Picasso
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Picasso
N el quartiere di Marais di Parigi si trova il Museo Picasso. La sua raccolta comprende oltre ai dipinti, collage, sculture, disegni, ceramiche, fotografie e altro materiale di archivio. E’ esposta anche la collezione personale di Picasso delle opere di artisti suoi contemporanei come Matisse e Cézanne. In totale una collezione è composta da 250 dipinti, 3000 disegni e 100.000 oggetti archiviati. Il museo è situato in un edificio del diciassettesimo secolo, un hôtel particulier chiamato Palazzo Salé, costruito per volere di un esattore delle tasse sul sale nel 1656, un luogo adattissimo a fare da sfondo alle opere di Picasso pittore spagnolo nato nel 1881 e morto nel 1973, che tuttavia trascorse gran parte della sua vita adulta in Francia. Durante la prolifica carriera dell’artista, Picasso rimase proprietario di molte delle sue opere. Alla sua morte questo fatto si trasformò per i suoi successori che avevano ricevuto in eredità le sue creazioni, in una onerosa tassa di successione. La Francia reclamò il pagamento delle imposte sotto forma di opere d’arte per l’ammontare di un quarto della collezione dell’artista. A questo punto lo Stato francese restaurò l’Hôtel de Salé per farne l’attuale museo. Le grandi mostre Tra i tanti capolavori, “La Celestina” (1904), “Uomo con il che corrono sulla spiaggia” (1922), “Paul come Arlec- mandolino” (1911), “Ritratto di Olga” (1918), “Due donne O ra finalmente Picasso ritorna a Milano con una mostra antologica a Palazzo Reale curata da Anne Baldassari, riconosciuta a livello internazionale fra i più importanti studiosi di Pablo Picasso e curatrice del Musée National Picasso di Parigi. Con oltre duecento opere – molte delle quali mai uscite dal museo parigino – tra dipinti, sculture, fotografie, disegni, libri illustrati e stampe, la mostra rappresenta un vero e proprio excursus cronologico sulla produzione di Picasso, mettendo a confronto le tecniche e i mezzi espressivi con i quali l’autore si è cimentato nella sua lunga carriera. chino” (1924), “Ritratto di Dora Maar” e “La supplicante” (1937). ---------Una sezione speciale documenterà la mostra che Picasso tenne, sempre a Palazzo Reale, nel 1953 quando venne esposta per la prima volta in Italia, nella Sala delle Cariatidi, la grande tela di “Guernica” (1937). * L “La Celestina” (1904) “La supplicante” (1937) “Ritratto di Dora Maar” a raccolta di opere di Picasso nasce grazie alla dazione (dation in lingua francese), una legge che dal 1968 consente agli eredi di pagare le tasse di successione non in denaro ma in opere d’arte, se per la qualità esse sono ritenute tali, al fine di favorire l’incremento e la conservazione del patrimonio artistico nazionale. Nel 1986 Jacqueline Picasso, ultima moglie del pittore, muore tragicamente. Sua figlia propone una nuova dazione composta da 47 dipinti, due sculture, una quarantina di disegni e numerosi schizzi inediti. Il testo di questa legge specifica che ogni erede donatario o legatario può pagare i diritti di successione tramite la consegna di opere d’arte, oggetti da collezione, libri e altro genere di documentazione ar tistica. In questo caso, il contribuente versa all’amministrazione delle imposte la propria offerta che viene esaminata da un’apposita commissione (Commission interministérielle d’agrément pour la conservation du patrimoine artistique national), e su consultazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze si decide se accettare o rifiutare l’opera proposta. In caso affermativo l’oggetto d’arte diventa proprietà dello Stato. La legge, oltre alla collezione del museo Picasso, ha permesso l’ingresso nel patrimonio artistico francese di opere dall’inestimabile valore: “L’origine del mondo” di Courbet, il “Ritratto di Diderot” di Fragonard, “L’Astronome” di Vermeer, una consistente documentazione relativa all’attività di Viollet-le-Duc, per citarne solo alcuni. Un rammarico per Italia c’è. Nel nostro paese attualmente non esiste una legge propriamente simile. Accade troppo spesso che il dono di un collezionista o di un artista sia legato piuttosto al savoir faire del curatore di un museo che ha saputo intrattenere nel tempo buoni rapporti con l’entourage di interesse, piuttosto che cedere allo Stato oggetti d’arte per agevolare fiscalmente collezionisti, imprese o eredi di patrimoni mobili. Mentre in Italia si discute da anni sulla proposta di una legge quadro per l’arte contemporanea, le collezioni pubbliche francesi come quelle spagnole, acquisiscono opere d’arte, anche di origine italiana, per renderle fruibili al pubblico.