Pubblicità pagina intera
Transcript
Pubblicità pagina intera
2 n. 18 - 31 agosto 2012 n. 18 - 31 agosto 2012 Pubblicità pagina intera Sommario Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana La Goccia REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N. 430/92 DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIA SAVOIA, 1 – GINOSA DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE MARIA C. BONELLI ROSAMARIA BUSTO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIUSEPPE PIZZULLI GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE FRANCO ROMANO ANTONELLA CARRERA MICHELANGELO ZANELLI GIORGIO MOREA LUCA CALABRESE VIOLA LAVERMICOCCA GIOVANNI MATERA FLORIANA RIBECCO BALDASSARRE D’ANGELO WANDA PUCCI SARAH SCORPATI CORRADO STRADA MARIA NELLI NINO MELE GIUSEPPE DRAGONE GRAZIA POLLICORO LINA LUISI A.MARIA COSSU PIETRO LOSPINUSO TERESA GALEOTA FRANCESCO BASTA GP fOTO: ERASMO MAZZONE AMMINISTRAZIONE VITO CONTE IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STEFANO GIOVE Maurizio Falivene STAMPA FALIGRAPH La Goccia n. 18 - 31 agosto 2012 Uscire dalla crisi... Gi. Ri. D’Arte… Utopia… Una bella… RG Interviste… Impossibile… Come l’Araba… Munachicchie… Lospinuso… Senza più… Forza ragazzi… Viaggio nel… di Stefano Giove pag. 4 di Francesco Basta pag. 5 di Anna Maria Cossu pag. 5 di Michelangelo Zanelli pag. 5 Le favole di grim di Grim pag. 7 Versus di From di From pag. 7 Notizie flash… di Giulio Pinto di SG pag. 14 di Floriana Ribecco pag. 17 di Lina Luisi pagg. 18/19 di Maria Nelli Cambia il… Avis… di M C Bonelli pag. 20 Artisti in piazza… di Gianluca Catucci pag. 21 Battiti Live… In... condominio Anna e Tonino… di Giorgio Morea pag. 9 Int. Bradascio… di Stefano Giove pag. 10 Lions Club di Anna Maria Cossu pag. 11 L’Ilva… di Teresita Galeota pag. 12 Ecocompatibilità… di Viola Lavermiccocca pagg. 11/13 Taranto… di Nino Mele pag. 13 di Pietro Lospinuso pag. 33 di Luca Calabrese pag. 34 pag. 8 Le caricature… di Giuseppe Pizzulli pag. 33 pag.19 di Sarah Scorpati pagg. 22/23 di Wanda Pucci pag. 9 di Sarah Scorpati pag. 32 di Redazionale pag. 23 Dialoghi… di Corrado Strada pag. 24 Home Page… di Roberto Muscolino pag. 11 Storie di… di Antonella Carrera pag. 26 18º Concorso… di G P pag. 27 Ricerca e … di Giovanni Matera pag. 28 OMG… di Giuseppe Dragone pag. 31 di Baldassarre D’Angelo pag. 35 L’agricoltura… di Grazia Pollicoro pag. 36 Festa del grano… di Gianluca Catucci pag. 37 25 anni… di Gianluca Catucci pagg. 38/39 Le massime… di Vincenzo D’Angelo pag. 39 Memorial… di Baldassarre D’Angelo pag. 40 Carmelo e Mary… di Cia Ginosa pag. 41 Night e day… di Baldassarre D’Angelo pag. 42 As Ginosa… di Gianluca Catucci pag.42 Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 12.00 del 29 agosto 2012 3 46 4 l’editoriale n. 18 - 31 agosto 2012 Uscire dalla crisi “L’estate sta finendo…” (proprio come il ritornello di una vecchia canzone!) e ci ripropone, in maniera ancora più complessa, i problemi con i quali ci siamo lasciati a luglio: il lavoro, la crisi economica, la tutela ambientale, la situazione politica. Insomma, questo mese di agosto non ha fatto altro che accentuare le già gravi condizioni del nostro Paese. Cominciamo dal lavoro. In questi giorni sta esplodendo la protesta dei lavoratori della miniera di carbone del Sulcis in Sardegna, i minatori si sono “asserragliati” nelle viscere della terra per difendere il proprio posto di lavoro. A Ginosa i lavoratori della Miroglio sono in attesa di verificare cosa si profila all’orizzonte, che appare sempre più cupo… mentre a Taranto i lavoratori dell’Ilva devono fare i conti con il problema dell’inquinamento ambientale e con la prospettiva concreta che ci sia la chiusura dello stabilimento e con essa la messa in discussione di un pezzo importante dell’apparato industriale italiano. Pertanto il tema del lavoro ci pone in maniera drammatica, di fronte all’assenza della Politica. Non può essere la magistratura a risolvere la questione del lavoro o quello della tutela della salute, questo è un compito che spetta alla Politica… ma la Politica, in Italia, è divenuta materia preziosa e rara, difficile da trovare. Manca, purtroppo, una classe politica in grado di dare gli stimoli giusti per creare nella pubblica opinione la speranza del futuro e rimettere in moto un circolo virtuoso attraverso il quale la gente possa tornare ad avere fiducia e investire sul proprio futuro. Senza questa condizione non ci sono spiragli di cambiamento, la fase di declino dell’Italia continuerà in maniera inesorabile. Tutto questo è figlio di un destino cinico e baro o, invece, è la conseguenza di nostre precise responsabilità? Personalmente propendo per la seconda ipotesi (nostre responsabilità) e provo a spiegarne le ragioni. L’Italia, dopo la caduta del Muro di Berlino, ha perso il suo ruolo strategico nell’ambito del piano di difesa dell’Occidente e, per essere più precisi, della Nato. Questa perdita di ruolo ha indotto i “padrini americani”, che sostenevano (dal dopoguerra fino al 1989) i governi e i partiti che ruotavano intorno al pianeta democristiano, decidendo di mollare al proprio destino quella classe politica logora e corrotta e, pochi anni dopo, scoppiava Tangentopoli, con tutto quelle che ne conseguì. Sono passati 20 anni dal 1992 (anno in cui venne dichiarata finita la Prima Repubblica). Adesso ci apprestiamo a celebrare la morte della cosiddetta Seconda Repubblica. Venti anni fa fu decretata la fine dei partiti e fu deciso di puntare sulle persone, pertanto sui simboli dei partiti (a proposito, quanti simboli sono cambiati ad una velocità supersonica in questi vent’anni!) venivano sovrapposti i nomi di leader più o meno carismatici (Berlusconi, Prodi, Bertinotti, Veltroni, Di Pietro, Casini, Peonati e chi più ne ha più ne metta). Il risultato finale è quello che oggi abbiamo dinanzi ai nostri occhi: un Paese ridotto sul lastrico e in una fase di forte declino, con tutto quello che ne consegue per le implicazioni sociali ed economiche. Tuttavia ritengo che la responsabilità sia nostra. Infatti alla fine di un’epoca (quella della Guerra Fredda per intenderci) che ci aveva dato un notevole vantaggio geopolitico, non abbiamo voluto dare una risposta strategica e adeguarci al nuovo corso mondiale. Ci siamo fatti convincere che i partiti erano un orpello obsoleto del passato e che non servivano più. Ci hanno spiegato in tutte le salse che al posto dei partiti ci servivano movimenti leggeri e capaci di interpretare il cambiamento. E gli italiani hanno accettato Berlusconi e il berlusconismo (anche di sinistra). Oggi, nonostante questa esperienza disastrosa, rischiamo di scivolare ancora sulla stessa buccia di banana: rischiamo di passare da Berlusconi a Grillo (o meglio a chi sta dietro di lui). Viene legittimo chiedersi: possibile che mentre in Germania, Inghilterra, Francia, Spagna, Stati Uniti, eccetera, due schieramenti politici si alternano alla guida del governo dei loro Paesi, in Italia si debba rincorrere i demagoghi di turno senza una storia alle spalle? Quando capiremo che non si possono inseguire le chimere e i fuochi fatui? Quando capiremo che uno Stato ha la necessità di essere guidato da statisti e non da ciarlatani? È chiaro che ci sarà sempre chi prometterà mari e monti pur di carpire il consenso degli elettori, ma sono proprio gli elettori che devono capire che per uscire da questa situazione di crisi drammatica, c’è bisogno di tanto lavoro e molti sacrifici. Ricordate l’Ici tolta da Berlusconi? Molte volte avevo scritto, su queste stesse pagine, che si trattava di una operazione alla Robin Hood Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità FALIGRAPH Viale Jonio, 385 74025 Marina di Ginosa (Ta) Tel e Fax 099.8277553 e-mail: [email protected] Arretrati (costo € 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via M. D’Ungheria n. 52 74013 Ginosa (TA) indirizzo di posta elettronica: [email protected] La Goccia on line arcipikkia.it Tel. 099.8294879 - 099.8294550 Cell. 368.3561703 - 330.624347 realizzata a rovescio. Adesso ci siamo resi conto che quei tre miliardi di euro, fatti risparmiare ai possessori di ville e grandi appartamenti, alla fine, li stiamo pagando noi. Molto spesso, noi italiani, pensiamo che basti un giudice, basti un fine dicitore o un grande venditore per risolvere problemi complicati. Per usare una metafora, siamo come quella persona indebitata fino al collo, che pensa che con il “gratta e vinci” risolverà i suoi guai. No, non ci sono scorciatoie, prima facciamo i conti con la realtà, meglio è! A mio parere, stiamo vivendo una fase storica molto delicata, che potrebbe preludere a situazioni davvero inimmaginabili. La situazione internazionale diventa sempre più complicata e il fatto stesso che tanti Paesi (compreso il nostro) siano sotto tutela e con governi imposti da gruppi finanziari internazionali, dimostra come sia messa in discussione la stessa concezione di democrazia che abbiamo conosciuto in questi anni. Ecco perché, con la ripresa delle attività, dopo questa torrida e arroventata estate, è necessario che ci sia un ritorno all’impegno civile di tutti noi. Non possiamo permettere che questa deriva qualunquistica continui a trasportarci verso un futuro fatto di protesta… e di delusioni. Abbiamo il dovere di rimboccarci le maniche ed essere protagonisti del nostro futuro. Stefano Giove cronaca Il carattere di una comunità Gli incendi sono stati una costante, in questa estate torrida e lunga, sono divampati in tutto il territorio e hanno compromesso molti ettari di boschi, pinete e terreni agricoli. La gran parte di questi incendi sono di natura dolosa, ovvero sono stati causati e voluti dalla mano dell’uomo. Tra tutti gli incendi, quello della pineta Regina rappresenta la ferita più dolorosa inferta al nostro territorio e ai nostri cuori. Credo che ritorneremo in maniera appropriata su questo argomento, in questo numero, questa pagina la dedichiamo a una bella storia di impegno civile e ad una bella poesia che esprime tutto il dolore e la speranza per la rinascita della pineta Regina. Abbiamo fatto questa scelta perché riteniamo che questo sia il modo che meglio esprime il carattere di una Comunità. sg Una bella storia di impegno civile! Caro Franco, con questa lettera voglio raccontare ai lettori de La Goccia, dell’incendio manifestatosi nella gravina nei pressi della nostra concessionaria nei giorni 18 e 19 luglio. Erano circa le 22,30 del 18 luglio, quando un conoscente mi ha telefonato per avvertirmi che c’era un incendio nei pressi della nostra concessionaria, pertanto ho telefonato ai Vigili del Fuoco che purtroppo erano impegnati in altri incendi e non si sarebbero liberati prima di diverse ore, quindi ho contattato telefonicamente il comandante della Polizia Municipale di Ginosa nella persona del Tenente Antonio Costantino per chiedere l’ausilio di personale qualificato per poter controllare l’evento in attesa dei pompieri. Il tenente Costantino rintracciava l’agente Francesco Traetta per fare un sopralluogo nelle zone interessate dall’incendio, Traetta, con la propria vettura si recava nel piazzale antistante la concessionaria per fare il punto della situazione e in un secondo momento andava all’interno della gravina con la Tata 4X4 per trovare una via d’accesso idonea per far accedere i mezzi antincendio. I pompieri tardavano ad arrivare per tanto giungevano sul posto i ragazzi dell’Associazione “Amici in aiuto” di Ginosa che insieme a Traetta riuscivano, dopo diverse ore, a domare i focolai. Il 19 luglio verso le 13,30 nella stessa zona scoppia un altro incendio che interessa parte della gravina fino alla zona Pescarella, anche quel giorno i Vigili del Fuoco erano impegnati nel domare l’incendio della Pineta Regina di Marina di Ginosa. Per tanto, contattavo l’agente Franco Traetta che anche questa volta aiutato da un mezzo anti incendio e dai volontari di “Amici in aiuto”, riuscivano a domare l’incendio. Tengo a precisare che anche in questa occasione l’agente Traetta ha messo a disposizione un trattore agricolo e un aratro di sua proprietà per fare solchi per arginare le fiamme. Ringrazio il Comandante Costantino che ha coordinato l’intervento dei volontari, l’associazione “Pronto amici in aiuto” e in particolar modo l’agente di Polizia Municipale Francesco Traetta che nonostante quei giorni non era in servizio si è impegnato personalmente con mezzi propri solo per l’interesse della collettività. Francesco Basta 5 n. 18 - 31 agosto 2012 Come araba fenice Addio, eucalipti alti e possenti Dalle foglie argentate e odorose! Creature superbe e preziose, Prima fonte di umore fragrante. Addio, sentinelle regali Di un regno bruciato dal rogo! Non più soffice muschio odoroso, ma un grigio tappeto spettrale! Addio, amici fidati e discreti dei momenti più verdi di ieri! Di conforto e rifugio forieri siete ora tizzoni roventi. Della nostra marina l’ orgoglio la Regina oggi piange a dirotto, ma già cova silente il riscatto: sotto cenere nutre i germogli… E la vita più forte del male, quale araba fenice futura, aiuterà nostra madre natura a risorgere bella e regale. Anna Maria Cossu 19 luglio 2012 Il giorno dopo l’ incendio della Pineta L’araba fenice 6 L’incendio e le acque a rischio Senza più ombra Una stagione tra due fuochi quella che si è appena conclusa a Ginosa Marina. Fuoco nemico, quello che ha devastato una cinquantina di ettari del bosco marinese; fuoco amico, quello pirotecnico ormai classico sul mare di ferragosto. In mezzo la crisi economica che si fa sentire pesantemente su tutto il comparto turistico, portandosi dietro come un locomotiva vagoni e vagoni di nuovi e vecchi problemi. Cominciamo dalle fiamme che hanno lambito il centro abitato provocando ore di rabbia e ansia collettiva. Ad oltre un mese di distanza le foglie secche che svolazzano fuori stagione sulla strada, l’aria acre e l’immenso tappeto nero ai piedi degli alberi sono le tetre corone di un morto in casa. Un morto che ci resterà e puzzerà per anni a Marina di Ginosa. Magari l’olezzo conserverà freschi i ricordi delle vecchiette terrorizzate in mutande e portate in braccio fuori casa sotto palle di fuoco che cadevano dal cielo come in una guerra medievale. Forse davvero una mano santa, tra l’acqua del lato alluvionato e il versante di quello incendiato, sottrae vittime all’assedio naturale. Eppure anche questa volta il rischio era stato più volte denunciato, sia dalle pagine della Goccia che dalle telecamere di Net-UnoTV. Le indagini intanto vanno avanti ma si dubita, data la scarsità di mezzi di sorveglianza in quei posti, di giungere ad una conclusione. In fondo le responsabilità finiscono sempre per perdersi e rimbalzarsi tra i cassetti dei tribunali (vedi il caso alluvione). Una cosa però è molto probabile, così come ammettono professionisti dei boschi dalla lunga e decorata esperienza. “Un incendio è come una serpe. Va schiacciato dalla testa altrimenti rinasce sempre”. Ed in effetti non si può sottovalutare una certa superficialità nei controlli. Non è infatti servito scherzi a parte cronaca n. 18 - 31 agosto 2012 da monito nemmeno l’incendio circoscritto dagli addetti ai lavori soltanto una settimana prima di cui ne abbiamo dato già conto su queste pagine. L’incendio che ha raggiunto il viale Trieste infatti, con molta probabilità, è riscoppiato a causa del forte vento sulle ceneri dell’incendio che era stato appiccato solo il giorno prima. E’ evidente che la testa del serpente, nelle vesti del carbone rovente nascosto tra i tronchi del sottobosco, non era stata né scovata né schiacciata. In ogni modo, con tutta probabilità, era stato appiccato il giorno prima e non sarebbe mai dovuto arrivare ai confini con il paese seminando tutti quei danni. Che poi le origini dell’incendio siano state colpose o dolose questo è un altro discorso. Il fuoco proviene sicuramente da mano umana anche perché è partito dal sentiero che costeggia la recinzione del lato nord. La pista dolosa fa pensare ad atti scellerati di vendetta negli ambienti dei lavoratori forestali. Forse aspettative di lavoro insoddisfatte. Tanto più che il piromane avrebbe dimostrato di conoscere la materia: vento in direzione del paese proprio nella zona presidiata dai forestali, contemporanea accensione di un altro fuoco nella gravina di Ginosa. C’è poi la pista colposa. Proprio quel tratto di sentiero infatti è uno dei più trafficati dagli ambulanti extracomunitari che fanno la spola dal paese alle abitazioni in cui vengono ammassati da proprietari senza morale. In quella zona più volte abbiamo documentato la presenza di bivacchi alcolici e montagne di sigarette spente. Sicuramente non si è trattato di fenomeni paranormali di autocombustione. E così tra lo scempio edilizio del lato ovest di Marina di Ginosa e i resti del rogo del lato est, possiamo dire addio ad ettari di pineta, l’unica vera nostra peculiarità naturale, che conteneva il paese alle sue due estremità, cullandolo all’ombra delle sue fronde. Già, l’ombra. Ormai in paese non c’è più ombra di un’ombra che non sia quella calda del cemento. Persino il diradato parco comunale non fa quasi più ombra a nessuno. Non se la passa meglio nemmeno un’altra fonte dei refrigeri estivi: l’acqua salata del nostro mare. Probabilmente è stata solo una fortuna se Goletta Verde, l’imbarcazione di Legambiente che monitora lo stato di salute del mare, non ha compiuto rilievi nelle acque marinesi. Perché la fotografia che ha fatto di tutto il litorale jonico occidentale è impietosa. Risultano infatti tra i punti più inquinati della Puglia la foce del fiume Lato a Castellaneta Marina, quella del fiume Lenne a Palagiano, e la foce del Patemisco a Massafra. Le cause, secondo gli ambientalisti, sarebbero i depuratori che mancano oppure sono – la maggior parte delle volte – fuori legge. Il risultato è un mare di enterococchi intestinali e escherichia coli – tutti di origine fecale – nello Jonio. Certo è difficile pensare che tutti i batteri scaricati a mare tra Castellaneta Marina, Chiatona e Massafra arrivino – trasportati dalle correnti marine – a limite delle acque territoriali ginosine e se ne tornino indietro sotto la minaccia di una bandiera blu. Per questo è importante agire subito nei confronti del nostro vicinato perché non ci rovini in fondo l’unica nostra fonte di bellezza e di reddito che ci sia rimasta. Michelangelo Zanelli VERSUS Le favole di Grim di from Taranto Di ossido il respiro, ruggine la nuvola che cerca il cielo, espiazione nel vento. Sollevato il cristallo al passaggio dove l’ulivo manca e di lamiera è il ponte muto sulla strada, e presago. E in circolo, nella terra di nessuno straniero, l’occhio scruta l’assurdo duale: di qua e di là e in rovescio gemono, ciascuno vinto, lo specchio e l’uomo. Neil Nel pozzo la luna l’hanno cercata in tanti, perlopiù sognatori, cuori infranti o poeti viaggiatori in cerca di fortuna: lui la trovò nel mare, ma continuò a cercare. n. 18 - 31 agosto 2012 Tra due fuochi 7 C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, che, baciato dalla fortuna, s’estendeva dai monti fino al mare. Ma madre natura che aveva dato un sì gran privilegio al luogo non aveva fatto altrettanto per i suoi abitanti. Sicché quelli si dividevano nettamente in due popoli differenti. C’erano quelli che risiedeva a valle (dov’era il mare) che venivano chiamati marinati e quelli che risiedevano in montagna che venivano chiamati capoverdi. Ma, a ben vedere, le denominazioni dei due gruppi di abitanti era il male minore se non fosse che i due non solo non apparivano dello stesso villaggio ma, addirittura, neanche dello stesso contado, per via d’una certa rivalità che dalle due parti imperversava che, a volte, sfociava in una vera e proprio battaglia fra fratelli. La guerra si scatenava soprattutto nella stagione calda, quando il villaggio marino e quello montano si popolavano di forestieri e pellegrini che giungevano da ogni dove per godere della frescura e del refrigerio di acque limpide, all’ombra di azzurre bandiere o per ammirare bellezze antiche percorrendo antichi tratturi e rimembrando fantasiose leggende. Accadeva, infatti, che per accaparrarsi le presenze dei foresti villeggianti si predisponessero, nell’una e nell’altra parte del villaggio, attrazioni e spettacolari intrattenimenti. Ma, invece di regolar le cose in maniera che delle due parti del paese si potesse godere delle attrattive migliori, la guerra dell’acchiappaforesto accecasse marinati e capoversi. E, mentre al mare si friggeva pesce in montagna si arrostiva la carne; se al mare si giocava al mercante in fiera in montagna si facevano giri artistici e se al mare si leggevano libri, in montagna si cantavan stornelli, se al mare si mangiavano fichidindia, in montagna si toglieva il capello al monachicchio, se al mare si riciclava, in montagna si pesava il grano… Insomma era un rutilante menar fendenti che non portava beneficio al villaggio dal momento che pellegrini e forestieri rientravano ai loro luoghi di origine con una gran confusione di capo e senza ricordar più nulla di quei giorni e quelle notti. Anche a corte, ch’era tutta indaffarata a stilar proclami per meglio regolar giostre e quintane, v’era imbarazzo per come si dipanavano le cose. E, Messer Brasciola, ch’era il gran ciambellano delle feste (a lui spettava il compito di mettere ordine tra le due parti del villaggio), aveva il suo bel da fare in quelle calde notti. Sì, aveva il suo bel da fare perché non soltanto fra capoverdi e marinati si scatenava la guerra dell’accaparramento ma anche fra i cortigiani marinati e non. E, quando dalla marina qualche colpo basso veniva al capoverde Bradasciola (anche se con fare galante), sempre danno ne era per il tapino! E ne era ancor di più se si teneva conto del fatto che il facinoroso cortigiano capoverde per quel suo smanacciarsi a regolar giostre e quintane, era assai inviso ad altri cortigiani che non vedevano l’ora di suonargliele e di cantargliele! Solo sua maestà, che non aveva in buon conto la galanteria, lo sosteneva (per quel che poteva) ma giacché anche lui doveva guardarsi dai suoni dei grancassani, che nulla ci avrebbero messo a rompergli i timpani… quando la musica stonava, cambiava accordo. Invero chi ci rimetteva in tutti questi giri di valzer e levate di cappelli erano proprio i marinati e i capoverdi che, pur dandosi un gran da fare per attirar pellegrini e viandanti erano presi fra due fuochi: quello incendiario del bosco della regina e quello d’artificio della spiaggia marina. Morale della favola: scampe da fuoche e fusce da jiacque. 8 cronaca n. 18 - 31 agosto 2012 Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto Eccoci di nuovo a raccontare, quello che i nostri sensi hanno percepito in questa estate calda , anzi torrida. Il governo, si fa per dire, conoscendo la condizione di estremo disagio economico degli italiani, ha pensato bene , per risparmiare l’energia elettrica dei condizionatori, di inviare continuamente ed ossessivamente immagini di Monti; purtroppo non “ dei Monti” che avrebbero raffrescato gli ambienti domestici, ma del premier (?) che ha destato con le sue frasi un raggela mento nelle case degli italiani. Niente quest’anno vacanze all’estero, anche se paradossalmente sarebbe convenuto farle. I carburanti, superata la frontiera, costavano anche 20-30 centesimi di meno, il che significava risparmiare, su un pieno, tra i 20 e 30 euri. Una somma! Gasolio in Italia ad 1,82 €, in Francia ad 1,52 €, in Svizzera 1,49 € . Chissà dove si riforniscono le compagnie petrolifere italiane!! D’altronde il mercato libero equivale ad assenza di controllo da parte del Garante per l’Energia, anche perché aumentando il prezzo dei carburanti aumentano le accise che sono percentuali di quel prezzo iniziale ... ed aumenta la quota che va allo Stato. Ed intanto continuiamo a stare tutti zitti! Ancora droga a Marina di Ginosa I carabinieri della Stazione di Marina di Ginosa, coordinati dal comandante Vito Capozzi, hanno tratto in arresto nei giorni scorsi, due giovani di Ginosa, entrambi censurati, per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Nel corso di una perquisizione personale scattata nei confronti dei soggetti, i militari hanno rinvenuto trenta dosi di hashish per un peso complessivo di 35 grammi. Inoltre, nel medesimo contesto sono stati segnalati tre assuntori di droga trovati in possesso di un chilogrammo e mezzo della stessa sostanza stupefacente. I delfini nel mare di Ginosa Per la prima volta i delfini «escono» dal mare di Ginosa Marina, quattordici volte «Bandiera blu», per mostrarsi in tutta la loro bellezza alla popolazione della località turistica. Venerdì 17 agosto, alle ore 19.30, nel parco comunale di Marina di Ginosa sarà proiettato «I DelfiniTaras», il primo e unico documentario sulla presenza di questi splendidi cetacei nel Golfo di Taranto. L’evento, con ingresso libero e gratuito, è stato organizzato dall’amministrazione comunale di Ginosa e dalla Jonian Dolphin Conservation, in collaborazione con New Med s.r.l., Campus Italia e Azimuth. Il sindaco di Ginosa, Vito De Palma, ha detto «con la proiezione di questo suggestivo documentario abbiamo voluto partecipare a tutti i cittadini una splendida notizia: nel mare di Ginosa sono presenti colonie stanziali di delfini. È una ulteriore conferma della limpidezza del nostro mare che, infatti, da quattordici anni riceve la Bandiera blu». Jonian Dolphin Conservation (www.joniandolphin.it) è una associazione, senza fini di lucro, che da oltre tre anni studia e tutela la presenza dei delfini nel golfo di Taranto; costituita da studiosi e appassionati dell’ecosistema marino, conduce campagne di dolphin watching i cui dati vengono riportati online nel database internazionale Obis_Seamap. Carmelo Fanizza, presidente dell’associazione Jonian Dolphin Conservation, ha detto «gran parte della nostra attività di dolphin watching, che ha una percentuale di avvistamento del 98%, viene realizzata nelle acque di Ginosa Marina, località dove abbiamo la nostra base operativa». La proiezione del nostro primo doc-film «I Delfini Taras» a Ginosa Marina, vuole essere un tributo a questa meravigliosa comunità con cui ci siamo perfettamente integrati e che, ospitandoci, ci permette di sviluppare la nostra azione di studio e di tutela dei delfini presenti in questo meraviglioso mare!» Prodotto dalla Jonian Dolphin Conservation, il film-documentario «I Delfini Taras» illustra, con immagini mozzafiato e le «voci» dei delfini registrate in oltre due anni di lavoro, la presenza dei delfini nel Golfo di Taranto. Il docu-film ha già partecipato al festival internazionale «CortoAcquario» di Roma e al Liff (Leuca International Film Festival), mentre in autunno è prevista la sua parteci- pazione al Festival Mondial de l’Image SousMarine di Marsiglia e, infine a febbraio tornerà a Roma per il festival internazionale del mare «Pelagos». (fonte corrimezzog) Esercitazione di soccorso a mare Si è svolto, giovedì 23 agosto, con inizio alle ore 9,30 nelle acque e sulla spiaggia antistante la Batteria Toscano a Marina di Ginosa le operazioni di addestramento di protezione civile per il recupero naufraghi con elicottero. Sono stati impegnati gli uomini del 4° Gruppo elicotteri della Marina Militare “Maristar’’ di Grottaglie guidati dal Capitano Roberto Vivarelli, a cui si sono aggiunti anche i volontari dell’Associazione di Protezione Civile di Ginosa “Radio CB Help 27” che hanno messo a disposizione il gommone attrezzato ed il personale necessario. A conclusione dell’esercitazione Stefano Notarangelo, Consigliere Comunale Delegato alla Protezione Civile ha sottolineato l’importanza dell’esercitazione: “E’ stato simulato il recupero di naufraghi dal mare attraverso l’effettuazione di vari lanci dei soccorritori da elicottero, ed il successivo rilascio in area dedicata per i necessari soccorsi e l’eventuale simulazione del trasporto in ospedale ; mi corre l’obbligo di evidenziare l’importanza di questa esercitazione, che ha visto impegnata una delle tante associazioni di volontariato operante attivamente sul nostro territorio, al fine di garantire un servizio sempre più efficace ed efficiente nei confronti della sicurezza a mare dei nostri cittadini e dei turisti”. Anche il sindaco De Palma ha espresso il suo plauso alla manifestazione, ringraziando i partecipanti. “Il mio più vivo ringraziamento va agli uomini della Marina Militare ed all’Associazione Help 27 alla Polizia Municipale, guidata dal Comandante Antonio Costantino che ringrazio per la disponibilità, all’Assessorato Comunale all’Urbanistica e Lavori Pubblici, con la fattiva partecipazione del Consigliere Comunale Delegato dott. Vincenzo Di Canio.”. Vasco Rossi a passeggio a Marina di Ginosa Che il Vasco nazionale sia convolato a nozze a Castellaneta in quella terra che ha dato i natali a Rodolfo Valentino è notizie apparsa, da tempo, sulla stampa gossip. Nello scoprire la bellezza di questo angolo di Salento ( ndr: fino a qualche decennio fa Ginosa apparteneva alla provincia di Lecce) Vasco Rossi ha passeggiato sul nostro viale Ionio fermandosi anche di fronte al Bar Lucarelli; purtroppo nessuno se n’è accorto, se non chi ha reso noto la notizia il giorno dopo. cronaca n. 18 - 31 agosto 2012 9 dai comproprietari interessati; in mancanza provvede per sorteggio il presidente. L’usufruttuario di un piano o porzione di piano dell’edificio esercita il diritto di voto negli affari che attengono all’ordinaria amministrazione e al semplice godimento delle cose e dei servizi comuni. Nelle deliberazioni che riguardano innovazioni, ricostruzioni od opere di manutenzione straordinaria delle parti comuni dell’edificio il diritto di voto spetta invece al proprietario. Il delegato però non può delegare a sua volad altri, a meno che non sia autorizzato Rubrica a cura di Wanda Pucci ta da chi ha dato la delega. La legge, non pone limite al numero delle deleghe, ma parte della giurisprudenza ammette che il regolaNel precedente numero abbiamo parlato del contenuto mento contrattuale possa prevedere un numero massimo delle deleghe, di della convocazione all’assemblea di condominio, in quecui uno può essere portatore, sia vietando a qualcuno di esserne portatore sto numero, approfondiremo il tema della delega assem(per esempio l’amministratore). Il mandante è rappresentato in pieno dal debleare. legato, a meno che non gli abbia comunicato i limiti del suo mandato, non Ogni condomino può intervenire in assemblea a mezzo potrà mai lamentarsi per l’operato del delegato, anche se lo stesso ha votato di un rappresentante, pertanto se nulla dice a riguardo il in modo differente alle sue istruzioni. Ad ogni effetto il condomino rappresenregolamento, chiunque, condomino o estraneo o anche tato è come se fosse presente. Un condomino proprietario di più appartal’amministratore, può essere portatore di deleghe. Quamenti può dare solo una delega; è pertanto illegittimo il comportamento di lora un piano o porzione di piano dell’edificio appartenga quei costruttori - venditori che danno deleghe, per rappresentarli in assemin proprietà indivisa a più persone, queste hanno diritto a blea, a tutti coloro che non sono ancora proprietari di un’unità immobiliare, un solo rappresentante nell’assemblea, che è designato ma hanno solo firmato un compromesso di acquisto. Infatti a contare nelle votazioni non è solo il numero di millesimi posseduti, ma anche quello di condomini presenti, secondo il principio “ ad ognuno un voto” . Se un condomino è rappresentato da più di una persona e ciascuna delle quali potrebbe votare in modo diverso, tale principio perderebbe il senso. Duplice maggioranza. Nel sistema maggioritario del condominio ogni decisione deve essere presa con la duplice maggioranza: quella espressa dal valore dell’edificio rappresentata dai millesimi e quella dei condomini. Le delibere si adottano con le diverse maggioranze, secondo meccanismi e percentuali che variano anche a seconda della proposta presa in esame. Millesimi. I millesimi risultano dai rogiti d’acquisto in mancanza e provvisoriamente possono essere sostituiti da un altro sistema (per esempio: calcolando il numero dei vani). Relativamente al principio della maggioranza dei condomini, il proprietario di tre grandi appartamenti e di un box hanno esattamente lo stesso potere di voto del proprietario di un monolocale. Moglie e marito che hanno in comunione uno o più appartamenti, o eredi che hanno (anche con quote diverse) in comproprietà lo stesso immobile, hanno diritto a un solo voto. Si rammenta che il voto è sempre unico e non può essere frazionato; se si presentano in assemblea più comunisti o comproprietari, essi devono scegliere un rappresentante unico. Le norme che riguardano la convocazione e il funzionamento dell’assemblea sono dettate dall’art.1136 cod. civile e sono inderogabili. La loro violazione comporta la nullità o l’annullabilità dell’assemblea o delle sue deliberazioni. Per maggiori informazioni mi potete contattare ai seguenti recapiti: Studio Pucci, Via G.Parini, 28 - Laterza (Ta) E-mail: [email protected] Cell. 347.2955747 Facebook: Studio Pucci La delega assembleare Goran Bregovic caricatura disegnata da Giorgio Morea 10 attualità n. 18 - 31 agosto 2012 Antonio Bradascio valuta il cartellone degli eventi estivi La stagione estiva volge al termine e con essa anche la stagione degli eventi e spettacoli che hanno animato Ginosa e Marina di Ginosa. Il cartellone estivo ha risentito, indubbiamente, dei tagli ai bilanci degli Enti Locali, operati dal Governo Monti. Ad ogni modo, nonostante le diffiicoltà il cartellone estivo è stato di tutto rispetto e le Assiciazioni culturali ginosine si sono dimostrate, ancora una volta, le vere protagoniste della vita culturale della nostra comunità. Ovviamente, deve essere riconosciuto il ruolo svolto dall’amministrazione comunale e dal consigliere delegato Antonio Bradascio per permettere la realizzazione dell’estate ginosina. Non era semplice e non era scontato, che si realizzasse una stagione estiva come quella che si va concludendo, tenuto conto di fattori che hanno inciso pesantemente: tagli al bilancio comunale, aumenti consistenti dei costi per i service, scarsa partecipazione del mondo economico ginosino. Abbiamo rivolto al consigliere delegato alcune domande per consocere la sua opinione in merito a quanto si è riusciti a realizzare. Consigliere Antonio Bradascio, vuole fare un bilancio della stagione estiva? «Sicuramente il bilancio è positivo. Infatti nonostante le note vicende nazionali che ci hanno spinto a razionalizzare le risorse per gli eventi estivi, la nostra programmazione è stata elevata sia in quantità sia in qualità. Questo grazie anche alla nostra capacità di coinvolgimento delle Associazioni Culturali che ormai sono diventate un pilastro fondamentale della comunità Ginosina e Marinese. Mi preme a tal proposito ringraziare per la collaborazione la Pro-Loco di Ginosa, la Pro-Loco di Marina di Ginosa, l’Arci Il Ponte, I LuMaGiGi, Orizzonte 2001, la Jarvine, Cavalieri Madonna Dattoli, Amici del Gusto, Avis, 25 Eventi, Musikarte, G.A.V. e Puglia Promozione. Di concerto con loro abbiamo allestito un corposo calendario di eventi sia a Ginosa sia a Marina di Ginosa che hanno allietato le serate estive dei residenti e dei numerosi turisti presenti.» Quali sono gli eventi che hanno riscosso maggior successo? «Credo che la presenza numerosa di avventori abbiamo sancito il successo dell’intero cartellone estivo. Infatti con le nostre iniziative abbiamo dato la possibilità a tutti di poter conoscere ed apprezzare le nostre bellezze paesaggistiche (gravina, centro storico, borgo Madonna Dattoli, pineta Regina e Lago Salinella) oltre alle nostre risorse artistiche. Notevole successo hanno riscontrato le iniziative nel nostro centro storico con Giri D’Arte, la Festa del Grano (che ha visto la partecipazione straordinaria di Vittorio Sgarbi e di importanti giornalisti di levatura nazionale), la Terre du Munachicchie e la sua Via del Tabacco, la Passio Christi estiva, il Concorso di Poesie in Vernacolo, gli Artisti Locali in Piazza, le Ciclopasseggiate a Marina di Ginosa, le sagre dell’Anguria e dei prodotti Tipici, Fiesta del ricliclo, gli Incontri con l’autore, la Collettiva d’Arte sia a Ginosa sia a Marina di Ginosa, Il Palio degli Anelli in Gravina, oltre al concerto di nicchia di Puglia Promozione. Insomma il nostro cartellone, frutto di concertazione con le associazioni locali e di esperienza, è una garanzia di successo!!!» Quanto hanno inciso, nella programmazione del cartellone estivo, le difficoltà finanziare? «Inutile negare che la crisi e i minori trasferimenti del Governo oltre alla scellerata legge dell’IMU, hanno inciso in maniera rilevante sulla redazione del cartellone estivo. Io colgo l’occasione per ringraziare il Sindaco Dott. Vito De Palma e il Consigliere con delega al Bilancio Franco DI Franco, per lo sforzo che hanno fatto in sede di redazione del Bilancio di previsione 2012 nel reperire i fondi per il settore culturale. Certo vi è stato un notevole taglio di risorse, ma davanti alla scelta di aumentare le tasse, abbiamo preferito ridurre la spesa, lasciando inalterata la sola spesa per i Servizi Sociali e per la Pubblica Istruzione. Ci auguriamo che in futuro siano risparmiate ai cittadini altre dannose tasse.» A suo parere cosa bisognerebbe rivedere del format della nostra stagione estiva? «Personalmente sono sufficientemente soddisfatto per l’impostazione che ci siamo dati in questi anni. Però credo che sia arrivato il momento in cui vi sia una maggior partecipazione del tessuto economico del nostro territorio, gli eventi non possono più essere a carico della sola Amministrazione comunale, ma gli oneri devono essere suddivisi anche con gli operatori commerciali come avviene in altre realtà limitrofe. Credo senza timore di smentita che i ritorni ci siano, sia per l’immagine della Comunità, ma anche soprattutto per gli operatori commerciali. Per quanto riguarda la composizione del cartellone estivo, sono convinto che bisogna potenziare e migliorare alcuni eventi per consentire loro di fare il salto di qualità. Il Nostro Centro Storico non ha nulla da invidiare a realtà più rinomate, sta a noi tutti, pubblico e privato, continuare nell’azione iniziata dieci anni di riqualificazione e valorizzazione. Noi come Amministrazione stiamo continuando, i privati hanno iniziato, tocca a tutti salvaguardare e tutelare. Inoltre vorrei rivolgere un pensiero ai tanti detrattori che aprono bocca o scrivono, per il solo gusto di essere bastian- contrari; Rilassatevi noi continueremo ad Amministrare come da mandato ricevuto dagli elettori, i quali ci giudicheranno se abbiamo fatto bene o male. Il nostro unico interesse è la crescita delle nostre comunità, lo sviluppo armonico, e servizi migliori, chi ci denigra nasconde ben altri interessi. Operiamo tutti per la crescita del nostro Paese e i cittadini ne sapranno tener conto. » SG attualità n. 18 - 31 agosto 2012 LA MJF A QUATTRO SOCI FONDATORI DEL L. C. GINOSA “Le Gravine” L’ alta onorificenza conferita durante la presentazione del Festival della Valle d’ Itria Anche quest’ anno il Lions Clubs Ginosa “ Le Gravine” ha partecipato con altri Club del Distretto 108 Ab ad un meeting culturale di spessore a Martina Franca: la presentazione della 38^ edizione del festival della Valle d’ Itria, riconosciuto nel mondo per il bel canto,. Non è la solita vetrina canora, né fiera delle vanità, è ben altro: è il recupero di opere teatrali e musicali del passato di autori noti e sconosciuti, è il talent scout di giovani artisti , registi che hanno l’ opportunità di essere valorizzati, è , come afferma il nuovo Direttore Artistico Alberto Triola “ un luogo dell’ impegno e dell’ incontro. Un luogo di riflessione e di dialogo”. Insomma, un vero laboratorio di studio unico nel Sud, che sa coniugare la buona musica con l’ impegno civile e politico attraverso la proposta di un programma variegato di alto livello: dai concerti sinfonici alla tragedie, dal dramma alle opere da camera . Di fronte ad un evento di tale portata anche i lions , su proposta del Club di Martina Franca Host, danno il proprio contributo con l’ assegnazione annuale di una borsa di studio all’ artista che più si distingue per merito, passione e doti musicali. La serata si è svolta il 10 luglio scorso nel suggestivo scenario del Palazzo Ducale alla presenza di numerosi ospiti, autorità civili, militari e religiose. Tra le più alte cariche lionistiche il Governatore uscente Luigi De Siati, il Governatore del nuovo anno sociale Francesco Barracchia , il Past Direttore Internazionale Sergio Maggi e i Presidenti dei Leo martinesi e dei 15 Club lions, tra cui Giacomo Cassano, nuovo Presidente di Ginosa “ Le Gravine”. Oltre al Presidente di Martina Host, Donatello Olivieri , che ha fatto gli onori di casa, molto interessante è stato l’ appassionato excursus storico dell’ evento da parte del Presidente del Festival prof. Franco Punzi, mentre il maestro Albero Triola , in qualità di Direttore Artistico,ha illustrato nei dettagli la luminosa scenografia semovente, le finalità ed i contenuti del programma 2012.Il momento clou della cerimonia è stato il conferimento della più alta onorificenza lionistica ai quattro soci fondatori del L.Club di Ginosa, per l’ impegno ininterrottamente profuso in 20 anni di attività di volontariato solidale. Sono Tina Costantino, promotrice del Club nel 1992, Aldo Strada, Anna Maria Cossu e Antonio Cardamone, i quali hanno avuto l’ onore di ricevere la MJF, attribuita dalla L.C.I.F., direttamente dal Governatore uscente, Luigi De Siati, il lion guida del Club nel suo primo anno di vita. Il prestigioso riconoscimento prende il nome dal fondatore del Lions International, Melvin Jons, un uomo d’ affari di Chicago il quale nel 1917 capì quanto fosse importante mettere i talenti , le intelligenze e le energie di uomini e donne di successo al servizio della propria comunità, per migliorane le condizioni.E mai come in questo periodo di crisi planetaria suonano veritiere le parole di Melvin Jons:” Non si può andare lontano finché non si fa qualcosa per qualcun altro”. E’ nato così il Lions, l’ unica Associazione di volontariato accreditata all’ ONU, è nata così la LCIF , la Fondazione del Lions Club International che si prodiga a tutto campo nella realizzazione di progetti umanitari di vasta portata ed interviene nelle calamità naturali. Ebbene, i quattro soci del Club ginosino insigniti della MJF hanno dato prova di sapere interpretare e concretizzare al meglio i principi lionistici a favore della propria comunità e del mondo, fieri di appartenere alla grande famiglia lionistica e umili nello spirito di servizio.Ma ciò è stato possibile grazie soprattutto al sostegno di tutto il club con il quale hanno condiviso appieno l’ orgoglio dell’ onorificenza. Grande è stata la commozione dei “quattro nuovi amici di Melvin Jons”, gratificati da un attestato di merito così importante per sé e per il territorio e al tempo stesso consapevoli di dover gestire anche l’ onere di un impegno futuro sempre più intenso. La serata si è conclusa piacevolmente fra le congratulazioni dei presenti e la partecipazione all’ antepiano dell’ opera settecentesca “Artaserse” di Johann Adolf Hasse , che apre l’ edizione del Festival. 2012 Anna Maria Cossu -Addetto stampa del Club 11 12 attualità n. 18 - 31 agosto 2012 Ilva: “Non esiste una graduatoria dei diritti costituzionali” Una nota stampa dell’assessore provinciale, Marta Teresita Galeota, a commento della gravità e importanza della crisi che sta colpendo il centro siderurgico tarantino. Quello che stiamo vivendo a Taranto, è un conflitto che nessuno si poteva aspettare nel 2012. la contrapposizione tra diritto alla salute, e quello al lavoro, è quanto di meno civile si potesse auspicare per una città ed un entroterra, bellissime e pieni di storia come è la provincia Tarantina. Nelle ultime settimane, troppo spesso si son ritrovati a manifestare parti apparentemente contrapposte della città: da un lato gli ambientalisti, con le loro ragioni di salute e tutela ecologica, dall’altro gli operai, con il loro diritto al lavoro. Non è giusto chiedersi quale delle due parti abbia ragione, dal momento che normative europee coniugano da tempo le ragioni della produttività e quelle del benessere della persona e delle comunità. Chi reclama una maggior salubrità dell’aria e dell’ambiente, ricordando che ogni 3 mesi c’è un morto collegabile alle emissioni di benzopirene e diossina, non ha più ragione di chi invoca il diritto al lavoro ricordando i mutui e le bollette da pagare, oltre alle famiglie da mandare avanti. D’altro canto, quello che sta vivendo Taranto, non è un “conflitto”, e utilizzo il virgolettato proprio perché i due movimenti analizzano la questione da punti di vista differenti ma complementari. Soprattutto, non sono problematiche gravi che riguardano solo e soltanto la città dei due mari. E, prima di essere una questione di livello nazionale – per i laminati prodotti per l’industria metalmeccanica italiana per oltre il 50 per cento del totale - riguarda anche comunità periferiche rispetto al capoluogo di provincia, come Ginosa, Laterza e Castellaneta. Non più di un anno fa, ci fu la pubblicazione di un volume che raccoglieva le memorie, i ricordi dei primi lavoratori dell’allora Italsider, nell’anno in cui si celebrava il cinquantesimo anniversario dalla nascita del primo circolo Italsider. Una iniziativa nata proprio a Ginosa, a ricordare quanto il nostro territorio ha dato al più grande centro siderurgico d’Europa, e quanto, di riflesso, questo abbia dato alle nostre comunità in termini di reddito. Allora, quello che sta avvenendo a Taranto, ci appartiene in quanto cittadini e amministratori consapevoli, ma anche in quanto operai, poiché ancora tanti sono gli operai che dalla provincia raggiungono l’Ilva. Ma, analizzare la vicenda Ilva, e raccogliendo i commenti della gente comune, non si può non giungere ad altre considerazioni: il lavoro portato avanti dalla magistratura tarantina, lancia un campanello d’allarme molto forte. Ci si chiede: era davvero necessario far intervenire con l’intransigenza che gli è propria, giudici il cui compito non è mediare tra diritti costituzionali ma applicare le norme contenute nei codici? Taranto è ormai al centro delle cronache di stampa e media. Ogni giorno, le scene dei manifestanti, operai o cittadini, scorrono accanto a quelle di eventuali passaggi di danaro. In tutto questo, i cittadini corrono il rischio di sentirsi orfani di una seria classe dirigente, politica e amministrativa, capace non solo di governare, proponendo, ma anche di vigilare, monitorando. Di una classe dirigente capace di mediare senza mai scendere a compromesso. Paradossalmente, proprio sul caso Ilva si può leggere il corso della politica al giorno d’oggi: la necessità di una nuova classe dirigente, che vede nella politica un impegno disinteressato e volto al bene comune. Solo così, infatti, si possono prendere decisioni importanti che accordino diritto al lavoro, alla salute e all’ambiente. Un ultimo pensiero va alla venuta dei ministri Clini e Passera in Prefettura a Taranto, passando alla lettura nazionale della questione. Ma non ci sarebbe da meravigliarsi, poiché Taranto ha sempre dato tanto alla nazione (Marina Militare, Arsenale, Centro siderurgico). Già solo per questo, non sarebbe necessario amplificare quello che il Governo ha il compito di fare: prendersi cura delle comunità che amministra. A questo punto, e ripensando alla bellezza paesaggistica di Taranto, alla configurazione del suo porto e alla sua posizione strategica al centro del Mediterraneo, sembrerebbe quasi superfluo ricordare che Taranto, i tarantini e l’intera provincia, sono creditori nei confronti dell’Italia. Allo stato attuale, parlare di cifre è anche prematuro: 336 i milioni messi a disposi- zione dall’Esecutivo nazionale per le bonifiche, e 146 dal gruppo Riva, per gli ammodernamenti necessari. Si parla di “invitare” i residenti dei quartieri Tamburi e Paolo VI a trasferirsi nelle residenze della Marina Militare. Si accenna ad aiuti che potrebbero, anzi, dovrebbero giungere da Bruxelles. Riprendendo le parole del premier Mario Monti, si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel. Sicuramente, questi numeri vedranno delle variazioni, certamente in aumento, fino al 30 settembre, data entro la quale il Governo rilascerà l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale). Non resta che sperare che la vicenda si concluda positivamente per tutte le parti in causa. A noi politici e amministratori, resterà una lezione durissima: non ci sono diritti più importanti di altri. E, per finire, i cittadini non possono essere vissuti come una sacca di voti. Prima o poi, questi, chiederanno conto del tuo operato. Marta Teresita Galeota ECOCOMPATIBILITÀ OCCULTA??? Spero che nessuno me ne vorrà se questa settimana non scriverò una recensione ma mi piacerebbe condividere con i lettori una questione che da sola non riesco a capire e credo di essere troppo giovane per arrendermi. Vivo a Bari da un bel po’ di anni e, come capita a molti che come me vivono lontano dalla famiglia, il fine settimana, da ottobre a maggio, è l’occasione giusta per tornare a trovare genitori, fratelli, parenti, amici. L’occasione giusta da giugno a settembre diventa praticamente una piacevolissima routine; in attesa delle tanto agognate ferie, dal venerdì sera al lunedì mattina si diventa cittadini marinesi. Ginosa Marina tra l’altro dal 30 Giugno al 2 Settembre è servita da un comodissimo servizio di autotrasporti che la collega a Bari; pullman nuovissimi, solo tre fermate (Ginosa Marina, Riva dei Tessali, Castellaneta Marina; chi qualche volta ha viaggiato attualità sul pullman che collega Ginosa a Bari sa benissimo quanto tre fermate siano davvero poche), strada comoda (sempre chi ha viaggiato sul pullman su citato, capirà cosa significhi viaggiare su strade vere, non mulattiere), orari agevoli (sempre i fortunati di sopra saranno felici di sapere che se finisci di lavorare/studiare/farequellochevuoi oltre le famose 17.45 – o meglio le seimenounquarto - non devi pensare di andare a dormire in albergo). Insomma, sembrerebbe che Ginosa Marina nei mesi estivi sia collegata a Bari molto meglio che durante tutto il periodo invernale e molto meglio anche della stessa Ginosa. Sono costretta però all’uso del condizionale in quanto questo comodissimo servizio di trasporti sopra descritto sembra non poter essere reso pubblico o quanto meno comunicato ai cittadini. NONSISAPERCHÈ! Lungi da me utilizzare le pagine che la Goccia gentilmente offre per racconti personali ma ci tengo davvero a raccontare che nel Luglio 2010 un pomeriggio, dopo aver aspettato con altre persone invano circa 45 minuti un pullman che mai arrivò e dopo aver espresso tutto il mio dissenso alla compagnia fui accompagnata fin sotto casa mia a Bari da un autista che venne a prendermi. Ah, tutto questo senza pagare un centesimo. Pare dunque che convenga di più effettuare un servizio transfer privato gratuito ai pochi che si lamentano che assicurare a chiunque lo voglia di poter prendere un pullman pagando il biglietto 8 euro. Martedì scorso, due anni dopo dunque, ho passato la mattina al telefono cercando di avere informazioni vere circa gli orari dei pullman (i siti internet purtroppo non si aggiornano da soli!). Sono riuscita a parlare con una seccatissima impiegata dell’agenzia intorno all’una (il pullman è alle 17). In ogni caso, al di là di circostanze personali trovo assurdo che in stazione non ci sia un foglio di carta con gli orari dei pullman, che nessuna tabaccheria, bar, biglietteria sia a conoscenza di questo mezzo che collega non solo il paese ma la località turistica al capoluogo di regione, snodo ferroviario e aeroportuale. I turisti tanto attesi come arrivano a Ginosa Marina? Che non mi si risponda in macchina per cortesia. Sarà mai che in tempi di crisi, ci siamo riconvertiti alle carrozze e ai piccioni viaggiatori? Almeno avvisate, no?! Viola Lavermicocca n. 18 - 31 agosto 2012 13 TARANTO, IERI E OGGI. E DOMANI? Ormai delle vicende dell’ Ilva di Taranto sono in tanti ad occuparsene. Governo, magistratura, corte costituzionale, esperti e fra poco anche la Ue. Un destino ed una immagine che la “città dei due mari” non meritava. Si contrappongono necessità sacrosante, difesa dell’ ambiente e posto di lavoro che forse, almeno nell’immediato, difficilmente possono convivere in una città divisa in due. Il trionfo di uno vuol dire la morte dell’ altro. La magistratura con le sue poco salomoniche decisioni entra in conflitto con il governo. E allora chissà se richiamandoci alla storia si possa profilare un migliore futuro per Taranto e provincia. Vivendo al nord da mezzo secolo mi sono sempre vantato della Taranto potente colonia della Magna Grecia, già nell’ VIII° secolo a.c., con la sua marineria, le vicende di guerra insieme a Sparta, la sua democrazia. Celebri tarantini, ieri Archita, filosofo, uomo politico, matematico ed inventore, discepolo ed amico di Pitagora, più tardi Paisiello, grande musicista. In tempi più recenti con i due mari, il ponte girevole, il Castello Aragonese, l’ Arsenale militare, i cantieri navali ed una delle maggiori basi della marina militare. Insomma, Taranto aveva ed ha il diritto di sentirsi non come una provincia qualsiasi, destinata a morire di industria metallurgica. Il mare che la circonda le ha dato nei millenni un importante ruolo che doveva e poteva continuare anche ai giorni nostri. Gli antichi greci ed i romani videro in Taranto un centro commerciale grazie alla sua posizione geografica e la utilizzarono persino ( udite, udite!) come località di villeggiatura. Taranto, “patria della mitilicoltura” affossata dalla miopia dei politici nostrani. Mentre all’ estero dalla produzione di cozze, ostriche ed altri frutti di mare traggono benessere e lavoro, il mare di Taranto, invece, ci regala solo liquami velenosi. Anche l’ agricoltura fu un fiore all’ occhiello di Taranto. Archita (428 – 347 avanti Cristo) esaltava l’ attività agricola guardando al futuro. “Se vi si domanda- diceva- come Taranto sia diventata grande, come si conservi tale, come si aumenti la sua ricchezza, voi potete con serena fronte e con gioia nel cuore rispondere: con la buona agricoltura”. Una eresia o un valore perduto? Peccato che lo stesso entusiasmo si sia affievolito nei progetti dei politici di duemila anni dopo. Costoro diedero sì vita alla riforma fondi- aria ma non la incoraggiarono. Il loro sistema assistenziale creò solo coloni per la sopravvivenza della famiglia piuttosto che una fiorente attività economica. Poi dal cilindro di statisti avidi di voti venne fuori l’ industria pubblica chiamata Italsider di cui oggi vediamo i risultati. Fino a che fu possibile i big governanti e gli apparenti oppositori seduti al tavolo del consociativismo del cosiddetto arco costituzionale diedero vita ad un insediamento industriale vivendo alla giornata. Ne venne fuori uno stato pasticcione e dissacratore di realtà storiche. L’ ingordigia elettorale favorì assunzioni a gogò, trasformate poco dopo in elenchi di baby pensionati per sfoltire gli affollati ranghi dell’ acciaieria. Solo piccolo cabotaggio politico e non accorta lungimiranza come si converrebbe a chi governa. Si dimenticarono anche delle indispensabili infrastrutture. Come non ricordare la SS 106 o le inadeguate linee ferroviarie per Bari e Reggio Calabria. E adesso? Beh, adesso lo stato è bene che ponga rimedio ai danni che ha procurato. E chissà che facendo di necessità virtù Taranto ed il territorio della intera provincia non possano essere risarciti mettendo mano a quello che una politica distratta non ha lanciato mezzo secolo fa. Il lavoro può derivare anche da a una moderna agricoltura ed annessa industria di trasformazione dei suoi prodotti, dal turismo, sfruttando le bellezze di una zona abbandonata a se stessa, dall’ archeologia greco-romana, dalla mitilicoltura in un mare ripulito (mentre a Ginosa sono in vendita cozze del Marocco o della Spagna) o dai soggiorni marini. Tutte attività che non mettono a rischio la salute e creano occupazione. Certo occorre farsi carico nel frattempo della disoccupazione di migliaia di trenta/quarantenni. E allora chi rompe paga, senza illudere la povera gente, siano essi dipendenti dell’ Ilva o residenti del rione Tamburi. Non si può salvare capre e cavoli in poco tempo e contemporaneamente. Possiamo essere certi che i proprietari dell’ Ilva non si sveneranno per risanare l’ ambiente gratis et amore dei. Quell’ attività industriale non può essere ad inquinamento zero e lo stato se ne è liberato quando era già una bomba ambientale. Cosa che sapevano tutti, regione, enti locali e sindacati. Nino Mele-Luino 14 attualità n. 18 - 31 agosto 2012 Giri D’arte: ancora un successo per la manifestazione organizzata da “Orizzonti 2001” sitamente preparati dall’associazione; particolare apprezzamento ha riscosso lo stand del Marocco dove sono stati offerti dai nostri concittadini nordafrica- Nella serata del 7 agosto il Centro Storico di Ginosa ha ospitato la terza edizione di Gi.Ri. d’Arte, la manifestazione estiva dell’Associazione Culturale Orizzonti 2001 di Ginosa. A Nicola Mancini abbiamo chiesto di raccontare la festa così come l’ha vissuta: «Gi. Ri. d’Arte, anche quest’anno, ha registrato una grande affluenza di turisti provenienti da tutto il circondario ed oltre; I luoghi più suggestivi del vecchio abitato Ginosino ed il villaggio de “La Rivolta” si sono letteralmente colorati, grazie alle opere degli artisti che hanno composto la collettiva d’arte alla quale si sono fusi i suoni delle esibizioni dei vari musicisti e band, che si sono esibiti dal tramonto fino a notte inoltrata; anche gli stand gastronomici hanno offerto piacevoli soste per la degustazione dei prodotti appo- ni prodotti tradizionali della loro terra d’origine. Così come recitavano i volantini che hanno promosso l’iniziativa, Gi. Ri. d’Arte più che un evento è per “Orizzonti 2001” un luogo, quel luogo, dove si incontrano i linguaggi degli Uomini di ieri e di oggi nel segno dell’arte con la sua diversità di generi: parola, suono, immagine, teatro, danza, musica, tradizione gastronomica intesa non come riproposizione del cibo “di quei tempi” ma come utilizzo degli ingredienti in nuovi e gustosi preparati; Gi. Ri. D’Arte non è solo festival d’arte, ma vuole anche offrire, spunti di riflessione su temi di grande attualità quali l’integrazione sociale, l’accoglienza, lo scambio culturale; l’edizione 2012 ha proposto, appunto, uno specifico spazio de- dicato al Marocco, uno spazio dove nostri concittadini, provenienti da quella terra, sono stati al fianco di Orizzonti 2001 per arricchire la manifestazione con le loro tradizioni ed i loro costumi e far conoscere la società marocchina, in uno scambio con la cultura italiana e ginosina in particolare, nella quale i giovani marocchini di seconda generazione si sono trovati a vivere. Si è consolidata l’esperienza di “Gi. Ri. D’After” grazie alla collaborazione dell’Associazione Locomotiva di Ginosa che ha proposto musica, degustazioni ed estemporanea di pittura dalla mezzanotte fino alle prime luci dell’alba. Grande soddisfazione è stata espressa dagli organizzatori e dall’Amministrazione Comunale per la riuscita della manifestazione che vede unirsi agli artisti locali altri provenienti da varie parti d’Italia nello spirito, che Orizzonti 2001 si propone, di unire Ginosa al resto della Nazione, attraverso il filo conduttore della creatività artistica, convinti che solo lo scambio culturale potrà rendere Ginosa “visibile” agli occhi del turista attento.» Per una sera, grazie all’impegno di “Orizzonti 2001” lo scambio culturale diventa realtà. sg Foto di Francesco Pignalosa n. 18 - 31 agosto 2012 Pubblicità pagina intera 15 16 n. 18 - 31 agosto 2012 Pubblicità pagina intera attualità n. 18 - 31 agosto 2012 Cari amici di RG Studio oggi parleremo di Cesare Cremonini che da ben nove settimane è in testa alle classifiche italiane con il brano ‘ Il comico (sai che risate)’ estratto dal suo ultimo album “La teoria dei colori” pubblicato lo scorso 22 maggio. È bolognese Doc. Gira(va) in Vespa 50. Ama le donne (che però gli fanno girare la testa), i Beatles, i Queen e il pianoforte. È un idolo delle teenager, e qualcosa di più. Da quando ha fatto capolino nella scena musicale italiana, Cesare Cremonini ne è diventato un protagonista davvero particolare. Nato a Bologna il 27 marzo 1980, inizia a studiare il pianoforte a sei anni, dietro la classica imposizione dei genitori. Però, invece di trasformarsi in una sofferenza ingoiata a forza, le lezioni di musica scatenano in Cesare un’autentica passione. A 11 anni scopre il gusto di scrivere poesie, buttandoci dentro tutto quel mondo di fantasia che si è creato per sfuggire alla severità di mamma e papà. A 12 anni l’incontro chiave: un disco dei Queen. Un’illuminazione. Si prospetta la possibilità di frequentare il Conservatorio, ma Cesare preferisce proseguire con il liceo scientifico e intanto portare avanti gli studi di pianoforte. Mette in piedi la sua prima band, i Senza Filtro, e impara da autodidatta a suonare la chitarra, poi quando ha sedici anni conosce il produttore Walter Mameli e con lui nascono i Lunapop. Incredibile ma vero, le canzoni della band vengono rifiutate da una casa discografica dopo l’altra, fino a quando nel 1999 il disco di debutto “Squerez?” esce per un’etichetta indipendente. Il resto è storia: “50 Special”, “Vorrei”, “Qualcosa Di Grande” e le altre scaraventano i Lunapop alle stelle. Un milione e mezzo di copie dopo Cesare e il suo gruppo sono diventati un Le interviste di parliamo di Nel frattempo incide la title track di “Innocenti Evasioni 2006”, un album tributo dedicato a Lucio Battisti a cui partecipano anche Ligabue, Max Pezzali, Nek e Giorgia. Accompagnato dal nuovo singolo “Dev’essere Così”, a novembre arriva il CD+DVD dal vivo “1+8+24”, che immortala alcuni momenti del Maggese Theatre Tour. Una curiosità: le cifre del titolo stanno per Cesare (1), i membri del gruppo (8) e i componenti dell’orchestra (24). Il 2007 è un anno ricco di progetti: compone i brani per la docu-fiction sulla strage di Erba per il programma televisivo Matrix, piazza qualche articolo su importanti giornali e viene pubblicato il libro “I nostri ponti hanno un’anima, voi no - Lettere ai politici” in cui appare una sua requisitoria sulla classe politica di oggi. Inoltre esce il libro “Storytellers” con l’intervista a Cesare fatta durante una serata all’università di Bologna e andata in onda anche su MTV. Ma la musica è il primo amore di Cesare che nel 2008 ha già in cantiere il nuovo disco. A maggio esce il singolo “Dicono Di Me”, che diventa un vero tormentone dell’estate, e a settembre “Il Primo Bacio Sulla Luna” arriva sugli scaffali dei negozi. Il disco contiene 12 tracce scritte da Cremonini insieme al fidato Ballo e prodotte da Walter Mameli, e si presenta come un lavoro sfaccettato e cangiante. A dicembre parte il Primo Tour Sulla Luna che diventa anche un occasione per festeggiare i 10 anni di carriera di Cesare. Il 25 maggio 2010 viene pubblicata la prima raccolta del cantautore bolognese dal titolo “1999-2010 The Greatest Hits” e ora è tornato alla ribalta con questo suo ultimo singolo “La teoria dei colori” molto bello e orecchiabile… Aspettiamo con ansia di ascoltare il prossimo estratto! Floriana Ribecco Cesare Cremonini fulminante fenomeno del pop nostrano. Nel 2000 Cremonini recita nel film “Un Amore Perfetto” insieme a Martina Stella e ne incide la colonna sonora. Scrive la sigla della serie TV Via Zanardi (nella quale fa qualche cameo) e partecipa a spot pubblicitari. Poi scoppiano i Lunapop: le divergenze interne e l’effetto ‘troppo successo troppo in fretta’ portano allo scioglimento. L’ex leader decide di andare avanti come solista, in compagnia del fedele bassista Nicola Balestri – noto a tutti come il Ballo. A fine 2002 ecco l’album “Bagus”, frutto di un anno intero di gestazione. Altra infilata di singoli stracciaclassifica (ben cinque: da “Gli Uomini E Le Donne Sono Uguali” a “Vieni A Vedere Perché”), 200mila copie piazzate in due anni e un tour fortunatissimo: Cesare dimostra di non essere una meteora. Vinta la sfida di reinventarsi una carriera, si prende una vacanza lunga un anno prima di tornare al lavoro sul secondo disco solista, progettato a partire dalla primavera del 2004 e registrato in parte nientemeno che agli Abbey Road Studios di Londra, suonando il pianoforte che fu di Freddy Mercury. Anticipato dal singolo “Marmellata#25”, “Maggese” esce a fine 2005, fresco, vario e con un forte taglio cantautorale, impreziosito da una mini-suite in tre atti e dalla partecipazione di un’orchestra. Cesare porta le sue nuove canzoni nei teatri, mentre nell’estate del 2006 si dedica al classico tour nei palazzetti. 17 18 attualità n. 18 - 31 agosto 2012 La VII Festa della Tèrre de ù Munachicchie ci fa percorrere “La via del tabacco” La via del tabacco, quasi uno slogan, invece, il tema che, per tutta l’estate, ha accompagnato i ginosini, verso la settima edizione della manifestazione del 11 e 12 agosto, Tèrre de u munachicchie, organizzata dal circolo Arci “il Ponte” di Ginosa in collaborazione con lo SPI di Taranto e il Patrocinio dell’Amministrazione comunale e della Provincia. La Festa che fin dal suo esordio si è caratterizzata per l’intrattenimento e il divertimento ma anche per la ricerca storica che il locale circolo Arci, ogni anno, effettua intorno ad un argomento di carattere locale, quest’anno, su proposta del presidente del circolo, Stefano Giove, ha puntato l’interesse su un periodo particolare del secolo scorso (gli anni ’50-’70), che vide lo sviluppo di un fenomeno di migrazione interna, dal sud del Salento verso la Terra jonica, quando la coltivazione del tabacco fu autorizzata anche in questo territorio. La macchina organizzativa dell’Arci ginosino si è messa in moto dagli inizi della scorsa primavera, con incontri e collaborazioni con associazioni e organizzazioni sindacali di Lecce e provincia per strutturare una ricerca che lasciasse testimonianza di un fenomeno produttivo che ha cambiato la vita e l’assetto sociale di interi nuclei familiari locali e non. Andrano è stata, forse, la cittadina salentina che negli anni ‘50/’60 subì il più grande esodo verso questa parte della Puglia. Poche centinaia di abitanti rimasero lì, a fronte di migliaia di migranti verso le Terre joniche per produrre tabacco. E, proprio con questa cittadina, il circolo Arci di Ginosa ha effettuato un gemellaggio attraverso il quale si sono realizzati dibattiti e ricerca. A Marina di Ginosa (luogo in cui la maggior parte dei salentini immigrati stanziò), nel mese di luglio si è tenuto un convegno a cui hanno preso parte dirigenti sindacali locali, provinciali e nazionali, nonché amministratori locali, per approfondire l’argomento. E, non a caso, il luogo scelto per la kermesse oratoria è stato il piazzale dell’ex tabacchificio marinese. Ma, a Ginosa anche altri ambiti sono stati investiti dell’argomento. Nelle sale del museo civico Santa Parasceve, inaugurata il 15 luglio e rimasta aperta al pubblico fino al 20 di agosto, una mostra di opere pittoriche e scultoree di artisti locali e internazionali, ha affrontato l’argomento dedicando estro creativo e ricerca cromatica alla Via del tabacco (il Magazine nazionale dei Tabaccai, curato dalla Confesercenti ne ha pubblicato una accurata recensione) e, ad arricchire le sale, l’esposizione di utensili e oggetti, del periodo preso in esame, curata da Piero Di Canio. E, per lasciare il segno della memoria ritrovata, anche la pubblicazione della brochure di presentazione dell’intera manifestazione è divenuta documento della ricerca, nelle pagine dedicate all’approfondimento di quest’anno. Le attese create intorno all’evento, non sono state deluse dagli organizzatori, che il 4 di agosto hanno inaugurato la, ormai attesa, Mostra dei centrini che quest’anno s’è presentata in veste rinnovata. Pur non cambiando la finalità (la valorizzazione di un lavoro creativo svolto, spesso, in solitu- dine da anziane donne), i pregiati “pezzi” prodotti sono stati esposti in una splendida mostra allestita nei locali del noto asilo Domenico Perrone, in corso Vittorio Emanuele. Il successo della mostra è stato decretato dai numeri: in otto giorni, migliaia sono stati i visitatori che l’hanno frequentata esprimendo consenso per la scelta e vivo apprezzamento per i lavori esposti. Le giornate del 11 e del 12 agosto sono state, a ben vedere, precedute da eventi collaterali, compreso l’allestimento delle vetrine dei negozi ginosini, curato da Tina D’Amelio, col munachicchio annunciatore dell’evento (che non ha lasciato scampo neanche a qualche distratto passante), hanno creato l’aspettativa giusta…. Sicché, le serate del 11 e 12 agosto si sono proposte quasi a conclusione di un lungo percorso di festa e riflessione. Di fatto così è stato. Un lungo percorso snodatosi da piazza IV Novembre a piazza Orologio che per due giorni ha offerto mostre, spettacoli ed attrazioni per grandi e piccoli. Già dalle prime ore del pomeriggio due calessi carichi di Munachicchi, hanno percorso le vie di Ginosa annunciando l’evento che ormai in piazza s’era avviato con l’allestimento di bancarelle, intrattenimento per piccoli, face painting, caccia al tesoro (anche quest’anno organizzata dai soci dell’associazione LocoMotiva), mostra degli abiti da sposalizio curata dall’atelier Le Spose di Carmen, visite guidate in gravina per gli ospiti giunti in pullman dalla provincia, e, via via che ci si allontanava dalla piazza grande, il percorso si arricchiva di visite alle Mostre del Centrino e di Pittura e Scultura nonché al Museo del Barbiere, aperto al pubblico per l’occasione. Ma le serate si inoltravano con altre proposte. Due i palchi sui quali artisti locali e non si attualità alternavano in spettacoli di intrattenimento. La sera del 11 agosto, alle 21,00 sul palco di piazza IV Novembre, Adele Carrera e Daniela Coppa, dopo i saluti del presidente del Consiglio comunale Enzo Russo, del delegato alla Cultura, Vitantonio Bradascio, dei rappresentanti dello SPI locale e provinciale, Antonio Masciulli e Vincenzo Caldarulo, del presidente del circolo Arci ginosino, Stefano Giove, davano il via agli spettacoli con la presentazione dell’ esibizione del coro polifonico del circolo Arci, I Cantori de U Munachicchie, diretto dal M° Mario Donvito che ha trasportato il pubblico in un nostalgico viaggio tra brani della tradizione popolare ginosina e Meridionale. Sul palco di piazza Orologio, Selena Meloni presentava Lisa D’Amelio interprete di un applauditissimo concerto dedicato alle donne alternando famosi brani musicali a lettura, da parte di Alessandro Morea, di brani letterari, in una suggestiva ambientazione scenografica. A seguire, dopo il concerto della cantante ginosina, la proiezione del documentario, realizzato dai soci Arci, dedicato ai protagonisti della stagione migratoria che interessò la coltivazione locale del tabacco. Intanto, lungo corso Vittorio Emanuele: la mostra di auto d’epoca a cura dell’Associazione ginosina, Genusia; il concerto di fisarmoniche, lo spettacolo musicale di Antonello Bitella e gli stand di degustazione di prodotti tipici. La prima serata si chiudeva con l’esibizione sul palco della piazza centrale, del gruppo di musica popolare I Lingatere… e, fino alla mezzanotte pizziche e tarante l’hanno fatta da padrone con il pubblico che, coinvolto dal ritmo, ha ballato sotto il palco fino alla fine del concerto dello scatenato gruppo musicale. La serata del 12 agosto ha visto la riproposizione del percorso continuo della festa, da una piazza all’altra e, dalle ore 21,00, spettacoli differenziati per gusti diversi. In piazza Orologio, Sarah Scorpati riproponeva (a grande richiesta!) la proiezione del documentario La via del tabacco, a seguire il concerto del gruppo Aftermidnight. Intanto, in piazza IV Novembre, tutti i posti a sedere erano già occupati per assistere alla rappresentazione teatrale, divenuta, ormai, appuntamento atteso della manifestazione agostana dell’Arci. Prima di dare inizio alla pièce, n. 18 - 31 agosto 2012 il pubblico è stato intrattenuto dall’esibizione del coro del anziane del CAP di Ginosa ed ha applaudito alla consegna dei riconoscimenti che il circolo assegna ogni anno agli Amici del munachicchio (personalità pubbliche e private che partecipano alla realizzazione della manifestazione). Alle 21,45: Cuppolillo e i tre desideri, la commedia musicale in tre atti, scritta da Stefano Giove e Adele Carrera con le musiche di Davide Giove e la regia di Francesco Pizzulli, ha captato l’attenzione di una piazza gremita che ha applaudito e si è divertita per circa due ore seguendo le vicende del protagonista (Cuppolillo) che ha rinverdito ricordi in molti degli spettatori. Il presidente del circolo Arci di Ginosa, Stefano Giove, a fine Festa, ha commentato: «Possiamo ritenerci soddisfatti, anche quest’anno per la riuscita della nostra manifestazione. Non nascondo che un po’ di timore iniziale 19 ci fosse in tutti noi…. I tempi sono piuttosto duri e la crisi si fa sentire a tutti i livelli. Ma lo spirito di gruppo che anima la nostra associazione s’è rivelato ancora una volta vincente. La soddisfazione è grande per il lavoro svolto, quello di ricerca, innanzi tutto. Credo che con la ricerca storica di questa edizione, che abbiamo intitolato La Via del tabacco, abbiamo restituito dignità ad un periodo storico non valorizzato…. Cosa avevano di più le mondine del Nord rispetto alle nostre tabacchine?... Le prime ricordate e celebrate anche in film di famosi registi, le seconde dimenticate anche d’essere esistite. Con la nostra ricerca abbiamo voluto rendere giustizia alla storia del nostro territorio, assai spesso non valorizzata, eppure essenziale per lo sviluppo dell’intero Paese. Siamo orgogliosi d’essere riusciti a snodare la festa lungo un percorso piuttosto difficile da coprire… speriamo di poter fare meglio e di più nelle prossime edizioni. Inoltre come circolo possiamo ritenerci soddisfatti per il lavoro svolto (interamente da soci) riguardo al documentario La via del tabacco, che sta riscuotendo un grande successo e per l’appuntamento con il teatro, ancora una volta interamente realizzato da soci Arci. Cuppolillo e i tre desideri, commedia scritta interpretata e diretta dagli uomini e dalle donne del circolo Arci di Ginosa! Anche quest’anno un successo che vogliamo condividere con i Maestri di danza Tina Antonucci e Giacomo Ranaldo, della Step to Dance di Marina di Ginosa. Arrivederci al prossimo anno!» La partecipazione e l’interesse per questa manifestazione l’hanno consacrata come la più importante dell’”estate ginosina”, L’augurio è che il prossimo anno il circolo Arci la possa rendere ancora più grande e più partecipata! Lina Luisi foto Erasmo Mazzone 20 attualità n. 18 - 31 agosto 2012 Cambio della guardia al Rotary Club Riva dei Tessali Paola Giovinazzi succede a Michele De Giorgio di Maria Carmela Bonelli E’ Paola Giovinazzi dei Marchesi di Ducenta la nuova Presidente del Rotary Club Riva dei Tessali, fondato 35 anni fa dal conte Luigi Ferrero di Cavallerleone. Una donna che ha nel cuore Riva dei Tessali, oasi incontaminata, dove la natura è dominante e dove tutto – anche l’intervento dell’uomo – è naturale. Una Presidente che, per gli stretti vincoli familiari che la legano al Comprensorio ed al Club, nonchè per le indubbie qualità personali, intende fare sintesi prospettica delle esperienze, che nel tempo hanno contraddistinto il Club costiero, vero fiore all’occhiello del Distretto 2120 e non solo. Il “passaggio del martelletto” tra Presidente uscente, avv. Michele De Giorgio, e Presidente entrante è avvenuto nel salone del Resort, in una atmosfera dai caldi toni amicali. La serata - come di consueto - è stata aperta dal consuntivo, tracciato da De Giorgio, il quale ha ripercorso brevemente le tappe più significative del suo mandato, definito da Paola Giovinazzi «anno pieno di emozioni ed eventi interessanti e rilevanti». Tanti gli eventi e service, che hanno contribuito a rafforzare i legami tra soci e comunità di appartenenza, nell’autentico stile rotariano, improntato al servizio ed alla condivisione. Nell’incoraggiare i presenti ad operare nella direzione dell’allargamento dell’effettivo la Presidente si è espressa con tutta quella passione, che negli anni le è stata riconosciuta, e con quel linguaggio che, rifuggendo ogni formalismo, riesce a suscitare consensi immediati: « Superiamo le tentazioni che ci portano a non comunicare con chi è diverso. Guardiamo oltre le nostre ermetiche chiusure. Facciamo il primo passo. Non attendiamo che siano gli altri a prendere l’iniziativa». Ma, chi è il socio rotariano di Riva dei Tessali di oggi? E’ il socio – ha spiegato - che, armato di vero coraggio, ha più forza e maggior passione. E’ il socio che non accetta una società infiacchita e si permette di intervenire con decisione e - se necessario - con protesta. Dunque, ha proseguito la Presidente « diciamo agli ascoltatori “non rotariani” che noi ci uniamo e ci siamo uniti perchè nel nostro cuore abbiamo la certezza che si possa fare anzi si debba fare qualcosa. Lottiamo nel “quotidiano”- nella famiglia, nella strada, con i vicini di casa, con i compagni di lavoro - per dimostrare che siamo capaci di stare con i piedi per terra, affrontando le difficoltà senza mai smettere di sorridere. Siamo messaggeri di buone novelle. Gente che non si adagia sulle posizioni raggiunte e vuole invece scuotersi dalla vita sedentaria. Noi camminiamo insieme, non per cercare una sistemazione, ma perchè siamo gente che non si rassegna, che non ha paura di uscire allo scoperto. Allineamoci coraggiosamente con i poveri, con gli oppressi con gli uomini di colore, con i “diversi”! Rompiamo le antiche regole del gioco! Dimostriamo che la speranza ha il sopravvento e che non ci lasciamo collassare da un tragico “schok” del futuro. Noi ci riuniamo per darci forza reciprocamente, perchè vogliamo vivere una vita diversa, che ci dia la fierezza “nei giorni bui” di es- sere rotariani. Siamo gente che sa aprirsi agli altri, gente che non respinge nessuno, gente che esce dagli egoismi corporativi , pronta ad accogliere - con il cuore, prima che con la mente - “l’altro, il diverso” ». Sembrerebbe un indirizzo programmatico piuttosto arduo, poichè scuote le radici e non tocca la superficie, ma Paola Giovinazzi sa che i soci di Riva dei Tessali «possono dimostrare di essere pronti ad uscire dai propri accampamenti. Il Rotary - prosegue chiede oggi di andare “ da mare a mare”. Di seguire l’onda ed essere presenti e attenti alle problematiche di oggi».Dunque, per la prima volta in 35 anni la presidenza del Club viene affidata ad una donna, donna decisa, primadonna. E’ indice chiaro di vera apertura e di valore aggiunto? La presidente coglie la domanda e spiega che «la donna nel Rotary è entrata silenziosamente. Con titubanza e forte timidezza. Nel Club di Riva solo tre, pronte a non perdere le caratteristiche della femminilità. Il Rotary dà l’opportunità di acquistare un’ immagine di “donna nuova”, sempre piena di umanità, pronta a mettere a servizio degli altri le proprie caratteristiche di intuizione, creatività, tenerezza e - perchè no? - anche quel senso ironico, che porta a non prendersi troppo sul serio». L’incontro si è concluso con parole di ringraziamento per la fiducia espressa dai soci - i quali hanno voluto unanimemente affidare a Paola Giovinazzi il mandato - e con la presentazione del nuovo Consiglio direttivo, così composto: Past President dott. Michele De Giorgio, Vice Presidenti prof.Carlo dell’Aquila ed ing.Luigi Severini, segretario ing. Luigi Severini, tesoriere dott. Gianni Angelini, prefetto dott. Pierfrancesco Greco. Inoltre, presidente della “Commissione per l’effettivo” dott. Corrado Aprico e presidente della Commissione “Comunicazione e Immagine” prof. ssa Maria Carmela Bonelli. attualità n. 18 - 31 agosto 2012 21 UN GRANDE SUCCESSO ARTISTI IN PIAZZA Le serate sono state dedicate a Carmelo Candia e a sua moglie Mary. A vincere questa edizione è stata Margherita Sannelli che ha conquistato il 1° Posto. Alle sue spalle Silvia Pannetta 2° Classificata. Al 3° Posto la piccola Simona Leone di 10 anni che ha sorpreso tutti con una bellissima voce. Nel corso della serata anche la Sagra delle Orecchiette con lo spettacolo del comico pugliese Papi Ultras in Pino Campagna Tour 2012. Ancora protagonista l’Associazione Culturale LU.MA.GI.GI., grazie al patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Ginosa e al Delegato alla Cultura Antonio Bradascio. Ginosa il 28 e il 29 Luglio scorso, ha vissuto due giorni di grande spettacolo con la Sagra delle orecchiette e la Sagra dell’arrosto. Grande successo ancora una volta per Artisti in Piazza. A vincere questa edizione è stata Margherita Sannelli che ha preceduto Silvia Pannetta 2° Classificata. Mentre Simona Leone di appena 10 anni è giunta 3° Classificata ad una sola lunghezza dalla Pannetta. In questa edizione la giuria era composta da: Antonio Bradascio (Delegato alla Cultura ); Stella D’Alconzo (musicista); Enzo Loparco (musicista); Emanuele Maggiore (musicista); Ennia Sangiorgio (RG Studio) e da Angelo Inglese (imprenditore). La giuria ha deciso sul fil di lana la Vincitrice di questa manifestazione. Infatti la Classifica Finale è stata la seguente: 1° Classificata: Margherita Sannelli con 58 Punti; 2° Classificata: Silvia Pannetta con 50 Punti; 3° Classificata: Simona Leone con 49 punti. Gara bellissima e soprattutto equilibrata. A far da contorno come sempre ad Artisti in Piazza, la Sagra delle Orecchiette con le signore del Centro Anziani di Ginosa, che hanno sfornato oltre 200 Kg. di orecchiette. Oltre alla Sagra, in una piazza gremita si è esibito il comico, direttamente da Zelig, Papi Ultras, con lo Spettacolo Pino Campagna Tour 2012. Una bella serata grazie ancora una volta ai LU.MA.GI.GI. che in questa edizione hanno voluto ricordare, prima dello spettacolo, il loro amico di sempre Carmelo Candia che ci ha lasciato insieme a sua moglie Mary in un tragico incidente lo scorso anno. Le serate sono state dedicate a Carmelo e Mary ed il Cuore d’Oro 2012 i LU.MA.GI.GI. lo hanno consegnato alla famiglia nel ricordo di Carmelo per tutto quello che ha rappresentato nella LU.MA.GI.GI. (Gianluca Catucci) [email protected] 22 argomenti n. 18 - 31 agosto 2012 “LA GOCCIA” A BATTITI LIVE. UN “TOUR” NEL TOUR Interviste a Gerardo Pulli e Carlo Alberto di Micco di Sarah Scorpati Trovarsi dietro le quinte di una grande manifestazione , seppure tutta nostrana, come il Battiti Live Tour tenutosi a Matera il 29 Luglio, non è esperienza facile e soprattutto non poco faticosa. E spesso conviene più fingersi fan alla ricerca di autografi che giornalisti (o quasi),affamati di interviste. Se poi si affrontano queste giornate con entrambe le intenzioni, ci si ritrova, una volta a casa, con la simpatica 29 Luglio a Matera è Gerardo Pulli, vincitore di Amici. Non un personaggio famoso, di certo. Non un grande della musica italiana, ma un ragazzo, come me, come tutti, che però ha vinto un talent show e si cimenta nell’arte del canto con la speranza di sfondare, un po’ come ciascuno nel suo cerca di fare. Sta seduto al tavolo nel reparto artisti con una ragazza discorrendo pacatamente. “Gerardo”, lo chiamo. Non posso spiegarti le lacrime. Ti rispondo dicendo che la musica è un discorso e quando un discorso ti prende non puoi spiegare perché, le emozioni non si spiegano, chi lo fa racconta cavolate! Però sicuramente il fatto di cantare insieme a quello che per me è il più grande cantautore di tutti i tempi come Roberto Vecchioni è stata la realizzazione di un sogno, una gioia incontenibile. E poi la veduta dell’arena dal palco toglieva letteralmente il fiato. esperienza di aver visto qualche personaggio famoso e la soddisfazione di aver strappato delle interviste in territori che spesso sono occupati solo dai veterani del giornalismo. La piazza stracolma e i numerosi fans appostati all’uscita del backstage per salutare i loro beniamini, sono solo la parte più evidente e rumorosa di uno spettacolo musicale del calibro del Radionorba Battiti Live Tour. Aggirarsi dietro le quinte e vedere quante persone collaborano materialmente alla riuscita di un tale evento mette però sicuramente in secondo piano tutto il resto. Lì dietro c’è un altro spettacolo. E molti in effetti preferiscono guardare i grandi eventi musicali da dietro le quinte, perché forse di interessante c’è più a riflettori spenti che su un palco davanti a centinaia di persone a recitare una parte imposta. Discorso banale lo riconosco, ma veritiero. Più che altrove, dietro le quinte ci si rende conto, anche solo da qualche dettaglio, ma più spontaneo che mai perché non immortalato, di chi sono certi “personaggi ” che tanto acclamiamo o che proprio non ci piacciono. Ma andiamo con ordine. Dopo più di tre ore di attesa, alle 21:00 ottengo il pass per entrare e aggirarmi liberamente dietro le quinte. Il primo in cui mi imbatto quel “Chi è?”risponde, poi mi individua. “Posso farti una domanda?” gli dico. “Tutte quelle che vuoi”, dice mentre afferra una sigaretta. L’accende, si appoggia alla transenna e con un sorriso mi invita ad iniziare. Allora, Gerardo, “bello e maledetto”, lo dicono di te o ti senti tale? Bisogna vedere cosa si intende per bellezza (sorridendo). Tu cosa intendi? La bellezza è soggettiva. Così come il concetto di maledizione .Bellezza potrebbe significare non essere brutto. (si ferma a pensare) Anzi, no, forse significa proprio essere brutto.(ride) Sei quello che spesso viene definito in maniera dispregiativa “un prodotto” di Amici. Motivo d’orgoglio o lo rinneghi? Dico solo che l’esperienza di Amici la consiglio proprio a chi non si sente “uno da Amici”. Quando amici e parenti cercavano di invogliarmi a fare il provino mi rifiutavo dicendo che un talent show non faceva per me. I mesi in quella scuola sono stati per me importantissimi per una crescita personale, umana e morale. E poi ci tengo a dire che Maria de Filippi è proprio un genio! L’ultima sera, durante le tue esibizioni hai pianto tanto. Perché quelle lacrime? Progetti per il futuro? Uno solo. Io voglio scrivere (agitando la mano). Poi si vedrà. Dopo Gerardo sento il backstage infiammarsi, mi volto e vedo Marco Carta. Aria da divo, si lascia fotografare, firma qualche autografo poi si allontana quasi scocciato nonostante i fans lo acclamino ancora. Decido di evitarlo. Tutto solo in un angolo Sal da Vinci , mi avvicino, lui accetta la mia richiesta di una foto, poi ritorna a giocare con il cellulare. In sottofondo le voci, gli applausi che vengono dalla piazza e quelli dei fans dietro il backstage. Continuo il mio percorso tra i tecnici, i bodyguards, i managers. C’è Luca Di Risio, simpatico, affabile, disponibile, si lascia scattare la foto due volte, sorride e ringrazia. I big, Marco Mengoni, Renga e Nina Zilli siedono in un salottino in disparte, i bodyguards impediscono il passaggio. Aspetto con ansia l’opportunità di fare qualche domanda a Nina Zilli nell’anno del suo boom nel quale ha inoltre rappresentato a testa alta l’Italia all’Eurovision Song Contest in Azerbaigian. Non ci riesco. Nemmeno una foto. Troppi omoni in nero attorno a lei, nonostante da lontano la cantante saluti noi altri che ce ne stiamo lì speranzosi. Strappo una foto a Mengoni, ma non ha tempo per le domande, deve cantare, lo stesso vale per Francesco Renga, che nel frattempo attualità ha fumato tre sigarette e bevuto due birre. Defilato se ne sta Carlo Alberto di Micco, altro ex concorrente di Amici, vincitore di un contratto con la Warner. Lui è giovane, come Gerardo, ha voglia di farsi conoscere e di far parlare di lui. Mi concede una breve intervista sotto l’occhio vigile del suo produttore. Carlo, di te ad Amici non è facile dimenticare i numerosi battibecchi con Rudy Zerbi. Qual è il tuo rapporto con lui? Non nascondo che gli ho spesso tenuto testa, ma al di là dei gusti musicali e i pareri diversi c’è un profondo rispetto reciproco, si tratta di professionisti a confronto che non possono non rispettarsi con scambi civili di pareri. La tua è una voce un po’ insolita nel panorama musicale italiano, ti senti un pesce fuor d’acqua? Innanzitutto ti ringrazio, poi aggiungo : “Magari!”. Io credo che la musica oggi sia in crisi, come tutto, per cui avere una voce differente, che si discosta dalle altre, potrebbe alla lunga non rivelarsi un difetto, anzi.. Il tuo rapporto oggi con “Amici”? Se sono qui oggi è grazie al programma, per cui lo ricordo con piacere e ringrazio quest’esperienza per avermi dato tanto. Dato il genere che di solito prediligi, ti chiedo preferisci cantare in Italiano o in Inglese? Sono cose diverse. Diciamo che preferisco la bella musica italiana. Il Tuo nuovo singolo? Si chiama “Il sole cade” ed è firmato dal grande Ed Sheeran, un artista che stimo tantissimo e del quale ammiro la scrittura. Il video è girato nelle campagne di Mantova con la Regia di Valentina Be. Si fa tardi intanto, gli artisti a turno dopo aver cantato vengono prelevati dal retro del backstage da auto con i vetri oscurati tra gli applausi e le richieste di autografi dei fans. L’ultimo a cantare è Francesco Renga. Scende dal palco e anche lui si lascia scortare all’automobile. Ultimo rumoroso assalto di giovani, fogli di carta e flash. L’auto si allontana, subito dopo la folla attorno al backstage inizia a diramarsi. Nel silenzio, invece, escono tecnici e giornalisti. I secondi vanno a casa a scrivere, i primi restano lì, per tutta la notte, a smontare il palco che ha ospitato l’evento. n. 18 - 31 agosto 2012 23 ANNA E TONINO SCORPATI PARRUCCHIERI UFFICIALI DEL BATTITI LIVE TOUR Per il secondo anno consecutivo, Anna e Tonino Scorpati hanno contribuito al successo del Radionorba Battiti Live di Matera, curando il look delle star della serata. Un appuntamento con la musica che si rinnova e va ad infoltire la lunga lista delle presenze dei parrucchieri ginosini nei backstage di eventi e manifestazioni di alto livello in tutta Italia. È ormai noto che il Salone Anna e Tonino International coiffeur, rappresenta una perla del nostro territorio, un simbolo affermato e consolidato di professionalità e competenza, tradizione e novità. Il team Scorpati, da anni fa parte del rinomato gruppo Mitù-MLine di Wella, presente sul mercato dal 1989, del quale fanno parte solo 340 saloni in tutta Italia, riconosciuti per l’eccellenza nel campo tecnico, creativo e d’immagine. Ed è proprio grazie all’appartenenza a questa importante elite di esperti del campo, che i parrucchieri ginosini lavorano nei backstage degli eventi più importanti d’Italia, da Miss Italia e Miss Italia nel Mondo, fino al festival del Cinema di Venezia e Roma, accostando il proprio nome a quello di personaggi famosi della televisione, dello spettacolo, del cinema e nel panorama mondano del nostro Paese. Un orgoglio, quindi, per la nostra comunità, un esempio di instancabile di dedizione e lavoro in costante aggiornamento, aperto a novità ed esperienze in grado di arricchire se stessi e gli altri. Un esempio di ciò è il concorso nazionale di Miss Italia che i parrucchieri ginosini portarono nel nostro paese nel lontano 1997 , in qualità di membri ufficiali dello staff, rendendo la manifestazione un appuntamento pressoché annuale, ancora oggi, tra i più seguiti dell’estate ginosina. 24 attualità n. 18 - 31 agosto 2012 Lettere ginosine - Il mondo di ieri Luglio 2012 di Corrado Strada Cari lettori, il mondo che ci circonda non è più quello di una volta. In circa un secolo sono accadute tante cose. Sono comparsi nuovi personaggi, molte ideologie sono cadute, le trasformazioni che ci sembravano definitive sono risultate effimere. Seneca, il filosofo, molti secoli fa disse: “Si nasce tutti alla stessa maniera, ma moriamo in modi diversi.” Scrivendovi, non vi invito ad essere malinconici o nostalgici né assaporare le proprie tristezze. Non scaviamo troppo nella memoria, i ricordi possono essere piacevoli e non, se sono tristi non pensiamoci. Cerchiamo di pensare al futuro, nutriamo la speranza di un mondo migliore. Stephan Zweig, un ebreo austriaco ci ha lasciato prima di morire un bestseller, un libro letto in tutto il mondo: “Die Welt von Gestem,” il Mondo di ieri. Nato a Vienna nel 1881 ha vissuto, durante la prima parte del ‘900 nella sua città che allora era cosmopolita. Scrittore e poeta, raccontò nei suoi scritti il caleidoscopio della vivace cultura viennese. Strinse amicizia con Emile Verhaere, noto, ma non troppo, per un suo libro di liriche, semplici, quasi casalinghe. Qualcosa di simile alle “Poesie” del nostro Guido Gozzano. Zweig, era la vera espressione di un umanesimo cosmopolita. Come l”’ebreo errante” viaggiava e scriveva. Scrisse molto sia in patria che all’estero. Si interessò di molti personaggi del mondo di allora, anche di Freud l’inventore della psicoanalisi: “Die Heilung durch den Geist;” l’anima che guarisce. Notevole il successo di “Triumph und Tragik des Erasmus von Rotterdam” (Erasmo da Rotterdam): la tragica storia di un contemplativo che deve cedere il passo agli uomini d’azione. Quando arrivò Adolf Hitler, smise di viaggiare, si fermò negli Stati Uniti. Si separò dalla moglie; ciò avvenne anni prima e sposò Lotte Altmann, la sua segretaria. Emigrò ancora in Brasile e scrisse: “Brasilien, ein Land der Zukunft,” Brasile, terra dell’ avvenire. Ma si sentiva vecchio, vecchio ed inutile. Stanco, disperatamente innamorato della sua Vecchia Europa. Da grande insoddisfatto si suicidò assieme alla giovane moglie nel febbraio 1942 . Lasciò quasi incompiuto il suo capolavoro: “Die Welt von Gestern.” Mentre i “soldaten” di Hitler, occupavano quasi tutta l’Europa, io attendevo, serenamente o quasi, a studiare il “mio latino” ed il tedesco. Potevo avere sì e no, quindici anni. Giovanni Mosca nel 1939 scriveva sul suo libro “Ricordi di scuola”: vorrei che tornasse il tempo in cui, ragazzi, andavamo a scuola, ma è impossibile. Dei sogni, delle speranze che avevamo nel cuore della nostra innocenza, delle lucciole che credevamo stelle, perché piccole; piccolo era il nostro mondo, basso, basso il nostro cielo. Ma non era ancora il mio tempo, quello di Corrado Strada che non la smette di filosofeggiare alla sua età ... Mi sono acculturato, allora, senza entusiasmo. A scuola ho assimilato il pensiero degli altri, del compagno di banco, degli amici, di gente più grande di me. Chi avrebbe pensato che mi sarei buttato su Socrate, su Platone ed infine su Kirchengaard, quello che dicono padre dell’esistenzialismo moderno: che scrisse: «Estetica ed Etica della Personalità.» Che cose grosse! Carpe diem, dicevo, allora, prendi quello che ti capita, un libro o un giornale, tranne la Gazzetta dello Sport. Non seguivo una norma di vita ispirata dall’alto. Non avevo approfondito il fatto che non si poteva vivere senza Dio. Probabilmente ero anch’io affetto da «relativismo», però non cronicizzato ma acuto, passeggero: non avevo il «cancro» dello Spirito. In quegli anni, 1938, ero entusiasta di Emilio Salgari: Il Corsaro Nero, Le Tigri di Mompracen, Yanez, Tremalnaik, ecc., tutti personaggi pensati dalla fantasia di un autore veronese (1863- 1911). Pare che di viaggi non ne abbia fatti molti; tutti i suoi personaggi pensati a tavolino. Aveva conseguito il diploma di «Capitano di lungo corso.» Scrisse circa 85 romanzi. Anche lui si suicidò; fu trovato morto nella località Madonna del Pilone nei pressi di Verona. Fra quei boschi passeggiava e mentalmente si costruì romanzi naturalmente avventurosi. Pare che da diversi anni soffrisse di un non ben definito esaurimento nervoso, determinato dal «troppo lavoro al tavolino.» Vi si aggiunse la malattia della moglie, «la nevrastemia», come si chiamava allora «il male oscuro,» la depressione. Sigmund Freud scrive in: «Das uberagen in der Kultur,» Il disagio (della Cultura e della Civiltà). Non vado oltre, correrei, cari lettori, il rischio di annoiarvi. Sono libri vecchi letti nel 1943, epoca in cui la psicoanalisi andava ... forte. Vi dò alcuni cenni, Freud scrisse: Lo sviluppo individuale avviene secondo il programma del principio del piacere: cioè il raggiungimento della felicità ed è tenacemente legato a questo obbiettivo. Il trasformarsi dell’individuo in membro della comunità ed il suo adattarsi ad essa; sembra solo una condizione inevitabile che si deve soddisfare per raggiungere l’obbiettivo della felicità. E poi parlò della lotta fra egoismo innato e l‘altruismo, quest’ultimo come fatto culturale. Bene, non sono seguace di Freud, quello che posso dirvi, cari lettori, è un fatto mio personale. Ero in gioventù balbuziente fino all’età di circa 20 anni; poi lessi molto, mi arricchii culturalmente e la mia balbuzie accompagnata dalla timidezza, fu vinta. Ora posso felicemente parlare in pubblico, senza emozioni e senza esitazioni. Freud da un altro saggio: «Selbstdarstellung» Mia Vita ed Opera, scrive: «Ho considerato sempre un’ingiustizia il fatto che non si sia voluto trattare la psicoanalisi come una qualunque scienza naturale». Ma ora ci imbattiamo in Luigi De Marchi, psicologo e scrittore: “Nell’uomo non vedo più il figlio degenere e perverso di una Natura provvida (moderna versione del vecchio e barbuto Buon Dio), ma una sventurata e gloriosa scimmia del laboratorio cosmico che, se era spesso impazzita per le tremende tensioni della sua condizione esistenziale, era riuscita ad esplorare l’universo con i suoi occhi di pulce e ad inventarsi sogni d’amore, di armonia, di libertà, di giustizia, di felicità sconfinate, da contrapporre alla giungla spietata e ripetitiva della Natura. Una mattina, racconta il signor Luigi, sul muro di una quieta stradetta romana, mi apparve all’improvviso il messaggio di uno studente alla sua ragazza: «Scimmietta ti amo!» E subito sentii che quelle parole erano anche la mia nuova, definitiva dichiarazione di amore all’essere umano. Cari lettori, vi invito a non imitare il filosofo Talete che fissando sempre lo sguardo verso l’alto cercava il creatore delle stelle e non si accorgeva delle buche che insidiavano il suo cammino. Ripetiamo con S. Agostino, «Ti ho trovato» eri dentro di me, nella mia anima e non me ne ero accorto. Sero te amavi Rulchritudo Divina, sero te amavi! L’aveva trovato Dio, nella sua anima . Bibliografia De Marchi L.: Scimmietta mia ti amo Longanesi Milano 1984 Gozzano G.: Poesie - BUR Milano 1977 Freud S.: Il disagio della Civiltà - Editrice Scienza Moderna Roma 1949 Freud S.: Mia Vita ed Opera - Editrice Scienza Moderna Roma 1949 Mossa G.: Ricordi di Scuola - Rizzoli Milano 1939 Salgari E.: Opere raccolte - Milano 1935 Zweig S.: Il mondo di ieri, Ricordi di un Europeo» Mondadori1944 attualità I social network in ufficio “e’ giusto il loro utilizzo?” Nell’ambito lavorativo chi utilizza con fre- quenza i tool social arriva a risparmiare fino a quasi otto ore di tempo in una settimana negli spostamenti per incontrare colleghi o clienti. Su quasi tremila manager delle imprese di sette nazioni europee sono state condotte delle indagini esplorative e l’utilizzo dei social network nell’ambito del proprio lavoro permetterebbero infatti di fare molte cose, impiegando molto meno tempo. Infatti un campione di 2.700 manager d’impresa sul rapporto che hanno con tool social pubblici come Facebook, Google+, LinkedIn, Twitter e strumenti per la creazione di social network aziendali come Yammer e Chatter, hanno risposto positivamente evidenziando, ad esempio, solo gli spostamenti per incontrare colleghi o clienti, in una settimana portano a risparmiare fino a quasi otto ore di tempo. Ma non solo, i tool social danno modo anche di ridurre, di almeno 3 ore circa il peso dei meeting aziendali in cui spesso si rischia quasi sempre di non decidere nulla. Così come la lettura e l’invio di email verrebbe alleggerita di altre 3 ore circa Inoltre su un campione di 170.000 persone non Manager in 30 paesi, di cui circa 5.000 n. 18 - 31 agosto 2012 in Italia, si evidenzia l’evoluzione dell’approccio dei lavoratori nei confronti dei social network e come questi strumenti stiano impattando sulla produttività in ufficio. La diffusione dei social media sul luogo di lavoro sta avvenendo molto velocemente, infatti, un lavoratore su 5 ne approva l’utilizzo durante l’orario d’ufficio, mentre molti dipendenti sono pronti a vedere i benefici dell’utilizzo dei social network in ufficio. I datori di lavoro e i dirigenti sono perplessi. Ovviamente devono essere risolte alcune complesse problematiche legate alla privacy, al monitoraggio e all’accesso alle informazioni aziendali riservate. Nel contesto italiano, risulta che, coloro che ritengono accettabile l’utilizzo dei social media per uso personale durante il lavoro, appartengono ad una fascia di età tra i 19 e i 30 anni. Per molti i social network sono la nuova forma di aggregazione sociale, per alcuni il modello di business del futuro tutto ancora da scoprire. Per i più scettici, invece, rimangono una semplice perdita di tempo. Altri tipi di risparmio nell’utilizzo dei Social viene fuori da minor tempo impiegato a cercare la persona e l’informazione più importate relativa a un progetto o anche per la semplice discussione di idee o proposte con i propri colleghi. I social La Redazione si scusa con i collaboratori e con i lettori per i numerosi contributi pervenuti e non pubblicati e per le rubriche fisse, temporaneamente sospese. Tali scelte sono state operate a causa dei numerosi articoli giunti per i quali non si poteva, oggettivamente, trovare spazio in questo numero ma che sicuramente saranno pubblicati prossimamente. 25 network, sembrano essere una specie di appendice, efficace, delle nostre azioni . Di fatto, è che chi già usa con una certa frequenza i social network, riesce a trarne un significativo vantaggio anche nell’ambito del proprio lavoro. Con una certa sorpresa, almeno tra i profili di manager europei, appare evidente che non sono i più giovani, ma piuttosto i senior, a utilizzare con una certa intensità e regolarità i tool social. l’utilizzo dei social network e il successo dei suoi utilizzatori sono legati dal fatto che le imprese per elevare tassi di crescita si affidano all’impiego dei social network per incrementare i loro processi di espansione. Inoltre si è notato un fenomeno particolare secondo cui le figure che riescono meglio a crescere all’interno delle imprese sono quelle che sono molto attive sui social network. I più entusiasti sono proprio gli italiani insieme agli spagnoli con il 74 per cento di uomini d’azienda che si sono dichiarati molto soddisfatti dei tool social. Lo sono anche gli inglesi, gli svedesi e i francesi (tutti sopra al 60 per cento). Sono i tedeschi a giudicare invece con maggiore distacco l’uso dei social network nei contesti organizzativi aziendali: solo il 53 per cento li guarda con favore. Nell’ambito delle aziende i social media, vengono utilizzati soprattutto per trovare più rapidamente persone, informazioni e competenze ma anche per collaborare e condividere compiti e conoscenze . E’ evidente che tool social non possono essere considerati come la panacea dei mali organizzativi, la soluzione delle sfide del mondo degli affari e lo strumento per invertire la rotta dei destini delle aziende. Piuttosto a essi si deve guardare come a qualcosa che, se utilizzata in maniera appropriata, può dare effetti benefici che non devono essere sottostimati. Quanto al futuro, possiamo sottolineano come con il diffondersi del lavoro a distanza, l’uso dei social network sia destinato a crescere ancora e a rivestire un ruolo sempre più cruciale all’interno delle organizzazioni aziendali. Visto il tutt’altro che rapido svilupparsi del telelavoro in Italia, è probabile che dalle nostre parti il destino dei social network dipenderà, probabilmente, da ben altre ragioni. . 26 attualità n. 18 - 31 agosto 2012 Storie di approdi e partenze a cura di Antonella Carrera I cediposto In autobus quasi nessuno mostra interesse a ciò che accade intorno. Sale, si ferma, scende, risale, si sposta verso una destinazione ma non ha interazioni, se non in rari casi. Nel tempo transitorio che mi rende un passeggero, al contrario osservo ogni cosa nei minimi particolari. Dal momento stesso in cui le porte si aprono per accogliere, ancor prima di entrare, guardo quelli in uscita, nel loro modo di poggiare i piedi, negli sguardi, se sono sollevati o dipingono una lieve nostalgia, come di chi abbandona un luogo familiare, di chi si sente rassicurato nello spostamento e frustrato all’arrivo. Queste sono le persone più interessanti, quelle che come maratoneti amano la corsa e quando tagliano il traguardo pur esausti, preferirebbero proseguire ancora all’infinito. Una volta entrata, scelgo un posto, se ho scelta. Quello più in avanti possibile, con il sedile rivolto agli altri sedili con le spalle alla strada, per poter guardare in ogni lato, ad ogni posto occupato, agli occupanti. Ogni mattino impiego per andare al lavoro esattamente 19-20 minuti, sono quelli i momenti in cui osservo e suddivido l’umanità in categorie. Tra queste potrei citarne innumerevoli ma le più interessanti sono quelle dei calzinati, i visionari, gli altomare, i tecnici, i cellulari, i cediposto. Ecco questi ultimi sono i più spietati. Ma andiamo per ordine. I calzinati sono quelli che in autobus incredibilmente riescono a sedere in ogni caso, sempre, anche all’ora di punta, anche se affollato. Sono quelli che accavallano la gamba per lasciare intravedere i profili di un calzino curato, con le righe, i rombi, tinte unite e sgargianti. Sono quelli che agitano il piede freneticamente, che come delfini lanciano richiami dai pedalini e si passano i capelli tra le mani quando finalmente li guardi. Non capisci mai dove stanno andando, non sono particolar- mente interessanti, non più dei semafori, dei segnali che si susseguono, che si perdono nella monotonia dell’asfalto. Soprattutto visti alle 8 di mattina fanno l’effetto di animali notturni incrociati accidentalmente alla luce del sole. Sembrano pipistrelli avvizziti. I calzinati sono gente da aperitivo e noccioline che in autobus mostrano tutta la loro inadeguatezza. I visionari sono quelli che guardano ovunque, da ogni parte, dentro l’abitacolo e fuori dai finestrini. Poi indicano continuamente. Il vento che muove gli alberi, i pedoni che attraversano, le case, le automobili, il taglio dell’orizzonte e le bionde per strada. Soprattutto condividono. Se capiti di fianco a un visionario, lui ti parlerà o meglio parlerà come tra sé e sé ma a voce alta, con lo sguardo fisso in un avanti sconosciuto, dove ci sono i rimbrotti sul mondo, dove forse esiste davvero qualcuno in carne ed ossa disposto ad ascoltarli senza essere passeggero. Gli altomare sono un pezzo del mio cuore, quelli che preferisco. Sono i derelitti, i tossici, i barboni. Sono come rockstar, tutti si voltano a guardare un altomare appena entra, a tutti viene fuori almeno una volta OMMIODIO MA COME SI FA. Gli altomare ridono, si agitano, parlano ad alta voce, imprecano, hanno l’odore della carta bagnata e delle lattine consumate di birra e lasciate al sole. In realtà rompono gli indugi, sono i soli che tagliano i confini invisibili e prima ti guardano, poi ti parlano. Nessuno di solito risponde, quasi mai. Quando gli altomare abbandono l’autobus la loro scia prosegue fino al capolinea. I tecnici sono quelli che entrano accompagnati, mai soli, con famiglia al seguito, oppure in accudimento dei bambini o degli anziani. Sono padri e madri, sono maestre, sono assistenti o semplici rompicoglioni. Sono quelli che decidono le sedute per tutti, tu mettiti qui e tu lì, reggiti, non urlare, non aprire il finestrino etc. I tecnici della sotto categoria dei rompicoglioni sono invece quelli che decidono anche per te, che sei sconosciuto, che sei dove sei perché era libero, semplicemente perché c’era posto - scusi le dispiace sedersi qui e lasciarmi il suo posto, se per lei è lo stesso, non credo che faccia molta differenza - Ovviamente ti sposti, mentre pensi che se non fa tanta differenza allora perché non resti seduto li dove sei? Ma i tecnici non sopportano il caso fortuito, intendono pianificare i cellulari, che dire, drin-pronto, drinpronto, drin-pronto e niente più. Anzi drin-arrivati. E per finire i cediposto. Ecco, finalmente, i veri paladini della corriera. Sono quelli che apparentemente sono sereni al proprio posto, non parlano con nessuno ma distribuiscono sorrisi a tutti. In realtà sono cecchini, aspettano la preda. Appena finalmente un anziano arranca nell’interregno della mobilità pubblica, scattano in piedi come soldatini, puntano e - prego venga si metta al mio posto – sparano diritto al bersaglio. Ora capita che l’anziano scenda solo una fermata dopo e preferisca non piegare i ginocchi dolenti per poi stenderli pochi minuti dopo, cosi resta fiero in piedi artritici ma grintosi. Il cediposto sgrana gli occhi, ha prima un’esitazione, ma poi al rifiuto si risiede con il suo sorriso storto e con il disprezzo dell’anziano signore. E’ una specie di affronto. Il vecchio che non siede è un’onta che più si aggrava se nello stesso autobus c’è un altro cediposto che ha portato a segno un risultato, che ha piazzato poco prima al suo posto una donna di neanche due anni più anziana con busta della spesa. E’ mentre sornione l’anziano scende, la sconfitta bruciante lascia un sapore amaro nell’aria che si mescola a quello del carburante del mezzo in frenata al capolinea. A quel punto scendiamo e la stazione ci mescola ai tutti, agli altri, ai tanti che si somigliano e non si riconoscono. attualità n. 18 - 31 agosto 2012 27 18° CONCORSO DI POESIA IN VERNACOLO GINOSINO è oggetto di studio da molti anni durante i quali sono stati anche prodotti due volumi: Vox populi e Ajére e Jösce. Durante la manifestazione sono state declamate 12 poesie in vernacolo e, per la prima volta, anche 3 testi in italiano. Sono stati declamati anche alcuni testi fuori concorso da Gianfranco Punzi, Eufemia Pavone e Chiara Coppa. La serata è stata allietata dalla maestria e vivacità del Gruppo di Ricerca Popolare favorendo così una totale immersione nella tradizione lirica e musicale. La giuria, composta da rappresentanti di alcune associazioni locali, ha votato in due momenti: ogni giurato ha ricevuto alcuni giorni prima della manifestazione i testi anonimi ed ha espresso per ciascuno un voto per lo scritto al quale è stato sommato il voto sulla fonetica espresso durante la declamazione da parte degli autori in occasione della manifestazione. I testi vincitori sono stati: Affacciàte a luggètte di Maria Di Lena, La vecchiàre di Pietro Di Canio e U spazzìne di Carmelo Parisi. Per la sezione in italiano sono stati premiati: L’Oscurusciùto di Pietro Di Canio, Per non dimenticare un fiore di Vitanna Panetta e Moglie, madre e regina di Carmelo Parisi. Premio speciale dell’Organizza-zione a Attaneme di Giuseppe Lospinuso. Il presidente dell’associazione, Nicola Facilla, si è dichiarato soddisfatto per l’attenzione che l’amministrazione comunale ha rivolto anche a questa occasione culturale ginosina, per l’esito della serata, per il folto pubblico che ha onorato la manifesta-zione ed ha affermato che “il concorso è ormai quasi un dovere nei confronti dei poeti vernacolari ginosini che da anni ormai vi partecipano; tanto è stato fatto da parte dell’Associazione Culturale La Jarvìne per la trascrizione in italiano dei fonemi dialettali ma, poiché tutto è sempre perfettibile, moltissimo c’è ancora da fare. Coltivare la passione per il dialetto può sembrare anacronistico ma, ha continuato il presidente, “i sentimenti non sanno esprimersi solo in italiano ma anche in molte altre lingue come appunto il dialetto che ha, come una vera lingua, un proprio sistema grammaticale. Il concorso dà in ogni edizione, attraverso la poesia, la possibilità non solo di toccare ogni corda del cuore ma anche l’occasione di rispolverare termini davvero ancestrali, che altrimenti andrebbero perduti per sempre e di ricordare usi e costumi ormai dimenticati. È dal passato che dobbiamo partire per pensare al futuro e il dialetto è il ponte che ci permette di farlo”. La serata, presentata da Grazia Pollicoro, è stata brillantemente coordinata da Alessandro Malagnini. G. P. foto Antonio Gatto 28 attualità n. 18 - 31 agosto 2012 RICERCA & FORMAZIONE Il lavoro duro è cambiato Prendere decisioni difficili, o che fanno paura, è alla base della creazione del valore in azienda o in qualsiasi area del vivere. Non si può creare valore, se non si ha coraggio”. g.m. Lavorare duro e sempre stato sinonimo di crescita economica. In passato più si era disposti a lavorare, più si migliorava economicamente. Ai tempi dei nostri nonni o anche dei nostri genitori, lavorare duro significava sacrificio e fatica fisica. Con l’avvento dell’industria, quello che veniva considerato “lavoro duro” era diventato “lavorare tante ore”. Oggi, il cosiddetto lavoro duro, è cambiato ancora. Si possono passare anche molte ore in azienda o presso i propri clienti, senza però aver fatto il lavoro duro, quello cioè che fa progredire finanziariamente; ossia il lavoro emozionale. Proprio così. Lavorare duro oggi vuol dire fronteggiare situazioni che possono causare difficoltà sul piano emotivo. Significa uscire dalla “zona di comfort” e fare cose che si sono sempre rimandate, come affrontare un socio o un collaboratore inoperoso e metterlo difronte alle proprie responsabilità. Significa sapersi rinnovare e “cambiare paradigma” in relazione alle nuove esigenze lavorative. Significa saper leggere la realtà organizzativa e finanziaria dell’azienda e avere la capacità e la fermezza di apporvi le provvidenziali correzioni, anche attraverso scelte che a prima vista potrebbero apparire dolorose, ma che col tempo sarebbero vantaggiose sia per la stessa azienda sia per i collaboratori. Un’azienda si blocca quando, chi la dirige inizia ad aver paura di prendere decisioni difficili a livello emotivo. Si blocca e smette di crescere, quando al suo interno non vi sono valori condivisi. Una situazione di valori contrastanti ha come sua ulteriore conseguenza il calo della motivazione sia del vertice sia della base dell’azienda. Uscire dalla zona di comfort, dunque, conviene, da’ coraggio, genera valore e fa provare sensazioni ormai sopite, ma che sono ancora dentro di noi: Eccitazione. Quando la sera ci corichiamo, non vediamo l’ora che arrivi la mattina perché il giorno dopo abbiamo da fare una cosa troppo “figa”. Adrenalina. Sappiamo di aver compiuto un grande passo che ci mette paura e proviamo la stessa sensazione dell’atleta che sta per affrontare un’olimpiade. Il lavoro duro è cambiato, quindi, e con esso anche il mondo; e noi dovremmo di conseguenza assecondarne il loro cambiamento. A tale proposito mi piace ricordare quanto afferma Eusebio Gualino, un esperto capitano d’impresa. Egli sostiene che il mercato, prima del crack della famosa banca americana Lehman Brothers, si poteva paragonare a un grande lago nel quale le imprese andavano tranquillamente a fare “il pieno di acqua” (di fatturato), indossando delle semplici infradito. Il lago era davvero stracolmo. Dopo il caso Lehman Brothers, l’acqua nel lago ha cominciato a ritirarsi, poi a scarseggiare e infine numerosi imprenditori si sono ritrovati difronte un lago quasi in secca. Dov’è finita l’acqua? “L’acqua c’è ancora – afferma Gualino – solo che bisogna smettere di aspettarla in riva al lago. Bisogna togliersi le infradito, mettersi le scarpe da ginnastica, risalire la monta- gna e andare direttamente alla fonte…”. Gualino pensa che vi siano ancora molti imprenditori che aspettano il ritorno dei clienti (acqua/fatturato), restando comodamente in riva al lago con le infradito ai piedi. Vorrei concludere con alcuni suggerimenti, per me, di assoluta utilità. 1. Affrontiamo pure gli eventuali compromessi o “equilibrismi” all’interno dell’azienda, ricordandoci però, che, quando vi sono scale di valori contrastanti, essa si blocca e finisce col chiudere. 2. Facciamo “scomfort”, perché è solo quando proviamo eccitazione, o paura, che generiamo valore. 3. Rimettiamoci le scarpe da ginnastica e torniamo a fare lavoro (duro) di sviluppo. Ci renderemo conto che, se l’acqua la cerchiamo davvero, alla fine la troviamo. In definitiva, siamo passati dall’economia della fatica fisica (quella dei nostri nonni) all’economia della testa (quella dell’organizzazione aziendale, dei colletti bianchi, del controllo qualità), per poi arrivare all’economia del cuore. L’economia del cuore è l’economia dell’empatia, della bellezza, dello spirito e delle emozioni, ma soprattutto è l’economia del coraggio: una caratteristica che non manca a nessuno di noi e sulla quale certamente non siamo inferiori né ai cinesi, né ai tedeschi, né agli americani. Pertanto, per fare il lavoro duro oggi, occorre una buona dose di coraggio e un pizzico di cuore, che non guasta mai. A Giovanni Matera Per consultare altri miei articoli: www.materarredamenti.it > Blog attualità n. 18 - 31 agosto 2012 Pubblicità pagina intera 29 30 n. 18 - 31 agosto 2012 attualità Pubblicità pagina intera attualità n. 18 - 31 agosto 2012 31 OMG: Michele Calabrese in missione in Perù …e ancora una volta, sono a scrivervi con il cuore pieno di gioia e felice di sapere della generosità dei ginosini, che, come sempre, anche in momenti di crisi come quello che stiamo vivendo, non si dimentica mai dei più sofferenti, dei più bisognosi e, nel caso specifico, dell’OPERAZINE MATO GROSOO! Michele Calabrese per l’ennesima volta è partito in Missione la sera del 22 agosto, destinazione Lima, dove con piacere è atteso da tutti ma ancor più da Padre Ugo Oe Censi, colui che ha fondato L’Operazione Mato Grosso. Michele in questa ennesima e nuova esperienza che sta andando a vivere, porta una dote economica che, grazie ai popolo di Ginosa, raccolta tra amici e benefattori, permetterà di far vivere un po’ meglio chi soffre... Un ringraziamento particolare va al gruppo di lavoro dei Comboniani che a Ginosa è rappresento, supportato dal1a sig.ra Filomena Sabato, che nei loro lavori fatti a Ginosa una parte del 1oro raccolto, pari a 630 €, sono stai consegnati a Michele che porterà giù in Missione dove si aggiungono circa al- tri 5.500 circa, raccolti tra amici e benefattori vari. Da ricordare anche che nel giro di pochi giorni e precisamente con data 28 luglio c.a. è partito un container di viveri da Ginosa di 260 quintali tra pasta, riso, olio, zucchero, biscotti, legumi... prodotti a lunga conservazione, raccolti nei vari sabati nei comuni limitrofi ai nostri davanti ai supermercati, e il giorno 8 agosto c.a., da Fasano (Br) è partito un’altro container di prodotti alimentari, offerti da una nota Azienda Italiana Multinazionale leader nel mercato del food con prodotti quali legumi, conserve di pomodori, verdure, polpe di frutta ecc, che ci omaggia annualmente una media di 20 container circa, e per l’invio dei 2 container si è sostenuti il costo di circa 8.000 €, soldi racimolati con la raccolta degli indumenti usati, che facciamo con le campane in P.le Padre Pio e presso Gesù Risorto e con i lavori di trasloco, imbiancatura, pitturazione e tanta altra cose che sono fatti dal Gruppo dei Giovani dell’Operazione Mato Grosso. Grazie a nome di Michele e di tutti i volontari dell’Operazione Mato Grosso, per quello che avete tatto, che fate e che farete ... GRAZIE!! Per info: www.operazionematogrosso.it Enzo Tria 335 8471029 Antonio Castria 340 7695699 Giuseppe Dragone 339 3546590 Bar Roma P.za Luigi Sarno Ginosa (vicino al Comune) Giuseppe Dragone 32 argomenti n. 18 - 31 agosto 2012 “Che sapore ha la felicità?” Cos’è la felicità? Ce lo chiediamo spesso, ci interroghiamo senza mai trovare una risposta. Nemmeno qui ne troverete una. A volte ho l’impressione che sia una domanda trabocchetto, una di quelle che non hanno una risposta, ma che ci poniamo per arrovellarci la mente, o forse, ragione assai più nobile, per dare un senso alle nostre vite. “Madre di parto e di voler matrigna” direbbe Leopardi della natura, che “non rende poi quel che promette allor”, che “di tanto inganna i figli suoi”, che ha creato noi uomini in continua ricerca di felicità, una felicità che è un attimo, che anzi, mai sentiamo di aver raggiunto. Shopenhauer direbbe che “la vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente fra noia e dolore, con intervalli fugaci, e per di più illusori, di piacere e gioia”, per il Filosofo Epicuro, felicità è atarassia, assenza di turbamento, per San Francesco d’Assisi è beatitudine. Per ogni uomo felicità è qualcosa di diverso, Kant scrive “Nessuno mi può costringere ad essere felice a suo modo , ma ognuno può ricercare la sua felicità n. 18 - 31 agosto 2012 Impossibile acquistare Di Sarah Scorpati “We hold these truths to be self-evident, that all men are created equal, that they are endowed by their Creator with certain unalienable Rights, that among these are Life, Liberty and the pursuit of Happiness.” “Noi riteniamo queste verità di per se stesse evidenti, che tutti gli uomini sono creati uguali, che essi sono dotati dal loro Creatore di alcuni Diritti inalienabili, che fra questi sono la Vita, la Libertà e la ricerca della Felicità”. Dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti d’America, 4 luglio 1776 argomenti per la via che a lui sembra buona”. A volte mi chiedo: e se la felicità non esistesse? Se fosse solo un’invenzione? Se fosse una meta irraggiungibile creata da qualcuno per indurci a rincorrerla e dare un senso alla nostra vita? La questione è controversa. Esiste o non esiste la felicità? Si può o non si può essere felici? Inseguire quello che per noi è l’idea di felicità, è la felicità stessa? Oppure è inseguire la felicità che crea le occasioni per essere felici? E se non raggiungiamo quello che crediamo ci dia la felicità, però nella corsa per raggiungerlo siamo stati felici, siamo lo stesso infelici? Siamo felicemente infelici? O infelicemente felici? Interrogandomi non so darmi una risposta, però una cosa sembra chiara, che se l’uomo non sentisse nel proprio cuore e nella propria mente il desiderio di essere felice, di raggiungere, per diritto naturale, il benessere, non ci sarebbe la vita stessa. Non ameremmo, non odieremmo chi ha violato la nostra ricerca della felicità, non spereremmo in qualcosa di buono per noi e per chi amiamo, non ci prenderemmo cura di noi e dei cari. Se non esistesse la voglia di felicità, non ci sarebbe amore, amicizia, divertimento, coltivazione di interessi, spirito di rivalsa, capacità di riprendersi quando si è in preda all’infelicità. Se non ci fosse questa meta, vera o presunta che sia, la nostra vita non avrebbe un senso, non avrebbe senso ciò che di buono facciamo per noi e gli altri, in quanto lo facciamo per stare bene, solo e soltanto per essere felici, noi e chi, vedendo felice, rende tali anche noi. Dopo la scoperta dell’America ad opera di Cristoforo Colombo, l’Isola di Cuba fu, poi, conquistata dagli spagnoli, che uccisero molti indigeni del luogo, facendo una carneficina. Da allora iniziò una lotta incessante per il potere e il profitto. Poiché quest’isola fertile è situata in una zona strategica, si è trovata spesso al centro d’interessi politici, da non dimenticare il più eclatante nel 1962, quando la situazione politica precipitò a causa del conflitto tra Stati Uniti e Unione Sovietica, che il mondo si trovò sull’orlo di una guerra atomica mondiale. Ma andando a ritroso nel tempo, Cuba ebbe una storia irrequieta, in lotta tra pirati, contrabbandieri e commercianti di schiavi. Anche gli inglesi ebbero una parte nella storia di Cuba, quando nel 1762 conquistarono l’Havana, che poi, già dopo un anno fecero con gli Spagnoli una specie di baratto, restituendo Cuba in cambio della Florida. In seguito Cuba per un intero secolo, fu scossa da continue rivoluzioni. Ai tempi della colonizzazione, i Creoli discendenti degli abitanti dell’Isola, insorsero contro il potere costituito, reclamando un’autodeterminazione e autonomia. Per questo motivo la Spagna inviò a Cuba un’armata di ventimila soldati. In quel periodo turbolento una nave Americana era ancorata nel porto di Havana. Era il 15 febbraio del 1898, quando a causa di un sabotaggio, la nave Maine esplose, uccidendo i 260 occupanti. Fu così che iniziò la guerra tra Spagnoli e Americani. La Croce Rossa, fondata da Henri Dunant nel 1867 a Ginevra, aveva già un centro operativo sull’isola e, poiché le forze armate Americane, non erano sufficientemente preparate, subirono delle ingenti perdite e un infinità di feriti Il Comandante in capo delle forze Americane si rivolse alla Croce Rossa per soccorso, dicendo: ho bisogno urgente di bende e medicamenti per i miei soldati, pagherò io stesso tutto ciò che serve. Mi dispiace signor Comandante, disse il Dott. Gardener, ciò è impossibile, non glielo poso dare nemmeno per un miliardo di Dollari. A tale rifiuto il Comandante disse: ma sono i miei migliori soldati ed hanno un disperato bisogno di aiuto, la prego per favore, mi aiuti. Mi dispiace, ribattè il Dottore, ma non glielo posso dare; ce un solo modo per ottenerlo, basta che lei ne faccia una semplice richiesta e riceverà tutto ciò che le serve, gratuitamente. L’aiuto della Croce Rossa non si può acquistare. Quel Comandante era Theodor Roosvelt,(1858 – 1919) il futuro Presidente degli Stati Uniti. Ora cari amici, quello che è vero in questo epi- sodio, cioè, che il soccorso della Croce Rossa non si poteva acquistare con denaro, non si poteva pagare, è anche vero per la salvezza dell’anima. E’ opinione di molti, anche di tante brave persone, che pensano di potersi guadagnare il Paradiso con le buone opere, con pellegrinaggi, opere filantropiche di vario genere, oppure con un rigoroso ascetismo. No, la salvezza non si può conseguire con i mezzi umani, altrimenti Gesù ne avrebbe fatto a meno di venire nel mondo e dare la Sua vita quale prezzo di riscatto. (1 Tim.2,5,6). La vita eterna si ottiene solamente per Grazia di Dio e per la fede in Cristo che ha già espiato, pagato per la nostra salvezza. Molto illuminanti sono le parole di Paolo apostolo agli Efesini: “Voi siete salvati per Grazia mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è il dono di Dio; non per opere affinchè nessuno si glorii”. (Ef.2,8-10). Perciò cari amici cristiani, sia chiaro per tutti che il Dono di Dio è impagabile. Piuttosto se c’è un prezzo per giungere alla salvezza, esso è il pentimento e la confessione (a Dio) dei propri peccati, con la fiducia del Suo perdono e della Sua divina Grazia. Le buone opere Dio le accetta, quale conseguenza della salvezza avvenuta e di una vita trasformata, ma non per ripagare il dono, bensì per ricevere il premio delle opere fatte sulla 33 terra. Perciò nessuno s’illuda, nessuno s’inganni, la Grazia di Dio è impossibile acquistare. Vuoi tu riceverla? Fai a Dio una semplice richiesta mediante un atto di fede, senza dubitare, riceverai insieme alla certezza della vita eterna, la pace e la riconciliazione con Dio, speranza e vita nuova, per vivere un nuovo rapporto con Dio. Gesù salva, perdona, guarisce e libera le anime dall’angoscia opprimente, Gesù spezza i lacci del Maligno e libera le anime dalla schiavitù del Male e del peccato. Se qualcuno dei nostri lettori si trovi in situazioni penose e desidera un intervento da parte di Dio, invoca Dio con tutto il tuo cuore, ed Egli verrà in tuo aiuto. Dio è misericordioso e desidera che tutti giungano alla salvezza. (2 Pit.3,9). “Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo Unigenito Figliuolo, affinchè chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna”. (Gv.3,16). Se volete prendere contatto con noi, venite a trovarci. Il nostro indirizzo è il seguente: Chiesa Cristiana Evangelica (A.D.I.), Via Verbena 7, GINOSA-TA. Le nostre riunioni si tengono: Martedì e Giovedì alle ore 19, Domenica alle ore 17. A LATERZA in Via P.Amedeo 45, Lunedì e Giovedì alle ore 18, Domenica alle ore 10,15. A CASTELLANETA in Via G.Bruno 55, Lunedì e Venerdì alle ore 19. A tutti un buon ascolto con RadioEvangelo, su 102,300 Mh. Dio vi benedica in un buon ascolto. Giuseppe Pizzulli “Vendola, Florido e Stefano spieghino che fine ha fatto il “Contratto di Programma” del 2004”. Il Consigliere Regionale PDL Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “Mentre assistiamo con il fiato sospeso al sadico balletto in corso sulla pelle del futuro di Taranto e non soltanto di Taranto, non possiamo consentire che un identico giudizio di condanna coinvolga indiscriminatamente tutta la politica locale, a fronte di comportamenti molto diversi. Chi scrive, per esempio, ha partecipato alla definizione di uno concreto e preveggente, quanto purtroppo inattuato, “Contratto di Programma”, che- nel 2004, ai tempi del penultimo GovernoBerlusconi, del Governo regionale di Fitto e dell’Amministrazione Comunale di Rossana Dibello- definì e finanziò un piano di risanamento dell’area-ILVA che conteneva, tra l’altro, la sostituzione delle cokerie obsolete, di cui l’allora Sindaco di Taranto aveva ordinato la chiusura, la realizzazione della mega-barriera per contenere le polveri ed il trasferimento dei condomini più interessati. All’uopo, oltre agli ingenti investimenti che l’azienda si impegnò a realizzare ed ha realizzato, si resero disponibili 56 milioni di euro pubblici, che invece le successive Amministrazioni di sinistra non seppero e/o non vollero utilizzare, così come hanno perso 25 milioni finalizzati al risanamento del Mar Piccolo e 20 milioni per il Distripark, preferendo distrarre i tarantini con leggine regionali tanto strombazzate quanto inutili. Di questo i Tarantini ed i Pugliesi tutti hanno il diritto ed il dovere di chiedere conto a Vendola, a Florido, a Stefano ed a quanti con loro bloccarono quel progetto invece di migliorarlo, e non hanno saputo in questi anni far altro, sulla questione ambientale tarantina, che diffondere proclami a vuoto, autentiche “grida” manzoniane. Noi facemmo la nostra parte per la Salute, abbiamo continuato a farla denunciando le omissioni e le depredazioni di cui sopra, e ci siamo schierati dalla parte dei lavoratori quando gli altri vezzeggiavano ed aizzavano gli ideologi della chiusure al buio.” Per la Segreteria Tommaso Francavilla 34 attualità n. 18 - 31 agosto 2012 Viaggio nel mondo dell’imprenditoria locale avvenimenti Avis un periodo intenso e….continuo Da “LA NUOVA ELETTRONICA” a “GT RICAMBI” Da Vito Antonio “per gli amici” Tonino… a Giuseppe TRAETTA: Ecco la 2ª GENERAZIONE dell’Azienda di Famiglia Rubrica di Luca Calabrese Tutto ebbe inizio intorno agli anni ’80 del secolo o millennio scorso. Più precisamente siamo nel 1980 quando il sig. Vito Antonio Traetta, insieme al suo storico socio Pino Calabrese ha aperto in via Salento il primo laboratorio chiamato “La Nuova Elettronica” dove riparavano o meglio “ridavano nuova vita” e smalto a piccoli e grandi elettrodomestici. In seguito si trasferirono in via Glionna. Pino Calabrese purtroppo è deceduto tragicamente nel 1983 lasciando un gran vuoto sia nei suoi Colleghi di lavoro e Amici ma anche in tutta la Comunita’ Ginosina. In seguito alla morte del compianto socio, Tonino si mise in proprio. Erano gli anni ‘90 e il laboratorio, sempre più avviato e rinomato, continuò la sua attività nella nuova sede in via Bezzecca. Nel 2000 entra a far parte dell’azienda di famiglia come apprendista e, dopo aver conseguito il diploma di perito industriale, Giuseppe Traetta, ovvero il “nuovo che avanza”. Giuseppe ha integrato le basi del mestiere apprese sul campo con le nozio- ni teoriche imparate all’Istituto Industriale e con ormai 13 anni di esperienza sulle spalle, nel 2008 apre il suo nuovo punto vendita G.T.RICAMBI. Nel 2009 l’attività si trasferisce in via Vittorio Veneto, arricchendosi ulteriormente Di cui effettua tempestivamente servizi di assistenza e riparazione anche a domicilio. Da quest’anno è stata inserita la vendita di: v T E L E F ON I CELLULARI E SMARTPHONE DI TUTTE LE MARCHE v SI EFFETTUANO RICARICHE TELEFONICHE v È DISPONIBILE UNA VASTA GAMMA DT TV LCD E AL PLASMA v DECODER DIGITALI TERRESTRI E SATELLITARI v WEB CAM DIGITALI CAM, Il bisogno non conosce riposo e, la nostra sezione non si è sottratta neanche questo periodo nel dare il proprio contributo: una raccolta copiosa, circa 140 sacche sono state raccolte nei mesi più esigenti del Centro Trasfusionale, luglio e agosto. Durante il periodo estivo l’Associazione, oltre a tre giornate di raccolta, ha collaborato con S.A. Communication di Massimiliano Loperfido alla manifestazione “Fiesta”nel Parco Comunale di Marina di Ginosa; abbinata al concorso creativo “RiCreazione”. Per essere sempre informati circa le PROMOZIONI di GT RICAMBI di Giuseppe Traetta, a cadenza mensile, troverete a domicilio il volantino delle offerte. Su ruchiesta, potrete anche usufruire di servizi info tramite sms o cliccarre la pagina Facebook “GTRICAMBI GINOSA”. In altrnativa, per un rapido ed efficiente servizio di assistenza potete chiemare i numeri………………….. nostra associazione. A settembre parte il punto fisso di raccolta presso l’ospedale di Castellaneta che inizialmente sarà operativo nelle giornate di lunedì, mercoledì e venerdì. Tante altre iniziative sono in cantiere per i prossimi mesi che saranno puntualmente pubblicizzate tramite locandine, facebook, media presenti sul territorio e, passando dalla sede, si potranno avere notizie più dettagliate di tutto, comprese quelle di un eventuale Vostro impegno nel seno dell’amministrazione dell’Associazione. Infine, un ringraziamento caloroso all’amico Carmelo Parisi per la presentazione, fuori concorso, alle poesie in Vernacolo Ginosino,di un bellissimo componimento dedicato all’Avis e a tutti i donatori di Sangue. Baldassarre D’Angelo Selene Cooperativa di servizi Servizi di assistenza: Socio Sanitaria * Assistenza domiciliare in ambito socio-sanitario, rivolto a persone anziane e diversamente abili di tutte le età (assistenza a persone allettate con patologie croniche invalidanti, anche terminali) * Assistenza ospedaliera (diurna e notturna) * disbrigo pratiche sanitarie, burocratiche e incombenze domestiche (spesa, pagamento bollette, ecc.) Infermieristica * Assistenza infermieristica Fisioterapica Il servizio si svolge 24 ore su 24 per assistenza notturna e ospedaliera Per ulteriori informazioni rivolgersi ai numeri - 3319045903 - 3319045632 35 Intanto continua la messa a punto del progetto Avis della Raccolta Associativa: a breve partirà il corso di formazione per infermieri, dottori e tecnici con la soddisfazione della nostra sede di Ginosa di aver contribuito con un nutrito numero di partecipanti, tutti inclusi nell’elenco provinciale, al corso in preparazione. Notevole contributo è stato dato dai ragazzi del SCN insieme alla coordinatrice, che hanno lavorato alacremente, insieme ai responsabili del CIT per verificare tutta la documentazione presentata dai candidati alla Direzione dell’ASL di Taranto. In tema di SCN, a breve ci sarà il bando nazionale per l’anno 2013 e la nostra sede mette a disposizione dei richiedenti tutte le risorse necessarie per iniziare un periodo di tirocinio, utile per partecipare alle selezioni che si terranno nella sede regionale dell’Avis. In questo periodo è stata programmata una gita, domenica 2 settembre, riservata ai giovani appartenenti alla Complimenti al dottor Michele Pesce v T E SS E R E PREMIUM grazie alla VENDITA DI GRANDI E PICCOLI ELETTRODOMESTICI delle migliori marche e a Prezzi Competitivi e altresì con SERVIZI COMPLETI di Installazione di ANTENNISTICA. GT RICAMBI è RIVRNDITORE ESCLUSIVOSUL TERRITORIO GINOSINO DI: ü ACCESSORI VORWERK FOLLETTO E CONTEMPORA n. 18 - 31 agosto 2012 Lo scorso 16 luglio, Michele Pesce, presso l’Univeristà degli Studi di Bari, ha conseguito la laurea in SCIENZE DELL’EDUCAZIONE. Al dottor Michele gli auguri della nostra Redazione!!! 36 personaggi n. 18 - 31 agosto 2012 L’AGRICOLTURA BIODINAMICA IN TERRA JONICA In collaborazione con il Gas LenaturAli di Marina di Ginosa gli agricoltori biodinamici di Pro.v.a.Bio si presentano al territorio. “Biodinamica attiva la vita“ questo il titolo della manifestazione organizzata a Marina di Ginosa in piazza Padre Pio, domenica 22 luglio dalla Associazione socioculturale LeAli. Alle ore 19.00 i bambini hanno potuto partecipare ai giochi a squadre organizzati dai componenti più giovani dell’associazione; l’animatore Angelo ha guidato i piccoli virgulti all’insegna del sano divertimento e, dopo la conclusione dei giochi con premiazione dei più bravi, a tutti i partecipanti sono state distribuite medaglie e diplomi. È giunto così il momento di una sana merenda a base di frutta preziosa prodotta biodinamicamente da produttori locali e, alla fine, dopo essersi riposati, i piccoli hanno potuto scatenarsi al ritmo di balli di gruppo coinvolgenti guidati, questa volta, non solo da Angelo show man ma anche dall’incantevole piccolo Daniel che è stato capace di calamitare l’attenzione non solo dei bambini ma anche di tutti gli altri astanti. E i genitori nel frattempo? Hanno potuto interessarsi serenamente ai prodotti biodinamici, capire le differenze tra biologico e biodinamico e scoprire che un nutrito gruppo di agricoltori ginosini coltiva i propri prodotti seguendo l’ antroposofia di Steiner, l’inventore di questo naturalissimo metodo. Per chiarire meglio le idee, l’agricoltore biodinamico Giovanni ha spiegato ai presenti che, quando ad esempio deve usare un repellente per parassiti per le proprie coltivazioni, non ricorre agli antiparassitari chimici ma prepara da solo una mistura con piante selvatiche e officinali come ad esempio l’ortica e aglio così la natura ringrazia. Un bambino ha chiesto: “Ma l’uva sa di aglio?” Un altro giovane agricoltore gli ha sorriso e gli ha spiegato che non si corre questo pericolo ma, se anche accadesse, non sarebbe meglio l’uva con l’aggiunta anche delle molteplici proprietà benefiche dell’aglio che uva al sapore di fetidi pesticidi? Il bambino si è convinto e con lui anche molti adulti presenti che si sono lanciati all’acquisto di frutta, verdura e prodotti caseari decisamente convinti della loro bontà. Lino Piarulli, responsabile dell’Associazione biodinamica di Puglia e Basilicata, ha raccontato con passione il proprio lavoro, ha illustrato i libri che chiariscono perché mangiare biodinamico è meglio. “Nell’agricoltura biologica”, ha spiegato, “sono consentiti alcuni prodotti chimici, nella agricoltura biodinamica si usano solo prodotti di derivazione naturale, solo concimi organici prodotti all’interno dell’azienda stessa che deve garantire la varietà e la rotazione delle colture e la presenza degli animali. Steiner, fondatore della medicina e della pedagogia steineriane, fornì utili indicazioni, nella prima decade del ‘900 ad un gruppo di agricoltori che gli chiedevano indicazioni pratiche per affrontare problemi reali legati alla degenerazione delle proprie colture causati dall’uso di prodotti chimici. Fu così,dunque, che Steiner propose questo metodo che partiva dalla necessità di riconciliarsi con Madre Natura per risanare la Terra, rinnovare l’agricoltura e offrire alimenti sani e capaci anche di rafforzare l’uomo e gli animali che se ne nutrono. Un agricoltore biodinamico parte dall’essenza degli esseri viventi e cerca di creare un equilibrio tra tutti gli elementi presenti in natura, tra terra e suolo, tra acqua e piante, tra produttore e consumatore.” “L’associazione per l’agricoltura biodinamica,” continua Piarulli” “organizza in tutta Italia corsi incontri e fiere per divulgare e formare nuovi agricoltori biodinamici”. Per saperne di più: www.biodinamica.org A Ginosa e Marina di Ginosa ci sono già agricoltori biodinamici riuniti in Pro.v.a.Bio,- produzione e vendita agricoltura biodinamicache con pervicacia promuovono una sana alimentazione, convinti come sono che un’alimentazione genuina sia l’essenza per crescere i nostri figli sani e forti. I prodotti di Pro.v.a.Bio si possono acquistare attraverso il Gas (gruppo di acquisto solidale) Le naturAli oppure si può contattare Enzo Candela al n. 368 7528571. Ma perché l’associazione Leali sponsorizza questi prodotti? “Perché”, spiega Massimo Castria, socio fondatore dell’associazione “l’agricoltura biodinamica che, come dice il termine stesso, si basa sulla vita e sulle forze che la determinano, tiene conto della salute di chi si nutre favorendo l’applicazione reale del principio mens sana in corpore sano; se l’uomo sta fisicamente bene se ne avvantaggia anche la mente con il beneficio di una vita migliore ed è questo che vogliamo per noi e per i nostri figli e poi vede che bei colori ha questa frutta, questa verdura? Ecco, desideriamo anche che i nostri figli si nutrano dei prodotti stagionali partendo dal principio che, se la natura in un dato momento dell’anno ci dà dei prodotti è perché di quello abbiamo bisogno in quel momento.” “La nostra associazione sposa questa causa”, continua Carmela Di Lecce, presidente di LeAli “perché il nostro intento è promuovere e sviluppare il territorio che ci ospita valorizzando le risorse turistiche, produttive e ambientali che lo caratterizzano. Abbiamo realizzato proprio per questo il sito internet www.lealimarinadiginosa.it che offre la possibilità a locatori, commercianti, associazioni di promuoversi e incontrarsi, tutto in forma assolutamente gratuita”. Alle 24.30 cala il silenzio su questa festa riuscitissima grazie alla meravigliosa alchimia creata dai colori della natura, dai sorrisi allegri e dalle grida gioiose dei bambini e dalla serenità degli adulti; speriamo che tutto questo possa ripetersi l’anno prossimo e, visti tutti questi colori, perché non chiamarla Festa dell’arcobaleno? Grazia Pollicoro Addetto stampa Associazione LeAli personaggi n. 18 - 31 agosto 2012 VITTORIO SGARBI ALLA FESTA DEL GRANO 37 GRAZIE ALL’IMPRENDITORE GINOSINO ANGELO INGLESE, GINOSA HA VISSUTO UNA GIORNATA INDIMENTICABILE. SGARBI SI È COMPLIMENTATO CON GLI ORGANIZZATORI PER LA RIUSCITA DELLA FESTA E PER LE BELLEZZE DEL CENTRO STORICO GINOSINO. E’ stato un grande successo la Festa del Grano organizzata dall’Associazione Amici del Gusto, sabato 18 e domenica 19 agosto 2012 nello splendido scenario della gravina di Ginosa. Una grande affluenza di turisti ha invaso il centro storico di Ginosa. Una due giorni in cui c’è stata la degustazione di prodotti tipici locali con ticket da Via Burrone, Via Bacco e Rione Casale. La rievocazione di mestieri ed arti antiche, con la sfilata di cavalli e traini con fasci di grano in costumi d’epoca, grazie alla collaborazione dell’Associazione I Cavalieri della Madonna D’Attoli. Inoltre nel corso delle due serate ci sono stati spettacoli musicali con artisti di strada, con la partecipazione del gruppo di Ricerca Popolare. Nel Rione Casale sono state aperte tutte le cantine facendo riscoprire la tradizione di una volta. Uno scenario bellissimo che ha catturato l’attenzione di numerosi turisti giunti nella nostra splendida gravina. Ospite d’eccezione per il nostro centro storico e per la Festa del Grano, Vittorio Sgarbi, il noto saggista, critico, giornalista, conduttore televisivo, sindaco, deputato, ha visitato il nostro centro storico complimentandosi del patrimonio artistico naturale di Ginosa. Grazie all’imprenditore ginosino Angelo Inglese che è riuscito a portarlo alla Festa del Grano, Ginosa ha vissuto una giornata di grande notorietà. Sgarbi è arrivato nella sartoria di Angelo Inglese per scegliere circa 8 camicie. Nel corso della serata, Sgarbi si è lasciato fotografare dai numerosi curiosi che hanno preso d’assalto il negozio di Angelo Inglese. Dopo aver scelto numerose camicie che Angelo Inglese spedirà al destinatario, Vittorio Sgarbi ha partecipato alla Festa del Grano. Poi è rimasto fino a tarda ora con una ricca comitiva sul nuovo Albergo diffuso di Mario Pastore. Sul terrazzino del nuovo albergo con vista sulla Gravina, Sgarbi ha cenato mangiando la nostra carne ed i nostri prodotti tipici ginosini. Una serata fantastica, durante la quale Sgarbi ha ripromesso di ritornare a Ginosa grazie all’amicizia che lo lega ad Angelo Inglese, per programmare nuove iniziative nella nostra Ginosa. (GIANLUCA CATUCCI) [email protected] 38 argomenti n. 18 - 31 agosto 2012 eventi sportivi n. 18 - 31 agosto 2012 39 L’EVENTO: NOZZE D’ARGENTO PER IL MONREALE DI TONINO CAPURSO 25 ANNI DI “MONREALE” CON QUELLI CHE… IL SABATO Al campetto Monreale di proprietà di Tonino Capurso, si è chiusa la stagione con la premiazione di tutti i fedelissimi che ogni sabato si sono dati “battaglia” con gare avvincenti e spettacolari. Poi tutti insieme a festeggiare i 25 anni del “Monreale” nella splendida campagna di Vito Giovinazzo con una cena sensazionale. Il campetto Monreale di Tonino Capurso ha festeggiato i 25 anni di attività. Un grande evento che quest’anno si è voluto festeggiare alla grande. Proprio così, sono passati 25 anni da quel lontano 1987 quando sul Monreale nasceva un campetto in terra battuta di proprietà di Tonino Capurso in Via per Matera. In quegli anni alcuni fedelissimi iniziarono a giocare fra loro, ogni sabato pomeriggio, con delle gare sensazionali con partite avvincenti. Da 25 anni sono sempre gli stessi. Quelli che….il Sabato. Anche quest’anno ci sono stati i soliti sfottò, con le classifiche finali, dal giocatore più presente, al giocatore con più vittorie e anche quello con più sconfitte. Premi anche al portiere e al giocatore rivelazione. Un modo per stare insieme, divertendosi con entusiasmo, grazie ad un gruppo di amici che da oltre 25 anni puntualmente ogni sabato si danno appuntamento in Via per Matera con delle gare avvincenti. Si gioca in 12 in quanto il campetto è in terra battuta, ed è più grande di dimensioni del solito campetto di calcetto. Ogni sabato squadre diverse. Le formazioni che devono incontrarsi fra loro, vengono scelte a turno da ognuno dei partecipanti. Dopo aver fatto le squadre, ci si scontra con gare emozionanti. Succede di tutto. Dal litigio verbale, a quello di prendersela con il direttore di gara per un fallo che non c’è, o che non vede, o per un gol non dato o non visto. Nella gabbia del “Monreale” Quelli che… il sabato, si danno battaglia per vincere una partita dove in palio alla fine non c’è niente. Solo la gloria e gli sfottò di dire alla fine ho vinto io, e tu che hai perso paghi 5 euro. Il campionato parte il primo sabato di settembre e si conclude l’ultimo sabato di giugno. Poi tutti insieme a festeggiare con una grande cena nella campagna di Vito Giovinazzo, dove vengono consegnati i premi a tutti i partecipanti. Una serata fantastica con canti, barzellette e giochi fino all’alba. Quest’anno anche una Maxi Torta per festeggiare le nozze d’argento del “Monreale”. In questa stagione si sono disputate la bellezza di 44 partite. Si è giocato con ogni tipo di clima. Sotto il freddo, la pioggia, e a volte anche con la neve. Si è giocato anche con il gran caldo. E allora andiamo a conoscerli i fantastici “Fenomeni” che si divertono ogni sabato tra loro da 25 anni. Portieri: Michele Santantonio e Piero Luisi; Difensori: Aldo Parisi, Giovanni Ratti, Renzo Di Gregorio, Vito Giovinazzo, Giovanni Limitone, Tonino Di Dio e Giuseppe Facilla; Centrocampisti: Silvano Vavallo; Pino Vizzielli, Giuseppe Dragone, Mario Strada, Pinuccio Lapiscopia, Antonio Giangipoli, Domenico D’Angelo; Attaccanti: Gian- luca Catucci ed Ernesto Cianciotta. Ad arbitrare le gare Peppino Costantino che non sta giocando da diverso tempo per un infortunio. Ma vediamo la classifica finale dei campioni del sabato, con i vincitori e i perdenti: il giocatore che ha conquistato più vittorie è stato Silva- Le massime del VEGA L’altra faccia della medaglia I ragazzi che si avvicinano allo sport, lo fanno con diverse motivazioni e con obiettivi differenti l’uno dall’altro. C’è chi insegue un sogno, chi lo pratica solo per sentirsi bene con il proprio corpo, altri solo perché il loro idolo è uno sportivo. La realtà c’insegna a prender tutto con cautela, soprattutto dopo determinati episodi che ci fan capire che non è tutto oro ciò che luccica. I casi eclatanti che in questi giorni sono stati al centro dell’attenzione, Alex Schwazer e Lance Armstrong, hanno letteralmente annientato tutta la carriera di questi due sportivi ai vertici dei rispettivi sport. Il primo, campione olimpico di marcia alle olimpiadi di Pechino 2008, è risutato positivo all’EPO, sostanza dopante assolutamente vietata. Il secondo, Lance, colui che ha fatto sognare la gente con la sua vita, fatta di battaglie no Vavallo. Mentre il giocatore che ha collezionato più sconfitte, è stato Pino Vizzielli seguito da Aldo Parisi. Il giocatore che ha collezionato più presenze è stato Aldo Parisi. Il giocatore più falloso come sempre è stato Giovanni Ratti. Il giocatore rivelazione quest’anno è stato Giuseppe Facilla. Altra curiosità in questa speciale classifica, il portiere rivelazione è stato Michele Santantonio nella prima parte della stagione, poi Piero Luisi, nella seconda parte della stagione, si è ripreso ed è stato come sempre il Numero 1. Il campionato ora è in vacanza. Si ripartirà il primo sabato del mese di settembre con quelli che… il sabato, con altre novità e naturalmente come sempre con altre “battaglie” avvincenti nella gabbia del Monreale. (Gianluca Catucci) [email protected] vinte e record annientati, l’unico fin’ora ad aver attraversato le vie di Parigi per 7 anni consecutivi da vincitore del Tour de France, adesso si vede revocare i titoli vinti poiché ha rinunciato a difendersi dall’accusa più infamante, doping, più specificatamente trasfusioni massicce durante le competizioni. Alex si è scusato davanti a tutti ammettendo la sua debolezza nel cadere nella tentazione più forte per un atleta; Lance invece si è sempre proclamato innocente e continua a farlo ancora oggi, nonostante abbia deciso di non difendersi più, e di fatto perdendo tutto ciò che aveva vinto. La cosa più difficile da fare è ripartire, ma grazie ai giovani tutto è possibile. Bisogna iniettare nelle loro vene la voglia di emergere dalla mediocrità con la costanza degli allenamenti, serve far capire loro che vincere con degli aiuti esterni equivale a non vincere, che una vittoria guadagnata onestamente vale e una vittoria disonesta non vale nulla. Se un giorno riuscissimo a far capire tutto ciò forse lo sport ritornerebbe ad esser una nobile arte. VINCENZO D’ANGELO www.lemassimedelblogvega.blogspot.com 40 n. 18 - 31 agosto 2012 avvenimenti sportivi 10° Memorial D’Angelo I.F.P. Alessandro Volta porta a casa il trofeo: 6-4 su Movitermoidraulica Marina di Ginosa – 8 agosto Presso il campo “Regina” di Marina di Ginosa, si è disputata, nella serata di mercoledì 8 agosto, la finale del Memorial D’Angelo, giunto alla decima edizione. Ottima risposta degli appassionati, che hanno gremito in ogni ordine di posto, tutto il perimetro del terreno di gioco, e hanno assistito a una finale molto combattuta e divertente. LA GARA Sin dai primi minuti della gara, si è cubito capito che sarebbe stata una gran finale. Dopo pochi istanti, una punizione radente di Lomagistro(bomber del torneo), beffa Pascale sul proprio palo e porta i suoi in vantaggio. Passano pochi istanti e un tiro da fuori di Putignano, sorprende Bitetti e riporta il match in parità. I due estremi difensori si fanno perdonare immediatamente con interventi superbi e parate a ripetizione, e nulla possono sui gran tiri di Donno e Lomagistro, che chiudono la prima frazione di gioco sul punteggio di 2-2. Nella ripresa, il copione non cambia. Appena una delle due finaliste si porta in vantaggio, viene immediatamente ripresa. Difatti, dopo un eurogol di Rambaldi, che con una belle serpentina, supera due difensori e trafigge Pascale, ci pensa subito Lamacchia con un tiro incredibile che dopo aver colpito la base interna della traversa, supera la linea di porta e rimette la gara sul 3 pari. Gli amaranto di Spinelli non ci stanno e, con uno scatenato Rambaldi(miglior giocatore della competizione), si riportano in vantaggio. Bel tocco sotto sull’uscita del portiere e pubblico che applaude convinto. A questo punto sale in cattedra Presicci. Un suo siluro beffa Bitetti e consente ai suoi di pareggiare ancora. Dopo, sugli sviluppi di una punizione sfruttata malamente, Donno si invola verso Bitetti e porta IFP.A.Volta al vantaggio. Qualche minuto dopo, fra le proteste, lo stesso Presicci deposita per il 6-4 finale. Esulta Mr. Ratti e, come accade per gli sconfitti, amaro in bocca per Mr.Spinelli, soprattutto per le molte situazioni di vantaggio e per l’errore fatale su calcio di punizione. Al termine della gara le consuete premiazioni, ben presentate da Francesco Dragone: PREMIO PARTECIPAZIONE A TUTTE LE SQUADRE NON CLASSIFICATESI TRA LE PRIME 4 (RITIRANO IL PREMIO FOX DISTRIBUZIONE, IL GRIFONDORO, BAR GELATERIA L’INCONTRO) CAPOCANNONIERE:ANTONIO LOMAGISTRO (Movi Termo Idraulica) CON 8 RETI (PER LUI TROFEO E OROLOGIO OFFERTO DA GIOIELLERIA “OROSHOP”) GIOCATORE RIVELAZIONE: NICOLA BITETTI (Movi Termo Idraulica) SQUADRA FAIR PLAY: TEAM GIANNUZZI avvenimenti n. 18 - 31 agosto 2012 41 GRAZIE CARMELO e MARY, per averci regalato l’immensa gioia di avervi conosciuti SQUADRA DISCLIPLINA: PRO MARINA MIGLIOR PORTIERE: GRAZIANO PASCALE (IFP A.Volta) TERZE CLASSIFICATE: PRISMA DI VITO MINERVA, E FIFC.ORG SECONDA CLASSIFICATA. MOVI TERMO IDRAULICA MIGLIOR GIOCATORE: ALESSANDRO RAMBALDI (Movi Termo Idraulica) PRIMA CLASSIFICATA: ISTITUTO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE ALESSANDRO VOLTA Tabellino I.F.P. ALESSANDRO VOLTA 6 – 4 MOVI TERMO IDRAULICA IFP A.VOLTA: Pascale,Lamacchia,Pizzolla, Donno,Putignano,Ciriello,Presicci. All. Ratti MOVI TERMO IDRAULICA: Bitetti,Tarq uinio,Rambaldi,Lomagistro,Vizzielli,Alb. Lovecchio. All. Spinelli Reti : 6° Lomagistro, 8° Putignano, 21°Donno, 23° Lomagistro. s.t. 7° Rambaldi, 11°Lamacchia, 15°Rambaldi, 18°Presicci, 22°Donno, 25°+2 Presicci. Ammoniti: Lomagistro per proteste, Rambaldi per gioco scorretto, Presicci per comportamento non regolamentare. Arbitri: Signori Bruno da Taranto, Menzella da Ginosa Baldassarre D’Angelo Non potevamo chiedere di meglio ad una giornata dalla quale non ci aspettavamo nulla di che e invece alla fine ha visto un folto numero di atleti ed una platea gremita di spettatori i quali si sono divertiti nel vedere scendere in campo le rappresentative dei colleghi della CIA, gli inseparabili rappresentanti della LU.MA.GI.GI e gli amici di sempre. Tutto questo il 3 AGOSTO scorso per commemorare la scomparsa, ad un an- no di distanza, di Carmelo e Mary. Credevamo, come detto sopra, di fare una cosa molto soft e invece quando si parla di Carmelo tutti sembrano sentirsi coinvolti, specie nel fare quello che lui amava di più, stare e divertirsi in mezzo alla gente. E così abbiamo deciso di farlo nel modo migliore, tirare due calci ad un pallone e passare una serata simpatica nel ricordo di due care persone. Non ci siete più ma la vostra immancabile presenza e’ sempre viva in mezzo a noi e quella sera in quel campo di calcetto siamo certi che correvi e ridevi come amavi tanto fare in queste circostanze. Come recitava uno striscione al centro del campo: GRAZIE CARMELO e MARY, grazie a te caro collega per averci regalato l’immensa gioia di averti potuto conoscere. Un forte abbraccio. CIA GINOSA 42 avvenimenti sportivi n. 18 - 31 agosto 2012 L’A. S. GINOSA RIPESCATO IN PRIMA CATEGORIA Accolta la richiesta di ripescaggio, grazie al quarto posto conseguito lo scorso anno. Dopo aver perso la semifinale Play-off, la scorsa stagione nel campionato di 2^ Categoria, è arrivata l’ufficialità dalla F.I.G.C. Regionale, con il ripescaggio nel Campionato di 1ª Categoria. Il Ginosa ritorna in questa categoria dopo solo un anno. Il bel campionato della scorsa stagione disputato dalla formazione allenata da Mister Tony Pizzulli, ha premiato i sacrifici fatti dalla società con questo meritato ripescaggio. Il nuovo Ginosa con questo riconoscimento finalmente potrà disputare il prossimo campionato sul nuovissimo impianto del Teresa Miani, rinnovato qualche mese fa con un terreno in erba sintetica ultima generazione omologato Fifa. Un manto erboso fantastico, con un nuova tribuna, nuovi spogliatoi, battezzato da tutti la nuova Bomboniera. E’ uno degli impianti più moderni e confortevole della zona. Si è svolto un summit tra i dirigenti ginosini e il Sindaco di Ginosa Dott. Vito De Palma, il quale ha dato un notevole sostegno per ben figurare anche nel prossimo campionato. Il Sindaco chiamerà alcuni imprenditori locali per dare una mano al club biancazzurro. Inoltre il sindaco ha garantito alla squadra il Pullman per le trasferte e l’iscrizione al nuovo campionato. Confermate tutte le cariche societarie della scorsa sta- Il presidente del Ginosa geom. Vincenzo Ribecco gione. Dal Presidente, il Geom. Vincenzo Ribecco (nella foto), noto professionista ginosino, responsabile della società SAVER che si occupa di amministrazione condominiale ed immobiliare, al vice presidente che sarà an- cora Piero Petrelli. Germano Leccese è stato confermato nell’incarico di Direttore Sportivo. Confermato il tecnico Mister Tony Pizzulli che guiderà i biancazzurri per la sesta stagione di fila. Per quanto riguarda la rosa della squadra che disputerà il prossimo campionato, la dirigenza ginosina, in collaborazione con il tecnico, ha riconfermato in blocco il gruppo dei ginosini che si sono ben distinti la passata stagione e si sta già muovendo sul mercato alla ricerca di pedine che vadano a puntellare quei reparti carenti. La squadra sarà al 90% tutta ginosina, grazie ad un progetto che il Sindaco ha voluto fortemente. In un momento di crisi come questo, basta con le spese folli. Si punterà sui giovani locali per disputare un bel campionato. Intanto la preparazione atletica del nuovo Ginosa ha avuto inizio lo scorso 20 agosto agli ordini del tecnico Pizzulli, insieme al preparatore atletico Professor Giampiero L’Insalata e ai responsabili tecnici Claudio Giosuè e Michele Pavone, per raggiungere la condizione fisica migliore in vista del primo appuntamento ufficiale della stagione, previsto il 9 settembre con il primo turno di Coppa Italia, per poi farsi trovare pronti per l’inizio del campionato che avrà inizio domenica 23 settembre 2012. Gianluca Catucci 2° night & day Vincenzo Cuscito Trionfa “Castellaneta” Ginosa – 3 Agosto Presso il Palasport si è disputata la seconda edizione del Night & Day Vincenzo Cuscito. Discreto successo per la manifestazione estiva, con 12 team iscritti e alcune presenze sugli spalti, sino al termine del torneo (ore 6.00 del mattino). Il tutto si è svolto con la consueta fase a gironi (tre gruppi da 4 squadre), seguita dai quarti, le semifinali e le due finali, la prima per decidere il campione, la seconda per il terzo posto. Si qualificavano le prime due di ogni gruppo più le due migliori terze. Come spesso accade nei tornei a eliminazione diretta, il calendario degli accoppiamenti ci regala una finale anticipata fra Regalopoli e il team Break Games di Castellaneta, tra le cui fila c’erano calciatori che hanno militato nell’ultimo campionato di c-1 di futsal, come Bongermino e Assi (miglior giocatore). La gara si è chiusa con un 7-3 finale per i castellanetani, bravi a capitalizzare tutte le occasioni. Nell’altra semifinale un super Lomagistro regala il passaggio del turno a Movitermoidraulica, ai danni della squadra di Surdo. Nella finalina per il terzo posto, decidono i calci di rigore. Fatale l’errore di Giovanni D’Angelo che calcia a lato. Per il Fantasquierto arriva così il terzo posto. Regalopoli si accontenta del quarto piazzamento così come lo scorso anno. Nella finalissima, non basta un Bavaro in giornata(per lui il premio di miglior portiere), a evitare la sconfitta. Termina 2-0 per i rossoblù di Bongermino, che portano a casa il trofeo più ambito. Bella serata e nottata di futsal a Ginosa. Fortunatamente nessun episodio da censurare. Baldassarre D’Angelo attualità n. 18 - 31 agosto 2012 Pubblicità pagina intera 43