Valutazione finale
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Valutazione finale
Comitato Provinciale per l’UNICEF di Udine CONSIDERAZIONI GENERALI SUL LABORATORIO UNICEF “LIBRO, LIBRI, LIBERI!” Nell’avviare il progetto e nella successiva fase di attuazione abbiamo ritenuto importante dare particolare rilievo ad un’attenta osservazione dei bambini coinvolti. Abbiamo preso in considerazione le loro reazioni a situazioni, persone e compiti nuovi nonché la loro capacità di rispondere in modo propositivo agli stimoli ricevuti: ciò ha consentito di modulare di volta in volta l’approccio metodologico relativo alle varie tematiche programmate. La metodologia è stata condotta in relazione alle fasce d’età di riferimento (tre livelli) con attenzione ai singoli bambini e alle loro possibilità di svolgere determinate attività in situazioni predisposte. Nel rispetto dei livelli di sviluppo, sono emersi come fondamentali • • • • • L’interesse e la motivazione dimostrate dai bambini Le loro capacità di osservazione e di scoperta Il livello di comprensione delle tematiche trattate La capacità di formulare ipotesi L’ideazione e gli interventi personali Con i bambini del primo livello, in particolare, è stata data notevole rilevanza a forme linguistiche diverse dalla verbalità allo scopo di animare piacevolmente ed in maniera giocosa il racconto (Bohra il canguro). Ci si è interrogati sul ruolo e sul significato della non verbalità per procedere con un intervento finalizzato alla valorizzazione dei linguaggi espressivi CORPOREI-SONORIVISUALI, più accessibili poiché è il piacere che, a questa età, conduce il bambino alla scoperta di ciò che lo circonda (in questo caso la proposta). Ad esempio, per quanto riguarda la fiaba rivolta al primo livello, i bambini hanno dimostrato grande attrazione per il gioco del “fare finta che” con la simulazione del vento, del tuono e della pioggia, con l’ascolto di musiche tipiche australiane reinterpretate con movimenti ritmici a simulare la danza dei protagonisti attorno al fuoco… Con tutti e tre i livelli d’età si è cercato, in ogni gruppo sezione, di collegare la dimensione affettiva, propria della specificità comunicativa dei bambini dai 3 ai 6 anni, ad una dimensione culturale più allargata al fine di favorire l’evoluzione di conoscenze significative legate alle proposte narrative e alle attività predisposte nel progetto di intercultura. IL VIAGGIO NEL TEMPO E NELLO SPAZIO Le attività programmate, con le varie modalità espressive implicate ed i significativi accostamenti ai criteri di organizzazione spaziale e temporale, hanno suscitato nei bambini notevole interesse e desiderio di sperimentare le proposte di lavoro. Nel procedere del progetto, l’esperienza simbolica dei bambini è stata avviata con lo scopo di farla evolvere verso forme gradualmente più complesse per arrivare ad immaginare realtà diverse e lontane (o staccate) dal vissuto personale di ognuno. Al fine di attivare una relazione empatica sia tra il bambino e gli operatori che tra il bambino e i “bambini-simbolo” propri delle realtà altre, si è proceduto a • Predisporre spazi adeguati alle attività • Suddividere i bambini in piccoli gruppi (dove possibile omogenei per età) per ottimizzare lo svolgimento delle attività • Educare all’ascolto (verifica dell’attenzione univoca, comprensione del testo) • Favorire l’affettività, il senso del piacere, il gusto dell’attesa e della scoperta Le strategie di metodo, opportunamente correlate alle attività e alle narrazioni, si possono così sintetizzare: • Predisposizione di spazi con materiali adeguati, in un contesto rassicurante e, allo stesso tempo, stimolante, idoneo allo svolgimento delle attività programmate • Presentazione delle attività sostenendo l’attenzione e l’ascolto attivo da parte dei bambini (iniziale coinvolgimento in salone e di seguito attività nelle singole aule) • Individuazione e condivisione, all’interno del gruppo, di alcune regole per contraddistinguere lo svolgersi del percorso (consegna del passaporto UNICEF da esibire all’inizio di un’attività e da ritirare vidimato alla fine per potersi spostare da un’attività alla successiva, consegna del vagoncino personale, formazione del treno e partenza per il viaggio) • Esposizione delle attività proposte con un linguaggio verbale adeguato al mondo dei bambini per condividere il divertimento e il piacere del lavoro insieme • Coinvolgimento diretto dei bambini nel corso delle narrazioni animate • Lavoro applicativo da svolgere in piccoli gruppo con la regia degli operatori • Educazione all’ascolto con utilizzo di stimolazioni iconiche, brani musicali, modulazione della voce in situazione All’interno della scuola si è ottenuto un clima di collaborazione da parte di tutti gli operatori scolastici, tale da consentire una effettiva buona gestione del progetto. IL LAVORO SVOLTO A TESTIMONIANZA DEL PROGETTO Per la prima fase del laboratorio “Libro, libri, liberi!” sono stati realizzati diversi elaborati accomunati dal tema “Ci raccontiamo”: i bambini hanno narrato l’identità del loro gruppo sezione e della loro scuola utilizzando supporti propri di diverse tradizioni culturali. Sono stati preparati: • Il palo totemico della sezione: ogni bambino vi è rappresentato dal proprio animale totemico (coloritura con pennarello) • I gioielli: ogni bambino ha realizzato il proprio gioiello, curando personalmente la scelta dei colori e delle forme da utilizzare • Le bandiere Lung-ta: ogni bambino ha creato una bandierina su cui ha disegnato un proprio desiderio, un pensiero, un augurio da affidare al vento perché si realizzi (pittura su stoffa con pennarelli appositi) • Il codice manoscritto: ogni bambino ha disegnato il proprio autoritratto su un foglio color pergamena allo scopo di realizzare un codice manoscritto in cui fossero presenti tutti i bambini della scuola. Le attività sono state calibrate sulla base dell’età dei bambini (aumentando in numero per i più grandi): i piccoli si sono disegnati, i bambini medi e grandi hanno trascritto il proprio nome sia in caratteri romani che in futhark, i grandi hanno esplorato gli strumenti di scrittura dell’antichità provando ad usare stilo e tavoletta di cera (coloritura con pastelli a cera, scrittura con stilo e penna stilografica) • Tavoli luminosi: i bambini hanno scoperto che è possibile utilizzare la luce come strumento di disegno, per raccontare storie e per raccontarsi (modulazione della luce con carta velina colorata, utilizzo di farina e sale per disegnare) Per la seconda fase del laboratorio, dopo aver ascoltato la narrazione animata della fiaba (“Bohra il canguro” per i piccoli, “L’antenato agricoltore” per medi e grandi) sono stati realizzati: • Piccoli: disegno con colori a tempera utilizzando le mani (impronta della mano per simulare le pitture rupestri e dot art australiana) • Medi: realizzazione di un libro circolare (libro a spicchi) con suddivisione della fiaba in sequenze temporali e rielaborazione grafica dei contenuti (pennarelli) • Grandi: realizzazione di una tenture in stoffa con suddivisione della fiaba in sequenze temporali, individuazione degli elementi caratterizzanti ogni sequenza e ideazione del simbolo relativo, disegno e ritaglio degli elementi in tessuto e incollatura sul pannello base. Ogni fase del laboratorio è stata documentata con fotografie digitali allo scopo di creare un libro digitale/presentazione PPT.