Modulo sul tema de “La fiaba”

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Modulo sul tema de “La fiaba”
FIABA
Modulo sperimentale
Di
Maria Carmela d’Angelo
Salve a tutti! Il Modulo che vi propongo ha come tema un argomento noto a tutti e
largamente sperimentato, LA FIABA. Di conseguenza, accetto il rischio di eventuali
critiche e proteste: Ancora una volta! Lo sappiamo già! Aria fritta! E così via.
Magari però, potrete trovare nuovi spunti o collegamenti inediti, strade e incroci non
previsti o diversamente mescolati (il c.d. percorso didattico). Io mi sono molto
divertita a comporlo e ad attivarlo con i miei studenti olandesi, universitari, di Livello
B1/2 (Framework europeo). Spero che possa esservi utile e che risulti divertente
anche per voi.
Il modulo che vorrei mettere a disposizione ha come tema principale “La fiaba”. Si
tratta di un modulo da me sperimentato con studenti universitari olandesi di Livello
B1/2 (Framework europeo) e che ha “funzionato” molto bene nel senso che è
piaciuto agli studenti, ci siamo divertiti entrambi e abbiamo raggiunto gli obiettivi
prefissati (feedback finale).
Mi piace pensare ai moduli che via via mi costruisco come a tanti contenitori o per
usare una metafora più ampia, come a borse della spesa. In pratica è come se
avessi invitato degli ospiti (gli studenti) per una colazione, pranzo o cena
(durata/consistenza) con menù vari (tipologia scelta). Andando al mercato, la spesa
da fare e quindi gli ingredienti da comprare saranno diversi a seconda del numero,
età, tipologia degli ospiti; del menù, ovvero dei cibi scelti, e del tipo di situazione
“culinaria”.
Con questo voglio solo mettere in rilievo il fatto che ogni modulo ha delle
caratteristiche di fondo fisse all’interno delle quali posso utilizzare delle varianti
(anche perché non mi piace mangiare sempre le stesse cose!). In pratica, come
docente non dovrò cominciare ogni volta da capo, ma potrò, in base ad un
repertorio di massima, scegliere e utilizzare gli strumenti che mi sembreranno più
adatti alla situazione didattica che mi trovo ad affrontare. Per usare un’altra metafora,
è come andare in questi complessi di piscine tipici del Nord Europa – Olanda,
Germania, Danimarca-, dove c’è la vasca per i più piccoli, con acque basse e giochi,
quella vasca per chi si vuole divertire con le onde, diversi tipi di scivoli, e cascate
varie e ancora quella per i più esperti e p rovetti nuotatori di fondo.
Si tratta insomma di un modulo ad elastico, che si può tirare più o meno, deformare
nell’una o nell’altra direzione, e così via.
Per la costruzione del modulo e il successivo dimensionamento ad hoc, occorrerà
prima di tutto precisare:
- Numero studenti
- Età studenti
- Livello di partenza
- Suddivisione del modulo in varie UD a seconda dei parametri precedenti e dei
tempi a disposizione (programmazione)
- Tempi utili per ciascuna UD
- Disposizione della classe per le diverse attività: individuali, a coppie, a gruppi (
a ferro di cavallo, circolare, a isola, etc.)
Strumenti già a disposizione o da preparare (in base a ciò di cui possiamo
disporre)
- Obbiettivi intermedi, parziali e finali: (ne segnalo alcuni relativi ai campi
linguistici, semantici, analitici letterari, culturali)
1- comprensione ed analisi di un testo in base a parametri dati (in questo caso le
funzioni di Propp)
2- riconoscimento e comprensione dello stile di un Autore (per es. lo stile
narrativo iperbolico di S.Benni)
3- uso del: presente narrativo, imperfetto e passato prossimo
4- uso di espressioni e avverbi temporali (C’era una volta, prima, dopo, etc.)
5- elaborazione di un testo scritto in base a parametri dati
6- uso di formule ripetitive e successiva rielaborazione delle stesse i n senso
creativo
7- elaborazione di un testo scritto libero
8- arricchimento lessicale (compilazione di un’appendice lessicale)
9- ricerca di sinonimi di parole-chiave
10- compilazione di una scheda Autore
11- ricerca Internet
12- raffronto cultura italiana e locale
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TEMA: LA FIABA
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1- Si comincia con un Brain Storming sull’oggetto FIABA, FAVOLA, NOVELLA;
lettura esemplificativa: fiabe di Fedro e Esopo: vedi sitografia
PL
2- Si prosegue con la definizione della tipologia di testo narrativo: per es.Lucia
Cini, Strategie di scrittura, ed. Bonacci, U 18, pp. 70 ss. La Favola.
3- Osservazione deduttiva/induttiva, dello schema che utilizza formule fisse e
ripetitive e caratterizza le fiabe, dal “C’era una volta…” al “…e vissero felici e
contenti”; introduzione del concetto di ORALITÀ, caratteristico del narrare e
della fiaba (come dice Dario Fo, “fabulare”, appunto).
4- Si passa ad esercizi di “riscaldamento”: per es. ricostruire pezzi di favola ( a
seconda dei casi, scegliere una favola già nota o una completamente nuova);
scrivere l’ini zio di una fiaba con i paradigmi del Chi? Dove? Che cosa?
Quando? Perché? (cfr. Cini, p. 72); costruire un cloze (di nuovo, su una favola
più o meno nota); elaborare un finale S
5- Lettura di una favola più complessa, nota a tutti: per es. Pollicino, Cappuccetto
rosso per procedere con l’analisi secondo le funzioni di Vladimir Propp:
http://www.midisegni.it/disegni/propp.shtml
http://web.falco.mi.it/sir2itastoriaweb/immaginari/fiaba/esercitazione2.htm
L + analisi
(A questo punto si può fare un excursus sugli stereotipi culturali legati in parte alle
stesse funzioni e in parte alle culture locali. Per es. in Venezuela è molto famoso il
ciclo di fiabe legato alle figure del Tío Tigre e il Tío Conejo, dove la tigre fa sempre la
figura del “tonto” = stupido mentre il coniglio è sinonimo di furbizia, come per noi la
volpe.)
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Legenda: utilizzerò quattro lettere per segnalare il tipo di attività in relazione alle quattro competenze
principali: L lettura, S scrittura, A ascolto, P parlare
Sempre fondamentale incoraggiare la riflessione sulle connessioni con la tradizione
locale che vanno riprese con gli alunni.
P
6- Lettura con analisi (a coppie o piccoli gruppi) delle due varianti dell’unica –
forse- fiaba di origine italiana, quella delle tre melarance ( I.Calvino , Fiabe
italiane, Oscar Mondadori 1993, Introduzione dello stesso I.Calvino, pp. VIILIV ; Fiaba n. 8, Il pastore che non cresceva mai, pp. 33-6, vol I; Fiaba n. 107,
L’amore delle tre melagrane, pp. 568-73, vol. II) e delle tre versioni della fiaba
de La gatta Cenerentola (La Gatta Cenerentola di Roberto De Simone,
Einaudi Stile Libero 1999(video Vhs + testo): versione di G.B.Basile, pp.11331; La gatta Cenerentola, pp. 134-45; Rospacenere, pp. 146-57; La leggenda
della Madonna di Piedigrotta, p. 159.
7- Segue la discussione orale sulle caratteristiche e le varianti, sulla base di
una schematizzazione ( esercizi di: riassumere, sintetizzare, prendere
appunti)SP
8- L’ultima fase prevede l’invenzione di una propria fiaba:
a. utilizzando le funzioni di Propp
b. dopo aver preso visione di alcuni esempi di fiabe alterate: Bruno
Munari, Cappuccetto bianco, Corraini Editore, 1994; G.Rodari, A
sbagliare le storie, Emme edizioni, 2003 2
c. in base ad esempi letterari ( S.Benni, La compagnia dei celestini,
Feltrinelli, pp. 198-202, Storia di Policinho, con analisi dello stile
iperbolico dell’Autore)
LS
9- Alla fine del modulo:
i. elaborazione di un’appendice lessicale sull’argomento, che resti
come patrimonio personale
ii. Feedback conclusivo
(interessanti le diverse modalità di
feedback, in alcuni casi presentati sotto forma di Test di controllo
autogestiti dagli alunni, ricorrenti in alcuni testi di uso corrente,
come per es. quello inserito alla fine di ogni UD del Programma
RETE, ed. Guerra)
Vi propongo due modelli molto semplici, che ho elaborato per i miei alunni, uno in
inglese per i principianti (e dunque “tarato” sul livello A1 del Framework europeo),
l’altro in italiano. Ambedue naturalmente molto discutibili. Vorrei solo sottolineare
l’importanza del Feedback scritto per alunni di ogni età perché aiuta sia lo studente a
riconoscere non solo i propri limiti, MA soprattutto i progressi fatti, sia per il docente
per orientarsi meglio nelle scelte future.
About the Lessons (Italian Language)
Docente Maria Carmela D’Angelo
I’d like to know your impressions about our Italian lessons. Please, can you answer
my questions?
I)
General impressions
1)What do you like mostly in our Lessons?
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Naturalmente, parlando della fiaba non si può prescindere dal nostro grande Gianni Rodari – cito solo I cinque
libri, Einaudi Tascabili 1995, con i disegni di Bruno Munari, o Tante storie per giocare, Editori riuniti 2001- e
che proprio per la sua Grandezza, meriterebbe un modulo a parte.
2) What DON’T you like?
3)What is interesting for you?
4)What is boring for you?
5)What is easy, what is difficult? Vote from 1 (easy) to 5 (difficult)
- Grammar
- Understanding
- Speaking
- Exercises
7)Do you have any suggestions?
II)
About learning (vote from 1-5)
After 4 weeks, what do you think you have learned.
Vote always, often, sometimes, seldom, never
Understanding:
Listening: I can understand familiar words and basic phrases concerning myself, my
family and immediate surroundings
always, often, sometimes, seldom, never
Reading: I can understand familiar names, words and simple sentences, for
examples on notices or newspaper
always, often, sometimes, seldom, never
Speaking:
Conversation (dialogue): I can interact in a simple way if the other person is prepared
to repeat or rephrase things and help me to formulate what I’m trying to say; I can
ask and answer simple questions in areas of familiar topics
always, often, sometimes, seldom, never
Production:I can use simple sentences to describe where I live, who I am and people
I know
always, often, sometimes, seldom, never
Writing:
I can write short simple notes or sentences about a familiar subject.
always, often, sometimes, seldom, never
Do you notice any progress?
Are you satisfied about the Level you reached until now?
- - - - - - - - -O_O_OO_O_O- - - - - - - - -
Puoi dirci qualcosa su questa unità didattica? Puoi non scrivere
nulla se non hai niente da dire su alcuni dei punti che abbiamo
indicato. Ciao.
• Ho scoperto che
………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………
• Quello che mi è piaciuto di più è stato
………………………………………………………………………………
perché ………………………………………………………………………
• Mi piacerebbe sapere qualcosa di più su
………………………………………………………………………………
perché ………………………………………………………………………
• La cosa più difficile è stata
………………………………………………………………………………
perché …………………….……………………………………………….
• La cosa più noiosa è stata
………………………………………………………………………………
perché……………………………………………………………………….
iii. una buona abitudine è anche quella di completare una
SCHEDA TIPO per RICERCA AUTORE (di varia difficoltà a seconda degli
studenti –livello, età, etc.)
Biografia: dati relativi
alla storia personale
al percorso professionale
Bibliografia:
Opere divise per genere (elenco)
Eventualmente, descrizione delle opere più importanti
Traduzioni in olandese (nella lingua locale)
Traduzioni in altre lingue
Stile e critica; pagina WEB
Per i livelli più avanzati – ma non escludo che si possa trattare anche con i più
piccoli: Dario Fo dice che il primo grammelot lo fanno i bambini- si può proporre
un’appendice letteraria sul Grammelot di Dario Fo con un esempio pratico (Dario Fo,
Il mestiere dell’attore, Einaudi Stile Libero, pp. 81-3 e video n. 5): Esopo, La favola
dell’aquila e il corvo
Anche la visione, magari parziale, del video de La Gatta Cenerentola di Roberto De
Simone, Einaudi Stile Libero 1999 (video Vhs + testo) potrebbe essere interessante,
nonostante la difficoltà del dialetto.
Infine, c’è sempre il Pinocchio di Benigni!
Da questo modulo, si può passare agevolmente in quanto potrebbe costituirne la più
naturale prosecuzione, al tema della novella, e quindi Boccaccio e altri, e/o al
racconto fantastico. Ma qui si dovrebbe, continuando ad usare la metafora iniziale,
fare un’altra spesa ed elaborare un nuovo menù!
SITOGRAFIA
http://www.deagostiniedicola.it/frontend/content.asp?artcat=9&artID=53
http://www.ilnarrastorie.it/
http://formazioneonline.italia.gov.it/motore_bambini/risultatoRicPerCategorie.asp?Domi
nio=5