Il Cigno - Scuola Materna "Umberto I"
Transcript
Il Cigno - Scuola Materna "Umberto I"
PROGRAMMAZIONE a.s. 2014/2015 ovvero... Il Cigno La scuola dell'infanzia offre a ciascun bambino un ambiente di vita e di cultura, un luogo di apprendimento e di crescita dalle forti connotazioni culturali, pedagogiche e didattiche, secondo progettazioni educative, che valorizzano la diversità e considerano ogni bambino protagonista e costruttore della propria personalità attraverso l'interazione con gli adulti, con i coetanei, con le cose e con i contesti di vita, con i simboli e i linguaggi della nostra cultura e religione. Le finalità della scuola devono essere definite a partire della persona che apprende, con l'originalità del suo percorso individuale e le aperture offerte dalla rete di relazioni che la legano alla famiglia e agli ambiti sociali. [Indicazioni nazionali 2012,“centralità della persona”, p.5] La nostra attenzione educativa e didattica pone l'esigenza di mettere al centro la persona nella sua integralità e dinamicità, in sintonia con la visione antropologica cristiana. Il bambino realizza la propria identità, attraverso una graduale introduzione nella realtà, guidata dall'adulto che lo accompagna con fiducia e sollecita in lui la curiosità di scoprire e conoscere la bellezza di ciò che lo circonda e con essa, intuisce i nessi profondi che la sottendono. Questo percorso lo vede protagonista poiché attiva tutte le dimensioni della sua persona: affettive, intellettive, corporee. La definizione e la realizzazione delle strategie educative e didattiche sono volte al rispetto della singolarità e complessità di ogni persona, della sua articolata identità, delle sue aspirazioni, delle capacità e delle sue fragilità, nelle varie fasi di sviluppo e di formazione, poiché ogni essee umano è unico e irripetibile. Il percorso formativo che abbiamo individuato, utilizza come strumento privilegiato la fiaba, poiché essa "... suggerisce la Bellezza del Bene”. [R. Filippetti] La fiaba è uno strumento prezioso per la crescita del bambino; il “C'era una volta” apre le porte a paesi lontani, tempi diversi, a situazioni dove reale e fantastico si mescolano nella dimensione del sogno e della crescita. Dal punto di vista didattico la fiaba costituisce un genere narrativo che permette ai bambini di descrivere la propria vita interiore, le proprie emozioni, i sentimenti e di utilizzare la lingua nella sua funzione immaginativa e fantastica. La fiaba è, come la parabola, presentata in modo familiare; nessuna richiesta viene posta all'ascoltatore. Ciò fa si che anche il bambino più piccolo non si senta costretto ad agire in modi particolari e non sia mai indotto a sentirsi inferiore. Lungi dal porre richieste, la fiaba rassicura, infonde speranza nel futuro e offre la promessa di un lieto fine. [B. Bettheleim] Durante quest'anno scolastico il bambino vive l'esperienza che lo vede protagonista di un viaggio nel mondo della fiaba “Il brutto anatroccolo” o meglio, “Il Cigno” di Andersen. In questa fiaba è narrata la storia di un cigno che, nato in un pollaio in una covata di uova di anatra, non viene riconosciuto come cigno. La sua diversità dagli altri anatroccoli è classificata come bruttezza e l'anatroccolo diviene oggetto di scherno e di rifiuto da parte di tutti quelli che lo avvicinano. Vagando in cerca di una dimora, si imbatte in uno stormo di cigni che, con la loro grazie e maestosità, suscitano in lui una grande nostalgia di bellezza, quasi uno struggimento, perché riconosce di essere fatto per essa e di desiderarla. Non prova invidia verso i cigni, ma attrattiva e nello stesso tempo sproporzione, cioè gli autentici sentimenti che le cose belle suscitano. A chi è in questa posizione la bellezza stessa si fa incontro, perché lo riconosce della sua stessa natura: i cigni lo vedono per come è diventato, cioè uno di loro, prima che lui stesso si accorga del cambiamento e gli si fanno incontro. Il bambino, come il protagonista della fiaba, affronta giorno dopo giorno le dinamiche del mondo che lo circonda; il nostro compito è accompagnarlo in questo viaggio di crescita, scoperta e affermazione personale. L'unicità, di cui ognuno è portatore, è anche diversità. “Diverso” non significa “meglio” o “peggio”, non è un giudizio di valore. “Diverso” è “altro”, quell'alterità che ci sorprende e ci costringe a ripensare noi stessi e alle nostre vite; richiede quindi un lavoro costante, tenace e intelligente il cui guadagno equivale al “centuplo” evangelico, di cui il protagonista della nostra fiaba ci offre una mirabile testimonianza. Questa prospettiva è la via migliore per rendere feconda la relazione con i nostri bambini e con chiunque incontriamo nel nostro cammino; ci si relaziona spinti dalla curiosità ,dall'attrattiva, dal riconoscimento che si traducono nella capacità di accoglienza, di promozione, di tolleranza, di rispetto dell'altro a prescindere dalle eventuali diversità, poiché crediamo che dentro ciascuno c'è sempre uno splendido cigno. E' questo che vediamo nei bambini di cui quotidianamente ci prendiamo cura ed è a questo che li educhiamo. Un importante riferimento che ci conferma nei nostri intenti e accompagnerà la programmazione annuale sono le parole che Papa Francesco ha pronunciato il 10 maggio 2014 agli educatori. “Se una cosa è vera, è buona e bella; se è bella, è buona e vera; e se è buona è vera ed è bella.” La fiaba di Andersen diventa punto di partenza per sviluppare alcuni temi importanti: Gli stimoli potranno essere narrazioni, immagini, oggetti, materiali, musiche, spettacoli teatrali, uscite didattiche, ecc. La metodologia d'azione proposta ai bambini potrà essere l'ascolto, la conversazione, il disegno, la pittura, la creazione di oggetti con varie tecniche manipolative. Finalità La scuola dell'infanzia, statale o paritaria, si rivolge a tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni di età ed è la risposta al loro diritto all'educazione e alla cura, in coerenza con i principi di pluralismo culturale ed istituzionale presenti nella Costituzione della Repubblica, nella Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e nei documenti dell'Unione Europea. Essa si pone la finalità di promuovere nei bambini: sviluppo dell'identità sviluppo dell'autonomia sviluppo delle competenze avvio alla cittadinanza Obiettivi formativi Gli obiettivi formativi alla base della programmazione fanno riferimento alle Indicazioni Nazionali 2012: Il sé e l'altro: Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. Sviluppa il senso dell'identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimersi in modo sempre più adeguato. Sa di avere una storia personale e famigliare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con le altre. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene e male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme. Il bambino scopre nel Vangelo gli insegnamenti di Gesù comprendendo che Dio è Padre Creatore di tutti. Il corpo e il movimento: Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola. Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali, di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione. Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo. Controlla l'esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento. Immagini, suoni, colori: Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative. Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione, ..); sviluppa interesse per l'ascolto della musica e per la fruizione di opere d'arte. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. I discorsi e le parole: Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale. Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole. Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media. Riconosce i simboli della religione cattolica (preghiere, canti, segno della croce, feste, ...) La conoscenza del mondo: Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità. Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i suoi ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti (il ciclo delle stagioni, le caratteristiche e le peculiarità) Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi. Osserva ed esplora con curiosità il mondo dono di Dio Creatore e sviluppa sentimenti e responsabilità nei confronti della natura. Valutare e orientare Nella scuola dell'infanzia, l'osservazione occasionale e sistematica dei bambini e la documentazione delle loro attività consentono di cogliere e individuare le loro esigenze, di riequilibrare via via le proposte educative in base alla qualità e alla quantità delle loro risposte e condividerle con le loro famiglie.