N. 16 - giugno 2012

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N. 16 - giugno 2012
FARE 1
Logistica di magazzino:
• e-commerce
• doganale iva
• fiscale vini
• a temperatura controllata
• editoriale
Logistica distributiva
• network dedicato al biomedicale e farmaceutico
• trasporto a temperatura controllata
Due Torri è affiliata per Bologna al network
One express e offre un servizio di distribuzione
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2 FARE
RIVISTA TRIMESTRALE DI UNINDUSTRIA BOLOGNA
numero 16 giugno 2012
Direttore Responsabile
Carlo Rossini
Editore
FARE S.r.l.
via Serlio 26 - 40128 Bologna
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UNINDUSTRIA BOLOGNA
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Impaginazione
Lorella Luccarini - Unindustria Bologna
Stampa
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Foto
Studio Fn, archivio Unindustria Bologna
05 FOCUS
Mezzo vuoto mezzo pieno
Alberto Vacchi
07 Ricostruire
10 VITA INDUSTRIALE
Carlo Rossini - Cristina Galli - Giacomo Ruggero
44 ARTICOLO DI COPERTINA - Assise delle Piccole Imprese
45 Faccia a faccia su credito e burocrazia
Elena Boromeo
46 Come è difficile accedere al credito
E.B.
48 La burocrazia ci costa 24 miliardi
E.B.
50 Progetti validi e business plan credibili
E.B.
52 Giuseppe Morandini: “Credere nei progetti”
E.B.
53 Il futuro è la fusione dei comuni
E.B.
55 Dare forza a tutti, grandi e piccoli
Alberto Vacchi
Presidente
Alberto Vacchi
58 Quante aggregazioni si fanno a Bologna
Direttore Generale
Tiziana Ferrari
60 Da Budrio alla Cina. Ma insieme
Sedi operative
via Serlio 26 - 40128 Bologna
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piazzale Pertini 8 - 40026 Imola
tel.0542644044 - fax 0542643971
Sede di rappresentanza
via San Domenico 4 - 40124 Bologna
www.unindustria.bo.it
Autorizzazione del Tribunale di Bologna
n. 6858 del 26.11.1998
Poste Italiane S.p.A.
Spedizione in abbonamento Postale
D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46)
art.1, comma 1, DCB Bologna
Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni di Unindustria Bologna che comunque li ritiene un
contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione
Antonella Zangaro
62 Reti d’impresa? I tempi sono maturi
A.Z.
64 Professionalità e gioco di squadra
A.Z.
66 Il futuro non si ferma in Italia
A.Z.
68 E gli ordini stanno già arrivando
A.Z.
70 NEWS UNINDUSTRIA
Carlo Rossini - Cristina Galli - Marcello Pierdicchi
FARE 3
Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
www.bolognafiere.com
BolognaFiere
Eventi giugno-dicembre 2012
giugno
settembre
SMAU BUSINESS
Information & Communication
Technology per Imprese e
Pubbliche Amministrazioni
SANA
Salone Internazionale
del Naturale
6-7
9 - 12
25 - 29
6-7
R2B-RESEARCH TO BUSINESS
2012
7° Salone Internazionale della
Ricerca Industriale
19 - 21
NGV 2012 Bologna
3rd NGVA Europe International
Show & Workshops Natural
Gas Vehicles-BiomethaneCNG-LNG-Hydrogen blends
Worldwide
CERSAIE
Salone Internazionale della
Ceramica per l’Architettura e
dell’Arredobagno
ottobre
9 - 11
LINEAPELLE
Mostra Internazionale di
pelli, accessori/componenti,
sintetico/tessuti e modelli
per calzatura, pelletteria,
abbigliamento e arredamento
SIMAC
Salone Internazionale delle
Macchine e delle Tecnologie
per le Industrie Calzaturiera e
Pelletteria
TANNING-TECH
Salone Internazionale delle
Macchine e delle Tecnologie
per l’Industria Conciaria
18 - 21
SAIE
Salone Internazionale
dell’Edilizia
SAIE ENERGIA
Salone delle energie
rinnovabili e tecnologie a
basso consumo per il Costruire
Sostenibile
novembre
21 - 23
EIMA INTERNATIONAL
Esposizione Internazionale di
Macchine per l’Agricoltura e il
Giardinaggio
BIG BUYER
Mostra Convegno del settore
cartoleria/cancelleria di
prodotti Ufficio-Scuola-Fantasy
per Grandi Compratori italiani
ed esteri
7 - 11
16 - 18
IL MONDO CREATIVO
Salone dell’Hobbistica
Creativa, Belle Arti
e Fai Da Te
17 - 18
dicembre
7 - 16
MOTOR SHOW
Salone Internazionale
dell’Automobile
MODEL GAME
Modellismo statico
e dinamico
29 - 31
SMART City Exhibition
Comunicazione, qualità e
sviluppo nelle città intelligenti
Eventi giugno-dicembre 2012
giugno
dicembre
luglio
agosto
settembre
novembre
ILLUSTRATORS EXHIBITION
Travelling Exhibition from The
Bologna Children’s Book Fair,
Japan
COSMOPROF NORTH AMERICA
Las Vegas, Mandalay Bay
Convention Center
TREND SELECTION
LINEAPELLE NEW YORK
New Trends in leather, textiles
and synthetics for shoes,
handbags, leathergoods
and leatherwear
New York, Metropolitan
Pavilion
SH CONTEMPORARY
The Leading Asian
Contemporary Art Fair
Shanghai, SEC - Shanghai
Exhibition Centre
LINEAPELLE ASIA
Guangzhou, Pazhou Complex
4 FARE
22 - 24
29 - 30
7-9
ottobre
16 - 19
OBUV’ MIR KOZHI
International Exhibition of
Shoes and Leather Products
Spring - Summer Collection
Moscow, Krasnaja Presnja
8 - 10
14 - 16
COSMOPROF ASIA
The Asia Beauty Event
Hong Kong, Hong Kong
Convention & Exhibition
Centre
FOCUS
Mezzo vuoto
mezzo pieno
Scrivendo questo editoriale mi sono posto la domanda di come valutare
il momento critico che stiamo vivendo, e di conseguenza cosa vedere
nella parte piena che rimane di un bicchiere in gran parte vuoto.
Stiamo infatti affrontando una crisi che per alcuni aspetti non ha precedenti, anche perché lo scenario dell’economia internazionale e la stessa
politica internazionale hanno subito mutazioni straordinarie che stanno
mettendo in discussione, in questa fase matura delle economie occidentali, i modelli di riferimento, il mondo bancario e la finanza, la spesa
sociale, il ruolo della politica e delle istituzioni.
Il bicchiere è vuoto perché sono assenti le politiche e le istituzioni virtuose; naturalmente non mancano esempi
positivi, ma nella generalità dei casi i cittadini e le imprese non trovano politiche “ amiche”, non trovano burocrazie capaci di facilitare la vita di tutti noi in un mondo sempre più complesso.
Il bicchiere è mezzo pieno perché la capacità delle nostre imprese e dei nostri lavoratori di produrre, di competere, di sopravvivere alla crisi ed ai disastri naturali, non solo non è fiaccata, ma mostra segni vitali ed una
grande voglia di reagire.
Da questo potenziale positivo dobbiamo consolidare i nostri punti di forza invitando le forze politiche europee e
nazionali ad una attenta riflessione sulle misure necessarie per tornare a crescere dato che la spinta propulsiva
generata dall’export non può bastare se i consumi interni non ripartiranno.
Alberto Vacchi
Presidente di Unindustria Bologna
© RIPRODUZIONE RISERVATA
FARE 5
6 FARE
RICOSTRUIRE
FARE 7
U
na ferita profonda e dolorosa al nostro territorio, dura da rimarginare e difficile da dimenticare.
Questo è stato il terremoto che ha sconvolto interi comuni delle province di Modena, Ferrara e Bologna con
le due violente scosse del 20 e del 29 maggio e poi con
uno sciame ininterrotto di scosse che tuttora non accenna a tacere.
In primo piano la tragedia delle vite umane spezzate e il
dolore di coloro che a causa del sisma hanno perso affetti e abitazione, costretti ad una condizione di precarietà
resa meno disagevole dall’ intervento della Protezione
Civile e delle Amministrazioni locali – che hanno mostrato una pronta capacità di reazione - , nonchè di una
rete di solidarietà spontanea che si è attivata fin dalle
prime ore. E non va dimenticato nemmeno il tributo
pagato dal patrimonio storico architettonico, che è parte integrante della fisionomia e della forza di attrazione
dei nostri territori.
Parallelamente, e non meno importante, il duro colpo
inferto al tessuto economico in una zona ad altissima
densità produttiva e industriale. E ci riferiamo non
soltanto alle imprese crollate o inagibili, ma anche al
fatto che il terremoto sta insinuando crepe nella filiera fornitori-clienti, col rischio di mettere in ginocchio
la continuità delle commesse e quindi un intero modello economico. Si pensi ai distretti del biomedicale e
dell’abbigliamento, così come al comparto diffuso della
meccanica.
Al di là degli interventi delegati al livello istituzionale,
come associazione e come imprenditori ci siamo chiesti
e ci chiediamo: che cosa possiamo fare?
8 FARE
Nell’immediato riteniamo che sia importante attivare
una rete di solidarietà tra imprenditori.
Per questo, come Unindustria, dopo una immediata
prima ricognizione dei danni provocati dal sisma nelle
aziende associate, ci siamo preoccupati di raccogliere dai
Comuni più colpiti a noi vicini ( Sant’Agostino e Crevalcore), ma anche da quelli del modenese, la richiesta
di materiali e attrezzature di prima necessità, che abbiamo rimbalzato alle aziende del territorio.
Poi abbiamo avviato tra le imprese associate un censimento dei capannoni sfitti da mettere temporaneamente a disposizione delle aziende rese inagibili dal sisma.
Perché è proprio qui il vero cuore del problema economico: come garantire continuità alle produzioni e
al lavoro. Il risultato non si è fatto attendere e lo ha
annunciato lo stesso Presidente di Unindustria, Alberto Vacchi: 50.000 metri quadrati che verranno messi a
disposizione gratuitamente in primis alle aziende bolognesi danneggiate, mentre la quota in eccesso sarà
resa disponibile alle aziende di altri territori, in accordo
con le altre province. “Nessun ratto, ma solo la voglia
di aiutare in termini solidaristici” ha opportunamente
chiarito il nostro Presidente. Già, perché uno dei fantasmi che aleggiano sui danni già di per sé gravi di questo
sisma è quello delle delocalizzazioni produttive. Anche
su questo punto Unindustria ha voluto essere chiara e
lo ha ribadito nella nota congiunta diffusa insieme alle
organizzazioni sindacali e alle associazioni di categoria
cittadine : un forte richiamo a non delocalizzare, per
non disperdere il patrimonio manifatturiero del territorio. Un richiamo che vale per Bologna, ma anche per le
imprese di altre province temporaneamente (ripetiamo,
temporaneamente) ospiti nel nostro territorio.
Altro ancora è stato fatto dall’Associazione: l’adesione alla iniziativa promossa da sindacati e imprese per
la donazione di una o due ore di lavoro da parte dei
dipendenti, con analogo concorso dei datori di lavoro;
l’aggiornamento e l’assistenza costante alle imprese associate lesionate sugli aspetti legislativi e fiscali, sugli
ammortizzatori sociali straordinari e su tutto ciò che
concerne l’agibilità e i danni; la messa a disposizione di
camere da parte di alcune strutture associate; la definizione di progetti specifici, con il contributo di imprenditori, per alleviare il disagio di bambini e ragazzi che
si trovano a non poter frequentare i campi scuola estivi
perché adibiti a dormitorio per gli sfollati.
Dopodichè, insieme a questo e al di là di questo, occorre essere consapevoli del fatto che tale percorso di solidarietà non può e non deve concentrarsi soltanto sulla
prima fase di emergenza, ma deve fin da ora avere una
visione di ampio respiro e guardare alla ripresa, senza
perdere di vista alcuni punti fermi.
Del fermo contrasto alle delocalizzazioni abbiamo già
detto.
Ma occorre anche agevolare la ricostruzione degli stabilimenti e la ripresa produttiva, alleggerendo e semplificando al massimo la burocrazia.
A questo proposito ci si aspettavano dal Governo e
dall’ultimo decreto legge provvedimenti meno fiscali
per aiutare lo sforzo delle aziende a ripartire, senza per
questo derogare alle esigenze di sicurezza che anche le
imprese ritengono imprescindibili.
Ci sarà dunque molto da fare nei prossimi mesi; non
smetteremo di sottolineare gli appesantimenti burocra-
tici e vigileremo sui fondi promessi dal Consiglio dei Ministri perché vengano utilizzati correttamente e senza sprechi.
L’attenzione resterà alta fino a quando anche l’ultimo capannone non sarà stato rimesso in funzione.
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FARE 9
ABAS ITALIA
vita
industriale
Carlo Rossini
Cristina Galli
Giacomo Ruggero
Invitiamo le aziende della provincia di Bologna
a segnalare notizie su attività, iniziative od avvenimenti che le riguardino, dandone comunicazione all’Ufficio Stampa di Unindustria Bologna
(riferimento Dott. Carlo Rossini, responsabile
della comunicazione dell’Associazione:
[email protected]). La scelta sarà poi
compiuta dalla redazione di FARE.
Si è svolto al Teatro comunale di Bologna il primo evento Abas in Italia,
al quale hanno partecipato aziende
provenienti da diverse regioni italiane che hanno potuto conoscere i vertici di Abas, presente all’evento Peter
Forscht uno dei fondatori del gruppo
internazionale ABAS Software AG.
Per la rete internazionale dei partner
Abas erano presenti, oltre ad Abas
Business Solutions Italia S.r.l. distributore per l’Italia, Abas Iberica,
distributore per la Spagna, e Sistec
S.r.l., distributore per la Romania.
Durante la giornata i convenuti sono
venuti in contatto con le politiche
di sviluppo di Abas, hanno potuto
apprendere il metodo di implementazione globale che Abas utilizza al
suo interno, “GIM - Global Implementation Method”, sviluppato mettendo a frutto le esperienze di tutti i
partner a livello mondiale.
L’evento si è sviluppato poi in una
presentazione delle ultime novità
della suite applicativa ABAS che ha
permesso ai partecipanti di venire a
contatto con le logiche di gestione
per “ruoli” e visionare le funzioni e
la completezza del sistema, collegata
alla semplicità di utilizzo e alle potenzialità di adattamento alle esigenze delle piccole e medie imprese.
Un momento dell’evento Abas al Teatro Comunale di Bologna
10 FARE
Apprezzati sono stati gli interventi delle imprese italiane che hanno
partecipato all’evento per testimoniare la loro esperienza nell’utilizzo
dell’ERP Abas.
Erano presenti Paolo Zanchi, Financial controller della Rondo Srl
di Schio (Vicenza), e Vincenzo Piro,
Direttore Operations della Corradi
Spa di Bologna. In entrambi i casi
i convenuti hanno ascoltato, dalla
voce di chi utilizza da anni ABAS
ERP, i risultati ottenuti sia in termini
di disponibilità di funzioni ed elaborazioni che, nei precedenti sistemi
gestionali, non avevano a disposizione sia in termini i ottimizzazione dei
processi aziendali con un positivo riscontro nel campo del risparmio dei
costi di gestione.
Interventi anche da Unindustria Bologna (Morena Fiorentini), che ha
illustrato le esperienze legate all’imprenditoria bolognese nelle fasi di
internazionalizzazione e le politiche
di supporto di Unindustria a queste
fasi, e da Informest Consulting (Giuliano Russo), che ha messo in evidenza l’importanza di saper sfruttare gli
strumenti messi a disposizione delle
aziende italiane per favorirne la internazionalizzazione.
Non è mancata una veloce, ma alquanto suggestiva, visita alla struttura del Teatro Comunale.
L’intero evento è stato poi trasmesso
in streaming dando la possibilità a
chi, impossibilitato ad essere fisicamente presente all’evento, desiderava
comunque venire in contatto con il
mondo ABAS.
Molti anche i contatti che hanno seguito l’evento da varie parti del mondo.
Per ricevere gli atti del convegno
[email protected]
FARE 11
AL CAPPELLO ROSSO
Al Cappello Rosso regno del fumetto. A compiere la magica trasformazione dello storico albergo di via de’
Fusari è BlexBolex, celebre fumettista
e illustratore francese.
L’occasione è data da BilBOlbul, il
festival internazione del fumetto curato dall’associazione culturale Hamelin che, grazie all’intuito dell’albergo Al Cappello Rosso, ha potuto
dare vita al progetto Bedroom Boredom. In pratica, ogni anno un autore
è invitato a creare una camera d’artista che va ad arricchire Al Cappello
Rosso, rendendone davvero unica la
sua tradizione d’ospitalità.
Durante il festival l’artista ha, quindi, la possibilità di sviluppare un progetto ad hoc all’interno di una delle
stanze dell’albergo che, anno dopo
anno, si impreziosisce con le visioni
di alcuni tra i più importanti autori
della scena del fumetto internazionale.
La camera del Cappello Rosso trasformata dall’illustratore francese Blexbolex in occasione di BilBolBul, il
festival internazionale del fumetto
Quest’anno, dopo l’argentino Liniers
e il duo di autori Ruppert & Mulot,
è stato appunto il fumettista e illustratore francese Blexbolex a dare una
sua personale interpretazione visiva.
Considerato uno dei pochi artisti
della nuova generazione che abbia
saputo proseguire in modo originale
12 FARE
lo stile di Jooste Swarte, il tratto di
Blexbolex squadrato e stilizzato ricorda i gialli degli anni ‘50-’60 e i manifesti di Jacques Tati. Nato ad Aurillac,
in Francia, nel 1966, è un fumettista
e illustratore tra i più apprezzati dalla
scena contemporanea d’Oltralpe. In
Italia sono state pubblicate da Orecchio acerbo due tra le sue opere più
innovative e dirompenti: Stagioni
(2010) e Immaginario (2008).
Sono al via i lavori di ristrutturazione. La parola d’ordine è quindi
realizzare, con l’obiettivo di aprire la
struttura entro l’inizio dell’inverno,
che è un momento di emergenza per
le fasce più deboli della nostra città.
Si tratta di un progetto innovativo,
il cui successo dipenderà dal lavoro
in rete con le istituzioni, i cittadini e
le imprese.
ANTONIANO ONLUS
Continua la Campagna di Antoniano onlus “Progettiamo una città senza povertà”, finalizzata a realizzare a
Bologna un Centro di Accoglienza
per senza dimora.
“Il progetto nasce per dare risposte
concrete alla nostra comunità. Risposte che riguardano il crescente
numero di persone che vivono in
povertà e in condizioni di emarginazione sociale” afferma Fr. Alessandro
Caspoli, Direttore di Antoniano onlus. Infatti, nel 2011 la Mensa di Antoniano ha distribuito oltre 22.000
pasti e il Centro d’Ascolto ha svolto
attività di segretariato sociale per oltre 1.000 persone.
Continua Fr. Alessandro: “La nostra
esperienza ci insegna che è prioritario
superare l’assistenza in emergenza,
per costruire percorsi di reinserimento sociale e lavorativo”.
Proprio questi percorsi saranno attivati per 50 persone l’anno nel nuovo
Centro, in sinergia con i servizi sociali. Oltre all’accoglienza notturna,
la struttura sarà infatti dotata di aree
comuni, spazi per colloqui e vi saranno impegnati operatori specializzati.
È inoltre previsto un ambulatorio e
locali per persone con disabilità.
“Soprattutto nella comunicazione
verso queste ultime, è stato di fondamentale importanza il supporto di
Unindustria Bologna, che con grande attenzione ci aiuta nella diffusione
del progetto agli associati”. Spiega Fr.
Alessandro.
Sono proprio le imprese del nostro
territorio che, in questa fase, possono
fare la differenza: ad esempio contribuendo alla ristrutturazione edile
con materiali o servizi.
È possibile anche devolvere ad Antoniano (che non riceve i fondi dell’8x1000) il 5x1000 e diffondere
questa opportunità presso i propri
dipendenti. Il ricavato sarà destinato
FARE 13
FARE
A FRANCO PANNUTI IL PREMIO PROVINCIA 2012
Ha umanizzato la medicina, restituendo dignità ai sofferenti di tumore fino all’ultimo respiro con il Progetto Eubiosia. Ha inventato gli ospedali
domiciliari oncologici dove, in nove regioni, 24 ore su 24, ogni giorno 3.600 malati (87mila quelli seguiti dal 1985 ad oggi) sono assistiti da un
battaglione di medici, infermieri, psicologici, nutrizionisti, fisioterapisti e farmacisti. Sostiene, anche economicamente oltre che in una logica
socio-assistenziale, le famiglie dei sofferenti.
Ant è il nome di questa rivoluzione nata nel 1978 dalla lungimiranza di Franco Pannuti, oncologo e presidente onorario della Fondazione Ant,
al quale la Provincia di Bologna ha assegnato il premio Provincia 2012. Un riconoscimento voluto, come si legge nella motivazione, per «aver
contribuito significativamente alla diffusione dell’assistenza medica a domicilio dei pazienti affetti da patologie oncologiche e per aver svolto
un’azione costante per l’umanizzazione della medicina».
Una cerimonia intensa quella tenutasi in Consiglio provinciale e che si è aperta con la prolusione di Andrea Martoni, direttore dell’Unità operativa di Oncologia Medica del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi. Profondo il legame che unisce Ant alla nostra comunità al punto, ricorda Pannuti,
da essere stato determinante per la nascita della Fondazione e per lo
sviluppo di tutti i suoi progetti di solidarietà in Italia e all’estero.
«Questo riconoscimento – afferma Pannuti - premia forse qualche mio
merito, ma è sicuramente un segno di alto valore della considerazione
della comunità, che voi rappresentate, nei confronti di Ant, di tutti i suoi
operatori e, soprattutto, dei suoi assistiti. Dico il mio grazie a tutti coloro che mi hanno sostenuto in tutti questi anni con fiducia e con affetto e
che mi hanno affiancato in questa meravigliosa avventura, sempre con
una straordinaria armonia di motivazioni e d’intenti».
Un premio che fa il contro-canto al Sigillo d’Argento che l’Alma Mater Studiorum ha conferito a Stephan Tanneberger, oncologo tedesco
noto in ambito nazionale e internazionale che ha avuto una proficua
collaborazione con la Fondazione Ant. Un Sigillo per la sua carriera
di scienziato e di docente in campo oncologico e alla dedizione alla
La Presidente della Provincia, Beatrice Draghetti, consegna al Professor formazione oncologica che ha riservato all’Università.
Franco Pannuti, il premio Provincia 2012.
Dal 1993, Tanneberger è stato responsabile del controllo di qualità e
del centro studi, coordinatore scientifico dell’Istituto della ricerca e
della formazione Ant, oltre a essere stato promotore di Ant International, per portare il progetto di ospedalizzazione domiciliare in India, Bangladesh, Albania e Repubblica Ceca.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
a supportare la gestione del Centro
ora e negli anni futuri. Si tratta infatti di un progetto di lungo periodo,
che fa della sostenibilità nel tempo
il proprio elemento distintivo. Per
informazioni: Caterina Fabbro 051
3940204 [email protected]. Per
devolvere il 5x1000 ad Antoniano:
basta firmare nel riquadro delle onlus
e inserire il codice fiscale: 010 98 68
03 72 www.antoniano.it
14 FARE
ATS MICROFOUND
Ats Microfound investe sulla cultura.
E scommette sul talento di giovani
artisti. Scultori in primis. Affonda
qui le sue radici la prima edizione
del Premio di Scultura in fusione Ats
Microfound voluto dall’omonima
fonderia di precisione a cera persa di
Sasso Marconi.
Sostenuto da Ats Microfound e rivol-
to agli allievi delle Accademie italiane
di Belle Arti, il concorso ha incassato anche l’appoggio della direzione
dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e del Fai-Delegazione di Bologna. Una presenza quella del Fai che
ha determinato anche la scelta del
tema su cui si sono sfidati gli scultori:
l’ambiente e il paesaggio declinati in
tutte le loro implicazioni materiali,
culturali e sociali.
ma ancor più il know how dei suoi
operatori. Creando così un momento
di confronto importante tra scuola e
realtà industriale.
AUTOMOBILI LAMBORGHINI
Marco Bigliardi, Gianfranco Maraniello e
Francesca Pagnini consegnano il premio
ATS Microfound alla scultrice Elena Rondini
(foto di Rodolfo Giuliani)
Trentuno i bozzetti (esposti poi in
una mostra ad hoc) in gara esaminati da un’attenta giuria composta
da Gianfranco Maraniello, direttore
del MAMbo, dallo scultore Giuseppe Spagnulo e da Marco Bigliardi,
amministratore delegato di Ats Microfound. Ma è stata Elena Rondini,
giovane scultrice al secondo anno di
specializzazione a Carrara, a sbaragliare la creativa concorrenza. La sua
opera è riuscita a dimostrare, nella
sua elaborazione culturale, consapevolezza della tradizione paesaggistica
italiana; formalizzandosi in maniera
efficace, immediata, simbolica e ironica.
In palio la fusione a cera persa del
progetto scultoreo vincitore, in tre
edizioni più una prova d’artista. La
fusione che l’artista potrà scegliere
se fare in bronzo, in acciaio o in alluminio, sarà realizzata nello stabilimento ATS Microfound che metterà
a disposizione non solo i materiali,
Una star ha brillato al Salone dell’Auto di Ginevra: la Lamborghini Aventador J, la supersportiva aperta più
estrema nella storia della Casa del
Toro. Unica in tutto e per tutto: per
il suo design senza compromessi,
l’assenza del tetto e del classico parabrezza e per il suo colore esclusivo,
un rosso estremamente intenso con
un leggero effetto cromato realizzato
appositamente. Unica anche perché
non ne esisterà un’altra e neppure ne
verranno realizzati altri prototipi o
esemplari per il museo.
Puro Dna Lamborghini che a Ginevra ha sorpreso tutti. Anche in rete:
dove la Lamborghini Aventador J,
a distanza di solo una settimana dal
suo unveiling, è stata oggetto di 21,5
milioni di ricerche su Google ed è
stata menzionata in più di 6.800
tweet con un reach mondiale di oltre 40 milioni di persone. «Eravamo
consapevoli del carattere speciale
dell’Aventador J, ma non ci aspetta-
vamo una reazione così sorprendente
da parte del pubblico - ha ammesso
Stephan Winkelmann, Presidente e
AD di Automobili Lamborghini -.
Siamo molto soddisfatti dei riscontri
ottenuti da questa vettura e conti-
La Lamborghini Aventador J è stata la stella indiscussa
del Salone di Ginevra.
nueremo a spingerci oltre i limiti del
design e della tecnologia anche per le
nuove generazioni e per i prodotti del
futuro».
Insomma un’esperienza al limite per
questa due posti da 700 CV (515
kW) che offre soluzioni tecnologiche
e materiali all’avanguardia che danno
prova dell’eccellente know how che
la Casa di Sant’Agata possiede nel
settore della fibra di carbonio. «Questa automobile è senza compromessi come solo una Lamborghini può
essere - aggiunge
Winkelmann -. La
nuova Lamborghini Aventador J è la
vettura aperta più
radicale nella storia
di Lamborghini. Il
nome nasce dalla
nostra tradizione e
la vettura unisce un
design non convenzionale all’innovazione tecnologica».
FARE 15
CAMST
Trasferta a Milano per 129 cuochi e
camerieri della Camst. Meta: il VII
Incontro mondiale delle Famiglie
che ha visto la presenza di papa Benedetto XVI.
Molto più di un ‘semplice’ sponsor
tecnico, Camst ha scelto di sostenere
questi Family-Days, mettendo a disposizione un gruppo di lavoro doc
con una fortissima esperienza nelle
gestione di grandi eventi. E quindi in
grado di progettare servizi su misura,
elaborando, grazie a fornitori selezionati, un’offerta gastronomica varia,
sicura e di qualità, anche nel rispetto
di specifiche esigenze alimentari (vegetariani e celiaci).
I partecipanti all’Incontro mondiale delle Famiglie di Milano hanno potuto usufruire dei
servizi di ristorazione della Camst.
Sollecitata dall’opportunità di incontrare Sua Santità, Camst farà sedere a
tavola le tante famiglie in arrivo dai
cinque continenti per confrontarsi
con loro, per lasciarsi accogliere dalla
Chiesa milanese, vivendo così la ricchezza culturale del capoluogo lombardo. Ma anche per approfondire il
tema “La famiglia: il lavoro e la festa”
nel cui menu sono presenti, in una
logica di confronto proficuo, le sue
best practice a favore delle famiglie.
I numeri che meglio testimoniano
il lavoro del colosso della ristorazio-
16 FARE
ne al VII Incontro mondiale delle
Famiglie sono impressionanti: 1 milione le bevande distribuite, 100.000
gelati e 300.000 panini, impiegando
per il trasporto delle materie prime
(tutte dal centro di distribuzione della Camst per una gestione più sicura dei rifornimenti) 50 automezzi e
mettendo in campo un top staff di
268 persone. Due le location in cui
si divideranno gli uomini e le donne
Camst: a Milano Congressi, con il
marchio Party Ricevimenti, (tre i servizi realizzati: al tavolo per 100 ospiti
in area riservata; a buffet assistito con
tavoli apparecchiati per 4.000/5.000
partecipanti e il servizio di ristorazione per le 800 persone in servizio e i
volontari) e a Milano Parco Nord (37
snack bar per la vendita di snack, panini, tramezzini, gelati, bibite e box
lunch; 50 vending machines con bevande calde; snack bar tradizionale;
self service da 1.000 posti a sedere
e 10 punti per la distribuzione di
acqua). Ultimo, ma non per questo
meno importante, il rispetto della
sostenibilità attraverso un controllo
scrupoloso: molto materiale usa e
getta utilizzato è ecologico e anche
tutta la mobilità del personale è gestita per ridurre l’impatto ambientale.
A conclusione del Family 2012, poi,
Camst ha organizzato, attraverso il
proprio servizio logistico, una raccolta alimenti destinata ai territori emiliani colpiti dal sisma.
La notte del 3 giugno i camion refrigerati contenenti i box lunch (cestini
con generi alimentari e bibite) sono
rientrati da Milano a Bologna presso
il Centro Distributivo Camst, dove i
cestini sono stati stoccati e preparati
nelle giuste quantità per essere consegnati, il giorno successivo, nelle zone
terremotate.
CEZANNE SOFTWARE
Prima hanno analizzato a fondo le
dinamiche che governano Facebook
e Twitter: dalla gestione dei profili
alle relazioni dirette tra utenti fino
alle comunicazioni in tempo reale.
Dopodiché, prendendo a modello
le logiche dei social network, hanno
creato un software per la gestione
delle risorse umane. Software di cui
oggi si avvalgono aziende quali Photobox, Lowcostholiday, Eyc, Moschino, Octo, Lapithus e Samskip.
A mettere a punto questo nuovo strumento sono stati i cervelli di Cezanne Software, realtà leader nel settore.
Cezanne OnDemand, già utilizzata
da 3.000 utenti collegati da oltre 20
Carlo Ugdulena, CEO di Cezanne Software
paesi nel mondo, sfrutta l’esperienza
maturata dalla software house nelle
imprese medio-grandi (Luxottica,
Carrefour, Nec, Credem, Ferrovie
dello Stato). Oltretutto il nuovo software è certificato Iso 27001:2005,
l’unico riconoscimento internazionale che garantisce l’applicazione di
alti standard in materia di protezione
dei dati.
In pratica il programma, frutto di un
investimento di oltre cinque milioni
di euro, offre funzionalità di gestione
dei dati HR, gestione assenze, valutazione performance, generazione di
IL NUOVO LABORATORIO ARCESE – UNIVERSITA’
SULLA LOGISTICA INDUSTRIALE E I TRASPORTI
Si progetta la logistica del futuro nel nuovo laboratorio di Ricerca sulla logistica industriale
e i trasporti nato dalla sinergia tra il Gruppo Arcese e il dipartimento di Ingegneria industriale dell’Alma Mater.
Impresa e università vanno a braccetto in questo progetto che mira a sviluppare temi
all’avanguardia nell’ambito della logistica industriale e distributiva sul territorio nazionale.
Sostenendo, quindi, programmi concreti e ricerche sperimentali. In particolare, la nuova
realtà di ricerca, che per Arcese si inquadrerà all’interno dell’A-Lab (il centro di R&S interno al gruppo), si dedicherà allo studio di modelli e strumenti finalizzati alla progettazione,
gestione, controllo e ottimizzazione di reti logistiche distributive e di impianti di stoccaggio
sia manuali che automatici.
«Il nostro nuovo laboratorio di ricerca per la logistica industriale e i trasporti (guidato dal
professor Riccardo Manzini, ndr) è il compimento di un cammino verso l’integrazione con
il territorio e messa a frutto delle enormi risorse interne in termini di competenze – com- Lo stabilimento del Gruppo Arcese a Castel San Pietro Terme
menta Mauro Audisio, Logistics Solutions Director di Arcese, operatore logistico leader in
Europa che conta 4.000 dipendenti, 500.000
mq di magazzini e un parco mezzi di proprietà di 1.200 trattori e oltre 2.800 semirimorchi -. Auspichiamo di dar seguito a questa con altre iniziative, grazie al coinvolgimento di sempre nuovi
partner, verso il perseguimento del concetto di rete, oggi ancora in fase embrionale nel contesto
nazionale».
Far dialogare la metodologia accademica e l’esperienza professionale di Arcese nella gestione
e controllo di impianti di logistica avanzati permetterà di definire nuovi modelli industriali di riferimento, di realizzare progetti concreti e all’avanguardia e di produrre pubblicazioni scientifiche
sui risultati raggiunti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
organigrammi aziendali, strumenti
di reportistica e dashboard. E transita su www.cezanneondemand.com
come servizio pay-as-you-go.
«Il nostro obiettivo – spiega Carlo
Ugdulena, ceo di Cezanne Software - è fornire soluzioni che possano
migliorare il lavoro quotidiano dei
dipendenti. Mentre sino a ora le soluzioni HR erano usate prevalentemente da addetti ai lavori e manager.
Con Cezanne OnDemand puntiamo
a un utilizzo diffuso. Uno strumento
flessibile, ma ancor più di comunicazione, condivisione e collaborazione».
Ma l’attenzione al capitale umano,
per Cezanne Software, si traduce in
vari modi. Ad esempio, durante la VI
edizione della “Race for the Cure - di
corsa contro i tumori del seno” che si
è tenuta a Bari.
Una mini maratona di 5 KM e una
passeggiata di 2 KM organizzata dalla Susan G. Komen Italia onlus per
raccogliere fondi e sostenere la lotta
ai tumori del seno.
Per il secondo anno consecutivo
Cezanne Software, che sostiene l’iniziativa e promuove la partecipazione
di tutte le sue dipendenti donne, si è
fatta carico della quota di iscrizione.
CHEMICAL CENTER
Il Chemical Center, nato nel 2009
dall’iniziativa di docenti, ricercatori e imprenditori bolognesi, è una
società finalizzata alla ricerca per
l’innovazione tecnologica. Opera
prevalentemente nel settore delle
nanotecnologie e biotecnologie per
la progettazione, sintesi e caratterizzazione chimico-fisica di nuovi materiali tecnologicamente avanzati per
applicazioni in ambito biomedicale,
ambientale e agroalimentare. E nasce dalla volontà di mettere a disposizione delle aziende competenze di
FARE 17
A SCUOLA DI COMPETITIVITA’
NELLA LEAN FACTORY SCHOOL
DI BONFIGLIOLI CONSULTING
Una school dove imparare, facendo, a ottimizzare i processi che governano un’azienda – in primis quelli connessi alla catena produttiva - al fine di potenziarne la
capacità competitiva.
E’ la Lean Factory School che, nelle sue aule a Crespellano, vedrà, in cattedra, gli
esperti di Bonfiglioli Consulting e, dietro ai banchi, manager e imprenditori. Metodo
di studio: applicazione sia delle metodologie gestionali Lean sia di quelle orientate
al world class manufacturing.
Insomma, una strada nuova per fare formazione avanzata che risponde alle vere
esigenze delle imprese, essendo la Lean Factory School l’unica scuola modellata su
una vera realtà produttiva (www.leanfactoryschool.it). «Siamo soddisfatti dei primi
riscontri operativi che la Lean Factory School ha ottenuto in questi mesi. - rileva
Michele Bonfiglioli, amministratore delegato di Bonfiglioli Consulting – Cogliamo Taglio del nastro alla nuova Lean Factory School creata da
con chiarezza nel nostro sistema industriale una forte capacità di reazione alla cri- Bonfiglioli Consulting a Crespellano
si puntando su nuovi livelli di eccellenza nelle operations, sull’innovazione e sulla
sostenibilità».
Ad inaugurare la prima «scuola taglia sprechi che migliora la competitività delle imprese», Tiziana Ferrari, direttore generale di Unindustria Bologna che ha ribadito il valore della Factory, «un investimento importante perché posiziona Bologna e l’Emilia Romagna tra le aree più innovative
del Paese e al passo con le sfide globali anche dal punto di vista della formazione avanzata».
In prima fila anche Graziano Prantoni, assessore provinciale alle Attività Produttive e il vice sindaco di Crespellano, Fabio Federici («il lean thinking è una soluzione di grande interesse anche per la Pubblica Amministrazione»), che hanno ascoltato le due esperienze di lean di Tellure Rota
e Calzoni rappresentate rispettivamente dal direttore generale, Giorgio Mercalli, e
dall’ad Alberto Colliva.
«Il lean funziona in tutte le aree aziendali e garantisce risultati concreti, – osserva
Mercalli – ma si tratta di un vero cambiamento culturale. E’ necessario il supporto
di consulenti capaci di aiutare il team aziendale a superare le difficoltà, che ci
sono, per arrivare in fretta a risultati concreti anche in area Ricerca e Sviluppo».
Coordinato da Lorenzo Moi, il programma didattico della Lean Factory School sarà
«un’alternanza continua tra momenti di formazione teorica che occuperanno circa
un 20% del tempo totale e troveranno nella successiva applicazione pratica un
completamento fondamentale. – spiega Moi - Cerchiamo di sviluppare lo spirito di
gruppo e la conoscenza reale dei problemi che si incontrano sulle linee di montaggio. Ogni lezione sarà basata su esercitazioni concrete che riprodurranno problematiche e situazioni che ritroviamo nelle varie realtà aziendali».
E la riprova di questa premessa si è avuta durante il ‘primo giorno’ di lezione quando hanno avuto ampio spazio simulazioni sulle linee e nel “corner innovazione” ricreate da Bonfiglioli Consulting nella school.
«Per una società di consulenza come la nostra (un fatturato di 7 milioni di euro, ndr), attiva da quasi 40 anni, si tratta di un investimento molto
significativo – osserva Michele Bonfiglioli - . Vogliamo dare alle imprese la certezza che il piano di sviluppo lanciato nel 2011 con l’Operation
Excellence Summit e con l’Operation Excellence sul ‘campo’ continua senza rallentamenti perché è in questo momento che tutti devono investire per migliorare la competitività: valorizzando le risorse umane aziendali e partendo da costi decisamente contenuti».
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18 FARE
eccellenza acquisite durante decenni
di ricerca di base svolta presso diversi
Dipartimenti dell’Università di Bologna in particolar modo riguardo
allo studio della struttura, morfologia, stabilità, reattività e proprietà
chimico-fisiche superficiali di materiali nano e microstrutturati.
Molteplici sono i settori industriali
interessati alle ricadute commerciali,
derivanti dall’applicazione di innovazioni tecnologiche, ecologiche, nano
e biotecnologiche attraverso la progettazione e sintesi di nuovi materiali
funzionali, nell’ambito della cosmesi, del packaging, dell’alimentare,
dell’agricoltura,
dell’acquicoltura,
della decontaminazione ambientale
di metalli e composti tossici, del trattamento antibatterico di superfici,
dei biosensori, dei biomateriali e dei
dispositivi tecnologici per l’ energia
rinnovabile.
Chemical Center si propone quindi
come punto di riferimento nella ricerca sia pubblica sia privata riguardo
alla progettazione e studio di nuovi
materiali “intelligenti” e tecnologie
innovative per le aziende, al fine di
risolvere le più diverse problematiche, offrendo quindi alle imprese soluzioni ad hoc grazie all’integrazione
sinergica delle competenze acquisite
in ambito universitario, alla specializzazione scientifica e alla complementarietà delle numerose strutture
di ricerca coinvolte. Inoltre, essendosi dotato di sofisticate strumentazioni
scientifiche, si propone anche come
Laboratorio di analisi avanzate in
grado di sviluppare nuove metodiche
analitiche e processi analitici nuovi
per giungere a determinazioni analitiche attendibili anche in casi in cui
le metodiche tradizionali mostrano i
propri limiti.
Al fine di sviluppare e commercializzare i nuovi prodotti scaturiti dall’attività di ricerca, Chemical Center
adotta una politica aziendale rivolta
alla creazione di diverse spin-off con
l’obiettivo di dare uno sbocco industriale ed una ricaduta di mercato ad
un’idea nata nel contesto della ricerca
scientifica di base e applicata.
In quest’ottica è nata recentemente
da Chemical Center Srl una nuova
azienda, Bio-Eco-Active Srl, che attraverso la sua attività produttiva è in
grado di realizzare la pre-industrializzazione e l’industrializzazione di
prodotti e processi, ideati, elaborati e
messi a punto nell’ ambito dell’ attività di ricerca e sviluppo dell’ azienda
madre.
CNC
Dal New Jersey alla Lombardia passando per Bologna. Giro del mondo
con tavoli, sedie e luci per la CNC
Ambientazioni e Arredi di Ozzano
che inanella un successo dopo l’altro.
Prima tappa: Bernardsville nel New
Jersey per l’inaugurazione della Osteria Morini, sorella di quella aperta
nel 2010 a New York. Un nuovo locale per il quale la Cnc ha costruito
un new look tutto made in Italy fatto
di arredi, soffitti, luci, tende e inse-
gne esterne.
Si rientra in Italia e più precisamente a Milano per la seconda tappa del
tour. Qui la sala stampa dell’undicesimo piano della recentissima sede della Regione Lombardia porta la firma
di Cnc. Dalle balaustre alle pedane
che rendono possibile l’inserimento
delle poltrone Lamm che escono dal
pavimento. Un lavoro non semplice
tenuto conto degli spazi limitati e
circolari nei quali era prevista la messa in opera di strutture invisibili, ma
resistenti per supportare le sedute.
Infine, Bologna - via Rizzoli dove
Cnc, su input del brand spagnolo Desigual, ha dato vita in soli 15
giorni al primo concept store in Italia. Un impegno rilevante per la Cnc
in termini sia di coordinamento sia
di esecuzione reso possibile grazie al
know-how e allo spirito di collaborazione che, da sempre, caratterizzano
il modus operandi dell’azienda ozzanese anche nel settore del retail.
Dall’adeguamento impiantistico alla
realizzazione delle originali finiture, Cnc ha seguito ogni singola fase
del nuovo concept store Desigual,
trasformato in una vera esperienza
sensoriale grazie anche alle tinteggiature in effetto anticato, all’applicazione delle svariate carte da parati e
alla pavimentazione in patchwork di
moquette su tutti i 250 metri quadri.
DATALOGIC
La sala stampa della Regione Lombardia a
Milano realizzata da CNC
Continental chiama Datalogic. L’azienda leader a livello mondiale
nella produzione di pneumatici si è
affidata a Datalogic per migliorare la
tracciabilità in tutte le fasi della produzione.
Nell’ottica della logistica, del work-
FARE 19
in-progress e anche del controllo
della qualità e della conformità del
prodotto, Continental deve riuscire a
controllare i pneumatici passo dopo
passo, dai primi passaggi del materiale grezzo fino alla fine della catena.
Continental realizza giornalmente
dai 40mila agli 80mila pezzi, ed è
fondamentale migliorare il processo
di tracciabilità. Il sistema laser in uso
precedentemente «non assicurava
percentuali elevate di lettura a causa
dei numerosi codici a barre rovinati
nei processi a cui erano sottoposti i
pneumatici», spiega Datalogic. Oltretutto, i lettori laser richiedevano
spesso interventi di manutenzione
e ogni pezzo non letto imponeva
un’ulteriore gestione manuale, con
un significativo impatto sui costi finali.
Continental ha trovato la soluzione
in STS400™ di Datalogic, un sistema
Continental si è affidata a Datalogic per migliorare la tracciabilità della produzione
appositamente realizzato per la lettura dei codici a barre dei pneumatici, che opera attraverso l’innovativo
lettore MATRIX 410™. STS400™ è
20 FARE
perfetto per le esigenze di Continental, visto che è completamente preassemblato e già calibrato e quindi
pronto per essere utilizzato in linea
di produzione. Inoltre non necessita di sensori di altezza o encoders.
STS400™ è estremamente compatto ed meccanicamente integrato in
modo da permettere un’installazione
semplice e rapida anche in situazioni
di spazio limitato.
DEDANEXT
Si chiama Cisco Virtualization Experience Infrastructure (VXI), l’infrastruttura end-to-end flessibile, sicura
e innovativa che permette di virtualizzare il desktop, estendendone le
funzionalità con servizi di comunicazione realtime audio-video.
A ‘idearlo’, Dedanext e Gencom: l’una propone soluzioni infrastrutturali e applicative in Emilia-Romagna;
l’altra operante nel mercato delle
soluzioni avanzate di comunicazione
aziendale integrata. Due importanti
realtà produttive (Dedanext è bolognese) che, per l’occasione, hanno siglato una partnership tra i cui frutti,
oltre a Cisco XVI, c’è anche la formazione di un team di lavoro che si
pone l’obiettivo di rilasciare pacchetti di soluzioni dedicate al mondo della security. Con particolare riguardo
alle aziende che hanno sedi distribuite e personale mobile.
Virtualizzare il desktop è, quindi, il
punto forte di Cisco XVI. Un nuova prospettiva visto che, nel recente
passato, le implementazioni di Virtual Desktop Infrastructure erano
state, in alcuni casi, ostacolate anche
a causa di limitate integrazioni con
voce e video, dalle performance del
networking, nonché per il costo e la
complessità della loro distribuzione
in azienda.
Ora si cambia. «La partnership con
Dedanext è strategica – spiega Davide Fiumi, amministratore di Gencom -, le nostre competenze sono
perfettamente complementari. Sia le
soluzioni di Collaboration sia quelle
di Virtualizzazione richiedono forti
specializzazioni e profonda esperienza, la sinergia tra le nostre aziende
ci consente di rispondere a questa
richiesta nella maniera più seria e
completa possibile». L’accordo con
Gencom, avverte il presidente Dedanext, Maurizio Lenzi, «ci permette di estendere le nostre soluzioni di
virtualizzazione del desktop proposte
da parecchi anni alle aziende con
nuove funzioni voce e video. Le nuove tecnologie Cisco ci permetteranno
di proporre facilmente i nuovi workspace virtualizzati anche in ottica
Cloud Computing facendo leva sulle
infrastrutture industriali data center
dei nostri partners e di Dedagroup
ICT Network».
Il convegno che ha sancito la nuova partnership tra Dedanext e Gencom
L’alleanza tra Dedanext e Gencom
nata intorno a Cisco VXI, per David
Bevilacqua, ad Cisco Italia e vice president Cisco Corporate «è esemplare:
di fronte a una soluzione che rivoluziona il concetto di desktop virtua-
NASCE LA FONDAZIONE BRUTO E POERIO CARPIGIANI
PER DIFFONDERE LA CULTURA DEL GELATO ARTIGIANALE
Gola, ma non solo. Dietro ad un gelato fresco ci sono cultura, storia, mani sapienti
e innovazione: valori che d’ora in poi saranno tutelati dalla Fondazione Bruto e
Poerio Carpigiani.
Un’istituzione dove saperi, sapori e scienza si fondono. E che la Carpigiani, leader mondiale nel settore delle macchine del gelato, dedica ai suoi fondatori in
occasione del centenario della nascita di Poerio Carpigiani, fratello di quel Bruto
ingegnere e inventore del brevetto della famosa Autogelatiera, riconosciuta tra le
34 invenzioni fondamentali del XX secolo.
«La Fondazione - sottolinea Andrea Cocchi, direttore generale di Carpigiani Group
- si ispira e rende onore all’operato di Bruto e Poerio Carpigiani, due bolognesi
che hanno contribuito a diffondere nel mondo la tecnologia, la cultura e il business del gelato artigianale. E intende far sì che la loro memoria permanga nel
Presentata presso il Museo della Storia di Bologna, la Fondazione Bruto e Poerio Carpigiani si propone la diffusione della tempo, foriera di progresso, innovazione e nuove conquiste culturali».
Passato, presente e futuro: ad Anzola si intrecciano. Ecco perchè questo istitucultura del gelato made in Italy
to, primo al mondo ad essere dedicato ad un
simile alimento, ha come mission di «diffondere nel mondo la cultura del gelato fresco, prodotto artigianale
italiano fondato su una lunga ed illustre tradizione culinaria».
Un prodotto fresco, figlio di una tradizione di alta qualità made in Italy, con un potenziale enorme di successo; essendo «forse - osserva Cocchi - il più accessibile in termini di costi per chi vuole avviare un’attività
imprenditoriale». E che la crema o il cioccolato siano un business lo decretano i numeri: un giro di affari che
supera i 5 miliardi di euro e un’occupazione per quasi 100mila persone, nelle stragrande maggioranza italiani,
in tutto il mondo.
Affonda qui le sue radici la Fondazione Bruto e Poerio Carpigiani. «Chi ha avuto la fortuna di conoscerli - ricorda Romano Verardi, presidente della Fondazione durante la cerimonia di presentazione al Museo della
Storia di Bologna -, può sentire aleggiare in questo evento i loro ideali: l’orgoglio dell’imprenditore, il genio
che non ha lesinato idee e investimenti in campo industriale, la volontà di innovare e l’attenzione per i giovani. Un ringraziamento speciale va poi alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, per averci ospitati in
una struttura museale che rende onore alla città e che ci ispira nella realizzazione del Gelato
Museum che inaugurerà a luglio 2012».
Ma, oltre a tutelare il know how della creazione di prodotti artigianali e a favorirne lo sviluppo
quali alimenti dal prezioso valore nutritivo e sociologico, la Fondazione s’impegnerà a supportare l’educazione allo studio e alla salvaguardia del patrimonio alimentare artigianale per preservarne la tipicità e a seguire nei suoi progressi lo sviluppo tecnologico così da alzare i livelli di
sicurezza e di igiene dei gelati.Obiettivi perseguiti attraverso il sostegno del progetto del Gelato
Museum, struttura dedicata all’approfondimento, alla documentazione e alla trasmissione della
storia e dei valori del gelato artigianale (aperto da luglio 2012 ad Anzola dell’Emilia, e preannunciato al Firenze Gelato Festival con un’anteprima dedicata a “La storia del Gelato a Firenze”,
all’interno del prestigioso Museo Alinari); l’organizzazione di corsi, seminari e workshop di for- Bruto (sopra) e Poerio Carpigiani (sotto)
mazione e la promozione di eventi, conferenze e corsi, dotati all’occorrenza di premi o borse di
studio, tesi alla valorizzazione dello sviluppo tecnologico che punta all’eccellenza e a migliorare la qualità del lavoro degli operatori del gelato.
Come il Premio “Designing Gelato Cone Evolution”, competizione che intende stimolare giovani designers e architetti internazionali a disegnare
il cono gelato del futuro. www.fondazionebrutoepoeriocarpigiani.it
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FARE 21
A PECHINO IL FASHION MADE IN EMILIA
CON UN PROGETTO AFFIDATO
A KF&F – RED TEAM CONSULTING
Sbarca in Cina il top del fashion made in Emilia Romagna. Meta, la Fiera Chic di Pechino alla
ventesima edizione. A farli volare nella terra del Dragone, Unindustria Bologna e Confindustria
Emilia Romagna che, grazie al contributo della Regione, hanno affidato la messa in campo di un
progetto ad hoc a Kf&f-Red Team Consulting.
Sei le eccellenze del mondo della moda atterrate a Pechino, insieme al Centergross, la più grande in Italia e la più famosa in Europa piattaforma aggregativa e distributiva del pronto moda, del
tessile e degli accessori che annovera più di 600 imprese e un volume di affari di circa 5 miliardi
di euro. Accanto a Carmen Gherardi di Carpi, She’s So di Savignano sul Rubicone e Paola Frani di San Mauro Pascoli, tre le realtà bolognesi partite: Grant che produce abbigliamento per
bambini; Hettabretz, leader nei capi in pelle pregiata per uomo e donna; e Lavinia Turra, abiti
solo per donna.
Un debutto in terra cinese per queste sei forze del nostro made in Italy che, nell’aggregazione,
hanno visto il punto di forza per tessere rapporti e reti commerciali all’estero. Ricercando, così,
nuovi accordi non solo commerciali in senso stretto, ma anche distributivi e finanziari.
Due le tappe in cui si è articolato il viaggio: la prima con la partecipazione alla Fiera Chic e l’organizzazione di un defilé all’ambasciata italiana a Pechino, patrocinato dal nostro ambasciatore
Attilio Iannucci. La seconda con una missione incoming di operatori cinesi del settore moda e Le griffes emiliane hanno portato in Cina
la moda italiana con il progetto curato da
distribuzione.
Fashion, ma anche food. Perchè la nostra italianità significa anche questo. Sette aziende leader KF&F-Red Team Consulting
nel settore che, con i loro prodotti, hanno accompagnato la serata di gala: la Lanterna con i suoi tortellini in brodo; Fabbri 1905, da un decennio
in Cina, con i suoi gelati e alcuni prodotti originali; Ferrarelle per l’acqua minerale; Sino Drink con vini italiani di importazione; la locale Beretta
con salumi e alimenti da forno by Pivetti Molini. E infine la Lavazza.
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lization integrandovi nativamente
anche le tecnologie di collaboration,
hanno scelto di lavorare insieme
mettendo a fattor comune le rispettive specializzazioni, arrivando in
tempi brevi a formulare una offerta
che garantirà ai loro clienti il miglior
servizio».
DUCATI
Ducati über alles. Almeno così la
pensano i lettori di Motorrad chia-
22 FARE
Nella Diavel Carbon c’è tutta la grinta delle rosse di Borgo
Panigale
mati a votare la ‘Moto
dell’anno 2012’ dalla
prestigiosa rivista tedesca
che con 110mila copie è
la più diffusa in Europa.
Un trionfo poiché, nel
segreto dell’urna (ben
39.084 le schede arrivate
alla redazione), i bikers
hanno decretato il successo di ben tre modelli
Ducati: Diavel, Multistrada 1200 e la nuovissima 1199 Panigale.
Nel dettaglio, con il
E AL CENTERGROSS I CINESI
RESTITUISCONO LA VISITA.
POI IN AUTUNNO ARRIVERANNO I BUYERS
Centergross-Cina: andata e ritorno. Una delegazione di imprenditori del Dragone,
guidata da Zhang Xin Min, vice Chairman del CCCT (la Camera di Commercio Cinese
Import & Export of textiles, ndr), è sbarcata al Centergross,. Obiettivo: vagliare l’opportunità di inviare i propri buyers nel prossimo autunno nel più grande hub italiano ed
europeo dedicato al pronto moda.
Il viaggio rappresenta il primo effetto del progetto Emilia Romagna Roundtrip To China
che ha offerto al Centergross l’occasione di partecipare a Chic, la Fiera internazionale
di Pechino.
Promosso da Unindustria Bologna e Confindustria Emilia Romagna, in collaborazione
con la Regione Emilia Romagna e organizzato da KF&F srl, Emilia Romagna Roundtrip
To China si propone come veicolo per concretizzare un asse
economico-commerciale permanente di interscambio fra le nostre aziende e il mercato
cinese.
“Siamo onorati di aver ospitato Zhang Xin Min, vice Chairman CCCT - sottolinea Lucia
Gazzotti, presidente del Centergross -. Abbiamo avuto modo di presentare il distretto
Centergross e mostrare loro la “città del commercio” attraverso un vero e proprio tour.
Il vice presidente è rimasto piacevolmente colpito dalle dimensioni del distretto e dal
numero importante di aziende che vi lavorano ogni giorno all’interno del Centergross. La
delegazione cinese ha confermato la volontà di ritornare al Centergross a ottobre, con
l’obiettivo di valorizzare i contatti presi durante questa occasione e dare il via ad una
lunga serie di scambi commerciali».
Lucia Gazzotti Presidente del Centergross accoglie la
delegazione cinese in visita a Bologna (sopra), che ha
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fatto seguito alla missione emiliana a Pechino (a destra)
41,2% di preferenze, la 1199 Panigale vince la categoria ‘Moto Sportive’, surclassando del 20% la Bmw
S1000RR. Il Diavel/Cromo scippa la
categoria ‘Naked Bikes’ alla Triumph
Speed Triple, con il 9,7% dei voti.
Chiude la Multistrada 1200 S Touring prima tra le allrounder moto
stradali (23,9%) davanti alla Bmw
K1300S.
Entra in questo palmares anche il
podio della Hypermotard 1100EVO
SP (categoria ‘Enduro/Supermoto’)
e quello per il miglior marchio sportivo 2012 (77%). Le Rosse di Bor-
go Panigale si portano a casa anche
il ‘Good look 2012’ e il ‘Marchio
preferito 2012’ con Ducati in pieno
sorpasso (52%) su Bmw e Triumph.
«Non possiamo che essere orgogliosi
e felici di questa impressionante serie
di riconoscimenti – commenta Gabriele Del Torchio, presidente Ducati
Motor Holding –.
Un risultato importante che premia
gli sforzi profusi dalla nostra azienda
per affermare la qualità, l‘innovazione e il prestigio delle nostre moto,
risultato confermato anche dalla crescita che stiamo avendo in Germania
dove la competenza di un pubblico
molto esigente come quello tedesco,
conferma le scelte operate da Ducati
negli ultimi anni».
Rombano e corrono inarrestabili le
Rosse su due ruote che con Diesel si
rifanno il look. Nasce così il Ducati
Monster Diesel, una nuova interpretazione della moto declinata in
un’inedita versione urban military
chic. Un gioiello tenuto a battesimo a Roma da Del Torchio e Renzo
Rosso, fondatore della Diesel; oltre a
celebrities quali Fiorello, Asia Argento, Valerio Staffelli, Claudia Pandolfi,
FARE 23
FAAC
Carolina Crescentini e Ringo.
La base da cui sono partiti sia il
team creativo di Renzo Rosso sia il
Ducati Design Center, per realizzare il nuovo Monster Diesel che si
ispira al tema militare, è la versione
1100EVO, modello di punta della
famiglia Monster.
Nero il telaio a traliccio Ducati, i
cerchi, i carter motore, lo scarico e la
forcella, il “Diesel Brave Green matte” della livrea verde opaco richiama
l’aspetto essenziale dei mezzi militari, mentre la finitura giallo shocking
delle pinze freni anteriori sottolinea
il carattere performante di questo
modello.
Il Monster customizzato Diesel non
è, però, l’unica novità del matrimonio perché Diesel ha realizzato una
capsule collection dedicata a Ducati
(giacche ispirate al mondo motociclistico, proposte con vestibilità slim,
felpe, t-shirt, un denim raw a cinque tasche oltre ad una selezione di
accessori).
24 FARE
Per regalare un futuro ai ragazzini
di Vila Velha, la favela di Fortaleza
(Brasile), Faac ha organizzato un
concerto con il ‘loro’ pianista, Matteo Giorgioni.
L’occasione è stata l’inaugurazione
del nuovo Auditorium Faac intitolato agli storici titolari dell’azienda:
Giuseppe Manini, il fondatore, ed
il figlio Michelangelo, recentemente
scomparso. Lo stesso Arcivescovo di
Bologna, Cardinale Carlo Caffarra
(nuovo “azionista di riferimento”
della società, come ha sottolineato
l’Amministratore delegato Andrea
Marcellan), ha voluto essere presente alla serata, nel corso della quale
sono risuonate le note della musica
del giovane compositore bolognese
che, da anni, esegue concerti di beneficenza il cui ricavato è destinato
alla favela attraverso l’associazione
Macondo Suoni di Sogni.
insegnare a circa 40 ragazzi under 18
un ‘mestiere’. Dai falegnami agli elet-
Matteo Giorgioni con il quartetto d’archi
Mondriaan
tricisti, dalle parrucchiere alle sarte
così da evitargli, un domani, il ritorno al degrado della favela.
Anche con questa iniziativa Faac,
azienda leader nel settore di cancelli
e porte automatiche, oltre ai sistemi
per i parcheggi, ha significativamente
manifestato di schierarsi dalla parte degli ultimi, impegnandosi nella
formazione di chi non avrebbe alcuna chance. Perché mettere in mano
i ferri del mestiere significa aiutare
questi giovani a integrasi nella società, regalando loro un’identità sociale.
GI GROUP
Il pianista Matteo Giorgioni e Lisa Frassi,
voce solista, al concerto della Faac
Nel concerto, Matteo Giorgioni è
stato accompagnato dalla voce di
Lisa Frassi, dalla tromba di Matteo
De Angelis e dal Quartetto d’archi
Mondriaan, in un repertorio prevalentemente contemporaneo che ha
riscosso grandi applausi.
Le donazioni sono state destinate al
nuovo progetto di formazione per
Gi Group è la prima multinazionale
italiana del lavoro, nonché una delle
principali realtà, a livello mondiale,
nei servizi dedicati allo sviluppo del
mercato del lavoro. Il Gruppo è attivo nei seguenti campi: lavoro temporaneo, staff leasing, ricerca e selezione
mass market e middle, executive search, outplacement, consulenza HR,
formazione e sistemi di caring e sviluppo del personale.
Per rispondere alle esigenze di un
mercato del lavoro sempre più competitivo e complesso, Gi Group ha
Con te e la
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FARE 25
avviato una serie di iniziative dedicate a servizi ad alto valore aggiunto
per i candidati e le aziende. Tra questi
c’è il progetto “Placement Specialist”
che vede all’interno della struttura Gi
Group specialisti impegnati sul tema
del Candidate Management in grado
di offrire alle aziende del territorio
un servizio di Ricerca e Selezione di
candidati portatori di benefici economici, normativi, contributivi: candidati in mobilità ex Legge 223/91
- 236/93, lavoratori svantaggiati secondo il regolamento CE 800/2008
o appartenenti a target individuati
dalle Province e Regioni nell’ambito
di progetti Welfare to Work e politiche attive del lavoro.
Per la Direzione Operativa Emilia
• Supporto per riqualificazione
•
•
professionale e formazione del
lavoratore
Accompagnamento
durante
l’intero iter di selezione fino alla
ricollocazione
Tutorship durante le missioni di
lavoro
Per informazioni in merito al progetto e richieste di consulenza: D.ssa
Carlotta Lenoci - Placement Specialist Direzione Operativa Emilia Romagna/Toscana/Marche/Umbria e
Abruzzo - e- mail: carlotta.lenoci@
gigroup.com; [email protected]
GOLDEN GROUP
Carlotta Lenoci di Gi Group
Romagna, Toscana, Marche, Umbria e Abruzzo il riferimento per il
progetto è la Dr.ssa Carlotta Lenoci
che è responsabile sul territorio come
interlocutore specializzato sulla normativa e sulla progettualità in tema
di politiche attive del lavoro in particolare di:
Un road show per scoprire ‘Come
farsi assumere dalle aziende migliori
in tempi di crisi’. A organizzarlo, da
Nord a Sud (isole comprese), è Davide Malaguti, insieme al suo team
di formatori e in collaborazione
con Golden Group, Assofinage,
le aziende che operano nel campo
della finanza agevolata e YouCv il
• Processi di selezione e orienta•
mento al reingresso nel mercato
del lavoro
Progettazione e gestione di programmi di candidate management costruiti con aziende ed
enti pubblici
26 FARE
Serena Communara, psicologa del lavoro
curerà il road show di Golden Group
primo portale specializzato per la ricerca di personale.
Destinatari del road show tutti coloro che si vogliono collocare o ricollocare al meglio sul mercato del lavoro
e puntano ad affrontare l’iter di selezione in modo efficace per centrare
l’obiettivo dell’assunzione in tempi
rapidi.
A tenere l’evento saranno, Davide
Malaguti, formatore di fama nazionale, e Serena Communara, psicologa del lavoro esperta nel campo del
recruiting e della selezione del personale. Un evento destinato ad avere
grande risonanza, come testimoniano gli ottocentocinquanta iscritti nei
primi giorni di promozione, nonché
un’opportunità per le oltre cento figure che saranno assunte a svolgere
varie mansioni in occasione delle diverse tappe.
GONDRAND
Una flotta di oltre 200 unità, dai piccoli furgoni ai camion con sponda
idraulica fino agli autoarticolati e ai
mezzi speciali: questo è Gondrand.
Una presenza capillare sul territorio
con 20 sedi in tutta Italia comprese
le principali città portuali e aeroportuali, oltre a partnership, collaborazioni e corrispondenze con operatori
qualificati in tutto il mondo. Anche
questo è Gondrand. Ma è soprattutto una gestione manageriale di queste risorse che consente di seguire da
vicino ogni fase dallo stoccaggio alla
spedizione. E di offrire un servizio
veloce, puntuale, discreto.
L’altissima specializzazione nell’ambito della logistica e l’integrazione
con il trasporto permette di offrire ai
clienti una riduzione dei costi di ge-
MOTO MORINI: UNA STORIA D’AMORE
Riparte la Moto Morini, rilevata all’asta nel luglio scorso da due imprenditori milanesi,
Sandro Capotosti e Ruggeromassimo Jannuzzelli, quattordici mesi dopo il fallimento
della gloriosa casa di Casalecchio di Reno.
Pubblichiamo sulle pagine di FARE questa lettera di Sandro Capotosti: la lettera appassionata di un imprenditore che, come egli stesso afferma, vuole produrre moto in
Italia “con capitali italiani, lavoratori italiani, fornitori italiani”.
“L’acquisto di Moto Morini è stata l’operazione più priva di senso della mia vita. Acquistare un’azienda fallita, in una situazione di profonda crisi come l’attuale, è stato
motivo di dileggio da parte di molti amici, che nella migliore delle ipotesi mi hanno
dato del matto.
Ma al contempo Moto Morini rappresentava per noi la sfida perfetta, la balena bianca
da abbattere, l’ossessione impossibile da realizzare.
In una parola una storia d’amore, dove la razionalità, l’interesse, il calcolo sono
La grinta dello Scrambler di Moto Morini
banditi,specialmente dopo aver passato una vita nelle vesti di banchiere con tutte
le evocazioni negative che questa cosa oggi comporta. In trent’anni ho fatto cose straordinarie da banchiere, eppure nessuno le conosce o le
ricorda, giustamente considerate troppo noiose o forse incomprensibili ai più, mentre dopo l’acquisto di Moto Morini tutti mi conoscono, è quasi
come diventare una rockstar a 60 anni!
Strano paese il nostro, sempre pronta la battuta classica “chissà come ha fatto i soldi”. Così un imprenditore deve decidere se guadagnare, e
quindi rischiare di essere considerato un bieco speculatore, o perdere i soldi e diventare un fesso fallito troppo poco scaltro per vivere in un
mondo di furbi.
In Italia puoi fare solo il calciatore, la velina o il politico, in queste tre professioni raggiungi
l’agognata vetta della notorietà.
Spesso, quando aziende italiane anche di fama vengono comprate dagli stranieri, tutti lodano il
successo dell’operazione. Viceversa, nei mesi successivi all’acquisto di Moto Morini, navigando
tra i forum degli appassionati di moto, mi è capitato di leggere tante cattiverie contro di noi,
“vendendo le moto su Internet falliranno presto, la Rebello fa schifo, meglio se l’azienda fosse
andata in mano ai cinesi” ed altre perle del genere.
Per fortuna non è mancato il grande affetto di tanti fan di Moto Morini dall’Italia e da tutto il
mondo, che ci hanno inviato i loro magnifici messaggi di sostegno e di auguri.
Noi acquistando Moto Morini abbiamo soltanto fatto un piccolo atto d’amore, cercando di far
risorgere un’azienda straordinaria che ha diffuso nel mondo per 75 anni il genio e l’arte italiana,
ancora oggi amata ed apprezzata dagli stranieri
mille volte di più di quanto sia apprezzata in patria.
Sandro Capotosti e Ruggeromassimo Jannuzzelli
Non ho idea se la nostra missione, perché di missione si tratta, riporterà questa azienda nel posto che merita, producendo moto in
Italia con capitali italiani, lavoratori italiani, fornitori italiani.
Ogni dipendente ci sta mettendo l’anima per far ripartire questa azienda. Vogliamo dire a tutti
che noi ci siamo, che nonostante tutto lottiamo per cercare di dare il nostro contributo al nostro
paese, che questa piccola azienda Italiana con tanta storia gloriosa vuole continuare a produrre, lavorare, garantire posti di lavoro e prosperità
a tante famiglie e, perché no, anche meritati guadagni agli imprenditori che hanno avuto il coraggio di accettare la sfida.
Sandro Capotosti”
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FARE 27
VENTICINQUE CANDELINE PER TECNOTREND
Il 18 Marzo la Tecnotrend di Pianoro ha festeggiato con grande e calorosa partecipazione dei
clienti e partner più stretti i suoi 25 anni di esistenza, contrassegnati da una costante ricerca
di innovazione nella progettazione e produzione di macchine automatiche con alta produttività
per il riempimento di polvere e liquidi in flaconi di tipo farmaceutico.
Sempre presente nel panorama internazionale, in occasione della recente Ipack-Ima a Milano ha esibito una ghieratrice a lama a 400 pezzi/minuto, soluzione molto valida per ambienti
asettici in classe B, con un avanzatissimo livello tecnologico, già in produzione da alcuni anni.
Il prossimo appuntamento sarà alla principale fiera del mondo farmaceutico, Achema a Francoforte con una riempitrice di liquidi dotata di un sistema di trasporto a movimenti composti
(continuo/intermittente), brevetto dell’azienda conseguito nel 1999, in grado di garantire l’esecuzione di una pluralità di operazioni e di
raggiungere un’alta velocità in uno spazio
molto ridotto.
Tecnotrend ha dimostrato la flessibilità e la
grinta giusta per affrontare l’attuale contesto economico e industriale disponendo della professionalità ed esperienza necessaria
per disegnare macchine “customizzate”
praticamente “cucite” addosso al prodotto, interpretando le richieste dei clienti più
esigenti.
Valerio Bisi, Amministratore Unico di Tecnotrend, fe- Alla guida dell’azienda Valerio Bisi con una
steggiato dai collaboratori per i venticinque anni della
pluriennale esperienza nel campo farmasocietà
ceutico, soprattutto nelle polveri iniettabili,
ha costituito un team di collaboratori molto coeso e motivato che lo affianca stabilmente nella
ricerca e sviluppo di nuove soluzioni. www.tecnotrend.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA
stione delle merci e un aumento della qualità del servizio. Un processo
in continua evoluzione, grazie ad un
efficace sistema operativo che si basa
su studi e ricerche da cui emerge una
profonda conoscenza del mercato.
Così la logistica diventa la base imprescindibile di un’offerta integrata,
ampia e diversificata. Ecco perché
Gondrand è molto di più.
Spedizioni: via terra, via mare o via
aerea, nazionali o internazionali,
partnership con oltre 50 nazioni nel
mondo, massima affidabilità e sicurezza.
Traslochi: dal 1866 un servizio all’a-
28 FARE
vanguardia garantito da specialisti
nella cura, nell’imballo e nel trasporto mobili.
Arte: uomini e mezzi specializzati
anche per gli allestimenti, il deposito
e la falegnameria. Un servizio che ha
permesso a Gondrand di seguire tra-
sporti eccellenti e allestire mostre di
rilievo internazionale.
Fiere: dalla logistica al trasporto
all’allestimento fieristico.
Deposito storage: un servizio che
consente di depositare i propri mobili ad un prezzo estremamente conveniente.
Infine il più nuovo dei servizi: l’Home Delivery, in linea con le mutate
esigenze delle aziende produttrici, che gestiscono la consegna in
outsourcing dei propri mobili e attrezzi. Gondrand cura stoccaggio,
spedizione, consegna e installazione
del prodotto all’utente finale.
Tutto questo è Gondrand. Dal 1866.
GRAZIOLI LUCIANO
Lo hanno chiamato “Modesto”, alludendo alla sua semplicità ed alle soluzioni a basso costo a cui è chiamato.
Di fatto si tratta di un dispositivo per
imballaggi, o meglio, uno strumento per incellophanare i pallets, anche
quando sono composti da colli di
diverso formato. Chi lo ha creato è
Luciano Grazioli, titolare dell’omonima fonderia di San Matteo della
Decima. “Non sostituisce un robot”
precisa “semmai può integrarlo. E’
infatti uno strumento completamente manuale, corredato da un manubrio tipo bicicletta, che può anche
alzarsi o abbassarsi per regolare in
altezza un rotolo di pellicola che gli
viene applicato. ‘Modesto’ viene fatto girare attorno al pallet e provvede
all’incellophanatura: la persona che
lo conduce non deve piegarsi e quindi non fa alcuna fatica”.
Realizzato in quattro versioni diverse, a seconda della piastra alla base e
del numero delle ruote (tre o quat-
tro), e comunque ulteriormente personalizzabile per esigenze particolari,
costruzione di stampi, la fusione in
conchiglia, le lavorazioni meccaniche, l’impregnazione, la carpenteria,
anche con prodotti propri. Quanto a
“Modesto”, costituisce un prodotto
diverso dal suo core business tradizionale. “Ma con questa diversificazione si riesce a passare il guado delle
difficoltà” commenta Luciano Grazioli, che con un cauto ottimismo
aggiunge “Le idee, la passione e la
volontà premiano”.
GRUPPO CIEMME
Si chiama “Modesto” l’ultima creazione della Grazioli Luciano
“Modesto” è stato pensato per chi
non può fare grandi investimenti in
questo momento di crisi: essendo
manuale, infatti, non ha bisogno di
corrente o di batterie, non ha costi
aggiuntivi ed è privo di manutenzione. Brevettato a febbraio, entra
adesso in produzione (ma il prototipo, alla sua presentazione in fiera, ha
già raccolto interesse e gli ordinativi
stanno già arrivando). Gli interessati
sono tanti: dalle utensilerie alle aziende della logistica, agli stessi rivenditori di pellicola. “E’ utile” spiega
ancora Grazioli “per lavori anomali e
per il confezionamento di prodotti o
particolari irregolari. Ed occupa poco
spazio: è alto poco più di un metro
e mezzo, e per muoversi gli basta un
raggio di un metro”.
Di fronte alla crisi, insomma, la Grazioli Luciano Snc (che il suo fondatore conduce insieme alla moglie
Patrizia e ai figli Ambra e Luca) ha
trovato un suo nuovo equilibrio: il
suo cuore resta nella progettazione, la
Overengineering srl (www.overengineering.it) nasce nel 2010 dall’unione di tecnici e professionisti con oltre
20 anni di esperienza internazionale
nel settore delle macchine automatiche per il soffiaggio di contenitori
di plastica, ed offre assistenza tecnica,
ricambi e consulenza specifica.
Nelle precedenti esperienze dei soci
fondatori, lo strumento di collaborazione utilizzato è sempre stato Lotus
Domino e, punto imprescindibile
nella creazione della nuova società
era quello di continuare ad usare la
stessa piattaforma, che si è sempre di-
Overengineering si è affidato a Gruppo Ciemme quale partner tecnologico
mostrata stabile, sicura ed affidabile.
Le persone di Overengineering passano la maggior parte del loro tempo
in trasferta o in viaggio, e la mobilità, la possibilità di utilizzare la posta
sempre e comunque è un fattore fondamentale per questa scelta.
La piattaforma era già scelta, mancava solo il partner a cui affidarsi. In
Gruppo Ciemme è stata trovata la
competenza e l’esperienza sul mondo
Lotus.
“Non solo Gruppo Ciemme era in
grado di supportarci nel creare la
nostra infrastruttura Lotus, ma ci ha
anche proposto di avere il servizio
in cloud” afferma Roberto Mentini,
uno dei soci “Siamo nati da poco e
siamo focalizzati al 100% sul business. Era fondamentale trovare un
partner che ci potesse togliere i pensieri del gestire un server ed un sistema di collaborazione.”
Gruppo Ciemme ha proposto a Overengineering di prendersi in carico
l’intera infrastruttura fornendo il
servizio in cloud. Le persone di Overengineering sanno come utilizzare
la posta e gli altri strumenti messi a
disposizione… e non hanno bisogno
di fare o conoscere altro.
“Conoscevo Lotus Notes da parecchio, non solo come sistema di posta, ma soprattutto come strumento
di collaborazione vero e proprio”
continua Fabio Udine “Lotus è la
piattaforma ideale per condividere
informazioni. Usavo degli strumenti
di CRM ma, quando ho visto quello
sviluppato da Gruppo Ciemme non
ho avuto dubbi. Completo e semplice da usare. Posso essere da qualsiasi
parte ed avere sempre a disposizione le informazioni sui clienti e sui
prospect, e se io o un mio collega
inseriamo delle nuove informazioni,
sono immediatamente disponibili
per tutti.”
La competenza del partner, l’affidabi-
FARE 29
lità di Lotus Domino, la completezza
del servizio e delle applicazioni sono
i punti di forza che hanno portato
Overengineering a scegliere Lotus
come tecnologia e Gruppo Ciemme
come proprio partner tecnologico.
INNOVARETE
Una Rete per le Reti: è questa l’ambiziosa mission di Innovarete, network
nato nel 2011 a supporto di quelle
aziende che abbiano intrapreso un
percorso di integrazione come nuova strategia di posizionamento su un
mercato sempre più globalizzato.
“Mettersi in rete” è infatti ciò che le
Pmi possono fare oggi sotto diverse
forme (Reti, Associazioni Temporanee d’Impresa, Consorzi, Gruppi)
per cogliere opportunità fino a qualche tempo fa di esclusivo accesso alle
grandi imprese.
I consulenti di Opta, società capofila del progetto Innovarete
Tuttavia, condividere conoscenze,
risorse e prestazioni, non è affatto facile, neppure tra aziende che si conoscono da tempo. Per questo motivo
quattro società di Bologna, hanno
deciso di condividere le proprie competenze maturate negli anni in diversi settori della consulenza, per affiancare le aziende nella delicata fase di
start up di una Rete o per mettere a
disposizione strumenti operativi per
30 FARE
il suo sviluppo e la crescita del business.
Opta, società capofila del progetto
Innovarete, fornisce servizi in ambito
operations, logistica e organizzazione
aziendale. Bioikos Ambiente si occupa di sicurezza, ambiente e sistemi
integrati. Lo Studio Ivaldi è specializzato in amministrazione e finanza
e nei sistemi informativi. Forma del
Tempo, infine, opera nel change management, nella gestione delle risorse
umane e nello sviluppo del capitale
sociale organizzativo.
L’idea è quella di mettere queste conoscenze al servizio delle aziende che
vogliono concretizzare, attraverso
lo strumento della Rete di imprese,
quella miriade di relazioni e sinergie,
spesso già esistenti in modo informale, che possono diventare forza
motrice di nuovi prodotti e servizi da
proporre al mercato.
Ma perchè fare Rete? Le PMI che
realizzano aggregazioni possono presentarsi come un soggetto unico di
fronte ai mercati nazionali e internazionali, ai fornitori, agli istituti di
credito e in tutte quelle occasioni in
cui è o sarà possibile accedere a forme
di agevolazioni (fiscali, contributive,
assicurative, ecc.). Tale posizione di
privilegio vale naturalmente anche
per l’acquisto di tutti i servizi indispensabili per lo svolgimento del
lavoro: informatici, di consulenza
commerciale, produttiva e logistica,
amministrativa e di controllo, legati
alla sicurezza e all’ambiente oltre che
per la formazione al personale di tutti
i livelli: appunto i servizi forniti da
Innovarete.
If you don’t move with the times, the
times leave you behind (Adam Parr,
chairman di Williams Grand Prix
Holdings PLC)
Informazioni e contatti su www.innovarete.net
LUIS.IT
CAKE FASHION SCHOOL
Ha debuttato il 2 giugno al Mercatone Uno presso il Centro Navile
di Bologna Cake Fashion School, la
nuova scuola multimediale di Cake
Design: un progetto interamente curato dall’agenzia di comunicazione
Luis.it, di video tutorial per diventare artisti delle torte.
Cake Design significa letteralmente arte di realizzare torte decorative,
ed è la tecnica usata per preparare
prodotti di pasticceria artigianale di
buon sapore dall’estetica sorprendente.
L’arte di realizzare torte decorative è l’oggetto della Cake Fashion School creata da
Luis.it
L’attività di decorare torte con la
pasta di zucchero nasce nei paesi
anglosassoni ma si diffonde ben presto, attraverso la moda ed i mezzi
di comunicazione di massa, anche
in Italia dove sempre più persone si
stanno avvicinando a questo mondo,
sia come clienti che come potenziali
cake designer.
SAPERE
IMMAGINARE
CREARE
DALLA MAIL ALLA STRETTA DI MANO
La vetrina delle imprese bolognesi
17-18 settembre 2012 Unipol Arena
[email protected]
http://farete.unindustria.bo.it
FARE 31
Il Cake Design è nel nostro paese un
settore in continua crescita che si è
trasformato da semplice passione
a vero e proprio business. A testimonianza, nel 2011 nasce a Verona
l’AICD, Associazione Italiana Cake
Designer che “si riconosce come
espressione del libero associazionismo di persone accomunate dall’interesse per il cake design e la sugar
art”.
Il progetto Cake Fashion School nasce da un’idea di Maria Giovanna
Zanolio, socio dell’agenzia di comunicazione Luis.it, che nel 2008 negli
Stati Uniti ha avuto occasione di conoscere Daniela Carranza, Cake designer californiana. Questa passione
e questo “intuizione” commerciale
sono riemersi incontrando Giulia
Guandalini, una Cake Designer di
Bologna, con la quale Giovanna ha
voluto realizzare il primo videocorso
di Cake Fashion School.
Il primo Dvd è già disponibile per il
pubblico a partire dall’inizio di giugno nel punto vendita Mercatone
Uno presso il Centro Navile a Bologna. Ma è solo un progetto pilota che
vedrà coinvolti nella distribuzione
del Dvd anche altri canali tradizionali, multimediali e 2.0. E’ previsto
infatti che il progetto Cake Fashion
School diventi una vera e propria collana di videocorsi per diventare cake
designer.
Metodi, strumenti, piccoli trucchi e
segreti per realizzare facilmente dolci e torte personalizzate, in tema con
le ricorrenza da festeggiare: il DVD
consente di apprendere le principali
tecniche di preparazione e decorazione con la pasta di zucchero, attraverso semplici step spiegati con chiarezza dall’abile Cake Designer Giulia
Guandalini.www.cakefashionschool.it
32 FARE
MACRO GROUP
dell’ERP, i primi benefici operativi
per G.I. Industrial Holding si sono
Macro Group - in qualità di Premier concretizzati nel miglioramento dei
Business Partner - collabora da sem- processi decisionali e organizzativi,
pre con IBM, dalla quale proviene e quindi in una maggiore efficienza
l’attuale Presidente, Roberto Ander- nelle logiche di approvvigionamento
lini. Con quasi 30 anni di esperienza per le diverse unità produttive del
dedicati all’area gestionale delle pic- Gruppo, nella possibilità di gestire
cole e medie imprese di ogni setto- la pianificazione con simulazione
re, dalla storica sede di San Lazzaro in tempo reale per garantire date di
di Savena Macro Group ha esteso la consegna certe alla clientela e nella
propria attività sul territorio italia- gestione dei cicli di produzione sia
no con due nuove sedi: una a Vero- nelle sedi italiane che in quelle estere.
na, già nel 2004 e una a Treviso, nel “Ritenendo il sistema informatico
aziendale
2010. Sempre
un punto
nel 2010 ha
essenziale
raggiunto un
per lo sviimportante
luppo straaccordo
di
tegico del
partecipazione con la Lo stabilimento di produzione della G.I. Industrial Holding gruppo, ho
voluto forsocietà Info
Consulting, con sede a Osimo e ope- temente un cambio radicale nell’approccio alla gestione aziendale attrarante nel Centro Italia.
Le ACG, Applicazioni contabili ge- verso uno strumento che garantisse
stionali IBM, costituiscono il sistema innovazione, flessibilità ma anche sigestionale di maggior successo in curezza” ha dichiarato Paolo BaldisItalia con oltre 5000 installazioni; di sin, Amministratore Delegato G.I
queste, Macro Group ne può vantare Industrial Holding “Il rapporto con
Macro Group si è rivelato fin dall’iben 250.
È in atto un’importante evoluzione nizio molto positivo innanzitutto per
tecnologica che rende le ACG IBM la forte proiezione del management
multipiattaforma, aperte cioè verso all’innovazione ed alla flessibilità
i più importanti sistemi operativi nell’affrontare le diverse problematiquali Power (AS/400), Linux, Win- che che via via si sono manifestate”.
dows. La prima installazione in Italia www.macrogroup.it www.macroverodi questa innovativa versione ACG na.it www.macrotreviso.it www.infoVision 4, Macro Group l’ha realiz- consultingsrl.it
zata in un’azienda del Gruppo G.I.
Industrial.
G.I. Industrial Holding e Macro MARPOSS
Group: con un ERP completo e flessibile, innovazione ed efficienza dei Acquisizione tedesca per la Marprocessi sono a supporto del busi- poss. La storica industria leader nelness.
la fornitura di apparecchiature di
A valle della messa in produzione misura elettronica acquista il 100%
della Brankamp GmbH, azienda di
Erkrath (Düsseldorf ) che sviluppa,
produce e fornisce soluzioni per il
monitoraggio del processo di lavorazione su macchine utensili.
Un’opportunità strategica per entrambe le realtà produttive che intravedono nuove soluzioni tecniche
molto interessanti. In primis, per
Brankamp che, entrando nel gruppo
Marposs, può sfruttare la rete mondiale di distribuzione e assistenza
dell’impresa bolognese (2.300 persone in 80 sedi sparse in 21 paesi) come
trampolino di lancio per allargare la
diffusione delle proprie tecnologie.
«Sono entusiasta dell’opportunità di
entrare nel gruppo italiano - commenta Hans-Peter Schneider, direttore generale dell’azienda di Erkrath
fondata nel 1977 - e di integrare così
le reciproche posizioni di leadership
nel settore del controllo su macchina
utensile». Basti pensare che gli oltre
50.000 sistemi prodotti dalla Brankamp e installati in ogni parte del
mondo hanno permesso alle imprese
di aumentare la produttività e dimi-
Possati, presidente di Marposs -. Il
nostro obiettivo è, infatti, di crescere in maniera solida e continuativa
sia nel nostro mercato tradizionale
che su nuovi settori. Dopo l’acquisizione di Artis nel 2008 e di SANtec
nel 2011, aziende tedesche entrambe operanti nello stesso settore di
Brankamp, questa nuova operazione
porterà alla creazione di un polo che
ricoprirà una posizione di leadership
a livello mondiale in un mercato
complementare a quello tipico Marposs. Acquisire aziende di qualità è
uno strumento che continueremo
ad usare in aggiunta alla nostra forte
attività di ricerca e sviluppo interna
all’impresa».
MAYA BEAUTY
ENGINEERING
La bellezza viaggia con le apparecchiature elettromedicali di Maya
Beauty Engineering. Dopo un lungo
tour tra congressi ed eventi interna-
menti di oxyneedling.
Dal Principato di Monaco alla Grecia il volo è stato breve.
Ad Atene, Maya Beauty Engineering ha incontrato molti medici e
professionisti del settore che si sono
dimostrati molto interessati alle innovazioni dell’azienda. Dimostrando
così la loro voglia di investire, nonostante la situazione economica in cui
versa la Grecia. «Abbiamo trovato un
Paese che, a dispetto dell’immagine
trasmessa dai media, ha ancora voglia
di affrontare delle sfide e uscire dalla
crisi – commenta Isabella Guillaume,
presidente di Maya Beauty Engineering -. Abbiamo presentato i nostri
macchinari medicali per i trattamenti
di propulsione di ossigeno e di carbossiterapia, utili per risolvere vari
inestetismi della pelle. L’accoglienza
è stata entusiasta e abbiamo avuto
grandi soddisfazioni.
Maya beauty engineering intende
proseguire sulla strada della qualità e
dell’innovazione investendo in nuove tecnologie per un prodotto di alto
livello».
MINERVA EDIZIONI
Lo stabilimento della Marposs a Bentivoglio
nuire i costi.
Dal canto suo, l’azienda tedesca «offre soluzioni all’avanguardia, di largo
potenziale per l’utilizzo in diverse
applicazioni sia da parte dei clienti
Marposs attuali che di quelli futuri,
su base mondiale – osserva Stefano
Maya Beauty Engineering ha partecipato ai
più importanti congressi medici europei
zionali, l’azienda bolognese è approdata a Montecarlo per il X congresso
di Medicina anti-aging. Dove ha illustrato la Oxy Xtra Med, un’eccellenza tecnologica d’avanguardia per
la propulsione di ossigeno e i tratta-
E’ un vero e proprio omaggio alla
città il volume “Bologna” realizzato dalla Minerva Edizioni, opera di
due storici come Beatrice Borghi e
Rolando Dondarini che, affermano,
“rivisitando il passato di Bologna
alla luce del presente al fine di comprenderne i caratteri originali” hanno
voluto mettere in risalto “storia, volti
e patrimoni di una comunità millenaria” in una pubblicazione di alto
pregio e di grande formato.
Il libro si snoda attraverso 272 pagine a colori, in italiano ed in inglese e
FARE 33
ripercorre innanzitutto la storia della
città: dai primi insediamenti a Felsina e poi a Bononia, dagli Etruschi ai
Galli ed ai Romani. Dal Medio Evo
(quando Bologna assume quei caratteri urbanistici che ancora adesso si
possono ammirare: la cerchia delle
mura, le porte, le torri, i portici, i
canali, ed il suo sviluppo urbano era
comparabile a quello delle maggiori
città italiane ed europee) all’età moderna, fino al Novecento ed al XXI
secolo. Poi, accompagnato da immagini magnifiche, perlustra quelli che
chiama “i volti e i patrimoni” della
città: i palazzi, le chiese, i canali, i
portici, le mura, le torri, fino ai musei e alle biblioteche. Ai diversi percorsi si alternano le descrizioni che
di Bologna hanno fatto, nel corso dei
secoli, cronisti e viaggiatori: Cherubino Ghirardacci, Wolfgang Goethe,
Matilde Serao. Chi ne ritrae i momenti che hanno fatto la storia, chi
gli scorci della vita e della cronaca:
l’accoglienza dei bolognesi nel 152930 a Carlo V proprio qui incoronato
Beatrice Borghi - rolando dondarini
STEFANO POSSATI CAVALIERE DEL LAVORO
Stefano Possati, Presidente della Marposs, è
stato nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente Giorgio Napolitano.
Unico bolognese tra i 25 nuovi Cavalieri del
Lavoro nominati quest’anno dal Presidente
della Repubblica in occasione della festa del
2 giugno, Stefano Possati fin dal 1974, a soli
24 anni, ha fatto il suo ingresso in Marposs,
l’azienda fondata dal padre Mario, leader a
livello mondiale nella fornitura di misuratori
ad alta tecnologia utilizzati nei processi produttivi dall’industria, automobilistica, aerospaziale, degli elettrodomestici e degli impianti
di condizionamento. Prima responsabile delle
relazioni sindacali; poi, come Responsabile
Organizzativo, si è occupato della costituzione
di un sistema informativo aziendale fortemente articolato ed integrato. Dal settembre 1983
ha acquisito la responsabilità della Direzione
Generale; in seguito ha assunto la carica di Consigliere Delegato e, dal gennaio 1991, quella
di Presidente.
Consigliere di Unindustria Bologna, all’interno dell’Associazione ricopre inoltre la carica di
Presidente della Sezione Meccanica Strumentale.
Membro del Consiglio Superiore della Banca d’Italia dal 2001, ne è divenuto recentemente
“Consigliere Anziano” (o Decano). All’interno dell’istituto di emissione è inoltre Membro supplente del Comitato Consultivo in materia di revisione interna dal 2010, nonchè Presidente del
Consiglio di Reggenza della Sede di Bologna.
A Stefano Possati le vive felicitazioni di Unindustria Bologna.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Storia, volti e patrimoni
di una comunitá millenaria
OLOGNA
Minerva edizioni
34 FARE
imperatore, l’inaugurazione del Porto nel 1494, ma anche i conventi, le
cantine, i barbieri, i filatoi, la pietra
fosforica. Infine, una cronologia minuziosa della storia bolognese dal IX
secolo a.C. fino al 2011. Mettendo
in risalto, proprio come affermano
gli autori, “i caratteri distintivi di una
città che fin dall’antichità si è posta
come crocevia di culture, di storie e
di rotte tra il Mediterraneo e l’Europa”.
MUSICA INSIEME
Riecheggiano da 26 anni le note di
Musica Insieme, il suggestivo cartellone in cui i classici dialogano sul
pentagramma con la contemporaneità. Una stagione, sostenuta anche da
Unindustria Bologna, che quest’anno si allarga all’ensemble e all’orchestra da camera, ma al contempo si
raccoglie nell’intimità del duo e del
solo.
L’Orchestra Giovanile Italiana sarà protagonista il 22 ottobre del concerto inaugurale della
stagione di Musica Insieme
Due le orchestre a cui Musica Insieme affida l’overture e il gran finale:
l’Orchestra Giovanile Italiana che
riunisce da trent’anni i migliori fra
i nostri talenti (22 ottobre) e l’Orchestra da Camera Italiana guidata
con passione da Salvatore Accardo
(13 maggio). Come interludio, l’orchestra della Toscana con Stefano
Bollani al pianoforte, guidata da uno
specialista del Novecento come Marco Angius (11 febbraio).
Pianoforte anche con Kissin e Ax
(rispettivamente il 29 ottobre e il 6
maggio) e Alexander Romanovsky (il
14 gennaio) che, accanto al Quartetto Prometeo (28 gennaio) testimonia
l’eccellenza del camerismo italiano.
Quartetto, dunque, il Borodin (4
Stefano Bollani sarà di scena l’11 febbraio
2013 con l’Orchestra della Toscana
marzo) al quale si affianca – per la
prima volta a Bologna – il tedesco
Mandelring. In quest’ultimo caso (il
19 novembre), agli archi si affiancherà la marimba.
Attesissimo il ritorno del violinista Vadim Repin, in concerto il 25 febbraio 2013
Prospettive inattese con l’universo
vocale dei King’s Singers (10 dicembre), l’oro musicale di Napoli (e di
Sicilia) firmato Sollima e I Turchini
(22 aprile), le geometrie variabili
del Nash Ensemble di Londra o del
Beijing String Trio con l’oboe di Arnaldo de Felice (rispettivamente il 18
marzo e l’8 aprile).
Grande l’attenzione riservata ai nuovi talenti: nel concerto di Edoardo
Zosi e Yoko Kikuchi (12 novembre)
eccellenti solisti e testimoni dell’eccellenza di quelle Accademie, dalla
“Stauffer” alla “Chigiana” agli “Incontri col Maestro” di Imola.
Ed è sempre vivo l’impegno di Musica Insieme per la divulgazione e la
promozione che si traduce nella decima edizione di Invito alla Musica e
nel nono anno di Musica per le Scuole, che porta a concerto gli studenti
delle superiori. Si riconfermano le
conversazioni introduttive affidate ai più validi musicologi, mirate a
preparare l’ascolto con un’impronta
accattivante, ma senza rinunciare
all’approfondimento dei contenuti
storico-musicali.
NATISOFT
Misurare la reale ‘qualità’ degli edifici
sulla base di parametri oggettivi, ora
è possibile. Ci ha pensato Natisoft,
società specializzata in sistemi informativi per la gestione dei patrimoni
immobiliari e urbani, che ha siglato
un accordo ad hoc con il Centro interdipartimentale ricerca industriale
(Ciri) per conto del nostro Ateneo
e Macfin Management Consultants,
società di consulenza direzionale specializzata in internal controls & risk
Alessandro Calvo AD di Natisoft
FARE 35
management.
Insomma una firma per sviluppare
un modello di rating immobiliare
applicabile ai patrimoni immobiliari
e urbani pubblici.
Un cambiamento di prospettiva poichè sino ad ora più che su criteri reali
il ‘calcolo’ poggiava su (precari) modelli e strumenti di finanza immobiliare.
Un piccolo passo nella direzione
dell’intesa voluta da Natisoft è il
Corporate Real Estate Management
(CREM), ovvero fare “network” per
proporre offerte integrate così da
ottimizzare i costi di esercizio degli
immobili, il livello di efficienza gestionale ed energetica, anche grazie ai
sistemi informativi.
L’idea di Natisoft di creare un team
di lavoro multidisciplinare sul tema
del rating immobiliare va, però, oltre.
Tre gli obiettivi: sviluppare una metodologia per definire le capacità
prestazionali di un patrimonio analizzando tutte le variabili connesse a
costruzione, gestione e utilizzo; costruire una score matrix evoluta che
misuri il vero livello prestazionale del
patrimonio e dimostrare in modo
tangibile come qualità del patrimonio e dei servizi e il valore del patrimonio siano connessi tra loro.
Tra gli aspetti analizzati: manutenzione, comfort, sostenibilità ambientale ed energetica, contesto urbano,
adeguamento normativo degli impianti, rischi trasversali e silenti con
cui si viene in contatto all’interno di
un contesto edilizio o urbano, rischi
connessi alla conduzione da parte del
cliente interno e qualità dei servizi al
patrimonio.
Un’eterogenità e una complessità di
dati che richiede di un sistema informativo, tramite una tecnologia web.
36 FARE
OBIETTIVO LAVORO
Obiettivo Lavoro è l’Agenzia per il
lavoro che ha fatto della qualità del
servizio e della Responsabilità sociale
d’impresa la propria caratteristica distintiva e competitiva.
Attiva a Bologna nella nuova sede direzionale di Castel Maggiore - inaugurata da pochi mesi con un open
day nel quale ha fatto da cicerone il
comico e presentatore Patrizio Roversi - e nelle diverse filiali, Obiettivo
Lavoro si propone alle imprese che
cercano un partner capace di offrire
soluzioni a tutti i problemi relativi
alla gestione del personale.
Obiettivo Lavoro è in primo luogo
somministrazione di personale qualificato a tempo determinato. Trovare
profili professionali particolarmente rari o di difficile reperibilità sul
mercato del lavoro locale, formarli e
accompagnarli fino al completo inserimento nel luogo di lavoro sono solo
alcuni dei suoi punti di forza.
Obiettivo Lavoro ha creato un Gruppo di società proprie che operano in
tutti i campi di gestione del personale:
La nuova sede di Obiettivo Lavoro a Castel
Maggiore
OL Formazione, Ente accreditato,
con i fondi Forma.Temp e gli altri
fonti interprofessionali organizza
corsi di formazione per i lavoratori
somministrati, ma anche per i dipen-
denti e i manager dell’impresa.
OL Temporary Management offre
alla imprese competenze e abilità
professionali di alto livello su progetti specifici, misurati sulle esigenze
della singola impresa e da essa condivisi, con contratti di durata e costi
predefiniti.
Hit e Pay offrono un servizio personalizzato sia per l’elaborazione delle
buste paga sia per la gestione amministrativa, fino all’outsourcing parziale o completo della funzione del
personale.
Di particolare rilievo sono, in questo
periodo, il servizio di outplacement e
ri-collocazione dei lavoratori e quello
di ricerca e selezione.
La ricollocazione e il supporto alla
ristrutturazione (Politiche attive del
lavoro) danno una risposta specializzata nelle fasi di riorganizzazione o
ristrutturazione causate da cambiamenti di mercato. Attraverso i percorsi di riqualificazione e i processi
di ricollocazione è possibile inserire
di nuovo il Capitale umano nel ciclo
economico.
OL Professional è la divisione specializzata che si occupa della Ricerca e
Selezione del personale che l’impresa
intende assumere direttamente.
La Divisione è in grado di offrire
l’intera gamma di servizi all’impresa
che intende potenziare e sviluppare
il proprio personale diretto (R&S,
analisi di clima, somministrazione di
test, assessment).
PHILIPS SAECO
Guerrieri della Salute si diventa. E
magari, in occasione del Green Social Festival, si sale anche sul podio
dell’omonimo progetto didattico-
RETEICT A SMAU BOLOGNA TESTIMONIA I VANTAGGI
DELL’AGREGAZIONE TRA OPERATORI
DELL’INFORMATION TECHNOLOGY
ReteICT, l’associazione di imprese dell’Information & Communication Technology promossa da
Unindustria Bologna, ha rinnovato la propria partecipazione a Smau Bologna il 6 e 7 giugno.
Presente con un proprio stand, ReteICT è stata a disposizione degli operatori IT che volevano
approfondire come l’esperienza aggregativa tra aziende tecnologiche possa trasformarsi in una
leva competitiva per le imprese associate. In particolare, l’associazione si è messa a disposizione di software house, operatori del canale IT, system integrator, hardware vendor e società di
consulenza per illustrare come, nel concreto, la creazione di sinergie tra le diverse competenze
ed offerte apra effettivamente nuove opportunità di business, difficilmente perseguibili dalle
singole realtà imprenditoriali.
ReteICT inoltre è stata ospite anche nel corso dell’evento inaugurale di Smau Bologna, il Premio
Innovazione ICT Emilia - Romagna. In questo contesto, Paolo Angelini, Presidente di ReteICT, ha
portato alla platea i saluti degli associati insieme a Vasco Errani, Presidente della Regione, e a
Bruno Filetti, Presidente della Camera di Commercio di Bologna.
“A due anni dalla costituzione, ReteICT può già evidenziare alcuni risultati positivi in termini di
capacità di aggregare l’offerta e rendere le imprese associate più forti sul territorio. La presenza
a Smau ci pare una vetrina ideale per confrontarci con gli altri operatori e condividere le nostre Paolo Angelini, Presidente di ReteICT
esperienze” ha commentato Paolo Angelini.
Come è noto, ReteICT è un’associazione senza scopo di lucro che nasce dalla volontà di un gruppo di imprese operanti nel mercato dell’Information & Communication Technology di avviare un percorso collaborativo e attivare nuove sinergie mettendo a fattor comune esperienze,
competenze e tecnologie.
La missione di ReteICT consiste nel generare nuovo valore sia per i singoli associati, in termini di incremento delle capacità competitive e di
ampliamento delle potenzialità d’offerta, sia per il mercato finale in termini di semplicità di accesso ai vantaggi determinati dall’utilizzo delle
soluzioni IT.
L’associazione, promossa da Unindustria Bologna, si propone come un interlocutore di riferimento in grado di rispondere a tutte le esigenze infrastrutturali e applicative - di modernizzazione informatica delle organizzazioni pubbliche e private.
Con un fatturato aggregato di 145 milioni di euro ed un numero di dipendenti totali di oltre 1300 unità, ReteICT rappresenta già oggi una delle
principali realtà nazionali nel mercato dell’Information & Communication Technology.
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educativo voluto da Philips Saeco per
stimolare gli under 10 ad assumere
comportamenti più responsabili a
tutela della salute propria e dell’ambiente in cui vivono.
E’ accaduto alla quinta dell’elementare Martiri di Ronchidoso (I.C. Salvo d’Acquisto) di Gaggio Montano e
alle due terze delle elementari Don
Enea Albertazzi (I.C. Salvo d’Acquisto) di Silla e R. Montecuccoli (I.C.
Sestola) di Sestola che hanno sbara-
gliato l’agguerritissima concorrenza:
54 le classi che hanno partecipato al
concorso, più di cento quelle coinvolte nel progetto “Guerrieri della
Salute”, attivazione locale del progetto globale a marchio Philips tra
le province di Bologna, Modena
e Pistoia, area limitrofa a Gaggio
Montano, sede dell’azienda Philips
Saeco. Le tre classi si sono aggiudicate “SchoolVision”, il sistema d’illuminazione dinamico realizzato da
Philips per migliorare lo star bene a
scuola e le performance di apprendimento dei bambini.
Una giornata speciale per i piccoli
Guerrieri. “Il Green Social Festival
è l’occasione più adatta per ribadire
il nostro impegno alla sostenibilità e
nel rendere il contesto sociale e urbano sempre più orientato alla salute e al benessere degli individui” ha
commentato Lucia Freschi, Internal
Communications Officer Coffee,
FARE 37
Philips Consumer Lifestyle. “Philips
Saeco è da sempre impegnata in prima linea nel proporre sviluppi innovativi e sostenibili. Lo ha fatto patrocinando questo progetto che vuole
insegnare ai bambini di oggi e ai cittadini di domani come tutti possono
contribuire alla realizzazione di un
ambiente più sostenibile. Lo farà attivamente facendo dell’illuminazione
dinamica una bandiera per l’efficienza e una chiave per il benessere dei
bambini”.
Arma segreta dei “mini-guerrieri”: la
creatività che ha preso la forma di libro o di gioco da tavolo, valutati da
una giuria di giornalisti, esperti di
comunicazione di impresa e di progetti di edutainment, una critica di
arte contemporanea e il sindaco di
Gaggio Montano, Maria Elisabetta
Tanari.
Le classi della scuola Don Enea Albertazzi di
Silla, premiate da Philips Saeco
Strumenti didattici differenti accomunati dall’obiettivo di spiegare al
meglio l’importanza del ruolo svolto da luce, aria, acqua, movimento
e sonno per il proprio benessere.
Cinque temi su cui gli alunni si sono
potuti cimentare in concreto partecipando ai laboratori interattivi ludicodidattici tenuti dai “Messaggeri della
Salute”, dipendenti di Philips Saeco,
affiancati dagli educatori della Fondazione Marino Golinelli.
E così la scuola elementare Martiri
38 FARE
di Ronchidoso ha disegnato tavole su
aria, acqua, luce, movimento e sonno; i bambini del Don Enea Albertazzi hanno raccontato il sogno del
bambino Morfeo che incontra tanti
personaggi quante sono le tematiche del progetto e da loro apprende
le regole per un corretto stile di vita;
mentre la classe di Sestola ha inventato “Il gioco della salute”, un gioco
da tavolo corredato di istruzioni e
pedine. Menzione speciale è andata
all’elementare di Treppio (I.C. Cino
da Pistoia) di Sambuca Pistoiese,
con un elaborato tridimensionale
che rappresenta il mondo e i piccoli
Guerrieri della Salute.
PODERE SAN GIULIANO
Compiono dieci anni gli ambasciatori del made in Bologna culinario.
Tante sono infatti le candeline che
il Podere San Giuliano, agriturismo
alle porte di San Lazzaro, ha spento
nel corso di una grande festa. Un
appuntamento che, oltretutto, sarà
replicato ogni mercoledì estivo.
Molto più di un semplice agriturismo, il Podere San Giuliano nasce
per volontà di Federica Frattini e
Andrea Monteguti che hanno trasformato radicalmente quella che
era una tradizionale attività agricola
in una fucina di idee, di progetti, di
attività dove il futuro s’impasta con
il passato.
Per questo il Podere è diventato
un’occasione per diffondere quella
che è la tradizione bolognese.
Suo tratto distintivo, la cura delle
materie prime per il ristorante agrituristico. Alcune prodotte direttamente
in loco, altre ricercate con pazienza
tra vari produttori ed artigiani.
Andrea Monteguti e Federica Frattini del Podere San Giuliano
Tutta la cucina cambia al ritmo delle
stagioni. Ciò che la terra offre viene
servito agli ospiti; materie prime freschissime, scelte e a Km zero.
Risultato, questo, di una agricoltura
sempre in crescita, tradizionale con
un occhio all’innovazione.
Ma il Podere non è solo ristorazione, anche alloggio che accoglie turisti corporate e leisure in visita o di
passaggio e punto di partenza per
tour enogastronomici e corsi di cucina bolognese tenuti in varie lingue.
www.poderesangiuliano.it
RONCUCCI & PARTNERS
Perché il sistema imprenditoriale italiano perde progressivamente competitività?
Quali sono le conseguenze della nostra incapacità ad affrontare le sfide
che la globalizzazione ci pone?
Come valorizzare il perdurante (per
fortuna) “saper fare” italiano e rendere i nostri prodotti globali e allo
stesso tempo unici e non omologati?
Il volume “L’internazionalizzazione
del tortellino. Pene e travagli dell’Italia nel mercato globale” (Pag. 132,
Fondazione Istud - Lupetti , Euro
18) di Giovanni Roncucci, affronta
questi interrogativi partendo da una
visione storica, per comprendere il
presente e ipotizzare il futuro, utiliz-
zando il tortellino come esempio delle tante tipicità e produzioni italiane
che possono essere le vere trascinatrici di un processo di internazionalizzazione della nostra economia.
L’autore, forte di una lunga esperienza da economista d’impresa, maturata affiancando le imprese sui mercati
internazionali, traccia un’analisi di
quelli che sono i punti di forza e le
carenze del nostro sistema produttivo.
Lo fa intrecciando temi più propriamente economici con considerazioni sociologiche al fine di spiegare il
perché di certi comportamenti che
caratterizzano gli imprenditori italiani e li distinguono da quelli di altri
paesi.
Ecco allora che la perdita di competitività si spiega con la mancanza di
cultura dell’internazionalizzazione,
per motivazioni in parte legate all’orientamento al prodotto, in parte
legate a connotazioni comportamentali consolidate e che, oggi, si
fanno fatica a cambiare; oppure con
la debole identità nazionale che mal
si accompagna all’accettazione di un
sistema di regole condiviso e alla promozione e valorizzazione di un sistema paese.
“Si avverte la necessità di nuove ricette, che però implicano un pensiero differente - scrive nella prefazione,
Maurizio Guandalini, economista
della Fondazione Istud - la necessità di modificare la cultura familiare
dell’impresa per porre le basi per una
reale internazionalizzazione della nostra economia, dove non è più solo
l’esportazione che crea le condizioni
per lo sviluppo, ma l’abilità di trasferire il know how necessario a competere anche sui mercati internazionali.
È il tempo del coraggio, dell’acquisizione di metodi, della fame di conoscenza per crescere, prima ancora
che come imprese, come Italiani”.
Insomma, ancora una volta occorre
ripartire da un rinnovamento culturale. Solo così l’Italia dei tanti tortellini potrà farcela.
Giovanni Roncucci è nato nel 1960
a Fusignano, vive tra Ravenna e Bologna, dove lavora come economista
d’impresa, esperto di percorsi di internazionalizzazione.
Nel 2001 ha fondato la società di
consulenza Roncucci & Partners,
oggi presente oltre che a Bologna, a
Belgrado in Serbia e a Chennai in
India.
SYSDATA ITALIA
Grazie anche a Sysdata, Bologna è
stata tappa del Foursquare Day, l’evento che, in contemporanea con le
community internazionali, celebra le
nuove tecnologie e il mondo dei so-
cial network.
Nel giorno più quadrato dell’anno,
main sponsor dell’appuntamento
Roberto Vecchione Presidente di Sysdata Italia
sotto il Nettuno è stata Sysdata Italia
SpA, protagonista da oltre 30 anni
nel campo dello sviluppo, realizzazione e integrazione di soluzioni informatiche.
Novità di questa edizione che
quest’anno ha unito geolocalizzazione, social e appassionati di foto, è la
partnership con Instagram Bologna,
la community della piattaforma più
famosa per la condivisione foto che
da pochi giorni ha aperto i battenti
anche per gli utenti Android.
«La geolocalizzazione, il mobile e i
social network – ha spiegato Roberto
Vecchione, presidente di Sysdata Italia - sono tutti temi al centro dell’attenzione della nostro società che, occupandosi di tecnologia da oltre 30
anni, fa dell’innovazione la propria
filosofia.
Abbiamo così deciso di sponsorizzare il Foursquare Day, una bellissima
iniziativa che ogni anno coinvolge
migliaia di persone in tutto il mondo
e che, quest’anno ci vedrà protagonisti coinvolti direttamente al centro
dell’esperienza».
FARE 39
TECHNE GRAHAM
PACKAGING
COMPANY ITALIA
Castel Guelfo, trampolino per l’Europa. Almeno così la pensano i top
manager finanziari della Graham
Packaging Company Lp, multinazionale leader mondiale nella produzione di contenitori plastici, che si sono
riuniti nello stabilimento bolognese
per confrontarsi sulle prospettive europee del gruppo.
Barcellona. La presenza a tali expo ha
sancito la ripresa dell’azienda a livello
mondiale, con indubbio interesse dei
clienti, ai quali Techne ha sempre garantito supporto da parte del proprio
Customer service.
TECNOMECCANICA
Si chiama T4 Modula l’arma segreta
con cui Tecnomeccanica ha conquistato la Tea & Coffee Trade Fair di
Vienna. Dove l’azienda di Villanova
di soluzioni per il confezionamento
del tè messo sul tavolo contemplava
differenti tipologie di buste single o
double chambler per prodotti granulari o full leaf.
Ma la maggiore attrazione è stata appunto la nuova confezione prodotta
dal modello T4 Modula: l’innovativa
macchina, tutta made in Bologna, in
grado di realizzare la “confezione perfetta” per il tè, ad un prezzo accessibile e garantendo elevate performance.
T4 produce buste double chamber,
le più apprezzate dal mercato, dotate
Lo stabilimento di Techne Graham Packaging Company Italia a Castel Guelfo
Grande successo alla Tea&Coffee Trade Fair di Vienna per le nuove confezioni prodotte dal
modello T4 Modula di Tecnomeccanica
Un osservatorio privilegiato sul rapporto Italia-Europa e Stati Uniti scelto per sottolineare i buoni risultati di
ripresa registrati dalla realtà produttiva di Castel Guelfo dopo l’acquisizione del luglio scorso.
Al centro del meeting, il confronto
sulle realtà industriali europee dove
la Graham Packaging Company vanta sedi ad alto tasso di tecnologia.
Graham Packaging Company Italia
inoltre ha ribadito la propria rinnovata presenza e la piena attività produttiva partecipando, da aprile ad oggi,
ad alcune tra le fiere più importanti
del settore a livello mondiale: NPE a
Orlando (Florida, Usa), Chinaplas a
Shanghai, Plast a Milano e Hispack a
di Castenaso è sbarcata con un ampio portafoglio di soluzioni per il
confezionamento di tè e caffè frutto
dell’integrazione con Acma, azienda
del gruppo Coesia.
Grazie alla nuova confezione prodotta dal modello T4 Modula, durante la tre giorni viennese lo stand
allestito da Tecnomeccanica ha avuto
un incremento di visitatori del 40%
rispetto al 2010.
Insomma a poco più di un anno
dall’acquisizione, l’unione tra le due
imprese comincia a produrre valore:
tra i punti di forza le innovazioni
sviluppate dal dipartimento engineering di Acma, vera benzina tecnologica per Tecnomeccanica.
Al Tea & Coffee Trade Fair, il poker
40 FARE
di hard tag e sigillate senza utilizzare
colla né metallo.
Durante la fiera viennese, T4 è stata
oggetto di un’operazione di teasing,
realizzata esponendo all’interno dello stand un moke-up che mostrava il
working cycle della macchina in scala
1/1.
Ma non è tutto perchè in virtù
dell’integrazione tecnico/commerciale tra Acma e Volpak (anch’essa parte
del Gruppo Coesia), lo spettro delle
soluzioni presentate al Tea&Coffee
è risultato particolarmente ampio:
a cominciare dalle differenti diverse
proposte per il confezionamento di
tè e caffè, in polvere solubile o sfuso,
in buste flessibili, anche in versione
stand up (doypack).
TELEIMPIANTI
Il cruscotto energetico di Teleimpianti
Possiamo aiutarvi a risparmiare!
E’ questa la parola d’ordine di Teleimpianti SpA, società certificata
ecoXpert. L’obiettivo è risparmiare
energia riducendo i consumi e il loro
impatto sull’ambiente; la soluzione è
l’efficienza energetica, il risultato è la
riduzione fino al 30% dei consumi
energetici. Con questa strategia Teleimpianti vuole essere il principale
partner dell’energy saving. Gli step
necessari sono tre.
1) Monitoraggio e Misura: non si
può cambiare quello che non si conosce e non si può conoscere quello che non si misura. La misura e il
monitoraggio dei fenomeni elettrici
sono il primo passo essenziale per accrescere la consapevolezza e cambiare
abitudini e comportamenti non corretti.
Il Power Logic Energy Box è lo strumento che permette di misurare tutti
i consumi energetici in tempo reale,
li rende disponibili sotto forma grafica via web e permette di fare analisi
comparative. Tutte le informazioni
raccolte da Power Logic Energy Box
sono trasmesse su qualsiasi computer, smartphone o iPad e, tramite
il portale Energy Online, sempre a
portata di mano.
2) Ridurre il consumo energetico:
utilizzare sistemi di automazione e
controllo per essere certi di consumare solo l’energia necessaria. Aggiun-
gere servizi di monitoraggio e manutenzione per realizzare miglioramenti
consistenti e prolungati nel tempo.
Il sistema di Building Automation
dell’edificio di Teleimpianti SpA permette di:
- controllare l’illuminazione in funzione dell’occupazione dei locali e
della luce naturale;
- impostare scenari luminosi personalizzati e automatizzati per diverse
zone e situazioni;
- controllare e modificare in automatico le temperature degli ambienti in
funzione delle necessità;
- regolare la temperatura dell’acqua
nei circuiti di riscaldamento secondo
una modulazione giornaliera corrispondente alle tipicità d’uso;
- controllare il rendimento della cli-
HVAC, illuminazione e sicurezza.
3) Ridurre i costi energetici: utilizzare strategie che riducano l’acquisto di
energia ottimizzando i costi di gestione. Scegliere soluzioni per la produzione di energia da fonti rinnovabili
come il fotovoltaico.
Per ogni informazione: risparmio.
[email protected]
A.TESTONI
a.testoni sbarca sui social network.
Dall’inizio di maggio il brand bolognese è presente su Facebook
con una fanpage e su Twitter (con
l’account@a_testoni) per comunicare in tempo reale con follower di
tutto il mondo.
La nuova pagina di a.testoni su Facebook
matizzazione utilizzando livelli minimi di energia;
- monitorare e controllare i carichi
elettrici;
- combinare diversi sistemi di controllo per massimizzare i risparmi
energetici;
- integrare in modo globale i sistemi
Uno dei marchi simbolo del Made in
Italy entra dunque a far parte delle
community on line per dedicare al
mondo della Rete curiosità e anticipazioni all’insegna della multimedialità. Da Facebook e Twitter, oltre
alle principali notizie sul mondo
a.testoni world wide, passeranno in-
FARE 41
fatti le immagini in anteprima delle
collezioni, i focus sui prodotti must
have che a.testoni come sempre dedica a donne e uomini estremamente
contemporanei e attenti all’eleganza,
oltre a esclusivissimi video che porteranno gli appassionati del brand bolognese nel cuore dell’azienda.
Sui social network a.testoni parte con
la collezione Primavera Estate 2012.
Sul profilo Facebook i follower troveranno quindi le immagini dei nuovi
capi ma anche foto di backstage della
campagna ADV e video in cui step
by step l’azienda presenta il complesso quanto affascinante processo di lavorazione dei suoi prodotti. Ma non
sarà solo una vetrina naturalmente:
su Facebook e Twitter a.testoni dialogherà costantemente con clienti di
sempre e nuovi follower, rispondendo a curiosità e domande, condividendo le impressioni e la passione
per calzature, borse e accessori di
qualità e il design.
“Far entrare i nostri clienti sempre di
più nel mondo a.testoni, è per noi un
piacere prima di essere un’opportunità” afferma Bruno Fantechi, CEO
di a.testoni. “Essendo a.testoni una
piccola multinazionale, il web è il canale privilegiato per riuscire ad avere
un contatto worldwide con i nostri
clienti. Abbiamo quindi creato tramite i social un’occasione d’incontro
e di scambio in più, allineandoci su
quelli che oggi sono diventati canali di comunicazione imprescindibili
per qualunque azienda.”
Brand di altissimo livello nel settore
calzaturiero, presente nel mondo con
più di 70 punti vendita monomarca,
la società bolognese fin dagli anni
‘70 ha esportato il proprio prodotto
sui mercati di Giappone, USA, Far e
Middle East, in un programma di in-
42 FARE
ternazionalizzazione e globalizzazione del mercato che oggi rappresenta
circa l’85% del fatturato complessivo
del Gruppo. L’azienda in questi ultimi anni ha sviluppato un progressivo
ampliamento della rete monomarca,
con l’apertura di punti vendita in
Asia, Europa Occidentale e Orientale, grazie a sette società commerciali
interamente controllate, insieme ad
un rinnovamento stilistico costante.
L’azienda ha inoltre sviluppato un
programma di distribuzione rivolto ai canali multibrand, ed è quindi
presente in selezionati punti vendita
multimarca nel Middle East, dove ha
recentemente inaugurato un monomarca, in USA, in Europa Occidentale ed Orientale.
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A SARA ROVERSI IL PREMIO MARISA BELLISARIO 2012
E’ stato assegnato a Sara Roversi il Premio
della Fondazione Marisa Bellisario, dedicato
a “giovani donne che hanno portato al successo con determinazione e coraggio un’idea
imprenditoriale innovativa o nel Made in Italy,
rischiando e investendo sulle proprie idee”.
Sara Roversi è una delle imprenditrici più giovani nel panorama dell’imprenditoria nazionale. 32 anni, sposata e madre di due bambini,
formatasi prima alla European School of Economics e poi a New York, ha creato con il compagno Andrea Magelli Lifeinaclick, innovativo
progetto di emotional marketing, e Sosushi
Italia Srl, la più diffusa e conosciuta catena
in franchising di ristorazione giapponese nel
nostro Paese. Insieme al marito ha continuato
ad intraprendere avventure imprenditoriali con You Can Srl, ad oggi partner ufficiale e unico
rivenditore europeo dei prodotti Molo Design, Masabi Srl e infine You Can Group Srl, punto di
incontro per tutte le realtà che i due imprenditori hanno costruito negli anni.
Sara Roversi è inoltre Consigliere di Unindustria Bologna e Presidente della sezione Fiere,
marketing e comunicazione dell’Associazione.
Ed è proprio a Bologna che Sara vuole dedicare le sue energie e le sue idee di rinnovamento: recentissimo è Bologna Food Boutique, nuovo concept di food retail affacciato su Piazza
Maggiore, dove prodotti locali e tradizionali, birre artigianali e un esclusivo merchandising
che rinnova l’immagine della città la fanno da protagonisti; e poi ancora Soul Factory, sorta
nel cuore del Despina Business Park come innovativo concept di ristorazione collettiva dove
il break diventa un momento di rigenerazione e arricchimento per corpo e mente. E’ questa
esperienza nella creazione di format di ristorazione, maturata insieme al marito, a dar vita
oggi ad una grande e stimolante Kitchen Incubator da cui stanno crescendo progetti a respiro
internazionale come il nuovissimo Lasagnette e tanto altro.
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FARE 43
ARTICOLO
DI
copertina
44 FARE
1
assise delle piccole imprese
Per due giorni, il 4 e 5 Maggio, le piccole
imprese bolognesi si sono confrontate con
direttori di banca ed amministratori pubblici,
in un botta e risposta “a tutto campo”
sui freni alla loro competitività.
FACCIA A FACCIA
SU CREDITO
E BUROCRAZIA
di Elena Boromeo
Il 4 e 5 maggio 2012, nella cornice
di Palazzo Albergati, a Zola Predosa,
si è svolta l’Assise delle Piccole imprese: una due giorni all’insegna del
confronto, organizzata da Unindustria Bologna con l’obiettivo di fare
il punto assieme agli associati sulla
difficile situazione che le imprese, e
soprattutto proprio quelle di minore
dimensione, stanno attraversando, e
sui principali problemi da affrontare.
Con interlocutori “mirati”: nella prima giornata, sono stati i rappresentanti del mondo delle banche, chiamati a rispondere alle questioni più
urgenti degli imprenditori, grazie alla
mediazione di Marco Lamandini,
professore ordinario di Diritto commerciale all’Università di Bologna.
La seconda giornata, invece, è stata
l’occasione per un faccia a faccia con
i rappresentanti delle amministrazioni locali sui problemi della burocrazia: sindaci e assessori hanno risposto
alle domande degli imprenditori sotto la regia del Vice direttore del Resto del Carlino, Massimo Gagliardi.
Al dibattito hanno partecipato anche
Daniele Salati Chiodini, vicepresidente di Unindustria con delega al
Credito e alle Politiche fiscali, e Massimo Cavazza, rappresentante della
Piccola industria. L’incontro è stato
aperto dal presidente di Unindustria
Bologna, Alberto Vacchi, e ha visto il
contributo di Giuseppe Morandini,
imprenditore e presidente di banca
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FARE 45
HANNO DETTO
Andrea Anderlini – Anderlini Meccanica
Perché le politiche di bilancio degli istituti di credito
diventano uno strumento molto invasivo per le
imprese a fine anno, proprio nel momento in cui le
aziende hanno difficoltà legate a diversi pagamenti,
ad esempio le tredicesime? Un istituto di credito ci
ha chiesto di non presentare allo sconto le ricevute
bancarie per problemi di chiusura di bilancio.
Ad ogni modo le banche più piccole, con forti legami
con il territorio, hanno maggiore capacità di rispondere alle esigenze delle Pmi.
Andrea Bonafè – Gruppo Bitem
Le banche adottino un approccio meno statico e
più vicino alle logiche imprenditoriali. Oggi vogliono
vedere la capacità delle imprese di generare flussi
finanziari, ma le imprese si basano su ipotesi che
hanno profili di incertezza, difficilmente confermabili
al cento per cento a priori.
Maurizio Lenzi - Dedanext
Avevamo richiesto un credito; fatta la delibera, ci
hanno rinviato l’erogazione perché non c’erano i
soldi. Arrivati i soldi la delibera era scaduta. Perché
le banche non rispettano gli accordi e non vengono
applicate penali come accade a noi imprenditori se
non rispettiamo correttamente gli impegni presi con
i nostri clienti?
Giorgio Giatti - Termal
Le possibilità di finanziamento a medio-lungo termine ci sono, ma a costi talmente alti da far rinunciare
spesso all’investimento. La banca che fa raccolta su
un territorio deve dare garanzia di una quota parte di
investimento su quel territorio e sulla sua economia
produttiva. Questa è la chiave per avere con le
banche un rapporto paritario.
Enrico Nannetti - Sana Express
Di chi è la proprietà della moneta al momento dell’emissione? Il debito pubblico si chiama così ma in
realtà è privato: infatti l’euro è una moneta stampata
in una ‘tipografia privata’ chiamata Banca Centrale
Europea, prestata a debito agli Stati al valore
nominale stampigliato sopra (500, 200, 100, 50, 20,
10, 5 euro) più un interesse chiamato ‘tasso ufficiale
di sconto’. Per pagare gli interessi sulla moneta, lo
Stato aumenta le entrate tassando aziende e cittadini, privatizzando le società partecipate, vendendo
immobili e beni demaniali di proprietà pubblica. Ma
se la moneta prestata (= il debito pubblico) non ha
un valore intrinseco - non essendo coperta da oro
come era la lira - perché lo Stato non si stampa la
moneta in proprio, invece di prenderla a prestito
pagando miliardi di interessi (sembrerebbe circa 40
mld/anno)? Non sarebbe ora che la prerogativa della
stampa della moneta - e con essa la Banca Centrale
- tornasse di proprietà pubblica?
Paolo Angelini - Dedanext
La natura delle banche è fare profitto, per cui finchè
sul mercato ci sono investimenti che rendono più
dell’offerta di liquidità al sistema produttivo, sarà
sempre difficile l’accesso al credito per le imprese.
Il meccanismo va cambiato.
Giovanni Contino - Contino & Partners
Ci credono veramente le banche nelle reti di
46 FARE
impresa? Confindustria sta facendo la sua parte, e
le banche?
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Daniele Salati Chiodini
Vice Presidente
di Unindustria Bologna
con delega al credito
Quello del credito è un tema nevralgico per le nostre imprese:
non a caso Unindustria Bologna sta intensificando il suo impegno su questo fronte con un contributo sempre più ampio
di risorse impiegate per venire incontro alle esigenze attuali
e prospettiche degli associati. Abbiamo organizzato questo
“faccia a faccia” perchè siamo stanchi delle solite risposte,
e vogliamo far capire meglio i nostri problemi, e contemporaneamente conoscere in maniera più dettagliata, le motivazioni “ufficiali e non” delle dinamiche comportamentali del
sistema bancario. Tutto ciò in un sano confronto, con lo scopo di migliorare il rapporto, visto che è obiettivo comune il
buon andamento e funzionamento delle imprese, soprattutto
delle più piccole.
ALLE BANCHE CHIEDIAMO LOGICHE IMPRENDITORIALI
È ancora possibile per le imprese ottenere finanziamenti per progetti di medio e lungo termine? Quali sono gli strumenti che un imprenditore ha a disposizione per ottenere liquidità? Sono alcuni degli interrogativi emersi durante la prima giornata dell’Assise delle Piccole
imprese organizzata da Unindustria Bologna e dedicata al tema del credito. Seguendo una
modalità di confronto inedita, le domande sono state espresse in una fase iniziale riservata
agli associati, per poi essere rivolte ai rappresentanti delle banche.
Anzitutto, gli associati hanno ribadito l’esigenza di dare voce alle piccole imprese in questo
momento storico particolarmente complesso. In secondo luogo, hanno chiesto di fare luce
sull’efficacia e sul futuro delle forme associative, a partire dalle reti d’impresa.
La preoccupazione più urgente, tuttavia, riguarda l’accesso al credito. Diversi imprenditori, infatti, riportando le esperienze vissute in prima persona, hanno manifestato crescenti difficoltà
ad ottenere liquidità. Sui curricula delle piccole imprese pesano gli effetti della crisi economica: come può un imprenditore ottenere un finanziamento pur non potendo presentare bilanci
brillanti? Un suggerimento è arrivato proprio dalla platea degli industriali: nella valutazione
dei progetti, le banche potrebbero adottare una logica più dinamica orientata al prodotto,
invece che basarsi solo su consuntivi e documenti previsionali. Altri associati, invece, hanno
spiegato che le radici del problema partono da lontano, e cioè da una più generale politica
competitiva del credito. Il mercato internazionale, infatti, offrirebbe alle banche investimenti
ben più appetibili (e remunerativi) dei progetti firmati dai piccoli imprenditori locali. A tutto
questo bisogna aggiungere le prescrizioni di “Basilea 3”, giudicate troppo severe dagli industriali, nonché l’entità dei tassi d’interesse (troppo alti, a detta di molti).
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ARTICOLO DI copertina
Loris Mantovani – Studioemme
Quali strumenti devono adottare gli imprenditori
per accedere al credito, dal momento che devono
presentare alla banca bilanci che di anno in anno
mostrano difficoltà crescenti?
2
assise delle piccole imprese
COM’E’ DIFFICILE
ACCEDERE
AL CREDITO
I problemi delle imprese, le risposte delle banche.
E.B.
COSA VOGLIONO GLI ISTITUTI? PROGETTI DI QUALITA’
Sulla validità dei progetti, gli istituti di credito hanno ribadito che oggi si finanzia ciò che crea
produttività, sviluppo all’estero e innovazione. Se da una parte è ormai assodato che la selezione si sta inasprendo, è altrettanto vero che le stesse banche per sopravvivere hanno
bisogno di impiegare il denaro. In altre parole, per gli istituti di credito, i progetti delle imprese
rappresentano l’ossigeno. Ma da questo punto di vista, la qualità è imprescindibile.
Per quanto riguarda l’aumento dei tassi d’interesse, il ragionamento è più complesso. I rappresentanti delle banche hanno spiegato che l’anno scorso si è registrato un periodo di
difficoltà senza precedenti: la crisi di liquidità ha generato tensioni che a loro volta si sono
riflettute sul costo e l’approvvigionamento del denaro. Ciò nonostante, alcuni istituti di credito
hanno testimoniato di aver continuato a impiegare sul territorio, talvolta anche al di sopra
delle proprie capacità.
A proposito del rapporto con le imprese, i rappresentanti delle banche, inoltre, hanno sottolineato l’importanza della costruzione di un dialogo nuovo, impostato sulla franchezza e sulla
conoscenza approfondita. In questo senso, sul merito creditizio c’è ancora tanto lavoro da
fare: agli istituti di credito spetta il compito di far comprendere meglio i meccanismi di attribuzione del rating. Più in generale, secondo alcuni, i bancari del futuro dovranno essere capaci
di uscire dai propri uffici per andare a guardare coi propri occhi le realtà aziendali.
Infine, per quanto riguarda il tema delle reti d’impresa, è stato lo stesso presidente di Unindustria, Alberto Vacchi, a spiegare che “il passaggio successivo è l’aggregazione vera. Come
Associazione saremo particolarmente insistenti nei confronti del mondo bancario affinché
supporti le imprese che intendano compiere questo passo”.
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Antonio Benincasa - Assotech
Da tempo, la piccola impresa è del tutto “afona”
a fronte di questo momento di grande oscurità.
Consiglio a tutti i colleghi, demoralizzati, di essere a
continuo contatto con l’Associazione.
E’ finita dal 2008 un’epoca imprenditoriale ed è iniziata una nuova era, che comporta un nuovo modo
di fare l’imprenditore all’interno dell’azienda.
Perché non riflettere sull’opportunità di introdurre,
per quelle imprese di elevata apertura culturale
imprenditoriale, una qualche formula di cogestione?
E perché non insistere con la BCE su un allentamento dei vincoli di Basilea 3, dal momento che requisiti
stringenti per le banche risultano ancora più impattanti sulle imprese?
Luciano Pirazzoli – Ovako
Bisogna chiedere agli imprenditori delle Pmi che siedono nei Cda delle banche locali di avere maggiore
attenzione per i piccoli imprenditori.
Barbara Rabbi - Rabbi Sergio & c.
Sempre più di frequente, per accedere al credito,
le banche chiedono garanzie quali la sottoscrizione
di una polizza assicurativa e la fideiussione per una
linea di credito salvo buon fine.
Nicola Montanari – Nimax
Lavoriamo con sei istituti di credito: con quattro
abbiamo rating 1, con gli altri rating 2.
Abbiamo chiesto un mutuo per un investimento. Tre
istituti su sei non ci hanno risposto, dei rimanenti
due hanno proposto tassi altissimi: a che serve
avere un ottimo rating?
Massimo Franzaroli - Pulsar
A seguito dei continui accorpamenti e relativa riorganizzazione, oggi spesso nelle banche ci mancano gli
interlocutori qualificati ed autonomi nelle decisioni ,
con tempi di attesa lunghissimi.
Francesco Fusco – Cardea
Perchè non esportare a livello italiano il modello
comunitario che prevede un fondo di rischio per
coprire le situazioni di default, evitando così che
le imprese debbano chiedere alle banche delle
fideiussioni per poter beneficiare dei contributi
all’innovazione?
Paolo Sottara – White Line
A volte alcune banche, in buona fede spero, propongono alle aziende affidamenti di carattere finanziario
con durata 18 mesi meno 1 giorno (a breve termine)
anzichè affidamenti oppure aumenti di affidamenti
già esistenti, ma di carattere commerciale (per
es.: affidamenti per smobilizzo SBF e/o fidi import/
export). Spesso però le aziende sono costrette a rifiutare tali affidamenti finanziari in quanto utilizzabili
in un’unica soluzione ed a tassi elevati e magari in
quel momento non ne hanno la necessità, mentre
potrebbero aver bisogno FARE
di affidamenti
47 commerciali.
Con questo sistema, alcune banche dichiarano
di concedere liquidità alle aziende ma in realtà
concedono poco perchè le stesse sono costrette a
rinunciare a tale liquidità per i motivi suddetti.
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HANNO DETTO
Mauro Cominoli - Varvel
La legge regionale sulla semplificazione per i
procedimenti interni regionali ad oggi si applica solo
agli ambiti regionali, e perché si possa applicare
agli enti locali deve esserci una specifica adozione
dagli stessi. Perché ad oggi solo alcuni enti l’hanno
recepita? Solo lunghezze burocratiche?
Gianmarco Biagi - Corradi
Siamo alla seconda crisi nell’arco di quattro anni,
ma, a differenza della crisi del 2008, quella di oggi
avviene a tasche vuote. Quindi diventa fondamentale il fattore tempo.
Se i tempi delle amministrazioni statali, regionali,
in parte anche quelle provinciali, non sono sempre
compatibili con quelli delle imprese, lo siano almeno
quelli dei Sindaci, perché altrimenti le imprese sono
davvero sole.
Perciò agli amministratori dico: usate le nostre
aziende come se fossero dei consulenti e dei
partner; cercate di capire che per essere compatibili
con le aziende, i tempi devono essere declinati in
settimane e non in mesi.
Francesco Fusco - Cardea
Si stanno definendo in questi giorni i POR, Piani
Operativi Regionali, strumenti per ottenere fondi
strutturali europei che coprano il periodo 2014-2020.
Ma cosa stanno facendo operativamente gli enti
locali regionali per capire quali sono le esigenze di
sviluppo del proprio territorio nei prossimi otto anni?
Poi non dobbiamo stupirci se in Calabria, un unico
progetto ha ricevuto fondi per 36 milioni di €, mentre
qui tutti i progetti di innovazione per le PMI raccolgono complessivamente 4 milioni di €. Perché non si
discute con il governo centrale come armonizzare le
dotazioni finanzarie?
Giacomo Barbieri - IDSC srl
Un impedimento frequente all’avvio della fase esecutiva di nuovi progetti è rappresentato dal ritardo,
dall’intermittenza e dalla frequenza con i quali la
pubblica amministrazione richiede alle imprese
l’integrazione dei progetti presentati, con evidenti
diseconomie a carico dell’intero sistema economico.
Qualunque iniziativa della p.a. finalizzata a migliorare
sin dall’origine la qualità dei progetti presentati dalle
imprese e dai loro tecnici si tradurrebbe in un grande recupero di efficienza in tutte le fasi successive
di istruttoria, consentendo tempi di valutazione più
brevi, modifiche più tempestive ed esiti meno incerti.
Sono convinto che le imprese ed i professionisti
offrirebbero piena collaborazione.
Marco Bettini - Emilcamion
Che fine sta facendo il progetto del Passante Nord?
Si parla molto recentemente di versione lunga e
corta: verso quale scenario stiamo andando?
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48 FARE
3
assise delle piccole imprese
LA BUROCRAZIA
CI COSTA
24 MILIARDI
Come razionalizzare la macchina amministrativa.
E.B.
DATECI TEMPI E RISPOSTE CERTE
Sfoltire gli iter burocratici è possibile: gli industriali bolognesi ne sono convinti e lo hanno
dimostrato concretamente proponendo diversi spunti durante la seconda giornata dell’Assise
delle piccole imprese organizzata da Unindustria Bologna, dedicata al confronto diretto con
gli amministratori degli enti locali. Secondo alcuni studi, il costo della burocrazia per le piccole e medie imprese, in Italia, è di oltre 23 miliardi di euro, e incide per 334 ore l’anno: numeri
che pesano tanto più su un’azienda quanto più essa è piccola.
Cosa potrebbero fare da parte loro i Comuni per agevolare la vita delle imprese? Un esempio è
l’adozione della legge regionale per gli obiettivi di semplificazione del sistema amministrativo
(n.18 del 7 dicembre 2011). Come hanno spiegato gli associati, potenzialmente la legge rappresenta una piccola rivoluzione burocratica all’insegna della semplificazione. Basterebbe che
gli enti locali la applicassero, ma ad oggi sono pochissimi quelli che lo hanno fatto.
In generale, a complicare il lavoro delle imprese è anzitutto la disomogeneità delle risposte
che arrivano dalle amministrazioni. In provincia di Bologna, ad esempio, si contano ben 60
Comuni: troppi per chi, invece, avrebbe necessità di rapportarsi al massimo con otto o nove
soggetti. In questo senso, ben vengano i progetti di fusione.
Ma il fattore decisivo, per le aziende, è il tempo. In una situazione di crisi economica – hanno
sottolineato gli imprenditori – è ancora più importante che i Comuni riescano a sintonizzarsi
con i ritmi delle imprese, dando risposte in settimane, e non in mesi, come invece accade oggi.
Allora, perché non utilizzare le stesse imprese come consulenti per razionalizzare la gestione
della macchina amministrativa?
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ARTICOLO DI copertina
Mario Menetti - Promobil Attrezzature Industriali
Perché in fatto di burocrazia non copiamo l’Europa,
dove tutti dicono che si fa prima e meglio? Perché,
se conosco le leggi e le procedure e se faccio le
cose in modo corretto, non posso autocertificarmi
di fronte alla pubblica amministrazione per una
determinata pratica, senza dovere aspettare i tempi,
talora estenuanti, di una risposta ?
Cesare Scandellari - Scandellari Infissi
Se guardiamo alla burocrazia e ai suoi oneri, oggi
chi fa impresa è un eroe. Perché, per fare un esempio, costa tanto un frazionamento o un cambio di
destinazione di un immobile?
Il costo della burocrazia per le Pmi è stimato tra i 24 e i 32
mld. In un momento come questo ridurre tali costi sarebbe
un aiuto enorme per le imprese. Quanto al costo della burocrazia, incide sulle Pmi per 334 ore/anno. Aggiungiamo a ciò
l’impiego di personale, che per svolgere queste incombenze
viene sottratto alle attività produttive: avremo un costo inversamente proporzionale, tanto più alto quanto più piccola è
l’impresa.
Massimo Cavazza
rappresentante della Piccola
Industria di Unindustria Bologna
I COMUNI: CONSIDERATECI DEI PARTNERS
In realtà, gli enti locali sono già a lavoro per facilitare la vita delle imprese. Lo hanno dichiarato
sindaci e assessori, ricordando che proprio in provincia di Bologna sono partiti gli Sportelli
unici per le attività produttive (Suap), con l’obiettivo di offrire alle aziende un unico interlocutore in rappresentanza di un gruppo di Comuni e degli enti terzi (come i Vigili del Fuoco).
Tuttavia, gli stessi amministratori hanno ammesso che oggi i Suap non funzionano al meglio
delle loro possibilità, a causa del quadro di scarse risorse in cui versano gli enti locali. Inoltre,
sul fronte degli investimenti, hanno ribadito come i Comuni abbiano le mani legate per via del
patto di stabilità.
Per quanto riguarda le tempistiche, ci sono altri vincoli che fanno sì che le stesse amministrazioni comunali siano vittime della burocrazia: quando un imprenditore presenta una variante,
ad esempio, dopo l’ok della commissione urbanistica devono passare 60 giorni per le osservazioni, quindi il progetto deve essere approvato in consiglio comunale. È chiaro, dunque, come i
Comuni talvolta debbano attendere (loro malgrado) mesi prima di rilasciare un’autorizzazione.
Ad ogni modo, l’invito dei sindaci alle imprese è quello di considerare ora più che mai le amministrazioni comunali come un partner, e non come un ostacolo. Da parte loro, i Comuni hanno
assicurato una rinnovata attenzione verso le esigenze del mondo produttivo (ad esempio sulla
legge regionale per gli obiettivi di semplificazione del sistema amministrativo). Qualcun altro
ha già teso la mano agli imprenditori con azioni concrete: è il caso di un’amministrazione
comunale che ha deciso di sospendere il pagamento degli oneri di urbanizzazione per chi si
insedia in una determinata area produttiva.
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Fabio Fabbri -Vivara Viaggi
Abbiamo presentato la medesima pratica ai Suap di
tre diversi Comuni della nostra Provincia: due ci hanno risposto positivamente, il terzo l’ha rifiutata e per
far valere le nostre ragioni abbiamo dovuto ricorrere
ad un consulente legale a nostre spese. Non ci si
deve stupire allora se nasce un senso di sfiducia.
Massimo Franzaroli - Pulsar
A seguito dei continui accorpamenti e relativa riorganizzazione, oggi spesso nelle banche ci mancano gli
interlocutori qualificati ed autonomi nelle decisioni ,
con tempi di attesa lunghissimi.
Nicola Montanari - Nimax
La Pubblica Amministrazione è disposta a riconoscere con fatti concreti che, senza l’impresa,
non possono trovare sviluppo attività collaterali
quali servizi privati e pubblici, attività professionali,
credito?
Walter Gualtieri - ADS
60 comuni sono troppi. Si deve realizzare la città
metropolitana.
Andrea Bonafè - Bitem
Assistiamo purtroppo ad una manutenzione delle
strade sempre minore da parte dei comuni. Senza
comprendere che, così facendo, non soltanto si
mette a repentaglio la sicurezza delle persone, ma si
fanno crescere esponenzialmente nel tempo i costi
di manutenzione.
Antonio Benincasa - Assotech
Emergono difficoltà crescenti nel realizzare le infrastrutture nei nuovi insediamenti, oltre che rigidità
nelle forniture delle utilities. In questo momento
potremmo definire la burocrazia “una difficoltà per
ogni soluzione”.
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FARE 49
4
assise delle piccole imprese
PROGETTI VALIDI
E BUSINESS PLAN
credibili
E.B.
ARTICOLO DI copertina
Il futuro dei rapporti imprese-banche
secondo Enzo Mengoli (Banca di
Bologna)? Grande trasparenza, flusso
di informazioni costante,
pochi interlocutori bancari
ma con rapporti consolidati,
basati sulla fiducia e su
una profonda conoscenza.
S
e qualcuno ha un progetto valido supportato da un business
plan credibile, si faccia avanti:
le banche sono pronte ad analizzarlo.
È il messaggio lanciato dal direttore
generale del gruppo Banca di Bologna, Enzo Mengoli, durante l’Assise
delle Piccole imprese.
Dottor Mengoli, durante l’Assise si è
parlato di stretta creditizia. Lei che
da diversi anni guida il gruppo Banca
di Bologna, come ha visto cambiare le
condizioni di erogazione del credito?
50 FARE
“Indubbiamente negli ultimi mesi
del 2011 le banche hanno attraversato un momento particolarmente
critico dal punto di vista della liquidità, ma oggi la situazione mi pare
cambiata. Voglio ricordare poi che se
non ci sono situazioni critiche contingenti di liquidità e di patrimonio
per le banche non erogare è come
per le aziende non vendere i loro
prodotti. Penso quindi che la stretta
creditizia percepita non sia altro che
un approccio delle banche alla concessione del credito che tiene conto
della forte incertezza sulle prospettive
dell’economia”.
Qual è a suo parere il punto debole del
rapporto tra banche e imprese? Durante l’Assise ha spiegato che gli istituti di
credito “non si sono mai preoccupati
più di tanto di entrare nel cuore delle
imprese”, contribuendo alla loro sottopatrimonializzazione. Cosa significa?
“Sì è vero, penso che le banche negli anni passati abbiano fatto danni,
aspetto che nessuno rileva, erogando
in modo troppo disinvolto e superficiale il credito. E questo non ha educato le imprese a ricercare un corretto
equilibrio finanziario e patrimoniale
rendendole nel tempo più fragili. Infatti, a volte le imprese si sono indebitate più del dovuto non a fronte di
una corretta pianificazione finanziaria, ma solo perché ottenevano con
facilità il credito”.
Come se lo immagina il rapporto del
futuro fra banche e imprese: quali sono
i punti fermi su cui dovrebbe essere costruito?
“Grande trasparenza, flusso di informazioni costante, pochi interlocutori
bancari, ma con rapporti consolidati
basati sulla fiducia e su una profonda
conoscenza”.
Alcuni imprenditori esprimono preoccupazione per l’accesso al credito,
osservando che per una banca è più
redditizio investire nei mercati finanziari internazionali piuttosto che in un
progetto imprenditoriale locale. Quanto corrisponde al vero questa affermazione?
“Detto che ci sono banche come la
nostra che concentrano tutto il loro
core business raccogliendo i risparmi
sul proprio mercato e impiegandoli
tutti sui privati e sulle
imprese del territorio,
non si può non registrare che l’economia
reale e tutto il mercato
mondiale continuino
ad essere in balia della
mera speculazione finanziaria ancora oggi
dopo quasi cinque
anni dal default della
Lehman, e questo mi
pare il vero grande
scandalo che stiamo
vivendo, generato dalla deregolamentazione
della finanza internazionale con grande
responsabilità dei regolatori e dei governi
Enzo Mengoli, Direttore generale della Banca di Bologna
che non riescono ad
intervenire per cambiare questo stato imprenditore che per la prima volta si
di cose”.
rapporta con un istituto di credito? Che
caratteristiche deve avere il suo progetSi diceva che la selezione che fanno oggi to perché abbia buone chance di essere
le banche è (e sarà) sempre più severa. finanziato?
È così?
“In primo luogo deve avere un bu“Non parlerei di severità. Direi piutto- siness plan credibile, poi deve far
sto che la valutazione del merito credi- percepire di avere la capacità e le
tizio delle imprese oggi richiede valuta- competenze per svilupparlo. A quezioni più articolate ed una conoscenza sto punto la banca deve scommettere
del cliente più approfondita”.
su di lui”.
Che consiglio darebbe a un giovane
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FARE 51
GIUSEPPE MORANDINI:
“CREDERE NEI PROGETTI”
“Quel cuore delle banche che batte vicino all’impresa non ha smesso di battere. Ha solo vissuto un momento drammatico”. Parola di chi quel
cuore lo conosce bene: è Giuseppe Morandini, presidente della Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia, già presidente della Piccola industria di Confindustria, ma prima di tutto, “un imprenditore di tradizione familiare”. Il suo messaggio alla platea dell’Assise delle Piccole imprese
organizzata da Unindustria Bologna, è stato all’insegna della fiducia e della tenacia. “Pensando alla storia imprenditoriale della nostra famiglia,
devo dire grazie alle banche per quanto ci sono state vicine nel corso degli anni – ha affermato – e se guardo i giorni di adesso dico credeteci
e non molliamo. Perché le banche non chiedono altro che di capire fino a che punto noi e le nostre famiglie crediamo in quello che facciamo.
Dimostriamoglielo, anche se questo vuol dire sacrifici e rinunce”.
Parlando di futuro, Morandini ha rilanciato l’importanza delle fusioni, soprattutto per quelle imprese che – come la sua – vivono di solo mercato
interno. “L’internazionalizzazione è l’ossigeno, ma quante sono le imprese in Italia che possono vivere di internazionalizzazione?”, ha domandato. “Nella nostra azienda negli ultimi quindici anni abbiamo fatto nove fusioni, con tutti gli aumenti di capitale necessari. Questo vuol dire
crederci. In settori come questi non c’è altra speranza – ha spiegato – non dobbiamo lasciare la selezione nelle mani del mercato: dobbiamo
avere la lucidità di gestirla noi, con le fusioni e le aggregazioni”. In generale, però, secondo Morandini oggi “non basta più rimboccarsi le
maniche da soli”, perché “non c’è un problema di banche e di imprese, che anzi, dovrebbero fare fronte comune. C’è un problema di Paese, e
questo bisogna porlo con forza a tutti i livelli”. Infatti, ha concluso, “è arrivato il momento in cui tutti assieme, banche e imprese, ci sediamo a
un tavolo unico, col grande padre della politica che finalmente cominci a dire tre o quattro cose serie che possano portare il Paese fuori dalla
secca”. (e.b.)
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52 FARE
5
assise delle piccole imprese
IL FUTURO
E’ LA FUSIONE
DEI COMUNI
ARTICOLO DI copertina
E.B.
Cinque Comuni della Valle del
Samoggia cercano di fondersi in un
unico ente, con vantaggi certi per la
semplificazione burocratica.
Previsioni? Un risparmio del 10%
sulla gestione, del 10% sugli acquisti e
del 15% sul personale.
Augusto Casini Ropa, Sindaco di Savigno e
Presidente della Unione dei Comuni della Valle del Samoggia
FARE 53
“Noi siamo dei pionieri: stiamo conquistando il West, e non abbiamo
ancora strade tracciate. Ma se andrà
bene, nulla sarà più come prima”.
Ci scommette Augusto Casini Ropa,
il sindaco di Savigno (Bologna) che
da tempo si sta battendo affinché
cinque Comuni della Valle del Samoggia si fondano in un unico ente,
con vantaggi certi dal punto di vista
della gestione e della semplificazione
burocratica.
Sindaco, che cos’è una fusione di Comuni, e a che punto siete con questo
processo?
“È un processo di riforma istituzionale, che a differenza dell’Unione dei
Comuni, dove gli enti conservano
una loro autonomia, fonde tutte le
strutture politiche e amministrative.
In altre parole, ci sarà un solo sindaco, una sola giunta, un solo Consiglio comunale, al posto degli attuali
cinque sindaci, 23 assessori e 77 consiglieri.
Come Comuni abbiamo già deliberato il processo di fusione, ora spetta
alla Regione legiferare.
Presumibilmente ci sarà un referendum consultivo a novembre, e se
l’esito sarà positivo si scioglieranno i
cinque Comuni per dare vita a quello
54 FARE
unico”.
Concretamente, quali sono i vantaggi
di questa fusione?
“Secondo uno studio che abbiamo
commissionato, in termini di gestione su scala, ci sarà un risparmio pari
al 10% del bilancio, cioè di 2,6 milioni di euro.
I benefici sulla spesa ammontano a
circa 260 mila euro. Basti pensare,
infatti, che al posto di tre segretari
comunali ne avremo uno solo: da
questo punto di vista, il risparmio è
già di 200 mila euro l’anno. Inoltre,
a regime prevediamo un risparmio
del 10% sugli acquisti e del 15% sul
personale.
Senza contare che sono previsti importanti contributi statali e regionali,
più una deroga al patto di stabilità
per i primi due anni”.
Attualmente l’Unione dei Comuni della Valle Samoggia dispone già di uno
Sportello unico per le attività produttive (Suap). Come cambierà questo
ufficio?
“Oggi il nostro Suap è abbastanza
efficiente, ma sicuramente dobbiamo
ancora lavorare sull’abbattimento
dei tempi di rilascio delle autorizzazioni. Con la fusione si andrà in
questa direzione, dal momento che
lo Sportello dovrà interfacciarsi con
un solo Comune, e non con cinque.
La nostra idea, tuttavia, è quella di
trasformarlo da semplice ufficio burocratico quale è adesso, in uno strumento che sia anche capace di affiancare le imprese nella progettazione, e
di studiare strategie di marketing per
l’attrattività del nostro territorio”.
Nella Provincia di Bologna si contano
ben 60 Comuni. Crede che il “modello
Valle del Samoggia” sia esportabile? Ci
sono delle resistenze?
“Anzitutto bisogna dire che anche se
la legislazione italiana spinge affinché
i Comuni si uniscano, a livello pratico non aiuta più di tanto.
Quello che stiamo facendo noi è davvero molto complesso, e non ci sono
strade tracciate.
Ma la difficoltà più grande forse è
quella culturale: c’è una grande paura
della marginalità.
Sono tutti intenti a coltivare il proprio orto senza guardare oltre.
Quello che vorrei che anche i cittadini capissero è che piccolo è bello,
vero, ma è anche debole”.
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6
assise delle piccole imprese
DARE FORZA
A TUTTI,
GRANDI E PICCOLI
ARTICOLO DI copertina
di Alberto Vacchi
Internazionalizzazione,
Europa,
capitale umano
nella relazione
del presidente
all’Assemblea privata
di Unindustria.
FARE 55
In occasione delle Assise delle Piccole
Imprese si è tenuta anche l’Assemblea
privata di Unindustria Bologna. Pubblichiamo su queste pagine uno stralcio
delle parti più salienti della relazione
del Presidente Alberto Vacchi.
L
e linee di azione della
nostra Associazione saranno
focalizzate su:
- il capitale umano;
- l’internazionalizzazione;
- l’Europa.
Competere sui mercati presuppone
oggi una massa critica, una robustezza patrimoniale, una capacità
di integrare competenze diverse ma
complementari, che molto spesso si
infrangono contro i limiti dimensionali della piccola impresa.
Aggregarsi comporta anche un cambiamento culturale e di atteggiamento: la propensione, cioè, a vincere le
resistenze del nostro individualismo.
Dobbiamo pensare infatti che mettersi insieme per condividere delle
sfide non ci farà perdere la nostra
identità, ma, anzi, ne valorizzerà le
caratteristiche migliori.
Dipenderà dallo spirito con cui affronteremo le novità, trasformando
i limiti in opportunità competitive.
Vorrei dunque invitare le nostre imprese a fare nuove alleanze;
vorrei che crescendo inevitabilmente
la dimensione dei gruppi industriali
competitivi non ci fosse una esclusione della rete di subforniture e di
servizi;
vorrei che la massa critica desse forza
a tutti gli attori virtuosi, grandi e piccoli nel definire nuove politiche con
le banche e che quest’ultime cominciassero a definire un rapporto più
solidale e moderno con i loro veri
danti causa.
In questo la nostra associazione ha da
ieri un’unità dedicata per rispondere
al meglio alle richieste di network nel
mondo, ma ci proponiamo di fare
molto di più.
Il nostro obiettivo è infatti quello di
favorire la nascita di decine di nuove
aggregazioni.
Infine il capitolo Europa, quello politicamente più importante, perché se
ben sviluppato potrebbe darci quelle
risorse che oggi a livello nazionale
scarseggiano.
Questo è l’ultimo anno “grasso” del
VII Programma Quadro dell’Unione
Europea.
Dico “grasso” - e passatemi il termine un po’ eccessivo - perché centinaia
di milioni di euro saranno messi a disposizione delle imprese che intendono investire in programmi di ricerca
e sviluppo tecnologico.
Ciò avverrà in due chiamate, con i
bandi di luglio e dicembre.
Noi ci proponiamo di
migliorare i nostri standard di presenza in Europa: l’intento è quello
di portare il maggior numero di imprese ad avvicinarsi per la prima volta
ad un bando europeo,
56 FARE
partendo proprio da quest’ultima significativa chiamata.
Ma guardando gia avanti con le linee
programmatiche di Horizon 2020,
abbiamo iniziato, dallo scorso Febbraio a prendere parte ai tavoli ed ai
gruppi di lavoro della commissione
europea.
E’ un obiettivo ambizioso, non solo
perché i tempi per concorrere sono
molto stretti, ma anche perché negli
ultimi 14 anni (6° e 7° programma)
non abbiamo certamente brillato in
termini di partecipazioni, scontando
in ciò – anche questo va detto – una
scarsa attitudine del nostro Paese a
utilizzare gli strumenti di finanziamento europei o a essere presenti in
Europa nei luoghi che contano e in
cui si prendono le decisioni.
Su questo prometto il massimo impegno della nostra associazione.
Vorrei concludere questa relazione a
11 mesi dal mandato che mi avete
dato, con una riflessione sul nostro
modo di dialogare all’interno dell’associazione, sulle opportunità che
spesso non cogliamo perché impegnati altrove, o troppo attaccati alla
nostra storia di successo, oggi per
molti messa in discussione.
La nostra associazione è e rimane il
primo punto di incontro di tutti noi.
Le proposte di miglioramento degli
strumenti di comunicazione, l’apertura di spazi internet dedicati, la disponibilità costante della struttura ad
accompagnarvi in qualsiasi percorso
di crescita sono tutti elementi importanti che già oggi facciamo nostri.
Continueremo a migliorarli ed intensificarli, a cercare di far partecipe
ogni singolo collega che ancora non
conosce a fondo Unindustria.
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E IL 17 E 18 SETTEMBRE
C’E’
DALLA MAIL ALLA STRETTA DI MANO
Una Due giorni di incontri fra le imprese
ed il mondo della cooperazione
in collaborazione con il Gruppo Sabatini.
Lunedì 17 e Martedì 18 Settembre, all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno, centinaia di stand ospiteranno le imprese di Unindustria Bologna
per una “Due giorni” che costituirà, di fatto, la vetrina delle produzioni, delle lavorazioni, della subfornitura, dei servizi che il sistema produttivo
bolognese offre in tutti i settori.
Sarà questo lo svolgimento di “FARETE”, un momento organizzato con Legacoop Bologna, in collaborazione con il Gruppo Sabatini, con un
obiettivo preciso: fare incontrare le imprese tra di loro.
L’appuntamento – non a caso dedicato a “Le imprese fanno Network” – consentirà nelle due giornate, a tutte le imprese piccole, medie e grandi
associate ad Unindustria Bologna, di presentarsi e di conoscersi alla ricerca di possibili clienti, fornitori, partner commerciali e produttivi.
Assume quindi particolare significato la collaborazione con Legacoop Bologna: una collaborazione che si propone di sviluppare il dialogo fra le
imprese di Unindustria Bologna e quelle del mondo della cooperazione.
A fianco dell’Assemblea vera e propria, per due giorni “FARETE” metterà in contatto sia gli imprenditori, i top manager ed i massimi vertici delle
realtà cooperative, sia i responsabili degli uffici acquisti e degli uffici tecnici delle imprese. E, a fianco del momento espositivo e di incontro tra
i manager delle singole realtà produttive, ci sarà la possibilità di incontri dedicati a trattative B2B riservate.
“FARETE sarà un luogo che favorirà occasioni di conoscenza reciproca, di partnership, di business.” ha sottolineato Alberto Vacchi, Presidente
di Unindustria Bologna, presentando l’iniziativa “Vogliamo creare le condizioni affinchè emergano tutte le possibili opportunità di collaborazione tra imprese del territorio, e le imprese stesse possano individuare nuovi partners con i quali affrontare le sfide della globalizzazione. E,
perchè no, affinchè possano nascere anche nuove idee”.
“Il sistema produttivo bolognese ha, del resto, una lunghissima storia di collaborazione al proprio interno.” ha aggiunto Vacchi “I rapporti di
fornitura e di collaborazione tra imprese complementari sono stati uno dei fattori alla base di quello che Romano Prodi già trent’anni fa definiva
il ‘meccano della Via Emilia’. E nel corso del tempo intere filiere hanno preso vita e si sono sviluppate nel raggio di poche decine di chilometri”.
“Ogni singola impresa in realtà è il nodo di una rete complessa di scambi e relazioni” ha affermato il Presidente di Legacoop Bologna, Gianpiero
Calzolari, “L’iniziativa di settembre sarà l’occasione di rinvigorire la collaborazione fra le tante imprese, grandi e piccole, clienti e fornitori che
rappresentano il reticolo produttivo bolognese, ma soprattutto per offrire l’opportunità di costruire nuovi scambi ed ampliare ulteriormente
quella rete preziosa che consoliderà il nostro territorio”.
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FARE 57
plubo
PLastic Union BOlogna
58 FARE
Per crescere e per conquistare nuove
posizioni sui mercati internazionali
è indispensabile una crescita dimensionale delle nostre imprese piccole
e micro: perchè il mercato globale
richiede massa critica, capacità di penetrazione e di integrare competenze
diverse ma complementari.
Per imprese di piccola dimensione,
come quelle del nostro territorio, i
processi di aggregazione sono la strada maestra per competere.
Bologna è stata un’apripista in fatto di aggregazioni d’impresa . Ed
Unindustria ha direttamente favorito
soluzioni inedite ed innovative fondate sulle Reti d’Impresa, aiutando
e supportando la nascita di nuove
forme di aggregazione, sia sul territorio bolognese che su quello imolese,
nell’ambito della subfornitura meccanica, dell’automazione elettrica
ed elettronica, dell’information and
communication technology, dello
stampaggio di materie plastiche, del
turismo.
Sotto l’egida di Unindustria Bologna
sono nate già 8 diverse aggregazioni,
appartenenti ai più svariati settori:
IS Bologna, la prima nata (settembre 2009), aggregazione di piccole e
medie imprese metalmeccaniche della subfornitura;
01 Wiring, automazione elettrica ed
elettronica ;
Rete ICT, network di aziende
dell’Information and Communication Technology;
Imola FA, imprese di Imola, Bologna
e Ravenna dell’automazione, energie
rinnovabili, meccanica e ICT;
Race Bo, il primo contratto di rete
vero e proprio costituito in Italia tra
aziende manifatturiere, tutte piccole
e medie imprese subfornitrici delle
case dell’automotive;
Artù Bologna, club di prodotto nato
nell’ambito del settore del turismo;
Plubo, stampaggio delle materie plastiche;
e Baco. Quest’ultimo è un vero e
proprio contratto di rete con al suo
interno una newco, che si inserisce
nel più ampio progetto del distretto
della protesica come polo internazionale della riabilitazione. E che ha
centrato nel 2011 un primo obiettivo
con la sottoscrizione di un accordo di
cooperazione con l’associazione dei
disabili cinesi, primo passo per la penetrazione in quel grande mercato.
Proprio a Baco sono dedicati gli articoli delle pagine seguenti.
Quante
aggregazioni
si fanno
a Bologna
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FARE 59
1
H
a un’ambizione, Bologna:
diventare il “polo della riabilitazione internazionale”.
Un obiettivo che non è rimasto nel
cassetto; anzi, ha già mosso i suoi
primi passi e continua a guardare
lontano. Tecnica, ricerca scientifica
e soprattutto personalizzazione del
prodotto si sono rivelate le carte vincenti per aprire al distretto bolognese
le porte del mercato globale. In questo contesto è nato, un anno fa, Baco
Srl. Tradotto: Building A Common
Objective, costruire un obiettivo comune. Radici a Budrio, ma mirino
puntato verso la Cina, perchè è là che
corrono il futuro e la crescita. Ruolo
60 FARE
protesica e riabilitazione
chiave, per aprire a coraggiose imprese di nicchia gli orizzonti del mercato globale, lo ha svolto Unindustria
Bologna. Intorno al suo tavolo si
sono sedute quattro realtà: la RTM
di Budrio (che produce soluzioni
protesiche); la Corazza di Molinella
(produttrice di plantari ortopedici);
la TGR di Ozzano Emilia (specializzata in monta-scale per disabili) e la
marchigiana Duna (che a Falconara
produce scarpe ortopediche). Complessivamente, tutte imprese che solo
associate in una Srl hanno ottenuto
il peso specifico per competere nel
mercato internazionale. La “rete”
delle buone intenzioni non bastava,
serviva un soggetto giuridico riconosciuto all’estero; da qui l’esigenza di
mettere sulla carta una società, un’interfaccia unica per assumersi gli oneri
commerciali ed esportare prodotti e
know how. Le quattro imprese coinvolte, oggi si presentano con un unico nome, solo così è stato possibile
per ciascuna di loro valicare confini
che altrimenti sarebbero stati interdetti. Ma il contagio non si è fermato
lì. Altre imprese si sono alleate con la
Newco Baco Srl, creando un network
più grande e di conseguenza appetibile. Prodotti, sì e poi anche servizi
in un’offerta che successivamente ha
visto l’ingresso di Rizzoli Ortopedia
DA BUDRIO
ALLA CINA.
MA INSIEME
di Antonella Zangaro
Bologna può diventare il polo
internazionale della riabilitazione.
Merito di Baco, un network di imprese
al quale si sono unite anche realtà
pubbliche. Ora quattro di loro
hanno costituito una Newco,
e con quella sono sbarcate in Oriente.
Spa e Centro di Riabilitazione Casalino. Anche il pubblico, dunque, che
sommandosi al privato ha messo in
evidenza la forte componente di servizio. Un indubbio valore aggiunto
per la rete Baco. Al progetto poi hanno partecipato anche Technogym,
Finceramica, Pollution, Noemalife,
Opo, Samo; Vassilli, il centro clinico di riabilitazione di Montecatone,
l’Arcispedale Santa Maria di Reggio
Emilia, il Centro Nazionale delle
Ricerche di Faenza e il Centro Ausili dall’Ausl di Bologna e Istituto
Ortopedico Rizzoli. A dare conforto
a questa strategia di sistema di prodotto e servizio, privato e pubblico,
ci sono i numeri. Per il settore dei
dispositivi ortopedici e delle tecnologie per la mobilità si prevede una
crescita annua del 3,6% e il mercato
asiatico è un test d’ingresso molto
interessante. Là, il governo intende
assicurare la copertura sanitaria alla
popolazione promettendo al settore
delle tecnologie mediche una significativa espansione. In Cina vivono 83
milioni di disabili che rappresentano
il 6,4% della popolazione. Il miglioramento progressivo delle condizioni
di vita e l’allargamento delle prestazioni di cura e assistenza offerte dai
servizi sanitari di questo, come molti
altri Paesi emergenti, rappresentano
un’opportunità per il network emiliano che punta tutto sull’alta qualità. Gli studi condotti sul territorio
asiatico da Unindustria hanno altresì
dimostrato una chiara inclinazione a
privilegiare prodotti di importazione, giudicati di qualità superiore.
Nel giugno dello scorso anno è arrivato l’accordo di cooperazione internazionale con la Federazione dei
disabili cinesi e l’Associazione Cinese
di Riabilitazione del Ministero degli
Affari Civili cinese. “Trasferire competenze in Oriente significa spiegare
ai cinesi il tratto tipico del prodotto
italiano”: preparazione specifica per
ogni esigenza. In un recente articolo di Dario di Vico pubblicato sul
Corriere della Sera, il presidente di
Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, ha sottolineato l’importanza
della “politica di aggregazioni e reti,
un valore aggiunto necessario. La
riabilitazione – ha aggiunto Vacchi
– è sicuramente un caso interessante
perché ci permette immediatamente
di essere competitivi nelle esportazioni”. Non solo. Guardando alle
diverse nicchie di specializzazione
che contraddistinguono il dna delle
imprese di questo territorio, “il modello – ha concluso – potrebbe essere replicato”. Un esempio? La filiera
dell’agroalimentare.
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FARE 61
2
protesica e riabilitazione
RETI D’IMPRESA?
I TEMPI
SONO MATURI
A.Z.
Tra le realtà che hanno dato vita a
Baco c’è RTM: protesi su misura,
tanta ricerca di materiali e tecniche
innovativi, personale specializzato
con un’età media
sui venticinque anni.
Lo staff RTM al completo
62 FARE
E
ra il 1987 quando tre giovani
tecnici ortopedici, che avevano già maturato una lunga
esperienza nel centro Inail di Vigorso
del prof Hannes Schmidl, decisero di dare vita a una nuova officina
ortopedica. Giampaolo Rimondini,
Franco Tedeschi e Moreno Marchesini fondano così la RTM Ortopedia
Personalizzata, una realtà all’avanguardia nella realizzazione di protesi
su misura che ha fatto della ricerca di
materiali e tecniche innovativi il suo
punto di forza. Su tutto, però, c’è un
aspetto che ha contribuito a catapultare questa realtà su orizzonti lontani
da quella provincia bolognese in cui
ha posato i suoi mattoni: la cura e
l’attenzione per la personalizzazione.
“Ogni paziente è portatore di esigenze e aspettative differenti e solo una
protesi realizzata su misura potrà permettere il suo recupero e il reintegro
nel mondo del lavoro e nella società”.
Questa la mission aziendale, questo il
lasciapassare per il salto nel mercato
globale.
Dal 2011, RTM è una della quattro
realtà specializzate che dà vita a Baco
Srl, quello che viene definito “l’incu-
batore di imprese creato per portare
sul mercato internazionale il talento
e il know how di realtà storiche troppo piccole per potersi tutelare da sole
nel confronto con giganti come la
Cina”.
RTM da Budrio, in Oriente, ha portato in dote la sua storia professionale. Questa realtà è una delle versioni
tra le più raffinate del settore. “La
nostra particolarità – spiega Moreno Marchesini – è che, con noi tre
‘vecchi’ soci, solo in cinque superiamo i quarant’anni di età perché tutti
gli altri hanno meno di venticinque
anni!”. RTM conta quaranta addetti.
“Negli ultimi anni – aggiunge - abbiamo investito molto sulle nuove
tecnologie, su Internet e questa si è rivelata una scommessa vincente”. Ma
non solo, c’è una importante lezione
da scoprire se si fa un passo indietro.
“La nostra fortuna è stata quella di
conoscere un direttore tecnico che
ha investito su noi tre all’epoca quattordicenni. Lui ci ha voluti credendo
in noi come un maestro e un padre”.
E questa attenzione verso i giovani da
formare “come un legno che non ha
ancora il tarlo” in RTM è rimasta un
valore aggiunto imprescindibile. Il
prodotto di punta di RTM è la cura
della persona e questo non si può
facilmente internazionalizzare però,
va oltre Moreno guardando lontano:
“L’uso delle tecnologie ci porterà anche in Cina”. Il riferimento è a quel
progetto che ha permesso a RTM di
realizzare protesi estetiche a distanza. Al concreto: “Se in Italia la persona ce l’hai di fronte, con il nostro
scanner noi otteniamo i dati di chi si
trova lontano”. RTM è in grado di
andare anche oltre il rilievo dei dati
tradizionali. A Budrio sanno cogliere dettagli particolarissimi, essenziali
per
personalizzare un prodotto che, nello specifico, è
una protesi su
misura. “Paura
che in Cina ci
possano copiare?”. Non ha
molte esitazioni
Moreno Marchesini che ha
le spalle larghe. “A fare la differenza
è la nostra esperienza”. Baco, dunque, prima di tutto è e rimane una
grande occasione. Nessun timore
di fronte al mercato globale in casa
RTM. “Noi ci abbiamo messo quarant’anni a fare tutto questo, se riescono a copiarci sono bravi, ma non
bisogna avere paura”. Insomma,
questa rete d’impresa che si presenta sul mercato internazionale è nata
interpreta il pensiero di Giampaolo
Rimondini e Franco Tedeschi: RTM.
Entrato in contatto con Baco, il team
di tecnici bolognesi voleva andare a
vedere cosa la Cina fosse in grado di
offrire, quindi dare formazione e poi,
successivamente, si è integrata anche la possibilità della fornitura. “Se
Unindustria ci aiuterà – conclude –
sicuramente ci si potrà perfezionare.
Noi vorremmo andare avanti”. Sor-
Lo stabilimento RTM a Budrio
per aziende diverse tra loro che però
condividono un obiettivo comune
che non è meramente economico.
“Quello che conta per noi è l’investimento, la sperimentazione. Oltre
a vendere qui si impara”. Questa è
la Cina per Moreno Marchesini che
ride Marchesini, se guarda indietro:
“Se solo quattro anni fa mi avessero
parlato di una rete d’impresa avrei
tagliato corto rispondendo non ho
tempo”. Oggi i tempi sono maturi.
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FARE 63
3
protesica e riabilitazione
PROFESSIONALITA’
E GIOCO
DI SQUADRA
A.Z.
Anche la Corazza (plantari ortopedici)
è più forte con la rete Baco.
“La Cina è un mercato da prendere a
braccetto.” sostiene Violetta Corazza
“Vanno ascoltati costruendo
buone collaborazioni.
Il beneficio ci sarà per entrambi”.
Q
u a r a n t’ a n n i di attività
“in rosa”. Corazza Srl è
una realtà leader nel mercato italiano che da sempre si occupa
di prodotti per la cura e il supporto dei piedi. Tutto saldamente nelle
mani di uno staff al femminile.
Corazza Srl è un marchio presente
sul mercato italiano ed europeo dal
1968. Oggi, alla guida di una realtà di ventiquattro dipendenti, siede
Violetta Corazza. L’impronta femminile non è tangibile solo nei numeri (il 90% del personale è donna)
64 FARE
ma anche nell’organizzazione del lavoro.
Flessibilità, ottimizzazione e personalizzazione non sono qualità
riconducibili solo alla produzione
dell’azienda di Molinella, ma anche
a quelli che sono i ritmi e i tempi del
lavoro. Qui, gli orari di produzione
sono frutto di un accordo tra la direzione e i dipendenti. Il risultato è
che si comincia presto, la mattina,
verso le sette, ma altrettanto presto
poi si chiude il ciclo della giornata. A
casa alle 15.30. Perché? Ci sono una
logica e una scelta precisa in questa
scansione. “La mattina a quell’ora
non c’è traffico”, la prima motivazione resa in un’intervista pubblicata
sul quotidiano “il Resto del Carlino”.
E poi il tocco femminile: “Uscendo
presto il pomeriggio rimane tutto il
tempo da dedicare ai figli e alla vita
familiare”. Come a dire: le donne,
in quest’azienda hanno un accesso e
un trattamento privilegiato. Violetta Corazza ha iniziato a lavorare qui
quando aveva solo dodici anni e alla
guida dell’azienda c’erano i suoi geni-
tori. L’azienda oggi realizza circa mille plantari al giorno riuscendo a garantire prezzi sempre contenuti. “Se
avete l’intelligenza, sotto i piedi calzate un plantare Corazza” titolava il
quotidiano bolognese. Certificazioni
di qualità, investimento nella ricerca
sono i fari a guidare Corazza Srl che,
grazie all’ingresso nella rete Baco, ora
ha la forza necessaria per guardare al
mercato globale a testa alta.
Lo sbarco in Cina arriva con una
telefonata di Unindustria che, dopo
aver letto di Corazza in un’intervista
al sindaco di Molinella, ha ritenuto
di contattare la titolare in persona.
Nel 2010, l’azienda ha ricevuto un
riconoscimento da parte dell’amministrazione comunale.
“Un premio per rendere omaggio
ad un’azienda tutta al femminile,
tra le prime ad essere certificate ISO
9001”. Ma soprattutto, ci tengono a
precisare qui dentro, “una delle poche realtà italiane a non essere ricorsa
al credito bancario in un momento
difficile come
quello che stiamo tutt’ora vivendo”.
L’apporto
di
Corazza
alla
“p i a t t a f o r m a
emiliana
del
biomedicale” si
concentra anche
su altro. Violetta non perde mai il
sorriso né l’entusiasmo quando racconta: “Noi offriamo formazione su
come applicare il prodotto ai clienti”.
In cambio “loro si impegnano a garantire che per un certo numero di
anni compreranno i plantari da noi”.
Insomma, conclude il ragionamento
“Facciamo lavorare gli italiani. E di
questi tempi è un vanto”.
Ripercorrendo la storia dell’avventura cinese, Violetta spiega come,
dopo l’invito di Unindustria Bologna a partecipare ad una missione in
Oriente, il coinvolgimento della realtà di Molinella sia stato totale e in-
condizionato. “Noi non siamo andati in Cina per fare business e questo
loro l’hanno capito subito”. E l’hanno apprezzato, c’è da giurarci. Sono
i fatti a dirlo. I primi ordini alla rete
d’impresa sono già arrivati. Baco in
Cina ha fatto breccia e il segreto brilla negli occhi di Violetta: “Noi siamo un gruppo di aziende con più di
trent’anni di storia sulle spalle. Fra di
noi c’è una grande stima. E si vede”.
Questo, dunque, hanno immediatamente percepito i cinesi. Una grande
professionalità e un gioco di squadra
di sostanza, nessuna apparenza “in
rete”. Il tutto va poi condito con un
atteggiamento che niente ha a che
fare con l’idea dei “conquistatori”.
“La Cina è un mercato da prendere a
braccetto - rafforza il concetto - Non
è utile andarci contro”. Violetta è
pragmatica.
“Loro crescono molto in fretta, non
vanno ignorati ma ascoltati costruendo buone collaborazioni. Il beneficio
ci sarà per entrambi”. E se lo dice la
titolare di un’impresa che ha fatto
dell’ascolto delle esigenze particolari
del personale (soprattutto di quello
femminile) la sua prerogativa, qualcuno avrebbe mai l’ardire di metterlo
in dubbio?
Violetta Corazza
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FARE 65
4
protesica e riabilitazione
IL FUTURO
NON SI FERMA
IN ITALIA
A. Z.
Alla TGR (sali-scale per
disabili) l’hanno toccato con
mano: presentarsi alla sanità
cinese come un’unica Srl,
capace di offrire un’ampia
gamma di prodotti di più
aziende, genera da subito un
interesse maggiore.
Maria Ferrari ed Enrico Toselli con la nipote Valentina
A
credere che la Cina sia un
interlocutore importantissimo c’è anche TGR.
L’azienda di Ozzano dell’Emilia rappresenta una delle quattro realtà entrate a far parte della rete Baco Srl. Di
queste probabilmente, TGR è quella
che, per le sue dimensioni, già attua
una vera politica di internazionalizzazione.
“Nel 1984 siamo stati i primi a ridare
la possibilità ai disabili di scendere
le scale e uscire di casa laddove non
c’era un ascensore” esordisce con
66 FARE
piglio deciso Maria Ferrari, titolare
insieme al marito, di TGR. Grazie al
primo “modello Scoiattolo”, infatti,
l’azienda bolognese ha conosciuto il
suo grande successo. “Quando siamo partiti – continua Maria Ferrari
– eravamo una piccola azienda e i
nostri prodotti erano tutti brevettati.
Dopo ci hanno copiato, ma lo Scoiattolo, quello no”. La prerogativa
di questo sali-scale è quella di essere
mobile, a ruote e dotato di sistema
a trazione elettrica. “Quante mamme, all’epoca mi hanno telefonato
ringraziandomi perché i loro figli
erano tornati a frequentare la scuola – ricorda Maria Ferrari – e quanti
anziani, che dopo anni passati chiusi
in una casa, finalmente hanno ricominciato ad uscire”.
L’esperienza diretta raccontata da chi
ha vissuto in prima persona la conquista della ritrovata libertà è diventata poi il viatico per la promozione e
la diffusione del “gioiello” inventato
da TGR.
Ma l’ascesa dell’azienda bolognese
non si è fermata qui, dietro l’angolo
c’era ancora il vasto mercato internazionale da conquistare e il suo fondatore, il Cavalier Emilio Toselli, non è
stato certo a guardare.
Accanto a lui, sempre la moglie, Maria, che oggi è ancora lì, al suo fianco
e parlando di sé si definisce una ex
casalinga che semplicemente ha seguito il marito nel lavoro. Ma basta
osservarla un attimo per capire che la
sua è una presenza determinante. La
storia dell’azienda quindi va avanti
con nuovi brevetti e nuovi prodotti
innovativi che nel tempo hanno contribuito alla sua affermazione, anche
oltre i confini nazionali.
Il valore aggiunto rappresentato
dall’ingresso nella rete d’impresa
Baco Srl? “Promuoverci è sempre
positivo” la risposta. L’analisi poi si
fa più ampia e va ad includere anche gli aspetti legati all’importanza
della razionalizzazione della strategia
aziendale da sommare alla relazione
proficua sviluppata con tutte le altre
imprese. Il punto è che, di fronte ad
un interlocutore come il
Ministero degli Affari Civili cinese, il fatto di presentarsi come un unico
soggetto, una Srl, capace
di offrire un’ampia gamma di prodotti, genera da
subito un interesse maggiore. “Quando si ha a
che fare direttamente con
la sanità cinese e non con
un importatore, le cose
cambiano” ammette Maria
Ferrari. E ancora. “Unindustria Bologna è venuta a
cercarci direttamente e noi
ci siamo aggregati”.
Nessuna esitazione, dunque. Anche in questo caso,
come accaduto per le altre realtà
coinvolte, lo sbarco in Cina ha significato prima di tutto la possibilità di
conoscere questo mercato, capirne
le dinamiche e le esigenze; il tutto,
però, entrando dalla porta principale.
Quella offerta dai contatti avviati dal
lavoro di regia preventivo sviluppato da
Unindustria. E anche
in questo caso, l’eventuale timore di poter
essere copiati è passato in subordine.
“Loro copiano il
grande consumo, ma
per la qualità bisogna
andare nei paesi dove
veramente
esiste”.
Insomma, la qualità
sta in Italia, per Maria Ferrari e quando
si parla del distretto
biomedicale, bisogna
guardare dritto a Bologna.
La mente corre al do-
mani. Baco, secondo l’imprenditrice
emiliana, potrebbe già cominciare a
guardare altri mercati, anche quelli
dove l’azienda di Ozzano è già presente. “Noi facevamo telai quando
abbiamo cominciato, poi ci siamo
trasformati” ricorda ancora Maria
Ferrari. “Il futuro non si ferma in Italia e Baco è vincente”.
Ma se dice futuro, lei vede anche il
volto di sua nipote, Valentina. La
Cina è stata un’esperienza importantissima anche per la giovane da poco
entrata in azienda. “A mia nipote –
conclude – dico sempre di far parlare
le persone almeno due volte; questo
le servirà, insieme ai suoi studi in psicologia, per capire chi ha veramente
davanti”.
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FARE 67
5
protesica e riabilitazione
“Baco – affermano
alla Duna (scarpe
ortopediche) –
ha messo a
disposizione prima
di tutto una regia
organizzativa, che si
è presa in carico la
gestione degli aspetti
burocratici
e di strategia
necessari per
preparare il nostro
ingresso in Cina”.
A. Z.
E GLI ORDINI
STANNO GIA’
ARRIVANDO
Lo stabilimento della Duna a Falconara Marittima (AN)
68 FARE
D
una Srl è la vera outsider
nella formazione a quattro
che ha dato vita alla rete
d’impresa Baco Srl. La sede è a Falconara Marittima, siamo nelle Marche.
Ma anche lì, l’eco della “Budrio Valley” risuona da tempo. Dunque, se
l’area di Bologna rappresenta la culla
dell’ortopedia in Italia, Duna Srl, da
quel di Falconara, non è stata ferma
a guardare. “Noi siamo una realtà industriale consolidata, pur trattando
un ambito di nicchia” spiega Maurizio Rosiglioni, titolare di Duna. Lui,
insieme alla sorella Sara e al fratello
Diego è entrato in forze nell’azienda
affiancando il padre che l’ha fondata
nel 1974. Qui sta il secondo tratto
distintivo a connotare le peculiarità
di Duna rispetto alle altre consociate Baco Srl. Ora siamo oltre il tema
geografico. L’azienda che è nata, sì,
come impresa artigiana oggi è cresciuta nelle dimensioni e nella sua
capacità produttiva. “Noi siamo in
grado di produrre su larga scala - sottolinea Rosiglioni – pur conservando
un livello di personalizzazione che è
proprio dei nostri prodotti”.
Il risultato è che la rete d’impresa
Baco Srl, grazie a Duna, ha potuto
avvantaggiarsi della produzione industriale “applicata su prodotti di
nicchia”.
Torniamo alla geografia. Dopo un
importante progetto di ricerca per i
bambini sviluppato qualche tempo
fa con l’Alma Mater, nell’ambito biomedico e ingegneristico, il passaggio
in città dell’impresa marchigiana è
andato oltre. La strada verso Bologna è stata indicata da Unindustria
e conduce esattamente al punto su
cui ragioniamo oggi. “Quello che
ci ha messo a disposizione l’associazione degli industriali – continua il
racconto
Rosiglioni
– è stato prima di tutto una regia organizzativa che si è presa in
carico la gestione degli
aspetti burocratici e di
strategia necessari per
preparare al meglio
il nostro ingresso in
Cina”. L’imprenditore
di Falconara è diretto
e schietto: “L’associazione degli industriali
ha messo in campo una
risorsa umana, il dott
Serse Soverini, che ha
condotto precise analisi sul mercato
e ha fatto ciò che ogni associazione
dovrebbe fare”. Per il resto hanno
parlato i fatti.
Una delegazione della Duna lo scorso
anno ha partecipato a due missioni
con Baco Srl in Cina. Ciò che gli imprenditori italiani hanno trovato in
giugno e poi in settembre sono stati
i risultati della semina già compiuta,
già belli e pronti. “Noi siamo partecipati al 20% da una grande realtà
tedesca, la Otto Bock che è leader
mondiale nel settore dell’ortopedia”
e sono stati proprio i partner tedeschi
a confermare ai fratelli Rosiglioni
la validità dei passi preventivi mossi dall’associazione bolognese. “Un
ottimo lavoro sviluppato presso il
Ministero degli Affari Civili cinese e
tutti i contatti più giusti per il nostro
settore”. Insomma, in un mondo così
vasto come quello del paese orientale,
la delegazione di Baco Srl si è trovata
davanti gli interlocutori più adeguati
e autorevoli. Da subito.
Il prodotto realizzato dall’azienda
marchigiana è di tipo tecnico ed è
collegato all’applicazione di calzature
specialistiche per disabili; ma esiste
Maurizio Rosiglioni
un sottile legame che coniuga questa
“funzione di servizio” con l’idea del
Made in Italy che tanto piace all’estero. Qui, quel connubio si nobilita.
Le scarpe Duna aggiungono alla funzionalità e alla tecnica anche il benessere, quello psicologico. Un bene
prezioso per chi, nella gradevolezza
estetica delle scarpe ortopediche, può
ritrovare anche un motivo per sentirsi meglio.
In un momento come quello che
stiamo attraversando, gli imprenditori non hanno bisogno solo di
speranze, servono anche certezze e la
missione in Cina ha già dato i suoi
primi frutti. “Stanno già tornando
alcuni ordini” chiosa Maurizio Rosiglioni. Duna Srl in Oriente esporta
di sé il suo bagaglio di competenze,
ma non si muove sola. Ad arrivare
laggiù è un sistema complessivo. Anche per questo motivo la rete è già
entrata nel cuore dei suoi fondatori
perchè “quello che presentiamo è la
sanità emiliana nel suo insieme”. Il
biglietto da visita migliore.
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FARE 69
IMPRESE RESPONSABILI
E SVILUPPO DEL TERRITORIO
NEWS
unindustria
Carlo Rossini
Cristina Galli
Marcello Pierdicchi
70 FARE
In che misura le imprese gestite in
modo responsabile contribuiscono
a sviluppare il capitale e il benessere
del territorio in cui operano? Come
possono contribuire ad accrescere la
sua attrattività e competitività? Quali
interrelazioni si creano tra territori
e imprese nella creazione di valore
condiviso? Al convegno organizzato
presso la sede di Unindustria Bologna, Impronta Etica e SCS Consulting hanno presentato i risultati della
ricerca “Il contributo dell’Impresa
Responsabile nella creazione di valore per il territorio”, condotta in collaborazione con Legacoop Bologna
e Unindustria Bologna, sotto la supervisione scientifica dell’Università
di Bologna. La ricerca si è posta l’obiettivo di definire un modello per la
valutazione degli impatti dell’attività
d’impresa sul territorio in cui essa
opera. La tesi sostenuta è che le imprese gestite in modo sostenibile concorrano allo sviluppo della competitività territoriale e che i territori equi
attraggano e supportino lo sviluppo
di imprese che producono valore. Le
imprese, in particolare quando gestite in linea con i principi della sostenibilità, sono in grado di contribuire
all’incremento del capitale territoriale (nelle sue diverse dimensioni:
cognitivo, sociale, ecosistemico e paesaggistico, insediativo e infrastrutturale) nel breve e nel lungo termine.
Il progetto di ricerca ha permesso di
costruire un framework per la lettura
e la rilevazione degli interventi attuati dalle aziende che contribuiscono a
rinnovare o ad accrescere il capitale
territoriale e il benessere di un territorio, con particolare riferimento alle
aziende gestite in modo sostenibile.
La ricerca può in questo senso rappresentare anche uno strumento di
potenziale supporto all’individuazione di politiche pubbliche incentivanti. Si inserisce, inoltre, nella più
ampia riflessione sull’individuazione
di nuovi indicatori di benessere e di
progresso sociale oltre il Pil che si
sta sviluppando a livello nazionale
ed internazionale. All’incontro sono
intervenuti, fra gli altri, il presidente
di Impronta Etica, Maurizio Chiarini, l’assessore alle Attività produttive
della Regione Emilia-Romagna Gian
Carlo Muzzarelli, e Carlotta Balestra
della Direzione statistica OCSE.
LE IMPRESE BOLOGNESI
AD ARCH MOSKWA
Foto di gruppo per gli imprenditori bolognesi
partecipanti ad Arch Moskwa
Alla diciassettesima edizione di Arch
Moskwa, la rassegna internazionale
di architettura e design che si tiene
a Mosca, ha preso parte anche una
delegazione di dieci imprese coordinate da Unindustria Bologna, che si
sono aggregate con il nome di FRID
- Furnish Russia with Italian Design
-ottenendo un importante contributo dalla Regione Emilia Romagna.
In contemporanea con la Biennale di
architettura, la cerimonia di apertura
della fiera ha visto anche l’Ambascia-
news unindustria
A CONFRONTO SU FINANZA ED IMPRESA
I profondi cambiamenti del contesto
economico mondiale degli ultimi
anni, le sue persistenti difficoltà e la
sua continua evoluzione investono
in maniera particolare il rapporto tra
Gaetano Miccichè, direttore generale di Intesa
Sanpaolo
imprese e finanza.
Unindustria BoloParterre affollatissimo in via San Domenico per il convegno su Fi- gna, in partnership
nanza ed Impresa
con Il Sole 24 Ore,
ha organizzato il
convegno “Finanza ed impresa alla luce dei nuovi scenari” per riflettere sulle trasformazioni e le prospettive di tale rapporto, con il contributo di importanti rappresentanti
del mondo della finanza, del credito e del governo del territorio. Il direttore generale di
Intesa Sanpaolo Gaetano Miccichè, il finanziere e amministratore delegato di Sator Matteo Arpe, l’assessore regionale alle Attività produttive Giancarlo Muzzarelli e il Vice presidente di Unindustria Daniele Salati Chiodini si sono confrontati su diversi temi, quali:
Matteo Arpe, finanziere, amministratore delegato
credit crunch, ricapitalizzazione delle aziende, fondi di private equity, strumenti finanziari
di Sator
innovativi e ruolo della pubblica amministrazione. L’incontro è stato aperto dall’introduzione di Tiziana Ferrari, direttore generale di Unindustria. Dopo di lei è intervenuto
Gaetano Miccichè che ha parlato di “Come coniugare bilanci bancari e servizio sul territorio alle imprese”. Successivamente Matteo Arpe nella sua relazione “Private equity,
interventi dei fondi per la capitalizzazione e lo sviluppo delle PMI verso modelli più competitivi“ ha ricordato come “le imprese italiane siano apprezzate e appetite per la loro
qualità produttiva, ma poco attrezzate sul fronte distributivo e, specie quelle di minori dimensioni, poco capitalizzate.
Da ciò la fatica ad accedere
al credito”. “Con questa crisi
le banche dovranno ritornare
in maniera energica a con- Giancarlo Muzzarelli, assessore alle Attività produttive della Regione Emilia-Romagna
centrarsi sull’economia reale
e sul territorio” ha concluso
Daniele Salati Chiodini sottolineando come “le imprese per crescere e competere
debbano lavorare soprattutto su tre fattori: ricapitalizzazione, capacità di aggregarsi, visione strategica”.
Daniele Salati Chiodini, Vice presidente di Unindustria
Bologna con delega al credito e alle politiche fiscali
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FARE 71
tore italiano Antonio Zanardi Landi
rivolgere un saluto alle imprese, e
ricordare come l’architettura sia da
sempre una liaison importante per la
cultura e gli scambi tra Italia e Russia.
Lo stand delle aziende bolognesi alla rassegna moscovita
Le imprese bolognesi sono al secondo
appuntamento moscovita quest’anno, dopo un evento lo scorso aprile
presso il MOD Design Center durante il quale hanno presentato le eccellenze del design ai principali studi
di architettura della capitale russa.
Audia Italia, Corradi, Gazzotti, L’Invisibile, Mascagni, SPI, Suncover, Ta
Li e Vetreria Bazzanese hanno portato il design “made in bo” a Mosca:
parquet, mobili e sedute per ufficio,
finestre, tende, outdoor living, poltrone per collettività, ecopelle, vetroarredo e porte invisibili hanno riscosso in Russia molto interesse.
INVESTIRE IN TUNISIA ....
“Nuova Tunisia: piattaforma strategica per il Mediterraneo” è stato il
tema di un incontro che Unindustria
Bologna ha organizzato in collaborazione con Assafrica & Mediterraneo.
La Tunisia è il Paese del Mediterraneo più favorevole agli scambi internazionali e l’Italia occupa un posto
72 FARE
importante e strategico nell’economia tunisina. E’ infatti il secondo
partner commerciale del Paese, dopo
la Francia, e il terzo per investimenti: In Tunisia sono presenti oltre 700
imprese italiane con 55mila addetti.
Le potenzialità dell’area sono ampie:
le opportunità d’investimento, le ristrutturazioni, il livello della qualità
della mano d’opera, la conoscenza
delle nuove tecnologie e la vicinanza
geografica con l’Europa fanno della
Tunisia uno dei centri economici più
attrattivi del Mediterraneo. Dopo il
rallentamento del 2011, gli indicatori economici tunisini mostrano inoltre interessanti segnali di ripresa.
L’incontro ha perciò avuto l’obiettivo di evidenziare le opportunità
commerciali e industriali di quel
Paese come importante piattaforma
distributiva e produttiva del Mediterraneo, anche in vista del “Tunisia
Investment Forum 2012”, che si è
successivamente tenuto a Tunisi nel
mese di giugno sotto l’organizzazione di FIPA Tunisia, l’Agenzia per gli
investimenti Esteri del Governo Tunisino.
All’incontro, coordinato da Pier
Luigi d’Agata, Direttore Generale
di Assafrica & Mediterraneo-Confindustria, sono intervenuti: Paolo
Parlangeli, responsabile dell’Area
economia d’impresa di Unindustria
Bologna; Naceur Mestiri, ambasciatore della Tunisia in Italia; Pietro
Benassi, ambasciatore d’Italia in Tunisia; Hechmi Chatmen, delegato
generale FIPA (Foreign Investment
Promotion Agency) Tunisia; Gian
Carlo Bertoni, responsabile promozione e marketing di Simest; Giuseppe Gradi, responsabile desk Emea
– Servizio internazionalizzazione imprese Gruppo Intesa Sanpaolo; Giu-
seppe Lelli, amministratore unico di
Diecast Srl.
... E IN AZERBAIJAN
Le opportunità di mercato e di investimento dell’Azerbaijan sono state al
centro di un incontro organizzato da
Unindustria presso la sede di Imola,
che ha avuto come ospite d’onore l’ambasciatore dell’Azerbaijan in
Italia, Vaqif Sadiqov. L’incontro è
stato l’occasione per conoscere e per
spiegare agli imprenditori le caratteristiche e le potenzialità dell’economia azera. Oggi il Paese è conosciuto
principalmente per le sue importanti
risorse petrolifere nel Mar Caspio.
Dal 1995 l’economia dell’Azerbaijan
ha beneficiato di più di 15 miliardi di
dollari di investimenti diretti esteri,
principalmente nel settore petrolifero. Ma la Repubblica dell’Azerbaijan possiede grandi potenzialità
non solo nel settore dell’oil and gas,
ma anche nei settori non petroliferi:
agricoltura, industria leggera, turismo, chimica, metallurgia, industria
dell’alluminio, meccanica, ecc. Ed è
considerato prioritario per il governo
azero differenziare gli investimenti e
promuovere condizioni di accesso al
mercato per tutti i settori. L’incontro
è stato aperto dal vice presidente della Delegazione Imolese di Unindustria, Marco Galliani.
I RAPPORTI CON L’IRAN
Come cambiano i rapporti commerciali tra Italia e Iran alla luce del nuovo regolamento europeo? Sul tema
Unindustria Bologna ha organizzato
un workshop in collaborazione con
news unindustria
AL VIA UN AUDIT LOGISTICO GRATUITO
PER LE AZIENDE INSEDIATE A CENTO DI BUDRIO
Rendere più efficiente la logistica interna ed esterna delle aziende attraverso una attenta analisi
delle loro attività. E’ questo l’obiettivo del progetto finanziato dalla Provincia di Bologna che sarà
avviato entro l’estate e consentirà alle aziende di Budrio, insediate nella Apea (Area produttiva
ecologicamente attrezzata) in località Cento, di ricevere un audit logistico gratuito.
L’audit verrà realizzato tramite un questionario, elaborato dalla Provincia stessa con la collaborazione della Sezione Logistica di Unindustria Bologna.
Alla fine tutte le aziende che aderiranno all’iniziativa, riceveranno un report finale dei miglioramenti
possibili nella loro logistica interna ed esterna.
Il progetto coinvolge tutte le associazioni imprenditoriali e prevede entro la fine del 2012 circa 50
audit logistici.
“Questa operazione consolida il nostro rapporto
con le amministrazioni locali, dando vita ad un
nuovo corso di collaborazioni anche operative. E’
L’Assessore Graziano Prantoni
questo il primo stadio di un progetto che Unindustria Bologna si propone di realizzare nelle aree industriali, che ha allo studio anche audit
energetici ed ambientali.” afferma Roberto Kerkoc, Vice Presidente vicario di Unindustria
Bologna con la delega al territorio e all’ambiente.
“Il nostro obiettivo finale è il miglioramento delle performances ambientali delle aziende (ottenendo quindi forti risparmi) in tema di trasporti, energia, consumo delle risorse idriche, smaltimento dei rifiuti - aggiunge Kerkoc - In questo momento di grande difficoltà dell’economia,
vogliamo dare vita a progetti concreti che aiutino le imprese a lavorare meglio, perchè per
esse ciò significa, tra l’altro, spendere meno”.
“Si tratta di un’esperienza pilota di grande importanza - afferma Graziano Prantoni, Assessore
alle attività produttive della Provincia di Bologna - La nostra scelta per dare il via a questa iniRoberto Kerkoc
ziativa si è indirizzata sulla Apea di Cento di Budrio in considerazione della vivacità industriale
del territorio budriese, nel quale si contano numerosi casi di eccellenza, non ultimo il distretto della protesica e della riabilitazione. Inoltre,
trovo particolarmente significativo che il progetto abbia coinvolto tutte le associazioni imprenditoriali: è un segnale ulteriore dell’importanza
crescente che la logistica assume nella razionalizzazione delle attività aziendali e dei loro costi”.
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la Camera di Commercio e Industria Italo – Iraniana. Si è trattato del
primo incontro in Italia sul nuovo
regolamento UE n. 267-2012, pubblicato lo scorso 24 marzo, che sostituisce quello del 2010 e fornisce il
quadro completo delle restrizioni UE
da e verso l’Iran. Dal punto di vista
sostanziale la nuova normativa non
cambia la “procedura finanziaria” di
notifica/autorizzazione dei trasferimenti superiori a 10 mila euro, già
prevista nel precedente regolamento, ma anzi il nuovo regolamento fa
chiarezza sulle varie ipotesi di trasferimento di denaro utilizzabili dalle
aziende e include nell’obbligo di
autorizzazione anche i trasferimenti non elettronici. Sono aumentati i
beni soggetti a divieti/restrizioni e le
esigenze di autorizzazione all’esportazione di beni dual use e beni connessi, che potranno essere concesse solo
per beni destinati a scopi medici, alimentari, agricoli o umanitari. Viene
introdotto il divieto all’importazione, salvo un periodo transitorio per
i contratti in essere, di petrolio greggio, prodotti petroliferi e prodotti
petrolchimici. Sono vietati l’import e
FARE 73
MACCAFERRI VICE PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA
CAVAZZA IN CONSIGLIO DIRETTIVO
Due bolognesi hanno acquisito ruoli di particolare responsabilità in Confindustria, fra i trenta
componenti della squadra di Giorgio Squinzi.
Gaetano Maccaferri, infatti, è stato chiamato dal nuovo
Presidente confederale a fare parte dei Vice Presidenti
della Confederazione.
A Maccaferri è stata affidata la delega alle Politiche regionali ed alla semplificazione.
Gaetano Maccaferri, Presidente di Confindustria EmiliaRomagna, è stato uno dei principali artefici della nascita
di Unindustria Bologna, della quale è stato Presidente dal
2007 al 2009.
Nella medesima occasione Massimo Cavazza è entrato a
Gaetano Maccaferri
far parte del Consiglio direttivo della Confederazione.
Cavazza, che in Unindustria Bologna ricopre la carica di Rappresentante della piccola industria, è attualmente Vice presidente nazionale della Piccola industria di Confindustria.
Massimo Cavazza
l’export di oro e metalli preziosi del
settore pubblico iraniano. Tuttavia è
emerso con chiarezza dall’incontro
che il nuovo regolamento n.267 non
è un embargo totale nei confronti del
mercato iraniano. Continuare a lavorare con l’Iran per la grande maggioranza delle Pmi italiane è quindi possibile nell’ambito di quanto previsto
dalla legislazione europea.
I dati del 2011 dicono che l’Italia
continua ad essere il principale partner dell’Iran in ambito UE con un
interscambio commerciale che ha superato i 7 miliardi di euro.
Le aziende italiane non possono lasciare tale mercato ad altri competitor europei ed asiatici. Le aziende
iraniane infatti apprezzano la qualità
del prodotto italiano riconoscendo le
imprese del nostro paese come validissimo partner industriale e commerciale.
74 FARE
TUTELA DEL MARCHIO
IN CINA
Quando si affronta il mercato cinese una delle prime cose cui pensare
dovrebbe essere come proteggere i
propri beni immateriali: marchi, modelli, know how, ecc.
Soprattutto nei settori come moda,
cosmetici, calzature e pelletteria, arredamento e design dove il valore del
brand è altissimo e la contraffazione
diffusa.
Per illustrare alle imprese bolognesi
lo stato della disciplina della tutela
della proprietà industriale nell’ordinamento cinese, con particolare riferimento alle tutele necessarie per le
imprese del settore moda, cosmetico,
arredamento ecc., Unindustria ha organizzato il seminario “La tutela del
marchio in Cina nel mercato dei beni
di consumo”.
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All’incontro è intervenuto Giovanni de Sanctis, responsabile dell’IPR
Desk di Pechino, istituito nel 2010
dal Ministero dello Sviluppo Economico.
LA GIORNATA
DEI SAPERI TECNICI
In occasione della “Sesta Giornata
dei Saperi Tecnici”, a conclusione
delle attività 2011-2012 del progetto
di formazione “Fare Impresa a Scuola” sono stati presentati i progetti realizzati dagli studenti di cinque istituti
tecnici della provincia di Bologna.
L’iniziativa si è svolta nell’auditorium
Biagi della Sala Borsa ed è stata organizzata dall’Area Scuola e Impresa
della Fondazione Aldini Valeriani,
con il sostegno della Fondazione
del Monte di Bologna e Ravenna,
news unindustria
nell’ambito del Programma Quadrifoglio, un percorso di orientamento
alla cultura tecnica e scientifica rivolto ai giovani promosso dalla Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale, Fondazione Aldini
Valeriani, Istituti Aldini Valeriani e
Museo del Patrimonio Industriale,
con il sostegno anche di Unindustria
Bologna.
Gli studenti dell’ IIS Alberghetti di
Imola hanno presentato un eco-scooter a cilindrata ridotta alimentato a
gpl. Quelli delle Aldini Valeriani un
compattatore per contenitori per bevande che riduce l’ingombro ai fini
della raccolta differenziata. I ragazzi dell’istituto Beata Vergine di San
Luca hanno realizzato una lampada
MAURIZIO MARCHESINI
PRESIDENTE
DI CONFINDUSTRIA
EMILIA ROMAGNA
A seguito della nomina di Gaetano Maccaferri a Vice Presidente di Confindustria, il
Consiglio regionale di Confindustria EmiliaRomagna ha eletto quale nuovo Presidente
Maurizio Marchesini. Confermati tutti i componenti del Comitato di Presidenza: i quattro
Vice presidenti Riccardo Bertolini di ModeMaurizio Marchesini
na (rapporti associativi), Alberto Lunardini di
Parma (territorio), Paolo Maggioli di Rimini (formazione, lavoro, sicurezza sul lavoro), Massimo
Ratti di Piacenza (politiche industriali) ed i tre Consiglieri Delegati Gino Cocchi di Bologna
(internazionalizzazione), Giovanni Andrea Farina di Ravenna (terziario), Savino Gazza di Reggio
Emilia (ambiente ed energia). Ad essi si aggiungono, come Vice presidenti di diritto, la Presidente regionale della Piccola Industria Cristina Gherpelli e la Presidente regionale dei Giovani
imprenditori Giorgia Iasoni. Confermati anche i Presidenti delle altre Commissioni tematiche:
Ricerca e Innovazione (Marco Baccanti, Forlì-Cesena); Sanità (Marco Chiadò Piat, Modena);
Semplificazione, normative urbanistiche e territorio (Francesco Montanari, Bologna); Turismo
(Massimo Bucci, Ravenna); Progetto Sistema regionale Confidi (Vilmo Ferioli, Ferrara).
Alla guida del Gruppo Marchesini di Pianoro, Maurizio Marchesini è stato Presidente di Unindustria Bologna per il biennio 2009-2011.
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CONTRATTI DI DEPOSITO
E CONTO VENDITA
L’eco-scooter alimentato a gpl realizzato dagli studenti dell’IIS Alberghetti di Imola
per l’illuminazione di emergenza che
sfrutta i led ad alta potenza.
Gli alunni del Belluzzi-Fioravanti
hanno creato un dispositivo che avvisa l’utente del sovraccarico nel consumo di energia elettrica prima che si
interrompa l’erogazione. Gli studenti
dell’Ettore Maiorana, infine, hanno
messo a punto un kit che permette di
trasformare uno scooter con motore
a scoppio in uno con motore elettrico.
Partito nel 2006 con un progetto pi-
Il dispositivo di segnalazione del sovraccarico nel consumo di energia elettrica creato
dal Belluzzi-Fioravanti (a destra)
lota realizzato con gli Istituti Aldini
Valeriani, “Fare Impresa a Scuola” ha
prodotto ad oggi 21 diversi progetti
d’impresa e 5 nuovi progetti sono in
cantiere e si concluderanno nel dicembre 2012.
Le problematiche contrattuali e
fiscali dei contratti di deposito e
del consignment (conto vendita)
con riferimento a Usa, Cina, Hong
Kong, Russia e Germania.
Il tema è stato al centro di un seminario organizzato da Unindustria
Bologna. Due le sessioni del workshop.
Nella prima sono stati analizzati i
profili contrattuali: aspetti civilistici del contratto di deposito, “conto
vendita” (consignment), garanzie assicurative, proprietà dei beni custo-
FARE 75
AGLI STUDENTI DEI SALESIANI LE BORSE DI STUDIO
DEL SETTORE METALMECCANICO E DI CARICENTO
Sgobbare sui libri ripaga. Lo sanno bene Simone Chiari, Stefano Bortolotti, Dario
Zappalà, Tiziano Michelini, Nicola Fava, Simone Melis, Nicholas Risi e Federico
Zirotti che, dopo aver sudato per un intero anno tra banchi e laboratori dell’istituto
tecnico e professionale dei Salesiani, ora sono stati premiati con una borsa di
studio assegnata da Unindustria Bologna. Un assegno da 500 euro al merito, per
la loro media non inferiore all’8 e mezzo (qualcuno addirittura ha sfiorato il dieci),
che l’Associazione ha messo a disposizione grazie al contributo della Cassa di
Risparmio di Cento. Un investimento che Unindustria Bologna fa sui giovani per
incentivare la cultura tecnica e che è frutto di un patto educativo siglato con i
Salesiani.
«Questa attenzione da parte
del mondo datoriale – ha commentato don Alessandro Ticozzi, direttore dei Salesiani - dice
il valore che la scuola Salesiana ricopre per la preparazione dei futuri tecnici
e permette agli allievi di cimentarsi per essere eccellenti. L’anima di Don Bosco si rende così viva anche oggi». «Riconfermiamo, più convinti che mai, il
nostro impegno di sempre, in partnership con CariCento, a supporto della formazione dei giovani e della cultura tecnica. – ha sottolineato Sonia Bonfiglioli,
Presidente del settore metalmeccanico di Unindustria Bologna – Il capitale
umano e la specializzazione delle persone hanno sempre ‘fatto la differenza’
per l’industria bolognese. Ed oggi, che stiamo attraversando grandi cambiaNelle due foto, gli otto studenti dell’Istituto Salesiano premiati menti dettati dalla necessità di innovare e di internazionalizzarsi, le nostre
con una borsa di studio di Unindustria Bologna, grazie al contri- aziende hanno più che mai bisogno di giovani collaboratori di grande qualità
buto della Cassa di Risparmio di Cento
e preparazione».
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diti in deposito, deposito di parti di
ricambio, ecc. Nella seconda sessione
quelli tributari: contratti di deposito
e la stabile organizzazione all’estero,
contratti di deposito nella normativa
IVA, trasferimenti di beni in deposito in ambito comunitario, depositi
costituiti in paesi extracomunitari,
ecc. I lavori sono stati coordinati da
Enza Lupardi, responsabile del Servizio Fisco e Diritto d’Impresa di
Unindustria.
76 FARE
I DOCUMENTI PER
L’IMPORT-EXPORT
La forte vocazione all’export delle
imprese della provincia di Bologna va supportata con un’adeguata
preparazione agli adempimenti del
commercio estero, che prevedono la
redazione di svariati documenti di
tipo contrattuale, commerciale, di
trasporto, pagamento, ecc. La nuova
Guida “I documenti per l’import –
export” di Antonio Di Meo è uno
strumento operativo che contribuisce ad acquisire o affinare le competenze di chi opera con l’estero. Per
questo Unindustria Bologna ha deciso di distribuirla gratuitamente ai
propri associati, in occasione di un
convegno organizzato dal Servizio
Internazionalizzazione.
Nel corso dell’incontro l’autore della
guida Antonio Di Meo, consulente
di commercio estero, Alberto Ghel-
Impagabile
Avere sempre informazioni
esclusive e raccolte alla fonte.
FARE 77
WHO’S WHO IN ITALY S.r.l.
email: [email protected]
www.whoswho.eu
INCONTRI DI ORIENTAMENTO CON GLI STUDENTI:
UNINDUSTRIA E FAV VANNO NELLE SCUOLE
Continua l’impegno di Unindustria Bologna per l’orientamento dei giovani e per la valorizzazione della formazione tecnica. Quest’anno l’associazione di via San Domenico ha in programma un fitto calendario di incontri
nelle scuole, per consentire ai ragazzi di confrontarsi in presa diretta con
imprenditori e figure del mondo del lavoro. Per tutto il 2012 gli esperti di
Unindustria e quelli della Fondazione Aldini Valeriani – che collabora all’iniziativa - accompagnati da imprenditori che di volta in volta racconteranno
la loro esperienza d’azienda, batteranno a tappeto le scuole del territorio.
Sono stati già programmati 27 incontri con una presenza complessiva di
oltre 2 mila studenti partecipanti. A questi si affiancano due momenti con
le famiglie, nell’intento di proseguire un percorso di vicinanza che porti elementi di riflessione
utili a compiere
scelte il più possibile consapevoli
nell’orientamento
scolastico e nei percorsi di carriera dei figli.
Intanto, Unindustria ha commentato positivamente la notizia della rimonta degli istituti
tecnici e professionali nelle iscrizioni 2012–2013 alle scuole superiori bolognesi. “E’ un
risultato che ci sentiamo un po’ addosso anche noi come mondo associativo – sottolinea Sandra Samoggia, consigliere delegato di Unindustria Bologna alla formazione Dopo anni in cui gli istituti tecnici erano stati relegati a ‘bronx’ della formazione, e quindi
meno appetiti dai giovani di buona famiglia, finalmente la nostra città si è risvegliata. E
Oltre 2 mila studenti parteciperanno nel 2012 agli incontri di
le famiglie, forse per paura di fare progetti troppo a lungo termine, sono approdate alla
orientamento di Unindustria Bologna
scelta di un istituto tecnico. A ben pensarci la formazione tecnica è proprio una delle
indispensabili risposte alla crisi: da una parte rafforza la capacità competitiva delle imprese, dall’altra offre concrete opportunità di inserimento
lavorativo e di auto-realizzazione ai giovani”. “Il nostro impegno nell’orientamento parte da lontano – spiega Tiziana Ferrari, Direttore Generale
di Unindustria Bologna – portando nelle imprese i giovani, facendoli incontrare tecnici specializzati, illustrandogli con esperienze di vita vissuta
percorsi di carriera, partendo proprio dal cuore dell’istruzione tecnica”
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fi, avvocato esperto di diritto doganale e dei trasporti, e Mauro Sartori,
General Manager Cogefrin Group
Divisione Spedizioni Internazionali,
hanno affrontato tutti i temi inerenti
il commercio estero. Dai documenti commerciali (fattura, packing list,
ecc.) a quelli contrattuali (offerta,
conferma d’ordine, lettera di incarico
allo spedizioniere, ecc.). Dai docu-
78 FARE
menti di trasporto e di assicurazione
delle merci (CMR, polizza di carico,
Air Way Bill, ecc.) ai documenti di
pagamento (distinta di invio documenti per l’incasso o l’accettazione, richiesta di emissione di credito
documentario, pagherò cambiario
internazionale, ecc.); nonchè i documenti doganali, fiscali e valutari
(DAU, DAE, carnet ATA, ecc.) e i
certificati (di ispezione merce, fitosanitario, di origine, ecc.).
FORMAZIONE
ALLA SICUREZZA
Un seminario su “La formazione in
materia di salute e sicurezza sul lavoro - Novità e approfondimenti” è
ALLA STUDENTESSA BULGARA DORINA GEORGIEVA
LA BORSA DI STUDIO “MARIO POSSATI”
E’ stata attribuita a Dorina Georgieva, studentessa presso la Johns Hopkins University di Bologna, la Borsa di studio “Mario Possati” edizione
2012.
La Borsa, intitolata alla memoria dell’imprenditore bolognese fondatore della Marposs, leader nella elettronica di precisione, viene congiuntamente messa a disposizione da Unindustria Bologna e Marposs SpA ed è destinata ad uno studente particolarmente meritevole proveniente dai
Paesi dell’Est europeo, specializzando presso la sede bolognese dell’Università americana Johns Hopkins.
La Borsa Possati è diventata un appuntamento fisso.
Da ormai 20 anni permette a giovani talenti provenienti dall’Est europeo di perfezionare la propria formazione secondo standard internazionali,
premessa per approdare ad importanti incarichi nel campo dell’economia o delle istituzioni, sia nei loro paesi natali che nel resto del mondo.
La vincitrice di quest’anno, Dorina Georgieva , nativa della Bulgaria, è approdata alla Johns Hopkins vantando già un profilo internazionale di
tutto rispetto: parla oltre al bulgaro, sua lingua natale, l’inglese, il cinese, il francese, il russo e il greco. Si è diplomata con lode nel 2011 in Studi
internazionali e dell’Est asiatico presso il Ramapo College di New Jersey, partecipando inoltre a diversi seminari e conferenze internazionali,
oltre ad aver partecipato con un ruolo di primo piano al Bulgarian Young Leaders Program presso l’Institute of International Education di New
York.
Nonostante la giovane età, il suo curriculum professionale include anche esperienze al Consolato generale della Repubblica di Bulgaria a Shanghai e presso il
Ministero bulgaro degli Affari esteri a
Sofia.
Molto interessata alle dinamiche dei cambiamenti nel mondo globale, la sua aspirazione è quella di lavorare alle Nazioni Unite nel campo dello sviluppo internazionale
e delle politiche per l’immigrazione.
Alla cerimonia di consegna, che si è
svolta nella sede dell’Università americana di via Belmeloro, sono intervenuti:
Stefano Possati, Presidente di Marposs
SpA, insieme ai fratelli Edoardo ed Alberto, rispettivamente Vice Presidente
e Consigliere della società; il Presidente
di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi,
insieme al Direttore Generale, Tiziana
Da sinistra: Tiziana Ferrari, Kenneth Keller, Alberto Vacchi, Dorina Georgieva, Stefano Possati, Alber- Ferrari; Kenneth H. Keller, Direttore e
to Possati, Edoardo Possati.
docente della Johns Hopkins University
Bologna Center.
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FARE 79
stato organizzato da Unindustria Bologna per analizzare le nuove regole
entrate in vigore il 26 gennaio 2012
dopo la pubblicazione in Gazzetta
Ufficiale degli Accordi Stato-Regioni, approvati il 21 dicembre 2011,
sulla formazione alla sicurezza di
lavoratori, dirigenti e preposti. Gli
accordi definiscono la durata, i contenuti e le modalità della formazione
da svolgere.
La novità principale riguarda la durata della formazione in base al rischio
dell’attività aziendale: basso, medio,
alto.
Al seminario sono intervenuti Fabio
Pontrandolfi della Direzione relazioni industriali, sicurezza e affari sociali
di Confindustria, Paolo Galli della
Azienda USL di Imola e Nereo Tosatto del Servizio sindacale e previdenziale di Unindustria Bologna.
IL RINNOVO
DELLE AIA
Modulistica di IPPC (Integrated
Pollution Prevention and Control) e
rinnovo dell’Autorizzazione integrata
ambientale (Aia). Unindustria Bologna ha organizzato un seminario per
spiegare le modalità per l’impostazione delle domande e le procedura da
seguire per il rinnovo dell’Aia che in
Emilia-Romagna prevede l’obbligo
di utilizzo del portale IPPC.
Oltre ad una riflessione generale
sull’impostazione delle domande e
sulle procedure da seguire, è stato
illustrato il funzionamento del portale sia per l’inoltro delle domande
di rinnovo che per l’invio del report
annuale.
http://ippc-aia.arpa.emr.it/Intro.aspx
80 FARE
MISURE DI SICUREZZA
E RESPONSABILITA’
DEL MANAGEMENT
Per approfondire i rapporti tra responsabilità penale del datore di lavoro e dei dirigenti per l’inosservanza
delle misure di sicurezza e responsabilità amministrativa dell’ente collettivo ai sensi del D.lgs. 231/2001,
anche alla luce della recente giurisprudenza in materia, Unindustria
Bologna ha organizzato un seminario
rivolto ai propri associati. L’incontro
ha visto la partecipazione dell’avvocato Riccardo Imperiali del Gruppo
Imperiali, che ha illustrato lo stato
dell’arte a circa dieci anni dalla entrata in vigore della disciplina in materia.
Dopo di lui è intervenuto l’avvocato
Claudio Piccaglia del Foro di Bologna, che ha analizzato le motivazioni
della sentenza “Thyssen Krupp” della
Corte di Assise di Torino, in relazione ai diversi profili di “colpa” e all’applicazione del D.lgs 231/01.
PATRIMONI IMMOBILIARI
ED URBANI
“Gli strumenti dei patrimoni immobiliari e urbani” è il titolo dell’workshop organizzato da Unindustria. Il
rapporto tra le aziende ed il territorio
in cui sono inserite sta divenendo
sempre più importante per diversi
motivi. Gli enti locali e tra questi, in
primis, le amministrazioni comunali,
sono infatti stazioni appaltanti di lavori e forniture di beni e servizi, oltre
che erogatori di quei servizi che sono
determinanti per la qualità dell’abitare. Unindustria ha già incontrato più
volte i sindaci della Provincia di Bologna, con l’intenzione di creare momenti di confronto e verificare possibili iniziative di interesse delle stesse
amministrazioni comunali negli ambiti di riferimento delle aziende.
Uno di questi ambiti è la gestione dei
patrimoni immobiliari ed urbani dei
Comuni rispetto al quale l’introduzione di procedure più razionali può
produrre risparmio di risorse.
L’incontro è stato aperto da Roberto
Kerkoc, Vice presidente di Unindustria Bologna con delega all’Ambiente e al Territorio.
LE NOVITA’
SULL’IVA COMUNITARIA
“Iva comunitaria: le ultime novità a
partire dal 17 marzo 2012”, questo
il titolo di un seminario organizzato
da Uninidustria per i propri associati.
Il programma dell’incontro prevedeva approfondimenti sui temi seguenti: le nuove regole sul momento
d’effettuazione dei servizi (i comportamenti da adottare); l’integrazione
delle fatture comunitarie; l’immissione in libera pratica e prosecuzione
dei beni importati (le regole per l’importazione con utilizzo dei depositi
IVA); le novità per il settore aeronavale; i rimborsi infrannuali; spesometro e black-list novità.
Relatore del seminario è stato Massimo Sirri dello Studio Sirri Gavelli
Zavatta & Associati di Forlì
Ha coordinato i lavori Enza Lupardi,
responsabile del Servizio Fisco e Diritto d’Impresa di Unindustria.
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IL FINANZIAMENTO PER
L’INTERNAZIONALIZZAZIONE