PICASSO, IL PERCORSO ARTISTICO

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PICASSO, IL PERCORSO ARTISTICO
PICASSO, IL PERCORSO ARTISTICO
(Malaga,1881-Mougins,1973)
GLI ESORDI
Figlio d'arte: il padre José Ruiz Blasco, da cui
impara molto, è pittore e insegnante di disegno.
Il suo talento lo porta a soli 14 anni alla Scuola
di Belle Arti di Barcellona e poi all'Accademia
reale di Madrid. Già in questo periodo
manifesta la sua personalità. Ne sono un
esempio «Autoritratto con i capelli spettinati»
del 1896 e «Scienza e verità» del 1897. Nel
primo ama rappresentarsi con i capelli
scompigliati per dare un'immagine di sé come
artista libero dagli schemi
borghesi,anticonformista. Nel secondo manifesta già un interesse per la sofferenza umana.
IL PERIODO BLU
Dal 1901 al 1904 poveri,malati,mendicanti,alcolizzati e prostitute sono i
soggetti rappresentati da Picasso. L'artista utilizza prevalentemente il blu
in tutte le sue tonalità e sfumature. Scrive a tal proposito: «Ho
cominciato a dipingere in blu pensando a Casagemas». Carlos
Casagemas era un carissimo amico di Picasso suicidatosi nel 1901 per un
amore non corrisposto.Senza dubbio questo fatto influenzò l'artista
stimolando in lui una riflessione sulla solitudine e la sofferenza.
I soggetti dipinti in questo periodo da Picasso sono infatti ritratti in uno
stato d'isolamento e carichi di tristezza.
Il pasto del cieco (1903)
IL PERIODO ROSA
Tra il 1905 e il 1906 Picasso schiarì la sua tavolozza, utilizzando
soprattutto gradazioni del rosa.Oltre a cambiare il colore nei quadri di
questo periodo cambiano anche i soggetti. Ad essere raffigurati sono
personaggi presi dal circo, saltimbanchi e maschere della commedia
dell’arte, quali Arlecchino.L'artista è affascinato da questi personaggi che
vivono o hanno vissuto in un mondo appartato, in uno stato d'isolamento
che consente loro di coltivare la poesia e la magia della loro arte. Sono
visti per questo come una metafora della condizione dell'artista così come
Picasso la vede cioè sospesa tra solitudine e immaginazione creatrice.
Famiglia di acrobati (1905)
IL CUBISMO
Nel 1907 Picasso con «Les demoiselles d'Avignon» inaugura il suo
periodo cubista. In tale dipinto appaiono i primi elementi cubisti: la
doppia visuale dei volti che mostrano al tempo stesso elementi in
posizione frontale (gli occhi) ed elementi di profilo (il naso) e quella
del corpo della donna seduta a destra di cui sono visibili il volto
frontalmente e la parte posteriore (la schiena). Una doppia visuale è
presente anche nella rappresentazione della frutta, vista di fronte, e del
tavolo, visto dall'alto. Nella stessa opera possiamo scorgere l'influenza
che in questo periodo esercita il suo forte interesse per l'Arte Primitiva,
attraverso la rappresentazione dei volti delle donne caratterizzate da
una deformazione che ricorda le maschere africane.
IL PERIODO CLASSICISTA
Il viaggio a Roma del 1917 gli consente di conoscere l'arte
classica greco-romana e di stimolare in lui nuove
sperimentazioni. Abbandona lo stile cubista e comincia a
dipingere figure monumentali che risentono dell'influenza
esercitata dalla sua visita in Italia dove visiterà oltre che Roma
anche Pompei,Napoli e Firenze. I volumi dei corpi dei suoi
soggetti sono particolarmente accentuati tanto da sembrare
sculture.
PICASSO «SURREALISTA»
Picasso non aderirà mai alla poetica del Surrealismo sebbene alcune
opere degli anni '20 manifestino punti di contatto con l'esperienza
surrealista. Innanzitutto l'uso di materiali nuovi nelle sculture e la
metamorfosi delle forme che viene spinta sino alla rappresentazione di
figure «mostruose». In questo periodo infatti trasforma il corpo umano
«sfigurandolo». Braccia,gambe e teste si allungano a dismisura,
acquistando proporzioni fantastiche,bizzarre, generando creature quasi
irriconoscibili.
L'IMPEGNO CIVILE
«Non l'ho fatta io,l'avete fatta voi». Così risponde Picasso ad alcuni critici tedeschi che lo
interrogano su GUERNICA durante l'occupazione di Parigi.
L'opera è un urlo di protesta contro la violenza dellla
guerra,contro le sue atrocità e un atto di solidarietà nei
confronti delle sue vittime. Picasso manifesterà questa sua
indole pacifista più volte durante la sua carriera artistica
affermando così un forte legame tra l'arte e la vita nelle sue
espressioni più tragiche. Tornerà sul tema della guerra con
«Carnaio» del 1944, «Massacro in Corea» del 1951 e con i
dipinti su muro realizzati a Vallauris tra il 1951 e il 1957 dove accanto alla rappresentazione della
guerra troviamo anche quella della pace.
IL CONFRONTO CON I MAESTRI DEL PASSATO
Gli ultimi 20 anni della sua vita sono in parte dedicati al
rifacimento di alcuni capolavori della storia dell'arte.
Opere di Delacroix,Monet,Velasquez, David ecc. vengono
ricostruite secondo uno stile personale che manifesta la
capacità di giocare con le forme rendendo omaggio alla
tradizione ma anche reinventandola.