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Iscriviti all’Associazione Amici di TA EBAO ONA NOVE Socio ordinario Euro 10 (Euro 5 per studenti e pensionati), Sostenitore Euro 25. Per iscriversi rivolgersi presso la sede del giornale in via Val Maira 4. Per la vostra pubblicità su questo giornale telefonate a Flaviano Sandonà Tel/Fax/Segr. 02/39662281 Cell. 335.1348840 Pagina riservata ai lettori lettere in redaz ione SCUOLA POCO MATERNA A Mariolina Moioli, Ass. alla Famiglia Scuola e Politiche Sociali Comune di Milano. Siamo i genitori della Scuola dell’Infanzia Affori 21-Polo 22. Non abbiamo insegnanti sufficienti a coprire il fabbisogno. Anche in caso di una sola assenza (malattia, permessi 104, aspettative, congedo parentale, ecc.) la scuola si trova immediatamente in situazione di forte disagio. Nelle ultime settimane la situazione è progressivamente degenerata: dal’11 febbraio 1 educatrice è ufficialmente assente per gravi motivi familiari. Tale assenza, che si protrarrà per un periodo minimo di 30 giorni, non è stata sostituita da alcuna supplente. Perché? Fino a lunedì 22 febbraio, pertanto, l’organico sulla carta constava, nella migliore delle ipotesi, di 5 educatrici + la Doa in copertura della fascia oraria 7,4518. Da lunedì 22 febbraio una seconda educatrice è in malattia e una terza è in infortunio, pertanto per quest’ultima è prevedibile che la convalescenza sarà piuttosto lunga (quanto starà assente?). Ci troviamo quindi con un organico di 3 educatrici + la Doa a cui si aggiungono fino a giovedì 25 due educatrici spostate da altre scuole del polo. E da venerdì 26? E le prossime settimane? Come si può portare avanti un progetto educativo in queste condizioni? Siamo fuori da tutti gli standard non solo di qualità ma di decenza e, soprattutto, di sicurezza. Per costante carenza di personale infatti: 1) non sono attuabili adeguati momenti di compresenza delle educatrici; 2) non è possibile garantire il riposo pomeridiano dei piccoli se non smistando i bambini più grandi per oltre 2 ore in due sezioni; 3) la qualità e la continuità dell’offerta formativa sono ridotte all’osso; 4) l'accudimento è trascurato tanto che i bimbi spesso non vengono accompagnati al bagno; 5) le figure educative “mordi e fuggi” (un giorno un volto nuovo, il giorno dopo un altro) creano spesso destabilizzazione e smarrimento nei bambini; 6) non possono essere garantiti gli stan- dard minimi di sicurezza per i nostri figli. È evidente che in una tale situazione la garanzia della sicurezza per i nostri bambini è a dir poco compromessa. Solo l’attenzione delle educatrici ha consentito ad oggi che non si verificassero incidenti, ma dev’essere chiaro sin d’ora che, qualora questa situazione si dovesse protrarre nel tempo, eventuali episodi che vedano a rischio la sicurezza e l’incolumità dei bambini saranno a nostro giudizio imputabili esclusivamente a questa Direzione, e non certamente alle educatrici che svolgono il loro lavoro in condizioni non accettabili. In qualità di genitori siamo molto preoccupati per il benessere psicofisico dei nostri bambini che subiscono quotidianamente le conseguenze della situazione di cui sopra. Visto il carattere di estrema urgenza in cui versa attualmente la Scuola dell’infanzia di Viale Affori, ci rivolgiamo direttamente a Lei affinché attui un intervento tempestivo per risolvere definitivamente lo stato di straordinaria emergenza in cui versa la scuola dell'infanzia Affori. In mancanza di una risposta concreta e soddisfacente da parte dei Settori Educativi in un tempo ragionevolmente breve ci riserveremo di intraprendere tutte le azioni possibili per tutelare la sicurezza dei nostri bambini, rivolgendoci al Difensore Civico e sensibilizzando l’opinione pubblica. La invitiamo a visitare la scuola in uno di questi giorni di caos. I genitori Sara Bossi, Francesca Colciaghi, Manuela Romagnoni, Rita Ramunno, Andrea Negrinelli, Renato Plati, Alberto Lodovichi, Paolo Santacroce, Giovanna De Pascalis, Roberto Lazzari, Daniela Romani, Cristina Mazzocca, Monica Montoro, Cristina Taghetti, Sabrina Vincini, Massimo Stelluti (febbraio) VIA PALANZONE STOP ALL’ACCESSO I giardini di Via Palanzone, nel retro dei civici 16 e 18, sono stati realizzati con gli oneri di urbanizzazione sulla vecchia area Santagostino. Questi hanno teoricamente tre accessi (asilo nido, via Palanzone, via Ornato), aperti al mattino e chiusi alla sera. Da quanto si sa, sembra che la proprietà del Centro Alberghiero di Via Ornato abbia rivendicato la proprietà del passaggio su via Ornato e quindi tale passaggio deve rimanere sempre chiuso. Sempre da quello che si sa, il Comune di Milano ha confermato tale proprietà ed è in contatto con la proprietà nare che esporre i bimbi del nido a tale pericolo). Io stesso (come moltissime altre persone che incontro ogni mattina) che ho bimbe al nido e alla materna di Cesari, sono costretto a un giro assurdo per poter portare a piedi le mie bimbe ai rispettivi isti- Quando la strada è da terzo mondo o pensato di fornirvi delle foto della zona in cui abito (tra H via Maestro del lavoro e Lanfranco della Pila 57/f) così tutti possono rendersi conto in che situazione viviamo: 1) presenza di numerose buche profonde che si riempiono di acqua durante le piogge e di ghiaccio durante il freddo; 2) inesistenza di marciapiedi: siamo costretti a camminare con i bambini lungo una strada ab bandonata a se stessa e cosparsa di rifiuti ogni genere (preservativi ecc...). Lettera firmata (febbraio) sarebbe meglio “compresa”. Alessandro Maio (febbraio) NUCLEARE SÌ O NO? Mi riferisco all’ingenua proposta fatta dalla Gelmini il 25/2 di tenere dei corsi per insegnare agli studenti i “rischi del nucleare”. Mi permetto di suggerirle di far insegnare soprattutto la Fisica, in modo che i giovani (e possibilmente anche i non giovani) siano messi nelle condizioni di decidere autonomamente se ci siano o no dei rischi. Adesso avviene tutto il contrario: politici senza preparazione specifica (nonostante i titoli di Milli Moratti, Realacci, Mercalli e Monguzzi) si permettono di diffondere false informazioni (ossia non insegnano la Fisica) a bambini e a possibili elettori: è impossibile con tali premesse capire se ci siano rischi reali, perfino a proposito dei tanto reclamizzati “eolico” e “fotovoltaico”, ma i voti arrivano, e tanto basta.... Giusto Buroni (febbraio) TOPI IN GRAZIANO IMPERATORE Sono un’inquilina dello stabile di Via Graziano Imperatore 40. Stasera, 25 febbraio, ore 19, io e mia figlia dal nostro balcone (abito al primo piano) abbiamo visto due topi che purtroppo non siamo riusciti a fotigrafare perchè troppo buio.Che facciamo? Lettera firmata (febbraio) stessa per trovare soluzioni utili alle esigenze di tutti. Ovviamente non entro nel merito di tale controversia, poiché certamente ci saranno buone ragioni da parte di chi rivendica tale passaggio ma si sa che queste cose, se gestite con tempistiche burocratiche, normalmente non sono utili a nessuno. Di conseguenza vi mando le mie considerazioni di padre di famiglia, facendomi certamente portavoce di tante persone. 1) Il passaggio in questione rappresenta l’unico comodo passaggio per portare i bimbi all’asilo nido di via Palanzone per tutte le persone che abitano al di là della via Ornato. Le alternative sono a) usare la macchina e fare il giro del quartiere (alla faccia dell’inquinamento), b) passare con i bimbi per la camera a gas di Via Palanzone (meno peggio inqui- tuti. 2) Il passaggio stesso rappresenta l’unica reale possibilità per le persone di Via Ornato per utilizzare i suddetti giardinetti (alternativa è fare, come sopra, il giro a piedi per Via Ornato): dopo tanti anni di disagio dovuti al cantiere, mi sembra una beffa per tali persone non poter utilizzare comodamente il giardino. 3) Il passaggio in questione è una diramazione della via Ornato e, per quanto ne so, ci sono condomini con civico che si affacciano su questo vicolo: sono ignorante in materia, ma non capisco come una via pubblica possa avere proprietà di passaggio “privata”. Ripeto, non entro sulla questione proprietà, poichè certamente la parte interessata avrà ovvie ragioni, ma se fosse possibile chiarire questo punto, credo che la cosa SPAZIO AGLI ARTISTI La presente per sollecitare Comune, Consiglio di zona, aziende private, cooperative a concedere spazi agli artisti residenti in zona, pittori, disegnatori, scultori, ecc., utilizzando come sede di mostre possibilmente anche Villa Clerici e l’università Bicocca. Lettera firmata (febbraio) LA LOTTA ALLO SMOG COMINCI A SCUOLA Esistono oggi in Zona 9, come nelle altre zone di Milano, un gran numero di scuole, molto più numerose di 50 anni fa e con un numero di bambini inferiore: ogni bambino si trova mediamente a una distanza molto breve, di certo percorribile a piedi, dalla sua scuola, almeno fino ai 13-14 anni. Per frequentare l’Asilo e le Elementari (le Medie erano a almeno mezz'ora di tram...) era normale negli anni dai ‘40 ai ‘60 vedere quattro volte al giorno (la scarsità di scuole costringeva ai doppi turni, oggi sconosciuti), mamme affannate che percorrevano a piedi un chilometro e oltre con un bambino appeso a una mano e la pesante cartella appesa all'altra. Oggi abbiamo grosse macchine o Suv che frenano a un passo dall'ingresso e da cui scendono mamme (spesso papà) nevrasteniche, che estraggono a forza il bambino con zainetto sulle spalle e lo spingono in fretta verso il portone, dove non c'è più l’attento bidello ad accoglierli e a metterli in ordine. Ma è molto peggio al termine delle lezioni, quando gli stessi macchinoni, arrivando con qualche anticipo, si ammucchiano il più vicino possibile al portone, parcheggiando in seconda o terza fila, senza che i vigili tentino di frenare questa invasione che intralcia il traffico e appesta l'aria. Caricato in fretta il bambino, il macchinone riparte sgommando. Potrebbe spiegare il tutto l’inevitabile mutamento di abitudini portato dal progresso, dal benessere e dallo stress delle mamme che “lavorano”; ma ciò che non si spiega è l’evidente continua crescita e potere dei Comitati di “genitori antismog”. Qualcuno ha mai visto un “genitore antismog” distribuire volantini ai genitori motorizzati per spiegare la loro stupidità? Passiamo alla campagna di copertura di 100 scuole milanesi con celle solari, per risparmiare sul consumo di energia elettrica e combustibile per riscaldamento, riducendo drasticamente l’inquinamento. Oltre un anno fa ho letto e sentito annunciare trionfalmente il 100° impianto. In seguito ho chiesto spesso ai “media” un resoconto dei vantaggi effettivi ottenuti dalla costosissima e spesso rischiosa operazione, ma mai ho ottenuto risposta. Riusciranno gli efficientissimi consiglieri della Zona 9 a trovare queste notizie, almeno relativamente al territorio di loro competenza? Intanto si apprende che in alcune scuole si muore di freddo e in altre si scoppia dal caldo. Giusto Buroni (febbraio) tel. e fax. 02/39662281 – e-mail: [email protected] BELLEZZA IN ONA ARTE IN ONA a cura di Franco Massaro a cura di Roberto Lana Segnali di primavera Il Monumento ai Martiri delle deportazioni l Monumento è dedicato a tutti i cittadini arrestati dai nazifascisti e deportati nei lager nazisti che lavoravano nella grandi Ie piccole fabbriche nell'area industriale di Sesto San Giovanni. questi giorni, facendo quattro passi in zona, si cerca nei giarIle ndini, nei prati, il segnale dei primi fiori, delle gemme gonfie delvarie piante. Adesso solo il Corniolo sta fiorendo, con i bellissimi fiorellini gialli a cui possiamo aggiungere il Nocciolo con i vistosi “salamini”, cioè i fiori maschili, ed anche quelli rossi femminili (di due millimetri!) che poi produrranno le noccioline. Il segnale più vistoso, però, me lo ha trasmesso questo esuberante Passero (Passer domesticus) che danzava freneticamente sulla cancellata di via Paolucci de Calboli, attirando parecchie femmine. È stata un’esibizione lunga ed intensa (osservate il becco e la coda!) tale da convincere tutti i presenti che la primavera è proprio vicina. ([email protected]) Sulla grossa pietra all’inizio dell'acciotolato si legge una scritta a loro dedicata dai progettisti dell'opera, gli architetti Ludovico Belgioioso (ex deportato) e il figlio Alberico Belgioioso, coadiuvati dal Maestro d'Arte Giuseppe Lanzani. Al termine dell'acciottolato si trova una scalinata ad alti gradini neri, che vogliono rappresentare la scala della morte del lager di Mauthausen, alla fine della quale incomincia a scorgersi il monumento: venticinque masselli di porfido disposti a semicerchio,sopra i quali sono incisi 460 nomi di deportati delle industrie locali, deceduti e sopravvissuti.Al centro dei masselli si erge una stele che rappresenta la figura stilizzata del deportato, con i piedi radicati nelle pietre e con pietre al posto della testa. Nel basamento trovano collocazione le urne contenenti le terre e le ceneri provenienti dai campi di concentramento nazisti.Appoggiati alla base del Momumento vi sono due grandi catini contenenti i sassi provenienti dalle cave di pietra di Gusen e Mauthausen. Quest’opera così complessa può essere definita a tutti gli effetti un esempio di land art, arte del paesaggio, in quanto vive e ha valore in particolare se la si guarda in relazione a ciò che gli sta intorno, la natura del parco. L'opera, voluta dal Comune di Sesto San Giovanni e regalata al Parco, impone al visitatore di percorrere tutta la scalinata in sassi levigati che lo porta alla sommità della Montagnetta, in una radura che sembra appositamente creata per fargli spazio e per contemplare il panorama circostante. Dalla cima della montagnetta si può scorgere non solo il parco e i boschi che lo circondano, ma anche le case e tutti gli altri manufatti che da qui appaiono lontane, ma che in realtà sono parte integrante del paesaggio. COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA - COOP LOMBARDIA ONA NOVE 31