PDF: FARE 24 WEB - Unindustria Bologna
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3F FILIPPI BRILLA A FRANCOFORTE AL LIGHT+BUILDING 2014 vita industriale Elena Boromeo Francesca Aufiero Marco Taddei Invitiamo le aziende associate a segnalare notizie su attività, iniziative o avvenimenti che le riguardino, dandone comunicazione all’Ufficio Stampa di Unindustria Bologna (riferimento Elena Boromeo, [email protected]). La scelta sarà poi compiuta dalla redazione di FARE. 6 FARE ficio tipico ha dimostrato ai visitatori le potenzialità di questo sistema che permette di regolare la potenza delle singole lampade in relazione alla luce naturale proveniente dall’esterno. Infine, per Cefla, realtà imprenditoriale multi-business nel settore dell’arredo per la grande distribuzione, 3F Filippi ha progettato i nuovi prodotti “3F Fil 180 LED” e “3F Market LED”, Grande successo per 3F Filippi, azienda della provincia di Bologna leader nella progettazione illuminotecnica da oltre 60 anni, protagonista al Light+Building 2014 di Francoforte, la più importante fiera dedicata al mondo dell’illuminazione terminata lo scorso 4 aprile. Oltre 700 i visitatori negli stand dal design innovativo illuminati da 3F Filippi, provenienti da ogni parte del mondo, in particolare da Germania, Francia, Inghilterra e Usa, con un incremento 3F Filippi al Light+Building di Francoforte, la principale fiera medio del 32% rispet- internazionale dell’illuminazione to alla passata edizione: una conferma ulteriore del ruolo in- apparecchi a sospensione dedicati discusso dell’azienda nel panorama alla grande distribuzione, studiati dell’illuminotecnica internazionale. per permettere la creazione di canali Tante le novità, tutte a LED, presen- continui con distribuzioni luminose tate all’interno del set espositivo di ‘su misura’ per il cliente. tre eccellenze del territorio emiliano. A Light+Building 2014 3F Filippi Per lo spazio della Maserati, 3F Fi- - acronimo di Fluorescent Fixtures lippi ha presentato il nuovo sistema Filippi - conferma nuovamente la “Sensor” che andrà ad equipaggiare grande attenzione per i ‘progetti su diversi modelli della casa automo- misura’, in grado di rispondere in bilistica con i prodotti “3F Linda” e modo altamente personalizzato ad “3F Petra”, che permettono di con- ogni esigenza e in ogni contesto, e trollare intensità luminosa e sensore per il benessere delle persone. Non di presenza direttamente a bordo a caso 3F Filippi è membro sostedell’apparecchio, semplificando così nitore del Programma GreenLight e la fase di installazione. Per Mascagni, aderisce al progetto Human Centric azienda leader nell’arredamento e nel Lighting di LightingEurope per prodesign d’interni per gli uffici, 3F Fi- muovere un’illuminazione efficiente lippi ha progettato invece la “Luce e di qualità, a garanzia della tutela del benessere”, lampade da incasso dell’ambiente e del comfort, della comandate da sensori di luminosità salute e della sicurezza dei consumae presenza. La simulazione di un uf- tori. CON CERELIA L’IRONIA È SULLA BOTTIGLIA Prendendo in prestito l’idea da un noto claim milanese, l’iniziativa di Acqua Cerelia potrebbe chiamarsi “Bologna da bere”. Perché dallo scorso febbraio, sulle etichette dell’acqua che nasce a Cereglio di Vergato e arriva sulle tavole dei bolognesi, si parla in dialetto: dal “ciapiner” allo “umarel control system”, passando per “arzdaura power” e “keep calm sti du maron”. 600.000 bottigliette da mezzo litro sono state così incaricate di veicolare l’iniziativa “La tua bolognesità quotidiana”, ma non è escluso che l’azienda decida di ampliare il raggio d’azione coinvolgendo, ad esempio, anche le bottiglie in vetro destinate alla ristorazione. Al progetto targato Cerelia collabora “Succede solo a Bologna”, l’associazione culturale non profit che si occupa di riscoprire, mantenere e divulgare, attraverso eventi, iniziative e rubriche, le tradizioni bolognesi intese a 360°; dunque il dialetto, la storia, gli usi e costumi, la tradizione culinaria e molto altro. L’obiettivo dell’iniziativa, spiegano i promotori, è quello di sostenere la cultura delle Due Torri per salvaguardare i valori del nostro territorio. “È un bel matrimonio tra grande qualità e grande simpatia”, ha sottolineato l’assessore alle Attività produttive della Provincia, Graziano Prantoni. “Mi auguro sia una collaborazione che porti reciproca soddisfazione - afferma invece Ernesto Rinaldi, amministratore delegato della Cerelia - perché nel discorso del territorio noi crediamo in maniera assoluta e totale”. “Se si vuole far conoscere il dialetto a quante più persone possibili - aggiunge il presidente di ‘Succede solo a Bologna’, Fabio Mauri - l’acqua è il mezzo migliore: va a tavola e dunque nelle case di tutti, con un connubio inaspettato che consente a chiunque di farsi quattro risate bevendo un bicchier d’acqua”. Sette le etichette ideate per marchiare con il bolognese le bottiglie di Cerelia: “Alcune saranno più difficili da trovare - rivela Rinaldi - come nella migliore tradizione delle figurine”. Nell’ambito della stessa iniziativa inoltre, lo scorso marzo, è stato indetto il concorso “Succede solo con Acqua Cerelia”, contest Instagram che ha premiato la foto più simpatica. Protagoniste sono state ovviamente le bottigliette, calate in contesti urbani e familiari che ben ne rispecchiassero l’ironia. di Luigi Blasi si è sempre fondata su questo e, dallo scorso febbraio, si è concretizzata in una nuova grande realtà: un’acquisizione che lega le sue aziende, tra le quali Bargam e Projet, a quelle di Carlo Tonutti, Presidente di Tonutti Wolagri. “L’acquisizione del 50% di Tonutti Wolagri da parte di Bargam - ha sottolineato Blasi - è frutto di una condivisione di intenti con il suo presidente Carlo Tonutti, che porterà importanti sinergie industriali e commerciali, benefici nel campo della ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e nuove tecnologie, nonché una maggiore presenza e penetrazione sul mercato sia nazionale che internazionale”. E aggiunge: “La nostra forza è stata che, in una situazione di forte crisi mondiale, le aziende non si siano fatte deviare dalle emergenze ma, anzi, abbiano usato la leva della crisi come acceleratore dei progetti di crescita. Sono molto soddisfatto di aver concluso questo accordo”. Fondata nel 1864, Tonutti Wolagri è azienda di riferimento nella produzione di macchine per la fienagione. Luigi Blasi da sempre ha a cuore la qualità del Made In Italy e l’Economia italiana delle attrezzature agricole. Dagli stabilimenti Bargam, già BARGAM UNA REALTÀ INDUSTRIALE IN CONTINUA EVOLUZIONE Realizzare un’importante struttura nel settore delle macchine agricole e disporre in questo modo di una linea completa di prodotti. L’obiettivo è, naturalmente, soddisfare la clientela. La vision industriale e commerciale FARE 7 L’inaugurazione del primo de- no straordinarie occasioni di espanpartment store, che si inserirà in un sione per chi, come il Centergross, fa più ampio e altrettanto nuovo com- del Made in Italy di qualità la propria plesso urbanistico, è in programma il mission”. prossimo ottobre a Foshan City, nella Cina sud-orientale. NUOVO STABILIMENTO Una sfida produttiva e distributiva PRODUTTIVO PER CESARE per questo, come per gli altri centri commerciali in costruzione, si parla RAGAZZI LABORATORIES di una superficie di circa 200-300 mila metri quadrati - cui Only Italia Taglio del nastro a Zola Predosa per intende rispondere avvalendosi an- il nuovo stabilimento produttivo di che della collaborazione con il Cen- Cesare Ragazzi Laboratories, oltre mille metri quadrati di spazi dedicati tergross. “Ora che l’accordo con IL CENTERGROSS MIRA AL Balletown è ufficiale la MERCATO CINESE, CON IRE- partnership con una realtà come il Centergross si NE PIVETTI fa decisiva” ha dichiarato la Presidente Pivetti, che Prodotti di qualità a prezzi accessivede nel Distretto il grande bili per il nuovo ceto medio cinese: Made in Italy, inteso anche il più grande polo del pronto-moda come grande capacità proitaliano punta alla Cina avvalendosi duttiva. “Scegliere il Cendella rete distributiva e commerciale tergross significa salvaguarIl team di Cesare Ragazzi Laboratories, che lo scorso 1 offerta da Only Italia. dare la qualità del prodotto aprile ha inaugurato il nuovo stabilimento Il network di imprese guidato da Irema con tempi e quantità ne Pivetti si presenta al Centergross a all’altezza del mercato cinese: Only alla realizzazione di epitesi del capilridosso dell’accordo sottoscritto con Italia, che ha già nella sua rete 300 lizio e alla lavorazione di prodotti Balletown per l’apertura di 20 shopimprese del settore moda, con il Centricologici. ping village la cui realizzazione è pretergross acquisisce una massa critica All’inaugurazione, lo scorso 1 aprile, vista entro il 2017. indispensabile per lo svihanno partecipato l’Amministratore luppo del progetto”. delegato di Cesare Ragazzi LaboDa parte sua la Presidenratories, Stefano Ospitali, Andrea te del Centergross, Lucia Mandel-Mantello, co-fondatore di Gazzotti, ha letto con Advicorp, la società di investimensoddisfazione la nuova to inglese che nel 2011 ha acquisiopportunità che si inserito la proprietà dell’azienda, oltre a sce con autorevolezza tra una folta rappresentanza del mondo gli ormai numerosi promedico-scientifico che, prima del tagetti di internazionalizglio del nastro, ha preso parte a una zazione portati avanti dal tavola rotonda dedicata agli approcci Distretto: “Russia, Asia e e alle tecniche più innovative per la Africa (con Tanger Med) perdita dei capelli. L’incontro con Irene Pivetti, che ha scelto il Centergross per sono i nuovi mercati di lanciare in Cina il network di imprese Only Italia Nel nuovo sito produttivo la tecnoriferimento e rappresentadei costi di trasporto e dei tempi di attesa previsti per lo svincolo della merce assoggettata agli obblighi doganali”, prosegue l’Amministratore delegato. “Inoltre, abbiamo ottenuto la certificazione AEOC (Operatore Economico Autorizzato Customs), qualifica che permette di usufruire di ulteriori semplificazioni negli adempimenti doganali, i cui benefici ricadono sulle aziende cliente rappresentate in Dogana”, conclude Rodolfo Bagnara. 14 FARE to della propria vita quotidiana (ad esempio fare sport, nuotare, cambiare pettinatura o usare il casco) ed è il frutto della costante ricerca dei laboratori Cesare Ragazzi Laboratories, in collaborazione con importanti atenei tra i quali la Clinica Dermatologica e il Dipartimento di Chimica dell’Università di Modena e il Dipartimento di Chimica Farmaceutica dell’Università La Sapienza di Roma”. L’unicità del sistema di infoltimento e le sue qualità hanno fatto sì che negli ultimi anni l’azienda sia stata più volte invitata ai più importanti congressi internazionali dedicati alla Medicina e Chirurgia delle calvizie. Cesare Ragazzi Laboratories è stata anche scelta dall’INAIL, Centro Protesi Vigorso di Budrio (BO), che offre ai propri assistiti aventi diritto la possibilità di beneficiare del Sistema CNC quando, a causa di incidenti sul lavoro, il cuoio capelluto e la chioma siano stati compromessi, in modo totale o parziale. L’azienda offre inoltre trattamenti e prodotti tricologici d’avanguardia, pensati per l’uomo e per la donna, con i quali consente di prevenire la caduta dei capelli, di mantenere sano e vitale il cuoio capelluto da forfora, eccesso di sebo ed altri disturbi ed anomalie. CULLIGAN PREMIATA ALL’ITALIAN POOL AWARD Culligan Italiana ha ottenuto per il secondo anno consecutivo il prestigioso riconoscimento del Forum Piscine 2014 di Bologna. La quarta edizione dell’Italian Pool Award, competizione ideata e promossa dal Forum Piscine e da Piscine Oggi, ha 16 FARE premiato la piscina esterna dell’Hotel Villa Cipriani (Asolo, in provincia di Treviso) come “Miglior piscina commerciale outdoor 2014”. Ecco la motivazione del premio: “La giuria ha ritenuto meritevole di premio la scelta dei materiali, colori e forme che hanno permesso a questa piscina di inserirsi perfettamente nell’ambiente preesistente, caratterizzato da una conformazione del terreno a terrazzamenti e posto sotto tutela della Sovraintendenza”. Il successo di Culligan si affianca a un’altra importante realtà imprenditoriale di Bologna, in quanto la proprietà dell’Hotel Villa Cipriani di Asolo (sontuosa villa del periodo palladiano - www.villaciprianiasolo. com) è di Massimo Zanetti, Presidente dell’azienda Segafredo Zanetti. Culligan, leader globale per il trattamento dell’acqua con oltre 75 anni di esperienza e oltre 3 milioni di clienti in tutto il mondo, può contare una rete di distribuzione che comprende più di 800 concessionari in 90 Paesi nel mondo. Fin dall’apertura della prima sede a Bologna, nel 1960, Culligan è stata una delle aziende leader nel trattamento dell’acqua in Italia, continuando a crescere sul mercato europeo e internazionale. La sede europea è tuttora a Bologna, dove la maggior parte dei sistemi per il trattamento dell’acqua sono costruiti e assemblati. Culligan è anche attiva nel sociale. “Agire in modo etico, responsabile e trasparente. Sempre”, è il suo motto. Due anni fa, ad esempio, in occasione del sisma che colpì l’Emilia, l’azienda donò 700 Goccioni di acqua alla tendopoli organizzata nei pressi di Sassuolo (Modena), 5.000 bottigliette di acqua da mezzo litro alla comunità di San Carlo (Ferrara) e un impianto di microfiltrazione dell’acqua a San Possidonio (Modena), in grado di erogare acqua per tutta la comunità. DALFIUME NOBILVINI STAPPA IL SUO PRIMO SPUMANTE AL VINITALY “Abbiamo voluto far nascere il nostro primo spumante sotto una buona stella, quindi quale migliore occasione di un anniversario così importante come i nostri trent’anni di esposizione al Vinitaly”. A raccontare il battesimo dell’ultimo nato in casa Dalfiume Nobilvini è Davide Dalfiume, Amministratore Unico della società di Castel San Pietro Terme che quest’anno ha festeggiato la tren- tesima partecipazione al più grande salone internazionale del settore enologico che si è tenuto come sempre a Verona, dal 6 al 9 aprile scorsi. Il nuovo prodotto lanciato da Dalfiume Nobilvini è “Scrigno Villa Poggiolo”, il primo spumante del marchio Villa Poggiolo, caratterizzato dal perlage brillante, fine e persistente e da un gusto morbido, fruttato e fresco, un Pignoletto che si fa spumante nel solco della tradizione. Ancora una volta la famiglia Dalfiume rimane dunque fedele alle proprie radici, valorizzandole in un connubio di enologia, storia, arte barocca e design, tutto ‘bolognese doc’ al 100%. Scrigno Villa Poggiolo, infatti, racconta fuori e dentro la bottiglia tutti i sapori del Pignoletto, un vitigno autoctono bolognese che secondo alcune fonti era conosciuto già dagli antichi romani che lo chiamavano ‘pino lieto’. Inoltre, il primo spumante del brand Villa Poggiolo viene custodito in una raffinata bottiglia che l’etichetta trasforma in scrigno con la preziosa serratura del 1720, tipica del Lo spumante “Scrigno Villa Poggiolo” lanciato da Dalfiume Nobilvini al Vinitaly barocco bolognese, grazie al progetto grafico curato da Buyweb e Grafiche Tonutti. “Vinitaly ha risposto positivamente al nostro spumante e i nostri clienti sono stati entusiasti di Scrigno. Questo ci dà grande soddisfazione che viviamo come sempre tenendo i piedi ben piantati a terra: da sempre rincorriamo i nostri sogni con cura, ricerca e dedizione per ciò che facciamo”, spiega Davide Dalfiume. “Scrigno non vuole essere soltanto un nuovo prodotto, ma è un progetto di studio e ricerca di una linea totalmente made in Italy che andrà ad occupare un nuovo segmento di mercato in Italia, ma soprattutto all’estero”, conclude l’Amministratore Unico di Dalfiume Nobilvini. LA FONDAZIONE GOLINELLI DÀ VITA A EUREKA, IL TRUST DEL FARE C’è un posto a Bologna dove la cultura scientifica non fa paura. Dove la scienza e l’arte si apprendono attraverso iniziative originali e coinvolgenti, dove incontri e dibattiti costruiscono, giorno per giorno, la futura società della conoscenza. È la Fondazione Golinelli, che fin dal 1988 si propone di avvicinare le giovani generazioni alla ricerca e alla scienza. Con questo intento viene ideato il trust “Eureka. Trust in future”, un vero e proprio acceleratore grazie al quale la Fondazione fornirà agli studenti gli strumenti operativi, gli spazi idonei e un supporto concreto per la creazione e lo sviluppo di idee innovative. Originario del mondo anglosassone, il trust è un Marino Golinelli, Presidente dell’omonima Fondazione istituto giuridico in base al quale uno o più beni sono affidati a un soggetto fiduciario affinché li gestisca per un determinato scopo. Il progetto è stato presentato lo scorso 22 maggio nella sede di Unindustria Bologna. Sono intervenuti, tra gli altri, Patrizio Bianchi, Assessore regionale all’Istruzione, Matteo Lepore, Assessore comunale alle Attività Produttive, Maurizio Marchesini, Presidente Confindustria Emilia-Romagna, Elena Ugolini, Preside Liceo Malpighi, Alberto Vacchi, Presidente Unindustria Bologna, Tiziana Ferrari, Direttore Generale di Unindustria, Marco Vacchi, Presidente Federazione Cavalieri del Lavoro Emilia-Romagna, e Marino Golinelli, Presidente dell’omonima Fondazione. “Alcuni mestieri, come quello di imprenditore, non si imparano tra i banchi di scuola. L’imprenditorialità è un valore, un sapere, un approccio alla vita. Si apprende dalla famiglia e dall’ambiente nel quale si cresce. Disegnare percorsi basati su questa filosofia, vuol dire ricucire un’evolu- FARE 17 segreti per effettuare il pagamento di volta in volta, consentendo così un risparmio di tempo e denaro. IMA E SACMI INSIEME PER PRODURRE CIOCCOLATA ‘CHIAVI IN MANO’ Una grande struttura produttiva nel territorio di Ozzano dell’Emilia che darà lavoro a circa 400 dipendenti. È il progetto industriale che nascerà dalla partnership di Ima Spa e Sacmi Imola, e che rappresenta il primo fa parte di CMH, la joint-venture Ima-Sacmi dedicata all’industria del cioccolato. L’insediamento prevede l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili e impianti ad alta efficienza energetica con l’obiettivo del raggiungimento di un bilancio di autosufficienza energetica, nell’ottica di una sostenibilità ambientale. Fare massa critica in termini di fatturato, innovare prodotti e processi grazie a indispensabili sinergie: ecco gli obiettivi principali di questo nuovo progetto che vede la sigla di IMA e SACMI, due grandi attori del packa- IMA. “Il progetto immobiliare di Tolara sancisce una partnership tra Sacmi e Ima iniziata con profitto alcuni anni fa. Le due aziende rappresentano eccellenze manifatturiere nei rispettivi settori di business che insieme possono realizzare nuovi progetti con conseguenti investimenti e posti di lavoro. Il nostro territorio, la ‘Packaging Valley’, che si sviluppa lungo la via Emilia ha tutte le carte in regola per competere con gli stati internazionali più avanzati perché ha competenze professionali elevate nella meccatronica grazie sia alle scuole tecniche che alla tradizione delle aziende presenti, compresa la subfornitura artigianale”, ha aggiunto Paolo Mongardi, Presidente Sacmi. ISS RINNOVA UNO DEI PIÙ GRANDI CONTRATTI DI FM AL MONDO polo produttivo italiano in grado di fornire soluzioni complete e chiavi in mano per la lavorazione e il packaging del cioccolato. L’ambito di intervento comprende un territorio di circa 78 mila metri quadri ad est della via Tolara di Sotto, mentre l’area privata avrà una superficie complessiva di oltre 54 mila metri quadri, suddivisa in due lotti che andranno a coprire una superficie edificabile di circa 26 mila metri quadri. Più esattamente, il progetto prevede la costruzione di due stabilimenti produttivi che ospiteranno le attività di CM FIMA by Ima and Sacmi e di Ima. CM FIMA by Ima and Sacmi ging, già leader nei rispettivi rami di business. Un’alleanza che rappresenta un salto di qualità per il territorio e per l’intera industria manifatturiera regionale. “Si tratta di un importante progetto di valorizzazione del territorio dal punto di vista produttivo e occupazionale. Dopo tre anni di successi conseguiti dalla joint-venture con SACMI nel settore del cioccolato, abbiamo deciso di creare insieme anche un’ampia struttura produttiva. Questo nuovo progetto consoliderà ulteriormente l’alleanza IMA-SACMI, in vista delle sfide future”, ha commentato Alberto Vacchi, Presidente e Amministratore Delegato di La notizia è arrivata agli inizi dello scorso febbraio: uno dei più grandi contratti di Facility Management a livello mondiale è stato rinnovato. ISS Facility Services, azienda danese leader mondiale nel settore dell’Integrated Facility Management, e Hewlett-Packard, azienda americana leader nel settore dell’Information Technology, hanno deciso di estendere la loro partnership fino alla fine del 2018. Grazie a questo rinnovo, ISS continuerà a occuparsi di oltre 500 sedi HP sparse in 58 Paesi nel mondo, e a fornire servizi di altissima qualità a oltre 200.000 dipendenti di HP. La collaborazione tra i due giganti ha avuto inizio nel 2008, quando HP FARE 25 siglò un contratto con ISS Facility Services che prevedeva la fornitura di una gamma completa di servizi tra cui: servizi di pulizia, di manutenzione, di reception e accoglienza, di catering e di sicurezza. Inizialmente ISS si occupava delle sedi HP in Europa, in Asia e nella regione Pacifica. Successivamente il contratto, esteso anche al Nord e Sud America, divenne uno dei più grandi della storia del mercato del Facility Management. In questi anni ISS ha gestito a livello globale oltre 7.000 dipendenti. Ha inoltre saputo affrontare la sfida che si presentava nella gestione di sedi definite “Mission Criticals”, ossia di grande criticità per il cliente, come i vari Data Center e gli stabilimenti produttivi. Ad esempio, ISS Italia, con sede a Milano, si prende cura delle 14 sedi HP sparse su tutto il territorio nazionale, tra cui l’Headquarters di Cernusco sul Naviglio, la sede di Pomezia e il Data Center alle porte di Pavia. Più di 3.000 dipendenti di HP Italia usufruiscono dei servizi di 26 FARE ISS. Il successo di ISS deriva dalla lunga esperienza nell’erogazione di servizi alle imprese. Nato nel 1901 a Copenaghen per fornire servizi di sicurezza, il Gruppo ISS è presente, dopo più di 110 anni, in oltre 50 Paesi e offre lavoro a circa 534.000 persone, tanto da classificarsi come la nona azienda privata al mondo per numero di dipendenti. Nel 2013 si è inoltre posizionato al primo posto nell’annuale classifica delle migliori aziende di outsourcing al mondo, stilata dall’International Association of Outsourcing Professionals (IAOP), il cui obiettivo è quello di fornire alle aziende uno strumento efficace per la scelta di partner eccellenti che le aiutino a emergere in un mercato sempre più competitivo. Tra gli oltre 120.000 membri e affiliati, l’IAOP ha eletto ISS Facility Services come la migliore. UMBERTO ECO AL MAST SPIEGA LA CULTURA DEL DOLORE come la nostalgia, l’angoscia o i rimpianti, sentimenti che sin dall’antichità hanno spinto ad elaborare una complessa filosofia del dolore. È il ‘viaggio’ intrapreso lo scorso 10 aprile, sul palco dell’auditorium del Mast (Manifattura di arti, sperimentazione e tecnologia), in occasione della consegna dei diplomi per la sesta edizione del Master in Medicina Palliativa, istituito dall’Accademia delle Scienze di Medicina Palliativa (ASMEPA). Diplomi assegnati dal Rettore dell’Università di Bologna, Ivano Dionigi, dalla Presidente dell’Accademia, Isabella Seràgnoli e dal Direttore Scientifico, Guido Biasco, a 25 studenti che hanno concluso la sesta edizione del Master e ad altri 19 che hanno terminato il primo ciclo del Corso di Alta Formazione in Cure Palliative Pediatriche. Inaugurato nel 2012 dall’Accademia, il Corso è stata la prima risposta in Italia alla necessità specifica di formazione dei professionisti di area pediatrica anche in vista dell’apertura di un Hospice Pediatrico di riferimento regionale gestito dalla Fondazione Hospice Seràgnoli, dove si potrà fornire assistenza adeguata ai bambini inguaribili e alle loro famiglie. “Qui si insegna l’etica della competenza - ha detto nell’in- La voce di Umberto Eco e le parole di Hegel, Schopenhauer, Dostojevski, Proust, Montale e Pavese, insieme agli insegnamenti di Aristotele, Galeno, Ippocrate. Un lungo excursus fra storia, arte, filosofia e religioni per raccontare come ogni cultura, nel corso dei secoli, abbia riflettuto su quella esperienza ineliminabile della natura umana che è il dolore, sia esso fisico per il quale già i medici ippocratici suggerivano accorgimenti, sia esso morale, Umberto Eco tiene la lectio magistralis al Mast nell’interpretare e risolvere le esigenze dei clienti selezionano i più alti profili professionali in base a specifiche competenze tecniche. Ogni area in cui MAW è presente può contare su una consulenza dedicata per tutti gli aspetti critici e peculiari dei diversi settori produttivi. La diversità di tali settori è la base sulla quale declinare servizi offerti e standard elevati. Proprio in quest’ottica, nell’area bolognese, l’agenzia MAW ha sviluppato un programma dedicato all’automazione: l’obiettivo è supportare le imprese fornendo loro risorse con specifica professionalità. Il progetto parte da un approfondimento dei processi produttivi e delle figure professionali chiave che operano in questo settore, al fine di individuare le competenze necessarie alle aziende stesse per sviluppare il proprio business. Inoltre, attraverso la struttura Nomos, l’agenzia garantisce ai clienti certezza e tempestività nelle risposte tramite supporto legale in ambito lavoro. Infine, la convenzione con Unindustria Bologna offre a tutti gli associati servizi dedicati a condizioni economiche vantaggiose in tutte le aree di competenza di MAW: Lo staff di MAW Bologna 30 FARE iscrizione alla newsletter normativa, mappatura dei fabbisogni formativi dei dipendenti, mappatura dei fabbisogni professionali, consulenza strategica sulla gestione delle risorse umane, ricerca e selezione del personale, somministrazione lavoro. MICHELINI CHIUDE 2013 CON FATTURATO RECORD Numeri decisamente positivi quelli registrati da Michelini Srl, la storica azienda di Castel Maggiore con più di 60 anni d’esperienza nella meccanica di precisione e nella produzione di componenti per motori e sistemi in diversi settori, dall’oleodinamica all’automotive, dagli aeromodelli ai motocicli. “Il 2013 si è chiuso con un fatturato da record, così come il primo trimestre del 2014, e anche il numero degli addetti occupati nella nostra azienda è aumentato del 30% rispetto al 2008”, sottolinea con orgoglio il titolare Leonardo Natalini. Un risultato che nasce da un’organizzazione efficiente, dalla propensione per l’informatizzazione di tutti i processi e da un’evoluzione tecnologica continua (l’età media degli impianti è quattro anni): “In controtendenza rispetto alla situazione generale, negli ultimi cinque anni Michelini ha investito il 27% del proprio fatturato, nel 2013 ben il 40%, e oggi nel nostro stabilimento di 3.000 metri quadri in cui lavorano 30 persone sono in funzione 24 macchine a controllo numerico, di cui 18 torni da barra e sei torni per superfiniture (due di questi robotizzati) e quattro lappatrici”, spiega ancora Natalini. L’attività fu avviata nel 1952 da Renato Michelini con il primo tornio parallelo in una ex stalla in via Zanardi a Bologna dove inizialmente si producevano parti meccaniche per motori di aeromodelli (pistoni, cilindri, alberi, candele) e forme per torni da lamiera. Alla fine degli anni ’50 entrarono in azienda prima Franco poi Angelo Natalini, venne acquistato il primo tornio automatico e iniziò la produzione di componenti di sistemi oleodinamici. Nel 1978 Angelo, Carla e Franco Natalini fondano la Eredi Michelini Renato che continua la propria espansione, trasferendosi nel 1985 nella più ampia sede di via del Sostegno a Bologna e diventando nel 1988 Michelini Srl. Leonardo Natalini fa il suo ingresso nell’azienda di cui oggi è al timone nel 1990, completando così con successo il passaggio generazionale. “Oggi, grazie al know-how maturato negli anni, alla qualità dei nostri macchinari e alla competenza dei subfornitori, siamo in grado di costruire, montare e collaudare particolari conformi a tutte le specifiche richieste”, prosegue Leonardo Natalini. “Inoltre, prestiamo grande attenzione anche al tema dell’ecoso- del Mediterraneo di Pescara 2009, tra cui la Piscina Le Naiadi e lo Stadio Adriatico che, con i suoi oltre 20.000 posti ha ospitato la Cerimonia di Apertura dei Giochi e le gare di atletica leggera e calcio, oltre agli handisport. L’80% circa del fatturato di Palletways al Vinitaly 2014 Vinitaly, Palletways è stata ancora Omsi, diventata nel corso degli anni un punto di riferimento una volta protagonista al più imporper il mercato italiano e europeo in tante salone internazionale dedicato questo segmento di prodotto, pro- al vino che si è tenuto a Verona dal viene dall’esportazione e molti sono 6 al 9 aprile scorsi. La società leader i Paesi toccati dall’azienda bolognese. in Europa nel trasporto espresso su “I nostri prodotti sono presenti in pallet ha presentato una novità destimoltissimi impianti sportivi in Italia nata a facilitare l’invio delle spediziotra i quali possiamo citare lo stadio ni di prodotti vinicoli verso il Regno Unito, grazie a un accordo con un Artemio Franchi di Firenze, il Luigi operatore specializzato nei servizi di Ferraris di Genova e l’Unipol Arena logistica e deposito fiscale per carichi di Casalecchio di Reno”, spiega Mardi vino e bevande alcoliche; la Gran co Bongiovanni, Amministratore Bretagna è solo il primo passo della Delegato di Omsi. “All’estero invece partnership. La presenza di accise abbiamo fornito e installato sedute e applicate dal Regno Unito sulle bepostazioni stampa per il Grand Stade vande alcoliche ha sempre ostacolato di Agadir in Marocco, l’esportazione di prodotti vitivinicoli l’Arena Nazionale Filipoltre Manica. La partnership appena po II di Macedonia di avviata da Palletways consente di geSkopje in Macedonia, stire in modo più efficace l’emissione l’Estadio Nacional di dei documenti di accompagnamento Lima in Perù, l’Estadio e le pratiche doganali riferite alle acRicardo Saprissa Aymá cise, facilitando l’accesso al mercato a San Juan de Tibás in britannico anche ai piccoli produttoCosta Rica, lo stadio Te- ri di vino e alle cantine meno strutslim Balogun di Lagos in turate. “Nel corso degli ultimi due Nigeria e il Qatar Sports anni, abbiamo registrato una domanClub a Doha in Qatar”, da forte e crescente da parte dei proI seggiolini Omsi nell’Estadio Mineirao di Belo Horizonte conclude Bongiovanni. duttori italiani di servizi per spediTifosi e appassionati provenienti da ogni parte del mondo si siederanno sulle poltroncine dello stadio della capitale dello stato del Minas Gerais per assistere comodamente a quattro gare della fase a gironi, un match degli ottavi di finale e una delle due semifinali dell’edizione 2014 della FIFA World Cup, la competizione calcistica più importante e seguita da milioni di spettatori. Omsi, che dal 2002 è entrata a far parte del gruppo Twins, uno dei principali al mondo per la produzione di componenti in plastica per sedute, da molti anni è protagonista degli eventi sportivi internazionali di più alto livello. Sono stati ideati e realizzati a Zola Predosa, ad esempio, i seggiolini del Palazzetto polifunzionale del Ghiaccio a Pinerolo e dello Stadio Olimpico Comunale di Torino, impianto da quasi 30.000 posti, in occasione della XX edizione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006. Sempre dalla creatività di Omsi sono nate le sedute in quattro tonalità differenti che formano un’onda colorata lungo le tribune dello Stadio Olimpico del nuoto di Roma, sede principale dei Campionati Mondiali di nuoto del 2009, e sei impianti per i Giochi 32 FARE PALLETWAYS PRESENTA AL VINITALY NOVITÀ PER SPEDIZIONI IN UK A sette anni dal primo incontro con zioni di piccole partite di vino, uno o due pallet, direttamente a ristoranti, enoteche e piccoli commercianti del Regno Unito: dato il rapporto privilegiato che abbiamo con il settore vitivinicolo (da solo vale il 30% dei volumi) questa richiesta non poteva FARE 33 Lo stabilimento del gruppo Chimico Reagens a mantenere o addirittura ad incrementare la forza lavoro specializzata, anche in Italia”. NUOVO SOFTWARE SOGEA PER IL CHIMICO-FARMACEUTICO La precisione è tutto, specialmente nel settore chimico-farmaceutico. Per sostenere le aziende che operano in questo ambito Sogea, fornitore di software gestionali, ha ideato Vela Care, la soluzione multi-piattaforma orientata al controllo di gestione, nata da molteplici e approfondite esperienze applicative effettuate proprio in aziende operanti nel chimico, farmaceutico, erboristico, cosmetico e profumeria. Dal 1987 Sogea, Business Partner IBM, aiuta le aziende nel processo di crescita e sviluppo del loro sistema informativo garantendo soluzioni affidabili e tecnologicamente avanzate. Vela Care, ultimo nato in casa Sogea, possiede funzioni settoriali specifiche, tra le quali il promemoria delle scadenze, la definizione delle ricette e dei metodi di lavorazione, la gestione della resa degli ingredienti e il controllo del peso nella ricetta, l’organizzazione delle partite e dei lotti con relativi saldi di magazzino, l’am- ministrazione della quarantena e del laboratorio di analisi, nonché delle accise telematiche. A tutto ciò si aggiungono le funzioni gestionali, come il CRM per le relazioni con i clienti e potenziali tali, il controllo delle condizioni contrattuali, dei listini personalizzati, delle promozioni di vendita e dei contributi di fine campagna, l’acquisizione di ordini e incassi anche via web. Vela Care utilizza inoltre strumenti di business intelligence e corporate performance management per creare cruscotti aziendali facilmente consultabili in grado di assicurare vari livelli di dettaglio e rappresentazioni grafiche necessari alla direzione quale supporto alle decisioni. “Con questi strumenti - afferma Giuseppe Marini, AD di Sogea - analizzare, decidere e controllare è molto semplice perché le aziende possono misurare costantemente le proprie performance, simulare possibili scenari e verificare l’esito delle scelte attuate per assicurare competitività alla propria azienda”. A dettare la ricetta è l’architetto Silvia Mazzolini, dal 2009 al timone dell’azienda bolognese, fondata dal padre Daniele, che dal 1967 produce arredamento industriale e ricerca, seleziona e distribuisce mobili per ufficio. “All’inizio - spiega - la produzione era totalmente interna, poi venne in parte affidata a due aziende esterne, appositamente create e partecipate da Tecnotelai stessa, gestite da nostri ex dipendenti proprio per non disperdere il prezioso knowhow derivante da anni di consolidata esperienza nel settore. Al contempo, mio padre iniziò ad incrementare anche l’attività più strettamente commerciale, affiancando il settore ufficio a quello dell’arredamento industriale e integrando le soluzioni di nostra fabbricazione con prodotti esterni, per garantire alla clientela un’offerta il più possibile completa e un servizio sempre all’altezza delle aspettative anche dei clienti più esigenti”. L’architetto Mazzolini traccia poi le linee guida per il futuro. “La nostra è la classica azienda a conduzione familiare, fortemente radicata nel territorio anche se distribuisce praticamente in tutta Italia. Abbia- CON TECNOTELAI L’UFFICIO È CHIAVI IN MANO “Il valore di una storia lunga più di 40 anni, la qualità del design made in Italy, un forte spirito innovativo, nuove strategie di marketing e internazionalizzazione: sono questi gli ingredienti per proseguire nel cammino iniziato da mio padre e proiettare sempre più Tecnotelai nel futuro”. FARE 39 mo reagito alla crisi di questi ultimi anni mettendo in campo una diversa filosofia lavorativa: ‘seminare’ investendo molto non solo in innovazione tecnologica e progettuale, ma anche in marketing e design. La nostra volontà - prosegue - è quella di proporci a chi voglia un ufficio ‘chiavi in mano’ come consulenti, selezionatori e progettisti; il prossimo catalogo, infatti, oltre alla classica offerta ‘a magazzino’, avrà una sezione specifica contenente arredi rigorosamente italiani disponibili su richiesta e proposti per chi voglia realizzare un ufficio ‘su misura’, per chi desideri un ambiente accogliente e disegnato ad hoc sulle proprie esigenze. La nostra sala mostra, inoltre, ospita vetrate artistiche e pannelli dipinti di un’artista bolognese con la quale collaboriamo da tempo per dare una risposta alle numerose richieste di soluzioni altamente personalizzate che arrivano anche dai mercati esteri”. Tecnotelai mira a farsi strada anche oltre i confini del nostro Paese: “In passato non avevamo mai pensato di esportare, recentemente invece abbiamo deciso di intraprendere con determinazione ed estrema convinzione un percorso di internazionalizzazione, orientato soprattutto ai Paesi del centro-nord Europa ed extra-UE, in cui ci proponiamo con una gamma di prodotti di qualità e di design per l’ufficio, giocando la carta del grande apprezzamento del made in Italy nel mondo. Questo concetto va però inteso a tutto tondo, includendo quindi anche l’opera e la collaborazione con svariati artisti e artigiani che ci aiuteranno maggiormente ad esportare la creatività e il talento italiano in tutto il mondo”, conclude Silvia Mazzolini. 40 FARE TRANSACTION NETWORK SERVICES INAUGURA LA NUOVA SEDE DI MILANO Da inizio anno Transaction Network Services Srl (TNS), a conclusione delle celebrazioni per i dieci anni della sua costituzione, si è trasferita nella sua nuova sede di Milano, in via Pergolesi. Nata nel 2003 da una joint venture tra Openet Srl, azienda bolognese della famiglia Mistè, e Transaction Network Services Inc., multinazionale americana leader mondiale nei servizi di rete per i pagamenti con carte, l’azienda è cresciuta esponenzialmente in questi anni, passando da due a 15 milioni di euro di fatturato. Oggi sono oltre 800 milioni le transazioni gestite sulla sua rete. TNS offre una piattaforma flessibile di soluzioni, progettate internamente e brevettate, che garantiscono contemporaneamente sensibili miglioramenti economici, elevatissimi livelli di servizio e la massima sicurezza. “In tal senso riteniamo di essere l’unico operatore in grado di proporsi come singola e unica interfaccia per tutte le tipologie di transazioni indipendentemente dal media di provenienza e verso tutti gli ‘acquirers’ e gli ‘issuers’ nazionali ed internazionali”, spiega Giovanni Mistè, Vice Presidente e Procuratore Generale di TNS Italia. Semplificando, le tecnologie di TNS consentono ad un Point of Sale (POS) installato in un qualsiasi punto vendita, con qualsiasi mezzo di comunicazione, come per esempio la tradizionale linea telefonica o le più recenti reti GPRS o Internet fino all’utilizzo di reti private dedicate, di collegarsi alla banca con cui l’esercente è convenzionato e da qui all’ente che ha emesso la carta, completando in 15 secondi al massimo l’autorizzazione del pagamento. La peculiarità di TNS è l’essere focalizzata esclusivamente sulla realizzazione di servizi di rete affidabili e sicuri per l’utilizzo di carte di pagamento. “Il valore aggiunto generato da questa specializzazione è stato costantemente riconosciuto dal mercato, tanto che quasi tutte le banche e le compagnie di carte di credito attive in Italia utilizzano le nostre soluzioni”, sottolineano da TNS. In Italia TNS conta su 15 tra dipendenti e collaboratori divisi tra la Direzione Generale di Bologna e la sede di Milano, ma sono oltre 900 i dipendenti della casa madre in oltre 32 Paesi, con i quali c’è una collaborazione quotidiana. “La nuova sede di Milano ha comportato un investimento di circa 200 mila euro ed è stata progettata per ospitare sistemi tecnologici all’avanguardia, ma soprattutto per garantire un ambiente di lavoro sicuro e confortevole ai nostri collaboratori. È qui in Italia che vogliamo continuare a crescere”, conclude Giovanni Mistè. © RIPRODUZIONE RISERVATA “Abbiamo stretto 35 mila mani” di Elena Boromeo e Marco Taddei Un’Associazione che cambia pelle e si evolve, ma che al tempo stesso conserva il suo mordente sul territorio, registrando una crescita importante di unità operative (3.588 nel 2013, +20% rispetto al 2012) e uno dei tassi di dimissione più bassi d’Italia (3,3% contro una media nazionale del 6%). 3.588 unità operative nel 2013: + 20% Quella che si è presentata alla platea di Palazzo di Varignana in occasione dell’Assemblea Generale lo scorso 9 maggio, è un’Associazione che da 48 FARE un lato raccoglie i frutti dei processi riorganizzativi avviati negli anni addietro, dall’altra getta le fondamenta dell’Associazione di domani. In questa chiave, va letta, ad esempio, la composizione del personale, che ha visto un abbassamento dell’età media, la riduzione delle figure dirigenziali, ma anche la razionalizzazione della spesa, con un calo delle consulenze e delle liberalità, a fronte di un maggiore investimento verso ciò che rappresenta il cuore pulsante di Unindustria Bologna: i progetti associativi. A dare conto delle attività svolte nel 2013, snocciolando le cifre nel detta- glio, è stato il Direttore Generale, Tiziana Ferrari, di fronte agli oltre 400 imprenditori che hanno partecipato all’Assemblea Generale a Palazzo di Varignana lo scorso 9 maggio. 3 nuovi portali 896 aziende connesse Alcuni progetti riguardano l’informatizzazione delle strutture e accrescono l’accessibilità dei servizi. Il più corposo riguarda la realizzazione di un sito dedicato alle aree industriali del territorio che vede la collaborazione del Tribunale di Bologna per la consultazione immediata dei beni derivanti da fallimenti (vedi articolo a p. 71). In cantiere c’è anche la creazione di un portale dedicato all’internazionalizzazione (presentato lo scorso 28 maggio a Villa Guastavillani), e l’inaugurazione della versione online di Unimpiego, un servizio che nel 2013 ha raccolto 1.280 curricola e supportato 83 assunzioni. Senza contare la messa in streaming di tutti i convegni tecnici, che da settembre ad oggi ha registrato 896 aziende connesse. Ma se da una parte l’Associazione allarga il proprio spazio virtuale, dall’altra fortifica la propria vicinanza (fisica) agli imprenditori: sono 35 RICOSTRUIAMO! 56 FARE 1 Terremoto FARE 57 Così la Casa dei Giovani rinasce nei luoghi del sisma di EB L’architetto Iosa Ghini firma il progetto sostenuto da Unindustria Bologna per restituire ai ragazzi di Crevalcore l’Oratorio a due anni dal terremoto che ha colpito l’Emilia. Un cortile dove si potrà giocare a basket, a pallavolo o a calcetto; una zona cucina con area giochi dotata di calcio balilla e tavolo da ping pong. Ma anche una cappella per la preghiera, e altri spazi che potranno essere adibiti a funzioni diverse. È la nuova “Casa dei Giovani” di Crevalcore che sorgerà sul perimetro del vecchio Oratorio distrutto dal sisma del 29 maggio 2012, grazie al contributo raccolto con l’iniziativa di solidarietà “Ricostruiamo” promossa da Roberto Kerkoc, Vice Presidente Vicario di Unindustria Bologna con delega al Territorio 58 FARE Unindustria Bologna. L’opera porta la firma di uno dei maggiori architetti italiani: Massimo Iosa Ghini, designer e progettista bolognese di rilievo internazionale, noto, tra le altre cose, per aver progettato il Museo Galleria Ferrari, ma anche il New York Residence a Budapest e la Metro Station di Hannover (solo per citare alcune opere). La nuova Casa dei Giovani, curata fin nei minimi dettagli per garantire uno spazio accogliente e funzionale ai giovani di Crevalcore, sarà realizzata con materiali, elementi e sistemi costruttivi propri della tradizione del territorio, come il mattone facciavista, il legno o l’intonaco, utilizzati con design di dettaglio contemporaneo, e potrà accogliere fino a 200 persone. L’utilizzo dei materiali è studiato appositamente per contenere i costi di costruzione, garantendo al contempo una semplice messa in opere ed una alta durabilità nel tempo riducendo al minimo la successiva manutenzione dell’edificio. “L’edificio è un luogo per i giovani. Si è ri- tenuto fondamentale progettare con una sobria qualità che non tralasci l’aspetto estetico, per comunicare una bellezza che si esprima come elemento di indirizzo a livello comportamentale ed educativo”, spiega Iosa Ghini. L’edificio è disegnato a piani parzialmente aperti con effetto camino, con un design che agevola la circolazione dell’aria interno esterno, a garantire la sostenibilità dell’edificio attraverso un raffrescamento naturale nei mesi estivi. Il tetto tradizionalmente a doppia falda è stato dise- L’architetto Massimo Iosa Ghini Come è oggi Come sarà gnato a falda unica orientato tutto a Sud in modo da avere una superficie doppia di intercettazione energia solare a garantire una ottimizzazione dei consumi. I lavori di realizzazione della Casa dei Giovani prenderanno avvio già nei prossimi mesi. “L’immobile che verrà ricostruito è particolarmente significativo perché è il luogo dove si for- mano i giovani di domani. L’oratorio, infatti, è sempre stato il luogo di formazione delle giovani generazioni crevalcoresi. A meno di due anni dal terremoto che ha colpito l’Emilia, grazie alla generosità di tanti colleghi imprenditori, possiamo restituire agli abitanti di Crevalcore uno dei luoghi di aggregazione più importanti della città. Ringraziamo l’architetto Massi- mo Iosa Ghini per aver accettato di realizzare questo progetto in cambio del solo rimborso spese”, dichiara il Vice Presidente Vicario di Unindustria Bologna con delega al Territorio, Roberto Kerkoc. La raccolta fondi “Ricostruiamo!” è stata solo l’ultima di una serie di iniziative avviate da Unindustria Bologna che nei giorni seguenti il sisma FARE 59 2 Formazione Innamorarsi della cultura tecnica? Un’impresa da ragazzi di FA Sono arrivati in via della Beverara una mattina di novembre. Nel grigio dell’autunno inoltrato, erano una macchia di zaini e scarpe da tennis colorate. L’avventura di “Industriamoci” è cominciata così, sette mesi fa, al Museo del Patrimonio Industriale, per 200 ragazzi di sette scuole secondarie di primo grado. In occasione del quarto PMI Day nazionale, la giornata delle piccole e medie imprese italiane, sono stati coinvolti in un percorso di orientamento alla cultura tecnica d’impresa. Massimo Cavazza, Rappresentante della Piccola Indu- 68 FARE stria di Unindustria Bologna e Vice Presidente nazionale della Piccola Industria di Confindustria, e Sandra Samoggia, Consigliere delegato alla Formazione e Presidente della Fondazione Aldini Valeriani hanno illustrato loro un programma articolato in diverse tappe. Ogni classe è stata “gemellata” con un’azienda per avviare una serie di attività in aula e negli stabilimenti e i ragazzi che, dopo aver partecipato al progetto, sceglieranno un istituto tecnico, saranno “adottati” da Unindustria Bologna, e da questa accompagnati anche nei cin- que anni delle scuole superiori. Così lo scorso gennaio, per cominciare, gli imprenditori delle sette aziende coinvolte e i loro collaboratori sono arrivati tra i banchi di scuola e, gessetto alla mano, hanno spiegato ai giovani studenti come funziona un’impresa, di quali figure professionali ha bisogno, quali sono i profili tecnici più richiesti e quali la gerarchia e le dinamiche interne. Ai ragazzi, però, non basta “raccontarla”. E il vero viaggio nel mondo dell’industria metalmeccanica è cominciato quando sono approdati nelle aziende, nei corridoi degli stabilimenti produttivi, tra tute blu o rosse, caschi, cavi e attrezzi di ogni tipo. I tutor del progetto, questa volta, erano affiancati da speciali guide: operai e tecnici che, con pochi giri di parole, sanno spiegare come si assembla un’automobile, o attraverso quali passaggi una macchina per il packaging componga un blister di compresse, o come nasca una macchina che produce gelati in tutto il mondo. La cultura tecnica d’impresa ha smesso così di essere un concetto astratto, una nozione lontana. Poche settimane dopo i ragazzi sono entrati nei laboratori chimici, meccanici e “INDUSTRIAMOCI” Il progetto coinvolge gli studenti di sette Istituti superiori secondari di Primo grado (una classe per ogni scuola, per un totale di circa 200 ragazzi), e si articola in diverse tappe nell’arco dei prossimi cinque anni con un impegno diretto delle imprese e dell’Associazione. Le scuole che partecipano sono: I.C. Anzola S.M. Giovanni Pascoli; I.C. Bentivoglio S.M. Giuseppe Ungaretti; I.C.N. 16 Bologna S.M. Guido Reni; I.C. 8 Bologna S.M. Guinizzelli Carracci; I.C. Calderara S.M. Due Risorgimenti; I.C. Crespellano S.M. Faustino Malaguti; I.C. Rastignano Vincenzo Neri. Le imprese coinvolte: Carpigiani, Gammarad Italia, G.D, Gea Refrigeration Italy, Ima, Lamborghini e Marchesini Group. informatici degli istituti Aldini Valeriani e Belluzzi e hanno assistito a brevi lezioni che i professori delle materie tecniche avevano preparato per loro. Con l’assistenza di studenti poco più grandi, hanno scoperto che progettare e costruire piccoli robot, lavorare con gli elementi della tavola periodica, assemblare con le proprie mani macchinari che prima riuscivano solo a immaginare, non solo sarà possibile, ma diventerà parte fondamentale del loro percorso di formazione. “L’ingegno e la creatività - spiega un docente di elettronica - uniti all’acquisizione delle giuste competenze, diventano uno strumento per dare forma alle proprie idee”. L’8 e 9 settembre prossimi, li ritroveremo a Farete, dove ciascuna classe presenterà un elaborato e uno slogan sulla cultura tecnica d’impresa della quale, si spera, tanti di loro si sono forse un po’ innamorati. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 69 2 Territorio Imola reinventa le filiere di EB Un tessuto imprenditoriale a forte vocazione metalmeccanica, con uno spiccato senso di appartenenza e identità, ma che si trova più di altri a scontare gli effetti della crisi. Potrebbe essere riassunto così, oggi, lo stato di salute dell’economia del territorio imolese. A spiegarlo è Marco Gasparri, Presidente della Delegazione “Nuovo Circondario Imolese” di Unindustria Bologna, in occasione dell’Assemblea Generale che si è tenuta lo scorso 24 marzo. Imola ed il suo circondario esprimono 178 imprese associate per un totale di 5.446 addetti, distribuite nei dieci Comuni facenti parte del Circondario Imolese. “Oltre il 60% sono aziende metalmeccaniche e si registra una forte componente di export diretto e indiretto. Ma la differenza tra le aziende che hanno uno sbocco nei mercati esteri e quelle che non ce l’hanno si fa sempre più accentuata. Chi può contare solo sul mercato italiano vive meno serenamente”, continua Gasparri. Complessivamente, il territorio imolese sconta l’effetto di diverse congiunture sfavorevoli. “Se volessimo scattare una fotografia oggi vedremmo che il territorio imolese è una realtà più sofferente rispetto al resto della provincia e della regione. Questo per diversi motivi, tra cui il manifestarsi tardivo della crisi, che ha inciso sull’evoluzione di alcuni fattori. In un certo senso, la rampa di lancio delle nostre attività è un po’ più lunga rispetto ad altrove”, osserva il Presidente della Delegazione. I motivi sono diversi. Tra questi va certamente ricordato il fatto che “molte realtà fanno parte della cosiddetta subfornitura”, ricorda Gasparri. Si tratta di una galassia di piccole e medie imprese, spesso altamente innovative e dotate di grande know how, fondamentali per il funzionamento delle filiere. Proprio per valorizzare questa tipologia di imprese, la Delegazione imolese di Unindustria Bologna ha messo in cantiere un “Sub Contrac- Marco Gasparri, Presidente della Delegazione Imolese di Unindustria Bologna tors Lab”, cioè una sorta di laboratorio dove subfornitori e committenti studiano assieme le soluzioni (anche innovative e sperimentali) per accrescere i vantaggi reciproci. “E’ un esperimento cui Imola ben si presta per la tipica conformazione del territorio e per la sua forte coesione. Si tratta di un progetto che mira ad agevolare il dialogo tra committente e fornitore, rendendo più efficiente l’organizzazione della finanza di filiera e migliorando le relazioni industriali e commerciali dei soggetti”, prosegue Gasparri, che assieme ad altri imprenditori e professionisti è promotore del “Sub Contractors Lab”. La catena dei valori per il subfornitore prevede da una parte il ripensamento del proprio modello organizzativo, e dall’altra diversi benefici, come la pianificazione e la visibilità grazie all’introduzione di strumenti comuni, ma anche la crescita professionale grazie a patti condivisi e rinegoziabili in base alle esigenze di mercato, solo per citarne alcuni. Il committente, da parte sua, condivide con i fornitori alcuni aspetti del modello organizzativo, come il sistema informatico e il patrimonio di informazioni. In questo modo potrebbe contribuire alla creazione di una filiera più efficiente e razionale, con rapporti più trasparenti e, in prospettiva, a un accrescimento del rating della filiera stessa, nonché all’accrescimento della competitività progetto-oneri di acquisto, con un conseguente miglioramento dei margini. Una delle frontiere del progetto è certamente l’individuazione di strumenti contrattuali e finanziari idonei a supportare l’attività del subfornitore da un lato, e a migliorare la competitività del committente dall’altro (come ad esempio il contratto quadro di filiera o il factoring). “Si tratta di un modello innovativo di rapporti e relazione committente-fornitore per far crescere le competenze di entrambi”, precisa il Presidente della Delegazione Imolese. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 79 84 FARE dustria Bologna, si è tenuto l’Ethiopian Business Week (due appuntamenti nazionali: Bologna e Torino), l’evento, organizzato da Unindustria Bologna in collaborazione con Confindustria Assafrica & Mediterraneo e l’Ambasciata d’Etiopia in Italia, finalizzato a promuovere occasioni di collaborazione industriale e di partenariato in diversi settori. All’incontro hanno partecipato: Mulugeta Gessese, Ambasciatore di Etiopia in Italia, Yenager Dessee, Vice Ministro degli Esteri etiope; Marco Claudio Vozzi, Vice Direttore centrale per l’Africa sub-saharianaMinistero Affari Esteri; Aklilu W/ Mariam, Direttore dell’Agenzia degli Investimenti Etiope, Geberhiwot Gebergziabher, Presidente della Camera delle Associazioni Settoriali dell’Etiopia. Presente anche una delegazione di aziende etiopi operanti in diversi settori che si sono poi confrontate con le imprese bolognesi in incontri b2b. Quello etiope è un mercato estremamente interessante per le aziende che fanno capo alle Due Torri. Nel 2013, infatti, le esportazioni delle imprese bolognesi verso il Paese dell’Africa Sub-Sahariana hanno raggiunto i 4.720.212 euro, contro i 3.297.343 euro del 2012. Vengono esportati soprattutto prodotti delle attività manifatturiere e alimentari. In generale, l’interscambio tra Italia ed Etiopia si è intensificato negli ultimi anni: nel 2011, l’Italia con 203,6 milioni di esportazioni verso l’Etiopia è stato il primo fornitore europeo del Paese (il settimo a livello mondiale) ed il secondo cliente europeo dopo la Germania (l’ottavo a livello mondiale); nel 2012 le esportazioni italiane in Etiopia sono salite a 263,56 milioni di euro. Le prospettive di crescita dell’Etiopia, in relazione alla regione del corno d’Africa, sono da diversi anni tra le più alte al mondo (oltre 10% di crescita media del PIL dal 2004) e anche le previsioni per i prossimi anni sono molto promettenti (2013: 7%; 2014: 7.5%). L’Etiopia, grazie alla ritrovata stabilità politica rappresenta un’opportunità che l’Italia deve essere capace di cogliere, favorendo nuove partnership economiche, in particolare nel settore delle infrastrutture, dei trasporti, dell’energia, della siderurgia e della conceria ma anche in campo agricolo e dell’allevamento. Il Governo etiope sta dando un forte impulso all’industrializzazione del Paese ed ha avviato Piani di sviluppo infrastrutturale e di rafforzamento del settore privato, con particolare riguardo al settore manifatturiero. Un tale sviluppo del Paese presenta ampie opportunità di intervento per le imprese italiane, ritenute di grande interesse per la qualità dei prodotti e delle tecnologie che sanno offrire e per la capacità di trasferire al Paese anche competenze tecniche e gestionali. © RIPRODUZIONE RISERVATA FARE 85