Pubblicità pagina intera

Transcript

Pubblicità pagina intera
2
n. 18 - 31 agosto 2012
n. 18 - 31 agosto 2012
Pubblicità pagina intera
Sommario
Questo periodico
è associato alla
Unione Stampa
Periodica Italiana
La Goccia
REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N.
430/92 DEL 15 MAGGIO 1992
Registro Nazionale della Stampa n. 10084
PROPRIETÀ PRO.GE.CO.
SOC. COOP. A R.L.
VIA SAVOIA, 1 – GINOSA
DIRETTORE RESPONSABILE:
STEFANO GIOVE
DIREZIONE:
GIULIO PINTO
ADELE CARRERA
COMITATO DI REDAZIONE
MARIA C. BONELLI
ROSAMARIA BUSTO
ERASMO MAZZONE
PALMA MARTINO
DOMENICO RANALDO
HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO:
GIUSEPPE CARRERA
MARIO D’ALCONZO
ROBERTO MUSCOLINO
GIUSEPPE PIZZULLI
GIANLUCA CATUCCI
DAVIDE GIOVE
FRANCO ROMANO
ANTONELLA CARRERA
MICHELANGELO ZANELLI
GIORGIO MOREA
LUCA CALABRESE
VIOLA LAVERMICOCCA
GIOVANNI MATERA
FLORIANA RIBECCO
BALDASSARRE D’ANGELO
WANDA PUCCI
SARAH SCORPATI
CORRADO STRADA
MARIA NELLI
NINO MELE
GIUSEPPE DRAGONE
GRAZIA POLLICORO
LINA LUISI
A.MARIA COSSU
PIETRO LOSPINUSO
TERESA GALEOTA
FRANCESCO BASTA
GP
fOTO:
ERASMO MAZZONE
AMMINISTRAZIONE
VITO CONTE
IMPAGINAZIONE E GRAFICA:
STEFANO GIOVE
Maurizio Falivene
STAMPA
FALIGRAPH
La Goccia n. 18 - 31 agosto 2012
Uscire dalla crisi...
Gi. Ri. D’Arte…
Utopia…
Una bella…
RG Interviste…
Impossibile…
Come l’Araba…
Munachicchie…
Lospinuso…
Senza più…
Forza ragazzi…
Viaggio nel…
di Stefano Giove
pag. 4
di Francesco Basta
pag. 5
di Anna Maria Cossu
pag. 5
di Michelangelo Zanelli
pag. 5
Le favole di grim
di Grim
pag. 7
Versus di From
di From
pag. 7
Notizie flash…
di Giulio Pinto
di SG
pag. 14
di Floriana Ribecco
pag. 17
di Lina Luisi
pagg. 18/19
di Maria Nelli
Cambia il…
Avis…
di M C Bonelli
pag. 20
Artisti in piazza…
di Gianluca Catucci
pag. 21
Battiti Live…
In... condominio
Anna e Tonino…
di Giorgio Morea
pag. 9
Int. Bradascio…
di Stefano Giove
pag. 10
Lions Club
di Anna Maria Cossu
pag. 11
L’Ilva…
di Teresita Galeota
pag. 12
Ecocompatibilità…
di Viola Lavermiccocca
pagg. 11/13
Taranto…
di Nino Mele
pag. 13
di Pietro Lospinuso
pag. 33
di Luca Calabrese
pag. 34
pag. 8
Le caricature…
di Giuseppe Pizzulli
pag. 33
pag.19
di Sarah Scorpati
pagg. 22/23
di Wanda Pucci
pag. 9
di Sarah Scorpati
pag. 32
di Redazionale
pag. 23
Dialoghi…
di Corrado Strada
pag. 24
Home Page…
di Roberto Muscolino
pag. 11
Storie di…
di Antonella Carrera
pag. 26
18º Concorso…
di G P
pag. 27
Ricerca e …
di Giovanni Matera
pag. 28
OMG…
di Giuseppe Dragone
pag. 31
di Baldassarre D’Angelo
pag. 35
L’agricoltura…
di Grazia Pollicoro
pag. 36
Festa del grano…
di Gianluca Catucci
pag. 37
25 anni…
di Gianluca Catucci
pagg. 38/39
Le massime…
di Vincenzo D’Angelo
pag. 39
Memorial…
di Baldassarre D’Angelo
pag. 40
Carmelo e Mary…
di Cia Ginosa
pag. 41
Night e day…
di Baldassarre D’Angelo
pag. 42
As Ginosa…
di Gianluca Catucci
pag.42
Questo numero de
La Goccia è stato chiuso
alle ore 12.00 del 29 agosto 2012
3
46
4
l’editoriale
n. 18 - 31 agosto 2012
Uscire dalla crisi
“L’estate sta finendo…” (proprio come il ritornello di una vecchia canzone!)
e ci ripropone, in maniera ancora più complessa, i problemi con i quali ci
siamo lasciati a luglio: il lavoro, la crisi economica, la tutela ambientale, la
situazione politica. Insomma, questo mese di agosto non ha fatto altro che
accentuare le già gravi condizioni del nostro Paese.
Cominciamo dal lavoro. In questi giorni sta esplodendo la protesta dei lavoratori della miniera di carbone del Sulcis in Sardegna, i minatori si sono
“asserragliati” nelle viscere della terra per difendere il proprio posto di lavoro. A Ginosa i lavoratori della Miroglio sono in attesa di verificare cosa
si profila all’orizzonte, che appare sempre più cupo… mentre a Taranto i
lavoratori dell’Ilva devono fare i conti con il problema dell’inquinamento
ambientale e con la prospettiva concreta che ci sia la chiusura dello stabilimento e con essa la messa in discussione di un pezzo importante dell’apparato industriale italiano.
Pertanto il tema del lavoro ci pone in maniera drammatica, di fronte all’assenza della Politica. Non può essere la magistratura a risolvere la questione
del lavoro o quello della tutela della salute, questo è un compito che spetta
alla Politica… ma la Politica, in Italia, è divenuta materia preziosa e rara,
difficile da trovare. Manca, purtroppo, una classe politica in grado di dare
gli stimoli giusti per creare nella pubblica opinione la speranza del futuro e
rimettere in moto un circolo virtuoso attraverso il quale la gente possa tornare ad avere fiducia e investire sul proprio futuro. Senza questa condizione
non ci sono spiragli di cambiamento, la fase di declino dell’Italia continuerà
in maniera inesorabile.
Tutto questo è figlio di un destino cinico e baro o, invece, è la conseguenza
di nostre precise responsabilità?
Personalmente propendo per la seconda ipotesi (nostre responsabilità) e provo a spiegarne le ragioni.
L’Italia, dopo la caduta del Muro di Berlino, ha perso il suo ruolo strategico
nell’ambito del piano di difesa dell’Occidente e, per essere più precisi, della
Nato. Questa perdita di ruolo ha indotto i “padrini americani”, che sostenevano (dal dopoguerra fino al 1989) i governi e i partiti che ruotavano intorno al pianeta democristiano, decidendo di mollare al proprio destino quella
classe politica logora e corrotta e, pochi anni dopo, scoppiava Tangentopoli,
con tutto quelle che ne conseguì.
Sono passati 20 anni dal 1992 (anno in cui venne dichiarata finita la Prima
Repubblica). Adesso ci apprestiamo a celebrare la morte della cosiddetta
Seconda Repubblica. Venti anni fa fu decretata la fine dei partiti e fu deciso
di puntare sulle persone, pertanto sui simboli dei partiti (a proposito, quanti simboli sono cambiati ad una velocità supersonica in questi vent’anni!)
venivano sovrapposti i nomi di leader più o meno carismatici (Berlusconi,
Prodi, Bertinotti, Veltroni, Di Pietro, Casini, Peonati e chi più ne ha più ne
metta). Il risultato finale è quello che oggi abbiamo dinanzi ai nostri occhi:
un Paese ridotto sul lastrico e in una fase di forte declino, con tutto quello
che ne consegue per le implicazioni sociali ed economiche.
Tuttavia ritengo che la responsabilità sia nostra. Infatti alla fine di un’epoca
(quella della Guerra Fredda per intenderci) che ci aveva dato un notevole
vantaggio geopolitico, non abbiamo voluto dare una risposta strategica e
adeguarci al nuovo corso mondiale. Ci siamo fatti convincere che i partiti
erano un orpello obsoleto del passato e che non servivano più. Ci hanno
spiegato in tutte le salse che al posto dei partiti ci servivano movimenti
leggeri e capaci di interpretare il cambiamento. E gli italiani hanno accettato
Berlusconi e il berlusconismo (anche di sinistra).
Oggi, nonostante questa esperienza disastrosa, rischiamo di scivolare ancora sulla stessa buccia di banana: rischiamo di passare da Berlusconi a Grillo
(o meglio a chi sta dietro di lui). Viene legittimo chiedersi: possibile che
mentre in Germania, Inghilterra, Francia, Spagna, Stati Uniti, eccetera, due
schieramenti politici si alternano alla guida del governo dei loro Paesi, in
Italia si debba rincorrere i demagoghi di turno senza una storia alle spalle?
Quando capiremo che non si possono inseguire le chimere e i fuochi fatui?
Quando capiremo che uno Stato ha la necessità di essere guidato da statisti
e non da ciarlatani?
È chiaro che ci sarà sempre chi prometterà mari e monti pur di carpire il consenso degli elettori, ma sono proprio gli elettori che devono capire che per
uscire da questa situazione di crisi drammatica, c’è bisogno di tanto lavoro e
molti sacrifici. Ricordate l’Ici tolta da Berlusconi? Molte volte avevo scritto,
su queste stesse pagine, che si trattava di una operazione alla Robin Hood
Pubblicità
Concessionario esclusivo
per la pubblicità
FALIGRAPH
Viale Jonio, 385
74025 Marina di Ginosa (Ta)
Tel e Fax 099.8277553
e-mail: [email protected]
Arretrati (costo € 2,50)
I numeri arretrati si richiedono
in edicola
Per inviare e-mail a “La Goccia”
[email protected]
Per inviare lettere a “La Goccia”
Le lettere al giornale vanno
inviate presso:
La Goccia
Via M. D’Ungheria n. 52
74013 Ginosa (TA)
indirizzo di posta elettronica:
[email protected]
La Goccia on line
arcipikkia.it
Tel. 099.8294879 - 099.8294550
Cell. 368.3561703 - 330.624347
realizzata a rovescio. Adesso ci siamo resi conto che quei
tre miliardi di euro, fatti risparmiare ai possessori di ville
e grandi appartamenti, alla fine, li stiamo pagando noi.
Molto spesso, noi italiani, pensiamo che basti un giudice,
basti un fine dicitore o un grande venditore per risolvere
problemi complicati. Per usare una metafora, siamo come quella persona indebitata fino al collo, che pensa che
con il “gratta e vinci” risolverà i suoi guai. No, non ci
sono scorciatoie, prima facciamo i conti con la realtà,
meglio è!
A mio parere, stiamo vivendo una fase storica molto delicata, che potrebbe preludere a situazioni davvero inimmaginabili. La situazione internazionale diventa sempre
più complicata e il fatto stesso che tanti Paesi (compreso il nostro) siano sotto tutela e con governi imposti da
gruppi finanziari internazionali, dimostra come sia messa in discussione la stessa concezione di democrazia che
abbiamo conosciuto in questi anni.
Ecco perché, con la ripresa delle attività, dopo questa
torrida e arroventata estate, è necessario che ci sia un
ritorno all’impegno civile di tutti noi. Non possiamo
permettere che questa deriva qualunquistica continui a
trasportarci verso un futuro fatto di protesta… e di delusioni. Abbiamo il dovere di rimboccarci le maniche ed
essere protagonisti del nostro futuro.
Stefano Giove
cronaca
Il carattere di una comunità
Gli incendi sono stati una costante, in questa estate torrida e lunga, sono divampati in tutto il territorio e hanno compromesso molti ettari di boschi, pinete e terreni agricoli. La gran
parte di questi incendi sono di natura dolosa, ovvero sono stati causati e voluti dalla mano
dell’uomo. Tra tutti gli incendi, quello della pineta Regina rappresenta la ferita più dolorosa inferta al nostro territorio e ai nostri cuori.
Credo che ritorneremo in maniera appropriata su questo argomento, in questo numero,
questa pagina la dedichiamo a una bella storia di impegno civile e ad una bella poesia
che esprime tutto il dolore e la speranza per la rinascita della pineta Regina.
Abbiamo fatto questa scelta perché riteniamo che questo sia il modo che meglio esprime
il carattere di una Comunità. sg
Una bella storia di
impegno civile!
Caro Franco, con questa lettera voglio raccontare ai lettori de La Goccia, dell’incendio manifestatosi nella gravina nei pressi della nostra concessionaria nei
giorni 18 e 19 luglio.
Erano circa le 22,30 del 18 luglio, quando un conoscente mi ha telefonato per
avvertirmi che c’era un incendio nei pressi della nostra concessionaria, pertanto
ho telefonato ai Vigili del Fuoco che purtroppo erano impegnati in altri incendi e
non si sarebbero liberati prima di diverse ore, quindi ho contattato telefonicamente il comandante della Polizia Municipale di Ginosa nella persona del Tenente
Antonio Costantino per chiedere l’ausilio di personale qualificato per poter controllare l’evento in attesa dei pompieri.
Il tenente Costantino rintracciava l’agente Francesco Traetta per fare un sopralluogo nelle zone interessate dall’incendio, Traetta, con la propria vettura si recava nel piazzale antistante la concessionaria per fare il punto della situazione e
in un secondo momento andava all’interno della gravina con la Tata 4X4 per trovare una via d’accesso idonea per far accedere i mezzi antincendio. I pompieri
tardavano ad arrivare per tanto giungevano sul posto i ragazzi dell’Associazione
“Amici in aiuto” di Ginosa che insieme a Traetta riuscivano, dopo diverse ore, a
domare i focolai.
Il 19 luglio verso le 13,30 nella stessa zona scoppia un altro incendio che interessa parte della gravina fino alla zona Pescarella, anche quel giorno i Vigili del
Fuoco erano impegnati nel domare l’incendio della Pineta Regina di Marina di
Ginosa. Per tanto, contattavo l’agente Franco Traetta che anche questa volta
aiutato da un mezzo anti incendio e dai volontari di “Amici in aiuto”, riuscivano
a domare l’incendio. Tengo a precisare che anche in questa occasione l’agente
Traetta ha messo a disposizione un trattore agricolo e un aratro di sua proprietà
per fare solchi per arginare le fiamme.
Ringrazio il Comandante Costantino che ha coordinato l’intervento dei volontari, l’associazione “Pronto amici in aiuto” e in particolar modo l’agente di Polizia
Municipale Francesco Traetta che nonostante quei giorni non era in servizio si è
impegnato personalmente con mezzi propri solo per l’interesse della collettività.
Francesco Basta
5
n. 18 - 31 agosto 2012
Come araba fenice
Addio, eucalipti alti e possenti
Dalle foglie argentate e odorose!
Creature superbe e preziose,
Prima fonte di umore fragrante.
Addio, sentinelle regali
Di un regno bruciato dal rogo!
Non più soffice muschio odoroso,
ma un grigio tappeto spettrale!
Addio, amici fidati e discreti
dei momenti più verdi di ieri!
Di conforto e rifugio forieri
siete ora tizzoni roventi.
Della nostra marina l’ orgoglio
la Regina oggi piange a dirotto,
ma già cova silente il riscatto:
sotto cenere nutre i germogli…
E la vita più forte del male,
quale araba fenice futura,
aiuterà nostra madre natura
a risorgere bella e regale.
Anna Maria Cossu
19 luglio 2012
Il giorno dopo l’ incendio della Pineta
L’araba fenice
6
L’incendio e le acque a rischio
Senza più ombra
Una stagione tra due fuochi quella che si è
appena conclusa a Ginosa Marina. Fuoco
nemico, quello che ha devastato una cinquantina di ettari del bosco marinese; fuoco
amico, quello pirotecnico ormai classico sul
mare di ferragosto. In mezzo la crisi economica che si fa sentire pesantemente su
tutto il comparto turistico, portandosi dietro
come un locomotiva vagoni e vagoni di nuovi e vecchi problemi.
Cominciamo dalle fiamme che
hanno lambito il centro abitato
provocando ore di rabbia e ansia
collettiva. Ad oltre un mese di distanza le foglie secche che svolazzano fuori stagione sulla strada, l’aria acre e l’immenso tappeto
nero ai piedi degli alberi sono le
tetre corone di un morto in casa.
Un morto che ci resterà e puzzerà per anni a Marina di Ginosa.
Magari l’olezzo conserverà freschi
i ricordi delle vecchiette terrorizzate in mutande e portate in braccio
fuori casa sotto palle di fuoco che
cadevano dal cielo come in una
guerra medievale. Forse davvero
una mano santa, tra l’acqua del lato alluvionato e il versante di quello incendiato, sottrae vittime all’assedio naturale. Eppure anche questa volta il rischio
era stato più volte denunciato, sia dalle pagine della Goccia che dalle telecamere di
Net-UnoTV. Le indagini intanto vanno avanti ma si dubita, data la scarsità di mezzi di
sorveglianza in quei posti, di giungere ad
una conclusione. In fondo le responsabilità
finiscono sempre per perdersi e rimbalzarsi
tra i cassetti dei tribunali (vedi il caso alluvione).
Una cosa però è molto probabile, così come ammettono professionisti dei boschi
dalla lunga e decorata esperienza. “Un incendio è come una serpe. Va schiacciato
dalla testa altrimenti rinasce sempre”. Ed in
effetti non si può sottovalutare una certa superficialità nei controlli. Non è infatti servito
scherzi a parte
cronaca
n. 18 - 31 agosto 2012
da monito nemmeno l’incendio circoscritto
dagli addetti ai lavori soltanto una settimana
prima di cui ne abbiamo dato già conto su
queste pagine. L’incendio che ha raggiunto
il viale Trieste infatti, con molta probabilità,
è riscoppiato a causa del forte vento sulle
ceneri dell’incendio che era stato appiccato
solo il giorno prima. E’ evidente che la testa del serpente, nelle vesti del carbone rovente nascosto tra i tronchi del sottobosco,
non era stata né scovata né schiacciata. In
ogni modo, con tutta probabilità, era stato
appiccato il giorno prima e non sarebbe mai
dovuto arrivare ai confini con il paese seminando tutti quei danni. Che poi le origini
dell’incendio siano state colpose o dolose
questo è un altro discorso. Il fuoco proviene sicuramente da mano umana anche
perché è partito dal sentiero che costeggia
la recinzione del lato nord. La pista dolosa
fa pensare ad atti scellerati di vendetta negli ambienti dei lavoratori forestali. Forse
aspettative di lavoro insoddisfatte. Tanto
più che il piromane avrebbe dimostrato di
conoscere la materia: vento in direzione del
paese proprio nella zona presidiata dai forestali, contemporanea accensione di un altro fuoco nella gravina di Ginosa. C’è poi la
pista colposa. Proprio quel tratto di sentiero
infatti è uno dei più trafficati dagli ambulanti
extracomunitari che fanno la spola dal paese alle abitazioni in cui vengono ammassati
da proprietari senza morale. In quella zona
più volte abbiamo documentato la presenza di bivacchi alcolici e montagne di sigarette spente. Sicuramente non si è trattato
di fenomeni paranormali di autocombustione.
E così tra lo scempio edilizio del lato ovest
di Marina di Ginosa e i resti del rogo del lato
est, possiamo dire addio ad ettari di pineta,
l’unica vera nostra peculiarità naturale, che
conteneva il paese alle sue due estremità,
cullandolo all’ombra delle sue fronde. Già, l’ombra. Ormai in paese
non c’è più ombra di un’ombra che
non sia quella calda del cemento.
Persino il diradato parco comunale
non fa quasi più ombra a nessuno.
Non se la passa meglio nemmeno un’altra fonte dei refrigeri estivi: l’acqua salata del nostro mare.
Probabilmente è stata solo una fortuna se Goletta Verde, l’imbarcazione di Legambiente che monitora
lo stato di salute del mare, non ha
compiuto rilievi nelle acque marinesi. Perché la fotografia che ha fatto
di tutto il litorale jonico occidentale è impietosa. Risultano infatti tra
i punti più inquinati della Puglia la
foce del fiume Lato a Castellaneta
Marina, quella del fiume Lenne
a Palagiano, e la foce del Patemisco a
Massafra. Le cause, secondo gli ambientalisti, sarebbero i depuratori che mancano
oppure sono – la maggior parte delle volte
– fuori legge. Il risultato è un mare di enterococchi intestinali e escherichia coli – tutti
di origine fecale – nello Jonio.
Certo è difficile pensare che tutti i batteri
scaricati a mare tra Castellaneta Marina,
Chiatona e Massafra arrivino – trasportati
dalle correnti marine – a limite delle acque
territoriali ginosine e se ne tornino indietro
sotto la minaccia di una bandiera blu. Per
questo è importante agire subito nei confronti del nostro vicinato perché non ci rovini in fondo l’unica nostra fonte di bellezza e
di reddito che ci sia rimasta.
Michelangelo Zanelli
VERSUS Le favole di Grim
di from
Taranto
Di ossido il respiro,
ruggine la nuvola
che cerca il cielo,
espiazione
nel vento.
Sollevato il cristallo
al passaggio
dove l’ulivo manca
e di lamiera
è il ponte
muto sulla strada,
e presago.
E in circolo,
nella terra di
nessuno
straniero,
l’occhio scruta
l’assurdo duale:
di qua e di là
e in rovescio
gemono,
ciascuno vinto,
lo specchio e
l’uomo.
Neil
Nel pozzo la luna
l’hanno cercata
in tanti,
perlopiù sognatori,
cuori infranti
o poeti
viaggiatori
in cerca di fortuna:
lui la trovò
nel mare,
ma continuò
a cercare.
n. 18 - 31 agosto 2012
Tra due fuochi
7
C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, che, baciato dalla fortuna, s’estendeva dai monti fino al mare. Ma madre natura che aveva dato un sì gran privilegio al luogo non
aveva fatto altrettanto per i suoi abitanti. Sicché quelli si dividevano nettamente in due popoli
differenti. C’erano quelli che risiedeva a valle (dov’era il mare) che venivano chiamati marinati e
quelli che risiedevano in montagna che venivano chiamati capoverdi.
Ma, a ben vedere, le denominazioni dei due gruppi di abitanti era il male minore se non fosse che
i due non solo non apparivano dello stesso villaggio ma, addirittura, neanche dello stesso contado,
per via d’una certa rivalità che dalle due parti imperversava che, a volte, sfociava in una vera e
proprio battaglia fra fratelli.
La guerra si scatenava soprattutto nella stagione calda, quando il villaggio marino e quello montano si popolavano di forestieri e pellegrini che giungevano da ogni dove per godere della frescura
e del refrigerio di acque limpide, all’ombra di azzurre bandiere o per ammirare bellezze antiche
percorrendo antichi tratturi e rimembrando fantasiose leggende.
Accadeva, infatti, che per accaparrarsi le presenze dei foresti villeggianti si predisponessero, nell’una e nell’altra parte del villaggio, attrazioni e spettacolari intrattenimenti. Ma, invece di regolar
le cose in maniera che delle due parti del paese si potesse godere delle attrattive migliori, la guerra
dell’acchiappaforesto accecasse marinati e capoversi.
E, mentre al mare si friggeva pesce in montagna si arrostiva la carne; se al mare si giocava al
mercante in fiera in montagna si facevano giri artistici e se al mare si leggevano libri, in montagna
si cantavan stornelli, se al mare si mangiavano fichidindia, in montagna si toglieva il capello al
monachicchio, se al mare si riciclava, in montagna si pesava il grano… Insomma era un rutilante
menar fendenti che non portava beneficio al villaggio dal momento che pellegrini e forestieri rientravano ai loro luoghi di origine con una gran confusione di capo e senza ricordar più nulla di quei
giorni e quelle notti.
Anche a corte, ch’era tutta indaffarata a stilar proclami per meglio regolar giostre e quintane, v’era
imbarazzo per come si dipanavano le cose. E, Messer Brasciola, ch’era il gran ciambellano delle
feste (a lui spettava il compito di mettere ordine tra le due parti del villaggio), aveva il suo bel da
fare in quelle calde notti.
Sì, aveva il suo bel da fare perché non soltanto fra capoverdi e marinati si scatenava la guerra
dell’accaparramento ma anche fra i cortigiani marinati e non. E, quando dalla marina qualche
colpo basso veniva al capoverde Bradasciola (anche se con fare galante), sempre danno ne era per
il tapino! E ne era ancor di più se si teneva conto del fatto che il facinoroso cortigiano capoverde
per quel suo smanacciarsi a regolar giostre e quintane, era assai inviso ad altri cortigiani che non
vedevano l’ora di suonargliele e di cantargliele!
Solo sua maestà, che non aveva in buon conto la galanteria, lo sosteneva (per quel che poteva) ma
giacché anche lui doveva guardarsi dai suoni dei grancassani, che nulla ci avrebbero messo a rompergli i timpani… quando la musica stonava, cambiava accordo.
Invero chi ci rimetteva in tutti questi giri di valzer e levate di cappelli erano proprio i marinati e i
capoverdi che, pur dandosi un gran da fare per attirar pellegrini e viandanti erano presi fra due
fuochi: quello incendiario del bosco della regina e quello d’artificio della spiaggia marina.
Morale della favola: scampe da fuoche e fusce da jiacque.
8
cronaca
n. 18 - 31 agosto 2012
Notizie
Flash
Rubrica a cura di Giulio Pinto
Eccoci di nuovo a raccontare, quello che i
nostri sensi hanno percepito in questa estate
calda , anzi torrida. Il governo, si fa per dire,
conoscendo la condizione di estremo disagio
economico degli italiani, ha pensato bene , per
risparmiare l’energia elettrica dei condizionatori, di inviare continuamente ed ossessivamente immagini di Monti; purtroppo non “ dei
Monti” che avrebbero raffrescato gli ambienti
domestici, ma del premier (?) che ha destato
con le sue frasi un raggela mento nelle case degli italiani. Niente quest’anno vacanze
all’estero, anche se paradossalmente sarebbe
convenuto farle. I carburanti, superata la frontiera, costavano anche 20-30 centesimi di meno, il che significava risparmiare, su un pieno,
tra i 20 e 30 euri. Una somma! Gasolio in Italia
ad 1,82 €, in Francia ad 1,52 €, in Svizzera
1,49 € . Chissà dove si riforniscono le compagnie petrolifere italiane!! D’altronde il mercato libero equivale ad assenza di controllo da
parte del Garante per l’Energia, anche perché
aumentando il prezzo dei carburanti aumentano le accise che sono percentuali di quel prezzo iniziale ... ed aumenta la quota che va allo
Stato. Ed intanto continuiamo a stare tutti zitti!
Ancora droga a Marina di Ginosa
I carabinieri della Stazione di Marina di Ginosa,
coordinati dal comandante Vito Capozzi, hanno tratto in arresto nei giorni scorsi, due giovani di Ginosa, entrambi censurati, per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio.
Nel corso di una perquisizione personale scattata nei confronti dei soggetti, i militari hanno
rinvenuto trenta dosi di hashish per un peso
complessivo di 35 grammi. Inoltre, nel medesimo contesto sono stati segnalati tre assuntori
di droga trovati in possesso di un chilogrammo
e mezzo della stessa sostanza stupefacente.
I delfini nel mare di Ginosa
Per la prima volta i delfini «escono» dal mare
di Ginosa Marina, quattordici volte «Bandiera
blu», per mostrarsi in tutta la loro bellezza alla popolazione della località turistica. Venerdì
17 agosto, alle ore 19.30, nel parco comunale
di Marina di Ginosa sarà proiettato «I DelfiniTaras», il primo e unico documentario sulla
presenza di questi splendidi cetacei nel Golfo
di Taranto. L’evento, con ingresso libero e gratuito, è stato organizzato dall’amministrazione
comunale di Ginosa e dalla Jonian Dolphin
Conservation, in collaborazione con New Med
s.r.l., Campus Italia e Azimuth.
Il sindaco di Ginosa, Vito De Palma, ha detto «con la proiezione di questo suggestivo
documentario abbiamo voluto partecipare a
tutti i cittadini una splendida notizia: nel mare di Ginosa sono presenti colonie stanziali
di delfini. È una ulteriore conferma della limpidezza del nostro mare che, infatti, da quattordici anni riceve la Bandiera blu». Jonian
Dolphin Conservation (www.joniandolphin.it) è
una associazione, senza fini di lucro, che da
oltre tre anni studia e tutela la presenza dei
delfini nel golfo di Taranto; costituita da studiosi e appassionati dell’ecosistema marino,
conduce campagne di dolphin watching i cui
dati vengono riportati online nel database internazionale Obis_Seamap. Carmelo Fanizza,
presidente dell’associazione Jonian Dolphin
Conservation, ha detto «gran parte della nostra attività di dolphin watching, che ha una
percentuale di avvistamento del 98%, viene
realizzata nelle acque di Ginosa Marina, località dove abbiamo la nostra base operativa». La
proiezione del nostro primo doc-film «I Delfini
Taras» a Ginosa Marina, vuole essere un tributo a questa meravigliosa comunità con cui ci
siamo perfettamente integrati e che, ospitandoci, ci permette di sviluppare la nostra azione
di studio e di tutela dei delfini presenti in questo meraviglioso mare!» Prodotto dalla Jonian
Dolphin Conservation, il film-documentario «I
Delfini Taras» illustra, con immagini mozzafiato e le «voci» dei delfini registrate in oltre due
anni di lavoro, la presenza dei delfini nel Golfo
di Taranto. Il docu-film ha già partecipato al festival internazionale «CortoAcquario» di Roma
e al Liff (Leuca International Film Festival),
mentre in autunno è prevista la sua parteci-
pazione al Festival Mondial de l’Image SousMarine di Marsiglia e, infine a febbraio tornerà
a Roma per il festival internazionale del mare
«Pelagos». (fonte corrimezzog)
Esercitazione di soccorso a mare
Si è svolto, giovedì 23 agosto, con inizio alle
ore 9,30 nelle acque e sulla spiaggia antistante la Batteria Toscano a Marina di Ginosa le
operazioni di addestramento di protezione
civile per il recupero naufraghi con elicottero.
Sono stati impegnati gli uomini del 4° Gruppo
elicotteri della Marina Militare “Maristar’’
di Grottaglie guidati dal Capitano Roberto
Vivarelli, a cui si sono aggiunti anche i volontari dell’Associazione di Protezione Civile di
Ginosa “Radio CB Help 27” che hanno messo
a disposizione il gommone attrezzato ed il
personale necessario. A conclusione dell’esercitazione Stefano Notarangelo, Consigliere
Comunale Delegato alla Protezione Civile ha
sottolineato l’importanza dell’esercitazione:
“E’ stato simulato il recupero di naufraghi dal
mare attraverso l’effettuazione di vari lanci
dei soccorritori da elicottero, ed il successivo
rilascio in area dedicata per i necessari soccorsi e l’eventuale simulazione del trasporto
in ospedale ; mi corre l’obbligo di evidenziare
l’importanza di questa esercitazione, che ha
visto impegnata una delle tante associazioni
di volontariato operante attivamente sul nostro territorio, al fine di garantire un servizio
sempre più efficace ed efficiente nei confronti
della sicurezza a mare dei nostri cittadini e dei
turisti”. Anche il sindaco De Palma ha espresso il suo plauso alla manifestazione, ringraziando i partecipanti. “Il mio più vivo ringraziamento va agli uomini della Marina Militare
ed all’Associazione Help 27 alla Polizia
Municipale, guidata dal Comandante Antonio
Costantino che ringrazio per la disponibilità,
all’Assessorato Comunale all’Urbanistica e
Lavori Pubblici, con la fattiva partecipazione del Consigliere Comunale Delegato dott.
Vincenzo Di Canio.”.
Vasco Rossi a passeggio a Marina di
Ginosa
Che il Vasco nazionale sia convolato a nozze a Castellaneta in quella terra che ha dato
i natali a Rodolfo Valentino è notizie apparsa,
da tempo, sulla stampa gossip. Nello scoprire
la bellezza di questo angolo di Salento ( ndr:
fino a qualche decennio fa Ginosa apparteneva alla provincia di Lecce) Vasco Rossi ha
passeggiato sul nostro viale Ionio fermandosi anche di fronte al Bar Lucarelli; purtroppo
nessuno se n’è accorto, se non chi ha reso
noto la notizia il giorno dopo.
cronaca
n. 18 - 31 agosto 2012
9
dai comproprietari interessati; in mancanza
provvede per sorteggio il presidente.
L’usufruttuario di un piano o porzione di piano dell’edificio esercita il diritto di voto negli
affari che attengono all’ordinaria amministrazione e al semplice godimento delle cose e dei servizi comuni.
Nelle deliberazioni che riguardano innovazioni, ricostruzioni od opere di manutenzione straordinaria delle parti comuni dell’edificio il diritto di voto spetta invece al proprietario.
Il delegato però non può delegare a sua volad altri, a meno che non sia autorizzato
Rubrica a cura di Wanda Pucci ta
da chi ha dato la delega. La legge, non pone
limite al numero delle deleghe, ma parte della giurisprudenza ammette che il regolaNel precedente numero abbiamo parlato del contenuto
mento contrattuale possa prevedere un numero massimo delle deleghe, di
della convocazione all’assemblea di condominio, in quecui uno può essere portatore, sia vietando a qualcuno di esserne portatore
sto numero, approfondiremo il tema della delega assem(per esempio l’amministratore). Il mandante è rappresentato in pieno dal debleare.
legato, a meno che non gli abbia comunicato i limiti del suo mandato, non
Ogni condomino può intervenire in assemblea a mezzo
potrà mai lamentarsi per l’operato del delegato, anche se lo stesso ha votato
di un rappresentante, pertanto se nulla dice a riguardo il
in modo differente alle sue istruzioni. Ad ogni effetto il condomino rappresenregolamento, chiunque, condomino o estraneo o anche
tato è come se fosse presente. Un condomino proprietario di più appartal’amministratore, può essere portatore di deleghe. Quamenti può dare solo una delega; è pertanto illegittimo il comportamento di
lora un piano o porzione di piano dell’edificio appartenga
quei costruttori - venditori che danno deleghe, per rappresentarli in assemin proprietà indivisa a più persone, queste hanno diritto a
blea, a tutti coloro che non sono ancora proprietari di un’unità immobiliare,
un solo rappresentante nell’assemblea, che è designato
ma hanno solo firmato un compromesso di acquisto. Infatti a contare nelle
votazioni non è solo il numero di millesimi posseduti, ma anche quello di
condomini presenti, secondo il principio “ ad ognuno un voto” . Se un condomino è rappresentato da più di una persona e ciascuna delle quali potrebbe votare in modo diverso, tale principio perderebbe il senso.
Duplice maggioranza. Nel sistema maggioritario del condominio ogni decisione deve essere presa con la duplice maggioranza: quella espressa
dal valore dell’edificio rappresentata dai millesimi e quella dei condomini.
Le delibere si adottano con le diverse maggioranze, secondo meccanismi
e percentuali che variano anche a seconda della proposta presa in esame.
Millesimi. I millesimi risultano dai rogiti d’acquisto in mancanza e provvisoriamente possono essere sostituiti da un altro sistema (per esempio: calcolando il numero dei vani). Relativamente al principio della maggioranza
dei condomini, il proprietario di tre grandi appartamenti e di un box hanno
esattamente lo stesso potere di voto del proprietario di un monolocale.
Moglie e marito che hanno in comunione uno o più appartamenti, o eredi
che hanno (anche con quote diverse) in comproprietà lo stesso immobile,
hanno diritto a un solo voto. Si rammenta che il voto è sempre unico e non
può essere frazionato; se si presentano in assemblea più comunisti o
comproprietari, essi devono scegliere un rappresentante unico.
Le norme che riguardano la convocazione e il funzionamento dell’assemblea sono dettate dall’art.1136 cod. civile e sono inderogabili. La loro violazione comporta la nullità o l’annullabilità dell’assemblea o delle sue deliberazioni.
Per maggiori informazioni mi potete contattare ai seguenti recapiti:
Studio Pucci,
Via G.Parini, 28 - Laterza (Ta)
E-mail: [email protected]
Cell. 347.2955747
Facebook: Studio Pucci
La
delega
assembleare
Goran Bregovic
caricatura disegnata da
Giorgio Morea
10
attualità
n. 18 - 31 agosto 2012
Antonio Bradascio valuta il
cartellone degli eventi estivi
La stagione estiva volge al termine e con
essa anche la stagione degli eventi e spettacoli che hanno animato Ginosa e Marina
di Ginosa. Il cartellone estivo ha risentito,
indubbiamente, dei tagli ai bilanci degli Enti
Locali, operati dal Governo Monti. Ad ogni
modo, nonostante le diffiicoltà il cartellone
estivo è stato di tutto rispetto e le Assiciazioni culturali ginosine si sono dimostrate,
ancora una volta, le vere protagoniste della
vita culturale della nostra comunità.
Ovviamente, deve essere riconosciuto il
ruolo svolto dall’amministrazione comunale
e dal consigliere delegato Antonio Bradascio per permettere la realizzazione dell’estate ginosina. Non era semplice e non era
scontato, che si realizzasse una stagione
estiva come quella che si va concludendo, tenuto conto di fattori che hanno inciso
pesantemente: tagli al bilancio comunale,
aumenti consistenti dei costi per i service,
scarsa partecipazione del mondo economico ginosino.
Abbiamo rivolto al consigliere delegato alcune domande per consocere la sua opinione in merito a quanto si è riusciti a realizzare.
Consigliere Antonio Bradascio, vuole
fare un bilancio della stagione estiva?
«Sicuramente il bilancio è positivo. Infatti
nonostante le note vicende nazionali che ci
hanno spinto a razionalizzare le risorse per
gli eventi estivi, la nostra programmazione
è stata elevata sia in quantità sia in qualità.
Questo grazie anche alla nostra capacità di
coinvolgimento delle Associazioni Culturali
che ormai sono diventate un pilastro fondamentale della comunità Ginosina e Marinese. Mi preme a tal proposito ringraziare per
la collaborazione la Pro-Loco di Ginosa, la
Pro-Loco di Marina di Ginosa, l’Arci Il Ponte, I LuMaGiGi, Orizzonte 2001, la Jarvine,
Cavalieri Madonna Dattoli, Amici del Gusto,
Avis, 25 Eventi, Musikarte, G.A.V. e Puglia
Promozione. Di concerto con loro abbiamo
allestito un corposo calendario di eventi sia
a Ginosa sia a Marina di Ginosa che hanno
allietato le serate estive dei residenti e dei numerosi turisti presenti.»
Quali sono gli eventi che hanno riscosso
maggior successo?
«Credo che la presenza numerosa di avventori abbiamo sancito il successo dell’intero
cartellone estivo. Infatti con le nostre iniziative abbiamo dato la possibilità a tutti di poter
conoscere ed apprezzare le nostre bellezze
paesaggistiche (gravina, centro storico, borgo
Madonna Dattoli, pineta Regina e Lago Salinella) oltre alle nostre risorse artistiche. Notevole successo hanno riscontrato le iniziative
nel nostro centro storico con Giri D’Arte, la
Festa del Grano (che ha visto la partecipazione straordinaria di Vittorio Sgarbi e di importanti giornalisti di levatura nazionale), la Terre
du Munachicchie e la sua Via del Tabacco, la
Passio Christi estiva, il Concorso di Poesie in
Vernacolo, gli Artisti Locali in Piazza, le Ciclopasseggiate a Marina di Ginosa, le sagre
dell’Anguria e dei prodotti Tipici, Fiesta del
ricliclo, gli Incontri con l’autore, la Collettiva
d’Arte sia a Ginosa sia a Marina di Ginosa, Il
Palio degli Anelli in Gravina, oltre al concerto
di nicchia di Puglia Promozione. Insomma il
nostro cartellone, frutto di concertazione con
le associazioni locali e di esperienza, è una
garanzia di successo!!!»
Quanto hanno inciso, nella programmazione del cartellone estivo, le difficoltà finanziare?
«Inutile negare che la crisi e i minori trasferimenti del Governo oltre alla scellerata legge
dell’IMU, hanno inciso in maniera rilevante
sulla redazione del cartellone estivo. Io colgo l’occasione per ringraziare il Sindaco Dott.
Vito De Palma e il Consigliere con delega al
Bilancio Franco DI Franco, per lo sforzo che
hanno fatto in sede di redazione del Bilancio
di previsione 2012 nel reperire i fondi per il
settore culturale. Certo vi è stato un notevole
taglio di risorse, ma davanti alla scelta di aumentare le tasse, abbiamo preferito ridurre la
spesa, lasciando inalterata la sola spesa per
i Servizi Sociali e per la Pubblica Istruzione. Ci auguriamo che in futuro siano
risparmiate ai cittadini altre dannose tasse.»
A suo parere cosa bisognerebbe rivedere del format della nostra stagione
estiva?
«Personalmente sono sufficientemente soddisfatto per l’impostazione che ci
siamo dati in questi anni. Però credo che
sia arrivato il momento in cui vi sia una
maggior partecipazione del tessuto economico del nostro territorio, gli eventi non
possono più essere a carico della sola
Amministrazione comunale, ma gli oneri
devono essere suddivisi anche con gli
operatori commerciali come avviene in
altre realtà limitrofe. Credo senza timore
di smentita che i ritorni ci siano, sia per
l’immagine della Comunità, ma anche
soprattutto per gli operatori commerciali. Per quanto riguarda la composizione
del cartellone estivo, sono convinto che
bisogna potenziare e migliorare alcuni
eventi per consentire loro di fare il salto
di qualità. Il Nostro Centro Storico non
ha nulla da invidiare a realtà più rinomate, sta a noi tutti, pubblico e privato,
continuare nell’azione iniziata dieci anni
di riqualificazione e valorizzazione. Noi
come Amministrazione stiamo continuando, i privati hanno iniziato, tocca a tutti
salvaguardare e tutelare. Inoltre vorrei rivolgere un pensiero ai tanti detrattori che
aprono bocca o scrivono, per il solo gusto
di essere bastian- contrari; Rilassatevi
noi continueremo ad Amministrare come
da mandato ricevuto dagli elettori, i quali
ci giudicheranno se abbiamo fatto bene
o male. Il nostro unico interesse è la crescita delle nostre comunità, lo sviluppo
armonico, e servizi migliori, chi ci denigra
nasconde ben altri interessi. Operiamo
tutti per la crescita del nostro Paese e i
cittadini ne sapranno tener conto. »
SG
attualità
n. 18 - 31 agosto 2012
LA MJF A QUATTRO SOCI FONDATORI
DEL L. C. GINOSA “Le Gravine”
L’ alta onorificenza conferita durante la presentazione del Festival della Valle d’ Itria
Anche quest’ anno il Lions Clubs Ginosa “ Le Gravine” ha partecipato con altri Club del
Distretto 108 Ab ad un meeting culturale di spessore a Martina Franca: la presentazione
della 38^ edizione del festival della Valle d’ Itria, riconosciuto nel mondo per il bel canto,.
Non è la solita vetrina canora, né fiera delle vanità, è ben altro: è il recupero di opere
teatrali e musicali del passato di autori noti e sconosciuti, è il talent scout di giovani artisti
, registi che hanno l’ opportunità di essere valorizzati, è , come afferma il nuovo Direttore
Artistico Alberto Triola “ un luogo dell’ impegno e dell’ incontro. Un luogo di riflessione e di
dialogo”. Insomma, un vero laboratorio di studio unico nel Sud, che sa coniugare la buona
musica con l’ impegno civile e politico attraverso la proposta di un programma variegato
di alto livello: dai concerti sinfonici alla tragedie, dal dramma alle opere da camera . Di
fronte ad un evento di tale portata anche i lions , su proposta del Club di Martina Franca
Host, danno il proprio contributo con l’ assegnazione annuale di una borsa di studio all’
artista che più si distingue per merito, passione e doti musicali. La serata si è svolta il 10
luglio scorso nel suggestivo scenario del Palazzo Ducale alla presenza di numerosi ospiti,
autorità civili, militari e religiose. Tra le più alte cariche lionistiche il Governatore uscente
Luigi De Siati, il Governatore del nuovo anno sociale Francesco Barracchia , il Past
Direttore Internazionale Sergio Maggi e i Presidenti dei Leo martinesi e dei 15 Club lions,
tra cui Giacomo Cassano, nuovo Presidente di Ginosa “ Le Gravine”. Oltre al Presidente
di Martina Host, Donatello Olivieri , che ha fatto gli onori di casa, molto interessante è stato
l’ appassionato excursus storico dell’ evento da parte del Presidente del Festival prof.
Franco Punzi, mentre il maestro Albero Triola , in qualità di Direttore Artistico,ha illustrato
nei dettagli la luminosa scenografia semovente, le finalità ed i contenuti del programma
2012.Il momento clou della cerimonia è stato il conferimento della più alta onorificenza
lionistica ai quattro soci fondatori del L.Club di Ginosa, per l’ impegno ininterrottamente
profuso in 20 anni di attività di volontariato solidale. Sono Tina Costantino, promotrice del
Club nel 1992, Aldo Strada, Anna Maria Cossu e Antonio Cardamone, i quali hanno avuto
l’ onore di ricevere la MJF, attribuita dalla L.C.I.F., direttamente dal Governatore uscente,
Luigi De Siati, il lion guida del Club nel suo primo anno di vita. Il prestigioso riconoscimento
prende il nome dal fondatore del Lions International, Melvin Jons, un uomo d’ affari di
Chicago il quale nel 1917 capì quanto fosse importante mettere i talenti , le intelligenze e
le energie di uomini e donne di successo al servizio della propria comunità, per migliorane
le condizioni.E mai come in questo periodo di crisi planetaria suonano veritiere le parole
di Melvin Jons:” Non si può andare lontano finché non si fa qualcosa per qualcun altro”.
E’ nato così il Lions, l’ unica Associazione di volontariato accreditata all’ ONU, è nata così
la LCIF , la Fondazione del Lions Club International che si prodiga a tutto campo nella
realizzazione di progetti umanitari di vasta portata ed interviene nelle calamità naturali.
Ebbene, i quattro soci del Club ginosino insigniti della MJF hanno dato prova di sapere
interpretare e concretizzare al meglio i principi lionistici a favore della propria comunità
e del mondo, fieri di appartenere alla grande famiglia lionistica e umili nello spirito di
servizio.Ma ciò è stato possibile grazie soprattutto al sostegno di tutto il club con il quale
hanno condiviso appieno l’ orgoglio dell’ onorificenza. Grande è stata la commozione dei
“quattro nuovi amici di Melvin Jons”, gratificati da un attestato di merito così importante
per sé e per il territorio e al tempo stesso consapevoli di dover gestire anche l’ onere
di un impegno futuro sempre più intenso. La serata si è conclusa piacevolmente fra le
congratulazioni dei presenti e la partecipazione all’ antepiano dell’ opera settecentesca
“Artaserse” di Johann Adolf Hasse , che apre l’ edizione del Festival. 2012
Anna Maria Cossu -Addetto stampa del Club
11
12
attualità
n. 18 - 31 agosto 2012
Ilva: “Non esiste una graduatoria dei diritti costituzionali”
Una nota stampa dell’assessore provinciale, Marta Teresita Galeota, a commento della
gravità e importanza della crisi che sta colpendo il centro siderurgico tarantino.
Quello che stiamo vivendo a Taranto, è un
conflitto che nessuno si poteva aspettare
nel 2012. la contrapposizione tra diritto alla
salute, e quello al lavoro, è quanto di meno civile si potesse auspicare per una città
ed un entroterra, bellissime e pieni di storia
come è la provincia Tarantina. Nelle ultime
settimane, troppo spesso si son ritrovati
a manifestare parti apparentemente contrapposte della città: da un lato gli ambientalisti, con le loro ragioni di salute e tutela
ecologica, dall’altro gli operai, con il loro diritto al lavoro. Non è giusto chiedersi quale
delle due parti abbia ragione, dal momento
che normative europee coniugano da tempo le ragioni della produttività e quelle del
benessere della persona e delle comunità.
Chi reclama una maggior salubrità dell’aria
e dell’ambiente, ricordando che ogni 3 mesi c’è un morto collegabile alle emissioni di
benzopirene e diossina, non ha più ragione
di chi invoca il diritto al lavoro ricordando i
mutui e le bollette da pagare, oltre alle famiglie da mandare avanti.
D’altro canto, quello che sta vivendo Taranto, non è un “conflitto”, e utilizzo il virgolettato proprio perché i due movimenti
analizzano la questione da punti di vista
differenti ma complementari. Soprattutto,
non sono problematiche gravi che riguardano solo e soltanto la città dei due mari.
E, prima di essere una questione di livello
nazionale – per i laminati prodotti per l’industria metalmeccanica italiana per oltre
il 50 per cento del totale - riguarda anche
comunità periferiche rispetto al capoluogo
di provincia, come Ginosa, Laterza e Castellaneta.
Non più di un anno fa, ci fu la pubblicazione di un volume che raccoglieva le memorie, i ricordi dei primi lavoratori dell’allora
Italsider, nell’anno in cui si celebrava il cinquantesimo anniversario dalla nascita del
primo circolo Italsider. Una iniziativa nata
proprio a Ginosa, a ricordare quanto il nostro territorio ha dato al più grande centro
siderurgico d’Europa, e quanto, di riflesso,
questo abbia dato alle nostre comunità in
termini di reddito. Allora, quello che sta avvenendo a Taranto, ci appartiene in quanto
cittadini e amministratori consapevoli, ma
anche in quanto operai, poiché ancora tanti
sono gli operai che dalla provincia raggiungono l’Ilva.
Ma, analizzare la vicenda Ilva, e raccogliendo i commenti della gente comune, non si
può non giungere ad altre considerazioni:
il lavoro portato avanti dalla magistratura
tarantina, lancia un campanello d’allarme
molto forte. Ci si chiede: era davvero necessario far intervenire con l’intransigenza
che gli è propria, giudici il cui compito non
è mediare tra diritti costituzionali ma applicare le norme contenute nei codici?
Taranto è ormai al centro delle cronache di
stampa e media. Ogni giorno, le scene dei
manifestanti, operai o cittadini, scorrono
accanto a quelle di eventuali passaggi di
danaro. In tutto questo, i cittadini corrono
il rischio di sentirsi orfani di una seria classe dirigente, politica e amministrativa, capace non solo di governare, proponendo,
ma anche di vigilare, monitorando. Di una
classe dirigente capace di mediare senza
mai scendere a compromesso. Paradossalmente, proprio sul caso Ilva si può leggere il corso della politica al giorno d’oggi:
la necessità di una nuova classe dirigente,
che vede nella politica un impegno disinteressato e volto al bene comune. Solo così,
infatti, si possono prendere decisioni importanti che accordino diritto al lavoro, alla
salute e all’ambiente.
Un ultimo pensiero va alla venuta dei ministri Clini e Passera in Prefettura a Taranto,
passando alla lettura nazionale della questione. Ma non ci sarebbe da meravigliarsi,
poiché Taranto ha sempre dato tanto alla
nazione (Marina Militare, Arsenale, Centro
siderurgico). Già solo per questo, non sarebbe necessario amplificare quello che il
Governo ha il compito di fare: prendersi cura delle comunità che amministra. A questo
punto, e ripensando alla bellezza paesaggistica di Taranto, alla configurazione del
suo porto e alla sua posizione strategica
al centro del Mediterraneo, sembrerebbe
quasi superfluo ricordare che Taranto, i
tarantini e l’intera provincia, sono creditori
nei confronti dell’Italia.
Allo stato attuale, parlare di cifre è anche
prematuro: 336 i milioni messi a disposi-
zione dall’Esecutivo nazionale per le bonifiche, e 146 dal gruppo Riva, per gli ammodernamenti necessari. Si parla di “invitare”
i residenti dei quartieri Tamburi e Paolo VI
a trasferirsi nelle residenze della Marina
Militare. Si accenna ad aiuti che potrebbero, anzi, dovrebbero giungere da Bruxelles.
Riprendendo le parole del premier Mario
Monti, si inizia a vedere la luce in fondo al
tunnel. Sicuramente, questi numeri vedranno delle variazioni, certamente in aumento,
fino al 30 settembre, data entro la quale il
Governo rilascerà l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). Non resta che sperare
che la vicenda si concluda positivamente
per tutte le parti in causa. A noi politici e
amministratori, resterà una lezione durissima: non ci sono diritti più importanti di altri.
E, per finire, i cittadini non possono essere
vissuti come una sacca di voti. Prima o poi,
questi, chiederanno conto del tuo operato.
Marta Teresita Galeota
ECOCOMPATIBILITÀ
OCCULTA???
Spero che nessuno me ne vorrà se questa
settimana non scriverò una recensione ma
mi piacerebbe condividere con i lettori una
questione che da sola non riesco a capire
e credo di essere troppo giovane per arrendermi.
Vivo a Bari da un bel po’ di anni e, come
capita a molti che come me vivono lontano
dalla famiglia, il fine settimana, da ottobre
a maggio, è l’occasione giusta per tornare
a trovare genitori, fratelli, parenti, amici.
L’occasione giusta da giugno a settembre
diventa praticamente una piacevolissima
routine; in attesa delle tanto agognate ferie,
dal venerdì sera al lunedì mattina si diventa
cittadini marinesi.
Ginosa Marina tra l’altro dal 30 Giugno al
2 Settembre è servita da un comodissimo
servizio di autotrasporti che la collega a
Bari; pullman nuovissimi, solo tre fermate
(Ginosa Marina, Riva dei Tessali, Castellaneta Marina; chi qualche volta ha viaggiato
attualità
sul pullman che collega Ginosa a Bari sa
benissimo quanto tre fermate siano davvero poche), strada comoda (sempre chi ha
viaggiato sul pullman su citato, capirà cosa significhi viaggiare su strade vere, non
mulattiere), orari agevoli (sempre i fortunati
di sopra saranno felici di sapere che se finisci di lavorare/studiare/farequellochevuoi
oltre le famose 17.45 – o meglio le seimenounquarto - non devi pensare di andare a
dormire in albergo). Insomma, sembrerebbe
che Ginosa Marina nei mesi estivi sia collegata a Bari molto meglio che durante tutto il
periodo invernale e molto meglio anche della stessa Ginosa.
Sono costretta però all’uso del condizionale in quanto questo comodissimo servizio di
trasporti sopra descritto sembra non poter
essere reso pubblico o quanto meno comunicato ai cittadini. NONSISAPERCHÈ!
Lungi da me utilizzare le pagine che la Goccia gentilmente offre per racconti personali ma ci tengo davvero a raccontare che
nel Luglio 2010 un pomeriggio, dopo aver
aspettato con altre persone invano circa
45 minuti un pullman che mai arrivò e dopo
aver espresso tutto il mio dissenso alla compagnia fui accompagnata fin sotto casa mia
a Bari da un autista che venne a prendermi.
Ah, tutto questo senza pagare un centesimo. Pare dunque che convenga di più effettuare un servizio transfer privato gratuito
ai pochi che si lamentano che assicurare a
chiunque lo voglia di poter prendere un pullman pagando il biglietto 8 euro.
Martedì scorso, due anni dopo dunque, ho
passato la mattina al telefono cercando di
avere informazioni vere circa gli orari dei
pullman (i siti internet purtroppo non si aggiornano da soli!). Sono riuscita a parlare
con una seccatissima impiegata dell’agenzia intorno all’una (il pullman è alle 17).
In ogni caso, al di là di circostanze personali
trovo assurdo che in stazione non ci sia un
foglio di carta con gli orari dei pullman, che
nessuna tabaccheria, bar, biglietteria sia a
conoscenza di questo mezzo che collega
non solo il paese ma la località turistica
al capoluogo di regione, snodo ferroviario e
aeroportuale. I turisti tanto attesi come arrivano a Ginosa Marina? Che non mi si risponda in macchina per cortesia.
Sarà mai che in tempi di crisi, ci siamo riconvertiti alle carrozze e ai piccioni viaggiatori?
Almeno avvisate, no?!
Viola Lavermicocca
n. 18 - 31 agosto 2012
13
TARANTO, IERI E OGGI. E DOMANI?
Ormai delle vicende dell’ Ilva di Taranto
sono in tanti ad occuparsene. Governo,
magistratura, corte costituzionale, esperti e
fra poco anche la Ue. Un destino ed una immagine che la “città dei due mari” non meritava. Si contrappongono necessità sacrosante, difesa dell’ ambiente e posto di
lavoro che forse, almeno nell’immediato,
difficilmente possono convivere in una città
divisa in due. Il trionfo di uno vuol dire la
morte dell’ altro. La magistratura con le sue
poco salomoniche decisioni entra in conflitto con il governo. E allora chissà se richiamandoci alla storia si possa profilare un
migliore futuro per Taranto e provincia. Vivendo al nord da mezzo secolo mi sono
sempre vantato della Taranto potente colonia della Magna Grecia, già nell’ VIII° secolo
a.c., con la sua marineria, le vicende di
guerra insieme a Sparta, la sua democrazia. Celebri tarantini, ieri Archita, filosofo,
uomo politico, matematico ed inventore,
discepolo ed amico di Pitagora, più tardi
Paisiello, grande musicista. In tempi più recenti con i due mari, il ponte girevole, il Castello Aragonese, l’ Arsenale militare, i cantieri navali ed una delle maggiori basi della
marina militare. Insomma, Taranto aveva ed
ha il diritto di sentirsi non come una provincia qualsiasi, destinata a morire di industria
metallurgica. Il mare che la circonda le ha
dato nei millenni un importante ruolo che
doveva e poteva continuare anche ai giorni
nostri. Gli antichi greci ed i romani videro in
Taranto un centro commerciale grazie alla
sua posizione geografica e la utilizzarono
persino ( udite, udite!) come località di villeggiatura. Taranto, “patria della mitilicoltura” affossata dalla miopia dei politici nostrani. Mentre all’ estero dalla produzione di
cozze, ostriche ed altri frutti di mare traggono benessere e lavoro, il mare di Taranto,
invece, ci regala solo liquami velenosi. Anche l’ agricoltura fu un fiore all’ occhiello di
Taranto. Archita (428 – 347 avanti Cristo)
esaltava l’ attività agricola guardando al futuro. “Se vi si domanda- diceva- come
Taranto sia diventata grande, come si conservi tale, come si aumenti la sua ricchezza,
voi potete con serena fronte e con gioia nel
cuore rispondere: con la buona agricoltura”.
Una eresia o un valore perduto? Peccato
che lo stesso entusiasmo si sia affievolito
nei progetti dei politici di duemila anni dopo.
Costoro diedero sì vita alla riforma fondi-
aria ma non la incoraggiarono. Il loro sistema assistenziale creò solo coloni per la
sopravvivenza della famiglia piuttosto che
una fiorente attività economica. Poi dal cilindro di statisti avidi di voti venne fuori l’
industria pubblica chiamata Italsider di cui
oggi vediamo i risultati. Fino a che fu possibile i big governanti e gli apparenti oppositori seduti al tavolo del consociativismo del cosiddetto arco costituzionale diedero vita ad un insediamento industriale vivendo alla giornata. Ne venne fuori uno
stato pasticcione e dissacratore di realtà
storiche. L’ ingordigia elettorale favorì assunzioni a gogò, trasformate poco dopo in
elenchi di baby pensionati per sfoltire gli affollati ranghi dell’ acciaieria. Solo piccolo
cabotaggio politico e non accorta lungimiranza come si converrebbe a chi governa. Si dimenticarono anche delle indispensabili infrastrutture. Come non ricordare la SS 106 o le inadeguate linee ferroviarie per Bari e Reggio Calabria. E
adesso? Beh, adesso lo stato è bene che
ponga rimedio ai danni che ha procurato. E
chissà che facendo di necessità virtù
Taranto ed il territorio della intera provincia
non possano essere risarciti mettendo
mano a quello che una politica distratta non
ha lanciato mezzo secolo fa. Il lavoro può
derivare anche da a una moderna agricoltura ed annessa industria di trasformazione
dei suoi prodotti, dal turismo, sfruttando le
bellezze di una zona abbandonata a se stessa, dall’ archeologia greco-romana, dalla
mitilicoltura in un mare ripulito (mentre a
Ginosa sono in vendita cozze del Marocco
o della Spagna) o dai soggiorni marini.
Tutte attività che non mettono a rischio la
salute e creano occupazione. Certo occorre farsi carico nel frattempo della disoccupazione di migliaia di trenta/quarantenni.
E allora chi rompe paga, senza illudere la
povera gente, siano essi dipendenti dell’
Ilva o residenti del rione Tamburi. Non si
può salvare capre e cavoli in poco tempo e
contemporaneamente. Possiamo essere
certi che i proprietari dell’ Ilva non si sveneranno per risanare l’ ambiente gratis et
amore dei. Quell’ attività industriale non
può essere ad inquinamento zero e lo stato
se ne è liberato quando era già una bomba
ambientale. Cosa che sapevano tutti, regione, enti locali e sindacati.
Nino Mele-Luino
14
attualità
n. 18 - 31 agosto 2012
Giri D’arte: ancora un successo per la
manifestazione organizzata da “Orizzonti 2001”
sitamente preparati dall’associazione;
particolare apprezzamento ha riscosso
lo stand del Marocco dove sono stati
offerti dai nostri concittadini nordafrica-
Nella serata del 7 agosto il Centro Storico di
Ginosa ha ospitato la terza edizione di Gi.Ri.
d’Arte, la manifestazione estiva dell’Associazione Culturale Orizzonti 2001 di Ginosa.
A Nicola Mancini abbiamo chiesto di raccontare la festa così come l’ha vissuta: «Gi.
Ri. d’Arte, anche quest’anno, ha registrato
una grande affluenza di turisti provenienti
da tutto il circondario ed oltre; I luoghi più
suggestivi del vecchio abitato Ginosino ed
il villaggio de “La Rivolta” si sono letteralmente colorati, grazie alle opere degli artisti
che hanno composto la collettiva d’arte alla quale si sono fusi i suoni delle esibizioni
dei vari musicisti e band, che si sono esibiti
dal tramonto fino a notte inoltrata; anche gli
stand gastronomici hanno offerto piacevoli
soste per la degustazione dei prodotti appo-
ni prodotti tradizionali della loro terra d’origine. Così come recitavano i volantini che
hanno promosso l’iniziativa, Gi. Ri. d’Arte
più che un evento è per “Orizzonti 2001”
un luogo, quel luogo, dove si incontrano i
linguaggi degli Uomini di ieri e di oggi nel
segno dell’arte con la sua diversità di generi: parola, suono, immagine, teatro, danza,
musica, tradizione gastronomica intesa non
come riproposizione del cibo “di quei tempi”
ma come utilizzo degli ingredienti in nuovi e
gustosi preparati; Gi. Ri. D’Arte non è solo
festival d’arte, ma vuole anche offrire, spunti di riflessione su temi di grande attualità
quali l’integrazione sociale, l’accoglienza, lo
scambio culturale; l’edizione 2012 ha proposto, appunto, uno specifico spazio de-
dicato al Marocco, uno spazio dove nostri
concittadini, provenienti da quella terra,
sono stati al fianco di Orizzonti 2001 per
arricchire la manifestazione con le loro
tradizioni ed i loro costumi
e far conoscere la società
marocchina, in uno scambio con la cultura italiana e
ginosina in particolare, nella quale i giovani marocchini di seconda generazione
si sono trovati a vivere. Si
è consolidata l’esperienza
di “Gi. Ri. D’After” grazie
alla collaborazione dell’Associazione Locomotiva di
Ginosa che ha proposto
musica, degustazioni ed
estemporanea di pittura
dalla mezzanotte fino alle prime luci dell’alba. Grande soddisfazione è stata espressa
dagli organizzatori e dall’Amministrazione
Comunale per la riuscita della manifestazione che vede unirsi agli artisti locali altri
provenienti da varie parti d’Italia nello spirito, che Orizzonti 2001 si propone, di unire
Ginosa al resto della Nazione, attraverso
il filo conduttore della creatività artistica,
convinti che solo lo scambio culturale potrà rendere Ginosa “visibile” agli occhi del
turista attento.»
Per una sera, grazie all’impegno di
“Orizzonti 2001” lo scambio culturale diventa realtà. sg
Foto di Francesco Pignalosa
n. 18 - 31 agosto 2012
Pubblicità pagina intera
15
16
n. 18 - 31 agosto 2012
Pubblicità pagina intera
attualità
n. 18 - 31 agosto 2012
Cari amici di RG Studio oggi
parleremo di Cesare Cremonini
che da ben nove settimane è in
testa alle classifiche italiane
con il brano ‘ Il comico (sai che
risate)’ estratto dal suo ultimo
album “La teoria dei colori”
pubblicato lo scorso 22 maggio.
È bolognese Doc. Gira(va) in
Vespa 50. Ama le donne (che
però gli fanno girare la testa),
i Beatles, i Queen e il pianoforte. È un idolo delle teenager, e
qualcosa di più.
Da quando ha fatto capolino nella scena
musicale italiana, Cesare Cremonini ne è
diventato un protagonista davvero particolare. Nato a Bologna il 27 marzo 1980, inizia a studiare il pianoforte a sei anni, dietro
la classica imposizione dei genitori. Però,
invece di trasformarsi in una sofferenza ingoiata a forza, le lezioni di musica scatenano in Cesare un’autentica passione.
A 11 anni scopre il gusto di scrivere poesie, buttandoci dentro tutto quel mondo
di fantasia che si è creato per sfuggire
alla severità di mamma e papà. A 12 anni l’incontro chiave: un disco dei Queen.
Un’illuminazione. Si prospetta la possibilità
di frequentare il Conservatorio, ma Cesare
preferisce proseguire con il liceo scientifico
e intanto portare avanti gli studi di pianoforte.
Mette in piedi la sua prima band, i Senza
Filtro, e impara da autodidatta a suonare la
chitarra, poi quando ha sedici anni conosce
il produttore Walter Mameli e con lui nascono i Lunapop. Incredibile ma vero, le canzoni della band vengono rifiutate da una
casa discografica dopo l’altra, fino a quando nel 1999 il disco di debutto “Squerez?”
esce per un’etichetta indipendente. Il resto
è storia: “50 Special”, “Vorrei”, “Qualcosa Di
Grande” e le altre scaraventano i Lunapop
alle stelle. Un milione e mezzo di copie dopo Cesare e il suo gruppo sono diventati un
Le interviste di
parliamo di
Nel frattempo incide la title track
di “Innocenti Evasioni 2006”,
un album tributo dedicato a
Lucio Battisti a cui partecipano
anche Ligabue, Max Pezzali,
Nek e Giorgia. Accompagnato
dal nuovo singolo “Dev’essere
Così”, a novembre arriva il
CD+DVD dal vivo “1+8+24”,
che immortala alcuni momenti del Maggese Theatre Tour.
Una curiosità: le cifre del titolo
stanno per Cesare (1), i membri
del gruppo (8) e i componenti
dell’orchestra (24).
Il 2007 è un anno ricco di progetti: compone i brani per la docu-fiction sulla strage di
Erba per il programma televisivo Matrix,
piazza qualche articolo su importanti giornali e viene pubblicato il libro “I nostri ponti
hanno un’anima, voi no - Lettere ai politici” in cui appare una sua requisitoria sulla
classe politica di oggi. Inoltre esce il libro
“Storytellers” con l’intervista a Cesare fatta
durante una serata all’università di Bologna
e andata in onda anche su MTV.
Ma la musica è il primo amore di Cesare che
nel 2008 ha già in cantiere il nuovo disco. A
maggio esce il singolo “Dicono Di Me”, che
diventa un vero tormentone dell’estate, e a
settembre “Il Primo Bacio Sulla Luna” arriva
sugli scaffali dei negozi. Il disco contiene 12
tracce scritte da Cremonini insieme al fidato Ballo e prodotte da Walter Mameli, e si
presenta come un lavoro sfaccettato e cangiante. A dicembre parte il Primo Tour Sulla
Luna che diventa anche un occasione per
festeggiare i 10 anni di carriera di Cesare.
Il 25 maggio 2010 viene pubblicata la prima raccolta del cantautore bolognese dal
titolo “1999-2010 The Greatest Hits” e ora
è tornato alla ribalta con questo suo ultimo
singolo “La teoria dei colori” molto bello e
orecchiabile… Aspettiamo con ansia di
ascoltare il prossimo estratto!
Floriana Ribecco
Cesare Cremonini
fulminante fenomeno del pop nostrano.
Nel 2000 Cremonini recita nel film “Un Amore
Perfetto” insieme a Martina Stella e ne incide la colonna sonora. Scrive la sigla della
serie TV Via Zanardi (nella quale fa qualche
cameo) e partecipa a spot pubblicitari. Poi
scoppiano i Lunapop: le divergenze interne
e l’effetto ‘troppo successo troppo in fretta’
portano allo scioglimento. L’ex leader decide
di andare avanti come solista, in compagnia
del fedele bassista Nicola Balestri – noto a
tutti come il Ballo.
A fine 2002 ecco l’album “Bagus”, frutto di
un anno intero di gestazione. Altra infilata di
singoli stracciaclassifica (ben cinque: da “Gli
Uomini E Le Donne Sono Uguali” a “Vieni
A Vedere Perché”), 200mila copie piazzate
in due anni e un tour fortunatissimo: Cesare
dimostra di non essere una meteora.
Vinta la sfida di reinventarsi una carriera, si
prende una vacanza lunga un anno prima
di tornare al lavoro sul secondo disco solista, progettato a partire dalla primavera del
2004 e registrato in parte nientemeno che
agli Abbey Road Studios di Londra, suonando il pianoforte che fu di Freddy Mercury.
Anticipato dal singolo “Marmellata#25”,
“Maggese” esce a fine 2005, fresco, vario e
con un forte taglio cantautorale, impreziosito
da una mini-suite in tre atti e dalla partecipazione di un’orchestra. Cesare porta le sue
nuove canzoni nei teatri, mentre nell’estate
del 2006 si dedica al classico tour nei palazzetti.
17
18
attualità
n. 18 - 31 agosto 2012
La VII Festa della Tèrre de ù Munachicchie
ci fa percorrere “La via del tabacco”
La via del tabacco, quasi uno slogan, invece, il tema che, per tutta
l’estate, ha accompagnato i ginosini, verso la settima edizione
della manifestazione del 11 e 12
agosto, Tèrre de u munachicchie,
organizzata dal circolo Arci “il Ponte” di Ginosa in collaborazione con
lo SPI di Taranto e il Patrocinio
dell’Amministrazione comunale e
della Provincia.
La Festa che fin dal suo esordio si
è caratterizzata per l’intrattenimento e il divertimento ma anche per la
ricerca storica che il locale circolo
Arci, ogni anno, effettua intorno ad
un argomento di carattere locale,
quest’anno, su proposta del presidente del circolo, Stefano Giove, ha puntato l’interesse su un periodo particolare del
secolo scorso (gli anni ’50-’70), che vide lo
sviluppo di un fenomeno di migrazione interna, dal sud del Salento verso la Terra jonica,
quando la coltivazione del tabacco fu autorizzata anche in questo territorio.
La macchina organizzativa dell’Arci ginosino
si è messa in moto dagli inizi della scorsa
primavera, con incontri e collaborazioni con
associazioni e organizzazioni sindacali di
Lecce e provincia per strutturare una ricerca
che lasciasse testimonianza di un fenomeno
produttivo che ha cambiato la vita e l’assetto
sociale di interi nuclei familiari locali e non.
Andrano è stata, forse, la cittadina salentina che negli anni ‘50/’60 subì il più grande
esodo verso questa parte della Puglia. Poche centinaia di abitanti rimasero lì, a fronte
di migliaia di migranti verso le Terre joniche
per produrre tabacco. E, proprio con questa
cittadina, il circolo Arci di Ginosa ha effettuato un gemellaggio attraverso il quale si
sono realizzati dibattiti e ricerca. A Marina di
Ginosa (luogo in cui la maggior parte dei salentini immigrati stanziò), nel mese di luglio
si è tenuto un convegno a cui hanno preso
parte dirigenti sindacali locali, provinciali e
nazionali, nonché amministratori locali, per
approfondire l’argomento. E, non a caso, il
luogo scelto per la kermesse oratoria è stato il piazzale dell’ex tabacchificio marinese.
Ma, a Ginosa anche altri ambiti sono stati
investiti dell’argomento. Nelle sale del museo civico Santa Parasceve, inaugurata il
15 luglio e rimasta aperta al pubblico fino al
20 di agosto, una mostra di opere pittoriche
e scultoree di artisti locali e internazionali,
ha affrontato l’argomento dedicando estro
creativo e ricerca cromatica alla Via del tabacco (il Magazine nazionale dei Tabaccai,
curato dalla Confesercenti ne ha pubblicato
una accurata recensione) e, ad arricchire le
sale, l’esposizione di utensili e oggetti, del
periodo preso in esame, curata da Piero Di
Canio.
E, per lasciare il segno della memoria ritrovata, anche la pubblicazione della brochure
di presentazione dell’intera manifestazione
è divenuta documento della ricerca, nelle pagine dedicate all’approfondimento di
quest’anno.
Le attese create intorno all’evento, non sono state deluse dagli organizzatori, che il
4 di agosto hanno inaugurato la, ormai attesa, Mostra dei centrini che quest’anno
s’è presentata in veste rinnovata. Pur non
cambiando la finalità (la valorizzazione di
un lavoro creativo svolto, spesso, in solitu-
dine da anziane donne), i pregiati
“pezzi” prodotti sono stati esposti
in una splendida mostra allestita
nei locali del noto asilo Domenico
Perrone, in corso Vittorio Emanuele. Il successo della mostra è
stato decretato dai numeri: in otto
giorni, migliaia sono stati i visitatori che l’hanno frequentata esprimendo consenso per la scelta e
vivo apprezzamento per i lavori
esposti.
Le giornate del 11 e del 12 agosto
sono state, a ben vedere, precedute da eventi collaterali, compreso l’allestimento delle vetrine dei
negozi ginosini, curato da Tina
D’Amelio, col munachicchio annunciatore dell’evento (che non ha lasciato
scampo neanche a qualche distratto passante), hanno creato l’aspettativa giusta….
Sicché, le serate del 11 e 12 agosto si sono
proposte quasi a conclusione di un lungo
percorso di festa e riflessione.
Di fatto così è stato. Un lungo percorso
snodatosi da piazza IV Novembre a piazza
Orologio che per due giorni ha offerto mostre, spettacoli ed attrazioni per grandi e
piccoli. Già dalle prime ore del pomeriggio
due calessi carichi di Munachicchi, hanno
percorso le vie di Ginosa annunciando l’evento che ormai in piazza s’era avviato con
l’allestimento di bancarelle, intrattenimento
per piccoli, face painting, caccia al tesoro (anche quest’anno organizzata dai soci
dell’associazione LocoMotiva), mostra degli
abiti da sposalizio curata dall’atelier Le Spose di Carmen, visite guidate in gravina per
gli ospiti giunti in pullman dalla provincia,
e, via via che ci si allontanava dalla piazza grande, il percorso si arricchiva di visite
alle Mostre del Centrino e di Pittura e Scultura nonché al Museo del Barbiere, aperto
al pubblico per l’occasione. Ma le serate si
inoltravano con altre proposte. Due i palchi
sui quali artisti locali e non si
attualità
alternavano in spettacoli di intrattenimento. La sera del 11 agosto, alle
21,00 sul palco di piazza IV Novembre, Adele Carrera e Daniela Coppa, dopo i saluti del presidente del
Consiglio comunale Enzo Russo, del
delegato alla Cultura, Vitantonio Bradascio, dei rappresentanti dello SPI
locale e provinciale, Antonio Masciulli
e Vincenzo Caldarulo, del presidente del circolo Arci ginosino, Stefano
Giove, davano il via agli spettacoli
con la presentazione dell’ esibizione
del coro polifonico del circolo Arci, I
Cantori de U Munachicchie, diretto
dal M° Mario Donvito che ha trasportato il pubblico in un nostalgico viaggio tra brani della tradizione popolare
ginosina e Meridionale. Sul palco di
piazza Orologio, Selena Meloni presentava Lisa D’Amelio interprete di
un applauditissimo concerto dedicato
alle donne alternando famosi brani
musicali a lettura, da parte di Alessandro Morea, di brani letterari, in
una suggestiva ambientazione scenografica. A seguire, dopo il concerto
della cantante ginosina, la proiezione
del documentario, realizzato dai soci Arci, dedicato ai protagonisti della
stagione migratoria che interessò la
coltivazione locale del tabacco. Intanto, lungo corso Vittorio Emanuele: la mostra di auto d’epoca a cura
dell’Associazione ginosina, Genusia;
il concerto di fisarmoniche, lo spettacolo musicale di Antonello Bitella
e gli stand di degustazione di prodotti tipici.
La prima serata si chiudeva con l’esibizione
sul palco della piazza centrale, del gruppo
di musica popolare I Lingatere… e, fino alla
mezzanotte pizziche e tarante l’hanno fatta
da padrone con il pubblico che, coinvolto dal
ritmo, ha ballato sotto il palco fino alla fine del
concerto dello scatenato gruppo musicale.
La serata del 12 agosto ha visto la riproposizione del percorso continuo della festa,
da una piazza all’altra e, dalle ore 21,00,
spettacoli differenziati per gusti diversi. In
piazza Orologio, Sarah Scorpati riproponeva (a grande richiesta!) la proiezione del
documentario La via del tabacco, a seguire
il concerto del gruppo Aftermidnight. Intanto,
in piazza IV Novembre, tutti i posti a sedere
erano già occupati per assistere alla rappresentazione teatrale, divenuta, ormai, appuntamento atteso della manifestazione agostana dell’Arci. Prima di dare inizio alla pièce,
n. 18 - 31 agosto 2012
il pubblico è stato intrattenuto dall’esibizione
del coro del anziane del CAP di Ginosa ed ha
applaudito alla consegna dei riconoscimenti
che il circolo assegna ogni anno agli Amici
del munachicchio (personalità pubbliche e
private che partecipano alla realizzazione
della manifestazione).
Alle 21,45: Cuppolillo e i tre desideri, la commedia musicale in tre atti, scritta da Stefano
Giove e Adele Carrera con le musiche di Davide Giove e la regia di Francesco Pizzulli,
ha captato l’attenzione di una piazza gremita
che ha applaudito e si è divertita per circa
due ore seguendo le vicende del protagonista (Cuppolillo) che ha rinverdito ricordi in
molti degli spettatori.
Il presidente del circolo Arci di Ginosa, Stefano Giove, a fine Festa, ha commentato: «Possiamo ritenerci soddisfatti, anche quest’anno
per la riuscita della nostra manifestazione.
Non nascondo che un po’ di timore iniziale
19
ci fosse in tutti noi…. I tempi
sono piuttosto duri e la crisi
si fa sentire a tutti i livelli. Ma
lo spirito di gruppo che anima la nostra associazione
s’è rivelato ancora una volta
vincente. La soddisfazione è
grande per il lavoro svolto,
quello di ricerca, innanzi tutto. Credo che con la ricerca
storica di questa edizione,
che abbiamo intitolato La Via
del tabacco, abbiamo restituito dignità ad un periodo storico non valorizzato…. Cosa
avevano di più le mondine
del Nord rispetto alle nostre
tabacchine?... Le prime ricordate e celebrate anche in film
di famosi registi, le seconde
dimenticate anche d’essere
esistite. Con la nostra ricerca abbiamo voluto rendere
giustizia alla storia del nostro
territorio, assai spesso non
valorizzata, eppure essenziale per lo sviluppo dell’intero Paese. Siamo orgogliosi
d’essere riusciti a snodare
la festa lungo un percorso
piuttosto difficile da coprire…
speriamo di poter fare meglio e di più nelle prossime
edizioni. Inoltre come circolo
possiamo ritenerci soddisfatti per il lavoro svolto (interamente da soci) riguardo al
documentario La via del tabacco, che sta
riscuotendo un grande successo e per l’appuntamento con il teatro, ancora una volta
interamente realizzato da soci Arci. Cuppolillo e i tre desideri, commedia scritta interpretata e diretta dagli uomini e dalle donne
del circolo Arci di Ginosa! Anche quest’anno un successo che vogliamo condividere
con i Maestri di danza Tina Antonucci e
Giacomo Ranaldo, della Step to Dance di
Marina di Ginosa. Arrivederci al prossimo
anno!»
La partecipazione e l’interesse per questa
manifestazione l’hanno consacrata come la
più importante dell’”estate ginosina”, L’augurio è che il prossimo anno il circolo Arci
la possa rendere ancora più grande e più
partecipata!
Lina Luisi
foto Erasmo Mazzone
20
attualità
n. 18 - 31 agosto 2012
Cambio della guardia al Rotary Club Riva dei Tessali
Paola Giovinazzi succede a Michele De Giorgio
di Maria Carmela Bonelli
E’ Paola Giovinazzi dei Marchesi di Ducenta la nuova Presidente del Rotary Club Riva dei Tessali, fondato 35 anni fa dal conte
Luigi Ferrero di Cavallerleone. Una donna
che ha nel cuore Riva dei Tessali, oasi incontaminata, dove la natura è dominante
e dove tutto – anche l’intervento dell’uomo
– è naturale.
Una Presidente che, per gli stretti vincoli
familiari che la legano al Comprensorio ed
al Club, nonchè per le indubbie qualità personali, intende fare sintesi prospettica delle
esperienze, che nel tempo hanno contraddistinto il Club costiero, vero fiore all’occhiello del Distretto 2120
e non solo.
Il “passaggio del martelletto”
tra Presidente uscente, avv. Michele De Giorgio, e Presidente
entrante è avvenuto nel salone
del Resort, in una atmosfera dai
caldi toni amicali.
La serata - come di consueto
- è stata aperta dal consuntivo,
tracciato da De Giorgio, il quale ha ripercorso brevemente le
tappe più significative del suo
mandato, definito da Paola Giovinazzi «anno pieno di emozioni
ed eventi interessanti e rilevanti». Tanti gli eventi e service, che
hanno contribuito a rafforzare i
legami tra soci e comunità di
appartenenza, nell’autentico stile rotariano, improntato al servizio ed alla condivisione.
Nell’incoraggiare i presenti ad operare nella direzione dell’allargamento dell’effettivo
la Presidente si è espressa con tutta quella
passione, che negli anni le è stata riconosciuta, e con quel linguaggio che, rifuggendo ogni formalismo, riesce a suscitare consensi immediati: « Superiamo le tentazioni
che ci portano a non comunicare con chi
è diverso. Guardiamo oltre le nostre ermetiche chiusure. Facciamo il primo passo.
Non attendiamo che siano gli altri a prendere l’iniziativa».
Ma, chi è il socio rotariano di Riva dei Tessali di oggi? E’ il socio – ha spiegato - che,
armato di vero coraggio, ha più forza e
maggior passione. E’ il socio che non accetta una società infiacchita e si permette di
intervenire con decisione e - se necessario
- con protesta. Dunque, ha proseguito la
Presidente « diciamo agli ascoltatori “non
rotariani” che noi ci uniamo e ci siamo uniti
perchè nel nostro cuore abbiamo la certezza che si possa fare anzi si debba fare qualcosa. Lottiamo nel “quotidiano”- nella famiglia, nella strada, con i vicini di casa, con
i compagni di lavoro - per dimostrare che
siamo capaci di stare con i piedi per terra,
affrontando le difficoltà senza mai smettere di sorridere. Siamo messaggeri di buone
novelle. Gente che non si adagia sulle posizioni raggiunte e vuole invece scuotersi dalla vita sedentaria. Noi camminiamo insieme, non per cercare una sistemazione, ma
perchè siamo gente che non si rassegna,
che non ha paura di uscire allo scoperto.
Allineamoci coraggiosamente con i poveri,
con gli oppressi con gli uomini di colore, con
i “diversi”! Rompiamo le antiche regole del
gioco! Dimostriamo che la speranza ha il
sopravvento e che non ci lasciamo collassare da un tragico “schok” del futuro. Noi
ci riuniamo per darci forza reciprocamente,
perchè vogliamo vivere una vita diversa,
che ci dia la fierezza “nei giorni bui” di es-
sere rotariani. Siamo gente che sa aprirsi
agli altri, gente che non respinge nessuno,
gente che esce dagli egoismi corporativi ,
pronta ad accogliere - con il cuore, prima
che con la mente - “l’altro, il diverso” ».
Sembrerebbe un indirizzo programmatico
piuttosto arduo, poichè scuote le radici e
non tocca la superficie, ma Paola Giovinazzi sa che i soci di Riva dei Tessali «possono
dimostrare di essere pronti ad uscire dai
propri accampamenti. Il Rotary - prosegue chiede oggi di andare “ da mare a mare”. Di
seguire l’onda ed essere presenti e attenti
alle problematiche di oggi».Dunque, per la
prima volta in 35 anni la presidenza del Club viene affidata
ad una donna, donna decisa,
primadonna. E’ indice chiaro
di vera apertura e di valore aggiunto?
La presidente coglie la domanda e spiega che «la donna nel
Rotary è entrata silenziosamente. Con titubanza e forte
timidezza. Nel Club di Riva solo
tre, pronte a non perdere le caratteristiche della femminilità. Il
Rotary dà l’opportunità di acquistare un’ immagine di “donna
nuova”, sempre piena di umanità, pronta a mettere a servizio
degli altri le proprie caratteristiche di intuizione, creatività, tenerezza e - perchè no? - anche
quel senso ironico, che porta a
non prendersi troppo sul serio».
L’incontro si è concluso con parole di ringraziamento per la fiducia espressa dai soci - i quali hanno voluto unanimemente affidare a Paola Giovinazzi il mandato - e con la presentazione del nuovo
Consiglio direttivo, così composto: Past
President dott. Michele De Giorgio, Vice
Presidenti prof.Carlo dell’Aquila ed ing.Luigi Severini, segretario ing. Luigi Severini,
tesoriere dott. Gianni Angelini, prefetto dott.
Pierfrancesco Greco. Inoltre, presidente della “Commissione per l’effettivo” dott.
Corrado Aprico e presidente della Commissione “Comunicazione e Immagine” prof.
ssa Maria Carmela Bonelli.
attualità
n. 18 - 31 agosto 2012
21
UN GRANDE SUCCESSO ARTISTI IN PIAZZA
Le serate sono state dedicate a Carmelo Candia e a sua moglie Mary. A vincere questa edizione è stata
Margherita Sannelli che ha conquistato il 1° Posto. Alle sue spalle Silvia Pannetta 2° Classificata. Al 3° Posto
la piccola Simona Leone di 10 anni che ha sorpreso tutti con una bellissima voce. Nel corso della serata anche
la Sagra delle Orecchiette con lo spettacolo del comico pugliese Papi Ultras in Pino Campagna Tour 2012.
Ancora protagonista l’Associazione Culturale
LU.MA.GI.GI., grazie al patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Ginosa e al Delegato alla Cultura
Antonio Bradascio. Ginosa il 28 e il 29 Luglio scorso,
ha vissuto due giorni di grande spettacolo con la Sagra delle orecchiette e la Sagra dell’arrosto. Grande successo ancora una volta per Artisti in Piazza.
A vincere questa edizione è stata Margherita Sannelli che ha preceduto Silvia Pannetta 2° Classificata. Mentre Simona Leone di appena 10 anni è
giunta 3° Classificata ad una sola lunghezza dalla
Pannetta. In questa edizione la giuria era composta
da: Antonio Bradascio (Delegato alla Cultura ); Stella D’Alconzo (musicista); Enzo Loparco (musicista);
Emanuele Maggiore (musicista); Ennia Sangiorgio
(RG Studio) e da Angelo Inglese (imprenditore). La
giuria ha deciso sul fil di lana la Vincitrice di questa
manifestazione. Infatti la Classifica Finale è stata la seguente: 1°
Classificata: Margherita Sannelli con 58 Punti; 2° Classificata:
Silvia Pannetta con 50 Punti; 3° Classificata: Simona Leone con
49 punti. Gara bellissima e soprattutto equilibrata. A far da contorno come sempre ad Artisti in Piazza, la Sagra delle Orecchiette
con le signore del Centro Anziani di Ginosa, che hanno sfornato
oltre 200 Kg. di orecchiette. Oltre alla Sagra, in una piazza gremita si è esibito il comico, direttamente da Zelig, Papi Ultras, con
lo Spettacolo Pino Campagna Tour 2012. Una bella serata grazie
ancora una volta ai LU.MA.GI.GI. che in questa edizione hanno
voluto ricordare, prima dello spettacolo, il loro amico di sempre
Carmelo Candia che ci ha lasciato insieme a sua moglie Mary in
un tragico incidente lo scorso anno. Le serate sono state dedicate
a Carmelo e Mary ed il Cuore d’Oro 2012 i LU.MA.GI.GI. lo hanno
consegnato alla famiglia nel ricordo di Carmelo per tutto quello che
ha rappresentato nella LU.MA.GI.GI.
(Gianluca Catucci) [email protected]
22
argomenti
n. 18 - 31 agosto 2012
“LA GOCCIA” A BATTITI LIVE. UN “TOUR” NEL TOUR
Interviste a Gerardo Pulli e Carlo Alberto di Micco
di Sarah Scorpati
Trovarsi dietro le quinte di una grande manifestazione , seppure tutta nostrana, come il
Battiti Live Tour tenutosi a Matera il 29 Luglio,
non è esperienza facile e soprattutto non poco faticosa. E spesso conviene più fingersi
fan alla ricerca di autografi che giornalisti (o
quasi),affamati di interviste. Se poi si affrontano queste giornate con entrambe le intenzioni,
ci si ritrova, una volta a casa, con la simpatica
29 Luglio a Matera è Gerardo Pulli, vincitore di Amici. Non un personaggio famoso, di certo. Non un grande della musica
italiana, ma un ragazzo, come me, come
tutti, che però ha vinto un talent show e
si cimenta nell’arte del canto con la speranza di sfondare, un po’ come ciascuno
nel suo cerca di fare. Sta seduto al tavolo
nel reparto artisti con una ragazza discorrendo pacatamente. “Gerardo”, lo chiamo.
Non posso spiegarti le lacrime. Ti rispondo dicendo che la musica è un discorso e quando un
discorso ti prende non puoi spiegare perché,
le emozioni non si spiegano, chi lo fa racconta
cavolate! Però sicuramente il fatto di cantare insieme a quello che per me è il più grande cantautore di tutti i tempi come Roberto Vecchioni
è stata la realizzazione di un sogno, una gioia
incontenibile. E poi la veduta dell’arena dal palco toglieva letteralmente il fiato.
esperienza di aver visto qualche personaggio
famoso e la soddisfazione di aver strappato
delle interviste in territori che spesso sono occupati solo dai veterani del giornalismo.
La piazza stracolma e i numerosi fans appostati all’uscita del backstage per salutare
i loro beniamini, sono solo la parte più evidente e rumorosa di uno spettacolo musicale
del calibro del Radionorba Battiti Live Tour.
Aggirarsi dietro le quinte e vedere quante persone collaborano materialmente alla riuscita
di un tale evento mette però sicuramente in
secondo piano tutto il resto. Lì dietro c’è un
altro spettacolo. E molti in effetti preferiscono
guardare i grandi eventi musicali da dietro le
quinte, perché forse di interessante c’è più a
riflettori spenti che su un palco davanti a centinaia di persone a recitare una parte imposta.
Discorso banale lo riconosco, ma veritiero. Più
che altrove, dietro le quinte ci si rende conto,
anche solo da qualche dettaglio, ma più spontaneo che mai perché non immortalato, di chi
sono certi “personaggi ” che tanto acclamiamo
o che proprio non ci piacciono.
Ma andiamo con ordine.
Dopo più di tre ore di attesa, alle 21:00 ottengo il pass per entrare e aggirarmi liberamente
dietro le quinte. Il primo in cui mi imbatto quel
“Chi è?”risponde, poi mi individua. “Posso
farti una domanda?” gli dico. “Tutte quelle
che vuoi”, dice mentre afferra una sigaretta. L’accende, si appoggia alla transenna e
con un sorriso mi invita ad iniziare.
Allora, Gerardo, “bello e maledetto”, lo
dicono di te o ti senti tale?
Bisogna vedere cosa si intende per bellezza (sorridendo).
Tu cosa intendi?
La bellezza è soggettiva. Così come il concetto di maledizione .Bellezza potrebbe
significare non essere brutto. (si ferma a
pensare) Anzi, no, forse significa proprio
essere brutto.(ride)
Sei quello che spesso viene definito in
maniera dispregiativa “un prodotto” di
Amici. Motivo d’orgoglio o lo rinneghi?
Dico solo che l’esperienza di Amici la consiglio proprio a chi non si sente “uno da
Amici”. Quando amici e parenti cercavano
di invogliarmi a fare il provino mi rifiutavo
dicendo che un talent show non faceva per
me. I mesi in quella scuola sono stati per
me importantissimi per una crescita personale, umana e morale. E poi ci tengo a dire
che Maria de Filippi è proprio un genio!
L’ultima sera, durante le tue esibizioni
hai pianto tanto. Perché quelle lacrime?
Progetti per il futuro?
Uno solo. Io voglio scrivere (agitando la mano).
Poi si vedrà.
Dopo Gerardo sento il backstage infiammarsi,
mi volto e vedo Marco Carta. Aria da divo, si
lascia fotografare, firma qualche autografo poi
si allontana quasi scocciato nonostante i fans lo
acclamino ancora. Decido di evitarlo. Tutto solo in un angolo Sal da Vinci , mi avvicino, lui
accetta la mia richiesta di una foto, poi ritorna
a giocare con il cellulare. In sottofondo le voci,
gli applausi che vengono dalla piazza e quelli dei fans dietro il backstage. Continuo il mio
percorso tra i tecnici, i bodyguards, i managers.
C’è Luca Di Risio, simpatico, affabile, disponibile, si lascia scattare la foto due volte, sorride
e ringrazia. I big, Marco Mengoni, Renga e
Nina Zilli siedono in un salottino in disparte, i
bodyguards impediscono il passaggio. Aspetto
con ansia l’opportunità di fare qualche domanda
a Nina Zilli nell’anno del suo boom nel quale ha
inoltre rappresentato a testa alta l’Italia all’Eurovision Song Contest in Azerbaigian. Non ci
riesco. Nemmeno una foto. Troppi omoni in nero
attorno a lei, nonostante da lontano la cantante
saluti noi altri che ce ne stiamo lì speranzosi.
Strappo una foto a Mengoni, ma non ha tempo
per le domande, deve cantare, lo stesso vale per
Francesco Renga, che nel frattempo
attualità
ha fumato tre sigarette e bevuto due birre.
Defilato se ne sta Carlo Alberto di Micco,
altro ex concorrente di Amici, vincitore di
un contratto con la Warner. Lui è giovane,
come Gerardo, ha voglia di farsi conoscere e di far parlare di lui. Mi concede una
breve intervista sotto l’occhio vigile del suo
produttore.
Carlo, di te ad Amici non è facile dimenticare i numerosi battibecchi con
Rudy Zerbi. Qual è il tuo rapporto con
lui?
Non nascondo che gli ho spesso tenuto
testa, ma al di là dei gusti musicali e i pareri diversi c’è un profondo rispetto reciproco, si tratta di professionisti a confronto che non possono non rispettarsi con
scambi civili di pareri.
La tua è una voce un po’ insolita nel
panorama musicale italiano, ti senti
un pesce fuor d’acqua?
Innanzitutto ti ringrazio, poi aggiungo :
“Magari!”. Io credo che la musica oggi
sia in crisi, come tutto, per cui avere una
voce differente, che si discosta dalle altre, potrebbe alla lunga non rivelarsi un
difetto, anzi..
Il tuo rapporto oggi con “Amici”?
Se sono qui oggi è grazie al programma,
per cui lo ricordo con piacere e ringrazio
quest’esperienza per avermi dato tanto.
Dato il genere che di solito prediligi, ti
chiedo preferisci cantare in Italiano o
in Inglese?
Sono cose diverse. Diciamo che preferisco la bella musica italiana.
Il Tuo nuovo singolo?
Si chiama “Il sole cade” ed è firmato
dal grande Ed Sheeran, un artista che
stimo tantissimo e del quale ammiro la
scrittura. Il video è girato nelle campagne
di Mantova con la Regia di Valentina Be.
Si fa tardi intanto, gli artisti a turno dopo
aver cantato vengono prelevati dal retro
del backstage da auto con i vetri oscurati
tra gli applausi e le richieste di autografi
dei fans. L’ultimo a cantare è Francesco
Renga. Scende dal palco e anche lui si
lascia scortare all’automobile. Ultimo rumoroso assalto di giovani, fogli di carta
e flash. L’auto si allontana, subito dopo
la folla attorno al backstage inizia a diramarsi. Nel silenzio, invece, escono tecnici e giornalisti. I secondi vanno a casa
a scrivere, i primi restano lì, per tutta la
notte, a smontare il palco che ha ospitato
l’evento.
n. 18 - 31 agosto 2012
23
ANNA E TONINO SCORPATI
PARRUCCHIERI UFFICIALI DEL
BATTITI LIVE TOUR
Per il secondo anno consecutivo, Anna e Tonino
Scorpati hanno contribuito al successo del
Radionorba Battiti Live di Matera, curando il look delle star della serata. Un appuntamento con la musica
che si rinnova e va ad infoltire la lunga lista delle
presenze dei parrucchieri ginosini nei backstage di
eventi e manifestazioni di alto livello in tutta Italia.
È ormai noto che il Salone Anna e Tonino International
coiffeur, rappresenta una perla del nostro territorio,
un simbolo affermato e consolidato di professionalità
e competenza, tradizione e novità. Il team Scorpati,
da anni fa parte del rinomato gruppo Mitù-MLine di
Wella, presente sul mercato dal 1989, del quale fanno parte solo 340 saloni in tutta Italia, riconosciuti per
l’eccellenza nel campo tecnico, creativo e d’immagine. Ed è proprio grazie all’appartenenza a questa importante elite di esperti del campo, che i parrucchieri
ginosini lavorano nei backstage degli eventi più importanti d’Italia, da Miss Italia e Miss Italia nel Mondo,
fino al festival del Cinema di Venezia e Roma, accostando il proprio nome a quello di personaggi famosi
della televisione, dello spettacolo, del cinema e nel
panorama mondano del nostro Paese.
Un orgoglio, quindi, per la nostra comunità, un esempio di instancabile di dedizione e lavoro in costante aggiornamento, aperto a novità ed esperienze in
grado di arricchire se stessi e gli altri. Un esempio di
ciò è il concorso nazionale di Miss Italia che i parrucchieri ginosini portarono nel nostro paese nel lontano
1997 , in qualità di membri ufficiali dello staff, rendendo la manifestazione un appuntamento
pressoché annuale, ancora oggi, tra i più seguiti dell’estate ginosina.
24
attualità
n. 18 - 31 agosto 2012
Lettere ginosine - Il mondo di ieri
Luglio 2012
di Corrado Strada
Cari lettori,
il mondo che ci circonda non è più quello di
una volta. In circa un secolo sono accadute
tante cose. Sono comparsi nuovi personaggi, molte ideologie sono cadute, le trasformazioni che ci sembravano definitive sono
risultate effimere. Seneca, il filosofo, molti
secoli fa disse: “Si nasce tutti alla stessa
maniera, ma moriamo in modi diversi.”
Scrivendovi, non vi invito ad essere malinconici o nostalgici né assaporare le proprie
tristezze. Non scaviamo troppo nella memoria, i ricordi possono essere piacevoli e
non, se sono tristi non pensiamoci.
Cerchiamo di pensare al futuro, nutriamo la
speranza di un mondo migliore.
Stephan Zweig, un ebreo austriaco ci ha
lasciato prima di morire un bestseller, un
libro letto in tutto il mondo: “Die Welt von
Gestem,” il Mondo di ieri. Nato a Vienna
nel 1881 ha vissuto, durante la prima parte
del ‘900 nella sua città che allora era cosmopolita. Scrittore e poeta, raccontò nei
suoi scritti il caleidoscopio della vivace cultura viennese. Strinse amicizia con Emile
Verhaere, noto, ma non troppo, per un suo
libro di liriche, semplici, quasi casalinghe.
Qualcosa di simile alle “Poesie” del nostro
Guido Gozzano. Zweig, era la vera espressione di un umanesimo cosmopolita. Come
l”’ebreo errante” viaggiava e scriveva.
Scrisse molto sia in patria che all’estero.
Si interessò di molti personaggi del mondo
di allora, anche di Freud l’inventore della
psicoanalisi: “Die Heilung durch den Geist;”
l’anima che guarisce. Notevole il successo
di “Triumph und Tragik des Erasmus von
Rotterdam” (Erasmo da Rotterdam): la tragica storia di un contemplativo che deve cedere il passo agli uomini d’azione. Quando
arrivò Adolf Hitler, smise di viaggiare, si
fermò negli Stati Uniti. Si separò dalla moglie; ciò avvenne anni prima e sposò Lotte
Altmann, la sua segretaria. Emigrò ancora
in Brasile e scrisse: “Brasilien, ein Land der
Zukunft,” Brasile, terra dell’ avvenire.
Ma si sentiva vecchio, vecchio ed inutile.
Stanco, disperatamente innamorato della
sua Vecchia Europa. Da grande insoddisfatto si suicidò assieme alla giovane moglie nel febbraio 1942 .
Lasciò quasi incompiuto il suo capolavoro:
“Die Welt von Gestern.” Mentre i “soldaten”
di Hitler, occupavano quasi tutta l’Europa, io
attendevo, serenamente o quasi, a studiare il “mio latino” ed il tedesco. Potevo avere sì e no, quindici anni. Giovanni Mosca
nel 1939 scriveva sul suo libro “Ricordi di
scuola”: vorrei che tornasse il tempo in cui,
ragazzi, andavamo a scuola, ma è impossibile. Dei sogni, delle speranze che avevamo
nel cuore della nostra innocenza, delle lucciole che credevamo stelle, perché piccole;
piccolo era il nostro mondo, basso, basso
il nostro cielo. Ma non era ancora il mio
tempo, quello di Corrado Strada che non la
smette di filosofeggiare alla sua età ...
Mi sono acculturato, allora, senza entusiasmo. A scuola ho assimilato il pensiero degli
altri, del compagno di banco, degli amici, di
gente più grande di me. Chi avrebbe pensato che mi sarei buttato su Socrate, su
Platone ed infine su Kirchengaard, quello
che dicono padre dell’esistenzialismo moderno: che scrisse: «Estetica ed Etica della
Personalità.» Che cose grosse! Carpe diem,
dicevo, allora, prendi quello che ti capita, un
libro o un giornale, tranne la Gazzetta dello
Sport. Non seguivo una norma di vita ispirata dall’alto. Non avevo approfondito il fatto
che non si poteva vivere senza Dio.
Probabilmente ero anch’io affetto da «relativismo», però non cronicizzato ma acuto,
passeggero: non avevo il «cancro» dello
Spirito.
In quegli anni, 1938, ero entusiasta di
Emilio Salgari: Il Corsaro Nero, Le Tigri di
Mompracen, Yanez, Tremalnaik, ecc., tutti personaggi pensati dalla fantasia di un
autore veronese (1863- 1911). Pare che di
viaggi non ne abbia fatti molti; tutti i suoi personaggi pensati a tavolino. Aveva conseguito il diploma di «Capitano di lungo corso.»
Scrisse circa 85 romanzi. Anche lui si suicidò; fu trovato morto nella località Madonna
del Pilone nei pressi di Verona. Fra quei boschi passeggiava e mentalmente si costruì
romanzi naturalmente avventurosi. Pare che
da diversi anni soffrisse di un non ben definito esaurimento nervoso, determinato dal
«troppo lavoro al tavolino.» Vi si aggiunse
la malattia della moglie, «la nevrastemia»,
come si chiamava allora «il male oscuro,» la
depressione. Sigmund Freud scrive in: «Das
uberagen in der Kultur,» Il disagio (della
Cultura e della Civiltà).
Non vado oltre, correrei, cari lettori, il rischio di annoiarvi. Sono libri vecchi letti nel
1943, epoca in cui la psicoanalisi andava ...
forte. Vi dò alcuni cenni, Freud scrisse: Lo
sviluppo individuale avviene secondo il programma del principio del piacere: cioè il raggiungimento della felicità ed è tenacemente
legato a questo obbiettivo. Il trasformarsi
dell’individuo in membro della comunità ed
il suo adattarsi ad essa; sembra solo una
condizione inevitabile che si deve soddisfare per raggiungere l’obbiettivo della
felicità. E poi parlò della lotta fra egoismo
innato e l‘altruismo, quest’ultimo come fatto culturale.
Bene, non sono seguace di Freud, quello
che posso dirvi, cari lettori, è un fatto mio
personale. Ero in gioventù balbuziente fino all’età di circa 20 anni; poi lessi molto,
mi arricchii culturalmente e la mia balbuzie
accompagnata dalla timidezza, fu vinta.
Ora posso felicemente parlare in pubblico,
senza emozioni e senza esitazioni.
Freud
da
un
altro
saggio:
«Selbstdarstellung» Mia Vita ed Opera,
scrive: «Ho considerato sempre un’ingiustizia il fatto che non si sia voluto trattare la
psicoanalisi come una qualunque scienza
naturale».
Ma ora ci imbattiamo in Luigi De Marchi,
psicologo e scrittore: “Nell’uomo non
vedo più il figlio degenere e perverso di
una Natura provvida (moderna versione
del vecchio e barbuto Buon Dio), ma una
sventurata e gloriosa scimmia del laboratorio cosmico che, se era spesso impazzita per le tremende tensioni della sua condizione esistenziale, era riuscita ad esplorare l’universo con i suoi occhi di pulce e
ad inventarsi sogni d’amore, di armonia, di
libertà, di giustizia, di felicità sconfinate, da
contrapporre alla giungla spietata e ripetitiva della Natura.
Una mattina, racconta il signor Luigi, sul
muro di una quieta stradetta romana, mi
apparve all’improvviso il messaggio di uno
studente alla sua ragazza: «Scimmietta
ti amo!» E subito sentii che quelle parole erano anche la mia nuova, definitiva
dichiarazione di amore all’essere umano.
Cari lettori, vi invito a non imitare il filosofo Talete che fissando sempre lo sguardo
verso l’alto cercava il creatore delle stelle
e non si accorgeva delle buche che insidiavano il suo cammino. Ripetiamo con S.
Agostino, «Ti ho trovato» eri dentro di me,
nella mia anima e non me ne ero accorto.
Sero te amavi Rulchritudo Divina, sero te
amavi!
L’aveva trovato Dio, nella sua anima .
Bibliografia
De Marchi L.: Scimmietta mia ti amo Longanesi Milano 1984 Gozzano G.:
Poesie - BUR Milano 1977
Freud S.: Il disagio della Civiltà - Editrice
Scienza Moderna Roma 1949 Freud
S.: Mia Vita ed Opera - Editrice Scienza
Moderna Roma 1949 Mossa G.: Ricordi di
Scuola - Rizzoli Milano 1939
Salgari E.: Opere raccolte - Milano 1935
Zweig S.: Il mondo di ieri, Ricordi di un
Europeo» Mondadori1944
attualità
I social network
in ufficio “e’
giusto il loro
utilizzo?”
Nell’ambito lavorativo chi utilizza con fre-
quenza i tool social arriva a risparmiare fino
a quasi otto ore di tempo in una settimana
negli spostamenti per incontrare colleghi o
clienti. Su quasi tremila manager delle imprese di sette nazioni europee sono state
condotte delle indagini esplorative e l’utilizzo dei social network nell’ambito del
proprio lavoro permetterebbero infatti di
fare molte cose, impiegando molto meno
tempo. Infatti un campione di 2.700 manager d’impresa sul rapporto che hanno con
tool social pubblici come Facebook, Google+, LinkedIn, Twitter e strumenti per la
creazione di social network aziendali come
Yammer e Chatter, hanno risposto positivamente evidenziando, ad esempio, solo
gli spostamenti per incontrare colleghi o
clienti, in una settimana portano a risparmiare fino a quasi otto ore di tempo. Ma
non solo, i tool social danno modo anche
di ridurre, di almeno 3 ore circa il peso dei
meeting aziendali in cui spesso si rischia
quasi sempre di non decidere nulla. Così
come la lettura e l’invio di email verrebbe
alleggerita di altre 3 ore circa
Inoltre su un campione di 170.000 persone
non Manager in 30 paesi, di cui circa 5.000
n. 18 - 31 agosto 2012
in Italia, si evidenzia l’evoluzione dell’approccio dei lavoratori nei confronti dei social network e come questi strumenti stiano impattando sulla produttività in ufficio.
La diffusione dei social media sul luogo di
lavoro sta avvenendo molto velocemente,
infatti, un lavoratore su 5 ne approva l’utilizzo durante l’orario d’ufficio, mentre molti dipendenti sono pronti a vedere i benefici dell’utilizzo dei social network in ufficio.
I datori di lavoro e i dirigenti sono perplessi. Ovviamente devono essere risolte
alcune complesse problematiche legate
alla privacy, al monitoraggio e all’accesso
alle informazioni aziendali riservate.
Nel contesto italiano, risulta che, coloro che ritengono accettabile l’utilizzo dei
social media per uso personale durante il
lavoro, appartengono ad una fascia di età
tra i 19 e i 30 anni.
Per molti i social network sono la nuova
forma di aggregazione sociale, per alcuni il modello di business del futuro tutto
ancora da scoprire. Per i più scettici, invece, rimangono una semplice perdita di
tempo.
Altri tipi di risparmio nell’utilizzo dei Social viene fuori da minor tempo impiegato a cercare la persona e l’informazione
più importate relativa a un progetto o anche per la semplice discussione di idee
o proposte con i propri colleghi. I social
La Redazione si scusa con
i collaboratori e con i lettori per i numerosi contributi
pervenuti e non pubblicati e per le rubriche fisse,
temporaneamente sospese. Tali scelte sono state
operate a causa dei numerosi articoli giunti per i
quali non si poteva, oggettivamente, trovare spazio
in questo numero ma che
sicuramente saranno pubblicati prossimamente.
25
network, sembrano essere una specie di appendice, efficace, delle nostre azioni .
Di fatto, è che chi già usa con una certa
frequenza i social network, riesce a trarne
un significativo vantaggio anche nell’ambito
del proprio lavoro.
Con una certa sorpresa, almeno tra i profili di manager europei, appare evidente che
non sono i più giovani, ma piuttosto i senior,
a utilizzare con una certa intensità e regolarità i tool social. l’utilizzo dei social network
e il successo dei suoi utilizzatori sono legati
dal fatto che le imprese per elevare tassi
di crescita si affidano all’impiego dei social
network per incrementare i loro processi
di espansione. Inoltre si è notato un fenomeno particolare secondo cui le figure che
riescono meglio a crescere all’interno delle
imprese sono quelle che sono molto attive
sui social network.
I più entusiasti sono proprio gli italiani insieme agli spagnoli con il 74 per cento di uomini d’azienda che si sono dichiarati molto
soddisfatti dei tool social. Lo sono anche gli
inglesi, gli svedesi e i francesi (tutti sopra al
60 per cento). Sono i tedeschi a giudicare invece con maggiore distacco l’uso dei social
network nei contesti organizzativi aziendali:
solo il 53 per cento li guarda con favore.
Nell’ambito delle aziende i social media,
vengono utilizzati soprattutto per trovare più
rapidamente persone, informazioni e competenze ma anche per collaborare e condividere compiti e conoscenze .
E’ evidente che tool social non possono
essere considerati come la panacea dei
mali organizzativi, la soluzione delle sfide
del mondo degli affari e lo strumento per
invertire la rotta dei destini delle aziende.
Piuttosto a essi si deve guardare come a
qualcosa che, se utilizzata in maniera appropriata, può dare effetti benefici che non
devono essere sottostimati.
Quanto al futuro, possiamo sottolineano
come con il diffondersi del lavoro a distanza, l’uso dei social network sia destinato a
crescere ancora e a rivestire un ruolo sempre più cruciale all’interno delle organizzazioni aziendali. Visto il tutt’altro che rapido
svilupparsi del telelavoro in Italia, è probabile che dalle nostre parti il destino dei
social network dipenderà, probabilmente,
da ben altre ragioni.
.
26
attualità
n. 18 - 31 agosto 2012
Storie di approdi
e partenze
a cura di Antonella Carrera
I cediposto
In autobus quasi nessuno mostra interesse
a ciò che accade intorno. Sale, si ferma,
scende, risale, si sposta verso una destinazione ma non ha interazioni, se non in
rari casi. Nel tempo transitorio che mi
rende un passeggero, al contrario osservo
ogni cosa nei minimi particolari. Dal momento stesso in cui le porte si aprono per
accogliere, ancor prima di entrare, guardo
quelli in uscita, nel loro modo di poggiare i
piedi, negli sguardi, se sono sollevati o dipingono una lieve nostalgia, come di chi abbandona un luogo familiare, di chi si sente
rassicurato nello spostamento e frustrato
all’arrivo.
Queste sono le persone più interessanti,
quelle che come maratoneti amano la corsa e
quando tagliano il traguardo pur esausti,
preferirebbero proseguire ancora all’infinito.
Una volta entrata, scelgo un posto, se ho scelta. Quello più in avanti possibile, con il sedile
rivolto agli altri sedili con le spalle alla strada,
per poter guardare in ogni lato, ad ogni posto
occupato, agli occupanti. Ogni mattino impiego per andare al lavoro esattamente 19-20
minuti, sono quelli i momenti in cui osservo e
suddivido l’umanità in categorie. Tra queste
potrei citarne innumerevoli ma le più interessanti sono quelle dei calzinati, i visionari, gli
altomare, i tecnici, i cellulari, i cediposto.
Ecco questi ultimi sono i più spietati.
Ma andiamo per ordine.
I calzinati sono quelli che in autobus incredibilmente riescono a sedere in ogni caso, sempre, anche all’ora di punta, anche se affollato.
Sono quelli che accavallano la gamba per lasciare intravedere i profili di un calzino curato,
con le righe, i rombi, tinte unite e sgargianti.
Sono quelli che agitano il piede freneticamente, che come delfini lanciano richiami dai
pedalini e si passano i capelli tra le mani
quando finalmente li guardi. Non capisci mai
dove stanno andando, non sono particolar-
mente interessanti, non più dei semafori, dei
segnali che si susseguono, che si perdono
nella monotonia dell’asfalto. Soprattutto visti
alle 8 di mattina fanno l’effetto di animali notturni incrociati accidentalmente alla luce del
sole. Sembrano pipistrelli avvizziti. I calzinati
sono gente da aperitivo e noccioline che in
autobus mostrano tutta la loro inadeguatezza.
I visionari sono quelli che guardano ovunque,
da ogni parte, dentro l’abitacolo e fuori dai
finestrini. Poi indicano continuamente. Il vento che muove gli alberi, i pedoni che attraversano, le case, le automobili, il taglio
dell’orizzonte e le bionde per strada. Soprattutto condividono. Se capiti di fianco a un visionario, lui ti parlerà o meglio parlerà come
tra sé e sé ma a voce alta, con lo sguardo
fisso in un avanti sconosciuto, dove ci sono i
rimbrotti sul mondo, dove forse esiste davvero qualcuno in carne ed ossa disposto ad
ascoltarli senza essere passeggero.
Gli altomare sono un pezzo del mio cuore,
quelli che preferisco. Sono i derelitti, i tossici,
i barboni. Sono come rockstar, tutti si voltano
a guardare un altomare appena entra, a tutti
viene fuori almeno una volta OMMIODIO MA
COME SI FA. Gli altomare ridono, si agitano,
parlano ad alta voce, imprecano, hanno
l’odore della carta bagnata e delle lattine
consumate di birra e lasciate al sole. In realtà
rompono gli indugi, sono i soli che tagliano i
confini invisibili e prima ti guardano, poi ti parlano. Nessuno di solito risponde, quasi mai.
Quando gli altomare abbandono l’autobus la
loro scia prosegue fino al capolinea.
I tecnici sono quelli che entrano accompagnati, mai soli, con famiglia al seguito, oppure in
accudimento dei bambini o degli anziani. Sono
padri e madri, sono maestre, sono assistenti o
semplici rompicoglioni. Sono quelli che decidono le sedute per tutti, tu mettiti qui
e tu lì, reggiti, non urlare, non aprire il
finestrino etc. I tecnici della sotto categoria dei rompicoglioni sono invece
quelli che decidono anche per te, che
sei sconosciuto, che sei dove sei perché era libero, semplicemente perché
c’era posto - scusi le dispiace sedersi
qui e lasciarmi il suo posto, se per lei è
lo stesso, non credo che faccia molta
differenza - Ovviamente ti sposti, mentre pensi che se non fa tanta differenza
allora perché non resti seduto li dove
sei? Ma i tecnici non sopportano il
caso fortuito, intendono pianificare i
cellulari, che dire, drin-pronto, drinpronto, drin-pronto e niente più. Anzi
drin-arrivati.
E per finire i cediposto. Ecco, finalmente, i veri
paladini della corriera. Sono quelli che apparentemente sono sereni al proprio posto, non
parlano con nessuno ma distribuiscono sorrisi
a tutti. In realtà sono cecchini, aspettano la
preda. Appena finalmente un anziano arranca
nell’interregno della mobilità pubblica, scattano in piedi come soldatini, puntano e - prego
venga si metta al mio posto – sparano diritto
al bersaglio. Ora capita che l’anziano scenda
solo una fermata dopo e preferisca non piegare i ginocchi dolenti per poi stenderli pochi
minuti dopo, cosi resta fiero in piedi artritici ma
grintosi. Il cediposto sgrana gli occhi, ha prima
un’esitazione, ma poi al rifiuto si risiede con il
suo sorriso storto e con il disprezzo
dell’anziano signore. E’ una specie di affronto.
Il vecchio che non siede è un’onta che più si
aggrava se nello stesso autobus c’è un altro
cediposto che ha portato a segno un risultato,
che ha piazzato poco prima al suo posto una
donna di neanche due anni più anziana con
busta della spesa. E’ mentre sornione
l’anziano scende, la sconfitta bruciante lascia
un sapore amaro nell’aria che si mescola a
quello del carburante del mezzo in frenata al
capolinea. A quel punto scendiamo e la stazione ci mescola ai tutti, agli altri, ai tanti che si
somigliano e non si riconoscono.
attualità
n. 18 - 31 agosto 2012
27
18° CONCORSO DI POESIA IN VERNACOLO GINOSINO
è oggetto di studio da molti anni durante i quali sono stati anche prodotti due
volumi: Vox populi e Ajére e Jösce.
Durante la manifestazione sono state declamate 12 poesie in vernacolo e, per
la prima volta, anche 3 testi in italiano. Sono stati declamati anche alcuni
testi fuori concorso da Gianfranco Punzi, Eufemia Pavone e Chiara Coppa. La
serata è stata allietata dalla maestria e vivacità del Gruppo di Ricerca Popolare
favorendo così una totale immersione nella tradizione lirica e musicale. La
giuria, composta da rappresentanti di alcune associazioni locali, ha votato in
due momenti: ogni giurato ha ricevuto alcuni giorni prima della manifestazione i
testi anonimi ed ha espresso per ciascuno un voto per lo scritto al quale è stato
sommato il voto sulla fonetica espresso durante la declamazione da parte degli
autori in occasione della manifestazione.
I testi vincitori sono stati: Affacciàte a luggètte di Maria Di Lena, La vecchiàre di
Pietro Di Canio e U spazzìne di Carmelo Parisi. Per la sezione in italiano sono
stati premiati: L’Oscurusciùto di Pietro Di Canio, Per non dimenticare un fiore
di Vitanna Panetta e Moglie, madre e regina di Carmelo Parisi. Premio speciale
dell’Organizza-zione a Attaneme di Giuseppe Lospinuso.
Il presidente dell’associazione, Nicola Facilla, si è dichiarato soddisfatto
per l’attenzione che l’amministrazione comunale ha rivolto anche a questa
occasione culturale ginosina, per l’esito della serata, per il folto pubblico che
ha onorato la manifesta-zione ed ha affermato che “il concorso è ormai quasi
un dovere nei confronti dei poeti vernacolari ginosini che da anni ormai vi
partecipano; tanto è stato fatto da parte dell’Associazione Culturale La Jarvìne
per la trascrizione in italiano dei fonemi dialettali ma, poiché tutto è sempre
perfettibile, moltissimo c’è ancora da fare.
Coltivare la passione per il dialetto può sembrare anacronistico ma, ha
continuato il presidente, “i sentimenti non sanno esprimersi solo in italiano
ma anche in molte altre lingue come appunto il dialetto che ha, come una
vera lingua, un proprio sistema grammaticale. Il concorso dà in ogni edizione,
attraverso la poesia, la possibilità non solo di toccare ogni corda del cuore
ma anche l’occasione di rispolverare termini davvero ancestrali, che altrimenti
andrebbero perduti per sempre e di ricordare usi e costumi ormai dimenticati.
È dal passato che dobbiamo partire per pensare al futuro e il dialetto è il ponte
che ci permette di farlo”.
La serata, presentata da Grazia Pollicoro, è stata brillantemente coordinata da
Alessandro Malagnini.
G. P.
foto Antonio Gatto
28
attualità
n. 18 - 31 agosto 2012
RICERCA &
FORMAZIONE
Il lavoro duro è cambiato
Prendere decisioni difficili, o che fanno paura, è
alla base della creazione del valore in azienda o in
qualsiasi area del vivere. Non si può creare valore,
se non si ha coraggio”.
g.m.
Lavorare duro e sempre stato sinonimo
di crescita economica. In passato più si
era disposti a lavorare, più si migliorava economicamente. Ai tempi dei nostri
nonni o anche dei nostri genitori, lavorare
duro significava sacrificio e fatica fisica.
Con l’avvento dell’industria, quello che
veniva considerato “lavoro duro” era diventato “lavorare tante ore”. Oggi, il cosiddetto lavoro duro, è cambiato ancora.
Si possono passare anche molte ore in
azienda o presso i propri clienti, senza
però aver fatto il lavoro duro, quello cioè
che fa progredire finanziariamente; ossia
il lavoro emozionale.
Proprio così. Lavorare duro oggi vuol
dire fronteggiare situazioni che possono causare difficoltà sul piano emotivo.
Significa uscire dalla “zona di comfort”
e fare cose che si sono sempre rimandate,
come affrontare un socio o un collaboratore inoperoso e metterlo difronte alle
proprie responsabilità. Significa sapersi rinnovare e “cambiare paradigma” in
relazione alle nuove esigenze lavorative.
Significa saper leggere la realtà organizzativa e finanziaria dell’azienda e avere la
capacità e la fermezza di apporvi le provvidenziali correzioni, anche attraverso
scelte che a prima vista potrebbero apparire dolorose, ma che col tempo sarebbero vantaggiose sia per la stessa azienda
sia per i collaboratori.
Un’azienda si blocca quando, chi la dirige
inizia ad aver paura di prendere decisioni difficili a livello emotivo. Si blocca e
smette di crescere, quando al suo interno
non vi sono valori condivisi. Una situazione
di valori contrastanti ha come sua ulteriore
conseguenza il calo della motivazione sia
del vertice sia della base dell’azienda.
Uscire dalla zona di comfort, dunque, conviene, da’ coraggio, genera valore e fa provare sensazioni ormai sopite, ma che sono
ancora dentro di noi:
Eccitazione. Quando la sera ci corichiamo,
non vediamo l’ora che arrivi la mattina perché il giorno dopo abbiamo da fare una cosa
troppo “figa”.
Adrenalina. Sappiamo di aver compiuto un
grande passo che ci mette paura e proviamo
la stessa sensazione dell’atleta che sta per
affrontare un’olimpiade.
Il lavoro duro è cambiato, quindi, e con esso
anche il mondo; e noi dovremmo di conseguenza assecondarne il loro cambiamento.
A tale proposito mi piace ricordare quanto
afferma Eusebio Gualino, un esperto capitano d’impresa. Egli sostiene che il mercato,
prima del crack della famosa banca americana Lehman Brothers, si poteva paragonare a un grande lago nel quale le imprese
andavano tranquillamente a fare “il pieno
di acqua” (di fatturato), indossando delle
semplici infradito. Il lago era davvero stracolmo. Dopo il caso Lehman Brothers, l’acqua nel lago ha cominciato a ritirarsi, poi a
scarseggiare e infine numerosi imprenditori
si sono ritrovati difronte un lago quasi in
secca. Dov’è finita l’acqua? “L’acqua c’è
ancora – afferma Gualino – solo che bisogna smettere di aspettarla in riva al lago.
Bisogna togliersi le infradito, mettersi le
scarpe da ginnastica, risalire la monta-
gna e andare direttamente alla fonte…”.
Gualino pensa che vi siano ancora molti imprenditori che aspettano il ritorno dei clienti
(acqua/fatturato), restando comodamente in
riva al lago con le infradito ai piedi.
Vorrei concludere con alcuni suggerimenti,
per me, di assoluta utilità.
1. Affrontiamo pure gli eventuali compromessi o “equilibrismi” all’interno dell’azienda, ricordandoci però, che, quando vi
sono scale di valori contrastanti, essa si
blocca e finisce col chiudere.
2. Facciamo “scomfort”, perché è solo
quando proviamo eccitazione, o paura, che
generiamo valore.
3. Rimettiamoci le scarpe da ginnastica e
torniamo a fare lavoro (duro) di sviluppo. Ci
renderemo conto che, se l’acqua la cerchiamo davvero, alla fine la troviamo.
In definitiva, siamo passati dall’economia
della fatica fisica (quella dei nostri nonni)
all’economia della testa (quella dell’organizzazione aziendale, dei colletti bianchi,
del controllo qualità), per poi arrivare all’economia del cuore. L’economia del cuore è
l’economia dell’empatia, della bellezza, dello spirito e delle emozioni, ma soprattutto è
l’economia del coraggio: una caratteristica
che non manca a nessuno di noi e sulla quale
certamente non siamo inferiori né ai cinesi,
né ai tedeschi, né agli americani. Pertanto,
per fare il lavoro duro oggi, occorre una
buona dose di coraggio e un pizzico di cuore, che non guasta mai.
A Giovanni Matera
Per consultare altri miei articoli:
www.materarredamenti.it > Blog
attualità
n. 18 - 31 agosto 2012
Pubblicità pagina intera
29
30
n. 18 - 31 agosto 2012
attualità
Pubblicità pagina intera
attualità
n. 18 - 31 agosto 2012
31
OMG: Michele Calabrese in missione in Perù
…e ancora una
volta, sono a scrivervi con il cuore pieno
di gioia e felice di sapere della generosità
dei ginosini, che, come sempre, anche in
momenti di crisi come quello che stiamo vivendo, non si dimentica mai dei più sofferenti, dei più bisognosi e, nel caso specifico,
dell’OPERAZINE MATO GROSOO!
Michele Calabrese per l’ennesima volta è
partito in Missione la sera del 22 agosto,
destinazione Lima, dove con piacere è atteso da tutti ma ancor più da Padre Ugo Oe
Censi, colui che ha fondato L’Operazione
Mato Grosso. Michele in questa ennesima
e nuova esperienza che sta andando a vivere, porta una dote economica che, grazie ai popolo di Ginosa, raccolta tra amici e
benefattori, permetterà di far vivere un po’
meglio chi soffre...
Un ringraziamento particolare va al gruppo
di lavoro dei Comboniani che a Ginosa è
rappresento, supportato dal1a sig.ra Filomena Sabato, che nei loro lavori fatti a Ginosa
una parte del 1oro raccolto, pari a 630 €,
sono stai consegnati a Michele che porterà
giù in Missione dove si aggiungono circa al-
tri 5.500 circa, raccolti tra
amici e benefattori vari.
Da ricordare anche che
nel giro di pochi giorni e
precisamente con data
28 luglio c.a. è partito
un container di viveri da
Ginosa di 260 quintali
tra pasta, riso, olio, zucchero, biscotti, legumi...
prodotti a lunga conservazione, raccolti nei vari
sabati nei comuni limitrofi ai nostri davanti ai
supermercati, e il giorno
8 agosto c.a., da Fasano
(Br) è partito un’altro container di prodotti alimentari, offerti da una nota Azienda Italiana
Multinazionale leader nel mercato del food
con prodotti quali legumi, conserve di pomodori, verdure, polpe di frutta ecc, che
ci omaggia annualmente una media di 20
container circa, e per l’invio dei 2 container
si è sostenuti il costo di circa 8.000 €, soldi
racimolati con la raccolta degli indumenti
usati, che facciamo con le campane in P.le
Padre Pio e presso Gesù Risorto e con i
lavori di trasloco, imbiancatura, pitturazione e tanta altra cose che sono fatti dal
Gruppo dei Giovani dell’Operazione Mato
Grosso.
Grazie a nome di Michele e di tutti i volontari dell’Operazione Mato Grosso, per
quello che avete tatto, che fate e che
farete ... GRAZIE!!
Per info: www.operazionematogrosso.it
Enzo Tria 335 8471029
Antonio Castria 340 7695699
Giuseppe Dragone 339 3546590
Bar Roma P.za Luigi Sarno Ginosa (vicino
al Comune)
Giuseppe Dragone
32
argomenti
n. 18 - 31 agosto 2012
“Che sapore
ha la felicità?”
Cos’è la felicità? Ce lo chiediamo
spesso, ci interroghiamo senza mai
trovare una risposta. Nemmeno qui
ne troverete una. A volte ho l’impressione che sia una domanda trabocchetto, una di quelle che non hanno
una risposta, ma che ci poniamo per
arrovellarci la mente, o forse, ragione
assai più nobile, per dare un senso
alle nostre vite.
“Madre di parto e di voler matrigna”
direbbe Leopardi della natura, che
“non rende poi quel che promette allor”, che “di tanto inganna i figli suoi”,
che ha creato noi uomini in continua
ricerca di felicità, una felicità che è
un attimo, che anzi, mai sentiamo
di aver raggiunto. Shopenhauer direbbe che “la vita umana è come un
pendolo che oscilla incessantemente
fra noia e dolore, con intervalli fugaci, e per di più illusori, di piacere e
gioia”, per il Filosofo Epicuro, felicità
è atarassia, assenza di turbamento,
per San Francesco d’Assisi è beatitudine. Per ogni uomo felicità è qualcosa
di diverso, Kant scrive “Nessuno mi può
costringere ad essere felice a suo modo
, ma ognuno può ricercare la sua felicità
n. 18 - 31 agosto 2012
Impossibile acquistare
Di Sarah Scorpati
“We hold these truths to be self-evident,
that all men are created equal, that
they are endowed by their Creator with
certain unalienable Rights, that among
these are Life, Liberty and the pursuit of
Happiness.”
“Noi riteniamo queste verità di per se
stesse evidenti, che tutti gli uomini sono
creati uguali, che essi sono dotati dal
loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili,
che fra questi sono la Vita, la Libertà e la
ricerca della Felicità”.
Dichiarazione di indipendenza degli
Stati Uniti d’America, 4 luglio 1776
argomenti
per la via che a lui sembra buona”.
A volte mi chiedo: e se la felicità non esistesse? Se fosse solo un’invenzione? Se
fosse una meta irraggiungibile creata da
qualcuno per indurci a rincorrerla e dare
un senso alla nostra vita? La questione è
controversa. Esiste o non esiste la felicità?
Si può o non si può essere felici? Inseguire
quello che per noi è l’idea di felicità, è la felicità stessa? Oppure è inseguire la felicità
che crea le occasioni per essere felici? E
se non raggiungiamo quello che crediamo
ci dia la felicità, però nella corsa
per raggiungerlo siamo stati felici,
siamo lo stesso infelici? Siamo felicemente infelici? O infelicemente felici? Interrogandomi non so
darmi una risposta, però una cosa
sembra chiara, che se l’uomo non
sentisse nel proprio cuore e nella
propria mente il desiderio di essere felice, di raggiungere, per diritto
naturale, il benessere, non ci sarebbe la vita stessa. Non ameremmo, non odieremmo chi ha violato
la nostra ricerca della felicità, non
spereremmo in qualcosa di buono
per noi e per chi amiamo, non ci
prenderemmo cura di noi e dei cari. Se non esistesse la voglia di felicità, non ci sarebbe amore, amicizia, divertimento, coltivazione di
interessi, spirito di rivalsa, capacità di riprendersi quando si è in
preda all’infelicità. Se non ci fosse
questa meta, vera o presunta che
sia, la nostra vita non avrebbe un
senso, non avrebbe senso ciò che
di buono facciamo per noi e gli altri, in quanto lo facciamo per stare bene,
solo e soltanto per essere felici, noi e chi,
vedendo felice, rende tali anche noi.
Dopo la scoperta dell’America ad opera di
Cristoforo Colombo, l’Isola di Cuba fu, poi,
conquistata dagli spagnoli, che uccisero molti
indigeni del luogo, facendo una carneficina. Da
allora iniziò una lotta incessante per il potere
e il profitto. Poiché quest’isola fertile è situata
in una zona strategica, si è trovata spesso al
centro d’interessi politici, da non dimenticare
il più eclatante nel 1962, quando la situazione
politica precipitò a causa del conflitto tra Stati
Uniti e Unione Sovietica, che il mondo si trovò
sull’orlo di una guerra atomica mondiale.
Ma andando a ritroso nel tempo, Cuba ebbe
una storia irrequieta, in lotta tra pirati, contrabbandieri e commercianti di schiavi. Anche gli
inglesi ebbero una parte nella storia di Cuba,
quando nel 1762 conquistarono l’Havana,
che poi, già dopo un anno fecero con gli Spagnoli una specie di baratto, restituendo Cuba
in cambio della Florida. In seguito Cuba per
un intero secolo, fu scossa da continue rivoluzioni. Ai tempi della colonizzazione, i Creoli
discendenti degli abitanti dell’Isola, insorsero
contro il potere costituito, reclamando un’autodeterminazione e autonomia. Per questo
motivo la Spagna inviò a Cuba un’armata di
ventimila soldati. In quel periodo turbolento
una nave Americana era ancorata nel porto di
Havana. Era il 15 febbraio del 1898, quando a
causa di un sabotaggio, la nave Maine esplose, uccidendo i 260 occupanti. Fu così che iniziò la guerra tra Spagnoli e Americani.
La Croce Rossa, fondata da Henri Dunant nel
1867 a Ginevra, aveva già un centro operativo
sull’isola e, poiché le forze armate Americane,
non erano sufficientemente preparate, subirono delle ingenti perdite e un infinità di feriti
Il Comandante in capo delle forze Americane
si rivolse alla Croce Rossa per soccorso, dicendo: ho bisogno urgente di bende e medicamenti per i miei soldati, pagherò io stesso tutto
ciò che serve. Mi dispiace signor Comandante,
disse il Dott. Gardener, ciò è impossibile, non
glielo poso dare nemmeno per un miliardo di
Dollari. A tale rifiuto il Comandante disse: ma
sono i miei migliori soldati ed hanno un disperato bisogno di aiuto, la prego per favore, mi
aiuti. Mi dispiace, ribattè il Dottore, ma non
glielo posso dare; ce un solo modo per ottenerlo, basta che lei ne faccia una semplice
richiesta e riceverà tutto ciò che le serve, gratuitamente. L’aiuto della Croce Rossa non si
può acquistare.
Quel Comandante era Theodor Roosvelt,(1858
– 1919) il futuro Presidente degli Stati Uniti.
Ora cari amici, quello che è vero in questo epi-
sodio, cioè, che il soccorso della Croce Rossa
non si poteva acquistare con denaro, non si poteva pagare, è anche vero per la salvezza dell’anima. E’ opinione di molti, anche di tante brave
persone, che pensano di potersi guadagnare il
Paradiso con le buone opere, con pellegrinaggi,
opere filantropiche di vario genere, oppure con
un rigoroso ascetismo. No, la salvezza non si può
conseguire con i mezzi umani, altrimenti Gesù ne
avrebbe fatto a meno di venire nel mondo e dare
la Sua vita quale prezzo di riscatto. (1 Tim.2,5,6).
La vita eterna si ottiene solamente per Grazia di
Dio e per la fede in Cristo che ha già espiato,
pagato per la nostra salvezza. Molto illuminanti
sono le parole di Paolo apostolo agli Efesini: “Voi
siete salvati per Grazia mediante la fede; e ciò
non viene da voi, ma è il dono di Dio; non per
opere affinchè nessuno si glorii”. (Ef.2,8-10).
Perciò cari amici cristiani, sia chiaro per tutti che
il Dono di Dio è impagabile. Piuttosto se c’è un
prezzo per giungere alla salvezza, esso è il pentimento e la confessione (a Dio) dei propri peccati,
con la fiducia del Suo perdono e della Sua divina Grazia. Le buone opere Dio le accetta, quale
conseguenza della salvezza avvenuta e di una
vita trasformata, ma non per ripagare il dono,
bensì per ricevere il premio delle opere fatte sulla
33
terra. Perciò nessuno s’illuda, nessuno s’inganni, la
Grazia di Dio è impossibile acquistare.
Vuoi tu riceverla?
Fai a Dio una semplice richiesta mediante un atto di
fede, senza dubitare, riceverai insieme alla certezza
della vita eterna, la pace e la riconciliazione con Dio,
speranza e vita nuova, per vivere un nuovo rapporto
con Dio. Gesù salva, perdona, guarisce e libera le
anime dall’angoscia opprimente, Gesù spezza i lacci
del Maligno e libera le anime dalla schiavitù del Male
e del peccato. Se qualcuno dei nostri lettori si trovi in
situazioni penose e desidera un intervento da parte
di Dio, invoca Dio con tutto il tuo cuore, ed Egli verrà
in tuo aiuto. Dio è misericordioso e desidera che tutti giungano alla salvezza. (2 Pit.3,9). “Iddio ha tanto
amato il mondo, che ha dato il Suo Unigenito Figliuolo, affinchè chiunque crede in Lui non perisca, ma
abbia vita eterna”. (Gv.3,16).
Se volete prendere contatto con noi, venite a trovarci. Il nostro indirizzo è il seguente: Chiesa Cristiana
Evangelica (A.D.I.), Via Verbena 7, GINOSA-TA. Le
nostre riunioni si tengono: Martedì e Giovedì alle ore
19, Domenica alle ore 17.
A LATERZA in Via P.Amedeo 45, Lunedì e Giovedì
alle ore 18, Domenica alle ore 10,15. A CASTELLANETA in Via G.Bruno 55, Lunedì e Venerdì alle ore
19. A tutti un buon ascolto con RadioEvangelo, su
102,300 Mh. Dio vi benedica in un buon ascolto.
Giuseppe Pizzulli
“Vendola, Florido e Stefano spieghino che fine
ha fatto il “Contratto di Programma” del 2004”.
Il Consigliere Regionale PDL Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota:
“Mentre assistiamo con il fiato sospeso al sadico balletto in corso sulla pelle del futuro di Taranto e non soltanto di Taranto, non possiamo consentire che un identico giudizio di condanna
coinvolga indiscriminatamente tutta la politica locale, a fronte di comportamenti molto diversi.
Chi scrive, per esempio, ha partecipato alla definizione di uno concreto e preveggente, quanto
purtroppo inattuato, “Contratto di Programma”, che- nel 2004, ai tempi del penultimo GovernoBerlusconi, del Governo regionale di Fitto e dell’Amministrazione Comunale di Rossana Dibello- definì e finanziò un piano di risanamento dell’area-ILVA che conteneva, tra l’altro, la sostituzione delle cokerie obsolete, di cui l’allora Sindaco di Taranto aveva ordinato la chiusura, la realizzazione della mega-barriera per contenere le polveri ed il trasferimento dei condomini più
interessati. All’uopo, oltre agli ingenti investimenti che l’azienda si impegnò a realizzare ed ha
realizzato, si resero disponibili 56 milioni di euro pubblici, che invece le successive Amministrazioni di sinistra non seppero e/o non vollero utilizzare, così come hanno perso 25 milioni finalizzati al risanamento del Mar Piccolo e 20 milioni per il Distripark, preferendo distrarre i tarantini con leggine regionali tanto strombazzate quanto inutili.
Di questo i Tarantini ed i Pugliesi tutti hanno il diritto ed il dovere di chiedere conto a Vendola,
a Florido, a Stefano ed a quanti con loro bloccarono quel progetto invece di migliorarlo, e non
hanno saputo in questi anni far altro, sulla questione ambientale tarantina, che diffondere proclami a vuoto, autentiche “grida” manzoniane.
Noi facemmo la nostra parte per la Salute, abbiamo continuato a farla denunciando le omissioni e le depredazioni di cui sopra, e ci siamo schierati dalla parte dei lavoratori quando gli altri
vezzeggiavano ed aizzavano gli ideologi della chiusure al buio.”
Per la Segreteria Tommaso Francavilla
34
attualità
n. 18 - 31 agosto 2012
Viaggio nel mondo
dell’imprenditoria
locale
avvenimenti
Avis un periodo intenso e….continuo
Da “LA NUOVA ELETTRONICA”
a “GT RICAMBI”
Da Vito Antonio “per gli amici” Tonino…
a Giuseppe TRAETTA: Ecco la 2ª
GENERAZIONE dell’Azienda di Famiglia
Rubrica
di Luca Calabrese
Tutto ebbe inizio intorno agli
anni ’80 del secolo o millennio scorso. Più precisamente siamo nel 1980 quando il
sig. Vito Antonio Traetta,
insieme al suo storico
socio Pino Calabrese ha
aperto in via Salento il primo laboratorio chiamato “La
Nuova Elettronica” dove riparavano o meglio “ridavano
nuova vita” e smalto a piccoli
e grandi elettrodomestici. In
seguito si trasferirono in via
Glionna.
Pino Calabrese purtroppo
è deceduto tragicamente
nel 1983 lasciando un gran
vuoto sia nei suoi Colleghi di
lavoro e Amici ma anche in
tutta la Comunita’ Ginosina.
In seguito alla morte del compianto socio,
Tonino si mise in proprio. Erano gli anni
‘90 e il laboratorio, sempre più avviato e
rinomato, continuò la sua attività nella nuova sede in via Bezzecca.
Nel 2000 entra a far parte dell’azienda di
famiglia come apprendista e, dopo aver
conseguito il diploma di perito industriale,
Giuseppe Traetta, ovvero il “nuovo che
avanza”. Giuseppe ha integrato le basi del
mestiere apprese sul campo con le nozio-
ni teoriche imparate all’Istituto Industriale e
con ormai 13 anni di esperienza sulle spalle, nel 2008 apre il suo nuovo punto vendita
G.T.RICAMBI.
Nel 2009 l’attività si trasferisce in via
Vittorio Veneto, arricchendosi ulteriormente
Di cui effettua tempestivamente servizi di assistenza e riparazione anche a
domicilio.
Da quest’anno è stata inserita la vendita
di:
v
T E L E F ON I
CELLULARI
E
SMARTPHONE
DI
TUTTE LE MARCHE
v
SI
EFFETTUANO
RICARICHE
TELEFONICHE
v
È
DISPONIBILE
UNA
VASTA GAMMA DT TV
LCD E AL PLASMA
v
DECODER
DIGITALI TERRESTRI
E SATELLITARI
v
WEB
CAM DIGITALI
CAM,
Il bisogno non conosce riposo e, la nostra sezione
non si è sottratta neanche questo periodo nel
dare il proprio contributo: una raccolta copiosa,
circa 140 sacche sono state raccolte nei mesi
più esigenti del Centro Trasfusionale, luglio e
agosto.
Durante il periodo estivo l’Associazione, oltre a
tre giornate di raccolta, ha collaborato con S.A.
Communication di Massimiliano Loperfido alla
manifestazione “Fiesta”nel Parco Comunale di
Marina di Ginosa; abbinata al concorso creativo
“RiCreazione”.
Per essere sempre informati circa
le PROMOZIONI di GT RICAMBI di
Giuseppe Traetta, a cadenza mensile,
troverete a domicilio il volantino delle
offerte.
Su ruchiesta, potrete anche usufruire
di servizi info tramite sms o cliccarre la pagina Facebook “GTRICAMBI
GINOSA”. In altrnativa, per un rapido
ed efficiente servizio di assistenza potete chiemare i numeri…………………..
nostra associazione.
A settembre parte il punto fisso di raccolta presso l’ospedale di Castellaneta che
inizialmente sarà operativo nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì.
Tante altre iniziative sono in cantiere per i prossimi mesi che saranno puntualmente
pubblicizzate tramite locandine, facebook, media presenti sul territorio e, passando
dalla sede, si potranno avere notizie più dettagliate di tutto, comprese quelle di un
eventuale Vostro impegno nel seno dell’amministrazione dell’Associazione.
Infine, un ringraziamento caloroso all’amico Carmelo Parisi per la presentazione, fuori
concorso, alle poesie in Vernacolo Ginosino,di un bellissimo componimento dedicato
all’Avis e a tutti i donatori di Sangue.
Baldassarre D’Angelo
Selene
Cooperativa di servizi
Servizi di assistenza:
Socio Sanitaria
* Assistenza domiciliare in ambito socio-sanitario, rivolto a persone anziane e diversamente abili di tutte le età
(assistenza a persone allettate con patologie croniche
invalidanti, anche terminali)
* Assistenza ospedaliera (diurna e notturna)
* disbrigo pratiche sanitarie, burocratiche e
incombenze domestiche (spesa, pagamento bollette, ecc.)
Infermieristica
* Assistenza infermieristica
Fisioterapica
Il servizio si svolge 24 ore su 24
per assistenza notturna e ospedaliera
Per ulteriori informazioni
rivolgersi ai numeri - 3319045903 - 3319045632
35
Intanto continua la messa a punto
del progetto Avis della Raccolta
Associativa: a breve partirà il corso
di formazione per infermieri, dottori e
tecnici con la soddisfazione della nostra
sede di Ginosa di aver contribuito con
un nutrito numero di partecipanti,
tutti inclusi nell’elenco provinciale,
al corso in preparazione. Notevole
contributo è stato dato dai ragazzi del
SCN insieme alla coordinatrice, che
hanno lavorato alacremente, insieme
ai responsabili del CIT per verificare
tutta la documentazione presentata
dai candidati alla Direzione dell’ASL di
Taranto. In tema di SCN, a breve ci sarà
il bando nazionale per l’anno 2013 e la
nostra sede mette a disposizione dei
richiedenti tutte le risorse necessarie
per iniziare un periodo di tirocinio,
utile per partecipare alle selezioni
che si terranno nella sede regionale
dell’Avis.
In questo periodo è stata programmata
una gita, domenica 2 settembre,
riservata ai giovani appartenenti alla
Complimenti al dottor
Michele Pesce
v
T E SS E R E
PREMIUM
grazie alla VENDITA DI GRANDI E PICCOLI
ELETTRODOMESTICI delle migliori marche e a Prezzi Competitivi e altresì con
SERVIZI COMPLETI di Installazione di
ANTENNISTICA.
GT
RICAMBI
è
RIVRNDITORE
ESCLUSIVOSUL TERRITORIO GINOSINO
DI:
ü
ACCESSORI VORWERK FOLLETTO E CONTEMPORA
n. 18 - 31 agosto 2012
Lo scorso 16 luglio, Michele Pesce, presso l’Univeristà
degli Studi di Bari, ha conseguito la laurea in
SCIENZE DELL’EDUCAZIONE.
Al dottor Michele gli auguri della nostra Redazione!!!
36
personaggi
n. 18 - 31 agosto 2012
L’AGRICOLTURA BIODINAMICA IN TERRA JONICA
In collaborazione con il Gas
LenaturAli di Marina di Ginosa gli
agricoltori biodinamici di Pro.v.a.Bio
si presentano al territorio.
“Biodinamica attiva la vita“ questo il
titolo della manifestazione organizzata a Marina di Ginosa in piazza
Padre Pio, domenica 22 luglio dalla
Associazione socioculturale LeAli.
Alle ore 19.00 i bambini hanno potuto partecipare ai giochi a squadre
organizzati dai componenti più giovani dell’associazione; l’animatore
Angelo ha guidato i piccoli virgulti
all’insegna del sano divertimento e,
dopo la conclusione dei giochi con premiazione dei più bravi, a tutti i partecipanti sono
state distribuite medaglie e diplomi. È giunto
così il momento di una sana merenda a base
di frutta preziosa prodotta biodinamicamente
da produttori locali e, alla fine, dopo essersi
riposati, i piccoli hanno potuto scatenarsi al
ritmo di balli di gruppo coinvolgenti guidati,
questa volta, non solo da Angelo show man
ma anche dall’incantevole piccolo Daniel
che è stato capace di calamitare l’attenzione
non solo dei bambini ma anche di tutti gli altri
astanti.
E i genitori nel frattempo? Hanno potuto
interessarsi serenamente ai prodotti biodinamici, capire le differenze tra biologico e
biodinamico e scoprire che un nutrito gruppo
di agricoltori ginosini coltiva i propri prodotti
seguendo l’ antroposofia di Steiner, l’inventore di questo naturalissimo metodo.
Per chiarire meglio le idee, l’agricoltore biodinamico Giovanni ha spiegato ai presenti
che, quando ad esempio deve usare un repellente per parassiti per le proprie coltivazioni, non ricorre agli antiparassitari chimici
ma prepara da solo una mistura con piante selvatiche e officinali come ad esempio
l’ortica e aglio così la natura ringrazia. Un
bambino ha chiesto: “Ma l’uva sa di aglio?”
Un altro giovane agricoltore gli ha sorriso e
gli ha spiegato che non si corre questo pericolo ma, se anche accadesse, non sarebbe
meglio l’uva con l’aggiunta anche delle molteplici proprietà benefiche dell’aglio che uva
al sapore di fetidi pesticidi? Il bambino si è
convinto e con lui anche molti adulti presenti
che si sono lanciati all’acquisto di frutta, verdura e prodotti caseari decisamente convinti
della loro bontà.
Lino Piarulli, responsabile dell’Associazione biodinamica di Puglia e Basilicata,
ha raccontato con passione il proprio lavoro, ha illustrato i libri che chiariscono
perché mangiare biodinamico è meglio.
“Nell’agricoltura biologica”, ha spiegato,
“sono consentiti alcuni prodotti chimici,
nella agricoltura biodinamica si usano
solo prodotti di derivazione naturale,
solo concimi organici prodotti all’interno
dell’azienda stessa che deve garantire
la varietà e la rotazione delle colture e
la presenza degli animali. Steiner, fondatore della medicina e della pedagogia
steineriane, fornì utili indicazioni, nella
prima decade del ‘900 ad un gruppo di
agricoltori che gli chiedevano indicazioni pratiche per affrontare problemi reali
legati alla degenerazione delle proprie
colture causati dall’uso di prodotti chimici. Fu così,dunque, che Steiner propose
questo metodo che partiva dalla necessità di riconciliarsi con Madre Natura per
risanare la Terra, rinnovare l’agricoltura
e offrire alimenti sani e capaci anche di
rafforzare l’uomo e gli animali che se
ne nutrono. Un agricoltore biodinamico
parte dall’essenza degli esseri viventi e
cerca di creare un equilibrio tra tutti gli
elementi presenti in natura, tra terra e
suolo, tra acqua e piante, tra produttore
e consumatore.” “L’associazione per l’agricoltura biodinamica,” continua Piarulli”
“organizza in tutta Italia corsi incontri e
fiere per divulgare e formare nuovi agricoltori biodinamici”. Per saperne di più:
www.biodinamica.org
A Ginosa e Marina di Ginosa ci
sono già agricoltori biodinamici
riuniti in Pro.v.a.Bio,- produzione
e vendita agricoltura biodinamicache con pervicacia promuovono
una sana alimentazione, convinti
come sono che un’alimentazione
genuina sia l’essenza per crescere i nostri figli sani e forti. I prodotti
di Pro.v.a.Bio si possono acquistare attraverso il Gas (gruppo di acquisto solidale) Le naturAli oppure
si può contattare Enzo Candela al
n. 368 7528571.
Ma perché l’associazione Leali
sponsorizza questi prodotti? “Perché”, spiega Massimo Castria, socio fondatore dell’associazione “l’agricoltura biodinamica che,
come dice il termine stesso, si basa sulla
vita e sulle forze che la determinano, tiene
conto della salute di chi si nutre favorendo
l’applicazione reale del principio mens sana
in corpore sano; se l’uomo sta fisicamente
bene se ne avvantaggia anche la mente con
il beneficio di una vita migliore ed è questo
che vogliamo per noi e per i nostri figli e poi
vede che bei colori ha questa frutta, questa verdura? Ecco, desideriamo anche che
i nostri figli si nutrano dei prodotti stagionali partendo dal principio che, se la natura in
un dato momento dell’anno ci dà dei prodotti
è perché di quello abbiamo bisogno in quel
momento.” “La nostra associazione sposa
questa causa”, continua Carmela Di Lecce,
presidente di LeAli “perché il nostro intento
è promuovere e sviluppare il territorio che ci
ospita valorizzando le risorse turistiche, produttive e ambientali che lo caratterizzano.
Abbiamo realizzato proprio per questo il sito
internet www.lealimarinadiginosa.it che offre
la possibilità a locatori, commercianti, associazioni di promuoversi e incontrarsi, tutto in
forma assolutamente gratuita”.
Alle 24.30 cala il silenzio su questa festa riuscitissima grazie alla meravigliosa alchimia
creata dai colori della natura, dai sorrisi allegri e dalle grida gioiose dei bambini e dalla serenità degli adulti; speriamo che tutto
questo possa ripetersi l’anno prossimo e,
visti tutti questi colori, perché non chiamarla
Festa dell’arcobaleno?
Grazia Pollicoro
Addetto stampa Associazione LeAli
personaggi
n. 18 - 31 agosto 2012
VITTORIO SGARBI ALLA FESTA DEL GRANO
37
GRAZIE ALL’IMPRENDITORE GINOSINO ANGELO INGLESE, GINOSA HA VISSUTO UNA
GIORNATA INDIMENTICABILE. SGARBI SI È COMPLIMENTATO CON GLI ORGANIZZATORI
PER LA RIUSCITA DELLA FESTA E PER LE BELLEZZE DEL CENTRO STORICO GINOSINO.
E’ stato un grande successo la Festa del Grano organizzata dall’Associazione Amici del Gusto, sabato 18 e domenica 19 agosto 2012 nello
splendido scenario della gravina di Ginosa. Una grande affluenza di turisti
ha invaso il centro storico di Ginosa. Una due giorni in cui c’è stata la
degustazione di prodotti tipici locali con ticket da Via Burrone, Via Bacco
e Rione Casale. La rievocazione di mestieri ed arti antiche, con la sfilata
di cavalli e traini con fasci di grano in costumi d’epoca, grazie alla collaborazione dell’Associazione I Cavalieri della Madonna D’Attoli. Inoltre nel
corso delle due serate ci sono stati spettacoli musicali con artisti di strada,
con la partecipazione del gruppo di Ricerca Popolare. Nel Rione Casale
sono state aperte tutte le cantine facendo riscoprire la tradizione di una
volta. Uno scenario bellissimo che ha catturato l’attenzione di numerosi
turisti giunti nella nostra splendida gravina. Ospite d’eccezione per il nostro
centro storico e per la Festa del Grano, Vittorio Sgarbi, il noto saggista,
critico, giornalista, conduttore televisivo, sindaco, deputato, ha visitato il
nostro centro storico complimentandosi del patrimonio artistico naturale
di Ginosa. Grazie all’imprenditore ginosino Angelo Inglese che è riuscito
a portarlo alla Festa del Grano, Ginosa ha vissuto una giornata di grande
notorietà. Sgarbi è arrivato nella sartoria di Angelo Inglese per scegliere
circa 8 camicie. Nel corso della serata, Sgarbi si è lasciato fotografare dai
numerosi curiosi che hanno preso d’assalto il negozio di Angelo Inglese.
Dopo aver scelto numerose camicie che Angelo Inglese spedirà al destinatario, Vittorio Sgarbi ha partecipato alla Festa del Grano. Poi è rimasto
fino a tarda ora con una ricca comitiva sul nuovo Albergo diffuso di Mario
Pastore. Sul terrazzino del nuovo albergo con vista sulla Gravina, Sgarbi
ha cenato mangiando la nostra carne ed i nostri prodotti tipici ginosini.
Una serata fantastica, durante la quale Sgarbi ha ripromesso di ritornare a
Ginosa grazie all’amicizia che lo lega ad Angelo Inglese, per programmare
nuove iniziative nella nostra Ginosa.
(GIANLUCA CATUCCI) [email protected]
38
argomenti
n. 18 - 31 agosto 2012
eventi sportivi
n. 18 - 31 agosto 2012
39
L’EVENTO: NOZZE D’ARGENTO PER IL MONREALE DI TONINO CAPURSO
25 ANNI DI “MONREALE” CON QUELLI CHE… IL SABATO
Al campetto Monreale di proprietà di Tonino Capurso, si è chiusa la stagione con
la premiazione di tutti i fedelissimi che ogni sabato si sono dati “battaglia” con gare
avvincenti e spettacolari. Poi tutti insieme a festeggiare i 25 anni del “Monreale” nella
splendida campagna di Vito Giovinazzo con una cena sensazionale.
Il campetto Monreale di Tonino
Capurso ha festeggiato i 25 anni
di attività. Un grande evento che
quest’anno si è voluto festeggiare alla grande. Proprio così, sono
passati 25 anni da quel lontano
1987 quando sul Monreale nasceva un campetto in terra battuta di
proprietà di Tonino Capurso in
Via per Matera. In quegli anni alcuni fedelissimi iniziarono a giocare
fra loro, ogni sabato pomeriggio,
con delle gare sensazionali con
partite avvincenti. Da 25 anni sono
sempre gli stessi. Quelli che….il
Sabato. Anche quest’anno ci sono
stati i soliti sfottò, con le classifiche
finali, dal giocatore più presente,
al giocatore con più vittorie e anche quello
con più sconfitte. Premi anche al portiere e
al giocatore rivelazione. Un modo per stare insieme, divertendosi con entusiasmo,
grazie ad un gruppo di amici che da oltre
25 anni puntualmente ogni sabato si danno
appuntamento in Via per Matera con delle
gare avvincenti. Si gioca in 12 in quanto il
campetto è in terra battuta, ed è più grande
di dimensioni del solito campetto
di calcetto. Ogni sabato squadre
diverse. Le formazioni che devono
incontrarsi fra loro, vengono scelte a turno da ognuno dei partecipanti. Dopo aver fatto le squadre,
ci si scontra con gare emozionanti.
Succede di tutto. Dal litigio verbale,
a quello di prendersela con il direttore di gara per un fallo che non
c’è, o che non vede, o per un gol
non dato o non visto. Nella gabbia
del “Monreale” Quelli che… il sabato, si danno battaglia per vincere
una partita dove in palio alla fine
non c’è niente. Solo la gloria e gli
sfottò di dire alla fine ho vinto io,
e tu che hai perso paghi 5 euro.
Il campionato parte il primo sabato di settembre e si conclude l’ultimo sabato di
giugno. Poi tutti insieme a festeggiare con
una grande cena nella campagna di Vito
Giovinazzo, dove vengono consegnati i premi a tutti i partecipanti.
Una serata fantastica con canti,
barzellette e giochi fino all’alba.
Quest’anno anche una Maxi Torta
per festeggiare le nozze d’argento
del “Monreale”.
In questa stagione si sono disputate la bellezza di 44 partite. Si è
giocato con ogni tipo di clima. Sotto
il freddo, la pioggia, e a volte anche con la neve. Si è giocato anche
con il gran caldo. E allora andiamo
a conoscerli i fantastici “Fenomeni”
che si divertono ogni sabato tra loro da 25 anni.
Portieri: Michele Santantonio e
Piero Luisi; Difensori: Aldo Parisi, Giovanni Ratti, Renzo Di Gregorio, Vito Giovinazzo, Giovanni Limitone, Tonino Di Dio e Giuseppe Facilla;
Centrocampisti: Silvano Vavallo; Pino Vizzielli, Giuseppe Dragone, Mario Strada,
Pinuccio Lapiscopia, Antonio Giangipoli, Domenico D’Angelo; Attaccanti: Gian-
luca Catucci ed Ernesto Cianciotta. Ad
arbitrare le gare Peppino Costantino
che non sta giocando da diverso tempo
per un infortunio. Ma vediamo la classifica finale dei campioni del sabato, con
i vincitori e i perdenti: il giocatore che
ha conquistato più vittorie è stato Silva-
Le massime del VEGA
L’altra faccia della
medaglia
I ragazzi che si avvicinano allo
sport, lo fanno con diverse motivazioni e con obiettivi differenti l’uno
dall’altro. C’è chi insegue un sogno,
chi lo pratica solo per sentirsi bene
con il proprio corpo, altri solo perché il loro idolo è uno sportivo. La
realtà c’insegna a prender tutto
con cautela, soprattutto dopo determinati episodi che ci fan capire che
non è tutto oro ciò che luccica. I casi eclatanti che in questi giorni sono
stati al centro dell’attenzione, Alex
Schwazer e
Lance Armstrong,
hanno letteralmente annientato tutta la carriera di questi due sportivi ai vertici dei rispettivi sport. Il primo, campione
olimpico di marcia alle olimpiadi di Pechino
2008, è risutato positivo all’EPO, sostanza dopante assolutamente vietata. Il secondo, Lance, colui che ha fatto sognare
la gente con la sua vita, fatta di battaglie
no Vavallo. Mentre il giocatore
che ha collezionato più sconfitte,
è stato Pino Vizzielli seguito da
Aldo Parisi. Il giocatore che ha
collezionato più presenze è stato
Aldo Parisi. Il giocatore più falloso come sempre è stato Giovanni Ratti. Il giocatore rivelazione
quest’anno è stato Giuseppe
Facilla. Altra curiosità in questa
speciale classifica, il portiere rivelazione è stato Michele Santantonio nella prima parte della
stagione, poi Piero Luisi, nella
seconda parte della stagione, si è
ripreso ed è stato come sempre il
Numero 1. Il campionato ora è in
vacanza. Si ripartirà il primo sabato del mese di settembre con quelli che… il
sabato, con altre novità e naturalmente come
sempre con altre “battaglie” avvincenti nella
gabbia del Monreale.
(Gianluca Catucci)
[email protected]
vinte e record annientati, l’unico fin’ora ad aver
attraversato le vie di Parigi per 7 anni consecutivi da vincitore del Tour de France, adesso si
vede revocare i titoli vinti poiché ha rinunciato
a difendersi dall’accusa più infamante, doping,
più specificatamente trasfusioni massicce durante le competizioni. Alex si è scusato davanti
a tutti ammettendo la sua debolezza nel
cadere nella tentazione più forte per un
atleta; Lance invece si è sempre proclamato innocente e continua a farlo ancora
oggi, nonostante abbia deciso di non difendersi più, e di fatto perdendo tutto ciò
che aveva vinto. La cosa più difficile da
fare è ripartire, ma grazie ai giovani tutto
è possibile. Bisogna iniettare nelle loro
vene la voglia di emergere dalla mediocrità con la costanza degli allenamenti,
serve far capire loro che vincere con degli
aiuti esterni equivale a non vincere, che
una vittoria guadagnata onestamente vale e una vittoria disonesta non vale nulla.
Se un giorno riuscissimo a far capire tutto ciò forse lo sport ritornerebbe ad esser una
nobile arte.
VINCENZO D’ANGELO
www.lemassimedelblogvega.blogspot.com
40
n. 18 - 31 agosto 2012
avvenimenti sportivi
10° Memorial D’Angelo
I.F.P. Alessandro Volta porta a casa il trofeo:
6-4 su Movitermoidraulica
Marina di Ginosa – 8 agosto
Presso il campo “Regina” di Marina di
Ginosa, si è disputata, nella serata di mercoledì 8 agosto, la finale del Memorial
D’Angelo, giunto alla decima edizione.
Ottima risposta degli appassionati, che
hanno gremito in ogni ordine di posto, tutto il perimetro del terreno di gioco, e hanno
assistito a una finale molto combattuta e
divertente.
LA GARA
Sin dai primi minuti della gara, si è cubito
capito che sarebbe stata una gran finale.
Dopo pochi istanti, una punizione radente
di Lomagistro(bomber del torneo), beffa
Pascale sul proprio palo e porta i suoi in
vantaggio. Passano pochi istanti e un tiro
da fuori di Putignano, sorprende Bitetti e riporta il match in parità.
I due estremi difensori si fanno perdonare
immediatamente con interventi superbi e
parate a ripetizione, e nulla possono sui
gran tiri di Donno e Lomagistro, che chiudono la prima frazione di gioco sul punteggio
di 2-2.
Nella ripresa, il copione non cambia.
Appena una delle due finaliste si porta in
vantaggio, viene immediatamente ripresa.
Difatti, dopo un eurogol di Rambaldi, che
con una belle serpentina, supera due difensori e trafigge Pascale, ci pensa subito
Lamacchia con un tiro incredibile che dopo
aver colpito la base interna della traversa,
supera la linea di porta e rimette la gara sul
3 pari.
Gli amaranto di Spinelli non ci stanno e,
con uno scatenato Rambaldi(miglior giocatore della competizione), si riportano
in vantaggio. Bel tocco sotto sull’uscita del portiere e pubblico che applaude
convinto. A questo punto sale in cattedra
Presicci. Un suo siluro beffa Bitetti e consente ai suoi di pareggiare ancora. Dopo,
sugli sviluppi di una punizione sfruttata
malamente, Donno si invola verso Bitetti
e porta IFP.A.Volta al vantaggio. Qualche
minuto dopo, fra le proteste, lo stesso
Presicci deposita per il 6-4 finale. Esulta
Mr. Ratti e, come accade per gli sconfitti,
amaro in bocca per Mr.Spinelli, soprattutto per le molte situazioni di vantaggio
e per l’errore fatale su calcio di punizione.
Al termine della gara le consuete premiazioni, ben presentate da Francesco
Dragone:
PREMIO PARTECIPAZIONE A TUTTE LE
SQUADRE NON CLASSIFICATESI TRA
LE PRIME 4 (RITIRANO IL PREMIO FOX
DISTRIBUZIONE, IL GRIFONDORO,
BAR GELATERIA L’INCONTRO)
CAPOCANNONIERE:ANTONIO
LOMAGISTRO (Movi Termo Idraulica)
CON 8 RETI (PER LUI TROFEO E
OROLOGIO OFFERTO DA GIOIELLERIA
“OROSHOP”)
GIOCATORE RIVELAZIONE: NICOLA
BITETTI (Movi Termo Idraulica)
SQUADRA
FAIR
PLAY:
TEAM
GIANNUZZI
avvenimenti
n. 18 - 31 agosto 2012
41
GRAZIE CARMELO e MARY, per averci regalato
l’immensa gioia di avervi conosciuti
SQUADRA DISCLIPLINA: PRO MARINA
MIGLIOR
PORTIERE:
GRAZIANO
PASCALE (IFP A.Volta)
TERZE CLASSIFICATE: PRISMA DI VITO
MINERVA, E FIFC.ORG
SECONDA CLASSIFICATA. MOVI TERMO
IDRAULICA
MIGLIOR GIOCATORE: ALESSANDRO
RAMBALDI (Movi Termo Idraulica)
PRIMA
CLASSIFICATA:
ISTITUTO
DI
FORMAZIONE
PROFESSIONALE
ALESSANDRO VOLTA
Tabellino
I.F.P. ALESSANDRO VOLTA 6 – 4 MOVI
TERMO IDRAULICA
IFP A.VOLTA: Pascale,Lamacchia,Pizzolla,
Donno,Putignano,Ciriello,Presicci.
All. Ratti
MOVI TERMO IDRAULICA: Bitetti,Tarq
uinio,Rambaldi,Lomagistro,Vizzielli,Alb.
Lovecchio.
All. Spinelli
Reti : 6° Lomagistro, 8° Putignano,
21°Donno, 23° Lomagistro. s.t. 7° Rambaldi,
11°Lamacchia, 15°Rambaldi, 18°Presicci,
22°Donno, 25°+2 Presicci.
Ammoniti:
Lomagistro
per
proteste,
Rambaldi per gioco scorretto, Presicci per
comportamento non regolamentare.
Arbitri: Signori Bruno da Taranto, Menzella
da Ginosa
Baldassarre D’Angelo
Non potevamo chiedere di meglio ad una
giornata dalla quale non ci aspettavamo
nulla di che e invece alla fine ha visto un folto numero di atleti ed una platea gremita di
spettatori i quali si sono divertiti nel vedere
scendere in campo le rappresentative dei
colleghi della CIA, gli inseparabili rappresentanti della LU.MA.GI.GI e gli amici di
sempre. Tutto questo il 3 AGOSTO scorso
per commemorare la scomparsa, ad un an-
no di distanza, di Carmelo e Mary.
Credevamo, come detto sopra, di fare
una cosa molto soft e invece quando si
parla di Carmelo tutti sembrano sentirsi
coinvolti, specie nel fare quello che lui
amava di più, stare e divertirsi in mezzo
alla gente. E così abbiamo deciso di farlo nel modo migliore, tirare due calci ad
un pallone e passare una serata simpatica nel ricordo di due care persone.
Non ci siete più ma la vostra immancabile presenza e’ sempre viva in mezzo a noi e quella
sera in quel campo di calcetto siamo certi che
correvi e ridevi come amavi tanto fare in queste circostanze.
Come recitava uno striscione al centro del
campo: GRAZIE CARMELO e MARY, grazie a
te caro collega per averci regalato l’immensa
gioia di averti potuto conoscere. Un forte abbraccio.
CIA GINOSA
42
avvenimenti sportivi
n. 18 - 31 agosto 2012
L’A. S. GINOSA RIPESCATO IN PRIMA CATEGORIA
Accolta la richiesta di ripescaggio, grazie al
quarto posto conseguito lo scorso anno.
Dopo aver perso la semifinale Play-off, la
scorsa stagione nel campionato di 2^ Categoria, è arrivata l’ufficialità dalla F.I.G.C.
Regionale, con il ripescaggio nel Campionato di 1ª Categoria.
Il Ginosa ritorna in questa categoria dopo
solo un anno. Il bel campionato della scorsa stagione disputato dalla formazione allenata da Mister Tony Pizzulli, ha premiato i
sacrifici fatti dalla società con questo meritato ripescaggio.
Il nuovo Ginosa con questo riconoscimento
finalmente potrà disputare il prossimo campionato sul nuovissimo impianto del Teresa
Miani, rinnovato qualche mese fa con un
terreno in erba sintetica ultima generazione
omologato Fifa. Un manto erboso fantastico, con un nuova tribuna, nuovi spogliatoi,
battezzato da tutti la nuova Bomboniera. E’
uno degli impianti più moderni e confortevole della zona.
Si è svolto un summit tra i dirigenti ginosini
e il Sindaco di Ginosa Dott. Vito De Palma,
il quale ha dato un notevole sostegno per
ben figurare anche nel prossimo campionato. Il Sindaco chiamerà alcuni imprenditori
locali per dare una mano al club biancazzurro. Inoltre il sindaco ha garantito alla
squadra il Pullman per le trasferte e l’iscrizione al nuovo campionato. Confermate
tutte le cariche societarie della scorsa sta-
Il presidente del Ginosa
geom. Vincenzo Ribecco
gione. Dal Presidente, il Geom. Vincenzo Ribecco (nella foto), noto professionista ginosino, responsabile della società SAVER che si
occupa di amministrazione condominiale ed
immobiliare, al vice presidente che sarà an-
cora Piero Petrelli. Germano Leccese è
stato confermato nell’incarico di Direttore
Sportivo. Confermato il tecnico Mister Tony Pizzulli che guiderà i biancazzurri per
la sesta stagione di fila. Per quanto riguarda la rosa della squadra che disputerà il prossimo campionato, la dirigenza
ginosina, in collaborazione con il tecnico,
ha riconfermato in blocco il gruppo dei ginosini che si sono ben distinti la passata
stagione e si sta già muovendo sul mercato alla ricerca di pedine che vadano a
puntellare quei reparti carenti.
La squadra sarà al 90% tutta ginosina,
grazie ad un progetto che il Sindaco ha
voluto fortemente. In un momento di crisi
come questo, basta con le spese folli. Si
punterà sui giovani locali per disputare
un bel campionato. Intanto la preparazione atletica del nuovo Ginosa ha avuto inizio lo scorso 20 agosto agli ordini del tecnico Pizzulli, insieme al preparatore atletico Professor Giampiero L’Insalata e ai
responsabili tecnici Claudio Giosuè e Michele Pavone, per raggiungere la condizione fisica migliore in vista del primo appuntamento ufficiale della stagione, previsto il 9 settembre con il primo turno di
Coppa Italia, per poi farsi trovare pronti
per l’inizio del campionato che avrà inizio
domenica 23 settembre 2012.
Gianluca Catucci
2° night & day Vincenzo Cuscito
Trionfa “Castellaneta”
Ginosa – 3 Agosto
Presso il Palasport si è disputata la seconda edizione del Night & Day Vincenzo
Cuscito. Discreto successo per la manifestazione estiva, con 12 team iscritti e alcune presenze sugli spalti, sino al termine del
torneo (ore 6.00 del mattino).
Il tutto si è svolto con la consueta fase a gironi
(tre gruppi da 4 squadre), seguita dai quarti, le
semifinali e le due finali, la prima per decidere
il campione, la seconda per il terzo posto. Si
qualificavano le prime due di ogni gruppo più
le due migliori terze.
Come spesso accade nei tornei a eliminazione diretta, il calendario degli accoppiamenti ci regala una finale anticipata
fra Regalopoli e il team Break Games di
Castellaneta, tra le cui fila c’erano calciatori che hanno militato nell’ultimo campionato di c-1 di futsal, come Bongermino
e Assi (miglior giocatore). La gara si è
chiusa con un 7-3 finale per i castellanetani, bravi a capitalizzare tutte le occasioni. Nell’altra semifinale un super
Lomagistro regala il passaggio del turno
a Movitermoidraulica, ai danni della squadra di Surdo.
Nella finalina per il terzo posto, decidono i calci di rigore. Fatale l’errore di
Giovanni D’Angelo che calcia a lato. Per
il Fantasquierto arriva così il terzo posto.
Regalopoli si accontenta del quarto piazzamento così come lo scorso anno.
Nella finalissima, non basta un Bavaro in
giornata(per lui il premio di miglior portiere), a evitare la sconfitta. Termina 2-0 per
i rossoblù di Bongermino, che portano a
casa il trofeo più ambito.
Bella serata e nottata di futsal a Ginosa.
Fortunatamente nessun episodio da censurare.
Baldassarre D’Angelo
attualità
n. 18 - 31 agosto 2012
Pubblicità pagina intera
43