Amore ai Tempi del Colera

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Amore ai Tempi del Colera
Recensioni teatrali |
Teatro.Persinsala.it
Simona Maria
Frigerio
giugno 13, 2015
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Si chiude la Stagione 2014/2015 del Funaro di Pistoia con
un’Operita musical per cantattrice e suonatori, tratta da uno
dei capolavori di Gabriel García Márquez.
Amore ai Tempi del Colera è un corposo libro barocco di uno
tra i massimi narratori della letteratura latinoamericana
contemporanea. Snodandosi per oltre sessant’anni di vita e di morte,
racconta gli intrecci di un particolarissimo ménage à trois tra
un’insopportabile egocentrica, Fermina Daza – che sembra rispondere alla
medesima logica di Emma di Jane Austen: ossia, essere “un’eroina che non
potrà piacere a nessuno, fuorché” all’autrice; un uomo pigro di mente e di
sentimenti, il doctor Juvenal Urbino, marito della donna; e l’inguaribile ma
bravissimo a conservarsi in vita, Florentino Ariza – amore di pubertà della
Daza che attenderà 53 anni, 7 mesi e 11 giorni comprese le notti per
coronare il sogno d’amore di vivere con l’amata per «toda la vida».
Cristina Pezzoli (regista) e Laura Marinoni (cantattrice) riescono a
estrapolare dalle 450 pagine di romanzo l’essenza della vita e del modo di
essere e pensare dei tre personaggi e a condensare con lucidità e poesia il
fiume in piena del realismo magico – condito con una buona dose di ironia
– proprio di Márquez.
Convince quindi questa difficile riduzione letteraria, così come gran parte
dei motivi musicali utilizzati per accompagnare e alleggerire il testo, oltre
che per ricreare quelle atmosfere caraibiche che si respirano nel tomo
originale. Felice, in particolare, la scelta di Mein Herr (che tutti
ricorderanno interpretata da una strepitosa Liza Minnelli in Cabaret); meno
quella della canzone di Rosa Balistreri che parla di amore tradito, dato che
del personaggio di Fermina si può dire tutto tranne che sia mai stata
innamorata di qualcuno tranne che di se stessa e, di fronte all’infedeltà del
marito, non è certo la gelosia a farla andar via bensì l’orgoglio ferito e il
timore che in paese si sappia tutto e si rida alle sue spalle. Del resto, la
stessa Fermina, disillusa dal viaggio nei luoghi della sua infanzia, sarà ben
lieta di tornarsene a casa appena il marito le si presenterà dinnanzi.
Pochi anche gli oggetti in scena ma oltremodo funzionali e, in alcuni casi,
connotati da un’intima poesia, come la tinozza piena d’acqua sulla quale il
battello dell’amore ai tempi del colera potrà continuare a navigare por
toda la vida degli amanti; o il velo da sposa che si trasforma in un bambino
che Fermina/Laura culla, mentre canta una ninna nanna imbevuta di
saudade; o, ancora, quando da un secchio cascano piume multicolori che
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Lo spettacolo è andato in scena:
Il Funaro Centro Culturale
via del Funaro, 16/18 – Pistoia
venerdì 12 giugno, ore 21.00
la
sembrano dare corpo al racconto del pappagallo fuggito su un albero del
giardino – che sarà causa della tragicommedia che porterà all’happy
ending, tanto improbabile quanto agognato dal lettore e dal povero
Florentino Ariza.
Da sottolineare infine che lo spettacolo è il frutto di una residenza al
Funaro di Pistoia, che si riconferma anche in questo luogo altro rispetto
alle logiche di mercato imperanti; e spazio, oltreché propositivo di
iniziative uniche nel panorama italiano (come, in apertura di Stagione, il
Forman Brothers’ Theatre), disponibile anche a investire in produzioni
di qualità.
Amore ai Tempi del Colera
Operita musical per cantattrice e suonatori
dal romanzo di Gabriel García Márquez
regia Cristina Pezzoli
con Laura Marinoni
e con Alessandro Nidi (pianoforte), Marco Caronna (chitarra e
percussioni)
scene e costumi Rosanna Monti
assistente alla regia Luca Orsini
amministratrice compagnia Sara Novarese
service audio-luci Piano e Forte
produzione Pierfrancesco Pisani, Nidodiragno e Parmaconcerti
in collaborazione con Infinito S.r.l. e il Funaro/Pistoia
Foto: Ilaria Costanzo
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