5 - Legaparco

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5 - Legaparco
www.gazzetta.it lunedì 8 ottobre 2012 1,20 €
REDAZIONE DI MILANO VIA SOLFERINO 28 ­ TEL. 0262821 ­ REDAZIONE DI ROMA PIAZZA VENEZIA 5 ­ TEL. 06688281
POSTE ITALIANE SPED. IN A.P. ­ D.L. 353/2003 CONV. L. 46/2004 ART. 1, C1, DCB MILANO
anno 116 ­ Numero
numero 238
Anno
Desert Boot Amber Gold
ITALIA
[email protected] - clarks.it
NAPOLI
L’abbraccio tra
Walter Samuel,
34 anni, e Antonio
Cassano, 30,
al momento del gol
dell’argentino
dell’Inter IPP
Hamsik
e Pandev
il sogno
continua
Vantaggio azzurro,
pari di Pinzi, guizzo
del macedone:
2­1 sull’Udinese
JUVE
Da Pirlo
e Marchisio
le perle
primato
Successo per 2­1
a Siena (in rete con
Calaiò): bianconeri
inarrestabili
CECERE, D’URSO, MALFITANO PAG. 16­17
3 Marek Hamsik, 25 anni,
ieri capitano del Napoli LAPRESSE
CALAMAI, GRAZIANO, OLIVERO PAG. 12­13­14
3 Claudio Marchisio, 26 anni,
uno dei motori Juve LIVERANI
SAMUEL FORZA 10
Serie A / 7ª GIORNATA
MILAN 0
INTER 1
Hernanes­Klose: che Lazio
Zeman vince senza i big
ilCommento
DOPPIA COPPIA
PER LO SCUDETTO
di ALBERTO CERRUTI
Il primo derby della stagione dice che l’Inter
è più furba del Milan, perché segna subito
con Samuel. E poi conferma che è anche più
forte, perché resiste per tutta la ripresa in
dieci, difendendo un successo prezioso, il
terzo consecutivo in campionato, quarto
compresa l’Europa League.
Decide l’argentino che ha giocato
il decimo derby in A (tutti vinti).
Nerazzurri con l’uomo in meno
per un tempo. Moratti: «Strama
sembra Mou». Allegri: «Episodi
decisivi, arbitro sfortunato...»
BOCCI, CENITI, DALLA VITE, DELLA VALLE, ELEFANTE, GARLANDO, PASOTTO,
SCHIANCHI, TAIDELLI, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 11
L’ARTICOLO A PAGINA 27
ESTERO IBRA BIS: MARSIGLIA­PSG 2­2
IL ROMPI PALLONE
Messi­Ronaldo, 2 gol a testa
Il Barça resta a +8 sul Real
DI GENE GNOCCHI
9 771120 506000
21 0 0 8>
CONDO’, DE CALO’, GRANDESSO, RICCI DA PAG. 27 A 29
w
Marotta ha spiegato l’acquisto di
Bendtner: «Avevamo bisogno di uno
che tenesse pulito lo skybox di Conte».
F.1 IL TEDESCO A ­4 DAL FERRARISTA
Vettel domina in Giappone
Alonso subito out, Massa 2°
ALLIEVI, IANIERI, ZAPELLONI, DEGL’INNOCENTI PAG. 27 E DA 34 A 37
PARTITE
CATANIA­PARMA
CHIEVO­SAMPDORIA
FIORENTINA­BOLOGNA
GENOA­PALERMO
MILAN­INTER
NAPOLI­UDINESE
PESCARA­LAZIO
ROMA­ATALANTA
SIENA­JUVENTUS
TORINO­CAGLIARI
2­0
2­1
1­0
1­1
0­1
2­1
0­3
2­0
1­2
0­1
CLASSIFICA
JUVENTUS
19
NAPOLI
19
LAZIO
15
INTER
15
ROMA
11
FIORENTINA
11
CATANIA
11
SAMPDORIA (­1) 10
GENOA
9
TORINO (­1)
8
MILAN
BOLOGNA
PESCARA
UDINESE
PARMA
CHIEVO
PALERMO
ATALANTA (­2)
CAGLIARI
SIENA (­6)
Tra parentesi i punti di penalizzazione
SUPERBIKE 6° TITOLO (4 NELLA 250)
Eterno Biaggi
E’ campione
del mondo
a 41 anni!
FALSAPERLA, GOZZI NELLO SPECIALE
3 Max Biaggi sull’Aprilia ALEXFOTO
7
7
7
6
6
6
5
5
5
2
2
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
SERIE A 7a GIORNATA
MILAN
INTER
0
1
(4-2-3-1)
(3-4-1-2)
32 Abbiati; 25 Bonera (dal 5’ s.t. 20 Abate), 5
Mexes, 76 Yepes, 2 De Sciglio (dal 12’ s.t. 7
Robinho); 18 Montolivo, 34 De Jong; 28 Emanuelson, 10 Boateng, 92 El Shaarawy (dal
25’ s.t. 11 Pazzini); 22 Bojan.
PANCHINA 1 Amelia, 59 Gabriel, 13 Acerbi, 17
Zapata, 77 Antonini, 8 Nocerino, 23 Ambrosini, 21 Constant, 16 Flamini.
ALLENATORE Allegri.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Mexes, De Jong, Yepes per gioco
scorretto, Pazzini per proteste, Montolivo
per comportamento non regolamentare.
1 Handanovic; 23 Ranocchia, 25 Samuel, 40
Juan Jesus; 55 Nagatomo 21 Gargano, 19
Cambiasso, 4 Zanetti; 7 Coutinho (dal 1’ s.t.
14 Guarin); 22 Milito (dal 26’ s.t. 8 Palacio),
99 Cassano (dall’8’ s.t. 31 Pereira).
PANCHINA 12 Castellazzi, 27 Belec, 6 Silvestre, 16 Mudingayi, 20 Obi, 41 Duncan, 42
Jonathan, 44 Bianchetti, 88 Livaja.
ALLENATORE Stramaccioni.
CAMBI DI SISTEMA dal 1’ s.t. 3-5-2; dall’8’ s.t.
4-4-1.
ESPULSI Nagatomo al 3’ s.t. (doppia ammonizione, gioco scorretto e c.n.r.).
AMMONITI Juan Jesus, Ranocchia per gioco
scorretto.
L’INTER VA,
GLI ERRORI
1
MARCATORE Samuel al 3’ p.t.
ARBITRO Valeri di Roma.
NOTE paganti 49.888, incasso di 2.196.844 euro; abbonati 23.848, quota di 695.193,53 euro.
In fuorigioco 2-1. Angoli 6-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’.
POSSESSO PALLA
MILAN 66,3%
PASSAGGI UTILI
INTER 33,7%
TIRI IN PORTA
IIII
MILAN 4
MILAN 89,5%
INTER 69,6%
TIRI FUORI
III IIIIIIII
INTER 3
MILAN 8
III
2
INTER 3
MOMENTI CHIAVE
PRIMO TEMPO 0-1
GOL! 3’ Punizione da sinistra, Abbiati esce a vuoto,
testa di Samuel sul secondo palo.
7’ Abbiati regala palla a Milito che, tutto solo, si fa
recuperare da Mexes e poi colpisce debole di testa.
30’ Bonera dal fondo, Boateng mette fuori sul
primo palo.
39’ Handanovic esce su Emanuelson, l’arbitro
fischia un fallo dubbio del milanista, Montolivo
segna: non vale.
45’ Bojan si libera e impegna Handanovic: angolo.
SECONDO TEMPO
3’ Nagatomo, già ammonito, colpisce con la
mano un rinvio della difesa rossonera: secondo
giallo, espulso.
19’ Bojan crossa da sinistra, Boateng sforbicia a
lato.
22’ Montolivo da fuori, Handanovic para, Bojan
scivola.
33’ Diagonale di Emanuelson a lato di poco.
BARICENTRO MOLTO ALTO 57,3 metri
BARICENTRO MOLTO BASSO 48 metri
Samuel-flash, nerazzurri in 10
Rossoneri k.o. a -12 dalla vetta
Il difensore segna dopo 3’, Milito sbaglia il 2-0, Nagatomo rosso: finisce 0-1
Il Milan protesta ma sprofonda: mai così lontano dal 1o posto dopo 7 giornate
LUIGI GARLANDO
MILANO
Dalla Russia con orrore:
Abbiati, l’eroe di San Pietroburgo, spalanca il derby all’Inter;
El Shaarawy, l’altra meraviglia
russa, questa volta stecca. Basta una capocciata di Samuel
dopo tre minuti a regalare la
vittoria a Stramaccioni che
mantiene il passo di Juve e Napoli. L’Inter non ha sperperato
spettacolo, ma si è difesa bene
(in dieci per un tempo) e si è
dimostrata solida. La quarta vittoria consecutiva (terza in campionato) racconta la crescita di
un gruppo rivoluzionato. In
questi casi la continuità è un tesoro.
Milan record La terza sconfitta
casalinga in campionato senza
segnare un gol (Samp, Atalanta, Inter, aggiungiamoci lo 0-0
con l’Anderlecht) e il quarto
gol subito di testa, il sesto su
calcio piazzato, raccontano invece i problemi del Milan, che
sono tanti, davanti e dietro: amnesie difensive, affanni in costruzione, attacco spuntato.
Dodici punti di ritardo dalla
vetta alla settima giornata il Mi-
lan non li aveva mai sofferti nella sua storia. Avvilente. Come
avvilente, in genere, è stato lo
spettacolo del derby. Il Faraone, Cassano, Coutinho e artisti
vari ci hanno lasciato a bocca
asciutta. Per adeguarsi, l’arbitro ha sbagliato tanto.
Abbiati regala La sorpresa di Allegri è Bonera. Un marcatore
in più che limiterà bene Cassa-
no sulla fascia, ma anche un
Abate in meno in grado di rialzare la squadra che già è destinata a soffrire nell’impostazione, avendo due mediani bassi
in faccia ai cinque centrocampisti nerazzurri. Stramaccioni
esaspera la trappola invertendo gli esterni, in modo che l’arrembante Nagatomo tenga basso il giovane De Sciglio. Sulla
carta l’Inter ha grande possibili-
tà di controllo, me non deve
sbattersi più di tanto perché il
gol glielo regala Abbiati con
un’uscita da Vispa Teresa dopo
tre minuti. Il truce Samuel si libera del tenero De Sciglio e incorna dentro. È la nona difesa
diversa di Allegri in 9 partite: si
possono pretendere meccanismi affidabili con un tale valzer? Non contento di tanta generosità, al 7’ Abbiati regala un
pallone folle a Milito che spreca in mondo altrettanto assurdo. Uno scambio di gentilezze
da libro Cuore. Sarebbe stato il
match-point all’alba del derby.
Inter d’attesa L’inizio di velluto
gioca però un brutto scherzo all’Inter, che si rammollisce in
tanto agio, sprofondando in
poltrona. Zanetti e Nagatomo
si incastrano ai lati dei tre difensori e non si muovono più. Gargano e Cambiasso, obbedendo
alla loro anima di incontristi, si
schiacciano dietro e così l’Inter, invece di azzannare il cen-
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
3
, MILAN A PICCO
GLI EPISODI DECISIVI
4
3
5
3’ primo tempo
Il gol vittoria
Samuel in tuffo segna
il gol vittoria ANDREOLI
trocampo come potrebbe, si ritrova a difendersi in sette. Con
un atteggiamento del genere,
Coutinho diventa un lusso inutile. Tanto valeva avere un Guarin in più, anche se anarchico,
in grado di galoppare e rialzare
la squadra. Infatti il brasiliano,
esiliato lassù, vive un triste primo tempo di attese. Senza il
problema di scavalcare montagne a centrocampo, con una
pianura in omaggio, il Milan
scivola facile verso Handanovic e prende in mano la partita.
Montolivo gioca con spirito da
derby: guida lui. Prezioso il movimento di Bojan. Se le occasioni da gol restano solo accennate è perché il Faraone stanotte
non sgomma, perché Boateng
è il solito di quest’anno e perché Emanuelson, generoso,
sbaglia sempre la rifinitura. Il
pallone in rete ci va al 39’, calciato da Montolivo, e Allegri ha
ragione a lamentarsi, perché il
fallo fischiato a Emanuelson su
Handanovic è molto più che di-
L’Inter cresce
sempre di più, il
Milan ha problemi
dietro e davanti
produce poco
Alla fine
Stramaccioni
esulta euforico
sotto la curva,
come Mourinho
scutibile.
StraMou A inizio ripresa, Stra-
maccioni mette a posto l’Inter:
dentro Guarin con il contropiede in canna, fuori Coutinho.
Ma all’8’ deve già cambiare tutto perché l’ingenuo Nagatomo
prende il secondo giallo. Pereira rileva il fischiatissimo Cassano: ecco il 4-4-1 della resistenza che Palacio rinfrescherà nel
finale. Allegri fa la punta al Milan inserendo Abate, Robinho
e Pazzini, ma il massimo che ottiene è il sospetto di un rigore:
Samuel su Binho. Però non è
certo l’arbitro il primo responsabile. Aver prodotto così poco
in 45 minuti (42 più 3 di recupero) con l’uomo in più è una
colpa grave. Su cui lavorare.
L’Inter, arroccata attorno a un
buon Ranocchia, porta a casa
tre punti pesanti che faranno
crescere ancora di più la squadra. Stramaccioni alla fine si
sbraccia alla Mou sotto la curva, euforico. Non se la prenda,
Strama, se chiamiamo la sua Inter provinciale. Anche il derby
nel complesso non è stato metropolitano. Non ci siamo portati a casa neppure un bel gesto
tecnico da ruminare, solo la
sensazione di impoverimento
generale. Compreso il container spacciato per la nuova sala
stampa. C’era una volta la ricca
Milano.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
6
7
1 Subito dopo lo 0-1 Abbiati regala palla a Milito, che però sbaglia due volte davanti al portiere
DOLCI 2 Nel finale Bojan ha la palla buona in area piccola, ma lo spagnolo scivola al momento
di ribattere una respinta di Handanovic NEWPRESS 3 Handanovic esce per anticipare Emanuelson,
l’arbitro Valeri fischia un fallo (inesistente) del milanista REUTERS 4 Proprio sul rinvio del portiere
nerazzurro, Montolivo al volo infila in gol, ma a gioco già fermo IMAGE SPORT 5 Il tocco di braccio
che costa a Nagatomo il secondo giallo: Inter in dieci dal 3’ della ripresa SKY 6 Il Milan reclama un
rigore nel finale: Samuel sbilancia Robinho SKY 7 Momenti di tensione a fine gara KINES
la Moviola
DI FRANCESCO CENITI
Valeri in grande difficoltà
Su Handanovic niente fallo
Niente salto di qualità
per Valeri al suo primo derby
milanese. La gara dell’arbitro
affonda dopo 120 secondi: evita
di mostrare un giallo a Samuel e
subito dopo non espelle Allegri
dopo una protesta plateale
(proprio per la mancata
ammonizione al difensore).
Da quel momento i giocatori non
riconoscono più l’autorità del
direttore di gara, contestandolo
per ogni fischio e rendendo
il compito del fischietto romano
molto arduo. A questo bisogna
aggiungere alcune decisioni
sbagliate che contribuiscono
a innervosire i calciatori. Il Milan
si lamenta a ragione al 40’ quando
Valeri vede un inesistente fallo di
Emanuelson su Handanovic:
in realtà il portiere in uscita alta
respinge il pallone e poi finisce
sull’avversario. Il problema
è che dopo il pallone, arrivato
a Montolivo e calciato di prima
intenzione da circa 25 metri,
termina in rete: non è gol annullato
perché il fischio arriva
in contemporanea al tiro del
rossonero, ma è chiaro che senza
l’intervento dell’arbitro poteva
essere l’azione del pari. La serata
difficile dell’arbitro è fotografata
nell’ultima azione del primo tempo:
contatto tra Jesus (già ammonito)
ed Emanuelson, sarebbe fallo
dell’interista e invece Valeri indica
il contrario, poi subissato
dalle proteste manda tutti negli
spogliatoi in anticipo di una
decina di secondi. Nella ripresa è
da regolamento il secondo giallo
(fiscale il primo) per Nagatomo:
mano volontario che impedisce
al pallone di arrivare a un
avversario. Protesta plateale
anche di Stramaccioni (chiedeva
un fallo di Yepes) e naturalmente
per par condicio con Allegri non
accade nulla. Nel finale in area
nerazzurra assist di Pazzini
per Robinho appena ostacolato
dal braccio largo di Samuel:
l’arbitro lascia correre, sarebbe
stato un «rigorino» meglio non
averlo fischiato. Non convincente
neppure la gestione dei cartellini:
Mexes lo meritava molto prima,
alcuni sono sembrati affrettati.
Insomma, per Valeri derby
da non ricordare: ci vuole molta
più personalità.
4
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
5
SERIE A 7a GIORNATA
le Pagelle
DI SEBASTIANO VERNAZZA
MILAN BONERA TOSTO
BOA PER NULLA PRINCIPESCO
5,5
L’allenatore Allegri
6,5
h
Il migliore Montolivo
Perdere un derby per via di una palla inattiva in
partenza e nonostante la superiorità numerica per un
tempo: sono cose che procurano danni al
fegato. La sceneggiatura di Allegri è passabile,
il problema sono gli interpreti: a questo Milan mancano
i tenori. Un allenatore costretto ad arrangiarsi.
Montolivo combattivo — fa pure rima — e non è
scontato che accada, perché a volte il «Monto» si
astrae. L’aria del derby gli piace e si dà da fare.
Ci prova prima da fuori, poi Valeri gli nega un gol
bellissimo. Altri tiri fanno il tagliando ai guantoni
di Handanovic. Monto-attivo. Sono altri in passivo.
5,5
Sterile supremazia, i tiri
di Montolivo come miglior
risorsa offensiva.
L’incapacità di sfruttare
la superiorità numerica.
4
6,5
6
6
5,5
5,5
5,5
5
5
6
6
6
Abbiati
Bonera
Mexes
Yepes
De Sciglio
De Jong
Emanuelson
Boateng
El Shaarawy
Bojan
Abate
Robinho
Abbiati Horror
Show. L’uscita
a vanvera su
Samuel, da cui
lo 0-1.
Il demenziale
passaggio
che permette
a Milito
di devolvere
in beneficenza
il più facile
degli 0-2.
Grande a San
Pietroburgo,
imbarazzante
nel
derby: le vie
di mezzo
queste
sconosciute.
Lo scudo
anti-Cassano.
Lui FantAntonio
lo conosce bene,
perché
ci si è allenato
insieme un
sacco di volte
a Milanello.
Sa come
prenderlo e
anticiparlo. Esce
- per infortunio poco prima di
Cassano, e fa
posto al più
«spingente»
Abbate. Pollice
su per Bonera:
missione
compiuta.
Abbiati
dovrebbe
pagargli una
cena nel miglior
ristorante della
città: vince il
premio
«Scivolata
dell’anno» su
Milito e in prima
battuta evita
che l’argentino
segni lo 0-2 sul
«cadeau
abbiatesco».
Per il resto
resta a
guardare,
perché l’Inter
attacca ogni
morte di Papa.
Ci sono serate
in cui Milito si
marca da solo,
immerso com’è
nei suoi
pensieri. Yepes
vigila che la
«bestia» non si
svegli
all’improvviso.
Ordinaria
amministrazione in difesa e
qualche
incursione in
avanti.
Agevolato
dall’andazzo,
che prevede
un’Inter
rinserrata in sé.
Concorso di
colpa sulla rete
dello 0-1,
quando rotola
giù dal «Monte
Samuel». Errori
di gioventù,
sbaglio che per
forza di cose
incide sul voto.
Il ragazzo però
ha stoffa e
prova a
invertire
la tendenza
con qualche
spunto
in fascia. Vivrà
derby migliori,
questo è
sicuro.
Cane da
guardia della
mediana.
Sa come
recuperare il
pallone, un po’
meno come
spenderlo.
Battaglia con
Gargano nelle
terre di mezzo:
non un duello
tra giganti, ma
tra mestieranti.
Con una
differenza: per
un tempo
Gargano deve
sbattersi il
triplo di De
Jong.
A destra, con la
missione di
scaraventare
«nonno» Zanetti
giù dalla sedia a
dondolo.
Qualcosa si
inventa,
qualche spunto
gli riesce, ma
potrebbe fare
di più e di
meglio. Poi si
ricicla terzino
sinistro e non
si sovrappone
come
dovrebbe.
Suo però
un diagonale
pestifero.
Una notte
per niente
principesca.
Boateng
degradato
a signorotto
di campagna.
Non fa mai
la cosa giusta.
Giusto una
volta va al tiro
con
pericolosità, su
cross basso di
Bonera. Per il
resto la sua
involuzione è
continua. Con
Ibra aveva un
senso, senza è
sperso.
Per una sera,
Faraone di
nuovo
ingessato,
irrigidito da
troppe bende.
Largo a
sinistra, giusto
in un paio di
occasioni trova
tempi e modi
per inserirsi,
ma sono
puntatine
innocue.
Sostituito
a metà della
ripresa per
manifesto
anonimato.
(Pazzini 5,5)
Si muove
con leggerezza
e delicatezza,
regala tocchi
intelligenti.
Peccato per il
Milan che al
dunque gli
manchi il «killer
instinct».
Su una respinta
di Handanovic,
scivola e cicca
la palla
del possibile
pareggio.
Non male,
ma neppure
benissimo.
Entra per
garantire
più spinta,
con l’Inter
ridotta in 10
per l’espulsione
di Nagatomo,
però viene
ricordato
per la chiusura
difensiva
su Pereira,
intervento
che evita
il probabile 0-2
interista.
Fa il suo,
ma come altri
potrebbe
fare di più.
Non è decisivo,
non fa
la differenza.
Un sacco di
«non». Però
scorrete le
note di
cronaca:
scoprirete che
un paio di
assist da quasi
gol li serve lui,
Robinho.
Molto bella la
palla da sinistra
su cui Pazzini
in scivolata non
arriva per un
nanosecondo
di ritardo.
INTER NAGATOMO MALE
CASSANO DA CASSARE
6
L’allenatore Stramaccioni
7
h
Il migliore Ranocchia
Caro «Strama», ci sciacquiamo la bocca e con garbo, senza
ironia, le diciamo che forse Mondonico aveva ragione:
quest’Inter gioca con animo da provinciale. Difendersi e
ripartire, il «credo» di chi bada al sodo. Non c’è niente di cui
vergognarsi, specie se si è costretti a giocare in 10 per un
tempo. Anche «Mou» all’Inter ha vinto così.
La richiamata in Nazionale giova al suo umore. Il clima
anni Sessanta — Inter tutta difesa e contropiede — lo
esalta. Ranocchia supremo baluardo difensivo, come
una volta — un secolo fa — Picchi e Burgnich. Neppure
Bojan, piccolino e rapido, lo imbarazza. Ranocchia
esce bene da ogni intrigo e incrocio pericoloso.
6
Inter eroica, commovente,
estrema. Se siete tifosi, no
problem: avete il diritto
di godere. Vincere un derby
val bene un catenaccio.
6,5
6,5
6
4
6,5
6,5
6
5
5
5
6
Handanovic
Samuel
Juan Jesus
Nagatomo
Gargano
Cambiasso
Zanetti
Coutinho
Milito
Cassano
Guarin
Pereira
Le parate che
servono,
specie sui tiri
di Montolivo,
che sono
velenosi perché
vengono giù
all’improvviso.
Incauta però
l’uscita su
Emanuelson:
l’arbitro gli
fischia un
inesistente fallo
a favore e il
«Monto» sulla
respinta la
mette dentro, a
gioco fermo.
«Handa» bravo
e fortunato.
Neppure
il tempo
di accomodarsi
sul seggiolino e
Samuel, sulla
punizione di
Cambiasso,
si tramuta in
caterpillar che
tutto travolge.
Il colpo di testa,
però, è un
piccolo
capolavoro
di torsione e
precisione.
Per il resto,
prestazione
a tutta forza.
Sufficienza
stiracchiata.
Sei che tende al
cinque e mezzo
(la vittoria
induce
a chiudere
un occhio).
L’ammonizione
condiziona
il suo istinto,
ne stempera
l’irruenza, e
dalle sue parti
l’Inter va in
sofferenza. Per
sua buona sorte
Ranocchia e
Samuel sono
in serata e
rattoppano.
Passa il primo
tempo a
marcare
El Shaarawy.
«Strama» deve
avergli fatto
una capoccia
così sul
Faraone e
«Naga» resta
inchiodato.
Ammonito
per un fallo su
Yepes (strano
incrocio),
si merita il
giallo-bis con
un’ingenua
bracciata.
Nagato-no.
Quanto corre
Gargano.
Sembra
Forrest Gump.
A un certo
punto ci si
aspetta che
scavalchi la
porta, risalga
la curva e
cominci a
galoppare
all’ippodromo.
L’inferiorità
numerica
lo costringe
agli straordinari
e lo esalta.
Un soldato
nel fortino.
Sua la
punizione
da cui il gol
decisivo,
sua l’efficace
interpretazione
di libero
aggiunto
davanti
alla difesa.
Patrimonio
di esperienza,
valore
aggiunto. È
sopravvissuto
alle sfide
di Champions
col Barça, cosa
volete che sia
per lui un Milan
normalizzato.
Destra o
sinistra poca
differenza fa.
Zanetti si
adatta e fa
valere il suo
infinito
«vissuto».
Dirada le
apparizioni
nell’area altrui.
Non è notte per
attaccare, ma
per difendere.
Non cade
in tentazione né
in errore.
Zanetti poco
appariscente,
ma difendente,
con acume.
Galleggia tra le
linee, però ogni
tre per due va
sott’acqua.
Gli regalano
una bella e
profonda palla
che l’avrebbe
paracadutato
faccia a faccia
con Abbiati, ma
«Cou» sbaglia
lo stop come
un principiante.
Non è serata
per i fantasisti.
Fuori
all’intervallo.
Brutta serata
per i principi.
Boateng, quello
del Milan,
è inguardabile.
Milito, quello
dell’Inter,
sconta
il doppio errore
sull’«autoassist» di
Abbiati: prima
si fa murare
da Mexes,
poi grazia
il portiere con
un colpettino
di testa.
(Palacio 5,5)
Lo insultano, lo
provocano, lo
sbeffeggiano,
e lui è bravo a
non sbroccare.
Il suo gioco
risente del
clima astioso.
Gli manca
il colpo d’ala,
resta ancorato
al suolo.
Non vola di suo
e non fa volare
Milito come
era successo
contro
la Fiorentina.
Cassano
da cassare.
Al posto
di Coutinho,
perché non è
partita per fini
pedatori.
Ci vuole gente
di sostanza e
Guarin ne
garantisce
a quintali,
quando si
tratta di
rinculare causa
espulsione
di Nagatomo.
Molti rattoppi,
raddoppi e
rincorse.
Accetta di
sacrificarsi:
non è poco.
A sinistra,
nel suo
ecosistema.
Uno dei pochi
interisti che
nella ripresa
riesca ad
attaccare.
Suo un tiro
che atterra non
lontano
dalla porta.
Sua la
ripartenza
disinnescata
da Abate.
Gioca per il
bene comune,
Stramaccioni
ne sarà
contento.
GLI ARBITRI:
6
VALERI 4 Su Handanovic vede un fallo che non c’è e nega a Montolivo il gol dell’1-1. La partita gli sfugge di mano. Inadeguato. Manganelli 5,5-Maggiani 5,5; Rizzoli 5,5-Guida 5,5
6
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
#
SERIE A 7a GIORNATA
ilpersonaggio
SAMUEL
L’ALTRO DERBY DI IERI
Tra le ragazze
5-0 nerazzurro
E segna... Baresi
(f. sal.) L’Inter ieri ha
vinto un altro derby. Nel
pomeriggio Inter-Milan
femminile (seconda giornata
del campionato di A2) è finita
5-0. Si è giocato all’Arena, il
secondo stadio di Milano, e il
primo gol lo ha segnato
Regina Baresi, figlia di Beppe
e nipote di Franco. Curiosità:
è stato il primo derby «rosa»
nella storia del campionato
tra le due prime squadre
femminili di Inter e Milan. In
passato si era giocato già
una volta, in Coppa Italia. Per
l’Inter bene anche Velati, che
ha segnato il secondo e il
terzo gol della partita.
Walter dieci e lode
Con lui in campo
è derby assicurato
Ha vinto tutte le stracittadine di A in nerazzurro da titolare
«Il gol l’ho cercato. Robinho? Il rigore sarebbe stato troppo»
ANDREA ELEFANTE
MILANO
Si chiama legge di Walter
Samuel, quant’è vero che il derby si chiama derby. Questa non
è una statistica, questa è una
certezza. Di più, una sentenza:
dieci derby di campionato giocati da titolare e dieci derby vinti.
E se non gioca lui, non vince l’Inter. Roba da tenerlo in frigo per
settimane - se si potesse - pur di
non farlo mancare quando si
gioca contro il Milan. Roba da
chiedersi se ieri sera non sarebbe finito in panchina Juan
Jesus, se per caso Strama avesse deciso di arretrare Cambiasso in difesa.
Non era stato lui Si scherza, ma
fino ad un certo punto. Perché
cose così non sono vere, ma ad
un certo punto ci si crede, e forse il primo a crederci è chi finisce per sentirsi addosso una specie di influsso da talismano. Così magari si fanno cose che non
si azzardavano da un po’, perché alzi la mano chi quest’anno
aveva visto Samuel andare a saltare su un corner con quelle molle nelle gambe e quella faccia
cattiva da «ci penso io». Perché
poi la verità è facile, anche da
ammettere in una notte così:
quest’anno Samuel non era stato ancora Samuel. O meglio, fino ad un certo punto era stato
solo la sua brutta copia: nervoso, altalenante, insicuro, sbadato, senza gli occhi di ghiaccio
con cui è abituato a guardare avversari e pericoli in area. Un muro con qualche crepa di troppo,
altrimenti quella di ieri sera
non sarebbe stata appena la terza partita di campionato giocata su sette finora disputate.
Tre, tre e tre Le ultime tre: Chievo, Fiorentina e Milan. Tre vittorie, a proposito di statistiche.
Tre partite con la difesa a tre,
perché quando Chivu si è arreso
all’idea della seconda operazione al piede, Stramaccioni gli ha
detto: adesso lì in mezzo ci vai
tu. E Samuel lì in mezzo si trova
bene quando c’è da difendere, e
si trova bene anche in mezzo all’area avversaria quando c’è da
saltare di testa su un corner: ieri
sera così bene da mettere il pallone nell’unico varco della porta dove nessuno sarebbe potuto
arrivare. Non erano passati neanche tre minuti, ma per la gente dell’Inter era già ora di cominciare a crederci: se si vince sempre quando Samuel gioca, figuriamoci se segna.
Il rigore no Una sicurezza, quella che Wallie non ha più dato al
Milan fino alla fine e anche do-
L’ACCOGLIENZA DEGLI EX TIFOSI
Milanisti contro Cassano:
«Gioca con il cuore...»
MILANO (l.t.) Alla moglie Carolina, pure lei
insultata dai milanisti, riesce via twitter il
dribbling rimasto in canna al marito: «Si vede che
per loro sono importante...». Anche Antonio
Cassano lo era, vista l’accoglienza a base di
insulti e striscioni tipo quel «Gioca col cuore» che
tanto li aveva indignati la gente rossonera
quando in maggio era esposto nell’altra curva. E
lui ha finito con l’accusare il colpo e sgonfiarsi
come un soufflée venuto male, malgrado abbia
provato più volte a gasare la curva e gasare se
stesso, si sia procurato la punizione da cui è nato
il gol di Samuel e abbia fatto un numero non
capito da Coutinho, perché era rimasto a Baku.
Antonio è stato «tradito» pure dal compagne di
merende Nagatomo, che facendosi cacciare ne
ha imposto la sostituzione. Alla fine però ha vinto
la «sua» Inter e Fantantonio ha fatto festa grande
in campo e spogliatoio.
po la fine, perché i milanisti che
si sono avvicinati al fischio finale per protestare lo hanno sentito ringhiare duro. E poi: «E’ presto per parlare di scudetto, non
credo che a ottobre lo faccia nessuna squadra, ma già adesso
possiamo dire che ciò che vogliamo è essere ancora lì, alla fine
del campionato, in corsa per litigare per qualcosa. Stasera, a parte il risultato, volevamo dimostrare di poter fare una grande
partita. Avevamo fiducia, e anche se sinceramente nel primo
tempo si è sofferto, non abbiamo mai smesso di pensare positivo. Il gol? L’ho cercato ma lo cerchiamo sempre, tutti, perché siamo in tanti a poterlo fare. Il rigore su Robinho? Il contatto c’è stato, l’ho cercato per non farlo calciare facilmente, ma ce ne sono
tanti così: dare rigore sarebbe
stato esagerato».
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4
I NUMERI
45
i derby giocati
da Zanetti:
superato
Bergomi,
Maldini è
lontano a 54
98
le vittorie
nerazzurre nella
stracittadina
milanese,
contro 107
successi
rossoneri
10
i derby disputati
da Walter
Samuel, li ha
vinti tutti e ieri
ha realizzato
anche la prima
rete ai
rossoneri
20
i derby
consecutivi
senza
pareggi,
l’ultimo è lo 0-0
di campionato
del 24 ottobre
2004
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
7
8
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
SERIE A LE STATISTICHE DEL BIG MATCH
CIFRE E CURIOSITA’
Montolivo crea e tira
Cambiasso un pilastro
Il rossonero tocca 113 palloni e calcia 6 volte verso la porta
Il nerazzurro non molla mai: 6 recuperi e 4 contrasti vinti
ANDREA SCHIANCHI
Al netto delle proteste
contro l’arbitro Valeri, delle recriminazioni e dei rimpianti, la
fotografia del Milan è paurosamente grigia: 7 partite di campionato, 7 gol realizzati. E, cosa ancora più preoccupante,
due soli marcatori: 4 reti per El
Shaarawy e 3 per Pazzini. Come dire: se non segnano quei
due lì, è notte fonda. E la sterilità dei rossoneri si è confermata anche contro l’Inter. I nerazzurri sono rimasti in dieci a inizio ripresa ma, a parte tanti
cross e qualche tiro da fuori
area, il Milan non è stato in grado di costruire grandi azioni
da gol, mai si è visto un vero e
pericoloso «uno-contro-uno»,
mai un dribbling vincente che
mettesse l’uomo davanti al portiere avversario. Il problema è
la qualità, e con l’addio di
Ibrahimovic la squadra di Allegri ne ha persa parecchia.
Nel deserto Montolivo ha cerca-
to di costruire e probabilmente mai come ieri sera è stato un
architetto, nel senso che si è assunto la responsabilità di disegnare la manovra. Tuttavia
il suo lavoro è stato vano. I
compagni non lo hanno seguito, o lo hanno fatto soltanto a tratti. Montolivo è
stato il giocatore che ha
toccato più palloni (113)
e anche quello che ha calciato di più verso la porta avversaria (6 conclusioni, 2 in porta e 4 fuori). La
questione è che non si può chiedere a un solo giocatore di cucire, ricamare e poi anche rifinire e concludere. Dov’erano gli
attaccanti quando Montolivo
creava? Dov’erano quando
Handanovic respingeva i tiri
del centrocampista? Attorno a
Montolivo, con qualche picco-
i numeri
POSSESSO PALLA
MILAN
66,3%
PASSAGGI POSITIVI
MILAN
89,5%
la Sfida
RICCARDO
MONTOLIVO
27 ANNI
MILAN
ESTEBAN
CAMBIASSO
32 ANNI
INTER
Il dominio nel
possesso-palla del
Milan è figlio del gol
iniziale di Samuel e
dell’espulsione di
Nagatomo che
lascia l’Inter in 10.
Molto precisi i
milanisti nei
passaggi, anche se
non sempre la
manovra si è
sviluppata con la
necessaria velocità.
PALLONI RECUPERATI
MEXES
13
PALLONI TOCCATI
113
50
Gli attacchi dell’Inter si
sono quasi sempre spenti di
fronte al muro difensivo del
Milan. E Mexes è stato l’uomo
che più degli altri ha
recuperato il pallone.
TIRI EFFETTUATI
6
0
PASSAGGI POSITIVI
62
23
PALLONI PERSI
PASSAGGI NEGATIVI
6
LANCI
5
EMANUELSON
5
1
E’ stato un derby con poche finezze tecniche e molti scontri fisici.
Ecco un contrasto tra il milanista Yepes e l’interista Guarin BOZZANI
la eccezione, c’è stato il deserto: è qui che Allegri dovrà lavorare per far diventare il Milan
una squadra di vertice.
Spirito di sacrificio L’Inter, invece, ha costruito il successo grazie alla solidità di due blocchi:
quello difensivo e quello di centrocampo. I tre centraloni di
Stramaccioni (Ranocchia, Samuel, Juan Jesus), cui si aggiungevano sulle fasce laterali
Nagatomo e Zanetti, si incollavano con perfetti movimenti ai
due centrocampisti centrali,
cioè Gargano e Cambiasso. E
proprio Cambiasso, che ha limitato le sue scorribande offensive, è stato un costante
punto di riferimento per i compagni. Sono stati 50 i palloni
toccati dall’argentino: 23 passaggi giusti e 5 sbagliati, nessun tiro in porta, 1 lancio riuscito, 2 cross, 1 assist. Ma, al di là
dei freddi numeri, quello che
Deludenti gli
attaccanti del
Milan. Solido il
blocco difensivo
dell’Inter
12
Troppi i palloni persi
dall’esterno olandese.
Sempre pronto a
contrattaccare Emanuelson,
però non sempre le idee sono
lucide.
FALLI COMMESSI
BONERA
si è sentito è stata la sua presenza in mezzo al campo. I 6 palloni recuperati dicono che lo spirito di sacrificio è quello giusto
e lo stesso vale per i 4 contrasti
vinti. Segnale chiaro: quando
ti trovi di fronte a Cambiasso
rischi di andare in difficoltà. I
centrocampisti del Milan ne
sanno qualcosa, perché nel nervoso finale, quando tutti si sono buttati in avanti, Cambiasso non è arretrato di un metro.
Autentico pilastro di una squadra, l’Inter, che partita dopo
partita si sta ritrovando e si sta
costruendo il futuro.
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3
Bonera e Mexes sono i
più fallosi della partita. Gli
interventi scorretti
avvengono in particolare nel
settore di centrodestra.
FALLI SUBITI
MILITO
4
Non incide in
zona-gol, però Milito
dà una mano alla
squadra
sacrificandosi e
subendo diversi
falli.
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
9
#
SERIE A 7a GIORNATA
Moratti Stra...vede
«E’ intelligente
mi ricorda Mou»
Il presidente: «Lavora tantissimo, come José
Questa gara ricorda l’impresa a Barcellona»
Scudetto, mercato, Juve Il presi-
MATTEO DALLA VITE
MILANO
Stramaccioni? No: StraMOUccioni. Lo dice Massimo
Moratti, mica il primo che passa. «Ho pensato di mettere lui
come allenatore perché ha doti
di intelligenza sia come allenatore e sia come persona — racconta il presidente dell’Inter
—. E sì, questo lo fa assomigliare a Mourinho, persona molto
intelligente. Ma l’aspetto che
più lo fa sembrare quel personaggio è la dedizione al lavoro,
ammirabile». Morale: da oggi
in poi sarà tutto uno
Stra-mou-ccioni, dal quale Strama scappa ma nel quale il suo
presidente lo infila di diritto.
«Con lui parliamo volentieri,
anche di tattica. È professionale, ci crede, lavora tanto. Mi fa
piacere sia così, poi è chiaro
che la scelta dei giocatori è
sua...».
Come col Barça Strama vince il
suo secondo derby su due, Moratti è restato a vederselo a casa
come da tradizione recente:
quelli in trasferta li guarda dal
divano. «Ho sperato che la tradizione di Barcellona quando rimanemmo con un uomo in meno continuasse. Sono fiducioso
di chi dirige la squadra, anche
Il presidente Massino Moratti ANSA
«
Il Milan? Vedendo
le immagini in tv
dico che ho dei
dubbi sulle loro
certezze
quando rimaniamo in dieci». E
anche qui ogni riferimento a
Mourinho non è casuale. «Possiamo giocare meglio? Questo
lo spero anch’io (sorride, ndr),
ma con questo allenatore l’ho
già vista giocare meglio... A Barcellona non facemmo una grande gara sotto l’aspetto del gioco, ma un grande risultato. E
stasera è stato così: la difesa si è
piazzata molto bene, quindi c’è
anche la bravura del tecnico».
dente interviene sia a Sky che
alla Domenica Sportiva. «Siamo vicini alla vetta — dice —
ma c’è da fare ancora tanto. Se
spenderò a gennaio se fossimo
in corsa per lo scudetto? Bé, diciamo che quest’estate qualcosina ho speso... Non siamo nelle
condizioni di fare pazzie, ma
credo di aver allestito un’ottima squadra: si può trovare qualcosa che ci manca ma non prendere supercampioni perché
non è il caso. La Juve è più forte? Questo non fatemelo dire. Il
Napoli? Hanno continuità, se
stiamo loro vicini siamo bravi».
Arbitri, Milan, Cassano, Wes La
chiosa presidenziale è netta.
«L’arbitraggio? Devo rispondere che "non parlo mai di arbitri", ma quegli episodi che ho visto mi lasciano qualche dubbio
sulla loro sicurezza su gol e rigore, però io rimango sempre interista. Il Milan? Ha venduto due
super giocatori, quindi ha bisogno di tempo: però, adesso il
tempo c’è stato. Sneijder centrale nel progetto? Qui è più un
gruppo, ma lo Sneijder che sta
bene se prende il posto è difficile portarglielo via. Cassano gestito bene? Io c’entro poco, qui
è stato bravo l’allenatore, così
come il gruppo». Succedeva anche con Mou.
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il derby visto dalla parte nerazzurra
Cartolina dalla Nord: Ibra e Thiago a Parigi da Leo, rimborsi abbonamenti e Cassano che spala escrementi... ANSA
IL TECNICO NERAZZURRO DEDICA ALLA CURVA NORD: «È VOSTRO, È VOSTRO...»
Strama: «Che prova di forza
Proteste Milan? Non capisco»
LUCA TAIDELLI
MILANO
Due derby consecutivi un
allenatore dell’Inter non li faceva dai tempi di Mourinho. E Strama si è preso anche il lusso di
vincerli entrambi. In trasferta.
«Mi fa piacere che Moratti dica
che sono un grande lavoratore e
che la curva mi abbia dedicato
uno striscione («Prima di parlare dell’Inter sciacquatevi la bocca», ndr). Loro ci hanno sostenuto anche dopo il k.o. col Siena
— spiega il tecnico, che a fine
gara ha prima abbracciato a lungo Cassano e poi dedicato i tre
punti proprio alla Nord —. Esulto come Mou e Mazzone? Come
Mazzone no, almeno per la silhouette...». Umorismo da vitto-
ria soffertissima. «Bene l’approccio alla partita, ci avevamo lavorato tanto. Ho visto aggressività
e rabbia come poche volte nella
mia gestione. E bene perché in
dieci non abbiamo concesso il
palleggio stretto al limite dell’area, li abbiamo costretti ad andare larghi a crossare. E senza
rinunciare a ripartire. La classifica? Ora conta che abbiamo concesso poco a una squadra così offensiva. Un segnale di forza
mentale e organizzativa».
Quel rosso... Allegri ha lanciato
accuse pesanti a Valeri. Strama
all’inizio ci gira introno, ma poi:
«Non so di cosa parlassero, ma
dobbiamo rispettare gli arbitri.
Guardate come viene ammonito Nagatomo, siamo all’altezza
della nostra panchina ed El
Shaarawy continua a giocare.
Nel calcio moderno un uomo in
meno pesa più di un gol. Mi pare
una forzatura dire che l’Inter sia
stata favorita». Di nuovo sul match: «Possiamo migliorare la
continuità nel fare la partita, è il
più grande difetto che vedo.
Adesso però ho la sensazione
che l’Inter sia squadra difficile
da affrontare, che sa essere corta. Anche nel primo tempo il Milan in un momento ci ha fatto
ballare da destra a sinistra. Non
siamo riusciti a innescare Coutinho, chiuso della morsa dei loro difensori. Non abbiamo concesso i 20-25 metri ai loro attaccanti. E così diventano molto
meno pericolosi». E così l’Inter
ha vinto la quarta gara di seguito.
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10
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LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
#
SERIE A 7a GIORNATA
D La mutazione
la polemica
VALERI SOTTO ACCUSA
I NUMERI
22
Allegri: «L’arbitro ha
condizionato la gara
Valido il nostro gol»
le reti
straniere
consecutive dei
giocatori
nerazzurri,
l’ultimo italiano
ad andare in gol
è stato Marco
Materazzi in
Milan-Inter 3-4
del 28 ottobre
2006.
207
numeri&
STATISTICHE
4
L’allenatore parla di «episodi eclatanti: ha fischiato la fine del
1o tempo 12 secondi prima. Noi una rete l’abbiamo fatta, c’era il
rosso per Jesus». Galliani furibondo: «Tutti hanno visto...»
i derby ufficiali;
l’Inter
incrementa il
vantaggio: 74-72;
i pareggi sono 61
ALESSANDRA BOCCI
MILANO
Ci sono tante cose in quei
12 secondi che sconvolsero il Milan, un Milan per la verità già
sconvolto da un inizio di stagione pessimo, con un allenatore
che sembra in discussione ogni
giorno. E ora che è arrivata la
notte che doveva servire a tirare
le somme, e decidere quale sarebbe stato il suo futuro al Milan, si parla in realtà d’altro: si
parla di quei 12 secondi che, dice Allegri, sono un errore tecnico: l’arbitro ha fischiato
prima, anziché ammonire
e quindi espellere il già ammonito Jesus alla fine del
primo tempo per un fallo
su Emanuelson. E non è,
secondo l’allenatore, la
pecca più grave: c’è un
gol segnato da Montolivo e non concesso.
«Episodi eclatanti», dice l’allenatore. Il derby come notte della
verità è già finito in cantina: ora c’è prima di
tutto la rabbia per gli errori arbitrali da smaltire, e non passerà in dodici secondi. Ieri Silvio
Berlusconi era a San Pietroburgo per il compleanno dell’amico Putin. C’era la figlia Barbara a rappresentare la proprietà, e se n’è andata muta. Galliani invece, era sufficientemente
infuriato per l’arbitraggio e ha
detto solo poche parole: «Tutti
hanno visto la partita in tv e possono valutare. L’interpretazione è sotto gli occhi tutti. Inutile aggiungere altro». Allegri
non è più sul tetto che scotta, almeno per il momento. Ma la
classifica fa acqua.
I soliti difetti Dopo questo derby
la questione del futuro dell’allenatore sembra congelata, un po’
perché ieri la partita è stata segnata anche da qualche errore
arbitrale, e molto perché il successo di San Pietroburgo e la prima vittoria in casa in campionato con il Cagliari avevano dato
un minimo di ossigeno. Ora tutto è ancora più difficile, ma il primo pensiero di Allegri è difendere i giocatori. Il secondo, ribadi-
IL RICONOSCIMENTO
Premio Liedholm,
vince Del Bosque
Cerimonia il 19
CUCCARO (Al) Nils
Liedholm, campione e tecnico
del Milan, oggi festeggerebbe
90 anni. Per ricordarlo, la
seconda edizione del premio
dedicato a lui quest’anno sarà
assegnato a Del Bosque, c.t.
della Spagna campione del
mondo e d’Europa, votato da
una giuria presieduta dal figlio
Carlo e composta tra gli altri
dal sindaco di Cuccaro, dai
suoi ex giocatori Rivera,
Baresi e Conti e dal giornalista
della Gazzetta, Alberto
Cerruti. La consegna del
premio avrà luogo a Cuccaro,
venerdì 19, nell’azienda
vinicola della famiglia
Liedholm, dove un anno fa
venne premiato Ancelotti.
re che in questo momento pensare di vincere il campionato non
è possibile. Il terzo, ma in fondo
il primo, è che il Milan non possa andare avanti prendendo gol
su calcio piazzato. «È il settimo.
Non va bene». Poi però, la tensione sale: il Milan è arrabbiato.
Errori eclatanti Il tecnico sbotta
e si lancia in un breve monologo
davanti alle telecamere di Sky: è
solo il primo della serata. Allegri
ha da reclamare sul gol non concesso, sul rigore negato e su due
espulsioni, Jesus prima e Samuel
poi. «L’arbitro ha condizionato
pesantemente la partita. Ma
quando succede qualcosa al Milan non ne parlate mai, eppure
questa volta si tratta di episodi
eclatanti. Ha fischiato la fine del
primo tempo con 12 secondi in
anticipo:è un errore tecnico. Il
fallo di Jesus su Emanuelson
c’era e l’interista avrebbe dovuto
essere espulso, invece Valeri non
ha fatto nulla di tutto questo, e
ha fischiato in anticipo. L’espulsione di Nagatomo? Ha preso la
palla con la mano, non poteva
non espellerlo. Ha fatto il suo.
Non voglio dare alibi alla mia
squadra, abbiamo perso e dobbiamo accettare la sconfitta pensando anche che abbiamo giocato bene, la prestazione è stata
buona, e da quello ripartire. Ma
gli episodi sono eclatanti. L’arbitro è stato sfortunato: ha preso le
decisioni sbagliate in momenti
importanti. Il mio morale è alto,
però subiamo sempre queste cose. L’arbitro si associa alla fase
negativa della mia squadra. Speriamo che cambi». Per ora, la notte è scura, e la classifica pure.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Abbiati:
dallo Zenit
a Paperopoli
L’uscita sbagliata sul gol e quell’assist
sciagurato a Milito: decisivo in Russia,
il portiere pesca una serata da incubo
MARCO PASOTTO
MILANO
Meglio la campagna di
Russia del giardino di casa propria. Per Christian Abbiati il
rientro in patria è stato uno
choc. Quel pallone che a San
Pietroburgo gli restava appiccicato ai guanti a qualsiasi velocità e con qualsiasi traiettoria, ieri sera è diventato il peggiore
dei nemici. È successo tutto nei
primi dieci minuti, ma sono stati dieci minuti da incubo. E decisivi. Prima l’uscita a vuoto sul
cross di Cambiasso depositato
sulla testa vincente di Samuel,
liberatosi con grande facilità
dalla marcatura di De Sciglio.
Poi l’incredibile passaggio a Milito. Un errore pazzesco, talmente folle da avere il potere
di togliere la lucidità all’attaccante nerazzurro che, a pochissimi metri da Christian, con la
porta spalancata, si è messo a
rifletterci su: tiro subito, vado
avanti, aspetto un compagno?
Nulla di tutto ciò: l’argentino
non ha proprio deciso, De Sciglio ha capito tutto ed è riuscito a raggiungerlo, disinnescandolo al momento del tiro. Abbiati ha guardato verso il cielo.
Un po’ per ringraziare e un po’
per chiedersi come aveva fatto
a combinare quel pasticcio. La
domanda è rimasta senza risposta e il derby è filato via così,
senza altri grossi patemi ma anche senza un compagno che lavasse via con un gol l’ennesima
colpa di una squadra incapace
di affrontare le palle inattive.
Assetti da rivedere Questione di
organizzazione fra reparti, di
intesa fra porta e difesa. La partenza di Nesta e Thiago Silva, a
prescindere dal loro valore, ha
prodotto un continuo rimescolamento di uomini tra nuovi arrivi ed esperimenti tattici del-
Christian Abbiati, 35 anni LINGRIA
l’allenatore, che in questa stagione non ha mai mandato in
campo la stessa difesa. Anche
per un portiere — così come
per i compagni davanti a lui —
non è semplice ritrovare gli assetti ma, come insegna la partita di San Pietroburgo, le parate
spesso si rivelano decisive per
l’esito di una gara. E il derby
per Abbiati è stato più di una
volta la vetrina per esaltarsi.
Era successo in Champions,
nella semifinale di ritorno del
2003, una delle due stracittadine che a Christian sono rimaste
nel cuore (l’altra è ovviamente
quella del battesimo con l’Inter). Ed era successo anche ad
aprile dell’anno scorso, con
una parata da fenomeno sul
colpo di testa di Thiago Motta.
Abbiati aveva difeso l’1-0 (che
sarebbe poi diventato 3-0) e lo
scudetto. Quest’anno il titolo
sembra un affare che riguarda
altri, ma per provare a restare
agganciati occorre il Christian
della campagna di Russia.
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NAZIONALE CONVOCATI 27 GIOCATORI PER LE GARE CONTRO ARMENIA E DANIMARCA
Prandelli richiama Ranocchia e Gilardino
Fuori Cassano, si
rivede in azzurro
anche Candreva.
Rientrano Criscito
e Balotelli
MASSIMO CECCHINI
ROMA
A volte ritornano. Le convocazioni di Prandelli, in vista
del doppio impegno della Nazionale in trasferta contro l’Armenia (venerdì 12) e a Milano
contro la Danimarca (martedì
16), valido per la qualificazione al Mondiale 2014, vedono
qualche rientro illustre. Come
si immaginava Cassano non ci
sarà, e questo forse sorprende
un po’ di più alla luce del numero dei convocati: ben 27.
Nel reparto avanzato tra l’altro — se Balotelli (dopo il forfeit di un mese fa per l’intervento agli occhi), Destro, il lanciato El Shaarawy, Giovinco e
Osvaldo non sorprendono —
spicca il ritorno di Gilardino.
Ranocchia & Criscito Ma anche
in altri reparti si riaffacciano
volti noti che mancavano da
tempo. In difesa torna Chiellini, ma soprattutto si rivedono
Ranocchia e Criscito. L’inchiesta sul calcioscommesse che li
ha coinvolti (sia pure in filoni
d’indagine e modalità differenti), li aveva infatti messi in quarantena. Anzi, l’esterno dello
Zenit per questa ragione aveva perso addirittura l’Europeo. Adesso però, nonostante
le vicende giudiziarie non siano terminate, Prandelli e la Figc hanno ritenuto come i tempi della giustizia non possono
essere coincidenti con le necessità della Nazionale e così i
due difensori rientrano in
gruppo. Criscito poi, operato
pochi giorni fa per un problema allo zigomo, con tutta probabilità giocherà con una mascherina di protezione.
Candreva & Verratti Passando
al centrocampo, per un Nocerino che esce spicca il ritorno in
Nazionale di Candreva, assente dal novembre 2009. Da notare poi come Prandelli — nonostante la concomitanza con
l’Under 21 — non abbia voluto rinunciare al talento di Verratti. La Nazionale si radunerà
stamattina a Firenze e già mer-
coledì partirà per l’Armenia,
da dove tornerà a Coverciano
solo sabato. Due giorni dopo,
infine, si muoverà alla volta di
Milano. Con 4 punti in classifica, l’obiettivo è una doppia vittoria scaccia-affanni.
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Alberto Gilardino, 30 anni GETTY
I CONVOCATI
PORTIERI Buffon (Juventus), De Sanctis (Napoli), Sirigu (Psg), Viviano (Fiorentina).
DIFENSORI Abate (Milan), Balzaretti
(Roma), Barzagli (Juventus), Bonucci
(Juventus), Chiellini (Juventus), Criscito (Zenit), Maggio (Napoli), Ogbonna
(Torino), Ranocchia (Inter).
CENTROCAMPISTI Candreva (Lazio),
De Rossi (Roma), Diamanti (Bologna),
Giaccherini (Juventus), Marchisio (Juventus), Montolivo (Milan), Pirlo (Juventus), Verratti (Psg).
ATTACCANTI Balotelli (Man. City), Destro (Roma), El Shaarawy (Milan), Gilardino (Fiorentina), Giovinco (Juventus), Osvaldo (Roma).
UNDER 21
Mangia chiama
il nerazzurro
Bianchetti
L’Under 21 si raduna oggi
a Francavilla (Ch). I convocati Portieri: Bardi (Novara),
Colombi (Modena), Perin
(Pescara). Difensori: Bianchetti
(Inter), Caldirola (Cesena),
Capuano e Romagnoli
(Pescara), De Sciglio (Milan),
Donati (Grosseto), Frascatore
(Sassuolo), Sampirisi (Genoa).
Centrocampisti: Crimi
(Grosseto), Florenzi (Roma),
Insigne (Napoli), Marrone
(Juventus), F.Rossi (Brescia),
Sala (Amburgo), Saponara
(Empoli), Viviani (Padova).
Attaccanti: Borini (Liverpool),
De Luca (Atalanta), Gabbiadini
(Bologna), Immobile (Genoa),
Longo (Espanyol).
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
11
Montolivo punge: «Siete provinciali»
Il milanista: «L’Inter si è difesa, è stata brava e fortunata, in campo c’era una squadra sola»
FABIANA DELLA VALLE
MILANO
Chissà come la prenderà
stavolta Andrea Stramaccioni,
che non ama sentir parlare di
Inter provinciale. Il tecnico dell’Inter se l’era presa parecchio
dopo la partita vinta in casa del
Torino quando alcuni giornalisti avevano usato quest’aggettivo per definire il gioco della
sua squadra. Stavolta l’appunto arriva da un giocatore avversario, Riccardo Montolivo: «In
campo c’è stata una squadra sola, il Milan. L’Inter si è difesa da
provinciale, è stata brava e fortunata. E’ stata la miglior partita della stagione, avremmo meritato di vincere».
Gol annullato e rigore L’analisi
del centrocampista è lucida e
spietata. Un po’ come il risultato, che non lascia scampo ai rossoneri. Una sconfitta così, con
un gol preso su calcio piazzato
dopo 4 minuti è difficile da metabolizzare, figuriamoci quando la squadra comunque ha giocato bene e tu sei stato il migliore in campo. Montolivo non
aveva mai giocato così bene
con la maglia rossonera addosso. Ieri il Monto ha difeso e ha
attaccato, ha recuperato palloni, si è dannato l’anima fino all’ultimo minuto. E aveva anche
trovato il gol del pareggio. Però l’urlo di gioia gli è rimasto in
gola, perché prima del tiro l’arbitro aveva fischiato per una carica di Emanuelson su Handanovic. «Dal campo io ho avuto
il derby visto dalla curva rossonera
«Sota a mi se viv la vita», rivisitazione rossonera della curva milanista di «O mia bela Madunina» KINES
intribuna
Mel DDHL
Balo con Castro
In tribuna si è visto
Balotelli: sorrideva. E al suo
fianco spunta Martin
Castrogiovanni, rugbista
della nazionale italiana
e del Leicester.
Gazzetta.it
Gazza
Tvf
Zlatan Ibrahimovic, 31 anni AFP
TUTTO SUL DERBY
I GOL DEL CLASICO
E QUELLI DI IBRA
Tutti i gol di A, con le
interviste ai protagonisti del
derby e le polemiche. E poi
la nostra rubrica sul calcio
estero, Extra Time e gli
highlight del Clasico e del
Psg con le favolose
doppiette di Ronaldo, Messi
e Ibrahimovic.
l’impressione che fosse valido spiega il centrocampista -. Mi
spiace anche perché era un
gran gol. L’arbitro lì per lì sembrava non volesse fischiare».
Riccardo recrimina anche per
un altro episodio: il fallo da rigore su Robinho nei minuti finali. «E’ clamoroso: dal campo
si vede che il difensore ha pensato solo a ostacolare Binho.
Peccato davvero, anche perché
7 punti sono veramente pochi». Dispiace molto anche all’amico Giampaolo Pazzini,
che ha passato settanta minuti
a torturarsi le mani in panchina e quando è entrato non è riuscito a segnare. Tutti e due sognavano una notte da protagonisti, invece dovranno aspettare un altro derby.
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12
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
SERIE A 7a GIORNATA
SIENA
JUVENTUS
1
2
(3-4-3)
(3-5-2)
SIENA 25 Pegolo; 13 Neto, 24 Paci, 18 Felipe;
6 Angelo (dal 23’ s.t. 36 Bolzoni), 8 Vergassola, 21 Rodriguez, 3 Del Grosso; 27 Rosina
(dal 36’ s.t. 91 Reginaldo), 11 Calaiò, 57 Zè
Eduardo (dal 9’ s.t. 77 Sestu). PANCHINA Farelli, Campagnolo, Valiani, Paolucci, Dellafiore, Verre, Rubin, Mannini, Bogdani. ALLENATORE Cosmi.
CAMBI DI SISTEMA dal 9’ s.t. 4-4-2
ESPULSI Cosmi al 42’ s.t. per cnr.
AMMONITI Felipe, Neto e Sestu per gioco
scorretto, Zè Eduardo e Rosina per proteste e Paci e Vergassola per comp. non regolamentare.
1 Buffon, 15 Barzagli, 22 Marrone (dal 35’ s.t.
27 Quagliarella), 3 Chiellini; 26 Lichtsteiner
(dal 23’ s.t. 24 Giaccherini), 23 Vidal, 21 Pirlo,
8 Marchisio, 11 De Ceglie (dal 1’ s.t. 22 Asamoah); 12 Giovinco, 9 Vucinic.
PANCHINA Storari, Rubinho, Lucio, Caceres, Pogba, Bendtner, Padoin, Matri, Isla.
ALLENATORE Carrera (Conte squalificato).
CAMBI DI SISTEMA: 4-3-3 dal 35’ s.t.
ESPULSI: nessuno.
AMMONITI: Chiellini e De Ceglie per gioco falloso; Vucinic per comportamento non regolamentare.
MARCATORI Pirlo (J) al 14’, Calaiò (S) al 47’ p.t.; Marchisio (J) al 40’ s.t.
ARBITRO Mazzoleni di Bergamo.
NOTE spettatori paganti 8.504, incasso di 198. 571 euro; 6.869 abbonati, quota di 47.386,25 euro.
Angoli: 2-8. In fuorigioco: 5-2. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 4’.
POSSESSO PALLA
SIENA 29,7%
PASSAGGI UTILI
JUVE 70,3%
TIRI IN PORTA
III
SIENA 3
SIENA 71,4%
JUVE 86,9%
TIRI FUORI
IIIIIIII IIII
JUVE 8
MOMENTI CHIAVE
PRIMO TEMPO
GOL! 14’ Punizione di Pirlo che calcia rasoterra
sfruttando il salto della barriera: Pegolo parte in
ritardo ed è battuto.
23’ Calaiò calcia in corsa quasi dal dischetto ma
conclude a lato.
44’ Conclusione di Marchisio deviata in angolo da
Pegolo.
GOL! 47’ Fuga e cross dal fondo di Angelo: la difesa
della Juve è fuori posizione e Calaiò di testa batte
Buffon.
BARICENTRO MOLTO BASSO 45,1 metri
clic
PIRLO COME PLATINI
COSI’ SI MANDA
IN CRISI LA BARRIERA
Pirlo come Platini.
Nell’andata del torneo 84-85
(foto) finita 3-1 per la Juve, il
campione francese segna
su punizione mentre tutta la
barriera della Cremonese si
alza. Nel ritorno (5-1 per la
Juve), accade il contrario: la
barriera resta ferma e, per
colpire, Platini sceglie la
traiettoria alta...
SIENA 4
IIIIIII
JUVE 7
SECONDO TEMPO
12’ Chiellini di testa rischia l’autorete: Buffon salta
con un mezzo miracolo.
19’ Giovinco salta in dribbling Pegolo ma non riesce
a concludere a rete.
33’ Rosina solo davanti a Buffon sbaglia una
comoda girata di testa.
GOL! 40’ Colpo di testa di Chiellini per Marchisio
che batte Pegolo con una violenta conclusione in
corsa.
BARICENTRO MOLTO ALTO 62,8 metri
DAL NOSTRO INVIATO
LUCA CALAMAI
SIENA
I top-player della Juve sono in mezzo al campo. Ogni volta che la formazione di Conte
va in affanno sono sempre le
stesse facce a tirarla fuori dai
guai. Stavolta tocca a Claudio
Marchisio realizzare nei minuti finali il gol che consente ai
bianconeri di difendere il primo posto in classifica (e sabato
20, dopo la sosta, c’è la sfida in
casa col Napoli....) e di esorcizzare l’effetto Champions. E’ la
prima rete per il Principino.
Una prodezza che rimpolpa un
dato statistico estremamente
indicativo: sono undici i giocatori della Juve andati a segno
in questa prima fase della stagione. Una squadra intera. La
banda-Conte è un collettivo vero. Bel segnale anche se resta
la sensazione che davanti servirebbe quel fuoriclasse capace
JUVE, TESTA DU
Pirlo-gol, poi Marchisio
La serie d’oro continua
Il regista firma l’1-0 sul Siena su punizione, pari di Calaiò. Il
blitz del Principino decide. Si ripartirà con la sfida al Napoli
di scaraventare dentro qualche
pallone in più. In attesa del
mercato di gennaio e del possibile colpo a effetto, la Juve attinge dove capita. Stavolta, e
non è una novità, a lasciare il
segno sono due centrocampisti: Pirlo su punizione e, appunto, Marchisio. Quello che serve
per battere il Siena e allungare
la striscia di partite senza sconfitte.
Nuovo volto Il doppio binario
scudetto-Champions sta cambiando volto alla Juve. Un anno fa Conte aveva una settimana di tempo per preparare le gare di campionato e proteggere i
muscoli dei suoi uomini più importanti. Ora si gioca e basta.
In Italia e in Europa. In queste
condizioni il furore agonistico
e la qualità della manovra, marchi di fabbrica dello scorso anno, si vedono e non si vedono.
A volte basta vincere. Ed è stato così contro il Siena. Partita
sempre in equilibrio. I bianco-
neri sbandano spesso.
Restano in piedi nel primo tempo grazie a due calci di punizione di Pirlo. Geniale l’esecuzione che regala il gol del vantaggio al 14’: la barriera dei toscani salta per coprire il palo alto
ma il fuoriclasse della Juve sceglie la soluzione rasoterra prendendo in contropiede il portiere Pegolo. Terzo centro su calcio piazzato in campionato.
Bella media. Pirlo prova il bis
al 39’: stavolta però il suo destro si stampa sulla traversa.
Grande Pirlo, decisivo Marchisio. I due migliori in campo.
Male la difesa E gli altri? Male la
linea difensiva. E non certo per
colpa del giovane Marrone,
chiamato a sostituire lo squalificato Bonucci. Difficile vedere
un Barzagli così impacciato e
un Chiellini così fuori ritmo e
protagonista di due interventi
che potevano costargli il cartellino rosso. Il mediocre arbitro
Mazzoleni dopo aver punito il
difensore per un intervento a
gomito alto su Rosina sorvola
su un’entrata violenta su Vergassola. Chiellini, nel secondo
tempo, rischia l’autogol costringendo Buffon a una deviazione
miracolosa prima di salvarsi la
coscienza servendo l’assist a
Marchisio. Anche davanti la Juve balbetta. Soprattutto per colpa di Vucinic, a secco da sei partite. E ieri imbarazzante nel
suo vagare senza meta intorno
all’area di rigore del Siena. Perché questo black-out? E perché
Carrera non è intervenuto subito cercando di trovare qualcosa di più tra i suoi panchinari?
Merita invece la sufficienza
Giovinco che non ha trovato il
colpo del kappaò ma non si è
mai nascosto. Insomma, una
piccola Juve che però centra
l’obiettivo. Questo nuovo cinismo è necessario per tenere in
piedi due obiettivi ambiziosi. E
il Siena? Cosmi (espulso nel finale di primo tempo) oltre a lamentarsi per la mancata espul-
sione di Chiellini può recriminare per l’incredibile serie di errori dei suoi attaccanti.
Quanti errori Un elenco da arrossire che inizia con una girata
moscia di Rosina solo davanti a
Buffon (2’ p.t.) e continua con
un rigore in movimento fallito
da Calaiò (23’ p.t.) e con una
mancata correzione aerea di
Rosina a un metro dalla porta
(33’ s.t.). In questo scenario da
incubo c’è la perla isolata del
gol di Calaiò abile a battere Buffon con un perfetto colpo di testa. Il Siena è stato vivo fino all’ultimo grazie a un centrocampo capace di sommare la straripante vitalità di Rodriguez con
il senso tattico di Vergassola e
a un paio di interventi decisivi
del portiere Pegolo. Cosmi
scuote la testa davanti ai tanti
elogi. I buoni aggettivi non addolciscono l’ultimo posto. La
salvezza era e resta una strada
tutta in salita.
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LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
iltema
CENTROCAMPO INFALLIBILE
I soliti Invincibili:
le reti da primato
arrivano dal centro
Ancora una volta sono decisivi i colpi della linea mediana
Marchisio: «Ci aspettano al varco, ma non cadiamo mai»
URA
14’ p.t.
Magia di Pirlo
Punizione del leader della Juve.
Pegolo non è proprio perfetto.
Bianconeri in vantaggio REUTERS
47’ p.t.
L’illusione di Calaiò
Perfetto stacco di testa di Calaiò, che
esulta. Il Siena trova il pari LAPRESSE
MIRKO GRAZIANO
SIENA
Fine digiuno E’ la Juve di oggi,
40’ s.t.
Colpo da tre punti
Marchisio trova il varco giusto e
infila Pegolo. Vale tre punti PAOLUCCI
il gruppo davanti a tutto, così
lo stesso Marchisio festeggia il
suo primo gol stagionale «solo
perché è servito a portare a casa i tre punti — continua l’azzurro — Il resto sta a zero. La
dedica a Pogba? Prima della
SIENA 6
BUFFON 6,5 Scatta come una
molla per alzare in angolo un
retropassaggio assassino di
Chiellini.
NETO 6,5 Micidiale nell’anticipo.
Anche se spesso brucia il
«fantasma» di Vucinic.
BARZAGLI 5 Impacciato. Solo una
questione di stanchezza?
«Più forti dell’anno scorso» In
generale, Claudio è convinto
QUAGLIARELLA s.v. Entra nel
finale ma nessuno se ne accorge.
CHIELLINI 5 L’assist per
Marchisio non cancella una
domenica tutta «fuori tema». Una
partita da dimenticare.
LICHTSTEINER 5,5 Si annulla con
Ze Eduardo.
GIACCHERINI 6 Sempre in
movimento. Poca qualità ma tanto
cuore.
IL MIGLIORE
h 6,5 RODRIGUEZ
6,5
VIDAL 5,5 Un solo lampo: un
diagonale respinto da Pegolo.
Troppo poco.
DEL GROSSO 6 Ordinato ma poco
incisivo.
che «questa Juve sia superiore
rispetto all’anno scorso. Abbiamo una Champions League in
più, è quindi normale alternare prestazioni super, vedi la
Roma, ad altre meno esaltanti, come oggi. Avere sempre a
disposizione una settimana
piena per preparare le partite
è un vantaggio mica da poco.
Ma il segnale più forte che stiamo dando è la continuità di risultati, ottenuti all’occorrenza
attraverso il carattere. Qui nessuno molla, e anche nelle serate più difficili si resta sul pezzo
fino alla fine. La rosa è adeguata, le individualità sono importanti, gli alibi non ci servono,
né li vogliamo. La vittoria la
portiamo comunque a casa, e i
tre punti di Siena sono sicuro
che arrivino forte a chi ci contende lo scudetto. Ci aspettano tutti al varco, cercano il pelo nell’uovo, ma questa squadra non perde mai».
MARRONE 5,5 Il meno colpevole
del black-out della difesa
bianconera. Però deve ancora
studiare molto per interpretare
questo nuovo ruolo.
VERGASSOLA 6 Sempre elegante
in cabina di regia.
Tecnica approssimativa ma
muscoli di ferro. Pressa su
chiunque gli capiti a tiro.
gara mi aveva detto che l’avrei
buttata dentro. Ma oggi contava unicamente la vittoria. Era
fondamentale chiudere in testa alla classifica prima della
sosta, e lo abbiamo fatto su un
campo difficile, dove in pochi
faranno punti. Il Siena poteva
vincere, ha giocato bene, ci ha
messo in difficoltà e ha rischiato più volte di passare in vantaggio. Penso a quel colpo di
testa di Rosina...». Già, una Juve apparsa poco lucida, a tratti
disorientata, «un minimo di
stanchezza è però da mettere
in conto. Giocare ogni tre giorni non consente di allenarti bene. Più che a lavorare, devi
pensare a recuperare. Alla fine
di questo primo ciclo di partite
ravvicinate siamo comunque
lì, davanti a tutti: bilancio positivo quindi».
JUVE 6
PEGOLO 6 Resta imbambolato
sulla punizione-vincente di Pirlo
ma si riscatta con una grande
parata su Marchisio.
BOLZONI 5 Rientra dopo tanti
acciacchi, pasticcia in mezzo al
campo.
Claudio Marchisio, 26 anni, esulta dopo il gol decisivo a Siena REUTERS
di L.CAL.
Luis Novo Neto, 24 anni, e Mirko Vucinic, 29 MARMORINO/INFOPHOTO
ANGELO 6,5 Delizioso l’assist che
disegna per il colpo di testa
vincente di Calaiò. Con le sue
accelerazioni travolge De Ceglie.
Aprono sempre loro In sette oc-
13
NETO NON SBAGLIA UN ANTICIPO
VUCINIC, UN GIORNO DI FERIE
FELIPE 5,5 L’ex viola perde
lucidità quando la Juve lancia
l’assalto finale.
Ci si ripete, ma è così: la
Juventus vince a centrocampo. Sempre! Come ieri: apre
Andrea Pirlo, chiude Claudio
Marchisio. Il Principino, undicesimo bianconero ad andare
a segno in questa stagione, ha
portato a 12 gol il ricco bottino stagionale dei «cinque» là
in mezzo. Attaccanti fermi a
quota dieci. Gli altri due centri
di quest’anno sono di Bonucci
(in Champions, contro lo
Shakhtar) e Maggio (autogol
in Supercoppa italiana).
casioni su dieci, tante le gare
finora disputate dalla banda
Conte, è stato proprio uno dei
centrocampisti ad aprire le
marcature bianconere: è successo a Pechino (Vidal), poi
col Parma (Lichtsteiner), quindi a Udine (Vidal), Genova
(Giaccherini) e Londra (Vidal), per chiudere contro la Roma (Pirlo) e appunto ieri a Siena (ancora Pirlo). «Ma non ha
francamente senso parlare di
un problema attaccanti nella
Juventus — spiega Marchisio
— Se da dietro segniamo molto è merito proprio delle punte, che si sobbarcano un incredibile lavoro sporco. E’ il nostro modo di giocare, arriviamo in tanti davanti alla porta
avversaria, questo pretende
Conte dalla sua squadra, questo gli diamo noi».
le Pagelle
PACI 6 Un bel guerriero dentro
l’area di rigore del Siena.
DAL NOSTRO INVIATO
LA GAZZETTA DELLO SPORT
ROSINA 5 Sbaglia il possibile
gol-partita mancando una comoda
deviazione da pochi passi. La
generosità non basta.
REGINALDO s.v. Solo pochi
minuti.
h
IL MIGLIORE
7 PIRLO 7
Ha il piede caldo e il fiuto del
campione. Beffa la barriera del
Siena calciando rasoterra e sul
secondo tentativo centra la
traversa. Decisivo.
MARCHISIO 7 Il Principino torna a
fare la differenza. Buon segno
anche in chiave azzurra.
CALAIO’ 6,5 La rete di testa che
regala il momentaneo pareggio al
Siena non cancella l’errore
commesso a metà del primo
tempo. Nel finale tiene in allarme
da solo la difesa bianconera.
ZE EDUARDO 5,5 Con una finta
degna del suo passato al Santos
regala a Calaiò un pallone d’oro.
Poi, però, scompare.
DE CEGLIE 4,5 Un disastro. Si fa
scivolare via Angelo nell’azione del
gol del Siena.
SESTU 5 Dovrebbe arginare
Asamoah. Missione fallita.
VUCINIC 4,5 Assente
ingiustificato. Si becca anche
un’ammonizione per un faccia a
faccia con Vergassola.
ALL. COSMI 5,5 Troppo nervoso.
Viene espulso e guarda parte della
gara come Conte. Aveva
preparato bene la gara con una
sola pecca: ha concesso troppa
libertà a Pirlo.
ASAMOAH 6,5 Porta energie
fresche. Un acquisto importante
per questa Juve.
GIOVINCO 6 Non graffia in zona
gol. Ma è l’unico che prova a
uscire dallo spartito di una gara
grigia con un paio di invenzioni.
ALL. CARRERA 5 Tarda a inserire
un altro attaccante. Eppure si era
capito subito che Vucinic non
c’era.
GLI ARBITRI:
MAZZOLENI 4,5 La gara gli scappa. Chiellini
da 2˚ giallo. Romeo 5-Palazzino 6; Bianchi 5,5-Iannello 6
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Official Bank
14
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
SERIE A 7a GIORNATA
Carrera ammette
«Senza cattiveria»
CONTE BEATO TRA LE DONNE
l’Analisi
1
di VINCENZO CITO
Inviato?
Macchè,
innaffiato
«L’anno scorso l’avremmo risolta in altro modo».
Stavolta è stata splendida l’accoglienza per Conte
ma, oltre ad altri amici conosciuti nell’anno della promozione in Serie A.
DAL NOSTRO INVIATO
G.B. OLIVERO
SIENA
Criticare una squadra imbattuta da 46 partite, che in
questo campionato ne ha vinte sei su sette, che è prima in
classifica e che resta in corsa
nel girone di Champions può
sembrare eccessivo. Però la
prestazione della Juve a Siena
non è stata convincente per
l’incapacità di chiudere la partita prima e di cambiare ritmo
poi. «Ci è mancata la cattiveria: l’anno scorso questa gara
l’avremmo risolta in altro modo», ammette Massimo Carrera. La cattiveria, qualità difficile da allenare, è sinonimo di
ferocia agonistica, di cinismo,
di voglia di dominare l’avversario: non sempre è possibile
riuscirci, ieri ad esempio il Siena si è chiuso bene e le gambe
della Juve, magari a causa della Champions, non giravano
come al solito. E a proposito di
cattiveria, nell’attacco bianconero ci sono tante valide opzioni, ma manca il goleador che
risolve partite come questa.
Vucinic non segna dalla terza
giornata, Giovinco ieri si è
mosso molto ma non ha ancora realizzato nemmeno un gol
decisivo. «Sebastian è stato
bravissimo - assicura Carrera
-, Mirko ha fatto quello che gli
avevamo chiesto».
Saluti a Conte Nel finale la Juve
è tornata al 4-3-3 che non si
vedeva da tempo. Evidentemente Antonio Conte dall’alto
ha notato che con il 3-5-2 la
sua squadra faticava a sfondare il muro del Siena. Il tecnico
stavolta ha trovato una splendida accoglienza: prima della
partita sono andati a salutarlo
Massimo e Valentina Mezzaro-
Massimo
Carrera
guarda
l’orologio. Il
Siena lo ha
fatto soffrire
LAPRESSE
2
Solo tweet La comitiva bianconera è scattata via rapidamente dopo la partita. A parte Marchisio, non ha parlato nessun
giocatore. Per fortuna ci sono i
social network, lì c’è maggiore
libertà e minori controlli e si
parla con semplicità. Gigi Buffon su Facebook ha espresso la
sua gioia: «Torniamo da Siena
con tre punti sofferti, ottenuti
contro un’ottima squadra, e
quanto mai importanti visto
che alla ripresa del campionato affronteremo il Napoli». Su
twitter, invece, hanno cinguettato Giorgio Chiellini («Vittoria importantissima. Avanti così»), lo squalificato Bonucci
(«Che sofferenza in tribuna!
Ma da vera Juve abbiamo portato a casa tre punti importanti. Bravi ragazzi!») e Mirko Vucinic: «Una grande squadra sa
soffrire, combattere e vincere.
Un’altra vittoria, un’altra dimostrazione di carattere». Vucinic esalta il cuore e la grinta
della Juve che in sette partite
di campionato ha conquistato
nella ripresa nove punti in più
che nel primo tempo. Quando
il traguardo si avvicina, la Juve accelera: è accaduto anche
a Siena.
Radio Rai, sta per
cominciare Siena-Juventus
«Stadio quasi esaurito e
buona presenza di tifosi
bianconeri». Quali?
«De Rossi non ha giocato per
motivi disciplinari. Zeman
l’ha beccato negli spogliatoi
che non fumava» (Gene
Gnocchi, La Domenica
Sportiva, Rai)
3
1 Antonio
Conte con
Valentina
Mezzaroma e
l’amico Paolo.
2 Il bacio con
la moglie
Elisabetta...
3 ... e poi con
la figlia Vittoria
FORNASARI
LIVERANI
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LA PROTESTA DEL SIENA IL TECNICO ESPULSO
Cosmi: «Anche Chiellini
doveva essere cacciato»
tri sbaglino e magari in dieci la
Juve avrebbe vinto 5-1, però
Chiellini andava cacciato».
DAL NOSTRO INVIATO
SIENA
Serse Cosmi per tre volte
non ha creduto ai suoi occhi.
La prima quando è stato espulso e ha accennato una protesta clamorosa («Io resto qui»):
«In realtà l’espulsione era giusta — ammette l’allenatore —
Ero stato avvisato un paio di
volte dal quarto uomo, sono
uscito dall’area tecnica per
rimproverare un inserviente
del servizio sanitario che non
aveva subito riconsegnato il
pallone e sono stato cacciato».
La seconda quando Chiellini
non è stato espulso: «Si può discutere la prima ammonizione, ma il fallo su Felipe meritava il cartellino: chiunque giudichi con onestà non può non riconoscerlo. Capita che gli arbi-
L’ANTICIPO / 1
Nel finale La terza volta, invece, mancava poco alla fine:
«Rosina deve spiegarmi come
ha fatto a non colpire la palla».
Il Siena sarebbe passato in vantaggio e invece a vincere è stata la Juve: «La prestazione però mi dà fiducia». Cosmi, poi,
ha dedicato una battuta a Conte («Va di moda guardare le
partite dal box, ma io preferisco la panchina e se vengo
squalificato per l’espulsione
mi arrabbio») e a Carrera che
aveva evidenziato il predominio della Juve: «Io ho un’altra
Porsche, non la Carrera. Bisognerebbe essere più umili».
L’ANTICIPO / 2
2-1
MARCATORI Thereau (C) al 46’ p.t., Maresca
(S) al 16’, Di Michele (C) al 42’ s.t.
CHIEVO (4-3-3) Sorrentino 6; Sardo 6 (dal
32’ p.t. Frey 5,5), Dainelli 6, Cesar 6, Dramè
6; Guana 6, L. Rigoni 6, Hetemaj 6; Thereau 7
(dal 40’ s.t. Samassa s.v.), Di Michele 6,5,
Stoian 5,5 (dal 16’ s.t. Jokic 6). ALL. Corini 7.
SAMPDORIA (4-3-3) Romero 4; Berardi 6,5,
Rossini 6, Costa 6, Poulsen 5 (dal 21’ s.t. Soriano 6); Munari 5,5, Maresca 6,5, Obiang 6
(dal 44’ s.t. Icardi s.v.); Estigarribia 5, Maxi
Lopez 5,5, Krsticic 5 (dal 34’ s.t. Tissone
s.v.). ALL. Ferrara 5.
ARBITRO Gervasoni di Mantova 5.
AMMONITI Frey (C), Guana (C), Krsticic (S) e
Tissone (S) per gioco scorretto.
«Criscito ha pagato al di là
delle sue colpe in maniera
forse anche un po’ troppo,
un po’ troppo così»
(Gianluca Marchegiani,
Sky). «Ci tengo a spezzare
una lama in favore di
Mimmo Criscito» (Giampiero
Gasperini, Sabato sprint,
Rai)
«C’è da dire che Achucarro
non fa gol dal 20 maggio
2011, 30 turni. Graciani mette
in mezzo, è arrivato il 3-0 di
Achucarro!» (Stefano
Borghi, Velez-Colon,
Sportitalia)
«Va col destro Loviso ed è il
pareggio dell’Ascoli! Gran
gol! Il pareggio...il
raddoppio dell’Ascoli, non il
pareggio, il raddoppio! Oggi
è giornata così» (Raimondo
Bovone, diretta gol serie B,
Sky)
«Certo per Napoli sarebbe
più importantissimo gestire
il risultato» (Maurizio
Colantoni, calcio a cinque,
Raisport)
«Vargas cura anche la fase
di iniziazione» (Antonio Di
Gennaro, Genoa-Palermo,
Sky)
Riccardo Pescante (rugby
sulla Rai). «Frati non trova i
pali, lo sai? E li trova!»
Tommaso Visentin (rugby su
Sportitalia) «E’ stata una
partita molto fisica, molto
corsa se mi lasciate passare
il termine». Ma solo per
questa volta.
gb.o.
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GENOA-PALERMO
Twitter@VincenzoCito
A NOVARA
Regalo di Romero
Un gol per tempo
e il Chievo sorride
Palermo e Genoa
Samp beffata all’87’ non si fanno male
CHIEVO-SAMP
Un amaro Nando Sanvito
(Mediaset Premium)
collegato dal prato di San
Siro per le ultime novità
prima del derby. «Mi date
sempre la linea quando
cominciano ad innaffiare il
campo. E’ un po’ come la
legge di Murphy». Se
qualcosa può andar male, lo
farà.
Rissa sfiorata
in un ristorante
per Marco Rigoni
1-1
MARCATORI Giorgi (P) 14’ pt, Borriello (G) 8’ st
GENOA (4-4-2) Frey 6,5; Sampirisi 5, Granqvist 6,5, Bovo 6, Antonelli 5,5; Kucka 6,
Seymour 6, Tozser 5 (dal 42’ p.t. Jorquera
7), Jankovic 6 (dal 41’ s.t. Moretti s.v.); Immobile 5 (dal 24’ s.t. Vargas 6,5), Borriello 6,5.
All. De Canio 6.
PALERMO (3-4-3) Ujkani 7; Munoz 5, Donati
6, Von Bergen 6; Morganella 6, Barreto 6,
Rios 6, Garcia 6,5; Giorgi 6,5 (dal 30’ s.t. Bertolo 6), Miccoli 5 (dall’8’ s.t. Hernandez 5),
Ilicic 6,5 (11’ s.t. Kurtic 6). All. Gasperini 6,5.
ARBITRO Tommasi di Bassano
AMMONITI Bovo (G), Von Bergen (P) e Morganella (P) gioco scorretto, Jankovic (G) per
proteste, Jorquera (G) per comp. non reg.
NOVARA Disavventura
sabato per Marco Rigoni, che ha
saltato per infortunio la gara del
Chievo (dove gioca dopo Novara)
con la Samp. A cena con la moglie
che sta per partorire, è stato
importunato da un paio di ragazzi.
Conciliante, ha posato per qualche
foto con loro, allontanati poi dal
proprietario del locale. Ma i giovani
sono tornati con altri con intenzioni
bellicose. L’intervento delle forze
dell’ordine, che hanno identificato i
ragazzi, ha riportato la calma.
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
SERIE A 7a GIORNATA
le Pagelle
di MIMMO MALFITANO
INLER E BEHRAMI SUPER
MURO CAMPAGNARO
ALLAN CORRE PER DUE
È Napoli da pri
Da sinistra Marek Hamsik, 25 anni, e Giampiero
Pinzi, 31, protagonisti della sfida di ieri AFP
NAPOLI 6,5
DE SANCTIS 6 Resta inoperoso per buona parte della
gara. Qualche buona uscita.
CAMPAGNARO 7 È un muro insuperabile. Ci provano
sulla velocità, Di Natale e Pereyra, ma non si passa.
FERNANDEZ 5,5 Suo l’errore che avvia l’azione del
pari. Discreto in elevazione, male nel disimpegno.
GAMBERINI 6 Maicosuel gli crea qualche problema
ma, tutto sommato, non corre eccessivi pericoli.
MAGGIO 7 Suo l’assist per il gol di Hamsik. Sulla
destra ritorna a volare e rende vano Pasquale.
BEHRAMI 7 Un gigante, prima mette in riga Allan, poi
rincorre i centrocampisti avversari: una forma super.
INLER 7 Buona la regia, si sistema dinanzi alla difesa
e si rende utile anche nella fase d’interdizione: è in
crescita.
IL MIGLIORE
h 7,5 HAMSIK
Terzo gol e tanta roba. L’unico che tira in porta e
tiene sulla corda Brkic: il vero leader. (Dzemaili s.v.)
ZUNIGA 6,5 Ha stordito Pereyra sulle ripartenze e
con quei dribbling ubriacanti: è una delle più belle
intuizioni di Mazzarri.
PANDEV 6,5 Ha il merito di segnare il gol della vittoria
che permette al Napoli di arrivare allo scontro diretto
con la Juve a pari punti.
INSIGNE 5,5 Mazzarri gli concede 40 minuti ed in
questo tempo trova il modo di sbagliare un gol facile
facile. Poi, più niente.
CAVANI 5,5 Di buono c’è il colpo di tacco che smarca
Maggio per il cross sul primo gol. Ma è troppo poco
per un campione come lui.
ALL. MAZZARRI 7 Lui ha le idee ben chiare. Inutile,
quindi, stuzzicarlo sull’Europa League: tra 15 giorni ci
vorrà una prova di forza vera per stabilire le
gerarchie del campionato.
UDINESE 5,5
BRKIC 5,5 Ha responsabilità sul gol di Pandev che lo
sorprende sul proprio palo. Un salvataggio su Cavani.
BENATIA 5,5 Permette a Pandev di girarsi e di
calciare di destro, che non è il suo piede, sul gol.
DANILO 6 Gli tocca Cavani la cui serata non è per
niente delle migliori. Lo tiene senza sbavature.
DOMIZZI 6 Insuperabile sulle palle alte, ne lascia solo
una a Cavani che non la sfrutta. Ammirevole nel
finale.
PEREYRA 5,5 Fa fatica a rincorrere Zuniga che ha un
altro passo. Ingenuo. (Faraoni s.v.)
ALLAN 6 Ha corso molto, ma s’è trovato di fronte uno
scoglio difficile da superare: Behrami.
h
IL MIGLIORE
6,5 PINZI
Il suo gol è soltanto un’illusione. Sul piano del gioco
prova a ispirare, inutilmente, un attacco spuntato.
RANEGIE 5,5 Guidolin lo inserisce col chiaro intento
di sfruttarne l’elevazione. Ma non sortisce effetti.
LAZZARI 5,5 Capitalizza l’errore di Fernandez
lanciando Maicosuel per il gol di Pinzi. Inler gli
concede poco o niente.
PASQUALE 5,5 Sbaglia diversi cross e perde il
confronto con Maggio che gli va via ripetutamente.
MAICOSUEL 6 La volontà è infinita, anche se spesso
s’intestardisce nel dribbling. Qualche tiro fuori misura.
DI NATALE 4,5 Nelle ultime due stagioni non aveva
giocato a Napoli. Stavolta, c’era ma è come se non ci
fosse stato: nemmeno un tiro.
BARRETO 5,5 Ha avuto poco tempo a disposizione e
non gli è bastato per dare un apporto concreto ai fini
del risultato.
ALL. GUIDOLIN 5,5 Ci ha provato ad imbrigliare
l’avversario, ma è prevalsa la maggiore qualità. Viene
espulso su segnalazione del quarto uomo.
GLI ARBITRI:
DOVERI 6 L’unica macchia è il rigore non
concesso sul fallo di mano di Pinzi. Per il
resto è stato perfetto o quasi. DE LUCA 6 LIBERTI 6; MASSA 6 - BARRACANI 6
L’abbraccio dei giocatori del Napoli dopo la rete del vantaggio di Hamsik. Da sinistra Goran Pandev, Valon Behrami, Edinson Cavani, Marek Hamsik e Juan Camilo Zuniga ANSA
Hamsik e Pandev
piegano l’Udinese:
risposta alla Juve
Alla bella azione-gol della squadra di Mazzarri replica
Pinzi. Con una magia il macedone conserva il 1o posto
DAL NOSTRO INVIATO
NICOLA CECERE
NAPOLI
«E adesso a noi due, Madama» urlano i bellissimi gol di
un Hamsik sempre più determinante e di un Pandev sempre
imprevedibile nei suoi improvvisi risvegli, che diventa eroe al
posto del solito Cavani, per
una notte non brillante. È la terza volta negli ultimi dieci giorni che la Juve scatta in fuga e il
Napoli la riacciuffa nel giro di
poche ore: un segnale chiaro di
quanta convinzione si sia diffusa nell’ambiente partenopeo.
Successo sofferto pure questo,
come con la Sampdoria, perché l’Udinese non ha accusato
crolli atletici nonostante Guidolin abbia riproposto otto reduci
dall’impresa di Anfield. Il solo
Di Natale è rimasto ai margini
della contesa. Un po’ a causa
della mancanza di adeguati rifornimenti (un unico cross basso, al 7’, Totò col mancino alza
la mira), un po’ stoppato dalla
feroce concentrazione di Campagnaro e Gamberini. Neutralizzare il pericolo numero uno
degli ospiti non è bastato a
Mazzarri per impadronirsi del
match. Sia il gol di Hamsik, di
pregevole fattura, che il pareggio di Pinzi sono arrivati a difese sbilanciate in una battaglia
tattica assai interessante sviluppatasi per tutto il primo tempo.
Il fatto che a 19 secondi dal riposo Pandev si sia inventato,
spalle alla porta, una finta in
controllo con rasoiata di destro, riportando il Napoli avanti, va accolto come un segnale
della sorte: vista l’insipida ripresa, sarebbe stato durissima
spuntarla.
la Moviola
DI V.D’A.
Doveri non vede un mani:
manca un rigore al Napoli
Hamsik liberato Responsabiliz-
zato dalla partenza di Lavezzi e
agevolato dalla ormai stabile
posizione di trequartista libero
di seguire il proprio estro, Marek Hamsik ha interpretato tutte le azioni significative di un
primo tempo in cui Guidolin ha
audacemente corso il rischio tenendo sullo slovacco Pinzi, uno
che fisicamente gli è inferiore
ma che tatticamente sa quando
e come muoversi. E perciò se
Hamsik sfruttava la sua potenza atletica ecco che Pinzi, lasciando l’avversario alle sue
spalle, determinava con puntualità la supremazia numerica in
mezzo al campo: 5 friulani con-
Al San Paolo l’arbitro Doveri di Roma dirige
bene, sempre molto vicino all’azione, come
evidenzia il cartellino giallo per simulazione
sventolato ai danni dell’udinese Maicosuel,
che nel finale di gara cerca un contatto, inesistente,
con Gamberini appena entrato in area. Doveri
commette un solo errore rilevante: al 27’ del primo
tempo non vede un tocco di mano (foto SKY) in area
di Pinzi su passaggio di Hamsik verso Behrami.
Il braccio è largo e il centrocampista non fa nulla
per evitare il contatto. Nella ripresa Pereyra
anticipa Hamsik con un braccio, ma la posizione dei
due giocatori impedisce all’arbitro di vedere il fallo.
tro 4 napoletani. Solo che questa situazione, netta nei primi
venti minuti e poi ricomparsa
per quasi tutta la ripresa, non
ha prodotto i frutti sperati in fase di rifinitura e conclusione.
L’uno-due Il Napoli ha giocato
bene metà primo tempo e poi
ha controllato. Guarda caso, il
confronto personale fra Hamsik
e Pinzi è finito con un gol per
parte. Lo slovacco ha concluso
da centravanti puro una manovra impreziosita dal tacco di Cavani per il cross rasoterra di
Maggio; il regista friulano è entrato solo soletto in area su imbeccata del redivivo Maicosuel
(quello del cucchiaio...) con la
difesa partenopea colta in uscita dall’area per colpa di un errato disimpegno di Fernandez.
Pandev, nel recupero, riportava
avanti gli azzurri con una prodezza tecnica.
Il tesoro Sul piano tattico un tesoro mica da ridere per una formazione, il Napoli, che sa essere micidiale proprio quando si
raccoglie davanti alla propria
area e riparte sulle fasce. Non a
caso Mazzarri, tipo pratico, al
55’ toglieva proprio Pandev per
affidarsi ai contropiede del più
veloce Insigne (il quale al 44’ ha
sprecato il 3-1) mentre Guidolin di lì a poco inseriva la torre
Ranegie (di testa le prende tutte) proprio al posto di Pinzi. Così la novità Allan passava in mezzo e Maicosuel arretrava sulla linea dei centrocampisti con ampia libertà di inserimento. Anche in questa frazione di gioco il
predominio territoriale dell’Udinese non produceva brividi per
De Sanctis, eccetto una bordata
da fuori area di Faraoni. Pure il
Napoli non riusciva a insidiare
Brkic e allora il fischio finale veniva accolto con un cambio di
inno. Al posto del soldato innamorato ecco un altro evergreen: «Chi non salta, juventino è».
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LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
imato
NAPOLI
ilPersonaggio
MAREK HAMSIK
(3-5-2)
De Sanctis; Campagnaro, Fernandez, Gamberini; Maggio, Inler, Behrami, Zuniga; Hamsik (dal 42’ s.t. Dzemaili); Cavani, Pandev
(dal 10’ s.t. Insigne)
PANCHINA Rosati, Colombo, Grava, Aronica, Uvini, Dossena, Mesto, Donadel, El Kaddouri, Vargas
ALLENATORE Mazzarri
CAMBI DI SISTEMA nessuno
BARICENTRO BASSO 50.6 metri
ESPULSI nessuno
AMMONITI Hamsik per proteste, Maggio
per gioco scorretto
Brkic; Benatia, Danilo, Domizzi; Pereyra (dal
40’ s.t. Faraoni), Allan, Pinzi (dal 21’ s.t. Ranegie), Lazzari, Pasquale; Di Natale (dal 33’ s.t.
Barreto), Maicosuel
PANCHINA Padelli, Angella, Coda, Armero,
Gabriel Silva, Favaro, Heurtaux, Willians,
Fabbrini
ALLENATORE Guidolin
CAMBI DI SISTEMA nessuno
BARICENTRO MEDIO 53.8 metri
ESPULSI Guidolin per proteste al 33’ s.t.
AMMONITI Benatia, Danilo per gioco scorretto, Maicosuel per c.n.r.
MARCATORI Hamsik (N) al 30’, Pinzi (U) al 43’, Pandev (N) al 46’ p.t.
ARBITRO Doveri di Roma
NOTE paganti 43.148, per un incasso di 789.499,06 euro; abbonati e quota non comunicati.
Angoli 1-4. In fuorigioco 0-3. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 5’
POSSESSO PALLA
NAPOLI 45%
UDINESE 55%
IIIIII
NAPOLI 79.5%
UDINESE 76.2%
TIRI FUORI
I IIIIII
UDINESE 1
MOMENTI CHIAVE
PRIMO TEMPO 2-1
21’ Pandev per Cavani che si fa murare dal portiere
GOL! 30’ Stupenda azione in velocità rifinita da un
tacco di Cavani per Maggio che mette in mezzo
rasoterra: il guizzo di Hamsik brucia anche il portiere
42’ Cavani smarca Pandev davanti alla porta vuota,
il macedone non ci arriva
GOL! 43’ Contropiede dell’Udinese con Maicosuel
che mette Pinzi in condizioni ideali per pareggiare
GOL! 46’ Inler rasoterra per Pandev che spalle alla
porta disorienta Benatia e conclude di destro
NAPOLI 6
Lo slovacco, ieri capitano, avvisa
la Juve: «Ci vediamo dopo la sosta»
Mazzarri: «Faremo cose speciali...»
DAL NOSTRO INVIATO
ALESSIO D’URSO
NAPOLI
PASSAGGI UTILI
TIRI IN PORTA
NAPOLI 6
Aronica picchia
e minaccia
un giornalista:
«Ti ammazzo»
Sulla cresta
1 dell’onda:
urla, segna,
trascina tutti
(3-4-1-2)
IIIII
UDINESE 5
SECONDO TEMPO
8’ Angolo di Lazzari e Maggio, pressato, sfiora
l’autorete
31’ Sinistro di Hamsik dalla distanza: fuori
44’ Contropiede di Insigne che giunto davanti a
Brkic scarica il diagonale sinistro giusto sul portiere
46’ Brividi per il San Paolo a causa di una legnata
da fuori di Faraone che però non centra lo specchio
Un’altra dimostrazione di
forza e personalità raccontata
con il cuore, le parole e il gol da
Marek Hamsik: lui, motore e
leader, genio e predatore
d’area spietato. Nella fase più
difficile del match, quando il
Napoli era sul punto di sbandare e l’Udinese intensificava il
gioco d’attacco, ecco il cambio
di rotta ispirato da «Marekiaro». Sì, perché lui a un certo
punto si è intestato la battaglia:
ha tirato da lontano, incitato i
compagni, protestato con l’arbitro per il mani in area di Pinzi
(incassando il giallo) e poi, col-
17
IL CASO
UDINESE
2
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Marek Hamsik,
25 anni
IMAGESPORT
mo di rabbia, ha spinto in rete
tutta la voglia di riemergere del
Napoli.
be, il centrocampista ha deciso
anche al San Paolo di trascinare la squadra fuori dal guado.
Reazione Il capitano, con la fa-
Prodezze L’arma tattica Hamsik
scia al braccio per l’assenza di
Cannavaro, ha sparigliato le
carte di Guidolin. Il rischio di
perdere terreno dalla Juve, di
ripetere la prova di Catania a 3
giorni dalla figuraccia di Eindhoven col «Napoli 2», era notevole. E invece quando il gioco si
è fatto duro è spuntata ancora
la sua cresta, inquietante per
gli avversari come la pinna di
uno squalo. Come a Genova,
quando contro la Samp si è procurato il rigore decisivo costringendo al fallo Gastaldello disorientato dal suo gioco di gam-
è il vero valore aggiunto di Mazzarri. Che ieri ha potuto compiacersi pure di un altro colpo
di classe di Pandev, al 2˚ gol in
campionato. E così, in fondo alla sfida emozionante con l’EuroUdinese, il Napoli si è consegnato alla standing ovation del
suo pubblico: «Ci piace vincere
soffrendo, siamo fatti così — dirà alla fine Hamsik — Siamo
maturati. Era fondamentale
vincere, dopo la Coppa. Il mio
migliore anno al Napoli? Non
penso solo a me stesso, non si
gioca mai da soli, si gioca come
NAPOLI Violenta
aggressione fisica e verbale
negli spogliatoi da parte di
Salvatore Aronica ai danni di
un giornalista napoletano che
lavora per una emittente
televisiva. Alla presenza di
numerosi cronisti, nella zona
riservata alle interviste, il
difensore si è scagliato contro
il malcapitato collega prima
con minacce («Ti ammazzo, ti
ammazzo») e poi è passato
alle vie di fatto, colpendolo
con due ceffoni e una
gomitata. Soltanto l’intervento
dei presenti ha impedito che
l’aggressione avesse
conseguenze più gravi. Dopo
pochi minuti Aronica è tornato
indietro, pentito, e ha chiesto
scusa. Non è escluso però
che venga querelato.
squadra. Noi lo siamo. Se siamo al livello della Juve? E’ ancora presto, si vedrà, intanto dobbiamo tornare carichi dopo la
sosta per la sfida...». Un’altra
notte magica con il 3˚ acuto stagionale per la felicità di Mazzarri: «Marek è un fuoriclasse sempre, anche quando gioca meno
bene — commenta il tecnico
—. Non pensa mai a se stesso
ma sempre alla squadra. È in
una forma strepitosa. È cresciuto tantissimo. È stata una partita tosta, l’Udinese ci ha messo
in difficoltà». E sulla supersfida
del 20 ottobre: «La Juve è forte,
sul suo campo è imbattibile, è
super favorita: speriamo di fare
qualcosa di speciale».
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LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
SERIE A 7A GIORNATA
ipersonaggi
GEMELLI DI CLASSE
Miroslav
Josef
Klose,
33 anni
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANO CIERI
PESCARA
Klose&Hernanes, la premiata ditta colpisce ancora. Come a Verona, nell’ultima trasferta vincente. Come in altre otto
partite, tra lo scorso campionato
e questo, prima di quella di ieri.
Se segnano loro, la Lazio vince.
Sì, va bene il gruppo. Va bene il
gioco collettivo. Ma per fare la
differenza servono i campioni.
La Lazio ne ha due, che si stimano, si completano e soprattutto
vivono le partite in simbiosi. Se
va bene uno, va bene pure l’altro. E la Lazio vola.
È tornata
la premiata
ditta del gol
Se loro segnano la squadra vince.
Hernanes: «Si vede il salto di qualità»
mai. Il 3-0 di Pescara e la doppietta personale non gli bastano, perché «avremmo potuto fare qualche altro gol. Nel secondo tempo ci siamo limitati a gestire il risultato e questo non è
da grande squadra». Davvero incontentabile.
Evidentemente la doppietta
non gli bastava per cancellare
un digiuno durato quattro partite (alla Lazio non gli era mai capitato) e per cancellare tutto il
can can suscitato dal suo gesto
del San Paolo. «Il gol cui ho
rinunciato a Napoli? Ne
hanno parlato tutti, non mi
va di aggiungere altro», dice un
po’ stizzito, forse infastidito da
chi ha voluto insinuare che il
suo gesto non sia stato del tutto
sincero. Ma quello è ormai il passato e l’uomo di ghiaccio preferisce pensare solo al futuro: «Que-
PIERANUNZI
Klose l’incontentabile La loco-
motiva tedesca è tale sempre e
comunque. E non si accontenta
sta è una Lazio che può andare
lontano, ma dobbiamo pensare
a un partita per volta. Rispetto
all’anno scorso siamo più concreti: riusciamo a colpire alla prima occasione».
Hernanes il filosofo A Pescara la
prima occasione è stata di Hernanes. E il Profeta ha colpito: «E’
stato un gol importante perché
ci ha consentito di incanalare la
partita nel verso giusto. Nel primo tempo abbiamo giocato da
grande squadra, poi abbiamo
controllato. Stiamo crescendo,
rispetto all’anno scorso mi sembra ci sia stato un salto di qualità. Però dobbiamo restare con i
piedi per terra perché la stagione è lunga e piena di insidie».
Ma se hai in squadra Klose e Hernanes tutto fa meno paura.
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IL FILM UNO-DUE-TRE LAZIO E PER STROPPA È NOTTE FONDA
5’ primo tempo
Prodezza del Profeta
Dopo l’errore dal dischetto col Maribor, pronto riscatto per
Hernanes che firma l’1-0 con una splendida punizione LAPRESSE
25’ primo tempo
Raddoppia Klose
A metà della prima frazione partita già in ghiaccio per la
Lazio, l’attaccante tedesco salta Perin e fa 2-0 ANSA
35’ primo tempo
Ancora Miro
Lasciato colpevolmente solo in mezzo all’area, Klose firma la
propria doppietta personale e chiude la partita PIERANUNZI
Hernanes+Klose
Lazio da applausi
Pescara a fondo
Gonzales fa un doppio lavoro
pauroso di marcatura e incursione. Candreva sembra nato
esterno (invece era centrale).
Mauri crea il break «tagliando» da sinistra e diventando seconda punta. Un centrocampo
«rotante», detto alla Prandelli,
che non dà mai riferimenti.
Nominalmente 4-5-1, il modulo si adatta trasformandosi in
4-1-3-2, 4-2-3-1, 4-3-3 e proteggendo una difesa non altrettanto impeccabile.
Pescara lungo e largo Il k.o. tec-
Il brasiliano e il tedesco con 2 reti chiudono
il match nel primo tempo. Petkovic al 3o posto
DAL NOSTRO INVIATO
FABIO LICARI
PESCARA
Meglio chiarire subito:
tra Lazio e Pescara c’è quasi un
abisso. Organizzazione di gioco, singoli, senso del gol, ritmo, cattiveria. E niente avrebbe cambiato la storia di una
partita finita prima di cominciare, già al 5’, con la punizione-gol di Hernanes (e la graziosa collaborazione di Perin),
poi arricchita dal doppio centro di Klose. Niente. Però è legittimo chiedersi se Stroppa
non si sia un po’ complicato la
vita. Se un minimo di responsabilità, nello 0-3 finale, ce l’abbia anche lui. Se l’abisso sia così profondo. Perché il Pescara
non avrebbe ribaltato il risultato, questo no, ma sarebbe almeno entrato in partita. Come
l’indispensabile Quintero – lasciato inspiegabilmente oltre
un’ora in panchina – ha poi tentato di fare nel finale.
Ma troppo solo. E troppo tardi.
Centrocampo rotante Il Pescara
è un discorso a parte, ma la Lazio è messa in campo come poche e pensa da «grande». Il terzo posto non è un caso. Difficile districarsi nel centrocampo
di Petkovic, sublimato dall’uomo chiamato gol che è Klose.
Ledesma detta i tempi proteggendo la difesa. Hernanes è
uno spettacolo di regia, tecnica, ritmo ed entra in tutti i gol.
nico è proprio lì in mezzo. La
cerniera Blasi-Colucci-Cascione, oltre che timida e statica,
va subito in inferiorità. E la diversa cifra tecnica non è l’unica spiegazione.
Stroppa quasi dimentica i sette
punti di fila delle ultime tre
partite. Lascia in panchina
Nielsen e Quintero, schiera un
4-3-3 insostenibile nel quale
nessuno fa gioco, e soprattutto
concede alla Lazio i due esterni. Celik, e soprattutto Caprari, sono troppo larghi per dare
una mano all’isolato Vukusic e
troppo alti per collaborare con
la mediana. Se aggiungiamo le
esitazioni della coppia centrale Capuano-Terlizzi, e la manovra che sbatte sempre sul possesso palla laziale, tutto è chiaro.
Hernanes nei tre gol Risultato:
Hernanes viene festeggiato dai compagni dopo la rete dell’1-0 PIERANUNZI
PESCARA
0
LAZIO
3
PRIMO TEMPO 0-3
MARCATORI Hernanes al 5’, Klose al 25’ e al 35’ p.t.
(4-3-3)
Perin; Balzano, Capuano, Terlizzi, Bocchetti; Blasi (dal 1’ s.t. Jonathas), Colucci, Cascione; Celik (dall’10’ s.t. Quintero), Vukusic (dal
20’ s.t. Abbruscato), Caprari.
PANCHINA Pellizzoli, Falso, Romagnoli, Nielsen, Bjarnason, Brugman, Soddimo.
ALLENATORE Stroppa.
CAMBI DI SISTEMA 4-2-3-1 dal 1’ s.t.
BARICENTRO ALTO 54.9m
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Blasi e Quintero per gioco scorretto.
(4-5-1)
Marchetti; Konko (dal 15’ s.t. Cavanda), Biava (dal 39’ s.t. Cana),Dias, Lulic; Candreva,
Hernanes, Ledesma, Gonzalez, Mauri; Klose
(dal 26’s.t. Floccari).
PANCHINA Bizzarri, Carrizo, Ciani, Scaloni,
Stankevicius, Zauri, Onazi, Rocchi, Kozak.
ALLENATORE Petkovic.
CAMBI DI SISTEMA nessuno
BARICENTRO BASSO 48.9m
ESPULSI nessuno.
AMMONITI nessuno.
ARBITRO De Marco di Chiavari.
NOTE paganti 5.468, incasso di 99.382,50 euro; abbonati 6.962, quota di 12.6901,73 euro.
Tiri in porta 3-6. Tiri fuori 5-5. Angoli 8-2. In fuorigioco 1-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 3’.
la Lazio si accorcia, stana il Pescara, nasconde la palla e riparte a gran velocità in 35’ da incubo. La punizione di Hernanes,
al 5’, nasce dalla ripartenza di
Candreva. Il 2-0, al 25’, è un
contropiede Hernanes-Klose-Candreva-Klose al quale la
difesa sa soltanto rispondere
«prego s’accomodi». E il 3-0,
minuto 35, è un colpo di testa
del tedesco su angolo dell’onnipresente Hernanes. Avesse insisto, avrebbe segnato ancora.
Invece Petkovic suggerisce di
gestire il 3-0 più facile che ricordi, mentre Stroppa aspetta
ancora prima di inserire Quintero e sistemare un 4-2-3-1 nel
quale il colombiano, gran punizione da fuori compresa, fa capire che il Pescara non può più
rinunciare a lui. Sarà per la
prossima.
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37’ secondo tempo
Abbruscato non molla
Nella ripresa un volenteroso Pescara prova a riaprire la
partita, ma il tentativo di Abbruscato si spegne sul palo AP
le Pagelle
DI F.LI.
QUINTERO OK, MALE CAPUANO
CANDREVA IN FORMA NAZIONALE
PESCARA 4,5
LAZIO 7,5
PERIN 5 Non al posto giusto sulla
punizione, anche se Hernanes è uno
specialista.
MARCHETTI 6,5 Risponde bene
alle punizioni di Colucci e Quintero
e al tiro di Abbruscato.
BALZANO 6 Il meno peggio in
difesa: anche perché Mauri si
sposta al centro a creare scompigli.
Regge contro Lulic.
KONKO 6 Né Celik né Caprari gli
creano problemi. Regala una palla
allo «sprecone» Jonathas.
CAPUANO 4,5 Sul 2-0 di Klose
lascia fare. Come Blasi.
TERLIZZI 5 Anche a lui tocca la
figuraccia contro Klose: sul corner
e resta a guardare.
BOCCHETTI 5 Che brutto cliente è
Candreva: parte da lontano e
affonda in velocità. Qualche buon
anticipo.
BLASI 4,5 Un tempo a inseguire
invano Gonzalez, fino al fallaccio da
«giallo», e poca copertura sul gol di
Klose. Poi la sostituzione.
CAVANDA 6 Mezzora per
chiudere facilmente Celik.
BIAVA 6 Il povero Vukusic è
troppo solo per infastidire. Con
Jonathas e Abbruscato è peggio,
ma solo un po’ (Cana sv)
DIAS 6 Tutto facile con l’attacco
del Pescara.
LULIC 5,5 Il meno convincente del
meccanismo di Petkovic: chiuso
quasi ad ogni affondo a sinistra.
Va capito: i «tagli» di Mauri gli
raddoppiano il lavoro.
JONATHAS 5 Indisponente. Si
libera, o ruba palla, e poi spreca. I
suoi 45’ sono tutto uno spreco.
CANDREVA 7 Mezzo gol di Klose è
merito del suo assist, ma non
conquista la Nazionale a Pescara:
è dall’inizio che gioca così.
COLUCCI 5 Un bel tiro fuori di poco,
prima che cominci la festa della
Lazio. Poi niente. Neanche la solita
cattiveria.
GONZALEZ 7 Aggredisce e
affonda, raddoppia e va al tiro. In
gran condizione.
CASCIONE 4,5 Hernanes avrebbe
fatto impazzire chiunque ma…
CELIK 5 Resta bello largo, lontano
da Vukusic e dal centrocampo.
IL MIGLIORE
h 6,5 QUINTERO
Mezzora per dare un’anima al
Pescara, creare occasioni, cercare
varchi nella mediana laziale, far
capire che può diventare un grande.
Mai più fuori.
VUKUSIC 5 Per le statistiche, tocca
un pallone ogni cinque smistati da
Hernanes. Sembrava peggio. Non
solo per colpa sua: è un attaccante
da profondità, gli tocca fare la boa.
LEDESMA 7 Negli scambi con
Hernanes una delle chiavi della
supremazia tattica laziale.
IL MIGLIORE
h 7,5 HERNANES
Il primo gol, l’inizio dell’azione del
secondo, l’assist (su angolo) del
terzo. Il rischio è dimenticare il
grande lavoro di regia, incursione
e aggressione. Giocatore totale.
MAURI 6,5 Esterno sinistro per
confondere gli avversari, è spesso
al centro vicino a Klose e a destra.
Gran movimento senza palla.
ABBRUSCATO 6 Almeno
un’occasione pericolosa la crea.
KLOSE 7,5 Quello di piede, con
dribbling a Perin, è un gran gol, al
di là della complicità della difesa.
Quello di testa, confonde Terlizzi.
Due palloni, due gol, più o meno.
CAPRARI 4,5 Come Celik, in più
perde troppi palloni.
FLOCCARI 6 Nel finale, un paio di
belle iniziative.
ALL. STROPPA 4,5 La rinuncia a
Quintero non si capisce. Il 4-3-3 è
troppo rischioso. Ma può
raddrizzare la situazione.
ALL. PETKOVIC 7 C’è qualcosa
che va oltre l’organizzazione
tattica, la mentalità da «grande».
È la sua Lazio.
GLI ARBITRI:
DE MARCO 6,5 Neanche una protesta. Vuol dire che è
tutto facile. Crispo 6,5-La Rocca 6,5; Damato 6-Abbattista 6.
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
19
SERIE A 7a GIORNATA
le Pagelle
DI P.F.A.
Basta un po’ di Viola
e il Bologna è battuto
OLIVERA RINATO
TONI SI SBATTE
GILA STECCA
Un guizzo di Jovetic regala la vittoria. La Fiorentina lotta
DIAMANTI CORRE
ma non brilla. Rossoblù senza idee e senza occasioni
MA A VUOTO
FIORENTINA 6,5
VIVIANO 6 Un volo per toccare una
punizione di Diamanti.
RONCAGLIA 6,5 Solita affidabilità:
ammonizione superflua ma
provvidenziale tocco di testa per
evitare una fuga verso la porta.
TOMOVIC 6 Centrale per
Rodriguez: in difesa è ok, davanti
partecipa all’1-0 (con fortuna), però
fallisce il 2-0.
SAVIC 6,5 Debutto italiano pulito:
sei contrasti vinti, quattro
intercetti.
CASSANI 6 Quattro cross, senza
tante grane dietro (Cuadrado s.v.).
FERNANDEZ 6 Subito sprint e tiro
da applausi, poi emerge di rado.
OLIVERA 6,5 Mai un minuto prima:
vice Pizarro che fa bella figura
nel primo tempo, è fiacco da metà
ripresa e viene sostituito.
MIGLIACCIO 6 Nel finale, sfiora il
gol, vede un giallo ruvido.
h
IL MIGLIORE
7 B. VALERO
Tecnicamente eccellente, crea
superiorità e ammirazione. Fallisce
però un gol, forse perché voleva
servire Toni.
PASQUAL 6,5 Cauto nei momenti
iniziali, più deciso dopo: da una
botta esce il 2-0 annullato a Toni.
TONI 6 Titolare in viola dopo cinque
anni: un assist eccellente, viaggia
tra falli veri e altri fasulli, si sbatte
con qualche errore ma aiuta.
DAL NOSTRO INVIATO
PIERFRANCESCO ARCHETTI
FIRENZE
Il dibattito sull’onestà
delle ambizioni viola è sempre aperto a Firenze, città passionale e sinceramente abbracciata alla squadra. In un
campionato finora strano nelle gerarchie sotto il podio,
cioè fuori da scudetto e zona
Champions, la Fiorentina è in
ascesa senza neppure mostrare la versione più redditizia. Il
quinto posto alla seconda pausa per le nazionali è preso dunque come una buona notizia
perché c’è la convinzione di
uno sviluppo ancor più elevato. Al bel calcio, inteso come
qualità, tattica e robustezza,
si potrebbe aggiungere la cattiveria sotto porta, finora troppo intermittente. Vincenzo
Montella si dice contento per
«aver tenuto sempre la partita
in pugno», ed è vero. Però con
avversari meno slegati, il vantaggio minimo potrebbe non
bastare.
I motivi Con questo Bologna
non c’è stato alcun problema
vista la mancanza di completezza in qualsiasi reparto: per
restare alla produzione offensiva, basta ricordare l’unico ti-
Stevan Jovetic, 22, trova un modo speciale per fare gli auguri alla sorella PLP
FIORENTINA
1
(3-5-2)
Viviano; Roncaglia, Tomovic, Savic; Cassani
(dal 39’ s.t. Cuadrado), Fernandez, Olivera
(dal 31’ s.t. Migliaccio), B. Valero, Pasqual;
Toni (dal 19’ s.t. El Hamdaoui), Jovetic.
PANCHINA Lupatelli, Neto, Hegazi, Pizarro,
Seferovic, Della Rocca, Llama, Ljajic, Romulo.
ALLENATORE Montella
CAMBI DI SISTEMA nessuno
BARICENTRO ALTO 55 metri
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Roncaglia c.n.r., Pasqual, Olivera, Migliaccio per gioco scorretto.
MONTELLA: «POCO CINICI, MA SONO SODDISFATTO»
All. MONTELLA 7 Propone Olivera
per Pizarro, vince la diffidenza
iniziale. Oltre che la partita.
E JoJo dedica il gol
alla sorella Bojana
IL MIGLIORE
6 AGLIARDI
Quasi un paradosso: sbaglia di
piede (è semi infortunato) e alcune
uscite, ma para tanto e bene per
evitare una disfatta al Bologna.
CARVALHO 5,5, Centro destra,
pure lui poco reattivo.
NATALI 5 Sovrastato da Toni,
rischia il rosso: esce per k.o.
SORENSEN 6 Da metà ripresa per
Natali, respinte azzeccate.
CHERUBIN 5,5 Sta sul centro
sinistra: otto palloni persi.
GARICS 5 Jovetic gli sfila dietro sul
gol, un servizio intelligente per
Kone, il resto è poco.
PAZIENZA 5,5 Alcuni recuperi
indovinati, non sale a tempo sulla
rete decisiva.
TAIDER 5,5 Preferito a Guarente,
solo forza difensiva: quando cala
fisicamente sbaglia pure lui.
MORLEO 5,5 Cassani viaggia alto,
lui troppo in difesa: zero cross,
cambiato dopo un’ora.
ACQUAFRESCA 5,5 Mezz’ora di
tempo per recuperare: non ci
riesce.
KONE 5 Inizia dietro Gilardino,
finisce terzino sinistro: butta
anche una chance per pareggiare.
DIAMANTI 5,5 Movimenti più
taglienti nella prima parte, non
hanno seguito (Gabbiadini s.v.).
GILARDINO 5,5 Il grande ex piglia
più fischi che palloni.
ALL. PIOLI 5 Ammette le
responsabilità, gli mancava qualche
pirata, vedi Perez, ma il Bologna è
troppo molle.
GLI ARBITRI:
ORSATO 5,5 Manca il
secondo giallo a Natali.
Marrazzo 6-Giacchero 6,5
Tagliavento 6-Gianicola 6
GIOVANNI SARDELLI
FIRENZE
Mai così bene. La partenza sprint di JoJo snocciola numeri da bomber vero. Cinque
gol in 7 gare di campionato, oltre il 60% delle reti complessive (8) messe a segno dalla Viola. Quello col Bologna, poi, vale doppio. Ci teneva da matti,
a segnare. Dedicando il gol all’amata sorella Bojana che ieri
compiva gli anni. Srecan rodjendan la scritta su una
t-shirt mostrata da Stevan dopo il gol. Buon compleanno.
«Purtroppo non siamo insieme in questo giorno importante, ci tenevo a dedicarle un
gol» dice. Cuore tenero. Ma
sguardo e parole da duro. Nonostante il colpo subito al ginocchio da Natali, con tanto di
(3-4-2-1)
Agliardi; Carvalho, Natali (dal 23’ s.t. Sorensen), Cherubin; Garics, Pazienza, Taider,
Morleo (dal 13’ s.t. Acquafresca); Kone, Diamanti (dal 34’ s.t. Gabbiadini); Gilardino.
PANCHINA Lombardi, Malagoli, Motta, Pulzetti, Guarente, Abero, Riverola, Radokovic,
Pasquato.
ALLENATORE Pioli.
CAMBI DI SISTEMA dal 13’ s.t. 3-4-1-2, dal 33’
s.t. 3-4-3.
BARICENTRO MOLTO BASSO 47,8 metri
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Natali e Taider per gioco scorretto, Pazienza per proteste.
ARBITRO Orsato di Schio.
NOTE paganti 8.347, incasso di 153.204 euro. Abbonati 12.636, quota di 176.703 euro. Tiri
in porta 7-1, fuori 8-5. Fuorigioco 5-2. Angoli 6-4. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 3’.
JOVETIC 7 Quinto gol in 7 gare,
dedicato alla sorella. Fallisce il bis.
h
0
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Jovetic al 6’ p.t.
EL HAMDAOUI 6 Numeri che non
riescono del tutto, stanga out.
BOLOGNA 5
BOLOGNA
ghiaccio nell’intervallo, JoJo
non ha pensato di mollare neanche un attimo. E a chi gli
chiedeva se, vista la mole di
Natali, non avesse avuto il coraggio di protestare, ha ribattuto: «Non vi preoccupate,
qualcosa gli ho detto. Non ho
paura di nessuno».
Imprecisi Coro unanime viola.
“Bene, molto bene, ma….”.
Perché il gioco si accende dietro, risplende in mezzo, luccica quando la tocca JoJo e s’annebbia sul più bello. A pochi
metri dalla porta avversaria.
«Queste partite vanno chiuse
prima —parola di Andrea Della Valle — potevamo vincere
3-0. Quando ti mangi così tanti gol poi rischi di perdere punti». Gli fa eco Montella: «Non
siamo cinici, ma sono contento del gioco. C’è un’ identità».
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CALCIOSCOMMESSE
ASSEMBLEA DI LEGA
Il Tnas discute
il caso-Fontana
Diritti d’immagine
Si cerca l’intesa
Al Tnas si discute il
ricorso di Alberto Fontana
contro la squalifica di 3 anni e 6
mesi per il presunto illecito in
Chievo-Novara. Ma per quella
gara, colui che per Gervasoni
avrebbe preso i soldi dagli
zingari era Shala (ed è stato
assolto) e chi aveva promosso
la combine Bertani (anche lui
assolto). Resta Fontana, ma a
questo punto ci si chiede: come
ha fatto a fare la combine?
Oggi a Milano si riunisce
l’Assemblea di Lega. All’ordine del
giorno la questione promopubblicitaria tra Lega e
Assocalciatori. L’obiettivo è
chiudere una bozza di accordo
visto che resta poco tempo per la
produzione delle figurine (al
momento sospesa) per questa
stagione. Prima è prevista la
riunione della commissione tecnica
sui diritti tv per affrontare le prime
criticità della stagione in corso.
ro in porta, su punizione. Stefano Pioli racconta che è stata
«la peggior prestazione stagionale» e il risultato non descrive la vera storia del campo.
Nove occasioni pulite per i viola, una sola rete, rimasta figlia
unica forse perché arrivata all’inizio, quindi ha tolto subito
le ansie da esultanza. La Fiorentina veniva da cinque pareggi di cui quattro senza gol
nelle ultime sette uscite interne: ecco perché l’1-0 diventa
una festa. I timori per l’assenza di David Pizarro, costruttore di 16 occasioni da rete in
questo avvio di torneo, sono
spariti così dopo il centro di Jovetic, arrivato da corner: è il
primo urlo su palla inattiva.
Difenderlo senza mettersi dietro, ma continuando a governare la contesa in maniera offensiva è stato semplice e il baricentro medio (55, alto) lo testimonia.
Viola superiori Per riuscirci i viola, che venivano da tre turni
senza successo, si affidano anche ai bodyguard da scorta
vip in difesa, dove Savic non
fa rimpiangere Rodriguez
squalificato; a Borja Valero illuminante sul centro sinistra
nel produrre e colorare il gioco; a Olivera che non può esse-
re Pizarro, ma fa fluire l’azione seppur con qualche lancio
di troppo, mentre il cileno va
di passaggio basso. E anche a
Toni davanti: viene messo per
attirare i difensori e lasciare
Jovetic tra porta e trequarti,
attenuando il dubbio delle
due seconde punte (l’altra è
Ljajic). Non è il cannoniere da
Scarpa d’oro del felice passato
fiorentino, chiaro, ma fa movimenti, rompe le scatole, piglia
falli e va a terra creando confusione, scalda il pubblico che
assale l’arbitro. Può servire.
Bologna non c’e’ Pioli ritorna al-
la difesa a tre centrali, piazza
Diamanti e Kone dietro Gilardino, li fa scambiare spesso,
oscillando tra il 3-4-2-1 iniziale, l’1+2 a tratti nel primo tempo, la scelta di questo sistema
La squadra di
Montella ha
controllato e non
ha rischiato
nulla: ora è quinta
quando fa entrare Acquafresca e il tridente più puro con
Gabbiadini. Ai cigolii arretrati
(Natali), non viene posto rimedio dal centrocampo con due
mediani (Pazienza e Tader)
ma nessuno che sbrani come
Perez. Gilardino non è quasi
mai servito, si consola con la
convocazione in Nazionale,
però il ritorno a Firenze è un
viaggio nel nulla. Non ci fosse
Agliardi, che sbaglia rinvii e
uscite ma sa fare il portiere sui
velenosi tiri altrui, finirebbe
con più hurrà. Il peggior Bologna e non la Fiorentina più bella: per questo motivo la città è
fiduciosa quanto appassionata.
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20
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
SERIE A 7a GIORNATA
le Pagelle
di MASSIMO CECCHINI
RISCATTO STEK, LAMELA BRILLA
DENIS SPRECA, CONSIGLI FA FLOP
ROMA 6
ATALANTA 5
STEKELENBURG 7 Olandese
Volante: due parate vetrina
possono svoltare la sua stagione.
CONSIGLI 5 Se sul primo gol non è
molto reattivo, sul secondo è
goffo. E la partita finisce lì.
PIRIS 5,5 Inizio da rumba e finale
da salvato (tiene in gioco Denis), in
mezzo tanta volontà e poco altro.
RAIMONDI 5,5 Prova a spingere,
ma si perde Lamela sul vantaggio e
patisce Totti.
MARQUINHOS 6 Esordio da
titolare col brivido (manca l’off
side su Denis), poi però si
tranquillizza e fa valere le sue doti.
MATHEU 5 È l’anello debole del
reparto centrali.
CASTAN 6 Non perfetto, ma
adesso è lui il perno della difesa.
BALZARETTI 5,5 La fase
difensiva è incerta, però stavolta
anche in attacco non brilla.
BRADLEY 6,5 Al rientro dopo lo
stop, comincia maluccio ma pian
piano migliora, e il gol lo premia.
PERROTTA 6 Entra per
l’americano e non demerita.
TACHTSIDIS 5,5 È il cocco di
Zeman, le palle perse però lo
condannano alle ripetizioni.
FLORENZI 6 Ci mette la corsa,
anche se alla fine si appanna
(Marquinho s.v.)
LAMELA 7 Sorpresa: il principino
segna, passa, subisce un rigore
(non visto) e rientra pure. Vuoi
vedere che diventa zemaniano?
DESTRO 6 Colpisce una traversa,
innesca il bis: il gol arriverà.
h
IL MIGLIORE
7 TOTTI
Partenza lenta, poi decolla con
l’assist gioiello a Lamela e firma
una gara utilissima.
All. ZEMAN 6,5 Tachtsidis non
vale De Rossi, ma l’epurazione è
vincente: il segnale è chiaro.
PELUSO 6 Esterno adattato in
mezzo, sfiora la rete e se la cava.
BRIVIO 5 È sul lato di Lamela nella
giornata sbagliata.
SCHELOTTO 6 Macina tanti utili
chilometri sulla corsia destra.
CAZZOLA 5,5 Dal suo lato i
giallorossi sanno come infilarsi.
SCOZZARELLA 5 Entra per
Cazzola e lo fa rimpiangere.
CIGARINI 6,5 Guida la manovra
atalantina e impegna anche Stek.
IL MIGLIORE
h 6,5 MORALEZ
Nei primi 20’ fa impazzire la Roma
timbrando anche la traversa, poi
cala e rischia anche il rigore su
Lamela. Quando esce i nerazzurri
non mordono più.
BONAVENTURA 5,5 Entra per
Moralez e incide assai meno.
DENIS 4,5 Poteva essere l’eroe del
match, ma sciupa così tanto che
finisce per esserne il colpevole.
DE LUCA 6 Fisico rivedibile, però
la sua velocità mette tutti in crisi.
MARILUNGO 5 Entra per De Luca
e non fa altrettanto bene.
ALL. COLANTUONO 5,5 Ha mezza
rosa infortunata e Denis spreca,
ma i cambi peggiorano la squadra.
La Roma sfata
il tabù Olimpico
De Rossi-Osvaldo
epurati da Zeman
I giallorossi soffrono, a segno Lamela e Bradley
Rabbia Atalanta: annullato gol regolare a Denis
ROMA
ATALANTA
2
0
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Lamela 30’ p.t.; Bradley 17’ s.t.
ROMA (4-3-3) Stekelenburg; Piris,
Marquinhos, Castan, Balzaretti; Bradley
(Perrotta dal 28’s.t.), Tachtsidis, Florenzi
(Marquinho dal 41’s.t.); Lamela, Destro,
Totti. PANCHINA Goicoechea, Svedkauskas,
Burdisso, Romagnoli, Taddei, De Rossi,
Osvaldo, N.Lopez. ALLENATORE Zeman.
CAMBI DI SISTEMA nessuno
BARICENTRO BASSO 49,3 metri
AMMONITI Tachtsidis e Florenzi per g.s.
ATALANTA (4-4-2) Consigli; Raimondi, Matheu, Peluso, Brivio; Schelotto,
Cazzola (Scozzarella dal 28’s.t.), Cigarini,
Moralez (Bonaventura dal 16’s.t.); Denis,
De Luca (Marilungo dal 20’s.t.). PANCHINA
Frezzolini, Polito, Milesi, Ferri, Palma, Parra,
Troisi. ALLENATORE Colantuono.
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
BARICENTRO ALTO 54,9 metri
AMMONITI Peluso, Cigarini, Cazzola per g.s.
ARBITRO Banti di Livorno.
GLI ARBITRI
BANTI 5,5 Manca un rigore (su Lamela), mal
consigliato sul gol atalantino. Vuoto 5-Passeri 6; Rocchi 5,5-Pinzani 6.
NOTE Spettatori paganti 15.621, incasso di
514.038, abb. 24.534, quota 489.776. Tiri in porta 8 (1 traversa)-4 (1 traversa). Fuori 6-4. Angoli
6-5. Fuorig. 3-4. Recuperi: 1’ p.t.; 3’ s.t.
RUGGIERO PALOMBO
ROMA
Zeman l’Epuratore affonda in un colpo solo Atalanta,
De Rossi e Osvaldo. La prima
deve recitare il mea culpa per
quanto sa dilapidare in avvio
di partita, gli altri due, ammesso ne abbiano voglia, facciano
un esame di coscienza. Il tecnico, nella conferenza stampa
successiva al 2-0 firmato Lamela e Bradley, riserva loro parole
affilate come lame, aprendo ferite ben più profonde di quelle
patite con l’umiliazione di una
intera partita vissuta in panchina insieme a Burdisso, bocciato ma non cazziato. La Roma
ne esce con un ritrovato quinto
posto, con uno spogliatoio polveriera, con problemi quasi irrisolti e con uno Zeman più che
mai nel cuore della gente.
Quanto all’Atalanta, la terza
sconfitta consecutiva ci poteva
stare, ma certe occasioni non si
possono e non si devono buttare via così.
Partenza horror Nei primi 17
minuti la Roma dovrebbe stare sotto 4-0. Stekelenburg
compie due miracoli ipnotizzando Denis e respingendo su
Peluso, poi Denis si ripete sbagliando mira da due passi e
Moralez, che con la propria velocità mette in crisi la difesa
giallorossa, coglie la traversa.
Sembra di rivedere le sequenze horror dell’avvio di Juve-Roma, 0-3 al minuto 19. Un
4-4-2 che sa di 4-2-4, l’Atalanta gioca altissima, pressa i portatori di palla, sfrutta le incertezze di una difesa inedita e
brasilera (Marquinhos però
non dispiace) e trova molle opposizione anche a centrocampo, dove Tachtsidis commette
troppi errori vanificando così
la corsa e il sicuro impegno di
Bradley e Florenzi.
Totti show Per far girare il match, ci vuole che le stelle non restino a guardare. E allora eccola
lì la differenza: Totti si sfila dalla corsia di sinistra e arretra alle
spalle di Lamela e Destro, per
un tridente atipico ma letale. Il
gol di Lamela arriva al termine
di una triangolazione deliziosa
e la successiva traversa di Destro, al termine dell’azione più
bella, sancisce la resurrezione.
L’Atalanta, che ha l’intero reparto difensivo in infermeria e si deve arrangiare con Matheu e Peluso centrali, subisce e lo farà
anche all’inizio della ripresa, allungandosi ed esaltando così
Totti, che a 36 anni sa ancora
dettare legge negli spazi. Il gol
della sicurezza, che con Zeman
è sempre relativa, arriva un minuto dopo che Colantuono ha
sostituito Moralez, per noi il migliore dell’Atalanta, con Bonaventura, prima di tre sostituzioni poco efficaci: Destro fa da solo, Consigli respinge corto, il
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
ilCaso
I DUE BIG IN PANCHINA
Punizioni eccellenti?
«Scarse motivazioni
Qui gioca chi lavora»
Il vantaggio giallorosso
firmato da Erik Lamela,
20 anni, su splendido invito
di Francesco Totti SAMMARCO
tap in di Bradley, che per la cronaca ha ricoperto il ruolo con
cui De Rossi aveva cominciato a
Torino, chiude il discorso.
Errori e sussurri Al Bologna,
sempre all’Olimpico, erano bastati gli ultimi venti minuti per
ribaltare lo 0-2: qui, più o meno nel momento del primo gol
di Gilardino, ci sarebbe l’1-2 di
Denis, e il fuorigioco segnalato
dall’assistente Vuoto è inesistente. Sull’1-0, peraltro, c’era
un rigore netto per la Roma,
Moralez su Lamela, ignorato
da Banti. Gli epurati, infine,
vengono visti bisbigliare in panchina. Chissà se De Rossi ha ricordato a Osvaldo di quando il
26 febbraio Luis Enrique a Bergamo spedì il cosiddetto capitan Futuro in tribuna, causa ritardo alla riunione tecnica prepartita. Stessa Atalanta di mezzo: solo che quella volta finì
4-1 per loro...
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laFotonotizia
Zeman su De Rossi e Osvaldo: «Pensino di più alla squadra
e meno ai fatti propri. Contano gli allenamenti, non i nomi»
La «Hall of Fame»
dei giallorossi
Niente gerarchie Bum, il caso è
Falcao saluta la «Sud». Il
brasiliano è stato inserito nella
«Hall of Fame» della Roma.
Con lui altri dieci campioni
della storia romanista.
Ieri la festa in campo BARTOLETTI
ufficialmente aperto. Zeman, come al solito, non si è fatto intimorire dal peso dei giocatori. «Per
me le gerarchie non le fanno i cognomi, ma il lavoro — dice il tecnico — Loro in settimana non mi
hanno dimostrato di avere la vo-
21
COLANTUONO
«La nostra rete
buona di 3 metri»
Il gol annullato a Denis FALCONE
«Non capisco come si
possa chiamare un fuorigioco
così, con 3 metri di spazio tra
un giocatore e l’altro», dice
Colantuono sul possibile 2-1 di
Denis. Che poi aggiunge:
«Sembrava Juve-Roma, ma
loro 3 gol li hanno fatti, noi no».
dere al meglio».
ANDREA PUGLIESE
ROMA
Se l’Atalanta per De Rossi
era già stata nefasta la scorsa stagione (esclusione per il caso della riunione tecnica), per Osvaldo
finora erano solo bei ricordi, visto che Bergamo gli ha aperto le
porte dell’Italia. Da ieri, forse, è
cambiato qualcosa, considerando anche l’attacco con cui Zeman ha spiegato l’accantonamento dei due nazionali. «Sono rimasti fuori perché contano le motivazioni e io vorrei che tutti pensassero alla squadra invece che
ai fatti propri».
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Mancata convivenza Ieri, poi, si
Da sinistra Daniele De Rossi, 29 anni, e Pablo Osvaldo, 26 anni LR PHOTO
glia giusta. Spero cambino, altrimenti sarà difficile che li possa
utilizzare ancora. Il "poi ci penso
domenica" per me non vale». De
Rossi, il cui feeling con il boemo
è sempre più scarso, non andava
fuori per scelta tecnica dal
2003-04. In panchina, in realtà,
ci finì due volte nel 2007 (ma
per precauzione, prima delle sfide di Champions con Lione e United) e il 26 settembre (Roma-Samp), di rientro da un infortunio. «Chiarirsi? Basta che tor-
nino a convincermi con il lavoro.
Il loro valore non l’ho mai discusso: De Rossi si sa che giocatore è,
Osvaldo nella Roma è quello con
più talento, dopo Totti». A gennaio manca ancora tanto e tutto
può rientrare. Certo è, però, che
sia De Rossi sia Osvaldo ci sono
rimasti male. Proprio come Zeman, soprattutto per Osvaldo,
che considera un suo uomo.
«Burdisso? No, lui è diverso, come lui ne vorrei venti per applicazione, ma ora non riesce a ren-
è capita un’altra cosa: Destro e
Osvaldo difficilmente giocheranno insieme. «Loro con Totti è dura, nessuno dei tre vuole giocare
a destra. E poi Osvaldo e Destro
hanno giocato insieme in Nazionale e non sono andati bene». E
allora, partita chic a parte, Lamela da ieri è più titolare degli altri
(Totti escluso). «Lo voglio così,
ha corsa per tre ore e mi aspetto
che lo faccia per tutti i 90’, invece
di aspettare che gli altri gli portino la palla — chiude Zeman —
Poi c’è il discorso che può fare tanti gol. E mi aspetto li faccia». Già
Totti, ieri ha dedicato la vittoria a
Pallotta: «Una vittoria per lui e
per le leggende della Roma». E
Pallotta? È volato subito via, a Milano, a vedere i Celtics. Non prima di far trapelare la sua soddisfazione: «Sono contento della vittoria, serviva per ripartire bene».
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22
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
SERIE A 7a GIORNATA
Gomez e Bergessio
Catania, salto in alto
La squadra di Maran vince e sale al quinto posto
Un Parma abulico crea una sola occasione
FRANCESCO CARUSO
CATANIA
Cinico e concreto: il Catania non perde un colpo davanti
al suo pubblico. Avesse preso
in trasferta la metà del raccolto
casalingo, sarebbe terzo in classifica a 15 punti. Ma ai piedi
dell’Etna festeggiano per un
quinto posto che profuma d’Europa e non solo. Sa soprattutto
di sorpresa e ha il gusto antico
del buon lavoro artigianale,
quello che zitto zitto porta
avanti Maran, il tecnico trentino che in estate sembrava solo
un ripiego al fuggitivo Montella. Altroché tappabuchi, il quasi cinquantenne allenatore rossazzurro ha già messo il Catania un punto avanti e 3 gradini
più su rispetto a quello di un anno fa guidato dall’ex aeroplanino. Con la coppia Gomez-Bergessio i siciliani rimediano al
brutto scivolone della settimana scorsa contro il Bologna e ci
riescono contro un’altra emiliana meno pragmatica dei cugini
rossoblù.
Numeri A guardare i numeri della partita, dai calci d’angolo (2
a 10) al possesso palla (42,7
per centro contro 57,3), dalla
percentuale dei passaggi utili
(78,8 a 86,5) alla supremazia
Gonzalo Bergessio, 28 anni, realizza il secondo gol per il Catania ANSA
CATANIA
2
PARMA
0
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Gomez (C) al 2’ p.t.; Bergessio al 35’ s.t.
CATANIA (4-3-3)
PARMA (3-5-2)
Andujar; Alvarez, Legrottaglie, Bellusci, Marchese; Izco, Lodi, Almiron (dal 44’ s.t. Ricchiuti); Barrientos (dal 29’ s.t. Biagianti),
Bergessio, Gomez (dal 43’ s.t. Castro).
PANCHINA Frison, Messina, Rolin, Salifu, Morimoto, Doukara.
ALLENATORE Maran.
CAMBI DI SISTEMA 4-4-2 dal 30’ s.t. dopo l’ingresso di Biagianti per Barrientos.
BARICENTRO BASSO 50,2
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Biagianti gioco scorretto.
Mirante; Benalouane, Paletta, Lucarelli; Bibiany, Parolo (32’ s.t. Zaccardo), Valdes, Galloppa, Gobbi; Belfodil (18’ s.t. Pabon), Amauri. PANCHINA Pavarini, Bajza, Fideleff, Acquah, Musacci, Morrone, Ninis, Rosi, Marchionni, Sansone. ALLENATORE Donadoni.
CAMBI DI SISTEMA 4-3-2 dal 33’ s.t. dopo l’ingresso di Zaccardo per Parolo.
BARICENTRO MOLTO ALTO 58,3
ESPULSI Benalouane al 24’ s.t. per somma
d’ammonizioni (g. s. e comp. non reg.).
AMMONITI Galloppa, Lucarelli, Parolo g.s. Bibiany c. n. r.; Mirante proteste.
ARBITRO Calvarese di Teramo.
NOTE Spettatori paganti 2.759; abbonati 8.711, incasso complessivo 35.098 euro. Tiri in
porta 6-1. Tiri fuori 3-5. In fuorigioco 1-2. Angoli 2-10. Recuperi: p.t. 0’; s.t. 5’.
territoriale (40,3 per cento contro 59,7) è tutto un vantaggio
gialloblù. Ma se miriamo al sodo le cifre sono di schiacciante
impronta rossazzurra: 6 contro 1 i tiri in porta, 2 a 0 il riassunto finale. A nulla vale che
Donadoni allestisca una formazione a forte trazione offensiva
perché i 3 attaccanti, Amauri,
Belfoldil e Biabiany non creano pericoli. Andujar trema solo
sulla mezza rovesciata in area
di Gobbi che conclude a lato un
bel traversone di Biabiany.
Gol veloce Il Catania passa segnando uno dei gol più veloci
del campionato: 68 secondi dopo il fischio d’avvio Almiron innesca Barrientos che brucia Lucarelli e disegna un assist prezioso per Gomez: il Papu a tu
per tu con Mirante non sbaglia.
Poi i padroni di casa si appartano nella loro metà campo ma il
Parma non sa che farsene della
sterile supremazia territoriale:
la disposizione a 5 del centrocampo non aiuta a trovare profondità e concretezza. Il Catania si ridesta nella ripresa. Bergessio scambia in velocità con
Barrientos ma cincischia un po’
in area e la sua conclusione è
intercettata sulla linea da Paletta. Poi Almiron tenta di imitare
l’ex rossazzurro Mascara e il rosanero Miccoli, ma il suo tiro
da oltre 40 metri è intercettato
da Mirante che recupera velocemente la posizione e devia in
corner. Finché poco dopo la
mezzora il Catania chiude i conti con una «veloce» Lodi-Izco-Bergessio che stavolta
non può sbagliare il comodo
tap-in. Il Parma, che non ha
mai vinto al Cibali in A, va al
tappeto per la terza volta in 7
giornate e per la seconda nelle
ultime 17 partite rimane all’asciutto. E il Cibali si coccola
l’allenatore manifesto dell’anti
rampantismo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
le Pagelle
di F.C.
ALMIRON E’ UN PILASTRO
GOBBI E’ L’UNICO CHE SPINGE
CATANIA 7
ANDUJAR 6,5 Mai impensierito
dagli avanti emiliani, svolge con
destrezza l’ordinaria
amministrazione.
ALVAREZ 6,5 Ingaggia un bel
duello con Gobbi che è uno dei
migliori dei suoi e ne esce bene.
PARMA 5
MIRANTE 6,5 Prende due gol
senza colpe e salva sul tiro da
quaranta metri di Almiron.
BENALOUANE 4,5 In ritardo sul
primo gol, commette un fallo
stupido che lascia i suoi in dieci.
LEGROTTAGLIE 6,5 Una sicurezza
in mezzo alla difesa.
PALETTA 6 Il meno peggio della
difesa, salva sulla linea su
Bergessio.
BELLUSCI 6,5 Bene nel suo ruolo
preferito.
LUCARELLI 5 Si fa scappare
Barrientos in occasione dell’1 a 0.
MARCHESE 6,5 Indiscutibile
intelligenza tattica.
IZCO 7 Ottimo assist per il 2 a 0,
esercita una gran pressione sulla
fascia, corre per 90 minuti.
LODI 6 Avvia l’azione del 2 a 0 e
tira una gran punizione, ma sbaglia
molti palloni.
h
IL MIGLIORE
7 ALMIRON
Si è rivisto finalmente il pilastro del
centrocampo: sfiora il gol da 40
metri (Ricchiuti s.v.).
BARRIENTOS 6,5 Regala l’assist a
Gomez per l’1 a 0 e chiude un buon
triangolo con Bergessio.
BIAGIANTI 6 Al piccolo trotto, fa il
suo.
BERGESSIO 7 Segna un gol facile
facile e ne manca un paio. E’ in
fuorigioco in occasione della rete
annullata.
BIABIANY 6,5 Si fa notare sulla
fascia, cerca la profondità, ma
senza pungere.
PAROLO 5,5 Entra poco nel vivo
della manovra.
ZACCARDO 5,5 E’ in area piccola
sul gol del 2 a 0, ma non può far
nulla.
VALDES 6 Cerca di tracciare le
geometrie del gioco, ma trova
pochi sbocchi.
GALLOPPA 6 Si dà da fare di
fianco al regista, ma lo aiuta a
sprazzi.
IL MIGLIORE
h 6,5 GOBBI
E’ l’unico che va vicino al gol e che
spinge con una certa costanza.
BELFODIL 5 Tanto fumo e nessun
arrosto: non riesce mai a
inquadrare la porta.
GOMEZ 7 Sfrutta magnificamente
l’assist di Barrientos sul primo gol,
ricambia la cortesia poco dopo,
ma il compagno non ne approfitta
(Castro s.v.)
PABON 5,5 Poteva anche
rimanere in panchina.
ALL. MARAN 6,5 In casa la sua
squadra non sbaglia un colpo.
ALL. DONADONI 5,5 Schiera una
squadra senza qualità.
AMAURI 5 Un paio di spizzate di
testa fuori misura. Stop.
GLI ARBITRI
CALVARESE 7 Indovina tutte le decisioni.
Avellano 6,5-Nioletti 6,5; Di Bello 6,5-Pairetto 6,5.
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
23
SERIE A 7a GIORNATA
E’ un Toro seduto
Il Cagliari risorge
Rigore di Nenè: brinda la coppia Pulga-Lopez
Annullato tra le proteste il pari di Bianchi
FRANCESCO BRAMARDO
TORINO
Debutto con il botto. Il Toro che non ti aspetti, sotto ritmo, prima fatica, poi affonda
contro un Cagliari quadrato,
stramotivato dal cambio di allenatore. Una «pulga» inaspettata per i granata «puniti oltre il
lecito» secondo Ventura «da
due episodi: un rigore nato da
un tiro da 3 metri su Glik che
non poteva sparire e un gol annullato per un fuorigioco dubbio di Bianchi». Torna con i piedi per terra il Torino, tira una
boccata d’ossigeno il Cagliari alla prima vittoria in stagione.
«Grazie a Ficcadenti, abbiamo
trovato una squadra in buona
condizione fisica, l’esordio in A
con una vittoria a Torino è il
massimo», le parole di Ivo Pulga.
Precedente Il miniciclo di 7 ga-
re si conclude nel modo peggiore per il Toro che non aveva demeritato all’Olimpico con l’Inter o nello 0-0 con l’Udinese. E’
mancato il sacro fuoco e quel
pizzico di fortuna che aveva permesso di indirizzare a Bergamo
la gara nel giusto verso, è girato
tutto bene ai sardi che hanno
trovato il colpo del ko quando
la partita sembrava orientata
Rolando Bianchi, 29 anni, segna ma il gol è annullato per fuorigioco ANSA
TORINO
0
CAGLIARI
1
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORE Nenè su rigore al 29’ s.t.
TORINO (4-2-4) Gillet; Darmian, Glik,
CAGLIARI (4-1-3-2) Agazzi; Pisano,
Ogbonna, D’Ambrosio; Brighi (dal 32’s.t. Sansone), Gazzi; Cerci, Sgrigna (dal 7’s.t. Meggiorini), Bianchi, Stevanovic (dal 17’s.t. Vives). PANCHINA L.Gomis, Rodriguez, Di Cesare, Agostini, Caceres, Basha, Santana,
Verdi. ALLENATORE Ventura
CAMBI DI SISTEMA dal 16’ s.t. 4-3-3
BARICENTRO MEDIO 54,3 metri
ESPULSI nessuno
AMMONITI Darmian gioco scorretto
Ariaudo, Astori, Avelar; Conti; Dessena (dal
24’s.t. Thiago Ribeiro), Nainggolan (dal
43’s.t. Eriksson), Ekdal; Nenè, Ibarbo (dal
36’s.t. Sau). PANCHINA Avramov, Larrivey,
Murru, Del Fabro. ALLENATORE Pulga-Lopez.
CAMBI DI SISTEMA nessuno
BARICENTRO MEDIO 54 metri
ESPULSI nessuno
AMMONITI Conti, Ekdal per gioco scorretto,
Nenè per comp. non regolamentare
ARBITRO Celi di Campobasso
NOTE paganti 6.207, incasso di 139.340 euro, abbonati 8.539, quota 114.515. Tiri in porta
2-4 (con 1 palo).Tiri fuori 2-5. Angoli 10-5. In fuorigioco 3-2. Recuperi 1’ p. t. 4’ s.t.
verso il pari. Il Cagliari non porta bene a Giampiero Ventura (5
sconfitte e un pari contro la sua
ex squadra) ed al Torino: l’ultima volta, 4 anni fa, alla settima
giornata, a vincere fu il Cagliari
con gol all’86 di Acquafresca. I
sardi di Allegri erano ultimi ma
il campionato dei granata finì
con la retrocessione.
Schema vincente La gabbia a
protezione della difesa costruita dal duo Pulga-Lopez, con
Conti calamita palloni, ha imbrigliato le fonti di gioco degli
avversari. I numeri la dicono
lunga. Il Toro che fa del possesso palla e del baricentro alto la
dote migliore non è riuscito a
chiudere l’avversario nella propria metà campo, a sfondare
sulle corsie (59% di palle giocate contro il 57% del Cagliari)
non è riuscito a verticalizzare,
né partorire una sola palla gol
dalle parti di Agazzi con 21
cross e 10 corner. Il primo tempo scivola via senza emozioni,
disoccupato Agazzi, di Avelar
l’unico tiro pericoloso nello
specchio della porta, respinto
in angolo da Gillet. Nella ripresa i granata invece di inserire la
trazione integrale cedono metri agli ospiti. Cerci esaurisce la
spinta offensiva e Stevanovic
con lui. Ventura puntella la difesa con Vives, il Toro si allunga e
il Cagliari cerca la giocata di
Ibarbo in contropiede. Al 28’
Astori in area calcia verso la porta, tiro interrotto dal braccio di
Glik. Il difensore granata a tre
metri di distanza cerca di coprirsi e di evitare l’impatto ma per
Celi è rigore. Il penalty trasformato da Nenè ravviva il finale.
Il Toro si sbilancia, Ibarbo in
contropiede colpisce il palo. Secondo episodio dubbio al 37’
con gol annullato a Bianchi in
fuorigioco secondo il guardalinee (Pisano in verità terrebbe
in gioco l’attaccante).
le Pagelle
di F. BRA.
MEGGIORINI, CHE PASTICCIONE
NAINGGOLAN E’ DAPPERTUTTO
TORINO 5
IL MIGLIORE
h 6,5 GILLET
Rischia lo strappo con due voli
decisivi.
DARMIAN 6 Puntuale nelle
chiusure, però spinge meno del
solito.
CAGLIARI 6
AGAZZI s.v. Una sola parata nel
finale su un tiro telefonato. Il resto
è relax.
PISANO 6,5 Contiene senza fatica
uno spento Stevanovic.
ARIAUDO 6,5 Si incolla a Sgrigna,
tampona Meggiorini nel finale.
GLIK 5,5 Una roccia fino al
penalty, cerca di scomparire ma il
braccio non è di vetro.
ASTORI 6,5 Sovrasta Bianchi di
piede e di testa, inventa il rigore
partita.
OGBONNA 6 Bel duello fisico con
Ibarbo. Cede campo nel finale di
partita.
AVELAR 6 In crescendo. Soffre
Cerci per un tempo.
D’AMBROSIO 6 Tra i più lucidi
anche in fase propositiva e
costanti nel rendimento.
BRIGHI 5,5 Soffocato a
centrocampo fatica a trovare
l’imbeccata. Sansone s.v.
GAZZI 6 Rischia il giusto per
accelerare la manovra, arpiona
palloni su palloni, suo l’unico tiro in
porta.
CERCI 6 Dura poco più di un
tempo, gli manca l’ultimo guizzo
ma con i piedi parla un’altra lingua.
SGRIGNA 5 Il duetto con Bianchi
questa volta non trova l’acuto.
MEGGIORINI 5 Prova a dare peso
all’attacco, pasticcia.
BIANCHI 5,5 Generoso, più
centrocampista che attaccante.
STEVANOVIC 5 Non trova lo
spunto sulla corsia che non ama.
CONTI 6,5 Una diga invalicabile
davanti alla difesa finisce
stremato.
DESSENA 6 Gara di sostanza, va
in difficoltà su Gazzi esce
spossato.
THIAGO RIBEIRO 5,5 Meno lucido
del compagno che rileva nel ruolo.
NAINGGOLAN 6 E’ ovunque a
centrocampo, toglie ossigeno a
Brighi (Eriksson s.v.).
EKDAL 6,5 Chiude la cerniera a
sinistra in mezzo al campo, non
sbaglia il compito.
NENÈ 6,5 Due fiammate nel finale,
rigore decisivo e una gran parata
di Gillet su un suo sinistro
micidiale.
h
IL MIGLIORE
7 IBARBO 7
VIVES 5 Entra per puntellare il
centrocampo, ma apre una crepa.
Impegna i centrali granata fino al
fischio finale, il palo gli nega il
raddoppio (Sau s.v.)
ALL. VENTURA 5 Squadra sotto
ritmo, prova a cambiare in corsa,
tradito dalle ali.
ALL. PULGA-LOPEZ 6 Il cambio in
panchina e di modulo fa il suo
effetto.
TERNA ARBITRALE: CELI 6 Lascia giocare, il rigore c’è, annulla
il gol di Bianchi sul filo del fuorigioco tradito dal collaboratore.
Tasso 6-Giordano 5; Ostinelli 6-Pasqua 6
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SERIE BWIN IL POSTICIPO DELL’8a GIORNATA (ore 20.45)
C’è Livorno-Spezia
Caccia al Sassuolo
Il programma dell’ottava
giornata si completa stasera
(ore 20.45) con l’attesissimo
posticipo Livorno-Spezia. La
squadra di Nicola è costretta a
vincere per tornare vicina al
Sassuolo, ma quella di Serena
non può cedere altro terreno.
Qui Livorno Formazione top se-
cret anche se tutto lascia prevedere l'impiego di Emerson a
centrocampo con Bernardini e
Lambrughi a centro difesa. A
centrocampo ballottaggio tra
Belingheri e Prutsch. In avanti
il trio Siligardi-Paulinho-Dionisi. Squalificati nessuno. Diffidati Emerson e Salviato.
Qui Spezia Dovrebbe recuperare in extremis Schiavi al centro
della difesa, anche se è pronto
Pasini. Sempre out Madonna,
al suo posto Piccini. Un posto
per due come pivot di centrocampo tra Porcari (favorito) e
Mandorlini. Squalificati Goian
e Sammarco. Diffidati Schiavi.
LIVORNO
SPEZIA
LIVORNO
(4-3-3)
1 MAZZONI
6 SALVIATO
4 BERNARDINI
11 LAMBRUGHI
3 GEMITI
10 LUCI
27 EMERSON
16 GENTSOGLOU
26 SILIGARDI
9 PAULINHO
8 DIONISI
All. NICOLA
SPEZIA
(4-3-1-2)
22 IACOBUCCI
18 PICCINI
14 SCHIAVI
13 BENEDETTI
19 GAROFALO
8 BOVO
17 PORCARI
4 LOLLO
10 DI GENNARO
9 SANSOVINI
21 OKAKA
All. SERENA
PANCHINA
12 Fiorillo, 2 Meola,
17 Ceccherini,
7 Belingheri,
21 Prutsch,
23 Piccolo,
20 Dell'Agnello.
PANCHINA
1 Russo, 3 Mario
Rui, 5 Pasini,
6 Mandorlini,
24 Izzillo, 11
Pichlmann,
30 Antenucci.
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LA SITUAZIONE
Make every day count
Pro Vercelli, ancora fiducia a Braghin
Domenica pranzo con Vicenza-Padova
La Pro Vercelli, dopo le due
pesanti sconfitte con Cittadella e
Juve Stabia, ha valutato la posizione
del tecnico Braghin, e ha deciso di
rinnovargli la fiducia. La classifica
dopo 8 turni: Sassuolo p. 22;
Livorno* 18; Verona 15; Ternana e
Varese (-1) 13; Brescia 12; Spezia*,
Bari (-7), Modena (-2), Padova (-2) e
Cittadella 10; Vicenza, Juve Stabia e
Ascoli (-1) 9; Lanciano e Cesena 7;
Novara (-4) e Pro Vercelli 6; Reggina
(-3) e Crotone (-2) 5; Empoli (-1) 3;
Grosseto (-6) 1. (*una in meno).
Ferma la A, così il prossimo turno:
Sabato: Juve Stabia-Bari (ore 18) e
Novara-Brescia (20.45).
Domenica (ore 15): Vicenza-Padova
(12.30), Cesena-Crotone;
Cittadella-Modena; Empoli-Ascoli;
Lanciano-Pro Vercelli; SassuoloVarese; Spezia-Ternana; VeronaGrosseto, Reggina-Livorno (20.45).
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24
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
25
SERIA A 7a GIORNATA
la situazione
RISULTATI
CATANIA-PARMA
la classifica
MARCATORI
2-0
PARTITE
Gomez (C), Bergessio (C)
CHIEVO-SAMPDORIA
Thereau (C), Maresca (S), Di Michele (C)
2-1
SQUADRE
G.
V.
N.
P.
G.
V.
N.
P.
G.
V.
N.
FIORENTINA-BOLOGNA
Jovetic (F)
1-0
JUVENTUS
19
3
3
0
0
4
3
1
0
7
6
1
GENOA-PALERMO
Giorgi (P), Borriello (G)
1-1
NAPOLI
19
4
4
0
0
3
2
1
0
7
6
LAZIO
15
3
2
0
1
4
3
0
1
7
MILAN-INTER
Samuel (I)
0-1
INTER
15
3
1
0
2
4
4
0
0
ROMA
11
4
1
2
1
3
2
0
1
NAPOLI-UDINESE
Hamsik (N), Pinzi (U), Pandev (N)
2-1
FIORENTINA
11
4
3
1
0
3
0
1
PESCARA-LAZIO
Hernanes (L), Klose (L), Klose (L)
0-3
CATANIA
11
4
3
1
0
3
0
SAMPDORIA (-1)
10
3
1
1
1
4
ROMA-ATALANTA
Lamela (R), Bradley (R)
2-0
GENOA
9
4
1
2
1
3
TORINO (-1)
8
4
1
1
2
SIENA-JUVENTUS
Pirlo (J), Calaiò (S), Marchisio (J)
TORINO-CAGLIARI
1-2
MILAN
7
4
1
0
3
BOLOGNA
7
3
1
1
1
PESCARA
7
4
1
0
3
UDINESE
6
3
1
1
1
PROSSIMO TURNO
PARMA
6
3
1
2
0
8ª GIORNATA
sabato 20 ottobre
JUVENTUS-NAPOLI
ore 18
LAZIO-MILAN
ore 20.45
domenica 21 ottobre, ore 15
CAGLIARI-BOLOGNA
ore 12.30
ATALANTA-SIENA
CHIEVO-FIORENTINA
INTER-CATANIA
PALERMO-TORINO
PARMA-SAMPDORIA
UDINESE-PESCARA
GENOA-ROMA
ore 20.45
CHIEVO
6
4
2
0
PALERMO
5
3
1
1
ATALANTA (-2)
5
3
1
CAGLIARI
5
3
SIENA (-6)
2
4
0-1
Nené (C) rigore
GAZZA OFFSIDE
Derby polemico
C’è Materazzi
live dalle 9.45
Le polemiche accese
dal derby vinto dall’Inter, il
rendimento della Juve, la
forza del Napoli, le ambizioni
della Lazio. Il menu di Gazza
Offside è ricchissimo e nei
piatti serviti dalla squadra
della rubrica in onda su
GazzettaTV ci sono i gol,
i servizi sulle partite della
serie A e i retroscena dei
temi caldi della giornata, che
verranno affrontati da Nino
Morici e Alberto Cerruti, con
le incursioni di Marco
Materazzi direttamente dalla
redazione della Rosea a
Milano. In più il focus sulla
Magic +3 con gli uomini più in
forma del momento e quelli
da evitare per giocare con le
vostre formazioni
PUNTI
RETI
IN CASA
FUORI
TOTALE
RIGORI
PUNTI POSIZIONE
2011-2012 STAGIONE
E DIFF.
2011-2012
DIFF.
RETI
FAVORE
CONTRO
T.
R.
T.
4
+13
4
3
1
1
13 (+6)
3
14
3
+11
3
2
0
0
11 (+8)
5
12
6
+6
1
1
2
1
14 (+5)
2
11
6
+5
1
1
0
0
7 (+8)
16
14
11
+3
1
1
1
1
11 (=)
5
8
6
+2
1
0
3
2
9 (+2)
10
9
11
-2
0
0
0
0
10 (+1)
8
9
8
+1
1
1
3
2
in B
in B
8
8
=
3
1
1
1
9 (=)
10
9
5
+4
3
2
2
2
in B
in B
7
7
=
1
1
2
2
11 (-4)
5
6
9
10
-1
2
1
1
1
4 (+3)
18
5
6
14
-8
0
0
3
1
in B
in B
7
11
-4
1
1
2
2
15 (-7)
1
6
10
-4
2
1
5
2
9 (-4)
10
1
1
0
0
9 (-4)
10
0
0
0
0
10 (-5)
8
0
0
3
1
8 (-3)
15
-7
4
2
1
0
12 (-7)
4
0
2
1
1
1
9 (-5)
10
IN CASA
FUORI
TOTALE
P.
F.
S.
F.
S.
F.
S.
0
8
1
9
3
17
1
0
10
3
4
0
5
0
2
5
2
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1
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1
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2
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1
1
1
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2
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2
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1
0
3
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1
1
7
2
1
4
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0
2
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7
1
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0
1
3
7
1
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0
0
3
7
2
0
5
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6
1
8
6
14
-8
1
4
0
1
3
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2
4
5
5
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11
-5
0
2
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1
2
7
2
1
4
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6
3
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11
-6
0
1
2
4
1
1
2
7
1
2
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2
6
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5
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11
1
2
1
3
1
0
2
7
2
2
3
4
4
4
4
8
8
R.
U CHAMPIONS U PRELIMINARI DI CHAMPIONS U EUROPA LEAGUE U RETROCESSIONE
6 RETI: Cavani (2) (Napoli)
5 RETI: Gilardino (Bologna); Jovetic
(Fiorentina); Klose (Lazio)
4 RETI: Cassano (Inter); Hernanes (Lazio);
El Shaarawy (Milan); Bianchi (1) (Torino)
3 RETI: Bergessio (Catania); Borriello (1)
(Genoa); Milito (Inter); Giovinco e Pirlo
(Juventus); Pazzini (1) (Milan); Hamsik
(Napoli); Miccoli (Palermo); Osvaldo (1)
(Roma); Maxi Lopez (Sampdoria); Calaiò
(Siena)
2 RETI: Denis (Atalanta); Diamanti (1)
(Bologna); Gomez (Catania); Pellissier (1)
(Chievo); Immobile (Genoa); Quagliarella,
Vidal (2) e Vucinic (1) (Juventus); Pandev
(Napoli); Giorgi (Palermo); Weiss (Pescara);
Florenzi e Lamela (Roma); Vergassola
(Siena); Di Natale (1) (Udinese)
1 RETE: Cigarini, Moralez e Raimondi
(Atalanta); Guarente e Kone (Bologna);
Ekdal, Nené (1), Pinilla (1) e Sau (Cagliari);
Barrientos, Lodi, Marchese e Spolli
(Catania); Cruzado, Di Michele, M. Rigoni e
Thereau (Chievo); Romulo, Roncaglia e
Toni (Fiorentina); Kucka, Jankovic e Merkel
(Genoa); Coutinho, Pereira, Samuel e
Sneijder (Inter); Asamoah, Giaccherini,
Lichtsteiner, Marchisio e Matri (Juventus);
Candreva, Ederson e Ledesma (1) (Lazio);
Dzemaili, Insigne e Maggio (Napoli); Rios
(Palermo); Belfodil, Galloppa, A. Lucarelli,
Parolo, Rosi e Valdes (1) (Parma); Caprari,
Celik, Quintero e Terlizzi (Pescara);
Bradley, Lopez, Marquinho e Totti (Roma);
Costa, Estigarribia, Gastaldello, Maresca,
Munari e Pozzi (1) (Sampdoria); Paci,
Valiani e Ze Eduardo (1) (Siena); Brighi,
D'Ambrosio, Gazzi, Sgrigna e Stevanovic
(Torino); Basta, Lazzari, Maicosuel, Pinzi e
Ranegie (Udinese)
RETI: in questo turno: 21 (1 rigore). Totali:
175 (20 rigori, 3 a tavolino)
La classifica tiene conto di quest'ordine preferenziale:
1) punti 2) minor numero di partite disputate 3) differenza reti 4) maggior numero di gol segnati 5) ordine alfabetico.
Le ultime tre retrocedono in serie B.
laMoviola
di FRANCESCO CENITI
[email protected]
Chiellini salvato dal rosso
Quanti errori all’Olimpico:
manca il rigore su Lamela,
il gol di Denis era regolare
Qualche errore di troppo
prima della sosta. Il saldo stagionale
è sempre nettamente in positivo, ma
conoscendo Braschi striglierà a
dovere la sua squadra. Il designatore
avrebbe voluto una giornata di
campionato diversa. Per carità,
niente disastri, ma a preoccupare
sono state due o tre direzioni non in
linea con le aspettative: delude Valeri
nel derby (ne parliamo a parte);
Mazzoleni a Siena ha gestito male la
partita, scontentando tutti,
invertendo molti falli, facendo il
fiscale su qualsiasi protesta e
soprattutto non espellendo Chiellini
per un doppio giallo. Per la qualità
delle sviste, forse peggio all’Olimpico
(rigore negato alla Roma e gol valido
annullato all’Atalanta), mentre
davvero inspiegabile come
Gervasoni nell’anticipo di Verona non
abbia fischiato il fallo di Frey su
Obiang dando il via al all’azione
decisiva.
CATANIA-PARMA 2-0
Calvarese di Teramo
Regolare il vantaggio di Gomez (non
c’è fuorigioco). In pochi minuti
Benalouane rimedia due ammonizioni
giusta: entrata su Barrientos e
colpetto a Gomez. Negato al Catania
un terzo gol valido: Castro, in
posizione regolare, decide di
scaricare su Bergessio, dietro la
linea del pallone, che batte Mirante.
Inesistente l’offside.
FIORENTINA-BOLOGNA 1-0
Orsato di Schio
Niente fuorigioco sul gol di Jovetic,
tenuto in gioco da Gilardino e
Pazienza. Rischia molto Natali: già
ammonito, strattona in modo
plateale Toni. Lo stesso Toni trova la
via della rete nella ripresa, ma è al di
là dei difensori: giusto annullare.
PESCARA-LAZIO 0-3
De Marco di Chiavari
Poco lavoro per l’arbitro e partita
subito indirizzata dal vantaggio
laziale. Non ci sono macchie sulla
doppietta di Klose: sul primo non c’è
fuorigioco, sul secondo Biava
potrebbe dare fastidio al portiere ma
è comunque tenuto in gioco da
Colucci.
Stevan Jovetic, 22 anni ANSA
Il calcione rifilato da Chiellini a Felipe: meritava il secondo giallo SKY
ROMA-ATALANTA 2-0
Banti di Livorno
Insufficiente la prestazione di Banti.
Sbaglia a non fischiare un netto
rigore per la Roma: fallo ripetuto di
Maxi Moralez su Lamela, prima lo
colpisce e poi lo affossa. Protesta
l’Atalanta sul 2-0 di Bradley, ma il
centrocampista è in posizione
regolare (davvero centimetri) al
momento del tiro di Destro respinto
da Consigli. Clamorosa svista
dell’assistente Vuoto che fa
annullare una rete regolarissima a
Denis tenuto in gioco di oltre due
metri da Piris.
SIENA-JUVENTUS 1-2
Mazzoleni di Bergamo
Penalizzato il
Torino: non c’è
fuorigioco sul pari
di Bianchi.
Che rischio Natali
Non convince l’arbitro: trasforma la
partita in una corrida per molte
decisioni sbagliate e troppi cartellini
per proteste. Manca, però, una
ammonizione «pesante»: Chiellini
sbaglia il tempo dell’entrata su Felipe
e gli rifila un calcione. Sarebbe stato
il secondo giallo per il difensore. Può
lamentarsi anche la Juve: fermato
Giovinco lanciato a rete per un
fuorigioco inesistente.
TORINO-CAGLIARI 0-1
Celi di Bari
Protesta il Cagliari per un tocco di
braccio da parte di Stevanovic, ma è
giusto consideralo involontario (è
attaccato al corpo). Il rigore arriva
poco dopo e fa bene l’arbitro a darlo:
Glick ribatte con il braccio sinistro
tenuto largo il pallone calciato da
Astori. Nel finale si lamenta il Torino:
ha ragione, il gol annullato a Bianchi
per fuorigioco lascia molto dubbi.
L’attaccante sembra in linea con
l’ultimo difensore e in questi casi è
sempre meglio tenere la bandierina
abbassata.
Milan-Inter a pagina 3
Napoli-Udinese a pagina 16
24
le vittorie in trasferta nelle
prime sette giornate di
campionato, è il nuovo record
per quanto riguarda i
campionati a 20 squadre
172
le reti segnate in questo
campionato alle quali bisogna
aggiungerne 3 assegnate a
tavolino; rispetto alla scorsa
stagione si contano 6 gol in più
CONCORSI
N. 77
DEL 7/10/2012
TOTOCALCIO COLONNA VINCENTE
1-1-2-2-2-2-1-X-1-X-1-1-1-1
TOTOGOL COLONNA VINCENTE
8-14-3-4-7-13-11
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
The Ad Store Italia
26
L’ITALIA ENTRA NELLA STORIA
APRILIA CON MAX BIAGGI VINCE
iL mondiale superbike 2012
Aprilia RSV4 è la moto dei record, un esempio unico della tecnologia italiana che vince. Da oggi anche in versione
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LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
di REINHOLD MESSNER
enerdì sono stato in Trentino, ospite della Sat, la SoV
cietà degli alpinisti tridentini, che
vanta 150 anni di vita. Un'associazione che mi è sembrata molto
più vitale dei vari Club alpini. La
Sat ha dirigenti giovani, che praticano l'alpinismo. Il che fa la differenza. Ma ha anche una storia importante. E va tenuto
in considerazione. Perché queste caratteristiche positive sono un'eredità dei tempi passati. E che esistevano
giá alla fondazione. Me ne sono reso conto visitando la
biblioteca nella bella sede, in pieno centro a Trento.
Raccoglie tantissimi libri, ma quello che mi ha colpito è
la grande raccolta delle riviste specializzate di tutto il
mondo. Una raccolta iniziata già negli anni 70 dell'800.
I primi soci, dunque, vedevano lontano.
In quegli archivi c'è tanta storia. E solo conoscendo la
storia i giovani possono avere una visione chiara e
completa. Perfino di un paesaggio. Che è fatto non soltanto della natura, ma anche di quanto l'uomo in essa
ha saputo fare. Così io posso stare ore a guardare il
Civetta con la sua immensa parete, che secondo me è
uno dei più bei paesaggi dolomitici. Rivivo le emozioni
iClassici
laVignetta
MESSI E RONALDO DUE PALLONI D’ORO
IBRA LI INSEGUE: COME SERVONO I TOP
classico è una cosa che non ha mai finito di
quello che ha da dire, come suggeriva
IItaloldire
Calvino. Il maestro parlava di libri da rileggere, noi possiamo estendere il concetto alle partite di pallone. Ai derby. Al Clasico. Questo
Barça-Real si portava dietro l’alone politico del
vento indipendentista che scuote i catalani, ma
sul piano tecnico era la continuazione del duello
infinito tra Leo Messi e Cristiano Ronaldo, scritto da prodezze e un numero impressionante di
gol. L’argentino e il portoghese, assieme, hanno
messo a segno la bellezza di 331 gol nelle quattro stagioni di comune convivenza dentro al calcio spagnolo. Una cosa storica, mai vista prima.
Sulle loro sfide si è già detto tutto, ma il bello è
che continuano a mostrarci un sacco di prodezze e altri gol da ricordare.
Le ultimi quattro reti del loro mostruoso bottino
hanno definito l’epilogo del match di ieri, davanti ai 96 mila del Camp Nou. Abbiamo visto altre
volte — nelle stagioni recenti — un Barcellona
più grandioso e un Real Madrid più costante,
rotondo e spietato. Tante ragioni spiegano per-
Ronaldo e Messi, i due protagonisti del Clasico REUTERS
ché le due big di Spagna sono scese un po’ di
abito. La verità è che a forza di giocarsele di santa ragione hanno finito col contaminarsi, almeno un po’. E nell’appiattimento verso l’alto, dovuto anche alla velocità super e alla tensione estenuante, quello che viene fuori è la personalità
dei grandi. Ronaldo ha acceso la sfida col primo
cazzotto da k.o. tecnico. Messi l’ha raccolta pareggiando il conto con un guizzo gattesco. Poi
ha rovesciato il match come una calza, con quel
tiro mancino che ha rievocato le genialità di Maradona. Finita? Macché, quando sembrava che
il Barça potesse debordare ci ha pensato il fuoriclasse portoghese a ristabilire l’equilibrio e a
blindare il 2-2 finale.
Tutto come prima, dunque. Barcellona avanti di
otto punti. Campionato chiuso? Macché. L’altro
fatto nuovo — come prevedibile e annunciato
— è che tra i due litiganti di sempre c’è un terzo
che gode. Il terzo è l’Atletico del Cholo Simeone
e di un altro asso che non smette di segnare. Radamel Falcao ne ha fatti altri due (anche se il
secondo ha l’imprinting dell’autorete) e affondando il sorprendente Malaga ha trascinato i colchoneros sullo stesso gradone del Barça, al vertice della classifica. Lo sprint per il titolo promette
di essere un lungo match a tre.
Nella seconda domenica di ottobre, i fuoriclasse
segnano due a due. Il vecchio Ibra, tante volte
protagonista a San Siro prima con l’Inter, poi col
Milan, l’asso svedese che era stato capace di decidere un Clasico stendendo il Madrid, si è preso il
palcoscenico anche in Francia, nel derby tra Psg
e Marsiglia. Carlo Ancelotti aveva bisogno di vincere al Velodrome per agganciare l’Olympique
in testa alla classifica, completando la solida rimonta. I parigini si sono trovati sotto, dopo un
quarto d’ora, e a quel punto è entrato in scena
Ibra. Due gol in un paio di minuti. Sembrava fatta, ma Giroud l’ha imitato (è finita 2-2). L’aggancio è rinviato, però il concetto è chiaro. Quello
che non si è visto ieri a San Sito è andato in scena
altrove. Ormai i Top Player ci tocca vederli da
lontano. Ed è ben chiaro a cosa servono. Come i
classici, non hanno mai finito di dare quello che
hanno da dare, su un campo di calcio.
CERTO, ALONSO HA AVUTO SFORTUNA
MA CI VUOLE UNA FERRARI PIÙ VELOCE
ul podio di Suzuka c’è arrivata la Ferrari sbagliata. Quella di Massa che non partecipava
S
alla festa dal GP Corea 2010, 714 giorni fa. Quella
di Fernando Alonso si è fermata dopo 370 metri
nella sabbia all’esterno della prima curva, più o
meno dove nel ’90 si erano spenti i sogni di gloria
di un altro ferrarista, Alain Prost, buttato fuori volontariamente da Ayrton Senna. Ieri, l’urto con
Raikkonen, che ha le stesse responsabilità di Fernando, può esser spiegato con la parola sfortuna.
Una sfortuna figlia di una brutta posizione sullo
schieramento di partenza(Alonso era 6˚), a sua
volta figlia di un giro veloce abortito per colpa di
una bandiera gialla con la complicità di Vettel,
quindi, se vogliamo, di un’altra botta di sfortuna.
Ma dare la colpa soltanto alla buona stella che per
un weekend intero ha voltato le spalle ad Alonso
sarebbe sbagliato. Il problema vero è che, come
ha detto lo stesso Fernando dopo la gara, la Ferrari non è migliorata nelle ultime gare, o almeno
non quanto la Red Bull che con Vettel ha fatto
bottino pieno a Singapore e Suzuka. «Il miracolo
è essere ancora in testa al Mondiale», aveva detto
Fernando all’inizio del weekend più sfortunato
dell’anno. Ma i miracoli in F.1 non durano in eterno, il grande bluff ferrarista rischia di finire perché 4 punti di vantaggio a 5 gare dalla fine non
contano nulla.
Il campionato ora se lo giocheranno Alonso e Vet-
di STEFANO FROSINI
tel in 5 gare, 125 punti. Gli altri sono troppo lontani per rientrare a meno di un harakiri dei duellanti. Per restare davanti la Ferrari deve darsi una
mossa già in qualifica, dove nelle ultime 5 gare
Alonso non ha fatto meglio del 5˚ posto. In gara,
poi, anche ieri la Ferrari è andata un po’ meglio
come dimostra Massa, una prestazione che aumenta i rimpianti in casa Ferrari visto che Alonso
è più veloce del compagno e quindi, almeno sulla
carta, sarebbe riuscito a stare più vicino (ma non
davanti) a Vettel.
Nello zero di Suzuka, il secondo posto della Ferrari sbagliata, accende insomma una speranza, anche se è chiaro che a questo punto non basta più.
Ci vuole una Ferrari che permetta ad Alonso di
stare davanti a Vettel. Non è una cosa semplice, è
tutto l’anno che la rossa cerca di migliorare la trazione e la velocità di punta senza riuscirci. Questo
però è un campionato anomalo. Una macchina imbattibile in un circuito, due settimane dopo non lo
è più su una pista con altre caratteristiche. La
McLaren imprendibile a Singapore (fino alla rottura del cambio) non è stata mai protagonista a
Suzuka. Corea, India, Abu Dhabi, la novità Texas
e il Brasile sono piste molto diverse tra loro. Ma a
questo punto non basterà più che Red Bull e McLaren si portino via punti a vicenda. Ci vuole una
Ferrari in grado di vincere come è capitato solo tre
volte quest’anno (Malesia, Valencia e Germania).
Il Mondiale bisogna meritarselo fino in fondo.
Twitter@uzapelloni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
di Dibona o Comici che vi hanno disegnato le loro vie
tanti anni fa.
La storia mi ha sempre affascinato. Nella sede della Sat
è stata una vera emozione poter sfogliare il primo libro
di vetta del Campanile Basso, che per il mondo alpinistico tedesco è conosciuto come Guglia di Brenta. E
riconoscervi le firme di grandissimi scalatori, Paul
Preuss su tutti. Lui, salendo in libera la parete Est del
Campanile in poco più di un'ora — nel 1911! — era talmente in equilibrio con se stesso da essere come in meditazione, mentre agiva.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
dallaPrima
Doppia coppia
per lo scudetto
Diavolo lontano
Juve, Napoli, Inter e Lazio la lotta per il
titolo sembra ristretta a queste 4 squadre
TwitTwit
IL CINGUETTIO DEL GIORNO
ERIC MANUEL LAMELA
Giocatore della Roma
Si!!! Forza roma che ci
riprendiamo... Continuando
a lavorare !! Felice ...
@Coco_Lamela
BODE MILLER
Sciatore Usa, un oro olimpico
Il gran giorno è arrivato.
Questa sera io e Morgan ci
sposeremo su una barca
Goran Pandev (a dx), 29 anni e Edinson Cavani, 25 esultano AFP
di ALBERTO CERRUTI
@MillerBode
THIAGO ALCANTARA
Giocatore del Barcellona
Força Barça. #excited
@Thi_Alcantara91
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laFormula 1
di UMBERTO ZAPELLONI
27
CHE EMOZIONE LA FIRMA DI PREUSS
SUL LIBRO DI VETTA DEL CAMPANILE
l’Avventuroso
di ALESSANDRO DE CALÒ
LA GAZZETTA DELLO SPORT
ipseDIXIT
«
Dobbiamo fare i
complimenti a
Ficcadenti, ci ha
lasciato una
squadra in salute
IVO PULGA
ALLENATORE DEL CAGLIARI
«La condizione fisica è
eccellente, i ragazzi
hanno corso per tutti i
93 minuti, senza pause.
Ficcadenti ha fatto un
ottimo lavoro. Ma la
cosa migliore che ha
fatto in questi mesi è
costringere il presidente
Cellino a cacciarlo e a
dare il suo posto a me».
ROBERTO PELUCCHI
derby della stagiodice che l'Inter è più furIba lnedelprimo
Milan, perché segna subito con Samuel. E poi conferma che è anche più forte, perché resiste per tutta la ripresa
in dieci, difendendo un successo prezioso, il terzo consecutivo in campionato, quarto compresa l'Europa League. Doppiati gli eterni rivali, staccati
di 8 punti, i nerazzurri rimangono a meno 4 dalla coppia di
testa Juventus-Napoli, insieme con la Lazio, e per quanto
si è visto fin qui, lo scudetto
non può uscire da questa doppia coppia.
La Juventus e il Napoli, che
battono il Siena e l'Udinese
soffrendo con un identico 2-1,
hanno il vantaggio di avere
squadre già collaudate, ma
questa Inter che continua a
crescere non va sottovalutata,
perché Stramaccioni dimostra di avere le idee sempre
più chiare. Al di là della difesa
a tre, convince la capacità di
cambiare uomini e sistema di
gioco in corso, come si vede
dopo l'espulsione di Nagatomo e il sacrificio di Cassano,
quando l'inserimento di Pereira favorisce un perfetto 4-4-1
d’emergenza. Il derby è sempre il derby e a prescindere
dalle recriminazioni di Allegri, l'Inter ha il grande merito
di rispondere con il carattere e
la capacità di soffrire delle
grandi squadre alla disperata
furia del Milan.
Otto punti meno dell'Inter,
ma soprattutto 12 meno della
Juventus e del Napoli, con 4
sconfitte in 7 partite, come
non succedeva dal 1941! sono
numeri di un povero Diavolo,
che non può andare d'accordo
con tutti i santi. Da San Pietroburgo a San Siro, infatti, steccano improvvisamente Abbiati ed El Shaarawy, i due grandi
protagonisti che avevano rilanciato la squadra in Champions League. Ma ovviamente
non è il caso di prendersela
con il portiere e con l'unico giocatore capace di segnare. La
verità è che nel Milan manca
in particolare l'attenzione in
difesa, perché non si possono
continuare a prendere gol su
calci da fermo, e in generale
mancano l'esperienza, la qualità e l'organizzazione di gioco,
mascherata in parte dai tiri da
fuori area di Montolivo. Troppo poco per sognare non soltanto lo scudetto, ma anche
quel terzo posto che vale il preliminare di Champions.
Archiviato un derby più emozionante che bello, la prima
domenica d'ottobre conferma
che la Juventus continua a vincere, cambiando il nome dei
marcatori con la stessa facilità
con cui alterna i suoi allenatori in sala stampa. Dopo il solito Pirlo che sblocca lo 0-0 con
un'insolita punizione e il pareggio di Calaiò, a 5' dal termine decide una rasoiata di Marchisio, decimo bianconero a
rete in campionato (!) che
spezza le illusioni di un buon
Siena. Tanta fatica, ancor più
di un anno fa quando vinse
1-0, con uno spunto di Matri
all'inizio della ripresa. Scena
muta degli attaccanti, che alla
fine sono tre con Quagliarella
aggiunto a Vucinic e Giovinco, eppure dopo 7 giornate
nessuno ha segnato tanto come la Juventus: 17 gol, alla
media di 2,42 a partita.
E allora, dopo la sosta per il
doppio impegno pre-mondiale della Nazionale, arrivederci
a sabato 20, quando la Juventus riceverà il Napoli, capace
di vincere anche senza i gol di
Cavani. Il primo spareggio per
lo scudetto, ma senza sottovalutare il rilancio di questa nuova Inter.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
28
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
MONDO
4
le Pagelle
LIGA
IL PUNTO
di FILIPPO MARIA RICCI
BUSQUETS STRAORDINARIO
MASCHERANO ALLIEVO
DI PUYOL E PIQUÉ
QUANTO OZIL: IDEE, ASSIST
E CORSA (PURE TROPPA)
BARCELLONA 7
VALDES 6 Cristiano lo infila sul suo palo. Serata di
nervi tesi e palle spazzate via. Preoccupato.
ALVES 5 In 28 minuti si perde prima Benzema e poi
Cristiano, che segna. Il suo infortunio fa bene al
Barça...
MONTOYA 7 ... perché Montoya difende meglio e alla
fine colpisce anche la traversa.
MASCHERANO 6,5 Da centrocampista a capo della
difesa. Le lezioni di Puyol e Piqué lo aiutano.
ADRIANO 6 Da centrale fa quel che può e non è poco.
JORDI ALBA 6,5 Arrembaggio con criterio. Utile.
XAVI 5,5 Per i suoi standard è una brutta serata, cosa
che gli capita raramente. Non gli riesce quasi nulla.
BUSQUETS 7,5 Partita di lotta e di governo. Spazza via
l’ansia generata da una difesa rimaneggiata, appoggia
l’attacco.
FABREGAS 5 Errori, imprecisioni, improduttiva
anarchia.
SANCHEZ 5 Un’entrata che non lascia traccia.
PEDRO 7 Un assist e un gol sbagliato nel finale con
applausi del Camp Nou.
h
IL MIGLIORE
8 MESSI
Altri due gol nel Clasico, e siamo a 17, uno in meno del
recordman Di Stefano. Slega un Barça irretito.
INIESTA 7 Avvia l’azione del primo gol, non gli fischiano
un rigore, regala perle tecniche. Al contrario di Cesc e
Xavi, lui c’è.
All. VILANOVA 7 Si trova senza difesa, rischia e gli va
bene.
REAL MADRID 6,5
CASILLAS 6 Poco da fare se non rimuginare su altri
due gol di Leo.
7a GIORNATA
S
Venerdì:
CeltaSiviglia 2-0;
RayoDeportivo 2-1;
SaragozzaGetafe 0-1;
ValladolidEspanyol 1-1;
BetisReal Soc. 2-0.
S
Ieri:
LevanteValencia 1-0;
MaiorcaGranada 1-2;
Athletic B.Osasuna 1-0;
BarcellonaR. Madrid 2-2;
Atl. MadridMalaga 2-1.
CLASSIFICA
Barcellona,
Atl. Madrid 19;
Malaga 14;
Betis 12;
Maiorca,
Real Madrid,
Siviglia 11;
Rayo, Levante,
Getafe,
Valladolid 10;
Real Sociedad,
Celta 9;
Valencia,
Granada,
Athletic B. 8;
Saragozza,
Deportivo 6;
Osasuna 4;
Espanyol 2.
ARBELOA 6 La consueta diligenza. E nulla più.
PEPE 5 Inusuale: l’errore sul primo gol di Messi è suo.
SERGIO RAMOS 6 Sbaglia un gol di testa, poco altro
da dire.
MARCELO 5,5 Disattivato dall’antidoto Pedro.
KHEDIRA 7 Gara simile a quella di Busquets, anche se
è meno determinante. Appare ovunque, e quasi
sempre a proposito.
XABI ALONSO 7 Duro e determinato in interdizione,
lucido e generoso in costruzione.
DI MARIA 5,5 Lavora troppo, coprendo l’intera fascia.
E paga il sacrificio. (Essien s.v.)
OZIL 7 Una prestazione piena di roba: un assist a
Ronaldo, tante idee per i compagni e molta (troppa?)
corsa per Mou. (Kakà s.v.)
h
IL MIGLIORE
8 CRISTIANO RONALDO
Serata da record: è il primo a segnare in sei «Clasico»
consecutivi, il primo a farlo per cinque volte di fila al
Camp Nou. Una doppietta e molto altro.
BENZEMA 5 Sbaglia un gol, serve Ronaldo per l’1-0,
manda sul palo il match point del Madrid. Decisivo.
HIGUAIN 5 Un tiro parato e un colpevole liscio. Poco.
All. MOURINHO 6,5 Doveva vincere il suo 14˚ Clasico,
mostra poco coraggio nei cambi Higuain-Benzema e
Kakà-Ozil.
GLI ARBITRI:
Delgado Ferreiro 5,5 Debutta nel Clasico
senza essere internazionale, non vede un
rigore di Pepe su Iniesta e altre cosette.
Rios 6 - Huerga 6.
BARCELLONA
REAL MADRID
2
2
PRIMO TEMPO 1-1
MARCATORI C. Ronaldo (RM) al 23’, Messi
(B) al 31’ p.t.; Messi (B) al 16’, C.Ronaldo (RM)
al 21’ s.t.
Lionel Messi, 25 anni,
firma il suo secondo gol
nella sfida al Real Madrid
AFP
BARCELLONA (4-3-3) Valdes; Dani Alves (dal 28’ p.t. Montoya), Mascherano,
Adriano, Jordi Alba; Xavi, Busquets, Fabregas (dal 17’ s.t. Sanchez); Pedro, Messi, Iniesta.
PANCHINA Pinto, Bartra, Song, Sergi Roberto, Villa.
ALLENATORE Vilanova
CAMBI DI SISTEMA Nessuno
ESPULSI Nessuno
AMMONITI Pedro e Busquets per gioco scorretto
REAL MADRID (4-2-3-1) Casillas; Arbeloa, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Khedira, Xabi Alonso; Di Maria (dal 43’ s.t. Essien),
Ozil (dal 35’ s.t. Kakà), C. Ronaldo; Benzema
(dal 17’ s.t. Higuain).
PANCHINA Adan, Albiol, Coentrao, Modric.
ALLENATORE Mourinho
CAMBI DI SISTEMA Nessuno
ESPULSI Nessuno
AMMONITI Xabi Alonso, Arbeloa, Ozil, Pepe
per gioco scorretto
ARBITRO Delgado Ferreiro
GUARDALINEE Perez e Cermeno
NOTE spettatori 96.589. Tiri in porta: 6-4. Tiri
fuori: 4-3. Angoli: 7-2. In fuorigioco: 2-0. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
Messi-Ronaldo fin
Barcellona-Real
con la firma
dei fuoriclasse
Benzema fallisce il colpo del ko. Il pareggio del
Clasico serve solo a i catalani che restano a +8
DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO CONDO’
twitter@PaoloCond
BARCELLONA
Nei libri di storia calcistica quest’epoca verrà ricordata
per l’epico duello fra i due migliori giocatori del mondo, separati non da un oceano o da
un continente, ma da 50 minuti
scarsi d’aereo. Leo Messi e Cristiano Ronaldo hanno scelto la
Liga come arena della loro rivalità, e grazie al talento di cui traboccano come vasi colmi fino all’orlo, il Clasico fra Barcellona e
Real Madrid resta il più grande
spettacolo del pianeta anche in
serate strane e inizialmente grigie come questa. Lanciati a velocità folle verso il traguardo del
Pallone d’oro, Messi e Ronaldo
segnano i quattro gol di un 2-2
sostanzialmente giusto ma più
gradito al Barça, che mantiene
8 punti di vantaggio sui rivali
nella serata in cui era senza difesa.
I rimpianti Mourinho può sbattere la testa contro il muro per il
match point fallito da Benzema, che al 25’ calcia sul palo la
non difficile palla del 2-0, e per
il Barcellona la risalita da un simile pozzo sarebbe stata complicata. Viceversa Vilanova,
avanti 2-1 allo scadere dell’ora
di gioco grazie a un’euclidea punizione del suo fenomeno, manca la serie record (per il club) di
sette successi consecutivi in avvio perché una combinazione
Ozil-Ronaldo gli buca la linea
difensiva nel momento in cui la
stava sigillando. In qualche modo questo è un Clasico che segna una linea di frontiera, perché da una parte Tito supplisce
all’assenza di Puyol e Piqué aumentando ulteriormente il possesso palla (se ce l’ho io, tu non
mi segni), ma dall’altra si difende abbassandosi come una
squadra «normale». In un attico che dà su Central Park qualcuno ieri avrà avuto i brividi.
Bandiere catalane Condizionati
dalla paura che il buco nero al
centro della difesa potesse risucchiare tutta la squadra, Xavi
e Fabregas giocano troppo facile, e paradossalmente è per questo che sbagliano numerosi passaggi. Il Real recupera quantità
di palloni con Khedira e Xabi, e
Ozil ha la classe per accelerare
la transizione innescando le furibonde volate di Cristiano. Il
primo gol arriva in capo a un giro palla rapido ed efficace, il palo di Benzema pare l’annuncio
di un massacro, e invece è a
quel punto che il Real si acquieta, segno che fin lì aveva giocato sopra ritmo. Nel Barça che lascia le corde e comincia a respirare (anche perché non conce-
de più corner, palle-gol in automatico vista la differenza di centimetri) emerge il talento bifocale di Busquets, insieme argine e piattaforma di ripartenza.
La catena di gioco verticale che
mette assieme con Iniesta — al
solito all’altezza della situazione — aumenta i palloni per Messi, e questa non da ieri è la carta
offensiva più naturale per i
blaugrana. L’1-1 è un’iniziativa
di Pedro sul cui sviluppo Pepe
buca l’intervento, lasciando all’assassino Leo persino un alibi.
Si ripete allora ciò che s’era già
visto al minuto 17 e 14 secondi
— nel 1714 la Catalogna tornò
sotto il dominio borbonico —
l’intero Camp Nou espone le
bandiere indipendentiste reclamando la separazione da Madrid.
Palla lunga Nella ripresa le squadre crescono, esaltate dai colpi
che prima Messi e poi Ronaldo
assestano ristabilendo la parità
a quote più alte. Per entrare in
una difesa ormai chiusa Mourinho dovrebbe togliere Khedira, stanco, e immettere Kakà alzando il baricentro. Ma non ne
ha il coraggio, e quando Ricky
entra per Ozil sistema e bilanciamenti non cambiano. Potrebbe vincere il Barça nel recupero, prima con una traversa di
Montoya da fuori area (per lo
spento Alves il recupero del posto non sarà automatico), poi
perché una pallonata lunga pesca Pedro, il cui diagonale finisce fuori di poco. Pallonata lunga, già. A quello di Central Park
avranno dato i sali.
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INGHILTERRA SEGNANO EVANS, EVRA E CLEVERLEY: LA SQUADRA DI FERGUSON TORNA ALLA VITTORIA. DUBBI PER UN GOL FANTASMA DI CISSE NON VISTO DALL’ARBITRO
Lo United facile a Newcastle, ma è polemica
so il discorso a metà ripresa
con un capolavoro: una pennellata all’incrocio dei pali. Applausi.
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DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
STEFANO BOLDRINI
LONDRA
Il miglior Manchester
United della stagione ha demolito il Newcastle: il 3-0 in riva
al Tyne vendica la sconfitta della scorsa stagione ed è un messaggio per Chelsea e City. Tra
Di Matteo e Mancini c’è infatti
il terzo incomodo: Sir Alex Ferguson. I Red Devils, schierati
con Rooney trequartista e la
coppia d’attacco Van Persie-Welbeck, hanno schiantato
il Newcastle in 16 minuti, con
due gol di Evans ed Evra figli
di altrettanti calci d’angolo:
cinque reti dello United, per la
cronaca, sono arrivate finora
su corner. La zuccata di Evans
è stata ispirata da Van Persie,
mentre la capocciata di Evra è
arrivata su suggerimento di Rooney. Il calcio che si rovescia:
gli attaccanti che mandano a
segno i difensori.
Gol fantasma Il 2-0 ha permes-
so alla squadra di Ferguson di
gestire bene una delle sfide più
britanniche della Premier: le 8
ammonizioni sono una cifra insolita per le abitudini di questo
campionato. Il Newcastle, che
ha pagato il conto dell’Europa
League, pratica un calcio aggressivo e fisico. Lo United,
con il dente avvelenato per il
3-0 incassato la scorsa stagione, ha risposto per le rime, persino esagerando: una manata
volontaria di Van Persie sul viso di Cabaye potrebbe far scattare la prova tv. E per restare
sul tema, neppure le immagini
riviste più volte hanno chiarito
se il pallone colpito da Papiss
Cissé al 51’ abbia superato la
linea di porta: Webb, nel dubbio, ha negato il gol al Newcastle. L’episodio ha riaperto la
questione della tecnologia: è
infatti impensabile che nel calcio del 2012 accadano ancora
queste cose. Cleverley ha chiu-
7a GIORNATA Sabato Man. City-Sunderland 3-0, Chelsea-Norwich 4-1, Swansea-Reading 2-2, WBA-QPR 3-2,
Wigan-Everton 2-2, West Ham-Arsenal 1-3. Ieri Southampton-Fulham 2-2,
Liverpool-Stoke
0-0,
Tottenham-Aston Villa 2-0, Newcastle-Manchester United 0-3.
Patrice Evra, 31 anni REUTERS
CLASSIFICA Chelsea 19, Manchester
Utd e Manchester City 15, Everton, Tottenham e WBA 14, Arsenal 12, West
Ham 11, Fulham 10, Newcastle 9, Swansea e Stoke 8, Sunderland 7, Liverpool
6, Wigan e Aston Villa 5, Southampton
4, Reading e Norwich 3, QPR 2.
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
la Sfida
LIONEL MESSI
25 ANNI
ATTACCANTE
BARCELLONA
C. RONALDO
27 ANNI
ATTACCANTE
REAL MADRID
2
2
PASSAGGI POSITIVI
50
8
2
2
45
PALLE PERSE
5
5
49
FALLI SUBITI
6
contrasti
vinti
dai blancos,
quattro in più
del Barcellona
5
nisce 2-2
I «COLCHONEROS» BATTONO IL MALAGA
Ma in testa c’è pure
l’Atletico di Falcao
Il bomber ancora
a segno, ma il
team di Simeone
vince grazie
a un autogol al 90’
L’Atletico Madrid batte
2-1 il Malaga sotto gli occhi di
Roberto Mancini, infila la nona vittoria consecutiva tra Europa e Liga e vola a fianco del
Barcellona in testa alla Liga. I
catalani sono davanti per la miglior differenza reti (+12 a
+10), ma il merito dell’Atletico è impressionante: rispetto
alla settima giornata della
scorsa stagione, chiusa a -44
dal Madrid, la squadra del
Manzanarre ha 10 punti in
più. La differenza sul Real è di
8 lunghezze.
Sempre Falcao Il duello tra la
seconda e la terza della Liga,
entrambe imbattute, è stato
deciso da un autogol al 90’ di
Weligton, pressato da Falcao
che forse tocca la palla. Nel primo tempo l’Atletico era andato in vantaggio al 6’ con una
rete del solito incontenibile
Falcao, servito dall’ex interista Emre. Per il colombiano 8
reti in Liga, come Messi e Ro-
70%
il totale dei
passaggi
effettuati da
Messi e
compagni.
Il Real si è
fermato a 285
TOCCHI
77
I NUMERI
687
TIRI IN PORTA
Radamel Falcao, 26 anni AFP
naldo. Falcao, che rientrava
dopo due partite perse per noie muscolari, è in una forma
spettacolare: va a segno da 8
partite di fila tra club e nazionale, con un totale di 13 reti. Il
pareggio è arrivato al 36’ grazie a un altro sudamericano, il
paraguaiano Roque Santa
Cruz che di testa ha girato un
cross di Monreal. Nella ripresa
l’Atletico ha sofferto l’eccezionale vitalità del Malaga, una
delle squadre più in forma del
momento, ma è riuscito ad ottenere una vittoria fondamentale e festeggiata alla grande.
Simeone ha trasformato l’Atletico.
f.m.r.
3
i tiri in porta
del Real Madrid
(con cinque tiri
fuori), che ha
impegnato
Valdes più di
quanto non
abbiano fatto gli
attaccanti
blaugrana con
Casillas (2 tiri in
porta, 6 quelli
fuori dallo
specchio)
Il Marsiglia resiste
con super Gignac
La sfida al vertice in Francia diventa un duello tra
i due centravanti, il Psg fallisce l’aggancio alla vetta
MARSIGLIA
PARIS ST. GERMAIN
2
2
PRIMO TEMPO 2-2
MARCATORI Gignac al 17’,Ibrahimovic al 23’
e al 25’, Gignac al 32’ p.t.
MARSIGLIA (4-2-3-1) Mandanda 6; Abdallah 5 (dal 20’ s.t. Abdullah 6), Fanni 6,
Nkoulou 7, Morel 6; Kaboré 6,5, Cheyrou 6;
Amalfitano 6 (dal 28’ s.t. J. Ayew 6), Valbuena 6,5, A. Ayew 6; Gignac 8 (dal 35’ s.t. Remy
6). PANCHINA Bracigliano, Mendes, Mbow,
Raspentino. ALL. Baup 6.
CAMBI DI SISTEMA dal 28’ s.t. 4-4-2
AMMONITI nessuno.
PSG (4-3-1-2) Sirigu 7; Jallet 5, Alex 6,
Thiago Silva 6,5, Maxwell 6,5; Chantome 6,5,
Verratti 5,5 (dal 12’ s.t. Armand 6), Matuidi 7;
Pastore 5 (dal 1’ s.t. Gameiro 5); Menez 6,5
(dal 28’ s.t. Van Der Wiel 6), Ibrahimovic 8.
PANCHINA Douchez, Camara, Sissoko, Nené.
ALL. Ancelotti 6.
CAMBI DI SISTEMA dal 28’ s.t. 4-4-2
AMMONITI Verratti, T. Silva (gioco scorretto).
ARBITRO Chapron 7.
NOTE spettatori 40mila circa. Tiri in porta 6-3.
Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 0-5. Angoli 1-4. Recuperi p.t. 1’, s.t. 2’.
ALESSANDRO GRANDESSO
Twitter @calciofrancese
MARSIGLIA
In Francia le hanno già
battezzate. Si chiamano zlatanate. Ovvero colpi di genio distillati a uso e consumo di un
Psg che però ne è del tutto dipendente. Troppo, soprattutto in un derby di Francia che
nel giro di appena mezzora si
tramuta appunto in una questione privata tra attaccanti
veri. L’Ibra milionario, stellare, ma isolato, contro Gignac,
ribattezzato pure lui per l’occasione l’Ibra dei poveri. Ovvero quello di un Marsiglia che
però gioca più da squadra per
ripianare la disparità dei mezzi finanziari in campo. Così la
sfida più attesa finisce logicamente 2-2.
Show Un derby interpretato
con passione dai tifosi di casa
fin dal 1’, asfissiando di fischi
il fraseggio dei parigini. Il
Marsiglia non si lascia imbambolare e aggredisce ogni pallo-
Il pressing della
squadra di casa
mette in difficoltà
Verratti e il gioco
non decolla
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Taccuino
BRASILE
GERMANIA
Ronaldinho d’annata
Tripletta e due assist
L’Eintracht inciampa
E il Bayern va in fuga
BELO HORIZONTE (m.
can.) Tripletta e 2 assist nel 6-0 dell’Atletico Mineiro sul Figueirense.
Ronaldinho sblocca con un tiro all’incrocio. Poi punta il cielo e piange: il
patrigno Vanderlei è morto alla vigilia. Prima dell’intervallo, Dinho piazza una punizione sulla testa di
Réver per il 2-0 e sempre su punizione segna il 30 gol. Seguono il rigore
del 4-0 e il lancio a Bernard per il
5-0. Fluminense a 62 punti: 1-0 nel
derby sul Botafogo di Seedorf. Atletico Mineiro secondo a 6 punti.
7a GIORNATA Augsburg-Werder 3-1; Bayern-Hoffenheim 2-0,
Schalke-Wolfsburg 3-0, Friburgo-Norimberga 3-0, Mainz-Fortuna D. 1-0,
Greuther F.-Amburgo 0-1; Borussia
M.- Eintracht 2-0; Stoccarda-Bayer
L. 2-2; Hannover-Borussia D. 1-1.
CLASSIFICA Bayern 21; Eintracht
16; Schalke 14; Borussia D. 12; Hannover, Bayer L. 11; Fortuna D., Amburgo,
Mainz 10; Borussia M. 9; Friburgo 8;
Werder, Hoffenheim, Norimberga 7;
Stoccarda 6; Augusta, Wolfsburg 5;
Greuther F. 4.
29
4 Ibra magia di tacco
il possesso
palla
dei blaugrana
contro il 30%
della squadra di
Mourinho
RETI
LA GAZZETTA DELLO SPORT
ne come se fosse una questione di vita o di morte. E mettendo in difficoltà pure
Verratti. Gignac si fa subito vedere al 3’ alzando da posizione angolata, mentre al 9’ risponde Pastore con un tiro
dal limite, alto, chiudendo un’azione scomposta. Il Psg va sotto al 16’. Un
pasticcio a centrocampo, un
colpo di tacco inutile di Maxwell che Kaboré offre ad
Ayew. Si sgancia Gignac
che in profondità fa sbandare Jallet ed entrando in area
sfregia Sirigu con una rasoiata nell’angolo opposto. Ma è
un gol che ha il merito di stuzzicare Ibra, anonimo fino al
23’, quando decide di sfoglia-
Sopra
Il gol del
momentaneo
1-1 di Zlatan
Ibrahimovic,
31 anni. Lo
svedese ha
colpito al volo
di tacco su
corner di
Maxwell,
sfoggiando
il numero più
celebre
del suo
repertorio
Sotto
André-Pierre
Gignac,
26 anni AFP
re il suo manuale di calcio, offrendo il colpo che l’ha reso
noto a livello internazionale:
colpo di tacco al volo, su variante da calcio d’angolo, battuto dal collega e amico Maxwell. Poi arriva l’altra zlatanata, ispirata forse dall’apertura della stagione di caccia
dell’alce nella sua Svezia natia: la fucilata dalla distanza.
Un ceffone da oltre trenta metri che Mandanda fa appena
in tempo a percepire. Per Ibra
è la quarta doppietta in sette
presenze. Numeri di capogiro
ma non per Gignac, bomber rinato che restituisce lo schiaffo al 32’, su corner, svettando
su Alex, Chantome e Jallet e
anticipando pure Ibra. Due
pari che rischia di diventare
3-2, se Sirigu non annulla un
destro potente dal limite di
Fanni al 35’. Al 38’ invece è
Pastore a divorarsi il terzo
gol, servito da destra da Menez. Ma l’argentino di piatto
mette a lato.
Gialli Troppo forse pure per An-
celotti, che lo toglie all’inizio
della ripresa giocandosi la carta Gameiro, reduce da una
doppietta. Scelta offensiva
che non viene subito ripagata,
visto che Gameiro mette a lato all’ 8’, ben lanciato da Menez. Più
preciso Ayew che
impegna Sirigu di
testa al 9’. La pressione marsigliese sale e da una
palla persa da Ibrahimovic matura anche il primo cartellino giallo francese di Thiago Silva, costretto
ad abbattere il troppo intraprendente Amalfitano. Di scena esce poi anche Verratti, già
il terzo giallo che gli costa la
sospensione automatica per
la prossima partita. Sono i dati principali di una ripresa che
sfuma in mosse e contromosse inutili per un risultato che
lascia invariata la corsa per il
vertice. Marsiglia si aggrappa
al gioco e al suo bomber ritrovato, per resistere a +3 sugli
arcirivali, mai così forti. Sarà
una stagione calda, in Ligue 1.
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FRANCIA
OM a più 3
E la prossima
il Psg ospita
il Reims
Elie Baup, 57 anni, Marsiglia EPA
8a GIORNATA
RISULTATI
Venerdì:
St Etienne-Nancy 4-0.
Sabato:
Montpellier-Evian 2-3;
Sochaux-Rennes 0-1;
Lilla-Ajaccio 2-0;
Bastia- Troyes 3-2;
Reims-Nizza 3-1;
Tolosa- Valenciennes 2-2;
Ieri:
Brest-Bordeaux 1-1;
Lorient-Lione 1-1;
Marsiglia-Psg 2-2.
CLASSIFICA
Marsiglia 19; Psg 16; Lione 15;
Lorient, Reims Bordeaux 14;
Tolosa 13; Valenciennes 12; St.
Etienne 11; Lilla, Brest,
Rennes, Bastia 10; Ajaccio 9;
Nizza, Montpellier, Evian 8;
Sochaux 6; Nancy 4; Troyes 2.
PROSSIMO TURNO
Venerdì:
Bordeaux-Lilla.
Sabato:
Psg-Reims; Nancy-Sochaux;
Evian-Tolosa; Nizza-St.
Etienne; Rennes-Montpellier;
Valenciennes-Lorient.
Domenica:
Ajaccio-Bastia; Lione-Brest;
Troyes-Marsiglia.
30
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
PRIMA DIVISIONE GIRONE A 6a GIORNATA
l’Analisi
di NICOLA BINDA
twitter@Nickbinda
Et voilà: sarà
una domenica
pazzesca
E’ stata una giornata fatta
apposta per apparecchiare la
prossima. Come se un
regista occulto si fosse
divertito a pilotare i risultati
in vista di un turno di
campionato che si annuncia
più arrapante che mai.
Nel girone A il Lecce torna
sulla terra e viene ripreso
dal Como interrompendo la
serie di vittorie, mentre alle
sue spalle prosegue nel suo
esaltante cammino quella
macchina da gol chiamata
Entella, arrivata ora a -3:
cosa ti propone domenica il
calendario? Sì, Lecce-Entella.
Una squadra che a maggio
era in Serie A contro una che
è stata appena ripescata
dalla Seconda divisione.
E nel girone B? L’Avellino
resiste in vetta una sola
settimana, è fatale la caduta
a Frosinone con la squadra
ciociara che così firma
anche il sorpasso e sale al
Stop al Lecce
Il Como risale
da 0-2 a 2-2
GIULIO DI FEO
COMO
Un risultato, 2-2, e due foto che lo immortalano. La prima è di Fautario: «Voglio vedere quante squadre, sotto di 2
gol, avrebbero avuto le palle di
restare in partita». Il terzino immortala così quella mezz’ora abbondante di secondo tempo in
cui il Como, fresco di due sberle
subite, si è visto servire sul piatto d’argento l’input per arrivare
almeno a un punto contro una
squadra che quanto a uomini
con la Lega Pro c’entra poco. La
seconda è di Lerda, tecnico del
Lecce: «Se sullo 0-2 tenevamo
il risultato per altri 10 minuti loro erano morti, il Como non ci
ha mai creato pericoli e gli abbiamo dato coraggio noi». Ecco, questo è quanto accaduto
prima dell’episodio che ha ribaltato la gara: 11˚ della ripresa,
Esposito spinge Torregrossa, secondo giallo per il centrale e rigore-gol di Tremolada.
Remuntada Rigore generosissi-
mo, su cui il Lecce ha protestato tanto così come per uno non
che ci sono nel calcio...) e
accogliamo come un segnale
questa combinazione.
Perché i due tornei sono
alla ricerca di emozioni: i
tanti (spesso troppi) giovani
non stanno facendo salire il
livello tecnico, molte
squadre (anche tra le grandi)
lamentano qualche difetto.
Godiamoci quindi questi due
big match, in attesa di tempi
(e di un calcio) migliori.
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L’Entella a raffica
Sfida alla capolista
Foti e De Rose ipotecano la 6a vittoria
Ma Paolucci reagisce e resta imbattuto
DAL NOSTRO INVIATO
comando a braccetto dei
cugini pontini del Latina,
travolgenti anche a Barletta:
e cosa ci dice il programma
della settima giornata? Sì,
l’avete capito: si gioca
proprio il derby tra Latina e
Frosinone. Due realtà divise
da una storica rivalità, che
adesso la classifica ha
provveduto a ravvivare.
Ringraziamo quel regista
occulto (è uno scherzo, per
carità, con tutti gli scandali
COMO
2
LECCE
2
MARCATORI Foti (L) al 30’ p.t.; De Rose
(L) al 4’, Tremolada (C) su rigore all’11’, Cia
(C) al 34’ s.t.
COMO (4-3-3) Micai 5,5; Benvenga 6
(dal 29’ s.t. Scialpi 6), Luoni 5,5, Schiavino 6 (dal 43’ s.t. Ambrosini s.v.), Fautario
6; Giampà 6, Ardito 5,5, Tremolada 6,5;
Cia 7, Torregrossa 6 (dal 13’ A. Donnarumma 5,5), Lisi 6. (Perucchini, Del Pivo, Marchi, D. Donnarumma). All. Paolucci 6.
LECCE (4-2-3-1) Benassi 6; Vanin 6, Diniz 6, Esposito 5, Tomi 5,5; De Rose 7,
Memushaj 6,5; Chiricò 6,5, Bogliacino 5
(dal 13’ s.t. Di Maio 5,5), Falco 6 (dal 29'
s.t. Zappacosta 6); Pià 5,5 (dal 18' p.t. Foti 6,5). (Gabrieli, Di Mariano, Malcore, Legittimo). All. Lerda 6.
ARBITRO Aversano di Treviso 5.
NOTE paganti 2.075, abbonati 453, incasso di 22.286 euro. Espulso Esposito
all'11' s.t.; ammoniti Luoni, Ardito, Chiricò, Fautario, Foti e Giampà. Angoli 3-2.
dato a Foti, atterrato da Micai
(pareva più netto, il centravanti ammonito per simulazione),
e per un presunto fuorigioco di
Cia sul 2-2. Fatto sta che ai salentini non riesce la sesta vittoria di fila, seppur in una gara
sbloccata e gestita serenamente fino all’episodio di cui sopra.
Foti è entrato per Pia (infortunato) e ha fatto bene il pivot lì
davanti incornando il vantag-
Michael Cia, 24 anni, del Como CUSA
gio, De Rose ha trovato il raddoppio da fuori. E se sullo 0-0
Chiricò, diamante ancora grezzo ma con un potenziale da corona reale se si sfaccetta per bene, non si fosse mangiato un
gol incredibile per un dribbling
di troppo la gara avrebbe preso
altre vie. Il Como? Quadrato,
mai domo (imbattuto, non a caso), grintoso, gran produttore
di cross nella speranza che in
area succeda qualcosa, in avvio
segna pure (Torregrossa in mischia) ma per il guardalinee è
fuorigioco. Poi, ritrovatosi in
partita dopo una mazzata che
avrebbe tramortito un gigante,
e qui bisogna dar ragione a Fautario, si è aggrappato ai piedi
migliori che aveva, quelli di
Cia. Il biondo, ben spalleggiato
da Benvenga e Giampà, ha preso a tambureggiare sulla destra: al suo ennesimo traversone Donnarumma va in rovesciata ma cicca, Fautario prova la
botta e la palla finisce ancora
sui piedi di Cia, per un tap in
facile facile. Nell’economia globale del torneo, punto buono
per entrambe. Per com’è andata, dice Lerda, due punti persi.
Dipende dalla foto che guardi.
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ENTELLA
3
REGGIANA
0
MARCATORI Guerra al 20', Staiti al 25',
Guerra al 33' p.t.
ENTELLA (4-3-1-2) Paroni 6,5; De Col
6,5, Cesar 6,5, Bianchi 6,5, Zampano 7,5
(dal 25' s.t. Cecchini 6); Staiti 7, Volpe 7,
Garin 7; Vannucchi 7 (dal 39' s.t. Serlini
s.v.); Marchi 6,5, Guerra 7,5 (dal 30' s.t.
Russo s.v.). (Conti, Fantoni, Wagner, Argeri). All. Prina 7.
REGGIANA (3-5-2) Tomasig 6; Bani 5,5,
Zini 5, Aya 4,5; Antonelli 5 (dal 5’ s.t. Iraci
6), Sprocati 5,5, Viapiana 6, Ardizzone 5
(dal 29’ s.t. Bovi s.v.), Scappi 6 (dal 21’ s.t.
Matteini 6); De Cenco 5, Alessi 6. (Bellucci, Mei, Bovi, Ferrara, Rossi). All. Zauli 5.
ARBITRO Mangialardi di Pistoia 6.
NOTE paganti 427, abbonati 303, incasso di 7.023,12 euro. Ammoniti Bianchi,
Cesar, Garin, Ardizzone, Antonelli, Iraci e
Matteini. Angoli 1-5.
ITALO VALLEBELLA
CHIAVARI (Ge)
Tre squilli per farsi annunciare a Lecce. Li suona l’Entella (l’anno scorso in Seconda
divisione e poi ripescata) che
veste ufficialmente i panni dell’anti capolista (adesso i punti
di distacco solo 3) proprio in
vista dello scontro diretto del
prossimo turno allo stadio di
Via del Mare contro una formazione che militava in serie A.
Zauli in bilico All’Entella bastano tredici minuti per archiviare il match perché poi la Reggiana smette di giocare. Il colpo per gli ospiti è tremendo,
paradossalmente anche inatteso. Perché nei primi venti minuti sono proprio gli uomini di
Zauli a fare la partita andando
al tiro in tre occasioni con Alessi, De Cenco e Antonelli. Ma
quando al 20’ Zampano, inarrestabile sulla sinistra finché
resta in campo (uscirà per infortunio, a rischio l’impiego
con l’Under 20 mercoledì in
Germania), entra in area da sinistra e serve a Guerra un pallone che chiede solo di essere
messo in porta, la gara vive la
sua svolta. Perché l’Entella colpisce ancora dopo cinque minuti con un piattone di Staiti
all’incrocio e chiude i conti
quando Aya perde palla in
area: Vannucchi ringrazia e offre a Guerra il pallone del k.o.
Il resto è accademia, o quasi.
La Reggiana (terza sconfitta
di fila) si lecca le ferite e medita se la difesa a tre (provata
per la prima volta in campionato) possa essere una valida soluzione. Zauli è in bilico e il fatto che domenica la squadra osservi il turno di riposo non gioca a suo favore.
Parla Prina L’Entella continua
a segnare a raffica (15 gol, è il
miglior attacco di tutta la Prima divisione) e per la prima
volta in questa stagione non
prende gol. «Sognare? — dirà
il tecnico Luca Prina a fine incontro — a noi allenatori non
è concesso». Al pubblico invece sì: l’applauso del Comunale
alla notizia del pareggio del
Como contro il Lecce lo conferma.
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CARPI
2
LUMEZZANE
2
CUNEO
1
SAN MARINO
2
TRITIUM
0
TREVISO
0
ALBINOLEFFE
1
FERALPI SALO’
0
CREMONESE
1
ALTO ADIGE
1
PAVIA
0
PORTOGRUARO
0
Carpi spietato in casa
con Kabine e Pasciuti
L’AlbinoLeffe cade
ed è anche in lutto
Giorico e Marcolini
sono gli uomini-derby
Gode il Lumezzane
La Feralpi chiude in 9
Sentinelli su rigore
fa sperare il Cuneo
Le Noci è il salvatore
della Cremonese
San Marino, per Acori
esordio da tre punti
I baby Casolla e Mella
stendono l’Alto Adige
Chinellato che errore
Tra Tritium e Pavia
botte e pochi lampi:
delusi i due allenatori
Il Treviso costruisce
ma non sa segnare
Il Portogruaro
si accontenta del pari
MARCATORI Kabine (C) al 12’, Pasciuti (C) al 31’ p.t.; A. Belotti (A) al
17’ s.t.
CARPI (4-4-2) Sportiello 6; Letizia 5,5, Poli 6, Lollini 5,5, Sperotto
6,5; Concas 6,5, Perini 6, Bianco
6,5 (dal 21’ s.t. Potenza 6), Pasciuti 7,5; Kabine 7, Arma 6 (dal 21’ s.t.
Ferretti 5,5). (Guerci, Fusar Bassini, Teggi, Terigi, Di Gaudio). All.
Tacchini-Cioffi 6,5.
ALBINOLEFFE (4-3-1-2) Offredi
6; Salvi 6, M. Belotti 5,5, Ondei 5,
Regonesi 6; Girasole 6, Di Cesare
5 (dal 1’ s.t. Pontiggia 6), Corradi 6
(dal 36’ s.t. Diakite s.v.); Martinovic 4,5 (dal 9’ s.t. Pirovano 6); A.
Belotti 7, Pesenti 6,5. (Amadori,
Allievi, Gazo, Personè). All. Pala
5,5.
ARBITRO Pezzuto di Lecce 6.
NOTE paganti 1.000 circa, abbonati 200, incasso di 4.600 euro.
Ammoniti Di Cesare, Girasole,
Bianco, M. Belotti, Regonesi, Kabine e Pirovano. Angoli 6-4.
CARPI (Mo) Il fattore Cabassi fa
ancora la differenza per il Carpi (7
punti su 10 in casa) che infligge
all’AlbinoLeffe la prima sconfitta.
La squadra di Tacchini e Cioffi in
mezz’ora ipoteca la vittoria: apre
le danze Kabine, che riceve da
Bianco e di testa trova l’angolino
(12’), poi il marocchino dalla linea
di fondo libera Pasciuti, il migliore
in campo, che fredda ancora Offredi. L’AlbinoLeffe si sveglia soltanto nella ripresa, quando Pesenti si vede deviare da traversa
e palo un colpo di testa da due
passi. Ci pensa Andrea Belotti, su
erroraccio di Letizia, a riaprire la
gara. Giornata triste per l’AlbinoLeffe: in mattinata è morto in un
incidente stradale l’ex centrocampista Pierangelo Zanini di 42 anni.
Davide Setti
MARCATORI Giorico al 46’ p.t.;
Marcolini su rigore al 6’ s.t.
LUMEZZANE (4-3-3) Vigorito 6;
D’Ambrosio 6, Mandelli 6,5, Dametto 6, Possenti 6; Dadson 6,5 (dal
19’ s.t. Gallo 6), Marcolini 7, Giorico
7 (dal 42’ s.t. Sevieri s.v.); Baraye
7, Inglese 6 (dal 34’ s.t. Torri s.v.),
Kirilov 6. (Coletta, Carlini, Zamparo, Galuppini). All. Brocchi 6,5
(squalificato Festa).
FERALPI SALO’ (4-3-3) Gallinetta
5; Caputo 6,5, Malgrati 6, Falasco
5, Cortellini 6; Milani 5, Castagnetti
6, Ilari 6 (dal 6’ s.t. Chimini 6); Bracaletti 5,5 (dal 21’ s.t. Schiavini
5,5), Montella 6, Tarana 5 (dal 15’
s.t. Finocchio 6). (Tantardini, Fabris, Bentoglio, Miracoli) All. Remondina 5,5.
ARBITRO Caso di Verona 5,5.
NOTE spettatori 700 circa, paganti, incasso e abbonati non comunicati. Espulsi Gallinetta al 6’ s.t. e
Milani al 18’ s.t.; ammoniti Falasco,
Milani e Mandelli. Angoli 3-3.
LUMEZZANE (Bs) Tutto in poco
più di un quarto d’ora, tra la fine
del primo tempo e l’inizio del secondo. L’inedito e atteso derby bresciano va al Lumezzane, che si porta in vantaggio nel recupero della
prima frazione. Giorico raccoglie
la palla respinta dalla traversa su
tiro di Baraye e infila a porta vuota. Il raddoppio in avvio di ripresa.
Retropassaggio di Falasco sul quale si inserisce Inglese, travolto in
area da Gallinetta. Espulsione del
portiere (dentro Chimini) e rigore,
che Marcolini trasforma. Al 18’ doppio giallo (sin troppo severo) per
Milani, che lascia la sua squadra in
nove. Il Lumezzane a questo punto
amministra senza spingere sull’acceleratore. Il fair play tra le due
squadre continua.
Sergio Cassamali
MARCATORI Sentinelli (Cu) su rigore al 20’, Le Noci (Cr) al 38’ s.t.
CUNEO (5-4-1) F. Rossi 6,5; Carfora 6, Sentinelli 6,5, Carretto 5,5, Di
Lorenzo 6, Donida 6,5; Di Quinzio
6,5, Cristini 6, Longhi 6 (dal 12’ s.t.
Lodi 6,5), Garavelli 5,5 (dal 37’ s.t.
Scaglia s.v.); Fantini 5,5 (dal 33’
s.t. Martini s.v.). (Negretti, Passerò, Arcari, Ferrario). All. E. Rossi 6.
CREMONESE (4-2-3-1) Alfonso 6;
Sales 6, Tedeschi 6, Cremonesi 6,
Visconti 6,5; Fietta 6,5 (dal 23’ s.t.
Degeri 6), Buchel 6; Martinez 6
(dal 17’ s.t. Carlini 5,5), Le Noci 6,5,
Nizzetto 6,5 (dal 29’ s.t. Sambugaro s.v.); Marotta 5. (Grillo, Previtali, Moi, Magallanes). All. Scienza 6.
ARBITRO Dei Giudici di Latina 5.
NOTE paganti 620, abbonati 280,
incasso di 5.414,50 euro. Espulso
Carretto al 36’ s.t.; ammoniti Longhi, Rossi, Cristini, Buchel, Marotta e Carlini. Angoli 4-7.
CUNEO Botta e risposta nel secondo tempo tra Cuneo e Cremonese,
che rinviano ancora l’appuntamento con la seconda vittoria stagionale e restano nella parte bassa della
classifica. A fare la partita è la Cremonese, che fatica però a rendersi pericolosa. Così, ad arrivare più
vicini al successo sono i piemontesi, in vantaggio al 20’ della ripresa
con un rigore causato da un’amnesia di Marotta (mani) e realizzato
da Sentinelli. Proprio Marotta, tre
minuti prima, si era visto respingere da Rossi la più nitida occasione
costruita dagli ospiti. Nel finale il
Cuneo resta in dieci per l’espulsione di Carretto e due minuti dopo la
Cremonese trova il pareggio con
Le Noci, abile a risolvere una mischia nell’area piccola in seguito a
un calcio d’angolo.
Enrico Giaccone
MARCATORI Casolla (SM) al 29’
p.t.; Mella (SM) al 16’, Maritato (AA)
al 47’ s.t.
SAN MARINO (4-4-2) Vivan 6,5;
Farina s.v. (dal 9’ p.t. Mannini 6;
dal 1’ s.t. Mella 6,5), Galuppo 6,5,
Ferrero 6,5, Crivello 6,5; Doumbia
6,5, Pacciardi 6, Lunardini 6, Poletti 6,5 (dal 39’ s.t. Del Sole s.v.); Casolla 6,5, Coda 6. (Migani, Capellini, Defendi, Chiaretti). All. Acori 7.
ALTO ADIGE (4-3-3) Marcone
6,5; Iacopini 6, Cappelletti 6,5,
Kiem 6, Martin 6; Furlan 6, Uliano
6, Branca 6 (dal 10’ s.t. Candido
6,5); Campo 6,5 (dal 17’ s.t. Maritato 6,5), Thiam 6, Pasi 5,5 (dal 30’
s.t. Fink s.v.). (Tenderini, Rubini,
Bassoli, Bontà). All. Vecchi 6.
ARBITRO Petroni di Roma 6,5.
NOTE spettatori 500 circa, paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Iacopini, Ferrero,
Poletti, Lunardini, Mella, Pasi e Galuppo. Angoli 3-12.
SAN MARINO Esordio da tre punti
per Acori sulla panchina del San
Marino. Contro l’Alto Adige decidono i gol degli under Casolla e Mella,
con l’altoatesino Maritato a rendere meno amaro il k.o. a 20 secondi
dalla fine. L’inizio per il San Marino
non è felice: i tifosi contestano la
società per l’avvicendamento in
panchina e al 9' l'infortunio di Farina costringe Acori al primo cambio. Dentro Mannini, che al 29' raccoglie il buon lavoro di Doumbia e
crossa sul secondo palo dove Casolla tocca di ginocchio mandando in controtempo Marcone. Nell’intervallo resta negli spogliatoi
Mannini, dentro Mella. Mossa azzeccata: al 16’ proprio il neo-entrato segna di punta sul pallone di
Pacciardi. Al 47’ l’incornata di Maritato per il gol della bandiera.
Giorgia Bertozzi
TRITIUM (4-3-3) Nodari 6; Cremaschi 6, Teso 6,5, Cusaro 6, Riva 6; Corti 6,5, A. Arrigoni 6, T.
Arrigoni 6 (dal 1’ s.t. Casiraghi 6;
dal 30’ s.t. Monacizzo 6); E. Bortolotto 4,5, Chinellato 5,5 (dal 14’
s.t. Spampatti 5,5), Cogliati 7. (Paleari, Teoldi, Bossa, Nardiello).
All. Bertani 5,5.
PAVIA (4-4-2) Kovacsik 7; Capogrosso 6, D’Orsi 5, Fasano 6, Meregalli s.v. (dal 15’ p.t. Zanini 6);
Statella 5, La Camera 6,5, Ferrini
6 (dal 30’ s.t. Redaelli 5,5), Di Chiara 6; Beretta 6, Meza Colli 5,5 (dal
14’ s.t. Pompilio 5,5). (Teodorani,
Reato, Turi, Lussardi). All. Roselli
5,5.
ARBITRO Colarossi di Roma 6.
NOTE spettatori 500 circa, paganti 360, abbonati e incasso
non comunicati. Espulsi E. Bortolotto al 46’ p.t., D’Orsi al 24’ s.t. e
Statella al 36’ s.t.; ammoniti Ferrini, Meza Colli, Zanini e Riva. Angoli 3-4.
MONZA Gara non bella gara ed
episodi salienti racchiusi nei 4’ di
recupero prima del riposo. Al 46’
Cogliati si libera del suo controllore, entra in area ed è steso da
D’Orsi: rigore ineccepibile, ma
Chinellato prende il palo. Sul proseguimento dell’azione Enrico
Bortolotto, sotto gli occhi del
guardalinee, assesta una gomitata a Di Chiara: rosso diretto. Nella
prima frazione da segnalare al 3’
la traversa di Beretta e le risposte di Cogliati con due tentativi.
Nella ripresa poco da raccontare
se non le espulsioni di D’Orsi e
Statella e al 30’ una saetta di Corti parata. Inevitabile, alla fine, la
delusione dei due tecnici.
Pierfranco Redaelli
TREVISO (3-5-2) Campironi 6;
Cernuto 6, P.A. Tarantino 6, Bini
6,5; Brunetti 6,5 (dal 30’ s.t. Bianchetti s.v.), Salvi 6,5 (dal 36’ s.t.
Spinosa s.v.), Rosaia 5 (dal 20’
s.t. Rizzo 5), Beccia 6,5, Fortunato 5; N. Tarantino 6, Picone 5. (Camatta, Toppan, Chiavazzo, Reginato). All. Maurizi 6,5.
PORTOGRUARO (4-4-2) Tozzo
6,5; Pisani 6,5, Patacchiola 6, Moracci 5, Pondaco 5,5; Coppola
6,5 (dal 35’ s.t. Erzan s.v.), Rolandone 6, Cunico 6,5 (dal 45’ s.t. Salsano s.v.), Sampietro 5; Corazza
6, Della Rocca 5 (dal 16’ s.t. Martinelli 5,5). (Bavena, Chesi, Santandrea, Magrassi). All. Madonna 6.
ARBITRO Melidoni di Frattamaggiore 6,5.
NOTE paganti 620, abbonati 456,
incasso di 8.546,00 euro. Espulso Rolandone al 12’ s.t.; nessun
ammonito. Angoli 5-3.
TREVISO Il Treviso gioca meglio
del Portogruaro, costruisce più
occasioni, ma non riesce a segnare ed è proprio la mancanza di un
finalizzatore che lo penalizza. Alla
mezz’ora grande giocata di Brunetti che sulla destra evita un paio di avversari, entra in area e appoggia a Fortunato, ma il piattone
del centrocampista termina clamorosamente sul fondo. Al 40’ è
Campironi a respingere con il piede una conclusione di Rolandone.
Al 5’ della ripresa un taglio di Cunico mette in movimento Coppola
che di esterno destro cerca il palo lontano, ma la conclusione termina sul fondo. Al 30’ Cunico riceve palla, ma il suo diagonale termina a lato. Al 36’ bel colpo di testa
di Picone e Tozzo respinge.
Giampaolo Zorzo
girone A
CLASSIFICA
SQUADRE
LECCE
PT
PARTITE
RETI
G V N P F S
16 6 5 1 0 14 6
ENTELLA
13 6
4
1
1 15 9
CARPI
10 6
3
1
2
TRAPANI
9
3
0
2 10 7
5
7
6
PORTOGRUARO
9
5
2
3
0
6
3
LUMEZZANE
9
6
2
3
1
5
3
COMO (-1)
8
5
2
3
0
9
6
ALTO ADIGE
7
5
2
1
2
6
6
CREMONESE (-1)
6
6
1
4
1
7
6
PAVIA
6
6
1
3
2
4
5
SAN MARINO
6
6
2
0
4
7 10
FERALPI SALO'
6
5
2
0
3
5
8
REGGIANA
6
6
2
0
4
5
9
CUNEO
5
6
1
2
3
4
9
TRITIUM
2
5
0
2
3
5 10
TREVISO (-1)
1
6
0
2
4
5 12
ALBINOLEFFE (-10) -3 6
1
4
1
6
5
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
RISULTATI
CARPI-ALBINOLEFFE
COMO-LECCE
CUNEO-CREMONESE
ENTELLA-REGGIANA
LUMEZZANE-FERALPI SALO'
SAN MARINO-ALTO ADIGE
TREVISO-PORTOGRUARO
TRITIUM-PAVIA
ha riposato TRAPANI
2-1
2-2
1-1
3-0
2-0
2-1
0-0
0-0
PROSSIMO TURNO
DOMENICA 14 OTTOBRE ore 15
ALBINOLEFFE-SAN MARINO
ALTO ADIGE-CUNEO
CREMONESE-TREVISO
FERALPI SALO'-COMO
LECCE-ENTELLA
LUMEZZANE-TRAPANI
PAVIA-CARPI
PORTOGRUARO-TRITIUM
riposa REGGIANA
MARCATORI
6 RETI Guerra (Entella).
4 RETI A. Donnarumma (1, Como);
Madonia (4, Trapani).
3 RETI A. Belotti (AlbinoLeffe); Thiam
(Alto Adige); Arma (Carpi); Le Noci (1,
Cremonese); Rosso (1, Entella); Foti
(Lecce); Corazza e Della Rocca
(Portogruaro); N. Tarantino (3, Treviso).
girone B
CLASSIFICA
SQUADRE
FROSINONE (-1)
LATINA (-1)
PISA
VIAREGGIO
AVELLINO
BENEVENTO
PRATO
PERUGIA (-1)
PAGANESE
NOCERINA
GUBBIO
ANDRIA (-1)
CATANZARO
SORRENTO
BARLETTA
CARRARESE
PT
12
12
11
11
11
9
9
9
8
7
7
6
5
4
2
0
G
6
6
6
6
6
5
6
6
6
6
5
6
6
6
6
6
PARTITE
V N P
4 1 1
4 1 1
3 2 1
3 2 1
3 2 1
3 0 2
2 3 1
3 1 2
2 2 2
1 4 1
2 1 2
1 4 1
1 2 3
1 1 4
0 2 4
0 0 6
RETI
F S
8 5
8 5
12 8
10 7
7 5
9 5
6 4
7 6
6 5
6 5
3 4
6 6
6 9
2 6
6 11
2 13
U PROMOSSA U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSA
RISULTATI
ANDRIA-SORRENTO
BARLETTA-LATINA
FROSINONE-AVELLINO
GUBBIO-BENEVENTO
NOCERINA-PERUGIA
PISA-CARRARESE
PRATO-PAGANESE
VIAREGGIO-CATANZARO
1-0
1-3
2-1
stasera
2-0
3-1
2-1
3-1
PROSSIMO TURNO
DOMENICA 14 OTTOBRE ORE 15
AVELLINO-PERUGIA
BENEVENTO-ANDRIA
CARRARESE-PRATO
CATANZARO-NOCERINA (lunedì 15, ore 20.45)
GUBBIO-BARLETTA
LATINA-FROSINONE
PAGANESE-PISA
SORRENTO-VIAREGGIO
MARCATORI
4 RETI Perez (Pisa); Magnaghi
(Viareggio).
3 RETI Castaldo (1, Avellino); Altinier
(Benevento); Barraco (Latina);
Politano (Perugia); Favasuli (3) e
Tulli (Pisa).
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
31
PRIMA DIVISIONE GIRONE B 6a GIORNATA
Tonfo Avellino
Il Frosinone
va al comando
lo. Sul pallone vagante al limite
dell’area si avventa Gucher, il
cui destro di collo finisce all’incrocio dei pali: 1-0. Ganci e Aurelio tengono sempre in apprensione la difesa irpina. E con il
trio Gucher, Frara e Bottone in
mediana, il Frosinone contiene
le blande iniziative ospiti, vicini al pari solo con un colpo di
testa di Castaldo (9’) che sfiora
il palo.
Gucher-Bottone: primo k.o. per Rastelli
Entra e segna Biancolino, ma non basta
Cambi Nella ripresa, Rastelli ri-
FROSINONE
AVELLINO
2
DAL NOSTRO INVIATO
1
MASSIMILIANO ANCONA
FROSINONE
MARCATORI Gucher (F) al 2’ p.t.; Bottone (F) all’11’, Biancolino (A) su rigore al 26’
s.t.
FROSINONE (4-3-3) Zappino 6; Frabotta 6,5, Guidi 6,5, Bertoncini 5,5, Blanchard 6; Bottone 7 (dal 34’ s.t. Altobelli
s.v.), Gucher 7, Frara 6,5; Aurelio 6,5,
Santoruvo 6 (dal 34’ s.t. Cesaretti s.v.),
Ganci 6,5 (dal 40’ s.t. Amelio s.v.). (Vaccarecci, Del Duca, Crescenzi, Paganini). All.
Stellone 7.
AVELLINO (4-4-2) Fumagalli 5,5; Izzo 5
(dal 1’ s.t. Catania 6), Fabbro 5,5, Giosa
5,5, Bianco 5,5; Zappacosta 6, D’Angelo
5,5, Angiulli 6, Millesi 5,5 (dal 25’ s.t. Bariti 6); Castaldo 6, De Angelis 5 (dal 12’ s.t.
Biancolino 6,5). (Di Masi, Bittante, Massimo, Herrera). All. Rastelli 5.
ARBITRO Cifelli di Campobasso 5,5.
NOTE paganti 2.319, abbonati 1.209, incasso di 19.705 euro. Espulso Bertoncini
al 39’ s.t.; ammoniti Santoruvo, Gucher,
Giosa, Bianco, Bertoncini, Aurelio e Castaldo. Angoli 5-9.
Sorpasso. Il Frosinone impone il primo stop in campionato all’Avellino (2-1) e si regala
una notte da capolista con il Latina, prossimo avversario, in attesa dell’impegno odierno del
Benevento a Gubbio. Gucher in
avvio e Bottone all’11’ della ripresa firmano il temporaneo
2-0 per i ciociari. Il 90˚ gol in
Prima divisione e secondo stagionale di Biancolino (26’ s.t.)
rende meno pesante la sconfitta degli ospiti dopo due successi esterni. Per oltre un’ora la
squadra di Roberto Stellone impone ritmo e continuità alle proprie giocate, agevolate dall’immediato 1-0. Solo negli ultimi
20’, complice la troppo severa
Davide Bottone, 26 anni PROIETTI
espulsione di Bertoncini (39’
s.t., doppia ammonizione), il
Frosinone trema. Ma regge ed
evita di farsi rimontare due gol
come già domenica scorsa contro la Nocerina.
La chiave Senza Biasi e Carrus
infortunati, e con Gori squalificato, Stellone può contare sui
rientri di Bertoncini in difesa e
di Santoruvo, dopo la squalifica per le scommesse, nel trio
d’attacco completato da Ganci
a sinistra e Aurelio a destra. Dall’altra parte, Massimo Rastelli
conferma il consueto 4-4-2, ma
con vocazione difensiva. Zappacosta, infatti, è l’esterno alto a
destra e alle sue spalle agisce Izzo. Quest’ultimo dopo 90 secondi si fa saltare da Ganci, il cui
tiro da posizione angolata viene deviato da Fumagalli sul pa-
PISA
3
VIAREGGIO
3
NOCERINA
2
CARRARESE
1
CATANZARO
1
PERUGIA
0
Pisa con il marchio di Tulli
Di Costanzo, male la prima
Giovinco e Magnaghi ok
Il Catanzaro ora è in crisi
La Nocerina si è sbloccata
Perugia, un’altra sconfitta
MARCATORI Perez (P) al 9’, Tulli (P) al
32’ p.t.; Mancuso (C) all’8’, Tulli (P) al 12’
s.t.
PISA (3-5-2) Sepe 5,5; Sbraga 6,
Colombini 6,5, Sabato 6; Buscé 6,5,
Rizzo 7 (dal 38’ s.t. Barberis s.v.),
Mingazzini 6,5, Favasuli 7, Benedetti
6,5; Perez 7,5 (dal 31’ s.t. Scappini s.v.),
Tulli 7,5 (dal 25’ s.t. Gatto 6). (Pugliesi,
Rozzio, Carroccio, Fondi). All. Pane 7.
CARRARESE (4-4-2) Piscitelli 5,5;
Bagnai 5 (dal 1’ s.t. Venitucci 6),
Benassi 5, Alcibiade 5, Pedrelli 5,5;
Orlandi 5,5 (dal 45’ s.t. Belcastro s.v.),
Corticchia 5,5, Corrent 5, Juan Cruz 5;
Malatesta 5 (dal 28’ s.t. Merini 6),
Mancuso 6. (Cicioni, Bregliano, De
Paula, Ciciretti). All. Di Costanzo 5,5.
ARBITRO Maresca di Napoli 6,5.
NOTE paganti 1.874, abbonati 1.717,
incasso di 34.842 euro. Ammoniti
Orlandi, Venitucci e Alcibiade. Angoli
12-3.
PISA Un Pisa elettrico travolge una
Carrarese che non ha ricevuto la
scossa nemmeno dal cambio di
allenatore. Locali subito avanti con
Perez su assist di Favasuli. Gli ospiti
rimangono a guardare, il Pisa continua
ad andare all’assalto: traversa di Rizzo,
poi diagonale di Tulli per il 2-0.
L’ingresso di Venitucci rianima per
alcuni minuti la Carrarese, a segno al
primo tiro in porta (colpo di testa di
Mancuso). Il Pisa accelera di nuovo e
dopo un’altra traversa (colpita da
Sabato) chiude i giochi con una
travolgente azione di Tulli. Di Costanzo,
per la salvezza, avrà molto da fare.
Alessio Carli
MARCATORI Giovinco (V) al 15’, Fioretti
(C) su rigore al 19’ p.t.; Pellegrini (V) al
3’, Magnaghi (V) al 19’ s.t.
VIAREGGIO (3-5-2) Gazzoli 6,5;
Carnesalini 6,5, Fiale 6,5, Sorbo 6,5;
Peverelli 6,5, Pizza 7, Maltese 7,
Calamai 7 (dal 42’ s.t. Gerevini s.v.),
Pellegrini 7; Giovinco 7,5 (dal 37’ s.t.
Sandrini s.v.), Magnaghi 7. (Furlan,
Lamorte, Conson, Mannini, De Vena).
All. Cuoghi 7.
CATANZARO (3-4-1-2) Pisseri 7;
Mariotti 5,5, Sirignano 5 (dal 29’ p.t.
Borghetti 6), Papasidero 6; Fiore 5,5
(dall’8’ s.t. D’Agostino 6), Benedetti 6,
Ulloa 6, Squillace 6; Carboni 5,5 (dal 29’
p.t. Maisto 6); Fioretti 6, Masini 6.
(Faraon, Narducci, D’Alessandro, Cruz).
All. Cozza 5,5.
ARBITRO Verdenelli di Foligno 5,5.
NOTE paganti 272, abbonati 405,
incasso di 3.998 euro. Espulso Ulloa al
14’ s.t.; ammoniti Sirignano, Fiore,
Carboni, Mariotti, Benedetti, Pellegrini,
Fiale e Maltese. Angoli 8-2.
VIAREGGIO (Lu) Il Viareggio liquida con
autorevolezza il Catanzaro, ora in
silenzio stampa. I bianconeri hanno una
partenza convinta: Pisseri al 6’ è bravo
su Giovinco, ma al 15’ deve arrendersi
sulla conclusione dal limite dell’area del
fratello dell’attaccante della Juve. La
reazione del Catanzaro si concretizza
con il pareggio di Fioretti (finisce dopo
248’ il digiuno calabrese) al 19’ su
rigore. Il Viareggio torna pimpante in
avvio di ripresa con la rete di Pellegrini
(3’), servito da Magnaghi. Al 19’ angolo
di Giovinco e lo stesso Magnaghi
anticipa tutti sul primo palo per il 3-1.
Giovanni Lorenzini
MARCATORI Evacuo al 5’, Mazzeo al
29’ s.t.
NOCERINA (3-4-3) Aldegani 7; Baldan
6, Crescenzi 6, Scardina 7; Garufo 6,5,
Bruno 6, De Liguori 6, Corapi 6,5 (dal
29’ s.t. Daffara s.v.); Merino 6,5 (dal 24’
s.t. N. Russo 6), Evacuo 7 (dal 36’ s.t.
Chiosa s.v.), Mazzeo 7,5. (G. Russo,
Speziale, Ripa, Sabatino). All. Auteri 6,5.
PERUGIA (4-2-3-1) Koprivec 7; Anania
5,5, Jefferson 5,5, Cacioli 5, Martella 5;
Di Tacchio 5,5, Esposito 6; Fabinho 5
(14’ s.t. Moscati 5,5), Clemente 6 (9’ s.t.
Rantier 6), Politano 5,5 (30’ s.t. Tozzi
Borsoi s.v.); Ciofani 4,5. (Giordano, A.
Russo, Carloto, Calzola). All. Battistini 5.
serie D
GIRONE A
6a giornata
RISULTATI
Il Sansepolcro vola
Mezzolara a raffica
Dopo la Caronnese, a punteggio pieno
resta solo il Sansepolcro: la Sarnese è
fermata dalla Torres. Le imbattute
sono 19, senza vittoria restano in 20, il
Mezzolara ha segnato 21 gol (e ora è
primo) e il Riccione ne ha subiti 34. La
Spal perde in casa, Arezzo, Taranto e
Foggia fuori, pari di Ancona e Messina.
GIRONE E
RISULTATI
AREZZO-TRESTINA
BASTIA-SANSEPOLCRO
CASTEL RIGONE-VITERBESE
FIESOLECALDINE-DERUTA
FLAMINIA-CASACASTALDA
LANCIOTTO-SCANDICCI
PIANESE-SPORTING TERNI
PONTEVECCHIO-PIERANTONIO
TODI-SPOLETO
2-3
0-1
0-1
3-1
0-0
3-0
1-1
0-0
2-1
ASTI-TREZZANO
BORGOSESIA-BOGLIASCO
CHIAVARI-SANTHIA'
DERTHONA-CHIERI
GOZZANO-NOVESE
IMPERIA-BRA
SESTRI LEVANTE-FOLGORE CARATESE
VERBANIA-LAVAGNESE
VERBANO-TORTONA
modula l’Avellino. Fuori Izzo,
in affanno per 45’. Zappacosta
arretra in difesa. Dentro Catania che fa da vertice alto della
mediana dietro De Angelis e Castaldo. Mentre Angiulli fa da
schermo davanti alla difesa con
d’Angelo e Millesi a presidiare
le fasce. Così ridisegnato, l’Avellino migliora. Ma becca il 2-0.
Punizione dalla trequarti destra di Ganci e Bottone di testa
(11’) fa 2-0. Rastelli inserisce
Biancolino (fuori De Angelis).
E il mammasantissima del gol
cambia la gara. Prima (26’) si
procura il contatto con Bertoncini (ammonito) che l’arbitro
giudica da rigore, e lo trasforma cancellando l’errore con il
Barletta. Poi grazia Zappino
(38’): tiro debole. E costringe
Bertoncini al secondo giallo, eccessivo (39’). L’Avellino spinge. Ma Zappino allontana le ultime minacce e blinda successo
e primato.
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ARBITRO Benassi di Bologna 6,5.
NOTE paganti 3.200, non ci sono
abbonati, incasso di 28.493 euro.
Espulso il tecnico Auteri al 35’ s.t.;
ammoniti Corapi, Cacioli e Chiosa.
Angoli 8-8.
NOCERA INFERIORE (Sa) Nocerina
esaltante, Perugia rivoluzionato in
difesa a causa dei tanti infortuni e in
netta difficoltà: seconda sconfitta di fila
e primo posto più lontano. Nel primo
tempo ci è voluto il miglior Koprivec per
consentire agli umbri di andare
all’intervallo senza subire reti:
spettacolari le parate su Merino (15’) e
sull’incornata di Mazzeo (40’). Nella
ripresa, dopo un buon avvio ospite con
le conclusioni di Clemente e Jefferson,
è arrivato prima il gol di Evacuo
(controllo di petto al limite, sterzata su
Cacioli e destro vincente) e poi la
punizione di Mazzeo (sinistro
all’incrocio) che ha chiuso la partita.
Danilo Franza
IL POSTICIPO ORE 20.45, SU RAI SPORT 1
Stasera in tv c’è Gubbio-Benevento
Stasera c’è Gubbio e Benevento. Sottil pensa al 4-3-1-2 con
Caccavallo trequartista. L’ex Marchi è recuperato: al suo fianco Martinez ha
un dubbio tra Altinier e Germinale. Prima della partita, nell’ambito dell’iniziativa
«Gubbio ti premia», la società umbra dona alla tifoseria del Benevento
un'opera dell'artista locale Toni Bellucci; a premiare tre medagliati a Londra:
Massimo Fabbrizi, Clemente Russo e Vincenzo Mangiacapre.
Così in campo (ore 20.45, diretta su Rai Sport 1):
GUBBIO (4-3-1-2) Venturi; Regno, Briganti, Radi, Grea; Sandreani, Boisfer,
Palermo; Caccavallo; Bazzoffia, Galabinov. (Farabbi, Bartolucci, Galimberti,
Guerri, Baccolo, Manzoni, Scardina). All. Sottil.
BENEVENTO (4-3-1-2) Gori; D’Anna, Signorini, Mengoni, Bolzan; Carotti, Rajcic,
Montiel; Mancosu; Altinier, Marchi. (Mancinelli, Pedrelli, Siniscalchi, Davì,
Cristiani, Germinale, Montini). All. Martinez.
ARBITRO Bruno di Torino (De Troia - Favia).
GIRONE B
1-1
2-2
3-1
0-1
1-1
0-2
1-1
1-0
0-2
CLASSIFICA
Chieri p. 16; Chiavari 13;
Tortona, Verbania e Lavagnese 12; Santhià e Bra
11; Borgosesia e Sestri
Levante 8; Trezzano 7;
Bogliasco e Imperia 6;
Derthona e Verbano 5;
Folgore Caratese e Asti
4; Novese e Gozzano 3.
a
(7 giornata)
RISULTATI
CLASSIFICA
CASTELLANA-MEZZOCORONA
2-0
DARFO-OLGINATESE
1-1
FERSINA PERGINESE-ALZANO CENE 0-1
LECCO-PRO SESTO
4-1
PONTISOLA-MAPELLOBONATE
2-2
SAN GIORGIO-CARAVAGGIO
0-1
SANT'ANGELO-ATLETICO MONTICHIARI 0-1
SEREGNO-CARONNESE
1-3
SERIATE-TRENTO
2-0
VOGHERA-PERGOLETTESE
0-1
Caronnese p. 21; Pergolettese 17; Olginatese 15;
Pontisola 14; Pro Sesto
11; Voghera e Atletico
Montichiari 10; Caravaggio e Mezzocorona 9; Lecco (-3), Seriate, Castellana, Fersina Perginese e
Seregno 8; San Giorgio 7;
Darfo (-1), Mapellobonate
e Alzano Cene 6; Sant'Angelo 4; Trento 1.
Gran colpo a Barletta
Anche il Latina è primo
BARLETTA
1
LATINA
3
MARCATORI Kolawole (L) al 38’, Tortolano (L) al 43’ p.t.; Cottafava (L) al 20’, La
Mantia (B) al 26’ s.t.
BARLETTA (4-3-3) Pane 5,5; Calapai
5,5, Romeo 5,5, De Leidi 5, Angeletti 5;
Dezi 5 (dal 13’ s.t. Piccinni 5), Meduri 4,5,
Dall’Oglio 5 (dal 1’ s.t La Mantia 6); Ferreira 5 (dal 13’ s.t. Simoncelli 6), Barbuti 5,
Molina 4,5. (Liverani, Burzigotti, Menegaz, Meucci). All. Novelli 5.
LATINA (4-3-3) Bindi 6; Milani 7, Cottafava 7, Agius 6, Bruscagin 6; Gerbo 6,5,
Cejas 6,5, Ricciardi 6,5 (dal 1’ s.t. Sacilotto 6); Barraco 6,5, Jefferson 6 (dal 27’
p.t. Tortolano 6,5), Kolawole 7 (dal 25’ s.t.
Tulli 6). (Forzati, Giacomini, Angelilli, Montalto). All. Pecchia 7.
ARBITRO Brasi di Seregno 6.
NOTE spettatori 1.500 circa, paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Cottafava, Gerbo, Molina, Romeo, Dezi, Bruscagin, Calapai e De Leidi. Angoli
2-9.
MATTEO TABACCO
BARLETTA
Con la sicurezza della
grande squadra, il Latina espugna il Puttilli e balza in testa
alla classifica con il Frosinone.
Gara dai due volti. Fino al 38’ i
pugliesi, seppur non in grande
giornata, avevano impensierito la difesa nerazzurra. Clamo-
rosa l’occasione fallita da Barbuti al 6’ a tu per tu con Bindi.
I pugliesi insistono e al 30’ Ferreira tenta il colpo da fuori,
ma il suo spiovente supera la
traversa. Poi, al 38’, Meduri
perde palla al limite dell’area
e dà via libera a Kolawole, che
non ha difficoltà a battere Pane. Dopo 4’ il colpo del k.o.:
punizione dal limite battuta
da Ricciardi, Dezi in area colpisce con la mano e l’arbitro decreta il rigore, che Tortolano
realizza. La ripresa si apre con
i laziali sempre in controllo
della gara. Non c’è partita e
Cottafava mette al sicuro il
punteggio, prima che La Mantia si prenda la seconda soddisfazione personale del campionato. Latina, dunque capolista
con il Frosinone e domenica
c’è il confronto diretto. Quella
vista in Puglia è sembrata una
squadra esperta e pronta a colpire al momento giusto. Pecchia ha tra le mani una formazione che in un torneo così
equilibrato può davvero essere la sorpresa del girone. E dalle parti di Latina e Frosinone
questa sarà una settimana davvero particolare prima di questo specialissimo derby.
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PRATO
2
ANDRIA
1
PAGANESE
1
SORRENTO
0
Il Prato vince anche in 10
Paganese, troppi errori
Innocenti all’ultimo tuffo
Prima gioia per l’Andria
MARCATORI Napoli (Pr) su rigore al
21’, Scarpa (Pa) su rigore al 24’ p.t.;
Ghinassi (Pr) al 28’ s.t.
PRATO (4-3-1-2) Layeni 7,5; Beduschi
6, Malomo 6,5, Ghinassi 7, De Agostini
7; Casini 6 (dal 5’ s.t. Kostadinovic 6),
Disabato 6 (dal 39’ s.t. Cristofari s.v.),
Corvesi 6,5 (dal 1’ s.t. Cavagna 6); Silva
Reis 6; Napoli 6,5, Tiboni 4,5. (Brunelli,
Bisoli, Carminati, Benedetti). All.
Esposito 6,5.
PAGANESE (4-4-2) Marruocco 5,5;
Calvarese 6, Fusco 6, Fernandez 5,5,
Agresta s.v. (dall’8’ p.t. Pepe 5,5);
Soligo 5, Romondini 5,5, Scarpa 6,
Nunzella 5; Tortori 6 (dal 24’ s.t. Ciarcià
s.v.), Orlando 6,5 (dall’8’ s.t. Fava 5,5).
(Robertiello, Franco, Neglia, Girardi). All.
Grassadonia 5.
ARBITRO Intagliata di Siracusa 6.
NOTE paganti 552, abbonati 112,
incasso di 4.589,49 euro. Espulso
Tiboni al 30’ s.t.; ammoniti Marruocco,
Calvarese, Ghinassi, Fusco, Silva Reis e
Malomo. Angoli 5-5.
PRATO Un Prato aggressivo e duttile
ottiene la prima vittoria casalinga
piegando una Paganese incapace di
trasformare le occasioni create. Come
quelle fallite da Orlando all’11’ e al 47’
p.t., con Layeni bravo a opporsi, e le
palle gol mancate da Fava e Scarpa nel
finale, quando i campani erano in
superiorità numerica per l’espulsione di
Tiboni. Botta e risposta su rigore: prima
segna Napoli (fallo di Calvarese su De
Agostini), poi pareggia Scarpa (Corvesi
atterra Tortori). De Agostini coglie la
traversa e Ghinassi in acrobazia
improvvisa il tap in vincente.
Piero Ceccatelli
MARCATORE Innocenti al 48’ s.t.
ANDRIA (4-4-2) Rossi 6; Tartaglia 6,5,
Larosa 7, Zaffagnini 6, Contessa 6;
D’Errico 6,5 (dal 32’ s.t. Loiodice 5,5),
Giorgino 6, Arini 6,5, Taormina 6 (dal 12’
s.t. Comini 6); Lanteri 5 (dal 15' s.t.
Maccan 6), Innocenti 7. (Sansonna,
Nocerino, Malerba, Mascolo). All. Cosco
7.
SORRENTO (4-3-3) Polizzi 6; Balzano
5, Nocentini 6, Terminiello 6, Bonomi 5
(dal 6’ s.t. Ciampi 5,5); A. Esposito 5,5,
Zanetti 6, Guitto 5,5 (dal 19’ s.t. Beati
5,5); Arcuri 5, Cesarini 5,5, Corsetti 5.
(Frasca, Vigorito, Iuliano, Schiavone, R.
Esposito). All. Bucaro 5,5.
ARBITRO Sacchi di Macerata 6.
NOTE spettatori 2.000 circa, paganti e
abbonati non comunicati, incasso di
8.500 euro. Ammoniti Polizzi, D’Errico e
Giorgino. Angoli 6-2.
ANDRIA All’ultimo assalto l’Andria
conquista la prima vittoria della
stagione, grazie a un gol di Innocenti
bravo e lesto a sfruttare l’unica palla
gol concessa dalla difesa del Sorrento.
Gara senza grandi emozioni,
predominio territoriale della formazione
azzurra poco produttiva in zona gol. Nel
primo tempo non accade nulla, portieri
inoperosi per 45 minuti. Nella ripresa
più Andria che Sorrento: D’Errico e
Loiodice sfiorano il vantaggio azzurro.
In pieno recupero il gol vittoria di
Innocenti: assist di Arini per
l’attaccante che solo di fronte Polizzi
non sbaglia. Terza sconfitta
consecutiva per il Sorrento, prima
vittoria in campionato per l’Andria.
Emanuele Losapio
GIRONE C
(7a giornata)
RISULTATI
BELLUNO-LEGNAGO
0-0
CEREA-PORDENONE
1-1
ESTE-CLODIENSE
2-0
GIORGIONE-SANDONA' JESOLO 2-1
REAL VICENZA-SACILESE
1-1
SAMBONIFACESE-PORTO TOLLE 0-0
SANVITESE-MONTEBELLUNA
0-2
TAMAI-SAN PAOLO
0-0
UNION QUINTO-TRISSINO VALDAGNO 0-4
VIRTUS VECOMP-KRAS REPEN 3-0
CLASSIFICA
Virtus Vecomp p. 17; Pordenone 16; Legnago e
Clodiense 13; Este, Real
Vicenza e Montebelluna
12; Trissino Valdagno, Cerea, Sambonifacese e
San Paolo 11; Porto Tolle
e Sandonà Jesolo 10;
Giorgione 9; Sacilese 8;
Belluno 7; Kras Repen 6;
Tamai 5; Union Quinto 1;
Sanvitese 0.
GIRONE D
RISULTATI
BAGNOLESE-FIDENZA
CASTENASO-FORMIGINE
LUCCHESE-ROSIGNANO
MASSESE-FORCOLI
PAVULLESE-MEZZOLARA
PISTOIESE-PRO PIACENZA
RICCIONE-CAMAIORE
SPAL-FORTIS JUVENTUS
TUTTOCUOIO-CASTELFRANCO
CLASSIFICA
0-4
2-2
4-0
0-1
1-3
0-0
1-3
1-3
2-0
Mezzolara, Pistoiese e
Lucchese p. 14; Pro
Piacenza e Spal 11;
Tuttocuoio, Formigine e
Castenaso 10; Massese
9; Fortis Juventus e
Camaiore 8; Fidenza e
Rosignano 7;
Castelfranco e Pavullese
6; Forcoli 4; Bagnolese
2; Riccione (-1) -1.
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
Domenica 14 ottobre ore 15: Bogliasco-Asti; Bra-Gozzano; Chieri-Imperia; Folgore Caratese-Trezzano; Lavagnese-Borgosesia; Novese-Sestri Levante; Santhià-Derthona; Tortona-Chiavari; Verbano-Verbania.
Domenica 14 ottobre ore 15: Alzano Cene-Sant'Angelo; Atletico Montichiari-Darfo; Caravaggio-Voghera; Caronnese-San Giorgio; Mapellobonate-Seriate; Mezzocorona-Seregno; Olginatese-Lecco; Pergolettese-Fersina Perginese; Pro Sesto-Pontisola; Trento-Castellana.
Domenica 14 ottobre ore 15: Clodiense-Virtus Vecomp; Kras Repen-Real Vicenza; Legnago-Cerea; Montebelluna-Belluno; Pordenone-Union Quinto; Porto Tolle-Este; Sacilese-Sanvitese; San Paolo-Giorgione; Sandonà Jesolo-Sambonifacese; Trissino Valdagno-Tamai.
Domenica 14 ottobre ore 15: Camaiore-Castelfranco; Fidenza-Riccione; Forcoli-Bagnolese; Formigine-Pistoiese; Fortis Juventus-Pavullese; Lucchese-Spal (sabato 13, ore 14); Mezzolara-Tuttocuoio;
Pro Piacenza-Massese; Rosignano-Castenaso.
GIRONE F
GIRONE G
GIRONE H
GIRONE I
CLASSIFICA
RISULTATI
Sansepolcro p. 18;
Lanciotto 13;
Casacastalda e
Fiesolecaldine 11;
Viterbese 10; Trestina,
Pontevecchio e Bastia 8;
Arezzo, Sporting Terni,
Spoleto e Todi 7; Deruta,
Pierantonio, Castel
Rigone e Scandicci 6;
Flaminia e Pianese 3.
AMITERNINA-SAN NICOLO'
CIVITANOVESE-ANCONA
FIDENE-OLYMPIA AGNONESE
ISERNIA-RENATO CURI
MARINO-JESINA
RECANATESE-SAN CESAREO
SAMBENEDETTESE-ASTREA
TERMOLI-MACERATESE
VIS PESARO-CELANO
4-2
0-0
2-4
4-1
0-1
1-3
3-2
1-1
1-0
CLASSIFICA
RISULTATI
Vis Pesaro e Maceratese
p. 13; Olympia Agnonese
e Ancona 12; San
Cesareo,
Sambenedettese e
Astrea 11; Jesina 10;
Amiternina 8; Termoli,
Isernia, Recanatese e
Renato Curi 6; San Nicolò
5; Civitanovese e Fidene
4; Celano 3; Marino 1.
ARZACHENA-PALESTRINA
CYNTHIA-ANZIOLAVINIO
HYRIA NOLA-ISOLA LIRI
LUPA FRASCATI-BUDONI
OSTIA MARE-SANT'ELIA
PORTO TORRES-CASERTANA
SARNESE-TORRES
SELARGIUS-TORRE NEAPOLIS
SORA-CIVITAVECCHIA
2-2
1-1
5-0
2-2
5-2
0-1
1-1
2-3
2-0
CLASSIFICA
RISULTATI
Sarnese, Sora e Torre
Neapolis p. 16; Torres
14; Lupa Frascati e
Casertana 13; Budoni 8;
Porto Torres e Isola Liri
7; Arzachena, Hyria
Nola, Anziolavinio e
Palestrina 5;
Civitavecchia, Cynthia e
Sant'Elia 4; Ostia Mare
3; Selargius 2.
BATTIPAGLIESE-TARANTO
BISCEGLIE-FOGGIA
BRINDISI-MONOSPOLIS
CTL CAMPANIA-POMIGLIANO
GROTTAGLIE-NARDO'
INTERNAPOLI-FRANCAVILLA
MATERA-ISCHIA
POTENZA-GLADIATOR
SANT'ANTONIO ABATE-FORTIS TRANI
2-1
3-0
2-0
4-0
0-1
1-1
0-1
1-3
2-2
CLASSIFICA
RISULTATI
Ischia p. 15; Gladiator 14;
Matera e Monospolis 13;
Brindisi, Bisceglie e
Battipagliese 11;
Pomigliano 9; Ctl
Campania, Foggia e
Francavilla 8; Nardò e
Internapoli 7;
Sant'Antonio Abate 5;
Fortis Trani e Taranto 4;
Potenza e Grottaglie 1.
AGROPOLI-NISSA
CITTA' DI MESSINA-COSENZA
COMPRENSORIO MONTALTO-MESSINA
COMPRENSORIO NORMANNO-LICATA
GELBISON-SAVOIA
NOTO-ACIREALE
PALAZZOLO-PRO CAVESE
RIBERA-RAGUSA
VIBONESE-SAMBIASE
CLASSIFICA
1-0
3-2
1-1
3-2
3-1
0-1
3-1
2-2
2-0
Gelbison p. 14; Cosenza e
Messina 13; Savoia 12;
Ragusa e Vibonese 11;
Sambiase e Città di
Messina 10;
Comprensorio Normanno
e Agropoli 9;
Comprensorio Montalto
7; Ribera 6; Pro Cavese,
Noto, Palazzolo e Acireale
4; Nissa 3; Licata 2.
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
PROSSIMO TURNO
Domenica 14 ottobre ore 15: Casacastalda-Scandicci; Deruta-Todi; Pianese-Castel Rigone; Pierantonio-Fiesolecaldine; Sansepolcro-Lanciotto; Spoleto-Flaminia; Sporting Terni-Arezzo; Trestina-Pontevecchio; Viterbese-Bastia.
Domenica 14 ottobre ore 15: Ancona-Fidene; Astrea-Amiternina;
Celano-Marino; Civitanovese-Termoli; Jesina-Recanatese; Maceratese-Sambenedettese; Olympia Agnonese-Isernia; Renato Curi-Vis Pesaro; San Cesareo-San Nicolò.
Domenica 14 ottobre ore 15: Budoni-Cynthia; Casertana-Lupa Frascati; Civitavecchia-Selargius; Hyria Nola-Porto Torres; Isola Liri-Arzachena; Palestrina-Ostia Mare; Sant'Elia-Sora; Torre Neapolis-Sarnese; Torres-Anziolavinio.
Domenica 14 ottobre ore 15: Battipagliese-Sant'Antonio Abate; Foggia-Potenza; Fortis Trani-Matera; Francavilla-Brindisi; Gladiator-Ctl
Campania; Ischia-Grottaglie; Monospolis-Bisceglie; Pomigliano-Nardò; Taranto-Internapoli.
Domenica 14 ottobre ore 15: Acireale-Agropoli; Cosenza-Comprensorio Montalto; Licata-Palazzolo; Messina-Comprensorio Normanno;
Nissa-Ribera; Pro Cavese-Vibonese; Ragusa-Città di Messina; Sambiase-Gelbison; Savoia-Noto.
32
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
33
SECONDA DIVISIONE 6a GIORNATA
girone A
Pro Patria e Forlì in vetta
Savona, non basta Virdis
Brutta figura del Milazzo
Da un trio all’altro. La vetta della
classifica cambia quasi
completamente. E’ rimasto il
Savona, che però nonostante i
soliti gol di Virdis (altri due, e sono
9) si è fatto riprendere dal
Mantova. Due le novità accanto ai
liguri: irrompe la Pro Patria, che è
andata a vincere sul difficile campo
della Giacomense (andata pure in
vantaggio con il solito Max
Varricchio), e si presenta anche il
Forlì, che ha regolato il Fano.
Perdono il comando della
graduatoria invece l’Alessandria,
caduto sul campo di un Bassano
che potrebbe aver dato la svolta
alla sua stagione, e il Renate contro
un Valle d’Aosta che ha così
centrato la prima vittoria
stagionale lasciando l’ultimo posto.
Il Castiglione è tornato sul suo
campo (ristrutturato) e ha sbrigato
la formalità-Milazzo che, per lo
sciopero dei giocatori, si è
presentato con la Berretti e solo 12
ragazzi: il tecnico dei giovani
siciliani Nicola Trimarchi è
sembrato sicuro sul futuro della
sua società dicendo che «in
settimana credo e spero tutto si
risolva, sembra ci siano persone
affidabili pronte a sistemare la
situazione venutasi a creare».
Da segnalare l’ennesimo passo
falso del Venezia, che è andato
sotto di due gol con il Monza ma
almeno è riuscito a pareggiare.
GIACOMENSE
1
PRO PATRIA
2
MARCATORI Varricchio (G)
al 18’, Nossa (PP) al 43’ p.t.;
Giannone (PP) al 23’ s.t.
GIACOMENSE (4-3-1-2) De
Marco 5,5; Bettati 5,5 (dal 35’
s.t. Rossi s.v.), Buscaroli 6,5,
Sirri 6, Lazzari 6,5; Ferrara
6,5 (dal 23’ s.t. Gorini s.v.), Capellupo 6, Landi 5; Dal Rio 5,5;
Pandiani 6 (dal 1’ s.t. Draghetti 5,5), Varricchio 7,5. (Cappelli, Cenerini, Nazzani, Caddeo).
All. Gallo 6.
PRO PATRIA (4-4-2) Vavassori 7,5; Andreoni 5,5, Nossa
6,5, Botturi 6, Pantano 5;
Bruccini 6, Calzi 6,5 (dal 26’
s.t. Bonfanti s.v.), Vignali 5,5,
Giannone 6,5 (dal 36’ s.t. Viviani s.v.); Serafini 6,5, Falomi 5
(dal 1’ s.t. Cozzolino 7). (Carezza, Ghidoli, Artaria, Dall’Acqua). All. Firicano 6,5.
ARBITRO Vesprini di Macerata 6.
NOTE spettatori 250 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Lazzari, Capellupo, Calzi, Bonfanti, Pantano e Vignali. Angoli 3-9. (e.m.)
girone B
L’Aprilia è inarrestabile
Pontedera, è sorpasso
Alta tensione a Lamezia
L’Aprilia non perde un colpo: quinta
vittoria, gol numero 15 (il massimo
in Seconda divisione, raggiunto
l’Alessandria) e miglior difesa (3
reti al passivo, come altre tre
squadre), per un primato sempre
più solido; la squadra di Vivarini,
costruita a immagina e somiglianza
del tecnico, adesso ha tre punti di
vantaggio sulla seconda. Che è
cambiata: non ci sono più il Martina
(travolto da un super Chieti) e il
Poggibonsi (in vantaggio e poi
sconfitto a Teramo, che ha anche
firmato l’aggancio), adesso è
spuntato il Pontedera, che ha
battuto il fanalino Fondi mettendolo
in grossa crisi (traballa la panchina
di Eziolino Capuano).
Prosegue intanto la risalita della
Salernitana, che ha vinto (è il
secondo successo consecutivo) sul
difficile campo della Vigor Lamezia
in una domenica ad alta tensione:
durante la partita ci sono stati tre
legni colpiti dai padroni di casa, al
termine è scoppiato un parapiglia
tra giocatori in campo (pare che
Ginestra, sostituito, abbia colpito
Giuffrida), tanto che la squadra
campana è uscita sotto scorta
dallo stadio con il pullman preso di
mira dai tifosi locali.
Riguardo le altre gare, si segnalano
tre pareggi per 1-1: in particolare
quello di Aversa, dove era in
programma un derby campano
molto sentito.
APRILIA
1
CAMPOBASSO
0
MARCATORE Ferrari su rigore al 9’ s.t.
APRILIA (4-2-3-1) Di Vincenzo 6; Vincenzo 6 (dal 14’ s.t.
Sassano 6), Sembroni 6 (dal
19’ s.t. Carta 6), Diakite 6, Tundo 6; Croce 6,5, Amadio 6,5;
Criaco 5,5 (dal 33’ s.t. Ferri
Marini 6), Calderini 6, Corsi
5,5; Ferrari 6,5. (Caruso, Fabiani, Marfisi, Gomes). All. Vivarini 6.
CAMPOBASSO (4-4-2) Iuliano 6,5; Boi 6, Minadeo 6, Candrina 5,5 (dal 28’ s.t. Sciarra
6), Esposito 6; Colantoni 6,
Rais 6 (dal 36’ s.t. Curcio
s.v.), Forgione 6, D’Allocco 6;
Morante 5,5, Santaguida 5,5
(dal 21’ s.t. Konate 6). (Cattenari, Modica, Mannoni, Mazza). All. Imbimbo 6.
ARBITRO Rapuano di Rimini
6.
NOTE spettatori 650 circa, incasso non comunicato. Espulsi Mannoni (dalla panchina) al
15’ s.t. e il tecnico Imbimbo al
36’ s.t.; ammoniti Rais, Sembroni, Candrina, Amadio, Tundo e Diakite. Angoli 3-2. (f.g.)
FORLÌ
2
SAVONA
2
VALLE D’AOSTA
3
BASSANO
1
PONTEDERA
1
CHIETI
4
TERAMO
2
VIGOR LAMEZIA
0
FANO
1
MANTOVA
2
RENATE
2
ALESSANDRIA
0
FONDI
0
MARTINA
2
POGGIBONSI
1
SALERNITANA
1
MARCATORI Sampaolesi
(Fo) al 10’, Melandri (Fo) al 34’
p.t.; Urso (Fa) al 30’ s.t.
FORLÌ (3-4-3) Ginestra 6,5;
Vesi 6,5, Orlando 6, Ingegneri
7; Sampaolesi 7 (dal 27’ s.t.
Scarponi 6), Sozzi 7, A. Evangelisti 6,5, Sabato 6,5; Filippi
6 (dal 33’ s.t. Mordini 6), Melandri 7 (dal 17’ s.t. Buonaventura 6), Petrascu 6. (Casadei,
Bergamaschi, Ferri, Oggiano). All. Bardi 7.
FANO (4-4-1-1) Proietti Gaffi
7; Merli Sala 5,5, Romito 5,
Boccaccini 5 (dal 25’ s.t. Urso
6,5), Amaranti 6; Cazzola 5,5,
Colombaretti 5,5, Berretti
6,5, Proia 5 (dal 13’ s.t. Allegretti 6); Piccoli 6; Marolda 5
(dal 13’ s.t. Fabbro 6). (Tonelli,
M. Evangelisti, Forabosco,
Muratori). All. Gaudenzi 6.
ARBITRO Adduci di Paola
6,5.
NOTE spettatori 1.500 circa,
incasso non comunicato. Ammoniti Sabato, Berretti, Amaranti, Ginestra, Piccoli, Orlando, Merli Sala e Sozzi. Angoli
5-6. (g.c.)
MARCATORI Virdis (S) al 6’ e
al 37’ p.t.; Del Sante (M) al 16’,
Pietribiasi (M) al 29’ s.t.
SAVONA (4-4-2) Aresti 6;
Carta 5 (dal 18’ s.t. Belfiore 6),
Marconi 5,5, Antonelli 6, Taino 5 (dal 26’ s.t. Miale 5,5); Demartis 6,5, Agazzi 6, Quintavalla 7, Gallon 5,5; Cattaneo
6,5 (dal 18’ s.t. Romero 5,5),
Virdis 7,5. (Gozzi, Balzaretti,
Melis, Rocca). All. Corda 5.
MANTOVA (3-5-2) Festa 6;
Girelli 5,5 (dal 37’ s.t. Vecchi
6), Farina 6, Bersi 7; Bertin 6,
Spinale 7, Galassi 6 (dal 32’
s.t. Cerone 6), Mattielig 6, Corso 5,5 (dal 1’ s.t. Giordani 6);
Del Sante 6,5, Pietribiasi 6,5.
(Portesi, Burato, Colonetti,
De Respinis). All. Frutti 6.
ARBITRO Fiore di Barletta
6,5.
NOTE spettatori 1.000 circa,
incasso di 4.357 euro. Ammoniti Spinale, Agazzi, Cattaneo,
Farina, Pietribiasi, Bertin e
Mattielig. Angoli 5-1. (r.f.)
MARCATORI Cuneaz (VdA)
su rigore al 25’, Malivojevic
(R) al 32’, Sbravati (VdA) al 34’
p.t.; Malivojevic (R) al 3’, Emiliano (VdA) al 36’ s.t.
VALLE D’AOSTA (4-2-3-1)
Costantino 6,5; Isoardi 6, Emiliano 7, Benedetto 6,5, Di Dio
6; Jidayi 7, Panepinto 6; Furno
6, Cuneaz 7 (dal 32’ s.t. Varvelli s.v.), Sbravati 7 (dal 6’ s.t.
Esposito 6); Sinato 7,5 (dal
45’ s.t. Fiore s.v.). (Pomat,
Nocciola, Ropolo, Aracri). All.
Zichella 7.
RENATE (4-3-3) Santurro
5,5; Adorni 5,5, Mara 5, Gavazzi 6, Morotti 6; Gualdi 6,
Cavalli 7, Mantovani 7; Malivojevic 7 (dal 25’ s.t. Santonocito 6), Brighenti 6,5, Zanetti
6,5 (dal 35’ s.t. Storani s.v.).
(R. Galli, Zita, Frigerio, N. Galli,
Cioffi). All. Sala 6,5.
ARBITRO Ceccato di Bassano del Grappa 6.
NOTE spettatori 100 circa, incasso di 230 euro. Espulso
Mara al 25’ p.t.; ammoniti Panepinto, Cavalli, Gualdi e Sinato. Angoli 7-6. (a.b.)
MARCATORE Conti al 26’ s.t.
BASSANO (5-3-2) Cano 6;
Toninelli 6,5, Bertoli 6,5, Basso 6,5, Ghosheh 6,5, Stevanin 7; Mateos 7, Carteri 7, Proietti 6 (dal 25’ s.t. Conti 7); Longobardi 6,5 (dal 45’ s.t. Bizzotto s.v.), Berrettoni 6,5 (dal 34’
s.t. Correa s.v.). (David, Barbieri, D. Ferretti, Maistrello).
All. Rastelli 6,5.
ALESSANDRIA (4-3-1-2)
Servili 6,5; Gambaretti 5,
Cammaroto 6,5, Viviani 7, Boron 5,5; Mora 6,5, Roselli 6,5,
Caciagli 5,5 (dal 34’ s.t. Tanaglia s.v.); Degano 6 (dal 27’ p.t.
A. Ferretti 5,5); Fanucchi 5,5,
Rossi 5,5 (dal 20’ s.t. Filiciotto
6). (Pavanello, Bianchi, Barbagli, Bertocchi). All. Cusatis 6.
ARBITRO Todaro di Palermo
6.
NOTE spettatori 600 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Mateos, Basso, Proietti, Gambaretti, Rossi e A. Ferretti. Angoli 8-5. (v.p.)
VENEZIA
2
BELLARIA
0
CASTIGLIONE
6
CASALE
1
MONZA
2
RIMINI
0
MILAZZO
0
SANTARCANGELO
1
MARCATORI Vita (M) al 4’, Gasbarroni (M) su rigore al 42’
p.t.; Maracchi (V) al 14’, D’Appolonia (V) al 42’ s.t.
VENEZIA (3-5-2) Moreau 6;
Scardala 6, Cabeccia 6,5, Giovannini 6; Campagna 5,5 (dal
1’ s.t. Margarita 6), Maracchi
6, Taddei 5,5, Tonelli 5,5 (dal
27’ s.t. Bardelloni 5,5), D’Elia 5
(dall’11’ s.t. D’Appolonia 7);
Lauria 5,5, Marconi 5,5. (Bonato, Dascoli, Princivalli, Godeas). All. Zanin 6.
MONZA (4-3-2-1) Castelli 6;
Franchino 6, Polenghi 6, Cattaneo 5,5, Franchini 5,5; Calliari 5,5 (dal 16’ s.t. Puccio 6),
Grauso 6,5, Valagussa 5; Vita
5,5, Gasbarroni 6,5 (dal 40’
s.t. Desole s.v.); Finotto 6 (dal
30’ s.t. Bi Zamble 5,5). (Pazzagli, Fronda, Giorgi, Laraia). All.
Asta 6.
ARBITRO Lacagnina di Caltanissetta 6.
NOTE spettatori 1.200 circa,
incasso di 8.115 euro. Ammoniti Scardala, Cabeccia, Marconi, Bardelloni, Margarita,
Polenghi, Calliari e Bi Zamble.
Angoli 3-2. (m.c.)
BELLARIA (3-4-1-2) Rossini
6; Maccarrone 6, Fantini 6,5,
Gerolino 6; Angelino 6, Mariani 5,5 (dal 24’ s.t. O’Neil 6), Raparo 5,5, Masullo 5; Tattini 6
(dal 15’ s.t. Fiore 6); Bernacci
5, Foggia 6 (dal 1’ s.t. Fall 6,5).
(Cavallari, Cassese, Rosseti,
Liguori). All. Pepe 6,5.
RIMINI (4-4-2) Scotti 6,5; Brighi 5, Rosini 7, Vignati 5,5, Gasperoni 5; Valeriani 5,5 (dal
41’ p.t. Onescu 5,5), Maita 6,
Brighi 5,5 (dal 17’ s.t. Palazzi
6), Baldazzi 5,5; Zanigni 5,5
(dal 38’ s.t. Maio s.v.), Morga
6. (Semprini, Mandorlini, Vittori, Signorini). All. D’Angelo 5,5.
ARBITRO Pierro di Nola 4,5.
NOTE spettatori 800 circa, incasso non comunicato. Espulsi Masullo al 13’ s.t. e Vignati
al 19’ s.t.; ammoniti Fantini,
Maita e Onescu. Angoli 4-6.
(a.p.)
MARCATORI Maccabiti al 4’,
Tonani al 30’, Maccabiti al 38’,
Solini al 43’ p.t.; Avanzini al 6’,
Mangili al 25’ s.t.
CASTIGLIONE (4-3-1-2) Bason 6; Marongiu 6, Notari 6,
Solini 6,5, Pini 6 (dal 1’ s.t. Borghetti 6); Mangili 6,5, Sandrini
6, Faroni 6 (dal 5’ s.t. Prevacini 6); Avanzini 7; Maccabiti
6,5 (dall’8’ s.t. Talato 6), Tonani 6,5. (Iali, Ruffini, Radrezza,
Ferrari). All. Ciulli 6,5.
MILAZZO (4-4-2) Zampaglione 6; Alessandro 5,5, Giunta
5, Buzzanca 5, Agostini 5,5;
Maisano 5,5, Beninati 5,5,
Mantarro 5 (dal 20’ s.t. Tricomi 5,5), Traviglia 5,5; La Spada 5, Di Bella 5. All. Trimarchi
6.
ARBITRO Pagliardini di Arezzo 6.
NOTE spettatori 250 circa, incasso 715 euro. Ammoniti Beninati e Malsano. Angoli 12-0.
(d.c.)
2a DIVISIONE GIRONE A
RISULTATI
SQUADRE
PT
SAVONA
13 6 4
1
1 14 6
FORLI'
13 6 4
1
1 11 3
PRO PATRIA
13 6 4
1
1 12 8
ALESSANDRIA
12 6 4 0 2 15 4
BASSANO-ALESSANDRIA
BELLARIA-RIMINI
CASALE-SANTARCANGELO
CASTIGLIONE-MILAZZO
FORLI'-FANO
GIACOMENSE-PRO PATRIA
SAVONA-MANTOVA
VALLE D'AOSTA-RENATE
VENEZIA-MONZA
RENATE
12 6 4 0 2 12 7
CASTIGLIONE
9 6 2 3
MANTOVA
8 6 2 2 2 10 12
MONZA (-4)
7
6 3 2
1
9 8
BELLARIA
7
6
1
4
1
6 6
VENEZIA
6 6
1
3 2 8 8
GIACOMENSE
PARTITE
RETI
G V N P F S
1
9 3
7
1-0
0-0
1-1
6-0
2-1
1-2
2-2
3-2
2-2
PROSSIMO TURNO
DOMENICA 14 OTTOBRE ORE 15
ALESSANDRIA-VALLE D'AOSTA
FANO-CASTIGLIONE
MANTOVA-GIACOMENSE
MILAZZO-SAVONA
MONZA-CASALE
PRO PATRIA-VENEZIA (venerdì 12, ore 20.30)
RENATE-FORLI'
RIMINI-BASSANO
SANTARCANGELO-BELLARIA
6 6
1
3 2 6
SANTARCANGELO 6 6
1
3 2 4 6
BASSANO
5 6
1
2 3 5 8
RIMINI
5 6
1
2 3 3 8
MARCATORI
VALLE D'AOSTA (-1) 3 6
1
1
9 RETI Virdis (Savona).
5 RETI Degano (1, Alessandria); Varricchio
(Giacomense); Falomi (Pro Patria); Brighenti (2,
Renate).
3 RETI Filippi e Melandri (Forlì); Franchi
(Mantova); Finotto e Gasbarroni (2, Monza);
Anastasi (1, Santarcangelo); Di Dio (Valle D'Aosta).
4 8 14
FANO (-1)
3 6 0 4 2 9 16
MILAZZO
3 6 0 3 3 6 20
CASALE (-5)
1
6
1
3 2
7 10
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
MARCATORI Giunta (C) al 40'
p.t.; Anastasi (S) al 4' s.t.
CASALE (4-3-3) Ruzittu 6; Silvestri 6, Cirina 5,5, Moretto
5,5 (dal 14' s.t. Russo 5,5), Monaco 5,5; Giunta 6,5, Pani 5,5,
Steri 5,5 (dal 10' s.t. Sicurella
5,5); Guccione 5,5, Curcio 6,
Grieco 5 (dal 25' s.t. Siega
5,5). (Dinaro, Cristiano, Zanvettori, Taraschi). All. Rodolfi
5,5.
SANTARCANGELO
(4-3-1-2) Nardi 6; Fabbri 6,
Cola 6, Benedetti 6, Locatelli
6; Oliboni 6,5, Obeng 6,5, P.
Rossi 6; Bazzi 6 (dal 46' s.t.
Baldinini s.v.); Anastasi 6,5,
Parodi 6,5 (dal 37' s.t. Canini
5,5). (Ruffato, Beccaro, G.
Rossi, Musi, Pieri). All. Masolini 6.
ARBITRO Piscopo di Imperia
7.
NOTE la gara è stata disputata a porte chiuse. Ammoniti
Obeng e Benedetti. Angoli
0-1. (g.m.)
REGOLAMENTO
Promosse in sei:
quattro dirette
Scendono in nove
Ecco il regolamento
della Seconda divisione.
PROMOZIONI Salgono dirette
le prime due dei rispettivi
gironi, più le due vincenti dei
playoff: sono ammessi terza,
quarta, quinta e sesta.
RETROCESSIONI Scendono
dirette le ultime tre dei due
gironi e altre tre ai playout: si
sfidano quartultima e
quintultima di ogni girone
(andata e ritorno) e chi perde
retrocede, le due vincenti si
affrontano (andata, ritorno) e
chi perde retrocede.
MARCATORI Mungo (C) al 4’,
Gambino (M) al 23’, De Sousa
(C) al 37’ p.t.; Alessandro (C)
al 3’, Del Pinto (C) al 9’, Gambuzza (M) al 22’ s.t.
CHIETI (4-3-1-2) Feola 6,5;
Bigoni 7, Pepe 6,5, Di Filippo
6, Gandelli 7; Cardinali 6,5, Vitone 6,5, Del Pinto 7; Mungo 8
(dal 29’ s.t. Rossi 6,5); De Sousa 7,5, Alessandro 7 (dal 40’
s.t. Barbone s.v.). (Cappa, Rovrena, Verna, Rinaldi, Viscontini). All. De Patre 7.
MARTINA (4-4-2) Leuci 5,5;
Dispoto 5, Gambuzza 5,5, Filosa 5, Daleno 5 (dal 4’ s.t. De
Lucia 6); Mangiacasale 5,5
(dal 18’ s.t. Lattanzio 6), Scarsella 5,5, Marsili 5,5, Bruni
5,5 (dal 4’ s.t. Ancora 6); Gambino 6, Del Core 6. (Perina,
Fiorentino, Bagaglini, Anaclerio). All. Di Meo 5.
ARBITRO Reni di Pistoia 5,5.
NOTE spettatori 1.000 circa,
incasso nc. Espulso il tecnico
De Patre al 23’ p.t.; ammoniti
Dispoto, Di Filippo, Gambuzza, Lattanzio, Barbone e Pepe. Angoli 5-3. (g.let.)
MARCATORE Grassi al 27’
s.t.
PONTEDERA (3-5-2) Leone
6; Gonnelli 6,5, Vettori 6,5, Capitanio 6; Regoli 6, N. Esposito 6, Caponi 6, Carfora 6, Di
Noia 6 (dal 26’ s.t. Ortolan 6);
Grassi 7, Arrighini 6 (dal 45’
s.t. Gregorio s.v.). (Bibba,
Cherillo, F. Fedi, Firenze, Simoncini). All. Indiani 6,5.
FONDI (3-5-2) Gasparri 6; Palumbo 5,5, D. Fedi 6, Chiarini
6; A. Esposito 6, Rossini 6 (dal
24’ s.t. Vaccaro 5,5), Tamasi
6, Cucciniello 5,5 (dal 30’ s.t.
Bernasconi s.v.), Naglieri 6;
D’Anna 5,5, Prisco 5,5. (De Lucia, Serpico, Mucci, Cannoni,
Mancini). All. Capuano 6.
ARBITRO Magnani di Frosinone 6,5.
NOTE spettatori 350 circa, incasso di 2.253 euro. Ammoniti Grassi, Naglieri, Rossini, Caponi, A. Esposito, D’Anna e
Vaccaro. Angoli 2-3. (s.l.)
IL POSTICIPO
Hinterreggio
oggi in casa
con L’Aquila
1
MELFI
1
NORMANNA
1
BORGO A BUGGIANO
1
GAVORRANO
1
ARZANESE
1
MARCATORI Conte (M) al 32’
p.t.; Zane (G) al 42’ s.t.
MELFI (3-5-2) Scuffia 5,5;
Porcaro 6, Dermaku 6, Gennari 6; Spirito 5,5, Locci 6, Suarino 6 (dal 40’ s.t. D’Angelo
s.v.), Giglio 6, Bonasia 6; Improta 6, Conte 6,5 (dal 16’ s.t.
Caira 5,5). (Volturo, Lombardi, Signorelli, Allegretta, Simeri). All. Bitetto 6.
GAVORRANO (4-3-2-1) Addario 6,5; Mazzanti 6, Miano
6, Fatticcioni 6, Romiti 5,5
(dal 34’ s.t. Paci s.v.); Nicoletti
6, Della Latta 6, Zane 6,5; Rosati 6 (dal 23’ s.t. Grifoni 5,5),
Peluso 5,5 (dal 14’ s.t. Nocciolini 5,5); Gurma 6. (Lanzano,
Messina, Alderotti, Lo Sicco).
All. Buso 6.
ARBITRO Capilungo di Lecce
6.
NOTE spettatori 300 circa, incasso non comunicato. Ammoniti Conte, Caira, Bonasia,
Miano e Nicoletti. Angoli 5-10.
(g.t.)
2a DIVISIONE GIRONE B
RISULTATI
SQUADRE
PT
APRILIA
16 6 5
1 0 15 3
PONTEDERA
13 6 4
1
1
CHIETI (-1)
12 6 4
1
1 12 5
MARTINA
11 6 3 2
1
8 6
APRILIA-CAMPOBASSO
CHIETI-MARTINA
FOLIGNO-BORGO A BUGGIANO
HINTERREGGIO-L'AQUILA
MELFI-GAVORRANO
NORMANNA-ARZANESE
PONTEDERA-FONDI
TERAMO-POGGIBONSI
VIGOR LAMEZIA-SALERNITANA
POGGIBONSI
11 6 3 2
1
7 5
PARTITE
RETI
G V N P F S
7 4
TERAMO
11 6 3 2
SALERNITANA
8 6 2 2 2 10 11
ARZANESE
8 6 2 2 2 10 12
GAVORRANO
7 6
1
4
1
L'AQUILA
7 5 2
1
2 8 9
NORMANNA
6 6
1
3 2 11 12
MELFI
6 6
1
3 2 5 6
VIGOR LAMEZIA
4 6 0 4 2
1
7 5
5 4
1
3
1-0
4-2
1-1
oggi
1-1
1-1
1-0
2-1
0-1
PROSSIMO TURNO
DOMENICA 14 OTTOBRE ORE 15
ARZANESE-HINTERREGGIO
FONDI-APRILIA
GAVORRANO-CAMPOBASSO
L'AQUILA-FOLIGNO
MARTINA-MELFI
NORMANNA-VIGOR LAMEZIA
POGGIBONSI-CHIETI
SALERNITANA-BORGO A BUGGIANO
TERAMO-PONTEDERA
BORGO A BUGGIANO 4 6 0 4 2 6 9
MARCATORI
FOLIGNO
4 6
HINTERREGGIO
3 5 0 3 2 2 4
6 RETI Ferrari (2, Aprilia);
5 RETI De Sousa (1, Chieti); Grassi (2,
Pontedera); Ginestra (Salernitana).
4 RETI Sandomenico (1, Arzanese);
Improta (2, L'Aquila).
3 RETI Guarracino e Scalzone (1,
Normanna); Pera (1, Poggibonsi).
CAMPOBASSO (-2) 3 6
FONDI
1
1
1
MARCATORE Gustavo al 15’
p.t.
VIGOR LAMEZIA (4-3-2-1)
Forte 5,5; Rondinelli 6, Marchetti 7, Gattari 6, Crialese 6;
Giacinti 6 (dal 42’ s.t. Di Maira
s.v.), Giuffrida 6,5, Cerchia 6
(dal 28’ s.t. Petrilli s.v.); Mangiapane 6,5, Catalano 5,5 (dall’11’ s.t. Catanese 5,5); De Luca 6,5. (Zelletta, Castaldo, Cascione, Monopoli). All. Costantino 6,5.
SALERNITANA (4-1-4-1) Iannarilli 8; Luciani 5,5, Molinari
7, Rinaldi 6, Chirieletti 5; Perpetuini 6 (dal 36’ s.t. Tuia s.v.);
Montervino 6, Gustavo 6,
Mancini 5,5, Guazzo 6 (dal 21’
s.t. Zampa 5,5); Ginestra 5
(dal 30’ s.t. Topouzis s.v.). (Garino, Adeleke, Capua, Ricci).
All. Perrone 6.
ARBITRO Merlino di Udine
6,5.
NOTE spettatori 1.300 circa,
incasso di 11.500 euro. Ammoniti Mangiapane e Mancini. Angoli 14-2. (f.c.)
FOLIGNO
MARCATORI Vassallo (F) al
7’, Nolè (BaB) al 33’ s.t.
FOLIGNO (4-2-3-1) Zandrini
6; Biondi 5,5, Cotroneo 6, Barbetta 5,5, Pupeschi 5,5; Menchinella 5,5, Borgese 5,5 (dal
14’ s.t. Gatti 5; dal 40’ s.t. Gesuele 6); Vassallo 7, Gaeta
6,5, Albi 6 (dal 12’ s.t. Brunori
Sandri 6); Balistreri 6,5. (Piacenti, Adamo, Padoin, Costanzo). All. Barbetta 5,5.
BORGO A BUGGIANO
(5-3-2) Tonti 6; Maretti 6,
Checchi 5,5 (dal 24’ s.t. Delporto 6), Fonte 5,5, Di Giusto
6,5, Pastore 7; Candiano 6
(dal 34’ s.t. Manganelli 6), Caciagli 6, Nolè 6,5; Santini 6, Dimas 7 (dal 42’ s.t. Butini s.v.).
(Rossi Gaffino, Annoni, Lazzoni, Baccarin). All. Masi 6.
ARBITRO Zappatore di Taranto 6.
NOTE spettatori 600 circa, incasso di 3.288 euro. Ammoniti Gaeta, Maretti, Pastore, Di
Giusto e Caciagli. Angoli 3-5.
(r.d.m.)
Il programma
della giornata, nel
girone B di Seconda
divisione, sarà
completato oggi dal
posticipo tra
Hinterreggio e
L’Aquila: lo
spostamento della
gara è dovuto al fatto
che si gioca al
Granillo di Reggio
Calabria, dove
sabato ha giocato la
Reggina (non è stata
chiesta l’alternanza
dei calendari). Fischio
d’inizio alle 15: arbitra
Serra di Torino.
MARCATORI Paparusso (P)
al 17’ p.t.; Iazzetta (T) al 18’, Patierno (T) al 43’ s.t.
TERAMO (4-3-3) Serraiocco
6; De Fabritiis 6, Ferrani 6,
Speranza 6, Scipioni 5,5 (dal
12’ s.t. Iazzetta 7); Valentini
5,5, Coletti 7, Novinic 6 (dal
33’ s.t. De Stefano s.v.); Petrella 7, Bellucci 5,5, Foglia
5,5 (dal 19’ s.t. Patierno 6,5).
(Santi, Caidi, Giannetti, Righini). All. Cappellacci 6,5.
POGGIBONSI (4-3-3) Melegatti 5,5; Bronchi 5 (dal 1’ s.t.
Salvatori 6), Dierna 5,5, Panariello 5,5, Paparusso 6; Settembrini 6,5, Giunchi 6, Ambrogetti 5,5; Miniati 5,5 (dal
21’ s.t. Roveredo 6), Dal Bosco 6 (dal 17’ s.t. Bianconi 6),
Pera 7. (Vernazza, Moscarino, Ilari, Cicali). All. Fraschetti
6.
ARBITRO Fanton di Lodi 6,5.
NOTE spettatori 700 circa, incasso di 4.670 euro. Espulso
Paparusso al 4’ s.t.; ammoniti
Pera e Roveredo. Angoli 5-4.
(g.a.)
4 6 11
2 3 4 9
2 6 0 2 4 4 10
U PROMOSSE U PLAYOFF U PLAYOUT U RETROCESSE
MARCATORI Sandomenico
(A) al 43’ p.t.; De Martino (N) al
25’ s.t.
NORMANNA (4-4-2) Gragnaniello 6; Fricano 6, Bova 6,
Campanella 6,5, Poziello 6,5;
Gagliardi 6,5, Viola 6, De Martino 6,5, Sorrentino 5 (dal 19’
s.t. Ciocia 5,5); Polani 6 (dal
48’ s.t. Castaldo s.v.), Scalzone 6. (R. Esposito, Petrarca,
A. Visone, Pezzullo, F. Esposito). All. Romaniello 6.
ARZANESE (4-3-3) Fiory 7;
Laezza 6,5, Caso 5,5, Tommasini 6, Riccio 5,5; Maschio 5,5,
F. Visone 6, Florio 6; Sandomenico 7 (dal 43’ s.t. Pettrone
s.v.), Fragiello 6 (dal 18’ s.t. Lacarra 5,5), Elia 5,5 (dal 19’ s.t.
Tarascio 5,5). (Moggio, G.
Esposito, Liccardo, Figliolia).
All. Rogazzo 6.
ARBITRO Pelagatti di Arezzo
6.
NOTE spett. 500 circa, incasso nc. Espulsi Sorrentino (dalla panchina) al 25’ s.t. e il tecnico Romaniello al 28’ s.t.; amm.
Scalzone, Fricano, F. Visone,
Polani, Maschio, Lacarra e
Pettrone. Angoli 2-4. (g.ar.)
UNDER 20
Bertotto debutta
contro la Croazia
a Portogruaro
Debutto stagionale,
mercoledì alle 14.30 a
Portogruaro, della
rappresentativa di Lega Pro. La
nazionale guidata da Valerio
Bertotto affronterà la Croazia,
nella Regional Competition (l’ex
Mirop Cup) per Under 20. La
partita sarà trasmessa in
diretta su Rai Sport. Diciotto i
giocatori convocati. Gli impegni
internazionali degli azzurri
proseguiranno il 14 novembre a
Frosinone contro la Russia
nell’International Challenge
Trophy, competizione Uefa.
34
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
FORMULA 1 GP GIAPPONE
A il Film
HANNO
DETTO
L’ammucchiata
alla prima curva
Perez tradito
dall’irruenza
S
La Ferrari
non cresce
e la Red Bull
ora fa paura
C’è solo da augurarsi che
il Mondiale, per la Ferrari, non
sia di nuovo finito alla prima
curva di Suzuka. Un tratto di
pista, 371 metri dopo il traguardo, dove il Cavallino perse il Mondiale 1990, quando
Ayrton Senna buttò fuori
Alain Prost. Fu un fallo intenzionale molto diverso dalla lieve toccata con cui Kimi Raikkonen, incolpevole, ha tagliato
la gomma posteriore sinistra
della macchina di Alonso, che
si era spostata a sinistra in modo perentorio. Inutile il tentativo di Kimi di portarsi con metà
macchina sull’erba per evitare
la collisione. Di nuovo una Lotus quale causa (stavolta molto indiretta) della pesante battuta d’arresto di Alonso, come
già era successo, sempre alla
prima curva, in Belgio con Grosjean.
Fernando, come a
Spa, viene messo
fuori da una Lotus
McLaren in ombra
Kobayashi terzo
Morale Fernando non l’ha presa bene perché ha capito che il
vantaggio nel Mondiale stava
per svanire, come infatti è successo. A 5 gare dalla fine gli restano 4 punti su Vettel. Che
servono al morale, anche se la
Red Bull fa davvero paura e rischia di andare molto lontano.
Adrian Newey dopo il GP all’amico Ivan Capelli (suo pilota alla Leyton House) sorridendo ha detto una frase che per
la Ferrari suona a terribile minaccia: «Siamo solo a metà dello sviluppo…». Il
resto, dopo il
WEBBER SPERONATO
Grosjean, l’ennesima sciocchezza
Grosjean sperona Webber al via. I commissari
gli daranno 10 secondi di Stop&Go IPP DA TV
S
La differenza adesso la fanno le novità
Newey ne promette altre in Corea
mentre la rossa dovrà attendere
PINO ALLIEVI
SUZUKA
LA TOCCATA ALLA PRIMA CURVA
Kimi manda all’aria i piani di Fernando
L’istante in cui la Lotus di Raikkonen tocca la Ferrari di Alonso: la
posteriore sinistra della F2012 si affloscerà dopo poco COLOMBO
Hamilton
«Troppo
sottosterzo
all’inizio, poi la
situazione è
migliorata ma
era tardi. Se
fossi partito più
avanti avrei
ottenuto un
altro risultato»
doppio Drs e le modifiche all’aerodinamica e alle sospensioni portate in Giappone, si
vedrà nelle prossime due gare. Gli sviluppi, appunto: ciò
che ha fatto la McLaren prima
e ora la Red Bull, sempre con
risultati eccellenti, a differenza dei tentativi Ferrari che non
sono stati altrettanto felici.
«Abbiamo la stessa vettura da
6-7 gare», ha voluto sottolineare un Alonso abbastanza infastidito prima di lasciare il circuito. Sì, è così. Urgono rimedi. Ma ormai a ogni GP c’è qualcuno che eccelle e qualcuno
che cade. A Suzuka è andata
ko la McLaren dominatrice sino alla vigilia di Singapore. E
comunque, volendo vedere
una luce nel buio, la Ferrari ha
disputato una gran gara con
Felipe Massa, aiutato magistralmente dalla squadra al primo pit stop, quando ha superato Button e Kobayashi issandosi al 2o posto. Poi ha tentato un
attacco a Vettel, rimanendo
per 5 giri a circa 10 secondi,
ma non c’è stato nulla da fare.
La Ferrari è stata più veloce
della McLaren e più lenta della Red Bull. Con Alonso, i 20
secondi di distacco di Massa
sarebbero stati molti meno.
Detto questo, Felipe senza
Alonso in corsa, ha dato il meglio di sé: libero, sciolto e aggressivo. A dimostrazione che
la sua crisi è solo psicologica.
Podio Il 3o posto è stato di un
maiuscolo Kobayashi che con
la Sauber si è tenuto dietro tre
campioni come Button, Hamilton e Raikkonen, finendo in
trionfo: il suo posto nel team
resta però in bilico. Una lode a
Webber, 9o con tempi eccezionali dopo essere stato speronato da Grosjean. Il fatto che pure lui guidasse una Red Bull
non è affatto casuale…
© RIPRODUZIONE
RISERVATA
Button
«È stato forse
un errore fare il
pit stop troppo
presto. Alla fine
sono arrivato
vicino a
Kobayashi. Qui
però il nostro
passo non era
vincente»
S
Webber
«Non sono felice
per quello che è
successo.
L’incidente al via
ha compromesso
la gara. Forse
Grosjean ha
bisogno di
un’altra
vacanza»
S
Grosjean
«La mia priorità
dopo il rientro
è di essere
prudente al via.
Ma Webber era
più lento di me e
mi ha sorpreso.
È stato un errore
stupido. Mi sono
scusato»
carsi. «Sono cose di gara, a volte succedono a uno, quella dopo all’altro — prova a far buon
viso il leader iridato —, certo
che non so dove Raikkonen volesse passare».
DAL NOSTRO INVIATO
PAOLO IANIERI
SUZUKA (Giappone)
È scappato dal circuito
quando la corsa non era ancora finita e Sebastian Vettel stava passeggiando in tutta tranquillità verso la terza vittoria
della stagione. Così come a
Spa, l’unico altro zero di questo Mondiale, la corsa di Fernando Alonso è durata fino alla prima curva: in Belgio buttato fuori dalla staccata insensata di Romain Grosjean, qui da
una toccatina beffarda dell’altra Lotus di Kimi Raikkonen,
che dopo essere stato accompagnato all’esterno proprio
dalla F2012 dello spagnolo —
forse preoccupato dalla presenza all’interno di Grosjean
— una volta finito sull’erba,
ha perso il controllo della propria monoposto e, rientrando
in pista, ha tranciato con il baffo anteriore la gomma posteriore sinistra di Fernando.
Mini volata Fatto sta che, con 5
corse alla fine, si riparte da zero. «Non sono preoccupato, sono tanti anni che a ogni stagione mi ritrovo 50 punti indietro
– butta lì Alonso —, da adesso
inizia un Mondiale a 5 gare:
cercheremo di fare un punto
in più degli altri. Vedremo se
torna la fortuna». Non lo consola neppure la bella gara di
Felipe Massa, anzi, Fernando
ne approfitta per dare una stilettata alla rossa. «Felipe sta facendo la gara perfetta. Ma è
una casualità, ci sono stati tanti errori di molti piloti, tante
circostanze che hanno influito. Sono sei gare che la macchina è la stessa. Ci sono altre vetture molto più veloci».
Prima curva Una decina di se-
condi e 371 metri dopo lo spegnimento dei semafori rossi
per Alonso era già finito tutto,
con la F2012 ferma nella via di
fuga e il Mondiale pericolosamente riaperto: da +29 a +4
su un Vettel che a questo punto diventa pericolosissimo.
«Mi ha toccato Raikkonen,
non c’è stato niente da fare,
peccato», le prime parole pronunciate da un Alonso parecchio frustrato. Scattando dalla
sesta posizione sulla griglia lo
spagnolo sapeva che sarebbe
stato difficile arginare la fuga
di Vettel, ma sicuramente non
si aspettava di perdere in un
colpo solo il bonus di una gara
di vantaggio che aveva da gio-
Fernando
Alonso, 31 anni,
al secondo ritiro
della stagione
dopo quello nel
GP del Belgio
COLOMBO
Reazione Parole che Stefano
Domenicali prova a ridimensionare alla fine della corsa,
quando Fernando è già lontano: «Bisogna capire la sua frustrazione ma la forza dei campioni è quella di reagire. Non è
vero che l’auto è la stessa delle
ultime gare, altrimenti saremmo molto più indietro. Ma è vero che dobbiamo accelerare il
passo, siamo a un momento
cruciale della stagione, dobbiamo reagire subito».
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
35
4 Massa euforico
I NUMERI
AL 19o GIRO
Sergio vuole strafare e finisce fuori
Perez vuole dimostrare che è da McLaren: al 6o giro supera
Hamilton, al 19o prova a fare il bis ma finisce fuori IPP DA TV
AL 32o GIRO
Raikkonen-Hamilton, quasi contatto
Al 32o giro Hamilton rientra in pista dopo il pit stop, con
Raikkonen che arriva sparato: i due rischiano di toccarsi IPP DA TV
«Merito
la
rossa
35
Ho ancora tanto
da dare alla F.1»
Gare
consecutive
di Massa
senza podi
La serie negativa
è stata interrotta
ieri: il brasiliano
non arrivava nei
primi tre dal
GP Corea 2010.
In totale sono 34
i suoi podi in
carriera
18
Quarti posti
per Button
Jenson eguaglia
Nelson Piquet.
Al comando in
questa speciale
graduatoria c’è
Gerhard Berger
con 26
0
Punti della
Mercedes
Era rimasta a
bocca asciutta
nel 2012 anche
in Australia. Ora
è a rischio il 5o
posto perché la
Sauber è a soli
20 punti
32
Successi
della
Red Bull
Ora è a 3
lunghezze da
Renault e
Brabham. In
testa c’è la
Ferrari con 219
vittorie
10
Niente panico L’importante è
Domenicali: «Guai
a farsi prendere
dal panico.
Faremmo il gioco
degli avversari»
non farsi prendere dal panico.
«Faremmo solo un favore ai rivali, invece bisogna mantenere la calma, tenere la testa alta
e guardare avanti. Abbiamo visto che le cose cambiano in
fretta, la Red Bull parte da una
base importante e ha sempre
avuto un’auto forte, ma la
McLaren che a Singapore pare-
va di un altro pianeta qui ci è
finita dietro. La Red Bull ha alzato l’asticella e noi dobbiamo
reagire nella stessa maniera,
ma ricordiamoci sempre che
chi ride oggi potrebbe piangere alla fine».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
a pagina 27
un’opinione
di Umberto Zapelloni
&
Podi della
Sauber
Quest’anno è già
a quota 4: quelli
del 2012 sono i
soli con i motori
Ferrari, perché
gli altri sono
stati ottenuti
con i Ford
Cosworth (2) e i
Petronas (4)
di Giovanni
Cortinovis
A giorni l’annuncio
della riconferma:
«Spero di lottare
per il podio ad ogni
gara sino alla fine»
DAL NOSTRO INVIATO
SUZUKA
Trentacinque gare dopo,
nel giorno forse più importante
per il suo futuro, Felipe Massa
ritrova la strada del podio e (ri)
conquista il sedile della Ferrari
per il 2013. «Sì, credo di sì», ride felice Felipe con la tuta zuppa di champagne. Questione di
pochi giorni, prima che da Maranello parta quel comunicato
che il brasiliano ha atteso per
mesi e che scaccia gli incubi dei
vari Di Resta e Hulkenberg. «Ve
lo diremo presto, non stasera
ma presto — assicura Stefano
Domenicali —. Ha fatto una bella gara, sfruttando al massimo
la situazione. Prendere Vettel
era impossibile, ma ha gestito
bene il vantaggio su chi lo seguiva. Questo podio è importante,
se lo merita dopo essere sempre stato sotto pressione».
Partenza perfetta Felipe, che
non finiva tra i primi tre dalla
Corea 2010 (3o) si prende i complimenti al termine di una gara
in cui è sempre stato protagonista. «Ah, è un bel
sollievo, sapete? Partire dal 10o posto, con
una macchina che valeva i primi cinque, e finire secondo è fantastico. Sono scattato benissimo e ho subito passato Hamilton, poi sono stato bravo a restare all’interno della prima curva,
mentre con la coda dell’occhio vedevo Fernando e
Raikkonen andare verso l’esterno.
Quando Webber si
è girato me lo sono
trovato davanti ma
sono riuscito a evitarlo e poi grazie anche al kers ne ho passati altri due». A quel pun-
Felipe Massa al traguardo: sotto sul podio AP COLOMBO
d
HA
DETTO
S
su Fernando
«Mi spiace
per lui perché
avrebbe fatto
una bella gara.
Dobbiamo
lavorare duro a
casa per avere
pezzi nuovi. Ma
Fernando resta
sempre in testa»
to era quarto alle spalle, oltre
che di Vettel, anche di Kobayashi e Button. «Ero molto più
veloce di Jenson, ma ho dovuto
aspettare che entrasse per il
cambio gomme per scavalcarlo. Ma da quel momento ho iniziato a girare mezzo secondo
più veloce e li ho passati entrambi. Alla fine è andata meglio del previsto e mi spiace per
Fernando perché avrebbe fatto
una bella gara. Sono contento,
ho dimostrato che ho ancora
tanto da dare in questa F.1 e
spero che da adesso in poi io
possa lottare per il podio a ogni
gara».
Reazione Con cinque gare alla
fine, servirà anche il suo contributo per provare ad arginare la
Red Bull. «Su questa
pista il nostro
passo non era paragonabile al loro — ammette il
brasiliano —. Ma
forse era questa
pista a esaltare la
Red Bull, vediamo cosa succederà sulle prossime. Però noi dobbiamo continuare a spingere al massimo e dobbiamo lavorare molto duro
anche a casa per portare nuovi
pezzi. E provare a migliorare in
qualifica, il nostro punto debole come si è visto anche qui. Ma
per Fernando non è finito niente, è sempre lui in testa».
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p.i.
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36
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
FORMULA 1 GP GIAPPONE
Calendario: domenica si corre in Corea del Sud
AUSTRALIA
1˚ BUTTON
MALESIA
1˚ ALONSO
CINA
1˚ ROSBERG
BAHRAIN
1˚ VETTEL
SPAGNA
1˚ MALDONADO
MONACO
1˚ WEBBER
CANADA
1˚ HAMILTON
EUROPA
1˚ ALONSO
G. BRETAGNA
1˚ WEBBER
GERMANIA
1˚ ALONSO
UNGHERIA
1˚ HAMILTON
BELGIO
1˚ BUTTON
ITALIA
1˚ HAMILTON
SINGAPORE*
1˚ VETTEL
GIAPPONE
1˚ VETTEL
14 OTTOBRE
COREA DEL SUD
28 OTTOBRE
INDIA
4 NOVEMBRE
ABU DHABI
18 NOVEMBRE
STATI UNITI
25 NOVEMBRE
BRASILE
*in notturna
Hamilton «paga» il divorzio
Avvio svogliato e gara opaca: è colpa dell’assetto o contano anche le vicende di mercato?
le pagelle
di PINO ALLIEVI
Se parte davanti
è quasi imbattibile
h9
Sebastian Vettel
Pole position, vittoria, giro più veloce: ha conquistato
tutto, Sebastian Vettel. E in un colpo si ritrova a sole 4
lunghezze da Alonso nella classifica mondiale. Pronto
a tentare il sorpasso nella gara di domenica prossima
in Corea, dove la sua macchina promette altre
innovazioni, a differenza della Ferrari che avrà
soluzioni di routine. La Red Bull rinnovata ha rimesso
le ali a Sebastian, che già sente il profumo del terzo
titolo di fila. Quando
parte in testa corre
meglio di quando deve
inseguire e quindi
ha avuto vita
facile ieri,
rallentando
vistosamente nel
finale.
Un binomio
così fa
davvero
paura
8,5 Felipe Massa
8,5 Kamui Kobayashi 8 Mark Webber
Ottima partenza, l’aiuto della
Ferrari al pit stop, un ritmo
sempre veloce. Ci si chiede
perché sia stata la prima volta in
tre anni. Basta che continui… EPA
Magico. Corsa eccezionale con la
lettera di licenziamento in tasca.
Che magari adesso verrà ritirata.
D’accordo, la Sauber è ottima, ma
lui ha fatto la sua parte EPA
Solo Vettel
ha vinto
2 GP di fila
Tamponato da Grosjean e costretto
a fermarsi subito. Dopo 10 giri Mark
aveva 45’’ di distacco, diventati 54"
all’arrivo, nel caos delle retrovie.
Nono, bravissimo COLOMBO
6,5 Jenson Button
6 Lewis Hamilton
5 Sergio Perez
Scattava in ottava posizione, è
giunto quarto senza grandi meriti,
dopo aver temuto un k,o. per il
cambio. Si è svegliato troppo tardi
per attaccare Kobayashi COLOMBO
Un voto di stima, dopo un avvio
svogliato e una gara così così con
un assetto catastrofico sin dalle
prove. Troppo il frastuono per le
vicende di mercato ANSA
Voleva far vedere di essersi
meritato la McLaren. Tentando un
impossibile quanto illusorio
sorpasso all’esterno a Hamilton ha
buttato via il quinto posto LAPRESSE
7
7
6,5
6,5
5
4
Raikkonen
Ricciardo
Maldonado
Schumacher
Senna
Grosjean
Kimi ha fatto il
massimo nei
limiti di una
Lotus che è
apparsa spenta
Finisce decimo
e raccoglie un
punto, onesto
riconoscimento
alla fatica della
Toro Rosso
Pastor chiude
ottavo e
raccoglie i
primi punti dal
13 maggio,
quando vinse in
Spagna
Coraggioso,
generoso,
Michael risale
da penultimo,
dove era stato
costretto a
partire per la
penalità subita
a Singapore, a
undicesimo.
Il brasiliano
della Williams
continua a
mettersi nei
guai.
Pasticcione
Altra
tamponata alla
prima curva, ai
danni di
Webber. Altra
penalizzazione:
10 secondi con
sosta ai box.
Perché non
capisce? EPA
CANONIERO
CANONIERO
CANONIERO
AP
AFP
POS PILOTA
4
classifiche
ARRIVO
I NUMERI
GENERALE
NAZ
1.
VETTEL
GER
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
17.
18.
19.
MASSA
KOBAYASHI
BUTTON
HAMILTON
RAIKKONEN
HÜLKENBERG
MALDONADO
WEBBER
RICCIARDO
SCHUMACHER
DI RESTA
VERGNE
SENNA
KOVALAINEN
GLOCK
PETROV
DE LA ROSA
GROSJEAN
BRA
GIA
GB
GB
FIN
GER
VEN
AUS
AUS
GER
GB
FRA
BRA
FIN
GER
RUS
SPA
FRA
TEMPO/DISTACCO
(PIT STOP)
Red Bull-Renault
in 1h28’56"242 (2)
media 207,429 km/h
Ferrari
a 20"639 (2)
Sauber-Ferrari
a 24"538 (2)
McLaren-Mercedes
a 25"098 (2)
McLaren-Mercedes
a 46"490 (2)
Lotus-Renault
a 50"424 (2)
Force India-Mercedes
a 51"159 (2)
Williams-Renault
a 52"364 (2)
Red Bull-Renault
a 54"675 (2)
Toro Rosso-Ferrari
a 1'06"919 (2)
Mercedes
a 1'07"769 (2)
Force India-Mercedes
a 1'23"460 (2)
Toro Rosso-Ferrari
a 1'28"645 (2)
Williams-Renault
a 1'28"709 (3)
Caterham-Renault
a 1 giro (2)
Marussia-Cosworth
a 1 giro (2)
Caterham-Renault
a 1 giro (2)
HRT-Cosworth
a 1 giro (2)
Lotus-Renault
non arrivato (2)
SCUDERIA
RITIRATI: al 1˚ giro ALONSO (SPA/Ferrari) incidente; al 1˚ giro
ROSBERG (GER/Mercedes) incidente; al 19˚ giro PEREZ
(MES/Sauber-Ferrari) testacoda; al 33˚ giro KARTHIKEYAN
(IND/HRT-Cosworth) telaio; al 38˚ giro PIC
(FRA/Marussia-Cosworth) motore.
GIRO PIÙ VELOCE: il 52˚ di VETTEL in 1’35"774, media 218,276
km/h
DISTANZA: 53 giri, pari a 307,471 km
LEADER DELLA CORSA: dalla partenza al traguardo VETTEL
NOTE: Safety Car in pista nel 1˚ e nel 2˚ giro. Stop&Go di 10" a
Grosjean per l'incidente con Webber alla prima curva; drive
through a Senna per l'incidente alla prima curva con
Rosberg; drive through a Petrov per aver ignorato le
bandiere blu.
PILOTI
POS NOME
1. ALONSO
2. VETTEL
3. RAIKKONEN
4. HAMILTON
5. WEBBER
6. BUTTON
7. ROSBERG
8. GROSJEAN
9. MASSA
10. PEREZ
11. KOBAYASHI
12. DI RESTA
13. SCHUMACHER
14. HÜLKENBERG
15. MALDONADO
16. SENNA
17. VERGNE
18. RICCIARDO
19. GLOCK
20. KOVALAINEN
21. PETROV
22. D’AMBROSIO
23. PIC
24. KARTHIKEYAN
25. DE LA ROSA
NAZ
SPA
GER
FIN
GB
AUS
GB
GER
FRA
BRA
MES
GIA
GB
GER
GER
VEN
BRA
FRA
AUS
GER
FIN
RUS
BEL
FRA
IND
SPA
PUNTI AUS MAL CIN BAH SPA MON CAN EUR GB GER UNG BEL ITA
194
190
157
152
134
131
93
82
69
66
50
44
43
37
33
25
8
7
0
0
0
0
0
0
0
10
18
6
15
12
25
4
8
1
2
-
25
10
15
12
18
6
1
2
8
4
-
2
10
15
12
18
25
8
1
4
6
-
-
-
-
324
283
263
239
136
116
81
58
15
0
0
0
30
40
10
6
12
1
2
-
12
15
25
10
1
18
8
8
4
-
18
8
15
4
2
6
12
10
1
25
-
15
12
2
10
25
18
8
6
4
1
-
10
12
4
25
6
8
18
1
15
2
-
-
6
25
18
4
12
10
15
2
8
1
-
18
15
10
4
25
1
8
12
6
2
-
25
10
15
4
18
1
8
12
6
2
-
10
12
18
25
4
8
1
15
2
6
-
-
-
-
-
25
18
12
4
8
2
6
15
10
1
-
-
-
-
-
-
-
-
22
33
2
8
25
1
10
-
37
4
8
33
11
8
-
8
6
18
27
6
10
1
25
-
37
10
23
2
18
10
1
-
18
25
11
22
8
17
-
12
4
25
18
23
2
16
1
-
40
5
30
18
6
2
-
14
18
25
15
7
20
2
-
SIN
GIA
15
10
25
6
12
18
2
4
8
1
-
15
25
8
18
10
6
4
1
12
2
-
25
8
10
2
12
18
15
6
4
1
-
-
18
15
8
25
10
1
6
12
4
2
-
-
-
16
33
12
33
1
6
-
26
25
10
15
6
13
6
-
25
27
10
14
20
4
1
-
25
18
19
14
10
1
12
2
-
22
18
8
15
6
4
1
-
-
-
COSTRUTTORI
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
Pole, vittoria, giro
veloce: è già a
quota 18 triplette
GIOVANNI CORTINOVIS
REUTERS
gara
LA STATISTICA NEL 2012
RED BULL
MCLAREN
FERRARI
LOTUS
MERCEDES
SAUBER
FORCE INDIA
WILLIAMS
TORO ROSSO
MARUSSIA
CATERHAM
HRT
27
5
Ritiri
per Alonso
al primo giro
Con la Minardi in
Belgio nel 2001,
con la Renault al
GP Europa 2008
e l’anno dopo
in Brasile,
con la Ferrari
quest’anno in
Belgio e Giappone
1
Vettel è il primo pilota ad
aver vinto 2 GP consecutivi quest’anno: anche nel 2011 il tedesco era stato l’unico a infilare 2
(o più) vittorie di fila. Ieri Vettel è stato perfetto, ottenendo il
primo Grand Chelem del 2012:
pole, giro veloce, vittoria e comando della gara dall’inizio alla fine. Un’impresa che gli era
già riuscita l’anno scorso in India. In testa nella graduatoria
dei Grand Chelem c’è Jim Clark
con 8, seguito da Ascari e Michael Schumacher con 5, mentre Alonso e Hamilton non ne
hanno mai ottenuti. Anche la
«semplice» tripletta pole-giro
veloce-vittoria quest’anno è stata realizzata solo da Vettel: in
Bahrain e a Suzuka. Salgono così a 18 le sue triplette in carriera: eguaglia al 3˚ posto Prost.
Al comando Schumi con 40, seguito da Ayrton Senna con 29.
Infine con il 24o successo in carriera Sebastian eguaglia Fangio al 9o posto nella classifica
dei plurivincitori.
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GP in breve
GIRI VELOCI
Seb è l’unico
sotto l’1’36"
Sebastian Vettel, 25 anni EPA
1. Sebastian Vettel 1’35"774 (52˚)
2. Jenson Button 1’36"606 (51˚)
3. Kamui Kobayashi 1’36"679 (52˚)
4. Bruno Senna 1’36"819 (44˚)
5. Felipe Massa 1’36"894 (50˚)
6. Michael Schumacher 1’36"942 (43˚)
Podio per
Kobayashi
in 55 GP
In totale sono 3 i
podi ottenuti dai
piloti giapponesi:
i precedenti con
Aguri Suzuki al
GP Giappone
1990 e con
Takuma Sato al
GP Usa 2004
7. Mark Webber 1’37"128 (49˚)
di g.cor.
19. Sergio Perez 1’38"983 (17˚)
8. Daniel Ricciardo 1’37"455 (50˚)
9. Jean-Éric Vergne 1’37"533 (39˚)
10. Paul Di Resta 1’37"535 (48˚)
11. Lewis Hamilton 1’37"760 (45˚)
12. Pastor Maldonado 1’37"771 (45˚)
13. Kimi Raikkonen 1’37"886 (49˚)
14. Nico Hülkenberg 1’37"938 (46˚)
15. Heikki Kovalainen 1’38"043 (52˚)
16. Romain Grosjean 1’38"277 (32˚)
17. Vitaly Petrov 1’38"344 (47˚)
18. Timo Glock 1’38"756 (48˚)
20. Pedro de la Rosa 1’39"351 (50˚)
21. Charles Pic 1’40"493 (34˚)
22. Narain Karthikeyan 1’41"388 (21˚)
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
37
FORMULA 1 GP GIAPPONE
Una domenica bestiale
Gioia Vettel
«Red Bull
macchina
da sogno»
IDOLO LOCALE AL MIGLIOR RISULTATO IN CARRIERA
Storico Kobayashi
«Podio fantastico»
«Terzo in casa
è meraviglioso
Avrei potuto già
farlo, ma sono
stato sfortunato»
SUZUKA
Raggiunge Fangio a 24 trionfi
«Mi dispiace per Alonso
ma il suo k.o. ci dà una mano»
MARCO DEGL’INNOCENTI
SUZUKA (Giappone)
Il salto sul cofano, le carezze — tre stavolta e più lunghe del solito — alla sua Red
Bull. Il dito indice della mano
destra puntato al cielo. E’ di
nuovo il rituale di Sebastian
Vettel. Dopo Singapore, ancora una vittoria a Suzuka, terzo
successo sulla pista dove lo
scorso anno conquistò i punti
per il secondo titolo mondiale.
Dopo aver già ottenuto la pole
position e il giro più veloce.
Fatto scoccare proprio alla fi-
«
Ho spinto troppo?
Non volevo fare
stupidaggini ma
con una vettura
così...mi esaltavo
SEBASTIAN VETTEL
DUE VOLTE IRIDATO
ne, quando ormai la vittoria
era in tasca, a dispetto del box
che via radio scongiurava «stai
attento Seb…». E lui, ben felice di disobbedire: «Non volevo
fare stupidaggini, ma con una
macchina del genere mi piaceva prendermi un’altra soddisfazione».
Rimonta E adesso eccolo a soli
4 punti in classifica da Alonso.
Ma Vettel è un ragazzo leale e
sincero: «Non ci si può rallegrare di una cosa del genere. Ma
certo, per il titolo aiuta. Peccato per Fernando, ma questo dimostra quanto rapidamente le
cose possano cambiare. Nessuno di noi è al riparo da situazioni così». Anche se Seb non se
ne era accorto subito: «Non ho
visto cosa era successo dietro
latecnica
Cosi la RB8
ora recupera
velocità
di punta
(g.p.) Ecco
una delle novità
della Red Bull: si
tratta di un
doppio FDR.
Azionato il flap, il
flusso d’aria soffia
sul profilo inferiore
dell’alettone posteriore
facendo guadagnare
velocità di punta.
di me. Più tardi ho capito che
una Ferrari non era più in gara, e solo a metà corsa ho visto
sul tabellone delle posizioni
che era Felipe a essere ancora
in corsa».
Come Fangio Legittima la sua
gioia: «Sono superfelice. Per
tutto il fine settimana la macchina è stata perfetta. Se la notte sognassi un’auto, sarebbe
proprio questa. Ne ho mantenuto il controllo in ogni momento e avrei potuto anche fare meglio, giro dopo giro. Merito del fatto di avere trovato l’assetto giusto fin dal venerdì».
Con questa, Vettel ha uguagliato il numero di vittorie in F.1
del grande Juan Manuel Fangio: 24. Lui ci riflette un attimo
sopra e poi risponde con il cuore. «È una cosa speciale. Impossibile descrivere come ci si sente. Quando da bimbo sogni la
Formula 1, pare tanto lontana.
Quando ci arrivi, non si può
spiegare quanto sia bello correrci. E un privilegio di cui solo
in 24 possono godere ogni due
settimane, non lo si deve mai
scordare».
Convinto Anche se ora la sua posizione in classifica è nettamente migliorata Sebastian, come
nel suo carattere, non vuole
sbilanciarsi sulle previsioni in
chiave campionato: «Vincere il
Mondiale era il nostro obiettivo prima di questa corsa e lo
resta anche ora. Non è che prima non ci credessimo, adesso
la situazione sembra migliore,
ma la strada è ancora lunga e
per le prossime gare vale la
stessa parola d’ordine che abbiamo adottato fino a qui: non
chiacchierare di titolo mondiale, ma concentrarsi su quello
che ci sta davanti. Alla fine vedremo cosa succede».
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Che festa per la prima volta di Kamui
Sebastian Vettel, 25 anni, festeggia la terza vittoria stagionale
dopo Bahrain e Singapore insieme a Kamui Kobayashi, 26, che
proprio nella gara di casa, conquista il primo podio in F.1 EPA
Il Giappone ha la più grande industria automobilistica
del mondo insieme con gli Stati
Uniti e un pubblico di appassionati di F.1. Ma nella storia del
Mondiale solo tre piloti del Sol
Levante sono saliti sul podio di
un GP: Aguri Suzuki nel 1990,
qui a Suzuka, Takuma Sato nel
2004 a Indianapolis e adesso
Kamui Kobayashi. Per lui, per il
Giappone e per la Sauber il terzo posto di Suzuka è stato come
una vittoria. Il simpatico giapponese, per prima cosa, rende
omaggio proprio al suo popolo:
«Devo ringraziare tutti quelli
che sono venuti qui. Conquistare il mio primo podio in Giappone è fantastico. Mi è ancora difficile realizzare di esserci riuscito. È stata una corsa meravigliosa. La Sauber, quest’anno, è
davvero una gran macchina.
Forse avrei potuto salire sul po-
dio anche prima, ma non ho
mai avuto fortuna. Stavolta la
posizione di partenza mi ha aiutato, ma la gara è stata comunque dura fino alla fine».
Italia Kobayashi ammette di
aver temuto sino all’ultimo giro
di essere raggiunto da Button:
«Ho impiegato molto a lungo il
mio terzo treno di gomme dure
e Jenson le ha cambiate un po’
dopo di me. Verso la fine le posteriori erano davvero arrivate
al limite e soffrivo un forte sovrasterzo. Ma ce l’ho fatta a difendere il podio». Dietro l’impresa del giapponese, come ha
sottolineato Kobayashi, anche
un perfetto lavoro del team.
Svizzero, ma con tanta Italia. E
non soltanto per i motori Ferrari. Italiano è Giampaolo Dall’Ara, riminese, capo degli ingegneri di pista: «È bello fare risultato anche contro squadre più
forti di noi. Sono contento per
Kamui, che dopo tanta sfortuna
si è tolto questa soddisfazione
proprio in casa sua». Italiano,
di Perugia, è anche l’ingegnere
di pista del giapponese, Francesco Nenci. Che così sintetizza
gli ultimi, sofferti minuti di gara: «Sapevamo quello che stavamo facendo».
m.d.i.
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38
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
39
MONDIALE RALLY L’IMPRESA DEL FRANCESE
Fantastico Loeb: 9 titoli di fila
SUPERSTARS
L’alsaziano della Citroën trionfa in casa: «Non vivrò più un’emozione così»
GUIDO RANCATI
Senza
rivali
Più che una festa, un tripudio. La Citroën Ds3 con il numero 1 sulle porte sale sulla pedana e il suono del quattro cilindri è sopraffatto da urla e
canti dei tantissimi appassionati radunati ad Haugenau, in Alsazia, per essere testimoni di
un momento destinato a entrare nella storia del rally, quello
che sancisce la conquista del 9o
titolo iridato di Sébastien Loeb. L’uomo di ghiaccio ascolta
chi lo acclama, vede il turbinio
di mille bandiere e fatica a contenere l’emozione. «Prima ancora di partire — confessa —
sapevo di avere molte possibilità di chiudere la partita in
questo fine settimana. Ma adesso che
l’aritmetica dice
che nessuno è più
in grado di scavalcarmi nella classifica
mondiale, faccio
fatica a trovare
le parole per
spiegare quello
che provo». Ripensa alle tante
battaglie vinte,
l’Extraterrestre.
Ai debutti nella serie regina, alla prima vittoria in
Germania nel 2002 con la Xsara e al primo campionato conquistato nel 2004. Pensa anche
che questo è destinato a restare l’ultimo: «L’anno prossimo
— conferma — il mio impegno
sarà limitato a poche gare. È
quello che volevo e non posso
Sebastien
Loeb, 38 anni,
a destra, e il
suo navigatore
Daniel Elena,
39, mostrano
con le mani il
nove: sono i
Mondiali vinti
insieme AFP
Ds3 Wrc: una bomba da 300 Cv
A sinistra Loeb ed Elena sulla Citroën Ds3 Wrc, con
cui hanno conquistato gli ultimi due titoli: in
precedenza l’alsaziano, legato alla casa
francese fin dagli esordi vittoriosi
nella Saxo Cup e nel
Mondiale junior, si era
imposto con Xsara e
C4. L’ultima arma, la
Ds3, ha un motore 1.6
turbo da circa 300
Cv, quattro ruote
motrici, peso di 1200
kg. L’elettronica è
Magneti Marelli.
avere rimpianti, però forse solo ora realizzo pienamente che
non vivrò più emozioni intense
come questa».
Allarme Il Mondiale l’ha rivinto
alla fine di una gara nella quale
ha concesso molto poco agli avversari, legittimando un successo — il 75o in carriera — mai in
discussione, firmando 8 delle
22 prove speciali nonostante la
pioggia annunciata per sabato
sia arrivata il giorno dopo a ren-
dere oltremodo scivolose le velocissime strade alsaziane. Le
mutate condizioni atmosferiche lo hanno costretto a
un’escursione campestre nel
primo dei 6 tratti cronometrati
in programma ieri. Campione
vero, Loeb non ha sottovalutato il campanello d’allarme e ha
smesso di cercare altre vittorie
parziali. Ha accettato senza
problemi che Jari-Matti Latvala riducesse il distacco fino a dimezzarlo. Certo che, nel poco
che ancora restava, solo un suo
improbabile errore lo avrebbe
privato dell’oro.
Citroen Con l’8o successo della
stagione, il più decorato rallista di tutti i tempi ha anche garantito alla Citroën l’8o titolo costruttori, ben spalleggiato dallo scudiero Mikko Hirvonen.
«Loeb non si discute, ma Hirvonen ha fatto una volta di più
quello che ci aspettavamo da
lui», osserva Yves Matton al
suo 1o titolo da direttore generale della formazione francese.
Il belga pensa già a quando la
Doppia Spiga non potrà più
contare sull’alsaziano. Ancora
non è stato deciso da chi verrà
affiancato Hirvonen, ma il
gran finale di Thierry Neuville,
risalito di forza al 4˚ posto, rende meno affannosa la ricerca.
Classifica Rally di Francia:
1. Loeb (Fra-Citroën) in 3h32’53"000;
2. Latvala (Fin-Ford) a 15"500;
3. Hirvonen (Fin-Citroën) a 44"100.
Mondiale (dopo 11 prove su 13):
1. Loeb 244 (campione); 2. Hirvonen
173; 3. Latvala 131.
Albo d’oro recente: 1996-97-98-99
Makinen (Fin-Mitsubishi); 2000
Grönholm (Fin-Peugeot); 2001 Burns
(GB-Subaru); 2002 Grönholm
(Fin-Peugeot); 2003 P. Solberg
(Nor-Subaru); 2004-05-06-07-0809-10-11-12 Loeb (Fra-Citroën).
Prossima prova: 18-21 ottobre Rally
d’Italia Sardegna.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Johan Kristoffersson, 23 anni
Kristoffersson
a Vallelunga
supera Liuzzi
Macché Liuzzi, macché
Fisichella. A Vallelunga,
davanti a decine di migliaia di
appassionati Superstars,
spicca un lungagnone
svedese che risponde al nome
di Johan Kristoffersson: con
l’Audi RS5 fa doppietta e
sorpassa proprio Liuzzi in
testa al campionato. Ora la
rivelazione del 2012 ha dieci
punti di vantaggio su Tonio a
due prove dalla fine (Pergusa
il 28 ottobre, Sentul il 25
novembre).
In gara-1 lo svedese ha
domato il tedesco Schoffler,
altro portacolori Audi, e il
nostro Thomas Biagi, che con
la Bmw M3 è riuscito a
sovvertire le brutte sensazioni
della vigilia. In gara-2, invece,
Kristoffersson ha avuto la
meglio di Berton e Mugelli,
entrambi su Bmw. Liuzzi ha
chiuso 4˚ e 7˚, Fisichella
due volte 8˚.
Nella GTSprint, trionfi di
Gardel-Pierguidi con la
Maserati GT3 e di Palma,
campione 2012, con la Ferrari
458.
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LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
41
CICLISMO LA CLASSICA PER VELOCISTI PARLA ITALIANO
la scheda
MARCO MARCATO
28 ANNI
VACANSOLEIL
Nato l’11 febbraio 1984
a San Donà di Piave (Ve),
Marco Marcato (foto
Ap/Sunada) vive a Campodarsego (Pd). Ha debuttato
da pro’ nel 2005 con la
Androni Giocattoli. Ha corso
anche per Lpr e Collstrop. E’
alla Vacansoleil dal 2009
DEB AZZURRO All’attivo
ha tanti piazzamenti e 6
vittorie. Prima di ieri aveva
vinto una tappa al Giro di
Slovenia 2005, una alla
Vuelta Chihuahua 2006, una
al Giro d’Irlanda 2007, il Giro
della Vandea 2011 e,
quest’anno, la 4ª tappa
dell’Etoile des Besseges.
In questa stagione ha
debuttato in nazionale al
Mondiale di Valkenburg.
Sì, Marcato!
Stavolta non sbaglia
«Ma adesso vorrei
un ruolo da leader»
Secondo nel 2011, il veneto sbanca la Parigi-Tours
«Non vinco molto però ci sono sempre: la meritavo»
CIRO SCOGNAMIGLIO
twitter@cirogazzetta
Il 1˚ settembre era un sabato e Marco Marcato non aveva rinunciato all’uscita in bici
del mattino. Niente di così
sconvolgente, se non fosse che
poco più tardi avrebbe avuto
un impegno in chiesa, a Selvazzano (Padova), di quelli non rimandabili: il matrimonio con
Elisa, la fidanzata storica.
L’aneddoto rende bene la cifra
della serietà di questo ragazzo
padovano che ha colto, alla Parigi-Tours, quel successo importante che meritava da tempo e che gli era sempre sfuggito: anche nella stessa Parigi-Tours, l’anno scorso solo
sfiorata (2˚ alle spalle di Van
Avermaet). Quello che per
molti è stato il miglior azzurro
ai Mondiali di Valkenburg non
ha sbagliato una mossa. La
classica francese è uscita dal
circuito World Tour ma resta
corsa vera, di grande tradizione (106a edizione) e prestigio.
Il finale sull’Avenue de Grammont è il palcoscenico ideale
per lo scatenarsi delle ruote veloci ma dalla vittoria di Alessandro Petacchi su Francesco
Chicchi del 2007 (l’ultima italiana, prima di ieri) non si vede uno sprint di gruppo e ieri
la tradizione recente non si è
smentita. Ripresi gli attaccanti della prima ora (la corsa è
stata velocissima: 48,629 orari, media record), il tappo è saltato. E sulla Côte d’Epan (-8
km), è stato proprio Marcato a
fare la differenza, con Terpstra e De Vreese. John Degenkolb, favorito in caso di volatona, ha rotto gli indugi troppo tardi: è uscito da solo all’inseguimento e ai 500 metri aveva il terzetto di testa in vista.
Marcato però non ha perso la
calma: il veneto della Vacansoleil ha lasciato lanciare la vola-
ta all’olandese Terpstra ed è
partito ai 250 metri, contenendo anche con il «mestiere» la rimonta del belga De
Vreese e dando in extremis
all’Italia la seconda vittoria stagionale in una classica, dopo l’Amstel Gold Race di Enrico Gasparotto.
Marcato, se l’aspettava?
«In un certo senso, non
potevo sbagliare perché
la sconfitta dello scorso anno avevo fatto fatica a mandarla giù, anche se in quella circostanza Van Avermaet era stato
più forte. Comunque sapevo
di stare bene e la squadra ha
lavorato tutto il giorno: avevano fiducia in me. Sono felicissimo. Io non vinco molto (è il secondo successo del 2012, ndr)
ma sono costante ad alti livelli
(e le cifre lo confermano: vanta altri 17 piazzamenti nei dieci quest’anno, e nel 2011 era-
no stati addirittura 27, ndr).
Insomma, diciamo che me la
meritavo».
Ci racconta il finale?
«E’ stata un po’ come una partita a scacchi, ho spronato i miei
compagni di fuga dicendo di
andare a tutta, perché altrimenti ci avrebbero ripresi.
Con i velocisti che c’erano, era
l’unico modo che avevo di vincere. Non mi fidavo di quel belga, che non conoscevo e faceva anche un po’ il furbo. Ho fatto la mia volata e non penso
proprio di averlo stretto, non
ero contro le transenne. Lo
spazio per passare c’era ma io
non potevo perdere».
E’ vero che lei è più popolare
tra Belgio e Olanda che in Italia?
«Credo di sì, sono alla quarta
stagione con la Vacansoleil e
continuerò qui anche nel
2013. Pensate che in Belgio ho
addirittura "ereditato" il fan
club che era di Paolo Bettini,
ha più di 250 iscritti. Corro
molto nel Nord Europa e comunque a me non interessa
troppo la popolarità, non sono quello che si dice un personaggio. Mi piace la tranquillità, e far parlare i risultati».
Marcato, questa è la svolta
della sua carriera?
«In verità, la svolta era stata
il matrimonio con Elisa. Non
è una frase fatta: mi ha dato
una serenità che non riesco a
spiegare. Adesso correrò il Giro di Vandea (vinse nel 2011,
ndr) domenica. E poi, finalmente, vacanze e viaggio di
nozze. Ci sarà tempo di pensare alla prossima stagione: io
vorrei correre da capitano classiche come l’Amstel e la Liegi.
E partecipare al Giro d’Italia.
Sarebbe la prima volta».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IN PROVINCIA DI SIENA ATTACCO CARDIACO STRONCA UNO DEI PARTECIPANTI ALLA CORSA D’EPOCA
IN FRANCIA LONGO 33˚
Lutto sugli sterrati dell’Eroica
Muore cicloturista di 56 anni
L’Italia affonda
ai Mondiali
di mtb marathon
Doveva essere una festa,
con 5479 partecipanti su bici e
in divise d’epoca — come vuole la tradizione dell’Eroica
— sudati e felici. Ma alla fine si
è tramutata in una tristissima
giornata. La 16ª edizione della
cicloturistica d’antan sulle strade bianche senesi è stata infatti funestata dalla morte di uno
dei concorrenti, Bruno Marzi,
56 anni, in gara con i colori della Gentlemen Trieste sul percorso di 75 km. Intorno alle
10.30, Marzi si è accasciato al
Uno dei pittoreschi partecipanti all’Eroica AFP
suolo lungo un tratto di strada
non particolarmente impegnativo, tra le località di Pievasciata e Vagliagli, una trentina di
chilometri dopo la partenza da
Gaiole in Chianti. Immediatamente soccorso da un medico,
a sua volta tra i partecipanti, è
morto probabilmente in seguito ad attacco cardiaco.
L’Eroica ha visto in sella tra gli
altri (compreso l’83enne Pasquale Tenti, più anziano, e
Teo Guerrini, 13 anni, più giovane) anche molti ex campioni: Moser, Bitossi, Contini,
Trapé, Prim, Ranucci, Lancaster, Gualdi, Guerini, Morini.
Erano presenti 1450 cicloturisti stranieri di 33 Paesi.
Disfatta azzurra a
Ornans (Francia) nel Mondiale
marathon di mountain bike (84
km), complice anche qualche
guaio meccanico di troppo. In
condizioni estreme ha vinto il
greco Periklis Ilias sul tedesco
Milatz e il ceco Hynek (prima
donna la danese Annika
Langvad). Solo 33˚ Tony
Longo, mentre l’atteso Mirko
Celestino ha pagato i postumi
di una caduta in allenamento e
si è ritirato dopo 20 km.
4
GP BEGHELLI 1˚ IL DANESE
GLI ORDINI
D’ARRIVO
PARIGITOURS
1. Marco
MARCATO
(Vacansoleil)
235,5 km in
4.50’34", media
48,629; 2. De
Vreese (Bel); 3.
Terpstra (Ola); 4.
Degenkolb (Ger)
a 6"; 5. Pichon
(Fra) a 12"; 6.
Van Avermaet
(Bel) a 12"; 7.
Leukemans (Bel);
8. Hivert (Fra) a
19"; 9.
Keukeleire (Bel);
10. Stybar (Cec);
12. Fuglsang
(Lus); 20.
Bazzana A 28";
31. NIZZOLO.
Partiti 191,
arrivati 147
Albo d’oro
(recente): 2003
Zabel (Ger),
2004 E. Dekker
(Ola), 2005 Zabel
(Ger), 2006
Guesdon (Fra),
2007
Petacchi,
2008-09 Gilbert
(Bel), 2010
Freire (Spa),
2011 Van
Avermaet (Bel),
2012 Marcato
Italiani
vincitori:
1938 J. Rossi,
1974 Moser,
1995-96 Minali,
2000 Tafi,
2007 Petacchi,
2012 Marcato
S
GP BRUNO
BEGHELLI
1: Nicki
SÖRENSEN (Dan,
Saxo Bank),
196,3 km in
4.31’21", media
43,405;
2. Felline a 12";
3. Rabottini;
4. Niemiec (Pol);
5. Pozzovivo;
6. Belletti a 17";
7. Ermeti; 8.
Rubiano Chavez
(Col); 9. Colbrelli;
10. Palini;
11. Mazzanti;
12. Visconti;
13. D. Caruso;
14. Florencio
(Spa); 15.
Rocchetti; 32.
Quintana (Col) a
26". Partiti 129,
arrivati 67
Da sinistra: Fabio Felline, Nicki
Sörensen e Matteo Rabottini BETTINI
Sörensen
beffa Felline,
Rabottini
e Pozzovivo
MONTEVEGLIO (Bologna)
Ha giocato d’anticipo e
ha messo nel sacco tutti, vincendo sul traguardo di Monteveglio il 16˚ Gp Bruno Beghelli, corsa di chiusura della stagione italiana. Nicki Sörensen, 37enne danese di lungo
corso, se n’è andato a un chilometro e mezzo dall’arrivo, con
un allungo deciso che ha lasciato a guardarsi Fabio Felline, Matteo Rabottini, Domenico Pozzovivo e il polacco Przemyslaw Niemiec, ovvero i
quattro compagni d’avventura, andati all’attacco giusto
qualche chilometro prima assieme al veterano della Saxo
Bank-Tinkoff.
Sono bastati pochi secondi e
Sörensen si è volatilizzato: 14
stagioni da pro’ e 15 vittorie all’attivo — tra cui una tappa al
Tour e una alla Vuelta, oltre a
tre titoli di campione nazionale — il fedelissimo di Bjarne Riis (corre alla sua corte dal
2001) ha così rotto il ghiaccio
proprio in «zona Cesarini». Felline dal canto suo ha perso
una grossa occasione per far
valere il suo miglior spunto
nel caso di uno sprint a ranghi
ristretti e infilare il tris stagionale dopo Appennino e Memorial Pantani. Ma la sua Androni-Venezuela si è consolata
perché grazie ai suoi punti (e
non solo) ha ipotecato la vittoria nel campionato italiano a
squadre, già conquistato nelle
ultime due stagioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DA DOMANI A SABATO
Giro di Pechino
con Petacchi
Viviani e Moser
Alessandro Petacchi,
Moreno Moser, Eros Capecchi,
Adriano Malori ed Elia Viviani
(che un anno fa vinse una
tappa): sono gli italiani di punta
in gara nel Giro di Pechino,
l’ultima corsa del calendario
World Tour che scatta domani
(nella prima mattinata italiana)
e si concluderà sabato dopo 5
tappe e 753 km. Tra gli
stranieri, invece, il lotto è
capeggiato da Tony Martin,
iridato della crono e vincitore
della scorsa edizione. Oltre al
tedesco, Samuel Sanchez (che
a Pechino vinse l’oro olimpico
quattro anni fa), Taylor Phinney
e il redivivo Andy Schleck.
VINO MANAGER Chissà se
stavolta si rimangerà la parola:
Alexandre Vinokourov, 39 anni,
oro olimpico a Londra, ha
annunciato che nel 2013 non
sarà più in sella e ricoprirà il
ruolo di team manager
dell’Astana capitanata da
Vincenzo Nibali.
42
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
BASKET L’EVENTO
LE TRIBUNE
Una marea
biancoverde
Il pubblico
ama Boston
d
HANNO
DETTO
S
Sergio
Scariolo
«La squadra ha
sbagliato molti
tiri, ha perso
fiducia, si è
scoraggiata. È
su questo che
devo lavorare
perché non
accada più»
Passione Celtics senza età CIAM
MILANO
S
Una marea verde, impressionante. L’amore di Milano
ma dell’Italia in generale per la
squadra più vincente nella storia della Nba ha travolto tutto.
Sorprendendo persino le alte
gerarchie dei Celtics, che prima
della palla a due ammiravano
gli spalti del Forum, dove la
maggioranza degli spettatori indossava i colori bostoniani.
«Davvero impressionante — diceva Steve Pagliuca, socio di
maggioranza dei Celtics — Soprattutto per me che sono di origini italiane, avellinesi per la
precisione, è un motivo di orgoglio». Anche Doc Rivers è rimasto colpito. «L’Italia ormai ci ha
adottato — dice il tecnico —
Siamo venuti qui nel 2007 e poi
abbiamo vinto il titolo. Spero
che ci porti fortuna anche stavolta. Abbiamo tanto voglia di
concedere il bis. Se dovesse accadere dovremmo fare una parata anche qui, oltre a quella
per le strade di Boston. Sono
certo che i giocatori accetterebbero volentieri! ».
Un feeling nato negli Anni 80,
quando si iniziarono a vedere
le prime partite Nba in tv. Era la
decade di Celtics e Lakers e ha
lasciato il segno su tanti appassionati. Ma faceva effetto vedere anche tanti giovanissimi con
la maglia numero 5 di Garnett
o quella numero 9 di Rondo, i
più osannati al momento dell’introduzione delle squadre.
«Il pubblico è stato fantastico
— dice Jason Terry — sin dal
riscaldamento ci ha fatto sentire la sua passione, d’altronde
non ha tante occasioni per vederci dal vivo. È stato davvero
bello giocare in quest’atmosfera». Un amore ricambiato.
m.o.
Glenn «Doc»
Rivers
«Le differenze
rispetto alla
sconfitta a
Istanbul con il
Fenerbahce sono
state la difesa e
l’intensità. E non
abbiamo perso
25 palle»
S
Alessandro
Gentile
«Giocare nella
Nba è il sogno di
tutti, partite come
questa ti fanno
provare cosa ti
manca, a livello
fisico e tecnico,
per riuscire a
farcela»
IL FORUM
Esaurito: 10.672 spettatori
Ieri al Forum c’erano 10.672 spettatori, impianto esaurito
come nel 2010 quando arrivarono i Knicks di Danilo Gallinari.
I CELTICS
L’ingresso di Garnett
I Boston Celtics al completo: ieri coach Rivers ha messo in
campo tutti i 16 giocatori a disposizione.
Festa
Celtics
Rondo e la difesa
Milano s’inchina
Il play ispira all’inizio, negli ultimi 10 minuti
Boston abbassa la saracinesca: è +30
LUCA CHIABOTTI
MILANO
Milano s’è divertita, ma
non a vedere la sua squadra.
La meraviglia Rajon Rondo, la
rinascita, dopo un anno di
stop, di Jeff Green, la solidità
di Courtney Lee e Brandon
Bass, gli spruzzi di classe, qua
e là, di Paul Pierce: sono i Boston Celtics e hanno onorato
l’attesa di un Forum che, a giudicare dalle predominanti macchie biancoverdi in tribuna, tifava più per loro, segnale chiaro (se mai ce ne fosse ulteriore
bisogno) di un mondo che è
cambiato. Che vincessero, soprattutto dopo la sconfitta di
Istanbul, era più che logico,
Doc Rivers ha parlato chiaro: i
Celtics non possono perdere
due volte in Europa. L’hanno
evitato nel più puro stile di Boston, con la difesa. Pressando,
buttandosi, sbattendosi, soffocando l’attacco di Milano tenuto al 30% al tiro, prima spaventato dall’idea stessa di entrare
in area (Milicic 4 stoppate) e
così costretto a tirare da tre dove solo il 3/7 dell’ultimo quarto, a gara ampiamente archiviata, ha ridato colore a cifre
scadenti.
Sfida Milano non ha Keith Lan-
gford, è indietro come amalgama mentre i Celtics, «costretti»
da Rondo a un minicamp volontario a inizio settembre a casa sua a Los Angeles, sembrano già in forma-campionato.
Vero che non è la partita della
vita, ma Milano non mostra di
provare il senso della sfida ai
più forti, problema che si ripropone da venerdì anche in Europa, e quando sono quelli più
bravi a dare l’impressione di
impegnarsi e tenerci di più, è
sempre una questione più gra-
L’EA7 soffre la
fisicità degli
avversari, dopo
un primo quarto
alla pari
ve di una sconfitta, per giunta
di esibizione, «un’isola nell’oceano infinito» dice Sergio
Scariolo. Che si dichiara soddisfatto della prestazione dei
suoi fino al 30’, quando l’EA7 è
ancora in corsa (64-55) e subisce un 12-0 che diventa un
30-4. «La squadra ha sbagliato
molti tiri, perso fiducia, si è scoraggiata ed è su questo che devo lavorare perché non accada
più. Dopo la sconfitta col Fenerbahce sapevo che i Celtics
non avrebbero più giocato a
metà gas: l’orgoglio, la loro storia non lo permette. Ci siamo
trovati contro una delle miglio-
ri difese Nba, atleticamente superiore». Ma l’onore e l’orgoglio dovrebbe appartenere anche all’Olimpia: il distacco tra
la sua prestazione e l’eccitazione del pubblico per l’arrivo e la
sfida ai Celtics lascia perplessi.
Non solo nell’imbarcata decisiva.
Fisicità Rondo segna tutti i
suoi 17 punti nei primi 11’ della gara, i più belli. Malik Hairston dimostra di avere addosso stoffa Nba che solo i frequenti infortuni gli hanno tolto di
dosso, un assist spettacoloso
di Rondo per Lee viene subito
pareggiato da un altro altrettanto bello di Cook per Malik.
La gara cambia nel secondo
quarto: contro la panchina dei
Celtics, Milano dal -1 si lascia
sopraffare dalla fisicità degli
avversari, anche perché le rotazioni propongono dei quintetti
meno fisici. Segna 6 punti nei
Malik
Hairston, 25
anni, schiaccia
sotto gli occhi
di Kevin
Garnett, 36. La
guardia ala di
Milano, 47
partite Nba
con San
Antonio, ha
chiuso con 11
punti in 35
minuti ed è
stato il più
utilizzato da
Sergio
Scariolo. Le
foto di queste
pagine sono di
CIAMILLO,
BOZZANI e IPP
WORKSHOP RCS SPORT COMUNICAZIONE SPORTIVA: DIBATTITO CON DE MAGISTRIS E PETRUCCI CHE HA INCONTRATO ANCHE IL COMMISSIONER STERN
Gazzetta.it
Il sogno: la Nazionale contro un team Nba
Gazza
(chiabo) Giornata di contatti, idee e non solo pallacanestro. A cominciare dall’ora passata dal presidente del Coni, e
futuro n.1 della Federbasket,
Gianni Petrucci con il commisioner della Nba David Stern.
Con Dino Meneghin, Petrucci
ha messo sul piatto ciò che può
offrire l’Italia, scuole basket,
settori giovanili, progetti ministeriali con supporto del Coni
per propagandare il basket tra
i giovani assieme alla lega americana. Ma con un’idea meravigliosa: una partita di una squadra Nba in Italia contro la Nazionale, cosa che esula dallo
Europe Live Tour che è in collaborazione con l’Eurolega. Nella rituale conferenza stampa,
Stern ha confermato che, al
momento, non esistono margini per altro che gare amichevoli in Europa, nessun torneo tipo McDonald’s Open è più previsto, così come gare di stagione regolare, che costano un
mare di soldi alla Nba e possono essere sostenute solo da arene come la O2 di Londra da 20
mila spettatori, che in Italia sono un sogno. Come quello di
una franchigia europea, che si
ipotizzava possibile anni fa,
poi sommersa dalla storia e dalla crisi.
Il workshop Poco lontano, prima della gara, al Workshop di
Rcs Sport, si è parlato non solo
di basket ma dello sport come
medium anticiclico, per usare
l’immagine del direttore della
Gazzetta, Andrea Monti, cioè
della capacità intrinseca dello
sport di rappresentare quei valori non solo utili ma addirittura indispensabili per sfidare e
combattere la crisi economica.
Con Gianni Petrucci, sono intervenuti il sindaco di Napoli,
Luigi de Magistris, Daniele
Penna, direttore delle sponsorizzazioni strategiche di Unicredit, e Loris Francini, vice
presidente di Img. Se lo sport:
«Fa bene anche a chi investe»,
dice Penna, significative le parole di De Magistris che con lo
sport non solo ha migliorato
l’immagine della sua città, rendendola più vivibile, ma con
l’indotto ha recuperato risorse
per ristrutturare gli impianti.
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Tvf
LA FESTA DEL FORUM
IL TIFO E LE INTERVISTE
AI PROTAGONISTI
La festa, il tifo, le
cheerleader. L’attesa, la
sfida, gli applausi ai più
forti. E poi le interviste,
raccolte pochi minuti dopo
la fine della partita giocata
in un Forum pieno
d’entusiasmo. Guarda i
video sul sito rosa per
rivivere la grande notte del
basket Nba a Milano, con le
parole dei protagonisti e il
commento tecnico alla
partita stravinta dai Celtics
sull’EA7 Milano
Da sinistra Andrea Monti, Loris Francini, Gianni Petrucci e Luigi de Magistris
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
L’ASSIST
Cook risponde a Rondo
Dopo una serie di numeri di Rondo, Omar Cook
risponde con un bell’assist per Malik Hairston.
IL PROTAGONISTA
Rondo: 17 punti nel primo quarto
Primo periodo dominato dal 26enne play dei Celtics: 17
punti senza errori al tiro. Qui sguscia a Richard Hendrix.
Questione di cuore
Il talento risorto
per sognare l’anello
L’anno scorso ha subito una delicata
operazione, adesso può diventare
l’arma tattica verso il titolo: «E’ già
bello essere tornato a giocare»
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MILANO
BOSTON
75
105
(29-34, 42-55; 59-81)
EA7 MILANO: Cook 9 (2/5, 1/6), Gentile 11
(2/10, 1/3), Hairston 11 (4/9, 1/4), Fotsis 6
(0/1, 2/7), Hendrix 10 (4/11); Bourousis 15
(4/9, 1/1), Melli 4 (0/4, 1/2), Stipcevic 7 (0/1,
2/3), Basile 2 (1/2, 0/3), Chiotti (0/2), Giachetti (0/1, 0/1), Bartoli, Piva, Tsiaras. All.:
Scariolo.
BOSTON CELTICS: Rondo 17 (6/9, 1/1), Terry
11 (1/3, 3/5), Pierce 14 (3/4, 1/2), Sullinger 9
(3/7), Garnett (0/3); Collins (0/1), Green 17
(2/6, 3/3), Lee 11 (4/5), Bass 11 (5/5), Smith 2 (1/4, 0/2), Milicic 2 (0/2), Christmas 9
(3/4, 1/2), Joseph 2 (1/3), Downs (0/2),
Kurz (0/2), Melo (0/1). All.: Rivers.
ARBITRI: Goble, Guthrie, Ryzhyk.
NOTE T.l.: Mil 14/18, Bos 20/29. Rimb.: Mil
35 (Bourousis 13), Bos 54 (Milicic 9).
Ass.: Mil 16 (Gentile 6), Bos 19 (Rondo 6).
Prog.: 6’ 15-17, 18’ 35-43, 30’ 55-67, 42’
61-94. Tec.: Rivers 14’38" (33-34).
Spett.: 10.672 (esaurito).
MASSIMO ORIANI
MILANO
Tutti in piedi per Pierce e
Garnett, mani che si spellano
per le magie di Rondo. Sono loro i Celtics, il cuore, l’anima della squadra. Che però mai come
quest’anno avrà bisogno dell’apporto di tanti altri se vuole
strizzare l’occhio al titolo numero 18. E allora ecco che Jeff Green diventa una pedina quanto
mai fondamentale. Gli esperti
lo conoscono bene, magari non
il grande pubblico, che ieri al
Forum ha invece avuto modo di
apprezzarne le doti. Green era
stato portato a Boston da Danny Ainge nello scambio che privò i Celtics di Kendrick Perkins.
Doveva essere la chiave della
corsa biancoverde nei playoff.
Invece in quel paio di mesi non
convinse per nulla, alimentando la polemica su una trade che
pochi valutarono positivamen-
te. Poi, all’improvviso, poco prima dell’inizio della scorsa stagione, la drammatica notizia.
Green doveva operarsi al cuore. Addio rivincita. E una bella
botta alle speranze di Boston.
Arma «Un giocatore incredibile
— dice Scariolo — E’ pazzesco
vedere cosa riesce già a fare dopo essere stato fermo così tanto tempo. E’ sicuramente uno
di prima fascia». Rivers concorda: «Finalmente è sano e non è
più spaesato come quando era
appena arrivato. Ora conosce il
sistema, i compagni, sarà un’arma in più importantissima per
noi, soprattutto quando giocherà con il secondo quintetto, di
cui dovrà essere il punto di riferimento». Nel terzo quarto Green ha piazzato una schiacciata
«alla Jeff Green» come lui stesso aveva definito quella rifilata
venerdì al Fenerbahce, che ha
fatto saltare in aria il Forum.
«Jeff è indispensabile per que-
43
IL PARTERRE
In prima fila il patron Armani
Giorgio Armani ha seguito la sua squadra in prima
fila come sempre.
Il personaggio
JEFF GREEN
primi 6’, subisce un 18-2 con 9
punti di Green (35-52). Paradossalmente, l’EA7 va meglio
quando si trova di nuovo di
fronte i big avversari. Bourousis gioca una buona partita,
Gentile ci prova anche se non
fa quasi mai canestro e perde 4
palloni (però ha 6 assist). Tempo di risalire a -9, e viene sopraffatta dagli avversari, annegando negli 8 errori al tiro consecutivi (più un paio di palle
perse) che fanno diventare la
sfida una goleada dei Celtics.
Poteva essere un’occasione
per gli americani dell’EA7,
espulsi dalla Nba, e i giovani
italiani che potrebbero andarci per dimostrare qualcosa. Ma
è facile dirlo seduti a bordocampo, Gentile è più lucido:
«Giocare nella Nba è il sogno
di tutti, partite come questa ti
fanno provare cosa ti manca, a
livello fisico e tecnico, per riuscire a farcela». Ancora tanto.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Jeff Green,
26 anni,
2.06, ex
Thunder
sta squadra — concorda Rajon
Rondo — Glielo dico tutti i giorni, lo spingo in allenamento,
deve rendersi conto che può essere la chiave della nostra stagione. In attacco può giocare
sia da ala piccola che da ala pivot, in difesa è in grado di marcare avversari di 4 ruoli. Sarà
l’ago della nostra bilancia». Più
bel complimento, il leader dei
nuovi Celtics non poteva fargli.
Lui è felice di esserci, di aver
rimesso finalmente piede in
campo, di essersi scrollato di
dosso mesi di paure e timori.
«Mi sento sollevato — racconta
— La schiacciata di Istanbul mi
ha caricato, fatto capire che
ero tornato. Chiaramente sono
un po’ stanco, ma il solo fatto
di esserci è la notizia più bella
in assoluto».
Milicic Milano ha potuto assaggiare cosa e come saranno i Celtics versione 2012-13. Più profondi, con una panchina che finalmente potrà dare minuti di
qualità ai veterani del quintetto, con un Darko Milicic, apparso abbastanza sovrappeso, ma
che a Rivers è piaciuto molto.
«E’ stato fenomenale in difesa
(4 stoppate oltre ai 9 rimbalzi,
ndr.) ma anche per come ha
passato la palla — ha spiegato
il tecnico di Boston — A tratti
in pratica ha fatto il playmaker
di un quintetto che non ne aveva uno di ruolo». Sarà lui il primo cambio di Garnett, ma una
mano sotto la darà anche il rookie Jared Sullinger. «Penso che
Ainge abbia messo in giro ad arte le voci sulla sua schiena a
pezzi per farlo scendere nel
draft e lasciare che arrivasse sino a noi...» scherza Rivers. E
poi c’è quella vecchia volpe di
Jason Terry, ieri istrione coi tifosi, ma in campo un giocatore
che può ancora fare la differenza. «E’ fantastico da allenare —
chiude Doc — E’ sempre un passo avanti rispetto a quello che
accade in campo». Stasera i Celtics risalgono sul charter che li
riporterà a Boston. L’avventura continua. Chissà se ci sarà il
lieto fine anche stavolta.
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44
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
BASKET SERIE A: IL POSTICIPO DEL 2o TURNO
Cantù si scatena
al momento giusto
e passa a Roma
Tra il 3o e l’ultimo quarto, Tyus e compagni
piazzano un 13-0 decisivo. Datome, 24 punti
MARIO CANFORA
ROMA
Triple super Tyus fenomenale
(8/8 dal campo), 26 di valutazione, Aradori solito fattore
con Tabu e Mazzarino che hanno completato l’opera, in più il
71% (!) nelle triple (10/14): i
93 punti di valutazione di Can-
COSÌ IN
SERIE A
S
Classifica
Siena 4
Sassari 4
Varese 4
Bologna 4
Cantù 4
Milano 2
Montegranaro 2
Venezia 2
Pesaro 2
Caserta 2
Roma 2
Reggio E. 0
Cremona 0
Avellino 0
Biella 0
Brindisi 0
S
Le grandi squadre si vedono nei momenti di difficoltà. Minuto 27, Cantù si trova
sotto di 8 a Roma (56-48), dopo essersi fatta recuperare in
precedenza pure un vantaggio
di 10 punti (25-35). La gente
(pochina, duemila e poco più,
eppure la gara meritava) del
Palatiziano si esalta, crede nel
successo di prestigio. Ma i canturini giocano in Eurolega non
per caso. E mettono alle corde
gli avversari con le solite armi:
pazienza in difesa, raddoppi sistematici, percentuali ben oltre il 50%. Ne viene fuori, così,
che Roma dopo il +8 rientra
dal timeout col sorriso, forse
troppo sicura di aver domato
l’avversario, mentre Cantù col
fuoco negli occhi.
Break La differenza è tutta lì,
in quel fuoco che viene tramutato, a cavallo tra la fine terzo
quarto e l’inizio del quarto, in
un break di 13-0. È il colpo del
k.o., quello che stende la Virtus (sempre con lo sponsor
Acea sulle maglie, anche se
l’abbinamento non è stato ufficializzato) ma non la manda di
certo dietro la lavagna. Anzi, il
-14 finale (70-84) risulta troppo crudele, visto che per tre
tempi la gara, seppur a strappi,
è stata in equilibrio. «È stata la
miglior partita di quelle viste
in tv — dice Andrea Trinchieri
— divertente, con tanti cambi
di punteggio. Abbiamo fatto le
cose giuste al momento giusto,
con la solita pulizia nei tiri. Nel
primo tempo invece siamo stati poveri, poi man man abbiamo preso consistenza della gara, riuscendo a essere efficaci e
concreti con tanti quintetti diversi».
4
Prossimo
turno
Sabato 13
alle 16.10
MontegranaroBologna
Domenica 14
alle 18.15
Pesaro-Venezia
Roma-Reggio E.
BrindisiCremona
Sassari-Cantù
Biella-Caserta
Lunedì 14
alle 20.30
Avellino-Milano
Varese-Siena
S
Alex Tyus, 24 anni, non ha ancora sbagliato un tiro dal campo: 13/13 CIAM
ROMA
CANTÙ
70
84
(15-16, 37-37; 56-58)
VIRTUS ROMA: Goss 14 (3/8, 2/3), Datome
24 (3/5, 4/6), Jones 2 (1/3, 0/1), Lorant 2
(1/4), Czyz 14 (4/6, 1/1); Taylor 4 (2/6, 0/3),
Dagunduro, Lawal 4 (2/2), D’Ercole 6 (1/2,
1/3). N.e.: Tambone, Tonolli, Gorrieri. All.:
Calvani.
CHEBOLLETTA CANTÙ: Smith 5 (2/4), Mazzarino 10 (1/2, 2/3), Markoishvili 5 (2/4, 0/1),
Leunen 8 (1/1, 2/4), Cusin; Aradori 18 (4/8,
2/2), Brooks 7 (2/5, 1/1), Tyus 18 (8/8), Tabu 13 (2/4, 3/3). N.e.: Abass, Scekic, Casella. All.: Trinchieri.
ARBITRI: Taurino, Lanzarini, Sardella.
NOTE – T.l. Rom 12/18, Can 10/12. Rimb.:
Rom 26 (Datome 5), Can 23 (Tyus 6).
Ass.: Rom 7 (Taylor 3), Can 17 (Tabu 5). F.
tec.: Trinchieri 21’43” (40-41). Progr.: 5’
6-5, 15’ 23-32, 25’ 50-46, 35’ 63-73.
Spett. 2317.
tù (contro 55) meglio fanno capire la reale differenza di valori tra le due squadre. «Troppo
forti loro o troppo soft noi? —
si chiede Marco Calvani — di
sicuro, Cantù è la squadra più
in forma in questo momento».
La verità è nel mezzo, anche se
è evidente che Roma non sembra la squadra sciatta degli ultimi anni. C’è una squadra che si
batte, lotta, cerca di trasformare tutto in energia positiva. Il
secondo quarto è quello che
più lascia fiduciosi. Perché potrebbe andare a fondo, dopo il
-10 di Cantù (25-35) al 16’ con
Aradori, invece in quei 4’ rientra con i canestri di Goss, la regia di Taylor, e l’incredibile reattività sotto i tabelloni di
Czyz, il clone di Mason Rocca.
Non potrà bastare, nonostante
i 24 punti di Datome, perché
ora Cantù è di ben altro livello.
Eurolega
Giovedì
comincia
l’Eurolega. Il
programma
delle tre
squadre
italiane. Giovedì
alle 20.45:
Cantù-Olimpia
Lubiana.
Venerdì alle
20.45:
Siena-Alba
Berlino e
Milano-Anadolu
Efes Istanbul.
Tony Parker, 30 anni, contrastato da Tomas Ress, 31, tre anni di college a Texas A&M AFP
Siena
si regala
un quarto
da Nba
La Mps perde a San Antonio
ma vince il terzo parziale
E stanotte gioca a Cleveland
4
DAL NOSTRO INVIATO
MASSIMO LOPES PEGNA
Twitter @Pegnarol
SAN ANTONIO (Texas, Usa)
In spogliatoio scorrono le
immagini di Siena-Cantù, Supercoppa italiana. Poco più di
un’ora prima della gara, gli
Spurs familiarizzano con i loro
avversari mentre finiscono di
vestirsi. Il clima Nba non cambia, anche se è preseason e coach Popovich ruoterà 18 giocatori. Non manca niente: cheerleaders, kiss-cam e mascotte. Ma
sentire l’inno di Mameli nel gigantesco AT&T Center mette i
brividi. Li devono avvertire anche i giocatori della Montepaschi, alcuni con la mano sul
cuore.
Brown Perché fra l’emozione di
trovarsi su un parquet che vedono solo in tv e le regole Nba che
allontanano il canestro nei tiri
da tre, ne esce fuori un primo
quarto in cui solo Bobby Brown
riesce a infilare 9 punti. Il resto
è buio pesto: 27.3% dal campo.
Certo, davanti c’è lo stesso quintetto (Parker, Green, Leonard,
Duncan e Diaw) che 4 mesi prima conduceva 2-0 con Oklahoma City nella finale della Western Conference. Spiegherà
l’allenatore Luca Banchi: «Siamo riusciti a costruire alcuni ti-
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ri aperti che potevamo segnare,
ma l’arco da tre così distante diventa ingannevole: c’è la tentazione di abusarne. Era dura cercare alternative in area contro
Duncan, Blair e Curry». Per lunghi tratti, il primo periodo rimane in equilibrio, nel secondo
San Antonio allunga. Ma negli
ultimi 3’ del terzo, dopo essere
sprofondata anche -30, Siena
inizia a recuperare grazie a
Brown e Janning, fino ad aggiudicarsi quel parziale 22-20.
GALLO
15 PUNTI
Nella notte
esordio di Danilo
Gallinari e Denver
nella preseason
Nba.
S
Gallinari
A Las Vegas:
Denver-LA
Clippers 106-104
(Faried 18,
Hamilton 17,
Gallinari 15;
Bledsoe 25,
Crawford 19).
S
Real battuto
A Memphis:
Grizzlies-Real
Madrid 105-93
(Gay 27, Conley
18, M. Gasol 16 e
16 rimbalzi;
Rudy Fernandez
16, Mirotic 14,
Carroll 11).Oggi
Real a Toronto e
Siena a Cleveland.
Domani
Barcellona-Dallas.
Confortante Una piccola gratificazione, che soddisfa Banchi:
«Aver vinto il 3o quarto e aver
giocato punto a punto l’ultimo è
un dato confortante, dopo la timidezza dei primi due». Finisce
106-77, ma il punteggio in queste amichevoli ha poco valore.
Conta piuttosto l’abbraccio di
Popovich. «Mi ha assicurato che
ci seguirà con curiosità durante
la stagione», dice Banchi. E aggiunge: «E’ stato esattamente
come me l’aspettavo. Qui si parla di eccellenza assoluta: il gap
è su tutto il fronte. E noi non siamo più una potenza continentale, ma una squadra che ha buone individualità e margini di miglioramento. Partite così offrono spunti importanti al nostro
processo di crescita. Ne facciamo tesoro e andiamo avanti».
Partite così sono ciò che i ragazzi europei di Siena, cresciuti
con la Nba alla tv, avevano sognato di giocare (anche se qualcuno di loro lo ha già fatto). Daniel Hackett ferma Ginobili e gli
rivela di averlo sempre avuto come idolo: «Gli ho voluto raccontare che quando lui con Reggio
Calabria giocava a Pesaro, io pulivo il campo. E che era uno dei
miei preferiti essendo mancino
come me. E che prendevo i suoi
rimbalzi quando si allenava al
tiro». Stasera si replica a Cleveland contro i più modesti Cavaliers. Se Siena aggiusta la mira e
tiene a bada l’emozione, chissà
che non ci scappi la sorpresa.
San Antonio-Siena 106-77 (29-18,
59-35; 79-57). Spurs: Ginobili e Neal
11, Blair e Joseph 10. Mps: Brown 20,
Eze 15, Janning 9.
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LEGADUE PRIMA GIORNATA: SCAFATI PASSA A CAPO D’ORLANDO CON 31 PUNTI DI SLAY. COLPO DI BOLOGNA A CASALE. NAPOLI VA, ALLEGRETTI 27
TRIESTE
74
CAPO D’ORLANDO
65
NAPOLI
86
JESI
73
CASALE
60
VEROLI
74
IMOLA
64
SCAFATI
72
VERONA
69
BRESCIA
58
BOLOGNA
61
FORLÌ
77
(25-19, 45-39; 53-54)
ACEGAS APS TRIESTE:
Ruzzier 9 (2/4, 0/1), Filloy 10
(2/4, 2/4), Thomas 21 (6/10,
2/4), Brown 14 (6/9, 0/1),
Gandini 2 (1/4, 0/1); Carra 4
(2/3, 0/2), Mescheriakov 9 (2/5,
1/2), Mastrangelo 2 (1/2, 0/1),
Ondo Mengue 3 (1/1 da tre), Fall.
N.e.: Urbani, Tonut. All.:
Dalmasson.
AGET SERVICE IMOLA: Gay 14
(5/11), Maestrello 5 (1/2, 1/4),
Valenti 9 (3/5, 1/1) Masoni 5
(1/5 da 3), Zagorac 11 (3/5,
1/5); Turel, Chillo 4 (2/3, 0/1),
Foiera 11 (3/6, 1/4), Zanelli 5 (1/2,
1/3). N.e.: Sabattani. All.: Fucà.
ARBITRI: Perretti, Cappello,
Pecorella.
NOTE - T.l.: Tri, 12/13, Imo 10/17.
Rimb.: Tri 35 (Brown 10), Imo 25
(Gay 7). Ass.: Tri 10 (Thomas e
Ruzzier 3), Imo 11 (Gay 9 ).
Progr.: 5' 18-10, 15' 39-29,
25’49-47, 35' 62-61. Nessun
uscito per 5 falli. Spett. 2800.
(l.g)
(18-20, 33-38; 50-49)
CAPO D’ORLANDO: Battle 22
(3/4, 4/8), Young 17 (6/11, 1/5),
George 5 (2/6), Poletti 2 (1/4),
Palermo (0/2 da 3); Benevelli
16 (8/12, 0/3), Pellegrino, Rullo 3
(0/1, 1/7). N.e.: Vignali, De Lise,
Caronna, Bontempo. All.:
Bernardi.
GIVOVA SCAFATI: Mays 7
(2/3, 1/2), Baldassarre 2 (0/6,
0/2), Porta 2 (1/4, 0/2), Ghiacci
6 (2/8, 0/1), Slay 31 (9/17, 2/4);
Bushati 2 (1/4), Rosignoli 2 (1/2),
Tavernari 20 (0/1, 6/8). N.e.:
Matrone, Izzo, Maisano,
Sorrentino; All. Di Carlo.
ARBITRI: Ursi, Di Toro,
Giovanrosa.
NOTE – T.l.: Cdo 7/10, Sca 13/15.
Rimb.: Cdo 39 (Benevelli 12), Sca
37 (Slay 13). Ass.: Cdo 16 (Battle
e Pellegrino 5), Sca 13 (Mays e
Porta 4). Progr.: 5’ 7-10, 15’
26-28, 25’ 41-45, 35’ 60-61. Usc.
5f.: Palermo 40’ (65-72).
Tecnico: Bushati 23’ (35-40).
Spett. 2200 circa. (s.p.)
(21-26, 50-39; 64-54)
NAPOLI: Clemente 13 (3/5,
1/8), Casini 4 (2/4, 0/2),
Warren 14 (1/6, 2/7), Allegretti
27 (4/7, 6/8), Hubalek 21 (7/11,
0/1); Ricci, Ceron 3 (1/2, 0/2),
Angelino, Loncarevic 4 (2/3).
N.e.: Zollo. All.: Bartocci.
TEZENIS VERONA: McConnell
15 (6/10, 0/4), Westbrook 16
(7/9, 0/1), Boscagin 14 (2/6,
2/4), Ghersetti 9 (3/11, 1/3),
Lawal 4 (2/5); De Nicolao,
Chessa 5 (1/4, 1/5), Frassineti
(0/1, 0/2), Da Ros 6 (3/7, 0/2).
N.e.: Bozzetto. All.: Ramagli.
ARBITRI: Masi, Ranaudo,
Rudellat.
NOTE - T.l.: Nap 19/23, Ver 9/13.
Rimb.: Nap 48 (Allegretti 10), Ver
34 (Lawal 12). Ass.: Nap 16
(Clemente 6), Ver 11 (McConnell
4). Progr.: 5' 10-13, 15' 36-37,
25' 56-47, 35' 71-64. Usc. 5f.:
nessuno. Spett. 900 circa.
(l.ba.)
(18-15, 31-31; 44-43)
FILENI JESI: Maggioli 16 (7/9,
0/1), Hoover 9 (2/2, 1/2),
Valentini (0/4, 0/1), Griffin 24
(10/11, 0/2), Sanders 14 (5/6,
0/2); Colonnelli, Gaspardo (0/1
da tre), Santiangeli 6 (1/1, 1/3),
Dolic 4 (1/2). N.e.: Bruzzechesse,
Bargnesi, Ruggeri. All.: Cioppi.
CENTRALE LATTE BRESCIA:
Fernandez 4 (2/3), Lombardi
6 (2/4), Jenkins 12 (2/5, 2/6),
Giddens 9 (3/7, 1/4), Brkic 15
(1/6, 1/2); Stojkov 3 (1/9 da tre),
Loschi (0/2 da tre), Scanzi 2 (1/2,
0/1), Barlos 7 (2/7, 1/3). N.e.:
Stagnati. All.: Martellossi.
ARBITRI: Moretti, Gagliardi, Di
Gianbattista.
NOTE: T.l.: Jes 15/19, Bre 10/11.
Rimb.: Jes 29 (Maggioli 7), Bre
36 (Giddens 9). Ass.: Jes 9
(Hoover 4), Bre 4 (due con 2).
Progr.: 5’ 10-6 15’ 23-26, 25’
36-35, 35’ 54-48. Spett.: 1894.
(f.c.)
(17-24, 34-41; 44-47)
NOVIPIÙ CASALE: Ware 15
(1/4, 3/11), Green 11 (4/8, 0/3),
Ferrero 9 (3/5, 0/5),
Martinoni (0/1, 0/1),
Butkevicius 5 (2/2); Pierich 9
(1/2, 2/5), Malaventura 5 (0/4,
1/5), Monaldi 2 (1/3, 0/2),
Antonelli 4 (2/3). N.e.: Giovara,
Di Prampero, Bialkowski. All.:
Griccioli.
BIANCOBLÙ BOLOGNA:
Pecile 7 (3/7, 0/2), Cournooh
11 (3/7, 1/5), Cutolo 11 (1/4,
3/6), Verri 7 (2/3, 1/1), Pini 10
(4/8); Harris 15 (5/10, 1/2),
Diviach (0/1), Mosley. N.e.:
Infante, Montano, Drenovac.
All.: Salieri.
ARBITRI: Materdomini,
Beneduce, Boscolo
NOTE - T.l.: Cas 14/23, Bol 7/10.
Rimb.: Cas 38 (Butkevicius 11),
Bol 36 (Pini 9). Ass.: Cas 6
(Monaldi, Ware 2), Bol 11 (Pecile
5). Progr.: 5’ 10-15, 15’ 29-30,
25’ 37-43, 35’ 51-51. Usciti 5 f.:
Green. (ma.ne.)
(20-25, 39-41; 45-60)
PRIMA VEROLI: Walker 14
(3/8, 2/8), Hunter 14 (3/4, 2/4),
Jurevicus 8 (2/5, 1/3), Bruttini
10 (4/4, 0/1), Infante 9 (2/4,
1/3); Rinaldi 6 (1/2), Carenza
(0/1), Rossetti (0/1), Berti 13 (2/3,
3/7). N.e.: Savo Sardaro e
Battaglia. All.: Marcelletti.
LE GAMBERI FORLÌ: Borsato
3 (1/3 da tre), Spencer 20
(5/8, 3/7), Tessitori 2 (0/2,
0/1), Simeoli 10 (5/7), Todic 12
(4/8, 1/3); Natali 10 (3/4, 1/1),
Roderick 20 (4/6, 3/5). N.e.:
Tabbi, Solperto, Basile. All.:
Dell’Agnello.
ARBITRI: Pasetto, Scrima,
Nicolini.
NOTE - T.l. Ver 13/15, For 8/18.
Rimb.: Ver 30 (Bruttini 7), For 29
(Todic 8). Assist: Ver 8 (Walker
3), For 5 (Spencer 3). Progr. 5'
12-10, 15' 28-39, 25' 39-52, 35'
56-70. Usc. 5f. Roderick 38'40".
(al.bia.)
LA SITUAZIONE
Negli anticipi
bene Pistoia
e Barcellona
Già giocate:
Pistoia-Ferentino 86-66;
Trento-Barcellona 72-81.
Prossimo turno (14/10):
Scafati-Trento; BarcellonaNapoli; Brescia-Trieste (12/10;
Verona-Jesi (13/10); BolognaCapo d’Orlando; Imola-Veroli;
Ferentino-Casale; Forlì-Pistoia.
SUPERCOPPA (a.bar.)
Supercoppa a Taranto:
Goldbet Taranto-Famila Wuber
Schio 51-72 (17-21, 30-37;
47-54). Tar: Mahoney 20,
Petronyte 10. Sch: Sottana 16
(mvp), Consolini 14, Macchi 10.
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
45
IPPICA GRANDE CONFERMA A ROMA
4
Ecco l’erede
I NUMERI
4
Pascià, è Derby-show
come papà Varenne
Domina con lo stesso stile del campione nel ’98 e sembra poterne
seguire le orme. Turilli all’altro varennino Napoleon e doppio di Bellei
NICOLA MELILLO
ROMA
Un ippodromo intero in
piedi ad applaudire una retta
d'arrivo. Il solitario, trottava
leggero e implacabile con gli altri ad un abisso. Il Derby di Pascià Lest entra nella storia di
Tordivalle e del trotto italiano
per questo finale. Con lui il papà Varenne, che dominò nel
1998, ha fatto poker nel modo
migliore: quattro figli del Capitano nell'Albo degli immortali.
Prima di lui Lana del Rio, Nadir
Kronos e Olona Ok. Ma Pascià
ci è entrato nel modo più fragoroso da erede designato.
Dominio Era il favoritissimo: 10
vittorie su 11 corse, 7 di queste
in Gran Premi. Col Derby la striscia si allunga ancora, come
nemmeno Varenne era stato capace di fare a 3 anni. Anche il
Derby di Pascià è stato di una
facilità disarmante. Vinta la
sua batteria, scelto il numero 1,
Enrico Bellei ha gestito le energie del suo allievo al meglio: ri-
I RISULTATI
Pearl Axe tosta
sbanca le Oaks
OAKS (m 1600): 1 Pearl
Axe (A. Farolfi) 1.12.5; 2 Porpora
Lux; 3 Penelope d’Ete: Tot.: 3,96;
2,23, 14,56, 8,16 (299,86) Tris
5-11-10 e 2.005,80.
DERBY e 550.000 m 2100: 1
Pascia` Lest (E. Bellei) 1.13.6; 2
Probo Op 1.14.2; 3 Pitagora Bi
1.14.3; 4 Pontiac Turbo; 5 Pioneer
Gar; Tpt.: 1,29; 1,04, 1,29, 1,14
(5,20) Tris 1-2-8 e 7,42.
PR TURILLI (m 2100): 1 Napoleon
Bar (E. Bellei) 1.12.9; 2 Marielles; 3
Zorro Photo; Tot.: 6,27; 2,24, 1,48,
2,22 (40,64) Tris 6-1-4 e 116,31.
OGGI VARESE QINTE’ (18.30)
Scegliamo Abrasivo (5), Kailash
(12), Baioloco (11), Beaumaris (6),
Vitaliano (14), Woodgreen (4).
ANCHE Gal.: Corridonia (15.35).
Tr.: reviso (14.30), Taranto (15.15),
PAlermo (15.20).
tirato per febbre Priest Prav, in
testa piombava Pojke Kronos,
sorpasso di Pascià dopo 500 metri, frenatona con Pojke in scia
su Pitagora Bi, Pioneer Gar e
Princess Grif al largo. Primo chilometro in 1.18.2. Lemme
lemme. Poi… come un'auto di
grossa cilindrata, scalata la
marcia si è ripartiti: terza, quarta, quinta, sesta… Due parziali
deliranti: 27.1 e 27.8, secondo
chilometro in 1.10.3 e chiusura
solitaria in 1.13.6 (tre decimi
meglio di Varenne) con Probo
Op protagonista al largo e secondo in 1.14.2 su Pitagora Bi e
Pontiac Turbo, agevolato dal
galoppo di Princess. Che dire?
Un compitino svolto alla perfezione, con Bellei sul palo talmente impressionato da mettere le redini fra le gambe ed applaudire, lui seduto sul sulky, il
suo Pascià, che serenamente
continuava a mulinare le gambe come se il Derby dovesse ancora finire.
Bellei day Per il driver toscano,
al terzo Derby dopo Uronometro nel 1997 ed Echò dei Veltri
nel 2004, una giornata trionfale: suo anche il Turilli a bodo
dell’altro varennino Napoleon
Bar con un coast to coast chiuso
in 1.12.9 su Marielles e lo svedese Zorro Photo. E ancora: Bellei
primo nella Consolazione del
Derby con President (ancora
Varenne...) dopo un altro coast
to coast. Nelle Oaks, invece, gloria per Pearl Axe e Andrea Farolfi dopo una corsa di testa e a ritmo folle per l'attacco prolungato di Per Amore Gual, poi di galoppo.
vittorie dei
Varennini
nel Derby: Lana
del Rio (S.
Mollo) nel 2008,
Nadir Kronos
(A. Guzzinati)
nel 2010, Olona
Ok (V.
Dell’Annunziata)
nel 2011 e
Pascià Lest (E.
Bellei) nel 2012
87
Il figlio ha vinto di più
I GP vinti
dai figli di
Varenne, dei
quali 66 in Italia
e 21 all’estero.
5
Varenne (Minnucci) domina
il Derby del 1998 CALDANI
PASCIÀ: 11 VITTORIE, 8 GP
VARENNE: 7 COLPI, 5 GP
DATA PISTA
1/10/11 Montecatini
15/10/11 Milano
1/11/11 Milano
13/11/11 Milano
26/12/11 Roma
1/5/12 Treviso
13/5/12 Modena
10/6/12 Napoli
30/6/12 Milano
2/9/12 Torino
22/9/12 Roma
7/10/12 Roma
DATA PISTA
CORSA
PIAZZ.
4/4/98 Bologna
Pr. Primavalle
r.p.
30/4/98 Roma
Pr. Mirtillo
1˚
11/5/98 Roma
Pr. Ostrogoti
1˚
23/5/98 Aversa
GP Stabile
1˚
10/7/98 Milano
GP Nazionale
2˚
1/8/98 Montecatini GP Terme
1˚
16/8/98 Montegiorgio GP Marche
1˚
5/9/98 Trieste
GP Reg. Auton.
2˚
27/9/98 Torino
GP Marangoni
1˚
11/10/98 Roma
Derby
1˚
CORSA
PIAZZ.
Pr. Belmez
1˚
Aste-Elim.
1˚
GP Aste
1˚
Gran Criterium
r.p.
GP Allevatori
1˚
GP Elwood Med. 1˚
GP Giovanardi
1˚
GP Città Napoli
1˚
GP Nazionale
1˚
GP Marangoni
1˚
Derby, batt.
1˚
Derby
1˚
In nero i Gran Premi vinti
A PARIGI SOLEMIA BRUCIA ORFEVRE
I fantini
vincitori di 4
Arc de
Triomphe:
Jacques
Doyasbère
(1942, 1944,
1950, 1951),
Freddy Head
(1966, 1972,
1976, 1979),
Yves Saint
Martin (1970,
1974, 1982,
1984), Pat
Eddery (1980,
1985, 1986,
1987)
Olivier Peslier
1996, 1997,
1998, 2012)
S
Pascià Lest
domina, Enrico
Bellei vince il
terzo Derby
dopo quelli di
Uronometro nel
1997 ed Echo
dei Veltri nel
2004
Futuro In tribuna poco più di
duemila persone, nuvoloni in
cielo scuri come il futuro dell'ippica e dell'ippodromo romano,
che non sa se diventerà lo stadio della Roma o un cimitero.
Ieri, però un gran bel raggio di
sole grazie all'ennesimo figlio
di Varenne. Dai nuvoloni alla fine non è caduta una goccia di
pioggia, magari anche nell'ippica…
Urla Olivier Peslier, Solemia batte Orfevre GRASSO
Dettori spuntato
Il poker nell’Arc
lo firma Peslier
DAL NOSTRO INVIATO
MATTEO PIERELLI
PARIGI
Poker di Lanfranco Dettori? No, la quarta
vittoria di un fantino nell’Arc de Triomphe la
firma Olivier Peslier, 39 anni, un altro che in
carriera ne ha viste di tutti colori. Stavolta
l’esperto jockey francese, in sella alla sorpresissima (41/1) Solemia, zittisce i tanti giapponesi
arrivati a Longchamp, che stavano già andando alla cassa per riscuotere il biglietto di Orfevre. Ai 200 finali la corsa sembra scritta: Christophe Soumillon è in fuga con due lunghezze
di vantaggio, ma poco dopo il suo cavallo è stanco, sbanda verso l’interno e da dietro arriva come un missile Solemia: per la terza volta (dopo
El Condor Pasa nel 1999 e Nakayama Festa nel
2010) il Paese del Sol Levante si deve accontentare del secondo posto.
Poker storico Olivier Peslier, invece, aggiunge
un’altra tacca a una carriera strepitosa. In bacheca aveva già un Derby di Epsom, 5 prove
della Breeders’, due Japan Cup e tanto altro.
Ora raggiunge in cima i jockey plurivittoriosi:
Jacques Doyasbère, Freddy Head, Yves Saint-Martin e Pat Eddery. «Quando Soumillon
ha preso vantaggio — ha detto Peslier, che aveva vinto tre Arc consecutivi dal 1996 con Helissio, Peitre Celebre e Sagamix — pensavo di arrivare secondo. Invece piano piano vedevo che ci
avvicinavamo... È incredibile». Di umore opposto Soumillon: «È una sconfitta che brucia, ma
non ho molto da rimproverarmi. A un certo
punto non avevamo più avversari all’interno e
ho dovuto allungare. Paradossalmente, con avversari più forti sarebbe stato meglio».
Camelot spento E Dettori? Il terreno colloso non
ha aiutato Frankie, sempre a centro gruppo con
il suo Camelot che però nel momento decisivo
non è riuscito a cambiare marcia. Frankie finirà
settimo (Demuro invece 14˚) e senza gloria:
l’appuntamento con il poker è rimandato. «Abbiamo avuto un percorso perfetto — ha detto
Lanfranco —, Camelot era bello carico, ma a
metà retta è andato in difficoltà. Ha avuto una
stagione molto lunga, forse ha risentito della
stanchezza». Camelot è rientrato al tondino
senza due ferri, ma per il trainer Aidan O’ Brien
la spiegazione della defaillance è un’altra: «È
un grande cavallo, ma solo sul terreno buono.
Ora riposo e di nuovo in pista nel 2013». Continuerà la stagione invece Solemia, il cui miglior
risultato prima di ieri era stato la vittoria nel
Prix Corrida (gr. 2). Fra poco volerà verso Los
Angeles, per la Breeders’ Cup di inizio novembre.
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AMMIRATO IL PROPRIETARIO DI VARENNE
RISULTATI PARIGINI
Giordano: «Il padre
alla stessa età
andava più piano»
Il capolavoro italiano
è di Rispoli nel Cadran
ROMA
(n. me.) Enzo Giordano,
proprietario di Varenne, non
poteva mancare: quattro figli
del Capitano al via… A fine
corsa era ammirato: «Morfologicamente Pascià Lest non ricorda suo padre, e vince in modo diverso. Ma ha mezzi straordinari e devo dire che nello
stesso punto della carriera,
cioè dopo la vittoria nel Derby, Varenne non andava così
forte». Enrico Bellei: «Pascià ri-
corda The Last Hurrà, il campione degli Anni 70 che era
una vera bicicletta : è capace
di trottare ovunque. Per questo ho potuto gestire la corsa a
piacimento: ha duttilità e parziali eccezionali. Fa esattamente quel che gli chiedi. L’arrivo? Ho ancora i brividi nel vedere la tribuna in piedi che ti
applaude per una retta. Ho voluto applaudire anche io, per
questo mi son messo le redini
fra le gambe per avere le mani
libere. Lui non si è scomposto... Dedicata all’ippica italia-
Qui sopra
Napoleon Bar
(n 6) respinge
Marielles (sin)
nel Turilli. A
destra Enrico
Bellei, 49 anni,
e Pascià Lest
in premiazione
FORNI-PERRUCCI
na, che possa avere un futuro
migliore».
Come il nonno Festa tutta tosca-
na coi 4 proprietari in estasi.
Fra questi anche il trainer di
Pascià, Holger Ehlert: «Il cavallo non ricorda Varenne, ma il
nonno Waikiki Beach. Non vedo ancora i suoi limiti, ma è un
pigrone fuori dalla pista. Che
fatica farlo lavorare! E si distrae. Fino a poco tempo fa
aveva il cotone fisso nelle orecchie. Però in pista... L’inverno
passato l’abbiamo spedito a
Grosbois per tre mesi: le piste
morbide francesi sono perfette per metter su muscoli. Ora?
Al Derby ha fatto solo un’accelerata, è fresco e può puntare
al Mangelli». Pascià è stato allevato da Stefano Ciappi e Leonardo Cecchi, fiorentini. In società con loro la famiglia Querci. Allevatori di Larciano (scuderia dell’Olmo) dopo 40 anni
ecco un fuoriclasse. «Le gioie
più grandi con Libertador, vincendo due Gp. Ora Pascià. Ci
divertiremo parecchio».
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PARIGI (m. pie) L’impresa italiana è di
Umberto Rispoli. Il 23enne primatista taliano di
vittorie (245 nel 2009) emigrato in Francia ha
sbancato primo gruppo 1 Oltralpe, il Cadran in sella
a Molly Malone a 17/1 (foto GRASSO). «E’ la prima
volta che montavo in questo convengo - ha detto
Rispoli -, è incredibile ciò che ho fatto». Male Quiza
Quiza nel Prix dell’Operà vinto da Ridasiyna.
ARC DE TRIOMPHE - (GR1) e 4.000.000 m 2400:
1 Solemia (O. Peslier); 2 Orfevre; 3 Masterstrok; 4
Haya Landa; 5 Yellow And Green; (inc.-7-1-½) Tot.
in Italia: 46,91; 8,95, 2,39, 4,63 (248,84) Tris
10-6-14 e 2.643,04.
PRIX DU CADRAN (gr 1 m 4000): 1 Molly Malone
(U. Rispoli); 2 High Jinx; 3 Colour Vision; (2½-½).
46
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
PALLAVOLO A-1 UOMINI: PRIMA GIORNATA
LE ALTRE GARE SUCCESSO IN 3 SET DAVANTI A TREMILA PERSONE
Modena più forte della crisi
Celitans schiaccia Verona
Classifica
Un attacco dello sloveno di Vibo Tine Urnaut, 24 anni, buca il muro di Raphael e Mitar Djuric TRABALZA
Scherzetto Vibo
Trento distratta:
è falsa partenza
Senza Juantorena e con la testa al Mondiale
per club, iridati abbattuti da un gran Klapwijk
NICOLA BALDO
TRENTO
La Tonno Callipo di
Gianlorenzo Blengini manda
all'aria i campioni del mondo in
carica, quell'Itas Diatec al secondo stop consecutivo dopo il
k.o. in Supercoppa e che in campionato non perdeva in casa da
quasi un anno, dal 2-3 con la Lube del 17 ottobre 2011. In campo si è vista la fotocopia sbiadita della Trentino Volley che
nell'ultimo quinquennio ha collezionato trofei, mentre Vibo
ha giocato esattamente come
doveva. Da una parte non si è
scomposta quando Kaziyski e
soci hanno dominato il primo
parziale e poi ha trovato in
Klapwijk (Mvp con 26 punti e il
61% in attacco) la scintilla capace di accendere i calabresi.
Juantorena Out Perché poi Coscione forza spesso il gioco con
i suoi centrali, mentre Urnaut e
Kaliberda trovano più continuità. Una cosa resa possibile da
un'Itas che deve incassare l'assenza di Juantorena, a riposo a
causa di una contrattura agli addominali, e le polveri bagnate
di battuta e attacco. Stokr e Ka-
ziyski non brillano, il solo a salvarsi dal naufragio è Emanuele
Birarelli (73% in attacco con 3
muri). «Siamo rimasti sempre
lì ed abbiamo sempre pensato
prima a noi, al nostro gioco anziché a quello degli avversari
trovando così l'equilibrio giusto», ha commentato a fine gara Blengini. In effetti Vibo riesce a cambiare volto rapidamente e nel giro di pochi scam-
TRENTO
VIBO
1
3
(25-18, 23-25, 23-25, 18-25)
ITAS DIATEC TRENTINO: Stokr 11, Kaziyski 10, Djuric 7, Raphael 3, Lanza
8, Birarelli 14; Bari (L), Colaci (L),
Uchikov 3, Chrtiansky 2, Burgsthaler.
N.e. Sintini, Valsecchi. All. Stoytchev.
TONNO CALLIPO VIBO VALENTIA: Barone 7, Coscione 2, Urnaut 11, Buti 10,
Klapwijk 26, Kaliberda 10; Farina (L),
Cortellazzi, Rocamora, Lavia. N.e. Montesanti (L), Forni, Presta. All. Blengini.
ARBITRI: Pol e Prandi.
NOTE Spettatori: 2.116 Incasso: 20.506
euro. Durata set: 25’, 29’, 29’, 23’; totale
106. Itas Diatec Trentino: battute sbagliate 15, vincenti, muri 10, seconda linea 9,
errori 27. Vibo Valentia: battute sbagliate
19, vincenti 5, muri 11, seconda linea 6,
errori 31. Trofeo Gazzetta: 6 Klapwijk,
5 Buti, 4 Urnaut, 3 Birarelli, 2 Kaliberda, 1
Djuric.
bi: perde il primo set in modo
abbastanza netto, poi però dà
una stretta agli errori e la crescita dell'intero sestetto la porta a
giocare per due set, secondo e
terzo, alla pari con gli iridati di
Trento. «Ci siamo rilassati e Vibo ha potuto così entrare in partita — commenta amaro il capitano dell'Itas, Kaziyski — ci hanno messo sotto pressione, soprattutto in battuta. Personalmente poi non sono contento
della mia prestazione, oggi è
stata una partita giocata male
da parte nostra ma non credo
centri la preparazione per il
Mondiale per Club».
Ora in Qatar E come in Supercop-
pa anche contro Vibo i punti
cruciali hanno visto una Tonno
Callipo più cinica e concreta,
dote che fino a poche gare fa
era una prerogativa del sestetto dolomitico. Ed ora giovedì
Stoytchev (che a fine partita ha
tenuto la squadra negli spogliatoi per molto tempo) ed i suoi
voleranno a Doha, in Qatar. Dove da sabato difende quei tre titoli mondiali conquistati negli
ultimi tre anni. Lasciandosi dietro le spalle quest’inizio di stagione fatto di due sconfitte in
altrettante partite ufficiali.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DAL NOSTRO INVIATO
SQUADRE
PT
G
V
P
SV SP
PIACENZA
3
1
1
0
3
0
LATINA
3
1
1
0
3
0
MODENA
3
1
1
0
3
0
CUNEO
3
1
1
0
3
1
MACERATA
3
1
1
0
3
1
VIBO
3
1
1
0
3
1
TRENTO
0
1
0
1
1
3
SAN GIUSTINO 0
1
0
1
1
3
CASTELLANA
0
1
0
1
1
3
VERONA
0
1
0
1
0
3
PERUGIA
0
1
0
1
0
3
RAVENNA
0
1
0
1
0
3
Risultati
CASTELLANA-CUNEO
1-3
SAN GIUSTINO-MACERATA
1-3
TRENTO-VIBO
1-3
RAVENNA-PIACENZA
0-3
MODENA-VERONA
3-0
LATINA-PERUGIA
3-0
Prossimo turno
Domenica 14 ore 18
MACERATA-CASTELLANA
PERUGIA-TRENTO 7/11
CUNEO-RAVENNA
PIACENZA-SAN GIUSTINO
VIBO-MODENA SABATO 17.30
VERONA-LATINA 17.30
CASTELLANA
CUNEO
1
3
GIAN LUCA PASINI
MODENA
A pochi minuti dall’inizio
della partita su Facebook compare un’immagine un po’ sfuocata: un Panini metà anni 80
con giovanissimi Bernardi,
Cantagalli, Lucchetta. Altri
tempi, altri ricordi, Modena è
la piazza dove si sono vinti uno
scudetto su 3 di quelli assegnati finora in 67 anni. Più della
Juve nel calcio. Da queste parti
si considerano «la pallavolo»,
ecco perché il volley al tempo
della crisi qui ha un sapore particolare. I tifosi (quasi 3000
per la gara d’esordio con Verona), al momento hanno capito
e la società ha allestito una
squadra giovane che possa superare il momento. Anche economico, avere iscritto la squadra sa già di un mezzo miracolo (compiuto dai dirigenti anche in prima persona), l’altro
proveranno a completarlo Angelo Lorenzetti (l’allenatore
che ha vinto l’ultimo tricolore a
Modena nel 2002) e la sua nuova truppa che ha nel bomber
lettone Gundars Celitans una
LATINA
PERUGIA
3
0
più che discreta bocca da fuoco
e in Michele Baranowicz (regista azzurro di scuola Cuneo),
un valido ispiratore. Anche con
una ricezione molto ad alti e
bassi Casa Modena si è presa
tutta la posta contro la deludente Verona, vissuta su qualche
fiammata e troppo condizionata dai propri errori. L’Emilia
non può sognare in grande come un tempo, ma può godere
di essere ancora qui, con credibilità, che non è poco. Anzi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MODENA-VERONA
3-0
(25-20, 25-19, 25-19)
CASA MODENA: Vasely 4,
Baranowicz 3, Quesque 10, Sala 7,
Celitans 19, Kooy 10; Manià (L),
Molteni, Casadei, Piscopo, Pinelli. N.e.
Castellani (L), Deroo. All. Lorenzetti.
MARMI LANZA VERONA: De
Marchi 7, Rak 8, Gavotto 10, Ter
Horst 11, Zingel 1, Meoni; Pesaresi
(L), Kosmina, Gotsev 5, Peacock,
Bolla. N.e. Fedrizzi, Centomo (L). All.
Bagnoli.
ARBITRI: Zucca e Saltalippi.
NOTE Spettatori 2621, incasso
17.022. Durata set: 29’, 28’, 30’; totale
87’. Casa Modena: battute sbagliate
12, vincenti 9, muri 10, 2a linea 11,
errori 16; Marmi Lanza: battute
sbagliate 9, vincenti 1, muri 5, 2a linea
9, errori 18. Trofeo Gazzetta: 6
Celitans, 5 Manià, 4 Baranowicz, 3
Quesque, 2 Kooy, 1 Ter Horst.
RAVENNA
PIACENZA
0
3
(20-25, 20-25, 25-23, 20-25)
(25-17, 25-18, 25-23)
(17-25, 19-25, 19-25)
BCC NEP CASTELLANA GROTTE: Elia 2,
Falaschi 3, Menzel 4, Cester 9, Sabbi
20, Casòli 11; Paparoni (L). Ricciardello
2, A. Ferreira 9, M. Ferreira. N.e. Dolfo,
Kindgard. All. Gulinelli.
ANDREOLI LATINA: Sottile 1, Rauwerdink 13, Gitto 11, Jarosz 6, Cisolla 4, Verhees 9; Rossini 1 (L), Troy 4, Noda 5. N.e.
S. Patriarca, Guemart, Fragkos, M. Prandi
(L). All. Prandi.
CMC RAVENNA: Zhukouski 1, Zanuto
10, Larry Creus 4, Moro 11, Bellei 5,
Mengozzi 3; Tabanelli (L), Mazzotti,
Psarras, Pelekoudas 1, Sirri. All. Babini.
BRE BANCA LANNUTTI CUNEO: Grbic 1,
Ngapeth 14, Mastrangelo 5, Sokolov
25, Wijsmans 14, Kohut 7; De Pandis
(L). Rossi 3, Della Lunga 1. N.e. Antonov,
Galliani, Abdelaziz, Marchisio 2˚L). All.
Piazza.
SIR SAFETU PERUGIA: Tomassetti 1,
Van Harskamp, Vujevic 2, Semenzato
7, Edgar 3, Petric 10; Giovi (L), Tamburo
5, Schwarz 3, Alletti 4, Daldello1. N. e. Pochini (L). All. Kovac.
ARBITRI: Rapisarda e Pessolano.
NOTE - Spettatori 1060, incasso 6347. Durata set: 24’, 24’, 39’; toto. 87’. Andreoli:
b.s. 15, v. 6, m. 11, s.l. 3, e. 22. Sir Safety:
b.s. 11, v. 2, m. 7, s.l. 2, e. 22. Trofeo Gazzetta: 6 Rauwerdink, 5 Verhees, 4 Gitto, 3
Sottile, 2 Petric, 1 Rossini.
NOTE – Spettatori 2000, incasso 10.000.
Durata set: 25’, 26’, 30’, 26’; tot. 107’. Bcc
Nep: b.s. 12, v. 3, m. 13, s.l. 8, e. 22. Bre:
b.s. 17, v. 8, m. 8, s.l. 14, e. 9. Trofeo Gazzetta: 6 Sokolov, 5 Ngapeth, 4 Sabbi, 3
Wijsmans, 2 Cester, 1 De Pandis.
CASTELLANA GROTTE (Ba) «Una buona falsa partenza”. Così Piazza al termine della
sfida vinta, agevolmente al Pala Grotte. Il
coach del Cuneo è contrariato dall’infortunio a Mastrangelo (problema al ginocchio
sinistro) e dall’atteggiamento rilassato e
quasi rinunciatario della squadra nel 3˚
set. «Con tutto il rispetto che ho per i pugliesi – dice – ma non è normale che una
grande squadra sia passiva in attacco e
non sfrutti i contrattacchi». La sfida, fatta
eccezione per il terzo parziale, è stata tuttavia un monologo piemontese agevolato
anche dall’assenza, tra i baresi, di Yosifov (manca il transfer), sostituito da Elia,
e dall’infortunio a Menzel (uscito nel 2˚
per problemi alla schiena).
Antonio Galizia
ARBITRI: Satanassi-Cesare.
LATINA Comincia con il piede giusto l’11ª
stagione in A-1 per Latina, la 37ª per il tecnico Silvano Prandi, che ad ogni gara avrà
il grattacapo di decidere chi scegliere tra
12 giocatori, davvero tutti all’altezza. Ma
questa è anche la risorsa più grande dell’Andreoli di quest’anno, che si può permettere di far riposare Cisolla a metà gara e
pescare dalla panchina un Noda decisivo
per riacciuffare l’unico set in bilico. Netta
la differenza dei valori: Perugia stenta a
trovare continuità in attacco e commette
più di qualche ingenuità sia sotto rete che
in difesa, mentre Latina è brava a mettere
sin da subito sotto pressione Vujevic e
compagni, disorientati dall’aggressività
dei padroni di casa, molto presenti a muro, efficaci in attacco e ordinati in difesa.
Antonia Liguori
COPRA ELIOR PIACENZA: Papi 9, Tencati 4, Fei 17, Maruotti 13, Holt 8, De
Cecco 4; Marra (L), Vettori. N.e. Tavana,
Corvetta, Latelli, Ogurcak. All. Monti.
ARBITRI: Padoan e Puecher.
NOTE - Spettatori 2300, incasso 12.000.
Durata set: 23’, 25’, 26’, tot. 74’. Cmc: b.s
14, v 1, m. 4, s.l. 4, e 6. Copra: b.s. 12, v. 5,
m 11, s.l. 12, e 8. Trofeo Gazzetta: 6 De
Cecco, 5 Fei, 4 Maruotti, 3 Papi, 2 Holt, 1
Zanuto.
RAVENNA Dopo la mazzata del doloroso
addio (o arrivederci?) a Rooney, la Cmc
si scontra anche con il forfeit di Sirri e
quello di Radunovic per mancanza del
transfert. Logico, allora, che contro una
Copra priva dello squalificato Zlatanov,
peraltro sostituito al top da Maruotti,
l’unico vantaggio ravennate sia arrivato
con l’1-0 del primo set, propiziato tra l’altro da un errore piacentino. De Cecco ha
diretto impeccabilmente l’orchestra Copra, con Fei che ha risolto sempre le situazioni meno semplici e Maruotti che ha
chiuso con ottimo score. Poco da salvare dall’altra parte, con Zanuto che ha però sempre venduto cara la pelle e Moro
che è cresciuto alla distanza. Avvio deciso della Copra, con un muro sempre presente e Holt a fare la differenza al servizio. Poi è stata una volata.
Sandro Camerani
TENNIS I TORNEI ASIATICI SUL CEMENTO
Federer-Djokovic, botta e risposta
Roger rilancia
per il numero 1
Nole tris a Pechino
Azarenka sorride
Nishikori al 7˚ cielo
Botta e risposta fra numero 1 e 2 del mondo. Fra gli uomini, re Federer gioca il penultimo Masters 1000 di Shanghai per conservare il primato
a dispetto del contrattacco di
Djokovic. Il quale, in panne
dalla finale del Roland Garros
(e il mancato Slam non consecutivo), lancia lo sprint proprio in Cina, vince il terzo tito-
lo di fila a Pechino, guadagna
500 punti Atp (oggi Federer
11850, Nole 10970), e a Shanghai può solo sperare nel quinto urrah stagionale proprio e
nel k.o. dello svizzero prima
dei quarti per vietargli la 300a
settimana in vetta. Fra le donne, Victoria Azarenka domina
Maria Sharapova nel 4˚ duello su 5 del 2012, stavolta nella
finale di Pechino.
Pace RogerExpress minimizza
le minacce di morte di un blogger, su «Baidu.com», il più popolare sito web cinese. Ma la
moglie Mirka e le gemelle
Charlene Riva e Myla Rose, sono rimaste a Dubai, dove il
campione di 17 Slam sverna.
Roger non demorde: «Spero
di finire io l’anno al n. 1, ma
già ho raggiunto il mio obiettivo di tornare al comando della
classifica, in estate, e di vincere un altro Slam, e proprio
Wimbledon. Così ora mi sento
assolutamente in pace e felice». Sognando il 22˚ trofeo
Masters 1000. Al quale partecipano Seppi (1˚ turno contro il
qualificato Berrer) e Fognini
(contro Baghdatis).
Regine e re A Pechino, Victoria
Azarenka firma il 5˚ successo
stagionale, 13˚ in carriera,
con due sprint ad inizio set,
contro la giocatrice sulla quale è stata clonata, Maria Sharapova. E a Tokyo, Kei Nishikori
diventa imperatore del Giappone, primo locale ad aggiudicarsi il torneo, domando il
bombardiere Raonica. Che
aveva battuto Murray in semifinale.
Risposta A Pechino, Djokovic,
alla 5ª finale consecutiva sul
duro, ritrova risposte e passanti per soffocare nel primo set il
numero 7 del mondo, Jo-Wil-
fried, che batte per la 6ª volta
di fila, e festeggiare il 3˚ successo locale (il n. 32 in carriera) ballando sul campo con i
raccattapalle.
Djokovic balla coi raccattapalle
Finali, a Pechino (Cin, cem), uomini
(2.210.000$): Djokovic Ser) b. Tsonga
(Fra) 7-6 (4) 6-2; donne (4.828.050$):
Azarenka (Bie) b. Sharapova (Rus)
6-3 6-1; a Tokyo (Gia, 1.280.565$,
cem.): Nishikori (Gia) b. Raonic (Can)
7-6 (5) 3-6 6-0.
A MILANO
Oggi Errani-Vinci
dal Comune
al Gazza-store
Oggi alle 12, in Comune,
le n. 1 del mondo di doppio,
Sara Errani e Roberta Vinci,
presentano la seconda
edizione de «La Grande sfida»
dell’1 dicembre al Forum di
Assago contro le ex n. 1 del
mondo, Maria Sharapova e Ana
Ivanovic; alle 14.30, sono a
disposizione dei tifosi al
Gazzetta Store di Galleria San
Carlo per autografi e foto.
Errani e Vinci faranno coppia al
Masters del 23 ottobre a
Istanbul, Sara parteciperà pure
al singolare, come Sharapova.
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
LA GAZZETTA DELLO SPORT
47
TUTTENOTIZIE & RISULTATI
Atletica LA MARATONA STATUNITENSE
Chicago è di Kebede
Vola in 2h04’38"
Il podio è tutto etiope
CHICAGO
Dopo nove anni è finita
la dittatura keniana alla maratona di Chicago. Merito di Tsegay Kebede, 25 anni, primo
etiope a iscrivere il suo nome
nella lista dei vincitori della
classica statunitense. Kebede,
terzo all’Olimpiade di Pechino
2008 dominata dal povero
Sammy Wanjiru, ha chiuso in
2h04’38", quarta prestazione
stagionale alle spalle del podio di Berlino e nona all-time.
Aveva un personale di
2h05’18" fissato a Fukuoka
2009.
Incredulo «Non pensavo di po-
ter arrivare a tanto — ha detto
Kebede appena dopo il traguardo — speravo però di
scendere sotto le 2h05’ e per
questo ho continuato a spinge-
re». La gara l’hanno fatta gli
etiopi Kebede, Regassa e Lilesa e i keniani Wesley Korir e
Sammy Kitwara: sono transitati a metà gara in 1h02’55". Poi
i tre etiopi hanno cominciato
una gran progressione. Secondo si è piazzato Feyisa Lilesa in
2h04’52" e terzo Tilahun Regassa che con 2h05’27" ha colto il quarto esordio più veloce
della storia. Quinto Wesley Korir, il favorito, in 2h06’13".
Povertà Kebede è il quinto di
13 figli di una famiglia poverissima di Gerar Ber, villaggio a
circa 40 km da Addis Abeba e
lui stesso ha raccontato che
nei primi anni di vita riusciva a
mangiare solo una volta al
giorno. Ha esordito in maratona a Rotterdam 2007 e l’anno
successivo ha centrato la prima vittoria a Parigi. Si è risolta
invece allo sprint la gara femminile, con la 25enne etiope
Atsede Baysa che con
2h22’03" ha battuto di 1" la keniana Rita Jeptoo; terza l’altra
keniana Lucy Wangui e quarta
la russa Liliya Shobukhova
(2h22’59") vincitrice delle ultime tre edizioni.
Nuoto COPPA DEL MONDO: HOSSZU QUOTA 15
Ervin, sprint da 21"05
Le Clos, che delfino:
49"60 su Korotishkin
(s.a.) Katinka Hosszu,
23enne ungherese che nuota
in California ed è rimasta senza medaglie ai Giochi di Londra, raggiunge quota 15 vittorie individuali in 2 tappe di
Coppa del Mondo: sarà difficile negarle i 100 mila dollari destinati dalla Fina a chi otterrà
il 1˚ posto finale. Ieri a Doha
ha vinto in serie i 400 sl, i 200
farfalla e i 100 e 400 misti. Instancabile. Come Anthony Er-
vin, trentun anni, autore di uno
sprint vincente in 21"06, quarto crono mondiale del 2012: a
4 centesimi tocca George Bovell. Più invecchia, più diventa
veloce l’americano dalla vita
movimentata. Chad Le Clos ed
Evgeny Korotishkin si ritrovano nei 100 farfalla post Londra,
dove s’arresero con lo stesso
tempo a Phelps, e danno vita ad
un duello avvincente, regolato
col primo tempo mondiale del-
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Tsegay Kebede, a sinistra, si congratula con Feyisa Lilesa AFP
Golf OPEN DI FRANCIA
Rugby IN ARGENTINA
Uomini: 1. Kebede (Eti) 2h04’38"; 2. Lilesa (Eti) 2h04’52"; 3. Regassa (Eti)
2h05’27"; 4. Kitwara (Ken) 2h05’54"; 5.
W. Korir (Ken) 2h06’13"; 6. B. Kipyego
(Ken) 2h06’40"; 7. Ndungu (Ken)
2h07’26"; 8. Yami (Eti) 2h07’43"; 9. Ritzenhein (Usa) 2h07’47"; 10. Shami (Eti)
2h08’39". Donne: 1. Baysa (Eti)
2h22’03"; 2. R. Jeptoo (Ken) 2h22’04:
3. Wangui (Ken) 2h22’41"; 4. Shobukhova (Rus) 2h22’59"; 5. C. Rotich (Ken)
2h23’22" 6. Konovalova (Rus)
2h25’38"; 7. Sado (Eti) 2h26’09"; 8. Baillie (Usa) 2h27’17".
Olimpiadi I GIOCHI 2014
Rimpianto Luna Raggio laser
Sochi: la torcia
Cede alla fine: 2a contro l’Australia farà 65.000 km
Diana Luna con 267 colpi
(-13) ha chiuso al secondo posto nell’Open di Francia (Ladies European Tour) disputato
sul percorso del Chantaco GC
(par 70), a Saint-Jean-de-Luz.
La romana ha iniziato il giro finale con tre colpi di vantaggio
sulla scatenata australiana Stacey Keating, che con un gran 64
(-6) ha operato il sorpasso cogliendo il secondo titolo consecutivo dopo il successo al Tenerife Open di settembre. Terzo
posto per la spagnola Muñoz
con 269 (-11). Concludono a
metà classifica Veronica Zorzi
— che ha vinto questa gara per
due anni consecutivi (2005,
2006) — 26ª con 280 (par), e
Stefania Croce, 35ª con 282
(+2); dietro Margherita Rigon,
51ª con 287 (+7). Alla vincitrice sono andati 37.500 euro su
un montepremi totale di
250.000; la somma incassata
dalla nostra Diana Luna è invece 25.375 euro.
ROSARIO (Arg) Il primo
Quattro Nazioni si chiude con
l’Australia che, nonostante i
tanti infortuni, passa in Argentina. Sfida di calci fino al 65’
quando una meta di Ioane scava il break. Decisivo Harris con
7 su 8 dalla piazzola, malgrado
per tutta la partita venga disturbato da un raggio laser puntatogli contro dagli spalti nei secondi precedenti i piazzati (foto).
Tra i Pumas addio di Roncero.
Argentina-Australia 19-25 (9-15).
Marcatori: p.t. 3’ e 8’ c.p. Harris (Au),
11’ c.p. Hernandez (Ar), 14’ c.p. Harris
(Au), 16’ c.p. Hernandez (Ar), 24’ e 27’
c.p. Harris (Au), 29’ c.p. Hernandez (Ar);
s.t. 25’ m. Ioane tr. Harris (Au), 33’ c.p.
Harris (Au), 36’ m. Imhoff tr. Bosch (Ar).
Classifica finale: Nuova Zelanda 26; Australia, Sudafrica 12; Argentina 4.
PARISSE GIALLO Nell’8˚ turno del
Top 14 francese. Parisse/S 80’ e un
giallo in Mont de Marsan-Stade
Français 28-30; Mi. Bergamasco/R dal
41’ e Lo Cicero/R dal 63’ in Racing Parigi-Montpellier 12-16. In Pro D2, Canale/LR e Cedaro/LR titolari in Colomiers-La Rochelle 25-30. Nella 6ª di
Premiership, Masi/W fino al 59’ in London Wasps-Worcester 10-6.
MOSCA Il comitato organizzatore dei Giochi di Sochi
2014 ha svelato il percorso della torcia olimpica, che comincerà esattamente tra un anno dalla greca Olimpia e si snoderà in
gran parte della Russia. Coprendo circa 65.000 km (una volta e
mezzo la circonferenza della
terra), sarà la staffetta più lunga nella storia dell’Olimpiade
invernale. La fiamma sarà portata da 14.000 tedofori in 123
giorni e toccherà circa 2900 città e centri urbani. In territorio
russo partirà da Mosca, per andare verso est, spingendosi in
Kamchatka, poi fino a Vladivostok (sul Pacifico) per tornare
via Siberia. Il primato spettava
a Vancouver 2010: 12.000 tedofori per 45.000 km. Nella foto
Afp, da sinistra, Ivan Skobrev
(pista lunga), Tatiana Navka
(danza), Ekaterina Ilyukhina
(snowboard) e il capo dell’organizzazione Dmitry Chernyshenko, alla presentazione.
A SANREMO AL POKERSTARS TOUR GUIDA SABATO
Da anonimo a chip leader: l’exploit arriva dal web
(fa.bi.) A chip and a chair, si usa dire nel poker sportivo. Fin quando hai una chip,
sei dentro il torneo. Lorenzo
Sabato, forte giocatore online
meglio conosciuto in rete con
il bizzarro nickname di «Bove
di Roma», ha preso il detto alla
lettera. Nel da1A del Pokerstars European poker tour di
Sanremo, era rimasto con meno di 5 mila chip, quando i primi già viaggiavano sopra le
80mila. Beh, con uno sprint incredibile è riuscito a chiudere
la giornata con 150 mila, raddoppiando addirittura il bottino nella giornata di ieri. Salvo
sorprese, oggi per il day3 parte tra i chip leader, inseguen-
do il sogno del favoloso primo
premio da 800 mila euro. La
strada è ancora lunga, ma lui
si è portato avanti. Dovrà guardarsi d’ora in poi da molti e temibili avversari: tanti infatti i
big del poker ancora in gioco,
primo fra tutti il campione del
mondo in carica, il 24enne tedesco Pius Heinz.
Tutta la grinta di Anthony Ervin, 31 anni, americano, dopo lo sprint AFP
Atletica
Cariri e Audacia
Scudetti u. 23
(d.m.) A Cariri Rieti (uomini) e Audacia Roma (donne) i Societari under 23 a Rieti. Uomini. 200 (+0.8): Valentini 21"17; Marani
21"18. 800: Abdikadar (j) 1’50"43. Alto: Carollo 2.20. Peso: Secci 17.85. Società: Cariri 180; F. Gialle Simoni 150; Cus Palermo
150. Donne. 200 (+0.4): Amidei 24"43; Maffioletti 24"62. 800: Del Buono (j) 2’08"12.
Asta: Bruni (j) 4.15. Disco: Marchetti 47.51.
4x400: Audacia 3’52"87. Società: Audacia
180; Camelot 158; Atl. Brescia 158.
HOWE BATTUTO Ai tricolori cadetti di
Jesolo (Ve), titolo al Veneto su Lombardia
e Toscana (successo maschile alla Toscana, femminile al Veneto). Ieri migliori prestazioni italiane di categoria del livornese
Filippo Lari nell’alto con 2.07 (prec. 2.06,
Andrew Howe; Rieti, 17/9/00) e della
4x100 femminile del Veneto (Annamaria
Scarpis, Anna Schena, Rebecca Borga,
Beatrice Fiorese) con 47"99 (prec.
48"03, Veneto; Cles, Tn, 2010).
AZZURRINI OK (l.e.) All’Italia l’incontro
open su strada (sei promesse e sei jr) di
Selestat (Fra) contro i padroni di casa.
Uomini. Promesse. Mezza: 1. Kipkoec
(Ken) 1h05’48"; 4. Palamini 1h06’34"; 6.
Agnello 1h07’33"; 7. Cominotto 1h07’44".
Jr. Km 10: Kimayo (Ken) 29’27"; 6. L. Dini
30’35"; 8. S. Dini 30’53"; 10. D’Onofrio
31’14". Donne. Promesse. Mezza: 1. Brogiato 1h16’12"; 3. Roffino 1h19’19"; 4. Cesari 1h20’13". Jr. Km 10: 1. S. Barsosio (Ken)
36’28"; 3. Coponi 37’10"; 6. Cocchi 37’41";
8. Giacomelli 38’31".
DEEJAY TEN (d.m.) A Domenico Ricatti e
a Nadia Ejjafini la Deejay Ten a Milano (km
10). Uomini: Ricatti 30’27"; Meucci 30’35";
Fontana 30’37"; Bona 30’37". Donne: Ejjafini 33’30"; Console 34’55"; Rungger
35’11"; Genovese 35’44"; Magnani 36’12".
Baseball
PLAYOFF MLB Division Series (su 5).
American: Detroit-Oakland 3-1 (Verlander
11 so, 3bv), 5-4 (sacr. Kelly al 9˚). National:
San Francisco-Cincinnati 2-5 (prima vittoria post season Reds dopo 17 anni).
Ghiaccio
Cappellini-Lanotte
Un super esordio
ESPOO (Fin) — Ottimo esordio stagionale di
Anna Cappellini-Luca Lanotte che al 14˚ Finlandia Trophy sono secondi nella danza,
Cinese Tra le donne, la tedesca
Britta Steffen torna a vincere
di 20 centesimi nei 100 sl:
53"40. E Laszlo Cseh perde di
10/100 i 200 misti da un altro
sudafricano, Townsend. La Cina sfodera dietro Sun Yang
un’altra promessa nei 1500: è
Wang Kecheng, 16 anni e 15˚
al mondo ora in 14’43"83. Sabato e domenica la Coppa si
sposta a Stoccolma: a rana ci
sarà Scozzoli-Van der Burgh.
Doha (25 m, 2ª g.). Finali. Uomini. 50
sl: Ervin (Usa) 21"02, Bovell (Tri) 21"06,
Richardson (Aus) 21"54, Schoeman
(Saf) 21"55; 200 sl: D’Orsogna (Aus)
1’43"84, Townsend (Saf) 1’43"95, Hurley (Aus) 1’44"05; 1500 sl: Wang Kecheng (Cina, ’96) 14’43"83, Seto (Gia)
14’48"97,Kis (Ung) 14’56"57; 50 do: Donets (Rus) 23"49, Hurley (Aus) 23"55;
200 do: Kawecki (Pol) 1’50"89, Watanabe (Gia) 1’52"64; 100 ra: Van der Burgh (Saf) 57"22, Snyders (N.Zel) 58"13,
Seto (Gia) 58"60; 100 fa: Le Clos (Saf)
49"60, Korotyshkin (Rus) 50"22, Shields (Usa) 50"42; 200 mx: Townsend
(Saf) 1’53"75, Cseh (Ung) 1’53"85.
Donne. 100 sl: Steffen (Ger) 53"40,
Coleman (Sve) 53"60, Dekker (Ola)
54"25; 400 sl: Hosszu (Ung) 4’04"24,
Ingram (N.Zel) 4’05"62; 100 do: Zevina
(Ucr) 57"90, Goh (Cina) 58"88; 50 ra:
Johansson (Sve) 30"69, Kawanabe
(Gia) 31"55; 200 ra Kawanabe (Gia)
2’22"59, Hoestman (Sve) 2’24"03; 50
fa: Alshammar (Sve) 25"62, Dekker
(Ola) 25"98; 200 fa: Hosszu 2’09"31,
Jakabos (Ung) 2’10"61; 100 mx: Hosszu 59"74, Jakabos (Ung) 1’00"41; 400
mx: Hosszu 4’30"03 (2’11"23), Jakabos
4’30"44. Staffetta 4x50 U/D sl: 1. Ungheria 1’35"56.
battuti di soli 97/100 dai vice campioni europei, i russi Ekaterina Bobrova-Dmitri Soloviev e vincendo il libero. Donne. Finale: 1.
(2.1.) Lipnitskaia (Rus) 188.23; 2. (1.2.) Korpi
(Fin) 181.16; 3. (3.3.) Nagasu (Usa) 163.09.
Danza. Finale: 1. (1.2.) Bobrova-Soloviev
(Rus) 159.71; 2. (2.1.) Cappellini-Lanotte
158.74; 3. (3.3.) Hubbell-Donohue (Usa)
150.30; 4. (4.4.) Guignard-Fabbri 141.06.
Pallanuoto
Plushenko quarto
A-2 UOMINI (f.c.) Sono Sora (Siltala 15),
Molfetta (Pinerua 15) Corigliano (Padura Diaz
18) ed Atripalda (Libraro 22) a partire col piede giusto. La 1˚ giornata: Elettrosud Brolo-Vero Volley Monza 2-3 (24-26, 25-20,
25-22, 22-25, 17-19); Sieco Ortona-Tonazzo
Padova 3-2 (27-29, 24-26, 25-17, 25-21,
15-11); Loreto-Aiello Corigliano 0-3 (21-25,
28-30, 20-25); Coserplast Matera-Molfetta
0-3 (22-25, 18-25, 24-26); Sidigas Atripalda-Conad Reggio Emilia 3-1 (25-20, 17-25,
25-20, 25-18); Globo Sora-Golden Potenza
Picena 3-0 (25-22, 25-22, 25-14). Ha riposato: Città di Castello. Classifica: Sora, Molfetta, Corigliano, Atripalda 3; Ortina, Monza 2;
Brolo, Padova 1; C. di Castello, Reggio Emilia,
Loreto, Matera, Potenza Picena 0.
SAITAMA (Giap) - Evgeny Plushenko, alla
prima gara extraeuropea dopo i Giochi di
Vancouver 2010, è 4˚ con due quadrupli
nel Japan Open (solo libero). Uomini: 1.
Takahashi (Giap) 172.06; 2. Kozuka (Giap)
165.08; 3. Buttle (Can) 160.86; 4. Plushenko (Rus) 156.21. Donne: 1. Wagner
(Usa) 123.57; 2. Asada (Giap) 122.04.
Squadre: 1. Giappone 569.25; 2. Nord
America 511.80; 3. Europa 51.052.
Golf
GRACE DUNHILL Il sudafricano Branden
Grace (266, -22) firma il 4˚ titolo stagionale imponendosi al Dunhill Championship
(European Tour) tra St. Andrews, Carnoustie e Kingsbarns, in Scozia. Secondo il danese Olesen (268, -20), terzo lo
svedese Noren (270, -18). Buona prova
per Edoardo Molinari, 22˚ con 277 (-11);
Lorenzo Gagli 34˚ con 279 (-9).
Pallamano
CHE AZZURRE (an.gal.) A Panevezys
(Lit) Lituania-Italia 27-29 (11-16) per la 2ª
giornata del gruppo C delle qualificazioni
ai Mondiali di Serbia 2013. Le azzurre ritrovano la vittoria esterna dopo 19 anni
(1993, Lussemburgo-Italia 20-28).
SKIROLL: A BELLUNO
Di Centa, 40
anni e vittoria
Boxe
MONDIALI (r.g.) A Toluca (Mes) Adrian Hernandez (25-2-1) riconquista i minimosca
Wbc ko 5 su Porpramook (Tha, 46-4). A Nayarit (Mes) Jesus Sivestre (Mes, 26-3) mantiene l’interim paglia Wba ko 4 su Mitamura
(Gia, 12-1) che era imbattuto. A Bayamon
(Por) Ivan Calderon (35-3-1), 37 anni, cede
a Moises Fuentes (Mes, 16-1) campione paglia Wbo dopo 3 kd al 5˚. A Kiev, il russo
Zaurbek Baysangurov (28-1) si conferma
mondiale Wbo superwelter battendo Konecny (R.Cec, 48-4), 34 anni, ai punti.
l’anno (scavalcato il polacco
Czerniak di 2 centesimi) dall’olimpionico dei 200. Che è
connazionale di Cameron Van
der Burgh, padrone dei 100 rana a Londra, già veloce e terzo
ora al mondo qui, in 57"22.
PER DANI Oggi, alle 17, la piscina fiorentina di San Marcellino viene intitolata a Renato Dani, che fu arbitro internazionale,
dirigente del Settebello e presidente toscano. Presenti, Campagna, Gigli, Lapi.
Pallavolo
A-2 DONNE Prima giornata: Pavia-Ornavasso 1-3 (17-25, 25-22, 16-25, 19-25); Casalmaggiore-San Casciano 1-3 (26-28,
26-24, 22-25, 22-25); Soverato-Mazzano
1-3 (25-20, 23-25, 24-26, 17-25); Montichiari-Marsala 3-1 (25-20, 17-25, 25-20,
25-23); Novara-Fontanellato3-1 (21-15,
25-18, 25-12, 25-17); San Vito-Frosinone
2-3 (25-23, 22-25, 25-21, 11-25, 13-15);
Crovegli-Sala Consilina 3-2 (25-27, 25-14,
25-21, 22-25, 15-8). Classifica: Novara, Ornavasso, Mazzano, San Casciano, Montichiari 3; Crovegli, Frosinone 2; San Vito,
Sala Consilina 1; Marsala, Casalmaggiore,
Soverato, Pavia, Fontanellato 0.
Rugby
Rovigo k.o. a Padova
(f.f.) Nel 149˚ derby (2500 spettatori), Padova travolge Rovigo con tre mete. Padova-Rovigo 33-9 (p.t. 13-6). Marcatori: p.t.
3’ c.p. Menniti Ippolito (P), 7’ c.p. Basson
(R), 9’ m. Innocenti tr. Menniti Ippolito, 22’
c.p. Menniti Ippolito, 30’ c.p. Basson; s.t. 2’
c.p. Basson, 6’ e 19’ c.p. Menniti Ippolito,
22’ m. Innocenti tr. Menniti Ippolito, 27’ m.
Bellini tr. Menniti Ippolito. Classifica: Viadana, Prato 15; Calvisano 14; Padova 13; Rovigo, Mogliano 9; Lazio 6; San Donà 5; L’Aquila, Fiamme Oro 1; Reggio Emilia, Crociati 0.
Scacchi
CARUANA RIPARTE Da oggi a Bilbao
(Spa) il ritorno del Masters Final, con 6
dei migliori al mondo. Fabiano Caruana è
in testa con 11 punti, 4 in più rispetto all’armeno Levon Aronian.
(g.v.) Una vittoria nel
giorno dei 40 anni: festeggia in
gara il biolimpionico Giorgio Di
Centa, recuperato dopo l’infortunio, a Passo di Croce d’Aune (Bl)
per il 34˚ Gp Sportful di skiroll (salita, 9,3 km), su Clara e Moriggl.
Tra le donne vince Deborah, 3ª
Cavallar. C’erano tutti i fondisti e
combinatisti azzurri, pure Pittin.
Sci
MILLER SPOSO Bode Miller si è sposato
ieri sera sul suo yacht a San Diego con la
modella e giocatrice di beach volley Morgan Beck, 25 anni.
Vela
COPPA AMERICA (r.ra.) Oracle Racing timonato da James Spithill ha vinto il match race delle World Series di San Francisco. Sconfitto in finale Emirates Team New Zealand.
48
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
ALTRI MONDI
Il fatto del giorno
_chi sta peggio di noi
DI GIORGIO DELL’ARTI
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Ma una crisi tanto dura
può spaccare la Spagna?
Cortei in oltre 70
città: i tagli di
Rajoy scuotono
il Paese. E regioni
ricche, come la
Catalogna, non
accettano più
di fare sacrifici
per quelle
meno virtuose
Barcellona-Real Madrid di
ieri non è stata solo una partita
di calcio. Barcellona sta in Catalogna e la Catalogna chiede sempre più insistentemente l’indipendenza. La squadra è schierata
col movimento indipendentista,
tanto che la seconda maglia dal
prossimo anno sarà a strisce gialle e rosse della Catalogna (la
senyera). Il presidente del club,
Sandro Rosell, ha dichiarato: «Il
giorno che la Catalogna deciderà per l’indipendenza, il Barça
sarà al suo fianco». I cori allo stadio si sono politicizzati, ieri sera
erano dipinti in giallo e rosso anche i seggiolini del Camp Nou e
parecchi tifosi, pare con l’autorizzazione del club e dell’assemblea nazionale catalana, sono arrivati allo stadio con la bandiera
Estelada, simbolo della lotta per
l’autodeterminazione. Il Real
Madrid, in questa gigantesca metafora assegnata a una partita
di calcio, rappresenta il governo
centrale e centralista contro cui
si battono i catalani e le altre regioni a forte vocazione indipendentista.
1L’hanno autorizzata a parlare
di calcio?
No, ma ieri la Spagna è stata attraversata, per la quarta volta
in 10 giorni, da una serie impressionante di manifestazioni. Chiamate in piazza dai sindacati più importanti (la Ccoo
e l’Ugt) e da altre 150 associazioni della società civile, almeno un milione di persone hanno sfilato in 72 città, mettendo
cosa fa di questi soldi fino a che
qualcuno non chiederà aiuto?
Li investirà in titoli tedeschi, sicché ci troviamo di fronte al paradosso che i Paesi deboli stanno finanziando in questo momento i forti. Ma la Spagna chiederà un aiuto: lo stress test ha
mostrato che le banche hanno
bisogno di altri 50 miliardi, in
aggiunta ai 40 già ricevuti. La
richiesta ci sarà, per forza e a
quel punto: a) il premier Rajoy
potrebbe cadere innescando
una crisi politica sulla crisi economico/finanziaria; b) la speculazione quasi certamente comincerà ad attaccare l’Italia.
4
L’indipendentismo catalano ha
a che vedere con la crisi?
«Non voglio questo Paese per i miei figli», si legge nel cartello tenuto
dai due manifestanti durante il corteo di ieri per le vie di Madrid AFP
sotto accusa le banche non solo
perché responsabili della crisi
ma anche perché prime beneficiarie degli sforzi finanziari del
governo, il quale non esita a tagliare e metter tasse, ma poi
apre i cordoni della borsa solo
per gli istituti di credito. Le rivendicazioni catalane e basche
si intrecciano con questa protesta generale, e la rendono pericolosa. In Catalogna è stato indetto un referendum sull’autodeterminazione per il 25 novembre. Puramente consultivo, ma politicamente destabilizzante.
2
In che consistono questi tagli
spagnoli?
Tagli alle spese dei ministeri
dell’8,9%, tagli agli stipendi degli statali del 3,9% (erano già
stati tagliati del 5% da Zapatero), niente turnover nell’impiego pubblico, dove si potrà assumere qualcuno solo in presenza di dieci uscite. Tutto questo
avviene dopo che l’anno scorso
le famiglie sono state gravate
da una quantità impressionante di tasse. Tagli anche alle deduzioni che favorivano fiscal-
mente le aziende e si sa già che
arriverà una nuova imposta sui
redditi da capitale capace di
produrre (forse) 90 milioni di
entrate. In ogni caso il ministro
del Tesoro Cristóbal Montoro
ha fatto sapere che se tutte queste misure, compreso un aumento dell’Iva dal 18 al 21%,
non produrranno gli effetti desiderati, si procederà ulteriormente, sul fronte dei tagli e sul
fronte delle tasse. In questa ultima Finanziaria s’è più tagliata
la spesa pubblica (58%) di
quanto non si siano imposti
nuovi tributi (42%). Ci sono
4,7 milioni di disoccupati, cioè
un quarto della popolazione attiva. Con tutto questo, il direttore della Banca centrale spagnola José Maria Linde ha detto in
Parlamento che il governo avrà
difficoltà a ridurre il deficit al
4,5% del Pil, come vuole la Ue.
Come vuole che non ci siano
tensioni sociali?
3
La Spagna non doveva chiedere dei soldi in prestito?
Per ora ha versato — come noi
— quasi 3 miliardi al fondo
Esm. Che però è fermo, e sa che
Enric Juliana, direttore del quotidiano La Vanguardia e catalano, riassume la situazione così:
«La Catalogna occupa il 6,3%
della superficie della Spagna,
ha il 16% della popolazione e
guida la ricchezza nazionale
con il 19% del Pil (200 miliardi
di euro). Produce il 26% dell’attività industriale e si avvicina al
30% delle esportazioni. In compenso è solo quarta nel reddito
pro capite, dietro ai Paesi Baschi, La Navarra e Madrid. Con
27.430 euro per abitante, sta
nella media italiana (in realtà
piuttosto sotto, ndr). La crisi ha
alzato il tasso di disoccupazione (21,9%) e l’amministrazione regionale, la Generalitat, è
la più indebitata delle autonomie spagnole. Questo perché
trasferisce alla Spagna molto
più di quanto non riceva (il deficit è di 16 miliardi), non riesce
a finanziarsi sui mercati, e lo
Stato non le paga tutto quello
che dovrebbe».
5
Supponiamo che la Catalogna
si stacchi dalla Spagna. Farebbe ancora parte dell’Eurozona?
Al suo interno potrebbe circolare l’euro?
Domande formidabili, che si
riassumono in questa: l’Ue può
accettare modifiche alle frontiere interne? Nessuno lo ha previsto e quindi, allo stato dei fatti,
è impossibile rispondere.
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A notizie
IL SISMA
A L’AQUILA
Tascabili
Ancora tensione al confine
S
Napolitano
in visita:
«Ricostruire
il centro»
«Basta con
l’idea di
ricostruire
l’Aquila
all’esterno,
basta con le
new town:
è ora di
ricostruire la
città». Lo ha
detto Giorgio
Napolitano in
visita al
capoluogo
abruzzese per
l’inaugurazione
dell’auditorium
realizzato da
Renzo Piano.
Il capo dello
Stato boccia
così la scelta di
costruire edifici
all’esterno della
città: «Ho
ricevuto dal
ministro della
Coesione
Territoriale
Fabrizio Barca
molti elementi
concreti sui
lavori, sui
finanziamenti
decisi e sulla
ricostruzione
privata:
dovrebbero
scattare nuovi
contributi entro
fine anno»
Un nuovo razzo siriano
E la Turchia risponde
Sono sempre più critici i rapporti tra Siria e
Turchia. Ieri, infatti, un nuovo colpo di mortaio è
stato sparato dal territorio siriano colpendo ancora
una volta il villaggio di Akcakale, nel sud-est della
Turchia, dove cinque civili sono stati uccisi mercoledì scorso. Il proiettile è caduto nel giardino di un
edificio pubblico, senza provocare né vittime né
feriti. L’esercito turco ha risposto immediatamente
con almeno sei colpi d’artiglieria. Intanto, in Siria,
il gruppo ribelle che tenta di spodestare il regime di
Damasco ha annunciato la cattura del generale
Hossam al-Assad, cugino del presidente siriano.
Fuga di gas nella cittadina laziale
Esplode una bombola:
un bimbo di otto mesi
tra i 10 feriti di Formia
Una bombola è esplosa ieri pomeriggio in
una palazzina di Formia, in provincia di Latina,
distruggendo due appartamenti e danneggiandone un altro: il bilancio è di dieci feriti, tra cui
un bambino di otto mesi e due di cinque e otto
anni. Fortunatamente nessuno è in pericolo di
vita. L’esplosione, probabilmente dovuta a un
malfunzionamento della bombola, è avvenuta in
un’abitazione al piano rialzato, occupata con
regolare contratto d’affitto da una famiglia
albanese, che usava ancora le bombole pur
essendo tutto predisposto per l’uso del metano.
I danni alla palazzina dell’esplosione di Formia ANSA
Massaggio cardiaco salva 26enne
Roma, dato per morto:
dopo 45’ il cuore ribatte
Era considerato morto ma dopo oltre 45
minuti di massaggio cardiaco il suo cuore ha
ripreso a battere. È accaduto a un giovane di 26
anni che ora è ricoverato all’ospedale di Tor
Vergata, a Roma, dopo essere stato soccorso per
un arresto cardiocircolatorio durato alcuni minuti
mentre viaggiava a bordo di un treno regionale,
fermo nella stazione di Roma Ciampino. Nessuno
avrebbe scommesso sulla salvezza del giovane.
Nemmeno gli operatori sanitari, che hanno provato
di tutto: prima sul convoglio, poi in strada. E invece,
miracolosamente, il ragazzo è «resuscitato».
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
SCELTA DA «ESQUIRE»
L’attrice Mila Kunis
è la donna più sexy
La 29enne Mila Kunis è
stata nominata dal magazine
americano «Esquire» donna più
sexy del 2012. L’attrice nata in
Vendola attacca:
«Da rottamare
le idee di Renzi»
È già scontro per le primarie della sinistra. Anche
Bersani contro il sindaco di Firenze: «Più fiducia»
Ucraina, protagonista del film
rivelazione «Ted» e premiata nel
2010 a Venezia per «Il cigno
nero», ha posato per la copertina
della rivista con addosso solo
degli aderentissimi pantaloni
neri. E all’interno si è raccontata
partendo dai problemi avuti da
bambina per il suo essere ebrea.
DOPO IL RICOVERO
Il ritorno di Vasco:
brano su Facebook
Vasco Rossi è tornato su
Facebook. Ieri ha postato un
video — il primo dopo il ricovero,
terminato mercoledì scorso,
LITE FATALE LA VITTIMA AVEVA 29 ANNI
Dramma a Padova
Accoltella la ex
poi tenta il suicidio
In Italia, secondo i dati di Telefono Rosa, viene uccisa una donna ogni due giorni.
L’ultima si chiama Erica Ferrazza, aveva 29
anni e viveva a Padova. Ieri mattina, intorno
alle 7, è stata assassinata con una dozzina di
coltellate dall’ex compagno, Paolo Rao, 30 anni, che ha poi tentato di suicidarsi impiccandosi con un lenzuolo. Salvato dalla polizia, è ora
ricoverato in prognosi riservata. In casa c’era
anche la figlia della coppia, una bambina di 3
anni che, probabilmente, non ha assistito alla
tragedia perché era nella sua camera. Rao è in
cura per disturbi della personalità e soffre di
una grave depressione, acuitasi l’anno scorso
per la morte del padre: non viveva più con Erica da un paio d’anni, ma i loro incontri erano
segnati da liti violente. E così, ieri, sono stati i
vicini di casa a chiamare la polizia, dopo aver
sentito le grida della coppia. Troppo tardi: in
preda a un raptus, Rao ha aggredito l’ex compagna con un coltello da cucina, colpendola al
torace, poi si è affacciato al balcone minacciando i vicini, infine ha cercato di togliersi la vita.
La donna è morta sul divano del soggiorno: le
diverse ferite alle mani e alle braccia testimoniano il suo estremo tentativo di difendersi.
98 donne
quelle assassinate nel 2012
Per il Telefono Rosa, sono 98 le donne uccise
in Italia dall’inizio del 2012: una ogni due giorni
Il leader di Sinistra e Libertà, Nichi Vendola, 54 anni, a Napoli all’apertura della campagna per le primarie ANSA
FILIPPO CONTICELLO
Rottamare il rottamatore
è un paradosso da primarie.
Ma succede e non stupisce, visto che di colpo è tornata ad alzarsi la temperatura dentro al
centrosinistra. Sabato l’assemblea del Pd, tra qualche scricchiolio, aveva dato felicemente il via libera al regolamento
per la competizione, poi ieri i 3
rivali più agguerriti si sono rivolti parole taglienti. Il più in
vena Nichi Vendola, che durante un’intervista a Sky Tg24,
ha scelto il sindaco-rottamatore come bersaglio: «In Renzi
c’è una marcata adesione a modelli culturali che io penso debbano essere rottamati. Bisogna
superare la subalternità culturale di certa sinistra al modello
liberista che sta scorticando
l’Europa», ha detto il leader di
Sel. La replica piccata è piovuta da Matera, dove ieri ha fatto
tappa il camper del sindaco di
Firenze: «Non cado nelle provocazioni. È ora di finirla di parlare male di altri, bisogna parlare
bene dell’Italia. Dire qualcosa
di sinistra? Io non dico, a Firenze le cose le ho fatte», ha detto
Renzi. E pazienza se in serata
Vendola ha rincarato di parec-
Polemico il leader
Pd: «Matteo
doveva venire
all’assemblea
del partito»
CELEBRAZIONI A MOSCA
I 60 anni di Putin
Feste e proteste:
arrestati blogger
Il 60˚ compleanno del
presidente russo Vladimir
Putin è stato festeggiato ieri
in tutto il Paese (al party c’era
pure Silvio Berlusconi) ma è
stato anche l’occasione per
nuove proteste. Durante il
raduno «Mandiamo il nonnetto
in pensione», a Mosca, la polizia ha arrestato alcuni blogger.
Il presidente ha anche detto in
televisione di approvare la
condanna a 2 anni alle Pussy
Riot, il gruppo che si era esibito in chiesa con una «preghiera» contro di lui: «Non si
minano le nostre fondamenta
morali», ha spiegato Putin.
VICEDIRETTORE VICARIO
Gianni Valenti
[email protected]
VICEDIRETTORI
Franco Arturi
[email protected]
Stefano Cazzetta
[email protected]
Ruggiero Palombo
[email protected]
Umberto Zapelloni
[email protected]
PRESIDENTE
Angelo Provasoli
VICE PRESIDENTI
Roland Berger
Giuseppe Rotelli
AMMINISTRATORE DELEGATO
Pietro Scott Jovane
CONSIGLIERI
Umberto Ambrosoli, Andrea Bonomi C.,
Fulvio Conti, Luca Garavoglia,
Piergaetano Marchetti,
Paolo Merloni, Carlo Pesenti,
Giuseppe Vita
DIRETTORE GENERALE
Riccardo Stilli
Testata di proprietà de "La Gazzetta dello
Sport s.r.l." - A. Bonacossa © 2012
Punzecchiando Il governatore
pugliese ha comunque usato la
domenica per smarcarsi da tutto il Pd, senza però rinunciare
al minimo sindacale di fair-play: «Tanto Bersani quanto
Renzi oggi sono miei competitori, ma spero che la competizione non precipiti nella violenza verbale. Certo, in alcuni casi
li ho contrastati, ma non tanto
per l’età quanto per le posizioni politiche», ha aggiunto a Sky
Tg24. E anche Pierluigi Bersani, il segretario Pd che sabato
ha frenato le manovre anti-Renzi di alcuni generali del
partito, non ha tirato indietro
la gamba al momento di polemizzare: «Avrei gradito che
Matteo fosse stato presente all’assemblea nazionale. E non si
dica che non è un membro del
partito perché lo è». Poi, nel salotto di Fabio Fazio su Rai 3, la
punzecchiatura più decisa sotto forma di battuta: «Renzi dice che si fida di me, lo ringrazio, anche io mi fido di me. Ma
ci si deve fidare del collettivo,
se ci si tiene».
a Brooklyn
Sorrisi Muccino-Jovanotti
Insieme per il nuovo video
PER FARE
POLITICA
NON SERVE
ESSERE
PREPARATI
«Faccio
politica
perché sono
giovane,
vado avanti
con umiltà e
porterò
avanti
tematiche
sociali che
interessano i
cittadini
come il latte
materno e il
volontariato
(...) Non è
vero che
bisogna
essere
preparati
per fare
politica
(...) Le
dimissioni?
Non nego
che è una
cosa a cui
penso. Ma a
me non l’ha
mai chiesto
nessuno di
dimettermi.
Se Alfano in
persona me
lo chiederà,
sarebbe una
cosa di cui
si può
parlare»
NICOLE MINETTI
Un cinguettio rivelatore dall’italiano più
seguito su Twitter. Ieri Jovanotti (oltre un
milione e 170 mila follower) ha postato da
New York questa foto con Gabriele Muccino,
commentando così: «Oggi giriamo il video
di "Tensione evolutiva" regia di Gabriele
Muccino (the man the legend!)». E il suo tour
negli Usa va benone: sabato in 3 mila hanno
visto lo show nello storico club «Terminal 5»
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Kranidioti Avenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus
quando ha firmato per uscire —
con un pezzo del suo concerto
all’Hammersmith Apollo di
Londra. Il brano è «Un gran bel
film», in cui tra l’altro dice: «È
una fortuna che sono ancora
vivo!». Immediato il bentornato
dei fan, che in poche ore hanno
scritto oltre 1.500 commenti.
DI MABEL BOCCHI
Il doppio studio
Fumatori, occhio:
dormite di meno
e peggio degli altri
CONSIGLIERE
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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
DIRETTORE RESPONSABILE
ANDREA MONTI
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chio la dose: «Matteo prende i
voti delle Santanchè e Lele Mora e dalla destra ha avuto un endorsement straordinario».
49
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tribunale di Milano n. 419
dell’1 settembre 1948
ISSN 1120-5067
CERTIFICATO ADS N. 7335 DEL 14-12-2011
La tiratura di domenica 7 ottobre
è stata di 365.013 copie
Chi fuma dorme meno
e peggio. Uno studio della
Chiarite Universitasmedizin di
Berlino, che ha esaminato un
gruppo di 1.071 fumatori, ha
rivelato che il 17% dorme
meno di 6 ore e il 28% ha una
qualità del sonno mediocre.
Tra i 1.243 non fumatori
interpellati, i risultati sono
stati 7% e 19%. L’Università
di Baltimora (Usa) ha invece
scoperto, con un elettroencefalogramma su 80 persone,
che nei tabagisti la durata del
sonno profondo è più breve.
Indagine dei medici
L’allarme in Italia
Se ci si cura poco
è colpa della crisi
Un’indagine del Centro
Studi della Federazione Nazionale dei Medici di Famiglia
rivela che, per la crisi, interi
settori della popolazione
rinunciano alle prestazioni
sanitarie, anche quando
prescritte. La situazione è più
allarmante al Sud e nelle isole
dove il 70% trascura la salute.
Secondo i medici, il 67,6% dei
pazienti non va dal dentista e
il 64,7%, per non mettersi in
cattiva luce con il datore di
lavoro, rinuncia ad assentarsi
per fare gli esami necessari.
Il test su 520 donne
Il tumore al seno
Quando s’ingrassa
recidiva più facile
Una paziente su due che
ingrassa almeno di 6 chili dopo la terapia per sconfiggere
il cancro al seno può andare
incontro a recidiva. Lo hanno
scoperto i ricercatori
dell’Ospedale Perrino di
Brindisi, che hanno preso in
considerazione l’Indice di
massa corporea (Imc) di 520
donne con diagnosi precoce
di tumore. Con due punti
di aumento dell’Imc il rischio
di riammalarsi, infatti, può
aumentare fino al 52%; se
l’incremento è inferiore a
due punti si attesta sul 34%.
COLLATERALI
*con Paperinik N. 36 e 11,19 - con Holly e Benji N. 32 e
11,19 - con War Movies N. 30 e 11,19 - con Alberto
Sordi N. 41 e 11,19 - con Aerei Collection N. 26 e 14,19 con Calciatori Panini La Raccolta Completa N. 23 e
6,19 - con la Grande Storia del Giro N. 21 e 8,19 - con
Lupin N. 22 e 11,19 - con Grandi Club Raggi X N. 18 e
4,19 - con Le Stelle della NBA N. 16 e 6,19 - con Ferrari
Racing N. 36 e 14,19 - con Adesso Fai da te N. 14 e 6,19
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Armate N. 8 e 16,19 - con l’Uomo Tigre N. 7 e 11,19 - con
Cucina Italiana N. 7 e 11,19 - con Hall of Fame N. 3 e
11,19 - con Max e 3,50 - con Sportweek e 2,70
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Lux e 2,00; Malta e 1,85; Marocco g 2,20; Monaco P. e 2,00; Norvegia Kr. 22; Olanda e 2,00; Polonia Pln. 9,10; Portogallo/Isole e 2,00; Romania e 2,00; SK Slov. e 2,20; Slovenia e 2,00; Spagna/Isole e 2,00; Svezia Sek 25; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Tunisia TD 3,50;
Turchia e 2,00; Ungheria Huf. 600; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.
50
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
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approfondire e la Parigi che non
t’immagini. Con percorsi, info,
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pranzo, cena e dopocena
organizzati. E poi la carta della
Non perdere
le prossime
uscite
I
BARCELLONA
15 ottobre
I
AMSTERDAM
22 ottobre
I
BERLINO
29 ottobre
I
MADRID
5 novembre
I
ISTANBUL
12 novembre
I
PRAGA
19 novembre
I
ROMA
26 novembre
I
VIENNA
3 dicembre
Ancelotti
e il foie gras
Ibrahimovic
fa l’italiano
Il tecnico apprezza la cucina
francese. Lo svedese vive
all’Opera e mangia... pasta
A Parigi
ALESSANDRO GRANDESSO
twitter @calciofrancese
Zlatan
Ibrahimovic,
31 anni, con la
maglia del
PSG sotto la
Tour Eiffel. E
Carlo
Ancelotti, 53
AP AFP
città e quella della metropolitana:
fondamentali. E le 20 cose
imperdibili, arte e spettacolo,
musei e sport, shopping e i
commenti/giudizi dei viaggiatori
firmati TripAdvisor, il portale di
viaggi più grande del mondo.
Abbiamo iniziato una settimana fa
con Londra raccontata da Di
Matteo, in edicola l’1 ottobre e
andata a ruba. Nelle prossime
settimane continueremo con
Barcellona, Amsterdam e poi
Berlino, Madrid e altre 19 capitali
europee. Oggi vi mandiamo a
Parigi, quella di Ancelotti che ama
il Trocadero (e anche noi ve lo
consigliamo), e quella di
Ibrahimovic, che in attesa di
trovare la casa giusta, ha una
suite all’Intercontinental. La Guida
Smart ne ha «testati» altri 20 di
hotel parigini: i top per famiglie,
innamorati, prezzo, posizione. Ma
anche la Parigi di Sirigu e quella di
Lavezzi che ama giocare e vivere
(pure) in notturna: i suoi preferiti
sono i locali Costes, «un grande
classico, con prenotazione
obbligatoria» scrive la Guida della
Gazza che poi vi manda a ballare
al Cha Cha club. Buon viaggio.
La promenade parigina
di Carlo Ancelotti comincia proprio sotto il simbolo di Parigi, e
del suo Paris Saint Germain. Il
tecnico italiano infatti ha trovato casa a due passi dalla Tour
Eiffel e si gode la capitale senza
più la nostalgia di Londra, abbandonata lo scorso gennaio
per guidare uno dei club più
glamour del panorama calcistico europeo. Zlatan Ibrahimovic invece cerca casa in centro
ma vive ancora all’Intercontinental, vicino l’Opera. L’astro
nascente Marco Verratti si è trasferito in periferia, ma chic.
Stelle e monumenti La Parigi di
Ancelotti invece è fatta di monumenti classici. Non solo il
Louvre, per ammirare la Gioconda, quella vera e non quella di Mino Raiola, che ha ribattezzato così il suo cliente svedese. «Mi piace il Trocadero –
spiega l’italiano – da dove c’è
una bella vista sulla Tour Eiffel». Quartiere elegante e poco
distante dagli Elisi dove l’allenatore ha scovato uno dei suoi
ristoranti preferiti. E’ "L’Atelier - Etoile" del noto chef Joel
Robuchon. Etoile, non solo
per le due stelle Michelin, ma
perché si trova all’interno del
Drugstore Publicis, all’ombra
dell’Arco di Trionfo, un tempo
place de l’Etoile. Ristorante
non a portata di tutti: il "menù
découverte", tra caviale, tartufo, e prelibatezze varie costa
165 euro, a persona.
Torna a casa Carlo Ancelotti a
Parigi ha scoperto un mondo
culinario inatteso: «Ce ne sono di buoni anche da noi —
confessa — ma i formaggi qui
sono davvero deliziosi». Formaggi da accompagnare con
vini raffinati di cui è noto
amatore: «Anche se apprezzo
molto il Sancerre, più leggero, da aperitivo». Il suo debole però resta il foie gras, che
non gli impedisce appena
può di tornare a Novi per
mangiare un piatto di pasta
fresca dalla sorella.
I locali più trendy Nostalgi-
co dell’Italia lo è pure
Ibra che per la sua prima
uscita serale con la moglie è andato al ristorante italiano "Mori Venice
Bar", disegnato da
Stark, place de la Bourse. Salvatore Sirigu, che
parla ormai come un vero parigino e vive poco
lontano dallo stadio del
Psg, è un habitué del "Ristorante Napoletano",
Avenue Franklin Roosvelt, sempre zona Elisi, dove vive Javier Pastore (Avenue Foch). Mentre il d.s. Leonardo abita – guarda caso —
poco distante dalla chiesa di
Saint Germain, cuore chic
della capitale dove Verratti è cliente del ristorante
"Posillipo".
Le notti parigine Il cen-
trocampista 19enne,
a Neully, periferia borghese a sud ovest di Parigi, è vicino di casa dell’ex attaccante del Napoli
Ezequiel Lavezzi che adora Parigi di giorno, ma
non disdegna affatto la vita notturna. Vanno di moda, per i giocatori del Psg,
l’Aquarium, nel 16o, e i locali Costes, con una preferenza per quello, in place
Saint Germain. Ovviamente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
51
ALTRI MONDI
Oroscopo
21/3 - 20/4
21/4 - 20/5
21/5 - 21/6
22/6 - 22/7
23/7 - 23/8
24/8 - 22/9
LE PAGELLE
Ariete 6-
Toro 7+
Gemelli 6
Cancro 8
Leone 6
Vergine 7+
DI ANTONIO CAPITANI
Lo sfigopessimismo
v’assale. E vi rende
piacevoli come una
spinta dal sesto piano.
Applicatevi e state
su: tutto va bene,
suinally too!
Viaggi, movida
e lavoro v’appagano.
Le condizioni di forma,
poi, migliorano, la
strafighezza aumenta.
Così rimorchiate.
Tanto. Uau.
La vostra economia
lancia segnali dubbi,
oggi: occhio
a non farvi fregare.
Risultati solidi nel
lavoro, spread suino
un cicinìn desolante.
Potreste sentirvi soli
contro il mondo.
Ma non è detto che
da soli non produciate
di più. Anche se
siete una palla.
Sex in ripreserrima.
Staff, amici e clienti
v’aiutano. Così
voi segnate punti
e portate a casa carte
firmate. E un vis
à vis suino sarà
la ciliegina on the tort.
23/9 - 22/10
23/10 - 22/11
23/11 - 21/12
22/12 - 20/1
IL MIGLIORE
Potete conseguire
ogni obiettivo, anche
ambizioso e nuovo.
Il lavoro premia
le vostre qualità,
la fornicazione pure
di più. E ogni
varo riesce!
21/1 - 19/2
20/2 - 20/3
Bilancia 5,5
Scorpione 7,5
Sagittario 6+
Capricorno 6-
Acquario 6+
Pesci 7-
Fare i maestrini
nuoce all’immagine
e al lavoro: occhio.
L’umore è grigio,
i rapporti sociali
così così. Ci son
sorprese suine, però.
Luna OK per il lavoro.
C’è qualche ansia
familiare, certo,
ma temporanea.
Il sudombelico
è trasparente: non lo
vede proprio nessuno.
Luna a little stort:
non abbattetevi,
non cadete
nella trappola della
polemica, applicatevi.
Sudombelico
pieno di vigore, però
Approdate
al successo, oggi, sia
nel lavoro sia in fatto
di soldi. E il morale
sale parecchio. Potete
pure dare affondi suini
mirabili. Uau.
GONZALO
BERGESSIO
La tensione aleggia.
E voi non riuscite
a controllare
né le emozioni né
le reazioni. Occhio agli
autogol tagliazebedei.
Però cuccate.
Siete fra le teste
di serie dello zodiaco,
in questo periodo.
Benché la Luna oggi
oscuri lavoro, umore
e finanze. Ma che
sudombelico super!
L’attaccante argentino
del Catania
è nato a Cordoba
il 20 luglio il 1984.
Ha già segnato tre gol
in questo campionato
Gazzetta.it
Televisioni in chiaro
RAITRE
CANALE 5
AGORÀ
RAI 150 ANNI
CODICE A BARRE
TG3
LE STORIE DIARIO...
TELEFILM
TGR - TG3
TELEFILM
GEO & GEO
TG3 - TGR
BLOB
COMICHE..
UN POSTO AL SOLE
CHE TEMPO CHE FA
DEL LUNEDÌ
22.40 SFIDE IL MONDIALE...
0.00 TG3 LINEA NOTTE
0.10 TGR
1.00 METEO 3
1.05 FUORI ORARIO
8.00
8.40
RETE 4
ITALIA 1
RAIDUE
10.00 UNOMATTINA
11.00 TG1
11.05 UNOMATTINA
STORIE VERE
12.00 LA PROVA
DEL CUOCO
13.30 TG1
14.10 VERDETTO FINALE
15.15 LA VITA IN DIRETTA
17.00 TG1
18.50 L' EREDITÀ
20.00 TG1
20.30 AFFARI TUOI
21.10 NÉ CON TE
NÉ SENZA DI TE
23.15 PORTA A PORTA
0.50 TG1 - NOTTE
1.20 CHE TEMPO FA
1.25 SOTTOVOCE
1.55 RAI EDUCATIONAL
9.30
10.00
11.00
13.00
13.50
14.00
14.05
Film sul
Digitale Terrestre
Lo Sport in chiaro, sul satellite e sul digitale terrestre
PREMIUM
IN DIRETTA
13.30 IL MONDO PERDUTO:
JURASSIC PARK
JOI
15.20 L’ALLENATORE
NEL PALLONE 2
PREMIUM CINEMA
17.20 DISCO INFERNO
MYA
17.25 BOX OFFICE 3D IL FILM DEI FILM
PREMIUM CINEMA
19.20 ANGEL EYES OCCHI D’ANGELO
PREMIUM CINEMA
21.15 ROBIN HOOD
JOI
21.15 AND SOON
THE DARKNESS
PREMIUM CINEMA
22.55 LANTERNA
VERDE
PREMIUM CINEMA
CALCIO
16.15
17.00
18.45
19.35
20.30
21.05
22.40
23.25
23.40
0.35
PROTESTANTESIMO
TG2 INSIEME
I FATTI VOSTRI
TG2
MEDICINA 33
PECHINO ESPRESSO
PARLIAMONE
IN FAMIGLIA
LA SIGNORA DEL WEST
DANCE
COLD CASE
SQUADRA SPECIALE...
TG2
N.C.I.S. LOS ANGELES
Telefilm
THE GOOD WIFE
TG2
ALMOST TRUE
RAI PARLAMENTO
TELEGIORNALE
Lega Pro
Prima Divisione. Girone B
Rai Sport 2
20.45 LIVORNO SPEZIA
Serie B
Sky Calcio 1
BASEBALL
22.30 SAINT LOUIS
CARDINALS WASHINGTON
NATIONALS
MLB
ESPN America
FOOTBALL
NEW YORK JETS HOUSTON
TEXANS
NFL
ESPN America
8.00
1.30
2.00
TG5 - MATTINA
LA TELEFONATA
DI BELPIETRO
MATTINO CINQUE
TG5
FORUM
TG5
TELEFILM
UOMINI E DONNE
POMERIGGIO CINQUE
AVANTI UN ALTRO!
TG5
STRISCIA LA NOTIZIA
ROCK ECONOMY
Intrattenimento
SQUADRA
ANTIMAFIA 4
PALERMO OGGI
TG5 - NOTTE
STRISCIA LA NOTIZIA
TORINO - CAGLIARI
Serie A. Highlights
Serie A
15.15 MILAN - INTER
9.00
MILAN - INTER
Serie A. Highlights
SKY SPORT 2
9.10
NAPOLI - UDINESE
9.25
FIORENTINA BOLOGNA
16.00 INTER - FIORENTINA
Serie A. Highlights
16.30 LAZIO - SIENA
15.45 ROMA - ATALANTA
Serie A. Highlights
Serie A. Highlights
9.40
SIENA - JUVENTUS
9.55
CATANIA - PARMA
Serie A. Highlights
17.00 SAMPDORIA NAPOLI
Serie A. Highlights
Serie A. Highlights
17.15
Serie A. Highlights
10.40 ROMA - ATALANTA
24
AOSTA
14
20
BARI
14
29
BOLOGNA
16
24
CIELO
VENTI
CAGLIARI
18
28
Sole
Deboli
CAMPOBASSO
12
23
Moderati
CATANIA
14
29
FIRENZE
17
23
23.00 BASKET:
EA7 MILANO BOSTON CELTICS
NAPOLI UDINESE
Serie A
Highlights
Serie A. Highlights
16
Coppa Shell. Gara 1
Serie A. Highlights
10.25 GENOA - PALERMO
ANCONA
17.30 AUTOMOBILISMO:
FERRARI
CHALLENGE
Serie A. Highlights
10.10 PESCARA - LAZIO
26
Quattro Nazioni
16.45 PESCARA - LAZIO
Serie A. Highlights
min max
16.30 RUGBY:
SUD AFRICA NUOVA ZELANDA
Serie A. Highlights
NBA Europe Tour
13 19
Torino
14 21
12 22
Milano
Venezia
13 21
Perugia
15 25
13 21
20
22
12
21
MILANO
17
22
ROMA
NAPOLI
16
26
18 26
30
Neve
Mossi
PERUGIA
13
21
POTENZA
11
22
MILANO
ROMA
REGGIO CALABRIA
19
29
ROMA
13
24
TORINO
13
21
TRENTO
15
23
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
TRIESTE
7:29
18:51
7:13
18:40
18
21
VENEZIA
16
24
Coppa Sudamericana
EUROSPORT
IL FORUM
MOTOCICLISMO:
SUPERSPORT
Esterofilia: il forum
per commentare
il Clasico con Condò
Volete commentare
il Clasico della Liga con il
nostro inviato? Cercate
sul sito «Esterofilia»
il forum di Paolo Condò.
Mondiale. Gara 1
Da Magny Cours, Francia
11.15
Serie B
MOTOCICLISMO:
SUPERBIKE
Mondiale
Gara 2
Da Magny Cours, Francia
18.00 TENNIS:
MASTERS 1000
SHANGHAI
www.gazzetta.it
Domani
Dopodomani
In Sicilia e in Sardegna cielo in prevalenza poco
nuvoloso. Sulle regioni peninsulari invece
alternanza di nuvole, alcune riduzioni di visibilità
fino al primo mattino e momenti soleggiati con
piogge sparse, non persistenti e non forti.
Al Nord, al Centro al Sud e in Sicilia alternanza
di nuvole, alcune riduzioni di visibilità fino al primo
mattino e zone di sereno con piogge sparse,
discontinue e non abbondanti. Sulla Sardegna
ancora in prevalenza poco nuvoloso.
Ancona
Firenze
L'AQUILA
18
Tatuaggio e occhiali scuri:
Valentina Mezzaroma
(nella foto), vicepresidente
del Siena, ha vissuto così
la sfida con la Juventus
16 21
17 24
GENOVA
PALERMO
In tribuna a Siena
che look rock
per la Mezzaroma
Serie B
CALCIO:
PALMEIRAS MILLONARIOS
10.30 MOTOCICLISMO:
SUPERBIKE
16.15 CALCIO:
REGGINA NOVARA
FOTOGALLERY
22.45 CALCIO:
REGGINA - NOVARA
Mondiale
Da Magny-Cours, Francia
NBA Europe Tour
A 5 GP dalla fine Alonso
ha conservato 4 punti
di vantaggio su Vettel.
E per il 73% dei lettori
ora è favorito il tedesco.
Bologna
Genova
Molto forti
Calmi
14.00 BASKET:
EA7 MILANO BOSTON
CELTICS
Il GP di Suzuka
riapre il Mondiale
Ora Vettel fa paura
12 20
Coperto
Temporali
23.45
0.50
0.55
1.30
2.15
COFFEE BREAK
L’ARIA CHE TIRA
TI CI PORTO I
I MENÙ DI BENEDETTA
TG LA7
CRISTINA PARODI
MOVIE FLASH
IL COMMISSARIO
CORDIER
CRISTINA PARODI
I MENÙ DI BENEDETTA
TG LA7
OTTO E MEZZO
SPECIALE DI CHI LA CHIESA...
OMNIBUS NOTTE
TG LA7 SPORT
MADAMA PALAZZO
MOVIE FLASH
OTTO E MEZZO
15 20
Forti
MARI
17.45
18.20
20.00
20.30
21.10
9.45
Serie B
La giornata sarà caratterizzata dall'andirivieni di
annuvolamenti e schiarite, con alcune foschie o
nebbie di notte e all'alba e qualche pioggia
eccezion fatta per Sicilia e Sardegna. Temperature
generalmente un po' sopra la media.
Trieste
Trento
Aosta
9.55
11.00
12.20
12.30
13.30
14.05
15.50
15.55
1.30
12.00 CALCIO:
BARI - VICENZA
Oggi
Rovesci
Pioggia
23.55
0.00
1.20
2.18
PGA European Tour
Da Old Course St. Andrews,
Carnoustie e Kingsbarns, Scozia
Serie A
15.30 ROMA - SAMPDORIA
Serie A. Highlights
12.05
14.00
14.45
15.30
16.35
16.47
18.55
19.35
21.10
CARABINIERI 6
RICETTE DI FAMIGLIA
TG4E
C’ERA UNA VOLTA
DON CAMILLO
TELEFILM
TG4
FORUM
TELEFILM
MY LIFE
IL COMANDANTE...
TG4
TELEFILM
QUINTA COLONNA
Attualità
I BELLISSIMI DI R4
IL COLPO
TG4 NIGHT NEWS
L’ITALIA
CHE FUNZIONA
10.00 GOLF:
DUNHILL
CHAMPIONSHIP
SIENA JUVENTUS
1.00
Serie A. Highlights
9.50
10.50
11.30
12.00
SKY SPORT 3
21.00 MILAN - INTER
Serie A. Highlights
19
Il sole oggi
17.30 JUVENTUS ROMA
Serie A. Highlights
SKY SPORT 1
ALGHERO
Agitati
23.45
1.35
3.10
15.00 PARMA - MILAN
Ieri
Nebbia
10.35
12.25
13.40
15.00
16.00
16.50
17.45
18.30
19.20
21.10
Serie A. Highlights
11.10
CARTONI ANIMATI
TRASFORMAT
ER - MEDICI
IN PRIMA LINEA
GREY'S ANATOMY
STUDIO APERTO
CARTONI ANIMATI
FRINGE
SMALLVILLE
MERLIN
LA SCIMMIA
STUDIO APERTO
C.S.I.
NEW MOON
Film
THE COVENANT
UNDICI
STUDIO
APERTO LA GIORNATA
8.20
8.45
9.30
10.55 CHIEVO - SAMPDORIA
MASTERS 1000
SHANGHAI
A CURA DI
Nuvolo
23.30
TENNIS
GazzaMeteo
Legenda
8.50
10.00
11.00
13.00
13.40
14.45
16.20
18.50
20.00
20.40
21.10
Sky Sport 2
20.35 GUBBIO BENEVENTO
2.30
8.00
10.10
11.00
12.00
12.45
13.10
14.00
15.10
16.00
19.00
20.00
20.10
20.35
21.05
IL SONDAGGIO
LA 7
RAIUNO
18 20
L’Aquila
12 21
Campobasso
Bari
15 17
20 23
Napoli
Potenza
18 27
13 18
Cagliari
Catanzaro
20 27
18 25
Palermo
Reggio Calabria
20 28
21 27
Catania
22 27
Il sole domani
MILANO
La luna
ROMA
Sorge
Tramonta
Sorge
Tramonta
7:30
18:49
7:14
18:38
Nuova Primo quarto Piena Ultimo quarto
16 set.
23 set.
30 set.
8 ott.
52
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
«L’alluvione che ci ha colpito
poteva fermarci. Ma grazie
all’aiuto immediato di Zurich,
siamo ripartiti subito.»
Massimo Nelli, Presidente,
Euroyacht Srl
Risposte rapide, così il tuo lavoro non rischia di fermarsi.
Colpita dall’alluvione, Euroyacht ha subito chiamato Zurich: grazie al nostro pronto
intervento, la produzione è ritornata velocemente alla normale attività. Zurich
fornisce assistenza alle aziende proprio quando serve, dalla grande azienda al piccolo
negozio. Chiedi subito anche tu una consulenza su www.zurich.it/imprese
Prima della sottoscrizione leggere il Fascicolo informativo disponibile presso gli intermediari assicurativi e sul sito www.zurich.it. Zurich Insurance plc Rappresentanza Generale per l’Italia, è una
società del Gruppo Zurich.
2012
Mondiale
SBK
ATTO FINALE
identiKit
& CARRIERA
v Biaggi, trionfo col brivido
Miracolo italiano su Aprilia
l’Analisi
di FILIPPO FALSAPERLA
Un colpo
di fortuna?
Max campione del mondo per la sesta volta, la seconda in Superbike No, di classe
Cade e distrugge la moto. Poi in gara-2 la spunta grazie al 5˚ posto
MAX
VI
Ancora al top
Max Biaggi, 41
anni, festeggia
il sesto titolo
mondiale: è il
secondo in
Superbike,
dopo i 4 nella
classe 250
ALEXPHOTO
Il Mondiale della
concretezza, della maturità.
Il nuovo mantra di Max
Biaggi è che le cose non
succedono per caso: glielo
ha ricordato anche l'amico
Jorge Lorenzo, nel segreto
del suo motorhome prima
della seconda gara decisiva.
E non a caso, in un
campionato che più
aggrovigliato non si può, si
è preso la gioia più grande:
per mezzo punto, a 41 anni
abbondanti. Qualche giorno
fa Michael Schumacher ha
annunciato con la morte nel
cuore che il gioco era finito.
Max, solo 18 mesi più
giovane, si gode questa
sensazione indescrivibile a
cui certi Peter Pan dei motori
(ci mettiamo dentro anche
Valentino Rossi che, ci
scommettiamo, calcherà le
piste di qualsiasi cosa
abbondantemente oltre i 40)
non sanno proprio
rinunciare. Un primatista in
ogni senso, perché nei 25
anni di Superbike,
festeggiati ieri sera con una
festa dal retrogusto amaro,
un record così non si era
mai visto. Perfino «nonno»
Troy Bayliss, campione del
2008, sembrava un
giovinetto con i suoi 38 anni.
Max non sente l'età. Anzi la
sfida ai ragazzini (o ragazzi)
lo esalta. Un atleta vero, che
fa della disciplina una
religione. Allenamento,
concentrazione e talento, gli
hanno regalato 6 titoli — 4
250 e i due Superbike, quasi
tutti italiani, con l'Aprilia, se
si toglie il '97 con la Honda —
e lo rendono campione
senza tempo. Anche perché
lui ha iniziato a 18 anni,
un'età nella quale oggi, se
non hai almeno sfiorato un
Mondiale ti catalogano come
già finito. E se mezzo punto
può sembrare un colpo di
fortuna, lo si può invece
considerare il colpo di classe
di un pilota che non si
arrende mai.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
II
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
SUPERBIKE GP FRANCIA
Un saluto prima del via
Lorenzo ricambia la visita del Mugello
Sullo schieramento prima del via di gara-1 ecco comparire
un amico, il leader della MotoGP Jorge Lorenzo ALEXPHOTO
4
ALBO D’ORO
1988-1989
Fred Merkel
(Usa-Honda)
1990
Raymond Roche
(Fra-Ducati)
1991-1992
Doug Polen
(Usa-Ducati)
1993
Scott Russell
(Usa-Kawasaki)
1994-1995
Carl Fogarty
(GB-Ducati)
1996
Troy Corser
(Aus-Ducati)
1997
John Kocinski
(Usa-Honda)
1998-1999
Carl Fogarty
(GB-Ducati)
2000
Colin Edwards
(Usa-Honda)
2001
Troy Bayliss
(Aus-Ducati)
2002
Colin Edwards
(Usa-Honda)
2003
Neil Hodgson
(GB-Ducati)
2004
James Toseland
(GB-Ducati)
2005
Troy Corser
(Aus-Suzuki)
2006
Troy Bayliss
(Aus-Ducati)
2007
James Toseland
(GB-Honda)
2008
Troy Bayliss
(Aus-Ducati)
2009
Ben Spies
(Usa-Yamaha)
2010
Max Biaggi
(Ita-Aprilia)
2011
Carlos Checa
(Spa-Ducati)
2012
Max Biaggi
(Ita-Aprilia)
DAL NOSTRO INVIATO
FILIPPO FALSAPERLA
MAGNY-COURS (Francia)
Mezzo punto ha dentro
tutta la felicità del mondo.
Max Biaggi sul tetto del mondo quando tutto sembrava
(quasi) perduto, quando la
grande festa sembrava avviarsi verso una caccia al porta
sfortuna. Poteva succedere di
tutto quando all’ultima gara
sono in tre a giocarsi il titolo.
Ma ieri sulla pista prima bagnata (gara-1) poi umida e ancora più insidiosa ne sono successe ancora di più. «Su sei titoli (con quello di ieri 2 Superbike, n.d.r.) per quattro volte
me la sono giocata all’ultima
gara. Ma così non credo che
sia mai successo nella storia.
Neppure Hitchcock l’avrebbe
potuta pensare. Una persona
cara, di cui non dico il nome,
mi ha detto in molte occasioni,
e anche in questa, che le cose
se devono venire vengono,
non solo nelle corse, anche nella vita. Io sono un pilota, credo nel cronometro e nei sorpassi, invece devo dargli ragione e ho preso così questa gara
decisiva».
Ribaltoni La prima gara è partita con la pista bagnatissima e
Max, che poteva accontentarsi
di due sesti posti, era tranquillo, con il rivale Tom Sykes in
testa, ma lui comodo quarto.
«Ho fatto una staccata normale. Anzi ero ancora dritto e
avevo levato solo 2 marce invece di 5. Proprio non so cosa sia successo». Era successo un disastro — con
l’Aprilia distrutta da ricostruire —, aggiustato dalle cadute eccellenti (Checa, Rea) e
da Sykes che si faceva prendere dal «braccino», finendo terzo dietro Guintoli e Melandri.
Due ore e mezzo di tensione
alle stelle e si ripartiva (pista
umida ma gomme da asciutto) con una situazione da cardiopalmo: Biaggi sempre in testa, ma con 14,5 su Sykes e
18,5 su Melandri. «Sono partito cauto, perché non mi volevo fare coinvolgere in situazioni a rischio». Che in effetti ci
Sul bagnato l’episodio cruciale
Cade durante una staccata: moto k.o.
Max era comodamente in quarta posizione quando, andando
a frenare prima di una curva, è caduto ALEXPHOTO
Alza il trofeo dopo la grande tensione
Premiato da Recchi, presidente Eni
Max alza il trofeo per la vittoria del Mondiale dopo averlo preso
dalle mani di Giuseppe Recchi, presidente dell’Eni ALEXPHOTO
E’ ancora
il Corsaro
A 41 anni iridato
per mezzo punto
Nessuno come lui
La gioia di Biaggi: «Ho battuto ragazzi con
la metà della mia età, adesso me la godo»
sono state: mentre Sykes volava solitario, Biaggi era 10˚ e
apparentemente incapace di
risalire. Poi Haslam è andato
dritto, Melandri è caduto pesantemente (assieme a Baz),
Checa si è trovato a tiro. «L’ho
ripreso e attaccato. Ma lui non
ne voleva sapere di farmi passare (si sono superati 3 volte
in due curve, n.d.r.) però alla
fine ce l’ho fatta». Al 15˚ giro,
ore 15.51, col quinto posto era
virtualmente campione. Ma
ancora con affanno, anche se
proprio davanti c’era il compagno Laverty pronto a dargli la posizione in caso di necessità. «Ho provato a spingere, ma guardavo nella lavagna e vedevo che il distacco era sempre +0"3. Finalmente, quando mancavano 4-5 giri, ho iniziato a vedere +0"8, +1". A quel punto mi sono un po’ rilassato.
Ma fino alla bandiera a scacchi non ci volevo credere».
Max Biaggi, 41
anni, festeggia
il sesto titolo
mondiale con la
sua Aprilia
RSV4 ALEXPHOTO
Sapore Campione a 41 anni e
senza nessuna voglia di mollare. «Quando sono arrivato al
traguardo me ne sono rimasto
30 secondi solo con me stesso.
Volevo rivivere tutto quello
che era successo, tutte le emozioni. Questo titolo è diverso
da tutti gli altri. Ho lottato con
dei ragazzi che quasi hanno la
metà dei miei anni. E questo
sapore me lo voglio portare
dietro per un po’. Ringrazio
tutti quelli che hanno lavorato
con me, la famiglia, i miei bambini, Marino Laghi (il fisioterapista che lo segue da 20 anni,
n.d.r.), tutta la squadra. Ma anche Francesco Battà e sua moglie, che dopo l’anno di stop
dalla MotoGP, nel 2007, mi
hanno convinto a venire in Superbike. Vedevo le sportellate
che si davano. Dicevano che
con il mio stile pulito non mi
sarei adattato. Invece...».
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PARLA IL PATRON STORICO
Flammini: «Il futuro?
Decisione in famiglia»
(f.f.) Una uscita di scena a testa alta. Paolo
Flammini ha affrontato così la nuova realtà, con la
Dorna che prende sotto il suo ombrello (anche dal
punto di vista societario?) la Superbike, una
creatura della sua famiglia nata 25 anni fa.
«Quando ti apri a investitori esterni, e noi lo
abbiamo fatto tre volte, offri alla tua società
nuove energie economiche, ma rischi di avere
meno potere». È successo: Infront (a cui Flammini
si era legato nel 2007) è stata acquistata da
Bridgepoint, che ora ha deciso di affidare il
campionato alla Dorna. Ovviamente Flammini non
può accettare una situazione di retroguardia.
«Quale sarà la mia posizione? Lo decideremo,
come famiglia, nelle prossime due settimane». Per
il resto ha dato rassicurazioni: «Nulla cambierà
per il 2013. Domani (oggi, n.d.r.) una commissione
deciderà il regolamento: novità più grande i pit
stop nelle gare bagnate (per i pesi tolti i 6 kg di
zavorra alla Ducati, n.d.r.). Più avanti si vedrà».
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012
Fiato sospeso nei box
Il papà ed Eleonora:
«Così si soffre troppo»
le pagelle
di P.G.
MARCO PORTA
AL TOP LA BMW
CHECA SBAGLIA
TROPPE VOLTE
L’amico Lorenzo: «Felice per lui, ora tocca a me». Deganello
dal dramma di Sic alla gioia: «Lassù qualcuno mi ha aiutato»
MAGNY-COURS
La bandiera a scacchi non
è festa: è liberazione. La gioia
esplode in testa ma non riesce a
uscire dalle bocche. Zio Valerio, sponsor degli esordi, prima
della gara aveva lo stomaco paralizzato, «ora non sento le
gambe, si sono bloccate». Er sor
Pietro, papà sempre presente, è
perentorio: «Così c’è troppo da
soffrire». Eleonora, la compagna, quasi non riesce a parlare,
idem l’amico Fabrizio Frizzi.
«Peggio di Miss Italia. So quanto è grande la gioia di Max. Per
lui questo non è un Mondiale
come gli altri. So quanto ci teneva, quello che voleva dimostrare davanti ai ragazzini con cui
si deve battere in pista».
Amico Jorge Lorenzo, giunto da
Barcellona a sostenerlo pare un
ultrà. Sale sul muretto all’ultimo giro, lo spinge e poi esulta
da vero tifoso. «Che emozioni!
Sono proprio contento, se lo
merita per passione e forza.
Ora speriamo nel mio... Nelle
corse è così, a volte ci mette lo
zampino la sfortuna come in gara-1 o la fortuna come in gara-2». Poco più in là c’è Aligi De-
9,5
9,5
Biaggi
Sykes
Cinque vittorie,
13 GP su 14 al
vertice iridato,
finale sofferto.
A 41 anni torna
re con l’Aprilia
(voto 10)
L’ex outsider
ora è un osso
duro per tutti.
Con Kawasaki
(8) nel 2013
ripartirà da
favorito
Foto di gruppo per Max, la compagna Eleonora, team e amici ALEX PHOTO
ganello, l’uomo nuovo al box
che è passato dal dramma di
Marco Simoncelli di quasi un
anno fa a questa gioia travagliata. «Dentro la testa mi è passato
di tutto. Sono sicuro che lassù
qualcuno mi ha dato una mano».
Futuro A un ingegnere, all’università, insegnano solo il potere dei numeri. Ieri Gigi Dall’Igna è andato oltre. «Sulla mia
sedia ai box ho lasciato 10 anni
di vita. Un altro Mondiale così
non lo reggerei. Siamo stati bravi a non farci prendere dalla foga della rimonta dopo il sorpasso subìto da Melandri in Russia. La moto è cresciuta per tutta la stagione. Cosa succederà
adesso? Ora ci godiamo la gioia, in settimana ci siederemo
con Max e verrà fuori qualcosa
di buono». Dalla prossima settimana sarà già tempo di test
2013 e la coppia Biaggi-Aprilia
ci sarà.
f.f.
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8
8
Melandri
Guintoli
In frantumi il
sogno mondiale
ma 6 gare vinte
con la Bmw
(6,5) che prima
di lui era da
bassa classifica
Miglior privato
nonostante il
cambio team e
un GP saltato.
Trionfa in casa
con la Ducati
da pensionare
5
5
Rea
Checa
Polso pesante,
ma spesso
cervello spento.
Cadere con 9"
di vantaggio non
è da campione
Ha sbagliato
troppo in un
Mondiale che
era alla portata
della Ducati (8)
pure zavorrata
I RIVALI L’INGLESE SI AGGIUDICA GARA-2: «NULLA DA RIMPROVERARMI». MELANDRI: «BILANCIO POSITIVO»
Gara-1, che Guintoli
Corti 9˚ all’esordio
Aprilia al 50˚titolo
Sykes: «Max, nel 2013 ti batterò»
PAOLO GOZZI
MAGNY-COURS
Sykes: Mondiale in fumo ALEXPHOTO
III
IL NUOVO CALENDARIO
Monza e Imola
tra le 15 prove
(p.g.) La Superbike 2013 avrà
15 appuntamenti, uno in più
di quest’anno. Restano Monza
e Imola, salta Misano. Da confermare Portimao e Brno. Ecco
date e circuiti: 24 febbraio Phillip Island (Aus); 10 marzo Buddh Circuit (India); 7 aprile Aragon (Spa); 28 aprile Assen
(Ola); 12 maggio Monza (Ita);
26 maggio Donington (GB); 9
giugno Portimao (Por); 23 giugno Brno (R. Cec.); 30 giugno
Imola (Ita); 21 luglio Moscow
Raceway (Rus); 4 agosto Silverstone (GB); 1 settembre
Nurburgring (Ger); 29 settembre Laguna Seca (Usa); 6 ottobre Magny Cours (Fra); 20 ottobre Jerez (Spa).
LE ALTRE SERIE
le classifiche
Ordine d’arrivo di Magny-Cours (4.411
m), 14ª gara del Mondiale Superbike:
Gara-1 (23 giri): 1.Guintoli (Fra-Ducati) in 44’06"299; 2. Melandri (Ita-Bmw)
a 6"127; 3. Sykes (GB-Kawasaki) a
16"595; 6. Badovini (Ita-Bmw) a
32"778; 8. Giugliano (Ita-Ducati) a
47”269; 9. Corti (Ita-Kawasaki) a
49”720; 11. Brignola (Ita-Bmw) a 1 giro.
Gara-2 (23 giri): 1. Sykes in 38’15"725;
2. Rea (GB-Honda) a 1"354; 3. Guintoli
a 2"393; 4. Laverty a 13"122; 5.
Biaggi (Ita-Aprilia) a 13"955; 6.
Giugliano a 18"229; 9. Badovini a
33"809; 12. Corti (Ita-Kawasaki) a
55"714; 13. Zanetti (Ita-Ducati) a
57"621.
Mondiale piloti: 1. Biaggi punti 358; 2.
Sykes 357,5; 3. Melandri 328,5; 4.
Checa 287,5; 5. Rea 278,5.
Costruttori: 1. Aprilia punti 444,5; 2.
Bmw 421; 3. Ducati 416.
LA GAZZETTA DELLO SPORT
Tom Sykes prova a riderci su, ma perdere così fa malissimo. Non ha fatto errori ed ha
visto vincere per mezzo punto
Max Biaggi caduto quattro volte nelle ultime cinque gare. «Se
ripenso a tutto quello che ha girato storto rischio di diventare
pazzo». La Kawasaki lo ha tradito due volte, ad Assen e Portimao: almeno 30 punti in fumo.
Ma brucia soprattutto la falciata di Ayrton Badovini, comprimario Bmw, all'ultimo giro di
Aragon mentre era terzo «con
sedici punti volati via in un
istante. Mi ha rovinato la sta-
gione tentando un sorpasso
senza senso». Alla vigilia il ribaltone sembrava improbabile
«ma sarebbe servito capitalizzare la caduta di Biaggi. Sul bagnato da metà gara ho avuto
problemi, impossibile resistere
a Guintoli e Melandri». Sykes
non si è arreso «ripartendo per
giocarmi tutto per tutto: e mi
avessero attaccato, piuttosto
sarei caduto». Il quarto successo, uno in meno di Biaggi, non
è bastato «ma non ho nulla da
rimproverarmi. Da metà stagione la Kawasaki è andata molto
forte e io sono arrivato al livello dei migliori. Qualche anno
fa guardavo correre Max in televisione, adesso me la gioco con
lui. Nel 2013 lo batterò». Il ca-
sco speciale indossato da Tom
andrà all’asta su Ebay per il
compagno Joan Lascorz rimasto paralizzato in un terribile
incidente nei test di Imola.
L’altro italiano Il sogno di Marco
Melandri, il terzo incomodo, è
sfumato con il quarto volo in
sei corse. «Non volevo perdere
il treno, ma in condizioni di
scarsa aderenza guido sempre
oltre il limite». Resta il record
di sei successi «ed eravamo partiti inseguendone uno, quindi
il bilancio è molto positivo. Ma
se non faremo un gran salto nei
test invernali il titolo per la
Bmw resterà un miraggio anche il prossimo anno»,
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Russo secondo
nelle Stock 600
(p.g.) Nella finalissima di Magny Cours, Riccardo Russo
(Yamaha), diciannovenne
campano del Team Italia, non
è riuscito a strappare il campionato europeo Stock 600 all’olandese Michael van der
Mark, che nel 2013 debutterà
nel Mondiale con la Honda ufficiale. Russo potrà però consolarsi domenica a Vallelunga
con il Campionato italiano, dov’è ampiamente al comando.
Il Team Italia è stato sfortunato anche nella Stock 1000, con
Eddi La Marra (Ducati) scivolato al secondo giro: successo
finale del francese Sylvan Barrier, ufficiale della Bmw Italia.
NELLA MOTO3
Ferrari, 15 anni
vince l’Europeo
Si chiama Matteo Ferrari
il successore di Romano Fenati. Sul circuito di Albacete, in
Spagna, il pilota della Honda
(San Carlo Junior Team) ha
battuto in volata lo spagnolo
Juanfran Guevara e l’altro italiano Kevin Calia, conquistando il titolo europeo della Moto3. Il trionfo di Ferrari, 15 anni, conferma la qualità del vivaio italiano. Nel 2009 era stato campione europeo delle minimoto, poi è cresciuto con
l’Honda Italia Racing Project,
prima di passare nel 2011 alla
RS125 GP Trophy che ha vinto
al debutto. Ora lo attende l’ultima gara del CIV a Vallelunga
(13-14 ottobre).
IV
LA GAZZETTA DELLO SPORT
LUNEDÌ 8 OTTOBRE 2012