Riflessioni sul successo di "Sex and the City" 2/2
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Riflessioni sul successo di "Sex and the City" 2/2
Riflessioni sul successo di "Sex and the City" 2/2 http://www.ladifferenza.it La differenza -- Arte e Spettacolo -- Dagli Stati Uniti Riflessioni sul successo di "Sex and the City" 2/2 La seconda parte dell'analisi. Riassunto : Andrea Massaroni Può la comunicazione di massa offrire una esperienza che non porti già in sé il carattere dell'uniformazione? marzo 2004 La differenza Pagina 1/3 Riflessioni sul successo di "Sex and the City" 2/2 http://www.ladifferenza.it Scritto e girato con talento, l'ultima puntata di Sex and The City è risultata in assoluto il secondo show per audience e il dato grezzo nasconde il fatto che dietro ad ogni contatto (i televisori sintonizzati sul programma) c'era generalmente un gruppo di persone radunatosi per l'occasione, un po' come succede in Italia per le partite di calcio trasmesse via satellite. Lo show è trasmesso da HBO, un canale televisivo via cavo a pagamento. I canali a pagamento hanno un forte handicap in termini di ascolto rispetto a quelli gratuiti (CNN, NBC, ABC,...), eppure l'ultima puntata di Sex and The City è risultata in assoluto il secondo show per audience e il dato grezzo nasconde il fatto che dietro ad ogni contatto (i televisori sintonizzati sul programma) c'era generalmente un gruppo di persone radunatosi per l'occasione, un po' come succede in Italia per le partite di calcio trasmesse via satellite. Insomma, una fetta consistente del paese ha impostato la domenica sera in funzione di quel momento, per scoprire che scelta avrebbe compiuto Carrie Bradshaw: capitolare di fronte al ritorno di Mr.Big -a dispetto dei precedenti infelici tentativi-, rimanere a Parigi con l'altezzoso artista russo Aleksandr Petrovsky o rifiutare i gravosi piaceri della vita di coppia per eleggersi ad una vita di pura indipendenza. In USA il serial è trasmesso la domenica sera, la sera prima che il ciclo lavorativo riprenda, e con esso le limitazioni della vita privata a favore di quella professionale. Sex and The City annuncia al suo pubblico, solo in prima istanza femminile, un mondo in cui vivere soli è possibile e bello. Rispetto alla cultura delle generazioni precedenti, che lasciava intendere che i rapporti di coppia, qualunque fosse la qualità intrinseca, erano di per sé uno status sempre preferibile, questo annuncio è sì un atto di emancipazione. Ma qui l'atto di emancipazione viene affermato attraverso un nuovo atto di dipendenza. La dipendenza dai mille status symbols, tutte concessioni che non allargano la libertà personale, operano semplicemente uno spostamento dalla necessità sociale di una figura maschile (o femminile) a quella, altrettanto sociale, della sicurezza negli oggetti. Migliora la qualità dei rapporti umani? Si può obiettare che non può essere questo l'obiettivo di una rappresentazione. E' vero. Eppure il mondo degli uomini e quello delle donne sembrano tanto più distanti. Le quattro amiche rafforzano nel loro cerchio le credenze della loro adolescenza. Sono ancora le teenagers americane che si riuniscono nelle sororities e si scambiano confidenze su questo o quel ragazzo incrociato nel corridoio. Vivono l'ebbrezza della libertà come è venduta da Victoria's Secrets, vivono l'ebrezza della scelta come è venduta dalla pubblicità delle case di moda e dagli sponsors che a peso d'oro pagherebbe per essere associati al mondo scintillante che ruota attorno alle quattro protagoniste dello show. Dov'è lo specchio? Cosa riproduce cosa? La vita è rispecchiata nella rappresentazione? E la rappresentazione non influisce sulla vita? Non concede certezze dove prima erano dubbi e scelte rischiose? Non restituisce valori dove prima era solo vacanza di senso? Cercando nella realtà il marketing costruisce modelli statistici che, una volta utilizzati dai media, si ripresentano allo spettatore come modelli di valore. La portata del gesto comunicativo è almeno duplice e biforcuta. Può un gesto di emancipazione passare attraverso un medium di massa? Può la comunicazione di massa offrire una esperienza che non porti già in sé il carattere dell'uniformazione? Forse è legittimo il sospetto che alla fine di ogni puntata, lo spettatore americano torni alla sua vita tranquillizzato nella convinzione che lo spessore dei rapporti umani ai quali si sta abituando sia una fatto naturale. Dopo tutto Carrie Bradshaw non sta per cedere a Mr. Big, senza neanche conoscerne il nome? La differenza Pagina 2/3 Riflessioni sul successo di "Sex and the City" 2/2 http://www.ladifferenza.it Come un precipitato del movimentismo femminista nella cultura di massa, questo gesto di emancipazione è tutt'altro che autentico. Il successo di Sex and The City afferma, anziché detronizzare, una dipendenza dei rapporti interpersonali da modelli acquisiti che non trovano equilibrio tra gli individui che li vivono, ma nei sistemi culturali e economici -sovrastrutturali, per resuscitare Marx- che li guidano. Le donne di Sex and The City sono libere quanto lo erano le prime donne che fumavano sigarette. Quella libertà era molto più dei produttori di tabacco che non loro. La differenza Pagina 3/3