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lettere in redaz ione
SCUOLA
POCO MATERNA
A Mariolina Moioli, Ass. alla
Famiglia Scuola e Politiche
Sociali Comune di Milano.
Siamo i genitori della Scuola
dell’Infanzia Affori 21-Polo 22.
Non abbiamo insegnanti sufficienti a coprire il fabbisogno.
Anche in caso di una sola assenza (malattia, permessi 104,
aspettative, congedo parentale, ecc.) la scuola si trova immediatamente in situazione di
forte disagio. Nelle ultime settimane la situazione è progressivamente degenerata:
dal’11 febbraio 1 educatrice è
ufficialmente assente per gravi motivi familiari. Tale assenza, che si protrarrà per un periodo minimo di 30 giorni, non
è stata sostituita da alcuna
supplente. Perché? Fino a lunedì 22 febbraio, pertanto, l’organico sulla carta constava,
nella migliore delle ipotesi, di
5 educatrici + la Doa in copertura della fascia oraria 7,4518. Da lunedì 22 febbraio una
seconda educatrice è in malattia e una terza è in infortunio,
pertanto per quest’ultima è
prevedibile che la convalescenza sarà piuttosto lunga
(quanto starà assente?). Ci
troviamo quindi con un organico di 3 educatrici + la Doa a
cui si aggiungono fino a giovedì 25 due educatrici spostate
da altre scuole del polo. E da
venerdì 26? E le prossime settimane? Come si può portare
avanti un progetto educativo
in queste condizioni? Siamo
fuori da tutti gli standard non
solo di qualità ma di decenza
e, soprattutto, di sicurezza. Per
costante carenza di personale
infatti: 1) non sono attuabili
adeguati momenti di compresenza delle educatrici; 2) non è
possibile garantire il riposo
pomeridiano dei piccoli se non
smistando i bambini più grandi per oltre 2 ore in due sezioni; 3) la qualità e la continuità
dell’offerta formativa sono ridotte all’osso; 4) l'accudimento
è trascurato tanto che i bimbi
spesso non vengono accompagnati al bagno; 5) le figure
educative “mordi e fuggi” (un
giorno un volto nuovo, il giorno
dopo un altro) creano spesso
destabilizzazione e smarrimento nei bambini; 6) non possono essere garantiti gli stan-
dard minimi di sicurezza per i
nostri figli. È evidente che in
una tale situazione la garanzia
della sicurezza per i nostri bambini è a dir poco compromessa.
Solo l’attenzione delle educatrici
ha consentito ad oggi che non si
verificassero incidenti, ma dev’essere chiaro sin d’ora che,
qualora questa situazione si dovesse protrarre nel tempo, eventuali episodi che vedano a rischio la sicurezza e l’incolumità
dei bambini saranno a nostro
giudizio imputabili esclusivamente a questa Direzione, e non
certamente alle educatrici che
svolgono il loro lavoro in condizioni non accettabili. In qualità
di genitori siamo molto preoccupati per il benessere psicofisico
dei nostri bambini che subiscono quotidianamente le conseguenze della situazione di cui
sopra. Visto il carattere di estrema urgenza in cui versa attualmente la Scuola dell’infanzia di
Viale Affori, ci rivolgiamo direttamente a Lei affinché attui un
intervento tempestivo per risolvere definitivamente lo stato di
straordinaria emergenza in cui
versa la scuola dell'infanzia
Affori. In mancanza di una risposta concreta e soddisfacente
da parte dei Settori Educativi in
un tempo ragionevolmente breve ci riserveremo di intraprendere tutte le azioni possibili per
tutelare la sicurezza dei nostri
bambini, rivolgendoci al Difensore Civico e sensibilizzando
l’opinione pubblica. La invitiamo a visitare la scuola in uno di
questi giorni di caos.
I genitori Sara Bossi, Francesca
Colciaghi, Manuela Romagnoni,
Rita Ramunno, Andrea Negrinelli, Renato Plati, Alberto Lodovichi, Paolo Santacroce, Giovanna De Pascalis, Roberto Lazzari,
Daniela Romani, Cristina Mazzocca, Monica Montoro, Cristina
Taghetti, Sabrina Vincini, Massimo Stelluti (febbraio)
VIA PALANZONE
STOP ALL’ACCESSO
I giardini di Via Palanzone, nel
retro dei civici 16 e 18, sono stati realizzati con gli oneri di urbanizzazione sulla vecchia area
Santagostino. Questi hanno teoricamente tre accessi (asilo nido, via Palanzone, via Ornato),
aperti al mattino e chiusi alla
sera. Da quanto si sa, sembra
che la proprietà del Centro
Alberghiero di Via Ornato abbia
rivendicato la proprietà del passaggio su via Ornato e quindi
tale passaggio deve rimanere
sempre chiuso. Sempre da quello che si sa, il Comune di Milano
ha confermato tale proprietà ed
è in contatto con la proprietà
nare che esporre i bimbi del nido a tale pericolo). Io stesso (come moltissime altre persone che
incontro ogni mattina) che ho
bimbe al nido e alla materna di
Cesari, sono costretto a un giro
assurdo per poter portare a piedi le mie bimbe ai rispettivi isti-
Quando la strada è da terzo mondo
o pensato di fornirvi delle foto della zona in cui abito (tra
H
via Maestro del lavoro e Lanfranco della Pila 57/f) così
tutti possono rendersi conto in che situazione viviamo: 1) presenza di numerose buche profonde che si riempiono di acqua
durante le piogge e di ghiaccio durante il freddo; 2) inesistenza di marciapiedi: siamo costretti a camminare con i bambini
lungo una strada ab bandonata a se stessa e cosparsa di rifiuti ogni genere (preservativi ecc...).
Lettera firmata (febbraio)
sarebbe meglio “compresa”.
Alessandro Maio (febbraio)
NUCLEARE
SÌ O NO?
Mi riferisco all’ingenua proposta
fatta dalla Gelmini il 25/2 di tenere dei corsi per insegnare agli studenti i “rischi del nucleare”. Mi
permetto di suggerirle di far insegnare soprattutto la Fisica, in modo che i giovani (e possibilmente
anche i non giovani) siano messi
nelle condizioni di decidere autonomamente se ci siano o no dei rischi. Adesso avviene tutto il contrario: politici senza preparazione
specifica (nonostante i titoli di
Milli Moratti, Realacci, Mercalli e
Monguzzi) si permettono di diffondere false informazioni (ossia
non insegnano la Fisica) a bambini e a possibili elettori: è impossibile con tali premesse capire se ci
siano rischi reali, perfino a proposito dei tanto reclamizzati “eolico”
e “fotovoltaico”, ma i voti arrivano,
e tanto basta....
Giusto Buroni (febbraio)
TOPI IN GRAZIANO
IMPERATORE
Sono un’inquilina dello stabile
di Via Graziano Imperatore 40.
Stasera, 25 febbraio, ore 19, io e
mia figlia dal nostro balcone
(abito al primo piano) abbiamo
visto due topi che purtroppo non
siamo riusciti a fotigrafare perchè troppo buio.Che facciamo?
Lettera firmata (febbraio)
stessa per trovare soluzioni utili
alle esigenze di tutti. Ovviamente non entro nel merito di
tale controversia, poiché certamente ci saranno buone ragioni
da parte di chi rivendica tale
passaggio ma si sa che queste
cose, se gestite con tempistiche
burocratiche, normalmente non
sono utili a nessuno. Di conseguenza vi mando le mie considerazioni di padre di famiglia, facendomi certamente portavoce
di tante persone. 1) Il passaggio
in questione rappresenta l’unico
comodo passaggio per portare i
bimbi all’asilo nido di via
Palanzone per tutte le persone
che abitano al di là della via
Ornato. Le alternative sono a)
usare la macchina e fare il giro
del quartiere (alla faccia dell’inquinamento), b) passare con i
bimbi per la camera a gas di Via
Palanzone (meno peggio inqui-
tuti. 2) Il passaggio stesso rappresenta l’unica reale possibilità per le persone di Via
Ornato per utilizzare i suddetti giardinetti (alternativa è fare, come sopra, il giro a piedi
per Via Ornato): dopo tanti anni di disagio dovuti al cantiere,
mi sembra una beffa per tali
persone non poter utilizzare
comodamente il giardino. 3) Il
passaggio in questione è una
diramazione della via Ornato
e, per quanto ne so, ci sono
condomini con civico che si affacciano su questo vicolo: sono
ignorante in materia, ma non
capisco come una via pubblica
possa avere proprietà di passaggio “privata”. Ripeto, non
entro sulla questione proprietà, poichè certamente la parte
interessata avrà ovvie ragioni,
ma se fosse possibile chiarire
questo punto, credo che la cosa
SPAZIO
AGLI ARTISTI
La presente per sollecitare
Comune, Consiglio di zona, aziende private, cooperative a concedere spazi agli artisti residenti in zona, pittori, disegnatori, scultori,
ecc., utilizzando come sede di mostre possibilmente anche Villa
Clerici e l’università Bicocca.
Lettera firmata (febbraio)
LA LOTTA ALLO SMOG
COMINCI A SCUOLA
Esistono oggi in Zona 9, come
nelle altre zone di Milano, un
gran numero di scuole, molto
più numerose di 50 anni fa e con
un numero di bambini inferiore:
ogni bambino si trova mediamente a una distanza molto breve, di certo percorribile a piedi,
dalla sua scuola, almeno fino ai
13-14 anni. Per frequentare
l’Asilo e le Elementari (le Medie
erano a almeno mezz'ora di
tram...) era normale negli anni
dai ‘40 ai ‘60 vedere quattro
volte al giorno (la scarsità di
scuole costringeva ai doppi
turni, oggi sconosciuti), mamme affannate che percorrevano a piedi un chilometro e oltre
con un bambino appeso a una
mano e la pesante cartella appesa all'altra. Oggi abbiamo
grosse macchine o Suv che frenano a un passo dall'ingresso e
da cui scendono mamme
(spesso papà) nevrasteniche,
che estraggono a forza il bambino con zainetto sulle spalle e
lo spingono in fretta verso il
portone, dove non c'è più l’attento bidello ad accoglierli e a
metterli in ordine. Ma è molto
peggio al termine delle lezioni,
quando gli stessi macchinoni,
arrivando con qualche anticipo, si ammucchiano il più vicino possibile al portone, parcheggiando in seconda o terza
fila, senza che i vigili tentino di
frenare questa invasione che
intralcia il traffico e appesta
l'aria. Caricato in fretta il
bambino, il macchinone riparte sgommando. Potrebbe spiegare il tutto l’inevitabile mutamento di abitudini portato dal
progresso, dal benessere e dallo stress delle mamme che “lavorano”; ma ciò che non si spiega è l’evidente continua crescita e potere dei Comitati di “genitori antismog”. Qualcuno ha
mai visto un “genitore antismog” distribuire volantini ai
genitori motorizzati per spiegare la loro stupidità? Passiamo alla campagna di copertura di 100 scuole milanesi con
celle solari, per risparmiare
sul consumo di energia elettrica e combustibile per riscaldamento, riducendo drasticamente l’inquinamento. Oltre
un anno fa ho letto e sentito
annunciare trionfalmente il
100° impianto. In seguito ho
chiesto spesso ai “media” un
resoconto dei vantaggi effettivi
ottenuti dalla costosissima e
spesso rischiosa operazione,
ma mai ho ottenuto risposta.
Riusciranno gli efficientissimi
consiglieri della Zona 9 a trovare queste notizie, almeno relativamente al territorio di loro competenza? Intanto si apprende che in alcune scuole si
muore di freddo e in altre si
scoppia dal caldo.
Giusto Buroni (febbraio)
tel. e fax. 02/39662281 – e-mail: [email protected]
BELLEZZA IN
ONA
ARTE IN
ONA
a cura di Franco Massaro
a cura di Roberto Lana
Segnali di primavera
Il Monumento ai Martiri delle deportazioni
l Monumento è dedicato a tutti i cittadini arrestati dai nazifascisti e deportati nei lager nazisti che lavoravano nella grandi
Ie piccole
fabbriche nell'area industriale di Sesto San Giovanni.
questi giorni, facendo quattro passi in zona, si cerca nei giarIle ndini,
nei prati, il segnale dei primi fiori, delle gemme gonfie delvarie piante. Adesso solo il Corniolo sta fiorendo, con i bellissimi fiorellini gialli a cui possiamo aggiungere il Nocciolo con i vistosi “salamini”, cioè i fiori maschili, ed anche quelli rossi femminili (di due millimetri!) che poi produrranno le noccioline.
Il segnale più vistoso, però, me lo ha trasmesso questo esuberante Passero (Passer domesticus) che danzava freneticamente
sulla cancellata di via Paolucci de Calboli, attirando parecchie
femmine. È stata un’esibizione lunga ed intensa (osservate il
becco e la coda!) tale da convincere tutti i presenti che la primavera è proprio vicina. ([email protected])
Sulla grossa pietra all’inizio dell'acciotolato si legge una scritta a
loro dedicata dai progettisti dell'opera, gli architetti Ludovico
Belgioioso (ex deportato) e il figlio Alberico Belgioioso, coadiuvati dal Maestro d'Arte Giuseppe Lanzani. Al termine dell'acciottolato si trova una scalinata ad alti gradini neri, che vogliono
rappresentare la scala della morte del lager di Mauthausen, alla fine della quale incomincia a scorgersi il monumento: venticinque masselli di porfido disposti a semicerchio,sopra i quali sono incisi 460 nomi di deportati delle industrie locali, deceduti e
sopravvissuti.Al centro dei masselli si erge una stele che rappresenta la figura stilizzata del deportato, con i piedi radicati nelle pietre e con pietre al posto della testa. Nel basamento trovano collocazione le urne contenenti le terre e le ceneri provenienti dai campi di concentramento nazisti.Appoggiati alla base del Momumento vi sono due grandi catini contenenti i sassi provenienti dalle cave di pietra di Gusen e Mauthausen.
Quest’opera così complessa può essere definita a tutti gli effetti un esempio di land art, arte
del paesaggio, in quanto vive e ha valore in particolare se la si guarda in relazione a ciò che gli
sta intorno, la natura del parco. L'opera, voluta dal Comune di Sesto San Giovanni e regalata
al Parco, impone al visitatore di percorrere tutta la scalinata in sassi levigati che lo porta alla
sommità della Montagnetta, in una radura che sembra appositamente creata per fargli spazio e per contemplare il panorama circostante. Dalla cima della montagnetta si può scorgere
non solo il parco e i boschi che lo circondano, ma anche le case e tutti gli altri manufatti che da
qui appaiono lontane, ma che in realtà sono parte integrante del paesaggio.
COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA
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