ZG1971_storia_arte_Capitanata (III) (II parte)

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Nel muro laterale sinistro del presbiterio (nella Chiesa di San Sebastiano), rimpetto alla
nicchia del Rosario, s'incavò un'altra simetrica, nella quale si rinchiuse la detta nuova statua;
continuandosi nella Congregazione con più fervore il disciplinarsi a porte chiuse ed a lumi
spenti, per il corso di un Miserere in ogni venerdì di Quaresima, giusta le costituzioni delle
rosariane società », (Archivio della Chiesa della SS.ma Trinità dei Celestini, Sansevero).
Il Rev. Can. Giuseppe Valentino, attuale Rettore della Chiesa della SS.ma
Trinità dei Celestini, inviandomi la suddetta trascrizione, aggiunge:
« se oggi (1971) la statua di Gesù legato alla colonna, scolpita da Gregorio Palmieri nel
1790, si trova nella Chiesa della SS. Trinità, lo si deve al fatto che nel 1852 Mons. Rocco
De Gregorio, Vescovo di Sansevero, per stabilirvi le Monache sotto il titolo dell'Addolorata e
Santa Filomena, indusse 1'Arciconfraternita del SS. Rosario a cedere i diritti che aveva sulla
Chiesa di San Sebastiano e a trasferirsi con le statue e gli arredi sacri in quella della SS. Trinità; la quale, essendo appartenuta al Convento dei Padri Celestini, già soppresso nel 1806,
era rimasta isolata e di diritto Comunale, raccomandata alla pietà dei fedeli ».
1 - Gesù legato alla colonna
scultura lignea dipinta, alta cm. 160,
di Gregorio Palmieri, eseguita nel
1790.
SANSEVERO (Foggia), Chiesa della
SS. Trinità dei Celestini, sull'Altare
sinistro (proveniente dalla Chiesa
di San Sebastiano).
Questa scultura è una delle più significative raffigurazioni di Gesù legato
alla colonna esistenti in Capitanata.
La sua resa artistica però è stata in
parte alterata dalle diverse ridipinture,
che per circa due secoli ha dovuto subire
a causa del suo spostamento annuale per
la processione del venerdì santo. Infatti
notizia dell'ultima ridipintura si ricava
dall'iscrizione sulla base della colonna:
E(LIA) IRMICI RESTAURÒ
1960.
Ciò nonostante, il Gesù, in piedi,
piagato e grondante di sangue, con le mani legate alla colonna e la testa chinata
verso la spalla destra, mostra ancora una
espressione di profonda pietà.
Bibl.: A. IRMICI, 1905, fol. 71; A. GAMBACORTA, A. X (1971), N. 192, p. 3, fig. 1.
Foto: A. Gambacorta, Bari, (1970).
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MICHELANGELO GRILLI, organaro
Nato forse a San Paolo Civitate (Foggia) verso il 1739, notizie fino al 1762.
Nel Catasto onciario di San Paolo Civitate dell'anno 1749, fol. 24, è
registrato:
« Cristofano Grillo, Organaro, d'anni 40... Michel'Angelo, figlio, d'anni 10... », cfr.: CRISTOFANO GRILLO, organaro (1709-1749).
Quindi questo Michelangelo, figlio di Cristofano Grillo organaro, è nato forse
a San Paolo Civitate verso il 1739; e potrebbe essere quel Michelangelo Grilli
autore dell'Organo costruito nel 1762 per la Chiesa di Sant'Antonio di Padova
ad Apricena.
1 - Organo
in armadio di legno, alto cm. 385,
largo cm. 190, firmato e datato nell'interno: Michaél Angelus Grilli
Terrae Sancti Paule fecit hoc Terra
Apricenae die vig(esi)ma prima
mensis octobris, 1762.
APRICENA (Foggia), Chiesa di Sant'Antonio di Padova, sull'ingresso.
Nicola Pitta, nel 1921, scrive che
« sul grand'arco, dietro la porta maggiore
della Chiesa di Sant'Antonio di Padova
ad Apricena, poggia l'orchestra con l'Or-
gano costruito nel 1762 »; e annota:
« nell'interno dell'Organo si legge: Michaél Angelus Grilli Terrae Sancti Paule
fecit hoc Terra Apricenae die vig(esi)ma prima mensis octobris, 1762 ». Io
però non sono riuscito a leggere questa iscrizione.
Bibl.: N. PITTA, 1921, p. 104 nota 1; G. CECI, A. V (1932), p. 125.
Foto: A. Gambacorta, Bari, (1971).
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CANGIANDALLA?, fonditore di campane
Veneto, notizie nel 1782.
Sul campanile a vela della Chiesa
del Convento dei Cappuccini a 1500 metri da Rodi Garganico si trova una Campana, del 1782. Un'iscrizione, in parte
corrosa, non permette di decifrare da
sola l'esatto nome dell'artista.
1 - Campana
in bronzo, datata: A. D.
MDCCLXXXII, e con iscrizione a
rilievo in un ovale: OPUS / CANGIANDALLA
VENETIA / VENETUS.
RODI GARGANICO (Foggia ), Chiesa
del Convento dei Cappuccini, nel
campanile a vela.
E' una bella campana, sormontata da
quattro teste umane e ornata con rilievi della Crocefissione, Maria Addolorata e San Giovanni Evangelista ed altri
motivi decorativi. Ha ancor oggi un otti mo suono.
Foto: A. Gambacorta, Bari, (1971).
LUIGI CIMAFONTE, scultore
Nato a Napoli, notizie dal 1788 al 1793.
Giovanni Gentile, nel 1888, scrive che nella Chiesa dell'Assunta a Rocchetta
Santantonio « si ammirano i pregi artistici della Balaustrata della Cappella del
Santissimo e degli Altari ricchi di marmi preziosi, fregiati di Pavos di Francia,
verde antico e giallo di Siena venato, con dei fascioni di rosso di Venezia. L'autore
fu il rinomato artista Luigi Cimafonte di Napoli, che li eresse al cadere del secolo XVIII.
Il contratto leggesi nella Scheda del notar V. Dell'Abate negli anni 1788,
1789, 1793.
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Il costo della Balaustrata e dell'Altare maggiore fu di lire 6.780; quello
dell'Altare dell'Addolorata, lire 2.125; quello dell'Altare del Sacramento, lire
2.975; quello dell'Altare di San Pasquale, lire 1.350; quello dell'Altare di Sant'Antonio di Padova, lire 1.350; quello dell'Altare del Rosario, lire 1.350; e
quello dell'Altare di San Vincenzo, lire 595.
Sul medesimo stile del Cimafonte fu costruito l'Altare di Sant'Antonio Abate
nel 1850 al prezzo di lire 1.645 ».
Non mi è stato finora possibile consultare i Protocolli notarili di V. DELL'ABATE degli anni 1788, 1789 e 1793; e perciò per l'attività di
Luigi Cimafonte
in Capitanata è necessaria una più assidua ricerca.
Bibl.: G. GENTILE, 1888, pp. 223-224; L. V. BERTARELLI, 1928, p. 408; Puglia, 1940,
p. 146; Puglia, 1962, p. 132.
ARTISTA IGNOTO, argentiere
Notizie nel 1787.
Francesco Marino, Ispettore onorario alle antichità e belle arti di Orsara di
Puglia, mi ha gentilmente segnalato che lo Scudo per la statua dell'Arcangelo
Michele, nella Chiesa dell'Angelo ad Orsara di Puglia è datato: 1787.
1 - Scudo ( per l'Arcangelo Michele)
in argento cesellato, ovale, alto cm.
34, largo cm. 23, con didascalia:
QUIS UT DEUS, e nel retro inciso:
A DIVOZIONE DI D. MICHELE CURCI
IUNIORE NIPOTE DI MICHELE CURCI
SENIORE AN( NO) D(omONE
1787.
ORSARA DI PUGLIA (Foggia), Chiesa di Sant'Angelo.
Foto: A. Gambacorta, Bari, (1971).
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LIBERATORE VILLANI, scultore in legno
Nato forse a Bovino (Foggia), notizie fino al 1790.
Nel Catasto onciario di San Marco in Lamis dell'anno 1753, fol. 162, è
registrato:
« Libero Villani, Mastro d'Ascia, d'anni 64. Catarina Abbate, moglie, d'anni 53; Carlo,
figlio, bracciale, d'anni 18.
Testa, ducati 1. Industria di Libero, once 12; industria di Carlo, once 12.
Possiede ut infra, senza altri beni.
Due somari, stabilita la rendita per annui carlini trenta, fanno dotati sei, uniti sono once
10 », (Archivio di Stato, Foggia. Archivio di Stato, Napoli).
Potrebbe essere questo Libero Villani, mastro d'ascia, il nonno di Liberatore
Villani, scultore in legno, operante nel 1790 a Rocchetta Santantonio?
Giovanni Gentile, nel 1888, scrive: « Notevole (nella Chiesa dell'Assunta
a Rocchetta Santantonio) è il lavoro del Coro di noce nera con 22 stalli ed un
trapezio, compiuto ai 14 aprile 1790 da Liberatore Villani di Bovino; nel mezzo
sovrasta lo Stemma del Comune di Rocchetta e ai lati veggonsi due bellissimi
quadri ad olio: la Nascita di Gesù e la Disputa fra i Dottori ».
1 - Coro
in legno intagliato, di Liberatore Villani, 1790.
ROCCHETTA SANT'ANTONIO (Foggia), Chiesa dell'Assunta, nell'abside.
Bibl.: G. GENTILE, 1888, pp. 224-225; L. V. BERTARELLI, 1928, p. 408; Puglia, 1940,
p. 146; Puglia, 1962, p. 132.
TERENZIO FREZZA, argentiere
1 - Calice
in argento dorato, alto cm. 30, firmato e datato sotto il piede: Faber Argen-
tarius Terentius Frezza /
ANNO 1).NI
1784.
TROIA (Foggia), Cattedrale, nel Tesoro.
Il bel Calice, ornato di graziosi Cherubini e Santi Domenicani, ha sotto il'
piede incisa un'interessante Annunciazione, con didascalia e dedica.
Bibl.: A. Gambacorta, A. XXI (1972), fig. 1-2.
Foto: Soprintendenza Gallerie, Bari, (1971).
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F. BUONFIGLIO, scultore in legno
Notizie nel 1792.
Nel Catasto onciario di Matera dell'anno 1754, sono registrati:
« Lorenzo Buonfiglio di Giuseppe Vito, Mastro falegname della Città di Matera, d'anni
37... »; e « Pasquale Buonfiglio del quondam
Mastro Pietro di questa Città di Matera, Mastro
falegname, d'anni 32... », (Archivio di Stato,
Napoli).
Gennaro Borelli, nel pubblicare un
San Giuseppe, statua da presepe, alta
cm. 62, firmata: Fran(ces)co Idalgo I
Buonfiglio, di proprietà di Alfonso Laino (e proveniente nel 1950 dalla Chiesa
di San Carlo alle Mortelle) di Napoli, in
Figure presepiali napoletane dal sec. XIV
al XIX, Napoli, 1970-1971, pp. 49-52,
ha dato notizia del seguente documento,
che riporto per intero, dopo averlo collazionato sull'originale:
« D'ordine del Re rimetto a V. S. Ill.ma l'ingiunta supplica di D. Francesco Idalgo Buonfiglio, il quale domanda che due suoi figli siano
ammessi alla Real Fabbrica della Porcellana.
Affinché informi col parere.
Caserta, 7 ottobre 1783.
Il Marchese della Sambuca.
Signor Cav. Ganucci », (Archivio di Stato, Napoli - Casa Reale Antica, Fabbrica di porcellana,
fascio 1532, anno 1783).
Infine, l'ottimo amico, prof. Michele Leone, Ispettore onorario alle antichità
e belle arti di Bovino, mi ha gentilmente comunicato che nei Cenni storici della
Città di Bovino di CARLO GAETANO NICASTRO, scritti nel 1909, si trova la seguente
notizia :
« Bovino, Chiesa di San Francesco d'Assisi... Buona la statua di San
Francesco d'Assisi, eseguita sul 1792 dall'artista Buonfiglio, a divozione di fr.
Nicola Palaio ».
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1 - San Francesco d'Assisi
scultura lignea, dipinta, alta cm.
170, firmata e datata sulla base: F.
Buon figlio F(ece), 1792.
BOVINO (Foggia), Chiesa di San Francesco d'Assisi, sull'Altare sinistro.
San Francesco è in piedi e china dolccmente il capo, mentre adora estasiato il
Crocefisso, che ha nella sua sinistra.
E' questa una delle sculture lignee
più si bg nificative della fine del secolo
XVIII esis'_enti in Capitanata.
Bibl.: C.
G. NICASTRO, 1909, p. 377.
Foto: F. Morsillo, Bovino, (1971); A. Gambacorta, Bari, (1971).
GIUSEPPE SALEMME, scultore in legno
Nato forse a Melfi (Potenza). notizie nel
1793.
Di Giuseppe Salemme di Melfi si
sa solo che nel 1793 ha fatto il Coro ligneo per la Chiesa di Gesù e Maria a
Foggia.
ba
1 - Coro
in legno di noce, intarsiato, firmato
e datato sulla Cattedra centrale:
GIUSEPPE SALEMME DI MELFI F( E-
1793, e con Stemmi dell'Ordine
Francescano.
CE)
FOGGIA, Chiesa di Gesù e Maria, nell'Abside.
Il Coro è composto di 20 stalli e Cattedra centrale con l'immagine intarsiata
di San Francesco d'Assisi, lo Stemma dell'Ordine Francescano ripetuto due volte
e motivi floreali.
Bibl.: A. GAMBACORTA, 197].
Foto e diapositive: A. Gambacorta, Bari, (1970).
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2 — « La Zagaglia »
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GENNARO TRILOCCO, scultore in legno
Nato forse a Napoli, notizie nel 1794.
Alla fine della pubblicazione di R. PAPA , Pie pratiche in onore di Maria
SS. del Carmine (a Sansevero), Tip. V. Morrico, Sansevero, senza data di stampa
ma posteriore al 1914, sono state aggiunte a stampa quattro pagine non numerate, contenenti l'Origine della divozione alla Beata Vergine del Carmine in San-
severo; dove è detto, fra l'altro:
« ...Nel 1794 dal Priore Sig. Nicola Masselli al quadro della Vergine del Carmine fu sostituita la bellissima statua di legno dello scultore napoletano Gennaro Trilocco.
Artistica statua rappresentante la Vergine seduta sulle nuvole, reggente con la sinistra
mano il Bambino in piedi, e con la destra lo scapolare per i fedeli ».
Ho pregato l'amico Avv. Umberto Pilla, Direttore della Biblioteca Comunale
e il Rev. Sac. Vincenzo M. Cota di Sansevero di fare delle ricerche per avere altre
notizie documentarie su Gennaro Trilocco; ma penso che sono ricerche un po'
difficili.
1 - Madonna del Carmine
scultura lignea dipinta, alta cm. 200,
attribuita a Gennaro Trilocco ed eseguita nel 1794.
SANSEVERO (Foggia), Chiesa del Carmine, sull'Altare maggiore.
La Madonna è su di una nube e china dolcemente il capo, mentre porge con
la destra lo scapolare. Tiene alla sua sinistra il grazioso Gesù Bambino, che anch'egli porge con la sinistra un altro scapolare.
L'insieme è semplice e rasserenante.
Ogni 16 luglio viene portata in processione.
Bibl.: R. PAPA, (1914?), p. nn. 68.
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ARTISTA IGNOTO, ceramista
Operante nel 1797.
L'amico Vincenzo Bambacigno, Ispettore onorario alle antichità e belle
arti di Troia, mi scrive che per lui i due vasi datati: 1797, di provenienza ignota
e di proprietà del Comune e attualmente nella Stanza del Preside della Scuola
Media Statale « Virgilio » di Troia, « dovrebbero provenire dal Palazzo Vasto,
( oggi Casa del Comune), che nel secolo XVIII era proprietà dei Principi
D'Avalos ».
1 -
Anfora (mutila di un'ansa)
in creta, maiolicata e figurata, alta cm. 47, circonferenza massima cm. 87,
datata sul corpo: 1797.
TROIA (Foggia), Scuola Media Statale « Virgilio », Stanza del Preside, (pro.
veniente dal Palazzo Comunale).
Foto: Foto Manna, Troia, 1 (1970; A. Gambacorta, Bari, (1971).
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2 - Anfora (mutila di un'ansa)
in creta, maiolicata e figurata, alta cm. 47, circonferenza massima cm. 90,
datata sul corpo: 1797.
TROIA (Foggia), Scuola Media Statale « Virgilio », Stanza del Preside, (proveniente dal Palazzo Comunale).
Foto: Foto Manna, Troia, 2 (1971); A. Gamba-Jorta, Bari, (1971).
(continua
ANTONIO GAMBACORTA
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