La Goccia n24-26/14hot!

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La Goccia n24-26/14hot!
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n. 24/26 - 13 dicembre 2014
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
Sommario
La Goccia n. 24/26 - 13 dicembre2014
La Goccia
REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N.
430/92 DEL 15 MAGGIO 1992
Registro Nazionale della Stampa n. 10084
PROPRIETÀ PRO.GE.CO.
SOC. COOP. A R.L.
VIALE M. D’UNGHERIA, 52 – GINOSA
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STEFANO GIOVE
DIREZIONE:
GIULIO PINTO
ADELE CARRERA
COMITATO DI REDAZIONE
ROSAMARIA BUSTO
ERASMO MAZZONE
PALMA MARTINO
DOMENICO RANALDO
HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO:
GIUSEPPE CARRERA
MARIO D’ALCONZO
ROBERTO MUSCOLINO
GIANLUCA CATUCCI
DAVIDE GIOVE
GIORGIO MOREA
GIOVANNI MATERA
BALDASSARRE D’ANGELO
SARAH SCORPATI
VINCENZO D’ANGELO
CANTA STORIE
MASSIMILIANO DORO
GIUSEPPE PIZZULLI
CARMELO MONACO
M. C. OLIVARI
NINO MELE
LIDIA D’ANGELO
RICCIARDI -DRAGONE
LUCREZIA DI TINCO
MICHELE PACCIANA
VITO DE PALMA
MICHELE CALABRESE
fOTO:
ERASMO MAZZONE
MICHELE GRECUCCI
Maria Olivari
Maria A. RAGUSO
AMMINISTRAZIONE
VITO CONTE
IMPAGINAZIONE E GRAFICA:
STEFANO GIOVE
STAMPA
Stampato in
proprio
Editoriale…
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Ricerca e …
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A Natale…
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Le Caricature
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Notizie Flash…
Le poesie…
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Vertenza Natuzzi…
La Bottega…
Parma club 1…
Chiesta la…
Mercatini…
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Le massime…
Adelante…
Juniores…
Il Sindaco…
Le mattonelle…
Ginosa, ko…
Noi e il Fisco…
Una poesia per…
Ginosa, show…
Cultura e…
Home Page…
Parma club…
di Stefano Giove
pag. 4
di Vito De Palma
pag. 5
di Michele Calabrese
pagg. 5/6
di Massimilano Doro
pag. 6
di Grim
pag. 7
di Giorgio Morea
pag. 7
di Giulio Pinto
pagg. 8/9
di Stefano Giove
pag. 10
di Gruppi Consiliari
pag. 11
di Vincenzo D’Angelo
pag. 5
di Uff. Stampa
pag. 12
di Mario D’Alconzo
pag. 12
di Canta Storie
pag. 14
Questo numero de
La Goccia è stato chiuso
alle ore 12.00
del 10 dicembre 2014
di Avis Ginosa
pag. 17
di Lucrezia Di Tinco
pag. 18
di Esseggi
pag. 19
di Comunità
pag. 20
di Maria Carmela Olivari
pag. 20
di Emilia D’Atttoma
pagg. 21
di Carmelo Monaco
pag. 21
di Maria Carmela Olivari
pagg. 22/23
di Massimiliano Doro
pag. 23
di Nino Mele
pag. 24
di Massimiliano Doro
pag. 25
di Alunni Calò
pag. 25
di Roberto Muscolino
pagg. 26/27
La Goccia
ritorna in edicola il prossimo
10 gennaio 2015
di Giovanni Matera
pag. 28
di Lidia D’Angelo
pag. 31
di Sarah Scorpati
pag. 32
di Giuseppe Pizzulli
pag. 33
di Canta Storie
pagg. 34/35
di Michele Pacciana
pag. 35
di Canta Storie
pag. 36
di Luca Ricciardi - Antonello Dragone
pag. 37
di Luca Ricciardfi - Baldassarre D’Angelo
pag. 38
di Luca Ricciardi
pag. 39
di Domenico Ranaldo
pag. 40
di Domenico Ranaldo
pag. 41
di Ricciardi-Dragone
pag. 42
3
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n. 24/26 - 13 dicembre 2014
Auguri
Con questo numero, La Goccia conclude le pubblicazioni del 2014 e, come
sempre, in questo si coglie l’occasione per rivolgere ai nostri lettori i più fervidi auguri di Buon Natale e di un felice Anno Nuovo oltre a una riflessione
su quello che ci lasciamo alle spalle. Cominciamo proprio con questo: una
riflessione sul 2014.
Stiamo per chiudere un anno difficile, un anno nel corso del quale è emersa
in tutta la sua virulenza la drammatica crisi che sta vivendo il nostro Paese.
Certo, le cifre della disoccupazione ormai stabilmente a due cifre (per non
parlare della disoccupazione giovanile che è a livelli mai raggiunti in passato), quella del debito pubblico, che ha superato i duemila miliardi di euro
(siamo a quattro milioni di miliardi di vecchie lire per intenderci), sono la
cartina di tornasole di una Italia sull’orlo del precipizio. Ma la crisi con la
quale dobbiamo fare i conti non è solo di natura economica è, soprattutto,
crisi morale, crisi di valori. Siamo sommersi da scandali a ripetizione, da
una classe politica inetta e incapace, da funzionari corrotti, da un apparato
burocratico che pensa solo al proprio tornaconto, da una Giustizia lenta e
inefficace… insomma una situazione veramente difficile.
Lo scandalo ultimo, quello emerso dall’inchiesta romana, ha scoperchiato
un verminaio che ha superato anche la fantasia più fervida.
L’idea che ne viene fuori, da questa vicenda, è che siamo un Paese dove è
impossibile fare alcun tipo di riforme, dove a farla da padrone sono i mascalzoni, che hanno preso in mano le redini del comando. Prima il Mose di
Venezia, poi, a Milano, l’Expò ci ripropongono lo stesso schema: ad avere
il potere di decidere sono delinquenti senza scrupoli. La politica è prigioniera di questi gruppi e l’immagine dell’Italia nel mondo ne esce sempre più
danneggiata.
Insomma, chi come me ricorda quando il compianto Enrico Berlinguer parlava di “Questione morale” e gran parte del mondo politico e dell’informazione gli dava del “bacchettone”, si rende conto di come la situazione
italiana sia precipitata sempre più verso la catastrofe.
Si parla di 60 miliardi di denaro sprecato per il malaffare, una cifra pazzesca… che dovrebbe farci riflettere.
Ma come pensiamo di poter uscire fuori da questo pantano?
Resto fermamente convinto che oggi più che mai ci sia bisogno di un ritorno
alla Politica, nel senso vero del termine: “Attività pratica relativa all’organizzazione e amministrazione della vita pubblica; arte del governo”. Forse
divento noioso, ma se non ritorniamo ad essere protagonisti, se i cittadini
non ritornano a far sentire la loro voce, attraverso le organizzazioni politiche
(Partiti), da questo guazzabuglio non ne usciamo.
Sono 25 anni che ci stanno spiegando che i partiti sono un obsoleto retaggio
del passato che oggi la politica si fa in maniera più dinamica e quindi tutto
deve essere liquido. Questa liquidità ci ha portati a fare in modo che a decidere le sorti del nostro Paese siano i gruppi del malaffare, che, in una sorta
di guerra tra bande, si accaparrano tutto il possibile.
Non ci sono limiti alla famelicità di questi gruppi, si va dalle risate della
notte del terremoto dell’Aquila, alla affermazione che l’assistenza ai Rom fa
guadagnare più della droga. Ci rendiamo conto del significato di una simile
l’editoriale
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affermazione?
Confesso che sono pessimista, non riesco a intravedere
una svolta vera, un cambiamento profondo, un rinnovamento.
D’altra parte se la scelta dei cittadini è quella di non andare a votare, alla fine non si fa altro che lasciare campo
libero a questi signori del malaffare, che possono operare
indisturbati.
E allora ecco il mio augurio per l’anno che verrà… che
noi ritorniamo ad essere protagonisti e ci riprendiamo in
mano il nostro destino e quello del nostro Paese.
Io immagino un 2015 in cui la gente ritorna a pretendere
che ci siano delle sedi dove discutere e confrontarsi, parlare del futuro… pensare al futuro.
Abbiamo bisogno di ritornare a pensare al futuro e non a
difendere l’esistente… abbiamo il dovere di immaginare
come far vivere meglio i nostri figli e i nostri nipoti.
Noi oggi abbiamo questo impegno categorico.
Ecco dunque gli auguri che formulo a tutti noi per il
2015, che sia l’anno della riscossa, della rivincita del popolo sulle lobby, che si ritorni a parlare di problemi e non
di formule astratte.
Siamo un grande Paese che nei momenti più difficili ha
avuto la forza di sapersi rialzare, dobbiamo trovare lo
stesso entusiasmo e la stessa determinazione se vogliano
vincere la paura del domani.
Rivolgo a tutti voi gli auguri di un Buon Natale e di un
felice 2015.
Stefano Giove
cronaca
Gli auguri
del Sidaco
Vito De Palma
Come ogni anno desidero inviare al quindicinale locale “La
Goccia” ed ai
suoi lettori i più
sinceri
auguri
per un Buon Natale e un Felice
Anno 2015.
Il mio è un piccolo messaggio
tra i tanti che, in
questo periodo,
riceverà il cittadino. Vuole essere un messaggio di fiducia
per l’avvenire.
Un avvenire ove
si attendono sviluppi nuovi per
l’economia nazionale e che sicuramente offrirà spunti concreti anche alla nostra comunità. Nonostante il periodo buio e
le tante difficoltà che abbiamo riscontrato nel nostro territorio,
l’Amministrazione Comunale di Ginosa, che mi onoro di rappresentare, ha saputo dare risposte concrete mantenendo gli
standard necessari per la vivibilità di Ginosa e Marina di
Ginosa.
Necessita, lo ripeto ancora quest’anno, la giusta reazione di
tutti per uno “scatto vigoroso” a non cadere nella rassegnazione.
Io ed miei collaboratori istituzionali, ce la metteremo tutta affinché il 2015 diventi l’anno della concreta ripresa in tutti i settori, in particolare quello dell’occupazione. Non per ultimo, un
augurio speciale e di cuore lo porgo a quelle fasce sociali che
godono le migliori condizioni di salute e ai tanti cittadini che
svolgono tanto volontariato quasi sempre dietro le quinte del
palcoscenico sociale.
Buone feste a tutti!
Il Sindaco della Città di Ginosa
Dott. Vito De Palma
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
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Michele Calabrese, dal
Perù, ci chiede un aiuto
e rivolge i suoi auguri di
Buon Natale
Carissimi amici, benefattori,
come ogni tanto faccio, provo
a scrivervi per aggiornarvi sui
programmi, e sui nuovi progetti
che Padre Ugo ci chiede di realizzare. Vi chiedo umilmente
scusa se scrivo lettere “comunitarie”, ma il tempo è tiranno e
proprio non mi è possibile scrivervi singolarmente.
Sabato scorso abbiamo effettuato il sopralluogo nella zona
dove si realizzerà la nuova
missione, il posto si chiama
Ancon, è la più grande favelas
di Lima, dove approssimativamente vivono quasi 50.000
persone. Vivono in baracche,
case di cartone, il più ricco ha
un tetto di lamiere o (come dicono qui) calamina.
È un ammasso di povertà
assoluta, un popolo di disperati
scesi dalla Sierra e venuti a Lima, in cerca del miraggio della capitale,
ma impreparati ad affrontare la vita in questa giungla di città, dove regna
l’indifferenza e la disperazione.
Ad Ancon andrà Padre Francis, un sacerdote del gruppo OMG di Lima,
che Padre Ugo ha fatto venire giù dalla Sierra perché vada in questa
nuova missione.
Al sopralluogo abbiamo partecipato io, Victor del Carpio, Pierangelo
Ripamonti, che era con me a Chinca per l’aiuto post terremoto, e naturalmente Padre Francis.
Al nostro arrivo ad Ancon ci ha assalito una tale disperazione indescrivibile a parole. Ancon è una zona alla periferia estrema di Lima, una zona
desertica, terra arida, senza acqua, senza fogna, senza corrente elettrica, la gente vive di stenti, i bambini non vanno a scuola, le ragazze sono
sfruttate dai prepotenti che le fanno prostituire, molti bambini vengono
rapiti da bande e venduti per il traffico di organi, e mi fermo qui.
Naturalmente non è facile entrare qui e riportare ordine perché si va a
intaccare il potere di questi prepotenti che sfruttano i più poveri per le loro
porcherie togliendo loro anche la dignità. La gente povera ci ha accolto
con amicizia, e con grande felicità per loro avere una missione OMG
segue a pag. 6
6
cronaca
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
segue da pagina 5
significa avere un sacerdote, quindi un oratorio
dove i bambini possano giocare, pregare, prepararsi alla Prima Comunione. Abbiamo pensato
di realizzare un posto dove i bambini vengano
a giocare, studiare un po’, visto che la scuola
non c’è e, naturalmente, sfamarli. Insomma fare
in modo che vengano alla missione ed impedire
che vengano sfruttati per le altre cose che ho descritto prima. Alcuni genitori e anziani ci hanno
promesso che alcune cose si potrebbero realizzare con “GIORI di FAENA” che qui significa lavoro comunitario, tutto il Pueblo a turno viene ad
aiutare per costruire qualcosa per salvare i propri
figli e per ridare dignità a tanta gente.
Insieme a Padre Francis saranno mandati alcuni
volontari che lo aiuteranno in questa nuova avventura della carità, come dice Padre Ugo.
Con Victor abbiamo pensato di organizzarci per
fare in modo che per la vigilia di Natale venga
regalato un panettone e un giocattolo ad ogni
bambino, e poi cominciare a preparare per realizzare una grande cioccolata da distribuire dopo
la messa di natale, è sicuramente un modo bello
per entrare nei cuori di questi bambini che noi
abbiamo stimato essere circa 5000.
Mi aiuterete vero?
Poi si sta preparando il campo di lavoro per la
costruzione degli asili di Chimote, altra avventura che ci apprestiamo a realizzare. Il comune ci
ha regalato i terreni sui quali realizzare gli asili
e i ragazzi italiani che sono qui da sei mesi, prima di ritornarsene in Italia, provvederanno alla
recinzione di questi terreni e, per fine dicembre,
prevediamo che inizino i lavori.
Questo è, più o meno il programma delle attività. All’inizio sembrava che io dovessi andare a
Chimbote per la costruzione degli asili, Padre
Ugo mi aveva allertato, poi, però, sia Padre
Giorgio che Andrea gli hanno chiesto di lasciarmi
a Lima in quanto tutto partirà da Lima e sul posto
ci andranno Daniele Vescovini e Armando che
staranno lì, mentre gli altri si turneranno.
Io sto bene, qui si corre per risolvere tutti i problemi che si hanno sulla Sierra ma la stanchezza
non la senti perché sai che dal tuo correre dipendono le attività e far arrivare tutti gli aiuti alle
missioni e adesso già comincia la stagione delle
piogge e alcune missioni per molti mesi saranno
irraggiungibili con i nostri camion.
Vi ho descritto un po’ la nostra vita e quella di tutti
i volontari in missione. Vi ringrazio per la vostra
generosità e per la stima nei miei confronti. Vi
auguro Buon Natale col pensiero sempre verso
i più poveri.
Grazie a tutti, il vostro
Michele.
La Carovana della Legalità ha
fatto tappa a Marina di Ginosa
Il furgone de “La
Carovana
della
Legalità” targato CGIL,
partito da Milano, attraversando tutti i territori italiani, ha fatto tappa lo scorso 5 dicembre, nella Provincia di
Taranto.
L’iniziativa, promossa
dal sindacato, è fina-
lizzata a richiamare l’attenzione sul tema della
legalità, in particolare nel
comparto agricolo, settore maggiormente esposto
ai fenomeni delinquenziali e di illegalità diffusa.
Una condizione che diviene particolarmente critica
nell’ambito
territoriale,
sui cui incombe non solo
la crisi occupazionale ma anche quella ambientale. Una situazione che inevitabilmente richiama l’attenzione di organizzazioni criminali dedite allo sfruttamento della
manovalanza, con degenerazioni che sfociano in crimini ben più gravi. Tra le tappe provinciali del tour nazionale, anche quella di Marina di Ginosa, dove in serata,
Presso il Cinema Arena “La Pineta”, ha avuto luogo un dibattito sul tema: “Dare dignità al lavoro agricolo”. Presente anche il Segretario Generale della Cgil di Taranto,
Giuseppe Massafra. Tra i relatori, il regionale di Flai Puglia, Giuseppe De Leonardis,
la segretaria di Cgil Taranto, Eva Santoro, Assunta Urselli, segretaria di Flai Taranto
e Davide Giove, Presidente di Arci Puglia.
Per l’occasione, la platea era quasi totalmente composta da cittadini stranieri, vittime predestinate di questo sistema.
Nel corso dell’intervista rilasciata a NET1 TV, il giovane segretario della Cgil di
Taranto, Giuseppe Massafra, ha dichiarato quanto segue:“Che la legalità non sia
un vestito da indossare all’occorrenza per qualche rituale cerimonia, la CGIL l’ha
dimostrato nel tempo, fino alle ultime proposte di legge per il riconoscimento penale
del reato di caporalato. La strada della legalità oggi più che mai è indispensabile per
evitare che nel crogiuolo del crimine finisca chi è stato estromesso dal mercato dal
lavoro o chi è rimasto indietro nel bel mezzo di una crisi che sembra non passare
mai”.
Il dibattito si è concluso con l’invito dei relatori rivolto ai presenti, a non aver paura e
denunciare le situazioni di sfruttamento.
Di Massimiliano Doro
scherzi a parte
Le favole di Grim
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
Infinito via vai
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C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo. Un luogo di meraviglie… soprattutto per quello che sapevano inventarsi,
re, cortigiani e popolo sovrano (come si usava dire ma che, in effetti, di sovrano non aveva gran che!)
Era il tempo in cui regnava messer Dellepalmecheviendalmare e, nonostante venisse dal mare, sua maestà non si sottrasse alla tradizione che voleva, nel periodo più freddo dell’anno, la riproposizione della nascita di un sovrano bambinello.
La scelta dei figuranti, per la circostanza, aveva vissuto frenetiche e dolorose vicissitudini ma con qualche mal di pancia finale, s’era
venuti a capo della intricata matassa. Tuttavia numerose altre peripezie toccarono ai tre Re Magi, intenti a cercare di raggiungere il
Bambinello e fargli dono di incenso, oro e mirra.
Come concordato a corte, Messer Tomotomo Lemmelemme avrebbe portato l’oro, messer Acchiappavento la mirra e messer Enzo
Delirossi l’incenso.
I tre, rispettosi del copione assegnato loro, si misero in viaggio ma i guai cominciarono già al momento della scelta della cavalcatura
…. soltanto cavalli erano disponibili, a Occhiocitrullo di trovare cammelli, non se ne parlava nemmeno! I tre, tappandosi il naso e chiudendo un occhio, montarono a cavallo e così sia…
Sul nastro di partenza, però, cominciarono i primi dissidi su chi dei tre doveva guidare la carovana dei Magi.
Messer Tomotono Lemmelemme disse: «Tocca a me il compito della guida per due ragioni, la prima è perché sono ministro del sapere e
la seconda perché sono quello che porta l’oro e… non vi è ombra di dubbio che l’oro è quanto di più prezioso vi sia… esso rappresenta
la regalità e noi stiamo andando a omaggiare un re!…»
La risposta di messer Enzo Dellirossi non si fece attendere neanche un minuto: «Ma
che dite messere!!!! Io, in primo luogo, sono il capo dei Cavalieri della tavola rotonda! E, in secondo, dovreste sapere che consegno l’incenso, che rappresenta la
divinità… e prima di essere Re il bambinello è Divino… quindi, poche ciance, spetta
ammé il comando!»
A quel punto intervenne messer Acchiappavento, che, senza tanti giri di parole, entrò
nel merito di chi fosse preposto al ruolo di guidatore di carovane e quella, a suo
parere inconfutabile, altro non era che una carovana (anche se di magi!), sicché
ribadì, senza ammissione di replica: «Io sono il comandante dell’esercito di corte e
già questo da solo basta e avanza!… Ma proprio a voler essere certosini, ci aggiungo
che io porto in dono la Mirra che è un unguento con il quale si cospargono i morti e
rappresenta l’essere umano di questo Bambino che se è nato è perché deve diventare
Uomo per liberare l’umanità dal peccato… quindi a me tocca guidare la nostra comitiva! Eppoi, sono o non sono il responsabile delle vie del regno?»
Di fronte alle argomentazioni di messere Acchiappavento gli altri due messeri ritirarono le loro pretese e la carovana finalmente fu pronta per la partenza.
Ma dopo aver percorso un breve tratto di strada, più di un dilemma si presentò ai tre:
come avrebbe raggiunto il Bambinello, la carovana dei Magi?
A Occhiocitrullo, la strada della Madre era, da tempo, crollata in una brutta giornata in cui un boato aveva scosso gli abitanti e un pezzo di strada che portava alla casa
della Madre era sparito, cancellato.
Che strada avrebbero percorso i portatori di doni?
Eppoi, sarebbero riusciti ad arrivare in tempo?
Queste domande si ponevano i tre Magi, e le stesse domande si ponevano gli abitanti
di Occhiocitrullo che… non sapevano se sarebbe stato concesso loro di ritornare a
visitare la Sacra Famiglia alla Casa della Madre… un Bambino, seppure Re, seppure
Divino, è anche umano e gli umani sono fatti così a volte vogliono “vedere per credere”!
Intanto i tre re Magi nell’incertezza, con le dita, di mani e piedi, incrociate, proseguirono… se e quando sarebbero arrivati non era cosa certa, non restava che sperare
che al bambinello non toccasse una vana attesa dei preziosi doni.
Andrea Pazienza
Morale della favola: Le strade dell’inferno sono lastricate di buone
intenzioni.
caricatura disegnata da
Giorgio Morea
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cronaca
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
Notizie
Flash
Rubrica a cura di Giulio Pinto
Truffa sventata a Ginosa
Sventato un tentativo di truffa; è accaduto nei giorni scorsi a Ginosa. I Carabinieri
della locale stazione, coordinato dal luogotenente Franco Capobianco, hanno
deferito alla Procura della Repubblica di
Taranto la 56enne S.A. per truffa. La mattina dello scorso 11 novembre, un’anziana
donna, 75enne del posto, aveva richiesto
l’intervento dei militari dell’Arma, riferendo
di aver appena subito un raggiro. Il Comandate della Stazione, prontamente recatosi
sul posto, nell’occasione constatava che la
vittima era stata truffata da una donna fintasi assistente sociale della ASL. La truffatrice era riuscita a circuire la donna dicendole che doveva procedere a controllare i
numeri di serie di tutte le banconote possedute, facendosele consegnare, dopodiché,
alla povera anziana veniva restituita solo la
busta contenente una mazzo di schedine
del superenalotto al posto delle banconote.
Considerata la gravità del reato, i carabinieri avviavano l’indagine che si concludeva dopo qualche giorno con l’indagine
rivolte a due siracusane, che ha avuto una
sostanziale svolta alcuni giorni dopo. Nel
corso delle indagini è emerso che la truffatrice, unitamente ad una complice, non era
nuova a tali reati e che entrambe, dimostrandosi sempre molto gentili e affabili, rubavano oggetti e danaro alle loro anziane
vittime, fingendosi assistenti sociali oppure
con il pretesto di distribuire riviste religiose. °°°°°
La Regione integra il procedimento di
formazione dei Pug
Approvata dalla giunta regionale la Circolare n. 1/2014 sul procedimento di formazione dei Piani Urbanistici Generali
(PUG). Frutto della collaborazione fra i
servizi regionali maggiormente coinvolti e
dell’esperienza maturata nell’attività di copianificazione degli ultimi anni, la circolare
è finalizzata a migliorare il coordinamento
di contenuti, metodi e tempi delle attività
previste dalle diverse norme regionali
in materia. La circolare riguarda in
particolare: l’integrazione del processo
di Valutazione Ambientale Strategica
(VAS) nella pianificazione urbanistica
e i contenuti del Rapporto Ambientale;
l’adeguamento del PUG alla pianificazione
paesaggistica; il coordinamento della
fase di esame regionale del PUG, a
seguito dell’adozione comunale e
della successiva eventuale attestazione regionale di non compatibilità, sino
all’approvazione del PUG da parte del
Consiglio comunale. Sebbene l’integrazione della VAS nel procedimento di formazione dei PUG fosse previsto già nell’agosto
2007 dal documento regionale di assetto
generale (DRAG), nella prassi operativa talvolta sono emerse criticità dovute a difetti di
coordinamento. Anche alla luce della nuova
normativa regionale in materia di VAS, ossia la L.R. 44/2012 come modificata dalla
L.R. 4/2014, e il Regolamento Regionale n.
18/2013, si è ritenuto pertanto opportuno ripercorrere i punti cardine del procedimento:
1) Rapporto Preliminare di Orientamento,
da elabo rare contestualmente al Documento Programmatico Preliminare (DPP)
del PUG e da allegare a quest’ultimo, con
la documentazione che rende conto degli
esiti della consultazione preliminare sui
temi ambientali; 2) Rapporto Ambientale, corredato della proposta di programma
per il monitoraggio e di una Sintesi Non
Tecnica, il cui compito è individuare, descrivere e valutare gli impatti significativi
che l’attuazione del PUG potrebbe avere
sull’ambiente e sul patrimonio culturale;
3) Documentazione che accompagna l’atto di approvazione definitiva del PUG da
parte del Consiglio Comunale, a valle del
procedimento di verifica di compatibilità,
che deve comprendere la versione
definitiva del Rapporto Ambientale, del
Parere Motivato espresso dall’autorità
competente per la VAS, del Programma
di Monitoraggio Ambientale del PUG e
della Dichiarazione di Sintesi; 4) Rapporti
di Monitoraggio degli impatti significativi
sull’ambiente e sul patrimonio culturale
derivanti dall’attuazione del PUG, con
le indicazioni sulle misure correttive necessarie. Inoltre, per agevolare i Comuni
nel procedimento di formazione dei PUG,
la circolare: chiarisce che, qualora le previsioni del PUG interessino siti designati
come Zone di Protezione Speciale (ZPS) o
classificati come Siti di Importanza Comunitaria (SIC), la Valutazione di Incidenza
è effettuata nell’ambito del procedimento
di VAS; richiama le Conferenze di copianificazione, quali principali strumenti del
nuovo approccio collaborativo alla formazione dei piani generali, che precedono,
rispettivamente, l’adozione del Documento
Programmatico Preliminare e l’adozione
del PUG; fornisce una ricostruzione sistematica che facilita l’applicazione integrata
della VAS nella formazione dei PUG; indica come ‘riallineare’ i processi di pianificazione già avviati al procedimento di
Valutazione Ambientale Strategica. La
parte conclusiva della circolare mira,
da un lato, a rendere più efficace il
coordinamento tra i Servizi regionali
coinvolti nella verifica di compatibilità
dei PUG, definendo i compiti assegnati
a ciascuno e i tempi di svolgimento
degli stessi; d’altro lato, a facilitare
il confronto con la Regione e gli altri
enti nella conferenza richiesta dal
Comune in caso di attestazione di non
compatibilità del PUG.
°°°°°
La legge Sblocca Italia e le 13 novità per
l’edilizia
E’ stato convertito in legge il Decreto
Sblocca Italia con la fiducia al Senato,
chiesta dal Governo lo scorso mercoledì
sera. Il provvedimento contiene numerose
disposizioni, tra loro differenti, che mirano
a fare ripartire l’Italia. Tra le norme della
legge Sblocca Italia ce ne sono parecchie
che riguardano il settore delle costruzioni. Ecco dunque le 13 novità della legge Sblocca Italia che riguardano l’edilizia.
Permesso di costruire. La proroga dei
termini di validità del permesso di costruire
(inizio o fine lavori) può essere concessa,
in quattro casi particolari con provvedimento motivato:
1. per fatti sopravvenuti estranei alla volontà del titolare del permesso;
2. In considerazione della mole dell’opera
da realizzare; 3. Particolari caratteristiche
tecnico-costruttive dell’opera 4. Difficoltà
tecnico-esecutive emerse successivamente all’inizio dei lavori, ovvero quando
si tratti di opere pubbliche il cui finanziamento sia previsto in più esercizi finanziari.
Da segnalare anche che per la durata del
titolo abilitativo di opere particolarmente complesse, i termini sono raddoppiati,
in base a un provvedimento motivato del
responsabile del procedimento,. 2. Regolamento edilizio unico - Apparso e poi
scomparso e poi, nuovamente, riapparso,
il regolamento unico
cronaca
edilizio è tornato definitivamente nella legge Sblocca Italia.
Di che si tratta? Sarà uno schema tipo che indicherà i requisiti prestazionali degli edifici, con particolare riguardo
alla sicurezza e al risparmio energetico, che dovrà essere
adottato dai Comuni italiani.3. Comunicazione inizio lavori Gli interventi consistenti nel frazionamento o accorpamento
delle unità immobiliari con esecuzione di opere, anche se
comportanti la variazione delle superfici delle singole unità
immobiliari nonché del carico urbanistico, possono essere
realizzati tramite comunicazione di inizio lavori.Unico vincolo: non deve essere modificata la volumetria complessiva
dell’edificio e la sua destinazione d’uso.4. SCIADebutta la
segnalazione certificata di inizio attività nel testo unico dell’edilizia. Cosa si potrà fare con la nuova SCIA? Si possono
effettuare le varianti a permessi di costruire che non configurano una variazione essenziale, a condizione che siano
conformi alle prescrizioni urbanistico-edilizie e siano attuate
dopo l’acquisizione degli eventuali atti di assenso prescritti
dalla normativa sui vincoli paesaggistici, idrogeologici, ambientali, di tutela del patrimonio storico, artistico ed archeologico e dalle altre normative di settore. 5. Manutenzione
ordinaria e straordinaria Il frazionamento o l’accorpamento
di unità di immobiliari con esecuzione di opere anche se
comportanti la variazione delle superfici delle singole unità
immobiliari nonché del carico urbanistico rientrano ora nella
manutenzione straordinaria. Valgono, come per il punto 3, i
vincoli invarianza della volumetria e della destinazione d’uso. Con gli interventi di manutenzione ordinaria, invece, si
possono effettuare interventi di installazione delle pompe di
calore aria-aria, di potenza termica utile nominale inferiore a
12 kW.6. Contributo di costruzione - Il contributo di costruzione è dovuto solo per il costo di costruzione, mentre non
viene calcolato sulle opere di urbanizzazioni che sono a
carico dell’operatore privato che ne resta però proprietario.
Questo vale per i lavori di trasformazione urbana complessi
e per quelli in diretta attuazione dello strumento urbanistico.
7. Denuncia Inizio Attivita’- Tramite DIA si possono realizzare solo gli interventi alternativi al permesso di costruire.
La SUPER DIA non va più distinta dalla DIA. 8. Deroga agli
strumenti urbanistici - Il rilascio del permesso di costruire
in deroga agli strumenti urbanistici (ART . 14 del testo unico
edilizia), viene consentito per gli interventi di ristrutturazione
edilizia, attuati anche in aree industriali dismesse, mediante
richiesta di permesso di costruire anche in deroga alle destinazioni d’uso, previa deliberazione del consiglio comunale
che ne attesta l’interesse pubblico.
Condizione vincolante perché questo possa avvenire è che il
cambio di destinazione d’uso non comporti un aumento della superficie coperta prima dell’intervento di ristrutturazione
9. Mutamento d’uso urbanisticamente rilevante - Costituisce
mutamento rilevante della destinazione d’uso ogni forma
di utilizzo dell’immobile o della singola unità immobiliare
diversa da quella originaria, ancorché non accompagnata
dall’esecuzione di opere edilizie, purché tale da comportare
l’assegnazione dell’immobile o dell’unità immobiliare considerati ad una diversa categoria funzionale tra le seguenti: residenziale; turistico-ricettiva; produttiva e direzionale;
commerciale; rurale. Il mutamento della destinazione d’uso
all’interno della stessa categoria funzionale è sempre consentito.10. Permesso di costruire convenzionato - Qualora
le esigenze di urbanizzazione possano essere soddisfatte
con una modalità semplificata, è possibile il rilascio di un
permesso di costruire convenzionato. La convenzione, approvata con delibera del consiglio comunale, salva diversa
previsione regionale, specifica gli obblighi, funzionali al soddisfacimento di un interesse pubblico, che il soggetto attuatore si assume ai fini di poter conseguire il rilascio del titolo
edilizio, il quale resta la fonte di regolamento degli interessi.
- 11. Autorizzazione paesaggistica - Viene eliminato il ricorso alla conferenza di servizi e, in sostituzione, prescrive che
decorsi inutilmente sessanta giorni dalla ricezione degli atti
da parte del soprintendente senza che questi abbia reso il
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
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prescritto parere, l’amministrazione competente provvede comunque
sulla domanda di autorizzazione. 12. Interventi di conservazione - Sono
consentiti interventi da effettuare sugli edifici esistenti non più compatibili con gli indirizzi della pianificazione, da individuare con lo strumento
urbanistico. In tale ambito l’amministrazione comunale può favorire, in alternativa all’espropriazione, la riqualificazione delle aree attraverso forme
di compensazione incidenti sull’area interessata e senza aumento della
superficie coperta rispondenti al pubblico interesse e comunque rispettose dell’imparzialità e del buon andamento dell’azione amministrativa.
In attesa dell’attuazione del, il proprietario può eseguire tutti gli interventi
conservativi, ad eccezione della demolizione e successiva ricostruzione
non giustificata da obiettive ed improrogabili ragioni di ordine statico od
igienico sanitario.13. Sanzioni per inottemperanza alla demolizione - Per
gli interventi eseguiti in assenza di permesso di costruire, in totale difformità o con variazioni essenziali, in caso di inottemperanza, è prevista una
sanzione amministrativa pecuniaria di importo compreso tra 2.000 euro
e 20.000 euro. La sanzione, in caso di abusi realizzati sulle aree e sugli
edifici a vincolo di inedificabilità, o destinate ad opere e spazi pubblici
ovvero ad interventi di edilizia residenziale pubblica, ivi comprese le
aree soggette a rischio idrogeologico elevato o molto elevato, è sempre
irrogata nella misura massima.
*****
ILVA, LOSPINUSO: “GRIDO DI DOLORE DI TUTTO IL COMPARTO
INDUSTRIALE, RENZI NON SIA SORDO”.
“La ricollocazione, a tempo indeterminato, degli 84 operai dell’ex stabilimento Marcegaglia è una gran bella notizia e mi auguro che sia la prima di tante altre per il territorio tarantino, stretto nella morsa della crisi
industriale ed economica”. Lo dichiara il consigliere regionale di Forza
Italia, Pietro Lospinuso. “Nonostante i miei ripetuti appelli e quelli degli industriali –aggiunge- ancora non è stato fatto nulla per il comparto ionico.
Da Tempa Rossa alla crisi Ilva, si sono sprecati gli annunci e gli slogan,
ma siamo in perenne attesa che si passi ad azioni concrete. In questi
giorni si discute della pubblicizzazione dell’Ilva che, come ho già detto,
mi trova favorevole nella misura in cui siano perseguiti e raggiunti due
interessi precisi come la tutela della salute e dell’ambiente, e quello del
lavoro. È chiaro, poi, che si dovrà immaginare, in un secondo momento,
la cessione ai privati dello stabilimento. A chi ostacola anche la pubblicizzazione per i maggiori costi che ne deriverebbero a carico del Paese,
voglio rammentare che l’Italsider è stata gestita per anni proprio dallo
Stato. Ma mi domando: sono circa tre anni che va avanti la storia dell’Ilva,
si sono susseguiti decine di incontri, vertici, convegni senza dar seguito
alla più semplice iniziativa. E così, ad oggi, non si riesce né a garantire
la piena produzione industriale (con le conseguenti assenze di garanzie
per i lavoratori) né a mettere in atto un programma serio di risanamento
ambientale. Non riesco a capire come si possa morire di inedia e di inazione, a meno che per qualcuno non sia accettabile che a Taranto ci si
continui ad ammalare di cancro e di disoccupazione. Per questo, faccio
un appello al premier Renzi: qualsiasi intervento voglia porre in essere, lo
faccia e subito. Perché la crisi dell’Ilva non incide solo sul futuro del polo
siderurgico –conclude- ma su tutto l’indotto tarantino che sta lanciando
un grido di dolore da tempo, mentre le istituzioni sono sorde”. IMU AGRICOLA, LOSPINUSO: “PD PREDICA BENE E RAZZOLA
MALE”.
“I parlamentari del Pd predicano bene e razzolano male: votano in aula,
sostengono il loro governo e ne fanno parte, e poi… si ribellano per le
scelte di cui sono corresponsabili, per evidenti fini elettorali, pensando
che i cittadini abbiano l’anello al naso. Sull’Imu agricola, che rappresenta
una mannaia sulla testa degli agricoltori, il Pd dovrebbe avere il buon
gusto di ammettere di aver sbagliato, per l’ennesima volta”. Lo dichiara il
consigliere regionale di Forza Italia, Pietro Lospinuso. “L’abolizione delle
agevolazioni fiscali e l’introduzione dell’imu per i terreni –aggiunge- è il
prezzo da pagare per i bluff del loro premier che da un lato concede bonus di 80 euro che gli hanno messo le ali per le elezioni europee; dall’altro costringe i Comuni ad aumentare le tasse per sopravvivere. Credo di
essere stato il primo a sollevare il problema giorni fa ed ho avuto modo
di raccogliere le proteste dei cittadini interessati: è inaccettabile imporre
nuove leve fiscali, per giunta retroattive, durante l’anno. Senza contare
che i tempi di pagamento sono così ristretti che è probabile che molti non
siano neppure informati del nuovo onore fiscale! Un danno ingiusto e
illegittimo –conclude- ai danni di tutto il comparto nazionale già provato,
come quello pugliese e tarantino, dalle numerose calamità naturali”.
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nei Piani Sociali di Zona attraverso politiche mirate all’aiuto verso i soggetti vittime del g.a.p. e sostegno
attualità
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
alle realtàattualità
associative laiche o religiose che organizzano percorsi tematici e formative per il contrasto al n. 24/26 - 13 dicembre 2014
Gioco d’Azzardo Patologico. L’Ente Civico deve anche prevedere degli incentivi (esonero pagamento tari,
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imu etc) a favore dei pubblici esercizi che rinunciano ai facili guadagni provenienti dalle slot machine.
A norma di regolamento l’Amministrazione ha 20 giorni di tempo per convocare il consiglio comunale e
Vertenza Natuzzi sempre in primo piano
Speranze per i lavoratori della “Natuzzi” che
si mobilitano per difendere il lavoro
La “Vertenza Natuzzi” continua a essere
al centro dell’attenzione per la grande rilevanza sociale che ha in tutto il nostro territorio e si cerca di trovare una soluzione,
che possa essere accettata da tutti i soggetti in campo.
Come si ricorderà, lo scorso anno, precisamente nel mese di ottobre, dopo un lungo
braccio di ferro, venne sottoscritto un accordo tra la Natuzzi e le Organizzazioni
sindacali sindacali dei lavoratori. L’accordo
prevedeva una riorganizzazione delle attività, con 7/800 lavoratori che sarebbero
rimasti alle dipendenze della Natuzzi, 1300
sarebbero stati ricollocati nelle New-Co che
sarebbero nate e 600 lavoratori avrebbero
lasciato l’azienda, sulla base degli incentivi
derivanti dall’uscita volontaria.
Dopo un anno, quell’accordo non è stato possibile rispettarlo in quanto la stessa
Natuzzi si è resa conto che la nascita delle New-Co, nello stesso settore di attività,
avrebbe determinato una forte concorrenza. Sulla base di questa valutazione, nel
mese di ottobre, venne riaperto il tavolo
delle trattative dal quale scaturì questa pro-
posta di ipotesi di accordo:
- Contratti di solidarietà a 5 ore per 1500 lavoratori;
- 400 lavoratori avevano scelto l’esodo volontario;
- 5/600 lavoratori in Cassa Integrazione a
Zero ore con la possibilità di essere riassunti
nelle New-Co, che avrebbero svolto attività
produttive extra “mobile imbottito”;
- riduzione dello stipendio dal 8 al 16%.
Questa ipotesi passò al vaglio delle assemblee dei lavoratori dei diversi stabilimenti.
Fu approvata dai lavoratori degli stabilimenti di Ginosa-Laterza; non passò nell’assemblea dei lavoratori dello stabilimento di
Santeramo-Iesce.
Proprio la posizione dei lavoratori dello stabilimento santermano aveva determinato
una situazione di paralisi per lo sblocco della
vertenza.
Lo scorso 18 novembre, presso la
Federlegno a Roma, si sarebbe tenuto un
incontro tra le parti per trovare una soluzione… ma, proprio i rappresentanti della
Natuzzi chiesero un rinvio al 5 dicembre
per poter riunire il proprio Consiglio d’Am-
ministrazione e presentare una ulteriore
proposta.
Il 28 novembre il CdA Natuzzi si è riunito e all’incontro del 5 dicembre la società
si è presentata riproponendo la volontà di
continuare a produrre in Italia e di fatto ha
sostanzialmente riproposto la stessa soluzione (quella bocciata dai dipendenti dello
stabilimento di Santeramo-Iesce).
Quella proposta è stata “spiegata” meglio
e probabilmente potrebbe essere accettata da tutti i dipendenti Natuzzi. Intanto,
i rappresentanti sindacali hanno avviato
una mobilitazione molto intensa, che ha
coinvolto le Istituzioni. Pieno sostegno è
giunto dai sindaci dei Comuni interessati, tra i quali il sindaco di Ginosa, Vito De
Palma.
Nei prossimi giorni avremo modo di verificare se la “Vertenza Natuzzi” sia giunta
finalmente alla sua conclusione e parliamo
di conclusione positiva che faccia rimanere nel nostro territorio una produzione rilevante, quella del mobile imbottivo.
Stefano Giove
Chiesta convocazione Consiglio Comunale per
approvare il Regolamento per il Contrasto alla
diffusione del Gioco d’Azzardo Patologico
approvare questo regolamento, ci auguriamo che non si arrivi al ventesimo giorno per convocarlo e
soprattutto che sia approvato da tutti. La famiglia ha bisogno di tutele, iniziamo a tutelarla limitando e
restringendo l’accesso al falso guadagno.
Con preghiera di pubblicazione.
iNella giornata di lunedì 2 dicembre i consiglieri comunali della
Lista Inglese, Impegno Civico-NCD, Partito Democratico, Liberi
ed Indipendenti hanno depositato presso il Comune di Ginosa la
richiesta di convocazione, ai sensi dell’art.25 del regolamento di
Funzionamento del Consiglio Comunale, di un consiglio comunale
con allegata proposta deliberativa e regolamento comunale per il
contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico (G.A.P.).
Tale regolamento recepisce le linee guida della legge regionale
n. 43/2013 e si propone di limitare la dipendenza dei cittadini
verso questa nuova piaga che attanaglia e distrugge le famiglie.
Infatti da studi realizzati è emerso, senza ombra di dubbio, che
il giocare alle cosiddette slot machine genera dipendenza e
mutamenti caratteriali che oltre a procurare gravissimi disagi
all’economia delle famiglie interessate crea anche disagi psicosociali. Il gioco d’azzardo sottrae ore al lavoro, alla vita affettiva,
al tempo libero, e produce sofferenza psicologica, di relazione,
educativa, materiale, di aspettativa di futuro. Altera i presupposti
morali e sociali cittadini sostituendo
con l’azzardo i valori fondati sul
lavoro, sulla fatica e sui talenti
Sono a rischio la serenità, i legami
e la sicurezza di tante famiglie.
Pertanto è un obbligo morale
intervenire al fine di prevenire e
ridurre i rischi del gioco patologico,
attraverso iniziative normative e di prevenzione. Tali iniziative possono
e devono trovare sfogo nei Piani Sociali di Zona attraverso politiche
mirate all’aiuto verso i soggetti vittime del g.a.p. e sostegno alle realtà
associative laiche o religiose che organizzano percorsi tematici e
formative per il contrasto al Gioco d’Azzardo Patologico. L’Ente Civico
deve anche prevedere degli incentivi (esonero pagamento tari, imu
etc) a favore dei pubblici esercizi che rinunciano ai facili guadagni
provenienti dalle slot machine.
A norma di regolamento l’Amministrazione ha 20 giorni di tempo per
convocare il consiglio comunale e approvare questo regolamento,
ci auguriamo che non si arrivi al ventesimo giorno per convocarlo
e soprattutto che sia approvato da tutti. La famiglia ha bisogno di
tutele, iniziamo a tutelarla limitando e restringendo l’accesso al falso
guadagno.
I gruppi Consiliari - Lista Inglese - Partito democratico Impegno Civico - Nuovo Centro Destra - Liberi e Indipendenti
Gli auguri del presidente del Consiglio Comunale,
Vincenzo Russo, ai lettori de La Gocccia
Care concittadine e cari concittadini,
in questo periodo di feste e di riflessione, in qualità di Presidente del Consiglio comunale di
questa città, voglio porgerVi i
miei più cari auguri di Buon Natale e Felice Anno nuovo a nome mio personale e del Consiglio Comunale di Ginosa. Il momento economico e sociale che
stiamo vivendo tutti è difficile.
Da quando ci siamo insediati
abbiamo lavorato per il solo ed
esclusivo bene di questa città.
Le difficoltà ci sono, ma senza
farci prendere dalla rassegna-
zione, il Sindaco, la Giunta ed il Consiglio Comunale hanno operato
per cercare di arrivare a dei risultati. Assicuro che l’impegno per il bene della nostra comunità proseguirà senza sosta e con rinnovato slancio da parte dell’Amministrazione Comunale di Ginosa. Auguri di Buon
Natale e Felice Anno nuovo, quindi, alle famiglie di Ginosa e Marina di
Ginosa, che con i loro sacrifici e il loro impegno quotidiano fanno si
che questa città continui a crescere, ai nostri anziani, che hanno fatto
la storia della nostra comunità, ai nostri ragazzi, che sono le nuove leve e la nuova classe dirigente di questa città, che dobbiamo saper
ascoltare e considerare. Un augurio particolare, infine, rivolgo ai malati, alle persone giovani e meno giovani sole e in difficoltà, ai disabili
ed alle loro famiglie che sono un esempio di amore incondizionato, assicurando che il lavoro dell’Amministrazione Comunale nei loro confronti proseguirà con determinazione e dedizione.
Il Presidente del Consiglio Comunale
Vincenzo Russo
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n. 24/26 - 13 dicembre 2014
Ginosa: il sindaco De
Palma sollecita il Ministero
dell’Economia per l’esenzione
dalla nuova I.M.U. agricola.
Nell’ambito delle articolate attività finalizzate alla tutela delle risorse dell’economia territoriale locale, il sindaco della Città di Ginosa, dott. Vito De Palma, ha inviato una motivata richiesta al Ministro dell’Economia e Finanze
Pier Carlo Padoan, finalizzata ad escludere la nuova I.M.U. agricola dai già
gravosi obblighi tributari voluti dal Governo Renzi. Il nuovo modello impositivo, voluto dal Governo, vedrebbe la cancellazione dell’attuale regime di
esenzione dal pagamento della suddetta imposta in agricoltura. Con l’introduzione per decreto della nuova disciplina dell’I.M.U. agricola beneficeranno dell’esenzione dal relativo pagamento solo i comuni con altitudine superiore a 600 metri, prevedendo una modesta esenzione parziale ai soli comuni ricadenti nella fascia altimetrica compresa tra 281 e 600 metri. Pertanto,
con il nuovo sistema di tassazione, nell’intera provincia di Taranto solo parte
del territorio di Laterza, di Martina Franca e Mottola potrà fruire della prevista esenzione parziale, limitata ai soli coltivatori diretti ed agli imprenditori
agricoli professionali. In sintesi, con le nuove norme tributarie nazionali gli
agricoltori e tutti i possessori di terreni agricoli in Ginosa e Marina di Ginosa
saranno costretti a pagare l’I.M.U. in un’unica soluzione, entro il prossimo 16
dicembre e non in due rate come tutti gli altri contribuenti. «Ho ritenuto un
mio preciso dovere – ha affermato il sindaco De Palma – precisareal ministro
dell’economia le gravi ed eccezionali difficoltà ora vissute dal comparto agricolo locale. Il provvedimento che elimina di fatto il sistema delle esenzioni dal
pagamento dell’I.M.U. in agricoltura testimonia nei fatti tutte le carenze delle
attuali politiche nazionali verso le piccole realtà produttive locali, fatte troppo
spesso di coloriti annunci mediatici destinati a restare privi delle necessarie
realizzazioni pratiche in favore delle aziende che quotidianamente lavorano
sul territorio. Negli ultimi mesi ho più volte richiesto al Governo Renzi, senza
ottenere alcuna risposta, di rendere operative anche sui nostri territori ripetutamente alluvionati tutte le possibili agevolazioni di legge finalizzate alla
ripresa delle attività agricole oggettivamente danneggiate, come già avvento
per altre regioni italiane colpite da calamità naturali, quali l’esenzione dal
pagamento delle imposte, delle tasse, dei contributi previdenziali nonché la
sospensione temporanea del pagamento delle rate dei mutui in agricoltura. A
tanta sordità del Governo nazionale si è purtroppo aggiunta la totale assenza di una seria e lungimirante politica regionale in agricoltura: solo all’esito
di una mia formale richiesta, infatti, i competenti uffici regionali hanno consentito l’aumento del quantitativo annuale di carburante agricolo, necessario
all’esecuzione dei lavori straordinari di recupero dei terreni alluvionati. In tale
quadro di sostanziale disinteresse nazionale verso i veri problemi della nostra agricoltura, ritengo di dover confermare ancora una volta il mio pieno impegno presso tutte le sedi istituzionali in favore delle aziende agricole locali». Secondo l’assessore all’agricoltura della Città di Ginosa, ing. Francesco
Santantonio, “dopo i saldi negativi per gli agricoltori delle uve da tavola e
vitivinicoli, dopo i risultati in netta perdita per i produttori di olive da olio, l’introduzione dell’I.M.U. in agricoltura può rappresentare il colpo di grazia per
le molte aziende agricole locali in profonda crisi economica”. L’addetto stampa
attualità
Noi e il Fisco
STANGATA IMU SUI
TERRENI AGRICOLI
L’esenzione totale dall’IMU per i terreni agricoli situati nelle
zone collinari è arrivata al capolinea.
Con decreto del 28 novembre 2014, in attuazione di quanto
previsto dal decreto legge 66/2014, è stata modificata l’applicazione della esenzione dall’IMU sui terreni di collina e di
montagna.
La nuova normativa prevede tre fasce dei Comuni:
1)
Altitudine minore o uguale a 280 metri
2)
Altitudine compresa tra 281 e 600 metri
3)
Altitudine maggiore o uguale a 601 metri.
Nei Comuni della prima fascia l’IMU si applica su tutti i terreni
e, quindi, gli stessi sono considerati di pianura. Nei Comuni
della seconda fascia l’IMU si applica sui terreni non appartenenti a coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionale
iscritti nella previdenza agricola.
Nei Comuni della terza fascia i terreni sono esenti da IMU indipendentemente dalla natura del proprietario.
La nuova normativa si applica con decorrenza dal 2014 e,
quindi, a pochi giorni dalla scadenza del saldo IMU (16 dicembre) sui terreni situati nella prima e seconda fascia si assiste a una vera stangata , decisamente respinta dalle associazioni di categoria ed, in generale, dalle rappresentanze dei
contribuenti che hanno già annunziato azioni legali per l’annullamento della nuova normativa, perché viziata da incostituzionalità e, comunque, approvata a pochi giorni dalla scadenza. Numerosi gli interventi da parte di varie forze politiche
per modificare l’applicazione dell’IMU prevista dalla nuova
normativa.
Da tale misura è prevista una entrata aggiuntiva di 350 milioni
che sarà tagliata ai Comuni in cui sono situati i terreni soggetti alla novella tassazione e che fanno parte delle coperture finanziarie previste dal decreto sul “bonus irpef” dell’aprile
scorso.
Come dire, con una mano di dà, con l’altra si prende.
Tale nuovo sistema di tassazione IMU dei terreni agricoli collinari e montani non convince nemmeno il governo che, di
fronte alle numerose contestazioni, ha fatto marcia indietro disponendo il rinvio della nuova tassazione per rivedere l’intero
sistema ed i criteri applicativi.
Per quanto riguarda il Comune di Ginosa la nuova tassazione
IMU riguarda i terreni agricoli situati nelle aree individuate nei
fogli catastali da 1 a 99, fino ad ora esentati, tenendo presente che l’altitudine del predetto Comune è classificata da “0” a
“352” e che il centro del paese (casa comunale) è situato a
“240” metri di altitudine.
Comunque, con il suddetto provvedimento si apre un’altra
stagione di rivolta fiscale, in un momento di pressione fiscale,
ormai non più sostenibile e che sta frenando ogni prospettiva
di rilancio economico e di sviluppo.
Dott. Mario D’Alconzo
attualità
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
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attualità
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attualità
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Cultura e turismo: un sistema per rafforzare
il percorso di valorizzazione delle Gravine e
degli insediamenti rupestri.
Alla conferenza internazionale Herity di Firenze, ha relazionato Tina Costantino, coordinatrice dei Lions
club gemellati: “Gravine e l’abitare rupestre sono capaci di generare futuro. Vanno conosciuti e amati”.
-Con tono sprezzante Giulio
Tremonti sentenziò che con la
cultura non si mangia. Alcuni indizi continuano a far pensare che
l’ex Ministro dell’Economia non
avesse ben presente quel che in
realtà stava avvenendo in Italia.
Vale a dire la ‘ribellione’ della società civile a sostenere il contrario: con la cultura si mangia. Nel
profluvio di progetti innovativi volti
a dimostrare che la cultura è un
patrimonio che può essere lettera
morta solo se non viene valorizzato da un investimento umano,
vi è quello di dodici club Lions di
Puglia e Basilicata. Un gemellaggio costituito sette anni fa e che
punta a dare ‘futuro’ al paesaggio
carsico delle Gravine, che solcano
il territorio da Matera e Alta Murgia
sino a Grottaglie. Luoghi fortemente caratterizzati da questo fenomeno con i suoi ricchi habitat naturali,
villaggi rupestri e chiese ipogee di
grande suggestione, che raccontano il loro secolare impiego da parte
dell’uomo, dalla preistoria all’età
moderna. Tutela e valorizzazione:
due polarità dialettiche di sempre,
ma con un concetto che stimola
cittadini e istituzioni a compartecipare attraverso la valutazione del bene culturale
con la visione di essere parte integrante
dello stesso progetto. Giusto quanto è stato illustrato sabato scorso a Firenze, nella conferenza internazionale Herity, dalla
coordinatrice dei 12 club Lions gemellati,
Tina Costantino. Richiamando l’attenzione
sull’unicum delle Gravine e delle forme insediative dell’abitare rupestre, la cui stori-
cizzazione la si deve al professor Cosimo
Damiano Fonseca,
la coordinatrice
Costantino ha sottolineato con forza quanto sia tuttora necessaria la formazione di
una coscienza collettiva della memoria. “Il
territorio delle Gravine –ha detto- è stato
per troppo tempo dimenticato. Prima che
sia tardi, occorre intervenire, per il bene
dell’umanità”. Ha aggiunto: “E’ fondamentale una scientifica analisi, così come debbano essere di qualità i progetti di riqualifi-
cazione redatti in chiave non solo turistica. La rete che un tempo
garantiva il raccordo tra i villaggi
rupestri, cioè la via Appia, deve
tradursi in una straordinaria rete
istituzionale e associazionistica
che sappia, soprattutto, tutelarne
i luoghi”. Insomma, guardare anche nel verso della compatibilità
e della sostenibilità, un binomio
inversamente proporzionale che
va posto nel ‘bersaglio’ della cultura polisenso. Con solerzia e
serietà della vocazione lionistica,
Costantino ha spiegato anche
che “non bisogna pensare ad itinerari turistici che vedano le persone in quanto tali, ma a cittadini
temporanei. Ovvero, partecipanti
attivi per la costruzione di un nuovo futuro per l’Europa, per l’Italia,
per il Sud, basato sull’apprendimento reciproco, creatività e valori condivisi”. Tutto in linea con
il recente ‘Patto delle Gravine’,
insite nel versante occidentale jonico, istituzionalmente siglato nei
giorni scorsi a Taranto. La conferenza internazionale fiorentina di
Herity si è tenuta in una cornice
a dir poco prestigiosa: Sala del
Cenacolo della Basilica Santa Croce. Tra gli
altri, sono intervenuti anche i docenti dell’Università Salento, Pollice-De Siena-Epifani, i
quali hanno argomentato sul turismo, archeologia e territorio nel Mediterraneo. Sugli stessi
temi identitari, ma visti come nuova economia
per le Gravine, invece, si è espressa l’archeologa Mina Castronovi del Lions MassafraMottola ‘Le Cripte’.
Canta Storie
Responsabile Sanitario
Dott. Francesco Ambrosi
Direttore Sanitario: Dott. Francesco Ambrosi
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AVIS & TELETHON
SEMPRE INSIEME PER LA RICERCA
numerosa di Avisini e di tanti altri amici non
(ancora) donatori, Ginosini e Marinesi. La location scelta, l’agriturismo “Il Praedio della
Reale”, è stato all’altezza delle aspettative
con un’ottima cucina che ha deliziato i presenti con piatti della tradizione contadina ginosina, fatta di semplicità e prodotti freschi di
giornata, a chilometro zero. L’organizzazione
della cena ci è stata facilitata da la disponibilità, la professionalità e la cordialità dei
proprietari dell’agriturismo. Siamo felici di
aver vissuto una piacevole serata all’insegna
della convialità e dello star bene insieme.
Come da tradizione ormai consolidata
da oltre 10 anni, l’AVIS scende in campo al fianco della fondazione Telethon
con entusiasmo e impegno per la campagna “AVIS con Telethon 2014”. La
preziosa collaborazione ha permesso
all’AVIS di sostenere 11 progetti di ricerca specifici sul sangue contribuendo
al raggiungimento di risultati incoraggianti. La prossima campagna Telethon
dei giorni 12, 13 e 14 dicembre (in concomitanza con la maratona sulle reti
RAI), testimonierà che i riflettori sulle
malattie genetiche rare non si spengono mai.
L’AVIS Comunale di Ginosa e Marina di
Ginosa ha aderito al Telethon 2014, nel rispetto delle finalità solidaristiche che accomunano le due associazioni, per promuovere questa comune sfida a tutela della salute
pubblica. A tale scopo, durante la piacevole
serata del Convivio Natalizio che si è svolta
il 6 dicembre presso l’agriturismo “Il Praedio
della Reale”, abbiamo allestito un punto di
informazione, sensibilizazione e raccolta
fondi con la distibuzione di materiale illustrativo e dei prodotti solidali forniti da
Telethon: la famosa Sciarpa bianca e il
“Cuore di cioccolato” che stanno caratterizzando la campagna Telethon in tutta
Italia.
Il Convivio Natalizio AVIS Ginosa di
quest’anno ha visto la partecipazione
Per quanto riguarda il dono natalizio,
avvisiamo che esso è disponibile in sede.
Vi invitiamo a partecipare ai nostri prossimi appuntamenti:
· domenica 14 dicembre (mattina)
partita di calcetto tra giovani calciatori
avisini e scambio di auguri;
· domenica 14 dicembre (sera) saremo al Mercatino Solidale in Marina di
Ginosa, con la consegna del dono natalizio ai Soci Avisini marinesi;
· domenica 21 dicembre ultima
giornata di raccolta del 2014 presso il
Poliambulatorio ASL in Via Palatrasio a
Ginosa, dalle ore 8:30.
Vi ringranziamo per quello che avete fatto e
che potrete fare… Insieme possiamo restituire speranza alla comunità dei pazienti e
alle loro famiglie.
AVIS Comunale di Ginosa
e Marina di Ginosa
Facebook: “Avis Città Di Ginosa”
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attualità
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Il gruppo Scout Ginosa 2 presenta:
“E se…” , tutti controcorrente!
“C’era una volta, in
un paese lontano…”. Così
inizia il Recital che il gruppo
AGESCI Ginosa 2 ha portato
in scena il giorno 7 dicembre
nel salone Monfort, per l’ormai tradizionale festa dell’Immacolata. Personaggio principale Cenerentola. Cosa
centra una fiaba tradizionale con la festa dedicata a
Maria? Centra, e come se
centra! Noi capi abbiamo voluto fortemente sceneggiare
qualcosa che rappresentasse il nostro modo di essere,
il modo di essere scout. Il
titolo del recital è “E se…”:
e se Cenerentola non volesse seguire la storia già
scritta, e se volesse scegliere da sola la vita da avere,
la strada da percorrere, magari irta con tanti ostacoli!
Ecco, si trattava appunto di
una Cenerentola alternativa, controcorrente, magari
contro tutti e tutto. Bisogna
avere Coraggio per fare queste scelte, il coraggio di andare controcorrente. Questo
percorrere strade alternative
appartiene agli scout, è un
modo di essere degli scout e
proprio in questa occasione
abbiamo fatto una scelta diversa, ma che
fosse nostra, ci appartenesse.
Tutto questo andare controcorrente ci porta a Lei, a una Donna piena di grazia e
benedetta tra le donne, immune da ogni
macchia della colpa originale in vista della
nascita di Cristo. Tutta la storia di Maria
è controcorrente: un angelo si rivolge a
una donna, prospettando l’impossibile; in
una casa, non nella sinagoga; nella cucina
non fra i candelabri d’oro del tempio. Non
era possibile un figlio di un padre diverso
dal marito, pena la messa a morte dell’adultera. Non era possibile per la società
israelitica patriarcale che una ragazza
decidesse della sua vita da sola, senza
consultarsi con nessuno dei maschi della famiglia. E’ un trasgredire continuo.
Eppure tutto ciò è accaduto perché niente è impossibile a Dio e per il coraggio
commovente di una ragazzina di affrontare una serie di impossibili. Nessuno
ha ordinato nulla a Maria: è affascinante
la leggerezza del suo stupore di fronte
all’Annuncio.
Noi abbiamo Lei come modello alternativo a quello che la
società ci offre. E’ chiaro che
tutto è più difficile, soprattutto
per noi educatori che abbiamo
il compito di educare i ragazzi
affidatici al vero, alla libertà di
scelta.
Questo il filo conduttore del
nostro Recital; l’obiettivo, suscitare la bellezza dello stupore di fronte a quello che ogni
ragazzo è in grado di fare se
si toccano le corde giuste, se
si scoprono i loro talenti, tirarli
fuori, moltiplicarli come racconta la Parabola di Gesù.
Ottanta ragazzi, questo il numero coinvolto, tra lupetti, guide ed esploratori, scolte e rover. Tutti hanno dato il proprio
tempo, hanno messo a disposizione il proprio saper fare e
il risultato è stato ineccepibile:
una scenografia meravigliosa
realizzata dalle ragazze del
Clan che hanno curato anche
i costumi e la logistica; attori
straordinari che hanno superato gli imbarazzi, le timidezze
e le insicurezze tipiche di questa età e alla fine i musicisti,
perché in questo spettacolo si
suonava anche dal vivo con
fiato di trombe, chitarre e pianola. I ragazzi si sono impegnati moltissimo e dopo tanto lavoro e qualche discussione per migliorare il risultato, il recital è
stato un successo. Grazie ragazzi per la
vostra disponibilità e per aver dimostrato
ancora una volta che andiamo controcorrente: abbiamo trascorso la sera della vigilia dell’Immacolata in Parrocchia!
Capo Scout Agesci Ginosa 2
Lucrezia Di Tinco
attualità
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
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Il club Unesco di Ginosa propone il “pranzo familiare”
per l’educazione allo sviluppo sostenibile
Il Club Unesco di Ginosa si
sta dimostrando ricco di spirito
d’iniziativa e lo scorso 28 novembre, presso l’aula magna
dell’I.I.S.S. “Marisa Bellisario”
in via Pozzo Sant’Agostino, si
è svolta una “Riflessione sulla valorizzazione del pranzo
familiare: momento atavico di
promozione dell’educazione
sostenibile». La manifestazione ginosina si inserisce
nell’ambito delle manifestazioni promosse dall’Unesco,
sull’educazione per uno sviluppo sostenibile.
Il presidente del Club ginosino, il nostro
codirettore Giulio Pinto, ha avuto la brillante idea di affrontare il tema del pranzo
familiare, quale tema educativo e lo ha
fatto con una immagine che ci ha riportato alla realtà di oggigiorno: una fotografia familiare a fumetto, nella quale il
più piccolo chiede “ma l’iphone si mette
a sinistra del piatto con le forchette, o
dalla parte destra con i cucchiai, coltelli
e calici?”. Una vignetta che sintetizza in
maniera brillante come, uno dei momenti
più significativi della nostra vita familiare,
rischia di essere stravolto e cancellato.
Al presidente Pinto è toccato il compito di
moderare il dibattito, che ha visto gli interventi per il saluto, dei Dirigenti scolastici,
prof. Preneste Anzolin, prof.ssa Maria
Giuseppa Alfonso e prof. Alessandro
Calabrese, in rappresentanza dei tre Istituti
Scolastici di Ginosa. Non è potuto essere
presente il prof. G. Magro dirigente dell’i.
C. S. “Leone” di Marina di Ginosa rappresentato da una nutrita scolaresca.
Dopo il saluto dei dirigenti, c’è stato l’intervento del dottor Raffaele Losito, biologo
nutrizionista, che si è soffermato sul tema:
“Gli elementi del benessere. Scelte consapevoli. Il dottor Losito ha avuto modo di far
conoscere ai presenti, cosa significa una
corretta alimentazione e quanto sia importante e salutare la “dieta mediterranea” e, conseguentemente, la nostra cucina. «Certo – ha
sottolineato il dottor Losito – c’è voluto che la
validità della nostra cucina fosse riconosciuta
da un americano prima che noi ce ne accorgessimo!»
È seguito l’intervento di Giuseppe Lucariello,
laureando in economia che ha sviluppato il tema: “Capitale naturale: cibo per la vita”. Molto
interessante il passaggio sul rapporto tra economia e cibo, che ha permesso di conoscere
cosa si nasconde dietro tanti prodotti alimentari
e come si potrebbe affrontare il tema dello sviluppo sostenibile.
L’insegnante Eugenia Stano, autrice di un interessante libro di ricette ginosine, ha affrontato il tema del “Benessere conviviale
che, in passato, si viveva a tavola”
e come attraverso quel momento,
in famiglia si realizzava un aspetto
educativo, di trasmissione di valori.
Il direttore de La Goccia Stefano
Giove ha spiegato il significato di un
cortometraggio che il circolo Arci di
Ginosa ha realizzato lo scorso anno,
nel quale si tratta il tema della cucina Meridionale. Nel cortometraggio
sono presenti una serie di interviste
realizzate a cuochi e appassionati di
cucina, giovani e anziani, di tutta la
provincia di Taranto che raccontano
come i “piatti di una volta”, diventano
oggi, base per nuove proposte da
gustare.
Particolarmente interessati si sono mostrati i
ragazzi che hanno tempestato di domande i
relatori ed in maniera specifica il dottor Losito,
il quale ha risposto a tutti con dovizia di particolari.
Possiamo dire che le riflessioni sulla valorizzazione del pranzo familiare siano state più che
opportune e che la manifestazione del club
Unesco di Ginosa si è rivelata valida sotto tutti
gli aspetti, al presidente Pinto vanno i complimenti per la brillante iniziativa.
Esseggi
Foto Maria Carmela Olivari
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attualità
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
INCONTRO CON IL VESCOVO FAUSTINO.
“IO NON SO LA MIA DATA DI NASCITA,
COME NON LA SANNO TUTTI QUELLI DELLA MIA TERRA”
Non capita tutti i giorni di incontrare
una persona autorevole e con tanta
esperienza alle spalle, con un vissuto particolare di una vita trascorsa
nello Stato africano del Congo con
l’incarico di Vescovo di Goma ai confini del Ruanda.
Don Faustino racconta di essere uno
dei sei figli di una delle tante famiglie
semplici del Congo, terra dove c’è
miseria e povertà.
Alla domanda sulla sua età risponde candidamente “Ho 79 anni sui
documenti, ma....non so di preciso
quanti anni ho”. Ovviamente tale
affermazione incuriosisce e ascoltiamo stupiti il seguito. II Vescovo continua: “Il medico del villaggio quando
visita i bambini dice loro di alzare il
braccio destro, di passarlo sopra la
testa e di toccare con la mano destra l’orecchio
sinistro. Se i bambini riescono a toccare con la
mano l’orecchio si presume che abbiano 5 anni
più o meno....e da ciò si stabilisce la data presunta della loro età”. Altre curiosità emergono parlando. Durante il suo
incarico vescovile ha subito un attentato dinamitardo durante la celebrazione della Messa delle
Palme. Due sacerdoti concelebranti sono stati feriti e trasportati in ospedale, mentre il Vescovo
ha continuato la celebrazione con il rito cantato
e quindi più lunga. Drammatica la situazione alla
fine della Messa perché il Vescovo si è trovato in
un lago di sangue perché ferito anch’egli e quindi
trasportato d’urgenza in ospedale.
Altra situazione pericolosa è accaduta dopo la
morte del presidente Lumumba, che ha destabilizzato il Paese causando disordini e incidenti
continui per conquistare la supremazia e il controllo del potere. Le autorità governative congolesi non hanno
sopportato il fatto che un cardinale non sia andato a far loro loro visita per andare direttamente a
Goma e per ripicca hanno organizzato l’uccisione
del vescovo Faustino durante la Messa. Tra i fedeli si è intrufolato un seguace governativo con
un pugnale nascosto per ucciderlo nel corso della
distribuzione della Comunione.
Venuto a sapere del pericolo da una “soffiata” il
Vescovo ha fatto distribuire la Comunione ai sacerdoti presenti e l’attentato è fallito. In seguito
l’infiltrato ha confessato di essersi avvicinato con
il pugnale nascosto dietro la spalla,
ma non ha avuto l’opportunità di portare a termine il gesto criminoso per la
situazione imprevista.
Ascoltare il Vescovo con la sua voce
possente, cadenzata e metallica risulta piacevole e incuriosisce continuamente per le tante avventure trascorse
e la semplicità nel narrarle come cose
che accadono naturalmente, come se
fosse la prassi quotidiana.
Con tale figura autorevole e carismatica della Chiesa la 1^ Comunità
Neocatecumenale della parrocchia
di San Martino di Ginosa, proseguendo nel suo cammino di fede, ha vissuto uno dei suoi “ passaggi” a Martina
Franca insieme ai propri catechisti.
La 1^ Comunità di San Martino.
Le ricette di Maria Carmela Olivari
Torta all’arancia
Una torta deliziosa e naturale, particolarmente indicata per il periodo natalizio, dal
gusto fresco e intensissimo che solo l’arancia può dare. Questa torta è stata particolarmente apprezzata il giorno dell’Immacolata, che preparai in occasione del
pranzo con i miei famigliari. Un grande
figurone molto apprezzata particolarmente da mio suocero grande intenditore di
dolci.
Ingredienti:
80 gr di burro
mezzo bicchiere di latte
300 gr di zucchero
3 uova
2 arance spremute più la scorza di
mezzo arancia
300 gr di farina 00
1 bustina di lievito
1 bustina di vanillina
Un pizzico di sale
Unire il burro precedentemente
sciolto con lo zucchero e il latte,
aggiungere le uova intere, la spremuta delle due arance e, poco per
volta la farina mescolata con il lievito, la vanillina e il sale; per ultimo unire la
scorza della mezza arancia. Versare l’impasto in una teglia di 26 cm e infornarla a 160°
per 40-45 minuti circa ( di solito io infilo lo
stecchino se è ben asciutta, il dolce è pronto). A vostro piacimento potete aggiungere
delle gocce di cioccolato. A fine cottura fate
raffreddare il dolce e spolverate con zucchero a velo. Buon dolce a tutti.
attualità
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
Presentazione Progetto
“Graffi nell’anima”
Laboratorio teatrale per e con gli studenti degli Istituti
Secondari di Secondo Grado sui temi della violenza sulle donne
lettura delle problematiche attinenti
alla violenza di genere, sia locale che
nazionale, saranno utilizzati due canali
informativi: il primo, il coinvolgimento
della rete di Centri e Servizi territoriali
che intervengono sul fenomeno della
violenza di genere, (CAV, Consultori,
Telefono rosa, ecc..); il secondo, il libro “Ferite a morte”, scritto da Serena
Dandini, che, dopo aver letto decine
di storie vere di violenza sulle donne,
ha immaginato un paradiso popolato
da queste donne e dalla loro energia
vitale.
Il 25 novembre 2014, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne presso il teatro TaTA’ di Taranto è stato presentato il Progetto Laboratoriale teatrale per e con
gli studenti degli Istituti Secondari di Secondo
Grado sui temi della violenza sulle donne “Graffi
nell’Anima”.
Erano presenti: per la Provincia - Servizio Politiche Sociali: Dott.ssa Elena Carbotti, per il CAV
Sostegno Donna per conto dell‘Associazione
Alzàia Onlus: Dott.ssa Rago Viviana avv. penalista per l’ASL : Dott.ssa Lucia Bongermino, per
l’U.S.P. di Taranto: Vicaria Dott.ssa Serafina
Boccuni, per il Crest: Giovanni Guarino e Delia
De Marco
L’I.I.S.S. “M. Bellisario” di Ginosa ha aderito
a questo interessante progetto ed ha partecipato all’incontro con una delegazione di 30 studenti e studentesse accompagnati dalla Prof.
Emilia D’ATTOMA e dal Dirigente Scolastico
Preneste Anzolin.
Il progetto mira a sensibilizzare gli studenti
sul tema della violenza di genere, riconoscerla,
affrontarla in modo diverso e capire insieme ai
ragazzi da dove essa si origina e perché stia
diventando sempre più frequente e diffusa nella nostra società. Per realizzare, pertanto, una
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Il progetto di un laboratorio teatrale si configura,
quindi, come strumento di formazione e di attivazione emotiva, dinamico-realzionale, culturale e
creativa per i ragazzi. Il teatro non è solo il luogo
e il momento finale della rappresentazione ma è
lo spazio e il tempo di un percorso più importante
dell’obiettivo finale che conduce a visioni molteplici ed empatiche della realtà.
E’ largamente diffusa l’opinione che la violenza
alle donne interessi prevalentemente strati sociali emarginati, soggetti patologici, famiglie multi
problematiche, che sia cioè una manifestazione
connessa alla miseria materiale ed intellettuale,
all’alcolismo o a gravi disturbi psichici; ma la realtà ha dimostrato, e dimostra, invece, che essa
appartiene più alla normalità che alla patologia riguardando uomini e donne di tutti gli strati sociali
e culturali e di tutte le fasce di età. Si tratta di problema politico e sociale che travalica differenze
geografiche, religiose, politiche, sociali.
I.I.S.S. MARISA BELLISARIO“
Funzione Strumentale Emilia D’ATTOMA
Le poesie di Carmelo Monaco
Senza ricordi
A Novembre
Un tempo senza tempo
Che passa e resta fermo
Quei dì che hai amato
Ora sono nella nebbia
Senza calore quell’atmosfera fredda a Novembre
Passeggiando tra alberi tristi e spogli
C´è tanta quiete, i nostri silenzi, la solitudine
È l’ultimo incontro, affranto è il cuor mio
Una vita ormai assente
Che avanza non presente
Amori dati ora son svaniti
Quelli avuti già dimenticati
Commosso anche il cielo che sta li a guardare
Senza parole, quasi una smorfia l´accennato sorriso
L´ansia, la paura, ti stavo perdendo
Avrei voluto implorarti ma già eri lontana
Quella mente tanto attiva
Ora arretra e si dilegua
Resta il vuoto in ogni spazio
La speranza non ha senso
Che ne sarà del cuore mio domani
Se già ora mi manchi, e se poi fosse un sogno?
Che paura, di colpo mi sveglio, non so dove sono
Ma il sorriso ora è quello di sempre
Su quei passi ormai a stento
Tutto resta senza tempo
Dono a te tutto il mio amore
Tu nella nebbia, io nel dolore
Mentre t’alzi ti porti la mano alla bocca
Ed un bacio con ali mi raggiunge e mi tocca
Chiudo gli occhi ed invaso da gioia respiro
Lontano il tormento di un sogno a Novembre
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n. 24/26 - 13 dicembre 2014
argomenti
La Bottega di Babbo Natale: un successo!
Le festività natalizie di quest’anno,
hanno riservato una bella sorpresa
ai ginosini: “La Bottega di Babbo
Natale”. Giovedì 4 dicembre è stato
inaugurato, alla presenza del sindaco Vito De Palma e degli assessori Mario Toma e Pietro Parisi e del
Delegato allo Sport Piero Lanera,
l’inedito mercatino di manufatti artigianali, allocato in uno dei “palazzi
simbolo” di Ginosa: la ex pretura,
che, a sua volta, fu la vecchia “Casa
contadini” di epoca fascista. Ancora
una volta è il circolo Arci “Il Ponte”
di Ginosa che si fa promotore dell’iniziativa e lo fa con il patrocinio del
Comune di Ginosa, e in collaborazione con la Ludoteca Comunale
“Marcovaldo”, il Centro Aperto
Polivalente, la scuola di danza “G
F Dance” , le esperte creative di
“Artiginosamente”.
L’inaugurazione è stato veramente travolgente, dopo gli interventi
del presidente del Circolo Stefano
Giove e del sindaco di Ginosa Vito
De Palma, è stata Addolorata
Bianco, insieme alle altre signore
a occuparsi del taglio del nastro e
avviare il mercatino, la prima sorpresa è stata rappresentata da due
Babbo Natale (uno con la fisarmonica e l’altro a distribuire caramelle)
che hanno reso incantevole e
suggestivo il luogo.
Bello il colpo d’occhio che le
“bancarelle”, magistralmente
allestite dall’èquipe delle creative, hanno offerto ai tantissimi
visitatori.
Subito dopo, il mago Albus ha
dato inizio al suo spettacolo,
che ha divertito grandi e piccini… e, a seguire, l’esibizione
dei peccoli ballerini della scuola di Danza “G F Dance” che,
seppure sacrificati per il poco
spazio disponibile, hanno dato
prova di grande preparazione… la fase degli spettacoli è
proseguita con la magia della
narrazione dei burattini della
compagnia “Il flauto magico”
del circolo Arci che ha letteralmente calamitato l’attenzione dei bambini presenti, gran
parte dei quali accompagnati
dalle assistenti della ludoteca
Marcovaldo.
Una serata piacevole e divertente che «vuole dimostrare
quanto sia grande la voglia
di dare una immagine diversa
della nostra cittadina...» hanno ribadito nei loro interventi
sia il sindaco De Palma che il
attualità
presidente del circolo arci Stefano Giove.
Ricco il programma delle manifestazioni che saranno realizzate nel corso del mese di apertura della “Bottega”. L’11 dicembre
sarà presentato il libro di Piero Didio “L’ultimo priore”, il giorno
14 sarà la volta del fumetto ad essere al centro dell’iniziativa
con Arcangelo Carrera e Peppino Lovecchio che spiegheranno il significato della frase “Ma ffà cange?… libero scambio di
fumetti e… ricordi”. Il 21 sarà la volta della scuola di Danza
con «A scuola di ballo con la G F Dance»; lunedì 22 dicembre
ci sarà una grande tombolata, il 28 dicembre i burattini de “Il
Flauto magico”... e il tutto si concluderà la serata del 5 gennaio
aspettando al befana con poesie canzoni e giochi.
Un programma ricchissimo che animerà lo spazio della
Bottega. Intanto, dopo il successo dell’inaugurazione, e vista
la grande partecipazione di pubblico è stato deciso di aprire la
Bottega tutte le sere.
Parallelamente alla manifestazione de La Bottega di Babbo
Natale le signore di Artiginosamente e il circolo Arci hanno
promosso un’altra iniziativa: hanno colorato Ginosa con una
manifestazione di Urban Knitting che, tradotto in maniera semplice, significa che si è voluto, attraverso centinaia di mattonelle di lana colorata, dare un “tono diverso” ad alcuni luoghi
di Ginosa. Piazza IV Novembre (l’albero di fianco all’edicola),
Piazza Nusco (la base della colonna che sorregge la madonna), gli alberi vicino alla Pretura e dall’8 dicembre l’alberello vicino alla Chiesa del Cuore Immacolato di Maria, sono diventati
il simbolo di una voglia di dare un più efficace decoro urbano
alla nostra città
Ancora una volta dalla partecipazione popolare viene la spinta
a dare una “scossa” alla nostra città per farla crescere… certo
non mancano i soliti “guastatori” che come al solito riescono
a sentirsi protagonisti solo distruggendo il lavoro degli altri è
il caso degli sfregi ai murales di via Morandi, dove lo scorso 2
Giugno artisti e creativi realizzarono un progetto di street art.
Lina Luisi
foto Erasmo Mazzone e Ignazio Curci
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
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Mercatini della solidarietà
a Marina di Ginosa con
giochi, stand e sorprese
Proseguono gli appuntamenti domenicali con i “Mercatini
della Solidarietà” a
Marina di Ginosa,
ovvero
“Natale
Insieme 2014”, a cura dell’Associazione
“Gruppo Carnevale
Marinese” con il
patrocinio dell’Amministrazione Comunale
di Ginosa e la supervisione della Parrocchia
Maria SS. Immacolata.
Una festosa sequenza
di domeniche che, come da tradizione, accompagneranno con
stand e sorprese, la
borgata
marinese
sino al Natale. Tra le
attrattive di domenica 7 dicembre, non
solo cascate luminose ma anche di cioccolato, quelle offerte
da Francesco Bitetti,
in arte “Mastro cioccolataio” titolare della pasticceria ginosina “Dolci Voglie” che ha deliziato la platea dei più
piccoli, con soffici bignè ricoperti di cioccolato. Ma per l’occasione, gli
organizzatori hanno attrezzato un caratteristico stand con prodotti caseari freschi con lavorazione in loco di mozzarelle a cura del laboratorio
caseario marinese di Monica e Massimo Vasco. Un modo anche per
sottolineare la genuinità dell’evento. Ad animare le serate sulla centralissima Piazza “San Pio” con musica, giochi di piazza e gag, il duo
“Gianni & Mara”. Un grande successo anche per questa III edizione dei
mercatini di Natale, grazie ai quali sarà possibile raccogliere fondi che
saranno devoluti alle famiglie disagiate della borgata. La manifestazione culminerà con l’uscita di Babbo Natale, che nella sua casetta allestita per l’occasione, riceverà le letterine scritte dai bambini. Prossimo
appuntamento con i “Mercatini della Solidarietà”, domenica 14 dicembre, sempre su Piazza San Pio.
Di Massimiliano Doro
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attualità
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
ADELANTE, PEDRO, SI PUEDES... MA CON JUICIO
Italia, Paese di poeti, santi, navigatori e, sarebbe il caso di aggiungere, smemorati. Ad
ogni ora, in qualsiasi Tg assistiamo ad una
dissoluzione economica, sociale ed istituzionale di cui nessuna parte politica si vuole assumere la paternità. Una crisi orfana e
ripudiata.
Manca il lavoro, le famiglie non sanno come sbarcare il lunario, nei cittadini scarseggia la fiducia nelle istituzioni, si disertano i seggi elettorali ma in Parlamento
non trovano di meglio che accapigliarsi offrendo spettacoli indecorosi e continuando la rissa anche sui talk show televisivi di
tutte le ore.
Ma a questo stato si è giunti anno dopo
anno con una serie di errori, prepotenze e
superficialità.
Di chi la colpa? Boh!
E invece, ripercorrendo i decenni passati
e senza fare di ogni erba un fascio, qualche mea culpa andrebbe riconosciuto dalla classe politica, spesso operante in un
decennale consociativismo, dalle confederazioni sindacali, dallo schieramento industriale, da una stampa non sempre autonoma ed indipendente, da magistrati contigui
alle segreterie dei partiti e (perchè no?) anche dagli elettori.
Ora siamo al «redde rationem» ed al capezzale di una nazione agonizzante. Aziende
che chiudono, straripante disoccupazione
giovanile, pensionati alle soglie della povertà, giustizia lumaca, consiglieri regionali
che si danno alla pazza gioia scaricando a
«piè di lista» rimborsi disonesti. Uno sconquasso nazionale datato da decenni, con il
popolo italiano che si vede governare da
una sorta di «tribuni» non eletti, come avveniva nell’ antica Roma nei momenti difficili,
e con un Parlamento incapace di eleggere
un presidente della Repubblica.
Sarà il caso di rispolverare, almeno in parte,
i decenni passati per avere maggiore conoscenza sulle debolezze che ci affliggono
oggi. Pensioni da fame, soglie di povertà,
opprimente burocrazia, giustizia insoddisfacente, parlamento che non funziona come
dovrebbe e costi della politica potrebbero
avere nome e cognome.
Nel 1993 gli italiani con un referendum bocciarono al 90% il finanziamento ai partiti. La
casta se ne impipò ed i partiti (tutti) aggirarono l’ ostacolo inventando al suo posto «il
rimborso elettorale». E se lo fecero doppio
(come quel famoso brodo del Carosello))
per due legislature, quella decaduta anche
in anticipo e la nuova.
Prendiamo poi le pensioni. Dal cilindro compare la «legge Mosca, 1974». Uno stru-
mento ingiusto che ha elargito pensioni più
o meno d’oro ad ex dipendenti che lavoravano nelle segreterie di partiti (tutti) e sindacati (tutti) senza aver versato uno straccio di
contributo all’ Inps. Era sufficiente una semplice dichiarazione per vedersi elargita una
bella pensione (oggi negata o ritardata a milioni di italiani) oltre naturalmente gli arretrati a partire dal 1948, attribuendo agli interessati un gran numero di anni di «servizio» come se avessero iniziato l’attività lavorativa
da neonati.
Ora l’ INPS (ente i cui presidenti per prassi
consociativa sono stati appannaggio delle
confederazioni sindacali) è in brache di tela
(per la verità non solo per la legge Mosca)
con un futuro nero per le prossime generazioni. Costi della politica? Vitalizi vari? Una
manna per gli eletti.
Che ne dite della pornostar Ilona Stalller, in
arte Cicciolina, ex deputata (1987-1992) che
ogni mese si cucca 3108 euro di pensione
per aver «lavorato»( fra un porno show ed
un altro) soli cinque anni a Montecitorio,
mandata lì con le preferenze degli italiani?
Idem per Gino Paoli, Gerry Scotti, Ettore
Andenna, Enrico Montesano, Carla Gravina,
personaggi dello spettacolo catapultati in
parlamento a fare cosa? Costoro, Cicciolina
compresa, furono votati dagli italiani, gli
stessi che oggi si stracciano le vesti perchè
non esprimono le preferenze.
Sacrosanto diritto che, però va usato «cum
grano salis». La politica è «latitante»? Lo è
da decenni ed il Bel Paese non se n’era mai
accorto. Talmente assente da farci governare
da cosiddetti tecnici, professori o banchieri,
inventori dei «bamboccioni e di tasse definite «bellissime».Professoresse che danno
del «choosy» ovvero «schizzinosi» a giovani senza lavoro o inventrici degli «esodati».
E quali sensazioni vi ispira il prof. Monti che
ha chiesto ed ottenuto la nomina di senatore a vita per salvare (?!) l’ Italia?
Non funzionano Camera e Senato?
Però mentre si protesta in piazza quei palazzi sono gremiti di leader sindacali quali
Epifani, Marini, Benvenuti, D’ Antoni, Pezzotta, Bertinotti, Del Turco, Damiani, ecc.
passati dalle barricate operaie alle poltrone. Personaggi assurti alle cariche di ministri, presidenti di Camera e Senato, di commissioni parlamentari e sottosegretari. Si
attribuiscono ministeri a chi non ne ha le
competenze nè titoli di studio adeguati. Non
che i pezzi di carta siano una garanzia ma
qualche pizzico di competenza non sarebbe
male, per non farsi dominare dalla burocrazia
ministeriale. Ministeri cardine della società
italiana come la giustizia o la sanità assegnati a ingegneri nucleari o con la sola maturità
scientifica o a chi non mastica nulla di medicina; o quello delle finanze a chi vanta titolo
di studio «scuola media inferiore».
Si fa peccato se si afferma che quei ministeri
si assegnano non per interesse pubblico ma
per la ragion di partito?
Ecco cosa vuol dire «memoria corta».
L’Italia di oggi paga lo scotto di un passato a
cui tutti hanno messo mano. Ora si vorrebbero miracoli in poche settimane.
Al premier Renzi (anche lui non eletto) va
detto (ed il capo dello stato glielo ripete sicuramente) quello che Manzoni nei Promessi
Sposi, fa dire dal cancelliere Ferrer al suo
cocchiere circondato da una folla sbraitante
ed affamata a cui mancava il pane: «...adelante, Matteo...si puedes...ma con juicio». Vai
avanti, presidente, visto che ci sei. Non mollare.
Incontra tutti, anche il vituperato ex cavaliere.
Chissà che si possa dare una mano di smalto a questa Italia.
Nino Mele
attualità
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
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Una poesia per la pace
Quest’anno, come è ormai tradizione, l’I.C. “Giovanni Calò” di Ginosa ha partecipato alla 10°
edizione del concorso “Una poesia per la pace”, organizzato dall’I.C. “Marconi-Michelangelo”
di Laterza.
Le alunne Rosita Fraccascia e Carmela Scalise, frequentanti la classe 2ª B della scuola
secondaria di primo grado, sono riuscite a qualificarsi al 3° posto, per merito del costante
impegno da parte delle ragazze e la guida della professoressa Fabiola Manzoli , insegnante
di arte.
L’elaborato grafico-pittorico “LACRIME E FIORI
DI GUERRA”, racchiude in un unico disegno due
concetti diversi ed antitetici, ovvero la guerra e la
pace. Sono illustrati i pensieri negativi che affliggono
due ragazze di diversa nazionalità; ma il simbolo che
li annulla tutti è la pace, sentimento che ogni uomo
possiede nel suo cuore e che “germoglia” proprio
lì dove la guerra sembrerebbe aver annullato ogni
possibilità di rinascita.
Il valore universale della Pace non può essere
ignorato da parte nostra, che siamo i cittadini di
domani.
Le alunne sono molto orgogliose del traguardo
raggiunto e ringraziano i membri della giuria che
hanno interpretato ed apprezzato il loro messaggio,
attraverso questo disegno.
Risveglio a colori per i
ginosini con la
straordinaria iniziativa delle
donne di “Artiginosamente”
Un risveglio particolare per i
ginosini, quello avvenuto all’alba del 4 dicembre scorso, scoprendo una Città “vestita” con
un look decisamente nuovo e
stravagante. E’ stata la straordinaria iniziativa promossa dalle donne di “Artiginosamente”,
gruppo ginosino che annovera
al suo interno le tante appassionate di cucito creativo e di arte creativa in genere. L’evento si
è svolto sotto l’egida del circolo “Arci il Ponte di Ginosa”. Tinte
sgargianti e disegni fantasiosi, con circa 700 mattonelle realizzate artigianalmente in lana con la tecnica dell’uncinetto o dei ferri.
La missione, avviata nel corso della notte e portata a termine
alle prime luci dell’alba, consisteva nel rivestire con i manufatti,
gli alberi di Piazza Nusco, Piazza 4 Novembre e quelli piantumati nella zona della ex Pretura. Si chiama “Urban Knitting” ed è
un tipo di arte di strada che impiega esposizioni colorate di filati
o di fibra a maglia o ad uncinetto piuttosto che pittura o vernici.
Esempi recenti di questa arte si sono visti solo in alcuni grossi centri
urbani, ma mai in una comunità grande come Ginosa. Altrove era nata
come manifestazione volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sulla
violenza subita dalle donna, a Ginosa le organizzatrici sono volute
andare oltre questo significato e simboleggiare, attraverso i colori e la
fantasia, la voglia e la gioia in generale per la vita. La singolare iniziativa, ha riscosso il plauso di tutta la comunità.
Di Massimiliano Doro
Foto di Maria Antonietta Raguso
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attualità
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
SICUREZZA INFORMATICA
Iniziamo un cammino lungo e tortuoso nel
mondo della sicureza Informatica per comprendere alcuni concetti fondamentali relativi all’importanza di rendere sicure informazioni e dati, di assicurare protezione fisica
e privacy e di difendersi dal furto di
identità.
Nell’immaginario comune il termine
“ informazione” può essere spesso
legato al termine “dato”, non vi è nulla
di più errato, infatti solo un insieme
di dati elaborati formano una informazione .
Un crimine informatico è un danno
apportato a dati o programmi tramite strumenti informatici. I primi
crimini furono previsti con la Legge
547/1993, tra cui la frode informatica punita dall’articolo 640 ter del
Codice Penale. Per quanto riguarda
la protezione dei dati personali esiste
il D. Lgs. 196/2003 in attuazione delle
direttive 95/46/EC “European Data
Protection Directive”.
Iniziamo con il definire e capire bene
chi compie un crimine informatico.
Il tema dell’hacking e del crackingè
oggi molto diffuso ci fa riflettere sul
fatto che i nostri dati non sono poi
tanto al sicuro come comunemente
pensiamo.
Di solito confondiamo la figura
dell’hacker con quella del cracker,
attribuendo ad entrambi la paternità
di “pirata informatico”, e cioè quella
di un delinquente tecnologicamente
evoluto che si arricchisce alle spalle
degli altri , rubando numeri di carta di credito, codici di accesso per conti correnti
online, eludendo o forzando i sistemi di
sicurezza.
La differenza invece è rilevante, infatti, un
hacker non è una figura negativa, è una
persona con spiccate capacità tecnicoinformatiche, molto intelligente, curiosa,
che ama comprendere, studiare, andare
oltre le apparenze di come funziona un
programma o un sistema, che di solito
ama mettere a disposizione di tutti le sue
scoperte. Perciò un hacker non si accontenta dell’utilizzo di un software, vuole
invece capirne le logiche di fondo, lo
disassembla, evidenzia lacune e difetti,
immagina una soluzione migliore e più
efficiente. E’ una persona alla ricerca del
software perfetto. Per questo predilige
la filosofia open source rispetto al mondo delle multinazionali del software, che
creano programmi blindati e chiusi con le
logiche della licenza d’uso e destinati perlopiù ad un pubblico di utilizzatori passivi.
Spesso l’hacker per mettere alla prova le
sue capacità e per testare il sistema che ha
di fronte ne forza divieti e password, ma non
lo fa con lo scopo di delinquere, anzi spesso segnala le lacune proprio al creatore del
software, offrendo aiuto nella sistemazione
del problema.
L’hacker si introduce illecitamente nel server web sostituendo alcune pagine (di solito
gli attacchi si limitano alla homepage) con
altre a suo piacimento. Certo la cosa oltre
ad essere fastidiosa arreca anche dei danni, solitamente vuole dimostrare quanto sia
fallibile il server, e certamente lo fa nel modo
più violento. Poi, però, cerca di trovare una
soluzione tecnica per rendere il sistema più
sicuro da possibili azioni future. Persino Bill
Gates, noto acerrimo nemico degli hackers,
ne ha riconosciuto l’utilità perché grazie ai
loro ripetuti attacchi hanno contribuito a rendere più sicuri i sistemi Windows.
Molto diversa è la figura del Cracker, che
invece cerca di eludere i sistemi di protezione allo scopo di violarli per lucro, rubare
segreti aziendali, carte di credito e quant’altro gli capiti a tiro. A volte gli hackers, sedotti dal proprio talento informatico
e dalla conseguente possibilità di
fare soldi facilmente, si cimentano
in attività di cracking ma scoprono
subito a loro spese che servono
abilità diverse.
I crackers portano a termine le
loro azioni criminose utilizzando
tecniche molto più efficaci della
pura abilità informatica: la più importante è l’ingegneria sociale.
Le aziende investono sostanziosi
budget nella sicurezza informatica
e hanno sempre a disposizione come già accennato le migliori risorse
umane e le tecnologie più sicure e
raffinate. Si è giunti alla conclusione che è molto meglio lavorare e
sfruttare le debolezze del fattore
umano, daltronde gli esseri umani
che controllano le macchine sono
sicuramente molto più vulnerabili.
L’ingegneria sociale è quella disciplina che prevede lo studio di un
sistema sociale nel suo complesso
(macchine e uomini) per capirne
a fondo le dinamiche. Il social engineer prima di compiere il gesto
criminoso vero e proprio comincia
con il raccogliere informazioni sul
sistema da colpire. Questa fase,
chiamata tecnicamente footprinting
può durare parecchi mesi. Durante
attualità
questo periodo il cracker studia e impara i
sistemi di comunicazione aziendali, come
funziona la posta interna, l’organigramma aziendale, giorni e orari di pulizia.
Frequenta gli uffici aziendali, conosce e
dialoga con gli addetti alla sicurezza, segretarie, webmaster, sistemisti. Manda email, telefona, si informa, magari finge di
essere un utente inesperto che ha smarrito una password, o manda un’offerta di
un nuovo firewall per aumentare il sistema
di sicurezza, conoscendo nel frattempo il
funzionamento dell’attuale. L’ingegneria
sociale ci insegna vari sistemi per ottenere una password di sistema. Spesso
la soluzione è veramente più semplice
di quanto possiamo immaginare: di solito
basta chiederla nei modi e nelle procedure aziendali corrette alla persona giusta,
altre volte basta sapere dov’è tenuta nascosta, altre ancora possiamo provare
con tentativi mirati. Il primo problema per
un possessore di password è ricordarsela, per cui nella stragrande maggioranza
dei casi le password create sono legate
alla vita personale: date di nascita, nome
dei figli o del partner, il numero telefonico
di casa, la squadra del cuore, il film preferito ecc. Tutte informazioni accessibili al
social engineer.
Chiunque lavori o usi Internet e la posta
elettronica si imbatte giornalmente con
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esempi piccoli o grandi di ingegneria sociale, che ci invitano a compiere azioni
che normalmente non faremmo mai. E’
relativamente semplice oggi per un bravo
tecnico informatico poter spedire un email
mascherando il reale indirizzo di provenienza, o realizzare una copia pressoché
identica di un sito del quale ci fidiamo. Da
qualche tempo circolano false email che
sembrano provenire da istituti di credito,
il cui contenuto chiede all’utente di reinserire username e password del proprio
conto corrente online su una pagina web
che è la copia esatta del sito di riferimento. Una volta inseriti i dati del conto questi
vengono inviati al cracker che si impossessa dei codici. E’ una pratica chiamata
phishing ma chiunque lavora con l’email
sa che esistono molte altre truffe in circolazione. Alcune ad esempio ci invitano ad
installare un programma per togliere un
virus dal nostro computer, e per convincerci della buona fede ci chiedono di verificare la presenza di un determinato file
inesistente del sistema operativo, indicato come presunto rivelatore dell’infezione
in corso. Se seguiamo questo consiglio
apparentemente spassionato ci ritroveremo con un programma installato nel nostro computer che consente al cracker di
controllare tutto il contenuto della nostra
macchina da remoto senza che ce ne ac-
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corgiamo. Senza renderci conto, abbiamo innescato noi il processo, per scarsa attenzione.
Una tecnica evoluta per acquisire dati utili per
un furto di identità è lo Skimming che consiste
nel rubare i dati incorporati nei comuni badge
, o carte di credito, passandoli nei dispositivi
utilizzati per leggere i dati come nel caso dei
comuni POS o negli ATM.
Altra tecnica è lo shoulder surfing che consiste nello sbirciare silenziosamente una persona quando digita i codici di accesso per
accedere ad un sistema informatico tramite un
dispositivo mobile o PC.
Come muoversi in questa giungla complessa?
Da un lato occorre sempre proteggere il nostro
computer con antivirus, antispam e firewall, ma
soprattutto è bene tenere presente alcune regole di fondo.
La prima è assumere sempre un atteggiamento diffidente su tutti i messaggi che provengono
da persone non conosciute , non alimentare le
catene che invitano a rispedire il messaggio ad
altre persone , inoltre Banche, Assicurazioni e
altri istituti di credito non mandano mai comunicazioni via email che riguardano codici di accesso personale, quindi è bene cancellare ogni
messaggio di questo tipo , diffidate di soluzioni
antivirus che provengono via email, effettuate
acquisti con carta di credito solo presso società conosciute e controllate che il processo di
pagamento avvenga in una pagina che inizia
con https:// e protetta da protocollo a 128 bit: si
deve vedere cioè sulla barra di stato in basso
a destra un lucchetto giallo chiuso, e un doppio
clic del mouse dovrà mostrare tutte le caratteristiche di sicurezza della pagina e del certificato digitale in essa installato. Un altro motivo di
sicurezza è la presenza su questa pagina del
logo Verisign. Un clic sopra questo logo dovrà
riportare al sito di Verisign Inc. ad una pagina
con le informazioni relative al Fully Qualified
Domain Name.
In ogni caso dobbiamo cominciare a cambiare il nostro immaginario collettivo rispetto alla
figura del pirata informatico. Non è un ragazzo schivo e senza amici, secchione, davanti al
computer per notti intere è più vicina alla realtà
l’immagine di una persona brillante, con ottime
relazioni sociali, esperto di comunicazione interpersonale e magari è dipendente part-time
in un Bar.
Sopratutto dobbiamo cercare di non essere
superficiali quando navighiamo in rete, impiegare del tempo sul controllo degli allegati delle
e-mail, ed altre piccole accortezze che ci fanno perdere del tempo prezioso , ma ci evitano
di piangere in seguito per la perdita o il furto dei
nostri preziosi dati.
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n. 24/26 - 13 dicembre 2014
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
RICERCA & FORMAZIONE
Gli obiettivi come
carburante
“Non c’è vento favorevole
per il marinaio che non sa dove andare”
Gli obiettivi sono il carburante che alimenta
il motore del rendimento. Una persona senza obiettivi è come una nave senza timone,
che vaga alla deriva costantemente in pericolo di finire sugli scogli. La nostra mente
è progettata in modo da muoversi progressivamente, e con successo, da un obiettivo
all’altro; e non siamo mai felici, almeno
fino a quando non avanziamo verso la realizzazione di qualcosa d’importante per
noi. Pare, però, che il grande problema sia
proprio quello di riuscire a prefiggerselo un
qualcosa.
Il famoso magnate del petrolio H. L. Hunt
- che fece bancarotta coltivando cotone in
Arkansas e in seguito costruì un impero
del valore di miliardi di dollari, diventando
uno degli uomini più ricchi del mondo - in
un’intervista gli fu chiesto quale fosse la sua
formula del successo. Egli rispose che nella
vita occorrono soltanto due cose per raggiungerlo. La prima: “Decidere esattamente
che cosa vogliamo. I più non lo fanno mai”.
La seconda: “Stabilire che prezzo bisogna
pagare per ottenerlo, e imporci di pagarlo”.
Rileggo spesso quell’intervista e mi rivedo
ragazzo, quando a circa ventitré anni, dopo
essere cresciuto, lavorato e specializzato
in una piccola bottega di falegname, decisi
quello che volevo fare “da grande”: creare
una mia azienda.
Ero determinato, euforico e anche un tantino folle, perché quasi non m’interessava
il prezzo emotivo ed economico che avrei
pagato per realizzare il sogno della mia vita.
Ma non è stata affatto una passeggiata.
Durante questa mia avventura, che dura ormai da trentotto anni, ho dovuto affrontare e
superare numerosi e difficili ostacoli. Delle
volte, preso dallo sconforto più profondo,
sono stato sul punto di mollare tutto poiché,
nonostante lavorassi come un matto, non riuscivo a fare alcun progresso. Quel sogno,
però, era molto più forte delle mie disavventure, le mie mete molto più importanti degli sbarramenti che incontravo e quindi ho
stretto i denti, allargato le spalle e ho tirato
sempre dritto per la mia strada. Alla fine,
credo proprio di esserci
riuscito, perché credo che
la Matera Arredamenti
oggi sia una realtà riconosciuta e (lasciatemelo
dire) anche apprezzata
nel territorio.
Il mio sogno è stato come una lunga corsa
per cui c’è voluto tanto carburante, ed io
ne avevo a sufficienza: le mie tappe, i miei
obiettivi.
Certo, dicevo, non è stato tutto rose e fiori, specie in questi ultimi anni di pesante
congiuntura economica in cui ho dovuto
prendere decisioni del tutto contrarie alla
mia volontà e al mio cuore, ma ho assicurato la sopravvivenza e, spero, anche la
longevità dell’azienda.
Lo scopo ultimo di questo mio contributo
è di mettere in relazione, a confronto, in
condivisione questa mia lunga esperienza
con artigiani, commercianti, professionisti, giovani imprenditori o con chiunque
abbia voglia di “mettersi in gioco”, provando ad accogliere la seguente sintesi di
teorie e azioni (da me pensate e messe in
pratica) che hanno facilitato la mia vita
imprenditoriale e umana.
·
Ambizione. Sapevo esattamente
che cosa volevo, e la sentivo molto forte.
·
Analisi del punto di partenza.
Ho considerato seriamente la mia vita,
stabilendo il punto di partenza in cui mi
trovavo e dove volessi andare; quindi, ho
preso la mia decisione.
·
Convinzione. Ero assolutamente
convinto di poter creare la mia azienda,
proprio come l’avevo sognata.
·
Scrivere. Ho fissato il mio sogno
su un pezzo di carta, nel dettaglio, rafforzando così il desiderio e la convinzione di
poterlo realizzare.
·
Fissare le scadenze. Quando ho
incontrato delle difficoltà, non ho modificato le date dei miei diversi obiettivi, ma
ho avanzato come un soldato avanza sotto
il fuoco nemico.
·
Identificare gli ostacoli che
sbarrano la strada. Il mio maggiore ostacolo è stato dover costruire in una zona
priva di elettricità e servizi e, per tanto,
non idonea per attingere finanziamenti
pubblici, ma ciò non ha impedito di rea-
lizzare ugualmente il mio sogno.
·
Ricercare la conoscenza supplementare. Ho inserito all’interno dell’azienda un programma di formazione permanente, dopo aver
frequentato io stesso centinaia di corsi di formazione e condotto molti studi avanzati di settore.
In un mondo in continuo cambiamento, anche
noi dobbiamo cambiare; e non è importante
quanto bravi siamo, ma quanto aspiriamo a diventarlo.
·
Individuare le persone giuste. Ho cercato collaboratori che potessero condividere il
mio sogno e, a mia volta, li ho aiutati a realizzare
i loro.
·
Pianificare il tuo progetto. Compio
spesso l’esercizio mentale di vedermi fra tre, cinque o dieci anni: come sarà e come vorrei essere.
E’ importante capirlo. Il giorno che non riuscirò
più a proiettarmi nel futuro, sarà un vero problema. Pianificare azioni e strategie su come procedere nel futuro con l’azienda, compreso il passaggio generazionale che prima o poi avverrà, è
di fondamentale importanza.
·
Essere seme della propria terra. Tutto
quello che la mia azienda è oggi, lo devo alla mia
e alle Comunità del mio territorio cui cerco, nei
limiti delle mie possibilità, di sostenerne le iniziative benefiche a sfondo sociale.
·
Perseverare. Non ho mai considerato
l’eventualità di fallire. Sono rimasto sempre fedele al mio sogno, cercando modi e metodi (sempre etici) per superare gli ostacoli.
Con questi undici suggerimenti, che racchiudono
buona parte della mia vita, vorrei anche lanciare
un messaggio ai giovani consigliando loro (miei
figli compresi) di approvvigionarsi di “carburante”, cioè di obiettivi da raggiungere, di sogni da
realizzare, al fine di dare un senso concreto alla
propria esistenza. Una delle cose più amorevoli
e utili che possiamo fare per i nostri figli, se non
vogliamo che finiscano nei progetti e nei sogni
altrui, è di aiutarli a porsi degli obiettivi credibili
e realistici, incoraggiarli a fare il pieno di “carburante”.
Ispirato da: “Massimo rendimento” di
Brian Tracy, edizione originale “Maximum
Achievement/byBria Tracy”. Edizione italiana
by Sangiovanni’s SRL.
Giovanni Matera
Per consultare altri miei articoli:
www.giovannimatera.it
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n. 24/26 - 13 dicembre 2014
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
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taloga I newyorkesi tra i
romanzi rosa, ma incurante dell’affronto, anzi,
persino con una punta di
orgoglio, mi fiondo decisa
a letto e comincio a leggere.
Ebbene, preparatevi: vi
aspettano centimetri e
centimetri di neve. Distese bianchissime, stivali di
gomma e più di qualche
puntatina a Central Park,
proprio mentre impazza
la tempesta, perché la
storia comincia in pieno
inverno e la sua vera, luminosissima protagonista
è New York. Anzi, meglio:
la vita a New York, quando è molto freddo e poi,
finalmente,
primavera.
rubrica di Lidia D’Angelo Quando la vita è frenetica
e abitudinaria e però, grazie a una specie di incantesimo, a un certo punto, all’improvviso, la strada in cui si abita
si trasforma nel proprio piccolo,
luccicante angolo di mondo.
Questa volta la Schine scrive
un romanzo corale, visto dall’alto. Tante finestre illuminate, per
ognuna almeno una vita o due.
Al mondo esistono due categorie di persone: Capitolo dopo capitolo insec’è chi adora il Natale e chi, invece, no. Se, guiamo gli innamoramenti, le passioni e le solitudini di un intero quartiere. Con una variacome me, già con i primi addobbi e i primi bile piuttosto sostanziale, determinante: i cani.
freddi ve ne andate in giro felici, il naso all’in- Come nella celebre scena di apertura de La carica dei 101, ogni personaggio ha il suo.
sù, un po’ patetici e un po’ romantici, state a Magari non gli somiglia, ma lo accompagna, fedelmente, e ne facilita gli incontri.
sentire. Questo libro è per voi.
Così, capiterà che vicini di casa che prima non si erano mai neanche rivolti la parola coL’ho scovato una domenica pomeriggio, tra minceranno a conoscersi. E nello spazio di approssimazione di traiettorie che prima, altrigli scaffali e i corridoi strapieni di una libreria menti, non si sarebbero mai incrociate, si produce la magia. Quella magia. La stessa atdel centro. Fuori il gelo e la frenesia dei primi mosfera sdolcinata e romantica che piace tanto a chi ama il Natale.
acquisti, dentro pile e pile di ogni genere. Se vi riconoscete nella descrizione e di tanto in tanto non vi dispiace affogare nella meConosco l’autrice: di Cathleen Schine ho già lensa piacevolezza di una commedia sentimentale americana o di un romanzo “rosa”,
letto La lettera d’amore e mi è piaciuto un procuratevi questo romanzo e provate a leggerlo.
sacco. Così do un’occhiata alla quarta di co- Mi raccomando, non dimenticatevi l’essenziale: una bella tazza fumante, la luce calda di
pertina, guardo il prezzo e mi porto il libro al- una lampada e il vostro pigiama più caldo. Dopotutto, è Natale.
la cassa. Arrivata a casa scopro che Ibs caLidia D’angelo
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Consigli di lettura
in 1800 caratteri
I newyorkesi.
Istruzioni per
l’uso.
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argomenti
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
“I MIEI TITOLI
NASCOSTI PER
TROVARE LAVORO”
Storia di chi cerca un lavoro e
un curriculum troppo ampio
Di Sarah Scorpati
Stefania, 28 anni, ha due lauree alle spalle
nel campo delle relazioni internazionali, due
master (più un terzo in corso) e
probabilmente l’anno prossimo
proverà a presentare domanda
per un dottorato. Stefania ha anche viaggiato tanto, ha vissuto in
tre Paesi diversi e in uno di questi,
in Francia, ha persino fatto uno
strage (lei preferisce chiamarlo
lavoro volontario) presso un’ambasciata.
C’è da impressionarsi, chi non lo
farebbe, di fronte ad un simile curriculum. Già, il curriculum.
Eppure Stefania proprio a causa
di quel gran pezzo di curriculum,
ha avuto delle avventure che sfiorano il grottesco.
Seduta qui davanti a me, mentre
giocherella con una penna per
modulare l’imbarazzo durante
l’intervista, la 28enne sarda racconta: “Ho ripulito il mio curriculum decine di volte, ho iniziato
non menzionando i master, poi a
volte ho omesso anche la Laurea
Magistrale. Una volta in lacrime ho
scritto di essere semplicemente
diplomata ”. Alla domanda spontanea e sbigottita sulla ragione che
l’aveva indotta a fare ciò, Stefania
alza di scatto lo sguardo, mi guarda e col tono di chi dice una cosa
ovvia mi risponde: “Troppo titolata”.
E’ la risposta che decine e decine
di aziende le hanno dato quando
ha chiesto un colloquio. “Potevo compren-
derlo quando mi capitava di cercare un
posto da commessa o da segretaria,
ma non quando mi presentavo nelle aziende che avevo
sognato per tutta la vita e per
raggiungere le quali avevo
passato notti insonni sui libri”.
“Arrabbiata e umiliata”, si è
sentita così la giovane quando
ha fatto per la prima volta un
“restyling” al suo curriculum.
Lo stesso curriculum che per
“riempire” ha imposto alla sua
famiglia un mutuo per pagarle
gli studi e il mantenimento durante gli stage all’estero.
“Credere che tutti i miei sforzi
non solo sono stati vani, ma
anzi mi hanno ostacolata è
qualcosa che sfiora il ridicolo.
E’ drammaticamente ridicolo”.
Continua lei, gesticolando.
“Siete nella cacca fino alle
orecchie - diceva Michael
Duglas nel film Wall Street Siete la generazione dei tre
niente: niente lavoro, niente
reddito, niente risorse” e forse non aveva tutti i torti. Ma la
giovane ragazza che si agita
di fronte a me esprimendo la
sua delusione, proprio mentre
penso a questo celebre monologo, si blocca e mi dice:
“Vorrei poter dire di essermi
stancata di cercare, risparmierei certamente energie,
ma non è così. Io non cedo”.
argomenti
Era stato profetizzato da Isaia: Ecco, la
giovane concepirà, partorirà un figliuolo,
e gli porrà nome Emmanuele. (cioè: Dio
con noi). (Is.7,14). Un altro profeta predisse persino che il Messia sarebbe nato
a Bethlemme. Ecco cosa disse il profeta
Michea: “Ma da te, o Bethlehem di Efrata,
piccola per esser tra i migliai di Giuda, da
te mi uscirà colui che sarà dominatore
in Israele, le cui origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni”. (Mic.5,1). Ma
chi era quel personaggio che veniva dai
tempi remoti? La risposta la troviamo nelle
parole dell’angelo Gabriele, nell’annuncio
a Maria: “Ed ecco tu concepirai nel seno
e partorirai un figliuolo e gli porrai nome
Gesù. Questi sarà grande, e sarà chiamato Figliuol dell’Altissimo”, (Luca 1:32).
Giovanni apostolo ce lo presente come
Colui che “era la Parola…era con Dio…
era Dio”. Dunque Colui che doveva nascere era un misterioso personaggio preesistente, il Verbo, il Logos di Dio. (Gv.1,13). Paolo apostolo, nella sua esposizione
cristologica alla chiesa di Flippi, scrisse: “il
quale, essendo in forma di Dio non riputò rapina l’essere uguale a Dio, (cioè non
ritenne, non tenne conto, mise da parte,
non considerò gelosamente essere uguale a Dio, rinunciò alla sua prerogativa di
essere Dio) ma annichilì se stesso, prendendo forma di servo e divenendo simile
agli uomini; ed essendo trovato nell’esteriore come un uomo, abbassò se stesso,
facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte della croce”. (Filip.2:8). Gesù si
”svestì, si spogliò delle vesti regali della
Sua Deità e divinità, per venire ad incarnarsi in forma umana. Quale mistero l’incarnazione di Cristo! “E la Parola è stata
fatta carne ed ha abitato per un tempo fra
noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiam contemplata la sua gloria, gloria come quella dell’Unigenito venuto da presso al Padre”. (Gv.1,14). Ma perché tanta
rinunzia, tanta abnegazione di se? Era
necessario? Non poteva, Egli, venire nella sua Maestà, potenza e magnificenza?
Perché doveva rivestire un corpo umano?
No, il Figlio dell’Altissimo doveva avere un
corpo per poterlo offrire in sacrificio quale vittima propiziatoria, in espiazione dei
peccati del mondo. Ecco la risposta nelle Sacre Scritture: “Perciò, entrando nel
mondo, egli dice: Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, ma mi hai preparato un
corpo;
non hai gradito né olocausti né sacrifici
per il peccato. Allora ho detto: Ecco, io
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
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A Natale, l’Unigenito si fa
Primogenito di molti fratelli.
vengo (nel rotolo del libro è scritto di me) per
fare, o Dio, la tua volontà. Dopo aver detto
prima: Tu non hai voluto e non hai gradito né
sacrifici, né offerte, né olocausti, né sacrifici
per il peccato (i quali sono offerti secondo la
legge), egli dice poi: Ecco, io vengo per fare
la tua volontà. (Ebrei 10:5-9). Ma in questa
riflessione natalizia, desidero introdurre un
altro importante significato, cioè: che Gesù
essendo l’Unigenito del Padre, doveva divenire, per noi, il Primogenito di molti fratelli, per farci partecipi della famiglia di Dio, della gloria e delle ricchezze incommensurabili
del Regno Celeste. Ecco il prezioso disegno
di Dio per noi. Non è meraviglioso tutto ciò?
Notate come sono illuminanti parole di Paolo
apostolo agli Ebrei: “Infatti, per condurre
molti figliuoli alla gloria, ben s’addiceva a
Colui per cagione del quale son tutte le cose
e per mezzo del quale son tutte le cose, di
rendere perfetto, per via di sofferenze, il duce della loro salvezza…. per la qual ragione
egli non si vergogna di chiamarli fratelli,
dicendo: Annunzierò il tuo nome ai miei
fratelli… E di nuovo: Ecco me e i figliuoli
che Dio mi ha dati. Poiché dunque i figliuoli partecipano del sangue e della carne,
anch’egli vi ha similmente partecipato, affinché, mediante la morte, distruggesse colui
che aveva l’impero della morte, cioè il diavolo, e liberasse tutti quelli che per il timore
della morte erano per tutta la vita soggetti a
schiavitù…. Perciò egli doveva esser fatto
in ogni cosa simile ai suoi fratelli, affinché diventasse un misericordioso e fedele
sommo sacerdote nelle cose appartenenti
a Dio, per compiere l’espiazione dei peccati
del popolo”. (Eb. 2:1017). Oh, meraviglioso
Amore di Dio e del nostro Salvatore Gesù
Cristo. L’Unigenito che si fa Primogenito, per
adottare numerosi fratelli nella famiglia del
Padre. Luca, il medico diletto, convertitosi
ad Antiochia, e compagno d’opera di Paolo
apostolo, dopo accurata indagine,c osì scrive nel suo Vangelo: “E avvenne che, mentre erano quivi, si compié per lei il tempo del
parto; ed ella diede alla luce il suo figliuolo
primogenito, e lo fasciò, e lo pose a giacere
in una mangiatoia, perché non v’era posto
per loro nell’albergo”. (Luca 2:6,7). Da considerare che ciò fu scritto anni dopo la morte di
Gesù, e la sua gloriosa ascensione al Cielo.
Ciò apre un’altra breve parentesi e, cioè: che
Gesù ebbe dei fratelli e delle sorelle, (co-
sì come lo riportano i tre Vangeli sinottici.
(Mt.12,46-50; Mc. 3,31-35; Lc.8,19-21), altrimenti non avrebbe detto: primogenito.
Ma come si diventa fratello di Gesù Cristo?
Semplice, solo mediante un atto di fede.
Giovanni apostolo nel suo Vangelo dice:
“ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli
ha dato il diritto di diventar figliuoli di
Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non son nati da sangue, né da
volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma
son nati da Dio”. (Giov.1:12,13). Soltanto
credendo e ricevendolo nel proprio cuore,
come il personale Salvatore, si entra a pieno diritto, essendo adottati nella famiglia
di Dio. Così dice la Parola di Dio: “Poiché
voi non avete ricevuto lo spirito di servitù
per ricader nella paura; ma avete ricevuto
lo spirito d’adozione, per il quale gridiamo: Abba! Padre! Lo Spirito stesso attesta
insieme col nostro spirito, che siamo figliuoli di Dio; e se siamo figliuoli, siamo anche
eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, se
pur soffriamo con lui, affinché siamo anche glorificati con lui. (Rom.8:15-17). Ci
credete voi amici? Queste prerogative possono anche essere vostre, solo se lo volete. Afferratevi per la fede a quel glorioso
Salvatore e redentore, il Quale ha squarciato i Cieli, è sceso nel nostro mondo per
venire a incontrarci di persona e, donarci
pace, gioia, speranza, conforto, perdono,
salvezza e vita eterna. Gesù Cristo si è fatto ponte tra noi e Dio Padre, per abbattere la barriera d’inimicizia che ci separava
da Dio, ed essere per sempre riconciliati.
Allora amici, volete anche voi divenire fratello di Gesù? Volete venire in possesso dei
grandi benefici che sono scaturiti dall’Opera di Gesù? Ricordate: “Iddio ha tanto
amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui
non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti
Iddio non ha mandato il suo Figliuolo nel
mondo per giudicare il mondo, ma perché
il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi
crede in lui non è giudicato; chi non crede
è già giudicato, perché non ha creduto nel
nome dell’unigenito Figliuol di Dio”. (Giov.
3:16-18). Possa ciascuno di voi aderire con
la mente e col cuore a Cristo, il Salvatore.
In questa esaltante prospettiva, auguro a
tutti: Buon Natale.
([email protected])
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attualità
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
Costituzione e democrazia:
con i comportamenti si scrive la vita
Il service del club Lions ‘Le Gravine’ ha messo in luce il contrasto tra i dettami della
Costituzione e l’agire senza legame identitario. ‘Sblocco Italia’: “…un progetto redatto da
un manipolo di lobbysti disperati, guidati da una mente centenaria”.
La ‘grande bellezza’ sta affondando ed è
continuamente sotto attacco. Da più parti
si sollevano allarmi per contrastare coloro
i quali intendono il patrimonio culturale italiano una sorta di “luna park del passato”
o una “scenografia di cartone per turisti”.
Eppure, il patrimonio culturale rappresenta la testimonianza visibile e tangibile della
storia di un Paese e delle sue rispettive evoluzioni e cambiamenti.
La Costituzione italiana, con l’articolo 9, ne
riassume i valori ed i principi fondamentali
e in simbiosi con la democrazia che verrà,
sono stati temi del service organizzato dal
Lions Club ‘Ginosa Le Gravine, presieduto
dall’architetto Rosa Rochira. Ha relazionato
Tommaso Montanari, giornalista e storico
dell’Arte; Emanuele Curti, docente dell’Università della Basilicata, nonchè uno dei ‘pensatori’ della Fondazione Matera Capitale
della Cultura 2019; l’architetto Massimo
Contera, Presidente dell’Ordine degli architetti di Taranto; il dottor Vito De Palma,
sindaco di Ginosa; il dottor Giovanni Ostuni,
Governatore del Distretto Lions 108. I lavori sono stati coordinati dal Cerimoniere
lionistico, archeologo Giambattista Sassi.
La nozione ‘cultura’ nella Charta Magna
è comprensiva non soltanto dei beni materiali, altresì dei valori incorporali che
vanno tutti preservati e salvaguardati in
quanto concorrono a mantenere l’identità
delle diverse culture, regionali e locali, in
cui si riassume l’identità della Nazione. In
altre parole, stimolare ad essere abitante
culturale. Cioè “abitante rispetto ai paesaggi e dei luoghi che vanno vissuti con
contenuti”, come ha sostenuto il professor
Curti. L’accademico è stato del parere che
nella società attuale vi sia una crisi di pensiero che ritiene la cultura tempo libero da
impiegare. “Invece – ha sostenuto - deve
essere la base di un ragionamento per essere cittadino. Sbaglia chi guarda Matera
come un fiorellino da metter all’occhiello.
E’ una proposta di nuova economia che
vede la cultura come base per ripensarsi
e come un processo di cittadinanza che
rifiuta l’apparire. E’ un progetto lungimirante di vita diversa. Un modello alternativo per il Sud e l’Italia”. Tutto il contrario
delle politiche che stanno devastando e
distruggendo i territori.
E qui s’inserisce il risveglio sulla Costituzione fatto dal professor
Montanari. “Quando fu scritta – ha spiegato - l’Italia stava molto peggio di adesso. Nonostante ciò, i costituenti ebbero
la forza e la capacità di guardare lontano. Per esempio, Piero Calamandrei,
citando Dante (allora i politici recitavano
anche la Divina Commedia), disse che,
loro, i costituenti, erano come quei personaggi che camminavano al buio, che
portavano la lampada dietro la schiena
per illuminare i passi di chi sarebbe venuto dopo. Sicuramente si starà rivoltando nella tomba, come gli altri costituenti,
quando ha ‘visto’ lo ‘Sblocco Italia’.
Questo provvedimento governativo
sembra essere stato redatto da un manipolo di lobbysti disperati, guidati da una
attualità
mente centenaria”. Altro che
cambiare verso. Di qui gli interrogativi di Montanari: “Perché
ci si chiude a riccio quando si
parla di economia sostenibile? Qual è il prezzo che si è
disponibili a pagare per cambiare rispetto alla costellazione
di pozzi petroliferi, ciminiere,
inceneritori e dissesti idrogeologici?”. Trasformazione e uso
selvaggio del territorio, quindi.
In due mila anni si sono costruiti 12 milioni di edifici; negli ultimi 50 anni, 13 milioni.
Fa riflettere l’autoconsapevolezza dell’architetto Contera:
“Progettisti, tecnici, politici e
contesto sociale, hanno agito
senza formazione culturale”.
Ecco riaffiorare la Costituzione,
sul cui principio di sussidiarietà, regolato dall’articolo
118, non trova rispondenza a
Ginosa.
Il sindaco De Palma ha fatto
rilevare che a poco meno di
30 giorni dallo scadere della dichiarazione dello stato di
emergenza e dello stanziamento di risorse per la nota
alluvione, l’Ente locale, cioè
Ginosa, non ha visto ancora
un centesimo. Evidentemente,
l’epoca in cui si vive è senza
legame identitario, che il dottor
Ostuni, ha consigliato di superare ancorandosi alla pazienza
fiduciosa: “Se nell’altare del
nostro cuore non c’è la pazienza, verrà il vento a disperdere
il sacrificio delle opere buone”.
Dove non si perde la pazienza,
si conserva l’unità. E Ginosa è
un territorio in cui lo sviluppo
deve essere visto da tutti in ciò
che innalza, e non ciò che distrugge, la qualità della vita.
Canta storie
foto Erasmo Mazzone
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
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Una festa per Nino e Miro
Una festa per Nino e Miro. È sempre un dono, comunque la si pensi, quando una comunità, religiosa e civile, esprime delle vocazioni sacerdotali. Nella festa dell’Immacolata,
nella nostra parrocchia di Via Poggio dedicata al Cuore Immacolato di Maria,, incuneata
nel quartiere di antica tradizione operaia, tra
via Lenin e via Marx, c’è stata l’ordinazione diaconale di due ragazzi che con storie
diverse hanno scelto di entrare nell’ordine
Monfortano, ora come diaconi e poi, tra circa
un anno, come sacerdoti. Mino è calabrese,
un ragazzo semplice che ha scelto quasi naturalmente di diventare prete seguendo le orme di Luigi Maria di Monfort..
Miro, è invece croato, e in lui
si legge l’influenza di tutta
la Chiesa slava lungamente
perseguitata,
e soprattutto
gli insegnamenti di monsignor
Aloisio Stepinaz, assurto recentemente alla gloria degli
altari, che tanti sacerdoti ha
dato alla Chiesa cattolica.
La cerimonia di ordinazione
diaconale officiata con grande umanità e profondità, quasi una carezza per tutti, da
Sua Eccellenza, Monsignor
Claudio Maniago, vescovo
di Castellaneta ha avuto momenti di alta spiritualità, non
solo nella solennità della liturgia eucaristica.
Nino resterà per un anno nella nostra parrocchia del Cuore Immacolato rimanendo al servizio dei
poveri e dei sofferenti. Con la sua semplicità porterà l’essenzialità del Vangelo a chi ne ha bisogno.
Molte volte le nuove povertà, nascoste anche a Ginosa, vengono soccorse prima dalla Chiesa che
dalle istituzioni. In alcune realtà, fortunatamente non la nostra, non ancora, la parrocchia rimane l’ultimo presidio sociale. Ammiriamo tutti l’opera delle suore oblate di Fatima che nel silenzio fanno il loro
servizio a favore dei poveri e di chi non ha un filo di speranza. Ci sono storie che non possono essere
raccontate ma che le suore conoscono a memoria, come gli sguardi disperati di chi non può parlare.
Ginosa è una realtà complessa che spesso noi non guardiamo o non vogliamo toccare con mano per
non scardinare la nostra cattiva coscienza.
Dio, quello che viene a Natale, al di là di una religiosità naturale e devozionale è un uomo che si fa
pane per gli altri e ci dà, anche da un punto di vista agnostico e laico, uno sguardo verso il cielo e una
speranza di Risurrezione. Quello stesso sguardo verso il cielo che ha illuminato la vita di Nino e Miro e
che li ha portati ad una scelta difficile ma anche emozionante. La scelta di diventare preti in una società che si chiude in se stessa e rifiuta di guardarsi dentro e di trovare risposte. I Monfortani arrivarono
qui nel ’56, quasi a dorso di mulo, quasi tutti dalla Bassa Bergamasca, hanno segnato la nostra storia
e la nostra crescita. Sono un punto di riferimento nel nostro presente: Padre Mengoli, Padre Antonio,
Padre Santino, Padre Franco, Padre Paolo e tanti altri. Nino e Miro proseguiranno il loro cammino,
sulle orme di quel Cristo che hanno incontrato.
Michele Pacciana
foto Erasmo Mazzone
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attualità
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
Liceo Vico, protesta degli studenti pendolari di Ginosa.
Chiedono il potenziamento della corsa di ritorno da Laterza delle ore 13,25: “Si
viaggia su pullman stracolmi, solo con posti in piedi. Ammassati, pigiati”. Un
esposto è stato indirizzato al Presidente Vendola e alle Forze dell’Ordine.
- “Aiuto! Siamo pendolari senza pullman”.
L’esortazione proviene da
230 studenti di Ginosa che
utilizzano il trasporto pubblico per recarsi a Laterza.
In questa città frequentano il Liceo Scientifico
Gian Battista Vico e vi si
recano con mezzi di una
nota società che gestisce
il trasporto su gomma nel
Sud Italia. Le doglianze
riferiscono di carenze di
autobus nel ‘percorso’
di ritorno. Precisamente
all’ora in cui terminano le lezioni: 13,25.
La corsa di riferimento viene letteralmente
presa d’assalto. Si viaggia su mezzi stracolmi, solo con posti in piedi. Ammassati,
pigiati. E questo si verifica anche
quando la società di trasporto in
specie, occasionalmente, mette a disposizione due autobus.
La soluzione, invece, sarebbe il
celere potenziamento dei mezzi
a fronte di una domanda molto
elevata. E qui diventa ineludibile
il richiamo a tutti i decisori istituzionali e politici, ad ogni livello, di
attivarsi per garantire all’utenza
scolastica il servizio necessario.
Che deve essere di qualità nel binomio dell’efficienza e dell’efficacia. In tempi di crisi come quello
che stiamo vivendo l’unico criterio guida nelle scelte pare essere
solo quello economico. Di contro,
esistono priorità e valori che vanno ben oltre
e su cui sarebbe veramente utile investire.
L’educazione, la formazione dei giovani, la
scuola come istituzione credibile, devono
essere tra le priorità di tutti. Diversamente,
lo sdegno si leverà sempre più alto. Come
nel caso degli studenti ginosini: “E’ una
vergogna”, esclamano. E all’unisono sottolineano: “Come è possibile essere trattati
in questo modo?”. Aggiungono: “Eppure
paghiamo, e non poco”. Gli interrogativi:
“ Perché si controllano solo i biglietti e gli
abbonamenti e non anche le condizioni
in cui si viaggia? Perché non aggiungere
altri pullman?”. Già, perché? E loro, gli
studenti, hanno sollecitato risposte attraverso un esposto indirizzato al Presidente
della Regione Puglia, Nichi Vendola, e rispettivo assessore alla Mobilità, Giovanni
Giannini. Sono stati chiamati in causa
anche i Comandi della Polizia Stradale di
Taranto e della Compagnia dei Carabinieri
di Castellaneta. Quest’ultimo sollecito è riferito alla verifica della legalità delle condizioni di sicurezza. Intanto, per metà mese,
i liceali del Vico si riuniranno in assemblea
d’Istituto per la trattazione del tema.
Canta Storie
attualità
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
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PASSO INDIETRO DEL PARMA CLUB.
LO STATTE CALA IL POKER
Real Statte - Parma Club Ginosa 4-0 (8’, 48’ p.t. e 87’ Santese, 38’ Signorile)
REAL STATTE: Portulano (79’ Viesti), Lezza (56’ Pavese), Volpe, Di Cursi, Protopapa, Spagnulo, Gioranna, Santese, Signorile (49’ Sudoso),
Guarini, Giannotta.
A disp.: Liuzzi, Gesualdo, Cristofaro, Presicci. All.: Giuseppe Palmas
PARMA CLUB GINOSA: Larocca; Vivacqua, Maddalena, Cristella, Bozza F. (46’ Mazzone); Ranaldo, Iacovino A., Cazzetta R., Bozza R. (70’ Di
Paola); Raona, D’Angelo (53’ D’Attoma).
A disp.: Guarino, Bavaro, Iacovino C., Galante. All.: Vito Iacovino
Arbitro: Gabriele Manzari di Bari
NOTE: Ammoniti Di Cursi (RS), Maddalena, D’Attoma, Iacovino A., Bozza R. (PC).
STATTE, 7 dicembre - Il Parma Club torna dalla cittadina tarantina con un
pesante 4-0 che ridimensiona le aspettative cresciute dopo la bella vittoria contro il Gioventù Palagianello.
Gli uomini di Iacovino convincono a sprazzi e chiudono l’incontro con un
risultato abbastanza bugiardo, visto che avrebbero quantomeno meritato
il gol della bandiera.
La partita inizia subito con la rete dei padroni di casa, infatti già all’8’,
Santese gela il Parma Club con un tiro preciso che spiazza Larocca.
Al 21’, ghiotta occasione gialloblu con Maddalena che rovescia su una
buona sponda di Raona su corner di Bozza; sulla conclusione acrobatica
del centrale ginosino, la sfera termina di poco a lato. Tre minuti dopo, il
Real Statte cerca il raddoppio con un’azione manovrata da parte di Santese e Signorile che termina col tentativo alto di Giannotta.
Dopo la mezz’ora, è il miglior momento degli ospiti, che per ben due volte in tre minuti vanno alla conclusione con Bozza R. dopo ottime azioni
corali, ma in entrambi i casi, le finalizzazioni del centrocampista ginosino
non impensieriscono Portulano. Al 37’ insistono gli uomini dell’ex bandiera ginosina con Iacovino A. che di sinistro trova la provvidenziale deviazione in corner di Protopapa. Sugli sviluppi del medesimo corner lo stesso centrocampista gialloblu viene strattonato e chiuso fallosamente da
un difensore avversario che avvia il contropiede e lancia in profondità
Giannotta, il quale serve al limite Signorile che con un bellissimo destro
a giro fulmina il numero 1 gialloblu.
Quando ormai il primo tempo sembra finire sul 2-0, gli stattesi trovano il
tris con Santese ben smarcato dal capitano Gioranna; il numero 8 gialloverde mette a sedere Larocca con un dribbling secco e lo trafigge con facilità.
Il primo quarto d’ora del secondo tempo vede la classica girandola di so-
stituzioni e la sola occasione di Sudoso al 59’, che per
poco non punisce un’ingenuità della difesa ginosina.
I successivi quindici minuti vedono invece falli e proteste che costano il giallo a Maddalena e D’Attoma.
Con evidenti svarioni tattici dei tarantini, il Parma Club
si propone prima con Cazzetta al 74’, pochi istanti dopo con D’Attoma dalla distanza e infine con una conclusione sbilenca di Raona.
I padroni di casa non stanno a guardare e rispondono
al 76’ con Gioranna che controlla e di sinistro conclude
fuori, mentre un minuto dopo dai piedi di quest’ultimo
parte il corner che trova solissimo Protopapa che di testa manda alto.
Al 79’ l’estremo difensore ginosino nega il poker al Real Statte sventando di piedi l’ottimo tentativo di Santese, ma all 87’ non può nulla di fronte al sinistro chirurgico del “Man of the match” Donato Santese che realizza la sua personale tripletta e il definitivo 4-0.
Nei 4’ di recupero, gli ospiti cercano ma non trovano il
gol della bandiera con Raona che impensierisce il neo
entrato portiere tarantino di testa su un corner conseguente ad una buona conclusione a giro di Cazzetta.
Le analisi finali parlano chiaro: una sconfitta accettabile per il Parma Club vista la classifica e la media realizzativa, ma le prossime due gare non si devono sbagliare se si vuole pensare di uscire dai meandri della
“zona rossa”.
L’atteggiamento dei ginosini non è stato completamente sbagliato, soprattutto dopo l’1-0. La reazione
d’orgoglio c’è stata, ma per avere la meglio su Maruggio e Cisternino (nell’ordine prossime avversarie) bisogna mostrare attributi e cattiveria, senza accontentarsi
di risultati poco convincenti e diversi dalla vittoria.
Per la prossima gara interna ci si aspetta spirito e tanto tifo, perchè il pubblico, come tante partite hanno dimostrato, rappresenta il dodicesimo uomo in campo,
quindi domenica 14 dicembre ci si aspetta il pubblico
delle grandi occasioni.
Luca Ricciardi
Antonello Dragone
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eventi
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
A.S.D. GINOSA - REAL ALBEROBELLO 1-0
A.S.D. GINOSA: Pellicoro; Manicone, Ri- Ginosa, infatti dopo pochi secondi, la retro- ma concludendo fuori alla sinistra di Nitti.
becco Andrea, Girardi; Dell’Orco (37’ Bru- guardia biancazzurra combina un pasticcio Una manciata di secondi dopo, ci prova Manone), De Biasi (58’ Vannella), Trigiante (86’ che per poco non è fatale, con Iudici che iullari che però spara debole e centrale. Al
Pavone), Vecchione; Mastrovito (53’ Apicel- calcia fuori da posizione invitante. Al 53’ 90’ il Ginosa parte con una manovra molto
prova a farsi vedere la squadra di Russo veloce, Maiullari smarca Apicella in area,
la); Costantino (53’ Maiullari), Comparato.
con una conclusione centrale di Trigiante ma il portiere sventa al meglio il potenziale
A disp.: Clemente, Ribecco Antonio.
sugli sviluppi di un calcio di punizione.
2-0. Nel recupero, l’estremo difensore ospiAll.: Francesco Russo.
REAL ALBEROBELLO: Nitti; Laera, Ro- Pochi istanti dopo, l’allenatore ginosino te si supera sul bel diagonale di Comparato,
tondi, Totaro, Paolillo (89’ Murro); Vavallo getta nella mischia Apicella e Maiullari al stendendosi con un eccezionale riflesso. Al
(56’ Fischetti), Di Mola, Gentile, Diddio; posto di Costantino e Mastrovito, con la 93’ lo stesso Comparato divora il 2-0 con un
speranza di scuotere le sorti dell’incontro. “rigore in movimento” e tutto solo nell’area
Daddato, Iudici.
A disp.: Lovino, Ricci, Colucci, Palmisano. Al 61’ è Apicella a rendersi pericoloso con piccola, calcia addosso a Nitti; sulla ribattuta,
un tiro dal limite dell’area deviato in corner Apicella colpisce e spedisce fuori.
All.: Paolo Sgobba
dalla difesa alberobellese. E’ proprio su cal- Nonostante non sia arrivata una prestazioArbitro: Michele Demusso di Molfetta
NOTE: Ammoniti Vannella (G) e Totaro (A). cio d’angolo che al 69’ il Ginosa sblocca il ne brillante, il Ginosa porta a casa il seconEspulso Totaro (A) per doppia ammonizio- match: battuta di Maiullari e colpo di testa do successo stagione, resta imbattuto e si
di Girardi all’altezza del secondo palo che stabilisce al secondo posto del girone D del
ne.
GINOSA, 29 novembre - Quarto risultato vale l’1-0 per il Ginosa. Per la prima volta in campionato juniores regionale con 8 punti,
utile consecutivo nel campionato juniores questa stagione, i ragazzi di Russo non si alle spalle della Sudest Locorotondo. Sabato
regionale per il Ginosa di mister Russo. Ieri trovano ad inseguire e questo inizia a ren- prossimo, i ginosini saranno impegnati nella
pomeriggio al Miani, i biancazzurri si sono derli più pimpanti perchè cominciano a gio- trasferta contro il Palagiano, squadra che fiimposti per 1-0 sul Real Alberobello grazie care meglio la palla e costruire azioni più nora ha totalizzato tre pareggi in altrettante
al secondo centro stagionale di Girardi.
manovrate, come al 77’ quando un’azione gare disputate.
Non una gran partita disputata dai ginosi- tutta di prima porta alla conclusione di Van- Non sembra un’impresa impossibile per queni, soprattutto se si considerano il poker in nella che finisce alta di pochi centimetri.
sti ragazzi, ma come al solito ci vorranno carimonta di otto giorni fa sull’Hellas Taranto Nel finale, i baresi spariscono letteralmen- rattere e concretezza, aspetti che forse non
e la gara dominata a Fasano nell’infraset- te dal campo, complice anche l’espulsio- sono ancora usciti totalmente.
timanale di mercoledì, dove però è arrivato ne di Totaro, ed il Ginosa tenta più volte La lealtà e la sportività prima di tutto: per
solo un pareggio.
di siglare il raddoppio: all’ 88’, Apicella va questo faccio i complimenti al capitano ginoNon inizia benissimo la squadra di casa, via benissimo sulla destra ma è egoista sino, Massimo Comparato, che nel secondo
infatti le prime occasioni sono di marca nell’occasione, non servendo Comparato, tempo, con il risultato in bilico, ha rinunciato
ospite: dopo appena tre minuad una chiara occasione da gol,
gettando il pallone fuori, mentre
ti ci prova Diddio, ma Pellicoro
un avversario era dolorante a terbattezza fuori la conclusione
del numero 7 avversario. Al 18’,
ra, quando invece avrebbe anche
l’estremo difensore ginosino
potuto calciare in porta visto che
salva su Iudici lanciato a rete
si trovava ad un passo dal gol. Il
dopo un errore di Ribecco che
calcio deve essere soprattutto fairnon impatta di testa una palla
play e gesti di questo genere devoproveniente dalla difesa dell’Alno essere sempre accompagnati
da applausi scroscianti.
berobello. La partita è spenta
Per un errore abbastanza grossoed il Ginosa non fa nulla per accenderla, anzi, sono addirittura
lano da parte del Ginosa (mister
gli ospiti che al 30’ sfiorano un
Russo ha sostituito un calciatore
gol impossibile con Laera che
con l’assistente di giornata) il Real
con un tiro-cross dalla trequarti
Alberobello ha sporto ricorso per la
colpisce la traversa.
vittoria a tavolino. Nel contempo, la
Il primo tempo termina 0-0, con
Società biancoblù ha fatto controriun Ginosa poco ispirato, che
corso per la ripetizione della gara
nell’arco dei primi 45 minuti proil 9 Dicembre Mario Bozza ha compiuto 50 anni , una stessa. In settimana si saprà l’esito
e se il risultato verrà omologato o
duce solo un timido tentativo di
Dell’Orco (rilevato al 37’ da Bru- persona onestà e sincera rispettata da tutti , famiglia, modificato dal Giudice Sportivo.
amici e colleghi di lavoro. E proprio gli amici con la moLuca Ricciardi
none) che termina alto.
Baldassarre D’Angelo
La ripresa sembra iniziare peg- glie Michela Pascale e i figli Fabio e Roberto gli auguragio della prima frazione per il
no un buon compleanno. Auguri Mario.
Auguri Mario
eventi
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
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JUNIORES DI RIGORE
A.S.D. CALCIO PALAGIANO - A.S.D. GINOSA 1-2
A.S.D. CALCIO PALAGIANO: Picolla, De Stradis (Cassano), Notarnicola, Greco, D’Aprile
(Borracci), Miraglia (Di Gregorio), Lerede (Catucci), Mauro, Giungato (Vorrielli), De Mare, Mastrangelo.
A disp.: Stellaccio, Tamburrano.
All.: Angelo Di Ponzo.
A.S.D. GINOSA: Clemente; Manicone, Ribecco,
Girardi; Criscuolo, De Biasi (Maiullari), Stano,
Bozza (Vannella); Loforese, Apicella (Costantino), Comparato (Vecchione).
A disp.: Novario, Gigante, Mastrovito. All.: Francesco Russo.
Arbitro: Ivan Alexandrovic Denisov di Bari
NOTE: Espulso Stano (G) all’85’ per doppia ammonizione.
PALAGIANO, 6 dicembre - Il Ginosa coglie il
primo successo esterno nel campionato juniores regionale. Nel pomeriggio di sabato, i biancazzurri si sono imposti per 2-1 sul terreno del
Palagiano grazie a due reti su calcio di rigore,
giunte entrambe nella prima frazione di gioco.
La gara vede un Palagiano più propositivo
e in controllo del gioco per i primi venti minuti ed infatti al 18’, i padroni di casa sfiorano il
vantaggio con Mastrangelo che centra il palo. I ragazzi di Russo restano a guardare ed il
match si blocca a centrocampo fino al 35’ circa, poi al 38’ i ginosini si svegliano e riescono
subito a far male con Comparato che si procura un rigore, sulla cui battuta va Loforese che
trafigge Picolla e porta in vantaggio gli ospiti.
Lo svantaggio demoralizza il Palagiano ed al 43’
il Ginosa affonda il colpo: serpentina del neoacquisto Vincenzo Stano (prelevato dal Puglia
Sport Laterza) che converge verso il centro, entra in area e viene steso, procurandosi il secondo rigore in favore dei biancazzurri. Sul dischetto va proprio Stano che non sbaglia la ghiotta
occasione e porta il punteggio sul 2-0 per i suoi.
La prima frazione termina con un Ginosa
abbastanza bloccato ma in vantaggio di
due reti grazie alle ingenuità avversarie.
Nella ripresa, i padroni di casa provano a risalire la china e al 65’ trovano il gol della speranza con Mastrangelo che raccoglie una
punizione di Lerede e dal limite scaglia una
botta secca che si insacca all’incrocio; per
Clemente non c’è nulla da fare ed a 25’ dalla
fine, i ragazzi di Di Ponzo tornano in partita.
Nei minuti seguenti, il Palagiano alza il proprio baricentro e si spinge alla disperata ricerca del pari, concedendo occasioni agli ospiti,
come al 75’, quando Criscuolo (altro acquisto proveniente da Laterza) impegna severamente il numero 1 avversario con un bel
tiro ad incrociare. Sul susseguente corner,
il difensore-goleador Girardi cerca il terzo sigillo stagionale, ma di testa spedisce alto.
Nel finale, i cinque minuti di recupero concessi
dal direttore di gara diventano inverosimilmente otto e proprio alla fine di questi, i palagianesi
si rendono pericolosissimi con una punizione
dal limite dell’out destro ben calciata da Lerede, ma allo stesso modo sventata da Clemente.
In attesa di conoscere le sorti dell’incontro
vinto sul campo per 1-0 contro il Real Alberobello, match in cui i baresi hanno effettuato
ricorso visto l’ingresso in campo dell’assistente dell’arbitro in distinta per quanto riguarda il
Ginosa, gli uomini di Russo salgono a quota
11 in classifica e mantengono il secondo posto a -1 dalla Sud Est Locorotondo.
Nel caso in cui i biancazzurri si vedano
assegnare la sconfitta a tavolino, verrebbero scavalcati proprio dall’Alberobello e scivolerebbero così a quota 8.
Nel prossimo turno, sabato 13 dicembre, al
“Teresa Miani” arriverà il Talsano, squadra
che finora ha raccolto quattro punti in casa,
ma zero fuori. Sulla carta non sembrerebbe
un avversario particolarmente temibile, ma
come al solito ci vorranno voglia di vincere
e spirito di squadra, in modo tale da raccogliere la terza vittoria interna consecutiva sul
campo, a prescindere dalle decisioni esterne
al terreno di gioco.
Luca Ricciardi
Le massime del VEGA
La Banda dell’Appaltiana
Nei giorni scorsi è stato scoperto l’ennesimo malaffare all’italiana, denominato Mafia
Capitale. Numerosi esponenti politici dei partiti storici italiani sono stati arrestati, per diversi reati tra i quali associazione a delinquere di stampo mafioso, noto come 41bis, in
quanto erano sul libro paga per il loro lavoro di intermediazione tra lo Stato e i Privati. Il
sistema era ben rodato e andava avanti da decine d’anni, in quanto già nel 2003, gli inquirenti avevano le prove per arrestarli con un anticipo di circa 11 anni rispetto ad adesso, ma il tutto fu bloccato da ragioni che ancora oggi non conosciamo. Come mai quindi,
ora non hanno bloccato le indagini e gli arresti? la risposta non è nota, ma il problema
di mazzette tricolori è un cancro che ci mangia da dentro. Le cifre sono disarmanti: 60
miliardi di euro annui, più di una finanziaria che scompare senza che nessuno se ne accorga. Le pene legate alla corruzione in Italia sono tra le più leggere del mondo, e di
conseguenza c’è sempre qualcuno che rischia in quanto, numericamente parlando,
conviene. Siamo la nazione europea più corrotta, a tutti i livelli politici. Il vero problema
è che non abbiamo inquadrato bene cosa sono i partiti politici. In passato erano carrozzoni di sogni, ideali, culture che univano persone. Oggi sono soltanto delle associazioni
criminali, legate a filo doppio con le classiche mafie, ramificate sul territorio, e non vi è
alcuna distinzione fra le due fazioni. Il partito maggiormente colpito da questo vortice di
arresti è stato ancora una volta il PD.
In passato i criminali erano coloro che sparavano e mettevano bombe. Oggi sono i colletti bianchi che firmano decreti legge, approvano condoni edilizi, e fanno vincere gare
d’appalto pubbliche truccate. La nuova mafia è composta da un avvocato, un commercialista, un politico e forse qualche criminale nel senso stretto del termine. Non possiamo di certo mettere cimici e telecamere su tutto il territorio nazionale, ma possiamo tranquillamente farli scomparire ponendo una bella x alle prossime elezioni sui candidati
non legati a gruppi di potere, lobby e criminalità. Come fare per capire chi bisogna votare? purtroppo le informazioni non sono accessibili per tutti, ma il semplice fatto di informarsi sulla persona è un primo passo per raggiungere quella trasparenza che in Italia
è sempre più opaca. Vincenzo D’Angelo
40
attualità sportiva
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
attualità sportiva
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
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PRIMA CATEGORIA / Sconfitta di misura in un derby combattuto ed avvincente
PRIMA CATEGORIA / Larga vittoria dei ginosini che si allontanano dalla zona rischio
La compagine ginosina, passata in vantaggio con Perrone, si fa rimontare dai cugini
mottolesi, ma con carattere riesce ad agguantare il pari con Paiano. Al minuto 22, però, un
“eurogol” di Greco condanna i biancazzurri alla sconfitta.
I biancazzurri, grazie ad una prestazione convincente, asfaltano tra le “mura amiche” il
malcapitato Latias e si distanziano dalla zona play-out. In rete Perrone (2), Paiano (2) ed il giovane
Domenico Cristella, classe 96 (ex Castellaneta), all’esordio in maglia biancazzurra. Domenica
trasferta insidiosa in quel di Crispiano con l’intento di portare a casa un risultato positivo.
Ginosa, ko a Mottola: illude il vantaggio di Perrone
Derby vibrante e combattuto tra Mottola
e Ginosa, in cui la spuntano di misura i
padroni di casa. I biancazzurri disputano
una buona gara, con alcuni juniores in
evidenza (buona la prova di Ribecco,
classe 97), ma tornano a casa con un
pugno di mosche in mano. Prestazione
opaca del direttore di gara che in più di
una circostanza commette errori evidenti.
Prima frazione equilibrata con entrambe
le squadre propositive. Dopo una prima
fase di studio, al 22’ gli ospiti passano in
vantaggio: dal rilancio del portiere, Paiano
prolunga per Miraglia che, dall’out destro,
pennella un traversone invitante in area
per l’accorrente Perrone il quale, al volo,
sorprende un impietrito Ritella. La reazione
mottolese è immediata ed al 25’ Mariani
si incunea sull’out sinistro e dal fondo,
al limite dell’area piccola, infila la sfera
tra le gambe di Giampetruzzi, firmando il
pareggio. Il Ginosa accusa leggermente
il colpo ed al 34’ Lentini supera in slalom
diversi avversari e, appena dentro
l’area, calcia a botta sicura trovando uno
strepitoso Giampetruzzi a chiudergli lo
specchio. La ripresa risulta avvincente e
ricca di emozioni. Passa un giro di lancette
ed il Mottola ribalta il risultato: su azione
di rimessa, Romanelli si invola verso la
porta e, dopo aver dribblato l’estremo
difensore in uscita, deposita la sfera nel
sacco. I ginosini ripartono a testa bassa ed
al 3’ pervengono al pareggio: traversone
pennellato di Miraglia per la testa di Paiano
che incorna sottomisura piegando le mani a
Ritella. Gli ospiti prendono coraggio ed al 5’
vanno vicini al terzo gol con Perrone, il cui
tiro ravvicinato accarezza il palo alla destra
di Ritella. La replica dei padroni di casa
giunge al 9’ quando Romanelli scaglia dal
limite una bordata, sulla quale Giampetruzzi
si supera togliendo la sfera dall’incrocio.
Entrambe le squadre si equivalgono, ma al
22’ l’equilibrio viene spezzato da Greco che,
dal limite, indovina il “tiro della domenica”
infilando la sfera sotto l’incrocio dove
Giampetruzzi non può arrivarci: 3-2. Lo
svantaggio scuote i biancazzurri che hanno
una buona reazione ma i diversi tentativi
risultano confusionari e poco concreti, con il
Mottola che si difende con ordine e respinge
ogni attacco. Nonostante i cinque minuti
concessi dal direttore di gara, il Ginosa
non riesce a pareggiare e torna a casa con
l’amaro in bocca.
Tabellino della gara (United Mottola Ginosa 3-2)
U. MOTTOLA: Ritella, Minardi, De Nicola,
Coletta (30’ st Galiero), Maggi, Formisano
(40’ st D’Aprile), Greco (42’ st Shkjezi),
Lentini, Mariani, Romanelli, Scapati. A disp.:
Catucci, Pollino, Schiavone, Rizzo. All.
Schiavone
GINOSA: Giampetruzzi, Bozza, Ribecco,
Manicone (31’ st Apicella), Brunone, De
Biasi (28’ st Dimatera), Latagliata, Miraglia,
Paiano, De Iacovo (10’ st Trigiante),
Perrone. A disp.: Clemente, Pavone,
Mastrovito, Loforese. All. Pizzulli
ARBITRO: Doronzo di Barletta.
RETI: pt 22’ Perrone (G), 25’ Mariani (M); st
1’ Romanelli (M), 3’ Paiano (G), 22’ Greco
(M).
NOTE: Ammoniti Minardi, Coletta, Greco,
Romanelli e Shkjezi (M), Bozza, Latagliata
e Trigiante (G).
Domenico Ranaldo
([email protected] - www.asginosa.it)
Ginosa, show al “Miani”: Latias travolto 5-0
Domenico
Cristella
Vittoria travolgente del Ginosa che, al
“Miani”, asfalta il malcapitato Latias e
si distanzia dalla zona play-out. Gara
dominata dai biancazzurri che hanno
offerto una prestazione convincente,
con giocate di prima e scambi veloci.
Esordio positivo per il nuovo arrivato
Domenico Cristella, classe 96 (ex Castellaneta), che si presenta realizzando
una splendida rete. Partenza determinata dei padroni di casa che al 6’ si
rendono pericolosi con una rasoiata dal
limite di Perrone, neutralizzata con bravura dall’estremo difensore ospite. La
replica brindisina giunge all’11’ quando
Giampetruzzi respinge oltre la traversa
una punizione dalla distanza calciata da
Nicoli. Il Ginosa insiste ed alla mezzora
Paiano, su imbeccata di Brunone, incorna sottomisura cogliendo in pieno la traversa. Passano tre minuti ed i ginosini
sbloccano il risultato: azione caparbia
di Latagliata sulla fascia sinistra con
diagonale velenoso che impegna severamente Rochira, il quale nulla può sul
tap-in di Perrone. Il Ginosa è padrone
del campo ed al 35’ Miraglia scaglia dal
limite un fendente velenoso che esalta i
riflessi di un superlativo Rochira, mentre
al 45’ ancora il portiere brindisino si op-
palo alla destra di Rochira. Gli ospiti vanno
in affanno ed al 33’ capitolano per la terza
volta: angolo di Brunone ed inzuccata sottomisura di Paiano che infila nel sacco. Gli
uomini di Pizzulli giocano ad alti ritmi ed al
36’ calano il poker con Paiano che raccoglie un traversone dalla destra ed incorna
sottoporta per la doppietta personale. I padroni di casa, non paghi, vanno a segno
per la quinta volta al 39’ con Cristella che,
dal limite, indovina l’angolo con un destro
al fulmicotone che non lascia scampo all’estremo difensore ospite. Nei minuti finali
non accade più nulla, con il Ginosa che
controlla con ordine e conquista il quarto
Risultati 11° giornata - 07/12/2014
Prossimo turno - 14/12/2014 ore 14,30
successo stagionale, salendo a quoATLETICO AZZ. S.RITA
- UNITED MOTTOLA 0 - 2
PALAGIANO
DELFINI ROSSOBLU
ta 13 in classifica.
Domenica impegno
RISULTATI E CLASSIFICA
DELFINI ROSSOBLU
TALSANO
2 - 0
CARBONARA
POLIMNIA
Prima Categoria Pugliese - Girone B
ostico
in
trasferta
contro il Crispiano
DON BOSCO MANDURIA R.S. CRISPIANO
1 - 1
LATIAS
- ATLETICO AZZ. S.RITA
Risultati 11° giornata - 07/12/2014
Prossimo turno - 14/12/2014 ore 14,30
(settimo con 16- punti), con l’intento di
GINOSA
5 - 0
NORBA
CONVERSANO
ATLETICO AZZ.
S.RITA
- UNITED -MOTTOLALATIAS
0 - 2
PALAGIANO
DELFINI
ROSSOBLU - - DON BOSCO MANDURIA
DELFINI ROSSOBLU
TALSANO
2 - 0
CARBONARA
-R.S. CRISPIANO
POLIMNIA
portare
LEPORANO - N. CONVERSANO
4 - 1
- GINOSAa casa -un risultato positivo e
DON BOSCO MANDURIA R.S. CRISPIANO
1 - 1
LATIAS
- ATLETICO AZZ. S.RITA
POLIMNIA
PEZZE
1 - 0
navigare
più tranquille.
PEZZE
TUTURANO in acque
GINOSA
LATIAS
5 - 0
NORBA CONVERSANO - DON BOSCO MANDURIA SAN MARZANO- N. CONVERSANO
CARBONARA
1 - 4
TALSANO
- REAL
P. BRINDISIdella
- gara (Ginosa - LaLEPORANO
4 - 1
Tabellino
R.S. CRISPIANO
GINOSA
POLIMNIA
PEZZE
1 - 0
PEZZE
TUTURANO
TUTURANO PALAGIANO
3 - 1
UNITED
MOTTOLA
- SAN MARZANO
tias
5-0)
SAN MARZANO
CARBONARA
1 - 4
REAL P. BRINDISI
RIPOSA
: REAL P. BRINDISI TALSANO
RIPOSA
:
LEPORANO
TUTURANO
PALAGIANO
3 - 1
GINOSA:
Giampetruzzi, Bozza, OrfiUNITED MOTTOLA
SAN MARZANO
RIPOSA
: REAL P. BRINDISI
RIPOSA
:
LEPORANO
no (30’ st Busco), Ribecco, Tenerelli
Classifica
(40’ st De Biasi), Cristella, Latagliata,
Classifica
POS.
SQUADRA
PT G
V
N
P
GF
GS
DR
POS.
SQUADRA
PT G
V
N
P
GF
GS
DR
Miraglia, Paiano, Brunone, Perrone
PEZZE
11
9 91
116 25
9
16
1 1
PEZZE
28 11
9 28
1
1
25
(40’ st Loforese). A disp.: Clemente,
2 2
LEPORANO
25 11
8 25
1
2
30
LEPORANO
11
8 141
216 30
14
16
De Iacovo, Novario, Dimatera. All.
3
REAL P. BRINDISI
23 10
7
2
1
20
9
11
3
REAL P. BRINDISI
23 10
7
2
1
20
9
11
Pizzulli
4
DELFINI ROSSOBLU
22 10
7
1
2
19
9
10
4
DELFINI ROSSOBLU
22 10
7
1
2
19
9
10
5
POLIMNIA
21 10
6
3
1
14
5
9
LATIAS: Rochira, Legari, Cazzato,
POLIMNIA
10
6 103
17
14
5
9
6 5
NORBA
CONVERSANO
17 10
5 21
2
3
17
Ariano, Franco, Della Gatta, Tafuro
7 6
R.S. CRISPIANO
16 10
5 17
1
4
16
(40’ st Stridi A.), Nicoli, Miglietta (25’
NORBA CONVERSANO
10
5 122
34
17
10
7
8
UNITED MOTTOLA
15 10
5
0
5
15
12
3
st Quaranta), Conte, Stridi D. (3’ st
R.S. CRISPIANO
16 10
5
1
4
16
12
4
7
9
GINOSA
13 11
4
1
6
22
22
0
Mali). A disp.: Gallo, Carrozzo, Man8
UNITED
MOTTOLA
15
10
5
0
5
15
12
3
10
DON BOSCO MANDURIA
12 11
3
3
5
15
19
-4
gia, Rainò. All. Avantaggiato (Dirig.
11 9
TUTURANO
12 10
4 13
0
6
19
GINOSA
11
4 241
6-5
22
22
0
Accomp.)
12
SAN MARZANO
12 10
3
3
4
13
19
-6
10
DON BOSCO MANDURIA
12 11
3
3
5
15
19
-4
ARBITRO: Alessandrino di Bari.
13
TALSANO
11 11
3
2
6
13
22
-9
RETI: 33’ pt e 14’ st Perrone, 33’ st e
TUTURANO
10
4 260
6-14 19
24
-5
14 11
LATIAS
9
10
3 12
0
7
12
15 12
ATLETICO
S. RITA
6
10
1 12
3
6
73
173
36’ st Paiano, 39’ st Cristella.
SAN AZZ.
MARZANO
10
4-10 13
19
-6
16
PALAGIANO
5
11
1
2
8
8
21
-13
NOTE: Ammoniti Orfino (G) e Conte
13
TALSANO
11 11
3
2
6
13
22
-9
17
CARBONARA
4
10
1
1
8
8
23
-15
(L).
14
LATIAS
9
10
3
0
7
12
26
-14
Domenico Ranaldo
15
ATLETICO AZZ. S. RITA
6
10
1
3
6
7
17
-10
([email protected] 16
PALAGIANO
5
11
1
2
8
8
21
-13
www.asginosa.it)
pone con bravura ad una punizione maligna
dal limite calciata da Latagliata. La ripresa
calca la falsa riga del primo tempo, con i ginosini propositivi e dirompenti ed i brindisini
ad annaspare. Al 12’ Miraglia, dopo un scambio veloce con Paiano, entra in area e scarica un destro micidiale sul quale Rochira si
supera deviando in angolo. Passano due minuti ed il raddoppio si materializza: lancio in
profondità di Miraglia in area, dove Perrone
spizzica con la punta del piede sorprendendo
Rochira che deve capitolare. Sulle ali dell’entusiasmo, i biancazzurri vanno vicini al tris al
RISULTATI
E CLASSIFICA
25’ quando Miraglia,
ben servito
da Perrone,
Prima Categoria Pugliese - Girone B
conclude da distanza ravvicinata lambendo il
17
CARBONARA
4
10
1
1
8
8
23
-15
42
avvenimenti
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
attualità
n. 24/26 - 13 dicembre 2014
Parma Club Ginosa - Gioventù Palagianello 3-1
PARMA CLUB GINOSA: Larocca, Vivacqua, Maddalena, Mazzone, Bozza
F., Ranaldo (68’ Iacovino C.), Iacovino
A., Bozza R., Di Paola (56’ D’Attoma), D’Angelo, Mancino (50’ Miccoli).
A disp.: Guarino, Cristella, Galante,
Caponio. All.: Vito Iacovino.
GIOVENTU’ PALAGIANELLO: D’Elia, Aloisio, Caffè, D’Onghia (58’
Macedonia), Gatti, Perrini, Salamida, Angelillo, Cione (45’ Trotolo), Di Bello, Scarano (46’ Giove).
A disp.: Mastromarino P., Colapinto,
Mastromarino O., Fatiguso. All.: Filippo Antonicelli
Arbitro: Francesco Mallardi di Bari
NOTE: Ammoniti Di Paola, Mazzone,
D’Angelo, Miccoli (PC), Cione, Scarano,
D’Onghia, Trotolo, Salamida (GP).
GINOSA, 30 novembre - Dopo nove giornate di sofferenza, finalmente il Parma
Club Ginosa ottiene la prima gioia stagionale. Gli uomini di Iacovino sfoderano
una prestazione maiuscola battendo il
Gioventù Palagianello per 3-1, abbandonando l’ultimo posto in classifica con
meriti assai evidenti.
La gara, tutto sommato ben diretta dal
signor Mallardi, inizia con una buona
azione di marca biancazzurra mal concretizzata da Cione, attaccante classe
‘96 del Palagianello. Al 5’ risponde il Parma Club con una buona combinazione
tra Bozza e Iacovino A. che calcia alto.
Pochi istanti dopo, ancora pericolosi i
padroni di casa con D’Angelo che va
via sulla sinistra e calcia tra le braccia
di D’Elia, poi sulla ribattuta si distingue
Mancino che calcia volontariamente fuori
visto che c’era un avversario dolorante a
terra. Bel gesto di fair-play dell’attaccante ginosino che, dopo l’ammissione di
colpa che a Noicattaro gli costò il giallo,
rinuncia ad una buona occasione da gol
e dimostra la sua grande correttezza.
All’11’ si rivedono gli ospiti con una punizione di Di Bello su cui Cione non riesce
a realizzare il vantaggio, mentre al 14’ lo
stesso attaccante biancazzurro, con un
bel cross al volo, serve l’ex A.S.D. Ginosa, Caffè, il quale di destro non trova la porta. Dopo un
velleitario tentativo di D’Angelo, sono gli ospiti a
sfiorare il gol con Salamida (anche lui ex tesserato A.S.D. Ginosa), con un destro dal limite che
mette i brividi al Parma Club.
Alla mezz’ora, i ginosini sbloccano l’incontro con
Di Paola che recupera con determinazione un
pallone sulla sinistra, si accentra e con un destro
a giro trova l’angolo giusto e trafigge il numero
1 avversario.
Data la scarsa lucidità di manovra, gli ospiti si
rendono pericolosi solo con delle incertezze individuali del Parma Club, come al 35’ quando
Vivacqua allontana in maniera maldestra una
punizione proveniente dalla difesa avversaria,
regalando la sfera a Cione che spedisce fuori. Al
48’, il terzino gialloblu si ripete, consegnando il
pallone ad Angelillo, ma stavolta l’errore è fatale
perchè il numero 8 del Palagianello non sbaglia
a pochi metri da Larocca e firma l’1-1.
Due minuti dopo abbandona il campo Mancino per l’ingresso di Miccoli, poiché accusa diversi dolori ad una spalla e un piede.
Il pareggio non gela i gialloblu che al 54’ si riportano in vantaggio con un bel pallonetto di
D’Angelo su uscita del portiere. Per il giovane
attaccante si tratta del secondo centro in campionato, ma questo ha decisamente un peso
maggiore rispetto a quello siglato a Montalbano.
Al 57’, Giove sfiora il nuovo pareggio con un colpo di testa che si stampa sul palo sul bel corner
di Aloisio. Cinque minuti dopo, D’Attoma sfida la
difesa avversaria con una progressione centrale
palla al piede, concludendo sopra la
traversa. Al 62’ sono ancora i legni a
negare il pari al Gioventù Palagianello, infatti la bella punizione di Trotolo
scheggia il palo e termina fuori con
un sospiro di sollievo del “Miani”.
Poco prima del 70’, una bellissima
punizione di Bozza R. trova la pronta
risposta di D’Elia che mette in calcio
d’angolo. Negli istanti successivi si
rende pericoloso Iacovino C., subentrato a Ranaldo, con una conclusione
a botta sicura che finisce a lato di poco.
All’83’, gli ospiti provano una schema
su corner, con Di Bello che pesca
Macedonia al limite, ma la conclusione del difensore è decisamente da rivedere,
come lo è la parata di D’Elia sulla punizione di
D’Angelo, respinta in maniera approssimativa
dal portiere biancazzurro.
Nell’abbondante recupero concesso dal direttore di gara (ben sei minuti), il Parma Club
cerca il tris, prima con Miccoli che non riesce a finalizzare al meglio una buona ripartenza, poi con una bella azione di Bozza R.
sulla sinistra che si conclude con il tentativo
di D’Attoma che finisce alto ed infine trova
il meritato gol della sicurezza al minuto 94
proprio con Miccoli che tiene bene la palla
in area, arriva davanti a D’Elia e con freddezza lo trafigge, anche se nell’occasione il
portiere ospite avrebbe potuto fare di meglio.
Il match termina due minuti dopo tra gli applausi interminabili del pubblico, felicissimo di
poter festeggiare la prima vittoria stagionale
di una squadra che non valeva l’ultimo posto.
Dopo una serie di buone prestazioni, il Parma Club (finalmente) ottiene la vittoria.
Determinazione, grinta e forza di sacrificio sono
stati i caratteri dominanti espressi dai gialloblu.
La voglia di vincere ha prevalso sul nervosismo
e sul forte agonismo, creando grande spettacolo e tanto folklore, soprattutto sugli spalti.
Per la prossima gara ci si aspetta la stessa
prestazione, perchè nulla è impossibile per
questo Parma Club.
Luca Ricciardi
Antonello Dragone
Foto di Eduardo Maggiore
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