Monoclonal Mouse

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Monoclonal Mouse
Monoclonal Mouse
Anti-Human
Myeloid/Histiocyte Antigen
Clone MAC 387
Codice M0747
Uso previsto
Per uso diagnostico in vitro.
Il prodotto Monoclonal Mouse Anti-Human Myeloid/Histiocyte Antigen, Clone MAC 387, è destinato
all’immunocitochimica. L’anticorpo marca gli istiociti dei tessuti e si rivela utile per l’identificazione
dell’istiocitosi, sia la forma maligna (1, 2) che la sindrome emofagocitica (1). L’identificazione differenziale si
avvale dei risultati di un pool di anticorpi. L’interpretazione dei risultati deve essere effettuata da medici
qualificati, nel contesto dell’anamnesi clinica del paziente e di altri test diagnostici.
Sinonimi dell’antigene
Antigene L1, S100A8/S100A9, MRP8/MRP14, calprotectina, calgranulina e antigene della fibrosi cistica
(1, 3, 4).
Introduzione
L’antigene mieloide/istiocitico è una molecola che si lega al calcio ed è composto essenzialmente da catene
polipeptidiche diverse che formano un complesso proteinico dal PM ~36500 kDa (1). Il complesso contiene
almeno quattro subunità diverse il cui peso molecolare è compreso fra 8 e 14 kDa (4). Appartiene alla famiglia
S100 (4), che è una grande sottofamiglia di proteine a fattore edematogeno EF (3).
L’antigene mieloide/istocitico viene espresso dai neutrofili e dai normociti circolanti (e migrati), nonché da una
sottofamiglia di macrofagi tissutali reattivi e da numerosi eosinofili tissutali. Si esprime anche negli epiteli
squamosi delle membrane mucose, in cui però solo l’epidermide si trova nello stato reattivo. Tuttavia, le unità
pilosebacee risultano spesso positive. Nella diagnostica in vitro, è stato documentato l’effetto microbicida
dell’antigene e l’espressione dello stesso negli epiteli può essere correlata a questa caratteristica (1).
Reagente fornito
Anticorpo monoclonale murino fornito in formulazione liquida come coltura cellulare surnatante dialisata contro
Tris/HCl 0,05 mol/L, pH 7,2, contenente NaN3 15 mmol/L.
Clone: MAC 387 (2). Isotipo: IgG1, kappa.
Concentrazione di IgG murine mg/L: leggere l’etichetta sulla fiala.
Immunogeno
Componenti dei monociti del sangue periferico isolati mediante cromatografia per affinità del materiale
monocitico solubilizzato con detergente (2).
Specificità
L’anticorpo è stato clusterizzato come anticorpo anti-mieloide al 3rd International Workshop and Conference on
Human Leucocyte Differentiation Antigens (6).
Nel Western blotting di proteina L1 purificata mediante focalizzazione isoelettrica, l’anticorpo ha marcato le
bande identiche a quelle marcate dall’anticorpo policlonale di coniglio anti-L1 (5).
Nei preparati di sangue periferico essiccati all’aria e fissati con acetone, l’anticorpo marca i monociti e i
granulociti, ma non i linfociti (2).
Precauzioni
1. Per uso professionale.
2. Il prodotto contiene azide sodica (NaN3), una sostanza chimica altamente tossica in forma pura. Alle
concentrazioni indicate, il prodotto non è classificato come pericoloso, ma l’azide sodica potrebbe reagire con
le tubature in piombo e in rame formando accumuli altamente esplosivi di azidi metalliche. Norme per lo
smaltimento: eliminare il materiale sciacquando abbondantemente con acqua per evitare l’accumulo di azidi
metalliche nelle tubature.
3. Utilizzare le procedure di manipolazione indicate per i prodotti derivati da fonti biologiche.
Conservazione
Conservare a 2–8 C. Non usare dopo la data di scadenza indicata sulla fiala. Se i reagenti sono conservati in
condizioni diverse da quelle specificate, l’utente deve verificarne le condizioni. Non esistono segni evidenti che
indichino l’instabilità del prodotto. Per questo motivo, è necessario includere gli opportuni controlli positivi e
negativi per ogni campione del paziente. Se si dovesse osservare una colorazione inattesa non attribuibile a
modifiche delle procedure di laboratorio e si sospetta un problema relativo all’anticorpo, contattare il Servizio
Tecnico.
Preparazione
del campione
Sezioni in paraffina: l’anticorpo può essere utilizzato per marcare sezioni tissutali incluse in paraffina e fissate in
formalina. Si possono conseguire risultati ottimali con o senza un pretrattamento dei tessuti con Proteinase K,
codice S3020. Meno soddisfacenti sono i risultati che si ottengono tramite smascheramento termoindotto
dell’epitopo (HIER) con il prodotto Dako Target Retrieval Solution, High PH, codice S3308 oppure con il
prodotto Dako Target Retrieval Solution, pH 9, codice S2368. Si è invece rivelato inefficace lo
smascheramento termoindotto dell’epitopo (HIER) con il prodotto Dako Target Retrieval Solution, Citrate pH 6,
codice S2369 e con il prodotto Dako Target Retrieval Solution, codice S1700. Le sezioni di tessuto non devono
andare a secchezza durante il trattamento o la successiva colorazione immunocitochimica.
(111495-003)
M0747/IT/KLI/30.08.04 p.1/2
Dako Denmark A/S · Produktionsvej 42 · DK-2600 Glostrup · Denmark · Tel. +45 44 85 95 00 · Fax +45 44 85 95 95 · CVR No. 33 21 13 17
Procedura di colorazione
Diluizione: Monoclonal Mouse Anti-Human Myeloid/Histiocyte Antigen, codice M0747, può essere utilizzato su
sezioni di tonsille umane fissate in formalina, incluse in paraffina, a concentrazioni comprese fra 1:200 e 1:400,
con incubazione per 30 minuti a temperatura ambiente con l’anticorpo primario. Le condizioni ottimali possono
variare a seconda del campione e del metodo di preparazione e devono essere stabilite dai singoli laboratori. Il
controllo negativo raccomandato è Dako Mouse IgG1, codice X0931, diluito alla stessa concentrazione di IgG
murine dell’anticorpo primario. A meno che la stabilità dell’anticorpo e del controllo negativo diluiti non sia stata
definita nella procedura di colorazione specifica, si raccomanda di diluire i reagenti immediatamente prima
dell’uso oppure di diluire con il diluente per anticorpi Dako Antibody Diluent, codice S0809. È necessario
eseguire gli opportuni controlli positivi e negativi per ogni campione analizzato.
Visualizzazione: si raccomanda l’uso dei kit DAKO LSAB™+/HRP, codice K0679, e DAKO EnVision™+/HRP,
codici K4004 e K4006. Seguire la procedura allegata al kit di visualizzazione prescelto.
Limitazioni specifiche
del prodotto
L’antigene mieloide/istiocitico può dare falsi positivi a causa dell’assorbimento passivo in vivo e in vitro da parte
delle cellule. Il livello sierico dell’antigene mieloide/istiocitico è piuttosto alto in numerose infezioni, disordini
infiammatori e tumori maligni; inoltre, dato il peso molecolare relativamente basso dell’antigene stesso, risulta
elevata anche la concentrazione extravascolare (1).
Caratteristiche
prestazionali
Le cellule colorate dall’anticorpo presentano una colorazione citoplasmatica granulare (2).
Tessuti normali: l’anticorpo marca un ampio assortimento di istiociti nelle varie fasi di differenziazione ed
attivazione nel tessuto fissato (6). L’anticorpo marca una serie di macrofagi, fra cui i macrofagi del tessuto
reattivo, della polpa rossa della milza, alveolari, mesangiali e delle infiltrazioni tumorali, nonché le cellule
Kupffer. Si è osservata una debole colorazione di alcune sezioni dei macrofagi a corpo tingibile. L’anticorpo ha
marcato l’epitelio squamoso della pelle e delle tonsille. Non si è osservata nessuna colorazione negli altri epiteli
analizzati, ivi compreso l’epitelio ghiandolare di numerose altre parti del corpo (2).
Tessuti patologici: nei granulomi sarcoidi e tubercolari, si è osservata una colorazione variabile o negativa delle
cellule epiteliali, negativa delle cellule giganti. Le cellule interdigitate del reticolo sono state marcate
dall’anticorpo nelle sezioni tissutali delle linfoadenopatie dermatopatiche. Nell’istocitosi X, l’anticorpo ha
marcato sia le cellule mononucleate che giganti. Non si è osservata nessuna colorazione dei sarcomi del
tessuto molle (2).
Bibliografia
1. Brandtzaeg P, Dale I, Gabrielsen T-Ø. The leucocyte protein L1 (calprotectin): usefulness as an
immunohistochemical marker antigen and putative biological function. Histopathology 1992;21:191-6.
2. Flavell DJ, Jones DB, Wright DH. Identification of tissue histiocytes on paraffin sections by a new
monoclonal antibody. J Histochem Cytochem 1987;35:1217-26.
3. Schäfer BW, Heizmann CW. The S100 family of EF-hand calcium-binding proteins: functions and
pathology. TIBS 1996;21:134-40.
4. Fagerhol MK. Nomenclature for proteins: is calprotectin a proper name for the elusive myelomonocytic
protein? J Clin Pathol: Mol Pathol 1996:49:74-9.
5. Brandtzaeg P, Jones DB, Flavell DJ, Fagerhold MK. Mac 387 antibody and detection of formalin resistant
myelomonocytic L1 antigen. J Clin Pathol 1988;41:963-70.
6. Jones DB, Flavell DJ, Wright DH. M4.12. Tissue reactivity of a monoclonal antibody directed against cells
of the human monocyte-macrophage lineage in formalin-fixed, paraffin-embedded tissue. In: McMichael AJ,
Beverley PCL, Cobbold S, Crumpton MJ, Gilks W, Gotch FM, et al., editors. Leucocyte typing III. White cell
differentiation antigens. Proceedings of the 3rd International Workshop and Conference; 1986 Sept 21-26;
Oxford, England. Oxford, New York, Tokyo: Oxford University Press; 1987. p. 692-94.
Legenda dei simboli
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Numero di c atal ogo
Limiti di temperatur a
Dispositivo medic o-diagnositc o
in vitr o
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