PREvisioni

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PREvisioni
a cura di Arianna Dagnino, Stefano Gulmanelli, Giordano Stabile
PERSONAGGI
Un androide
niente male
(e il prof. replicante)
a prossima volta non mi sobbarcherò un viaggio così
lungo vi manderò il mio androide!». È così che Hiroshi Ishiguro, professore all’Università di Osaka, ha concluso
il suo intervento alla recente conferenza sulle interfacce
intelligenti tenutasi a Sydney. E potrebbe davvero non essere
solo una battuta. Già assurto a notorietà mondiale per aver
creato Repliee Q1 (sotto), un robot di fattezze femminili a
prima vista indistinguibile da un essere umano, Ishiguro
sta lavorando a Q2, una perfetta replica di se stesso che
verrà pronta entro fine anno. Per
assicurare la massima somiglianza in un’incombenza come
quella di conferenziere, Ishiguro
si è presentato all’audience
coperto da capo a piedi da una
tuta di plastica con sensori che
ne registravano i movimenti: «Se
la platea “sentirà” comunque la
mia autorità avendo davanti il
mio androide – mentre io parlo
in teleconferenza comodamente
seduto a casa mia – avrò raggiunto il mio scopo». Provocazioni
a parte, lo scopo principale del
lavoro di Ishiguro è quella di fare
uscire gli androidi da quello che
egli stesso definisce un limbo ambiguo: «La gente comune
sarà pronta ad accettarli solo se sembrano meno umani
oppure se lo sembrano ben di più di quanto lo siano ora».
Q2 sarà un primo passo verso la seconda opzione.
L
NUMERI DAL MONDO
15
I secondi che intercorrono nel mondo,
in media, fra una morte per tubercolosi e
l’altra (Stop Tb Plan, Oms)
I miliardari in dollari nel 2005
in tutto il mondo, 119 in più rispetto
al 2004 (Fortune)
793
100
Euro pagati in India dalle società farmaceutiche internazionali a chi si presta
a fare da «cavia umana» per nuovi farmaci (Cosmos)
Dollari di retta annua alla «92nd Street Y», la più
esclusiva scuola materna privata
di New York (Sydney Morning Herald)
30.000
GLOBALIZZAZIONE
Parleremo tutti «spanglish»
W
ashateria, Parkear, Glasso: in italiano diremmo «lavanderia», «parcheggiare»,
«bicchiere». Parole che sembrano somigliare all’inglese ma senza
esserlo. O meglio senza esserlo più, visto che fanno parte del vocabolario Spanglish
– fusione fra inglese e spagnolo – in rapida diffusione nelle città americane. Un
boom che si spiega con il fatto che quest’idioma imbastardito è sempre meno etichetta ghettizzante del messicano disoccupato, a mal partito con la lingua dei
gringos, e sempre più mezzo distintivo dei frijoleros, gli esponenti della minoranza
ispanica Usa, peraltro già in fase di sorpasso della comunità nera per il posto di
secondo gruppo etnico del Paese. Non quindi ignoranza dell’inglese – che le
«seconde» generazioni parlano perfettamente – ma deliberata volontà di reggere
il confronto con la lingua dei bianchi Wasp per rivendicare la propria identità.
Il nuovo idioma si sta propagando attraverso le radio di Miami e Los Angeles (ma anche Bogotà e Buenos
Aires); viene cantato da gruppi rap LA FRASE
e rock che ne hanno fatto la loro
bandiera; è persino diventato il soggetto di un Hollywood movie: Spanglish con Adam Sandler; e ora si In futuro il
eleva a rango di lingua nobile alla design non
conquista culturale degli Stati Uniti, potrà basarsi solo su esteticon la traduzione del primo capi- ca, funzione, produzione e
commercializzazione; dovrà
tolo del Don Chisciotte da parte di Ilan
conferire agli oggetti anche
Stavans, un ebreo-messicano, la capacità di rassicurare e
docente di letteratura Latinoameri- generare un senso
cana all’Amherst College e autore di pace e benessere
del bestseller: Spanglish: The making
Marta Sansoni, designer
of a new American Language.
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SCIENZA
Quante invenzioni
per caso (non buttate niente)
AMBIENTE / 1
Pensiamo alla Terra
come a un villaggio
onsiderare la terra come un grande villaggio medievale. Dove, per i limiti
della tecnologia e dei trasporti, le risorse erano limitate e da gestire con
oculatezza ed equilibrio. E la chiave di volta erano i «beni comuni»: i boschi
che i contadini potevano utilizzare per far legna, i corsi d’acqua, i pascoli.
Oggi, secondo Ugo Biggeri, presidente della Fondazione culturale Responsabilità etica, i «beni comuni» sono le risorse naturali ed energetiche del villaggio globale che è diventato il nostro Pianeta. Una tesi che sarà discussa oggi
e domani alla terza edizione della mostra-convegno Terra Futura: Oltre il petrolio, oltre l’ingiustizia… (Firenze, Fortezza da Basso, www.terrafutura.it).
«Ci sono troppe contraddizioni», commenta Biggeri: «Mentre in Russia assistiamo al razionamento del gas, da noi siamo in presenza di un sistema che
vive di sprechi. Basti pensare a quanti costi in termini di energia si nascondono dietro al consumo di un pomodoro, che spesso ha compiuto centinaia
di chilometri da un Paese all’altro prima di giungere sulle nostre tavole.
Con una frase paradossale potremmo dire che noi “mangiamo petrolio”».
Qualche risposta al dilemma verrà da Stephan Kohler, direttore dell’Agenzia energetica tedesca, uno dei primi profeti delle energie alternative all’inizio degli anni Ottanta. La più grande risorsa a nostra disposizione per liberarci dalla dipendenza dal petrolio? Il risparmio energetico.
C
AMBIENTE / 2
Valore (in dollari) di una foresta
se lasciare intatte le foreste fosse anche un affare economico? Mark
Anielski, ecologo-economista dell’Università di Alberta in Canada ha
passato due anni a fare stime sul valore delle
foreste nazionali. Prendendo in considerazione parametri quali la capacità di filtraggio
dell’acqua, l’assorbimento di anidride carbonica e la protezione fornita al territorio dalle
inondazioni – e dandogli un «prezzo» – Anielsky ha scoperto che i servizi forniti dall’ecosistema forestale valgono 93 miliardi di dollari.
E
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erthyr Tydfil è un piccolo villaggio del Galles, noto
per un’antica tradizione nella lavorazione del ferro.
Ma non resterà nella storia per questo. A Merthyr Tydfil venne
sperimentato nel 1992 un
1928: PENICILLINA
nuovo farmaco per il trattamento delle malattie cardiovascolari. Gli abitanti, però,
lamentarono presto un effetto
collaterale imprevisto: un drastico miglioramento delle pre1943: LSD
stazioni sessuali. Nacque così
il Viagra, primo medicinale
efficace contro l’impotenza
maschile.
Le migliori idee nascono
1946: MICROONDE
spesso per caso e così anche
numerose scoperte. Altri casi
celebri. Nel 1946 il fisico ricercatore della Raytheon Percy
Spencer, che stava studiando
le microonde usate per i radar,
1965: ASPARTAME
si dimentica in tasca un
magnetron in funzione che
gli fonde una barretta di cioccolato. Era nato il forno a
microonde.
1992: VIAGRA
L’acido lisergico (Lsd), sperimentato dal Albert Hofmann
nel 1943, doveva essere impiegato come cura per la fertilità.
La penicillina venne scoperta
da Alexander Fleming nel
1928 perché un fungo indesiderato aveva invaso le sue culture di batteri uccidendo tutti
i microorganismi. E anche il dolcificante aspartame (1965)
nacque come sottoprodotto di una ricerca medica.
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SCOPERTE
Piero Bianucci
La tecnologia
scende in campo
a moviola in campo», il tormentone di
Biscardi, la ricetta per liberare il calcio
dalle polemiche sugli errori degli arbitri (ma
se ciò accadesse, che cosa rimarrebbe per
tenere in piedi certe serate tivù?), forse si
evolverà in un appassionato appello al tecnopallone. Lo ha progettato e realizzato il
Fraunhofer Institut di Erlangen, in Germania, collaborando con le società Cairos e Adidas. La prima sperimentazione è avvenuta
in Perù nel settembre dell’anno scorso al
Mondiale Under 17. Joseph S. Blatter, presidente della Fifa, sembra molto interessato
alla faccenda, anche se una tale rivoluzione
è forse ancora prematura per il Campionato
del Mondo della prossima estate.
Nascosto nel tecnopallone, ben ammortizzato a prova di bomber, c’è un apposito chip
che emette segnali radio e dialoga con una
serie di sensori lungo la linea della porta e
ai bordi del campo. Il tutto finisce in un computer dove la posizione vera della palla non
sarà più un’opinione ma un dato scientifico:
trasmettitore e ricevitori sono sincronizzati
con la precisione di qualche miliardesimo
di secondo, in modo che l’incertezza della
localizzazione sia inferiore al millimetro.
Addio finti gol, come quello che diede il
titolo mondiale all’Inghilterra nel 1966.
Ma si può fare di più. Con un chip nelle
scarpe dei calciatori si porrebbe fine ai falsi
fuorigioco e si potrebbe stabilire se il
piede ha colpito la palla o, più o meno
deliberatamente, lo stinco dell’avversario.
Il punto di arrivo è uno stadio informatizzato, con un sistema centrale che controlla
ciò che avviene in campo e sugli spalti,
dall’ingresso all’uscita. Un recentissimo studio di Stefano Baldassi, Nicola Megna e David
Burr del Dipartimento di psicologia dell’Università di Firenze ha dimostrato che spesso
proprio le testimonianze di cui in buona
fede si è più sicuri sono le meno affidabili.
Ammesso che questo sia il caso degli arbitri, la tecnologia ha risolto il problema.
L
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DOMANI
Film in cinque dimensioni
e sale cinematografiche sono sempre più sotto attacco. In America (vedi tabella in basso)
la parte dei guadagni di un film ottenuta nelle sale è passata dal 100 per cento del 1948
a meno del 15 per cento nel 2005. I cinema hanno investito molto in tecnologie sofisticate (del suono, immagini in 3D) che non possono essere facilmente replicate a casa, nel
cosiddetto home entertainment. Ma i dvd e i nuovi schermi Lcd e al plasma hanno ridotto rapidamente il gap con riproduzioni delle immagini e dei suoni sempre più sofisticate.
Giù il sipario? Forse ancora no. Da una società austriaca, la Prime Cine Technologies, arriva
un ulteriore rilancio: il cinema a cinque dimensioni. Piccole sale (massimo 36 posti, per
ora) dove non solo si vede (in 3D) e si sente ma si possono anche percepire gli odori e i sapori
attraverso speciali occhialoni collegati elettronicamente allo svolgimento della pellicola.
In più, le poltrone vibrano e si muovono e speciali sensori riproducono persino l’idea di
uno spruzzo d’acqua in scene che si svolgono al mare. Tra i titoli disponibili, un documentario sugli squali. Che fa più paura del film di Spielberg.
L
IL DATO
Come cambiano gli incassi di Hollywood
Meno spettatori nelle sale cinematografiche e trionfo dell’home
entertainment: percentuali di incassi per un film dal dopoguerra a oggi
ANNO
SALE
TV
VHS/DVD
PAY TV
1948
1980
1985
1990
1995
2000
2005
100
52,7
24,8
25,7
21,1
18,6
14,2
0
40,4
47,0
37,1
29,7
34,2
27,5
0
2,3
19,6
29,2
40,4
37,2
50,0
0
4,6
8,6
8,0
8,8
10,0
8,3
Fonte: Motion Picture Association
%
▼
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TENDENZE
Che affare avere
gli occhi azzurri
ono sempre più richiesti nel mondo i
servizi delle banche dello sperma. La
più quotata è la danese Cryos International (www.cryos.dk) i cui spermatozoi –
donati da maschi alti, biondi e con gli
occhi azzurri – sono richiestissimi soprattutto dagli americani, al punto che la
società di Copenaghen (che dal 1991 a oggi
ha già contribuito con successo alla nascita
di 10 mila bimbi in 48 Paesi diversi) ha
deciso che è giunto il momento di aprire
uffici propri a Broadway.
S
INTERNET
Poliziotti virtuali e severi
e autorità di Shenzhen, una delle città più dinamiche e attive della Cina para-capitalista, hanno deciso di rendere più agevole l’opera dei cittadini coscienziosi e ligi alle
leggi della censura che volessero segnalare siti e weblog cinesi che trattano di argomenti
ritenuti illeciti dal Governo di Pechino – in primis il Tibet, la corruzione nella pubblica
amministrazione, gli omosessuali e la religione. Tutti i siti cittadini infatti avranno ben visibili in qualche punto delle loro pagine Web Jing Jing e Cha Cha, due figurine animate, cliccando sulle quali l’internauta viene portato immediatamente al cospetto virtuale di un poliziotto «vero» al quale possono essere chieste delucidazioni su ciò che si può o non si può fare
in Internet o eventualmente indicare siti in cui la legge viene violata. I nomi dei due cartoni, dalle fattezze molto simpatiche, non lasciano dubbi a chi conosce il cinese sul motivo
della loro presenza sulle pagine web: Jing e Cha sono infatti entrambi caratteri presenti
nella parola cinese per «polizia». D’altronde presentandoli il capo della cyberpolizia di
Shenzhen è stato molto chiaro: “Saranno lì per ricordare agli internauti che la Rete è “protetta” dalla Legge e che il loro comportamento durante la navigazione deve tenerne conto».
TECNOLOGIA
LA FRASE
Microrobot alla conquista dello spazio
l Goddard Space Flight Center della Nasa hanno compiuto il primo passo verso quello che
è uno scenario di esplorazione spaziale finora immaginato solo nei film di fantascienza. È stato infatti messo a punto un prototipo definitivo di Tet walker («tetraedro che
cammina»), una piramide robotica a forma flessibile. Tet walker è un robot della categoria Ants
(autonomous nanotechnology swarms), i cui componenti
– in prospettiva di dimensioni microscopiche – sono
in grado di cambiare forma e conferire alla struttura architetture e conformazioni diverse a seconda
dell’uso richiesto: per esempio divenire un’antenna
se ci sono dati da comunicare o una vela solare se
la necessità è quella di «trascinare» l’astronave o
addirittura una sorta di lenzuolo «vivente» che strisciando a mo’ di ameba sul suolo del pianeta, raccoglie dati e campioni per l’analisi.
A
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In Occidente i
vecchi sono solo
soggetti da cui
non ci si aspetta
più nulla.
Eppure potrebbero dare
molto in creatività. Le società
tradizionali lo sanno meglio
di quelle moderne: in India
ho visto anziani tessere
stupendi arazzi sacri, in
Africa ho visto vecchi creare
meravigliosi
strumenti musicali
Mohammed Yunus,
economista

L