PDF: Fare n 2 WEB - Unindustria Bologna
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Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Bologna n. 2 novembre 07 FARE le idee e le proposte degli industriali bolognesi metropolis Bologna città metropolitana 2007 paginaECA 10-09-2007 15.54 Pagina 1 INFORMAZIONI INSUFFICIENTI PER PRENDERE DECISIONI IN TEMPO REALE INTERRUZIONI NEL FLUSSO CHE COLLEGA I PROCESSI DI BUSINESS DATI OBSOLETI E NON AGGIORNATI APPLICAZIONI SOFTWARE NON INTEGRATE E OBSOLETE CONTROLLARE LA TUA IMPRESA È DIVENTATO UN ROMPICAPO? SAP Business One è la soluzione gestionale integrata appositamente sviluppata per le PMI. 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Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Bologna Le infrastrutture per Bologna Metropolitana Interventi di: Giuseppina Gualtieri Michele Porcelli Gian Carlo Sangalli Pubblicità SEAS Servizi Associativi S.r.l. via Serlio 26 - 40128 Bologna tel. 0516317111 - fax 051356118 Pubblì concessionaria editoriale S.r.l. corso Vittorio Emanuele 113 41100 Modena tel. 059212194 - fax 059226627 [email protected] Tredici voci metropolitane Interventi di: Sergio Cofferati Beatrice Draghetti Flavio Delbono Anna Maria Artoni Luigi Gilli Giacomo Venturi Duccio Campagnoli Fabio Roversi Monaco Marco Cammelli Silvia Noè Andrea De Maria Enzo Raisi Gian Piero Calzolari NEWS UNINDUSTRIA Carlo Rossini - Cristina Galli 59 IL RICORDO La scomparsa di Oriano Rolenzetti FOCUS dalla vessazione all’equità fiscale per competere nel mondo Nel 2006, tra imposte e tributi, gli italiani hanno pagato più di 60 tasse. Hanno destinato, in altri termini, oltre 600 miliardi di euro alla fiscalità e alla previdenza pubblica. È impressionante, in particolare, l’aumento delle tasse a livello locale: negli ultimi dieci anni le entrate fiscali di Regioni, Comuni e Province sono aumentate di oltre il 110%, contro una crescita del Pil pari al 20%. Ma ancor più del livello delle aliquote, sono le modalità del prelievo a creare insofferenza verso i tributi. Secondo una recente indagine, più del 90% degli imprenditori valuta il sistema fiscale poco trasparente e, soprattutto, dominato dall’incertezza. Certo, nelle ultime due legislature sono state introdotte innovazioni importanti, ma il cammino per rendere le aliquote italiane comparabili con quelle dei diversi Paesi concorrenti, in Europa e nel mondo, è ancora lungo. Unindustria Bologna, consapevole della responsabilità che comporta essere una delle maggiori associazioni di imprese del Paese, ha deciso di analizzare i bilanci di oltre 900 aziende locali per misurare la percentuale di oneri fiscali che que- ste registrano sui risultati economici conseguiti. Gli esiti dell’indagine realizzata sono impressionanti: confrontando l’ammontare delle imposte e l’utile ante imposte, il 73% delle aziende presenta un’aliquota effettiva di pressione fiscale superiore al 50%. In particolare, per il 31% delle imprese questa pressione è tra il 50% ed il 70%, per il 42% di esse supera addirittura il 70%. Si tratta, si badi bene, di un dato in crescita: nel 2006, infatti, la pressione fiscale ha superato il 50% per un 4% di aziende in più rispetto al 2005. Qualcuno potrebbe obiettare che nella Finanziaria 2008 ci saranno importanti e positive novità per le aziende. Certo, risulta apprezzabile lo sforzo per le riduzioni nominali delle aliquote IRES e IRAP richiamate.Tuttavia, va detto che tali riduzioni saranno finanziate dalle stesse imprese attraverso l’ampliamento delle basi imponibili determinato dell’indeducibilità di taluni oneri. Nel mese di novembre Unindustria Bologna ha incontrato a Roma, presso la sede di Confindustria, i parlamentari eletti nella provincia per un confronto dedicato agli esiti della nostra ricerca e alla Legge Finanziaria. Al di la delle specifiche considerazioni legate alla manovra per il 2008, la richiesta degli industriali bolognesi ai parlamentari è stata inequivocabile: le imprese hanno bisogno di massicce semplificazioni fiscali. È indispensabile un fisco più giusto e più equo, che non penalizzi la creazione di valore, gli investimenti, l’innovazione e l’occupazione. Ciò che occorre è un fisco più coerente, capace di fornire alle imprese non più rivolgimenti continui, ma certezze. Gli imprenditori attendono decisioni concrete su questa delicata materia. Intanto il tempo scorre riproponendo un’imposizione fiscale tale da rendere, gior no dopo gior no, le aziende italiane meno competitive. Questo è, a ben vedere, la vera sintesi della nostra ricerca e si tratta di un dato che dovrebbe preoccupare non solo il Governo e la politica, ma l’intero Paese. C e s a re B e r n i n i Direttore Generale Unindustria Bologna FARE 5 CHLORIDE ACADEMY Con la fondazione della sua Academy, Chloride Group PLC, multinazionale quotata al London Stock Exchange e leader nelle soluzioni di Il cuore di Chloride Academy è a Castel Guelfo. Qui verranno definite le strategie della formazione di tutti i 1500 dipendenti del gruppo sparsi nel mondo. L'Academy inoltre si pone come obiettivo di dare quanto prima le medesime opportunità formative anche ai 4500 dipendenti dei propri business partner. Obiettivo nel breve periodo è di ga- VITA industriale Carlo Rossini Cristina Galli Keith Hodgkinson, CEO di Chloride Group PLC Roberta Gentile, direttore di Chloride Academy energia sicura per applicazioni ‘mission critical’ (gruppi statici di continuità, inverter, raddrizzatori, convertitori, sistemi di condizionamento La sede di Chloride Academy a Castel Guelfo ecc.), ha creato la prima Corporate University nel settore delle soluzioni di energia sicura. 6 FARE rantire ogni anno la formazione di 300 persone attraverso percorsi formativi di lunga durata con metodologie di blended learning in tutto il mondo: verranno erogate mille ore di formazione on line attraverso la piattaforma di e-learning. Comitati Tecnici specializzati, composti dai massimi esperti del gruppo nel mondo, sviluppano i percorsi didattici per le famiglie professionali di riferimento, portando a sistema le competenze distintive e le specificità delle sedi di provenienza. I corsi nascono e si svolgono in Italia nella sede centrale dell’Academy e nelle altre sedi del gruppo Chloride. Vengono erogati a seconda della famiglia professionale di appartenenza e possono essere obbligatori o a richiesta. Direttore di Chloride Academy è Roberta Gentile. PIZZOLI Budrio ha voluto premiare i suoi concittadini più autorevoli e stimati con un riconoscimento prestigioso: il Premio Città di Budrio. Un riconoscimento che non poteva non essere attribuito ad un imprenditore come Ennio Pizzoli. Il marchio Pizzoli nasce nel 1926 ed è a Budrio che l'azienda inizia la propria attività, in un ambito geografico tradizionalmente votato alla produzione della patata. La storia dell'azienda, dagli anni Venti ai giorni nostri, è una dimostrazione di fedeltà ai valori della qualità e della tradizione nonché una riprova del- gliere i segnali di rinnovamento del mercato e delle nuove tecnologie, affidando la gestione dell'azienda ad un membro giovane della famiglia: una scelta di continuità familiare che ha garantito all'azienda solidità e benessere”. SADEL Da spin-off dell’Università di Bologna a leader nel settore delle nuove tecnologie il passo sembrerebbe bre- CAVOUR CORPORATE FINANCE Ha festeggiato i 20 anni di attività nel migliore dei modi, con ben 6 operazioni di finanza straordinaria dall’inizio del 2007. Cavour Corporate Finance è cresciuta dal giorno della sua nascita e oggi conta 4 partners operativi, 3 associati, 4 se- Ennio Pizzoli Antonio Zecchino, presidente di Cavour Corporate Finance l'incessante ricerca del miglioramento produttivo. “Il Premio” ha scritto l’Amministrazione comunale di Budrio nella motivazione ufficiale “è un riconoscimento ad un imprenditore che ha dimostrato doti manageriali ed intuizioni assolutamente innovative per l'epoca, capacità che hanno dato vita ad una realtà industriale di grande importanza per l'economia del territorio budriese”. “Un altro grande merito che si vuole riconoscere ad Ennio Pizzoli” afferma ancora l’Amministrazione comunale “è quello di aver saputo co- nior managers, 3 analisti e 3 persone di staff. La nuova struttura organizzativa, sempre presieduta da Antonio Zecchino che ne è anche il maggior azionista, insieme alla consolidata membership con Imap e alla partnership con Borsa Italiana, hanno consentito a Cavour di sviluppare notevolmente il portafogli progetti. Tra questi, appunto, le 6 operazioni di finanza straordinaria. In particolare spiccano poi due nuove acquisizioni in Germania e Ungheria e l’ingresso nel capitale del gruppo Tesmec da parte del finanziere bolognese Gianluca Vacchi. ve, visto che è stato lungo solo 16 anni. In questi 16 anni Sadel Spa ha raggiunto risultati importanti come la fornitura dei convertitori per i generatori eolici di Riva Calzoni, la realizzazione dei convertitori per saldatura auto forniti al gruppo WWAudi e la produzione dei sistemi di controllo per i convertitori di carrozza che Ocem ha fornito alle ferrovie. Oggi infine, Sadel è orgogliosa di avere progettato e fornito a TSF gli apparati che realizzano il tracking e automatizzano gli annunci e le informazioni a bordo della flotta nazionale di Trenitalia, Nel 2004 è arrivata la certificazione UNI EN ISO 9001:2000 per il sistema di Qualità FARE 7 aziendale. Infine nel 2006 è stata creata la nuova business unit Telemedicina. Nella presentazione di Sadel si legge: siamo un’azienda B2B con la mission di garantire il successo e la soddisfazione totale dei nostri clienti. Progettiamo e produciamo sistemi Hi-Tech all’avanguardia impiegando il meglio della tecnologia e della conoscenza secondo le più aggiornate procedure di qualità. A garantire i successi della Spa sono oltre 40 collaboratori, tra interni ed esterni, nel 80% dei casi laureati in ingegneria o fisica e che hanno un’età media di 34 anni. EURORICAMBI: 40 ANNI DI ATTIVITÀ DI MARISA E ORAZIO TADDEI Il 22 settembre la Euroricambi di Crespellano ha festeggiato i 40 anni di attività dei propri fondatori, Marisa e Orazio Taddei. E lo ha fatto in grande stile, con una cerimonia che ha visto la presenza di autorità (in particolare, i sindaci di Anzola dell’Emilia e di Crespellano), personalità, dipendenti e collaboratori e l’inaugurazione di due nuovi stabilimenti. Marisa e Orazio Taddei iniziarono la loro attività nel 1967 a San Lazzaro come piccoli artigiani nel mondo dei ricambi per autocarri. In poco tempo seppero capire e impostare nuove idee per lo sviluppo e il rilancio del settore. Nel 1979 fondarono la Euroricambi con il primo stabilimento a Crespellano. Le tappe successive furono un crescendo di risultati positivi: nuovi reparti ad Anzola nel 1983 e nel 1989 fino al 1995, anno in cui fu inaugurata la nuova sede di Crespellano. Oggi la creatura di Marisa e Orazio Taddei è divenuta un gruppo che si inserisce tra i leader mondiali nel settore della ricambistica per autoveicoli di ogni categoria e che occupa 320 dipendenti, ha superato i 72 milioni di euro di fatturato nel 2006 e raggiungerà gli 80 nel 2007. Il gruppo attualmente si sviluppa su 6 stabilimenti tra Anzola Emilia e Crespellano per un totale di 42mila metri quadrati, 22mila 400 dei quali coperti. Con quasi 6000 articoli in gamma e 500 nuovi prodotti ogni anno, Euroricambi esporta oggi in quasi 80 paesi del mondo, A Marisa e Orazio Taddei il presidente confermando l’export come principale canaGaetano Maccaferri ha consegnato le di introiti capace di garantire il 97% del un riconoscimento di Unindustria Bologna fatturato del gruppo. E tutto partendo da San Lazzaro di Savena, 40 anni fa. Alla cerimonia è intervenuto il Presidente di Unindustria Bologna, Gaetano Maccaferri, il quale ha consegnato una targa a Marisa ed Orazio Taddei, complimentandosi con loro e con i figli Pierluigi e Patrizia. Nel suo saluto, Maccaferri ha sottolineato in particolare “il grande ruolo delle imprese che perseguono un profitto legittimo e necessario e proprio per questo, contemporaneamente, sono protagoniste ed artefici dello sviluppo del territorio: non solo creando ricchezza ed occupazione, ma interagendo con le istituzioni e la comunità locale”. 8 FARE MONTI ASCENSORI C’era anche lo stand della Monti Ascensori al “Fiaba Day 2007. Giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche”, la manifestazione che si è svolta il 7 ottobre in piazza Re Enzo a Bologna organizzata da ANIAMPI.EU (Associazione Nazionale Europea Imprese Ascensoristiche Medie e Piccole). L’azienda bolognese ha partecipato all’iniziativa con un proprio gazebo al cui interno è stato distribuito materiale informativo affinché anche chi non si è mai dovuto confrontare direttamente col problema della disabilità, e quindi con le barriere architettoniche, non sia insensibile davanti a un problema tanto importante per la società civile. LUIS.IT Luis.it comincia la sua avventura nel 2001 a Bologna. Fin da subito l’apporto eterogeneo dei tre fondatori, Luigi Zanolio, Marco Piva e Giovanna Zanolio, è fondamentale per consentire all’azienda di svilupparsi nel settore multimediale, coinvolgendo sinergicamente il video, il web e la grafica. Un team giovane con una forte propensione alle nuove tecnologie, che ha consentito alla Luis.it di cavalcare l’ondata di rinnovamento in corso nell’ultimo decennio. Tra le innovazioni, il settore video ha visto l’introduzione di nuovi sistemi di montaggio basati sull’alta definizione (HD). Nel 2004 il trasfer imento in via Malvasia 14, fuori le mura, ha segnato un importante traguardo aziendale. La nuova sede infatti, dal design moderno, unico ed inconfondibile ha rappresentato la cornice perfetta dove ripartire con maggior grinta e determinazione verso nuovi traguardi. Nel 2007 l’acquisizione di due nuovi locali, all’interno del medesimo stabile, ha permesso di ampliare il settore video e quello grafico. Una serie di traguardi sanciscono il successo Luis nel 2007: la campagna promozionale per il Mercatone Uno, passata su tutte le tv nazionali, con protagonista Enzo Iacchetti (concept creativo Max Information); il progetto di comunicazione web Kimbo; la realizzazione di un cortometraggio destinato a Sky per la rassegna “Sotto5”; la realizzazione di un film che ha visto come protagonista John De Leo, una delle voci più interessanti del panorama musicale italiano, che uscirà a novembre in allegato al cd del suo ultimo album. ECA CONSULT Fino a qualche mese fa anche in E.C.A. Consult erano convinti che nella offering di SAP non ci fosse un prodotto software destinato al mercato della Pmi. Per questo la proposta di valutare questa soluzione da rivendere sul mercato fu accolta con una certa perplessità. Presto però dallo scetticismo iniziale si è passati all’entusiasmo. SAP Business One si è infatti dimostrata una soluzione gestionale che risponde pienamente alle esigenze del mercato: semplice, efficace ed economicamente vantaggiosa. Non solo, SAP Business One offre funzioni per tutte le più importanti aree aziendali come contabilità, reporting, logistica, automazione della forza vendita. A tutto ciò va aggiunta una navigazione di tipo intuitivo grazie all’utilizzo di un ambiente universalmente noto come Microsoft Windows. SAP Business One è quindi la soluzione per chi vuole ridurre le complessità IT e disporre di un solo prodotto software con molteplici funzionalità. Per questi motivi, E.C.A. Consult ha scelto di diventare SAP Channel Partner. GAMMARAD Gammard Italia ha recentemente ottenuto un importante riconosci- con i Clienti, al fine di garantire la massima qualità del servizio offerto nel settore della sterilizzazione industriale con i raggi gamma, nel rispetto dei lavoratori e dell’ambiente. Prossimo obiettivo di Gammard Italia, che conta di centrare entro il 2007, è quello della conformità alla norma SA 8000 (Social Accountability) e per la quale l’azienda ha già ottenuto il riconoscimento dello stato di Applicant. PER ADMCOM LEONE DI BRONZO A CANNES Bologna premiata al Festival di Cannes. O meglio un’agenzia di comunicazione sorta all’ombra delle Due Torri si è meritata il Leone di Bronzo al Festival della Pubblicità. A conquistare il riconoscimento è stata AdmCom per la realizzazione della campagna Keep Playing, commissionata dal Casinò di Venezia. Si tratta di una installazione che dallo scorso mese di febbraio ha trasformato in roulette due nastri per il trasporto bagagli all’aeroporto Marco Polo di Venezia. Quello sviluppato dall’agenzia fondata da Daniele Maestrami e che ha sede in via Canova, è un perfetto esempio di ambient marketing: una strategia di comunicazione capace di raggiungere il pubblico in luoghi in cui si aggrega spontaneamente e, magari, laddove non c’è abbondanza di messaggi pubblicitari. Nata nel 1977 come piccolo studio grafico, oggi AdmCom conta una trentina di collaboratori e opera nel settore dell’advertising, dei new media e offre servizi di direct marketing, relazioni pubbliche e uffici stampa. Per il futuro ha in progetto la creazione di un dipartimento del lusso: un’area dedicata alla realizzazione di campagne pubblicitarie per i brand più esclusivi. “La scelta di scommettere sull’innovazione paga - ha commentato con soddisfazione Daniele Maestrami - e il premio che abbiamo ricevuto ne è la più chiara dimostrazione”. mento: la Certficazione di Eccellenza, con la quale Certiquality premia le proprie organizzazioni clienti che hanno integrato efficacemente i Sistemi di Gestione della Qualità, della Sicurezza e dell’Ambiente, in conformità ai requisiti delle norme UNI EN ISO 9001, UNI EN ISO 14001 e OHSAS 18001. Questo riconoscimento attribuito all’azienda di Minerbio ne testimonia l’impegno costante a mantenere fede agli impegni assunti MASCAGNI La Mascagni Spa di Casalecchio di Reno, azienda che conta 240 dipendenti per un fatturato di 30 milioni di euro e che nel 2006 ha avuto un incremento dell’export del 35% rispetto all’anno precedente, si è aggiudicata la commessa per l’arredamento della nuova sede della Texas A&M University nella Education City di Qatar. Si è trattato di un impegno di grande prestigio poiché l’Università FARE 9 americana di Administration and Management ha sedi ed è conosciuta in tutto il mondo. L’edificio che ha arredato la Mascagni è di 4 piani e si sviluppa su 53mila metri quadrati. La commessa per 260 posti di lavoro e 128 uffici è stata già realizzata con totale soddisfazione del cliente, sotto la supervisione dei general contractors e degli architetti americani, per un valore complessivo di 1milione e 200mila euro. MASTER KEY FA RIVIVERE IL MITO DI ONDINA VALLA TECNOMECCANICA Un anno fa si spegneva, all’età di 90 anni, Ondina Valla, la più famosa atleta bolognese della storia. Eclettica e dotata di forte personalità ed eleganza atletica, vestì 16 volte la maglia azzurra vincendo 15 titoli italiani nelle corse piane, sugli ostacoli ed eccellendo nel salto in alto e nel pentathlon. Ai Giochi Olimpici di Berlino, il 6 agosto 1936, toccò l’apice della carriera ed entrò nella storia dello sport italiano divenendo a vent’anni la prima donna a vincere un oro olimpico. Bologna non poteva dimenticare una delle stelle sportive più mitiche e grazie all’impegno congiunto di Coni, Comune e Fondazione Carisbo sono stati organizzati dalla nostra associata Master Key alcuni importanti momenti commemorativi. Emozioni, brividi ed un pizzico di commozione sono stati gli ingredienti della mostra biografica su Ondina curata da Stefano Stagni presso la Galleria Il Punto di via San Felice, che ha riscosso enorme successo di pubblico e di critica per i suoi filmati multimediali e la ricca esposizione di cimeli per lo più inediti con quadri, fotografie, libri e ritagli di giornali dell’epoca fra cui spiccava l’astuccio con la medaglia d’oro ed il pettorale 343 con cui la Valla vinse l’oro alla Olimpiadi di Berlino. Il 16 ottobre scorso il Comune ha prima intitolato alla Valla una strada del nuovo quartiere fieristico e poi con una toccante cerimonia ha rimesso in sede allo Stadio Dall’Ara sia la targa originale del ’36 sia la quercia a ricordo di quella pianta che la stessa Ondina Valla vinse a Berlino (documentato nel film Olympia di Leni Riefenstahl) e poi volle piantare dietro la piscina dello Stadio. L’Ondina week si è chiuso in una Cappella Farnese da tempo mai così colma di spettatori con un convegno di studi nell’ambito del quale sono stati trattati da docenti di storia dello sport alcuni importanti temi inerenti Ondina Valla ed il suo tempo con una rivisitazione dello sport al femminile. Ciliegina sulla torta il 1° Premio Ondina Valla istituito dalla Carpigiani del vice presidente di Unindustria Gino Cocchi (la statua di Ondina, opera scultorea del fratello Rito Valla, campeggia da decenni all’ingresso dello stabilimento di Anzola) che ha visto premiata un altro mito dell’atletica: Donata Govoni, bolognese doc, 4 olimpiadi e la bellezza di 34 titoli italiani dal ’60 al ’78. La Tecnomeccanica Srl, società bolognese di proprietà della famiglia Romagnoli, attiva nella produzione e vendita di macchine automatiche per il confezionamento di tè e pro- dotti da infusione in sacchetti filtro, ha siglato un accordo societario con la Acma Spa, controllata da Coesia, primario gruppo italiano attivo nelle DUGOMRULLI Dugomrulli, azienda leader nella produzione di rulli per trasportatori, che fa capo alla famiglia Gamberini, ha certificato i propri prodotti per l’industria mineraria, conformemente alle norme ATEX. ATEX è il nome convenzionale della direttiva 94/9/CE dell’Unione Europea per la regolamentazione di apparecchiature destinate all’impiego in zone a rischio di esplosione. I rulli Dugom, serie ATEX, contraddistinti da un’apposita marchiatura, sono progettati e costruiti in conformità ai requisiti essenziali della direttiva comunitaria di riferimento e rientrano nella definizione di componenti privi di funzione autonoma. Proprio per questa loro caratteristica possono essere impiegati in apparecchi destinati ad operare in atmosfere potenzialmente esplosive come, ad esempio, le miniere. 10 FARE macchine automatiche per il confezionamento di sigarette e prodotti alimentari e chimici. L’accordo, volto a rafforzare lo sviluppo futuro di Tecnomeccanica, prevede l’entrata dell’Acma nel capitale dell’azienda di Villanova di Castenaso con una quota rilevante ed è mirato a supportare la crescita di Tecnomeccanica nei prossimi anni. Le sinergie industriali, commerciali e finanziarie che deriveranno dall’alleanza con un partner primario come il Gruppo Coesia permetteranno a Tecnomeccanica di ampliare i propri orizzonti di sviluppo e di fare fronte alla sfida della crescita in un mercato globalizzato sempre più competitivo, all’interno di un Gruppo forte e strutturato, internazionalmente noto per la leadership tecnologica dei propri prodotti. Le macchine confezionatrici di tè in sacchetti filtro tecnologicamente avanzate di Tecnomeccanica ben si inseriscono nella gamma di prodotti hi-tech del gruppo Coesia e permetteranno ad Acma di entrare in un nuovo business, che si caratterizza per l’eccellenza tecnologica e l’alto valore aggiunto dei prodotti. economica e nell’area della produzione di macchine automatiche per confezionamento, ha recentemente ottenuto un importante traguardo penetrando nel mercato portoghese con la vendita di 2 AFT 2x3 e relativi macinatori termostabili per caffè tostato in grani. La AFT 2x3 è una macchina confezionatrice in grado di produrre una capsula con tecnologia di termoformatura, di riempirla e sigillarla. Tale tecnologia ha costi molto competitivi e può utilizzare il PLA, polimero biodegradabile. MGM la, Azzorre e Islanda, ora la MGM è pronta a sbarcare in America. “Attualmente il mercato estero rappresenta il 70% del nostro fatturato – spiega Girolamo Mazzeo, presidente e fondatore dell’azienda -. Ora siamo pronti a entrare negli Stati Uniti, un mercato sicuramente non facile, ma che penso possa rappresentare una nuova opportunità di evoluzione per noi. In America, infatti, esiste un approccio al business completamente diverso dal nostro: per l’Europa il dato più importante è il ‘costo’, mentre per gli americani il ‘guadagno’”. La sfida è lanciata e, visti i precedenti, si può scommettere che verrà vinta. Da Crevalcore agli Stati Uniti in un cammino lungo 40 anni e lastricato di successi. E’ la strada che ha percorso la MGM, azienda che opera nella realizzazione di negozi per l’elettronica. Dopo essere penetrata con successo nei mercati europei e in quelli dei paesi più lontani come Siberia,Ango- CAE Girolamo Mazzeo, presidente di MGM Installazioni di monitoraggio ambientale della CAE L’organizzazione Meteorologica Mondiale, organo delle Nazioni Unite che ha il compito di controllare i fenomeni climatici e i loro effetti a livello globale, ha recentemente riconosciuto il pluviometro SETTEBELLO Dopo 30 anni di ininterrotta attività la Settebello Srl, azienda che opera nel settore degli allestimenti fieristici, passa alla seconda generazione. Seconda generazione che, ricordano dall’azienda, era già da tempo operativa. Questa novità rappresenta un’occasione importante di diversificazione e orientamento a nuovi prodotti e mercati. Già nel prossimo 2008 l’azienda prevede di dare vita a importanti novità. KISSTECH La Kisstech Srl, giovane azienda attiva nel consulting di progettazione FARE 11 CAE come miglior strumento per misurare la pioggia e prevenire le catastrofi climatiche. Si tratta di un riconoscimento importante, quello ottenuto dall’azienda di San Lazzaro che dal 1977 produce sistemi per il monitoraggio ambientale e collabora attivamente con la Protezione Civile, vari enti nazionali e regionali, per far fronte alle situazioni di disagio e per icolo causate dagli eventi climatici. di grande interesse strategico. Si tratta della fabbricazione di una linea di prodotti, attualmente assenti sul territorio nazionale, destinati a mercati stranieri e di largo e differenziato impiego, con soluzione tecnologica innovativa rispetto alle soluzioni fino ad oggi offerte dagli attori esteri sugli stessi mercati. Per poter dare seguito a questo progetto l’impresa è alla ricerca di un’alleanza strategicofinanziaria. Un partner con cui an- un modo per versare sapone, maionese, olio o aceto usando due sole dita e senza nemmeno il pericolo di sporcarsi: è la Bb Packaging. Nata il 31 gennaio 2007 grazie ad un finanziamento di 250mila euro dal sistema dei Consorzi fidi, la piccola azienda – 5 soci - si è messa subito all’opera brevettando la geniale bustina monodose che non farà mai più sporcare le dita dei più maldestri. Il nuovo contenitore, ideato dal tren- I 60 ANNI DI SCANDELLARI INFISSI Compie sessant’anni la Scandellari Infissi, una tradizione imprenditoriale che di padre in figlio è giunta alla quarta generazione: da piccoli artigiani del ferro fino alla specializzazione di oggi nei serramenti e negli infissi in alluminio anodizzato. La storia dell’azienda inizia nel 1947, quando Alberto Scandellari, artigiano del ferro appunto, insieme ai figli (uno dei quali, Cesare, è tuttora alla guida della società) comincia a fabbricare reti da letto in una vecchia fornace. I primi tempi sono difficili. «I soldi – ricorda Cesare Scandellari – me li prestò il vecchio Maccaferri, Gaetano». Poi, nel 1952, gli affari decollano con la cosruzione di gabbie per l’allevamento del pollame e nel ‘57, finalmente, gli Scandellari riescono a costruire il loro primo capannone e avviano la produzione di serramenti e infissi in acciaio per porte e finestre. Il vero salto di qualità l’azienda lo fa negli anni ’60, iniziando a lavorare anche con l’e- ITALMEC ELETTRONICA Impresa industriale certificata ISO 9001 da oltre dieci anni e che opera da circa 40 nel controllo elettronico di processo, Italmec Elettronica è attualmente coinvolta col CNR nella realizzazione di un progetto di R&D 12 FARE Cesare Scandellari stero, finchè negli anni ’70 si specializza nella produzione di infissi in alluminio anodizzato. Negli anni ’90 la Scandellari si concentra sul business degli appalti pubblici. dare avanti sulla strada degli ottimi risultati già evidenziati dalle prime verifiche fatte con il CNR. BB PACKAGING Una giovanissima azienda di San Giovanni in Persicelo ha brevettato Tra le maggiori realizzazioni del periodo, i lavori all’Aula magna di S. Lucia, a San Giovanni in Monte e all’ex Mulino Tamburi a Bologna; quelli all’ex Foro Boario a Modena, la sede Inail di La Spezia, il Comune di Prato, il Belweder (la residenza presidenziale) di Varsavia restaurato gratuitamente, per il quale ricevette i ringraziamenti dal presidente polacco Lech Walesa. Oggi l’azienda ha deciso di mantenere una dimensione medio-piccola e di puntare sulla qualità: produce serramenti, facciate, porte di sicurezza per banche e uffici postali. Sta chiudendo il 2007 con un + 35% sul fatturato dell’anno precedente, e la sua proiezione all’internazionalizzazione guarda soprattutto verso l’Africa. La chiave di questi sessant’anni di attività? Per Cesare Scandellari è soprattutto una: “la passione per il mestiere che mio padre ha trasmesso a me e io a mio figlio e ai miei nipoti». tunenne Christian Burattini,ha una struttura semirigida ed è facile da utilizzare grazie al sistema unico di apertura che ne consente l’apertura grazie alla leggera pressione di due sole dita. Ma alla Bb Packaging non si sono fermati: dopo la bustina hanno brevettato anche la macchina che la produce e, instancabili, hanno avviato rapporti con grandi aziende italiane e straniere. FAMIGLIA CHIARI C’è da scommettere che i buongustai di Bologna presto si daranno appuntamento proprio lì: nel nuovo negozio “Famiglia Chiari” di via Pescherie Vecchie 3. Si tratta del quarto esercizio commerciale dei Chiari e che si aggiunge a quelli di Zola Predosa, dell’Aeroporto Marconi e di via Mazzini. Tra le eccellenze che faranno fare la fila ai gour met bolognesi ci sono Sua Maestà il Nero, già vincitore del primo premio al concorso dei formaggi di montagna, lo yogurt fatto in casa, il prosciutto crudo di Santa Lucia, tutte le mozzarelle e i latticini teneri tipici del Mezzogiorno d’Italia realizzati nei caseifici della famiglia Chiari di Putignano e di Napoli. Ma la vera novità è il distributore da 100 litri del latte crudo, munto la mattina a Bentivoglio e distribuito durante gli orari di apertura del negozio. COFIMP La Responsabilità Sociale d’Impresa da oggi può contare su un nuovo strumento operativo per la sua diffusione: il Vademecum di “PercoRSI”, il progetto realizzato da Cofimp in collaborazione con il Cise, Centro per l’innovazione e lo sviluppo economico, per promuovere e incentivare nelle Pmi le migliori dinamiche gestionali per un’azienda di stampo etico. “PercoRSI” è un progetto cofinanziato dal FSE, dal Ministero del Lavoro e dalla Regione Emilia Ro- magna che raccoglie la sfida imprenditoriale moderna della costruzione di una cultura manageriale etica e consapevole, in grado di competere con gli standard gestionali dei paesi leader europei. Fruibile e scaricabile gratuitamente tramite il sito www.progettopercorsi.it, il Vademecum è stato presentato in un convegno che si è tenuto presso la sala conferenze di Savhotel. AIR-TEC SYSTEM L’internazionalizzazione di Air-Tec System, azienda di Calderara di Reno costruttrice di componenti per il trasporto pneumatico di polveri e granuli, si espande ulteriormente nei paesi del Sud-Est Pacifico. Dopo le joint-ventures realizzate in India, in Giappone e in Cina, in questo mese l’azienda ha aperto una nuova sede di distribuzione dei sistemi a Bangkok, in Thailandia, inserendo personale altamente qualificato e specialista nel Bulk Handling. La nuova sede, con il nome di AriaTech Co. Ltd, è allestita in una palazzina di recente costruzione, e avrà la possibilità, con un impianto di prova, di mostrare direttamente ai clienti in quale modo funziona il sistema di trasporto pneumatico e di testare i diversi prodotti. Gli uffici inizialmente avranno lo scopo di promuovere i sistemi AirTec e, solo successivamente, di verificare la possibilità della costruzione di alcuni componenti in loco per evitare i costi di trasporto. I sistemi di trasporto pneumatico Air-Tec sono utilizzati in tutti i settori, tra i quali i più importanti sono i settori dei mangimifici, della ceramica, della plastica e dell’alimentare. E’ possibile visionare il sito aziendale in www.air-tec.it ECO BUSINESS CONSULTING Eco Business Consulting, società di consulenza esperta in internazionalizzazione e sviluppo d’impresa in Italia e all’estero, ha di recente creato L’Alambicco Edizioni: “Un progetto editoriale – afferma l’Amministratore Delegato Giovanni Roncucci – che crediamo possa accompagnare la nostra esperienza professionale e quella delle imprese che affianchiamo ogni giorno, oltre a suscitare discussioni e approfondimenti su tematiche economiche e di attualità”. Prime pubblicazioni della collana Imprendi de L’Alambicco Edizioni sono la “Guida pratica per investire in Serbia”, un vademecum di facile consultazione su come fare business in Serbia, una delle realtà economiche emergenti dell’area balcanica, e “Le istituzioni finanziarie nazionali e internazionali: una guida per l’Internazionalizzazione delle aziende italiane”, dedicata alle organizzazioni nazionali e internazionali a sostegno delle imprese nei processi di internazionalizzazione. DEHONIANA LIBRI Questa volta sono i libri a finire sotto i riflettori in quanto prelevati e imballati sotto l’attenta regia di lettori a radio frequenza. Grande precisione tecnologica per evadere quotidianamente migliaia di pacchi verso gli oltre 2500 punti vendita di destinazione, cioè le librerie. La Dehoniana libri, che nel settore della distribuzione libraria commercializza FARE 13 una sessantina di case editrici, per gestire al meglio la logistica dei propri cinque magazzini (Milano-Padova-Bologna-Roma-Napoli) e r ispondere in maniera tempestiva agli ordini, ha adottato un nuovo sistema di gestione e movimentazione attraverso un programma di logistica (Automa di Esa Software di Rimini) collegato a 25 lettori RF. L’adozione dei terminali portatili in radio frequenza ha rappresentato un passaggio innovativo nella semplificazione del processo logistico da un lato e del lavoro degli operatori dall’altro. Il prelievo dei libri in magazzino avviene per prelievo massivo: l’operatore seguendo le istruzioni riportate sul display del terminale procede alle operazioni di prelevamento delle diverse referenze assegnate attraverso un percorso guidato. Così anche la spedizione diventa più facile! Dehoniana Libri, realtà commerciale del gruppo editoriale dehoniano (espressione dei padri dehoniani di Bologna), opera ormai da più di vent’anni nel campo della distribuzione libraria attraverso una propria rete promozionale di 18 agenti e una rete distributiva con 53 dipendenti. Tre le librerie con il marchio proprio: Padova, Bologna, Roma. 0 ore di assenza per ferie al di là dei periodi di chiusura. “Sento doveroso un riconoscimento per il suo Guin- MT MOTORI ELETTRICI OMAS Congratulazioni a Donatella Mazzali, dipendente della MT Motor i Elettrici di San Giovanni in Persiceto, alla quale va ascritto un record sicuramente eccezionale: in dieci anni di collaborazione con l’azienda (della quale entrò a far parte il 3 novembre 1997) ha totalizzato 0 ore di assenza per malattia, 0 ore di assenza per permessi, 0 ore di assenza per ritardi, Mantiene “cuore” e “cervello” a Bologna, ma acquisisce nuove potenzialità di sviluppo sui mercati mondiali. Omas, specialista dal 1925 nella creazione di raffinati strumenti di scrittura ed azienda a forte presenza internazionale con circa il 75% dei ricavi fuori dall'Italia, ha visto acquisire il 90% della propria partecipazione azionar ia dalla cinese Xinyu 14 FARE Virgilio Rende, titolare della MT Motori Elettrici, consegna un riconoscimento a Donatella Mazzali, collaboratrice da Guinness! ness dei primati, credo non sia azzardato dire a livello nazionale.” ha affermato Virgilio Rende, titolare della MT Motori Elettrici, conferendo una particolare attestazione a Donatella Mazzali nella ricorrenza dei dieci anni di collaborazione “Complimenti e tanti auguri a chi si cimenterà per battere questo lodevole primato”. Hengdeli Group, società pubblica presente nella principale borsa asiatica di Hong Kong, leader nella distribuzione e vendita al dettaglio di orologi di lusso in Asia ed ora impegnata ad ampliare globalmente il proprio business anche attraverso l'acquisizione di marchi prestigiosi a livello mondiale. Considerata la grandezza e lo spessore di Xinyu Hengdeli Group in Asia, specialmente nella Grande Cina, Omas avrà a propria disposizione un'eccezionale piattaforma per incrementare i propri affari in questo mercato in forte crescita. Al tempo stesso, Xinyu Hengdeli Group vorrebbe costruire un piano solido di estensione del marchio Omas fino a comprendere gli accessori, arricchendo in tal modo la gamma attuale degli strumenti di scrittura offerta dall’azienda bolognese. Questa acquisizione conferma anche la stretta collaborazione tra Xinyu Hengdeli Group e LVMH Watches & Jewelry Division (che aveva acquisito Omas nel 2000). LVMH continuerà a fornire supporto a Xinyu nello sviluppo di Omas e garantirà una transizione fluida verso la nuova gestione sotto la guida di Michele Sofisti, membro del Consiglio di Amministrazione di Omas in rappresentanza di Xinyu Hengdeli Group. Mantiene il suo ruolo attuale Christophe Artaux, Managing Director di Omas. Nel corso degli ultimi 2 anni Omas ha intrapreso un piano ambizioso di ampliamento del portfolio prodotti partecipando al progetto di rinnovamento del marchio grazie al proprio know-how tecnico e progettuale. L'intenzione del nuovo azionista è quella di continuare su questa strada gestendo ogni attività da Bologna e nel pieno r ispetto dei valor i del marchio. OFFICINE MACCAFERRI Nuove prospettive per le Officine Maccaferri che, dopo aver messo a segno nel corso dell'anno alcune importanti operazioni come l'apertura di un nuovo sito produttivo a Pune (in India), estendono il loro raggio d'azione nel settore delle gallerie. Il gruppo, leader mondiale nel comparto della geotecnica e del controllo dell'erosione del suolo, ha acquisito la Elas Geotecnica di Segrate (Mi), specializzata, appunto, nella fornitura di sistemi e prodotti per la realizzazione di opere sotterranee legate a tunnel, metropolitane, miniere, dighe e canali fluviali. La Elas e' stata impegnata direttamente in numerosi progetti in Italia, fornendo i propri prodotti per le gallerie dell'Alta velocità tra Firenze e Bologna e della metropolitane di Roma e Brescia. Uno dei brevetti più importanti in mano all'azienda lombarda, per esempio, e' il "Grout master", una particolare soluzione che permette di consolidare e impermeabilizzare grossi ammassi di terreno attraverso l'utilizzo di una miscela chimica. Elas Geotecnica (19 dipendenti) dovrebbe chiudere il 2007 con un giro d'affari di 4,5 milioni di euro, ma Officine Maccaferri conta di rag- OFFICINE MACCAFERRI PER IL MOSE DI VENEZIA Officine Maccaferri, leader mondiale nel campo della geotecnica e del controllo dell’erosione del suolo, mette a disposizione la propria tecnologia e le proprie risorse per difendere Venezia. Il gruppo bolognese è infatti impegnato nella fornitura e posa in opera di un sistema di materassi filtranti, unico nel suo genere a livello mondiale, che contribuisce alla protezione dei fondali della laguna di Venezia. Questo progetto ha un valore complessivo di 30 Milioni di Euro. Il sistema fornito da Officine Maccaferri, inserito nel contesto dei lavori legati al MO.S.E. (Modulo Sperimentale Elettromeccanico) portati avanti dal Consorzio Venezia Nuova, permette di ottenere grande stabilità e durata della protezione del fondale (facendo la funzione di filtro tra scogliera e fondale). Queste soluzioni hanno un impatto ambientale praticamente nullo, un fattore fondamentale per ottenere la massima tutela dell’ecosistema veneziano. “La protezione di Venezia - spiega Alessandro Maccaferri, Presidente di Officine Maccaferri – rappresenta un obiettivo prioritario per tutti noi e, per questo, abbiamo deciso di investire ingenti risorse per realizzare un sistema assolutamente innovativo, non solo per l’Italia ma a livello mondiale. Questo permette di dimostrare concretamente la nostra esperienza e il nostro know how nel portare avanti progetti nuovi e ambiziosi. Ma la nostra attenzione è dedicata, in primis, alla prevenzione e alla tutela dell’ambiente, fattori realmente prioritari per noi”. Officine Maccaferri (un giro d’affari consolidato di 242 milioni di eu- ro nel 2006, previsto in crescita a 270 milioni per il 2007, con 1600 dipendenti) collabora al progetto MO.S.E dal 2002. Il sistema sviluppato è in grado di stabilizzare e proteggere i fondali dalle maree e dal moto ondoso, adattandosi perfettamente alle condizioni della laguna. Per realizzare questo ambizioso progetto, l’impresa bolognese ha creato il “Consorzio Maccaferri Progetto Venezia”, che coinvolge anche Adanti di Bologna (società specializzata nel campo delle opere pubbliche che fa parte, come Officine Maccaferri, del Gruppo Industriale Maccaferri) e Impresa Giuseppe Sarti & C. S.p.A. (azienda ferrarese che opera, da sempre, nel settore dell’ingegneria idraulica). “Per quanto riguarda il completamento dei lavori a Venezia - spiega Luigi Penzo, Amministratore Delegato di Officine Maccaferri – le previsioni indicano che, se non sussistono complicazioni, tutte le operazioni portate avanti da Officine Maccaferri verranno completate entro la fine del 2009. Stiamo già valutando varie possibilità di applicazione dei nostri sistemi, sia all’estero che in Italia, in particolare in Sicilia”. Il know how e l’esperienza maturata da Officine Maccaferri nel Progetto Venezia hanno suscitato l’interesse dello U.S. Corps of Engineers americano, per interventi nell’area litoranea della Louisiana e, soprattutto, attorno a New Orleans, e delle Autorità Messicane, in relazione alla crescente erosione costiera che sta interessando i dintorni di Cancun. FARE 15 giungere entro tre anni i 10 milioni. D'altronde, fa notare Luigi Penzo, amministratore delegato del gruppo Maccaferri – di rafforzare la nostra posizione in un mercato strategico come quello delle gallerie”. CATERPILLAR MEC-TRACK Alessandro Maccaferri, presidente delle Officine Maccaferri bolognese, “il settore del ‘tunneling’ è in costante crescita, grazie anche agli importanti progetti nelle opere pubbliche che stanno coinvolgendo le reti di comunicazione, in tutta Europa e nel mondo”. In quest’ottica, Maccaferri punta non solo a rafforzarsi in Europa, ma anche in altri paesi strategici in forte sviluppo, come quelli del Sud America. L’acquisizione della Elas rientra nel piano triennale d’investimenti 20072009 da dieci milioni di euro delle Officine Maccaferri, che nel 2006 hanno registrato un giro d’affari consolidato di 242 milioni di euro, con un aumento del 25% rispetto al 2005. Nel 2007 si prevede un’ulteriore crescita, che porterà la società (1600 dipendenti) a sfiorare un giro d’affari di 260 milioni.“Ci siamo posti l’obiettivo – spiega il presidente, Alessandro 16 FARE Caterpillar Mec-Track nasce nel 1961 come piccola officina meccanica e dopo un percorso prima di collaborazione poi di partneship, nel 1993 diventa interamente di proprietà del gruppo multinazionale Caterpillar. Caterpillar Mec-Track attualmente impiega circa 340 persone suddivise in tre stabilimenti, due dei quali nell’area di Castelvetro (Modena) che fanno capo alla sede centrale situata a Bazzano (Bologna). Oggi l’azienda rappresenta il principale produttore mondiale di rulli per il sottocarro Caterpillar, componente fondamen- sone l’obiettivo primario a cui l’azienda punta: “Target zero”, essere un’azienda senza infortuni. Il coinvolgimento nel sociale ed in particolare l’attenzione alla salute ed alla sicurezza dei lavoratori testimoniano il grande impegno con cui Caterpillar Mec-Track sta investendo nel benessere delle persone. Benessere significa anche salute, quindi prevenzione: ne è esempio il riconoscimento ricevuto dall’AIRC nel 2003 per l’importante progetto che ha visto l’eliminazione dal processo produttivo di tutte le possibili cause di esposizione al rischio oncogeno all’interno dell’azienda e la recente collaborazione con l’organizzazione ABO Project a sostegno di progetti di ricerca che mirano a raggiungere lo sfidante obiettivo di massima cura del cancro entro il 2010. F.M. MATRAS La F.M. Matras di Budrio ha ottenuto l’assegnazione di una fornitura di 500 “Biciclette elettriche a pedalata assistita” da adibire al servizio di recapito postale, a seguito di una gara lanciata da Poste Italiane Spa. Le biciclette dovevano rispondere ad Veduta aerea dello stabilimento di Caterpillar Mec-Track a Bazzano tale delle macchine movimento terra, esportato in tutto il mondo. Fortemente integrata all’interno del gruppo che ha adottato strategie di management a lunga scadenza con obiettivi di crescita continua, Caterpillar Mec-Track basa la propria strategia sullo sviluppo delle persone ed in particolare su valori come Integrità, Eccellenza, Lavoro di Squadra ed Impegno; ed è proprio sulle per- Stefano Cesari, titolare della FM Matras, con un esemplare delle biciclette elettriche fornite a Poste Italiane uno specifico dettagliato capitolato tecnico, redatto dai tecnici di Poste Italiane. Inoltre, fra i requisiti per un migliore punteggio vi era, oltre al minor prezzo, la maggiore presenza di centri di assistenza su tutto il territorio nazionale. Con la collaborazione dei tecnici di F.M. Matras e di Poste Italiane è stata configurata una bicicletta elettrica a pedalata assistita che risponde alle esigenze specifiche del servizio di recapito postale in riferimento sia alle diversità del territorio che i veicoli dovranno percorrere, sia agli operatori che dovranno utilizzare i veicoli. Le biciclette elettriche a pedalata assistita fornite a Poste Italiane sono state costruite utilizzando tutte le tecnologie di ultima generazione che riguardano i veicoli ad energia alternativa con motore elettrico: motore brushless da 250W, centraline elettroniche di controllo e di comando sigillate, le batterie ad elevato rendimento, sistema “MPA” (Matras Pedal Assisted System) che ottimizza il contributo del motore elettrico alla pedalata dell’operatore per rendere minimo lo sforzo fisico. Particolare attenzione è stata rivolta, inoltre, alla sicurezza degli operatori. E’ stato previsto di potere caricare, su ogni veicolo, fino a 35 kg. di posta da consegnare. La consegna delle biciclette elettriche a pedalata assistita a diversi centri di Poste Italiane Spa su tutto il territorio nazionale è stata effettuata in ottobre. SUGAR COMPANY Le intolleranze alimentari gravi sono numerose e Sugar Company ha deciso di combatterle selezionando, controllando ed evitando le contaminazioni derivanti da materie prime contenenti allergeni. Per quanto riguarda in particolare il cioccolato, l’unico modo per garantirne la sicurezza è creare una “Oasi Produttiva”. E’ quello che Sugar Company appunto ha fatto, scegliendo di non produrre, nel proprio stabilimento, tavolette di cioccolato al latte e neppure tavolette di cioccolato con nocciole o altra frutta con guscio. Ora dunque nello stabilimento Su- gar Company, in particolare nel ciclo produttivo del cioccolato Cuorenero, ottenuto esclusivamente con massa di cacao pregiata dell’America Latina, non sono ammesse materie prime contenenti: arachidi, crostacei, frutta con guscio (noci, mandorle, nocciole ecc.), glutine, latte, proteine del latte, soia, lupini, senape, sesamo, sedano e uova. Inoltre le materie prime impiegate sono OGM Free. Una vera e propria "Oasi Produttiva Anti Allergeni". Questa scelta è particolarmente significativa per tutto quel mondo di consumatori che non possono assumere cioccolato, in quanto affetti da intolleranze alimentari particolarmente gravi. Lo stabilimento del cioccolato Cuorenero della Sugar Company è l’uni- co esempio in Europa ad attuare una scelta così radicale, al fine di garantire l’assenza di sostanze allergeniche nel cioccolato e la sua assoluta qualità. GMPR GROUP GMPRgroup, ai primi posti nel panorama italiano delle agenzie per la costruzione reale di una palazzina di uffici e appartamenti, che verrà realizzata da Costruzioni Residenziali a Reggio Emilia. GMPR, già presente con una sua sede in Second Life, ha infatti riprodotto l’intero progetto 3D di Via Marchi a Reggio Emilia nell’ambiente virtuale, per offrire ai clienti la possibilità di un’esperienza molto realistica di come saranno i nuovi uffici e appartamenti in costruzione. La nuova palazzina di Reggio Emilia è già interamente costruita e può essere visitata all’indirizzo Costruzioni Residenziali Srl, Second Italia 1 (34, 27, 22) o digitando “costruzioni residenziali” nel Search di SL. Entrando nella famosa piattaforma il compratore può infatti visitare l’immobile che vuole acquistare, andando oltre la semplice funzione dei rendering o delle foto, e comprendendo appieno le sue caratteristiche. GMPRgroup già da tempo ha aperto una propria sede virtuale in Second Life, il nuovo fenomeno mediatico che ha già attirato al suo interno 9,5 milioni di persone di oltre 100 paesi, che hanno contribuito a creare una vera e propria “economia parallela” dove ogni giorno sono scambiati 2 milioni di dollari (veri) in transazioni di vario tipo. “GMPR ha deciso di affacciarsi a questo nuovo mondo convinta che possa rappresentare per i propri clienti una FARE 17 nuova reale opportunità di business.” commenta Franco Giacomozzi (Ferenk Biedermann su Second Life, responsabile della divisione ICT e SL manager di GMPRgroup “Se si vogliono sfruttare appieno le potenzialità di Second Life è necessario conoscerne le regole e ritagliarsi un proprio spazio in quella ‘business community’ virtuale che nella rete cerca una nuova finestra per aprirsi anche a mercati lontani”. MANDARINA DUCK Il marchio Mandarina Duck sbarca nel mondo dei telefonini. Grazie ad un accordo con Alcatel, infatti, sarà DA IDEA FUTURA IL NUOVO PORTALE WEB E MOBILE DI UNINDUSTRIA BOLOGNA FlexMobile (www.flexmobile.it) è la piattaforma della software house Idea Futura dedicata alla realizzazione di siti perfettamente visualizzabili da telefonini e palmari. Informazioni e servizi vengono erogati a palmari e cellulari in modalità grafica ottimizzata e vengono veicolati anche verso il portale web tradizionale, con impaginazione ad hoc per ciascun portale. Tra le prime implementazioni della nuova tecnologia, è stato presentato il nuovo portale, in versione sia web che mobile, di Unindustria Bologna. Il nuovo sito www.unindustria.bo.it si presenta come uno spazio navigabile perfettamente anche da telefonino o smartphone. Il nuovo portale riunisce tutto il patrimonio informativo precedentemente organizzato nei due siti distinti delle associazioni originarie. Le informazioni dei due precedenti siti, infatti, sono state convertite ed importate attraverso flussi XML nella nuova piattaforma FlexMobile. Per gestire al meglio l’erogazione delle informazioni su telefonini e palmari, poi, si è proceduto ad una opportuna progettazione editoriale per il sito mobile in linea con le esigenze di velocità di fruizione: informazioni focalizzate, menu di navigazione evidenti ed autoesplicativi, leggerezza di erogazione dei contenuti. Il personale Unindustria nell’arricchire di pagine e news il proprio portale, inserisce una unica volta i contenuti scegliendone poi l’erogazione differenziata sul sito web e mobile, grazie a funzionalità integrate nella piattaforma: in questo modo la gestione delle informazioni è sempre adatta ai diversi dispositivi di fruizione. Tra i servizi web/mobili ora a disposizione degli associati, è stata particolarmente potenziata la sezione della rassegna stampa (grazie alla collaborazione con Nei Spa, che cura la rassegna stampa per numerose associazioni imprenditoriali). Trasformate le informazioni in pagine omogenee con l'impostazione del sito, anche la rassegna stampa è poi veicolata sui cellulari sia in modalità pull, in cui navigatori richiedono le notizie, sia in modalità push, con avviso via Sms della pubblicazione di novità agli iscritti che ne richiedono il servizio. Nell’autenticazione on-line degli associati si è poi spinto ulteriormente l’acceleratore sulle possibilità di profilazione granulare degli iscritti: in questo modo sarà possibile per gli associati ricevere, sia attraverso email sia se desiderati Sms, comunicazioni maggiormente targetizzate sui propri interessi e bisogni, anche richiedendo l’attivazione di più profili per associato, da assegnare alle diverse figure chiave dell’azienda. 18 FARE in vendita per il Natale 2007 un cellulare con la griffe dell'anatra, "il primo progettato esclusivamente per un pubblico femminile". Si chiama “Mandarina Duck Mobile Phone" ed è il frutto di una nuova collaborazione tra Finduck, la holding bolognese che controlla il marchio specializzato in pelletteria e accessori, con Alcatel Mobile Phones, l'azienda di telefonia cellulare di TLC Communication Group. L'accordo, della durata di tre anni, prevede un piano di distribuzione strutturato su tutti i principali paesi europei, entro la fine di questo anno, per estendersi al mercato russo e a quelli dell' America Latina nel corso del 2008, per un totale di 220.000 telefoni entro il 2009. "Da strumento per effettuare e ricevere telefonate, il cellulare si sta trasformando in oggetto di costume”, sottolinea Sergio Rao, vicepresidente di Finduck. “Una borsa è prima di tutto un accessorio e secondariamente uno strumento; in ugual modo il nuovo cellulare Mandarina Duck nasce ed è progettato come accessorio esclusivamente femminile”. THINK 3 A Expo Laser a Piacenza, la fiera dedicata alle applicazioni industriali della tecnologia laser, la multinazionale italiana Think3 ha presentato in anteprima assoluta la nuova soluzione Thinkreshape, la nuova suite di strumenti per il reverse engineering e il controllo degli scostamenti dal modello originale, che consente di ricostruire il modello matematico di un oggetto fisico. Si tratta di una tecnologia di triangolazione ottica che permette di acquisire oggetti tridimensionali di va- rie dimensioni sotto forma di modelli digitali 3D, costituiti da nuvole di punti triangolati tra loro (“mesh”). Thinkreshape importa una o più mesh velocemente, le trasforma con strumenti di decimazione, smoothing, modifica diretta (GSM Global Shape Modeling on Meshes) e le converte in un singolo modello valido per la prototipazione rapida, FEA, la simulazione, l’animazione, il controllo, l’inspection. La nuova soluzione permette anche di creare un modello di superfici parametriche (“Brep-Skins”) appoggiate direttamente sulle mesh che può essere usato con altri software, modificato o creato fisicamente tramite tooling o con macchine di prototipazione rapida. Think3 opera da oltre 25 anni nel comparto Ict e fornisce l’unica tecnologia in grado di coniugare i tre ambiti progettuali: concept, sviluppo e realizzazione del prodotto. COFIMP E L’INTERNAZIONALIZZAZIONE “Internazionalizzazione per le imprese” è il progetto di sistema a valenza regionale messo a punto per facilitare l’internazionalizzazione delle Pmi verso i Balcani, il Brasile, la Cina e l’India, mercati che possono offrire alle imprese emiliano-romagnole sbocchi commerciali interessanti e nuove possibilità di investimenti produttivi. A presentare il progetto è Cofimp, che lo realizza grazie al contributo dell’Ice, della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e dell’Assessorato alle Attività Produttive della Regione EmiliaRomagna, con la collaborazione di Unindustria Bologna. L’iniziativa si rivolge a Pmi interessate a sviluppare un progetto di internazionalizzazione e ad acquisire informazioni approfondite relative alle aree paese individuate. Ciascuna azienda potrà verificare il proprio progetto aziendale in queste aree-paese (sviluppo dell’attività commerciale o investimento produttivo) analizzando tutti gli aspetti strategici (commerciali, produttivi, organizzativi, legali, economici, finanziari,etc..) fino all’analisi di pre-fattibilità. Il progetto prevede la realizzazione integrata di attività di: divulgazione delle opportunità di mercato esistenti nei paesi target; consulenza personalizzata ad hoc per l’azienda, orientata all’approfondimento di aspetti legali, organizzativi, finanziari e d’investimento nei paesi target; business tour mirati con missioni imprenditoriali nei paesi target, durante le quali verranno garantite assistenza logistica e organizzazione di agende personalizzate di incontri; formazione generale specialistica con 120 ore d’aula dedicate agli uffici commerciali e amministrativi; formazione specialistica per paese con 4 laboratori dedicati alle 4 aree paese mirati a imprenditori ed export manager. Il progetto si concluderà nel Giugno 2008. La partecipazione è riservata a 20 aziende emiliano-romagnole (quota euro 1.800+Iva). DATALOGIC AUTOMATION Datalogic Automation, attraverso l'azienda consociata Laservall, ha acquisito un'ulteriore commessa del valore di circa 5,5 milioni di Euro per la fornitura al governo spagnolo di 210 sistemi per la marcatura laser delle nuove carte d'identità elettroniche anticontraffazione (il gruppo bolognese aveva già acquisito un primo lotto di fornitura comprendente 118 sistemi di marcature, per un valore di oltre 3 milioni di Euro). L’accordo siglato rientra nel progetto DNI (Documento National Identifi- GRANDE SUCCESSO PER PROGAMESHOW Un salone dedicato a quelli che la dea bendata la inseguono con gratta e vinci, superenalotto e videopoker: si chiama Progameshow, è organizzato da ACMI, l’Associazione dei costruttori di macchine da intrattenimento, e dal 20 al 22 settembre ha occupato i padiglioni della Fiera di Bologna. Giunta alla sua quarta edizio- ne, la prima aperta anche ai non addetti ai lavori, la manifestazione ha attirato in città migliaia di appassionati cacciatori di fortuna. Giocare non fa male, se non si superano i limiti e non si sfocia nella patologica dipendenza. “Noi vogliamo far conoscere alle persone spiega Gennaro Parlati, responsabile di Progameshow - anche tutti i meccanismi che stanno dietro un biglietto del gratta e vinci o come nasce una slot machine di nuova generazione, per questo abbiamo pensato a delle vere viste dietro le quinte”. I più curiosi, poi, hanno anche potuto fare un passaggio nei due stand dei Monopoli di Stato dove gli esperti hanno spiegato tutto ciò che si è sempre voluto sapere e non si è mai osato chiedere: anche come difendersi dalla dipendenza dal gioco. FARE 19 I 60 ANNI DI FATRO FARMACEUTICI Per i suoi 60 anni FATRO ha scelto come simbolo l’ape: segno di laboriosità, di impegno, di lavoro di team, di costanza. Il simbolo giusto per un’azienda che ha festeggiato 60 anni di attività nei quali, da piccolissima ditta produttrice di farmaci veterinari, si è gradualmente sviluppata fino a raggiungere la leadership del settore in Italia e una notevole espansione all’Estero. La storia della FATRO affonda le radici nell’immediato dopoguerra: nel 1947 Gualtiero Zaini, farmacista e veterinario, insieme al figlio Corrado, studente in chimica, fondano un piccolo laboratorio farmaceutico in un palazzo di Forlì risparmiato dalle bombe. Corrado Zaini si laurea in chimica e prende la guida dell’azienda e nel 1963 il trasferimento ad Ozzano Emilia, nel primo stabilimento di 1200 mq. Le produzioni vengono meccanizzate, cresce la tecnologia di produzione e di controllo, il personale si specializza e dà forza all’azienda, si intensifica la partecipazione ai congressi, la conoscenza di FATRO si allarga in Italia e all’estero. L’internazionalizzazione gioca un ruolo importante: oggi viene dall’export il 40% del fatturato (toccando 80 paesi), FATRO acquisisce aziende del settore all’estero e rimane l’unica azienda farmaceutica veterinaria interamente a capitale italiano. cacion) commissionato dai Ministeri dell'Interno e dell'Industria, Turismo e Commercio spagnoli, ad un pool di aziende, costituito da Telvent GIT (Nasdaq TLVT), che agisce in qualità di main contractor, Laservall, Ixla (partner di distribuzione di Laservall) e Datacard (azienda americana leader nei sistemi automatici per la personalizzazione di carte di credito e documenti). “Il progetto DNI è un ulteriore suc- 20 FARE Arriva un ambito riconoscimento: la laurea ad honorem in Medicina Veterinaria a Corrado Zaini. FATRO nel frattempo ha acquisito affiliate in Spagna, Polonia, Grecia, Repubblica Ceca, Argentina, Uruguay, India. Al primo stabilimento di Ozzano (che negli anni ha subito continui ampliamenti, l’ultimo dei quali proprio in questo sessantesimo anniversario) se ne sono aggiunti altri su un’area complessiva di 73 mila mq. A Maclodio (Brescia) edifici interamente dedicati alla produzione di vaccini per la prevenzione delle malattie aviarie, e poi Wroclaw, Buenos Aires e un Istituto di Ricerche a Praga. A fianco di tutto questo, c’è l’impegno dell’azienda nel sociale: con la “Fondazione Bruno Maria Zaini“ ha finanziato completamente la costruzione di un dormitorio per i bambini che frequentano la scuola di Hanga in Tanzania; collabora con la Facoltà di Medicina Veterinaria di Bologna al progetto “Un bicchiere di latte per i bambini di Hanga” con l’intento di costituire e mantenere una piccola mandria di vacche da latte; sostiene iniziative per lo studio di malattie rare di origine genetica nell’uomo (Crigler Najjar). Sessant’anni meravigliosi, per un’azienda che segue da sempre una vocazione: la salute animale per la salute dell’uomo. cesso che ci rende molto orgogliosi.” afferma Guglielmo Piazzi, General Manager di Datalogic Automation. “Questo è il risultato più significativo dell'importante investimento tecnologico che la società ha realizzato per offrire soluzioni innovative nell'ambito dell'identificazione personale e della sicurezza. Confidiamo che la nostra soluzione verrà adottata per simili applicazioni, a livello mondiale, nel prossimo futuro”. I PORTICI HOTEL Nel pieno centro di Bologna, nello storico Palazzo Maccaferri che ricorda fasti e luoghi dello spettacolo del passato (qui sorgeva la migliore espressione della belle époque bolognese, il mitico caffè-concerto Eden Kursaal), è nato “I Portici Hotel Bologna”: ampie vetrate che si affacciano direttamente sull’angolo più bello di via Indipendenza dando così l’im- pressione all’ospite, prevalentemente corporate e congressuale, di essere parte della vita della città; ristorante zioni rivolte agli ospiti una piccola ma ben attrezzata palestra con bagno turco e i 50 posti auto sotterranei. L’immobile è stato acquistato per un importo di 21 milioni dall’ultimo proprietario, l’Enel. Sono stati spesi 4,5 milioni per la ristrutturazione, 1,4 milioni per il restauro, 1 milione per gli arredi. Proprietario dell’immobile è la San Paolo Leasint per conto di Imperial Spa di Adriano Aere. La gestione è affidata alla srl che ha come soci Equador Spa (controllata Aere Giberti) e Riccardo Bacchi Reggiani. E con “I Portici Hotel Bologna” è sta- to inaugurato e aperto al pubblico, proprio nella cornice liberty originaria dell’antico Eden Kursaal, il Ristorante Teatro Eden, che sarà caratterizzato da una fitta e vivacissima programmazione artistica. Dal jazz all’opera e alla poesia, dalla musica etnica e medioevale ai concerti live agli spettacoli di Giorgio Comaschi e di Vito, dalle conferenze alla presentazione di libri, i bolognesi e tutti coloro che transitano nel capoluogo potranno cenare o trascorrere un dopocena all’insegna della cultura e del divertimento in un contesto di sicuro fascino. IL DOLCE SUCCESSO DI CARPIGIANI “CAMPIONE D’ITALIA” PER THE ECONOMIST e caffetteria al primo piano, entrambi aperti al pubblico. E non a caso la caffetteria avrà una forte vocazione culturale e mondana: degustazioni, concerti, sfilate di moda. Le camere sono 87, di cui 5 suites. In 60 di queste sono stati riportati agli antichi splendori gli affreschi in stile liberty, ciascuno diverso dall’altro, con un intervento durato 18 mesi per opera della società Sos Art e una spesa di 1,4 milioni. Progettate per essere simili ma non uguali, alcune camere si affacciano su via Indipendenza, cuore della città, altre sul bellissimo parco del Pincio. Adiacenti alla caffetteria si trovano le tre sale congressi nella splendida cornice liberty dove sorgeva il café chantant Eden Kursaal, una da 250, l’altra da 200 e la terza da 30 posti. In tutti gli spazi dell’hotel è presente il sistema Hi-Port, che consente collegamenti wireless. A completare le atten- “Campioni italiani”. Così l’Economist ha definito nei mesi scorsi i primati internazionali di due aziende italiane, Luxottica e Carpigiani. Il settimanale britannico ha dedicato alle due società due sezioni della rubrica ‘Business’, e per quanto riguarda l’azienda di Anzola dell’Emilia ne ha evidenziato quello che ha definito il suo “dolce successo”. Caso emblematico quello di Carpigiani, presente con le proprie macchine da gelato in oltre 100 paesi, con una quota di mercato mondiale di circa il 50%. L’azienda italiana, precisa l’Economist, rifornisce catene come Pizza Hut e McDonald’s o come Cold Stone (1.400 negozi tra America e Asia orientale). La ricetta del successo, recuperato negli ultimi anni dopo la stagnazione tra anni ‘80 e ‘90, sta in “taglio dei costi, controlli di qualità e innovazione tecnologica, che hanno permesso a Carpigiani di sconfiggere i più economici rivali cinesi, che hanno in gran parte copiato il design italiano”. Tanto che il marchio italiano è pronto ad aprire una nuova fabbrica in Cina per produrre macchine destinate al mercato locale. “Che si tratti di cono o coppa, gelato tradizionale o Gino Cocchi, presidente di Carpigiani morbido, sono alte le possibilità che quest’estate acquistiate in un chiosco o sulla spiaggia un gelato fatto da Carpigiani” scrive l’autorevole settimanale. Una tale diffusione fa sì che The Economist non si stupisca che la Carpigiani stia facendo profitti a palate con un margine operativo di più del 20% lo scorso anno. Un dominio che “non sorprende, dopo tutto le aziende italiane producono molte delle macchine usate per fare altre cose per le quali l'Italia è famosa come la pasta o l’espresso”. Un esempio, come sottolinea in conclusione The Economist, da seguire nello scenario globale. FARE 21 ARTICOLO DI copertina 22 FARE 1 intervista “Nel definire le linee dello sviluppo della nostra regione non si può prescindere dal ruolo svolto da Bologna, che è capoluogo regionale, perno degli scambi Nord-Sud ed è, soprattutto, ai primi posti in Europa per quanto riguarda i traffici commerciali” Gaetano Maccaferri LA CENTRALITÀ DI BOLOGNA Gaetano Maccaferri, Presidente Unindustria Bologna intervistato da Carlo Rossini FARE 23 “La competizione tra territori sarà una delle grandi sfide che si giocheranno in Europa nei prossimi anni. Ogni regione, quindi anche la nostra, dovrà valorizzare le diverse specificità e soprattutto far emergere i punti di eccellenza che possono innescare il cosiddetto effetto gate, diventando il ‘cancello’ attraverso cui si diffondono nel territorio quei flussi di informazioni, persone e risorse che transitano solo tra nodi strategicamente rilevanti e li rendono più competitivi e più attraenti per gli investimenti internazionali. Bologna è uno di questi snodi: è capoluogo re- gna e non solo, secondo il Presidente di Unindustria Gaetano Maccaferri. “Nel definire le linee dello sviluppo della nostra regione” ribadisce “non si può prescindere dal ruolo svolto dal capoluogo, sia come metropoli di riequilibrio di un sistema policentrico, sia come suo punto di eccellenza. Anzi, questa città deve essere considerata un patrimonio al servizio della crescita dell’intero sistema emiliano-romagnolo. Del resto, il nuovo PTR della Regione prende atto di questa sua centralità”. – E questo ruolo di Bologna come può UN CONVEGNO SUL RUOLO DELL’AREA METROPOLITANA BOLOGNESE Il ruolo dell'area metropolitana bolognese nel piano territoriale regionale è stato anche il tema centrale del convegno "Città Sistema - Bologna: risorse e reti territoriali per la crescita”, promosso da Legacoop ed Unindustria Bologna, che si è tenuto nella Cappella Farnese di Palazzo d'Accursio. I lavori, moderati dal direttore della sede Rai di Bologna, Fabrizio Binacchi, sono stati aperti dall'intervento di Gianpiero Calzolari, presidente di Legacoop Bologna. Si sono poi susseguite le relazioni di Alfredo Bertelli, sottosegretario alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, su "Gli aspetti strategici del piano territoriale regionale e il ruolo di Bologna", Walter Vitali, senatore componente della Commissione Affari Istituzionali del Senato su "Il rilancio delle politiche per le città come motore per lo sviluppo sostenibile", Beatrice Draghetti, presidente della Provincia di Bologna, e Sergio Cofferati, sindaco del comune di Bologna, sul tema "Le istituzioni a confronto". Ha concluso il dibattito l'intervento di Gaetano Maccaferri, presidente di Unindustria Bologna.. gionale; è città perno degli scambi Nord-Sud; è, soprattutto, ai primi posti in Europa per quanto riguarda i traffici commerciali”. Sono questi i punti da cui partire per disegnare il futuro prossimo di Bolo- 24 FARE essere valorizzato? – “Occorre garantire l’accessibilità dei servizi alla generalità della popolazione e delle imprese.” sottolinea Maccaferri “Per vincere questa sfida non basteranno politiche di raziona- lizzazione dell’esistente. Le scelte economiche, le loro ricadute sociali, il grado di funzionamento del sistema Emilia-Romagna dipenderanno sempre più dalla dotazione infrastrutturale, rispetto alla quale occorre prendere atto che siamo in una situazione di forte crisi da congestione, da una parte, e da obsolescenza, dall’altra”. – Concretamente, questo cosa significa? – “Per funzionare come una metropoli che diffonde effetti positivi a tutto il territorio regionale” spiega il Presidente di Unindustria “Bologna dovrebbe essere dotata di un sistema infrastrutturale che le garantisca una facile accessibilità sul piano non solo locale, ma anche nazionale e internazionale”. Unindustria Bologna intende impegnarsi concretamente per questi obiettivi. “Ci confronteremo con il governo, le istituzioni, le forze politiche” prosegue Maccaferri “affinché si affronti il nodo bolognese non come uno dei tanti problemi infrastrutturali del Paese ma come il perno dei collegamenti Nord-Sud”. L’altro aspetto della questione è quello della pianificazione. “Condivido il passaggio da quello che si chiamava Sistema policentrico regionale alla cosiddetta Regione-Sistema” afferma Maccaferri “a patto che non sia solo un documento di programmazione economica, bensì costituisca il quadro di riferimento all’interno del quale collocare le scelte strategiche sulle infrastrutture, le conseguenti priorità di investimento e le relative iniziative di pianificazione”. Sulle modalità della pianificazione, il SCHEDA • IL PIANO TERRITORIALE REGIONALE Il Piano Territoriale Regionale (PTR ) è il principale strumento di programmazione e pianificazione regionale. In pratica un vero e proprio Piano di sviluppo economico-territoriale, che farà da base per tutta l’azione della Regione. Individua gli obiettivi strategici di sviluppo del sistema economico e sociale, con l’obiettivo di rafforzare la competitività dell’Emilia-Romagna.Per la prima volta contiene un approccio nuovo: passa da una visione pianificatoria dirigistica/territoriale ad una visione di futuro in chiave di rafforzamento della competitività. GLI OBIETTIVI PRIORITARI DEL PTR • Incentrare le strategie sui fattori di sviluppo: ricerca e innovazione; • Produttività, qualità delle risorse umane, logistica, mobilità e infrastrutture, internazionalizzazione; • Inserimento nella rete europea dei sistemi regionali più innovativi e delle città intermedie; • Attrattività del territorio; internazionalità del sistema-regione; • Sviluppo sostenibile. COME PENSA LA REGIONE DI ATTUARE GLI OBIETTIVI • Occorre passare da “funzioni di sostegno” a “funzioni di sistema”; • L’Emilia-Romagna deve passare dall’insieme di realtà locali che oggi la caratterizza ad una “rete di componenti locali”, superando l’attuale modello policentrico; • Innovare la governance territoriale, slegando la pianificazione dai confini amministrativi delle singole istituzioni e basando l’attività normativa e programmatoria su una cooperazione condivisa; • Bologna città metropolitana, punto di snodo capace di valorizzare le diverse vocazioni territoriali. FARE 25 Presidente di Unindustria ha due proposte. “Intanto occorrerebbe una pianificazione-cornice forte da parte della Regione, che consenta di armonizzare il quadro della pianificazione sottordinata. In questi anni spesso si è vista una pianificazione a ‘macchia di leopardo’; tanto per fare un esempio, i Ptcp (piani territoriali provinciali) delle Province di Parma e di Bologna sono lontanissimi come gionale, sta approvando un PSC (il Piano strutturale comunale) che durerà dieci anni e che precede il PTR che le attribuisce un aumento di rango e di ruolo. Ci sarà una variante correttiva dopo l’approvazione del PSC? O Bologna e la Regione procederanno parallelamente senza incontrarsi? Quale influenza nei rapporti fra i vari livelli di governo locale e centrale potrà avere la auspica- rafforzare la metropoli regionale” replica il Presidente di Unindustria “non indebolisce le altre città. Semmai, consente al sistema policentrico di rafforzarsi a sua volta nella competizione tra aree regionali: perchè un territorio equilibrato, dotato di identità e specificità, per essere competitivo deve avere al suo interno una vera e propria ‘metropoli di riequilibrio’. Senza che ci sia sudditan- concezione: uno tratteggia strategie, l’altro determina vincoli immediati sulla destinazione d’uso dei territori. E per le attività economiche questo provoca una disparità rilevante in termini di competitività. Per quanto riguarda poi Bologna nello specifico, questa città, che dovrebbe divenire punto di eccellenza e metropoli re- ta realizzazione della Città Metropolitana? Sono questioni che vanno affrontate, lasciando da parte il falso problema della possibile primazia di Bologna sulle altre città emiliano romagnole”. Già, le altre città emiliano-romagnole: non sembrano tutte d’accordo su questo ruolo del capoluogo. “Eppure za tra gli altri poli del sistema e la metropoli regionale.Anzi, ad ognuno di questi centri viene chiesto di intrecciare relazioni per specializzazione in specifici settori per raggiungere, tutti insieme, quella massa critica che i grandi sistemi metropolitani nostri competitori hanno organicamente al loro interno”. 26 FARE ARTICOLO DI copertina 28 FARE 0 le opinioni Lo sviluppo di Bologna e della sua area metropolitana nelle analisi e nelle valutazioni di alcuni fra i principali esponenti delle istituzioni e del mondo politico, economico, finanziario TREDICI VOCI “METROPOLITANE” INTERVENTI DI Sergio Cofferati Beatrice Draghetti Flavio Delbono Anna Maria Artoni Luigi Gilli Giacomo Venturi Duccio Campagnoli Fabio A. Roversi Monaco Marco Cammelli Silvia Noè Andrea De Maria Enzo Raisi Gianpiero Calzolari Hanno collaborato Barbara Bertuzzi, Deborah Dirani, Luca Lamberti, Marco Montaguti, Simona Storchi FARE 29 ARTICOLO DI 1 “nulla ci impedisce di cominciare a operare come se il modello di città metropolitana sia già realizzato” copertina QUALCOSA CHE È GIÀ IN CAMPO Sergio Cofferati Sindaco di Bologna “ on un’ipotesi in divenire. Ma qualcosa che, di fatto, è già in campo”. Per Sergio Cofferati, sindaco di Bologna, ciò che ancora manca “è una completa definizione della ‘città metropolitana’, senza che questa rappresenti un ulteriore livello istituzionale”. Sarà questo “l’ultimo, importante passaggio che consentirà di valorizzare le integrazioni esistenti, assicurando maggiore dinamicità all’eco- N 30 FARE Sergio Cofferati nomia e un più alto standard di qualità della vita alle persone”. Bologna, commenta Cofferati, ha ormai una dimensione “che va al di là dei suoi confini di città, e ha da tempo una struttura economica e sociale che integra Comuni diversi”. Anche per questo, in attesa della determinazione degli assetti istituzionali, “nulla ci impedisce di cominciare a operare come se il proprio modello di città metropolitana sia già realizzato”. Il sindaco del capoluogo emiliano ricorda per esempio “le esperienze straordinarie portate avanti nel no- stro ter r itor io nel campo delle aziende dei servizi, che si sono connesse tra di loro progressivamente e con grande efficacia, oltre i confini che la storia ci ha consegnato”. E questo stesso modello di connessione di ciò che è diviso istituzionalmente, secondo Cofferati “si può immaginare anche per tante altre attività, dalla cura alla persona fino ai trasporti”. E tutto questo “senza perdere l’identità del territorio e il rapporto con l’utenza, ma con l’obiettivo di migliorare e fare crescere le aziende dei servizi”. 2 “ripensare funzioni, programmazione, organizzazione, strutture: offrire servizi migliori al cittadino” a Città metropolitana rappresenta “una vera sfida di ammodernamento, non un’operazione che ‘riaggiusta’ istituzioni vecchie”. L’obiettivo, spiega Beatrice Draghetti, presidente della Provincia, è infatti “creare un sistema nuovo, che corrisponda a esigenze di attualità e sviluppo”. Non si tratta semplicemente “di riassestare i confini, ma di ripensare funzioni, programmazione, organizzazione, strutture adeguate. Insomma, offrire servizi migliori al cittadino”. Si lavora dunque “per trovare un assetto istituzionale che risponda al meglio alla vita delle persone che vivono nel nostro territorio e che si possono già definire ‘cittadini metropolitani’: si lavora in un comune, si abita in un altro e si mandano i figli a scuola in un terzo”. Intanto, “non si parte però da zero”, assicura la Draghetti. In questi anni, attraverso la Conferenza metropolitana dei sindaci, coordinata dalla Provincia, “il sistema delle autonomie locali ha esercitato le proprie funzioni e i propri compiti, connotati soprattutto dalla cooperazione fra le istituzioni e dal consolidamento di L relazioni virtuose con altri soggetti. In un’ottica metropolitana, per programmare le politiche e tendere alla qualificazione del nostro sistema”. Di fatto, sottolinea la Draghetti, si sta già “praticando una forma di governo metropolitano volontario”. Gli strumenti sono vari: dalla Conferenza dei sindaci “alla scelta di organizzarsi in unioni, associazioni, comunità montane e circondario di Imola”. E le modalità con cui si stanno coordinando “la pianificazione e la realizzazione del Piani strutturali comunali in forma associata, rappresentano un rilevante salto di qualità”. Intanto, Regione, Provincia e Comune – riuniti al tavolo interistituzionale per la Città metropolitana – lavorano per formulare una proposta che parta dall’esperienza maturata, “verificando possibili sinergie fra le diverse funzioni degli enti locali, in termini di semplificazione ed economicità”. In ogni caso, “la pratica ha dimostrato essere necessari e funzionali sia il livello di governo sovracomunale, sia un livello di governo subregionale per il coordinamento territoriale”. Beatrice Draghetti CREARE UN SISTEMA NUOVO Beatrice Draghetti Presidente della Provincia di Bologna FARE 31 ARTICOLO DI 3 copertina AL CENTRO DI UNA RETE Flavio Delbono Vicepresidente della Regione Emilia Romagna “ punto di forza del nuovo Piano Territoriale Regionale - afferma il vicepresidente della Regione Emilia Romagna, Flavio Delbono - sta certamente nel metodo, nell’essere tornati a pensare alle scelte di lungo periodo del territorio”. Con la città di Bologna nel ruolo centrale, capace di trainare lo sviluppo di tutta la regione. La strategia di via Aldo Moro ha suscitato pareri discordanti. Abbandono del policentrismo del vecchio piano territoriale, di 15 anni fa, per andare oltre o per muoversi verso un modello centralistico che relegherebbe le altre città emiliane a mero fanalino di coda? Delbono getta acqua sul fuoco. “La regione non sarà Il 32 FARE Flavio Delbono “dall’Europa il segnale è preciso: ogni regione deve avere un gate importante” di certo meno policentrica, perché la nostra regione è strutturalmente policentrica. Non ha una capitale che cannibalizza le altre città, come avviene in Lombardia o in Piemonte. Bologna ha una popolazione che è due volte, e non dieci volte, quella della seconda città dell’Emilia Romagna”. Il punto cruciale è un altro “riguarda le reti e le infrastrutture. Dall’Europa il segnale sembra essere preciso: ogni regione deve avere un gate importante, dove si concentra l’aeroporto principale, la stazione ferroviaria, ecc. Questo non significa però impover ire altre zone, ma rafforzare uno snodo, che sarà il motore di crescita di tutta la regione”. Quindi Bologna al centro sì, ma di una rete. Non si tratta di riproporre la spinosa questione dei campanili o dell’Emilia, invece che la Romagna, “ma di ubicare al meglio i punti di maggiore competitività anche strutturale, senza nulla togliere alle altre eccellenze produttive (es. il turismo in Romagna o l’agroalimentare a Parma) che saranno le prime a beneficiare della valorizzazione di Bologna”. Ai sindaci delle altre città Delbono risponde così: “il nuovo PTR non è un gioco a somma zero, in base al quale dare ad un singolo significherebbe togliere all’altro. A Bologna, tangenziale e stazione ferroviaria non servono solo i residenti. Anzi. E rafforzare le infrastrutture - come il collegamento veloce tra stazione e aeroporto, il People Mover, che la regione ha cofinanziato - darà un beneficio logistico, quindi anche economico, a tutta la regione. Gli allarmismi sono dunque ingiustificati”. I tempi? “Entro il 2008 - conclude il vicepresidente della regione - finirà l’iter di audizioni e consultazioni. Il PTR diventerà così un documento cogente. E la programmazione sarà spalmata tra questa e la prossima legislatura, considerato che i fondi europei interessano il periodo che va dal 2007 al 2013”. 4 Anna Maria Artoni “la regione come grande area metropolitana” residente Artoni, da qualche tempo è aperta una riflessione sul nuovo ruolo di Bologna nella regione… “Ogni riflessione sul ruolo della ‘Bologna Futura’ non può prescindere dalla visione del futuro che riguarda tutta l’Emilia-Romagna, che per noi imprenditori significa una regione pronta e capace di cogliere le sfide della globalizzazione secondo un disegno dove ogni eccellenza e vocazione territoriale diventa snodo attivo all’interno di una rete regionale di eccellenza”. Come pensate di muovervi su questo terreno? “E’ evidente che su questo fronte non possiamo perdere posizioni. Anzi, dobbiamo impegnarci per mantenere il ruolo di regione leader in Europa nella vocazione manifatturiera, all’avanguardia quanto a capacità produttive, ricerca e innovazione, export ed internazionalizzazione. Bologna esercita tuttora su questo versante un ruolo primario e trainante nel raggiungimento di queste performances collettive, che va mantenuto e ulteriormente alimentato”. Come declinare, quindi, il ruolo di Bologna? “Penso non tanto a una ‘capitale amministrativa’, quanto a una Bologna che affermi ulteriormente un ruolo, centralità, autorevolezza, all’interno di una rafforzata capacità competitiva P dell’Emilia-Romagna, basata sull’introduzione di livelli decisionali e meccanismi di governance in grado di incidere sui fattori dello sviluppo”. Su quali asset può sviluppare il suo futuro Bologna? “Bologna esprime già oggi straordinarie capacità industriali e asset fondamentali tra i quali la fiera, l’aeroporto e l’università. Su questi asset Bologna può giocare un ruolo da protagonista in un quadro competitivo aperto”. Quali rapporti quindi tra Bologna e le altri capitali del policentrismo emilianoromagnolo? “E’ ormai il tempo di convincersi che per ogni fattore di sviluppo, economico o sociale che sia, deve essere ricercato il livello ottimale che ne determini la massima valorizzazione e accessibilità. L’ottica in cui porsi è quella di una regione ‘grande area metropolitana’ in cui Bologna possa autorevolmente collocarsi giocando i propri atout, e sono molti, in rapporto agli altri territori e alle altre città della rete regionale, dando un contributo alla creazione di ricchezza con le proprie eccellenze e specializzazioni. Pensiamo insomma all’Emilia-Romagna come ad una squadra con una propr ia strategia unitar ia, una regia complessiva senza sovrapposizioni di ruoli, in cui Bologna si collochi come ‘fuoriclasse’”. L’EMILIA ROMAGNA COME UNA SQUADRA Anna Maria Artoni Presidente di Confindustria Emilia Romagna FARE 33 ARTICOLO DI 5 Luigi Gilli copertina IMPULSO A UNA CRESCITA VIRTUOSA Luigi Gilli Assessore alla Programmazione Territoriale della Regione Emilia Romagna 34 FARE “mettere in campo le progettualità sia del governo regionale e dei governi locali, sia degli attori sociali ed economici” er Luigi Gilli, assessore alla programmazione territoriale della Regione “la Città metropolitana di Bologna può essere la risposta che dà ulteriore impulso al modello di crescita virtuosa che nel territorio P bolognese – così come a livello regionale- ha permesso all'economia, alla società e alle istituzioni di raggiungere livelli di qualità”. “Lavorare per la Città metropolitana di Bologna” aggiunge Gilli “significa soprattutto mettere in campo – facendole interagire – le progettualità politiche e culturali sia del governo regionale e dei governi locali, sia degli attori sociali ed economici”. “Al di la del modello istituzionale che ver rà scelto” sottolinea poi l’assessore regionale “la Città metropolitana di Bologna realizzando politiche integrate, mettendo in relazione le eccellenze, le vocazioni e le specializzazioni del proprio territorio potrà posizionare il proprio sistema socio-economico nelle reti lunghe dello sviluppo e della competitività, e ciò sarà di vantaggio per tutto il territorio e la comunità regionale”. 6 “confrontarsi con i sistemi metropolitani europei” ra la Città metropolitana e l’idea di Bologna delineata dal Ptr c’è “evidente comunanza”. L’area vasta, spiega Giacomo Venturi, vicepresidente della Provincia, “risponde alla necessità di dare risposte nelle forme e nelle pratiche di governo a comportamenti e abitudini già consolidati”. Allo stesso modo Bologna “come perno e nodo del sistema regionale, risponde all’esigenza di dare al territorio emiliano-romagnolo strumenti e forme di confronto con sistemi europei che hanno fatto di questa caratteristica un fattore di efficienza e competitività”. Per aziende e cittadini, commenta Venturi, “disporre di un sistema di infrastrutture fortemente coordinato alle diverse scale – da quella nazionale a quella locale – è un’esigenza imprescindibile, dettata dal quotidiano allargarsi del proprio raggio di azione e della propria rete di relazioni”. Sullo stesso livello, una pianificazione urbanistica e territoriale che valorizza le specificità, “permette di rafforzare un sistema policentrico e decentrato, e quindi una più equa distribuzione delle opportunità e un più razionale equilibrio territoriale”. F Il sistema di indirizzi e decisioni che l’Accordo per Bologna città metropolitana e il Ptr regionale mettono in campo, ricorda il numero due della Provincia, “si fonda innanzitutto sull’idea che occorre trovare scale più adeguate per decisioni che hanno effetti che travalicano i confini di una singola amministrazione”. Per esempio “le funzioni di governo, concrete e reali, quelle da cui occorre partire per determinare gli assetti istituzionali e la nuova distribuzione dei poteri”. Non a caso, quindi, pianificazione territoriale e urbanistica, trasporti, mobilità, servizi a rete di carattere ambientale e servizi sociali sono “i primi terreni su cui si stanno verificando ipotesi di governo metropolitano di funzioni il cui grado di efficienza e razionalità è direttamente proporzionale e influente sulla competitività del sistema territoriale e sulla sua attrattività”. Oggi, afferma Venturi, dopo lunghi anni di dibattito astratto su quale livello istituzionale dovesse soccombere, “lo spirito con cui si cammina verso la costruzione della Città metropolitana è, per fortuna, pratico e concreto”. Giacomo Venturi UNA SCELTA PER COMPETERE Giacomo Venturi Vicepresidente della Provincia di Bologna FARE 35 ARTICOLO DI 7 Duccio Campagnoli copertina LA CHIAVE DELLO SVILUPPO REGIONALE Duccio Campagnoli Assessore alle attività produttive dell’Emilia Romagna 36 FARE “intrecciare capacità produttive e servizi” “ uella di Bologna città Metropolitana è un’idea di cui da tempo si parla ma che può diventare realtà perché è necessaria per lo sviluppo futuro del capoluogo emiliano e di tutta la regione”. Ad affermarlo è Duccio Campagnoli, assessore alle attività produttive dell’Emilia Romagna. Q L’ipotesi, che presto potrebbe concretizzarsi, di modificare la struttura amministrativa bolognese avrebbe una ricaduta positiva ad ampio raggio. Non solo per Bologna, dunque, ma per tutta la regione. “Con la Città Metropolitana - continua Campagnoli - il capoluogo sarà il centro in cui si intrecciano capacità produttive e servizi. Di conseguenza si avrebbe anche un consolidamento anche delle attività produttive”. Dal punto di vista industriale la creazione di Bologna Città Metropolitana, poi, si incastrerebbe perfettamente con le politiche portate avanti grazie a iniziative come le “nuove aree ecologicamente attrezzate”. Previste dall’art. 26 del D. Lgs 112/98 (Decreto Bassanini), sono aree dotate delle infrastrutture e dei sistemi necessari a garantire la tutela della salute, della sicurezza e dell’ambiente. 8 “una sferzata di energia per Bologna” er il Presidente della Fondazione Car isbo Roversi Monaco, il nuovo piano territoriale regionale rovescia il tradizionale policentrismo dell'Emilia-Romagna. Pensa che darà un ruolo più deciso a Bologna ... “Che Bologna sia il capoluogo dell'Emilia Romagna è noto ed è noto anche che la regione è caratterizzata da una forte divaricazione tra l'Emilia nord e Bologna e la Romagna. Ed è noto che la regione ha città di grande dignità, storia e vivacità economica e culturale. Però che Bologna sia il punto di raccordo mi sembra indiscutibile. Non sono solo la storia e le dimensioni, ma le condizioni di grande qualità economica che fanno di Bologna un centro che merita il riferimento regionale”. Ma ci sono state polemiche da parte dei sindaci di altre città... “Bologna è un nodo fondamentale ma non marca affatto una superiorità nei confronti delle altre città, proprio perché rispetta il policentrismo”. Allora perché questa levata di scudi? “Il presidente Errani ha posto il problema in termini corretti. Non c'è dubbio che un po' di campanilismo ci sia. Ma mi sembra più delle altre città nei confronti di Bologna che viceversa. E non credo sia fondato. Pensiamo ai presidenti della regione: uno solo, Fanti, era bolognese. E anche gli assessorati più importanti sono quasi sempre appannaggio di altre P città. Anzi, credo che nell'istituzione Regione Bologna sia recessiva”. Quali sono i centri di eccellenza della città? “Abbiamo un aeroporto che rimarrà il principale della regione, un nodo ferroviario cruciale e una fiera che ha patito gravemente in questi ultimi tre, quattro anni di un sistema di governo che non ha senso e di una gestione che rispetto al passato non è stata positiva. Per la fiera il problema è questo: Bologna ha agito in un ambito fieristico in cui aveva (grazie a persone preveggenti) moltissime chances. Ora la concorrenza è più forte e non sempre leale, come insegnano i casi di Milano e Roma. Ma bisogna che Bologna si abitui alla concorrenza”. E i rapporti con le altre città? “Bologna è diventata grande perché ha avuto il sostegno della Romagna, mentre oggi non ha un'attenzione adeguata verso questa parte della Regione. Credo che Bologna senza la Romagna sia molto poca cosa”. E il sistema universitario? “Il modello universitario di decentramento in Romagna è portato ad esempio in Italia e all'estero. Le disponibilità delle comunità locali sono state rilevanti e lo Stato fino a qualche anno fa ha sostenuto il decentramento. Quindi quelli che dicono che l'università si è dissanguata per la Romagna dicono una cosa Fabio Roversi Monaco UN PUNTO DI RACCORDO Fabio Roversi Monaco Presidente della Fondazione Carisbo non solo sbagliata, ma falsa. Il completamento del decentramento è la volontà di considerare di serie A anche la componente romagnola. Per il resto è chiaro che Bologna ha bisogno, nelle sue istituzioni, di una sferzata di energia e anche di un forte sostegno della sua classe imprenditoriale”. FARE 37 ARTICOLO DI 9 Marco Cammelli copertina “la regione è la dimensione chiave dei sistemi socio-economici attuali” POLO DI FUNZIONI VITALI D Marco Cammelli Presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna 38 FARE a qualche tempo è tornato d’attualità il ruolo di Bologna come centro propulsore della regione. Cosa ne pensa il Presidente della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. “Ruolo di Bologna e ruolo della regione sono legati. Bologna è capitale di cosa? Di un sistema regionale. E tutti gli indicatori più seri vanno nel senso di dire che la regione è la dimensione chiave dei sistemi socioeconomici attuali”. Ma la regione esiste da tempo ... “Potremmo infatti chiederci come mai la felice intuizione istituzionale di avviare le regioni 40 anni fa abbia preceduto così di tanto il dato sostanziale del sistema regionale che viene in primo piano ora. L’ente ha preceduto di decenni il sistema. E forse i due livelli non si sono ancora pienamente incontrati”. Quali le ragioni? “Il perché di questo ruolo regionale è noto. Il punto chiave ora va sotto il nome di globalizzazione, della quale globalizzazione è da capire non tanto che i sistemi siano tra loro interconnessi: lo è sempre stato, fin dall’antichità. Ma è singolare che ciò sia avvenuto con una percezione negativa, nella convinzione che globalizzazione significhi perdita di identità locale. Questa è la ragione per cui la re- gione-sistema acquisisce oggi tanta importanza rispetto alla regione-istituzione. Se poi si vuol dire invece che ci sono particolari condensazioni di funzioni strategiche e di funzioni superiori che non sono sparse sul territorio, ma che si condensano in certi nodi e, in particolare, in alcuni di questi, allora sì, certamente a Bologna ci sono certe condensazioni”. Quali? “Alcune ben note. Altre meno, come la funzione superiore di collegare questo sistema territoriale con le sedi europee. Una cosa simile l’ha fatta Roversi Monaco con il nono centenario dell’Alma Mater: ha portato a livello superiore un intero territorio. Queste funzioni indivisibili richiedono concentrazione di mezzi, di governance e di conoscenza. Questo non impedisce che ciascun nodo del sistema abbia sue relazioni dirette all’esterno. Ma se dobbiamo sbarcare in Cina non possiamo andarci uno alla volta. C’è un problema Unione Europea che riguarda intere filiere, di infrastrutture che riguardano intere aree. Ci sono compiti nascosti ma crescenti, nella ricerca applicata. E’ un dato, quest’ultimo, sul quale le regioni hanno funzioni rilevanti e crescenti. Già avviene nell’area sanitaria, altre aree stanno emergendo sul fronte universitario”. 10 “Bologna città metropolitana si collocherebbe in una dimensione europea, confermando un protagonismo nazionale” Silvia Noè IL RISCHIO DI UN ALTRO ENTE Silvia Noè Capogruppo UDC alla Regione Emilia Romagna iventando a tutti gli effetti Città metropolitana, Bologna si collocherebbe “in una dimensione europea”. Potrebbe rimanere “tra le protagoniste del circuito economico del Paese e le nostre imprese ne trarrebbero sicuro giovamento”. Ma, avverte Silvia Noè, capogruppo dell’Udc in Regione, “una cosa sono gli obiettivi che ci si prefiggono, altra la loro concreta attuazione”. A questo riguardo, infatti,“la confusione regna sovrana”. Di un’area sovracomunale si parla da oltre quindici anni, ma nulla di concreto è stato fatto, nonostante diversi progetti di legge.“L’incertezza è assoluta: non si è chiarito quali debbano essere i compiti del nuovo ente, quali i suoi confini territoriali. Ma come si fa a costruire una casa se prima non si gettano le fondamenta?”. Nella sostanza, commenta la Noè, il progetto di Città metropolitana “rischia, nella sua concreta realizzazione, di disattendere gran parte delle aspettative iniziali”. A oggi, infatti,“si D sta correndo il rischio di costituire l’ennesimo ente di coordinamento territoriale che va in senso opposto rispetto alla prospettiva di una reale e complessiva semplificazione e a una seria riduzione degli sprechi”. Invece di creare un ente che si sostituisca a Province e Comuni, “se ne è infatti creato un doppione”. Insomma, tutt’altra cosa rispetto “a una auspicabile semplificazione degli apparati burocratici che, se ben gestita, può portare a una maggiore efficienza ed economicità della gestione delle funzioni politiche e amministrative, oltre che a un minore costo per i cittadini”. E proprio anche in relazione a quest’ultimo obiettivo, “si r ischiano grandi delusioni”. Basti considerare il fatto, sostiene la Noè, che “i servizi pubblici locali dell’area metropolitana non sarebbero gestiti dall’ente pubblico (essendo Hera spa proprietaria delle reti e dei servizi), mentre invece la competenza per la pianificazione territoriale resterebbe ai Comuni”. FARE 39 ARTICOLO DI 11 Andrea De Maria copertina “necessaria una collaborazione tra il capoluogo regionale e le altre province” UN RUOLO FORTE PER BOLOGNA Andrea De Maria Segretario Ds di Bologna 40 FARE “ ’Emilia-Romagna ha bisogno di un capoluogo che svolga un ruolo forte e significativo, la crescita di Bologna è infatti un'opportunità per tutto il territorio regionale”. Andrea De Maria, segretario dei Ds di Bologna, sul capitolo Ptr e sul ruolo che deve rivestire Bologna, ha le idee chiare. “Una Bologna dinamica che assolva fino in fondo alle sue funzioni di capoluogo è una delle condizioni primarie di crescita della regione così come, per uno sviluppo efficace e di qualità, è fondamentale che Bologna ampli i suoi confini in un L quadro regionale”. De Maria parla quindi di “collaborazione” tra il capoluogo e le altre province della regione allo scopo di “mantenere l'Emilia-Romagna ai vertici delle classifiche europee”, tra le aree più sviluppate d'Europa in tema di qualità sociale e sistema economico. Il segretario dei Ds è ottimista. “La città ha nella sua storia e nella realtà tutte le energie e le risorse per crescere in modo socialmente e ambientalmente equilibrato. Grazie all'azione degli enti locali, in particolare del Comune, sono stati già raggiunti risultati concreti. Penso al nuovo Piano strutturale comunale che ha scelto di fare interagire la città con il resto del territorio provinciale e con gli altri comuni. Penso al significato che ha per Bologna il progetto della nuova Stazione centrale”. Ma De Maria non si ferma qui e aggiunge: “In città è in atto da tempo una discussione negativa, chi ha responsabilità politiche e di governo deve cominciare a parlare ai cittadini in termini di maggiore ottimismo perchè questa è una delle condizioni per il successo”. 12 “non c’è né la progettualità né la volontà politica per riconoscere a Bologna una leadership nel terziario” “ i sembra che non ci sia nè la progettualità nè la volontà politica per delineare un percorso che riconosca a Bologna un ruolo primario soprattutto nel terziario che sarà la vocazione futura della nostra città”. L'onorevole Enzo Raisi, capogruppo di Alleanza Nazionale in Consiglio comunale, esclude che nel Piano territoriale regionale messo a punto dalla Regione Emilia-Romagna sia incluso un progetto specifico per la città. Bologna, infatti, secondo Raisi potrà avere un ruolo concreto nel futuro, anche in un contesto regionale, “solo se saprà invertire un trend che fino ad ora l’ha vista sola contro tutti”. In che modo? “Dobbiamo lavorare per far capire, ad esempio, che una Bologna capitale della logistica al servizio anche di una parte del Nord-Est, darebbe un beneficio a tutte le provincie emiliano-romagnole”. Ma è davvero possibile un rapporto di assoluto equilibrio fra Bologna e le altre città della regione? “Sarebbe possibile e auspicabile se ci fosse meno campanilismo e più sinergia”. Un esempio concreto? “Per il futuro in Emilia-Roma- M gna ci potranno essere solo una grande fiera e un grande aeroporto”. Scarse ad oggi, secondo Raisi, le speranze che Bologna arrivi ad essere una “capitale innovativa europea”, come auspicato dall’assessore regionale alla programmazione e sviluppo territoriale Luigi Gilli. “Mi sembra un bel sogno in cui tutti speriamo. In realtà se non riusciamo a mettere in connessione il sapere della nostra Università con il mondo della produzione, cosa che sino ad oggi non è accaduta, il sogno rimarrà tale”. Enzo Raisi MENO “CAMPANILI” PIÙ SINERGIA Enzo Raisi Capogruppo Alleanza Nazionale al Comune di Bologna FARE 41 ARTICOLO DI 13 copertina FAR CRESCERE LE ECCELLENZE Gianpiero Calzolari Presidente di Legacoop Bologna residente Calzolari, come vede, dall’angolazione del mondo Legacoop il rinnovato interesse sui temi di Bologna capoluogo, città me- P 42 FARE Gianpiero Calzolari “ritrovare uno spazio di competitività, decisione e organizzazione della città” tropolitana un po’ in contrasto con una trentennale pratica di policentrismo regionale? “L’angolazione non è solo quella del mondo Legacoop, ma anche di quello imprenditoriale. Ricordo l’iniziativa che abbiamo preso, su questo tema, giusto un anno fa con l’Associazione Industriali e che abbiamo proseguito con il convegno del 5 novembre sul ruolo di Bologna nel nuovo piano territoriale regionale. Per noi imprese il tema della città metropolitana significa r itrovare uno spazio di competitività, decisione e organizzazione della città, mentre ci auguriamo che non si trasformi in un esercizio di ingegneria istituzionale”. Bologna è capoluogo e può esserlo a titolo ancora più solido? “Ci sono due fatti da ricordare: Bologna è nell’elenco delle città metropolitane e si spera che venga presto riconosciuta come tale; inoltre la Regione, con il nuovo Piano Territoriale rivede il policentrismo e riconosce che Bologna capitale serve alla stessa Regione. Ci tengo a ricordare che proprio noi insieme all’Associazione degli Industriali lo scorso anno proponemmo il tema all’attenzione del governo e contribuimmo a non far escludere Bologna dall’elenco delle città metropolitane.”. Quali sono le eccellenze della città? “Ci sono grandi opportunità per Bologna. Mettiamo in campo una importante apertura urbanistica, grandi infrastrutture; e non per essere campanilisti, ma noi bolognesi abbiamo un ruolo di saldatura, visto la posizione baricentrica rispetto ai grandi flussi di mobilità nord-sud. E quindi ci sono opportunità non solo per Bologna, ma per le eccellenze e specialità di tutti gli altri capoluoghi provinciali della regione”. Le nostre eccellenze, ben note, sono sufficienti? “Dobbiamo farle crescere per raggiungere quel livello europeo che ormai ci spetta. Penso agli snodi logistici fondamentali come l’aeroporto che ormai è tra i più importanti in Italia e non può certo giocare una partita al ribasso. Su questo fronte dobbiamo anche migliorare la pianificazione e sviluppare ancora di più i sistemi intermodali, ad esempio”. E sul fronte economico-produttivo in generale? “Abbiamo una coesione sociale importante, dove ha svolto e svolge un ruolo importante la peculiarità cooperativa e un ateneo che è da sempre un centro di sviluppo del sapere e che può crescere ancora tanto, specie nel rapporto con le imprese. Insomma, con Bologna capitale dobbiamo anche cercare di scrollarci di dosso il complesso di una provincialità autosufficiente e autoreferenziale”. ARTICOLO DI copertina Le infrastrutture per Bologna metropolitana L’Aeroporto la Fiera, la Camera di Commercio: i loro ruoli, le loro esigenze, i loro obiettivi INTERVENTI DI Giuseppina Gualtieri Michele Porcelli Giancarlo Sangalli 44 FARE 1 “l’aeroporto è un esempio concreto di luogo in cui si dovrà sperimentare la volontà di integrare le diverse politiche territoriali” “ e Bologna ha una funzione centrale per tutta la reg ione, in quanto snodo primario del nostro territorio, l’Aeroporto di Bologna è evidentemente l’emblema dell’incrocio delle politiche di sviluppo economico e infrastrutturale che caratterizzano l’area metropolitana e l’intera regione” sostiene la presidente del ‘Marconi’, Giuseppina Gualtieri. “E’ una ‘porta di accesso’ con il mondo: non solo oggettivamente e fisicamente – come mezzo di collegamento di persone e merci, importante alleato delle imprese vocate all’internazionalizzazione, strumento facilitatore dello sviluppo turistico e risorsa ormai indispensabile per l’intercultura dei saperi – ma anche per l’interazione tra politiche territoriali in un’ottica di competizione globale” aggiunge Gualtieri. “Il ‘Marconi’, infatti, è il luogo” rile- S va la presidente dello scalo bolognese “dove si incrociano le principali politiche di sviluppo del nostro territorio: quelle relative alle più importanti infrastrutture e quelle relative alla crescita delle vocazioni terziarie del territorio, come è necessario per aree metropolitane avanzate come quella di Bologna”. “L’Aeroporto di Bologna” sottolinea Giuseppina Gualtieri “è un esempio concreto di luogo in cui si dovrà sperimentare la volontà di integrare le diverse politiche territoriali per lo sviluppo”. “La nostra società, nell’ottica del ‘saper fare sistema’, ha dunque un interesse forte allo sviluppo della città metropolitana” ribadisce la presidente dell’Aeroporto di Bologna “per operare al meglio e per poter offrire risposte adeguate alla domanda del territorio”. Giuseppina Gualtieri SI INCROCIANO QUI LE POLITICHE DI SVILUPPO Giuseppina Gualtieri Presidente Aeroporto di Bologna FARE 45 ARTICOLO DI 2 Michele Porcelli copertina LA RISPOSTA A ISTANZE DI EFFICACIA E VELOCITÀ Michele Porcellii Amministratore Delegato di BolognaFiere 46 FARE “un polo fieristico non può che auspicare forme di gestione il più possibile interconnessa fra i diversi sistemi infrastrutturali” “ ell’ambito del confronto sul tema della città metropolitana, un soggetto legato per genesi e storia al concetto di scambio e relazione territoriali, quale la Fiera, non può che assumere una posizione favorevole ad un processo di trasformazione finalizzato all’integrazione ed allo sviluppo del territorio stesso” dichiara Michele Porcelli, AD di BolognaFiere. “L’idea di città metropolitana, contemplando un governo integrato del sistema urbano, sia sul piano amministrativo, che economico, che commerciale e sociale” rileva Porcelli “rappresenta oggi la risposta adeguata alle istanze di efficacia e velocità di connessioni, comunicazioni e spostamenti derivanti dalle varie aree del territorio e dal mercato”. “In un’ottica di ricerca di un modello qualitativo di sviluppo, la possibilità che le autorità amministrative assumano il governo complessivo di intere N aree metropolitane, non solo attraverso strumenti pianificatori, ma con strumenti operativi e di controllo” aggiunge l’Amministratore Delegato di BolognaFiere “può contribuire a raggiungere un equilibrio fra esigenze delle singole entità urbane ed il territorio nazionale, fra operatori economici territoriali al loro interno ed il resto del mercato sia a livello nazionale che internazionale”. “Una realtà come quella di un polo fieristico, così profondamente dipendente da trasporti e mobilità” prosegue Porcelli “non può che auspicare forme di gestione il più possibile interconnessa fra i diversi sistemi infrastrutturali; ciò soprattutto laddove gestione integrata significhi miglioramento del servizio attraverso il potenziamento delle infrastrutture sia in termini di maggiore copertura delle aree, che di ampliamento delle reti che di introduzione di nuove tecnologie nei trasporti”. 3 “non investire sul nodo infrastrutturale bolognese significa scegliere lucidamente il declino della capacità competitiva italiana” “ l ruolo di Bologna non può essere sottovalutato né in relazione alla forza del suo sistema economico né in relazione al ruolo di integrazione della mobilità che svolge nel Paese” afferma Giancarlo Sangalli, Presidente della Cciaa di Bologna. “In particolare” prosegue Sangalli “il problema della dotazione infrastrutturale di Bologna non è una questione che possa essere considerata problema esclusivo di questa provincia. Da Bologna passa la mobilità del nostro Paese e la mobilità europea che collega il sud del Mediterraneo con il Nord Europa”. “Nell’ambito di una competizione globale basata sulla facilità e velocità di collegamento, non investire sul nodo infrastrutturale bolognese significa scegliere lucidamente il de- I clino della capacità competitiva italiana. Perché tanti sono nel mondo i sistemi territoriali che sono in competizione con il nostro, pronti ad offrire integrazioni efficienti fra le diverse modalità di trasporto” aggiunge il Presidente della Camera di Commercio. “Il ruolo di Bologna città metropolitana” rileva ancora Sangalli “richiede inoltre un’accezione delle infrastrutture fisiche che ricomprenda la possibilità del sistema economico che le accoglie di sviluppare servizi ad alto valore aggiunto a favore della mobilità. Mobilità che genera collegamento, economia, confronto, elementi indispensabili a quel rinascimento anche culturale di cui abbiamo necessità per valorizzare al meglio le nostre specificità”. Gian Carlo Sangalli PASSA DI QUI LA MOBILITÀ NORD-SUD Gian Carlo Sangalli Presidente Aeroporto di Bologna FARE 47 48 FARE 1 motor valley Dagli anni Venti ai giorni nostri, una lunga storia di aziende motociclistiche (se ne contano 84!) ed automobilistiche segna le glorie dell’industria meccanica bolognese. Storia fatta di nomi gloriosi: Ducati e Morini, Malaguti e Minarelli, Maserati e Lamborghini. Fino alla Osca, il piccolo grande mito degli anni Cinquanta QUEI MIRACOLI DELLA MOTOR VALLEY A sinistra: alcune delle auto esposte alla mostra dedicata alla Osca, al Museo del Patrimonio Industriale di Bologna FARE 49 UN GRANDE CUORE A QUATTRO E A DUE TEMPI di Marco Tavasani 50 FARE “la Motor Valley con quelle aziende che gli americani chiamano ‘dream cars’: Lamborghini, Ferrari e Maserati” G li anni Venti del XX secolo, all’indomani della Grande Guerra, segnarono per l’industria bolognese l’avvio di un comparto produttivo che avrebbe lasciato un’impronta indelebile: sotto le Due Torri fiorirono, infatti, decine di aziende motociclistiche(secondo autorevoli ricercatori ben 84) e componentistiche, anche se allora gli accessori veni- vano costruiti dagli stessi produttori di moto, che raggiunsero il culmine alla vigilia della seconda guerra mondiale. Come nasce questo ‘fenomeno’? L’avvio di questa attività va ricercata nell’inventiva di molti artigiani meccanici. Non pochi di questi erano reduci addetti alle officine di riparazione del Regio Esercito che lavoravano nelle retrovie dei fronti della Seconda e Terza Armata, dove la motocicletta aveva fatto la sua prima apparizione con le stellette. Sicuramente Bologna aveva un terreno fertile per la meccanica che facilitò questo crescente insediamento di piccole aziende motociclistiche. Erano, infatti, gli anni in cui l’automobile era una rarità e solo pochi privilegiati potevano acquistarla: nacque così e si sviluppò l’alternativa della moto grazie anche ai valenti tecnici che uscivano dall’Istituto Tecnico Aldini Valeriani: la grande fucina dell’industria bolognese. La comparsa del comparto motociclistico (sia ben chiaro: molte botteghe artigiane nascevano e chiudevano i 1 battenti dopo pochi mesi,‘gemmando’ però altri tecnici e altre officine) va inquadrata, nell’ottica di oggi, in quella che orgogliosamente viene chiamata la Motor Valley bolognese. Una zona che si estende lungo la Via Emilia, con interessanti ramificazioni anche nell’Appennino e che comprende anche le tre fabbriche di automobili nate prima e subito dopo la seconda guerra mondiale: Maserati, Osca e Lamborghini. Dalla fine degli anni Quaranta l’attività dell’industria motociclistica bolognese riprese, inevitabilmente su scala ridotta, ma con marchi di prestigio. Le distruzioni provocate dalle incursioni aeree, la razzia di macchine automatiche per la lavorazione del metallo da parte motor valley della Wehrmacht avevano imposto una difficile ricostruzione che, nel comparto motociclistico e motoristico, spesso si avvaleva di residuati bellici di cui c’era grande abbondanza, come il rame e l’alluminio allora introvabile in Italia. Un dato per tutti dà il valore del comparto: secondo la Provincia di Bologna sul territorio ci sono ben 102 IL TRIONFO DI DUCATI CAMPIONE DEL MONDO La Ducati riporta la Bologna a due ruote sul tetto del Mondo. Dopo anni di esilio dal mondo dei motori ecco arrivare il traguardo sognato da tutti gli amanti delle Rosse: titolo mondiale per il grandissimo Casey Stoner (che ha sempre avuto al fianco un magnifico Loris Capirossi), titolo costruttori per la casa di Borgo Panigale, titolo dei team per il Ducati MotoGP Team. Tra i primi a salutare il ritorno dell’alloro iridato sotto le Due Torri è stato il Presidente di Unindustria Bologna Gaetano Maccaferri: “A nome di tutti gli imprenditori bolognesi - ha detto poche ore dopo la storica vittoria - voglio esprimere l’orgoglio provato per la vittoria della Ducati nel campionato mondiale costruttori, che rappresenta un ulteriore successo della eccellenza dell’industria bolognese. La vocazione motoristica, che ha sempre caratterizzato il nostro territorio, ancora una volta ha saputo esprimersi con risultati che testimoniano la genialità e il know-how del nostro tessuto produttivo. Alle Rosse di Borgo Panigale vanno i complimenti di tutto il mondo industriale della nostra provincia”. Tanti gli autori di un successo che i bolognesi si culleranno nel cuore per sempre: Gabriele Del Torchio, CEO di Ducati Motor Holding; Livio Suppo, team manager; Claudio Domenicali, CEO Ducati Corse e Direttore Prodotto Ducati Motor Holding, arrivato in Ducati negli anni ’80 ; tutti i tecnici di Ducati Corse; e poi Federico Minoli, per anni l’uomo del rilancio della casa di Borgo Panigale. Senza dimenticare il genio che si è inventato la Desmo: Filippo Preziosi, ingegnere perugino di 39 anni, che ha letteralmente disegnato e costruito il sogno. Lui che dal 2000, a causa di incidente, è costretto su una sedia a rotelle è l’esempio più bello di come ogni affronto della vita possa essere trasformato in risorsa vincente. FARE 51 collezioni private di moto, a cui vanno aggiunte quelle esposte al Museo del Patrimonio industriale con otto mo- Oggi è lo scooter, ma una volta era un ‘Cucciolo’; o meglio il ‘Cucciolo’, la bici motorizzata che nel dopoguerra fece la fortuna della Ducati e alla quale è dedicato il libro di un giornalista bolognese del Corriere dello Sport- Stadio, Giuliano Musi. Penna arcinota a Bologna, Giuliano Musi con questo suo libro di 160 pagine ha oltrepassato i confini locali per arrivare tra i 6 finalisti del premio Bancarella (sezione sport). Intitolato “Il cucciolo, un gigante”, il volume è pubblicato da Minerva Edizioni e ha un costo di 30 euro. Sfogliando le sue pagine si scopre, o si riscopre, la storia di questa bici a motore nata dal connubio di un avvocato, Aldo Farinelli, e un perito industriale, Aldo Leoni. Per 20 anni, e forse qualcosa di più, il Cucciolo ha rappresentato un vero e proprio fenomeno sociale per l’Italia, capa- 52 FARE delli, al Museo della Comunicazione, alla Collezione storica dell’Atc, al Museo Lamborghini e a quello della Ducati. Queste collezioni faranno capo a un progetto organico che la Regione sta mettendo a punto nell’ambito di un percorso interregionale che ha i suoi punti focali nei territori di Bologna e Modena. Basti pensare, in campo automobilistico, che nei pochi chilometri che separano Sant’Agata Bolognese a Modena è nata e si è sviluppata fino a raggiungere livelli impensabili la Motor Valley con quelle aziende che gli americani chiamano ‘dream cars’: Lamborghini, Ferrari e Maserati. Ma torniamo all’anteguerra.Tra le fabbriche di punta dell’industria motociclistica bolognese spiccano i nomi della GD (l’attuale azienda leader nel settore del packaging per tabacco), dalle iniziali di Ghirardi e Dall’Olio. Quando i due costruttori si separarono, il secondo avviò una fabbrica di moto che portava il suo nome. Poi nacquero la ce di conquistare tutti semplificando gli spostamenti di chi lo sceglieva come mezzo di trasporto. Questa bici a motore è riuscita a riavvicinare una nazione che era stata spaccata da lotte politiche e che per crescere aveva un assoluto bisogno di comunicare e di incontrarsi. Nel libro di Musi (edito anche in inglese) si trova tutta la storia del Cucciolo, ma non solo. Il volume riporta anche schede tecniche ufficiali, cartelloni pubblicitari, lo spartito e il testo della canzonetta resa famosa dalle stelle dell’orchestra Angelini, Gino Latilla e Carla Boni. Tutti ritratti sul Cucciolo, ovviamente. “il Cucciolo ha rappresentato un vero e proprio fenomeno sociale per l’Italia” QUANDO L’ITALIA ANDAVA IN ‘CUCCIOLO’ MM (Morini Mazzetti), diventata in seguito Moto Morini, e la CM. E i nomi di spicco del dopoguerra? Samp (che produceva un micromotore), Demm, Cimatti, Malanca, Malaguti, Morini, le moto Maserati, Minarelli e Ducati, ma anche il primo bicilindrico: il Comet. La storia della Ducati è interessante. Sotto i capannoni della fabbrica distrutti dal bombardamento di 75 B-24 il 12 ottobre 1944, due anni più tardi uscì il pri- GIOCO DI SQUADRA TRA LAMBORGHINI E SCUOLA 54 FARE mo motore del Cucciolo. Fino al 1955 ne furono prodotti circa mezzo milione. La scelta dei fratelli Cavalieri Ducati era, in un certo senso, obbligata. Con l’economia a pezzi e le esigue risorse della gente, chi se la sentiva di comperare una macchina fotografica (uno dei prodotti di punta della Ducati anteguerra) quando ben altre erano le priorità per sbarcare il lunario? Le auto erano introvabili e comunque costavano un patrimonio, così la Ducati motorizzò migliaia di ita- liani con la geniale idea di applicare quel motorino alla bicicletta. E, dal ‘52 al ‘54, la casa di Borgo Panigale lanciò sul mercato, vendendone circa duemila esemplari, il Cruiser, l’antesignano dello scooterone, un 175 cc a quattro tempi con accensione elettrica e un avveniristico (anche se complesso) cambio automatico. La moto non raggiunse un’accettabile messa a punto per le difficoltà di quegli anni, ma sotto l’aspetto tecnologico anticipava di quasi sei lustri il pri- Lamborghini apre le porte del proprio stabilimento di Sant’Agata bolognese agli studenti degli istituti superiori “Archimede” di San Giovanni in Persiceto e “Malpighi” di Crevalcore. Il programma di collaborazione tra le due scuole, il territorio e la storica azienda motoristica e' stato messo a punto insieme alla Provincia di Bologna, ai Comuni di Sant’Agata Bolognese, San Giovanni in Persiceto e Crevalcore e ai rappresentanti sindacali. Lamborghini ha confermato la volontà di lanciare iniziative formative specifiche a sostegno dell'occupazione giovanile. “L'incontro di oggi – ha spiegato in occasione della definizione del programma Umberto Tossini, direttore Risorse umane e organizzazione dell'azienda motoristica – si inserisce in un programma generale di rafforzamento del legame della Lamborghini col territorio bolognese. L’obiettivo specifico è quello di favorire la formazione professionale dei giovani bolognesi all’interno di una azienda italiana, centro di eccellenza mondiale nella produzione di vetture sportive di lusso”. L’azienda, inoltre, intende “contribuire a valorizzare il patrimonio tecnico professionale del territorio elevando il grado di qualità e di innovazione dell’istruzione richiesto dagli standard europei”. motor valley mo, vero, scooterone della Honda, il Cn 250. L’apice dell’industria motociclistica bolognese venne raggiunto negli anni Ottanta, prima dell’inizio di un lento declino anche se oggi sotto le Due Torri prosperano marchi di valore mondiale come Ducati Motor, Minarelli e Malaguti. E le automobili? I fratelli Alfieri, Ettore, Bindo ed Ernesto Maserati iniziarono a produrre a Bologna nel 1914 le vetture, caratterizzate dal Tridente della famosa statua del Giambologna a partire dal 1926: automobili specializzate per le corse su strada. Su queste vetture piloti come Tazio Nuvolari raccolsero successi clamorosi e una Maserati (nel ‘39 e nel ‘40) è stata l’univa vettura italiana a vincere la 500 miglia di Indianapolis. Nel 1937 il controllo della casa venne ceduto alla famiglia Orsi di Modena con il conseguente trasferimento dell’attività sotto la Ghirlandina. Nell’immediato dopoguerra i fratelli Maserati (Alfieri era scomparso prematuramente nel 1932) si rimboccarono le maniche e crearono nel 1947, l’Osca: Officine Specializzate Costruzioni Automobili, che diede lustro per circa vent’anni all’industria bolognese. L’ingegner Alfieri Maserati, che oggi ha settant’anni e vive a Torino, ricorda così quella straordinaria esperienza. “Mio padre Ernesto, il più giovane dei fratelli che avevano ‘firmato’ tutte le PORTE APERTE ALLA MINARELLI E’ stato un successo l’open day organizzato dalla Motori Minarelli di Lippo di Calderara di Reno. Per la prima volta la storica azienda motoristica, leader nello sviluppo e produzione di motori per scooter e motocicli da 50 cc a 660 cc a 2 e 4 tempi, ha aperto gli uffici e i reparti produttivi ad un pubblico del tutto speciale di visitatori non professionali: i familiari dei propri dipendenti e collaboratori. Una occasione per valorizzare l’eccellenza produttiva di questo campione dell’industria motociclistica bolognese, per rafforzare il legame con l’azienda e per sottolineare il suo radicamento nel territorio. In un clima di festa, oltre mille persone (mariti e mogli, figli e fidanzate, ma anche diversi dirigenti di Unindustria Bologna ed il segretario provinciale della Fiom Bruno Papignani) hanno visitato in questa occasione lo stabilimento di Lippo di Calderara di Reno, nel quale faceva bella mostra di sé, fra l’altro, la Yamaha di Valentino Rossi. Motori Minarelli – nome storico dell’industria bolognese fondata oltre cinquant’anni fa (1951), che dal 2002 fa parte del gruppo Yamaha Motor Co. – è guidata da un management interamente italiano e impiega nello stabilimento di Lippo 375 dipendenti, con una produzione annua di 300.000 motori. Per il 2007 prevede un fatturato di 154 milioni di euro, di cui l’80% destinato all’export, e investimenti per 14 milioni di euro, con un EBITDA del 20%. Particolarmente significativa l’incidenza delle spese per R&S, che è pari al 5% del fatturato . “Abbiamo organizzato per la prima volta un evento di questo tipo per fare conoscere ai parenti dei nostri collaboratori il posto di lavoro nel quale tanto tempo e impegno viene dedicato dai loro familiari – ha dichiarato Gianmarco Bastia, presidente e CEO di Motori Minarelli, una carriera di lungo corso in azienda dove lavora dal 1979 –. L'iniziativa è stata accolta positivamente dai dipendenti, tanto che abbiamo registrato la partecipazione di circa un migliaio di persone.” FARE 55 “la Ducati è una casa straordinaria in una regione altrettanto straordinaria” L’ASSESSORE CAMPAGNOLI E LE ROSSE Maserati dal ‘32 al ‘47, concepì e progettò la prima Osca nella nostra casa di via Bellacosta 45. La prima fabbrica era in via Emilia Levante 144, non lontano da dove sorgevano gli stabilimenti Maserati. Successivamente ci trasferimmo a San Lazzaro». Il segreto di questo ‘miracolo’ che rappresentava il top della meccanica motoristica bolognese? Nell’officina lavoravano i tre fratelli Bindo, Ernesto ed Ettore con otto operai e un manovale. Tutto veniva fatto all’interno, ad eccezione dei collaudi su strada lungo la Via Emilia. L’organico massimo, alla metà degli anni Cinquanta, arrivò a sfiorare i 30 dipendenti. Motore, telaio, carrozzeria in alluminio, tutto veniva realizzato in quei piccoli 56 FARE C’era anche lui, l’assessore regionale alle Attività Produttive Duccio Campagnoli, tra i motociclisti devoti alle Rosse di Borgo Panigale che all’alba della domenica della vittoria mondiale festeggiava la Ducati. Anche lui Ducatista da tempo immemorabile, Campagnoli è stato il primo testimone della rinascita che ha portato al raggiungimento del più alto dei traguardi: quel titolo che ha messo l’azienda sul tetto del mondo delle 2 ruote. “Questo risultato - spiega - è il modo migliore per rappresentare la condizione vincente di buona parte dell’industria bolognese ed emiliano-romagnola”. Soddisfatto come assessore e come motociclista, Campagnoli non è parco di, meritatissimi, complimenti all’azienda: “La Ducati è una casa straordinaria che fa parte di un una regione altrettanto straordinaria per la capacità di impegnarsi e arrivare in testa alle classifiche sull’export e che continua ad investire in ricerca e sviluppo”. Quando il sogno delle Rosse partì, o meglio ripartì, 5 anni fa, l’assessore c’era e lo ha visto nascere passo dopo passo. “Questa vittoria ha un valore straordinario anche sotto un altro punto di vista. Questa vittoria viene dal sistema di trasmissione desmodronica, un sistema sviluppato nei laboratori della Ducati e che, anno dopo anno, l’ha condotta a superare anche la tecnologia giapponese”. Una soddisfazione indescrivibile, alla quale va aggiunto un dettaglio. Il titolo non è stato conquistato in una delle tante piste sparse per il mondo. Ma in Giappone, a casa di quelli che fino a ieri facevano mangiare la polvere a chi oggi ha finalmente vinto. capannoni. E il successo arrivò già alla seconda corsa, il Gran Premio di Napoli del ‘48, quando Gigi Villoresi tagliò per primo il traguardo. E con motore da 1.450 Stirling Moss nel ‘54 conseguì una strepitosa vittoria alla 12 ore di Sebring mettendo tutti in fila. I ruoli, nella fabbrica, erano precisi: Ernesto era il progettista del motore e della carrozzeria, Ettore era responsabile dell’Officina mentre Bindo si occupava della gestione quotidiana. L’Osca costruì circa 130 vetture da corsa e circa mille Gran Turimo derivate dalle corse (oltre a fornire motori alla Fiat) carrozzate da Vignale, Touring, Zagato, Fissore e altri. «Il ricordo più bello? Le numerose vittorie sulle più blasonate auto dell’epo- ca: Ferrari, Maserari, Cisitalia» ricorda Alfieri Maserati. In altre parole, il piccolo Davide riusciva a sconfiggere i vari Golia. L’Osca trionfò in un’impresa clamorosa. Nel 1955 costruì una speciale vettura con un motore da 1.500 cc. dall’aerodinamica raffinata (tutta in alluminio) che sulla pista del deserto salato nello Utah battè ben 18 primati mondiali. Oggi l’auto è di proprietà di un collezionista austriaco. Questa straordinaria meteora (le poche vetture rimaste sono oggetti di cult) terminò nei primi anni Sessanta, quando l’Osca venne ceduta alla Mv Agusta. E oggi sul pennone più alto dell’industria automobilista bolognese è rimasto un altro mito: la Lamborghini. 58 FARE 1 arte e industria Competere a regola d’arte “I legami tra arte, creatività, Made in Italy, competitività industriale, in un dibattito organizzato da Unindustria Bologna in occasione di Arte Libro” I ntegrare per competere: anche a regola d’Arte… Se nella contemporaneità vige la parola d’ordine integrazione, allora mondi seppure apparentemente lontani come industria e arte possono e devono trovare punti di contatto, terreni di scambio e sollecitazioni reciproche. Attingere da campi e ambiti eteronomi diviene, anche per il contesto produttivo, un’esi- Carla Francesca Catanese FARE 59 genza non solo percorribile ma soprattutto da ricercare. E’ questo l’assunto di base della riflessione che ha acceso un nutrito dibattito sul rapporto tra arte e impresa, in occasione della scorsa edizione di Arte Libro. Ma, al di là dell’occasione specifica - un confronto sinottico tra posizioni e ruoli differenti, da intellettuali a sociologi fino a insigni rappresentanti di donne e uomini d’impresa - lo scenario abbozzato nell’evento circoscritto, dal titolo “Itay Made in Art: cultura, creatività e impresa”, ha aperto ed apre squarci di intuizione/azione, sui quali varrebbe la pena soffermarsi. Un titolo-tributo, quello dell’Italy Made in Art, che ha visto mutuare la sinonimia del tema all’ospite d’eccezione Achille Bonito Oliva, recuperando il nomen di una delle sue più recenti mostre. “Uno dei compiti principali dell’arte è sempre stato quello di creare esigenze che al momento non è in grado di soddisfare”, affermava Walter Benjamin, ne L’arte nell’epoca della sua riproducibilità tenica. Da eterno provocatore ed anticipatore quasi profetico, Walter Benjamin ha bene evidenziato un punto cardine del rapporto tra arte e contesto produttivo: quello dell’esigenza. Gaetano Maccaferri, Presidente di Unindustria, sembra avere raccolto questo importante spunto: “Il nostro impegno – ha dichiarato – è quello di assistere le nostre imprese, di sostenerle nell’attività produttiva di tutti i giorni, ma anche nell’agevolare lo sviluppo delle loro opportunità. Elemento assolutamente fondamentale per le nostre imprese, infatti, deriva dall’esigenza e dalla necessità di stare sul mercato in maniera competitiva. Ecco perché appare indispensabile, 60 FARE nella contemporaneità, supportare le nostre aziende anche in un processo di crescita culturale. Cerchiamo di sostenere momenti di riflessione, di dibattito e di confronto che possano effettivamente aprire ai nostri imprenditori nuovi scenari e visioni desunte da altre prospettive”. “L’arte non consiste nel rappresentare cose nuove, ma nel rappresentarle con zienda del presente di stimoli che la rendono futuribile. Del resto, l’Italia – e Bologna, nello specifico – ha sempre potuto vantare, prima, un tessuto ed uno sviluppo protoindustriale molto attento alla dimensione della forma, poi, nell’era dell’industrializzazione, una sintesi unica tra design e produzione. Tanto da determinare il carattere peculiare del prodotto italia- ARTE LIBRO E L’INDUSTRIA Il convegno “Italy Made in Art. Cultura, creatività e impresa” nell’auditorium di Unindustria Bologna novità”. Ugo Foscolo, Epistolario. Il paradigma competitivo globalizzato, dunque, risente dell’esigenza del nuovo o, perlomeno, di una nuova rappresentatività: di stile e di prodotto. Perché “L’arte (…) è una spugna (…) deve succhiare e lasciarsi impregnare (…). Deve sempre essere in mezzo agli spettatori e guardare ogni cosa con una ricettività sempre più grandi”, Boris Pasternak, Alcune posizioni. Intercettare l’innovazione ad ogni costo, dunque, e renderla “intrisa” di valenza estetica: sembra questa la formula più adeguata per permeare l’a- no, che oggi manifesta in tutto e per tutto la volontà di mantenere vivi i contenuti del cosiddetto Made in Italy. Con fatica, con difficoltà, vista la crisi ed il clima agguerrito di competitors, in quanto a idee e a costi di realizzazione… Oggi la nuova frontiera è la ricerca della gratificazione estetica declinata nello stimolo emozionale: trarre stimoli dai giovani creativi è la sfida contemporanea. In tutto questo processo gioca un ruolo decisivo. “La consapevolezza di un nuovo corso della creatività italiana – come ha rilevato Aristide Canosani, 2 Presidente di UniCredit Banca –. La nostra imprenditoria ha un compito importante nello sviluppo delle interconnessioni tra presente, passato, cultura, creatività, impresa”. Un nuovo corso della creatività. Proprio così. Quanto a creatività, infatti, stando alle classifiche del guru Richard Florida, l’Italia sarebbe collocata al 34° posto, giusto giusto tra Turchia e Messico. A ciò ribatte fortunatamente il nostro Aldo Bonomi, appellandosi ad un criterio – quello del territorio – che Florida sembra non tenere in considerazione per meglio “radiografare” il caso italiano.“L’Italia è il regno del Capitalismo di territorio”. Un capitalismo in cui, accanto ai grandi gruppi storici dove si è diluita la tradizione fordista, esiste tutto un insieme di medie imprese che costituiscono il cosiddetto capitalismo molecolare, dando vita a distretti industriali specifici. E l’Emilia-Romagna è un grande esempio di capitalismo molecolare: un’enorme piattaforma produttiva dove dentro trovi di tutto, dal bullone alla mattonella, arte e industria fino ad arrivare al distretto del piacere (la riviera romagnola), punto nel quale viene sdoganata la “fantasia degli uomini” attraverso spazi di desiderio. I creativi sono quelli che aiutano a “vestire”, a comercializzare la merce, a desiderare. L’impresa attuale è un grande laboratorio dove si perfeziona il rapporto tra innovazione dei materiali e loro rappresentazione e si ricerca il legame tra design e desiderio. Del resto, “L’arte contesta il reale, ma non vi si sottrae”, Albert Camus, L’uomo in rivolta. E noi siamo pronti. “ECCO COSA INTENDO PER ITALY MADE IN ART” Per il critico Achille Bonito Oliva “l’arte italiana è l’unica che possiede un retroterra che assiste la produzione, anche materiale, attraverso la progettualità” “ nterdisciplinarità come antidoto alla minaccia gialla. Io ho sempre puntato sulla interdisciplinarità e lavorato sempre sulle arti di confine, anche quando ho coniato il titolo-slogan di Italy Made in Art per la mostra che ho curato al MOCA, Museo d’Arte Contemporanrea di Shangai” ha detto Achille Bonito Oliva nel convegno di Unindustria Bologna dedicato ad Italy Made in Art. “Ho curato le differenze: oggi si teme la Cina perché propone un modello culturale e produttivo che deriva le proprie origini dalla cultura imperiale, nella quale esiste un Noi e non un Io. Di qui la tendenza all’assorbimento, alla riproduzione, e l’affermazione di quello che chiamo socialismo endemico.” Ha aggiunto l’autorevole critico d’arte “Importante invece, oggi, è superare l’autarchia e puntare sull’interdisciplinarità, cosa nella quale i cinesi scarseggiano e gli italiani eccellono. Perché l’arte di per sé è apolide, sconfina: salta dal locale al globale. L’artista I è colui che crea uno strappo nel linguaggio corrente e attraverso queste fessure fa crescere la propria arte-creazione. Ecco, un qui pro quo frequente: una cosa è l’artista, altra cosa è il creativo. Artista è colui che rompe un linguaggio seguendo un impulso. Creativo è la persona che lavora per un prodotto che deve essere messo in grado di sfondare. E oggi più che mai, la sfida dei creativi si innesta in una società che ha sviluppato una sensibilità pellicolare: l’immagine è ciò che conferisce statuto alla realtà. Quindi pluralità di stimoli, certo, ma con distinzione”. “Perché allora (o ancora) Italy Made in Art?” si è chiesto ancora Achille Bonito Oliva “Perchè l’Italia rappresenta” è la risposta “una sorta di eccezione alla regola: l’Italia può vantare il genius loci, ovvero una radice elastica che ridonda memoria. L’arte italiana è l’unica che possiede un retroterra che assiste la produzione, anche materiale, attraverso la progettualità. Si pensi a Achille Bonito Oliva Leonardo da Vinci, con le sue intuizioni, anticipazioni. Con il suo eclettismo profetico. L’artista visionario che progetta e costruisce idee di prototipi. In Italia, infatti, la produzione artistico-culturale e quella materiale è frutto di un genius loci che non scomparirà mai, malgrado le condizioni del nostro paese che non è uno stato, ma uno stato d’animo”. FARE 61 IL PRESIDENTE DI FEDERMECCANICA SUL RINNOVO DEL CCNL NEWS unindustria Carlo Rossini Cristina Galli 62 FARE Massimo Calearo, Presidente nazionale di Federmeccanica, ha incontrato nella sede di Unindustria gli imprenditori bolognesi per valutare insieme l’avvio delle trattative per il rinnovo del CCNL del settore metalmeccanico. “Fino a ieri abbiamo detto che era in atto una positiva ripresa dei volumi, pagata però con una fortissima compressione dei margini; oggi anche i volumi cominciano a rallentare” ha affermato Calearo in questa occasione. Perciò “il rinnovo del contratto nazionale si mostra quanto mai difficile a causa di una piattaforma rivendicativa onerosa e complessa che trae origine anche da una percezione sbagliata del contesto economico in cui operano le imprese metalmeccaniche”. “Chiediamo al sindacato un atteggiamento diverso sull’orario di lavoro che, anche alla luce di quanto sta accadendo nelle nazioni a noi più vicine – a partire da Francia e Germania -, deve essere reso più elastico ed efficiente.” ha aggiunto Calearo “Il contratto nazionale deve servire anche a questo, definendo strumenti, indicando percorsi e creando un contesto partecipativo in cui anche il sindacato possa essere protagonista positivo della sfida competitiva che il sistema metalmeccanico deve affrontare”. L’incontro – al quale erano presenti un centinaio di imprenditori – è stato coordinato da Gino Cocchi, Vice Presidente di Unindustria Bologna con delega alle relazioni industriali, il quale ha sottolineato in particolare le specificità dell’industria metalmeccanica bolognese e le condizioni del territorio in cui essa opera. Molti i temi affrontati nel dibattito che è seguito. Tra questi: l’inquadramento, la flessibilità, l’orario di lavoro, la decontribuzione degli straordinari, ma anche le diversità normative rispetto ad altri Paesi dell’Europa occidentale che in diversi casi stanno comunque ritornando più competitivi del nostro. LE NOVITA’ DEL MODELLO 770 Nevio Bianchi, consulente del lavoro, e Marcello Margotto, dottore commercialista, entrambi pubblicisti, sono stati i relatori dell’incontro organizzato dall’Associazione su “Le novità del Modello 770/2007”. L’incontro (coordinato da Enza Lupardi, Responsabile Area Fiscale ed Amministrativa di Unindustria Bologna) ha avuto lo scopo di fornire una guida per la compilazione e la trasmissione del modello semplificato e del modello ordinar io relativi al 2006. Tra gli argomenti dibattuti: le nuove regole di compilazione del 770/2007 Semplificato; modalità e termini di trasmissione della dichiarazione; casi particolari di compilazione (operazioni straordinarie e successioni); modalità di compilazione del modello 770/2007 Ordinario; indicazione degli utili; redditi di capitale; compensazioni, versamenti, sanzioni e ravvedimento operoso. IL RIMBORSO DELL’IVA SULLE AUTO AZIENDALI “Istanza di rimborso Iva auto aziendali” è stato il tema di un incontro che l’Ufficio fiscale di Unindustria Bologna ha proposto alle aziende associate, al fine di fornire gli strumenti news unindustria operativi necessari per la corretta compilazione dell’istanza di rimborso Iva approvata il 22 febbraio 2007 con Provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate previa valutazione della convenienza ed opportunità all’inoltro. Nel corso del dibattito si è parlato di: principi comunitari e nazionali in materia di detrazione dell’Iva; istanza di rimborso forfetario; istanza di rimborso analitico (analizzando, in entrambi i casi, i termini per la presentazione dell’istanza e la trasmissione telematica; le percentuali di detrazione; cessioni di veicoli: rettifica dell’imposta; Ires/Irap: effetti in seguito alla deduzione Iva; valutazioni della convenienza della richiesta di rimborso con il sistema forfetario e con il sistema analitico); detrazione dell’imposta a regime. Relatore dell’incontro (coordinato da Enza Lupardi, Responsabile Area Fiscale ed Amministrativa di Unindustria Bologna) è stato Franco Ricca, esperto tributarista e pubblicista. re alcuni tra gli obiettivi prioritari dell’Associazione: sostenere la centralità della Pmi nella società; contribuire ad orientare le scelte degli Enti Locali, affinché siano più consapevoli che favorire la crescita delle aziende significa favorire la crescita del territorio; rafforzare l’azione di tutela delle imprese; contribuire al riposizionamento competitivo del sistema produttivo locale. Il tutto, operando come la più grande associazione di imprese della regione. In particolare, il Presidente Maccaferri ha poto l’accento sull’importanza del confronto con gli associati e sulla valorizzazione degli organi associativi e del loro lavoro. Sui servizi alle aziende associate si è poi soffermato il Direttore generale Cesare Bernini.“Vogliamo affiancare e sostenere le imprese in un mondo che cambia” ha detto “offrendo servizi a misura di ciascuna di esse, favorendo la collaborazione tra imprenditori e imprese, ed offrendo concrete opportunità per l’ottimizzazione della gestione”. RIUNIONE CON GLI IMPRENDITORI DEL CIRCONDARIO IMOLESE FATTURAZIONE ELETTRONICA E CONSERVAZIONE SOSTITUTIVA Ha avuto luogo a Imola la prima delle riunioni di Unindustria sul territorio, per incontrare gli imprenditori ed ascoltarne esigenze e suggerimenti. Nella sala congressi del Molino Rosso circa un centinaio di imprenditori associati hanno preso parte all’incontro, che è stato aperto da Marco Gasparri, Consigliere delegato per il circondario imolese. Con loro il Presidente Gaetano Maccaferri si è confrontato sul progetto associativo, sottolineando in particola- “La fatturazione elettronica e la conservazione sostitutiva” è stato il tema di un incontro con il quale Unindustria Bologna ha voluto approfondire sia gli aspetti della normativa civilistica e fiscale, alla luce degli ultimi provvedimenti attuativi, sia quelli applicativi relativi alla dematerializzazione dei documenti contabili e fiscali. Ne sono stati relatori Federico Campomori, dottore commercialista, e Giusella Finocchiaro, professore associato di Diritto di Internet presso IL RICORDO LA SCOMPARSA DI ORIANO ROLENZETTI Scompare una figura primaria nel mondo dell’imprenditoria bolognese, che non verrà dimenticata: Oriano Rolenzetti, fondatore della Alfarec Spa di Pian di Macina, che ha perso la vita in un incidente stradale sulla Fondovalle Savena. Rolenzetti, 49 anni, era sposato e aveva due figli. Nel 1983 aveva fondato la Alfarec, azienda che opera nei servizi ambientali e che in poco tempo aveva conquistato un ruolo primario nella raccolta, lo stoccaggio e il trattamen- to dei rifiuti industriali. Tra i suoi clienti si contano anche le amministrazioni regionali di Emilia Romagna, Toscana e Marche. FARE 63 SI CHIAMA PAY IL SERVIZIO PAGHE DI UNINDUSTRIA BOLOGNA Continua la razionalizzazione e il potenziamento dei servizi di Unindustria per le imprese. A partire da novembre 2007, a seguito di un’operazione straordinaria, i servizi paghe dell’associazione si concentreranno in Pay, società controllata al 51% dalla stessa Unindustria Bologna e per il 49% da HIT, la cui gestione nel 2007 conta circa 5000 cedolini. La partnership con HIT non è casuale: è, anzi, giustificata dalla sua esperienza specifica sul campo, visto che la società attualmente opera su un portafoglio di circa 14000 cedolini a livello regionale. La domanda di implementare i servizi paghe dell’associazione, peraltro, è diffusa. Sul mercato, pochi sono i player che si sono distinti per la capacità di organizzare i dati delle aziende clienti su supporti informativi in grado di dialogare realmente con i sistemi delle aziende stesse. Così come limitate sono le competenze in grado di operare su aziende di medie e grandi dimensioni garantendo affidabilità di prodotto: si pensi, ad esempio, alle esigenze di tutte quelle aziende italiane che sono controllate da multinazionali. “Il nuovo servizio paghe di Unindustria” commenta Cesare Bernini, direttore generale di Unindustria Bologna “sarà un servizio su misura per i nostri associati. In altre parole, quello che oggi siamo in grado di offrire è un servizio che cerca di coprire tutte le diverse esigenze che le aziende presentano a seconda della dimensione e, a volte, anche del settore”. Su misura in che senso? “La struttura di Pay è in grado di fornire un servizio diverso per ogni interlocutore: dalla consulenza sulla gestione interna del servizio l’Università di Bologna. Ha coordinato i lavori Davide Brentani, dell’Area Fiscale di Unindustria Bologna. Nel corso del dibattito si è parlato in particolare di: dematerializzazione dei documenti (la normativa); la conservazione sostituiva dei documenti contabili e fiscali (principi, responsabilità, controlli); casi pratici di fatturazione elettronica e conservazione sostitutiva. 64 FARE paghe, alla fornitura della piattaforma informativa, alla formazione sulla gestione del personale, alla fornitura del servizio completo in outsourcing. Il must è in ogni specifico caso quello di garantire un livello di assistenza altamente qualificato e mirato alle specifiche esigenze, grazie alla conoscenza dei clienti”. Quale valenza ha il servizio per Unindustria? “Indubbiamente è uno strumento per fidelizzare la base associativa” afferma Bernini “ma al tempo stesso è una leva di sviluppo associativo, per diffondere anche su nuovi potenziali associati, che fino ad oggi non avevano sul mercato una valida alternativa all’offerta esistente, l’idea di un servizio ulteriore di grande validità”. Che tipo di servizio si garantisce attraverso Pay alle PMI? “Un servizio mirato e competitivo” risponde il direttore generale di Unindustria Bologna “in grado di ridurre i tempi di gestione interna del personale e di competere con il mercato, garantendo sempre un servizio di assistenza primaria. Uno sportello sempre aperto”. E alle grandi imprese che tipo di servizio si garantisce? “Una piattaforma tecnologicamente avanzata, in grado di gestire internamente il servizio o di esternalizzarlo a Pay mantenendo una continua visibilità ed interfaccia con i sistemi interni. Un servizio di elaborazione e suddivisione del costo lavoro per centri di costo, per bilanci a doppi binari, per contabilità soggette a reporting per multinazionali estere. Il servizio arriva all’elaborazione del dato nelle diverse forme richieste ed è in grado di garantire l’integrazione nella contabilità del cliente con un semplice clic. In definitiva, un servizio di assistenza continua nella gestione del personale”. AZIENDE BOLOGNESI IN KAZAKISTAN CON UNINDUSTRIA Accompagnate da Unindustria, anche diverse imprese bolognesi hanno partecipato alla missione in Kazakistan, dall’8 al 10 Ottobre, che Confindustria ha organizzato in occasione della visita di Stato del Presidente del consiglio Romano Prodi. A fianco di gruppi di rilevanza non solo nazionale, quali Eni o Alstom, vi sono state imprese della nostra provincia di molteplici settori produttivi: macchine per l’agricoltura (Titan Italia, Crespellano); installazioni (Manuli Rubber Industries, Calderara di Reno); porte ed infissi (3 Elle, Imola); abbigliamento intimo (Gruppo Arcte, Bologna); ristorazione (Camst, Villanova di Castenaso). La missione ha fatto news unindustria tappa ad Astana, la capitale del Kazakistan, e ad Almaty, ex capitale e città storica del Paese. In tali occasioni le imprese hanno partecipato a workshop, seminari e ad incontri con operatori economici locali, nonché ad un forum economico con gli interventi, fra gli altri, del Presidente del consiglio Romano Prodi, del Presidente di Confindustria Luca di Montezemolo, del Presidente dell’Abi Corrado Faissola e del Ministro per il commercio internazionale Emma Bonino. “UNINCONTRO A PALAZZO” PER I GIOVANI IMPRENDITORI Trecento giovani imprenditori hanno partecipato a “Unincontro a Palazzo”, l’evento estivo che il Gruppo Giovani di Unindustria Bologna ha organizzato a Palazzo de’ Rossi a Pontecchio Marconi. La tradizionale serata, che ha registrato un successo assolutamente straordinario, si è svolta quest’anno sotto il segno della novità: è stato infatti il primo incontro conviviale del Gruppo Giovani di Unindustria Bologna dalla sua recente costituzione. “Si è trattato di una occasione davvero speciale di conoscenza tra i Giovani Imprenditori in una cornice di festa con musica e intrattenimento, a poche settimane dalla nascita di Unindustr ia Bologna – commenta il co-presidente Andrea Paladini – Con questa modalità Una suggestiva immagine del Palazzo de’ Rossi in occasione di “Unincontro a palazzo” organizzato dai Giovani Imprenditori. informale di incontro abbiamo voluto consolidare lo spirito di gruppo in previsione del lavoro e dei progetti che ci vedranno impegnati a partire dall’autunno”. A sinistra: i co-presidenti del Gruppo Giovani, Giovanni Mistè (a sinistra) e Andrea Paladini (a destra) “Ci ha fatto particolarmente piacere che alla partecipazione davvero numerosa dei giovani imprenditor i bolognesi si sia accompagnata la presenza di una significativa rappresentanza dei Giovani Imprenditori dell’Emilia Romagna con il loro presidente Aldo Ferruzzi – sottolinea il co-presidente Giovanni Mistè – E’ il segno della capacità del nostro Gruppo di fare sistema e della sua piena collaborazione alla vita del movimento Giovani di Confindustria ”. GIOVANI IMPRENDITORI E PASSAGGIO GENERAZIONALE Che fare quando le imprese familiari sono di fronte al passaggio generazionale? Come assicurare la tutela della competenza e della professionalità, le quali diversamente dalla proprietà non sono ereditarie? Come garantire il rispetto dei ruoli? E come assicurare lo sviluppo della leadership e la governabilità? Di questo hanno parlato i Giovani Imprenditori di Unindustria Bologna in un incontro che ha avuto per titolo: “Ottimizzare le imprese familiari: il passaggio generazionale, i patti di famiglia, i sistemi di governo, la leadership”. L’iniziativa fa parte del ciclo di incontri “Leadership e cultura vincente” organizzato dai Gruppi Giovani Industriali di Bologna, Ravenna, Rimini e di AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata) dell’Emilia Romagna, in collaborazione con Ambrosetti. Relatore dell’incontro è stato il prof. Gianfranco Piantoni, già docente di strategia aziendale presso la SDA Bocconi, tra i massimi esperti della FARE 65 materia con al suo attivo docenze universitarie in Italia e all’estero e numerosissime pubblicazioni. SISTEMI INCENTIVANTI E TEMPORARY MANAGEMENT: DUE RICERCHE DI COFIMP Il 60% delle imprese bolognesi dichiara la presenza al proprio interno di meccanismi incentivanti (elementi retributivi, benefit e forme di riconoscimento “una tantum”) per le figure di maggiore responsabilità aziendale (dirigenti, quadri e impiegati direttivi). E’ quanto emerge da un ricerca sulle logiche retributive condotta da Cofimp, società di formazione e consulenza manageriale di Unindustria Bologna, su un campione di 100 aziende bolognesi appartenenti ai settori manifatturiero, informatico e delle costruzioni. Il ricorso a sistemi incentivanti assume, in particolare nelle imprese a carattere familiare, un rilievo significativo per poche figure – direttori generali e responsabili commerciali -, mentre è ancora limitato il suo utilizzo per i ruoli di tipo tecnico e gestionale. Particolarmente interessante è l’incidenza percentuale della parte variabile sullo stipendio dei manager: 24,6% per la direzione generale; 15,8% per il responsabile commerciale; 10,6% per il responsabile risorse umane; 7,2% per i responsabili tecnici, di produzione, progettazione, logistica, ricerca e sviluppo, qualità, amministrazione, legale e fiscale. “Lo studio offre una immagine frammentaria dei sistemi premianti, popolata da alcune buone pratiche 66 FARE ma anche da evidenti contraddizioni. – spiega Federico Bencivelli, coordinatore della ricerca e responsabile Area Management di Cofimp – L’obiettivo dei prossimi anni è puntare con decisione ad una maggiore convergenza fra la visione strategica, le politiche di gestione e sviluppo delle risorse umane e gli aspetti metodologici, allo scopo di assicurare sviluppo e competitività alle imprese”. Quanto al temporary management, oggetto di una seconda ricerca di Cofimp, questo strumento risulta ancora scarsamente diffuso tra le imprese bolognesi (4% su un campione di 100 imprese), pur iniziando a delinearsi la sua conoscenza. Si dimostrano più disponibili a ricorrere al contributo professionale di un temporary manager le imprese (commerciali e industriali) di medie dimensioni che stanno affrontando un processo di riorganizzazione dopo una fase di crescita rapida, ma con un buon potenziale di sviluppo. Al contrario si percepisce un atteggiamento di cautela da parte di imprese ad esclusivo controllo familiare, che pure necessitano di supporto manageriale per affrontare situazioni di difficoltà (deterioramento della posizione competitiva, riduzione della marginalità, vuoto direzionale, disagio nel passaggio generazionale). CONTRIBUTI UE PER CHI INVESTE NELL’EST EUROPEO Strutturali a favore delle aree economiche in ritardo di sviluppo, tra cui i Paesi di recente allargamento: Romania, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia. Ciò mette a disposizione interessanti opportunità di internazionalizzazione per le imprese che investono e che sono presenti in quelle aree geografiche. I finanziamenti, infatti, sono destinati alle imprese di diritto locale dei Paesi beneficiari, anche se al 100% di capitale italiano.Tutte le informazioni al riguardo sono a disposizione presso il Servizio Internazionalizzazione di Unindustria Bologna. E proprio allo scopo di informare le aziende associate delle opportunità derivanti dai Fondi Strutturali Comunitari per il periodo 2007-2013, l’Associazione ha organizzato un incontro al quale sono intervenuti: Alberto Vacchi, consigliere delegato all’Internazionalizzazione di Unindustria Bologna; Giovanni Roncucci, amministratore delegato Eco Business Consulting SRL; Giovanni Casadei Monti, direttore Eurosportello della CCIAA di Ravenna. Nell’occasione sono stati illustrati i bandi per l’assegnazione dei contributi già aperti da alcuni Paesi (per la precisione: Slovacchia, Repubblica Ceca ed Ungheria) e sono state anticipate le caratteristiche di quelli che usciranno nei prossimi mesi (ad esempio in Romania). “LA SCIENZA IN PIAZZA” L’allargamento a 27 membri dell’Unione Europea ha reso necessario modificare l’allocazione delle risorse finanziarie comunitarie, determinando alcune variazioni nei meccanismi di assegnazione dei Fondi Laboratori hands-on di biologia, genetica, fisica, chimica, climatologia e matematica; mostre di astronomia, matematica e arte-scienza; un planetario gonfiabile, spettacoli di intrat- news unindustria PAROLE CHIARE DALLA PICCOLA INDUSTRIA AL CONVEGNO DI CASERTA Massimo Cavazza • Rappresentante della piccola industria di Unindustria Bologna La piccola industria a Caserta ha detto chiaro e tondo che non intende rinunciare ad essere uno dei motori fondamentali dello sviluppo. La stessa localizzazione del IX Forum ha specificato che la piccola industria non intende neppure piegarsi ai condizionamenti di talune aree del meridione del nostro Paese. Due sono le riforme indispensabili per la competitività: la riforma del fisco e quella della burocrazia. Bisogna ridurre le aliquote. Bisogna ridurre il numero delle imposte, rendendole più semplici da gestire e da far pagare a tutti, con detrazioni intelligenti in particolare per quanto concerne le spese per l’innovazione e l’occupazione. Occorre finalmente ridurre l’Irap. il Team di Unindustria Bologna Quanto alla burocrazia, per semplificare davvero, occorre intervenire sull’apparato. Meno dirigenti, più responsabilizzazione e valorizzazione dei criteri della qualità e della produttività. Per parte sua l’industria ha agganciato la ripresa scegliendo di fare, in una parola di operare con la massima concretezza. Le istituzioni centrali e locali si muovano con altrettanta determinazione, reagendo ad uno stato di cose che distrugge la ricchezza ed alimenta un regresso, che è nota dominante da troppi anni. Una considerazione questa, con cui il Presidente Giuseppe Morandini ha aperto i lavori e che è stata sottolineata con inequivoci toni dal Presidente Luca Cordero di Montezemolo. Il Forum ha visto la partecipazione di oltre un migliaio di imprenditori. Unindustria Bologna ha presenziato con una delegazione composta dal Direttore Generale Dott. Cesare Bernini, dal Dott. Antonio Pirillo, dal Dott. Andrea Anderlini, dal Dott. Antonio Benincasa, dal Sig. Marco Bettini, dal Sig. Serafino Curia, dal Geom. Gabriele Bernardi, dalla Sig.ra Antonietta Edoardo, dall’Ing. Gabriele Landi, dalla Dott.ssa Daniela Mazza, dal Sig. Ermes Zaccherini, dal Dott. Paolo Beghelli, dal Dott. Giampiero Civadda, da me in quanto consigliere per la piccola industria e dal Vicepresidente della piccola industria di Confindustria, Ing. Giovanni Caffarelli. L’appuntamento ha sicuramente corrisposto alle attese. Il prossimo Forum si terrà a Prato, confidando che chi ha il dovere di ascoltare abbia ascoltato e adesso si metta a fare, così da permetterci di passare anche ad altri temi, che una vera azione riformistica non può ulteriormente rinviare. tenimento scientifico, incontri con lo scienziato e tanti altri eventi. C’è questo e molto altro nel programma della terza edizione de “La Scienza in Piazza”, il progetto ideato dalla Fondazione “Marino Golinelli” per la diffusione della cultura scientifica e la promozione di una percezione positiva della scienza. L’iniziativa, che vanta l’importante supporto di istituzioni e aziende private, è itinerante: è partita a set- tembre da Loiano, ha toccato Casalecchio di Reno, per concludersi a Modena dal 24 novembre a 2 dicembre. “Puntiamo sui giovani sulla loro formazione attraverso modalità di- FARE 67 gare in maniera coinvolgente la cultura scientifica sul territorio, in particolare presso i giovani. L’ASSEMBLEA DEL SETTORE TERZIARIO INNOVATIVO … Due momenti de “La scienza in piazza” dattiche innovative e coinvolgenti. – ha spiegato Mar ino Golinelli, presidente della omonima Fondazione – Anno dopo anno la Scienza in Piazza si è ampliata, non solo estendendo il circuito di ‘luoghi per la Scienza’ ma anche per quanto concerne un arricchimento delle tematiche trattate. La prima edizione ha visto protagoniste soprat- 68 FARE tutto la biolog ia e la genetica, l’anno successivo si sono aggiunte la fisica, la chimica, l'astronomia e le scienze naturali e quest’anno anche la matematica.” Tra i sostenitori anche Unindustria Bologna, che in questo modo dà continuità al proprio impegno a favore de “La Scienza in Piazza”, alla quale riconosce il merito di divul- Con la elezione dei coordinatori di Sezione è pienamente operativo il Settore Terziar io Innovativo di Unindustria Bologna, che ha tenuto la sua prima Assemblea. Presieduto da Cristiano Cobianchi, vice presidente Maurizio Lenzi, il Settore riunisce le imprese di consulenza direzionale, marketing e comunicazione, engineering, sicurezza e le agenzie di lavoro aderenti ad Unindustria Bologna, per un totale di oltre 150 aziende che danno lavoro sul territorio provinciale a circa 8.000 addetti. Questi gli imprenditori bolognesi che l’ Assemblea ha eletto al coordinamento delle Sezioni che compongono il Settore: • Maur izio Lenzi (Infolab srl): coordinatore Sezione Consulenza d i re z i o n a l e e d o r g a n i z z a z i o n e aziendale; • Cristiano Cobianchi (Moduli Elettronici e Componenti SpA): coordinatore Sezione Engineering ed assistenza tecnica alla produzione; • Stefano Stagni (Master key srl): coordinatore Sezione Marketing e comunicazione; • Massimo Mioli (Sidel SpA): coordinatore Sezione Sicurezza; • Tomaso Freddi (Lavoro più SpA): coordinatore Sezione Agenzie per il lavoro. “Coinvolgimento delle imprese, confronto, condivisione di valori ed obiettivi, forte orientamento all’economia del fare: sono queste le linee guida del Settore Terziario In- news unindustria novativo di Unindustria che punta a crescere e a svilupparsi – ha di- zoli SpA), coordinatore Sezione Prodotti alimentari vari; • Andrea Tedeschi ferimento alla rappresentanza in sede europea e alla tutela e promozione del made in Italy alimentare. … E DEL SETTORE METALMECCANICO Prima Assemblea per il Settore Metalmeccanico di Unindustria Bologna che ha eletto i coordinatori delle Sezioni, completando così i propri assetti di vertice. Questo il quadro completo dei rappresentanti dell’industria metalmeccanica bolognese: • Maurizio Marchesini (Marchesini Group SpA), Presidente del Settore metalmeccanico; • Gino Cocchi (Carpigiani Group–Ali SpA),Vice Presidente del Settore Metalmeccanico; • Stefano Borghi (S.I.T.E. SpA), Coordinatore Sezione Installatori; Cristiano Cobianchi Nicola Pizzoli chiarato il presidente Cobianchi – Va in questa direzione il programma che implementeremo durante l’autunno e che prevede iniziative sociali interne, come i breakfast meeting tra imprenditori del settore, convegni, incontri e un rafforzamento delle relazioni con le associazioni territoriali regionali ”. (Alcisa SpA), coordinatore Sezione Industria del trattamento delle carni. “Condividere con il maggior numero di aziende programmi di crescita e sviluppo è la mission che ci siamo dati - ha dichiarato all’Assemblea Nicola Pizzoli, presidente del Settore, che rappresenta 50 imprese per un totale di oltre 1300 occupati – Intendiamo fare network lavorando su temi trasversali alle diverse sezioni merceolog iche: dalla finanza d’impresa alle politiche di filiera, dalla sicurezza alimentare alla grande distribuzione, dal costo delle materie prime alla normativa europea sempre più stringente”. All’incontro è intervenuto Dario Dongo, responsabile Politiche Regolative di Federalimentare, che ha illustrato l’attività ed i servizi della Federazione nazionale di categoria di Confindustria, con particolare ri- … DEL SETTORE ALIMENTARE … L’Assemblea del Settore Alimentare di Unindustria Bologna ha completato l’elezione dei propri vertici, che risultano così composti: • Nicola Pizzoli (Pizzoli SpA) presidente del Settore; • Antonio Pirillo (Caffita System SpA) vice presidente del Settore; • Antonio Pirillo (Caffita SpA), coordinatore Sezione Prodotti alimentari base; • Nicola Pizzoli (Piz- Maurizio Marchesini • Alberto Colliva (Calzoni Srl), Coordinatore Sezione Lavorazioni metalliche e metallurgiche; • Gino FARE 69 Cocchi (Carpigiani Group – Ali SpA). Coordinatore Sezione Meccanica strumentale; • Maurizio Marchesini (Marchesini Group SpA), Coordinatore Sezione Macchine automatiche per il confezionamento e l’imballagg io; • Marco Checchi (Pelliconi & C. SpA), Coordinatore Sezione Meccanica varia; • Marco Bettini (Emilcamion Srl), Coordinatore Sezione Prodotti auto-motociclistici; • Marco Gasparri (A.E.P.I. Costruzioni Elettromeccaniche Srl), Coordinatore Sezione Produzione elettrotecnica ed elettronica; • Mario Rossi (Nobili SpA), Coordinatore Sezione Macchine movimento terra e macchine agricole. Il Settore Metalmeccanico con circa 900 imprese rappresenta quasi il 50% della base associativa di Unindustria Bologna e dà lavoro a quasi 42.000 dipendenti, ovvero il 46% di tutti gli occupati nelle aziende aderenti all’associazione. “L’industria bolognese conserva un forte ancoraggio alle sue radici metalmeccaniche, un comparto vitale che all’ampiezza delle competenze abbina un altissimo grado di specializzazione in tutte le fasce dimensionali d’impresa, con posizioni di leadership sui mercati mondiali - ha dichiarato il Presidente del Settore, Maurizio Marchesini – E’ un settore con grandi potenzialità, che tuttavia oggi ha di fronte a sé importanti sfide, come la rivitalizzazione del distretto e la riorganizzazione della filiera produttiva, l’innovazione ed un più stretto collegamento con la ricerca, la necessità di ridare appeal all’istruzione tecnica per contrastare la carenza di tecnici qualificati.” Gino Cocchi, intervenendo nella sua veste di Vice Presidente di Unindu- 70 FARE stria Bologna e di Consigliere delegato alle relazioni sindacali, ha illustrato lo stato del confronto in corso tra le parti sociali per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro, una trattativa complessa di cui Unindustria sta seguendo con attenzione l’evoluzione. traverso il cambiamento radicale di uno o più processi critici. “Ogni giorno” spiega Tatsuno “il contesto del business evolve, cambiando le complessità in modo spesso imprevedibile ed introducendo nuove esigenze di cambiamento che l’azienda deve affrontare. Se l’azienda anticipa i cambiamenti del mer- SVILUPPARE STRATEGIE INNOVATIVE: UN SEMINARIO E DI COFIMP Globalizzare il proprio business, conquistare nuovi mercati, anticipare i bisogni dei clienti, innovare i prodotti, costruire la motivazione e le competenze delle risorse umane e soprattutto concertare tutte queste azioni con una adeguata e chiara strategia di business sono le sfide che le aziende oggi devono affrontare con tempismo e rapidità. Questi sono i temi affrontati da Sheridan Tatsuno, Presidente di DreamScape Global, Società di marketing strategico e innovazione della Silicon Valley, protagonista di un seminario di Cofimp e del Gruppo Giovani Imprenditori. Consulente di marketing, venture capital, business strategy e pianificazione territoriale, in oltre 30 anni Sheridan Tatsuno ha fornito il suo contributo professionale ad oltre 700 aziende americane, europee, asiatiche nel settore high tech diventando uno dei massimi esperti a livello internazionale sulle dinamiche imprenditoriali e le strategie aziendali. Sollecitato dall’economista Piero Formica, Tatsuno ha focalizzato il concetto di “Breakthrough Process”, ovvero il percorso che permette all’azienda di realizzare significativi miglioramenti delle prestazioni at- Sheridan Tatsuno cato ha la possibilità di costruire un vantaggio competitivo; se invece la reazione tarda, l’azienda deve cambiare per sopravvivere”. Tutti argomenti che hanno suscitato notevole dibattito e interesse rispetto alla situazione della nostra economia, alle prese con alcune priorità improrogabili, fra cui: lo sviluppo di una nuova imprenditorialità nei settori innovativi, la rivitalizzazione dei settori industriali strategici e, non da ultimo, l’esigenza di incoraggiare il sistema universitario, le istituzioni e il mondo del business a collaborare in modo più efficace nella promozione di iniziative ed opportunità di sviluppo economico. WORKSHOP SULL’ENERGIA AL BRASIMONE CON MACCAFERRI ED EMMA MARCEGAGLIA Il Presidente di Unindustria Bologna, Gaetano Maccaferri, è intervenuto al workshop “Il parco dell’energia. Le fonti rinnovabili” organizzato dal Comune di Camugnano al Brasimone, con la partecipazione di diverse imprese associate particolarmente attente ai temi energetici (tra tutte, spicca l’impegno manifestato in questa occasione da Infolab e dal suo presidente Maurizio Lenzi). “Le aziende sono le prime ad essere toccate dal tema dello sviluppo e dell’efficienza energetica” ha detto Maccaferri, sottolineando che i consumi nazionali, pari a 310 TWH annui, sono per il 50% da attribuirsi alle imprese industriali (e sono in crescita del 15% rispetto ai dati 2005).“In questo contesto” ha aggiunto “Unindustria Bologna intermedia per più di 600 aziende associate un volume di consumi preventivato per il 2008 intorno a 1.182 milioni di kw, con un risparmio che, alle prime stime di pre-chiusura per l’anno in corso, risulta attestarsi intorno al 20%”. Ricordando poi le trasformazioni negli ultimi tre anni (liberalizzazione dei mercati, necessità di energie eco-compatibili, crescente bisogno di energie ‘sicure’) il Presidente ha sottolineato che “l’imperativo per le imprese produttrici di energia oggi è: diversificare in nuove tecnologie; ridurre la dipendenza dal canale di approvvigionamento tradizionale; investire in ricerca per sostenere l’innovazione di processo”. Quanto alle imprese utenti, invece “La parola d’ordine è: organizzarsi sempre più in gruppi di acquisto, per contenere il crescente costo dell’energia; sviluppare una sempre maggiore educazione all’utilizzo ‘efficiente’ della risorsa energetica; percorrere nuove vie di approvvigionamento. Fondamentale anche in questo ambito è poi l’innovazione, ha ribadito Maccaferri, ricordando che “proprio in questi giorni un gruppo di imprenditori di Unindustria Bologna ha dato vita al ‘Club Innovazione’, che ha come obiettivo ricercare nuove soluzioni tecnologiche e promuovere la cultura della ricerca tra le imprese”. Ospite di rilievo del workshop Emma Marcegaglia, Vice presidente energia e coordinamento politiche industriali e ambientali di Confindustria. “Per rilanciare la competitività delle imprese” ha detto “bisogna rendere più efficiente il nostro sistema energetico come fattore chiave di sviluppo. L’alto costo dell’energia, la forte dipendenza dalla fonte gas, la questione ambientale, il rilancio del nucleare, il ricorso a fonti rinnovabili e la creazione delle necessarie infrastrutture richiedono senza dilazioni un nuovo corso delle politiche nazionali e regionali, senza farsi più condizionare dai veti, dai vari ‘no’ a prescindere, pena un’ulteriore perdita di competitività delle nostre imprese”. LE NOVITA’ SULLA TUTELA E SICUREZZA DEI LAVORATORI Oltre 150 imprese hanno partecipato al seminario dell’Associazione sulla Legge n. 123/2007 in materia di tutela e sicurezza dei lavoratori, nel corso del quale sono state trattate da Alberto Pizzoferrato - profes- sore di diritto del lavoro all’Università di Bologna, Davide Venturi della Direzione provinciale del Lavoro di Bologna, Villiam Alberghini - responsabile UOPSAL Centro dell’Azienda USL Bologna e Guido Scarascia di Unindustria Bologna le importanti novità per le aziende introdotte dalla normativa. Nel corso dei lavori si è parlato in particolare della gestione degli appalti, con l’introduzione tra l’altro dell’obbligo del documento unico di valutazione dei rischi, dell’indicazione dei costi relativi alla sicurezza del lavoro e della “tessera di riconoscimento”; del potere di sospensione dell'attività imprenditoriale da parte degli Organi di controllo, esteso ai settori diversi dall’edilizia, per violazioni in materia di regolarità del rapporto di lavoro, orario di lavoro e salute e sicurezza dei lavoratori; e della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, con la modifica del D.Lgs. n. 231/2001 e la sua estensione, unitamente alla relative sanzioni, alle ipotesi di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime, commessi con violazione delle norme antinfortunistiche e sulla tutela dell’igiene e della salute sul lavoro. Unindustria ha tra l’altro preannunciato che verranno messe a disposizione delle imprese associate Linee Guida aggiornate per la costruzione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo, con l’obiettivo di evitare specificamente alle piccole e medie imprese inutili agg ravi in ter mini di costi e di tempi e di realizzare un modello organizzativo efficace anche ai fini di fruire – nei casi previsti – dell’esonero dalla responsabilità. FARE 71 IL PRIMO NETWORK A DIMENSIONE D’IMPRESA. La Divisione Corporate di Gabetti Property Solutions Agency è la struttura, rivolta al mondo dell’imprenditoria e degli operatori specialistici del real estate, nata per rispondere alla crescente richiesta di servizi legati all’acquisto, alla vendita, alla locazione e alla valorizzazione di immobili ad uso terziario, industriale e commerciale. Filiale di Bologna - Viale Pietramellara 35 - Tel. 051.25.25.60 - [email protected] www.gabetticorporate.it