primo semestre

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primo semestre
2006 2007
Relazioni di verifica:
primo semestre
secondo semestre
terzo semestre
quarto semestre
indice
primo semestre: gennaio
secondo semestre: luglio
terzo semestre: gennaio
quarto semestre: luglio
giugno 2006
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dicembre 2006
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giugno 2007
21
dicembre 2007
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primo semestre: gennaio-giugno 2006
premessa
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metodologia di lavoro
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Obiettivo generale 1
ESPLORARE GLI UNIVERSI GIOVANILI
con particolare riferimento al consumo di sostanze
Obiettivo Generale 2
LABORATORI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE
aumentare il livello di informazione e di consapevolezza circa il
rischio legato al consumo di sostanze legali ed illegali
Obiettivo Generale 3
LAVORO CON COMUNITA' LOCALE
confronto e formazione per attivare strategie comuni;
sensibilizzare circa il ruolo educativo/protettivo rispetto alla
salute dei giovani
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premessa
La relazione che segue illustra le azioni messe in campo nel primo semestre di
attuazione del Progetto SP.INT.A. Info, approvato e finanziato dal Fondo di
intervento per la Lotta alla Droga trasferito alle Regioni ex articolo 1
legge
18/2/1999 n. 45.
Il Progetto Spinta si costituisce in due azioni principali:
LABORATORI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE CON GLI STUDENTI: i
laboratori sono rivolti agli studenti del triennio delle scuole di Mondovì e si
strutturano in una prima fase di ascolto, nella quale i giovani possono interagire
sulle principali questioni legate alla loro crescita e ai temi della salute, lavorando sui
vissuti, le esperienze e sulle rappresentazioni del rapporto tra sé e i contesti di vita e
di crescita.
In una seconda fase i laboratori si orientano ad una attività di informazione, a partire
dalle esigenze di conoscenza e approfondimento che i giovani esprimono in
relazione al consumo di sostanze e più in generale del fenomeno delle dipendenze.
All interno dei laboratori verranno individuati studenti interessati ad un successivo
percorso di peer education.
LAVORO CON LA COMUNITÀ LOCALE: si costruisce attraverso la costituzione di
un Tavolo di confronto e formazione sui temi della salute dei giovani e intende
sensibilizzare i principali esponenti della Comunità Locale sul ruolo
educativo/protettivo che la comunità stessa, attraverso le sue istituzioni e le diverse
forze sociali, può mettere in campo in relazione alla crescita e al benessere dei
giovani.
Al Tavolo partecipano il Comune, il Ser.T, Dirigenti e/o Docenti degli Istituti
Superiori, con la possibilità, in futuro di allargare la partecipazione ad altri soggetti
del territorio.
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metodologia di lavoro
Nel Progetto veniva evidenziato che la scuola è intesa come contesto di maggiore
impatto nei confronti del mondo giovanile destinatario degli interventi ma anche la
sostanziale inadeguatezza dell istituzione scolastica a sostenere e corrispondere le
moderne sfide pedagogiche poste dai contesti sociali ed educativi dei giovani,
inadeguatezza che può trovare rimedio attraverso interventi esterni capaci di
ridefinire la qualità educativa dell ambiente scolastico. Devono essere sviluppati un
approccio più orientato allo studente, relazioni più solide tra insegnanti e studenti, la
partecipazione dei giovani nell istruzione e istituzioni educative dinamiche e flessibili.
I processi di apprendimento devono essere organizzati come chiavi per
incrementare la motivazione all apprendimento e aprire una serie di ulteriori
possibilità. Le scuole dovrebbero favorire il coinvolgimento degli studenti nella
definizione della propria istruzione e dovrebbero offrire spazi e incoraggiamento alla
partecipazione e alla democrazia.
La finalità trasformativa completante l offerta scolastica è orientata alla riduzione e al
controllo di rischi sociali e sanitari dei giovani studenti, promuovendo una scuola
fortemente in rete con altri attori istituzionali territorialmente significativi.
(Libro
bianco della Commissione Europea - Un nuovo impulso per la gioventù europea
Bruxelles 21/11/2001)
Nello spirito di tale dichiarazione di intenti all avvio del progetto le Educatrici hanno
dedicato tempo ed energie alla promozione di momenti di incontro e condivisione del
progetto con tutti gli attori coinvolti e da coinvolgere - Istituti di istruzione superiore
della città, Comune di Mondovì, Ser.T dell ASL 16 al fine di porre le basi per la
costituzione di una rete istituzionale solida e operativa.
Grande attenzione è stata dedicata alla collaborazione progettuale con il Ser.T
nello specifico con la Direttrice e con un Assistente Sociale, referente del progetto:
sono stati fatti una serie incontri per condividere tempi e modi di lavoro, per definire
le azioni di avvio del Tavolo degli Adulti e per verificarne l andamento.
Lo strumento dell intervista, somministrata a Dirigenti Scolastici e Docenti di tutte le
scuole superiori e del Centro di Formazione Professionale Cebano Monregalese ha
permesso l esplorazione dei contesti scolastici su più livelli, favorendo la
conoscenza reciproca, l acquisizione di dati quantitativi e qualitativi sugli studenti e
sulla programmazione curricolare ed extracurricolare degli Istituti.
Il modello con le domande dell intervista è in allegato, così come il documento di
analisi degli istituti.
Nel corso delle interviste, così come nel primo incontro del Tavolo degli Adulti, è
emersa la fattiva collaborazione delle scuole con il Servizio di Psicologia dell ASL
16, che gestisce i C.I.C. ed altri interventi negli Istituti Superiori. A seguito di contatti
tra Comune e ASL è stata concordata la partecipazione di tale servizio al progetto in
oggetto.
Parallelamente al lavoro con la comunità locale, l équipe delle Educatrici ha portato
avanti un percorso di avvio monitorato dall Addetto tecnico di Direzione della
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Cooperativa Animazione Valdocco: momenti di formazione e riflessione sulle azioni
da intraprendere e su aspetti teorici e pratici di gestione del progetto.
Avvalendosi di un consulente per la comunicazione della Cooperativa Animazione
Valdocco, si è provveduto a definire le caratteristiche comunicative del Progetto:
cosa tanto più importante in quanto si tratta di un progetto caratterizzato da forte
immaterialità.
Al fine di rendere riconoscibile ai soggetti coinvolti tutto il materiale relativo a
SP.INT.A. Info si è commissionato ad un giovane grafico lo studio del logo e del
format grafico, poi utilizzati in ogni occasione.
L atteggiamento esplorativo e flessibile ha portato alla definizione di un
cronoprogramma di massima che abbia funzione di bussola per tutti gli attori, ma
permeabile a sollecitazioni esterne per non limitare gli sviluppi possibili.
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Obiettivo generale 1
ESPLORARE GLI UNIVERSI GIOVANILI
con particolare riferimento
al consumo di sostanze
Nel primo semestre di attività del progetto Spinta Info si sono portate avanti due
azioni volte all esplorazione del target cui il progetto è rivolto: una prima serie di dati
osservativi sono stati acquisiti in modo indiretto, attraverso interviste e confronti con
Dirigenti di Istituto e insegnanti di tutti gli Istituti Superiori.
In un solo Istituto, il Baruffi , l insegnante referente per l educazione alla salute ha
ritenuto utile organizzare un incontro con un gruppo di studenti per coinvolgerli fin
dalle prime fasi ed acquisire pareri e indicazioni dai diretti destinatari dei laboratori.
Le interviste cui sono stati sottoposti presidi e insegnanti indagavano una serie di
aree con l obiettivo di conoscere la visione che gli adulti del mondo della scuola
hanno del mondo giovanile: chi sono i giovani di oggi, che cosa significa crescere,
quali sono i rischi che i giovani corrono oggi nel loro processo di crescita, che
rapporto hanno gli adulti intervistati con queste problematiche, se questi temi
vengono affrontati con i giovani.
La fotografia dei giovani sviluppata dagli intervistati ha luci ed ombre: se vengono
evidenziate creatività, curiosità, colore, desiderio di punti fermi, molte sono le
criticità descritte, fra tutte fragilità, solitudine, disorientamento.
Nelle risposte fornite dai 21 soggetti intervistati è possibile individuare alcuni temi:
una serie di definizioni che vedono contrapposti aspetti di normalità e di
problematicità: la messa in discussione delle regole da parte degli
adolescenti c è sempre stata , non sono diversi dalle altre generazioni, è la
situazione che è particolarmente difficile: troppi imput, a questa velocità di
cambiamento nessuno è preparato, mancanza di credibilità dei valori, mass
media, internet, videogiochi . , ma anche ogni anno peggiora , non
hanno valori, l unico ideale è l apparenza , non hanno regole , non hanno
senso del sacrificio , non c è più senso civico, non c è condivisione né
coesione .
una diffusa percezione della fragilità del nucleo famigliare, spesso assente
nel percorso scolastico dei figli, che ha come conseguenza ragazzi fragili,
disorientati , che aggirano gli ostacoli e non li affrontano , che fanno molte
attività che però non li completano , troppo protetti, bombardati da corsi su
educazione sessuale, droghe ecc , coccolati e griffati ma in realtà soli ,
facilmente abbattibili, basta pochissimo per mandarli in ansia, hanno
malattie psicosomatiche
conseguenza della fragilità della famiglia pare essere la mancanza di
regole: non hanno regole perché non gliele danno , desiderosi di avere
limiti, che chiedono agli adulti, ma arrabbiati per questi , contestano, di
fronte a un no dicono perché no? e il genitore non sa cosa rispondere
emerge anche un eccessivo individualismo: non hanno capacità di dialogo,
nell intervallo invece di parlare con i compagni che hanno vicino, scrivono
sms ; sono sempre più rare le classi coese, spinti dalla ricerca di soluzioni
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facili si arrangiano per i fatti loro , sono individualisti: sentendosi insicuri,
rapportarsi con il gruppo diventa più difficile
somiglianze e diversità tra maschi e femmine sembrano per molti aspetti
quelle di sempre, ma con sfumature più critiche: le femmine hanno
maggiori capacità relazionali, anche se a volte le spendono male , nel bene
e nel male tirano fuori di più , sono più forti, dominatrici, meno sincere e
immediate, manipolatrici , sono più fragili sotto aspetti esteriori, in difficoltà
rispetto ai modelli terribili proposti dalla società, ma molto più aggressive nei
rapporti affettivi, incutono timore ; i maschi sono più genuini, autentici, ma
più superficiali, più deboli, impauriti, introversi, più problematici, disorientati,
fragili, meno responsabilizzati .
Secondo alcune insegnanti si sono un po sovrapposti i ruoli: ci sono
eccessive effusioni fra amici che si vogliono bene ma non sono in coppia,
sono appiccicati , hanno bisogno di sicurezza, di contatto fisico .
se qualche testata fa bene , molti sono i rischi che gli adulti percepiscono
come preoccupanti: essendo più fragili riescono meno ad affrontare
situazioni difficili e quindi cadono più facilmente , alcuni si imbattono nella
droga perché voglio provare, o per dimostrare di essere grandi . Molti dei
rischi percepiti sono di tipo più esistenziale: la mancanza di un
orientamento da dare alla propria vita , non riuscire a capire che cosa si
vuole essere/diventare,restano vittime dell omologazione, del bavaglio
sociale , farsi condizionare troppo dall esterno, in particolare dai mass
media, è un condizionamento di modelli negativi , che si aggrappino a
cose fatue e negative, che rallentino il processo di autonomia ed abbiamo
poi fra qualche anno dei gran rimpianti e che siano infelici a un età in cui
sarebbe il caso di aver qualcosa di costruito , che stazionino per anni fermi
al bar di riferimento e alla mamma, in un contatto che rassicura ma che è
una trappola , se l ambiente esterno al ragazzo non è in grado di
sostenerlo, chi è debole rischia di non riuscire a realizzare il proprio
benessere , crescere sulle chiacchiere, sul sentito dire, gli altri fanno
così mantenere atteggiamenti di imitazione è un rischio perché poi non
sanno cosa dare non hanno qualcosa di proprio da dare quando sono
sposati e hanno dei figli .
Un ultimo tema è relativo alla percezione del futuro, sempre meno solida: io
pensavo: ho un diploma, lavorerò, farò questo e quello, oggi si chiedono
cosa ne farò della mia autonomia? , il titolo di studio non si capisce più a
cosa serva , hanno paura di andare via da Mondovì, di non avere le spalle
protette , è difficile porsi obiettivi, si posticipano tutte le tappe , non hanno
progetti di grande respiro .
Questi prime istantanee verranno utilizzate dalle Educatrici, oltre che per
approfondire il discorso con gli adulti, per orientare la costruzione dei percorsi
laboratoriali, che forniranno occasioni di osservazione diretta degli studenti.
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Obiettivo Generale 2
LABORATORI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE
aumentare il livello di informazione
e di consapevolezza circa il rischio
legato al consumo di sostanze legali ed illegali
Negli incontri fatti con i Dirigenti scolastici e gli insegnanti di riferimento per l Area
Salute si sono affrontati anche aspetti di carattere organizzativo, per il
coordinamento dei percorsi laboratoriali nei diversi istituti. Sono state chieste
informazioni sul numero delle classi, su attività affini a quelle del progetto già
realizzate, su particolari problematiche esistenti in ciascuna scuola.
Tutti gli Istituti Superiori hanno ritenuto preferibile che i laboratori si svolgano nel
primo quadrimestre e, tranne il Liceo Scientifico che ha scelto le classi quarte, tutti
gli altri istituti hanno individuato come classi destinatarie dell intervento le classi
terze.
In seguito al reperimento di tali informazioni, si è provveduto a stilare un calendario
di massima dei laboratori ed il conseguente monte ore complessivo per lo
svolgimento dei medesimi.
I laboratori verranno avviati nella seconda metà di settembre e si concluderanno
nella prima metà del mese di aprile, con periodi si sospensione in concomitanza con
le vacanze natalizie, di carnevale e pasquali; essi avranno una durata complessiva
di 10 ore per classe, e saranno costituiti da cinque incontri, ognuno di due ore.
Per un corretto monitoraggio dei percorsi con un utilizzo ottimale delle ore a
disposizione, le Educatrici saranno presenti in coppia durante l intero percorso
laboratoriale nei primi istituti incontrati, successivamente gestiranno insieme
l incontro di avvio in ogni nuova classe e separatamente gli incontri successivi, nei
quali è prevedibile la partecipazione di altri soggetti, esperti di particolari aspetti, su
richiesta degli studenti.
Di seguito viene riepilogato il numero di classi, e di conseguenza di ore, relativo ad
ogni scuola:
scuola
Istituto di Istruzione Superiore Statale
Gianfrancesco Cigna:
I.T.I.S. e Sez. Tecnico Agrario
Centro di Formazione professionale Cebano Monregalese
sede di Mondovì
Istituto di Istruzione Superiore con sezioni associate
IPSIA Felice Garelli
IPSSC Marisa Bellisario
Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri "Giuseppe
Baruffi"
Istituto Professionale di Stato per i servizi Alberghieri
"Giovanni Giolitti"
Liceo Scientifico Statale
Giambattista Vasco
Istituto di istruzione superiore Rosa Govone:
Liceo delle Scienze Sociali e Liceo Classico G.B. Beccaria
TOTALE
classi e monte ore
5 classi III, 50 ore
3 classi, 30 ore
4 classi III, 40 ore
6 classi III, 60 ore
5 classi III, 50 ore
4 classi IV, 40 ore
4 classi III, 40 ore
31 classi, 310 ore
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Obiettivo Generale 3
LAVORO CON COMUNITA' LOCALE
confronto e formazione per attivare
strategie comuni e sensibilizzare
circa il ruolo educativo/protettivo
rispetto alla salute dei giovani
Le interviste a presidi e insegnanti, già citate nei capitoli precedenti, avevano
l obiettivo di avviare un dialogo di conoscenza e confronto sui temi dell educazione e
della protezione degli studenti e di invitare gli intervistati a partecipare al Tavolo
degli adulti.
La risposta dei vari Istituti è stata piuttosto soddisfacente: nelle sette scuole
coinvolte (i sei Istituti di Istruzione Superiore della città e il Centro di Formazione
Professionale Cebano Monregalese) sono stati intervistati 21 soggetti, di cui 5
Dirigenti Scolastici. Tra gli insegnanti incontrati erano presenti i referenti per
l educazione alla salute dei sei Istituti e altri docenti sensibili e interessati al tema.
L interesse per il Tavolo è stato espresso indistintamente da tutti gli intervistati,
anche se con sfumature di partecipazione differenziate: gli insegnanti sono parsi fin
da subito intenzionati a partecipare, a differenza dei presidi che hanno dichiarato o
lasciato intendere di preferire astenersi, seguendo il progetto attraverso i rimandi dei
docenti. Queste intenzioni paiono confermate dalle presenze dei primi due incontri
del Tavolo.
Dalle risposte degli intervistati, oltre ad una fotografia dei giovani, già riportata
nel capitolo dedicato all obiettivo 1, emerge la consapevolezza di vivere e lavorare in
un contesto complesso, in cui sono molto cambiati il ruolo della scuola e quello
dell insegnante: se 20 anni fa l insegnante si limitava ad insegnare, ora è anche
qualcuno che potrebbe avere delle soluzioni ai problemi esistenziali dei giovani, che
potrebbe sopperire alle carenze della famiglia . Ma alcuni degli insegnanti, pur
convinti che la scuola non può e non deve far finta di nulla , che il mondo adulto
deve essere in grado di cogliere i bisogni affettivi ed emotivi degli student i, si
interrogano su quale diritto hanno di affrontare temi così delicati ed evidenziano che
occorre muoversi con cautela.
Alla volontà di ascoltare e affrontare i problemi, fa da contraltare la consapevolezza
di non avere strumenti sempre adeguati per mediare tra attenzione umana e
valutazione da insegnante, tra mandati istituzionali e protagonismo dei giovani.
I bisogni formativi che gli intervistati evidenziano riguardano sia strumenti teorici
(conoscenze psicologiche, pedagogiche, sociologiche, sul disagio giovanile, su
disgrafia e dislessia), sia strumenti metodologici (per stimolare continuamente i
ragazzi, per rendere maggiormente efficace la comunicazione, sul lavoro a gruppi).
Un altro interrogativo ricorrente riguarda le modalità di coinvolgimento dei genitori
degli studenti.
Il primo incontro del Tavolo degli Adulti si è svolto il 26 maggio.
Erano presenti, oltre alla Direttrice del Ser.T., alla Responsabile dell Ufficio
Assistenza del Comune e alle Educatrici del Progetto, 10 insegnanti, rappresentanti
di tutte le scuole coinvolte.
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L incontro è stato condotto e verbalizzato dalle Educatrici del Progetto. Dopo una
breve presentazione dei partecipanti, si è fatto un veloce riassunto del progetto
SP.INT.A Info e si è proposto una metodo di lavoro da sviluppare negli incontri futuri
del Tavolo, metodo approvato dai presenti.
Si è poi avviato il confronto sui concetti emersi dalle interviste, che sono state
aggregate raggruppando i contenuti in grandi temi; si è proposto ai partecipanti di
partire da alcuni temi, emersi con forza e che possono costituire il terreno su cui
costruire il percorso di confronto del Tavolo. Il primo argomento affrontato, ma con
poco tempo a disposizione, è stato quello che si potrebbe intitolare
problema/normalità, cercando di individuare quali aspetti caratteristici dei giovani
siano parte normale della fase evolutiva che vivono e quali siano invece aspetti
realmente problematici.
Il secondo incontro si è svolto il 19 giugno.
Erano presenti il dirigente del Distretto dell ASL 16, il Dirigente dell Ufficio
Assistenza del Comune di Mondovì, l Assitente Sociale del Ser.T, le Educatrici del
Progetto e 10 insegnanti di vari Istituti.
L incontro è stato condotto e verbalizzato dalle Educatrici del Progetto.
Nel saluto di avvio dei rappresentanti dell ASL e del Comune di Mondovì viene
sottolineata la volontà delle proprie istituzioni alla collaborazione reciproca e con gli
istituti scolastici: in un periodo di risorse sempre minori è di fondamentale
importanza il fare rete fra i vari organismi e i vari progetti in modo tale da evitare dei
doppioni ma di integrarsi il più possibile a vicenda.
Si è poi ripreso dal punto in cui si era interrotta la precedente riunione, ossia dal
tema emerso come problema/normalità, elencando su una lavagna a fogli mobili i
punti che emergevano per favorire la discussione.
Si è discusso della fragilità della famiglia e della mancanza di valori, del pessimo
esempio dato dal una parte del mondo adulto, di ragazzi sono sempre più soli, con
maggiori difficoltà di un tempo a comunicare con il gruppo dei pari e nella gestione
delle emozioni.
Un riferimento alla Community di Cuneo2night, ha aperto un interessante confronto
sulle relazioni virtuali, sull utilizzo di Internet per chattare, che viene percepito come
un elemento di novità e di criticità: i ragazzi, sul sito mettono molto di loro, anche
cose molto personali e vere. Altre volte compaiono in modo completamente diversi
da come sono normalmente nella realtà.
Un contesto come Cuneo2night è più facile per molti motivi: permette la finzione,
apparire diversi da come si è e da anche la possibilità di uscire dalla relazione con
un click.
Al termine dell incontro, si è concordato di invitare al prossimo Tavolo soggetti che
possano portare un contributo alla discussione, fornendo nuovi elementi: visto il
nodo pedagogia/psicologia toccato nel primo incontro si valuta interessante che gli
argomenti emersi - il tema delle emozioni e della loro gestione, gli aspetti
comunicativi - vengano affrontati con un approccio pedagogico e con uno
psicologico nel prossimo incontro, previsto per il 22 settembre ore 14:30 sempre in
Sala Conferenze.
Sempre sul fronte del lavoro con la Comunità Locale, il 29 maggio le Educatrici
del progetto sono state invitate alla giornata conclusiva del Corso per Vetrinisti,
organizzata dal Centro di Formazione Professionale Cebano Monregalese. È stata
un occasione per consolidare i rapporti con il Responsabile Corsi e con i docenti
coinvolti nel progetto.
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secondo semestre: luglio
dicembre 2006
metodologia di lavoro
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Obiettivo generale 1
ESPLORARE GLI UNIVERSI GIOVANILI
con particolare riferimento al consumo di sostanze
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Obiettivo Generale 2
LABORATORI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE
aumentare il livello di informazione e di consapevolezza circa il
rischio legato al consumo di sostanze legali ed illegali
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Obiettivo Generale 3
LAVORO CON COMUNITA' LOCALE
confronto e formazione per attivare strategie comuni;
sensibilizzare circa il ruolo educativo/protettivo rispetto alla
salute dei giovani
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metodologia di lavoro
Le Educatrici, come già nel primo semestre, hanno dedicato tempo ed energie al
mantenimento dei contatti con tutti gli attori coinvolti e da coinvolgere - Istituti di
istruzione superiore della città, Comune di Mondovì, ASL 16 al fine di consolidare
la rete istituzionale appena costituita, lavorando sia sul fronte dei laboratori rivolti
agli studenti, sia sul piano del lavoro sulla comunità locale.
Grande attenzione è stata dedicata alla collaborazione progettuale con l A.S.L.
16, nello specifico con il Ser.T, partner fin dall inizio in questo progetto e con il
Servizio di Psicologia, che ha aderito al progetto a partire dal mese di luglio: si sono
svolti incontri regolari per condividere tempi e modi di lavoro e per verificare
l andamento del Tavolo degli Adulti e dei laboratori con gli studenti.
Parallelamente ai laboratori ed al lavoro con la comunità locale, l équipe delle
Educatrici ha proseguito il percorso di monitoraggio del progetto curato
dall Addetto tecnico di Direzione della Cooperativa Animazione Valdocco: momenti
di formazione e riflessione sulle azioni da intraprendere e su aspetti teorici e pratici
di gestione del progetto, fondamentali, data la complessità delle azioni portate
avanti.
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Obiettivo generale 1
ESPLORARE GLI UNIVERSI GIOVANILI
con particolare riferimento
al consumo di sostanze
Nei percorsi svolti con le classi terze, grande attenzione viene data alla creazione di
un clima che favorisca il confronto e l espressione tra i partecipanti. Ciò, oltre a
favorire il passaggio di informazioni mirate, permette alle Educatrici di esplorare il
mondo degli adolescenti, raccogliendo pensieri, aspirazioni, dubbi.
Nelle 16 classi sin qui incontrate emergono alcuni argomenti costanti, di seguito
brevemente analizzati:
molti sono stati gli interventi e i dibattiti vivaci sul tema dei limiti contrapposti
ai rischi: i ragazzi fanno affermazioni molto sicure sulla capacità di
conoscere i propri limiti e di gestire le situazioni di rischio. Frasi come scemo
chi si fa male , basta farsi furbi e fermarsi in tempo , è questione di volontà,
ci vuole cervello, non bisogna essere deboli: in questo modo le sostanze si
possono dominare sono molto frequenti.
Accanto a questo sentimento di onnipotenza, tipico della fase adolescenziale,
è presente anche una sorta di fatalismo: rischi finché ti fai male poi smetti,
ma a volte dici che smetti poi la volta dopo ricominci , se è la tua ora,
pazienza , meglio rischiare di morire giovani piuttosto che avere una vita
noiosa .
I limiti posti dal mondo adulto vengono vissuti come imposizioni da parte di
chi ha dimenticato di essere stato giovane a sua volta. A tali imposizioni la
risposta ovvia pare essere la trasgressione: ostinati a non capire che vietare
vuol dire invitare a trasgredire . Se più condivisi e concordati tra genitori e figli
i limiti sono meglio accettati, ma la spinta a trasgredire rimane: le cose
vietate incuriosiscono e le facciamo di più, ma anche se non sono vietate le
vogliamo provare .
La libertà di fare ciò che si vuole , senza però fare del male agli altri , le notti
in discoteca in locali che di giorno non esistono , le corse clandestine in
macchina e in moto, fanno parte dell essere giovani, lo hanno fatto anche gli
adulti, anche se non ce lo vogliono dire .
Il tema dei rapporti tra giovani e mondo adulto è presente in quasi tutte le
classi, per quanto riguarda limiti e regole, ma anche con una connotazione
più sociologica: ogni generazione deve rompere con quella precedente . In
tal senso gli adulti vengono percepiti come coloro che difficilmente parlano e
si confrontano con i giovani, autoritari ma anche deboli e in difficoltà. Da qui
l importanza del gruppo dei pari, anche se non detta regole perché ognuno
ha la propria testa . Il bisogno di essere ascoltati dagli adulti, di sentirsi accolti
per come sono è molto forte: nelle valutazioni sui laboratori la presenza di
adulti non giudicanti, che favoriscono il dialogo tra pari è sempre segnalata
come fortemente positiva.
Il rapporto tra la realtà e le sostanze, se per sostanze si intendono alcol,
tabacco e cannabis, pare essere vissuto come normale da un grande numero
di ragazzi: bere un goccio aiuta a stare meglio con te stesso e con gli altri
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quando non ti piace la realtà, devi evadere , ubriacarsi è un modo per
sballare e la vita senza sballo è troppo noisosa , bevi perché lo fanno gli
amici , ho iniziato a fumare perché lo facevano gli amici, ma ora continuo
perché mi piace , la canna non ha effetti collaterali, non fa male a nessuno, è
un modo per rilassarsi e stare bene . Questa normalità emerge anche quando
si parla di immagine e di stile: anche nell uso di sostanze c è uno stile e non
esiste che una ragazza con tacchi e minigonna vada in giro con il boccalone
di birra .
Certo in ogni classe si trova un gruppetto minoritario di ragazzi che non
bevono e non fumano e sostengono con forza la loro capacità di divertirsi
senza bisogno di aiuti .
Diverso è per la totalità delle classi incontrate il discorso relativo alle droghe
vere : cocaina, ecstasy, eroina sono per tutti un pericolo vero, da evitare, nel
quale cadono solo i deboli, quelli che hanno già dei problemi.
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Obiettivo Generale 2
LABORATORI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE
aumentare il livello di informazione
e di consapevolezza circa il rischio
legato al consumo di sostanze legali ed illegali
Nei mesi di luglio e agosto le educatrici si sono dedicate alla progettazione ed alla
programmazione dei laboratori, a partire dagli obiettivi di massima presenti nel
progetto iniziale per arrivare alla definizione delle singole azioni e dei materiali
necessari per ognuna di essi.
Sono stati presi contatti con il Progetto Steadycam - un servizio di documentazione
audiovisiva dedicato agli adolescenti e ai giovani promosso dal Servizio per le
tossicodipendenze dell ASL 18 di Alba-Bra - che ha fornito alle educatrici un
supporto teorico e tecnico per la realizzazione di alcuni DVD da utilizzare nei
percorsi con gli studenti.
L'utilizzo degli audiovisivi (in particolare a partire da quelli relativi agli interessi e agli
oggetti di consumo dei giovani), in ambito sociale ed educativo permette di
modellare uno strumento molto ricco di spunti tematici e di notevole immediatezza
fruitiva. In questo modo si possono affrontare, non solo argomenti di discussione e
di formazione in campo preventivo, ma anche individuare stereotipi ricorrenti a livello
sociale e riconoscere il proprio approccio emotivo e istintuale di fronte a certe
situazioni e tematiche.
Ai primi di settembre, dopo la pausa estiva, sono stati ripresi i contatti con gli
Istituti Superiori per la presentazione del modello di attuazione dei laboratori e per
la definizione dei calendari. In tali incontri è stato per lo più confermato ciò che si era
già concordato in primavera, tranne per una richiesta di variazione da parte del
Liceo Scientifico: inizialmente tale Istituto aveva richiesto l intervento nelle classi IVe,
ma si è poi uniformato alle decisioni degli altri Istituti. Tale cambiamento ha portato
ad un aumento di classi da seguire, possibile con alcuni aggiustamenti del
calendario globale.
I laboratori hanno una durata complessiva di 10 ore per classe, e sono costituiti da
cinque incontri da due ore.
Nel percorso si tende a lavorare molto sul bagaglio di esperienze che i giovani già
possiedono: l obiettivo è di rendere i ragazzi più capaci di acquisire e gestire
informazioni, affinché queste diventino parte della loro vita quotidiana. Affinché ciò
avvenga è meglio che le domande emergano dai ragazzi stessi: in tal modo la
risposta è da loro maggiormente acquisibile.
Il percorso prevede quindi una serie di passaggi per l emersione della domanda dal pensiero del singolo al confronto interno alla classe - e successivamente
l individuazione di uno o più soggetti adatti a soddisfare le domande poste dalla
classe; si conclude con una valutazione volta a definire eventuali azioni future, fatta
dalla classe in presenza dell insegnante di riferimento.
Il catalogo degli esperti attivabili comprende: il personale del Ser.T. dell ASL 16 di
Mondovì (Medico, Assistente sociale, Educatore); il personale del Servizio di
Psicologia dell ASL 16 di Mondovì; esperti in Comunicazione Sociale della
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Cooperativa Animazione Valdocco; educatori della Cooperativa Animazione
Valdocco che lavorano in servizi di prevenzione (progetto Can Go dell ASL 4 di
Torino, progetto T.A.T. dell ASL 17 di Fossano-Saluzzo-Savigliano, progetto
Jonathan della Comunità Montana Valli Mongia, Cevetta e Langa Cebana); operatori
ed utenti della comunità di recupero per tossicodipendenti Cascina Martello;
operatori del gruppo di auto-mutuo aiuto Granda A.M.A. .
Di seguito viene illustrata la scaletta standard dei laboratori che, pur con piccole
variazioni per venire incontro ai feed back degli studenti, viene rispettata in ogni
classe:
1° incontro: avvio del percorso
Breve presentazione delle educatrici
Proiezione del DVD Dicono di voi con materiali televisivi e cinematografici
sui giovani
Commenti al DVD e presentazione dei motivi e delle tappe del percorso
Lavoro individuale: utilizzando materiali vari (foto, video, musiche, libri portati
dalle Educatrici) alla ricerca di qualcosa in cui i ragazzi si riconoscono, che li
rappresenta, o che fa venire loro in mente altre cose che sono per loro
importanti (positive o criticità). Invito a scrivere pensieri, aspettative rispetto
al percorso, invito a essere sinceri con sé stessi e garanzia di segretezza: i
materiali scelti e scritti vengono messi in una busta. Invito a inserire altri
materiali personali nella busta.
2° incontro: espressione del gruppo classe
Sigillo della busta con la ceralacca e patto di segretezza
Espressione del gruppo classe: utilizzo dei materiali portati dalle Educatrici o
portati dagli studenti (foto, testi, libri..) ma anche creazione di disegni,
performance mimate, recitate, cantate per allestire in classe uno spazio di
esposizione, in cui gli studenti siano al tempo stesso artisti e pubblico. Gli artisti
possono più o meno mettersi in gioco: dall opera anonima senza titolo alla
performance in diretta. Gli spettatori guardano, commentano le opere, danno
loro dei titoli in base a ciò che evocano in loro.
3° incontro: dibattito/emersione della domanda
Partendo dalla visione delle fotografie delle opere d arte composte nel
precedente incontro (fotografie fatte dalle Educatrici) i ragazzi iniziano a parlare
di loro e di quello che accade nella loro vita. Domande del tipo: che titolo dare
alla mostra? , ci sono cose non comprensibili? , che cosa ci accomuna o che
cosa ci divide? , quali bisogni emergono? fanno sì che il dibattito abbia inizio.
Le Educatrici hanno il ruolo di orientare il dibattito per favorire la nascita di
domande e di approfondimenti che verranno approfonditi durante il quarto
incontro anche per mezzo della presenza di professionisti nei diversi settori
richiesti.
Nel caso in cui, il dibattito abbia difficoltà ad alimentarsi o ad entrare in
determinati argomenti, viene utilizzata la proiezione di un secondo DVD
incentrato sui rischi che i ragazzi possono correre. Tali immagini provocano
sempre reazioni, dalle quali nascono il dibattito e le domande cui dare risposte
durante il quarto incontro.
4°incontro: trasmissione di contenuti specifici
A questo incontro partecipano soggetti esterni, esperti relativamente ad aspetti
specifici. Il ruolo delle Educatrici è facilitare il dialogo fra studenti e ospiti,
facendo sì che la risposta incontri la domanda: stimolare gli studenti a non
accontentarsi di informazioni preconfezionate. In alcuni casi, per necessità
17
emerse nel percorso o per impossibilità di presenziare da parte di soggetti
esterni, questa parte viene condotta dalle Educatrici stesse.
Per favorire tale dialogo viene utilizzata una traccia che comprende tre ambiti
particolarmente coinvolgenti per i ragazzi: domande sull alcool, sulle sostanze
stupefacenti e sulla sessualità.
5° incontro: valutazione del percorso e sviluppi.
Questo incontro viene suddiviso in due parti:
Prima ora: verifica del percorso fatto e invito agli studenti a decidere se
desiderano approfondimenti e sviluppi.
Seconda ora: alla presenza dell insegnante, la classe restituisce gli esiti del
laboratorio e propone eventuali suggerimenti per proseguire il percorso
nell ambito delle attività della scuola.
Per quanto riguarda gli aspetti organizzativi dei laboratori, essi sono stati avviati
nella seconda metà di settembre e si concluderanno nella prima metà del mese di
aprile, con periodi di sospensione in concomitanza con le vacanze natalizie, di
carnevale e pasquali.
Per un corretto monitoraggio dei percorsi con un utilizzo ottimale delle ore a
disposizione, le Educatrici sono state presenti in coppia durante l intero percorso
laboratoriale nei primi Istituti incontrati e attualmente gestiscono insieme l incontro di
avvio in ogni nuova classe e separatamente gli incontri successivi.
Al 31 dicembre sono stati conclusi i laboratori in 4 istituti
Istituto Rosa
Govone , CFP Cebano Monregalese, Istituto Garelli e Bellisario e Alberghiero
Giolitti con buona soddisfazione da parte di tutti gli attori coinvolti.
Di seguito vengono dettagliati il numero di classi e di studenti incontrati:
ISTITUTI
Istituto d'Istruzione
Superiore "Rosa
Govone" (Liceo delle
Scienze Sociali e Liceo
Classico G.B.Beccaria)
CFP - Centro
Formazione
Professionale Cebano
Monregalese
Istituto d'Istruzione
Superiore con sezioni
associate IPSIA
Garelli e IPC
Bellisario
Istituto Professionale di
Stato per i servizi
Alberghieri "G.Giolitti"
TOTALE
4
CLASSI
NUMERO STUDENTI
FEMMINE
MASCHI
69
12
4
TOTALE
81
3
54
44
10
4
70
32
38
5
104
52
52
16
309
197
112
18
Obiettivo Generale 3
LAVORO CON COMUNITA' LOCALE
confronto e formazione per attivare
strategie comuni e sensibilizzare
circa il ruolo educativo/protettivo
rispetto alla salute dei giovani
Nel periodo in esame si sono svolti 3 incontri del Tavolo Adulti
All incontro del 22 settembre erano presenti, oltre alle Educatrici del
Progetto: Il dirigente del Distretto ASL 16, l Assistente Sociale del Ser.T.
referente per il progetto, le Dott.sse del Servizio di Psicologia, una preside e
10 insegnanti, rappresentanti di tutte le scuole coinvolte.
Con l intervento del Dott. Massimiliano Ferrua, esperto in Scienze
dell Educazione, si è discusso il tema dell approccio pedagogico ai temi
trattati dal Tavolo negli incontri precedenti (gestione delle emozioni, aspetti di
normalità e di criticità nell adolescenza)
All incontro del 20 ottobre erano presenti, oltre alle Educatrici del Progetto: la
Direttrice e l Assistente Sociale del Ser.T, le Dott.sse del Servizio di
Psicologia e 14 insegnanti, rappresentanti delle scuole coinvolte.
Con l intervento della Dott.ssa Franca Acquarone e della Dott.ssa Elena
Cresta si è discusso il tema dell approccio psicologico nella gestione delle
emozioni e nella relazione con gli adolescenti in classe.
All incontro del 4 dicembre erano presenti, oltre alle Educatrici del Progetto: il
dirigente del Distretto ASL 16, l Assistente Sociale del Ser.T., le Dott.sse del
Servizio di Psicologia, e 6 insegnanti, rappresentanti delle scuole coinvolte.
Si è affrontato il tema Strategie comunicative nella relazione fra pari
strategie comunicative necessarie per riuscire a sensibilizzare un maggior
numero di insegnanti rispetto ai temi trattati.
In particolare nell ultimo incontro i presenti hanno avviato una riflessione sull importanza
di condividere e co-progettare gli interventi di promozione della salute, proponendosi di
pensare e costruire insieme un progetto che possa avere una sua continuità nel
tempo. Questo, oltre alla verifica del percorso fatto sinora, sarà il tema del prossimo
incontro del Tavolo, previsto per il 15 gennaio 2007.
Sempre sul fronte del lavoro con la Comunità Locale, nel semestre in esame si è
avviata una collaborazione con alcuni servizi e progetti del territorio:
Con gli operatori di Cascina Martello - cooperativa sociale che gestisce una
comunità terapeutica a Briaglia e che da alcuni anni si occupa anche di
attività di informazione e prevenzione sui temi delle dipendenze e del disagio
giovanile
le Educatrici del Progetto SP.INT.A. Info hanno collaborato
nell organizzazione di una Conferenza Spettacolo dal titolo Le Droghe:
uno spettacolo. Tutta colpa di Baudelaire tenutasi presso il Teatro Baretti
il 19 ottobre.
19
La stessa conferenza è stata ripetuta il giorno successivo a Fossano,
nell ambito di una serata organizzata dal Ser.T dell ASL 17 per la
presentazione del progetto T.A.T. - Tempo al Tempo. A tale evento erano
invitati a partecipare con un banchetto espositivo tutti i progetti di prevenzione
esistenti sul territorio provinciale. Le Educatrici hanno predisposto per
l occasione 2 pannelli di presentazione del progetto SP.INT.A. Info e una
serie di fotografie realizzate durante i laboratori.
Il 23 dicembre si è svolta la Festa di Natale del Progetto Giovani, presso le
Cucine Musicali: erano presenti anche le Educatrici di SP.INT.A. Info, che
hanno avuto l occasione di incontrare alcuni studenti che avevano partecipato
ai laboratori.
20
terzo semestre: gennaio
giugno 2007
Obiettivo generale 1
ESPLORARE GLI UNIVERSI GIOVANILI
con particolare riferimento al consumo di sostanze
22
Obiettivo Generale 2
LABORATORI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE
aumentare il livello di informazione e di consapevolezza circa il
rischio legato al consumo di sostanze legali ed illegali
24
Verifica dei percorsi con gli studenti
27
Obiettivo Generale 3
LAVORO CON COMUNITA' LOCALE
confronto e formazione per attivare strategie comuni;
sensibilizzare circa il ruolo educativo/protettivo rispetto alla
salute dei giovani
35
21
Obiettivo generale 1
ESPLORARE GLI UNIVERSI GIOVANILI
con particolare riferimento
al consumo di sostanze
Nei percorsi svolti con le classi terze, grande attenzione viene data alla creazione di
un clima che favorisca il confronto e l espressione tra i partecipanti. Ciò, oltre a
favorire il passaggio di informazioni mirate, permette alle Educatrici di esplorare il
mondo degli adolescenti, raccogliendo pensieri, aspirazioni, dubbi.
Nelle 32 classi sin qui incontrate emergono alcuni argomenti costanti, di seguito
brevemente analizzati:
molti sono stati gli interventi e i dibattiti vivaci sul tema dei limiti contrapposti
ai rischi: i ragazzi fanno affermazioni molto sicure sulla capacità di
conoscere i propri limiti e di gestire le situazioni di rischio. Frasi come scemo
chi si fa male , basta farsi furbi e fermarsi in tempo , è questione di volontà,
ci vuole cervello, non bisogna essere deboli: in questo modo le sostanze si
possono dominare sono molto frequenti.
Accanto a questo sentimento di onnipotenza, tipico della fase adolescenziale,
è presente anche una sorta di fatalismo: rischi finché ti fai male poi smetti,
ma a volte dici che smetti poi la volta dopo ricominci , se è la tua ora,
pazienza , meglio rischiare di morire giovani piuttosto che avere una vita
noiosa .
I limiti posti dal mondo adulto vengono vissuti come imposizioni da parte di
chi ha dimenticato di essere stato giovane a sua volta. A tali imposizioni la
risposta ovvia pare essere la trasgressione: ostinati a non capire che vietare
vuol dire invitare a trasgredire . Se più condivisi e concordati tra genitori e figli
i limiti sono meglio accettati, ma la spinta a trasgredire rimane: le cose
vietate incuriosiscono e le facciamo di più, ma anche se non sono vietate le
vogliamo provare .
La libertà di fare ciò che si vuole , senza però fare del male agli altri , le notti
in discoteca in locali che di giorno non esistono , le corse clandestine in
macchina e in moto, fanno parte dell essere giovani, lo hanno fatto anche gli
adulti, anche se non ce lo vogliono dire .
Il tema dei rapporti tra giovani e mondo adulto è presente in quasi tutte le
classi, per quanto riguarda limiti e regole, ma anche con una connotazione
più sociologica: ogni generazione deve rompere con quella precedente . In
tal senso gli adulti vengono percepiti come coloro che difficilmente parlano e
si confrontano con i giovani, autoritari ma anche deboli e in difficoltà. Da qui
l importanza del gruppo dei pari, anche se non detta regole perché ognuno
ha la propria testa . Il bisogno di essere ascoltati dagli adulti, di sentirsi accolti
per come sono è molto forte: nelle valutazioni sui laboratori la presenza di
adulti non giudicanti, che favoriscono il dialogo tra pari è sempre segnalata
come fortemente positiva.
Il rapporto tra la realtà e le sostanze, se per sostanze si intendono alcol,
tabacco e cannabis, pare essere vissuto come normale da un grande numero
di ragazzi: bere un goccio aiuta a stare meglio con te stesso e con gli altri
quando non ti piace la realtà, devi evadere , ubriacarsi è un modo per
22
sballare e la vita senza sballo è troppo noisosa , bevi perché lo fanno gli
amici , ho iniziato a fumare perché lo facevano gli amici, ma ora continuo
perché mi piace , la canna non ha effetti collaterali, non fa male a nessuno, è
un modo per rilassarsi e stare bene . Questa normalità emerge anche quando
si parla di immagine e di stile: anche nell uso di sostanze c è uno stile e non
esiste che una ragazza con tacchi e minigonna vada in giro con il boccalone
di birra .
Certo in ogni classe si trova un gruppetto minoritario di ragazzi che non
bevono e non fumano e sostengono con forza la loro capacità di divertirsi
senza bisogno di aiuti .
Diverso è per la totalità delle classi incontrate il discorso relativo alle droghe
vere : cocaina, ecstasy, eroina sono per tutti un pericolo vero, da evitare, nel
quale cadono solo i deboli, quelli che hanno già dei problemi.
23
Obiettivo Generale 2
LABORATORI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE
aumentare il livello di informazione
e di consapevolezza circa il rischio
legato al consumo di sostanze legali ed illegali
Nei mesi di Gennaio, Febbraio, Marzo e Aprile sono proseguiti i laboratori, come da
calendario concordato con i vari Istituti Superiori.
Di seguito vengono dettagliati il numero di classi e di studenti incontrati tra gennaio e
aprile:
ISTITUTI
CLASSI
NUMERO STUDENTI
TOTALE
FEMMINE
MASCHI
124
17
107
Istituto di Istruzione
Superiore Statale
I.T.I.S. Cigna e
I.T.A.
Liceo Scientifico
"G.Vasco"
6
(2
accorpate)
5
104
54
50
Istituto Tecnico
Commerciale e per
Geometri "G.Baruffi"
TOTALE
3
5
101
58
43
16
329
129
200
(15 gruppi
classe)
L ultima tabella riepiloga tutti gli interventi svolti dal mese di settembre 2006 al mese
di aprile 2007:
ISTITUTI
Istituto d'Istruzione
Superiore "Rosa
Govone" (Liceo delle
Scienze Sociali e Liceo
Classico G.B.Beccaria)
CFP - Centro Formazione
Professionale Cebano
Monregalese
Istituto d'Istruzione
Superiore con sezioni
associate IPSIA Garelli
e IPC Bellisario
Istituto Professionale di
Stato per i servizi
Alberghieri "G.Giolitti"
CLASSI
NUMERO STUDENTI
FEMMINE
MASCHI
69
12
4
TOTALE
81
3
54
44
10
4
70
32
38
5
104
52
52
24
Istituto di Istruzione
Superiore Statale I.T.I.S.
Cigna e I.T.A.
Liceo Scientifico
"G.Vasco"
Istituto Tecnico
Commerciale e per
Geometri "G.Baruffi"
6
TOTALE
7
124
17
107
5
104
54
50
5
101
58
43
32
(31 gruppi
classe)
638
326
312
(2 accorpate)
I laboratori hanno avuto una durata complessiva di 10 ore per classe, e sono
costituiti da cinque incontri da due ore.
Nel percorso si tende a lavorare molto sul bagaglio di esperienze che i giovani già
possiedono: l obiettivo è di rendere i ragazzi più capaci di acquisire e gestire
informazioni, affinché queste diventino parte della loro vita quotidiana.
Affinché ciò avvenga è meglio che le domande emergano dai ragazzi stessi: in tal
modo la risposta è da loro maggiormente acquisibile.
Il percorso prevede quindi una serie di passaggi per l emersione della domanda dal pensiero del singolo al confronto interno alla classe - e successivamente
l individuazione di uno o più soggetti adatti a soddisfare le domande poste dalla
classe; si conclude con una valutazione volta a definire eventuali azioni future, fatta
dalla classe in presenza dell insegnante di riferimento.
Il catalogo degli esperti attivabili comprende: il personale del Ser.T. dell ASL 16 di
Mondovì (Medico, Assistente sociale, Educatore); il personale del Servizio di
Psicologia dell ASL 16 di Mondovì; esperti in Comunicazione Sociale della
Cooperativa Animazione Valdocco; educatori della Cooperativa Animazione
Valdocco che lavorano in servizi di prevenzione (progetto Can Go dell ASL 4 di
Torino, progetto T.A.T. dell ASL 17 di Fossano-Saluzzo-Savigliano, progetto
Jonathan della Comunità Montana Valli Mongia, Cevetta e Langa Cebana); operatori
ed utenti della comunità di recupero per tossicodipendenti Cascina Martello;
operatori del gruppo di auto-mutuo aiuto Granda A.M.A. .
Di seguito viene illustrata la scaletta standard dei laboratori che, pur con piccole
variazioni per venire incontro ai feed back degli studenti, è stata rispettata in ogni
classe:
1° incontro: avvio del percorso
Breve presentazione delle educatrici
Proiezione del DVD Dicono di voi con materiali televisivi e cinematografici
sui giovani
Commenti al DVD e presentazione dei motivi e delle tappe del percorso
Lavoro individuale: utilizzando materiali vari (foto, video, musiche, libri portati
dalle Educatrici) alla ricerca di qualcosa in cui i ragazzi si riconoscono, che li
rappresenta, o che fa venire loro in mente altre cose che sono per loro
importanti (positive o criticità). Invito a scrivere pensieri, aspettative rispetto
al percorso, invito a essere sinceri con sé stessi e garanzia di segretezza: i
materiali scelti e scritti vengono messi in una busta. Invito a inserire altri
materiali personali nella busta.
25
2° incontro: espressione del gruppo classe
Sigillo della busta con la ceralacca e patto di segretezza
Espressione del gruppo classe: utilizzo dei materiali portati dalle Educatrici o
portati dagli studenti (foto, testi, libri..) ma anche creazione di disegni,
performance mimate, recitate, cantate per allestire in classe uno spazio di
esposizione, in cui gli studenti siano al tempo stesso artisti e pubblico. Gli artisti
possono più o meno mettersi in gioco: dall opera anonima senza titolo alla
performance in diretta. Gli spettatori guardano, commentano le opere, danno
loro dei titoli in base a ciò che evocano in loro.
3° incontro: dibattito/emersione della domanda
Partendo dalla visione delle fotografie delle opere d arte composte nel
precedente incontro (fotografie fatte dalle Educatrici) i ragazzi iniziano a parlare
di loro e di quello che accade nella loro vita. Domande del tipo: che titolo dare
alla mostra? , ci sono cose non comprensibili? , che cosa ci accomuna o che
cosa ci divide? , quali bisogni emergono? fanno sì che il dibattito abbia inizio.
Le Educatrici hanno il ruolo di orientare il dibattito per favorire la nascita di
domande e di approfondimenti che verranno approfonditi durante il quarto
incontro anche per mezzo della presenza di professionisti nei diversi settori
richiesti.
Nel caso in cui, il dibattito abbia difficoltà ad alimentarsi o ad entrare in
determinati argomenti, viene utilizzata la proiezione di un secondo DVD
incentrato sui Rischi che i ragazzi possono correre. Tali immagini provocano
sempre reazioni, dalle quali nascono il dibattito e le domande cui dare risposte
durante il quarto incontro.
4°incontro: trasmissione di contenuti specifici
A questo incontro partecipano soggetti esterni, esperti relativamente ad aspetti
specifici. Il ruolo delle Educatrici è facilitare il dialogo fra studenti e ospiti,
facendo sì che la risposta incontri la domanda: stimolare gli studenti a non
accontentarsi di informazioni preconfezionate. In alcuni casi, per necessità
emerse nel percorso o per impossibilità di presenziare da parte di soggetti
esterni, questa parte viene condotta dalle Educatrici stesse.
Per favorire tale dialogo viene utilizzata una traccia che comprende tre ambiti
particolarmente coinvolgenti per i ragazzi: domande sull alcool, sulle sostanze
stupefacenti e sulla sessualità.
5° incontro: valutazione del percorso e sviluppi.
Questo incontro viene suddiviso in due parti:
Prima ora: verifica del percorso fatto e invito agli studenti a decidere se
desiderano approfondimenti e sviluppi.
Seconda ora: alla presenza dell insegnante, la classe restituisce gli esiti del
laboratorio e propone eventuali suggerimenti per proseguire il percorso
nell ambito delle attività della scuola.
26
Verifica del percorsi con gli studenti
Per la verifica del lavoro fatto insieme è stato chiesto ad ogni studente di scrivere
su un foglio gli aspetti OK (positivi, utili, interessanti, divertenti) e gli aspetti KO
(negativi, inutili, noiosi, imbarazzanti) del laboratorio.
Di seguito vengono sintetizzate le valutazioni degli studenti, in merito alle diverse
attività svolte nei quattro incontri:
La BUSTA
129 studenti l hanno citata tra le cose OK, 61 tra quelle KO.
La busta è al secondo posto delle cose OK al Rosa Govone ; al terzo posto al Liceo
Scientifico e al CFP, con molte preferenze; al quarto al Baruffi . È piaciuta poco all ITIS,
non è piaciuta quasi a nessuno al Garelli , IPC e Alberghiero.
Ecco alcuni dei commenti degli studenti:
OK
KO
Lavoro profondo, mai fatto prima
Sono cose che so già di me
Metterci dentro noi stesse, il passato,
A cosa serve ammettere solo a se stessi
le cose che possono far star male ma
se nessuno la legge
anche le cose belle
Non ho voglia e non serve
Continuo a riempirla
Inopportuna e poco consona
Gesto simbolico di sigillare qualcosa
all ambiente scolastico
di solo nostro
Inutile
Soprattutto la chiusura con la
Che importa tornare a vedere come
ceralacca
eravamo? Ogni parte della vita è
Per ricordare in futuro come siamo ora
importante e forse non bisogna guardare
Riflessione su noi stessi prima di
indietro
discuterne con gli altri
Scrivere di sé e poi sigillare equivale a
Racchiude davvero me stessa in
tenersi tutto dentro
questo momento
Non si può trovare se stessi in riviste
Tutto quello che ci ho chiuso dentro
scritte da altri
compreso il mio pupazzetto
Un po inutile perché qualcuno usa già il
bianconero e i testi delle canzoni
diario e per gli altri sarà difficile
Mi piace l idea di riaprirla da adulta e
dimenticare questa età
di ritrovare una parte della mia
Per ricordarci di questa età basta il
adolescenza
ricordo e se c è qualcosa che non
Utile perché prima di giudicare gli altri
ricordiamo è perché non dobbiamo
bisogna conoscere se stessi
ricordarlo
Come simbolo del segreto: mi ha
Cosa da femmine. Va persa in 3 giorni
aiutato ad aprirmi e ad esprimere le
Il sigillo perché penso che le cose che
mie idee
ho scritto siano uguali a quelle dei miei
coetanei
La MOSTRA
202 studenti l hanno citata tra le cose OK, 50 tra quelle KO.
La mostra è al primo posto degli aspetti OK al Rosa Govone , al CFP e all IPC; al
secondo posto al Liceo Scientifico; al terzo posto all ITIS (dove però i pareri OK e quelli
KO si equivalgono) e al Baruffi ; al quarto all Alberghiero.
27
Ecco alcuni dei commenti degli studenti:
OK
Modo interessante per esprimerci
Mi sono sentita più aperta
Ottimo per parlare di noi senza
metterci in imbarazzo
Esprimersi anche senza parole
Immagini che possono rispecchiare
la vita di ognuno
Ognuno di noi ha fatto conoscere
agli altri un pezzo della sua vita e ha
conosciuto gli altri
Per scrivere quel che pensiamo!
Interattiva
Per dire la nostra e mostrare che
non siamo solo come ci
rappresentano
Cercare pezzi di noi serve a
riflettere su noi stessi
Interessanti i materiali a disposizione
(giornali, testi di canzoni, film che
parlano dei giovani)
Ci ha aiutati a esprimere una parte
di noi stessi che magari prima
tenevamo nascosta
Ci ha indotti a cercare nei materiali a
disposizione il significato che diamo
noi alla vita e al divertimento
Mi sono sfogato a esprimere le mie
idee
Realtà vista dal nostro punto di vista
Sono uscite tante cose di me che
sinceramente non pensavo
Originale, coinvolgente
KO
Mi sentivo a disagio a scrivere
pensieri che mi rappresentano
sapendo che gli altri li avrebbero
commentati
Le immagini non ti fanno davvero
capire come è la vita di una persona
Non sono riuscita a identificarmi con
gli oggetti che avevo a disposizione
Banale
Infantile: già fatta in prima media
Un po inutile e fuori tema, poco
inerente con i problemi di alcol e
droga
Un po superficiale: non bastano 2
testi di canzoni e una foto a
descrivere il nostro presente
Troppo tempo dedicato agli spetti
della nostra personalità ha tolto
spazio all ultima fase
In questo modo non ci si può
esprimere in modo veritiero
Non tutti lo hanno fatto con
intelligenza
28
COMMENTO ALLA MOSTRA
Le opere degli studenti sono state fotografate e poi smantellate. Nell incontro successivo si
sono proiettate le fotografie con commenti e domande da parte delle educatrici per avviare
il dibattito.
55 studenti l hanno citata tra le cose OK, 59 tra quelle KO.
Il commento alla mostra è al primo posto delle cose KO al Rosa Govone e all IPC; al
secondo posto al Baruffi ; al terzo posto al Liceo Scientifico.
Ecco alcuni dei commenti degli studenti:
OK
per dare un nostro parere che
riguarda gli altri basandoci su
qualcosa che li rappresenta
per capire qualcosa di più sui miei
compagni
anche se alla fine è diventato troppo
dettagliato e quindi noioso
bello discutere sulle opere
utile, ulteriore occasione di confronto
piacevole ma non particolarmente
utile
utile confrontarci su tematiche
importanti
molto divertente rivedere le foto
scattate mentre lavoravamo
interessante analizzare le opere e
confrontarci tra noi
abbiamo molto discusso sulle
differenze politiche e sociali delle
persone
KO
non mi piace che gli altri mi
giudichino e quindi non riuscivo a
commentare i loro pensieri e
sensazioni
si rischia di travisare i significati
un po' noioso, non tutti hanno
partecipato
subito un po' difficile e imbarazzante
ma poi passa
fastidio per domande pubbliche
era meglio farlo a caldo subito dopo
aver costruito la mostra
interpretazione negativa di alcune
opere
se le opere non sono veritiere non
serve il commento
troppo tempo dedicato alle prime
opere e troppo poco alle ultime
perché esprimevano la nostra
personalità e alcuni aspetti avrei
voluto che restassero segreti
poco approfondimento sulle opere,
quindi lavoro un po' inutile
qualche difficoltà a dover spiegare la
propria opera
non mi è piaciuta la discussione
sorta
29
I DVD
188 studenti li hanno citati tra le cose OK, 24 tra quelle KO.
I DVD sono al primo posto delle cose OK al Baruffi , all Alberghiero e all ITIS; al terzo
posto al Liceo Scientifico; al sesto al Rosa Govone .
Ecco alcuni dei commenti degli studenti:
OK
Molto interessanti
Molto efficaci
Interessanti anche se un po
esagerati
Ci fanno vedere gli errori degli altri
Riescono a coinvolgere anche chi ha
meno voglia di partecipare
Sono molto diretti e attirano
l'attenzione molto di più di una
persona che parla
Interessanti le pubblicità per riflettere
su bisogni e desideri dei giovani, ma
troppo generali e "di parte"
Soprattutto le Iene
Importante ragionare su come ti
vedono e cosa pensano di te gli altri
Buon punto di inizio per la
discussione
Utile per capire che forse non siamo
al di sopra di tutto
Molto realistico sui giovani
Interessanti i paragoni tra il pensiero
del mondo sui giovani e la visione
dei giovani sul mondo ideale (sabato
sera)
Provocatorio, ci ha indotti a parlare e
dibattere, ma un po' esagerato
Usare le immagini ci fa rendere
conto meglio che parlarne soltanto
Aiutano a far venire fuori idee e
pensieri e a capire qualcosa di più
Perché la tv è al centro della nostra
vita
KO
Non mi sentivo partecipe
Facevano vedere immagini brutte
Non dive niente di me perché non
bevo non fumo non mi drogo ecc..
Mettevano in risalto solo gli aspetti
negativi dei giovani
Bisognava commentarli di più
Non hanno dato ulteriori informazioni
e non hanno stimolato a parlare
Perché chi non ha queste
esperienze non è coinvolto
Non trovo molto utile mostrare pezzi
di film; Non condivido il modo in cui i
grandi definiscono i giovani
Non mi piace chi giudica senza
conoscere
Parlavano di noi come se fossimo
alieni
Non è vero che i giovani non hanno
valori
30
QUARTO INCONTRO CON ESPERTI
Nella maggioranza di questi incontri hanno partecipato operatrici del Ser.T. e sono stati
utilizzati tre quiz, su alcol, sostanze e sessualità. In alcune classi hanno invece partecipato
operatori ed utenti della Comunità di recupero Cascina Martello , un educatrice del
Progetto Provinciale Tempo al Tempo , un operatore del Gruppo di auto-mutuo aiuto
Granda A.M.A. .
I quiz utilizzati sono stati studiati dal progetto Info spacca dell Asl 17 - un progetto di
prevenzione ai rischi che ha svolto la sua attività nei luoghi del divertimento (discoteche,
pub) per avviare il confronto con i giovani coinvolti. Il linguaggio è volutamente leggero,
ma le risposte corrette sono serie e scientifiche.
Pur se in contesto differente, le domande dei quiz, hanno permesso di evitare
l atteggiamento sappiamo già tutto , caratteristico di questa età, ed hanno favorito il
dialogo degli studenti con le esperte, che hanno potuto ampliare il discorso, fornendo
informazioni, portando esempi di situazioni reali.
152 studenti hanno citato l incontro con esperti tra le cose OK, 90 tra quelle KO.
I quarti incontro sono al primo posto delle cose OK al Liceo Scientifico; al secondo posto al
Garelli, IPC, al Baruffi e all ITIS; al quarto al Rosa Govone; al quinto all Alberghiero e al
sesto al CFP.
Ecco alcuni dei commenti degli studenti:
OK
Incontro con Cascina Martello:
per la loro disponibilità
rendersi conto che le loro storie sono
molto vicine alla nostra realtà
per saperne di più e non sottovalutare le
cose
Incontro con educatrice del progetto TAT:
ha cercato di rispondere alle nostre
domande
Incontro con operatore di Granda A.M.A.:
gentile, ma parlava poco
Incontri con operatrici del Ser.T.:
divertente e ha ampliato le mie
conoscenze
in particolare sesso e malattie
sessualmente trasmissibili
ho scoperto cose che non mi erano ben
chiare
molto interessante e utile
dialogo in cui si sono trattati argomenti
molto delicati
costruttivo, i quiz mi hanno coinvolta
maggiormente rispetto ai video
riuscita con semplici parole a spiegare
cose difficili, anche con l'utilizzo dei quiz
ho capito che ci sono cose che ancora
non so e che invece pensavo di sapere
esperte esaurienti e preparate, utili le
KO
Incontro con Cascina Martello:
già fatti incontri così, si dicono sempre le
stesse cose
Incontro con educatrice del progetto TAT:
non come mi aspettavo, speravo di
continuare il dibattito sulle droghe fra di
noi
Incontro con operatore di Granda A.M.A.:
non parlava
avrei preferito che ci fosse anche una
testimonianza di un ex tossicodipendente
o alcolista
Incontri con operatrici del Ser.T.:
certe cose le sappiamo già
inadeguati, io non sono un alcolizzato non
fumo e non mi drogo
bisognerebbe parlare con individui
competenti e non con "esperti" pieni di
false convinzioni, che cercano di
correggere atteggiamenti o stili di vita
considerati sbagliati dalla società odierna
erano persone con dei pregiudizi e quindi
hanno condizionato la discussione
ci volevano persone più giovani a parlare
di sesso.
Evitare i questionari e forzare a parlare
anche chi non osa
un po' banali alcune risposte
31
risposte ai test scritte
si è parlato di temi importanti di cui è
sempre meglio sapere di più
ci ha spiegato molti rischi dell'alcol,
sesso e droghe in maniera
interessantissima
interessante, imparato cose che non
sapevamo o di cui non eravamo sicuri
utile per capire che cosa sapevo e su
cosa avevo ancora dei dubbi
utile parlare con le esperte, utili i
questionari per pensare a situazioni che
non mi sarebbero venute in mente, fanno
pensare a domande più specifiche
interessante, ma noioso
mi ha fatto capire i rischi e le
conseguenze che si avranno in futuro
ci siamo tolto molti dubbi e abbiamo
avuto anche dettagli tecnici
utile perché l'assistente sociale ha
approfondito le risposte
hanno saputo darmi dei consigli che non
conoscevo prima e che mi aiuteranno nei
prossimi anni
parlato in modo più specifico, ci hanno
detto non tanto tutto ciò che fa male, ma
il perché, le conseguenze sul nostro
corpo. Informazioni ascoltate e siccome
interessanti anche acquisite
utile per approfondire e confrontarci sulle
nostre opinioni
interessantissimo confrontarci con
persone esperte
spiegazioni utili e chiare su alcol droga e
sessualità
l esperta non conosceva o non ricordava
alcune cose (es legge bossi-fini)
le domande erano le solite già proposte in
altre occasioni
le esperte dicevano cose scontate ed
erano quindi pizzose
domande troppo facili o troppo difficili.
Le droghe sono problemi troppo lontani da
me e dalla mia compagnia
un po' più noioso del resto
dialogo limitato, non c'era la confidenza
che si era creata con l'educatrice
un po' noioso perché la dottoressa non ha
saputo coinvolgerci ed in certi casi ci ha
spaventato anche se forse non era la sua
volontà
interessante e utile ma un po' troppo volto
a spaventarci
noioso per dirci non drogatevi non bevete
e fatte sesso protetto. Basta!
un po' noioso ma interessante
poco tempo, le domande e le curiosità
sono sempre molte!
non ci fate cambiare idea
32
DIBATTITI, CONFONTO FRA PARI, ESPRESSIONE LIBERA,
DIALOGO, METTERSI IN DISCUSSIONE
101 studenti hanno citato questi aspetti tra le cose OK, 22 tra quelle KO.
Ecco alcuni dei commenti degli studenti:
OK
Sono riuscita a esprimermi, mi sono
fatta capire sono contenta
Confronto fra di noi su cose che di
solito teniamo dentro
Dibattito con i propri compagni ma
soprattutto con quelli dell altra classe
Perché spesso siamo sottovalutati,
ma è giusto che facciamo sentire la
nostra voce
Serve a farci riflettere sulle nostre
azioni, cosa che altrimenti rischiamo
di non avere voglia o tempo di fare
I dibattiti ci vedevano protagonisti al
100% e era inevitabile la nostra
reazione
Non eravamo mai riusciti a parlare
tra di noi in modo costruttivo
KO
Se tutti potevano interagire nella
discussione, qualcuno ha abusato di
questo nostro diritto
Compagni che parlano troppo,
convinti di avere sempre ragione
Non ho parlato quanto avrei voluto
Compagni che hanno preso il
laboratorio come una perdita di
tempo senza capire che è importante
confrontarsi
Siamo incapaci di dialogare e
confrontarci
Ci siamo spaccati in gruppi
Si sperava in questo percorso di
migliorare, ma non ci siamo riusciti
PERCORSO INTERESSANTE
65 studenti hanno valutato come globalmente positivo il percorso:
Percorso costruttivo, interessante, divertente, positivo
Mai annoiata
Ho capito che i rischi sono tanti e non ne vale la pena. Riesci a divertirti anche
senza fare cavolate
Utile per riflettere e socializzare
Argomenti di cui a scuola non si parla molto
Incalzante, interessante, divertente
Possibilità di confrontarci su argomenti che solitamente non vengono trattati e che
spesso sfuggono al cervello di ognuno o forse si vogliono dimenticare per la ciucca
del sabato sera
Tematica valida e attuale per la gioventù e quindi interessante discuterne insieme
conoscenze su rischi che non consideravamo o addirittura non conoscevamo
NON è QUELLO CHE MI ASPETTAVO cioè la solita e fredda presentazione di ciò
che rischiamo, ma bensì un lavoro interattivo tra tutti in cui tutti potevano dire la
loro; tra tutti i progetti che ci sono stati proposti fino a questo momento è stato forse
il migliore!
Si parla tanto di questi argomenti ma quanto ne sappiamo davvero? Dopo questi
incontri ne ho capito di più
Gli argomenti sono stati presentati nella maniera giusta, anche se erano argomenti
difficili da trattare con i giovani; ha funzionato molto bene tutto, organizzato con
cura
33
Esperienza interessante che rispecchia le nostre paure e le domande che ogni
giorno abbiamo
Riflessione sui limiti e le capacità
Utile per conoscere bene il problema. Forse non serve a evitarlo, ma almeno si è
coscienti di quello che si fa. Per evitarlo ci vuole sia l'informazione che la ragione
Vorrei proporlo per tutti gli anni successivi
POCO TEMPO, POCHI INCONTRI
43 studenti hanno sottolineato questi aspetti tra le criticità:
e perché farlo solo nelle classi terze?
2 ore in più per discutere su noi giovani ecc
mostrare di più i rischi, più incontri con esperti
POCO APPROFONDIMENTO, POCA SCIENTIFICITA ,
POCA SPECIFICITA , DISPERSIVO
27 studenti hanno sottolineato questi aspetti tra le criticità:
mi aspettavo di parlare di più di dipendenze
dovevamo guardare film tratti da storie vere
le educatrici sono solo portavoce e non insegnano: i primi a doverci insegnare sono
le persone che ci sono passate
parlare di più del sesso: siamo giovani e non conosciamo molto bene i
rischi PARLATENE!
non si è capito davvero cosa volevano comunicarci. La soluzione ai rischi? (oltre a
non guidare ubriachi, non drogarsi, ecc ?)
gradito sviluppare considerazioni più approfondite in merito a alcol, droga e sesso
non si è spiegato come difendersi da droga alcol o fumo
non si sono trattati gli effetti in modo scientifico
si dovrebbe parlare della legge sulla canapa nei vari stati
poter incontrare qualcuno di Cascina Martello
ORIZZONTALITA , ASSENZA GIUDIZIO, FIDUCIA
14 studenti hanno sottolineato questi aspetti tra le positività:
Parola data a noi ragazzi
Finalmente qualcuno senza pregiudizi sugli adolescenti, che lascia parlare noi,
capace di accettare che non siamo dei disastri come si vede a volte in TV
Le risposte alle domande eravamo noi a darle
Non il solito esperto che ci fa la lezione
Comprensione, calarsi nei nostri panni
Non il solito esperto che fa la solita predica; apprezzabile lo sforzo di cercare un
dialogo più giovanile
per una volta
Potersi aprire con persone che mi hanno dato fiducia e che sapevo che non
avrebbero mai detto nulla a nessuno di quello che pensavo e facevo
Valore alle nostre esperienze, così da poter chiedere le cose che ci interessano e ci
preoccupano
La disponibilità delle educatrici nei nostri confronti
Bel modo delle educatrici di presentarsi e di esporsi nei nostri confronti: giovanile
Ottimo chiedere il nostro parere per migliorare il progetto
34
Obiettivo Generale 3
LAVORO CON COMUNITA' LOCALE
confronto e formazione per attivare
strategie comuni e sensibilizzare
circa il ruolo educativo/protettivo
rispetto alla salute dei giovani
Nel periodo in esame si sono svolti 4 incontri del Tavolo Adulti (le sintesi dei
contenuti trattati sono in allegato):
All incontro del 15 gennaio 2007 erano presenti, oltre alle Educatrici del Progetto:
la Direttrice e l Assistente Sociale del Ser.T. ASL 16; le dott.sse del Servizio di
Psicologia ASL 16; 4 insegnanti rappresentanti delle scuole coinvolte.
L incontro è stato dedicato alla verifica del percorso svolto nel 2006:
impostazione del Tavolo e modalità di lavoro; incontri tematici; cadenza, orari e sedi
degli incontri; aspettative e obiettivi futuri.
All incontro del 28 febbraio 2007 erano presenti, oltre alle Educatrici del Progetto:
la responsabile dell Ufficio Assistenza del Comune di Mondovì; il dirigente del
Distretto dell A.S.L. 16 Mondovì-Ceva; la Direttrice e l Assistente Sociale del Ser.T.
ASL 16; una dott.ssa del Servizio di Psicologia ASL 16 e 5 insegnanti
rappresentanti delle scuole coinvolte. Si è avviato il lavoro di progettazione
comune, a partire dalla riflessione sui bisogni espressi dagli studenti, analizzando
alcuni lavori prodotti nel corso dei laboratori.
All incontro del 28 marzo 2007 erano presenti, oltre alle Educatrici del Progetto:
la responsabile dell Ufficio Assistenza del Comune di Mondovì; la Direttrice e
l Assistente Sociale del Ser.T. ASL 16; una dott.ssa del Servizio di Psicologia
ASL 16 e 5 insegnanti rappresentanti delle scuole coinvolte. Si è proseguito il
lavoro di analisi degli elaborati prodotti dagli studenti.
All incontro del 10 maggio 2007 erano presenti, oltre alle Educatrici del
Progetto: la Direttrice e l Assistente Sociale del Ser.T. ASL 16; una dott.ssa del
Servizio di Psicologia ASL 16 e 5 insegnanti rappresentanti delle scuole
coinvolte. A partire da un documento prodotto dalle educatrici si è svolta la
verifica dei laboratori.
Un primo bilancio di tale percorso è solo in parte positivo: certo è stato raggiunto
l obiettivo di mettere intorno ad un tavolo soggetti appartenenti a diverse
istituzioni e che hanno in comune responsabilità educative e preventive, ma tali
soggetti hanno nella maggior parte dei casi mantenuto un atteggiamento piuttosto
passivo e poco propositivo.
I motivi di tale atteggiamento sono probabilmente più d uno: le tensioni fra gli le
operatrici dei due servizi Asl hanno spesso reso faticoso il confronto sereno; le
difficoltà oggettive del mondo della scuola, prima fra tutte la partecipazione al
tavolo di soggetti con poco potere decisionale all interno dei propri istituti, hanno
certamente favorito un atteggiamento da osservatori , non coinvolti in prima
persona nella progettazione di azioni condivise.
Nell ultimo semestre del progetto diverranno verosimilmente più evidenti i limiti sin
qui tratteggiati, dal momento che si tratterà di definire insieme eventuali sviluppi
del progetto.
35
quarto semestre: luglio
dicembre 2007
Obiettivo generale 1
ESPLORARE GLI UNIVERSI GIOVANILI
con particolare riferimento al consumo di sostanze
37
Obiettivo Generale 2
LABORATORI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE
aumentare il livello di informazione e di consapevolezza circa il
rischio legato al consumo di sostanze legali ed illegali
38
Obiettivo Generale 3
LAVORO CON COMUNITA' LOCALE
confronto e formazione per attivare strategie comuni;
sensibilizzare circa il ruolo educativo/protettivo rispetto alla
salute dei giovani
41
36
Obiettivo generale 1
ESPLORARE GLI UNIVERSI GIOVANILI
con particolare riferimento
al consumo di sostanze
Nei mesi estivi si è proposto ad alcuni studenti in parte conosciuti nel corso dei
laboratori, in parte contattati attraverso l affissione di un volantino presso le Cucine
Musicali di partecipare ad una serie di incontri sul tema dei miti musicali.
In tali incontri si intendeva proporre il tema della trasgressione e dei rischi ad essa
correlati attraverso la lente della musica, tema di grande interesse tra gli
adolescenti, per proseguire l esplorazione degli universi giovanili.
La partecipazione agli incontri è stata saltuaria ed ha coinvolto solo una decina di
giovani: non è stato quindi possibile costruire un vero e proprio percorso di confronto
tra i partecipanti.
Il tema dei miti musicali è parso comunque interessante ad alcuni dei giovani
coinvolti, che hanno collaborato con le educatrici per la realizzazione della festa
conclusiva del progetto.
Il 15 dicembre, a conclusione della giornata di convegno conclusivo del progetto,
si è svolta presso le Cucine Musicali una serata, dal titolo Miti & limiti : otto band
giovanili si sono cimentate in cover di idoli musicali contemporanei e del passato,
per offrire al pubblico diversi livelli di lettura di tali personaggi, attraverso l utilizzo di
video, testi di canzoni e di performance live.
I miti musicali individuati sono stati: Iron Maiden, Gun s n Roses, Red Hot Chili
Peppers, Rino Gaetano, Derozer, Radiohead, Megadeth.
Ogni gruppo è stato invitato a motivare la propria scelta, ma solo alcuni l hanno
spiegata davanti al pubblico. Tra questi le osservazioni più significative sono state:
Non ho mai avuto miti. I miti finiscono per diventare modelli, e non mi è mai piaciuto
averne. I miti impongono limiti, sì proprio loro che solitamente li oltrepassano (sesso,
droga e rock n roll, per capirci): vi pare giusto? Avere un mito può essere facile:
perché sforzarsi a capire sé stessi, perché interrogarsi sul nostro ruolo in questo
mondo, quando si può banalmente scopiazzare qualcun altro.
I miei miti sono degli anti-miti, i Derozer, noto (seppur non a tutti) gruppo punkrock vicentino. Provinciali, come noi. Persone normali , come noi. Gente con cui ci
puoi bere, mangiare e scherzare, gente che se mai gli chiedessi un autografo ti ride
in faccia. Questi sono i miei miti: mito è chi non è un mito. E concludo con
un esortazione da vecchio bacucco : ragazzi, non credete ai miti, non cercate
modelli, siate diversi, siate voi stessi.
La serata è stata un vero successo sia di pubblico (150 persone nel momento di
maggiore affluenza, tra cui molti studenti incontrati nei laboratori e che non avevano
mai avuto modo di frequentare le sale prova) che dal punto di vista della qualità
percepita, dai musicisti e dagli spettatori.
37
Obiettivo Generale 2
LABORATORI DI INFORMAZIONE/FORMAZIONE
aumentare il livello di informazione
e di consapevolezza circa il rischio
legato al consumo di sostanze legali ed illegali
Nei mesi di Ottobre, Novembre si sono svolti ancora degli incontri di
approfondimento nelle classi Quarte di tre dei sette Istituti cui è stata proposta la
possibilità.
Gli Istituti che non hanno dato la disponibilità a tale integrazione hanno fornito
motivazioni differenti:
- L Istituto Alberghiero ha un percorso di studi strutturato su un triennio seguito da
un biennio: le classi vengono completamente cambiate al termine del triennio e
non c era quindi la possibilità di incontrare gli studenti con i quali si era effettuato
il percorso nell anno passato
- L Istituto Garelli e il Rosa Govone hanno ritenuto sufficiente il percorso in cinque
incontri
- L ITIS Cigna non ha dato seguito alla proposta fatta dalle educatrici del progetto
Tali approfondimenti sono stati costruiti, per quanto possibile, in base alle esigenze
espresse dagli studenti stessi: numerose classi ritenevano importante, dopo averne
discusso da vari punti di vista, sentire anche l opinione di coloro che hanno
conosciuto la dipendenza, e si è pertanto organizzato un incontro con operatori ed
utenti della Comunità di accoglienza Cascina Martello . In tali incontri si è
proposta la visione di alcuni frammenti video sul tema dell alcol e delle sostanze e si
è poi avviato un dibattito in cui si sono confrontati i ragazzi e gli ospiti.
Le classi coinvolte due del CFP, due del Liceo Scientifico e una del Baruffi sono
state molto partecipi, si è creato un clima di rispetto e di interesse reciproco che ha
permesso un alto livello di contenuti.
Nelle classi che non avevano espresso particolari istanze, si è proposto un
incontro sulle leggi vigenti in tema di sostanze stupefacenti e guida in stato di
ebbrezza, ritenendolo utile nell anno in cui la maggior parte degli studenti coinvolti
compie 18 anni. In cinque classi tre del Liceo Scientifico e due del Baruffi le
educatrici sono state accompagnate da un giovane tirocinante del NOT Nucleo
Operativo Tossicodipendenze della Prefettura di Cuneo. Attraverso l utilizzo di slides
e la testimonianza del tirocinante si è descritta con esempi pratici la procedura
prevista dalla legge.
Una classe del Baruffi aveva espresso alla fine del percorso, pur costruttivo e
partecipato, una difficoltà a lavorare insieme ed una percezione di difficoltà
relazionali che influivano sul buon clima della classe. Questo tipo di tema esula
dalle finalità specifiche del progetto, ma, su insistenza della scuola, si è ritenuto
importante dare un seguito alle richieste degli studenti. Le educatrici, consapevoli
che in un solo incontro non è possibile entrare nel merito delle dinamiche di gruppo,
né corretto creare aspettative di facili soluzioni negli studenti, hanno proposto alla
classe una attività che permettesse di focalizzare meglio il problema percepito e
conseguentemente di definire eventuali proposte di lavoro successivo da concordare
con l Istituto di appartenenza.
38
La tabella che segue riepilogano gli incontri svolti e i dettagli classe per classe:
Incontri approfondimento
CLASSI
NUMERO STUDENTI
TOTALE
FEMMINE
MASCHI
ISTITUTI
CFP Cebano
Monregalese
2
38
29
9
Liceo Scientifico
"G.Vasco"
5
104
54
50
Istituto Tecnico
Commerciale e per
Geometri "G.Baruffi"
4
85
43
42
TOTALE
11
227
126
101
3
Inoltre, nei mesi di Novembre e Dicembre, in preparazione al convegno conclusivo
del progetto, si è proposto ai relatori di condurre incontri con singole classi degli
Istituti superiori di Mondovì, per localizzare e verificare il loro punto di vista, e poi
relazionare nella giornata del 14 dicembre durante l evento pubblico anche alla luce
di ciò che hanno percepito nel corso di queste relazioni dirette col mondo giovanile
monregalese.
Gli esperti che hanno dato la loro disponibilità sono stati:
Matteo Lusso, Insegnante Istituto Superiore Betty Ambiveri - Presezzo (BG) e
scrittore
Maria Helena Granada Castano, Sociologa, Mediatrice interculturale, animatrice,
Giornalista di Radio Flash, Torino
Tommaso Pastore, Dirigente Squadra Mobile di Cuneo
Stefano Zanatta, Educatore Professionale Progetto Steadycam Ser.T. A.S.L. 18
Alba/Bra
Max Ferrua, Sistema di supporto della Cooperativa Animazione Valdocco,
moderatore della Tavola Rotonda
Essi hanno incontrato 18 classi di 5 istituti, sempre accompagnati dalle educatrici del
progetto, ed hanno fornito contenuti interessanti agli studenti, ricevendone numerosi
stimoli, in un dibattito vivace e partecipato.
39
Nella tabella della pagina seguente vengono riepilogati classi, relatori e temi trattati.
Incontri con relatori del convegno
ISTITUTI e CLASSI
RELATORE e TEMA TRATTATO
Max Ferrua: i temi del convegno
CFP Cebano Monregalese:
III Acconciatori e III OSI accorpate
Matteo Lusso: scuola/giovani e relazione
Liceo Scientifico "G.Vasco":
classi IV D e IV F accorpate
con adulti attraverso la lente della
letteratura
Maria Helena Granada Castano:
Liceo Scientifico "G.Vasco":
Classe IV A
comunicazione, mass media,
multimedialità
Maria Helena Granada Castano:
Liceo Scientifico "G.Vasco":
Classe IV C
comunicazione, mass media,
multimedialità
Max Ferrua: i temi del convegno
Liceo Scientifico "G.Vasco":
Classe IV B
Istituto Rosa Govone:
Classi III A , B e C Scienze Sociali
Tommaso Pastore: legalità/sicurezza e
relazioni con le forze dell ordine
Istituto Rosa Govone:
Classi IV A e IV B Scienze Sociali
Tommaso Pastore: legalità/sicurezza e
relazioni con le forze dell ordine
Istituto Tecnico Commerciale e per
Geometri "G.Baruffi":
Classe I C ERICA
Istituto Tecnico Commerciale e per
Geometri "G.Baruffi":
Classe II C ERICA
Istituto Tecnico Commerciale e per
Geometri "G.Baruffi":
Classe IV A IGEA
Istituto Tecnico Commerciale e per
Geometri "G.Baruffi":
Classe IV B IGEA
IPC Bellisario:
Classe IV A
Stefano Zanatta: stili di vita e consumi
IPC Bellisario:
Classe IV C
Stefano Zanatta: stili di vita e consumi
Stefano Zanatta: stili di vita e consumi
Maria Helena Granada Castano:
comunicazione, mass media,
multimedialità
Maria Helena Granada Castano:
comunicazione, mass media,
multimedialità
Stefano Zanatta: stili di vita e consumi
40
Obiettivo Generale 3
LAVORO CON COMUNITA' LOCALE
confronto e formazione per attivare
strategie comuni e sensibilizzare
circa il ruolo educativo/protettivo
rispetto alla salute dei giovani
Per quanto concerne il Tavolo Adulti, come era già stato evidenziato nella
precedente relazione, non si è giunti ad una reale progettazione condivisa degli
interventi di prevenzione rivolti ai giovani.
Le basi per rendere possibile un lavoro comune sono state costruite e consolidate,
ma sarebbe necessario altro tempo per proseguire nel cammino, ed è soprattutto
necessario un forte coordinamento da parte del Comune, ente super partes cui è
riconosciuto tale ruolo da parte di tutti i soggetti aderenti la Tavolo.
Nei mesi di ottobre e novembre si sono svolti due incontri, convocati dagli
Assessori alle Politiche Sociali ed alle Politiche Giovanili del Comune di Mondovì,
cui hanno partecipato rappresentanti dell ASL e dei diversi istituti Superiori, per
riavviare il percorso di progettazione comune: gli interessi emersi riguardano una
progettazione incentrata sulla promozione dell agio più che su specifici progetti di
prevenzione rischi.
A conclusione del biennio di progetto, come da programma, si è organizzato un
convegno conclusivo del progetto.
Tale evento, dal titolo Spinta Info. Approcci comunicativi tra generazioni si è
sviluppato su diversi livelli: il percorso principale ha coinvolto 5 esperti lettori e
conoscitori del mondo giovanile provenienti da punti diversi del mondo adulto a
cui è stato chiesto di raccontare la propria visione sui rapporti tra generazioni in
due momenti.
Come già accennato nelle pagine precedenti, si tratta di: Maria Helena Granada
Castano, Sociologa, Mediatrice interculturale, animatrice, Giornalista di Radio
Flash, Torino; Matteo Lusso, Insegnante Istituto Superiore Betty Ambiveri Presezzo (BG) e scrittore; Antonio Martinotti, Psicologo responsabile Spazio
Ascolto Adolescenti e Famiglie SPAF, Biella; Tommaso Pastore, Dirigente
Squadra Mobile di Cuneo; Stefano Zanatta, Educatore Professionale Progetto
Steadycam Ser.T. A.S.L. 18 Alba/Bra.
Nei giorni precedenti alla giornata del 14 dicembre quattro di questi esperti hanno
condotto incontri con singole classi degli Istituti superiori di Mondovì per localizzare
e verificare il loro punto di vista, e hanno relazionato durante l evento pubblico
anche alla luce di ciò che hanno percepito nel corso di queste relazioni dirette col
mondo giovanile monregalese.
Per la giornata del 14, è stata prevista una partecipazione delle personalità
politiche invitate l Assessore Regionale all Istruzione e Formazione Professionale
Gianna Pentenero ed il Presidente della Provincia Raffaele Costa - che andasse
oltre la formalità usuale di questi eventi: ai politici presenti è stato chiesto un
contributo e una reazione sulla base di alcuni dei prodotti artistico/espressivi
elaborati dai giovani nel corso dei laboratori realizzati dal Progetto.
41
Inoltre, in una delle sale dell Antico Palazzo di Città è stata allestita, a cura
dell équipe che ha realizzato il progetto, una mostra/esposizione dei prodotti più
significativi emersi dai laboratori.
Infine, a corollario dell iniziativa, come già illustrato in precedenza, nella giornata di
Sabato 15 è stato realizzato l evento musicale presso le Cucine Musicali che ha
visto protagoniste numerose giovani band locali.
Pur con ristrettissimi tempi di pubblicizzazione hanno partecipato alla mattinata di
studi circa 60 persone, rappresentanti degli Istituti Superiori , dell ASL, del
Consorzio per i Servizi Socioassistenziali del Monregalese, di cooperative locali,
studenti del Corso di Riqualificazione per educatori di Fossano, genitori, studenti
universitari, giornalisti, volontari
42