Vittorio Lorioli: una raccolta di testi giuridici inerenti il diritto civile e

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Vittorio Lorioli: una raccolta di testi giuridici inerenti il diritto civile e
DONAZIONI
Vittorio Lorioli: una raccolta di testi giuridici inerenti il diritto civile e commerciale; i numeri delle riviste “Paris
match” e “Le matin”, giugno-dicembre 1940; la rivista “La victoire” del 19 giugno 1940; sessantasei numeri della
rivista “Storia illustrata”; due master utilizzati per realizzare la medaglia del Comune di Bergamo per il
centenario della spedizione dei Mille e la medaglia della Runa a ricordo di Antonio Locatelli; una medaglia
commemorativa per Arcangelo Ghisleri; una medaglia dell’Associazione amici del Museo storico per la mostra
“Bergamo città dei Mille”.
Guido Gelmi: una divisa in tela coloniale, utilizzata mentre era in forza al I Raggruppamento motorizzato
(1943-1944), 11° reggimento fanteria Mantova, impegnato nei combattimenti di Montelungo e Monte Marrone.
Giovanna Schiavi: francobolli italiani e stranieri, nuovi e usati, degli ultimi decenni del Novecento; una fede in
rame, probabilmente utilizzata durante il Regime fascista in sostituzione della fede d’oro donata alla patria.
Federico Confortini: materiale documentario e fotografico inerente la ditta Vianini di Milano, relativo alla
produzione e all’attività costruttiva dell’azienda.
Vittorino Corrado: la pubblicazione Cimitero “Invitti della 3a armata” Redipuglia, a cura dell’Ufficio centrale
cura onoranze salme caduti di guerra (Coscg); una bandiera italiana tricolore con stemma sabaudo senza
corona; un elmetto coloniale modello 1928/32; una gavetta con gavettino, in dotazione all’Esercito italiano dagli
anni trenta del Novecento
Valerio Marabini: un volantino con stampato il testo del Canto dei lavoratori di Filippo Turati, edito nel 1893.
Lino Bonomi: pantaloni del Regio esercito italiano, grigio verdi da truppa, d’ordinanza durante la prima guerra
mondiale, forse utilizzati dalla Guardia nazionale repubblicana della Repubblica sociale italiana.
Renato Ballanti: fogli dattiloscritti, redatti nel marzo 1945 presso il Battaglione bersaglieri Goito, contenenti
informazioni sull’esercito tedesco.
Nazareno Marinoni: elmetti e materiali diversi in dotazione all’Esercito austroungarico, al Regio esercito
italiano e all’Esercito tedesco nei due conflitti mondiali; un mobile radio con grammofono (anni trenta del
Novecento); la pelle di un leopardo ucciso in Africa orientale; una serie di ottantaquattro dischi a ottanta giri con
arie d’opera e canzoni popolari del Novecento; una serie di sessantun diapositive che riproducono immagini
dell’Esercito tedesco (1940-1945) e dei campi di sterminio nazisti; alcuni numeri della rivista americana
“Victory” (1945), della rivista “Africa italiana” (1941) e del settimanale “Oggi” (gennaio-giugno 1953); tre filmine
in b/n di propaganda elettorale della Democrazia cristiana (anni cinquanta del Novecento); una bobina e un cdrom con la registrazione di una dichiarazione rilasciata da Sandro Pertini (12 luglio 1980) su avvenimenti
dell’ottobre 1944; tredici riproduzioni fotografiche in b/n di immagini inerenti il secondo conflitto mondiale; due
cartine e due volumi dedicati alle colonie italiane in Africa orientale.Giancarlo Battilà: documenti relativi alla vita
del fronte interno durante i due conflitti mondiali, tra i quali una ricevuta della Federazione dei fasci di
combattimento di Bergamo, rilasciata per l’offerta di lana (aprile 1942); il volume A. Izzo, Guerra chimica e
protezione antigas, Hoepli, 1943; documenti inerenti la spedizione di Umberto Nobile al Polo con il dirigibile
Italia (1928), tra i quali otto fotografie in b/n che raffigurano alcuni momenti del salvataggio dei superstiti da
parte del rompighiaccio russo Krassin; una cartolina illustrata reggimentale d’epoca fascista; quattro volumi
dedicati alla storia delle comunicazioni postali.
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Gianni Bondurri: una cartolina postale italiana in franchigia distribuita ai soldati durante il primo conflitto
mondiale; una gavetta da due litri utilizzata dall’Esercito italiano; un cappello alpino da ufficiale del 5°
reggimento fanteria (seconda guerra mondiale); una giubba del Regio esercito italiano modello 1933, da
ufficiali, adattata alle disposizioni per la guerra (1940); sei pezze da piedi in lino, in dotazione al Regio esercito
italiano dalla fine dell'Ottocento al 1943, usate in sostituzione delle calze.Chiara Canesi: una borraccia in
lamiera stagnata, con portaborraccia in tela, attualmente in dotazione alle forze armate americane.
Irene Ganna: tre cartoline in b/n appartenenti ad una serie di otto dedicata alle vicende del sacerdote Davide
Albertario, pubblicate a Milano nei primi anni del Novecento.
Anna Tola: sei figurine Liebig costituenti una serie dedicata alla spedizione dei Mille, stampata nel 1910.
Famiglia Pezzoli: una fotografia in b/n di Mario Pezzoli, tenente del Genio, medaglia d’argento al valor
militare.Fiorentino Valsecchi: oltre duecento cartine topografiche utilizzate dalle truppe tedesche d'occupazione
in Italia, cartine da lui recuperate nel 1945.
Edoardo Cristofari: un Attestato di riconoscenza civica conferito dal Comune di Bergamo a Giuseppe Jannone
nel 50° anniversario dell’ingresso del Gruppo di combattimento Legnano a Bergamo (30 aprile 1995).Daniela
Roncelli: due cinturoni in cuoio da ufficiale, uno fuori ordinanza del Regio esercito italiano (in uso dal 1917) e
uno utilizzato dalla Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (anni trenta del Novecento); una bustina del
Regio esercito italiano modello 1934.Marino Anesa: il volumetto Cento inni religiosi scelti, edito dai Servizi di
soccorsi di guerra – Comitato di beneficenza nazionale cattolico, New York, 1945; la pubblicazione
Prescrizione per la conoscenza e la conservazione della nuova arme da fuoco della fanteria, tradotto dal
tedesco da Gustavo Mazza, Praga, 1858; una circolare dell’Unione fascista dei commercianti della provincia di
Bergamo, riguardante la disciplina dei prezzi; lo spartito de I legionari dell’Africa orientale – Inno di marcia,
edito a Napoli.Adriano Meli: una maschera antigas in gomma, modello M.33, completa di tubo in gomma
collegato a scatola-filtro in metallo, in dotazione alle forze armate italiane e ai servizi di protezione civile dal
1933 in poi. Giampiero Nicoli: alcuni numeri de “L’eco di Bergamo”, stampati tra il 1958 e il 1969; pubblicazioni
inerenti la canzone popolare italiana dal 1900 al 1964; L. Balsamo, La lingua francese nelle scuole
complementari, ginnasiali e tecniche, Piacenza, 1921; Papa Paolo VI in Terra santa, supplemento al n. 4/1964
di “Bunte illustrierte”; J.F.Kennedy. la tragedia che ha commosso il mondo, Milano, 1964.. Luigi Giupponi: un
cappotto militare dell’Esercito britannico, in uso nella seconda guerra mondiale.
Piergiuseppe Berti: una divisa modello 1933 appartenuta al sottotenente Valeriano Berti dell’artiglieria
alpina.Rosa Maria Carminati: materiale inerente il padre, il capitano Luigi Carminati. Si segnalano: una divisa
completa modello 1933 con mostrine e distintivi del 37°/38° reggimento fanteria Ravenna, Divisione 2
Sforzesca e nastrini delle decorazioni per l’Impresa di Fiume, la Campagna della prima guerra mondiale e
l'Unità d'Italia; brevetto e medaglia detta “interalleata” conferita per la prima guerra mondiale; brevetto e
medaglia di cavaliere di Vittorio Veneto; medaglia commemorativa per il 50° della vittoria (1918-1968); la
biografia manoscritta di Luigi Carninati, una sua fotografia (1935/36) e la tessera di riconoscimento che lo ritrae
in divisa da ardito dei reparti d’assalto (9 ottobre 1919).Berardo De Beni: materiali inerenti il secondo conflitto
mondiale e in particolare le vicende del padre, il capitano Benedetto De Beni. Si segnalano: un cartoncino con
applicati due articoli di giornale (luglio 1940) sui lavoratori italiani militarizzati addetti alla costruzione di
fortificazioni in Francia e un bracciale in tessuto indossato dagli operai; quattro cartoline postali in franchigia
distribuite alle forze armate con messaggi propagandistici, recanti sul verso disegni a penna di De Beni; una
piastrina di riconoscimento metallica assegnata agli Internati militari italiani (Imi) nei campi di concentramento in
Germania, appartenuta a De Beni.Famiglia Ruggeri: materiali dell’equipaggiamento militare inerente la prima e
la seconda guerra mondiale, tra i quali si segnalano un elmetto coloniale italiano modello 1928/32 da truppa,
due elmetti tedeschi modello 1935/42 in dotazione alla Wehrmacht,·una mazza ferrata chiodata utilizzata
dall'Esercito austroungarico negli assalti di trincea durante la prima guerra mondiale, un fucile originariamente
modello Steyr M95, ridotto a fucile da caccia, e una pistola semiautomatica Steyr modello 1912, entrambi in
dotazione all'Esercito austroungarico nel primo conflitto mondiale. Lina Cassiano Quirci: un maglione da fatica
per sommergibilisti appartenuto a Vittorio Cassiano (seconda guerra mondiale) e uno stemma in ottone con il
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simbolo dei sommergibilisti.Mariarosa Goggia: una divisa completa modello 1902 e un berretto modello 1909
appartenuti al capitano Giuseppe Bosis, in servizio presso il 73°-74° reggimento di brigata fanteria Lombardia e
il 154° reggimento fanteria.Camillo Bianchi: 29 monete coniate in Italia dagli anni sessanta del secolo scorso in
poi.
Famiglia di Aurora Colombi: uniformi appartenute a Valentino Colombi, maresciallo dei carabinieri. Si
segnalano: una giubba a coda (detta “abito”) per alta uniforme in panno di lana turchino con i gradi di
maresciallo maggiore al polso; una giubba del Regio esercito italiano, in panno di lana grigioverde, per truppe a
cavallo dei regi carabinieri mobilitati al fronte durante la prima guerra mondiale, con i gradi di maresciallo capo
e nastrini per la Croce al merito di guerra, la Medaglia commemorativa della prima guerra mondiale, la
Medaglia interalleata per la prima guerra mondiale, la Medaglia di bronzo al valor militare, la Croce per
anzianità di servizio. Attilio Fumagalli: 36 cartoline illustrate inerenti il primo conflitto mondiale.
Francesco e Sara Locatelli: reperti inerenti la prima guerra mondiale, ritrovati a Passo Brixio sul monte
Adamello.
Bruno Bonalumi: documenti, fotografie, distintivi e decorazioni relativi al periodo fascista e al secondo conflitto
mondiale. Si segnalano: due fotografie scattate dall’aviazione alleata sul cielo di Bergamo, una raffigurante la
base aerea tedesca dislocata nell’aeroporto di Orio al Serio (aereo americano, 28 maggio 1944) e l’altra
raffigurante la zona della stazione ferroviaria (aereo inglese, 25 aprile 1945); attestati rilasciati al donatore
dall’Opera nazionale balilla; un certificato nominativo relativo a un’azione della Società bergamasca per la
costruzione e l’esercizio di autovie (autostrada Bergamo-Milano), datato 31 dicembre 1928; una vera in metallo
sostitutiva della vera d’oro donata alla patria in occasione della campagna lanciata dal regime fascista nel
1935, con la data 18 novembre 1936; croce ricordo dell’undicesima armata per la campagna greco-albanese
(1940-1941), datata 16 novembre 1940; un salvagente della marina americana, datato 1 settembre 1944;
distintivi dell’equipaggiamento Opera nazionale balilla e Gioventù italiana del littorio, appartenuti al donatore;
lettere e attestati di benemerenza conferiti dalle autorità comunali di Bergamo all’insegnante elementare
Ernestina Frugoni; una medaglia di benemerenza coniata dalla Zecca a nome dell’Unione fascista famiglie
numerose, con nastro e sette fiocchi in metallo.
Famiglia Ricchezza: un attestato rilasciato dal comune di Mignano Montelungo (30 aprile 1969) all’ufficiale
Antonio Ricchezza, impegnato con il I Raggruppamento motorizzato nella battaglia di Montelungo (8 dicembre
1943).
Aldo e Vittoriano Milesi: una cassapanca e una stufa per il riscaldamento utilizzate nei primi anni del
Novecento.
Anonimamente:un berretto in panno di lana rossa, utilizzato da un volontario garibaldino
una banconota del valore di 2 pfennig emessa in Germania durante il primo conflitto mondiale quale ‘buono’
per i prigionieri di guerra
una cartolina postale in franchigia per internati di guerra, spedita da un campo polacco nel mese di febbraio
1944
una gavetta grande di lamiera stagnata, idonea per il rancio di 2/3 soldati quando isolati, in uso per tutti i corpi
dell'Esercito italiano dal 1872 sino al 1930. Dal 1896 a oggi in dotazione alle truppe alpine.
un cappello alpino da ufficiale (sopraffascia e bordo tesa in seta) ma con attributi da truppa, senza gradi. Fregio
nero in lana del 5° reggimento fanteria. Nappina verde del battaglione Edolo, divisione alpina Tridentina. Penna
scura. Modello in uso dagli anni trenta del Novecento.
• un basco in panno di lana con fregio in metallo del reparto Genio radiotelegrafisti
• una divisa completa da sergente dell’arma Telegrafisti in panno di lana, composta da: 1) giubbetto corto con i
gradi in cotone dorato sulla manica destra e sulla manica sinistra, fregio dell’arma sulla manica sinistra,
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mostrine azzurre a due punte con filettatura cremisi sul bavero, all’interno timbro di fabbrica con la data 1970 e
il nome “Benati” scritto a penna; 2) pantaloni con all’interno timbro di fabbrica e la data 1970
• una divisa completa da sergente dell’arma Telegrafisti in tessuto cordeline, composta da: 1) giacca con i gradi
in cotone dorato sulle maniche, mostrine azzurre a due punte con filettatura cremisi in metallo sul bavero,
bottoni in metallo con il fregio dell’arma, cintura in stoffa; 2) pantaloni
• cappotto in panno di lana, con i gradi in cotone dorato di sergente sulle maniche, all’interno timbro di fabbrica
con data agosto 1970
• 12 documenti manoscritti e 2 circolari a stampa inerenti la pratica avviata da Antonio Volpi per la
sperimentazione e la produzione in Bergamo di una “polvere emotrofica” destinata a curare i pellagrosi (18981900)
• “La provincia di Brescia”, mercoledì 3 maggio 1899, contenente un articolo sulla cura della pellagra
una pistola semiautomatica civile, modello Mauser 1910. Completa di caricatore privo di proiettili e di fodero in
cuoio.
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