Rosencrantz e Guildenstern sono morti

Transcript

Rosencrantz e Guildenstern sono morti
Recensioni teatrali |
Teatro.Persinsala.it
Simona Maria
Frigerio
novembre 24, 2011
pe
rs
in
sa
la
Al Teatro Sala Fontana, una riedizione di Rosencrantz e
Guildenstern sono morti in delicato equilibrio tra cialtroneria
attorale e filosofia dell’essere.
Shakespeare l’affabulatore scaltro, il poeta eufistico, il
tragediografo splatter: se non fosse il bardo qualsiasi tra
queste denominazioni gli calzerebbe a pennello e, probabilmente, persino
lui se ne compiacerebbe – da uomo di teatro, e di mestiere, qual era.
Tom Stoppard non si fa di questi problemi (che sono molto più della critica
paludata all’italiana e dell’autoreferenzialità propria di alcuni registi) e
gioca con uno tra i testi più noti, ma non tra i meglio riusciti, di
Shakespeare, Amleto – quel triste principe di Danimarca che non si sa se
sia maggiormente afflitto per la dipartita del padre, la perdita del trono o
le avances di Ofelia, che manda in “convento” o, in slang elisabettiano, al
bordello – per reinventare una pièce che è, insieme, occhio disincantato
sull’esercizio del potere e letterale presa per i fondelli del recitar sublime e
dell’eroe tragico.
Teatro e metateatro, quindi (ossia teatro che riflette su di sé), ma anche
gioco di parole, citazione colta intercalata nello sproloquio, per un
tourbillon divertito e divertente che, alla fine, lascia l’amaro in bocca e una
domanda implicita: “cosa contano Rosencrantz e Guilderstern, cosa
contiamo noi tutti, pedine del potere? O attori alla mercé del pubblico
ludibrio?” Nulla sembrerebbe. Il destino è già segnato: la commedia scritta
alla nascita – il finale ben noto e comune.
Letizia Quintavalla e Bruno Stori, registi di questa nuova rappresentazione,
si sentono liberi di tagliare il numero di attori – sostituendo i personaggi
illustri con frammenti del film di Stoppard, premiato a Venezia con il Leone
d’Oro. L’idea non guasta (sebbene magari nasca anche da esigenze di
costi): eliminare le parti tragiche, i protagonisti, renderli per una volta
ombre al cospetto della carnalità della crew – le pedine che siamo un po’
tutti nella nostra vita quotidiana, giocata dai “grandi” che decidono sulle
nostre teste di lavoro, sanità, istruzione, pensioni, in una parola: la nostra
intera vita – sembra quasi rimettere in pari la bilancia della giustizia.
La sovrapposizione e moltiplicazione di generi teatrali – dalla pantomima
alle ombre cinesi – si sposa ottimamente con l’intento metateatrale del
testo di Stoppard; gli attori sono in parte e divertenti – fin dall’incipit
giocato in platea mentre il pubblico si accomoda in poltrona; i costumi si
sposano bene alle scenografie, che puntano all’essenzialità – utili
http://teatro.persinsala.it
1/2
Recensioni teatrali | Teatro.Persinsala.it
Recensioni teatrali |
Teatro.Persinsala.it
Simona Maria
Frigerio
novembre 24, 2011
sa
la
all’azione ma senza compiacimenti manieristici da teatro Stabile – e al
simbolico. Del resto a Shakespare e agli elisabettiani bastava davvero
poco per far volare il pubblico: versi e giochi di parole, scherzacci da
osteria e sublimi capitomboli linguistici, un teschio, uno scettro e qualche
pugnale al momento giusto. Semplicemente, teatro.
pe
rs
in
Lo spettacolo continua:
Teatro Sala Fontana
via Boltraffio, 21 – Milano
fino a venerdì 2 dicembre
orari: feriali, ore 20.30 – festivi, ore 16.00 (lunedì riposo)
Rosencrantz e Guildenstern sono morti
di Tom Stoppard
regia Letizia Quintavalla e Bruno Stori
con Stefano Braschi, Carlo Ottolini e Franco Palmieri
http://teatro.persinsala.it
2/2
Recensioni teatrali | Teatro.Persinsala.it

Documenti analoghi

ROSENCRANTZ E GUILDENSTERN SONO MORTI

ROSENCRANTZ E GUILDENSTERN SONO MORTI Napoli, Teatro La Perla: 15-16 dicembre 2008 ore 10,30 - ingresso € 8,50 Elsinor Teatro

Dettagli

The Neck Is A Bridge To The Body - Recensioni teatrali

The Neck Is A Bridge To The Body - Recensioni teatrali possiamo dire che Kaki King è riuscita a far sembrare naturale la sua incredibile capacità di raddoppiare il numero delle proprie dita al momento di suonare. Pare infatti di assistere a un flamenco ...

Dettagli

Morte di un commesso viaggiatore

Morte di un commesso viaggiatore Dall’altro lato, il filo di speranza, la possibilità di riscatto, Miller li indica nel rifiuto di quel sogno, nell’accettazione di se stessi come esseri umani, e li esprime nelle ultime battute di Bi...

Dettagli