The Neck Is A Bridge To The Body - Recensioni teatrali

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The Neck Is A Bridge To The Body - Recensioni teatrali
Recensioni teatrali | Teatro.Persinsala.it
Francesco
Chiaro
dicembre 3, 2015
Ultima tappa italiana per Katherine Elizabeth King, chitarrista di Atlanta
(USA) giunta al Quirinetta di Roma.
Kaki King saluta i suoi fan con un’ora di concerto serratissimo,
presentando il suo ultimo lavoro: The Neck is a Bridge to the Body.
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Se non avete mai assistito a un concerto della virtuosissima KK, forse vi
sembrerà strano sentire parole come plastica, iperspazio mentale, visual
new age e mani con venti dita. Eppure non è possibile parlare delle
performance live di questa artista senza usare proprio queste parole.
Vediamole nel dettaglio.
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Plastica, ovviamente, perché di tal materiale è composta la candida e
personalizzata Ovation Adamas 1581-KK, strumento che permette alla
chitarrista di dare libero sfogo a quella infantile passione (nel senso stretto
del termine) per le percussioni, che accompagnano immancabilmente ogni
suo pezzo, che ci portano dritti dritti al secondo termine: l’iperspazio
mentale. Non c’è altro modo, infatti, di definire l’ambiente che viene a
crearsi non appena Kaki comincia a toccare la chitarra. Toccare, perché
con lei ogni singolo contatto tra strumento e corpo umano è ascrivibile al
più sublime predicato di suonare, fare arte. Un dito sul Mi cantino, un
tapping imperterrito, l’anello sfiora il ponte e poi colpisce il bordo della
cassa di risonanza, il pollice si perde nello slapping, le unghie
accompagnano la mente, le vibrazioni la fanno librare in aria.
Una performance musicale moderna, però, non sarebbe tale senza delle
belle immagini di accompagnamento. Ed è qui che entra in gioco la
Glowing Pictures, società specializzata in visual all’ultimo grido. Con due
proiettori, uno alle spalle e l’altro puntato direttamente sull’immacolata
tela sonora che è la sua chitarra, lo spettacolo riesce ad abbattere
qualsiasi ritrosia del pubblico, che si ritrova inesorabilmente avviluppato
dalla storia raccontata con naturalezza e semplicità dalla musica e dal
mapping. Secondo alcuni, l’arte è far sembrare naturale qualcosa che non
lo è. Dopo 30 lunghi anni di indefessa convivenza con lo strumento,
possiamo dire che Kaki King è riuscita a far sembrare naturale la sua
incredibile capacità di raddoppiare il numero delle proprie dita al momento
di suonare. Pare infatti di assistere a un flamenco vecchio stile, se non
fosse che manca la danzatrice e tutti i chitarristi sono racchiusi in due sole
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mani. Non a caso è la prima artista femminile ad essere entrata
nell’elenco dei guitar gods della rivista Rolling Stones.
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Il concerto ha avuto luogo presso:
Quirinetta Caffè Concerto
via Marco Minghetti 5 – Roma
mercoledì 2 dicembre, ore 22.00
la
Con dieci album all’attivo, non possiamo che attendere con impazienza la
sua prossima creazione, mai sazi di un suono capace di ribaltare tutte le
certezze che decenni di musica pop ci hanno dato circa la voce della
chitarra. Una voce che, con Kaki, diventa un coro. Katherine Elizabeth
King, classe 1979, è un artista da non sottovalutare.
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The Neck Is A Bridge To The Body
chitarra Katherine Elizabeth King
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