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La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
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Sommario
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
Rivoluzione gentile
di Adele Carrera
pag 4
Questo periodico
è associato alla
Unione Stampa
Periodica Italiana
DEL 15 MAGGIO 1992
Registro Nazionale della Stampa n. 10084
PROPRIETÀ PRO.GE.CO.
SOC. COOP. A R.L.
VIA SAVOIA, 1 – GINOSA
DIRETTORE RESPONSABILE:
STEFANO GIOVE
DIREZIONE:
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ADELE CARRERA
COMITATO DI REDAZIONE
MARIA C. BONELLI
ROSAMARIA BUSTO
GINO DELL’ORCO
ERASMO MAZZONE
PALMA MARTINO
DOMENICO RANALDO
Resp. Red. Taranto:
SALVATORE RIZZO
HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO:
GIUSEPPE CARRERA
MARIO D’ALCONZO
ROBERTO MUSCOLINO
GIUSEPPE PIZZULLI
DON FRANCO CONTE
PAOLO COSTANTINO
GIANLUCA CATUCCI
DAVIDE GIOVE
RAFFAELE FANELLI
FRANCO ROMANO
M. CARMELA RIBECCO
MARINO MENZELLA
PAOLO COSTANTINO
LUCIANO MINEO
TOMMASO FRANCAVILLA
MARIO STIGLIANO
MICHELINA DELL’AQUILA
COSIMO VAVALLO
VINCENZO PRENCIPE
Cannavò e Cazzetta a
Ginosa
di Stefano Giove
pagg. 5/6
Aqp
di Giulio Pinto
pagg. 6
Le favole di grim
pag 7
Versus di From
pag 7
Notizie flash
di Giulio Pinto
pagg. 8/9
Presentato il Premio
Bontà 2007
di Stefano Giove
pagg. 10/11
AMMINISTRAZIONE
VITO CONTE
IMPAGINAZIONE E GRAFICA:
STEFANO GIOVE
MAURIZIO FALIVENE
STAMPA
FALIGRAPH
Questo numero de
La Goccia è stato chiuso
alle ore 18,00 del 24/01/07
di Emanuele Rosato
Riceviamo e
Pubblichiamo
di Paolo Costantino
pag 12
PIRP per il Centro
storico di Ginosa
di Vincenzo Di Canio
pag 21
di Tommaso Francavilla
pag 13
Riceviamo e Pubblichiamo
di AA VV
pag 14
Annata agraria 2006
di Carmelo Candia
pag 17
Enrico Letta a Taranto
di Salvatore Rizzo
pagg. 18/9
Questione giovanile
di Vavallo/Giove
pag 19
di Giuseppe Pizzulli
pag 35
Riceviamo e
Pubblichiamo
di AA VV
pag 36
Grande Karate a Ginosa
Festa dell’anziano 2007
di Gianluca Catucci
pag 22
Il parere del tecnico
di Rosamaria Busto
pag 37
Riceviamo e
Pubblichiamo
di Raffaele Fanelli
pag 24
Ricordo del 2006
pag 38
di Costantino/Mineo
Intervista a G. Locantore
di Mariacarmela Ribecco
pag 25
di Michelina Dell’Aquila
pag 39
BCC area 25
di AP
pag 41
Civiltà Pugliese
pagg. 26/27
Il vocabolario
di Dio
di Don Franco Conte
Riceviamo e
Pubblichiamo
Credo...
pag 20
di Adele Carrera
FOTO:
ERASMO MAZZONE
Riceviamo e
Pubblichiamo
pag 28
Home Page
di Roberto Muscolino
pag 29
1° Torneo interregionale
karate e kick boxing
di V. B.
pagg 42/43
Il Ginosa a Grottaglie
di Domenico Ranaldo
pag 44
Il Ginosa vittoria ritrovata
di Domenico Ranaldo
pag 44
Mo ti dico e mo ti conto Calcio a 5
di Stefano Giove
pag 30
Costi di costruzione
di Luigi Montanaro
pag 31
Noi e il Fisco
di Mario D’Alconzo
pag 31
Briciole di quotidianità
di Mariacarmela Ribecco
pag 32
di Marino Menzella
pag 45
Serata d’onore per
i vincitori del Corripuglia
di Mario Stigliano
pag 46
4
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
“Rivoluzione gentile”
È rivoluzione copernicana in ambito Sanitario, nella
nostra regione dopo il varo della Finanziaria, dopo le misure
antispreco adottate dal Consiglio regionale pugliese.
“Vendola e Prodi non mantengono le promesse fatte
in campagna elettorale“ è quel che si dice quando si scoprono i codici bianchi (da pagare con 25 euro), gialli, verdi e
rossi del Pronto Soccorso, quando si scopre che il farmaco
griffato va integrato con una quota (fino a 11 euro) a carico del paziente; quando si scopre che sulla ricetta per la
prestazione specialistica vanno aggiunti 10 euro al normale
ticket.
La politica di riabilitazione (chiamiamola così) che il
governo regionale e quello nazionale sono costretti a fare
ci lascia sconcertati (noi cittadini) ma, purtroppo, la riabilitazione, il più delle volte, è dolorosa.
Ma, quali sono le funzioni che dobbiamo riattivare
nel nostro corpo sociale?
Sicuramente quelle del buongoverno, dell’onestà e
della trasparenza. Rieducare il cittadino all’autocontrollo
(del consumo delle prestazioni sanitarie) dopo decenni di
sperpero e di spreco incontrollato da parte di chi aveva il
compito di governare, non è impresa che si realizza in un
sol giorno (forse non basta una legislatura).
In un settore come quello sanitario, nella nostra regione, nell’ASL di nostra appartenenza, scoperta dagli attuali dirigenti come la più corrotta d’Italia, ma vi pare che si
stesse a badare se il cittadino usava a sproposito la struttura ospedaliera o il Pronto soccorso? Ma vi pare che molti
medici di base stessero lì a farsi scrupoli nel prescrivere
visite specialistiche anche non opportune se il paziente era
uno fra i più assidui frequentatori del proprio ambulatorio?
Ma vi pare che fosse necessario porre attenzione alla progettazione di una piscina per la riabilitazione in un presidio
sanitario pubblico, come quello ginosino?
E se da parte di chi era preposto alla gestione, al
controllo e alla corretta pianificazione della spesa non c’è
stato nè scrupolo nè volontà di migliorare la qualità della
vita e della salute, chi mai avrebbe dovuto tracciare corrette
linee comportamentali tra i cittadini, nella società?
Oggi è dura per tutti e abbandonarsi al dileggio della
classe politica al governo della regione e della nazione è la
reazione più scontata che ci si potesse aspettare e, d’altra
parte, il cittadino non responsabilizzato non ha colpe. Nel
laissez-faire generale è difficile capire quali sono le corrette
norme di comportamento.
Tutto questo mi fa riscontrare analogie con un emblematico rapporto educativo genitori-figli. Quando un bambino
incomincia ad articolare le parole e fra queste, per imitazione, ripete alcune parolacce che ha sentito, i genitori lo guardano ammirati per la sagacia che il piccolo mostra e, anzi,
in molti casi gli chiedono di ripetere la parolaccia ai nonni e
agli zii, quasi come fosse una divertente esibizione. E tutti
l’editoriale
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si divertono ad ascoltare quel portentoso
diavoletto!... Quando il piccolo comincia
a cresce e la sfera delle conoscenze si
allarga e la divertente esibizione comincia a creare qualche imbarazzo, i genitori
son già pronti con la redarguente espressione. «Non si dicono le parolacce!»
È a quel punto che il giovanotto
va in crisi, e teme di aver perso l’affetto
dei suoi più cari perché non sa dare una
spiegazione all’improvviso cambiamento di atteggiamento. L’unica spiegazione
che riesce a darsi è: «Mamma e papà
non mi vogliono bene.»
La stessa cosa pensano i cittadini
pugliesi che oggi si vedono costretti alla
rieducazione di un atteggiamento che
nessuno fino ad oggi aveva detto loro
fosse scorretto.
Purtroppo i tempi della rivoluzione
gentile sono lunghi e i percorsi impervi.
Speriamo di farcela!
Adele Carrera
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
cronaca
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Ginosa “in rosa” abbraccia
Candido Cannavò e Stefano Cazzetta
Grande e partecipata serata, presso il salone ricevimenti “Imperatore di
Puglia” in onore di Stefano Cazzetta con ospite il grande giornalista sportivo Candido Cannavò che ha presentato il suo libro “E li chiamano disabili”.
foto Erasmo Mazzone
Bisogna riconoscere bravura e
maestria a Gianluca Catucci e grande volontà ai Lu Ma Gi Gi per la magica serata
che hanno realizzato nella nostra comunità regalando un evento che oserei definire
straordinario. Ginosa, per una sera, è stata
la capitale del giornalismo sportivo italiano
avendo ospitato uno dei più grandi giornalisti sportivi di tutti i tempi: Candido Cannnavò, per molti anni direttore della Gazzetta
dello Sport e, con lui, un giornalista sportivo
che è destinato a seguirne le orme. Parlo
del nostro concittadino Stefano Cazzetta,
giornalista anch’egli della prestigiosa Gazzetta dello Sport, giornale nel quale ricopre
la carica di Capo del settore Calcio.
Proprio Candido Cannavò, assunse al giornale rosa il nostro Stefano Cazzetta, fidandosi del «suo intuito» intravedendo
in quel giovane la voglia di arrivare lontano
in una professione molto impegnativa.
Ma raccontiamo della serata.
Gianluca Catucci, con la vivacità che lo
contraddistingue, la presenta insieme alla
bellissima Francesca Rodolfo, e ripercorre
tutte le tappe del
nostro Stefano,
dagli esordi nelle
emittenti locali,
fino al premio
Ussi 2005.
È seguito l’intervento di Candido
Cannavò che ha
detto di sentirsi «un ginosino
due volte felice:
per la festa che
avete rivolto ad
un vostro figlio,
Stefano e per la
possibilità che mi
date di presen-
tare il mio libro.» Anche Cannavò ha ripercorso le tappe che hanno condotto Stefano
Cazzetta a raggiungere un traguardo tanto
importante e ci ha tenuto a sottolineare che
«tutto quello che Stefano ha avuto se l’è
meritato» e che aveva capito la sua determinazione quando gli chiese di andare a
lavorare a Milano e lui «mi rispose con un
sì convinto.»
Il sindaco di Ginosa, Luigi Montanaro, ha espresso il grande entusiasmo
della città nei confronti di un proprio figlio
che «Ha fatto successo e che da adesso
nominiamo ambasciatore di Ginosa nel
mondo dello sport.»
Francesca Rodolfo ha presentato al numeroso pubblico presente Candido Cannavò definendolo «... sicuramente il più grande giornalista sportivo che
da direttore ha fatto della Gazzetta dello
Sport, il quotidiano sportivo più diffuso
e più letto in Europa». La giornalista di
Studio 100, ha poi parlato dei lavori letterari di Cannavò con tutta l’enfasi che
tali lavori meritano in quanto affrontano
questioni di grande rilevanza sociale.
È stata la volta di Stefano Cazzetta che ha esordito dicendo «questa è
la parte più difficile della serata.» Ovviamente ha manifestato la sua gioia sia per
aver «rivisto le persone che non vedeva
da tanto tempo e alle quale vuole ancora
bene» sia parlamdo della sua esperienza
di giornalista. E dell’incontro con Cannavò ha detto di aver capito che «nella vita
c’è sempre una possibilità e per me questa possibilità è stato un colloquio con
Candido Cannavò.»
La seconda parte della serata
è stata impegnata da una appassionata
dissertazione di Candido Cannavò sulla
sua opera letteraria “E li chiamano disabili”. Della stessa opera proponiamo ai
nostri lettori una recensione realizzata da
Adele Carrera.
Sono seguiti interventi dal pubblico e la consegna di premi e riconoscimenti per i due protagonisti ha concluso
la manifestazione.
È opportuno sottolineare il grande impegno sociale e culturale di una
giovane associazione che è già grande
protagonista della vita sociale della nostra comunità.Parliamo dei LuMaGiGi,
naturalmente!!!
Stefano Giove
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La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
cronaca
di civiltà lo si può definire tale di fronte alla
vitalità espressa da tanti disabili verso i
quali siamo così distratti se non addirittura
indifferenti?
Candido Cannavò, con gentilezza
ci invita tutti a fare la nostra parte e l’invito
appassionato lo ha rivolto direttamente
alla sala affollata dell’Imperatore di Puglia,
quando parlando del suo libro, ce lo ha
narrato con la stessa passione e lo stesso
entusiasmo con qui lo scritto, affascinando
E li chiamano disabili.
Il libro, uscito nel 2005, edito da
Rizzoli, è già stato oggetto di numerose
ristampe e dell’autore, di cui i più hanno
l’immagine che le trasmissioni sportive
proiettano, ci rivela una straordinaria capacità narrativa.
E, attraverso quella ci conduce in
un itinerario lungo sedici storie di uomini e
di donne che hanno deciso di affrontare la
vita senza cedere di un sol passo.
E con la sensibilità del giornalista
che sa sapientemente fondere cronaca,
sentimenti ed emozioni, stuzzica la curiosità
del lettore, avvincendolo nella narrazione di
vite di disabili che ci rivelano la bellezza e
la gioia di vivere, insegnandoci che spesso,
l’angolazione della visuale comune distorce
la realtà.
La diversità che Cannavò ci racconta in E li chiamano disabili è di quelle
che ci insegnano a guardare senza pietismo
al mondo dei disabili, fino a giungere ad un
ribaltamento dei ruoli portandoci, quasi per
mano, alla riconsiderazione di rapporti e
sentimenti diametralmente opposti a quelli
di cui prevalentemente siamo pervasi in
presenza di persone diversamente abili.
Non situazioni d’eccezione, quelle
delle sedici storie raccontate ma un insolito
svolgersi di emozioni e sentimenti, che
radicano nel lettore la consapevolezza che
uomini e donne, da posizioni e condizioni
assai differenti da quelle della maggioranza,
hanno la capacità di insegnare e mostrare
forza e volontà (non solo interiore) che
ribaltano canoni e stereotipi, inducendoci a
riflettere sulle tante omissioni che politica,
società e senso comune perpetuano nei
loro confronti.
Il libro, sostanzialmente lascia
aperta questa riflessione: il nostro senso
con una meravigliosa capacità affabulatrice
tutti i presenti.
Allo scrittore porgo un invito, perché
l’esperienza ed il coraggio che ha conquistato in questo mondo della diversità non li mette
a disposizione per un altro lavoro letterario
rivolto alle scuole e più precisamente ai
giovanissimi affinché la paura della diversità
sia una patologia prevenuta da piccoli e non
una malattia da curare da adulti?
Adele Carrera
Aqp: chiude
l’ultimo ufficio di zona
Con propria determinazione, l’Acquedotto Pugliese, dagli inizi del 2007, ha
chiuso il proprio ufficio locale. La grave decisione non è stata preceduta da
alcun avviso pubblico, tanto è che diversi cittadini recatisi all’ufficio di zona hanno constatato l’amara sorpresa leggendo uno scarno messaggio riportato in un
comunicato affisso sul vetrata di accesso all’ufficio. Quattro parole per avvertire
che per il disbrigo delle pratiche bisogna recarsi all’ufficio zonale di Castellaneta. Da gennaio un altro servizio distaccato sul territorio viene tolto e Ginosa e
tutto il suo ampio territorio viene isolata sempre più dai servizi di base. Un altro
onere che si aggiunge e che i ginosini dovranno sostenere in termini di tempo,
sicurezza e danaro per allacciarsi alla pubblica fogna ed anche per acquistare
una autobotte di acqua. Una decisione insostenibile per un territorio che mostra
zone distanti già oltre venti chilometri da Ginosa, è il caso di Marina di Ginosa,
aggregato urbano che conta ormai stabilmente circa diecimila abitanti tra fissi
e temporanei, ma anche gli abitanti della Contrada Cantore non sono da meno con i quasi venticinque chilometri di distanza da Ginosa e con la decisione
assunta dall’Aqp, oltre cinquanta chilometri da Castellaneta. Una decisione assunta dall’Aqp che mostra il fianco a tante critiche e che è stata assunta nella
miope ottica di contenere i costi di gestione dell’azienda dimenticando che la
stessa azienda essendo a partecipazione regionale è retta con i soldi dei contribuenti. Si riducono realmente i costi di gestione? Certamente no perché gli
impiegati di Ginosa, dovranno raggiungere il posto di lavoro a Bari, con la propria autovettura ed a proprie spese rischiando quotidianamente la propria pelle.
Una scelta che a fronte di un misero segno positivo rappresentato dal risparmio
economico, mostra solo segni negativi : negativi per le due comunità ginosina e
marinese per la notevole distanza dell’ufficio castellanetano, per l’aggravio economico e per la pericolosità della strada per raggiungerlo, oltre al mobbing a
cui verranno assoggettati gli impiegati dell’ufficio ginosino, costretti a percorrere
quasi duecento chilometri al giorno per raggiungere il proprio posto di lavoro.
L’argomento sarà affrontato dagli organi competenti dobbiamo far capire agli
enti ed alle aziende che si insediano sul territorio che scelte così devastanti devono essere assunte ascoltando prima gli organi rappresentativi delle comunità
interessate? Staremo a vedere.
Giulio Pinto
scherzi a parte
VERSUS
di from
Erba
Verde
e superba
si estende
l’erba
del vicino,
più di quella,
invisibile,
del giardino
lontano,
più di quella,
risibile,
erosa
dal male
sul piano
del davanzale
di casa.
Non c’è pianto
nel vento:
nel condominio
l’abominio,
ferale,
bestiale,
dà prigione
al dolore.
E alla ragione
del cuore.
Senza ragione
Per Vicenza,
dissidenza
e cancan,
Afghanistan
in ritorsione.
Senza ragione.
Il Professore
Luciano,
professore
che non quadra:
colpo di mano
da rigore,
con cattedra
in fuorigioco
(e non di poco).
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
Le favole di Grim
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Il Ripensatore
C’era una volta, non lontano da qui, il paese di Occhiocitrullo, lì, quando sembrava che la
noia ed il piatto scorrere della vita la facessero da padroni, improvvisamente si fece largo una strana
figura: il ripensatore.
Chi mai fosse e da dove venisse se lo chiese tutto il villaggio quando di quella presenza s’incominciò a spargere la voce. Ma ben presto fu noto a tutti ch’egli altro non era che un vecchio viceré al
quale era stata riservata, come uscita di preferenza, una finestra e che, al momento, rientrato trionfale
dalla porta principale di palazzo reale, incominciava a dare segni di ripensamenti.
Era accaduto, un lustro addietro che sua maestà non gradendo al suo fianco alcuni viceré
che gli erano stati appioppati, per tutti aveva trovato il modo di farli sgarbatamente uscire buttandoli
giù dalla finestra, quando quelli meno se lo aspettavano.
Uno degli sventurati fu il messere delle palme, così chiamato per il luogo di provenienza.
Egli, infatti, dimorava stabilmente in riva al mare all’ombra di ombrose palme ma non disdegnava
d’aggirarsi anche in una casa libera che gli garantiva ampi spazi e ampie manovre (entrambi liberi).
E furono proprio quest’ultime che lo resero inviso a sua maestà e sottoposto al volo da palazzo.
Ma il messere delle palme non stette per molto tempo fuori dalle sale del potere poiché, ben
presto, in duello, riconquistò il suo scranno a corte.
E fu proprio quella l’occasione che lo fece rincontrare con il re, il quale, dopo tanto tempo,
non aveva smaltito d’un sol punto l’astio che per lui serbava.
Infatti al momento della nomina del nuovo viceré, a sua maestà toccava tener in debito conto
il valore dimostrato in duello da messer delle palme, aveva mietuto molte vittime e fatti propri molti
cimeli il valoroso guerriero e a lui più che ad altri toccava l’ambito scranno.
Ma ogni medaglia ha il suo rovescio e lo scranno da viceré anch’esso aveva un rovescio. Era sì
il più ambito ma era anche il più instabile poiché in quello era incastrato un meccanismo infernale per
cui bastava un cenno di capo del re per far catapultare fuori dalla finestra il malcapitato detentore.
Messer delle palme l’aveva conosciuto a sue spese!
Sicché il nostro rifiutò la carica comunicando a sua altezza che si sarebbe accontentato di
quella di sovrintendente al gran consiglio reale.
Il re non voleva perdere la ghiotta occasione di ri-liberarsi dell’intruso, accettando quella
richiesta, pertanto insistette nel proposito d’averlo viceré ma quello, irremovibile, fece giungere dai
confini del regno l’an nessa liberatoria dei suoi più alti in grado e a sua maestà non rimase che nicchiare.
Malcontento se ne scatenò tanto, perché quella decisione non permetteva ad altri messeri
della libera casa di aver altrettanto libero accesso a palazzo ma a messer delle palme poco ne calava
dei malumori altrui, era più imperioso salvarsi dai voli dalle finestre.
Il tempo passava lento e monotono a palazzo fintanto che un giorno il messere chiese udienza
a sua maestà: «Sire - gli disse baldanzoso - son stanco di sovrintendere al consiglio reale e non poter
accede alle sale del tesoro! ...» Il re interrompendolo: «Vuoi diventare viceré? Ti accontento subito!»
Ma, repentino messer delle palme gli spiegò quel che aveva in mente. «I gran ciambellani di corte
son sei... ma tu potresti averne anche sette... così dice l’editto di palazzo... sicché se tu nominassi un
mio fido... tutti i conti tornerebbero».
Il re lo guardò quasi con sfida e gli rispose: «Caro il mio sorvegliante del gran consiglio, volevo
farti viceré e non volesti; ti chiesi se la nomina di sorvegliante
d’aggradava e rispondesti di sì; mi dichiarasti, an nessa a ciò,
che non avresti avuto ripensamenti... ed oggi mi proponi di
portar il numero dei gran ciambellani da sei a sette. Ma, mi
credi tanto scemo!? Una sola cosa son disposto a fare, se vuoi
ripensarci, posso nominarti viceré. Altro non chiedermi!»
Messer delle palme girò i tacchi e ritornò nelle sue stanze.
Non aveva mollato, s’era solo preso tempo per ripensarci.
Nel frattempo, però, un’altra famelica voglia s’era scatenata
nel palazzo: quella del settimo. E ce n’erano almeno sette che
si sentivano degni dell’investitura.
Il signore delle palme aveva, ancora una volta gettato scompiglio a palazzo reale.
Morale della favola: nonné tante ce t’abbenghije, quande ce
t’anore
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La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
cronaca
Notizie
Flash
Rubrica a cura di Giulio Pinto
SS580:ancora un incidente mortale
Torna tristemente ed ancora una volta alla
ribalta la SS 580 per un ennesimo incidente
mortale. Agli inizi della scorsa settimana, il
signor Natale Cosimo, ottantenne residente
a Marina di Ginosa, noto a Riva dei Tessali
dove accudiva i giardini di alcune ville, mentre svoltava per una stradina di campagna,
veniva tamponato con la sua Jetta, da Antonio Punzi, assicuratore laertino, nell’intento
di superare la panda del Natale, intenta a
svoltare, la tamponava violentemente spostandola di diverse decine di metri. Ai soccorritori del 118 prontamente intervenuti,
unitamente alla pattuglia dei carabinieri ,
non è restato alto che constatare il decesso
del Natale e le gravi condizioni del Punzi, ricoverando quest’ultimo presso il nosocomio
castellanetano.
Sarà più costoso edificare: aumenta di
oltre il 400% il costo di costruzione
Con l’approvazione del provvedimento nell’ultimo consiglio comunale, edificare sul territorio comunale , sarà fra qualche giorno,
più costoso. Il consiglio comunale per decisione assunta dalla maggioranza di centro
destra che attualmente governa Ginosa ha
deliberato l’aumento del costo di costruzione di oltre il 400% portando la tassa, perché di tassa si tratta, da 7 euro/mq a ben 30
euro/mq. Il provvedimento è stato assunto a
maggioranza con il voto contrario della minoranza che non ha mancato di sottolineare il significato negativo del provvedimento
ed il suo riverbero su un settore che, unico,
segna un trend in crescita, nella sterile economia locale. Gli ultimi anni, specialmente
lungo la costa, l’edilizia l’ha fatta da padrone determinando forti introiti nelle casse
comunali. Il provvedimento è stato assunto
in ossequio ad una delibera di giunta regionale che imponeva l’aumento di tale tassa
ma la stessa delibera non indicava il tempo
di applicazione. Ma si sa come vanno
queste cose : prima siamo tutti cittadini, poi una volta indossato l’abito istituzionale quel cittadino, uguale a noi
per diritti e doveri, che stava al nostro
fianco, diventa un nostro suddito che
deve rispettare le decisioni assunte,
magari anche senza un reale confronto con le organizzazioni di categoria
del settore. E’ si finisce come diceva
ieri sera, durante la trasmissione di
Porta a Porta,l’on. Daniela Santanchè
di A.N. , riferendosi all’organizzazione
della politica italiana che in Italia si è
costruito un sistema elettorale dove le
decisioni ed i membri da eleggere in
Parlamento sono di appannaggio di
quattro o al massimo cinque persone,
altro che democrazia partecipata.
Arresto per spaccio di cocaina
Nei giorni scorsi una pattuglia di carabinieri della stazione di Marina di Ginosa
comandata dal m.llo Antonio Barnabà
coadiuvato dagli appuntati Alessandro
Lorusso, Salvatore Lo Prete, Camillo
Leopardi, e il carabiniere Nicola Dicanio, ha compiuto una brillante azione
tesa a debellare lo spaccio di stupefacenti. La pattuglia, nell’ambito di
un servizio mirato alla prevenzione e
repressione dello spaccio di sostanze
stupefacenti, sulla scorta di notizie derivanti da fonti attendibili, intercettava,
sulla strada provinciale che da Ginosa
collega Montescaglioso, due autovetture: una Fiat multipla condotta da N.
L. ed una Fiat marea condotta da una
persona di cui non sono state rese note le generalità. Mentre il primo consegnava al secondo un pacco, risultato
contenere cocaina, la pattuglia intimava l’alt. Alla vista dei militari ed alla
loro intimazione di fermo N.L. non si
fermava dandosi alla fuga con l’autovettura. Dopo circa un’ora di inseguimento
N.L. veniva raggiunto e fermato per gli
accertamenti di rito.
Scampata aggressione
Lo scorso 20 gennaio, una giovane studentessa, mentre, alla fine dalle lezioni
scolastiche, ritornava alla propria abitazione posta in contrada San Vito, alla
periferia di Marina di Ginosa, in una zona
poca abitata nel periodo invernale, veniva seguita da una auto condotta dal
cittadino marocchino Mokhatar Hachimi,
31enne , residente a Marconia, commerciante ambulante. Questi, secondo il racconto fornito dalla giovane, al comando
dei carabinieri di Marina di Ginosa, fermava bruscamente l’autovettura ponendosi di traverso sulla strada. Si avvicinava alla giovane cominciandola a palpare
nonostante i tentativi di liberarsi del suo
aggressore. Fortunatamente riusciva a
liberarsi ed a raggiungere spaventatissima la sua abitazione. Seguiva il riconoscimento del suo aggressore, grazie
ad un book fotografico in possesso dell’Arma, e la sua identificazione. La studentessa veniva visitata dal dott. Piero
Zanelli che riscontrava lesioni in alcune
parti del corpo ed un evidente stato di
shock e tachicardia. Il commerciante marocchino veniva rintracciato al mercato di
Marconia dove, interrogato, negava l’accaduto, per darsi poi alla fuga. Raggiunto
veniva posto in stato di fermo e condotto
a Taranto.
Deposito di traversine ferroviarie nel
piazzale marinese
Nell’ambito dei lavori di ammodernamento della linea ferroviaria Metaponto
– Taranto, nel piazzale ferroviario attiguo
alla stazione marinese, da oltre un mese sono depositate una mole enorme di
traversine in c.a.p. (ndr cemento armato
precompresso). Un muro alto circa sei
metri, lungo una quarantina di metri e largo alcuni metri costituito da traversine in
cap tolte dalla linea e stoccate in attesa
di essere smaltite. Sono circa diciassettemila le traversine attualmente accatastate : un vero e proprio deposito di materiale di scarto, un rifiuto insomma, che
sarà smaltito ….come, quando e dove?
Un vero e proprio rifiuto con un proprio
codice CER di identificazione
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
cronaca
nel Regolamento applicativo del decreto
Ronchi. Per dare una prima risposta agli
interrogativi che diversi marinesi si sono
posti si è accertato che lo stoccaggio interessa oltre cinquanta - sessantamila traversine in cap in parte già smantellate ed
in buona parte da smantellare rivenienti
dalla linea ferroviaria Metaponto- Taranto.
Le stesse, in tranche da diciassettemila, saranno depositate temporaneamente
nel piazzale marinese, per un periodo di
circa tre – quattro mesi; successivamente
un idoneo mezzo d’opera, provvederà in
sito, cioè nel piazzale ferroviario, a triturarli, rendendoli in pezzi che andrebbero
poi conferiti in discarica. Acquisita la disponibilità il piazzale ospiterà una seconda partita di diciassettemila traversine
che seguiranno il ciclo di smaltimento
precedente e poi una terza partita e così
via fino a smaltire tutte le traversine ferroviarie usate. E’ ipotizzabile che il ciclo di
smaltimento determinerà essenzialmente
polveri di cemento nell’aria circostante, e
ricaduta di polvere sulle case circostanti
e rumori con pregiudizio per gli abitanti e
per l’ambiente. E’ auspicabile un incontro
dei responsabili dell’Ente Ferrovia, con le
autorità locali, con il sindaco, con i rappresentanti della ASL, del Noe al fine di non
concentrare le traversine tutte in quel luogo perché sicuramente daranno origine
a lamentele dei cittadini, degli operatori
turistici che potrebbero vedere svanire la
stagione estiva ormai prossima alle porte.
Nei prossimi giorni gli organi preposti dovranno dare una risposta agli interrogativi
posti, senza che aspettiamo la manna dal
cielo in modo da evitare, come avvenuto
in casi simili, inutili azioni repressive.
Arrestato un capo della ndrangheta
Una brillante azione di polizia giudiziaria
è stata compiuta lo scorso 19 gennaio dal
nucleo dei carabinieri di Marina di Ginosa,
comandato dal maresciallo maggiore Vito
Capozzi. A seguito di una segnalazione riveniente dal nucleo calabrese dell’Arma,
che dava il pluriricercato Paolo Polimeri,
46nne , reggino, già condannato a 30
anni di reclusione per l’omicidio di Paolo
Condello, pregiudicato, nel territorio ginosino, il comandante Capozzi avviava una
attenta azione di investigazione. In possesso delle foto della consorte del Polimeri, questa era stata notata a Marina di
Ginosa. Appostamenti ed intercettazioni
hanno consentito di accertare che il pregiudicato lavorava presso una masseria in
agro di Ginosa, lungo la strada provinciale che conduce a Matera. Polimeri vistosi in trappola ha cercato prima di fornire
false generalità ma poi , messo alle strette, non ha opposto resistenza. Polimeri,
noto come Lucifero rientra nell’elenco dei
100 pregiudicati più importanti latitanti sul
territorio nazionale. Sono ancora in corso
accertamenti sul proprietario del fondo,
un commerciante di Ginosa,di cui non sono state fornite le generalità. Nella perquisizione sono stati rinvenuti documenti ed
immagini sacre. L’importanza dell’arresto
e dato il ruolo del pregiudicato nell’ambito
della mafia calabrese dovrebbero sortire
un riconoscimento di merito al comandante Capozzi ed all’intera stazione dei
Carabinieri. L’azione repressiva è importante per i segnali che così vengono lanciati ai malviventi che potrebbero essere
indotti a considerare il territorio comunale
“terra di nessuno”. La presenza dell’Arma
sul territorio e la sua azione quotidiana di
vigilanza annulla questi tentativi di penetrazione e tranquillizza l’opinione pubblica
ed è una riprova che l’azione di vigilanza
quando non è vessatoria ma finalizzata
alla salvaguardia di tutto ciò che appartiene alla comunità va sempre considerata
azione meritoria.
Milione: si blocca la transazione
Mentre giunge notizia di un ulteriore pagamento di circa 200 mila euro per tasse
di registrazione e giudiziarie, a carico del
soccombente, nel caso di specie, il Comune di Ginosa, sembra si sia arenato il
tentativo transattivo avviato dal comune di
Ginosa con i legali ed in particolare con
l’avv. Nicola Marinelli. Come è intuitivo a
tutti l’istituto della transazione si attiva,
quando il procedimento e la materia del
contendere è in itinere, nel caso della
restituzione del milione, questa situazione non sussiste, in quanto il comune di
Ginosa è stato più volte dichiarato soccombente al pagamento delle somme
richieste dai cittadini. Nonostante una simile situazione definita, l’avv. Marinelli si
è subito dimostrato sensibile alla richiesta
di rateizzazione del debito maturato, accordando la disponibilità dei suoi assistiti
ad una rateizzazione triennale, cioè una
9
rateizzazione spalmata su tre esercizi
finanziari, ponendo solo due condizioni, condivisibili dall’ottica di chi ha vinto
la causa che potrebbe incassare subito
le somme ed invece dà la disponibilità
ad una rateizzazione triennale. Prima
condizione: la rateizzazione deve interessare anche i procedimenti condotti
dagli altri legali. Il senso della richiesta
è che se rateizzazione ci sarà, la stessa riguarderà tutti i legali, evitando in tal
modo la logica dei furbi, che prevede il
pagamento subitaneo di chi molto abilmente è salito sul carro di un procedimento già vinto da altri rateizzando “il
milione” chi ha strenuamente condotto
con le proprie risorse questa battaglia
sul milione. Seconda condizione : gli assistiti dell’avv. Marinelli vogliono essere
pagati per primi ed il loro pagamento deve essere garantito da una fideiussione
bancaria. Anche questo è condivisibile
per chi ha aspettato finora, ha vinto la
causa, sarà pagato subito ed invece dà
la disponibilità ad una rateizzazione,
purchè garantita. L’aspetto strano che
si rileva dalla corrispondenza tra il Comune ed i legali e l’assenza della componente politica, che invece ha grande
ruolo nella nominata vicenda. Le lettere
sono scritte dall’ufficio preposto e la proposta transattiva di rateizzazione triennale, squisitamente politica, è formulata
dall’ufficio e non dalla amministrazione
comunale. Peraltro è a dire poco incomprensibile una proposta transattiva sulle
sentenze esecutive “ fermo restando il
proseguio dei giudizi ancora in corso e
senza riconoscimenti di diritti e/o pretese di alcun genere” . Tale passaggio si
interpreta come una volontà dell’Ente di
chiudere una transazione pagando non
in unica soluzione, tutte le somme dovute, ma rateizzandole. Per gli altri procedimenti in itinere, non viene formulata
alcuna proposta transattiva, anzi viene
precisato il proseguio dei giudizi ancora
in corso. Il che sembrerebbe esprimere
una volontà dell’Ente di non riconoscere
ai cittadini che sono nella fase di avvio
del procedimento per la richiesta del
milione, una somma stimabile in 1000
euro, riconoscendola a procedimento
ultimato per un importo triplicato con un
ulteriore aggravio all’erario comunale.
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La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
attualità
Presentato il “Premio Bontà 2007”
con un auspicio: «mai più guerre»
Commosso intervento del notaio Carmine Sarno che ha
ripercorso i momenti salienti della sua vita e del
“monumento” che ha voluto erigere al fratello Luigi.
Il panorama che si può godere
dalla sede della Fondazione “Ing. Luigi
Sarno” è unico. Dal nono piano del Pa-
lazzo Giangipoli si può ammirare tutta
Ginosa in ogni suo anfratto, si ammirano le montagne della Basilicata e della
Calabria, si ammira il Golfo di Taranto
in ogni suo aspetto. È stata questo lo
spettacolo visto, insieme ad un altro sofferente di vertigini, il decano del giornalismo ginosino Rino Petrosino, prima
dell’avvio di una conferenza stampa che
definire insolita è un eufemismo.
È stato Gino Dell’Orco, addetto
stampa della Fondazione, ad introdurre
la presentazione della 7ª edizione del
Premio Bontà. «Gli scopi della Fonda-
zione sono la promozione di idonee
iniziative volte ad elevare il livello etico, sociale e culturale della comunità
Ginosina e Laertina e, tra questi, vi è il
Premio Bontà che è giunto alla settima
edizione.» Lo stesso, si è soffermato
sugli aspetti della serata che si terrà il
25 gennaio presso il teatro Metropolitan e che vedrà la partecipazione di S
E Mons. Pietro Maria Fragnelli (vescovo della Diocesi e presidente onorario
delle Fondazione), di padre Luigi Colleoni, dei sindaci di Ginosa e Laterza
Montanaro e Cristella. Inoltre nel corso
della serata saranno presentate immagini e filmati che affrontano i temi della
Bontà e della Fratellanza. Di particola-
re rilievo anche l’intento di caratterizzare la serata con una attenta riflessione
sulle problematiche giovanili esplose in
maniera tanto eclatante quanto dolorosa in questi ultimi mesi a Ginosa.
È seguito l’intervento del notaio
Sarno nel quale sono state spiegate le
ragioni e le finalità della Fondazione e
che qui di seguito riportiamo integralmente.
«Sono nato 92 anni fa da padre laertino e madre ginosina con nonno già notaio a Laterza negli anni a
cavallo tra l’800 e 900. Negli anni ‘20
ho frequentato le elementari a Ginosa,
il Ginnasio e il Liceo Classico fuori di
Ginosa conseguendo la maturità presso il Liceo Archita di Taranto nel 1935,
cioè nel periodo di piena applicazione
della famosa, quanto severa, Riforma
Gentile. Per non dilungarmi, accenno
solo alle vicende successive: nel 1936
fui allievo ufficiale alla Scuola di Arti
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
attualità
glieria a Potenza e quindi
ufficiale di prima nomina
nella 1ª Divisione celere di
pronto intervento in territorio frontiera a Palmanova
di Udine. Terminato il servizio militare torno a Ginosa
e preparandomi da solo,
conseguo a Matera il diploma di abilitazione all’insegnamento, quindi supero un non facile concorso
e il 1 ottobre 1939 prendo
servizio come insegnante
di ruolo a Ginosa, nell’edificio S G Bosco.
All’inizio della 2ª
Guerra Mondiale (1940)
io e mio fratello Luigi siamo già militari in servizio: mio fratello a
Tripoli con grado di tenente di artiglieria
ed io sulle isole Cheradi a difesa della
base navale di Taranto col grado di sottotenente di artiglieria.
L’11 novembre 1940, il battesimo del fuoco: l’indescrivibile attacco di
aerosiluranti che portò alla paralisi di
buona parte della nostra flotta e distruzioni alla città.
Il 24 maggio 1941 nelle acque
di Siracusa, un numeroso convoglio
viene attaccato da sommergibili nemici
in agguato che riescono ad affondare il
transatlantico “Conte rosso”, il bottino
più ghiotto perché trasportava materiale bellico e migliaia di giovani militari:
muoiono tutti!
Tra le vittime mio fratello Luigi
che rientrava a Tripoli per avere espletato una delicata missione in Italia e una
breve visita a Ginosa.
Chi era mio fratello Luigi?
Laureato in ingegneria civile a
Bologna, esercitava la libera professione a Ginosa; ricopriva importanti cariche
pubbliche ed era quindi tra i più noti e
stimati cittadini di Ginosa e dell’intera
provincia.
I siluri che colpirono il transatlantico non distrussero solo la nave ma
anche l’intera nostra famiglia di cui Luigi
era il deus ex machina, lo specchio e la
guida di tutti noi.
Ecco perché io, unico superstite della famiglia, ho voluto elevargli un
monumento vero, fatto non di freddo e
immobile marmo o bronzo, ma di caldo
e palpitante affetto tradotto in solidarietà
verso il prossimo.
Ecco perché la Fondazione a
Lui intestata, col Premio della Bontà a
cittadini di Laterza e Ginosa; ecco perché la mia attiva partecipazione a tutte
le opere sociali di Ginosa e Laterza, ne
cito solo qualcuna: la fondazione della Parrocchia Cuore Immacolato con
annesse opere sociali a Ginosa ed erigenda Casa Famiglia a Laterza; ecco
perché la Casa Famiglia a Ginosa cui
ho contribuito in maniera determinante
11
Sono tanti e tanti, dovunque
ma non conosciuti perché
sono modesti, non amano
esibirsi, non amano il protagonismo, non fanno notizia.
Però ce la mettono tutta e
noi tutti come loro. Grazie!»
Nel corso del suo
intervento, il notaio Sarno
non è riuscito a trattenere la
commozione nel ricordo del
fratello Luigi.
La casa natale del
È seguito l’intervenNotaio Sarno donata to del prof. Mario Misano,
alle suore
componente del Consiglio
di amministrazione della
(foto E. Mazzone)
Fondazione che ha ricordato il legame profondo con il
dottor Sarno e la sua mae sine qua non. come può testimoniare padre Lino e gli altri padri Monfortani gnanimità verso la comunità laertina
che si sono succeduti a Ginosa; ecco ed ha ricordato il contributo concreto
perché le suore a Ginosa nella nostra destinato dal notaio al rifacimento del
casa che ci ha visti nascere e cresce- campanile del santuario della Mater
re tutti, in via Scarlatea; ecco perché la Domini di Laterza.
Il presidente della Fondamia modesta e calda disponibilità verso
zione,
Pino
Mele, nel suo intervento,
chiunque; ecco perché dopodomani alle
ha
sottolineato
il percorso fatto dalla
ore 20,30 assegneremo il Premio della
Bontà a persone veramente buone che Fondazione dal 2000 ad oggi evidencompiono in silenzio opere significative ziando, con grande soddisfazione,
ed esemplari di bontà e solidarietà così che tutti gli interventi realizzati sono
come sancito nello Statuto della Fon- stati finanziati dalla Fondazione senza
dazione. Sì, veri bravi cittadini che noi ricevere contributi esterni.
Stefano Giove
della Fondazione intendiamo segnalare come veri buoni maestri da imitare.
MOTIVAZIONE PREMIO BONTA’– Anno 2006
AL NOTAIO DR. CARMINE SARNO
“per aver permesso che, anche a Ginosa, con l’arrivo delle nostre
care sorelle dell’Ordine Oblate Maria Vergine di Fatima, si dimostrasse
come la forza delle nostre azioni risieda nella volontà di guardare avanti, sempre e comunque, per il bene universale della comunità, senza mai
perdere la speranza in quel sentimento tanto raro, eppure esistente, che è
insito nel cuore dell’uomo e che si chiama BONTÀ”.
La Fondazione “Ing. Luigi Sarno”
assegna il “Premio della Bontà” – Anno 2006
a favore della Sig.ra Michela MENNUNI di Ginosa,
Catechista e Responsabile del Centro Ascolto “Emmanuel”,
per
“l’abnegazione espressa in favore delle famiglie e dei giovani disorientati
nelle morse della tenaglia della dipendenza”.
La Fondazione “Ing. Luigi Sarno”
assegna il “Premio della Bontà” – Anno 2006
a favore della Sig.ra Maria TRALLI,
della Sig.ra Lucia MATERA e della Sig.ra Rosanna CLEMENTE di Laterza
per
“la perseveranza e la tenacia profuse verso chi, divenuto debole,
ha necessità dell’amore altrui”.
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La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
dalla Regione Puglia
L’interminabile telenovela dell’ambulanza di Ginosa, ovvero
dimostriamo a tutti i costi che la Asl TA/1 andava commissariata!!!
E’ l’incubo ricorrente di Alleanza Nazionale ionica! La delusione per il
mancato commissariamento della ASL
TA/01 non è stata ancora digerita, dunque è opportuno tornare alla carica, basta solo cercare argomenti ed utilizzarli
in modo pretestuoso!
Ancora una volta mi tocca vestire i panni del difensore del Direttore
Generale, lo faccio volentieri soprattutto
perché in questa ASL dopo alcuni lustri
stanno per terminare LE PROROGHE
DEGLI APPALTI e si stanno per indire
gare per circa 80 MILIONI di Euro.
E’ un piacere difendere la ASL
che ha chiamato a sovrintendere l’importante operazione un integerrimo Capitano della Guardia di Finanza.
E’ un onore evidenziare che la
ASL più corrotta ed indebitata d’Italia ha
invertito a 360 gradi la rotta, è una soddisfazione apprendere l’apertura della
Cardiologia a Manduria e a Castellaneta, è un sollievo sapere che i NAS
non hanno ravvisato alcuna irregolarità
in nessuno dei nosocomi tarantini (le
criticità ci sono, ma sono di altra natura).
Ma venendo al caso specifico,
poiché il “caso” sollevato dal Consigliere Lospinuso (ennesima interrogazione
su Malasanità ASL TA/01) ha riguardato Marina di Ginosa, mi sono preoccupato di capire come mai il 118 fosse
intervenuto così in ritardo con l’Automedica ed ho chiesto lumi alla Centrale Operativa di Taranto per il soccorso
del 09.01.07.
Il consigliere di A.N. sostiene
che l’Automedica è arrivata dopo 40
minuti dalla chiamata, dunque se è vero trattasi di grave ritardo, ma attenzione l’emergenza numero 07000712 del
09.01.07 ha la seguente scheda: l’ambulanza TA1GM1 chiamata alle 9,33,
parte alle 9,35 ed arriva sul posto alle
9,38, alle 9,54 su chiamata del medico di base parte l’Automedica TA1AG1
che alle 10.03 ha stabilizzato il paziente, infine dalla scheda risulta che alle
10,38 il paziente è già ricoverato all’Ospedale di Castellaneta.
Se la matematica non è una
opinione, soprattutto se non sono false le schede della Centrale Operativa
l’operazione di emergenza complessivamente è durata 25 minuti, come è
possibile affermare che l’Automedica è
arrivata dopo 40 minuti?????
Dispiace discutere e/o polemizzare su problematiche di grande rilevanza come quelle legate alla Sanità,
sarebbe ora di affrontare diversamente
ed in modo costruttivo queste tematiche, le battaglie politiche sono altra
cosa, sulla sanità è opportuno che il
confronto sia serrato ma leale.
Non bisogna farsi prendere
dalla foga ed utilizzare strumentalmente episodi che possono accadere (ogni
giorno in Italia vi sono problemi legati
al primo soccorso), a volte è sufficiente
informarsi e documentarsi.
Paolo Costantino
Alla Direzione Generale AQP Richiesta Informazioni Urgenti.
Ancora una volta si torna a discutere di
chiusura di uffici periferici da parte dell’AQP, sembrerebbe che oltre a Martina
Franca la stessa operazione sia stata
effettuata a Ginosa.
Molti cittadini mi hanno segnalato che
nonostante non sia affisso alcun cartello di informazione da diversi giorni l’ufficio di Ginosa è chiuso!
Dunque, ci apprestiamo a rivivere
l’emozionante e ciclica querelle con
l’Aqp relativa alla chiusura di uffici dislocati nei vari Comuni per ottenere un
discutibile contenimento delle spese di
gestione, ponendo in secondo piano la
fornitura di servizi per i cittadini.
Orbene è opportuno rammentare che il
10.10.05 con nota prot. 389 e il 05.12.05
con nota Regione
di sollecito avevoPuglia
già chiesto
dalla
all’Aqp spiegazioni in merito al mancato rinnovo di contratto di affitto per
gli uffici di Ginosa e/o alla decisione di
chiudere gli uffici.
L’AQP con nota prot. 389/MB/eg a firma
Massimiliano Bianco così rispondeva:
“in risposta alla richiesta di informazioni in merito alla chiusura degli uffici in
Ginosa, si comunica che attualmente
NON è prevista alcuna chiusura degli
stessi. Si precisa che il contratto di locazione scade nel settembre 2008”
Cosa è cambiato nel frattempo? Chiudere gli uffici pagando altri 2 anni di
affitto non rappresenta uno spreco di
risorse economiche? Esiste un piano o
un programma da parte dell’AQP con il
quale si sia quantificato il ritorno economico derivante dalla chiusura degli
uffici periferici?
E’ superfluo sottolineare che decisioni
così importanti non possono essere assunte in modo tanto superficiale e che
qualora si dovesse procedere su questo orientamento i ginosini sono pronti
a rispondere adeguatamente, ad essi
non mancherà il supporto istituzionale
del sottoscritto, credo anche di tutti coloro che in questo momento rivestono
incarichi istituzionali di rilievo.
In attesa di immediato riscontro scritto colgo occasione per inviare cordiali
saluti.
Il Consigliere Regionale
Paolo Costantino
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
dalla Regione Puglia
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Lospinuso: “Bersani non ha alcuna competenze in materia di Commercio.
Il Consigliere Regionale e Presidente
Provinciala AN di Taranto Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota:
“Sorprende che il Collega Costantino,
oltre ad aver dimenticato che i cosiddetti provvedimenti attuativi del “decreto-Bersani” sono stati liberamente
adottati dal Consiglio Regionale nella
sua seduta del 28 dicembre scorso (LR
39/2006 art.19) all’uopo modificando
la nostra legge regionale, ignori anche
che il Ministro Bersani non ha sull’argomento in realtà alcun potere, dato
che la materia del Commercio è stata
assegnata alla competenza esclusiva
delle Regioni dalla Riforma del Titolo V
della Costituzione (che evidentemente
lo stesso Costantino ha difeso a scatola chiusa in occasione del recente
Referendum). A sua discolpa peraltro
deve dirsi che dovrebbe essere il Governo Regionale, recuperando un po’
di dignità dopo i tremebondi silenzi dei
mesi scorsi, a ricordare a tale debordante Ministro che non ha titolo alcuno
per riformare o liberalizzare alcunché
in materia di Commercio, in particolare
nei confronti della Puglia che è stata la
prima Regione a dotarsi di una legge
organica in argomento dopo l’entrata
in vigore delle suddette nuove norme
costituzionali, appropriandosi tempestivamente ed irreversibilmente delle proprie prerogative. Tanto più ciò andrebbe ricordato ove si rifletta attentamente
sui veri contenuti ed i veri beneficiari
delle cosiddette “liberalizzazioni” del
sullodato Ministro. Esse in realtà infatti
sono sempre e soltanto volte alla massima estensione degli interessi della
grande distribuzione, alias le ben note
“Coop” rosse” (vedansi le dichiarazioni
di queste ore del Ministro sui distributori di carburante per i Centri Commerciali). La verità è che ancora una volta
Bersani, che ha tenuto il sacco a Padoa Schioppa ed a Visco sul decreto
fiscale e sulla Finanziaria sulla pelle di
tutti gli Italiani, si accanisce sulle aree
sociali non controllate dalla sua parte
politica, come i liberi professionisti prima ed i piccoli commercianti adesso.
Noi difenderemo dalla sua invadente
arroganza le prerogative costituzionali
della Regione”
Per la Segreteria
Tommaso Francavilla
Lospinuso : “Il disastro della ASL TA/1 continua. Lo certificano i suoi
stessi dirigenti. Ed intanto vi si continua a fare soltanto politica”
Il Consigliere Regionale e Presidente Provinciala AN di Taranto Pietro
Lospinuso ha diffuso la seguente nota:
“Se c’era bisogno di una conferma definitiva del disastro gestionale in atto alla
ASL TA/1, essa ci è clamorosamente
arrivata attraverso un comunicato ufficiale di tutte le sigle sindacali (CGIL
compresa) della sua stessa dirigenza,
che hanno accusato la Direzione Generale di gravissimi comportamenti ed
hanno anche adombrato responsabilità contabili in ordine alla pratica delle
consulenze esterne.
Di questo disastro continua a non
accorgersi il Collega Costantino, che
persevera imperterrito a svolgere il
ruolo di addetto stampa della ASL TA/1
sostituendosi anche al Governo Regionale nel dare risposte alle mie interrogazioni, fornendo peraltro – in ordine ad
un recente gravissimo episodio di ma-
lasanità - ricostruzioni formali che non
coincidono affatto con le segnalazioni
da me ricevute da parte addirittura di
un medico ex-Consigliere del suo Partito (che era presente e partecipe e mi
ha anche autorizzato a fare il suo nome
nell’interrogazione in questione) su cui
avevo doverosamente chiesto verifiche
ufficiali ed ho diritto a risposte ufficiali
da parte di chi me le deve.
Non mi meraviglia affatto invece la
difesa d’ufficio fatta dal dott. Giuseppe
Turco, certamente senza avere ascoltato i suoi colleghi che avevano sull’argomento giustamente lanciato grida
d’allarme, della irresponsabile sospensione in atto del servizio di video-vigilianza a tutela degli operatori periferici
del servizio sanitario. Egli infatti fu nominato di botto coordinatore provinciale
del servizio “118” aggirando (come se-
gnalato in una interrogazione del 5 giugno u.s. del Collega Palese, allo stato
ancora senza risposta) anche una procedura concorsuale in atto, in perfetta
concomitanza con la sua candidatura
a Sindaco di Torricella per la sinistra.
Visto poi che nella sua nota non manca
di polemizzare politicamente con il sottoscritto, a mia volta non mancherò di
segnalarlo al Presidente Vendola che
aveva recentemente invitato i dirigenti
sanitari a non fare politica nell’adempimento del proprio incarico.
Ma forse, viste le prassi e le frequentazioni del Direttore Urago, nonché la
denuncia in tal senso della Conferenza
dei Sindaci, per Taranto vige un’eccezione. Alla ASL TA/1 si fa soltanto politica”
Per la Segreteria
Tommaso Francavilla
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La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
Auguri a
Lucia e
Vincenzo
Di Canio
per l’arrivo
di Pietro
Lo scorso 3 gennaio, all’ospedale di Venere a Bari è nato il piccolo Pietro
Di Canio.
Alla mamma Lucia e al papà
Vincenzo gli auguri della Redazione de
La Goccia.
riceviamo e pubblichiamo
Ringraziamenti
Il Presidente, i Soci, gli Operatori della Casa Alloggio, ringraziano quanti hanno rivolto, per i piccoli ospiti, un delicato pensiero di
affetto e di solidarietà nel periodo festivo.
In particolare alle gentilissime Signore Mina e Tina De Biasi insieme alla gentile Clientela ed al Professore Giovanni Materano insieme ai genitori dei giovani corsisti di nuoto.
Sono molto riconoscenti per questo dono d’affetto e di solidarietà.
Nell’augurio di vivere sempre nella gioia e nella serenità, si
porgono cordialissimi saluti.
Il Presidente
Diego Leobardi
Un giorno da ricordare
14 dicembre 2006
Miriam Piccenna ha premiato la sua
bravura ultimando il corso di laurea
specialistica in “Psicologia clinica dello
sviluppo e delle relazioni”, presso l’Università degli studi di Bari, discutendo
la tesi in psicologia della riabilitazione
“L’applicazione del “PECS” per migliorare le abilità comunicative di un bambino autistico”, con votazione 110/110
e lode.
I familiari e gli amici le augurano una brillante carriera.
Alla dottoressa Piccenna e ai
suoi familiari che non hanno trovato
la pubblicazione di questi auguri nel
numero scorso del giornale, faccio presente che, purtroppo, la foto mi è stata
consegnata dopo aver “portato” il giornale in tipografia per la stampa. Pur dispiaciuto per il disguido, ribadisco che
nessuna responsabilità per la ritardata
pubblicazione è da attribuire alla Redazione. Formulo alla dottoressa Miriam
Piccenna i miei personali Auguri per il
brillante risultato conseguito, tappa importante di una vita ricca di successi.
SG
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
attualità
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Cia Puglia: annata agraria 2006
penalizzata da clima e distorsioni di mercato
“Nel 2006 tutti i principali indicatori economici dell’annata agraria hanno
il segno negativo. Calano i prezzi, la plv
(produzione lorda vendibile) agricola, il
valore aggiunto e i redditi degli agricoltori. E’ il risultato di prezzi bassi, spe-
culazioni nella filiera e un andamento
climatico sfavorevole. Solo pomodoro
e agriturismo ottengono risultati positivi. Discreti vino e barbabietola da zucchero. Con il segno meno è il risultato
di olio d’oliva, ortofrutta, uva da tavola,
grano duro e zootecnia. Rimangono alti
i costi di produzione di gasolio agricolo,
energia, concimi e fitofarmaci”. Questa
la dichiarazione del presidente della Cia
Puglia, Antonio Barile (nella foto) durante la conferenza stampa, svoltasi a Bari,
sull’annata agraria 2006 penalizzata da
clima e distorsioni di mercato.
“La produzione lorda vendibile
dell’agricoltura pugliese nel 2006 -ha af-
fermato Barile- si è attestata intorno ai
2.350 milioni di euro, rispetto ai 2.700
milioni del 2005. La riduzione è stata
del 13 per cento. Sono sei anni consecutivi in cui l’andamento della plv agricola pugliese non registra un quadro
d’insieme positivo”.
“La Cia Puglia – ha aggiunto il
presidente regionale - attribuisce questo dato in gran parte alla mancanza
di trasparenza e regole nel mercato
agroalimentare. E’ ora di dire basta al
dumpig, alle importazioni di prodotti
agricoli per lo più illegittime che evadono le tasse doganali e fanno concorrenza sleale sul nostro mercato.
L’apparato dei controlli, tranne la significativa eccezione dei Nas, ci sembra
poco incisivo. La Cia Puglia ha deciso,
pertanto, di costituirsi parte civile nel
procedimento che vede i proprietari
della Casa Olearia Italiana di Monopoli
indagati come presunti responsabili di
contrabbando di olio”.
“I cambiamenti climatici - ha
rilevato Barile - stanno diventando una
minaccia per l’agricoltura, una fabbrica
a cielo aperto esposta sempre più alle
calamità atmosferiche. Questo insolito
inverno mite ha già provocato centinaia
di milioni di euro di danni agli ortaggi e
purtroppo ce ne fa temere altri a causa del probabile abbassamento della
temperatura nei prossimi giorni. Gli invasi sono semivuoti con seri rischi per
la prossima campagna irrigua. In ogni
caso non possono essere gli agricoltori
a pagare il prezzo più pesante. Occorre superare i ritardi nella realizzazione
del Piano idrico regionale per recuperare tutta l’acqua disponibile. Le perdite di oltre il 50 per cento dell’acqua
immessa nelle condutture dell’Acquedotto Pugliese è uno spreco scandaloso che va presto eliminato. Come se
non bastasse, a tutto ciò si sta aggiungendo la confusione di Agea (Agenzia
erogazioni agricoltura) nei pagamenti degli aiuti Ue agli olivicoltori con la
nuova ocm (organizzazione comune
di mercato) olio d’oliva. Ci sono disparità inaccettabili che stanno creando
un grave malcontento”.
“La Cia Puglia - ha rimarcato
il presidente regionale - chiede una
politica agraria all’altezza dell’importanza e della gravità dei problemi del
settore agricolo. Per questa ragione
insistiamo nel chiedere la convocazione della Conferenza regionale dell’agricoltura per definire una strategia
organica anche nell’ambito del Piano
di sviluppo rurale per gli investimenti
Ue 2007-2013. Bisogna rendere sistematico il metodo della concertazione
con le organizzazioni professionali
agricole”.
La Cia Puglia -ha concluso
Barile- esprime un giudizio preoccupato sull’incisività dell’azione del governo regionale nelle questioni fondamentali dell’agricoltura pugliese. In
particolare chiediamo di accelerare
i processi di modernizzazione della
struttura di intervento dell’assessorato all’Agricoltura, rendendo effettiva la
sussidiarietà orizzontale e verticale“.
A cura di Carmelo Candia
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La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
attualità politica
Il sottosegretario Enrico Letta porta a
Taranto il Decreto della …speranza. Istituito
il “Tavolo istituzionale città di Taranto”.
Abbiamo definito il provvedimento del Presidente del Consiglio,
Romano Prodi, il “decreto della speran-
locali ed il governo nazionale per alimentare sinergie utili allo sviluppo del
territorio di riferimento. Anche perché
Raffaele Fitto
Enrico Letta
za”. Perché Taranto e la sua provincia si
attendono, dai contenuti del documento
la rinascita del territorio e la ripresa di
una vita normale dei cittadini, dopo il
fallimento del Comune, dovuto ad una
scellerata gestione da parte dei partiti
del centro-destra. Il sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio ha illustrato il
decreto Prodi alla presenza di tutte le
autorità cittadine e provinciali.
C’erano tutti al palazzo del
Governo. Il Tavolo istituzionale vuole
essere un luogo di confronto tra le
amministrazioni centrali, regionali,
il coinvolgimento dei soggetti istituzionali risulta il modulo organizzativo
più efficiente per elaborare, valutare
e rendere operativi articolati progetti
territoriali di sviluppo economico. Il
Tavolo è presieduto da Romano Prodi
o, su delega, dal sottosegretario Enrico
Letta. Ne fanno parte vice-ministri e
sottosegretari dei Ministeri dell’Interno,
della Giustizia, dell’Economia, dello
Sviluppo economico, della Difesa,
degli Affari regionali, la Regione, la
Provincia e il Comune di Taranto, il
Prefetto di Taranto, il Presidente del
comitato di liquidazione del Comune, il
segretario generale di palazzo Chigi e
Capo del dipartimento Economico della
Presidenza del Consiglio.
“La dimostrazione che volevamo
dare - ha detto Enrico Letta - è che le
istituzioni nazionali non vogliono lasciare
sola la Città. Il massimo impegno verrà
messo da parte di tutti e soprattutto fatti
concreti”. “Noi crediamo - ha aggiunto
il sottosegretario -che la politica debba
occuparsi del futuro, la magistratura del
passato”. Ci sembra chiaro il riferimento
alle accuse e contraccuse che in questi
giorni stanno tenendo banco da parte
delle forze di centro-sinistra e di centrodestra, sulle cause e le responsabilità del
fallimento del Comune di Taranto. Occorre
mettere da parte le beghe politiche, le
polemiche sterili per imboccare, invece,
la strada dell’impegno, della collaborazione e dell’unione delle forze in campo per
cercare di risalire la china al più presto.
Il decreto Prodi prevede interventi
sulla mobilità dei lavoratori delle cooperative, sul loro futuro; altri interventi, che
riguardano la possibilità d’inserimento di
giovani disoccupati nelle imprese private
che lavorano e che operano nella città di
Taranto. “Insomma - dichiara l’on. Letta si incominci a lavorare, l’attenzione delle
Istituzioni c’è tutta perché crediamo che
la città non vada lasciata sola in questo
momento”.
Nel suo intervento, il sottosegretario ha rivolto un cordiale saluto all’on.
Fitto, perché “bisogna rimboccarsi le
maniche tutti quanti e non impallarsi sulle
responsabilità del passato”.
Uno dei punti critici legati, com’è
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
attualità
noto, al fallimento del Comune è quello
che riguarda il futuro occupazionale di
centinaia di lavoratori. Ebbene, c’è un
intervento del Ministero del Lavoro, attraverso Italia-Lavoro, per cui 600 giovani
saranno sottoposti a tirocinio formativo,
il che significa predisporli all’inserimento
nelle attività lavorative; e le aziende che
assumeranno questi giovani avranno
un forte incentivo che punta anche alla
stabilizzazione del lavoro.
Peraltro, esiste la disponibilità
del governo a convogliare su Taranto
importanti investimenti internazionali che
guardano alla Città con interesse.
Tra i commenti che sono seguiti
all’intervento dell’on. Letta, ci sembra
interessante riportare una dichiarazione
resa dall’ex governatore della Regione
Puglia, on. Raffaele Fitto.
«Io - dice Fitto - esprimo un giudizio positivo sull’approccio del Sottosegretario Letta. Il Decreto è uno strumento
con il quale poter mettere intorno ad
un tavolo le diverse Istituzioni. Quindi,
non c’è un giudizio sullo strumento.
C’è un giudizio positivo sulle parole del
sottosegretario Letta. Mi sembra che
l’approccio sia corretto, la conoscenza
dei problemi ci sia, le modalità di lavoro
possono essere condivise.
Peraltro io accolgo anche
positivamente il richiamo che il sottosegretario ha fatto per quanto riguarda il
contributo di idee: E noi non faremo venir meno il nostro contributo di idee».
Dunque, è piaciuta a Raffaele Fitto l’intenzione del Governo di
“tenere conto” anche delle idee dei
partiti dell’opposizione durante il lungo
e difficile cammino che la città bimare
è costretta a percorrere per uscire dalla
crisi economica e sociale in cui versa.
L’auspicio che noi facciamo e che, poi,
nella realtà, le cose vadano nel verso
giusto.
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Al contrario, l’on. Fitto, rimane
“perplesso” (così dichiara) di fronte a
una dichiarazione del sottosegretario
alla Giustizia, Maritati, secondo il quale
esiste una crisi giudiziaria all’interno
degli uffici e del momento organizzativo
del Tribunale e della Procura della Repubblica di Taranto.
«È un commissariamento della
Procura della Repubblica» Dice l’ex
governatore della Regione Puglia.
Ed ancora: «È una indicazione
di difficoltà che esiste in tutte le Procure
della Repubblica d’Italia, per quale motivo venire a dirlo in questo modo proprio
a Taranto?»
È - a mio avviso - un argomento
pesante quanto un macigno, quello sollevato da Maritati che, quasi certamente,
avrà un seguito, con evidenti prese di
posizioni e reazioni da parte degli organi
giudiziari interessati.
Salvatore Rizzo
“Questione giovanile”: oltre gli eventi tragici
Salve signor Stefano
Giove, volevo complimentarmi
con voi per l’articolo sul nostro
RAFFAELE del 13 gennaio.
Io sono Cosimo Vavallo un cugino di Raffi e vivo a
Marina di Ginosa, non vi nego
che ho provato commozione
nel leggere quelle righe, ma
il mio sentimento è poca cosa
in confronto all’effetto propedeutico che vorrei sortisse sui
nostri giovani, così abbagliati
da questi tempi da non capire
il valore di una cosa cosi importante come la vita, da barattarla con una serata di puro
divertimento.
Altri valori dovrebbero
divulgalsi tra i nostri giovani,
l’aggregazione sociale utile alla comunità, la volontà di stare
bene insieme senza dover toccare il limite di ogni situazione
.
Nel suo articolo descrive il ruolo fondamentale della
famiglia, delle istituzioni, e dei
mezzi d’informazione, specie
secondo me, come quello diretto da voi, essendo a livello
loocale. Ecco appunto questo
spero io, che il suo impegno
sulla “questione giovanile” della nostra comunità resti immutato anche a distanza di tempo
dai tragici eventi che ci hanno
sconvolto.
Un cordiale saluto.
Cosimo Vavallo
Egregio signor Vavallo non le nascondo
che, leggendo la sua lettera, mi sono reso conto
di quanto sia importante il ruolo di un modesto
giornale come il nostro per veicolare messaggi e
per avviare riflessioni che possano coinvolgere
più persone.
Intanto vorrei ringraziarla per le gentili parole che
ha avuto nei riguardi del giornale e della mia persona. Inoltre vorrei partire da quello che lei ha
scritto nella sua lettera circa la necessità di divulgare, tra i giovani, valori etici e sociali di grande
rilevanza quali la solidarietà, l’amicizia, il rispetto
degli altri, per rilanciare una proposta di riflessione anche per noi adulti.
Nel numero scorso dicevo che non dobbiamo rassegnarci ed accettare passivamente la
logica del fatalismo quasi come se, i dolori e le
sofferenze che abbiamo vissuto in questi ultimi
mesi siano l’altra faccia di una stessa medaglia:
un diffuso benessere. Richiamavo ognuno di noi
(a cominciare proprio da noi organi di informazione) a svolgere il proprio ruolo di agenzia educativa (e per quanto ci riguarda non solo informativa)
e ricordarsi del nostro impegno sempre e non soltanto quando gli occhi sono affogati di lacrime e il
cuore gonfio di dolore.
È trascorso poco più di un mese dalla
morte di tre nostri ragazzi eppure si ha
la sensazione che abbiamo già “metabolizzato“ il dolore e siamo ritornati
tutti a fare le stesse cose di prima: gli
adulti ad essere presi dalle tante attività quotidiane dimenticando di dedicare
qualche ora in più ai nostri figli e i giovani che si rifugiano nel divertimento a
tutti i costi.
Signor Vavallo, le vorrei dire che,
personalmente, non credo alle iniziative mosse da “furore emotivo”; per usare una metafora, sono come il fuoco
di paglia, destinato a durare pochi secondi e svanire nel nulla. È necessario però che quella passione sincera che
pure traspariva nei giorni del dolore, sia il
propellente per mettere in campo iniziative durature e concrete capaci di incidere
nel nostro contesto sociale. Ecco il grande merito della sua lettera: ci permette di
riprendere e rilanciare una questione che
non può essere relegata nella soffitta dei
nostri ricordi. Approfitto, quindi, del suo
scritto, per chiedere agli amministratori,
alle Parrocchie, alle associazioni di incontrarci e mettere a confronto le nostre
rispettive esperienze e cercare, insieme,
un percorso che annulli quel grande abisso che si è scavato tra le generazioni e
che non ci consente una reciproca comprensione delle questioni che tutti siano
costretti a dover affrontare.
In questo modo, rispondo alla
sua richiesta perché resti immutato il mio
impegno sulla “questione giovanile”. Aggiungo un solo particolare: la questione
non è solo dei giovani ma riguarda tutti.
Loro, i giovani, sono come noi li abbiamo
educati.
Stefano Giove
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La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
Un cimitero
inaugurato in
fretta e, ancora più
in fretta,
…trasferito nel
dimenticatoio
Egregio Sig. Sindaco,
sono ormai trascorsi circa cinque mesi
da quando all’interrogazione formulata
dal dott. Felice Bitetti in Consiglio Comunale, circa l’utilizzo dei lotti per l’edificazione di cappelle gentilizie nel Cimitero Comunale di Marina di Ginosa, Ella
rispondeva che si stava provvedendo.
I fatti:
• in data 08 giugno c.a. gli utenti assegnatari dei lotti stipulavano con l’Amministrazione Comunale atto di Concessione suolo al Cimitero Comunale di
Marina di Ginosa previo pagamento di
€ 2.500.00 allo stesso era allegata copia dello stralcio indicante il numero del
lotto da sopralluogo effettuato, avendo
alcuni concessionari la volontà di edificare, non vi era corrispondenza tra lo
stralcio in loro possesso e lo stato di
fatto.
• A tutt’oggi gli uffici rispondono che
stiamo provvedendo, ma nessuno è in
grado di dare uno straccio di carta che
riporti lo stato di fatto.
Sindaco, quanto tempo devono aspettare coloro che hanno versato
nelle casse comunali € 2.500 per poter soddisfare una propria esigenza ed
esercitare un proprio diritto????????
Ha mai pensato che pur trattandosi di
lavori di non grossa entità con gli stessi
si muovono lavoro ed economia per imprese artigiane e commerciali??????
Geom. Emanuele ROSATO
consigliere Comunale dei
Democratici di Sinistra
riceviamo e pubblichiamo
Anno Nuovo - Tariffe nuove
Come tradizione vuole anche il Sig. Sindaco Montanaro ha voluto buttar via dal Palazzo Comunale
qualcosa di vecchio.
Poiché il 31 dicembre lo doveva festeggiare con parenti ed amici, ha pensato bene di convocare un
Consiglio Comunale il 29 dicembre
2006 per festeggiare con i consiglieri
e rendere omaggio alla tradizione.
Con questo consiglio di fine
anno, cari cittadini, il Sig. Sindaco ha
voluto buttar via dal Palazzo di Città
le tariffe in vigore applicate per il costo di costruzione pari a circa € 6,45
al mq. per applicarne delle nuove
pari ad € 29,70 al mq.
Questo onere viene così determinato, ai sensi del DPR 380 del 6
giugno 2001, (GOVERNO BERLUSCONI ) che reca:
“Il costo di costruzione per i nuovi
edifici è determinato periodicamente dalle regioni con riferimento ai
costi massimi ammissibili per l’edilizia agevolata, definiti dalle stesse
regioni a norma della lettera g) del
primo comma dell’art. 4 della legge
5 agosto 1978, n. 457. Con lo stesso
provvedimento le regioni identificano
classi di edifici con caratteristiche
superiori a quelle considerate nelle vigenti disposizioni di legge per
l’edilizia agevolata, per le quali sono
determinate maggiorazioni del detto
costo di costruzione in misura non
superiore al 50 per cento. Nei periodi intercorrenti tra le determinazioni
regionali, ovvero in eventuale assenza di tali determinazioni, il costo di
costruzione è adeguato annualmente, ed autonomamente, in ragione
dell’intervenuta variazione dei costi
di costruzione accertata dall’Istituto
nazionale di statistica (ISTAT). Il contributo afferente al permesso di costruire comprende una quota di detto
costo, variabile dal 5 per cento al 20 per
cento, che viene determinata dalle regioni in funzione delle caratteristiche e delle
tipologie delle costruzioni e della loro destinazione ed ubicazione.”
Provo a tradurre.
Poiché alcune Amministrazioni Comunali
della Regione Puglia, hanno formulato
discordanti pareri per la determinazione
di tali tariffe, l’Assessorato Regionale ha
ritenuto opportuno inviare a tutti i sindaci
una nota esplicativa senza dettare obbligo e perentorietà.
Premesso che tali somme sono state determinate dalla giunta FITTO nell’anno
2005 la Casa delle Libertà ginosina ( si
chiama così perchè ognuno dei componenti fa quello che vuole ) ha
preso la palla al balzo ed addossando
come al solito le colpe ad altri soggetti, in questo caso la Regione Puglia e la
sua giunta di centrosinistra, il SINDACO,
l’ASSESSORE E LA MAGGIORANZA
TUTTA, ha subito fatto propria quella lettera e prendendo FISCHI PER FIASCHI
ha adeguato immediatamente il tutto.
L’opposizione, vista la non perentorietà,
visto il non obbligo quantomeno immediato e ravveduta nessun omissione
di atti, ha proposto di ritirare il punto
all’O d G per discuterlo in altra data
previo chiedere all’assessorato interessato chiarimenti in merito ai tempi di
applicazione ed alla minima quantificazione.
Ritenuta la nostra proposta a dir poco
scandalosa la maggioranza ha ritenuto
applicare il massimo e subito costringendoci ad abbandonare l’aula.
Ad oggi nessuna Amministrazione Comunale ha preso provvedimenti in merito
tranne quella di Ginosa che ci tiene a distinguersi per CELERITA’ ED EFFICIENZA quando c’è da far danno ai cittadini
Geom. Emanuele ROSATO
consigliere Comunale dei
Democratici di Sinistra
riceviamo e pubblichiamo
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
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Anche per il centro storico di Ginosa sarà possibile
accedere ai fianziamenti previsti per il PIRP
Con riferimento all’interrogazione presentata
da capogruppo dei DS
al consiglio Comunale di
Ginosa, inerente il Bando
per l’accesso ai finanziamenti previsti per i PIRP
(Programmi Integrati di
Riqualificazione
delle
Periferie), si precisa che
questo Assessorato sin
dall’inizio ha seguito la
vicenda, ricordando però che il bando di giugno
con scadenza a dicembre, non prevedeva la
possibilità ai privati di accedere ai benefici per le
ristrutturazioni, e che solo
con la Delibera di proroga
e modifica pubblicata sul
Bollettino Ufficiale della Regione lo scorso 14
novembre questo è stato
reso possibile.
In prima persona, in
qualità di Assessore Comunale all’Urbanistica e
Lavori Pubblici del Comune di Ginosa, ho partecipato sin dal mese di
novembre, agli incontri
tecnici tenuti in Regione
per chiarire alcuni aspetti
del complesso bando regionale.
Va comunque ribadito che questa Amministrazione è già in fase avanzata, in
quanto avendo individuato il Centro Storico quale area localizzativa del Progetto
PIRP, è già in possesso di buona parte
degli elaborati progettuali inerenti il recupero delle infrastrutture pubbliche, a suo
tempo predisposti per la partecipazione al
Bando dei Contratti di Quartiere II.
Pertanto a seguito di attente analisi ed elaborazioni, lo scorso 11 gennaio
è stata approvata la Delibera con cui la
Giunta Montanaro individua il Centro Storico quale area per la localizzazione del
PIRP, dando così ai privati la possibilità di
accedere alle successive fasi di selezione
degli interventi, cosa possibile solo per i
PIRP ricadenti nei Centri Storici.
Con successiva Determina del Dirigente dell’UTC è stato pubblicato il bando per
la selezione del pool di tecnici che coadiuveranno gli Uffici comunali nella redazione
della proposta progettuale complessiva.
Solo dopo la selezione dei tecnici quindi
sarà dato l’avvio, mediante avviso pubblico, ai possessori di immobili nel Centro
Storico ed in possesso dei requisiti previsti dal Bando regionale, di presentare le
istanze al Comune.
Va ricordato che il bando prevede per i
privati, la possibilità di realizzare interventi
quali manutenzioni straordinarie e/o restauro e risanamento conservativo finaliz-
zato al recupero della
propria abitazione (1^
casa) o per abitazione da concedere in
fitto a soggetti aventi i
requisiti per l’accesso
all’Edilizia Convenzionata, con un contributo massimo di 25.000
euro per ogni alloggio
recuperato.
Continua quindi l’azione dell’Amministrazione Montanaro volta al
recupero ed al riuso
del nostro centro Storico, i PIRP si aggiungerebbero infatti ai finanziamenti già ottenuti
o in fase avanzata di
istruttoria per il recupero del nostro Centro Storico, come ad
esempio il recupero di
parte del Castello con
il progetto Bollenti Spiriti, il completamento
della pavimentazione
in basole con i Fondi per l’accelerazione
della Spesa nei Centri
Storici (Fondi FASS)
per circa 700.000 euro,
i Progetti di recupero
del quartiere Rivolta
e dello Scurusciuto finanziati con 1 milione e 200 mila euro
dai PIS ed il progetto dell’illuminazione
a basso impatto ambientale del Centro
storico e della Gravina per circa 800
mila euro sempre con i PIS. A tutto ciò
si aggiunge la recente approvazione, in
Consiglio Comunale, del Piano di Valorizzazione del Centro Storico e delle
Produzioni Tipiche, che permetterà la
nascita, proprio nel Centro Storico, di
tutta una serie di attività economiche e
ricreative legate proprio alle nostre produzioni enogastronomiche locali.
L’Assessore all’Urbanistica e LL.PP.
Dott. Vincenzo DI CANIO
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La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
eventi e commenti
Festa dell’Anziano 2007
Un’allegra serata per la terza età ginosina e marinese presso il salone Montfort
Sabato 13 gennaio presso il salone
Montfort si è svolta la festa dell’Anziano
a cura dell’Assessorato ai Servizi Sociali
del nostro Comune e della Coop. La Serena.
Entrando nel salone l’atmosfera mi è
sembrata subito di grande simpatia e di
voglia di divertirsi. Numerose le persone
intervenute alla festa, sedute prima dell’inizio della serata, a degustare già un
delizioso buffet e a sorridere alle battute
simpatiche e coinvolgenti del presentatore laertino Angelo Zecchino. Dopo la
prima tornata di tartine, focaccia e pasticcini, offerti dagli sponsor, ecco già gli
arzilli nonnini aprire le danze, con il primo
valzer della serata, in attesa del Sindaco
e del fisarmonicista Felice Ranaldo, che
avrebbe allietato la serata con le sue note. Il tutto davvero molto coinvolgente.
Per avere informazioni più dettagliate
sull’iniziativa ho rivolto alcune domande
alla Sig.na Katia Cifrese,sociologa, operatrice della Coop. La Serena.
Perché la festa dell’Anziano e quali sono le altre iniziative in programma?
«La manifestazione nasce già cinque
anni fa da un’idea dell’Ass. Parisi. Visto
il riscontro ottenuto in questi anni anche
con questa nuova Amministrazione e
con il nuovo Ass. ai Servizi Sociali Stefano Notarangelo, abbiamo voluto continuare questa tradizione nel programma
rivolto alla terza età. L’idea è sempre
stata quella di far socializzare gli anziani
tra loro, visto che il loro unico punto di riferimento è la famiglia, per chi ancora ne
possiede una. La festa è dedicata agli
anziani di Ginosa e Marina di Ginosa.
A settembre scorso li abbiamo portati
sulla motonave a Taranto, a dicembre
con i ragazzi della Ludoteca abbiamo
realizzato un corso di cucina sui prodot-
ti tipici natalizi. Ogni mese si svolge
presso il Centro Anziani o la Ludoteca un corso di cucina e ogni quindici
giorni li portiamo in pizzeria».
All’Ass. Stefano Notarangelo ho
chiesto nel dettaglio il cammino
percorso sino ad ora dal suo assessorato e quali sono i progetti futuri
nel programma dei servizi sociali
per Ginosa e Marina di Ginosa.
«Questa festa si pone nell’ambito
delle altre iniziative che in quest’ultimo anno si sono svolte a favore non
solo degli anziani, ma anche dei ragazzi in difficoltà e per i disabili. Iniziative come le colonie estive, le cure
termali, le serate in pizzeria, i corsi di
cucina con i ragazzi della Ludoteca,
l’escursione in motonave. Tutte cose
che io intendo riproporre e migliorare
per l’anno in corso.
Nella seconda metà di giugno partirà il primo gruppo di anziani per le
cure termali a Montecatini; per il prossimo 15 febbraio informeremo gli organi di stampa,( per noi de La Goccia
in anteprima,ndA) l’avvio del Progetto
ADI, Assistenza Domiciliare Integrata, secondo quanto prevista dai Piani
di zona in collaborazione con l’ASL. Il
mio lavoro, ci tengo a dire, è un naturale proseguimento di quanto già
svolto dall’ex Ass. Piero Parisi, nella
precedente legislatura. Ad esempio,
portare avanti il Progetto per la casa
alloggio per disabili ”Dopo di noi”e
quella per il recupero dei tossicodipendenti, le cui strutture si trovano
in Contrada Madonna Dattoli, al fine
di integrare le tre strutture lì ubicate
compresa Casa Famiglia. Questo per
cercare di realizzare progetti di integrazione e scambi di esperienze tra
giovani, ragazzi disabili ed anziani.
Già per il “Dopo di noi” abbiamo alcuni
giorni fa, approvato in Giunta la delibera del progetto esecutivo da consegnare a breve alla Regione. Appena
quest’ultima ci fornirà il finanziamento
dei 300 mila euro, noi siamo già pronti con il mutuo per coprire la restante
Stefano Notarangelo
parte dei costi ed avviare così la gara
d’appalto per i lavori di completamento
della struttura. Mi auguro che per la fine del mio mandato, possa vedere realizzato questo progetto.
Ringrazio la Cooperativa La Serena, per il lavoro che svolgono presso il
Centro anziani, l’assistenza domiciliare
e la Ludoteca, davvero prezioso. Come
pure voglio ringraziare tutte le associazioni di volontariato che collaborano
con me a tutte queste iniziative».
Rosamaria Busto
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La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
attualità
In arrivo nella zona occidentale di
Taranto circa 400 pale eoliche
SCALERA (UDC):
La Regione aiuti I DS: si all’eolico
la miticoltura
ma senza
tarantina
installazioni
selvagge
“La Regione Puglia intervenga in aiuto
degli operatori del settore della miticoltura tarantino dopo i danni provocati agli impianti di mitili dalla motonave
Chelyabinsk”. Lo chiede con una interrogazione urgente al presidente della
Giunta e agli assessori alle Politiche
Agricole e ai Trasporti, il consigliere
dell’Udc, Antonio Scalera.
Riepilogando i fatti avvenuti il 3 gennaio scorso, Scalera dice che «a causa del forte vento la motonave ancorata nella rada di Mar Grande ha mollato
gli ormeggi continuando a scarrocciare per ore e finendo su un complesso
di impianti flottanti per la coltivazione
di molluschi. Le manovre per portare
la nave al largo avrebbero danneggiato non solo i mitili ma anche gli ancoraggi degli impianti, causando quindi
enormi danni economici al comparto.
Lo specchio d’acqua interessato dallo scarrocciamento e dalle manovre
della nave - dice Scalera - è stato di
circa 1.600.000 metri quadri e su quel
tratto di mare c’erano impianti di mitili
per 250.000 metri quadri. Pare che gli
assicuratori della nave siano disposti
a risarcire solo una parte del danno,
ossia 3.290 milioni di euro, con un ribasso del 30 percento».
Il consigliere quindi ricorda che il danno causato è maggiore e di molto, visto che gli operatori del settore hanno
perso non solo i mitili ma anche gli impianti.
«In questo momento tanto delicato per
l’economia tarantino - conclude Scalera � riteniamo che la Giunta regionale
debba assumere provvedimenti per
garantire la sopravvivenza degli operatori e che è necessario anche adottare misure certe e definitive per regolare la convivenza della miticoltura con
il settore portuale».
Regione Puglia: oltre
12 milioni di euro per
i dottorati di ricerca
394 dottorandi tra Bari, Lecce e
Foggia potranno continuare i loro
progetti di ricerca
Il caso di tanti brillanti giovani
laureati che guadagnano pochissimo
Il Consigliere Regionale Paolo Costantino promotore di un incontro
con il Dirigente Regionale
Le Sezioni DS della zona occidentale si sono riuniti mercoledì 10 Gennaio a Castellaneta per esprimere il loro
punto di vista sull’imminente installazione
di circa 400 aerogeneratori come si chiamano con termine più elegante. Sono i
cosiddetti nuovi “mulini a vento” che anziché macinar farina producono energia
elettrica. Già da tempo alcune società
hanno opzionato diritti di installazione con
i proprietari dei terreni, ma si profilano già
ricorsi dei proprietari dei suoli adiacenti
a cui nulla spetta se non il rumore delle
pale. All’incontro presso la locale sezione
hanno partecipato i Segretari di Sezione,
Angelo Loreto per la Federazione Provinciale, Paolo Costantino, consigliere
regionale e il sen. Rocco Loreto. Lunga
ed articolata la discussione stante le difficoltà di ottenere dati puntuali ed imparziali
sull’efficacia dal punto di vista energetico
ed ambientale delle pale eoliche. L’unica
luce interpretativa del fenomeno appare
allora il REGOLAMENTO REGIONALE 4
ottobre 2006, n. 16 che detta prescrizioni
per la realizzazione di impianti eolici nella
Regione Puglia” adottato dopo la moratoria delle autorizzazioni di nuovi impianti disposta dall’Assessore all’Ecologia Michele
Losappio. Lo stesso regolamento sollecita
ha sollevato giustamente l’attenzione
del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo discorso di fine
anno. La Regione Puglia ha assunto un
impegno di spesa di oltre dodici milioni
di euro per dotare di risorse economiche la misura riveniente dal III° Asse
dei Piani Operativi regionali destinata
a finanziare dottorati di ricerca attivati presso le Università. La misura 3.12
reca come titolo “Miglioramento delle
risorse umane nel settore della ricerca
e sviluppo tecnologico”. E’ appena il caso di dire quanto sia strategico questo
settore nella moderna economia. Soprattutto in una regione come la nostra
che deve fare i conti con l’inaridirsi dei
redditi derivanti dalle forme tradizionali
di impresa nel contesto della concorrenza sempre più globale. Ma anche
con l’emergere di nuove potenzialità e
competenze dai paesi cosiddetti in via
di sviluppo. Con la determina n°1112
del 12 Dicembre 2006 si è provveduto
a finanziare borse di studio aggiuntive
l’adozione da parte dei Comuni in forma
singola o associata di P.R.I.E. (Piani
Regolatori per l’installazione di Impianti
Eolici). Si tratta quindi di verificare se per
gli impianti in arrivo siano stati rispettati
i criteri di installazione previsti dai provvedimenti anzidetti, pur in presenza di
richieste formalizzate prima dell’adozione del regolamento che non opererebbe
in maniera retroattiva. Si è convenuto
che fermo restando l’utilità dell’eolico si
ribadisce la netta contrarietà alla concentrazione di impianti di tipo eolico su
singole porzioni di territorio. Pur favorevoli all’eolico e alle energie alternative in
genere non dobbiamo dimenticare che
la Puglia produce energia per 2 volte e
mezzo rispetto alle necessità regionali.
Evidenziato questo punto e chiarito che
il Centrosinistra è impegnato a ridurre le
emissioni derivanti dalla produzione di
energia dai combustibili fossili non bisogna commettere l’errore di disseminare
in modo indiscriminato il territorio di impianti eolici. Per chiarire la problematica relativa agli interventi da effettuare
nella zona occidentale di Taranto i presenti hanno chiesto un incontro presso
l’Assessorato regionale all’Ambiente. Il
consigliere Costantino si è fatto promotore dell’incontro tecnico- amministrativo
che si terrà Giovedì 18 Gennaio presso
l’Assessorato all’Ecologia con il Dirigente Regionale dell’Ufficio Programmazione e politiche energetiche GENNARO
RUSSO. All’incontro saranno presenti
anche un architetto e un amministrativista, consulenti dei DS. Chiariti gli ambiti
di applicazione del Regolamento si potrà
addivenire ad una posizione ragionata
su un tema quale quello eolico in cui sono duali gli interessi in gioco. Da un lato
favorire l’adozione di energie alternativa dall’altro scoraggiare speculazioni ai
danni del territorio e di una corretta politica energetica.
Il Consigliere Regionale Ds
Paolo Costantino
per un totale di 394 dottorandi. E’ demandata a questi giovani ed ai dipartimenti (pur coscienti della esiguità delle
risorse) la responsabilità di attuare in
Puglia quella necessaria attività nel
settore ricerca e sviluppo che il nostro
sistema di imprese per varie ragioni
non è ancora in grado di attuare. Spetterà poi alle Università e alle imprese assicurarsi il necessario reciproco
raccordo. Naturalmente conservando
l’autonomia del sistema universitario
nell’individuare finalità e prospettive
delle linee di ricerca. Ne hanno beneficiato 27 dottorandi per il Politecnico
di Bari, 214 per l’Università degli Studi
di Bari, 42 per l’Università di Foggia e
111 per quella di Lecce. La determina
pubblicata sul Bollettino Ufficiale della
Regione Puglia del 21/12/2006 contiene l’elenco nominativo degli ammessi.
I Consigliere Regionali Ds
Luciano Mineo
Paolo Costantino
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
attualità
La parola agli inserzionisti
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rubrica a cura di Mariacarmela ribecco
Passato e futuro della ditta Locantore.
Scoprire l’edilizia attraverso
l’esperienza di un esperto nel settore.
Costruzioni e ristrutturazioni edili. A parlarci di questo settore un imprenditore ginosino che, nel
corso degli anni, ha concretizzato i sogni di chi cerca
un appartamento su misura
alle proprie esigenze. Al sig.
Giandomenico Locantore
abbiamo rivolto alcune domande che ci aiuteranno a
conoscere meglio un settore come quello dell’edilizia.
Da quanti anni lavorate nel settore?
«Diciamo che lavoro dall’80. Ufficialmente ho
iniziato nell’87. Mi sono diplomato come tecnico elettronico e anche come installatore di pannelli solari, circa 30 anni fa.
Durante l’estate lavoravo nel settore
dell’edilizia. Ho avuto in donazione un
piccolo suolo da mio padre e quindi ho
avuto l’idea di cimentarmi con le costruzioni degli appartamenti. Ho fatto esperienza con un costruttore di Laterza ed
in seguito acquisito l’esperienza. Quando il settore è entrato in crisi, mi sono
un pò ritirato e ho lavorato a conto terzi.
La mia prima costruzione risale all’82
realizzata a Marina di Ginosa.»
Quante costruzioni avete
realizzato nel corso di questi anni?
«Sino ad ora circa una cinquantina d’appartamenti piccoli e grandi.»
In zona o fuori?
«Solo a Ginosa e Marina di
Ginosa. Ultimamente soprattutto a
Ginosa.»
C’è lavoro per i costruttori?
«C’è molta concorrenza dall’esterno. Non so ancora se è un bene
o un male. Sta di fatto che molte risorse
del paese vanno fuori. A me personalmente invoglia a migliorarmi. Mi sento
più valorizzato. Adesso si apprezza di
più la mia serietà e qualità sul lavoro.»
Che soddisfazione vi ha portato questo settore negli anni?
«Soddisfazioni ne ho avute
moltissime. Soprattutto quando s’incontra gente che magari per un motivo
o per l’altro, anni a dietro, ha preferito
comprare da qualcun altro e fermandomi mi dice “rimpiango di non aver comprato un tuo appartamento”.»
Un consiglio per i giovani
che vogliono entrare in questo tipo
di settore?
«In questo settore
c’entrano mal volentieri. Ci sono soddisfazioni economiche,
se si decide di lavorare bene.
Peccato che molti giovani credano poco nell’artigianato.»
La dote che si deve
avere?
«Si deve insistere. Di
difficoltà ce ne sono molte.»
Il vostro prossimo
progetto?
«Nell’immediato futuro
realizzerò otto appartamenti
indipendenti nella zona adiacente a Piazza Padre Pio in
Via D. Portararo. Sarà composto da pian terreno, primo e
secondo piano, indipendenti e
di circa 90 mq. calpestabili. I
piani terra avranno il giardino, box auto
indipendenti, tutti ampie verande e l’ultimo piano predisposto per l’ascensore
personale.»
A quando i lavori?
«Si prevede di iniziare a maggio.»
Nel corso della nostra intervista abbiamo anche scoperto che a realizzare personalmente i progetti è proprio il sig. Locantore, che ha anche una
gran passione per l’architettura. Un pomeriggio che ha sicuramente arricchito
la voglia di conoscenza in un settore
che merita tutta la nostra attenzione.
Auguriamo al sig. Locantore di ricevere ancora tanti successi professionali e
a voi di continuare a seguirci. Il nostro
viaggio tra gli inserzionisti vi riserverà
ancora grandi sorprese.
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La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
eventi e commenti
Civiltà Pugliese
rubrica di cultura, storia, ambiente e tradizioni
a cura di Adele Carrera
La Memoria tanto vicina a noi. (14)
“Per non dimenticare” è la parola
d’ordine che in questi giorni s’impone
all’attenzione mediatica e nei centri di
studio affinché l’orrore non venga dimenticato. Il 27 di gennaio è il giorno dedicato
al ricordo dell’Olocausto che del secolo
scorso è la tragedia più vergognosa di
cui l’essere umano sia stato protagonista.
Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, ha detto di voler dichiarare reato la negazione dell’Olocausto,
come già avviene in alcuni Paesi europei. Io non credo che i grandi avvenimenti storici (documentati per giunta)
debbano ricercare legittimità attraverso
il codice penale sicché non condivido
una scelta che vada in tal senso. Ritengo
però che Paesi e popoli culturalmente
avanzati e inseriti in ambito planetario
in territori che vantano una civiltà millenaria, non possono abdigare al ruolo di
custodi della memoria e di fatti storici
che hanno segnato la vita del genere
umano, nella buona e nella cattiva sorte.
Gli avvenimenti segnati fra quelli della
“cattiva sorte”, a maggior ragione vanno
ricordati, studiati e analizzati affinché
non vengano mai più ripetuti.
Oggi che molti dei protagonisti
dell’Olocausto, non ci sono più e a mano
a mano diventano sempre di meno lasciando vuoto lo spazio della memoria, è
giusto non perdere neanche un dettaglio
che possa essere utile in futuro per non
dimenticare.
Nei nostri territori, apparentemente così lontani dai luoghi della
tragedia, soltanto pochi anni fa abbiamo
preso coscienza del fatto che noi pugliesi
non eravamo, poi, tanto distanti da quei
tristi avvenimenti.
Quindici anni fa il prof. Francesco Terzulli avviò una ricerca sui campi
di internamento di Puglia. Le scoperte
relative alla ricerca del professore furono
sorprendenti, da allora, Terzulli non ha
più smesso e la maggior parte dei sui
studi sono stati rivolti alla identificazione dei luoghi di sofferenza, che hanno
riguardato ebrei ma anche semplici dissidenti dal regime, insediati nella nostra
regione.
Vale la pena riportare integralmente alcuni risultati di quegli studi,
riportati nel libro-documento Una stella
fra i trulli. Così come credo sia utile
segnalare alle amministrazioni locali
di centro-destra che il Giorno della
Memoria va ricordato (sia pure soltanto
con un manifesto pubblico) così come
avviene per la Giornata del Ricordo, di
più recente istituzione.
«Luglio 1933: iniziano le misure
di vigilanza. La fuga di ebrei dal Terzo
Reich assume dimensioni rilevanti solo
dopo il boicottaggio del 1 aprile 1933 e
le leggi emanate successivamente. Già
a partire dai primi di aprile all’ambasciata
Italiana a Berlino e ai consolati italiani in
Germania pervengono quotidianamente
domande di ebrei sulle possibilità di
stabilirsi in Italia.
Il 7 luglio 1933 il Ministero dell’Interno vuole iniziare a tenere sotto
controllo il fenomeno dell’immigrazione
ebraica in Italia e chiede a tutti i Prefetti
del Regno se nelle rispettive province
esistono comunità ebraiche e se sono
giunti israeliti tedeschi profughi in conseguenza dell’atteggiamento antisemitico
delle autorità germaniche, dopo l’avvento al potere del partito nazionalsocialista.
Nel caso di arrivo di detti profughi, il
Ministero desidera anche conoscere se
si sono costituiti comitati per accoglierli
ed assisterli.
A Brindisi già da marzo del 1933
affluiscono comitive di apolidi germanici.
Le quali vengono per prendere imbarco
sui piroscafi nazionali della Società del
Lloyd Triestino “Martha Washington”
e “Carnaro”, che a turno partono per
la Palestina ogni giovedì. Non sempre
però essi giunti in città trovano pronto il
piroscafo per imbarcarsi, per cui alcuni,
in attesa di partenza, si fermano e per
ragioni di economia vanno ad alloggiare
ad Ostuni.
Alla fine del giugno 1933, risiedono a Brindisi 11 profughi insieme ad
altri 39 loro connazionali, tutti in attesa
di potersi imbarcare per la Palestina. In
città non ci sono organizzazioni ebraiche
ma un apolide stesso, d’accordo con la
Società del Lloyd triestino provvede al
loro imbarco per la Palestina e all’assistenza durante la sosta a Brindisi.
Il Prefetto di Bari Perez il 6 novembre del 1933 comunica che si sono
stabiliti in città quattro sudditi germanici
di religione israelita, due coppie di coniugi muniti di lauree in medicina conseguite presso Università tedesche che
hanno presentato domanda per essere
iscritti ai corsi di medicina della locale
Regia Università per potere, con il conseguimento della nuova laurea, essere
abilitati all’esercizio della professione in
Italia o in altri Stati.
Nel 1934 si intensificano i colloqui tra il Duce e i rappresentanti del
sionismo internazionale: il 17 febbraio
con Weizmann (Mussolini continua a
mostrare disponibilità ma non prende
impegni precisi) e il 13 novembre con
Goldmann (anche questo colloquio
sostanzialmente interlocutorio nonostante il Duce si lasci andare ad apprezzamenti pesanti su Hitler e ripeta la
propria formale adesione alle richieste
sioniste: Voi ebrei dovete avere un vero
Stato e non il ridicolo Focolare Nazionale che vi hanno offerto gli inglesi.
Tra i due importanti colloqui
romani con i massimi esponenti del sionismo internazionale, si colloca la visita
del Duce alla Fiera del Levante di Bari,
il 6 settembre 1934, ed in particolare la
visita al padiglione palestinese.
Va detto che già la quarta edizione della Fiera, quella del 1933, ha
ospitato un padiglione espositivo dedicato alla Palestina ebraica. In quella
occasione il delegato palestinese alla
Fiera ha parlato ai microfoni dell’EIAR
per alcuni minuti in ebraico e poi ha
tradotto in italiano: questa è stata la
prima volta in assoluto che da una stazione radio italiana è stato trasmesso
un messaggio in ebraico.
Nel corso dell’inaugurazione
della quinta edizione della Fiera, quella
del 1934, il Duce visita il padiglione
palestinese e provoca particolare
impressione negli ambienti ebraici internazionale con queste parole: Trenta
secoli di storia ci permettono di graduare con sovrana pietà talune dottrine di
oltre Alpe, sostenute dalla progenie di
gente che ignorava la scrittura con la
quale tramandare i documenti della
propria vita, nel tempo in cui Roma a
aveva Cesare, Virgilio e Augusto.
In questa occasione la stampa
ebraica delinea precise analogie tra fascismo e sionismo che si manifestano,
tra l’altro, in una somiglianza esplicita
tra due città simbolo dei due modi, Bari
per il fascismo e Tel Aviv (anch’essa
sede di una Fiera del Levante internazionale) per il sionismo.
(...) Anche durante la successiva edizione del 1935, il padiglione
palestinese della Fiera del Levante è
illustrato da una presenza di prestigio,
quella del re Vittorio Emanuele III che,
in tale occasione, ricorda la propria conoscenza personale di Teodoro Herzl,
fondatore del movimento sionista, per il
quale dichiara di provare ammirazione
e simpatia. Negli ultimi mesi del 1935
Radi Bari manda in onda una rubrica
di informazioni turistiche sulle bellezze
d’Italia in lingua ebraica, ogni sabato
alle 18.40: è la prima radio europea
eventi e commenti
che include, tra i suoi programmi, una
rubrica in ebraico.
Nel 1936 si volgono regolarmente le omonime Fiere del Levante di
aprile a Tel Aviv e di settembre a Bari ma
nella fiera palestinese non partecipa più
l’Italia e nella fiera italiana non partecipa
più la Palestina.
(...)
Nel 1938 risultano censiti in
Puglia 126 ebrei. (....) Intanto cominciano ad affollarsi nelle Prefetture e nelle
Questure pugliesi numerose disposizioni amministrative, particolarmente
minuziose (già in parte classificate,
per quel che riguarda la Puglia) sul
trattamento riservato agli ebrei: i loro
fascicoli personali custoditi negli Archivi
di stato di Puglia, ancorché consultabili
con difficoltà, offrono un quadro interessante di cosa è stata concretamente
l’applicazione delle norme persecutorie
antiebraiche nel territorio della nostra regione. Un ufficiale ebreo di fanteria, nato
a Salonicco ma residente dalla nascita
a Lecce per effetto delle Leggi sulla
Razza, è collocato in congedo assoluto
a febbraio del 1939, pur avendo combattuto per la bandiera italiana in Libia e
nella Grande Guerra, pur essendo stato
ferito e decorato e pur avendo sposato
una cattolica leccese... (...) Oltre le
disposizioni “di massima” e le singole
storie di ebrei che perdono diritti e beni
in Puglia, meritano di essere studiate le
iniziative che adottano le scuole pugliesi
in applicazione delle Leggi Razziste e i
provvedimenti presi dai vari Podestà locali per “disebraizzare” la toponomastica
cittadina. A bari l’unica famiglia di ebrei
italiani si vede respinta la figlioletta dalla
scuola elementare statale....
(...)
1940-1943 vita degli ebrei nei
campi pugliesi. La misura dell’internamento, ordinariamente prevista negli
Stati tra le forme di “mobilitazione civile”
in caso di guerra, viene utilizzata dal
fascismo in forma chiaramente persecutoria nei confronti degli ebrei italiani
ritenuti pericolosi “nelle contingenze
belliche” e a carico degli ebrei stranieri,
“colpevoli” di appartenere a Stati che
fanno politica razziale. A partire dal
maggio 1942 si aggiunge anche l’internamento degli ebrei ostili o riluttanti alla
precettazione civile a scopo di lavoro.
I decreti di internamento di ebrei
italiani sono documenti dove si cristallizza maggiormente il livore antiebraico del
Regime, spesso scatenato da delazione
ad opera di italiani non ebrei per invidia
o per rivalità o per acquisizione di “meriti
fascisti”.
Soltanto in due province pugliesi, Bari e Foggia, la Polizia individua vari
edifici a suo avviso adatti allo scopo:
il Nuovo Macello Comunale di Manfredonia, l’ex Scuola Tecnico-Agraria
“Francesco Gigante” di Alberobello
(nota come la Casa rossa) e l’ex MulinoPastificio “Pagano” di Gioia del Colle.
A questi tre vanno aggiunti i capannoni
e le casette coloniche dell’isola di san
Domini nelle Tremiti.
A Gioia del Colle vengono
internati esclusivamente ebrei italiani,
provenienti in gran parte dal Campo di
concentramento di Campagna. Per molti di essi il capo d’imputazione è quello
di essere antifascisti o semplicemente
ebrei. Durante i pochi mesi del campo
(che si chiuderà nel dicembre del 1940
per l’eccessiva vicinanza con l’aeroporto militare), transitano per il campo di
Gioia 58 internati complessivamente.
Ad Alberobello, dopo un breve
internamento di 20 sudditi britannici
(inglesi, maltesi, irlandesi, indiani),
vengono ristretti una sessantina di
ebrei dell’Europa centro-orientale, prevalentemente tedeschi, per un lungo
periodo, del luglio del 1940 al luglio del
1942, periodo in cui vengono trasferiti a
Ferramonti di Tarsia. Nello stesso anno
verranno internati nuovi ebrei italiani
ribellatisi alle norme sulla precettazione civile a scopo di lavoro ed ebrei
croati fuggiti in Italia per sottrarsi alle
persecuzioni degli ùstascia. In totale,
durante il periodo di apertura del campo, transitano 87 ebrei ad Alberobello.
Il campo sarà sgombrato il 6 settembre
del 1943 con il trasferimento degli stranieri rimasti a Farfa Sabina. Durante
la lunga permanenza a Casa Rossa,
nonostante i divieti, si stabiliscono interessanti rapporti tra gli ebrei internati
e la popolazione locale.
A Manfredonia vengono internati 31 ebrei tedeschi tra il 1 luglio 1940
e il 18 settembre dello stesso anno:
dopo quella data ne rimangono 5 fino
all’estate del 1942.
Alle Tremiti sono internati 5
ebrei stranieri ed alcuni ebrei italiani, tra
cui Raffaele Cantoni, prestigiosa figura
della comunità ebraica di Sannicandro
Garganico.
La vita religiosa degli ebrei nei
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campi è fortemente limitata; è solo concesso di avere contatti epistolari con la
Delasem che nomina, tra gli internati, un
proprio fiduciario; non è consentito l’accesso nei campi dei rabbini, né ricevere
libri religiosi ebraici.
Il campo delle Tremiti rappresenta uno dei peggiori luoghi d’internamento
italiani: ci vanno quelli che, per la loro
pericolosità, non possono essere internati sulla terraferma.
Se si esclude la colonia isolana
delle Tremiti, le condizioni di vita nei
campi pugliesi, così come descritte nelle
relazioni ispettive, non appaiono terribili.
Le relazioni ispettive vanno
“corrette”, però, con un’altra fonte documentaria: le numerose petizioni degli
internati rivolte al direttore del Campo o al
Prefetto o al capo della Polizia. Da esse
apprendiamo che gli internati lamentano
vari disagi per le condizioni igieniche
ed ambientali ma soprattutto che sono
disperati per le condizioni economiche
delle proprie famiglie, che non possono
sostenere, avendo perso il lavoro ed
ogni altra forma di reddito. La loro libertà di movimento è limitata entro recinti
o tracciati segnati da cartelli e tabelle,
sono impossibilitati a ricevere i congiunti
e spesso chiedono di essere trasferiti in
altri campi per stare più vicini ai congiunti
anch’essi internati.
A loro carico c’è nei campi d’internamento un groviglio di disposizioni
persecutorie, spesso anche tra loro contraddittorie, che aggravano le limitazioni
e le restrizioni già asfissianti imposte
dalle Leggi Razziste.
Tra il 1941 e il 1942 varie centinaia di stranieri, tra cui ebrei provenienti
da Rodi, transitano per Bari in direzione
del campo di Ferramonti di Tarsia. (...)
Mentre la maggior parte della
popolazione ebraica in Italia è costretta,
dopo l’8 settembre 1943, per lunghi mesi
ad una vita di timori, di incertezze e di
stenti in rifugi precari, una piena ripresa
di vita comunitaria si verifica nelle regioni
meridionali libere, dove però si trovano
soltanto alcuni profughi stranieri internati
o fortunosamente giunti, e quei pochi che
sono riusciti a passare le linee nella fase
di stabilizzazione del nuovo fronte. Sin
dagli inizi del 1944, un nuovo, importante, centro di attrazione ed aggregazione
ebraica nasce a Barai, facente parte,
insieme a Brindisi, Lecce e Taranto,
delle province del re, ove affluiscono gli
ebrei presenti nella zona, che presto promuoveranno la nascita informale di una
Comunità Israelitica destinata a svolgere
un ruolo di rilievo negli anni successivi».
(da “Una stella fra i trulli” di Francesco
Terzulli ed. Adda)
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eventi e commenti
I - IMMIGRATI
Una donna viene recuperata dal gommone con in braccio il figlio di tre mesi
morto durante la traversata.
Una neonata di pelle bianca tra i clandestini partiti dalla Libia: la mamma, una
bellissima etiope di 21 anni, la vuole
portare dal padre, un funzionario ONU
di origine tedesca che l’ha abbandonata
dopo aver saputo che era incinta.
Una donna eritrea si affida ai “barconi
della morte” per riabbracciare il figlio di
due anni che aveva affidato ad una coppia di amici partiti per la Sicilia alcuni
mesi prima con un altro barcone.
Tre storie da “Libro Cuore”. Tre storie,
tra mille, che non sempre la cronaca dei
tanti immigrati che giungono da noi ci
tramanda. Tre storie di dolore, di angoscia, di speranza, di morte. Tre storie di
uomini e donne…altri da noi.
Clandestini alla deriva, sotto il sole
d’Agosto o tra le gelide onde di quest’inverno o in qualsivoglia altra stagione,
basta che si possa partire. Altri da noi ci
appaiono, né comprendiamo fino in fondo quale disperazione li spinga per sfidare, pur di fuggire, la terribile morte del
mare. Altri da noi, comunque, se questo
massacro senza cannoni ci passa davanti, mentre noi stiamo a guardare.
Immigrati? Ancora? Potevano benissimo restare a casa loro…
Altri da noi, che arrivano, non smettono
mai di arrivare a casa nostra. Non ne
abbiamo forse, anche solo per questo,
un po’ di paura?
Li vediamo sbarcare stremati a Lampedusa o riversi immobili sulle barche dei
soccorritori, quando il mare una volta
ancora ha ingoiato i loro navigli in un
naufragio. Hanno facce di uomini e di
bambini. E anche nella smorfia della
morte leggiamo in quei lineamenti una
tensione disperata. Noi, che pure sappiamo della miseria degli altri mondi,
fatichiamo a capacitarci di come ci sia
gente che possa buttarsi nel Mediterraneo nero, di notte, e far rotta verso il
più incerto dei destini, avvinghiati ad un
vecchio barcone. Gente che attraversa
il mare al buio. Per vedere se oltre il
buio ci sia qualcosa da mangiare.
È una storia torbida di soldi passati di
mano, di risparmi, di debiti buttati via
per trovare posto nel barcone. Una storia torbida e dura di donne che affidano i
bambini al mare, di uomini che seguono,
a tutti i costi, la più facile delle illusioni:
che altrove sia meglio. Mossi da calcoli
miseri, da disperazione e da seduzioni.
Per prendere il mare. E rischiare d’annegare. La morte per acqua è una delle
più terribili: c’è tempo di sentirsi morire,
c’è tempo di sentire che non ce la fai.
Ed ogni sogno di costa svanisce.
Non credo che non sappiano cosa rischiano. Forse confusamente. Ma lo
sanno. Forse sono imbrogliati da coloro
che in cambio di prezzi salatissimi gliela
fanno facile. Come se l’Italia, l’Europa
fossero lì, appena di là della notte. Ma
la notte a volte non sopporta d’essere
violata, d’essere usata. E rovescia le
illusioni degli uomini. Rovescia le loro
barche.
No, non è solo una fatalità, legata alla
disperazione e ai moti che sempre ci
sono di migranti verso il benessere. No,
qui c’è del crimine, della mafia. Una mafia che non sta in piedi solo grazie all’iniziativa criminale per così dire “spicciola”
di improvvisati affittabarche. No, è una
mafia ben organizzata. E come tale va
combattuta. Senza confondere vittime e
carnefici. Ma senza nemmeno fermarsi ai buoni propositi di una impossibile
accoglienza di tutti coloro che verranno
scaricati ancora sulle nostre coste. Perché anche se noi vogliamo essere buoni
e accogliere chi viene per bisogno, c’è
sempre il mare e c’è la notte e il rischio
di un viaggio che non si dovrebbe fare
in quel modo.
Molti hanno scambiato il problema dell’immigrazione per un problema di parole. Come se il problema fosse dividere
gli italiani in chi ha buona educazione
ed è aperto agli altri e chi no. Troppo
facile discutere di immigrazione discettando solo su cittadinanza, diritti, burocrazia, riti di giuramento, multiculturalismo. Come se il problema fosse fare
o no la spiaggia riservata alle signore
in chador. Banalizzando. Per così dire,
distraendosi.
No, innanzitutto l’immigrazione è questa faccenda orrenda di uomini affogati
come bestie. Di uomini che sentono il
proprio respiro afferrato da una mano
che non lo lascia; che li tira giù e toglie
la luce dagli occhi, i volti amati dagli occhi.
Parliamo di “emergenza umanitaria” e
questa formula, talmente ricorrente ed
abusata da svuotare la dimensione
concreta dei concetti che la compongono, finisce con l’impedirci di compatire
fino in fondo il dolore effettivo di tanti
che magari per la prima volta nella loro
vita vedono il mare e ne devono subito
apprendere le dure regole di morte.
Altri da noi, che hanno patito ogni sofferenza, disperatamente decisi a continuare a vivere su questa nostra terra
conquistata tanto a caro prezzo. Poi,
sbarcati, sfamati, rivestiti, tanti di loro
abitano le nostre città. Quella massa
disperata è diventata gente del quartiere, i vicini di casa, i figli a scuola con i
nostri. Badanti, fattorini, contadini. Brava gente quasi tutti, carica di ragazzini
e di debiti, come i nostri migranti di non
molti anni fa in Germania, in Venezuela, in Australia…
Ma gli “altri” delle coste di Lampedusa
restano (e non raramente) altri da noi
nei quartieri delle periferie allorché, in
occasione di efferati crimini, si è pronti
a trovare in essi il capro espiatorio di
facili accuse, smentite poi dalle indagini degli inquirenti (Sacco e Vanzetti docet). La cronaca di questi giorni ce ne
ha dato ampie dimostrazioni. In quella
fretta di accusare c’è la nostra vergogna.
Per vivere assieme occorrerebbe amare davvero, insieme, qualcosa. Qualcosa di così grande e bello che anche
i nuovi venuti ne siano almeno in parte
conquistati. È ciò che è accaduto nei
secoli nel gran mescolarsi di barbari e
stranieri nell’Europa cristiana.
Ma noi siamo certi come allora?
Siamo capaci ancora di accogliere tutti
e farne, nella diversità, un popolo?
Chi si ricorda il film “Pane e cioccolata”,
con Nino Manfredi indimenticabile protagonista? Parla dei lavoratori italiani
in Svizzera che dormivano in baracche
lager e perfino dentro allevamenti di
galline. Ebbene, ora che la ruota della
storia, grazie anche a quei sacrifici, ci
ha trasformato, almeno agli occhi dei
nuovi venuti, in una novella Svizzera,
facciamo in modo di non ripetere ciò
che i nostri lavoratori hanno dolorosamente sperimentato sulla loro pelle e
sui loro sentimenti.
A nulla servirebbe una terra più feconda abitata da cuori sterili.
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
eventi e commenti
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FTP oppure no
Scaricare film, un brano
musicale da internet non è reato a
patto che non ci sia “finalità di lucro”.
E’ la condanna penale non
scatta nemmeno se l’opera scaricata
dal web è coperta da copyright.
Lo ha stabilito la Terza
sezione penale della Cassazione che
ha accolto il ricorso di due studenti
torinesi che erano stati condannati per
aver “duplicato abusivamente opere
cinematografiche”, giochi per psx,
video cd e film, “immagazzinandoli” su
un server del tipo File transfer protocol
“dal quale potevano essere scaricati
da utenti abilitati all’accesso tramite
un codice identificativo e relativa
password”.Secondo la Suprema Corte,
che ha annullato la sentenza impugnata
“perché il fatto non è previsto dalla legge
come reato”, deve essere “escluso che
la condotta degli autori della violazione
sia stata determinata da fini di lucro,
emergendo
dall’accertamento
di
merito che gli imputati non avevano
tratto alcun profitto economico dalla
predisposizione del server FTP, mentre
dalla utilizzazione dello stesso traevano
sostanzialmente profitto i soli utenti del
server medesimo”. Il principio è fissato
nella sentenza 149.
La Corte d’Appello di Torino
nel marzo 2005 aveva condannato i
due studenti per “aver creato, gestito e
curato la manutenzione di un sito Ftp
mediante un computer dell’associazione
studentesca del Politecnico di Torino
sul quale venivano scaricati programmi
tutelati dalle norme sul diritto d’autore”.
Successivamente, si legge nella
sentenza, “tali programmi potevano
essere prelevati da determinati utenti
che avevano accesso al server in
cambio del conferimento a loro volta
di materiale informatico”. Inoltre lo
studente con la condanna più alta era
accusato di “aver detenuto presso la
sua abitazione programmi destinati
a consentire o facilitare la rimozione
di dispositivi di protezione applicati ai
programmi per elaboratore”.
La Cassazione ha dunque
giudicato “fondata” la protesta del
primo studente il quale lamentava che
“i giudici di merito hanno erroneamente
attribuito all’imputato un’attività di
duplicazione dei programmi e di opere
dell’ingegno protette dalla legge sul
diritto d’autore, poiché la duplicazione
avveniva a opera dei soggetti che si
collegavano con il sito FTP e da esso
in piena autonomia e nello stesso ne
scaricavano altri”. In ogni caso, doveva
essere esclusa l’esistenza di un fine di
lucro , non potendosene ravvisare gli
estremi nella mera attività di scambio
dei files posta in essere. E quindi la
condotta dell’imputato,con riferimento
alle opere musicali e cinematografiche
potrebbe ritenersi solo attualmente
sanzionata dalla legge 128 del 2004”.
Accolto anche il ricorso del
secondo studente, la cui difesa ha
rilevato che il fine di lucro “deve
concretizzarsi
nel
perseguimento
di un vantaggio economicamente
apprezzabile”. Cosa da escludersi visto
che è stato accertato che lo scambio di
software avveniva esclusivamente a
titolo gratuito, né era connesso a forme
di pubblicità o ad altra utilità economica
che ne potessero trarre i creatori del
sito FTP.
Il messaggio forte è duplice: il
download per uso personale non costituisce reato, come non è un reato condividere musica in rete senza scopo
lucro.
Tutto ciò mi rende felice, poiché è una
sentenza rivoluzionaria che stabilisce
il principio che la musica e non solo è
di tutti. D’ora in poi scaricarla dal Web
non potrà più essere considerato illegale.
Ma naturalmente sono di tutt’altro umore le reazioni di chi, per mestiere, cerca
di far tutelare il diritto d’autore. Il presidente della Siae, ha subito parlato di
«scivolone» che innescherà un conflitto di portata rilevante, perché si moltiplicheranno i casi di scaricamento non
autorizzato. La SIAE contesta il fatto di
aver considerato come personale uno
scambio di materiale che aveva invece
dimensioni pubbliche, in quanto, ogni
scambio di per sé procura un vantaggio economicamente apprezzabile a
favore di quanti lo compiono.
Dunque lo scambio, anche se
privo di un passaggio di moneta, deve
considerarsi lucrativo. Per queste ragioni la Siae sta già predisponendo le
opportune iniziative per annullare i pericolosi effetti della sentenza.
La sentenza però è chiara, le
operazioni di download di materiale informatico non coincidono con le ipotesi
criminose fatte dai giudici torinesi. Inoltre per scopo di lucro deve intendersi
un fine di guadagno economicamente
apprezzabile o di incremento patrimoniale da parte dell’autore del fatto.
Quindi anche se c’è il copyright, si può scaricare lo stesso purché
non si faccia a fini di lucro. Una sentenza che farà discutere.
Ennesimo obiettivo raggiunto
dall’Amministrazione Montanaro
Lettera aperta ai cittadini dei rioni “Orti” e “Pescarella”
Illustrissimi cittadini residenti nella zona Orti, con la presente vengo ad
informarvi che nel Consiglio Comunale del 30/11/2006 l’AMMINISTRAZIONE
MONTANARO ha approvato un provvedimento che vi regala una vacanza balneare dal primo gennaio al trentuno dicembre.
Spiego rapidamente perché anche se (PURTROPPO) non si tratta precisamente di una bella notizia.
Infatti, il Consiglio, sempre a colpi di maggioranza e senza mai tener
conto di qualsivoglia proposta del gruppo di minoranza, ha “adeguato” le tariffe
da applicare agli utenti fruitori dell’acquedotto rurale portandole a € 3,37 al metro
cubo.
Con questo atto si è fatto sì che voi cittadini residenti nelle zone “ ORTI
“ e “ PESCARELLA“ possiate effettuare le vacanze balneari senza percorrere
quaranta chilometri al giorno e per 365 giorni l’anno
PERCHE’
è del tutto evidente che il Sig. Sindaco e la sua maggioranza hanno reso SALATA
L’ACQUA CHE VI ARRIVA IN CASA.
Geom. Emanuele ROSATO
consigliere Comunale dei Democratici di Sinistra
30
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
attualità
“Mo ti dico e mo ti conto”
L’appassionante vita di Vitangelo Bozza
raccontata al figlio Paolo che la riporta in un
libro che si legge “tutto d’un fiato”
«Io sono, figlio mio, del Novantotto, e alla guerra di Vittorio Emanuele,
a quella del Quindici, pure io andai al
fronte.
…Mi salvai perchè feci come mo ti
conto.».
Non so per quale ragione, ma dopo
aver letto il primo paragrafo di “Mo ti
dico e mo ti conto”, racconto scritto da
Paolo Bozza, (che racconta quanto gli
ha detto suo padre, Vitangelo Bozza),
ho dovuto (avete letto bene) continuare
a leggerlo fino a quando il racconto si
conclude con Vitangelo che dice al figlio (tra)scrittore che «…Dentro questa
casa, figlio mio, sono stato quarant’anni, con trentaquattro insieme a mamma
tua, che qua ha chiuso gli occhi, e pure
qua li chiuderò io quando Dio vorrà.»
Indubbiamente è una storia avvincente per tante ragioni. La prima è che
ci racconta le vicende legate alla Prima Guerra Mondiale viste da un’altra
angolazione: quella di coloro che la
rifiutarono; la seconda ragione è quella che ci racconta, in maniera schietta, come il potere e le persone che lo
esercitano, amano tiranneggiare coloro che, “questo potere” devono subire.
Le torture che Vitangelo deve subire
sono incredibili.
Altro aspetto che rende il libro molto
interessante è che l’autore ci raccontata le vicende di Vitangelo con il linguaggio del protagonista.
Leggendo il racconto la mia fantasia
ha cominciato a scorrazzare, e immaginavo una persona nata nel 1898, in
un paesino del Sud, e precisamente a
Laterza. Nato in un paesino e in una
regione che solo da pochi anni erano
divenuti parte del regno d’Italia. E non
senza tanta sofferenza, se si pensa
che tra le ragioni che alimentarono il
brigantaggio e la ribellione del Sud vi
era proprio il rifiuto del servizio di leva
obbligatorio.
Molte delle espressioni riportate
nel libro è possibile ascoltarle ancora
oggi. E per chi conosce il colore del
suono delle parole “nostre e del nostro
dialetto”, ad ogni espressione verbale,
corrisponde anche una mimica che la
rende più comprensibile.
Il modo con il quale si articola la
narrazione ti permette di immaginare
gli avvenimenti descritti, come se si
stessero svolgendo, in quel preciso
momento, davanti “agli occhi tuoi”.
Il primo aspetto che colpisce dell’opera narrativa di Paolo Bozza, è la
grande capacità descrittiva che il “dialetto italianizzato” rende anche alle verità più tremende che ci vengono raccontate e che fanno parte di un vissuto
umano e storico.
Il rifiuto di Vitangelo di divenire “carne da macello” per la guerra di “Vittorio Emanuele” dopo l’esperienza che il
protagonista ha vissuto a Thiene come
“volontario civile” utilizzato a scavare
trincee; il fatalismo con il quale vengono percepite le parole che «…una
femmina vestita di nero come l’Addolorata dei Misteri, che stava seduta
dietro una scrivania e che scriveva le
carte: “Altri come te sono morti e tu sei
ancora vivo, e perciò pure tu come loro
devi andare a morire!” » hanno innescato quella voglia di vivere che porta, Vitangelo, a vivere una esperienza
unica che può permetterci di comprendere quanto sia denso di significato il
modo di dire “ste a fa u’scem che no
sci a uerre!”.
Vitangelo non fa lo scemo, fa il sor-
domuto. È solo Vitangelo il protagonista di questa pantomima? No, con lui
recitano anche il “malacarne” Nicola
Lopane che lo salva sia dal frustino che
da una sicura fucilazione; recita il padre, Bartolomeo, che dice al maresciallo che lo interroga che non sa nulla del
suo figliolo sordomuto; recita il vicinato,
e… se vogliamo, anche il maresciallo
dei carabinieri che si “beve” quello che
gli dicono. Ed è proprio questo intreccio
di relazioni che trasforma il racconto in
storia e ci offre la possibilità di “leggere”
quel periodo storico attraverso le vicende di “uno dei tanti”.
Non meno interessante è la parte
del racconto in cui ci viene narrato come si giungeva al matrimonio in quel
periodo (anche se nel nostro caso “il
matrimonio combinato” non si realizza
e trionfa, invece, l’amore superando
qualche turbolenza che perdurerà fino
al trasferimento della famiglia Bozza a
Ginosa.
Vorrei sottolineare, il racconto di un
episodio storico di Ginosa: le vicende
del 4 novembre 1922 con lo scoppio di
una bomba nel vecchio municipio. Vitangelo ci racconta la verità, e ci dice
che: Vito D’Apolito morì per l’esplosione
della bomba che stava manipolando e
non «…in giovanile baldanza la casa
Comune difendendo…» come riportato
nel manoscritto del dottor Angelo Ricciardi “Ginosa nella storia e nella cronaca” a proposito di una lapide in memoria
del D’Apolito scoperta il 18 novembre
1938.
Anche questa è la forza del racconto riportato nel libro di Paolo Bozza: il
rispetto per la verità che, molto spesso,
viene dimenticato, soprattutto quando a
raccontarci la storia sono “lor signori”.
Il libro, infine, ci permette di comprendere anche quanta strada abbiamo
percorso in questo secolo di vita che ci
separa dal “mo te dico…”.
E con questo il dottor Bozza, dalla sua residenza di Salerno, rinnova il
nostalgico affetto che prova per la sua
terra.
Stefano Giove
riceviamo e pubblichiamo
Costi di
costruzione: un
po’ di chiarezza
“Finalmente anche a Ginosa si parla di
costi di costruzione! Peccato però che nel
farlo un Consigliere Comunale di minoranza, tralaltro tecnico della materia, abbia omesso di dire tutta la verità, finendo
con l’essere demagogico”. Esordisce così
l’Assessore comunale all’Urbanistica dott.
Vincenzo Di Canio sulla questione dei costi di costruzione.
Ma veniamo ai fatti. Con la Delibera n°
449 del 4 aprile 2006, la Giunta Vendola ha fissato in 594 euro al metro il costo di costruzione base per l’edilizia residenziale agevolata applicabile per tutti
i Comuni della Puglia. Fin qui però tutto
regolare, la stessa cosa avevano fatto le
Giunte precedenti nel 2003 e nel 2000,
cioè adeguare il costo base alle variazioni
ISTAT. Successivamente però dagli Uffici
dell’Assessorato regionale all’Urbanistica
sono state inviate a tutti i Comuni, ed allo
stesso Prefetto di Lecce che per primo si
era occupato del caso, circolari secondo
le quali la soglia di 594 euro non era da
considerarsi come limite massimo, ma
ammontare fisso del costo di costruzione,
a cui tutte le Amministrazioni erano tenute
ad adeguarsi, sancendone così l’obbligatorietà.
Ne è nata così tutta una polemica ed una
battaglia che ha visto in primis impegnati i Consiglieri regionali di Centro-destra,
Congedo, Baldassarre e Palese, ma anche il Consigliere regionale di maggioranza Potì e Sindaci, anche di Centro-sinistra,
come quello di Martignano, il quale sin dal
2005 aveva però provveduto ad adeguare
i costi per il suo Comune, ravvedendone
altrimenti un danno patrimoniale.
“Anche a Ginosa sono pervenute le predette Circolari dell’Assessorato regionale
all’Urbanistica,- ha precisato l’assessore
Di Canio - costringendo così l’Amministrazione comunale ad adeguarsi a quanto
stabilito dalla Regione Puglia”.
Relativamente al costo di costruzione per
edifici ed impianti destinati ad attività turistiche, commerciali e direzionali, trattato
nella stessa delibera del 29 dicembre Di
Canio ha così commentato: ”peccato che
grazie all’intervento della minoranza in
Consiglio Comunale, tecnici ed imprenditori hanno perso una buona occasione di
concreta semplificazione amministrativa
nel settore; infatti è vero che il provvedimento portava l’aliquota dal 5% al 7 o al
10% a seconda della tipologia di intervento, ma è pur vero che invece di prendere
quale base imponibile il costo documentato di costruzione rinveniente da un computo metrico predisposto a cura e spese
della ditta richiedente su prezziari aggiornati (così come previsto dalla delibera di
Consiglio Comunale n° 48 del 1995) con
la nuova proposta si faceva sempre riferimento alle 594 euro stabilite dalla regione
Puglia”.
“Sfido chiunque – ha concluso Di Canio
– a verificare a quanto ammonta un costo documentato di costruzione per tali
tipologie di attività redatto con prezziari
aggiornati, sicuramente a più di 594 euro,
se fatto correttamente!”
”Non era nelle nostre intenzioni procedere ad adeguamenti di sorta del costo
di costruzione – ha precisato il Sindaco
Gino Montanaro - non a caso a Ginosa il
costo base di riferimento era di 129 euro
sin dal 1995, e non era quindi mai stato
aumentato sia nel mio precedente mandato che nell’attuale”.
“A riprova della nostra volontà a non voler
incidere negativamente sui cittadini – ha
proseguito Montanaro - nella Delibera di
Consiglio Comunale approvata lo scorso
29 dicembre, tralaltro senza procedura
d’urgenza, veniva inoltre deliberato di
chiedere alla Regione Puglia di stabilire
che il valore base di riferimento del costo di costruzione rappresenti un valore
massimo comunque derogabile da parte
dei singoli Comuni … e che in caso di
accoglimento della predetta richiesta da
parte della Regione Puglia, l’Amministrazione Comunale si impegna a ritornare
in Consiglio per ridurre il valore base di
riferimento per il calcolo del contributo
del costo di costruzione stabilito con il
presente provvedimento ed a rifondere ai
contribuenti le eventuali somme versate
in più”.
“Non si comprende quindi l’atteggiamento assunto dalla minoranza – ha concluso
Montanaro - capace di essere critica solo
nei confronti dell’Amministrazione Comunale, quando invece sarebbe auspicabile
un loro intervento, magari di veemente protesta nei confronti della Regione
Puglia”.
IL SINDACO
Avv. Luigi MONTANARO
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
31
Noi e il Fisco
INCENTIVI
PER LE AUTO
La finanziaria 2007 introduce una serie
di incentivi finalizzati ad eliminare le auto inquinanti, con l’obiettivo di migliorare
l’equilibrio ambientale. Sostanzialmente
tali incentivi rappresentano il finanziamento dello Stato all’acquisto di nuovi
autoveicoli condizionato dall’obbligo di
rottamare i vecchi. Pertanto chi acquista
un auto nuova Euro 4 o Euro 5 nel periodo dal 3 ottobre 2006 al 31 dicembre
2007, a fronte di una rottamazione di
un’autovettura Euro o Euro 1 (ovvero immatricolata fino al 31 dicembre 1996) ha
diritto a un contributo statale di 800 euro
ed all’esenzione del pagamento del bollo
per due anni. Tale esenzione sale a tre
anni se l’acquisto riguarda una autovettura di cilindrata inferiore a 1300 cm3 oppure se l’autovettura viene acquistata da
persone appartenenti a famiglie composte da almeno sei persone, a condizione
che nessuno dei componenti sia proprietario di un’altra autovettura. Il contributo
spetta anche se il veicolo consegnato al
venditore per la rottamazione sia intestato a familiare convivente. Tale incentivo
spetta a prescindere dalla tipologia del
soggetto (persona fisica o giuridica) con
esplicita esclusione dei soggetti esercenti l’attività di produzione e/o vendita di
autoveicoli. Se il veicolo acquistato è alimentato a gas metano o GPL (omologato ad origine) si ha diritto ad un ulteriore
bonus di 1500 euro che sale a 2000 euro
se lo stesso veicolo ha emissioni di CO2
inferiori a 120 g/km. Teoricamente è possibile ottenere un contributo di 2800 euro
oltre tre anni di esenzione dal bollo.
Se il veicolo viene trasformato a gas
metano o GPL successivamente all’acquisto, entro tre anni dalla data di immatricolazione, si ha diritto al bonus di 650
euro.
Inoltre, i possessori di autoveicoli Euro 0
ed Euro 1, che provvedono alla conversione dei predetti, hanno diritto al bonus
di 350 euro. In ogni caso, la rottamazione
incentivata comporta diversi adempimenti a carico dei venditori.
Dott. Mario D’Alconzo
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La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
le nostre storie
Briciole di quotidianità
Viaggio tra società e costume
Rubrica a cura di Mariacarmela Ribecco
Oroscopo - dipendenti?
Quanto, le previsioni astrali,
condizionano la nostra quotidianità.
Prendiamo una rivista a caso
ed apriamo una delle ultime pagine. Il
pensiero è sempre lo stesso “chissà
cosa dirà l’oroscopo oggi!”.
Non ricordate neanche l’immagine in copertina, fate a
gara e sgomitate col tizio che
nel tram cerca un posto a
sedere e finalmente, tra una
pagina e l’altra, trovate i segni zodiacali. Ok, si va con la
lettura “Acquario: oggi sarete
particolarmente
sfortunati,
dovrete sgomitare sul lavoro
e cercare la comprensione
del vostro partner.”. Cosa?
Sfortunati? Sgomitare? Comprensione? È mai possibile
che non abbiate ancora preso il caffé e dobbiate già occuparvi di tutta questa roba?
Inizia così la giornata di alcuni
di noi, acquistando una rivista
alla fermata dei bus, sfogliando velocemente, pagina dopo
pagina, gli articoli e cercando
il “mitico” oroscopo. L’oroscopo, c’è chi non può più fare a
meno di ascoltarlo tutte le mattine, chi
ha il suo astrologo preferito, anche se
ancora in pigiama e addormentato non
inizia la giornata senza l’oroscopo di
Branco, si rischia di tamponare un’auto
nel traffico alla ricerca delle previsioni
delle stelle con il dito sulle frequenze
della radio e magari decidete di farsi dare l’oroscopo personalizzato via
sms. Attorno all’astrologia
si è creare un vero e proprio
business. Gli astronomi dichiarano “il Sole in Acquario
non esiste come la Luna in
congiunzione con Saturno,
è tutto falso”. E noi? Sempre
lì che cerchiamo su internet
le affinità di coppia tra i vari
segni zodiacali. Arrivati alla
risposta che vorremmo leggere ci fermiamo pensando
“avevo ragione, noi due siamo fatti per stare insieme”.
L’oroscopo condiziona così
tanto la nostra giornata? Si
possono fare delle scelte
lavorative e sentimentali in
base alle previsioni astrali?
Mai stati dipendenti delle previsioni di
Branco e Paolo Fox? Quanto, secondo
voi, sono attendibili? Queste sono le ri-
sposte degli intervistati.
M. – Io non li leggo mai. Credo che
abbiano una grande influenza su
alcuni che basano le proprie scelte di
vita, anche nella quotidianità, proprio
tramite un oroscopo, i tarocchi oppure
interpretano alcuni avvenimenti come
segni del destino.
F. – Quelli giornalieri e settimanali
non sono attendibili. Non mi lascio
condizionare, verifico solo se ci sono
dei riscontri.
G. – All’oroscopo magari non credo,
ma alle caratteristiche dei vari segni
zodiacali, invece, molto.
A. – All’oroscopo non credo ma all’astrologia si.
S. – Non mi lascio condizionare, a
volte però ne traggo conforto. Anche
se ogni tanto ci prendono in qualcosa.
A. – Non li sopporto. Mi capita di uscire con una nuova ragazza e di sentirmi
dire “tu ... tu sei un sagittario”, oppure
“ragioni come un capricorno” … lo trovo demenziale.
M. – Ci si aggrappa a tutto, si cerca
il conforto anche nei pianeti. Compravo libri, riviste, li ascoltavo la
mattina alla radio, cercavo di
capire cosa l’oroscopo mi consigliasse per poter affrontare
meglio la giornata. Poi mi sono
reso conto che non tutti quelli
nati nel mese di marzo potevano avere le stesse previsioni
astrali. Ogni tanto però li leggo
ancora.
T. – Non ci credo e neanche li
leggo. Li ascolto alla radio solo
perché capita.
V. – Non li leggo e non li
ascolto. È possibile che dei
pianeti lontanissimi da noi
possano influenzare il futuro
che noi costruiamo giorno
dopo giorno? È impossibile.
V. – L’oroscopo è attendibile
solo se personalizzato. Si può
dipendere da un oroscopo solo
credendoci ciecamente.
In molti hanno le idee chiare,
l’oroscopo spesso non è attendibile, ma si preferisce più curiosare
sulla loro veridicità. Gli oroscopi - dipendenti esistono ancora però, e sono
quelli che la domenica danno ancora
uno sguardo alla classifica dei segni
zodiacali di Paolo Fox. Il problema
reale è che siamo tutti alla ricerca della rassicurazione sulla buona sorte di
una nuova esperienza lavorativa o di
un amore acerbo. Essenziale
è il non lasciarsi mai trascinare da tutto quello che viene promesso come veritiero.
Mai affidarsi alle cartomanti,
ai numeri di telefono che lampeggiano sullo schermo della
tv e che invitano ad alzare la
cornetta per sapere il futuro
lavorativo, sentimentale e di
salute. L’ingenuità non paga
ma si baratta, a caro prezzo,
con una bolletta telefonica
salata. Tutto questo solo per
scoprire un futuro che nessuno mai potrà svelarci … tranne forse la lettura delle mani
di Solange? … io non ci metterei le mani sul fuoco!
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
argomenti e commenti
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Rubrica a cura di Giuseppe Pizzulli
Credo …la Remissione dei peccati
Credete veramente, voi che avete
imparato il Credo a memoria, nella remissione dei peccati? Potete spiegare
con parole vostre, basate sulle Sacre
Scritture, il chiaro concetto della remissione? Proviamo a darne una giusta
definizione con poche parole: Essa è
un Condono di Dio all’uomo peccatore,
pentito e ravveduto, che chiede perdono
per i suoi molti peccati commessi. Essa
è il perdono di Dio concesso al peccatore che crede in Gesù Cristo, e lo riceve
quale suo personale Salvatore.
La remissione faceva già parte del
piano divino di Salvezza, sin dall’inizio
della Creazione. Ecco perché Dio istituì
per Israele l’Anno della Remissione, il
Giubileo detto anche “l’Anno Sabatico”,
che ricorreva ogni cinquantesimo anno
(Lev.25). Tutti coloro che in quegli anni avevano contratto dei debiti, ceduto
possessioni, case, terreni, per essere
ridotti in miseria e dato figli e figlie ad
essere schiavi; in quell’anno ad ognuno
di essi gli veniva condonato e rimesso
ogni debito, e veniva in possesso di
ogni bene perduto.
Era l’anno del riscatto di beni e persone, (si leggano i versi 39-42). Oltre a
ciò l’Eterno aveva istituita la Legge dei
Sacrifici, con spargimento di sangue
di animali innocenti, per il perdono dei
peccati, come si evince dai capitoli 4 e
5 del Levitico. Già nel Giardino di Eden
l’Eterno “sacrificò”degli animali, per vestire Adamo ed Eva. Le tuniche di pelle
dovevano ricordare ad essi, che un altro
era morto per loro. Ciò doveva essere il
preludio di un altro Sacrificio perfetto,
quello di Cristo (Eb.9,11-15). Ed è sulla
base di questo concetto che Dio “rimette” i nostri peccati, tramite il Sacrificio
sostitutivo di Cristo sulla croce, dove
sparse tutto il Suo prezioso Sangue per
la nostra salvezza.
C’è una cosa però, importante da
chiarire: è vero che Dio è disposto
a “rimettere i peccati”, ma è anche
vero che qualcuno deve pur pagare
“questi debiti”. E chi poteva pagare i
debiti dell’intera Umanità? Nessuno.
Ecco perché Gesù Cristo si offerse
dal Cielo, e il Padre “mandò il Suo
Unigenito Figlio, affinché chiunque
crede in Lui non perisca, ma abbia
Vita Eterna”(Gv.3,16). Quando Gesù
si trovò dinanzi al paralitico portato
da 4 persone, la prima cosa che disse, fu: “figliuolo sta di buon animo, i
tuoi peccati ti sono rimessi (Mt.9,18). Il concetto della remissione, ci è
molto chiaro leggendo in Luca 7,3650, dove riporta: “Uno dei Farisei invitò Gesù a mangiare da lui; ed Egli
entrato in casa del Fariseo si mise a
tavola.
Ed ecco una donna della città,
una peccatrice, saputo che Egli era
in casa del Fariseo, portò un vaso di
alabastro di olio profumato. E stando
ai Suoi piedi da dietro, piangendo,
cominciò a rigargli di lacrime i suoi
piedi e ad asciugargli con i suoi capelli; e gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con l’olio profumato. Il
Fariseo che l’aveva invitato, pensò
fra se medesimo: costui se fosse
profeta saprebbe chi è questa donna
che lo tocca, perché è una peccatrice. Come in risposta Gesù disse:
Simone, ho qualcosa da dirti. Ed egli
disse: Maestro di pure. E Gesù gli
disse:Un creditore aveva due debitori, uno gli doveva 500 denari, l’altro
50. Non avendo essi di che pagare,
“condonò”ad ambedue il loro debito.
Chi dei due lo amerà di più?
Simone disse: penso sia colui al
quale è stato condonato di più. Gesù
gli disse: hai giudicato rettamente. Poi
volgendosi verso la donna, disse: Vedi
questa donna? Io sono entrato in casa
tua e tu non mi hai dato dell’acqua per
lavare i piedi, ma lei mi ha lavato i piedi
con le lacrime e li ha asciugati con i suoi
capelli. Tu non mi hai dato alcun bacio;
ma lei da quando sono entrato non ha
smesso di baciarmi i piedi. Tu non mi hai
unto il capo con olio; ma lei mi ha unto i
piedi con l’olio profumato. Perciò ti dico
che i suoi molti peccati le sono “rimessi”,
perché ha molto amato; ma a colui cui
poco è rimesso poco ama. Poi rivoltosi
alla donna, disse: donna, i tuoi peccati ti
sono rimessi”.
Che botta!
Facciamo attenzione anche noi a non
ricadere nello stesso errore del Fariseo.
Ce ancora un altro aspetto da considerare, e cioè: quando noi diciamo: Padre
nostro…rimetti a noi i nostri debiti ….rimettiamo noi veramente ai nostri debitori? Ricordiamo che Gesù ci avverte: “Poiché se voi perdonate agli altri i loro falli, il
Padre Celeste perdonerà anche voi. Se
invece non perdonate…neppure il Padre
vostro vi perdonerà”(Mt.6,14,15).
Non facciamo come quel creditore
spietato, che pur essendo stato condonato dal suo Padrone diecimila talenti,
prese per la gola un suo debitore che gli
doveva cento denari (Mt.18,23-35). Quale fu la sua sorte? Saputolo il suo Padrone lo fece gettare in carcere. Perciò cari
amici, se Dio usa per noi Compassione, impariamo anche noi Misericordia.
“In Lui (Cristo) abbiamo la Redenzione
per mezzo del Suo Sangue, la Remissione secondo le ricchezze della Sua
Grazia”(Ef.1,7). Credi e continua a credere in Gesù e sarai SALVATO.
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La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
riceviamo e pubblichiamo
Nucleo di valutazione: LA SANITA’ A GINOSA E MARINA DI GINOSA
Pozza per alligatori o vasca
la lista Uniti con
Teresa Galeota replica
per pesciolini rossi?
Interrogazione. Nucleo di valutazione Vs.rif. del 20/11/’06.
In seguito alla risposta del 20 novembre
u.s., in merito al nucleo di valutazione, questo Gruppo Consigliare precisa quanto segue:
gli organi di Governo, emanano gli indirizzi e gli obiettivi, mentre la dirigenza li attua
perseguendo i livelli ottimali di efficacia e di
efficienza nonché di economicità. Il piano
dettagliato degli obiettivi ha una sua articolazione fra le quali il piano di mandato della
maggioranza di governo relativo al periodo
in esame con l’individuazione delle linee di
indirizzo e le azioni da attivare per singola
area o micro-area di intervento. Dunque,
la valutazione dei dirigenti è affidata al Nucleo di Valutazione il quale viene nominato a norma del Regolamento Comunale
con decreto sindacale. Alla luce di quanto
su esposto, nel caso specifico, controllato
e controllore sembrano essere lo stesso
soggetto. La mancata predisposizione alla
discussione dell’argomento in esame da
parte dell’Amministrazione mostra ancora
una volta l’assenza di trasparenza amministrativa. Infatti i principi sulla valutazione
sul raggiungimento degli obiettivi sono dettati da un articolo (147 “tipologia dei controlli”) del D.L.vo 267/2000 il quale fa esplicito riferimento al D.L.vo 286/99 per quanto
concerne l’organizzazione dei controlli e al
D.L.vo 29/93 che detta il principio della distinzione tra funzioni di indirizzo e compito
di gestione. Pertanto il Nucleo di Valutazione dovrebbe operare in posizione autonoma, sia rispetto agli organi di governo, sia
rispetto ai responsabili della gestione.
Appare chiaro, che un consigliere
comunale non potrà controllare un organismo di alto profilo tecnico, acclarato che al
suo interno ci siano personalità di alta professionalità ed esperienza nel settore degli
Enti Locali, salvo a scoprire il contrario.
E’ alquanto singolare il richiamo a
non formulare proposte in fase di interrogazione.
Infine, il Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti locali elenca i doveri
e diritti degli amministratori senza differenza fra maggioranza e minoranza, per cui a
nostro modesto parere in seno al consiglio,
il consigliere può è deve avanzare proposte
per il buon andamento dell’Ente, quell’Ente
che rappresenta la casa del cittadino utente; mentre la differenza è data dalla capacità della maggioranza di governo di convincere l’Amministratore di minoranza della
bontà dell’azione amministrativa affinché
voti insieme il provvedimento.Al riguardo si chiedono maggiori determinazioni.
Dott.ssa M.T. Galeota
Giovanni Marchionna
Rag. P. Sannelli
Le problematiche sanitarie del Poliambulatorio più volte denunciate
sono sempre state inascoltate. I
fatti: i capi gruppo consiliari di maggioranza ed opposizione (Prencipe
per la Lista Montanaro, Divitofrancesco per A.N. Giannatelli per la
Margherita e Marchionna per Uniti
con Teresa Galeotta), preoccupati
della nota di risposta del dott. Urago del 9 novembre 2006 si sono recati al poliambulatorio per verificare
alcune delle situazioni denunciate
e cioè la mancanza di fruibilità della
piscina riabilitativa e della palestra
annessa super attrezzata, opere
costate centinaia di milioni di vecchie lire e mai utilizzate. Pensate
cittadini, la citata piscina è attrezzata anche con 4 vasche con idromassaggio ben funzionanti, 4 docce funzionanti, locali ben illuminati
a giorno con decine di lampade a
neon, ma la cosa che più ha stupito
è che l’ambiente è ben riscaldato da
termosifoni ancora oggi accesi. Riguardo a quanto sostenuto da Urago come riportato su LA GOCCIA
del 13 gennaio 2006 secondo cui la
piscina presso il Poliambulatorio è
una pozza per alligatori profonda 4
metri, chiedo ad Urago: quale unità
di misura ha utilizzato per misurare
la profondità della pozza?. Qui noi
a Ginosa usiamo come in tutta Italia il metro, equivalente a 100 centimetri ed a 1000 millimetri. Senza
ombra di dubbio e di smentita posso precisare che la piscina è profonda fino al suo bordo metri 1,70,
pari a 170 centimetri ovvero 1.700
millimetri. Riguardo alla sua nuova
denominazione “pozza per alligatori” spero che Urago voglia scherzare, se proprio dobbiamo scherzare
io sarei più propenso ad “una vasca
per pesciolini rossi”. Ma stiamo con
i piedi per terra, sulla salute dei cittadini non dobbiamo scherzare. Invito tutti i miei concittadini e il corrispondente de LA GOCCIA a recarsi al Poliambulatorio per appurare
quanto da me denunciato.
Sarebbe interessante invece che i
cittadini sappiano dove ed in quale
struttura pubblica o privata i nostri
utenti bisognosi di riabilitazione oggi si rivolgono per fare terapia ed a
quale costo. In merito alla questione
piscina arriva un silenzio assordante dei colleghi consiglieri comunali
medici che sicuramente possono
dare un contributo notevole in materia.
Lo stesso silenzio è di quasi tutta la
sinistra ginosina che pare disinteressata in questo momento ai problemi
sanitari della nostra comunità. Nessuno si interessa del servizio 118 tolto a
Marina di Ginosa?, nessuno di loro si
chiede perché ancora non viene istituito il servizio di mammografia cosi
come previsto ormai da anni? etc etc.
Qualcuno però c’è che si interessa e
che si diletta a cronometrare le emergenze sanitarie di noi poveri utenti. La
domanda nasce spontanea: ma si può
cronometrare la salute dei cittadini?
Voglio ricordare ai miei concittadini ed
a me stesso che in passato su questi
argomenti la sinistra ginosina alzava
le barricate e batteva forte i pugni sui
tavoli istituzionali e con la bandiera
rossa in spalla si occupava sedi di distretto e di pronto soccorso, tutto per
perorare la causa del diritto alla salute, almeno così dicevano. Dove sono
ora costoro? Forse non abitano più
qui o per caso pensano che non ci sia
più bisogno di loro a difendere il fortino della sanità ginosina e marinese.
Perché questa difesa d’ufficio a spada
tratta di Urago? Saranno per caso diventati avvocati?
Forse non si sono accorti che su tutti i
quotidiani da settimane ormai giungono contestazioni dai sindacati che sono sul sentiero di guerra e da operatori
sanitari, all’indirizzo di Urago e del suo
operato. Perché questa corsa sfrenata all’accreditamento dei servizi ai privati? Vogliono per caso smobilitare la
sanità pubblica da Ginosa e Marina di
Ginosa? La filosofia di pensiero della
sinistra è sempre stata quella di privilegiare il pubblico. La sinistra ginosina non la pensa così. Il centrodestra
è sempre stato a favore della buona
sanità e contrario alla mala sanità. Il
privato ed il pubblico devono operare
insieme, devono essere i cittadini a
scegliere dove farsi curare. I ginosini
ed i marinesi non temono gli alligatori
ma sono preoccupati per la loro salute
e per i servizi che non arrivano.
Abbiamo bisogno di avere risposte
certe, serie e concrete sulla questione
sanità.
Possiamo tranquillamente fare a meno dell’intermediazione “dei pesciolini
rossi”.
Prima di tutto il diritto alla salute.
Vincenzo Prencipe
Capogruppo consiliare
Lista Montanaro
eventi e commenti
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
37
Grande festa per il karatè a Ginosa. Il Maestro
Nunzio Colella arbitro mondiale e trecento atleti
provenienti da tante le regioni meridionali
Grande successo per la manifestazione sportiva riservata ai ragazzi dai 6 ai 15 anni organizzata dalla palestra Colella.
foto Erasmo Mazzone
È stata proprio una scelta indovinata quella del Maestro Nunzio Colella
quando ha pensato di organizzare a Ginosa
una manifestazione sportiva di arti marziali
e specificatamente il KARATE’ che riguardasse i ragazzi dai 6 ai 15 anni. Ginosa e
il suo palazzetto delle sport sono divenuti
il luogo dove oltre trecento giovani atleti,
provenienti da diverse regioni dell’Italia
meridionale (oltre che dalla Puglia erano
presenti atleti provenienti da palestre della
Calabria, Campania, e Basilicata) si sono
dati appuntamento.
La kermesse sportiva oltre ad
offrire a tanti giovani campioni la possibilità di dimostrare quanto hanno appreso
nelle rispettive palestre, è stata anche
l’occasione per sottolineare un grande
riconoscimento sportivo del quale è stato
insignito il Maestro Nunzio Colella.
Infatti il Maestro Colella, già 6º
Dan di KARATE’, dallo scorso novembre
è stato insignito della carica di arbitro
mondiale per le gare di Karate. Insomma,
il giusto coronamento di una vita dedicata
allo sport e alle arti marziali. Non possia-
mo che aggiungere i nostri auguri, al
maestro Colella, di esprimere anche in
questa attività tutta la bravura che ha
già dimostrato quale istruttore di KARATE’.
Per quanto riguarda la manifestazione, che si avvaleva del patrocinio
del Comune di Ginosa, bisogna riconoscere che l’organizzazione è stata ammirevole. Da sottolineare, infine, che
alcune ditte locali hanno offerto la loro
sponsorizzazione per la riuscita della
manifestazione.
GC
38
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
la parola ai tecnici
Un nuovo decreto ministeriale
sulla condizionalità 2007
Sulla Gazzetta Ufficiale n.301
del 29.12.2006 (S.O. n.251) è stato pubblicato il Decreto 21 dicembre
2006 del MiPAAF, che aggiorna la disciplina del regime di condizionalità
della PAC per il 2007 e, contestualmente, abroga il precedente decreto
ministeriale del 15 dicembre 2005.
Il decreto si compone del
testo dell’articolato e degli allegati,
che riportano in dettaglio gli impegni
da rispettare da parte delle aziende beneficiarie dei pagamenti diretti.
Come noto, la condizionalità consiste
in un insieme di impegni ai quali devono attenersi gli imprenditori agricoli
che dal 1 gennaio 2005 intendono beneficiare dei finanziamenti comunitari.
Gli impegni previsti dalla
condizionalità si dividono in due categorie: Criteri di Gestione Obbligatori (CGO) e Buone Condizioni
Agronomiche ed Ambientali (BCAA).
L’osservanza dei CGO, introdotta progressivamente, prevede dal 1 Gennaio 2007 altri tre atti:
- direttiva 91/269 che stabilisce le
norme minime per la protezione dei
vitelli;
- direttiva 91/630 che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini;
- direttiva 98/58 riguardante la protezione degli animali..
E’ importante sottolineare che queste
norme devono essere rispettate dalle
aziende agricole a prescindere dalla
domanda PAC: la condizionalità è un
rafforzativo che non toglie o aggiunge nulla all’obbligo della aziende di
rispettare tutte queste normative.
Ogni Regione ha tempo fino al 27 febbraio 2007 per definire l’elenco degli
impegni applicabili a livello regionale
con le eventuali deroghe, in caso di
assenza di provvedimenti regionali si
applicano le norme del decreto. Tra le
varie norme è opportuno sottolineare
la numero 4.2 “Gestione delle superfici ritirate dalla produzione”: il concetto
di set aside è notevolmente cambiato
rispetto al passato, ed è utile ricordare
che le superfici ritirate dalla produzione (sia per titoli da ritiro che per titoli
ordinari) sono soggetti alle seguenti
prescrizioni: - - presenza di una copertura vegetale, naturale o artificiale
tutto l’anno;
- attuazione di pratiche agronomiche consistenti in sfalci o altre operazioni equivalenti almeno una volta l’anno. Qualora
vengano accertate violazioni agli atti e
alle norme, si procederà all’applicazione di decurtazioni dei pagamenti diretti.
L’agricoltore recidivo subisce una riduzione moltiplicata per tre. Viene ampliata, rispetto al passato, la casistica per la
definizione delle infrazioni intenzionali.
Nel decreto si specifica inoltre che la
condizionalità è applicata anche nei
confronti di una serie di pagamenti dello
sviluppo rurale, ove previsti nei Piani di
sviluppo rurale regionali. Si tratta delle
indennità per le zone montane e svantaggiate, di quelle per le aree di “Natura
2000”, dei pagamenti agroambientali, dei
pagamenti per il benessere degli animali, di misure per l’utilizzo sostenibile delle
superfici forestali.
Raffaele Fanelli
Lospinuso interroga Vendola e Tedesco sul mancato
acquisto di un mammografo, una sviluppatrice ed un
ecografo per il SS.ma Annunziata.
Il Consigliere Regionale e Presidente Provinciale AN di Taranto Pietro Lospinuso ha
rivolto la seguente interrogazione al Presidente della Regione ed all’Assessore alla
Salute, nella quale ha evidenziato che “nella recente ispezione dei NAS al SS.ma Annunziata di Taranto, insieme ad altre grave carenze è stata riscontrata, come si evince
dalla stampa, “una macchina sviluppatrice che perde liquido”, e che lo stesso Direttore Generale ha ammesso l’assoluta obsolescenza delle sviluppatrici in dotazione al
SS.ma Annunziata”. Ciò premesso, Lospinuso chiede le ragioni per le quali “ad
oggi non risulta nemmeno bandita la gara relativa all’acquisto di un mammografo, un
ecografo ed una sviluppatrice che per il SS.ma Annunziata aveva deciso il precedente
Governo Regionale, con delibera n1358 del 3.9.2004 e successiva determina dirigenziale n. 627 del 22 novembre 2004, all’uopo stanziando- in solido con eguale acquisto
per il Poliambulatorio di Ginosa- 247.889 euro, in relazione ai quali allo stato vi è
traccia soltanto di 65 mila euro per il solo mammografo di Ginosa (peraltro decurtato
anch’esso dell’ecografo e della sviluppatrice) , di cui ad un recentissimo avviso di bando” In conclusione il Consigliere Regionale jonico di AN sottolinea che “a fronte
di tali biblici ritardi ed incomprensibili omissioni, appare innegabile la corresponsabilità
dell’attuale gestione della ASL TA/1 in ordine alle gravi carenze riscontrate dai NAS al
SS.ma Annunziata di Taranto, che peraltro al momento risulta l’unico nosocomio jonico
dagli stessi ispezionato”.
Per la Segreteria
Tommaso Francavilla
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
le lettere
Il ricordo del 2006 e le speranze del 2007
Abbiamo salutato l’anno 2006 con botti e
spumante, ma con tanti brutti ricordi da non
dimenticare, i tre ragazzi di Ginosa che ci
hanno lasciati proprio gli ultimi giorni dell’anno, tutti allo stesso modo: incidente della
strada.
È vivo in me anche un altro ricordo,
che è un fatto storico: la condanna e l’esecuzione dell’impiccagione di Saddam. Le
immagini di questo evento stanno facendo il
giro del mondo.
Spero, vivamente, che il nuovo anno
sia migliore. Ma alla fine ce ne facciamo una
ragione anche se risulta sempre peggiore.
Non ci rimane che incrociare le dita per questo 2007.
Vorrei tanto che questo anno segnasse un cambiamento profondo nei comportamenti umani e che ci fossero, nel mondo, meno discriminazioni e più opportunità
per tutti.
Tra gli avvenimenti storici del 2006
deve essere annoverata la visita del Papa
Benedetto XVI in Turchia (speranza e paura).
Come non ricordare la tensione che si viveva in quel Paese prima dell’arrivo del Papa:
manifestazioni di protesta e persino attentati.
D’altra parte anche l’attentatore di Giovanni
Paolo II, Alì Agca, era turco. Ebbene, il viaggio del Papa in Turchia che pure sembrava
impossibile si è dimostrato necessario. Da
quel viaggio il mondo ha tratto un messaggio di pace, di fratellanza e di confronto tra
le grandi fedi religiose. Insomma dalla Turchia, il Papa Benedetto XVI, ha lanciato un
appello molto chiaro agli uomini di buona
volontà: “essere costruttori del futuro”, un
futuro fatto di amore e di fratellanza.
Il viaggio del papa in Turchia, a
mio modesto parere, si inserisce nella
continuità con l’opera di papa Giovanni
Paolo II che intuì la necessità della Chiesa di “costruire ponti di amicizia con i fedeli di tutte le religioni”. E il viaggio del
papa venuto dall’Est nel 1985, in Marocco, ne fu una tangibile testimonianza.
Per quanto riguarda le vicende
del 2006, devo dire che ho avuto modo
di partecipare ad una iniziativa, nell’ambito del centenario della Cgil, svoltasi
al teatro Alcanices di Ginosa. Ho avuto
modo di assistere ai dibattiti che hanno
visto protagonisti i dirigenti sindacali, ho
potuto anche vedere un filmato che ha
raccontato le storie degli emigranti che
dal Sud Italia e quindi anche dal nostro
paese, sono emigrati al Nord per trovare
lavoro. La cosa più significativa era che,
alcuni di questi emigranti, erano presenti lì nel teatro. Dai loro racconti abbiamo
39
capito quanto sacrificio c’è dietro quello che abbiamo oggi.
Non so perché io mi trovo
sempre dalla parte opposta. Vi dico
che negli anni ‘50, mio marito era militare a Milano. Finito il militare trovò un
lavoro adeguato e soddisfacente. Però,
dopo quattro anni, gli mancava il sole
del sud e l’affetto della famiglia. Ci siamo incontrati negli anni ‘60. Ci siamo
spostati e, entrambi, abbiamo avuto la
fortuna di lavorare fin dal primo giorno.
Devo dire che le opportunità, per 35
anni, sono sempre state a nostro favore. Due figlie laureate, della quali una
docente di lettere al Liceo di Laterza.
L’altra laureata in scienze biologiche e
docente all’Università di Lecce e correlatore alle tesi di laurea, si occupa
di ricerca nel campo dell’ambiente, ha
un dottorato in ecologia. Tra progetti e
congressi, sta girando il mondo. Direi
che non abbiamo perso niente anche
se non siamo emigrati.
Michela Dell’Aquila
Comunicato Stampa UDC
A seguito dello storico primo Congresso dell’UDC di Marina di Ginosa,
che ha proiettato alla segreteria sezionale Mimmo Giove ed alla Presidenza
Peppino Galatola, nei giorni scorsi, a norma di regolamento, la direzione ha
deliberato l’organigramma interno.
Si è “colorata di rosa” la Vice Segreteria con la nomina di Nunziata
Bozza che seguirà anche servizi sociali, cultura, Udc Donna.
La novità è la cooptazione di Luigi Puzzello nella Direzione con delega alle
attività produttive ed Udc Giovani.
Di seguito i settori d’interesse degli altri eletti.
Gino Facilla (segretario amministrativo, anziani, controllo del territorio); Mario
Toma (dirigente Ente Locale, decentramento amministrativo); Walter Curci (segretario organizzativo, resp. elettorale, attività produttive); Massimo Costella
(resp. tesseramento, attività produttive e sviluppo Marinese); Daniela Dian (politiche della famiglia, pari opportunità, volontariato, Udc Donne); Vito Goffredo
(ambiente, sviluppo sostenibile e lavori pubblici, formazione).
A S Udc Ginosa e Marina di Ginosa
Francesco Pignalosa
Immagini ginosine di Lelio D’Alconzo
…un cane per amico
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
eventi sportivi
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BCC AREA25: LA SFIDA SI AVVICINA
Ottima la prova del giovane Aricò
che dimostra molta sicurezza nel suo
ruolo di schiacciatore e che difficilmente sbaglia un pallone, mettendo
Marina di Ginosa, 14/01/07: In
un assolata e quasi estiva domenica
mattina la Banca di Credito Cooperativa Area25 si è sbarazzata della
Mondial Volley Taranto con un secco
3-0.
Tabellino di marcia praticamente
perfetto, quattro vittorie senza mai
perdere un set, tutte con parziali di
set abbastanza tranquilli.
in difficoltà la difesa del Taranto.
Appena ritornato da un brutto infortunio, il secondo palleggiatore
Scarpetti dimostra senz’ombra di dubbio di
essere in grande forma e riesce a servire
in modo egregio la squadra utilizzando un
gioco veloce che mette in crisi il muro della
compagine tarantina che in nessun modo
riesce a fermare gli attacchi Marinesi.
Da seguire con attenzione il centrale
Musio, inarrestabile a muro, una vera e
propria saracinesca.
E poi i soliti, Capitan Pollio con una percentuale inverosimile di attacchi positivi,
il Mister Dragone con la sua sicurezza e
grinta, Cremis con la sua classe, il palleggiatore Calabrese con la sua esperienza e
il centralone La Rocca con le sue bordate.
Sabato 20 si giocherà a Carosino, ultima partita del girone di andata che vede lo scontro al vertice, dove si deciderà
il campione d’inverno fra due squadre che
viaggiano con lo stesso tabellino di marcia.
Sarà dura, ma portare a casa una vittoria
sarebbe un grande passo avanti per il primo posto.
E magari chissà, il verdetto finale potrebbe essere dato dall’ultima partita, quella che vedrà il Carosino ospite a Ginosa
Marina.
Ci aspetta un campionato all’ultimo respiro.
AP
BCC AREA25: PRIMO STOP STAGIONALE
Carosino, 21/1/06: Dopo quattro
vittorie consecutive arriva il primo
stop per la BBC AREA 25 che sul
campo dell’altra capolista Carosino
perde al tie break un match d’altri
tempi ad altissimi livelli tecnico-tattici
e sicuramente di categoria superiore.
L’incontro si mette subito in salita per la compagine marinese che
entra in campo troppo nervosa per
l’alta posta in palio (primo posto,
campione d’inverno) e per l’eccessiva aggressività e provocazione da
parte della compagine carosinese.
I primi due set si chiudono nettamente a favore dei padroni di casa,
padroni del campo più che altro per
demeriti della squadra avversaria
che per meriti propri.
Il bello comincia adesso: il team
guidato da Mr. Dragone nel terzo set
cambia marcia e volto alla gara e si
aggiudica gli altri due set con grinta,
grazie al mostruoso Larocca, al potenteLogroio ed ai sempre guerrieri
Pollio, Cremis e Dragone.
L’incontro ha il suo epilogo al
quinto e combattuttissimo set che si
aggiudica il Carosino sul fil di lana
in un forte clima di tensione: il ner-
vosismo cresce anche in seguito ad
un punto vinto dal Carosino durante
il quale metà delle luci della palestra
vengono spente involontariamente da
uno spettatore, lasciando il campo di
gioco con una visuale di gioco non
idonea: l’arbitro, con una decisione alquanto discutibile per chiunque abbia
un po’ di senno, decide di NON annullare, facendo irretire ulteriormente gli
animi.
Ora il Carosino guida la classifica con
un punto di vantaggio sui Marinesi: il
campionato molto probabilmente si
deciderà nell’ultima giornata, con il ritorno di questa avvincente partita.
CALABRESE voto 6: Solita partita
di gran regia come solo lui sa fare,
quando la ricezione gira, gli attaccanti
vanno a nozze (vedi il suo pupillo Larocca); meno preciso alle bande, ma
non è mica Vullo! WOODY ALLEN
DRAGONE voto 6,5: Non gioca il primo set perché acciaccato, quando
entra in campo sfodera la sua solita
partita di grinta e quantità, sbagliando
niente in ricezione e quasi niente in
attacco. AULIN
CREMIS voto 6,5: Anche lui come Mr.
Dragone non era in perfette condizio-
ni fisiche, ma stringe i denti fino alla fine,
anche se a muro avrebbe potuto dare di
piu’………………….Con delle ginocchia
nuove chi sa cosa farebbe.OPERAIO
MUSIO voto 5,5: Forse sente la pressione
della partita importante, ma non riesce ad
essere concreto come le partite precedenti. ASSENTE
LOGROIO voto 6,5: Inizia in panchina la
partita, ma quando entra, prima da opposto
poi da central,e fa vedere di che pasta è
fatto; meno invasioni e qualche palla in più
in difesa e avrebbe potuto fare veramente
la differenza.EUROSTAR
LAROCCA voto 7: Come tutta la squadra parte nervoso tanto è vero che il Mr.
lo fa uscire (giustamente) a fine secondo
set; rientra subito dopo al posto di Musio e
sembra indemoniato, non sbaglia in pratica
niente facendo sicuramente la sua miglior
partita della stagione.MARZIANO
POLLIO voto 7: Inizialmente anche lui non
riesce a brillare come al solito, poi si riprende come tutto il team tornando a fare quello
che sa fare….. in altre parole il fenomeno.
RONALDO
TAMBORRINO voto 7: E la sorpresa della
serata, esordisce da libero in un ruolo che
sembra faccia da dieci anni non sbagliando
praticamente niente o quasi… lo rivedremo
di nuovo in questo ruolo? UNIVERSALE
42
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
eventi sportivi
Ginosa: grande partecipazione al primo trofeo
interregionale “Città di Ginosa Karate e Kick Boxing”.
La scuola di karate e Kick Boxing di Pirrazzo e Gentile ha fatto
manbassa di premi su tutte le scuole pugliesi partecipanti.
foto Erasmo Mazzone
xing”.
Lo scorso 14 gennaio, si è
svolto presso il palazzetto dello sport
in Ginosa il primo trofeo interregionale “Città di Ginosa Karate e Kick Bo-
È stata una
giornata
particolare
per la comunità ginosina che, per un giorno,
è divenuta il capoluogo
reginale delle arti marziali. Centinaia di atlleti di tutte le province
pugliesi e, insieme agli
atleti gli allenatori e le
famiglie. Insomma,la
grande “carovana” ha
fatto tappa a Ginosa
e Ginosa ha risposto
nella maniera migliore
possibile.
Sul piano agonistico bisogna dire
che, ancora una volta, la scuola di karate e Kick Boxing di Pirrazzo e Gentile
ha fatto manbassa di premi su tutte le
scuole pugliesi partecipanti.
Nella disciplina Karate, la società di Pirrazzo & Gentile , con direttore tecnico il Maestro Dino Pirrazzo,
oltre ad aver fatto il 1° posto a squdra,
si è sempre classificata nei primi 3 posti nelle varie categorie.
Si sono distinti nella categoria
Kata 9 - 10 anni i piccoli campioni Domenico Basto classificatosi al 2° posto; 3° Classificato Bastelli Daniele;
Gioco Budo sport - 6 - 8 anni 2° class.
Raffaele Laterza . Budo sport 9 - 11
Anni 3° Bastelli Gaetano.
Nelle Categorie esordienti e
cadetti sono andati sul gradino più alto
del podio - Leone Giuseppe; Catucci
Tommaso; Sannelli Erasmo; Vavallo
Silvano; Olivari Mario; Pirrazzo Paolo;
Luisi Luciano; Convertino Michele.
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
eventi sportivi
Si sono classificati al 2° posto:
D’Alconzo Federico, Parisi Antonello;
Terzi Oscar; Cazzetta Davide; Pavone
Marco; Delfino Domenico; Giacomo Cinieri.
Al 3° posto: De Iaco Dario; Bitetti
Giuseppe, DiFranco Pietro, Pagone Leonardo, Mino Cinieri, Maddalena Fabrizio.
Nella Disciplina Kick Boxing, la
società Pirrazzo & Gentile, con direttore
tecnico il maestro Franco Gentile, ha fat-
to il 2° posto assoluto a squadra e nella
varie categorie ha sempre portato sul
podio un atleta. Si sono distinti nelle
varie categorie, sul gradino più alto i
laertini Russo Ninfa e Matera Giuseppe. Sul secondo gradino sono andati:
Covella Francesco, Pignalosa F., Dizozza Vito, DiFranco, questi ultimi due
provenienti dalla scuola di taekwandoo di Ginosa con direttore tecnico il
maestro Mancini. Si sono classificati al
43
3° posto il veterano Michele Galli,
Sangiorgio F., Costantino Bonora,
Capozzi Saverio, Calabrese Domenico, Ravaschieri anche quest’ultimo proveniente dalla scuola
taekwandoo di Ginosa. Nel gioco
budo sport categoria 9 -11 anni
proveniente dalla scuola del maestro Gentile, si è classificato al 2°
posto il piccolo Andrea Dragone.
V. B.
44
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
eventi sportivi
TERZA CATEGORIA / Buon pari in trasferta contro un ostico Scintille Grottaglie
Ginosa, solo un punto a Grottaglie
I biancazzurri, in vantaggio grazie ad un “eurogol” di Papapietro, non riescono a
legittimare il risultato e vengono raggiunti a dieci minuti dalla fine.
Dopo tre vittorie consecutive, il
Ginosa frena la propria corsa impattando
1-1 sul non facile terreno dello Scintille
Grottaglie. Gli uomini del tecnico Pavone
partono timorosi ed i padroni di casa fanno registrare una supremazia territoriale
nei primi venti minuti in cui centrano anche un incrocio. Superata la paura, i biancazzurri escono dal guscio e la gara di-
venta più equilibrata (Rosano fallisce una
ghiotta occasione). Nella ripresa il Ginosa
parte più deciso ed al 15’ trova il vantaggio grazie ad un “eurogol” di Papapietro
che, ben servito da Petrelli, controlla la
palla e dal limite scocca un fendente che
si infila nel “sette” della porta grottagliese.
I locali reagiscono ed al 35’ raggiungono
il pari su un’azione confusa, in area gi-
nosina, scaturita da un calcio piazzato
dal limite. Incassato il gol del pareggio,
i biancazzurri ripartono con veemenza e
su due conclusioni di Lovecchio (38’ e
40’) il portiere locale si supera salvando
la propria porta.
10ª giornata (14/01/07): Scintille Grottaglie-Ginosa 1-1.
Domenico Ranaldo
TERZA CATEGORIA / Un rigore di F. Bozza decide il match casalingo contro il fanalino di coda Crispiano
Ginosa, vittoria ritrovata: vetta distante tre lunghezze
I biancazzurri liquidano con fatica al “Miani” il fanalino di coda Olimpia Crispiano grazie ad un penalty trasformato
da F. Bozza nella ripresa e conservano il terzo posto in classifica a -3 dalla vetta occupata dal Paolo VI. Domenica,
intanto, il Ginosa farà visita al Palagiano cercando un risultato positivo per non perdere terreno dalla capolista.
gnato in trasferta sul campo
del Palagiano con l’obiettivo
di portare a casa un risultato
positivo e restare in scia della
capolista.
Risultati
11ª
giornata
(21/01/07):
Anspi-Arsenal
Sava 2-0; Ginosa-Olimpia
Crispiano 1-0; FC GrottaglieScintille Grottaglie 3-1; Paolo
VI-Palagiano 4-2; Real Lizzano-Aldo Demitri Maruggio 3-1;
Sporting Mottola-Ausonia 3-1.
Ha riposato: Real Statte.
Classifica: Paolo VI 26; Sporting Mottola 24; Ginosa 23; Anspi 22; Real Statte 20; Scintille
Archiviata la gara di Grottaglie, il Ginosa
ritrova il successo (il settimo stagionale)
superando al “Miani” il fanalino di coda
Olimpia Crispiano. Gli uomini di Pavone,
trascinati da un nutrito pubblico in tribuna
e dai soliti rumorosi ultrà, partono decisi
ma non riescono ad essere pungenti in
avanti. La prima frazione risulta avara di
emozioni e bisogna aspettare la mezzora
per vedere un’azione pericolosa che vede il centravanti ospite lambire il palo con
un tiro ravvicinato. La ripresa risulta più
vibrante con il Ginosa più determinato
che al 10’ sblocca il risultato grazie ad un
rigore trasformato da Francesco Bozza
e concesso per un fallo di mani in area.
I biancazzurri (in maglia gialla) premono
sull’acceleratore ed al 22’ Lovecchio si
incunea nel cuore della difesa ospite e
da buona posizione sfiora la traversa con
un destro vellutato. Il Crispiano, sotto di
una rete, prende coraggio ed al 35’ va
vicino al pareggio in un’azione confusa
in area ginosina con la sfera che accarezza il palo. Sino alla fine non accade
più nulla (espulsione a parte di un nervoso Papapietro), con i biancazzurri che
gestiscono con ordine gli ultimi scampoli
di gara e mettono in cascina tre punti importanti che permettono di conservare la
terza piazza a tre lunghezze dalla vetta.
Domenica, intanto, il Ginosa sarà impe-
Grottaglie 16; Ausonia 15; Arsenal Sava
14; Palagiano 11; Real Lizzano 7; FC
Grottaglie 7; Aldo Demitri Maruggio 3;
Olimpia Crispiano 2.
Prossimo turno (28/01/07 ore 14,30):
Aldo Demitri Maruggio-Sporting Mottola;
Arsenal Sava-Paolo VI; Ausonia-Real
Statte; Palagiano-Ginosa; Olimpia Crispiano-FC Grottaglie; Scintille Grottaglie-Real Lizzano. Riposa: Anspi.
Programma 13ª giornata (04/02/07 ore
14,30): Ginosa-Arsenal Sava; FC Grottaglie-Palagiano; Paolo VI-Anspi; Real
Lizzano-Olimpia Crispiano; Real StatteAldo Demitri Maruggio; Sporting Mottola-Scintille Grottaglie. Riposa: Ausonia.
Domenico Ranaldo
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
eventi sportivi
Calcio a 5:
45
Il Team Ginosa non riesce più a vincere
Gino Giannuzzi
Ritorniamo dopo la lunga sosta
natalizia in cui ci eravamo lasciati con
un TEAM GINOSA vittorioso sul proprio
terreno di gioco contro il PALAGIANO,
ma da quel momento in poi la squadra
è caduta in un tunnel buio e profondo
dal quale non riesce a vederne più la
luce.
Cinque sconfitte di fila, è questo lo score collezionato dalla squadra
ginosina, dall’ultima vittoria alla prima
giornata di ritorno dove il TEAM è uscito sconfitto in casa, con il punteggio di
4-6, al cospetto di un HELLAS BRINDISI
molto più quotato e preparato
tatticamente e atleticamente.
E’ proprio il fattore atletico il
nemico dei ragazzi di Mister NOIA, in
quanto si assiste a gare in cui non si
va oltre i trenta minuti di autonomia
e forza fisica, contro i sessanta minuti, e qualcosa in più, che tutte le
altre squadre hanno nelle gambe e
che puntualmente risultano decisivi
per il risultato finale.
Dal punto di vista tecnico-tattico le note sono ancora più dolenti.
Non c’è un elemento in grado di
trascinare il gruppo, non c’è insomma nessuno più in forma dell’altro
che possa fare la differenza e che
la squadra possa giocare per lui. E’
una squadra mentalmente abbattuta e con il morale a terra perché
non riesce a fare più risultato, se
poi associamo a tutto questo una
buona dose di sfortuna, nelle ultime gare la squadra avrà colpito
almeno dieci legni, capiamo come
questi ragazzi, se non reagiscono,
rischiano di sprofondare in classifica.
Classifica dalla quale è risalito
il PARMA CLUB che ha ottenuto un
ottimo risultato sul campo del quotatissimo BRUNDA C5, con il punteggio di 5-6 a loro favore gli uomini
di mister PARISI hanno abbandonato
l’ultima posizione in classifica ed ora
si lanciano all’inseguimento dei cugini
lontani di sole tre lunghezze che potranno essere annullate in occasione
del DERBY di sabato 3 FEBBRAIO.
Derby in cui, al contrario, il
TEAM GINOSA dovrà necessariamente vincere se vuole ottenere un piazzamento dignitoso in classifica, viste
le ambizioni di inizio campionato, ben
diverse da quelle del PARMA CLUB sia
per gli uomini messi a disposizione di
MISTER NOIA sia per la condizione
fisica rispetto ai cugini sempre all’inizio
della stagione, in quanto paragonandoli ad oggi il PARMA CLUB è in netta
ripresa su tutti i fronti.
Ci si augura che il TEAM
GINOSA possa dal derby in poi, ma si
spera anche da sabato contro l’ATLETICO FASANO, cambiare la rotta e
cercare di ricalcare le orme di una
grande del calcio Italiano che proprio
da un derby vittorioso ha collezionato,
fino ad oggi, una fila infinita di record
che vengono migliorati di domenica in
domenica.
Se così fosse aspettiamoci un
girone di ritorno coi botti da parte del
TEAM GINOSA.
E’ questo l’augurio che l’ormai spento
pubblico amico si aspetta per ritornare a incoraggiare la propria squadra
proprio come avveniva nelle notti di
Coppa Italia in cui abbiamo ammirato
un TEAM GINOSA stellare. Non è passato molto tempo da allora ma sembra
come se il ricordo fosse ormai così lontano da non poterlo rivivere. Tocca ai
ragazzi dimostrare il contrario e ridare
senso ad un campionato ormai compromesso.
*****
NADIR–
Risultati
1ª
ritorno:
A.FASANO
4-4;
A.LATERZAC.PELLEGRINO 5-5; T. GINOSA - H.
BRINDISI 4-6; F.K.PUTIGNANO-NOCI
C5 6-4; BRUNDA C5-P. CLUB 5-6; G.
MARTINA-R. MASSAFRA 5-1; PALAGIANO-SPORT 2000 1-0; NOCI AZZURRI-S.LINE CLUB 1-5
*****
Classifica:
NOCI
C5
34,
C.PELLEGRINO 33, A.FASANO 32, H.
BRINDISI 31, BRUNDA C5 30, A. LATERZA 27, NOCI AZZURRI 26, REAL
MASSAFRA-G.MARTINA-S.
LINE
CLUB 25, NADIR 24, F.K. PUTIGNANO 18, T. GINOSA-PALAGIANO 11,
P.CLUB 8, SPORT 2000 6
MARINO MENZELLA
46
La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007
eventi sportivi
Nell’ottocentesca Villa Framarino di Bari serata
d’onore per i ginosini vincitori del CorriPuglia
Sale sul podio la Runners Ginosa ed a livello individuale Pietro Tortorella,
Giovanni Andriulli, Franco Santantonio, Vincenzo Leone e Patrizia Carriero
Sabato 20, nell’ottocentesca Villa Framarino di Bari,
gremita per l’occasione, si è tenuta la cerimonia di premiazione
del Trofeo CorriPuglia 2006 riservato alle categorie Amatori e
Master.
Nicola Garofano, membro della FIDAL Puglia, dopo i
saluti di rito ha fatto il punto sulla passata stagione, sottolineando l’impegno del Comitato Regionale come supporto ed organo
Patrizia Carriero; la ragazza di Montescaglioso con sole12 gare
disputate si è classificata quarta tra gli Amatori.
Nella categoria Master 35 quarto Vincenzo Leone, che
nonostante i problemi fisici incontrati durante la stagione ha dato il meglio di se per conquistare il podio.
Tra i Master 40 gli avversari lo chiamano “il Pirata”,
ed è proprio un pirata Pietro Tortorella che gara dopo gara si è
La premiazione di Francesco Santantonio
Premiazione società maschile
di vigilanza sulla regolarità delle competizioni. Impegno sempre
crescente dato l’elevato numero di amatori, circa il 45% della
federazione.
Il Presidente del C.R., Angelo Giliberto, nel suo intervento ha evidenziato quanto tiene al settore master tanto da
garantire un’efficiente supporto tecnico per la compilazione ed
il controllo delle classifiche.
Il comm. Danese, Presidente onorario C.R. FIDAL, ha
ribadito – anche in questa occasione – il suo motto: “servire
l’atletica e non servirsi dell’atletica”. Perché “l’impegno dei master – ha continuato – è quello della propaganda. Propaganda
necessaria per avvicinare i giovani alle corsie delle piste, rivalutando le società che sono alla base di questo meraviglioso
sport, perché noi siamo a servizio dell’idea olimpica”.
Quest’anno il campionato è stato particolarmente avvincente, si è deciso tutto nell’ultima tappa di Laterza. Fra le
squadre maschili è risultata prima la S.S. Montedoro (19746
punti), seguita dalla straordinaria Runners Ginosa (16954 pt.) e
dall’Amatori Putignano (16614 pt.).
La Runners Ginosa, al secondo anno di affiliazione,
ha ottenuto un eccezionale secondo posto a conferma che il
crescente movimento podistico ginosino ha elevato livello tecnico.
In campo femminile con la S.S. Montedoro (3921 punti)
ha bissato il primo posto, seguita dall’Amatori Putignano (2473
pt.) e dall’Atletic Club Altamura (1545 pt.).
A livello individuale sono state considerate le migliori
15 prestazioni sulle 20 gare previste, premiati i primi cinque
atleti di tutte le categorie. Non potevano mancare i podisti ginosini che hanno corso per tutta la regione.
Tre le donne premiata la rivelazione del CorriPuglia
affermato tra i top runners della regione. Per lui terzo posto, che
vale l’argento perché penalizzato dal meccanismo dei bonus
delle gare nazionali.
Tortorella su 18 gare disputato è sempre salito sul podio conquistando 5 bronzi, 8 argenti e 2 ori, un vero campione che ogni domenica giunge tra i primi 10 assoluti assieme
ad atleti del calibro di Vincenzo Romano, Giovanni Spagnolo,
Rocco Nitti e Vito Quarta che sicuramente valgono la categoria
Assoluti.
Nella stessa categoria Giovanni Andriulli si è piazzato
quarto, come anche Franco Santantonio tra i Master 50.
Mario Stigliano

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