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BUONENOTIZIE
P E R I O D I C O
T R I M E S T R A L E
D E L L A
F O N D A Z I O N E
A V S I
Direttore responsabile: Roberto Fontolan. Periodico registrato ai sensi della L. 47/48 al Tribunale di Forlì n. 15 del 5 luglio 1995. Stampa: IPF Maniago (PN). Grafica Accent on Design, Milano
Agosto 2005
anno VI
n.
3
MEETING DI RIMINI
AVSI VI ASPETTA
Photo courtesy Franco Nerozzi - Nord Uganda
Poste Italiane Spa – Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004, n° 46) art.1, comma 2, DCB Cesena - Editore: Fondazione AVSI, viale G. Carducci, 85 - 47023 Cesena (FC)
BRASILE: SPECIALE
RIBEIRA AZUL
pag. 2
I
Dal debito allo sviluppo
L’ORA DELL’AFRICA
l debito totale dei Paesi Africani nel
2003 era di 218 miliardi di dollari. I
G8 hanno concordato di cancellare
il 100% del debito multilaterale di
18 Paesi poveri, tra cui 14 in Africa, pari
a 40 miliardi di dollari. Non è tutto, ma
è un gesto significativo. Occorre però
andare oltre gli applausi alla proposta di
Blair e oltre le emozioni dei concerti rock.
Perché questo sia veramente l’inizio di un
nuovo cammino ci sono alcune condizioni.
È necessario che la remissione del debito non sia semplicemente “contabile”
(rischia di trasformarsi in una sorta di sanatoria del malgoverno): i flussi finanziari non più destinati a pagare il debito devono essere indirizzati alla realizzazione
di interventi di alto valore sociale.
Per far questo è decisivo il coinvolgimento della società civile dei Paesi beneficiari e dei Paesi donatori: un grande lavoro comune, avviato in forza del principio di sussidiarietà che valorizza la genialità creativa di ogni uomo e di ogni aggregazione di uomini.
KENYA: SUOR MARIA
CONTRO
L’INFIBULAZIONE
di Goffredo Buccini
del Corriere della Sera
pag. 4
PALESTINA: IL FORNO
DELLA PACE
Di Arturo Alberti
Presidente AVSI
Recentemente Nelson Mandela ha riaffermato con forza un principio proclamato
da Giovanni Paolo II: “Gli uomini sono i
protagonisti dello sviluppo”. Gli uomini e
le loro libere associazioni. Come sarebbe
possibile – ad esempio – che la remissione del debito dell’Uganda, dove AVSI è
presente da 20 anni, non comportasse un
riconoscimento e un sostegno concreto
alle innumerevoli opere educative e sanitarie delle Chiesa Cattolica e alle opere
delle altre grandi Confessioni religiose?
Ritengo infine che lo sviluppo dell’Africa
richieda un enorme impegno su due piani distinti ma integrati e contemporanei:
L’affronto globale di alcuni problemi:
- miglioramento della salute attraverso la
lotta alle principali malattie che sono alla base del sottosviluppo e della povertà
in Africa (Tbc, AIDS, Malaria) con interventi continentali multisettoriali, concordati, sinergici;
- miglioramento dei mezzi di comunicazione (strade, ferrovie, etc.) per favorire il
commercio;
- promozione di attività imprenditoriali;
- cambiamento delle leggi che regolano
il commercio mondiale;
- sostegno ad una “governance” democratica dei processi di sviluppo.
Un grande lavoro di sostegno alla società
civile di questi paesi attraverso la presenza di uomini che mossi da un ideale vivono una compagnia educativa con gli
amici africani, cominciando da subito a
rispondere ai bisogni dell’oggi, ma impegnandosi a far crescere la responsabilità
personale di ogni singolo io che incontrano. Da questa presenza che condivide il
bisogno e il senso della vita stanno già
sorgendo personalità africane libere,
aperte, coraggiose che rappresentano la
vera speranza del continente. Inviare soldi e mezzi materiali anche ingenti senza
valorizzare queste persone che fioriscono
in tutta l’Africa porterebbe ad una ulteriore e più grave delusione.
Il reportage
di Giorgio Paolucci
di Avvenire
pag. 6
AFRICA E AIUTI
Nostra intervista
con Gianfranco Fini,
ministro degli Esteri
pag. 9
AV S I a d e r i s c e a l l a
Come contribuire
alla Campagna Tende
Photo by Pellegrin
C/C postale 522474,
intestato ad
“AVSI Solidarietà”, via M. Gioia 181
20125 Milano, causale
“Campagna Tende
2004/2005”
INCONTRI AL MEETING
BRASILE
Ribeira Azul, vivere con dignità
AGOSTO 2005,
AVSI VI ASPETTA
AL MEETING
“La libertà è il bene più
grande che i cieli abbiano
donato agli uomini”
è questo il titolo del 26°
Meeting dell’Amicizia tra i
Popoli che si terrà a Rimini dal
21 al 27 agosto e che prende
spunto da una frase che Don
Chisciotte della Mancia
pronuncia riferendosi al suo
scudiero Sancho Panza.
Una manifestazione ricca di
incontri, testimonianze e
dibattiti con grandi personaggi
del mondo della cultura, della
politica e della società, italiana
e internazionale. Oltre 700 mila
presenze e oltre 2mila persone
che ogni anno partecipano
volontariamente alla
realizzazione rendono il
Meeting di Rimini una delle
manifestazioni più visitate.
Come ogni anno AVSI
vi aspetta al Meeting
(padiglione C1) nel suo stand,
dove saranno presenti
volontari e cooperanti che
lavorano nei tanti paesi in via
di sviluppo nei quali opera
AVSI. Con le loro storie, con le
loro testimonianze. Come
cornice allo stand sarà
presentata una mostra
fotografica che illustra le
attività d AVSI nel mondo.
Vi aspettiamo!
Novos Alagados. Photo courtesy Fabio Cuttica
I
NIZIATO CON UNA CARITATIVA IN UNA FAVELA a Salvador de Bahia ora è una realtà che ha migliorato la qualità
della vita a 135 mila persone che vivevano su pericolose palafitte. Da Novos Alagados a Ribeira Azul, il progetto
di AVSI, quest’anno protagonista di un incontro al Meeting, ha già coinvolto Banca Mondiale, Cooperazione
Italiana, Governo di Stato di Bahia e privati. Di Maria Teresa Gatti, responsabile AVSI America Latina
na favela è un luogo di insediamento illegale dove le persone si
stabiliscono realizzando costruzioni di fortuna per rimanerci un tempo breve, invece vi si stabiliscono per periodi lunghi. Non esistono servizi. Manca acqua,
elettricità, fogna. Tutto è precario.
Il fenomeno dell’inurbamento, formale e
informale, ha interessato l’America Latina
a metà del 1900. Da allora molti gli interventi per la rimozione delle case abusive,
ma la rimozione dell’insediamento senza
alternativa produceva la riformazione di
favelas in altre aree della città. Le case
nuove venivano vendute e la famiglia tornava a ricostruire una baracca in favela.
Le condizioni disumane di vita in favela
hanno determinato movimenti di protesta
e di rivendicazione. Un passaggio fondamentale è stato il riconoscimento delle favelas come comunità informali, quartieri
presenti, che il sistema pubblico ha inizia-
U
dalle disumane condizioni di vita degli abitanti di questa zona, e in particolare dell’area dei Novos Alagados chiede un aiuto ad
AVSI e ai volontari che già operavano a BeQuesto racconto sintetico non vuole lo Horizonte. Inizia una presenza caritatibanalizzare dinamiche molto più comples- va in una favela popolata da 15.000 persose, vuole solo essere un quadro di riferi- ne di cui il 30% viveva su palafitte. Ovvemento per introdurre il progetto che AVSI ro baracche costruite sul mare, che hanno
sta concludendo a Salvador Bahia, in Bra- il vantaggio di non essere di proprietà di
sile, iniziato nel 2001 con un finanzia- nessuno, quindi un luogo invadibile senza
mento di 5 milioni di dollari
commettere reato. Nasce un
della Banca Mondiale su conprogetto più strutturato che
tributi della Cooperazione Itaporta alla bonifica dell’area a
liana. Obiettivo: miglioramenfine Anni 90 e l’interesse del
to della qualità della vita in
governo locale e della Banca
un’area di Salvador, affacciaMondiale. Un progetto apta sul mare, in un’insenatura
prezzato anche dagli organiin cui vivono 135.000 persosmi internazionali, tanto che
ne.
nel ’96 viene riconosciuto coTutto inizia nel 1993, quanme una delle migliori pratiche
do il Cardinale di Salvador,
di intervento nelle aree urbaMaria Teresa Gatti di AVSI
Moreira Neves, impressionato
ne informali, così come quelto a prendere in considerazione come fatto, portando servizi e costruendo infrastrutture. Era la metà degli anni ‘80.
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Dalle palafitte alle case
Queste immagini documentano
le varie fasi di ricostruzione di Ribeira Azul
lo realizzato a Belo Horizonte Alvorada. La
Banca Mondiale finanzia al governo di
Stato di Bahia ulteriori interventi.
fogne, occorre dare servizi per rendere un
luogo vivibile (come scuole, asili, ambulatori, trasporti, ecc.), creando logiche di
convivenza; le case abusive vanno sostituite mantenendo il più possibile l’assetto comunitario che le famiglie hanno stabilito
nel tempo; occorre evitare un approccio assistenzialistico, in quanto, se una casa non
è fatta propria anche con lavoro e sacrificio, verrà inevitabilmente trascurata o rivenduta. A partire da queste lezioni, nel
2000 AVSI rilancia la possibilità di estendere l’intervento alle aree limitrofe.
Il governo di Stato di Bahia e la sua Agenzia per lo sviluppo urbano Conder, con
fondi di donatori stanno cercando partner
e finanziamenti per il programma Ribera
Azul, dove vivono 135.000 persone. E’
una zona molto estesa dove ancora diverse migliaia sono le palafitte e dove la povertà è grande. Nello stesso anno AVSI
realizza su incarico della fondazione Umano progresso, sua partner, un centro educativo per 300 adolescenti di Novos Alagados. Per l’inaugurazione un seminario raccoglie molte disponibilità di attori a rilanciare il progetto Ribeira Azul.
L’allora direttore generale della Cooperazione italiana effettua una missione di verifica in loco e persegue con determinazione
la donazione di 5 milioni di euro per il progetto, incaricando l’architetto Stalteri di
portarlo a compimento. Viene coinvolto un
partner internazionale, la Cities Alliance,
che fa riferimento a Banca Mondiale e
Habitat (agenzia ONU per gli insediamenti umani). AVSI viene contrattata dalla
Banca Mondiale per realizzare il progetto
che inizia nel 2001. I suoi ambiti di intervento sono la progettazione di infrastrutture, strutture e assetto urbanistico; l’identificazione delle case-palafitte da rimuovere e l’identificazione del luogo in cui trasferire le famiglie, senza dividere le amicizie create nel tempo o i rapporti di parentela; la progettazione e la realizzazione di
interventi di sviluppo socio-economico;
la progettazione e la costruzione di case,
compreso il processo per il titolo di proprietà. Il tutto attraverso un metodo partecipativo, cioè condividendo i passi con
rappresentanti e abitanti. E’ ovvio che 5
milioni di dollari non possono bastare per
la realizzazione delle infrastrutture e di
tutte le case e di tutti i servizi. Il totale dei
costi è stimato in 70 milioni di dollari.
Quella cui ha partecipato AVSI è stata la
parte di pianificazione e progettazione di
tutto il programma e di esecuzione di alcuni dei progetti (una parte di case, formazione professionale, ecc.). I fondi rimanenti sono stati erogati da altri grandi finanziatori e dallo Stato di Bahia.
Photo by Pellegrin
Da questo progetto AVSI ha imparato che non è sufficiente fare case nuove e
La costruzione del lungomare
Il primo passo è stata l’analisi da
parte della Banca Mondale delle capacità di
AVSI di gestire il progetto. AVSI è stata definita “low risk”, a basso rischio di insuccesso, quindi affidabile per la gestione dei soldi pubblici. La prima attività è stata una
profonda azione conoscitiva dell’area, con
strumenti di cartografia e di progettazione urbana. Sono state censite le case e le
famiglie che vivendo in palafitta dovevano
essere rimosse, sono stati identificati i luoghi in cui costruire le nuove case. Ed è stato progettato un “lungomare” che accompagna l’intera baia. Per l’esecuzione delle
opere sono stati definiti termini di riferimento per le gare di appalto, inserendo una
novità: AVSI ha ottenuto dalla Banca Mondiale che alle gare potessero partecipare le
imprese dell’area, che non hanno sicuramente i requisiti per poter avere un appalto pubblico, ma che potevano avere un’occasione di lavoro e l’opportunità di imparare. Per quanto riguarda il settore sociale,
con il contributo dell’Università di Trento
è stata svolta un’analisi dei dati socioeconomici, è stato fatto un ritratto della
comunità attraverso il quale sono state
identificate le priorità di intervento. Prima
di tutte la famiglia, che risulta un fattore di
stabilità e quindi una base indispensabile
allo sviluppo; poi l’educazione, materna,
primaria e secondaria; il lavoro, sostenendo l’iniziativa microimprenditoriale e facendo leva sulla mano d’opera necessaria ai
molti lavori edili; e infine la salute, con la
realizzazione di un centro sanitario.
Ma come intervenire in questi ambiti? Con la comunità si è stabilito che prioritario era il sostegno delle molte iniziative già presenti, secondo un criterio sussidiario. Iniziative però ancora informali,
fragili, basate su volontariato, spesso non
dotate di spazi adeguati, ma certamente
appassionate per la comunità e per il servizio offerto, come asili, centri per mamme
adolescenti, scuole.
Alcuni numeri per quantificare queste attività: 11 strutture sociali ristrutturate o costruite ex novo; 15 progetti sociali realizzati (formazione professionale, ambientale, a favore dei bambini denutriti…); 12 imprese locali coinvolte e 2936 nuove case
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realizzate; 794 palafitte rimosse; circa 250
case ristrutturate/migliorate; la rete fognaria è passata dal 29% del 1999, al 75%
nel 2005; regolarizzazione fondiaria per
400 unità familiari; 102 organizzazioni
comunitarie coinvolte e molte cooperative chiamate a partecipare alla costruzione
di case e infrastrutture nei vari cantieri
edili; 147 persone coinvolte per il miglioramento delle case, circa 300 nei progetti
socio-educativi e 300 persone ”nell’indotto”; 34 microimprese sostenute con formazione e assistenza tecnica.
Importante in questo progetto è l’assetto
istituzionale della partnership. I supervisori del progetto sono Banca Mondiale, governo di Stato di Bahia e Cooperazione Italiana. I realizzatori sono AVSI in co-direzione con Conder, l’agenzia dello sviluppo urbano del governo di Stato di Bahia. Il gestore del contratto è AVSI.
L’altro aspetto fondamentale è il metodo Tutto l’intervento è stato incentrato
sulla persona: spesso si parla di “favelado”
come se fosse una categoria sociologica a
parte. Noi abbiamo pensato che una persona che vive in favela ha bisogno le stesse cose di cui abbiamo bisogno noi: asili
con personale formato, scuole adeguate,
case proporzionate, un lavoro stabile e degno. Per fare questo occorre un’enorme fiducia nell’uomo e nel fatto che c’è sempre
un “positivo” da cui partire, perché lo sviluppo di Ribeira Azul può solo partire dall’iniziativa libera degli uomini che ci vivono e dal loro desiderio di operare per il bene comune. La partecipazione comunitaria è stata quindi intesa non come rivendicazione, ma come responsabilità. Abbiamo
voluto essere “sussidiari”, valorizzando le
iniziative già assunte dalle persone. E questo ha sprigionato fiducia e risorse inattese.
Casini in visita
al centro
educativo di Rio
“Grazie per la lezione di vita
che ci date ogni giorno”. Sono
queste le parole del presidente
della Camera dei deputati Pier
Ferdinando Casini scritte lo
scorso 20 maggio sul libro
degli ospiti durante una visita
al centro educativo Cantinho
da Natureza di AVSI a Rio de
Janeiro, che accoglie oltre 400
bambini in un angolo di pace e
tranquillità nel mezzo di una
grande favela della città.
Calorosa e festosa
l’accoglienza organizzata per la
sua visita.
Accompagnato dal console
italiano in Brasile, Ernesto
Massimo Belelli, il presidente
Casini, dopo aver visitato l’asilo
e giocato con i bambini, ha
voluto incontrare la famiglia di
un ragazzo che frequentava il
centro, sfortunatamente
appena ucciso perché
coinvolto nel traffico di droga,
attività illegale molto
frequente nelle favelas.
Paola Galafassi, AVSI a Rio,
Brasile.
L’ultimo atto simbolico di questo progetto è l’intestazione di un asilo per 200
bambini a Don Giussani, secondo il ministro Piazza “un rivoluzionario che ha cambiato, sta cambiando e continuerà a cambiare il mondo” e che lì a Salvador Bahia,
nell’area del Ribeira Azul ha contribuito al
“compimento della lotta” come ha detto
un rappresentante della comunità.
Ringraziamo tutti coloro che ci hanno aiutato in questi anni, permettendoci di costruire un centro per la famiglia, realizzare attività per i bambini denutriti e ringraziamo anche tutti i sostenitori a distanza
che danno sostenibilità allo sviluppo umano dei bimbi.
Chiediamo a tutti di continuare ad aiutarci, perché noi lì resteremo. A seguito di
questo progetto parte una nuova iniziativa che ci porta in altre 3 aree di Bahia a fare lo stesso lavoro.
Ringraziamo padre Carron che ci ha permesso di tenere Giussani presente nella
nostra quotidianità.
Come contribuire
alla Campagna Tende
Banca Pop. di Milano C/c 000000019000
Ag. n° 026 Milano - P.zza Duca d’Aosta 8/2
ABI 05584 - CAB 01626 - CIN C
Per bonifici dall’estero:
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BIC: BPMIITM1026
Come contribuire
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intestato ad
“AVSI Solidarietà”, via M. Gioia 181
20125 Milano, causale
“Campagna Tende
2004/2005”
Sostieni anche tu un bambino a distanza
Suor Maria de Los Angeles Vasquez, 40 anni,
messicana della provincia di Oaxaca. Ma
soprattutto missionaria in Kenya e impegnata da
anni in una battaglia contro la circoncisione
femminile. Le “sue” ragazze sono aiutate tramite
AVSI da famiglie italiane che hanno sottoscritto un
sostegno a distanza ([email protected]
– tel. 0547.36.08.11). Quello che caratterizza di più
l’intervento a Mulot è che sostenendo i bambini
per i loro studi, AVSI sostiene anche la presenza di
Suor Angela degli Angeli. Il “sostegno a distanza”
le permette di convincere i genitori a mandare la
propria figlia a scuola fino all’età matura, ad
assimilare una educazione che sappia dare la
piena dignità alla ragazza, a non essere costretta
per mancanza di soldi a lasciare gli studi e ad
essere sposata dal primo “offerente”. Questo senza
dubbio in Mulot (un villaggio di qualche migliaio
di abitanti) è una reale rivoluzione della naturale
tradizione della locale tribù dei Kipsighis a cui la
maggior parte della popolazione appartiene.
INCONTRI AL MEETING
appuntamenti suggeriti
KENYA
Vi ricordiamo che il calendario
degli incontri del Meeting di
Rimini può subire modifiche:
per leggere la versione più
aggiornata e completa
consultare il sito:
www.meetingrimini.it
DOMENICA 21 AGOSTO
Ore 15.00
Il vero nome della giustizia
è carità: il caso
del banco alimentare
(sala d2)
Rito di salvezza
D
A OLTRE 16 ANNI IN KENYA come missionaria nel villaggio di Mulot, dove le ragazze per essere
rispettate e “da marito” sono costrette a subire la mutilazione genitale. La storia di suor Maria
de Los Angeles Vasquez, quest’anno al Meeting di Rimini, che ha proposto la Cresima al posto di que-
sto terribile rito. Goffredo Buccini del Corriere della Sera l’aveva incontrata l’anno scorso. Il suo reportage
Nuova Officina Popolare.
Ciclo di incontri organizzato in
collaborazione con Fondazione
per la Sussidiarietà e
Compagnia delle Opere.
Partecipa Flavio Peloso,
Superiore Generale Opera don
Orione. Introduce Mauro Inzoli,
Presidente Banco Alimentare.
ore 17.00
Democrazia è libertà?
(auditorium a1)
Sulle ali della libertà.
Ciclo di incontri organizzato in
collaborazione con Fondazione
per la Sussidiarietà. Incontro
con Marcello Pera, Presidente
del Senato. Introduce
Giancarlo Cesana, Docente di
Medicina del Lavoro presso
l’Università degli Studi di
Milano Bicocca
LUNEDÌ 22 AGOSTO
Ore 17.00
La libertà è il bene più
grande che i cieli abbiano
donato agli uomini
(Auditorium A1)
Incontro con Julián Carrón,
Responsabile di Comunione
e Liberazione. Introduce Emilia
Guarnieri, Presidente
Associazione Meeting per
l’amicizia fra i popoli.
Suor Maria in Kenya
otto il tetto di lamiera azzurrina della casa pastorale, Elisabeth Kones si
fa due conti e sospira: “Quanti anni
ho? Vediamo, uhm… sono stata circoncisa
nel 1961, quindi dovevo avere circa quattordici anni. Ma non ne sono tanto sicura, i
miei non mi hanno mai detto quando sono nata, non erano sicuri neanche loro, mi
sa.” Poi alza la testa con orgoglio, gli incisivi sgarrupati s’atteggiano a un sorriso: “Io
però lo so quando sono nate le mie figlie:
ecco le lì, le vedi? E non sono circoncise, no:
sono state le prime a entrare nel gruppo di
sister Maria.” Sister Maria, ovvero suor Maria de Los Angeles Vasquez, se ne sta un po’
sullo sfondo, coccolandosi con lo sguardo
le sue mamas – Elisabeth e le altre donne
del villaggio di Mulot che per prime l’hanno presa sul serio - e le loro ragazze ormai
grandi che per prime hanno evitato il rito
del passaggio dei Kipsighis all’età adulta: il
Tumdo, la mutilazione degli organi genitali che qui fa di un’adolescente una donna
rispettabile e da marito. Ci ha pensato un
S
“Per sostituire
la cerimonia della
circoncisione femminile,
ci voleva un altro rituale.
Perché non la Cresima?
mi sono detta.
Ha funzionato.”
villaggio a metà strada tra mammana e
fattucchiera, con una manciata di erbe per
stordirle e un coltellaccio, “sempre lo stesso, Aids o non Aids”, per tagliarle.
“Subito dopo la circoncisione, la famiglia le
dava a un marito, spesso uno sconosciuto
che portava però in pegno un bel po’ di vacche. Le mie ragazze, invece, hanno continuato a studiare. E il marito se lo scelgono
loro, se e quando vogliono”, spiega sister
Maria.
Missionaria dal Messico al Kenya ,
po’ di anni, sister Maria, vivendo con i Kipsighis, spaccandosi la testa sulle tradizioni della tribù, e alla fine: “Beh, non è stata
un’illuminazione, piuttosto un processo
lento: ho capito che avevano bisogno di
qualcosa per rimpiazzare il cerimoniale del
Tumdo. E mi sono detta: perché non la Cresima?”. Lo scambio, alla fine, ha funzionato: dal 1995 a oggi, sono oltre 300 le ragazze del gruppo scampate alla capanna dove
le aspettava la chemosiot, un’anziana del
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Viene da una provincia contadina del
Messico meridionale, Oaxaca, questa piccola missionaria poco più che quarantenne che ha rivoluzionato la vita alle
tribù Kalenjin (i Kipsighis sono una di esse) del distretto keniota di Narok, quattro
ore di fango e buche da Nairobi, nella Rift
Valley. Buona parte della popolazione è
convertita al cattolicesimo, ma le tradizioni hanno continuato a sopravvivere, in un
groviglio di paganesimo cristianizzato.
Nel mondo si stima che siano tra i 100 e i 132
milioni le ragazze e le donne che hanno subito
mutilazioni genitali. E ogni anno altri due milioni
di ragazze si aggiungono alla lista. Praticata in
Africa e in Asia, la “Mgf”, come viene chiamata
dagli esperti la mutilazione genitale femminile,
può essere di vari livelli, a seconda delle
mutilazioni inflitte.
Diffusa soprattutto tra i musulmani (ma anche in
molte comunità cristiane ed ebraiche, nonché tra
gli animisti), la “Mgf” risale quasi certamente ai
faraoni. Secondo alcuni sarebbe arrivata in Egitto
dalla Roma imperiale, dov’era usata come misura
per controllare la sessualità delle schiave.
Sister Maria s’è infilata in queste con- corda: “Era luglio. Vedevo tanti giovani attraddizioni con il pragmatismo che solo la tivi nella parrocchia ed ero felice. Poi, di
gente dei campi può avere. Qualche ani- colpo, a novembre, la chiesa si è svuotama bella salterà senz’altro su a disquisire ta. A sparire erano quasi tutte ragazze. Ho
di colonialismo culturale e di evangelizza- cominciato a chiedere alle anziane, qualzione coatta, lei lo sa. E scuote la testa: cuna rideva, qualcuna scappava. Finché ho
“Guardi che noi non forfermato una vecchia, saziamo proprio nessuno. Alpevo che era una buona
le ragazze abbiamo posto
cristiana, mi ha detto la
dall’inizio una domanda
verità: le ragazze erano
semplice: diteci come volerecluse perché stavano
te e come possiamo aiutarpreparandosi al Tumdo,
vi. Beh, loro non volevano
la circoncisione. Mi ha
essere circoncise e tuttavia
detto: sei straniera, capivolevano essere rispettate
rai col tempo”.
come lo sono qui le donne
Contro la circoncisiocirconcise: per questo ocne per la libertà “A
correva un rito. Noi le acgennaio la chiesa ha ricocettiamo solo con l’accorminciato a riempirsi, ma
do dei genitori, tutta la ceGoffredo Buccini del Corriere della Sera
molte ragazze non sono
rimonia della cresima è basata sulle loro tradizioni, abbiamo sostitui- tornate. Ho chiesto di nuovo: “Dopo il
to con il velo la pelle di mucca con cui le Tumdo le danno subito a un marito, non
ragazze si coprono prima del Tumdo. E importa se è vecchio o giovane, o se ha alpoi, insomma, l’importante è evitare la tre mogli, purché porti le vacche in cambio”, mi hanno detto. Ho chiesto: e sono
mutilazione. O no?”
felici? “No - mi hanno detto - ma chi può
Il sostegno a distanza Da lontano i farci niente?”. E’ stato allora che ho capitetti azzurri della chiesa, della casa pasto- to che non avevo capito”.
rale, della scuola e del refettorio spiccano Cioè? “Cioè, se volevo aiutare questa gencontro il verde della collina di Mulot. Ci te, dovevo essere più vicina a loro. Tutto
accompagna alla missione Leo Capobian- l’anno successivo l’ho passato a visitare
co, rappresentante AVSI in Kenya, che – case, capanne, famiglie, a farmi spiegare
tramite il progetto di sostegno a distanza le cose. Sono riuscita ad andare in una ca- sostiene la piccola impresa della suora panna dove fanno la circoncisione, le ramessicana. Sister Maria porta un grembiu- gazze erano coperte di fango colorato,
le a scacchi sopra la veste delle Sorelle ballavano tutta la notte prima del rito. Se
Missionarie del Catechismo.
non sopportano in silenzio il taglio, se griSprizza energia, ancora adesso: quando dano per il dolore, la vergogna ricade sularrivò nel 1988 doveva apparire inconte- la famiglia. Da una finestra ho visto Mary,
nibile perfino ai vecchi della collina, “la una delle ragazze sparite dalla parrocparte più conservatrice della tribù”. Ri- chia, l’ho chiamata, mi ha detto “non
Photo by Silvia Morara
Mutilazione genitale femminile
chiamarmi più, sister”. Ho pianto molto.
Poi ho cominciato a parlare”. Suor Maria
parla e parla, “di valori umani e valori
cristiani” con le ragazze. E con i genitori:
“Date una scelta alle vostre figlie”. “Una
madre mi ha detto: Fatti dei figli tuoi se
vuoi fare quello che ti pare coi ragazzi”.
Ma molte altre erano d’accordo con me.
Ricordavano il loro Tumdo ed erano felici di evitarlo alle figlie. Però, mi dicevano:
“Come faranno a diventare donne mature per il villaggio? A non essere più bambine? E stato un lungo processo, siamo
cresciute insieme, noi e loro”.
La prima Cresima Il 16 dicembre 1995,
il primo gruppo di venticinque ragazze entra in ritiro per due settimane e si prepara alla Cresima. Scortate dai genitori, poi
passano il rito dello cherse”, la sfida, in cui
gli anziani incoraggiano i giovani a non
tornare indietro: solo che stavolta in fondo al percorso non c’è la chemosiot col
suo coltello. Alla cerimonia del primo
gennaio, anche i non cristiani vengono a
vedere “quel primo gruppo di ragazze accettate come donne mature nella Chiesa”.
La voce si sparge. Da allora ogni anno, a
gennaio, il rito si ripete, “quest’anno siamo arrivate al nono gruppo”. I vecchi sulla collina dicono che tante novità faranno saltare i matrimoni combinati, dunque
niente più vacche per dote: “E sarà un
guaio economico per le famiglie”. Forse.
Però Cristina s’è scelta da sola il fidanzato e gli ha detto “O mi accetti non circoncisa o ti arrangi”. Jane Mary, 24 anni,
vuole diventare “una donna d’affari”: “Ma
mica scappando chissà dove, no, no, io voglio vivere qui”. E la chemosiot del villaggio comincia ad avere, vivaddio, anche un
po’ di tempo libero.
Nairobi:
una nuova
scuola per
150 bambini
28 maggio 2005: Il ministro
dell’Educazione del Kenya si
dirige con passo veloce verso
l’ingresso della scuola
elementare Little Prince, per
tagliare il nastro inaugurale del
nuovo edificio che ospiterà 150
bambini che vivono nella
immensa baraccopoli di Kibera
a Nairobi. Un edificio nuovo,
con aule spaziose, con i bagni
con le mattonelle, con la
mensa e l’aula magna: tutto
curato fin nei minimi
particolari, perchè “ciascuno
desidera per la propria vita
qualcosa di bello – sono le
parole di Anthony, il preside
della nuova scuola - una
bellezza che attrae e muove
l’interesse e la curiosità della
persona, necessarie per una
vera educazione”. Poi prendono
la parola Enrico De Maio,
ambasciatore italiano, Alberto
Piatti di AVSI, Claudia Soldini,
responsabile di Avaid (Ong
svizzera partner di AVSI che ha
contribuito alla costruzione
della scuola). Tutti colpiti dalla
bellezza del luogo, ma ancor di
più dalla bellezza di un’umanità
che ha trovato espressione nei
canti e balli dei genitori, nella
rappresentazione di Pinocchio,
in cui erano coinvolti i bambini
di tutte e cinque le classi.
Paolo Sanna, AVSI in Kenya
Come contribuire
alla Campagna Tende
Banca Pop. di Milano C/c 000000019000
Ag. n° 026 Milano - P.zza Duca d’Aosta 8/2
ABI 05584 - CAB 01626 - CIN C
Per bonifici dall’estero:
IBAN: IT 61 C0558401626000000019000
BIC: BPMIITM1026
BUONENOTIZIE
5
AGOSTO2005
Come contribuire
alla Campagna Tende
C/C postale 522474,
intestato ad
“AVSI Solidarietà”, via M. Gioia 181
20125 Milano, causale
“Campagna Tende
2004/2005”
appuntamenti suggeriti
MARTEDÌ 23 AGOSTO
Ore 11.15
Emergenze umanitarie:
solidarietà e cooperazione
(Salone A1
vedi articolo a pag. 4)
In collaborazione con
Cooperazione allo Sviluppo del
Ministero degli Affari Esteri.
Partecipano: Suor Angela,
Missionaria in Kenya; Guido
Bertolaso, Responsabile
Protezione Civile; Giuseppe
Deodato, Direttore Generale
Cooperazione allo Sviluppo,
Ministero degli Affari Esteri;
Giovanni Lonfernini, Segretario
di Stato Informazione, Istituti
Culturali, Protezione Civile
della Repubblica di San
Marino; Alberto Piatti,
Segretario Generale
Fondazione Avsi.
Palestina
La casa di accoglienza di Samar
INCONTRI AL MEETING
PALESTINA
Il pane della pace
ore 11.15
Sviluppo sostenibilee
conflitto: la sfida dell’africa
(Sala Tiglio)
In collaborazione con
Ministero dell’Ambiente. È
stato invitato Altero Matteoli,
Ministro dell’Ambiente.
ore 15.00
Storie di liberazione
in america latina
(Sala D2 – vedi articolo a pag. 2)
Nuova Officina Popolare.
Ciclo di incontri organizzato in
collaborazione con Fondazione
per la Sussidiarietà e
Compagnia delle Opere. Sono
stati invitati: Arturo Alberti,
Presidente AVSI; Marcos
Zerbini, Presidente Movimento
Lavoratori Senza Terra di San
Paolo, Brasile. Introduce
Guzman Carriquiry, Sotto
Segretario Pontificio Consiglio
per i Laici.
ore 15.00
L’islam nella vita quotidiana
(Sala Neri)
Sono stati invitati: Abd AlRahman Al-Rashed, Direttore
Generale Al Arabija Tv Channel;
Nasr Hamid Abu Zaid,
Islamologo; Magdi Allam, Vice
Direttore de Il Corriere della
Sera; Rachid Benzine,
Intellettuale e Scrittore.
Introduce Alberto Savorana,
Direttore di Tracce.
U
NA DONNA PALESTINESE CHE CREDE NELLA PACE e nella libertà delle persone. Un’amica ebrea. Una
grande storia. Samar Sahhar a Betania ha fondato una casa di accoglienza per bambine orfane e una
panetteria molto particolare. Il reportage di Giorgio Paolucci di Avvenire
etania, terra di miracoli. Il primo
risale a circa duemila anni fa:
protagonista un certo Gesù di
Nazaret che, mosso a compassione per il
caro amico Lazzaro morto quattro giorni prima del suo arrivo nel villaggio, lo resuscita con sommo stupore dei presenti,
tra i quali la sorella Marta che in lacrime
lo aveva supplicato: “Se tu fossi stato qui,
mio fratello non sarebbe morto, ma anche ora so che qualunque cosa chiederai
a Dio, egli te la concederà”.
L’ultimo miracolo risale al 1° giugno di
quest’anno, quando cinquanta donne
israeliane hanno varcato il muro costruito per separare due nazioni in guerra e
hanno incontrato cinquanta donne palestinesi, tra gli sguardi un po’ curiosi e un
po’ attoniti della gente del posto. Insieme hanno preparato il pane della pace,
segno di amicizia e profezia di riconcilia-
B
va dieci anni e i suoi genitori si erano trasferiti lì da Gerusalemme, unica famiglia
cristiana insieme a un’altra in un villaggio interamente musulmano. La madre,
donna dal cuore grande e dalla fede semplice, aveva accolto in casa alcuni piccoli orfani.
Un gesto di carità che si
era progressivamente allargato, e che il padre
aveva inutilmente cercato di “contenere” con
una buone dose di realismo: “Non più di dieci,
altrimenti dove li mettiamo?”. Ci pensa la Provvidenza, rispondeva la moglie, che all’amore non
voleva mettere limiti. Negli anni da quelle parti
Giorgio Paolucci di Avvenire
sono passati centinaia di
zione, poi l’hanno distribuito alle centinaia di persone convenute per l’occasione. Promotrici dell’evento, l’ebrea Angelica Calò Livné – presidente della Fondazione Bereshit Le Shalom, animatrice di
inziative artistiche e culturali che coinvolgono giovani ebrei, cristiani e musulmani nei villaggi della
Galilea – e la palestinese
Samar Sahhar, che a Betania ha fondato Lazarus
Home for girls, una casa di
accoglienza per donne e
bambine orfane o vittime
di violenze.
Samar, a dire il vero, ai
miracoli è piuttosto abituata. A Betania è arrivata nel 1971, quando ave-
BUONENOTIZIE
6
AGOSTO2005
5
8
85
Aiuta i bambini
di Samar
con il sostegno
a distanza
85 centesimi a giorno!
È questo il costo quotidiano del sostegno a distanza di AVSI. 312 euro all’anno.
Un contributo stabile e continuativo indirizzato a un bambino o ragazzo ben preciso necessario per
sostenerlo nell’alimentazione, cure mediche, scuola ed educazione, in base ai bisogni.
AVSI – Sostegno a distanza
Viale Carducci 85, Cesena (Fc)
Tel. 0547.36.08.11
Mail: [email protected]
MARTEDÌ 23 AGOSTO
giovani in cerca di un riparo, la Provvidenza ci ha messo lo zampino mettendo
a disposizione nuovi locali ed è nato Jeel
Al-Amal, che in arabo significa “Generazione della speranza”, un luogo dove
l’accoglienza è di casa. E’ lì che Samar ha
respirato l’aria buona della carità cristiana che non conosce confini di razza e religione, è lì che un giorno qualcuno ha
chiesto perché quella famiglia di cristiani si prodigasse così tanto per dei ragazzini musulmani, e sua madre ha risposto
così: “In che lingua piangono i bambini?”.
E lei, dopo avere frequentato i corsi di
management all’università di Betlemme e
quelli in discipline educative in Inghilterra, ha scelto di restare in terra palestinese e di continuare l’avventura educativa
avviata dai suoi.
Angelica Calò Livné e Samar Sahhar
“Questo non è il mio lavoro, questa
è la mia vita”, sorride Samar. Dopo
Jeel Al-Amal è nata la Casa di Lazzaro,
unico orfanotrofio femminile di Palestina, inviso ai fondamentalisti islamici - che
a Betania sono numerosi e influenti e
sopportano a malapena un’opera gestita
da cristiani - ma apprezzato dal governo
dell’Autorità nazionale palestinese che
spesso non sa dove collocare le piccole
sventurate rimaste senza genitori o maltrattate dalle famiglie. L’ospitalità è gratuita, e Samar si fa letteralmente in quattro per garantire la continuità dell’opera.
Servono soldi, molti soldi, ma lei assicura che “la Provvidenza non ci ha mai lasciati soli. L’aiuto arriva da benefattori inglesi e americani, dalla vendita delle cartoline che riproducono i disegni delle
giovani ospiti e dalle adozioni a distanza
sottoscritte grazie ad AVSI, che in questi
anni ha fatto conoscere l’iniziativa in
molte occasioni. Grazie al contributo degli amici italiani molti giovani possono ricevere istruzione e cibo, inoltre cerchiamo di iscriverli alle scuole gestite da una
congregazione di suore perché spesso
quelle dell’Autorità palestinese sono molto carenti, sia per il livello degli studi sia
perché in molti casi si viene educati all’odio per il nemico piuttosto che alla convivenza. Ma i giovani sono quelli che fra
qualche anno dovranno costruire il futuro di questa terra: l’educazione è la cosa
più importante che ci sia, per questo voglio che i miei figli possano crescere con
una speranza nel cuore”.
do una frase imparata da don Giussani.
Lei, per tutti quei ragazzi, è una madre
sui generis: perché nell’accoglienza, nella condivisione del loro destino, nell’offerta di un significato per l’esistenza li ha
aiutati a ritrovare la dignità di persone, li
ha rigenerati a nuova vita.
“A volte rimango stupita io stessa dai
cambiamenti che vedo accadere in loro.
Tempo fa una ragazzina, che avevamo
ospitato dopo che aveva subito gravi
maltrattamenti dalla madre, è venuta con
noi alla chiesa della Natività di Betlemme.
Le dissi: vai da Gesù e chiedigli un regalo. Sulla via del ritorno le ho chiesto: che
regalo hai domandato? E lei mi ha risposto: gli ho chiesto di perdonare la mamma. Il perdono è qualcosa di sconosciuto da queste parti: che una ragazza lo
chieda per la mamma che le ha fatto
violenza, è un altro piccolo miracolo
sbocciato qui a Betania”.
Due anni fa la mente vulcanica di
Samar ha partorito un’altra idea: apri-
Bambini palestinesi a Betania
Sotto, un passaggio nel muro
Li chiama proprio così, “i miei figli”.
Nel loro cuore ha preso il posto di genitori che sono morti o li hanno abbandonati o che, come è accaduto ad alcune ragazze, hanno commesso violenze su di
loro. Lei, Samar, 43 anni, non ha figli naturali, anzi ha fatto voto di castità entrando nei Memores Domini, l’associazione di laici consacrati a Dio nata dall’esperienza di Comunione e Liberazione. “La
verginità è la fertilità di Dio”, dice citanBUONENOTIZIE
7
AGOSTO2005
re un panificio per dare lavoro ad alcuni
ragazzi cresciuti nell’orfanotrofio e ricavare un po’ di denaro da utilizzare per il
mantenimento delle opere educative. Si è
indebitata fino al collo per comprare le
macchine da forno, la tecnologia è di
fabbricazione israeliana e c’è voluta tutta la sua tenacia per convincere i collaudatori a venire da Tel Aviv fino a Betania,
in territorio palestinese.
Pochi avrebbero scommesso sull’esito
dell’iniziativa, ma anche stavolta la Provvidenza si è fatta sentire: prima con i
contributi in denaro spediti dall’estero da
amici e benefattori, poi… grazie al muro.
La costruzione della barriera di cemento
che divide Israele dai Territori ha costretto migliaia di persone a modificare i loro percorsi quotidiani, e così la strada davanti al panificio, che si trovava in una
zona periferica di Betania, è diventata
una delle vie principali.
Qualcuno le ha ironicamente chiesto se
stava lavorando con Sharon, e lei ha risposto: “Sto lavorando con qualcuno
molto più potente: si chiama Gesù”. E’
proprio davanti al panificio che il primo
giugno si sono date appuntamento le
donne israeliane e quelle palestinesi per
cuocere il pane della pace. E in dieci
città italiane molti amici di Samar e di
Angelica hanno organizzato in contemporanea gesti analoghi per condividere il
grido di speranza che si alzava dalla città
di Lazzaro.
Il grido di una convivenza possibile tra
arabi e israeliani, un germoglio di cambiamento che parte dall’educazione dei
giovani e da un’amicizia tra due donne
che vivono ciascuna con i piedi ben piantati nella sua tradizione. Anche oggi,
duemila anni dopo quella storica resurrezione, Betania testimonia che rinascere si può.
ore 19.00
"Dottore, è finito il diesel"
Ed. Marietti 1820
(Sala D2
Presentazione del libro di
Alberto Reggiori, medico,
volontario AVSI. Partecipano:
l’Autore; Arturo Alberti,
Presidente AVSI; Filippo
Ciantia, rappresentante AVSI in
Uganda per la Regione dei
Grandi Laghi.
ore 19.00
Al servizio dell’uomo
moderno.La dottrina sociale
della chiesa
(Sala Neri)
Sulle ali della libertà.
Ciclo di incontri organizzato in
collaborazione con Fondazione
per la Sussidiarietà. Sono stati
invitati: S. Em. Card. Renato
Raffaele Martino, Presidente
Pontificio Consiglio della
Giustizia e della Pace; Savino
Pezzotta, Segretario Generale
CISL; Giorgio Vittadini,
Presidente Fondazione per la
Sussidiarietà. Introduce Paolo
De Carli, Ordinario di Diritto
Costituzionale presso
l’Università degli Studi di
Milano.
MERCOLEDÌ 24 AGOSTO
Ore 19.00
"Vincere la paura.
La mia vita contro
il terrorismo islamico e
l’incoscienza dell’occidente"
(Ed. Mondadori)
(Sala Neri)
Presentazione del libro di
Magdi Allam.
Partecipa l’Autore.
Come contribuire
alla Campagna Tende
Banca Pop. di Milano C/c 000000019000
Ag. n° 026 Milano - P.zza Duca d’Aosta 8/2
ABI 05584 - CAB 01626 - CIN C
Per bonifici dall’estero:
IBAN: IT 61 C0558401626000000019000
BIC: BPMIITM1026
Come contribuire
alla Campagna Tende
C/C postale 522474,
intestato ad
“AVSI Solidarietà”, via M. Gioia 181
20125 Milano, causale
AGEVOLAZIONI FISCALI
LA NUOVA LEGGE
SULLE DONAZIONI
“Campagna Tende
2004/2005”
Ricordiamo a tutti i nostri generosi Sostenitori che è in
vigore la nuova regolamentazione sulla deducibilità
fiscale delle erogazioni liberali alle
organizzazioni non governative
senza fini di lucro come AVSI. Si
chiama “più dai meno versi” la legge
che consente a privati e aziende di
dedurre le somme donate nella misura del 10% del
reddito imponibile e fino a un tetto di 70 mila euro
l'anno.
Per maggiori informazioni, vi ricordiamo che nelle
sedi AVSI di Cesena e Milano sono disponibili
fotocopie del testo integrale della nuova legge
([email protected] - [email protected])
ROTARY CLUB
appuntamenti suggeriti
GIOVEDÌ 25 AGOSTO
Ore 11.15
L’Iraq in America
l’America in Iraq
(Sala A3)
Partecipano: Tony Capuozzo,
Caporedattore di Terra-TG5;
Monica Maggioni, Giornalista,
Inviata del TG1-RAI; Gianni
Riotta, Vice Direttore de Il
Corriere della Sera. Introduce
Alberto Savorana, Direttore di
Tracce.
ore 15.00
Superlaici
(Sala A3)
In collaborazione con
Settimanale Tempi.
Partecipano: Stefano Alberto,
Docente di Introduzione alla
Teologia presso l’Università
Cattolica Sacro Cuore di
Milano; Giuliano Ferrara,
Direttore de Il Foglio. Introduce
Luigi Amicone, Direttore di
Tempi.
ore 15.00
Un’ora che cambia la vita
(Sala A4 – vedi BUONE NOTIZIE
nr. 2 maggio 2005)
In collaborazione con
Associazione Medicina e
Persona e Fondazione Avsi.
Sono stati invitati: Felice
Achilli, Presidente Associazione
Medicina e Persona; Filippo
Ciantia, Uganda AVSI
Representative; Daniele Giusti,
Executive Secretary UCMBKampala; Ivone Rizzo,
Rappresentanza GAVI.
Introduce Arturo Alberti,
Presidente Fondazione Avsi.
Coordina Eugenio Cocozza,
Associazione Medicina e
Persona.
DONATORI
L
Amici dell’altro mondo
A LORO FONDAZIONE AMERICANA ha già vaccinato 4 miliardi di bambini contro la
poliomielite. Tanti i progetti di AVSI realizzati grazie al loro contributo. Sono i rotariani, 3 milioni
in tutto il mondo, che si battono per lo sviluppo umano e la cultura. Di Consuelo Canavese
iamo a 130mila dollari!” Tutto è
iniziato nel 2002, quando Camillo
Piazza Spessa è diventato presidente del Rotary Club di Pesaro. Pensionato, 5 nipoti, con un passato da direttore generale della Banca delle Marche. “Tra i soci c’era l’ingegnere Michele Montagna che
mi ha proposto di partecipare a un progetto di AVSI in Kenya a favore della scuola
professionale St. Kizito, coinvolgendo il
Club di Nairobi. Come Rotary abbiamo
una Fondazione internazionale che appoggia questi progetti e li co-finanzia”. È la
Rotary Foundation americana che ha vaccinato 4 miliardi di bambini nel mondo
contro la poliomielite. “Grazie alla formula del matching grant abbiamo duplicato il
nostro importo. 23.750 dollari”. Ma l’impegno rotariano non si ferma in Kenya. Nel
2003 ha finanziato 23mila dollari per il
Centro di recupero per bambini e adolescenti in situazione di rischio famigliare e
sociale di Novos Alagados, a Salvador, in
Brasile. “Da quell’anno inizia a farsi strada
anche da noi la cultura del matching grant”.
Immediata la disponibilità di altri club a
collaborare per sostenere progetti “come
Paolo Tibaldeschi del Rotary Club di Sesto
Calende, Lago Maggiore”. Nel 2004-2005
sono due nuovi i progetti AVSI promossi
dal Club di Pesaro e dal Distretto 2090, che
comprende Marche, Umbria, Molise, Abruzzo e Albania: uno in Albania (27.500 dollari), per un centro di accoglienza a Tirana
e uno idrico in Burundi (30mila dollari), che
prevede la costruzione di una rete molto
vasta di pozzi d’acqua, fontane e servizi
igienici. “Se il Rotary ha finanziato molti
progetti è anche perché AVSI è estremamente affidabile – sottolinea Piazza Spessa - Questo tipo di operazioni sono in
realtà complicate, richiedono rendicontazioni trasparenti e molto dettagliate”.
S
gna e del ‘600 piemontese, è l’anima del
progetto. “Succede che il presidente del
Rotary Club di Kigali, capitale del Rwanda,
sia un imperiese. E così decidiamo di fare
con lui un intervento di carattere umanitario nel paese africano. E i soldi sono arrivati casualmente, come le cose della vita:
una sera eravamo a cena con amici e una
pittrice tedesca che ci aiutò regalandoci
una sua opera.” Oltre mille i visitatori alla
mostra organizzata e molti i fondi raccolti. “Un nostro pediatra conosce AVSI che
viene chiamata a Imperia: dopo un incontro di presentazione e soprattutto di con-
La maternità di Humure, in Rwanda
Sotto, il laboratorio ortopedico in Nord Uganda
100 anni fa nasceva a Chicago il primo Rotary Club, fondato da un avvocato e
da un gruppo di amici. Oggi conta più di 3
milioni di soci in tutto il mondo. Renato Cosuccia, primario anestesista dell’Istituto Ortopedico Gaetano Pini di Milano è uno di
loro. “Pochi soldi per noi diventano una fortuna inestimabile per altri. Con i nostri primi 30mila euro donati ad AVSI abbiamo
realizzato e attrezzato una nuova struttura ortopedica-fisioterapica a favore delle
vittime delle mine anti-uomo presso l’Ospedale St. Joseph di Kitgum, in Nord Uganda.
L’idea è nata nel 2004 come Rotary Club
Milano Giardini, Distretto 2040. Andai a
presentare il progetto AVSI durante una
riunione ad Assisi di tutti i Governatori e
rappresentanti. Il progetto venne approvato e finanziato da tutti.” 15mila euro fanno parte del bilancio Rotary Club Milano
Giardini, 12mila dei Distretti d’Italia e 3.000
del Distretto 2040. “Ma ora dobbiamo pensare alla creazione di corsi professionali per
fisioterapisti dell’Ospedale di Kitgum. Vogliamo ospitarli qui a Milano presso il reparto di fisiatria del Gaetano Pini”.
Un grande futuro Ma soprattutto una
grande attenzione per i più fragili. Come la
decisione delle Consorti Rotariane di Forlì
che attraverso il ricavato delle loro iniziative organizzate ogni anno, fin dal 2002
hanno aderito al sostegno a distanza di AVSI. Collaborando concretamente allo sviluppo di alcuni bambini.
Un’amicizia dell’altro mondo Potrebbe essere lo slogan. Il Rotary Club di Imperia è dal 2004 che sostiene il reparto di maternità del Centro sanitario di AVSI a Humure, nel nord del Rwanda. Ezio Grosso,
anestesista, con la passione per la monta-
BUONENOTIZIE
trollo del bilancio, definiamo le basi. Intanto mi muovo da Imperia a Biella. Lì conosco anche Marco Perini, biellese, rappresentante AVSI in Rwanda. Che incontro!”.
Coinvolgendo la Fondazione Rotary International il denaro del Club di Imperia si raddoppia: 21mila dollari che si aggiungono ai
già 23mila raccolti. “A questo punto la
nuova maternità di Humure poteva anche
disporre dell’attrezzatura necessaria. Siamo
molto orgogliosi di quello che abbiamo
fatto, ma la carta vincente è stata AVSI. Siamo assolutamente sicuri che ogni nostro
dollaro sia andato a buon fine”.
8
AGOSTO2005
Il ministro in Brasile
con i bambini del Cren
Fini in visita al centro di AVSI
Lo scorso 7 luglio, durante una visita in
Brasile, nella quale ha incontrato il
presidente Lula, il ministro Fini ha visitato
il Cren di San Paolo. Un’opera di AVSI,
nata nel 1994, promossa dal Ministero
degli Affari Esteri Italiano e specializzata
nel recupero nutrizionale per i bambini
denutriti delle favelas, chiamata dal
governo Lula a collaborare al programma
“Fame Zero”. Un incontro toccante,
avvenuto proprio durante il momento del
pranzo dei bambini. Con una ventina di
piccoli ospiti, Fini ha scherzato e per
ognuno ha avuto parole amorevoli. Una
carezza e un bacio in più, ma a ragione,
solo per Brenda che proprio in quella
giornata festeggiava il suo quinto
compleanno. Occhi vispi e un gran
sorriso, ma il suo fisico, come ha spiegato
un’operatrice del Cren, mostra due anni
in meno della sua età. Questo proprio a
causa della denutrizione che continua a
essere in Brasile la principale causa di
morte infantile (60%) e contro la quale
opera il Centro di AVSI che, entro breve,
darà vita anche a una nuova struttura
nella zona est della città di San Paolo.
GIOVEDÌ 25 AGOSTO
L’AFRICA DOPO IL G8
INTERVISTA
D
Fini: “pace e governance”
OPO LA CANCELLAZIONE DEL DEBITO annunciata dai Grandi del G8 interrogarsi sulle sorti dell’Africa non
è solo attualità bensì un dovere. “I mali dell’Africa richiedono un impegno costante e prolungato”. Sono
le parole di Gianfranco Fini, ministro degli esteri italiano. Intervista di Elisabetta Ponzone
on saremo giudicati per le parole
che pronunceremo
bensì per le decisioni che
prenderemo, ha detto
Tony Blair in apertura dei
lavori del G8 lo scorso 7
luglio in Scozia. Un G8
che resterà nella storia.
Caratterizzato dall’attentato terroristico che ha
colpito Londra, ma soprattutto dall’accordo dei
Gianfranco Fini,
Grandi per la cancellazione immediata del debito di
14 Paesi dell’Africa e di altri quattro dell’America Latina, per un totale di 40 miliardi di dollari. Una decisione invocata
dalle stelle della musica durante il concerto mondiale Live 8 e attesa da tanti. Ma
basterà a salvare le sorti dell’Africa? Quale il ruolo e l’impegno dell’Unione Europea e dell’Italia? Lo abbiamo chiesto a
Gianfranco Fini, ministro degli Esteri italiano.
N
Live 8. Pop star che urlano ai politici i mali dell’Africa. I politici ascoltano? Ben vengano le “pop star” e ben
venga qualsiasi iniziativa che mantenga
alta l’attenzione dell’opinione pubblica
verso l’Africa e i suoi problemi. Purché non
si tratti solo di una fiammata temporanea,
perché i mali dell’Africa richiedono un impegno costante e prolungato.Da parte italiana, questo impegno esiste già da tempo.
Fu proprio la nostra Presidenza del G8, al
Vertice di Genova del luglio 2001, ad avviare quel Dialogo G8-Africa che l’attuale
Presidenza britannica ha rilanciato.
Africa. Quali condizioni per il suo
sviluppo? La prima condizione per lo
sviluppo del Continente africano è la pace.
Per garantirla, l’Unione Africana (UA) sta
cercando di costituire un meccanismo per
prevenire e risolvere i conflitti, basato su
una Forza Panafricana Permanente, l’African Stand-by Force. Per aiutare l’UA in
questo difficile compito, l’Unione Euro-
pea ha istituito nel 2003,
sotto l’impulso della Presidenza italiana, un fondo di
250 milioni: la “Peace Facility”. Da parte sua, il G8
ha adottato, al Vertice di
Sea Island del 2004, un
piano per addestrare ed
equipaggiare forze di pace
per almeno 75mila uomini,
da utilizzare soprattutto in
Africa. Proprio in attuazione di questo impegno, nel
Ministro degli Esteri
marzo di quest’anno l’Italia ha aperto, a Vicenza,
un Centro per l’addestramento di forze sul
modello dei nostri Carabinieri, che saranno
una componente fondamentale delle future forze di “peace-keeping”. Grazie a queste iniziative, l’UA dovrebbe essere in grado
di costituire entro il 2010 l’African Stand-by
Force, con il compito di prevenire l’insorgere di conflitti nel continente.
Seconda condizione essenziale è la “governance”, il buongoverno. In sua assenza
anche l’aiuto più generoso rischia di rivelarsi inutile, se non controproducente.
La terza condizione è l’apertura dei mercati internazionali alle esportazioni africane.
Già oggi il mercato europeo ne assorbe più
della metà, ma nell’agricoltura l’export
africano deve fare i conti con produzioni
agricole europee sovvenzionate.
G8 remissione del debito. Basterà
per salvare le sorti dell’Africa? L’aiuto allo sviluppo è sicuramente indispensabile allo sviluppo dell’Africa, a cominciare dalla cancellazione del debito estero dei
Paesi africani più poveri. Su questo punto, l’Italia può rivendicare molti meriti
essendo stato il primo Paese a sostenere e
a praticare la cancellazione totale del debito. Di fatto, quindi, siamo stati i precursori dell’iniziativa assunta a Gleneagles di
cancellare tutto il debito di 18 Paesi (di cui
14 africani). Tale cancellazione però è
stata condizionata al fatto che il Paese beneficiario adottasse un piano di risanamento delle proprie finanze, concordato
BUONENOTIZIE
9
AGOSTO2005
con - e controllato da – Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale, e si
assumesse l’impegno di destinare le somme così risparmiate alla scuola, alla sanità
e alla riduzione della povertà in genere.
Una cancellazione indiscriminata, del resto, finirebbe per aggravare la spirale dell’indebitamento.
Quale il ruolo delle ong per lo sviluppo dei paesi poveri? L’azione di
aiuto nei Paesi poveri delle Organizzazioni Non Governative ha acquistato nel
corso degli anni crescente rilievo, di pari
passo con il rafforzamento dei loro legami istituzionali.
Sempre più, le ONG affermano la loro
aspirazione a porsi non già come meri
esecutori dei progetti di aiuto, ma come
protagonisti attivi, accanto agli Enti finanziatori, della Cooperazione.
Il dialogo tra cooperazione governativa e
cooperazione non governativa diviene
quindi determinante per misurare, da una
parte, l’impegno delle istanze pubbliche
(tra le quali bisogna annoverare anche
Regioni, Provincie e Comuni) a sostegno
delle iniziative promosse dalla società civile; dall’altra, per registrare la capacità
propositiva di quest’ultima.
Tutto ciò nel contesto di una tendenza,
non solo italiana ma anche europea, alla riduzione dei fondi disponibili e ad un accresciuto rigore amministrativo e gestionale.
La strada che le ONG italiane dovranno
percorrere è legata sempre più alla loro internazionalizzazione, anche in termini di
radicamento nelle società locali, ma non
solo. E’ importante che esse sappiano
stringere rapporti più intensi con i partners
degli altri Paesi europei, al fine di allargare il ventaglio dei possibili finanziamenti
e approfondire la condivisione delle esperienze. Le nostre ONG sono consapevoli
delle nuove opportunità che si aprono e
mostrano interesse crescente ad inserirsi
nelle reti europee ed internazionali. Il loro sforzo, del resto, è uno sforzo che la rete diplomatica deve, può ed è bene intenzionata a sostenere.
ore 19.00
Europa dei popoli, Europa
degli stati
(Salone A1)
Sulle ali della libertà.
Ciclo di incontri organizzato in
collaborazione con Fondazione
per la Sussidiarietà.
Partecipano: Franco Frattini,
Vice Presidente Commissione
Europea, Commissario Europeo
alla Giustizia, Libertà e
Sicurezza; Joseph H. H. Weiler,
Docente di Diritto Europeo
presso la New York University.
Introduce Giorgio Vittadini,
Presidente Fondazione per la
Sussidiarietà.
ore 19.00
Formazione per costruire la
pace e lo sviluppo
(Sala Tiglio)
Workshop in collaborazione
con Cooperazione allo Sviluppo
del Ministero degli Affari
Esteri. Sono stati invitati:
Giampaolo Bettamio,
Sottosegretario al Ministero
degli Affari Esteri; Staffan De
Mistura, Rappresentante
Speciale del Segretario
Generale delle Nazioni Unite in
Iraq; Giuseppe Deodato,
Direttore Generale
Cooperazione allo Sviluppo del
Ministero degli Affari Esteri;
Stefania Giannini, Rettore
dell’Università per Stranieri di
Perugia; Alfredo Zecca, Rettore
dell’Università Cattolica di
Buenos Aires.
+ 124%
persone hanno acquistato i biglietti augurali e ci hanno consentito di dare
un sostegno concreto: oltre 60.000 Euro a favore dei progetti di AVSI in Sud
Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Giordania, Egitto e Palestina e nei
Paesi colpiti dallo tsunami, nonché a favore delle attività che la Fondazione
Banco Alimentare Onlus svolge in Italia. Con estrema trasparenza un
resoconto dei fondi raccolti viene ogni anno inviato a tutti i sostenitori.
Anche quest'anno noi della cooperativa Inter Sinergy che ormai da cinque
anni curiamo questa attività metteremo il nostro impegno e, con l'aiuto dei
numerosi volontari che negli anni ci hanno aiutato dando la disponibilità a
segnalare l'iniziativa, speriamo di continuare il trend degli anni scorsi.
Biglietti augurali AVSI
Fondazione Banco Alimentare ONLUS
Dai biglietti augurali un aiuto concreto
278
353
520
594
624
2000
2001
2002
2003
2004
Sostenitori campagna biglietti augurali AVSI
(n°, 2000 - 2004)
Quest'anno si ripete. Come l'anno passato l'iniziativa dei biglietti augurali verrà
fatta in modo congiunto: AVSI e Fondazione Banco Alimentare Onlus. I biglietti
avranno ancora il doppio logo e i proventi andranno a sostenere sia i progetti
della prossima campagna "Tende di Natale" di AVSI, sia le attività della
Fondazione Banco Alimentare Onlus.
Negli anni le adesioni sono aumentate e nel 2004 oltre 600 aziende e singole
Fabio Schinelli - Presidente Inter Sinergy
appuntamenti suggeriti
Novità
BIGLIETTO
con calendario sul retro
VENERDÌ 26 AGOSTO
Ore 11.15
Un contributo di libertà:
l’irlanda per l’europa
(Sala Neri)
A1
B2
RIPOSO NELLA
FUGA IN EGITTO
CARAVAGGIO
A2
ANNUNCIAZIONE
BEATO ANGELICO
A4
MADONNA
CON BAMBINO
POMPEO BATONI
A8
A11
NATIVITÀ
WILLIAM CONGDON
THE STARRY NIGHT
OVER THE RHONE
VINCENT VAN GOGH
• biglietti augurali per clienti e fornitori
• l'acquisto dei biglietti contribuisce a sostenere i progetti realizzati
da AVSI e le attività della Fondazione Banco Alimentare Onlus
• è possibile scegliere l'interno del biglietto tra le versioni:
S STANDARD biglietto con scritta augurale in più lingue
B BIANCO biglietto privo di scritte augurali
P PERSONALIZZATO biglietto con logo/scritta aziendale
CHRISTMAS NIGHT
LIDIA GRANATA
ore 11.15
Cattolici e sogno americano
(Salone A1)
PREZZO BIGLIETTI
Partecipano: Carl A. Anderson,
Supreme Knight of the Knights
of Columbus; Lorenzo
Albacete, Teologo ed
Editorialista del New York
Times Magazine e New
Republic. Introduce Josè
Miguel Oriol, Fondatore e
Direttore della Casa Editrice
Encuentro.
Quantità
Fino a 400
Fino a 800
Fino a 1000
Più di 1000
Prezzo Unitario*
Codici A - C
Codice B
€ 0,77
€ 0,67
€ 0,62
€ 0,52
€ 0,95
€ 0,90
€ 0,85
€ 0,80
* I prezzi si intendono al netto di IVA e comprensivi di biglietto augurale
e busta (formato cm 18x12). Verrà rilasciata regolare fattura commerciale.
A TUTTI GLI ORDINI PERVENUTI ENTRO IL GIORNO 11 OTTOBRE
VERRÀ APPLICATO UNO SCONTO DEL 6% SUL PREZZO
DEI BIGLIETTI AUGURALI
ore 17.00
Incontro di politica
internazionale
(Auditorium A1)
Altre tipologie di biglietti sono disponibili sul sito www.avsi.org
Sulle ali della libertà.
Ciclo di incontri organizzato in
collaborazione con Fondazione
per la Sussidiarietà. Sono stati
invitati: Abdullah Abdullah,
Ministro degli Esteri
dell’Afganistan; Gianfranco
Fini, Ministro degli Affari Esteri
Italiano; Hamid Karzai,
Presidente dell’Afganistan;
Hoshyar Al Zebari, Ministro
degli Esteri dell’Iraq. Introduce
Roberto Fontolan, Direttore de
Il Velino e di BUONE NOTIZIE.
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N
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C
Il logo dell’operazione
PROD OT T I PER L A CASA
RICAMAT I A MANO
I prodotti della collezione casa sono realizzati in Albania,
in seguito a un progetto di micro-imprenditorialità femminile
avviato da AVSI.
SABATO 27 AGOSTO
Ore 17.00
"Cronache dal nuovo mondo"
(Ed. San Paolo)
( Sala A2)
Presentazione del libro di
Roberto Fontolan, direttore de
Il Velino e di BUONE NOTIZIE.
Partecipano: l’Autore; Paolo
Sottopietra, Fraternità
Sacerdotale dei Missionari di
San Carlo Borromeo; Aldo
Trento, Missionario in Paraguay
B3
MADONNA TEMPI
RAFFAELLO
C1
PRESEPE IN RWANDA
CENTRO DI GITARAMA
C3
BAMBINI
PHOTO COURTESY
P. PELLEGRIN E S. MORARA
La qualità dei tessuti
e la finezza dei ricami a mano
li rendono prodotti preziosi per la casa
o per il corredo nuziale.
Acquistando uno di questi articoli
contribuirete a dare un lavoro stabile
e gratificante a molte giovani donne,
permettendo loro
di realizzare un sogno.
RichieDETE SUBITO il catalogo completo 2005
dei biglietti Augurali E IL CATALOGO COLLEZIONE CASA
INTER SINERGY Soc. Coop. Via Rancati, 33 - 20127 Milano
Tel. 02 2897.0004, fax 02 9998.1272
e-mail: [email protected]
BUONENOTIZIE
10
AGOSTO2005
LA COLLEZIONE È COMPOSTA DA
• Lenzuola
• Tovaglie
• Lavori a filet
• Set di asciugamani
• Tovagliette all'americana
AS
do
A”
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R
Biglietti augurali di Natale
Un
Partecipano: Francesco
Cossiga, Senatore della
Repubblica Italiana; S. E. Mons.
Diarmuid Martin, Arcivescovo
di Dublino e Primate d’Irlanda.
Introduce Guglielmo
Gualandris, Storico. Coordina
Roberto Fontolan, Direttore de
Il Velino e di BUONE NOTIZIE.
Informativa
ai sensi
del Codice
in materia
di protezione
dei dati personali
(D.Lgs 196/03 –
nel seguito il “Codice Privacy”)
Caro Amico, ai sensi dell’articolo 13 del Codice Privacy, Le
forniamo qui di seguito l’informativa riguardante il
trattamento1 dei Suoi dati personali2 che sarà effettuato dalla
Fondazione AVSI in relazione all’invio della rivista Buone Notizie.
I Suoi dati personali (nel seguito i “Dati”), saranno trattati per le
seguenti finalità connesse all’invio della rivista Buone Notizie.
Oltre che per le finalità sopra descritte i Suoi Dati potranno
essere trattati per adempiere agli obblighi previsti dalla legge, da
regolamenti o dalla normativa comunitaria. Il conferimento dei
Suoi Dati è obbligatorio per il conseguimento delle finalità di cui
sopra; il loro mancato, parziale o inesatto conferimento
potrebbe avere come conseguenza l’impossibilità della
prosecuzione del rapporto contrattuale. I trattamenti saranno
effettuati manualmente (ad esempio, su supporto cartaceo) e/o
attraverso strumenti automatizzati (ad esempio, utilizzando
procedure e supporti elettronici) e comunque in conformità alle
disposizioni normative vigenti in materia.
Nell’ambito della Fondazione i Suoi Dati saranno trattati dai
collaboratori e/o dipendenti che si occupano della
predisposizione e redazione del giornale; organizzazione degli
eventi della comunicazione. Detti soggetti, che operano sotto la
diretta autorità del “responsabile del trattamento”, sono stati
designati incaricati dei trattamenti ed hanno ricevuto, al
riguardo, adeguate istruzioni operative. Oltre che dai dipendenti
della Fondazione, alcuni trattamenti dei Suoi dati personali
potranno essere effettuati anche da soggetti terzi, ai quali la
stessa Fondazione affida talune attività (o parte di esse)
funzionali alla fornitura dei servizi sopra citati. In tal caso gli
stessi soggetti saranno designati come responsabili o incaricati
del trattamento e riceveranno adeguate istruzioni operative,
con particolare riferimento all’adozione delle misure minime di
sicurezza, al fine di poter garantire la riservatezza e la sicurezza
dei Dati. Tali soggetti sono ricompresi nelle seguenti categorie
per il: recapito; imballaggio/etichettatura, fatturazione e
gestione contabile. Il titolare dei trattamenti dei Suoi Dati è la
Fondazione AVSI. Il responsabile dei trattamenti stessi è Maria
Teresa Gatti, domiciliata presso la sede di AVSI a Milano (via
Melchiorre Gioia 181), oltre ai responsabili consultabili presso la
sede di AVSI in Milano, via Melchiorre Gioia 181, tel.
02.6749.881 oppure scrivendo una mail a [email protected].
In relazione ai trattamenti dei Dati, Lei potrà rivolgersi ai
responsabili sopra indicati per esercitare i Suoi diritti ai sensi
dell’articolo 7 del Codice Privacy, diritti che, per comodità, Le
riepiloghiamo qui di seguito.
Fondazione AVSI
AV S I S O N O I O
TENDE
Potere alla fantasia
O
LTRE SETTEMILA VOLONTARI, suddivisi in 160 gruppi territoriali di sostegno. Ecco la grande
rete italiana degli amici dell'Avsi. Per tutto l'anno sostengono progetti e organizzano eventi,
molti dei quali suggestivi e creativi. Come a Catania, dove una sera gli imprenditori si sono messi
a cucinare. Di Alfio Pennisi e Massimo Palumbo
a più piccola ha 7 anni, il più grande quasi ottanta. Stiamo parlando
dei sostenitori catanesi di AVSI,
quelli che, da dicembre scorso in poi, hanno tirato fuori forza e fantasia per far conoscere a tutti l’impegno di AVSI e l’importanza della carità cristiana.
Con le iniziative “ufficiali”, innanzitutto:
l’incontro con don Luigi Negri, le testimonianze - affollate e coinvolgenti fino alla
commozione - di Edoardinho e Paola (dal
Brasile) e di Rose ed Eugenio (dall’Uganda). E poi la mostra sulle favelas brasiliane, i concerti, persino una sfilata di moda
per bambini. Ed ancora la grande raccolta pubblica nella centralissima via Etnea,
tra i palazzi barocchi del centro storico,
dove i volontari delle Tende hanno intercettato l’attenzione di migliaia di persone
frettolose per gli acquisti natalizi. Le iniziative “ufficiali”, dicevamo, quelle con i
grandi nomi, e che finiscono anche sui
giornali.
Insieme a queste, la storia di AVSI a Catania contiene tante altre pagine, scritte da
centinaia di persone col gusto e il rischio
della propria libertà.
A segnare la strada sono stati i più piccoli: gli studenti del S. Orsola (medie ed elementari!) colpiti dalla tragedia dello tsunami, hanno coinvolto genitori e insegnanti e sono saliti sul palcoscenico della loro
scuola per cantare, ballare e recitare a fa-
L
vore delle popolazioni del sud est asiatico.
Li hanno imitati gli studenti di scuola superiore, che hanno proposto le iniziative
AVSI in ogni modo: banchetti durante gli
incontri scuola-famiglia, feste di classe,
fiere del dolce.
Ed ancora gli incontri e i banchetti nelle facoltà universitarie, le feste di compleanno, i cenoni di S. Silvestro: tutto a
partire da un coinvolgimento personale
con i compagni di studio o di lavoro. Fino
Un momento della mostra sulle favelas a Catania
alla condivisione più esigente, quella del
dolore per la tragica morte di una figlia: i
genitori hanno donato ad AVSI più di
3000 euro raccolti al funerale.
L’evento clou, atteso e voluto da tanti associati e simpatizzanti della Compagnia
delle Opere locale, si è svolto in piena
estate: il 6 luglio, nel parco di una bella villa di campagna alle pendici dell’Etna, oltre 220 persone hanno partecipato alla tradizionale cena organizzata per AVSI, giunta alla quarta edizione.
La particolarità dell’evento, ideato da Carlo Saggio e allestito da un folto gruppo di
amanti della buona cucina, è che a preparare il tutto non è questo o quel ristorante, ma un manipolo di professionisti e imprenditori che per l’occasione si cimentano, con grande passione, nelle vesti di
cuochi, camerieri, barman e - perché no? sguatteri di cucina. Tutto, dagli aperitivi ai
dolci, dagli addobbi alle guarnizioni, è stato preparato e servito dai sostenitori. La
soddisfazione dei partecipanti, alla fine
della serata, era palpabile; ma soprattutto
l’apprezzamento e la stima per AVSI erano
tangibili: oltre i 12.000 euro raccolti nella
serata (quest’anno si è deciso di destinare
il ricavato per sostenere i progetti in Nord
Uganda), c’era chi chiedeva di sottoscrivere diverse adozioni a distanza. E qualcuno
si proponeva (insieme a un gruppo di amici) per adottare addirittura un villaggio…!
Roma: i capolavori del Guggenheim per AVSI
nche noi, come AVSI, abbiamo un sogno. Ed è che un giorno i tanti bambini sostenuti a distanza possano visitare una
mostra come questa. Purché il poter guardare qualcosa di
“bello” è una esperienza che ha a che fare con lo sviluppo" . Così Alberto Piatti, segretario di AVSI, la sera del 18 maggio ha presentato ai duecento ospiti la visita guidata alla mostra "Capolavori del
Guggenheim. Il grande collezionismo da Renoir a Warhol" allestita
a Roma alle Scuderie del Quirinale e offerta da AVSI ad un qualificato gruppo di politici, imprenditori, giornalisti, diplomatici come occasione per conoscere l’impegno dell’ong nel mondo. Presente in-
A
BUONENOTIZIE
fatti anche Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia.
Grazie anche al determinante contributo del settimanale "Tempi" era presente il direttore Luigi Amicone - i visitatori hanno potuto
ammirare le opere esposte nei saloni delle Scuderie ed ascoltare una
breve presentazione di AVSI e dei progetti finanziati dalla Campagna Tende. Grazie al buffet è stato poi possibile incontrare personalmente gli intervenuti dando così vita ad una trama di rapporti che
non mancherà di dare frutti anche per il neo-nato AVSI Point di Roma (il nuovo punto di sostegno AVSI della capitale, creato grazie all’impegno di volontari).
11
AGOSTO2005
Diritto di accesso ai dati personali ed altri diritti ai
sensi dell’articolo 7 del Codice in materia di
protezione dei dati personali (D.Lgs 196/03)
L'interessato ha diritto di ottenere la conferma
dell'esistenza o meno di dati personali che lo riguardano,
anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione
in forma intelligibile.
Inoltre, l'interessato ha diritto di ottenere:
• l'indicazione dell'origine dei dati personali;
• l'indicazione delle finalità e modalità del trattamento;
• l'indicazione della logica applicata in caso di
trattamento effettuato con l'ausilio di strumenti
elettronici;
• l'indicazione degli estremi identificativi del Titolare, dei
responsabili e del rappresentante designato nel territorio
dello Stato Italiano, ove previsto;
• l'indicazione dei soggetti o delle categorie di soggetti ai
quali i dati personali possono essere comunicati o che
possono venirne a conoscenza in qualità di
rappresentante designato nel territorio dello Stato
Italiano, di responsabili o incaricati;
• l'aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha
interesse, l'integrazione dei dati;
• la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o
il blocco dei dati trattati in violazione di legge, compresi
quelli di cui non è necessaria la conservazione in
relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o
successivamente trattati;
• l'attestazione che le operazioni di cui ai precedenti gli
ultimi due punti sono state portate a conoscenza, anche
per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i
dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in
cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un
impiego di mezzi manifestamente sproporzionato
rispetto al diritto tutelato.
L’interessato ha diritto, altresì, di opporsi in tutto o in
parte:
• per motivi legittimi al trattamento dei dati personali
che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della
raccolta;
• al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini
di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o
per il compimento di ricerche di mercato o di
comunicazione commerciale.
L’esercizio dei diritti di cui sopra può essere esercitato
direttamente o conferendo, per iscritto, delega o procura
a persone fisiche o ad associazioni.
NOTE:
1Qualunque operazione o complesso di
operazioni, svolti con o senza l'ausilio
di mezzi elettronici o comunque
automatizzati, concernenti la raccolta,
la registrazione, l'organizzazione, la
conservazione, l'elaborazione, la
modificazione, la selezione,
l'estrazione, il raffronto, l'utilizzo,
l'interconnessione, il blocco, la
comunicazione, la diffusione, la
cancellazione e la distruzione di dati.
2
Sono i dati relativi alle persone fisiche
e giuridiche quali ad esempio il nome, il
cognome, la data di nascita, la
denominazione sociale, il codice
fiscale, la partita iva, le
immagini/fotografie, i suoni, le
pubblicazioni, le relazioni o report, le
attestazioni, etc..Sono altresì
considerati dati personali quelli relativi
al traffico telefonico in generale, alle email ed ai c.d. file di log, cioè quelle
informazioni attraverso le quali è
possibile sapere quando, con chi e per
quanto tempo ci si è collegati in rete
(Internet, Intranet). Nella pratica, i
suddetti dati sono anche definiti come
“dati comuni” per distinguerli da quelli
“sensibili”.
PRIVACY BUONE NOTIZIE è il trimestrale di
AVSI, inviato gratuitamente per abbonamento
postale a tutti coloro che effettuano delle
donazioni e partecipano alle attività di AVSI.
I dati personali vengono trattati nel pieno
rispetto del D.L. 196/03 (Codice privacy).
Chi non desiderasse più ricevere BUONE
NOTIZIE può darne comunicazione scrivendo a:
AVSI - Milano, Via M. Gioia 181, 20125 Milano
E-mail: [email protected]
Fax +39.02.67.49.00.56
Come contribuire
alla Campagna Tende
Banca Pop. di Milano C/c 000000019000
Ag. n° 026 Milano - P.zza Duca d’Aosta 8/2
ABI 05584 - CAB 01626 - CIN C
Per bonifici dall’estero:
IBAN: IT 61 C0558401626000000019000
BIC: BPMIITM1026
Se non arrivano le letterine, scriveteci
Negli ultimi tempi si sono verificati con
maggior frequenza smarrimenti ed errori nella
consegna della corrispondenza ai sostenitori.
Se non ricevete corrispondenza da molto
tempo (oltre un anno), potrebbe non essere
Cos’è È una forma di
solidarietà, un contributo
economico stabile e continuativo
destinato ad un bambino ben
preciso, alla sua famiglia, alla sua
comunità.
L’impegno La quota
annuale è di 312 Euro.
L’impegno minimo è di un anno, il
versamento può essere trimestrale,
semestrale o annuale. Si rinnova
tacitamente salvo disdetta.
dovuto ad un ritardo da parte del coordinatore
locale bensì a disguidi postali. Vi preghiamo
perciò di contattarci per effettuare una
adeguata verifica.
Bambini albanesi a Tirana
SOSTEGNO A DISTANZA
TESTIMONIANZE
S
In vacanza per conoscere i bimbi
EMPRE DI PIÙ LE FAMIGLIE ITALIANE che durante le loro vacanze decidono di andare a incontrare il ragazzo sostenuto a distanza con AVSI. Un’amicizia dell’altro mondo. Un’attenzione incommen-
Cosa si riceve
All’adesione una scheda
anagrafica del bambino, una
fotografia, la presentazione del
progetto. Ulteriori notizie due
volte l’anno.
Il principio-base
Insieme agli aiuti materiali,
la presenza di adulti che
accompagnano il bambino
nel suo percorso educativo.
Come aderire
Da internet, compilando
il formulario dal sito www.avsi.org
(cliccando sulla sezione “sostegno
a distanza”); via mail scrivendo
all’indirizzo: [email protected]
via telefono o fax:
AVSI Sostegno a distanza,
tel. 0547 360.811, fax 0547 611.290
surabile verso chi è più fragile. Una famiglia milanese è andata in Albania a incontrare i “suoi” bam-
bini sostenuti a distanza. La sua lettera
uando siamo arrivati con la jeep
AVSI per far visita al centro di accoglienza a Tirana sapevamo solo
che lì avremmo probabilmente visto i
bambini da poco adottati a distanza. Di
loro sapevamo il nome, l’età, la composizione del nucleo familiare, che vivevano in
baracche molto povere. E il centro di accoglienza AVSI a che serviva? Nello squallore circostante ci è subito sembrata un
edificio dignitoso che contrastava con il
deprimente sovrapporsi di abitazioni incompiute. I bimbi, di età compresa tra i sei
e gli undici anni, ricevono pasti caldi,
svolgono attività ludiche, vengono aiutati e inseriti nel percorso scolastico istituzionale. Tutto ci sembra molto “normale”:
Q
e invece si tratta di una realtà educativa a
favore di quegli "zingarelli" che cerchiamo
di evitare quando viaggiamo in metropolitana o agli angoli delle strade mentre
chiedono l’elemosina.
E i frutti sono le considerazioni stupite
delle mamme Rom che raccontano agli
educatori di AVSI: “quando tornano a casa (….misere baracche lungo il fiume) i
nostri bambini ci raccontano ciò che fanno con voi, e ci insegnano ciò che imparano: a lavarsi le mani prima dei pasti, ad
avere cura di se stessi, a studiare…” Bambini che portano nelle loro baracche quel
germe di umanità nuova loro donato.
I negozianti delle zone limitrofe i campi
Rom sanno oramai distinguere i bambini
che frequentano il centro di accoglienza
AVSI: salutano, non rubano. E infine a
scuola ci sono i primi ragazzi Rom che
hanno conseguito un diploma in una
scuola professionale. E un diploma potrebbe significare un lavoro regolare, il primo
passo verso un futuro migliore, chissà.
L’incontro con questa realtà, la testimonianza di un possibile cambiamento, la
scoperta di un riconoscimento della dignità
umana anche in situazioni di estremo disagio e squallore, il coinvolgimento senza
riserve degli educatori che operano nel
centro, tutto questo ci hanno fatto tornare a casa lieti e contenti di sostenere a distanza questi tre bambini albanesi.
Francesco, Irene, Marta, Milano
SOSTEGNO A DISTANZA: MODULO DI ADESIONE
AFRICA
AMERICA LATINA
2/2005
MEDIO ORIENTE
EST EUROPA
SONO DISPONIBILE A SOSTENERE UN RAGAZZO/A IN SCUOLA SECONDARIA, PROFESSIONALE O UNIVERSITÀ
Documentazione
fiscale
Le disposizioni in materia
di deducibilità fiscale prevedono
la validità ai fini fiscali dei seguenti
documenti: ricevuta ccp, ricevuta
MAV, contabile bancaria, estratto
conto bancario (per pagamenti per
RID e con bonifico on-line), estratto
conto Servizi Interbancari (per
pagamenti con carta di credito).
È necessario quindi conservare
la ricevuta.
Indirizzo: (presso)
Via
Tel.
NO
Nome
Cognome (del singolo sostenitore o del sostenitore di riferimento per i gruppi)
(Nome gruppo)
SI
n°
Località
CAP
fax
Provincia
e-mail
Desidero sostenere il bambino/ragazzo che voi mi indicherete. Effettuerò i relativi pagamenti secondo la modalità e la frequenza da me indicata.
Modalità di pagamento prescelta:
Frequenza di pagamento prescelta:
BOLLETTINO MAV
ANNUALE
BONIFICO BANCARIO CONTINUATIVO
SEMESTRALE
RID
TRIMESTRALE
1 quota di euro 312,00
2 quote di euro 156,00
4 quote di euro 78,00
data
Pagamento con carta
di credito È possibile effettuare il versamento relativo ad un
sostegno a distanza già in corso tramite carta di credito, direttamente
dal nostro sito www.avsi.org, entrando nella sezione Donazioni on line e selezionando l'opzione: vuoi
versare la quota del tuo sostegno
a distanza già in corso?
indicando il nominativo
dell'intestatario del sostegno.
firma
Il presente modulo, debitamente compilato e sottoscritto, dovrà essere inviato a:
AVSI Viale Carducci, 85 - 47023 Cesena (FC) - fax 0547 611290 - email: [email protected]
N.B. L’importo versato è fiscalmente deducibile. Per la dichiarazione dei redditi è necessario conservare la ricevuta del versamento o la contabile bancaria.
Informativa ai sensi del Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs 196/03 – nel seguito il “Codice Privacy”) Caro Amico, ai sensi dell’articolo 13 del Codice Privacy, Le forniamo qui di seguito l’informativa riguardante il trattamento
dei Suoi dati personali, (nel seguito i “Dati”), che sarà effettuato dalla Fondazione AVSI per le finalità benefiche svolte dalla Fondazione e connesse al sostegno a distanza (Punto 2.). (Punto 2) Previo Suo espresso consenso (non obbligatorio) e fino alla
revoca dello stesso, i Suoi Dati potranno essere utilizzati per: l’invio di materiale informativo; inviti ad eventi della Fondazione. Oltre che per le finalità sopra descritte i Suoi Dati potranno essere trattati per adempiere agli obblighi di legge. Il conferimento dei
Suoi Dati è obbligatorio per il conseguimento delle finalità di cui sopra (punto 1); il loro mancato, parziale o inesatto conferimento potrebbe avere come conseguenza l’impossibilità di accettare la Sua domanda di sostegno a distanza. In tutti i casi i
trattamenti, saranno effettuati manualmente e/o attraverso strumenti automatizzati/elettronici in conformità alle disposizioni normative vigenti in materia. Nell’ambito dell’ente i Suoi Dati saranno trattati dai collaboratori, dipendenti e/o volontari appartenenti
alle segreterie della Fondazione e/o soggetti terzi “con sede in Italia” ai quali la stessa Fondazione affida talune attività connesse al trattamento. Detti soggetti, operano sotto la diretta autorità del “responsabile del trattamento”. Il Titolare dei trattamenti dei
Suoi Dati è la Fondazione AVSI con sede in legale in viale Carducci, 85 - 47023 Cesena (Fc). Il responsabile dei trattamenti medesimi è Dania Tondini, domiciliato presso AVSI sede di Cesena, oltre ai responsabili consultabili nelle liste esposte presso le
segreterie della Fondazione. Lei potrà rivolgersi ai responsabili sopra indicati per esercitare i Suoi diritti ai sensi dell’articolo 7 del (D.Lgs 196/03). L'interessato ha diritto di ottenere la conferma dell'esistenza o meno di dati personali che lo riguardano l'indicazione dell'origine dei dati personali - l'indicazione della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l'ausilio di strumenti elettronici - l'indicazione dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che
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blocco dei dati trattati in violazione di legge, per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta.
Consenso privacy D.Lgs 196/03 - Consenso al trattamento dei dati per le finalità indicate nel punto 2 dell’Informativa Privacy qui accanto. Il/la sottoscritto/a dichiara di aver preso visione dell’informativa Privacy, ed esprime il libero ed informato consenso al trattamento dei Suoi dati personali per le finalità di cui al punto 2. dell’informativa.
Data
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BUONENOTIZIE
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