- Circolo ARCI Ginosa

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- Circolo ARCI Ginosa
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
Questo numero de
La Goccia è stato chiuso
alle ore 18.00 del 22 settembre 2010
Sommario
La Goccia n. 19 - 25 settembre 2010
Questo periodico
è associato alla
Unione Stampa
Periodica Italiana
La Goccia
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PROPRIETÀ PRO.GE.CO.
SOC. COOP. A R.L.
VIA SAVOIA, 1 – GINOSA
DIRETTORE RESPONSABILE:
STEFANO GIOVE
DIREZIONE:
GIULIO PINTO
ADELE CARRERA
COMITATO DI REDAZIONE
MARIA C. BONELLI
ROSAMARIA BUSTO
ERASMO MAZZONE
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HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO:
GIUSEPPE CARRERA
MARIO D’ALCONZO
ROBERTO MUSCOLINO
GIUSEPPE PIZZULLI
DON FRANCO CONTE
GIANLUCA CATUCCI
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FRANCO ROMANO
ANTONELLO LOVECCHIO
PIETRO PERRONE
GIORGIO MOREA
LUCA CALABRESE
VIOLA LAVERMICOCCA
GIOVANNI MATERA
MIKI MARCHIONNA
FRANCESCA BITETTI
FLORIANA RIBECCO
LIBORIO PATIMISCO
AUGUSTO PARDO
COSIMO VAVALLO
NOCOLA TUSEO
CARMELO CANDIA
ELENA CLEMENZA
MICHELE PACCIANA
GIOVANNI AMODIO
ANGELO & PATRIZIA
DOMENICO SAVINO
NICOLA CARENZA
LEONARDO GALLI
ANTONELLO ZICARI
FOTO:
ERASMO MAZZONE
AMMINISTRAZIONE
VITO CONTE
IMPAGINAZIONE E GRAFICA:
STEFANO GIOVE
MAURIZIO FALIVENE
STAMPA
FALIGRAPH
Considerazioni ginosine…
di Pierino Perrone
pag. 31
Ricerca e...
Segnali...
Il Pd che voglio
Sotto scacco…
Noi e il Fisco…
Fateci capire
Quando a…
Palazzone …
di Uff. Stampa Com. Ginosa
pag. 17
di Leonardo Galli
pag. 36
Crisi del mobile…
Interv. Bradascio
Grazie…
di Floriana Ribecco
pagg. 18/19
di Domenico Savino
pag. 36
Destinazione…
Una storia…
Avis…
di Nicola Tuseo
pagg. 20/21
di Nicola Carenza
pag. 37
Le favole di grim
Ricordi di …
Libertà di…
Versus di From
Basta con…
Piero racconta…
di Stefano Giove
pag. 4
di Cosimo Vavallo
pag. 14
di Miki Marchionna
pag. 5
di Stefano Giove
pag. 5
di Antonello Zicari
pag. 6
di Michele Pacciana
pag. 6
di Grim
pag. 7
di From
pag. 7
Notizie flash…
di Mario D’Alconzo
pag. 14
di Nicola Tuseo
pag. 21
di Carmelo Candia
pag. 22
Cosa passa …
pag. 8
di Miki Marchionna
pag. 22
Le interviste di RG
A proposito…
di Giulio Pinto
di Floriana Ribecco
pag. 9
di Stefano Giove
pag. 24/24
La caricatura di…
Tanti auguri…
pag. 9
di Antonello Lovecchio
pag. 25
Feste Patronali …
Symbola…
di Giorgio Morea
di Rosamaria Busto
pag. 10
di Elena Clemenza
pag. 26
Ginosa in Terra …
Paolo Manfredotti …
di Francesca Bitetti
pag. 11
di Michele Pacciana
pag. 27
Intervista Rosato
Il piacere di leggere…
di Stefano Giove
pagg. 12/13
di Viola Lavermicocca
pag. 27
Il depuratore …
Viaggio nel…
di Augusto Pardo
pag. 13
di Luca Calabrese
pag. 30
In copertina: un quadro del
maestro Damiano Bitetti.
di Giovanni Matera
pag. 32
La risposta …
di Giuseppe Pizzulli
pag. 35
di Angelo e Patrizia
pag. 37
di Giulio Pinto
pag. 38
40 anni…
di Giovanni Amodio
pag. 41
Domotica…
di Cosimo Vavallo
pag. 41
Giornata della…
di Liborio Patimisco
pag. 42
Pesca
di Miki Marchionna
pag. 43
Ginosa pari in coppa…
di Domenico Ranaldo
pag. 44
Ginosa, falsa…
di Domenico Ranaldo
pag. 45
Gran Fondo…
di Genusia Bike
pag. 46
3
46
4
l’editoriale
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
Segnali nuovi…
In questi giorni i nostri paesi e le nostre città sono ritornati ad animarsi della frenetica attività che l’inizio dell’anno scolastico determina. Milioni di
persone di ogni età si mettono in movimento per garantire ai nostri ragazzi
una adeguata istruzione e formazione. Non entro nel merito delle vicende
politiche che agitano il mondo scolastico, mi voglio solo soffermare su
una ricorrenza storica che, probabilmente, caratterizzerà (almeno lo spero)
l’intero anno scolastico. Mi riferisco alle celebrazioni del 150º anniversario
dell’Unità d’Italia.
Per certi aspetti queste celebrazioni sono iniziate il 20 settembre scorso,
con le manifestazioni per Roma capitale d’Italia a 140 anni dalla breccia
di porta Pia. Anche il riconoscimento che la stessa Chiesa ha voluto manifestare, con la partecipazione del cardinale Bertone, Segretario di Stato
Vaticano, dimostra che di strada in questo secolo e mezzo di storia nazionale se n’è fatta.
Eppure, questa strada diventa ogni giorno più accidentata e impervia, tanto
da farci avere la sensazione che potremmo trovarci di fronte a sgradite sorprese. Tanti segnali (credo troppi) si stanno manifestando e, secondo me,
non valutati con la dovuta attenzione da chi dovrebbe.
Cercherò di sottolinearne alcuni di questi accadimenti.
Non riesco a spiegarmi come si possano conciliare le parole pronunciate
dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, quelle del sindaco di
Roma, Alemanno, lo scorso 20 settembre e i fatti relativi alle vicende legate
alla scuola pubblica di Adro, in provincia di Brescia, all’uso lì, in quell’edificio scolastico, che rappresenta lo Stato Italiano, dei simboli della Lega,
oltre ad averlo intitolato a Gianfranco Miglio, da tutti conosciuto come
l’ideologo della Lega e l’inventore della Padania.
E sento i commenti dei già noti maligni: sei sempre il solito (vetero comunista), un conto è criticare i simboli (forse troppi, dice persino Bossi!),
altro è negare la intitolazione a una indubbia personalità politica, capace di
segnare la storia del nostro Paese.
Vorrei spiegare che non è la messa in discussione del valore di Gianfranco
Miglio come intellettuale e politico italiano; la mia preoccupazione riguarda (ancora una volta) il rispetto delle norme, perché bisogna capire chi ha
concesso la deroga, che ha consentito di intitolare la scuola a Gianfranco
Miglio, prima che fossero passati i dieci anni dalla sua morte, così come
prevede la legge che regola la materia.
È stato il ministro degli Interni Maroni (secondo la normativa vigente tocca a lui) o un funzionario del suo ministero a dare il nulla osta? È stato il
Ministro della Pubblica Istruzione? Se così è, quello che non mi spiego è
come sia possibile che quando necessita un nulla osta, il sindaco di Adro si
rivolge al Ministro dell’Interno o a quello della PI; quando invece si tratta
di cancellare i simboli della Lega Nord disseminati in ogni angolo della
scuola, lo stesso sindaco deve aspettare che glielo dica Bossi e non gli basta
la lettera della Gelmini!
Vi pare poco un atteggiamento simile?
A mio parere Il sindaco di Adro andava rimosso per il rifiuto di voler rispettare le leggi e la Costituzione.
Che significa “se me lo chiede Bossi li tolgo…»
E chi è Bossi? Quali compiti assegna a lui la Costituzione?
Ebbene tutto questo passa nell’indifferenza delle autorità dello Stato. Non
basta dire o ribadire, come ha fatto il presidente Napolitano, che «Roma è
capitale indiscussa dell’Italia», per controbattere allo slogan “Roma ladrona” o alla richiesta di “avere una capitale della padania” quando, un partito
di governo, un giorno sì e l’altro pure, spara a zero contro il nostro Paese
e quando accadono fatti gravi come quelli di Venezia (in occasione delle
celebrazioni celtiche dei leghisti) durante i quali sono state “identificate”
persone che avevano avuto“l’ardire di sventolare il tricolore”.
Queste vicende, che gettano ombre sinistre sul futuro dell’Italia, trovano
ulteriore supporto quando si pensa al debito pubblico che in un anno è cre-
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sciuto di 100 miliardi di euro superando di parecchio i 1830 miliardi. Nessuno dice come sia stato
possibile un aumento del debito, quando Comuni,
Provincie e Regioni hanno subito un salasso di
quelli micidiali falcidiando i servizi. Cosa ci sta
preparando il ministro Tremonti?
Se dalla maggioranza di governo arrivano questi
segnali, non ci rasserenano neanche quelli che arrivano dall’opposizione.
In questi giorni, il giornale spagnolo “El Pais” ha
descritto il PD, che è il più importante partito dell’opposizione italiana: “in coma e senza respiratore”.
Insomma, il quadro di riferimento di questo anno
celebrativo è molto desolante, si avverte la necessità che qualcosa cominci a muoversi.
Quasi come un paradosso, proprio da Adro ho visto arrivare segnali nuovi. Quando in un paese come quello, la gente sente il bisogno di mobilitarsi
per chiedere il ripristino delle funzioni dello Stato
Italiano, qualcosa si sta muovendo nelle coscienze
di tanti cittadini che mettendo da parte pregiudizi
ideologici, oggi vogliono salvare il nostro Paese.
Stefano Giove
cronaca
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
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Sotto scacco i 75 operai della “Delta uno’’ di Taranto,
in regime di mobilità da ottobre
Chiude i battenti la ditta che si occupa dello smistamento dei container presso
“Evergreen’’. Ben 3 i dipendenti ginosini ora senza lavoro
È scattata lo scorso maggio la cassa integrazione per 75 dipendenti, fra i quali
45 con mutuo a lunga scadenza sulle
spalle, ordita dalla ditta appaltatrice che
si occupa dello smistamento dei container presso il porto di Taranto, “Delta
uno S.R.L.’’. Un’apposita lettera pervenuta il 15 settembre, ha inoltre informato i lavoratori dell’imminente regime
di mobilità che partirà dal prossimo 1 di
ottobre. Non sono ancora ben chiare le
cause che hanno provocato questa serie di licenziamenti. A quanto pare, allo
scadere dei cinque anni previsti nel contratto stipulato in precedenza con “Evergreen’’, “Delta uno’’ avrebbe dovuto rinnovare l’accordo in questione. Malgrado tale patto non sia stato affatto siglato,
gli operai sarebbero stati informati del
contrario, ovvero che il contratto era
già stato riconfermato e che tutto sarebbe continuato normalmente. Ad occuparsi delle mansioni di “Delta uno’’,
è adesso “T.C.T.’’(Taranto Container
Terminal). Come se non bastasse, il
così detto patto di area che garantiva
la continuità del lavoro indipendentemente dalle sorti dell’azienda, non è
stato rispettato. A fare le spese di tutto
questo, sono ora anche i 3 dipendenti
ginosini rimasti senza impiego. Una situazione davvero critica quella venuta
a crearsi per quest’azienda che opera
nel porto di Taranto, il secondo in Italia
per traffico merci e importante centro
logistico di smistamento presente sulla
nostra penisola.
Miki Marchionna
Fateci capire
perché?
La vicenda dei 75 operai della “Delta
uno” è emblematica di una situazione
davvero paradossale. I lavoratori perdono il posto di lavoro nonostante le prospettive di movimentazioni delle merci
(questa l’attività svolta dalla Delta Uno)
siano di considerevole aumento. Perché allora il licenziamento, verrebbe da chiedersi.
Questo succede perché sulla pelle di quei
lavoratori si stanno giocando tante partite.
Cominciamo col dire che la società che gestisce il porto “Evergreen” affida alcune attività a ditte esterne e, tra queste anche la
DeltaUno. Improvvisamente, quello che
sembrava un normale rinnovo di contratto
viene ostacolato e non solo, dopo un tira e
molla (chissà se vero) la DeltaUno decide
di lasciare il campo e ai lavoratori comunica
che dal 30 settembre cessa il rapporto di lavoro e saranno messi in mobilità (licenziati).
A questo punto dobbiamo denunciare una
serie di comportamenti diciamo discutibili.
Perché non viene attuato il Piano d’Area?
Con questo Piano i lavoratori della DeltaUno avrebbero trovato collocazione all’interno della società che andrà a svolgere le attività di movimentazione dei container all’interno del Porto. Quando sembrava che tutto
fosse stato deciso, chissà perché, salta tutto.
Noi non siamo nelle condizioni di sapere che cosa si sta muovendo dietro
questa vicenda. Quali sono le società
interessate a “prendere in mano il pallino”, così come non siamo nelle condizioni di dire chi sono i soggetti politici
e sociali che si muovono per “imporre”
le proprie scelte e i propri raccomandati. Diciamo soltanto che ai 75 lavoratori vanno date delle risposte in tempi
immediati e a farlo devono essere i
sindacati e le forze politiche.
Il riscatto del Mezzogiorno passa anche attraverso il rispetto dei diritti e della dignità
dei lavoratori che non possono divenire
merce di scambio per uno strano gioco a
Monopoli che qualcuno ha pensato di realizzare. In questa storia non si capisce perché questi lavoratori devono perdere il posto di lavoro. Per questo rivolgiamo un appello sia ai rappresentanti istituzionali sia a
quelli sindacali. Ci facciano capire perché.
sg
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cronaca
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
CRISI DEL MOBILE IMBOTTITO: POSSIBILE UNA SVOLTA
A breve si deciderà il futuro dei lavoratori Natuzzi e del sistema industriale della Murgia
È ormai in scadenza l’ultimo accordo siglato a Roma presso il Ministero del Lavoro
tra azienda e sindacati il 15 giugno scorso
con il quale è stato concesso ai dipendenti
Natuzzi (1374 unità), per ulteriori 4 mesi, il
trattamento di cassa integrazione guadagni
in deroga, previsto dalla Legge Finanziaria
2010 e finanziato anche da fondi regionali.
La Regione Puglia, infatti, si è impegnata
ad erogare la propria quota parte (30%) di
sostegno al reddito in favore dei lavoratori
che operano nelle unità produttive site sul
suo territorio. Ad ottobre azienda e parti sociali saranno chiamate di nuovo a confrontarsi sulla questione degli esuberi produttivi
strutturali. La prima presentando, come da
intesa del 19/05/2010 con le OO.SS., “un
Piano di Business funzionale alla definizione di un Accordo di Programma (e/o altri
strumenti di programmazione negoziata) finalizzato al recupero ed alla ricollocazione
del personale attualmente coinvolto dalla
cassa integrazione, in un arco temporale
medio/lungo”. Un AdP per la reindustrializzazione del territorio murgiano cui l’ultima
parola spetterà al Ministero dello Sviluppo
Economico ma la cui progettazione passa
soprattutto dalle sedi tecniche locali (ossia
regionali). Confindustria dal canto suo ha
già proposto una bozza d’accordo che prevede due tipi di interventi per far fronte alla
crisi occupazionale in essere. “Misure per il
consolidamento e l’innovazione delle imprese operanti nella filiera del settore del mobile
imbottito” da un lato e “Misure per la creazione di nuove opportunità localizzative nella
Murgia” dall’altro. Tra le prime una serie di
sgravi fiscali per la Natuzzi al fine di incentivare la stabilizzazione dei lavoratori a rischio
di espulsione, nonché l’utilizzo dei dipendenti in CIG in progetti di formazione aziendali.
Nelle altre sono compresi il finanziamento
attraverso la legge 181/89 di nuove iniziative
imprenditoriali e di aggregazioni di imprese
appartenenti alla filiera del mobile imbottito.
Ma anche attività di formazione per la riconversione del capitale umano ed interventi di
infrastrutturazione per lo sviluppo del territorio. Decisivi, quindi, saranno i prossimi incontri romani tra parti sociali e istituzioni centrali
e locali, poiché sarà lì che si decideranno le
sorti dei lavoratori. Lì si dovranno definire,
infatti, i nuovi scenari economico-occupazionali del nostro territorio nonché ricercare
nuovamente quelle misure di sostegno al
reddito dei lavoratori necessarie all’attuazione dell’auspicato processo di rilancio/conversione della produzione.
Antonio Zicari
RSU CGIL Natuzzi Laterza
Destinazione Istambul, viaggio sociale per i soci della BCC
La Turchia come interlocutore privilegiato della
Puglia, crocevia di antichi e nuovi traffici, volano di una nuova idea si sviluppo. La moschea
blu, Santa Sofia, il Palazzo di Topkapi, l’ippodromo romano e la cisterna bizantina. Istanbul
è tutto questo e molto altro, è un mondo sospeso e fluente che si affaccia sul Bosforo, è
la porta tra Oriente e Occidente, che ti chiama
e ti invita all’incontro, con tessere di storia millenaria.
La Turchia, pur tra mille contraddizioni, tutte
ancora da sanare e sondare, è partner privilegiato dell’Europa, testa di ponte con quell’Islam
moderato, su cui tanto si punta per garantire
più sicuri e duraturi equilibri nel Mediterraneo.
Il nostro volume d’affari e di scambi commerciali con il paese di Ataturk, come dimostrano
i più recenti studi di settore, è in netto rialzo. E
la Puglia è in prima linea, anche con progetti
regionali, finanziati e caldeggiati dall’Assessorato al Mediterraneo, nello sviluppo dell’asse
balcanico.
In quest’ottica di scambi culturali e non solo,
la Banca di Credito Cooperativo di Marina di
Ginosa, ridente località nella zona occidentale
della costa jonica tarantina, ha organizzato per
martedì 21 settembre il viaggio sociale annuale,
con destinazione Istanbul.
Trenta soci dell’Istituto di credito, imprenditori,
privati e famiglie, estratti a sorte, partiranno da
Marina di Ginosa per una settimana di full immersion nel mondo e nel fascino dei dervisci, in
un mosaico di storia e cultura, impresso nelle
stupende maioliche della moschea blu, come
nell’ippodromo romano, dove con una corsa di
bighe, si decidevano e incoronavano gli imperatori bizantini.
“Il viaggio sociale” – riafferma il presidente
della Bcc jonica, il Dottor Francesco D’Alconzo
– rientra pienamente nelle priorità e nella Mission delle Banche di credito cooperativo, come
espressamente sancito dall’articolo 2 dello statuto.
Nostro obbiettivo prioritario è lo sviluppo morale, culturale, economico e sociale dei Soci della
Banca. La scelta di Istanbul – dichiarata città
della cultura mondiale – non è casuale. In un
momento di crisi ciclica mondiale – continua il
presidente D’Alconzo – le Bcc hanno fatto da
calmiere alla recessione italiana, adottando
strategie anticicliche, recuperando e incentivando la primaria funzione creditizia delle banche e il rapporto fiduciario e individuale con il
cliente.
A questo proposito, la Banca di Credito Cooperativo di Marina di Ginosa ha sempre perseguito e sostenuto i principi mutualistici che la
contraddistinguono oramai da più di un quarantennio non rinunciando, nemmeno nei periodi
di alternanza ciclica negativa dell’economia, ad
offrire ai propri Soci l’opportunità culturale del
“viaggio sociale”.
Sulla base di uno sviluppo integrato delle piccole e medie imprese, la Turchia può essere la
porta per nuovi mercati e nuove opportunità.
Un tuffo nel Bosforo, un tuffo nell’economia che
verrà. Quando la banca fa cultura. E non solo.
Michele Pacciana
scherzi a parte
VERSUS
Sandra
di from
Il dolore
per smisurato
amore
non dura,
muore
del pianto
che il cuore
non cura.
Zdeněk
Torna l’amante
dalla cosa
amata
e là si posa,
giunto l’amante
alla cosa
amata
là si riposa.
Tedeum
Sbagliate
voi
che in lui
Cesare cercate:
date a Dio
quel che
di Dio
è.
Camarades
Onorevoli
a priori,
disdicevoli
a posteriori:
in affanno
e in fallo
se lo fanno
a tarallo.
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
7
Le favole di Grim
Formule magiche
C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, in quello di fatti strani ne accadevano ma
l’affare più strano era che nessuno riusciva a trovar le cause di tali stranezze. La maggior parte di coloro
che s’arrovellavano, addivenivano alla conclusione che soltanto un maleficio che aleggiava sul villaggio
ne fosse la vera causa e, si sa, per scacciar i malefizi occorre provar sortilegi e formule magiche d’effetto!
Sicché in molti si lambiccavano per trovare unguenti, formule e intrugli miracolosi, speranzosi di riportare
a normalità il paese. Ogni volta, però, il rimedio si rivelava peggiore della malattia.
Ma, strano a dirsi, e senza voler apparire maliziosi, ogni qual volta s’avvicinava il tempo della contesa per
la conquista del trono ad Occhiocitrullo, spuntavano guaritori di ogni sorta e con ogni tipo di rimedio! Al
villaggio s’ha ancora memoria (soprattutto alla marina) di quando improvvisati guaritori sostenevano che
il segreto per mettere fine alla malattia di Occhiocitrullo (almeno per la parte marina) era sicuramente un
numero! Un numero magico, però! Che, diffuso autonomamente avrebbe fatto miracoli! Di certo!
E tutti credendoci si misero in tasca un quadrato di carta, bollato col numero 25 (che, a onor del vero,
ancora oggi, è un bel numero!).
Ma, nonostante le speranze riposte, quel numero non diede i frutti ambiti, tant’è che alla marina cercano
ancora una pozione.
Un’altra volta accadde di provare una medicina miracolosa composta da un uccello e un delfino accoppiati
che partorirono il delgabbiafino, uno strano soggetto che non cambiò granché le cose nel paese.
Tuttavia non paghi dei numerosi insuccessi, ad Occhiocitrulllo non ci si scoraggiava e l’ultima trovata fu
quella d’usare una pozione magica a carico d’un piccolo insetto, che si diceva portasse fortuna: la coccinella.
Infatti, era giunto il tempo in cui il re venuto dalla montagna doveva lasciare il trono ad un nuovo sovrano.
Il casato del re montanaro aveva scelto al suo posto il predestinato messer Delle Palme. Una scelta non
poco osteggiata sia in montagna che in marina ma il provvidenziale intervento di messer Pietraspinosa
fece sì che così s’era deciso e così doveva essere! E, a tale scopo, il messere indusse a più miti consigli
il galant’uomo Marinato, il signorotto di Borgata (sospettato di tramare nell’ombra), con argomenti di tal
potere che il tapino non poté che affrettarsi a gridare ai quattro venti che «…mai e poi mai avrebbe abbandonato il gran casino delle libertà! ».
Ma questo non bastò e Messer Pietraspinosa dove’ redarguire e richiamare all’ordine i vari fiammiferai che
pretendevano di essere prescelti, nonché Messer Acciappavento a cui con sprezzo del pericolo chiese:
«Mi risulta che voi andate dicendo che a scegliere chi debba essere il rappresentante della nostra Alleanza per la conquista del trono debba essere un primario torneo. È Vero?» E la risposta del furbo messere
fu: «Eccellentissimo, voi sapete che a tutto c’è una soluzione, si tratta di vedere quanto costa trovare
quella giusta!» E mentre quello s’arrovellava a fare il con-vincitore; al casato degli aPpieDati s’aspettava
che passassero le feste (qualcuno diceva, malignamente, forse per gabbare il santo!).
E la coccinella?
Era lì! Mentre i due casati di più antico lignaggio erano intenti, l’uno, a trovar la quadratura del cerchio e,
l’altro, a far festa… il nuovo casato mostrava le sue insegne ch’era quello dei nuovi guaritori!
Per descrivere l’insegna, diciamo che: in uno scudo tondo veniva rappresentata la miracolosa coccinella
che girava in senso orario con l’indicazione della svolta… ma quante volte doveva girare per svoltare non
s’era capito! Mah!...
Però, finalmente qualcuno che parlava chiaro, il campo d’azione dei nuovi untori era a 360 gradi, insomma, pur di vincere, potevano girare di quanti giri volevano!
A questa notizia, al villaggio, ci furono alcuni che cominciarono a ridere dicendo: «Dove credono di andare
con una coccinella… a Occhiocitrullo ci vogliono i canaglioni!…», altri, invece, che dicevano: «… i soliti
voltagabbana…corrono al profumo del potere!».
Tuttavia, passava inosservato il fatto che, in men che non si dica, con astuzia, gli Svoltati andando di
casa in casa, facevano provare alla gente la loro pozione magica… e non è detto che anche ‘stavolta’ gli
occhiocitrullesi non pensino di guarire con una unguento miracoloso!
Morale della favola: ci vuo’ frecà u’ vecine, jialzete prime la matine
8
cronaca
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
Notizie
Flash
Rubrica a cura di Giulio Pinto
Aggiornamenti in ortopedia
Organizzato dal CSP Centro Sanitario Polivalente, dal Centro Medico Le Gravine e
dal Laboratorio Ginosino, si terrà il prossimo 25 settembre l’evento formativo “Aggiornamenti in Ortopedia”. Il corso, rivolto
a 50 medici chirurghi ed a 25 fisioterapisti,
sarà tenuto presso la sede e durerà 4 ore.
Relatori dell’evento il prof. Francesco Ceccarelli ordinario di ortopedia e Traumatologia dell’Azienda Ospedaliera -Universitaria
di Parma ed il dott. Michele Verdano dirigente medico dello stesso Ente ospedaliero
- universitario. L’evento aiuterà a migliorare
le abilità manuali, tecniche o pratiche sul tema di patologia di spalla, ginocchio , anca,
patologia ortopedica pediatrica. La partecipazione è gratuita previa registrazione al n.
008292311.
Proseguono i lavori di costruzione del
Ponte di via della Pace
Proseguono i lavori di costruzione del nuovo ponte di via della Pace. Completati i lavori di demolizione parziale della recinzione
dell’Istituto Deledda, si procede con la sistemazione delle rampe che consentiranno
il transito su via del Pozzillo. I lavori prevedono una modifica sostanziale dell’attuale
sistema viario che prevedeva il transito da
sopra, via della Pace e da sotto via del
Pozzillo con l’inserimento di due rotatorie,
una all’intersezione di via della Pace con
via della Pace e l’altra alle spalle dell’Istituto Deledda. Il ponte tufaceo sarà sostituito
da un ponte con impalcati in cap e conserverà la sua larghezza originaria. La nuova
soluzione progettuale consentirà il flusso
veicolare in direzione cimitero e rotatoria
di via Palatrasio da via della Pace e da via
del Pozzillo, interdicendo l’attuale svolta
a dx per chi percorrendo via della Pace si
immette su via del Pozzillo. Nell’altro senso
partendo dal cimitero e superando la rotatoria di via Palatrasio si intersecherà, sot-
to il costruendo ponte, con via del Pozzillo,
consentendo la svolta a dx in direzione via
Matteotti ed a sinistra in direzione di via Tuseo. Il costo computato dell’opera, realizzata a scorporo degli oneri di urbanizzazione
primaria, per la realizzazione di un edificio
residenziale è di circa 375.000 euri.
Rifatte due scalinate grazie agli oneri del
fotovoltaico
Sono state inaugurate nei giorni scorsi e
potranno essere utilizzate da subito due
scalinate che versavano da tempo in cattive condizioni. La prima è la scalinata cosiddetta della “100 scale”, che collega via
Teano a via Matteotti, realizzata dall’amministrazione D’Alconzo, a metà degli anni
ottanta e utilizzata soprattutto dagli studenti
del Rione Poggio per raggiungere l’Istituto
Deledda. I lavori sono stati realizzati, dalla
ditta “Bozza Francesco” per un importo di
circa 70 mila euro.L’altra scalinata che porta
al Parco Morandi, è stata ristrutturata dalla
ditta “Binova”, in pietra naturale e collega il
Rione Poggio con via Matteotti per un importo di circa 110mila euro. “ Le somme utilizzate per entrambe le opere, realizzate da
imprese locali, rinvengono dal fotovoltaico,
ed è per questo – ha spiegato l’assessore
ai Lavori Pubblici Vincenzo Di Canio - che,
soprattutto gli studenti, che le utilizzeranno,
non dovranno ringraziare, per la sua ristrutturazione, l’Amministrazione Montanaro,
che pure si è assunta l’impegno di portare a
compimento quest’opera di intervento, ma
il sole e l’energia pulita, che esso produce,
garantendo, peraltro, per il Comune, diverse entrate, reinvestite per fornire altri servizi
alla comunità”.
Rinvenuto un cadavere sui binari
nei pressi della stazione marinese
E’ stato il macchinista del treno che alle
sette di mattina di lunedì scorso attraversava marina di Ginosa ad accorgersi che
sui binari giaceva il corpo senza vita di un
uomo. Azionati i freni e bloccato il convoglio, il capotreno ha avvisato i carabinieri,
la Polizia Ferroviaria ed il presidio sanitario
che hanno accertato il decesso dell’uomo
dell’apparente età di circa sessanta anni.
Pare che l’uomo di origini siciliane, nel
tentativo di salire abusivamente sul treno
merci per Taranto abbia perso l’equilibrio
scivolando ed urtando violentemente sulla
sede ferroviaria.
La SCIA sostituisce la DIA
Dal 1agosto 2010 la Dichiarazione di Inizio Attività viene sostituita dalla Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA),
che permette di avviare una qualunque
attività di impresa con un’unica - preventiva - comunicazione in cui si autocertifica
il possesso di tutti i requisiti che le leggi di
settore prevedono. La Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA)è stata introdotta dalla Legge 30 luglio 2010 n. 122
che ha confermato il testo dell’art. 49 del
D.L. n. 78/10 riformulando i contenuti dell’art. 19 delle Legge 241/90. La SCIA deve
essere presentata alla Pubblica Amministrazione competente per l’attività che si
intende avviare. La Legge, oltre alle misure finanziarie, ha introdotto modifiche alla
Legge 241/1990 in materia di conferenza
di servizi. In materia edilizia, seppure non
espressamente dichia rato, la SCIA dovrebbe sostituire certamente la DIA prevista dal DPR 380/2001:- Va tenuto conto
infatti che, seppure la materia edilizia non
attiene strettamente “alla tutela della concorrenza” come previsto a sostegno della
introduzione della SCIA dal comma 4-ter
dell’art. 49, ma al governo del territorio,
non v’è dubbio che l’attività edilizia è attività di impresa fondamentale per l’economia;
- la SCIA, secondo la formulazione dell’art.
19, va corredata (se del caso) da «attestazioni e assevera zioni di tecnici abilitati»,
che rappresenta un esplicito riferimento
all’edilizia; inoltre la disciplina della DIA richiede un mero accertamento di requisiti e
presupposti previsti da normativa generale
perfettamente coincidenti con le previsioni
che legittimano la SCIA. Più controversa è
l’applicabi lità della SCIA in sostituzione del
permesso di costruire; la conclusione dovrebbe essere negativa in quanto la Scia
riguarda solo attività soggetta a mero accertamento di requisiti, mentre il permesso
di costruire ha elementi di discrezionalità
che si aggiungono alla mera verifica dei
requisiti.
cronaca
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
Le interviste di
Risponde il sindaco Luigi Montanaro
Abbiamo un appuntamento con l’Avv. Luigi Montanaro, Sindaco di
Ginosa e con puntualità è presente e disponibile alla mia intervista
che riguarda una nuova e grande realtà nata a Ginosa: RG Studio.
Sono pronta per chiedere cosa ne pensa.
Sig. Sindaco, dopo 15 anni di assenza di una Radio a Ginosa, cosa ne
pensa Lei e come ha risposto la cittadinanza?
Sicuramente avere una Radio qui a Ginosa significa una ulteriore crescita
del territorio. Ricordo che non ero ancora Sindaco di Ginosa e ne parlavo
con il fondatore e Presidente di Radio RG Studio Gianni Ribecco e fin
d’allora nacque l’esigenza di avere una Radio a Ginosa. Ricordo che nel
passato ci sono state più Radio nel nostro paese ma ne ricordo 2 per la
maggiore e cioè Radio Ginosa su via Roma e Studio G 90 su via Cavour
proprio qui in piazza e ebbero notevoli successi sia di ascolto che commerciali ma anche sociale, culturale e politico. Quindi memory del passato, ci sarebbe piaciuto avere una voce qui a Ginosa; una Radio libera, una
Berry White
9
Radio autonoma e che sia occasione per la valorizzazione di tutti i giovani.
Noi abbiamo avuto una ottima scuola di Dj e Speaker che hanno portato
in alto il nome di Ginosa e qualcuno infatti, ha fatto carriera e credo che
anche RG Studio darà l’opportunità ai nostri giovani di mostrare le proprie
doti e arrivare con le loro potenzialità a livello Nazionale.
Lei ha avuto delle esperienze in ambito radiofonico?
«Ho avuto degli amici di comitiva sia su Radio Ginosa e Studio G 90 quindi
io le ho frequentate; avevo degli amici veramente grandi artisti e grandi
voci e sono stato un loro modesto “aiutante” quindi le ho frequentate come
osservatore e soprattutto come ascoltatore e ancora oggi ascolto molto le
Radio locali.»
Secondo Lei Avv. Montanaro, RG Studio potrebbe aiutare a promuovere il nostro territorio?
«Questo lo vorrei come 1° cittadino e come cittadino uguale agli altri, vorrei
che RG Studio fosse la voce del territorio e per voce del territorio intendo
avere innanzitutto la consapevolezza di un patrimonio paesaggistico culturale che non ha nulla da invidiare agli altri, occorre invece una consapevolezza da parte di tutti a partire dai più giovani di una storia e un’identità
che negli anni ’70 – ’80 purtroppo si è persa ma tutti dobbiamo sentirci
orgogliosi della terra in cui siamo nati e viviamo che è veramente piena di
storia, cultura e archeologia soprattutto per quanto riguarda Ginosa che
nasce dall’habitat rupestre che poi si è evoluta in età tardo romano – greca
con lo sviluppo della città intorno al castello medioevale del Guiscardo che
secondo me è il simbolo della Ginosa antica per poi attraversare le meravigliose campagne e masserie del nostro agro ed arrivare alla Marina che
in questi anni è rifiorita grazie anche a un concorso internazionale, quello
della Bandiera Blu che ci alza al livello delle più rinomate mete turistiche
internazionali; siamo alla 12° Bandiera Blu e questo deve essere un grande orgoglio e credo che RG Studio sia importante proprio per valorizzare
e promuovere il nostro territorio, che può dare ai turisti un soggiorno piacevole e variegato che non ha eguali in altri territori. Sarebbe piacevole
che RG Studio andasse anche oltre il nostro territorio, bisogna capire che
nel sistema turistico se vuoi confrontarti con mete nazionali e internazionali, bisogna fare una politica di territorio che secondo me dovrebbe avere
anche un logo che potrebbe essere “La Costa e la Civiltà della Magna
Grecia” che partirebbe dalla zona occidentale di Taranto, attraversando
la Basilicata e arrivare fino in Calabria dove appunto Ginosa e Marina di
Ginosa possono essere il centro della cultura della Magna Grecia e di tutte
le caratteristiche presenti nel territorio.»
Avv. Montanaro, Lei farebbe un programma radiofonico per soddisfare le domande dei cittadini?
«Aspetto il Vs. invito! A me piace molto interloquire con il cittadino anche
se purtroppo mi manca il tempo. Sul sito internet del Comune di Ginosa
c’è una rubrica “Scrivi al Sindaco” dove giornalmente viene passata alla
mia attenzione e io ogni giorno dò risposta al cittadino perciò io aspetto e
accetterò volentieri il Vostro invito e metterò a disposizione tutta l’amministrazione Comunale per dare quante più risposte possibili alle domande
dei cittadini e degli ascoltatori. Vorrei concludere facendo i miei saluti al
Presidente di RG Studio Gianni Ribecco e a Floriana Ribecco. Grazie da
parte della comunità Ginosina e Marinese per aver creduto in questa idea
e aver investito risorse economiche. In bocca al lupo! Con l’auspicio che
RG Studio partendo da Ginosa cresca in maniera da allargare e colmare
una mancanza importante nel territorio che è la Radio.»
Anche noi ringraziamo il Sindaco Avv. Luigi Montanaro per averci
ospitato e dedicato del tempo e ufficialmente invitiamo tutta l’Amministrazione Comunale a visitare gli studi della nostra emittente per
mostrare come si è evoluta negli anni.
Floriana Ribecco
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attualità
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
Feste patronali 2010: ritorno alla tradizione
Intervista al Presidente del Comitato Dott. Felice Bitetti
di Rosamaria Busto
Siamo già in clima di Feste Patronali.
Le maestose luminarie che campeggiano lungo Corso Vittorio Emanale
II, ne sono la riprova.
Una tradizione che da secoli segna
la ripresa delle attività sociali della
città, lo spartiacque tra la stagione
estiva e quella autunnale, il ritorno a
scuola, la vendemmia, la pulizia minuziosa delle case…
Quest’anno, anche nell’organizzazione delle feste in onore dei co-patroni Beata V. Maria del Rosario e
i Santi Cosma e Damiano, c’è una
novità o meglio un ritorno. La presidenza del Comitato è stata affidata
al Dott. Felice Bitetti. Già Presidente
negli anni passati, l’ultima sua esperienza risale al 2002, devoto alla Madonna del Rosario per tradizione familiare e sua personale. Per questo
gli abbiamo chiesto di rispondere ad
alcune nostre domande, per poter
dare ai nostri lettori alcune anteprime riguardo alle Feste prossime.
Dott. Bitetti perché è ritornato a
Presiedere il Comitato Feste?
«Sono stato già Presidente esterno
nel triennio 2000-2001-2002. Poi
le Confraternite decisero di riportare al loro interno la gestione anche
del programma civile e così mi sono
ritirato. Lo scorso anno le stesse si
sono rivolte al Vescovo, esprimendo
la volontà di organizzare solo la parte religiosa delle feste. Un tentativo che già quindici anni fa era accaduto. Per evitare che
si potesse poi all’ultimo momento improvvisare, mi sono fatto avanti e ho dato la mia
disponibilità a organizzare per quest’anno
la parte civile del programma. A condizione
però che non ci fosse la diatriba tra le due
confraternite. A quel punto il Vescovo ha informato della mia disponibilità i due Priori,
che hanno accettato la mia presidenza».
Può darci qualche anticipazione sul
programma?
«Intanto ho pensato di ritornare alla festa in
senso più tradizionale. Luminarie, bande e
fuochi, con l’appendice della musica leggera al lunedì della fiera. La gara dei fuochi
pirotecnici non si farà più, visto che a mio
avviso, sia per l’ubicazione, sia per l’orario,
portava dopo le 22 a svuotare la piazza, perché la gente dopo aver visto i fuochi andava
via. Quindi ho riportato nel programma due
fuochi il sabato sera e due la domenica sera
dopo le 23 e 30. Ci saranno due bande che
andranno anche dietro le processioni, dopo
quindici anni in cui solo una banda seguiva
il corteo religioso. Per la musica leggera, ho
scelto di soddisfare sia i giovani
che i meno giovani, prendendo un
gruppo musicale per il lunedì che
suonerà musica rock, mentre il sabato sera dell’ottavario, abbiamo
scritturato un gruppo musicale di
ex famosi dei New Trolls e PFM
che farà musica Anni Settanta. Per
le luminarie abbiamo incrementato
la spesa per portare a Ginosa una
novità con luce led, che avrà un effetto molto suggestivo. Ciò è stato
possibile anche grazie al notevole
contributo degli sponsor. Durante
la settimana dell’ottavario ci saranno altri eventi culturali».
Ritornando alle Confraternite,
Le chiedo quale potrebbe essere stata la causa del loro ritorno
alle feste solo religiose?
«Le Confraternite vivono al loro interno diatribe che vengono da lontano. Basti pensare che a tutt’oggi
la Confraternita dei SS. Medici è
commissariata. C’è bisogno di rilanciare la loro attività su basi nuove. Ritengo che chi abbia cariche
politiche non dovrebbe ricoprire
ruoli di rilievo all’interno di queste
organizzazioni religiose perchè
spesso si può essere fraintesi rischiando che sempre le stesse
persone facciano tutto. Bisogna
invece allargare la partecipazione
ad altri, in particolare ai giovani,
per potersi rigenerare. Cercando anche di
evitare i personalismi nella gestione e di
cristallizzare i ruoli, rinnovando le cariche
anche nei Comitati».
Quanta parte attiva hanno l’Amministrazione Comunale, le Associazioni e le
attività commerciali nell’organizzazione
della festa?
«Le attività commerciali non partecipano in
alcun modo, forse anche perché noi non le
coinvolgiamo direttamente. L’Amministrazione Comunale partecipa con la Polizia
Municipale, l’Ufficio Commercio, per l’ordi
attualità
ne pubblico e la gestione degli spazi pubblici nei giorni delle processioni e della fiera e
interviene con un contributo di 5000 euro.
Le Associazioni per ora non abbiamo pensato di coinvolgerle, per il prossimo futuro
lo si potrebbe fare».
Vox populi affermano che questo suo
incarico abbia a che fare con una sua
eventuale candidatura alle prossime
amministrative, in qualità di primo cittadino. Cosa risponde in proposito?
«Non è affatto così. Ho sempre fatto parte del Comitato feste, negli Anni ’80 anche
di quelle d’Aprile. La passione per le feste
l’ho sempre coltivata. Quindi sono solo vox
populi».
Ritiene che le Feste siano ancora la più
importante e sentita tra le tradizioni po-
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
polari del nostro paese?
«Credo di no».
Perché?
«Io faccio un paragone tra la festa della
Madonna di Laterza e la nostra di Ottobre.
A Ginosa ad esempio, molti si lamentano
che essendo il paese molto grande, la processione debba estendere il suo percorso
a zone più nuove e decentrate. A Laterza
invece il tragitto della Madonna da una
chiesa all’altra è ormai quello da secoli. Se
non termina la processione, i laertini non
tornano a casa per il pranzo o non si mettono a tavola. Da noi mentre la Madonna
passa per le strade intorno alle 13,00 sentiamo in alcune case già il rumore dei piatti
e di chi sta già pranzando. Si abbandona la
processione e dopo le 13,30 in piazza non
11
c’è più nessuno. La partecipazione stessa
dei fedeli è numerosa solo nel primo tratto
poi va scemando. Non è più la festa di tanti
anni fa, più sentita e partecipata. Non c’è
la cultura della tradizione che c’è invece a
Laterza. Anche le note vicende tra le due
Confraternite hanno fatto perdere l’entusiasmo per le Feste. Bisognerà quindi lavorare
molto per far innamorare di nuovo i ginosini
di questa bella tradizione religiosa e popolare.
Se mi permette vorrei infine ringraziare gli
sponsor e tutti i miei collaboratori, le Confraternite, i volontari della nota popolare e
quanti si stanno adoperando per la buona
riuscita di queste feste 2010».
Rosamaria Busto
Ginosa in terra di
Bisanzio e Musica nel
Chiostro
La Goccia e il Museo Civico Santa Parasceve
insieme per una mostra artistica
Sabato 25 settembre 2010 alle ore 18.30 presso il Museo Civico
Santa Parasceve di Ginosa, si terrà la serata inaugurale della mostra d’arte: Ginosa in terra di Bisanzio, organizzata dalla
Redazione de La Goccia e dal direttore del museo, dott Giambattista Sassi. Saranno presentate le opere di: Damiano Bitetti,
Antonio Pizzuli, don Domenico Cantore e Piero di Canio, che
rimarranno esposte al pubblico dal 25 settembre al 10 ottobre
2010.
Il periodo non è scelto a caso, ma copre l’arco di tempo durante
il quale si svolgono i festeggiamenti dei Santi Patroni di Ginosa,
in tal modo si intrecciano iniziative di diverso stampo ma che
insieme tendono a valorizzare cultura e talenti locali. I pittori
Bitetti e Pizzulli, oltre a valorizzare nelle loro tele il patrimoni paesaggistico ginosino, sono artisti che con il nostro quindicinale
annoverano un’antica collaborazione per le numerose copertine
illustrate in occasione di diversi avvenimenti; Di Canio e don Domenico, sono entrambi autori di dipinti che investono la sfera
Sacra e, l’ambito, ben si colloca nel periodo dei festeggiamenti
delle feste Patronali.
Durante la serata inaugurale, interverranno: il Sindaco Luigi
Montanaro, il Delegato alla Cultura Vitantonio Bradascio, il Direttore del Museo Giambattista Sassi, la Coodirettrice de La
Goccia Adele Carrera e il Presidente del Comitato Feste Patronali Felice Bitetti; madrina della serata sarà: Nicla Pastore, conduttrice di Studio 100 tv. Tuttavia non soltanto arte iconografica
nell’idea degli organizzatori, ma anche arte musicale, infatti nel
corso della serata d’apertura è previsto un momento musicale,
con Lisa D’Amelio accompagnata da Lorenzo Susca che si esibiranno nella esecuzione di brani di Fabrizio De Andrè.
Nelle serate del 3 e 10 ottobre prossimo, nel chiostro del museo, saranno eseguiti due concerti di musica classica, nel corso
dei quali si esibiranno in opere di Schubert, Chopin, Rachmaninov e Beethoven, al pianoforte i musicisti Nicola Muro, Michele Mele (3 ottobre); Paola Cazzati (pianoforte) Claudia Minieri
(violino), Michele Mele (pianoforte), Damiano Traetta (violino),
Rosanna Cianciotta e Umberto Galante (clarinetto), in opere di
Mozart, Viotti, Schutte e Schumann (10 ottobre).
Francesca Bitetti
12
attualità
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
Intervista al presidente de La Svolta
Da qualche giorno, in via Roma a Ginosa, si
è concretizzata, con l’apertura di una sede,
la volontà del Movimento Politico culturale
“La Svolta” di essere protagonisti della vita amministrativa della nostra città. È stata
preannunciata una pubblica assemblea per
il prossimo 24 ottobre e, intanto, i dirigenti
dell’associazione si stanno prodigando per
far conoscere ai ginosini e marinesi la loro
Associazione.
Il nostro giornale che intende essere attento a tutto quello che accade anche sul versante politico della vita cittadina, vuol far
conoscere questa nuova “creatura”, attraverso le risposte del suo presidente, l’ing.
Domenico Rosato.
Signor Rosato, lei è il presidente di questa nuova Associazione politico-culturale, che nasce da un presupposto da voi
già dichiarato «…condividiamo una profonda sfiducia nell’attuale classe politica». Per classe politica dobbiamo intendere “maggioranza e opposizione”?
«Per classe politica vogliamo intendere coloro che in vari ruoli hanno il potere consuntivo e decisionale nelle varie sedi istituzionali (Comune, Provincia, Regione, Parlamento, Parlamento europeo). Coloro che
hanno ricevuto la fiducia del popolo….coloro che dovevano eventualmente controllare
l’operato (opposizione) di chi amministra….
ma che o per incapacità o per negligenza o
per interesse personale non hanno saputo
e/o voluto ricoprire il ruolo per cui sono stati
chiamati a governare.»
Avete scritto: «Siamo qui perché sentiamo l’urgenza di una diversa gestione
della cosa pubblica» Cosa vi ha scandalizzato della gestione della pubblica amministrazione?
«L’amministratore pubblico (maggioranza ed opposizione) deve recepire i bisogni
della comunità amministrata ed individuare
e mettere in atto tutte le azioni per cercare
di soddisfare tali bisogni, senza chiudersi in
se stesso nel Palazzo, ricordandosi dei bisogni della cittadinanza solo in vista del rinnovo delle varie assemblee previste dalla
Costituzione.
Scandalizza l’allontanamento della cittadinanza dal seguire l’operato delle amministrazioni, basta pensare alla presenza di
cittadini durante i lavori di consiglio comunale (4-5 persone, quando va bene), scandalizza come certe problematiche non vengono affrontate, in primis l’occupazione e l’ambiente a tutela della salute».
Presidente, potrebbe illustrare ai nostri
lettori, a grandi linee, gli obiettivi programmatici che si pone la sua Associazione?
«Potrebbe sembrare demagogico ma credo
che l’obiettivo principale sia quello di riavvicinare la gente al Palazzo e alla politica
in genere. Far capir loro che il politico è un
mero rappresentante al servizio del cittadi-
no che lo rappresenti nelle opportune sedi,
lo difenda nei propri diritti e lo educhi ai propri doveri. Ridare moralità e dignità alla politica, la gente ormai è diffidente ed ha paura
dei politici, pensa loro come chi insegue la
politica per obiettivi personali. Tutto ciò deve finire! Bisogna far capire alla gente che il
compito del cittadino non si deve limitare ad
eleggere i propri rappresentanti, ma li deve
spronare, criticare, elogiare. In altri termini
una partecipazione attiva della gente anche
dopo le elezioni. È nostro obiettivo dare la
massima trasparenza nella gestione di incarichi, appalti, concessioni e autorizzazioni.
Ci sarebbe da rivedere il piano urbanistico,
a dir poco fallimentare quest’ ultimo presen-
tato. Rivedere le mappe geomorfologiche
del nostro territorio prevedendo dei consolidamenti prima di costruirci. Rivalutazione
del centro storico con interventi efficaci e
artisticamente validi. Un continuo monitoraggio dell’aria che respiriamo (le mortalità
per tumore sul nostro territorio deve farci
pensare), i prodotti che mangiamo coltivati
sul nostro territorio. Fornire piu servizi gratuiti al cittadino. Ridare decoro ad un paese “brutto da guardare”. Realizzare delle
zonizzazioni architettoniche affinchè nuove attività o costruzioni ricalchino uno stile
standard. Dare valenza più che un costo,
alla bandiera blu attraverso servizi reali.
Rendere Ginosa Marina competitiva con
altri comuni del Nord, i costi sono elevati
e rendono per niente competitiva la stessa
Ginosa Marina. Ma ci sarebbe tanto ancora da fare!»
Nel vostro documento di presentazione
parlate di primarie. Cosa significa?
«Significa semplicemente che qualsiasi
cittadino che condivide e magari rafforza
il Progetto per La Svolta, che intende candidarsi a sindaco per le prossime amministrative, dovrà sottoporsi alle primarie.
Sarà quindi la popolazione a scegliere tra
tutti coloro i quali avranno dato la propria
disponibilità alla candidatura, questo sarà evitato solo se si avrà una sola candidatura per tale carica.” Le primarie intese
in questo modo saranno fatte anche con
altre forze politiche e/o associazioni che
sposano i nostro obiettivi e diventano nostri partner di coalizione.»
Se si presenta l’occasione di scegliere
con chi pensate di allearvi per le prossime amministrative?
«Come già indicato nel nostro primo manifesto, non abbiamo pregiudizi né intendiamo coltivarli, pertanto non interessa il
colore ma l’idea. Se l’idea di progetto è
comune saremo ben lieti di lottare per la
stessa causa indossando insieme la “casacca di Ginosa”. I partiti per noi non saranno tali ma saranno solo gruppi di liberi
cittadini che intendono sposare la nostra
stessa causa».
Qualcuno ha detto che molti componenti dell’associazione sono “delusi”
di centro destra «Non è chiara la doman
attualità
da…. forse voleva dire che alcuni componenti
del movimento sono elementi riciclati perché
precedentemente “scaricati” dal centro destra
e pertanto per mera rivalsa e sete di potere
hanno fondato questo movimento nella speranza di ritornare nel palazzo?»
Non ho usato questi termini ma risulta che
queste problematiche sono state sollevate sulla pagina di FB del nostro giornale.
Quindi risponda pure… come se le fosse
stata rivolta questa domanda…
«Se la domanda è questa le rispondo con un
esempio: premesso che nella nostra associazione solo alcuni promotori (una insignificante
minoranza) hanno avuto precedenti esperienze amministrative nel centro-destra è non sono mai stati cacciati ne definiti pubblicamente dall’attuale sindaco “Mele Marce”. In qualunque sistema aziendale c’è l’elemento intraprendente e capace e quello che ha solo interesse a fare più o meno bene il proprio lavoro attendendo la fine dalla giornata lavorativa.
Quest’ultimo non avendo grandi pretese resta
buono e fa cio che il padrone ordina. L’altro
invece prima o poi bussa alla porta del padrone per chiedere un avanzamento. Il padrone ha due possibilità, o gli dà effettivamente
l’avanzamento richiesto o lo invita a cambiar
azienda. Allora ora chiedo io ai nostri politici che tanto si scatenano nell’accusar alcuni
dei nostri di insoddisfatti-scaricati in cerca di
rivalsa. Chiedo….ma siamo sicuri che è come dite o magari il vostro padrone non vuole gente intraprendente ma solo succubi automi la cui loro unica ambizione è di servire
il padrone? Perché un manager capace che
cambia azienda è compreso mentre un uomo
capace e che non si piega al padrone viene
considerato un fallito? (vedi le ultime vicende Fini-Berlusconi). Vorrei tanto che rispondessero…ma ahimè leggendo i nomi dei nostri amministratori faccio fatica a riconoscere
in loro esperienze aziendali e pertanto resterò
senza risposta.»
Avete programmato un’assemblea il prossimo 24 ottobre. Qual è la valenza di questa iniziativa?
«E’ quella dell’ufficializzazione di incarichi e
programmi. Sarà in quella sede che la gente
conoscerà meglio i componenti del gruppo e il
nostro programma. Sarà l’occasione per confrontarci con altri cittadini è un primo banco di
prova per noi.»
Stefano Giove
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
13
Il consigliere provinciale Pardo
chide lumi sul funzionamento
del’Impianto di depurazione in
Marina di Ginosa.
Il sottoscritto Consigliere Provinciale Augusto Pardo
premesso
che in seguito a proteste e sollecitazioni
da parte di molti cittadini e dei titolari
di imprese di autospurgo di Marina
di Ginosa, nei mesi scorsi si è recato
presso gli uffici competenti della
Provincia e del Comune di Ginosa e che,
dai colloqui avuti e dagli atti visionati è
emerso quanto segue:
1. in data 18 giugno u.s. i carabinieri del
N.O.E. di Lecce hanno sottoposto a sequestro probatorio alcune vasche inutilizzate
in quanto già dismesse;
2. in data 21 giugno u.s. codesto Assessorato ha sospeso l’autorizzazione a ricevere
e trattare i liquami conferiti dagli autospurghisti, motivando il provvedimento con le
sole indagini in corso e non facendo alcun
riferimento a ragioni tecniche;
3. in data 23 giugno u.s. il Sindaco di
Ginosa indiceva una Conferenza di Servizi
svoltasi il successivo 29 giugno, nel corso
della quale i convenuti si impegnavano ad
adoperarsi perché si giungesse quanto prima al dissequestro; la Conferenza veniva
quindi aggiornata al successivo 12 luglio.
In tale data la Provincia è risultata assente
e, data la rilevanza delle sue competenze
in materia, non si è addivenuti ad alcuna
soluzione;
considerato
• che sono trascorsi inutilmente oltre due
mesi nel corso dei quali gli autospurghisti
sono stati costretti a conferire all’impianto
Gennarini di Taranto, con uno sproporzionato aumento dei costi che si sono quadruplicati divenendo insostenibili per le
famiglie che devono necessariamente fare
ricorso a tale servizio;
• che nei primi giorni di agosto il Sindaco
di Ginosa, spazientito, ha inviato una nota
a codesto Assessorato e, per conoscenza, al N.O.E. ed all’AQP, gestore dell’impianto, chiedendo la revoca della sospensione in quanto l’AQP aveva dichiarato,
nella seconda Conferenza di Servizi, che
non vi erano problemi tecnici ostativi alla
prosecuzione dell’attività dell’impianto;
• che, non avendo ottenuto alcun riscontro, il Sindaco di Ginosa inviava una seconda nota, questa volta – per conoscenza - anche alla Procura della Repubblica,
con la quale chiedeva di essere notiziato
per iscritto sugli atti e sui provvedimenti
adottati. Anche in questo caso la Provincia non ha dato alcun riscontro;
• che il sottoscritto, anche in seguito alle
sollecitazioni di cui in premessa, si faceva
promotore di un incontro presso gli uffici
di codesto Assessorato per il 21 settembre p.v., accompagnato dal Presidente
del Consiglio Comunale di Ginosa De
Palma e da una delegazione di cittadini e
di operatori del settore;
• che nella stessa data del 21 settembre
p.v. cesseranno gli effetti del provvedimento di sospensione;
chiede
che codesto Assessorato non proroghi
ulteriormente la sospensione delle attività dell’impianto consentendo in questo
modo la normalizzazione della situazione
e restituendo agli incolpevoli cittadini ed
operatori la smarrita tranquillità sul piano
familiare e, soprattutto, sul piano economico.
Taranto,lì 21.09.2010
Il Consigliere Provinciale
Augusto PARDO
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attualità
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
Il pd che vorrei.
Il congresso del pd a Ginosa arriva in un momento particolare e delicato del nostro scenario politico che ci vede coinvolti a determinare
i membri del nuovo direttivo e di conseguenza
il nuovo segretario, e ci proietta verso la campagna elettorale che ci accingiamo a preparare in vista delle elezioni amministrative dell’anno prossimo. Quali saranno i candidati?
Prima di individuare le persone è necessario incominciare a parlare di un progetto e
di idee da contrapporre al centro destra, che
siano credibili e realmente alternative e che
abbiano la forza di trascinare e convincere
anche il partito di nuova formazione in Italia;
quello dell’astensionismo, che ad ogni tornata
elettorale diventa sempre più consistente. La
gente è stanca e disaffezionata alla politica,
continua a sperare che la vecchia nomenclatura vada via, si affida alle primarie non già
per determinare il candidato migliore, senza
vederlo calare dall’alto come ci impone l’attuale legge elettorale, ma per contare e partecipare.
Perché è vero che in molti hanno deciso di rinunciare al proprio diritto di voto, ma è anche
vero che in tanti credono che per scalzare
la vecchia nomenclatura è necessario impegnarsi in prima persona provando ad occupare quelle poltrone che nessuno mai lascerebbe libere. Si tratta delle poltrone del potere.
Per questo, se primarie dovranno essere che
siano del progetto e delle idee e non del potere. Che prevalga l’alternativa e la novità, perche’ di questo ha bisogno il nostro paese.
In Italia la corruzione alberga dovunque e vale 60 miliardi di euro, gli interessi sono altissimi, è difficile proporre un modello di partito
esente da implicazioni giudiziarie. In ogni democrazia che si rispetti il primo potere di controllo su ciò che accade nelle istituzioni non è
nei giornali, nei giudici ma nelle opposizioni.
Opposizione, che non si esprime quando i tre
operai di Melfi non vengono reintegrati in fabbrica, che rimane in silenzio quando Gheddafi, un terrorista , arriva in italia per la quarta
volta e fa i suoi porci comodi. È più impegnata a discutere delle alleanze con l’Udc, parla
di politici, non di politica, continua a vivere
e nutrirsi del berlusconismo come un parassita, senza essere in grado di costruire una
proposta credibile per gli italiani; continua ad
essere lontana dalla gente, dai bisogni della gente, dalle esigenze quotidiane, crede di
continuare a fare politica con le ideologie non
con le idee, si serve della lingua italiana per
abbindolarci, per giustificare i ritardi, le assenze,
l’inettitudine.
Moro parlava di convergenze parallele, un paradosso per i matematici, ma che mette bene in luce
quanto succede in Italia; la politica e lo stato che si
muovono su due binari paralleli, ma che qualche
volta si incontrano lì dove gli interessi e la brama
sono tali da modificare le leggi e da sfruttare lo Stato per fini privati, non già per rispondere ad un
bisogno collettivo.
Ora io mi chiedo: quanto siamo diversi da questo
stato di cose, quanto riusciamo a proporre alla nostri cittadini l’immagine di un pd attento, presente e
onesto, lontano dagli interessi del singolo e capace
di muovere una politica per la gente, che parli il
linguaggio della gente e che sia la gente? Questo è
il punto dal quale deve partire il nuovo direttivo che
si va a formare. Non dobbiamo essere convincenti solo per strappare un consenso, ma dobbiamo
convincerci che possiamo essere l’alternativa, che
possiamo rimettere in piede questo paese perchè
ne abbiamo le competenze e le capacità.
Che non si faccia l’errore di completare le liste
con un numero indefinito di giovani solo per dare
la percezione all’elettorato che il partito vada nella
direzione della novità, esigenza tanto reclamata a
Ginosa e quasi mai soddisfatta. C’è tanta di quell’innovatività nelle menti dei trentenni, che i polititici
temono, perchè sanno di essere una classe in via
di estinzione, atavica, frutto di una società basata
sul nulla, che con quel nulla vuole riempire il vuoto
che ha seminato in questi anni. Noi non staremo
semplicemente ad ascoltare, non subiremo passivamente le decisioni imposteci, al contrario, vorremo determinare quelle decisioni, con la stessa
razionalità ed abnegazione con la quale abbiamo
terminato i nostri studi, con la stessa caparbietà
con la quale ci siamo presentati ai primi colloqui
di lavoro.
Noi non abbiamo un cappio al collo, non siamo
governati da un burattinaio e non abbiamo un ventriloquo che parla al nostro posto. Siamo liberi. La
nostra libertà ci rende più forti e spaventa perchè
incorruttibile. Ci vuole solo un po’ di coraggio. Il
coraggio di impegnarsi per una causa giusta, il coraggio di provare a contrastare le inadempienze, il
coraggio di avviare una dialettica nuova, più vicina
a quella generazione che è stata falcidiata dalle
nomination del grande fratello, dalla play station,
da chi ha gestito al nostro posto le nostre cose
senza che noi potessimo nulla perche distratti dall’accidia e dalla pigrizia, pensando che tanto sono
tutti uguali, senza pensare ad essere noi diversi da
loro. Come diceva Pertini, “se pensi che tutti siano
corrotti e affaristi e che in politica essere onesti è
un’ingenuità, vuol dire che anche tu sarai, come
loro, un disonesto!”
Cosimo Vavallo pd Ginosa.
Noi e il Fisco
PIU’ SEVERE LE
NORME ANTI
EVASIONE
La manovra finanziaria correttiva 2010
varata con il D.L. 78/2010 convertito in
legge 122/2010 ha introdotto, fra l’altro, un adempimento di grande rilievo
che senza dubbio andrà a rendere più
severe le regole di comportamento
fiscale degli imprenditori e dei professionisti.
L’art. 21, comma 1, prevede l’obbligo
di comunicare telematicamente alla
Agenzia delle Entrate le operazioni
rilevanti ai fini IVA di importo pari o superiore a euro 3.000,00. Tale misura è
stata introdotta per consentire all’amministrazione finanziaria di potenziare
le azioni di contrasto e di prevenzione
dei comportamenti fraudolenti soprattutto in materia IVA (frodi carosello e
false fatturazioni) e di tassazione del
reddito.
Dalla verifica delle predette comunicazioni telematiche il fisco potrà individuare i soggetti a rischio frode e/o
evasione in ordine a mirate e tempestive azioni di controllo. Anzitutto sarà
più agevole per il fisco verificare la
congruità dei volumi di affari, dei costi
indicati nelle dichiarazioni dei redditi,
delle spese e dei consumi di particolare rilevanza, elementi questi finalizzati
ad individuare la capacità contributiva
del soggetto interessato dalla verifica.
La platea dei contribuenti interessati
dalla novità è quella dei titolari di partita IVA. Sono escluse, pertanto, le operazioni concluse fuori campo IVA.
La mancata comunicazione e/o la comunicazione con dati incompleti o non
veritieri comporta l’applicazione di una
sanzione da 258 a 2.065 euro.
L’attuazione è prevista con un provvedimento che sarà approvato a breve e
dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2011.
Dott. Mario D’Alconzo
attualità
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
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QUANDO A RIFARE DUE SCALINATE ... E’ IL SOLE
Quando c’è la volontà politica ed i soldi
per tradurre in progetti le idee, il gioco è
fatto. Così, all’Amministrazione Comunale di Ginosa è bastato scommettere
sul fotovoltaico e mantenere fede
agli impegni assunti, per restituire
alla comunità due scalinate completamente rifatte nel look; qualcuno, anzi, osa dire, completamente
nuove.
Taglio del nastro, con tanto di inaugurazione, nella mattinata di sabato, per la scalinata, che porta al
Parco Morandi e per quella, che
collega via Teano a via Matteotti.
Nella prima, l’elemento che vi predomina è la pietra naturale, che
rende l’opera apprezzabile anche
da un punto di vista architettonico.
Non manca la pubblica illuminazione e la ringhiera di protezione, sui
muretti laterali. Una scalinata, che
ben si integra con l’ambiente naturale, che la circonda e che consente ai cittadini di spostarsi senza
disagio alcuno dal Rione Poggio a
via Matteotti. A realizzarla la ditta
“Binova”, per una spesa complessiva di 110mila euro. E’, invece,
costata poco meno, circa 70 mila euro,
invece, l’altra scalinata, consegnata dalla ditta “Bozza Francesco”: è quella utilizzata dai cittadini, che, da via Matteotti,
devono spostarsi nel Rione Poggio e,
soprattutto, dagli studenti che, dal rione
Poggio, devono raggiungere la scuola
“Deledda”. E’ c’erano anche loro, proprio
gli alunni della “Deledda”, accompagnati
dagli insegnanti e dal dirigente scolastico
Mariangela Esposito, sabato mattina, alla
cerimonia di consegna delle due opere.
Ad attenderli, il sindaco Luigi Montanaro,
l’assessore alla Pubblica Istruzione Felice Vizzielli, l’assessore ai Lavori Pubblici, Vincenzo Di Canio, che ha seguito i
lavori, l’assessore al Bilancio Carmine
Malvani ed il consigliere regionale Pietro
Lospinuso. Evidente la soddisfazione del
primo cittadino, per aver portato a compimento un altro impegno assunto
“con” e “per” la comunità. “La funzione di un amministratore serio – ha
detto Montanaro - non deve limitarsi
o, peggio ancora, ridursi alla buona
eloquenza verbale. Alle parole, devono seguire le azioni; alle azioni i
risultati. Crediamo – ha continuato
l’assessore Vizzielli – di aver reso
un altro servizio alla cittadinanza e,
soprattutto, di aver posto la parola
fine ai disagi degli studenti della
zona, che, finalmente possono utilizzare queste due scalinate senza
alcun rischio per la loro incolumità”.
Ed infine, un cenno dell’assessore
Di Canio alla provenienza dei fondi, utilizzati per la realizzazione dei
due interventi: “Sono soldi, che le
casse comunali ha incassato grazie agli investimenti territoriali nel
fotovoltaico. Una buona opera per
la città, ma, soprattutto, una bella
lezione ambientale e sociale per gli
studenti: investire nell’energia pulita comporta due vantaggi, quello di
contribuire ad una vivibilità ecosostenibile
e quello di reinvestire le entrate in altri servizi ed opere per la comunità. Ovviamente, sempre se c’è l’intelligenza politica e la
volontà di farlo”.
Uff. Stampa Comune di Ginosa
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attualità
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
Intervista al Delegato alla Cultura
del Comune di Ginosa Antonio Bradascio.
Abbiamo avuto una stagione estiva molto
ricca di eventi e avvenimenti per la promozione del territorio ginosino. A proposito di
questo, vogliamo parlarne direttamente con
colui che è stato il “protagonista” di questa
serie di successi, il delegato alla Cultura del
Comune di Ginosa Sig. Antonio Bradascio.
Sig. Bradascio, ci illustra un breve bilancio turistico sugli eventi estivi di Ginosa
e Marina di Ginosa?
«Naturalmente è superfluo sottolineare un bilancio ultra positivo perché siamo riusciti a creare un cartellone molto ampio
con circa 50 appuntamenti che
ha tenuto conto delle esigenze
e i generi che la gente poteva
aspettarsi. Abbiamo avuto manifestazioni
enogastronomiche, manifestazioni con artisti
di spessore nazionale e degli
eventi da “tutto esaurito” e mi
riferisco a quelle manifestazioni che hanno reso protagonista
la nostra gravina grazie alle associazioni “Gi.Ri. d’Arte” e “Cavalieri della Madonna Dattoli”.
Ovvio parlare delle manifestazioni avute in piazza come “Il
Palio degli Anelli”, “Sagra dell’Arrosto”, “Sagra delle Orecchiette” a cura dell’Associazione “Lu.Ma.Gi.Gi.” mettendo in risalto artisti
sia locali e non, assegnando dei premi per
partecipazioni canore (persino un premio
per le selezioni di Sanremo Giovani!) Voglio ricordare che l’associazione “Arci”, in
una 2 giorni in piazza, ha voluto ricordare ai
ginosini e far scoprire ai turisti una leggenda popolare che è quella de “U’ Munachicchie” associando come evento preparatorio
alle stesse una mostra avvenuta presso
il Museo locale con la collaborazione appunto dell’“l’Arci” il comune di Ginosa e la
direzione del museo stesso registrando un
gran numero di visitatori. Abbiamo avuto un
concorso in vernacolo e spettacoli vari fino
ad arrivare alla finale di “Miss Wella” legata al concorso nazionale di Salsomaggiore
Terme. Anche a Marina di Ginosa abbiamo
avuto grossi eventi ad esempio la 8° edizione del “Music Live Show” firmata Note
nel Blu portando alla ribalta bravi artisti
locali e non solo. Abbiamo avuto altre manifestazioni organizzate dalla Pro-Loco di
Marina di Ginosa allietando i turisti con un
gruppo folkloristico di Palagianello, “Sete di
Radio tour” del noto network del sud Italia
Radio Norba e preciso la collaborazione
economica del Comune di Ginosa che con
ben 12.000 € ha finanziato questo evento
rispetto ai 5.000 € dell’Ente provinciale,
ricordo la manifestazione del “Palio degli
Anelli” che ha riscosso grande presenza
turistica per poi passare alle manifestazioni della notte di S. Lorenzo e i fuochi
d’artificio del 15 agosto e ancora tante altre
(sperando di non dimenticare nulla). Tutte
queste manifestazioni sono state gradite
sia dai residenti che dai turisti provenienti
da altre parti d’Italia e d’Europa sorpresi
dalla ricchezza del territorio e cioè il mare
e la gravina che non a caso è il nome del
nostro ben nutrito cartellone: “dal mare alle
gravine”. Il turista che giunge a Ginosa de-
ve godersi il mare, la pineta e l’entroterra,
scoprire il rivalutato rione Rivolta, il ricco
centro storico e la gravina.»
A proposito di Associazioni, quali hanno
contribuito e quali non al successo estivo del nostro territorio?
«La nostra Amministrazione da 8 anni segue una precisa idea di programmazione
e grazie alle Associazioni, ci sono eventi
che son arrivati alla 4° e altri all’8° edizione, purtroppo
ci sono “critici” che ritengono che le attività non sono
ben associate alla cultura e
alla realtà in cui viviamo e
l’Amministrazione ha poche
idee… Tutto questo è falso,
non a caso queste manifestazioni si ripetono ogni anno con successo e altre sono in fase di prosecuzione,
ciò vuol dire che dietro tutto
questo c’è una programmazione e che sia chiaro una
volta per tutte che niente cala dall’alto e la Signora che
siede alla poltrona dell’Ente
Provincia, probabilmente è
sconnessa dal territorio in
cui vive e l’ha eletta, perché
non si è accorta che abbiamo creato una sinergia con
tutte le associazioni territoriali che fa partire
la programmazione dal basso, infatti, essa
è frutto di quello che i ginosini vogliono, così
facendo si ottengono 2 risultati importanti e
cioè lo stare insieme (e oggi è difficile creare associazioni che aggregano soggetti con
idee e amore per il territorio) e in più sono
emerse manifestazioni di alta qualità e io ne
sono soddisfatto perciò le ringrazio tutte, la
Pro Loco di Marina di Ginosa, l’associazione “Note nel Blu”, l’associazione “Orizzonti
2001”, l’Associazione “la Jarvina” la “Swite
Relation” l’associazione “LuMaGiG”i, l’associazione “Arci - Il Ponte” e in particolare
i volontari dell’AVIS, del SER e della CROCE
attualità
ROSSA per la collaborazione. Chiaro è che
le critiche che ci piovono abbosso sono fine
a se stesse infatti tanti turisti, ginosini residenti all’estero e altri Comuni della Prov. di
Taranto, ci hanno riconosciuto capacità, carattere organizzativo e
la qualità degli eventi pianificati.
Tutto questo ancora una volta
grazie alle Associazioni presenti
in Ginosa e Marina di Ginosa che
hanno dato vita a questo articolato cartellone e noi dell’Amministrazione abbiamo condiviso e
patrocinato quasi totalmente.»
Signor Bradascio, ma le Associazioni sia di Ginosa che di
Marina di Ginosa hanno contribuito tutte
alla riuscita della stagione di cui stiamo
parlando?
«E’ chiaro che non tutte le associazioni
possono partecipare al progetto perché ci
sono associazioni che non hanno questo
spirito di organizzare eventi culturali ma
sono rammaricato per la mancanza di interesse a questa organizzazione, da parte
della Pro Loco di Ginosa e mi fa male dire
che si è fossilizzata troppo sull’organizzazione della “Passio Christi” in quanto tale
e non riesce a confrontarsi con le altre associazioni nell’organizzare, nel proporre e
nel produrre. Non dimentichiamo che le Pro
Loco in genere sono nate per promuovere
il territorio e valorizzare costumi, abitudini,
paesaggi, patrimoni e attività produttive per
lungo e per largo delle località di apparte-
La Redazione si scusa con
i collaboratori e con i lettori per i numerosi contributi
pervenuti e non pubblicati
e per le rubriche fisse, temporaneamente sospese. Tali
scelte sono state operate a
causa dei numerosi articoli
giunti per i quali non si poteva, oggettivamente, trovare spazio in questo numero
ma che sicuramente saranno
pubblicati prossimamente.
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
nenza. Ho atteso proposte e comunicazioni per l’inserzione nel cartellone estivo ma,
ancora oggi, non ho avuto notizie e questo
è un prospetto negativo perché non abbia-
mo dato l’opportunità ai numerosi turisti di
godersi il fiore all’occhiello del programma
della Pro Loco e cioè la visione della “Passio Christi” estiva, rompendo la catena per
il secondo anno consecutivo e, senza individuare colpe o colpevoli, insisto a dire
che l’Amministrazione è fuori responsabilità
perché ogni anno destina € 15.000,00 per
tale evento che originariamente comprendeva sia l’edizione pasquale che quella
estiva prettamente turistica. Sono anni che
insistiamo affinché la “Passio Christi” venga istituzionalizzata attraverso un accordo
di programma con la Provincia di Taranto,
la Regione Puglia, il comune di Ginosa e
la Pro Loco stessa. Noi siamo disponibili,
la nostra quota è stata stabilita con una voce specifica in bilancio ma ci risulta che gli
altri 2 Enti non si siano espressi. La cosa
negativa è che la responsabilità cade su
un nome locale molto importante che siede
alla Vice Presidenza del Consiglio Provinciale dott.ssa Galeota che di fatto dimostra
poca concretezza e in campagna elettorale
millantava che sono arrivate lettere dalla
Pro Loco e non dal Comune di Ginosa che
l’istituzionalizzazione fosse stata fatta ma
ad oggi non è stato fatto un bel niente!»
Dall’ultimo numero de “La Goccia”, ci risulta che uno degli ultimi eventi organizzati sia stato proprio il Suo matrimonio:
come ha potuto conciliare la stagione
estiva con questo?
«Ovvio che organizzare un matrimonio è dispendioso e io sono riuscito ad organizzare, spero bene, sia il cartellone estivo che il
mio matrimonio, ma qui la collaborazione di
mia moglie Marcella è stata fondamentale.
Questa conciliazione è perché ho passione
19
politica, amo il mio paese e il mio territorio e
voglio che sia sempre più bello e accogliente sotto tutti i punti di vista, ci metto molto
in questo, ci metto passione e dedico molto
tempo a costo zero solo per amore
del territorio che ha ottime capacità in
risorse umane e imprenditoriali, paesaggistiche e naturali e non abbiamo nulla da invidiare agli altri paesi
limitrofi come ad esempio Matera e i
suoi Sassi e mi appello ai miei compaesani affinché escano dall’apatia
che ci distingue da parecchi anni,
occorre rimboccarsi le maniche e insieme promuovere e far decollare in
maniera definitiva le nostre meraviglie e essere competitivi appunto con i nostri concorrenti vicini. Naturalmente dobbiamo essere bravi noi come Amministrazione
e i cittadini venendoci incontro per attrarre
i turisti non solo in estate ma oltre, dando
ospitalità ai visitatori della terza età che si
muovono in periodi dell’anno che non sono
solo luglio e agosto. Abbiamo appreso con
piacere che si è istituito un Consorzio per la
valorizzazione e la promozione del centro
storico e ci auguriamo che queste iniziative
trovino un adeguato riscontro nella popolazione per migliorarci sempre di più.»
Signor Bradascio, come vede il futuro di
queste manifestazioni?
«Dopo aver fatto tesoro dell’esperienze in
tutti questi anni, urge creare un coordinamento di queste associazioni, non un coordinamento di controllo ma quello che garantisca un’organicità per evitare doppioni
degli eventi da realizzare e valorizzare,
sotto il punto di vista della qualità. Questo
coordinamento dovrebbe avere un preciso
obbiettivo per programmare insieme il cartellone nei tempi giusti per garantire una
promozione più efficace e per evitare (o
meglio) annullare personalismi, individualismi e quant’altro per ambire d’arrivare sempre più in alto, pensando che il territorio è
unico e di tutti per andare nella stessa direzione e crescere tutti insieme.»
Ringraziamo per la disponibilità e il tempo
che ci ha dedicato il delegato alla Cultura
del Comune di Ginosa sig. Antonio Bradascio che a breve ricontatteremmo per avere
le proprie opinioni riguardando altri settori
della vita ginosina.
Floriana Ribecco
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attualità
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
TRA VECCHI LIBRI E POLVEROSE CARTE.
Una storia di 150 anni fa.
Voglio raccontare, ma non è una favola,
una giornata di ottobre del 1860 a Ginosa.
Domenica, 21 ottobre di 150 anni fa, in
Ginosa 7000 abitanti, circondario di
Taranto, provincia di Lecce, la vendemmia è in piena campagna, e nell’aria
spesso si avvertono folate di mosto in
fermento dalle tante cantine per
l’occasione rimaste aperte tutta la notte.
Il giorno festivo ritarda il risveglio di
molti, ma i soliti mattinieri, sofferenti
d’insonnia, sono già per strada, ed hanno modo di notare due casse di legno
che vengono portate nella chiesa di S.
Agostino, ed alcuni musicanti in tenuta
di gala, con lo strumento a tracollo, tutto
conferma quello che da tempo, con enfasi era stato annunziato: Domenica,
anche in Ginosa si svolgeranno le operazioni di voto per l’annessione all’Italia
e la nascita della Nazione Unica.
Quello del Plebiscito fu un inutile rituale
storico (inutile perché il responso era
già scontato in partenza) che rappre-
sentò, per noi meridionali un cambio di Re
(Borbone - Savoia), un cambio di capitale
(Napoli – Torino), ed un cambio di dialetto
(napoletano-fiorentino)
divenuto
poi
quest’ultimo lingua ufficiale del nuovo regno. Sempre per il Meridione il Plebiscito
segnò la prima delle due guerre di resistenza che vide un esercito (piemontese) opporsi ad un pugno di disperati illusi (Napoletani, Lucani, Pugliesi) prima definiti “cafoni”,
poi divenuti “briganti”, uomini che malgrado
le promesse di Franceschiello, Murat,
Garibaldi, continuavano a morire di fame
nel vero senso della parola.
Ma torniamo a Ginosa ed a quella domenica del 21 ottobre 1860.
In piazza nuova, oggi Orologio, si radunano
tutte le autorità locali e moltissima gente, la
maggior parte della quale, quasi con provocazione, mostra una vistosa coccarda tricolore al petto, affermando in tal modo la precisa volontà di una Italia unita, sotto un’unica
bandiera.
Si forma così un folto corteo, preceduto dalla banda, con alla testa il sindaco pro tempore Francesco Paolo Malvani, gli assessori tutti, ed il comandante della locale guardia nazionale Giuseppe Giancipoli, corteo
che, sfilando, lungo tutta la grande via centrale, oggi corso Vittorio Emanuele, giunge
all’ingresso della chiesa affacciata sulla piazza oggi Plebiscito, che in ricordo ne conserverà il nome.
Sono circa le 14, ed il sindaco in chiesa,
sotto il presbiterio, dà inizio ad un accorato
e quanto mai sentito discorso che elogiando i meriti e le capacità di Vittorio Emanuele, Cavour, Garibaldi porta all’unità ed ai
vantaggi di una nazione unica.
Concluso tra applausi il lungo intervento, iniziano le operazioni di voto che vedono il
Sindaco, seduto nel presbiterio che con voce tonante ad ogni cittadino, avente diritto,
che gli si presenta innanzi, consegnando
un apposito cartoncino, chiede:
“IL POPOLO VUOLE L’ITALIA UNA ED INDIVISIBILE CON VITTORIO
EMANUELE RE COSTITUZIONALE ED I
SUOI LEGITTIMI DISCENDENTI ?”
Il cittadino prendendo il cartellino a voce alta
rispondeva SI’ oppure NO, deponendo il cartoncino in una delle due urna all’uopo predisposte.
Le operazioni di voto proseguirono fino a tardi e
ripresero nei giorni successivi nei quali si votò
dinnanzi al Giudice del circondario e non più
alla presenza del Sindaco. Chiuso il seggio, il
Malvani, accompagnato dal capo della guardia
nazionale, depositò il 29 del mese le due urne
nella sede della Giunta Provinciale.
Per curiosità ricoderò che la spesa per le operazioni di voto ammontò a ducati 26, circa 130 lire
di quel tempo.
Dopo la conta dei cartoncini si ebbe il seguente
risultato:
VOTANTI
948
FAVOREVOLI
946
CONTRARI
2
Considerato il numero degli abitanti, e tenuto
presente che chiamati a votare erano solo uomini da 21 anni in poi, in possesso dei requisiti
richiesti (non raggiunti da condanna alcuna), si
deduce che gli elettori erano all’incirca 2500 cittadini, dei quali solo il 40% ritenne opportuno
esprimere il proprio parere, mentre il restante
60% decise di astenersi da qualsiasi manifestazione d’intenti.
Così il Ricciardi nel 1937 ricordando
l’avvenimento scrive:
«Anche Ginosa partecipò (Plebiscito ) ma è doveroso riconoscerlo, più che con fede ed entusiasmo per vile opportunismo dei dirigenti e tra
l’apatia del popolo soggiogato ancora dalla ricchezza terriera. I pochissimi liberali quali i Calace ed i Sangiorgio unici della classe intellettuale, stigmatizzarono la farsetta dei sedicenti
patrioti dalle fiammanti coccarde tricolori al petto».
In altre parole le coccarde viste erano più dei
cartellini conteggiati, ed è forse l’inizio di quella
serie di “sorprese” che in Ginosa ha visto spesso candidati ottenere voti inferiori agli iscritti ed
ai simpatizzanti...
Dal che si deduce che nè i “galantuomini” nè la
maggioranza dei cittadini ritenne opportuno votare per una unificazione di fatto già avvenuta,
della quale non condividevano nè il modo con
il
attualità
quale era stata effettuata, nè il fine.
L’attento cronista, che non riporta il nome
dei due contrari, così continua: «Alla votazione partecipò anche il Clero.»
La precisazione è molto importante in quanto precisa il pensiero politico dei sacerdoti
ginosini, una decina, che contrariamente a
tutto il 1ero della Diocesi, non apprezzavano la politica del Borbone, ed apertamente
votarono il nuovo indirizzo politico.
Ricorderò a tal proposito come ad una supplica a Re Ferdinando, in volontario esilio a
Palermo, che lo invitava a rientrare in Napoli, firmata da tutti i Sacerdoti della Diocesi, mancò quella del Clero di Ginosa.
Ma oggi, a 150 anni da quel voto quali furono i vantaggi che l’Unità portò al Regno
delle due Sicilie?
A tal proposito c’è tutta una letteratura che
partendo da quanto esposto sui testi di
scuola, giunge al libro più letto e venduto in
questi giorni: TERRONI, autore Pino
APRILE, edizione Piemme, che suggerisco
a quanti interessati all’argomento.
Ci sono ricordi imbarazzanti, ma al di là di
ogni retorica apologetica, che qualsiasi tesi
possa vantare a proprio sostegno, rimangono realtà che non possono nascondere
disagi.
Se è di oggi la notizia che una nuova strada
ferrata, e nuovi locomotori permettono da
Roma raggiungere Milano in meno di quattro ore, Matera, capoluogo di Provincia, a
150 anni dall’unità non risulta collegata ad
alcuna rete delle ferrovie dello Stato.
E spero vivamente che oggi siano mutate
quelle condizioni che un torinese, Carlo
Levi, al confino in Lucania così illustrava:
nel non lontano 1952 “Per terra, nelle
strade, nei cortili in pendio, scorrono per
mancanza di fogne, acque putride, ed il
tanfo prende alla gola. Le case sono delle
tane dai tetti di canne, ...dove vivono accatastati, adulti e bimbi nella più estrema
miseria.”
Concludo ricordando Benedetto Croce, non
certamente tenero verso i Borbone, il quale,
ricordando il Plebiscito così scrive:
“Accertato che nel Regno di Napoli i contadini stavano male, con l’Unita’ non stettero
certamente meglio.”
Nicola Tuseo
Nella foto: il generale Cialdini a cui Ginosa
dedicò una strada importante
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
21
RICORDI DI MARE.
Da anni non scendevo alla Marina prima
dell’alba.
Ragazzo, i camionisti mi lasciavano al bivio,
diretti a Taranto o in Calabria, ed io a piedi
percorrevo quegli ultimi chilometri sul finire
di una notte di agosto, con una luna così
grande che stentava ad affondarsi nel mare,
accompagnato dal concerto degli ultimi grilli
insonni, e le stelle, le tante stelle, erano
come lucignoli di candele appena spente,
che brillano ancora per un attimo prima di
scomparire del tutto; ed il buio veniva
tagliato da una sottile linea rossa che come
ristoppia accesa si allunga sempre più, e tu
più non distingui se è il mare od il cielo a
prendere fuoco; ed è in quel grembo di
fiamma che nasce il mattino, ed il mare,
man mano che ti accosti si sfalda tra le
dune, ed un denso sapore ti scende in gola
portandoti sentori di sale, di sabbia, o quello
afroroso del cefalo appena pescato che
viscido ti sfugge di mano. E senti appena il
respiro dell’onda, che come trucioli di legno
dalla pialla arrotolati, sul bagnasciuga
s’infrangono, lasciando mille bolle di
schiuma, ed a piedi nudi, avverti in alcuni
punti ancora il tepore della sabbia che la
notte non ha completamente dissolto; ed il
golfo, ti appare come una stupenda collana
di sabbia sulla quale i gabbiani hanno
impresso gli intrecci del loro passaggio,
collana, al collo immenso di una superba
dea con l’ampie braccia aperte come a voler
accogliere nel suo seno tutto l’azzurro dello
Jonio.
Ed eccomi lì, sul banasciuga dove la sabbia
crea il calco del tuo piede,
con l’acqua, sottile carezza,
ti bagna le ginocchia, a
fissare rapito quel lento
respiro dell’onda che si
innalza e poi affonda,
creando luccichii di gocce
come perle sparse su un
immenso specchio, ed il
mare, così lontano quando
ne sei vicino è tutto ai tuoi
piedi accendendo sogni,
ricordi, immagini. Ed è il sole,
con la sua luce che scotta a
scuoterti, ed a farti ricercare
uno
spicchio
d’ombra
sull’arenile dove non sei più
solo, ma bimbi, mamme,
conchiglie, secchielli, corpi distesi, voci di
tanti come in un frullatore creano grida,
pianti, strilla, coprendo il respiro dell’onde
sulla popolata risacca.
La barca, tirata in riva, lentamente si svuota
dell’immensa rete che dita nodose, dal sole
annerite, come un lento, infinito, continuo
rosario srotolano, preparandola ai futuri
bisogni, ricucendo quella maglia slabbrata
che un piccolo tonno smarrito nel golfo, con
la forza delle sue pinne ha allargato,
favorendo il disperdersi di piccoli sgombri,
alici, e famigliole di triglie.
Ed il ricordo porta ad una data, e dalla data
scaturiscono gli anni ed il tempo trascorso.
Quando il domani è certamente più breve
dello ieri, e la nostalgia ti appare come una
matassa di fili, ognuno con un momento,
con un tempo, con un accaduto che ti
dicono quanto avanti sei con gli anni.
Ed allora guardi il mare, ti sembra quello di
ieri, di anni addietro, e la conchiglia non è
forse la stessa, che pulita dalla sabbia,
regalasti a quella splendida ragazza che
sola, alla “controra” prendeva il sole su un
arenile deserto, e che sorridendo ti disse
grazie in tedesco?
Ed allora ecco il coraggio di vivere e da
vivere, un coraggio che il mare, quello
stesso mare di tanti, tanti anni addietro
sommessamente sembra darti.
Ed è al mare, come un atto di amore e di
fede spontaneo che sorridendo tu dici:
GRAZIE.
Nicola Tuseo
22
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
Le imprese agricole attendono
interventi concreti dal Governo
Basta con le polemiche
Occorre dare risposte reali
alle esigenze del Paese
La Cia, Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto, interviene
su quanto sta accadendo in queste ultime settimane, evidenziando che è ora di finirla con le polemiche, bisogna dare risposte
reali alle esigenze del Paese. C’è bisogno di politiche serie e di
interventi concreti.
Non si può perdere ulteriore tempo. Il mondo imprenditoriale, che
vive una fase non certo facile, ha necessità di misure propulsive.
Soprattutto le imprese agricole, oggi in profonda crisi, devono poter operare in maniera incisiva. Occorre una svolta decisa fatta
di provvedimenti mirati che permettano di aprire una fase nuova,
rilanciando sviluppo e competitività. Altrimenti, dall’attuale guado
non si esce e si rischia di provocare nuovi e gravi guasti.
Non si può paralizzare, come purtroppo sta venendo, l’azione del
Governo con diatribe inutili e dannose. Come non si può continuamente paventare le elezioni anticipate: ci vuole un maggior
senso si responsabilità.
C’è un sistema economico che va incentivato e sviluppato con
adeguate politiche. È indispensabile rimettere la barra al centro
e portare avanti una strategia che consenta alle imprese di riprendere la marcia. Bloccare ora la legislatura sarebbe assurdo;
si perderebbe tempo, con relativi sprechi di risorse che, invece,
potrebbero essere destinate a fornire una valida spinta imprenditoriale.
È soprattutto un settore come quello agricolo che ha bisogno di
certezze e di interventi immediati. Negli ultimi due anni la nostra
agricoltura è caduta nel dimenticatoio. Poco e niente è stato fatto
nei suoi confronti. È , quindi, il momento di finirla con questa assoluta disattenzione.
Le imprese, sempre più in affanno, devono contare su strumenti
validi. Occorre ridurre il pesante carico dei costi che gravano sulle
aziende e far in modo che i prezzi oggi praticati sui campi non
continuino a crollare. C’è l’esigenza di azioni regolatrici del mercato e di politiche che aprano nuove prospettive ai giovani. E questo vale specialmente in vista dei prossimi appuntamenti europei
e internazionali, a cominciare dalla riforma Pac post 2013”.
Da qui il nostro appello affinché si riprenda la strada del confronto
costruttivo, si torni a governare in maniera seria e si venga effettivamente incontro alle necessità del Paese. L’agricoltura attende al più presto interventi anche di carattere straordinario e un
nuovo progetto di crescita che – ripetiamo - potrà scaturire dalla
conferenza nazionale la quale, con il concorso di tutti, permetta di
delineare le direttrici essenziali per un vero processo di sviluppo.
a cura di Carmelo Candia
riceviamo e pubblichiamo
COSA PASSA IN TV?
“Io canto’’ e “Ti lascio una canzone’’,
quando il talent show è bambino
Salgono su un palco, impugnano con decisione un microfono forse
troppo grande per loro con entrambe le mani, si muovono con disinvoltura e soprattutto cantano. Sono questi i bambini di “Io canto’’ e di
“Ti lascio una canzone’’, rispettivamente programmi di casa Mediaset e Rai. Dopo alcuni anni dalla storica trasmissione “Bravo bravissimo’’ di Rete4 condotta da Mike Bongiorno, i giovanissimi tornano
nuovamente a fare sfoggio delle loro doti canore e a rubare, oltre
che l’ammirazione da parte del pubblico a casa, anche significativi
consensi negli indici d’ascolto. Durante le esibizioni, alle spalle dei
nuovi “padroni della tv’’, spiccano intere orchestre ad accompagnarli,
quasi a sovrastarli fisicamente. Una passione coltivata sin dai primi
anni di vita, ha portato i protagonisti del piccolo schermo a diventare
parte di talent a misura di bimbo, ma che spesso vantano produzioni
stratosferiche. Acuti mozzafiato, intonazione, apparente modestia,
una faccia simpatica e una storia strappalacrime alle spalle risultano
le loro armi vincenti per accaparrarsi un posto nei talk show, interviste, copertine, pubblicità e un guadagno pressoché facile. Se da un
parte quindi la televisione rappresenta un enorme vetrina e fonte di
ingaggio o introiti, dall’altra può fungere da spietata macchina divora
adolescenti. Ciò non toglie però che la stoffa, almeno per ora, ci sia
e si veda. Il vincitore dello scorso anno di “Io canto’’, Cristian Imparato, potrebbe benissimo surclassare dal punto di vista tecnico un
concorrente 30enne di X Factor. Come se non bastasse, l’imberbe
Cristian (13 anni), ha ammesso di non aver mai preso lezioni di musica e che la sua “ugola d’oro’’ nasce semplicemente dalla voglia di
cantare. Tuttavia, tali format sembrano aver dimenticato che le loro
miniere d’oro in gel e cravattino, frequentano ancora le scuole medie,
se non addirittura elementari. La partecipazione a simili show, comporta inevitabilmente il rischio di estirpare un tassello fondamentale
della gioventù di ragazzi che sognano già esibizioni in sfarzosi teatri
newyorkesi e che hanno ormai dimenticato come si tira un calcio ad
un pallone. Lo scorso 29 agosto, la morte del pilota di moto, l’americano Peter Lenz, a soli 13 anni, ha dato sicuramente da pensare
all’opinione pubblica e a qualche genitore di talenti cresciuti troppo
presto. Probabilmente nel 2010, il primo diritto inviolabile del bambino, ovvero il gioco, non costituisce altro che un mero optional.
Miki Marchionna
Sandra e Raimondo di nuovo insieme
21/09/10 - A 5 mesi dalla scomparsa del suo
Raimondo, Sandra Mondaini si ricongiunge per
sempre a lui. La coppia simbolo della tv italiana
è di nuovo insieme.
Miki Marchionna
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attualità
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
A proposito di spesa per la stagione estiva
Gentilissima dottoressa Marta Teresita Galeota,
ho letto con molta attenzione la sua denuncia della “mancanza di programmazione
del cartellone estivo” che ha animato l’estate ginosina. Il mio ruolo di presidente di una
delle Associazioni che hanno partecipato
alla realizzazione del cartellone estivo, mi
ha indotto a voler intervenire in merito alla sua lettera ed esprimere delle personali
valutazioni.
Dottoressa, ho seguito il percorso del suo
ragionamento in merito a quanto è accaduto
questa estate a Ginosa e Marina di Ginosa.
Lei, parte dall’assunto che, in un momento
di grande rigore economico, occorre fare
una riflessione seria su come vengono spesi i soldi dei cittadini. Questa impostazione
non fa una grinza e la condivido in pieno.
Ovviamente dobbiamo convenire che soldi
dei cittadini sono sia quelli spesi dal Comune di Ginosa che quelli spesi dall’Amministrazione provinciale di Taranto.
Fatta questa premessa, veniamo alle domande che Lei ha posto con il suo intervento.
Si chiede e chiede di rispondere a questa
domanda: «…per l’estate, anzi per il turismo di Ginosa e Marina di Ginosa si vuole
un cartellone di eventi che inviti la gente del
posto ad uscire di casa oppure vogliamo
puntare a far crescere la presenza turistica?» Prosegue dicendo che « …è proprio
dalla risposta a quella domanda che si capisce se i contributi elargiti sono spese fini a se stesse oppure degli investimenti».
Proseguendo in questo suo percorso logico
si è chiesta: quale sia la differenza. A suo
giudizio, «La differenza segna il limite tra
eccesso di premura nei confronti delle associazioni ed investimento a cui segue un
rientro per la comunità.»
Insomma, per farla breve, il cartellone estivo non ha tenuto conto delle bellezze artistiche, paesaggistiche e culturali della nostra
cittadina ed è stato solo e soltanto un modo
per sostenere le associazioni (sempre seguendo il suo ragionamento). Anzi, ad un
certo punto, lei sostiene che «…una Mamma Ginosa che priva di idee, pur di orga-
nizzare qualcosa spende e spande senza
aver dato lei stessa gli indirizzi alle associazioni. Occorre un lavoro più approfondito, aprire un tavolo con le associazioni e gli
operatori economici, commerciali e turistici,
e, soprattutto, farlo in tempi non sospetti,
non a luglio.»
Conclude dicendo: «…Quindi, ben vengano i contributi alle associazioni se inserite
in un sistema di infrastrutture e servizi che
fidelizzino il turista che viene a Ginosa e
Marina di Ginosa, si innamora delle sue
bellezze ma che ad oggi dopo averle apprezzate poi la dimentica perché non adeguatamente accolto.»
Come dire che i contributi alle Associazioni devono essere finalizzati a “fidelizzare il
turista” (?)! Come si stabilisce se un turista
sia fidelizzato o meno?
E proprio partendo da questa presunta fidelizzazione che ha speso i propri fondi
l’Amministrazione provinciale di Taranto?
Se non ricordo male, proprio lei ha fatto
affiggere, in qualità di vicepresidente del
Consiglio provinciale di Taranto, un manifesto con il quale si compiaceva del fatto
che l’Amministrazione provinciale avesse
destinato 30mila euro per il nostro Comune per manifestazioni. Di questi soldi, 20
mila sono serviti per la Passio Christi e 10
mila per due manifestazioni che, sicuramente avranno fatto stropicciare le mani ai
commercianti ginosini e marinesi per i lauti
guadagni e avranno fidelizzato tantissimi
turisti. Infatti nella manifestazione di luglio
promossa dalla Provincia la gente non ha
seguito lo spettacolo perché intenta a consumare nei locali ginosini (fidelizzandosi?)
e, chissà, proprio per questo la manifestazione marinese si è svolta con venditore di
birra al seguito.
La denuncia della dottoressa Galeota ha
ripreso un vecchio argomento già sostenuto in passato da alcuni esponenti il gruppo
consiliare del Pd Ginosino, sul costo delle
associazioni a Ginosa.
Non crede il capogruppo consiliare del Pd
che sarebbe stato opportuno che si facesse un minimo di analisi e di verifica tra contributi elargiti e eventi realizzati?
Tale verifica diviene indispensabile se si
vuole accertare eventuali sprechi del pubblico denaro.
No, nessuna analisi, si evince dal suo intervento, sembra quasi un voler sparare nel
mucchio!
Ebbene dottoressa Galeota, io provo a darle qualche cifra (che lei sicuramente conosce già), in maniera tale che la comunità
possa fare le proprie valutazioni su quanto
è accaduto e lo possa fare analizzando dati
veri e non dichiarazioni generiche.
Allora se permette, fornisco ai lettori de La
Goccia una tabella nella quale sono riportati i contributi deliberati dall’Amministrazione
comunale di Ginosa alle diverse associazioni, dall’inizio dell’anno e fino ad agosto
2010.
LU.MA.GI.GI € 34.600 - Tali contributi sono stati dati per: rappresentazione teatrale
2500, nuotare con 1000, presentazione film
1600, Gornata dell’Amicizia 2500, manifestazioni estive 27000.
Note nel Blu € 24500 – I contributi sono
stati deliberati per: manifestazioni estive
12000, Music Live 5000, stagione concertistica 9000, Masterclass Amenduni 500.
Pro Loco Marina di Ginosa € 21000 - I
contributi sono stati deliberati per: Mascherina 2000, Carnevale 4000, stagione estiva
15000.
Pro Loco Ginosa € 19200 - I contributi sono stati deliberati per: Cortometraggio 3000,
Passio Christi 15000, Almanacco 1200.
Cavalieri Madonna D’Attoli € € 7500 - I
contributi sono stati deliberati per: falò di
San Giuseppe 3000, festa del grano 4500.
La Jarvine € 6000 - I contributi sono stati
deliberati per: Contributo per libro poesie
2000, poesia in vernacolo 4000.
Orizzonti 2001 € 5500 - I contributi sono
stati deliberati per: “Uomini persi” 1500,
Gi.Ri 4000.
Circolo Ilva € 5000 - I contributi sono stati
deliberati per: stampa del libro 5000.
Don Bosco € 5000 - I contributi sono stati deliberati per: Operazione Mato Grosso
5000.
Circolo Arci “Il Ponte” € 4550 - I contributi
sono stati deliberati per: rappresentazione
attualità
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
teatrale pro Telethom 250, cineforum per
sordi 800, manifestazioni nei quartieri 500,
Festa de U Munachicchie 3000 (+ spese
Siae valutabili 400).
Articolo 9 € 3000 - I contributi sono stati deliberati per: manifestazione 25 aprile teatro
Alcanices 3000.
Credo che, dopo aver letto attentamente
questi dati, sia possibile dare un giudizio
appropriato rispetto al ruolo e al contributo
che ogni Associazione ha dato al cartellone
estivo e non solo, distinguendo di volta in
volta il valore artistico, culturale e di mercato delle singole manifestazioni che non possono essere valutate unicamente in base
all’importo del contributo comunale.
Mi dispiace che ci sia stata, per la seconda volta, tanta “grossolanità” nell’affrontare
un tema importante per la vita associativa
di questa comunità. Alcuni rappresentanti
istituzionali del Partito Democratico dovrebbero dimostrare una maggiore attenzione e,
al tempo stesso, verificare in maniera più
rigorosa e senza pregiudizi il contributo che
le associazioni tutte danno alla crescita sociale e culturale della nostra comunità.
Nella tabella che mi sono permesso di rappresentare non si intende fare una graduatoria di chi ha ricevuto di più o di meno, non
è questo il fine di questa mia lettera, in essa
si dà conto di tante manifestazioni che si sono realizzate in questi primi 9 mesi dell’anno
a Ginosa e Marina di Ginosa e che hanno
animato la vita delle nostre comunità, questa animazione è servita sia ai residenti
sia ai turisti, senza distinzione di sorta.
Dottoressa Galeota, vorrei, infine, riprendere un passaggio del suo interevento che
mi preoccupa. Lei dice: «…una Mamma
Ginosa che priva di idee, pur di organizzare qualcosa spende e spande senza aver
dato lei stessa gli indirizzi alle associazioni.»
Cosa significa questo? Spetta agli amministratori dare gli indirizzi alle associazioni? Una concezione piuttosto bizzarra (per
non dir autoritaria) del ruolo e del rapporto
tra amministrazione comunale e le diverse
associazioni.
Mi permetto di sottolineare un aspetto che
non ha trovato spazio nella sua denuncia:
la questione di un coordinamento tra le
diverse associazioni. Ginosa aveva uno
strumento di partecipazione democratica,
previsto dallo Statuto Comunale: La Consulta delle Associazioni.
Forse sarebbe il caso di ridare vita alla
Consulta per mettere in un rapporto sinergico tutte queste grandi potenzialità che le
Associazioni ginosine hanno dimostrato di
possedere.
Stefano Giove
presidente Circolo Arci “Il Ponte”
Tanti Auguri Giuseppe!
Cinquant’anni, senza dubbio una tappa significativa della propria vita, e a festeggiarne
il raggiungimento, lo scorso 17 settembre, è stato Giuseppe Mercadante, che ha riunito
parenti e amici presso la Pizzeria “Il Puffo” di Marina di Ginosa.
Ad annunciare l’evento è la moglie di suo fratello Gregorio, la signora Angela Zito, che
con la sua famiglia da circa
quaranta anni vive in Svizzera, ma puntualmente, ogni
anno, ama trascorrere le sue
vacanze in Marina di Ginosa,
nel comune che custodisce
le sue origini familiari.
Da qualche anno, il signor
Gregorio, originario di Corleone, ha accolto nella suo
nucleo famigliare anche suo
fratello Giuseppe per il quale
è sempre riservato un affetto
speciale da parte della famiglia Mercadante e anche dai
parenti stretti della signora
Zito.
Ed è stata proprio questa genuinità di sentimenti a muovere la macchina organizzativa per questa festa a sorpresa molto ben riuscita anche
grazie all’impegno di Mario, Margherita e Francesco, insieme all’intero staff della pizzeria
“Il Puffo” verso cui la signora Angela Zito esprime grande riconoscenza, soprattutto per
la speciale cortesia che mostrano nei riguardi della Famiglia Mercadandte e di Giuseppe
in particolare.
Anche la redazione del nostro quindicinale si unisce a quanti vogliono bene a Giuseppe
Mercadante e rivolgono a lui il più sincero augurio di Buon Compleanno!
AL
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attualità
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
LA LUNGA ESTATE DI SYMBOLA
Tanti concerti e grande successo per la rassegna ad Acquaviva delle Fonti
E’ stata davvero una lunga estate
per Symbola, con una serie di attività che ci hanno tenuti impegnati
sino a metà settembre. Dalle collaborazioni con le Associazioni La
Jarvine e La Piazzetta, al lungo
Tour in collaborazione con l’Istituto
Paisiello e la Provincia di Taranto,
alla rassegna organizzata per il
Comune di Acquaviva delle Fonti,
al Laboratorio di Percussioni a Pisticci. Venti concerti con vari programmi, che hanno visto il coinvolgimento dei maestri e degli allievi
della Scuola di Musica. Di grande
rilievo i concerti in collaborazione
con la Paisiello Brass: Carosino,
San Vito, Acquaviva delle Fonti,
Lizzano, Montemesola, San Pietro in Bevagna, Pulsano, Crispiano, Mottola,
Massafra, alcuni del quali inseriti nella rassegna “Suoni e Sapori di Terra Jonica”. Su invito degli Assessorati alla Cultura e Turismo e
Spettacolo della Provincia di Taranto, (organizzatori degli eventi con l’U.N.P.L.I.) e della
Direzione dell’Istituto di Alta Cultura Artistica
e Musicale “G. Paisiello”, Symbola ha offerto
supporto musicale, logistico ed amministrativo ai concerti della brass. Un superbo organico di ottoni, percussioni e voci (33 elementi),
diretto dal M° Antonio Ricciardi e coordinato
dal M° Gabriele Maggi, ha presentato un ricco programma con brani celebri dalla tradizione napoletana, colonne sonore di grandi
film, stupende pagine di grandi autori, dai
Beatles a James Brown. Due ore di musica
per un programma che ha riscosso un enorme gradimento di pubblico, con veri e propri
“bagni di folla” in alcune piazze. Il gruppo è
formato da giovani talenti della provincia di
Taranto, allievi dell’Istituto Paisiello e collaboratori di Symbola. Una sinergia d’intenti per
favorire l’affermazione dei giovani del territorio che ha prodotto grandi risultati, tanto che,
per l’autunno, sono già pronti nuovi progetti.
Non da meno, gli appuntamenti curati per la
rassegna Estateviva. Su invito dell’Assessore
alla Cultura del Comune di Acquaviva delle
Fonti, dott.ssa Francesca Pietroforte, Symbola a proposto quattro appuntamenti tra luglio
ed agosto che, come sempre, hanno riscosso
un enorme successo. Con il coordinamento
dei M° Gabriele Maggi e Tommaso Cotrufo,
la rassegna ha presentato un suggestivo
concerto per percussioni dei migliori allievi di Symbola, il concerto con la Paisiello
Brass, un coinvolgente percorso di musica popolare del sud Italia con Chitarre e
Tammorre ed un raffinato concerto di Pino
Basile. Tutti gli appuntamenti sono stati
seguiti da un pubblico entusiasta, che ha
gremito l’Atrio Comunale. Particolarmente efficace il l’esibizione di Mario Donatiello in Chitarre e Tammorre, finita con una
grande festa col pubblico, che ha ballato
spontaneamente gli ultimi brani in programma. Visto il successo dell’iniziativa,
sono allo studio nuovi progetti per i prossimi mesi. Il 1 agosto, concerto conclusivo del Laboratorio di Percussioni “Suoni
d’Artificio” tenuto presso l’Associazione
Città di Pisticci. Nella piazza centrale del
paese, si sono esibiti 20 piccoli percussionisti preparati dal M° Gabriele Maggi,
supportato da tre “giovani” collaboratori:
Domenico Giove, Gerardo Lomagistro e
Angelo Maggi. Veri e propri suoni d’artificio si sono sprigionati dai tamburi dei
piccoli musicisti, per uno spettacolo che
ha entusiasmato il folto pubblico presente. Da questa esperienza è nata l’idea di
avviare un laboratorio stabile di batteria
e percussioni, che prenderà avvio nel
Comune di Pisticci a partire dal prossimo
mese di ottobre a cura del M° Maggi. A
Ginosa, si è invece rinnovata alla grande
la collaborazione con l’Associazione La
Jarvine per la sedicesima edizione del
Concorso di Poesie in Vernacolo. La sera dell’8 agosto,
nella splendida cornice del
Castello Feudale, tre i brani
in programma, su musiche
del M° Gabriele Maggi: “Tarandeus”, “Bossa” e la poesia
in vernacolo “La Condròre”,
di Michele Ranaldo. Ad eseguire, la Piccola Orchestra di
Symbola, che ha raccolto tanti
applausi e consensi. Si sono
esibiti: Vito De Tommaso voce
solista, Ilaria Maggi al violino,
Antonio Bello, Vito Matarrese, Adriana Mele e Vincenzo
Pizzulli alle tastiere, Maria
Calabrese al sax, Anatoli Cristella e Vincenzo Cianciotta
alle chitarre, Domenico Giove, Gerardo Lomagistro, Angelo Maggi, Alessandro Malagnini alle percussioni. Lo stesso gruppo,
con la presenza di Carmen Valentino, si
è poi esibito, con successo, la settimana
successiva presso la Delegazione Comunale di Marina di Ginosa, nell’ambito della serata finale della rassegna Bellezza e
Magia dell’Arte, organizzata dall’Associazione La Piazzetta. Ultimo appuntamento
di questa lunga estate, il 18 settembre a
Massafra, ospiti del Palio della Mezzaluna.
Tanto lavoro quindi, con il coinvolgimento
attivo degli allievi della Scuola di Musica,
frutto di una efficace preparazione musicale che da sempre Symbola offre con i propri
corsi, che da quest’anno si rinnovano e si
arricchiscono di nuove collaborazioni professionali anche internazionali, con nuovi
motivati docenti, che garantiranno un ulteriore salto di qualità alle lezioni, basate sulle più innovative tecniche musicali e pedagogiche. Nel frattempo, però, fervono già
i preparativi per il concerto di Natale, che
anche quest’anno si preannuncia di grande
qualità ed originalità e ricco di sorprese. Il
“cantiere” di Symbola, non si ferma mai! Da
15 anni. Venite a trovarci, dal lunedì al venerdì, dalle 17 alle 20, in via Sonnino 22 a
Ginosa (tel. 349.6865296) e ricordate che
il regalo più grande che potete fare ai vostri
figli è fargli studiare musica.
Elena Clemenza
foto - Erasmo Mazzone
attualità
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
Ricordo di Paolo Mafredotti
Paolo Manfredotti non c’è più. Se n’è andato
il 20 agosto scorso, Paolo, di una di quelle
morti strane e subitanee, forse silenziosamente e segretamente incubate, ma forse
proprio per questo ancora più inaspettate
e stridenti. Noi, gli amici della Marina, quelli
che con Paolo trascorrevano le estati, quelli
che come me lo conoscevano da una vita,
che con lui discutevano animatamente e lo
vedevano sfrecciare sicuro su una carrozzina ultraleggera, spinta a forza di braccia,
vogliamo ricordare Paolo vivo, per quello
che era e che è, per la sua normale, normalissima e straordinaria forza nell’affrontare la
vita, nel fare progetti e nell’inseguire, sempre e comunque, in ogni cosa l’amore per la
vita. Quell’amore per cui la vita vale la pena
di essere vissuta. E lui l’ha fatto, attimo per
attimo, intensamente, con le persone e con
le persone.
È vero, l’amicizia fa brutti scherzi. Non riesco a parlarvi di Paolo, a spiegarvi chi era.
Chiunque l’abbia conosciuto, ne ha un ricordo personale ed intimo, che fa immagine viva, che fa suo.
Non riesco a parlare di Paolo, allora lo vedo.
Lo vedo davanti ad una birra, noi ragazzi a
parlare di Lenin e Marx, di Gullit e Van Basten, di donne che forse abbiamo amato e
mai avuto, che forse abbiamo sognato anche solo sfiorato.
Per molti Paolo era il compagno Manfredotti,
sempre impegnato nelle battaglie del vecchio P.C.I. sempre intransigentemente a sinistra della Sinistra, quella che c’era e quella
che oggi forse non c’è, ma anche quella da
costruire, difficilmente e caparbiamente, magari partendo dall’esperienza pugliese, magari
partendo da Vendola.
Molte volte, transfughi in un riflesso condizionato, ci siamo chiesti insieme cosa significasse
oggi, che senso avesse, essere e dirsi di Sinistra e a Sinistra. Il senso di un impegno, che ci
ha visto anche divisi, anche con scelte diverse,
stava forse nelle parole di Paolo: immaginare,
cercare e costruire un nuovo orizzonte. Per
Paolo la vita era soprattutto questo, una continua innamorata ricerca, con se stesso e con gli
altri, per superarsi, per guardare oltre.
Ecco forse proprio questo guardare oltre, era
la caratteristica di Paolo, come di chi analizza
il mondo e lo proietta in avanti, progettando
sempre nuove battaglie. Aveva guardato oltre
l’handicap, Paolo, spastico dalla nascita, come
me. Aveva guardato oltre le convenzioni, rivendicando caparbiamente la propria normalità: “Noi handicappati, non siamo né eroi, né
mentecatti – mi diceva già negli anni ‘ 80 – noi
siamo persone, né più, e né meno”.
Si lo vedo militante politico, Paolo, a Ginosa
Marina, come nel suo Nord, nella sua Vicenza,
dove era andato ad insegnare, lui, bolzanino
doc. Un Nord di cui denunciava vizi e virtù.
Senza peli sulla lingua. Come sempre.
Ma lo vedo anche professore, innamorato dei
suoi ragazzi, di quello che trasmetteva e soprattutto di quello che gli trasmettevano. “I ragazzi sono molto più ricettivi di quello che noi
adulti riusciamo a recepire e cogliere – amava
ripetere – la nostra generazione si porta sul
groppone i propri errori. Il futuro è loro, dei ragazzi”.
Il futuro era quotidiano per Paolo, un progetto
continuo e un sogno condiviso. Era sempre in
mezzo ai giovani, sempre con gli occhi lucenti.
Chissà cosa progettava, cosa sognava quella
notte. Quando silenziosamente se ne è andato, come in dolce saluto a chi gli era caro. Non
potrà più dircelo, ma il vuoto dei nostri cuori, il
nostro dolore, fisico, dopo il lutto, sarà sempre
colmato dal suo sorriso, e dall’azzurro intenso
dei suoi occhi.
Ciao Paolo, anzi, Hasta siempre, Comandante!
Scusate questi appunti smozzicati e sconclusionati su Paolo Manfredotti. Sono solo pensieri mozzi, come sbrinati da una ghiacciaia.
Ma il dolore per la perdita di un amico, è anche
un fatto intimamente privato.
Michele Pacciana
27
Il piacere di
leggere un libro
Rubrica di
Viola Lavermicocca
LA BRISCOLA IN
CINQUE
di Marco Malvaldi.
Un’atmosfera d’altri tempi; un piccolo
bar di paese frequentato sempre dalle stesse facce; quattro vecchietti che
interrompono il tressette solo per una
briscola in cinque quando Massimo,
proprietario del bar, si unisce a loro.
Tutto il giorno a giocare a carte. Tutti
almeno una volta al giorno passano
di lì; è un punto strategico. Figurarsi
un po’ se all’alba di una mattina estiva
un ragazzo che rientra da una serata con gli amici scopre il cadavere di
una ragazza in un cassonetto vicino il
BarLume. Chiede a Massimo di poter
usare il telefono del bar per chiamare
la polizia. Da quel momento tutti diventano investigatori, ognuno porta
avanti la propria indagine. Il più arguto si rivela essere Massimo, silenzioso ascoltatore, raffinato osservatore.
28
attualità
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
Domande
dal passato
Risposte
del presente
Rubrica a cura
di don Franco Conte
PRUDENZA2
Da dove deriva la prudenza, Signore?
Viene dallo Spirito Santo. Ricordi quella
bella preghiera di mio Figlio? «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra,
perché hai tenuto nascoste queste cose ai
sapienti e agli intelligenti» (cioè ai prudenti
secondo il mondo) «e le hai rivelate ai piccoli» (Mt.1, 25). È lo Spirito che vi rivela la
prudenza cristiana.
Come vedi, prete, ogni iniziativa parte sempre dall’alto. Voi dovete starvene buoni e
bravi. Se il tuo Dio ti fa il regalo, bene! Altrimenti sono cavoli vostri!!
In effetti, Signore, stando così le cose, Lucifero non ha torto. Se lo Spirito non ci
rivela questa virtù, siamo veramente messi male.
Non dar retta a quell’imbroglione di un diavolo!. La virtù della prudenza viene anche
dall’esercizio del discernimento, dall’esercitarsi a giudicare con oggettività. Vi guida,
insomma, nel retto giudizio.
Giusto, allora, quanto scriveva un antico filosofo, che ricordo d’aver studiato ai
tempi del mio Liceo: la prudenza è il retto
discernimento delle azioni umane.
Esatto. E poiché l’uomo è tutto azione, vuol
dire che la prudenza deve investirlo e guidarlo in ogni momento. La prudenza invita,
quindi, a discernere, cioè a vederci chiaro
in tutto quello che si pensa e che si sta per
fare, per non pentirsi quando è troppo tardi. Insomma, conoscere distintamente ogni
particolare, valutare le varie situazioni pro
e contro.
La prima esigenza della virtù della prudenza è, dunque, che non bisogna agire
con precipitazione ed emotività.
Proprio così. Quanta gente, infatti, si lascia
guidare dalle impressioni e dagli stati d’animo del momento! Si entusiasmano o si impennano dinanzi a qualsiasi proposta, senza esaminarla e vagliarla con calma, serenità ed attenzione. E ciò si rivela particolarmente dannoso quando si hanno responsabilità di autorità o di educazione: un superiore, un genitore, un educatore emotivo
ed imprudente, anche se ben intenzionato,
può produrre facilmente danni irreparabili,
creando attorno a sé un clima di tensione e
reazioni rabbiose ed inconsulte.
E non ti pare, Dio, che tutto questo vuol dire rendere incapace l’uomo di saper prendere una decisione? O, per caso, è il tuo
meraviglioso trucco per tenere l’uomo sotto il tuo controllo? Burattino nelle tue mani
perché tu lo possa manipolare come vuoi…
Prete, mica fesso il tuo Dio!
Non tramare imbrogli, Lucifero. Non ho alcuna intenzione di spingere l’uomo ad una
ponderazione esagerata che diventi blocco
e indecisione patologica. Nella vita, ma soprattutto in certi posti di responsabilità, è necessario, invece, agire con una certa ponderata fermezza e tempestività. Ma è necessario giungere gradatamente ad una sana indipendenza di giudizio e di azione; imparare
a camminare coi propri piedi e senza bisogno di troppe stampelle, altrimenti si è nell’infantilismo, nell’immaturità. Ma, sempre, senza esagerare!
Insomma, una virtù capace di generare
frutti sempre diversi?
La prudenza, per la Bibbia e la tradizione,
è sapienza che contempla alla mia luce gli
eventi umani; discernimento che distingue
tra ciò che vi porta a me e ciò che da me vi
allontana; senso di responsabilità che si fa
carico degli effetti delle vostre azioni; capacità di decidere ragionevolmente e coraggiosamente, senza paura di eventuali conseguenze negative a proprio danno.
Come dire che la prudenza si congiunge
con la fortezza e il coraggio.
Esatto. Si potrebbe, dunque, anche chiamare la prudenza con un termine a voi familiare: vigilanza, stato di veglia dell’intelletto
che decide con assennatezza, concretezza e
coraggio sulle azioni da compiere per meglio servire me e per meglio vivere il Vangelo.
Chi sono i nemici della prudenza, Signore?
Innanzitutto l’incostanza.
In che senso?
È incostante quell’uomo che cambia da un
momento all’altro e senza motivi profondi il suo giudizio, l’orientamento della sua
volontà, il suo modo di agire. Oggi è tutto
fuoco per un’idea, domani la condanna e
la combatte. Oggi è entusiasta per un progetto, domani l�abbandona. Oggi è sicuro della propria vocazione, domani è dubbioso e vacillante. L’incostante muta spesso (o addirittura abbandona) le sue pratiche di pietà, i suoi impegni parrocchiali, la
stessa confessione.
E non sarà proprio perché tu, Dio, lo abbandoni a se stesso?
Io non posso prendere saldamente per mano l’incostante e condurlo alla santità: mi
sfugge continuamente, simile ad un bambino che sfugge di mano alla mamma tutte le volte che vede una farfalla… Ecco
perché mio Figlio ebbe a dire un giorno:
«Nessuno, che ha messo mano all’aratro e
poi si volta indietro, è adatto per il regno
di Dio» (Lc. 9, 62).
Ma dai! Sai benissimo che un po’ di incostanza fa parte del carattere di ogni uomo.
È un’altra delle tue “distrazioni” quando
hai creato l’uomo…!
In effetti una tendenza all’incostanza (certamente non dovuta alla mia…distrazione!?) è propria di tutti gli esseri umani.
Il grado, però, dipende in gran parte dall’emotività e dal temperamento. Ecco perché l�ubbidienza al proprio confessore
educa alla costanza e quindi rende possibile il progresso spirituale.
E qual è il rimedio contro l’incostanza?
A formare un’anima costante e prudente
vale moltissimo la preghiera, soprattutto
l’orazione mentale, pratica molto diffusa
nei decenni scorsi, ma oggi necessitante di
un rilancio su larga scala. Quanto più le
motivazioni naturali e soprannaturali, acquisite nella preghiera, diventano sangue
del vostro sangue e norme ispiratrici della vostra vita, tanto più andrà diminuendo
e sparendo ogni vacillamento e incostanza. È l’orazione mentale che radica sempre più il vostro pensiero e la vostra volontà nella mia luce e nel mio amore, cioè in
me stesso.
Hai altri nemici della prudenza da segnalarci?
Le passioni disordinate, la sensualità, le
simpatie ed antipatie, l’ira, l’invidia, l’ambizione, perché si elevano come un nuvolone di polvere che offusca la vista. Quante volte, per esempio, in un impeto di collera, si dicono parole, si scrivono lettere, si
prendono decisioni delle quali, tornata la
calma, ci si deve poi probabilmente pentire amaramente!
Aveva ragione il Messori, quando lamentava: «Costa caro l’oblio della virtù della
prudenza!».
Mi stupisce tutta questa tua cultura oggi…! Complimenti.
attualità
Perché Facebook
ha così successo
Negli ultimi tempi chiunque abbia un account su Facebook avrà certamente notato
come siano aumentati esponenzialmente il
numero di persone iscritte e di conseguenza il numero dei propri contatti.
La domanda a questo punto diventa legittima e pressante: come spiegare questo
enorme successo di Facebook?
Ho fatto uno sforzo di immaginazione , ho
dato una rapida occhiata alla letteratura
scientifica sull’argomento (che sta diventando tanta) e ho elaborato un mio modello
dandomi delle spiegazioni.
Facebook è diventata di successo per 4
motivi diversi.
Capitale sociale
Il capitale sociale è un concetto relativamente recente della sociologia contemporanea. Semplificando brutalmente vuol dire
che le persone nel loro processo di socializzazione (amici, famiglia, lavoro) acquisiscono un insieme consistente di contatti e
legami con le persone che costituiscono il
cosiddetto capitale sociale.
Facebook in quanto sito per la connessione sociale, rappresenta un ottimo strumento non solo per mantenere costantemente
i contatti con le persone che si frequentano, ma consente anche di ricostruire (quando possibile) il capitale sociale pre-esistente (vecchi compagni di scuola, conoscenze episodiche poi perse di vista ecc.).
In pratica Facebook consente la manuten-
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
zione e la gestione delle proprie relazioni
sociali Rinsaldare legami sociali
Un elemento interessante per comprendere il successo di Facebook è anche quella
che viene chiamata l’economia del dono.
Secondo questa interpretazione il rituale
dello scambio dei doni (istituzionalizzato
in occasioni particolari: compleanni, Natale, occasioni importanti) è uno strumento
attraverso cui noi rinsaldiamo o costruiamo legami e rapporti con le persone.
Fate mente locale: quanto sono complessi i significati sociali che attribuiamo allo
scambio dei regali a Natale? Regali “veri”
da fare a chi vogliamo bene, regali “formali” per mantenere rapporti di rispetto e
buona educazione con persone con cui
vogliamo mantenere un contatto sociale
anche se non fa parte della cerchia dei rapporti profondi ecc. ecc.
Facebook declina questo meccanismo attraverso un armamentario che prende la
forma di test inutili, poking (l’uso della funzione “poke“) ed anche l’invio di fittizi regalini virtuali (per gli utenti: vi capita mai nella
funzione di “scrivi sulla bacheca” di fare caso al tasto “manda un regalo a X”?).
In pratica Facebook consente di rinsaldare
i legami sociali (o costruirne di nuovi: perché no?)
Facebook come palcoscenico
Secondo una teoria delle relazioni sociali tanto affascinante quanto complessa, il
mondo sociale può essere descritto come
un palcoscenico dove noi interpretiamo uno
specifico ruolo. La nostra casa e altri luoghi
particolari è come se fossero un retroscena dove noi prepariamo accuratamente la
nostra presenza sociale (ricordate la scena
di Moretti in “Ecce bombo” quando si chiede: “mi si nota di più se vengo o se non
vengo…?“).
Questa ipotesi si chiama prospettiva drammaturgica dei ruoli o costruzione del sé ed
è l’idea che accomuna sia William Shakespeare che il grande sociologo Erving Goffman.
Facebook è un enorme palcoscenico (digitale) dove noi costruiamo il nostro ruolo
sociale in maniera assolutamente minuziosa: scelta della foto del profilo, scelta degli
interessi da inserire nel profilo, scelta delle applicazioni da usare, scelta del criterio
con cui accettare inviti da amici o estranei,
29
scelta del linguaggio da adottare e così via
dicendo
Diffusione delle innovazioni
la diffusione delle innovazioni è un processo che usa la comunicazione fra gli individui
per invogliare, incuriosire o comunque scegliere l’uso di una tecnologia e o di un nuovo
servizio. La conseguenza di ciò è che un’innovazione si diffonde a partire dalla rete sociale del gruppo che la usa per primo.
Questi 4 motivi secondo me riescono e spiegare con una certa approssimazione il “perché” del successo di Facebook, ma non il
“come” nel senso di come abbia fatto a superare nell’uso altre piattaforme come MySpace, Friendster, Linkedin, Orkut.
Ma su questo ancora non ho trovato una risposta.
Ho una domanda, invece, questo successo
giustifica quanto segue?
Organizzava la compravendita sul social
network e consegnava l’hashish ai compagni di scuola. Una ragazza residente vicino
a Todi, da poco diciottenne, è stata arrestata
dai carabinieri con l’accusa di spaccio di stupefacenti: per tutto lo scorso anno scolastico
avrebbe venduto hashish ai propri compagni
di scuola, stabilendo prezzi e quantità tramite Facebook.
I contatti avvenivano infatti esclusivamente
tramite Facebook: lì si stabilivano le quantità, i prezzi e le modalità di consegna; la
compravendita, che era l’unico momento di
incontro concreto, generalmente avveniva
all’interno o nelle vicinanze della scuola.
Confermata la condanna di un giovane di
Potenza che molestava l’ex fidanzata tramite il social network.
Non è necessaria una persecuzione “fisica”
(per esempio attraverso un pedinamento) o
attraverso telefonate e messaggi per meritarsi una condanna per stalking: anche Facebook rientra tra i mezzi attraverso i quali è
possibile molestare qualcuno.
A deciderlo è la Corte di Cassazione, chiamata a giudicare il caso di Paolo D. (abitante in provincia di Potenza) il quale, non rassegnatosi alla fine della relazione con l’ex fidanzata, aveva iniziato a tempestare la bacheca di lei con messaggi e minacce, per
poi arrivare a postare il video di un rapporto
sessuale tra loro due.
Continua
30
attualità
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
Viaggio nel mondo
dell’imprenditoria
locale
Rubrica
di Luca Calabrese
Questa settimana per la nostra rubrica abbiamo intervistato il sig. Vincenzo Sangiorgio, titolare dello Studio Sangiorgio
sito in via Matteotti 78, all’inizio di via della Pace.
Sig. Vincenzo, come nasce lo Studio
Sangiorgio?
Lo Studio Sangiorgio muove i suoi primi
passi nel lontano 1980. L’obiettivo prioritario fu quello di garantire all’utenza, consulenze automobilistiche adeguate, al fine di
colmare il vuoto esistente sul territorio per
l’espletamento di alcuni servizi indispensabili agli automobilisti ginosini. Tale esigenza
fu percepita grazie alla contemporanea attività di assicuratore esercitata con mio fratello Mario, con cui ancora condivido la gestione del presente. Dopo alcuni anni di attività, sono stato onorato di ricevere la delega per l’espletamento delle pratiche automobilistiche dall’Automobile Club di Taranto (ACI Taranto), ciò mi ha permesso di
poter fornire una servizio più rapido ed efficiente alla comunità ginosina. Successivamente ho assunto il mandato di sub-agente
della SARA assicurazioni. Oggi lo Studio
Sangiorgio si contraddistingue per la Professionalità e l’onestà con cui si soddisfano
i bisogni della comunità ginosina, ponendo
la doverosa attenzione a tutte le categorie,
dal singolo privato, al mondo delle imprese,
alla pubblica amministrazione.
Di cosa si occupa lo Studio SANGIORGIO?
Forniamo qualsiasi consulenza automobili-
STUDIO SANGIORGIO
TRENT’ANNI AL SERVIZIO
DEGLI AUTOMOBILISTI
stica e assicurativa. In particolar modo eseguiamo:
volture sulle proprietà di autoveicoli, la consulenza per
il trasporto merci sui mezzi pesanti. Inoltre essendo
una delegazione ACI, siamo specializzati nei servizi erogati dall’Automobile
Club quali:
- Tesseramento dei soci
- Certificazione medica per
rinnovo patenti
- Esazione tassa automobilistica, con consulenza gratuita relativamente alle domande di esenzione della stessa tassa (per soggetti aventi diritto), verifica e storno degli avvisi bonari per
omessi e/o errati pagamenti della tassa
automobilistica, consulenza veicoli d’epoca e di interesse storico. Da qualche anno siamo anche punto “QUI ENEL”. Pertanto GRATUITAMENTE nel nostro ufficio
è possibile concludere alcune operazioni
con l’ ENEL: stipula , modifiche o disdette
dei contratti di energia elettrica, cambio di
indirizzo di recapito della
bolletta e altri servizi minori.
Siamo anche una agenzia principale SARA Assicurazioni S.p.A.. Trattiamo tutti i rami assicurativi: dall’auto, alla previdenza, alle cauzioni. Soprattutto per la R.C. Auto
possiamo offrire soluzioni economicamente vantaggiose per i giovani e
particolarmente per gli
assicurati virtuosi.
Sig. Vincenzo, quale è il
segreto di questo suc-
cesso?
Per essere sempre competitivi sul territorio
occorrono impegno, onestà, trasparenza e
competenza. Il cittadino si rivolge ai nostri
sportelli per ricevere, informazioni, indicazioni e ragguagli su qualsiasi problema automobilistico e non. Noi cerchiamo di fornire
risposte concrete ed esaustive in linea alle
norme previste dalla legge soddisfacendo le
problematiche del cliente.
Auguri e benvenuta
Giovanna Maria Rossi
Lo scorso 8 agosto a Bari è nata
Giovanna Maria Rossi
a mamma Rita Cardellicchio,
al papà Peppe Rossi e ai
fratellini Sergio e Francesco
Pio gli auguri. Alla piccola Giovanna Maria il benvenuto da
parte dei soci Arci di Ginosa
vita ginosina
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
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Le considerazioni ginosine di Pierino Perrone61
ANNI ‘50-’60
In questi anni erano molti i ginosini che
andavano a lavorare fuori dal proprio
territorio per le conseguenze dell'Unità
d’Italia. Alcuni si recavano nelle fabbriche
del Nord, costruite con i soldi del Sud, altri
addirittura, andavano a lavorare all’estero,
principalmente in Germania e in Svizzera.
Quando i concittadini, nelle festività o nel
periodo estivo, tornavano a Ginosa dimostravano la loro pseudo integrazione con il
popolo del nord tentando di parlarne il
dialetto.
Capitava che quando due persone si
salutavano, si sentissero delle esclamazioni
tipo “ciao neh, ci vediamo crè”. Nella sala
biliardo del bar Jolly e sottolineo Bar Jolly,
si sentivano i giovani dire “che freddo stamane neh!” e l’amico Gianni che rispondeva chiedendo se all’altra mano avessero
caldo.
Non era raro vedere, nelle strade di Ginosa,
macchine di grossa cilindrata condotte da
giovani ginosini che arrivavano dall’estero.
Una domenica mattina, uno di questi
ragazzi recatosi dal barbiere, giustificava
l’acquisto della sua potente auto affermando
che per lui era una necessità, per poter così affrontare serenamente un viaggio lungo
e poter oltrepassare il valico del Gran San
Bernardo con più sicurezza.
Un cliente, che in quel momento era seduto
sulla poltrona, ascoltava senza proferire
parola. Quando il barbiere finì di raderlo,
dopo averlo profumato con acqua di colonia, sventolato ben bene con la tuwàgghie
pronunciò la classica frase: “Il signore è
servito”. Il cliente si alzò, ringraziò e nel
prendere il portamonete per pagare il barbiere disse: “Non so se è per l’età, ma la
mia giulietta non mi corrisponde più come
una volta”. Salutò i presenti e andò via. Un
avventore disse al barbiere: “Ma come tiene l’Alfa Romeo?” e il barbiere con un mezzo sorriso, pensando al cliente appena
uscito e al suo modo di fare brillante e
scherzoso, rispose dicendo: “Jé la megghiére che se chiàma Giulietta”.
*****
5 AGOSTO 1981
Dopo vari tentativi e sentenze contro il
delitto d'onore finalmente in questa data
storica, con la legge 442, vennero abrogate
le barbarie perpetrate al sesso femminile.
Se è vero che questo vale dal punto di vista giuridico è ancora lontano da noi, culturalmente, la vera parità dei diritti: infatti
se un ragazzo fa delle esperienze sessuali al di fuori del matrimonio viene considerato un “dritto”, se le stesse esperienze a
farle è una donna questa viene definita
zócchele.
Questa discriminazione si ripercuoteva
anche nella dote fatta ai propri figli.
I nostri avi lavoravano oltre che per la
propria realizzazione anche per migliorare
la qualità della vita dei figli, preparando per
loro una buona dote all’atto del matrimonio.
La dote, a seconda delle possibilità, consisteva in terreni, case e denaro donati dai
genitori dei futuri sposi. Per quanto
riguardava l’onere del corredo, che
consisteva in capi di biancheria intima, di
lenzuola, coperte, tovaglie ecc., questo
era a carico della famiglia della ragazza.
Mentre al ragazzo non veniva chiesto
niente di suo, la donna per sposarsi doveva
portare in dote lo “stretto necessario”.
Se durante la prima notte di matrimonio lo
sposo si accorgeva che la sua dolce metà
non aveva portato questa “dote”, poteva
capitare che il marito abbandonasse
immediatamente il tetto coniugale. In altri
casi la separazione avveniva dopo tempo
e dopo una vita fatta di accuse e liti
continue.
Quando la ragazza perdeva la verginità
prima del matrimonio, e quindi non era più
in possesso dello stretto necessario, i genitori del ragazzo utilizzavano l’accaduto
come forma di ricatto nei confronti dei futuri consuoceri per incrementare la dote della sposa.
*****
UN PERSONAGGIO GINOSINO
Viveva a Ginosa un uomo di nome Tettiélle
che nonostante fosse avanti con gli anni
non aveva perso l’abitudine di fare scherzi.
Non era alto, era sempre allegro e si sforzava di parlare in italiano benché non
avesse mai messo piede in una scuola essendo rimasto orfano da bambino. Quotidianamente percorreva via Poggio per andare a trovare il figlio che abitava di fronte
all’ex macello. Era talmente stravagante
che, appoggiandosi ad un bastone, percorreva il tragitto esattamente al centro
della strada.
Un pomeriggio d’estate, seduto fuori dal
bar all’ombra della tenda, di fronte a quella
che una volta era la Casa Contadina, vide
in lontananza avvicinarsi una coppia molto
conosciuta in paese. Si trattava di sposi
molto ricchi e senza figli, due persone alte,
dall’aspetto molto curato. La moglie era
molto magra e lui aveva una pancia molto
prominente. Anch’egli portava il bastone.
Tettiélle, calcolando i tempi di avvicinamento della coppia, si alzò e facendo pochi passi, rivolgendosi ai due chiese se
avesse potuto rivolgere loro una domanda.
Alla risposta affermativa chiese: “Ingegnere, mi scusi vede quei signori seduti fuori
dal bar?... vorrebbero sapere se è in cinta
lei o sua moglie”. L’ingegnere ripresosi
dallo stupore per una domanda così insolita alzò il bastone simulando di colpire Tettiélle alla testa.
Non gli andò così bene pochi giorni dopo.
Sempre in via Poggio, poco oltre il bar del
Portico, viveva una signora, vedova da
parecchi anni. Tutte le volte che lei era
affacciata al balcone Tettiélle la guardava
e faceva il verso del cavallo. Un giorno,
stanca di questa situazione, all’ennesimo
nitrito la signora scese in strada gli tolse il
bastone di mano e con lo stesso lo colpì
alla testa.
Quando Tettiélle guarì dalla ferita riprese
le sue abitudini tornando a trovare quotidianamente il figlio. Ma arrivato all’altezza
del bar svoltava in via Monte Grappa, imboccava via Sonnino e raggiungeva la fontana di via Poggio e tenendosi sulla sinistra rìpa-rìpe con passo spedito
raggiungeva la casa del figliolo.
Naturalmente lo stesso percorso per il
ritorno.
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La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
RICERCA & FORMAZIONE
rubrica a cura di Giovanni Matera
Migliora te stesso
“Se vuoi che le cose cambino, devi prima cambiare tu!”
“Ognuno di noi - recita un motto cinese va a dormire ogni notte con una tigre accanto. Non sappiamo se questa, al risveglio, vorrà leccarti o sbranarti”.
Con detta metafora la saggezza antica
vuole ricordare la relazione che ognuno
di noi ha con i propri limiti. Quei limiti sono rappresentati dalla tigre, a significare la peggiore e la più pericolosa delle
compagnie, ossia: noi stessi. La metafora,
dunque, ci invita a migliorarci attraverso
la conoscenza e la rimozione dei nostri limiti, a vincere le nostre paure e divenire
amici della tigre: di noi stessi.
Nei precedenti articoli abbiamo parlato
di: “Uscire dall’invisibilità”, “Scambiare
in abbondanza”, “Comprendere, ed eccedere nelle aspettative altrui”, “Diventare
una bella persona” ecc. Questo percorso
sicuramente ci porta a essere delle persone migliori, ma attenzione a non cadere
nella trappola del “paradosso dell’eccel-
lenza”: Più siamo visibili e bravi nella vita,
come nel lavoro, e più aumentano le aspettative su di noi.
Migliorare se stessi, quindi, esige una buona dote d’impeccabilità poiché, se fino a ieri
(quando eravamo invisibili) fosse possibile
permetterci qualche piccolo errore o debolezza, senza che nessuno se ne accorgesse,
oggi non potremmo più farlo perché siamo
osservati come fossimo sotto una lente d’ingrandimento.
Ove mai decidessimo di non proseguire nel
miglioramento personale, la nostra rete di
alleanze si smaglierebbe, lo stress raggiungerebbe un livello esponenziale, con l’inevitabile conseguenza della perdita costante
e continua di opportunità lavorative, fino a
rimanere in completa solitudine.
Migliorare se stessi, significa anche “studiare”, leggere libri e riviste riguardanti la propria attività e non solo, partecipare a corsi e
seminari di formazione, viaggiare, visitare
aziende di settori diversi dal nostro, per osservarne con occhi esterni le diversità e paragonarle con i propri sistemi aziendali.
Nel momento in cui la nostra sfera d’influenza personale inizia a crescere, come
per incanto, anche le nostre famiglie e i nostri collaboratori cominceranno a mettere in
atto il loro processo di miglioramento. Grazie al nostro esempio loro saranno più motivati dal nostro rinnovato entusiasmo e dalla
nostra accresciuta affidabilità.
Mi rendo conto che, in un momento storico come quello che stiamo vivendo, le mie
teorie possano apparire piuttosto astratte e
inapplicabili, poiché la “logica” c’impone un atteggiamento difensivo, ma io sono
convinto esattamente del contrario. E’ proprio in questi momenti che bisogna essere
“contro intuitivi” e “proattivi” (vedi artt.
precedenti), proponendo idee, prodotti e
servizi migliori che ti consentano una netta
distinzione dagli altri e ti conducano a un li-
argomenti
vello maggiore di visibilità.
Pertanto, qualunque difficoltà noi stiamo
sperimentando in questo momento, dobbiamo sapere che, se desideriamo davvero che
le cose cambino, dovremmo indispensabilmente cambiare prima noi stessi!
Chiuderei questo mio articolo con un suggerimento riguardante le succitate alleanze e il
più evocato “cambiamento”. Si tratta di un
semplice esperimento che necessita solo di
dieci minuti del nostro tempo (in completa
solitudine) per pensare con sincera obiettività ai comportamenti e ai punti di vista delle
persone che orbitano nella nostra esistenza:
la nostra famiglia, i nostri colleghi di lavoro,
i nostri amici, i nostri collaboratori, i nostri
clienti ecc. Prendiamo, quindi, una penna e
un foglio di carta su cui annoteremo tutte le
nostre impressioni tratte, sforzandoci però
di vedere, noi stessi, con gli occhi di tutte
queste persone. Al termine dell’esperimento, e dopo un attento confronto, ci accorgeremo che qualcosa in noi va necessariamente cambiata, se intendiamo davvero migliorarci e, di conseguenza, “cambiare le cose”;
diversamente, potremo soltanto fingere di
essere delle belle persone.
Giovanni Matera
Per consultare gli articoli precedenti:
www.materarredamenti.it
alla rubrica Ricerca e Formazione
N.B.
E’ ormai qualche mese che, grazie alla cortese accoglienza della Redazione de “La
Goccia” e alla vostra preziosa sensibilità, ho l’onore e il privilegio di curare questa rubrica. Vi confesso che, data la natura
degli articoli, a volte ho il timore di essere
frainteso o scambiato per una persona saccente con velleità da predicatore. Nulla di
tutto ciò. Il mio è solo un tentativo di sincera condivisione dei diversi e utili insegnamenti che ho potuto trarre da anni di studi
e approfondite ricerche applicabili non soltanto nel mondo dell’imprenditoria e nella
vita pubblica ma anche, e credo soprattutto,
nella vita privata.
Spero che questi miei modesti contributi siano o possano divenire per Voi di qualche utilità.
Grazie.
gm
attualità
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
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RUBRICA A CURA DI GIUSEPPE PIZZULLI
La risposta all’appello di Dio
La predicazione del Vangelo, ha il potere di
scuotere le coscienze, emendarsi, fare un
esame di sé alla luce dello Spirito Santo,
l’agente divino che convince l’uomo che ha
bisogno di salvezza. Sono stati quattro giorni
di evangelizzazione, dal 26 al 29 Agosto. La
Chiesa evangelica di Ginosa, in Via Verbena
7, è uscita dalle quattro mura, evangelizzando con opuscoli e incontri con la gente e Culti serali nei vari quartieri della Cittadina, rispettivamente giù a Piazza fontana, in fondo
a Via Fornace, poi in zona Poggio, in Piazza
Nusco, infine in Piazza Marconi.
Alcuni si chiedono, perché gli Evangelici fanno questo?
Ebbene cari amici, c’è “un movente irresistibile” che spinge i fedeli di Cristo ad uscire
fuori, ed è “l’Amore” che Dio ha messo nei
nostri cuori, per testimoniare dell’Opera di
Cristo, per la salvezza delle anime perdute.
Gesù nel suo tempo era un predicatore itinerante, per paesi e villaggi, in cerca delle
pecore perdute, per portarle nel Suo ovile,
quale Buon Pastore.
Noi siamo testimoni di Cristo nel nostro tempo, e non possiamo fare a meno di uscire,
parlare dialogare, recare la Buona Novella,
che Gesù salva, guarisce, dona pace al cuore, conforto, speranza e vita eterna. Ogni
sera vari predicatori si sono avvicendati richiamando la gente al ravvedimento e alla
conversione a Dio.
Tanti hanno ascoltato con interesse il messaggio di Dio, e vogliamo sperare che possano stabilire un nuovo rapporto personale
con Dio, attraverso la lettura quotidiana della
Bibbia e l’esercizio della preghiera.
L’Eterno iddio ha mandato il Suo Figliuolo
nel mondo per redimere l’Umanità perduta,
a causa del peccato e ancorata al Giudizio.
Egli non vuole che alcuno perisca, ma che tutti giungano a ravvedersi. (2 Pt.3,9) Chi crede
in Gesù Cristo è salvato, perdonato e fatto figliuolo di Dio. (Gv.1,12,13).
Malgrado la corruzione crescente, Dio nella
Sua gran Misericordia, attende che le persone
si rivolgono a Lui con pentimento. Ancora Oggi
è un tempo di Grazia per tutti coloro che si accostano per la fede nel Salvatore Gesù Cristo,
ma giorno verrà che questa Dispensazione
avrà fine e la porta sarà chiusa. (Mt.25,1-10).
Vi domandate voi, amici, dove passerete l’eternità, se non accettate Oggi l’offerta di Dio?
La sorte di quelli che restano apatici e indifferenti sarà soltanto un’attesa di Giudizio e di
condanna nel tormento eterno. (Apoc. 20,1114). Il tempo della grazia sta per scadere, beati
quelli che con la mente ed il cuore, aderiscono
all’Oggi di Dio, che invita a far parte del regno
dei Cieli. Nel giorno della Pentecoste, l’apostolo S. Pietro predicò un potente messaggio
sospinto dallo Spirito santo, dando enfasi alla
morte e resurrezione di Gesù, facendo appello
alle coscienze di migliaia di persone convenute alla festa. Quel messaggio ebbe un effetto
sconvolgente, ma positivo, nelle menti e nei
cuori degli astanti, tanto che convinti interiormente, tutti ad una voce dissero: “Fratelli che
dobbiamo fare?
Pietro disse: Ravvedetevi e ciascuno di voi
sia battezzato nel Nome di Gesù Cristo per il
perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il
dono dello Spirito Santo”. (At.2,37,38). In quel
giorno molti credettero in Gesù e lo ricevettero
quale loro Salvatore. Tremila persone in quel
giorno furono battezzati nel Nome del Padre,
del Figlio e dello Spirito Santo. Le parole
chiavi del messaggio evangelico, ancora oggi, sono: Ravvedimento e Conversione. Essi si ravvidero e furono pronti
a confessare i loro peccati, compunti
nel cuore dalle parole di S. Pietro, che li
esortava dicendo: “Salvatevi da questa
perversa generazione”. (v.40).
Possano queste parole sortire ancora
un effetto di pentimento e di conversione, in tanti che hanno ascoltato i richiami della Parola di Dio, di lettori e lettrici,
che possano dare una risposta positiva
all’appello accorato di Dio, che vuole
salvare le loro anime.
Oggi siamo noi, per grazia di Dio, che
vi diciamo: “Salvatevi da questa perversa generazione”. Noi come Paolo
apostolo, “vi facciamo da ambasciatori
per Cristo, come se Dio vi esortasse per
mezzo nostro: Siate riconciliati con Dio”.
(2 Cor.5,20).
Il Signore dice: Lasci l’empio la sua
via e l’uomo iniquo i suoi pensieri e
si converta a Me che avrò pietà di lui.
(Is.55,7). Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo Unigenito Figlio,
affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna. (Gv.3,16).
Oggi se udite la Sua voce non indurite
i vostri cuori, (Eb.3,7), potrebbe essere
per qualcuno l’ultimo appello di Dio.
Possa ogni lettore/trice rimanere aperto
all’OGGI di Dio e dare il suo assenso,
accettando Gesù come personale Salvatore.
L’Iddio della Pace e della Speranza sia
con voi.
36
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
Il Palazzone
“indecente”
Caro Direttore,
quasi tutti gli anni, durante il periodo estivo,
trascorro con la mia famiglia qualche settimana a Marina di Ginosa, cercando per quanto
possibile di... staccare la spina dall’attività
politica e amministrativa:
sono assessore alla scuola e alla cultura
del Municipio Roma VII che comprende diversi quartieri di Roma est per complessivi
130.000 abitanti.
Infatti, mi sono imposto di evitare...... il richiamo della foresta e cioè di interessarmi in
qualsiasi modo alle vicende politico-amministrative del Comune di Ginosa, pur essendone stato negli anni 60, esponente di primo
piano quale segretario DC e capogruppo al
Consiglio Comunale. Ma questa estate tale
pluriennale prassi è stata interrotta dall’episodio che segue.
La sera del 15 agosto 2010, subito dopo la
cerimonia di premiazione della VII edizione
del concorso di “Bellezza e Magia dell’Arte”
ho visitato, insieme a parenti ed amici, la
relativa mostra ospitata negli uffici della Circoscrizione (Delegazione) riportandone una
valutazione molto positiva rispetto alle opere
esposte di pittura, scultura, artigianato artistico e dècoupage. Esprimo, pertanto, il mio più
vivo apprezzamento agli organizzatori della
manifestazione.
Ma la serata mi è rimasta impressa per via
di un cartello affisso sulla finestra della scalinata di accesso alle sale di esposizione per
avvertire i visitatori di non aprirla per evitare
la caduta dei vetri e per l’unico servizio igienico disponibile costituito da un ripostiglio bugigattolo con tazza w.c. molto sporca e l’antidiluviana catenella di scarico non funzionante.
Mi sono vergognato sia come Ginosino di
nascita che in qualità di ex amministratore
del Comune di Ginosa per il pessimo biglietto
da visita esibito nell’occasione.
Possibile che l’Amministrazione Comunale
di Ginosa (nonostante i proventi ICI per le
migliaia di seconde case ubicate in Marina di
Ginosa) non riesca a rendere non dico decorosa ma almeno dignitosa la propria sede
circoscrizionale procedendo ai necessari e
indispensabili interventi di piccola, ordinaria
manutenzione?
Cordiali saluti
Leonardo Galli
argomenti e commenti
Domenico Savino: «Ginosa un
paese accogliente e generoso
Caro Stefano,
carissimi amici de La Goccia,
con la presente innanzitutto voglio testimoniarvi il più vivo apprezzamento e compiacimento
per la vostra straordinaria, puntuale e generosa opera di informazione e comunicazione. Il
vostro giornale, con 18 anni di
costante presenza, è un bellissimo esempio di spazio di libertà, di stampa al servizio del territorio e della cittadinanza.
Consentitemi ora di esplicitarvi alcune mie brevi considerazioni.
Sono nipote e figlio di ginosini, lavoro e vivo parecchie ore della giornata
a Ginosa da 15 anni, ma solo negli ultimi mesi ho avuto il piacere di verificare l’accoglienza
del vostro amabile paese e la generosità della
vostra dinamica comunità.
L’occasione sono stati i tanti eventi e le diverse
iniziative che hanno riempito le serate di questa bellissima estate 2010.
Ancora vivo e forte il ricordo della due giorni
della Terre de U’ Munachicchie dove arte, cultura, tradizione si sono mischiati benissimo
sotto la regia attenta del Circolo Arci Il Ponte.
La Ludoteca del Munachicchie pensata per i più
piccoli, il Centrino più bello, il Concorso di Poesia e la bellissima e significativa, visto il tema
trattato – quello del lavoro che manca e quando c’è è spesso precario e fatto in condizioni
poco dignitose - rappresentazione in vernacolo
Il paradiso dei cafoni, sono state tutte occasioni per trascorrere piacevolissimi momenti. Particolarmente mi ha colpito Il coinvolgimento di
molti giovani e la fattiva partecipazione di molti
sponsor e attività commerciali.
Ho gustato particolarmente la vostra Marina ed
è qui che grazie all’Associazione Culturale Note nel Blu e l’Associazione Turistica Pro Loco
di Marina di Ginosa , mi sono divertito, insieme con tutta la famiglia. Tanta musica all’interno del bellissimo Parco Comunale di Marina di
Ginosa, davvero trasformato grazie alla nuova
gestione della società New Med, ma tanto divertimento anche lungo Viale Ionio e non solo.
Ricordo piacevolmente Music Live Show, il Palio degli Anelli, il concerto degli Iunema - con
il mio caro amico di infanzia e laertino come
me Sebastiano Conte - e tante
altre cose belle come il Barbiere di Siviglia con l’Orchestra di
Puglia e Basilicata.
Un ricco e variegato calendario vacanziero organizzato con
l’alto patrocinio del Comune di
Ginosa e dell’Assessorato alla
Programazione Culturale.
Ma “l’estate ginosina e marinese” appena trascorsa, rimarrà per il sottoscritto, un ricordo
indelebile sopratutto per aver
sperimentato in prima persona,
la dinamicità ginosina e il lodevolissimo impegno dell’Amministrazione Comunale. Grazie
alla sinergia pubblico-privato, istituzioni pubbliche-terzo settore, una mia idea si è potuta
concretizzare.
Mi riferisco alla rassegna Cultura al Parco e ai
bellissimi incontri con gli autori: i tarantini Tonino Biella, Angelo di Leo e Cesare Paradiso,
il ginosino Michele Pacciano e il nostro amato
Vescovo S.E. Pietro Maria Fragnelli in compagnia del suo confratello dell’ordine di Sant’Agostino S.E Giovanni Scanavino Vescovo
di Orvieto-Todi. Grazie al lavoro della stampa locale e quindi anche a La Goccia, è stata conosciuta prima e apprezzata anche fuori
Ginosa. RGStudio, la nuova e bella emittente
radiofonica ginosina, ha dato anche il suo notevole contributo: sono riconoscente.
Ma consentimi, caro Stefano di approfittare
ancora del vostro spazio, per ringraziare in
maniera particolare gli amministratori: il Sindaco Luigi Monanaro, il Presidente del Consiglio Vito De Palma, il Delegato Sindaco Leonardo Galante, l’Assessore Stefano Notarangelo, il Consigliere Antonio Bradascio; ma
anche i rappresentanti responsabili del mondo associativo - Don Renzo di Fonzo Parroco della Parrocchia SS.Immacolata di Marina di Ginosa e Assistente generale dell’Azione Cattolica della Diocesi di Castellaneta, la
Dott.ssa Clemy Pentassuglia dell’Osmairm
di Laterza, il Segretario dell’Ass.ne Turistica
Pro Loco di Marina di Ginosa Vinicio Spirito
e il suo Presidente Pietro Pioggia, Domenico
Pallotta della New Med.
Un caro saluto,
Domenico SAVINO – Laterza (TA)
attualità
La libertà di
cura è o non è
un diritto
Costituzionale?
Il come e il dove curarsi
nell’ambito del SSN (Servizio
sanitario nazionale) è una
prerogativa di esclusiva
pertinenza dell’assistito paziente?
Nel nostro caso sembra proprio di NO.
Siamo Angelo e Patrizia genitori di una
bambina di 5 anni affetta, sin dalla nascita,
da una grave e rara sindrome genetica (
trisomia 4q e mononosia parziale 10q ),
che le comporta un grave ritardo psicomotorio con deambulazione e manualità fine
quasi inesistenti rispetto ai percentili della
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
crescita, ed assenza di linguaggio.
La sindrome di Simona, la cui rarità è testimoniata anche da soli 4 casi ravvisati
in letteratura, le comporta la necessità
di continui cicli di fisioterapia sia occupazionale che di kinesi. Da anni, senza voler entrare in conflitto con fisioterapisti e
psicologi, ci battiamo per il miglioramento
psicofisico di nostra figlia, anche attraverso le terapie.
Attraverso le nostre continue verifiche
dei cicli di trattamento, ci siamo imbattuti
in un centro riabilitativo di Matera, quindi
fuori Regione, in cui la bambina aveva
trovato un suo equilibrio fisico ed affettivo con gli operatori, tanto da riuscire a
raggiungere la posizione eretta.
In Puglia, pur senza voler metter in discussione le competenze del Servizio
sanitario territoriale accreditato, non abbiamo trovato uguale rispondenza per
le primarie esigenze di Simona, che per
altro ha accusato una piccola regressione dovuta al rifiuto dell’ambiente e dei
rapporti con i terapisti. Dopo una inutile
Via Crucis per ASL e uffici, più o meno
competenti, siamo ridotti alla disperazio-
Avis …chi semina raccoglie
37
ne. Ci rifiutano la possibilità di curare Simona,
nell’ambito del SSN, in strutture nelle quali
la bambina potrebbe avere ulteriori miglioramenti. Tra l’altro Simona necessita di continui
stimoli e cicli ininterrotti di psicomotricità che
siamo costretti a pagare di tasca nostra da
eseguire anche in casa.
CHIEDAMO quindi alle Autorità competenti
ed ai Mass Media, come poter rivendicare ed
ottenere il nostro diritto alle giuste cure di Simona.
Possibile che una sentenza del Tar Puglia,
che attesta il diritto alla libera scelta, tanto del
luogo di cura quanto del medico, purché con
strutture e professionisti accreditate dal Servizio sanitario nazionale anche fuori Regione,
non faccia testo e non costituisca nessun precedente legislativo?
Crediamo che il caso di Simona non sia isolato, ma soltanto la punta di un Iceberg di una situazione che investe decine e forse centinaia
di famiglie. Anche per loro ci sentiamo di chiamare in causa ASL e SSN per assicurare a Simona un futuro di vivibilità e di integrazione.
Senza retorica ma con grande determinazione
e giusta rabbia,
Angelo e Patrizia.
Un antico detto cinese recita: “ E’ vero che chi semina raccoglie, ma per raccogliere bisogna piegarsi……”. In silenzio,
come è giusto che sia, l’intero Direttivo dell’Avis, in completa
autonomia e unico nell’intera provincia jonica, ha aderito al
progetto di Avis Nazionale “Dona la Vita” .
Questo, con tanta soddisfazione, ha portato ad accreditare all’Avis Città di Ginosa 2 unità del servizio civile per sviluppare
lo stesso ambizioso progetto “Dona la vita”.
Vi ricordo che solamente i candidati che completeranno la
procedura illustrata sul sito www.avis.it, inviando presso la
sede nazionale la documentazione cartacea redatta in maniera corretta e completa di tutti gli allegati, saranno da noi convocati alle selezioni. Gli altri verranno esclusi dal Bando con
una comunicazione scritta. A tal proposito la sede di Ginosa
in via Tempio n° 40, nelle ore serali, è disponibile a rendere
agevole il percorso di preparazione dei documenti necessari
a partecipare alla selezione. Con questo successo insperato, l’associazione si pone nouvi abiettivi, sinora impensabili,
di penetrazione nella vita sociale della nostra comunità, non
mirata solo all’atto donazionale, ma a trattare tutti quei processi formativi utili, che rientrano nella sfera di competenza della
nostra idendità, alla crescita civile e solidadale delle persone.
Ragazzi, anche Voi, insieme a noi siete un tassello importante per contribuire ad una buona raccolta... La scadenza della
presentazione delle domande al servizio civile è il 4 ottobre
2010.
Domenica ampia partecipazione da Ginosa al IX raduno nazionale dei donatori di sangue a San Giovanni Rotondo.
Si rammenta altresì i soci e quanti vorrebbero partecipare alla donazione di domenica 26 settembre dalle ore 8 alle ore 12.30 .
Nicola Carenza
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La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
riceviamo e pubblichiamo
Il 19 settembre 2010 Ada e Piero Lanera hanno festeggiato, sul piano affettivo, civile e religioso, la loro lunga storia coniugale, dopo avere superato, con amore e tenacia, cinque decenni di vita insieme.
Piero racconta questa lunga storia d’amore!!
Tutto è nato, per circostanze provvidenziali, negli anni della più cupa e vera miseria, senza mediazioni ed incertezze con un coraggio incosciente, ho
condotto sull’altare, Ada, una donna
molto bella e di grande finezza.
Sono rimasto folgorato, affascinato oltre che dal suo aspetto esteriore, da
un modo di parlare e di esprimersi che,
come diceva mia madre, dimostrava
una età maggiore dei suoi meravigliosi diciannove anni.
Sposai Ada, nonostante avessi appena avviato un lavoro modesto, mal pagato ed a volte , ricordando il baratto,
“pagato in natura”.
La nostra prima casa, posta sopra lo
studio, era piccola, pochi metri quadrati, senza servizi, aerazione, riscaldamento…ma .. furono da me molto
sofferte ed accettate, con nobiltà, dalla
mia compagna che provenendo dalla
media borghesia gioiese, aveva rinunciato a tutto in nome dell’amore.
Fui spronato dal mancato aiuto economico dei rispettivi genitori e dalla mancanza di ribellione di Ada che in silenzio accettò questi modesti ambienti e
cibi scarsi, ma dignitosi.
Mi sentivo, spinto da una forte reazione emotiva, in colpa e non degno di
questa donna, tanto da chiedere a Dio
come fare ad uscirne; pian piano mi
accorsi, nel cercare nel mio IO, che la
natura mi aveva dato belle potenzialità: sensibilità ai problemi, uguali ai
miei, della gente, serietà, discrezione,
saggezza, loquacità scorrevole ed una
dose contenuta di umorismo.
Con il tempo, il piccolo studio da geometra, mediocre nella professionalità, non di alta tecnologia come quelli
odierni, diviene sovraffollato di gente,
quasi “ginosinpopolare”; in questo crescendo, non mi risparmiai, impegnandomi per tante ore, in tutte le ore, con
tutti. A volte, lavorando di notte, mi tenevano compagnia, i cari amici Peppi-
no Carrera e Vittorio Risimini, vigili notturni negli anni settanta di
gavetta.
E’ inutile precisare che Ada, il mio
angelo del focolare, anzi del braciere, era sempre con me, seguendomi, con tanta pazienza nei
vari cantieri ed uffici pubblici, discreta ed attenta a consigliarmi in
molte mie incertezze, perché, diciamolo pure, in molti casi la donna arriva là dove non arriva l’uomo!
E’ stata ed è una donna completa
a 360°, con cui ho instaurato una
complicità mirabile fino a diventare “due corpi ed una sola mente”.
La nostra crescita sociale ed economica, dopo anni tristi costellati di paure nel non violare, per
quanto possibile, la legge di Dio e
degli uomini, raggiunge un discreto valore, anche se sarà più volte lacerato da affetti diretti e collaterali, dovuti ad eccessiva bontà, che saranno comunque ricuciti
con grinta e volontà ferrea.
Oggi i tempi sono cambiati e non
sono più quelli di quel lontano 19
settembre 1960; vige una esasperata corsa al danaro da procacciare comunque e sempre, nella maniera più ignobile, cannibalesca.
Non si punta, come allora, con
umiltà su stessi, ma si pretende
dagli altri, tutto e subito.
Anche per questo motivo, io e la
mia Ada, abbiamo deciso di sostituire festeggiamenti scenografici che avrebbero scatenato cattivi
sentimenti, con un riservato viaggio di nozze, a sigillo del più bel
sogno vissuto insieme per oltre
mezzo secolo, a migliaia di chilometri dal paese che ci ha dato
in più ma anche…in meno. Piero
Lanera
Giulio Pinto
attualità
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
Volume a cura di Pietro Sangiorgio
I 40 anni del Circolo Italsider ginosino
di Giovanni Amodio
Mi è pervenuto, dalle mani della Prof.ssa
Maria Carmela Bonelli, il prezioso dono del
libro “1970-2010: quarant’anni di storia del
Circolo Italsider di Ginosa”, per il quale sono lieto di esprimere le seguenti riflessioni.
Binomio imprescindibile anche nella favola
aliena “TELEFONO – CASA”, ritorna alla mente nella similitudine “SIDERURGICO – CIRCOLO ITALSIDER”, per quanto riguarda la spola
gratificante che i lavoratori ginosini dello
Stabilimento Italsider hanno privilegiato per
quaranta anni.
Oggi un’iniziativa editoriale di grande pregio estetico e di contenuti, storicizza tale
rapporto nel libro elegante a cura di PIETRO
SANGIORGIO, che ne ha stilato un’introduzione molto efficace e completa, intitolato
appunto “QUARANT’ANNI DI STORIA DEL CIRCOLO
ITALSIDER DI GINOSA”, attraverso le testimo-
nianze, le riflessioni e le immagini dei lavoratori, per il progetto editoriale Aziend@rte
Soc. Cooperativa – Ginosa.
La crescita sociale, economica, culturale di
un gruppo di lavoratori viene registrata attraverso i sacrifici pendolari e le soddisfazioni di conquistata dignità, che solo nella
sicurezza dell’impiego può realizzarsi, con
l’aggiunta di una dignitosa distribuzione e
utilizzazione del tempo libero, nella casa
comune del Circolo, ubicato nella prestigiosa sede del Palazzo Ricciardi. Posto
fisso e numerose varianti di svago per il
tempo libero, mostre, gite, manifestazioni
culturali, incontri, tutto avveniva nella sede, divenuta un prolungamento naturale
dell’appartenenza al grande tempio dell’industria, che aveva accolto la dignità del
lavoro sicuro e che offriva altrettanta sicurezza nelle attività civili, culturali di un’inte-
Domotica a Ginosa: ultimo atto.
Domotica; la casa intelligente, il luogo dove
gli impianti elettrici tradizionali si integrano
con apparecchiature e sistemi in
grado di svolgere funzioni parzialmente autonome e programmate
dall’utente, come per esempio
l’adattamento della climatizzazione
quando si abbassa la temperatura
esterna, l’accensione della luce di
una scala buia e lo spegnimento
quando rimane vuota, l’inserimento dell’impianto d’allarme quando
non si è in casa, la chiusura automatica delle elettrovalvole del gas
e dell’acqua, la notifica, con un
messaggio, delle visite quando si
è assenti.
Domotica a Ginosa, ultimo atto.
Il 18 settembre 2010, la Global Service di
Piero L’Insalata, ha inaugurato, presso il
proprio ufficio, il primo punto EASYDOM ®
del sud Italia.
L’entusiasmo è alle stelle; le centraline,
i bus, il divano, le luci e la tv sono al loro
posto. Un po’ di tensione prima del collaudo. Partono gli impulsi elettromagnetici; la
sede EASYDOM ® di Milano controlla, on
line, che tutto funzioni correttamente. La
conferma arriva immediatamente. Un’altra
sfera blu si accende in modo intermittente
sulla cartina dell’Italia a riprova che il che-
41
ra comunità, come Ginosa.
L’opera che raccoglie il pulsare di una comunità nel quarantennale 1970-2010, sotto
la guida esaustiva, attenta e appassionata di
un suo figlio come Pietro Sangiorgio, raccoglie le testimonianze delle Autorità cittadine,
dei direttivi del Circolo, con l’elenco di tutti
i soci, non limitandosi ad una solipsistica
celebrazione, ma coinvolgendo interventi
autorevoli di personaggi di alto profilo e una
sterminata serie di foto di repertorio, che documentano tutte le iniziative, ma anche tutte
le fisionomie dei soci, dei lavoratori, dei loro
familiari, nell’album di ricordi, che annovera
meritoriamente tutte le ditte che hanno sponsorizzato il progetto editoriale.
Ciò che lo stesso Sangiorgio chiama “cronistoria”, diviene vademecum e documento a
cui attingere e da demandare ai propri figli,
alla gratitudine di un’intera cittadina, che ha
saputo ritrovarsi unita, custode di un periodo
estremamente importante della vita sociale e
che oggi ne trae un bilancio soddisfacente.
ck è andato a buon fine. Domina sulla Puglia,
sulla Basilicata e sulla Calabria. Quella sfera
è situata sulla città di Ginosa al civico 14 di
Piazza Trieste.
Piero L’Insalata diventa cosi unico installatore e concessionario certificato
EASYDOM ® per le tre regioni.
Il suo lavoro inizia da lontano, alla
fine del 2009. Ad una fiera conosce
Nicola Berardi fondatore di Easydom,
uno scambio di idee ed a marzo di
quest’anno la domotica atterra a
Ginosa con una giornata dimostrativa dedicata ai tecnici del settore; 70
fra geometri, elettricisti, architetti e
curiosi. Un successo!
A breve sarà disponibile anche un sito interattivo, a firma Global Service,
dove gli interessati potranno interagire con la domotica e farsi un’idea, per
poi apprezzarne in prima persona e
toccare con mano le funzionalità presso l’ufficio allestito ad hoc.
La domotica a Ginosa, il futuro al servizio del
presente!
Cosimo Vavallo
42
eventi sportivi
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
Ottava edizione della
“Giornata della Solidarietà”
Una grande giornata all’insegna dell’amicizia e della solidarietà si è tenuta domenica 19 settembre in piazza IV novembre
in occasione dell’ottava edizione della
“Giornata dell’amicizia”, egregiamente
organizzata dall’Associazione LU. MA.
GI. GI. in collaborazione con il Patronato
INAC CIA, l’Amministrazione Comunale, i
ragazzi dell’AGESCI Ginosa 2 e il Comitato Italiano Paralimpico.
La manifestazione di promozione sportiva
ha lo scopo di riunire persone disabili sotto la bandiera dello sport e dell’amicizia,
“di dare dignità” fa notare Mario Pastore,
presidente dell’Associazione LU. MA. GI.
GI., “a persone bisognose che ancora oggi, nel 2010, vivono in uno stato di abbandono e disagio sociale. L’obiettivo potrà
essere raggiunto solo con l’aiuto e l’attiva
partecipazione di tutta la cittadinanza ginosina, affinché si acquisisca la consapevolezza che adoperarsi per far vivere ai
bisognosi una vita più decorosa ci aiuterebbe senza dubbio a vivere meglio.”.
L’obiettivo della manifestazione è stato
quella della raccolta fondi per il finanziamento dei numerosi corsi promossi dall’associazione LU. MA. GI. GI. Tra di essi
vanno annoverati i corsi annuali di nuoto,
i corsi di ippoterapie (che dovrebbero iniziare in settimana) e una mensa per i più
bisognosi (di cui l’Associazione LU. MA.
GI. GI. è cofondatore con la Casa Famiglia), presso il centro anziani, per il quale esiste già un protocollo di intesa con
l’amministrazione comunale che finanzia
sei pasti al giorno, ma l’associazione, con
tutti i suoi sforzi, riesce a soddisfare fra
i diciotto e i venti pasti quotidiani. “Naturalmente” nota Mario Pastore “molto si è
già fatto in questa direzione. Per quanto
concerne la mensa è stato acquistato un
furgoncino per il trasporto vivande dalla
Casa Famiglia (ove è preparato) al Centro Anziani e delle pentole molto sofisticate capaci di mantenere il cibo inalterato.
Per quel che riguarda i corsi di ippoterapia
sono stati comperati un asino e una cavalla e costruiti dei box per il loro alloggio”.
Si segnala, inoltre, che a marzo verrà rinnovato l’appuntamento al teatro con l’Associazione Italiana Ragazzi Down, “molto emozionante” continua Mario Pastore
“perché vedere all’opera ragazzi con diverse abilità impegnarsi per ottenere dei
risultati importanti per il loro percorso ci
inorgoglisce perché, in fin dei conti, ci
sentiamo partecipi”. Ma gli obiettivi dell’Associazione LU. MA. GI. GI. non sono
affatto limitati al presente. Si sta pensando, infatti, di organizzare dei corsi il cui
scopo preciso sarà quello di aiutare a far
crescere questi ragazzi, di darli adeguata
dignità affinché si possano idoneamente
inserire nel mondo del lavoro. “Nella vita”
conclude Mario Pastore “ si può ottenere
tutto purché si sia capaci di aiutare gli altri
ed ottenere quello che vogliono … insieme per gli altri”.
La giornata, divisa in due fasi, ha avuto
inizio alle ore 10 con l’arrivo dei gruppi
presso la piazza IV novembre. Nella presentazione Giuseppe Pinto, Presidente
Regionale del Comitato Italiano Paralimpico, ha voluto evidenziare la continuità di
quest’iniziativa, nata nel 2003 da un’idea
del consigliere Piero Parisi, e di come da
allora Ginosa sia diventata un punto fermo per il Comitato Italiano Paralimpico;
il Presidente Regionale dell’UIC, che ha
portato i saluti di circa trentamila ciechi
presenti nella nostra regione, ha voluto
fare qualche osservazione circa l’utilizzo
dei termini, e ha fatto notare di come la
locuzione “fasce deboli” comincia a star
stretto, “si può tutto al più parlare di individui che hanno delle difficoltà”. Dopo i
saluti ha preso inizio la fase sportiva della
manifestazione prima con un’esibizione
dei ragazzi dell’ASD Basket Ginosa, SS
Basket Laterza, Centro Minibasket Elia
Ciguerra Mottola e l’ASD Basket Matera e
poi con il triangolare di basket in carrozzina. Proprio il basket in carrozzina dovrebbe essere la chiara dimostrazione dell’inesattezza del termine “diversamente abili”;
secondo Mario Pastore si tratta di gente
con “abilità diverse” proprio perché in grado di fare cose che gli altri non riescono a
fare, come, per l’appunto, giocare a basket
in carrozzina. Particolarmente toccante è
stato, infatti, la grande forza di volontà che
gli atleti hanno messo in campo, l’impegno
che i giocatori hanno profuso nell’affrontare un disagio fisico sicuramente rilevante
quale è per l’appunto quella della immobilità degli arti inferiori. Alla fine degli incontri
le premiazioni.
La giornata è ripresa alle ore 17:30 con
l’arrivo degli altri gruppi che hanno dato
avvio al quadrangolare di calcio a 5 “Memorial Vittorio Rossi” (indimenticabile ragazzo dell’Associazione Sportiva Taranto,
prematuramente scomparso tre anni fa,
protagonista insieme ai suoi “fratelli di vita
e di sport” di memorabili pagine nelle discipline parolimpiche), che ha visto la partecipazione della Comunità Fratello Sole,
dell’Associazione Sportiva Delfino Taranto, dell’Associazione LU. MA. GI. GI. e
dell’AGESCI Ginosa 2. Molto emozionante
è stata la simpatia mostrata in campo dagli atleti delle squadre partecipanti. Dirimpetto la piazza IV novembre era presente
anche l’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) impegnata, nella
giornata nazionale, nella raccolta fondi per
la ricerca. Le numerose bottiglie di barbera
d’Asti DOC acquistate dimostrano, ancora
una volta, l’enorme sensibilità della nostra
cittadina. Nella tarda serata dopo le premiazioni è iniziato uno spettacolo musicale e i presenti hanno potuto degustare i
prodotti tipici. È stata una bella giornata di
sport e di amicizia. Vera e profonda, una
rarità di questi tempi.
Liborio Patimisco
eventi sportivi
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
Ennesimo en plein per l’8°
raduno sportivo di pesca al colpo
43
Al ritorno dalle ferie, l’ “Ass.Hobby pesca’’ raduna decine di pescatori in un’avvincente gara
Si è tenuto lo scorso 19 settembre, presso il lago
Prichicca, in contrada Caccamone nei pressi di
Castellaneta, l’atteso 8° raduno di pesca al colpo
individuale organizzato come sempre dall’ “Associazione dilettantistica sportiva Hobby pesca
– ambiente natura’’ di Ginosa. L’evento ha richiamato da molte province limitrofe ben 19 pescatori
sportivi più in forma che mai dopo le tanto attese
ferie estive. Sono le 7 del mattino, e i partecipanti
si riuniscono presso il ristorante pizzeria “Al laghetto’’ dei fratelli Stano per assistere ai sorteggi
delle postazioni, spesso capro espiatorio della
buona o cattiva riuscita della battuta. Dopodichè,
ci si sposta direttamente sulle sponde del campo
di gara per preparare le attrezzature e dare il via
ai giochi. Il fischio d’inizio arriva alle 8 e 50. Le
condizioni meteorologiche appaiono particolarmente favorevoli. Un leggero vento, oltre a non
ostacolare le necessarie manovre da parte degli
atleti, smorza il caldo settembrino ancora piuttosto intenso. Malgrado ciò, i pesci sembrano essere scomparsi. Tutto tace sui due settori A e B.
In casi come questo, l’utilizzo di una determinata
pastura, seppur nel giusto modo, può davvero
fare la differenza. Trascorsa un’ora, molti garisti
hanno ancora le loro nasse letteralmente vuote. Le sporadiche e timide mangiate di qualche
esemplare di alborella o scardola, mette a dura
prova la pazienza dei gareggianti. Nonostante
tutto, lo spirito agonistico prende il sopravvento
rafforzando la loro determinazione. Il tempo intanto stringe, e mancano pochi minuti alla fine
della competizione. Dopo tre ore, giunge lo stop
da parte del presidente dell’associazione, Vito
Rosato. Si passa ora alla pesatura e al conteggio
del pescato, al termine dei quali verrà assegnato
un punto per ogni grammo. Nel giro di un quarto
d’ora la classifica che riguarda i settori inizia a
delinearsi:
Sett.A
1° - Filippo Donvito con 2.750 punti
2° - Giuseppe Palmisano con 2.300
3° - Giuseppe Cascini con 1.850
Sett.B
1° - Giuseppe Staffieri con 1.550 punti
2° - Giuseppe Convertino con 1.300
3°- Marco Rosato con 750
Ognuno di loro viene degnamente premiato con
un trofeo. Successivamente, vengono palesati
i nomi rientranti nella classifica assoluta. Vince
e porta a casa due coppe, la seconda per il pesce più grande (una scardola di 450gr.), e un
gustosissimo prosciutto crudo del valore di 90
euro, Filippo Donvito di Gioia del Colle. Medaglia d�argento invece per Giuseppe Palmisano
di Locorotondo che ottiene di diritto una nassa
da 8 cerchi e una bobina di filo da 300 metri. Si
piazza al 3°posto il materano Giuseppe Cascini che conquista una comoda sedia pescatore
e una bobina di filo. Si accontenta della quarta
posizione il suo compaesano, Giuseppe Staffieri
che si aggiudica una bobina di filo e un pacco
di pastura. Termina in modo pressoché perfetto
questo ennesimo raduno di pesca, ormai divenuto un appuntamento fisso per gli appassionati
del settore e un�occasione in più per incontrarsi
e vivere un’emozionante giornata lasciandosi alle spalle la solita routine quotidiana.
Miki Marchionna
44
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
eventi sportivi
COPPA PUGLIA / Termina 1-1 il match d’andata al “Miani” tra biancazzurri e biancorossi
Ginosa e Castellaneta si dividono la posta
Gli uomini del tecnico Pizzulli, all’esordio ufficiale stagionale in coppa, non vanno oltre il
pari casalingo contro i cugini castellanetani e rimandano la qualificazione al match di ritorno. Al vantaggio ginosino firmato da Carriero su rigore, risponde Cecere per gli ospiti.
Termina in parità il match d’andata al
“Miani”, valevole per il primo turno di
Coppa Puglia, tra Ginosa e Castellaneta, con i ginosini che non hanno saputo sfruttare la superiorità numerica di
due uomini per centrare il successo. Da
sottolineare un infortunio grave occorso
al castellanetano Lippolis D. nella ripresa (23’), che in un contrasto di gioco ha
riportato a frattura dello zigomo. Prima
frazione più avvincente. Ospiti pericolosi al 12’ quando Cecere, lanciato in
corridoio, viene stoppato da un bravo
Martino in uscita che neutralizza anche il successivo tap-in di D’Andria. I
biancazzurri del tecnico Pizzulli fanno
vedere buoni fraseggi non riuscendo
a finalizzare, ma nel primo vero affondo passano in vantaggio: al 27’ Nigro,
ben lanciato in profondità, fa valere la
sua velocità su Riformato il quale lo
contrasta in maniera irregolare inducendo il direttore di gara ad assegnare
il penalty trasformato magistralmente
da Carriero. Il Castellaneta, seppure
in dieci, reagisce immediatamente ed
un minuto dopo, su una disattenzione
della difesa locale, perviene al pareggio
grazie a Cecere che infila l’incolpevole
Martino. La ripresa vede poche occasioni da rete ma con entrambe le squadre determinate nel centrare la vittoria.
Al 17’ Cecere, su calcio piazzato dalla
distanza, inventa una parabola maligna
che trova un superbo Martino a deviare la
sfera con la punta delle dita, quanto basta per far terminare la stessa sul palo.
La replica ginosina giunge alla mezzora
quando Innato, dal limite, sferra un gran
diagonale che si spegne di poco a lato.
Al 33’ i biancorossi di Lippolis restano in
nove per l’espulsione del neo entrato Brizio, reo di aver proferito qualche parola di
troppo nei confronti dell’arbitro. Nei minuti finali l’occasione del vantaggio per
i padroni di casa capita sui piedi di Carriero che, appena dentro l’area, invece di
concludere a rete cerca un dribbling di
troppo consentendo alla difesa biancorossa di rimediare. Return-match giovedì
23 settembre al “De Bellis” di Castellaneta.
Tabellino della gara (Ginosa-Castellaneta 1-1)
GINOSA: Martino, Castellano, Ciracì
(28’ st Zicari), Casalingo, Pietracito (43’
st Mancino), Pizzolla, Nigro, Bozza (8’
st Giosuè), Di Matera, Carriero, Innato.
A disp.: Larocca, D’Attoma, Iacovino,
Mele. All. Pizzulli
CASTELLANETA: Leoncino, Bongermino, Riformato, Pietracito, Piccirilli,
Netti, Cecere (34’ st Vinci), Nardulli,
D’Andria (23’ st Pagliari), Lippolis D.
(23’ st Brizio), Iacobino. A disp.: Pastore, Lippolis F., Natile, Manzari. All. Lippolis W.
ARBITRO: Marra di Lecce.
RETI: pt 27’ Carriero su rig. (G), 28’ Cecere (C).
NOTE: Ammoniti Ciracì, Casalingo,
Nigro, Innato e Zicari (G), Riformato,
Piccirilli e Nardulli (C). Espulsi: al 22’ pt
Nardulli (C) per somma di ammonizioni, al 33’ st Brizio (C) per proteste.
Domenico Ranaldo
([email protected] - www.asginosa.it)
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
eventi sportivi
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PRIMA CATEGORIA / I biancazzurri scivolano in casa al cospetto dei cugini biancorossi
Ginosa, falsa partenza: derby al Castellaneta
Esordio amaro, in campionato, per i biancazzurri che sul neutro di Laterza si fanno sorprendere da un cinico Castellaneta abile ad approfittare di due amnesie della retroguardia ginosina. In rete, per il Ginosa, il neo acquisto Cifarelli
(giunto alla vigilia del match) che addolcisce il boccone amaro con una perla su punizione. Alla vigilia del derby,
tesserati dalla società quattro neo attaccanti: Stefano Cifarelli, classe 88 (ex Montescaglioso - Promoz. lucana), Agostino Perrone, classe 90 (ex Marconia - Eccellenza lucana), Nicola Basile, classe 88 (ex Fortis Murgia - Serie D) e
Luciano Raona, classe 93, proveniente dal vivaio ginosino. Domenica, intanto, trasferta proibitiva in quel di Bitritto:
sarà necessaria una prestazione impeccabile per portare a casa un risultato positivo al fine di muovere la classifica.
Va al Castellaneta il derby col
Ginosa, che espugna il “Madonna
delle Grazie” di Laterza e mette in
cassaforte i primi tre punti della
stagione. I biancazzurri sono apparsi contratti nel primo tempo e
solo dopo aver preso due sberle
hanno avuto una reazione d’orgoglio sfiorando anche il pari. Parte
bene il Ginosa che dopo appena
otto minuti si rende pericoloso con
Carriero, il cui tiro dal limite impegna severamente Pastore. La replica ospite giunge al 18’ quando
Cecere, ben lanciato in profondità,
anticipa Larocca in uscita mandando la sfera a lambire il palo.
Ancora ospiti pericolosi al 21’ con
il solito Cecere che raccoglie un
cross tagliato dal fondo e di testa alza di
poco la mira. Gli uomini di Pizzulli si fanno
vedere con tiri da lontano ed al 32’ Carriero
sferra un gran sinistro dal limite chiamando Pastore ad un intervento non facile. La
risposta biancorossa è affidata a D’Andria,
quando al 35’ calcia da distanza ravvicinata trovando un superbo Larocca ad opporsi
con bravura. La ripresa vede un Castellaneta più determinato abile a sfruttare alcune
amnesie della retroguardia ginosina. Al 13’
gli uomini di Lippolis passano: su azione di
contropiede Cecere, ben assistito da D’Andria, si presenta solo davanti a Larocca e lo
infila con un preciso rasoterra. La reazione
dei padroni di casa vede al 25’ un tiro insidioso, dal limite, di Cifarelli che si spegne di
poco a lato. Al 28’ il Castellaneta perviene
al raddoppio su azione fotocopia del primo
gol: palla persa in attacco dal Ginosa e ripartenza micidiale degli ospiti con D’Andria
che infila Larocca in uscita. A quel punto la
gara sembra non avere più storia ed invece
i biancazzurri hanno una reazione rabbiosa
che produce una serie di occasioni da rete
tra cui il gol che dimezza lo svantaggio. Al
32’ Cifarelli, su calcio piazzato da 25 metri,
disegna una parabola perfetta con la sfera
che termina nel “sette”, riaprendo il match.
Al 38’ Perrone, ben servito da Basile, lascia
partire dal limite una rasoiata insidiosa sulla quale Pastore si supera rifugiandosi in
angolo. Il Ginosa insiste ed al 42’ Casalingo sfiora la traversa con un gran tiro dalla
distanza, mentre due minuti dopo è ancora Perrone a rendersi pericoloso con una
conclusione velenosa dal limite che vede la
sfera lambire il palo. Nei minuti di recupero
il forcing ginosino non produce
alcun effetto, con i biancorossi
valentiniani che portano a casa
il primo successo della stagione.
Per il Ginosa una falsa partenza
con l’obbligo di cercare il riscatto
domenica nella non facile trasferta di Bitritto. La compagine
barese è reduce dalla sonora
vittoria esterna per 3-0 contro il
Pro Gioia e punta decisamente in
alto: sarà indispensabile una prestazione maiuscola per portare a
casa un risultato positivo al fine
di muovere la classifica.
Tabellino della gara (GinosaCastellaneta 1-2)
GINOSA: Larocca, Castellano,
Ciracì (33’ st Nigro), Innato, Zicari (14’ st Pietracito), Pizzolla, Cifarelli,
Casalingo, Perrone, Carriero, Pagone (8’ st
Basile). A disp.: Martino, Mancino, Iacovino,
D’Attoma. All. Pizzulli
CASTELLANETA: Pastore, Vrapi, Riformato, Iacobino, Piccirilli, Netti, Cecere, Bongermino R. (30’ st Pagliari), D’Andria (41’ st
Nardulli), Bongermino D., Lippolis D. (25’ st
Pietracito). A disp.: Leoncino, Manzari, Brizio, Vinci. All. Lippolis W.
ARBITRO: Cutrino di Lecce.
RETI: st 13’ Cecere (C), 28’ D’Andria (C),
32’ Cifarelli (G).
NOTE: Ammoniti Ciracì, Zicari, Pizzolla
e Nigro (G), Pastore, Iacobino, Piccirilli e
D’Andria (C).
Domenico Ranaldo
([email protected] - www.asginosa.it)
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attualità
La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010
GRAN FONDO CITTA’ DEI SASSI
CIRCUITO DEL SOLE
IL TEAM GENUSIABIKE E’ SESTO
Domenica 12 Settembre si è svolta a Matera la seconda edizione della G.F. Citta’
dei SASSI, inserita quest’anno nel CIRCUITO DEL SOLE come dodicesima e ultima
prova. Alle ore 9.00 in Via Aldo Moro davanti al comune di Matera ben 380 ciclisti
hanno dato il via alla gran fondo materana
in una bellissima giornata di sole settembrino, con le loro divise rappresentative di
tutte le società ciclistiche del Sud e qualcuna anche da più lontano. La gara si è svolta su due percorsi una medio fondo di 95
km con un dislivello di 1469 mt e una gran
fondo di 125 km con un disdivello di 1956
mt toccando ben 5 comuni Grassano, Grottole, Pomarico, Miglionico, Montescaglioso
e naturalmente Matera, proponendo ai ciclisti quanto di meglio il nostro territorio ha
da offrire sotto l’aspetto paesaggistico, con
salite e discese che al ciclista
amatoriale meno impegnato
nella competizione avranno
senz’altro dato momenti emozionanti. Il percorso non certo
facile visto anche l’altimetria è
stato reso ancora più difficile
dal forte vento contrario che
ha accompagnato i ciclisti per
i primi 30 km prima della deviazione per Grassano che
ha portato il gruppo dei ciclisti a mantenersi compatto e a
non scoprirsi. La vera gara ha
quindi avuto inizio alla salita di
Grassano che grazie anche al
vento a favore ha permesso
al gruppo di testa di allungarsi
staccando tutti gli altri.
Del Genusia Bike, l’impresa
riesce a Giovanni Punzi che
pur piazzatosi 98° in classifica
assoluta, ha tagliato il traguardo con il tempo di 03.42.07,
arrivato dietro di lui a 3 minuti e 16 secondi Domenico
Buonasanti, successivamente Francesco Marchionna,
Giuseppe Fiore e Giuseppe
Punzi, per il corridore Roberto
Bello invece, la gara si è conclusa al 30 km con un problema tecnico
alla bici. In classifica generale a squadre
il Genusiabike si piazza in 6^, ottimo risultato pensando che le società presenti
erano 60.
Guardando le medie dei vincitori intorno
ai 30km all’ora, di gran lunga inferiori a
quelle delle altre gran fondo della stagione, si comprende la difficoltà del percorso della gran fondo materana e porta a
fare i complimenti non solo a chi ha ottenuto un buon piazzamento in classifica
ma anche a tutti gli altri ciclisti che in una
domenica di settembre hanno voluto misurarsi sulle strade materane, riuscendo
a tagliare il traguardo.
ADDETTO STAMPA
ASD Genusia Bike
Dopo 35 anni ritornano a
Castellaneta due
Mensole Medioevali
Dopo un lungo calvario durato 35 anni ritornano alla
chiesa dell’Assunta in Castellaneta le due mensole
medioevali figurate, dal lontano 1975 data della conclusione dei restauri della chiesa (da uno stile ottocentesco all’originario roamnico, come lo vediamo ora)
sotto la direzione dell’arch. Bucci – Morichi, portate
momentaneamente alla Soprintendenza di Bari e ritornate solo ora grazie alla solerzia e caparbietà del parroco don Franco Alfarano di San Domenico e Rettore
della Chiesa Assunta, di Franco Lagravinese e del difensore civico avv. Francesco Garzone.
Tutto ebbe inizio quando tre anni fa, per puro caso, furono viste, nella Cappellina del Castello Svevo dove
ha sede la Soprintendenza di Bari, confrontate con alcune foto in bianco e nero in loro possesso, si cominciarono le pratiche per la riconsegna ai legittimi proprietari.
È certamente anche grazie alla disponibilità del Soprintendente Fabrizio Vona per i Beni Storici, Artistici
ed Etnoantropologici della Puglia, e della direttrice del
Castello dott.ssa Annamaria Lorusso nonché della
dott.ssa Angela Convenuto della Soprintendenza di
Taranto, il ritorno e la collocazione definitiva nel loro
abitat lì dove furono commissionate, scolpite e posizionate.
Due graziose figure in atteggiamento orante che invitano chiunque a mettersi dinanzi all’Altissimo con
umiltà e adorazione.
Pezzi d’arte sotto lo sguardo e l’attenzione di chi vorrà
studiarle e ammirarle (giacchè non si è riusciti a capire
la collocazione originaria).
Ma oltre alla riconsegna di questi pregevoli pezzi d’arte, la serata del prossimo sabato 25 settembre. sarà
occasione per rilanciare seriamente la responsabilità
di ognuno a riappropriarci del nostro patrimonio culturale-artistico e religioso, le nuove generazioni dovranno essere i primi fruitori (le scuole saranno interessate) e lo sguardo deve andare oltre: le grandi risorse
presenti sul nostro territorio che non vengono utilizzate e rivalutate (ricordiamoci che la chiesa è posta sulla
gravina grande attrattiva turistica ma priva di itinerari
sul paesaggio naturale, la grande piazza antistante la
chiesa ma alla mercé di vandali e incivili che sporcano
il prato portandoci i loro cani (i bambini non possono
più giocarci).
Ci auguriamo che l’occasione serva per una seria rivalutazione del nostro invidiato patrimonio.
La serata sarà arricchita dalla presenza e interventi di
Mons. Pietro Maria Fragnelli (Vescovo della Diocesi di
Castellana), Mons. Cosimo Damiano Fonseca (Presidente della Commissione Arte Sacra della Diocesi),
l’arch. Aurelio Miccoli, l’arch. Rosanna Franco (Presidente Arcas) e Autorità Civili e Militari.

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