Mai la storia dell`umanità aveva vissuto cambiamenti così radicali e

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Mai la storia dell`umanità aveva vissuto cambiamenti così radicali e
AGE OF EXTREMES LABORATORIO- MOSTRA PER LA STORIA DEL ‘900
Mai la storia dell’umanità aveva vissuto cambiamenti così radicali e mai l’uomo aveva
visto nell’arco di sole tre generazioni mutare la propria quotidianeità a tal punto da “bruciare” la memoria stessa
degli avvenimenti.
Il Novecento è, come dice Eric J. Hobsbawm, il secolo delle esagerazioni, degli estremi,
delle cose eccezionali, delle contrapposizioni armate tra gli ideali: un secolo che può “vantare”, come ricorda
l’orologio posto all’ingresso dell’Imperial War Museum a Londra, 100 milioni di persone morte in guerre
dichiarate o, se si preferisce, 190 milioni (circa un decimo della popolazione mondiale esistente nel 1900)
comprendendo le rivoluzioni e le guerre “non ufficiali”; ma anche il secolo nel quale espressioni culturali
assolutamente elitarie come la musica, grazie alla riproducibilità meccanica (e oggi digitale) del suono,
diventano patrimonio collettivo; il secolo delle grandi migrazioni di massa sia interne agli stati (tra nord e sud o
tra est e ovest), sia tra popolazioni di continenti diversi (con un flusso nella prima metà del secolo da paese
industrializzato a paese in via di sviluppo e in quest’ultimo cinquantennio nella direzione opposta), ma anche il
secolo della conoscenza del mondo dal proprio salotto attraverso la radio, la televisione e oggi internet. Il
secolo dell’enorme sviluppo della tecnologia e dell’innalzamento delle aspettative di vita, ma anche quello
dell’utilizzo della scoperta tecnologica e scientifica a fini distruttivi di massa: dall’impiego dei gas nella prima
guerra mondiale o nelle guerre “regionali” della seconda metà del secolo (ad esempio durante la guerra IranIraq, Scheda analitica n.1), all’utilizzo della “scientifica eliminazione” per popoli come quello ebraico.
Questo laboratorio-mostra prende in esame solo la prima metà del ‘900, l’età delle
catastrofi o della “guerra dei trenta anni”, ma è evidente che gli effetti di quei grandi avvenimenti si sono
ripercossi almeno sino al 1991, con la caduta del muro di Berlino, con la prima “guerra umanitaria”
(l’operazione “desert storm” nel Golfo Persico, Scheda analitica n.2) e con il decisivo affermarsi della cosiddetta
globalizzazione. La lettura dei pannelli dovrà quindi tenerne conto.
Perché un laboratorio-mostra e non una mostra? Innanzitutto perché questa iniziativa
nasce come contributo aperto all’insegnamento e alla comprensione del Novecento: aperto perché suscettibile
al dibattito, alle ricerche in corso e alla revisione scientifica; aperto perché ciò che si frappone sulla via del
comprendere non sono solo le nostre convinzioni appassionate, ma l’esperienza storica che le ha formate.
Laboratorio perché questa mostra nasce all’interno di una riflessione della Commissione
per la didattica della storia del ‘900 dell’Ufficio Scolastico Provinciale e si propone di diventare laboratorio
permanente per lo studio della storia del Novecento a Bergamo e provincia.
Coordinamento: Gualtiero Beolchi, Adriana Bortolotti, Mauro Gelfi, Rosanna Paccanelli
Testi: Giuliana Bertacchi, Adriana Bortolotti, Daniela Galante, Mauro Gelfi, Rosangela Pesenti.
Consulenza musicale: Fabrizio Capitanio
Progetto grafico: Rosanna Paccanelli, Patrizia Fratta Galante
Allestimento: Alda Colombera, Rosario Sciacca
Sala multimediale: si ringraziano per la donazione il CREDITO BERGAMASCOASSOCIAZIONE AMICI DEL MUSEO STORICO e PC INFORMATICA per la collaborazione.
Tutte le immagini del Fondo Lucchetti sono oggi parte integrante dell’Archivio fotografico
del Museo storico, grazie alla sensibilità e alla generosità della FONDAZIONE SESTINI, che ha voluto così
donare alla Città di Bergamo la più importante raccolta fotografica presente sul territorio.
FONDAZIONE BERGAMO NELLA STORIA
Piazza Mercato del fieno, 6/a - 24129 Bergamo Italy - Tel. +39 035 24 71 16 ; +39 035 22 63 32 - Fax 035 21 91 28
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