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cultura
testo e foto di Elena Dak
I tesori
dell’Ennedi
Viaggio tra le bellezze segrete del Ciad
Nel nord del Ciad il Sahara regala paesaggi
mutevoli e incredibili: imponenti massicci
rocciosi, gallerie di pitture rupestri, canyon
popolati da coccodrilli e laghi cristallini
attorniati dalle dune
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U
n proverbio sahariano dice
che “I Tubu possono vivere per tre giorni con un
dattero: mangiando la buccia il
primo giorno, la polpa il secondo e il nocciolo il terzo”. I Tubu
abitano nel nord del Ciad, luogo
di sorprendente bellezza poco
frequentato dal turismo: la destinazione del nostro viaggio.
L’ultima frontiera
Dalla capitale N’Djamena puntiamo in direzione nord-est verso
il massiccio montuoso dell’Ennedi. Dopo soli 80 chilometri
lasciamo l’asfalto e ci addentriamo nella savana. Incrociamo famiglie di nomadi in spostamento
sugli asini. I rami arcuati delle
loro tende sono ammassati in fasci ai lati degli animali. Le donne stanno al riparo di portantine
dondolanti ombreggiate da teli
colorati. Sparsi lungo la strada
ci sono piccoli villaggi in terra:
case come cubi di fango in stile sudanese. A tratti la brousse
si svuota di arbusti per lasciare
spazio a praterie dorate percorse
da gazzelle e piccole carovane di
cammelli. Solo dopo l’oasi di Kalait appaiono i primi contrafforti
d’arenaria dell’Ennedi: pilastri di
Il viaggio
L’itinerario descritto nell’articolo copre una distanza
di 3.300 chilometri, da percorrere su vetture 4x4.
quando . Il periodo migliore va da ottobre a marzo,
quando il clima è secco e non fa troppo caldo. Di notte
c’è una forte escursione termica. trasporto . Air
France ha un volo da Parigi cinque volte la settimana.
In alternativa si può volare con Ethiopian Airlines (scalo
ad Addis Abeba). documenti . Necessario il passaporto
con il visto di ingresso, da richiedere - tramite agenzie
specializzate - alle ambasciate del Ciad a Parigi o
Bruxelles. salute . È richiesta la vaccinazione contro la
febbre gialla. sicurezza . La situazione in Ciad rimane
instabile e persistono rischi di tensione nelle aree a
sud e ad est del Paese, dove sono possibili incursioni
di gruppi armati in provenienza dal Centrafrica e dal
Sudan. Consultare il sito www.viaggiaresicuri.it
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Le gole di Archei. L’acqua,
verdissima, si snoda
fra torri di arenaria
fino ad una pozza dove
sopravvivono alcuni
esemplari di coccodrilli.
Le grotte di Archei sono
famose per importanti
pitture rupestri sahariane
STORIA
Ex colonia francese,
indipendente dal 1960,
il Ciad ha avuto una
storia segnata da colpi
di Stato e guerre civili,
che si sono spesso
uniti alla siccità, agli
interventi militari della
Francia e agli interessi
dei Paesi vicini,
soprattutto la Libia,
creando una costante
instabilità. Nel 1990,
l’ennesimo golpe ha
portato al potere, con
il sostegno di Libia e
Sudan, Idriss Déby,
rieletto Presidente
per la terza volta nel
maggio 2006.
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roccia affastellati l’uno accanto all’altro, teorie di colonne, pinnacoli allineati
come arcieri tra i quali si
insinuano passaggi labirintici. Queste sono le terre
dei Tubu (il nome significa “abitante del Tibesti”),
nomadi dalla corporatura
slanciata ed elegante, pastori e razziatori dal temperamento diffidente e
individualista. A differenza
dei Tuareg, che si muovono in gruppo per motivi di
sicurezza, i Tubu affrontano il deserto da soli: pochi
cammelli e buoi, e qualche
uomo. Li si vede camminare in testa ai loro animali carichi di sale e datteri.
Per sopravvivere al deserto,
fanno tappa nelle Gole di
Archei, dove vanno all’abbeverata tutti i pastori della
Il lago di Ounianga Kebir, con le sue
acque azzurre circondate da palme
e dominate da faraglioni di arenaria:
un luogo che tocca l’anima
Colpo d’oCChio
Repubblica del Ciad
Superficie
1.284mila kmq (4 volte l’Italia)
popolazione
9.600mila abitanti
densità
7 abitanti/kmq
Mortalità infantile
95 ‰
Aspettativa di vita
47 anni
Capitale
N’Djamena
lingue
arabo e francese (ufficiali),
dialetti sudanesi
Religione
57% musulmana (nord e centro);
35% cristiana;
8% tradizionale (sud)
presidente
Idriss Déby (dal 1991)
Moneta
franco Cfa
Economia
produttore di petrolio dal 2004,
il Paese è ricco anche di oro e uranio.
L’agricoltura (ortaggi, miglio, cotone)
e l’allevamento (capre e buoi)
occupano l’89% della forza lavoro.
Laghi tra le sabbie
regione, mano a mano che
la stagione secca avanza.
Coccodrilli nel deserto
Si tratta di uno dei luoghi
più sorprendenti del Sahara. Un canyon stretto e profondo protetto da alte pareti
di roccia, che custodisce gelosamente sul fondo una
pozza d’acqua permanente. È uno dei pochi punti di
abbeveramento sicuri per
le mandrie dei cammelli. I
versi degli animali risalgono le gole come un rombo
di tuono e l’acqua si fa nera
come pece. In quell’acqua
vive, dalla preistoria, un
gruppo isolato di coccodrilli. Gli escrementi dei
cammelli nutrono alghe di
cui si cibano i pesci, i quali
a loro volta sono preda dei
coccodrilli. Non sono peri-
colosi per l’uomo ed emergono solo quando regna il
silenzio. Negli anfratti della zona poco lontano dalle gole, pitture bianche di
caolino e rosse d’ocra rappresentano uno stile unico
nell’arte rupestre sahariana.
Oltre i contrafforti rocciosi dell’Ennedi iniziano le
sabbie del Sahara. Dune
arancioni prendono il sopravvento sui rari cespugli. La carovane dei Tubu
si spingono fin qui per raggiungere le saline di Demi
e Teguedei. Nella prima
oasi, le donne spaccano il
terreno rosso e cristallino
con piccole zappe e poi con
setacci cercano di separare
le impurità dal sale. Sparsi ovunque sul terreno ci
sono i basti e le sacche di
cuoio dei carovanieri.
La salina di Teguedei invece si snoda intorno ad un
lago circondato di dune e
palme: mucchietti di sale
bianchissimo si susseguono, sormontati da pezzi di
legno o frasche che sono la
firma del proprietario. Oltre le saline, proseguendo
in direzione nord, affiorano in superficie delle acque
di colori cangianti: sono i
laghi di Boku, Ounianga
Seghir e Ounianga Kebir...
Paesaggi di sconcertante
bellezza.
Tornando verso sud, è tutto
un susseguirsi di villaggi e
granai in terra, di soste ai
pozzi, di uomini a cavallo con le lance appese alla
schiena, di camion stracarichi di ogni sorta di mercanzia, di donne intente a
battere miglio nei mortai.
In autunno i cieli sono limpidi e il sole al tramonto,
come un disco incandescente e nitido, si inabissa velocemente dietro le
acacie. Poi, in un attimo,
piomba il buio. •
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