Progetto 2014-15 Fiabe
Transcript
Progetto 2014-15 Fiabe
Fantasognando……. Fantasognando…………. Fantasognando…. COSA INSEGNARE? I CAMPI DI ESPERIENZA 1. IL SÉ E L’ALTRO 2. IL CORPO E IL MOVIMENTO 3. LINGUAGGI, CREATIVITÀ, ESPRESSIONE 4. I DISCORSI E LE PAROLE 5. LA CONOSCENZA DEL MONDO Le fiabe popolari danno voce alle angosce e alle speranze dell’uomo. L’uomo e la comunità non possono fare a meno della speranza Bruno Bettelheim MOTIVAZIONI DELLA SCELTA la funzione principale della fiaba è quella di colmare temporaneamente nel bambino delle lacune dovute alla mancanza di esperienza e di informazioni per i pochi anni vissuti. Allo stesso tempo, permette al bambino di cominciare il caos interno fra tendenze aggressive – cattive e tendenze buone. Le prime vengono proiettate su una strega o un lupo soddisfacendo il proprio impulso quando questi vengono sconfitti dai buoni; mentre le seconde, i sentimenti buoni le può indirizzare su una principessa o un eroe, permettendo a se stesso di identificarsi con loro. La tentazione di omettere gli aspetti negativi può essere forte quando raccontiamo una fiaba ai bambini. Spesso ci interroghiamo sull’utilizzo delle fiabe e delle favole nella prassi educativa dei bambini chiedendosi se è giusto esporli ad emozioni forti e contemporaneamente «negative»; vorremmo presentare ai nostri bambini solo racconti positivi. In realtà, così facendo commettiamo un errore, in quanto il bambino non vivrà in una realtà «tutta rosea» ma dovrà destreggiarsi tra gli ostacoli della vita alle quali deve essere preparato. La paura deve essere scoperta dal bambino nella fiaba, così come la temporanea vittoria del nemico. In questo modo, ciò che avrà appreso potrà essere utilizzato nella quotidianità, consapevole dell’esistenza di eventi negativi(ostacoli e problemi) nella vita di tutti i giorni. Identificandosi con il personaggio buono o con l’eroe, comprende che, sebbene sia normale trovare delle difficoltà sul proprio cammino, egli riuscirà a superarle. Questo viene rinforzato anche del finale della fiaba: «e vissero tutti felici e contenti» assicura il bambino sia sul lieto fine (della storia e della sua vita) sia sul fatto che egli non rimarrà mai solo. La fiaba aiuta il bambino a sviluppare una propria identità, suggerendone i passaggi fondamentali, in linea generale il messaggio che trasmette è che la vita può essere gratificante, sebbene gli ostacoli siano tanti, ma l’importante è superarli. Dopo i cinque anni le fiabe diventano importantissime perché l’ascoltare fiabe coinvolge vari aspetti: intellettivo, relazionale e morale. il bambino prova piacere ad ascoltare la voce dell’adulto, ed inoltre, facendo parlare sentimenti, viene interrotta la rigidità generazionale. Ascoltando il racconto di una fiaba, si contribuisce a sviluppare nel bambino la capacità di ascoltare l’altro nella vita di tutti i giorni. Bettelheim consiglia di raccontare la fiaba più che leggerla, affermando che le storie illustrate lasciano poco spazio all’immaginazione del bambino su come egli stesso possa rappresentarsi il racconto ascoltato: Pensiamo ad esempio ai diversi modi di rappresentarsi un lupo… allo stesso tempo per raccontare senza legger, anche l’adulto deve usare la fantasia, lasciarsi trasportare, trasmettendo al bambino l’empatia e il sentirsi coinvolto. Non possiamo sapere a quale età è più importante una determinata fiaba, possiamo tentare iniziando a raccontare la storia che ci sta più a cuore: se al bambino non interessa, significa che i temi affrontati da quella fiaba non sono significativi per lui in quel determinato momento. Bisogna sempre ascoltare i bisogni del bambino; la richiesta di sentire la stessa storia significa quanto questa sia importante per lui in quel momento. Chiederà una seconda fiaba nel momento in cui avrà preso tutto quello che la favola poteva offrirgli, oppure quando i problemi che lo avevano reso recettivo sono superati. E’ importante lasciarsi guidare da lui, non spiegare la storia, ognuno trae il suo significato a seconda del momento di vita e della personalità, non deve mai essere rivelato al bambino il motivo per cui gli piace la fiaba e il significato dei simboli del racconto devono rimanere un segreto. Esercitare la capacità di attenzione in gruppo Stimolare la fantasia, l’immaginazione e la creatività comprendere un racconto, i termini utilizzati, i vari passaggi Rispondere a domande relative a ciò che si è appena udito Rielaborarla con parole proprie Riordinare in sequenza le fasi della storia Comprendere il carattere dei personaggi e le loro emozioni Impersonare un personaggio in una fase di drammatizzazione Imparare a distinguere la fantasia dalla realtà Imparare a sviluppare la propria identità, iniziare a rispettare quella altrui, combattere le paure trovando l’ispirazione attraverso gli eroi Distinguere i comportamenti giusti da quelli sbagliati individuandone le conseguenze OBIETTIVI DEL PROGETTO NUCLEO PROGETTUALE L’ ACCOGLIENZA: STAR BENE A SCUOLA Accogliere un bambino nella scuola dell’infanzia significa molto di più che farlo entrare nell’edificio della scuola, assegnargli una classe e trovargli un posto dove stare… L’accoglienza è un metodo di lavoro complesso, è un modo di essere dell’adulto, è un idea chiave del processo educativo. Campi di esperienza Strumenti Traguardi di sviluppo Attività - Il sé e l’altro Esplorare conoscere progettare •La curiosità •La calma •Il sorriso •La fantasia •Il coraggio •La simpatia 1.Facciamo conoscere la scuola ai Bambini 2. Cominciamo a fare amicizia OBIETTIVI FORMATIVI: collocare persone, fatti ed eventi nel tempo; localizzare e collocare se stesso, oggetti e persone nello spazio; valorizzare la dimensione affettiva ed emotiva dell’accoglienza; superare paure e timori grazie alla fantasia; percepire di far parte di una comunità; scoprire gli altri come simili a me; favorire gli atteggiamenti di disponibilità e simpatia reciproci; scoprire che gli altri vivono sensazioni simili alle mie;, offrire le occasioni per conoscere meglio se stessi e i compagni scoprendo somiglianze e differenze;imparare, giocando ad essere disponibili verso gli altri. Proponiamo canzoncine, giochi e attività di esplorazione per favorire l’inserimento dei bambini e la scoperta dell’ambiente scolastico Messaggio contenuto nella Fiaba: TEMPO Periodo dell'anno: Ottobre e Novembre -Percezione del pericolo rappresentato da estranei o falsi amici -Ascolto dei consigli e dei suggerimenti di coloro che ci amano realmente CAPPUCCETTO ROSSO LUOGO Attività specifiche: Località di Breno abbinata alla Fiaba: Bosco di Dassa -Realizzazione di CIBO Alimenti associati alla Fiaba: Spremuta d'arancia e banane un mantellino rosso in tessuto o carta -Drammatizzazione della fiaba attraverso l'utilizzo di canzoni Messaggio contenuto nella Fiaba: TEMPO Periodo dell'anno: Dicembre -Importanza della collaborazione e dell'aiuto tra compagni per superare situazioni di difficoltà o disagio -Accoglienza dell'altro anche se ci appare Diverso e lontano da noi CRISTALLO DI ROCCA LUOGO Attività specifiche: Località di Breno abbinata alla Fiaba: Rifugio antiaereo -Semplici esperimenti con acqua e ghiaccio Cibo: Noci e nocciole ANIMALE NARRATORE Gatto SIGNIFICATO Il bene trionfa sempre sul male. Il male porta sempre alla sconfitta. SENTIMENTO DA COMBATTERE Invidia BIANCANEVE E I SETTE NANI CIBO Mela associata a frutti del bosco. ATTIVITA’ SPECIFICHE -Analisi e caratterizzazione dei personaggi attraverso giochi di drammatizzazione, di ruolo. -Riordino in sequenze del racconto:coloro, ritaglio, incollo. -Costruzione dello “specchio delle emozioni” -Giochi per discriminare i colori associati ad elementi del corpo o ad emozioni ( pelle bianca, bocca rossa, verde di rabbia, gialla di invidia…) - Costruzione de “la settimana dei nanetti”. LUOGO DA VISITARE A BRENO Castello. OBIETTIVI SPECIFICI -Saper riconoscere e dare un nome alle emozioni -Saper memorizzare i personaggi e legarli ciascuno ad un’emozione. -Saper associare ogni emozione ad un colore -Approfondire i concetti di PRIMA-DOPO -Riconoscere i colori e saperli nominare correttamente. -Memorizzare e riordinare i giorni della settimana. -Sapersi orientare nello spazio anche durante la visita al Castello. LA SETTIMANA DEI NANETTI LUNEDI’ Gongolo si alza e va a lavorare MARTEDI’ Dotto vuole studiare Cucciolo il MERCOLEDI’ vuole andare a giocare GIOVEDI’ Mammolo vuole farsi coccolare Eolo di VENERDI’ vuole mangiare SABATO Brontolo continua a brontolare DOMENICA Pisolo va a riposare. I TRE PORCELLINI LUOGO ABBINATO…DOVE ANDREMO? Al castello PERIODO…QUANDO? Marzo- aprile OBIETTIVO SPECIFICO… PERCHE’? Perché questa fiaba rappresenta una metafora della crescita e della maturazione del bambini attraverso l’esperienza ATTIVITA’… COSA FAREMO? Drammatizzazione Percorsi psicomotori Riconoscimento di impronte CIBO ABBINATO…COSA MENGEREMO CON I PORCELINI? Dolcetti (Marshmallow) Scoprire la persona di Gesù, così come viene presentata dai Vangeli e celebrata nelle tradizioni cristiane OBIETTIVO GENERALE Il pane spezzato: la Pasqua Gesù Seme Spiga Pane eucarestia IL BRUTTO ANATROCCOLO LUOGO ABBINATO…DOVE ANDREMO? Al fiume Oglio PERIODO…QUANDO? Maggio-giugno OBIETTIVO SPECIFICO… PERCHE’? Perché questa fiaba rappresenta un utile strumento per rinforzare l’autostima dei bambini e far loro percepire le diversità come dono. ATTIVITA’… COSA FAREMO? Giochi cooperativi Laboratorio sulle Emozioni: - Conversazioni - Le emozioni e i colori - Schede didattiche CIBO ABBINATO…COSA MENGEREMO CON GLI ANATROCCOLI? Pop corn La ricerca psicopedagogica e quella didattica hanno avvalorato l’importanza delle emozioni nell’apprendimento, facendo venir meno l’assunto storico di un ipotetico primato della cognizione sull’affettività: oggi ormai unanimemente riconosciuta dalla scienza che non si dà ragione senza sentimento. E’ proprio il sentimento che stimola la facoltà del pensare influenzando qualsiasi umana decisione. Educare alle emozioni a scuola implica la progettazione di un itinerario intenzionale volto a formare sentimenti positivi. Tutto questo non è scontato e necessita di un apprendistato didattico esattamente come avviene per i saperi disciplinari: un apprendistato del quale vanno costruite le condizioni. 1. Anzitutto educando il bambino a saper riconoscere le proprie ed altrui emozioni, a cominciare dal corpo; nel corpo vi è la genesi della soggettività affettiva. Nel corpo e attraverso di esso io esprimo le emozioni e leggo quelle altrui: nell’espressione del corpo, nella direzione dello sguardo, nei gesti e nella postura. 2.Il riconoscimento delle emozioni fondamentali apre progressivamente alla reciprocità nella relazione che attiva la comprensione (secondo l’etimo latino della parola cum-prendere=prendere con) del sentire altrui. Tale comprensione si promuove formando le «competenze personali», ovvero quelle abilità che mettono in condizione il bambino di saper leggere la propria interiorità e quella dell’altro, di essere presente nella relazione. Sono competenze personali; . La capacità di esprimere i propri sentimenti . La comprensione empatica del sentire altrui . Il saper esplicitare i propri bisogni . Il prevenire la collere e l’aggressività in se e nell’altro . il saper collaborare e lavorare in gruppo . Il saper gestire i contrasti e il saper negoziare Sono competenze personali anche quelle di saper accogliere e elaborare le cosiddette «emozioni buie»: la paura, la tristezza, la rabbia, che sono la spia di una scarsa familiarizzazione con il proprio mondo interiore ATTIVITA’: Ascolto e rielaborazione di racconti e loro ricostruzione in ordine cronologico Saper riferire i principali contenuti di semplici storie ascoltate Saper costruire storie in ordine cronologico Saper eseguire seriazioni e riprodurle Comprendere i connettivi temporali ATTIVITA’: Conversazioni su tematiche esistenziali (la nascita, la vita, i valori, il significato delle festività) IL TEMPO Comprendere i concetti temporali giorno-notte, prima-dopo ATTIVITA’: Costruzione dell’orologio delle stagioni Acquisire e conoscere il concetto di tempo ciclico Ricostruire storie in ordine cronologico riordinando immagini in sequenza Comprendere la successione temporale ATTIVITA’: Osservazione di fenomeni naturali, conversazioni, giochi simbolici, relativi alla ciclicità del tempo (giorno notte – settimana- mesi – stagioni) con particolare riferimento all’Inverno CAMPI DI ESPERIENZA Fruizione e produzione di messaggi Obiettivi formativi Traguardi per lo sviluppo delle competenze -scoprire i meccanismi che muovono un codice significato -familiarizzare con i segni grafici per facilitarne l’esecuzione -utilizzare un segno grafico per esprimere un dato -Elaborare congetture e codici personali In ordine alla lingua scritta -Utilizzare il corpo e la voce per imitare, riprodurre, inventare suoni, rumori, melodie Anche col canto, soli o in gruppo -Incuriosirsi al codice scritto ed elaborare teorie personali -incominciare a differenziare l’immagine dal testo -manipolare le parole scoprendone i Suoni iniziali -giocare con le parole e le rime -cominciare e discriminare il suono delle vocali la cola conquista della conoscenza di numerica costituisce uno dei processi più affascinanti e complessi dello sviluppo infantile OBIETTIVI • capire, interpretare, ragionare attraverso il complesso sistema cognitivo di numeri e quantità • padroneggiare le operazioni logiche di seriazioni e classificazione rendersi conto che: • la parola numero corrisponde ad un oggetto • ogni numero corrisponde a una quantità SPAZIO ORDINE MISURA Questo campo di esperienza si rivolge in medo particolare alle capacità di raggruppamento, ordinamento, quantificazione e misurazione di fatti e fenomeni della realtà, ed altre abilità necessarie per interpretarla ed intervenire consapevolmente su di essa. OBIETTIVI • raggruppare, ordinare, contare, misurare • localizzare, esplorare il proprio ambiente guardare la realtà da più punti di vista • porre in relazione, formulare previsioni esprimere ipotesi • progettare e inventare • ordinare gli oggetti serialmente • esprimer linguisticamente alcune collocazioni spaziali • riconoscere alcune proprietà comuni degli oggetti • confrontare quantità e le grandezze