Diapositiva 1

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Diapositiva 1
Copyright by: Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008
3 Benvenuti nella famiglia di Fatto di Sport;
4 Fatto di Napoli, che beffa a Bologna;
6 il Punto sulla Serie A;
7 Dodicesimo sigilli bianconero, la Juve vince ancora;
8 Primi Punti per Seedorf & Lazio la cura Reja;
10 La Roma travolge il Livorno & SuperMatri con i viola;
14 SuperSfide, Strootman VS Vidal
15 Fatto di Calciomercato, le ultime trattative;
17 Un occhio all’estero, i principali campionati europei;
19 Football Mundial,
21 Fatto di Pallanuoto;
23 Fatto di Tennis
26 Scoviamo gli sport, SANDBOARDING
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Aula Magna, l’aula delle grandi occasioni, accoglie la giornata inaugurale del
nuovo corso di Giornalismo Sportivo. Grande emozione per i capisaldi di
questo progetto Cristiana, Antonella e Luigi che regalano ai nuovi ragazzi una
piccola anteprima di quelle che saranno le 96 ore vissute intensamente e
sportivamente lunedì dopo lunedì. Grandi ospiti, grandi firme del giornalismo
sportivo e grandi atleti. Paolo De Paola, Corriere dello Sport; Antonio Corbo,
Repubblica; Ciro Venerato, Rai; Umberto Chiariello, Rispetta lo SportCanale21; Gianluca Gifuni, Radio Marte-Mediaset; Liberato Ferrara, cronache
Napoli; Paolo Del Genio, Canale 8; Fabrizio Buonocore, Canottieri Napoli;
Marco Ferrone, Carpisa Yamamay Acquachiara.
La dottoressa Cristiana Barone vi lascerà sempre un insegnamento,
un’opportunità, , il trucco del mestiere,ma qualunque cosa esso sia, Prezioso.
Quei consigli di una persona che si è fatta da sola. Poi ci sarà sempre con voi
Antonella Castaldo,ogni giorno scorgerà in voi le vostre capacità, le vostre
idee, vi spronerà a venir fuori e se si affeziona non vi lascerà andare via. Infine
c’è Luigi Liguori 23 anni e un curriculum di tutto rispetto giornalista,
procuratore, studente di giurisprudenza. Insomma all’apparenza timido, per
tutta la durata del corso non dirà una parola, correggerà i vostri pezzi fino a
notte fonda ma poi quando avrete acquisito più confidenza con lui, un vero
burlone. Infine ci siamo noi, pochi superstiti della prima edizione, pronti a
gareggiare con in questa staffetta, passandovi il testimone ma continuando a
correre per la stessa squadra.
In Bocca Al Lupo e Buona fortuna.
“I CAVALLI DI RAZZA SI VEDONO AL TRAGUARDO”
KARINA ORNELLA PALOMBA
Giornata da dimenticare. Benitez lascia in panchina Insigne
per Pandev e preferisce Reveillere ad Armero mentre
Hamsik scende in campo solo nella ripresa. Rafael tra i
pali. Nel primo tempo un Bologna molto pericoloso a
differenza degli Azzurri privi di un centrocampo,
quantomeno, decente. Albiol, irriconoscibile, stende
Bianchi e si procura un cartellino giallo, uno dei tanti della
partita. Quando al 36’ il protagonista del match Bianchi
porta i rossoblu in vantaggio, tentando di svegliare gli
avversari. Callejon sbaglia di poco una pallagol e chiudono
il primo tempo in svantaggio. Nel secondo tempo Benitez
propone dei cambi, Hamsik per Pandev e, il Napoli ci crede
un po’ di più con un cross magistrale di Callejon per Higuain
che di poco non centra, mentre Kone atterra Dzemaili, il
Napoli si procura un calcio di rigore che realizza Higuain al
61’. Partita tutta da rifare. Nel momento migliore di
Mertens che fa vibrare più volte la difesa bolognese, il
tecnico azzurro gli concede il cambio facendo
entrare Insigne.
La gara diventa tesissima giocata
completamente nella metà campo degli avversari.
Bellissima giocata degli Azzurri che approfittano di una palla persa a centrocampo, Hamsik trascina i suoi
nella metà campo avversaria passando a Higuain che con il suo solito altruismo passa all’ex compagno
merengues Callejon, vantaggio dei partenopei mentre il Bologna rimane in dieci per espulsione di Kone.
Sembra finita la partita quando al 90’ pareggia Bianchi.
Molta delusione per i ragazzi di Benitez che perdono due
punti preziosissimi e si allontanano sempre di più dalla
Roma.
Al Dall’Ara, quello che doveva essere il Derby di Lucio tra
la sua città natale e la sua città amata e, unire le due
tifoserie, avviene la solita codardia degli “italiani” contro i
napoletani. Dapprima i fischi contro Caruso poi il solito
striscione esposto per pochi istanti: “Sarà un piacere
quando il Vesuvio farà il suo dovere". Persino il presidente
onorario del Bologna, Gianni Morandi si è vergognato di
essere bolognese.
Karina Ornella Palomba
Dopo la deludente trasferta di Bologna il
Napoli si butta sul mercato per cercare
rinforzi. Le trattative, già complicate ,lo
diventano ancor di più a causa dei prezzi
elevati e del poco tempo a disposizione.
Il Napoli è alla ricerca di qualche
difensore. Per ora i nomi nuovi sono
quelli di Sagna e Vermaelen, obiettivi
molto complicati.
In uscita c’è Cannavaro, che stufo di non
trovar spazio tra i titolari vuole lasciare la
propria città. Intanto da Valencia giunge
la notizia di un prestito di Edu Vargas al
Valencia.
In entrata i nomi sono sempre quelli di
Capouè, M’Vila e Song, ma quasi
certamente se arriva sarà uno solo dei
tre.
Intanto la prossima giornata vedrà i
partenopei affrontare il Chievo Verona
allo stadio San Paolo di Napoli.
Stefano Limongelli
Passato il giro di boa, si comincia il girone di ritorno per la seconda parte del
campionato. Ma le novità sono ben poche dato che la classifica rispetto a una
settimana fa è quasi identica. Alla ventesima giornata è ancora la Juventus a
comandare i giochi, per di più convincendo con un gran prova offerta allo
“Juventus Stadium” contro una buonissima Sampdoria. Il risultato finale recita
un quattro a due a favore dei bianconeri, anche se gli uomini di Sinisa
Mihajlovic non hanno mollato mai, rimanendo in partita fino al
settantottesimo, quando Pogba ha fatto registrare un’altra delle sue magie. Ma
prima di loro, la Roma già avevo portato a casa il risultato a discapito del
Livorno, chiudendo i giochi già nel primo tempo grazie ai gol di Destro e
Strootman. Ljajic nel finale di gara ha solo addolcito ancor di più il risultato che
era già in cassaforte. Ma dopo i due anticipi, a gioire è l’altra squadra capitolina.
La Lazio infatti, nel “lunch match”, ha battuto per tre reti a due l’Udinese al
“Friuli”. Gli uomini di Guidolin ora hanno solo venti punti e sono in crisi di
vittorie. Domenica pomeriggio ricca di incontri con sei gare e qualche colpo di
scena. Il primo arriva dal “Dall’Ara” di Bologna, dove il Napoli si è diviso la posta
con i felsinei. Prima Bianchi ha portato i rossoblù in vantaggio, poi Higuain e
Callejon sembravano aver condotto gli azzurri alla vittoria, ma nel finale arriva
la doccia fredda per Benitez con un altro gol del ritrovato Bianchi. Ora i
partenopei sono a quattro punti dal secondo posto occupato dalla Roma. Altra
botta per l’Inter “mazzarriana”, che si inceppa ancora una volta e lascia tre
punti al Genoa e consente a Gasperini di prendersi la sua personalissima
rivincita ai danni del suo ex club. Uno a zero il finale grazie al gol di Antonelli
sugli sviluppi di un corner. “Clamoroso al Cibali”, così diceva un noto giornalista
italiano. Ma sta volta l’espressione non è tanto indicata per la (quasi scontata)
vittoria della Fiorentina a Catania, ma soprattutto per il ritorno al gol di
Alessandro Matri, che nel giorno del suo esordio in viola realizza una doppietta
e confeziona un assist di sponda per Mati Fernandez. Insomma, dopo la
deludente parentesi al Milan, mette la sua firma su tutti e tre i gol della
squadra di Montella che espugna il “Massimino” senza grosse ansie. Anche il
Parma si impone fuori casa. Al “Bentegodi” di Verona finisce uno a due a favore
dei ducali. Prima va in vantaggio il Chievo con Paloschi, ma prima Cassano e poi
A. Lucarelli al novantaduesimo premiano la squadra guidata da Donadoni.
Ancora una vittoria fuori casa, ovvero quella del Torino che batte il Sassuolo al
“Mapei Stadium” per due a zero, Immobile e Brighi in gol. Infine uno scontro
salvezza a Bergamo, dove l’Atalanta porta a casa i tre punti contro un buon
Cagliari, il gol vittoria lo realizza Bonaventura. La domenica calcistica però, si è
conclusa a Milano allo stadio “San Siro”, dove Seedorf ha fatto il suo esordio
assoluto da allenatore centrando la prima vittoria alla guida della sua ex
squadra. La gara è terminata con il risultato di uno a zero grazie al rigore
realizzato da Mario Balotelli. Il Milan ha offerto un buon calcio ma solo un
guizzo di Kakà, sul quale si è procurato la massima punizione, ha consentito la
vittoria ai rossoneri che salgono così a venticinque punti. Dunque, parte bene
l’avventura di Mister Seedorf, che però avrà ancora molto da lavorare per
inculcare la mentalità vincente del “suo” Milan.
Dario Mainieri
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Una Juventus double face allo Stadium: primo tempo
accademico, da far brillare gli occhi, secondo tempo talmente
distratta da consentire ad un’ottima Samp di riaprire la partita e
sperare in un epica rimonta. Ma l’armata bianconera non cade
e nel nome di Pogba sigilla la dodicesima vittoria consecutiva.
La Juventus d’avvio è bellissima e la Samp non riesce a
contenere l’aggressività della squadra di casa che sulle ali dello
Stadium sfiora più volte il vantaggio anche con la complicità del
duo Tevez-Llorente che sono magistrali nel fare da esca e nel
proteggere palla per favorire il gioco spumeggiante del trio
Vidal - Pogba – Marchisio (perfetto nel ruolo di vice Pirlo). Al
18’ Re Artù sblocca il risultato: assist di no-look del gioiello
francese e tocco leggerissimo del cileno che batte Da Costa. La
squadra di Conte è implacabile e raddoppia: corner di Tevez ed
incornata di Llorente (8 gol in Serie A). La Samp tenta la rezione
ma super Gigi placa gli animi compiendo un miracolo su
Mustafi. Tevez, poi, colpisce un palo.
Mihajlovic fa sbilanciare la sua squadra e su una ripartenza,
innescata al 38’, accorcia le distanze con un autogol di Barzagli,
che devia sfortunatamente in rete un cross dalla destra di
Gabbiadini (il migliore dei suoi). Neanche il tempo di esultare che
Arturo Vidal si fa atterrare in area di rigore e firma il 3 a 1 dal
dischetto, raggiungendo quota 10 in campionato (numeri da vero
attaccante).
Ad inizio ripresa Miha cambia l’assetto dei suoi: sostituisce
Bjarnason per Renan e Mustafi per Costa. La Juve controlla la
partita sfiorando il vantaggio con Llorente, poi stacca la spina e la
Samp mette i brividi con il gol di Gabbiadini. Miha tenta il tutto
per tutto e fa entrare Sansone per Wszolek. Sale la tensione e
Manolo Gabbiadini ammutolisce lo Stadium con un tiro che fa
tremare la traversa. A sventare ogni paura è Pogba: dribbling dal
limite, cannonata e rete del 4-2. Il francesino mette in bacheca
l’ennesima perla. Conte sostituisce Asamoah, Tevez e Llorente per
Peluso, Quagliarella e Giovinco e spegne la partita.
L’armata bianconera infila il dodicesimo successo consecutivo ed
insegue senza sosta il record di 17 vittorie consecutive dell’Inter
di Roberto Mancini.
Ferruccio Montesarchio
È iniziata la nuova era Milan e il nuovo corso Seedorf. Tanta sofferenza contro un
buon Verona ma alla fine l'olandese può sorridere. L'unica cosa che contava era
ripartire con 3 punti e per il momento va più che bene così. Parte bene il Milan ed è
subito assedio. Possesso palla "barcelloniano" e un Verona che per 15minuti non
riesce a superare il centrocampo. La scossa data dall' arrivo di Seedorf si vede e
come , la squadra ha tutta un'altra voglia, la grinta e la corsa che si vedono ad inizio
gara non si erano mai viste in questo campionato. A livello di occasioni però i
milanesi latitano un po' e i gialloblu prendono un po' di coraggio. L' undici di
Mandorlini prende coraggio e si fa vivo in contropiede ma l' assenza di Toni e la
cessione di Jorginho si fanno sentire. Alla fine vanno a referto solo qualche
conclusione da fuori e qualche respinta difettosa di Rafael. Inizia la ripresa e un
brivido scorre lungo tutto San Siro: uno straordinario Iturbe semina il panico e
allarga per Romulo , palla in mezzo e un solissimo Cacia cicca l'impatto. Proprio il
brasiliano Romulo diventa una spina nel fianco e più volte si fa vedere in rimessa.
Honda ancora fuori condizione viene sostituito da Birsa. Per il Verona entra
Martinho che non perde tempo e dopo pochi minuti impegna severamente Abbiati
sul primo palo. Nel momento migliore dei veneti un tiro velenoso di Robinho,
complice una deviazione, spiazza Rafael ma è il palo a strozzare in gola l'urlo del gol.
Risponde un indomito Iturbe che da 30metri scalda i guantoni del 32
Rossonero. Seedorf inserisce il carrarmato Petagna per un come al solito fumoso
Robinho. Il giovane centravanti all'80esimo difende bene la palla e inventa per Kaka',
Gonzalez è ingenuo e lo atterra in area. Rigore sacrosanto. Balotelli ha sui suoi piedi
un pallone che scotta ma è freddissimo e spiazza Rafael. Finisce qui la gara. C'è
ancora da lavorare ma l'importante erano i 3 punti e sotto questo punto di vista
buona la prima Clarence.
Antonio Greco
La squadra di Reja non conosce sconfitta e quando il pari sembrava ormai
scritto, un gran tiro di Hernanes, escluso dall’undici titolare, al 90' tregala la
vittoria alla Lazio (in 10 per l’espulsione di Onazi per doppia ammonizione al
54’) contro l' Udinese per 2-3, che in questo inizio anno ancora non ha
raccolto punti. I bianconeri hanno sprecato due volte il vantaggio, prima
firmato da Totò Di Natale su penalty all' 8' poi raggiunto dal gol al 62’ di
Candreva, sempre dagli 11 metri, poi quello di Badu al 68’ raggiunto all’82’
dall’autogol di Lazzari. In mezzo l’espulsione di Onazi per doppia
ammonizione. Nel finale, al 90’, Hernanes (subentrato al 60’ a Ciani) anche
se ancora orfano di una collocazione tattica adeguata, mette in mostra le
proprie qualità da “profeta”: dribbling e gran sinistro all’incrocio dei pali che
vale per la Lazio altri 3 punti. Per Reja è il terzo risultato utile consecutivo,
mentre per l’Udinese di Guidolin è crisi profonda.
Ferruccio Montesarchio
La Roma si sbarazza facilmente di un Livorno
praticamente innoquo. Tenendo a riposo
Maicon e Totti in vista della partita di Coppa
Italia di Martedì contro la Juventus.
Il cambio di panchina dei toscani non dà la
scossa che ci si aspettava.
Il neo allenatore Perotti imposta una squadra
molto difensiva forse troppo. Il 3-4-1-1 fin
dall'inizio della partita da più l'idea di un 5-4-1
rinunciando troppo presto al gioco offensivo.
Tutto ciò, unito al gran valore tecnico della
Roma, ha fa sì che i giallorossi dominino in
lungo e il largo il match, che non è mai stato in
discussione.
Fabio Tomas
Tre pali dei sardi (due di Ibarbo e uno di Conti) e un
dominio totale della partita non permettono
comunque al Cagliari di vincere l'incontro.
L'Atalanta vince il secondo scontro salvezza
consecutivo, dopo il successo della settimana scorsa
con il Catania, grazie al gol di Jack Bonaventura su
assist di Brienza.
La squadra di Lopez poco cinica non concretizza la
grande mole di gioco e così perde il match.
Nel finale Ibarbo perde le staffe e si fa buttare fuori
per una gomitata a Raimondi.
Fabio Tomas
Nella prima giornata di ritorno di campionato, la Viola, orfana dei
suoi grandi attaccanti (Mario Gomez e Pepito Rossi), vince, a
Catania, grazie ad una super prestazione di Alessandro Matri,
acquistato pochi giorni prima dal Milan proprio per rimediare al
buco offensivo lasciato dai suoi bomber, e considerato una
scommessa vista la breve e sfortunata esperienza rossonera.
Partita archiviata subito dai toscani già nella prima frazione: il
nuovo acquisto fa sentire subito la sua presenza al 25’, fornendo
l’assist per il primo gol firmato Mati Fernandez; Il gol arriva 3
minuti dopo, quando l’ex Milan devia il cross basso di Pasqual
anticipando la difesa. La doppietta personale si materializza al
41’, con un facile tap-in dopo un tiro respinto dello stesso
Fernandez, siglando il 3 - 0 finale. Nella ripresa la Fiorentina si
limita a controllare, non rinunciando però a cercare il quarto gol.
Esordio amaro per Rolando Maran, tornato sulla panchina dei
siciliani dopo l’esonero all’inizio della stagione. Montella invece
vola, e la sua Fiorentina guadagna due punti al terzo posto
occupato dal Napoli, bloccato sul pareggio a Bologna.
Francesco Perfetto
Il Sassuolo, dopo la vittoria casalinga con il Milan che è costata la
panchina a Massimiliano Allegri, stecca, sempre a domicilio, contro il
Torino di Giampiero Ventura: in un campo alquanto alluvionato, i
granata passano in vantaggio al 25’ con una fantastica percussione di
Ciro Immobile, che semina tutta la difesa e insacca a tu per tu con il
portiere. Il raddoppio si concretizza all’inizio della ripresa, al 48’, con
una spaccata di Matteo Brighi, che mette in rete a zero metri dopo un
tiro di Alessio Cerci respinto dal portiere. I granata si piazzano a meno
tre dalla zona Europa dopo lo scivolone dell’Inter a Marassi con il
Genoa. Il Sassuolo, dopo il sospiro con il Milan, ritorna nel baratro
della retrocessione.
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Francesco Perfetto
Al Marassi di Genova si affrontano Genoa e Inter, due formazioni
reduci da periodi simili.
Entrambe le squadre hanno ottenuto una sola vittoria nelle ultime 5
giornate di campionato: i rossoblu sono reduci dallo 0-4
dell’Olimpico contro la Roma mentre i neroazzurri dal pareggio
casalingo contro il Chievo per 1-1.
La partita
Il Genoa si presenta col consueto 3-4-3 tanto caro a Gasperini con la
novità Sturaro in mezzo al campo, con Bertolacci e Fetfatzidis a
supporto di Gilardino.
Nell’Inter si rivede in campo dal primo minuto il Principe Milito
affiancato da Palcio e Alvarez per un tridente tutto argentino nel 3-42-1 di Mazzarri.
Parte forte l’Inter che al 9’ minuto sfiora il vantaggio con Jonathan
ma Perin respinge il tiro del brasiliano con una gran parata. Al 21’
Alvarez è costretto a lasciare il campo a Kovacic per infortunio.
Al 29’ ancora un’occasione per l’Inter con Palacio che ruba palla a
centrocampo e si invola verso la porta, ma col sinistro sfiora il palo e
grazia Perin.
Occasione anche per il genoa che al 39’ mette in difficoltà
Handanovic con u colpo di testa ravvicinato di Marchese: 0-0 il primo
tempo
Nella ripsresa proti e via e l’Inter crea subito una palla gol con Palcio
servito da Kovacic ma il tiro è largo.
Il secondo tempo è tutto di marca interista, con I neroazzurri che
spingono forte e buttano nella mischia anche Guarin al posto di uno
spento Kuzmanovic.Ma il Genoa tiene duro e dopo parecchi assedi
interisti è il Genoa a tirar fuori la testa e proprio di testa arriva il
vantaggio rossoblu con Antonelli che su calcio d’angolo infila
Handanovic al minuto 39’ della rispresa.
Al 43’ ennesima occasione per l’Inter con Botta, appena entrato, ma
Perin compie un miracolo sull’argentino. Ultima emozione della
partita: finisce 1 a 0 in favore del Genoa, ennesimo passo falso per
l’Inter di Mazzarri.
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Giuseppe Memoli
Dopo la gran prestazione di Milano nel Monday night contro l'
Inter, il Chievo cade rovinosamente in casa contro il Parma. I
veronesi dopo esser passati in vantaggio con Paloschi, su una
ribattuta scaturita da punizione, subiscono la reazione degli
uomini di Donadoni che si procurano prima un rigore, fallito da
Amauri ipnotizzato da Puggioni, e successivamente pareggiano
i conti con una perla del solito Cassano, che dal limite dell' area
sfodera uno dei suoi colpi pregiati, imprendibile per l' estremo
difensore veronese. Nella ripresa sono poche le occasioni da
ambe le parti. Radovanovic, buon tiratore, ci prova dalla
distanza ma senza avere successo. Il match pare non abbia più
nulla da regalare ed invece nei minuti di recupero ci pensa
Lucarelli con tiro-cross, complice anche Puggioni che non
blocca, a firmare la definitiva vittoria del Parma.
Roberto Napolitano
E' stata la giornata del ritorno al gol dei bomber, vedi Bianchi, Matri, Di Natale. Il primo è andato a
segno per ben due volte, ma soprattutto l' ha fatto contro il Napoli e se non bastasse il secondo gol
è arrivato nel finale negando la vittoria ai partenopei; un gran bel ritorno per l' ex Toro che col
Bologna non aveva ancora trovato la rete. Anche per Matri, che nella sua cara Milano rossonera il
gol era divenuto un' ossessione, è stata una domenica d' oro, doppietta e assist in soli 45' e la viola
vince 3-0. Infine un altro ritorno al gol, seppur amaro per la sconfitta, è stato quello di Toto Di
Natale, a digiuno dal 30 Ottobre, che dagli undici metri aveva siglato il vantaggio dell' Udinese, poi
rimontata e battuta dalla Lazio di Reja. Forse un turno importante anche in chiave nazionale, con
Prandelli che ora inizia ad avere più dubbi per l' attacco azzurro.
La sconfitta arrivata contro la Lazio ha dell’incredibile, in
vantaggio e con un uomi in più, la squadra di Guidolin
ha letteralmente gettato a terra tre punti preziosissimi.
Al termine della gara dagli spalti sono incominciati a
piovere fischi e insulti verso la squadra e i suoi giocatori.
Dopo anni completamente diversi e l’abitudine a lottare
per i palcoscenici europei, i tifosi non stanno mandando
giù questa brutta stagione. Il tutto si è tradotto in una
contestazione che comunque ha mantenuto toni pacati.
Una delegazione di ultras della curva Nord ha aspettato i
giocatori all’uscita spronandoli ad avere più impegno e
tirar fuori gli attributi. A parlare con loro si sono
soffermati i due senatori friulani, il capitano Di Natale e
il suo vice Domizzi.
Antonio Greco
Indovina chi è una rubrica che mette alla prova la conoscenza calcistica dei nostri lettori. Come si
gioca? Verranno scelte delle figurine di calciatori e allenatori che hanno militato nel nostro
campionato, alle quali verrà cancellato il nome. Saranno così bravi i nostri cari lettori ad
indovinarli lo stesso? Naturalmente saranno dati dei piccoli suggerimenti, non siamo poi così
cattivi.
Indizi:
La soluzione dello scorso numero
- Luigi Di Biagio, ex calciatore ed allenatore
dell'Italia Under21. Cresciuto nelle giovanili della
Lazio esordisce con i biancocelesti in Serie A,
contro la Juventus. Dopo essersi fatto le ossa in
campionati minori, ritorna nella capitale, sponda
Roma, dove passa probabilmente gli anni più
importanti della sua carriera. Dopo 4 stagioni a
Roma, altre 4 le passerà a Milano sponda
nerazzurra. Nel 2003 passerà al Brescia, nel 2007
giocherà per l'Ascoli, dove chiuderà anche la
carriera.
- Adrian Mutu, attaccante rumeno, laureato in
Giurisprudenza, giocava per l'Arges Pitesti, prima
di essere adocchiato dalla Dinamo Bucarest. 33
presenze e 22 reti gli permettono di staccare il
ticket per l'Italia. Giocherà nell'Inter prima di
essere ceduto in comproprietà al Verona. Con i
gialloblù la consacrazione, e a suon di reti
conquistò i dirigenti del Parma che lo portarono
immediatamente in Emilia. Poi Chelsea, solo 1
anno, Juventus, un altro anno prima dell'approdo a
Firenze, con i viola 54 reti. Ha giocato anche per
Cesena ed Ajaccio. Oggi è al Petrolul Ploiesti
-Si tratta di un centrocampista e di un difensore
-Entrambi hanno appeso le scarpette al chiodo;
-Uno è Francese, l'altro è Italiano
-Uno dei due era un talento delle giovanili del Cannes, tanto che fu promosso
immediatamente in prima squadra, con la quale dall'88 al 92 realizzò 6 reti in 61 presenze. La
sua classe e la sua personalità conquistarono i dirigenti del Bordeaux, che gli offrirono un
contratto quadriennale sborsando una cifra misera di 460.000 euro. L'allenatore dei bleu,
Courbis, aiutò molto l'inserimento del centrocampista all'interno della nuova squadra, e lo
trattava come un figlio. Fu proprio lui ad attribuirgli il soprannome di Zizou. Dal 92 al 96 135
presenze e 28 reti. Allora pronto per lui un aereo direzione Italia, precisamente Torino,
sponda bianconera. Con la Juventus il francese, acquistato per 7 miliardi e mezzo di vecchie
lire, mostra il meglio di se, conquistando i tifosi del mondo intero. 5 stagioni con la vecchia
signora prima della maxi offerta del Real Madrid, 150 miliardi di lire, qualche auto e 2 case
per vestire la maglietta dei Blancos. 5 stagioni a Madrid prima del ritiro nel 2006. Oggi fa il
vice allenatore dei Merengues;
-L'altro inizia la sua carriera calcistica girovagando per la Sicilia. Inizia da Messina passa per
Marsala e arriva a Trapani, prima di passare "leggermente" più a nord al Perugia, dove
viene dapprima mandato in prestito al Carpi, e poi richiamato alla base. Gioca per ben 46
volte realizzando la bellezza di 7 reti, un record per il suo ruolo. Di seguito arriva la chiamata
dall'Inghilterra, è l'Everton a volerlo portare in Premier League, facendolo divorziare dal
Perugia. Un divorzio che però dura appena un anno, Marco, così si chiama, risposa il
progetto Perugia, prendendo con se anche la fascia di capitano. Non contento stabilisce
anche un nuovo record, quello di più gol segnati in un unica stagione da un calciatore del suo
ruolo, ben 12. Verrà poi acquistato dall'inter, dove dal 2001 al 2011 indosserà la maglia
nerazzurra, realizzando anche un triplete storico per il Biscione di Milano.
-Uno dei due ha vinto un pallone d'oro e un Mondiale nel 1998
-Uno dei due è ricordato anche per aver dato una testata in una finale mondiale
-L'altro, per averla ricevuta, e per aver vinto un Mondiale, nel 2006
La soluzione verrà svelata solamente nel prossimo numero, intanto prova a giocare sulla nostra pagina Facebook FATTO DI SPORT
Martedì 21 gennaio andrà in scena una delle partite più attese della stagione, il teatro sarà lo stadio
“Olimpico”, la competizione la coppa nazionale, le squadre in campo Roma e Juventus. Nei quarti di finale si
affronteranno il Re e la Regina del nostro campionato, una partita che vale molto di più del semplice
passaggio del turno. Una sola però, andrà a giocarsi le semifinali della Coppa Italia. La Roma vorrebbe
dimenticare da subito l’unica sconfitta subita in campionato inflittagli proprio dalla Juventus, rifacendosi per
altro nel suo stadio. La squadra di Conte, invece, reduce dalla spumeggiante vittoria ai danni della Sampdoria,
proverà a far incassare ai giallorossi un ulteriore colpo anche in ottica campionato, così da dimostrare ancora
una volta il suo valore a discapito dei rivali. Ad animare la gara ci penseranno due centrocampisti che già
hanno lasciato il segno. Due pedine fondamentali per le due compagini che si stanno mettendo sempre più in
mostra. Stiamo parlando di Kevin Strootman e Artuto Vidal. Due calciatori che vorranno lasciare il segno
anche in questa gara, aiutando la causa della propria squadra di appartenenza. Andiamo a scoprire chi avrà
vinto la nostra SPECIALE SUPERSFIDA!
SUPERSFIDA
VIDAL
STROOTMAN
8,5
9
7
8,5
7,5
8,5
TIRO
COLPO DI TESTA
SENSO DEL GOL
TECNICA
VELOCITA’
GIOCO DI SQUADRA
9
8
9
9
8,5
9
TOTALE
49
52,5
14
A cura di Dario Mainieri
Napoli, Jorginho è ufficiale: << Felice di questa
maglia>>
Jorginho è ufficialmente un giocatore del Napoli.
Benitez è stato accontetato: voleva un rinforzo a
centrocampo e così è stato. Jorginho, centrocampista italo
brasiliano classe 91’ ha scelto la maglia numero 8. Questo il
messaggio di Aurelio De Laurentiis che accoglie così il nuovo
acquisto: <<Benvenuto Jorginho! LA tua freschezza sarà
utile a Rafa e a tutta la rosa>>.
Roma, soffiato Michel Bastos al Napoli!
Sembrava ormai cosa fatta tra il Napoli e Michel Bastos,
ma proprio all’ultimo secondo si è inserita la Roma su
richiesta esplicita di Rudi Garcia. E così il tecnico francese
sarà accontentato: avrà il suo esterno polivalente che
potrà giocare sia come terzino sia come esterno offensivo
nel 4-3-3. Decisiva è stata anche la volontà del giocatore.
Inter, Ranocchia-Dortmund si farà!
Il Borussia Dortmund è alla ricerca di un difensore che
possa sostituire gli infortunati Hummels e Subotic, e il
profilo giusto individuato è quello di Andrea Ranocchia.
Il difensore italiano può giocare in Champions e
secondo alcune fonti sarebbe arrivata la prima offerta
pari a 8 milioni, ma l’Inter ne chiede almeno 13.
L’impressione e che si possa chiudere in settimana.
Giuseppe Memoli
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Nel girone A il Torino continua con la sua serie positiva. Ennesima, ma prima vittoria del 2014, per la
squadra di Longo, che contro lo Spezia, vince 3-2 e non molla il primato in classifica. Tutto in discesa per la
squadra piemontese che, in soli 11 minuti, nel primo tempo, va in vantaggio di tre reti, grazie alla doppietta
di Rosso e alla rete di Benedini. Nella ripresa è lo stesso Benedini a concedere la rete agli avversari; il suo
autogol riapre la gara per i bianconeri. A poco serve la rete di Franco, al 47’; il Torino, infatti, fa suo il match.
Se il Torino scappa, l’Empoli insegue. La squadra toscana vince contro il Parma, grazie alla rete di Frugoli e,
rimane a cinque punti dalla vetta della classifica. Recuperata e, vinta la gara contro il Siena, la Juventus non
si ferma e, torna il lizza per accedere ai play-off scudetto. Contro il Novara, serve la rete di Matteo
Gerbaudo per consegnare i tre punti ai bianconeri e tenere l’Empoli distante di un solo punto. Dietro di soli
due punti, la Sampdoria di Enrico Chiesa, liquida il Bologna per 4 reti a 0. Il Sassuolo pareggia 1-1 con il
Genoa. Sartore, al 22’ del secondo tempo, salva il grifone dall’ennesima sconfitta. Secondo pareggio della
stagione per la squadra ligure che rimane sempre ultima. Il Modena perde con il Carpi 0-1, il Siena vince 3-2
contro il Cesena.
Nel girone B l’Atalanta è inarrestabile. La squadra di Bonacina, travolge il Milan di Inzaghi, 4-2. Troppo forte
la squadra neroazzurra, che nel primo tempo comanda la gara sul risultato di 2-0. Allunga il vantaggio, la
squadra bergamasca, al 14’ del secondo tempo con Pugliese. I rossoneri reagiscono e, in quattro
minuti,segnano le reti che riaprono la gara, grazie a Benedicic e Simic. Al 41’, però, la rete di Olausson
spegne le speranze di rimonta per il Milan. Giornata no, anche per l’altra squadra di Milano: l’Inter, che viene
battuta dal Chievo 1-4. A nulla serve il gol di Yao Guy, quando ormai, il risultato era tutto a favore della
squadra veronese. Sconfitte che, dal punto di vista della classifica, non impensieriscono le milanesi; il
Verona, infatti, vincendo con un sonoro 3-0 sul Lanciano, approfitta della loro sconfitta per farsi sotto, ma
rimane di cinque e sei punti il distacco dalle squadre di Milano. A due punti dalla squadra veronese, il
Brescia non va oltre lo 0-0, in casa del Padova. L’Udinese, finalmente, riesce a vincere e, lo fa ai danni del
Varese. Di Rovini e Milnar le reti decisive. Il Cagliari, conquista i tre punti, vincendo contro il Cittadella.
Finisce 2-3 per la squadra sarda che soffre, sul finale di gara, per le reti segnate dalla squadra veneta.
Nel girone C la Lazio ritrova Simone Inzaghi, che sostituisce il tecnico Bollini, diventato il vice di Edy Reja.
L’avventura per il neo allenatore biancoceleste, inizia nei migliori dei modi. Un sonoro 4-0 sulla Juve Stabia, e
i tre punti chiusi in cassaforte, assicurano, ancora, la vetta della classifica. Ad un solo passo dal strappare il
primato della Lazio, c’è la Fiorentina. A Latina, le reti di Gulin e Berardi, consentono alla viola di non perdere
la scia degli aquilotti. Dietro a tre punti, la Roma di Alberto De Rossi, intoppa in un 2-2, con il Bari. In Puglia,
è la squadra di Passiatore, a condurre, il primo tempo, sul risultato di 2-0. E’ nel secondo tempo, che la Roma
si sveglia e va all’attacco. Al 4’, Pellegrini segna il gol che riapre il match. Il rigore concesso ai giallorossi,
realizzato da Di Mariano, evita una disastrosa sconfitta per la squadra capitolina. Roma che, allunga in
classifica sulle dirette inseguitrici, grazie alla sconfitta rimediata dal Livorno, in terra siciliana. Contro il
Catania, gli amaranto perdono 1-0. Occasione per i rossoblù, che con la rete di Di Grazia, non perdono
l’occasione per avvicinarsi ai vertici. Pareggio a reti inviolate per il Palermo, che contro la Reggina, non va
oltre lo 0-0. Approfitta del pari palermitano, il Napoli, che risale a quota 21 punti. I ragazzi di Saurini, vincono
nel derby campano; rifilando 4 reti all’ultimo della classe Avellino. Risultato netto, testimone dell’ottima
forma degli azzurrini. Al 18’ Tutino, strepitoso in questa stagione, porta in vantaggio la formazione
partenopea. Il numero 8 azzurro, sfruttando il passaggio di Luperto, è bravo a scavalcare il portiere irpino;
poi di testa mette la palla in rete. La rete subita, fa reagire l’Avellino, che con Rizzo prova a portare il risultato
in parità. Ma la traversa colpita da Romano e la conclusione di Liivak, parata dal portiere, chiudono le
speranze al Napoli di creare il doppio vantaggio. Nella ripresa, l’Avellino si porta subito in vantaggio.
Masocco, dai 25 metri, scaraventa la sfera in rete. Solo otto minuti di parità, che il risultato cambia
nuovamente. Bifulco, servito da Palmiero, solo davanti alla porta, non può far altro che concludere in rete. Il
Napoli è dilagante e, trova la terza rete con Rubino. Al 44’ Tutino, sigla la doppietta personale. A chiudere il
tabellone è la sfida tra Crotone e Trapani. I padroni di casa perdono 1-3 contro i siciliani.
Annalisa Moccia
Premier League
In questa giornata di campionato le prime 3
della Premier hanno portato i 3 punti a casa.
Si ferma il Liverpool, che pareggia in casa
con l’Aston Villa. Ad approfittare del
pareggio del Liverpool è il Tottenham. Il
Manchester United perde nella trasferta di
Londra contro il Chelsea. Le ultime quattro
perdono tutte.
LIGA BBVA
Secondo pareggio consecutivo per
Atletico e Barcellona, e ad
approfittarne è il Real del neo
pallone d’oro Cristiano Ronaldo.
Sotto il trio c’è l’Athletic, che nel
posticipo del lunedì batte il
Valladolid e supera nuovamente il
Villareal. Nelle parti basse della
classifica perdono tutte e l’Elche
vince lo scontro diretto contro il Rayo
e ora è più tranquillo.
17
Ligue 1
In Francia il Psg è sempre in vetta, infatti batte
5-0 il Nantes. Il Monaco vince e rimane al
passo con i parigini, si ferma ancora il Lille, che
viene battuto dal Sant Etienne. In fondo
perdono Ajaccio e Sochaux, ora il Valenciennes
può tentare di guadagnare punti nel recupero
contro il Marsiglia.
Stefano Limongelli
18
Il calcio al tempo della crisi. Tranquilli, non è il titolo di un altro libro su business e pallone,
magari scritto dal noto dirigente sportivo Michele Uva con la prefazione di Enrico Letta. I
soldi mancano e purtroppo in Italia i risultati si vedono sul campo. In Spagna,
FlorentinoPerez sta seriamente prendendo in considerazione l'offerta della Coca-Cola: 80
milioni per cambiare il nome del Santiago Bernabeu. La celebre azienda di bevande ha così
sorpassato Bill Gates, il quale aveva precedentemente offerto la bellezza di 50 milioni. Se il
club merengues accetterà la nuova offerta, Ronaldo e soci si accoderebbe ad Arsenal (da
Highbury all’Emirates Stadium), Bayern Monaco (dall' Olympiastadion all’Allianz Arena) e
Nizza (dallo stadio StadeMunicipalduRay all’Allianz Riviera).
Barca e Real Madrid. E poi? In terra iberica non se la passano di certo meglio. In questi
giorni fa notizia l'avventura del Racing di Santander, precipitata nel giro di due anni in
terza serie. I calciatori non vengono pagati da mesi ma hanno raggiunto i quarti di finale
della Coppa del Re. Dalla Liga alla Segunda B, l'equivalente della nostra prima divisione, il
Racing ha buttato fuori dalla competizione la più quotata Almeria, nonostante i giocatori
non percepissero lo stipendio da ben 3 mesi. Sono primi in campionato e ora rischiano di
incontrare in coppa nazionale gente del calibro di Messi e Ronaldo, i “paperoni” del gol. La
società di Santander ha compiuto 100 anni nel 2013 e vanta 44 partecipazioni nella
massima serie e un recente passaggio in Europa League nella stagione 2008/09. Nello
scontro di andata contro l'Almeria, i "poveri" calciatori hanno protestato rimanendo fermi
come belle statuine per 20 secondi dal fischio di inizio, spiazzando avversari e tifosi, dopo
che il presidente Angel Lavin aveva promesso di regolarizzare i pagamenti per il 31
dicembre. Promessa, al tempo della crisi, non mantenuta.
La passione per il calcio non ha ostacoli. Football Mundial racconta la storia di un giovane calciatore statunitense con la maglia
del Kabul FC. Incredibile ma vero. Si chiama Nick Pugliese, laureato in scienze politiche e filosofiche al Williams College of
Massachusetts. Nel 2012 si trasferisce in Afghanistan, dove accetta l'offerta del più grande gestore telefonico del paese, la
Roshan. Ma la più grande passione di Nick, dal cognome di chiare origini italiane, bisnonni siciliani migrati a New York , è il
calcio. Durante gli anni universitari milita nella squadra del college indossando la fascia di capitano. A Kabulè la grande voglia di
tornare a giocare a pallone che porta lo studente americano a rinunciare allo stipendio importante della Roshan (tremila dollari
più benefit vari) in cambio dei trecento dollari mensili offerti dal Ferozi Kabul FC, club militante nella Kabul Premier League. Nel
suo blog scrive: "Dopo la laurea ero interessato a lavorare in un’azienda di un paese emergente. Però mi mancava lo sport. Dopo
alcune trattative Nick ottiene di poter giocare in una squadra dilettantistica ogni due settimane, ma senza allenamenti nel
GhaziStadium, dove avrebbe rischiato troppo la sua incolumità fisica. Un giorno, poi, un suo compagno di squadra lo presenta
all’allenatore del Ferozi che gli propone di entrare a far parte della rosa del club. Dopo un periodo in cui, per allenarsi in segreto,
era costretto a chiedere permessi alla Roshan, Nick si licenzia: “Mi sono dovuto licenziare dalla Roshanperchè non sarebbe stato
possibile fare entrambi i lavori”. Uno Yankee in Afghanistan, quando il calcio diventa una ragione di vita. “Non escludo anche il
rischio di essere rapito, ovviamente ciò che all’inizio preoccupava me e i miei genitori. Eppure, in generale, posso dire di
sentirmi sicuro”. Bombe e attacchi kamikaze non spaventano Nick, studente 23enne capace di sfidare la cultura dell’Islam e di
integrarsi come meglio non potrebbe anche grazie allo sport
Valerio Castorelli
19
I ragazzi di Guardiola forse si erano dimenticati che
era il giorno del compleanno del loro tecnico e
soprattutto di essere i campioni del Mondo in carica.
Non ci sono altre spiegazioni altrimenti per spiegare
la sciagurata debacle subita in amichevole contro il
Salisburgo. Il buon Pep non avrebbe mai immaginato
nel giorno del suo 43esimo compleanno di perdere
per ben 3 reti a 0 contro una squadra austriaca. E’
vero mancavano Robben e Ribery ma, il resto della
squadra è sembrato ancora in vacanza. La lunga sosta
della Bundesliga dimostra che a volte che troppe ferie
fanno male. Per la cronaca per il Salisburgo sono
andati in gol: Manè, Soriano e Zulz, tutti nella prima
frazione.
Antonio Greco
E’ stato l’ultimo campione del Mondo italiano, a Varese
nel 2008, ma adesso ha macchiato per sempre una
carriera che ora è praticamente già finita. A 34anni
suonati Alessandro Ballan è stato condannato dal
tribunale nazionale antidoping del Coni a 2 anni di
squalifica per essersi sottoposto a sedute di ozono
terapia (pratica vietata) e ad una manipolazione del
sangue. 4anni di squalifica anche per il medico bresciano
Egeo Bonazzi, che aveva accompagnato Ballan nella
struttura di Montichiari dove il corridore si era
sottoposto ai trattamenti. Il team americano BMC ha
subito annunciato il licenziamento di Ballan impugnando
le regole antidoping interne alla squadra.
Antonio Greco
DI NUNZIA CASOLARO
Esilarante il testa a testa tra le master partenopee della serie A1 dinanzi al grande pubblico delle poche e speciali occasioni, che
in ben 3000 hanno sostenuto equamente entrambe le squadre, con tifo da stadio seppur con grande senso di civiltà. Dunque
non un pubblico da stadio, ma vero pubblico da vasca a cui sempre si vorrebbe assistere.
Incerti i pronostici per uno scontro tra due squadre che si spalleggiano per il podio.
Dopo il fischio d’inizio sembra che siano i biancoazzurri a prendere le redini del match grazie alle reti di Draskovic e Scotti
Galletta, ma ci pensano Saccoia e capitan Gallo a metter in chiaro le cose, e così nemmeno il delfino mascotte della Carpisa
Yamamay può farci nulla.
Nel secondo quarto sono ancora gli azzurrini a prendersi il vantaggio con il goal di Petkovic, ma stavolta a riprendersi il vantaggio
sono i rossoverdi Radovic e Foglio. Vantaggio sventato da Draskovic che va di nuovo a rete ed ottiene così per l’ultima volta la
parità; ultima parità in quanto è nella terza fazione che il Posillipo impronta definitivamente il suo gioco che lo condurrà poi alla
vittoria. Tuttavia già nella seconda fazione Klikovac riporta la squadra al vantaggio; vantaggio che persisterà negli ultimi due
quarti fino alla vittoria.
Nella terza fazione Radovic allunga infatti le distanze che però vengono riaccorciate da una strepitosa rete di Petkovic; le
distanze sono poi nuovamente alimentate dal neo promosso in nazionale Renzuto Iodice che mette a punto una doppietta e
porta la squadra al più tre, dapprima trasformato in più due per la rete di Di Costanzo, ma poi riottenuto a solo due secondi
dalla fine degli 8 minuti da una silurante rete di Gallo.
L’ultimo quarto è improntato molto sulla difensiva da entrambe le squadre tanto da riuscir a segnare una sola rete a testa. La
prima è di Mattiello che aumenta lo scarto a quattro reti, a cui però ci mette bocca Di Costanzo, andando comunque a
confermare una vittoria già delineatasi in terza fazione.
Questa volta è dunque del Posillipo il podio che con un solo punto di distanza prende il posto dell’Acquachiara che sicuramente
combatterà per riottenerlo e raggiungere magari m’apice della classifica.
E anche il presidente Marinella esulta!
Carpisa Yamamay Acquachiara: Kacic, Perez, Mattiello, Postiglione, Scotti
Galletta 1, Petkovic 2(1R), Gambacorta, Ferrone, Saviano, Draskovic 2, Di
Costanzo 2, Sadovyy, La Moglia.
All. De Crescenzo
Dooa Posillipo: Cappuccio, Dolce, Rossi, Foglio 1, Mattiello 1, Radovic 2
(1R), Renzuto Iodice 2, Gallo 2, Klikovac 1, Bertoli, Mandolini, Saccoia 1.
All. Bruno Cufino
Arbitri: D. Bianco e L. Bianco.
21
Continua l’ondata positiva per i giallorossi che vanno ancora una volta in vittoria, posizionandosi
alle spalle dei cugini biancoazzurri prima e rossoverdi poi, mentre il Nervi persevera nel
rappresentare il fanalino di coda della classifica.
Il gioco nettamente improntato dai padroni di casa che vanno a segno dopo circa un minuto e
mezzo, prima con Baraldi e in seguito con la doppietta del capocannoniere Brguljan, che ancora
una volta si fa protagonista del match con ben 4 reti. La risposta dell’ Albaro è data da Generini e
Hazui, da subito contrattaccati di nuovo da Brguljan chiudendo il primo quarto con un vantaggio di
più due che nella seconda e terza fazione non fa altro che essere alimentato dai giovani di Zizza.
Secondo e terzo quarto infatti hanno egual sorte concludendosi entrambi con un parziale di 2-0,
dimostrando la totale assenza dei blu-arancio nelle acque azzurre della Scandone.
Le due reti del secondo tempo sono firmate da Borelli e Primorac al primo e all’ultimo minuto,
mentre le due del terzo sono contrassegnate da capitan Buonocore e ancora dall’attaccante
Brguljan.
È all’ultimo quarto che la bella addormentata del Nervi rinviene dal sonno profondo e prova a
contrastare le ennesime due reti della squadra del Molosiglio messe a punto da Baraldi e Morelli,
andando a rete con Giordano e Pesenti, ma è ormai troppo tardi e la Canottieri porta la terza
vittoria di fila a casa.
Ma una seconda vittoria permette alla Canottieri di giovarne maggiormente in classifica; parliamo
della vittoria della Rari Nantes Savona che sfilando i tre punti al Como ha permesso alla squadra
giallorossa di posizionarsi sola in quinta posizione. Sarà pure l’ultima arrivata partenopea ma
certamente non è da meno.
Circolo Canottieri Napoli: Lanzetta, Buonocore 1(rig.), Campopiano, Borrelli 1,
Brguljan 4(1 rig.), Morelli 1, Ronga, Primorac 1, Parisi, Velotto, Baraldi 2, Esposito,
Vassallo.
All. Zizza
Albaro Nervi: Vio, Generini 1, Giordano 1, Colombo, Priolo, Benedetti, Nunome
Keygo, Acosta Merino, Hazui Shota 1, Bonomo, Messina, Pesenti 1, Ferretti.
All. Ivaldi
Arbitri: Petronilli e Riccitelli
Quattordicesima giornata
SS Lazio Nuoto – Circolo Canottieri
Napoli
Mercoledì 22 Gennaio ore 19:30
Dooa Posillipo – Pro Recco
Mercoledì 22 Gennaio ore 19:30
AN Brescia – Carpisa Yamamay
Acquachiara
22
Martedì 21 Gennaio ore 19:30
AUSTRALIAN OPEN: GRANDE PENNETTA, è AI QUARTI!
Prosegue il cammino della 31enne brindisina che elimina anche la tedesca
Kerber,ora se la vedrà con la cinese Li Na. A maggio dello scorso anno Flavia
Pennetta, arrivata a 31 anni, reduce da un'operazione al polso e precipitata al
numero 158 della classifica mondiale, meditava il ritiro. Otto mesi dopo,
battendo negli ottavi di finale in tre set per 6-1, 4-6, 7-5 la tedesca Angelique
Kerber, numero 9 della classificaWta, la tennista brindisina ha raggiunto per
la prima volta in carriera i quarti degli Australian Open, prima prova dello
Slam del 2014. Il primo set è stata un'esibizione di aggressività e precisione,
un 6-1 in 25 minuti nel quale i suoi meriti sono stati decisamente superiori ai
demeriti dell'avversaria. Nel 6-4 con il quale la Kerber pareggiava i conti a
pesare era soprattutto quel 2/11 nei punti conquistati dall'azzurra sulla
seconda di servizio, troppo lenta per evitare di essere attaccata. Con un
parziale di 8 punti a 2 la Kerber si riporta 5-5 ma l'arrivo in volata questa volta
premia Flavia. Un dritto incrociato e una prima di servizio vincente le danno il
6-5, poi non resta che andare a capitalizzare la tensione che questa volta
colpisce la sua avversaria, che affonda in rete prima una palla corta e poi un
dritto, stampando sul viso di Flavia un sorriso che sa tanto di gioia per il
primo quarto di finale in Australia in 11 partecipazioni ma, soprattutto, per
una carriera che sembrava finita e che, invece, le sta regalando proprio ora le
migliori soddisfazioni.
Luigi Bruno
Shakira non vuole per nessun motivo essere magra. A differenza
di altre cantanti e star del jet set internazionale, la popstar
colombiana è fiera delle sue curve e forme generose. Per di più
anche il suo compagno, il difensore del Barcellona Gerard Piqué,
la vuole anoressica con un po’ di carne sopra le sue ossa. L’ha
rivelato lei stessa in un’intervista rilasciata a Glamour
Uk. La mamma vip colombiana del piccolo Milan non rinuncia alle
prelibatezze culinarie. A differenza di tante altre vip, Shakira non
va in palestra: “Meglio così. Ho già molto di cui preoccuparmi.
Sto lavorando molto sul mio prossimo album, ho un bambino che
a fine gennaio compirà un anno e, poi, vado pazza per i dolci”.
Per quanto riguarda il matrimonio di Shakira e Gerard Piqué, le
indiscrezioni continuano a circolare, ma finora non c’è nessuna
notizia ufficiale.
Eleonora Brangi
Il surf lo abbiamo conosciuto bene sulle spiagge della California.
O meglio, sulle acque della California. Lo abbiamo poi ritrovato
in trasferta sulle montagne innevate, trasformato in snowboard.
Ed eccolo, inarrestabile, conquistare anche le sabbie del deserto.
Le acrobazie dello skateboard, le velocità delle discese su
snowboard, l'equilibrio e la grazia del surf d'acqua si uniscono
nel sandboarding. Il sandboarding consiste nel lanciarsi dalla
cima di una duna di sabbia mantenendosi in piedi su una tavola.
Spesso, però, i principianti e i meno esperti lo praticano distesi a
pancia sotto sulla tavola, fissando le braccia ai supporti dove
solitamente si incastrano i piedi. L'esperienza è mozzafiato e le
velocità che si possono acquisire sorprendenti, per questo,
recentemente, il sandboarding è stato rilanciato come attrazione
turistica attirando i viaggiatori più avventurosi assetati di
adrenalina. Come sport è meno popolare dello snowboarding,
forse anche a causa dell'impossibilità di costruire
degli skilift sulle dune, il che costringe i sandboarders a risalire a
piedi, tavola alla mano, la cima della duna. I centri più attrezzati
sono dotati di dune buggy o di quad, capaci di riportare, in men
che non si dica, gli "sciatori" sulla vetta. Al contrario degli
impianti sciistici, però, le dune sono disponibili tutto l'anno e si
trovano solitamente in zone decisamente più calde.
Impossibile farsi male, l'unico vero problema è la disidratazione
che fare sport in mezzo ad un deserto implica.E non pensiate che
lo sci di sabbia sia uno sport "lento". I surfisti del deserto
viaggiano intorno ai 70 km all'ora. Sfruttando le pendenze delle
dune, si cimentano in salti e giochi acrobatici di non poco
effetto.
I "sandboarders" trovano le loro dune con facilità presso le coste
degli USA e ovviamente nei deserti.
Eleonora Brangi
Direttore: Cristiana Barone
Editore: Antonella Castaldo
Capo Redattore: Luigi Liguori
Editing Grafica: Giuseppe Vecchione e Francesco Perfetto
Redazione: Corso di Giornalismo Sportivo 2013 - Università Parthenope di Napoli - Facoltà di Scienze Motorie
Bigol News - Testata Registr. Trib. Napoli 20/2008 del 28/02/2008
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