkjezi (M), Bozza, Latagliata e Trigiante (G). Domenico Ranaldo ([email protected] - www.asginosa.it) Ginosa, show al “Miani”: Latias travolto 5-0 Domenico Cristella Vittoria travolgente del Ginosa che, al “Miani”, asfalta il malcapitato Latias e si distanzia dalla zona play-out. Gara dominata dai biancazzurri che hanno offerto una prestazione convincente, con giocate di prima e scambi veloci. Esordio positivo per il nuovo arrivato Domenico Cristella, classe 96 (ex Castellaneta), che si presenta realizzando una splendida rete. Partenza determinata dei padroni di casa che al 6’ si rendono pericolosi con una rasoiata dal limite di Perrone, neutralizzata con bravura dall’estremo difensore ospite. La replica brindisina giunge all’11’ quando Giampetruzzi respinge oltre la traversa una punizione dalla distanza calciata da Nicoli. Il Ginosa insiste ed alla mezzora Paiano, su imbeccata di Brunone, incorna sottomisura cogliendo in pieno la traversa. Passano tre minuti ed i ginosini sbloccano il risultato: azione caparbia di Latagliata sulla fascia sinistra con diagonale velenoso che impegna severamente Rochira, il quale nulla può sul tap-in di Perrone. Il Ginosa è padrone del campo ed al 35’ Miraglia scaglia dal limite un fendente velenoso che esalta i riflessi di un superlativo Rochira, mentre al 45’ ancora il portiere brindisino si op- palo alla destra di Rochira. Gli ospiti vanno in affanno ed al 33’ capitolano per la terza volta: angolo di Brunone ed inzuccata sottomisura di Paiano che infila nel sacco. Gli uomini di Pizzulli giocano ad alti ritmi ed al 36’ calano il poker con Paiano che raccoglie un traversone dalla destra ed incorna sottoporta per la doppietta personale. I padroni di casa, non paghi, vanno a segno per la quinta volta al 39’ con Cristella che, dal limite, indovina l’angolo con un destro al fulmicotone che non lascia scampo all’estremo difensore ospite. Nei minuti finali non accade più nulla, con il Ginosa che controlla con ordine e conquista il quarto Risultati 11° giornata - 07/12/2014 Prossimo turno - 14/12/2014 ore 14,30 successo stagionale, salendo a quoATLETICO AZZ. S.RITA - UNITED MOTTOLA 0 - 2 PALAGIANO DELFINI ROSSOBLU ta 13 in classifica. Domenica impegno RISULTATI E CLASSIFICA DELFINI ROSSOBLU TALSANO 2 - 0 CARBONARA POLIMNIA Prima Categoria Pugliese - Girone B ostico in trasferta contro il Crispiano DON BOSCO MANDURIA R.S. CRISPIANO 1 - 1 LATIAS - ATLETICO AZZ. S.RITA Risultati 11° giornata - 07/12/2014 Prossimo turno - 14/12/2014 ore 14,30 (settimo con 16- punti), con l’intento di GINOSA 5 - 0 NORBA CONVERSANO ATLETICO AZZ. S.RITA - UNITED -MOTTOLALATIAS 0 - 2 PALAGIANO DELFINI ROSSOBLU - - DON BOSCO MANDURIA DELFINI ROSSOBLU TALSANO 2 - 0 CARBONARA -R.S. CRISPIANO POLIMNIA portare LEPORANO - N. CONVERSANO 4 - 1 - GINOSAa casa -un risultato positivo e DON BOSCO MANDURIA R.S. CRISPIANO 1 - 1 LATIAS - ATLETICO AZZ. S.RITA POLIMNIA PEZZE 1 - 0 navigare più tranquille. PEZZE TUTURANO in acque GINOSA LATIAS 5 - 0 NORBA CONVERSANO - DON BOSCO MANDURIA SAN MARZANO- N. CONVERSANO CARBONARA 1 - 4 TALSANO - REAL P. BRINDISIdella - gara (Ginosa - LaLEPORANO 4 - 1 Tabellino R.S. CRISPIANO GINOSA POLIMNIA PEZZE 1 - 0 PEZZE TUTURANO TUTURANO PALAGIANO 3 - 1 UNITED MOTTOLA - SAN MARZANO tias 5-0) SAN MARZANO CARBONARA 1 - 4 REAL P. BRINDISI RIPOSA : REAL P. BRINDISI TALSANO RIPOSA : LEPORANO TUTURANO PALAGIANO 3 - 1 GINOSA: Giampetruzzi, Bozza, OrfiUNITED MOTTOLA SAN MARZANO RIPOSA : REAL P. BRINDISI RIPOSA : LEPORANO no (30’ st Busco), Ribecco, Tenerelli Classifica (40’ st De Biasi), Cristella, Latagliata, Classifica POS. SQUADRA PT G V N P GF GS DR POS. SQUADRA PT G V N P GF GS DR Miraglia, Paiano, Brunone, Perrone PEZZE 11 9 91 116 25 9 16 1 1 PEZZE 28 11 9 28 1 1 25 (40’ st Loforese). A disp.: Clemente, 2 2 LEPORANO 25 11 8 25 1 2 30 LEPORANO 11 8 141 216 30 14 16 De Iacovo, Novario, Dimatera. All. 3 REAL P. BRINDISI 23 10 7 2 1 20 9 11 3 REAL P. BRINDISI 23 10 7 2 1 20 9 11 Pizzulli 4 DELFINI ROSSOBLU 22 10 7 1 2 19 9 10 4 DELFINI ROSSOBLU 22 10 7 1 2 19 9 10 5 POLIMNIA 21 10 6 3 1 14 5 9 LATIAS: Rochira, Legari, Cazzato, POLIMNIA 10 6 103 17 14 5 9 6 5 NORBA CONVERSANO 17 10 5 21 2 3 17 Ariano, Franco, Della Gatta, Tafuro 7 6 R.S. CRISPIANO 16 10 5 17 1 4 16 (40’ st Stridi A.), Nicoli, Miglietta (25’ NORBA CONVERSANO 10 5 122 34 17 10 7 8 UNITED MOTTOLA 15 10 5 0 5 15 12 3 st Quaranta), Conte, Stridi D. (3’ st R.S. CRISPIANO 16 10 5 1 4 16 12 4 7 9 GINOSA 13 11 4 1 6 22 22 0 Mali). A disp.: Gallo, Carrozzo, Man8 UNITED MOTTOLA 15 10 5 0 5 15 12 3 10 DON BOSCO MANDURIA 12 11 3 3 5 15 19 -4 gia, Rainò. All. Avantaggiato (Dirig. 11 9 TUTURANO 12 10 4 13 0 6 19 GINOSA 11 4 241 6-5 22 22 0 Accomp.) 12 SAN MARZANO 12 10 3 3 4 13 19 -6 10 DON BOSCO MANDURIA 12 11 3 3 5 15 19 -4 ARBITRO: Alessandrino di Bari. 13 TALSANO 11 11 3 2 6 13 22 -9 RETI: 33’ pt e 14’ st Perrone, 33’ st e TUTURANO 10 4 260 6-14 19 24 -5 14 11 LATIAS 9 10 3 12 0 7 12 15 12 ATLETICO S. RITA 6 10 1 12 3 6 73 173 36’ st Paiano, 39’ st Cristella. SAN AZZ. MARZANO 10 4-10 13 19 -6 16 PALAGIANO 5 11 1 2 8 8 21 -13 NOTE: Ammoniti Orfino (G) e Conte 13 TALSANO 11 11 3 2 6 13 22 -9 17 CARBONARA 4 10 1 1 8 8 23 -15 (L). 14 LATIAS 9 10 3 0 7 12 26 -14 Domenico Ranaldo 15 ATLETICO AZZ. S. RITA 6 10 1 3 6 7 17 -10 ([email protected] 16 PALAGIANO 5 11 1 2 8 8 21 -13 www.asginosa.it) pone con bravura ad una punizione maligna dal limite calciata da Latagliata. La ripresa calca la falsa riga del primo tempo, con i ginosini propositivi e dirompenti ed i brindisini ad annaspare. Al 12’ Miraglia, dopo un scambio veloce con Paiano, entra in area e scarica un destro micidiale sul quale Rochira si supera deviando in angolo. Passano due minuti ed il raddoppio si materializza: lancio in profondità di Miraglia in area, dove Perrone spizzica con la punta del piede sorprendendo Rochira che deve capitolare. Sulle ali dell’entusiasmo, i biancazzurri vanno vicini al tris al RISULTATI E CLASSIFICA 25’ quando Miraglia, ben servito da Perrone, Prima Categoria Pugliese - Girone B conclude da distanza ravvicinata lambendo il 17 CARBONARA 4 10 1 1 8 8 23 -15 42 avvenimenti n. 24/26 - 13 dicembre 2014 attualità n. 24/26 - 13 dicembre 2014 Parma Club Ginosa - Gioventù Palagianello 3-1 PARMA CLUB GINOSA: Larocca, Vivacqua, Maddalena, Mazzone, Bozza F., Ranaldo (68’ Iacovino C.), Iacovino A., Bozza R., Di Paola (56’ D’Attoma), D’Angelo, Mancino (50’ Miccoli). A disp.: Guarino, Cristella, Galante, Caponio. All.: Vito Iacovino. GIOVENTU’ PALAGIANELLO: D’Elia, Aloisio, Caffè, D’Onghia (58’ Macedonia), Gatti, Perrini, Salamida, Angelillo, Cione (45’ Trotolo), Di Bello, Scarano (46’ Giove). A disp.: Mastromarino P., Colapinto, Mastromarino O., Fatiguso. All.: Filippo Antonicelli Arbitro: Francesco Mallardi di Bari NOTE: Ammoniti Di Paola, Mazzone, D’Angelo, Miccoli (PC), Cione, Scarano, D’Onghia, Trotolo, Salamida (GP). GINOSA, 30 novembre - Dopo nove giornate di sofferenza, finalmente il Parma Club Ginosa ottiene la prima gioia stagionale. Gli uomini di Iacovino sfoderano una prestazione maiuscola battendo il Gioventù Palagianello per 3-1, abbandonando l’ultimo posto in classifica con meriti assai evidenti. La gara, tutto sommato ben diretta dal signor Mallardi, inizia con una buona azione di marca biancazzurra mal concretizzata da Cione, attaccante classe ‘96 del Palagianello. Al 5’ risponde il Parma Club con una buona combinazione tra Bozza e Iacovino A. che calcia alto. Pochi istanti dopo, ancora pericolosi i padroni di casa con D’Angelo che va via sulla sinistra e calcia tra le braccia di D’Elia, poi sulla ribattuta si distingue Mancino che calcia volontariamente fuori visto che c’era un avversario dolorante a terra. Bel gesto di fair-play dell’attaccante ginosino che, dopo l’ammissione di colpa che a Noicattaro gli costò il giallo, rinuncia ad una buona occasione da gol e dimostra la sua grande correttezza. All’11’ si rivedono gli ospiti con una punizione di Di Bello su cui Cione non riesce a realizzare il vantaggio, mentre al 14’ lo stesso attaccante biancazzurro, con un bel cross al volo, serve l’ex A.S.D. Ginosa, Caffè, il quale di destro non trova la porta. Dopo un velleitario tentativo di D’Angelo, sono gli ospiti a sfiorare il gol con Salamida (anche lui ex tesserato A.S.D. Ginosa), con un destro dal limite che mette i brividi al Parma Club. Alla mezz’ora, i ginosini sbloccano l’incontro con Di Paola che recupera con determinazione un pallone sulla sinistra, si accentra e con un destro a giro trova l’angolo giusto e trafigge il numero 1 avversario. Data la scarsa lucidità di manovra, gli ospiti si rendono pericolosi solo con delle incertezze individuali del Parma Club, come al 35’ quando Vivacqua allontana in maniera maldestra una punizione proveniente dalla difesa avversaria, regalando la sfera a Cione che spedisce fuori. Al 48’, il terzino gialloblu si ripete, consegnando il pallone ad Angelillo, ma stavolta l’errore è fatale perchè il numero 8 del Palagianello non sbaglia a pochi metri da Larocca e firma l’1-1. Due minuti dopo abbandona il campo Mancino per l’ingresso di Miccoli, poiché accusa diversi dolori ad una spalla e un piede. Il pareggio non gela i gialloblu che al 54’ si riportano in vantaggio con un bel pallonetto di D’Angelo su uscita del portiere. Per il giovane attaccante si tratta del secondo centro in campionato, ma questo ha decisamente un peso maggiore rispetto a quello siglato a Montalbano. Al 57’, Giove sfiora il nuovo pareggio con un colpo di testa che si stampa sul palo sul bel corner di Aloisio. Cinque minuti dopo, D’Attoma sfida la difesa avversaria con una progressione centrale palla al piede, concludendo sopra la traversa. Al 62’ sono ancora i legni a negare il pari al Gioventù Palagianello, infatti la bella punizione di Trotolo scheggia il palo e termina fuori con un sospiro di sollievo del “Miani”. Poco prima del 70’, una bellissima punizione di Bozza R. trova la pronta risposta di D’Elia che mette in calcio d’angolo. Negli istanti successivi si rende pericoloso Iacovino C., subentrato a Ranaldo, con una conclusione a botta sicura che finisce a lato di poco. All’83’, gli ospiti provano una schema su corner, con Di Bello che pesca Macedonia al limite, ma la conclusione del difensore è decisamente da rivedere, come lo è la parata di D’Elia sulla punizione di D’Angelo, respinta in maniera approssimativa dal portiere biancazzurro. Nell’abbondante recupero concesso dal direttore di gara (ben sei minuti), il Parma Club cerca il tris, prima con Miccoli che non riesce a finalizzare al meglio una buona ripartenza, poi con una bella azione di Bozza R. sulla sinistra che si conclude con il tentativo di D’Attoma che finisce alto ed infine trova il meritato gol della sicurezza al minuto 94 proprio con Miccoli che tiene bene la palla in area, arriva davanti a D’Elia e con freddezza lo trafigge, anche se nell’occasione il portiere ospite avrebbe potuto fare di meglio. Il match termina due minuti dopo tra gli applausi interminabili del pubblico, felicissimo di poter festeggiare la prima vittoria stagionale di una squadra che non valeva l’ultimo posto. Dopo una serie di buone prestazioni, il Parma Club (finalmente) ottiene la vittoria. Determinazione, grinta e forza di sacrificio sono stati i caratteri dominanti espressi dai gialloblu. La voglia di vincere ha prevalso sul nervosismo e sul forte agonismo, creando grande spettacolo e tanto folklore, soprattutto sugli spalti. Per la prossima gara ci si aspetta la stessa prestazione, perchè nulla è impossibile per questo Parma Club. Luca Ricciardi Antonello Dragone Foto di Eduardo Maggiore Pubblicità pagina intera 43