Diagonalizzazione
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Diagonalizzazione
Capitolo 10 Diagonalizzazione Una matrice simile ad una matrice diagonale si chiama diagonalizzabile, cioè A è diagonalizzabile se P −1 AP = ∆ dove, qui e nel seguito di questo capitolo, indicheremo con ∆ una matrice diagonale. Sorge il problema di caratterizzare le matrici diagonalizzabili, cioè di dare delle condizioni necessarie e sufficienti affinchè una matrice sia diagonalizzabile. Teorema 10.1 Una matrice quadrata di ordine n è diagonalizzabile se e solo se ha n autovettori indipendenti. DIMOSTRAZIONE Siano x1 , x2 , . . . , xn n autovettori indipendenti associati rispettivamente agli autovalori λ1 , λ2 , . . . , λn e sia P la matrice » – .. P = . x x x 1 n 2 ottenuta accostando i vettori colonna xi . Allora si ha – » .. AP = Ax1 Ax2 . Axn e P · diag(λ1 , λ2 , . . . , λn ) = » λ1 x1 λ2 x2 .. . λ n xn quindi, essendo Axi = λxi per ogni i, si ha – AP = P ∆ (dove ∆ = diag(λ1 , λ2 , . . . , λn ) ed esendo P non singolare P −1 AP = ∆ Viceversa sia A diagonalizzabile, cioè P −1 AP = ∆ con ∆ matrice diagonale degli autovalori di A. Quindi AP = P · diag(λ1 , λ2 , . . . , λn ) e se x1 , x2 , . . . , xn sono le colonne di P si ottiene » – » .. = Ax Ax . Ax λ x 1 2 n 1 1 λ2 x2 .. . λ n xn – 95 da cui la tesi. 2 Dal teorema 10.1 seguno subito le proprietà elencate nella seguente OSSERVAZIONE 10.1 Se A è una matrice diagonalizzabile i) Le matrici P che diagonalizzano la A sono le infinite matrici formate da n autovettori indipendenti di A ii) La matrice diagonale a cui A è simile è quella formata da tutti e soli gli autovalori di A iii) A è univocamente determinata dai suoi autovalori e da una n–pla di autovettori indipendenti. Dall’osservazione 10.1 ii) segue il Corollario 10.2 Due matrici diagonalizzabili sono simili se e solo se hanno lo stesso polinomio caratterisitco. DIMOSTRAZIONE Siano A e B le due matrici. Abbiamo già dimostrato che se sono simili hanno lo stesso polinomio caratteristico, viceversa se hanno lo stesso polinomio caratteristico, allora sono simili alla stessa matrice diagonale, e quindi sono simili tra loro. 2 Il teorema 10.1 caratterizza le matrici diagonalizzabili ma non sempre è agevole da usare. Più comodo nelle applicazioni è il teorema 10.3 che riguarda gli autovalori di cui, per brevità, omettiamo la dimostrazione. Teorema 10.3 Una matrice A è diagonalizzabile se e solo se i suoi autovalori sono tutti regolari Dal teorema 10.3 segue subito il Corollario 10.4 Una matrice A che ammette tutti autovalori distinti è diagonalizzabile. DIMOSTRAZIONE Infatti se tutti gli autovalori sono distinti, essi sono semplici, e quindi A è diagonalizzabile per il teorema precedente. 2 ATTENZIONE Il corollario 10 non è invertibile: in particolare questo significa che se gli autovalori non sono tutti distinti, la matrice A può ugualmente essere diagonalizzabile! Poiché due matrici simili hanno lo stesso rango segue che il rango di una matrice diagonalizzabile è uguale al numero dei suoi autovalori non nulli (perché?) Come verificare se due matrici A e B sono simili? Calcoliamo ϕA (λ) e ϕB (λ) se sono diversi le due matrici non sono simili. Se i polinomi caratteristici sono uguali si presentano tre casi: i) A e B sono entrambe diagonalizzabili, allora sono simili. ii) Una è diagonalizzabile e l’altra no, allora non sono simili. iii) Né A né B sono simili, allora nulla si può dire. In realtà esiste un criterio per stabilire se due matrici sono simili, che per completezza ora enunceremo ma senza darne la dimostrazione. 96 10.1 Matrici ortogonali Teorema 10.5 Sia A una matrice quadrata. I minori di ordine i della matrice λI − A sono polinomi di grado i nella varibile λ. Denotiamo con Di (A) il massimo comun divisore dei minori di ordine i estratti dalla matrice λI − A che ha coefficiente direttore uguale a 1. Allora, se A e B sono due matrici quadrate dello stesso ordine n, A è simile a B se e solo se Di (A) = Di (B) ∀i = 1 . . . n ESERCIZI 10.1. Determinare per quali matrici 1 0 a 0 b a valori dei parametri sono diagonalizzabili le 0 ab + 1 b2 0 a2 ab 0 10.2. Determinare per quali valori del parametro sono simili le matrici 1 0 0 1 3 0 0 B= 0 5 A= 0 2 3 0 3 2 0 0 −h 10.1 Matrici ortogonali DEFINIZIONE 10.1 Una matrice quadrata U si chiama ortogonale se le sue colonne formano un sistema ortonormale. Caratterizza le matrici ortogonali il Teorema 10.6 U è una matrice ortogonale, se e solo se U UT = I ˆ ˜ DIMOSTRAZIONE Se A = A1 A2 · · · An dire che le colonne di A sono ortonormali significa dire che hAi , Ak i = 0 ∀i 6= k e che kAi k = 1 ∀i Quindi che n 0 se h 6= k hAi , Ak i = δik = 1 se i = k e quindi che AAT = I. Viceversa se AAT = I allora n 0 se h 6= k hAi , Ak i = δik = 1 se i = k e quindi le colonne sono a due a due ortogonali e normalizzate, dunque la matrice è ortogonale. 2 Dalla definizione e dal teorema10.6 discendono le porprietà espresse dal 97 10.1 Matrici ortogonali Teorema 10.7 Sia U ortogonale, allora i) det U = ±1 ii) U è invertibile e U −1 = UT iii) UT è ortogonale DIMOSTRAZIONE i) Dal teorema di Binet det U · det UT = 1 ii) Dal punto precedente det U 6= 0 e per l’unicità della matrice inversa si ha UT = U −1 iii) Poiché UT = U −1 allora U −1 U = U U −1 e quindi U UT = UT U = I 2 Teorema 10.8 Siano U e V due matrici ortogonali dello stesso ordine, allora la matrice U V è ortogonale DIMOSTRAZIONE U V (U V )T = U V VT UT = I 2 Siano A e B quadrate e sia U una matrice ortogonale; se UT AU = B diciamo che A è ortogonalmente simile a B. In particolare se B è diagonale, diciamo che A è ortogonalmente diagonalizzabile. Per caratterizzare le matrici ortogonalmente diagonalizzabili incominciamo col dimostrare il Teorema 10.9 Una matrice reale simmetrica ammette autovalori reali DIMOSTRAZIONE Se A è rale e simmetrica A = AT . Sia λ un autovalore di A associato all’autovettore x, quindi Ax = λx, allora passando alla trasposta coniugata, si ha λxT = (Ax)T = xT AT = xT A moltiplicando a destra per x λxT x = xT Ax = λxT x da cui λ = λ, e quindi λ è reale. 2 Il seguente teorema caratterizza le matrici reali ortogonalmente diagonalizzabili. Teorema 10.10 Sia A una matrice reale. Allora A è ortogonalmente diagonalizzabile se e solo se è simmetrica. DIMOSTRAZIONE Dimostriamo la parte solo se: sia A è ortogonalmente diagonalizzabile è simmetrica. Sia dunque UT AU = ∆ dove ∆ è diagonale. Allora A = U ∆UT e trasponendo AT = (U ∆UT )T = U ∆UT = A 2 98 10.1 Matrici ortogonali OSSERVAZIONE 10.2 L’ipotesi che A sia reale è essenziale, infatti, per 2i 1 esempio, la matrice pur essendo simmetrica, non è nemmeno diago1 0 nalizzabile. (Verificarlo per esercizio) OSSERVAZIONE 10.3 La matrice ∆ è reale, poichè ha come elementi gli autovalori di A che sono reali. Tra le matrici che diagonalizzano una matrice reale simmetrica ne esiste almeno una ortogonale. Per trovare una matrice ortogonale che diagonalizzi la matrice reale simmetrica A è utile il Teorema 10.11 Sia A una matrice reale simmetrica, Se x e y sono due autovettori associati a due autovalori distinti, essi sono ortogonali. DIMOSTRAZIONE Sia Ax = λx e Ay = µy. Trasponendo λxT = xT A λxT y = xT Ay λxT y = xT µy (λ − µ)xT y = 0 e dunque, essendo per ipotesi λ 6= µ i due autovettori sono ortogonali. 2 ESERCIZI 10.1. Determinare tutte le matrici del secondo ordine che sono simmetriche ed ortogonali e dire se sono diagonalizzabili. 10.2. Determinare tutte le matrici simmetriche di ordine 2 che non sono diagonalizzabili. 10.3. Stabilire se il polinomio p(λ) = λ3 + 3λ + 3 può essere il polinomio caratteristico di una matrice reale simmetrica. 1 −1 0 1 0 2 10.4. Siano A = eB= . Verificare che al0 −2 1 T 1 −1 2 meno una delle matrici AB e BA è ortogonalmente simile ad una matrice diagonale. Queste dispense possono essere liberamente fotocopiate ed utilizzate purchè i) siano distribuite gratuitamente ii) sia riportata questa nota