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BUONENOTIZIE P E R I O D I C O T R I M E S T R A L E D E L L A F O N D A Z I O N E A V S I Direttore responsabile: Roberto Fontolan. Periodico registrato ai sensi della L. 47/48 al Tribunale di Forlì n. 15 del 5 luglio 1995. Stampa: IPF Maniago (PN). Grafica Accent on Design, Milano Agosto 2005 anno VI n. 3 MEETING DI RIMINI AVSI VI ASPETTA Photo courtesy Franco Nerozzi - Nord Uganda Poste Italiane Spa – Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) art.1, comma 2, DCB Cesena - Editore: Fondazione AVSI, viale G. Carducci, 85 - 47023 Cesena (FC) BRASILE: SPECIALE RIBEIRA AZUL pag. 2 I Dal debito allo sviluppo L’ORA DELL’AFRICA l debito totale dei Paesi Africani nel 2003 era di 218 miliardi di dollari. I G8 hanno concordato di cancellare il 100% del debito multilaterale di 18 Paesi poveri, tra cui 14 in Africa, pari a 40 miliardi di dollari. Non è tutto, ma è un gesto significativo. Occorre però andare oltre gli applausi alla proposta di Blair e oltre le emozioni dei concerti rock. Perché questo sia veramente l’inizio di un nuovo cammino ci sono alcune condizioni. È necessario che la remissione del debito non sia semplicemente “contabile” (rischia di trasformarsi in una sorta di sanatoria del malgoverno): i flussi finanziari non più destinati a pagare il debito devono essere indirizzati alla realizzazione di interventi di alto valore sociale. Per far questo è decisivo il coinvolgimento della società civile dei Paesi beneficiari e dei Paesi donatori: un grande lavoro comune, avviato in forza del principio di sussidiarietà che valorizza la genialità creativa di ogni uomo e di ogni aggregazione di uomini. KENYA: SUOR MARIA CONTRO L’INFIBULAZIONE di Goffredo Buccini del Corriere della Sera pag. 4 PALESTINA: IL FORNO DELLA PACE Di Arturo Alberti Presidente AVSI Recentemente Nelson Mandela ha riaffermato con forza un principio proclamato da Giovanni Paolo II: “Gli uomini sono i protagonisti dello sviluppo”. Gli uomini e le loro libere associazioni. Come sarebbe possibile – ad esempio – che la remissione del debito dell’Uganda, dove AVSI è presente da 20 anni, non comportasse un riconoscimento e un sostegno concreto alle innumerevoli opere educative e sanitarie delle Chiesa Cattolica e alle opere delle altre grandi Confessioni religiose? Ritengo infine che lo sviluppo dell’Africa richieda un enorme impegno su due piani distinti ma integrati e contemporanei: L’affronto globale di alcuni problemi: - miglioramento della salute attraverso la lotta alle principali malattie che sono alla base del sottosviluppo e della povertà in Africa (Tbc, AIDS, Malaria) con interventi continentali multisettoriali, concordati, sinergici; - miglioramento dei mezzi di comunicazione (strade, ferrovie, etc.) per favorire il commercio; - promozione di attività imprenditoriali; - cambiamento delle leggi che regolano il commercio mondiale; - sostegno ad una “governance” democratica dei processi di sviluppo. Un grande lavoro di sostegno alla società civile di questi paesi attraverso la presenza di uomini che mossi da un ideale vivono una compagnia educativa con gli amici africani, cominciando da subito a rispondere ai bisogni dell’oggi, ma impegnandosi a far crescere la responsabilità personale di ogni singolo io che incontrano. Da questa presenza che condivide il bisogno e il senso della vita stanno già sorgendo personalità africane libere, aperte, coraggiose che rappresentano la vera speranza del continente. Inviare soldi e mezzi materiali anche ingenti senza valorizzare queste persone che fioriscono in tutta l’Africa porterebbe ad una ulteriore e più grave delusione. Il reportage di Giorgio Paolucci di Avvenire pag. 6 AFRICA E AIUTI Nostra intervista con Gianfranco Fini, ministro degli Esteri pag. 9 AV S I a d e r i s c e a l l a Come contribuire alla Campagna Tende Photo by Pellegrin C/C postale 522474, intestato ad “AVSI Solidarietà”, via M. Gioia 181 20125 Milano, causale “Campagna Tende 2004/2005” INCONTRI AL MEETING BRASILE Ribeira Azul, vivere con dignità AGOSTO 2005, AVSI VI ASPETTA AL MEETING “La libertà è il bene più grande che i cieli abbiano donato agli uomini” è questo il titolo del 26° Meeting dell’Amicizia tra i Popoli che si terrà a Rimini dal 21 al 27 agosto e che prende spunto da una frase che Don Chisciotte della Mancia pronuncia riferendosi al suo scudiero Sancho Panza. Una manifestazione ricca di incontri, testimonianze e dibattiti con grandi personaggi del mondo della cultura, della politica e della società, italiana e internazionale. Oltre 700 mila presenze e oltre 2mila persone che ogni anno partecipano volontariamente alla realizzazione rendono il Meeting di Rimini una delle manifestazioni più visitate. Come ogni anno AVSI vi aspetta al Meeting (padiglione C1) nel suo stand, dove saranno presenti volontari e cooperanti che lavorano nei tanti paesi in via di sviluppo nei quali opera AVSI. Con le loro storie, con le loro testimonianze. Come cornice allo stand sarà presentata una mostra fotografica che illustra le attività d AVSI nel mondo. Vi aspettiamo! Novos Alagados. Photo courtesy Fabio Cuttica I NIZIATO CON UNA CARITATIVA IN UNA FAVELA a Salvador de Bahia ora è una realtà che ha migliorato la qualità della vita a 135 mila persone che vivevano su pericolose palafitte. Da Novos Alagados a Ribeira Azul, il progetto di AVSI, quest’anno protagonista di un incontro al Meeting, ha già coinvolto Banca Mondiale, Cooperazione Italiana, Governo di Stato di Bahia e privati. Di Maria Teresa Gatti, responsabile AVSI America Latina na favela è un luogo di insediamento illegale dove le persone si stabiliscono realizzando costruzioni di fortuna per rimanerci un tempo breve, invece vi si stabiliscono per periodi lunghi. Non esistono servizi. Manca acqua, elettricità, fogna. Tutto è precario. Il fenomeno dell’inurbamento, formale e informale, ha interessato l’America Latina a metà del 1900. Da allora molti gli interventi per la rimozione delle case abusive, ma la rimozione dell’insediamento senza alternativa produceva la riformazione di favelas in altre aree della città. Le case nuove venivano vendute e la famiglia tornava a ricostruire una baracca in favela. Le condizioni disumane di vita in favela hanno determinato movimenti di protesta e di rivendicazione. Un passaggio fondamentale è stato il riconoscimento delle favelas come comunità informali, quartieri presenti, che il sistema pubblico ha inizia- U dalle disumane condizioni di vita degli abitanti di questa zona, e in particolare dell’area dei Novos Alagados chiede un aiuto ad AVSI e ai volontari che già operavano a BeQuesto racconto sintetico non vuole lo Horizonte. Inizia una presenza caritatibanalizzare dinamiche molto più comples- va in una favela popolata da 15.000 persose, vuole solo essere un quadro di riferi- ne di cui il 30% viveva su palafitte. Ovvemento per introdurre il progetto che AVSI ro baracche costruite sul mare, che hanno sta concludendo a Salvador Bahia, in Bra- il vantaggio di non essere di proprietà di sile, iniziato nel 2001 con un finanzia- nessuno, quindi un luogo invadibile senza mento di 5 milioni di dollari commettere reato. Nasce un della Banca Mondiale su conprogetto più strutturato che tributi della Cooperazione Itaporta alla bonifica dell’area a liana. Obiettivo: miglioramenfine Anni 90 e l’interesse del to della qualità della vita in governo locale e della Banca un’area di Salvador, affacciaMondiale. Un progetto apta sul mare, in un’insenatura prezzato anche dagli organiin cui vivono 135.000 persosmi internazionali, tanto che ne. nel ’96 viene riconosciuto coTutto inizia nel 1993, quanme una delle migliori pratiche do il Cardinale di Salvador, di intervento nelle aree urbaMaria Teresa Gatti di AVSI Moreira Neves, impressionato ne informali, così come quelto a prendere in considerazione come fatto, portando servizi e costruendo infrastrutture. Era la metà degli anni ‘80. BUONENOTIZIE 2 AGOSTO2005 Dalle palafitte alle case Queste immagini documentano le varie fasi di ricostruzione di Ribeira Azul lo realizzato a Belo Horizonte Alvorada. La Banca Mondiale finanzia al governo di Stato di Bahia ulteriori interventi. fogne, occorre dare servizi per rendere un luogo vivibile (come scuole, asili, ambulatori, trasporti, ecc.), creando logiche di convivenza; le case abusive vanno sostituite mantenendo il più possibile l’assetto comunitario che le famiglie hanno stabilito nel tempo; occorre evitare un approccio assistenzialistico, in quanto, se una casa non è fatta propria anche con lavoro e sacrificio, verrà inevitabilmente trascurata o rivenduta. A partire da queste lezioni, nel 2000 AVSI rilancia la possibilità di estendere l’intervento alle aree limitrofe. Il governo di Stato di Bahia e la sua Agenzia per lo sviluppo urbano Conder, con fondi di donatori stanno cercando partner e finanziamenti per il programma Ribera Azul, dove vivono 135.000 persone. E’ una zona molto estesa dove ancora diverse migliaia sono le palafitte e dove la povertà è grande. Nello stesso anno AVSI realizza su incarico della fondazione Umano progresso, sua partner, un centro educativo per 300 adolescenti di Novos Alagados. Per l’inaugurazione un seminario raccoglie molte disponibilità di attori a rilanciare il progetto Ribeira Azul. L’allora direttore generale della Cooperazione italiana effettua una missione di verifica in loco e persegue con determinazione la donazione di 5 milioni di euro per il progetto, incaricando l’architetto Stalteri di portarlo a compimento. Viene coinvolto un partner internazionale, la Cities Alliance, che fa riferimento a Banca Mondiale e Habitat (agenzia ONU per gli insediamenti umani). AVSI viene contrattata dalla Banca Mondiale per realizzare il progetto che inizia nel 2001. I suoi ambiti di intervento sono la progettazione di infrastrutture, strutture e assetto urbanistico; l’identificazione delle case-palafitte da rimuovere e l’identificazione del luogo in cui trasferire le famiglie, senza dividere le amicizie create nel tempo o i rapporti di parentela; la progettazione e la realizzazione di interventi di sviluppo socio-economico; la progettazione e la costruzione di case, compreso il processo per il titolo di proprietà. Il tutto attraverso un metodo partecipativo, cioè condividendo i passi con rappresentanti e abitanti. E’ ovvio che 5 milioni di dollari non possono bastare per la realizzazione delle infrastrutture e di tutte le case e di tutti i servizi. Il totale dei costi è stimato in 70 milioni di dollari. Quella cui ha partecipato AVSI è stata la parte di pianificazione e progettazione di tutto il programma e di esecuzione di alcuni dei progetti (una parte di case, formazione professionale, ecc.). I fondi rimanenti sono stati erogati da altri grandi finanziatori e dallo Stato di Bahia. Photo by Pellegrin Da questo progetto AVSI ha imparato che non è sufficiente fare case nuove e La costruzione del lungomare Il primo passo è stata l’analisi da parte della Banca Mondale delle capacità di AVSI di gestire il progetto. AVSI è stata definita “low risk”, a basso rischio di insuccesso, quindi affidabile per la gestione dei soldi pubblici. La prima attività è stata una profonda azione conoscitiva dell’area, con strumenti di cartografia e di progettazione urbana. Sono state censite le case e le famiglie che vivendo in palafitta dovevano essere rimosse, sono stati identificati i luoghi in cui costruire le nuove case. Ed è stato progettato un “lungomare” che accompagna l’intera baia. Per l’esecuzione delle opere sono stati definiti termini di riferimento per le gare di appalto, inserendo una novità: AVSI ha ottenuto dalla Banca Mondiale che alle gare potessero partecipare le imprese dell’area, che non hanno sicuramente i requisiti per poter avere un appalto pubblico, ma che potevano avere un’occasione di lavoro e l’opportunità di imparare. Per quanto riguarda il settore sociale, con il contributo dell’Università di Trento è stata svolta un’analisi dei dati socioeconomici, è stato fatto un ritratto della comunità attraverso il quale sono state identificate le priorità di intervento. Prima di tutte la famiglia, che risulta un fattore di stabilità e quindi una base indispensabile allo sviluppo; poi l’educazione, materna, primaria e secondaria; il lavoro, sostenendo l’iniziativa microimprenditoriale e facendo leva sulla mano d’opera necessaria ai molti lavori edili; e infine la salute, con la realizzazione di un centro sanitario. Ma come intervenire in questi ambiti? Con la comunità si è stabilito che prioritario era il sostegno delle molte iniziative già presenti, secondo un criterio sussidiario. Iniziative però ancora informali, fragili, basate su volontariato, spesso non dotate di spazi adeguati, ma certamente appassionate per la comunità e per il servizio offerto, come asili, centri per mamme adolescenti, scuole. Alcuni numeri per quantificare queste attività: 11 strutture sociali ristrutturate o costruite ex novo; 15 progetti sociali realizzati (formazione professionale, ambientale, a favore dei bambini denutriti…); 12 imprese locali coinvolte e 2936 nuove case BUONENOTIZIE 3 AGOSTO2005 realizzate; 794 palafitte rimosse; circa 250 case ristrutturate/migliorate; la rete fognaria è passata dal 29% del 1999, al 75% nel 2005; regolarizzazione fondiaria per 400 unità familiari; 102 organizzazioni comunitarie coinvolte e molte cooperative chiamate a partecipare alla costruzione di case e infrastrutture nei vari cantieri edili; 147 persone coinvolte per il miglioramento delle case, circa 300 nei progetti socio-educativi e 300 persone ”nell’indotto”; 34 microimprese sostenute con formazione e assistenza tecnica. Importante in questo progetto è l’assetto istituzionale della partnership. I supervisori del progetto sono Banca Mondiale, governo di Stato di Bahia e Cooperazione Italiana. I realizzatori sono AVSI in co-direzione con Conder, l’agenzia dello sviluppo urbano del governo di Stato di Bahia. Il gestore del contratto è AVSI. L’altro aspetto fondamentale è il metodo Tutto l’intervento è stato incentrato sulla persona: spesso si parla di “favelado” come se fosse una categoria sociologica a parte. Noi abbiamo pensato che una persona che vive in favela ha bisogno le stesse cose di cui abbiamo bisogno noi: asili con personale formato, scuole adeguate, case proporzionate, un lavoro stabile e degno. Per fare questo occorre un’enorme fiducia nell’uomo e nel fatto che c’è sempre un “positivo” da cui partire, perché lo sviluppo di Ribeira Azul può solo partire dall’iniziativa libera degli uomini che ci vivono e dal loro desiderio di operare per il bene comune. La partecipazione comunitaria è stata quindi intesa non come rivendicazione, ma come responsabilità. Abbiamo voluto essere “sussidiari”, valorizzando le iniziative già assunte dalle persone. E questo ha sprigionato fiducia e risorse inattese. Casini in visita al centro educativo di Rio “Grazie per la lezione di vita che ci date ogni giorno”. Sono queste le parole del presidente della Camera dei deputati Pier Ferdinando Casini scritte lo scorso 20 maggio sul libro degli ospiti durante una visita al centro educativo Cantinho da Natureza di AVSI a Rio de Janeiro, che accoglie oltre 400 bambini in un angolo di pace e tranquillità nel mezzo di una grande favela della città. Calorosa e festosa l’accoglienza organizzata per la sua visita. Accompagnato dal console italiano in Brasile, Ernesto Massimo Belelli, il presidente Casini, dopo aver visitato l’asilo e giocato con i bambini, ha voluto incontrare la famiglia di un ragazzo che frequentava il centro, sfortunatamente appena ucciso perché coinvolto nel traffico di droga, attività illegale molto frequente nelle favelas. Paola Galafassi, AVSI a Rio, Brasile. L’ultimo atto simbolico di questo progetto è l’intestazione di un asilo per 200 bambini a Don Giussani, secondo il ministro Piazza “un rivoluzionario che ha cambiato, sta cambiando e continuerà a cambiare il mondo” e che lì a Salvador Bahia, nell’area del Ribeira Azul ha contribuito al “compimento della lotta” come ha detto un rappresentante della comunità. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato in questi anni, permettendoci di costruire un centro per la famiglia, realizzare attività per i bambini denutriti e ringraziamo anche tutti i sostenitori a distanza che danno sostenibilità allo sviluppo umano dei bimbi. Chiediamo a tutti di continuare ad aiutarci, perché noi lì resteremo. A seguito di questo progetto parte una nuova iniziativa che ci porta in altre 3 aree di Bahia a fare lo stesso lavoro. Ringraziamo padre Carron che ci ha permesso di tenere Giussani presente nella nostra quotidianità. Come contribuire alla Campagna Tende Banca Pop. di Milano C/c 000000019000 Ag. n° 026 Milano - P.zza Duca d’Aosta 8/2 ABI 05584 - CAB 01626 - CIN C Per bonifici dall’estero: IBAN: IT 61 C0558401626000000019000 BIC: BPMIITM1026 Come contribuire alla Campagna Tende C/C postale 522474, intestato ad “AVSI Solidarietà”, via M. Gioia 181 20125 Milano, causale “Campagna Tende 2004/2005” Sostieni anche tu un bambino a distanza Suor Maria de Los Angeles Vasquez, 40 anni, messicana della provincia di Oaxaca. Ma soprattutto missionaria in Kenya e impegnata da anni in una battaglia contro la circoncisione femminile. Le “sue” ragazze sono aiutate tramite AVSI da famiglie italiane che hanno sottoscritto un sostegno a distanza ([email protected] – tel. 0547.36.08.11). Quello che caratterizza di più l’intervento a Mulot è che sostenendo i bambini per i loro studi, AVSI sostiene anche la presenza di Suor Angela degli Angeli. Il “sostegno a distanza” le permette di convincere i genitori a mandare la propria figlia a scuola fino all’età matura, ad assimilare una educazione che sappia dare la piena dignità alla ragazza, a non essere costretta per mancanza di soldi a lasciare gli studi e ad essere sposata dal primo “offerente”. Questo senza dubbio in Mulot (un villaggio di qualche migliaio di abitanti) è una reale rivoluzione della naturale tradizione della locale tribù dei Kipsighis a cui la maggior parte della popolazione appartiene. INCONTRI AL MEETING appuntamenti suggeriti KENYA Vi ricordiamo che il calendario degli incontri del Meeting di Rimini può subire modifiche: per leggere la versione più aggiornata e completa consultare il sito: www.meetingrimini.it DOMENICA 21 AGOSTO Ore 15.00 Il vero nome della giustizia è carità: il caso del banco alimentare (sala d2) Rito di salvezza D A OLTRE 16 ANNI IN KENYA come missionaria nel villaggio di Mulot, dove le ragazze per essere rispettate e “da marito” sono costrette a subire la mutilazione genitale. La storia di suor Maria de Los Angeles Vasquez, quest’anno al Meeting di Rimini, che ha proposto la Cresima al posto di que- sto terribile rito. Goffredo Buccini del Corriere della Sera l’aveva incontrata l’anno scorso. Il suo reportage Nuova Officina Popolare. Ciclo di incontri organizzato in collaborazione con Fondazione per la Sussidiarietà e Compagnia delle Opere. Partecipa Flavio Peloso, Superiore Generale Opera don Orione. Introduce Mauro Inzoli, Presidente Banco Alimentare. ore 17.00 Democrazia è libertà? (auditorium a1) Sulle ali della libertà. Ciclo di incontri organizzato in collaborazione con Fondazione per la Sussidiarietà. Incontro con Marcello Pera, Presidente del Senato. Introduce Giancarlo Cesana, Docente di Medicina del Lavoro presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca LUNEDÌ 22 AGOSTO Ore 17.00 La libertà è il bene più grande che i cieli abbiano donato agli uomini (Auditorium A1) Incontro con Julián Carrón, Responsabile di Comunione e Liberazione. Introduce Emilia Guarnieri, Presidente Associazione Meeting per l’amicizia fra i popoli. Suor Maria in Kenya otto il tetto di lamiera azzurrina della casa pastorale, Elisabeth Kones si fa due conti e sospira: “Quanti anni ho? Vediamo, uhm… sono stata circoncisa nel 1961, quindi dovevo avere circa quattordici anni. Ma non ne sono tanto sicura, i miei non mi hanno mai detto quando sono nata, non erano sicuri neanche loro, mi sa.” Poi alza la testa con orgoglio, gli incisivi sgarrupati s’atteggiano a un sorriso: “Io però lo so quando sono nate le mie figlie: ecco le lì, le vedi? E non sono circoncise, no: sono state le prime a entrare nel gruppo di sister Maria.” Sister Maria, ovvero suor Maria de Los Angeles Vasquez, se ne sta un po’ sullo sfondo, coccolandosi con lo sguardo le sue mamas – Elisabeth e le altre donne del villaggio di Mulot che per prime l’hanno presa sul serio - e le loro ragazze ormai grandi che per prime hanno evitato il rito del passaggio dei Kipsighis all’età adulta: il Tumdo, la mutilazione degli organi genitali che qui fa di un’adolescente una donna rispettabile e da marito. Ci ha pensato un S “Per sostituire la cerimonia della circoncisione femminile, ci voleva un altro rituale. Perché non la Cresima? mi sono detta. Ha funzionato.” villaggio a metà strada tra mammana e fattucchiera, con una manciata di erbe per stordirle e un coltellaccio, “sempre lo stesso, Aids o non Aids”, per tagliarle. “Subito dopo la circoncisione, la famiglia le dava a un marito, spesso uno sconosciuto che portava però in pegno un bel po’ di vacche. Le mie ragazze, invece, hanno continuato a studiare. E il marito se lo scelgono loro, se e quando vogliono”, spiega sister Maria. Missionaria dal Messico al Kenya , po’ di anni, sister Maria, vivendo con i Kipsighis, spaccandosi la testa sulle tradizioni della tribù, e alla fine: “Beh, non è stata un’illuminazione, piuttosto un processo lento: ho capito che avevano bisogno di qualcosa per rimpiazzare il cerimoniale del Tumdo. E mi sono detta: perché non la Cresima?”. Lo scambio, alla fine, ha funzionato: dal 1995 a oggi, sono oltre 300 le ragazze del gruppo scampate alla capanna dove le aspettava la chemosiot, un’anziana del BUONENOTIZIE 4 AGOSTO2005 Viene da una provincia contadina del Messico meridionale, Oaxaca, questa piccola missionaria poco più che quarantenne che ha rivoluzionato la vita alle tribù Kalenjin (i Kipsighis sono una di esse) del distretto keniota di Narok, quattro ore di fango e buche da Nairobi, nella Rift Valley. Buona parte della popolazione è convertita al cattolicesimo, ma le tradizioni hanno continuato a sopravvivere, in un groviglio di paganesimo cristianizzato. Nel mondo si stima che siano tra i 100 e i 132 milioni le ragazze e le donne che hanno subito mutilazioni genitali. E ogni anno altri due milioni di ragazze si aggiungono alla lista. Praticata in Africa e in Asia, la “Mgf”, come viene chiamata dagli esperti la mutilazione genitale femminile, può essere di vari livelli, a seconda delle mutilazioni inflitte. Diffusa soprattutto tra i musulmani (ma anche in molte comunità cristiane ed ebraiche, nonché tra gli animisti), la “Mgf” risale quasi certamente ai faraoni. Secondo alcuni sarebbe arrivata in Egitto dalla Roma imperiale, dov’era usata come misura per controllare la sessualità delle schiave. Sister Maria s’è infilata in queste con- corda: “Era luglio. Vedevo tanti giovani attraddizioni con il pragmatismo che solo la tivi nella parrocchia ed ero felice. Poi, di gente dei campi può avere. Qualche ani- colpo, a novembre, la chiesa si è svuotama bella salterà senz’altro su a disquisire ta. A sparire erano quasi tutte ragazze. Ho di colonialismo culturale e di evangelizza- cominciato a chiedere alle anziane, qualzione coatta, lei lo sa. E scuote la testa: cuna rideva, qualcuna scappava. Finché ho “Guardi che noi non forfermato una vecchia, saziamo proprio nessuno. Alpevo che era una buona le ragazze abbiamo posto cristiana, mi ha detto la dall’inizio una domanda verità: le ragazze erano semplice: diteci come volerecluse perché stavano te e come possiamo aiutarpreparandosi al Tumdo, vi. Beh, loro non volevano la circoncisione. Mi ha essere circoncise e tuttavia detto: sei straniera, capivolevano essere rispettate rai col tempo”. come lo sono qui le donne Contro la circoncisiocirconcise: per questo ocne per la libertà “A correva un rito. Noi le acgennaio la chiesa ha ricocettiamo solo con l’accorminciato a riempirsi, ma do dei genitori, tutta la ceGoffredo Buccini del Corriere della Sera molte ragazze non sono rimonia della cresima è basata sulle loro tradizioni, abbiamo sostitui- tornate. Ho chiesto di nuovo: “Dopo il to con il velo la pelle di mucca con cui le Tumdo le danno subito a un marito, non ragazze si coprono prima del Tumdo. E importa se è vecchio o giovane, o se ha alpoi, insomma, l’importante è evitare la tre mogli, purché porti le vacche in cambio”, mi hanno detto. Ho chiesto: e sono mutilazione. O no?” felici? “No - mi hanno detto - ma chi può Il sostegno a distanza Da lontano i farci niente?”. E’ stato allora che ho capitetti azzurri della chiesa, della casa pasto- to che non avevo capito”. rale, della scuola e del refettorio spiccano Cioè? “Cioè, se volevo aiutare questa gencontro il verde della collina di Mulot. Ci te, dovevo essere più vicina a loro. Tutto accompagna alla missione Leo Capobian- l’anno successivo l’ho passato a visitare co, rappresentante AVSI in Kenya, che – case, capanne, famiglie, a farmi spiegare tramite il progetto di sostegno a distanza le cose. Sono riuscita ad andare in una ca- sostiene la piccola impresa della suora panna dove fanno la circoncisione, le ramessicana. Sister Maria porta un grembiu- gazze erano coperte di fango colorato, le a scacchi sopra la veste delle Sorelle ballavano tutta la notte prima del rito. Se Missionarie del Catechismo. non sopportano in silenzio il taglio, se griSprizza energia, ancora adesso: quando dano per il dolore, la vergogna ricade sularrivò nel 1988 doveva apparire inconte- la famiglia. Da una finestra ho visto Mary, nibile perfino ai vecchi della collina, “la una delle ragazze sparite dalla parrocparte più conservatrice della tribù”. Ri- chia, l’ho chiamata, mi ha detto “non Photo by Silvia Morara Mutilazione genitale femminile chiamarmi più, sister”. Ho pianto molto. Poi ho cominciato a parlare”. Suor Maria parla e parla, “di valori umani e valori cristiani” con le ragazze. E con i genitori: “Date una scelta alle vostre figlie”. “Una madre mi ha detto: Fatti dei figli tuoi se vuoi fare quello che ti pare coi ragazzi”. Ma molte altre erano d’accordo con me. Ricordavano il loro Tumdo ed erano felici di evitarlo alle figlie. Però, mi dicevano: “Come faranno a diventare donne mature per il villaggio? A non essere più bambine? E stato un lungo processo, siamo cresciute insieme, noi e loro”. La prima Cresima Il 16 dicembre 1995, il primo gruppo di venticinque ragazze entra in ritiro per due settimane e si prepara alla Cresima. Scortate dai genitori, poi passano il rito dello cherse”, la sfida, in cui gli anziani incoraggiano i giovani a non tornare indietro: solo che stavolta in fondo al percorso non c’è la chemosiot col suo coltello. Alla cerimonia del primo gennaio, anche i non cristiani vengono a vedere “quel primo gruppo di ragazze accettate come donne mature nella Chiesa”. La voce si sparge. Da allora ogni anno, a gennaio, il rito si ripete, “quest’anno siamo arrivate al nono gruppo”. I vecchi sulla collina dicono che tante novità faranno saltare i matrimoni combinati, dunque niente più vacche per dote: “E sarà un guaio economico per le famiglie”. Forse. Però Cristina s’è scelta da sola il fidanzato e gli ha detto “O mi accetti non circoncisa o ti arrangi”. Jane Mary, 24 anni, vuole diventare “una donna d’affari”: “Ma mica scappando chissà dove, no, no, io voglio vivere qui”. E la chemosiot del villaggio comincia ad avere, vivaddio, anche un po’ di tempo libero. Nairobi: una nuova scuola per 150 bambini 28 maggio 2005: Il ministro dell’Educazione del Kenya si dirige con passo veloce verso l’ingresso della scuola elementare Little Prince, per tagliare il nastro inaugurale del nuovo edificio che ospiterà 150 bambini che vivono nella immensa baraccopoli di Kibera a Nairobi. Un edificio nuovo, con aule spaziose, con i bagni con le mattonelle, con la mensa e l’aula magna: tutto curato fin nei minimi particolari, perchè “ciascuno desidera per la propria vita qualcosa di bello – sono le parole di Anthony, il preside della nuova scuola - una bellezza che attrae e muove l’interesse e la curiosità della persona, necessarie per una vera educazione”. Poi prendono la parola Enrico De Maio, ambasciatore italiano, Alberto Piatti di AVSI, Claudia Soldini, responsabile di Avaid (Ong svizzera partner di AVSI che ha contribuito alla costruzione della scuola). Tutti colpiti dalla bellezza del luogo, ma ancor di più dalla bellezza di un’umanità che ha trovato espressione nei canti e balli dei genitori, nella rappresentazione di Pinocchio, in cui erano coinvolti i bambini di tutte e cinque le classi. Paolo Sanna, AVSI in Kenya Come contribuire alla Campagna Tende Banca Pop. di Milano C/c 000000019000 Ag. n° 026 Milano - P.zza Duca d’Aosta 8/2 ABI 05584 - CAB 01626 - CIN C Per bonifici dall’estero: IBAN: IT 61 C0558401626000000019000 BIC: BPMIITM1026 BUONENOTIZIE 5 AGOSTO2005 Come contribuire alla Campagna Tende C/C postale 522474, intestato ad “AVSI Solidarietà”, via M. Gioia 181 20125 Milano, causale “Campagna Tende 2004/2005” appuntamenti suggeriti MARTEDÌ 23 AGOSTO Ore 11.15 Emergenze umanitarie: solidarietà e cooperazione (Salone A1 vedi articolo a pag. 4) In collaborazione con Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri. Partecipano: Suor Angela, Missionaria in Kenya; Guido Bertolaso, Responsabile Protezione Civile; Giuseppe Deodato, Direttore Generale Cooperazione allo Sviluppo, Ministero degli Affari Esteri; Giovanni Lonfernini, Segretario di Stato Informazione, Istituti Culturali, Protezione Civile della Repubblica di San Marino; Alberto Piatti, Segretario Generale Fondazione Avsi. Palestina La casa di accoglienza di Samar INCONTRI AL MEETING PALESTINA Il pane della pace ore 11.15 Sviluppo sostenibilee conflitto: la sfida dell’africa (Sala Tiglio) In collaborazione con Ministero dell’Ambiente. È stato invitato Altero Matteoli, Ministro dell’Ambiente. ore 15.00 Storie di liberazione in america latina (Sala D2 – vedi articolo a pag. 2) Nuova Officina Popolare. Ciclo di incontri organizzato in collaborazione con Fondazione per la Sussidiarietà e Compagnia delle Opere. Sono stati invitati: Arturo Alberti, Presidente AVSI; Marcos Zerbini, Presidente Movimento Lavoratori Senza Terra di San Paolo, Brasile. Introduce Guzman Carriquiry, Sotto Segretario Pontificio Consiglio per i Laici. ore 15.00 L’islam nella vita quotidiana (Sala Neri) Sono stati invitati: Abd AlRahman Al-Rashed, Direttore Generale Al Arabija Tv Channel; Nasr Hamid Abu Zaid, Islamologo; Magdi Allam, Vice Direttore de Il Corriere della Sera; Rachid Benzine, Intellettuale e Scrittore. Introduce Alberto Savorana, Direttore di Tracce. U NA DONNA PALESTINESE CHE CREDE NELLA PACE e nella libertà delle persone. Un’amica ebrea. Una grande storia. Samar Sahhar a Betania ha fondato una casa di accoglienza per bambine orfane e una panetteria molto particolare. Il reportage di Giorgio Paolucci di Avvenire etania, terra di miracoli. Il primo risale a circa duemila anni fa: protagonista un certo Gesù di Nazaret che, mosso a compassione per il caro amico Lazzaro morto quattro giorni prima del suo arrivo nel villaggio, lo resuscita con sommo stupore dei presenti, tra i quali la sorella Marta che in lacrime lo aveva supplicato: “Se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto, ma anche ora so che qualunque cosa chiederai a Dio, egli te la concederà”. L’ultimo miracolo risale al 1° giugno di quest’anno, quando cinquanta donne israeliane hanno varcato il muro costruito per separare due nazioni in guerra e hanno incontrato cinquanta donne palestinesi, tra gli sguardi un po’ curiosi e un po’ attoniti della gente del posto. Insieme hanno preparato il pane della pace, segno di amicizia e profezia di riconcilia- B va dieci anni e i suoi genitori si erano trasferiti lì da Gerusalemme, unica famiglia cristiana insieme a un’altra in un villaggio interamente musulmano. La madre, donna dal cuore grande e dalla fede semplice, aveva accolto in casa alcuni piccoli orfani. Un gesto di carità che si era progressivamente allargato, e che il padre aveva inutilmente cercato di “contenere” con una buone dose di realismo: “Non più di dieci, altrimenti dove li mettiamo?”. Ci pensa la Provvidenza, rispondeva la moglie, che all’amore non voleva mettere limiti. Negli anni da quelle parti Giorgio Paolucci di Avvenire sono passati centinaia di zione, poi l’hanno distribuito alle centinaia di persone convenute per l’occasione. Promotrici dell’evento, l’ebrea Angelica Calò Livné – presidente della Fondazione Bereshit Le Shalom, animatrice di inziative artistiche e culturali che coinvolgono giovani ebrei, cristiani e musulmani nei villaggi della Galilea – e la palestinese Samar Sahhar, che a Betania ha fondato Lazarus Home for girls, una casa di accoglienza per donne e bambine orfane o vittime di violenze. Samar, a dire il vero, ai miracoli è piuttosto abituata. A Betania è arrivata nel 1971, quando ave- BUONENOTIZIE 6 AGOSTO2005 5 8 85 Aiuta i bambini di Samar con il sostegno a distanza 85 centesimi a giorno! È questo il costo quotidiano del sostegno a distanza di AVSI. 312 euro all’anno. Un contributo stabile e continuativo indirizzato a un bambino o ragazzo ben preciso necessario per sostenerlo nell’alimentazione, cure mediche, scuola ed educazione, in base ai bisogni. AVSI – Sostegno a distanza Viale Carducci 85, Cesena (Fc) Tel. 0547.36.08.11 Mail: [email protected] MARTEDÌ 23 AGOSTO giovani in cerca di un riparo, la Provvidenza ci ha messo lo zampino mettendo a disposizione nuovi locali ed è nato Jeel Al-Amal, che in arabo significa “Generazione della speranza”, un luogo dove l’accoglienza è di casa. E’ lì che Samar ha respirato l’aria buona della carità cristiana che non conosce confini di razza e religione, è lì che un giorno qualcuno ha chiesto perché quella famiglia di cristiani si prodigasse così tanto per dei ragazzini musulmani, e sua madre ha risposto così: “In che lingua piangono i bambini?”. E lei, dopo avere frequentato i corsi di management all’università di Betlemme e quelli in discipline educative in Inghilterra, ha scelto di restare in terra palestinese e di continuare l’avventura educativa avviata dai suoi. Angelica Calò Livné e Samar Sahhar “Questo non è il mio lavoro, questa è la mia vita”, sorride Samar. Dopo Jeel Al-Amal è nata la Casa di Lazzaro, unico orfanotrofio femminile di Palestina, inviso ai fondamentalisti islamici - che a Betania sono numerosi e influenti e sopportano a malapena un’opera gestita da cristiani - ma apprezzato dal governo dell’Autorità nazionale palestinese che spesso non sa dove collocare le piccole sventurate rimaste senza genitori o maltrattate dalle famiglie. L’ospitalità è gratuita, e Samar si fa letteralmente in quattro per garantire la continuità dell’opera. Servono soldi, molti soldi, ma lei assicura che “la Provvidenza non ci ha mai lasciati soli. L’aiuto arriva da benefattori inglesi e americani, dalla vendita delle cartoline che riproducono i disegni delle giovani ospiti e dalle adozioni a distanza sottoscritte grazie ad AVSI, che in questi anni ha fatto conoscere l’iniziativa in molte occasioni. Grazie al contributo degli amici italiani molti giovani possono ricevere istruzione e cibo, inoltre cerchiamo di iscriverli alle scuole gestite da una congregazione di suore perché spesso quelle dell’Autorità palestinese sono molto carenti, sia per il livello degli studi sia perché in molti casi si viene educati all’odio per il nemico piuttosto che alla convivenza. Ma i giovani sono quelli che fra qualche anno dovranno costruire il futuro di questa terra: l’educazione è la cosa più importante che ci sia, per questo voglio che i miei figli possano crescere con una speranza nel cuore”. do una frase imparata da don Giussani. Lei, per tutti quei ragazzi, è una madre sui generis: perché nell’accoglienza, nella condivisione del loro destino, nell’offerta di un significato per l’esistenza li ha aiutati a ritrovare la dignità di persone, li ha rigenerati a nuova vita. “A volte rimango stupita io stessa dai cambiamenti che vedo accadere in loro. Tempo fa una ragazzina, che avevamo ospitato dopo che aveva subito gravi maltrattamenti dalla madre, è venuta con noi alla chiesa della Natività di Betlemme. Le dissi: vai da Gesù e chiedigli un regalo. Sulla via del ritorno le ho chiesto: che regalo hai domandato? E lei mi ha risposto: gli ho chiesto di perdonare la mamma. Il perdono è qualcosa di sconosciuto da queste parti: che una ragazza lo chieda per la mamma che le ha fatto violenza, è un altro piccolo miracolo sbocciato qui a Betania”. Due anni fa la mente vulcanica di Samar ha partorito un’altra idea: apri- Bambini palestinesi a Betania Sotto, un passaggio nel muro Li chiama proprio così, “i miei figli”. Nel loro cuore ha preso il posto di genitori che sono morti o li hanno abbandonati o che, come è accaduto ad alcune ragazze, hanno commesso violenze su di loro. Lei, Samar, 43 anni, non ha figli naturali, anzi ha fatto voto di castità entrando nei Memores Domini, l’associazione di laici consacrati a Dio nata dall’esperienza di Comunione e Liberazione. “La verginità è la fertilità di Dio”, dice citanBUONENOTIZIE 7 AGOSTO2005 re un panificio per dare lavoro ad alcuni ragazzi cresciuti nell’orfanotrofio e ricavare un po’ di denaro da utilizzare per il mantenimento delle opere educative. Si è indebitata fino al collo per comprare le macchine da forno, la tecnologia è di fabbricazione israeliana e c’è voluta tutta la sua tenacia per convincere i collaudatori a venire da Tel Aviv fino a Betania, in territorio palestinese. Pochi avrebbero scommesso sull’esito dell’iniziativa, ma anche stavolta la Provvidenza si è fatta sentire: prima con i contributi in denaro spediti dall’estero da amici e benefattori, poi… grazie al muro. La costruzione della barriera di cemento che divide Israele dai Territori ha costretto migliaia di persone a modificare i loro percorsi quotidiani, e così la strada davanti al panificio, che si trovava in una zona periferica di Betania, è diventata una delle vie principali. Qualcuno le ha ironicamente chiesto se stava lavorando con Sharon, e lei ha risposto: “Sto lavorando con qualcuno molto più potente: si chiama Gesù”. E’ proprio davanti al panificio che il primo giugno si sono date appuntamento le donne israeliane e quelle palestinesi per cuocere il pane della pace. E in dieci città italiane molti amici di Samar e di Angelica hanno organizzato in contemporanea gesti analoghi per condividere il grido di speranza che si alzava dalla città di Lazzaro. Il grido di una convivenza possibile tra arabi e israeliani, un germoglio di cambiamento che parte dall’educazione dei giovani e da un’amicizia tra due donne che vivono ciascuna con i piedi ben piantati nella sua tradizione. Anche oggi, duemila anni dopo quella storica resurrezione, Betania testimonia che rinascere si può. ore 19.00 "Dottore, è finito il diesel" Ed. Marietti 1820 (Sala D2 Presentazione del libro di Alberto Reggiori, medico, volontario AVSI. Partecipano: l’Autore; Arturo Alberti, Presidente AVSI; Filippo Ciantia, rappresentante AVSI in Uganda per la Regione dei Grandi Laghi. ore 19.00 Al servizio dell’uomo moderno.La dottrina sociale della chiesa (Sala Neri) Sulle ali della libertà. Ciclo di incontri organizzato in collaborazione con Fondazione per la Sussidiarietà. Sono stati invitati: S. Em. Card. Renato Raffaele Martino, Presidente Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace; Savino Pezzotta, Segretario Generale CISL; Giorgio Vittadini, Presidente Fondazione per la Sussidiarietà. Introduce Paolo De Carli, Ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Milano. MERCOLEDÌ 24 AGOSTO Ore 19.00 "Vincere la paura. La mia vita contro il terrorismo islamico e l’incoscienza dell’occidente" (Ed. Mondadori) (Sala Neri) Presentazione del libro di Magdi Allam. Partecipa l’Autore. Come contribuire alla Campagna Tende Banca Pop. di Milano C/c 000000019000 Ag. n° 026 Milano - P.zza Duca d’Aosta 8/2 ABI 05584 - CAB 01626 - CIN C Per bonifici dall’estero: IBAN: IT 61 C0558401626000000019000 BIC: BPMIITM1026 Come contribuire alla Campagna Tende C/C postale 522474, intestato ad “AVSI Solidarietà”, via M. Gioia 181 20125 Milano, causale AGEVOLAZIONI FISCALI LA NUOVA LEGGE SULLE DONAZIONI “Campagna Tende 2004/2005” Ricordiamo a tutti i nostri generosi Sostenitori che è in vigore la nuova regolamentazione sulla deducibilità fiscale delle erogazioni liberali alle organizzazioni non governative senza fini di lucro come AVSI. Si chiama “più dai meno versi” la legge che consente a privati e aziende di dedurre le somme donate nella misura del 10% del reddito imponibile e fino a un tetto di 70 mila euro l'anno. Per maggiori informazioni, vi ricordiamo che nelle sedi AVSI di Cesena e Milano sono disponibili fotocopie del testo integrale della nuova legge ([email protected] - [email protected]) ROTARY CLUB appuntamenti suggeriti GIOVEDÌ 25 AGOSTO Ore 11.15 L’Iraq in America l’America in Iraq (Sala A3) Partecipano: Tony Capuozzo, Caporedattore di Terra-TG5; Monica Maggioni, Giornalista, Inviata del TG1-RAI; Gianni Riotta, Vice Direttore de Il Corriere della Sera. Introduce Alberto Savorana, Direttore di Tracce. ore 15.00 Superlaici (Sala A3) In collaborazione con Settimanale Tempi. Partecipano: Stefano Alberto, Docente di Introduzione alla Teologia presso l’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano; Giuliano Ferrara, Direttore de Il Foglio. Introduce Luigi Amicone, Direttore di Tempi. ore 15.00 Un’ora che cambia la vita (Sala A4 – vedi BUONE NOTIZIE nr. 2 maggio 2005) In collaborazione con Associazione Medicina e Persona e Fondazione Avsi. Sono stati invitati: Felice Achilli, Presidente Associazione Medicina e Persona; Filippo Ciantia, Uganda AVSI Representative; Daniele Giusti, Executive Secretary UCMBKampala; Ivone Rizzo, Rappresentanza GAVI. Introduce Arturo Alberti, Presidente Fondazione Avsi. Coordina Eugenio Cocozza, Associazione Medicina e Persona. DONATORI L Amici dell’altro mondo A LORO FONDAZIONE AMERICANA ha già vaccinato 4 miliardi di bambini contro la poliomielite. Tanti i progetti di AVSI realizzati grazie al loro contributo. Sono i rotariani, 3 milioni in tutto il mondo, che si battono per lo sviluppo umano e la cultura. Di Consuelo Canavese iamo a 130mila dollari!” Tutto è iniziato nel 2002, quando Camillo Piazza Spessa è diventato presidente del Rotary Club di Pesaro. Pensionato, 5 nipoti, con un passato da direttore generale della Banca delle Marche. “Tra i soci c’era l’ingegnere Michele Montagna che mi ha proposto di partecipare a un progetto di AVSI in Kenya a favore della scuola professionale St. Kizito, coinvolgendo il Club di Nairobi. Come Rotary abbiamo una Fondazione internazionale che appoggia questi progetti e li co-finanzia”. È la Rotary Foundation americana che ha vaccinato 4 miliardi di bambini nel mondo contro la poliomielite. “Grazie alla formula del matching grant abbiamo duplicato il nostro importo. 23.750 dollari”. Ma l’impegno rotariano non si ferma in Kenya. Nel 2003 ha finanziato 23mila dollari per il Centro di recupero per bambini e adolescenti in situazione di rischio famigliare e sociale di Novos Alagados, a Salvador, in Brasile. “Da quell’anno inizia a farsi strada anche da noi la cultura del matching grant”. Immediata la disponibilità di altri club a collaborare per sostenere progetti “come Paolo Tibaldeschi del Rotary Club di Sesto Calende, Lago Maggiore”. Nel 2004-2005 sono due nuovi i progetti AVSI promossi dal Club di Pesaro e dal Distretto 2090, che comprende Marche, Umbria, Molise, Abruzzo e Albania: uno in Albania (27.500 dollari), per un centro di accoglienza a Tirana e uno idrico in Burundi (30mila dollari), che prevede la costruzione di una rete molto vasta di pozzi d’acqua, fontane e servizi igienici. “Se il Rotary ha finanziato molti progetti è anche perché AVSI è estremamente affidabile – sottolinea Piazza Spessa - Questo tipo di operazioni sono in realtà complicate, richiedono rendicontazioni trasparenti e molto dettagliate”. S gna e del ‘600 piemontese, è l’anima del progetto. “Succede che il presidente del Rotary Club di Kigali, capitale del Rwanda, sia un imperiese. E così decidiamo di fare con lui un intervento di carattere umanitario nel paese africano. E i soldi sono arrivati casualmente, come le cose della vita: una sera eravamo a cena con amici e una pittrice tedesca che ci aiutò regalandoci una sua opera.” Oltre mille i visitatori alla mostra organizzata e molti i fondi raccolti. “Un nostro pediatra conosce AVSI che viene chiamata a Imperia: dopo un incontro di presentazione e soprattutto di con- La maternità di Humure, in Rwanda Sotto, il laboratorio ortopedico in Nord Uganda 100 anni fa nasceva a Chicago il primo Rotary Club, fondato da un avvocato e da un gruppo di amici. Oggi conta più di 3 milioni di soci in tutto il mondo. Renato Cosuccia, primario anestesista dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano è uno di loro. “Pochi soldi per noi diventano una fortuna inestimabile per altri. Con i nostri primi 30mila euro donati ad AVSI abbiamo realizzato e attrezzato una nuova struttura ortopedica-fisioterapica a favore delle vittime delle mine anti-uomo presso l’Ospedale St. Joseph di Kitgum, in Nord Uganda. L’idea è nata nel 2004 come Rotary Club Milano Giardini, Distretto 2040. Andai a presentare il progetto AVSI durante una riunione ad Assisi di tutti i Governatori e rappresentanti. Il progetto venne approvato e finanziato da tutti.” 15mila euro fanno parte del bilancio Rotary Club Milano Giardini, 12mila dei Distretti d’Italia e 3.000 del Distretto 2040. “Ma ora dobbiamo pensare alla creazione di corsi professionali per fisioterapisti dell’Ospedale di Kitgum. Vogliamo ospitarli qui a Milano presso il reparto di fisiatria del Gaetano Pini”. Un grande futuro Ma soprattutto una grande attenzione per i più fragili. Come la decisione delle Consorti Rotariane di Forlì che attraverso il ricavato delle loro iniziative organizzate ogni anno, fin dal 2002 hanno aderito al sostegno a distanza di AVSI. Collaborando concretamente allo sviluppo di alcuni bambini. Un’amicizia dell’altro mondo Potrebbe essere lo slogan. Il Rotary Club di Imperia è dal 2004 che sostiene il reparto di maternità del Centro sanitario di AVSI a Humure, nel nord del Rwanda. Ezio Grosso, anestesista, con la passione per la monta- BUONENOTIZIE trollo del bilancio, definiamo le basi. Intanto mi muovo da Imperia a Biella. Lì conosco anche Marco Perini, biellese, rappresentante AVSI in Rwanda. Che incontro!”. Coinvolgendo la Fondazione Rotary International il denaro del Club di Imperia si raddoppia: 21mila dollari che si aggiungono ai già 23mila raccolti. “A questo punto la nuova maternità di Humure poteva anche disporre dell’attrezzatura necessaria. Siamo molto orgogliosi di quello che abbiamo fatto, ma la carta vincente è stata AVSI. Siamo assolutamente sicuri che ogni nostro dollaro sia andato a buon fine”. 8 AGOSTO2005 Il ministro in Brasile con i bambini del Cren Fini in visita al centro di AVSI Lo scorso 7 luglio, durante una visita in Brasile, nella quale ha incontrato il presidente Lula, il ministro Fini ha visitato il Cren di San Paolo. Un’opera di AVSI, nata nel 1994, promossa dal Ministero degli Affari Esteri Italiano e specializzata nel recupero nutrizionale per i bambini denutriti delle favelas, chiamata dal governo Lula a collaborare al programma “Fame Zero”. Un incontro toccante, avvenuto proprio durante il momento del pranzo dei bambini. Con una ventina di piccoli ospiti, Fini ha scherzato e per ognuno ha avuto parole amorevoli. Una carezza e un bacio in più, ma a ragione, solo per Brenda che proprio in quella giornata festeggiava il suo quinto compleanno. Occhi vispi e un gran sorriso, ma il suo fisico, come ha spiegato un’operatrice del Cren, mostra due anni in meno della sua età. Questo proprio a causa della denutrizione che continua a essere in Brasile la principale causa di morte infantile (60%) e contro la quale opera il Centro di AVSI che, entro breve, darà vita anche a una nuova struttura nella zona est della città di San Paolo. GIOVEDÌ 25 AGOSTO L’AFRICA DOPO IL G8 INTERVISTA D Fini: “pace e governance” OPO LA CANCELLAZIONE DEL DEBITO annunciata dai Grandi del G8 interrogarsi sulle sorti dell’Africa non è solo attualità bensì un dovere. “I mali dell’Africa richiedono un impegno costante e prolungato”. Sono le parole di Gianfranco Fini, ministro degli esteri italiano. Intervista di Elisabetta Ponzone on saremo giudicati per le parole che pronunceremo bensì per le decisioni che prenderemo, ha detto Tony Blair in apertura dei lavori del G8 lo scorso 7 luglio in Scozia. Un G8 che resterà nella storia. Caratterizzato dall’attentato terroristico che ha colpito Londra, ma soprattutto dall’accordo dei Gianfranco Fini, Grandi per la cancellazione immediata del debito di 14 Paesi dell’Africa e di altri quattro dell’America Latina, per un totale di 40 miliardi di dollari. Una decisione invocata dalle stelle della musica durante il concerto mondiale Live 8 e attesa da tanti. Ma basterà a salvare le sorti dell’Africa? Quale il ruolo e l’impegno dell’Unione Europea e dell’Italia? Lo abbiamo chiesto a Gianfranco Fini, ministro degli Esteri italiano. N Live 8. Pop star che urlano ai politici i mali dell’Africa. I politici ascoltano? Ben vengano le “pop star” e ben venga qualsiasi iniziativa che mantenga alta l’attenzione dell’opinione pubblica verso l’Africa e i suoi problemi. Purché non si tratti solo di una fiammata temporanea, perché i mali dell’Africa richiedono un impegno costante e prolungato.Da parte italiana, questo impegno esiste già da tempo. Fu proprio la nostra Presidenza del G8, al Vertice di Genova del luglio 2001, ad avviare quel Dialogo G8-Africa che l’attuale Presidenza britannica ha rilanciato. Africa. Quali condizioni per il suo sviluppo? La prima condizione per lo sviluppo del Continente africano è la pace. Per garantirla, l’Unione Africana (UA) sta cercando di costituire un meccanismo per prevenire e risolvere i conflitti, basato su una Forza Panafricana Permanente, l’African Stand-by Force. Per aiutare l’UA in questo difficile compito, l’Unione Euro- pea ha istituito nel 2003, sotto l’impulso della Presidenza italiana, un fondo di 250 milioni: la “Peace Facility”. Da parte sua, il G8 ha adottato, al Vertice di Sea Island del 2004, un piano per addestrare ed equipaggiare forze di pace per almeno 75mila uomini, da utilizzare soprattutto in Africa. Proprio in attuazione di questo impegno, nel Ministro degli Esteri marzo di quest’anno l’Italia ha aperto, a Vicenza, un Centro per l’addestramento di forze sul modello dei nostri Carabinieri, che saranno una componente fondamentale delle future forze di “peace-keeping”. Grazie a queste iniziative, l’UA dovrebbe essere in grado di costituire entro il 2010 l’African Stand-by Force, con il compito di prevenire l’insorgere di conflitti nel continente. Seconda condizione essenziale è la “governance”, il buongoverno. In sua assenza anche l’aiuto più generoso rischia di rivelarsi inutile, se non controproducente. La terza condizione è l’apertura dei mercati internazionali alle esportazioni africane. Già oggi il mercato europeo ne assorbe più della metà, ma nell’agricoltura l’export africano deve fare i conti con produzioni agricole europee sovvenzionate. G8 remissione del debito. Basterà per salvare le sorti dell’Africa? L’aiuto allo sviluppo è sicuramente indispensabile allo sviluppo dell’Africa, a cominciare dalla cancellazione del debito estero dei Paesi africani più poveri. Su questo punto, l’Italia può rivendicare molti meriti essendo stato il primo Paese a sostenere e a praticare la cancellazione totale del debito. Di fatto, quindi, siamo stati i precursori dell’iniziativa assunta a Gleneagles di cancellare tutto il debito di 18 Paesi (di cui 14 africani). Tale cancellazione però è stata condizionata al fatto che il Paese beneficiario adottasse un piano di risanamento delle proprie finanze, concordato BUONENOTIZIE 9 AGOSTO2005 con - e controllato da – Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale, e si assumesse l’impegno di destinare le somme così risparmiate alla scuola, alla sanità e alla riduzione della povertà in genere. Una cancellazione indiscriminata, del resto, finirebbe per aggravare la spirale dell’indebitamento. Quale il ruolo delle ong per lo sviluppo dei paesi poveri? L’azione di aiuto nei Paesi poveri delle Organizzazioni Non Governative ha acquistato nel corso degli anni crescente rilievo, di pari passo con il rafforzamento dei loro legami istituzionali. Sempre più, le ONG affermano la loro aspirazione a porsi non già come meri esecutori dei progetti di aiuto, ma come protagonisti attivi, accanto agli Enti finanziatori, della Cooperazione. Il dialogo tra cooperazione governativa e cooperazione non governativa diviene quindi determinante per misurare, da una parte, l’impegno delle istanze pubbliche (tra le quali bisogna annoverare anche Regioni, Provincie e Comuni) a sostegno delle iniziative promosse dalla società civile; dall’altra, per registrare la capacità propositiva di quest’ultima. Tutto ciò nel contesto di una tendenza, non solo italiana ma anche europea, alla riduzione dei fondi disponibili e ad un accresciuto rigore amministrativo e gestionale. La strada che le ONG italiane dovranno percorrere è legata sempre più alla loro internazionalizzazione, anche in termini di radicamento nelle società locali, ma non solo. E’ importante che esse sappiano stringere rapporti più intensi con i partners degli altri Paesi europei, al fine di allargare il ventaglio dei possibili finanziamenti e approfondire la condivisione delle esperienze. Le nostre ONG sono consapevoli delle nuove opportunità che si aprono e mostrano interesse crescente ad inserirsi nelle reti europee ed internazionali. Il loro sforzo, del resto, è uno sforzo che la rete diplomatica deve, può ed è bene intenzionata a sostenere. ore 19.00 Europa dei popoli, Europa degli stati (Salone A1) Sulle ali della libertà. Ciclo di incontri organizzato in collaborazione con Fondazione per la Sussidiarietà. Partecipano: Franco Frattini, Vice Presidente Commissione Europea, Commissario Europeo alla Giustizia, Libertà e Sicurezza; Joseph H. H. Weiler, Docente di Diritto Europeo presso la New York University. Introduce Giorgio Vittadini, Presidente Fondazione per la Sussidiarietà. ore 19.00 Formazione per costruire la pace e lo sviluppo (Sala Tiglio) Workshop in collaborazione con Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri. Sono stati invitati: Giampaolo Bettamio, Sottosegretario al Ministero degli Affari Esteri; Staffan De Mistura, Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite in Iraq; Giuseppe Deodato, Direttore Generale Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Affari Esteri; Stefania Giannini, Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia; Alfredo Zecca, Rettore dell’Università Cattolica di Buenos Aires. + 124% persone hanno acquistato i biglietti augurali e ci hanno consentito di dare un sostegno concreto: oltre 60.000 Euro a favore dei progetti di AVSI in Sud Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Giordania, Egitto e Palestina e nei Paesi colpiti dallo tsunami, nonché a favore delle attività che la Fondazione Banco Alimentare Onlus svolge in Italia. Con estrema trasparenza un resoconto dei fondi raccolti viene ogni anno inviato a tutti i sostenitori. Anche quest'anno noi della cooperativa Inter Sinergy che ormai da cinque anni curiamo questa attività metteremo il nostro impegno e, con l'aiuto dei numerosi volontari che negli anni ci hanno aiutato dando la disponibilità a segnalare l'iniziativa, speriamo di continuare il trend degli anni scorsi. Biglietti augurali AVSI Fondazione Banco Alimentare ONLUS Dai biglietti augurali un aiuto concreto 278 353 520 594 624 2000 2001 2002 2003 2004 Sostenitori campagna biglietti augurali AVSI (n°, 2000 - 2004) Quest'anno si ripete. Come l'anno passato l'iniziativa dei biglietti augurali verrà fatta in modo congiunto: AVSI e Fondazione Banco Alimentare Onlus. I biglietti avranno ancora il doppio logo e i proventi andranno a sostenere sia i progetti della prossima campagna "Tende di Natale" di AVSI, sia le attività della Fondazione Banco Alimentare Onlus. Negli anni le adesioni sono aumentate e nel 2004 oltre 600 aziende e singole Fabio Schinelli - Presidente Inter Sinergy appuntamenti suggeriti Novità BIGLIETTO con calendario sul retro VENERDÌ 26 AGOSTO Ore 11.15 Un contributo di libertà: l’irlanda per l’europa (Sala Neri) A1 B2 RIPOSO NELLA FUGA IN EGITTO CARAVAGGIO A2 ANNUNCIAZIONE BEATO ANGELICO A4 MADONNA CON BAMBINO POMPEO BATONI A8 A11 NATIVITÀ WILLIAM CONGDON THE STARRY NIGHT OVER THE RHONE VINCENT VAN GOGH • biglietti augurali per clienti e fornitori • l'acquisto dei biglietti contribuisce a sostenere i progetti realizzati da AVSI e le attività della Fondazione Banco Alimentare Onlus • è possibile scegliere l'interno del biglietto tra le versioni: S STANDARD biglietto con scritta augurale in più lingue B BIANCO biglietto privo di scritte augurali P PERSONALIZZATO biglietto con logo/scritta aziendale CHRISTMAS NIGHT LIDIA GRANATA ore 11.15 Cattolici e sogno americano (Salone A1) PREZZO BIGLIETTI Partecipano: Carl A. Anderson, Supreme Knight of the Knights of Columbus; Lorenzo Albacete, Teologo ed Editorialista del New York Times Magazine e New Republic. Introduce Josè Miguel Oriol, Fondatore e Direttore della Casa Editrice Encuentro. Quantità Fino a 400 Fino a 800 Fino a 1000 Più di 1000 Prezzo Unitario* Codici A - C Codice B € 0,77 € 0,67 € 0,62 € 0,52 € 0,95 € 0,90 € 0,85 € 0,80 * I prezzi si intendono al netto di IVA e comprensivi di biglietto augurale e busta (formato cm 18x12). Verrà rilasciata regolare fattura commerciale. A TUTTI GLI ORDINI PERVENUTI ENTRO IL GIORNO 11 OTTOBRE VERRÀ APPLICATO UNO SCONTO DEL 6% SUL PREZZO DEI BIGLIETTI AUGURALI ore 17.00 Incontro di politica internazionale (Auditorium A1) Altre tipologie di biglietti sono disponibili sul sito www.avsi.org Sulle ali della libertà. Ciclo di incontri organizzato in collaborazione con Fondazione per la Sussidiarietà. Sono stati invitati: Abdullah Abdullah, Ministro degli Esteri dell’Afganistan; Gianfranco Fini, Ministro degli Affari Esteri Italiano; Hamid Karzai, Presidente dell’Afganistan; Hoshyar Al Zebari, Ministro degli Esteri dell’Iraq. Introduce Roberto Fontolan, Direttore de Il Velino e di BUONE NOTIZIE. qu o ist A p io re z so p er c on i AV SI n el m on ac OP SC I L TE “ CO L L E Z I O OVA NE U N t r i b u i re a i p ro g e t t C Il logo dell’operazione PROD OT T I PER L A CASA RICAMAT I A MANO I prodotti della collezione casa sono realizzati in Albania, in seguito a un progetto di micro-imprenditorialità femminile avviato da AVSI. SABATO 27 AGOSTO Ore 17.00 "Cronache dal nuovo mondo" (Ed. San Paolo) ( Sala A2) Presentazione del libro di Roberto Fontolan, direttore de Il Velino e di BUONE NOTIZIE. Partecipano: l’Autore; Paolo Sottopietra, Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo; Aldo Trento, Missionario in Paraguay B3 MADONNA TEMPI RAFFAELLO C1 PRESEPE IN RWANDA CENTRO DI GITARAMA C3 BAMBINI PHOTO COURTESY P. PELLEGRIN E S. MORARA La qualità dei tessuti e la finezza dei ricami a mano li rendono prodotti preziosi per la casa o per il corredo nuziale. Acquistando uno di questi articoli contribuirete a dare un lavoro stabile e gratificante a molte giovani donne, permettendo loro di realizzare un sogno. RichieDETE SUBITO il catalogo completo 2005 dei biglietti Augurali E IL CATALOGO COLLEZIONE CASA INTER SINERGY Soc. Coop. Via Rancati, 33 - 20127 Milano Tel. 02 2897.0004, fax 02 9998.1272 e-mail: [email protected] BUONENOTIZIE 10 AGOSTO2005 LA COLLEZIONE È COMPOSTA DA • Lenzuola • Tovaglie • Lavori a filet • Set di asciugamani • Tovagliette all'americana AS do A” ! R Biglietti augurali di Natale Un Partecipano: Francesco Cossiga, Senatore della Repubblica Italiana; S. E. Mons. Diarmuid Martin, Arcivescovo di Dublino e Primate d’Irlanda. Introduce Guglielmo Gualandris, Storico. Coordina Roberto Fontolan, Direttore de Il Velino e di BUONE NOTIZIE. Informativa ai sensi del Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs 196/03 – nel seguito il “Codice Privacy”) Caro Amico, ai sensi dell’articolo 13 del Codice Privacy, Le forniamo qui di seguito l’informativa riguardante il trattamento1 dei Suoi dati personali2 che sarà effettuato dalla Fondazione AVSI in relazione all’invio della rivista Buone Notizie. I Suoi dati personali (nel seguito i “Dati”), saranno trattati per le seguenti finalità connesse all’invio della rivista Buone Notizie. Oltre che per le finalità sopra descritte i Suoi Dati potranno essere trattati per adempiere agli obblighi previsti dalla legge, da regolamenti o dalla normativa comunitaria. Il conferimento dei Suoi Dati è obbligatorio per il conseguimento delle finalità di cui sopra; il loro mancato, parziale o inesatto conferimento potrebbe avere come conseguenza l’impossibilità della prosecuzione del rapporto contrattuale. I trattamenti saranno effettuati manualmente (ad esempio, su supporto cartaceo) e/o attraverso strumenti automatizzati (ad esempio, utilizzando procedure e supporti elettronici) e comunque in conformità alle disposizioni normative vigenti in materia. Nell’ambito della Fondazione i Suoi Dati saranno trattati dai collaboratori e/o dipendenti che si occupano della predisposizione e redazione del giornale; organizzazione degli eventi della comunicazione. Detti soggetti, che operano sotto la diretta autorità del “responsabile del trattamento”, sono stati designati incaricati dei trattamenti ed hanno ricevuto, al riguardo, adeguate istruzioni operative. Oltre che dai dipendenti della Fondazione, alcuni trattamenti dei Suoi dati personali potranno essere effettuati anche da soggetti terzi, ai quali la stessa Fondazione affida talune attività (o parte di esse) funzionali alla fornitura dei servizi sopra citati. In tal caso gli stessi soggetti saranno designati come responsabili o incaricati del trattamento e riceveranno adeguate istruzioni operative, con particolare riferimento all’adozione delle misure minime di sicurezza, al fine di poter garantire la riservatezza e la sicurezza dei Dati. Tali soggetti sono ricompresi nelle seguenti categorie per il: recapito; imballaggio/etichettatura, fatturazione e gestione contabile. Il titolare dei trattamenti dei Suoi Dati è la Fondazione AVSI. Il responsabile dei trattamenti stessi è Maria Teresa Gatti, domiciliata presso la sede di AVSI a Milano (via Melchiorre Gioia 181), oltre ai responsabili consultabili presso la sede di AVSI in Milano, via Melchiorre Gioia 181, tel. 02.6749.881 oppure scrivendo una mail a [email protected]. In relazione ai trattamenti dei Dati, Lei potrà rivolgersi ai responsabili sopra indicati per esercitare i Suoi diritti ai sensi dell’articolo 7 del Codice Privacy, diritti che, per comodità, Le riepiloghiamo qui di seguito. Fondazione AVSI AV S I S O N O I O TENDE Potere alla fantasia O LTRE SETTEMILA VOLONTARI, suddivisi in 160 gruppi territoriali di sostegno. Ecco la grande rete italiana degli amici dell'Avsi. Per tutto l'anno sostengono progetti e organizzano eventi, molti dei quali suggestivi e creativi. Come a Catania, dove una sera gli imprenditori si sono messi a cucinare. Di Alfio Pennisi e Massimo Palumbo a più piccola ha 7 anni, il più grande quasi ottanta. Stiamo parlando dei sostenitori catanesi di AVSI, quelli che, da dicembre scorso in poi, hanno tirato fuori forza e fantasia per far conoscere a tutti l’impegno di AVSI e l’importanza della carità cristiana. Con le iniziative “ufficiali”, innanzitutto: l’incontro con don Luigi Negri, le testimonianze - affollate e coinvolgenti fino alla commozione - di Edoardinho e Paola (dal Brasile) e di Rose ed Eugenio (dall’Uganda). E poi la mostra sulle favelas brasiliane, i concerti, persino una sfilata di moda per bambini. Ed ancora la grande raccolta pubblica nella centralissima via Etnea, tra i palazzi barocchi del centro storico, dove i volontari delle Tende hanno intercettato l’attenzione di migliaia di persone frettolose per gli acquisti natalizi. Le iniziative “ufficiali”, dicevamo, quelle con i grandi nomi, e che finiscono anche sui giornali. Insieme a queste, la storia di AVSI a Catania contiene tante altre pagine, scritte da centinaia di persone col gusto e il rischio della propria libertà. A segnare la strada sono stati i più piccoli: gli studenti del S. Orsola (medie ed elementari!) colpiti dalla tragedia dello tsunami, hanno coinvolto genitori e insegnanti e sono saliti sul palcoscenico della loro scuola per cantare, ballare e recitare a fa- L vore delle popolazioni del sud est asiatico. Li hanno imitati gli studenti di scuola superiore, che hanno proposto le iniziative AVSI in ogni modo: banchetti durante gli incontri scuola-famiglia, feste di classe, fiere del dolce. Ed ancora gli incontri e i banchetti nelle facoltà universitarie, le feste di compleanno, i cenoni di S. Silvestro: tutto a partire da un coinvolgimento personale con i compagni di studio o di lavoro. Fino Un momento della mostra sulle favelas a Catania alla condivisione più esigente, quella del dolore per la tragica morte di una figlia: i genitori hanno donato ad AVSI più di 3000 euro raccolti al funerale. L’evento clou, atteso e voluto da tanti associati e simpatizzanti della Compagnia delle Opere locale, si è svolto in piena estate: il 6 luglio, nel parco di una bella villa di campagna alle pendici dell’Etna, oltre 220 persone hanno partecipato alla tradizionale cena organizzata per AVSI, giunta alla quarta edizione. La particolarità dell’evento, ideato da Carlo Saggio e allestito da un folto gruppo di amanti della buona cucina, è che a preparare il tutto non è questo o quel ristorante, ma un manipolo di professionisti e imprenditori che per l’occasione si cimentano, con grande passione, nelle vesti di cuochi, camerieri, barman e - perché no? sguatteri di cucina. Tutto, dagli aperitivi ai dolci, dagli addobbi alle guarnizioni, è stato preparato e servito dai sostenitori. La soddisfazione dei partecipanti, alla fine della serata, era palpabile; ma soprattutto l’apprezzamento e la stima per AVSI erano tangibili: oltre i 12.000 euro raccolti nella serata (quest’anno si è deciso di destinare il ricavato per sostenere i progetti in Nord Uganda), c’era chi chiedeva di sottoscrivere diverse adozioni a distanza. E qualcuno si proponeva (insieme a un gruppo di amici) per adottare addirittura un villaggio…! Roma: i capolavori del Guggenheim per AVSI nche noi, come AVSI, abbiamo un sogno. Ed è che un giorno i tanti bambini sostenuti a distanza possano visitare una mostra come questa. Purché il poter guardare qualcosa di “bello” è una esperienza che ha a che fare con lo sviluppo" . Così Alberto Piatti, segretario di AVSI, la sera del 18 maggio ha presentato ai duecento ospiti la visita guidata alla mostra "Capolavori del Guggenheim. Il grande collezionismo da Renoir a Warhol" allestita a Roma alle Scuderie del Quirinale e offerta da AVSI ad un qualificato gruppo di politici, imprenditori, giornalisti, diplomatici come occasione per conoscere l’impegno dell’ong nel mondo. Presente in- A BUONENOTIZIE fatti anche Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia. Grazie anche al determinante contributo del settimanale "Tempi" era presente il direttore Luigi Amicone - i visitatori hanno potuto ammirare le opere esposte nei saloni delle Scuderie ed ascoltare una breve presentazione di AVSI e dei progetti finanziati dalla Campagna Tende. Grazie al buffet è stato poi possibile incontrare personalmente gli intervenuti dando così vita ad una trama di rapporti che non mancherà di dare frutti anche per il neo-nato AVSI Point di Roma (il nuovo punto di sostegno AVSI della capitale, creato grazie all’impegno di volontari). 11 AGOSTO2005 Diritto di accesso ai dati personali ed altri diritti ai sensi dell’articolo 7 del Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs 196/03) L'interessato ha diritto di ottenere la conferma dell'esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile. Inoltre, l'interessato ha diritto di ottenere: • l'indicazione dell'origine dei dati personali; • l'indicazione delle finalità e modalità del trattamento; • l'indicazione della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l'ausilio di strumenti elettronici; • l'indicazione degli estremi identificativi del Titolare, dei responsabili e del rappresentante designato nel territorio dello Stato Italiano, ove previsto; • l'indicazione dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato Italiano, di responsabili o incaricati; • l'aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l'integrazione dei dati; • la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati; • l'attestazione che le operazioni di cui ai precedenti gli ultimi due punti sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato. L’interessato ha diritto, altresì, di opporsi in tutto o in parte: • per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta; • al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale. L’esercizio dei diritti di cui sopra può essere esercitato direttamente o conferendo, per iscritto, delega o procura a persone fisiche o ad associazioni. NOTE: 1Qualunque operazione o complesso di operazioni, svolti con o senza l'ausilio di mezzi elettronici o comunque automatizzati, concernenti la raccolta, la registrazione, l'organizzazione, la conservazione, l'elaborazione, la modificazione, la selezione, l'estrazione, il raffronto, l'utilizzo, l'interconnessione, il blocco, la comunicazione, la diffusione, la cancellazione e la distruzione di dati. 2 Sono i dati relativi alle persone fisiche e giuridiche quali ad esempio il nome, il cognome, la data di nascita, la denominazione sociale, il codice fiscale, la partita iva, le immagini/fotografie, i suoni, le pubblicazioni, le relazioni o report, le attestazioni, etc..Sono altresì considerati dati personali quelli relativi al traffico telefonico in generale, alle email ed ai c.d. file di log, cioè quelle informazioni attraverso le quali è possibile sapere quando, con chi e per quanto tempo ci si è collegati in rete (Internet, Intranet). Nella pratica, i suddetti dati sono anche definiti come “dati comuni” per distinguerli da quelli “sensibili”. PRIVACY BUONE NOTIZIE è il trimestrale di AVSI, inviato gratuitamente per abbonamento postale a tutti coloro che effettuano delle donazioni e partecipano alle attività di AVSI. I dati personali vengono trattati nel pieno rispetto del D.L. 196/03 (Codice privacy). Chi non desiderasse più ricevere BUONE NOTIZIE può darne comunicazione scrivendo a: AVSI - Milano, Via M. Gioia 181, 20125 Milano E-mail: [email protected] Fax +39.02.67.49.00.56 Come contribuire alla Campagna Tende Banca Pop. di Milano C/c 000000019000 Ag. n° 026 Milano - P.zza Duca d’Aosta 8/2 ABI 05584 - CAB 01626 - CIN C Per bonifici dall’estero: IBAN: IT 61 C0558401626000000019000 BIC: BPMIITM1026 Se non arrivano le letterine, scriveteci Negli ultimi tempi si sono verificati con maggior frequenza smarrimenti ed errori nella consegna della corrispondenza ai sostenitori. Se non ricevete corrispondenza da molto tempo (oltre un anno), potrebbe non essere Cos’è È una forma di solidarietà, un contributo economico stabile e continuativo destinato ad un bambino ben preciso, alla sua famiglia, alla sua comunità. L’impegno La quota annuale è di 312 Euro. L’impegno minimo è di un anno, il versamento può essere trimestrale, semestrale o annuale. Si rinnova tacitamente salvo disdetta. dovuto ad un ritardo da parte del coordinatore locale bensì a disguidi postali. Vi preghiamo perciò di contattarci per effettuare una adeguata verifica. Bambini albanesi a Tirana SOSTEGNO A DISTANZA TESTIMONIANZE S In vacanza per conoscere i bimbi EMPRE DI PIÙ LE FAMIGLIE ITALIANE che durante le loro vacanze decidono di andare a incontrare il ragazzo sostenuto a distanza con AVSI. Un’amicizia dell’altro mondo. Un’attenzione incommen- Cosa si riceve All’adesione una scheda anagrafica del bambino, una fotografia, la presentazione del progetto. Ulteriori notizie due volte l’anno. Il principio-base Insieme agli aiuti materiali, la presenza di adulti che accompagnano il bambino nel suo percorso educativo. Come aderire Da internet, compilando il formulario dal sito www.avsi.org (cliccando sulla sezione “sostegno a distanza”); via mail scrivendo all’indirizzo: [email protected] via telefono o fax: AVSI Sostegno a distanza, tel. 0547 360.811, fax 0547 611.290 surabile verso chi è più fragile. Una famiglia milanese è andata in Albania a incontrare i “suoi” bam- bini sostenuti a distanza. La sua lettera uando siamo arrivati con la jeep AVSI per far visita al centro di accoglienza a Tirana sapevamo solo che lì avremmo probabilmente visto i bambini da poco adottati a distanza. Di loro sapevamo il nome, l’età, la composizione del nucleo familiare, che vivevano in baracche molto povere. E il centro di accoglienza AVSI a che serviva? Nello squallore circostante ci è subito sembrata un edificio dignitoso che contrastava con il deprimente sovrapporsi di abitazioni incompiute. I bimbi, di età compresa tra i sei e gli undici anni, ricevono pasti caldi, svolgono attività ludiche, vengono aiutati e inseriti nel percorso scolastico istituzionale. Tutto ci sembra molto “normale”: Q e invece si tratta di una realtà educativa a favore di quegli "zingarelli" che cerchiamo di evitare quando viaggiamo in metropolitana o agli angoli delle strade mentre chiedono l’elemosina. E i frutti sono le considerazioni stupite delle mamme Rom che raccontano agli educatori di AVSI: “quando tornano a casa (….misere baracche lungo il fiume) i nostri bambini ci raccontano ciò che fanno con voi, e ci insegnano ciò che imparano: a lavarsi le mani prima dei pasti, ad avere cura di se stessi, a studiare…” Bambini che portano nelle loro baracche quel germe di umanità nuova loro donato. I negozianti delle zone limitrofe i campi Rom sanno oramai distinguere i bambini che frequentano il centro di accoglienza AVSI: salutano, non rubano. E infine a scuola ci sono i primi ragazzi Rom che hanno conseguito un diploma in una scuola professionale. E un diploma potrebbe significare un lavoro regolare, il primo passo verso un futuro migliore, chissà. L’incontro con questa realtà, la testimonianza di un possibile cambiamento, la scoperta di un riconoscimento della dignità umana anche in situazioni di estremo disagio e squallore, il coinvolgimento senza riserve degli educatori che operano nel centro, tutto questo ci hanno fatto tornare a casa lieti e contenti di sostenere a distanza questi tre bambini albanesi. Francesco, Irene, Marta, Milano SOSTEGNO A DISTANZA: MODULO DI ADESIONE AFRICA AMERICA LATINA 2/2005 MEDIO ORIENTE EST EUROPA SONO DISPONIBILE A SOSTENERE UN RAGAZZO/A IN SCUOLA SECONDARIA, PROFESSIONALE O UNIVERSITÀ Documentazione fiscale Le disposizioni in materia di deducibilità fiscale prevedono la validità ai fini fiscali dei seguenti documenti: ricevuta ccp, ricevuta MAV, contabile bancaria, estratto conto bancario (per pagamenti per RID e con bonifico on-line), estratto conto Servizi Interbancari (per pagamenti con carta di credito). È necessario quindi conservare la ricevuta. Indirizzo: (presso) Via Tel. NO Nome Cognome (del singolo sostenitore o del sostenitore di riferimento per i gruppi) (Nome gruppo) SI n° Località CAP fax Provincia e-mail Desidero sostenere il bambino/ragazzo che voi mi indicherete. Effettuerò i relativi pagamenti secondo la modalità e la frequenza da me indicata. Modalità di pagamento prescelta: Frequenza di pagamento prescelta: BOLLETTINO MAV ANNUALE BONIFICO BANCARIO CONTINUATIVO SEMESTRALE RID TRIMESTRALE 1 quota di euro 312,00 2 quote di euro 156,00 4 quote di euro 78,00 data Pagamento con carta di credito È possibile effettuare il versamento relativo ad un sostegno a distanza già in corso tramite carta di credito, direttamente dal nostro sito www.avsi.org, entrando nella sezione Donazioni on line e selezionando l'opzione: vuoi versare la quota del tuo sostegno a distanza già in corso? indicando il nominativo dell'intestatario del sostegno. firma Il presente modulo, debitamente compilato e sottoscritto, dovrà essere inviato a: AVSI Viale Carducci, 85 - 47023 Cesena (FC) - fax 0547 611290 - email: [email protected] N.B. L’importo versato è fiscalmente deducibile. Per la dichiarazione dei redditi è necessario conservare la ricevuta del versamento o la contabile bancaria. Informativa ai sensi del Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs 196/03 – nel seguito il “Codice Privacy”) Caro Amico, ai sensi dell’articolo 13 del Codice Privacy, Le forniamo qui di seguito l’informativa riguardante il trattamento dei Suoi dati personali, (nel seguito i “Dati”), che sarà effettuato dalla Fondazione AVSI per le finalità benefiche svolte dalla Fondazione e connesse al sostegno a distanza (Punto 2.). (Punto 2) Previo Suo espresso consenso (non obbligatorio) e fino alla revoca dello stesso, i Suoi Dati potranno essere utilizzati per: l’invio di materiale informativo; inviti ad eventi della Fondazione. Oltre che per le finalità sopra descritte i Suoi Dati potranno essere trattati per adempiere agli obblighi di legge. Il conferimento dei Suoi Dati è obbligatorio per il conseguimento delle finalità di cui sopra (punto 1); il loro mancato, parziale o inesatto conferimento potrebbe avere come conseguenza l’impossibilità di accettare la Sua domanda di sostegno a distanza. In tutti i casi i trattamenti, saranno effettuati manualmente e/o attraverso strumenti automatizzati/elettronici in conformità alle disposizioni normative vigenti in materia. Nell’ambito dell’ente i Suoi Dati saranno trattati dai collaboratori, dipendenti e/o volontari appartenenti alle segreterie della Fondazione e/o soggetti terzi “con sede in Italia” ai quali la stessa Fondazione affida talune attività connesse al trattamento. Detti soggetti, operano sotto la diretta autorità del “responsabile del trattamento”. Il Titolare dei trattamenti dei Suoi Dati è la Fondazione AVSI con sede in legale in viale Carducci, 85 - 47023 Cesena (Fc). Il responsabile dei trattamenti medesimi è Dania Tondini, domiciliato presso AVSI sede di Cesena, oltre ai responsabili consultabili nelle liste esposte presso le segreterie della Fondazione. Lei potrà rivolgersi ai responsabili sopra indicati per esercitare i Suoi diritti ai sensi dell’articolo 7 del (D.Lgs 196/03). L'interessato ha diritto di ottenere la conferma dell'esistenza o meno di dati personali che lo riguardano l'indicazione dell'origine dei dati personali - l'indicazione della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l'ausilio di strumenti elettronici - l'indicazione dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato Italiano, di responsabili o incaricati - l'aggiornamento, la rettificazione ovvero, l'integrazione dei dati - la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di legge, per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta. Consenso privacy D.Lgs 196/03 - Consenso al trattamento dei dati per le finalità indicate nel punto 2 dell’Informativa Privacy qui accanto. Il/la sottoscritto/a dichiara di aver preso visione dell’informativa Privacy, ed esprime il libero ed informato consenso al trattamento dei Suoi dati personali per le finalità di cui al punto 2. dell’informativa. Data Firma Il presente modulo, debitamente compilato e sottoscritto, dovrà essere inviato a: AVSI - Viale Carducci 85 - 47023 Cesena (FC) - fax 0547 611290 - e-mail: [email protected] BUONENOTIZIE 12 AGOSTO2005