Il Molise schiacciato dalla crisi: l`analisi della Cgil

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Il Molise schiacciato dalla crisi: l`analisi della Cgil
Il Molise schiacciato dalla crisi: l’analisi della Cgil
Due giorni di dibattito su quello che è il Molise e quello che dovrà essere, se dalla crisi si vuole
uscire. Le ricette e le proposte sono della Cgil e uciranno dal settimo congresso del sindacato ora
governato da Guglielmo Epifani.
La dialettica interna ha prodotto proprio a favore di Epifani una schiacciante vittoria nelle
assemblee territoriali. Su un totale di 5.465 voti validi ben 4.113 sono andati alla mozione che lo
vede come primo firmatario. Il documento di Moccia ha raccolto 1.352 consensi, il 24,74% che
comunque consentono ai suoi sostenitori di partecipare al cammino della confederazione da
interlocutori della maggioranza che sostiene e rielggerà Erminia Mignelli, indicata segretario dalla
consultazione in seno al direttivo nell’autunno scorso.
“Il Molise è schiacciato dalla crisi e dai ritardi storici mai superati. – afferma la Mignelli nella sua
relazione – Deve fare i conti con un governo regionale che negli anni ha messo insieme solo
dichiarazioni programmatiche e uso improvvido delle risorse disponibili. Ha sulle spalle una
povertà infrastrutturale che si pensa di risolvere con le autostrade e gli aeroporti. Un dato per tutti:
la richiesta di cassa integrazione nei primi tre mesi del 2010 supera il 279% delle richieste del’anno
precedente”.
La prima donna a raccogliere l’eredità della guida della Cgil del Molise – lo ha fatto dopo il
coordinamento di Italo Stellon, rientrato dalla Francia a Campobasso per seguire i lavori
congressuali – traccia il disegno di un’economia ai limiti del collasso. I nuclei industriali? “Un
necrologio continuo: Rer, Proma, Geomeccanica, Manuli, Eta, Ittierre, Solagrital. A Pozzilli e
dintorni il nucleo contava 1500 addetti, oggi solo 500″.
“Ci interroghiamo sulle vertenze ancora aperte, sullo Zuccherificio del Molise, – prosegue Erminia
Mignelli – sui suoi 400 addetti, sull’indotto agricolo, sulle scelte sciagurate del governo centrale che
scippa le risorse già finanziate. Esiste uno straccio di progetto industriale? Esiste una cordata di
imprenditori interessati, se e come la Regione intende svolgere il suo ruolo di azionisa di
maggioranza?”.
Il resto è no al nucleare, sì all’acqua pubblica, proposte alternative di welfare, finanziamenti al
mondo della didattica pubblica, sostegno alla ricostruzione post sisma. “Mancano oltre 3 miliardi di
euro ancora tutti da reperire”, puntualizza il segretario molisano della Cgil.
Infine il passaggio sulla confederazione. “Abbiamo attraversato la fase congressuale e un lungo
periodo di divisioni e contrapposizioni che avevano indotto la Cgil nazionale a proporre soluzioni
esterne che non si sono rivelati purtroppo, confacenti alla nostra realtà. – ammette la segretaria –
Hanno giocato un ruolo pesante interferenze esterne, un’idea del sindacato fatto per sè più che per
gli altri, un metodo che ha lacerato rapporti e delegittimato persone”.
Senza mezzi termini la Mignelli boccia questi atteggiamenti e li qualifica come azioni di una
“politica miope, estranea alla nostra cultura ma non per questo meno pericolosa”.
La platea di delegati e invitati ascoltano attenti. Lei racconta. “Abbiamo chiuso un congresso in un
clima di forte tensione tra i sostenitori dei due documenti contrapposti, ci sono stati episodi
spiacevoli, violazioni del regolamento e si è registrata una forte difficoltà a ristabilire le regole”.
Nonostante questo, “questa fase è alle nostre spalle”. Tira avanti Erminia Mignelli. “I punti di
convergenza ci sono – sottolinea – e ci permettono, se ognuno decide di partecipare lealmente, di
dare gambe alle nostre iniziative. Chi decide di chiamarsi fuori – avverte – deve farlo con altrettanta
lealtà”.
Al dibattito che segue ci sarà anche una tavola rotonda sui temi dello sviluppo. Parteciperà, fra gli
altri, anche l’assessore alla Programmazione della giunta Iori Gianfranco Vitagliano.
rita iacobucci – primapaginamolise.com