Acqua, sorgente di vita!

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Acqua, sorgente di vita!
Acqua, sorgente di vita!
Rwanda, distretto di Gicumbi, anno 2012
Fondazione AVSI – www.avsi.org
20158 Milano – Via Legnone 4
Tel. +39.02.67.49.881 - [email protected]
47521 Cesena (FC) - Via Padre Vicinio da Sarsina 216
Tel. +39.0547.36.08.11 - [email protected]
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Rwanda, distretto di Gicumbi, anno 2012
“Riconoscere
il valore trascendente di ogni uomo e di
ogni donna resta il primo passo per favorire quella
conversione del cuore che può sorreggere l’impegno per
sradicare la miseria, la fame e la povertà in tutte le loro
forme”.
Benedetto XVI, FAO, vertice mondiale sull’alimentazione,16.11.2009
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contesto
Il Rwanda è uno dei paesi più poveri del mondo con un PIL pro capite di 866 $1. Il 90,3% della
popolazione ha meno di 2 dollari al giorno, il 76,6% della popolazione vive sotto la soglia di
povertà ed una grave malnutrizione colpisce il 45% dei bambini da 0-5 anni a livello nazionale2.
Anche nel settore idrico e igienico-sanitario la situazione è grave. Il 66% della popolazione non
ha accesso all'acqua potabile, questo tasso è molto basso se si considera che si tratta di un
paese con una superficie ridotta e una grande quantità di fonti. Si stima che il 30% dei sistemi
idrici attuali necessiti di risanamento e questo è dovuto alle deboli capacità di gestione del
settore da parte della comunità nonché alla mancanza di pezzi di ricambio. Solo l'8% della
popolazione ha accesso ad una latrina che rispetti le condizioni igieniche di base3, nonostante
l’80% della popolazione ne possegga una. Questo ha un grande impatto sulla salute: le
malattie più comuni sono le malattie infettive legate alla scarsa igiene e alla carenza dei servizi
igienico-sanitari. Su 10 consultazioni nei centri di sanità, 9 sono dovute a malattie come
malaria, infezioni respiratorie, diarrea, parassiti intestinali, malattie della pelle, l'HIV/AIDS, STI,
tubercolosi, tifo, colera e meningite.
Il Distretto di Gicumbi: La rete idrica esistente nel Distretto di Gicumbi, prima degli interventi
del consorzio AVSI / MLFM, ammontava a 286,8 km di cui solo 39,6 km in buone condizioni e
247,2 km da riabilitare4. Nel Distretto solo il 37,3% della popolazione aveva accesso all'acqua
potabile, e questo determina un’elevata incidenza di malattie trasmesse dall'acqua. Questi dati
pongono Gicumbi tra i distretti con un maggior bisogno di interventi nel settore dell’acqua e dei
servizi igienico-sanitari. Accade infatti che le donne ed i bambini trascorrano 2-6 ore al giorno
1
Rapport mondial sur le développement humain 2009 UNDP, 2009.
Programme National d’Alimentation en Eau Potable et Assainissement, p.20 – Rapport 3, 2008
RoR. 2004. Republic of Rwanda Sectorial Policy on Water and Sanitation, Rwanda.
4 Piano di sviluppo del Distretto (2008-2012)- Luglio 2007 – Distretto di Gicumbi
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per raccogliere l'acqua. Molte famiglie, specialmente le più povere continuano a prendere
acqua da fonti non protette. Le condizioni ambientali nelle comunità povere facilitano
l'esposizione a malattie diarroiche e alle recidive di epidemie come il colera, dissenteria
bacillare ed epidemia di tifo. Le prime vittime di questa situazione sono donne e bambini
perché sono loro che hanno la responsabilità di andare a prendere l'acqua. Le donne residenti
nelle aree di intervento hanno bisogno di punti di raccolta per l'acqua potabile più vicini alle
loro case e strutture igienico-sanitarie migliori per rispondere alle difficoltà collegate ad una
raccolta dell’acqua faticosa (lunghi percorsi tra le abitazioni e le fontane) e di pessima qualità.
Merita una menzione a parte il gruppo di persone che vive con l'HIV/AIDS perché ha bisogno di
una quantità d'acqua tre volte superiore rispetto alle persone sane. La loro igiene è
fondamentale per la prevenzione di ulteriori infezioni. Questi gruppi beneficeranno anche del
miglioramento del sistema sanitario attraverso il monitoraggio dell’epidemiologia legata alle
malattie dell’acqua e che permetterà l'attuazione di interventi mirati nelle aree urbane colpite
con maggiore frequenza.
Il partenariato AVSI/MLFM nasce nel 2002 in risposta ai bisogni di acqua e servizi igienicosanitari della popolazione ruandese. Il consorzio ha realizzato 4 progetti per circa 80 chilometri
di rete idrica e la costruzione di 85 latrine. Attualmente le due organizzazioni non governative
stanno concludendo altri due progetti per un totale di 80 km di rete idrica. I principali
finanziatori dei progetti in essere sono l’Unione Europea ed il Ministero Affari Esteri italiano.
La presente proposta mira a integrare e ampliare i progetti precedenti, con l'obiettivo di
servire altri quattro settori adiacenti. La sovrapposizione con altri interventi è esclusa dalla
politica del settore idrico e dei servizi igienico-sanitari in Rwanda che attribuisce ai vari partner
aree ben definite di intervento. In conformità a tali disposizioni, AVSI e MLFM vogliono
presentare quest’intervento nel Distretto di Gicumbi in cui sono riconosciuti dalle autorità
come interlocutori e partner per raggiungere l'obiettivo di sviluppo del Piano di Distretto (DP).
zona di intervento del progetto
L'azione si svolgerà nella provincia settentrionale del Rwanda, più precisamente nei settori
di Rutare, Rwamiko, Muko, Giti del Distretto di Gicumbi. Questa è una zona rurale non
favorevole per l’approvvigionamento di acqua potabile e dove la popolazione non è ancora a
conoscenza delle migliori pratiche in materia di igiene. Tutto l'intervento è stato progettato
per soddisfare le esigenze di acqua potabile e servizi igienico-sanitari della popolazione della
zona di interesse (circa 67.481 abitanti), sopratutto per le categorie piú vulnerabili quali
donne, bambini e persone sieropositive. Infatti la grande esperienza del consorzio
AVSI/MLFM nei settori dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari in Rwanda lo porta a
progettare un intervento costituito da quattro diversi campi d'azione sapendo che solo
un'azione integrata può raggiungere meglio gli obiettivi.
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Per fronteggiare questa situazione, il governo di Rio, entrato in carica nel gennaio 2007, ha
chiesto aiuto al governo federale, che ha inviato milizie per il controllo delle favelas, senza
elaborare però un piano organico per combattere questo fenomeno.
settori di intervento
1. Realizzazione di infrastrutture di base per la fornitura di acqua e servizi igienico-sanitari
A questo proposito l’intervento é volto alla riabilitazione di un acquedotto di 37,2 km nei
settori di Rutare, Giti, Rwamiko e Muko per la fornitura di acqua a 13.674 abitanti.
2. Promozione dell’igiene rivolta ai residenti più vulnerabili e bisognosi delle zone rurali
Si vogliono costruire 53 latrine in 4 scuole con un numero di studenti beneficiari pari a 4.093.
Inoltre saranno realizzati degli interventi per la protezione delle infrastrutture. Per quanto
riguarda la sostenibilità e la futura gestione delle opere realizzate la responsabilità é
lasciata al Distretto che, secondo disposizioni nazionali, dovrebbe costituire partnership con
soggetti privati.
3. Miglioramenti concernenti il settore della sanità
La componente di promozione dell'igiene è necessaria per completare le infrastrutture in
modo efficace. L'accesso all'acqua può realmente migliorare le condizioni di vita solo se la
popolazione capisce l’importanza di un cambiamento nei comportamenti. L’obiettivo é di
acquisire abitudini che sono più efficaci nella lotta contro le malattie trasmesse dall'acqua.
Per fare questo saranno organizzate sessioni di sensibilizzazione per la popolazione con
particolare attenzione alle donne e ai bambini, al fine di trasmettere le pratiche più efficaci
per un livello accettabile di igiene nelle case e nelle scuole. Una terza componente mira a
migliorare i sistemi sanitari nel territorio, soprattutto per la lotta alle malattie legate
all'acqua e ai servizi igienico-sanitari. Una baseline sull'epidemiologia della zona sarà
stabilita prima che il progetto cominci per avere una panoramica della situazione prima
dell'inizio del progetto. I centri di sanità saranno, successivamente, dotati di un software e di
un computer per facilitare la raccolta dei dati.
4. Potenziamento delle capacità degli attori chiave del progetto.
I tecnici che lavorano sugli acquedotti saranno formati in modo che possano fare
manutenzione alle infrastrutture idriche ed essere in grado di raccogliere dati topografici
utili alla gestione specifica dei sistemi di alimentazione della zona. Ci saranno inoltre
sessioni formative per gli operatori sociali e sanitari in materia di igiene domestica e per la
lotta contro le malattie trasmesse dall'acqua.
Il rafforzamento delle capacità degli attori locali è una parte molto importante delle
strategie per garantire la sostenibilità delle azioni. Il 30% delle infrastrutture idriche in
Rwanda non funziona a causa della mancanza di personale addestrato a mantenere e
utilizzare le tecnologie utilizzate quotidianamente.
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attività e beneficiari
1. RIABILITAZIONE DELL’ACQUEDOTTO DI RUTARE
Attualmente, l'acquedotto non funziona correttamente e la resa è molto bassa a causa di
problemi con lo stato del sistema di pompaggio. La pompa installata al momento, è di tipo
volumetrico e non può essere riparata, ma solo sostituita. Il tipo utilizzato è assolutamente
troppo fragile per l'uso e le condizioni necessarie per operare in un ambiente rurale. C'è
anche un problema "strutturale" legato alla disponibilità di energia per il funzionamento del
sistema: l'energia viene recuperata dall’utilizzo di una cascata di circa 56 m di altezza
proveniente da un corso d’acqua di portata di 40 l/s nella stagione secca. L'energia
disponibile non è sufficiente per utilizzare appieno le risorse idriche disponibili alla fonte (3,5
litri/sec). Attraverso il progetto sarà realizzata una nuova diga di macerie e cemento. La
forma della valle dove scorre il fiume ha caratteristiche morfologiche che offrono la
possibilità di costruire una nuova diga per creare un accumulo di acqua a un livello
superiore rispetto al livello corrente. L'aumento di energia disponibile permetterà l’utilizzo
di un sistema diverso e più efficiente di pompaggio. La struttura costruita per la diga
includerà anche un sistema per la rimozione di particelle solide trasportate dall’acqua
(dissabbiatore) che possono danneggiare le parti meccaniche dell'impianto. Tale sistema è
già stato testato ed utilizzato in altri interventi già realizzati, ha il vantaggio di essere molto
semplice e viene utilizzato semplicemente aprendo una serratura e senza fermare il
sistema. La nuova sede della diga costringerà la costruzione di un nuovo pozzo piezometrico
per consentire il collegamento con la vecchia condotta forzata per alimentare la turbina. Il
percorso della condotta dovrà essere modificato e ampliato per accogliere il nuovo sistema.
La stazione di pompaggio sarà completamente rifatta per permettere l'installazione di una
nuova turbina/pompa, al fine di massimizzare le prestazioni delle nuove condizioni idrauliche
che verranno create con i cambiamenti alla cascata al pozzo piezometrico. La distribuzione
sarà oggetto di una parziale riabilitazione, dove alcuni tratti saranno sostituiti (13 km in
totale). Tutte le 31 fontane pubbliche saranno riabilitate, sia da un punto di vista tecnico, in
sostituzione di tutte le parti idrauliche, sia per migliorare e per agevolare la raccolta delle
acque. Per facilitare la manutenzione e la conservazione dei lavori dopo la fine del progetto
sono previsti un piano di manutenzione e un magazzino di pezzi di ricambio da donare al
Distretto.
L’acquedotto di Rutare sarà riabilitato con un sistema di turbo pompaggio sfruttando fonti
energetiche rinnovabili (cascata). La tecnologia utilizzata per la costruzione dell’acquedotto
sarà la più semplice possibile per facilitare la gestione e la manutenzione e il più economico
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possibile per mantenere il prezzo di vendita accessibile a tutti. I materiali per la
manutenzione delle infrastrutture saranno disponibili localmente. La quantità di acqua
prodotta sarà 241.250m3 all'anno, un importo che supera i bisogni dei gruppi target. Le
fontane pubbliche saranno posizionate in luoghi strategici per facilitare un migliore accesso
per i residenti. La qualità delle fontane sarà mantenuta anche attraverso il lavoro dei
fontanieri che manterranno le costruzioni pulite ed efficienti. Una forte sensibilizzazione
pubblica sarà fatta per convincere la gente ad usare contenitori puliti per prendere l’acqua.
2. SERVIZI D’IGIENE NELLE SCUOLE E ATTIVITA’ DI SENSIBILIZZAZIONE
Per il miglioramento delle condizioni igieniche di 4 scuole saranno costruite 53 latrine
ecologiche.
Si stima inoltre che una popolazione di almeno 45.935 persone sarà sensibilizzata
attraverso:
• sessioni di sensibilizzazione nei luoghi di raccolta delle acque sui temi della lotta contro le
malattie trasmesse dall'acqua che colpiscono sia le persone che il bestiame domestico.
• sessioni di sensibilizzazione all’uso corretto dell’acqua nelle scuole primarie e scuole
secondarie.
• visite a domicilio, soprattutto nelle famiglie più colpite dalle malattie trasmesse dall'acqua,
i più poveri e più in particolare, quelli con un bambino o una donna come capo famiglia, già
precedentemente individuate, e quelle con uno o più pazienti affetti da AIDS, al fine di attuare
azioni a sostegno e/o supporto.
3. PROTEZIONE DELL’AMBIENTE
Saranno attuate attività volte a proteggere l'ambiente, le fonti d'acqua e le acque
sotterranee, nonché misure per mitigare gli impatti negativi delle opere di progetto e di
controllo
contro
l'erosione:
• Protezione delle sorgenti:
La riabilitazione sarà effettuata tramite la piantumazione di specie vegetali appropriate per
ogni sito interessato.
• Opere di stabilizzazione del suolo:
- Riforestazione lungo le strade di accesso e intorno alle aree di intervento come
compensazione alberi caduti su tali siti;
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- La piantumazione di 20.000 alberi nei siti individuati dalla comunità in tutti e 4 i settori.
Queste attività saranno attuate in una prospettiva di illustrazione, di sensibilizzazione e di
formazione e saranno in gran parte attuate dalla comunità sotto forma di servizio alla
comunità (umuganda). L’umuganda è una pratica tradizionale in cui la comunità ruandese
aiuta gli altri membri della comunitá a realizzare alcuni compiti come la costruzione di una
casa. Questa pratica esiste ancora nel contesto privato e, secondo la legislazione nazionale,
queste opere si tengono ogni ultimo Sabato di ogni mese e ogni qualvolta necessario per le
opere di interesse comunitario.
4. MONITORAGGIO DELL’EPIDEMIOLOGIA LEGATA ALL’ACQUA
Per garantire il monitoraggio delle epidemie legate all'uso improprio dell'acqua abbiamo
deciso, grazie alle esperienze positive già realizzate, di stabilire una baseline sul problema
nella zona di intervento (primo trimestre). E 'strategico conoscere i dati della baseline prima
dell’inizio del progetto.
I due centri sanitari che operano nella zona di intervento offrono i loro servizi ad una
popolazione di oltre 50.000 abitanti. Essi saranno dotati di un computer completo di
stampante e software in grado di gestire la baseline sui casi di diagnosi di malattie
trasmesse dall'acqua.
5. RAFFORZAMENTO DELLE CAPACITA’ DELLE PARTI INTERESSATE
Tra i tecnici e la manodopera prevista per la costruzione dell’acquedotto, abbiamo scelto 20
operai specializzati che saranno oggetto di una formazione specifica basata sugli aspetti
pratici al fine di incrementare le competenze necessarie per la corretta manutenzione delle
infrastrutture realizzate. Il metodo di formazione sarà "on the job", nel senso che i tecnici
lavoreranno sull’acquedotto per tutto il tempo del progetto e ciò garantirà l’acquisizione
delle conoscenze necessarie per la riabilitazione delle infrastrutture e darà il vantaggio di
conoscere tutti i componenti delle realizzazioni fin dalla loro nascita.
La formazione di 60 animatori che saranno in grado di tenere incontri di sensibilizzazione
nei punti di raccolta delle acque i cui temi saranno articolati attorno alla lotta contro le
malattie causate da acqua sporca. I 60 operatori sanitari formati avranno la responsabilità di
monitorare da vicino l'evoluzione della mentalità pubblica sull’acqua, igiene e tutela
ambientale.
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budget
ATTIVITA’
Riabilitazione dell’acquedotto di Rutare
COSTI
310.000 €
Costruzione di 53 latrine ecologiche
70.000 €
Protezione dell’ambiente
19.000 €
8.000 €
Attività di sensibilizzazione alla popolazione
18.500 €
Costruzione del database e sessioni formative
TOTALE ATTIVITA’
425.500 €
Il progetto è iniziato a giugno 2011. Questo totale è relativo a18 mesi di attività.
Complessivamente la durata del progetto saaà triennale.
contattaci!
paola ferrari, responsabile donatori privati
02.67.49.88.360 _ [email protected]
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Fondazione AVSI
le forze che cambiano la storia sono le stesse
che cambiano il cuore dell’uomo
Un anno di AVSI
nel mondo
La Fondazione AVSI è una organizzazione non governativa, ONLUS, nata nel 1972 e impegnata
con oltre 100 progetti di cooperazione allo sviluppo in 38 paesi del mondo di Africa, America
Latina e Caraibi, Est Europa, Medio Oriente, Asia.
presenza: 38 Paesi
AVSI opera nei settori socio-educativo, sviluppo urbano, sanità, lavoro, agricoltura, sicurezza
alimentare e acqua, energia e ambiente, emergenza umanitaria e migrazioni.
progetti in corso: 118
La sua missione è promuovere la dignità della persona attraverso attività di cooperazione allo
risorse umane: 1.481
sviluppo con particolare attenzione all’educazione, nel solco dell’insegnamento della Dottrina
all’estero: 1.396 persone
in Italia: 57 collaboratori
Sociale Cattolica.
stabili + 2 consulenti,
Fondazione AVSI lavora con 700 partner locali (Istituzioni governative, educative, sanitarie,
14 volontari, 12 stagisti
organizzazioni non governative e organizzazioni religiose); con donatori privati e pubblici, come
beneficiari diretti:
comuni, province, regioni, stato Italiano, Unione Europea, Cooperazioni bilaterali, organismi
4.000.000 persone
internazionali, Banche di sviluppo ) e con oltre 60 organizzazioni unite nel “network AVSI”, ovvero una
beneficiari indiretti:
rete informale di soggetti del privato sociale che in modo sistematico collaborano per la realizzazione
17.500.000
di progetti, per la riflessione comune sulle problematiche dello sviluppo, per condividere metodi ed
esperienze. Il network comprende soci fondatori e soci partecipanti di AVSI, ma anche partner. Una
strutture educative
costruite o ristrutturate:
rete legata dall’amicizia operativa.
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Il bilancio di AVSI è certificato da una delle maggiori società di revisione ed è pubblicato sul sito.
sostegno a distanza:
AVSI è riconosciuta dal 1973 dal Ministero degli Esteri italiano come organizzazione non
33.338 bambini
governativa di cooperazione internazionale (ONG); è registrata come Organizzazione
Internazionale presso l’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale degli Stati Uniti (Usaid); è
assistenza sanitaria:
1.888.600 persone
accreditata dal 1996 al Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite di New York (Ecosoc);
è accreditata presso il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia di New York (Unicef); è inserita
assistiti con programma
di prevenzione
nella Special List delle organizzazioni non governative dell’Organizzazione Internazionale
trasmissione materno
dell’Onu per il Lavoro di Ginevra (Ilo); è iscritta nella lista dell’Agenzia delle Entrate come
fetale Hiv-Aids:
organizzazione non lucrativa per il 5 per mille; è associata a LINK 2007, un network che
35.863 giovani madri
raggruppa le principali ONG italiane.
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E’ associata alla CDO Opere Sociali, che con le sue oltre 1.000 realtà non profit in tutta Italia,
65.196 persone
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pozzi d’acqua:
cui opera. Dal 2006 la Fondazione per la Sussidiarietà è partner culturale e scientifico per la
36 realizzati, 265 riabilitati valorizzazione delle risorse, l’approfondimento di tematiche antropologiche e la comprensione
beneficiari formazione:
dei fenomeni socio-economici secondo una visione basata sulla centralità della persona e il
14.197 operatori
valore del bene comune.
borse di studio erogate:
AVSI è anche un Ente autorizzato dal Governo italiano per le adozioni internazionali.
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versamento con bonifico, l’estratto conto per i versamenti con RID, con bonifico on-line, carta di credito e paypal.
1
Per conoscere meglio AVSI
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ANNUAL REPORT E BILANCIO L’Annual Report 2010, certificato da una delle maggiori società di
Revisione, è scaricabile e consultabile dal sito. Il Bilancio Sociale di AVSI, pubblicato per la prima
volta nel 2003, l’anno successivo vince l’Oscar di Bilancio per la categoria Non profit alla Borsa di
Milano “per la sua trasparenza, chiarezza e immediato impatto dei progetti sui beneficiari”.
CERTIFICAZIONE QUALITA’ Per una maggiore responsabilità AVSI è si è dotata di un Sistema della
Gestione della Qualità secondo le norme ISO 9001:2000, relativamente alla fase progettuale. Il
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collaborazione di professionisti, come la giornalista del Tg1 Rai Monica Maggioni; il Segretariato
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I TASCABILI Una collana di libri tematici editi da AVSI sulle varie esperienze e progetti realizzati nel
mondo, ricchi di testimonianze (archivio online, consultabile dalla sezione “stampa e pubblicazioni”).
LA CAMPAGNA DELLE TENDE Un importante gesto di carità nato nel 1990 per sostenere i primi
volontari di AVSI raccogliendo fondi e facendo conoscere il loro lavoro nel mondo a favore delle
popolazioni più fragili. La “prima Tenda” era un semplice banchetto allestito fuori da un
supermercato in Lombardia, ricalcando la fine degli Anni ’50 quando i giovani studenti guidati da don
Giussani andavano nella “Bassa”, la periferia povera di Milano, a portare gratuitamente attenzione e
compagnia alle famiglie indigenti, senza il pretesto di trovare risposte, né realizzare azioni
filantropiche, bensì imparare la carità attraverso un gesto esemplare che la legge ultima
dell’esistenza è la gratuità. Da allora nel periodo natalizio le Tende di AVSI sono diventate una
campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi realizzata grazie al coinvolgimento di una rete di oltre
12mila sostenitori volontari, AVSI Point, in Italia e all’estero. Ogni anno viene presentato un tema
specifico, con uno slogan che vuole far riflettere sulla condizione dell’essere umano nel mondo, e che
detta anche la scelta di progetti che hanno particolare necessità di essere sostenuti.
AVSI POINT Sono i volontari di AVSI, il cardine della Campagna delle Tende: creativi e dinamici nelle
attività, sono in grado di interagire in maniera efficace con tutti gli attori della società civile. Nell’anno
2010 sono state 1.2868 le persone che, a vario titolo, hanno sostenuto in maniera diretta le attività di
Fondazione AVSI. Le attività di sensibilizzazione e raccolta fondi che AVSI annualmente svolge in
Italia, si sviluppano attraverso azioni coordinate dagli AVSI Point. In particolare, sono due gli eventi
principali: le Tende e la campagna di sensibilizzazione per il 5 per 1000
per maggiori informazioni
www.avsi.org
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