PDF: fare n 10 - Unindustria Bologna
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PDF: fare n 10 - Unindustria Bologna
Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Bologna n. 10 settembre 2010 speciale Assemblea Generale 2010 la quest ione del nord FARE le idee e le proposte degli industriali bolognesi a, e il vero “Copiar una buona cos e r può esse re il vero nta ma inve glio” me è molto i G.Verd è come u “La mente Funzion n paracadute. a solo se si ap A. Eins re” tein “Sol o non chi non sbag osa H. F lia mai ord ” m a e r team d e v i t a e r C o rmism ertà o f n o c ib “Il della l cita” e r e i r è carce o della cres ic e nem . Kennedy J. F ia lto acc mo tu f ma è a” cosa te, acci asi can la f alsi nifi tu “Qu insig te che sarà ortan dhi imp Gan M. “Chi n assu on è ab m non ersi le bastanz comp prop a cor irà m rie r aggio ai n espon so da M. A iente ne sabilità lla v li ita.” www.sicomunica.com FARE 1 FARE RIVISTA TRIMESTRALE DI UNINDUSTRIA BOLOGNA numero 10 settembre 2010 Direttore responsabile Carlo Rossini 05 Editore FARE S.r.l. via Serlio 26 - 40128 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 06 Direzione e Redazione Unindustria Bologna via Serlio 26 - 40128 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 FOCUS Verso Nord VITA INDUSTRIALE Carlo Rossini - Cristina Galli - Anna Merloni 54 ARTICOLO DI COPERTINA - Assemblea Unindustria Bologna La questione del Nord Maurizio Marchesini Stampa Grafica Editoriale Printing srl via Mattei 106 - 40138 Bologna tel. 0514592900 [email protected] www.poligraficiprinting.it 68 Luca Ricolfi Enrico Letta Pubblicità FARE S.r.l. via Serlio 26 - 40128 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 PUBBLÌ concessionaria editoriale S.r.l. corso Vittorio Emanuele 113 41100 Modena tel. 059212194 - fax 059226627 [email protected] Enrico Mentana a cura di Valentina Soluri 70 Mercato, sussidiarietà, società intervento di: Maurizio Sacconi Foto Studio FN, archivio Unindustria Bologna, archivio Hammer Communication a cura di Valentina Righi 72 Liberare risorse intervento di: Autorizzazione del Tribunale di Bologna n. 6858 del 26.11.1998 Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Bologna Gli articoli presentati possono non rispecchiare le posizioni di Unindustria Bologna che comunque li ritiene un contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione Quei 50 miliardi interventi di: Emma Marcegaglia a cura di Barbara Bertuzzi 74 76 HANNO DETTO DI NOI NEWS UNINDUSTRIA Carlo Rossini - Cristina Galli - Marcello Pierdicchi FOCUS Verso Nord La grande crisi non ha soltanto accelerato la trasformazione dell’economia, ma ha posto anche in evidenza la debolezza politica dell’Europa e la fragilità finanziaria di alcuni Paesi dell’Unione. E dunque, mentre il sistema produttivo italiano continua il proprio difficile processo di adattamento al nuovo scenario, appaiono sempre più evidenti le contraddizioni che penalizzano il nostro Paese e ne condizionano le scelte. Debito pubblico, carenza di risorse, fiscalità e divario tra Settentrione e Mezzogiorno sono i nodi irrisolti che l’attuale congiuntura economica drammatizza ulteriormente. In tale quadro la cosiddetta “questione del Nord” non rappresenta un’idea di parte, ma è un problema dalla cui soluzione dipende, nel lungo periodo, una parte significativa del futuro di tutti gli italiani e che pone molteplici interrogativi. E’ veramente così grande il trasferimento di risorse dal Nord al Sud? Il federalismo rappresenta la soluzione o potrebbe rafforzare, specie nel Mezzogiorno, un ceto politico che non intende ridurre le proprie spese? Possiamo ancora permetterci questo enorme trasferimento di risorse che ha consentito a milioni di italiani di vivere al di sopra dei propri mezzi? E infine: dove si colloca l’Emilia Romagna in un quadro come questo dove intraprendenza, economia, geografia e politica si intrecciano come mai era accaduto in passato? Temi sui quali si interroga anche Bologna che, riconoscendosi nella comunità nazionale, si colloca a buon diritto per storia e caratteristiche socio-economiche in quel Nord che rappresenta una delle aree più sviluppate e dinamiche d’Europa, dove l’impresa e la cultura del fare hanno assicurato nel tempo benessere e coesione sociale. E proprio alla “questione del Nord”, tra fisco, infrastrutture e burocrazia, Unindustria Bologna ha voluto dedicare uno spazio di riflessione privilegiato, quello della sua Assemblea generale 2010, di cui questo numero di FARE riporta nelle pagine interne voci, proposte, immagini. FARE 5 ACEM La ricerca e lo studio volti a creare le migliori condizioni di lavoro, soprattutto in termini di efficienza visiva, per medici, chirurghi e personale di sala operatoria è per ACEM Medical Company (divisione di ACEM S.p.A.) fondamentale. A tale scopo il suo Reparto Ricerca e Sviluppo studia e si aggiorna costantemente. Gli interventi chirurgici rappresenta- VITA industriale Carlo Rossini Cristina Galli Anna Merloni no infatti una delle sfide più esigenti per il personale medico e paramedico soprattutto in termini di efficienza visiva. In questo particolare contesto è fondamentale scegliere un sistema dedicato e all’avanguardia che consenta livelli ottimali di illuminazione e di comfort visivo, nel rispetto delle novità sulla normativa ri- 6 FARE guardante gli strumenti elettromedicali. E’ stato proprio questo il tema del convegno “Chiaro come il sole: problematiche e tecnologie nell’illuminazione nelle sale operatorie” che ha organizzato e promosso ACEM S.p.A., in collaborazione con Consorzio Star e Lanzoni srl, e patrocinato dall’AIIC (Associazione Italiana Ingegneri Clinici). Rivolto a chirurghi, personale dalla sala operatoria e ingegneri clinici, l’incontro ha fornito strumenti utili per considerare tutti gli aspetti che concorrono a fare la qualità di una lampada scialitica, di cui esistono tecnologie molto diverse, nonché delle lampade con tecnologia a LED di nuova generazione. Innanzitutto, occorre valutare con grande attenzione i parametri visivi come l’intensità di illuminazione, la temperatura di colore in gradi Kelvin e l’indice di resa dei colori in % IRC. A seconda delle prestazioni cliniche richieste, questi aspetti permettono di ottimizzare la visione e vanno controllati e garantiti nel tempo. Anche la normativa si sta modificando in questo senso, per riuscire a garantire le prestazioni di alto livello ad ampio spettro. Oltre al moderatore del convegno, l’Ing. Gianluca Bandini, responsabile manutenzioni Direzione Tecnologie Biomediche dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria Policlinico S. Orsola – Malpighi, numerosi esperti del settore sono intervenuti per condividere la loro esperienza in ambito normativo e tecnologico. ADHR Si chiama “Smart Call” il call center attivato dall’agenzia per il lavoro ADHR che assorbe una dozzina di operatori oltre ai tre già operativi presso la sede di Granarolo dell’Emilia. “L’implementazione del call center - spiega Leonardo Nieri, presidente e amministratore delegato di ADHR - è dettata da due ordini di motivi. In primo luogo dare un supporto alla nostra rete commerciale che opera nel campo della somministrazione di lavoro, nella ricerca e selezione del personale e nei programmi di outplacement. In seconda bat- senza fermarsi alla sola somministrazione di manodopera. Noi operiamo con business unit dedicate alla ricerca e selezione del personale e all’outplacement, innanzitutto. Fanno inoltre parte del gruppo le società ADHR Formazione, che gestisce appunto corsi di formazione, e ADHR Consulting, che offre consulenza del lavoro e tenuta paghe. Con i nostri servizi integrati l’azienda si assicura un valore aggiunto e un importante vantaggio competitivo, adeguando anche l’incidenza del costo del lavoro alla realtà delle commesse, un aspetto, questo, che ogni imprenditore deve tenere sotto controllo per ottimizzare il conto economico.” ADRIEN Leonardo Nieri, presidente di ADHR tuta come diversificazione dell’attività e offerta a tutti i nostri clienti, attivi e potenziali, di un classico servizio call center inbound e outbound che migliori le loro performances aziendali.” Il call center opera attualmente per una società d’intermediazione finanziaria e per un’azienda che opera nel ramo delle certificazioni, oltre che per la rete di vendita ADHR. “Pur in una congiuntura economica difficile - prosegue Nieri - il nostro impegno attuale è rivolto anche allo sviluppo della rete delle nostre filiali: negli ultimi mesi abbiamo aperto uffici in Lombardia e nel Lazio, portando avanti il piano di sviluppo che prevede di avere cinquanta filiali entro la fine del prossimo anno. Per le agenzie è ormai un must diversificare l’offerta, E’ sempre più forte la presenza sul mercato di Adrien, agenzia web e di servizi informatici per le piccole e medie imprese, nonché fornitrice di Telecom Italia. Un successo che si basa su un formidabile trio di Busi- ness Unit: Adrien IT, Adrien Telco e la più recente Adrien TLC. La prima è preposta alla delivery di progetti informatici infrastrutturali di Business Continuity, il cui cliente prevalente è Infolab. Adrien Telco è invece un’agenzia var di Telecom Italia nella parte indiretta, che in soli tre anni ha saputo raggiungere la posizione di vertice italiano, grazie alla squadra creata sotto la regia di Rita Dolenz, coordinatrice e Direttore Commerciale della Business Unit. L’ultima arrivata è appunto Adrien TLC, che sviluppa reti LAN cablate e/o wireless con implementazione di algoritmi e policy di gestione, reti WAN con soluzioni geografiche xDSL, reti wireless e soluzioni di sicurezza integrate quali firewall, autenticazione e gestione degli accessi, vpn, disaster recovery, sicurezza nei data center, videocontrollo. Inoltre Adrien TLC sviluppa sistemi di videoconferenza e di unified communications, ossia soluzioni integrate Fonia su IP per la creazione di un unico ambiente di lavoro. ADVANCE SCHOOL Rita Dolenz, coordinatrice di Adrien A Bologna ci si forma globali: la scuola manageriale Advance School è infatti Authorized Education Provider di APICS, Association for Operations Management, una tra le più grandi associazioni professionali globali in Operations e Supply Chain Management. “Siamo una realtà locale, ma anche globale, grazie al network APICS che copre più di 35 scuole al mondo e raggruppa più di 42000 membri provenienti da migliaia di aziende” spiega Anne Simone Pfister, Direttore della scuola. “La novità dei nostri Master è che oltre a FARE 7 BASCHIERI & PELLAGRI: 125 ANNI E UNA VISIONE “A SISTEMA” 125 anni vissuti tra genialità, temperamento e organizzazione, e oggi la Baschieri & Pellagri è pronta a colpire nuovamente nel segno. La capacità creativa ed intuitiva, confermata e consolidata nell’arco di un secolo e 1/4, unita alla scrupolosa ricerca della migliore qualità dei prodotti, sono i valori che costituiscono uno dei fondamentali patrimoni della Baschieri & Pellagri. Dal 1885 all’iniziale prodotto “prima polvere da sparo senza fumo” sono seguite nel tempo le affermazioni di priorità, nella produzione industriale di cartucce da caccia e tiro, nella vendita di borre in plastica ed infine nella realizzazione di un bossolo con tecnologia innovativa tramite il sistema Gordon. Le vittorie conseguite in tutti i continenti hanno accompagnato in modo significativo un cammino di differenziazione tecnologica rivolto alle attese della clientela più esigente. La famiglia, intesa come struttura operativa depositaria di un patrimonio autentico di capacità creative, e il culto della qualità e dell'esclusività sono i valori che hanno sempre contraddistinto la tradizione centenaria di quest’azienda. Dalla sede di Marano di Castenaso (Bologna), sono pronti a celebrare quest’importante anniversario con una festa dedicata a tutti i dipendenti (quelli di una volta e quelli attuali), Golf Cup e la realizzazione di un prestigioso volume che racconta una storia “scoppiettante”. Baschieri & Pellagri nel 2010 mira alla creazione di un “sistemaIl vertice della Baschieri & Pellagri: il Presidente Paolo Man- azienda” italiano. “La formazione continua dei dipendenti come driver di creatività, un rigofredi (al centro) tra il Vice Presidente Giovanni Ghini (a sini- roso sistema di controllo qualità, l’innovazione e la diversificazione di prodotto sono i nostri stra) ed il Consigliere Delegato Nerio Cicotti (a destra) punti di forza – spiega il consigliere delegato Nerio Cicotti -: dalla “prima polvere da sparo senza fumo” alle cartucce da caccia e tiro, dalle borre in plastica al bossolo che usa il sistema Gordon, brevetto esclusivo di B&P, di strada ne è stata fatta parecchia”. “Abbiamo affrontato valigia in mano i mercati esteri e oggi siamo presenti in circa 50 paesi del mondo, dal 1992 al 2010 il fatturato è passato da 6 a 40 milioni di euro – continua Cicotti -: la percentuale estera è del 60%, in costante crescita; la sfida per il futuro è riunire le più importanti aziende italiane del settore in un gruppo coeso, aggregando le attività produttive, logistiche e commerciali e consolidando il marchio Made in Italy nel mondo”. “Fino al 1992 producevamo e vendevamo solo il nostro marchio, poi per la forte capacità produttiva della componentistica abbiamo iniziato a gestire anche i marchi più importanti del sistema europeo e nel 2004, a Marano, siamo riusciti a realizzare un magazzino di logistica produttiva in sinergia con Fiocchi Munizioni, punto di riferimento del settore – conclude Cicotti -: i risultati sono positivi, il primo passo verso la creazione di un polo del munizionamento civile nazionale è stato fatto”. Già le origini dell’azienda rimandano a unioni vincenti. Settimio Baschieri e Guido Pellagri, i fondatori, nel 1885 misero insieme le rispettive competenze lanciandosi in un’entusiasmante avventura. Se Guido Pellagri sparì presto dalla scena, il filone di Settimio Baschieri proseguì con la figlia Maria, sposata con Ulisse Manfredi, e con i loro figli e nipoti fino a Gianni Manfredi. Nel 1999 la famiglia Manfredi cedette la maggioranza delle quote societarie alla famiglia Cimatti Ghini, di Forlì. Oggi al vertice della società ci sono Paolo Manfredi, presidente, Giovanni Ghini, vicepresidente, e Nerio Cicotti, consigliere e socio. Se si considera che Cicotti è nell’azienda da 40 anni, e nei 30 anni precedenti c’era stato il padre, risulta chiaro che quella di Baschieri & Pellagri è una storia dalla solida vocazione di “famiglia”. E pare che l’eccellenza dello spirito di squadra dell’azienda si trasferisca anche agli atleti della Federazione Italiana del Tiro a Volo. Baschieri & Pellagri, che ne è lo sponsor ufficiale, detiene il record di vittorie olimpiche nel settore: solo gli ori sono 8. Nessuna azienda al mondo ha mai vinto tanto. Buon 125° anniversario, Baschieri & Pellagri! (Valentina Righi) trasferire competenze eccellenti riconosciute come best practice, preparano agli esami per l’ottenimento 8 FARE delle certificazioni APICS, che sono riconosciute in tutto il mondo”. APICS offre infatti due programmi di certificazione professionale e internazionale, CPIM e CSCP. “Oltre a professionisti che accedono ai no- stri corsi autonomamente, abbiamo come clienti diverse multinazionali che adottano tale formazione a livel- Anne Simone Pfister, Partner di Advance School lo Corporate per avere dai propri dipendenti performance e risultati sostenibili nel tempo” aggiunge la Dott.ssa Pfister. La Scuola punta in- gioco di simulazione nell’area Supply Chain Management: The Fresh Connection. Attraverso questo gioco, risultato di anni di sviluppo di un’azienda olandese, squadre di 4 persone si cimentano nel portare in attivo un’azienda in grave difficoltà, facendo leva sulle Vendite, gli Acquisti, la Produzione e la Supply Chain. “E’ un gioco incredibile, perché sembra veramente di vivere in una realtà aziendale e si possono vedere subito gli effetti delle decisioni strategiche attuate. E’ una vera e propria formazione alla gestione della crisi e al lavoro di squadra” racconta Paolo Napoli, Consulente di JPS Consulting, che ha partecipato alla gara alla fine dello scorso anno. Da quest’anno Advance School è anche diventata Partner ed unico Exam Centre in Italia dell’International Indipendent Board for Lean Certification (IIBLC): presso la scuola è possibile sostenere gli esami per ottenere le certificazioni professionali LEAN Green Belt, Black Belt e Champion e seguire i Master LEAN propedeutici. Un seminario formativo di Advance School. In piedi a destra Anne Simone Pfister, direttore della scuola ONE EXPRESS, IL PALLET ESPRESSO nanzitutto su internazionalità e innovazione, lanciando ad esempio il Numerose ricerche di settore evidenziano come si sta assistendo negli ultimi tempi in Italia, in Europa e in tutti i paesi occidentali, ad una evoluzione vertiginosa del mercato, che sta cambiando molto rapidamente le esigenze di trasporto delle aziende: è aumentata la frequenza delle consegne, è cresciuta la richiesta di servizi espressi, sono diminuite le quantità medie per spedizione. Questo trend, che esaspera il con- Un seminario formativo di Advance School cetto di just in time, ha reso la gestione dei trasporti all’interno delle aziende molto più complessa, costosa e inadeguata al nuovo contesto, evidenziando al contempo tutti i limiti dell’offerta tradizionale, incapace di soddisfare le nuove richieste. E’ proprio al superamento di questi limiti che One Express, il pallet espresso ha basato la propria offerta, proponendo al mercato italiano la soluzione per r ispondere alle nuove e mutate esigenze di trasporto delle aziende attraverso il sistema del pallet network. In poco più di due anni One Express, il pallet espresso è diventato il punto di riferimento per tutte le aziende che hanno l’esigenza di spedire merce su pallet in 24h in tutta Italia, in quantità minime anche di un solo pallet, rivoluzionando di fatto il modo di trasportare. “Le aziende oggi sono costantemente alle prese con il dualismo tra il contenimento dei costi di gestione e la soddisfazione delle richieste dei propri clienti,” – dice Claudio Franceschelli, vicepresidente del gruppo – “One Express, il pallet espresso è la soluzione ideale per tagliare gli sprechi e trasformare il costo di trasporto in un FARE 9 LE QUARANTA CANDELINE DI BIGTOURS Quaranta candeline per la BigTours Travel service, l’azienda che dal 1970 dedica ai propri clienti un servizio personalizzato basato su professionalità e competenza. Dal biglietto del treno al jet privato, dalla babysitter al personal shopper, dalla luna Larry Altruda, socio e direttore commerciadi miele al viag- le di BigTours Travel service gio di lavoro, l’azienda continua ad allargare la propria offerta per privati e aziende. Oltre ad esser rappresentante “Travel Service” di American Express per l’Emilia Romagna, dal 2007 BigTours Travel Service è anche fornitore esclusivo di Quintessentially, il primo luxury lifestyle club al mondo, e ha ricevuto premi prestigiosi come "Top Producing Travel Agency for The Leading Hotels of the World” negli anni 2006, 2007, 2008 e 2009 e Top Producing Travel Agency 2009 per l’affitto di Aerei Privati sia per business che per Leisure con Air Partner Inc. Con 12 dipendenti dislocati fra gli uffici di Bologna e Milano, BigTours vanta infine l’utilizzo di sistemi informatici all’avanguardia, grazie anche all’esclusivo software TWITY creato per un’efficiente gestione del servizio per la clientela 24 ore su 24. servizio on demand a valore aggiunto che fidelizza i propri clienti”. Nei prossimi mesi l’azienda terrà un ciclo di workshop per illustrare come riorganizzare i trasporti grazie al sistema offerto da One Express, il pallet espresso e garantire alla propria azienda risparmi anche a due cifre percentuali. ALBERGO AL CAPPELLO ROSSO L’albergo Al Cappello Rosso è una delle più antiche strutture ricettive 10 FARE ma di cappello cardinalizio. La struttura è stata completamente ristrutturata e rinnovata nel 2001 e gli interni beneficiano, ora, di arredamenti contemporanei di colore rosso che riflettono le sue origini. L’albergo – 4 Stelle Superior – mette a disposizione degli ospiti 33 camere di cui 2 camere Superior e 4 Junior Suite alcune delle quali mansardate e 3 appartamenti per soggiorni più lunghi. Le camere sono equipaggiate di tutti i più moderni comfort: minibar, collegamento ad internet gratuito, aria condizionata, cassaforte, televisione, asciugacapelli ed un simpatico e originale menù del cuscino per venire incontro alle richieste dei sonni più esigenti. Presso Al Cappello Rosso trovano ospitalità anche gli amici a quattrozampe degli ospiti in comfortevoli camere Pet Friendly. L’albergo è inoltre in grado di dare assistenza alle richieste degli ospiti organizzando servizi transfer, escursioni e tanto altro. E’ inoltre stato recentemente inaugurato anche il ristorante interno all’hotel – aperto anche al pubblico – in grado di soddisfare anche le richieste più particolari. La tradizione di ospitalità a 4 stelle Superior de Al Cappello Rosso è a disposizione tutto l’anno per soggiorni business e leisure. ALFA WASSERMANN di Bologna, risalente al 1375. Dista solamente 50 metri dalla centralissima e affascinante Piazza Maggiore. Come ricordato da Giuseppe Mitelli nel suo “Giuoco delle Osterie” il Cardinale Albornoz assegnò all’albergo il suo inusuale simbolo a for- Dopo un buon 2008 in cui il fatturato ha tagliato il traguardo dei 257 ml di euro, escluso il business diagnostico ceduto in corso d’anno, Alfa Wassermann ha chiuso il 2009 con un fatturato in aumento del 9% a 280 milioni di euro e un Ebitda in crescita del 46% a 67,7 milioni di euro, pari al 25% del fatturato di Gruppo. A fronte del consolidamento del Stefano Golinelli, amministratore delegato di Alfa Wassermann mercato italiano che continua a risentire delle pesanti misure di taglio dei prezzi delle specialità farmaceutiche, come quelle contenute nel cosiddetto “Decreto Abruzzo”, lo sviluppo internazionale di Alfa Wassermann ha fatto registrare una progressione del 24% portando così il fatturato generato fuori dal territorio domestico ad oltre 118 milioni di euro. «I Paesi in cui la società ha ottenuto il più alto tasso di crescita – spiega l’amministratore delegato Stefano Golinelli – sono quelli in cui ha investito nell’apertura di filiali locali ed è presente con proprie organizzazioni: la Russia, dove il fatturato è addirittura triplicato; e poi la Cina, a +57%; la Romania, +36%; la Polonia, +33%; la Spagna, +9%; il Portogallo, +5%”. “Anche sul fronte dello sviluppo dei nostri prodotti nell’anno trascorso sono stati raggiunti importanti risultati – prosegue Golinelli. – Infatti l’FDA ha approvato una nuova importante indicazione terapeutica per la nostra specialità Xifaxan, commercializzata negli Stati Uniti su licenza di Alfa Wassermann dalla società Salix Pharmaceuticals, Inc.” “Nel 2009, a quattro anni dal lancio, Xifaxan ha fatturato sul mercato americano circa 120 milioni di dollari. Analisti indipendenti hanno stimato che Xifaxan potrà triplicare questo fatturato grazie alla nuova indicazione terapeutica, che Alfa Wassermann estenderà a tutti i paesi in cui è presente direttamente o tramite distributori locali.” “Questi risultati ci confortano – continua Golinelli – nel perseguire con determinazione la nostra strategia di crescita: ricerca con focus sullo sviluppo clinico, consolidamento della posizione competitiva in Italia, sviluppo internazionale con l’allargamento della presenza diretta in Europa e nei paesi emergenti.” La significativa performance economica ha consentito di generare cassa per finanziare investimenti per oltre 18 milioni di euro. In particolare in due anni sono stati investiti nello stabilimento di Alanno (Pescara) quasi 10 ml di euro, confermando la volontà di Alfa Wassermann di mantenere un forte radicamento industriale in Italia. “L’obiettivo che ci siamo posti per il 2010 – afferma infine Golinelli – è di superare il traguardo dei 310 milioni di euro. I risultati del primo trimestre ci fanno dire di essere sulla buona strada, anche se gli effetti della crisi economica mondiale si fanno ancora sentire pesantemente sull’indebitamento pubblico degli Stati, che di conseguenza adottano politiche fortemente restrittive per i Sistemi Sanitari Nazionali.” ATHENA 21 Athena21 Srl è la società di servizi che nasce dall’idea delle socie fondatrici Angela Rizzi, Carlotta Giuliani e Feder ica Cazzola. Una società snella, esperta e competitiva che si Le socie fondatrici di Athena21. Da sinistra: Federica Cazzola, Carlotta Giuliani e Angela Rizzi. avvale dei più validi collaboratori specializzati nei diversi ambiti. Athena21 offre alla propria clientela, attraverso le proprie unità organizzative, un servizio completo per rispondere in maniera puntuale ad ogni esigenza. La divisione Sales e Marketing partecipa in modo fattivo alla definizione di politiche di marketing e comunicazione efficaci all’ideazione delle iniziative promozionali e all’elaborazione delle strategie di prodotto e corporate. La divisione Eventi, provider nazionale ECM (Educazione Continua in Medicina) per il ministero della Sa- FARE 11 lute, si propone alle più importanti strutture sanitarie nazionali e aziende farmaceutiche e parafarmaceutiche per l’organizzazione di congressi medici. In ambito più squisitamente aziendale Athena21 si occupa dell’organizzazione di eventi corporate di livello ed attraverso la propria rete di PR organizza incontri per favorire lo sviluppo commerciale e le opportunità di business delle aziende, supportando mediaticamente ogni iniziativa attraverso il proprio ufficio stampa. La sezione Fundraising è specializzata nella raccolta fondi con l’obiettivo di sostenere i progetti in ambito scientifico e culturale garantendo ampia visibilità al mondo della ricerca e dell’associazionismo. CAMST In occasione della giornata mondiale dell’ambiente istituita dall’ONU, il cosiddetto W.E.D. (World Environment Day), Camst ha lanciato una Il totem della campagna Camst per il rispetto delle risorse e dell’ambiente campagna verde rivolta ai propri dipendenti, con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività di ristorazione, anche attraverso un consumo più consapevole 12 FARE ed oculato di energia elettrica, acqua e carta. Convinta che il comportamento delle persone singole possa essere un volano determinante per ridurre l’impatto ambientale e rendere sostenibile il servizio di ristorazione erogato a oltre 250.000 consumatori ogni giorno, Camst ha realizzato una campagna di sensibilizzazione rivolta ai propri dipendenti, ai quali viene ironicamente rivolto questo messaggio ”Da oggi dobbiamo produrre meno. Meno inquinamento, meno emissioni, meno spreco”. La campagna si articola a partire dal logo “ECO”, che accompagna tutte le azioni che puntano a comportamenti rispettosi dell’ambiente, per continuare con una serie di comunicazioni nei luoghi di lavoro quali uffici, bagni, sale riunioni, spogliatoi, luoghi raccolta differenziata, che danno precise indicazioni su cosa fare per proteggere l’ambiente. Inoltre una serie di simpatici adesivi attaccati nei luoghi opportuni servono a rafforzare e ricordare i comportamenti corretti da tenere per rispettare le risorse che provengono dall’ambiente, giocando in modo ironico sulle superficialità (perché dimenticare l’acqua o la luce accesa quando non è necessario?) o mancanza di attenzioni (non usare l’ascensore aiuta anche a mantenere il fisico in forma). L’impegno ambientalista per Camst non è una novità: oltre ad aver ottenuto la certificazione ISO 14001, da diversi anni l’azienda ha messo in atto diverse azioni per abbattere l’inquinamento in ogni fase delle attività produttive. Sul fronte dei consumi energetici Camst ha investito in impianti e tecnologie a basse emissioni e ha avviato una politica di riduzione degli sprechi, mentre per ridurre la produzione di rifiuti è stata favorita la raccolta differenziata e il riutilizzo dei contenitori. Anche le nuove cucine sono costruite all’insegna del massimo risparmio energetico e, grazie a un serio lavoro di progettazione dei percorsi, gli spostamenti ordinari dell’azienda sono razionalizzati per favorire il minor spreco di tempo e, soprattutto, di carburanti. Oltre alle novità ecologiche, buone notizie anche sul fronte economico per la società che nel 2009, grazie anche a investimenti per oltre 30 milioni, ha registrato l’11% di crescita del fatturato, ha rafforzato il patrimonio netto in seguito a un utile di oltre 13 milioni, facendo infine crescere l’occupazione di 235 unità. Trainante è stato innanzitutto il settore dei buoni pasto, ma anche i settori della ristorazione scolastica e sanitaria. “Sono più di 30 anni che i bilanci della nostra impresa hanno andamenti positivi – ha commentato Marco Minella, Segretario Generale della Camst – e quelli 2009 sono importanti se calati nell’attuale situazione di crisi economica che ormai non è più possibile considerare come passeggera, ma strutturale, soprattutto in vista delle sempre più prossime scadenze delle coperture derivanti dagli ammortizzatori sociali. Camst è stata in grado di “tenere” perché ha posto grande attenzione alla gestione dei costi e perché ha un portafoglio differenziato in diversi segmenti della ristorazione.” Durante il 2009 sono state attivate anche diverse iniziative per il socio lavoratore, a cominciare dal fondo di solidarietà, inoltre è stato adottato il Codice ETICO e sottoscr itto la Carta Italiana per le Pari Opportunità e la gestione della Diversità. E’ TARGATO BONFIGLIOLI IL CAMPO EOLICO OFF-SHORE PIÙ GRANDE DEL MONDO CAVOUR CORPORATE FINANCE Parla anche bolognese il più grande campo eolico off-shore del mondo: “Alpha Ventus” Cavour Corporate Finance ha assistito il fondo Alto Partners e la famiglia Cavalli nella transazione per l’acquisizione del 51% della Ipe Ca- Antonio Zecchino, presidente di Cavour Corporate Finance valli, la società bolognese che produce arredamento di alta gamma e lusso nota soprattutto per il marchio Visionnaire. Costituita dal padre di Luigi Cavalli per la produzione di divani, la Ipe è divenuta negli ultimi anni una azienda di riferimento nell’arredamento di lusso anche grazie all’intuito e all’intraprendenza di Leopoldo Cavalli, nipote del fondatore e azionista oggi con il 40%. Da azienda tipicamente produttiva, la Ipe si e' trasformata in una solidissima società di design e progettazione, focalizzata sulla commercializzazione di prodotti di terzi con un proprio marchio e produzione in outsourcing presso i migliori artigiani dell’arredamento. La rete commerciale conta 14 negozi monomarca all'estero, fra cui Hong è stato inaugurato a 45 km. al largo dell'isola tedesca di Borkum,nel Mare del Nord. Una struttura che conta 12 torri alte tra i 148 e i 155 metri, ciascuna delle quali produce una potenza di 5Mw. Il Gruppo Bonfiglioli, che produce circa 700 milioni di fatturato, dal 1985 realizza sistemi per il controllo della movimentazione dei generatori di energia eolica con oltre il 30% di quota mondiale di mercato, è stato scelto come partner in questo progetto del valore di 250 milioni di euro, fornendo i motoriduttori che orientano la torre e l'angolazione delle pale rispetto al vento. Per il 2010 il Gruppo Bonfiglioli spa prevede un fatturato per il solo settore eolico di 98,5 milioni. Kong, Istanbul, Cypro, Jeddah Sidney, uno di prossima apertura a Montecarlo e tre show room a Milano, Bologna e Roma. Ipe Cavalli ha più che raddoppiato il proprio giro d'affari negli ultimi quattro anni passando dagli 8 milioni del 2006 ai 18 del 2009 con un Ebitda pari al 15% del fatturato. Tra gli obiettivi da realizzare con l’ingresso del Fondo, oltre a dotare la società di una struttura manageriale, vi è il rafforzamento del canale distributivo con l'apertura di almeno una decina di nuovi punti vendita monomarca nei prossimi quattro anni e il rafforzamento della presenza nei mercati esteri. La nuova struttura azionaria di Ipe Cavalli vede il fondo Alto Partners e l’imprenditore bolognese Daniele Selleri in quote di maggioranza e Leopoldo Cavalli con una quota di minoranza qualificata e il ruolo di CEO. E questa operazione testimonia la continua capacità di rinnovamento di alcune imprese bolognesi e la corretta ed equilibrata gestione del passaggio generazionale. Cavour Corporate Finance ha svolto un ruolo chiave nell’operazione, selezionando il giusto fondo di private equity in base alle esigenze degli imprenditori, gestendo i difficili equilibri nella fase della negoziazione e tenendo le fila dell’operazione anche nei momenti di difficoltà grazie a una costante attenzione agli aspetti FARE 13 sia economici che psicologici. Altra novità nel gruppo Cavour è l’ingresso di due nuovi Partners Associati, che si dedicheranno allo sviluppo dell’attività di M&A, con particolare focus sul mid-market, alle operazioni con i fondi di Private Equity, ed allo sviluppo dei progetti internazionali attraverso il network IMAP di cui cavour è il partner esclusivo per l’Italia. Filippo Avidano, 42 anni, ha una esperienza consolidata decennale nella gestione dei Fondi di Private Equity e nel controllo delle società partecipate dai Fondi, nel coordinamento delle operazioni di finanza straordinaria e, in particolare, dei processi di dismissione delle partecipate, quotate e non. Giovanni Belli, 38 anni, ha una esperienza consolidata nelle operazioni di finanza straordinaria: valutazioni, fairness opinion, M&A con focus nei settori Banche, Istituti Finanziari, Fondi immobiliari e fondi di Private Equity. Secondo Cavour, l’ingresso di questi due professionisti porterà un rilevante contributo alla società in termini di competenze professionali, esperienze specifiche e sviluppo delle relazioni nel settore bancario, finanziario e dei Fondi di Private Equity. CHLORIDE E’ arrivato alla terza edizione il concorso nazionale Camplus, iniziativa promossa anche dalla società inglese Chloride con sede italiana a Castel Guelfo di Bologna. Camplus è un network di 7 residenze per studenti universitari con sede a Milano, Bologna, Torino, Catania, che consente loro di vivere l’università al meglio 14 FARE Le aziende che hanno partecipato al concorso nazionale Camplus Gli studenti vincitori del concorso nazionale Camplus attraverso la valorizzazione dei talenti e il supporto della costruzione del loro futuro lavorativo. Il concorso è volto a favorire l’incontro tra ragazzi e mondo del lavoro: due giornate in cui i 30 migliori studenti, selezionati tra i 500 di Camplus e suddivisi in 5 gruppi di lavoro, si sono confrontati con un business case già concordato con le aziende partner dell’iniziativa (Agusta Westland, Bosch, Chloride, Faam, It Frames). Il workshop e la supervisione al lavoro in team sono stati affidati ad esperti di Coaching della SCOA e ogni gruppo di lavoro è stato seguito da un tutor nominato da ciascuna azienda partner che, in qualità di esperto, ha affiancato i ragazzi nella risoluzione delle problematiche proposte. Questi i nomi dei vincitori: Barletta Ilaria Giovanna (corso di laurea Ingegneria Gestionale), Carrea Francesco (corso di laurea Ingegneria Civile), Cascone Luigi (corso di laurea Relazioni Internazionali), Di Maria Tiziana (corso di laurea Lettere Moderne), Manca Davide (corso di laurea Ingegneria dell’Automazione) e Zuanni Andrea (corso di laurea Ingegneria dell’Autoveicolo). In palio, il percorso formativo “Skills for the future” gestito dal Centro di formazione manageriale e gestione d’impresa della Camera di Commercio di Bologna che sarà strutturato sulla base degli obiettivi indicati da ciascun vincitore, contr ibuendo a sviluppare le principali competenze e potenzialità professionali dello studente. CONVERGENCE CONSULTING La società bolognese di servizi, consulenza e formazione in ambito progettuale e di sviluppo prodotto è stata protagonista, insieme alla sua so- Roberto Pasceri, amministratore di Convergence Consulting nel corso del convegno in occasione del TAPA 2010 - Thailand Auto Parts & Accessories Exhibition - la più importante fiera del Sud-est Asiatico nel settore automotive cietà partner thailandese, ad uno degli eventi più significativi nel settore automotive:TAPA 2010. Organizzata dal DEP, Department of Export Promotion e Thai Auto-parts Manufacturers Association, il TAPA Thailand Auto Parts & Accessories Exhibition - è la più importante fiera del Sud-est Asiatico per quanto riguarda questo settore. Giunto alla sua quarta edizione, l’evento si è tenuto al centro espositivo BITEC in Bangna, Bangkok, dove ha ospitato le più significative aziende thailandesi e dei paesi limitrofi produttrici di OEM e REM. Nell’ambito delle conferenze organizzate per tutta la durata della manifestazione, Roberto Pasceri, amministratore di Convergence Consulting è stato relatore a uno dei convegni in programma, con una presentazione dal titolo “Best Practices in the Product Design & Development in the Italian Automotive Industry”. “La Thailandia rappresenta oggi un importante punto di riferimento per l’industria automotive a livello internazionale, grazie alle competenze acquisite e l’elevato standard di qualità dei propri fornitori – ha commentato Pasceri – L’Italia, caratterizzata da brand di eccellenza in questo mercato, può trovare pertanto delle ottime possibilità di collaborazione con gli OEM thailandesi in un’ottica di reciproco vantaggio e di crescita del proprio business”. A livello nazionale, Convergence Consulting ha anche partecipato al Client/Supplier Day organizzato da CRIT Research, in quanto membro del Network Fornitori Accreditati. L’incontro annuale realizzato da CRIT Research™ per i fornitori APPASSIONATI DI TUTTO IL MONDO, MANAGER, IMPRENDITORI, GIORNALISTI ALLA GELATO UNIVERSITY DI CARPIGIANI Andrea Cocchi, direttore generale di Carpigiani, insieme ai giornalisti che hanno partecipato al corso della Carpigiani Gelato University La meravigliosa piazza Santissima Annunziata di Firenze è divenuta per quattro giorni l’Aula Magna della Carpigiani Gelato University, la Scuola di Gelateria più prestigiosa del mondo, fondata nel 2003 ad Anzola dell’Emilia. All’interno del Firenze Gelato Festival, la Gelato University ha tenuto sessioni in italiano e inglese studiate ad hoc per il grande pubblico, per svelare ai visitatori alcuni segreti del gelato artigianale, in un momento in cui questo alimento è al centro dell’interesse internazionale. Gianpaolo Valli, Maestro d’eccezione della Carpigiani Gelato University, ha rivelato gli ingredienti che compongono un gelato di crema o di cioccolato, le sane e saporite proprietà dei sorbetti, le origini e l’evoluzione del “dolce ghiacciato” e le nozioni base per una bilanciatura, mantecazione, pastorizzazione e conservazione di successo. Ogni anno, circa 6000 persone in tutto il mondo seguono i corsi della Gelato University, per imparare un mestiere, per diventare Maestri Gelatieri e, perché no, cambiare vita e aprire una gelateria in qualche angolo del mondo. E’ il caso di Theresa Morelli, ex imprenditrice del settore moda ora in procinto di aprire una cate- Un gruppo di allievi che hanno frequentato le sesna di gelaterie nei dintorni di Seattle, e di Giampaolo sioni della Carpigiani Gelato University Grazioli, che si occupava di marketing del settore immobiliare e ha da poco aperto una gelateria di successo a Auckland, in Nuova Zelanda, e anche di Cristina Persisti, che si è trasferita alle Mauritius con il fidanzato (ora marito), per aprire un laboratorio che fornisce vari hotel della zona. Anche diversi giornalisti pare vogliano aprire una gelateria dopo una semplice visita alla Gelato University. Quindici giornalisti, tra cui i corrispondenti a Roma delle maggiori testate ed emittenti internazionali, come Daily Telegraph, New York Times, El Pais, CBS News, Le Matin ecc, hanno seguito un corso dedicato per capire i motivi del successo dell’Università più golosa del mondo. Entusiasti dell’esperienza, alcuni hanno dichiarato l’intenzione di aprire una gelateria a Roma, per la quale Stephane Penouel di Le Matin ha anche suggerito il nome: “Good News". FARE 15 CEMASTIR LAVAMETALLI ACQUISISCE AMALIND: NASCE UN GRANDE GRUPPO DI MACCHINE LAVA METALLI “SU MISURA” Cresce la Cemastir Lavametalli. Staccando un assegno a sei zeri, la srl alle porte di San Lazzaro acquisisce uno storico concorrente, l’Amalind di Castelmaggiore. Riuscendo così a centrare, al contempo, due obiettivi: ampliare il suo raggio di azione e offrire ai suoi clienti una gamma completa di prodotti, macchi- Alberto Tromponi, presine lava metalli, progettati e realizzati su misura. Da oltre trent’anni. dente di Cemastir LavaNel luglio 2009, il Presidente del Consiglio di amministrazione di Ce- metalli mastir, Alberto Tromponi, considerando il potenziale legato alla tecnologia ed ai marchi di Amalind (Ama Universal, Lindus, Suprema), ha sottoscritto con quest’ultima un accordo per la concessione in licenza di questi ultimi. Successivamente tali accordi di licenza sono stati ampliati anche alla tecnologia ed al marchio Delfino, sempre di proprietà di Amalind. Infine, in una logica imprenditoriale di sviluppo, Cemastir si è adoperata per riuscire ad aggiudicarsi, come di fatto è stato, in udienza pubblica, l’intera azienda di Amalind, sede inclusa. Un’opportunità tale da spingere Cemastir, che con quest’ultima firma potenzia il suo giro di affari, al trasloco da San Lazzaro a Castelmaggiore. Da 900 a 2.400 metri quadri. «E’ stata un’operazione mirata al settore in cui è attiva Ama Universal – spiega Tromponi, la cui impresa ha radici anche nel Nord e nel Sud America, oltre che in India-, nome noto a livello mondiale specializzato nella realizzazione di macchine lava metalli a solvente». Mentre Cemastir progetta e realizza sempre macchinari lava metalli, ma con acqua e detergente. «Si è trattato di un logico completamento della gamma dei nostri prodotti», osserva il Presidente. Una strategia che guarda oltre la crisi e che investe sul futuro. Unendo, infatti, le due tecnologie, ora riunite sotto un unico tetto, ciò permetterà «ai nostri clienti di scegliere il tipo di impianto che meglio risponde alle loro esigenza». Fermo restando l’inderogabile atout che caratterizza la Cemastir: il progettare e quindi realizzare non macchine standard, ma ‘cucite’ sulle richieste di chi bussa al loro stabilimento. «Questo importante risultato – evidenzia Tromponi - è espressione della nostra filosofia e della nostra volontà di affermarci sempre di più come leader del mercato, al fine di offrire alla nostra clientela una gamma di prodotti sempre più ampia e completa, garantendo massima qualità e professionalità». Con l’acquisto dell’azienda di Amalind, sintetizza l’imprenditore, «Cemastir Lavametalli ha unito capacità e competenza per proporre al mercato mondiale un’offerta tecnologica sempre più innovativa accompagnata da una presenza commerciale capillare e da una assistenza post-vendita qualificata. La nascita di questa importante realtà industriale ci colloca, infatti, all’avanguardia nell’offerta tecnologica». Ma non è tutto. Perché questo passaggio comporta anche l’assorbimento, tra le file del nuovo proprietario, di figure altamente professionali (7 unità ora, più 4 nel 2011) proveniente da Amalind. «Il nostro piano di espansione non si ferma a tale acquisizione, che consideriamo un semplice punto di partenza: a breve attueremo ulteriori azioni tese a rafforzare ancor di più la nostra realtà, il tutto sempre a vantaggio della nostra clientela, senza la quale tutto ciò non sarebbe stato possibile». «Un ringraziamento alla Banca Interprovinciale che ci ha supportato nell’operazione ed una nota di merito – conclude infine Tromponi- all’ottimo lavoro svolto da S.CO.A., società di consulenza aziendale, che assiste Cemastir ormai da anni e che è riuscita, grazie all’innata professionalità, a far concludere nel miglior modo l’operazione». (Giacomo Ruggero) 16 FARE accreditati e le imprese socie, è il momento ideale per presentare e proporre, anche ad imprese esterne alla rete CRIT, questo esempio eccellente di aggregazione di imprese. “L’aggregazione di impresa e la costituzione di network di eccellenze è un modello di business in cui Convergence Consulting crede molto, partendo dalla convinzione che mai come oggi un approccio al mercato attraverso alleanze, partnership, outsourcing e network nel processo di sviluppo prodotto, è l’unico modo che consente a un’azienda di essere competitiva” ha commentato Roberto Pasceri. Nel frattempo, proseguono le giornate di for mazione sul Lean Thinking e Lean Development organizzati da Convergence Consulting, una serie di incontri per valutare questa metodologia in ambito progettuale e di sviluppo prodotto insieme ad alcune aziende leader nel proprio settore. tura e di sorprendersi della sua capacità di emozionare. Le proposte 2010 dell’azienda italiana leader nel mercato delle coperture e dell’arredamento da esterno, presentate all’ultima edizione di Fuori Salone, si sono ispirate all’esperienza, le sensazioni, lo stile di vita e il modo di essere. E così il pic-nic diventa per Corradi il CORRADI Le vele di Corradi a Fuori Salone, in occasione del Salone del Mobile Torna la bella stagione e tornano le proposte Corradi per arredare l’esterno, senza barriere né limiti, in uno spazio in cui riscoprire l’essenza della libertà, la voglia di vivere la na- pretesto per raccontare la sua filosofia dell’outdoor living: momento di libertà, quiete, ma allo stesso tempo aggregazione ed espressione. Vivere lo spazio aperto per cogliere le sottili sfumature che la luce genera su ogni particolare, scoprirne la vera essenza, sentirlo e condividerlo. Ispirandosi a questo concept di freschezza e convivialità, con un’attenzione particolare al design e allo stile, Corradi ha allestito in occasione del Salone del Mobile, nel giardino di Superstudio Più, un pic-nic virtuale all’aria aperta in uno spazio espositivo di 500 mq: un grande e singolare tartan scozzese fatto di pietre, legno ed er- Una visione d’insieme dell’allestimento Corradi a Fuori Salone ba, all’ombra di Pergotenda®, il sistema brevettato di copertura scorrevole ad impacchettamento. A completare il mondo Corradi, le vele ombreggianti e le quattro linee di arredi, tra le quali “Foglia”, firmata da Gianluca Rossi, designer e direttore creativo Corradi. E grazie alla nuova gamma di complementi – tappeti, vasi e candele – lo spazio esterno da vivere diventa ancora più raffinato. Gianluca Rossi, direttore creativo di Corradi, dichiara: “la pittura en plein air (all’aria aperta) è la tecnica utilizzata dagli impressionisti per cogliere con immediatezza l’espressione di tutte le infinite sfumature della luce, del colore, dei movimenti e degli spazi. Abbiamo chiamato il nostro progetto al Fuori Salone "En plaid air" per riprendere queste suggestioni attraverso l’idea del pic-nic, perfettamente in linea con il concept che Corradi desidera comunicare e con un richiamo al plaid, che ha caratterizzato il pavimento del nostro spazio espositivo. L’alternanza di materiali naturali, come le pietre, il legno e il prato, determina, infatti, il macro disegno ad imitazione del tartan, dove le linee ortogonali divengono i percorsi attraverso i quali è possibile incontrare il mondo Corradi. I grandi quadrati, che si creano nell’intersezione delle linee, diventano le aree intermedie di sosta, dove è possibile ritrovare il piacere del contatto con la natura, singolarmente o in modo aggregante, essenzialmente in un clima rilassato”. THE CULTURE BUSINESS E’ possibile conciliare il mondo della cultura con le dinamiche del mercato e gli obiettivi dell’industria? Nel FARE 17 CUBO, CONSULENZA A TRECENTOSESSANTA GRADI Offre alle aziende servizi completi di consulenza direzionale e gestionale, formazione, ricerca e selezione del personale e ricollocazione professionale, con metodi innovativi e un affiatato team di esperti. È la Cubo Società di Consulenza Aziendale Srl, azienda bolognese con sede in via Mazzini, a due passi dal centro di Bologna. "Ci caratterizziamo come centro di eccellenza nella consulenza e formazione e nel coaching e nella ricerca e selezione del personale, offrendo alle aziende metodologie innovative soprattutto in ambito tecnico e tecnologico - dice il presidente Gianni Cuppini - ma anche nell'ambito della logistica, della ricerca e sviluppo e per la gestione delle risorse umane. Aiutiamo le imprese a migliorare i propri servizi ai clienti". Cubo organizza corsi di formazione per importanti clienti, il mercato di riferimento copre l'Emilia-Romagna ma anche Veneto, Lombardia, Piemonte e Marche. Nell'ambito della consulenza per l’area produzione "aiutiamo le aziende a ridurre i tempi nell’esecuzione dei processi, offriamo in sostanza il metodo per avere una produzione più snella eliminando gli sprechi - spiega il presidente - mentre nel settore della logistica le aiutiamo a ridurre i costi e migliorare il servizio e offriamo assistenza anche per quanto riguarda l’outGianni Cuppini, presidente di Cubo sourcing del servizio. Nell’ambito delle risorse umane, aiutiamo le aziende a evidenziare le competenze dei propri dipendenti, a studiare come migliorarle, come eliminarne le carenze e sviluppare quelle trasversali. Utilizziamo anche un nostro questionario per valutare il clima aziendale, l’organizzazione com’è vissuta dai propri attori e le cause da stress da lavoro correlato”. Per completare i propri servizi Cubo ha creato la divisione Metodi Bedaux, assorbendo la Metodi Bedaux italiana nota nel mondo industriale per lo studio e l’applicazione di metodologie avanzate per lo studio dei tempi e il bilanciamento delle linee di produzione, ma soprattutto ha stretto un accordo di partnership con il centro di formazione e consulenza della Ford Aus und Weiterbildung e.V di Colonia. "Con questo accordo siamo diventati gli unici licenziatari in Lo staff di Cubo Italia per organizzare i corsi di formazione e fornire consulenza alle aziende fornitrici di Ford" spiega Cuppini. La partnership ha permesso a Cubo di integrare il proprio programma di formazione mettendo a punto corsi dedicati all'area tecnica e all'organizzazione e gestione dell'area produttiva, e altri corsi sia per il settore automotive ed elettromedicale in particolare, sia per il settore manifatturiero in generale. Cubo ha inoltre introdotto alcune importanti innovazioni nelle proprie metodologie di formazione. La prima riguarda la creazione, durante il corso, di piccoli gruppi (2/3 persone) dove i partecipanti vengono indotti a discutere brevemente sul tema presentato lasciando al docente il compito di fornire approfondimenti sulla metodologia operativa per la soluzione delle problematiche affrontate. La seconda riguarda i seminari, che vengono divisi in due parti: la prima di due giorni, concentrata sulla teoria e la casistica di base, e la seconda dopo quindici giorni per insegnare ai partecipanti come applicare gli insegnamenti forniti su un caso aziendale, preferibilmente, di interesse dei partecipanti stessi. (Elena Turrini) 18 FARE 2003 Andrea Romeo, giornalista e organizzatore di eventi, fonda la società The Culture Business che sceglie di dare a questa domanda una risposta positiva. Dopo sette anni di progetti a livello nazionale ed internazionale la società ha ottenuto successo e risultati oltre ogni aspettativa nell’ambito del marketing per l’entertainment, della produzione di eventi, della comunicazione avanzata e della valorizzazione dei contenuti culturali. Distinguendosi dalle tradizionali realtà milanesi e capitoline, storicamente avanzate nel settore della comunicazione e degli eventi stretta- Lo staff di The Culture Business. Seduti da sinistra: Andrea Romeo, general manager; Emanuela Ceddia, marketing manager; Monica Ghisleri, production manager; Marco Monsurrò, project manager FanaticaboutFilms mente commerciali, The Culture Business ha scelto di lavorare dal capoluogo emiliano, attento e sensibile all’offerta culturale di qualità e terreno fertile e ricettivo per realizzare progetti che coniughino efficacemente il business e la cultura, quest’ultima considerata come un importante motore di sviluppo del territorio e fondamentale investimento strategico per la città. Con un approccio sempre innovati- vo e grazie alla competenza delle professionalità coinvolte, la società bolognese sviluppa le proprie attività attraverso quattro divisioni: Fanaticaboutfestivals collabora con le più importanti manifestazioni cinematografiche italiane e promuove con successo sia Biografilm Festival International Celebrations of Lives, l’unico evento al mondo dedicato alle biografie e ai racconti di vita, che Festival of Festivals, il primo congresso rivolto agli operatori del settore eventi culturali. Fanaticaboutfestivals realizza inoltre l’omonimo magazine dedicato al mondo dei festival. La divisione FanaticaboutVenice sviluppa progetti di marketing e comunicazione nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, valorizzando il know-how della società nell’organizzazione di eventi e nella progettazione di promozioni nell’ambito dei festival cinematografici. Fanaticaboutfilms offre un sistema di servizi in grado di coniugare sinergicamente le esigenze di comunicazione di g randi aziende ed i valori espressi dall’industria dell’entertainment, diventando punto di riferimento di tutti i distributori cinematografici italiani tra cui Warner Bros. Pictures, Universal Pictures, Sony Pictures e Medusa. Infine Fanaticaboutgames opera nel settore dei videogames, concentrandosi sui rappor ti tra software house e publisher attraverso una vasta gamma di canali di diffusione e promozione. Tra le aziende con cui The Culture Business ha avuto il piacere di collaborare, IBM, Lancia, Zuegg, Honda, Euronics, Peroni,Vodafone, senza dimenticare importanti realtà del terri- tor io emiliano-romagnolo come Prink e Mercatone Uno. DEDANEXT Cresce il distretto bolognese dell’Information Technology grazie alla nascita di Dedanext, frutto della fusione di due storiche società dell’ICT bolognese, Dexer e Infolab. Dedanext eredita l’esperienza e la forza di due aziende sane e in crescita, con un fatturato complessivo che, nel 2009, è stato di 10 milioni di Euro e con un ampio e prestigioso portfolio clienti, tra cui Regione Emilia Romagna, Arpa, Università di Paolo Angelini, già amministratore delegato di Dexer e ora amministratore delegato di Dedanext, la società nata dalla fusione di Dexer e Infolab La presentazione di Dedanext nella giornata inaugurale di Smau Bologna. Da sinistra: l’amministratore delegato di Dexer Paolo Angelini, l’a.d. di Dedagroup Gianni Camisa, il presidente di Infolab Maurizio Lenzi. FARE 19 DELPHI-DIAVIA: CLIMATIZZAZIONE DA 40 ANNI Il poster realizzato per i quarant’anni, omaggiato a tutti i dipendenti ed ospiti Il presidente di Delphi Italia Giovanni Carlo Mantellini (al centro) e l’ing Roberto Grotti (alla sua destra) con il gruppo dirigente attuale e passato In pochi avrebbero scommesso sul successo della climatizzazione nelle automobili, quando, 40 anni fa, l’imprenditore bolognese Widmo Vanti, attraversò l’oceano alla volta degli Stati Uniti, e tornò in Italia con i primi componenti chiave per gli impianti di condizionamento dell’aria. Erano gli inizi degli anni ’70, e a Molinella nacque la Diavia, prima azienda italiana capace di dotare le auto di un comfort che poi diventerà irrinunciabile: l’aria condizionata. Da quel momento ebbe inizio l'espansione sui mercati esteri attraverso accordi con prestigiose case automobilistiche per l’omologazione e la vendita dei condizionatori aftermarket (cioè post vendita), e in seguito, anche di primo equipaggiamento. Così, dalle poche decine di kit che la Diavia costruiva e distribuiva negli anni ’70, si è passati a ben 350 mila impianti venduti nel 1995, quando il fatturato dell’azienda toccò i 380 miliardi di vecchie lire. Nello stesso anno, l’azienda, che intanto si era imposta come leader nel mercato europeo, venne com- La stretta di mano Paolo Angelini, già amministratore delegato di Dexer e ora amministratore delegato di Dedanext, e Maurizio Lenzi, già presidente di Infolab e ora vice presidente di Dedanext, celebra la nascita della nuova società Bologna e Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e in ambito privato Conserve Italia, Riello, Camst Ristorazione, Tetra Pak, Marr, Bartolini Trasporti, Cooperativa Ceramica Imola. L’obiettivo a breve termine è quello di raggiungere un giro di affari di 15 milioni di euro grazie alla 20 FARE Un momento della mostra: in primo piano il presidente di Delphi Italia Giovanni Carlo Mantellini ed Elena Maier, responsabile risorse umane pletamente acquisita dalla Delphi, una partecipata della General Motors (dal 1999, invece, è indipendente, anche se GM è tuttora uno dei principali finanziatori). Oggi, Delphi-Diavia, oltre a fornire sistemi di climatizzazione per tutti i modelli di Ferrari e Maserati (per citarne solo due), è in grado di progettare in tempi brevi sistemi su misura per minibus, ambulanze, macchine movimento terra e agricoltura, e veicoli speciali in generale, nonché sistemi di integrazione delle competenze e alla ‘forza’ che deriva dall’ingresso in un network fortemente accreditato sul mercato nazionale. Dedanext sarà infatti una controllata di Dedagroup Ict Network: attivo nel settore bancario, della pubblica amministrazione e dell’industria che - con oltre 20 federate - fornisce soluzioni a 165 istituti di credito, 1.600 enti pubblici ed oltre un migliaio di aziende italiane ed estere. “La collaborazione e l’aggregazione tra imprese complementari dello stesso settore crea nuove energie e dello stabilimento di Molinella. manteniamo nei settori di nicchia con volu- Per l’occasione, in- mi bassi e applicazioni complesse- afferma fatti, lungo il corri- - ora per sostenere il nostro business dob- doio principale dello biamo mantenere, oltre alla forza ingegneristica, anche quella commerciale e logistico stabilimento è stata allestita una mostra foto- produttiva: oltre alle grandi case automobili- grafica per raccontare la stiche, raggiungiamo anche altri clienti”. D’altronde Delphi-Diavia ha già dimostrato che è questo il segreto di 40 anni di storia in refrigerazione completi per veicoli commerciali. Ed è a questi 40 anni di storia che, lo scorso 9 giugno, l’azienda assieme al presidente di Delphi Italia , Carlo Mantellini, che ha guidato l’azienda dai primi anni 70’ fino alla completa acquisizione da parte della Delphi, ha brindato aprendo le porte anche agli ex dipendenti e alle famiglie. “Visto il particolare periodo, è stato un evento‘low profile’, ma comunque di festa. Abbiamo utilizzato poche risorse, e abbiamo sfruttato la passione e le idee delle persone”, spiega Roberto Grotti, managing director vita dell’azienda nelle quattro decadi. A corredare le immagini c’erano anche alcuni oggetti che hanno fatto la storia della DelphiDiavia, come i libri mastri sui quali gli ingegneri descrivevano e schizzavano a mano i progetti, oppure i ventagli con la scritta “il condizionatore più economico” che venivano distribuiti come gadget, o ancora un gruppo di condizionamento del ’72 realizzato completamente in lamiera e destinato a una Bmw. Quella dei 40 anni è una festa che ricorre in un periodo decisivo per la Delphi-Diavia. “A fine 2009 è iniziato il piano di riorganizzazione aziendale, che in realtà è un piano di rilancio”, fa sapere Grotti, che nello stabilimento di Molinella lavora fin dal 1985, ma che ha anche le idee chiare per il futuro. “Ci nuove potenzialità - spiega Paolo Angelini, già amministratore delegato di Dexer attualmente di Dedanext - Sul nostro territorio ci sono centinaia di aziende nel settore IT, ma il 95% ha meno di 20 dipendenti. Dexer e Infolab insieme potranno misurarsi su progetti di più ampio respiro ed avranno la possibilità di investire di più nella formazione e nell’innovazione della propria offerta. Al di là del grande valore che ricopre per le nostre aziende, credo quindi che questa operazione possa rappresentare un segnale importante su come si può reagire alla crisi”. La neonata società fornirà soluzioni infrastrutturali ed applicative alle aziende e alla P.A. del territorio, ma grazie al sostegno della capogruppo avrà anche la possibilità di aprirsi al mercato nazionale, con un’offerta innovativa che trova le sue fondamenta nelle rinnovate esigenze del settore ICT, dove non esiste più un confine distinto fra hardware, software e servizi. “Il valore dell'infrastruttura tecnologica deriva dal considerare le sue componenti come un unico insieme inscindibile. - commenta Due poster che illustrano i primi 40 anni di Delphi Italia La torta dei quarant’anni un mercato competitivo e imprevedibile come quello delle automotive: la capacità di adattarsi con flessibilità alla domanda, tenendosi sempre pronti a ripensare i propri processi produttivi. (Elena Boromeo) Maurizio Lenzi, già presidente di Infolab e attualmente vice presidente di Dedanext - Il cambiamento di paradigma che sta portando il mondo IT verso i temi della virtualizzazione e del cloud computing permette significativi miglioramenti, anche in termini di efficienza economica, solo se affrontato attraverso strumenti intelligenti di monitoraggio dei risultati”. Dedagroup sta investendo concretamente nell'ambito dei servizi tecnologici ed infrastrutturali, puntando ai temi emergenti del risparmio ener- FARE 21 getico, della virtualizzazione, della alta affidabilità e della sicurezza con focus specifico sul mid market. Per questo il Gruppo desidera accrescere la propria presenza in Emilia-Romagna, territorio considerato strategico in virtù della forte presenza di aziende di media dimensione dinamiche e votate all'internazionalizzazione, temi centrali del posizionamento che il Gruppo si è dato nel Piano Industriale 2009-11. “Dal lancio del nostro piano di sviluppo abbiamo deciso di focalizzarci sulle aree di business a valore, dove la competenza professionale fa e farà sempre la differenza. - dichiara Gianni Camisa,amministratore delegato di Dedagroup - Infolab e Dexer, portano al network un importante bagaglio di competenze professionali, un posizionamento di mercato assolutamente coerente e complementare con il nostro ed un portafoglio clienti di altissimo standing. Siamo pronti a puntare e investire in quei territori che, nonostante la crisi, stanno ancora dimostrando vitalità ed effervescenza”. La struttura bolognese, che già oggi conta oltre 25 professionisti, verrà potenziata. La nuova sede di Dedanext sarà situata, a partire da settembre, a Casalecchio di Reno, dove convergeranno le altre unità locali del Gruppo. Con un totale di circa 80 persone, Bologna diventerà quindi la seconda sede di Dedagroup Ict Network in termini dimensionali, con forti prospettive di crescita e occupazionali. Dedagroup Spa deterrà il 51% della nuova società , il cui top management resta bolognese per 4/5 essendo composto da Paolo Angelini, Maurizio Lenzi, Pietro Angelo Callegari, Enrico Tasquier e Giorgio Pianesani. 22 FARE RIFATTA LA CAMPANA DEI SS. GREGORIO E SIRO CON UN PROGETTO Un’avventura a ritroso nel tempo per sco- piamente confermato gli obiettivi di proget- prire con le tecniche più moderne il suono to, ottenendo un perfetto inserimento nel di un’antica nota svanita. E’ il progetto “Campana”, presentato all’interno della IV coro; per di più, l’estensione temporale del suono ottenuto risulta superiore a quella Giornata dei Saperi Tecnici, con cui gli stu- prevista per quel diametro. denti delle classi V B Meccanici e V A Chimica dell’Istituto Aldini Valeriani sono riusciti a svelare i segreti sepolti fin dal 1898, data dell’ultimo concerto, pur di riprodurre lo stesso esatto timbro della campana piccola della Chiesa dei Santi Gregorio e Siro in Via Montegrappa a Bologna. Il campanile comprende un concerto di 5 campane originariamente realizzate dalla Fonderia Giuseppe Brighenti nel 1898, ma a causa della Seconda Guerra Mondiale furono requisite due di queste campane (la più grossa e la più piccola) e, come indennizzo dello Stato, nel 1955 furono rifuse da un fonditore non bolognese. Di queste, la grossa risultò passabile, la piccola invece nacque molto male e non viene mai suonata. Lo scopo del progetto dell’Istituto Aldini-Valeriani è stato quello di ridisegnare e rifare questa campana, copiando le caratteristiche tecniche delle tre vecchie campane rimaste per restituirne il suo primitivo splendore sonoro. Le verifiche sperimentali sulla campana, realizzata con la collaborazione della fonderia Grassmayr di Innsbruck hanno am- Questo progetto ha dimostrato che unendo conoscenze legate alla tradizione e strumenti di grande attualità (CAD e modellizzatori 3D) si possono recuperare abilità di grande valore storico e capacità di realizzare manufatti in tutto simili a quelli già esistenti. Lo studio sistematico per la realizzazione di questo progetto ha previsto anche la costituzione di una Impresa di Restauro che presenti internamente competenze diverse di tipo meccanico, fisico, chimico, economico, culturale e umanistico, in sinergia fra esse e focalizzate all’ottenimento del risultato con spirito imprenditoriale. Coinvolgendo gli studenti, assieme ai docenti interessati, è stato possibile simulare, a scopo didattico, come sia possibile lavorare in team all’interno di una struttura d’impresa. Nella prima fase del progetto, gli studenti della sezione Meccanica sono saliti sul campanile per rilevare per punti – tramite un apposito strumento meccanico – i profili interni ed esterni delle vecchie campane DREAMING pito per garantire ai soci una dimensione di esclusivo relax” spiegano Francesco Iezzoni e Sergio Beccalli, Amministratori della Dreaming srl, società che detiene il brand. Gli ambienti, i materiali e i percorsi sono stati ideati da professionisti specializzati in interior design ed esperti di allestimenti per centri sportivi hi- Inaugurato nell’aprile del 2009 in pieno centro a Bologna (Via Albiroli 5, angolo via Goito), Prime Fitness & Beauty è una nuova concezione del benessere. Un’idea di wellness totale, che celebra il culto del corpo “in uno spazio integralmente conce- del concerto, per elaborarli al computer e capirne i segreti di progettazione e di dise- DEGLI STUDENTI DELL’ALDINI VALERIANI gno. Sono state rilevate le note da molte materiali (mattoni, argille, ecc.) che stori- campane della fonderia Brighenti, ponen- camente venivano utilizzati nel procedi- dole in relazione al loro diametro e ricavando un grafico che consentisse di sapere in mento di fusione, in modo da fornire al fonditore tutti gli elementi necessari per la anticipo, fissata la nota, quale fosse il dia- realizzazione ottimale della campana. Il metro della campana da disegnare. È stato essenziale uno studio fisico-matematico per mettere in relazione le dimensioni del manufatto con la nota che produrrà, perché per inserire la nuova campana in un concerto preesistente, occorre che sia intonata con le altre. I dati relativi al profilo interno ed esterno sono stati riportati su un foglio di lavoro AutoCAD e, utilizzando il metodo geometrico di rilevazione della circonferenza passante per tre punti, sono state evidenziate le circonferenze costruttrici dei profili rilevati. Per mezzo del modellizzatore CAD 3D disponibile nei laboratori della scuola, è stato quindi realizzato un modello tridimensionale della campana, che la riproduce esattamente in scala. Gli studenti della sezione Chimica hanno invece effettuato un piccolo prelievo del bronzo, per analizzarlo e fare uno studio sulla lega. Dall’analisi si è stati in grado di riprodurre la lega del bronzo, in modo che risulti essere simile a quella delle campane fonditore che ha reso possibile il lavoro è la fonderia Grassmayr di Innsbruck, che ha accettato un confronto critico e tecnico per collaborare al progetto, apportando a questo studio di ricerca anche il proprio secolare know-how ed accettando di mettersi in gioco, effettuando la fusione sulla base dello studio fatto. L’iniziativa fa parte del progetto “Fare Impresa a scuola ” di Programma Quadrifoglio, gestito e coordinato dalla Fondazione Aldini Valeriani per rinsaldare il contatto del mondo della scuola con le imprese del territorio. Giunto al quinto anno di attività, il Programma Quadrifoglio, nel quale rientrano anche i progetti Orientamento Consapevole per le classi medie e il Concorso Cultura e Innovazione per gli Istituti Tecnici, ha festeggiato con un’esposizione all’interno della Sala Borsa. Un’occasione per raccontare alla città i progetti, i laboratori e le iniziative che il Programma, promosso da Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industria- esistenti. Similmente sono stati analizzati anche i le, Fondazione Aldini-Valeriani, Istituti Aldini-Valeriani e Museo del Patrimonio Indu- per tema “Scuola Tecnica tutto un altro film”. Gli ambienti di Prime Fitness & Beauty, il centro aperto a Bologna da Dreaming srl Prime, sin dalla sua apertura, ha voluto dunque coniugare l’esclusività di un centro che si contraddistingue per posizionamento e per offerta dei servizi, con la completezza e la cortesia di uno staff a totale disposizione dei soci. Prime significa infatti allenamenti personalizzati con l’ausilio di attrez- level, per offrire agli iscritti un viaggio alla ricerca del proprio equilibrio psico-fisico; “le attrezzature portano tutte la firma Techogym, oggi sinonimo di eccellenza e qualità” proseguono Iezzoni e Beccalli. La campana della Chiesa dei Santi Gregorio e Siro a Bologna realizzata, con la collaborazione della fonderia Grassmayr di Innsbruck, grazie a un progetto degli studenti di meccanica e chimica dell’Istituto Aldini Valeriani striale, ha realizzato dalla sua nascita nel 2005 e che ha coinvolto migliaia di studenti delle scuole medie, inferiori e superiori con i rispettivi insegnanti, l’Università, i Centri di Ricerca e le imprese del territorio. In contemporanea, alla presenza dell’Assessore all’Istruzione e Formazione della Provincia di Bologna Giuseppe de Biasi e dell’Assessore regionale alla Scuola e alla Formazione Professionale Patrizio Bianchi, nell’ambito della IV Giornata dei Saperi Tecnici, sono stati presentati i lavori che hanno partecipato al progetto Fare Impresa e premiato il vincitore del Concorso Cultura e Innovazione che quest’anno aveva FARE 23 zature d’avanguardia e di istruttori qualificati: Tonificazione funzionale, Flexible Strenght, Ginnastica Posturale,Total Body Workout, Stretching. Per definire i propri muscoli e renderli armonici, correggere problemi di postura, scaricare le tensioni. Significa piacere di tuffarsi in una piscina riscaldata di venti metri, per una nuotata rigenerante, o per seguire i corsi di Aqua Tonic, Aqua Training, Aquaerobica, Aquagym. Dove l’acqua diventa prezioso alleato per il rimodellamento, la tonificazione e la coordinazione del corpo. Significa, infine, abbandonarsi alle coccole del Thermarium, dove lasciarsi avvolgere dai vapori del Bagno Thalasso, ricchi di iodio e dei principi attivi; immergersi nella Bio Sauna, per eliminare le tossine e rilassare i tessuti; godere dei benefici dell’Idromassagg io, delle Docce Emozionali e del relax dei lettini ad acqua. Prime significa dare al corpo il proprio tempio, fortificare il corpo e liberare lo spirito. E ad un anno dall’apertura bolognese, Prime si prepara a regalare il bis: a partire dal prossimo inverno, sarà inaugurato il secondo centro, integrato nel complesso commerciale Le Piazze di Castelmaggiore. www.primefitness.it ELAU Il futuro del packaging diventa spettacolo. Elau ha presentato la nuova tecnologia PacDrive 3 a Packology, la fiera dedicata tenutasi presso il Parco Oltremare di Riccione. Oltre allo stand fieristico, dove è stato possibile scoprire tutti i dettagli tecnici del nuovo sistema, Elau ha voluto re- 24 FARE galare una serata di spettacolo tra natura, musica e altro ancora per inaugurare l’arrivo dell’ultima avanguar- EMILCAMION La ripresa parte da piccoli e grandi passi. La ricerca tecnologica e l’innovazione di prodotto hanno consentito alla Emilcamion di combattere la crisi con successo, resistendo al micidiale crollo degli ordini avvenuto dalla fine del 2008. Come in tutto il settore metalmeccanico la domanda nazionale si infatti è ridotta con percentuali a due cifre. La nuova tecnologia PacDrive 3 di Elau è stata presentata nel corso di Packology a Riccione dia nel campo dell’automazione. Con PacDrive 3, Elau introduce la comunicazione basata su Ethernet usando SERCOS III ed un nuovo ambiente di sviluppo software per ridurre ulteriormente i tempi di progettazione. Il nuovo sistema sarà caratterizzato anche da una maggiore flessibilità di design dell’azionamento e da una soluzione di sicurezza integrata. Per l’utente, PacDrive 3 significa innanzitutto una serie di vantaggi. La scalabilità dei controller infatti consente di realizzare soluzioni d'automazione complete con 0 - 99 servoassi oppure con un massimo di 30 robot, controllabili con strutture di programma conformi allo standard IEC 61131.3. Per quanto riguarda il software, la procedura d'installazione rende disponibili sul PC tutti i tools necessari, mentre il concetto multi-utente è la base per i processi paralleli di progetto. Momenti della giornata “I cantieri della ripresa”, nella quale Marco Bettini, titolare di Emilcamion, ha consegnato 10 allestimenti ribaltabili al Gruppo Simonelli di Teverola (Caserta) La recente consegna di 10 allestimenti ribaltabili al Gruppo Simonelli di Teverola in provincia di Caserta, una delle più importanti imprese di costruzioni del Sud Italia, è stata un’occasione sia per incontrare operatori e giornalisti, sia per lanciare un segnale di ottimismo, elemento indispensabile per innescare la ripresa della nostra economia reale. GAZZOTTI: 100 ANNI E NON DIMOSTRARLI Per festeggiare i cento anni della propria attività, dopo aver celebrato con la mostra personale di Valbò la materia che ha consentito all’azienda di affermarsi come leader nel settore del parquet, Gazzotti ha omaggiato con un “pranzo di famiglia” presso il Ristorante Nonno Rossi le braccia che a quella materia, il legno, hanno dato una forma unica e riconoscibile. Nel corso della festa che hanno voluto dedicare ad impiegati ed operai, i vertici aziendali hanno colto Tutta la famiglia Comani, alla guida della Gazzotti, partecipa al taglio della torta del centenario l’occasione per ringraziare chi lavora ogni giorno per il mantenimento di una posizione di leadership nonostante le difficoltà che la crisi ha disseminato sul terreno a livello globale. «Abbiamo cento anni, anche se non li dimostriamo – scherza Carlo Comani, Amministratore Delegato di Gazzotti - Ci presentiamo a questo appuntamento con una posizione di leadership nel parquet di qualità. Oggi però non voglio essere qui come imprenditore. Oggi voglio essere qui come rappresentante di tutti coloro che ogni giorno e da tanti anni danno il loro contributo per superare le nuove sfide. E’ un periodo difficile, le problematiche sono molte, specie per un’azienda che non evade le tasse, non sfrutta il lavoro in nero e fa della sicurezza una delle proprie prerogative. E tuttavia noi abbiamo il potenziale e la forza per andare avanti e crescere insieme». Il team Gazzotti al completo «Per il nostro comune, che ospita gli stabilimenti Gazzotti – ha commentato Marco Monesi, sindaco di Castelmaggiore - questo è un evento molto importante. Gazzotti è un bella realtà, una presenza significativa che si è integrata e dialoga costantemente col territorio. Spesso, le aziende arrivano, fanno i loro comodi e se ne vanno. Questo invece è un caso diverso. Ed è anche in considerazione di ciò, che conferiamo a Gazzotti l’Ape d’Argento, un premio destinato ai cittadini e alle aziende che hanno tenuto alto il nome della nostra città. Una realtà come quella guidata dal Dottor Comani merita questo riconoscimento per l’impegno profuso al benessere dei propri dipendenti e quindi del territorio. Gazzotti è un nome internazionale, che ha saputo sfidare quelli di cui tutti hanno paura: andando ad investire in Cina. Combattere la concorrenza con armi proprie è fondamentale». Al Sindaco ha fatto eco Maurizio Marchesini, Presidente di Unindustria Bologna: «Oggi finalmente posso evitare di parlare di crisi per raccontare invece di un’azienda che compie 100 anni. Un’azienda che internazionalizza e non delocalizza. Cosa che dovrebbe essere una bandiera del made in Italy, perché significa portare il nostro lavoro fuori dai confini nazionali». Oggi l’azienda conta 120 dipendenti e ha una rete consolidata di rivenditori autorizzati su tutto il territorio nazionale. Forte della sua produzione interamente Made in Italy, Gazzotti esporta in circa 40 Paesi, tra cui i principali sono Corea del Sud, Turchia, Russia, Ungheria, Romania e Francia. La presenza in Cina è stata rafforzata con la recente apertura di uno showroom monomarca a Shanghai, a cui seguiranno nei prossimi tre anni altri 14 punti vendita nelle principali città della Cina. Per questa operazione, molto coraggiosa e controcorrente, Gazzotti ha vinto il premio China Awards 2009, assegnato dalla Fondazione Italia Cina alle realtà italiane che meglio hanno saputo cogliere le opportunità di crescita offerte dal mercato cinese. Il pranzo del centenario ha inoltre consentito di fare il punto sul presente di Gazzotti e sulle strategie che in un’ottica di sviluppo e di ripresa l’azienda intende adottare nel futuro prossimo. «Sia la commercializzazione di prodotti amici dell’ambiente che l’ampliamento del proprio export sono obiettivi che Gazzotti sta perseguendo con grande caparbietà. Sono in corso importanti investimenti – anticipa il Direttore Generale Andrea Signoretti - e nuovi prodotti vedranno la luce prima della fine dell’anno per consolidare l’immagine ed il posizionamento in Italia ed all’estero di una azienda che vuole essere al passo con i tempi e, ove possibile, precorrerli». FARE 25 LUIS.IT: FORMIDABILI QUESTI DIECI ANNI DI CREATIVITÀ A sostare per un po’ nelle stanze della Luis.it c’è da farsi girare la testa. Ogni nicchia tra il bianco delle pareti è uno scrigno. La sala di regia dietro la cinepresa. Lo studio di registrazione e l’archivio di cassette. Le parrucche di scena appoggiate ironicamente là. Le forme di Parmigiano, ah no, quella è solo finzione, sono altri oggetti di scena. Loro, quelli della Luis.it, dicono di essere “un’agenzia di creatività di nuova generazione che si occupa di comunicazione a 360 gradi”, ma sono molto di più. Questa società dà vita a tutte quelle buone pratiche che normalmente restano solo nelle intenzioni. Alla Luis.it sono giovani (il più vecchio ha 44 anni), sono in 15 e sono in crescita. Qui si assume (4 contratti solo nel 2009) e soprattutto si crede nella ricerca e nelle nuove tecnologie. “L’attività di ricerca e sviluppo è il cuore che pulsa” spiega Luigi Zanolio, Presidente del gruppo. L’obiettivo di fatturato per il 2010 è di 1,2 milioni di euro suffragato da un trend annuale del +15%. Ma per le menti effervescenti di Luis.it questo è un dettaglio. “Vogliamo produrre denaro divertendoci, ma solo per continuare così, non certo per arricchirci” spiega Zanolio che intanto ha preso il suo Mac per mostrarci un po’ di prodigi. Nel frattempo Maria Giovanna Zanolio, intraprendente socia esperta in produzioni audiovisive, racconta come sia riuscita a trasformare una vacanza in California in business, creando una partnership con l’agenzia “L7 Creative” di San Diego. La creatività italiana che sposa la patria delle nuove tecnologie. “Alla fine tutto nasce lì, e noi siamo sempre in ascolto, cercando di anticipare quello che normalmente in Italia arriva un po' dopo” sorride Marco Piva, ingegnere elettronico, socio ed elemento razionale del gruppo. Eccoli i protagonisti di questa avventura. Amici che, nel 2001, con un colpo di vita “hanno mollato tutto”, carriere avviate e stipendi certi, per scommettere in proprio su internet, e–learning e streaming quando in Italia erano “arabo”. Oggi sembrano preistoria. Zanolio corre veloce e ricorda che all’epoca persino inserire il “punto it” nella ragione sociale sembrava avveniristico. Oggi Luis.it è già oltre. La sezione LuisLab sviluppa applicazioni per iPhone, realtà aumentata e fa sperimentazione, con una tale intensità da rammaricarsi di non aver saputo sfruttare certi progetti che oggi sono diventati grandi business. Facebook in nuce era l’idea del portale www.compagnidiclasse.it creato nel 2002 per trovare vecchi compagni di scuola. Un embrione come l’antesignano di YouTube già annoverato nel curriculum dell’agenzia in tempi non sospetti. Ma andiamo avanti. “Luis.it si poggia sulla legge dei vasi comunicanti”: web, sì, ma anche grafica e video sono il core business dell’agenzia. “La diversificazione è quella che ci aiuta ad andare avanti”. E poi c’è il cinema. A dire il vero, questo è il fiore all’occhiello; è l’amore da cui tutto ha avuto origine e su cui tutto torna, prima o poi. Da quella passione, l’agenzia ha ereditato la capacità di realizzare produzioni e post-produzioni video in HD per spot pubblicitari, video industriali, motion design e animazioni 3D. Luigi Zanolio - che non sta mai fermo – è il regista del documentario “TV buona maestra” dedicato ad Alberto Manzi, opera che si è meritata uno spazio ad hoc nell’edizione 2010 del Biografilm Festival di Bologna. Le idee brillanti in fatto di marketing aziendale prodotte? Si potrebbe cominciare parlando dei serpentoni colorati di guerrilla marketing per l'apertura di un nuovo punto vendita che ha registrato 50000 visitatori in 2 giorni. E ancora il meteo delle zanzare da consultare sul telefonino. Viene il dubbio, mentre scriviamo, che quelle menti prodigiose abbiamo già pensato a qualcosa che nel paese dei naviganti poco informatici lascerà presto tutti a bocca aperta. www.luis.it (Antonella Zangaro) Emilcamion è un’azienda all’avanguardia nella produzione di allestimenti ribaltabili per veicoli indu- 26 FARE striali adibiti al “cava-cantiere”, fondata da Ariosto e Marco Bettini nel 1977. Nel 2001 si è insediata nel nuovo stabilimento, progettato con linee di produzione tecnicamente avanzate, raggiungendo un modello industr iale molto apprezzato sia dalle principali case costruttrici di camion che dalle imprese di costruzione. Grazie all’impegno di Marco Bettini, l’azienda ha investito in un nuovo piano industriale concentrandosi su modelli dalle caratteristiche estetiche e funzionali decisamente uniche se confrontati al resto della produzione nazionale. La strategia che l’imprenditore bolognese ha saputo attuare sia per la sopravvivenza della propria azienda che per la salvaguardia dei posti di lavoro si è incentrata su tre fattori: internazionalizzazione, partnership con le reti commerciali delle principali case di produzione di veicoli industriali e riposizionamento delle linee produttive, sia in termini di processo che di prodotto. GEA TECH Gea Tech srl è stata costituita il 22 settembre 1999 da tecnici che hanno operato nel settore ambiente e sicurezza dal 1992. Il team è formato da otto tecnici specializzati in vari settori dell’ambiente, della sicurezza e della prevenzione infortuni, più dieci collaboratori esterni e il raggio di azione della società si estende a tutta l’Emilia-Romagna e parte del Veneto, per un totale di circa 4000 clienti. L’azienda si occupa prevalentemente di valutazione dei r ischi (D.lgs. 81/08) per piccole e medie imprese, prove fonometriche, corsi di formazione per pronto soccorso, antincendio e RSPP, igiene degli alimenti, consulenze in campo ambientale (pratiche per emissioni in atmosfera, scarichi idrici, rifiuti, ecc.), consulenze nel settore della prevenzione incendi, visite mediche, ecc. CENTO ANNI DI NAZIONALE DI CALCIO NEL “SECOLO AZZURRO” DI MINERVA EDIZIONI De Simoni; Varisco, Calì; Trerè, Fossati, Capello; De Bernardi, Rizzi, Cevenini I, Lana, Boiocchi. La conoscete? E’ la formazione della prima nazionale italiana di calcio che alle 15.30 di domenica 15 maggio 1910, all’Arena di Milano, sconfisse in amichevole la Francia 6-2. Non erano ancora “gli azzurri”: indossavano una camicia bianca con nastrino tricolore bianco, rosso e verde sul petto. La maglia azzurra arrivò poco dopo, con la partita del 6 gennaio 1911, ancora all’Arena di Milano: Italia-Ungheria, ahinoi, 0-1. In altre parole, il 15 maggio di quest’anno la Nazionale ha compiuto 100 anni: un traguardo che testimonia le profonde radici popolari della squadra che rappresenta tutti gli italiani e il suo fondamentale ruolo tanto nella storia del nostro Paese quanto del calcio mondiale, come testimonia il suo prestigioso albo d’oro, ricco di ben quattro titoli mondiali e di uno europeo. Non meritava, un evento così, una adeguata celebrazione anche sul piano editoriale? E così Roberto Mugavero e la sua Minerva Edizioni, proseguendo nel loro cammino di ricerca e di divulgazione di tutto ciò che è storia del costume, locale e non solo, hanno realizzato “Il secolo azzurro”, uno straordinario volume che racconta tutti – ma proprio tutti – gli attori del grande film della squadra più amata dagli italiani: i giocatori, i Commissari tecnici, i grandi dirigenti della Federcalcio. Di ognuno vengono pubblicati: la foto, i dati anagrafici completi, la biografia, i dati statistici della carriera azzurra. Curato da Carlo F. Chiesa e Lamberto Bertozzi, il volume si divide in due grandi parti. C’è la Storia, che prende le mosse dai primi anni del Novecento e si snoda in un romanzo lungo e avvincente, ricco di personaggi, di fatti, di “casi”, di polemiche, ma soprattutto di calcio autentico e grandi campioni: l’epoca dei pionieri, le vittorie mondiali del 1934 e del 1938, la grande crisi degli anni Cinquanta, la resurrezione con il titolo Europeo del 1968 e il secondo posto a Mexico ’70 (Italia-Germania 4-3, vi dice niente?), il trionfo di Spagna ’82, le grandi illusioni dei vent’anni che seguono e poi ancora campioni a Berlino 2006 (manca Sudafrica 2010, il volume è uscito prima: ma dubitiamo che qualcuno noti la differenza). E c’è l’Enciclopedia: che va da Abbiati a Zuffi, ma anche da “abatini” (ricordate? Rivera, Corso, Mazzola, e Brera che, beh ...) a “zona Cesarini”, passando per “Carosio Niccolò”, “golden goal”, “tempi supplementari” e persino “vaffa”. Un percorso in cui ci accompagnano 700 tabellini di tutte le partite ufficiali, 721 schede statistiche, 831 biografie e 1283 foto: dei campioni e dei gol, ma anche delle cartoline emesse per i mondiali italiani del ’34, o delle pagine del Calcio Illustrato, del Corriere dello Sport, della Domenica del Corriere, dello Sport Illustrato. E lungo tutte le 440 pagine riprendono vita, uscendo dalla storia per tornare ad abitare la cronaca, piccoli e grandi uomini che hanno fatto appassionare generazioni di tifosi. (c.r.) I principali clienti della società sono enti pubblici (come il Ministero di Giustizia, i Comuni e le scuole) ed enti privati con particolare riferimento alla piccola e media industria. “Crediamo che la sicurezza sui luo- FARE 27 DALLE NUOVE TECNOLOGIE NPT L’ADESIVO ECOLOGICO PER I PARQUET Il cerchietto con la R accanto al nome, EcoSiMP®, suggella la loro abilità e il loro fiuto di scienziati. Il ‘cigno’ scandinavo ne certifica l’assoluta eco-compatibilità. NPT e la colla prodotta con tecnologia silanica atossica: una rivoluzione. Alambicchi e business: quando la ricerca fa impresa. Con successo. Globale. Chimica made in Italy. Con due indirizzi insoliti, via Guido Rossa, Crespellano e Viale Zanotti, Gropello Cairoli (Pavia). Perché è lì che abita la NPT, produttore di adesivi e sigillanti. Ed è proprio lì, in quei laboratori ultra-tecnologici, che un team di formidabili ricercatori chimici, guidati dal dottor Alessandro Galbiati, responsabile Ricerca e sviluppo di sintesi, ha inanellato una serie di traguardi che stanno garantendo alla srl nuovi orizzonti di crescita. Nel creare innovative macromolecole silaniche, i chimici della NPT hanno anche inventato nuovi prodotti basati su questa materia, impeccabili da un punto di vista ecologico. Essendo cioè in grado di eliminare le sostanze tossiche, quali il metanolo e lo stagno, generate con la ‘vecchia’ metodologia metossi-silanica MS, oggi sul mercato. All’inizio, si diceva, la tecnologia metossi-silanica. Gli studi di NPT partono da qui. Inevitabile però, per l’azienda, puntare il microscopio su qualche cosa di nuovo ed unico, auto-prodotto che andasse oltre la tecnologia silanica tradizionale, nonostante «fosse in mano a grandi multinazionali chimiche che ne hanno fatto un oligopolio», avverte Enrico Goldoni, direttore commerciale di NPT. Questo non spaventa l’azienda che, seppure anagraficamente junior, classe 1993, vanta un pedigree imprenditoriale e scientifico di spessore, risalente alle famiglie Goldoni e Galbiati. Un cavallo di razza. Con un atout: saper scommettere sulla ricerca e ancora prima sui giovani cervelli. Tanto che, tra laboratori e management, l’età media si aggira sui 35-40 anni. La rivoluzione comincia quando l’NPT, ispirandosi alla scuola del Politecnico di Milano, figlia del Nobel Giulio Natta, pensa «di utilizzare la polimerizzazione di Michael per costruire nuove macromolecole con funzionalità silaniche». Primo obiettivo centrato. E brevettato. Con un particolare in più. In genere i polimeri silanici nascono in un’impresa e diventano prodotto finito in un’altra. Alla NPT, accade il contrario. Le due fasi avvengono sotto lo stesso tetto. «In questo modo – sottolinea con giusto orgoglio Goldoni -, oltre al controllo della materia, le nostre conoscenze sono più approfondite». Le ‘nuove’ macromolecole con funzionalità silaniche hanno mercato. Ma alla NPT non sono soddisfatti, l’impatto ambientale sugli utilizzatori è troppo elevato. L’asticella si sposta più in alto. Il tarlo della sostenibilità lavora e «forti della nostra esperienza abbiamo scelto di orientare la tecnologia silanica verso l’ecocompatibilità». Secondo obiettivo centrato. E, anch’esso brevettato. E la NPT manda in soffitta la tecnologia metossi-silanica, l’antenata ‘poco pulita’ della futura EcoSiMP®. Nasce così, appunto, la tecnologia EcoSiMP® che, osserva Goldoni, «elimina i composti organici dello stagno utilizzati come catalizzatori (inutili con la nuova tecnica, ndr) di indurimento sia nella tecnologia poliuretanica che, pesantemente, in quella metossisilanica». E «sostituisce il metanolo, tossico e volatile, con l’etanolo, non pericoloso per la salute, biodegradabile e non suscettibile di bioaccumolo». Per esaltarne al meglio la performance, si decide di destinare la nuova tecnologia al settore dell’edilizia e, più nello specifico, nella posa dei parquet, dove i problemi igienico-sanitari sono molto sentiti. Nasce così l’adesivo ecologico EcoSiMP®Flooring. Il bilancio corre, ma anche la concorrenza dei colossi. «Dovevamo confermare la validità della nostra tecnologia» precisa Goldoni. Come? «Appoggiandoci a istituti internazionali riconosciuti a livello mondiale». Quale appunto il Nordic Eco-Label, organizzazione governativa composta dai cinque governi scandinavi che «certifica l’ecologicità e la salubrità dei prodotti secondo parametri rigidissimi e all’avanguardia». Un bollino super blu che raffigura un cigno il quale, puntualmente, vola su EcoSiMP®. E, nel frattempo, arrivano i riconoscimenti. EcoSiMP Flooring è stato infatti premiato quale “Innovazione amica dell’ambiente” 2009, premio nazionale istituito da Legambiente e Regione Lombardia. Sul fronte UE intanto, nel corso del 2009, NPT aveva presentato un progetto nell’ambito del programma europeo Eco-innovation. Il progetto, dal titolo: “Ecolabelled Chemical Building Products - New adhesives at high environmental profile for the wood-flooring building sector”, è stato finanziato, selezionato (con altri 7) quale esempio nel press-release Ecoinnovation 2009 ed avrà una durata di 32 mesi: freschissimo il suo inizio ufficiale, avvenuto il 1 di settembre. (Giacomo Ruggero) 28 FARE ghi di lavoro debba essere efficace e, per poterlo diventare, debba entrare a fare parte integrante dell’organizzazione aziendale.” affermano i responsabili di Gea Tech “La nostra missione è affiancare le aziende per un tranquillo parco secolare, il Green Park Bologna Hotel & Congressi è situato in posizione facilmente raggiungibile: vicino al centro di Bologna, ad un passo dal quartiere fieristico e dalle principali autostrade, a breve distanza dalla Stazione ferroviaria e dall’Aeroporto Guglielmo Marconi. Lo staff di Gea Tech la consulenza nel settore ambiente, sicurezza, qualità ed igiene del lavoro. Siamo in grado di dare servizi integrati nei settori sopra citati mediante tecnici qualificati e specializzati nei diversi settori e ci proponiamo come punto di riferimento per le aziende per rispondere a tutte le loro esigenze”. “Crediamo che un’azienda in qualità, con una buona organizzazione aziendale, in equilibrio con l’ambiente, che adotta sistemi di risparmio energetico e che presenta un basso indice infortunistico, possa essere un’azienda che si sviluppa e cresce nel futuro.” sottolineano ancora i responsabili di Gea Tech “Negli ultimi anni ci siamo sviluppati e siamo passati da cinque a dieci dipendenti. Attualmente siamo convenzionati con Unindustria e siamo pronti a fornire consulenza agli associati”. GREEN PARK BOLOGNA HOTEL & CONGRESSI Prestigioso complesso, immerso in l’alta professionalità garantiscono agli ospiti un piacevole soggiorno. Dall’ampia Hall ottagonale, è possibile accedere a tutti i servizi: Green Bar, Sale Congressi e Sala Colazione. Il Ristorante adiacente consente un’ulteriore punto di ritrovo. Al mattino, la prima colazione a buffet offre un’ampia scelta di delizie dolci e salate. Il Green Park Bologna Hotel & Congressi è dotato di 154 camere elegantemente arredate in stile coloniale e provviste di ogni moderno comfort: aria condizionata, cassaforte, frigobar, telefono con linea diretta, schermo LCD,Tv satellitare, lavanderia, asciugacapelli, servizio wireless. Il Green Park Bologna Hotel & Congressi è particolarmente indicato per una clientela business e costituisce un esclusivo riferimento per i soggiorni d’affari (6 sale modulari fino a 600 posti, dotate delle più moderne attrezzature) dove poter organizzare riunioni e meeting importanti. Tutti i servizi quali bar, buffet per coffee break e segreteria congressuale sono adiacenti alla grande Hall ottagonale senza barriere architettoniche. HI-TECH MEDIA l giardino del Green Park Bologna Hotel La hall del Green Park Bologna Hotel Il salone del Green Park Bologna Hotel L’Hotel è dotato di garage e di ampio parcheggio esterno dove è possibile parcheggiare anche autobus e pullmanns. L’atmosfera accogliente e familiare e Si chiama Italian Country Mile l’iniziativa al seguito della 1000 Miglia Storica e dedicata agli appassionati di Harley-Davidson. Protagonisti di questo “giretto” di circa 1.600 km sono stati infatti una trentina di bikers, tutti amici e tutti rigorosamente in sella alle cromatissime moto americane. Animatore dell’iniziativa è stato Maurizio Leonelli, titolare di Hi-Tech Media, azienda bolognese che FARE 29 POGGIPOLINI PUNTA TUTTO SUL CARBONIO E PRESENTA LA NCR M16 Nuove sfide attendono il Gruppo Pogipolini vorate meccanicamente alla vigilia del suo sessantesimo anniversa- in leghe leggere, a mar- rio. L'azienda specializzata nella trasformazione delle leghe leggere, punta di diaman- chi storici quali Ferrari, te del territo- ghini, Aston Martin, Porsche e Mercedes. E dal 1996 serve l'aeronautica, dopo essersi specializzata anche nelle leghe utilizzate per le parti speciali di aerei e elicotteri, come i super L’esclusiva NCR M16, il modello (più leggero di una Mo- acciai (tra i maggiori toGP) progettato dal Gruppo Poggipolini su motore Ducati clienti Agusta, WeDesmo16 RR stland, Aermacchi ed Alenia). “L'aeronautica - commenta Rosanna Masi, consigliere nio) e compositi (carbonio) - precisa Midella società e moglie del presidente, che chele Poggipolini l'ad della NCR, il brand da circa 36 anni segue l'amministrazione e del gruppo sanlazzarese che realizza moto il personale – è il settore trainante, copre esclusive e uniche motorizzate Ducati - e circa il 45% del fatturato ma necessita di proprio l'accordo con l'ATR, che ha una grossi investimenti (un bullone dell'Agusta capacità produttiva di 60mila metri quadrati richiede 150 certificati) e tempi molto lune circa 650 dipendenti, ci permette di diverghi: dalla commessa alla produzione passificare il nostro business nel settore del sano almeno due mesi che vanno impiegati carbonio e dei compositi e di realizzare conella progettazione”. E sorridendo ricorda: sì il prodotto finito, pronto per essere mon“Vale sempre la regola: per ogni chilo di tato in linea”. Una nuovissima frontiera per Calisto Poggipolini, il fondatore dell'azienda: 84 anni, ogni giorno lavora al suo tornio in azienda Stefano Poggipolini, figlio di Calisto e attuale Presidente della società, nel suo ufficio nello stabilimento centrale del Gruppo Poggipolini rio nella ricerca, progettazione, produzione e commercializzazione di componenti speciali in titanio ed altre leghe leggere, lo scorso maggio ha stretto un accordo di partnership con il gruppo ATR, leader italiano nel settore del carbonio e dei materiali compositi. Vista dai più come un'operazione di salvataggio industriale (l'ATR è in amministrazione controllata dal 2009) di fatto la partnership ha permesso alla Pogipolini di ampliare il proprio mercato di riferimento. “Il futuro è nella combinazione tra leghe leggere (titanio ed allumi- 30 FARE Audi, Bugatti, Lambor- quest'azienda familiare giunta alla sua terza generazione (dal fondatore Calisto, genio della meccanica, all'attuale presidente Stefano, rispettivamente nonno e padre di Michele). Il gruppo Poggipolini è stato il primo negli anni '70 a testare e lanciare sul mercato viterie e pernerie speciali in titanio, lasciandosi alle spalle quelle in alluminio, e annovera un passato glorioso a fianco dei team di Formula 1 McLaren e Ferrari (oggi però il Racing è solo il settore di nicchia, il fiore all'occhiello). Fornisce componentistica all'avanguardia, dalla bulloneria alle parti la- materiale in volo, 40 chili di carta a terra!”. Ma la gamma industriale non si ferma qui, comprende esclusivi prodotti firmati in toto dalla casa madre. E' il caso della moto NCR M16 presentata al World Ducati Week di giugno. Una sintesi di tecnologia e potenza, progettata interamente in NCR e tutta costruita con materiali nobili, leggeri e resistenti, quali il carbonio (prodotto in ATR) ed il titanio. Con prestazioni da prima della classe, frutto dello straordinario rapporto peso/potenza. Alcuni dati: il motore è quello della Ducati Desmo16 RR ma viene portato ad oltre 200 cavalli per soli 145 kg di peso (è più leggera della MotoGP). “Un’autentica opera d'arte – precisa con orgoglio Michele Poggipolini – una moto da meditazione ideata su misura per i collezionisti che la vogliono parcheggiare in salotto o in Da sinistra: Stefano Poggipolini, Presidente del Gruppo; Michele Poggipolini, figlio di Stefano e ad di NCR; Rosanna Masi, moglie di Stefano e da 36 anni CFO del Gruppo Poggipolini. camera da letto, ma soprattutto una moto per gentleman riders che puntano a godersela in pista. Contiamo di produrne una serie limitata di esemplari e la realizzazione sarà solo su richiesta. Il costo? Circa 135.000 mila euro (varierà a seconda della configurazione richiesta dal cliente). E' comunque un investimento che nel tempo acquisisce valore”. A questo punto una domanda è d'obbligo: qual è l'ultimo sogno nel cassetto? “Progettare e realizzare un telaio strutturale in carbonio per le vetture GT di un'importante casa automobilistica (2000-3000 pezzi all'anno nell'arco di 5 anni). E far sì che il carbonio, legato alle leghe leggere, diventi il nuovo standard nelle strutture dell'autovetture del prossimo decennio. McLaren sta già realizzando una GT car così. Noi ci stiamo proponendo sia per le parti in titanio, sia per quelle in carbonio”. (Barbara Bertuzzi) opera nel settore pubblicitario, già conosciuta come main sponsor per almeno un lustro della squadra di football americano dei Warriors Bologna. La prima edizione dell'Italian Country Mile ha acceso i motori venerdì 7 maggio in via Michelino, partendo con le auto storiche alla volta di Ro- ma. Il secondo giorno il gruppo è rientrato a Bologna, mentre il terzo ha percorso la tratta Bologna - Brescia - Bologna. Il gruppo Veterans Bologna Hoggers, del quale Maurizio Leonelli è promotore e anima, attivo in seno all'HOG Bologna Chapter ufficiale Harley-Davidson, è organizzatore Il logo che ha accompagnato la prima edizione dell’Italian Country Mile: un gruppo di bikers bolognesi ha accompagnato la Mille Miglia Storica in sella a cromatissime Harley-Davidson Le Harley-Davidson dell’Italian Country Mile sfilano lungo il percorso della Mille Miglia Storica I protagonisti dell’Italian Country Mile all’arrivo della Mille Miglia Storica a Brescia primario di questo evento fatto di tanti chilometri di asfalto, di tanti tavoli conviviali e di momenti speciali. L’iniziativa, inoltre, ha avuto anche un risvolto sociale: il ricavato, tolte le spese di organizzazione (oltre 1.000 Euro, proveniente dalle quote di iscrizione dei partecipanti e da offerte libere degli stessi), è stato destinato ad AMACI, la onlus collegata alla Chirurgia Pediatrica del Prof. Mario Lima all’Ospedale "Gozzadini" e all’Ospedale Maggiore di Bologna. IDSC Foto di gruppo per i protagonisti dell’Italian Country Mile. L’iniziativa è stata animata da Maurizio Leonelli, titolare di Hi-Tech Media IDSC (Investimenti Direzione Servizi e Consulenza) Srl, società di consulenza di direzione, nasce a Bologna nel 1981 con l’obiettivo di integrare ed ampliare la gamma di servizi professionali offerta dallo Studio Barbieri & Associati Dottori Commercialisti. FARE 31 Sin dagli anni ’80 è stato chiaro al dott. Gianfranco Barbieri che le imprese bolognesi chiedevano, oltre ai tradizionali valori di deontologia, affidabilità e riservatezza riconoscibili nello Studio tradizionale, anche organizzazione, efficienza e tecnologia all’avanguardia. Oggi IDSC è in grado di proporre ai propri clienti progetti di innova- Giacomo Barbieri, presidente di IDSC zione di alto impatto in ambito organizzativo e gestionale, coordinando una rete di professionisti attivi in tutta Italia. Si tratta ad esempio di progetti per l’avvio e la crescita di nuove imprese, di supporto nel passaggio generazionale o di affiancamento nella soluzione delle crisi o nelle ristrutturazioni aziendali, con particolare attenzione all’area amministrativa. Il metodo di lavoro è il tratto maggiormente caratterizzante della attività di IDSC. Grazie all’attività di r icerca svolta dalla dott. Alessandra Damiani, Manag ing 32 FARE par tner di Barbier i & Associati Dottori Commercialisti, nei campi dell’organizzazione e della sostenibilità, le tecnologie utilizzate da IDSC infatti consentono ai clienti di scegliere in maniera flessibile quali fasi dei processi amministrativi mantenere all’interno dell’azienda e quali affidare in gestione esterna. In questo modo ad esempio l’imprenditore può trovare supporto nella riorganizzazione dei processi amministrativi e nella razionalizzazione delle attività al fine di contenere i costi del personale amministrativo, dell’infrastruttura informatica e dei servizi professionali. Tutto quello che serve per partire è un collegamento a Internet affidabile. Poiché la tecnologia rende fluido il trasferimento di fasi di lavoro dall’azienda allo Studio professionale, al var iare delle propr ie esigenze, il cliente potrà trovare conveniente far crescere proprio personale interno continuando a lavorare in collegamento remoto con il sistema dello Studio e delegando allo Studio solo le attività specialistiche, oppure lasciare in outsourcing l’intero processo amministrativo-contabile. Per Giacomo Barbieri, presidente di IDSC,“in questa fase di transizione è estremamente importante aiutare le imprese a migliorare la propria reattività ai cambiamenti. L’infrastruttura tecnologica deve aiutare ad accelerare la realizzazione delle scelte strategiche, anziché costituire un freno all’innovazione.” IDSC aderisce ad Assoconsult, Associazione Federativa delle Imprese di Consulenza, nell’ambito del settore PMI e supporto all’internazionalizzazione. JOINET Joinet festeggia i 10 anni di attività con restyling d’immagine e ampliamento del target di mercato. La società bolognese del gruppo UniCredit, protagonista nell’offerta di soluzioni e servizi per l’ottimizzazione della gestione dei flussi informativi tra le aziende ed i propri fornitori, Michele Ungaro, amministratore delegato di Joinet e senior vicepresident di UniCredit presenta il restyling del logo e annuncia la focalizzazione su nuovi target di mercato proponendosi come punto di riferimento non solo per il segmento manufacturing, ma anche per banche, assicurazioni e utilities. La nuova immag ine g rafica del brand, caratterizzata da gradazioni di grigio e rosso e da un layout dinamico e moderno, intende trasmettere al mercato il nuovo posizionamento di Joinet e il forte legame con il solido gruppo di appartenenza. Recentemente acquisita da UniCredit attraverso la società i-Faber, leader in Europa nell'offerta di servizi e soluzioni OLTRE LA CURA: I PROGETTI DI MARKETING SOCIALE DEL POLICLINICO S.ORSOLA-MALPIGHI Responsabilità, equità e partecipazione sono fra i valori che guidano l'attività del S.OrsolaMalpighi, con cui Unindustria ha recentemente siglato un importante accordo di collaborazione. Proprio in questa ottica, il Policlinico ha lanciato l’iniziativa di marketing sociale “Oltre”, per realizzare, con il contributo delle aziende partner, pro- La nuova segnaletica del Policlinico S. Orsola – Malpighi fa parte del progetto “Un getti di solidarietà che ac- percorso pensato per te” crescano il benessere di chi vive l’esperienza dell’ospedale. In questa pagina presentiamo alcuni dei nuovi progetti finanziabili per l’anno 2010. CLOWN IN CORSIA - È dimostrato da studi clinici che il sorriso e il buonumore portati dai clown possono incidere positivamente sui tempi di guarigione del paziente. Già da alcuni anni, con il progetto “Clown in corsia”, è stato possibile regalare questo supporto a tanti bambini e adulti ricoverati nei reparti del Policlinico. “Clown in corsia” è un progetto attuato già da alcuni anni all’interno del Policlinico S. Orsola - Malpighi RITARDARE LA DEMENZA? SI PUÒ! - Diversi studi scientifici hanno dimostrato che è possibile rallentare il decadimento cognitivo coinvolgendo i pazienti geriatrici in attività che tengano impegnata la mente. Le attività per la riattivazione psichica possono essere proposte come un mezzo per ritardare la comparsa e lo sviluppo della demenza, concentrandosi non solo sul benessere fisico del paziente, ma anche su quello mentale e sociale. UN PERCORSO PENSATO PER TE - Il Policlinico S.Orsola-Malpighi ha aperto il bando per la sponsorizzazione della nuova segnaletica esterna nelle lingue italiana, inglese e araba, con l’obiettivo di semplificare l’accesso ai servizi ospedalieri da parte dei cittadini. Le aziende sponsor potranno esporre il proprio marchio all’interno di spazi riservati della segnaletica per un periodo di 10 anni. Le aziende interessate possono consultare l’indirizzo internet www.aosp.bo.it/content/le-aziende-il-policlinico o contattare l’Ufficio Marketing del Policlinico S.Orsola-Malpighi al numero 051 6362226 web-based per la gestione degli approvvigionamenti, Joinet ha ampliato la propria offerta di soluzioni e servizi ‘on demand’ dedicati alla Supply Chain Collaboration ponendo un focus particolare sulla fatturazione elettronica quale applicazione fondamentale per massimizzare i processi di business ed accelerare il roi aziendale. Novità anche all’interno del management di Joinet: Michele Ungaro, se- 34 FARE nior vicepresident di UniCredit, assume la carica di amministratore delegato conservando il ruolo di direttore generale della controllante i-Faber, mentre la direzione della divisione commerciale è affidata a Fabio Ferraro, il quale avrà il compito di coordinare il team vendite e posizionare le soluzioni aziendali nei nuovi mercati di riferimento.“La capacità di generare valore concreto per banche, as- sicurazioni e utilities è oggi supportato anche da un ampliamento dell’offerta di soluzioni e servizi. In particolare, riteniamo che la possibilità di gestire la filiera end-to-end sia valor izzata dalla fatturazione elettronica, un’applicazione fondamentale per massimizzare i processi di business e accelerare il ROI aziendale”, ha dichiarato Michele Ungaro. MASCAGNI Aria di novità alla Mascagni, che ha deciso di festeggiare gli ottant’anni di attività, con una serie di incontri per presentare ai propri clienti e agli operatori del settore la nuovissima serie di mobili operativi disegnata dall’architetto Claudio Bellini: Op. Il nuovo prodotto, candidato a ricoprire un ruolo di riferimento per il mercato, è frutto di 2 anni di studi e certificazione FSC dei materiali utilizzati. Gli incontri, svolti presso la Mascagni S.p.A. nella sua sede di Casalecchio di Reno, sono stati moderati dall’architetto Renata Sias, direttrice della rivista Ufficio Stile del gruppo “Il Sole 24ore”, e hanno visto tra i relatori l’autore del progetto architetto Claudio Bellini, preceduto dall’intervento dell’ing. Mario Zoccatelli presidente del Green Building Council Italia, che ha sensibilizzato il d’autunno. Molto meno belle le ombre, le rughe e le macchie che l’esposizione solare lascia sulla pelle, sempre più di frequente. E’ quello che pensano le donne da settembre in poi. Maya Beauty Engineering ha deciso di stupirle con un nuovo trattamento efficace al 100% e di grande piacevolezza. E la chiave è l’ossigeno. Idratazione e nutrimento non possono prescindere dall’elemento vitale per eccellenza, l’ossigeno: vincente Isabella, Alberto, Marina Guillaume Momenti degli incontri alla Mascagni, in cui è stata presentata Op, la nuovissima serie di mobili operativi disegnata dall’architetto Claudio Bellini ricerche volte a sviluppare e ingegnerizzare l’idea presentata all’azienda dal designer milanese. Op è stato pensato e realizzato per rispondere ai criteri di impatto ambientale in tutte le fasi di vita del prodotto contribuendo al raggiungimento delle certificazioni LEED CI, NC, EB, CS. Questo perché nel suo sviluppo si è tenuto conto della sua riciclabilità (fino al 96%), alle basse emissioni di formaldeide, alla riduzione di peso e volume degli imballi nonché alla pubblico sull’importanza della progettazione eco-sostenibile nel panorama edilizio italiano. Nella stessa occasione è stato presentato il progetto dell’architetto Gianpaolo Imbrighi relativo alla realizzazione del Padiglione Italia presso l’Expo Universale di Shanghai 2010, manifestazione di cui Mascagni è stato eletto fornitore ufficiale avendo arredato la biblioteca/sala riunioni del padiglione. MAYA BEAUTY ENGINEERING Bella l’estate, belli i ricordi che ci portiamo a casa nelle prime giornate per rivitalizzare la pelle. Maya Beauty Engineering ha messo a punto una serie di apparecchiature a propulsione di ossigeno, la ha fatte testare dalle migliori Università del mondo e le ha distribuite con successo in migliaia di centri estetici e spa di tutto il continente. Oggi Maya Beauty Engineering trasferisce il proprio know how anche alle professioniste italiane, vere e proprie artiste del beauty, certe che anche loro sapranno cogliere l’importanza vitale e strategica dell’ossigeno, alleato della bellezza e dell’eterna giovinezza di molte magnifiche donne dello spettacolo. La famiglia Guillaume ha da poco creato e dato vita ad un nuovo progetto innovativo: Green Beauty Engineering, nuovo connubio tra estetica e bioedilizia. il primo beauty center 100% naturale. La nuova so- FARE 35 cietà GBE si occupa della progettazione, costruzione, organizzazione di nuovi centri improntati sul concetto di equilibrio ambientale. Fulcro della proposta GBE è il Bioformat: un bio centro benessere costruito secondo una logica di ecosostenibilità e scarso impatto ambientale utilizzando materiali 100% naturali e/o frutto di riciclo MICRO-VETT Continua il successo internazionale di Micro-Vett, che entra a pieno titolo nel mercato tedesco, spagnolo e francese. Sono state infatti consegnate le prime 500 vetture elettriche al cliente tedesco E.ON, società di vendita di energia elettrica e gas naturale. Sempre in Germania è da segnalare che la società di noleggio Alcune delle vetture Micro-Vett presentate a Madrid al Salón Internacional del Automóvil Ecológico y de la Movilidad Sostenible Sixt ha iniziato a rendere disponibili per i propri clienti di Essen alcune auto elettriche tra cui le 500 e il Fiorino elettrico Micro-Vett, che si potranno presto noleggiare anche a Monaco di Baviera, Amburgo, Dresda e Berlino. A Madrid la società imolese ha presentato alcune delle sue creature al Salón Internacional del Automóvil Ecológico y de la Movilidad Sostenible, salone che promuove l’uso delle automobili elettriche ecologiche sia per i cittadini che per le 36 FARE aziende e le amministrazioni pubbliche attraverso la promozione del veicolo elettrico che viene visto come alternativa industriale tecnologica nella nuova cultura della mobilità sostenibile. Rimanendo in Spagna, Micro-Vett ha consegnato di una decina di veicoli Fiorino elettrico a Lease Plan, azienda finanziaria leader nel settore del Leasing auto, mentre dalla Francia la TNT ha confermato gli ordini per il Fiorino elettrico che saranno in consegna in estate. A livello nazionale, Micro-Vett Spa è stata ancora una volta tra i protagonisti di “Aria Nuova 2010” classificandosi al secondo posto nella competizione tenutasi presso l’Autodromo di Monza. Questa manifestazione è divenuta il punto di riferimento nel mondo della mobilità sostenibile, del trasporto e delle energie alternative, un’occasione di informazione, formazione e divulgazione scientifica. L’Autodromo nazionale di Monza infatti si è trasformato con il tempo in un vero e proprio polo scientifico, dove si studiano e si realizzano progetti indirizzati al mondo dell’ambiente e della sicurezza con il supporto di aziende partners. MicroVett ha presentato anche la nuova 500 Electrical Formula Racing per coloro che desiderano correre in elettrico. La vettura è stata dotata di un assetto ribassato con ammortizzatori anteriori e posteriori regolabili e pneumatici speciali da gara, inoltre sono stati adottati sedili e cinture di sicurezza da competizione. La vettura può raggiungere una velocità massima di 150 Km/h ed è dotata di cambio originale a 6 rapporti. L’accelerazione è sorprendente: da 0 a 50 Km/h in 3,5 secondi. Tra gli altri eventi nazionali a cui ha preso parte l’azienda imolese, il convegno “Ambiente e mobilità sostenibile” e “Green Economy: una nuova frontiera”, la manifestazione “Non solo Motori” e “Electric Day”, e l’iniziativa del WWF Emilia-Romagna “2010:Odissea nella biodiversità", un convegno regionale tenutosi presso la Sala Borsa di Bologna e sponsorizzato da Micro-Vett, per discutere della biodiversità e del futuro ambientale del nostro pianeta. L’azienda imolese è inoltre sostenitrice del Master in Ingegneria del Veicolo, arrivato alla X Edizione. Tra i partner dell’iniziativa sono anche aziende come Ferrari, Lamborghini, Pirelli ecc. Il Master in Ingegneria del Veicolo vuole essere la risposta culturale e scientifica alla forte domanda della realtà industriale del territorio di un’approfondita professionalità nel settore automotive e mira a coniugare la formazione universitaria con la realtà delle imprese per formare una figura professionale flessibile adatta all’inserimento in diverse aree tecniche dell’automotive. MINERVA EDIZIONI Un libro può nascere nei modi più inaspettati: basta una frase, un’idea approssimativa, una traccia vaga su cui indagare. “Bologna Ride. Le origini, i luoghi, i personaggi del cabaret”, scritto da Lorenzo Arabia e Eraldo Turra, è nato facendo due chiacchiere dopo uno spettacolo. “Nessuno aveva scritto niente, anzi nessuno aveva ancora raccontato la storia della comicità a Bologna! – raccontano gli autori - Così ci siamo messi al lavoro per riunire e raccontare, partendo da inizi lontani nel tempo, le persone e i posti che ci PRAGMATIKA E I SUOI DIECI ANNI DI SUCCESSI Festeggia in questi giorni dieci anni di attività Pragmatika, agenzia di marketing, consulenza e comunicazione strategica per le aziende. Un anniversario celebrato rinnovando l’immagine aziendale sul web: nuovo sito ufficiale (www.pragmatika.it), un profilo su Facebook, un canale dedicato Youtube (www.youtube.com/pragmatikachannel), tweets giornalieri (www.twitter.com/pragmatika) e un blog dedicato alla comunicazione (www.pragmatiko.it). Dieci anni di successi in un mercato delle comunicazioni i cui clienti spaziano in diversi settori del mercato, dall’elettronica di consumo all’energia, al food&beverage. Ma esistono delle attività comuni e imprescindibili per tutti i segmenti di attività di cui Pragmatika si occupa? “Alcune attività sono uniche come le media relations.” afferma Rossella Lucangelo, CEO della società “Comunicare un brand per un’azienda è fondamentale e altrettanto è dunque avere un contatto diretto con la stampa, in quanto il posizionamento del marchio e dei prodotti passa attraverso la professionalità dei giornalisti e degli opinion leaders ed il grande sostegno dei pubblici”. Nel frattempo, la società ha progressivamente ampliato il proprio ambito di attività, lavorando sia in ambito nazionale che europeo. Esistono differenze Rossella Lucangelo, Ceo di Pragmatika nel comunicare nelle diverse nazioni? E, viceversa, quali sono i punti in comune nell’approccio comunicativo? “Punti in comune possono essere quelli relativi alla grande attenzione che ogni agenzia deve avere nei confronti del cliente.” prosegue Lucangelo “Certo è che i mercati sono profondamente diversi: l’errore che viene spesso commesso da chi ha poca esperienza dei mercati esteri è quello di ‘copiare/incollare’ la comunicazione come è già stata fatta per un Paese. Le diversità, soprattutto nel mondo dei media, sono svariate: il Regno Unito, per esempio, precursore delle pr, ha ancora una sorta di ‘reverenza’ nei confronti del giornalista, quindi le logiche di comunicazione sono estremamente formali, distinto e a senso unico. In Italia invece c’è più interattività, un feedback più ‘colloquiale’. Questo per dire che bisogna sempre stare attenti a chi ci si relaziona. E a che lingua parla”. Ma in questi dieci anni è mutato il modo di fare marketing? “Oltre agli strumenti, è cambiato il mood del mercato” ribadisce la CEO di Pragmatika “se fino a qualche tempo fa – e forse la crisi ha aiutato – un’azienda pensava di avere il miglior prodotto in assoluto, questa forte trazione che viviamo in questi anni ha fatto fermare i direttori marketing e dato la facoltà ad aziende come la nostra di cominciare con autorevolezza a capire il reale posizionamento del brand e la reale penetrazione nel mercato. Noi di Pragmatika, per esempio, abbiamo poi proposto ai clienti moltissimi altri strumenti che concorrono al successo, attraverso attività come le survey o le analisi di clima, fino alla riconoscibilità online, le co-marketing activities e le consulenze strategiche”. E il social media marketing è uno strumento valido o una moda? “Quando Internet entrò nelle nostre vite” sottolinea Rossella Lucangelo “tutti ci chiedevamo che cosa sarebbe successo, le implicazioni che avrebbe portato. Erano le stesse domande al tempo: ora nessuno può permettersi di non avere un network aziendale, un account di posta elettronica e forse di facebook. Il social media marketing è un fenomeno da conoscere e un mezzo diretto particolare da studiare. Partendo dal presupposto che Internet sia incontrollabile, l’importante è dunque affidarsi a chi conosce e sa navigare questa Rete, perché farlo a caso non solo porta a niente, ma può dare un riscontro profondamente negativo. Farlo bene, produce ottimi risultati”. hanno regalato tante risate, personaggi famosissimi sia nel mondo del comico che della musica. La storia e le storie si sono intrecciate, si sono fatte sempre più interessanti e buffe: personaggi dimenticati e altri ancora noti, che rivediamo nelle foto d’epoca con tanti capelli neri e molti chili in meno; cantine ai limiti della decenza dove si faceva spettacolo; locali storici, sedie da osteria, umidità da palude, uscite di sicurezza inesistenti, panini alla mortadella che venivano lanciati contro il comico che non piaceva, assessori che cadevano dai tetti, comici televisivi agli esordi teatrali, cantanti famosi che facevano cabaret invece di cantare, ma soprat- FARE 37 LA CULTURA IN SICUREZZA CON IL BINOMIO ZANICHELLI EDITORE - TELEIMPIANTI La cultura è uno dei beni primari dell’uomo, per questo motivo va renze dei 3 edifici. difesa con ogni mezzo, ogni giorno. Le nuove tecnologie permetto- A tal proposito no tutto questo, con una protezione completa a 360°. Stefano Sandri, Il binomio Zanichelli Editore-Teleimpianti è la tangibile testimo- responsabile comnianza di come sia possibile integrare due mondi apparentemente merciale di Temolto diversi; la cultura e la tecnologia. leimpianti Spa, La sede della Teleimpianti La Casa Editrice Zanichelli fu fondata nel 1859 da Nicola Zanichelli. azienda leader Editore di Carducci e Pascoli, e di gran parte della cultura bolo- bolognese che si occupa dal 1974 della progettazione installazione gnese a cavallo dei due secoli, ha contribuito alla diffusione della e manutenzione di impianti tecnologici di telecomunicazioni e sicuconoscenza scientifica pubblicando fin dal 1864 Charles Darwin e rezza, spiega come si è riusciti ad ottenere un eccellente risultato: nel 1921 Albert Einstein. Questo impegno editoriale è continuato fi- “Il filo conduttore di queste realizzazioni è non solo l’impianto di sino ad oggi con importanti traduzioni scientifiche di testi fondamen- curezza, ma integrazioni evolute, flessibili e innovative per edifici tali di divulgazione e didattici della cultura anglosassone. molto diversi tra loro. Siamo partiti dalla bellissima sede di BoloL'attenzione per la scuola, per la formazione culturale e professio- gna, molto complessa in quanto distribuita su piu’edifici con i relanale ha costituito e costituisce uno degli aspetti più caratteristici tivi ingressi e passaggi. L’esigenza era quella di controllare tutti gli della Zanichelli, e ne motiva profondamente l'attività. Oggi Zani- accessi, carrabili e pedonali, anche in funzione del rifacimento tochelli ha in catalogo più di 550 libri universitari; 200 fra opere e rivi- tale della zona d’ingresso e della reception, di monitorare con l’auste giuridiche; 600 titoli scolastici; libri di alpinismo, di nautica, di silio di videocamere di ultima generazione le aree maggiormente sport, guide naturalistiche, di giardinaggio, testi di fotografia, di ar- sensibili e di proteggerle con un innovativo sistema anti-furto ed te e di architettura. Tra gli altri, il prestigioso Vocabolario della Lin- anti-intrusione. Posso affermare con orgoglio, che Teleimpianti è gua Italiana di Nicola Zingarelli, il Ragazzini, l'Enciclopedia, a cura riuscita a soddisfare pienamente le esigenze della committenza. di Edigeo, l'Atlante, il Nuovo Atlante Storico, il Codice Civile e leggi Anche il deposito centrale di Quarto Inferiore è stato messo in sicollegate di Giorgio De Nova. curezza, con particolare attenzione alla funzionalità antifurto, vista Zanichelli è entrata fra i primi nel set- l’ubicazione dell’edificio e soprattutto vista l’importanza del patritore dell'editoria elettronica, la nuova monio custodito al proprio interno. Ultimo intervento, proprio di frontiera della cultura. questi giorni, è stata la realizzazione di tutta l’impiantistica speciaZanichelli è distribuita capillarmente le per la nuova prestigiosa sede di Milano, che racchiude sia la fisu tutto il territorio nazionale con oltre liale che il deposito. Essendo un nuovo edificio, il nostro team di 21 filiali. Il cuore di tutte le attività si Ingegneri e tecnici ha progettato ed installato le più moderne tectrova nella storica sede centrale di Bologna in Via Irnerio, mentre sempre a Bologna, a Quarto Inferiore, si trova il magazzino generale per lo stoccaggio dei libri. In questi giorni, a Milano, si sta completando la nuova filiale con deposito; 2000 mq di ufficio e 5000 mq di magazzino con soluzioni tecnologiche di ultima generazione a testimonianza della vision della proprietà e del management. E’ proprio su questi 3 edifici che si è concentrata l’attività di Teleimpianti. La richiesta della proprietà è stata quella di mettere “in sicurezza” i 3 siti, compito non facile viste le peculiarità e le diffe- 38 FARE nologie facendo di questo insediamento il fiore all’occhiello, per funzionalità e comfort, delle sedi di Zanichelli presenti in Italia. Il vero plus che Teleimpianti è in grado di dare, è il servizio di assistenza post vendita, sempre mantenuto a livelli di eccellenza ed assicurato da proprio personale specialistico, garantendo un preciso e puntuale servizio di manutenzione su tutto il territorio nazionale, indispensabile per garantire nel tempo l’efficienza degli impianti ed il loro aggiornamento tecnologico.” Una telecamera di videosorveglianza realizzata dalla Teleimpianti tutto tanta gente, tante idee e tanta voglia di divertire e divertirsi”. Il risultato finale è un racconto cronolo- menti della XXIV edizione dei Concerti di Musica Insieme 2010/2011 hanno per protagonisti Brunello, Michele Campanella, Andrea Lucchesini, Giuliano Carmignola. E tra i più giovani: Lorenza Il violoncellista Mario Brunello L’Orchestra della Toscana Il Trio di Parma gico scritto a quattro mani, ascoltando le voci dei protagonisti intervenuti con i loro ricordi, come il nostro “Maestrone” Francesco Guccini, Lucio Dalla, Gigi e Andrea, Alessandro Bergonzoni, i fratelli Santonastaso, Gianni Cavina, Patrizio Roversi, Syusy Blady, Vito, Enzo Jacchetti, Daniele Luttazzi, Gene Gnocchi, Giuseppe Giacobazzi, Duilio Pizzocchi e tanti altri. MUSICA INSIEME Una scelta originalissima e di grande valore artistico e morale, un’iniziativa coraggiosa che va controcorrente e intende dare un preciso segnale: questo è Maestri d’Italia, il cartellone che la Fondazione Musica Insieme ha deciso di realizzare in occasione delle celebrazioni per i 150 anni dall’Unità d’Italia. I quindici appunta- esclusivamente artisti italiani, scelti tra i migliori interpreti formatisi nel nostro paese ed oggi affermati a livello internazionale. Sotto i riflettori s’incontreranno generazioni diverse di talenti italiani, volendo così marcare una continuità che caratterizza la storia della musica nel nostro paese fin dai suoi inizi. Per sottolineare con ancor maggior forza la specificità della nostra cultura, in ciascun concerto verrà eseguito almeno un brano di un compositore italiano. Nasce così un itinerario storico-musicale che s’intreccia in maniera suggestiva con quello interpretativo. I protagonisti sono artisti di riconosciuto valore che in tutto il mondo sono alfieri proprio della maestria italiana nell’arte della musica, tra cui ritroviamo ad esempio Maurizio Pollini, Salvatore Accardo, Mario Borrani, Mariangela Vacatello, Matteo Fossi, Maurizio Baglini. Non mancheranno neppure alcuni tra gli ensemble cameristici e orchestrali che hanno contribuito a dare una nuova e più fulgida immagine dell’Italia musicale nel mondo, quale il Trio di Parma, il Quartetto di Cremona e l’Accademia Bizantina. E’ dunque una sorta di summa del talento italiano, raccolta in un’occasione tanto speciale, come le celebrazioni per i cento cinquanta anni dall’Unità. Un talento che riteniamo meriti tutta l’attenzione possibile, tanto più in un momento così difficile per la cultura e l’arte nel nostro paese. A sostegno della stagione, Musica Insieme realizza due iniziative di particolare rilievo: un ciclo di cinque conferenze dedicate al rapporto tra musica e storia dal Risorgimento ad oggi ed una rassegna cinematografica, nella quale verranno proiettati alcuni dei maggiori capolavori della cinematografia italiana, tra quelli nei quali la musica è uno degli elementi caratterizzanti. PALAZZO ALBERGATI Palazzo Albergati residenza del XVII FARE 39 secolo, è considerato uno tra i più importanti e originali esempi di tutto il barocco europeo. Grazie alle sue caratteristiche architettoniche e alla flessibilità di utilizzo degli spazi, il Palazzo è la sede ideale per la realizzazione di meeting aziendali, presentazioni prodotto, sfilate di moda, concerti, cene di gala come anche di brunch o semplici colazioni di lavoro. La facciata e gli interni di Palazzo Albergati La cornice unica di storia, arte e natura rappresentata da Palazzo Albergati fornisce a qualsiasi evento, dal più piccolo al più grande, enorme prestigio e garanzia di successo. A questo si uniscono l’eccellenza della cucina della casa e la grandissima esperienza dello staff, in grado di soddisfare le richieste della clientela più esigente. Palazzo Albergati si trova a pochi minuti dal centro di Bologna, in posizione strategica rispetto alle principali strade e autostrade e all’aeroporto di Bologna. 42 FARE LA PETRONIANA Nata circa 30 anni fa come impresa di pulizie, La Petroniana è riuscita ad evolversi negli anni, garantendo ai propri clienti servizi globali che non riguardano il core business delle aziende. La società programma una molteplicità di servizi, ottimizzando con i clienti organizzazione, tempi e costi delle loro attività accessorie. Flavio Guastafierro, Amministratore della società, e i soci de La Petroniana possono con orgoglio affermare: “Abbiamo formato un gruppo di aziende capaci di offrire un servizio di alta qualità ad un prezzo di mercato, ottimizzando i processi di gestione dei servizi alle imprese.” Oltre ovviamente alle pulizie (civili ed industriali, di manutenzione e straordinarie), La Petroniana offre servizi ambientali (disinfezioni, disinfestazioni e derattizzazioni), fornitura di materiale igienico di consumo, manutenzione del verde, imbiancatura, manutenzione elettrica e idraulica, manutenzioni edili, servizi di fabbro, facchinaggio, portierato e vigilanza non armata. Nel 2010 inoltre è stato trovato l’accordo con un’azienda che ha una buona esperienza sulle energie rinnovabili, con particolare riferimento al settore del fotovoltaico: “Abbiamo deciso di puntare su un settore per noi di vitale importanza” sottolinea Guastafierro “visto che consider iamo l’ecologia uno dei principi cardine del nostro futuro”. Info: www.lapetroniana.com [email protected] PROGRAMMA QUADRIFOGLIO Cinque anni festeggiati con una mo- stra: Programma Quadrifoglio 20052010. Formazione, Impresa, Innovazione: Costruire il futuro sui saperi ha passato in rassegna i progetti, i laboratori e le iniziative condotte fino a oggi dal Programma Quadrifoglio. Il progetto, promosso dall'Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale, dalla Fondazione AldiniValeriani, dagli Istituti Aldini-Vale- Un momento della mostra sui cinque anni del Programma Quadrifoglio, allestita a Bologna in Sala Borsa riani e dal Museo del Patrimonio Industriale, è nato con lo scopo di promuovere il valore formativo della cultura tecnico-scientifica, di riscoprire l'identità industriale di Bologna e di favorire l'incontro tra offerta formativa e fabbisogno delle aziende del locale distretto industriale. Il Progetto Quadrifoglio ha coinvolto nelle sue cinque edizioni alcune migliaia di studenti del nostro territorio, dalle medie inferiori alla formazione post lauream, e con loro decine di insegnanti ed imprese sono DA SAN LUCA ALLA CHIUSA DI CASALECCHIO: DA MEZZO SECOLO GLI IMPIANTI SONO FIRMATI DA ORESTE URAGANI Oreste Uragani, classe 1937 e presidente della Uragani srl di Casalecchio di Reno, ama le sfide e ama il proprio lavoro a cui si dedica con passione da 50 anni. Una vita dedicata giorno dopo giorno, assieme alla propria famiglia, al settore dell'impiantistica elettrica e idro-termo sanitaria per tutti i tipi di edifici: abitazioni e industrie, attività commerciali, scuole, edifici destinati allo spettacolo e intrattenimento, oltre a impianti di illuminazione pubblica. E così quando gli è stato proposto di rifare i parafulmini di uno degli edifici storici simbolo di Bologna, la basilica della Beata Vergine di San Luca, Oreste Uragani non si è di certo tirato indietro. Ha raccolto la sfida con la passione di sempre. "Quando ho accettato di rifare i parafulmini del santuario molti colleghi mi hanno detto che ero matto" dice il titolare dell'azienda. "Grazie a un team di esperti tecnici e scalatori siamo riusciti a fasciare tutta la cupola con la protezione in rame. Un lavoro portato a termine con successo, l'impianto funziona perfettamente". Uragani srl si occupa infatti anche di impianti che riguardano edifici storico culturali e perfino edifici ad elevato rischio ambientale. Ha realizzato l'impianto di illuminazione del canale della chiuLa famiglia Uragani al completo taglia la torta dei cinquant’anni. Da sinistra: Massimo, Oreste (il fondatore),Anna, Daniela sa di Casalecchio di Reno, la ristrutturazione di Villa Smeraldi a San Martino di Bentivoglio, sede del Museo della civiltà contadina. Sono firmati Uragani anche gli impianti a servizio dell'università di Bologna negli spazi di via Belmeloro, quelli dell'istituto delle Belle Arti e della sede del Cnr. Un curriculum invidiabile realizzato in cinquant'anni di vita che la Uragani srl ha festeggiato lo scorso maggio: erano presenti anche il sindaco di Casalecchio di Reno Simone Gamberini e il vice presidente di Unindustra Bologna Gino Cocchi che hanno consegnato a Oreste Uragani un riconoscimento per i risultati raggiunti. Risultati confermati dal fatturato, 10 milioni di euro nel 2009 Oreste Uragani (a sinistra) riceve dal vice presidente vicario di Uninducon una crescita di oltre il 50 per cento. stria Bologna, Gino Cocchi, la targa celebrativa del cinquantenario dell’aÈ iniziato tutto nel 1960, quando Oreste Uragani, appena 23enne, apre la sua zienda prima impresa individuale in via San Felice a Bologna, dopo aver maturato alcuni anni di esperienza come installatore di impianti elettrici e di cablaggio di apparecchi radio. La prima azienda ha già due dipendenti. "Di giorno lavoravo e la sera frequentavo i corsi serali alle Aldini Valeriani per migliorare la mia preparazione" ricorda. Poi sono arrivate le prime commesse importanti, la realizzazione di alcuni impianti elettrici in negozi prestigiosi del centro e il nome della Uragani ha cominciato a circolare nel settore. L'attività cresce e ad Oreste Uragani si affianca nella gestione del lavoro la moglie Anna. Nel 1973 l'azienda si trasferisce in via Canonica a Casalecchio e successivamente nella sede attuale in via Caduti di Reggio Emilia. "In quegli anni che ricordo con nostalgia - dice il titolare ho avuto diverse opportunità di crescita aziendale e l'attività ha cominciato ad acquisire credibilità sul mercato. Contestualmente i miei figli crescevano ed io coltivavo il sogno di averli con me nella mia azienda". E così è stato. Nel 1993 si ufficializza l'attuale Uragani srl di cui fa parte tutta la famiglia: la moglie di Oreste, Anna, i figli Massimo e Daniela. Un team affiatato, “ognuno nella propria area di competenza ci mette la propria personalità e professionalità - dice Uragani - abbiamo creato insieme quella che oggi è un'azienda stimata e riconosciuta”. (Elena Turrini) FARE 43 IL MOTOR SHOW SEMPRE PROTAGONISTA DELLA STORIA ITALIANA “A MOTORE” Dal 4 al 12 dicembre a BolognaFiere é in programma la 35^ edizione del Motor Show di Bologna, Salone Internazionale dell’Automobile, che quest’anno torna alla dimensione internazionale garantita dalla presenza nel calendario ufficiale OICA (Organisation Internationale des Constructeurs Automobiles) e che si propone nuovamente tra le manifestazioni motoristiche di vertice su scala nazionale ed europea. Come di consueto, anche l’edizione 2010 sarà teatro di numerose anteprime nazionali e internazionali, mentre la MotorSport Arena ospiterà spettacolari competizioni di auto e moto, test drive, esibizioni ed eventi collaterali di notevole interesse e tutti legati ai diversi focus che gli organizzatori hanno definito e sviluppato espressamente per soddisfare le esigenze di un’ampia fascia di clientela. I focus, che costituiscono il piatto forte di quest’anno, s’incentrano tutti su temi molto attuali: Electric City e Gas Tech approfondiscono le tematiche legate ai veicoli elettrici o a ridotto impatto ambientale, Percorso Sicurezza ripropone il sempre attuale dibattito sulla sicurezza stradale, Porte Aperte consente alle case automobilistiche di organizzare iniziative mirate con la possibilità di effettuare test drive sul circuito della MotorSport Arena, Percorso Donna presenta l’auto espressa al femminile, l’ormai collaudato Motor Show Club e Business Class, un’iniziativa dedicata ai visitatori che desiderano visitare il Salone come in prima classe. La manifestazione vedrà le giornate del 2 e 3 dicembre riservate come è ormai tradizione alla stampa e ai professionisti del settore, mentre la prima giornata di apertura al pubblico é prevista per sabato 4 dicembre. state raccontate con immagini, filmati, progetti e lavori realizzati dai ragazzi nelle varie edizioni dell'iniziativa. La mostra, allestita presso la Sala Borsa, è stata ideata e curata dal Museo del Patrimonio Industriale e dalla Fondazione Aldini-Valeriani. RETEICT E’ online il portale di ReteIct, il 44 FARE network di imprese dell’Information & Communication Technology promosso da Unindustria Bologna: un ulteriore passo per favorire le sinergie tra le imprese associate che, attraverso la condivisione di informazioni e opportunità , potranno incrementare l’efficacia nel rispondere alla domanda di informatizzazione evoluta delle imprese del segmento pubblico e privato. Il nuovo portale www.reteict.it è un sito web che, accanto ad un’area pubblica che contiene informazioni dedicate al mercato ICT e alle aziende del settore, prevede uno spazio specificamente riservato alle imprese appartenenti al network. Oltre dunque ad informare il mondo imprenditoriale e le amministrazioni pubbliche sulle potenzialità del network, che si configura già oggi come una realtà di riferimento nel mercato nazionale dell’Information & Communication Technology, il sito si presenta come un vero e proprio strumento di relazione tra gli associati. Nell’area riservata, infatti, le imprese del network, oltre a tutte le notizie relative alla vita associativa, possono reperire contenuti utili (tecnologie complementari, mercati alternativi sui quali proporsi, eventi ai quali partecipare congiuntamente, ecc.) per valorizzare la propria offerta e, attraverso la collaborazione, incrementare le proprie potenzialità commerciali. “Abbiamo ritenuto utile sviluppare un sito che potesse favorire concretamente il dialogo tra gli Associati ha commentato Paolo Angelini, presidente di ReteICT - Lo scambio di contenuti e opportunità rappresenta la base essenziale per favorire quelle sinerg ie che consentiranno alle aziende del network di raggiungere una più alta capacità competitiva”. RONCUCCI & PARTNERS Lavorando sui temi relativi ai processi di internazionalizzazione, l’India è divenuta oggi una sorta di obiettivo fisiologico nei percorsi di sviluppo per le imprese. Ciò nonostante, si ha la netta percezione che in India, per tante ragioni il mercato più com- plesso al mondo, prima di internazionalizzarsi occorra integrarsi, confrontandosi con una cultura millenaria come la nostra, così uguale e così diversa. E’ questo l’obiettivo del convegno organizzato da Roncucci&Partners e dalla rivista Limes “Pianeta India: Integrazione e percorsi di internazionalizzazione”. Un momento del convegno “Pianeta India: Integrazione e percorsi di internazionalizzazione”, organizzato da Roncucci&Partners e dalla rivista Limes. E’ al microfono Giovanni Roncucci, presidente di Roncucci&Partners Group L’India, forse più di ogni altro mercato, richiede strategie di approccio che tengano conto della necessità di una conoscenza culturale approfondita, in base alla quale definire poi una strategia imprenditoriale che massimizzi le probabilità di successo. Nondimeno, l’Italia, ricca di knowhow industriale, oggi in una congiuntura difficile che ha messo a nudo le carenze strutturali del proprio sistema imprenditoriale, rappresenta per l’India una grande opportunità di investimento, non solo per il mercato interno ma anche come piattaforma per uno sviluppo in Europa. Secondo Roncucci&Partners, il confronto su questi temi potrà offrire una base di apprendimento delle condizioni, delle opportunità e dei rischi che devono essere considerati nei percorsi di integrazione, e quindi di internazionalizzazione, nel grande continente indiano. All’interno del convegno, tre tavole rotonde per un confronto attivo e costruttivo su tematiche cruciali. La prima, coordinata da Lucio Caracciolo, direttore di Limes, ha approfondito il tema “India nel contesto politico ed economico internazionale”, grazie all’intervento di Ugo Astuto, vice capo missione presso l’Ambasciata d’Italia a New Delhi, di Saurabh Kumar, incaricato d’affari dell'Ambasciata dell'India a Roma, Meghnad Desai, docente di Economia e direttore del Centro Studi di Global Gover nance alla London School of Economics and Political Science, nonché membro della Camera dei Lord, e Paolo Guerrieri, vice-presidente dell’Istituto Affari Internazionali. La seconda tavola rotonda è stata incentrata sulla “Cooperazione tra comunità locali”. Grazie al coordinamento di Francesca Marino, direttrice di Stringer Asia, si sono susseguiti gli interventi di Gian Carlo Muzzarelli, Assessore Attività Produttive della Regione Emilia Romagna, Sauro Mezzetti, presidente della Camera di Commercio Indo-Italiana, rappresentante consolare italiano a Chennai e membro del Regional Committee di Auroville – Pondicherry, Maurizio Tosi, direttore della facoltà di Archeologia dell’Università di Bologna, e Fabio Fava, docente di Industrial & Enviromental Biotechnologies dell’Università di Bologna. Infine, l’ultima tavola rotonda è stata coordinata da Giovanni Roncucci, presidente di Roncucci&Partners Group, per discutere del tema “India e Italia come opportunità reciproca di sviluppo imprenditoriale”. Tra i relatori lo stesso Sauro Mezzet- ti, Ruben Sacerdoti, responsabile SPRINT-ER della Regione Emilia Romagna, Nicola Boletta, Business Development Director presso Fomas Group, Lecco, V.M.L. Karthikeyan, vice presidente Butterfly Group, Gandhimathi Appliances Ltd, Chennai, Francesco Berselli, presidente di Varvel SpA, Bologna, e V. Rajagopalan – Country Manager Roncucci&Partners India. SECI ENERGIA Dieci centrali idroelettriche in cascata, una potenza complessiva installata di 103 MW, una produzione di 418,6 GWh annui e un investimento stimato di 283,5 euro/mil: è il progetto previsto nel protocollo di intesa tra Elektropriveda Srbije e Seci Energia S.p.A. Nello specifico, il protocollo prevede la costituzione di una società per la progettazione, costruzione e sfruttamento di impianti idroelettrici sul fiume serbo Ibar, con la possibilità di esportazione dell’energia in Italia attraverso le nuove interconnessioni tra Serbia e Montenegro e tra Montenegro e Italia in corso di studio e realizzazione da parte di Terna. Il progetto si inquadra negli accordi tra Serbia e Italia per la collaborazione nel settore energetico, nei quali Elektropriveda Srbije e Seci Energia figurano come partner strategici per la generazione elettrica ed Elektromreza Srbije e Ter na S.p.A. per la trasmissione. Il progetto sul fiume Ibar ha suscitato l’interesse della finanziaria pubblico-privata Simest S.p.A., che promuove lo sviluppo delle imprese italiane all’estero e che ha già affiancato il Gruppo Maccaferri in Sudafrica, Cina e Albania. Simest ha infatti FARE 45 espresso il suo interesse ad intervenire anche nel capitale della nuova società tra Elektropriveda Srbije e Seci Energia, nonché nel finanziamento del progetto stesso. In occasione dell’importante accordo, è stato anche sottoscritto un Joint Statement tra i Ministri della Serbia, dell’Italia e della Bosnia-Erzegovina, a cui farà seguito un Protocollo di Intesa tra i partner strategici Elektropriveda Srbije, Elektropriveda Republike Srpske e Seci Energia per l’avvio degli studi di fattibilità degli impianti sulla Drina Media, della potenza installata di 365 MW, la produzione di 1.197 GWh e il costo stimato di 648 euro/mil. Seci Energia è una sub-holding del Gruppo Industriale Maccaferri nata nel 2006, in cui sono state concentrate le partecipazioni azionarie relative a iniziative esistenti e nuove realtà aziendali per progetti nei settori energia e ambiente. Seci Energia è impegnata con ingenti investimenti in Italia e all’estero per lo sviluppo di un sistema energetico industriale sia da fonti assimilabili che attraverso l’utilizzo di fonti alternative come, le biomasse, il fotovoltaico, l’eolico, il biogas e l’idroelettrico. SOSUSHI Quest’anno il brand food bianco e magenta è sbarcato al Cosmoprof, portando la sua testimonianza e i suoi sapori giapponesi perchè “siamo quello che mangiamo”, ed il sushi oltre ad essere sinonimo di gusto è anche un alimento della salute. Proprio perchè il sushi non è solo tendenza ed esotismo ma anche un piatto della salute, si è parlato delle proprietà benefiche e delle tante cu- 46 FARE riosità del piatto principe della cucina giapponese. Ad intervenire su questi temi presso il Cosmoff Lab, l’area del salone dedicata alle tendenze 2010, c’erano Sara Roversi, fondatrice del brand Sosushi, Domenico Tiso, medico chirurgo e nutrizionista, e Aisu Hirotsugu, cuoco Sosushi, che hanno recentemente pubblicato il libro “Sushi gusto e benessere”. Sosushi da sempre presta la massima attenzione ad un’alimentazione sana ed equilibrata, ad esempio indicando nei menù di tutti i food point le proprietà nutrizionali dei suoi piatti. Ma il marchio è anche sinonimo di glamour e creatività, pur rimanendo a contatto con le tradizioni millenarie della cucina giapponese. Per Sara Roversi e Andrea Magelli, i fondatori Sosushi, la parola chiave è “contaminazione di tendenze”, un’idea vincente che ha portato la catena di r istorazione giapponese in franchising a diventare la maggiore realtà Made in Italy del settore. SOCIETA’ DEGLI ALBERGHI E DELLE TERME DI PORRETTA Le Terme di Porretta sono tra i più celebri centri termali in Italia, non solo per la qualità curativa delle sue acque, ma anche per la piacevolezza del territorio - l'Appennino toscoemiliano – e la breve distanza che la separa da città d’arte di fama internazionale quali Firenze, Pisa e Lucca. La Società degli Alberghi e delle Terme di Porretta ha recentemente ultimato l’ampliamento e la ristrutturazione dell’Hotel Castanea**** e dello stabilimento termale, al quale l’albergo è direttamente collegato, per offrire ai propri ospiti un’accoglienza e un livello di servizio di standard elevato. Alle Terme di Porretta, anche nel periodo estivo, sono attive numerose promozioni: dalle offerte speciali per Il salone dell’Hotel Castanea, appena ristrutturato e la piscina dello stabilimento termale coppie a quelle riservate alle donne in gravidanza. Inoltre, tra i numerosi optional, non mancano le sedute di musicatherapy (percorso termale di rilassamento in acqua guidato dalla musica e dai quattro elementi base: acqua, terra, aria e fuoco), la ginnastica libera-mente, il risveglio bioenergetico, nonché itinerari natura alla scoperta dell’Appennino toscoemiliano. Inoltre, è pienamente operativo il nuovo settore dedicato alla cura e alla prevenzione delle patologie che i musicisti sviluppano come conseguenza della loro attività professionale. Da luglio a settembre 2010 Porretta Terme, in collaborazione con i comuni circostanti, offre ai visitatori infinite proposte di svago, escursioni, feste, sagre, mercatini; la zona è molto attiva anche per gli eventi musicali tra cui spicca il 23° Porretta Soul Festival – Tribute to Otis Redding, la più importante manifestazione europea di musica soul, con la partecipazione di grandi personaggi della black music. Per ulteriori approfondimenti sui pacchetti: www.termediporretta.it SYSDATA Bilancio positivo per Gruppo Sysdata. Il gruppo bolognese, specializzato nella fornitura di soluzioni e servizi IT, annuncia di aver chiuso l’esercizio fiscale 2009 con un incremento del volume d’affari a livello consolidato del 14%. In crescita tutti i parametri finanziari del Gruppo che ha la sede a Bologna e uffici operativi a Mestre, Roma, Trieste e Udine. Il valore della produzione è passato da 18,8 milioni di euro a oltre 21,4 milioni di euro. Se- gno “più” anche per Ebitda ed Ebit, che mostrano un incremento rispettivamente dell’8% e del 2%, raggiungendo i 2,5 ed i 2 milioni di euro nel 2009. In linea con la gestione operativa, il risultato netto registra un miglioramento del 10% attestandosi su 1,2 milioni di euro e contribuendo cosi Roberto Vecchione, fondatore e presidente di Sysdata Italia S.p.a. alla riduzione dell’esposizione verso le banche che scende del 2%. Il buon andamento del Gruppo si riflette anche nel bilancio della capogruppo Sysdata Italia S.p.a. nonostante la grave crisi che ha colpito il settore principalmente nella seconda metà dell’anno. Sysdata Italia, infatti, chiude l’esercizio fiscale 2009 con un incremento del valore della produzione del 4% (a 10,9 milioni di euro), evidenziando un aumento dell’utile netto del 15% e un netto miglioramento della posizione verso gli istituti finanziari (che scende a 0,4 volte l’Ebitda). “Nonostante un anno di grande flessione, il Gruppo Sysdata è riuscito a chiudere il bilancio 2009 positivamente, grazie anche alle nuove soluzioni inserite nella nostra piattaforma d’offerta, come il Timbro Digitale, prodotto distribuito in esclusiva da Sysdata. L’obiettivo per il futuro è puntare a consolidare il nostro sviluppo anche attraverso acquisizioni di realtà sinergiche con il Gruppo”, ha dichiarato Roberto Vecchione Presidente di Sysdata Italia S.p.a. Fondata a Bologna nel 1980 da Roberto Vecchione, Sysdata Italia S.p.A. ha maturato trent’anni di esperienza nel campo dello sviluppo e della realizzazione di soluzioni informatiche. In particolare, la società è attiva su cinque principali business line: • Soluzioni gestionali ed ERP, sia per le grandi organizzazioni che per le PMI, con relativi servizi di consulenza ed assistenza. • Sviluppo e implementazione di progetti di Business Intelligence (Oracle e Business Object) e Corporate Performance Managment (Oracle, Hyperion,Tagetik) • Sviluppo di Software Customizzato per la grande impresa in ambienti tecnologici diversificati (Java, Microsoft) e organizzativamente complessi. • Progettazione e sviluppo di soluzioni “best-in-class” che integrino prodotti propri e tecnologie allo stato dell'arte, in particolare nei settori dell’ E-democracy, Security Document, Software Re-engineering. • Digital Signage con il prodotto MediaSpreader, piattaforma web in grado di distribuire contenuti multimediali su monitor, totem e mobile LA TAVOLA DELLA SIGNORIA La Tavola della Signoria è la società di catering che in questi ultimi anni ha curato con successo la ristorazione rivolta alla clientela sempre più esigente ed esclusiva di Palazzo Albergati. Lo chef Biagio Cifuni pro- FARE 47 pone una cucina particolarmente versatile, che spazia dalla tradizione classica regionale, nazionale ed internazionale alle più audaci sperimentazioni moderne. Grazie alla collaudata esperienza e allo staff altamente qualificato, La Tavola della Signoria è in grado di fornire un impeccabile servizio anche casione dell’Earth Day 2010 da Think3 assieme al software partner Seac02. Si tratta di un progetto condiviso che propone al mercato internazionale una piattaforma innovativa ed in linea con le esigenze dell’ambiente e del mercato. Da sempre precursore e pronta a proporre al mercato soluzioni innovative sfruttando Un esempio di utilizzo della Green Digital Marketing Platform lanciata da Think3: l’immagine offre la possibilità di inserire in modo dinamico un oggetto (in questo caso una vettura) in un contesto reale (una strada di Bologna) in esterno, presso aziende, stand fieristici, sedi congressuali, dalla colazione di lavoro alla cena di gala, dal coffe break all’aperitivo. La sinergia tra l’alta qualità del servizio e la ricca gamma di proposte collaterali come mise en place,montature di apparato, decorazioni floreali, stampa menù, consente una felice personalizzazione di ogni evento. THINK 3 Scegliere i propri acquisti in una dimensione virtuale: è la Green Digital Marketing Platform, lanciata in oc- 48 FARE al massimo le opportunità offerte dalla tecnologia, think3 ed il suo network di software partners hanno da tempo adottato la smaterializzazione e la virtualizzazione sia dal punto di vista dell’offerta tecnologica, sia come filosofia aziendale ed etica della quale si fanno portavoce e protagonisti. L’obiettivo non è solo confermarsi come vera e propria Green Company, ma anche promuovere questa filosofia sul mercato presso i propri clienti. La Green Dig ital Marketing Platform nasce, quindi, per rispondere non tanto all’esigenza di virtualizzazione della progettazione e della prototipazione, settore in cui le imprese stanno investendo molto denaro, ma soprattutto alla fase successiva, quella in cui il modello virtuale deve essere reso disponibile a settori diversi dell’azienda o al mercato. Le tre vie attualmente adottate dall’azienda sono, per loro stessa natura, costose, poco efficaci e decisamente poco “ecocompatibili”: sia che si decida di adottare la strada della creazione di un prototipo fisico, sia che si propenda per il mantenimento della virtualità con presentazione dello stesso in sale attrezzate, o si decida per il rendering che deve essere creato e ricreato in base alle modifiche apportate all’oggetto. Grazie all’utilizzo massiccio delle più moderne tecnologie di progettazione Cad, “real time rendering” e di “AR” (Augmented Reality), invece, è possibile operare sul prototipo virtuale con variazioni in tempo reale nella fase di collaborative engineering, o creando piattaforme per il digital marketing che consentano, nella fase di proposizione del prodotto al mercato, di renderne interattiva e multimediale la vendita. Il consumatore potrà scegliere il prodotto sia via internet che su punto vendita (attraverso corner multimediali attrezzati), o direttamente sul proprio computer, iphone o persino ipad, grazie al semplice utilizzo di una webcam che consente di vedere sè stessi inseriti in un contesto virtuale, mentre si indossa il prodotto che si è scelto di acquistare, o lo si vede in un contesto domestico e ambientato, sia esso un paio di occhiali, un casco da motociclista, un’automobile od un complemento di arredo. A fianco di think3 il software partner Seac02, dinamica azienda torinese leader nel mercato dell’augmented reality e del render in tempo reale, che ha progettato la soluzione Lin- FARE 49 ceoVR perfettamente in linea con ThinkDesign, il Cad di progettazione di think3 per il rendering e l’animazione in real time nonché per l’”augmented reality”, nuove frontiere della virtualizzazione via web, al servizio dei progettisti e dei designer. “Think3, l'azienda del software ‘that works’, che lavora, ancora una volta si conferma attenta alle esigenze del mercato anticipandole con le migliori, più efficienti ed efficaci soluzioni garantendo il rapporto prezzoperformance che l'attuale congiuntura impone – commenta Silvano Joly, executive vice presidente di Think3 - Dalla Release 2010 gli utenti Thinkdesign saranno i primi al mondo a poter disporre di un output nativo in realtà aumentata”. TRE EFFE TreEffe srl è l’azienda depositaria del marchio “Mare Termale Bolognese”. Il gruppo raccoglie 5 centri che co- scine termali di S.Luca – Pluricenter, Terme Felsinee, Acquabios, Villaggio della Salute Più. I servizi del Mare Termale Bolognese sono mirati alla prevenzione, alla salute e al benessere globale attraverso tutte le proposte di diagnosi, cure, trattamenti, medicina fisica e riabilitazione, medicina termale, fitness e wellness. I servizi di specialistica e fisioterapia sono completati dai centri del Circuito della Salute Più, presenti nelle province di Bologna, Ferrara e Venezia. rittima, nonchè la vendita di pacchetti di viaggio (costruiti anche su misura), spicca come fiore all’occhiello l’esperienza pluridecennale nell’organizzazione di viaggi incentive e l’esclusivo servizio di business travel riservato alle aziende. Forte di contatti con diversi uffici corrispondenti in tutto il mondo, i quali assicurano le migliori strutture a prezzi privilegiati, e legami consolidati con i migliori vettori mondiali, che garantiscono sempre tariffe esclusive particolarmente vantaggiose, Viaggi Nuova Era si è posta negli anni come una delle realtà più conosciute e qualificate del comparto turistico bolognese. Questo binomio vincente rende il viaggio organizzato dall’azienda del gabbia- VIAGGI NUOVA ERA stituiscono il più grande complesso di terme, piscine termali, palestre, poliambulatori e acquapark presenti in Bologna città e provincia: Piscine termali di S.Petronio – Antalgik, Pi- 50 FARE Viaggi Nuova Era è una delle agenzie viaggi storiche del territorio bolognese. Fondata nel 1972, da quasi quarant’anni è sinonimo di serietà, professionalità e competenza. Un punto fermo per coloro che non si limitano a vivere passivamente l’esperienza di un viaggio, ma vogliono viverlo e portarselo dentro negli anni a venire. Nella sua celebre sede di San Lazzaro di Savena, a fianco delle normali attività di agenzia dettagliante quali biglietteria aerea, ferroviaria e ma- no, sia esso leisure o business, contraddistinto immancabilmente da quell’impronta di qualità e serietà che solo l’esperienza e la competenza sanno lasciare. Un marchio di fabbrica a cui molti non sanno più rinunciare. PRINCEMEDIA® AMULETI BOLOGNA Via dell’Archiginnasio, 4c Tel. 051 273022 AMULETI RICCIONE Viale Ceccarini, 26 Tel. 0541 693035 AMULETI PARMA Via Mazzini, 2b Tel. 0521 506591 www.amuleti.it FAREEMILIA 51 AMULETI REGGIO Via Emilia S. Stefano, 4f Via Emilia S. Pietro, 11a Tel. 0522 454428 - 0522 433383 il ricordo Chissà se negli anni ‘40, sui banchi di scuola, Clementino Bonfiglioli già ipotizzava che un giorno avrebbe creato un’azienda con filiali in 16 paesi del mondo, dalla Repubblica Slovacca all’India e al Vietnam. Probabilmente no, ma di una cosa possiamo essere certi, a così poco tempo dalla sua scomparsa: quel giovane perito industriale classe 1928, formato alle Aldini Valeriani e poi addestrato in disegno e collaudo in importanti aziende di ingranaggi del territorio, non ha mai smesso di realizzare i suoi sogni. All'inizio Bonfiglioli ha sfidato se stesso mettendosi in proprio come artigiano-fornitore dei vecchi padroni, poi ha fondato la Bonfiglioli Riduttori. Era il 1956, e la domanda del settore meccanico di ricambi e componenti di precisione lo convinse a credere nel proprio talento. Oggi Bonfiglioli Riduttori ha filiali in 16 paesi e distributori in 80 stati, 2500 addetti e un fatturato da 700 milioni di euro. Le tappe principali della storia della azienda delineano i tratti del carattere del suo fondatore. Nel 1964 fu progettato e brevettato il riduttore a due stadi epicicloidale serie RAE, il 1975 vide l'acquisizione di Trasmital, azienda costruttrice di riduttori per escavatori, macchine stradali e impianti eolici, e nel 1982 si lanciò la sfida dell'internazionalizzazione. In quegli anni pensare di andare all’estero non era così ovvio, ma il rischio non spaventò minimanente Clementino Bonfiglioli: orfano di madre dalla nascita e perso il padre a 10 anni, quest’uomo era abituato a lottare, e indubbiamente aveva l’X-Factor del Capitano d'Industria. Ottenute importanti certificazioni del sistema qualità, in pochi anni Bonfiglioli trasformò l’azienda di Lippo di Calderara in una multinazionale all’avanguardia tecnologica. Nel 1999 inaugurò la filiale indiana a Chennai, nel 2000 attivò un innovativo (e antesignano) servizio di e-com- CLEMENTINO BONFIGLIOLI, LA VOLONTÀ E L’ENTUSIASMO 52 FARE merce, nel 2001 ci fu l’acquisizione di Vectron e con essa l'ingresso nel settore dell’elettronica applicata ai sistemi di controllo. Ancora, nel 2005 aprì il primo stabilimento nella Repubblica Slovacca e nel 2008 quello a Ben Cat binh Doung, in Vietnam. “La nostra presenza nel mondo si è qualificata con filiali che sono vere e proprie imprese che interagiscono con il proprio mercato di riferimento – ha scritto sul suo portale web Clementino Bonfiglioli –: abbiamo voluto sottolineare i punti di riferimento per le nostre scelte future, la centralità del cliente e la condivisione e partecipazione alla formulazione delle strategie”. Non ha mai smesso di dimostrare che l’eccellenza era il suo “obiettivo primario”, e sapeva che il raggiungimento di tale traguardo dipendeva dalla capacità della sua squadra di lavorare in sinergia. Oltre trent’anni fa decise di operare nel mercato delle energie rinnovabili, e oggi la multinazionale vanta il 30% di share nel settore eolico. Anche per questa ragione, la Camera di Commercio di Bologna gli ha assegnato il premio di “Ambasciatore dell’economia del mondo”. Aveva 82 anni quando si è spento all’Ospedale Maggiore, e noi ipotizziamo che fosse sereno. La sua famiglia porterà avanti l’attività e la figlia Sonia ha fatto proprio il suo credo: “la sfida è ambiziosa, ma l’occasione che abbiamo è unica e irripetibile e mai come oggi vale la pena di giocare per vincere”. (Valentina Righi) FARE 53 ARTICOLO DI copertina 54 FARE 1 assemblea unindustria LA QUESTIONE DEL NORD FISCO INFRASTRUTTURE BUROCRAZIA TUTTI I TEMI DELLA RELAZIONE DEL PRESIDENTE DI UNINDUSTRIA BOLOGNA FARE 55 MAURIZIO MARCHESINI 56 FARE ignor Ministro, Autorità, Signore e Signori, Colleghe e Colleghi, con un paradosso solo apparente abbiamo scelto l’inno nazionale per aprire i lavori della nostra assemblea dedicata alla “questione del Nord”. Lo abbiamo fatto nel convincimento che parlare della terra in cui viviamo S “...a Bologna l’entusiasmo rimane il tratto dominante tra quanti hanno scelto di rischiare in proprio per veder realizzati i propri sogni e costruire in tal modo un futuro per tutti” non sia affatto in contraddizione con un autentico spirito nazionale. Una scelta che assume un particolare significato in una regione, la nostra, che da troppo tempo pare essersi chiamata fuori da questo confronto. Un tempo l’Emilia Romagna era considerata parte integrante del Nord. Lo era sul piano geografico, economico, sociale e culturale. Oggi, sotto molti aspetti, pare abbia deciso di abbandonarsi a una deriva appenninica che guarda idealmente al Centro-Sud. Questo è anche il prodotto di una contrapposizione politica e ideologica fondata più sui luoghi comuni e sugli slogan che non su un’attenta valutazione della realtà. Nord, Nord Ovest, Nord Est, Padania, sono i nomi con i quali si cerca di rappresentare un universo economico e sociale agganciato all’Europa e in grande e costante trasformazione. Un formidabile sistema economico e sociale di cui l’Emilia Romagna è FARE 57 il pubblico 58 FARE senza dubbio parte e al quale la nostra regione può e deve dare un grande contributo. Oggi ci sentiamo animati da due convincimenti. Il primo, è l’orgoglio di essere cittadini di un Paese che amiamo e del quale celebriamo i primi centocinquanta anni di vita unitaria. Il secondo, è la consapevolezza di appartenere a una terra che ha fondato il proprio benessere – così tenacemente perseguito dalle ultime generazioni – sull’intraprendenza, sul lavoro e sul rispetto della legalità. Il buon senso ereditato dai nostri padri ci porta ad affermare che la “rinascita” di una nazione risponde a regole che non sono molto diverse da quelle che governano una famiglia o un’impresa. In entrambi i casi, il successo dipende dalla coesione e dal coordinamento tra le varie componenti. Al contrario, l’insuccesso è proporzionale al grado di conflitto e d’incoerenza che esiste al suo interno. Ebbene, la necessità di una fattiva unità d’intenti e la consapevolezza della grande trasformazione in atto, sono la chiave per interpretare le riflessioni che oggi sottoponiamo alla vostra attenzione. Non ci sono dubbi: viviamo anni decisivi. Come imprese, siamo chiamati a misurarci non solo con una difficile crisi e con i suoi esiti, ma anche con la dimensione ormai globale dei mercati. Come comunità, dobbiamo affrontare il venir meno di vecchie certezze riuscendo, allo stesso tempo, a dar vita a un nuovo “patto sociale” capace di proiettarci in avanti. LA GRANDE CRISI E L’ITALIA Non intendiamo fare giri di parole: 60 FARE per il nostro Paese gli ultimi venti mesi sono stati durissimi. Nel Factbook 2010 – il rapporto annuale dell’Ocse – troviamo dati che si commentano da sé. La recessione è costata all’Italia un calo del Pil superiore al 6%. I consumi privati e gli investimenti degli italiani sono calati rispettivamente del 2,6 e del 15,8%. Le esportazioni hanno subito una contrazione del 24%. Tutto ciò si è tradotto in un crollo del 25% della produzione industriale. L’occupazione è scesa di due punti percentuali. Fin qui ci siamo limitati a riferire gli effetti della crisi dell’economia reale, avviatasi nell’estate 2008 con l’esplosione della bolla finanziaria inter nazionale. Dunque, in questa “contabilità” mancano ancora gli effetti diretti e indiretti della drammatica crisi innestata dalla Grecia nei mesi scorsi. Un evento annunciato, ma inatteso nella sua dimensione continentale e, soprattutto, nei possibili esiti che, in ogni caso, hanno imposto ai Paesi europei onerose manovre finanziarie. UNA FINANZA FUORI DA OGNI CONTROLLO Nelle scorse settimane siamo tutti rimasti colpiti dal perverso intreccio mediatico e speculativo che ha rischiato di travolgere non solo l’Euro e le Borse, ma anche il sistema economico e sociale Comunitario, già provato dagli effetti del credit crunch americano. L’attacco al “debito sovrano” è, nei fatti, un nuovo “prodotto” speculativo che conferma la degenerazione di troppi operatori finanziari internazionali. Non ci stancheremo di ripeterlo. L’autoreferenzialità del rischio, l’ec- cesso del debito, la deregolazione e la massimizzazione del profitto a un fine assoluto. Un dato negativo che Benedetto XVI ha colto con efficacia nell’enciclica “Caritas in veritate”. Il Santo Padre ci ha ricordato nella sua “lettera” che è responsabilità degli uomini orientare la crescita materiale in coerenza con la dimensione morale. Dunque, da questa crisi si esce non solo ponendo in atto nuovi e più efficaci controlli al sistema finanziario internazionale, ma anche ripristinando valori etici e morali da troppo tempo dimenticati. L’ITALIA E LA CADUTA DELLA PRODUTTIVITÀ Per l’Italia, ai due tsunami finanziari richiamati se ne aggiunge un terzo, endemico e forse ancor più subdolo e pericoloso. Ci riferiamo ai ritardi e alle troppe contraddizioni del Paese. I dati parlano chiaro: l’Italia continua a perdere velocità economica e sociale. Sono molte le concause di tale stato di cose. La prima, è certamente la caduta della produttività, vale a dire, quella che gli economisti definiscono la crescita del Pil per ora lavorata. L’Italia, infatti, è l’unico Paese dell’area Ocse in cui questo indicatore non ha registrato nessuna crescita tra il 2001 e il 2008. La produttività non è quella della celebre scena di “tempi moderni” nella quale Charlie Chaplin è sopraffatto dai folli ritmi di una catena di montaggio. La produttività, al contrario, è una miscela formata da capitale umano, innovazione, logistica, servizi, utilizzo degli impianti, orari, turni e, non certo da ultimo, un ambiente esterno competitivo e non parassitario. Non serve andare lontani: basta rimanere “agg rappati alle Alpi” e guardare alla Germania. Un Paese che incrementa la produttività ed esporta prodotti tecnologici o di qualità nei paesi low cost che ne hanno e ne avranno sempre di più necessità o desiderio. La perdita di produttività, insieme alla dimensione della spesa e del debito, sono i nodi storici dell’Italia che stanno ora venendo al pettine. Questo è lo scenario nel quale, purtroppo e nostro malgrado, le imprese manifatturiere e dei servizi della nostra provincia si sono trovate ad operare. L’IMPRENDITORIA BOLOGNESE Nella consapevolezza di ciò voglio personalmente ricordare l’impegno e il coraggio espresso, nel corso degli ultimi dodici mesi, dalle imprenditrici e dagli imprenditori bolognesi. Un riconoscimento particolarmente significativo in un territorio, come il nostro, dove il fare impresa è un fenomeno socialmente diffuso e organizzato in un capitalismo fondato sulle persone. L’esistenza stessa di Unindustria Bologna è legata alla peculiarità di questo straordinario sistema produttivo “diffuso”. UN SISTEMA PRODUTTIVO A RETE Da anni la tipica impresa locale si è specializzata in una precisa attività e ha scelto di acquistare da fornitori esterni materiali, componenti, semilavorati, lavorazioni, servizi e persino conoscenze. Un processo di divisione del lavoro in filiere che ha assun- to una dimensione imponente. Secondo Mediobanca le medie imprese – vale a dire le 4.000 aziende che trainano l’economia nazionale – comprano da fornitori esterni l’ottanta per cento di ciò che vendono alla propria clientela. Ciò significa che le loro decisioni produttive mettono in movimento molta più gente “fuori dai cancelli” dell’azienda che al proprio interno. Mediobanca rileva che siamo di fronte a “fabbriche estese” nelle quali per ogni 20 lavoratori alle dirette dipendenze, ce ne sono almeno altri 80 che appartengono alle rete di fornitura. Sta in questa fisionomia il segreto della flessibilità e dell’adattabilità della “rete” produttiva locale. Ben si comprende, dunque, come la tutela delle piccole imprese e la loro valorizzazione siano oggi due azioni indispensabili per garantire la sopravvivenza del sistema produttivo nel suo complesso. L’INDUSTRIA BOLOGNESE Una necessità ancora più sentita se consideriamo che il 2009 ha registrato un calo significativo dell’attività industriale nell’intera provincia. Un dato rilevato puntualmente dall’interessante ed esaustivo rapporto presentato nelle scorse settimane dalla Camera di Commercio di Bologna. I settori delle macchine, degli apparecchi meccanici e dell’elettronica sono quelli che hanno subito la maggiore caduta degli ordinativi. La meccanica avanzata – settore di punta dell’industria bolognese – ha chiuso il 2009 con una contrazione media superiore al 15%. Dati significativi, eppur ancora insufficienti per cogliere le profonde differenze registrate nei diversi comparti produttivi. Un solo esempio. L’automotive, la motoristica e i motocicli, le macchine agricole e operatrici, la trasmissione di potenza e la componentistica correlata, hanno confermato cali di fatturato oscillanti tra il 20 e il 50%. Se guardiamo agli altri settori più significativi notiamo che le imprese dell’alimentare hanno dimostrato, pur nella generalizzata difficoltà, una buona capacità di tenuta. In tale ambito produttivo, infatti, la perdita media dei volumi collocati è stata di poco superiore a un punto. Il sistema moda, al contrario, ha subito con maggiore intensità la fase recessiva che ha accelerato ulteriormente il processo di ristrutturazione in corso da tempo. L’INDUSTRIA BOLOGNESE E IL MONDO Contrariamente a quanto si possa pensare, le imprese bolognesi confermano il loro orientamento all’export e la loro storica apertura internazionale. I cali registrati, infatti, non dipendono da un deficit di competitività, ma dall’andamento negativo della domanda internazionale. Ci riferiamo, in particolare, all’Europa e al Nord America. Vale a dire i due maggiori mercati di riferimento nei quali la recessione ha assunto dimensioni mai sperimentate in precedenza. Una situazione che deve far riflettere perchè indica l’esistenza di una sorta di “dipendenza” geografica. In altri termini, siamo forti, ma in aree che non sono più le locomotive dello sviluppo mondiale. FARE 61 Per tale ragione è indispensabile un ulteriore impegno – locale e nazionale – per sostenere le medie imprese bolognesi nel loro approccio alle economie emergenti dell’Asia, della Russia e del Sud America. La crisi non deve modificare la visione vincente perseguita nell’ultimo decennio. Dobbiamo continuare a impegnarci per fare del nostro sistema locale una piattaforma produttiva connessa con il mondo. Si tratta di un obiettivo decisivo. Allo stesso tempo, è indispensabile aumentare il numero di aziende capaci di produrre e “pensare” anche al di fuori dell’Italia. Un orientamento all’internazionalizzazione che non ha nulla a che fare con la cosiddetta delocalizzazione, ma che, al contrario, costituisce la vera grande 62 FARE opportunità per una riqualificata filiera locale di subfornitura. L’INDUSTRIA BOLOGNESE E IL CREDITO Il nostro impegno per affrontare la crisi e proseguire i percorsi evolutivi aziendali si è scontrato, purtroppo, con alcuni elementi negativi che hanno reso ancor più difficili questi mesi. Il primo è certamente il credito. Non intendiamo in alcun modo essere fraintesi: nessuno chiede alle banche di rinunciare al legittimo diritto di selezione e controllo della clientela. Ma ci deve essere per forza una via di mezzo tra il prestito facile ai troppi che hanno ottenuto e per- so miliardi di euro, e la rigidità operativa sperimentata da tante imprese nel 2009. Un dato è certo: tra crisi, fusioni, riorganizzazioni e scorpori le banche sono profondamente cambiate. Uno dei risultati è che si fatica a lavorare con funzionar i bancar i – spesso provenienti da altre regioni – che ben poco sanno della storia delle aziende o dei loro settori e che, per di più, rispondono a direzioni lontane dal nostro territorio. Si tratta di un problema serio, soprattutto, in un mondo di piccole imprese – come il nostro – fondato sul rapporto fiduciario tra le persone. Troppi istituti di credito paiono andare in direzione opposta. Non solo, corriamo il rischio di trovarci in una situazione che – per paradosso – potrebbe aggravarsi nonostante i primi segnali di ripresa. Proprio in queste settimane presentiamo al sistema bancario i bilanci consuntivi di un brutto 2009. Si profila, dunque, l’eventualità che, nel momento di massima necessità, le banche possano decidere di razionare ulteriormente i loro prestiti. Una scelta che, si badi bene, punirebbe un numero elevatissimo di aziende vitali. Imprese che in questi anni hanno investito, sono cresciute, hanno esportato o hanno partecipato a filiere internazionali. Gli algoritmi di Basilea uno, due, e tre, sono forse uno strumento “giusto”, ma certamente applicato nel modo e nel momento sbagliati. Lo sanno le imprese, lo sanno le associazioni e lo sanno anche le banche: dunque, dobbiamo tutti prendere atto di questa verità e porvi rimedio. Oggi è indispensabile, da una FARE 63 parte, che gli istituti di credito si sforzino di comprendere meglio la realtà aziendale e, dall’altra, che le imprese migliorino la loro capacità di confronto e negoziazione con le Non facciamo giri di parole: si tratta di una prassi inaccettabile. Sono occorsi decenni per creare un sistema produttivo fondato sulla fiducia e sulla correttezza. banche. Non ci sono alternative. La prospettiva economica che abbiamo davanti si caratterizza con un accesso al credito più selettivo rispetto al passato. Dunque, in tutte le aziende saranno sempre più indispensabili: la trasparenza; la volontà e la capacità di motivare le richieste alle banche; la puntuale conoscenza dei dati economici e finanziari aziendali e, soprattutto, è richiesta una maggiore propensione alla capitalizzazione. Da ultimo, ma non certo per importanza, intendiamo r ichiamare la questione dei pagamenti che presenta due diversi aspetti. Il primo è riferito alla pubblica amministrazione in tutte le sue articolazioni che deve iniziare a pagare nei tempi pattuiti tutti i prodotti e i servizi che compra dalle nostre aziende. Il secondo è riferito ai troppi ritardi nei pagamenti che gravano sulle aziende della sub-fornitura. Un formidabile capitale relazionale che rischia oggi di essere dissipato tra contenziosi e risentimenti. Dobbiamo impegnarci tutti per mantenere questo vero e proprio vantaggio competitivo territoriale. 64 FARE IL CAPITALE UMANO DELLE IMPRESE BOLOGNESI Un’originalità virtuosa alla quale contribuisce anche la coesione sociale rivelatasi indispensabile per reggere l’urto della crisi. Un impatto forte e visibile che in venti mesi ha portato al 4,8% la disoccupazione nella nostra provincia. Un risultato, negativo, che, tuttavia, si colloca al di sotto della media regionale e nazionale a conferma della capacità di reazione e adattamento del sistema locale. La “tenuta” dell’occupazione è dovuta al concorso di una pluralità di fattori. Il più significativo è certamente il ricorso alla Cassa Integra- zione che, giova ricordarlo, utilizza fondi versati nel corso degli anni dalle nostre aziende. Il suo esteso utilizzo ha consentito di non recidere il legame tra lavoratori e imprese. Mantenere vivo il rapporto di lavoro è un obiettivo che abbiamo condiviso, in questi difficili mesi, con le Organizzazioni sindacali bolognesi. A questo proposito voglio pubblicamente ringraziare i Sindacati, gli Enti locali e, in particolare, il Ministro Sacconi per il suo grande impegno nella gestione della difficile congiuntura. Dunque, l’attenzione al capitale umano si è confermata, ancora una volta, come uno dei tratti distintivi del nostro sistema produttivo. Naturalmente, ci sono state anche situazioni di criticità che hanno imposto ristrutturazioni dolorose, ma la maggioranza dei casi aziendali conferma l’indirizzo richiamato. Riferendoci ancora al lavoro proponiamo un’ultima considerazione. Noi crediamo che la crisi non debba indurre solo atteggiamenti difensivi o di semplice conservazione. Per questo affermiamo con grande pragmatismo che scambiare più produttività con maggiore salario ci pare un obiettivo giusto, non solo per imprese e lavoratori, ma anche per l’intero Paese. Ci auguriamo che a questo proposito le Organizzazioni sindacali bolognesi possano ritrovare quell’unità d’intenti che è la precondizione per contrastare la crisi, sostenere la ripresa e, non certo da ultimo, aumentare il valore delle retribuzioni. Il nostro sistema produttivo si confronta da troppo tempo con componenti sindacali antagoniste che scambiano le nostre fabbriche per un “laboratorio sindacale”. Correnti che si dimostrano refrattarie a misurarsi con le attuali e irrinunciabili esigenze della produttività. Attenzione, i segnali ci sono tutti. Al primo cenno di ripresa sappiamo che ripartirà la logora liturgia dei blocchi ai cancelli che offende il lavoro e quanti stanno ancora r ischiando di perderlo. Da anni le nostre imprese si sono internazionalizzate, sono entrate in filiere globali, hanno ridotto i lotti di produzione, i magazzini e i tempi di consegna. I nostri prodotti: gli assali, i motori, le componenti oleodinamiche, i riduttori e così via, non possono fermarsi nei piazzali aziendali perché bloccati da vertenze sindacali. In nessuno dei tanti Paesi nei quali operiamo accadono fatti di questo genere. BOLOGNA TRA DECLINO E CENTRALITÀ L’uscita dalla congiuntura negativa rappresenta oggi una sfida ancora maggiore per il sistema locale chiamato ad affrontare una tra le più gravi crisi politiche della sua storia. Solo un anno fa salutavamo con speranza l’avvio di una nuova legislatura del Governo municipale. Nel volgere di pochi mesi è accaduto un fatto che nessun politologo avrebbe mai immaginato: il commissariamento del Comune di Bologna. Nel 2008 la nostra Associazione aveva esordito denunciando il progressivo declino di Bologna nella vita e nell’immaginario collettivo del Paese. Allora facemmo riferimento a una sorta di “cono d’ombra” nel quale si trovava il nostro Capoluogo. Una città che, si badi bene, solo pochi decenni prima era annoverata tra le più significative del Paese. Due anni fa cogliemmo nel segno, non attraverso una sterile denuncia, ma indicando un obiettivo e lo strumento indispensabile per raggiungerlo. Proponemmo, infatti, la progettazione di una rinnovata “centralità” da perseguirsi attraverso la pianificazione strategica. Da allora le idee di “centralità” e “piano strategico” sono diventate patrimonio condiviso e, non a caso, ampiamente dibattute nel corso degli ultimi confronti elettorali. Sono molte le questioni aperte nella nostra provincia. Dalla fiera alle infrastrutture; dal ruolo della Tav agli interventi di riqualificazione urbana; dall’Univer- zione Comunale aveva avviato un confronto tra una pluralità di attori locali. Un’iniziativa che – pur nei limiti di un approccio verticistico – sità al rapporto con Firenze, dalle politiche di sviluppo alla capacità di attrazione; dall’aeroporto alla visione metropolitana; dalla cultura alla coesione sociale. In tale prospettiva il venir meno della politica al proprio ruolo d’indirizzo, mediazione e decisione, costituisce oggi una vera e propria menomazione, soprattutto, in una fase nella quale la variabile del tempo è fondamentale. Ciò è tanto più vero se consideriamo che nell’autunno scorso l’Amministra- pianificazione strategica per Bologna e per il suo intero territorio. Noi siamo convinti che il valore di quella decisione e di quell’iniziativa non debba andare perduto. Siamo ben consapevoli del primato della politica e non pensiamo certo a improbabili quanto velleitarie iniziative di “supplenza”. aveva avuto il merito di porre all’ordine del giorno la questione della BOLOGNA E LA SUA SOCIETÀ CIVILE Tuttavia, l’urgenza dei temi e la pro- FARE 65 spettiva di attendere i dodici mesi che ci separano dalle elezioni del nuovo Sindaco, ci spingono a formulare una precisa proposta all’insieme degli attori locali. Riprendiamo la prassi del confronto. Impegniamoci alla selezione degli obiettivi e alla predisposizione degli strumenti indispensabili per perseguirli. Un percorso da avviarsi attraverso un soggetto, come la Camera di Commercio che, per sua natura, rappresenta l’ambito naturale nel quale la dimensione del privato s’intreccia con quella pubblica. Ci auguriamo che il Commissario Straordinario, Anna Maria Cancellieri, possa pur nei vincoli del proprio mandato, esercitare un ruolo attivo in questa iniziativa. Non perdiamo tempo. Le idee ci sono, numerosi progetti sono ben definiti e ora è indispensabile una sola cosa: Fare. La società civile bolognese deve avere la forza e la capacità non solo di offrire alla politica un contributo concreto, ma anche di abbandonare personalismi che portano solo a paralizzanti veti incrociati. Visione condivisa, scala dimensionale, coerenza degli interventi e velocità, devono diventare i paradigmi di 66 FARE riferimento della nuova Amministrazione comunale. Quelli di fronte a noi sono anni cruciali per l’avvio di iniziative volte a costruire il futuro del sistema locale. Dobbiamo guardare avanti, contando sui nostri mezzi e sulle nostre capacità. Sappiamo, infatti, che viviamo e ci confrontiamo con un Paese che, per recuperare le posizioni perdute, è obbligato a offrire più sacrifici che benefici. L’ITALIA TRA CRISI E RITARDI Nel corso degli ultimi tre decenni l’Italia ha visto deteriorarsi, giorno dopo giorno, la propr ia capacità competitiva complessiva. Nello stesso tempo, noi imprenditori abbiamo visto crescere non solo quella vischiosità fiscale, burocratica e amministrativa che ci frena, ma anche i troppi costi che finiscono col pesare sul sistema produttivo. Il numero di risorse umane occupate nella “macchina burocratica” dell’intero Paese è impressionante. Qui non si tratta di antipolitica, ma di misura colma. Per una volta, non consoliamoci dietro al mito del buon governo che un tempo abbiamo conosciuto o limitandoci a guardare chi ha esagerato ancora più di noi. Smantelliamo i Consigli di amministrazione inutili, mandiamo a casa quei professionisti delle poltrone che da venti o trenta anni si muovono trasversalmente da un ente ad un altro, sono profumatamente pagati e non hanno alcuna intenzione di andare in pensione. Quello delineato è un quadro che aiuta a comprendere i due difficili compiti che il Governo ha davanti a sé: traghettare il Paese fuori dalla crisi e affrontare le questioni irrisolte che soffocano l’Italia. In tale prospettiva abbiamo apprezzato gli interventi della Finanziaria che si muovono correttamente per rallentare la spesa e arginare l’evasione. DALLA FINANZIARIA AGLI INTERVENTI STRUTTURALI Misure indispensabili, ma non ancora sufficienti. Ci vuole di più. Serve, esattamente, ciò che Confindustria ha indicato nel documento Italia 2015 presentato nelle scorse settimane. Un vero e proprio “piano strategico nazionale” che descrive, puntualmente, gli interventi indispensabili per curare i mali cronici del Paese. Il primo, è costituito dalle infrastrutture che non solo devono essere realizzate, ma che vanno costruite con tempi e costi certi. Il secondo, è l’energia, il cui prezzo all’ingrosso non può continuare ad essere del 40% superiore alla media europea. Il terzo, è la Ricerca dalla quale dipende il riposizionamento competitivo del sistema produttivo nazionale. Il quarto, è il capitale umano che oggi viene formato troppo poco e male. Il quinto, è la fiscalità, un ambito nel quale è ormai indispensabile una riforma che riduca le tasse, alle imprese e ai lavoratori, iniziando a togliere la componente del costo del lavoro dalla base imponibile IRAP. Il sesto, è la giustizia, i cui tempi sono quattro volte più lunghi rispetto agli altri Paesi europei. Una situazione intollerabile che mina la certezza del diritto, impedisce l’attuazione dei contratti, intacca la fiducia dei cittadini e scoraggia la voglia di investire delle imprese. Siamo convinti che la manovra varata dal Governo rappresenti un’opportunità di grande portata per iniziare a porre mano alle riforme richiamate. A questo proposito, ci auguriamo che Governo e Opposizione possano, finalmente, trovare quell’intesa in assenza della quale non vi può essere alcun rinnovamento nazionale. Una prospettiva, quest’ultima, che dipende anche dalla riforma in senso federale dello Stato e dal federalismo fiscale. Sbaglia chi si limita a denunciare il rischio di vedere frantumata l’unità nazionale o l’abbandono delle aree meno “fortunate”. Noi fatichiamo a comprendere che cosa centri la “fortuna” con il fatto che nel Mezzogiorno l’evasione fiscale supera stabilmente il 50%, fino a raggiungere l’incredibile 85% della Calabria. Questa a Bologna non si chiama sfortuna, ma evasione fiscale. Una semplice considerazione quantitativa. I commentatori politici hanno giustamente definito “pesante” la manovra finanziaria da ventiquattro miliardi di euro suddivisi su due anni. Ebbene, si consideri ora l’enormità rappresentata dai cinquanta miliardi di euro che, come ha calcolato il prof. Ricolfi, vengono “trasferiti” – ogni anno – dalle maggiori regioni del Nord a quelle del Sud. Sono decenni che subiamo questa “manovra” annuale, che prosciuga le risorse indispensabili per il nostro sviluppo, le nostre infrastrutture e la competitività del nostro sistema locale. Dunque il federalismo non ha nulla a che vedere con l’egoismo perché, al contrario, si propone di affermare il buon governo e l’equità. Se il federalismo fiscale non raggiungerà in tempi ragionevoli questi obiettivi passerà alla storia come l’ennesima riforma di un Paese condannato dalla propria insipienza al declino. CONCLUSIONI Presidente Marcegaglia, colgo questa occasione pubblica per ringraziarti di un impegno grande e generoso. Grazie, in particolare, per aver nuovamente sollecitato la proroga della Tremonti ter. Uno strumento utile per aiutarci a cogliere la ripresa. Una prospettiva, quella della crescita e del rilancio del Paese, per la quale Confindustr ia deve continuare a battersi. Una sfida che r ichiede grande disponibilità al confronto e, allo stesso tempo, rigorosa fermezza verso le forze politiche e sociali che ostacolano la soluzione dei problemi. È ora di riaffermare il valore del merito, della responsabilità, del lavoro, dell’autorità, dello spirito di sacrificio e della giustizia. È ora di rifiutare i ricatti di chi sa solo dire no. Ministro Sacconi, al Governo chiediamo di porre ma- no subito alle riforme senza dimenticare l’importanza cruciale che il sostegno all’innovazione ha per le nostre aziende. A questo proposito chiediamo non solo di chiudere tutte le vertenze generate dalla sciagurata roulette del click day, ma anche di poter contare su cinque anni di credito d’imposta automatico su tutti gli investimenti per l’innovazione. Chiediamo, infine, che la produttività sia perseguita come l’obiettivo prioritario in un Paese nel quale è indispensabile lavorare di più. Colleghe e Colleghi, Noi siamo una piccola parte di quelle centinaia di migliaia di imprenditori coraggiosi che ogni giorno, in Italia, scelgono di competere sui mercati aperti, di rispettare le regole e di investire per sviluppare la propria azienda. Se oggi siamo qui così numerosi è per testimoniare questo silenzioso e fattivo impegno condiviso con i nostri collaboratori. Un grande scrittore francese sosteneva che “l’uomo muore una prima volta nel momento in cui perde l’entusiasmo”. Ebbene, posso affermare con cognizione di causa che a Bologna – nonostante tutto – l’entusiasmo rimane il tratto dominante tra quanti hanno scelto di rischiare in proprio per veder realizzati i propri sogni e costruire in tal modo un futuro per tutti. FARE 67 ARTICOLO DI 2 assemblea unindustria copertina QUEI 50 MILIARDI VALENTINA SOLURI • Luca Ricolfi • Enrico Letta • Enrico Mentana Federalismo e scelte del Governo 68 FARE il celebre “Money” dei Pink Floyd il brano scelto come sfondo musicale dall’assemblea 2010 di Unindustria Bologna, dedicata alla questione del Nord. Denaro: in tempo di sacrifici è un fattore che le aziende non possono dimenticare, mentre altro denaro scorre senza controllo nei flussi fiscali tra Nord e Sud. Ne hanno discusso, insieme al giornalista Enr ico Mentana, il sociologo e analista di dati Luca Ricolfi, autore de “Il sacco del Nord”, ed Enrico Letta, Ministro dell’Industria nella XIII Legislatura e attuale vicesegretario del Pd. Qual è dunque la portata del “sacco” ai danni del Nord? Lo studioso e articolista de La Stampa ha cercato di calcolare la quantità di fondi trasferiti in modo coatto verso le regioni del Sud: 50 miliardi di euro l’anno, pari al doppio della finanziaria al centro della discussione di primavera. Eppure, aggiunge Ricolfi, il dato è sottostimato perchè basato sull’ipotesi di solidarietà perfetta, mentre un calcolo “iperresponsabilista”, vicino perciò al federalismo puro, farebbe schizzare l’ammontare del credito fino a 83 miliardi: più di tre volte la manovra. Una situazione pesantissima per le regioni d’eccellenza, penalizzate inoltre da problemi ormai quasi endemici nel governo del paese: uno stato sociale costoso quanto quello svedese, eppure ancora carente di servizi essenziali; una pressione fiscale insostenibile, che spinge le aziende all’investimento all’estero dissuadendo i partner stranieri; i rischi occupazionali legati alle politiche clientelari e a un deficit di capitale umano che Ricolfi definisce “disastroso”; E’ ancora, i tempi della giustizia, che complicano la risoluzione di problematiche frequenti come i fallimenti, pur nella consapevolezza che altri ritmi sarebbero possibili (lo dimostrano i tribunali di Torino o Bolzano, fino a otto volte più efficienti di altre sedi). Infine, sarebbero necessarie politiche diverse per le esigenze delle diverse imprese: se per le piccolissime aziende il principale nodo da risolvere è il costo dell’energia, su quelle di media grandezza pende la spada dell’Irap, anche in caso di perdita. Riflessione amara quella di Ricolfi: in assenza di adeguate “terapie shock” che possano risolvere tante questioni aperte e intrecciate, il destino dell’industria, e soprattutto dell’industria del Nord, è quello di rassegnarsi all’impressione “che tutti facciano sacrifici per niente?” Attenzione, però, ad affidarsi al federalismo come a una panacea. Se Ricolfi si definisce nettamente favorevole a scelte di decentramento, i suoi studi evidenziano però come l’attuale legge 42/2009, concentratasi soprattutto sul taglio alla spesa pro-capite, lasci insoluti i problemi dell’evasione e degli sprechi, responsabili di 38 dei 50 miliardi di debito del Sud. Se le scelte del governo rischiano di dimenticare rari ma pur reali esempi virtuosi (è il caso della Puglia), un federalismo così attuato potrebbe peggiorare la situazione anziché risolverla, aumentando spropositatamente la singola burocrazia di Comuni e Province senza un reale ritorno economico. Contro una politica federale esclusivamente filo-governativa si è pronunciato Enrico Letta, per il quale un decentramento efficace deve avvenire in accordo con l’opposizione e diventare una bandiera bi-partisan. Dopo aver evidenziato i problemi da risolvere con maggiore urgenza (il peggioramento delle regioni del Sud ancora in balia della criminalità organizzata; la creazione di un sistema di valutazione degli amministratori, che im- pedisca a chi ha sbagliato di ricandidarsi; la questione del lavoro nero; infine il dislivello tra altissime tasse sul lavoro e bassissime imposte sul reddito), Letta ha concluso il suo intervento con un’esplicita richiesta (sonoramente applaudita) al governo: la nomina di un Ministro per l’Industria e lo Sviluppo Economico. FARE 69 ARTICOLO DI 3 assemblea unindustria copertina MERCATO SUSSIDIARIETÀ SOCIETÀ VALENTINA RIGHI L’intervento del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi 70 FARE ieto di essere qui con voi che rappresentate l’Italia che produce e lavora, e appartenete a quel Nord Est che è la piastra logistica naturale per l’unione di tutta Italia nella direzione di un’economia che guarda ai Paesi Emergenti – ha detto al principio del suo intervento il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi –: a voi sottolineo che oggi più che mai è necessario ridurre l’intervento e l’impegno dello Stato e avere il coraggio di realizzare una vera deregulation. Gli imperativi categorici per il futuro sono meno regole, più mercato; meno strutture pubbliche, più “L sussidiarietà; meno Stato, più Società”. Questo il messaggio chiaro e deciso che il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Maurizio Sacconi, all’Assemblea di Unindustria Bologna 2010, ha lanciato agli imprenditori. “Molte norme vanno cancellate, occorre dare forza alla libertà e alla responsabilità dei privati, non si potrà più utilizzare come in passato la leva finanziaria dello Stato - ha spiegato il Ministro Sacconi -: è importante riflettere sul modo in cui sono state costruite e ossificate le funzioni pubbliche e sulle caratteristiche di società che si definiscono per azioni ma in realtà non operano a condizioni di mercato”. “Le direzioni sono due, l’Est Europeo e il bacino del Mediterraneo - ha detto Sacconi -: solo partecipando alla crescita delle economie emergenti noi italiani riusciremo a crescere, e il Nord Est deve svolgere il ruolo di guida in tale processo. I vincoli sono tre: la crescita irreversibile del debito sovrano, il declino demografico e l’inesorabile contrazione strutturale dei meccanismi interni, che dal 2007 ha rotto il circolo virtuoso della fiducia. Le istituzioni finanziarie del nostro Paese d’altronde appaiono salde: non siamo indebitati con paesi a rischio né caratterizzati da pericolosi livelli di instabilità. L’Italia ha indicatori solidi, un’economia reale e la leadership in molti segmenti di mercato. Abbiamo tutte le potenzialità, anche grazie a reti lunghe, per soddisfare i consumi emergenti. Insieme ad Emma Marcegaglia, a Shanghai per l’Expo 2010, abbiamo verificato che in quell’area del mondo ci sono moltissime possibilità. Ma c’è bisogno di migliorare la nostra competitività, agire nella logica delle reti di imprese e lavorare sulle condizioni interne delle aziende”. Meno Stato, più Società è la visione che noi tutti dovremmo avere per il futuro, ha continuato il Ministro, per uno ‘Stato Migliore’. Anche in Emilia Romagna si deve far sì che una minore intermediazione politico societaria generi una maggiore responsabilità per i corpi intermedi. “Stiamo lavorando per incrementare la coesione sociale e la competitività interna. Grazie a questo Governo” ha sottolineato Sacconi “si sono ridotti drasticamente i livelli politico-istituzionali: basti dire che abbiamo cancellato i Consigli di Amministrazione di 15 enti previdenziali. Chiedo a Unindustria Bologna di partecipare a questo concorso di bellezza tra funzioni sociali per realizzare progetti sempre più ambiziosi”. In questo momento di crisi diffusa, ha proseguito il titolare del Lavoro, è fondamentale evitare il cronicizzarsi dell’impiego di ammortizzatori sociali. E diventano fondamentali gli amministratori locali. “L’appello che faccio alla Regione Emilia Romagna e agli imprenditori presenti” ha affermato “è di iniziare un percorso che tenga fede a tre criteri di formazione, perché gli amministratori possano essere davvero utili alla società: innanzitutto monitorare in tempo reale i fabbisogni professionali, nessuno meglio di un’associazione di categoria può farlo. Fare certificazioni di mestiere, dando valore alle competenze. La formazione deve rispondere ai reali bisogni delle aziende.Anche in questo caso, Unindustria Bologna può dare un grande contributo. Infine, smetterla con una formazione di matrice ‘scolastica’: realizzare una formazione professionalizzante, studiata ad hoc per le esigenze del mercato del lavoro”. E nell’applicazione di tali criteri, la leva pubblica deve essere utilizzata meno, ha ribadito Sacconi. Come sosteneva Marco Biagi,‘non c’è incentivo finanziario che possa compensare un disincentivo normativo’. Le vicende di Pomigliano sono interessanti, in questo senso. Non ci si deve preoccupare, se ci si accinge a dare il via a una stagione di cooperazione. E’necessario imparare a condividere i percorsi, FARE senza ideologismi. Questo percorso s’interseca inevitabilmente con il federalismo. E riportando il pensiero di Giulio Tremonti, Sacconi ha commentato: “Due sono le condizioni perché il federalismo fiscale regionale possa funzionare davvero: i costi in base ai quali si effettuano i trasferimenti alle Regioni devono essere costruiti prendendo a modello gli standard della Regione migliore, e deve sussistere il criterio di deterrenza, sfatando l’idea cinica secondo cui ‘sappiamo tutti cosa fare, ma non come farlo in modo da essere eletti di nuovo dopo’ ”. E le encicliche, ha concluso il Ministro, offrono un forte criterio di orientamento per realizzare tutto questo. “La nostra sfida, come dicevano gli antichi, deve essere omnium rerum, mensura homo. La misura di tutto deve essere l’uomo, e così l’impresa, che non è solo una comunità di uomini, ma di valori”. FARE 71 ARTICOLO DI 4 assemblea unindustria copertina LIBERARE RISORSE Emma Marcegaglia: ridurre le tasse e sostenere l’innovazione BARBARA BERTUZZI ra le note dell'inno di Mameli e quelle del tanto auspicato federalismo “virtuoso” si avviano alla conclusione i lavori dell'Assemblea T 72 FARE Generale e la numero uno di Confindustria Emma Marcegaglia saluta la platea dell'Europauditorium con una sferzata di ottimismo. “Il mondo ha ripreso a correre” incalza. Poi si sofferma sulle percentuali: “Alcuni mercati crescono maggiormente come Cina (+ 10%), India, Indonesia, Sud America e Stati Uniti. Tuttavia è una crescita diversificata, Europa e Italia infatti si attestano intorno all'1%”. E rimarca: “Quali sono allora gli insegnamenti da cogliere? Porre attenzione ai mercati appetibili che però conosciamo poco e sono difficili. Ma soprattutto 'internazionalizzarsi': è impensabile vendere e produrre qui, bisogna andare là. Inoltre servono regole dei mercati finanziari chiare e universali”. Ed è proprio sul tema della finanza che lancia un accorato appello al Governo: “L'impatto dell'attuazione di Basilea 3 (ovvero maggiori requisiti patrimoniali per le banche) potrebbe essere devastante sulle nostre imprese. Le banche devono tornare a fare il loro mestiere principale: sostenere l'economia reale, vera e sana, capace di creare occupazione”. E conquista l'applauso dei duemila imprenditori bolognesi. Quindi l'attenzione si sposta sull'Europa, un'Europa che deve essere ripensata “dove ci sia una moneta unica ma anche un coordinamento delle politiche economiche dei vari paesi, dove l'industria non sia più guardata con diffidenza e osteggiata da burocrazia e vincoli perchè non ci può essere un'Europa senza manifattura”. Apre una lunga parentesi sull'industria manifatturiera italiana, un vanto della nostra economia “che ha dimostrato di tenere e non ha perso quote di mercato”. L'Italia è la quinta potenza industriale ed è seconda, dopo la Germania, in termini di produzione industriale pro-capite. Di più: probabilmente il Nord (una parte del nord-est e una del nord-ovest) è oggi l'area più industrializzata al mondo. Invita a riflettere:“Siamo sempre più competitivi nei settori dove è importante fare innovazione e ricerca e dove è importante essere forti a livello globale”. Il 45% delle nostre esportazioni, infatti, proviene dalla meccanica di precisione, dall'elettronica e dalla metallurgia. La voce si fa più pacata quando affronta i nodi spinosi. Riprende il delicato argomento dei “cattivi pagamenti” della Pubblica Amministrazione, ampiamente sviluppato da Marchesini, per ribadire che “sta arrivando una direttiva europea: non possono esserci pagamenti a 1 anno o a 2 anni. Così si strangolano le piccole imprese”. Fa riferimento all'intervento del Ministro Sacconi e pone l'attenzione sul rapporto tra impresa e Stato. Il messaggio dal palco arriva schietto e forte: bisogna ridurre i confini dello Stato. Quindi bene a tutta una serie di modifiche:“Cambiare l'art. 41 del- la Costituzione (significa dare fiducia all'imprenditore ed è importante a livello simbolico); cancellare le tante leggi che bloccano la capacità d'impresa; liberalizzare i settori dei trasporti, dell'energia e del gas; privatizzare le società pubbliche locali che sono 7 mila (lo Stato intermedia più del 50% del PIL: è troppo); continuare nel taglio dei cosiddetti enti inutili iniziato con la Finanziaria”. Sul federalismo non usa mezzi termini: “E' l'unico modo per tenere unito il paese e ridurre la spesa pubblica. I dati del prof. Ricolfi sono drammatici: 80 miliardi di euro di sprechi all'anno. E noi non possiamo accettare il trasferimento di 80 miliardi di euro dal Nord al Sud”. Liberare risorse dunque per un unico obiettivo, quello di ridurre le tasse e investire nella ricerca devolvendo soldi alle Università più innovative. Per fare, appunto, dell'innovazione il nostro must assoluto. Poi parla di riforma fiscale: “Non si può fare impresa con un tax rate del 70-80%. L'Irap va rivista e cambiata, non è altro che una tassa contro la voglia di intraprendere”. Infine l'analisi del momento sulle relazioni sindacali. Sul tema caldo di Pomigliano e non solo: “Abbiamo perso il 32% di competitività a causa del costo del lavoro”. Via allora alle proposte, come quella di aprire un tavolo tra le associazioni di categoria e i sindacati. All'ordine del giorno: dare spazio al secondo livello di salario; legare la produttività alla retribuzione; ragionare assieme di formazione, logistica, servizi, turni di lavoro. In sintesi, lavorare sulla capacità di produrre di più e meglio. E conclude con un interrogativo: “Se l'investimento di Pomigliano non si farà, quale multinazionale potrà mai decidere in futuro di investire in Italia? Abbiamo bisogno che il Sindacato comprenda le nostre difficoltà”. FARE 73 HANNOAEDFBGJFWC DEFGIKNKLSDIKIOX ASEYJXOERPIMNZAS ANMDETTOKDIXSAS CLDLOPWCAUTIKXC EXVULMOPRSAWRP ANXCFXIASGDIFJLDI SFKJTRIOPZIXCEIAS DIUTPOLFMJERIERP ESKTUOPERMBSNOI 74 FARE Corriere di Bologna 22 GIUGNO 2010 “Il Nord e l’inno nazionale suonato prima dell’inizio dei lavori. E gli applausi dei duemila presenti all’assemblea annuale di Unindustria. La sintesi: Bologna, l’Emilia, hanno voglia di Nord, vogliono agganciarsi più che mai al Nord, all’idea del Nord: alle regole, al mercato, allo sviluppo, al merito”. Il Sole 24 Ore 22 GIUGNO 2010 “Bologna prepara la risalita. Marchesini: pubblico e privato lavorino allo sviluppo del territorio. Gli industriali chiedono lo sblocco di importanti infrastrutture e decisioni politiche celeri”. Il Resto del Carlino Bologna 23 GIUGNO 2010 “I tempi della politica e quelli degli industriali non coincidono più”. Il Sole 24 Ore, 22 GIUGNO 2010 “E al governo Marchesini chiede di chiudere le vertenze generate con la roulette del click day e cinque anni di credito d’imposta automatico per gli investimenti in innovazione”. L’informazione-Il domani 22 GIUGNO 2010 “Tutti d’accordo sul federalismo. Coro di consensi dal Ministro Sacconi a Emma Marcegaglia a Enrico Letta.‘Riforma necessaria per investire le risorse sul territorio’”. Il Resto del Carlino Bologna 22 GIUGNO 2010 “ ‘Ci piace l’inno di Mameli – dice la Marcegaglia – l’unità d’Italia è un valore vero e non vogliamo sentir parlare di secessione’. Però ‘non possiamo più sopportare il trasferimento di 50-80 miliardi ogni anno dal Nord verso il Sud.Allora l’unico modo per tenere unito il Paese è fare un federalismo vero, virtuoso, un federalismo che responsabilizzi’ ”. Repubblica 22 GIUGNO 2010 “E aprendo il summit annuale dei duemila industriali bolognesi, Marchesini ha provato a dare uno scossone alla città, mettendo sul piatto il rilancio del piano strategico. Per evitare che Bologna si rassegni ad un immobilismo di altri dodici mesi, prima di nuove elezioni, ha poi candidato la Camera di Commercio, per la doppia vocazione pubblica e privata, alla regia di una cabina che dovrà coinvolgere ‘tutti gli attori locali’.Auspicando anche ‘un ruolo attivo del Commissario straordinario’ , nei vincoli del proprio mandato”. Corriere di Bologna 26 GIUGNO 2010 “…conforta che ogni tanto ci si ricordi della necessità di ritrovare in una diversa visione etica della vita (con tutto ciò che ne fa parte) una insostituibile ciambella di salvataggio. L’ha fatto anche il presidente di Unindustria, Maurizio Marchesini, nella sua relazione all’assemblea generale. … E sta certamente in una forte visione etica l’invito del presidente di Unindustria ‘a riaffermare il valore del merito, della responsabilità, del lavoro, dell’autorità, dello spirito di sacrificio e della giustizia’ ”. FARE 75 ACCORDO TRA UNINDUSTRIA E AOSP S.ORSOLA - MALPIGHI NEWS unindustria Carlo Rossini Cristina Galli Marcello Pierdicchi 76 FARE Una piattaforma per lo scambio di idee e d’informazioni: è quanto previsto dall’accordo di collaborazione tra Unindustria Bologna e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna (AOSP) Policlinico S. Orsola – Malpighi. A siglare l’accordo sono stati Maurizio Marchesini, presidente di Unindustria Bologna e Augusto Cavina, direttore generale dell’ AOSP S.Orsola - Malpighi. Obiettivo dell’iniziativa è quello di ricercare sinergie con le imprese del territorio e l’Associazione che le rappresenta, per migliorare la qualità dei servizi offerti dall’Azienda Ospedaliera. Diversi gli ambiti di collaborazione individuati dall’accordo, che vanno dallo sviluppo dell’attività congressuale, alle attività a supporto dell’internazionalizzazione del Policlinico; dalla realizzazione di corsi di formazione manageriale attraverso gli istituti collegati ad Unindustria, alla riorganizzazione delle reti di informazione aziendale di AOSP, alla messa a disposizione degli spazi convegni e riunioni di Unindustria. In particolare, per l’anno 2010 in corso, l’accordo di collaborazione prevede di concentrarsi su tre obiettivi. Il primo è l’internazionalizzazione del Policlinico attraverso la collaborazione del settore Turismo di Unindustria che si farà promotore di accordi e convenzioni specifiche, tramite le strutture ricettive e le agenzie di viaggi associate, per la realizzazione di offerte sanitarie integrate di ospitalità, r istorazione e proposte di eventi. Il secondo obiettivo è quello di favorire la collaborazione nella ri- cerca di sponsor per la realizzazione della segnaletica interna di AOSP. Il terzo obiettivo è quello della condivisione del progetto “Più Shopping” (la speciale card di Unindustria che consente condizioni di acquisto vantaggiose e agevolate presso gli spacci aziendali, gli outlet delle aziende associate e gli esercizi commerciali della provincia convenzionati), con assegnazione di tessere personalizzate a tutti i dipendenti AOSP. Augusto Cavina, direttore generale dell’AOSP S.Orsola -Malpighi, sigla l’accordo di collaborazione tra Unindustria e Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna. “E’ con grande soddisfazione che annunciamo questa collaborazione con l’AOSP S. Orsola Malpighi. – ha dichiarato il Presidente di Unindustria, Maurizio Marchesini – La sanità e la ricerca medica universitaria rappresentano infatti uno degli asset e dei punti di forza della nostra città, che il sistema territoriale è chiamato a valor izzare. La cultura medico scientifica è un importante veicolo di internazionalizzazione che connota fortemente Bologna come città dei saperi e contribuisce in maniera determinante alla crescita e allo sviluppo del nostro territorio. In tal senso Unindustria ha ritenuto di collaborare con l’Azienda Ospedalie- FARE 77 RACEBO: IL PRIMO CONTRATTO DI RETE IN ITALIA TRA AZIENDE MANIFATTURIERE Nasce a Bologna il primo “contratto di rete” finora costituito in Italia tra aziende manifatturiere. Ne sono protagoniste 11 piccole e medie imprese, tutte subfornitrici delle case dell’automotive ed operanti nei diversi comparti della meccanica: dai trattamenti dei metalli alle fusioni in leghe leggere, alle lavorazioni meccaniche di precisione, alla carpenteria metallica, alla componentistica per telai e motori, alla verniciatura. Le 11 im- Florenzo Vanzetto, titolare della Vrm e presidente di RaceBo prese hanno dato vita al comune marchio RaceBo, dove le parole Race e Bo (la sigla di Bologna) sono contraddistinte dal rosso e dal nero, colori che tipicamente richiamano l’universo dei motori e delle competizioni. L’obiettivo è quello di condividere informazioni commerciali, programmare piani di promozione e vendita comuni, individuare nuove opportunità di mercato, mettere a disposizione strutture e competenze per il raggiungimento della migliore efficienza. Le esperienze pilota in tema di reti d’impresa e di aggregazioni si arricchiscono, dunque, di una nuova realtà. Il contratto di rete, previsto dal cosiddetto "Decreto Incentivi" (il n. 5 del 2009) e poi dalla Legge 99 del 2009 (la cosiddetta “Legge Sviluppo” dell’estate scorsa), viene infatti stipulato tra due o più imprese che vogliono esercitare attività economiche in comune per accrescere la loro capacità innovativa e la competitività sui mercati. Il contratto di rete, inoltre, assume rilevanza anche sul piano civilistico, poichè rappresenta un nuovo strumento di aggregazione tra imprese (diverso da quelli finora esistenti): ed infatti è redatto per atto pubblico, deve essere iscritto nel registro delle imprese, prevede la costituzione di un fondo patrimoniale comune ed ha un proprio consiglio di amministrazione. A Bologna gli 11 subfornitori hanno concluso il formale iter davanti al notaio Federico Rossi, per la firma della scrittura autenticata, e aperto presso la Cassa di Risparmio di Cento un conto corrente comune. Le undici aziende protagoniste di RaceBo sono: 2 A Pulitura Metalli di Calderino, Leo Balestri di Montefredente, Fonderia Scacchetti Leghe Leggere di San Felice sul Panaro, FXT di Sala Bolognese e Icos di Leonelli Marino di Zola Predosa, Rabbi Sergio & C. Costruzione Ingranaggi di Zola Predosa, S.A.I.FRA di Granarolo dell’Emilia, Rifimpress di Castel San Pietro Terme, Siderit, Verniciatura Bolognese e VRM di Zola Predosa. Presidente di RaceBo è Florenzo Vanzetto (VRM) affiancato nel consiglio di amministrazione da Maila Pelucchini (Rifimpress) e Paolo Leonelli (Icos). “Le aziende di RaceBo che operano per l’automotive, e non solo, rappresentano l’eccellenza della motor valley bolognese - dice Florenzo Vanzetto - Insieme costituiscono un team dalle grandi performance: circa 600 addetti e 90 milioni di euro di fatturato stimati 2010. Ci proponiamo due obiettivi fondamentali: da un lato, non disperdere ma anzi accrescere le competenze specifiche di questo importante distretto dei motori; dall’altro, trattandosi di aziende le cui attività si integrano l’una con l’altra, offrire ai clienti prodotti finiti e servizi con standard di elevata qualità ed a costi sempre più competitivi”. 78 FARE ra Sant’Orsola Malpighi mettendo a disposizione il proprio know how, ad iniziare dal settore Turismo”. MISSIONE IN CILE E IN BRASILE Una delegazione di imprese emiliano-romagnole è stata accompagnata da Unindustria Bologna alla ricerca di nuovi mercati in Cile e Brasile. Le dieci aziende che hanno preso parte alla missione operano tutte nella filiera dell’impiantistica industriale (produzione di organi di trasmissione e fluidodinamica di potenza). Si tratta delle bolognesi Varvel, Elettro CF, Mecvel, Poggi (insieme alla rappresentata Farbo); le emiliane Libe, Galtech, Sai; e le romagnole Ibix e Wide (anche quest’ultima rappresentata). La delegazione guidata da Unindustria Bologna si è recata a Santiago, dove ha partecipato ad Expomin, la più importante fiera dell’industria mineraria del Cile (e tra le più importanti del mondo). Insieme, le aziende partecipanti hanno potuto offrire agli interlocutori cileni una gamma completa di prodotti della filiera: variatori di velocità, pulegge, attuatori, cuscinetti, distributori, saldatrici, sabbiatrici. La missione si è poi trasferita in Brasile, prima a San Paolo e successivamente in altri centri, per incontrare importatori e distributori che erano stati precedentemente selezionati. I risultati sono già promettenti: un paio di imprese hanno già concretizzato nuovi sbocchi commerciali per i loro prodotti, mentre altre hanno tuttora in corso trattative e negoziati con imprese locali che si candidano per acquistare i prodotti emiliano-romagnoli. Inoltre, la delegazione emilia- FARE 79 “CAPITALISMO DI PERSONE”: UN FORMAT DEI GIOVANI IMPRENDITORI PER IL BILANCIO SOCIALE DELLE PMI Coniugare etica e profitto per rimanere competitivi, migliorando la pitalismo di persone” reputazione dell’azienda e conquistando la fiducia dei portatori di interessi (stakeholder). E’ questa l’idea alla base del manifesto redatto, così chiamato perché si fonda sulla conoscenza dopo un anno di intenso lavoro, dai Giovani Imprenditori di Unindu- diretta dei soggetti che stria Bologna, intitolato “Capitalismo di persone, etica e responsabilità so- direttamente o indirettamente influenzano o so- ciale”. Il documento, presentato con no influenzati dall’attività un convegno nella sede di via San Domenico, è stato pensato per fornire a dell’impresa: gli stakehol- Il documento dei Giovani Imprenditori “Capitalismo di persone, etica e responsabilità sociale” è stato presentato con un convegno nella sede di via San Domenico Andrea Paladini, presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria tutte le Pmi un format per redigere il der. La piccola impresa conosce personalmente i bilancio sociale, più economico, snello e flessibile rispetto a quello abitualmente adottato dai grandi gruppi. Par- soggetti con cui interagisce e ricorda il nome e il cognome di ciascuno ma soprattutto ne conosce il carattere, lo stile, le competenze e molte altre caratteristiche difficili da monitorare con qualsiasi strumento di tendo da un dato statistico: a Bologna e provincia esistono solo 5 gruppi industriali con più di 500 addetti, affian- gestione. Partendo da questo l’imprenditore può determinare lo sviluppo e il successo per la propria impresa, perché vengono create condizioni in cui la relazione è cati da un universo di 14.500 piccole imprese con un media di 6 addetti. “Per anni su questo territorio una serie di valori sociali sono stati as- diretta e consente di sviluppare la fiducia che è l’elemento più importante sorbiti pressochè solo dal modello cooperativo – ha detto Andrea Paladini, presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna, per ogni rapporto di affari. Un vero e proprio pa- aprendo il convegno ‘Capitalismo di persone. Il valore della gestione responsabile’ – Massimo rispetto ma vogliamo dire che ci siamo anche noi”. Otto sono le sezioni del bilancio sociale previste dal modello trimonio di relazioni. Il bilancio sociale è lo strumento per misurare e comunicare questo patrimonio. Con un vantaggio competitivo per l’azienda. Alla presentazione del documento dei Giovani “L’economia non può Imprenditori è intervenuto Vincenzo Boccia, precrescere senza una di- sidente della Piccola Industria di Confindustria mensione etica – ha spiegato il tutor del progetto Carlo Luison nel suo intervento – Un comportamento socialmente responsabile contribuisce non solo a creare reputazione, ma anche a migliorare i rapporti con tutti gli interlocutori sociali ed economici dell’impresa: il personale, i clienti, i fornitori, la comunità locale con le istituzioni, gli investitori. Tutti fattori che concorrono a determinare lo sviluppo sostenibile dell’azienda”. Ora il modello potrà essere adottato da altre imprese che potranno adattarlo alle loro esigenze e alla propria identità, contribuendo alla diffusione della visione e della cultura della responsabilità sociale. realizzato dai Giovani di Unindustria: identità di impresa (fatturato, sedi), occupazione (numeri e istruzione), sicurezza, mercato, filiera, pubblica amministrazione, collettività e ambiente. Sette invece le aziendepilota guidate da giovani imprenditori coinvolte nel progetto di Unindustria che al termine del percorso hanno redatto il loro bilancio sociale: Areté, Amedea Servizi, Dehoniana Libri, Plastifur, Polonord Adeste, You Can Group, Zaccanti. “Esempi di capitalismo di persone – li ha definiti il tutor del progetto Carlo Luison – che ha al centro del suo operare la relazione con la comunità larga che sta attorno all’azienda”. Ma che cosa è la responsabilità sociale di impresa? Il concetto non è nuovo. La maggior parte della aziende, soprattutto quelle piccole, è da sempre vicina alle comunità locali. Nelle piccole imprese svolgono un ruolo determinante le persone che ne fanno parte e le relazioni che il suo imprenditore e il suo staff riescono a sviluppare grazie ai rapporti diretti tra gli individui. Prende così vita il fenomeno del “Ca- 80 FARE news unindustria no-romagnola è stata ospite dell’ambasciatore italiano in Cile e del console generale italiano di San Paolo del Brasile, a dimostrazione della grande attenzione che le istituzioni riservano alle imprese che dimostrano un reale interesse ad operare nei Paesi. La missione in Cile e Brasile ha fatto seguito alla grande missione del sistema Italia del novembre scorso, quando molte imprese guidate da Confindustria Ice ed ABI erano sbarcate nel continente sudamericano. BANCA DI BOLOGNA: 10 MILIONI DI EURO PER LE IMPRESE Un plafond di 10 milioni di euro per le imprese del territorio. E’ il risultato dell’accordo siglato da Unindu- UN REPORT SU TRE ANNI DI INIZIATIVE PER LA PICCOLA INDUSTRIA La piccola Industria tra presente e futuro. Unindustria Bologna ha presentato il “Report Piccola Industria 2007-2010” nell’ambito di un convegno che si è tenuto nella sede di via San Domenico. L’Associazione nei suoi primi tre anni di vita si è impegnata nella valorizzazione dell’intero sistema produttivo locale e, in particolare, del grande patrimonio economico e sociale costituito da migliaia di piccole e piccolissime imprese. Ha espresso una inedita capacità di rappresentanza, le cui principali realizzazioni e iniziative sono state sinteticamente raccolte nel report. Le iniziative hanno riguardato il credito e la finanza d’impresa, il fisco, il rapporto con il territorio, l’innovazione, l’internazionalizzazione, le reti e le alleanze tra imprese, e hanno rappresentato in moti casi un punto di riferimento nazionale. La presentazioIl report che raccoglie tre anni di impegno di Unindustria Bologna per la piccola industria è stato presentato in un dibattito al quale hanno preso parte Maurizio Marchesini, Massimo Cavazza, Paolo Feltrin, Bruno Filetti, Daniele Manca, Graziano Prantoni e Simonetta Saliera ne del report ha offerto l’opportunità per una riflessione sullo stato e sulle prospettive del tessuto produttivo del territorio. Per questo Unindustria Bologna ha invitato a confrontarsi alcuni dei principali stakeholder locali di riferimento, allo scopo di delineare le traiettorie evoluti- ve dell’industria bolognese nel momento in cui la crisi in atto accelera la trasformazione e prefigura un nuovo scenario. Ad introdurre i lavori è stato Massimo Cavazza, vice presidente Piccola Industria di Confindustria. Dopo di lui Paolo Feltrin, presidente di Tolomeo Studi e Ricerche, ha presentato la relazione “Piccola Industria. Presente & futuro”. Nel successivo dibattito, insieme al Presidente dell’Associazione Maurizio Marchesini, sono intervenuti: Bruno Filetti, presidente della Camera di Commercio di Bologna, Daniele Manca, sindaco di Imola, Graziano Prantoni, assessore alle Attività Produttive e Turismo della Provincia di Bologna e Simonetta Saliera, vice presidente della Regione Emilia-Romagna. Enzo Mengoli, direttore generale della Banca di Bologna stria Bologna e Banca di Bologna, per agevolare l’accesso al credito e mettere a disposizione le più vantaggiose condizioni di tesoreria. In particolare, il plafond complessivo di 10 milioni di euro - di cui 5 milioni beneficiano di condizioni agevolate grazie all’intervento a ga- ranzia di Fidindustria Emilia Romagna - sarà destinato a finanziamenti per la capitalizzazione delle imprese, agli investimenti produttivi e in energie rinnovabili e ad una convenzione che rende disponibili le più vantaggiose condizioni in termini di spese accessorie e tassi di interesse. L’accordo, che è stato firmato da Maurizio Marchesini, presidente di Unindustria Bologna, e da Enzo Mengoli, direttore generale della Banca di Bologna, rappresenta un nuovo positivo risultato nella strategia di sostegno al credito perseguita dall’associazione imprenditoriale per le imprese aderenti. “L’attenzione al credito resta uno dei punti qualificanti dell’attività di Unindustria, poiché è uno degli elementi fondamentali per le strategie di sviluppo di qualunque azienda. – ha commentato il presidente Maurizio Marchesini – E continueremo ad impegnarci perché non FARE 81 “DESIGN MADE IN BO”: IL PORTALE SUL DESIGN D’ECCELLENZA NELLE AZIENDE BOLOGNESI “Design Made in BO” è l’iniziativa promossa da Unindustria Bologna, con la collaborazione di Legacoop e il contributo della Regione Emilia Romagna, per valorizzare, in occasione dell’Expo di Shangai, la creatività e l'eccellenza del design nella produzione delle aziende della provincia di Bologna. Si tratta di un portale web dedicato alla creatività e al design, www.designmadeinbo.it: una istantanea fedele delle realtà di design di Bologna e dell’Emilia Romagna. Il progetto ha già coinvolto più di 200 tra aziende, progettisti, scuole e riviste di design, per la prima volta riuniti per rappresentare e promuovere il made in Italy all'Expo di Shanghai, dove il portale verrà presentato ufficialmente il 12 Settembre all'interno del Padiglione di Bologna. “Design Made in BO” si rivolge a tutti i settori produttivi più significativi: abbigliamento e accessori; arredamento e illuminazione; auto e moto; macchinari e apparecchiature; oggettistica; materiali e componenti per l'edilizia; grafica e packaging. Un momento della presentazione del portale Design Made in Bo, nella sede di via San Domenico Le aziende aderenti all’iniziativa hanno inviato una breve descrizione di un massimo di 3 prodotti, accompagnati da immagine e didascalie. Nella descrizione l’azienda doveva spiegare in quale modo il design ha determinato il successo del prodotto indicando i caratteri innovativi, i materiali utilizzati, le tecnologie impiegate, eventuali brevetti, varianti/colori, ecc Per selezionare aziende e prodotti apparsi poi su www.designmadeinbo.it, il comitato di esperti ha preso in considerazione diversi criteri di valutazione: il livello di innovazione del prodotto, la sua funziona- Paolo Mascagni, presidente del Settore lavori complementari dell’Edilizia di Unindustria Bologna lità, l’ergonomicità, la qualità “self-explanatory e la qualità formale, la compatibilità ecologica, la durata dei materiali, il contorno del prodotto e la sinergia col territorio. Alla presentazione di Design Made in Bo sono intervenuti Paolo Mascagni, presidente del Settore lavori complementari dell’Edilizia di Unindustria, l’architetto e designer Massimo Iosa Ghini, nella sua qualità di presidente dell’aDI Emilia Romagna (associazione per il Disegno Industriale), e l’assessore alle attività produttive della Regione Emilia-Romagna, Gian Carlo Muzzarelli. “Unindustria Bologna ha organizzato Design Made in Bo con la duplice finalità di promuovere commercialmente le eccellenze del design nella produzione del nostro territorio e di favorire la contaminazione creativa tra i soggetti interessati – ha affermato Paolo Mascagni - perché a volte le aziende conoscono la produzione di concorrenti americani e cinesi, mentre magari ignorano quello che fa il vicino di capannone. In questa ottica, Design Made in Bo intende promuovere lo scambio di informazioni e di idee, per fare finalmente sistema e fare collaborare aziende, professionisti, scuole di formazione e il mondo dell'editoria". Peraltro Design Made in Bo, nelle intenzioni dei promotori, non si esaurirà con la manifestazione cinese, ma continuerà ad essere alimentato con eventi dedicati e iniziative per coinvolgere gli utenti. 82 FARE news unindustria QUANDO L’ARTE CONTEMPORANEA È UN INVESTIMENTO “Il mercato dell’arte contemporanea. Cultura e nuova frontiera di investimento” è l’incontro che la commissione cultura di Unindustria Bologna ha organizzato al Museo d’Arte Moderna di Bologna (MAMbo). L’incontro si proponeva di fornire una panoramica delle tendenze dell’arte contemporanea e delle modalità di funzionamento del mercato (gli artisti, i galleristi, i musei, i media, le fiere e le biennali). L’arte, oltre ad essere un momento di crescita culturale e di sviluppo della creatività, rappresenta una nuova possibilità di investimento sia reddituale sia in termini di immagine, le cui modalità la commissione cultura di Unindustria e il MAMbo vogliono condividere con il mondo delle imprese. Ai lavori, aperti da Giangiacomo I relatori da sinistra: Guido Candela, responsabile scientifico dell’Osservatorio sul Mercato dei Beni Artistici (OMBA) di Nomisma; Gianfranco Maraniello, direttore di MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna; Silvia Evangelisti, docente di critica d’Arte e direttore artistico di Arte Fiera; Giangiacomo Zabban, presidente della Commissione cultura di Unindustria Bologna Gianfranco Maraniello, Silvia Evangelisti, Giangiacomo Zabban, nel corso del dibattito Zabban, presidente della Commissione cultura di Unindustria Bologna, sono intervenuti esperti di grande autorevolezza: Gianfranco Maraniello, direttore di MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna; Silvia Evangelisti, docente di critica d’Arte e direttore artistico di Arte Fiera; Guido Candela, responsabile scientifico dell’Osservatorio sul Mercato dei Beni Artistici (OMBA) di Nomisma. Molti gli imprenditori che hanno preso parte all’incontro sul mercato dell’arte contemporanea, che la commissione cultura di Unindustria ha organizzato al Museo d’Arte Moderna di Bologna (MAMbo) manchi il credito alle imprese del territorio in questa delicata fase economica: l’asfissia finanziaria non deve mettere in ginocchio attività che stanno già compiendo un grande sforzo per continuare ad investi- re e crescere”. “Ci fa piacere – ha ribadito Marchesini – quando una banca del territorio dimostra sensibilità verso queste problematiche. E valutiamo perciò con particolare soddisfazio- ne l’accordo appena siglato con Banca di Bologna, perché riguarda importanti aspetti che rappresentano dei veri e propri nervi scoperti nella vita e nella gestione delle nostre imprese”. FARE 83 AL VIA L’ “OSSERVATORIO BANCHE” DI UNINDUSTRIA: GLI IMPRENDITORI DANNO IL RATING ALLE BANCHE Gli imprenditori non bocciano le banche. Il rapporto banca-impresa, attualmente, è infatti percepito dalle aziende ad un livello di sufficienza accettabile. Un giudizio tutto sommato positivo considerato l’attuale periodo economico e finanziario. Il dato emerge dalla prima indagine dell’ “Osservatorio Banche” promosso da Unindustria Bologna per creare un momento di verifica semestrale sulla qualità della relazione banca-impresa, misurata attraverso un campione di imprese associate selezionate (di fatto, una sorta di rating attribuito dalle aziende allo stesso sistema bancario). I primi dati dell’ “Osservatorio Banche” di Unindustria Bologna sono stati raccolti attraverso le risposte di 105 imprese associate. Le imprese intervistate sono per il 56% sotto i 5 milioni di euro di fatturato e per il 44% sopra questa soglia. Di esse, il 73% ha denunciato una performance 2009 peggiore del 2008. Dal campione delle imprese intervistate si rileva che il 38% di esse lavora con un massimo di 3 banche contro un 30% che si serve di 4 o 5 banche ed un 21% di 6, 7 o 8 banche. Il restante 11% opera con un più di otto banche. In azienda, responsabile della funzione finanza è nel 38% dei casi l’imprenditore stesso; nel 23% l’amministratore delegato o il direttore generale; nel 39% uno specifico responsabile amministrativo-finanziario. Nelle imprese minori se ne occupa in prevalenza l’imprenditore direttamente. Alle imprese è stato chiesto innanzitutto di indicare le banche con cui lavorano maggiormente, attribuendo ad esse anche un punteggio in ordine di importanza. Ne è risultata la seguente graduatoria: Carisbo - Intesa San Paolo (258 punti); Gruppo Bper – Banca Popolare dell’Emilia-Romagna (235); Gruppo Unicredit (230); Federazione delle Banche di Credito Cooperativo dell’Emilia-Romagna (103); Gruppo Banco Popolare (74); Banca di Bologna (69). Seguono ancora Monte dei Paschi di Siena; BNL; Banca di Imola – CariRavenna; Caricento; Carife; Credem; Banca Popolae di Milano; UGF; Cariparma; Gruppo UBI banca; Banca Marche; Banca Sella; Barclays; Caricesena. In merito al rapporto con le banche, alle aziende è stato chiesto se avevano ricevuto eventuali richieste di rientro negli ultimi 12 mesi (il 9% delle imprese è stata oggetto di richieste). e se avevano ricevuto dalle banche l’indicazione dell’attribuzione del rating o della classe di rischio (la percentuale ammonta al 36%). Dall’indagine emerge che il complesso delle banche raggiunge la sufficienza nella comprensione del business delle aziende. Pur con differenze non elevate, le migliori performance vanno a Caricento (leader sul segmento retail) e Unicredit Corporate Banking (sul segmento corporate). Infine, l’Osservatorio Banche assegna una complessiva sufficienza al sistema del credito anche per quanto riguarda la preparazione degli interlocutori bancari. In particolare è Unicredit Corporate Banking a raggiungere il miglior risultato, seguita da Banca di Bologna. Tra le imprese minori, sino a 5 milioni di euro di fatturato, si affianca a Unicredit e Banca di Bologna anche Caricento. Inevitabilmente, da parte delle imprese, viene riconosciuta agli istituti di credito, in maniera abbastanza evidente, una maggior competenza nel business bancario rispetto alla comprensione del business aziendale. In ogni caso, i dati rilevati dicono che il complesso delle banche raggiunge una sufficienza nella percezione delle aziende. All’Osservatorio è stato possibile, infine, estrapolare un voto di sintesi, che rappresenta una media, anche se non matematica, degli indicatori precedenti. Sulla base di tali indicazioni, emergono in particolare le performance positive di Unicredit Corporate Banking, Gruppo Banco Popolare e Banca Popolare di Milano. STRUMENTI ALTERNATIVI DI SOLUZIONE DELLE CRISI DI IMPRESA “Controllo di gestione e strumenti alternativi di soluzione delle crisi di impresa (piani di risanamento ed accordi di ristrutturazione)”; è il titolo 84 FARE del convegno organizzato dal centro studi di Diritto Concorsuale di Bologna e da Unindustria Bologna. Vi hanno partecipato il vice presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati Giuliano Cazzola, alcune tra le più importanti cariche della magistratura italiana, giuristi, professori universitari ed esperti. L’incontro, per la sua importanza, ha ottenuto il patrocinio del referente distrettuale per la Formazione della Magistratura Ordinaria, dell’Università di Bologna - Alma Mater Studiorum, dell’Università degli Studi di Urbino, dell’Ordine dei Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna, e dell’Ordine degli Av- news unindustria vocati di Bologna. L’obiettivo del convegno è stato quello di affrontare il tema dell’individuazione dei segnali di crisi attraverso i sistemi di prevenzione e le soluzioni attualmente in vigore. L’incontro è stato l’occasione per formulare proposte per il miglioramento del rapporto di equilibrio tra l’esigenza di favorire il risanamento dell’impresa e quella di tutelare i portatori di interesse, in primo luogo i creditori. MARCHI, MODELLI E ‘MADE IN’ “Marchi, Modelli e Made In... - tutela e valorizzazione dei brand e delle collezioni e disamina delle nuove disposizioni sull’obbligatorietà dell’etichettatura made in...” è il titolo del convegno organizzato da Unindustria Bologna in collaborazione con il Centergross e con il contributo della Cciaa di Bologna. Il convegno si è svolto all’indomani della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Legge n. 55 del 2010 "Disposizioni concernenti la commercializzazione di prodotti tessili,della pelletteria, e calzaturieri", la cosiddetta Legge Reguzzoni-Versace, che introduce un sistema di etichettatura obbligatorio per i settori tessile, pelletteria e calzaturiero, ridisegnando la disciplina sull’impiego del “Made In Italy” e sollecitando implicitamente l’Unione Europea ad affrontare più a fondo il problema del made in. Difendersi dalla contraffazione e valorizzare le eccellenze della moda italiana sono perciò imperativi cui gli imprenditori non possono sottrarsi. Ed il convegno ha infatti illustrato l’attuale sistema di protezione dei diritti di proprietà intellettuale, in Italia e all’estero, fornendo strumenti di tutela contrattuali e giudiziari, e suggerendo una efficace politica aziendale di valorizzazione degli assets. Con lo stesso obbiettivo, Unindustria Bologna ha recentemente pubblicato la “Guida alla Proprietà Industriale”, consegnata a tutti i partecipanti al convegno. JOSHUA FREEDMAN E L’INTELLIGENZA EMOTIVA Joshua Freedman, uno dei maggiori esperti al mondo di sviluppo della performance e intelligenza emotiva, è stato ospite del settore Terziario Innovativo di Unindustria. Nel corso della conferenza intitolata “Leader- Joshua Freedman nel corso della conferenza tenuta in Via San Domenico di aziende sa che ci sarà il cambiamento nelle proprie imprese. Di questi solo il 9% si sente pronto ad affrontarlo; il 71% ha paura e teme di non saperlo gestire.“Su questi la cultura del management e il prevalere dell'uomo sul professionista giocherà un ruolo importante” ha commentato l’esperto, ricordando come più del 50% della nostra performance ed efficacia personale sia determinata dall’Intelligenza Emotiva (IE). Occorre dunque essere consapevoli delle proprie emozioni e reazioni per saperle sfruttare al momento opportuno, quando dobbiamo prendere decisioni importanti e complesse: questo vuol dire essere leader emotivamente intelligenti che valga la pena seguire. Leader, autore ed educatore, Joshua Freedman ha sviluppato uffici in sei nazioni, formando specialisti e leader e implementando strumenti di misurazione e assessment ormai utilizzati in tutto il mondo. E’ l’autore di “Intelligenza Emotiva al cuore della performance” e, recentissimo, “Dentro il Cambiamento: trasformare le organizzazioni partendo dalle persone” edito dal Sole 24Ore e dedicato al tema del Change Management. Da più di dieci anni Freedman supporta la direzione di Six Seconds International, la più importante organizzazione al mondo di studi sull’intelligenza emotiva e lo sviluppo personale ed organizzativo. I BANDI UE PER LE AZIENDE DELL’ICT ship e capitale umano”, Freedman ha ricordato come l'80 per cento dei manager intervistati di un campione E’ di 2,4 milioni di euro la somma complessiva che l’Unione Europea metterà a disposizione con i bandi europei di prossima pubblicazione FARE 85 C’È ANCHE IL CLUB INNOVATORI DI UNINDUSTRIA NELL’ARRIVO DELLA BANDA LARGA SULL’APPENNINO SI chiama “Wifi-Mountain-intervento per il riequilibrio del territorio” l’operazione che ha portato internet nei comuni di Camugnano, Pianoro e Lizzano in Belvedere (compresa Vidiciatico). Un progetto reso possibile grazie a un finanziamento di mezzo milione della Fondazione del Monte destinato alla Fondazione Marconi che ha, a sua volta, utilizzato il consorzio Marconi Wireless per la realizzazione tecnica delle rete. Fondamentale anche la collaborazione del Club Innovatori di Unindustria. “Innovazione non vuol dire solo progresso tecnologico - racconta Maurizio Lenzi, imprenditore e membro del Club - Pertanto quando il Sindaco di Camugnano Alfredo Verardi mi ha chiesto di dargli una mano ad ‘innovare’ il territorio per renderlo attrattivo sia dal punto di vista turistico che imprenditoriale, ho ritenuto coerente questa richiesta con la ‘mission’ strategica del Club”. Assieme all’ENEA, è stato analizzato il territorio che e’ di quasi 100 Km quadrati ed ha dislivelli dai 300 ai 1200 metri di altitudine, con una popolazione di poco più di 2200 abitanti, inventariando le eccellenze presenti sia da un punto di vista paesaggistico e storico, che nella prospettiva potenzialmente orientata allo sviluppo imprenditoriale. “Sono emerse tantissime eccellenze e tantissime potenzialità sia nell’area turismo che in Un momento della presentazione di Wifi-Mountain, l’iniziativa che ha portato internet nei comuni di Camugnano, Pianoro e Lizzano in Belvedere. Al centro della foto Maurizio Lenzi, imprenditore e membro del del Club Innovatori di Unindustria quella votata allo sviluppo di impresa, in particolare orientate alle politiche ambientali, alla produzione di energia da fonti rinnovabili, alla coltivazione delle piante officinali ed alla estrazione da esse delle essenze, alla lavorazione del bosco per la produzione di biomasse legnose ed alla ricerca e sviluppo in ogni settore industriale, grazie alla vicinanza dei labo- ratori Enea del Brasimone” racconta Lenzi. “Senza infrastruttura però non esiste sviluppo; oggi lo sviluppo in settori quali quelli su indicati, utilizza maggiormente il traffico delle informazioni rispetto a quello delle merci; il paradigma sviluppo industriale a ‘Km zero’ richiama l’idea di una comunità a mosaico che genera sviluppo e benessere sul territorio per il proprio tassello, esportandone il surplus attraverso sistemi di connessione a larga banda ed alle nuove tecnologie ‘smart grid’ che cambieranno tra qualche anno storici paradigmi produttivi”. L’operazione Wifi-Mountain è dunque il primo tassello di un progetto molto più ampio e ambizioso, come spiega Maurizio Lenzi. “E’ in corso la creazione di una area per insediamenti produttivi e per la ricerca che, unica area montana della provincia di Bologna, ha avuto il riconoscimento APEA (Area Produttiva Ecologicamente Attrezzata) ed ottenuto un cospicuo finanziamento dalla Regione attraverso la Provincia di Bologna”. che riguardano le aziende dell’ICT Innovation and Communication Technology. Ed il contributo alla spesa potrà raggiungere il 75% per le piccole e medie imprese ed il 50% per le grandi imprese. Il tema è stato affrontato in un ciclo di tre seminari, organizzato da Unindustria Bologna, in collaborazione con l’Università di 86 FARE Bologna, per esaminare con le imprese le modalità di partecipazione ai bandi, le opportunità di partnership, le competenze disponibili sul territorio sia dal lato tecnico-scientifico, sia dal lato della gestione amministrativa dei progetti. Il primo incontro dal titolo “Il bando Società dell’Informazione”, è stato aperto da Fabio Rangoni, consigliere delegato di Unindustria Bologna per Innovazione Ricerca e Università, e da Dario Braga, pro-rettore per la ricerca dell’Università di Bologna; vi è stato presentato, tra l’altro, l’esempio di un’impresa bolognese che ha già avuto accesso ai finanziamenti comunitari: Noemalife, specializzata news unindustria DALL’ASSEMBLEA DI ANCEBOLOGNA UNA OPERAZIONE VERITÀ SULLE INFRASTRUTTURE “Abbiamo voluto provocare un’operazione verità sulle infrastrutture” . Così il presidente di Ancebologna, Luigi Amedeo Melegari, ha commentato le dichiarazioni rese dal ministro Matteoli e dai principali enti locali invitati a confrontarsi in occasione della Assemblea annuale dei costruttori tenutasi il 5 luglio. Un quadro fosco quello uscito dall’incontro: il metrò appeso a un filo se non si interviene sul Patto di stabilità; incognite sul Passante Nord, per il quale Società Autostrade intanto ha già studiato un progetto alternativo più corto – un potenziamento dell’attuale tratto – e compatibile con le prescrizioni europee; risorse insufficienti per i nodi di Rastignano e Casalecchio. “La verità può essere amara – ha proseguito Melegari – ma meglio essere consapevoli piuttosto che confidare che altri lavorino al posto nostro”. Ancebologna, però, non intende darsi per vinta. "Raccoglieremo il testimone per altre iniziative e cercheremo di portare queste infrastrutture a Bologna" ha assicurato Melegari, individuando come primo obiettivo "fare Il presidente di Ancebologna, Luigi Amedeo Melegari, nel corso della sua relazione in assemblea in maniera che anche le istituzioni dialoghino maggiormente e creino presupposti per dare alla città la dimensione metropolitana che le compete". Oltre che su Alta Velocità, Sistema Ferroviario Metropolitano, People Mover e Civis, l'attenzione si è concentrata in particolare su metropolitana e Passante Nord, le due priorità delle priorità. "La città non può rinunciare al metrò, va appaltato così come approvato dal Cipe - ha sostenuto il numero uno di Ance - per questo diamo pieno sostegno alle richieste del Comune (il commissario straordinario Cancellieri ha chiesto al Governo un intervento che consenta di derogare al Patto di stabilità, ndr) e all'orientamento del ministro a fare il bando entro l'anno". Quanto al Passante Nord, mentre è in atto un braccio di ferro tra Autostrade per l'Italia e enti locali sul progetto, l'opera, secondo i costruttori "non può rimanere confinata in un negoziato fra burocrazie, il territorio deve seguire il confronto in atto". Grande è poi la preoccupazione per l'impatto della crisi sul settore delle costruzioni. L'Ance stima, infatti, che tra il 2009 e il 2010 abbiano chiuso i battenti circa 300 imprese, mentre 3.000 dipendenti hanno perso il lavoro dal 2008 ad oggi. Il blocco delle opere pubbliche ha portato ad una riduzione del 61,4% del valore delle gare bandite nel 2009 e il mercato immobiL’intervento del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Altero liare ha registrato un calo delle compravendite dell'8,9%. Di qui il pressing Matteoli, all’assemblea di Ancebologna per riprendere il cammino delle infrastrutture, fondamentali per proiettare Bologna nel futuro. All’Assemblea, aperta dal saluto di Maurizio Marchesini, presidente di Unindustria Bologna, e proseguita con le dichiarazioni del presidente di Ancebologna Luigi Amedeo Melegari, sono intervenuti: Alfredo Peri, assessore alle Infrastrutture della Regione Emilia Romagna; Giacomo Venturi, vice presidente della Provincia di Bologna; Annamaria Cancellieri, commissario straordinario del Comune di Bologna; Giovanni Castellucci, amministratore delegato Autostrade per l’Italia SpA. Ha concluso i lavori Altero Matteoli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. FARE 87 nella realizzazione di soluzioni software per migliorare i processi clinici, leader nel mercato italiano dell’informatica clinica ospedaliera e uno dei principali player europei, quotata in Borsa Italiana. Gli altri due convegni sono stati dedicati al bando “Nanoscienze, Nanotecnologie, Materiali e nuovi processi di produzione” e al bando “Salute”. GAETANO MACCAFERRI PRESIDENTE DEL CONSORZIO CBEG Il consiglio di amministrazione del Consorzio Bolognese Energia Gal- Gaetano Maccaferri vani (CBEG) ha nominato, all’unanimità, Gaetano Maccaferri presidente del Consorzio. Il presidente Maccaferri sostituisce alla guida di CBEG Alberto Vacchi dopo due mandati e sei anni di presidenza. “Per prima cosa un sincero ringraziamento a chi mi ha preceduto, al Consiglio uscente e in particolare ad Alberto Vacchi che in questi anni ha guidato il Consorzio con impegno e dedizione, portando un fondamentale contributo di professionalità e di esperienza che ha permesso a CBEG di raggiungere obbiettivi ambiziosi e risultati importanti - ha commentato Gaetano Maccaferri - un percorso 88 FARE proficuo che ha portato CBEG ad essere uno dei più importanti consorzi della realtà confindustriale e che ha saputo, cogliendo con dinamicità i cambiamenti del mercato, implementare strategie con una visione di lungo periodo. Oggi spetta a questo Consiglio consolidare i risultati raggiunti e impostare le strategie per il futuro nell’esclusivo interesse delle tante imprese che rappresentiamo”. ANDREA PALADINI PRESIDENTE DEI GIOVANI DI SISTEMA MODA ITALIA Andrea Paladini è stato eletto all’unanimità presidente nazionale del Gruppo Giovani Imprenditori della federazione Sistema Moda Italia per il triennio 2010-2013. Con questa nomina, Paladini parteciperà ai lavori degli organi direttivi di Sistema Moda Italia, la federazione degli industriali del tessile e moda di Confindustria. Responsabile marketing e comunicazione di Emmecipi Studio di Bologna, Paladini è presidente dei Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna e componente del Comitato di presidenza dell’Associazione. “Sono un sostenitore del lavoro di squadra e sono contento di coordinare questo gruppo formato da persone motivate che condividono obiettivi comuni - ha detto Paladini - In questo momento, il mio primo scopo è di dare continuità alle attività in corso affinché si traducano, come avvenuto in passato, in progetti utili e concreti. E’ importante, inoltre, aggregare all’interno della Federazione un numero sempre maggiore di imprenditori giovani che vogliano confrontarsi sui temi propri del nostro movimento e che siano portavo- ce dell’orgoglio di fare impresa e di appartenere ad un settore che oggi continua a rappresentare un solido pilastro dell’economia italiana. Per questo motivo, intendo anche lavorare al fine di aumentare l’integrazione e la rappresentatività del Gruppo Giovani Imprenditori di SMI in seno ai Giovani Imprenditori di Confindustria nell’ottica di fare sistema soprattutto con i giovani imprenditori di settori con finalità e problematiche affini a quelle del settore tessile moda”. EFFICIENZA ENERGETICA: UN CONVEGNO DI EICON “Diamo più energia alla competitività. Un investimento sicuro ad alto rendimento” è il titolo del convegno organizzato da Eicon, consorzio per l’energia industriale di Unindustria Bologna. “L’incontro - ha detto Ste- Stefano Aldrovandi fano Aldrovandi, presidente del Consorzio Eicon - si pone l’obiettivo di informare e coinvolgere tutti gli imprenditori in una nuova importante sfida: l’opportunità di acquisire competitività migliorando la propria efficienza energetica. Aziende efficienti sotto il profilo energetico possono contare su un risparmio a lungo ter- Arrivare in perfette condizioni un centimetro prima del prodotto che ci è stato affidato DIVISIONE LEGNO - SALA BOLOGNESE Imballaggi in cartone ondulato e in legno Casse cartone, americane, fustellate, espositori, imballaggi speciali grandi dimensioni e per big bag, commercio pallets, produzione gabbie, casse e pedane in legno s.r.l. NIGELLI imballaggi s.r.l. Sede centrale e amministrativa Via Ca’ De Testi 16/2 - 40037 - Sasso Marconi - BO Tel. 051 6750696 - Fax 051 6750620 Divisione legno Via Europa 5-7 - 40010 - Sala Bolognese - BO Tel. 051 6814796 - Fax. 051 6814794 E-mail: [email protected] Azienda autorizzata a marchio fitok HT/IPPC FAO ISPM15 COMIECO www.nigelliimballaggi.it STABILIMENTO SASSO MARCONI - SEDE CENTRALE mine, attraverso un sensibile abbattimento dei costi di gestione aziendali, e su un investimento sicuro con un Roi garantito”. Il convegno ha affrontato soprattutto quattro tematiche: modalità di intervento sugli edifici industriali; analisi di un ‘case study’ in termini sia di efficienza che di ritorni economici ottenuti; presentazione dello Sportello Energia; forme di investimento nell’efficienza energetica. Tra i relatori del convegno: Stefano Aldrovandi, presidente del Consorzio Eicon, Giorgio Lazzari, di Geetit Srl, Federico Ponti, di Tebo Spa, Matteo Mattia Gemignani e Matteo Franceschetti, di Global Puntare sulla qualità del prodotto e sulle sue prestazioni, infatti, non basta più. E il 2009 lo ha insegnato. L'azienda metalmeccanica che vuole competere nel mercato internazionale deve essere anche “eccellente nelle operations”. E' questo il cuore della nuova strategia gestionale messa a punto dalla società di consulenza bolognese, Bonfiglioli Consulting, e presentata dal suo amministrato delegato, Michele Bonfiglioli, in occasione dell'assemblea del settore metalmeccanico di Unindustria Bologna. “Op Ex”, questo il nome della strategia, si basa anzitutto su un'analisi del posizionamento delle aziende Un momento del convegno sull’efficienza energetica delle imprese organizzato dal consorzio Eicon Michele Bonfiglioli, amministratore delegato di Bonfiglioli Consulting, ha illustrato agli imprenditori metalmeccanici bolognesi la strategia “Op Ex” e l'analisi sul posizionamento delle aziende italiane e tedesche rispetto ai processi operativi Investment Energy Group, Alfredo Verardi, sindaco di Camugnano. E’ intervenuto Cesare Bernini, direttore generale di Unindustria Bologna. ‘OPERATIONAL EXCELLENCE’ PER LE IMPRESE METALMECCANICHE Qualità dei processi, sostenibilità e innovazione: sono queste le nuove coordinate a cui il sistema industriale metalmeccanico deve fare riferimento per affrontare il “dopo crisi”. 90 FARE rispetto ai processi operativi (sostenibilità e innovazione sono ancora in fase di studio), attraverso una comparazione della realtà italiana con quella tedesca. Dall'indagine, a cui hanno partecipato 99 aziende (53 tedesche e 46 italiane), distribuite tra settore meccanico, automotive e beni industriali, con un fatturato inferiore a 100 milioni di euro in circa la metà dei casi, è emerso che quelle tedesche sono più strutturate nei processi, più chia- re nell'uso degli indicatori logisticoproduttivi, e più orientate alla qualità. Le imprese italiane, invece, oltre ad essere meno strutturate, sono più orientate al servizio al cliente. Sul piano della concorrenza, emerge subito un problema chiaro e diffuso: quello dei costi di produzione, giudicati troppo alti in entrambi i Paesi. Qui, però, spicca anche una debolezza tutta italiana: la scarsa affidabilità delle consegne e la bassa performance in fatto di tempi. Andando avanti con l'analisi e parlando di miglioramento, la Bonfiglioli Consulting, ha evidenziato come sia le aziende italiane che quelle tedesche siano pressoché prive di un sistema di incentivazione del personale. A proposito di sviluppo di nuovi prodotti, invece, la ricerca ha dimostrato che le aziende tedesche hanno processi maggiormente connessi, mentre quelle italiane soffrono molto a causa di un elevato numero di modifiche in fase di progettazione. Infine, in entrambi i Paesi, le imprese del settore metalmeccanico curano discretamente il rapporto con i fornitori, ma, dal punto di vista dell’integrazione, la Germania è più evoluta (tende a coinvolgere i fornitori nello sviluppo e a condividere con loro gli obiettivi, più di quanto non faccia l'Italia). Ecco, allora, dove bisogna investire per mirare all’“Operational Excellence”: estendere la qualità dal prodotto al processo, diffondere i metodi di sviluppo e innovazione tra le varie funzioni aziendali (qui Bonfiglioli parla di “possibili risultati entusiasmanti”), svincolare le azioni di miglioramento dall’ottica dell’urgenza per renderle più strutturali e capillari, e infine ripensare il rapporto con la catena di fornitori: “troppo FARE 91 spesso si rimane alle buone intenzioni- osservano i consulenti- è necessar io un cambiamento anche culturale”. Sempre nel corso dell’assemblea del settore Metalmeccanico, inoltre, si è tenuto un dibattito su “Il futuro delle aziende manifatturiere” che ha avuto per protagonisti Andrea Pontremoli (CEO di Dallara Automobili), Ivan Damiano (Direttore Generale di Caricento), Marco Gasparri (Consigliere delegato di Unindustria Bologna per il Circondario imolese), Massimo Cavazza (Vice presidente della Piccola Industr ia di Confindustria). ‘FARETE’: NUOVO SPAZIO WEB PER LE OPPORTUNITA’ DI BUSINESS DELLE IMPRESE Uno spazio virtuale dedicato alle aziende sul web per ampliare le occasioni di business, presentare il proprio profilo, inoltrare le proprie offerte di acquisto, cercare clienti e fornitori. E’ nato FaRete, la nuova opportunità che Unindustria Bologna mette a disposizione di tutte le aziende associate con l’intento di aiutarle a sviluppare le collaborazioni all’interno della business community. Unindustria è infatti convinta che la capacità di competere delle imprese, in particolare quelle di più piccole dimensioni, passi sempre più attraverso la capacità di integrare competenze diverse ma complementari, valorizzando tutti gli spazi possibili di rapporto diretto e di collaborazione. Accedere al network di FaRete è facile. Basta collegarsi al sito www.unin- 92 FARE dustria.bo.it/farete. Se si è associati a Unindustria, tramite una password dedicata sarà possibile “collegarsi” agli altri utenti presenti nella community, caricare immagini, video, news sulla propria attività e richiedere preventivi di acquisto attraverso il marketplace di FaRete. “L’iniziativa sfrutta le potenzialità del web – spiega Cesare Bernini, direttore generale di Unindustria Bologna – A supporto e integrazione dei canali tradizionali abbiamo implementato il sito internet dell’Associazione, potenziando gli strumenti ad oggi in uso, come la ‘vetrina delle imprese’, con una nuova funzionalità interattiva. Siamo convinti che unire le forze e collaborare, pur nella competizione, sia una efficace risposta alla selettività della crisi e in questa direzione stiamo attivando tutti gli strumenti possibili”. NUOVE AZIENDE IN IS BOLOGNA Con l’ingresso di quattro nuove Il logo di IS Bologna aziende si allarga e si consolida l’esperienza di IS Bologna, l’aggregazione di piccole imprese della stessa filiera che ha preso vita per iniziativa del Settore metalmeccanico di Unindustria Bologna. Si tratta di Mollificio Mip, Studio Tecnico Zocca, Meccanica Mattarelli e Gilli, piccole aziende che stanno costruendo insieme modelli innovativi di lavoro che consentono la condivisione di persone e di risorse. L’aggregazione è in linea con la mission che IS Bologna si è data: presentarsi sul mercato internazionale come unico interlocutore e offrire ai clienti un servizio a tutto tondo, con l’ambizione di alti standard e prestazioni. L’obiettivo è quello di valorizzare sui mercati internazionali i tratti distintivi e la qualità della subfornitura metalmeccanica bolognese, un modello di successo della imprenditoria emilianoromagnola ed italiana. L’internazionalizzazione dei mercati – e ora gli effetti strutturali della crisi che ha investito i mercati mondiali – hanno imposto anche a questo modello una nuova architettura. IS Bologna è la risposta a questo cambiamento e fa perno sulla capacità di fare rete, uno dei fattori decisivi su cui si gioca la capacità di competere delle piccole imprese nel nuovo scenario. I risultati non si sono fatti attendere: gli accordi conclusi in Svezia, dove IS Bologna ha partecipato a novembre alla fiera di Jonköping (la più grande a livello mondiale della subfornitura metalmeccanica), e la presenza al Midest di Parigi sono stati i primi concreti effetti dell’aggregazione. Ora, con l’arrivo delle quattro new entry, si rafforza e si consolida questo progetto pilota della metalmeccanica bolognese, che già contempla un nucleo iniziale di dieci aziende pioniere: Meccanica Sarti, Fiocchi Libero, CB, FAM, Fonderia Atti, Fonderie Palmieri, Wegaplast, Oz, Tec- nolamiera,Tinti & Tolomelli. IL CAMBIO GENERAZIONALE Il cambio generazionale è un momento cruciale della vita di un’azienda e deve sempre più rappresentare un’opportunità di crescita e non una minaccia per la sopravvivenza della stessa. Del tema si è discusso in un convegno organizzato da Unindustria che ha preso spunto da una r icerca realizzata dall’Università Bocconi di Milano, in collaborazione con Spencer Stuart, sotto l’egida dell’Aidaf (Associazione italiana delle aziende familiari). All’incontro sono intervenuti Umberto Bussolati Dell’Orto di Spencer Stuart, Guido Corbetta dell’Università Bocconi di Milano, Nicola Pizzoli di Pizzoli Spa, Sandra Samoggia di Samor Inter national Group Spa e Andrea Marcellan di Faac. A moderare il dibattito è stato Gioacchino Attanzio, direttore generale di Aidaf. NOVE AZIENDE BOLOGNESI PER LA ‘CASA DELLE DONNE’ Le aziende bolognesi mettono a diposizione i loro prodotti per una vendita di beneficenza destinata alla lotta contro la violenza sulle donne. E‘ successo a Palazzo Albergati nel corso di una iniziativa voluta dalla Commissione solidarietà di Unindustria Bologna. Il ricavato della vendita è andato alla “Casa delle Donne”, onlus che si occupa della tutela e della salvaguardia di donne colpite da fenomeni di violenza. Tra le aziende che hanno aderito all’iniziativa si segnalano: la Bottega dell’Agricoltore di Bologna, Creazioni Marsil di Bologna, Umberto Cesari vini di Castel San Pietro, Eley di Cadriano, Paladini Lingerie di Bologna, Sorbetteria Castiglione, Cotton Clan The First, Moccia Zabov. Particolarmente significativa, inoltre, l’adesione di Bruno Magli spa, che ha devoluto all'iniziativa il 20 per cento dell'incasso di una giornata del negozio di Galleria Cavour. “Sono veramente molto grata agli sponsor, ben nove, che hanno dimostrato la loro sensibilità in questa occasione – ha detto Sandra Samoggia, presidente della Commissione solidarietà di Unindustria Bologna - Le aziende hanno devoluto gratuitamente i propri prodotti per la giornata a Palazzo Albergati. Già da tempo, del resto, nell’ambito dei progetti della Commissione solidarietà di Unindustria, abbiamo avviato un percorso a sostegno della ‘Casa delle Donne’. Ed intendiamo concentrare i nostri sforzi e consolidare la nostra presenza a sostegno di questa iniziativa”. IL CLAIM DESK DI UNINDUSTRIA Coinvolgere sempre di più gli associati nella vita di Unindustria Bologna per costruire, con il loro contributo, servizi mirati ed efficaci. Nasce con questo obiettivo Claim Desk, il nuovo strumento di lavoro creato da Unindustria Bologna. Si tratta di un canale di comunicazione diretto, attraverso un numero telefonico o un sito internet, con cui gli associati possono fornire suggerimenti e proposte per migliorare i servizi offerti dall’associazione. Non solo: gli imprenditori possono anche segnalare le difficoltà che riscontrano quotidianamente e dare quindi impulso per la creazione di nuovi servizi o per lo sviluppo di quelli già esistenti. È possibile collegarsi al Claim Desk in due modi: attraverso l’accesso al sito [email protected], oppure telefonando al numero dedicato della seg reter ia del desk, 051 529600. Il servizio è attivo dalla primavera e sta già ricevendo numerose telefonate ed e-mail. Tra le segnalazioni arrivate, molte riguardano problematiche sugli oneri burocratici, che continuano a pesare sulle aziende per gli eccessivi costi e tempi. In particolare, le aziende più piccole sottolineano la gravosità di dover compilare lunghi questionari, come quelli per le rilevazioni Istat. “ECOINNOVAZIONE” AL CLUB DEGLI INNOVATORI “Strumenti di ecoinnovazione” è il titolo del convegno organizzato dal Club Innovatori di Unindustria Bologna in collaborazione con il laboratorio Lisea della rete Alta Tecnologia dell’Emilia-Romagna. Nel corso dell’incontro sono stati presentati gli strumenti per far si che le Pmi che abbinano la sostenibilità ambientale alla competitività attraverso l’ecoinnovazione dei prodotti trovino nuovi spazi di mercato. Inoltre, sono stati illustrati i principi del Life Cycle Assessment, dell’ecoprogettazione e la normativa connessa. Infine è stato spiegato quali sono le opportunità di partecipazione al progetto europeo Act Clean. SICUREZZA SUL LAVORO E CULTURA DELLA PREVENZIONE La cultura della sicurezza sul lavoro è stata al centro di un incontro presso FARE 93 la sede di Unindustria Bologna, nell’ambito di una iniziativa bilaterale promossa da Confindustria EmiliaRomagna e da CGIL CISL UIL Emilia-Romagna con il supporto di Fondimpresa. L’incontro è stato un’occasione per una riflettere insieme su come diffondere la cultura della prevenzione e sicurezza sul lavoro e promuovere, dove necessar io, un cambiamento di atteggiamento e di comportamento dei lavoratori e delle imprese. In tale occasione sono stati presentati i primi esiti dell’iniziativa, realizzata a livello regionale dai sistemi formativi di Confindustria e sindacati con la partecipazione dell’Organismo bilaterale Orione. In particolare sono stati raccolti presso un gruppo di imprese industriali alcuni esempi di esperienze aziendali efficaci in tema di sicurezza sul lavoro. Alcuni esempi significativi: in tema di formazione e comunicazione, sono state segnalate come “buone prassi” l’organizzazione periodica di seminari interni sulla cultura della sicurezza, la formazione pianificata dall’azienda anche sulla base di eventuali esigenze segnalate dai lavoratori e dai loro rappresentanti. Sul piano del coinvolgimento dei lavoratori, sono emerse in particolare l’effettuazione di un’indagine periodica presso i lavoratori sullo stato della sicurezza, realizzata dai rappresentanti dei lavoratori RLS e analizzata in apposite riunioni aziendali, e la redazione di un manuale interno aziendale sugli aspetti relativi a qualità, ambiente e sicurezza. È stata inoltre sperimentata presso un campione di aziende una innovativa check list, ora a disposizione di tutte le imprese e dei lavoratori per identificare i fabbisogni di formazione e informazione 94 FARE in tema di sicurezza sul lavoro. È in corso nella nostra provincia, per le aziende e i lavoratori interessati ad approfondire questo particolare approccio alla sicurezza, un programma di interventi formativi-informativi gratuiti di 4 ore ciascuno, organizzati presso le sedi aziendali e/o le sedi degli enti di formazione, Cofimp e Fondazione Aldini Valeriani. L’obiettivo è quello di sensibilizzare imprese e lavoratori sui temi della salute e sicurezza sul lavoro e conseguenti comportamenti e azioni, attraverso Interventi di formazione ed informazione mirati. In particolare favorendo lo scambio di punti di vista sulla percezione dei r ischi e sui comportamenti agiti in un’ottica di miglioramento. le imprese" ); Pierluigi Venturini, rappresentate Simest presso SPRINT Emilia Romagna ( che ha illustrato i nuovi strumenti). “GREEN PARTY”: LA FESTA D’ESTATE DEI GIOVANI IMPRENDITORI La serra dello splendido vivaio de “La Bastia” di Bologna ha fatto da cornice al Green Party, la Festa d’Estate organizzata dai Giovani Imprenditori di Unindustria: un evento che, come ogni estate, ha richiamato la giovane imprenditoria bolognese I NUOVI STRUMENTI DI SIMEST Recentemente Simest, la finanziaria del Governo italiano, ha introdotto forti novità negli strumenti di agevolazione dedicati all’internazionalizzazione delle imprese italiane ed una nuova misura di finanziamento definita “patrimonializzazione PMI Esportatrici”. Per aggiornare le imprese associate Unindustria ha organizzato il seminario "Sviluppo ed internazionalizzazione: i nuovi strumenti di Simest SpA". Sono intervenuti: Gino Cocchi,Vice presidente vicario e consigliere delegato per l’Internazionalizzazione di Unindustria Bologna; Ruben Sacerdoti, responsabile SPRINT Emilia Romagna; Gian Carlo Bertoni, responsabile Dipartimento Promozione e Marketing di Simest (che ha parlato sul tema "Finanza e servizi reali per l’internazionalizzazione del- Grande partecipazione al Green Party con cui i Giovani Imprenditori hanno festeggiato l’estate 2010 in un clima assolutamente conviviale e che, anche quest’anno, ha visto una folta presenza di imprenditori associati e non, oltre che di illustri personaggi in rappresentanza delle istituzioni cittadine. Nell’occasione è stata presentata l’i- niziativa benefica a favore di Arca di Noè, l’organizzazione impegnata nell’inserimento di giovani disabili nel mondo del lavoro. La raccolta fondi si è conclusa al termine della serata con grande soddisfazione di tutti i soggetti coinvolti, dai giovani imprenditori ai responsabili dell’Arca di Noè. IL SETTORE TURISMO DI UNINDUSTRIA PER LA MILLE MIGLIA Gli equipaggi e i tecnici al seguito della Mille Miglia storica sono stati ospitati, nella loro tappa a Bologna, dalle strutture alberghiere che fanno parte del settore turismo di Unindustria, grazie ad un accordo con gli organizzatori della manifestazione. Quest’anno la Mille Miglia è tornata ad attraversare il centro di Bologna dopo un’assenza di molti anni. Per l’occasione i bolognesi hanno potuto godersi un duplice spettacolo: le auto sono transitate sotto le Due Torri una prima volta la notte del 6 maggio, per l’arrivo della prima tappa, e hanno percorso nuovamente la città sabato 8 maggio nel ritorno verso Brescia. All’evento hanno partecipato 375 auto storiche e, con loro, anche più di 100 Ferrari costruite dopo il 1958 (anno successivo alla fine della grande corsa su strada). E il settore turismo di Unindustria sta già lavorando per il 2011 ... ACCORDO CON BANCA MONTE DEI PASCHI DI SIENA Banca Monte dei Paschi di Siena e Unindustria Bologna hanno firmato un nuovo accordo a sostegno delle imprese bolognesi. L’iniziativa prevede la consulenza degli esperti della banca a favore delle imprese associate che intendano intraprendere progetti di investimento e sviluppo in Italia e all’estero. In particolare, i responsabili del mondo corporate di Banca Monte dei Paschi di Siena saranno a disposizione delle imprese con incontri di consulenza direttamente nella sede dell’associazione, in cui analizzare le reali esigenze delle singole realtà bolognesi ed individuare con loro le migliori risposte in base alle specifiche situazioni patrimoniali e finanziarie. L’iniziativa fa seguito alla collaborazione tra Unindustria Bologna e Banca Monte dei Paschi di Siena iniziata lo scorso anno con un importante accordo che destinava un plafond di 10 milioni di euro per prestiti partecipativi a sostegno delle imprese associate. “L’accordo di oggi si propone non tanto di confezionare un plafond finanziario, quanto di consolidare un’attività di consulenza sicuramente importante per le imprese” ha detto Maurizio Marchesini, presidente di Unindustria Bologna. “Siamo lieti che Banca Monte dei Paschi di Siena, con la quale già si sono sviluppate in passato forme di collaborazione, abbia manifestato questa disponibilità. Abbiamo sempre sostenuto che occorre accrescere, da parte degli istituti di credito, la conoscenza del mondo delle imprese, delle loro aree produttive, dei loro problemi”. GIORNATA DEL CRIT SUI FORNITORI D’ECCELLENZA Una intera g ior nata dedicata al network dei fornitori d’eccellenza. E’ stata organizzata da CRIT Research al Museo del Patrimonio Industriale di Bologna. L’incontro dal titolo “La Filiera dell’innovazione” è stato l’occasione per presentare e proporre, anche ad aziende esterne alla rete soci e fornitori di CRIT, questo esempio di aggregazione d’imprese. CRIT Research è la società creata nel 2000 da alcune tra le più prestigiose imprese dell’EmiliaRomagna, molte delle quali bolognesi, allo scopo di mettere in comune strumenti di ricerca, azioni di approfondimento e brokeraggio tecnologico. Attualmente sono 25 le imprese socie di CRIT: Gruppo Beghelli, Gruppo Caprari, Carpigiani, Cefla Group, Cineca, Gruppo CMS, CNH, Datalogic, Ducati Energia, Ferrari, G.D, Gruppo Fabbri, Hydrocontrol, IMA, Italtractor ITM, Rossi Motoriduttori, Sacmi, Saima Avandero, Gruppo SCM, Selcom Group, SITMA, System, Technogym,Tetra Pak,Wamgroup. FARE 95