Retribuzioni in ritardo, poche prospettive occupazionali rischia di
Transcript
Retribuzioni in ritardo, poche prospettive occupazionali rischia di
anno i - n° 0 giovedì 3 novembre 2016 www.gazzettamolisana.com E-mail: [email protected] seguici anche su Facebook e Franco Valente L’Oscar del giorno lo assegniamo a Franco Valente. Nonostante il silenzio, i trabocchetti e la mancanza di programmazione riesce a mantenere viva la fiammella della cultura in Molise. Non è cosa di poco conto, se si pensa che non c’è nemmeno l’assessorato competente. Un Oscar, davvero meritato. IL NOSTRO TAPIRO IL NOSTRO OSCAR Quotidiano - Registrato al Tribunale di Campobasso atto in attesa di registrazione Direttore Responsabile: giuseppe saluppo vimarFa ediZioni sede legale via Normanno, 14 86100 campobasso redazione tel: 0874.484486 email: [email protected] twitter Bibiana Chierchia Il Tapiro del giorno lo diamo a Bibiana Chierchia. L’assessore comunale di Campobasso all’Urbanistica aveva promesso una città a dimensione europea. Fino a questo momento, però, nessun segnale vero in avanti è stato compiuto. anzi, Campobasso sta precipitando sempre più. L’Ardire Giovani senza futuro e senza occhiali di Giuseppe Saluppo S e non c'è crescita non c'è lavoro. E non ci può essere un progetto di vita per i nostri giovani che non hanno un'occupazione. E tantomeno per quei ragazzi che le statistiche definiscono i Neet (not in employment, education o training), che non studiano, non lavorano e non hanno speranze. Non sono pochi. Stanno diventando tanti. Per aiutare questi ragazzi a costruire un progetto di vita, bisogna rimettere in moto la macchina dell'economia. Offrire loro delle opportunità. Non è facile, ma è doveroso provarci per non ghigliottinare una generazione e condannare al declino l'intero Molise. Poi, però, viene a galla che il progetto Garanzia Giovani in Molise non ha ancora un catalogo delle offerte formative a distanza di due anni dal suo avvio. Un progetto, per la verità, partito malissimo in regione per una serie di cause burocratiche e politiche. I nostri giovani sono condannati a fare una scelta impossibile. Restare senza prospettive di affermazione, crescita, meritocrazia e senza un futuro migliore oppure andarsene per cercare tutto questo con la speranza di riuscirci però lasciando le proprie radici, la propria terra la propria storia. Questa è la scelta che poniamo di fronte ai nostri ragazzi. Cultura e Formazione da sempre sono gli occhiali con cui si riescono ad interpretare e a comprendere le informazioni e i dati che ci circondano. La follia distruttiva è quella per cui un genitore non manderebbe mai i propri figli con problemi alla vista in giro senza gli occhiali però sembra normale che la politica non si preoccupi della cultura e della formazione dei propri cittadini. E, tra tutti, il caso di Garanzia Giovani. Speranze tradite. Annunci improbabili. Pagamenti in ritardo. E nessuna prospettiva per il futuro. Quello di Garanzia Giovani, a distanza di due anni, si sta rivelando un flop. Ed oggi ci si avvede anche che manca ancora un catalogo delle offerte formative. E, quello che spaventa maggiormente, è che il Molise è la Regione che presenta il più alto tasso di emigrazione dei giovani presi in carico (10,25%). Ovvero di giovani residenti in regione ma che hanno preso parte a corsi fuori regione. Sono emigrati. Ovvero, ancora, non ci sono più. Che desolazione! Retribuzioni in ritardo, poche prospettive occupazionali rischia di essere un flop servizio a pagina 3 IL FATTO pagina 3 Il post terremoto non è finito, anzi, forse comincia ora Che cresca il sentimento di solidarietà per le popolazioni dell’Umbria e delle Marche è più che naturale; che cresca l’interesse intorno all’attività scientifica di monitoraggio sulla faglia che da Sud a Nord attraversa l’Appennino, è un’assoluta necessità. www.gazzettamolisana.com 2 TAaglio lto 3 novembre 2016 La direttrice del Primo dipartimento, Mariolga Mogavero, per i mesi di agosto e settembre 2016 ha disposto di pagare gli emolumenti solo a Marilina Di Domenico e a Valentina Tagliaferri Esaminando la determinazione assunta dalla direttrice del Primo dipartimento della Regione Molise, Mariolga Mogavero, per liquidare 26.323,60 euro a titolo di compenso per i mesi di agosto e settembre 2016 in favore delle componenti del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, è balzata evidente la mancata corrispondenza tra la premessa e il dispositivo. Se non avessimo notato la discrasia, non ci saremmo occupati di dare risalto ai 13.333,20 euro di compenso a Marilina Di Domenico, che del Nucleo è direttore, né ai 7.550 euro a Valentina Tagliaferri che del Nucleo è componente, perché ormai abbiamo fatto il callo alle cifre a più zeri in favore dei collaboratori e dei consulenti alla corte del governo regionale per funzioni di cui, peraltro, non si conoscono i termini e le responsabilità. Per inciso, ricordiamo che al già presidente della giunta regionale di centrodestra, Michele Iorio, è stata imputata, facendogliela pagare cara sul piano elettorale, la colpa di essere stato un dispensatore di risorse pubbliche in collaborazioni e consulenze a go-go che, però, poste a paragone delle consulenze e delle collaborazioni assegnate a go-go dalla giunta di centrosinistra presieduta da Paolo di Laura Frattura, si rivelano una bazzecola. Eppure, non c’è forza politica che lo metta in risalto e ne faccia un motivo di denuncia alla pubblica opinione, che sull’onda delle stru- Del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici s’è persa la Murgolo E’ stata destituita? Ha dato le dimissioni? Nei mesi di agosto e settembre non ha lavorato? Non condivide l’operato delle colleghe? mentali e scarsamente vere contestazioni, nel 2013 ha deciso di “punire” Iorio e di “premiare” Frattura. Ma non è questo il punto. E’ che nelle premesse della determinazione della Mogavero è detto e specificato che il Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici è formato da Marilina Di Domenico (direttore), da Valentina Tagliaferri e da Lucia Murgolo (componenti); che l’incarico è per 36 mesi, eventualmente rinnovabili; che il trattamento economico complessivo previsto per l’incarico di direttore è di 80.000 euro annui lordi e che per quello di componente è di 45.000 euro annui lordi. Fatta questa premessa, e descrizione, nella determinazione viene richiamata la necessità di disporre in favore del Nucleo l’importo lordo di 26.323,60 euro, comprensivo di tutti gli oneri riflessi e l’Irap, per la liquidazione e il pagamento dei compensi di agosto e settembre 2016, imputando l’onere sul capitolo 12545 dell’esercizio 2016, giusto impegno 590 del 17 marzo 2016. Quindi, dato per inoppugnabile che il Nucleo è composto dalla Di Domenico, dalla Tagliaferri e dalla Murgolo, non si capisce perché ad essere pagate per i mesi di agosto e settembre siano state solo la Di Domenico e la Tagliaferri e non anche la Murgolo, della quale, nell’atto di cui stiamo dicendo, non c’è traccia e/o riferimento. E’ stata destituita? Ha dato le dimissioni? Nei mesi di agosto e settembre ha fatto fla- nella? Non condivide l’operato delle colleghe? Mistero. Sta di fatto che nella determinazione 72 del 20 ottobre 2016, Mariolga Mogavero determina di liquidare “il pagamento in favore dei componenti del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici”, ma solo alla Di Domenico e alla Tagliaferri. Della Murgolo non fa menzione. Sebbene gli amministratori regionali e i vertici burocratici si ritengano intoccabili e onnipotenti, per la legge sulla trasparenza e l’anticorruzione, in una Regione normale, avrebbero dato conto del perché, liquidando i compensi dei mesi di agosto e settembre ai componenti il Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, due componenti le pagano e la terza no. Dardo Integrità salariale e mobilità in deroga, la Regione sblocca l’annualità 2015 Per Frattura e Veneziale: “E’ la risposta attesa dai lavoratori molisani” La Regione Molise, come previsto dal decreto correttivo dello Jobs act, ha disposto l’utilizzo di parte delle risorse residue attribuite ai trattamenti di integrità salariale e mobilità in deroga: ne godranno i lavoratori già beneficiari dello stesso trattamento per l’annualità 2014. Lo comunicano il presidente Paolo di Laura Frattura e l’assessore Carlo Veneziale. “Abbiamo autorizzato l’Inps al pagamento delle indennità consentendo così anche lo sblocco delle stesse per l’annualità 2015: è la risposta attesa da migliaia di lavoratori molisani”, dichiarano Frattura e Veneziale. “Così come indicato dal Ministero del lavoro, abbiamo assegnato parte delle risorse attribuite alla nostra Regione per la copertura di un ulteriore trattamento di mobilità in deroga. Il periodo corrisposto – precisano –, è quello che intercorre tra la fine del precedente trattamento già concesso e il termine del 31 dicembre 2014”. “Le restanti risorse, in linea con quanto già annunciato, le destineremo a un piano straordinario di politiche attive. Sarà rivolto ai nostri cittadini oggi in cerca di nuove prospettive occupazionali”, concludono Frattura e Veneziale. 3 TAaglio lto 3 novembre 2016 Suggerita una seduta del consiglio regionale adeguatamente predisposta dalla Commissione ambiente e territorio partendo dalla piena, completa, ed esaustiva illustrazione della ricostruzione Noi del Molise siamo particolarmente interessati a seguire gli sviluppi del persistere delle scosse telluriche che stanno “devastando” l’Italia centrale, lungo la dorsale appenninica. Su quella dorsale c’è la gran parte del territorio molisano che 14 anni fa ha visto crollare la scuola Jovine di San Giuliano di Puglia, la morte di 27 scolaretti e la maestra, e un nugolo di Comuni colpiti in più punti dal sisma. Del terremoto conosciamo l’angoscia e i danni che procura, oltre i morti. Che cresca il sentimento di solidarietà per le popolazioni dell’Umbria e delle Marche è più che naturale; che cresca l’interesse intorno all’attività scientifica di monitoraggio del dipartimento nazionale della Protezione civile e dell’Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia sulla faglia che da Sud a Nord attraversa l’Appennino, è un’assoluta necessità. Cui bisogna adeguare le risorse finanziarie, le strutture organizzative, i mezzi e gli strumenti tecnici, il sistema di rilevamento e, soprattutto, l’allestimento di un piano d’indagine che affronti analiticamente lo stato di sicurezza del patrimonio edilizio, dando priorità agli Ospedali, alle Scuole e agli edifici pubblici. Solo la conoscenza dei luoghi e delle condizioni di agibilità delle strutture edilizie (pubbliche e private) può aiutare a sollevare il peso del timore, se non proprio della paura che grava sulla coscienza dei molisani, e a stilare un elenco in cui siano indicate le priorità d’intervento. Questo è il disegno ideale che Il post terremoto non è finito, anzi, forse comincia ora Opportuna una fase di collaborazione e di integrazione tra la maggioranza e la minoranza alla Regione, e tra gli Ordini professionali, le Forze sindacali e le Categorie imprenditoriali sulla messa in sicurezza del territorio e del patrimonio edilizio molisano scaturisce dalla drammaticità del momento, connessa ai territori ancora scossi dal sisma e dalle alte magnitudo. Ma anche dalle dichiarazioni rilasciate dal capo del Governo, dal capo della Repubblica, dal commissario straordinario al terremoto, dal capo della Protezione civile nazionale, cui si vanno aggiungendo le dichiarazioni degli esponenti del Movimento Cinque Stelle, mai disposti nel passato a qualsiasi forma di collaborazione. Per attuarlo quel disegno di uni- tarietà, occorrono volontà politica, determinazione, disponibilità finanziaria, coesione amministrativa, organizzazione del e sul territorio, e una forte, profonda, presa di coscienza collettiva. Riportando al Molise il progetto di un’intesa politica e istituzionale, il primo passo per trovare un primo punto d’incontro potrebbe essere una seduta del consiglio regionale adeguatamente predisposta dalla Commissione ambiente e territorio – suggerisce il consigliere ex Pd Petraroia – partendo dalla piena, completa ed esaustiva illustrazione della ricostruzione post-terremoto del 31 ottobre 2002. Un punto di partenza da cui ricavare la capacità d’intervento posta in campo, il numero e la qualità degli interventi effettuati, ciò che resta ancora da fare e come fare. Ma, soprattutto, per avviare una fase di collaborazione e di integrazione tra la maggioranza e la minoranza alla Regione sulla messa in sicurezza del territorio e del patrimonio edilizio molisano, e tra gli Ordini professionali, le Forze sindacali e le Categorie imprenditoriali. Il presidente regionale dell’Associazione nazionale dei costruttori edili, Umberto Uliano, ha lanciato con forza la proposta di un Piano per la ristrutturazione e l’adeguamento sismico del patrimonio edilizio pubblico e privato; il senatore Ulisse Di Giacomo ha proposto una moratoria alle polemiche e ai contrasti, e un progressivo svelenamento dei rapporti politici, per aggregare energie ed obiettivi comuni intorno al progetto della sicurezza. Lo esigono il dramma di centinaia di migliaia di italiani che hanno perso affetti, case ed averi; il perenne stato di pericolo determinato dalla complessità faglia appenninica; la bellezza del nostro Paese da salvaguardare; il dovere istituzionale del Governo nazionale e dei Governi regionali di intervenire in maniera organica e strutturale. Dardo “Garanzia Giovani, vuota l’offerta formativa” Il Programma Garanzia Giovani è stato organizzato, pubblicizzato, avviato, ma manca ancora totalmente la parte che riguarda l’offerta formativa. Enti e associazioni hanno regolarmente presentato i loro progetti entro la scadenza prevista del 30 agosto, ma da quel dì se ne sono perse le tracce, il sito non fornisce alcuna risposta. “Anche volendo considerare la mole di lavoro - afferma il consigliere Monaco – per la valutazione di tutti questi progetti che ricade interamente sui dipendenti dell’Agenzia Molise Lavoro è necessario dare risposte in tempi ragionevoli. Per questo ho presentato un’interrogazione Il consigliere regionale, Filipo Monaco, si dice preoccupato del catalogo e la mancanza di risposte per conoscere i termini del problema e come si intende affrontarlo. Stiamo parlando di una situazione in cui ci sono da una parte i giovani molisani che soffrono l’assenza pressoché totale di sbocchi lavorativi e dall’altro gli enti di formazione che da due anni stanno aspettando una ripresa dell’attività formativa che non ha mai conosciuto una crisi simile negli ultimi tempi. Mi auguro che si possa al più presto mettere in piedi il catalogo dell’offerta formativa, come previsto, e l’intenzione della mia interrogazione rivolta al Presidente e alla Giunta è proprio quella di dare una scossa all’assopimento di questa parte del Programma Garanzia Giovani”. 4 TAaglio lto 3 novembre 2016 Il Circolo sannitico costretto a ricorrere al baratto con la Provincia per tacitare debiti pregressi Suppellettili, quadri, stampe e mobili a parziale copertura del debito per il canone di locazione Chi sa della tradizione e della storia del Circolo e della Provincia, non può che dolersi profondamente per come in questa città tutto decada e diventi misero Questa deliberazione adottata dalla giunta provinciale pochi giorni prima che spirasse, è davvero singolare, con evidenti difetti di motivazione, certamente poco e forse male assistita sotto il profilo tecnico/amministrativo. Mai avremmo pensato che al nono mese del sedicesimo anno del Terzo millennio in un atto amministrativo, reso peraltro immediatamente esecutivo, potessimo trovare le tracce del baratto, cioè dello scambio di beni in assenza di moneta. Ebbene, tra la Provincia di Campobasso e il Circolo Sannitico è stata trovata ed applicata la formula del baratto essendo il Circolo debitore nei confronti della Provincia del pagamento dei canoni per l’uso dei locali di cui da decenni dispone per svolgere (almeno in passato) una fertile attività sociale e culturale. Passa il tempo, passano gli uomini. Il Circolo Sannitico non è più ciò ch’è stato: meno soci, minore attività, maggiori spese e poche risorse. Come tutte le famiglie nobili decadute, il ricorso alla (s)vendita dei beni è una delle vie d’uscita per restare a galla con un tasso accettabile di dignità. Per fronteggiare il debito accumulato, non avendo altra possibilità di tacitarlo, il presidente del Circolo ha proposto alla Provincia di accettare suppellettili, quadri, stampe e mobili a titolo di compensazione. La Provincia, come diciamo, ha accettato deliberando la giunta - De Matteis, Talucci, Colaci, Di Biase e Di Labio - di acquisire quei beni a parziale pagamento del debito per il canone di locazione. Vogliamo credere che dei beni da cedere sia stata fatta una valutazione, che il Circolo disponga di un inventario, che abbia deliberato il consiglio di amministrazione, insomma, che almeno sul piano formale, ci siano i presupposti per reggere questo singolare, unico, inatteso scambio, e il provvedimento che ha determinato. Chi sa della tradizione e della storia del Circolo e della Provincia, non può che dolersi profondamente per come tutto, in questa città decada e diventi misero. Il baratto, in questo caso, è la sintesi del vicendevole immiserimento delle parti. Questo sul piano storico/sociale e culturale, perché sul piano amministrativo la deliberazione e il suo contenuto hanno molto da mettere in chiaro. Trattandosi, per la Provincia, di acquisire elementi al proprio patrimonio. Per casi del genere sussistono procedure da seguire e norme da rispettare che nella stringatissima deliberazione provinciale non si intravedono. Chi giornalisticamente ha contatto con la cronaca, avverte ormai in maniera evidente e palpabile l’avvento del pressapochismo nel disinteresse generale con il quale la transizione storica e sociale che viviamo viene accompagnata nella sua sfibrante interminabile crisi. Dardo Sull’Ariston, Comune in confusione Entro metà novembre il Comune avrà la possibilità di fare ricorso al Consiglio di Stato per cercare di cambiare il giudizio che l’aveva visto perdente al TAR. Allo scopo la Giunta ha deliberato perché un avvocato esterno studi il caso e difenda l’ente nel giudizio dinanzi al giudice amministrativo, a Roma. Nonostante si ritenga doveroso ricorrere in modo da definire se davvero la struttura comunale abbia agito in maniera così maldestra come il TAR ha evidenziato oppure abbia operato correttamente, ciò che, a nostro avviso, va precisato è che l’esito del ricorso non diraderà la nebbia che avvolge la questione. Quale futuro si prospetta davvero? Sulla scorta di queste considerazioni, lunedì 31 ottobre, abbiamo portato in aula consiliare la discussione desiderosi di raccogliere garanzie da parte dell’assessore all’urbanistica, Bibiana Chierchia. Speravamo ci fornisse, finalmente, qualche documento che attestasse il reale impegno per la ricerca dei fondi necessari all’eventuale acquisto, ristrutturazione e gestione del cinema-teatro. Auspicavamo che ci stupisse srotolando una tavola da cui spiccasse un progetto di riqualificazione, magari esteso anche all’area cir- costante. E invece nulla! Si è palesato ancora una volta che siamo di fronte ad una battaglia ideologica utile a non perdere il consenso di tutti quelli che credono nel recupero dell’originario utilizzo dell’Ariston, niente di più. Sono oramai trascorsi all’incirca 10 anni da quando si cominciò a trattare con i proprietari per l’acquisto e la successiva ristrutturazione dell’edificio ma fino ad oggi nessuno ha mai messo nero su bianco una proposta, dimostrando di essere realmente interessato. Ecco, di fronte a questo scenario fatto di parole vuote e zero provvedimenti, senza nessuna garanzia, né tantomeno progetti, durante la discussione abbiamo presen- tato un ordine del giorno che mettesse un punto sull’ennesima vicenda irrisolta della nostra città. Se al Consiglio di Stato il Comune avrà la peggio ci sarà poco da discutere. Tuttavia, se anche il giudizio fosse favorevole rimarrebbe la grossa incognita sul da farsi ed è per questo che si è chiesto al Consiglio comunale di esprimersi affinché si abbandonasse l’idea di recupero dell’Ariston qualora, dopo che il Tribunale si sia espresso, non fossero state individuate risorse finanziarie extra comunali per l’operazione. Oggi è impensabile, dal nostro punto di vista, alla luce delle tante priorità con cui la città deve fare i conti, investire milioni e mi- lioni di euro di risorse comunali (che comunque non ci sono) per questa idea che, seppur condivisibile, non riteniamo sia alla nostra portata. A tutti i consiglieri di maggioranza è stato proposto, in alternativa, di produrre un proprio documento in cui si dichiarasse politicamente corretto perseguire l’obiettivo anche attraverso risorse del Comune di Campobasso e, se del caso, ricorrendo all’indebitamento. Del resto, se davvero è così strategico come l’assessore ci ha tenuto a ribadire forse sarebbe il caso di dimostrarlo. Con una manovra da contorsionisti la maggioranza, non compatta, ha votato negativamente il nostro documento e, ovviamente, di assumersi la responsabilità di indebitare l’ente per recuperare l’Ariston non se n’è proprio parlato. Morale della favola, siamo alle solite: situazioni che si trascinano per decenni perché nessuno si prende la briga di dare risposte definitive. Perché avere due piedi in una scarpa è comodo: nell’immobilismo generale, al cittadino resterà sempre il dubbio su chi sia il responsabile, se la burocrazia o la politica. Noi, invece, a riguardo dubbi non ne abbiamo più. Movimento Cinque Stelle 5 TAaglio lto 3 novembre 2016 Nonostante gli impegni assunti dalla politica regionale Manca il sigillo ministeriale, ma tutto è già predisposto per togliere al Molise anche la Corte d’Appello. Appena dopo toccherà magari alla prefettura d’Isernia. E sulla abbrivio di questa libidine governativa a sottrarre uffici e funzioni, il Molise si presenterà talmente spogliato, da sollecitare l’intervento della Buoncostume! Da regione marginale, impoverita, depressa, non riuscirà a fronteggiare ciò che delle funzioni istituzionali le sarà rimasto. La tristezza di vivere in un luogo in cui la collettività è stata depauperata della matrice sociale e culturale (la matrice economica non l’ha mai avuta essendo stata sempre una regione assistita), ha già un precedente: l’avviso nazionale per nominare il nuovo direttore del ministero dei Beni culturali per il Molise andato deserto. Il Molise è terra che non attira, non muove interesse né passione. Eppure, di storia alle spalle ne ha, e di cultura anche, che ad un direttore ministeriale avrebbero dovuto particolarmente interessare. Eppure, come diciamo, il bando è andato deserto. Probabilmente gli eventuali interessati sono al corrente che nel prossimo futuro, permanendo la vocazione governativa a smantellare i suoi apparati periferici, quel posto verrà cancellato. Meglio dunque tenersi alla larga, e puntare a qualcosa di serio ed importante. Un segnale allarmante dell’impo- Corte d’Appello, il silenzio nonostante gli impegni verimento progressivo non solo di uffici ma anche di personale che nessuno finora dei presunti “rappresentanti del popolo” e dei presunti “governanti regionali” pare abbia percepito nella sua gravità. Andando avanti di questo passo, e con questa classe dirigente, sarà difficile diradare la foschia che avvolge e impedisce al Molise di guardare avanti con un minimo di certezza in un futuro che non sia solo di lacrime e sangue. La paralisi mentale dei vertici regionali sta riversando i suoi effetti malefici su tutti i gangli vitali, impedendo che fosse pensata e organizzata una sortita politica in difesa dei nostri diritti costituzionali. Sono i comitati popolari a reagire contro i tagli, le soppressioni, le cancellazioni, il ridimensionamento dei servizi essenziali. Ma la loro incidenza è nulla nei confronti degli apparati nazionali. Occorrerebbe pertanto una mobilitazione politica, una coalizione delle volontà per affrontare sul piano ufficiale, nelle sedi istituzionali (soprattutto governative e parlamentari) il modo per uscire parzialmente indenni da quanto sta accadendo per mano del governo nazionale con la iconoclastica decimazione dei diritti costituzionali, perché il Molise abbia pari diritti e pari dignità delle altre regioni. Abbiamo letto con interesse che “Il Molise, dal 2008 non ha mai avuto la forza di negoziare col governo, ha ignorato il disegno di semplificazione che ne determinerà la scomparsa, ed ha continuato a dilettarsi nelle proprie divisioni di basso profilo, del tutto avulse dall’evoluzione degli assetti amministrativi imposti dalla troika europea. L’agenda non è mutata dal 2008 in poi perché sia Berlu- sconi che Monti, Letta e Renzi, hanno semplicemente messo in atto le indicazioni di Bruxelles e Francoforte, con tagli alla spesa sociale, riduzioni delle prestazioni pubbliche, contenimento dei costi previdenziali, blocco del turn-over e del rinnovo dei contratti nella pubblica amministrazione, diminuzione a poco più del 6% sul Pil della spesa sanitaria e sforbiciate draconiane agli investimenti sulla scuola, la ricerca scientifica, l’università, il sapere, l’innovazione digitale e sulle in- frastrutture materiali”. Il Moloch che il Molise si trova davanti lo sta atterrendo, paralizzando, rendendolo inerte e remissivo. L’occasione per alzare la voce in modo che la si possa sentire anche nei luoghi alti dell’onnipotenza potrebbe essere il confronto sulla riforma costituzionale. Essa rappresenta una “tranche” delle politiche di sfoltimento istituzionale “reso necessario secondo le indicazioni della finanza internazionale, per ridurre la spesa pubblica e rimanere competitivi nel mercato globale. Come se ridurre di 50 milioni l’anno gli attuali costi del Senato consentirebbe alle imprese tessili di far rientrare in Italia le produzioni che in Bangladesh hanno costi di pochi dollari di salario al mese e senza alcuna protezione per i lavoratori, come conferma il crollo di uno stabile a Dacca nel 2015 dove morirono 1.300 operai nel silenzio assordante di chi compra nei negozi di Via Condotti o di Via Montenapoleone a Roma o a Milano”. Un “No” referendario a tutto questo, sarebbe un primo passo verso il riscatto. Dardo Il tecnico rossoblù sta lavorando per correggere i recente strafalcioni della squadra di GENNARO VENTRESCA I mandolinari hanno cambiato spartito. Dopo la vittoria di Vasto avevano ornato la fronte del “maestro” Novelli ; dopo le cinque pere rimediate dalla nostra squadra con lo svelto San Nicolò, hanno strappato dalle tempie del medesimo “maestro” il mirto. In segno di chiara, quanto improvvisa disistima. E dopo la caduta di Gatteo a Mare, contro il debole San Marino hanno messo tutti alla gogna. Persino il mister, tra i pochi, sino ad ora, ad essere stato esonerato dalle critiche più roventi. Niente di strano. Cambiare opinione fa parte della routine del mondo dei calci d'angolo. Il quale è smisuratamente umorale, basta un niente per farlo infervorate, così come una bruciante sconfitta può far ribaltare radicalmente gli scenari. Se poi le sconfitte diventano complessivamente quattro in nove partite è chiaro che le critiche aumentino. Non sono qui a fare l'avvocato di Raffaele Novelli, ma credo che una mano Novelli ora deve chiedere corsa e grinta per non correre altri rischi d'aiuto, a questo punto la meriti. Soprattutto per il coraggio e la passione che ci sta mettendo a guidare la nostra traballante squadretta. Costruita, come dicevo in altre circostanze, con gli acquisti fatti all'Ikea. Mi par di capire che non serva proprio a nulla dare addosso al mister che, in uno spogliatoio pieno di mezze figure non sa da che parti orientarsi. Una volta per tutte bisogna parlare di approccio alla partita. Un punto de- bole dell'allenatore campano che ancora non ha saputo trasmettere il furore agonistico ai suoi ragazzi. Che, in punta di verità, potrebbero correre di più è mordere le caviglie agli avversari, attraverso un pressing asfissiante. In uno dei miei precedenti servizi mi sono permesso di studiarsi il Liverpool di Klopp e l'Atletico di Simeone. O, se gradisce, la Juve e la Nazionale di Conte, uno che non ha mai lasciato nulla al caso. Neppure il modo di esultare. Con una cifra tecnica bassina il tecnico di Lecce ha eliminato la super Spagna e avrebbe mandato a casa anche i tedeschi senza le comiche di Pellè e Zaza. Per non correre ulteriori rischi sarà bene che il Campobasso di Novelli non lasci nulla al caso, servono corsa e cuore, Che al momento abbiamo solo intravisto. il giornale completo “LA NUOVA GAZZETTA MOLISANA” su www.gazzettamolisana.com anche su twitter tel. redazione 0874.484486