- Circolo ARCI Ginosa
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La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 18.00 del 22 settembre 2010 Sommario La Goccia n. 19 - 25 settembre 2010 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana La Goccia REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N. 430/92 DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIA SAVOIA, 1 – GINOSA DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE MARIA C. BONELLI ROSAMARIA BUSTO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIUSEPPE PIZZULLI DON FRANCO CONTE GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE FRANCO ROMANO ANTONELLO LOVECCHIO PIETRO PERRONE GIORGIO MOREA LUCA CALABRESE VIOLA LAVERMICOCCA GIOVANNI MATERA MIKI MARCHIONNA FRANCESCA BITETTI FLORIANA RIBECCO LIBORIO PATIMISCO AUGUSTO PARDO COSIMO VAVALLO NOCOLA TUSEO CARMELO CANDIA ELENA CLEMENZA MICHELE PACCIANA GIOVANNI AMODIO ANGELO & PATRIZIA DOMENICO SAVINO NICOLA CARENZA LEONARDO GALLI ANTONELLO ZICARI FOTO: ERASMO MAZZONE AMMINISTRAZIONE VITO CONTE IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STEFANO GIOVE MAURIZIO FALIVENE STAMPA FALIGRAPH Considerazioni ginosine… di Pierino Perrone pag. 31 Ricerca e... Segnali... Il Pd che voglio Sotto scacco… Noi e il Fisco… Fateci capire Quando a… Palazzone … di Uff. Stampa Com. Ginosa pag. 17 di Leonardo Galli pag. 36 Crisi del mobile… Interv. Bradascio Grazie… di Floriana Ribecco pagg. 18/19 di Domenico Savino pag. 36 Destinazione… Una storia… Avis… di Nicola Tuseo pagg. 20/21 di Nicola Carenza pag. 37 Le favole di grim Ricordi di … Libertà di… Versus di From Basta con… Piero racconta… di Stefano Giove pag. 4 di Cosimo Vavallo pag. 14 di Miki Marchionna pag. 5 di Stefano Giove pag. 5 di Antonello Zicari pag. 6 di Michele Pacciana pag. 6 di Grim pag. 7 di From pag. 7 Notizie flash… di Mario D’Alconzo pag. 14 di Nicola Tuseo pag. 21 di Carmelo Candia pag. 22 Cosa passa … pag. 8 di Miki Marchionna pag. 22 Le interviste di RG A proposito… di Giulio Pinto di Floriana Ribecco pag. 9 di Stefano Giove pag. 24/24 La caricatura di… Tanti auguri… pag. 9 di Antonello Lovecchio pag. 25 Feste Patronali … Symbola… di Giorgio Morea di Rosamaria Busto pag. 10 di Elena Clemenza pag. 26 Ginosa in Terra … Paolo Manfredotti … di Francesca Bitetti pag. 11 di Michele Pacciana pag. 27 Intervista Rosato Il piacere di leggere… di Stefano Giove pagg. 12/13 di Viola Lavermicocca pag. 27 Il depuratore … Viaggio nel… di Augusto Pardo pag. 13 di Luca Calabrese pag. 30 In copertina: un quadro del maestro Damiano Bitetti. di Giovanni Matera pag. 32 La risposta … di Giuseppe Pizzulli pag. 35 di Angelo e Patrizia pag. 37 di Giulio Pinto pag. 38 40 anni… di Giovanni Amodio pag. 41 Domotica… di Cosimo Vavallo pag. 41 Giornata della… di Liborio Patimisco pag. 42 Pesca di Miki Marchionna pag. 43 Ginosa pari in coppa… di Domenico Ranaldo pag. 44 Ginosa, falsa… di Domenico Ranaldo pag. 45 Gran Fondo… di Genusia Bike pag. 46 3 46 4 l’editoriale La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 Segnali nuovi… In questi giorni i nostri paesi e le nostre città sono ritornati ad animarsi della frenetica attività che l’inizio dell’anno scolastico determina. Milioni di persone di ogni età si mettono in movimento per garantire ai nostri ragazzi una adeguata istruzione e formazione. Non entro nel merito delle vicende politiche che agitano il mondo scolastico, mi voglio solo soffermare su una ricorrenza storica che, probabilmente, caratterizzerà (almeno lo spero) l’intero anno scolastico. Mi riferisco alle celebrazioni del 150º anniversario dell’Unità d’Italia. Per certi aspetti queste celebrazioni sono iniziate il 20 settembre scorso, con le manifestazioni per Roma capitale d’Italia a 140 anni dalla breccia di porta Pia. Anche il riconoscimento che la stessa Chiesa ha voluto manifestare, con la partecipazione del cardinale Bertone, Segretario di Stato Vaticano, dimostra che di strada in questo secolo e mezzo di storia nazionale se n’è fatta. Eppure, questa strada diventa ogni giorno più accidentata e impervia, tanto da farci avere la sensazione che potremmo trovarci di fronte a sgradite sorprese. Tanti segnali (credo troppi) si stanno manifestando e, secondo me, non valutati con la dovuta attenzione da chi dovrebbe. Cercherò di sottolinearne alcuni di questi accadimenti. Non riesco a spiegarmi come si possano conciliare le parole pronunciate dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, quelle del sindaco di Roma, Alemanno, lo scorso 20 settembre e i fatti relativi alle vicende legate alla scuola pubblica di Adro, in provincia di Brescia, all’uso lì, in quell’edificio scolastico, che rappresenta lo Stato Italiano, dei simboli della Lega, oltre ad averlo intitolato a Gianfranco Miglio, da tutti conosciuto come l’ideologo della Lega e l’inventore della Padania. E sento i commenti dei già noti maligni: sei sempre il solito (vetero comunista), un conto è criticare i simboli (forse troppi, dice persino Bossi!), altro è negare la intitolazione a una indubbia personalità politica, capace di segnare la storia del nostro Paese. Vorrei spiegare che non è la messa in discussione del valore di Gianfranco Miglio come intellettuale e politico italiano; la mia preoccupazione riguarda (ancora una volta) il rispetto delle norme, perché bisogna capire chi ha concesso la deroga, che ha consentito di intitolare la scuola a Gianfranco Miglio, prima che fossero passati i dieci anni dalla sua morte, così come prevede la legge che regola la materia. È stato il ministro degli Interni Maroni (secondo la normativa vigente tocca a lui) o un funzionario del suo ministero a dare il nulla osta? È stato il Ministro della Pubblica Istruzione? Se così è, quello che non mi spiego è come sia possibile che quando necessita un nulla osta, il sindaco di Adro si rivolge al Ministro dell’Interno o a quello della PI; quando invece si tratta di cancellare i simboli della Lega Nord disseminati in ogni angolo della scuola, lo stesso sindaco deve aspettare che glielo dica Bossi e non gli basta la lettera della Gelmini! Vi pare poco un atteggiamento simile? A mio parere Il sindaco di Adro andava rimosso per il rifiuto di voler rispettare le leggi e la Costituzione. Che significa “se me lo chiede Bossi li tolgo…» E chi è Bossi? Quali compiti assegna a lui la Costituzione? Ebbene tutto questo passa nell’indifferenza delle autorità dello Stato. Non basta dire o ribadire, come ha fatto il presidente Napolitano, che «Roma è capitale indiscussa dell’Italia», per controbattere allo slogan “Roma ladrona” o alla richiesta di “avere una capitale della padania” quando, un partito di governo, un giorno sì e l’altro pure, spara a zero contro il nostro Paese e quando accadono fatti gravi come quelli di Venezia (in occasione delle celebrazioni celtiche dei leghisti) durante i quali sono state “identificate” persone che avevano avuto“l’ardire di sventolare il tricolore”. Queste vicende, che gettano ombre sinistre sul futuro dell’Italia, trovano ulteriore supporto quando si pensa al debito pubblico che in un anno è cre- Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità FALIGRAPH Viale Jonio, 385 74025 Marina di Ginosa (Ta) Tel e Fax 099.8277553 e-mail: [email protected] Arretrati (costo € 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via Tulipani, 9 74013 Ginosa (TA) indirizzo di posta elettronica: [email protected] La Goccia on line arcipikkia.it Tel. 099.8294879 - 099.8294550 Cell. 368.3561703 - 330.624347 sciuto di 100 miliardi di euro superando di parecchio i 1830 miliardi. Nessuno dice come sia stato possibile un aumento del debito, quando Comuni, Provincie e Regioni hanno subito un salasso di quelli micidiali falcidiando i servizi. Cosa ci sta preparando il ministro Tremonti? Se dalla maggioranza di governo arrivano questi segnali, non ci rasserenano neanche quelli che arrivano dall’opposizione. In questi giorni, il giornale spagnolo “El Pais” ha descritto il PD, che è il più importante partito dell’opposizione italiana: “in coma e senza respiratore”. Insomma, il quadro di riferimento di questo anno celebrativo è molto desolante, si avverte la necessità che qualcosa cominci a muoversi. Quasi come un paradosso, proprio da Adro ho visto arrivare segnali nuovi. Quando in un paese come quello, la gente sente il bisogno di mobilitarsi per chiedere il ripristino delle funzioni dello Stato Italiano, qualcosa si sta muovendo nelle coscienze di tanti cittadini che mettendo da parte pregiudizi ideologici, oggi vogliono salvare il nostro Paese. Stefano Giove cronaca La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 5 Sotto scacco i 75 operai della “Delta uno’’ di Taranto, in regime di mobilità da ottobre Chiude i battenti la ditta che si occupa dello smistamento dei container presso “Evergreen’’. Ben 3 i dipendenti ginosini ora senza lavoro È scattata lo scorso maggio la cassa integrazione per 75 dipendenti, fra i quali 45 con mutuo a lunga scadenza sulle spalle, ordita dalla ditta appaltatrice che si occupa dello smistamento dei container presso il porto di Taranto, “Delta uno S.R.L.’’. Un’apposita lettera pervenuta il 15 settembre, ha inoltre informato i lavoratori dell’imminente regime di mobilità che partirà dal prossimo 1 di ottobre. Non sono ancora ben chiare le cause che hanno provocato questa serie di licenziamenti. A quanto pare, allo scadere dei cinque anni previsti nel contratto stipulato in precedenza con “Evergreen’’, “Delta uno’’ avrebbe dovuto rinnovare l’accordo in questione. Malgrado tale patto non sia stato affatto siglato, gli operai sarebbero stati informati del contrario, ovvero che il contratto era già stato riconfermato e che tutto sarebbe continuato normalmente. Ad occuparsi delle mansioni di “Delta uno’’, è adesso “T.C.T.’’(Taranto Container Terminal). Come se non bastasse, il così detto patto di area che garantiva la continuità del lavoro indipendentemente dalle sorti dell’azienda, non è stato rispettato. A fare le spese di tutto questo, sono ora anche i 3 dipendenti ginosini rimasti senza impiego. Una situazione davvero critica quella venuta a crearsi per quest’azienda che opera nel porto di Taranto, il secondo in Italia per traffico merci e importante centro logistico di smistamento presente sulla nostra penisola. Miki Marchionna Fateci capire perché? La vicenda dei 75 operai della “Delta uno” è emblematica di una situazione davvero paradossale. I lavoratori perdono il posto di lavoro nonostante le prospettive di movimentazioni delle merci (questa l’attività svolta dalla Delta Uno) siano di considerevole aumento. Perché allora il licenziamento, verrebbe da chiedersi. Questo succede perché sulla pelle di quei lavoratori si stanno giocando tante partite. Cominciamo col dire che la società che gestisce il porto “Evergreen” affida alcune attività a ditte esterne e, tra queste anche la DeltaUno. Improvvisamente, quello che sembrava un normale rinnovo di contratto viene ostacolato e non solo, dopo un tira e molla (chissà se vero) la DeltaUno decide di lasciare il campo e ai lavoratori comunica che dal 30 settembre cessa il rapporto di lavoro e saranno messi in mobilità (licenziati). A questo punto dobbiamo denunciare una serie di comportamenti diciamo discutibili. Perché non viene attuato il Piano d’Area? Con questo Piano i lavoratori della DeltaUno avrebbero trovato collocazione all’interno della società che andrà a svolgere le attività di movimentazione dei container all’interno del Porto. Quando sembrava che tutto fosse stato deciso, chissà perché, salta tutto. Noi non siamo nelle condizioni di sapere che cosa si sta muovendo dietro questa vicenda. Quali sono le società interessate a “prendere in mano il pallino”, così come non siamo nelle condizioni di dire chi sono i soggetti politici e sociali che si muovono per “imporre” le proprie scelte e i propri raccomandati. Diciamo soltanto che ai 75 lavoratori vanno date delle risposte in tempi immediati e a farlo devono essere i sindacati e le forze politiche. Il riscatto del Mezzogiorno passa anche attraverso il rispetto dei diritti e della dignità dei lavoratori che non possono divenire merce di scambio per uno strano gioco a Monopoli che qualcuno ha pensato di realizzare. In questa storia non si capisce perché questi lavoratori devono perdere il posto di lavoro. Per questo rivolgiamo un appello sia ai rappresentanti istituzionali sia a quelli sindacali. Ci facciano capire perché. sg 6 cronaca La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 CRISI DEL MOBILE IMBOTTITO: POSSIBILE UNA SVOLTA A breve si deciderà il futuro dei lavoratori Natuzzi e del sistema industriale della Murgia È ormai in scadenza l’ultimo accordo siglato a Roma presso il Ministero del Lavoro tra azienda e sindacati il 15 giugno scorso con il quale è stato concesso ai dipendenti Natuzzi (1374 unità), per ulteriori 4 mesi, il trattamento di cassa integrazione guadagni in deroga, previsto dalla Legge Finanziaria 2010 e finanziato anche da fondi regionali. La Regione Puglia, infatti, si è impegnata ad erogare la propria quota parte (30%) di sostegno al reddito in favore dei lavoratori che operano nelle unità produttive site sul suo territorio. Ad ottobre azienda e parti sociali saranno chiamate di nuovo a confrontarsi sulla questione degli esuberi produttivi strutturali. La prima presentando, come da intesa del 19/05/2010 con le OO.SS., “un Piano di Business funzionale alla definizione di un Accordo di Programma (e/o altri strumenti di programmazione negoziata) finalizzato al recupero ed alla ricollocazione del personale attualmente coinvolto dalla cassa integrazione, in un arco temporale medio/lungo”. Un AdP per la reindustrializzazione del territorio murgiano cui l’ultima parola spetterà al Ministero dello Sviluppo Economico ma la cui progettazione passa soprattutto dalle sedi tecniche locali (ossia regionali). Confindustria dal canto suo ha già proposto una bozza d’accordo che prevede due tipi di interventi per far fronte alla crisi occupazionale in essere. “Misure per il consolidamento e l’innovazione delle imprese operanti nella filiera del settore del mobile imbottito” da un lato e “Misure per la creazione di nuove opportunità localizzative nella Murgia” dall’altro. Tra le prime una serie di sgravi fiscali per la Natuzzi al fine di incentivare la stabilizzazione dei lavoratori a rischio di espulsione, nonché l’utilizzo dei dipendenti in CIG in progetti di formazione aziendali. Nelle altre sono compresi il finanziamento attraverso la legge 181/89 di nuove iniziative imprenditoriali e di aggregazioni di imprese appartenenti alla filiera del mobile imbottito. Ma anche attività di formazione per la riconversione del capitale umano ed interventi di infrastrutturazione per lo sviluppo del territorio. Decisivi, quindi, saranno i prossimi incontri romani tra parti sociali e istituzioni centrali e locali, poiché sarà lì che si decideranno le sorti dei lavoratori. Lì si dovranno definire, infatti, i nuovi scenari economico-occupazionali del nostro territorio nonché ricercare nuovamente quelle misure di sostegno al reddito dei lavoratori necessarie all’attuazione dell’auspicato processo di rilancio/conversione della produzione. Antonio Zicari RSU CGIL Natuzzi Laterza Destinazione Istambul, viaggio sociale per i soci della BCC La Turchia come interlocutore privilegiato della Puglia, crocevia di antichi e nuovi traffici, volano di una nuova idea si sviluppo. La moschea blu, Santa Sofia, il Palazzo di Topkapi, l’ippodromo romano e la cisterna bizantina. Istanbul è tutto questo e molto altro, è un mondo sospeso e fluente che si affaccia sul Bosforo, è la porta tra Oriente e Occidente, che ti chiama e ti invita all’incontro, con tessere di storia millenaria. La Turchia, pur tra mille contraddizioni, tutte ancora da sanare e sondare, è partner privilegiato dell’Europa, testa di ponte con quell’Islam moderato, su cui tanto si punta per garantire più sicuri e duraturi equilibri nel Mediterraneo. Il nostro volume d’affari e di scambi commerciali con il paese di Ataturk, come dimostrano i più recenti studi di settore, è in netto rialzo. E la Puglia è in prima linea, anche con progetti regionali, finanziati e caldeggiati dall’Assessorato al Mediterraneo, nello sviluppo dell’asse balcanico. In quest’ottica di scambi culturali e non solo, la Banca di Credito Cooperativo di Marina di Ginosa, ridente località nella zona occidentale della costa jonica tarantina, ha organizzato per martedì 21 settembre il viaggio sociale annuale, con destinazione Istanbul. Trenta soci dell’Istituto di credito, imprenditori, privati e famiglie, estratti a sorte, partiranno da Marina di Ginosa per una settimana di full immersion nel mondo e nel fascino dei dervisci, in un mosaico di storia e cultura, impresso nelle stupende maioliche della moschea blu, come nell’ippodromo romano, dove con una corsa di bighe, si decidevano e incoronavano gli imperatori bizantini. “Il viaggio sociale” – riafferma il presidente della Bcc jonica, il Dottor Francesco D’Alconzo – rientra pienamente nelle priorità e nella Mission delle Banche di credito cooperativo, come espressamente sancito dall’articolo 2 dello statuto. Nostro obbiettivo prioritario è lo sviluppo morale, culturale, economico e sociale dei Soci della Banca. La scelta di Istanbul – dichiarata città della cultura mondiale – non è casuale. In un momento di crisi ciclica mondiale – continua il presidente D’Alconzo – le Bcc hanno fatto da calmiere alla recessione italiana, adottando strategie anticicliche, recuperando e incentivando la primaria funzione creditizia delle banche e il rapporto fiduciario e individuale con il cliente. A questo proposito, la Banca di Credito Cooperativo di Marina di Ginosa ha sempre perseguito e sostenuto i principi mutualistici che la contraddistinguono oramai da più di un quarantennio non rinunciando, nemmeno nei periodi di alternanza ciclica negativa dell’economia, ad offrire ai propri Soci l’opportunità culturale del “viaggio sociale”. Sulla base di uno sviluppo integrato delle piccole e medie imprese, la Turchia può essere la porta per nuovi mercati e nuove opportunità. Un tuffo nel Bosforo, un tuffo nell’economia che verrà. Quando la banca fa cultura. E non solo. Michele Pacciana scherzi a parte VERSUS Sandra di from Il dolore per smisurato amore non dura, muore del pianto che il cuore non cura. Zdeněk Torna l’amante dalla cosa amata e là si posa, giunto l’amante alla cosa amata là si riposa. Tedeum Sbagliate voi che in lui Cesare cercate: date a Dio quel che di Dio è. Camarades Onorevoli a priori, disdicevoli a posteriori: in affanno e in fallo se lo fanno a tarallo. La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 7 Le favole di Grim Formule magiche C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, in quello di fatti strani ne accadevano ma l’affare più strano era che nessuno riusciva a trovar le cause di tali stranezze. La maggior parte di coloro che s’arrovellavano, addivenivano alla conclusione che soltanto un maleficio che aleggiava sul villaggio ne fosse la vera causa e, si sa, per scacciar i malefizi occorre provar sortilegi e formule magiche d’effetto! Sicché in molti si lambiccavano per trovare unguenti, formule e intrugli miracolosi, speranzosi di riportare a normalità il paese. Ogni volta, però, il rimedio si rivelava peggiore della malattia. Ma, strano a dirsi, e senza voler apparire maliziosi, ogni qual volta s’avvicinava il tempo della contesa per la conquista del trono ad Occhiocitrullo, spuntavano guaritori di ogni sorta e con ogni tipo di rimedio! Al villaggio s’ha ancora memoria (soprattutto alla marina) di quando improvvisati guaritori sostenevano che il segreto per mettere fine alla malattia di Occhiocitrullo (almeno per la parte marina) era sicuramente un numero! Un numero magico, però! Che, diffuso autonomamente avrebbe fatto miracoli! Di certo! E tutti credendoci si misero in tasca un quadrato di carta, bollato col numero 25 (che, a onor del vero, ancora oggi, è un bel numero!). Ma, nonostante le speranze riposte, quel numero non diede i frutti ambiti, tant’è che alla marina cercano ancora una pozione. Un’altra volta accadde di provare una medicina miracolosa composta da un uccello e un delfino accoppiati che partorirono il delgabbiafino, uno strano soggetto che non cambiò granché le cose nel paese. Tuttavia non paghi dei numerosi insuccessi, ad Occhiocitrulllo non ci si scoraggiava e l’ultima trovata fu quella d’usare una pozione magica a carico d’un piccolo insetto, che si diceva portasse fortuna: la coccinella. Infatti, era giunto il tempo in cui il re venuto dalla montagna doveva lasciare il trono ad un nuovo sovrano. Il casato del re montanaro aveva scelto al suo posto il predestinato messer Delle Palme. Una scelta non poco osteggiata sia in montagna che in marina ma il provvidenziale intervento di messer Pietraspinosa fece sì che così s’era deciso e così doveva essere! E, a tale scopo, il messere indusse a più miti consigli il galant’uomo Marinato, il signorotto di Borgata (sospettato di tramare nell’ombra), con argomenti di tal potere che il tapino non poté che affrettarsi a gridare ai quattro venti che «…mai e poi mai avrebbe abbandonato il gran casino delle libertà! ». Ma questo non bastò e Messer Pietraspinosa dove’ redarguire e richiamare all’ordine i vari fiammiferai che pretendevano di essere prescelti, nonché Messer Acciappavento a cui con sprezzo del pericolo chiese: «Mi risulta che voi andate dicendo che a scegliere chi debba essere il rappresentante della nostra Alleanza per la conquista del trono debba essere un primario torneo. È Vero?» E la risposta del furbo messere fu: «Eccellentissimo, voi sapete che a tutto c’è una soluzione, si tratta di vedere quanto costa trovare quella giusta!» E mentre quello s’arrovellava a fare il con-vincitore; al casato degli aPpieDati s’aspettava che passassero le feste (qualcuno diceva, malignamente, forse per gabbare il santo!). E la coccinella? Era lì! Mentre i due casati di più antico lignaggio erano intenti, l’uno, a trovar la quadratura del cerchio e, l’altro, a far festa… il nuovo casato mostrava le sue insegne ch’era quello dei nuovi guaritori! Per descrivere l’insegna, diciamo che: in uno scudo tondo veniva rappresentata la miracolosa coccinella che girava in senso orario con l’indicazione della svolta… ma quante volte doveva girare per svoltare non s’era capito! Mah!... Però, finalmente qualcuno che parlava chiaro, il campo d’azione dei nuovi untori era a 360 gradi, insomma, pur di vincere, potevano girare di quanti giri volevano! A questa notizia, al villaggio, ci furono alcuni che cominciarono a ridere dicendo: «Dove credono di andare con una coccinella… a Occhiocitrullo ci vogliono i canaglioni!…», altri, invece, che dicevano: «… i soliti voltagabbana…corrono al profumo del potere!». Tuttavia, passava inosservato il fatto che, in men che non si dica, con astuzia, gli Svoltati andando di casa in casa, facevano provare alla gente la loro pozione magica… e non è detto che anche ‘stavolta’ gli occhiocitrullesi non pensino di guarire con una unguento miracoloso! Morale della favola: ci vuo’ frecà u’ vecine, jialzete prime la matine 8 cronaca La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto Aggiornamenti in ortopedia Organizzato dal CSP Centro Sanitario Polivalente, dal Centro Medico Le Gravine e dal Laboratorio Ginosino, si terrà il prossimo 25 settembre l’evento formativo “Aggiornamenti in Ortopedia”. Il corso, rivolto a 50 medici chirurghi ed a 25 fisioterapisti, sarà tenuto presso la sede e durerà 4 ore. Relatori dell’evento il prof. Francesco Ceccarelli ordinario di ortopedia e Traumatologia dell’Azienda Ospedaliera -Universitaria di Parma ed il dott. Michele Verdano dirigente medico dello stesso Ente ospedaliero - universitario. L’evento aiuterà a migliorare le abilità manuali, tecniche o pratiche sul tema di patologia di spalla, ginocchio , anca, patologia ortopedica pediatrica. La partecipazione è gratuita previa registrazione al n. 008292311. Proseguono i lavori di costruzione del Ponte di via della Pace Proseguono i lavori di costruzione del nuovo ponte di via della Pace. Completati i lavori di demolizione parziale della recinzione dell’Istituto Deledda, si procede con la sistemazione delle rampe che consentiranno il transito su via del Pozzillo. I lavori prevedono una modifica sostanziale dell’attuale sistema viario che prevedeva il transito da sopra, via della Pace e da sotto via del Pozzillo con l’inserimento di due rotatorie, una all’intersezione di via della Pace con via della Pace e l’altra alle spalle dell’Istituto Deledda. Il ponte tufaceo sarà sostituito da un ponte con impalcati in cap e conserverà la sua larghezza originaria. La nuova soluzione progettuale consentirà il flusso veicolare in direzione cimitero e rotatoria di via Palatrasio da via della Pace e da via del Pozzillo, interdicendo l’attuale svolta a dx per chi percorrendo via della Pace si immette su via del Pozzillo. Nell’altro senso partendo dal cimitero e superando la rotatoria di via Palatrasio si intersecherà, sot- to il costruendo ponte, con via del Pozzillo, consentendo la svolta a dx in direzione via Matteotti ed a sinistra in direzione di via Tuseo. Il costo computato dell’opera, realizzata a scorporo degli oneri di urbanizzazione primaria, per la realizzazione di un edificio residenziale è di circa 375.000 euri. Rifatte due scalinate grazie agli oneri del fotovoltaico Sono state inaugurate nei giorni scorsi e potranno essere utilizzate da subito due scalinate che versavano da tempo in cattive condizioni. La prima è la scalinata cosiddetta della “100 scale”, che collega via Teano a via Matteotti, realizzata dall’amministrazione D’Alconzo, a metà degli anni ottanta e utilizzata soprattutto dagli studenti del Rione Poggio per raggiungere l’Istituto Deledda. I lavori sono stati realizzati, dalla ditta “Bozza Francesco” per un importo di circa 70 mila euro.L’altra scalinata che porta al Parco Morandi, è stata ristrutturata dalla ditta “Binova”, in pietra naturale e collega il Rione Poggio con via Matteotti per un importo di circa 110mila euro. “ Le somme utilizzate per entrambe le opere, realizzate da imprese locali, rinvengono dal fotovoltaico, ed è per questo – ha spiegato l’assessore ai Lavori Pubblici Vincenzo Di Canio - che, soprattutto gli studenti, che le utilizzeranno, non dovranno ringraziare, per la sua ristrutturazione, l’Amministrazione Montanaro, che pure si è assunta l’impegno di portare a compimento quest’opera di intervento, ma il sole e l’energia pulita, che esso produce, garantendo, peraltro, per il Comune, diverse entrate, reinvestite per fornire altri servizi alla comunità”. Rinvenuto un cadavere sui binari nei pressi della stazione marinese E’ stato il macchinista del treno che alle sette di mattina di lunedì scorso attraversava marina di Ginosa ad accorgersi che sui binari giaceva il corpo senza vita di un uomo. Azionati i freni e bloccato il convoglio, il capotreno ha avvisato i carabinieri, la Polizia Ferroviaria ed il presidio sanitario che hanno accertato il decesso dell’uomo dell’apparente età di circa sessanta anni. Pare che l’uomo di origini siciliane, nel tentativo di salire abusivamente sul treno merci per Taranto abbia perso l’equilibrio scivolando ed urtando violentemente sulla sede ferroviaria. La SCIA sostituisce la DIA Dal 1agosto 2010 la Dichiarazione di Inizio Attività viene sostituita dalla Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), che permette di avviare una qualunque attività di impresa con un’unica - preventiva - comunicazione in cui si autocertifica il possesso di tutti i requisiti che le leggi di settore prevedono. La Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA)è stata introdotta dalla Legge 30 luglio 2010 n. 122 che ha confermato il testo dell’art. 49 del D.L. n. 78/10 riformulando i contenuti dell’art. 19 delle Legge 241/90. La SCIA deve essere presentata alla Pubblica Amministrazione competente per l’attività che si intende avviare. La Legge, oltre alle misure finanziarie, ha introdotto modifiche alla Legge 241/1990 in materia di conferenza di servizi. In materia edilizia, seppure non espressamente dichia rato, la SCIA dovrebbe sostituire certamente la DIA prevista dal DPR 380/2001:- Va tenuto conto infatti che, seppure la materia edilizia non attiene strettamente “alla tutela della concorrenza” come previsto a sostegno della introduzione della SCIA dal comma 4-ter dell’art. 49, ma al governo del territorio, non v’è dubbio che l’attività edilizia è attività di impresa fondamentale per l’economia; - la SCIA, secondo la formulazione dell’art. 19, va corredata (se del caso) da «attestazioni e assevera zioni di tecnici abilitati», che rappresenta un esplicito riferimento all’edilizia; inoltre la disciplina della DIA richiede un mero accertamento di requisiti e presupposti previsti da normativa generale perfettamente coincidenti con le previsioni che legittimano la SCIA. Più controversa è l’applicabi lità della SCIA in sostituzione del permesso di costruire; la conclusione dovrebbe essere negativa in quanto la Scia riguarda solo attività soggetta a mero accertamento di requisiti, mentre il permesso di costruire ha elementi di discrezionalità che si aggiungono alla mera verifica dei requisiti. cronaca La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 Le interviste di Risponde il sindaco Luigi Montanaro Abbiamo un appuntamento con l’Avv. Luigi Montanaro, Sindaco di Ginosa e con puntualità è presente e disponibile alla mia intervista che riguarda una nuova e grande realtà nata a Ginosa: RG Studio. Sono pronta per chiedere cosa ne pensa. Sig. Sindaco, dopo 15 anni di assenza di una Radio a Ginosa, cosa ne pensa Lei e come ha risposto la cittadinanza? Sicuramente avere una Radio qui a Ginosa significa una ulteriore crescita del territorio. Ricordo che non ero ancora Sindaco di Ginosa e ne parlavo con il fondatore e Presidente di Radio RG Studio Gianni Ribecco e fin d’allora nacque l’esigenza di avere una Radio a Ginosa. Ricordo che nel passato ci sono state più Radio nel nostro paese ma ne ricordo 2 per la maggiore e cioè Radio Ginosa su via Roma e Studio G 90 su via Cavour proprio qui in piazza e ebbero notevoli successi sia di ascolto che commerciali ma anche sociale, culturale e politico. Quindi memory del passato, ci sarebbe piaciuto avere una voce qui a Ginosa; una Radio libera, una Berry White 9 Radio autonoma e che sia occasione per la valorizzazione di tutti i giovani. Noi abbiamo avuto una ottima scuola di Dj e Speaker che hanno portato in alto il nome di Ginosa e qualcuno infatti, ha fatto carriera e credo che anche RG Studio darà l’opportunità ai nostri giovani di mostrare le proprie doti e arrivare con le loro potenzialità a livello Nazionale. Lei ha avuto delle esperienze in ambito radiofonico? «Ho avuto degli amici di comitiva sia su Radio Ginosa e Studio G 90 quindi io le ho frequentate; avevo degli amici veramente grandi artisti e grandi voci e sono stato un loro modesto “aiutante” quindi le ho frequentate come osservatore e soprattutto come ascoltatore e ancora oggi ascolto molto le Radio locali.» Secondo Lei Avv. Montanaro, RG Studio potrebbe aiutare a promuovere il nostro territorio? «Questo lo vorrei come 1° cittadino e come cittadino uguale agli altri, vorrei che RG Studio fosse la voce del territorio e per voce del territorio intendo avere innanzitutto la consapevolezza di un patrimonio paesaggistico culturale che non ha nulla da invidiare agli altri, occorre invece una consapevolezza da parte di tutti a partire dai più giovani di una storia e un’identità che negli anni ’70 – ’80 purtroppo si è persa ma tutti dobbiamo sentirci orgogliosi della terra in cui siamo nati e viviamo che è veramente piena di storia, cultura e archeologia soprattutto per quanto riguarda Ginosa che nasce dall’habitat rupestre che poi si è evoluta in età tardo romano – greca con lo sviluppo della città intorno al castello medioevale del Guiscardo che secondo me è il simbolo della Ginosa antica per poi attraversare le meravigliose campagne e masserie del nostro agro ed arrivare alla Marina che in questi anni è rifiorita grazie anche a un concorso internazionale, quello della Bandiera Blu che ci alza al livello delle più rinomate mete turistiche internazionali; siamo alla 12° Bandiera Blu e questo deve essere un grande orgoglio e credo che RG Studio sia importante proprio per valorizzare e promuovere il nostro territorio, che può dare ai turisti un soggiorno piacevole e variegato che non ha eguali in altri territori. Sarebbe piacevole che RG Studio andasse anche oltre il nostro territorio, bisogna capire che nel sistema turistico se vuoi confrontarti con mete nazionali e internazionali, bisogna fare una politica di territorio che secondo me dovrebbe avere anche un logo che potrebbe essere “La Costa e la Civiltà della Magna Grecia” che partirebbe dalla zona occidentale di Taranto, attraversando la Basilicata e arrivare fino in Calabria dove appunto Ginosa e Marina di Ginosa possono essere il centro della cultura della Magna Grecia e di tutte le caratteristiche presenti nel territorio.» Avv. Montanaro, Lei farebbe un programma radiofonico per soddisfare le domande dei cittadini? «Aspetto il Vs. invito! A me piace molto interloquire con il cittadino anche se purtroppo mi manca il tempo. Sul sito internet del Comune di Ginosa c’è una rubrica “Scrivi al Sindaco” dove giornalmente viene passata alla mia attenzione e io ogni giorno dò risposta al cittadino perciò io aspetto e accetterò volentieri il Vostro invito e metterò a disposizione tutta l’amministrazione Comunale per dare quante più risposte possibili alle domande dei cittadini e degli ascoltatori. Vorrei concludere facendo i miei saluti al Presidente di RG Studio Gianni Ribecco e a Floriana Ribecco. Grazie da parte della comunità Ginosina e Marinese per aver creduto in questa idea e aver investito risorse economiche. In bocca al lupo! Con l’auspicio che RG Studio partendo da Ginosa cresca in maniera da allargare e colmare una mancanza importante nel territorio che è la Radio.» Anche noi ringraziamo il Sindaco Avv. Luigi Montanaro per averci ospitato e dedicato del tempo e ufficialmente invitiamo tutta l’Amministrazione Comunale a visitare gli studi della nostra emittente per mostrare come si è evoluta negli anni. Floriana Ribecco 10 attualità La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 Feste patronali 2010: ritorno alla tradizione Intervista al Presidente del Comitato Dott. Felice Bitetti di Rosamaria Busto Siamo già in clima di Feste Patronali. Le maestose luminarie che campeggiano lungo Corso Vittorio Emanale II, ne sono la riprova. Una tradizione che da secoli segna la ripresa delle attività sociali della città, lo spartiacque tra la stagione estiva e quella autunnale, il ritorno a scuola, la vendemmia, la pulizia minuziosa delle case… Quest’anno, anche nell’organizzazione delle feste in onore dei co-patroni Beata V. Maria del Rosario e i Santi Cosma e Damiano, c’è una novità o meglio un ritorno. La presidenza del Comitato è stata affidata al Dott. Felice Bitetti. Già Presidente negli anni passati, l’ultima sua esperienza risale al 2002, devoto alla Madonna del Rosario per tradizione familiare e sua personale. Per questo gli abbiamo chiesto di rispondere ad alcune nostre domande, per poter dare ai nostri lettori alcune anteprime riguardo alle Feste prossime. Dott. Bitetti perché è ritornato a Presiedere il Comitato Feste? «Sono stato già Presidente esterno nel triennio 2000-2001-2002. Poi le Confraternite decisero di riportare al loro interno la gestione anche del programma civile e così mi sono ritirato. Lo scorso anno le stesse si sono rivolte al Vescovo, esprimendo la volontà di organizzare solo la parte religiosa delle feste. Un tentativo che già quindici anni fa era accaduto. Per evitare che si potesse poi all’ultimo momento improvvisare, mi sono fatto avanti e ho dato la mia disponibilità a organizzare per quest’anno la parte civile del programma. A condizione però che non ci fosse la diatriba tra le due confraternite. A quel punto il Vescovo ha informato della mia disponibilità i due Priori, che hanno accettato la mia presidenza». Può darci qualche anticipazione sul programma? «Intanto ho pensato di ritornare alla festa in senso più tradizionale. Luminarie, bande e fuochi, con l’appendice della musica leggera al lunedì della fiera. La gara dei fuochi pirotecnici non si farà più, visto che a mio avviso, sia per l’ubicazione, sia per l’orario, portava dopo le 22 a svuotare la piazza, perché la gente dopo aver visto i fuochi andava via. Quindi ho riportato nel programma due fuochi il sabato sera e due la domenica sera dopo le 23 e 30. Ci saranno due bande che andranno anche dietro le processioni, dopo quindici anni in cui solo una banda seguiva il corteo religioso. Per la musica leggera, ho scelto di soddisfare sia i giovani che i meno giovani, prendendo un gruppo musicale per il lunedì che suonerà musica rock, mentre il sabato sera dell’ottavario, abbiamo scritturato un gruppo musicale di ex famosi dei New Trolls e PFM che farà musica Anni Settanta. Per le luminarie abbiamo incrementato la spesa per portare a Ginosa una novità con luce led, che avrà un effetto molto suggestivo. Ciò è stato possibile anche grazie al notevole contributo degli sponsor. Durante la settimana dell’ottavario ci saranno altri eventi culturali». Ritornando alle Confraternite, Le chiedo quale potrebbe essere stata la causa del loro ritorno alle feste solo religiose? «Le Confraternite vivono al loro interno diatribe che vengono da lontano. Basti pensare che a tutt’oggi la Confraternita dei SS. Medici è commissariata. C’è bisogno di rilanciare la loro attività su basi nuove. Ritengo che chi abbia cariche politiche non dovrebbe ricoprire ruoli di rilievo all’interno di queste organizzazioni religiose perchè spesso si può essere fraintesi rischiando che sempre le stesse persone facciano tutto. Bisogna invece allargare la partecipazione ad altri, in particolare ai giovani, per potersi rigenerare. Cercando anche di evitare i personalismi nella gestione e di cristallizzare i ruoli, rinnovando le cariche anche nei Comitati». Quanta parte attiva hanno l’Amministrazione Comunale, le Associazioni e le attività commerciali nell’organizzazione della festa? «Le attività commerciali non partecipano in alcun modo, forse anche perché noi non le coinvolgiamo direttamente. L’Amministrazione Comunale partecipa con la Polizia Municipale, l’Ufficio Commercio, per l’ordi attualità ne pubblico e la gestione degli spazi pubblici nei giorni delle processioni e della fiera e interviene con un contributo di 5000 euro. Le Associazioni per ora non abbiamo pensato di coinvolgerle, per il prossimo futuro lo si potrebbe fare». Vox populi affermano che questo suo incarico abbia a che fare con una sua eventuale candidatura alle prossime amministrative, in qualità di primo cittadino. Cosa risponde in proposito? «Non è affatto così. Ho sempre fatto parte del Comitato feste, negli Anni ’80 anche di quelle d’Aprile. La passione per le feste l’ho sempre coltivata. Quindi sono solo vox populi». Ritiene che le Feste siano ancora la più importante e sentita tra le tradizioni po- La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 polari del nostro paese? «Credo di no». Perché? «Io faccio un paragone tra la festa della Madonna di Laterza e la nostra di Ottobre. A Ginosa ad esempio, molti si lamentano che essendo il paese molto grande, la processione debba estendere il suo percorso a zone più nuove e decentrate. A Laterza invece il tragitto della Madonna da una chiesa all’altra è ormai quello da secoli. Se non termina la processione, i laertini non tornano a casa per il pranzo o non si mettono a tavola. Da noi mentre la Madonna passa per le strade intorno alle 13,00 sentiamo in alcune case già il rumore dei piatti e di chi sta già pranzando. Si abbandona la processione e dopo le 13,30 in piazza non 11 c’è più nessuno. La partecipazione stessa dei fedeli è numerosa solo nel primo tratto poi va scemando. Non è più la festa di tanti anni fa, più sentita e partecipata. Non c’è la cultura della tradizione che c’è invece a Laterza. Anche le note vicende tra le due Confraternite hanno fatto perdere l’entusiasmo per le Feste. Bisognerà quindi lavorare molto per far innamorare di nuovo i ginosini di questa bella tradizione religiosa e popolare. Se mi permette vorrei infine ringraziare gli sponsor e tutti i miei collaboratori, le Confraternite, i volontari della nota popolare e quanti si stanno adoperando per la buona riuscita di queste feste 2010». Rosamaria Busto Ginosa in terra di Bisanzio e Musica nel Chiostro La Goccia e il Museo Civico Santa Parasceve insieme per una mostra artistica Sabato 25 settembre 2010 alle ore 18.30 presso il Museo Civico Santa Parasceve di Ginosa, si terrà la serata inaugurale della mostra d’arte: Ginosa in terra di Bisanzio, organizzata dalla Redazione de La Goccia e dal direttore del museo, dott Giambattista Sassi. Saranno presentate le opere di: Damiano Bitetti, Antonio Pizzuli, don Domenico Cantore e Piero di Canio, che rimarranno esposte al pubblico dal 25 settembre al 10 ottobre 2010. Il periodo non è scelto a caso, ma copre l’arco di tempo durante il quale si svolgono i festeggiamenti dei Santi Patroni di Ginosa, in tal modo si intrecciano iniziative di diverso stampo ma che insieme tendono a valorizzare cultura e talenti locali. I pittori Bitetti e Pizzulli, oltre a valorizzare nelle loro tele il patrimoni paesaggistico ginosino, sono artisti che con il nostro quindicinale annoverano un’antica collaborazione per le numerose copertine illustrate in occasione di diversi avvenimenti; Di Canio e don Domenico, sono entrambi autori di dipinti che investono la sfera Sacra e, l’ambito, ben si colloca nel periodo dei festeggiamenti delle feste Patronali. Durante la serata inaugurale, interverranno: il Sindaco Luigi Montanaro, il Delegato alla Cultura Vitantonio Bradascio, il Direttore del Museo Giambattista Sassi, la Coodirettrice de La Goccia Adele Carrera e il Presidente del Comitato Feste Patronali Felice Bitetti; madrina della serata sarà: Nicla Pastore, conduttrice di Studio 100 tv. Tuttavia non soltanto arte iconografica nell’idea degli organizzatori, ma anche arte musicale, infatti nel corso della serata d’apertura è previsto un momento musicale, con Lisa D’Amelio accompagnata da Lorenzo Susca che si esibiranno nella esecuzione di brani di Fabrizio De Andrè. Nelle serate del 3 e 10 ottobre prossimo, nel chiostro del museo, saranno eseguiti due concerti di musica classica, nel corso dei quali si esibiranno in opere di Schubert, Chopin, Rachmaninov e Beethoven, al pianoforte i musicisti Nicola Muro, Michele Mele (3 ottobre); Paola Cazzati (pianoforte) Claudia Minieri (violino), Michele Mele (pianoforte), Damiano Traetta (violino), Rosanna Cianciotta e Umberto Galante (clarinetto), in opere di Mozart, Viotti, Schutte e Schumann (10 ottobre). Francesca Bitetti 12 attualità La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 Intervista al presidente de La Svolta Da qualche giorno, in via Roma a Ginosa, si è concretizzata, con l’apertura di una sede, la volontà del Movimento Politico culturale “La Svolta” di essere protagonisti della vita amministrativa della nostra città. È stata preannunciata una pubblica assemblea per il prossimo 24 ottobre e, intanto, i dirigenti dell’associazione si stanno prodigando per far conoscere ai ginosini e marinesi la loro Associazione. Il nostro giornale che intende essere attento a tutto quello che accade anche sul versante politico della vita cittadina, vuol far conoscere questa nuova “creatura”, attraverso le risposte del suo presidente, l’ing. Domenico Rosato. Signor Rosato, lei è il presidente di questa nuova Associazione politico-culturale, che nasce da un presupposto da voi già dichiarato «…condividiamo una profonda sfiducia nell’attuale classe politica». Per classe politica dobbiamo intendere “maggioranza e opposizione”? «Per classe politica vogliamo intendere coloro che in vari ruoli hanno il potere consuntivo e decisionale nelle varie sedi istituzionali (Comune, Provincia, Regione, Parlamento, Parlamento europeo). Coloro che hanno ricevuto la fiducia del popolo….coloro che dovevano eventualmente controllare l’operato (opposizione) di chi amministra…. ma che o per incapacità o per negligenza o per interesse personale non hanno saputo e/o voluto ricoprire il ruolo per cui sono stati chiamati a governare.» Avete scritto: «Siamo qui perché sentiamo l’urgenza di una diversa gestione della cosa pubblica» Cosa vi ha scandalizzato della gestione della pubblica amministrazione? «L’amministratore pubblico (maggioranza ed opposizione) deve recepire i bisogni della comunità amministrata ed individuare e mettere in atto tutte le azioni per cercare di soddisfare tali bisogni, senza chiudersi in se stesso nel Palazzo, ricordandosi dei bisogni della cittadinanza solo in vista del rinnovo delle varie assemblee previste dalla Costituzione. Scandalizza l’allontanamento della cittadinanza dal seguire l’operato delle amministrazioni, basta pensare alla presenza di cittadini durante i lavori di consiglio comunale (4-5 persone, quando va bene), scandalizza come certe problematiche non vengono affrontate, in primis l’occupazione e l’ambiente a tutela della salute». Presidente, potrebbe illustrare ai nostri lettori, a grandi linee, gli obiettivi programmatici che si pone la sua Associazione? «Potrebbe sembrare demagogico ma credo che l’obiettivo principale sia quello di riavvicinare la gente al Palazzo e alla politica in genere. Far capir loro che il politico è un mero rappresentante al servizio del cittadi- no che lo rappresenti nelle opportune sedi, lo difenda nei propri diritti e lo educhi ai propri doveri. Ridare moralità e dignità alla politica, la gente ormai è diffidente ed ha paura dei politici, pensa loro come chi insegue la politica per obiettivi personali. Tutto ciò deve finire! Bisogna far capire alla gente che il compito del cittadino non si deve limitare ad eleggere i propri rappresentanti, ma li deve spronare, criticare, elogiare. In altri termini una partecipazione attiva della gente anche dopo le elezioni. È nostro obiettivo dare la massima trasparenza nella gestione di incarichi, appalti, concessioni e autorizzazioni. Ci sarebbe da rivedere il piano urbanistico, a dir poco fallimentare quest’ ultimo presen- tato. Rivedere le mappe geomorfologiche del nostro territorio prevedendo dei consolidamenti prima di costruirci. Rivalutazione del centro storico con interventi efficaci e artisticamente validi. Un continuo monitoraggio dell’aria che respiriamo (le mortalità per tumore sul nostro territorio deve farci pensare), i prodotti che mangiamo coltivati sul nostro territorio. Fornire piu servizi gratuiti al cittadino. Ridare decoro ad un paese “brutto da guardare”. Realizzare delle zonizzazioni architettoniche affinchè nuove attività o costruzioni ricalchino uno stile standard. Dare valenza più che un costo, alla bandiera blu attraverso servizi reali. Rendere Ginosa Marina competitiva con altri comuni del Nord, i costi sono elevati e rendono per niente competitiva la stessa Ginosa Marina. Ma ci sarebbe tanto ancora da fare!» Nel vostro documento di presentazione parlate di primarie. Cosa significa? «Significa semplicemente che qualsiasi cittadino che condivide e magari rafforza il Progetto per La Svolta, che intende candidarsi a sindaco per le prossime amministrative, dovrà sottoporsi alle primarie. Sarà quindi la popolazione a scegliere tra tutti coloro i quali avranno dato la propria disponibilità alla candidatura, questo sarà evitato solo se si avrà una sola candidatura per tale carica.” Le primarie intese in questo modo saranno fatte anche con altre forze politiche e/o associazioni che sposano i nostro obiettivi e diventano nostri partner di coalizione.» Se si presenta l’occasione di scegliere con chi pensate di allearvi per le prossime amministrative? «Come già indicato nel nostro primo manifesto, non abbiamo pregiudizi né intendiamo coltivarli, pertanto non interessa il colore ma l’idea. Se l’idea di progetto è comune saremo ben lieti di lottare per la stessa causa indossando insieme la “casacca di Ginosa”. I partiti per noi non saranno tali ma saranno solo gruppi di liberi cittadini che intendono sposare la nostra stessa causa». Qualcuno ha detto che molti componenti dell’associazione sono “delusi” di centro destra «Non è chiara la doman attualità da…. forse voleva dire che alcuni componenti del movimento sono elementi riciclati perché precedentemente “scaricati” dal centro destra e pertanto per mera rivalsa e sete di potere hanno fondato questo movimento nella speranza di ritornare nel palazzo?» Non ho usato questi termini ma risulta che queste problematiche sono state sollevate sulla pagina di FB del nostro giornale. Quindi risponda pure… come se le fosse stata rivolta questa domanda… «Se la domanda è questa le rispondo con un esempio: premesso che nella nostra associazione solo alcuni promotori (una insignificante minoranza) hanno avuto precedenti esperienze amministrative nel centro-destra è non sono mai stati cacciati ne definiti pubblicamente dall’attuale sindaco “Mele Marce”. In qualunque sistema aziendale c’è l’elemento intraprendente e capace e quello che ha solo interesse a fare più o meno bene il proprio lavoro attendendo la fine dalla giornata lavorativa. Quest’ultimo non avendo grandi pretese resta buono e fa cio che il padrone ordina. L’altro invece prima o poi bussa alla porta del padrone per chiedere un avanzamento. Il padrone ha due possibilità, o gli dà effettivamente l’avanzamento richiesto o lo invita a cambiar azienda. Allora ora chiedo io ai nostri politici che tanto si scatenano nell’accusar alcuni dei nostri di insoddisfatti-scaricati in cerca di rivalsa. Chiedo….ma siamo sicuri che è come dite o magari il vostro padrone non vuole gente intraprendente ma solo succubi automi la cui loro unica ambizione è di servire il padrone? Perché un manager capace che cambia azienda è compreso mentre un uomo capace e che non si piega al padrone viene considerato un fallito? (vedi le ultime vicende Fini-Berlusconi). Vorrei tanto che rispondessero…ma ahimè leggendo i nomi dei nostri amministratori faccio fatica a riconoscere in loro esperienze aziendali e pertanto resterò senza risposta.» Avete programmato un’assemblea il prossimo 24 ottobre. Qual è la valenza di questa iniziativa? «E’ quella dell’ufficializzazione di incarichi e programmi. Sarà in quella sede che la gente conoscerà meglio i componenti del gruppo e il nostro programma. Sarà l’occasione per confrontarci con altri cittadini è un primo banco di prova per noi.» Stefano Giove La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 13 Il consigliere provinciale Pardo chide lumi sul funzionamento del’Impianto di depurazione in Marina di Ginosa. Il sottoscritto Consigliere Provinciale Augusto Pardo premesso che in seguito a proteste e sollecitazioni da parte di molti cittadini e dei titolari di imprese di autospurgo di Marina di Ginosa, nei mesi scorsi si è recato presso gli uffici competenti della Provincia e del Comune di Ginosa e che, dai colloqui avuti e dagli atti visionati è emerso quanto segue: 1. in data 18 giugno u.s. i carabinieri del N.O.E. di Lecce hanno sottoposto a sequestro probatorio alcune vasche inutilizzate in quanto già dismesse; 2. in data 21 giugno u.s. codesto Assessorato ha sospeso l’autorizzazione a ricevere e trattare i liquami conferiti dagli autospurghisti, motivando il provvedimento con le sole indagini in corso e non facendo alcun riferimento a ragioni tecniche; 3. in data 23 giugno u.s. il Sindaco di Ginosa indiceva una Conferenza di Servizi svoltasi il successivo 29 giugno, nel corso della quale i convenuti si impegnavano ad adoperarsi perché si giungesse quanto prima al dissequestro; la Conferenza veniva quindi aggiornata al successivo 12 luglio. In tale data la Provincia è risultata assente e, data la rilevanza delle sue competenze in materia, non si è addivenuti ad alcuna soluzione; considerato • che sono trascorsi inutilmente oltre due mesi nel corso dei quali gli autospurghisti sono stati costretti a conferire all’impianto Gennarini di Taranto, con uno sproporzionato aumento dei costi che si sono quadruplicati divenendo insostenibili per le famiglie che devono necessariamente fare ricorso a tale servizio; • che nei primi giorni di agosto il Sindaco di Ginosa, spazientito, ha inviato una nota a codesto Assessorato e, per conoscenza, al N.O.E. ed all’AQP, gestore dell’impianto, chiedendo la revoca della sospensione in quanto l’AQP aveva dichiarato, nella seconda Conferenza di Servizi, che non vi erano problemi tecnici ostativi alla prosecuzione dell’attività dell’impianto; • che, non avendo ottenuto alcun riscontro, il Sindaco di Ginosa inviava una seconda nota, questa volta – per conoscenza - anche alla Procura della Repubblica, con la quale chiedeva di essere notiziato per iscritto sugli atti e sui provvedimenti adottati. Anche in questo caso la Provincia non ha dato alcun riscontro; • che il sottoscritto, anche in seguito alle sollecitazioni di cui in premessa, si faceva promotore di un incontro presso gli uffici di codesto Assessorato per il 21 settembre p.v., accompagnato dal Presidente del Consiglio Comunale di Ginosa De Palma e da una delegazione di cittadini e di operatori del settore; • che nella stessa data del 21 settembre p.v. cesseranno gli effetti del provvedimento di sospensione; chiede che codesto Assessorato non proroghi ulteriormente la sospensione delle attività dell’impianto consentendo in questo modo la normalizzazione della situazione e restituendo agli incolpevoli cittadini ed operatori la smarrita tranquillità sul piano familiare e, soprattutto, sul piano economico. Taranto,lì 21.09.2010 Il Consigliere Provinciale Augusto PARDO 14 attualità La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 Il pd che vorrei. Il congresso del pd a Ginosa arriva in un momento particolare e delicato del nostro scenario politico che ci vede coinvolti a determinare i membri del nuovo direttivo e di conseguenza il nuovo segretario, e ci proietta verso la campagna elettorale che ci accingiamo a preparare in vista delle elezioni amministrative dell’anno prossimo. Quali saranno i candidati? Prima di individuare le persone è necessario incominciare a parlare di un progetto e di idee da contrapporre al centro destra, che siano credibili e realmente alternative e che abbiano la forza di trascinare e convincere anche il partito di nuova formazione in Italia; quello dell’astensionismo, che ad ogni tornata elettorale diventa sempre più consistente. La gente è stanca e disaffezionata alla politica, continua a sperare che la vecchia nomenclatura vada via, si affida alle primarie non già per determinare il candidato migliore, senza vederlo calare dall’alto come ci impone l’attuale legge elettorale, ma per contare e partecipare. Perché è vero che in molti hanno deciso di rinunciare al proprio diritto di voto, ma è anche vero che in tanti credono che per scalzare la vecchia nomenclatura è necessario impegnarsi in prima persona provando ad occupare quelle poltrone che nessuno mai lascerebbe libere. Si tratta delle poltrone del potere. Per questo, se primarie dovranno essere che siano del progetto e delle idee e non del potere. Che prevalga l’alternativa e la novità, perche’ di questo ha bisogno il nostro paese. In Italia la corruzione alberga dovunque e vale 60 miliardi di euro, gli interessi sono altissimi, è difficile proporre un modello di partito esente da implicazioni giudiziarie. In ogni democrazia che si rispetti il primo potere di controllo su ciò che accade nelle istituzioni non è nei giornali, nei giudici ma nelle opposizioni. Opposizione, che non si esprime quando i tre operai di Melfi non vengono reintegrati in fabbrica, che rimane in silenzio quando Gheddafi, un terrorista , arriva in italia per la quarta volta e fa i suoi porci comodi. È più impegnata a discutere delle alleanze con l’Udc, parla di politici, non di politica, continua a vivere e nutrirsi del berlusconismo come un parassita, senza essere in grado di costruire una proposta credibile per gli italiani; continua ad essere lontana dalla gente, dai bisogni della gente, dalle esigenze quotidiane, crede di continuare a fare politica con le ideologie non con le idee, si serve della lingua italiana per abbindolarci, per giustificare i ritardi, le assenze, l’inettitudine. Moro parlava di convergenze parallele, un paradosso per i matematici, ma che mette bene in luce quanto succede in Italia; la politica e lo stato che si muovono su due binari paralleli, ma che qualche volta si incontrano lì dove gli interessi e la brama sono tali da modificare le leggi e da sfruttare lo Stato per fini privati, non già per rispondere ad un bisogno collettivo. Ora io mi chiedo: quanto siamo diversi da questo stato di cose, quanto riusciamo a proporre alla nostri cittadini l’immagine di un pd attento, presente e onesto, lontano dagli interessi del singolo e capace di muovere una politica per la gente, che parli il linguaggio della gente e che sia la gente? Questo è il punto dal quale deve partire il nuovo direttivo che si va a formare. Non dobbiamo essere convincenti solo per strappare un consenso, ma dobbiamo convincerci che possiamo essere l’alternativa, che possiamo rimettere in piede questo paese perchè ne abbiamo le competenze e le capacità. Che non si faccia l’errore di completare le liste con un numero indefinito di giovani solo per dare la percezione all’elettorato che il partito vada nella direzione della novità, esigenza tanto reclamata a Ginosa e quasi mai soddisfatta. C’è tanta di quell’innovatività nelle menti dei trentenni, che i polititici temono, perchè sanno di essere una classe in via di estinzione, atavica, frutto di una società basata sul nulla, che con quel nulla vuole riempire il vuoto che ha seminato in questi anni. Noi non staremo semplicemente ad ascoltare, non subiremo passivamente le decisioni imposteci, al contrario, vorremo determinare quelle decisioni, con la stessa razionalità ed abnegazione con la quale abbiamo terminato i nostri studi, con la stessa caparbietà con la quale ci siamo presentati ai primi colloqui di lavoro. Noi non abbiamo un cappio al collo, non siamo governati da un burattinaio e non abbiamo un ventriloquo che parla al nostro posto. Siamo liberi. La nostra libertà ci rende più forti e spaventa perchè incorruttibile. Ci vuole solo un po’ di coraggio. Il coraggio di impegnarsi per una causa giusta, il coraggio di provare a contrastare le inadempienze, il coraggio di avviare una dialettica nuova, più vicina a quella generazione che è stata falcidiata dalle nomination del grande fratello, dalla play station, da chi ha gestito al nostro posto le nostre cose senza che noi potessimo nulla perche distratti dall’accidia e dalla pigrizia, pensando che tanto sono tutti uguali, senza pensare ad essere noi diversi da loro. Come diceva Pertini, “se pensi che tutti siano corrotti e affaristi e che in politica essere onesti è un’ingenuità, vuol dire che anche tu sarai, come loro, un disonesto!” Cosimo Vavallo pd Ginosa. Noi e il Fisco PIU’ SEVERE LE NORME ANTI EVASIONE La manovra finanziaria correttiva 2010 varata con il D.L. 78/2010 convertito in legge 122/2010 ha introdotto, fra l’altro, un adempimento di grande rilievo che senza dubbio andrà a rendere più severe le regole di comportamento fiscale degli imprenditori e dei professionisti. L’art. 21, comma 1, prevede l’obbligo di comunicare telematicamente alla Agenzia delle Entrate le operazioni rilevanti ai fini IVA di importo pari o superiore a euro 3.000,00. Tale misura è stata introdotta per consentire all’amministrazione finanziaria di potenziare le azioni di contrasto e di prevenzione dei comportamenti fraudolenti soprattutto in materia IVA (frodi carosello e false fatturazioni) e di tassazione del reddito. Dalla verifica delle predette comunicazioni telematiche il fisco potrà individuare i soggetti a rischio frode e/o evasione in ordine a mirate e tempestive azioni di controllo. Anzitutto sarà più agevole per il fisco verificare la congruità dei volumi di affari, dei costi indicati nelle dichiarazioni dei redditi, delle spese e dei consumi di particolare rilevanza, elementi questi finalizzati ad individuare la capacità contributiva del soggetto interessato dalla verifica. La platea dei contribuenti interessati dalla novità è quella dei titolari di partita IVA. Sono escluse, pertanto, le operazioni concluse fuori campo IVA. La mancata comunicazione e/o la comunicazione con dati incompleti o non veritieri comporta l’applicazione di una sanzione da 258 a 2.065 euro. L’attuazione è prevista con un provvedimento che sarà approvato a breve e dovrebbe entrare in vigore dal 1° gennaio 2011. Dott. Mario D’Alconzo attualità La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 17 QUANDO A RIFARE DUE SCALINATE ... E’ IL SOLE Quando c’è la volontà politica ed i soldi per tradurre in progetti le idee, il gioco è fatto. Così, all’Amministrazione Comunale di Ginosa è bastato scommettere sul fotovoltaico e mantenere fede agli impegni assunti, per restituire alla comunità due scalinate completamente rifatte nel look; qualcuno, anzi, osa dire, completamente nuove. Taglio del nastro, con tanto di inaugurazione, nella mattinata di sabato, per la scalinata, che porta al Parco Morandi e per quella, che collega via Teano a via Matteotti. Nella prima, l’elemento che vi predomina è la pietra naturale, che rende l’opera apprezzabile anche da un punto di vista architettonico. Non manca la pubblica illuminazione e la ringhiera di protezione, sui muretti laterali. Una scalinata, che ben si integra con l’ambiente naturale, che la circonda e che consente ai cittadini di spostarsi senza disagio alcuno dal Rione Poggio a via Matteotti. A realizzarla la ditta “Binova”, per una spesa complessiva di 110mila euro. E’, invece, costata poco meno, circa 70 mila euro, invece, l’altra scalinata, consegnata dalla ditta “Bozza Francesco”: è quella utilizzata dai cittadini, che, da via Matteotti, devono spostarsi nel Rione Poggio e, soprattutto, dagli studenti che, dal rione Poggio, devono raggiungere la scuola “Deledda”. E’ c’erano anche loro, proprio gli alunni della “Deledda”, accompagnati dagli insegnanti e dal dirigente scolastico Mariangela Esposito, sabato mattina, alla cerimonia di consegna delle due opere. Ad attenderli, il sindaco Luigi Montanaro, l’assessore alla Pubblica Istruzione Felice Vizzielli, l’assessore ai Lavori Pubblici, Vincenzo Di Canio, che ha seguito i lavori, l’assessore al Bilancio Carmine Malvani ed il consigliere regionale Pietro Lospinuso. Evidente la soddisfazione del primo cittadino, per aver portato a compimento un altro impegno assunto “con” e “per” la comunità. “La funzione di un amministratore serio – ha detto Montanaro - non deve limitarsi o, peggio ancora, ridursi alla buona eloquenza verbale. Alle parole, devono seguire le azioni; alle azioni i risultati. Crediamo – ha continuato l’assessore Vizzielli – di aver reso un altro servizio alla cittadinanza e, soprattutto, di aver posto la parola fine ai disagi degli studenti della zona, che, finalmente possono utilizzare queste due scalinate senza alcun rischio per la loro incolumità”. Ed infine, un cenno dell’assessore Di Canio alla provenienza dei fondi, utilizzati per la realizzazione dei due interventi: “Sono soldi, che le casse comunali ha incassato grazie agli investimenti territoriali nel fotovoltaico. Una buona opera per la città, ma, soprattutto, una bella lezione ambientale e sociale per gli studenti: investire nell’energia pulita comporta due vantaggi, quello di contribuire ad una vivibilità ecosostenibile e quello di reinvestire le entrate in altri servizi ed opere per la comunità. Ovviamente, sempre se c’è l’intelligenza politica e la volontà di farlo”. Uff. Stampa Comune di Ginosa 18 attualità La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 Intervista al Delegato alla Cultura del Comune di Ginosa Antonio Bradascio. Abbiamo avuto una stagione estiva molto ricca di eventi e avvenimenti per la promozione del territorio ginosino. A proposito di questo, vogliamo parlarne direttamente con colui che è stato il “protagonista” di questa serie di successi, il delegato alla Cultura del Comune di Ginosa Sig. Antonio Bradascio. Sig. Bradascio, ci illustra un breve bilancio turistico sugli eventi estivi di Ginosa e Marina di Ginosa? «Naturalmente è superfluo sottolineare un bilancio ultra positivo perché siamo riusciti a creare un cartellone molto ampio con circa 50 appuntamenti che ha tenuto conto delle esigenze e i generi che la gente poteva aspettarsi. Abbiamo avuto manifestazioni enogastronomiche, manifestazioni con artisti di spessore nazionale e degli eventi da “tutto esaurito” e mi riferisco a quelle manifestazioni che hanno reso protagonista la nostra gravina grazie alle associazioni “Gi.Ri. d’Arte” e “Cavalieri della Madonna Dattoli”. Ovvio parlare delle manifestazioni avute in piazza come “Il Palio degli Anelli”, “Sagra dell’Arrosto”, “Sagra delle Orecchiette” a cura dell’Associazione “Lu.Ma.Gi.Gi.” mettendo in risalto artisti sia locali e non, assegnando dei premi per partecipazioni canore (persino un premio per le selezioni di Sanremo Giovani!) Voglio ricordare che l’associazione “Arci”, in una 2 giorni in piazza, ha voluto ricordare ai ginosini e far scoprire ai turisti una leggenda popolare che è quella de “U’ Munachicchie” associando come evento preparatorio alle stesse una mostra avvenuta presso il Museo locale con la collaborazione appunto dell’“l’Arci” il comune di Ginosa e la direzione del museo stesso registrando un gran numero di visitatori. Abbiamo avuto un concorso in vernacolo e spettacoli vari fino ad arrivare alla finale di “Miss Wella” legata al concorso nazionale di Salsomaggiore Terme. Anche a Marina di Ginosa abbiamo avuto grossi eventi ad esempio la 8° edizione del “Music Live Show” firmata Note nel Blu portando alla ribalta bravi artisti locali e non solo. Abbiamo avuto altre manifestazioni organizzate dalla Pro-Loco di Marina di Ginosa allietando i turisti con un gruppo folkloristico di Palagianello, “Sete di Radio tour” del noto network del sud Italia Radio Norba e preciso la collaborazione economica del Comune di Ginosa che con ben 12.000 € ha finanziato questo evento rispetto ai 5.000 € dell’Ente provinciale, ricordo la manifestazione del “Palio degli Anelli” che ha riscosso grande presenza turistica per poi passare alle manifestazioni della notte di S. Lorenzo e i fuochi d’artificio del 15 agosto e ancora tante altre (sperando di non dimenticare nulla). Tutte queste manifestazioni sono state gradite sia dai residenti che dai turisti provenienti da altre parti d’Italia e d’Europa sorpresi dalla ricchezza del territorio e cioè il mare e la gravina che non a caso è il nome del nostro ben nutrito cartellone: “dal mare alle gravine”. Il turista che giunge a Ginosa de- ve godersi il mare, la pineta e l’entroterra, scoprire il rivalutato rione Rivolta, il ricco centro storico e la gravina.» A proposito di Associazioni, quali hanno contribuito e quali non al successo estivo del nostro territorio? «La nostra Amministrazione da 8 anni segue una precisa idea di programmazione e grazie alle Associazioni, ci sono eventi che son arrivati alla 4° e altri all’8° edizione, purtroppo ci sono “critici” che ritengono che le attività non sono ben associate alla cultura e alla realtà in cui viviamo e l’Amministrazione ha poche idee… Tutto questo è falso, non a caso queste manifestazioni si ripetono ogni anno con successo e altre sono in fase di prosecuzione, ciò vuol dire che dietro tutto questo c’è una programmazione e che sia chiaro una volta per tutte che niente cala dall’alto e la Signora che siede alla poltrona dell’Ente Provincia, probabilmente è sconnessa dal territorio in cui vive e l’ha eletta, perché non si è accorta che abbiamo creato una sinergia con tutte le associazioni territoriali che fa partire la programmazione dal basso, infatti, essa è frutto di quello che i ginosini vogliono, così facendo si ottengono 2 risultati importanti e cioè lo stare insieme (e oggi è difficile creare associazioni che aggregano soggetti con idee e amore per il territorio) e in più sono emerse manifestazioni di alta qualità e io ne sono soddisfatto perciò le ringrazio tutte, la Pro Loco di Marina di Ginosa, l’associazione “Note nel Blu”, l’associazione “Orizzonti 2001”, l’Associazione “la Jarvina” la “Swite Relation” l’associazione “LuMaGiG”i, l’associazione “Arci - Il Ponte” e in particolare i volontari dell’AVIS, del SER e della CROCE attualità ROSSA per la collaborazione. Chiaro è che le critiche che ci piovono abbosso sono fine a se stesse infatti tanti turisti, ginosini residenti all’estero e altri Comuni della Prov. di Taranto, ci hanno riconosciuto capacità, carattere organizzativo e la qualità degli eventi pianificati. Tutto questo ancora una volta grazie alle Associazioni presenti in Ginosa e Marina di Ginosa che hanno dato vita a questo articolato cartellone e noi dell’Amministrazione abbiamo condiviso e patrocinato quasi totalmente.» Signor Bradascio, ma le Associazioni sia di Ginosa che di Marina di Ginosa hanno contribuito tutte alla riuscita della stagione di cui stiamo parlando? «E’ chiaro che non tutte le associazioni possono partecipare al progetto perché ci sono associazioni che non hanno questo spirito di organizzare eventi culturali ma sono rammaricato per la mancanza di interesse a questa organizzazione, da parte della Pro Loco di Ginosa e mi fa male dire che si è fossilizzata troppo sull’organizzazione della “Passio Christi” in quanto tale e non riesce a confrontarsi con le altre associazioni nell’organizzare, nel proporre e nel produrre. Non dimentichiamo che le Pro Loco in genere sono nate per promuovere il territorio e valorizzare costumi, abitudini, paesaggi, patrimoni e attività produttive per lungo e per largo delle località di apparte- La Redazione si scusa con i collaboratori e con i lettori per i numerosi contributi pervenuti e non pubblicati e per le rubriche fisse, temporaneamente sospese. Tali scelte sono state operate a causa dei numerosi articoli giunti per i quali non si poteva, oggettivamente, trovare spazio in questo numero ma che sicuramente saranno pubblicati prossimamente. La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 nenza. Ho atteso proposte e comunicazioni per l’inserzione nel cartellone estivo ma, ancora oggi, non ho avuto notizie e questo è un prospetto negativo perché non abbia- mo dato l’opportunità ai numerosi turisti di godersi il fiore all’occhiello del programma della Pro Loco e cioè la visione della “Passio Christi” estiva, rompendo la catena per il secondo anno consecutivo e, senza individuare colpe o colpevoli, insisto a dire che l’Amministrazione è fuori responsabilità perché ogni anno destina € 15.000,00 per tale evento che originariamente comprendeva sia l’edizione pasquale che quella estiva prettamente turistica. Sono anni che insistiamo affinché la “Passio Christi” venga istituzionalizzata attraverso un accordo di programma con la Provincia di Taranto, la Regione Puglia, il comune di Ginosa e la Pro Loco stessa. Noi siamo disponibili, la nostra quota è stata stabilita con una voce specifica in bilancio ma ci risulta che gli altri 2 Enti non si siano espressi. La cosa negativa è che la responsabilità cade su un nome locale molto importante che siede alla Vice Presidenza del Consiglio Provinciale dott.ssa Galeota che di fatto dimostra poca concretezza e in campagna elettorale millantava che sono arrivate lettere dalla Pro Loco e non dal Comune di Ginosa che l’istituzionalizzazione fosse stata fatta ma ad oggi non è stato fatto un bel niente!» Dall’ultimo numero de “La Goccia”, ci risulta che uno degli ultimi eventi organizzati sia stato proprio il Suo matrimonio: come ha potuto conciliare la stagione estiva con questo? «Ovvio che organizzare un matrimonio è dispendioso e io sono riuscito ad organizzare, spero bene, sia il cartellone estivo che il mio matrimonio, ma qui la collaborazione di mia moglie Marcella è stata fondamentale. Questa conciliazione è perché ho passione 19 politica, amo il mio paese e il mio territorio e voglio che sia sempre più bello e accogliente sotto tutti i punti di vista, ci metto molto in questo, ci metto passione e dedico molto tempo a costo zero solo per amore del territorio che ha ottime capacità in risorse umane e imprenditoriali, paesaggistiche e naturali e non abbiamo nulla da invidiare agli altri paesi limitrofi come ad esempio Matera e i suoi Sassi e mi appello ai miei compaesani affinché escano dall’apatia che ci distingue da parecchi anni, occorre rimboccarsi le maniche e insieme promuovere e far decollare in maniera definitiva le nostre meraviglie e essere competitivi appunto con i nostri concorrenti vicini. Naturalmente dobbiamo essere bravi noi come Amministrazione e i cittadini venendoci incontro per attrarre i turisti non solo in estate ma oltre, dando ospitalità ai visitatori della terza età che si muovono in periodi dell’anno che non sono solo luglio e agosto. Abbiamo appreso con piacere che si è istituito un Consorzio per la valorizzazione e la promozione del centro storico e ci auguriamo che queste iniziative trovino un adeguato riscontro nella popolazione per migliorarci sempre di più.» Signor Bradascio, come vede il futuro di queste manifestazioni? «Dopo aver fatto tesoro dell’esperienze in tutti questi anni, urge creare un coordinamento di queste associazioni, non un coordinamento di controllo ma quello che garantisca un’organicità per evitare doppioni degli eventi da realizzare e valorizzare, sotto il punto di vista della qualità. Questo coordinamento dovrebbe avere un preciso obbiettivo per programmare insieme il cartellone nei tempi giusti per garantire una promozione più efficace e per evitare (o meglio) annullare personalismi, individualismi e quant’altro per ambire d’arrivare sempre più in alto, pensando che il territorio è unico e di tutti per andare nella stessa direzione e crescere tutti insieme.» Ringraziamo per la disponibilità e il tempo che ci ha dedicato il delegato alla Cultura del Comune di Ginosa sig. Antonio Bradascio che a breve ricontatteremmo per avere le proprie opinioni riguardando altri settori della vita ginosina. Floriana Ribecco 20 attualità La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 TRA VECCHI LIBRI E POLVEROSE CARTE. Una storia di 150 anni fa. Voglio raccontare, ma non è una favola, una giornata di ottobre del 1860 a Ginosa. Domenica, 21 ottobre di 150 anni fa, in Ginosa 7000 abitanti, circondario di Taranto, provincia di Lecce, la vendemmia è in piena campagna, e nell’aria spesso si avvertono folate di mosto in fermento dalle tante cantine per l’occasione rimaste aperte tutta la notte. Il giorno festivo ritarda il risveglio di molti, ma i soliti mattinieri, sofferenti d’insonnia, sono già per strada, ed hanno modo di notare due casse di legno che vengono portate nella chiesa di S. Agostino, ed alcuni musicanti in tenuta di gala, con lo strumento a tracollo, tutto conferma quello che da tempo, con enfasi era stato annunziato: Domenica, anche in Ginosa si svolgeranno le operazioni di voto per l’annessione all’Italia e la nascita della Nazione Unica. Quello del Plebiscito fu un inutile rituale storico (inutile perché il responso era già scontato in partenza) che rappre- sentò, per noi meridionali un cambio di Re (Borbone - Savoia), un cambio di capitale (Napoli – Torino), ed un cambio di dialetto (napoletano-fiorentino) divenuto poi quest’ultimo lingua ufficiale del nuovo regno. Sempre per il Meridione il Plebiscito segnò la prima delle due guerre di resistenza che vide un esercito (piemontese) opporsi ad un pugno di disperati illusi (Napoletani, Lucani, Pugliesi) prima definiti “cafoni”, poi divenuti “briganti”, uomini che malgrado le promesse di Franceschiello, Murat, Garibaldi, continuavano a morire di fame nel vero senso della parola. Ma torniamo a Ginosa ed a quella domenica del 21 ottobre 1860. In piazza nuova, oggi Orologio, si radunano tutte le autorità locali e moltissima gente, la maggior parte della quale, quasi con provocazione, mostra una vistosa coccarda tricolore al petto, affermando in tal modo la precisa volontà di una Italia unita, sotto un’unica bandiera. Si forma così un folto corteo, preceduto dalla banda, con alla testa il sindaco pro tempore Francesco Paolo Malvani, gli assessori tutti, ed il comandante della locale guardia nazionale Giuseppe Giancipoli, corteo che, sfilando, lungo tutta la grande via centrale, oggi corso Vittorio Emanuele, giunge all’ingresso della chiesa affacciata sulla piazza oggi Plebiscito, che in ricordo ne conserverà il nome. Sono circa le 14, ed il sindaco in chiesa, sotto il presbiterio, dà inizio ad un accorato e quanto mai sentito discorso che elogiando i meriti e le capacità di Vittorio Emanuele, Cavour, Garibaldi porta all’unità ed ai vantaggi di una nazione unica. Concluso tra applausi il lungo intervento, iniziano le operazioni di voto che vedono il Sindaco, seduto nel presbiterio che con voce tonante ad ogni cittadino, avente diritto, che gli si presenta innanzi, consegnando un apposito cartoncino, chiede: “IL POPOLO VUOLE L’ITALIA UNA ED INDIVISIBILE CON VITTORIO EMANUELE RE COSTITUZIONALE ED I SUOI LEGITTIMI DISCENDENTI ?” Il cittadino prendendo il cartellino a voce alta rispondeva SI’ oppure NO, deponendo il cartoncino in una delle due urna all’uopo predisposte. Le operazioni di voto proseguirono fino a tardi e ripresero nei giorni successivi nei quali si votò dinnanzi al Giudice del circondario e non più alla presenza del Sindaco. Chiuso il seggio, il Malvani, accompagnato dal capo della guardia nazionale, depositò il 29 del mese le due urne nella sede della Giunta Provinciale. Per curiosità ricoderò che la spesa per le operazioni di voto ammontò a ducati 26, circa 130 lire di quel tempo. Dopo la conta dei cartoncini si ebbe il seguente risultato: VOTANTI 948 FAVOREVOLI 946 CONTRARI 2 Considerato il numero degli abitanti, e tenuto presente che chiamati a votare erano solo uomini da 21 anni in poi, in possesso dei requisiti richiesti (non raggiunti da condanna alcuna), si deduce che gli elettori erano all’incirca 2500 cittadini, dei quali solo il 40% ritenne opportuno esprimere il proprio parere, mentre il restante 60% decise di astenersi da qualsiasi manifestazione d’intenti. Così il Ricciardi nel 1937 ricordando l’avvenimento scrive: «Anche Ginosa partecipò (Plebiscito ) ma è doveroso riconoscerlo, più che con fede ed entusiasmo per vile opportunismo dei dirigenti e tra l’apatia del popolo soggiogato ancora dalla ricchezza terriera. I pochissimi liberali quali i Calace ed i Sangiorgio unici della classe intellettuale, stigmatizzarono la farsetta dei sedicenti patrioti dalle fiammanti coccarde tricolori al petto». In altre parole le coccarde viste erano più dei cartellini conteggiati, ed è forse l’inizio di quella serie di “sorprese” che in Ginosa ha visto spesso candidati ottenere voti inferiori agli iscritti ed ai simpatizzanti... Dal che si deduce che nè i “galantuomini” nè la maggioranza dei cittadini ritenne opportuno votare per una unificazione di fatto già avvenuta, della quale non condividevano nè il modo con il attualità quale era stata effettuata, nè il fine. L’attento cronista, che non riporta il nome dei due contrari, così continua: «Alla votazione partecipò anche il Clero.» La precisazione è molto importante in quanto precisa il pensiero politico dei sacerdoti ginosini, una decina, che contrariamente a tutto il 1ero della Diocesi, non apprezzavano la politica del Borbone, ed apertamente votarono il nuovo indirizzo politico. Ricorderò a tal proposito come ad una supplica a Re Ferdinando, in volontario esilio a Palermo, che lo invitava a rientrare in Napoli, firmata da tutti i Sacerdoti della Diocesi, mancò quella del Clero di Ginosa. Ma oggi, a 150 anni da quel voto quali furono i vantaggi che l’Unità portò al Regno delle due Sicilie? A tal proposito c’è tutta una letteratura che partendo da quanto esposto sui testi di scuola, giunge al libro più letto e venduto in questi giorni: TERRONI, autore Pino APRILE, edizione Piemme, che suggerisco a quanti interessati all’argomento. Ci sono ricordi imbarazzanti, ma al di là di ogni retorica apologetica, che qualsiasi tesi possa vantare a proprio sostegno, rimangono realtà che non possono nascondere disagi. Se è di oggi la notizia che una nuova strada ferrata, e nuovi locomotori permettono da Roma raggiungere Milano in meno di quattro ore, Matera, capoluogo di Provincia, a 150 anni dall’unità non risulta collegata ad alcuna rete delle ferrovie dello Stato. E spero vivamente che oggi siano mutate quelle condizioni che un torinese, Carlo Levi, al confino in Lucania così illustrava: nel non lontano 1952 “Per terra, nelle strade, nei cortili in pendio, scorrono per mancanza di fogne, acque putride, ed il tanfo prende alla gola. Le case sono delle tane dai tetti di canne, ...dove vivono accatastati, adulti e bimbi nella più estrema miseria.” Concludo ricordando Benedetto Croce, non certamente tenero verso i Borbone, il quale, ricordando il Plebiscito così scrive: “Accertato che nel Regno di Napoli i contadini stavano male, con l’Unita’ non stettero certamente meglio.” Nicola Tuseo Nella foto: il generale Cialdini a cui Ginosa dedicò una strada importante La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 21 RICORDI DI MARE. Da anni non scendevo alla Marina prima dell’alba. Ragazzo, i camionisti mi lasciavano al bivio, diretti a Taranto o in Calabria, ed io a piedi percorrevo quegli ultimi chilometri sul finire di una notte di agosto, con una luna così grande che stentava ad affondarsi nel mare, accompagnato dal concerto degli ultimi grilli insonni, e le stelle, le tante stelle, erano come lucignoli di candele appena spente, che brillano ancora per un attimo prima di scomparire del tutto; ed il buio veniva tagliato da una sottile linea rossa che come ristoppia accesa si allunga sempre più, e tu più non distingui se è il mare od il cielo a prendere fuoco; ed è in quel grembo di fiamma che nasce il mattino, ed il mare, man mano che ti accosti si sfalda tra le dune, ed un denso sapore ti scende in gola portandoti sentori di sale, di sabbia, o quello afroroso del cefalo appena pescato che viscido ti sfugge di mano. E senti appena il respiro dell’onda, che come trucioli di legno dalla pialla arrotolati, sul bagnasciuga s’infrangono, lasciando mille bolle di schiuma, ed a piedi nudi, avverti in alcuni punti ancora il tepore della sabbia che la notte non ha completamente dissolto; ed il golfo, ti appare come una stupenda collana di sabbia sulla quale i gabbiani hanno impresso gli intrecci del loro passaggio, collana, al collo immenso di una superba dea con l’ampie braccia aperte come a voler accogliere nel suo seno tutto l’azzurro dello Jonio. Ed eccomi lì, sul banasciuga dove la sabbia crea il calco del tuo piede, con l’acqua, sottile carezza, ti bagna le ginocchia, a fissare rapito quel lento respiro dell’onda che si innalza e poi affonda, creando luccichii di gocce come perle sparse su un immenso specchio, ed il mare, così lontano quando ne sei vicino è tutto ai tuoi piedi accendendo sogni, ricordi, immagini. Ed è il sole, con la sua luce che scotta a scuoterti, ed a farti ricercare uno spicchio d’ombra sull’arenile dove non sei più solo, ma bimbi, mamme, conchiglie, secchielli, corpi distesi, voci di tanti come in un frullatore creano grida, pianti, strilla, coprendo il respiro dell’onde sulla popolata risacca. La barca, tirata in riva, lentamente si svuota dell’immensa rete che dita nodose, dal sole annerite, come un lento, infinito, continuo rosario srotolano, preparandola ai futuri bisogni, ricucendo quella maglia slabbrata che un piccolo tonno smarrito nel golfo, con la forza delle sue pinne ha allargato, favorendo il disperdersi di piccoli sgombri, alici, e famigliole di triglie. Ed il ricordo porta ad una data, e dalla data scaturiscono gli anni ed il tempo trascorso. Quando il domani è certamente più breve dello ieri, e la nostalgia ti appare come una matassa di fili, ognuno con un momento, con un tempo, con un accaduto che ti dicono quanto avanti sei con gli anni. Ed allora guardi il mare, ti sembra quello di ieri, di anni addietro, e la conchiglia non è forse la stessa, che pulita dalla sabbia, regalasti a quella splendida ragazza che sola, alla “controra” prendeva il sole su un arenile deserto, e che sorridendo ti disse grazie in tedesco? Ed allora ecco il coraggio di vivere e da vivere, un coraggio che il mare, quello stesso mare di tanti, tanti anni addietro sommessamente sembra darti. Ed è al mare, come un atto di amore e di fede spontaneo che sorridendo tu dici: GRAZIE. Nicola Tuseo 22 La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 Le imprese agricole attendono interventi concreti dal Governo Basta con le polemiche Occorre dare risposte reali alle esigenze del Paese La Cia, Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto, interviene su quanto sta accadendo in queste ultime settimane, evidenziando che è ora di finirla con le polemiche, bisogna dare risposte reali alle esigenze del Paese. C’è bisogno di politiche serie e di interventi concreti. Non si può perdere ulteriore tempo. Il mondo imprenditoriale, che vive una fase non certo facile, ha necessità di misure propulsive. Soprattutto le imprese agricole, oggi in profonda crisi, devono poter operare in maniera incisiva. Occorre una svolta decisa fatta di provvedimenti mirati che permettano di aprire una fase nuova, rilanciando sviluppo e competitività. Altrimenti, dall’attuale guado non si esce e si rischia di provocare nuovi e gravi guasti. Non si può paralizzare, come purtroppo sta venendo, l’azione del Governo con diatribe inutili e dannose. Come non si può continuamente paventare le elezioni anticipate: ci vuole un maggior senso si responsabilità. C’è un sistema economico che va incentivato e sviluppato con adeguate politiche. È indispensabile rimettere la barra al centro e portare avanti una strategia che consenta alle imprese di riprendere la marcia. Bloccare ora la legislatura sarebbe assurdo; si perderebbe tempo, con relativi sprechi di risorse che, invece, potrebbero essere destinate a fornire una valida spinta imprenditoriale. È soprattutto un settore come quello agricolo che ha bisogno di certezze e di interventi immediati. Negli ultimi due anni la nostra agricoltura è caduta nel dimenticatoio. Poco e niente è stato fatto nei suoi confronti. È , quindi, il momento di finirla con questa assoluta disattenzione. Le imprese, sempre più in affanno, devono contare su strumenti validi. Occorre ridurre il pesante carico dei costi che gravano sulle aziende e far in modo che i prezzi oggi praticati sui campi non continuino a crollare. C’è l’esigenza di azioni regolatrici del mercato e di politiche che aprano nuove prospettive ai giovani. E questo vale specialmente in vista dei prossimi appuntamenti europei e internazionali, a cominciare dalla riforma Pac post 2013”. Da qui il nostro appello affinché si riprenda la strada del confronto costruttivo, si torni a governare in maniera seria e si venga effettivamente incontro alle necessità del Paese. L’agricoltura attende al più presto interventi anche di carattere straordinario e un nuovo progetto di crescita che – ripetiamo - potrà scaturire dalla conferenza nazionale la quale, con il concorso di tutti, permetta di delineare le direttrici essenziali per un vero processo di sviluppo. a cura di Carmelo Candia riceviamo e pubblichiamo COSA PASSA IN TV? “Io canto’’ e “Ti lascio una canzone’’, quando il talent show è bambino Salgono su un palco, impugnano con decisione un microfono forse troppo grande per loro con entrambe le mani, si muovono con disinvoltura e soprattutto cantano. Sono questi i bambini di “Io canto’’ e di “Ti lascio una canzone’’, rispettivamente programmi di casa Mediaset e Rai. Dopo alcuni anni dalla storica trasmissione “Bravo bravissimo’’ di Rete4 condotta da Mike Bongiorno, i giovanissimi tornano nuovamente a fare sfoggio delle loro doti canore e a rubare, oltre che l’ammirazione da parte del pubblico a casa, anche significativi consensi negli indici d’ascolto. Durante le esibizioni, alle spalle dei nuovi “padroni della tv’’, spiccano intere orchestre ad accompagnarli, quasi a sovrastarli fisicamente. Una passione coltivata sin dai primi anni di vita, ha portato i protagonisti del piccolo schermo a diventare parte di talent a misura di bimbo, ma che spesso vantano produzioni stratosferiche. Acuti mozzafiato, intonazione, apparente modestia, una faccia simpatica e una storia strappalacrime alle spalle risultano le loro armi vincenti per accaparrarsi un posto nei talk show, interviste, copertine, pubblicità e un guadagno pressoché facile. Se da un parte quindi la televisione rappresenta un enorme vetrina e fonte di ingaggio o introiti, dall’altra può fungere da spietata macchina divora adolescenti. Ciò non toglie però che la stoffa, almeno per ora, ci sia e si veda. Il vincitore dello scorso anno di “Io canto’’, Cristian Imparato, potrebbe benissimo surclassare dal punto di vista tecnico un concorrente 30enne di X Factor. Come se non bastasse, l’imberbe Cristian (13 anni), ha ammesso di non aver mai preso lezioni di musica e che la sua “ugola d’oro’’ nasce semplicemente dalla voglia di cantare. Tuttavia, tali format sembrano aver dimenticato che le loro miniere d’oro in gel e cravattino, frequentano ancora le scuole medie, se non addirittura elementari. La partecipazione a simili show, comporta inevitabilmente il rischio di estirpare un tassello fondamentale della gioventù di ragazzi che sognano già esibizioni in sfarzosi teatri newyorkesi e che hanno ormai dimenticato come si tira un calcio ad un pallone. Lo scorso 29 agosto, la morte del pilota di moto, l’americano Peter Lenz, a soli 13 anni, ha dato sicuramente da pensare all’opinione pubblica e a qualche genitore di talenti cresciuti troppo presto. Probabilmente nel 2010, il primo diritto inviolabile del bambino, ovvero il gioco, non costituisce altro che un mero optional. Miki Marchionna Sandra e Raimondo di nuovo insieme 21/09/10 - A 5 mesi dalla scomparsa del suo Raimondo, Sandra Mondaini si ricongiunge per sempre a lui. La coppia simbolo della tv italiana è di nuovo insieme. Miki Marchionna 24 attualità La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 A proposito di spesa per la stagione estiva Gentilissima dottoressa Marta Teresita Galeota, ho letto con molta attenzione la sua denuncia della “mancanza di programmazione del cartellone estivo” che ha animato l’estate ginosina. Il mio ruolo di presidente di una delle Associazioni che hanno partecipato alla realizzazione del cartellone estivo, mi ha indotto a voler intervenire in merito alla sua lettera ed esprimere delle personali valutazioni. Dottoressa, ho seguito il percorso del suo ragionamento in merito a quanto è accaduto questa estate a Ginosa e Marina di Ginosa. Lei, parte dall’assunto che, in un momento di grande rigore economico, occorre fare una riflessione seria su come vengono spesi i soldi dei cittadini. Questa impostazione non fa una grinza e la condivido in pieno. Ovviamente dobbiamo convenire che soldi dei cittadini sono sia quelli spesi dal Comune di Ginosa che quelli spesi dall’Amministrazione provinciale di Taranto. Fatta questa premessa, veniamo alle domande che Lei ha posto con il suo intervento. Si chiede e chiede di rispondere a questa domanda: «…per l’estate, anzi per il turismo di Ginosa e Marina di Ginosa si vuole un cartellone di eventi che inviti la gente del posto ad uscire di casa oppure vogliamo puntare a far crescere la presenza turistica?» Prosegue dicendo che « …è proprio dalla risposta a quella domanda che si capisce se i contributi elargiti sono spese fini a se stesse oppure degli investimenti». Proseguendo in questo suo percorso logico si è chiesta: quale sia la differenza. A suo giudizio, «La differenza segna il limite tra eccesso di premura nei confronti delle associazioni ed investimento a cui segue un rientro per la comunità.» Insomma, per farla breve, il cartellone estivo non ha tenuto conto delle bellezze artistiche, paesaggistiche e culturali della nostra cittadina ed è stato solo e soltanto un modo per sostenere le associazioni (sempre seguendo il suo ragionamento). Anzi, ad un certo punto, lei sostiene che «…una Mamma Ginosa che priva di idee, pur di orga- nizzare qualcosa spende e spande senza aver dato lei stessa gli indirizzi alle associazioni. Occorre un lavoro più approfondito, aprire un tavolo con le associazioni e gli operatori economici, commerciali e turistici, e, soprattutto, farlo in tempi non sospetti, non a luglio.» Conclude dicendo: «…Quindi, ben vengano i contributi alle associazioni se inserite in un sistema di infrastrutture e servizi che fidelizzino il turista che viene a Ginosa e Marina di Ginosa, si innamora delle sue bellezze ma che ad oggi dopo averle apprezzate poi la dimentica perché non adeguatamente accolto.» Come dire che i contributi alle Associazioni devono essere finalizzati a “fidelizzare il turista” (?)! Come si stabilisce se un turista sia fidelizzato o meno? E proprio partendo da questa presunta fidelizzazione che ha speso i propri fondi l’Amministrazione provinciale di Taranto? Se non ricordo male, proprio lei ha fatto affiggere, in qualità di vicepresidente del Consiglio provinciale di Taranto, un manifesto con il quale si compiaceva del fatto che l’Amministrazione provinciale avesse destinato 30mila euro per il nostro Comune per manifestazioni. Di questi soldi, 20 mila sono serviti per la Passio Christi e 10 mila per due manifestazioni che, sicuramente avranno fatto stropicciare le mani ai commercianti ginosini e marinesi per i lauti guadagni e avranno fidelizzato tantissimi turisti. Infatti nella manifestazione di luglio promossa dalla Provincia la gente non ha seguito lo spettacolo perché intenta a consumare nei locali ginosini (fidelizzandosi?) e, chissà, proprio per questo la manifestazione marinese si è svolta con venditore di birra al seguito. La denuncia della dottoressa Galeota ha ripreso un vecchio argomento già sostenuto in passato da alcuni esponenti il gruppo consiliare del Pd Ginosino, sul costo delle associazioni a Ginosa. Non crede il capogruppo consiliare del Pd che sarebbe stato opportuno che si facesse un minimo di analisi e di verifica tra contributi elargiti e eventi realizzati? Tale verifica diviene indispensabile se si vuole accertare eventuali sprechi del pubblico denaro. No, nessuna analisi, si evince dal suo intervento, sembra quasi un voler sparare nel mucchio! Ebbene dottoressa Galeota, io provo a darle qualche cifra (che lei sicuramente conosce già), in maniera tale che la comunità possa fare le proprie valutazioni su quanto è accaduto e lo possa fare analizzando dati veri e non dichiarazioni generiche. Allora se permette, fornisco ai lettori de La Goccia una tabella nella quale sono riportati i contributi deliberati dall’Amministrazione comunale di Ginosa alle diverse associazioni, dall’inizio dell’anno e fino ad agosto 2010. LU.MA.GI.GI € 34.600 - Tali contributi sono stati dati per: rappresentazione teatrale 2500, nuotare con 1000, presentazione film 1600, Gornata dell’Amicizia 2500, manifestazioni estive 27000. Note nel Blu € 24500 – I contributi sono stati deliberati per: manifestazioni estive 12000, Music Live 5000, stagione concertistica 9000, Masterclass Amenduni 500. Pro Loco Marina di Ginosa € 21000 - I contributi sono stati deliberati per: Mascherina 2000, Carnevale 4000, stagione estiva 15000. Pro Loco Ginosa € 19200 - I contributi sono stati deliberati per: Cortometraggio 3000, Passio Christi 15000, Almanacco 1200. Cavalieri Madonna D’Attoli € € 7500 - I contributi sono stati deliberati per: falò di San Giuseppe 3000, festa del grano 4500. La Jarvine € 6000 - I contributi sono stati deliberati per: Contributo per libro poesie 2000, poesia in vernacolo 4000. Orizzonti 2001 € 5500 - I contributi sono stati deliberati per: “Uomini persi” 1500, Gi.Ri 4000. Circolo Ilva € 5000 - I contributi sono stati deliberati per: stampa del libro 5000. Don Bosco € 5000 - I contributi sono stati deliberati per: Operazione Mato Grosso 5000. Circolo Arci “Il Ponte” € 4550 - I contributi sono stati deliberati per: rappresentazione attualità La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 teatrale pro Telethom 250, cineforum per sordi 800, manifestazioni nei quartieri 500, Festa de U Munachicchie 3000 (+ spese Siae valutabili 400). Articolo 9 € 3000 - I contributi sono stati deliberati per: manifestazione 25 aprile teatro Alcanices 3000. Credo che, dopo aver letto attentamente questi dati, sia possibile dare un giudizio appropriato rispetto al ruolo e al contributo che ogni Associazione ha dato al cartellone estivo e non solo, distinguendo di volta in volta il valore artistico, culturale e di mercato delle singole manifestazioni che non possono essere valutate unicamente in base all’importo del contributo comunale. Mi dispiace che ci sia stata, per la seconda volta, tanta “grossolanità” nell’affrontare un tema importante per la vita associativa di questa comunità. Alcuni rappresentanti istituzionali del Partito Democratico dovrebbero dimostrare una maggiore attenzione e, al tempo stesso, verificare in maniera più rigorosa e senza pregiudizi il contributo che le associazioni tutte danno alla crescita sociale e culturale della nostra comunità. Nella tabella che mi sono permesso di rappresentare non si intende fare una graduatoria di chi ha ricevuto di più o di meno, non è questo il fine di questa mia lettera, in essa si dà conto di tante manifestazioni che si sono realizzate in questi primi 9 mesi dell’anno a Ginosa e Marina di Ginosa e che hanno animato la vita delle nostre comunità, questa animazione è servita sia ai residenti sia ai turisti, senza distinzione di sorta. Dottoressa Galeota, vorrei, infine, riprendere un passaggio del suo interevento che mi preoccupa. Lei dice: «…una Mamma Ginosa che priva di idee, pur di organizzare qualcosa spende e spande senza aver dato lei stessa gli indirizzi alle associazioni.» Cosa significa questo? Spetta agli amministratori dare gli indirizzi alle associazioni? Una concezione piuttosto bizzarra (per non dir autoritaria) del ruolo e del rapporto tra amministrazione comunale e le diverse associazioni. Mi permetto di sottolineare un aspetto che non ha trovato spazio nella sua denuncia: la questione di un coordinamento tra le diverse associazioni. Ginosa aveva uno strumento di partecipazione democratica, previsto dallo Statuto Comunale: La Consulta delle Associazioni. Forse sarebbe il caso di ridare vita alla Consulta per mettere in un rapporto sinergico tutte queste grandi potenzialità che le Associazioni ginosine hanno dimostrato di possedere. Stefano Giove presidente Circolo Arci “Il Ponte” Tanti Auguri Giuseppe! Cinquant’anni, senza dubbio una tappa significativa della propria vita, e a festeggiarne il raggiungimento, lo scorso 17 settembre, è stato Giuseppe Mercadante, che ha riunito parenti e amici presso la Pizzeria “Il Puffo” di Marina di Ginosa. Ad annunciare l’evento è la moglie di suo fratello Gregorio, la signora Angela Zito, che con la sua famiglia da circa quaranta anni vive in Svizzera, ma puntualmente, ogni anno, ama trascorrere le sue vacanze in Marina di Ginosa, nel comune che custodisce le sue origini familiari. Da qualche anno, il signor Gregorio, originario di Corleone, ha accolto nella suo nucleo famigliare anche suo fratello Giuseppe per il quale è sempre riservato un affetto speciale da parte della famiglia Mercadante e anche dai parenti stretti della signora Zito. Ed è stata proprio questa genuinità di sentimenti a muovere la macchina organizzativa per questa festa a sorpresa molto ben riuscita anche grazie all’impegno di Mario, Margherita e Francesco, insieme all’intero staff della pizzeria “Il Puffo” verso cui la signora Angela Zito esprime grande riconoscenza, soprattutto per la speciale cortesia che mostrano nei riguardi della Famiglia Mercadandte e di Giuseppe in particolare. Anche la redazione del nostro quindicinale si unisce a quanti vogliono bene a Giuseppe Mercadante e rivolgono a lui il più sincero augurio di Buon Compleanno! AL 25 26 attualità La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 LA LUNGA ESTATE DI SYMBOLA Tanti concerti e grande successo per la rassegna ad Acquaviva delle Fonti E’ stata davvero una lunga estate per Symbola, con una serie di attività che ci hanno tenuti impegnati sino a metà settembre. Dalle collaborazioni con le Associazioni La Jarvine e La Piazzetta, al lungo Tour in collaborazione con l’Istituto Paisiello e la Provincia di Taranto, alla rassegna organizzata per il Comune di Acquaviva delle Fonti, al Laboratorio di Percussioni a Pisticci. Venti concerti con vari programmi, che hanno visto il coinvolgimento dei maestri e degli allievi della Scuola di Musica. Di grande rilievo i concerti in collaborazione con la Paisiello Brass: Carosino, San Vito, Acquaviva delle Fonti, Lizzano, Montemesola, San Pietro in Bevagna, Pulsano, Crispiano, Mottola, Massafra, alcuni del quali inseriti nella rassegna “Suoni e Sapori di Terra Jonica”. Su invito degli Assessorati alla Cultura e Turismo e Spettacolo della Provincia di Taranto, (organizzatori degli eventi con l’U.N.P.L.I.) e della Direzione dell’Istituto di Alta Cultura Artistica e Musicale “G. Paisiello”, Symbola ha offerto supporto musicale, logistico ed amministrativo ai concerti della brass. Un superbo organico di ottoni, percussioni e voci (33 elementi), diretto dal M° Antonio Ricciardi e coordinato dal M° Gabriele Maggi, ha presentato un ricco programma con brani celebri dalla tradizione napoletana, colonne sonore di grandi film, stupende pagine di grandi autori, dai Beatles a James Brown. Due ore di musica per un programma che ha riscosso un enorme gradimento di pubblico, con veri e propri “bagni di folla” in alcune piazze. Il gruppo è formato da giovani talenti della provincia di Taranto, allievi dell’Istituto Paisiello e collaboratori di Symbola. Una sinergia d’intenti per favorire l’affermazione dei giovani del territorio che ha prodotto grandi risultati, tanto che, per l’autunno, sono già pronti nuovi progetti. Non da meno, gli appuntamenti curati per la rassegna Estateviva. Su invito dell’Assessore alla Cultura del Comune di Acquaviva delle Fonti, dott.ssa Francesca Pietroforte, Symbola a proposto quattro appuntamenti tra luglio ed agosto che, come sempre, hanno riscosso un enorme successo. Con il coordinamento dei M° Gabriele Maggi e Tommaso Cotrufo, la rassegna ha presentato un suggestivo concerto per percussioni dei migliori allievi di Symbola, il concerto con la Paisiello Brass, un coinvolgente percorso di musica popolare del sud Italia con Chitarre e Tammorre ed un raffinato concerto di Pino Basile. Tutti gli appuntamenti sono stati seguiti da un pubblico entusiasta, che ha gremito l’Atrio Comunale. Particolarmente efficace il l’esibizione di Mario Donatiello in Chitarre e Tammorre, finita con una grande festa col pubblico, che ha ballato spontaneamente gli ultimi brani in programma. Visto il successo dell’iniziativa, sono allo studio nuovi progetti per i prossimi mesi. Il 1 agosto, concerto conclusivo del Laboratorio di Percussioni “Suoni d’Artificio” tenuto presso l’Associazione Città di Pisticci. Nella piazza centrale del paese, si sono esibiti 20 piccoli percussionisti preparati dal M° Gabriele Maggi, supportato da tre “giovani” collaboratori: Domenico Giove, Gerardo Lomagistro e Angelo Maggi. Veri e propri suoni d’artificio si sono sprigionati dai tamburi dei piccoli musicisti, per uno spettacolo che ha entusiasmato il folto pubblico presente. Da questa esperienza è nata l’idea di avviare un laboratorio stabile di batteria e percussioni, che prenderà avvio nel Comune di Pisticci a partire dal prossimo mese di ottobre a cura del M° Maggi. A Ginosa, si è invece rinnovata alla grande la collaborazione con l’Associazione La Jarvine per la sedicesima edizione del Concorso di Poesie in Vernacolo. La sera dell’8 agosto, nella splendida cornice del Castello Feudale, tre i brani in programma, su musiche del M° Gabriele Maggi: “Tarandeus”, “Bossa” e la poesia in vernacolo “La Condròre”, di Michele Ranaldo. Ad eseguire, la Piccola Orchestra di Symbola, che ha raccolto tanti applausi e consensi. Si sono esibiti: Vito De Tommaso voce solista, Ilaria Maggi al violino, Antonio Bello, Vito Matarrese, Adriana Mele e Vincenzo Pizzulli alle tastiere, Maria Calabrese al sax, Anatoli Cristella e Vincenzo Cianciotta alle chitarre, Domenico Giove, Gerardo Lomagistro, Angelo Maggi, Alessandro Malagnini alle percussioni. Lo stesso gruppo, con la presenza di Carmen Valentino, si è poi esibito, con successo, la settimana successiva presso la Delegazione Comunale di Marina di Ginosa, nell’ambito della serata finale della rassegna Bellezza e Magia dell’Arte, organizzata dall’Associazione La Piazzetta. Ultimo appuntamento di questa lunga estate, il 18 settembre a Massafra, ospiti del Palio della Mezzaluna. Tanto lavoro quindi, con il coinvolgimento attivo degli allievi della Scuola di Musica, frutto di una efficace preparazione musicale che da sempre Symbola offre con i propri corsi, che da quest’anno si rinnovano e si arricchiscono di nuove collaborazioni professionali anche internazionali, con nuovi motivati docenti, che garantiranno un ulteriore salto di qualità alle lezioni, basate sulle più innovative tecniche musicali e pedagogiche. Nel frattempo, però, fervono già i preparativi per il concerto di Natale, che anche quest’anno si preannuncia di grande qualità ed originalità e ricco di sorprese. Il “cantiere” di Symbola, non si ferma mai! Da 15 anni. Venite a trovarci, dal lunedì al venerdì, dalle 17 alle 20, in via Sonnino 22 a Ginosa (tel. 349.6865296) e ricordate che il regalo più grande che potete fare ai vostri figli è fargli studiare musica. Elena Clemenza foto - Erasmo Mazzone attualità La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 Ricordo di Paolo Mafredotti Paolo Manfredotti non c’è più. Se n’è andato il 20 agosto scorso, Paolo, di una di quelle morti strane e subitanee, forse silenziosamente e segretamente incubate, ma forse proprio per questo ancora più inaspettate e stridenti. Noi, gli amici della Marina, quelli che con Paolo trascorrevano le estati, quelli che come me lo conoscevano da una vita, che con lui discutevano animatamente e lo vedevano sfrecciare sicuro su una carrozzina ultraleggera, spinta a forza di braccia, vogliamo ricordare Paolo vivo, per quello che era e che è, per la sua normale, normalissima e straordinaria forza nell’affrontare la vita, nel fare progetti e nell’inseguire, sempre e comunque, in ogni cosa l’amore per la vita. Quell’amore per cui la vita vale la pena di essere vissuta. E lui l’ha fatto, attimo per attimo, intensamente, con le persone e con le persone. È vero, l’amicizia fa brutti scherzi. Non riesco a parlarvi di Paolo, a spiegarvi chi era. Chiunque l’abbia conosciuto, ne ha un ricordo personale ed intimo, che fa immagine viva, che fa suo. Non riesco a parlare di Paolo, allora lo vedo. Lo vedo davanti ad una birra, noi ragazzi a parlare di Lenin e Marx, di Gullit e Van Basten, di donne che forse abbiamo amato e mai avuto, che forse abbiamo sognato anche solo sfiorato. Per molti Paolo era il compagno Manfredotti, sempre impegnato nelle battaglie del vecchio P.C.I. sempre intransigentemente a sinistra della Sinistra, quella che c’era e quella che oggi forse non c’è, ma anche quella da costruire, difficilmente e caparbiamente, magari partendo dall’esperienza pugliese, magari partendo da Vendola. Molte volte, transfughi in un riflesso condizionato, ci siamo chiesti insieme cosa significasse oggi, che senso avesse, essere e dirsi di Sinistra e a Sinistra. Il senso di un impegno, che ci ha visto anche divisi, anche con scelte diverse, stava forse nelle parole di Paolo: immaginare, cercare e costruire un nuovo orizzonte. Per Paolo la vita era soprattutto questo, una continua innamorata ricerca, con se stesso e con gli altri, per superarsi, per guardare oltre. Ecco forse proprio questo guardare oltre, era la caratteristica di Paolo, come di chi analizza il mondo e lo proietta in avanti, progettando sempre nuove battaglie. Aveva guardato oltre l’handicap, Paolo, spastico dalla nascita, come me. Aveva guardato oltre le convenzioni, rivendicando caparbiamente la propria normalità: “Noi handicappati, non siamo né eroi, né mentecatti – mi diceva già negli anni ‘ 80 – noi siamo persone, né più, e né meno”. Si lo vedo militante politico, Paolo, a Ginosa Marina, come nel suo Nord, nella sua Vicenza, dove era andato ad insegnare, lui, bolzanino doc. Un Nord di cui denunciava vizi e virtù. Senza peli sulla lingua. Come sempre. Ma lo vedo anche professore, innamorato dei suoi ragazzi, di quello che trasmetteva e soprattutto di quello che gli trasmettevano. “I ragazzi sono molto più ricettivi di quello che noi adulti riusciamo a recepire e cogliere – amava ripetere – la nostra generazione si porta sul groppone i propri errori. Il futuro è loro, dei ragazzi”. Il futuro era quotidiano per Paolo, un progetto continuo e un sogno condiviso. Era sempre in mezzo ai giovani, sempre con gli occhi lucenti. Chissà cosa progettava, cosa sognava quella notte. Quando silenziosamente se ne è andato, come in dolce saluto a chi gli era caro. Non potrà più dircelo, ma il vuoto dei nostri cuori, il nostro dolore, fisico, dopo il lutto, sarà sempre colmato dal suo sorriso, e dall’azzurro intenso dei suoi occhi. Ciao Paolo, anzi, Hasta siempre, Comandante! Scusate questi appunti smozzicati e sconclusionati su Paolo Manfredotti. Sono solo pensieri mozzi, come sbrinati da una ghiacciaia. Ma il dolore per la perdita di un amico, è anche un fatto intimamente privato. Michele Pacciana 27 Il piacere di leggere un libro Rubrica di Viola Lavermicocca LA BRISCOLA IN CINQUE di Marco Malvaldi. Un’atmosfera d’altri tempi; un piccolo bar di paese frequentato sempre dalle stesse facce; quattro vecchietti che interrompono il tressette solo per una briscola in cinque quando Massimo, proprietario del bar, si unisce a loro. Tutto il giorno a giocare a carte. Tutti almeno una volta al giorno passano di lì; è un punto strategico. Figurarsi un po’ se all’alba di una mattina estiva un ragazzo che rientra da una serata con gli amici scopre il cadavere di una ragazza in un cassonetto vicino il BarLume. Chiede a Massimo di poter usare il telefono del bar per chiamare la polizia. Da quel momento tutti diventano investigatori, ognuno porta avanti la propria indagine. Il più arguto si rivela essere Massimo, silenzioso ascoltatore, raffinato osservatore. 28 attualità La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 Domande dal passato Risposte del presente Rubrica a cura di don Franco Conte PRUDENZA2 Da dove deriva la prudenza, Signore? Viene dallo Spirito Santo. Ricordi quella bella preghiera di mio Figlio? «Ti benedico, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai tenuto nascoste queste cose ai sapienti e agli intelligenti» (cioè ai prudenti secondo il mondo) «e le hai rivelate ai piccoli» (Mt.1, 25). È lo Spirito che vi rivela la prudenza cristiana. Come vedi, prete, ogni iniziativa parte sempre dall’alto. Voi dovete starvene buoni e bravi. Se il tuo Dio ti fa il regalo, bene! Altrimenti sono cavoli vostri!! In effetti, Signore, stando così le cose, Lucifero non ha torto. Se lo Spirito non ci rivela questa virtù, siamo veramente messi male. Non dar retta a quell’imbroglione di un diavolo!. La virtù della prudenza viene anche dall’esercizio del discernimento, dall’esercitarsi a giudicare con oggettività. Vi guida, insomma, nel retto giudizio. Giusto, allora, quanto scriveva un antico filosofo, che ricordo d’aver studiato ai tempi del mio Liceo: la prudenza è il retto discernimento delle azioni umane. Esatto. E poiché l’uomo è tutto azione, vuol dire che la prudenza deve investirlo e guidarlo in ogni momento. La prudenza invita, quindi, a discernere, cioè a vederci chiaro in tutto quello che si pensa e che si sta per fare, per non pentirsi quando è troppo tardi. Insomma, conoscere distintamente ogni particolare, valutare le varie situazioni pro e contro. La prima esigenza della virtù della prudenza è, dunque, che non bisogna agire con precipitazione ed emotività. Proprio così. Quanta gente, infatti, si lascia guidare dalle impressioni e dagli stati d’animo del momento! Si entusiasmano o si impennano dinanzi a qualsiasi proposta, senza esaminarla e vagliarla con calma, serenità ed attenzione. E ciò si rivela particolarmente dannoso quando si hanno responsabilità di autorità o di educazione: un superiore, un genitore, un educatore emotivo ed imprudente, anche se ben intenzionato, può produrre facilmente danni irreparabili, creando attorno a sé un clima di tensione e reazioni rabbiose ed inconsulte. E non ti pare, Dio, che tutto questo vuol dire rendere incapace l’uomo di saper prendere una decisione? O, per caso, è il tuo meraviglioso trucco per tenere l’uomo sotto il tuo controllo? Burattino nelle tue mani perché tu lo possa manipolare come vuoi… Prete, mica fesso il tuo Dio! Non tramare imbrogli, Lucifero. Non ho alcuna intenzione di spingere l’uomo ad una ponderazione esagerata che diventi blocco e indecisione patologica. Nella vita, ma soprattutto in certi posti di responsabilità, è necessario, invece, agire con una certa ponderata fermezza e tempestività. Ma è necessario giungere gradatamente ad una sana indipendenza di giudizio e di azione; imparare a camminare coi propri piedi e senza bisogno di troppe stampelle, altrimenti si è nell’infantilismo, nell’immaturità. Ma, sempre, senza esagerare! Insomma, una virtù capace di generare frutti sempre diversi? La prudenza, per la Bibbia e la tradizione, è sapienza che contempla alla mia luce gli eventi umani; discernimento che distingue tra ciò che vi porta a me e ciò che da me vi allontana; senso di responsabilità che si fa carico degli effetti delle vostre azioni; capacità di decidere ragionevolmente e coraggiosamente, senza paura di eventuali conseguenze negative a proprio danno. Come dire che la prudenza si congiunge con la fortezza e il coraggio. Esatto. Si potrebbe, dunque, anche chiamare la prudenza con un termine a voi familiare: vigilanza, stato di veglia dell’intelletto che decide con assennatezza, concretezza e coraggio sulle azioni da compiere per meglio servire me e per meglio vivere il Vangelo. Chi sono i nemici della prudenza, Signore? Innanzitutto l’incostanza. In che senso? È incostante quell’uomo che cambia da un momento all’altro e senza motivi profondi il suo giudizio, l’orientamento della sua volontà, il suo modo di agire. Oggi è tutto fuoco per un’idea, domani la condanna e la combatte. Oggi è entusiasta per un progetto, domani l�abbandona. Oggi è sicuro della propria vocazione, domani è dubbioso e vacillante. L’incostante muta spesso (o addirittura abbandona) le sue pratiche di pietà, i suoi impegni parrocchiali, la stessa confessione. E non sarà proprio perché tu, Dio, lo abbandoni a se stesso? Io non posso prendere saldamente per mano l’incostante e condurlo alla santità: mi sfugge continuamente, simile ad un bambino che sfugge di mano alla mamma tutte le volte che vede una farfalla… Ecco perché mio Figlio ebbe a dire un giorno: «Nessuno, che ha messo mano all’aratro e poi si volta indietro, è adatto per il regno di Dio» (Lc. 9, 62). Ma dai! Sai benissimo che un po’ di incostanza fa parte del carattere di ogni uomo. È un’altra delle tue “distrazioni” quando hai creato l’uomo…! In effetti una tendenza all’incostanza (certamente non dovuta alla mia…distrazione!?) è propria di tutti gli esseri umani. Il grado, però, dipende in gran parte dall’emotività e dal temperamento. Ecco perché l�ubbidienza al proprio confessore educa alla costanza e quindi rende possibile il progresso spirituale. E qual è il rimedio contro l’incostanza? A formare un’anima costante e prudente vale moltissimo la preghiera, soprattutto l’orazione mentale, pratica molto diffusa nei decenni scorsi, ma oggi necessitante di un rilancio su larga scala. Quanto più le motivazioni naturali e soprannaturali, acquisite nella preghiera, diventano sangue del vostro sangue e norme ispiratrici della vostra vita, tanto più andrà diminuendo e sparendo ogni vacillamento e incostanza. È l’orazione mentale che radica sempre più il vostro pensiero e la vostra volontà nella mia luce e nel mio amore, cioè in me stesso. Hai altri nemici della prudenza da segnalarci? Le passioni disordinate, la sensualità, le simpatie ed antipatie, l’ira, l’invidia, l’ambizione, perché si elevano come un nuvolone di polvere che offusca la vista. Quante volte, per esempio, in un impeto di collera, si dicono parole, si scrivono lettere, si prendono decisioni delle quali, tornata la calma, ci si deve poi probabilmente pentire amaramente! Aveva ragione il Messori, quando lamentava: «Costa caro l’oblio della virtù della prudenza!». Mi stupisce tutta questa tua cultura oggi…! Complimenti. attualità Perché Facebook ha così successo Negli ultimi tempi chiunque abbia un account su Facebook avrà certamente notato come siano aumentati esponenzialmente il numero di persone iscritte e di conseguenza il numero dei propri contatti. La domanda a questo punto diventa legittima e pressante: come spiegare questo enorme successo di Facebook? Ho fatto uno sforzo di immaginazione , ho dato una rapida occhiata alla letteratura scientifica sull’argomento (che sta diventando tanta) e ho elaborato un mio modello dandomi delle spiegazioni. Facebook è diventata di successo per 4 motivi diversi. Capitale sociale Il capitale sociale è un concetto relativamente recente della sociologia contemporanea. Semplificando brutalmente vuol dire che le persone nel loro processo di socializzazione (amici, famiglia, lavoro) acquisiscono un insieme consistente di contatti e legami con le persone che costituiscono il cosiddetto capitale sociale. Facebook in quanto sito per la connessione sociale, rappresenta un ottimo strumento non solo per mantenere costantemente i contatti con le persone che si frequentano, ma consente anche di ricostruire (quando possibile) il capitale sociale pre-esistente (vecchi compagni di scuola, conoscenze episodiche poi perse di vista ecc.). In pratica Facebook consente la manuten- La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 zione e la gestione delle proprie relazioni sociali Rinsaldare legami sociali Un elemento interessante per comprendere il successo di Facebook è anche quella che viene chiamata l’economia del dono. Secondo questa interpretazione il rituale dello scambio dei doni (istituzionalizzato in occasioni particolari: compleanni, Natale, occasioni importanti) è uno strumento attraverso cui noi rinsaldiamo o costruiamo legami e rapporti con le persone. Fate mente locale: quanto sono complessi i significati sociali che attribuiamo allo scambio dei regali a Natale? Regali “veri” da fare a chi vogliamo bene, regali “formali” per mantenere rapporti di rispetto e buona educazione con persone con cui vogliamo mantenere un contatto sociale anche se non fa parte della cerchia dei rapporti profondi ecc. ecc. Facebook declina questo meccanismo attraverso un armamentario che prende la forma di test inutili, poking (l’uso della funzione “poke“) ed anche l’invio di fittizi regalini virtuali (per gli utenti: vi capita mai nella funzione di “scrivi sulla bacheca” di fare caso al tasto “manda un regalo a X”?). In pratica Facebook consente di rinsaldare i legami sociali (o costruirne di nuovi: perché no?) Facebook come palcoscenico Secondo una teoria delle relazioni sociali tanto affascinante quanto complessa, il mondo sociale può essere descritto come un palcoscenico dove noi interpretiamo uno specifico ruolo. La nostra casa e altri luoghi particolari è come se fossero un retroscena dove noi prepariamo accuratamente la nostra presenza sociale (ricordate la scena di Moretti in “Ecce bombo” quando si chiede: “mi si nota di più se vengo o se non vengo…?“). Questa ipotesi si chiama prospettiva drammaturgica dei ruoli o costruzione del sé ed è l’idea che accomuna sia William Shakespeare che il grande sociologo Erving Goffman. Facebook è un enorme palcoscenico (digitale) dove noi costruiamo il nostro ruolo sociale in maniera assolutamente minuziosa: scelta della foto del profilo, scelta degli interessi da inserire nel profilo, scelta delle applicazioni da usare, scelta del criterio con cui accettare inviti da amici o estranei, 29 scelta del linguaggio da adottare e così via dicendo Diffusione delle innovazioni la diffusione delle innovazioni è un processo che usa la comunicazione fra gli individui per invogliare, incuriosire o comunque scegliere l’uso di una tecnologia e o di un nuovo servizio. La conseguenza di ciò è che un’innovazione si diffonde a partire dalla rete sociale del gruppo che la usa per primo. Questi 4 motivi secondo me riescono e spiegare con una certa approssimazione il “perché” del successo di Facebook, ma non il “come” nel senso di come abbia fatto a superare nell’uso altre piattaforme come MySpace, Friendster, Linkedin, Orkut. Ma su questo ancora non ho trovato una risposta. Ho una domanda, invece, questo successo giustifica quanto segue? Organizzava la compravendita sul social network e consegnava l’hashish ai compagni di scuola. Una ragazza residente vicino a Todi, da poco diciottenne, è stata arrestata dai carabinieri con l’accusa di spaccio di stupefacenti: per tutto lo scorso anno scolastico avrebbe venduto hashish ai propri compagni di scuola, stabilendo prezzi e quantità tramite Facebook. I contatti avvenivano infatti esclusivamente tramite Facebook: lì si stabilivano le quantità, i prezzi e le modalità di consegna; la compravendita, che era l’unico momento di incontro concreto, generalmente avveniva all’interno o nelle vicinanze della scuola. Confermata la condanna di un giovane di Potenza che molestava l’ex fidanzata tramite il social network. Non è necessaria una persecuzione “fisica” (per esempio attraverso un pedinamento) o attraverso telefonate e messaggi per meritarsi una condanna per stalking: anche Facebook rientra tra i mezzi attraverso i quali è possibile molestare qualcuno. A deciderlo è la Corte di Cassazione, chiamata a giudicare il caso di Paolo D. (abitante in provincia di Potenza) il quale, non rassegnatosi alla fine della relazione con l’ex fidanzata, aveva iniziato a tempestare la bacheca di lei con messaggi e minacce, per poi arrivare a postare il video di un rapporto sessuale tra loro due. Continua 30 attualità La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 Viaggio nel mondo dell’imprenditoria locale Rubrica di Luca Calabrese Questa settimana per la nostra rubrica abbiamo intervistato il sig. Vincenzo Sangiorgio, titolare dello Studio Sangiorgio sito in via Matteotti 78, all’inizio di via della Pace. Sig. Vincenzo, come nasce lo Studio Sangiorgio? Lo Studio Sangiorgio muove i suoi primi passi nel lontano 1980. L’obiettivo prioritario fu quello di garantire all’utenza, consulenze automobilistiche adeguate, al fine di colmare il vuoto esistente sul territorio per l’espletamento di alcuni servizi indispensabili agli automobilisti ginosini. Tale esigenza fu percepita grazie alla contemporanea attività di assicuratore esercitata con mio fratello Mario, con cui ancora condivido la gestione del presente. Dopo alcuni anni di attività, sono stato onorato di ricevere la delega per l’espletamento delle pratiche automobilistiche dall’Automobile Club di Taranto (ACI Taranto), ciò mi ha permesso di poter fornire una servizio più rapido ed efficiente alla comunità ginosina. Successivamente ho assunto il mandato di sub-agente della SARA assicurazioni. Oggi lo Studio Sangiorgio si contraddistingue per la Professionalità e l’onestà con cui si soddisfano i bisogni della comunità ginosina, ponendo la doverosa attenzione a tutte le categorie, dal singolo privato, al mondo delle imprese, alla pubblica amministrazione. Di cosa si occupa lo Studio SANGIORGIO? Forniamo qualsiasi consulenza automobili- STUDIO SANGIORGIO TRENT’ANNI AL SERVIZIO DEGLI AUTOMOBILISTI stica e assicurativa. In particolar modo eseguiamo: volture sulle proprietà di autoveicoli, la consulenza per il trasporto merci sui mezzi pesanti. Inoltre essendo una delegazione ACI, siamo specializzati nei servizi erogati dall’Automobile Club quali: - Tesseramento dei soci - Certificazione medica per rinnovo patenti - Esazione tassa automobilistica, con consulenza gratuita relativamente alle domande di esenzione della stessa tassa (per soggetti aventi diritto), verifica e storno degli avvisi bonari per omessi e/o errati pagamenti della tassa automobilistica, consulenza veicoli d’epoca e di interesse storico. Da qualche anno siamo anche punto “QUI ENEL”. Pertanto GRATUITAMENTE nel nostro ufficio è possibile concludere alcune operazioni con l’ ENEL: stipula , modifiche o disdette dei contratti di energia elettrica, cambio di indirizzo di recapito della bolletta e altri servizi minori. Siamo anche una agenzia principale SARA Assicurazioni S.p.A.. Trattiamo tutti i rami assicurativi: dall’auto, alla previdenza, alle cauzioni. Soprattutto per la R.C. Auto possiamo offrire soluzioni economicamente vantaggiose per i giovani e particolarmente per gli assicurati virtuosi. Sig. Vincenzo, quale è il segreto di questo suc- cesso? Per essere sempre competitivi sul territorio occorrono impegno, onestà, trasparenza e competenza. Il cittadino si rivolge ai nostri sportelli per ricevere, informazioni, indicazioni e ragguagli su qualsiasi problema automobilistico e non. Noi cerchiamo di fornire risposte concrete ed esaustive in linea alle norme previste dalla legge soddisfacendo le problematiche del cliente. Auguri e benvenuta Giovanna Maria Rossi Lo scorso 8 agosto a Bari è nata Giovanna Maria Rossi a mamma Rita Cardellicchio, al papà Peppe Rossi e ai fratellini Sergio e Francesco Pio gli auguri. Alla piccola Giovanna Maria il benvenuto da parte dei soci Arci di Ginosa vita ginosina La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 31 Le considerazioni ginosine di Pierino Perrone61 ANNI ‘50-’60 In questi anni erano molti i ginosini che andavano a lavorare fuori dal proprio territorio per le conseguenze dell'Unità d’Italia. Alcuni si recavano nelle fabbriche del Nord, costruite con i soldi del Sud, altri addirittura, andavano a lavorare all’estero, principalmente in Germania e in Svizzera. Quando i concittadini, nelle festività o nel periodo estivo, tornavano a Ginosa dimostravano la loro pseudo integrazione con il popolo del nord tentando di parlarne il dialetto. Capitava che quando due persone si salutavano, si sentissero delle esclamazioni tipo “ciao neh, ci vediamo crè”. Nella sala biliardo del bar Jolly e sottolineo Bar Jolly, si sentivano i giovani dire “che freddo stamane neh!” e l’amico Gianni che rispondeva chiedendo se all’altra mano avessero caldo. Non era raro vedere, nelle strade di Ginosa, macchine di grossa cilindrata condotte da giovani ginosini che arrivavano dall’estero. Una domenica mattina, uno di questi ragazzi recatosi dal barbiere, giustificava l’acquisto della sua potente auto affermando che per lui era una necessità, per poter così affrontare serenamente un viaggio lungo e poter oltrepassare il valico del Gran San Bernardo con più sicurezza. Un cliente, che in quel momento era seduto sulla poltrona, ascoltava senza proferire parola. Quando il barbiere finì di raderlo, dopo averlo profumato con acqua di colonia, sventolato ben bene con la tuwàgghie pronunciò la classica frase: “Il signore è servito”. Il cliente si alzò, ringraziò e nel prendere il portamonete per pagare il barbiere disse: “Non so se è per l’età, ma la mia giulietta non mi corrisponde più come una volta”. Salutò i presenti e andò via. Un avventore disse al barbiere: “Ma come tiene l’Alfa Romeo?” e il barbiere con un mezzo sorriso, pensando al cliente appena uscito e al suo modo di fare brillante e scherzoso, rispose dicendo: “Jé la megghiére che se chiàma Giulietta”. ***** 5 AGOSTO 1981 Dopo vari tentativi e sentenze contro il delitto d'onore finalmente in questa data storica, con la legge 442, vennero abrogate le barbarie perpetrate al sesso femminile. Se è vero che questo vale dal punto di vista giuridico è ancora lontano da noi, culturalmente, la vera parità dei diritti: infatti se un ragazzo fa delle esperienze sessuali al di fuori del matrimonio viene considerato un “dritto”, se le stesse esperienze a farle è una donna questa viene definita zócchele. Questa discriminazione si ripercuoteva anche nella dote fatta ai propri figli. I nostri avi lavoravano oltre che per la propria realizzazione anche per migliorare la qualità della vita dei figli, preparando per loro una buona dote all’atto del matrimonio. La dote, a seconda delle possibilità, consisteva in terreni, case e denaro donati dai genitori dei futuri sposi. Per quanto riguardava l’onere del corredo, che consisteva in capi di biancheria intima, di lenzuola, coperte, tovaglie ecc., questo era a carico della famiglia della ragazza. Mentre al ragazzo non veniva chiesto niente di suo, la donna per sposarsi doveva portare in dote lo “stretto necessario”. Se durante la prima notte di matrimonio lo sposo si accorgeva che la sua dolce metà non aveva portato questa “dote”, poteva capitare che il marito abbandonasse immediatamente il tetto coniugale. In altri casi la separazione avveniva dopo tempo e dopo una vita fatta di accuse e liti continue. Quando la ragazza perdeva la verginità prima del matrimonio, e quindi non era più in possesso dello stretto necessario, i genitori del ragazzo utilizzavano l’accaduto come forma di ricatto nei confronti dei futuri consuoceri per incrementare la dote della sposa. ***** UN PERSONAGGIO GINOSINO Viveva a Ginosa un uomo di nome Tettiélle che nonostante fosse avanti con gli anni non aveva perso l’abitudine di fare scherzi. Non era alto, era sempre allegro e si sforzava di parlare in italiano benché non avesse mai messo piede in una scuola essendo rimasto orfano da bambino. Quotidianamente percorreva via Poggio per andare a trovare il figlio che abitava di fronte all’ex macello. Era talmente stravagante che, appoggiandosi ad un bastone, percorreva il tragitto esattamente al centro della strada. Un pomeriggio d’estate, seduto fuori dal bar all’ombra della tenda, di fronte a quella che una volta era la Casa Contadina, vide in lontananza avvicinarsi una coppia molto conosciuta in paese. Si trattava di sposi molto ricchi e senza figli, due persone alte, dall’aspetto molto curato. La moglie era molto magra e lui aveva una pancia molto prominente. Anch’egli portava il bastone. Tettiélle, calcolando i tempi di avvicinamento della coppia, si alzò e facendo pochi passi, rivolgendosi ai due chiese se avesse potuto rivolgere loro una domanda. Alla risposta affermativa chiese: “Ingegnere, mi scusi vede quei signori seduti fuori dal bar?... vorrebbero sapere se è in cinta lei o sua moglie”. L’ingegnere ripresosi dallo stupore per una domanda così insolita alzò il bastone simulando di colpire Tettiélle alla testa. Non gli andò così bene pochi giorni dopo. Sempre in via Poggio, poco oltre il bar del Portico, viveva una signora, vedova da parecchi anni. Tutte le volte che lei era affacciata al balcone Tettiélle la guardava e faceva il verso del cavallo. Un giorno, stanca di questa situazione, all’ennesimo nitrito la signora scese in strada gli tolse il bastone di mano e con lo stesso lo colpì alla testa. Quando Tettiélle guarì dalla ferita riprese le sue abitudini tornando a trovare quotidianamente il figlio. Ma arrivato all’altezza del bar svoltava in via Monte Grappa, imboccava via Sonnino e raggiungeva la fontana di via Poggio e tenendosi sulla sinistra rìpa-rìpe con passo spedito raggiungeva la casa del figliolo. Naturalmente lo stesso percorso per il ritorno. 32 La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 RICERCA & FORMAZIONE rubrica a cura di Giovanni Matera Migliora te stesso “Se vuoi che le cose cambino, devi prima cambiare tu!” “Ognuno di noi - recita un motto cinese va a dormire ogni notte con una tigre accanto. Non sappiamo se questa, al risveglio, vorrà leccarti o sbranarti”. Con detta metafora la saggezza antica vuole ricordare la relazione che ognuno di noi ha con i propri limiti. Quei limiti sono rappresentati dalla tigre, a significare la peggiore e la più pericolosa delle compagnie, ossia: noi stessi. La metafora, dunque, ci invita a migliorarci attraverso la conoscenza e la rimozione dei nostri limiti, a vincere le nostre paure e divenire amici della tigre: di noi stessi. Nei precedenti articoli abbiamo parlato di: “Uscire dall’invisibilità”, “Scambiare in abbondanza”, “Comprendere, ed eccedere nelle aspettative altrui”, “Diventare una bella persona” ecc. Questo percorso sicuramente ci porta a essere delle persone migliori, ma attenzione a non cadere nella trappola del “paradosso dell’eccel- lenza”: Più siamo visibili e bravi nella vita, come nel lavoro, e più aumentano le aspettative su di noi. Migliorare se stessi, quindi, esige una buona dote d’impeccabilità poiché, se fino a ieri (quando eravamo invisibili) fosse possibile permetterci qualche piccolo errore o debolezza, senza che nessuno se ne accorgesse, oggi non potremmo più farlo perché siamo osservati come fossimo sotto una lente d’ingrandimento. Ove mai decidessimo di non proseguire nel miglioramento personale, la nostra rete di alleanze si smaglierebbe, lo stress raggiungerebbe un livello esponenziale, con l’inevitabile conseguenza della perdita costante e continua di opportunità lavorative, fino a rimanere in completa solitudine. Migliorare se stessi, significa anche “studiare”, leggere libri e riviste riguardanti la propria attività e non solo, partecipare a corsi e seminari di formazione, viaggiare, visitare aziende di settori diversi dal nostro, per osservarne con occhi esterni le diversità e paragonarle con i propri sistemi aziendali. Nel momento in cui la nostra sfera d’influenza personale inizia a crescere, come per incanto, anche le nostre famiglie e i nostri collaboratori cominceranno a mettere in atto il loro processo di miglioramento. Grazie al nostro esempio loro saranno più motivati dal nostro rinnovato entusiasmo e dalla nostra accresciuta affidabilità. Mi rendo conto che, in un momento storico come quello che stiamo vivendo, le mie teorie possano apparire piuttosto astratte e inapplicabili, poiché la “logica” c’impone un atteggiamento difensivo, ma io sono convinto esattamente del contrario. E’ proprio in questi momenti che bisogna essere “contro intuitivi” e “proattivi” (vedi artt. precedenti), proponendo idee, prodotti e servizi migliori che ti consentano una netta distinzione dagli altri e ti conducano a un li- argomenti vello maggiore di visibilità. Pertanto, qualunque difficoltà noi stiamo sperimentando in questo momento, dobbiamo sapere che, se desideriamo davvero che le cose cambino, dovremmo indispensabilmente cambiare prima noi stessi! Chiuderei questo mio articolo con un suggerimento riguardante le succitate alleanze e il più evocato “cambiamento”. Si tratta di un semplice esperimento che necessita solo di dieci minuti del nostro tempo (in completa solitudine) per pensare con sincera obiettività ai comportamenti e ai punti di vista delle persone che orbitano nella nostra esistenza: la nostra famiglia, i nostri colleghi di lavoro, i nostri amici, i nostri collaboratori, i nostri clienti ecc. Prendiamo, quindi, una penna e un foglio di carta su cui annoteremo tutte le nostre impressioni tratte, sforzandoci però di vedere, noi stessi, con gli occhi di tutte queste persone. Al termine dell’esperimento, e dopo un attento confronto, ci accorgeremo che qualcosa in noi va necessariamente cambiata, se intendiamo davvero migliorarci e, di conseguenza, “cambiare le cose”; diversamente, potremo soltanto fingere di essere delle belle persone. Giovanni Matera Per consultare gli articoli precedenti: www.materarredamenti.it alla rubrica Ricerca e Formazione N.B. E’ ormai qualche mese che, grazie alla cortese accoglienza della Redazione de “La Goccia” e alla vostra preziosa sensibilità, ho l’onore e il privilegio di curare questa rubrica. Vi confesso che, data la natura degli articoli, a volte ho il timore di essere frainteso o scambiato per una persona saccente con velleità da predicatore. Nulla di tutto ciò. Il mio è solo un tentativo di sincera condivisione dei diversi e utili insegnamenti che ho potuto trarre da anni di studi e approfondite ricerche applicabili non soltanto nel mondo dell’imprenditoria e nella vita pubblica ma anche, e credo soprattutto, nella vita privata. Spero che questi miei modesti contributi siano o possano divenire per Voi di qualche utilità. Grazie. gm attualità La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 35 RUBRICA A CURA DI GIUSEPPE PIZZULLI La risposta all’appello di Dio La predicazione del Vangelo, ha il potere di scuotere le coscienze, emendarsi, fare un esame di sé alla luce dello Spirito Santo, l’agente divino che convince l’uomo che ha bisogno di salvezza. Sono stati quattro giorni di evangelizzazione, dal 26 al 29 Agosto. La Chiesa evangelica di Ginosa, in Via Verbena 7, è uscita dalle quattro mura, evangelizzando con opuscoli e incontri con la gente e Culti serali nei vari quartieri della Cittadina, rispettivamente giù a Piazza fontana, in fondo a Via Fornace, poi in zona Poggio, in Piazza Nusco, infine in Piazza Marconi. Alcuni si chiedono, perché gli Evangelici fanno questo? Ebbene cari amici, c’è “un movente irresistibile” che spinge i fedeli di Cristo ad uscire fuori, ed è “l’Amore” che Dio ha messo nei nostri cuori, per testimoniare dell’Opera di Cristo, per la salvezza delle anime perdute. Gesù nel suo tempo era un predicatore itinerante, per paesi e villaggi, in cerca delle pecore perdute, per portarle nel Suo ovile, quale Buon Pastore. Noi siamo testimoni di Cristo nel nostro tempo, e non possiamo fare a meno di uscire, parlare dialogare, recare la Buona Novella, che Gesù salva, guarisce, dona pace al cuore, conforto, speranza e vita eterna. Ogni sera vari predicatori si sono avvicendati richiamando la gente al ravvedimento e alla conversione a Dio. Tanti hanno ascoltato con interesse il messaggio di Dio, e vogliamo sperare che possano stabilire un nuovo rapporto personale con Dio, attraverso la lettura quotidiana della Bibbia e l’esercizio della preghiera. L’Eterno iddio ha mandato il Suo Figliuolo nel mondo per redimere l’Umanità perduta, a causa del peccato e ancorata al Giudizio. Egli non vuole che alcuno perisca, ma che tutti giungano a ravvedersi. (2 Pt.3,9) Chi crede in Gesù Cristo è salvato, perdonato e fatto figliuolo di Dio. (Gv.1,12,13). Malgrado la corruzione crescente, Dio nella Sua gran Misericordia, attende che le persone si rivolgono a Lui con pentimento. Ancora Oggi è un tempo di Grazia per tutti coloro che si accostano per la fede nel Salvatore Gesù Cristo, ma giorno verrà che questa Dispensazione avrà fine e la porta sarà chiusa. (Mt.25,1-10). Vi domandate voi, amici, dove passerete l’eternità, se non accettate Oggi l’offerta di Dio? La sorte di quelli che restano apatici e indifferenti sarà soltanto un’attesa di Giudizio e di condanna nel tormento eterno. (Apoc. 20,1114). Il tempo della grazia sta per scadere, beati quelli che con la mente ed il cuore, aderiscono all’Oggi di Dio, che invita a far parte del regno dei Cieli. Nel giorno della Pentecoste, l’apostolo S. Pietro predicò un potente messaggio sospinto dallo Spirito santo, dando enfasi alla morte e resurrezione di Gesù, facendo appello alle coscienze di migliaia di persone convenute alla festa. Quel messaggio ebbe un effetto sconvolgente, ma positivo, nelle menti e nei cuori degli astanti, tanto che convinti interiormente, tutti ad una voce dissero: “Fratelli che dobbiamo fare? Pietro disse: Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel Nome di Gesù Cristo per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo”. (At.2,37,38). In quel giorno molti credettero in Gesù e lo ricevettero quale loro Salvatore. Tremila persone in quel giorno furono battezzati nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Le parole chiavi del messaggio evangelico, ancora oggi, sono: Ravvedimento e Conversione. Essi si ravvidero e furono pronti a confessare i loro peccati, compunti nel cuore dalle parole di S. Pietro, che li esortava dicendo: “Salvatevi da questa perversa generazione”. (v.40). Possano queste parole sortire ancora un effetto di pentimento e di conversione, in tanti che hanno ascoltato i richiami della Parola di Dio, di lettori e lettrici, che possano dare una risposta positiva all’appello accorato di Dio, che vuole salvare le loro anime. Oggi siamo noi, per grazia di Dio, che vi diciamo: “Salvatevi da questa perversa generazione”. Noi come Paolo apostolo, “vi facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio vi esortasse per mezzo nostro: Siate riconciliati con Dio”. (2 Cor.5,20). Il Signore dice: Lasci l’empio la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri e si converta a Me che avrò pietà di lui. (Is.55,7). Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il Suo Unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna. (Gv.3,16). Oggi se udite la Sua voce non indurite i vostri cuori, (Eb.3,7), potrebbe essere per qualcuno l’ultimo appello di Dio. Possa ogni lettore/trice rimanere aperto all’OGGI di Dio e dare il suo assenso, accettando Gesù come personale Salvatore. L’Iddio della Pace e della Speranza sia con voi. 36 La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 Il Palazzone “indecente” Caro Direttore, quasi tutti gli anni, durante il periodo estivo, trascorro con la mia famiglia qualche settimana a Marina di Ginosa, cercando per quanto possibile di... staccare la spina dall’attività politica e amministrativa: sono assessore alla scuola e alla cultura del Municipio Roma VII che comprende diversi quartieri di Roma est per complessivi 130.000 abitanti. Infatti, mi sono imposto di evitare...... il richiamo della foresta e cioè di interessarmi in qualsiasi modo alle vicende politico-amministrative del Comune di Ginosa, pur essendone stato negli anni 60, esponente di primo piano quale segretario DC e capogruppo al Consiglio Comunale. Ma questa estate tale pluriennale prassi è stata interrotta dall’episodio che segue. La sera del 15 agosto 2010, subito dopo la cerimonia di premiazione della VII edizione del concorso di “Bellezza e Magia dell’Arte” ho visitato, insieme a parenti ed amici, la relativa mostra ospitata negli uffici della Circoscrizione (Delegazione) riportandone una valutazione molto positiva rispetto alle opere esposte di pittura, scultura, artigianato artistico e dècoupage. Esprimo, pertanto, il mio più vivo apprezzamento agli organizzatori della manifestazione. Ma la serata mi è rimasta impressa per via di un cartello affisso sulla finestra della scalinata di accesso alle sale di esposizione per avvertire i visitatori di non aprirla per evitare la caduta dei vetri e per l’unico servizio igienico disponibile costituito da un ripostiglio bugigattolo con tazza w.c. molto sporca e l’antidiluviana catenella di scarico non funzionante. Mi sono vergognato sia come Ginosino di nascita che in qualità di ex amministratore del Comune di Ginosa per il pessimo biglietto da visita esibito nell’occasione. Possibile che l’Amministrazione Comunale di Ginosa (nonostante i proventi ICI per le migliaia di seconde case ubicate in Marina di Ginosa) non riesca a rendere non dico decorosa ma almeno dignitosa la propria sede circoscrizionale procedendo ai necessari e indispensabili interventi di piccola, ordinaria manutenzione? Cordiali saluti Leonardo Galli argomenti e commenti Domenico Savino: «Ginosa un paese accogliente e generoso Caro Stefano, carissimi amici de La Goccia, con la presente innanzitutto voglio testimoniarvi il più vivo apprezzamento e compiacimento per la vostra straordinaria, puntuale e generosa opera di informazione e comunicazione. Il vostro giornale, con 18 anni di costante presenza, è un bellissimo esempio di spazio di libertà, di stampa al servizio del territorio e della cittadinanza. Consentitemi ora di esplicitarvi alcune mie brevi considerazioni. Sono nipote e figlio di ginosini, lavoro e vivo parecchie ore della giornata a Ginosa da 15 anni, ma solo negli ultimi mesi ho avuto il piacere di verificare l’accoglienza del vostro amabile paese e la generosità della vostra dinamica comunità. L’occasione sono stati i tanti eventi e le diverse iniziative che hanno riempito le serate di questa bellissima estate 2010. Ancora vivo e forte il ricordo della due giorni della Terre de U’ Munachicchie dove arte, cultura, tradizione si sono mischiati benissimo sotto la regia attenta del Circolo Arci Il Ponte. La Ludoteca del Munachicchie pensata per i più piccoli, il Centrino più bello, il Concorso di Poesia e la bellissima e significativa, visto il tema trattato – quello del lavoro che manca e quando c’è è spesso precario e fatto in condizioni poco dignitose - rappresentazione in vernacolo Il paradiso dei cafoni, sono state tutte occasioni per trascorrere piacevolissimi momenti. Particolarmente mi ha colpito Il coinvolgimento di molti giovani e la fattiva partecipazione di molti sponsor e attività commerciali. Ho gustato particolarmente la vostra Marina ed è qui che grazie all’Associazione Culturale Note nel Blu e l’Associazione Turistica Pro Loco di Marina di Ginosa , mi sono divertito, insieme con tutta la famiglia. Tanta musica all’interno del bellissimo Parco Comunale di Marina di Ginosa, davvero trasformato grazie alla nuova gestione della società New Med, ma tanto divertimento anche lungo Viale Ionio e non solo. Ricordo piacevolmente Music Live Show, il Palio degli Anelli, il concerto degli Iunema - con il mio caro amico di infanzia e laertino come me Sebastiano Conte - e tante altre cose belle come il Barbiere di Siviglia con l’Orchestra di Puglia e Basilicata. Un ricco e variegato calendario vacanziero organizzato con l’alto patrocinio del Comune di Ginosa e dell’Assessorato alla Programazione Culturale. Ma “l’estate ginosina e marinese” appena trascorsa, rimarrà per il sottoscritto, un ricordo indelebile sopratutto per aver sperimentato in prima persona, la dinamicità ginosina e il lodevolissimo impegno dell’Amministrazione Comunale. Grazie alla sinergia pubblico-privato, istituzioni pubbliche-terzo settore, una mia idea si è potuta concretizzare. Mi riferisco alla rassegna Cultura al Parco e ai bellissimi incontri con gli autori: i tarantini Tonino Biella, Angelo di Leo e Cesare Paradiso, il ginosino Michele Pacciano e il nostro amato Vescovo S.E. Pietro Maria Fragnelli in compagnia del suo confratello dell’ordine di Sant’Agostino S.E Giovanni Scanavino Vescovo di Orvieto-Todi. Grazie al lavoro della stampa locale e quindi anche a La Goccia, è stata conosciuta prima e apprezzata anche fuori Ginosa. RGStudio, la nuova e bella emittente radiofonica ginosina, ha dato anche il suo notevole contributo: sono riconoscente. Ma consentimi, caro Stefano di approfittare ancora del vostro spazio, per ringraziare in maniera particolare gli amministratori: il Sindaco Luigi Monanaro, il Presidente del Consiglio Vito De Palma, il Delegato Sindaco Leonardo Galante, l’Assessore Stefano Notarangelo, il Consigliere Antonio Bradascio; ma anche i rappresentanti responsabili del mondo associativo - Don Renzo di Fonzo Parroco della Parrocchia SS.Immacolata di Marina di Ginosa e Assistente generale dell’Azione Cattolica della Diocesi di Castellaneta, la Dott.ssa Clemy Pentassuglia dell’Osmairm di Laterza, il Segretario dell’Ass.ne Turistica Pro Loco di Marina di Ginosa Vinicio Spirito e il suo Presidente Pietro Pioggia, Domenico Pallotta della New Med. Un caro saluto, Domenico SAVINO – Laterza (TA) attualità La libertà di cura è o non è un diritto Costituzionale? Il come e il dove curarsi nell’ambito del SSN (Servizio sanitario nazionale) è una prerogativa di esclusiva pertinenza dell’assistito paziente? Nel nostro caso sembra proprio di NO. Siamo Angelo e Patrizia genitori di una bambina di 5 anni affetta, sin dalla nascita, da una grave e rara sindrome genetica ( trisomia 4q e mononosia parziale 10q ), che le comporta un grave ritardo psicomotorio con deambulazione e manualità fine quasi inesistenti rispetto ai percentili della La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 crescita, ed assenza di linguaggio. La sindrome di Simona, la cui rarità è testimoniata anche da soli 4 casi ravvisati in letteratura, le comporta la necessità di continui cicli di fisioterapia sia occupazionale che di kinesi. Da anni, senza voler entrare in conflitto con fisioterapisti e psicologi, ci battiamo per il miglioramento psicofisico di nostra figlia, anche attraverso le terapie. Attraverso le nostre continue verifiche dei cicli di trattamento, ci siamo imbattuti in un centro riabilitativo di Matera, quindi fuori Regione, in cui la bambina aveva trovato un suo equilibrio fisico ed affettivo con gli operatori, tanto da riuscire a raggiungere la posizione eretta. In Puglia, pur senza voler metter in discussione le competenze del Servizio sanitario territoriale accreditato, non abbiamo trovato uguale rispondenza per le primarie esigenze di Simona, che per altro ha accusato una piccola regressione dovuta al rifiuto dell’ambiente e dei rapporti con i terapisti. Dopo una inutile Via Crucis per ASL e uffici, più o meno competenti, siamo ridotti alla disperazio- Avis …chi semina raccoglie 37 ne. Ci rifiutano la possibilità di curare Simona, nell’ambito del SSN, in strutture nelle quali la bambina potrebbe avere ulteriori miglioramenti. Tra l’altro Simona necessita di continui stimoli e cicli ininterrotti di psicomotricità che siamo costretti a pagare di tasca nostra da eseguire anche in casa. CHIEDAMO quindi alle Autorità competenti ed ai Mass Media, come poter rivendicare ed ottenere il nostro diritto alle giuste cure di Simona. Possibile che una sentenza del Tar Puglia, che attesta il diritto alla libera scelta, tanto del luogo di cura quanto del medico, purché con strutture e professionisti accreditate dal Servizio sanitario nazionale anche fuori Regione, non faccia testo e non costituisca nessun precedente legislativo? Crediamo che il caso di Simona non sia isolato, ma soltanto la punta di un Iceberg di una situazione che investe decine e forse centinaia di famiglie. Anche per loro ci sentiamo di chiamare in causa ASL e SSN per assicurare a Simona un futuro di vivibilità e di integrazione. Senza retorica ma con grande determinazione e giusta rabbia, Angelo e Patrizia. Un antico detto cinese recita: “ E’ vero che chi semina raccoglie, ma per raccogliere bisogna piegarsi……”. In silenzio, come è giusto che sia, l’intero Direttivo dell’Avis, in completa autonomia e unico nell’intera provincia jonica, ha aderito al progetto di Avis Nazionale “Dona la Vita” . Questo, con tanta soddisfazione, ha portato ad accreditare all’Avis Città di Ginosa 2 unità del servizio civile per sviluppare lo stesso ambizioso progetto “Dona la vita”. Vi ricordo che solamente i candidati che completeranno la procedura illustrata sul sito www.avis.it, inviando presso la sede nazionale la documentazione cartacea redatta in maniera corretta e completa di tutti gli allegati, saranno da noi convocati alle selezioni. Gli altri verranno esclusi dal Bando con una comunicazione scritta. A tal proposito la sede di Ginosa in via Tempio n° 40, nelle ore serali, è disponibile a rendere agevole il percorso di preparazione dei documenti necessari a partecipare alla selezione. Con questo successo insperato, l’associazione si pone nouvi abiettivi, sinora impensabili, di penetrazione nella vita sociale della nostra comunità, non mirata solo all’atto donazionale, ma a trattare tutti quei processi formativi utili, che rientrano nella sfera di competenza della nostra idendità, alla crescita civile e solidadale delle persone. Ragazzi, anche Voi, insieme a noi siete un tassello importante per contribuire ad una buona raccolta... La scadenza della presentazione delle domande al servizio civile è il 4 ottobre 2010. Domenica ampia partecipazione da Ginosa al IX raduno nazionale dei donatori di sangue a San Giovanni Rotondo. Si rammenta altresì i soci e quanti vorrebbero partecipare alla donazione di domenica 26 settembre dalle ore 8 alle ore 12.30 . Nicola Carenza 38 La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 riceviamo e pubblichiamo Il 19 settembre 2010 Ada e Piero Lanera hanno festeggiato, sul piano affettivo, civile e religioso, la loro lunga storia coniugale, dopo avere superato, con amore e tenacia, cinque decenni di vita insieme. Piero racconta questa lunga storia d’amore!! Tutto è nato, per circostanze provvidenziali, negli anni della più cupa e vera miseria, senza mediazioni ed incertezze con un coraggio incosciente, ho condotto sull’altare, Ada, una donna molto bella e di grande finezza. Sono rimasto folgorato, affascinato oltre che dal suo aspetto esteriore, da un modo di parlare e di esprimersi che, come diceva mia madre, dimostrava una età maggiore dei suoi meravigliosi diciannove anni. Sposai Ada, nonostante avessi appena avviato un lavoro modesto, mal pagato ed a volte , ricordando il baratto, “pagato in natura”. La nostra prima casa, posta sopra lo studio, era piccola, pochi metri quadrati, senza servizi, aerazione, riscaldamento…ma .. furono da me molto sofferte ed accettate, con nobiltà, dalla mia compagna che provenendo dalla media borghesia gioiese, aveva rinunciato a tutto in nome dell’amore. Fui spronato dal mancato aiuto economico dei rispettivi genitori e dalla mancanza di ribellione di Ada che in silenzio accettò questi modesti ambienti e cibi scarsi, ma dignitosi. Mi sentivo, spinto da una forte reazione emotiva, in colpa e non degno di questa donna, tanto da chiedere a Dio come fare ad uscirne; pian piano mi accorsi, nel cercare nel mio IO, che la natura mi aveva dato belle potenzialità: sensibilità ai problemi, uguali ai miei, della gente, serietà, discrezione, saggezza, loquacità scorrevole ed una dose contenuta di umorismo. Con il tempo, il piccolo studio da geometra, mediocre nella professionalità, non di alta tecnologia come quelli odierni, diviene sovraffollato di gente, quasi “ginosinpopolare”; in questo crescendo, non mi risparmiai, impegnandomi per tante ore, in tutte le ore, con tutti. A volte, lavorando di notte, mi tenevano compagnia, i cari amici Peppi- no Carrera e Vittorio Risimini, vigili notturni negli anni settanta di gavetta. E’ inutile precisare che Ada, il mio angelo del focolare, anzi del braciere, era sempre con me, seguendomi, con tanta pazienza nei vari cantieri ed uffici pubblici, discreta ed attenta a consigliarmi in molte mie incertezze, perché, diciamolo pure, in molti casi la donna arriva là dove non arriva l’uomo! E’ stata ed è una donna completa a 360°, con cui ho instaurato una complicità mirabile fino a diventare “due corpi ed una sola mente”. La nostra crescita sociale ed economica, dopo anni tristi costellati di paure nel non violare, per quanto possibile, la legge di Dio e degli uomini, raggiunge un discreto valore, anche se sarà più volte lacerato da affetti diretti e collaterali, dovuti ad eccessiva bontà, che saranno comunque ricuciti con grinta e volontà ferrea. Oggi i tempi sono cambiati e non sono più quelli di quel lontano 19 settembre 1960; vige una esasperata corsa al danaro da procacciare comunque e sempre, nella maniera più ignobile, cannibalesca. Non si punta, come allora, con umiltà su stessi, ma si pretende dagli altri, tutto e subito. Anche per questo motivo, io e la mia Ada, abbiamo deciso di sostituire festeggiamenti scenografici che avrebbero scatenato cattivi sentimenti, con un riservato viaggio di nozze, a sigillo del più bel sogno vissuto insieme per oltre mezzo secolo, a migliaia di chilometri dal paese che ci ha dato in più ma anche…in meno. Piero Lanera Giulio Pinto attualità La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 Volume a cura di Pietro Sangiorgio I 40 anni del Circolo Italsider ginosino di Giovanni Amodio Mi è pervenuto, dalle mani della Prof.ssa Maria Carmela Bonelli, il prezioso dono del libro “1970-2010: quarant’anni di storia del Circolo Italsider di Ginosa”, per il quale sono lieto di esprimere le seguenti riflessioni. Binomio imprescindibile anche nella favola aliena “TELEFONO – CASA”, ritorna alla mente nella similitudine “SIDERURGICO – CIRCOLO ITALSIDER”, per quanto riguarda la spola gratificante che i lavoratori ginosini dello Stabilimento Italsider hanno privilegiato per quaranta anni. Oggi un’iniziativa editoriale di grande pregio estetico e di contenuti, storicizza tale rapporto nel libro elegante a cura di PIETRO SANGIORGIO, che ne ha stilato un’introduzione molto efficace e completa, intitolato appunto “QUARANT’ANNI DI STORIA DEL CIRCOLO ITALSIDER DI GINOSA”, attraverso le testimo- nianze, le riflessioni e le immagini dei lavoratori, per il progetto editoriale Aziend@rte Soc. Cooperativa – Ginosa. La crescita sociale, economica, culturale di un gruppo di lavoratori viene registrata attraverso i sacrifici pendolari e le soddisfazioni di conquistata dignità, che solo nella sicurezza dell’impiego può realizzarsi, con l’aggiunta di una dignitosa distribuzione e utilizzazione del tempo libero, nella casa comune del Circolo, ubicato nella prestigiosa sede del Palazzo Ricciardi. Posto fisso e numerose varianti di svago per il tempo libero, mostre, gite, manifestazioni culturali, incontri, tutto avveniva nella sede, divenuta un prolungamento naturale dell’appartenenza al grande tempio dell’industria, che aveva accolto la dignità del lavoro sicuro e che offriva altrettanta sicurezza nelle attività civili, culturali di un’inte- Domotica a Ginosa: ultimo atto. Domotica; la casa intelligente, il luogo dove gli impianti elettrici tradizionali si integrano con apparecchiature e sistemi in grado di svolgere funzioni parzialmente autonome e programmate dall’utente, come per esempio l’adattamento della climatizzazione quando si abbassa la temperatura esterna, l’accensione della luce di una scala buia e lo spegnimento quando rimane vuota, l’inserimento dell’impianto d’allarme quando non si è in casa, la chiusura automatica delle elettrovalvole del gas e dell’acqua, la notifica, con un messaggio, delle visite quando si è assenti. Domotica a Ginosa, ultimo atto. Il 18 settembre 2010, la Global Service di Piero L’Insalata, ha inaugurato, presso il proprio ufficio, il primo punto EASYDOM ® del sud Italia. L’entusiasmo è alle stelle; le centraline, i bus, il divano, le luci e la tv sono al loro posto. Un po’ di tensione prima del collaudo. Partono gli impulsi elettromagnetici; la sede EASYDOM ® di Milano controlla, on line, che tutto funzioni correttamente. La conferma arriva immediatamente. Un’altra sfera blu si accende in modo intermittente sulla cartina dell’Italia a riprova che il che- 41 ra comunità, come Ginosa. L’opera che raccoglie il pulsare di una comunità nel quarantennale 1970-2010, sotto la guida esaustiva, attenta e appassionata di un suo figlio come Pietro Sangiorgio, raccoglie le testimonianze delle Autorità cittadine, dei direttivi del Circolo, con l’elenco di tutti i soci, non limitandosi ad una solipsistica celebrazione, ma coinvolgendo interventi autorevoli di personaggi di alto profilo e una sterminata serie di foto di repertorio, che documentano tutte le iniziative, ma anche tutte le fisionomie dei soci, dei lavoratori, dei loro familiari, nell’album di ricordi, che annovera meritoriamente tutte le ditte che hanno sponsorizzato il progetto editoriale. Ciò che lo stesso Sangiorgio chiama “cronistoria”, diviene vademecum e documento a cui attingere e da demandare ai propri figli, alla gratitudine di un’intera cittadina, che ha saputo ritrovarsi unita, custode di un periodo estremamente importante della vita sociale e che oggi ne trae un bilancio soddisfacente. ck è andato a buon fine. Domina sulla Puglia, sulla Basilicata e sulla Calabria. Quella sfera è situata sulla città di Ginosa al civico 14 di Piazza Trieste. Piero L’Insalata diventa cosi unico installatore e concessionario certificato EASYDOM ® per le tre regioni. Il suo lavoro inizia da lontano, alla fine del 2009. Ad una fiera conosce Nicola Berardi fondatore di Easydom, uno scambio di idee ed a marzo di quest’anno la domotica atterra a Ginosa con una giornata dimostrativa dedicata ai tecnici del settore; 70 fra geometri, elettricisti, architetti e curiosi. Un successo! A breve sarà disponibile anche un sito interattivo, a firma Global Service, dove gli interessati potranno interagire con la domotica e farsi un’idea, per poi apprezzarne in prima persona e toccare con mano le funzionalità presso l’ufficio allestito ad hoc. La domotica a Ginosa, il futuro al servizio del presente! Cosimo Vavallo 42 eventi sportivi La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 Ottava edizione della “Giornata della Solidarietà” Una grande giornata all’insegna dell’amicizia e della solidarietà si è tenuta domenica 19 settembre in piazza IV novembre in occasione dell’ottava edizione della “Giornata dell’amicizia”, egregiamente organizzata dall’Associazione LU. MA. GI. GI. in collaborazione con il Patronato INAC CIA, l’Amministrazione Comunale, i ragazzi dell’AGESCI Ginosa 2 e il Comitato Italiano Paralimpico. La manifestazione di promozione sportiva ha lo scopo di riunire persone disabili sotto la bandiera dello sport e dell’amicizia, “di dare dignità” fa notare Mario Pastore, presidente dell’Associazione LU. MA. GI. GI., “a persone bisognose che ancora oggi, nel 2010, vivono in uno stato di abbandono e disagio sociale. L’obiettivo potrà essere raggiunto solo con l’aiuto e l’attiva partecipazione di tutta la cittadinanza ginosina, affinché si acquisisca la consapevolezza che adoperarsi per far vivere ai bisognosi una vita più decorosa ci aiuterebbe senza dubbio a vivere meglio.”. L’obiettivo della manifestazione è stato quella della raccolta fondi per il finanziamento dei numerosi corsi promossi dall’associazione LU. MA. GI. GI. Tra di essi vanno annoverati i corsi annuali di nuoto, i corsi di ippoterapie (che dovrebbero iniziare in settimana) e una mensa per i più bisognosi (di cui l’Associazione LU. MA. GI. GI. è cofondatore con la Casa Famiglia), presso il centro anziani, per il quale esiste già un protocollo di intesa con l’amministrazione comunale che finanzia sei pasti al giorno, ma l’associazione, con tutti i suoi sforzi, riesce a soddisfare fra i diciotto e i venti pasti quotidiani. “Naturalmente” nota Mario Pastore “molto si è già fatto in questa direzione. Per quanto concerne la mensa è stato acquistato un furgoncino per il trasporto vivande dalla Casa Famiglia (ove è preparato) al Centro Anziani e delle pentole molto sofisticate capaci di mantenere il cibo inalterato. Per quel che riguarda i corsi di ippoterapia sono stati comperati un asino e una cavalla e costruiti dei box per il loro alloggio”. Si segnala, inoltre, che a marzo verrà rinnovato l’appuntamento al teatro con l’Associazione Italiana Ragazzi Down, “molto emozionante” continua Mario Pastore “perché vedere all’opera ragazzi con diverse abilità impegnarsi per ottenere dei risultati importanti per il loro percorso ci inorgoglisce perché, in fin dei conti, ci sentiamo partecipi”. Ma gli obiettivi dell’Associazione LU. MA. GI. GI. non sono affatto limitati al presente. Si sta pensando, infatti, di organizzare dei corsi il cui scopo preciso sarà quello di aiutare a far crescere questi ragazzi, di darli adeguata dignità affinché si possano idoneamente inserire nel mondo del lavoro. “Nella vita” conclude Mario Pastore “ si può ottenere tutto purché si sia capaci di aiutare gli altri ed ottenere quello che vogliono … insieme per gli altri”. La giornata, divisa in due fasi, ha avuto inizio alle ore 10 con l’arrivo dei gruppi presso la piazza IV novembre. Nella presentazione Giuseppe Pinto, Presidente Regionale del Comitato Italiano Paralimpico, ha voluto evidenziare la continuità di quest’iniziativa, nata nel 2003 da un’idea del consigliere Piero Parisi, e di come da allora Ginosa sia diventata un punto fermo per il Comitato Italiano Paralimpico; il Presidente Regionale dell’UIC, che ha portato i saluti di circa trentamila ciechi presenti nella nostra regione, ha voluto fare qualche osservazione circa l’utilizzo dei termini, e ha fatto notare di come la locuzione “fasce deboli” comincia a star stretto, “si può tutto al più parlare di individui che hanno delle difficoltà”. Dopo i saluti ha preso inizio la fase sportiva della manifestazione prima con un’esibizione dei ragazzi dell’ASD Basket Ginosa, SS Basket Laterza, Centro Minibasket Elia Ciguerra Mottola e l’ASD Basket Matera e poi con il triangolare di basket in carrozzina. Proprio il basket in carrozzina dovrebbe essere la chiara dimostrazione dell’inesattezza del termine “diversamente abili”; secondo Mario Pastore si tratta di gente con “abilità diverse” proprio perché in grado di fare cose che gli altri non riescono a fare, come, per l’appunto, giocare a basket in carrozzina. Particolarmente toccante è stato, infatti, la grande forza di volontà che gli atleti hanno messo in campo, l’impegno che i giocatori hanno profuso nell’affrontare un disagio fisico sicuramente rilevante quale è per l’appunto quella della immobilità degli arti inferiori. Alla fine degli incontri le premiazioni. La giornata è ripresa alle ore 17:30 con l’arrivo degli altri gruppi che hanno dato avvio al quadrangolare di calcio a 5 “Memorial Vittorio Rossi” (indimenticabile ragazzo dell’Associazione Sportiva Taranto, prematuramente scomparso tre anni fa, protagonista insieme ai suoi “fratelli di vita e di sport” di memorabili pagine nelle discipline parolimpiche), che ha visto la partecipazione della Comunità Fratello Sole, dell’Associazione Sportiva Delfino Taranto, dell’Associazione LU. MA. GI. GI. e dell’AGESCI Ginosa 2. Molto emozionante è stata la simpatia mostrata in campo dagli atleti delle squadre partecipanti. Dirimpetto la piazza IV novembre era presente anche l’AISLA (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) impegnata, nella giornata nazionale, nella raccolta fondi per la ricerca. Le numerose bottiglie di barbera d’Asti DOC acquistate dimostrano, ancora una volta, l’enorme sensibilità della nostra cittadina. Nella tarda serata dopo le premiazioni è iniziato uno spettacolo musicale e i presenti hanno potuto degustare i prodotti tipici. È stata una bella giornata di sport e di amicizia. Vera e profonda, una rarità di questi tempi. Liborio Patimisco eventi sportivi La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 Ennesimo en plein per l’8° raduno sportivo di pesca al colpo 43 Al ritorno dalle ferie, l’ “Ass.Hobby pesca’’ raduna decine di pescatori in un’avvincente gara Si è tenuto lo scorso 19 settembre, presso il lago Prichicca, in contrada Caccamone nei pressi di Castellaneta, l’atteso 8° raduno di pesca al colpo individuale organizzato come sempre dall’ “Associazione dilettantistica sportiva Hobby pesca – ambiente natura’’ di Ginosa. L’evento ha richiamato da molte province limitrofe ben 19 pescatori sportivi più in forma che mai dopo le tanto attese ferie estive. Sono le 7 del mattino, e i partecipanti si riuniscono presso il ristorante pizzeria “Al laghetto’’ dei fratelli Stano per assistere ai sorteggi delle postazioni, spesso capro espiatorio della buona o cattiva riuscita della battuta. Dopodichè, ci si sposta direttamente sulle sponde del campo di gara per preparare le attrezzature e dare il via ai giochi. Il fischio d’inizio arriva alle 8 e 50. Le condizioni meteorologiche appaiono particolarmente favorevoli. Un leggero vento, oltre a non ostacolare le necessarie manovre da parte degli atleti, smorza il caldo settembrino ancora piuttosto intenso. Malgrado ciò, i pesci sembrano essere scomparsi. Tutto tace sui due settori A e B. In casi come questo, l’utilizzo di una determinata pastura, seppur nel giusto modo, può davvero fare la differenza. Trascorsa un’ora, molti garisti hanno ancora le loro nasse letteralmente vuote. Le sporadiche e timide mangiate di qualche esemplare di alborella o scardola, mette a dura prova la pazienza dei gareggianti. Nonostante tutto, lo spirito agonistico prende il sopravvento rafforzando la loro determinazione. Il tempo intanto stringe, e mancano pochi minuti alla fine della competizione. Dopo tre ore, giunge lo stop da parte del presidente dell’associazione, Vito Rosato. Si passa ora alla pesatura e al conteggio del pescato, al termine dei quali verrà assegnato un punto per ogni grammo. Nel giro di un quarto d’ora la classifica che riguarda i settori inizia a delinearsi: Sett.A 1° - Filippo Donvito con 2.750 punti 2° - Giuseppe Palmisano con 2.300 3° - Giuseppe Cascini con 1.850 Sett.B 1° - Giuseppe Staffieri con 1.550 punti 2° - Giuseppe Convertino con 1.300 3°- Marco Rosato con 750 Ognuno di loro viene degnamente premiato con un trofeo. Successivamente, vengono palesati i nomi rientranti nella classifica assoluta. Vince e porta a casa due coppe, la seconda per il pesce più grande (una scardola di 450gr.), e un gustosissimo prosciutto crudo del valore di 90 euro, Filippo Donvito di Gioia del Colle. Medaglia d�argento invece per Giuseppe Palmisano di Locorotondo che ottiene di diritto una nassa da 8 cerchi e una bobina di filo da 300 metri. Si piazza al 3°posto il materano Giuseppe Cascini che conquista una comoda sedia pescatore e una bobina di filo. Si accontenta della quarta posizione il suo compaesano, Giuseppe Staffieri che si aggiudica una bobina di filo e un pacco di pastura. Termina in modo pressoché perfetto questo ennesimo raduno di pesca, ormai divenuto un appuntamento fisso per gli appassionati del settore e un�occasione in più per incontrarsi e vivere un’emozionante giornata lasciandosi alle spalle la solita routine quotidiana. Miki Marchionna 44 La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 eventi sportivi COPPA PUGLIA / Termina 1-1 il match d’andata al “Miani” tra biancazzurri e biancorossi Ginosa e Castellaneta si dividono la posta Gli uomini del tecnico Pizzulli, all’esordio ufficiale stagionale in coppa, non vanno oltre il pari casalingo contro i cugini castellanetani e rimandano la qualificazione al match di ritorno. Al vantaggio ginosino firmato da Carriero su rigore, risponde Cecere per gli ospiti. Termina in parità il match d’andata al “Miani”, valevole per il primo turno di Coppa Puglia, tra Ginosa e Castellaneta, con i ginosini che non hanno saputo sfruttare la superiorità numerica di due uomini per centrare il successo. Da sottolineare un infortunio grave occorso al castellanetano Lippolis D. nella ripresa (23’), che in un contrasto di gioco ha riportato a frattura dello zigomo. Prima frazione più avvincente. Ospiti pericolosi al 12’ quando Cecere, lanciato in corridoio, viene stoppato da un bravo Martino in uscita che neutralizza anche il successivo tap-in di D’Andria. I biancazzurri del tecnico Pizzulli fanno vedere buoni fraseggi non riuscendo a finalizzare, ma nel primo vero affondo passano in vantaggio: al 27’ Nigro, ben lanciato in profondità, fa valere la sua velocità su Riformato il quale lo contrasta in maniera irregolare inducendo il direttore di gara ad assegnare il penalty trasformato magistralmente da Carriero. Il Castellaneta, seppure in dieci, reagisce immediatamente ed un minuto dopo, su una disattenzione della difesa locale, perviene al pareggio grazie a Cecere che infila l’incolpevole Martino. La ripresa vede poche occasioni da rete ma con entrambe le squadre determinate nel centrare la vittoria. Al 17’ Cecere, su calcio piazzato dalla distanza, inventa una parabola maligna che trova un superbo Martino a deviare la sfera con la punta delle dita, quanto basta per far terminare la stessa sul palo. La replica ginosina giunge alla mezzora quando Innato, dal limite, sferra un gran diagonale che si spegne di poco a lato. Al 33’ i biancorossi di Lippolis restano in nove per l’espulsione del neo entrato Brizio, reo di aver proferito qualche parola di troppo nei confronti dell’arbitro. Nei minuti finali l’occasione del vantaggio per i padroni di casa capita sui piedi di Carriero che, appena dentro l’area, invece di concludere a rete cerca un dribbling di troppo consentendo alla difesa biancorossa di rimediare. Return-match giovedì 23 settembre al “De Bellis” di Castellaneta. Tabellino della gara (Ginosa-Castellaneta 1-1) GINOSA: Martino, Castellano, Ciracì (28’ st Zicari), Casalingo, Pietracito (43’ st Mancino), Pizzolla, Nigro, Bozza (8’ st Giosuè), Di Matera, Carriero, Innato. A disp.: Larocca, D’Attoma, Iacovino, Mele. All. Pizzulli CASTELLANETA: Leoncino, Bongermino, Riformato, Pietracito, Piccirilli, Netti, Cecere (34’ st Vinci), Nardulli, D’Andria (23’ st Pagliari), Lippolis D. (23’ st Brizio), Iacobino. A disp.: Pastore, Lippolis F., Natile, Manzari. All. Lippolis W. ARBITRO: Marra di Lecce. RETI: pt 27’ Carriero su rig. (G), 28’ Cecere (C). NOTE: Ammoniti Ciracì, Casalingo, Nigro, Innato e Zicari (G), Riformato, Piccirilli e Nardulli (C). Espulsi: al 22’ pt Nardulli (C) per somma di ammonizioni, al 33’ st Brizio (C) per proteste. Domenico Ranaldo ([email protected] - www.asginosa.it) La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 eventi sportivi 45 PRIMA CATEGORIA / I biancazzurri scivolano in casa al cospetto dei cugini biancorossi Ginosa, falsa partenza: derby al Castellaneta Esordio amaro, in campionato, per i biancazzurri che sul neutro di Laterza si fanno sorprendere da un cinico Castellaneta abile ad approfittare di due amnesie della retroguardia ginosina. In rete, per il Ginosa, il neo acquisto Cifarelli (giunto alla vigilia del match) che addolcisce il boccone amaro con una perla su punizione. Alla vigilia del derby, tesserati dalla società quattro neo attaccanti: Stefano Cifarelli, classe 88 (ex Montescaglioso - Promoz. lucana), Agostino Perrone, classe 90 (ex Marconia - Eccellenza lucana), Nicola Basile, classe 88 (ex Fortis Murgia - Serie D) e Luciano Raona, classe 93, proveniente dal vivaio ginosino. Domenica, intanto, trasferta proibitiva in quel di Bitritto: sarà necessaria una prestazione impeccabile per portare a casa un risultato positivo al fine di muovere la classifica. Va al Castellaneta il derby col Ginosa, che espugna il “Madonna delle Grazie” di Laterza e mette in cassaforte i primi tre punti della stagione. I biancazzurri sono apparsi contratti nel primo tempo e solo dopo aver preso due sberle hanno avuto una reazione d’orgoglio sfiorando anche il pari. Parte bene il Ginosa che dopo appena otto minuti si rende pericoloso con Carriero, il cui tiro dal limite impegna severamente Pastore. La replica ospite giunge al 18’ quando Cecere, ben lanciato in profondità, anticipa Larocca in uscita mandando la sfera a lambire il palo. Ancora ospiti pericolosi al 21’ con il solito Cecere che raccoglie un cross tagliato dal fondo e di testa alza di poco la mira. Gli uomini di Pizzulli si fanno vedere con tiri da lontano ed al 32’ Carriero sferra un gran sinistro dal limite chiamando Pastore ad un intervento non facile. La risposta biancorossa è affidata a D’Andria, quando al 35’ calcia da distanza ravvicinata trovando un superbo Larocca ad opporsi con bravura. La ripresa vede un Castellaneta più determinato abile a sfruttare alcune amnesie della retroguardia ginosina. Al 13’ gli uomini di Lippolis passano: su azione di contropiede Cecere, ben assistito da D’Andria, si presenta solo davanti a Larocca e lo infila con un preciso rasoterra. La reazione dei padroni di casa vede al 25’ un tiro insidioso, dal limite, di Cifarelli che si spegne di poco a lato. Al 28’ il Castellaneta perviene al raddoppio su azione fotocopia del primo gol: palla persa in attacco dal Ginosa e ripartenza micidiale degli ospiti con D’Andria che infila Larocca in uscita. A quel punto la gara sembra non avere più storia ed invece i biancazzurri hanno una reazione rabbiosa che produce una serie di occasioni da rete tra cui il gol che dimezza lo svantaggio. Al 32’ Cifarelli, su calcio piazzato da 25 metri, disegna una parabola perfetta con la sfera che termina nel “sette”, riaprendo il match. Al 38’ Perrone, ben servito da Basile, lascia partire dal limite una rasoiata insidiosa sulla quale Pastore si supera rifugiandosi in angolo. Il Ginosa insiste ed al 42’ Casalingo sfiora la traversa con un gran tiro dalla distanza, mentre due minuti dopo è ancora Perrone a rendersi pericoloso con una conclusione velenosa dal limite che vede la sfera lambire il palo. Nei minuti di recupero il forcing ginosino non produce alcun effetto, con i biancorossi valentiniani che portano a casa il primo successo della stagione. Per il Ginosa una falsa partenza con l’obbligo di cercare il riscatto domenica nella non facile trasferta di Bitritto. La compagine barese è reduce dalla sonora vittoria esterna per 3-0 contro il Pro Gioia e punta decisamente in alto: sarà indispensabile una prestazione maiuscola per portare a casa un risultato positivo al fine di muovere la classifica. Tabellino della gara (GinosaCastellaneta 1-2) GINOSA: Larocca, Castellano, Ciracì (33’ st Nigro), Innato, Zicari (14’ st Pietracito), Pizzolla, Cifarelli, Casalingo, Perrone, Carriero, Pagone (8’ st Basile). A disp.: Martino, Mancino, Iacovino, D’Attoma. All. Pizzulli CASTELLANETA: Pastore, Vrapi, Riformato, Iacobino, Piccirilli, Netti, Cecere, Bongermino R. (30’ st Pagliari), D’Andria (41’ st Nardulli), Bongermino D., Lippolis D. (25’ st Pietracito). A disp.: Leoncino, Manzari, Brizio, Vinci. All. Lippolis W. ARBITRO: Cutrino di Lecce. RETI: st 13’ Cecere (C), 28’ D’Andria (C), 32’ Cifarelli (G). NOTE: Ammoniti Ciracì, Zicari, Pizzolla e Nigro (G), Pastore, Iacobino, Piccirilli e D’Andria (C). Domenico Ranaldo ([email protected] - www.asginosa.it) 46 attualità La Goccia n. 19 - 25 aettembre 2010 GRAN FONDO CITTA’ DEI SASSI CIRCUITO DEL SOLE IL TEAM GENUSIABIKE E’ SESTO Domenica 12 Settembre si è svolta a Matera la seconda edizione della G.F. Citta’ dei SASSI, inserita quest’anno nel CIRCUITO DEL SOLE come dodicesima e ultima prova. Alle ore 9.00 in Via Aldo Moro davanti al comune di Matera ben 380 ciclisti hanno dato il via alla gran fondo materana in una bellissima giornata di sole settembrino, con le loro divise rappresentative di tutte le società ciclistiche del Sud e qualcuna anche da più lontano. La gara si è svolta su due percorsi una medio fondo di 95 km con un dislivello di 1469 mt e una gran fondo di 125 km con un disdivello di 1956 mt toccando ben 5 comuni Grassano, Grottole, Pomarico, Miglionico, Montescaglioso e naturalmente Matera, proponendo ai ciclisti quanto di meglio il nostro territorio ha da offrire sotto l’aspetto paesaggistico, con salite e discese che al ciclista amatoriale meno impegnato nella competizione avranno senz’altro dato momenti emozionanti. Il percorso non certo facile visto anche l’altimetria è stato reso ancora più difficile dal forte vento contrario che ha accompagnato i ciclisti per i primi 30 km prima della deviazione per Grassano che ha portato il gruppo dei ciclisti a mantenersi compatto e a non scoprirsi. La vera gara ha quindi avuto inizio alla salita di Grassano che grazie anche al vento a favore ha permesso al gruppo di testa di allungarsi staccando tutti gli altri. Del Genusia Bike, l’impresa riesce a Giovanni Punzi che pur piazzatosi 98° in classifica assoluta, ha tagliato il traguardo con il tempo di 03.42.07, arrivato dietro di lui a 3 minuti e 16 secondi Domenico Buonasanti, successivamente Francesco Marchionna, Giuseppe Fiore e Giuseppe Punzi, per il corridore Roberto Bello invece, la gara si è conclusa al 30 km con un problema tecnico alla bici. In classifica generale a squadre il Genusiabike si piazza in 6^, ottimo risultato pensando che le società presenti erano 60. Guardando le medie dei vincitori intorno ai 30km all’ora, di gran lunga inferiori a quelle delle altre gran fondo della stagione, si comprende la difficoltà del percorso della gran fondo materana e porta a fare i complimenti non solo a chi ha ottenuto un buon piazzamento in classifica ma anche a tutti gli altri ciclisti che in una domenica di settembre hanno voluto misurarsi sulle strade materane, riuscendo a tagliare il traguardo. ADDETTO STAMPA ASD Genusia Bike Dopo 35 anni ritornano a Castellaneta due Mensole Medioevali Dopo un lungo calvario durato 35 anni ritornano alla chiesa dell’Assunta in Castellaneta le due mensole medioevali figurate, dal lontano 1975 data della conclusione dei restauri della chiesa (da uno stile ottocentesco all’originario roamnico, come lo vediamo ora) sotto la direzione dell’arch. Bucci – Morichi, portate momentaneamente alla Soprintendenza di Bari e ritornate solo ora grazie alla solerzia e caparbietà del parroco don Franco Alfarano di San Domenico e Rettore della Chiesa Assunta, di Franco Lagravinese e del difensore civico avv. Francesco Garzone. Tutto ebbe inizio quando tre anni fa, per puro caso, furono viste, nella Cappellina del Castello Svevo dove ha sede la Soprintendenza di Bari, confrontate con alcune foto in bianco e nero in loro possesso, si cominciarono le pratiche per la riconsegna ai legittimi proprietari. È certamente anche grazie alla disponibilità del Soprintendente Fabrizio Vona per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Puglia, e della direttrice del Castello dott.ssa Annamaria Lorusso nonché della dott.ssa Angela Convenuto della Soprintendenza di Taranto, il ritorno e la collocazione definitiva nel loro abitat lì dove furono commissionate, scolpite e posizionate. Due graziose figure in atteggiamento orante che invitano chiunque a mettersi dinanzi all’Altissimo con umiltà e adorazione. Pezzi d’arte sotto lo sguardo e l’attenzione di chi vorrà studiarle e ammirarle (giacchè non si è riusciti a capire la collocazione originaria). Ma oltre alla riconsegna di questi pregevoli pezzi d’arte, la serata del prossimo sabato 25 settembre. sarà occasione per rilanciare seriamente la responsabilità di ognuno a riappropriarci del nostro patrimonio culturale-artistico e religioso, le nuove generazioni dovranno essere i primi fruitori (le scuole saranno interessate) e lo sguardo deve andare oltre: le grandi risorse presenti sul nostro territorio che non vengono utilizzate e rivalutate (ricordiamoci che la chiesa è posta sulla gravina grande attrattiva turistica ma priva di itinerari sul paesaggio naturale, la grande piazza antistante la chiesa ma alla mercé di vandali e incivili che sporcano il prato portandoci i loro cani (i bambini non possono più giocarci). Ci auguriamo che l’occasione serva per una seria rivalutazione del nostro invidiato patrimonio. La serata sarà arricchita dalla presenza e interventi di Mons. Pietro Maria Fragnelli (Vescovo della Diocesi di Castellana), Mons. Cosimo Damiano Fonseca (Presidente della Commissione Arte Sacra della Diocesi), l’arch. Aurelio Miccoli, l’arch. Rosanna Franco (Presidente Arcas) e Autorità Civili e Militari.
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