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La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 46 Sommario La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 Rivoluzione gentile di Adele Carrera pag 4 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIA SAVOIA, 1 – GINOSA DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE MARIA C. BONELLI ROSAMARIA BUSTO GINO DELL’ORCO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO Resp. Red. Taranto: SALVATORE RIZZO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIUSEPPE PIZZULLI DON FRANCO CONTE PAOLO COSTANTINO GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE RAFFAELE FANELLI FRANCO ROMANO M. CARMELA RIBECCO MARINO MENZELLA PAOLO COSTANTINO LUCIANO MINEO TOMMASO FRANCAVILLA MARIO STIGLIANO MICHELINA DELL’AQUILA COSIMO VAVALLO VINCENZO PRENCIPE Cannavò e Cazzetta a Ginosa di Stefano Giove pagg. 5/6 Aqp di Giulio Pinto pagg. 6 Le favole di grim pag 7 Versus di From pag 7 Notizie flash di Giulio Pinto pagg. 8/9 Presentato il Premio Bontà 2007 di Stefano Giove pagg. 10/11 AMMINISTRAZIONE VITO CONTE IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STEFANO GIOVE MAURIZIO FALIVENE STAMPA FALIGRAPH Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 18,00 del 24/01/07 di Emanuele Rosato Riceviamo e Pubblichiamo di Paolo Costantino pag 12 PIRP per il Centro storico di Ginosa di Vincenzo Di Canio pag 21 di Tommaso Francavilla pag 13 Riceviamo e Pubblichiamo di AA VV pag 14 Annata agraria 2006 di Carmelo Candia pag 17 Enrico Letta a Taranto di Salvatore Rizzo pagg. 18/9 Questione giovanile di Vavallo/Giove pag 19 di Giuseppe Pizzulli pag 35 Riceviamo e Pubblichiamo di AA VV pag 36 Grande Karate a Ginosa Festa dell’anziano 2007 di Gianluca Catucci pag 22 Il parere del tecnico di Rosamaria Busto pag 37 Riceviamo e Pubblichiamo di Raffaele Fanelli pag 24 Ricordo del 2006 pag 38 di Costantino/Mineo Intervista a G. Locantore di Mariacarmela Ribecco pag 25 di Michelina Dell’Aquila pag 39 BCC area 25 di AP pag 41 Civiltà Pugliese pagg. 26/27 Il vocabolario di Dio di Don Franco Conte Riceviamo e Pubblichiamo Credo... pag 20 di Adele Carrera FOTO: ERASMO MAZZONE Riceviamo e Pubblichiamo pag 28 Home Page di Roberto Muscolino pag 29 1° Torneo interregionale karate e kick boxing di V. B. pagg 42/43 Il Ginosa a Grottaglie di Domenico Ranaldo pag 44 Il Ginosa vittoria ritrovata di Domenico Ranaldo pag 44 Mo ti dico e mo ti conto Calcio a 5 di Stefano Giove pag 30 Costi di costruzione di Luigi Montanaro pag 31 Noi e il Fisco di Mario D’Alconzo pag 31 Briciole di quotidianità di Mariacarmela Ribecco pag 32 di Marino Menzella pag 45 Serata d’onore per i vincitori del Corripuglia di Mario Stigliano pag 46 4 La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 “Rivoluzione gentile” È rivoluzione copernicana in ambito Sanitario, nella nostra regione dopo il varo della Finanziaria, dopo le misure antispreco adottate dal Consiglio regionale pugliese. “Vendola e Prodi non mantengono le promesse fatte in campagna elettorale“ è quel che si dice quando si scoprono i codici bianchi (da pagare con 25 euro), gialli, verdi e rossi del Pronto Soccorso, quando si scopre che il farmaco griffato va integrato con una quota (fino a 11 euro) a carico del paziente; quando si scopre che sulla ricetta per la prestazione specialistica vanno aggiunti 10 euro al normale ticket. La politica di riabilitazione (chiamiamola così) che il governo regionale e quello nazionale sono costretti a fare ci lascia sconcertati (noi cittadini) ma, purtroppo, la riabilitazione, il più delle volte, è dolorosa. Ma, quali sono le funzioni che dobbiamo riattivare nel nostro corpo sociale? Sicuramente quelle del buongoverno, dell’onestà e della trasparenza. Rieducare il cittadino all’autocontrollo (del consumo delle prestazioni sanitarie) dopo decenni di sperpero e di spreco incontrollato da parte di chi aveva il compito di governare, non è impresa che si realizza in un sol giorno (forse non basta una legislatura). In un settore come quello sanitario, nella nostra regione, nell’ASL di nostra appartenenza, scoperta dagli attuali dirigenti come la più corrotta d’Italia, ma vi pare che si stesse a badare se il cittadino usava a sproposito la struttura ospedaliera o il Pronto soccorso? Ma vi pare che molti medici di base stessero lì a farsi scrupoli nel prescrivere visite specialistiche anche non opportune se il paziente era uno fra i più assidui frequentatori del proprio ambulatorio? Ma vi pare che fosse necessario porre attenzione alla progettazione di una piscina per la riabilitazione in un presidio sanitario pubblico, come quello ginosino? E se da parte di chi era preposto alla gestione, al controllo e alla corretta pianificazione della spesa non c’è stato nè scrupolo nè volontà di migliorare la qualità della vita e della salute, chi mai avrebbe dovuto tracciare corrette linee comportamentali tra i cittadini, nella società? Oggi è dura per tutti e abbandonarsi al dileggio della classe politica al governo della regione e della nazione è la reazione più scontata che ci si potesse aspettare e, d’altra parte, il cittadino non responsabilizzato non ha colpe. Nel laissez-faire generale è difficile capire quali sono le corrette norme di comportamento. Tutto questo mi fa riscontrare analogie con un emblematico rapporto educativo genitori-figli. Quando un bambino incomincia ad articolare le parole e fra queste, per imitazione, ripete alcune parolacce che ha sentito, i genitori lo guardano ammirati per la sagacia che il piccolo mostra e, anzi, in molti casi gli chiedono di ripetere la parolaccia ai nonni e agli zii, quasi come fosse una divertente esibizione. E tutti l’editoriale Abbonamenti Le copie in abbonamento vengono consegnate a domicilio Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità FALIGRAPH Viale Jonio, 385 74025 Marina di Ginosa (Ta) Tel e Fax 099.8277553 e-mail: [email protected] Arretrati (costo � 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via Pietro Siciliani, 30 74013 Ginosa (TA) Tel. 099.8294879 - 099.8294550 Cell. 368.3561703 - 333.624347 si divertono ad ascoltare quel portentoso diavoletto!... Quando il piccolo comincia a cresce e la sfera delle conoscenze si allarga e la divertente esibizione comincia a creare qualche imbarazzo, i genitori son già pronti con la redarguente espressione. «Non si dicono le parolacce!» È a quel punto che il giovanotto va in crisi, e teme di aver perso l’affetto dei suoi più cari perché non sa dare una spiegazione all’improvviso cambiamento di atteggiamento. L’unica spiegazione che riesce a darsi è: «Mamma e papà non mi vogliono bene.» La stessa cosa pensano i cittadini pugliesi che oggi si vedono costretti alla rieducazione di un atteggiamento che nessuno fino ad oggi aveva detto loro fosse scorretto. Purtroppo i tempi della rivoluzione gentile sono lunghi e i percorsi impervi. Speriamo di farcela! Adele Carrera La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 cronaca 5 Ginosa “in rosa” abbraccia Candido Cannavò e Stefano Cazzetta Grande e partecipata serata, presso il salone ricevimenti “Imperatore di Puglia” in onore di Stefano Cazzetta con ospite il grande giornalista sportivo Candido Cannavò che ha presentato il suo libro “E li chiamano disabili”. foto Erasmo Mazzone Bisogna riconoscere bravura e maestria a Gianluca Catucci e grande volontà ai Lu Ma Gi Gi per la magica serata che hanno realizzato nella nostra comunità regalando un evento che oserei definire straordinario. Ginosa, per una sera, è stata la capitale del giornalismo sportivo italiano avendo ospitato uno dei più grandi giornalisti sportivi di tutti i tempi: Candido Cannnavò, per molti anni direttore della Gazzetta dello Sport e, con lui, un giornalista sportivo che è destinato a seguirne le orme. Parlo del nostro concittadino Stefano Cazzetta, giornalista anch’egli della prestigiosa Gazzetta dello Sport, giornale nel quale ricopre la carica di Capo del settore Calcio. Proprio Candido Cannavò, assunse al giornale rosa il nostro Stefano Cazzetta, fidandosi del «suo intuito» intravedendo in quel giovane la voglia di arrivare lontano in una professione molto impegnativa. Ma raccontiamo della serata. Gianluca Catucci, con la vivacità che lo contraddistingue, la presenta insieme alla bellissima Francesca Rodolfo, e ripercorre tutte le tappe del nostro Stefano, dagli esordi nelle emittenti locali, fino al premio Ussi 2005. È seguito l’intervento di Candido Cannavò che ha detto di sentirsi «un ginosino due volte felice: per la festa che avete rivolto ad un vostro figlio, Stefano e per la possibilità che mi date di presen- tare il mio libro.» Anche Cannavò ha ripercorso le tappe che hanno condotto Stefano Cazzetta a raggiungere un traguardo tanto importante e ci ha tenuto a sottolineare che «tutto quello che Stefano ha avuto se l’è meritato» e che aveva capito la sua determinazione quando gli chiese di andare a lavorare a Milano e lui «mi rispose con un sì convinto.» Il sindaco di Ginosa, Luigi Montanaro, ha espresso il grande entusiasmo della città nei confronti di un proprio figlio che «Ha fatto successo e che da adesso nominiamo ambasciatore di Ginosa nel mondo dello sport.» Francesca Rodolfo ha presentato al numeroso pubblico presente Candido Cannavò definendolo «... sicuramente il più grande giornalista sportivo che da direttore ha fatto della Gazzetta dello Sport, il quotidiano sportivo più diffuso e più letto in Europa». La giornalista di Studio 100, ha poi parlato dei lavori letterari di Cannavò con tutta l’enfasi che tali lavori meritano in quanto affrontano questioni di grande rilevanza sociale. È stata la volta di Stefano Cazzetta che ha esordito dicendo «questa è la parte più difficile della serata.» Ovviamente ha manifestato la sua gioia sia per aver «rivisto le persone che non vedeva da tanto tempo e alle quale vuole ancora bene» sia parlamdo della sua esperienza di giornalista. E dell’incontro con Cannavò ha detto di aver capito che «nella vita c’è sempre una possibilità e per me questa possibilità è stato un colloquio con Candido Cannavò.» La seconda parte della serata è stata impegnata da una appassionata dissertazione di Candido Cannavò sulla sua opera letteraria “E li chiamano disabili”. Della stessa opera proponiamo ai nostri lettori una recensione realizzata da Adele Carrera. Sono seguiti interventi dal pubblico e la consegna di premi e riconoscimenti per i due protagonisti ha concluso la manifestazione. È opportuno sottolineare il grande impegno sociale e culturale di una giovane associazione che è già grande protagonista della vita sociale della nostra comunità.Parliamo dei LuMaGiGi, naturalmente!!! Stefano Giove 6 La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 cronaca di civiltà lo si può definire tale di fronte alla vitalità espressa da tanti disabili verso i quali siamo così distratti se non addirittura indifferenti? Candido Cannavò, con gentilezza ci invita tutti a fare la nostra parte e l’invito appassionato lo ha rivolto direttamente alla sala affollata dell’Imperatore di Puglia, quando parlando del suo libro, ce lo ha narrato con la stessa passione e lo stesso entusiasmo con qui lo scritto, affascinando E li chiamano disabili. Il libro, uscito nel 2005, edito da Rizzoli, è già stato oggetto di numerose ristampe e dell’autore, di cui i più hanno l’immagine che le trasmissioni sportive proiettano, ci rivela una straordinaria capacità narrativa. E, attraverso quella ci conduce in un itinerario lungo sedici storie di uomini e di donne che hanno deciso di affrontare la vita senza cedere di un sol passo. E con la sensibilità del giornalista che sa sapientemente fondere cronaca, sentimenti ed emozioni, stuzzica la curiosità del lettore, avvincendolo nella narrazione di vite di disabili che ci rivelano la bellezza e la gioia di vivere, insegnandoci che spesso, l’angolazione della visuale comune distorce la realtà. La diversità che Cannavò ci racconta in E li chiamano disabili è di quelle che ci insegnano a guardare senza pietismo al mondo dei disabili, fino a giungere ad un ribaltamento dei ruoli portandoci, quasi per mano, alla riconsiderazione di rapporti e sentimenti diametralmente opposti a quelli di cui prevalentemente siamo pervasi in presenza di persone diversamente abili. Non situazioni d’eccezione, quelle delle sedici storie raccontate ma un insolito svolgersi di emozioni e sentimenti, che radicano nel lettore la consapevolezza che uomini e donne, da posizioni e condizioni assai differenti da quelle della maggioranza, hanno la capacità di insegnare e mostrare forza e volontà (non solo interiore) che ribaltano canoni e stereotipi, inducendoci a riflettere sulle tante omissioni che politica, società e senso comune perpetuano nei loro confronti. Il libro, sostanzialmente lascia aperta questa riflessione: il nostro senso con una meravigliosa capacità affabulatrice tutti i presenti. Allo scrittore porgo un invito, perché l’esperienza ed il coraggio che ha conquistato in questo mondo della diversità non li mette a disposizione per un altro lavoro letterario rivolto alle scuole e più precisamente ai giovanissimi affinché la paura della diversità sia una patologia prevenuta da piccoli e non una malattia da curare da adulti? Adele Carrera Aqp: chiude l’ultimo ufficio di zona Con propria determinazione, l’Acquedotto Pugliese, dagli inizi del 2007, ha chiuso il proprio ufficio locale. La grave decisione non è stata preceduta da alcun avviso pubblico, tanto è che diversi cittadini recatisi all’ufficio di zona hanno constatato l’amara sorpresa leggendo uno scarno messaggio riportato in un comunicato affisso sul vetrata di accesso all’ufficio. Quattro parole per avvertire che per il disbrigo delle pratiche bisogna recarsi all’ufficio zonale di Castellaneta. Da gennaio un altro servizio distaccato sul territorio viene tolto e Ginosa e tutto il suo ampio territorio viene isolata sempre più dai servizi di base. Un altro onere che si aggiunge e che i ginosini dovranno sostenere in termini di tempo, sicurezza e danaro per allacciarsi alla pubblica fogna ed anche per acquistare una autobotte di acqua. Una decisione insostenibile per un territorio che mostra zone distanti già oltre venti chilometri da Ginosa, è il caso di Marina di Ginosa, aggregato urbano che conta ormai stabilmente circa diecimila abitanti tra fissi e temporanei, ma anche gli abitanti della Contrada Cantore non sono da meno con i quasi venticinque chilometri di distanza da Ginosa e con la decisione assunta dall’Aqp, oltre cinquanta chilometri da Castellaneta. Una decisione assunta dall’Aqp che mostra il fianco a tante critiche e che è stata assunta nella miope ottica di contenere i costi di gestione dell’azienda dimenticando che la stessa azienda essendo a partecipazione regionale è retta con i soldi dei contribuenti. Si riducono realmente i costi di gestione? Certamente no perché gli impiegati di Ginosa, dovranno raggiungere il posto di lavoro a Bari, con la propria autovettura ed a proprie spese rischiando quotidianamente la propria pelle. Una scelta che a fronte di un misero segno positivo rappresentato dal risparmio economico, mostra solo segni negativi : negativi per le due comunità ginosina e marinese per la notevole distanza dell’ufficio castellanetano, per l’aggravio economico e per la pericolosità della strada per raggiungerlo, oltre al mobbing a cui verranno assoggettati gli impiegati dell’ufficio ginosino, costretti a percorrere quasi duecento chilometri al giorno per raggiungere il proprio posto di lavoro. L’argomento sarà affrontato dagli organi competenti dobbiamo far capire agli enti ed alle aziende che si insediano sul territorio che scelte così devastanti devono essere assunte ascoltando prima gli organi rappresentativi delle comunità interessate? Staremo a vedere. Giulio Pinto scherzi a parte VERSUS di from Erba Verde e superba si estende l’erba del vicino, più di quella, invisibile, del giardino lontano, più di quella, risibile, erosa dal male sul piano del davanzale di casa. Non c’è pianto nel vento: nel condominio l’abominio, ferale, bestiale, dà prigione al dolore. E alla ragione del cuore. Senza ragione Per Vicenza, dissidenza e cancan, Afghanistan in ritorsione. Senza ragione. Il Professore Luciano, professore che non quadra: colpo di mano da rigore, con cattedra in fuorigioco (e non di poco). La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 Le favole di Grim 7 Il Ripensatore C’era una volta, non lontano da qui, il paese di Occhiocitrullo, lì, quando sembrava che la noia ed il piatto scorrere della vita la facessero da padroni, improvvisamente si fece largo una strana figura: il ripensatore. Chi mai fosse e da dove venisse se lo chiese tutto il villaggio quando di quella presenza s’incominciò a spargere la voce. Ma ben presto fu noto a tutti ch’egli altro non era che un vecchio viceré al quale era stata riservata, come uscita di preferenza, una finestra e che, al momento, rientrato trionfale dalla porta principale di palazzo reale, incominciava a dare segni di ripensamenti. Era accaduto, un lustro addietro che sua maestà non gradendo al suo fianco alcuni viceré che gli erano stati appioppati, per tutti aveva trovato il modo di farli sgarbatamente uscire buttandoli giù dalla finestra, quando quelli meno se lo aspettavano. Uno degli sventurati fu il messere delle palme, così chiamato per il luogo di provenienza. Egli, infatti, dimorava stabilmente in riva al mare all’ombra di ombrose palme ma non disdegnava d’aggirarsi anche in una casa libera che gli garantiva ampi spazi e ampie manovre (entrambi liberi). E furono proprio quest’ultime che lo resero inviso a sua maestà e sottoposto al volo da palazzo. Ma il messere delle palme non stette per molto tempo fuori dalle sale del potere poiché, ben presto, in duello, riconquistò il suo scranno a corte. E fu proprio quella l’occasione che lo fece rincontrare con il re, il quale, dopo tanto tempo, non aveva smaltito d’un sol punto l’astio che per lui serbava. Infatti al momento della nomina del nuovo viceré, a sua maestà toccava tener in debito conto il valore dimostrato in duello da messer delle palme, aveva mietuto molte vittime e fatti propri molti cimeli il valoroso guerriero e a lui più che ad altri toccava l’ambito scranno. Ma ogni medaglia ha il suo rovescio e lo scranno da viceré anch’esso aveva un rovescio. Era sì il più ambito ma era anche il più instabile poiché in quello era incastrato un meccanismo infernale per cui bastava un cenno di capo del re per far catapultare fuori dalla finestra il malcapitato detentore. Messer delle palme l’aveva conosciuto a sue spese! Sicché il nostro rifiutò la carica comunicando a sua altezza che si sarebbe accontentato di quella di sovrintendente al gran consiglio reale. Il re non voleva perdere la ghiotta occasione di ri-liberarsi dell’intruso, accettando quella richiesta, pertanto insistette nel proposito d’averlo viceré ma quello, irremovibile, fece giungere dai confini del regno l’an nessa liberatoria dei suoi più alti in grado e a sua maestà non rimase che nicchiare. Malcontento se ne scatenò tanto, perché quella decisione non permetteva ad altri messeri della libera casa di aver altrettanto libero accesso a palazzo ma a messer delle palme poco ne calava dei malumori altrui, era più imperioso salvarsi dai voli dalle finestre. Il tempo passava lento e monotono a palazzo fintanto che un giorno il messere chiese udienza a sua maestà: «Sire - gli disse baldanzoso - son stanco di sovrintendere al consiglio reale e non poter accede alle sale del tesoro! ...» Il re interrompendolo: «Vuoi diventare viceré? Ti accontento subito!» Ma, repentino messer delle palme gli spiegò quel che aveva in mente. «I gran ciambellani di corte son sei... ma tu potresti averne anche sette... così dice l’editto di palazzo... sicché se tu nominassi un mio fido... tutti i conti tornerebbero». Il re lo guardò quasi con sfida e gli rispose: «Caro il mio sorvegliante del gran consiglio, volevo farti viceré e non volesti; ti chiesi se la nomina di sorvegliante d’aggradava e rispondesti di sì; mi dichiarasti, an nessa a ciò, che non avresti avuto ripensamenti... ed oggi mi proponi di portar il numero dei gran ciambellani da sei a sette. Ma, mi credi tanto scemo!? Una sola cosa son disposto a fare, se vuoi ripensarci, posso nominarti viceré. Altro non chiedermi!» Messer delle palme girò i tacchi e ritornò nelle sue stanze. Non aveva mollato, s’era solo preso tempo per ripensarci. Nel frattempo, però, un’altra famelica voglia s’era scatenata nel palazzo: quella del settimo. E ce n’erano almeno sette che si sentivano degni dell’investitura. Il signore delle palme aveva, ancora una volta gettato scompiglio a palazzo reale. Morale della favola: nonné tante ce t’abbenghije, quande ce t’anore 8 La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 cronaca Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto SS580:ancora un incidente mortale Torna tristemente ed ancora una volta alla ribalta la SS 580 per un ennesimo incidente mortale. Agli inizi della scorsa settimana, il signor Natale Cosimo, ottantenne residente a Marina di Ginosa, noto a Riva dei Tessali dove accudiva i giardini di alcune ville, mentre svoltava per una stradina di campagna, veniva tamponato con la sua Jetta, da Antonio Punzi, assicuratore laertino, nell’intento di superare la panda del Natale, intenta a svoltare, la tamponava violentemente spostandola di diverse decine di metri. Ai soccorritori del 118 prontamente intervenuti, unitamente alla pattuglia dei carabinieri , non è restato alto che constatare il decesso del Natale e le gravi condizioni del Punzi, ricoverando quest’ultimo presso il nosocomio castellanetano. Sarà più costoso edificare: aumenta di oltre il 400% il costo di costruzione Con l’approvazione del provvedimento nell’ultimo consiglio comunale, edificare sul territorio comunale , sarà fra qualche giorno, più costoso. Il consiglio comunale per decisione assunta dalla maggioranza di centro destra che attualmente governa Ginosa ha deliberato l’aumento del costo di costruzione di oltre il 400% portando la tassa, perché di tassa si tratta, da 7 euro/mq a ben 30 euro/mq. Il provvedimento è stato assunto a maggioranza con il voto contrario della minoranza che non ha mancato di sottolineare il significato negativo del provvedimento ed il suo riverbero su un settore che, unico, segna un trend in crescita, nella sterile economia locale. Gli ultimi anni, specialmente lungo la costa, l’edilizia l’ha fatta da padrone determinando forti introiti nelle casse comunali. Il provvedimento è stato assunto in ossequio ad una delibera di giunta regionale che imponeva l’aumento di tale tassa ma la stessa delibera non indicava il tempo di applicazione. Ma si sa come vanno queste cose : prima siamo tutti cittadini, poi una volta indossato l’abito istituzionale quel cittadino, uguale a noi per diritti e doveri, che stava al nostro fianco, diventa un nostro suddito che deve rispettare le decisioni assunte, magari anche senza un reale confronto con le organizzazioni di categoria del settore. E’ si finisce come diceva ieri sera, durante la trasmissione di Porta a Porta,l’on. Daniela Santanchè di A.N. , riferendosi all’organizzazione della politica italiana che in Italia si è costruito un sistema elettorale dove le decisioni ed i membri da eleggere in Parlamento sono di appannaggio di quattro o al massimo cinque persone, altro che democrazia partecipata. Arresto per spaccio di cocaina Nei giorni scorsi una pattuglia di carabinieri della stazione di Marina di Ginosa comandata dal m.llo Antonio Barnabà coadiuvato dagli appuntati Alessandro Lorusso, Salvatore Lo Prete, Camillo Leopardi, e il carabiniere Nicola Dicanio, ha compiuto una brillante azione tesa a debellare lo spaccio di stupefacenti. La pattuglia, nell’ambito di un servizio mirato alla prevenzione e repressione dello spaccio di sostanze stupefacenti, sulla scorta di notizie derivanti da fonti attendibili, intercettava, sulla strada provinciale che da Ginosa collega Montescaglioso, due autovetture: una Fiat multipla condotta da N. L. ed una Fiat marea condotta da una persona di cui non sono state rese note le generalità. Mentre il primo consegnava al secondo un pacco, risultato contenere cocaina, la pattuglia intimava l’alt. Alla vista dei militari ed alla loro intimazione di fermo N.L. non si fermava dandosi alla fuga con l’autovettura. Dopo circa un’ora di inseguimento N.L. veniva raggiunto e fermato per gli accertamenti di rito. Scampata aggressione Lo scorso 20 gennaio, una giovane studentessa, mentre, alla fine dalle lezioni scolastiche, ritornava alla propria abitazione posta in contrada San Vito, alla periferia di Marina di Ginosa, in una zona poca abitata nel periodo invernale, veniva seguita da una auto condotta dal cittadino marocchino Mokhatar Hachimi, 31enne , residente a Marconia, commerciante ambulante. Questi, secondo il racconto fornito dalla giovane, al comando dei carabinieri di Marina di Ginosa, fermava bruscamente l’autovettura ponendosi di traverso sulla strada. Si avvicinava alla giovane cominciandola a palpare nonostante i tentativi di liberarsi del suo aggressore. Fortunatamente riusciva a liberarsi ed a raggiungere spaventatissima la sua abitazione. Seguiva il riconoscimento del suo aggressore, grazie ad un book fotografico in possesso dell’Arma, e la sua identificazione. La studentessa veniva visitata dal dott. Piero Zanelli che riscontrava lesioni in alcune parti del corpo ed un evidente stato di shock e tachicardia. Il commerciante marocchino veniva rintracciato al mercato di Marconia dove, interrogato, negava l’accaduto, per darsi poi alla fuga. Raggiunto veniva posto in stato di fermo e condotto a Taranto. Deposito di traversine ferroviarie nel piazzale marinese Nell’ambito dei lavori di ammodernamento della linea ferroviaria Metaponto – Taranto, nel piazzale ferroviario attiguo alla stazione marinese, da oltre un mese sono depositate una mole enorme di traversine in c.a.p. (ndr cemento armato precompresso). Un muro alto circa sei metri, lungo una quarantina di metri e largo alcuni metri costituito da traversine in cap tolte dalla linea e stoccate in attesa di essere smaltite. Sono circa diciassettemila le traversine attualmente accatastate : un vero e proprio deposito di materiale di scarto, un rifiuto insomma, che sarà smaltito ….come, quando e dove? Un vero e proprio rifiuto con un proprio codice CER di identificazione La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 cronaca nel Regolamento applicativo del decreto Ronchi. Per dare una prima risposta agli interrogativi che diversi marinesi si sono posti si è accertato che lo stoccaggio interessa oltre cinquanta - sessantamila traversine in cap in parte già smantellate ed in buona parte da smantellare rivenienti dalla linea ferroviaria Metaponto- Taranto. Le stesse, in tranche da diciassettemila, saranno depositate temporaneamente nel piazzale marinese, per un periodo di circa tre – quattro mesi; successivamente un idoneo mezzo d’opera, provvederà in sito, cioè nel piazzale ferroviario, a triturarli, rendendoli in pezzi che andrebbero poi conferiti in discarica. Acquisita la disponibilità il piazzale ospiterà una seconda partita di diciassettemila traversine che seguiranno il ciclo di smaltimento precedente e poi una terza partita e così via fino a smaltire tutte le traversine ferroviarie usate. E’ ipotizzabile che il ciclo di smaltimento determinerà essenzialmente polveri di cemento nell’aria circostante, e ricaduta di polvere sulle case circostanti e rumori con pregiudizio per gli abitanti e per l’ambiente. E’ auspicabile un incontro dei responsabili dell’Ente Ferrovia, con le autorità locali, con il sindaco, con i rappresentanti della ASL, del Noe al fine di non concentrare le traversine tutte in quel luogo perché sicuramente daranno origine a lamentele dei cittadini, degli operatori turistici che potrebbero vedere svanire la stagione estiva ormai prossima alle porte. Nei prossimi giorni gli organi preposti dovranno dare una risposta agli interrogativi posti, senza che aspettiamo la manna dal cielo in modo da evitare, come avvenuto in casi simili, inutili azioni repressive. Arrestato un capo della ndrangheta Una brillante azione di polizia giudiziaria è stata compiuta lo scorso 19 gennaio dal nucleo dei carabinieri di Marina di Ginosa, comandato dal maresciallo maggiore Vito Capozzi. A seguito di una segnalazione riveniente dal nucleo calabrese dell’Arma, che dava il pluriricercato Paolo Polimeri, 46nne , reggino, già condannato a 30 anni di reclusione per l’omicidio di Paolo Condello, pregiudicato, nel territorio ginosino, il comandante Capozzi avviava una attenta azione di investigazione. In possesso delle foto della consorte del Polimeri, questa era stata notata a Marina di Ginosa. Appostamenti ed intercettazioni hanno consentito di accertare che il pregiudicato lavorava presso una masseria in agro di Ginosa, lungo la strada provinciale che conduce a Matera. Polimeri vistosi in trappola ha cercato prima di fornire false generalità ma poi , messo alle strette, non ha opposto resistenza. Polimeri, noto come Lucifero rientra nell’elenco dei 100 pregiudicati più importanti latitanti sul territorio nazionale. Sono ancora in corso accertamenti sul proprietario del fondo, un commerciante di Ginosa,di cui non sono state fornite le generalità. Nella perquisizione sono stati rinvenuti documenti ed immagini sacre. L’importanza dell’arresto e dato il ruolo del pregiudicato nell’ambito della mafia calabrese dovrebbero sortire un riconoscimento di merito al comandante Capozzi ed all’intera stazione dei Carabinieri. L’azione repressiva è importante per i segnali che così vengono lanciati ai malviventi che potrebbero essere indotti a considerare il territorio comunale “terra di nessuno”. La presenza dell’Arma sul territorio e la sua azione quotidiana di vigilanza annulla questi tentativi di penetrazione e tranquillizza l’opinione pubblica ed è una riprova che l’azione di vigilanza quando non è vessatoria ma finalizzata alla salvaguardia di tutto ciò che appartiene alla comunità va sempre considerata azione meritoria. Milione: si blocca la transazione Mentre giunge notizia di un ulteriore pagamento di circa 200 mila euro per tasse di registrazione e giudiziarie, a carico del soccombente, nel caso di specie, il Comune di Ginosa, sembra si sia arenato il tentativo transattivo avviato dal comune di Ginosa con i legali ed in particolare con l’avv. Nicola Marinelli. Come è intuitivo a tutti l’istituto della transazione si attiva, quando il procedimento e la materia del contendere è in itinere, nel caso della restituzione del milione, questa situazione non sussiste, in quanto il comune di Ginosa è stato più volte dichiarato soccombente al pagamento delle somme richieste dai cittadini. Nonostante una simile situazione definita, l’avv. Marinelli si è subito dimostrato sensibile alla richiesta di rateizzazione del debito maturato, accordando la disponibilità dei suoi assistiti ad una rateizzazione triennale, cioè una 9 rateizzazione spalmata su tre esercizi finanziari, ponendo solo due condizioni, condivisibili dall’ottica di chi ha vinto la causa che potrebbe incassare subito le somme ed invece dà la disponibilità ad una rateizzazione triennale. Prima condizione: la rateizzazione deve interessare anche i procedimenti condotti dagli altri legali. Il senso della richiesta è che se rateizzazione ci sarà, la stessa riguarderà tutti i legali, evitando in tal modo la logica dei furbi, che prevede il pagamento subitaneo di chi molto abilmente è salito sul carro di un procedimento già vinto da altri rateizzando “il milione” chi ha strenuamente condotto con le proprie risorse questa battaglia sul milione. Seconda condizione : gli assistiti dell’avv. Marinelli vogliono essere pagati per primi ed il loro pagamento deve essere garantito da una fideiussione bancaria. Anche questo è condivisibile per chi ha aspettato finora, ha vinto la causa, sarà pagato subito ed invece dà la disponibilità ad una rateizzazione, purchè garantita. L’aspetto strano che si rileva dalla corrispondenza tra il Comune ed i legali e l’assenza della componente politica, che invece ha grande ruolo nella nominata vicenda. Le lettere sono scritte dall’ufficio preposto e la proposta transattiva di rateizzazione triennale, squisitamente politica, è formulata dall’ufficio e non dalla amministrazione comunale. Peraltro è a dire poco incomprensibile una proposta transattiva sulle sentenze esecutive “ fermo restando il proseguio dei giudizi ancora in corso e senza riconoscimenti di diritti e/o pretese di alcun genere” . Tale passaggio si interpreta come una volontà dell’Ente di chiudere una transazione pagando non in unica soluzione, tutte le somme dovute, ma rateizzandole. Per gli altri procedimenti in itinere, non viene formulata alcuna proposta transattiva, anzi viene precisato il proseguio dei giudizi ancora in corso. Il che sembrerebbe esprimere una volontà dell’Ente di non riconoscere ai cittadini che sono nella fase di avvio del procedimento per la richiesta del milione, una somma stimabile in 1000 euro, riconoscendola a procedimento ultimato per un importo triplicato con un ulteriore aggravio all’erario comunale. 10 La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 attualità Presentato il “Premio Bontà 2007” con un auspicio: «mai più guerre» Commosso intervento del notaio Carmine Sarno che ha ripercorso i momenti salienti della sua vita e del “monumento” che ha voluto erigere al fratello Luigi. Il panorama che si può godere dalla sede della Fondazione “Ing. Luigi Sarno” è unico. Dal nono piano del Pa- lazzo Giangipoli si può ammirare tutta Ginosa in ogni suo anfratto, si ammirano le montagne della Basilicata e della Calabria, si ammira il Golfo di Taranto in ogni suo aspetto. È stata questo lo spettacolo visto, insieme ad un altro sofferente di vertigini, il decano del giornalismo ginosino Rino Petrosino, prima dell’avvio di una conferenza stampa che definire insolita è un eufemismo. È stato Gino Dell’Orco, addetto stampa della Fondazione, ad introdurre la presentazione della 7ª edizione del Premio Bontà. «Gli scopi della Fonda- zione sono la promozione di idonee iniziative volte ad elevare il livello etico, sociale e culturale della comunità Ginosina e Laertina e, tra questi, vi è il Premio Bontà che è giunto alla settima edizione.» Lo stesso, si è soffermato sugli aspetti della serata che si terrà il 25 gennaio presso il teatro Metropolitan e che vedrà la partecipazione di S E Mons. Pietro Maria Fragnelli (vescovo della Diocesi e presidente onorario delle Fondazione), di padre Luigi Colleoni, dei sindaci di Ginosa e Laterza Montanaro e Cristella. Inoltre nel corso della serata saranno presentate immagini e filmati che affrontano i temi della Bontà e della Fratellanza. Di particola- re rilievo anche l’intento di caratterizzare la serata con una attenta riflessione sulle problematiche giovanili esplose in maniera tanto eclatante quanto dolorosa in questi ultimi mesi a Ginosa. È seguito l’intervento del notaio Sarno nel quale sono state spiegate le ragioni e le finalità della Fondazione e che qui di seguito riportiamo integralmente. «Sono nato 92 anni fa da padre laertino e madre ginosina con nonno già notaio a Laterza negli anni a cavallo tra l’800 e 900. Negli anni ‘20 ho frequentato le elementari a Ginosa, il Ginnasio e il Liceo Classico fuori di Ginosa conseguendo la maturità presso il Liceo Archita di Taranto nel 1935, cioè nel periodo di piena applicazione della famosa, quanto severa, Riforma Gentile. Per non dilungarmi, accenno solo alle vicende successive: nel 1936 fui allievo ufficiale alla Scuola di Arti La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 attualità glieria a Potenza e quindi ufficiale di prima nomina nella 1ª Divisione celere di pronto intervento in territorio frontiera a Palmanova di Udine. Terminato il servizio militare torno a Ginosa e preparandomi da solo, conseguo a Matera il diploma di abilitazione all’insegnamento, quindi supero un non facile concorso e il 1 ottobre 1939 prendo servizio come insegnante di ruolo a Ginosa, nell’edificio S G Bosco. All’inizio della 2ª Guerra Mondiale (1940) io e mio fratello Luigi siamo già militari in servizio: mio fratello a Tripoli con grado di tenente di artiglieria ed io sulle isole Cheradi a difesa della base navale di Taranto col grado di sottotenente di artiglieria. L’11 novembre 1940, il battesimo del fuoco: l’indescrivibile attacco di aerosiluranti che portò alla paralisi di buona parte della nostra flotta e distruzioni alla città. Il 24 maggio 1941 nelle acque di Siracusa, un numeroso convoglio viene attaccato da sommergibili nemici in agguato che riescono ad affondare il transatlantico “Conte rosso”, il bottino più ghiotto perché trasportava materiale bellico e migliaia di giovani militari: muoiono tutti! Tra le vittime mio fratello Luigi che rientrava a Tripoli per avere espletato una delicata missione in Italia e una breve visita a Ginosa. Chi era mio fratello Luigi? Laureato in ingegneria civile a Bologna, esercitava la libera professione a Ginosa; ricopriva importanti cariche pubbliche ed era quindi tra i più noti e stimati cittadini di Ginosa e dell’intera provincia. I siluri che colpirono il transatlantico non distrussero solo la nave ma anche l’intera nostra famiglia di cui Luigi era il deus ex machina, lo specchio e la guida di tutti noi. Ecco perché io, unico superstite della famiglia, ho voluto elevargli un monumento vero, fatto non di freddo e immobile marmo o bronzo, ma di caldo e palpitante affetto tradotto in solidarietà verso il prossimo. Ecco perché la Fondazione a Lui intestata, col Premio della Bontà a cittadini di Laterza e Ginosa; ecco perché la mia attiva partecipazione a tutte le opere sociali di Ginosa e Laterza, ne cito solo qualcuna: la fondazione della Parrocchia Cuore Immacolato con annesse opere sociali a Ginosa ed erigenda Casa Famiglia a Laterza; ecco perché la Casa Famiglia a Ginosa cui ho contribuito in maniera determinante 11 Sono tanti e tanti, dovunque ma non conosciuti perché sono modesti, non amano esibirsi, non amano il protagonismo, non fanno notizia. Però ce la mettono tutta e noi tutti come loro. Grazie!» Nel corso del suo intervento, il notaio Sarno non è riuscito a trattenere la commozione nel ricordo del fratello Luigi. La casa natale del È seguito l’intervenNotaio Sarno donata to del prof. Mario Misano, alle suore componente del Consiglio di amministrazione della (foto E. Mazzone) Fondazione che ha ricordato il legame profondo con il dottor Sarno e la sua mae sine qua non. come può testimoniare padre Lino e gli altri padri Monfortani gnanimità verso la comunità laertina che si sono succeduti a Ginosa; ecco ed ha ricordato il contributo concreto perché le suore a Ginosa nella nostra destinato dal notaio al rifacimento del casa che ci ha visti nascere e cresce- campanile del santuario della Mater re tutti, in via Scarlatea; ecco perché la Domini di Laterza. Il presidente della Fondamia modesta e calda disponibilità verso zione, Pino Mele, nel suo intervento, chiunque; ecco perché dopodomani alle ha sottolineato il percorso fatto dalla ore 20,30 assegneremo il Premio della Bontà a persone veramente buone che Fondazione dal 2000 ad oggi evidencompiono in silenzio opere significative ziando, con grande soddisfazione, ed esemplari di bontà e solidarietà così che tutti gli interventi realizzati sono come sancito nello Statuto della Fon- stati finanziati dalla Fondazione senza dazione. Sì, veri bravi cittadini che noi ricevere contributi esterni. Stefano Giove della Fondazione intendiamo segnalare come veri buoni maestri da imitare. MOTIVAZIONE PREMIO BONTA’– Anno 2006 AL NOTAIO DR. CARMINE SARNO “per aver permesso che, anche a Ginosa, con l’arrivo delle nostre care sorelle dell’Ordine Oblate Maria Vergine di Fatima, si dimostrasse come la forza delle nostre azioni risieda nella volontà di guardare avanti, sempre e comunque, per il bene universale della comunità, senza mai perdere la speranza in quel sentimento tanto raro, eppure esistente, che è insito nel cuore dell’uomo e che si chiama BONTÀ”. La Fondazione “Ing. Luigi Sarno” assegna il “Premio della Bontà” – Anno 2006 a favore della Sig.ra Michela MENNUNI di Ginosa, Catechista e Responsabile del Centro Ascolto “Emmanuel”, per “l’abnegazione espressa in favore delle famiglie e dei giovani disorientati nelle morse della tenaglia della dipendenza”. La Fondazione “Ing. Luigi Sarno” assegna il “Premio della Bontà” – Anno 2006 a favore della Sig.ra Maria TRALLI, della Sig.ra Lucia MATERA e della Sig.ra Rosanna CLEMENTE di Laterza per “la perseveranza e la tenacia profuse verso chi, divenuto debole, ha necessità dell’amore altrui”. 12 La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 dalla Regione Puglia L’interminabile telenovela dell’ambulanza di Ginosa, ovvero dimostriamo a tutti i costi che la Asl TA/1 andava commissariata!!! E’ l’incubo ricorrente di Alleanza Nazionale ionica! La delusione per il mancato commissariamento della ASL TA/01 non è stata ancora digerita, dunque è opportuno tornare alla carica, basta solo cercare argomenti ed utilizzarli in modo pretestuoso! Ancora una volta mi tocca vestire i panni del difensore del Direttore Generale, lo faccio volentieri soprattutto perché in questa ASL dopo alcuni lustri stanno per terminare LE PROROGHE DEGLI APPALTI e si stanno per indire gare per circa 80 MILIONI di Euro. E’ un piacere difendere la ASL che ha chiamato a sovrintendere l’importante operazione un integerrimo Capitano della Guardia di Finanza. E’ un onore evidenziare che la ASL più corrotta ed indebitata d’Italia ha invertito a 360 gradi la rotta, è una soddisfazione apprendere l’apertura della Cardiologia a Manduria e a Castellaneta, è un sollievo sapere che i NAS non hanno ravvisato alcuna irregolarità in nessuno dei nosocomi tarantini (le criticità ci sono, ma sono di altra natura). Ma venendo al caso specifico, poiché il “caso” sollevato dal Consigliere Lospinuso (ennesima interrogazione su Malasanità ASL TA/01) ha riguardato Marina di Ginosa, mi sono preoccupato di capire come mai il 118 fosse intervenuto così in ritardo con l’Automedica ed ho chiesto lumi alla Centrale Operativa di Taranto per il soccorso del 09.01.07. Il consigliere di A.N. sostiene che l’Automedica è arrivata dopo 40 minuti dalla chiamata, dunque se è vero trattasi di grave ritardo, ma attenzione l’emergenza numero 07000712 del 09.01.07 ha la seguente scheda: l’ambulanza TA1GM1 chiamata alle 9,33, parte alle 9,35 ed arriva sul posto alle 9,38, alle 9,54 su chiamata del medico di base parte l’Automedica TA1AG1 che alle 10.03 ha stabilizzato il paziente, infine dalla scheda risulta che alle 10,38 il paziente è già ricoverato all’Ospedale di Castellaneta. Se la matematica non è una opinione, soprattutto se non sono false le schede della Centrale Operativa l’operazione di emergenza complessivamente è durata 25 minuti, come è possibile affermare che l’Automedica è arrivata dopo 40 minuti????? Dispiace discutere e/o polemizzare su problematiche di grande rilevanza come quelle legate alla Sanità, sarebbe ora di affrontare diversamente ed in modo costruttivo queste tematiche, le battaglie politiche sono altra cosa, sulla sanità è opportuno che il confronto sia serrato ma leale. Non bisogna farsi prendere dalla foga ed utilizzare strumentalmente episodi che possono accadere (ogni giorno in Italia vi sono problemi legati al primo soccorso), a volte è sufficiente informarsi e documentarsi. Paolo Costantino Alla Direzione Generale AQP Richiesta Informazioni Urgenti. Ancora una volta si torna a discutere di chiusura di uffici periferici da parte dell’AQP, sembrerebbe che oltre a Martina Franca la stessa operazione sia stata effettuata a Ginosa. Molti cittadini mi hanno segnalato che nonostante non sia affisso alcun cartello di informazione da diversi giorni l’ufficio di Ginosa è chiuso! Dunque, ci apprestiamo a rivivere l’emozionante e ciclica querelle con l’Aqp relativa alla chiusura di uffici dislocati nei vari Comuni per ottenere un discutibile contenimento delle spese di gestione, ponendo in secondo piano la fornitura di servizi per i cittadini. Orbene è opportuno rammentare che il 10.10.05 con nota prot. 389 e il 05.12.05 con nota Regione di sollecito avevoPuglia già chiesto dalla all’Aqp spiegazioni in merito al mancato rinnovo di contratto di affitto per gli uffici di Ginosa e/o alla decisione di chiudere gli uffici. L’AQP con nota prot. 389/MB/eg a firma Massimiliano Bianco così rispondeva: “in risposta alla richiesta di informazioni in merito alla chiusura degli uffici in Ginosa, si comunica che attualmente NON è prevista alcuna chiusura degli stessi. Si precisa che il contratto di locazione scade nel settembre 2008” Cosa è cambiato nel frattempo? Chiudere gli uffici pagando altri 2 anni di affitto non rappresenta uno spreco di risorse economiche? Esiste un piano o un programma da parte dell’AQP con il quale si sia quantificato il ritorno economico derivante dalla chiusura degli uffici periferici? E’ superfluo sottolineare che decisioni così importanti non possono essere assunte in modo tanto superficiale e che qualora si dovesse procedere su questo orientamento i ginosini sono pronti a rispondere adeguatamente, ad essi non mancherà il supporto istituzionale del sottoscritto, credo anche di tutti coloro che in questo momento rivestono incarichi istituzionali di rilievo. In attesa di immediato riscontro scritto colgo occasione per inviare cordiali saluti. Il Consigliere Regionale Paolo Costantino La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 dalla Regione Puglia 13 Lospinuso: “Bersani non ha alcuna competenze in materia di Commercio. Il Consigliere Regionale e Presidente Provinciala AN di Taranto Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “Sorprende che il Collega Costantino, oltre ad aver dimenticato che i cosiddetti provvedimenti attuativi del “decreto-Bersani” sono stati liberamente adottati dal Consiglio Regionale nella sua seduta del 28 dicembre scorso (LR 39/2006 art.19) all’uopo modificando la nostra legge regionale, ignori anche che il Ministro Bersani non ha sull’argomento in realtà alcun potere, dato che la materia del Commercio è stata assegnata alla competenza esclusiva delle Regioni dalla Riforma del Titolo V della Costituzione (che evidentemente lo stesso Costantino ha difeso a scatola chiusa in occasione del recente Referendum). A sua discolpa peraltro deve dirsi che dovrebbe essere il Governo Regionale, recuperando un po’ di dignità dopo i tremebondi silenzi dei mesi scorsi, a ricordare a tale debordante Ministro che non ha titolo alcuno per riformare o liberalizzare alcunché in materia di Commercio, in particolare nei confronti della Puglia che è stata la prima Regione a dotarsi di una legge organica in argomento dopo l’entrata in vigore delle suddette nuove norme costituzionali, appropriandosi tempestivamente ed irreversibilmente delle proprie prerogative. Tanto più ciò andrebbe ricordato ove si rifletta attentamente sui veri contenuti ed i veri beneficiari delle cosiddette “liberalizzazioni” del sullodato Ministro. Esse in realtà infatti sono sempre e soltanto volte alla massima estensione degli interessi della grande distribuzione, alias le ben note “Coop” rosse” (vedansi le dichiarazioni di queste ore del Ministro sui distributori di carburante per i Centri Commerciali). La verità è che ancora una volta Bersani, che ha tenuto il sacco a Padoa Schioppa ed a Visco sul decreto fiscale e sulla Finanziaria sulla pelle di tutti gli Italiani, si accanisce sulle aree sociali non controllate dalla sua parte politica, come i liberi professionisti prima ed i piccoli commercianti adesso. Noi difenderemo dalla sua invadente arroganza le prerogative costituzionali della Regione” Per la Segreteria Tommaso Francavilla Lospinuso : “Il disastro della ASL TA/1 continua. Lo certificano i suoi stessi dirigenti. Ed intanto vi si continua a fare soltanto politica” Il Consigliere Regionale e Presidente Provinciala AN di Taranto Pietro Lospinuso ha diffuso la seguente nota: “Se c’era bisogno di una conferma definitiva del disastro gestionale in atto alla ASL TA/1, essa ci è clamorosamente arrivata attraverso un comunicato ufficiale di tutte le sigle sindacali (CGIL compresa) della sua stessa dirigenza, che hanno accusato la Direzione Generale di gravissimi comportamenti ed hanno anche adombrato responsabilità contabili in ordine alla pratica delle consulenze esterne. Di questo disastro continua a non accorgersi il Collega Costantino, che persevera imperterrito a svolgere il ruolo di addetto stampa della ASL TA/1 sostituendosi anche al Governo Regionale nel dare risposte alle mie interrogazioni, fornendo peraltro – in ordine ad un recente gravissimo episodio di ma- lasanità - ricostruzioni formali che non coincidono affatto con le segnalazioni da me ricevute da parte addirittura di un medico ex-Consigliere del suo Partito (che era presente e partecipe e mi ha anche autorizzato a fare il suo nome nell’interrogazione in questione) su cui avevo doverosamente chiesto verifiche ufficiali ed ho diritto a risposte ufficiali da parte di chi me le deve. Non mi meraviglia affatto invece la difesa d’ufficio fatta dal dott. Giuseppe Turco, certamente senza avere ascoltato i suoi colleghi che avevano sull’argomento giustamente lanciato grida d’allarme, della irresponsabile sospensione in atto del servizio di video-vigilianza a tutela degli operatori periferici del servizio sanitario. Egli infatti fu nominato di botto coordinatore provinciale del servizio “118” aggirando (come se- gnalato in una interrogazione del 5 giugno u.s. del Collega Palese, allo stato ancora senza risposta) anche una procedura concorsuale in atto, in perfetta concomitanza con la sua candidatura a Sindaco di Torricella per la sinistra. Visto poi che nella sua nota non manca di polemizzare politicamente con il sottoscritto, a mia volta non mancherò di segnalarlo al Presidente Vendola che aveva recentemente invitato i dirigenti sanitari a non fare politica nell’adempimento del proprio incarico. Ma forse, viste le prassi e le frequentazioni del Direttore Urago, nonché la denuncia in tal senso della Conferenza dei Sindaci, per Taranto vige un’eccezione. Alla ASL TA/1 si fa soltanto politica” Per la Segreteria Tommaso Francavilla 14 La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 Auguri a Lucia e Vincenzo Di Canio per l’arrivo di Pietro Lo scorso 3 gennaio, all’ospedale di Venere a Bari è nato il piccolo Pietro Di Canio. Alla mamma Lucia e al papà Vincenzo gli auguri della Redazione de La Goccia. riceviamo e pubblichiamo Ringraziamenti Il Presidente, i Soci, gli Operatori della Casa Alloggio, ringraziano quanti hanno rivolto, per i piccoli ospiti, un delicato pensiero di affetto e di solidarietà nel periodo festivo. In particolare alle gentilissime Signore Mina e Tina De Biasi insieme alla gentile Clientela ed al Professore Giovanni Materano insieme ai genitori dei giovani corsisti di nuoto. Sono molto riconoscenti per questo dono d’affetto e di solidarietà. Nell’augurio di vivere sempre nella gioia e nella serenità, si porgono cordialissimi saluti. Il Presidente Diego Leobardi Un giorno da ricordare 14 dicembre 2006 Miriam Piccenna ha premiato la sua bravura ultimando il corso di laurea specialistica in “Psicologia clinica dello sviluppo e delle relazioni”, presso l’Università degli studi di Bari, discutendo la tesi in psicologia della riabilitazione “L’applicazione del “PECS” per migliorare le abilità comunicative di un bambino autistico”, con votazione 110/110 e lode. I familiari e gli amici le augurano una brillante carriera. Alla dottoressa Piccenna e ai suoi familiari che non hanno trovato la pubblicazione di questi auguri nel numero scorso del giornale, faccio presente che, purtroppo, la foto mi è stata consegnata dopo aver “portato” il giornale in tipografia per la stampa. Pur dispiaciuto per il disguido, ribadisco che nessuna responsabilità per la ritardata pubblicazione è da attribuire alla Redazione. Formulo alla dottoressa Miriam Piccenna i miei personali Auguri per il brillante risultato conseguito, tappa importante di una vita ricca di successi. SG La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 attualità 17 Cia Puglia: annata agraria 2006 penalizzata da clima e distorsioni di mercato “Nel 2006 tutti i principali indicatori economici dell’annata agraria hanno il segno negativo. Calano i prezzi, la plv (produzione lorda vendibile) agricola, il valore aggiunto e i redditi degli agricoltori. E’ il risultato di prezzi bassi, spe- culazioni nella filiera e un andamento climatico sfavorevole. Solo pomodoro e agriturismo ottengono risultati positivi. Discreti vino e barbabietola da zucchero. Con il segno meno è il risultato di olio d’oliva, ortofrutta, uva da tavola, grano duro e zootecnia. Rimangono alti i costi di produzione di gasolio agricolo, energia, concimi e fitofarmaci”. Questa la dichiarazione del presidente della Cia Puglia, Antonio Barile (nella foto) durante la conferenza stampa, svoltasi a Bari, sull’annata agraria 2006 penalizzata da clima e distorsioni di mercato. “La produzione lorda vendibile dell’agricoltura pugliese nel 2006 -ha af- fermato Barile- si è attestata intorno ai 2.350 milioni di euro, rispetto ai 2.700 milioni del 2005. La riduzione è stata del 13 per cento. Sono sei anni consecutivi in cui l’andamento della plv agricola pugliese non registra un quadro d’insieme positivo”. “La Cia Puglia – ha aggiunto il presidente regionale - attribuisce questo dato in gran parte alla mancanza di trasparenza e regole nel mercato agroalimentare. E’ ora di dire basta al dumpig, alle importazioni di prodotti agricoli per lo più illegittime che evadono le tasse doganali e fanno concorrenza sleale sul nostro mercato. L’apparato dei controlli, tranne la significativa eccezione dei Nas, ci sembra poco incisivo. La Cia Puglia ha deciso, pertanto, di costituirsi parte civile nel procedimento che vede i proprietari della Casa Olearia Italiana di Monopoli indagati come presunti responsabili di contrabbando di olio”. “I cambiamenti climatici - ha rilevato Barile - stanno diventando una minaccia per l’agricoltura, una fabbrica a cielo aperto esposta sempre più alle calamità atmosferiche. Questo insolito inverno mite ha già provocato centinaia di milioni di euro di danni agli ortaggi e purtroppo ce ne fa temere altri a causa del probabile abbassamento della temperatura nei prossimi giorni. Gli invasi sono semivuoti con seri rischi per la prossima campagna irrigua. In ogni caso non possono essere gli agricoltori a pagare il prezzo più pesante. Occorre superare i ritardi nella realizzazione del Piano idrico regionale per recuperare tutta l’acqua disponibile. Le perdite di oltre il 50 per cento dell’acqua immessa nelle condutture dell’Acquedotto Pugliese è uno spreco scandaloso che va presto eliminato. Come se non bastasse, a tutto ciò si sta aggiungendo la confusione di Agea (Agenzia erogazioni agricoltura) nei pagamenti degli aiuti Ue agli olivicoltori con la nuova ocm (organizzazione comune di mercato) olio d’oliva. Ci sono disparità inaccettabili che stanno creando un grave malcontento”. “La Cia Puglia - ha rimarcato il presidente regionale - chiede una politica agraria all’altezza dell’importanza e della gravità dei problemi del settore agricolo. Per questa ragione insistiamo nel chiedere la convocazione della Conferenza regionale dell’agricoltura per definire una strategia organica anche nell’ambito del Piano di sviluppo rurale per gli investimenti Ue 2007-2013. Bisogna rendere sistematico il metodo della concertazione con le organizzazioni professionali agricole”. La Cia Puglia -ha concluso Barile- esprime un giudizio preoccupato sull’incisività dell’azione del governo regionale nelle questioni fondamentali dell’agricoltura pugliese. In particolare chiediamo di accelerare i processi di modernizzazione della struttura di intervento dell’assessorato all’Agricoltura, rendendo effettiva la sussidiarietà orizzontale e verticale“. A cura di Carmelo Candia 18 La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 attualità politica Il sottosegretario Enrico Letta porta a Taranto il Decreto della …speranza. Istituito il “Tavolo istituzionale città di Taranto”. Abbiamo definito il provvedimento del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, il “decreto della speran- locali ed il governo nazionale per alimentare sinergie utili allo sviluppo del territorio di riferimento. Anche perché Raffaele Fitto Enrico Letta za”. Perché Taranto e la sua provincia si attendono, dai contenuti del documento la rinascita del territorio e la ripresa di una vita normale dei cittadini, dopo il fallimento del Comune, dovuto ad una scellerata gestione da parte dei partiti del centro-destra. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ha illustrato il decreto Prodi alla presenza di tutte le autorità cittadine e provinciali. C’erano tutti al palazzo del Governo. Il Tavolo istituzionale vuole essere un luogo di confronto tra le amministrazioni centrali, regionali, il coinvolgimento dei soggetti istituzionali risulta il modulo organizzativo più efficiente per elaborare, valutare e rendere operativi articolati progetti territoriali di sviluppo economico. Il Tavolo è presieduto da Romano Prodi o, su delega, dal sottosegretario Enrico Letta. Ne fanno parte vice-ministri e sottosegretari dei Ministeri dell’Interno, della Giustizia, dell’Economia, dello Sviluppo economico, della Difesa, degli Affari regionali, la Regione, la Provincia e il Comune di Taranto, il Prefetto di Taranto, il Presidente del comitato di liquidazione del Comune, il segretario generale di palazzo Chigi e Capo del dipartimento Economico della Presidenza del Consiglio. “La dimostrazione che volevamo dare - ha detto Enrico Letta - è che le istituzioni nazionali non vogliono lasciare sola la Città. Il massimo impegno verrà messo da parte di tutti e soprattutto fatti concreti”. “Noi crediamo - ha aggiunto il sottosegretario -che la politica debba occuparsi del futuro, la magistratura del passato”. Ci sembra chiaro il riferimento alle accuse e contraccuse che in questi giorni stanno tenendo banco da parte delle forze di centro-sinistra e di centrodestra, sulle cause e le responsabilità del fallimento del Comune di Taranto. Occorre mettere da parte le beghe politiche, le polemiche sterili per imboccare, invece, la strada dell’impegno, della collaborazione e dell’unione delle forze in campo per cercare di risalire la china al più presto. Il decreto Prodi prevede interventi sulla mobilità dei lavoratori delle cooperative, sul loro futuro; altri interventi, che riguardano la possibilità d’inserimento di giovani disoccupati nelle imprese private che lavorano e che operano nella città di Taranto. “Insomma - dichiara l’on. Letta si incominci a lavorare, l’attenzione delle Istituzioni c’è tutta perché crediamo che la città non vada lasciata sola in questo momento”. Nel suo intervento, il sottosegretario ha rivolto un cordiale saluto all’on. Fitto, perché “bisogna rimboccarsi le maniche tutti quanti e non impallarsi sulle responsabilità del passato”. Uno dei punti critici legati, com’è La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 attualità noto, al fallimento del Comune è quello che riguarda il futuro occupazionale di centinaia di lavoratori. Ebbene, c’è un intervento del Ministero del Lavoro, attraverso Italia-Lavoro, per cui 600 giovani saranno sottoposti a tirocinio formativo, il che significa predisporli all’inserimento nelle attività lavorative; e le aziende che assumeranno questi giovani avranno un forte incentivo che punta anche alla stabilizzazione del lavoro. Peraltro, esiste la disponibilità del governo a convogliare su Taranto importanti investimenti internazionali che guardano alla Città con interesse. Tra i commenti che sono seguiti all’intervento dell’on. Letta, ci sembra interessante riportare una dichiarazione resa dall’ex governatore della Regione Puglia, on. Raffaele Fitto. «Io - dice Fitto - esprimo un giudizio positivo sull’approccio del Sottosegretario Letta. Il Decreto è uno strumento con il quale poter mettere intorno ad un tavolo le diverse Istituzioni. Quindi, non c’è un giudizio sullo strumento. C’è un giudizio positivo sulle parole del sottosegretario Letta. Mi sembra che l’approccio sia corretto, la conoscenza dei problemi ci sia, le modalità di lavoro possono essere condivise. Peraltro io accolgo anche positivamente il richiamo che il sottosegretario ha fatto per quanto riguarda il contributo di idee: E noi non faremo venir meno il nostro contributo di idee». Dunque, è piaciuta a Raffaele Fitto l’intenzione del Governo di “tenere conto” anche delle idee dei partiti dell’opposizione durante il lungo e difficile cammino che la città bimare è costretta a percorrere per uscire dalla crisi economica e sociale in cui versa. L’auspicio che noi facciamo e che, poi, nella realtà, le cose vadano nel verso giusto. 19 Al contrario, l’on. Fitto, rimane “perplesso” (così dichiara) di fronte a una dichiarazione del sottosegretario alla Giustizia, Maritati, secondo il quale esiste una crisi giudiziaria all’interno degli uffici e del momento organizzativo del Tribunale e della Procura della Repubblica di Taranto. «È un commissariamento della Procura della Repubblica» Dice l’ex governatore della Regione Puglia. Ed ancora: «È una indicazione di difficoltà che esiste in tutte le Procure della Repubblica d’Italia, per quale motivo venire a dirlo in questo modo proprio a Taranto?» È - a mio avviso - un argomento pesante quanto un macigno, quello sollevato da Maritati che, quasi certamente, avrà un seguito, con evidenti prese di posizioni e reazioni da parte degli organi giudiziari interessati. Salvatore Rizzo “Questione giovanile”: oltre gli eventi tragici Salve signor Stefano Giove, volevo complimentarmi con voi per l’articolo sul nostro RAFFAELE del 13 gennaio. Io sono Cosimo Vavallo un cugino di Raffi e vivo a Marina di Ginosa, non vi nego che ho provato commozione nel leggere quelle righe, ma il mio sentimento è poca cosa in confronto all’effetto propedeutico che vorrei sortisse sui nostri giovani, così abbagliati da questi tempi da non capire il valore di una cosa cosi importante come la vita, da barattarla con una serata di puro divertimento. Altri valori dovrebbero divulgalsi tra i nostri giovani, l’aggregazione sociale utile alla comunità, la volontà di stare bene insieme senza dover toccare il limite di ogni situazione . Nel suo articolo descrive il ruolo fondamentale della famiglia, delle istituzioni, e dei mezzi d’informazione, specie secondo me, come quello diretto da voi, essendo a livello loocale. Ecco appunto questo spero io, che il suo impegno sulla “questione giovanile” della nostra comunità resti immutato anche a distanza di tempo dai tragici eventi che ci hanno sconvolto. Un cordiale saluto. Cosimo Vavallo Egregio signor Vavallo non le nascondo che, leggendo la sua lettera, mi sono reso conto di quanto sia importante il ruolo di un modesto giornale come il nostro per veicolare messaggi e per avviare riflessioni che possano coinvolgere più persone. Intanto vorrei ringraziarla per le gentili parole che ha avuto nei riguardi del giornale e della mia persona. Inoltre vorrei partire da quello che lei ha scritto nella sua lettera circa la necessità di divulgare, tra i giovani, valori etici e sociali di grande rilevanza quali la solidarietà, l’amicizia, il rispetto degli altri, per rilanciare una proposta di riflessione anche per noi adulti. Nel numero scorso dicevo che non dobbiamo rassegnarci ed accettare passivamente la logica del fatalismo quasi come se, i dolori e le sofferenze che abbiamo vissuto in questi ultimi mesi siano l’altra faccia di una stessa medaglia: un diffuso benessere. Richiamavo ognuno di noi (a cominciare proprio da noi organi di informazione) a svolgere il proprio ruolo di agenzia educativa (e per quanto ci riguarda non solo informativa) e ricordarsi del nostro impegno sempre e non soltanto quando gli occhi sono affogati di lacrime e il cuore gonfio di dolore. È trascorso poco più di un mese dalla morte di tre nostri ragazzi eppure si ha la sensazione che abbiamo già “metabolizzato“ il dolore e siamo ritornati tutti a fare le stesse cose di prima: gli adulti ad essere presi dalle tante attività quotidiane dimenticando di dedicare qualche ora in più ai nostri figli e i giovani che si rifugiano nel divertimento a tutti i costi. Signor Vavallo, le vorrei dire che, personalmente, non credo alle iniziative mosse da “furore emotivo”; per usare una metafora, sono come il fuoco di paglia, destinato a durare pochi secondi e svanire nel nulla. È necessario però che quella passione sincera che pure traspariva nei giorni del dolore, sia il propellente per mettere in campo iniziative durature e concrete capaci di incidere nel nostro contesto sociale. Ecco il grande merito della sua lettera: ci permette di riprendere e rilanciare una questione che non può essere relegata nella soffitta dei nostri ricordi. Approfitto, quindi, del suo scritto, per chiedere agli amministratori, alle Parrocchie, alle associazioni di incontrarci e mettere a confronto le nostre rispettive esperienze e cercare, insieme, un percorso che annulli quel grande abisso che si è scavato tra le generazioni e che non ci consente una reciproca comprensione delle questioni che tutti siano costretti a dover affrontare. In questo modo, rispondo alla sua richiesta perché resti immutato il mio impegno sulla “questione giovanile”. Aggiungo un solo particolare: la questione non è solo dei giovani ma riguarda tutti. Loro, i giovani, sono come noi li abbiamo educati. Stefano Giove 20 La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 Un cimitero inaugurato in fretta e, ancora più in fretta, …trasferito nel dimenticatoio Egregio Sig. Sindaco, sono ormai trascorsi circa cinque mesi da quando all’interrogazione formulata dal dott. Felice Bitetti in Consiglio Comunale, circa l’utilizzo dei lotti per l’edificazione di cappelle gentilizie nel Cimitero Comunale di Marina di Ginosa, Ella rispondeva che si stava provvedendo. I fatti: • in data 08 giugno c.a. gli utenti assegnatari dei lotti stipulavano con l’Amministrazione Comunale atto di Concessione suolo al Cimitero Comunale di Marina di Ginosa previo pagamento di € 2.500.00 allo stesso era allegata copia dello stralcio indicante il numero del lotto da sopralluogo effettuato, avendo alcuni concessionari la volontà di edificare, non vi era corrispondenza tra lo stralcio in loro possesso e lo stato di fatto. • A tutt’oggi gli uffici rispondono che stiamo provvedendo, ma nessuno è in grado di dare uno straccio di carta che riporti lo stato di fatto. Sindaco, quanto tempo devono aspettare coloro che hanno versato nelle casse comunali € 2.500 per poter soddisfare una propria esigenza ed esercitare un proprio diritto???????? Ha mai pensato che pur trattandosi di lavori di non grossa entità con gli stessi si muovono lavoro ed economia per imprese artigiane e commerciali?????? Geom. Emanuele ROSATO consigliere Comunale dei Democratici di Sinistra riceviamo e pubblichiamo Anno Nuovo - Tariffe nuove Come tradizione vuole anche il Sig. Sindaco Montanaro ha voluto buttar via dal Palazzo Comunale qualcosa di vecchio. Poiché il 31 dicembre lo doveva festeggiare con parenti ed amici, ha pensato bene di convocare un Consiglio Comunale il 29 dicembre 2006 per festeggiare con i consiglieri e rendere omaggio alla tradizione. Con questo consiglio di fine anno, cari cittadini, il Sig. Sindaco ha voluto buttar via dal Palazzo di Città le tariffe in vigore applicate per il costo di costruzione pari a circa € 6,45 al mq. per applicarne delle nuove pari ad € 29,70 al mq. Questo onere viene così determinato, ai sensi del DPR 380 del 6 giugno 2001, (GOVERNO BERLUSCONI ) che reca: “Il costo di costruzione per i nuovi edifici è determinato periodicamente dalle regioni con riferimento ai costi massimi ammissibili per l’edilizia agevolata, definiti dalle stesse regioni a norma della lettera g) del primo comma dell’art. 4 della legge 5 agosto 1978, n. 457. Con lo stesso provvedimento le regioni identificano classi di edifici con caratteristiche superiori a quelle considerate nelle vigenti disposizioni di legge per l’edilizia agevolata, per le quali sono determinate maggiorazioni del detto costo di costruzione in misura non superiore al 50 per cento. Nei periodi intercorrenti tra le determinazioni regionali, ovvero in eventuale assenza di tali determinazioni, il costo di costruzione è adeguato annualmente, ed autonomamente, in ragione dell’intervenuta variazione dei costi di costruzione accertata dall’Istituto nazionale di statistica (ISTAT). Il contributo afferente al permesso di costruire comprende una quota di detto costo, variabile dal 5 per cento al 20 per cento, che viene determinata dalle regioni in funzione delle caratteristiche e delle tipologie delle costruzioni e della loro destinazione ed ubicazione.” Provo a tradurre. Poiché alcune Amministrazioni Comunali della Regione Puglia, hanno formulato discordanti pareri per la determinazione di tali tariffe, l’Assessorato Regionale ha ritenuto opportuno inviare a tutti i sindaci una nota esplicativa senza dettare obbligo e perentorietà. Premesso che tali somme sono state determinate dalla giunta FITTO nell’anno 2005 la Casa delle Libertà ginosina ( si chiama così perchè ognuno dei componenti fa quello che vuole ) ha preso la palla al balzo ed addossando come al solito le colpe ad altri soggetti, in questo caso la Regione Puglia e la sua giunta di centrosinistra, il SINDACO, l’ASSESSORE E LA MAGGIORANZA TUTTA, ha subito fatto propria quella lettera e prendendo FISCHI PER FIASCHI ha adeguato immediatamente il tutto. L’opposizione, vista la non perentorietà, visto il non obbligo quantomeno immediato e ravveduta nessun omissione di atti, ha proposto di ritirare il punto all’O d G per discuterlo in altra data previo chiedere all’assessorato interessato chiarimenti in merito ai tempi di applicazione ed alla minima quantificazione. Ritenuta la nostra proposta a dir poco scandalosa la maggioranza ha ritenuto applicare il massimo e subito costringendoci ad abbandonare l’aula. Ad oggi nessuna Amministrazione Comunale ha preso provvedimenti in merito tranne quella di Ginosa che ci tiene a distinguersi per CELERITA’ ED EFFICIENZA quando c’è da far danno ai cittadini Geom. Emanuele ROSATO consigliere Comunale dei Democratici di Sinistra riceviamo e pubblichiamo La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 21 Anche per il centro storico di Ginosa sarà possibile accedere ai fianziamenti previsti per il PIRP Con riferimento all’interrogazione presentata da capogruppo dei DS al consiglio Comunale di Ginosa, inerente il Bando per l’accesso ai finanziamenti previsti per i PIRP (Programmi Integrati di Riqualificazione delle Periferie), si precisa che questo Assessorato sin dall’inizio ha seguito la vicenda, ricordando però che il bando di giugno con scadenza a dicembre, non prevedeva la possibilità ai privati di accedere ai benefici per le ristrutturazioni, e che solo con la Delibera di proroga e modifica pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione lo scorso 14 novembre questo è stato reso possibile. In prima persona, in qualità di Assessore Comunale all’Urbanistica e Lavori Pubblici del Comune di Ginosa, ho partecipato sin dal mese di novembre, agli incontri tecnici tenuti in Regione per chiarire alcuni aspetti del complesso bando regionale. Va comunque ribadito che questa Amministrazione è già in fase avanzata, in quanto avendo individuato il Centro Storico quale area localizzativa del Progetto PIRP, è già in possesso di buona parte degli elaborati progettuali inerenti il recupero delle infrastrutture pubbliche, a suo tempo predisposti per la partecipazione al Bando dei Contratti di Quartiere II. Pertanto a seguito di attente analisi ed elaborazioni, lo scorso 11 gennaio è stata approvata la Delibera con cui la Giunta Montanaro individua il Centro Storico quale area per la localizzazione del PIRP, dando così ai privati la possibilità di accedere alle successive fasi di selezione degli interventi, cosa possibile solo per i PIRP ricadenti nei Centri Storici. Con successiva Determina del Dirigente dell’UTC è stato pubblicato il bando per la selezione del pool di tecnici che coadiuveranno gli Uffici comunali nella redazione della proposta progettuale complessiva. Solo dopo la selezione dei tecnici quindi sarà dato l’avvio, mediante avviso pubblico, ai possessori di immobili nel Centro Storico ed in possesso dei requisiti previsti dal Bando regionale, di presentare le istanze al Comune. Va ricordato che il bando prevede per i privati, la possibilità di realizzare interventi quali manutenzioni straordinarie e/o restauro e risanamento conservativo finaliz- zato al recupero della propria abitazione (1^ casa) o per abitazione da concedere in fitto a soggetti aventi i requisiti per l’accesso all’Edilizia Convenzionata, con un contributo massimo di 25.000 euro per ogni alloggio recuperato. Continua quindi l’azione dell’Amministrazione Montanaro volta al recupero ed al riuso del nostro centro Storico, i PIRP si aggiungerebbero infatti ai finanziamenti già ottenuti o in fase avanzata di istruttoria per il recupero del nostro Centro Storico, come ad esempio il recupero di parte del Castello con il progetto Bollenti Spiriti, il completamento della pavimentazione in basole con i Fondi per l’accelerazione della Spesa nei Centri Storici (Fondi FASS) per circa 700.000 euro, i Progetti di recupero del quartiere Rivolta e dello Scurusciuto finanziati con 1 milione e 200 mila euro dai PIS ed il progetto dell’illuminazione a basso impatto ambientale del Centro storico e della Gravina per circa 800 mila euro sempre con i PIS. A tutto ciò si aggiunge la recente approvazione, in Consiglio Comunale, del Piano di Valorizzazione del Centro Storico e delle Produzioni Tipiche, che permetterà la nascita, proprio nel Centro Storico, di tutta una serie di attività economiche e ricreative legate proprio alle nostre produzioni enogastronomiche locali. L’Assessore all’Urbanistica e LL.PP. Dott. Vincenzo DI CANIO 22 La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 eventi e commenti Festa dell’Anziano 2007 Un’allegra serata per la terza età ginosina e marinese presso il salone Montfort Sabato 13 gennaio presso il salone Montfort si è svolta la festa dell’Anziano a cura dell’Assessorato ai Servizi Sociali del nostro Comune e della Coop. La Serena. Entrando nel salone l’atmosfera mi è sembrata subito di grande simpatia e di voglia di divertirsi. Numerose le persone intervenute alla festa, sedute prima dell’inizio della serata, a degustare già un delizioso buffet e a sorridere alle battute simpatiche e coinvolgenti del presentatore laertino Angelo Zecchino. Dopo la prima tornata di tartine, focaccia e pasticcini, offerti dagli sponsor, ecco già gli arzilli nonnini aprire le danze, con il primo valzer della serata, in attesa del Sindaco e del fisarmonicista Felice Ranaldo, che avrebbe allietato la serata con le sue note. Il tutto davvero molto coinvolgente. Per avere informazioni più dettagliate sull’iniziativa ho rivolto alcune domande alla Sig.na Katia Cifrese,sociologa, operatrice della Coop. La Serena. Perché la festa dell’Anziano e quali sono le altre iniziative in programma? «La manifestazione nasce già cinque anni fa da un’idea dell’Ass. Parisi. Visto il riscontro ottenuto in questi anni anche con questa nuova Amministrazione e con il nuovo Ass. ai Servizi Sociali Stefano Notarangelo, abbiamo voluto continuare questa tradizione nel programma rivolto alla terza età. L’idea è sempre stata quella di far socializzare gli anziani tra loro, visto che il loro unico punto di riferimento è la famiglia, per chi ancora ne possiede una. La festa è dedicata agli anziani di Ginosa e Marina di Ginosa. A settembre scorso li abbiamo portati sulla motonave a Taranto, a dicembre con i ragazzi della Ludoteca abbiamo realizzato un corso di cucina sui prodot- ti tipici natalizi. Ogni mese si svolge presso il Centro Anziani o la Ludoteca un corso di cucina e ogni quindici giorni li portiamo in pizzeria». All’Ass. Stefano Notarangelo ho chiesto nel dettaglio il cammino percorso sino ad ora dal suo assessorato e quali sono i progetti futuri nel programma dei servizi sociali per Ginosa e Marina di Ginosa. «Questa festa si pone nell’ambito delle altre iniziative che in quest’ultimo anno si sono svolte a favore non solo degli anziani, ma anche dei ragazzi in difficoltà e per i disabili. Iniziative come le colonie estive, le cure termali, le serate in pizzeria, i corsi di cucina con i ragazzi della Ludoteca, l’escursione in motonave. Tutte cose che io intendo riproporre e migliorare per l’anno in corso. Nella seconda metà di giugno partirà il primo gruppo di anziani per le cure termali a Montecatini; per il prossimo 15 febbraio informeremo gli organi di stampa,( per noi de La Goccia in anteprima,ndA) l’avvio del Progetto ADI, Assistenza Domiciliare Integrata, secondo quanto prevista dai Piani di zona in collaborazione con l’ASL. Il mio lavoro, ci tengo a dire, è un naturale proseguimento di quanto già svolto dall’ex Ass. Piero Parisi, nella precedente legislatura. Ad esempio, portare avanti il Progetto per la casa alloggio per disabili ”Dopo di noi”e quella per il recupero dei tossicodipendenti, le cui strutture si trovano in Contrada Madonna Dattoli, al fine di integrare le tre strutture lì ubicate compresa Casa Famiglia. Questo per cercare di realizzare progetti di integrazione e scambi di esperienze tra giovani, ragazzi disabili ed anziani. Già per il “Dopo di noi” abbiamo alcuni giorni fa, approvato in Giunta la delibera del progetto esecutivo da consegnare a breve alla Regione. Appena quest’ultima ci fornirà il finanziamento dei 300 mila euro, noi siamo già pronti con il mutuo per coprire la restante Stefano Notarangelo parte dei costi ed avviare così la gara d’appalto per i lavori di completamento della struttura. Mi auguro che per la fine del mio mandato, possa vedere realizzato questo progetto. Ringrazio la Cooperativa La Serena, per il lavoro che svolgono presso il Centro anziani, l’assistenza domiciliare e la Ludoteca, davvero prezioso. Come pure voglio ringraziare tutte le associazioni di volontariato che collaborano con me a tutte queste iniziative». Rosamaria Busto 24 La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 attualità In arrivo nella zona occidentale di Taranto circa 400 pale eoliche SCALERA (UDC): La Regione aiuti I DS: si all’eolico la miticoltura ma senza tarantina installazioni selvagge “La Regione Puglia intervenga in aiuto degli operatori del settore della miticoltura tarantino dopo i danni provocati agli impianti di mitili dalla motonave Chelyabinsk”. Lo chiede con una interrogazione urgente al presidente della Giunta e agli assessori alle Politiche Agricole e ai Trasporti, il consigliere dell’Udc, Antonio Scalera. Riepilogando i fatti avvenuti il 3 gennaio scorso, Scalera dice che «a causa del forte vento la motonave ancorata nella rada di Mar Grande ha mollato gli ormeggi continuando a scarrocciare per ore e finendo su un complesso di impianti flottanti per la coltivazione di molluschi. Le manovre per portare la nave al largo avrebbero danneggiato non solo i mitili ma anche gli ancoraggi degli impianti, causando quindi enormi danni economici al comparto. Lo specchio d’acqua interessato dallo scarrocciamento e dalle manovre della nave - dice Scalera - è stato di circa 1.600.000 metri quadri e su quel tratto di mare c’erano impianti di mitili per 250.000 metri quadri. Pare che gli assicuratori della nave siano disposti a risarcire solo una parte del danno, ossia 3.290 milioni di euro, con un ribasso del 30 percento». Il consigliere quindi ricorda che il danno causato è maggiore e di molto, visto che gli operatori del settore hanno perso non solo i mitili ma anche gli impianti. «In questo momento tanto delicato per l’economia tarantino - conclude Scalera � riteniamo che la Giunta regionale debba assumere provvedimenti per garantire la sopravvivenza degli operatori e che è necessario anche adottare misure certe e definitive per regolare la convivenza della miticoltura con il settore portuale». Regione Puglia: oltre 12 milioni di euro per i dottorati di ricerca 394 dottorandi tra Bari, Lecce e Foggia potranno continuare i loro progetti di ricerca Il caso di tanti brillanti giovani laureati che guadagnano pochissimo Il Consigliere Regionale Paolo Costantino promotore di un incontro con il Dirigente Regionale Le Sezioni DS della zona occidentale si sono riuniti mercoledì 10 Gennaio a Castellaneta per esprimere il loro punto di vista sull’imminente installazione di circa 400 aerogeneratori come si chiamano con termine più elegante. Sono i cosiddetti nuovi “mulini a vento” che anziché macinar farina producono energia elettrica. Già da tempo alcune società hanno opzionato diritti di installazione con i proprietari dei terreni, ma si profilano già ricorsi dei proprietari dei suoli adiacenti a cui nulla spetta se non il rumore delle pale. All’incontro presso la locale sezione hanno partecipato i Segretari di Sezione, Angelo Loreto per la Federazione Provinciale, Paolo Costantino, consigliere regionale e il sen. Rocco Loreto. Lunga ed articolata la discussione stante le difficoltà di ottenere dati puntuali ed imparziali sull’efficacia dal punto di vista energetico ed ambientale delle pale eoliche. L’unica luce interpretativa del fenomeno appare allora il REGOLAMENTO REGIONALE 4 ottobre 2006, n. 16 che detta prescrizioni per la realizzazione di impianti eolici nella Regione Puglia” adottato dopo la moratoria delle autorizzazioni di nuovi impianti disposta dall’Assessore all’Ecologia Michele Losappio. Lo stesso regolamento sollecita ha sollevato giustamente l’attenzione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel suo discorso di fine anno. La Regione Puglia ha assunto un impegno di spesa di oltre dodici milioni di euro per dotare di risorse economiche la misura riveniente dal III° Asse dei Piani Operativi regionali destinata a finanziare dottorati di ricerca attivati presso le Università. La misura 3.12 reca come titolo “Miglioramento delle risorse umane nel settore della ricerca e sviluppo tecnologico”. E’ appena il caso di dire quanto sia strategico questo settore nella moderna economia. Soprattutto in una regione come la nostra che deve fare i conti con l’inaridirsi dei redditi derivanti dalle forme tradizionali di impresa nel contesto della concorrenza sempre più globale. Ma anche con l’emergere di nuove potenzialità e competenze dai paesi cosiddetti in via di sviluppo. Con la determina n°1112 del 12 Dicembre 2006 si è provveduto a finanziare borse di studio aggiuntive l’adozione da parte dei Comuni in forma singola o associata di P.R.I.E. (Piani Regolatori per l’installazione di Impianti Eolici). Si tratta quindi di verificare se per gli impianti in arrivo siano stati rispettati i criteri di installazione previsti dai provvedimenti anzidetti, pur in presenza di richieste formalizzate prima dell’adozione del regolamento che non opererebbe in maniera retroattiva. Si è convenuto che fermo restando l’utilità dell’eolico si ribadisce la netta contrarietà alla concentrazione di impianti di tipo eolico su singole porzioni di territorio. Pur favorevoli all’eolico e alle energie alternative in genere non dobbiamo dimenticare che la Puglia produce energia per 2 volte e mezzo rispetto alle necessità regionali. Evidenziato questo punto e chiarito che il Centrosinistra è impegnato a ridurre le emissioni derivanti dalla produzione di energia dai combustibili fossili non bisogna commettere l’errore di disseminare in modo indiscriminato il territorio di impianti eolici. Per chiarire la problematica relativa agli interventi da effettuare nella zona occidentale di Taranto i presenti hanno chiesto un incontro presso l’Assessorato regionale all’Ambiente. Il consigliere Costantino si è fatto promotore dell’incontro tecnico- amministrativo che si terrà Giovedì 18 Gennaio presso l’Assessorato all’Ecologia con il Dirigente Regionale dell’Ufficio Programmazione e politiche energetiche GENNARO RUSSO. All’incontro saranno presenti anche un architetto e un amministrativista, consulenti dei DS. Chiariti gli ambiti di applicazione del Regolamento si potrà addivenire ad una posizione ragionata su un tema quale quello eolico in cui sono duali gli interessi in gioco. Da un lato favorire l’adozione di energie alternativa dall’altro scoraggiare speculazioni ai danni del territorio e di una corretta politica energetica. Il Consigliere Regionale Ds Paolo Costantino per un totale di 394 dottorandi. E’ demandata a questi giovani ed ai dipartimenti (pur coscienti della esiguità delle risorse) la responsabilità di attuare in Puglia quella necessaria attività nel settore ricerca e sviluppo che il nostro sistema di imprese per varie ragioni non è ancora in grado di attuare. Spetterà poi alle Università e alle imprese assicurarsi il necessario reciproco raccordo. Naturalmente conservando l’autonomia del sistema universitario nell’individuare finalità e prospettive delle linee di ricerca. Ne hanno beneficiato 27 dottorandi per il Politecnico di Bari, 214 per l’Università degli Studi di Bari, 42 per l’Università di Foggia e 111 per quella di Lecce. La determina pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia del 21/12/2006 contiene l’elenco nominativo degli ammessi. I Consigliere Regionali Ds Luciano Mineo Paolo Costantino La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 attualità La parola agli inserzionisti 25 rubrica a cura di Mariacarmela ribecco Passato e futuro della ditta Locantore. Scoprire l’edilizia attraverso l’esperienza di un esperto nel settore. Costruzioni e ristrutturazioni edili. A parlarci di questo settore un imprenditore ginosino che, nel corso degli anni, ha concretizzato i sogni di chi cerca un appartamento su misura alle proprie esigenze. Al sig. Giandomenico Locantore abbiamo rivolto alcune domande che ci aiuteranno a conoscere meglio un settore come quello dell’edilizia. Da quanti anni lavorate nel settore? «Diciamo che lavoro dall’80. Ufficialmente ho iniziato nell’87. Mi sono diplomato come tecnico elettronico e anche come installatore di pannelli solari, circa 30 anni fa. Durante l’estate lavoravo nel settore dell’edilizia. Ho avuto in donazione un piccolo suolo da mio padre e quindi ho avuto l’idea di cimentarmi con le costruzioni degli appartamenti. Ho fatto esperienza con un costruttore di Laterza ed in seguito acquisito l’esperienza. Quando il settore è entrato in crisi, mi sono un pò ritirato e ho lavorato a conto terzi. La mia prima costruzione risale all’82 realizzata a Marina di Ginosa.» Quante costruzioni avete realizzato nel corso di questi anni? «Sino ad ora circa una cinquantina d’appartamenti piccoli e grandi.» In zona o fuori? «Solo a Ginosa e Marina di Ginosa. Ultimamente soprattutto a Ginosa.» C’è lavoro per i costruttori? «C’è molta concorrenza dall’esterno. Non so ancora se è un bene o un male. Sta di fatto che molte risorse del paese vanno fuori. A me personalmente invoglia a migliorarmi. Mi sento più valorizzato. Adesso si apprezza di più la mia serietà e qualità sul lavoro.» Che soddisfazione vi ha portato questo settore negli anni? «Soddisfazioni ne ho avute moltissime. Soprattutto quando s’incontra gente che magari per un motivo o per l’altro, anni a dietro, ha preferito comprare da qualcun altro e fermandomi mi dice “rimpiango di non aver comprato un tuo appartamento”.» Un consiglio per i giovani che vogliono entrare in questo tipo di settore? «In questo settore c’entrano mal volentieri. Ci sono soddisfazioni economiche, se si decide di lavorare bene. Peccato che molti giovani credano poco nell’artigianato.» La dote che si deve avere? «Si deve insistere. Di difficoltà ce ne sono molte.» Il vostro prossimo progetto? «Nell’immediato futuro realizzerò otto appartamenti indipendenti nella zona adiacente a Piazza Padre Pio in Via D. Portararo. Sarà composto da pian terreno, primo e secondo piano, indipendenti e di circa 90 mq. calpestabili. I piani terra avranno il giardino, box auto indipendenti, tutti ampie verande e l’ultimo piano predisposto per l’ascensore personale.» A quando i lavori? «Si prevede di iniziare a maggio.» Nel corso della nostra intervista abbiamo anche scoperto che a realizzare personalmente i progetti è proprio il sig. Locantore, che ha anche una gran passione per l’architettura. Un pomeriggio che ha sicuramente arricchito la voglia di conoscenza in un settore che merita tutta la nostra attenzione. Auguriamo al sig. Locantore di ricevere ancora tanti successi professionali e a voi di continuare a seguirci. Il nostro viaggio tra gli inserzionisti vi riserverà ancora grandi sorprese. 26 La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 eventi e commenti Civiltà Pugliese rubrica di cultura, storia, ambiente e tradizioni a cura di Adele Carrera La Memoria tanto vicina a noi. (14) “Per non dimenticare” è la parola d’ordine che in questi giorni s’impone all’attenzione mediatica e nei centri di studio affinché l’orrore non venga dimenticato. Il 27 di gennaio è il giorno dedicato al ricordo dell’Olocausto che del secolo scorso è la tragedia più vergognosa di cui l’essere umano sia stato protagonista. Il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, ha detto di voler dichiarare reato la negazione dell’Olocausto, come già avviene in alcuni Paesi europei. Io non credo che i grandi avvenimenti storici (documentati per giunta) debbano ricercare legittimità attraverso il codice penale sicché non condivido una scelta che vada in tal senso. Ritengo però che Paesi e popoli culturalmente avanzati e inseriti in ambito planetario in territori che vantano una civiltà millenaria, non possono abdigare al ruolo di custodi della memoria e di fatti storici che hanno segnato la vita del genere umano, nella buona e nella cattiva sorte. Gli avvenimenti segnati fra quelli della “cattiva sorte”, a maggior ragione vanno ricordati, studiati e analizzati affinché non vengano mai più ripetuti. Oggi che molti dei protagonisti dell’Olocausto, non ci sono più e a mano a mano diventano sempre di meno lasciando vuoto lo spazio della memoria, è giusto non perdere neanche un dettaglio che possa essere utile in futuro per non dimenticare. Nei nostri territori, apparentemente così lontani dai luoghi della tragedia, soltanto pochi anni fa abbiamo preso coscienza del fatto che noi pugliesi non eravamo, poi, tanto distanti da quei tristi avvenimenti. Quindici anni fa il prof. Francesco Terzulli avviò una ricerca sui campi di internamento di Puglia. Le scoperte relative alla ricerca del professore furono sorprendenti, da allora, Terzulli non ha più smesso e la maggior parte dei sui studi sono stati rivolti alla identificazione dei luoghi di sofferenza, che hanno riguardato ebrei ma anche semplici dissidenti dal regime, insediati nella nostra regione. Vale la pena riportare integralmente alcuni risultati di quegli studi, riportati nel libro-documento Una stella fra i trulli. Così come credo sia utile segnalare alle amministrazioni locali di centro-destra che il Giorno della Memoria va ricordato (sia pure soltanto con un manifesto pubblico) così come avviene per la Giornata del Ricordo, di più recente istituzione. «Luglio 1933: iniziano le misure di vigilanza. La fuga di ebrei dal Terzo Reich assume dimensioni rilevanti solo dopo il boicottaggio del 1 aprile 1933 e le leggi emanate successivamente. Già a partire dai primi di aprile all’ambasciata Italiana a Berlino e ai consolati italiani in Germania pervengono quotidianamente domande di ebrei sulle possibilità di stabilirsi in Italia. Il 7 luglio 1933 il Ministero dell’Interno vuole iniziare a tenere sotto controllo il fenomeno dell’immigrazione ebraica in Italia e chiede a tutti i Prefetti del Regno se nelle rispettive province esistono comunità ebraiche e se sono giunti israeliti tedeschi profughi in conseguenza dell’atteggiamento antisemitico delle autorità germaniche, dopo l’avvento al potere del partito nazionalsocialista. Nel caso di arrivo di detti profughi, il Ministero desidera anche conoscere se si sono costituiti comitati per accoglierli ed assisterli. A Brindisi già da marzo del 1933 affluiscono comitive di apolidi germanici. Le quali vengono per prendere imbarco sui piroscafi nazionali della Società del Lloyd Triestino “Martha Washington” e “Carnaro”, che a turno partono per la Palestina ogni giovedì. Non sempre però essi giunti in città trovano pronto il piroscafo per imbarcarsi, per cui alcuni, in attesa di partenza, si fermano e per ragioni di economia vanno ad alloggiare ad Ostuni. Alla fine del giugno 1933, risiedono a Brindisi 11 profughi insieme ad altri 39 loro connazionali, tutti in attesa di potersi imbarcare per la Palestina. In città non ci sono organizzazioni ebraiche ma un apolide stesso, d’accordo con la Società del Lloyd triestino provvede al loro imbarco per la Palestina e all’assistenza durante la sosta a Brindisi. Il Prefetto di Bari Perez il 6 novembre del 1933 comunica che si sono stabiliti in città quattro sudditi germanici di religione israelita, due coppie di coniugi muniti di lauree in medicina conseguite presso Università tedesche che hanno presentato domanda per essere iscritti ai corsi di medicina della locale Regia Università per potere, con il conseguimento della nuova laurea, essere abilitati all’esercizio della professione in Italia o in altri Stati. Nel 1934 si intensificano i colloqui tra il Duce e i rappresentanti del sionismo internazionale: il 17 febbraio con Weizmann (Mussolini continua a mostrare disponibilità ma non prende impegni precisi) e il 13 novembre con Goldmann (anche questo colloquio sostanzialmente interlocutorio nonostante il Duce si lasci andare ad apprezzamenti pesanti su Hitler e ripeta la propria formale adesione alle richieste sioniste: Voi ebrei dovete avere un vero Stato e non il ridicolo Focolare Nazionale che vi hanno offerto gli inglesi. Tra i due importanti colloqui romani con i massimi esponenti del sionismo internazionale, si colloca la visita del Duce alla Fiera del Levante di Bari, il 6 settembre 1934, ed in particolare la visita al padiglione palestinese. Va detto che già la quarta edizione della Fiera, quella del 1933, ha ospitato un padiglione espositivo dedicato alla Palestina ebraica. In quella occasione il delegato palestinese alla Fiera ha parlato ai microfoni dell’EIAR per alcuni minuti in ebraico e poi ha tradotto in italiano: questa è stata la prima volta in assoluto che da una stazione radio italiana è stato trasmesso un messaggio in ebraico. Nel corso dell’inaugurazione della quinta edizione della Fiera, quella del 1934, il Duce visita il padiglione palestinese e provoca particolare impressione negli ambienti ebraici internazionale con queste parole: Trenta secoli di storia ci permettono di graduare con sovrana pietà talune dottrine di oltre Alpe, sostenute dalla progenie di gente che ignorava la scrittura con la quale tramandare i documenti della propria vita, nel tempo in cui Roma a aveva Cesare, Virgilio e Augusto. In questa occasione la stampa ebraica delinea precise analogie tra fascismo e sionismo che si manifestano, tra l’altro, in una somiglianza esplicita tra due città simbolo dei due modi, Bari per il fascismo e Tel Aviv (anch’essa sede di una Fiera del Levante internazionale) per il sionismo. (...) Anche durante la successiva edizione del 1935, il padiglione palestinese della Fiera del Levante è illustrato da una presenza di prestigio, quella del re Vittorio Emanuele III che, in tale occasione, ricorda la propria conoscenza personale di Teodoro Herzl, fondatore del movimento sionista, per il quale dichiara di provare ammirazione e simpatia. Negli ultimi mesi del 1935 Radi Bari manda in onda una rubrica di informazioni turistiche sulle bellezze d’Italia in lingua ebraica, ogni sabato alle 18.40: è la prima radio europea eventi e commenti che include, tra i suoi programmi, una rubrica in ebraico. Nel 1936 si volgono regolarmente le omonime Fiere del Levante di aprile a Tel Aviv e di settembre a Bari ma nella fiera palestinese non partecipa più l’Italia e nella fiera italiana non partecipa più la Palestina. (...) Nel 1938 risultano censiti in Puglia 126 ebrei. (....) Intanto cominciano ad affollarsi nelle Prefetture e nelle Questure pugliesi numerose disposizioni amministrative, particolarmente minuziose (già in parte classificate, per quel che riguarda la Puglia) sul trattamento riservato agli ebrei: i loro fascicoli personali custoditi negli Archivi di stato di Puglia, ancorché consultabili con difficoltà, offrono un quadro interessante di cosa è stata concretamente l’applicazione delle norme persecutorie antiebraiche nel territorio della nostra regione. Un ufficiale ebreo di fanteria, nato a Salonicco ma residente dalla nascita a Lecce per effetto delle Leggi sulla Razza, è collocato in congedo assoluto a febbraio del 1939, pur avendo combattuto per la bandiera italiana in Libia e nella Grande Guerra, pur essendo stato ferito e decorato e pur avendo sposato una cattolica leccese... (...) Oltre le disposizioni “di massima” e le singole storie di ebrei che perdono diritti e beni in Puglia, meritano di essere studiate le iniziative che adottano le scuole pugliesi in applicazione delle Leggi Razziste e i provvedimenti presi dai vari Podestà locali per “disebraizzare” la toponomastica cittadina. A bari l’unica famiglia di ebrei italiani si vede respinta la figlioletta dalla scuola elementare statale.... (...) 1940-1943 vita degli ebrei nei campi pugliesi. La misura dell’internamento, ordinariamente prevista negli Stati tra le forme di “mobilitazione civile” in caso di guerra, viene utilizzata dal fascismo in forma chiaramente persecutoria nei confronti degli ebrei italiani ritenuti pericolosi “nelle contingenze belliche” e a carico degli ebrei stranieri, “colpevoli” di appartenere a Stati che fanno politica razziale. A partire dal maggio 1942 si aggiunge anche l’internamento degli ebrei ostili o riluttanti alla precettazione civile a scopo di lavoro. I decreti di internamento di ebrei italiani sono documenti dove si cristallizza maggiormente il livore antiebraico del Regime, spesso scatenato da delazione ad opera di italiani non ebrei per invidia o per rivalità o per acquisizione di “meriti fascisti”. Soltanto in due province pugliesi, Bari e Foggia, la Polizia individua vari edifici a suo avviso adatti allo scopo: il Nuovo Macello Comunale di Manfredonia, l’ex Scuola Tecnico-Agraria “Francesco Gigante” di Alberobello (nota come la Casa rossa) e l’ex MulinoPastificio “Pagano” di Gioia del Colle. A questi tre vanno aggiunti i capannoni e le casette coloniche dell’isola di san Domini nelle Tremiti. A Gioia del Colle vengono internati esclusivamente ebrei italiani, provenienti in gran parte dal Campo di concentramento di Campagna. Per molti di essi il capo d’imputazione è quello di essere antifascisti o semplicemente ebrei. Durante i pochi mesi del campo (che si chiuderà nel dicembre del 1940 per l’eccessiva vicinanza con l’aeroporto militare), transitano per il campo di Gioia 58 internati complessivamente. Ad Alberobello, dopo un breve internamento di 20 sudditi britannici (inglesi, maltesi, irlandesi, indiani), vengono ristretti una sessantina di ebrei dell’Europa centro-orientale, prevalentemente tedeschi, per un lungo periodo, del luglio del 1940 al luglio del 1942, periodo in cui vengono trasferiti a Ferramonti di Tarsia. Nello stesso anno verranno internati nuovi ebrei italiani ribellatisi alle norme sulla precettazione civile a scopo di lavoro ed ebrei croati fuggiti in Italia per sottrarsi alle persecuzioni degli ùstascia. In totale, durante il periodo di apertura del campo, transitano 87 ebrei ad Alberobello. Il campo sarà sgombrato il 6 settembre del 1943 con il trasferimento degli stranieri rimasti a Farfa Sabina. Durante la lunga permanenza a Casa Rossa, nonostante i divieti, si stabiliscono interessanti rapporti tra gli ebrei internati e la popolazione locale. A Manfredonia vengono internati 31 ebrei tedeschi tra il 1 luglio 1940 e il 18 settembre dello stesso anno: dopo quella data ne rimangono 5 fino all’estate del 1942. Alle Tremiti sono internati 5 ebrei stranieri ed alcuni ebrei italiani, tra cui Raffaele Cantoni, prestigiosa figura della comunità ebraica di Sannicandro Garganico. La vita religiosa degli ebrei nei La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 27 campi è fortemente limitata; è solo concesso di avere contatti epistolari con la Delasem che nomina, tra gli internati, un proprio fiduciario; non è consentito l’accesso nei campi dei rabbini, né ricevere libri religiosi ebraici. Il campo delle Tremiti rappresenta uno dei peggiori luoghi d’internamento italiani: ci vanno quelli che, per la loro pericolosità, non possono essere internati sulla terraferma. Se si esclude la colonia isolana delle Tremiti, le condizioni di vita nei campi pugliesi, così come descritte nelle relazioni ispettive, non appaiono terribili. Le relazioni ispettive vanno “corrette”, però, con un’altra fonte documentaria: le numerose petizioni degli internati rivolte al direttore del Campo o al Prefetto o al capo della Polizia. Da esse apprendiamo che gli internati lamentano vari disagi per le condizioni igieniche ed ambientali ma soprattutto che sono disperati per le condizioni economiche delle proprie famiglie, che non possono sostenere, avendo perso il lavoro ed ogni altra forma di reddito. La loro libertà di movimento è limitata entro recinti o tracciati segnati da cartelli e tabelle, sono impossibilitati a ricevere i congiunti e spesso chiedono di essere trasferiti in altri campi per stare più vicini ai congiunti anch’essi internati. A loro carico c’è nei campi d’internamento un groviglio di disposizioni persecutorie, spesso anche tra loro contraddittorie, che aggravano le limitazioni e le restrizioni già asfissianti imposte dalle Leggi Razziste. Tra il 1941 e il 1942 varie centinaia di stranieri, tra cui ebrei provenienti da Rodi, transitano per Bari in direzione del campo di Ferramonti di Tarsia. (...) Mentre la maggior parte della popolazione ebraica in Italia è costretta, dopo l’8 settembre 1943, per lunghi mesi ad una vita di timori, di incertezze e di stenti in rifugi precari, una piena ripresa di vita comunitaria si verifica nelle regioni meridionali libere, dove però si trovano soltanto alcuni profughi stranieri internati o fortunosamente giunti, e quei pochi che sono riusciti a passare le linee nella fase di stabilizzazione del nuovo fronte. Sin dagli inizi del 1944, un nuovo, importante, centro di attrazione ed aggregazione ebraica nasce a Barai, facente parte, insieme a Brindisi, Lecce e Taranto, delle province del re, ove affluiscono gli ebrei presenti nella zona, che presto promuoveranno la nascita informale di una Comunità Israelitica destinata a svolgere un ruolo di rilievo negli anni successivi». (da “Una stella fra i trulli” di Francesco Terzulli ed. Adda) 28 La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 eventi e commenti I - IMMIGRATI Una donna viene recuperata dal gommone con in braccio il figlio di tre mesi morto durante la traversata. Una neonata di pelle bianca tra i clandestini partiti dalla Libia: la mamma, una bellissima etiope di 21 anni, la vuole portare dal padre, un funzionario ONU di origine tedesca che l’ha abbandonata dopo aver saputo che era incinta. Una donna eritrea si affida ai “barconi della morte” per riabbracciare il figlio di due anni che aveva affidato ad una coppia di amici partiti per la Sicilia alcuni mesi prima con un altro barcone. Tre storie da “Libro Cuore”. Tre storie, tra mille, che non sempre la cronaca dei tanti immigrati che giungono da noi ci tramanda. Tre storie di dolore, di angoscia, di speranza, di morte. Tre storie di uomini e donne…altri da noi. Clandestini alla deriva, sotto il sole d’Agosto o tra le gelide onde di quest’inverno o in qualsivoglia altra stagione, basta che si possa partire. Altri da noi ci appaiono, né comprendiamo fino in fondo quale disperazione li spinga per sfidare, pur di fuggire, la terribile morte del mare. Altri da noi, comunque, se questo massacro senza cannoni ci passa davanti, mentre noi stiamo a guardare. Immigrati? Ancora? Potevano benissimo restare a casa loro… Altri da noi, che arrivano, non smettono mai di arrivare a casa nostra. Non ne abbiamo forse, anche solo per questo, un po’ di paura? Li vediamo sbarcare stremati a Lampedusa o riversi immobili sulle barche dei soccorritori, quando il mare una volta ancora ha ingoiato i loro navigli in un naufragio. Hanno facce di uomini e di bambini. E anche nella smorfia della morte leggiamo in quei lineamenti una tensione disperata. Noi, che pure sappiamo della miseria degli altri mondi, fatichiamo a capacitarci di come ci sia gente che possa buttarsi nel Mediterraneo nero, di notte, e far rotta verso il più incerto dei destini, avvinghiati ad un vecchio barcone. Gente che attraversa il mare al buio. Per vedere se oltre il buio ci sia qualcosa da mangiare. È una storia torbida di soldi passati di mano, di risparmi, di debiti buttati via per trovare posto nel barcone. Una storia torbida e dura di donne che affidano i bambini al mare, di uomini che seguono, a tutti i costi, la più facile delle illusioni: che altrove sia meglio. Mossi da calcoli miseri, da disperazione e da seduzioni. Per prendere il mare. E rischiare d’annegare. La morte per acqua è una delle più terribili: c’è tempo di sentirsi morire, c’è tempo di sentire che non ce la fai. Ed ogni sogno di costa svanisce. Non credo che non sappiano cosa rischiano. Forse confusamente. Ma lo sanno. Forse sono imbrogliati da coloro che in cambio di prezzi salatissimi gliela fanno facile. Come se l’Italia, l’Europa fossero lì, appena di là della notte. Ma la notte a volte non sopporta d’essere violata, d’essere usata. E rovescia le illusioni degli uomini. Rovescia le loro barche. No, non è solo una fatalità, legata alla disperazione e ai moti che sempre ci sono di migranti verso il benessere. No, qui c’è del crimine, della mafia. Una mafia che non sta in piedi solo grazie all’iniziativa criminale per così dire “spicciola” di improvvisati affittabarche. No, è una mafia ben organizzata. E come tale va combattuta. Senza confondere vittime e carnefici. Ma senza nemmeno fermarsi ai buoni propositi di una impossibile accoglienza di tutti coloro che verranno scaricati ancora sulle nostre coste. Perché anche se noi vogliamo essere buoni e accogliere chi viene per bisogno, c’è sempre il mare e c’è la notte e il rischio di un viaggio che non si dovrebbe fare in quel modo. Molti hanno scambiato il problema dell’immigrazione per un problema di parole. Come se il problema fosse dividere gli italiani in chi ha buona educazione ed è aperto agli altri e chi no. Troppo facile discutere di immigrazione discettando solo su cittadinanza, diritti, burocrazia, riti di giuramento, multiculturalismo. Come se il problema fosse fare o no la spiaggia riservata alle signore in chador. Banalizzando. Per così dire, distraendosi. No, innanzitutto l’immigrazione è questa faccenda orrenda di uomini affogati come bestie. Di uomini che sentono il proprio respiro afferrato da una mano che non lo lascia; che li tira giù e toglie la luce dagli occhi, i volti amati dagli occhi. Parliamo di “emergenza umanitaria” e questa formula, talmente ricorrente ed abusata da svuotare la dimensione concreta dei concetti che la compongono, finisce con l’impedirci di compatire fino in fondo il dolore effettivo di tanti che magari per la prima volta nella loro vita vedono il mare e ne devono subito apprendere le dure regole di morte. Altri da noi, che hanno patito ogni sofferenza, disperatamente decisi a continuare a vivere su questa nostra terra conquistata tanto a caro prezzo. Poi, sbarcati, sfamati, rivestiti, tanti di loro abitano le nostre città. Quella massa disperata è diventata gente del quartiere, i vicini di casa, i figli a scuola con i nostri. Badanti, fattorini, contadini. Brava gente quasi tutti, carica di ragazzini e di debiti, come i nostri migranti di non molti anni fa in Germania, in Venezuela, in Australia… Ma gli “altri” delle coste di Lampedusa restano (e non raramente) altri da noi nei quartieri delle periferie allorché, in occasione di efferati crimini, si è pronti a trovare in essi il capro espiatorio di facili accuse, smentite poi dalle indagini degli inquirenti (Sacco e Vanzetti docet). La cronaca di questi giorni ce ne ha dato ampie dimostrazioni. In quella fretta di accusare c’è la nostra vergogna. Per vivere assieme occorrerebbe amare davvero, insieme, qualcosa. Qualcosa di così grande e bello che anche i nuovi venuti ne siano almeno in parte conquistati. È ciò che è accaduto nei secoli nel gran mescolarsi di barbari e stranieri nell’Europa cristiana. Ma noi siamo certi come allora? Siamo capaci ancora di accogliere tutti e farne, nella diversità, un popolo? Chi si ricorda il film “Pane e cioccolata”, con Nino Manfredi indimenticabile protagonista? Parla dei lavoratori italiani in Svizzera che dormivano in baracche lager e perfino dentro allevamenti di galline. Ebbene, ora che la ruota della storia, grazie anche a quei sacrifici, ci ha trasformato, almeno agli occhi dei nuovi venuti, in una novella Svizzera, facciamo in modo di non ripetere ciò che i nostri lavoratori hanno dolorosamente sperimentato sulla loro pelle e sui loro sentimenti. A nulla servirebbe una terra più feconda abitata da cuori sterili. La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 eventi e commenti 29 FTP oppure no Scaricare film, un brano musicale da internet non è reato a patto che non ci sia “finalità di lucro”. E’ la condanna penale non scatta nemmeno se l’opera scaricata dal web è coperta da copyright. Lo ha stabilito la Terza sezione penale della Cassazione che ha accolto il ricorso di due studenti torinesi che erano stati condannati per aver “duplicato abusivamente opere cinematografiche”, giochi per psx, video cd e film, “immagazzinandoli” su un server del tipo File transfer protocol “dal quale potevano essere scaricati da utenti abilitati all’accesso tramite un codice identificativo e relativa password”.Secondo la Suprema Corte, che ha annullato la sentenza impugnata “perché il fatto non è previsto dalla legge come reato”, deve essere “escluso che la condotta degli autori della violazione sia stata determinata da fini di lucro, emergendo dall’accertamento di merito che gli imputati non avevano tratto alcun profitto economico dalla predisposizione del server FTP, mentre dalla utilizzazione dello stesso traevano sostanzialmente profitto i soli utenti del server medesimo”. Il principio è fissato nella sentenza 149. La Corte d’Appello di Torino nel marzo 2005 aveva condannato i due studenti per “aver creato, gestito e curato la manutenzione di un sito Ftp mediante un computer dell’associazione studentesca del Politecnico di Torino sul quale venivano scaricati programmi tutelati dalle norme sul diritto d’autore”. Successivamente, si legge nella sentenza, “tali programmi potevano essere prelevati da determinati utenti che avevano accesso al server in cambio del conferimento a loro volta di materiale informatico”. Inoltre lo studente con la condanna più alta era accusato di “aver detenuto presso la sua abitazione programmi destinati a consentire o facilitare la rimozione di dispositivi di protezione applicati ai programmi per elaboratore”. La Cassazione ha dunque giudicato “fondata” la protesta del primo studente il quale lamentava che “i giudici di merito hanno erroneamente attribuito all’imputato un’attività di duplicazione dei programmi e di opere dell’ingegno protette dalla legge sul diritto d’autore, poiché la duplicazione avveniva a opera dei soggetti che si collegavano con il sito FTP e da esso in piena autonomia e nello stesso ne scaricavano altri”. In ogni caso, doveva essere esclusa l’esistenza di un fine di lucro , non potendosene ravvisare gli estremi nella mera attività di scambio dei files posta in essere. E quindi la condotta dell’imputato,con riferimento alle opere musicali e cinematografiche potrebbe ritenersi solo attualmente sanzionata dalla legge 128 del 2004”. Accolto anche il ricorso del secondo studente, la cui difesa ha rilevato che il fine di lucro “deve concretizzarsi nel perseguimento di un vantaggio economicamente apprezzabile”. Cosa da escludersi visto che è stato accertato che lo scambio di software avveniva esclusivamente a titolo gratuito, né era connesso a forme di pubblicità o ad altra utilità economica che ne potessero trarre i creatori del sito FTP. Il messaggio forte è duplice: il download per uso personale non costituisce reato, come non è un reato condividere musica in rete senza scopo lucro. Tutto ciò mi rende felice, poiché è una sentenza rivoluzionaria che stabilisce il principio che la musica e non solo è di tutti. D’ora in poi scaricarla dal Web non potrà più essere considerato illegale. Ma naturalmente sono di tutt’altro umore le reazioni di chi, per mestiere, cerca di far tutelare il diritto d’autore. Il presidente della Siae, ha subito parlato di «scivolone» che innescherà un conflitto di portata rilevante, perché si moltiplicheranno i casi di scaricamento non autorizzato. La SIAE contesta il fatto di aver considerato come personale uno scambio di materiale che aveva invece dimensioni pubbliche, in quanto, ogni scambio di per sé procura un vantaggio economicamente apprezzabile a favore di quanti lo compiono. Dunque lo scambio, anche se privo di un passaggio di moneta, deve considerarsi lucrativo. Per queste ragioni la Siae sta già predisponendo le opportune iniziative per annullare i pericolosi effetti della sentenza. La sentenza però è chiara, le operazioni di download di materiale informatico non coincidono con le ipotesi criminose fatte dai giudici torinesi. Inoltre per scopo di lucro deve intendersi un fine di guadagno economicamente apprezzabile o di incremento patrimoniale da parte dell’autore del fatto. Quindi anche se c’è il copyright, si può scaricare lo stesso purché non si faccia a fini di lucro. Una sentenza che farà discutere. Ennesimo obiettivo raggiunto dall’Amministrazione Montanaro Lettera aperta ai cittadini dei rioni “Orti” e “Pescarella” Illustrissimi cittadini residenti nella zona Orti, con la presente vengo ad informarvi che nel Consiglio Comunale del 30/11/2006 l’AMMINISTRAZIONE MONTANARO ha approvato un provvedimento che vi regala una vacanza balneare dal primo gennaio al trentuno dicembre. Spiego rapidamente perché anche se (PURTROPPO) non si tratta precisamente di una bella notizia. Infatti, il Consiglio, sempre a colpi di maggioranza e senza mai tener conto di qualsivoglia proposta del gruppo di minoranza, ha “adeguato” le tariffe da applicare agli utenti fruitori dell’acquedotto rurale portandole a € 3,37 al metro cubo. Con questo atto si è fatto sì che voi cittadini residenti nelle zone “ ORTI “ e “ PESCARELLA“ possiate effettuare le vacanze balneari senza percorrere quaranta chilometri al giorno e per 365 giorni l’anno PERCHE’ è del tutto evidente che il Sig. Sindaco e la sua maggioranza hanno reso SALATA L’ACQUA CHE VI ARRIVA IN CASA. Geom. Emanuele ROSATO consigliere Comunale dei Democratici di Sinistra 30 La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 attualità “Mo ti dico e mo ti conto” L’appassionante vita di Vitangelo Bozza raccontata al figlio Paolo che la riporta in un libro che si legge “tutto d’un fiato” «Io sono, figlio mio, del Novantotto, e alla guerra di Vittorio Emanuele, a quella del Quindici, pure io andai al fronte. …Mi salvai perchè feci come mo ti conto.». Non so per quale ragione, ma dopo aver letto il primo paragrafo di “Mo ti dico e mo ti conto”, racconto scritto da Paolo Bozza, (che racconta quanto gli ha detto suo padre, Vitangelo Bozza), ho dovuto (avete letto bene) continuare a leggerlo fino a quando il racconto si conclude con Vitangelo che dice al figlio (tra)scrittore che «…Dentro questa casa, figlio mio, sono stato quarant’anni, con trentaquattro insieme a mamma tua, che qua ha chiuso gli occhi, e pure qua li chiuderò io quando Dio vorrà.» Indubbiamente è una storia avvincente per tante ragioni. La prima è che ci racconta le vicende legate alla Prima Guerra Mondiale viste da un’altra angolazione: quella di coloro che la rifiutarono; la seconda ragione è quella che ci racconta, in maniera schietta, come il potere e le persone che lo esercitano, amano tiranneggiare coloro che, “questo potere” devono subire. Le torture che Vitangelo deve subire sono incredibili. Altro aspetto che rende il libro molto interessante è che l’autore ci raccontata le vicende di Vitangelo con il linguaggio del protagonista. Leggendo il racconto la mia fantasia ha cominciato a scorrazzare, e immaginavo una persona nata nel 1898, in un paesino del Sud, e precisamente a Laterza. Nato in un paesino e in una regione che solo da pochi anni erano divenuti parte del regno d’Italia. E non senza tanta sofferenza, se si pensa che tra le ragioni che alimentarono il brigantaggio e la ribellione del Sud vi era proprio il rifiuto del servizio di leva obbligatorio. Molte delle espressioni riportate nel libro è possibile ascoltarle ancora oggi. E per chi conosce il colore del suono delle parole “nostre e del nostro dialetto”, ad ogni espressione verbale, corrisponde anche una mimica che la rende più comprensibile. Il modo con il quale si articola la narrazione ti permette di immaginare gli avvenimenti descritti, come se si stessero svolgendo, in quel preciso momento, davanti “agli occhi tuoi”. Il primo aspetto che colpisce dell’opera narrativa di Paolo Bozza, è la grande capacità descrittiva che il “dialetto italianizzato” rende anche alle verità più tremende che ci vengono raccontate e che fanno parte di un vissuto umano e storico. Il rifiuto di Vitangelo di divenire “carne da macello” per la guerra di “Vittorio Emanuele” dopo l’esperienza che il protagonista ha vissuto a Thiene come “volontario civile” utilizzato a scavare trincee; il fatalismo con il quale vengono percepite le parole che «…una femmina vestita di nero come l’Addolorata dei Misteri, che stava seduta dietro una scrivania e che scriveva le carte: “Altri come te sono morti e tu sei ancora vivo, e perciò pure tu come loro devi andare a morire!” » hanno innescato quella voglia di vivere che porta, Vitangelo, a vivere una esperienza unica che può permetterci di comprendere quanto sia denso di significato il modo di dire “ste a fa u’scem che no sci a uerre!”. Vitangelo non fa lo scemo, fa il sor- domuto. È solo Vitangelo il protagonista di questa pantomima? No, con lui recitano anche il “malacarne” Nicola Lopane che lo salva sia dal frustino che da una sicura fucilazione; recita il padre, Bartolomeo, che dice al maresciallo che lo interroga che non sa nulla del suo figliolo sordomuto; recita il vicinato, e… se vogliamo, anche il maresciallo dei carabinieri che si “beve” quello che gli dicono. Ed è proprio questo intreccio di relazioni che trasforma il racconto in storia e ci offre la possibilità di “leggere” quel periodo storico attraverso le vicende di “uno dei tanti”. Non meno interessante è la parte del racconto in cui ci viene narrato come si giungeva al matrimonio in quel periodo (anche se nel nostro caso “il matrimonio combinato” non si realizza e trionfa, invece, l’amore superando qualche turbolenza che perdurerà fino al trasferimento della famiglia Bozza a Ginosa. Vorrei sottolineare, il racconto di un episodio storico di Ginosa: le vicende del 4 novembre 1922 con lo scoppio di una bomba nel vecchio municipio. Vitangelo ci racconta la verità, e ci dice che: Vito D’Apolito morì per l’esplosione della bomba che stava manipolando e non «…in giovanile baldanza la casa Comune difendendo…» come riportato nel manoscritto del dottor Angelo Ricciardi “Ginosa nella storia e nella cronaca” a proposito di una lapide in memoria del D’Apolito scoperta il 18 novembre 1938. Anche questa è la forza del racconto riportato nel libro di Paolo Bozza: il rispetto per la verità che, molto spesso, viene dimenticato, soprattutto quando a raccontarci la storia sono “lor signori”. Il libro, infine, ci permette di comprendere anche quanta strada abbiamo percorso in questo secolo di vita che ci separa dal “mo te dico…”. E con questo il dottor Bozza, dalla sua residenza di Salerno, rinnova il nostalgico affetto che prova per la sua terra. Stefano Giove riceviamo e pubblichiamo Costi di costruzione: un po’ di chiarezza “Finalmente anche a Ginosa si parla di costi di costruzione! Peccato però che nel farlo un Consigliere Comunale di minoranza, tralaltro tecnico della materia, abbia omesso di dire tutta la verità, finendo con l’essere demagogico”. Esordisce così l’Assessore comunale all’Urbanistica dott. Vincenzo Di Canio sulla questione dei costi di costruzione. Ma veniamo ai fatti. Con la Delibera n° 449 del 4 aprile 2006, la Giunta Vendola ha fissato in 594 euro al metro il costo di costruzione base per l’edilizia residenziale agevolata applicabile per tutti i Comuni della Puglia. Fin qui però tutto regolare, la stessa cosa avevano fatto le Giunte precedenti nel 2003 e nel 2000, cioè adeguare il costo base alle variazioni ISTAT. Successivamente però dagli Uffici dell’Assessorato regionale all’Urbanistica sono state inviate a tutti i Comuni, ed allo stesso Prefetto di Lecce che per primo si era occupato del caso, circolari secondo le quali la soglia di 594 euro non era da considerarsi come limite massimo, ma ammontare fisso del costo di costruzione, a cui tutte le Amministrazioni erano tenute ad adeguarsi, sancendone così l’obbligatorietà. Ne è nata così tutta una polemica ed una battaglia che ha visto in primis impegnati i Consiglieri regionali di Centro-destra, Congedo, Baldassarre e Palese, ma anche il Consigliere regionale di maggioranza Potì e Sindaci, anche di Centro-sinistra, come quello di Martignano, il quale sin dal 2005 aveva però provveduto ad adeguare i costi per il suo Comune, ravvedendone altrimenti un danno patrimoniale. “Anche a Ginosa sono pervenute le predette Circolari dell’Assessorato regionale all’Urbanistica,- ha precisato l’assessore Di Canio - costringendo così l’Amministrazione comunale ad adeguarsi a quanto stabilito dalla Regione Puglia”. Relativamente al costo di costruzione per edifici ed impianti destinati ad attività turistiche, commerciali e direzionali, trattato nella stessa delibera del 29 dicembre Di Canio ha così commentato: ”peccato che grazie all’intervento della minoranza in Consiglio Comunale, tecnici ed imprenditori hanno perso una buona occasione di concreta semplificazione amministrativa nel settore; infatti è vero che il provvedimento portava l’aliquota dal 5% al 7 o al 10% a seconda della tipologia di intervento, ma è pur vero che invece di prendere quale base imponibile il costo documentato di costruzione rinveniente da un computo metrico predisposto a cura e spese della ditta richiedente su prezziari aggiornati (così come previsto dalla delibera di Consiglio Comunale n° 48 del 1995) con la nuova proposta si faceva sempre riferimento alle 594 euro stabilite dalla regione Puglia”. “Sfido chiunque – ha concluso Di Canio – a verificare a quanto ammonta un costo documentato di costruzione per tali tipologie di attività redatto con prezziari aggiornati, sicuramente a più di 594 euro, se fatto correttamente!” ”Non era nelle nostre intenzioni procedere ad adeguamenti di sorta del costo di costruzione – ha precisato il Sindaco Gino Montanaro - non a caso a Ginosa il costo base di riferimento era di 129 euro sin dal 1995, e non era quindi mai stato aumentato sia nel mio precedente mandato che nell’attuale”. “A riprova della nostra volontà a non voler incidere negativamente sui cittadini – ha proseguito Montanaro - nella Delibera di Consiglio Comunale approvata lo scorso 29 dicembre, tralaltro senza procedura d’urgenza, veniva inoltre deliberato di chiedere alla Regione Puglia di stabilire che il valore base di riferimento del costo di costruzione rappresenti un valore massimo comunque derogabile da parte dei singoli Comuni … e che in caso di accoglimento della predetta richiesta da parte della Regione Puglia, l’Amministrazione Comunale si impegna a ritornare in Consiglio per ridurre il valore base di riferimento per il calcolo del contributo del costo di costruzione stabilito con il presente provvedimento ed a rifondere ai contribuenti le eventuali somme versate in più”. “Non si comprende quindi l’atteggiamento assunto dalla minoranza – ha concluso Montanaro - capace di essere critica solo nei confronti dell’Amministrazione Comunale, quando invece sarebbe auspicabile un loro intervento, magari di veemente protesta nei confronti della Regione Puglia”. IL SINDACO Avv. Luigi MONTANARO La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 31 Noi e il Fisco INCENTIVI PER LE AUTO La finanziaria 2007 introduce una serie di incentivi finalizzati ad eliminare le auto inquinanti, con l’obiettivo di migliorare l’equilibrio ambientale. Sostanzialmente tali incentivi rappresentano il finanziamento dello Stato all’acquisto di nuovi autoveicoli condizionato dall’obbligo di rottamare i vecchi. Pertanto chi acquista un auto nuova Euro 4 o Euro 5 nel periodo dal 3 ottobre 2006 al 31 dicembre 2007, a fronte di una rottamazione di un’autovettura Euro o Euro 1 (ovvero immatricolata fino al 31 dicembre 1996) ha diritto a un contributo statale di 800 euro ed all’esenzione del pagamento del bollo per due anni. Tale esenzione sale a tre anni se l’acquisto riguarda una autovettura di cilindrata inferiore a 1300 cm3 oppure se l’autovettura viene acquistata da persone appartenenti a famiglie composte da almeno sei persone, a condizione che nessuno dei componenti sia proprietario di un’altra autovettura. Il contributo spetta anche se il veicolo consegnato al venditore per la rottamazione sia intestato a familiare convivente. Tale incentivo spetta a prescindere dalla tipologia del soggetto (persona fisica o giuridica) con esplicita esclusione dei soggetti esercenti l’attività di produzione e/o vendita di autoveicoli. Se il veicolo acquistato è alimentato a gas metano o GPL (omologato ad origine) si ha diritto ad un ulteriore bonus di 1500 euro che sale a 2000 euro se lo stesso veicolo ha emissioni di CO2 inferiori a 120 g/km. Teoricamente è possibile ottenere un contributo di 2800 euro oltre tre anni di esenzione dal bollo. Se il veicolo viene trasformato a gas metano o GPL successivamente all’acquisto, entro tre anni dalla data di immatricolazione, si ha diritto al bonus di 650 euro. Inoltre, i possessori di autoveicoli Euro 0 ed Euro 1, che provvedono alla conversione dei predetti, hanno diritto al bonus di 350 euro. In ogni caso, la rottamazione incentivata comporta diversi adempimenti a carico dei venditori. Dott. Mario D’Alconzo 32 La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 le nostre storie Briciole di quotidianità Viaggio tra società e costume Rubrica a cura di Mariacarmela Ribecco Oroscopo - dipendenti? Quanto, le previsioni astrali, condizionano la nostra quotidianità. Prendiamo una rivista a caso ed apriamo una delle ultime pagine. Il pensiero è sempre lo stesso “chissà cosa dirà l’oroscopo oggi!”. Non ricordate neanche l’immagine in copertina, fate a gara e sgomitate col tizio che nel tram cerca un posto a sedere e finalmente, tra una pagina e l’altra, trovate i segni zodiacali. Ok, si va con la lettura “Acquario: oggi sarete particolarmente sfortunati, dovrete sgomitare sul lavoro e cercare la comprensione del vostro partner.”. Cosa? Sfortunati? Sgomitare? Comprensione? È mai possibile che non abbiate ancora preso il caffé e dobbiate già occuparvi di tutta questa roba? Inizia così la giornata di alcuni di noi, acquistando una rivista alla fermata dei bus, sfogliando velocemente, pagina dopo pagina, gli articoli e cercando il “mitico” oroscopo. L’oroscopo, c’è chi non può più fare a meno di ascoltarlo tutte le mattine, chi ha il suo astrologo preferito, anche se ancora in pigiama e addormentato non inizia la giornata senza l’oroscopo di Branco, si rischia di tamponare un’auto nel traffico alla ricerca delle previsioni delle stelle con il dito sulle frequenze della radio e magari decidete di farsi dare l’oroscopo personalizzato via sms. Attorno all’astrologia si è creare un vero e proprio business. Gli astronomi dichiarano “il Sole in Acquario non esiste come la Luna in congiunzione con Saturno, è tutto falso”. E noi? Sempre lì che cerchiamo su internet le affinità di coppia tra i vari segni zodiacali. Arrivati alla risposta che vorremmo leggere ci fermiamo pensando “avevo ragione, noi due siamo fatti per stare insieme”. L’oroscopo condiziona così tanto la nostra giornata? Si possono fare delle scelte lavorative e sentimentali in base alle previsioni astrali? Mai stati dipendenti delle previsioni di Branco e Paolo Fox? Quanto, secondo voi, sono attendibili? Queste sono le ri- sposte degli intervistati. M. – Io non li leggo mai. Credo che abbiano una grande influenza su alcuni che basano le proprie scelte di vita, anche nella quotidianità, proprio tramite un oroscopo, i tarocchi oppure interpretano alcuni avvenimenti come segni del destino. F. – Quelli giornalieri e settimanali non sono attendibili. Non mi lascio condizionare, verifico solo se ci sono dei riscontri. G. – All’oroscopo magari non credo, ma alle caratteristiche dei vari segni zodiacali, invece, molto. A. – All’oroscopo non credo ma all’astrologia si. S. – Non mi lascio condizionare, a volte però ne traggo conforto. Anche se ogni tanto ci prendono in qualcosa. A. – Non li sopporto. Mi capita di uscire con una nuova ragazza e di sentirmi dire “tu ... tu sei un sagittario”, oppure “ragioni come un capricorno” … lo trovo demenziale. M. – Ci si aggrappa a tutto, si cerca il conforto anche nei pianeti. Compravo libri, riviste, li ascoltavo la mattina alla radio, cercavo di capire cosa l’oroscopo mi consigliasse per poter affrontare meglio la giornata. Poi mi sono reso conto che non tutti quelli nati nel mese di marzo potevano avere le stesse previsioni astrali. Ogni tanto però li leggo ancora. T. – Non ci credo e neanche li leggo. Li ascolto alla radio solo perché capita. V. – Non li leggo e non li ascolto. È possibile che dei pianeti lontanissimi da noi possano influenzare il futuro che noi costruiamo giorno dopo giorno? È impossibile. V. – L’oroscopo è attendibile solo se personalizzato. Si può dipendere da un oroscopo solo credendoci ciecamente. In molti hanno le idee chiare, l’oroscopo spesso non è attendibile, ma si preferisce più curiosare sulla loro veridicità. Gli oroscopi - dipendenti esistono ancora però, e sono quelli che la domenica danno ancora uno sguardo alla classifica dei segni zodiacali di Paolo Fox. Il problema reale è che siamo tutti alla ricerca della rassicurazione sulla buona sorte di una nuova esperienza lavorativa o di un amore acerbo. Essenziale è il non lasciarsi mai trascinare da tutto quello che viene promesso come veritiero. Mai affidarsi alle cartomanti, ai numeri di telefono che lampeggiano sullo schermo della tv e che invitano ad alzare la cornetta per sapere il futuro lavorativo, sentimentale e di salute. L’ingenuità non paga ma si baratta, a caro prezzo, con una bolletta telefonica salata. Tutto questo solo per scoprire un futuro che nessuno mai potrà svelarci … tranne forse la lettura delle mani di Solange? … io non ci metterei le mani sul fuoco! La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 argomenti e commenti 35 Rubrica a cura di Giuseppe Pizzulli Credo …la Remissione dei peccati Credete veramente, voi che avete imparato il Credo a memoria, nella remissione dei peccati? Potete spiegare con parole vostre, basate sulle Sacre Scritture, il chiaro concetto della remissione? Proviamo a darne una giusta definizione con poche parole: Essa è un Condono di Dio all’uomo peccatore, pentito e ravveduto, che chiede perdono per i suoi molti peccati commessi. Essa è il perdono di Dio concesso al peccatore che crede in Gesù Cristo, e lo riceve quale suo personale Salvatore. La remissione faceva già parte del piano divino di Salvezza, sin dall’inizio della Creazione. Ecco perché Dio istituì per Israele l’Anno della Remissione, il Giubileo detto anche “l’Anno Sabatico”, che ricorreva ogni cinquantesimo anno (Lev.25). Tutti coloro che in quegli anni avevano contratto dei debiti, ceduto possessioni, case, terreni, per essere ridotti in miseria e dato figli e figlie ad essere schiavi; in quell’anno ad ognuno di essi gli veniva condonato e rimesso ogni debito, e veniva in possesso di ogni bene perduto. Era l’anno del riscatto di beni e persone, (si leggano i versi 39-42). Oltre a ciò l’Eterno aveva istituita la Legge dei Sacrifici, con spargimento di sangue di animali innocenti, per il perdono dei peccati, come si evince dai capitoli 4 e 5 del Levitico. Già nel Giardino di Eden l’Eterno “sacrificò”degli animali, per vestire Adamo ed Eva. Le tuniche di pelle dovevano ricordare ad essi, che un altro era morto per loro. Ciò doveva essere il preludio di un altro Sacrificio perfetto, quello di Cristo (Eb.9,11-15). Ed è sulla base di questo concetto che Dio “rimette” i nostri peccati, tramite il Sacrificio sostitutivo di Cristo sulla croce, dove sparse tutto il Suo prezioso Sangue per la nostra salvezza. C’è una cosa però, importante da chiarire: è vero che Dio è disposto a “rimettere i peccati”, ma è anche vero che qualcuno deve pur pagare “questi debiti”. E chi poteva pagare i debiti dell’intera Umanità? Nessuno. Ecco perché Gesù Cristo si offerse dal Cielo, e il Padre “mandò il Suo Unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia Vita Eterna”(Gv.3,16). Quando Gesù si trovò dinanzi al paralitico portato da 4 persone, la prima cosa che disse, fu: “figliuolo sta di buon animo, i tuoi peccati ti sono rimessi (Mt.9,18). Il concetto della remissione, ci è molto chiaro leggendo in Luca 7,3650, dove riporta: “Uno dei Farisei invitò Gesù a mangiare da lui; ed Egli entrato in casa del Fariseo si mise a tavola. Ed ecco una donna della città, una peccatrice, saputo che Egli era in casa del Fariseo, portò un vaso di alabastro di olio profumato. E stando ai Suoi piedi da dietro, piangendo, cominciò a rigargli di lacrime i suoi piedi e ad asciugargli con i suoi capelli; e gli baciava e ribaciava i piedi e li ungeva con l’olio profumato. Il Fariseo che l’aveva invitato, pensò fra se medesimo: costui se fosse profeta saprebbe chi è questa donna che lo tocca, perché è una peccatrice. Come in risposta Gesù disse: Simone, ho qualcosa da dirti. Ed egli disse: Maestro di pure. E Gesù gli disse:Un creditore aveva due debitori, uno gli doveva 500 denari, l’altro 50. Non avendo essi di che pagare, “condonò”ad ambedue il loro debito. Chi dei due lo amerà di più? Simone disse: penso sia colui al quale è stato condonato di più. Gesù gli disse: hai giudicato rettamente. Poi volgendosi verso la donna, disse: Vedi questa donna? Io sono entrato in casa tua e tu non mi hai dato dell’acqua per lavare i piedi, ma lei mi ha lavato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato alcun bacio; ma lei da quando sono entrato non ha smesso di baciarmi i piedi. Tu non mi hai unto il capo con olio; ma lei mi ha unto i piedi con l’olio profumato. Perciò ti dico che i suoi molti peccati le sono “rimessi”, perché ha molto amato; ma a colui cui poco è rimesso poco ama. Poi rivoltosi alla donna, disse: donna, i tuoi peccati ti sono rimessi”. Che botta! Facciamo attenzione anche noi a non ricadere nello stesso errore del Fariseo. Ce ancora un altro aspetto da considerare, e cioè: quando noi diciamo: Padre nostro…rimetti a noi i nostri debiti ….rimettiamo noi veramente ai nostri debitori? Ricordiamo che Gesù ci avverte: “Poiché se voi perdonate agli altri i loro falli, il Padre Celeste perdonerà anche voi. Se invece non perdonate…neppure il Padre vostro vi perdonerà”(Mt.6,14,15). Non facciamo come quel creditore spietato, che pur essendo stato condonato dal suo Padrone diecimila talenti, prese per la gola un suo debitore che gli doveva cento denari (Mt.18,23-35). Quale fu la sua sorte? Saputolo il suo Padrone lo fece gettare in carcere. Perciò cari amici, se Dio usa per noi Compassione, impariamo anche noi Misericordia. “In Lui (Cristo) abbiamo la Redenzione per mezzo del Suo Sangue, la Remissione secondo le ricchezze della Sua Grazia”(Ef.1,7). Credi e continua a credere in Gesù e sarai SALVATO. 36 La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 riceviamo e pubblichiamo Nucleo di valutazione: LA SANITA’ A GINOSA E MARINA DI GINOSA Pozza per alligatori o vasca la lista Uniti con Teresa Galeota replica per pesciolini rossi? Interrogazione. Nucleo di valutazione Vs.rif. del 20/11/’06. In seguito alla risposta del 20 novembre u.s., in merito al nucleo di valutazione, questo Gruppo Consigliare precisa quanto segue: gli organi di Governo, emanano gli indirizzi e gli obiettivi, mentre la dirigenza li attua perseguendo i livelli ottimali di efficacia e di efficienza nonché di economicità. Il piano dettagliato degli obiettivi ha una sua articolazione fra le quali il piano di mandato della maggioranza di governo relativo al periodo in esame con l’individuazione delle linee di indirizzo e le azioni da attivare per singola area o micro-area di intervento. Dunque, la valutazione dei dirigenti è affidata al Nucleo di Valutazione il quale viene nominato a norma del Regolamento Comunale con decreto sindacale. Alla luce di quanto su esposto, nel caso specifico, controllato e controllore sembrano essere lo stesso soggetto. La mancata predisposizione alla discussione dell’argomento in esame da parte dell’Amministrazione mostra ancora una volta l’assenza di trasparenza amministrativa. Infatti i principi sulla valutazione sul raggiungimento degli obiettivi sono dettati da un articolo (147 “tipologia dei controlli”) del D.L.vo 267/2000 il quale fa esplicito riferimento al D.L.vo 286/99 per quanto concerne l’organizzazione dei controlli e al D.L.vo 29/93 che detta il principio della distinzione tra funzioni di indirizzo e compito di gestione. Pertanto il Nucleo di Valutazione dovrebbe operare in posizione autonoma, sia rispetto agli organi di governo, sia rispetto ai responsabili della gestione. Appare chiaro, che un consigliere comunale non potrà controllare un organismo di alto profilo tecnico, acclarato che al suo interno ci siano personalità di alta professionalità ed esperienza nel settore degli Enti Locali, salvo a scoprire il contrario. E’ alquanto singolare il richiamo a non formulare proposte in fase di interrogazione. Infine, il Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli Enti locali elenca i doveri e diritti degli amministratori senza differenza fra maggioranza e minoranza, per cui a nostro modesto parere in seno al consiglio, il consigliere può è deve avanzare proposte per il buon andamento dell’Ente, quell’Ente che rappresenta la casa del cittadino utente; mentre la differenza è data dalla capacità della maggioranza di governo di convincere l’Amministratore di minoranza della bontà dell’azione amministrativa affinché voti insieme il provvedimento.Al riguardo si chiedono maggiori determinazioni. Dott.ssa M.T. Galeota Giovanni Marchionna Rag. P. Sannelli Le problematiche sanitarie del Poliambulatorio più volte denunciate sono sempre state inascoltate. I fatti: i capi gruppo consiliari di maggioranza ed opposizione (Prencipe per la Lista Montanaro, Divitofrancesco per A.N. Giannatelli per la Margherita e Marchionna per Uniti con Teresa Galeotta), preoccupati della nota di risposta del dott. Urago del 9 novembre 2006 si sono recati al poliambulatorio per verificare alcune delle situazioni denunciate e cioè la mancanza di fruibilità della piscina riabilitativa e della palestra annessa super attrezzata, opere costate centinaia di milioni di vecchie lire e mai utilizzate. Pensate cittadini, la citata piscina è attrezzata anche con 4 vasche con idromassaggio ben funzionanti, 4 docce funzionanti, locali ben illuminati a giorno con decine di lampade a neon, ma la cosa che più ha stupito è che l’ambiente è ben riscaldato da termosifoni ancora oggi accesi. Riguardo a quanto sostenuto da Urago come riportato su LA GOCCIA del 13 gennaio 2006 secondo cui la piscina presso il Poliambulatorio è una pozza per alligatori profonda 4 metri, chiedo ad Urago: quale unità di misura ha utilizzato per misurare la profondità della pozza?. Qui noi a Ginosa usiamo come in tutta Italia il metro, equivalente a 100 centimetri ed a 1000 millimetri. Senza ombra di dubbio e di smentita posso precisare che la piscina è profonda fino al suo bordo metri 1,70, pari a 170 centimetri ovvero 1.700 millimetri. Riguardo alla sua nuova denominazione “pozza per alligatori” spero che Urago voglia scherzare, se proprio dobbiamo scherzare io sarei più propenso ad “una vasca per pesciolini rossi”. Ma stiamo con i piedi per terra, sulla salute dei cittadini non dobbiamo scherzare. Invito tutti i miei concittadini e il corrispondente de LA GOCCIA a recarsi al Poliambulatorio per appurare quanto da me denunciato. Sarebbe interessante invece che i cittadini sappiano dove ed in quale struttura pubblica o privata i nostri utenti bisognosi di riabilitazione oggi si rivolgono per fare terapia ed a quale costo. In merito alla questione piscina arriva un silenzio assordante dei colleghi consiglieri comunali medici che sicuramente possono dare un contributo notevole in materia. Lo stesso silenzio è di quasi tutta la sinistra ginosina che pare disinteressata in questo momento ai problemi sanitari della nostra comunità. Nessuno si interessa del servizio 118 tolto a Marina di Ginosa?, nessuno di loro si chiede perché ancora non viene istituito il servizio di mammografia cosi come previsto ormai da anni? etc etc. Qualcuno però c’è che si interessa e che si diletta a cronometrare le emergenze sanitarie di noi poveri utenti. La domanda nasce spontanea: ma si può cronometrare la salute dei cittadini? Voglio ricordare ai miei concittadini ed a me stesso che in passato su questi argomenti la sinistra ginosina alzava le barricate e batteva forte i pugni sui tavoli istituzionali e con la bandiera rossa in spalla si occupava sedi di distretto e di pronto soccorso, tutto per perorare la causa del diritto alla salute, almeno così dicevano. Dove sono ora costoro? Forse non abitano più qui o per caso pensano che non ci sia più bisogno di loro a difendere il fortino della sanità ginosina e marinese. Perché questa difesa d’ufficio a spada tratta di Urago? Saranno per caso diventati avvocati? Forse non si sono accorti che su tutti i quotidiani da settimane ormai giungono contestazioni dai sindacati che sono sul sentiero di guerra e da operatori sanitari, all’indirizzo di Urago e del suo operato. Perché questa corsa sfrenata all’accreditamento dei servizi ai privati? Vogliono per caso smobilitare la sanità pubblica da Ginosa e Marina di Ginosa? La filosofia di pensiero della sinistra è sempre stata quella di privilegiare il pubblico. La sinistra ginosina non la pensa così. Il centrodestra è sempre stato a favore della buona sanità e contrario alla mala sanità. Il privato ed il pubblico devono operare insieme, devono essere i cittadini a scegliere dove farsi curare. I ginosini ed i marinesi non temono gli alligatori ma sono preoccupati per la loro salute e per i servizi che non arrivano. Abbiamo bisogno di avere risposte certe, serie e concrete sulla questione sanità. Possiamo tranquillamente fare a meno dell’intermediazione “dei pesciolini rossi”. Prima di tutto il diritto alla salute. Vincenzo Prencipe Capogruppo consiliare Lista Montanaro eventi e commenti La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 37 Grande festa per il karatè a Ginosa. Il Maestro Nunzio Colella arbitro mondiale e trecento atleti provenienti da tante le regioni meridionali Grande successo per la manifestazione sportiva riservata ai ragazzi dai 6 ai 15 anni organizzata dalla palestra Colella. foto Erasmo Mazzone È stata proprio una scelta indovinata quella del Maestro Nunzio Colella quando ha pensato di organizzare a Ginosa una manifestazione sportiva di arti marziali e specificatamente il KARATE’ che riguardasse i ragazzi dai 6 ai 15 anni. Ginosa e il suo palazzetto delle sport sono divenuti il luogo dove oltre trecento giovani atleti, provenienti da diverse regioni dell’Italia meridionale (oltre che dalla Puglia erano presenti atleti provenienti da palestre della Calabria, Campania, e Basilicata) si sono dati appuntamento. La kermesse sportiva oltre ad offrire a tanti giovani campioni la possibilità di dimostrare quanto hanno appreso nelle rispettive palestre, è stata anche l’occasione per sottolineare un grande riconoscimento sportivo del quale è stato insignito il Maestro Nunzio Colella. Infatti il Maestro Colella, già 6º Dan di KARATE’, dallo scorso novembre è stato insignito della carica di arbitro mondiale per le gare di Karate. Insomma, il giusto coronamento di una vita dedicata allo sport e alle arti marziali. Non possia- mo che aggiungere i nostri auguri, al maestro Colella, di esprimere anche in questa attività tutta la bravura che ha già dimostrato quale istruttore di KARATE’. Per quanto riguarda la manifestazione, che si avvaleva del patrocinio del Comune di Ginosa, bisogna riconoscere che l’organizzazione è stata ammirevole. Da sottolineare, infine, che alcune ditte locali hanno offerto la loro sponsorizzazione per la riuscita della manifestazione. GC 38 La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 la parola ai tecnici Un nuovo decreto ministeriale sulla condizionalità 2007 Sulla Gazzetta Ufficiale n.301 del 29.12.2006 (S.O. n.251) è stato pubblicato il Decreto 21 dicembre 2006 del MiPAAF, che aggiorna la disciplina del regime di condizionalità della PAC per il 2007 e, contestualmente, abroga il precedente decreto ministeriale del 15 dicembre 2005. Il decreto si compone del testo dell’articolato e degli allegati, che riportano in dettaglio gli impegni da rispettare da parte delle aziende beneficiarie dei pagamenti diretti. Come noto, la condizionalità consiste in un insieme di impegni ai quali devono attenersi gli imprenditori agricoli che dal 1 gennaio 2005 intendono beneficiare dei finanziamenti comunitari. Gli impegni previsti dalla condizionalità si dividono in due categorie: Criteri di Gestione Obbligatori (CGO) e Buone Condizioni Agronomiche ed Ambientali (BCAA). L’osservanza dei CGO, introdotta progressivamente, prevede dal 1 Gennaio 2007 altri tre atti: - direttiva 91/269 che stabilisce le norme minime per la protezione dei vitelli; - direttiva 91/630 che stabilisce le norme minime per la protezione dei suini; - direttiva 98/58 riguardante la protezione degli animali.. E’ importante sottolineare che queste norme devono essere rispettate dalle aziende agricole a prescindere dalla domanda PAC: la condizionalità è un rafforzativo che non toglie o aggiunge nulla all’obbligo della aziende di rispettare tutte queste normative. Ogni Regione ha tempo fino al 27 febbraio 2007 per definire l’elenco degli impegni applicabili a livello regionale con le eventuali deroghe, in caso di assenza di provvedimenti regionali si applicano le norme del decreto. Tra le varie norme è opportuno sottolineare la numero 4.2 “Gestione delle superfici ritirate dalla produzione”: il concetto di set aside è notevolmente cambiato rispetto al passato, ed è utile ricordare che le superfici ritirate dalla produzione (sia per titoli da ritiro che per titoli ordinari) sono soggetti alle seguenti prescrizioni: - - presenza di una copertura vegetale, naturale o artificiale tutto l’anno; - attuazione di pratiche agronomiche consistenti in sfalci o altre operazioni equivalenti almeno una volta l’anno. Qualora vengano accertate violazioni agli atti e alle norme, si procederà all’applicazione di decurtazioni dei pagamenti diretti. L’agricoltore recidivo subisce una riduzione moltiplicata per tre. Viene ampliata, rispetto al passato, la casistica per la definizione delle infrazioni intenzionali. Nel decreto si specifica inoltre che la condizionalità è applicata anche nei confronti di una serie di pagamenti dello sviluppo rurale, ove previsti nei Piani di sviluppo rurale regionali. Si tratta delle indennità per le zone montane e svantaggiate, di quelle per le aree di “Natura 2000”, dei pagamenti agroambientali, dei pagamenti per il benessere degli animali, di misure per l’utilizzo sostenibile delle superfici forestali. Raffaele Fanelli Lospinuso interroga Vendola e Tedesco sul mancato acquisto di un mammografo, una sviluppatrice ed un ecografo per il SS.ma Annunziata. Il Consigliere Regionale e Presidente Provinciale AN di Taranto Pietro Lospinuso ha rivolto la seguente interrogazione al Presidente della Regione ed all’Assessore alla Salute, nella quale ha evidenziato che “nella recente ispezione dei NAS al SS.ma Annunziata di Taranto, insieme ad altre grave carenze è stata riscontrata, come si evince dalla stampa, “una macchina sviluppatrice che perde liquido”, e che lo stesso Direttore Generale ha ammesso l’assoluta obsolescenza delle sviluppatrici in dotazione al SS.ma Annunziata”. Ciò premesso, Lospinuso chiede le ragioni per le quali “ad oggi non risulta nemmeno bandita la gara relativa all’acquisto di un mammografo, un ecografo ed una sviluppatrice che per il SS.ma Annunziata aveva deciso il precedente Governo Regionale, con delibera n1358 del 3.9.2004 e successiva determina dirigenziale n. 627 del 22 novembre 2004, all’uopo stanziando- in solido con eguale acquisto per il Poliambulatorio di Ginosa- 247.889 euro, in relazione ai quali allo stato vi è traccia soltanto di 65 mila euro per il solo mammografo di Ginosa (peraltro decurtato anch’esso dell’ecografo e della sviluppatrice) , di cui ad un recentissimo avviso di bando” In conclusione il Consigliere Regionale jonico di AN sottolinea che “a fronte di tali biblici ritardi ed incomprensibili omissioni, appare innegabile la corresponsabilità dell’attuale gestione della ASL TA/1 in ordine alle gravi carenze riscontrate dai NAS al SS.ma Annunziata di Taranto, che peraltro al momento risulta l’unico nosocomio jonico dagli stessi ispezionato”. Per la Segreteria Tommaso Francavilla La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 le lettere Il ricordo del 2006 e le speranze del 2007 Abbiamo salutato l’anno 2006 con botti e spumante, ma con tanti brutti ricordi da non dimenticare, i tre ragazzi di Ginosa che ci hanno lasciati proprio gli ultimi giorni dell’anno, tutti allo stesso modo: incidente della strada. È vivo in me anche un altro ricordo, che è un fatto storico: la condanna e l’esecuzione dell’impiccagione di Saddam. Le immagini di questo evento stanno facendo il giro del mondo. Spero, vivamente, che il nuovo anno sia migliore. Ma alla fine ce ne facciamo una ragione anche se risulta sempre peggiore. Non ci rimane che incrociare le dita per questo 2007. Vorrei tanto che questo anno segnasse un cambiamento profondo nei comportamenti umani e che ci fossero, nel mondo, meno discriminazioni e più opportunità per tutti. Tra gli avvenimenti storici del 2006 deve essere annoverata la visita del Papa Benedetto XVI in Turchia (speranza e paura). Come non ricordare la tensione che si viveva in quel Paese prima dell’arrivo del Papa: manifestazioni di protesta e persino attentati. D’altra parte anche l’attentatore di Giovanni Paolo II, Alì Agca, era turco. Ebbene, il viaggio del Papa in Turchia che pure sembrava impossibile si è dimostrato necessario. Da quel viaggio il mondo ha tratto un messaggio di pace, di fratellanza e di confronto tra le grandi fedi religiose. Insomma dalla Turchia, il Papa Benedetto XVI, ha lanciato un appello molto chiaro agli uomini di buona volontà: “essere costruttori del futuro”, un futuro fatto di amore e di fratellanza. Il viaggio del papa in Turchia, a mio modesto parere, si inserisce nella continuità con l’opera di papa Giovanni Paolo II che intuì la necessità della Chiesa di “costruire ponti di amicizia con i fedeli di tutte le religioni”. E il viaggio del papa venuto dall’Est nel 1985, in Marocco, ne fu una tangibile testimonianza. Per quanto riguarda le vicende del 2006, devo dire che ho avuto modo di partecipare ad una iniziativa, nell’ambito del centenario della Cgil, svoltasi al teatro Alcanices di Ginosa. Ho avuto modo di assistere ai dibattiti che hanno visto protagonisti i dirigenti sindacali, ho potuto anche vedere un filmato che ha raccontato le storie degli emigranti che dal Sud Italia e quindi anche dal nostro paese, sono emigrati al Nord per trovare lavoro. La cosa più significativa era che, alcuni di questi emigranti, erano presenti lì nel teatro. Dai loro racconti abbiamo 39 capito quanto sacrificio c’è dietro quello che abbiamo oggi. Non so perché io mi trovo sempre dalla parte opposta. Vi dico che negli anni ‘50, mio marito era militare a Milano. Finito il militare trovò un lavoro adeguato e soddisfacente. Però, dopo quattro anni, gli mancava il sole del sud e l’affetto della famiglia. Ci siamo incontrati negli anni ‘60. Ci siamo spostati e, entrambi, abbiamo avuto la fortuna di lavorare fin dal primo giorno. Devo dire che le opportunità, per 35 anni, sono sempre state a nostro favore. Due figlie laureate, della quali una docente di lettere al Liceo di Laterza. L’altra laureata in scienze biologiche e docente all’Università di Lecce e correlatore alle tesi di laurea, si occupa di ricerca nel campo dell’ambiente, ha un dottorato in ecologia. Tra progetti e congressi, sta girando il mondo. Direi che non abbiamo perso niente anche se non siamo emigrati. Michela Dell’Aquila Comunicato Stampa UDC A seguito dello storico primo Congresso dell’UDC di Marina di Ginosa, che ha proiettato alla segreteria sezionale Mimmo Giove ed alla Presidenza Peppino Galatola, nei giorni scorsi, a norma di regolamento, la direzione ha deliberato l’organigramma interno. Si è “colorata di rosa” la Vice Segreteria con la nomina di Nunziata Bozza che seguirà anche servizi sociali, cultura, Udc Donna. La novità è la cooptazione di Luigi Puzzello nella Direzione con delega alle attività produttive ed Udc Giovani. Di seguito i settori d’interesse degli altri eletti. Gino Facilla (segretario amministrativo, anziani, controllo del territorio); Mario Toma (dirigente Ente Locale, decentramento amministrativo); Walter Curci (segretario organizzativo, resp. elettorale, attività produttive); Massimo Costella (resp. tesseramento, attività produttive e sviluppo Marinese); Daniela Dian (politiche della famiglia, pari opportunità, volontariato, Udc Donne); Vito Goffredo (ambiente, sviluppo sostenibile e lavori pubblici, formazione). A S Udc Ginosa e Marina di Ginosa Francesco Pignalosa Immagini ginosine di Lelio D’Alconzo …un cane per amico La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 eventi sportivi 41 BCC AREA25: LA SFIDA SI AVVICINA Ottima la prova del giovane Aricò che dimostra molta sicurezza nel suo ruolo di schiacciatore e che difficilmente sbaglia un pallone, mettendo Marina di Ginosa, 14/01/07: In un assolata e quasi estiva domenica mattina la Banca di Credito Cooperativa Area25 si è sbarazzata della Mondial Volley Taranto con un secco 3-0. Tabellino di marcia praticamente perfetto, quattro vittorie senza mai perdere un set, tutte con parziali di set abbastanza tranquilli. in difficoltà la difesa del Taranto. Appena ritornato da un brutto infortunio, il secondo palleggiatore Scarpetti dimostra senz’ombra di dubbio di essere in grande forma e riesce a servire in modo egregio la squadra utilizzando un gioco veloce che mette in crisi il muro della compagine tarantina che in nessun modo riesce a fermare gli attacchi Marinesi. Da seguire con attenzione il centrale Musio, inarrestabile a muro, una vera e propria saracinesca. E poi i soliti, Capitan Pollio con una percentuale inverosimile di attacchi positivi, il Mister Dragone con la sua sicurezza e grinta, Cremis con la sua classe, il palleggiatore Calabrese con la sua esperienza e il centralone La Rocca con le sue bordate. Sabato 20 si giocherà a Carosino, ultima partita del girone di andata che vede lo scontro al vertice, dove si deciderà il campione d’inverno fra due squadre che viaggiano con lo stesso tabellino di marcia. Sarà dura, ma portare a casa una vittoria sarebbe un grande passo avanti per il primo posto. E magari chissà, il verdetto finale potrebbe essere dato dall’ultima partita, quella che vedrà il Carosino ospite a Ginosa Marina. Ci aspetta un campionato all’ultimo respiro. AP BCC AREA25: PRIMO STOP STAGIONALE Carosino, 21/1/06: Dopo quattro vittorie consecutive arriva il primo stop per la BBC AREA 25 che sul campo dell’altra capolista Carosino perde al tie break un match d’altri tempi ad altissimi livelli tecnico-tattici e sicuramente di categoria superiore. L’incontro si mette subito in salita per la compagine marinese che entra in campo troppo nervosa per l’alta posta in palio (primo posto, campione d’inverno) e per l’eccessiva aggressività e provocazione da parte della compagine carosinese. I primi due set si chiudono nettamente a favore dei padroni di casa, padroni del campo più che altro per demeriti della squadra avversaria che per meriti propri. Il bello comincia adesso: il team guidato da Mr. Dragone nel terzo set cambia marcia e volto alla gara e si aggiudica gli altri due set con grinta, grazie al mostruoso Larocca, al potenteLogroio ed ai sempre guerrieri Pollio, Cremis e Dragone. L’incontro ha il suo epilogo al quinto e combattuttissimo set che si aggiudica il Carosino sul fil di lana in un forte clima di tensione: il ner- vosismo cresce anche in seguito ad un punto vinto dal Carosino durante il quale metà delle luci della palestra vengono spente involontariamente da uno spettatore, lasciando il campo di gioco con una visuale di gioco non idonea: l’arbitro, con una decisione alquanto discutibile per chiunque abbia un po’ di senno, decide di NON annullare, facendo irretire ulteriormente gli animi. Ora il Carosino guida la classifica con un punto di vantaggio sui Marinesi: il campionato molto probabilmente si deciderà nell’ultima giornata, con il ritorno di questa avvincente partita. CALABRESE voto 6: Solita partita di gran regia come solo lui sa fare, quando la ricezione gira, gli attaccanti vanno a nozze (vedi il suo pupillo Larocca); meno preciso alle bande, ma non è mica Vullo! WOODY ALLEN DRAGONE voto 6,5: Non gioca il primo set perché acciaccato, quando entra in campo sfodera la sua solita partita di grinta e quantità, sbagliando niente in ricezione e quasi niente in attacco. AULIN CREMIS voto 6,5: Anche lui come Mr. Dragone non era in perfette condizio- ni fisiche, ma stringe i denti fino alla fine, anche se a muro avrebbe potuto dare di piu’………………….Con delle ginocchia nuove chi sa cosa farebbe.OPERAIO MUSIO voto 5,5: Forse sente la pressione della partita importante, ma non riesce ad essere concreto come le partite precedenti. ASSENTE LOGROIO voto 6,5: Inizia in panchina la partita, ma quando entra, prima da opposto poi da central,e fa vedere di che pasta è fatto; meno invasioni e qualche palla in più in difesa e avrebbe potuto fare veramente la differenza.EUROSTAR LAROCCA voto 7: Come tutta la squadra parte nervoso tanto è vero che il Mr. lo fa uscire (giustamente) a fine secondo set; rientra subito dopo al posto di Musio e sembra indemoniato, non sbaglia in pratica niente facendo sicuramente la sua miglior partita della stagione.MARZIANO POLLIO voto 7: Inizialmente anche lui non riesce a brillare come al solito, poi si riprende come tutto il team tornando a fare quello che sa fare….. in altre parole il fenomeno. RONALDO TAMBORRINO voto 7: E la sorpresa della serata, esordisce da libero in un ruolo che sembra faccia da dieci anni non sbagliando praticamente niente o quasi… lo rivedremo di nuovo in questo ruolo? UNIVERSALE 42 La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 eventi sportivi Ginosa: grande partecipazione al primo trofeo interregionale “Città di Ginosa Karate e Kick Boxing”. La scuola di karate e Kick Boxing di Pirrazzo e Gentile ha fatto manbassa di premi su tutte le scuole pugliesi partecipanti. foto Erasmo Mazzone xing”. Lo scorso 14 gennaio, si è svolto presso il palazzetto dello sport in Ginosa il primo trofeo interregionale “Città di Ginosa Karate e Kick Bo- È stata una giornata particolare per la comunità ginosina che, per un giorno, è divenuta il capoluogo reginale delle arti marziali. Centinaia di atlleti di tutte le province pugliesi e, insieme agli atleti gli allenatori e le famiglie. Insomma,la grande “carovana” ha fatto tappa a Ginosa e Ginosa ha risposto nella maniera migliore possibile. Sul piano agonistico bisogna dire che, ancora una volta, la scuola di karate e Kick Boxing di Pirrazzo e Gentile ha fatto manbassa di premi su tutte le scuole pugliesi partecipanti. Nella disciplina Karate, la società di Pirrazzo & Gentile , con direttore tecnico il Maestro Dino Pirrazzo, oltre ad aver fatto il 1° posto a squdra, si è sempre classificata nei primi 3 posti nelle varie categorie. Si sono distinti nella categoria Kata 9 - 10 anni i piccoli campioni Domenico Basto classificatosi al 2° posto; 3° Classificato Bastelli Daniele; Gioco Budo sport - 6 - 8 anni 2° class. Raffaele Laterza . Budo sport 9 - 11 Anni 3° Bastelli Gaetano. Nelle Categorie esordienti e cadetti sono andati sul gradino più alto del podio - Leone Giuseppe; Catucci Tommaso; Sannelli Erasmo; Vavallo Silvano; Olivari Mario; Pirrazzo Paolo; Luisi Luciano; Convertino Michele. La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 eventi sportivi Si sono classificati al 2° posto: D’Alconzo Federico, Parisi Antonello; Terzi Oscar; Cazzetta Davide; Pavone Marco; Delfino Domenico; Giacomo Cinieri. Al 3° posto: De Iaco Dario; Bitetti Giuseppe, DiFranco Pietro, Pagone Leonardo, Mino Cinieri, Maddalena Fabrizio. Nella Disciplina Kick Boxing, la società Pirrazzo & Gentile, con direttore tecnico il maestro Franco Gentile, ha fat- to il 2° posto assoluto a squadra e nella varie categorie ha sempre portato sul podio un atleta. Si sono distinti nelle varie categorie, sul gradino più alto i laertini Russo Ninfa e Matera Giuseppe. Sul secondo gradino sono andati: Covella Francesco, Pignalosa F., Dizozza Vito, DiFranco, questi ultimi due provenienti dalla scuola di taekwandoo di Ginosa con direttore tecnico il maestro Mancini. Si sono classificati al 43 3° posto il veterano Michele Galli, Sangiorgio F., Costantino Bonora, Capozzi Saverio, Calabrese Domenico, Ravaschieri anche quest’ultimo proveniente dalla scuola taekwandoo di Ginosa. Nel gioco budo sport categoria 9 -11 anni proveniente dalla scuola del maestro Gentile, si è classificato al 2° posto il piccolo Andrea Dragone. V. B. 44 La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 eventi sportivi TERZA CATEGORIA / Buon pari in trasferta contro un ostico Scintille Grottaglie Ginosa, solo un punto a Grottaglie I biancazzurri, in vantaggio grazie ad un “eurogol” di Papapietro, non riescono a legittimare il risultato e vengono raggiunti a dieci minuti dalla fine. Dopo tre vittorie consecutive, il Ginosa frena la propria corsa impattando 1-1 sul non facile terreno dello Scintille Grottaglie. Gli uomini del tecnico Pavone partono timorosi ed i padroni di casa fanno registrare una supremazia territoriale nei primi venti minuti in cui centrano anche un incrocio. Superata la paura, i biancazzurri escono dal guscio e la gara di- venta più equilibrata (Rosano fallisce una ghiotta occasione). Nella ripresa il Ginosa parte più deciso ed al 15’ trova il vantaggio grazie ad un “eurogol” di Papapietro che, ben servito da Petrelli, controlla la palla e dal limite scocca un fendente che si infila nel “sette” della porta grottagliese. I locali reagiscono ed al 35’ raggiungono il pari su un’azione confusa, in area gi- nosina, scaturita da un calcio piazzato dal limite. Incassato il gol del pareggio, i biancazzurri ripartono con veemenza e su due conclusioni di Lovecchio (38’ e 40’) il portiere locale si supera salvando la propria porta. 10ª giornata (14/01/07): Scintille Grottaglie-Ginosa 1-1. Domenico Ranaldo TERZA CATEGORIA / Un rigore di F. Bozza decide il match casalingo contro il fanalino di coda Crispiano Ginosa, vittoria ritrovata: vetta distante tre lunghezze I biancazzurri liquidano con fatica al “Miani” il fanalino di coda Olimpia Crispiano grazie ad un penalty trasformato da F. Bozza nella ripresa e conservano il terzo posto in classifica a -3 dalla vetta occupata dal Paolo VI. Domenica, intanto, il Ginosa farà visita al Palagiano cercando un risultato positivo per non perdere terreno dalla capolista. gnato in trasferta sul campo del Palagiano con l’obiettivo di portare a casa un risultato positivo e restare in scia della capolista. Risultati 11ª giornata (21/01/07): Anspi-Arsenal Sava 2-0; Ginosa-Olimpia Crispiano 1-0; FC GrottaglieScintille Grottaglie 3-1; Paolo VI-Palagiano 4-2; Real Lizzano-Aldo Demitri Maruggio 3-1; Sporting Mottola-Ausonia 3-1. Ha riposato: Real Statte. Classifica: Paolo VI 26; Sporting Mottola 24; Ginosa 23; Anspi 22; Real Statte 20; Scintille Archiviata la gara di Grottaglie, il Ginosa ritrova il successo (il settimo stagionale) superando al “Miani” il fanalino di coda Olimpia Crispiano. Gli uomini di Pavone, trascinati da un nutrito pubblico in tribuna e dai soliti rumorosi ultrà, partono decisi ma non riescono ad essere pungenti in avanti. La prima frazione risulta avara di emozioni e bisogna aspettare la mezzora per vedere un’azione pericolosa che vede il centravanti ospite lambire il palo con un tiro ravvicinato. La ripresa risulta più vibrante con il Ginosa più determinato che al 10’ sblocca il risultato grazie ad un rigore trasformato da Francesco Bozza e concesso per un fallo di mani in area. I biancazzurri (in maglia gialla) premono sull’acceleratore ed al 22’ Lovecchio si incunea nel cuore della difesa ospite e da buona posizione sfiora la traversa con un destro vellutato. Il Crispiano, sotto di una rete, prende coraggio ed al 35’ va vicino al pareggio in un’azione confusa in area ginosina con la sfera che accarezza il palo. Sino alla fine non accade più nulla (espulsione a parte di un nervoso Papapietro), con i biancazzurri che gestiscono con ordine gli ultimi scampoli di gara e mettono in cascina tre punti importanti che permettono di conservare la terza piazza a tre lunghezze dalla vetta. Domenica, intanto, il Ginosa sarà impe- Grottaglie 16; Ausonia 15; Arsenal Sava 14; Palagiano 11; Real Lizzano 7; FC Grottaglie 7; Aldo Demitri Maruggio 3; Olimpia Crispiano 2. Prossimo turno (28/01/07 ore 14,30): Aldo Demitri Maruggio-Sporting Mottola; Arsenal Sava-Paolo VI; Ausonia-Real Statte; Palagiano-Ginosa; Olimpia Crispiano-FC Grottaglie; Scintille Grottaglie-Real Lizzano. Riposa: Anspi. Programma 13ª giornata (04/02/07 ore 14,30): Ginosa-Arsenal Sava; FC Grottaglie-Palagiano; Paolo VI-Anspi; Real Lizzano-Olimpia Crispiano; Real StatteAldo Demitri Maruggio; Sporting Mottola-Scintille Grottaglie. Riposa: Ausonia. Domenico Ranaldo La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 eventi sportivi Calcio a 5: 45 Il Team Ginosa non riesce più a vincere Gino Giannuzzi Ritorniamo dopo la lunga sosta natalizia in cui ci eravamo lasciati con un TEAM GINOSA vittorioso sul proprio terreno di gioco contro il PALAGIANO, ma da quel momento in poi la squadra è caduta in un tunnel buio e profondo dal quale non riesce a vederne più la luce. Cinque sconfitte di fila, è questo lo score collezionato dalla squadra ginosina, dall’ultima vittoria alla prima giornata di ritorno dove il TEAM è uscito sconfitto in casa, con il punteggio di 4-6, al cospetto di un HELLAS BRINDISI molto più quotato e preparato tatticamente e atleticamente. E’ proprio il fattore atletico il nemico dei ragazzi di Mister NOIA, in quanto si assiste a gare in cui non si va oltre i trenta minuti di autonomia e forza fisica, contro i sessanta minuti, e qualcosa in più, che tutte le altre squadre hanno nelle gambe e che puntualmente risultano decisivi per il risultato finale. Dal punto di vista tecnico-tattico le note sono ancora più dolenti. Non c’è un elemento in grado di trascinare il gruppo, non c’è insomma nessuno più in forma dell’altro che possa fare la differenza e che la squadra possa giocare per lui. E’ una squadra mentalmente abbattuta e con il morale a terra perché non riesce a fare più risultato, se poi associamo a tutto questo una buona dose di sfortuna, nelle ultime gare la squadra avrà colpito almeno dieci legni, capiamo come questi ragazzi, se non reagiscono, rischiano di sprofondare in classifica. Classifica dalla quale è risalito il PARMA CLUB che ha ottenuto un ottimo risultato sul campo del quotatissimo BRUNDA C5, con il punteggio di 5-6 a loro favore gli uomini di mister PARISI hanno abbandonato l’ultima posizione in classifica ed ora si lanciano all’inseguimento dei cugini lontani di sole tre lunghezze che potranno essere annullate in occasione del DERBY di sabato 3 FEBBRAIO. Derby in cui, al contrario, il TEAM GINOSA dovrà necessariamente vincere se vuole ottenere un piazzamento dignitoso in classifica, viste le ambizioni di inizio campionato, ben diverse da quelle del PARMA CLUB sia per gli uomini messi a disposizione di MISTER NOIA sia per la condizione fisica rispetto ai cugini sempre all’inizio della stagione, in quanto paragonandoli ad oggi il PARMA CLUB è in netta ripresa su tutti i fronti. Ci si augura che il TEAM GINOSA possa dal derby in poi, ma si spera anche da sabato contro l’ATLETICO FASANO, cambiare la rotta e cercare di ricalcare le orme di una grande del calcio Italiano che proprio da un derby vittorioso ha collezionato, fino ad oggi, una fila infinita di record che vengono migliorati di domenica in domenica. Se così fosse aspettiamoci un girone di ritorno coi botti da parte del TEAM GINOSA. E’ questo l’augurio che l’ormai spento pubblico amico si aspetta per ritornare a incoraggiare la propria squadra proprio come avveniva nelle notti di Coppa Italia in cui abbiamo ammirato un TEAM GINOSA stellare. Non è passato molto tempo da allora ma sembra come se il ricordo fosse ormai così lontano da non poterlo rivivere. Tocca ai ragazzi dimostrare il contrario e ridare senso ad un campionato ormai compromesso. ***** NADIR– Risultati 1ª ritorno: A.FASANO 4-4; A.LATERZAC.PELLEGRINO 5-5; T. GINOSA - H. BRINDISI 4-6; F.K.PUTIGNANO-NOCI C5 6-4; BRUNDA C5-P. CLUB 5-6; G. MARTINA-R. MASSAFRA 5-1; PALAGIANO-SPORT 2000 1-0; NOCI AZZURRI-S.LINE CLUB 1-5 ***** Classifica: NOCI C5 34, C.PELLEGRINO 33, A.FASANO 32, H. BRINDISI 31, BRUNDA C5 30, A. LATERZA 27, NOCI AZZURRI 26, REAL MASSAFRA-G.MARTINA-S. LINE CLUB 25, NADIR 24, F.K. PUTIGNANO 18, T. GINOSA-PALAGIANO 11, P.CLUB 8, SPORT 2000 6 MARINO MENZELLA 46 La Goccia n. 2 - 27 gennaio 2007 eventi sportivi Nell’ottocentesca Villa Framarino di Bari serata d’onore per i ginosini vincitori del CorriPuglia Sale sul podio la Runners Ginosa ed a livello individuale Pietro Tortorella, Giovanni Andriulli, Franco Santantonio, Vincenzo Leone e Patrizia Carriero Sabato 20, nell’ottocentesca Villa Framarino di Bari, gremita per l’occasione, si è tenuta la cerimonia di premiazione del Trofeo CorriPuglia 2006 riservato alle categorie Amatori e Master. Nicola Garofano, membro della FIDAL Puglia, dopo i saluti di rito ha fatto il punto sulla passata stagione, sottolineando l’impegno del Comitato Regionale come supporto ed organo Patrizia Carriero; la ragazza di Montescaglioso con sole12 gare disputate si è classificata quarta tra gli Amatori. Nella categoria Master 35 quarto Vincenzo Leone, che nonostante i problemi fisici incontrati durante la stagione ha dato il meglio di se per conquistare il podio. Tra i Master 40 gli avversari lo chiamano “il Pirata”, ed è proprio un pirata Pietro Tortorella che gara dopo gara si è La premiazione di Francesco Santantonio Premiazione società maschile di vigilanza sulla regolarità delle competizioni. Impegno sempre crescente dato l’elevato numero di amatori, circa il 45% della federazione. Il Presidente del C.R., Angelo Giliberto, nel suo intervento ha evidenziato quanto tiene al settore master tanto da garantire un’efficiente supporto tecnico per la compilazione ed il controllo delle classifiche. Il comm. Danese, Presidente onorario C.R. FIDAL, ha ribadito – anche in questa occasione – il suo motto: “servire l’atletica e non servirsi dell’atletica”. Perché “l’impegno dei master – ha continuato – è quello della propaganda. Propaganda necessaria per avvicinare i giovani alle corsie delle piste, rivalutando le società che sono alla base di questo meraviglioso sport, perché noi siamo a servizio dell’idea olimpica”. Quest’anno il campionato è stato particolarmente avvincente, si è deciso tutto nell’ultima tappa di Laterza. Fra le squadre maschili è risultata prima la S.S. Montedoro (19746 punti), seguita dalla straordinaria Runners Ginosa (16954 pt.) e dall’Amatori Putignano (16614 pt.). La Runners Ginosa, al secondo anno di affiliazione, ha ottenuto un eccezionale secondo posto a conferma che il crescente movimento podistico ginosino ha elevato livello tecnico. In campo femminile con la S.S. Montedoro (3921 punti) ha bissato il primo posto, seguita dall’Amatori Putignano (2473 pt.) e dall’Atletic Club Altamura (1545 pt.). A livello individuale sono state considerate le migliori 15 prestazioni sulle 20 gare previste, premiati i primi cinque atleti di tutte le categorie. Non potevano mancare i podisti ginosini che hanno corso per tutta la regione. Tre le donne premiata la rivelazione del CorriPuglia affermato tra i top runners della regione. Per lui terzo posto, che vale l’argento perché penalizzato dal meccanismo dei bonus delle gare nazionali. Tortorella su 18 gare disputato è sempre salito sul podio conquistando 5 bronzi, 8 argenti e 2 ori, un vero campione che ogni domenica giunge tra i primi 10 assoluti assieme ad atleti del calibro di Vincenzo Romano, Giovanni Spagnolo, Rocco Nitti e Vito Quarta che sicuramente valgono la categoria Assoluti. Nella stessa categoria Giovanni Andriulli si è piazzato quarto, come anche Franco Santantonio tra i Master 50. Mario Stigliano
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