Market Insight – Mercati Forex

Joshpreet Tiwana
Associate Director- Product Specialist
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Market Insight – Mercati Forex
Ribasso dell’NZD destinato a continuare
21 ottobre 2016
Pausa nella flessione dell’NZD
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Emergono i primi segnali di una netta inversione di tendenza del dinamismo che ha sostenuto il rally dell’NZD nell’arco
dell’ultimo anno. Nelle sei settimane appena trascorse l’indice dell’NZD ponderato per l’interscambio ha ceduto il 2,7%* a
causa delle pressioni dovute alla politica monetaria accomodante sul fronte interno e all’indebolimento del supporto
proveniente dai prezzi dei latticini. Inoltre, il recente aumento dei rendimenti sovrani nei mercati sviluppati ha attenuato il
sostegno all’NZD proveniente dalle operazioni di carry trade, che beneficiano dell’ampliamento dei differenziali di interesse
tra il dollaro neozelandese e le altre valute (cfr. Figura 1). I dati sull’inflazione del terzo trimestre, risultati superiori alle attese,
hanno dato una lieve spinta alle coppie NZD/USD e NZD/EUR, ma è probabile che la tendenza al ribasso continui, innescata
potenzialmente da un ulteriore taglio del tasso ufficiale da parte della Reserve Bank of New Zealand (RBNZ).
Fonte: Bloomberg, ETF Securities
Influenza dei fattori ribassisti
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Durante l’ultima riunione sulla politica monetaria la banca centrale neozelandese si è astenuta dal ridurre i tassi d’interesse,
ma ha chiarito che “sarà necessaria un’ulteriore espansione monetaria”. L’economia neozelandese ha beneficiato di solidi
flussi migratori in entrata e di una crescita robusta, ma l’inflazione primaria rimane a un minimo pluridecennale, in parte a
causa dal vigore dell’NZD. Come indicato in un discorso pronunciato la scorsa settimana dal vicegovernatore dell’RBNZ, John
McDermott, il timore della banca centrale è che la debolezza dell’inflazione primaria accresca le aspettative di inflazione
futura, influenzandone il livello effettivo. L’inflazione del terzo trimestre, pur avendo sorpreso i mercati a quota 0,2%, rimane
anemica in termini assoluti, ed è probabile quindi che la banca centrale mantenga il proprio orientamento accomodante e
riduca i tassi alla prossima riunione del 9 novembre. Il calo dei tassi, a sua volta, dovrebbe pesare sul differenziale di interesse
tra l’NZD e le valute di altri paesi sviluppati, e potrebbe mantenere la divisa neozelandese sotto pressione.
Forte resistenza in vista
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Il cambio NZD/USD oscilla attualmente tra la sua linea di tendenza ribassista, stabilita di recente intorno al livello di 0,721, e
la sua media mobile a 100 giorni, a quota 0,718*. Questi livelli sono importanti, avendo costituito punti di supporto cruciali
negli ultimi mesi, e sarà difficile che la valuta li superi in assenza di un forte impeto. Se iniziasse a perdere terreno, la coppia
valutaria incontrerebbe probabilmente un sopporto in corrispondenza del minimo del 25 luglio a circa 0,696*, un livello
*Tutti i dati citati sono tratti da Bloomberg salvo diversa indicazione.
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inferiore del 3,9% rispetto agli attuali. Per il cambio NZD/EUR, allo stato attuale il quadro tecnico è meno convincente, ma un
ulteriore aumento a quota 0,66 fornirebbe un’opportunità interessante per assumere un’esposizione short, poiché questo
livello di resistenza non viene superato stabilmente da maggio dello scorso anno.
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