Utrecht, XX December 2009

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Utrecht, XX December 2009
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Il World Quality Report rivela che l’aumento nell’adozione di tecnologie Cloud accresce
la domanda di Application Testing1 e Quality Assurance2
La nuova ricerca realizzata da Capgemini, Sogeti e HP evidenzia una costante crescita
dell’allocazione delle risorse nel settore Quality Assurance, con livelli di investimenti
particolarmente elevati nelle economie dei mercati emergenti
Parigi, 15 giugno 2011 – Capgemini - una delle maggiori multinazionali di Management
Consulting, Information Technology e Outsourcing – Sogeti - società del Gruppo Capgemini per i
servizi professionali locali - e HP, hanno pubblicato i risultati del terzo World Quality Report. Si
tratta di uno studio che analizza nel dettaglio lo stato della quality application e del testing nei
differenti settori di business e in varie aree geografiche. La maggior parte delle aziende (85%3)
oggi in fase di ripresa economica, riconosce come i propri portafogli applicativi richiedano una
razionalizzazione
e
che
le
applicazioni
mission-critical
implementate
attraverso
l’uso
di
tecnologie superate devono essere riviste e aggiornate per incrementarne l’efficienza. Secondo i
dati della ricerca emerge come il 42% delle aziende abbia in previsione di aumentare
l’allocazione delle proprie risorse finanziare sulle applicazioni di quality assurance (QA) e testing.
E se da un lato le aziende cercano di adottare metodi di delivery agili come parti di applicazione
QA, 81 su 100 sono le aziende che stanno trasferendo su cloud almeno alcuni dei propri sistemi
IT. L’avanzare di nuove tecnologie, come i servizi cloud-based, sta inoltre alimentando la
necessità di garanzie di testing e QA, poiché la sicurezza delle applicazioni diventa requisito
indispensabile per assicurare qualità e mitigare il rischio.
Lo studio evidenzia anche come l’investimento in QA risulti massimo nelle economie emergenti. Nell’ultimo
anno, l’83% delle aziende cinesi e il 56% di quelle brasiliane hanno incrementato in maniera sostanziale il
proprio investimento in QA, in controtendenza rispetto a budget relativamente costanti in Nord America ed
Europa. Anche le società australiane hanno aumentato i propri investimenti in tale ambito nell’anno passato:
il 37% delle aziende coinvolte nella ricerca ha indicato un aumento dei budget per il testing. L’investimento
in QA è sempre più focalizzato a raggiungere efficienza e standardizzazione, in particolare e aziende che
operano sui mercati emergenti.spesso creano Centri di Eccellenza per il Testing, con lo scopo di centralizzare
e consolidare le pratiche di QA.
1
Application Testing: processo che fornisce informazioni sulla qualità e i rischi correlati di un’applicazione in un ambiente di produzione. Fonte: TMap
NEXT®, Business Driven Test Management, ed. UTN, 2008.
2
Quality Assurance (Assicurazione Qualità): copre tutte le attività pianificate e sistematiche atte a garantire che un prodotto o servizio soddisfi i requisiti
di qualità; Fonte: ISO 1994.
3
Capgemini and HP Application Landscape Report, Marzo 2011
Le economie emergenti risultano inoltre essere le più rapide nell’adozione delle infrastrutture cloud:
Più di un terzo delle aziende cinesi (37%) ha pianificato per il prossimo anno una migrazione delle
proprie applicazioni, nell’ordine dell’11 e il 25%; un ulteriore 40% pensa di trasferirne il 26-50%;
Al contrario, il 24% delle aziende in Nord America e il 18% di quelle dell’Europa occidentale e
settentrionale dichiarano di non essere ancora interessate alla migrazione delle proprie applicazioni
sul cloud.
L’adozione del cloud e la crescente dipendenza da applicazioni internet-based, conferisce maggior
importanza alla sicurezza delle applicazioni, mentre in passato veniva considerata dalle aziende come
funzione di auditing e di gestione del rischio. Più di un quarto (27%) delle grandi società (con oltre 5.000
dipendenti) sta creando team specializzati nell’information security (IS) per definire e testare procedure di
sicurezza e requisiti ad hoc al fine di garantire che i nuovi sistemi e applicazioni non siano stati compromessi
e che i dati sensibili e confidenziali vengano adeguatamente protetti dall’accesso o dall’attacco di utenti non
autorizzati.
“I CIO sono fortemente sotto pressione perché devono cercare di implementare applicazioni di alta qualità
con un budget limitato”, ha dichiarato Raf Howery, vice president, Global Channels and Partners Executive,
Capgemini. “La migrazione verso il cloud di applicazioni di elevato valore rappresenta un passaggio naturale
poiché offre un ambiente cost-effective, affidabile e agile per per la loro creazione e il testing. Maggiori
investimenti nel QA, specialmente nei mercati sviluppati, aiuteranno le aziende a crescere con il cloud, una
volta che la tecnologia sarà stata completamente implementata”.
Il report sottolinea come le aziende sono sempre più dipendenti dall’outsourcing per i servizi testing. Più di
due terzi (70%) del campione impiega personale in appalto o fornitori terzi per la QA. Questi ultimi non si
occupano più solo dell’esecuzione di test in outsourcing, ma anche di testing strategy, di user acceptance
testing e di sicurezza. Le preferenze per l’outsourcing continuano ad andare alla co-location (27%) seguita
da localizzazioni nearshore all’interno o del paese o del continente in cui l’azienda si trova (24%). Tuttavia,
la preferenza per i centri offshore risulta essere diversa nelle società nordamericane rispetto a quelle
europee. Per le compagnie con sede negli USA e Canada la prima scelta è spesso rappresentata dall’India
(18%), seguita da Cina (12%) ed Est Europa (9%) mentre, per la prima volta, le aziende dell’Europa
occidentale e settentrionale hanno indicato di preferire l’outsourcing della QA prima nell’Est Europa (12%) e
poi Cina (7%) piuttosto che India (4%).
“Allo stato attuale, i trend del cloud e della telefonia mobile hanno reso più complesse le applicazioni. Le
società, oggi più che mai, devono, confrontarsi con la necessità di mantenere il proprio vantaggio
competitivo implementando software di qualità pur rimanendo agili” ha affermato Jonathan Rende, general
manager e vice president, Applications, Software, HP. “I risultati del World Quality Report sottolineano come
la disciplina del quality management, del global sourcing e del agile processes debbano diventare parte
integrante della strategia di software delivery di ogni azienda, per innovare più efficacemente in tempi più
rapidi”.
Il report evidenzia infine la necessità di standardizzare la QA attraverso metodologie consolidate come
l’approccio TMap®4 del Gruppo Capgemini, perché è diventato sempre più cruciale misurare l’impatto sul
business, valutando o i risultati sugli obiettivi di business o quantificando le perdite dovute agli eventuali
difetti dell’applicazione. Si è infatti registrata una crescita continua della test automation per supportare
queste necessità:
Il 37% delle aziende utilizza tecniche di valutazione sviluppate all’interno, un altro 22% effettua
stime basate su metodi industry-standard, mentre il 12% non si avvale di alcuna metodologia.
Tuttavia la maggior parte delle aziende (58%) non svolge alcun test automation per metà delle
propria attività QA. Solo il 23% usa soluzioni automatizzate di testing per più del 50% dei test.
Il World Quality Report 2011-2012
Il World Quality Report 2011-2012 è una ricerca svolta su base annua, giunta alla terza edizione, che valuta lo stato
dell’application quality e delle pratiche di testing in diversi settori di business quali: Consumer Products, Retail &
Distribution; Energy, Utilities & Chemicals; Financial Services; Healthcare and Life Sciences; High Tech; Manufacturing;
Public Sector; Telecommunications, Media & Entertainment. Il report di quest’anno prende in esame i trend IT e le
pratiche di qualità da una prospettiva regionale in nove diverse aree geografiche: Australia, Brasile, Cina, Francia,
Germania, Paesi Bassi, Regione Nordica, Nord America e Regno Unito.
All’elaborazione del World Quality Report hanno contribuito 1.250 tra CEO, CIO, CFO, direttori e manager del settore IT e
manager QA, provenienti da aree di tutto il mondo, tra cui Nord America (39%), Europa Occidentale (33%), Australia
(8%), Cina (8%), Brasile (5%) e altre regioni di Europa, Asia e America Latina (7%). La ricerca ha integrato anche
risposte provenienti da una vasta gamma di aziende di dimensioni diverse: il 30% dei partecipanti appartiene a piccole
imprese (tra 1 e 500 dipendenti); il 14% lavora in aziende con 500-1.000 dipendenti; il 22% è impiegato in società con
1.000-5.000 dipendenti; il 17% appartiene a grandi aziende (5.000-10.000 dipendenti) e il 17% proviene da compagnie
con oltre 10.000 dipendenti.
Capgemini
Capgemini, una delle maggiori multinazionali di Management Consulting, Information Technology e Outsourcing,
trasferisce ai propri clienti soluzioni e competenze per aiutarli a raggiungere risultati migliori attraverso un modo unico e
distintivo di lavorare - la Collaborative Business Experience™ – e attraverso Rightshore®, il modello globale di delivery
distribuita, la cui funzione è quella di mettere a disposizione i migliori talenti dislocati in diverse country, lavorando come
un unico team per elaborare e implementare la soluzione più adatta alle esigenze del cliente. Il Gruppo Capgemini,
presente in 40 paesi nel mondo, ha registrato nel 2010 ricavi per 8,7 miliardi di euro e conta 112.000 professionisti.
L’offerta Capgemini Italia è orientata verso settori di business quali: Financial Services, Energy & Utilities, Manufacturing,
Automotive, Consumer Products, Retail & Distribution, Public Administration, Telecom Media & Entertainment. Capgemini
Italia ha riportato nel 2010 un fatturato pari a 146 milioni di euro con oltre 1.800 professionisti dislocati nelle sedi di
Roma, Milano, Torino (2). La Spezia e Bergamo. Capgemini Italia per il terzo anno consecutivo ha conseguito la
certificazione Top Employers, come una delle migliori società italiane nella gestione del talento.
Per ulteriori informazioni consultare: www.capgemini.com/testing, www.sogeti.com/testing
Rightshore® è un marchio registrato di proprietà di Capgemini.
TMap®, TMap NEXT®, TPI® e TPI NEXT® sono marchi registrati di Sogeti.
4
TMap® – Test Management Approach – È la metodologia del Gruppo Capgemini basata su un approccio business-driven e risk-based per il testing di
software strutturati, progettato per affrontare le questioni chiave di qualità, tempo e costo, lungo l’intero ciclo vitale di sviluppo del processo di solution
delivery.