Stati Uniti - Forexchange

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Stati Uniti - Forexchange
Stati Uniti
A tutti serve una mano quando visitano un paese per la prima volta. Ci sono frasi da imparare, consuetudini a cui abituarsi e norme
di comportamento da osservare. Questo vademecum vi svelerà alcuni aspetti degli Stati Uniti, aiutandovi così ad affrontare con
disinvoltura anche il vostro primo viaggio nel paese.
A colpo d’occhio
Nome completo del paese: Stati Uniti d’America
Superficie: 9.371.219 kmq (esclusi i Grandi Laghi)
Popolazione: 311.591.917 abitanti (censimento 2011)
Capitale: Washington, DC (617.966 abitanti: 2011, 5.703.948 agglomerato urbano)
Popoli: 72,4% bianchi, 12,6% afroamericani, 4,8% asiatici, 0,9% nativi americani, 0,3% hawaiani e isolani del Pacifico, 4% altri popoli
Lingua: inglese, molte altre lingue (soprattutto spagnolo)
Religione: 56% protestante; 25,1% cattolica; 1,2% ebraica; 0,6% musulmana; 4% altre religioni; 15% nessuna/atei
Ordinamento dello stato: repubblica federale di 50 stati (più 1 distretto federale)
Presidente: Barak Obama (2009)
Fuso orario Negli Stati Uniti continentali ci sono quattro fusi orari:
EST, Orientale (GMT–5, rispetto all’Italia: –6 ore): NYC, New England e Atlanta
CST, Centrale (GMT–6, rispetto all’Italia: –7 ore): Chicago, New Orleans e Houston
MST, Mountain (GMT–7, rispetto all’Italia: –8 ore): Denver, Santa Fe, Phoenix
PST, Pacific (GMT–8, rispetto all’Italia: –9 ore): Seattle, San Francisco, Las Vegas
Gran parte dell’Alaska si trova un’ora indietro rispetto al fuso del Pacifico (GMT: –9 ore, Italia: –10 ore), mentre le Hawaii sono due ore indietro rispetto al fuso del Pacifico.
Pertanto se a New York City sono le 21, a Chicago sono le 20, a Denver le 19, a Los Angeles le 18, ad Anchorage le 16 e a Honolulu le 15.
Quando vige l’ora legale (DST, Daylight Saving Time) gli orologi vengono portati avanti di un’ora; entra in vigore la seconda domenica di marzo e termina la
prima domenica di novembre. In alcune località (come le Hawaii e l’Arizona) l’ora legale non è in vigore.
Profilo economico
PIL: 15.094.025 miliardi di dollari (2011)
PIL pro capite: 48.387 dollari
Tasso annuale di crescita: 1,7%
Inflazione: 3,1%
Settori/prodotti principali: petrolio, gas naturale, industria meccanica, industria aeronautica e aerospaziale, telecomunicazioni, industria alimentare, elettronica e informatica,
industria tessile, industria cinematografica, industria chimica e farmaceutica, industria metallurgica, legname e carta, patate, frumento, cereali, cotone, silvicoltura, bovini, suini,
pollame, pesce
Partner economici: Canada, Messico, Giappone, Regno Unito, Cina, Germania
Prima di partire
Quando andare
Alta stagione (giugno-agosto)
»» Giornate calde ovunque, temperature elevate
»» È la stagione più affollata, quando i prezzi sono più elevati
»» Nelle località sciistiche l’alta stagione va da gennaio a marzo
Media stagione (ottobre e aprile-maggio)
»» Temperature più miti, minore affollamento
»» Fiori primaverili (aprile); molte zone si accendono di fiammeggianti colori autunnali (ottobre)
Bassa stagione (novembre-marzo)
»» Giornate invernali, con nevicate a nord e piogge intense in alcune regioni
»» Sistemazioni disponibili ai prezzi più bassi (a eccezione delle stazioni sciistiche e delle mete turistiche con clima più mite)
clima tropicale
clima secco
estati da calde a molto calde, inverni miti
estati da miti a molto calde, inverni freddi
clima polare
Seattle
maggio-settembre
New York City
maggio-settembre
#
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#
Chicago
giugno-settembre
#
Los Angeles
aprile-ottobre
#
New Orleans
dicembre-maggio
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clima tropicale
clima secco
estati da calde a molto calde, inverni miti
estati da miti a molto calde, inverni freddi
clima polare
Miami
dicembre-aprile
Miami
New York City
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Chicago
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Preparare la valigia: come vestirsi
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Con la loro impressionante estensione geografica, gli Stati Uniti ospitano una grande varietà di climi: dalle temperature tropicali di Miami e dai deserti riarsi
della California ai freddi del Minnesota e ai ghiacci dell’Alaska, ci sono tutti gli estremi climatici. Per sapere come vestirsi dunque vi conviene controllare le
informazioni relative alla vostra destinazione, non sottovalutando mai le temperature massime/minime, che possono essere significativamente più alte/basse
rispetto all’Italia. A San Francisco le temperature possono farsi molto rigide dopo le 16, quando cala la famosa nebbia pomeridiana, e spesso i viaggiatori
partiti per l’America ad agosto con una valigia di vestiti leggeri devono comprare dei maglioni o delle giacche a vento sul posto!
Per quanto attiene invece allo stile, un abbigliamento casual è visto di buon occhio nella maggior parte dei contesti; nei locali più eleganti di New York
City, Los Angeles o Miami, naturalmente, l’eleganza è una condizione indispensabile per entrare. Negli incontri di lavoro è bene scegliere un abbigliamento
un po’ più formale.
Cambio della valuta
La Maccorp Italiana S.p.a. offre un servizio di cambio valuta; per prenotare online i vostri dollari dal sito www.forexchange.it, consultate la scheda dettaglio specifica.
La moneta degli Stati Uniti è il dollaro ($). I valori inferiori a un dollaro sono emessi in moneta, quelli superiori in banconote. Il valore di un dollaro esiste
sia in moneta sia in banconota, ma la seconda è più diffusa.
Documenti per l’ingresso negli Stati Uniti
Gli Stati Uniti modificano molto spesso i requisiti necessari per il visto d’ingresso, che cambiano di pari passo con l’evolversi delle norme relative alla sicurezza nazionale. Lo US Trade Department (www.travel.state.gov/visa) fornisce le informazioni più complete e aggiornate, oltre a moduli scaricabili online ed
elenchi di recapiti dei consolati statunitensi all’estero. Grazie al cosiddetto Visa Waiver Program gli italiani possono entrare negli Stati Uniti senza visto per
un periodo inferiore a 90 giorni, presentando il passaporto valido (raccomandato quello con microchip elettronico) almeno per sei mesi oltre le date del
soggiorno. Attenzione perché prima della partenza bisogna compilare online il modello ESTA (Electronic System for Travel Authorization; http://travel.
state.gov/visa/) con alcune informazioni personali e attendere l’approvazione al viaggio.
Rammentate che i funzionari statunitensi dell’immigrazione sono attentissimi e molto severi: è indispensabile, quindi, avere tutti i documenti in regola;
anche un aspetto curato e un comportamento educato sono elementi che hanno il loro peso.
Vaccinazioni consigliate
Non sono richieste vaccinazioni obbligatorie per entrare negli Stati Uniti. Tuttavia, l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia a tutti i viaggiatori di
vaccinarsi o di controllare la validità delle vaccinazioni effettuate contro l’epatite virale A, l’epatite virale B, la difterite e il tetano, indipendentemente
dalla destinazione. Molti vaccini non garantiscono l’immunità fino ad almeno due settimane dopo la loro somministrazione, pertanto è bene consultare il
medico o un centro di medicina dei viaggi almeno quattro settimane prima della partenza.
All’arrivo
Trasporti per/dagli aeroporti
Indichiamo i principali scali per i voli internazionali delle città più importanti degli Stati Uniti e le modalità di spostamento per/dall’aeroporto al centro città.
»» JFK, New York City
Airtrain: (metropolitana) per Jamaica Station, poi treni LIRR (Long Island Rail Road) fino a Penn Station: $12-14
Taxi: $45 (più pedaggio e mancia) per Manhattan
»» Miami International
Autobus: Airport Flyer Express Bus per Lincoln Rd e Washington Ave, South Beach: $2,35
Taxi: $32 per Miami Beach
»» Los Angeles International (LAX)
Autobus: LAX Flyaway Bus per Union Station: $7
Van: Prime Time e Supershuttle: $16-28
Taxi: $47 per Downtown
»» Denver International Airport (DEN)
Autobus: SkyRide RTD ($9-13, un’ora) per Downtown Denver e Boulder ($13, 90 min)
Informazioni pratiche
Elettricità
Lo standard è la corrente alternata a 110V; per usare gli apparecchi elettrici fabbricati fuori dagli Stati Uniti occorrono sia un trasformatore di corrente sia
un adattatore.
120V/60Hz
Internet e media
120V/60Hz
Gli Stati Uniti sono un paese tecnologicamente avanzato e gli accessi alla rete sono ampiamente disponibili. Molti alberghi e alcuni motel mettono a disposizione degli ospiti un terminal o la connessione wi-fi (a volte gratuita, a volte alla tariffa di $10 o più al giorno); informatevi al momento della prenotazione.
Nelle grandi città ci sono molti internet bar, ma nelle località minori dovrete magari rivolgervi alla biblioteca pubblica o a una copisteria per
accedere a internet, a meno che non abbiate con voi il vostro computer portatile o altri dispositivi per la connessione. La maggior parte delle librerie
dispone di terminal per il pubblico (anche se l’uso è per periodi di tempo limitati) e spesso anche di connessione wi-fi. Qualche volta ai residenti di altri
stati è richiesto il pagamento di una piccola cifra.
Ricordate che avrete bisogno di un trasformatore di corrente e di un adattatore per connettere la spina del vostro portatile alle prese statunitensi. Ve li
potrete procurare sul posto con grande facilità presso i grandi negozi di materiale elettronico, come Best Buy (www.bestbuy.com).
Wi-fi
I punti di connessione wi-fi non garantiscono ancora la copertura completa del territorio statunitense, ma l’accesso a internet wi-fi è molto diffuso. Nella
maggior parte delle città e delle cittadine universitarie esistono punti di accesso a livello di quartiere e anche le cittadine più piccole hanno un caffè, un
internet bar o un albergo dove è possibile connettersi. È addirittura possibile collegarsi a internet nei boschi: sono sempre più numerosi i campeggi privati
che offrono questo servizio, come pure alcuni parchi statali (per esempio, in California, Michigan, Kentucky e Texas).
I seguenti siti internet forniscono gli elenchi delle aree coperte (sia a pagamento sia gratuite) in tutto il territorio degli Stati Uniti:
»» www.hotspot-locations.com
»» www.jiwire.com
»» www.wi-fi.org (gestito dall’associazione no profit Wi-Fi Alliance).
»» www.wififreespot.com
»» www.wi-fihotspotlist.com
Quotidiani e riviste
»» Quotidiani nazionali: New York Times, Wall Street Journal, USA Today
»» Principali riviste di informazioni: Time, Newsweek, US News & World Report
Radio e TV
»» Notiziari radiofonici: National Public Radio (NPR), frequenza variabile nella parte inferiore della banda FM
»» Emittenti televisive via etere: ABC, CBS, NBC, FOX, PBS (servizio pubblico)
»» Principali canali TV via cavo: CNN (notizie), ESPN (sport), HBO (film), Weather Channel.
Lingua
L’American English è parlato dall’ 82% della popolazione degli Stati Uniti d’America come prima lingua. Lo spagnolo è la seconda lingua per diffusione: è
parlata da quasi 30 milioni di persone (cioè circa il 12% della popolazione).
La variante americana dell’inglese per ora differisce soprattutto a livello lessicale e fonetico, e in misura minore ortografico e morfologico. Segnaliamo qui
alcune tra le più importanti diversità fonetiche:
a: la pronuncia æ è più aperta, per es.: fast (‘veloce’) fæst
o: è sovente pronunciata a, per es.: water (‘acqua’) wa·dər
o: resta o non eu, per es.: moment (‘momento’) mo·mənt
r: è sempre pronunciata anche in finale di parola, non è arrotata come in italiano ed è più gutturale, per es.: car (‘automobile’) kar
u: è sovente pronunciata u e non iu, per es.: new (‘nuovo’) nu
t: tra due vocali tende a diventare d, per es.: little (‘piccolo’) li·dl; nel gruppo nt tende a sparire (winter inverno wi·nər)
Moneta locale e banche
Per pagare
Gli americani non hanno l’abitudine di portare con sé grosse somme di contanti per le spese quotidiane, perché utilizzano molto le carte di credito, i bancomat
e le carte di debito. Alcuni piccoli negozi potrebbero rifiutare le banconote di taglio superiore ai $20.
Bancomat Gli sportelli bancomat (in inglese ATM) sono in funzione tutti i giorni 24 ore su 24 e sono presenti presso la maggior parte delle banche, nei centri
commerciali, negli aeroporti, nei negozi di alimentari e di casalinghi. Prelevare denaro a uno sportello bancomat utilizzando la carta di credito comporta in
genere una commissione piuttosto elevata: informatevi con la società che ha emesso la carta di credito. Informatevi presso la vostra banca o l’istituto di
credito che ha emesso la vostra carta su come usarla presso gli sportelli bancomat dei vari stati americani (in alcuni paesi occorre digitare un numero in più
o in meno del codice PIN, oppure firmare una ricevuta allo sportello bancario). Per conoscere le modalità e gli eventuali costi per ottenere anticipi di denaro
contante con la vostra carta di credito contattate uno dei seguenti recapiti in Italia: AmEx (%06 72 282, e poi tasto ‘0’), Diners Club (%800 393 939), MasterCard
(%800 870 866) e Visa (%800 819 014).
Per effettuare i pagamenti tramite carta bancomat (e non è una cattiva scelta) portate più di una tessera e conservatele separatamente. Il tasso di cambio
sugli acquisti con il bancomat con terminale POS di solito è abbastanza conveniente.
Carte di credito Le principali carte di credito sono accettate quasi ovunque. È quasi impossibile noleggiare un’automobile o effettuare una prenotazione
telefonica senza averne una (qualche volta alcune compagnie aeree richiedono un numero di conto corrente domiciliato negli Stati Uniti, una seccatura se
desiderate prenotare un volo interno dopo essere entrati nel paese). È quindi altamente raccomandabile disporre di almeno una carta di credito, anche solo
per le emergenze. Visa e MasterCard sono quelle più diffuse. Prima di partire, informate la banca e la compagnia che ha emesso la carta di credito che state
per intraprendere un viaggio, altrimenti, riscontrando abitudini di spesa diverse dal solito, potrebbero sospettare un utilizzo fraudolento del vostro denaro
e imporre un temporaneo congelamento del vostro conto.
Travellers’ cheque Grazie alla diffusione degli sportelli bancomat, i travellers’ cheque stanno diventando obsoleti, a meno che non li utilizziate come riserva
sicura di denaro. Se avete intenzione di portarne con voi, acquistateli in dollari, altrimenti i commercianti locali potrebbero non essere in grado di incassarli.
Annotate i numeri di serie degli assegni e custoditeli con cura, in modo da averne a disposizione l’elenco nel caso che vi vengano rubati o vadano perduti. I
travellers’ cheque di American Express e Visa sono accettati praticamente ovunque.
Mance
Ricordate che negli Stati Uniti le mance non sono facoltative; potrete evitarle solo se avete ricevuto un servizio di qualità davvero pessima.
Addetti al parcheggio Non meno di $2, al momento in cui vi riconsegnano le chiavi dell’auto
Baristi 10-15% del totale, con un minimo di $1 per consumazione
Camerieri d’albergo $2-4 per notte, da lasciare sotto l’apposito biglietto
Camerieri di ristorante 15-20% del totale, a meno che la mancia non compaia già tra le voci di conto
Facchini di aeroporti e alberghi $2 per ogni valigia, con un minimo di $5 per carrello
Tassisti 10-15%, da arrotondare al dollaro superiore
Tasse
Le imposte sulle vendite (VAT, la loro IVA) variano da uno stato all’altro, e anche da una contea all’altra, così pure le tasse alberghiere.
Budget giornaliero
Meno di $100
»» Letti in camerata: $20-30; campeggi: $15-30; motel economici: $60
»» Attività gratuite (spiagge, concerti, musei)
»» Viaggiare fuori stagione; evitare le zone turistiche
$150-250
»» Doppia in albergo a prezzi medi: $100-200
»» Cena in un ristorante discreto: $50-80 per due
»» Noleggio auto: da $30 al giorno
Più di $250
»» Resort: a partire da $250
»» Cena in ristorante di lusso: $60-100 per persona
»» Serata fuori senza badare a spese (teatro, concerti, nightclub): $60-200
Numeri utili
Assistenza per l’elenco dei numeri verdi
%800-555-1212
Emergenze
%911
Informazioni elenco abbonati
%411
Ambasciate e consolati italiani negli Stati Uniti
Washington Ambasciata (%202-612 4400; fax 202-518 2151; [email protected]; www.ambwashingtondc.esteri.it; 3000 Whitehaven Street, NW Washington DC 20008)
Boston Consolato generale (%617-722 9201; fax 617-722 9407; [email protected] ; www.consboston.esteri.it; 600 Atlantic Avenue, Boston, MA 02210-2206)
Chicago Consolato generale (%312-467 1550; fax 312- 467 1335; [email protected]; www.conschicago.esteri.it; 500, North Michigan Avenue - Suite 1850 - Chicago, IL 60611)
Houston Consolato generale (%713-850 7520; fax 713-850 9113; [email protected]; www.conshouston.esteri.it; 1300, Post Oak Boulevard, Suite 660 - Houston, TX 77056)
Los Angeles Consolato generale (%310-820 0622; fax 310-820 0727; [email protected]; www.conslosangeles.esteri.it; 12400, Wilshire Blvd., Suite 300 - Los Angeles, CA 90025)
Miami Consolato generale (%305-374 6322; fax 305-374 7945; [email protected]; www.consmiami.esteri.it; 4000 Ponce de Leon Blvd, suite 590 - Coral Gables, FL 33146)
New York City Consolato generale (%212- 737 9100; fax 212-249 4945; [email protected]; www.consnewyork.esteri.it; 690 Park Avenue - New York City, NY 10021)
Philadelphia Consolato generale (%215-592 7329; fax 215-592 9808; [email protected]; www.consfiladelfia.esteri.it; 1026, Public Ledger Bldg. - 150 South Indipendence
Mall West Suite 1026 - Philadelphia, PA 19106)
San Francisco Consolato generale (%415-292 9200; fax 415-931 7205; [email protected]; www.conssanfrancisco.esteri.it; 2590, Webster Street - San Francisco, CA 94115)
Ulteriori riferimenti alle rappresentanze italiane in sono disponibili sul sito www.esteri.it/MAE/IT/Ministero/LaReteDiplomatica/Ambasciate/.
Ambasciate e consolati degli Stati Uniti in Italia
Roma Ambasciata (%06 46 741; www.usembassy.it; Via Vittorio Veneto 119A, 00187 Roma)
Firenze Consolato generale (%055 26 69 51; http://florence.uconsulate.gov; [email protected]; Lungarno Vespucci 38, 50123 Firenze)
Milano Consolato generale (%02 29 03 51; http://milan.usconsulate.gov; [email protected]; Via Principe Amedeo 2/10, 20121 Milano)
Napoli Consolato generale (%081 58 38 111; http://naples.usconsulate.gov; [email protected]; Piazza della Repubblica 2, 80122 Napoli)
Telefono
Il sistema telefonico statunitense è piuttosto complesso, perché la rete è gestita da numerose società telefoniche regionali, operatori che si contendono il mercato
delle linee interurbane e internazionali e da innumerevoli gestori di telefonia mobile. Nel complesso è un sistema molto efficiente, ma può essere costoso.
Evitate di fare telefonate internazionali o interurbane dall’apparecchio dell’albergo dove risiedete o da un telefono a monete: i costi della chiamata da un telefono cellulare o da una normale linea telefonica fissa in genere sono inferiori. Tuttavia, in molti alberghi gli ospiti possono fare chiamate locali gratuitamente.
Le guide telefoniche sono un’utile fonte di informazioni: oltre agli elenchi degli abbonati ci sono quelli di servizi, trasporti pubblici e luoghi di interesse
turistico. Per informazioni online sui recapiti telefonici, consultate i siti www.411.com e www.yellowpages.com.
Prefissi telefonici
Negli Stati Uniti i numeri telefonici di rete fissa sono formati da un prefisso di zona a tre cifre seguito dal numero dell’abbonato di sette cifre. Per effettuare
una chiamata locale bisogna comporre le sette cifre; tuttavia esistono aree in cui occorre digitare il numero completo di 10 cifre anche per le chiamate locali.
In definitiva, se vedete che il numero di sette cifre non basta, riprovate con il numero completo.
Per fare una chiamata interurbana si digita %1 seguito dal prefisso di zona e dal numero dell’abbonato. Se non siete sicuri se la vostra chiamata è locale
o meno (vengono continuamente aggiunti nuovi prefissi di zona, tanto che anche i residenti a volte si confondono) provate in un modo: se è sbagliato, una
voce registrata vi darà le informazioni del caso.
I numeri verdi iniziano con le cifre %800, %888, %877 e %866 e al momento della chiamata bisogna prima digitare %1. Nella maggior parte dei casi si
possono chiamare solo all’interno degli Stati Uniti, anzi a volte solo nell’ambito di un singolo stato, e altre volte solo al di fuori dello stato. Non lo saprete
finché non avrete provato. I prefissi che comprendono le cifre 900 e rotti e alcuni altri sono riservati a telefonate che comportano tariffe al minuto molto
elevate – linee erotiche, oroscopi, barzellette, ecc.
Schede telefoniche
Le schede telefoniche prepagate sono una buona soluzione per telefonare spendendo poco. Si trovano facilmente nelle cittadine di medie dimensioni e nelle
grandi città, dove si comprano presso edicole, negozi e supermercati. Verificare con attenzione tutte le clausole, poiché in molti casi prevedono costi aggiuntivi rispetto al costo delle telefonate, come una ‘tariffa di attivazione’ (activation fee) o una ‘tariffa di connessione’ (connection fee). AT&T vende schede
telefoniche affidabili che sono disponibili presso molti concessionari in tutti gli Stati Uniti.
Telefoni a moneta
I telefoni a moneta sono una specie in via di estinzione nel sempre più vasto mondo della telefonia cellulare. Le chiamate locali dai telefoni a moneta (aspettate il segnale di libero prima di inserire la moneta) costano da 35¢ a 50¢ per i primi minuti; i minuti successivi costano di più. Introducete nel telefono solo
le monete necessarie, perché questi apparecchi non danno resto. Alcuni di questi telefoni (per esempio quelli dei parchi nazionali) accettano solo carte di
credito o schede telefoniche prepagate.
Se ci si sofferma a parlare un po’ di più, anche le chiamate locali dai telefoni a moneta possono diventare molto dispendiose, mentre quelle a lunga distanza
possono raggiungere costi proibitivi, soprattutto se ci si fa assistere dal centralino (%0) per quest’ultimo tipo di telefonata, o per una telefonata a carico del
destinatario (reverse-charge call). Conviene utilizzare una scheda telefonica prepagata o la linea di accesso di una grande società come AT&T (%800-321-0288).
Telefoni cellulari
Negli Stati Uniti i telefoni cellulari operano sulle frequenze GSM 1900 o CDMA 800, diverse da quelle utilizzate in Italia o in altri paesi del mondo; funzionano solo i telefoni che utilizzano il sistema GSM triband o quadriband. Se il vostro è uno di questi, informatevi presso il vostro operatore in merito
al suo utilizzo negli Stati Uniti e soprattutto sugli eventuali costi di roaming, che rischiano di trasformare anche le chiamate all’interno degli Stati Uniti in
costosissime telefonate internazionali.
Una soluzione pù economica può essere l’acquisto di una scheda SIM prepagata di un operatore locale, che si può trovare in vendita presso i negozi AT&T
o Cingular. Planet Omni (www.planetomni.com) e Telestial (www.telestial.com) offrono anche questi servizi, oltre al noleggio di telefoni cellulari.
Se non disponete di un telefono compatibile, potete acquistare in loco apparecchi poco costosi con traffico prepagato, in modo da avere un numero
telefonico locale e un pacchetto di minuti di conversazione, che può essere ricaricato al bisogno. Virgin Mobile, T-Mobile, AT&T e altre compagnie offrono
telefoni il cui prezzo parte da $15, con un pacchetto di 400 minuti al costo di circa $40, che potete acquistare presso i negozi di apparecchi elettronici come
Radio Shack e Best Buy.
In vaste zone del territorio rurale americano, compresi diversi parchi e riserve naturali, non si riceve alcun segnale. Verificate l’area di copertura
del vostro operatore.
Chiamate da/per l’Italia
»» Per chiamare gli Stati Uniti dall’Italia: prefisso di accesso internazionale (%00) + prefisso degli Stati Uniti (%1) + prefisso di zona (tre cifre) + numero desiderato (sette cifre).
»» Per chiamare l’Italia dagli Stati Uniti: prefisso di uscita internazionale (%011) + prefisso dell’Italia (%39) + numero desiderato (prefisso della città italiana con lo zero iniziale)
Cultura, società e lavoro
In società: relazionarsi con gli statunitensi
L’immagine degli americani che i media hanno diffuso nel mondo è ricca di stereotipi, ma spesso hanno un fondo di verità. In particolare è vero che gli
americani sono amichevoli e informali: le persone iniziano a parlare tra loro anche senza presentarsi reciprocamente, si rivolgono anche agli estranei mentre
fanno la coda o si trovano seduti a fianco nell’assistere a un evento. Talvolta per chi viene dalla Vecchia Europa tutto questo può risultare troppo diretto, addirittura brusco. Va anche detto che le nostre vite di europei sono talmente permeate di riferimenti culturali dall’America, soprattutto dai media, dal cinema,
dalla letteratura e dalla TV, che ci si ritrova a conoscere già molto bene gli usi americani prima ancora di esserci stati, e molti comportamenti e modi di porsi
ci sembrano già familiari quando ci troviamo di fronte a essi. Di seguito alcune buone norme di comportamento che vi faciliteranno le cose in vari contesti.
»» Saluti e presentazioni
I saluti sono sempre informali. Una stretta di mano, un sorriso e un ‘hello’ sono sufficienti; si dovrebbero evitare gli approcci troppo fisici, come pacche sulla spalla o simili,
soprattutto in occasione di un primo incontro. Durante le presentazioni chiamate le persone per nome e assicuratevi di aver introdotto tutti. Quando un americano vi chiede ‘How
are you?’ di solito si aspetta come risposta un ‘fine, thank you’ e non una sequela di informazioni sulla vostra vita privata, soprattutto se è un elenco di problemi e lamentazioni.
»» Regali
Solitamente gli americani si scambiano i regali in occasione dei compleanni, degli anniversari e durante altre grandi festività come il Natale. Lo scambio non è mai un rito troppo
elaborato se non a Natale.
Se venite invitati a una cena in famiglia è gentile portare una piccola scatola di cioccolatini, una bottiglia di vino, una pianta o dei fiori per la vostra ospite. I regali vengono aperti nel
momento in cui si ricevono.
»» Argomenti di conversazione
Le persone tengono molto alle iniziative di cui sono protagonisti in prima persona, così come ai risultati e ai successi ottenuti, e spesso amano condividerli.
»» Rapporti con le autorità
Pur essendo molto informali tra di loro, gli statunitensi tendono a essere piuttosto deferenti verso i rappresentanti delle forze dell’ordine. ‘Sir’ o ‘Madam’ sono gli epiteti corretti da
utilizzare. Ed è un contesto in cui è meglio adeguarsi agli usi locali!
»» Puntualità
Si potrebbe dire che sia una regola universale, ma per gli americani il rispetto degli orari a un appuntamento è fondamentale, e il ritardo è considerato una grave forma di maleducazione.
Saluti e conversazione di base
Sì. No. Per favore.
Grazie (mille).
Prego.
Mi dispiace/scusi.
Mi scusi/permesso.
Salve.
Ciao. (all’arrivo) Ciao. (commiato)
Come stai? Bene, grazie. E Lei/tu? Buongiorno.
Buona sera.
Buona notte.
Ci vediamo.
A più tardi.
Arrivederci. Yes.
No.
Please.
Thank you (very much).
You’re welcome.
Sorry.
Excuse me.
Hello.
Hi.
Bye.
How are you?
Fine, thank you.
And you?
Good day/morning/afternoon.
Good evening.
Good night.
See you.
See you later.
Goodbye.
Presentazioni
In inglese chiamare una persona per nome è equivalente al dare del tu italiano, mentre chiamare una persona per il solo cognome è totalmente fuori luogo
e offensivo. Il cognome deve quindi essere sempre preceduto da un appellativo, Mr. per gli uomini e, per rispettare la parità dei sessi, Ms per le donne, che
ha il vantaggio di non rivelare lo stato civile. Nessun altro titolo è concesso, tranne ‘Dr.’ (Doctor) per i medici e ‘Prof.’ (Professor) per i docenti universitari.
Sir e Madam sono usati senza cognome.
Posso chiamarLa/chiamarti...?
Can I call you…?
Come la devo chiamare?
What should I call you?
Come ti chiami?
What’s your name?
Mi chiamo...
My name is…
Piacere.
I’m pleased to meet you.
Le/Ti presento... I’d ike to introduce you to…
La donna negli Stati Uniti
Negli ultimi decenni (dagli anni '50 a oggi), le donne americane hanno smesso di essere soltanto figlie, mogli e madri, per ricoprire un ruolo più attivo nella
società. Il diritto di una donna di accedere a forme di istruzione superiore e di lavorare al di fuori delle mura domestiche non è più in discussione, anche
perché una famiglia oggi ha bisogno di due stipendi per vivere, elemento comune a buona parte della società occidentale. Grazie all’emancipazione economica
le donne oggi possono fare scelte di indipendenza impensabili sono pochi anni fa. Le questioni legate al genere femminile come la discriminazione, i diritti
legati alla riproduzione e l’equiparazione economica in ambito lavorativo sono nell’agenda di qualsiasi parte politica. Esistono leggi federali che stabiliscono
l’uguaglianza dei sessi in ambito scolastico e lavorativo.
Altro elemento comune al mondo contemporaneo occidentale è che le donne americane si sposano e hanno il primo figlio più tardi rispetto al passato: molte
non si sposano affatto e non hanno figli. Anche se la maggior parte delle donne adulte vive col marito ci sono sempre più donne, anche con figli, che vivono sole.
Il numero di donne che studia al college ha ormai eguagliato quello degli uomini e lo ha addirittura superato nell’ambito degli studi di livello superiore.
Anche la presenza femminile nel mondo del lavoro è significativamente aumentata negli anni, anche se le donne continuano a guadagnare in media il
25% in meno degli uomini.
Incontri e relazioni di coppia
Rispetto alla vecchia Europa il modo di intendere gli incontri di coppia in America sembrerebbe caratterizzato da una maggiore leggerezza e disinvoltura.
Il ‘dating’ all’americana ricorda spesso un colloquio di lavoro: ci si incontra in un bar con una persona che a prima vista non ci dispiace, si beve o mangia
qualcosa, se il ‘colloquio’ va bene si organizza un secondo appuntamento per approfondire la conoscenza, se no ci si saluta cordialmente e ognuno per la sua
strada. Un modo molto pragmatico di intendere gli incontri, che vede le donne avere spesso un ruolo diretto e assertivo, mentre gli uomini, sempre generalizzando, sarebbero più inclini a un modello tradizionale (è spesso il gentleman a pagare il conto al ristorante). Naturalmente, il rischio di generalizzare è
sempre dietro l’angolo, e permane ancora importante la differenza tra grandi città e provincia americana.
Di seguito alcune frasi utili per iniziare un corteggiamento o approfondire una conoscenza.
uscire insieme
Vuoi fare qualcosa (stasera)?
Sì, mi piacerebbe molto.
No, purtroppo non posso.
Assolutamente no!
approcci
Vuoi bere qualcosa?
Hai da accendere?
Posso ballare con te?
Andiamo a prendere una boccata d’aria?
Posso sedermi qui?
Posso accompagnarti a casa?
Hai degli occhi bellissimi.
rifiutare gli approcci
Sono qui con il mio ragazzo/la mia ragazza.
Scusa, adesso devo andare.
Mi dispiace, ma non ne ho voglia.
Non sono interessato/a.
Lasciami in pace!
Non mi toccare!
Levati dai piedi!
Would you like to do something (tonight)?
Yes, I’d love to.
No, I’m afraid I can’t.
No way!
Would you like a drink?
Do you have a light?
Can I dance with you?
Shall we get some fresh air?
Can I sit here?
Can I take you home?
You have beautiful eyes.
:
:
I’m here with my boyfriend/girlfriend.
Excuse me, I have to go now.
I’m sorry, but I don’t feel like it.
I’m not interested.
Leave me alone!
Don’t touch me!
Get out of my face!
conoscersi meglio
Sei molto simpatico/a.
Sei fantastico/a.
Ti posso baciare?
Mi accompagni a casa?
Vuoi entrare da me un momento?
You’re very nice
You’re great.
Can I kiss you?
Will you take me home?
Do you want to come inside for a while?
sesso
Voglio fare l’amore con te.
Hai un preservativo?
Non lo farò senza protezione. Penso che dovremmo fermarci adesso.
Baciami.
Ti desidero.
Toccami qui.
Ti piace questo?
(Non) Mi piace quello.
È stato stupendo.
Posso restare per la notte?
Quando posso rivederti?
I want to make love to you.
Do you have a condom?
I won’t do it without protection.
I think we should stop now.
Kiss me.
I want you.
Touch me here.
Do you like this?
I (don’t) like that.
That was amazing
Can I stay over?
When can I see you again?
l’amore
Sono innamorato/a di te.
Mi ami?
Ti amo
Penso che stiamo bene insieme.
problemi
Frequenti qualcun altro/qualcun’altra?
È solo un amico/un’amica.
Non credo che stia funzionando fra noi due.
Troveremo una soluzione.
Non voglio vederti mai più.
Voglio che restiamo amici.
I’m in love with you.
Do you love me?
I love you.
I think we’re good together.:
Are you seeing someone else?
He/She’s just a friend.
I don’t think it’s working out.
We’ll work it out.
I don’t want to see you ever again.
I want to stay friends.
Usi, costumi e simboli
A dispetto di tutte le differenze – gli americani non sono uguali nell’aspetto e non mangiano tutti allo stesso modo, né pregano tutti alla stessa maniera –,
gli abitanti degli Stati Uniti condividono però una profonda convinzione: l’idea che l’America sia la terra delle opportunità e che impegnandosi a fondo
top ten dei simboli degli stati uniti
1 Statua della Libertà
2 Aquila testabianca
3 Star and Stripes (‘stelle e strisce’)
4 Hollywood 5 Golden Gate Bridge
6 Gran Canyon
7 Empire State Building
8 Casa Bianca
9 Las Vegas
a Wall Street
geografia del carattere
I classici stereotipi regionali diffusi negli Stati Uniti ora hanno solide basi
statistiche, grazie a una ricerca del 2008 intitolata The Geography of
Personality. Gli esperti hanno analizzato più di 500.000 profili psico­
logici elaborati per altrettanti cittadini statunitensi, e li hanno messi in
relazione con la provenienza geografica dei singoli soggetti.
È così risultato che la definizione tradizionale del ‘gentile Minnesota’
vale davvero – gli stati più ‘affabili’ si concentrano soprattutto nel Mid­
west, nelle Great Plains e nel Sud, dove prevalgono gli individui inclini alla
cordialità e alla cooperazione. Gli stati più nevrotici sono invece quelli
del Nord-est. Ma, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe, al primo
posto non si trova lo stato di New York, bensì il West Virginia. Fra gli stati
più liberali, sono numerosi quelli dell’estremo Ovest. California, Nevada,
Oregon e stato di Washington sono fra i più ricettivi nei confronti delle
novità, anche se prime in classifica, sotto questo profilo, sono le città di
Washington e New York. Tra gli stati più disciplinati e dove la gente è
dotata di forte senso del dovere rientrano quelli delle Great Plains e del
Southwest, New Mexico in testa.
sia possibile realizzare i propri sogni. Per quanto stucchevole possa suonare,
è questo uno dei nuclei fondanti del carattere nazionale. Qui le persone si
aspettano di vedersi garantita un’ampia tutela dei diritti individuali e che
tali diritti prevalgano ogni volta che lo stato cerca di limitarli o comprimerli.
Una cosa è certa: la libertà viene degnamente celebrata ogni anno in occasione del Fourth of July, la grande festa del 4 luglio con cui la nazione ricorda
la conquista dell’indipendenza. Praticamente ogni città organizza una sfilata o
una vera e propria festa con profusione di fuochi d’artificio per inneggiare alla
nascita della nazione. A Chicago, per esempio, più di un milione di persone si
riversa in centro per ammirare i fuochi bianchi, rossi e blu che esplodono fra
le note di vivaci marce patriottiche. La stessa scena si ripete in tutto il paese,
con il dovuto contorno di grigliate, picnic e birra a fiumi.
Multiculturalismo
Fin dagli esordi l’America è stata definita un ‘melting pot’, un crogiolo di culture
che presuppone l’integrazione dei nuovi arrivati nel tessuto sociale esistente.
Anche oggi questa visione non è stata del tutto abbandonata: da una parte,
infatti, la diversità viene celebrata in innumerevoli feste e manifestazioni (Cinco de Mayo, Martin Luther King Day e Capodanno cinese, per citarne
solo alcune), ma allo stesso tempo molti americani prediligono lo status quo e
mostrano avversione per i cambiamenti troppo radicali.
L’immigrazione è il principale nodo della questione. Gli immigrati rappresentano attualmente circa il 12% della popolazione. Ogni anno circa 470.000 persone entrano nel paese legalmente, soprattutto da Messico, Asia ed Europa. Si
calcola poi che nel paese siano presenti circa 11 milioni di immigrati clandestini, ed è il problema dell’immigrazione clandestina a costituire per gli americani
la principale fonte di inquietudine, anche perché l’argomento viene spesso strumentalizzato a fini politici. Nonostante i ripetuti tentativi, il Congresso finora
non è riuscito ad approvare un pacchetto di misure che consenta di affrontare in modo adeguato ed efficace il problema dell’immigrazione illegale, benché
abbia messo in atto diversi provvedimenti tesi a intensificare l’applicazione delle norme esistenti.
Per molti americani l’elezione di Barack Obama è una testimonianza delle conquiste americane in tema di tolleranza e diritti civili. Non si tratta solo
della sua storia personale (il fatto di essere nato da madre bianca e padre nero, di portare un nome musulmano, di aver vissuto in diversi regioni del mondo e averne condiviso le diverse culture, essendo figlio di una nota antropologa). Né del suo essere il primo afroamericano eletto alla suprema carica della
nazione (in un paese dove, fino agli anni ’60, in alcuni stati i neri non potevano neppure votare). Si tratta piuttosto del fatto che americani di ogni etnia e
credo religioso hanno votato a larga maggioranza per il candidato che definiva se stesso un mutt (‘un incrocio’), e hanno accolto il suo messaggio sul valore
della diversità e del cambiamento.
Religione
Quando sbarcarono in America, i Padri Pellegrini (i primi coloni degli Stati Uniti, in fuga dall’Europa per sottrarsi alle persecuzioni religiose) erano fermamente decisi a fare del loro nuovo paese una roccaforte della tolleranza religiosa. Essi attribuivano un valore così alto alla libertà di culto, che rifiutarono di
proclamare il protestantesimo religione di stato. Di più: fecero in modo che il governo non privilegiasse in alcun modo una determinata religione o un credo
rispetto a un altro. Il principio della separazione fra stato e chiese divenne uno dei fondamenti giuridici dello stato.
Oggi in effetti i protestanti sono sul punto di diventare una minoranza nel paese da essi fondato. Secondo le indagini del Pew Research Center, il loro
numero è andato progressivamente diminuendo, fino ad attestarsi a una percentuale di poco superiore al 50%. Al contrario, per altri culti il numero di fedeli
si è mantenuto stabile o ha registrato un incremento. Oggi gli Stati Uniti stanno conoscendo un periodo di eccezionale dinamismo in fatto di culto: sembra
essere iniziata un’era senza precedenti, che si potrebbe definire di ‘shopping religioso’. Allo stesso modo stanno cambiando le tradizionali coordinate geografiche dell’appartenenza religiosa: la zona più cattolica degli Stati Uniti si sta spostando dal Northeast ai territori del Southwest; nel Sud prevalgono oggi
i movimenti evangelici, mentre nell’Ovest predominano quanti non si riconoscono in alcuna delle regioni principali.
In ogni caso, la divisione più profonda dell’America non è più quella esistente fra le diverse religioni, né quella fra religiosi e atei, bensì quella che oppone
fondamentalisti e progressisti all’interno di ciascuna fede. In altre parole, per la maggior parte delle persone non è tanto importante la confessione cui
si appartiene, quanto le posizioni che si difendono in materia di aborto, contraccezione, diritti degli omosessuali, ricerca sulle staminali, insegnamento delle
teorie evoluzioniste, preghiere a scuola ed esposizione di simboli religiosi nelle sedi pubbliche. La destra religiosa americana ha posto tali argomenti al
centro dell’attenzione ed è riuscita a utilizzare la propria influenza politica per tradurre le proprie posizioni conservatrici in leggi dello stato. Contro questa
deriva si è sollevata un’ondata di cause legali, tese a riaffermare il cruciale principio di separazione fra stato e chiese. La frattura rimane al centro di uno dei
principali conflitti culturali degli Stati Uniti, e sempre più spesso si ripercuote sul dibattito politico, soprattutto in corso di campagna elettorale.
Stile di vita
»» Gli Stati Uniti vantano un livello di vita fra i più elevati del mondo, anche se il reddito familiare medio varia a seconda della regione (i salari più alti si registrano negli stati del
North­east e in quelli dell’Ovest, seguiti da Mid­west e Sud) e dell’origine etnica (afroamericani e ispanici guadagnano solitamente meno dei bianchi e degli asiatici).
»» L’87% circa degli americani ha un diploma di scuola media superiore, mentre il 30% è in possesso di una laurea universitaria quadriennale.
»» Prevalgono le famiglie con due genitori coniugati, che solitamente lavorano entrambi; le famiglie monoparentali sono il 9% del totale; ogni famiglia ha in media due figli.
»» I divorzi sono numerosi – più del 40% dei primi matrimoni fallisce – ma negli ultimi 30 anni sono diminuiti sia i matrimoni sia i divorzi (a dispetto dell’alta percentuale di divorzi,
in America si spendono ogni anno più di 160 miliardi di dollari per le feste di nozze).
»» Il 28% dei cittadini lavora più di 40 ore a settimana.
»» Le ferie sono brevi: molti lavoratori hanno diritto solo a cinque o 10 giorni di ferie pagate all’anno, situazione che è valsa agli Stati Uniti la nomea di ‘no-vacation nation’ (nazione
senza vacanze).
»» Benché molti americani frequentino regolarmente una palestra o si dedichino sistematicamente a camminate, ciclismo o jogging, più del 50% della popolazione non fa alcun
esercizio fisico nel tempo libero.
»» Più di due terzi degli americani risultano sovrappeso, mentre un terzo è decisamente obeso.
»» Circa il 26% della popolazione svolge attività di volontariato, in campo assistenziale o per contribuire a qualche buona causa (una realtà viva soprattutto nel Mid­west).
»» La consapevolezza ambientale è ormai ampiamente diffusa: più del 75% degli americani ricicla i rifiuti, e la maggior parte delle grandi catene di supermercati vende anche
alimenti biologici.
»» Gli americani tendenzialmente viaggiano senza allontanarsi troppo da casa: solo poco più di un terzo dei cittadini ha il passaporto, e quasi tutti trascorrono le vacanze entro i
confini nazionali.
Concezione del tempo e festività
Il paese che ha coniato l’espressione ‘Il tempo è denaro’ non può non vivere di conseguenza. In America, il tempo è un bene prezioso. La gente ‘risparmia’
e ‘spende’ tempo come se fosse denaro depositato in banca. Gli americani valutano le caratteristiche della personalità di ognuno in base a come utilizza e
organizza il proprio tempo, e per questo la puntualità per esempio è considerata segno di affidabilità ed è molto apprezzata.
Nelle seguenti festività nazionali, banche, scuole e uffici statali (compresi gli uffici postali) sono chiusi, mentre i mezzi pubblici, i musei e molti altri servizi
seguono il normale orario festivo. Le festività pubbliche che cadono in un week­end di solito vengono celebrate il lunedì successivo.
New Year’s Day 1° gennaio
Martin Luther King Jr Day Terzo lunedì di gennaio
Presidents’ Day Terzo lunedì di febbraio
Memorial Day Ultimo lunedì di maggio
Independence Day 4 luglio
Labor Day Primo lunedì di settembre
Columbus Day Secondo lunedì di ottobre
Veterans’ Day 11 novembre
Thanksgiving Quarto giovedì di novembre
Christmas Day 25 dicembre
Durante lo Spring Break, gli studenti delle scuole superiori e dei college hanno a disposizione una settimana di vacanza, durante la quale prendono
d’assalto le località balneari con gioia selvaggia. Questa ‘pausa di primavera’ si tiene tra marzo e aprile e non tutte le scuole scelgono la stessa settimana per
questa chiusura. Per gli studenti di tutte le età, le vacanze estive vanno da giugno ad agosto.
Concludere affari all’americana
Il saluto più diffuso è una comune stretta di mano, ferma, breve e confidenziale. Guardate negli occhi il vostro interlocutore durante il saluto iniziale. Nella
maggior parte dei casi ci si può chiamare per nome, a volte vi verrà richiesto addirittura di utilizzare il soprannome (nickname). In circostanze più formali
invece dovrete utilizzare titoli e cognomi fino a che la comunicazione non diventerà più sciolta e informale (ossia in brevissimo tempo).
Non esiste un rituale preciso o elaborato per lo scambio dei biglietti da visita. Quando ne ricevete uno infilatelo nel portafoglio che può anche finire poi
nella tasca posteriore dei pantaloni, nessuno si offenderà.
Gli americani sono diretti, logici e lineari e si aspettano altrettanta schiettezza, non arrivare al dunque significa sprecare tempo e il tempo è denaro.
Spesso gli affari vengono condotti al telefono, anche quelli che in altri paesi richiederebbero incontri faccia a faccia.
Arrivate puntuali agli appuntamenti: soprattutto in Northeast e Midwest, le persone sono estremamente puntuali e il ritardo è inteso come una mancanza di rispetto. Negli altri stati la gente è più rilassata, ma è meglio comunque rispettare gli orari previsti e al limite arrivare in anticipo.
Le riunioni di lavoro possono sembrare incontri privi di tensione ma sono comunque presi molto sul serio. Se esiste un ordine del giorno sarà mantenuto
fedelmente. Alla conclusione dell’incontro verrà steso un resoconto di quanto deciso, un elenco dei rispettivi compiti e dei passi successivi necessari.
Preparate materiale visivo per le vostre presentazioni, dati e statistiche avranno sempre un buon impatto sui vostri interlocutori.
È facile che si giunga a un accordo al primo incontro: l’obiettivo è quello di firmare un contratto e non di stabilire una relazione, quella può svilupparsi
in seguito, una volta che il contratto è firmato.
Solitamente negli Stati Uniti orientali il dress code è più formale, mentre in quelli dell’ovest lo stile è più casual. Normalmente chi riveste qualifiche più
alte è più formale nel vestire, indipendentemente dalla zona degli Stati Uniti. Il ‘Casual Friday’ è diffuso in molte società, e quelle che si occupano di hightech
spesso vestono casual ogni giorno. Per un primo incontro, nel dubbio, vestite in modo tradizionale, a dimostrazione di buon gusto. Le donne possono tailleur
o pantaloni, gli uomini un completo.
Cucina
Nel lontano inverno del 1620, molto tempo prima che gli inconfondibili archi dorati del McDonald’s spuntassero in ogni angolo del vasto e fertile territorio
statunitense, la tribù dei wampanoag salvò i Padri Pellegrini dalla morte per fame, dando così inizio alla tradizione del Thanksgiving Day (il Giorno del
Ringraziamento).
Da allora gli americani hanno attinto a numerose tradizioni gastronomiche per creare la propria, basata in larga misura sulla generosità della loro terra.
Fin dall’inizio andarono orgogliosi di questa ricchezza, rappresentata dal pesce dell’Atlantico settentrionale, del Golfo del Messico e dell’Oceano Pacifico, dalla
fertilità delle terre agricole del Mid­west e dai vasti ranch del West che resero la carne di manzo, maiale e pollo una presenza giornaliera sulla loro tavola.
Le successive ondate di immigrati che raggiunsero gli Stati Uniti arricchirono ulteriormente la gastronomia locale, adattando le proprie tradizioni culinarie
a quelle esistenti e importando piatti divenuti ormai tipici nella cucina americana, dalla pizza italiana e dagli hamburger tedeschi al borscht dell’Europa dell’Est,
dagli huevos rancheros messicani al sushi giapponese.
In seguito, grazie a un’ampia rete commerciale e all’efficienza dei sistemi di trasporto, tutti poterono disporre di alimenti freschi, in scatola e surgelati, al punto
che si potrebbe affermare che gli americani sono diventati grassi (e in seguito obesi) proprio per l’ampia disponibilità di fast food (o ‘junk food’), ovvero di alimenti che potevano essere consumati in tutta fretta e la cui qualità non era proprio delle migliori. Non è un caso che nel lessico colloquiale americano compaiano
espressioni come ‘grab a bite’ (‘fatti un boccone’), ‘pick up some takeout’ (‘prenditi qualcosa al take-away’) e ‘the munchies’ (le ‘cose da sgranocchiare’), insieme
alla definizione di ‘road food’ per tutto ciò che si consuma andando per strada. Tutte queste espressioni hanno contribuito a dipingere la cucina americana come
qualcosa di poco attraente agli occhi del resto del mondo.
Fu solo negli anni ’60 che sui giornali, sulle riviste e alla TV si iniziò a parlare seriamente di cucina e di vini. Negli anni ’70 chiunque (e non solo gli
hippy) cominciò a interessarsi agli alimenti biologici e naturali e all’agricoltura sostenibile. Nei due decenni successivi, la ‘foodie revolution’ (rivoluzione
gastronomica) incoraggiò gli imprenditori ad aprire ristoranti di cucina regionale tradizionale, con menu che spaziavano dai piatti del Sud a quelli del Pacific
North­west, all’altezza della migliore cucina europea.
Prima colazione
La prima colazione negli Stati Uniti è una cosa seria, ben lungi dal ‘caffè mordi e fuggi’. Nei diner (le tipiche tavole calde) i camerieri servono a ripetizione
uova e pancetta, waffle e hashbrown (frittelle di patate grattugiate simii al rösti svizzero), pancake e sciroppo d’acero. Il tutto innaffiato da un bicchierone di
succo d’arancia. Il sommo piacere mattutino, poi, è dato da quello che pare essere un diritto inalienabile per gli americani: una tazzona di caffè fumante,
rigorosamente bollente e lungo, anzi, lunghissimo. Provate a chiedere un ‘free refill’ (cioè di riempire nuovamente la vostra tazza): verrete accontentati!
Pranzo
In genere, dopo la pausa caffè di metà mattinata un americano che lavora pranza solo con un sandwich, un hamburger o un’insalata sostanziosa. Il cosiddetto
‘business lunch’ è un’abitudine delle grandi città come New York, dove il cibo di solito conta meno della conversazione. Ad accompagnare il pranzo degli
americani di solito è un tè freddo (con possibilità di tornare a riempire il bicchiere a volontà).
Cena
Nella maggior parte dei casi la cena dei giorni feriali è un pasto più sostanzioso del pranzo, che di solito viene consumato abbastanza presto e che – considerato
il carico di lavoro delle famiglie con entrambi i genitori impegnati fino a tardi – consiste spesso in piatti da asporto (per esempio pizza o specialità cinesi)
o pasti preconfezionati da riscaldare nel forno a microonde. I dessert sono quasi sempre costituiti da gelati, torte o crostate. Ancora oggi alcune famiglie
preparano la tradizionale cena della domenica sera con amici e parenti, fanno grigliate all’aperto e organizzano picnic nel week­end.
Street food e spuntini
Mangiare hot dog o pretzel dai furgoncini (food carts o food trucks) o tacos e barbecue
dai camioncini posteggiati in strada è un’esperienza molto americana. Senza contare che
oggi i chioschi ambulanti sono l’ultima moda in fatto di cucina, ora che lo street food
è un grande trend e questi posti sono una miniera di piatti creativi, genuini e raffinati
e a volte decisamente bizzarri. A New York City se ne trovano a ogni angolo di strada
e i carretti più amati segnalano i loro spostamenti per le vie della città addirittura su
twitter (es. biggayicecream, korillabbq, calexiconyc per citarne solo alcuni). I food trucks
sono famosi per la qualità della loro offerta gastronomica anche altrove negli Stati Uniti:
Portland, Austin, Minneapolis, Los Angeles, Las Vegas e Miami sono le città più ‘battute’.
La cultura del brunch
Lunghe file, pochi convenevoli, un cocktail mimosa (succo di arancia e champagne), caffè,
uova, pane e tutto quanto fa bene dopo una sbornia: ecco gli ingredienti della geniale
invenzione statunitense (e soprattutto newyorkese) che ha fuso breakfast e lunch in una
le specialità regionali
»» New York City: il paradiso della gastronomia
»» New England: vongole e astici
»» Costa centrale dell’Atlantico: manzo, granchi e polpettone
»» Il Sud: barbecue, biscuits e gumbo (stufato di frutti di mare o
carne, con riso)
»» Mid­west: hamburger, bacon e birra
»» Southwest: peperoncino e bistecche
»» California: tacos e prodotti dell’orto
»» Pacific North­west: salmone e Starbucks
»» Hawaii: stile di vita isolano
gradevole combinazione di cibo e chiacchiere, da consumare preferibilmente la domenica in tarda mattinata o anche nel primo pomeriggio (tra le 11 e le 16).
Uno degli innumerevoli casi in cui l’America ha fatto scuola.
Ristoranti e orari dei pasti
Cenare nei locali più in voga delle grandi città americane è impossibile senza prenotare con un buon anticipo (di persona o tramite la reception del vostro
albergo), informandosi sull’esistenza o meno di un dress code particolare e, soprattutto nei frequentatissimi locali dei grandi chef, preparandosi ad accettare
un tavolo a inizio serata o piuttosto tardi. Ristoranti a parte, di solito gli americani mangiano presto sia al ristorante sia a casa, per cui non stupitevi se
trovate i locali affollati già a mezzogiorno o alle 17.30. Nelle cittadine più piccole della provincia americana potrebbe essere difficile trovare le cucine aperte
dopo le 20.30 o 21. Spesso a cena si pasteggia con la birra.
Per evitare brutte figure, al ristorante ricordatevi di lasciare la mancia (di norma il 15% dell’importo del conto, il 20% o più se il servizio è stato eccellente),
a meno che sul menu non venga chiaramente segnalato che il servizio è compreso.
Galateo a tavola
Gli americani non sono noti per avere maniere formali a tavola ed in effetti hanno un approccio abbastanza informale, anche se in genere prima di mangiare
aspettano che tutti siano stati serviti. Di seguito riportiamo qualche informazione utile su comportamento e consuetudini.
»» Come in Italia, è consuetudine posare il tovagliolo sulle gambe, soprattutto quando viene servito il pasto.
»» Molti americani pregano prima dei pasti; se preferite non unirvi alla preghiera, è sufficiente restare seduti in silenzio.
»» Molti piatti si mangiano con le mani e in genere un pezzo di pane si imburra e si mangia in un solo boccone.
»» Spesso il cibo è servito in modo familiare, cioè su grandi piatti di servizio che vengono fatti passare da un convitato all’altro.
Se vi piace...
... la birra
Oggi gli amanti della birra (in America chiamati anche ‘beer geeks’) sorseggiano e degustano il loro nettare d’oro come si fa con il vino, e i ristoranti di alcune
città propongono incontri incentrati sulla birra con ‘sommeliers’ e cantine apposite. Inoltre, numerosi locali e pub organizzano cene accompagnate esclusiva­
mente da birra, un’ottima opportunità di rendersi conto come questa spumeggiante bevanda si abbini perfettamente anche ai cibi più insospettabili.
La produzione di birra artigianale e i microbirrifici sono aumentati esponenzialmente negli ultimi anni, tanto che nel 2010 coprivano l’11% del mercato
interno. Il Vermont, cui fanno capo più di 1500 fabbriche di birra più o meno grandi sparse in tutto il paese, detiene il record in termini di numero di microbirrifici
pro capite. Oggi è facile trovare birra di produzione locale in qualsiasi parte degli Stati Uniti.
... il vino
Oggi il 90% del vino statunitense viene prodotto in California, ma anche i vitigni di stati come Oregon, Washington e New York hanno raggiunto una meritata
fama internazionale. Culla del turismo enologico negli Stati Uniti è senza dubbio il nord della California, in particolare la Napa Valley e la Sonoma Valley. Altre
zone che si sono fatte un nome nel settore sono la Willamette Valley in Oregon, la Hill Country in Texas e i Finger Lakes nello stato di New York; in tutte queste
regioni si è sviluppata una vera e propria industria turistica che coniuga B&B e calici eccellenti.
Insomma, per incredibile che possa sembrare, dal fertile suolo americano provengono oggi numerosi vini di ottima qualità definiti del ‘Nuovo Mondo’. Le più
note varietà di bianco prodotte in America sono Chardonnay e Sauvignon Blanc; tra le etichette di rosso più ampiamente diffuse figurano invece Cabernet
Sauvignon, Merlot, Pinot Noir e Zinfandel.
... il caffè
Negli ultimi 25 anni la cultura dell’aromatico chicco negli Stati Uniti non ha fatto che crescere, soprattutto da quando è esplosa la moda delle caffetterie. Tutto
è cominciato con Starbucks, il caffè che l’America ama (o ama odiare, o odia amare) più di tutti gli altri. La catena di caffè più grande del mondo nacque nel fior
fiore della cultura progressista del caffè nel 1971, quando Starbucks aprì il suo primo locale a Seattle di fronte al Pike Place Market. L’idea di offrire una varietà
di chicchi tostati provenienti da varie regioni del mondo in un ambiente confortevole contribuì a riempire le tazze degli americani con un caffè più raffinato,
ricercato (e costoso) rispetto all’onnipresente Folgers Coffee e a quello servito nelle tavole calde.
All’inizio degli anni ’90, in ogni punto del paese iniziarono ad aprire caffetterie specializzate in determinate qualità di caffè. Se molti dei caffè apparte­
nenti alle grandi catene hanno spazio solo per un paio di sedie e il bancone, quelli indipendenti promuovono una cultura che invita a gustarsi la tazzina (o meglio,
la tazzona) in tutta calma: collegamento wi-fi, ambiente confortevole con posti a sedere sia all’interno sia all’esterno, e quasi nessun obbligo di ordinare altro
anche dopo essere rimasti allo stesso tavolo per ore.
»» Se non avete finito di mangiare, mettete coltello e forchetta incrociati sul piatto, con la forchetta sopra. Quando avrete finito collocate le posate parallele sul lato destro del piatto,
esattamente come fareste in un ristorante italiano.
»» Non fatevi problemi a rifiutare qualche cibo o bevanda senza fornire particolari spiegazioni.
Feste e inviti
Le feste serali in genere iniziano con un cock­tail tra le 18.30 e le 19, seguito da un buffet o da una cena vera e propria. Non è raro che l’abbigliamento per
un evento sociale sia casual come per un barbecue o un picnic nel parco.
Se venite invitati a cena, è educato essere puntuali nonostante l’atmosfera rilassata e amichevole: l’ideale è arrivare entro i 15 minuti successivi all’ora
prestabilita.
Locali, intrattenimenti e vita notturna
New York City
Nella città che non dorme mai i bar assumono le sembianze più svariate, da lounge eleganti a pub accoglienti fino a vere e proprie bettole. In ogni caso, la
severa legislazione cittadina vieta il fumo in tutti i locali. La maggior parte è aperta fino alle 4, ma gli orari di chiusura (e di apertura) variano molto. Chi ha
risorse e appetiti illimitati potrà approfittare di una quantità infinita di divertimenti, dagli spettacoli di Broad­way alle performance artistiche nel soggiorno
di un’abitazione privata a Brook­lyn, più tutte le varianti intermedie. I newyorkesi sono appassionati di clubbing e sono sempre alla febbrile scoperta di nuovi
locali sulla scena: per entrare nei locali più in voga del momento è bene mettere il proprio nome sulla lista degli ospiti, e cercare di indovinare il look giusto
per essere ammessi dai buttafuori. Nei locali che prevedono spettacoli dal vivo c’è sempre una cover da pagare all’ingresso o un minimo fisso di consumazioni per ogni partecipante. Meglio poi arrivare ben forniti di contante, perché molti locali non accettano carte di credito. La rivista New York e l’edizione del
week­end del New York Times sono due ottime guide per tenersi informati sull’offerta degli intrattenimenti newyorkesi.
Boston
I locali di Boston si possono suddividere in quattro categorie: i dive bar, gli irish pub, i bar sport e una nuova generazione di cocktail bar che attualmente va
per la maggiore. Tutti sono in grado di soddisfare la clientela più esigente in fatto di birra, di cui propongono marchi artigianali di produzione locale alla spina
o un’ampia selezione di birre d’importazione in bottiglia. In tarda serata, alcuni bar diventano discoteche. Boston ha inoltre vari wine bar sofisticati e decine
di deliziosi caffè che spesso servono anche sandwich e prodotti di pasticceria. In città si balla praticamente in un unico quartiere: il Theatre District. Boylston
St è il regno indiscusso delle grandi discoteche, vere e proprie megalopoli della musica, ma esistono molti altri locali. Troverete dei club più tradizionali a
Back Bay, a Cambridge e a Downtown. La maggior parte dei locali notturni organizza serate a tema, spesso ispirate a un particolare genere musicale, al tipo
di clientela o al DJ, e questo può determinare atmosfere radicalmente diverse da sera a sera.
arte e musica a New York City
Questa è la città in cui stelle del jazz come Ornette Coleman, Miles Davis e John Coltrane spinsero all’estremo i limiti dell’improvvisazione negli anni ’50. È qui
che vari ritmi latinoamericani – dal cha-cha-cha alla rumba, al mambo – si fusero a creare l’ibrido che noi conosciamo come salsa, qui folksingers come Bob
Dylan e Joan Baez cantarono le loro canzoni di protesta nei caffè e qui gruppi come i New York Dolls e i Ramones distruggevano il palcoscenico di locali mal­
famati a Downtown Manhattan. È sempre qui che nacque la disco music, e fu il crocevia culturale della grande mela a far nascere e crescere l’hip-hop finché
esplose come fenomeno mondiale. Ancora oggi la città esercita un’attrazione magnetica sui musicisti. Il panorama locale dell’indie rock è particolarmente
vitale: gruppi come Yeah Yeah Yeahs e Animal Collective sono tutti venuti fuori da New York City.
I grandi show di Broadway che fanno sensazione sono probabilmente quelli che più facilmente si associano a New York City. Ma quando si parla di spettacoli
di Broadway ci si riferisce strettamente alle produzioni ospitate nei 40 teatri ufficiali di Broadway, veri e propri gioielli del primo Novecento, tutt’intorno a Times
Square. Gli spettacoli detti di ‘off-Broadway’ (produzioni più coraggiose e meno costose messe in scena in teatri più piccoli) e di ‘off-off-Broadway’ (perfor­
mance ancora più d’avanguardia e più abbordabili recitate in teatri ancora più piccoli, per meno di 100 spettatori) sono comunque un ottimo affare.
Chi ama il teatro sperimentale dovrebbe assistere a uno degli spettacoli del Fringe Festival, che si tiene in agosto in diversi teatri di Downtown. Sempre in
estate ha luogo il popolarissimo Shakespeare in the Park. I teatri che ospitano gli spettacoli comici si dividono tra quelli più grandi che richiamano grandi nomi
della comicità e i posti meno noti e più sperimentali. Cercate l’Upright Citizens Brigade Theatre (www.ucbtheatre.com), il Magnet Theater (www.magnettheater
.com) e il PIT (People’s Improv Theater; www.thepit-nyc.com). Per quanto riguarda il cabaret, gli stili sono diversi a seconda del livello di prezzo e del fatto che il
locale sia considerato un ‘classico’, come Feinstein’s e Café Carlyle. Anche se la maggior parte dei cabaret ha quasi per natura una propensione gay, questa
vena queer si nota di più in locali come Duplex.
Il Lincoln Center (http://lc.lincolncenter.org) ospita i grandi auditorium Alice Tully e Avery Fisher e la Metropolitan Opera House. Il più piccolo Carnegie Hall (www.carnegiehall.org) è un palcoscenico altrettanto amato e offre concerti pianistici e spettacoli eclettici dall’alt-folk alla world music. Alla Brooklyn Academy of Music (BAM; www.bam.org), l’accademia per le arti dello spettacolo più vecchia del paese, troverete un cartellone di lirica e concerti tenuti
dall’orchestra della Brooklyn Philharmonic.
Da quasi un secolo New York City è la capitale della danza in America. Qui venne fondato nel 1949 l’American Ballet Theatre (ABT; www.abt.org), guidato dal
mitico George Balanchine: la compagnia di balletto continua a esibirsi a New York City e a girare il mondo in tournée. New York City è però forse anora più nota
per aver allevato una generazione di coreografi di danza contemporanea: personaggi come Martha Graham e Merce Cunningham, che svincolarono la danza
dalla musica. Le compagnie oggi spingono sempre di più la danza verso i suoi limiti fisici e ginnici.
Nell’‘Atene d’America’ l’offerta artistica e culturale è ricchissima. Sede della Boston Symphony Orchestra, ma anche di due compagnie operistiche, una
compagnia di danza e diverse scuole musicali, Boston è un tempio della musica. Nel Theater District sfilano le stelle della lirica, del balletto e della prosa
tradizionali, mentre a Cambridge e nel South End si trovano le produzioni più innovative.
Miami
Miami si anima di notte nel vero senso della parola. C’è sempre qualcosa di nuovo e divertente, che si protrae di solito fino alle ore piccole, con bar che restano aperti fino alle 3 o alle 5 del mattino. La domanda quando si esce è: “cosa voglio fare stasera? Ballare? Ascoltare musica? Fare conquiste? Avvistare
celebrità?”. Chi opta le prime due andrà nei locali di Downtown Miami e Wynwood; i club di South Beach invece fanno appello al richiamo dei VIP per
costruirsi la loro fama.
Per aumentare le possibilità di entrare nei locali più di tendenza, telefonate in anticipo e provate a farvi mettere in lista. Se poi siete in compagnia di
qualche bella donna, magari ben vestita, tanto meglio (a meno che non abbiate intenzione di andare in un locale per gay). A South ­Beach, i locali notturni e
quelli con musica dal vivo applicano una tariffa di ingresso che va da $20 a $25, altrove si paga la metà.
Per il calendario dei vari eventi, nonché informazioni su gallerie, bar e locali notturni, visitate i siti web www.cooljunkie.com, www.miaminights.com e
www.beachedmiami.com.
Detroit
Nonostante la crisi che attanaglia la città, la scena di una delle capitali musicali della nazione è ancora vitale, anzi molti appassionati sostengono che sia
proprio il degrado a produrre un sound così esplosivo e straordinariamente rabbioso. Dopo il soul, la Motown e il punk rock, oggi sono il rock duro, il
rap e la techno a dominare la ribalta. Consultate i periodici gratuiti, come Metro Times e Real Detroit Weekly, oppure i blog come ‘Motor City Rocks’
(www.motorcityrocks.com), per conoscere l’elenco dei locali e dei concerti in programma in città.
L’animata zona di Greektown che gravita intorno alla Monroe St offre, oltre a diversi ristoranti, un casinò.
Chicago
Durante il lungo periodo invernale i bar offrono un caldo riparo agli abitanti di Chicago. L’orario di chiusura è in genere fissato alle 2 di notte, ma alcuni
locali restano aperti fino alle 4 o alle 5. In estate molti bar allestiscono spazi all’aperto. Il blues e il jazz hanno entrambi radici profonde a Chicago, e sono
numerosi i locali che propongono indie rock. Le tariffe d’ingresso variano da $5 a $20. L’ottima reputazione di Chicago in ambito tea­trale è del tutto meritata. Molte produzioni locali vanno poi in scena anche a Broad­way. Il tea­tro comico basato sull’improvvisazione è nato a Chicago, e ancora oggi la città
ospita il meglio di questo genere di spettacoli.
Per conoscere gli eventi in città consultate il Reader (www.chicagoreader.com) e Time Out Chicago (www.timeoutchicago.com).
Los Angeles
Per una conferma ai più diffusi stereotipi su Los Angeles non dovrete far altro che entrare in un qualsiasi locale notturno di Hollywood o di West Hollywood.
Però badate di arrivarci provvisti di un fisico superattraente, di un atteggiamento sicuro o di un portafoglio ben imbottito, così da riuscire a far colpo sui
temibili buttafuori incaricati della selezione all’ingresso. Negli altri quartieri, invece, i locali sono decisamente più democratici, ma nella maggior parte
dei casi l’accesso è consentito soltanto a chi ha già compiuto 21 anni (meglio avere sempre con sé un documento d’identità con fotografia). L’ingresso varia
da $5 a $20. Di solito l’orario di apertura va dalle 21 fino alle 2. Quasi tutti i ristoranti, gli hotel e i locali notturni più eleganti mettono a disposizione un
parcheggio custodito con addetto, i cui prezzi variano da $2,50 a $10.
Per la musica dal vivo non ci si deve perdere i leggendari club di Sunset Strip , dove è facile trovare gli artisti più noti di Hollywood.
Il Los Angeles Weekly (www.laweekly.com) e il Los Angeles Times (www.latimes.com/theguide) pubblicano un ampio elenco di divertimenti. I biglietti si acquistano online, presso le biglietterie o tramite il servizio Ticketmaster (%213-480-3232; www.ticketmaster.com). Per i biglietti a metà prezzo disponibili per alcuni
spettacoli teatrali, recatevi nei centri visitatori di Hollywood e Downtown Los Angeles; consigliamo Goldstar (www.goldstar.com) per spettacoli teatrali, concerti
o altri eventi, oppure LAStage Alliance (www.theatrela.org) o Plays 411 (www.plays411.com) per il teatro.
San Francisco
Il quartiere di SoMa è il centro della scena della vita notturna cittadina sin dal 1970, e oggi è pieno di discoteche con musica a palla e di locali originali: il club
con certificazione ecologica che attinge elettricità dalla pista da ballo e serve da bere in bicchieri biodegradabili, il locale retrò, il nightclub dove si entra solo
se vestiti in modo molto estroso, gay bar perennemente in festa, magazzini convertiti in discoteca. Se poi volete bere qualcosa, vi basti sapere che quando ai
tempi della corsa all’oro nel 1850 in città c’era una donna ogni 100 uomini, i saloon che smerciavano alcol erano già 500. E oggi si assiste a una rinascita di
questi locali insieme a wine bar, microbirrifici e cocktail bar dove i barman si divertono a riproporre le vecchie ricette di una volta, per palati forti e marinai veri.
Seattle
Cocktail bar, discoteche e locali dove si suona musica dal vivo sono a Capitol Hill. Lungo la via principale di Ballard si affacciano taverne in mattoni, alcune
d’epoca altre moderne, affollate da una clientela di bevitori maturi durante il giorno e dal popolo degli indie-rocker la sera. Belltown, un tempo marcatamente
grunge ma ormai piuttosto in stile chic-trasandato, ospita una nutrita serie di bar disposti ordinatamente l’uno accanto all’altro. Per un elenco dei locali e
delle manifestazioni in programma sfogliate Stranger, Seattle Weekly o i quotidiani. I biglietti degli eventi più importanti sono in vendita da TicketMaster
(%206-628-0888), che gestisce un punto vendita di biglietti scontati (%206-233-1111) presso il Westlake Center.
Se vi piacciono...
… i parchi tematici
L’America ama i parchi tematici: da quelli vecchio stile un po’ demodé di Coney Island (New York City) con montagne russe e zucchero filato a mondi immaginifici in puro stile Peter Pan nei quali immergersi per giornate intere.
»» Disney Un parco per ciascuna costa. Se volete divertirvi davvero, immergetevi senza riserve nel suo incantevole mondo di fiaba.
»» Dollywood Un tributo a Dolly Parton, la cantante country più amata del paese. Immerso nelle colline del Tennessee, offre giostre e attrazioni varie.
»» Cedar Park Questo imponente parco tematico vicino Sandusky, in Ohio, è un vero e proprio tempio alle montagne russe. I masochisti fanno la fila per salire sul terrificante Top
Thrill Dragster, uno dei rollercoaster più alti e veloci al mondo.
»» Universal Studios Florida Ci vuole qualche giorno per visitare questo enorme complesso, che offre attrattive adatte a tutte le età, dai parchi tematici pieni di azione a un
divertente parco acquatico.
»» Knott’s Berry Farm Un parco californiano dedicato al Far West con montagne russe e altre giostre per i più temerari.
»» Universal Studios Los Angeles Da Jurassic Park a Water World, ai set degli effetti speciali: cosa c’è di più emozionante di immergersi nelle ambientazioni di un film?
… musei e gallerie
A volte i musei americani hanno collezioni di rilievo internazionale (ad esempio nell’Upper East Side di New York City) oppure vibranti opere d’arte popolare
(se vi trovate in qualche località sperduta), mentre le gallerie d’arte offrono un assortimento di opere classiche e d’avanguardia.
»» New York City Trascorrere qualche settimana visitando i musei e le gallerie d’arte della città equivale a toccare la punta di un iceberg. Se vi capitasse di ritornare dopo qualche
settimana, infatti, vedreste collezioni completamente diverse – è questa la bellezza (e il dramma!) del panorama artistico newyorchese.
»» Washington, DC La capitale offre sale gelosamente custodite dedicate allo spazio cosmico, alla storia e all’arte (occidentale, orientale, africana, dei nativi americani) – oltre che
ai pelosi mammuth; e sono tutte a ingresso gratuito.
»» Art Basel Gli appassionati d’arte scendono a Miami tutti gli anni per ammirare mostre all’avanguardia, ascoltare concerti e bere grandi quantità di alcolici in questa imponente e
rumorosa fiera dedicata alle arti.
»» Getty Center e Getty Villa Musei d’arte belli quasi quanto la vista sull’oceano che vi si gode, a West Los Angeles e Malibu.
»» Balboa Park Un’oasi al centro di San Diego, California, con giardini lussureggianti e decine di musei, dall’arte alla scienza, alla storia.
»» California Academy of Sciences Una riserva faunistica in una foresta pluviale su quattro piani racchiusa in una gigantesca sfera di vetro, un acquario a più livelli e un ‘tetto
vivente’ di fiori selvatici californiani: è il gioiello ecocompatibile che Renzo Piano ha costruito a San Francisco.
… le spiagge
Dalle coste selvagge e frastagliate del Maine alle splendide spiagge delle Florida Keys, la costa oceanica e quella affacciata sul Golfo del Messico (per non
parlare di quel gran mare interno che è il Lake Michigan) rendono ardua la scelta ai patiti delle spiagge. Per non parlare della lunga linea costiera della
California: surf, vita sociale sofisticata, natura incontaminata, incontro con celebrità e bella gente…
»» South Beach, Miami Famosa in tutto il mondo, South Beach attira non tanto per le sue onde quanto per la sfilata di bellezze che fanno sfoggio di sé nell’area di svago preferita di
Miami.
»» Cape Cod National Seashore Imponenti dune di sabbia, pittoreschi fari e fresche foreste: l’esplorazione del promontorio del Massachusetts riserva infinite sorprese.
»» Montauk Dopo Fire Island e gli Hamptons, all’estremità orientale di Long Island sorge Montauk, una spiaggia battuta dal vento, con una graziosa linea costiera, un campeggio
sulla spiaggia e un faro del XVIII secolo (ancora funzionante).
»» Outer Banks Le remote isole barriera del North Carolina offrono fragili nastri di sabbia e pony selvaggi.
»» Gold Coast, Michigan Il lato occidentale del lago è costellato di spiagge, dune, aziende agricole e B&B.
»» Point Reyes National Seashore Lungo questo tratto di costa incontaminata nella California settentrionale, che si estende per 110 miglia, l’acqua è fredda, ma il paesaggio è
assolutamente incantevole.
»» Orange County Bellezze che combattono contro il tempo armate di botulino, amanti del surfing lifestyle, artisti e proprietari di costose barche a vela: la ricca e famosa contea
californiana ospita spiagge per ogni gusto.
»» Santa Monica Questa splendida zona di Los Angeles attira sia per i divertimenti da spiaggia sia per il fascino urbano. Dopo un po’ di meritato relax in spiaggia, andate in cerca di
celebrità nelle gallerie d’arte all’avanguardia e nei bistrò più eleganti.
»» Big Sur Bellezza selvaggia e senza artifizi, una lunga striscia di costa frastagliata: più che un luogo, un’emozione.
Come uno del posto
I consigli che vi darebbe chi vive…
…a New York City
»» Central Park è lo spettacolare ‘giardino di casa’ di tutti i newyorkesi. Camminate a sud fino al Conservatory Pond, dove barche a vela in miniatura solcano le acque.
»» Salite in ascensore fino alla terrazza panoramica all’aperto del Top of the Rock al Rockefeller Center: una vista spettacolare.
»» Prendete un taxi fino alla High Line, un tracciato ferroviario riconvertito che si snoda a 9 m dal suolo e che oggi è diventato una delle mete preferite di Dowtown. Entrate alla 20th
St e passeggiate per il lungo parco pensile che serpeggia sopra le strade, donando una bella vista sullo Hudson e sulla città sottostante.
»» Chelsea è uno dei centri più importanti del commercio artistico in città, dove potrete osservare opere di artisti affermati e di talenti emergenti e magari portarvi a casa un
souvenir costoso.
»» Pranzo al Chelsea Market: l’edificio era un tempo un biscottificio industriale e oggi è diventato una grande galleria commerciale con negozi che offrono ogni tipo di tentazione
alimentare.
»» Il PS 122 è un teatro simile a una scatola nera, uno spazio di performance sperimentali per artisti promettenti e compagnie già note di teatro d’avanguardia.
…a Boston
»» La Rose Kennedy Greenway, 10 ettari di terreni industriali dismessi trasformati in parchi e piazze, in continua evoluzione, ospita un mercato settimanale all’aperto per gli
acquisti del sabato e una quantità di bancarelle gastronomiche dove fermarsi a pranzo durante la settimana.
»» Il Museum of Fine Arts è stato ampliato di recente con sezioni superlative in cui trovano posto le collezioni di arte americana e contemporanea arricchite di nuovi capolavori.
»» Il Seaport District offre tre musei all’avanguardia e un ricco panorama di nuovi ristoranti di tendenza, alcuni dei quali con fantastiche vedute sul porto.
»» Per praticare kayak o canoa nel cuore di Boston prendete il largo dalla nuova sede del Charles River Canoe & Kayak Center di Kendall Sq, spingendovi fin nelle acque della baia
se ne avete l’ardire.
…a Miami
»» Hotel art déco, rollerblades, ragazzi agghindati e automobili sportive: Ocean Drive è un mix di onde, sole e bellezza esibita, ciò che rende South B
­ each (o ‘SoBe’) famosa in
tutto il mondo.
»» La sera passeggiate lungo Española Way, una strada dall’atmosfera decisamente europea piena di ristoranti e caffè.
»» A nord di Downtown il Design District è il paradiso dei progettisti d’interni, sede di decine di gallerie e di showroom con mobili, accessori e oggetti di design moderno.
»» A Wynwood, zona alla moda nonché terreno fertile per l’arte d’avanguardia, sorgono decine di gallerie con installazioni ‘guerrilla’, nuovi murales, graffiti e altre opere
imperscrutabili.
»» Il Bill Baggs Cape Florida State Recreation Park offre spiagge tranquille e fantastici tramonti dall’altra parte della Rickenbacker Causeway (pedaggio $1) a Key Biscayne, con
passerelle e piste ciclabili in un parco affacciato sul mare.
…a Detroit
»» Il Riverwalk & Dequindre Cut è un’ampia passeggiata sul lungofiume che si estende per 5 km lungo le acque impetuose del Detroit River dalla Hart Plaza a ovest alla Mt Elliott
St a est. Il suo tracciato passa accanto a numerosi parchi, tea­tri all’aperto, imbarcazioni fluviali e luoghi adatti alla pesca.
»» Ogni sabato gli ampi padiglioni dell’Eastern Market sono gremiti da venditori di frutta e verdura, formaggi, spezie e fiori. I lati del mercato che danno sulla Russell St e sulla
Market St sono fiancheggiati da negozi specializzati di vario genere (che vendono dagli arredi scenici alle tostatrici di arachidi), gastronomie e ristoranti etnici aperti anche negli
altri giorni della settimana.
»» Lo scintillante complesso di grattacieli Renaissance Center che ospita il quartier generale della GM è un bel posto per mangiare qualcosa (nel Wintergarden).
»» Nei week­end estivi la Hart Plaza è sede di numerosi festival e concerti gratuiti.
»» Anche il Campus Martius è un popolare luogo di ritrovo di Downtown, con una pista di pattinaggio su ghiaccio in inverno e ristoranti, concerti e film all’aperto in estate.
…a Chicago
»» Il quartiere di Wicker Park è ideale per un giro di shopping tra le boutique e per regalarsi una cena raffinata.
»» Cercate il locale dove Al Capone era solito bere gin, il Green Mill, e godetevi una serata di musica jazz.
»» Noleggiate una bicicletta, bagnatevi i piedi nel ­Lake Michigan a North Avenue ­Beach e pedalate nel Lincoln Park, facendo tappa allo zoo e alla serra.
»» Se è in corso la stagione del base­ball, dirigetevi al Wrigley Field per assistere a una partita dei Cubs.
»» L’atmosfera fumosa di un locale blues, come il Buddy Guy’s Legends, è un bel modo per concludere la giornata (o salutare il nuovo giorno).
…a Los Angeles
»» Se volete avvistare qualche celebrità perlustrate le boutique all’ultima moda che costellano Robertson Blvd e pranzate all’Ivy.
»» Il miglior tramonto sull’oceano è quello che si gode da Santa Monica.
»» Una combinazione perfetta è un brunch a base di dim sum a Chinatown seguito da una passeggiata ‘digestiva’ tra le gallerie d’arte della zona.
»» Nel nuovo e futuristico complesso dell’intrattenimento LA ­Live si trovano una dozzina di ristoranti, locali con musica dal vivo, un albergo di 54 piani, il Nokia Theatre che ospita gli
MTV Music Awards e le finali di American Idol, il Grammy Museum…
»» Per concludere al meglio una serata: un cock­tail al bar panoramico sul tetto dello Standard Downtown Los Angeles.
…a San Francisco
»» Union Square è una piazza lastricata che offre un posto in prima fila per lo spettacolo che va in scena a Downtown: signore ingioiellate dirette a teatro che dribblano i tram
sferraglianti, adolescenti modaioli accampati in strada tutta la notte per accaparrarsi un paio di scarpe da ginnastica in produzione limitata, uomini d’affari in trasferta che vanno a
Tenderloin in cerca di svaghi troppo trasgressivi per comparire sulla nota spese…
»» Per ammirare la vista del Golden Gate salite fino all’ultimo piano del MH de Young Museum.
»» Anche la Coit Tower offre un panorama splendido: dalla piattaforma panoramica si gode una vista a 360° di Downtown. Alla base si possono ammirare i dipinti murali degli anni
’30 che celebrano i lavoratori di San Francisco.
»» Mitico fulcro della Summer of Love, Haight conserva ancora alcune tendenze e gli ideali di quel periodo – compresa una quantità di dispensari di marijuana (a fini sanitari!) e
boutique vintage.
»» Japantown offre ristoranti di sushi, massaggi shiatsu, il Sundance Kabuki Cinema, jazz e rock di altissimo livello.
»» Firmata da Renzo Piano, la California Academy of Sciences è già diventata un simbolo della città: ospita 38.000 animali strani e meravigliosi in una foresta pluviale alta
come un palazzo di quattro piani e un acquario a livello del suolo sotto un ‘tetto vivente’ di fiori selvatici della California. I NightLife Thursdays sono serate riservate ai maggiori di 21
anni, che iniziano con un cock­tail ispirato alla foresta pluviale e per le quali ci si dà appuntamento su internet.
…a Seattle
»» …L’edificio più alto di tutto il Pacific North­west è l’elegante Columbia Center, una struttura in vetro costruita nel 1985, con una splendida piattaforma panoramica al 73°
piano.
»» Il Pike Place Market è un caleidoscopio di rumori, odori, personalità, battute scherzose e siparietti teatrali che nel loro essere cosmopoliti ricordano Londra. È qui che è nato il
primo Starbucks, tuttora in attività. Pike Place è una Seattle in piccolo: travolgente, eclettica e orgogliosamente unica.
»» Procuratevi una copia di Seattle Bicycling Guide Map, noleggiate una bici e scegliete uno dei molti itinerari disponibili: forse il più popolare (e affollato) è quello che gira attorno
al Green Lake, appena a nord di Fremont.
»» Il Volunteer Park è il parco cittadino meglio tenuto. Visitate anche la serra di vetro in stile vittoriano, piena di palme, cactus e piante tropicali.
»» Il quartiere di Fremont, ironicamente soprannominato l’‘Artist’s Republic of Fremont’, è noto per la sua atmosfera alternativa, la parata dei ciclisti nudi che celebrano ogni anno il
solstizio d’estate, i pittoreschi mercati e le sculture bizzarre.
Shopping
Negli Stati Uniti notoriamente si può acquistare qualunque cosa e a tutti i prezzi. Di seguito trovate una breve carrellata di ‘templi’ dello shopping nelle
principali città americane.
le migliori vie dello shopping a New York City
»» West Broadway tra Houston St e Grand St a SoHo: è tutto un grande centro commerciale, e la moda di lusso è ben rappresentata.
»» Mott St tra Houston St e Broome St a Nolita: ha deliziosi negozietti di abbigliamento, scarpe e accessori con merci di stilisti emergenti.
»» Orchard St tra Houston St e Grand St: ha moda più spinta, ‘urban style’.
»» E 9th St tra Second Ave e Ave A: è un bel punto di inizio per i negozi di vintage e di curiosità tipici dell’East Village.
»» Christopher St tra Greenwich St e W 4th St: sventola orgogliosamente la sua bandiera arcobaleno e ha la sua bella quota di sexy shop e negozi di leather, con qualche
simpatico caffè e bar dove fare una pausa.
»» Bleecker St tra Bank St e W 10th St: andando a sud da Abingdon Sq, si notano vetrine accattivanti di boutique con capi di tendenza.
»» Fifth Ave tra Central Park e Rockefeller Center: questo tratto dell’elegante Fifth Avenue è l’El Dorado del ‘window shopping’. Fate un salto da Tiffany, Bergdorf Goodman e
Takashimaya: e siete solo all’inizio!
»» Madison Ave all’altezza della 72nd: l’accesso ai raffinati templi della moda dell’Upper East Side.
»» Bedford Ave tra N 4th St e N 10th St: ha moda alternativa, negozi di musica e un sacco di oggetti assurdamente trash.
New York City
Lo shopping a New York City non è solo ‘comprare qualcosa’, è più un modo di vivere la città in tutte le sue incarnazioni. In cima alla piramide ci sono
ovviamente i negozi che dettano i trend della moda, quelli di lusso disseminati un po’ in tutta la città. Poi c’è tutto il sottobosco dello shopping per tutti:
per esempio a Chinatown e Times Sq si vanno a comprare le T-shirt (i negozi in zona in genere sono aperti dalle 10 alle 20 tutti i giorni, tranne qualche
esercizio gestito da ebrei ortodossi, che chiude il venerdì e riapre la domenica mattina), mentre Tribeca, SoHo e Lower Manhattan sono ideali per fare
‘window shopping’ e per frugare in qualche grande department store, come la filiale di Bloomingdale’s a SoHo, ma anche per scovare capi di abbigliamento
vintage o meno convenzionale, soprattutto nella zona di Nolita, nel Lower East Side, e nei due Villages, il Greenwich e l’East.
Ma i newyorkesi amano molto rovistare in cassetti o armadi di articoli dismessi, e per questo vanno volentieri ai mercatini delle pulci, in particolare
al Brooklyn Flea, che nel corso dell’anno si tiene in molti spazi diversi, all’Antiques Garage Flea Market di Chelsea e all’affiliato Hell’s Kitchen Flea Market,
oppure al Chelsea Outdoor Market o al 17th Street Market: tutti si tengono nel weekend e hanno molte cose in ottimo stato.
I saldi dell’abbigliamento arrivano in genere al cambio di stagione, quando i negozi fanno posto ai capi nuovi: le sample sales, vendite di campionario a
prezzi scontati, si tengono di frequente soprattutto negli immensi magazzini del Fashion District di Midtown o a SoHo.
Boston
Boston è famosa per le librerie, le gallerie d’arte e i negozi di musica. A questi si è aggiunta una nuova generazione di boutique originali, alcune specializzate in tesori vintage, altre in articoli frutto del genio stilistico locale. Accanto a un’irresistibile varietà di capi d’abbigliamento (le proposte degli stilisti
locali, orientati verso i gusti tradizionalisti di questa città, puntano alla praticità e alla portabilità), troverete negozi di gioielli artigianali, arredi per la casa
e articoli da regalo diversi dal solito. A Boston spopola la passione per il vintage, e oltre agli abiti il mercato dell’usato offre libri, dischi, gioielli ed elementi
d’arredo. L’esuberante vena artistica della città risalta anche nei negozi, nelle gallerie d’arte e nei mercati dedicati all’arte e all’artigianato. L’assortimento dei
prodotti, tutti di fabbricazione artigianale e di alta qualità, è ampio: da abbigliamento e gioielli di marchi famosi, a ceramiche e utensili per la casa.
Miami
La capitale della Florida è sfacciatamente consumista e i negozi di Coral Gables e Miami Beach pullulano di prodotti raffinati. Le boutique di South ­Beach,
intorno alla Collins Ave tra la 6th St e la 9th St e lungo l’isola pedonale della Lincoln Rd, propongono pezzi unici e abiti firmati. Per articoli più originali si
può andare a Little Havana per acquistare una guayabera, la fresca camicia cubana, e nel Design District per scovare oggetti d’arte e pezzi d’arredamento chic.
Detroit
Collezionisti di vinili e libri usati troveranno di che nutrire le loro passioni. Da segnalare anche gli eleganti articoli del marchio Pure Detroit, che celebra
la cultura delle auto veloci e della musica rock tipica della città, creati da artisti locali (come le borsette ricavate da cinture di sicurezza riciclate, felpe con
cappuccio e ceramiche Pewabic).
Chicago
La via che esercita il maggiore richiamo sugli amanti dello shopping è N Michigan Ave, lungo il Magnificent Mile. Il Water Tower Place (835 N Michigan Ave)
è uno dei grandi centri commerciali a più piani della zona. Proseguendo da qui si incontrano le boutique indie e vintage di Wicker Park/Bucktown, quelle
eleganti di Lincoln Park, quelle di controtendenza di ­Lake View e quelle di Andersonville, che raccolgono un po’ tutti questi generi.
Los Angeles
Rodeo Drive a Beverly Hills è probabilmente la via dello shopping più famosa al mondo, ma Los Angeles pullula di posti dove sfogare la passione per gli
acquisti. I seguaci della moda, con i paparazzi che li seguono come piranha nel caso fossero famosi, si ritrovano tutti in Robertson Boulevard e in Montana
Avenue a Santa Monica. Melrose Avenue a Hollywood è sempre fantastica per i giovanissimi modaioli.
Sunset Boulevard è anche il punto di riferimento per la musica di qualità. Più a est, Silver Lake è il posto giusto dove trovare oggetti kitsch d’epoca e le
collezioni degli stilisti locali emergenti, soprattutto nella zona di Sunset Junction (Sunset Blvd, tra Santa Monica Blvd e Griffith Park Blvd). Altre zone dove si
trovano negozi non appartenenti alle grandi catene sono la Main St a Santa Monica, l’Abbot Kinney Blvd a Venice e il Larchmont Blvd a Hollywood.
A Long ­Beach, Retro Row (E 4th St, tra Junipero Ave e Cherry Ave) risplende di negozi che vendono abiti vintage e mobili di modernariato a prezzi che
vi lasceranno a bocca aperta.
Gli appassionati di moda con poche risorse a disposizione possono visitare le zone commerciali di Downtown. Nei 90 isolati del Fashion District si perderanno coloro che amano aggirarsi tra campionari, imitazioni e modelli originali a prezzi da vero affare. L’atmosfera è più simile ai mercati di strada che
a Rodeo Dr, e la contrattazione è la norma. Oro e diamanti sono gli articoli principali in vendita nel Jewelry District lungo la Hill St, e il Flower Market,
inaugurato nel 1913, è il mercato di fiori più grande del paese.
In due dei mercatini delle pulci di Los Angeles concluderete buoni affari: Rose Bowl Flea Market (Pasadena; seconda domenica del mese), il ‘padre’ di tutti i
mercatini delle pulci, e Melrose Trading Post (West Hollywood; domenica), frequentato da modaioli a caccia di tesori retrò.
San Francisco
Nei dintorni di Union Sq si trovano diversi grandi magazzini e catene di negozi come Macy’s e il nuovo Westfield Shopping Centre, mentre i negozi più
particolari e unici si raccolgono a Haight, Castro, Mission e Hayes Valley (a ovest del Civic Center).
Seattle
La zona principale per lo shopping è quella di Downtown, dalla 3rd Ave alla 6th Ave, e da University St a Stewart St. Pike Place Market è un dedalo di bancarelle d’arte e artigianato, gallerie e negozietti. In Pioneer Sq e a Capitol Hill ci sono negozi di articoli regalo e di seconda mano.
Emergenze e salute
Disponibilità dell’assistenza sanitaria
Il sistema sanitario degli Stati Uniti è tra i migliori al mondo. Il problema riguarda
i suoi costi proibitivi, a meno che non si disponga di una copertura assicurativa di
livello eccellente. Cercate di scoprire in anticipo se nella polizza della vostra assicurazione è previsto il pagamento diretto delle cure mediche oppure un rimborso delle
spese sostenute all’estero.
Come regola generale, in caso di emergenza medica sarà suffficiente presentarsi
al pronto soccorso dell’ospedale più vicino. Se il vostro problema non ha carattere di
urgenza, è possibile mettersi in contatto con un ospedale della zona per farsi dare il
recapito di un medico locale, di solito economicamente conveniente rispetto alle prestazioni del pronto soccorso. Attenzione alle strutture sanitarie private, che tendono
a effettuare molte analisi costose anche per affezioni di scarsa gravità.
Le farmacie sono molto ben fornite, e alcuni farmaci sono spesso disponibili
presso i supermercati, ma potreste scoprire che alcuni farmaci, disponibili al banco
nel vostro paese, negli Stati Uniti richiedono una prescrizione medica e che, come
sempre, potrebbero risultare straordinariamente costosi.
Per chiamare un’ambulanza componete il %911, ma considerate che il trasporto
potrà costarvi qualche centinaio di dollari.
disastri naturali
La maggior parte delle zone più soggette a calamità naturali pre­
vedibili – tornado nel Mid­west, tsunami alle Hawaii, uragani nel
Sud, terremoti in California – dispongono di un sistema di allarme
con sirene per avvertire la popolazione del pericolo imminente.
Questi sistemi di allarme sono soggetti a collaudi periodici che
avvengono attorno a mezzogiorno, ma se sentite suonare una
sirena e avete qualche dubbio, sintonizzatevi su un’emittente
televisiva o radiofonica locale, che in caso di reale necessità starà
sicuramente trasmettendo gli avvisi di sicurezza e impartendo
norme di evacuazione.
Lo US Department of Health & Human Services (www.phe.
gov) fornisce consigli, notizie e informazioni generali che descri­
vono in quanti modi la vostra vacanza potrebbe finire malissimo.
Ma state tranquilli, probabilmente non vi succederà.
Trasporti interni: viaggiare negli Stati Uniti
Aereo
Quando il tempo è poco, l’aereo è la soluzione migliore. Il sistema aereo interno è molto esteso e affidabile, e vi sono decine di compagnie aeree competitive,
centinaia di aeroporti e migliaia di voli ogni giorno. Volare costa di più che spostarsi in autobus, in treno o in automobile, ma è anche il modo più veloce
e diretto se avete poco tempo a disposizione.
Tra i principali aeroporti, denominati ‘hub’, figurano tutti gli scali internazionali più alcune altre importanti località. La maggior parte delle città principali
e dei centri di minore importanza dispone di un aeroporto locale o di contea, ma in genere potrete raggiungerli solo tramite lo scalo in un hub.
Se disponete di un’automobile, il sito internet www.parkingaccess.com riporta informazioni utili e offre prenotazioni e sconti nei parcheggi dei principali
aeroporti.
Principali compagnie aeree interne:
AirTran Airways (%800-247-8726; www.airtran.com) Compagnia aerea di Atlanta; serve principalmente il Sud, il Mid­west e gli stati orientali.
Alaska Airlines/Horizon Air (%800-252-7522, 800-547-9308; www.alaskaair.com) Serve l’Alaska e gli stati occidentali, ma ha anche alcuni voli per la East Coast e le Hawaii.
American Airlines (%800-433-7300; www.aa.com) Opera su tutto il territorio nazionale.
Continental Airlines (%800-523-3273; www.continental.com) Opera su tutto il territorio nazionale.
Delta Air Lines (%800-221-1212; www.delta.com) Opera su tutto il territorio nazionale.
Frontier Airlines (%800-432-1359; www.frontierairlines.com) Compagnia di Denver che offre collegamenti con tutto il territorio nazionale, compresa l’Alaska.
Hawaiian Airlines (%800-367-5320; www.hawaiianair.com) Serve l’arcipelago delle Hawaii e la West Coast, nonché le città di Las Vegas e Phoenix.
JetBlue Airways (%800-538-2583; www.jetblue.com) Oltre a garantire voli diretti tra i maggiori centri degli Stati Uniti orientali e occidentali, serve anche gli aeroporti di Florida,
New Orleans e Texas.
Southwest Airlines (%800-435-9792; www.southwest.com) Opera su tutto il territorio degli Stati Uniti continentali.
Spirit Airlines (%800-772-7117; www.spiritair.com) Questa compagnia aerea della Florida serve molti degli scali più importanti degli Stati Uniti.
United Airlines (%800-864-8331; www.united.com) Opera su tutto il territorio nazionale.
US Airways (%800-428-4322; www.usairways.com) Opera su tutto il territorio nazionale.
Virgin America (%877-359-8474; www.virginamerica.com) Opera tra le principali città di East e West Coast e Las Vegas.
Autobus
Per risparmiare denaro, può essere conveniente viaggiare in autobus, soprattutto tra le grandi città. I rappresentanti della frettolosa e indaffarata classe
media americana preferiscono l’aereo o l’automobile, ma l’autobus vi permetterà di vedere il paesaggio e di incontrare gente lungo il percorso. Di norma,
gli autobus sono affidabili, puliti e confortevoli, dotati di aria condizionata, sedili reclinabili e servizi igienici; è vietato fumare a bordo.
Greyhound
(%800-231-2222; www.greyhound.com) è la principale compagnia di autobus a lunga percorrenza, e opera su rotte che attraversano gli Stati Uniti e il Canada.
Per migliorare l’efficienza e i ricavi, Greyhound ha recentemente eliminato numerose destinazioni minori; in genere i mezzi percorrono le principali
autostrade e si fermano nei centri più densamente popolati. Per raggiungere località di campagna situate su strade rurali occorre utilizzare il trasporto
pubblico locale o di contea: Greyhound è in grado di fornire informazioni su come contattare questi servizi.
In concorrenza diretta con Greyhound ci sono le oltre 75 società affiliate di Trailways (%703-691-3052; www.trailways.com), che fornisce un servizio simile a
quello di Greyhound sulle lunghe distanze, ma con tariffe decisamente competitive. Fra le linee a lunga percorrenza che offrono le tariffe più convenienti
segnaliamo Mega­bus (%877-462-6342; www.megabus.com), che gestisce principalmente collegamenti in Northeast e Mid­west.
La frequenza delle corse varia di molto, e dipende esclusivamente dal percorso. Nonostante l’eliminazione di molte fermate nei centri minori, gli autobus
‘non express’ di Greyhound fermano comunque ogni 50 o 100 miglia per far salire i passeggeri, mentre gli autobus a lunga percorrenza effettuano soste per
i pasti e per i cambi di conducente.
Alcune località dispongono solo di una fermata a richiesta. Se salite a bordo a una di queste fermate, pagherete il biglietto direttamente all’autista, con il
denaro contato.
Costi
Acquistare i biglietti con almeno una settimana di anticipo consente di risparmiare pagando una tariffa ridotta (con 14 giorni di anticipo si risparmia
ancora di più). Anche il biglietto di andata e ritorno è più economico, rispetto ai due biglietti distinti per singola tratta. Sul sito di Greyhound vengono
regolarmente offerte tariffe promozionali, destinate soprattutto a chi prenota i biglietti online. A chi viaggia con la famiglia o con altre persone, i biglietti
‘companion’ di Greyhound consentono uno sconto del 50% sui biglietti degli altri viaggiatori (fino a un massimo di tre per ogni viaggiatore a biglietto
intero), a patto che li si acquisti almeno tre giorni prima della partenza.
Greyhound offre anche altri tipi di tariffe ridotte: i biglietti per i bambini da 2 a 11 anni sono scontati del 25%; gli anziani di età superiore ai 62 anni hanno
diritto a una riduzione del 5%; gli studenti che acquistano la Student Advantage Discount Card (www.studentadvantage.com) al prezzo di $20 ottengono uno
sconto del 20%.
Prenotazioni
I biglietti per alcuni autobus Trailways e di altre compagnie si possono acquistare solo subito prima della partenza. I biglietti per gli autobus Greyhound si
possono invece acquistare per telefono oppure online. Si possono stampare a casa oppure ritirare al terminal utilizzando il servizio ‘Will Call’.
Non è possibile prenotare il posto in anticipo. Greyhound raccomanda di arrivare almeno un’ora prima della partenza in modo da essere sicuri di trovare posto.
Tessere di abbonamento
Il Discovery Pass (www.discoverypass.com), di Greyhound, disponibile per i passeggeri delle tratte nazionali o internazionali, consente di viaggiare senza limiti
né restrizioni per un periodo di sette ($246), 15 ($356), 30 ($456) o 60 ($556) giorni consecutivi, sia negli Stati Uniti sia in Canada. Oltre al periodo di validità
preferito, l’unica decisione da prendere, a questo punto, sarà la zona dalla quale partire. Questa tessera è accettata anche da diverse autolinee regionali; per
sapere quali sono informatevi presso Greyhound.
È possibile acquistare queste tessere presso determinati terminal Greyhound (fino a un massimo di due ore prima della partenza) oppure le si può acquistare online, con almeno 14 giorni di anticipo, e ritirarle direttamente alla stazione di partenza (almeno un’ora prima di salire a bordo), presentando la stessa
carta di credito usata per l’acquisto e un documento di identità comprensivo di fotografia.
Automobile e motocicletta
Per avere il massimo della flessibilità e della comodità. e per esplorare l’America rurale con i suoi ampi spazi aperti, l’automobile è senz’altro il mezzo migliore.
Sebbene il prezzo del carburante sia elevato, è possibile trovare tariffe di noleggio auto molto convenienti (tranne che a New York City): anche solo $20 al giorno.
Condizioni delle strade e pericoli
Le high­way americane sono veramente i leggendari nastri di asfalto di cui si legge nei romanzi, ma non sempre. Tra i pericoli si possono annoverare buche,
traffico pendolare nelle grandi città, animali selvatici e, naturalmente, gli altri conducenti, distratti dal telefono cellulare, dai bambini che strillano e sempre
piuttosto nervosi. Con un po’ di cautela, prontezza di riflessi, cortesia e fortuna dovreste riuscire a venirne a capo. Per informazioni sul traffico e sulle strade
in tutta la nazione, visitate il sito www.fhwa.dot.gov/trafficinfo/index.htm.
In zone dove capita spesso di guidare in condizioni atmosferiche invernali, molte automobili sono attrezzate con pneumatici da neve chiodati; le catene
da neve possono essere necessarie sulle strade di montagna. La guida fuoristrada, o su strade sterrate, è spesso interdetta alle auto a noleggio, e con la pioggia
può diventare molto pericolosa.
Nei deserti e nelle praterie, il bestiame spesso si ferma a brucare ai bordi delle strade che non sono delimitate da palizzate. Queste aree sono segnalate
come ‘Open Range’, o con la sagoma di un bovino. Nelle zone dove capita spesso di vedere cervi o altri animali selvatici ai margini della strada, vedrete cartelli
segnaletici con la sagoma di un cervo che salta. Prendete sul serio questi segnali, soprattutto all’alba e al tramonto.
Noleggio
Negli Stati Uniti il settore dell’autonoleggio è caratterizzato da una concorrenza agguerrita. Per poter noleggiare una vettura, quasi tutte le agenzie richiedono
il possesso di una carta di credito appartenente a uno dei principali circuiti, un’età superiore ai 25 anni e il possesso di una patente di guida valida. Alcune
grandi agenzie noleggiano automobili anche ai conducenti di età compresa tra i 21 e 24 anni, dietro pagamento di una tariffa aggiuntiva di circa $25 al giorno.
Chi non ha compiuto 21 anni, invece, di norma non può noleggiare una vettura.
Il sito Car Rental Express (www.carrentalexpress.com) valuta e paragona diverse agenzie indipendenti che operano nelle principali città degli Stati Uniti; è
particolarmente utile se state facendo una ricerca comparativa per individuare i contratti di noleggio a lungo termine più convenienti.
I prezzi del noleggio auto sono molto variabili. Come nel caso dei biglietti aerei, anche qui converrà valutare le diverse offerte, consultando più agenzie
e qualche sito internet, prima di scegliere. Scegliendo con attenzione i giorni del noleggio è possibile ottenere risparmi considerevoli: le tariffe applicate nei
week­end e quelle su base settimanale sono spesso più economiche. In media, la tariffa giornaliera per il noleggio di una vettura piccola è compresa tra $30
e $75, ovvero tra $200 e $500 la settimana. Verificate anche la possibilità di acquistare un pacchetto che comprenda volo aereo e autonoleggio. In ogni caso,
la prenotazione anticipata è sempre consigliabile.
Ecco alcuni altri aspetti da tener presenti:
»» Le imposte sull’autonoleggio variano da stato a stato e da una località all’altra: chiedete sempre il costo complessivo, imposte incluse.
»» Nella maggior parte dei casi, la formula che prevede il noleggio dell’automobile in un luogo con riconsegna in un altro è più onerosa.
»» Fate attenzione a eventuali sforamenti del periodo di noleggio, e anche alle riconsegne anticipate: i giorni in più potrebbero essere conteggiati applicando la tariffa massima,
mentre una restituzione anticipata potrebbe rimettere in discussione l’eventuale tariffa pattuita all’inizio per un noleggio su base settimanale o mensile.
Per i noleggi secondo la formula del ‘car-sharing’ in varie città e cittadine distribuite in più di 30 stati, Zipcar (%866-494-7227; www.zipcar.com) applica
tariffe orarie o giornaliere che includono carburante gratuito, assicurazione e chilometraggio limitato; si richiede il pagamento anticipato. Consultate il sito
dell’agenzia per conoscerne le sedi e prenotare una vettura. Non sono consentiti noleggi con riconsegna della vettura in luoghi diversi da quello di ritiro.
Norme di circolazione
Negli Stati Uniti i veicoli circolano sul lato destro della carreggiata. In tutti gli stati è obbligatorio l’uso di cinture di sicurezza e dei seggiolini per bambini.
Quasi tutte le agenzie di autonoleggio affittano seggiolini al prezzo di circa $12 al giorno, ma dovrete ricordare di richiederli espressamente al momento della
prenotazione. In alcuni stati, i motociclisti sono tenuti a indossare il casco.
»» Il limite di velocità è generalmente di 55 o 65 miglia l’ora (89 o 105 km/h) sulle high­way, da 25 a 35 miglia (da 40 a 48 km/h) nei centri abitati, e di sole 15 miglia l’ora (24 km/h)
in prossimità delle scuole (questa norma viene fatta osservare con particolare rigore durante l’orario scolastico). Sulle high­way interstatali il limite di velocità talvolta è innalzato a
75 miglia l’ora (121 km/h).
»» È vietato sorpassare uno scuolabus che abbia in funzione le luci lampeggianti.
»» A meno che non vi sia un cartello che lo vieti, è consentito svoltare a destra anche con il semaforo rosso, a patto che prima di farlo ci si sia fermati, e a condizione di non
intralciare le auto che stanno passando con il verde – questa manovra è però comunque illegale a New York City.
»» Agli incroci che hanno quattro cartelli di stop a ognuna delle strade intersecanti, le auto dovrebbero passare in ordine di arrivo; se due vetture sopraggiungono simultaneamente,
ha la precedenza quella che viene da destra. In caso di dubbio, fate gentilmente segno di passare al conducente dell’altra vettura. Quando sopraggiunge, da qualsiasi direzione, un
veicolo di soccorso (volante della polizia, autopompa o ambulanza) bisogna rallentare e lasciare la strada libera.
»» In quasi tutti gli stati esistono leggi (e sanzioni molto salate) che puniscono chi getta cartacce o altri rifiuti lungo le strade. Un numero sempre maggiore di stati punisce anche
chi telefona con il cellulare in mano mentre è alla guida; è sufficiente usare un dispositivo che lasci le mani libere.
»» Il tasso alcolemico massimo consentito è dello 0,08%. Sono previste pene molto severe per il reato di ‘DUI’ (‘driving under the influence’), cioè la guida sotto l’effetto di alcol o
droghe. La polizia può sottoporre gli automobilisti a controlli destinati a stabilire l’eventuale abuso di bevande alcoliche o di sostanze stupefacenti. In caso di risultato positivo, vi
verrà richiesto di sottoporvi all’esame del palloncino, delle urine o del sangue, per determinare il livello di intossicazione. Rifiutare il test equivale a un suo esito positivo.
»» In alcuni stati è illegale trasportare ‘contenitori aperti’ di alcol all’interno del veicolo, anche se vuoti.
Patente di guida
I turisti possono guidare legalmente negli Stati Uniti per un periodo fino a 12 mesi con la patente conseguita nel loro paese di origine. Ai viaggiatori italiani
si consiglia la traduzione giurata in inglese (rilasciata da un’agenzia di traduzioni certificata) della propria patente.
In generale, sarebbe consigliabile procurarsi una patente internazionale (International Driving Permit, IDP), documento che consentirà di godere di
maggiore credibilità agli occhi della polizia stradale statunitense, soprattutto perché scritto in inglese. Poiché negli Stati Uniti viene riconosciuta solo la
patente internazionale conforme al modello della Convenzione di Ginevra (1949), ricordiamo ai viaggiatori italiani di richiedere espressamente questo modello di patente agli Uffici della Motorizzazione Civile. Comunque, se la vostra permanenza negli USA dovesse prolungarsi oltre i 12 mesi, vi consigliamo di
informarvi presso le autorità locali.
Per guidare una motocicletta negli Stati Uniti dovete essere muniti di un permesso di guida statunitense valido oppure di una patente internazionale
apposita per motociclette. Ai motociclisti di nazionalità italiana raccomandiamo di controllare la data di emissione della patente e verificare se rientra tra
quelle che abilitano a guidare un motociclo anche all’estero oppure no; per informazioni rivolgetevi all’ACI o in alternativa, a un’autoscuola, dove potrete
anche ottenere l’eventuale abilitazione alla guida all’estero, nel caso la vostra patente non la consenta.
Il sito www.viaggiaresicuri.it, a cura dell’ACI in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri, offre utili informazioni circa documenti e norme di
sicurezza. Chi desidera informazioni più dettagliate, può rivolgersi alla sede nazionale ACI (centralino %06 499 81; informazioni per l’estero %06 49 11 15; documenti
doganali %06 4998 2444; www.aci.it; Via Magenta 5, 00185 Roma).
Imbarcazioni
Negli Stati Uniti non esiste un sistema di trasporti pubblici su vie fluviali o su canali, ma ci sono molti servizi minori, spesso gestiti dai singoli stati con traghetti costieri che offrono collegamenti efficienti e scenografici per le principali isole che si trovano al largo delle coste statunitensi. I traghetti di dimensioni
più grandi di solito trasportano anche autoveicoli privati, moto e biciclette.
Le rotte più spettacolari si sviluppano lungo le coste sud-orientali dell’Alaska e lungo l’Inside Passage. Nella regione dei Great Lakes ci sono diverse isole
che possono esser raggiunte solo con un’imbarcazione, come Mackinac Island, in Michigan, le Apostle Islands, al largo del Wisconsin e il remoto Isle Royale
National Park, nel Minnesota. Dalle coste di Washington, i traghetti raggiungono le panoramiche San Juan Islands.
Trasporti locali
Con l’eccezione delle grandi città, il sistema di trasporto pubblico dei centri urbani statunitensi è raramente utile ai visitatori, anche a causa della scarsità di
collegamenti con le località periferiche e isolate. Tuttavia il servizio è complessivamente economico, sicuro e affidabile. Inoltre, tenete presente che più di
metà degli stati ha adottato il numero %511 come riferimento per ogni genere di necessità relativa al trasporto pubblico locale.
Autobus
La maggior parte dei principali centri urbani ha un efficiente sistema di autobus pubblici, anche se spesso sono pensati per rispondere alle esigenze dei
pendolari e osservano un orario limitato la sera e nei week­end. Il costo dei biglietti varia, da gratuito a $1-$3 a corsa.
Bicicletta
Alcune grandi città si prestano meglio di altre a essere esplorate in bicicletta, ma comunque la maggior parte delle località dispone di piste ciclabili e quasi
sempre le biciclette possono essere caricate sui mezzi pubblici.
Metropolitana
Le reti della metropolitana più estese sono quelle di New York City, Chicago, Boston, Philadelphia, Washington, DC, Chicago, Los Angeles e della San Francisco
Bay Area. Altre città hanno sistemi ferroviari minori, costituiti da una o due linee che servono principalmente il centro cittadino.
Taxi
I taxi sono dotati di tassametro, che all’inizio della corsa segna circa $2,50 a cui si aggiungono circa $1,50-$2 per ogni miglio. I conducenti in genere chiedono un supplemento per caricare i bagagli e si aspettano una mancia dal 10% al 15% del totale. I taxi si trovano con facilità lungo le strade delle aree più
frequentate delle grandi città, altrimenti se ne può chiamare uno per telefono.
Treno
Amtrak (%800-872-7245; www.amtrak.com) dispone di una rete ferroviaria molto estesa in tutti gli Stati Uniti, mentre gli autobus Amtrak Thruway collegano
le tratte ferroviarie principali con diverse località minori e con i parchi nazionali. Paragonati ad altri mezzi di trasporto, i treni non sono quasi mai la scelta
più rapida, più economica, o più comoda dal punto di vista degli orari, ma trasformano il viaggio in un’esperienza rilassante che permette di godere del panorama e di socializzare con gli altri passeggeri. I treni a lunga percorrenza (ognuno dei quali è identificato con un nome) effettuano corse giornaliere lungo
la maggior parte dei tragitti, mentre altri sono in servizio solo da tre a cinque volte la settimana. Per maggiori informazioni sui percorsi, v. il sito di Amtrak.
I treni destinati ai pendolari offrono un servizio più veloce e frequente sui percorsi brevi, soprattutto lungo il corridoio nord-orientale da Boston, in Massachusetts a Washington, DC. I treni ad alta velocità Acela Express sono i più costosi e i ‘rail pass’ non sono validi su queste vetture. Altre linee per pendolari
sono quelle che servono le coste del Lake Michigan vicino a Chicago in Illinois, le principali città della West Coast e la zona di Miami, in Florida.
Pass ferroviari
Lo USA Rail Pass di Amtrak è un abbonamento che offre la possibilità di viaggiare 15/30/45 giorni per $389/579/749, entro un limite, rispettivamente, di
8, 12 o 18 ‘tagliandi’ in un’unica direzione. Un tagliando non coincide con un viaggio di sola andata: se per raggiungere la vostra destinazione è necessario
prendere più di un treno (per esempio, se state andando da New York City a Miami e dovete cambiare a Washington, DC) per quel viaggio di sola andata
dovrete utilizzare due tagliandi dell’abbonamento.
Per ritirare i biglietti di ogni viaggio, basterà presentare la tessera di abbonamento all’ufficio Amtrak. Le prenotazioni andranno effettuate per telefono
(chiamando l’%800-872-7245 o, dall’estero, il %215-856-7953) con il maggior anticipo possibile. È necessario prenotare ogni segmento del viaggio: infatti,
in alcune località rurali, i treni fermano solo se è stata effettuata una prenotazione. I biglietti non corrispondono a posti numerati, ma il capotreno potrà
provvedere ad assegnarvi un posto. I posti in business class, prima classe o vagone letto comportano una tariffa aggiuntiva e vanno prenotati separatamente.
L’intero percorso dovrà essere completato entro 180 giorni dall’acquisto della tessera. Le tessere non sono valide sui treni Acela Express e Auto Train,
sugli autobus di collegamento Thruway, né sulle tratte canadesi delle linee Amtrak gestite congiuntamente con la compagnia Via Rail Canada.
Classi e tariffe
Le tariffe Amtrak variano a seconda del tipo di treno e del posto che avete scelto; sulle linee a lunga percorrenza, si può viaggiare nelle carrozze passeggeri
(coach seat), con o senza prenotazione del posto, in business class, o in prima classe (1st class), che offrono anche la sistemazione in vagoni letto. L’offerta
dei vagoni letto va dalle semplici cuccette (chiamate roomette) alle cabine letto con bagno privato, fino alle suite dotate di quattro posti letto e doppi servizi
privati. Le tariffe dei vagoni letto comprendono i pasti serviti nel vagone ristorante, dove anche gli altri passeggeri possono mangiare seduti a un tavolo
(benché i prezzi, se non compresi nel prezzo del biglietto, siano piuttosto alti). Sui treni per pendolari il servizio ristorante, dove previsto, offre solo sandwich
e servizio di snack bar. Su tutti i tipi di treno conviene comunque consumare le proprie provviste: portatevi qualcosa da mangiare e da bere.
In linea di massima, prima si effettua la prenotazione, più bassa sarà la tariffa finale. Per aver diritto a molti degli sconti disponibili, è necessario
prenotare con almeno tre giorni di anticipo. Se volete prendere un treno Acela Express o un Metroliner, utilizzati soprattutto dai pendolari nei giorni
feriali, cercate di evitare le ore di punta e viaggiate preferibilmente nei week­end.
Prenotazioni
Le prenotazioni si possono effettuare in qualsiasi momento, fino a un massimo di 11 mesi prima della data di partenza. Su quasi tutti i treni i posti disponibili
sono limitati, e alcune tratte sono particolarmente frequentate, specialmente durante l’estate e i periodi di vacanza, quindi è consigliabile prenotarli prima
possibile.