le carte di debito guadagnano terreno rispetto alle carte di credito

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le carte di debito guadagnano terreno rispetto alle carte di credito
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LE CARTE DI DEBITO GUADAGNANO TERRENO
RISPETTO ALLE CARTE DI CREDITO
Il World Payments Report 2012 sostiene che è prioritario porre il cliente
al centro dell’innovazione
Parigi, Milano Ottobre 2012 –Le carte di debito guadagnano quote di mercato rispetto a quelle di
credito e l’uso di “electronic(e-) payments” e “mobile(m-) payments” cresce in modo esponenziale,
sostiene il nuovo World Payments Report (WPR1) 2012, realizzato da Capgemini, RBS, ed Efma.
Il Report affronta altri due importanti temi: la relazione tra regolamentazione e innovazione e la
sfida che alcune iniziative pongono all’innovazione; l’obsolescenza del concetto di BRIC (Brasile,
Russia, India, Cina) almeno nei pagamenti, visto che nel 2010 il Brasile è secondo, in termini di
volumi, solo a U.S. con 20 miliardi di transazioni non cash, contro i 13,1 dell’aggregato RussiaIndia-Cina.
Il Report conferma la solidità dei pagamenti, i cui volumi crescono del 7,1% nel 2010 raggiungendo
283 miliardi di transazioni non cash, e dell’8,2% nel 2011, secondo stime preliminari. Nel 2010 il
volume dei pagamenti nei mercati in via di sviluppo è aumentato del 16,9%, favorito da una
crescita superiore al 30% in Russia e Cina.
Aumentano le carte di debito e gli m-payments
L’industria dei pagamenti continuerà a innovare intorno agli strumenti elettronici, tra cui il mobile e le
carte di debito, vista la loro crescente adozione da parte dei consumatori. Gli analisti di settore stimano
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Il World Payments Report 2012 è un rapporto annuale che esamina gli sviluppi più recenti nel panorama dei sistemi di
pagamento, compresi l’andamento dei volumi, i diversi strumenti di pagamento (come carte e assegni), le iniziative regolamentari
più significative e il loro impatto sulle valutazioni strategiche e sulle opzioni per le banche.
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Gli analisti hanno rivisto nell’ultimo anno le loro previsioni relative a “e- e m- payments”; di conseguenza le stime del WPR
2012 differiscono da quelle del WPR 2011, come si può apprezzare nelle tavole delle figure 1.7 e 1.8 del WPR 2012.
che nel 2011, a livello globale2, il volume di e-payments e m-payments abbia raggiunto 28,3 miliardi di
transazioni e che, nel 2010, più di una transazione su tre sia stata effettuata usando una carta di debito. Se
si pensa che solo il 2,1% degli utenti mobile effettua m-payments, ci si rende conto dell’enorme
potenziale: si stima infatti che nel 2013 i volumi di m-payments possano raggiungere i 17 miliardi di
transazioni e i volumi di e-payments i 31,4 miliardi.
“Le transazioni con carte di debito continuano a guadagnare mercato più di altri metodi di pagamento
perchè costituiscono uno strumento semplice sostitutivo del contante” afferma Kevin Brown, Global
Head, Transaction Services Product, International Banking, RBS. “Quanto più i consumatori adotteranno
pagamenti elettronici e mobile, tanto più continueremo ad assistere all’aumento di soluzioni innovative di
pagamento.”
La regolamentazione può ostacolare o catalizzare l’innovazione
Secondo il WPR, il necessario equilibrio tra regolamentazione e innovazione può limitare la capacità
della banca di innovare concentrandosi sul cliente. Le banche europee, anche in parte per la crisi del
debito in Eurozona, stanno accelerando i programmi Basilea III, ma come conseguenza dedicano meno
tempo e risorse all’innovazione. “La regolamentazione non deve essere creata in isolamento. Deve essere
concepita per indirizzare e far avanzare l’innovazione in modo che possa produrre benefici per i
consumatori tali da estendere e rimodellare i confini della industry", sottolinea Sergio Magnante,
Financial Services Leader di Capgemini Italia.
Più del 60% degli operatori considera la “retention” e la “acquisition” di clienti le principali ragioni di
innovazione, mentre afferma che la resistenza al cambiamento e la sostenibilità dei business case
costituiscono le maggiori barriere.
I clienti, sia le imprese che i privati, sono catalizzatori per l’innovazione e sempre di più, richiederanno:
tempo reale, semplicità e prevedibilità, pagamenti open account, e-payments e m-payments.
“L’innovazione incentrata sul cliente, che impone alla banca di conoscerne sempre di più i reali bisogni e
le aspettative, è l’unica che consenta di costruire servizi di pagamento in grado di erogare valore
aggiunto”, afferma Veronica Pichi, Payments Leader di Capgemini Italia.
Un numero crescente di smartphone viene equipaggiato con dispositivi NFC e il mercato è pronto ad
impiegare questa tecnologia nei pagamenti. Ma il successo si ottiene indirizzando tutti i bisogni dei
clienti, come dimostra la soluzione mobile Osaifu-Keitai (Mobile Wallet), lanciata da NTT DOCOMO. E’
stata lanciata nel 2004 e oggi conta più di 10 milioni di consumatori e oltre 600.000 esercenti. Oltre ai
pagamenti NFC, offre apprezzati servizi di moneta elettronica, carta d’identità, bigliettazione del trasporto
pubblico (ferrovie, autobus e aerei) e carta di credito.
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La collaborazione, infine, è un’altra modalità per accelerare il raggiungimento delle masse critiche e
quindi per costruire con maggiore sicurezza business case sostenibili, come dimostra il caso di iDEAL in
Olanda. Nel 2005 tre grandi banche hanno infatti impiantato una piattaforma collaborativa per erogare
pagamenti online in tempo reale, con benefici per consumatori ed esercenti. Il network che trattava 4
milioni di transazioni all’avvio, nel 2011 ne ha trattato 94 milioni.
E’ tempo di ripensare all’acronimo BRIC per i pagamenti
Globalmente i mercati sviluppati di Nord America, Europa e Mature Asia-Pacific rappresentano il 79,5%
del volume dei pagamenti non cash. Tuttavia il blocco BRIC sta divergendo: Russia e Cina spingono
l’aumento dei volumi, con crescite superiori al 30%, mentre il Brasile è diventato il secondo più
importante mercato mondiale, dopo gli U.S.A.. L’India invece, pur essendo cresciuta nei volumi del 10%
e mostrando grande potenziale, rimane il fanalino di coda del BRIC. “L’acronimo non funziona più per i
pagamenti” commenta Patrick Desmarès, Secretary General, Efma. “Viste le significative differenze negli
stadi di sviluppo i quattro paesi dovrebbero essere visti diversamente, ed in particolare il Brasile, i cui
volumi sono maggiori di ogni paese europeo.”
Per scaricare il World Payments Report 2012: www.capgemini.com/wpr12
Capgemini
Con 120.000 dipendenti in 40 Paesi nel mondo, Capgemini è una delle maggiori multinazionali di Management Consulting,
Information Technology e Outsourcing. Nel 2011 il Gruppo ha registrato ricavi per 9,7 miliardi di euro.
Insieme con i propri clienti, Capgemini elabora e implementa soluzioni di business e soluzioni tecnologiche adatte alle loro
esigenze e ai risultati attesi.
Un’organizzazione profondamente multi-culturale, un modo unico e distintivo di lavorare - la Collaborative Business
Experience™ – e un modello globale di delivery distribuita chiamato Rightshore® da sempre distinguono il Gruppo Capgemini.
L’offerta Capgemini Italia è orientata verso questi mercati: Financial Services, Energy & Utilities, Manufacturing, Automotive,
Consumer Products, Retail & Distribution, Public Administration, Telecom Media & Entertainment. Capgemini Italia ha
registrato nel 2011 un fatturato di 170 milioni di euro. A seguito della recente acquisizione del Gruppo AIVE - importante
azienda italiana di soluzioni software e servizi professionali per grandi e medie organizzazioni - oggi Capgemini Italia conta su
oltre 2.400 professionisti dislocati su 13 sedi in Italia (www.capgemini.it).
Rightshore ® è un marchio registrato di proprietà di Capgemini.
Global Business Unit Financial Services di Capgemini
La Global Business Unit Financial Services di Capgemini unisce profonda esperienza nel settore, innovazione d’offerta e modelli
evoluti di delivery globale per assistere l’industry dei servizi finanziari. Con un network di 21.000 consulenti che supportano
oltre 900 clienti nel mondo, Capgemini collabora con le principali banche, compagnie di assicurazione e banche d’affari per
fornire soluzioni IT e leadership di pensiero che creano valore (www.capgemini.com/financialservices).
Royal Bank of Scotland
Il gruppo RBS è una grande società internazionale di servizi bancari e finanziari che serve più di 30 milioni di clienti in Regno
Unito, Europa, Medioriente, Africa, America e Asia. Attraverso i propri brand: The Royal Bank of Scotland, NatWest, Citizens,
Charter One, Ulster Bank, Coutts, Direct Line, il gruppo è tra i principali fornitori internazionali di servizi di transazioni bancarie,
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con servizi di pagamento nazionali e internazionali, servizi di gestione contanti e liquidità, soluzioni per operazioni finanziariocommerciali e carte commerciali ad aziende, istituzioni finanziarie e organizzazioni nel settore pubblico in tutto il mondo.
Per maggiori informazioni: www.rbs.com
Efma
Efma è un’associazione non profit, fondata nel 1971 da banchieri e assicuratori: attualmente conta 3.300 istituzioni del settore
della finanza al consumo localizzate in 130 paesi. Efma rappresenta uno spazio professionale che dà la possibilità ai propri
membri di condividere esperienze, promuovere le migliori pratiche e collaborare tramite alleanze e partnership. Tutto ciò grazie
al supporto di incontri regolari, riunioni, studi analitici, a una rivista e a un sito web dettagliato, sempre aggiornato con
informazioni e novità.
Per maggiori informazioni: www.efma.com
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