Problema della realizzazione
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Problema della realizzazione
Problema della realizzazione January 12, 2011 Problema: data una funzione di variabile complessa K(s), essa può essere una funzione di trasferimento per un qualche sistema lineare? In altre parole, esistono 4 matrici A, B, C e D delle dimensioni adeguate per cui K(s) è la rispettiva funzione di trasferimento? Questo problema è detto problema della realizzazione: infatti data la rappresentazione differenziale (la rappresentazione classica con lo stato) è facile realizzare un simulatore in tempo reale del fenomeno che mostra le uscite corrispondenti ad ingressi successivi. Invece la funzione di trasferimento rappresenta un modello parziale: ad ogni istante t la risposta forzata è data dall’integrale di convoluzione fra la funzione di trasferimento e l’ingresso: Z t yf (t) = W (τ − t)u(τ )dτ 0 È facile capire come calcolare l’uscita per diversi valori di t (supponiamo da 1 a 100) presenti enormi difficoltà, in quanto si deve ripetere molte volte un integrale difficile. Per questo si dice che questo modello non è incrementale, in quanto non gestisce bene gli incrementi successivi della variabile tempo. Condizione necessaria e sufficiente per l’esistenza delle quattro matrici: K(s) dev’essere razionale propria. In altre parole, ogni componente dev’essere un rapporto di polinomi il cui grado del denominatore è maggiore o uguale di quello del numeratore. Se D=0 abbiamo una funzione strettamente propria (grado strettamente maggiore) e fra poco si capirà perché. Esempi: K(s) = log s non va bene. 1 K(s) = s+1 sì. A volte la K(s) è chiamata anche nucleo del sistema, in quanto ha dimensione qxp (con q = dimensione del vettore in uscita e p = dimensione del vettore in ingresso per convenzione). Come ultima nota, facciamo presente che le rappresentazioni associate ad un nucleo non sono univoche. I primi passi per la determinazione di una rappresentazione sono la trasformazione del nucleo in una forma consona. 1 1) Si estrae il termine costante (che esprime D, il legame diretto tra ingresso e uscita) dividendo i due termini di grado maggiore a numeratore e denominatore. In realtà ciò che avviene è: s2 + 2s + 5 −→ 1 s2 + 1 2s2 + 2s + 5 −→ 2 s2 + 1 2s + 5 −→ 0 s2 + 1 Che spiega anche il legame tra D=0 e il fatto di avere una funzione razionale strettamente propria. Ovviamente l’estrazione della costante non è “indolore”, e bisogna trovare nuovi coefficienti A, B, ecc... per i vari termini del polinomio. Vediamo come fare con il primo esempio: As + B s2 + 1 + As + B s2 + 2s + 5 =1+ 2 = 2 s +1 s +1 s2 + 1 A questo punto s2 = s2 ed equiparando i termini allo stesso grado si trovano facilmente A=2 e B=4. La generica forma della K(s) diventa quindi: K(s) = D + b0 + b1 s + . . . + bn−1 sn−1 a0 + a1 s + . . . + an−1 sn−1 + sn Notare che il termine di grado maggiore deve avere come coefficiente 1. Se così non fosse, basterà dividere sopra e sotto per il coefficiente stesso. Un secondo esempio di trasformazione del nucleo, leggermente più complesso del precedente: 2 s + 2s 0 2 1 ! + s+ s2 s(s+2) 1 s + 1 1 1 0 0 s+1 s(s+1)(s+2) K(s) = = = = + 1 s+1 0 s(s + 1)(s + 2) s(s + 1)(s + 2) s(s+2) s(s+1)(s+2) Dove nel primo passaggio abbiamo estratto D applicando il metodo ad entrambi i polinomi e trasformandoli opportunatamente; nel secondo abbiamo moltiplicato i vari fattori e portato fuori il denominatore comune; nel terzo abbiamo scomposto il vettore a numeratore in una somma di vettori di coefficienti reali associati ai vari termini del polinomio. Entriamo ora finalmente nel vivo descrivendo un primo tipo di rappresentazione, quella detta raggiungibile o controllabile. Definiamo la forma delle tre matrici. 2 AR = 0 0 .. . 0 0 .. . I 0 .. . 0 I .. . −a0 I ··· ··· −an−1 I La forma compagna di A (così viene chiamata) è formata da blocchi di dimensione pxp: in alto a sinistra abbiamo un blocco di zeri, in alto a destra dei blocchi identità sulla diagonale, circondati da 0. Il resto della matrice è riempito di zeri, tranne per l’ultima parte che ha dei blocchi della forma descritta. La dimensione totale della matrice è (n*p)x(n*p) dove n è ovviamente il grado del polinomio al denominatore di prima. 0 .. BR = . 0 I CR = b0 ... bn−1 Con le opportune dimensioni: in particolare B ha dimensioni nxp mentre C qxn. Notiamo che le componenti della matrice C nell’ultimo esempio sarebbero quei tre vettori 2x1. Esempio: 1 −1 1 1 + s 0 1 0 0 K(s) = s2 + 3s + 1 Abbiamo p=q=2 (vedere la dimensione dei coefficienti), mentre n=2. La funzione è strettamente propria quindi D=0. Non abbiamo bisogno di operare ancora in quanto siamo già nella forma giusta. La matrice A è 4x4 con ogni singolo blocco di dimensione 2x2. 0 0 1 0 0 0 0 1 AR = −1 0 −3 0 0 −1 0 −3 Si può notare il blocco di zeri, il blocco identità e i blocchi formati dai due coefficienti del denominatore cambiati di segno. In totale saranno n² blocchi. 0 0 0 0 BR = 1 0 0 1 3 CR = −1 1 1 0 1 1 0 0 Altro esempio: K(s) = 1 s+2 s+5 s(s+1) = 0 s2 + s 1 1 + s + s2 10 s2 + 7s + 10 7 1 0 = + 0 s(s + 1)(s + 2) s3 + 3s2 + 2s p=1, q=2 e n=3 quindi avremo una forma compagna di dimensioni 3x3. I blocchi sono ciascuno di dimensione 1 (come potete vedere nell’ultima riga, dove appaiono i coefficienti una sola volta). Ricordate che i blocchi identità si trovano solo sulla diagonale (in questo caso i blocchi sono formati da 1 singoli), mentre il resto è riempito di zeri. 0 1 0 1 AR = 0 0 0 −2 −3 0 BR = 0 1 0 10 CR = 1 1 7 1 Passiamo ora alla forma canonica osservabile. La A è semplicemente la trasposta della precedente, sfruttando il fatto che ha lo stesso determinante e la stessa diagonale principale e quindi gli stessi autovalori. La B e la C hanno forme scambiate rispetto a prima. I blocchi sono di dimensione qxq, A è di dimensione (nq)x(nq). A0 = AtR b0 .. . B0 = bn−1 C0 = 0 ··· Esempio: 4 0 I K(s) = 1 1 0 1 s+ −1 0 s2 + 3s + 1 0 0 Abbiamo p=q=n=2. 0 0 A0 = 1 0 0 0 0 −1 1 0 B0 = 1 1 C0 = 0 0 0 −1 0 −3 −1 0 −3 0 0 0 0 1 0 0 1 0 0 1 Un altro: K(s) = 1 s+10 s+1 s2 +2s = s2 + 2s s2 + 11s + 10 s3 + 12s2 + 20s + 0 0 = 0 10 q=1, p=2. nq=3. 0 AO = 1 0 0 −20 −12 0 0 1 Di nuovo ci sono blocchi identità di dimensione 1 sulla diagonale, e i coefficienti cambiati di segno nell’ultima colonna. 0 10 B0 = 2 11 1 1 C0 = 0 0 1 Dopo tutti questi esempi, notiamo che usando rappresentazioni diverse ottengo matrici di dimensioni diverse. Per la facilità di conto conviene trovare quella di dimensione minima. Qual’è tale dimensione minima? - Se p=q=1, allora sarà nxn. Infatti i poli del polinomio a denominatore sono un sottoinsieme degli autovalori di A: quindi A dovrà essere almeno grande nxn per avere n autovalori. 5 + 2 11 s + s3 + 12s2 + 20s 1 1 - Se solo p=1 allora la rappresentazione raggiungibile è minima (pensateci!). - Se solo q=1 allora l’osservabile è minima. Scopriamo come trovare una rappresentazione minima se nessuno dei due è uguale a 1, usando il metodo di Gilbert. s(s + 2) 0 1 s(s + 1) (s + 2)2 0 s+1 K(s) = = 1 s+2 s(s + 1)(s + 2) s+2 s(s+1) Richiediamo come condizione che il denominatore abbia solo poli di molteplicità algebrica pari ad 1, in modo da poter usare l’espansione in fratti semplici. Ricordiamo che per calcolare i residui per ciascun fattore si moltiplica per esso e si calcola la matrice per s uguale allo zero del fattore. 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 4 0 2 0 −1 1 0 2 0 R0 R1 R2 −1 0 K(s) = + + = − = + + + 0 1 s s+1 s+2 2 2 s s+1 s+2 Ogni residuo è di dimensione qxp (come la matrice di trasferimento) ha un rango ri . Data una matrice M (qxp) con rk(M ) = r ≤ min(p, q) si chiama fattorizzazione minima il prodotto di due matrici P e Q con dimensione “interna” pari al rango di M, ovvero P è qxr e Q è rxp. Questa fattorizzazione esiste sempre. Scegliamo: 0 0 2 = c0 ∗ b0 R0 = 1 R1 = R2 = 1 0 0 1 0 1 1 0 1 0 −1 0 = c1 ∗ b1 = c2 ∗ b2 La A è una matrice diagonale: sulla diagonale ci sono i poli ripetuti tante volte quanto il rango dei residuo corrispondente: 0 0 0 0 0 −1 0 0 Am = 0 0 −1 0 0 0 0 −2 Bm 0 1 = 0 1 6 2 0 −1 0 Cm = 0 1 1 0 0 1 0 1 Dove le matrici B e C contengono i vettori c e b in ordine. Come vedete se usavamo una delle precedenti rappresentazioni avremmo ottenuto A matrice 6x6, mentre in questo caso è una 4x4. 7