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Fondazione AVSI — Periodico trimestrale avsi.org Al lavoro per cambiare passo Foto: Costa d’Avorio, Marco Garofalo POSTE ITALIANE S.P.A. – SPED. IN ABB. POST. – D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27.02.2004, N. 46) ART. 1, COMMA 1, DCB MILANO – Editore: Fondazione AVSI, Padre Vicinio da Sarsina 216 – 47521 Cesena (FC) – AVSI è una FONDAZIONE (ONLUS) ONG idonea DM n.0347 del 5 luglio 1973 – cod. fisc. 81017180407 03/2016 ANNO XVI Nuova campagna tende #RifugiatiMigranti. Sostieni i nostri progetti di educazione, contrasto alla violenza, formazione lavoro, cure sanitarie, accoglienza in: Costa d’Avorio | Siria | Burundi | Ucraina | Kenya | Libano | Giordania | Italia Con il contributo di: In collaborazione con: avsi.org L a nuova Campagna Tende di AVSI punta su un titolo che riprende e allarga il tema dell’anno scorso, “Profughi e noi. Siamo tutti sulla stessa strada”, che ha caratterizzato oltre mille eventi svoltisi in Italia, ma anche in Svizzera, Spagna, Stati Uniti, Perù, Irlanda, Belgio, Lussemburgo, Argentina, Austria, Germania, Australia, Brasile, Russia, a Parigi e Londra. L’idea guida era questa: solo immedesimandoci con chi è costretto da fame, guerra o persecuzioni a lasciare la propria casa, possiamo avvicinarci a capirne i bisogni più concreti e essere di aiuto con progetti adeguati nei Paesi di origine, in quelli di transito e di destinazione. Su questa strada restiamo, cogliendoci già in BUONE NOTIZIE periodico della Fondazione AVSI, ONG-Onlus, in abbonamento postale gratuito ai donatori Direttrice della comunicazione: Maria Laura Conte | Redazione: Aldo Gianfrate, Dania Tondini, Anna Zamboni | Direttore responsabile: Roberto Fontolan | Grafica: VITA Spa, Milano Redazione: Fondazione AVSI, via Legnone, 4 20158 Milano - Tel. 02.6749.881 [email protected] PER RICEVERE LA NEWSLETTER E ALTRE NOTIZIE DI AVSI, INVIACI LA TUA EMAIL! INFORMATIVA DATI I Suoi dati sono registrati e custoditi con i più corretti criteri di riservatezza dalla Fondazione AVSI mediante procedimenti elettronici e utilizzati esclusivamente per informarLa sulle attività di AVSI in corso in Italia e nel mondo. In conformità al D. Lgs 30/06/2003 n. 196 sulla tutela dei dati personali, Lei potrà consultare i dati che La riguardano chiedendone la variazione, l’integrazione e anche l’eventuale cancellazione dietro semplice richiesta scritta indirizzata al Responsabile Dati Fondazione AVSI, Via Legnone 4 - 20158 Milano. azione. Perché la questione delle migrazioni forzate è segno tangibile del cambiamento epocale che viviamo e ci riguarda tutti. Anche nel titolo di quest’anno ogni parola ha il suo perché. siamo presenti. Dall’Africa subshariana al Medio Oriente, dalle nostre città fino all’America Latina, AVSI è coinvolta nella realizzazione di progetti che promuovono lavoro per avviare sviluppo e per favorire il riscatto della dignità e libertà di ogni persona. Per creare le condizioni di lavoro, AVSI promuove scuole ed educazione integrale della persona, dall’età prescolare fino all’età adulta, e interviene in ambito sanitario perché per lavorare una persona deve stare bene. #RifugiatiMigranti L’hashtag riprende quello dei lavori delle Nazioni Unite e dell’Ue, ai quali Andare incontro al bisogno di chi si trova in difficoltà, senza distinguo AVSI ha partecipato, su un tema che tanto inquieta le nostre società ed è entrato a pieno titolo nell’agenda della comunità internazionale. Tale hashtag pone in evidenza la distinzione tra rifugiati e migranti: noi ne prendiamo atto, non siamo ingenui. Ma restiamo fedeli al nostro compito che è aiutare tutti senza distinguo e promuovere sviluppo partendo dal bisogno di chi si trova, ora, in difficoltà. Al lavoro È un invito, espressione che attraversa il quotidiano, un altro modo di dire “rimbocchiamoci le maniche” tutti, ognuno nel suo ambito; ma allo stesso tempo introduce un tema specifico, il lavoro appunto, uno dei cardini del nostro impegno nei trenta Paesi dove 2 Per cambiare passo L’ideale ultimo è promuovere sviluppo nei Paesi poveri e in costante emergenza in modo che emigrare sia una scelta libera, non un obbligo per salvare la pelle, e chi è già emigrato possa avere la possibilità di tornare a casa sua. Ma questa immagine del cambio di passo vuole provocare anche chi nei Paesi più ricchi è investito dalle migrazioni: la realtà di oggi sembra più avanti di quanto noi riusciamo ad afferrare e ci chiede di cambiare il nostro modo di pensarla, di guardarla. Ecco perché è un’arma a doppio taglio questa nuova Campagna Tende: propone di sostenere creativamente i progetti che in questo numero illustriamo, ma allo stesso tempo anche di intraprendere un nuovo rivoluzionario lavoro “culturale”. Un lavoro non intellettualistico, ma che parte dalle nostre mani in azione. Mani al lavoro. Le mani di Joyce creano vasi nella cooperativa di donne di Abidjan A CASA LORO *che sostiene parte del progetto #RifugiatiMigranti Al lavoro per cambiare passo I nostri progetti Buone Notizie / novembre 2016 Costa d’Avorio Maestri artigiani Siria Ospedali aperti La storia Constance aveva 11 anni quando dovette assumersi la responsabilità di tutta la famiglia, perché il papà era assente e la mamma le fu portata via da un brutto male. Smise allora di sognare, di giocare e di andare a scuola, e cominciò a lavorare come “donna” delle pulizie e ad accudire i suoi cinque fratellini. Ma negli anni è rimasto vivo in lei un sogno: diventare sarta e aprire una sua sartoria. Un desiderio che si è realizzato: grazie al corso di formazione promosso da AVSI oggi siede a un tavolo con una grande macchina da cucire e fa parte di una cooperativa di sarte. La storia Dove c’erano centri abitati, ora ci sono macerie e crateri che rendono impraticabili le strade. Secondo OCHA i siriani in stato di bisogno sono 13.5 milioni. Almeno 5.4 milioni si trovano in aree difficili da raggiungere, 600.000 in zone sotto assedio. Quasi 11.5 milioni, di cui il 40% bambini, non ricevono le cure mediche. Ad Aleppo le persone che non hanno accesso agli ospedali sono più di 2 milioni, a Damasco oltre 1 milione. Il sistema sanitario non può far fronte alla domanda di cure e le famiglie non riescono a pagare le spese sanitarie. Un bisogno fondamentale che AVSI ha raccolto come nuova sfida. Obiettivo progetto Promuovere la formazione lavorativa degli artigiani e migliorare le loro condizioni di vita, con un’attenzione particolare alle persone malate di AIDS Attività / Organizzare seminari di informazione e sensibilizzazione per i soggetti coinvolti / Identificare e rafforzare 20 ONG nazionali in vista della loro partecipazione alle attività previste / Creare 5 sportelli unici per gli artigiani a livello regionale Obiettivo progetto Potenziare alcuni ospedali privati non profit per assicurare cure mediche anche ai più poveri. Attività / Gli ospedali coinvolti vengono attrezzati con nuove apparecchiature mediche in sostituzioni di quelle obsolete o danneggiate / Formazione in management sanitario per il personale ospedaliero / Creazione di un Centro di salute della donna in un ospedale a Damasco con attività di prevenzione / Fornire materiali di lavoro a 300 officine mal equipaggiate per migliorarne la produttività / Creare 200 gruppi di risparmio e microcredito / Sostenere 3.500 bambini figli di artigiani e favorire l’accesso a servizi educativi di qualità Persone coinvolte 50.000 (5.000 artigiani e le loro famiglie) Obiettivo raccolta fondi 110.000 euro Donatore* Unione Europea 3 oncologica, prima esperienza simile nel contesto siriano Persone coinvolte tutte le persone riconosciute bisognose di cure immediate Obiettivo raccolta fondi 50.000 euro Buone Notizie / novembre 2016 avsi.org *che sostiene parte del progetto Burundi Mai più violate Ucraina Con gli orfani della guerra La storia Claudine è una donna coraggiosa. Sei figli, un marito violento alle spalle e una grande forza d’animo. Al centro MEO di AVSI, che si occupa di mamme e bambini, grazie a un percorso di accompagnamento e cura di una psicologa, è riuscita a curare le ferite profonde che la violenza subita in famiglia le aveva lasciato, e quindi a ripartire. Oggi, dopo un corso di alfabetizzazione, sa leggere e scrivere, ed è diventata socia di un’associazione di donne che promuove attività di vendita di ortaggi. Senza accorgersene Claudine è divenuta un punto di riferimento per la sua comunità. La storia Da una parte del fronte Ariadna, una ragazzina, ha dovuto abbandonare tutto per scappare con i suoi lontano dalla guerra che infiamma la parte orientale dell’Ucraina. Dall’altra Evgenij, suo coetaneo, è rimasto da solo con sua mamma dopo che il padre ha perso la vita nella guerra che contrappone l’esercito ucraino e i separatisti. Prima di essere coinvolti nel progetto, l’odio reciproco stava invadendo le loro giornate. Ma grazie ad alcune attività specifiche proposte dal progetto e a un clima di convivenza serena, la diffidenza che li separava ha gradualmente lasciato il posto all’amicizia e alla fiducia. Obiettivo progetto Assistere e sostenere le donne vittime di violenza e promuovere la prevenzione della violenza in famiglia Attività / Formazione di 44 insegnanti e 82 assistenti sociali sulle tecniche di sensibilizzazione comunitaria / Creazione di 88 comitati di vigilanza “STOP Gender Based Violence” in 88 scuole / Garantire un supporto psicosociale a 7.200 vittime di violenza e spese mediche a 1.500 / Garantire alloggio a 900 vittime di violenza Obiettivo progetto Aiutare orfani e famiglie a superare situazioni di emergenza e le divisioni che il conflitto ha generato Attività / Sostegno materiale a famiglie di profughi / Sostegno psicologico a famiglie e ai bambini traumatizzati dalla guerra / Attività di socializzazione finalizzate a sanare le ferite della guerra / Attività culturali finalizzate a favorire la conoscenza della storia del proprio Paese e del contesto europeo / Garantire l’assistenza giuridica a 1.200 vittime di violenza Persone coinvolte 25.500 (110 leader religiosi, 87 assistenti sociali, 93 comitati, 93 direttori, 317 insegnanti, 17.600 allievi, 7.200 donne) Obiettivo raccolta fondi 100.000 euro Partner Conferenza Episcopale Giustizia e Pace (CEJP), Associazione di donne giuriste del Burundi (AFJB), Associazione per i bambini vulnerabili (AFEV) Donatore* Unione Europea Persone coinvolte 2.000 (500 bambini e le loro famiglie) Obiettivo raccolta fondi 50.000 euro Donatore* Fondazione Figli della speranza e dell’amore di Kyiv, ONG Emmaus di Kharkiv Le mani di Lorette cuciono abiti nella sartoria di Bujumbura A CASA LORO 4 Le mani di Omar raccolgono olive nella scuola agraria di Chouf NELLE TERRE DI MEZZO Kenya Scuole di lavoro Libano e Giordania Sfida educativa Storia Theresia è una splendida trentenne titolare di Terrytronic Satellites, una piccola azienda che installa parabole, telecamere di sicurezza e offre servizi elettrici. Un grande orgoglio per una ragazza che viene da Kawangware, un quartiere povero di Nairobi, dove non sono molte le possibilità offerte ai giovani. Ma Theresia ha studiato all’istituto tecnico St. Kizito dove ha imparato, come lei stessa riconosce, tutto quello che sa. Al St. Kizito hanno scommesso su di lei come su molti profughi e ora Theresia è responsabile di un team di soli uomini a cui insegna ogni giorno i segreti del mestiere. Storia Coltivare un grande campo di ulivi in Siria: è il progetto di Anaan, una ragazza siriana che ha vissuto i bombardamenti a Idlib, nel suo Paese, da dove è scappata con un bus insieme alla sua famiglia. Oggi vive in Libano e frequenta una delle sette scuole agrarie in cui AVSI gestisce dei corsi di formazione. È contenta, perché sta imparando molto: la semina, le tipologie di piante, le tecniche di coltura per crescere i raccolti al meglio. Un piccolo passo verso il suo obiettivo. E quello dei suoi tre compagni di classe che, come lei, sperano di tornare presto a casa. Obiettivo progetto Insegnare a lavorare rispondendo alle esigenze del mercato Attività / Corsi della scuola professionale St. Kizito in meccanica, elettricità, falegnameria, idraulica, computer, segreteria, parrucchiere, matematica e inglese / Servizio di orientamento per l’inserimento lavorativo e per l’eventuale rientro di rifugiati nel Paese d’origine Persone coinvolte 1.000 (150 giovani profughi dal Sud Sudan Obiettivo progetto Educazione e protezione di persone vulnerabili di età diverse colpite dalla crisi mediorientale Attività / Educazione formale e informale per riportare a scuola 38.000 piccoli siriani rifugiati in Libano e Giordania / Formazione ed educazione in 7 scuole tecniche agricole in Libano / Attività di emergenza a sostegno di 200 famiglie e 450 bambini in Giordania attraverso l’organizzazione di attività di educazione informale, fornitura di e Somalia e famiglie) Obiettivo raccolta fondi 50.000 euro Partner St. Kizito Vocational Training Institute 5 servizi per famiglie rifugiate e povere, supporto psicosociale Persone coinvolte 35.000 (7.000 bambini e le loro famiglie) Obiettivo raccolta fondi 740.000 euro Donatori Fondo Europeo Madad per la crisi siriana; Ministero per gli Affari Esteri e per la Cooperazione Internazionale dell’Italia Buone Notizie / novembre 2016 avsi.org I progetti della campagna 2015-2016 Le mani di Medani mostrano la tessera dell’accoglienza a Milano Ecco una breve rendicontazione della scorsa Campagna Tende: gli obiettivi di raccolta fondi raggiunti, le persone coinvolte, le attività svolte dal Sud Sudan all’Italia Persone coinvolte Sud Sudan Nutrire l’umano A CASA NOSTRA 100.000€ Siria Italia Pronta accoglienza Italia Borse di lavoro Per resistere ad Aleppo* 100.000€ Iraq Ricominciare a Erbil La storia Azeb, 25 anni, ha grandi occhi e due figli maschi: Kais di quattro anni e Medani, di appena uno. Tre vite che si intrecciano a quelle degli altri migranti che si ritrovano a Milano sotto il tetto dell’Hub gestito da Fondazione Progetto Arca con il sostegno di AVSI. Un centro nato anni fa come luogo di primissima accoglienza, ma che oggi, a causa dei blocchi alle frontiere, si trova a ospitare a volte per settimane famiglie intere in fuga. Un luogo di attesa dove anche il semplice sorriso di chi accoglie fa la differenza. Azeb lo sa bene avvolta in una coperta e con un pasto caldo da garantire ai suoi bambini. La storia Clarissa è nata in Nigeria, ha 19 anni e da tempo ormai vive in Italia ospite di una struttura protetta. Ha un volto severo e segnato da un’antica sofferenza, ma capace di esprimere una grande forza di volontà. La stessa che, dopo la fuga dalle violenze e l’arrivo in Italia, l’ha spinta a partecipare a un progetto di inserimento lavorativo in collaborazione con una multinazionale della vendita al dettaglio. L’azienda che l’ha selezionata, a conclusione del percorso di training, ha deciso di assumerla definitivamente. Un lavoro e con esso la possibilità di diventare autonoma e ricominciare. Obiettivo progetto Sostenere l’Hub come luogo di orientamento e accoglienza di profughi in transito a Milano, con particolare attenzione a donne, bambini e minori non accompagnati Attività / Presidio mobile dell’area compresa da Porta Venezia alla Stazione Centrale / Accoglienza, ristoro e registrazione negli uffici dell’HUB (con postazioni pc e area gioco) / Assistenza sanitaria Obiettivo progetto Offrire la possibilità di imparare una professione e quindi di entrare nel mondo del lavoro Attività / Valutazione e selezione dei candidati / Formazione attraverso corsi nell’ambito della ristorazione, agricoltura, abbigliamento, settore alberghiero / Avvio di tirocini formativi e di orientamento / Accompagnamento al lavoro Persone coinvolte 60 / Trasferimento alle strutture di accoglienza cittadina Persone coinvolte 20.000 Obiettivo raccolta fondi 50.000 euro Partner Fondazione Progetto Arca 6 Obiettivo raccolta fondi 50.000 euro Partner Caritas Ambrosiana, Farsi Prossimo 150.000€ Libano/Giordania L’ultimo miglio 150.000€ Italia Hub, un luogo per il primo aiuto** 150.000€ 17.500 86.400 1.000 7.000 35.825 Italia 300 Dall’accoglienza all’autonomia*** 100.000€ Attività svolte / Formazione insegnanti della scuola St. Kizito / Acquisto materiali scolastici / Formazione personale del centro sanitario della St. Kizito su temi di nutrizione e prevenzione delle malattie / Ristrutturazione area degenza pazienti del centro sanitario / Accoglienza, beni essenziali e posti letto per le persone sfollate / Assistenza medica essenziale e psicologica /Aiuto e sostegno allo studio per i più giovani / Accoglienza e attività ricreative / Creazione di uno spazio educativo e di gioco per bambini e giovani sfollati e rifugiati / Formazione linguistica e informatica per giovani e adulti / Distribuzione di beni di prima necessità ai profughi siriani / Educazione sanitaria / Organizzazione di attività ludiche, educative e di supporto psicosociale per profughi e dei Paesi ospitanti / Acquisto di materiale scolastico / Prima accoglienza e primo soccorso sanitario dei cittadini stranieri in transito / Accompagnamento e orientamento delle persone dalla sede dell’Hub Stazione Centrale verso strutture di accoglienza residenziale / Ristrutturazione degli ambienti di due centri d’accoglienza / Formazione e inserimento lavorativo per 15 rifugiati (collaborazione con “Panino Giusto”) / Distribuzione di kit igienici / Distribuzione di materiale sanitario (con Banco Farmaceutico) *in collaborazione con Associazione Pro Terra Sancta / **in collaborazione con Fondazione Progetto Arca / ***in collaborazione con Caritas Ambrosiana 7 Buone Notizie / novembre 2016 Io, da piccolo criminale a insegnante La storia di Anthony McCloud S ono arrivato a Nairobi che avevo 5 anni, per fare il domestico nella villa di una famiglia ricca della capitale. Ma dopo pochi giorni sono scappato dalle botte che prendevo e sono finito sulla strada, incastrato nelle regole di una gang di bambini criminali, impegnato in rapine, omicidi e fughe rocambolesche dalla polizia. Fino alla svolta avvenuta grazie a un succo di frutta, una scuola professionale e a chi da lontano mi ha sostenuto. A Nairobi si racconta ancora la storia di un ragazzo steso tra i cadaveri in un obitorio, che improvvisamente si alza e scappa a gambe levate, con l’agghiacciante sorpresa dei presenti. Ebbene non è una leggenda, quel ragazzo ero io e quella “rinascita” non fu l’unica. E nemmeno la più importante. Arrivai tra quei cadaveri per sfuggire agli agenti di polizia, che mi scovarono in ospedale dopo una rapina finita male. In uno scontro a fuoco tra la polizia e la banda di cui ero diventato il capo, dopo aver subito e inflitto tanta violenza, fui l’unico a sopravvivere. Fuggii zoppicando, con un proiettile conficcato nella coscia. Un buon samaritano mi soccorse e mi portò in ospedale, dove i medici mi salvarono la vita. Prima che chiamassero la polizia, mi sostituii al mio vicino di stanza, morto nella notte, fui portato all’obitorio da dove poi riuscii a scappare. Ma la mia vera nuova vita iniziò un anno più tardi, dopo altri interminabili mesi passati sulla strada, quando incontrai Rosalia, un’operatrice di AVSI: mi offrì un succo d’arancia e mi introdusse alla Little Prince, una scuola gestita da AVSI nello slum di Kibera. Feci capire subito agli insegnanti con chi avevano a che fare, ma la loro risposta fu la comprensione, non le punizioni. La scuola diventò una seconda casa per me, gli insegnanti furono la famiglia che non avevo mai avuto. La mia famiglia, quella vera, l’ho ritrovata qualche mese più tardi, grazie al preside della scuola, Antony Maine, che mi riportò mio padre e mio fratello. L’ultima volta che li avevo visti mio padre era disoccupato e con un grosso problema di alcolismo, per cui non riusciva a mantenerci. Non dimenticherò mai il giorno in cui li ho rivisti. Al termine della scuola, AVSI mi offrì del denaro per avviare una mia attività. Ma rifiutai per tornare in strada, questa volta per lavorare e guadagnarmi da solo i soldi per il college. Oggi sono un maestro d’asilo e ho un obiettivo chiaro: restituire parte di quel che ho ricevuto. E così offrire una seconda nascita ad altri bambini come lo ero io e che ancora attendono di incontrare qualcuno che indichi loro che è possibile un’alternativa alla strada, alla violenza, alla droga, agli abusi. DONA ORA E SOSTIENI I NOSTRI PROGETTI CC Bancario IT04D0521601614000000005000 BIC(Swift code): BPCVIT2S CREDITO VALTELLINESE intestato ad AVSI Come usiamo il tuo euro 86,12% 11,43% Progetti Struttura 1€ 2,25% Fundraising 0,21% Servizi ausiliari CERTIFICAZIONE QUALITÀ E TRASPARENZA Il bilancio AVSI è certificato da una delle maggiori società di revisione ed è pubblicato sul nostro sito. AVSI è anche certificata secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008 per la progettazione di interventi di cooperazione, aiuto e sostegno allo sviluppo in collaborazione e per i principali enti donatori istituzionali, nazionali ed internazionali Anche quest’anno è possibile sostenere i progetti Tende acquistando i prodotti della Cascina Santa Marta e le idee regalo che propone. Visita il sito avsi.org/regali e scopri tutte le possibilità CC postale 522474 intestato a FONDAZIONE AVSI ONLUS ONG DONAZIONI ON LINE donazioni.avsi.org [email protected] 8 SOSTIENI UN BAMBINO [email protected] 0547 360811 ORGANIZZA UNA TENDA [email protected]