passione e

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passione e
PROTAGONISTI NELLA SELEZIONE
Mondial: passione
e selezione
di Marie Vida
L’allevamento di Pietro Mondini, Luciana Bertolazzi e Paola Mondini a Castelverde (Cremona)
L
a passione dell’allevatore è un contagio totale: è difficile trovare un entusiasta dei cavalli, gatti, cani, canarini, che non condivida o capisca la passione per altre
specie. Tuttavia gli appassionati di vacche da latte sono
un club abbastanza esclusivo: tra di loro si intendono
senza difficoltà, ma fuori dal proprio mondo appaiono
un pochino eccentrici. Eppure troviamo nel loro ambito,
e sono piuttosto diffusi, sacrificio e dedizione unici ed un
attaccamento profondo a questi animali che non si esaurisce nel tempo, benché ripaghi in termini difficilmente
spiegabili e percepibili a chi non li condivide. Paola
Mondini è stata colpita da questa passione in tenera età,
a tre anni già affermava che avrebbe fatto la veterinaria,
poi, per diverse vicende, ha deciso di dedicarsi, in toto,
all’allevamento bovino familiare alle porte di Cremona,
nel quale continua una tradizione di oltre ottant’anni
di selezione, che oggi sono indicizzati in una sessantina
di vacche e manze rank 99, oltre ad
Paola Mondini con Jit Singh Davinder, il suo responsabile di stalla. Sotto la stalla
un punteggio medio di stalla di 81,6 Sopra:
delle vacche da latte gode di un ampio paddock in terra, per la stagione meno umida
all’ultima valutazione, con 17 vacche
Eccellente e 62 Molto Buono.
Paola ha un rapporto molto speciale con le sue vacche, che la riconoscono, le vanno incontro, si
lasciano accarezzare e trattare quasi
come animali di casa: hanno una
completa fiducia in lei e mostrano la
loro contentezza e appagamento in
termini di produzioni e prestazioni.
E, quando sono indisposte, le cure
di Paola – che non le lascia un attimo e cerca per loro ogni possibile
rimedio – riescono, talvolta, a fare
miracoli anche su casi clinicamente
irrisolvibili. “Io non sono un’allevatrice modello – ammette Paola Mondini con sincerità – mi innamoro
delle vacche e non riesco a separarmene, specie quelle Grand Prix, ai quali seguirono gli incroci con i primi tori
più affettuose: se vincessi alla lotteria, costruirei un’altra Holstein americani. Negli anni sessanta e settanta ottestalla, una pensione per le vacche anziane.... quelle che nemmo diversi riconoscimenti e medaglie d’oro, in momi hanno dato tanto e non meritano di essere mandate a stre e competizioni. La nostra presenza in fiera fu assidua
e regolare sino agli anni ottanta, quando sono entrata io
morire in un macello”.
L’allevamento Mondini, nato negli anni trenta con ses- in azienda, poi divenne un’attività troppo specialistica
santa vacche da latte, trenta brune ed il resto olandesi, che necessitava di molto impegno. Mi diplomai fecondaracconta Paola, è sempre stato improntato alla selezione trice laica ed iniziai ad usare dapprima solo tori italiani
ed al miglioramento genetico: “Mio padre Pietro riferisce – ricordo, in particolare, che Gipsy della Semenitaly
che iscrissero la stalla al Libro Genealogico negli anni lasciò buoni risultati – poi continuai a fecondare anche
quaranta ed iniziarono ad incrociare le brune con i tori con tori americani, ma senza una precisa direzione: avedi Torrimpietra, come Carnation, poi con tori americani, vamo animali di grossa taglia, longevi, forse mancavano
tra i quali ricorda Perseus e Romantico. Importarono un po’ di qualità, ma latte ne facevano a sufficienza e nel
anche due tori dal Canada, che furono un po’ la base di tipo non avevano grossi difetti. Nel 1996 ci fu una svolfondazione della stalla, si chiamavano Traylind Ultimate e ta, quando arrivò Spagna, una vacca che acquistai con
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Nel gruppo delle vacche spicca un consistente numero di Frisone Rosse, circa il 20% sul
totale delle vacche presenti. Brivio Spagna ha anche dato figlie portatrici di fattore rosso.
I vitelli dell’azienda vengono curati dal marito di Paola, Raffaele Biffi
mio marito da Brivio di Missaglia e
da questa cominciai una selezione
più mirata (il profilo di Brivio Spagna, vacca Gold Medal, capostipite
della selezione italiana, è apparso
nel numero di gennaio di Bianconero ndr).
■ Su che cosa iniziò a selezionare?
Aiutata dai sire analyst, cominciai
a ragionare su che cosa era meglio
per questa vacca, a capire indici genetici, classifiche e a scegliere quello
che poteva essere un buon incrocio
per la vacca. Scelsi sempre tori alti a
ILQM, e a PFT, sempre con una buona morfologia che, per me, significa
arti e piedi molto positivi e buona
mammella. Attualmente, per quello
di cui ho necessità, arti e piedi devono essere straordinari, sul pavimento
grigliato è sempre più problematico
gestire le vacche, mentre la mammella è un carattere abbastanza fissato.
Non prenderò mai in considerazione un toro estremo per morfologia
e basso a latte o a indice totale:
Mondial Morty Guadalupe ET
produzione e tipo sono due cose
che devono andare di pari passo e
questa concezione rispecchia le mie
due famiglie più importanti, la Brivio
Spagna e la Mondial Sagoma.
■ Che caratteristiche hanno?
La Spagna ha 12 anni ed è ancora in
stalla, una vacca bellissima ed alta
ad indice, ottimi arti e piedi, qualità
dell’ossatura, percentuali di grasso e
proteine molto buone, cellule basse.
Quando la portai a casa, suo padre
Bellwood era un toro “caldo” e lei ha
subito attratto l’attenzione dei centri.
Ho iniziato quindi a lavorare su di lei
in maniera più mirata. Ho usato molto Arpagone, Mtoto, Decision, Basar,
l’ho sottoposta a molti trapianti, poi
ho proseguito sulle sue figlie. Nonostante il legamento sia forte, la mammella di Spagna ha un po’ ceduto
dopo la terza lattazione, e comunque
ha sostenuto una produzione di 70
litri al giorno... In linea generale di
impostazione della stalla abbiamo lavorato moltissimo su una base gene-
Paola Mondini con la sua vacca “simbolo”
Brivio Spagna, il cui arrivo in azienda ha
segnato l’inizio di una più intensa attività
selettiva. Paola ha un rapporto privilegiato con Spagna, che, a 12 anni di età, si sta
godendo una sorta di pensione, in azienda,
benché venga sottoposta sporadicamente
ad ET
tica per indici alti e insieme capacità
corporea. Amo le vacche di grande
struttura, più son grandi più sono
contenta, poi, magari, faccio fatica
quando le devo fecondare e capisco
quindi la tendenza verso cui va la selezione... Credo che il problema più
grosso per le vacche di taglia grande
sia ambientale, le poste per la mungitura e le cuccette per il riposo devono essere pensati con misure più
ampie di quelle standard, ma al di là
di questo, nella mia esperienza, non
ho e non ho avuto problemi legati
alla taglia. Continuo a selezionare un
tipo di vacca “da mostra”, anche se
non partecipo abitualmente.
■ Quali sono gli incroci principali
che ha fatto su Spagna?
I più riusciti sono stati quelli con
Corky e Mtoto. Con Corky ha avuto
Malaga, punteggiata Eccellente 90.
Con Mtoto ha avuto tre femmine,
Siviglia, 86 punti, che con Joko ha
dato Bahia e con Morty, Guadalupe,
21esima vacca in Italia per PFT. La
Mondial Carmencita ET
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Mondial Charlotte
Mondial Bluemoon ET
seconda Mtoto è Mondial Andalusia, 85 punti, la terza è
Mondial Carmencita, 92 punti, che ha avuto una serie di
figlie con diverse tori: con Manat, Dolores, 29a per PFT,
con Hershell, Valencia MB 86, con Emerson, Blanca E 90,
Senorita E 90, Palomilla MB 89, 33esima per PFT.
■ Da queste vacche sono usciti o sono in prova dei torelli?
Da Siviglia con Marshall è uscito Escargot al CIZ, un
kappa caseina bb, molto alto a latte e a mammella che
si è confermato ai primi posti anche in questa ultima
uscita, Andalusia ha avuto con Webster, Passion, toro
provato alla Genefix. Dalla figlia di Carmencita, Valencia
con Stormatic (un incrocio tutto mio) è nata Estrella, MB
88 di primo punteggio, 6a a PFT lo scorso anno, che ha
un maschio al centro di Zorlesco, Matias. Valencia con
Titanic ha avuto Playa, MB 86 al primo punteggio, 19a
per PFT all’ultima uscita, mentre con Lancelot ha due figlie, Beatrix MB 86 al primo punteggio ed Esperanza, MB
85. Palomilla con Finley ha avuto Fiesta, MB 88 al primo
punteggio, 41a per PFT, che con Modesta ha dato Eclipse,
ora manza gravida. Sempre Palomilla con Mr. Sam, ha un
maschio in prova in Germania. Tutte le vacche più alte
ad indice sono sottoposte ad ET e abbiamo embrioni
con diversi tori.
■ Che caratteristiche ha la famiglia della Mondial Sagoma?
La Sagoma nasce da un incrocio casuale della Mondial
Flanella, una figlia di Valvano per Al Cancelli Barbaro
del CIZ, con Zicostar. Nacque una vitella molto bella, mi
ricordo che mi avevano colpito la sua finezza e qualità,
ma era stato un accoppiamento fortuito e le diedi un
nome qualsiasi, anonimo, Sagoma. La ritrovai prossima al
parto con Forbidden, anche questo incrocio totalmente
accidentale, e mi colpì al punto che mi feci convincere
a portarla in mostra alla Nazionale del 2002, dove vinse
nella categoria delle primipare, categoria che vinse anche
a Piacenza l’anno dopo e divenne anche campionessa
riserva della mostra e miglior mammella. Era una vacca
che amava sfilare in mostra, era “felice” quando le si metteva la cavezza. Si distingueva per una qualità estrema di
testa e collo, molto espressiva, una mammella ottima, ma,
venendo da un toro basso a indice, è stata penalizzata.
Nonostante sia una grandissima vacca che ha ottenuto
un punteggio di 93 al quarto parto, viene richiesta dagli
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Mondial Zicostar Sagoma
allevatori più per la mostra che per i centri di fecondazione artificiale. Ho cercato di migliorare, sotto questo
punto di vista, la sua discendenza usando buoni tori, alti
ad indici. Purtroppo la Sagoma è morta a 7 anni di età e,
per me, è stata una piccola tragedia, perché questa vacca
è stata un’enorme soddisfazione personale, essendo nata e selezionata interamente qui. Sono contenta di non
essermi lasciata allettare da una cifra importante, che mi
avevano offerto per venderla.
■ Quali figlie ha avuto?
Ha avuto una Forbidden, Principessa, 88 punti di primo
punteggio, 89 di secondo e 91 in terza lattazione, che,
a sua volta, ha dato con Blitz, Charlotte MB 88 di primo
punteggio, Eccellente in mammella. Con Modest, Sagoma
ha avuto Blue Moon, MB 88 di primo, Eccellente in mammella, che ha avuto una vitella con Dolman.
■ Come imposta la vendita di manze o embrioni?
Per gli embrioni lavoro di più con l’estero che con l’Italia. Seguo le richieste che mi vengono fatte, se non sono
troppo particolari, di solito vendo pacchetti di 4 embrioni e quelli che rimangono li impianto sulle mie riceventi,
sia normali che preparate apposta. La vendita di manze
gravide è piuttosto difficile e, personalmente, preferisco
la vendita di vacche partorite, per evitare i problemi di
soprannumero, così non mi metto nella condizione di
dover forzatamente eliminare degli animali.
■ Ha uno specifico mercato di vendita per le vacche rosse?
Ho introdotto le vacche rosse alla
fine degli anni novanta, attualmente
ne ho una sessantina su circa 300
bianche e nere, oltre ad alcune brune di un certo pregio genetico. In
realtà, nonostante le Frisone rosse
siano degli ottimi animali per tipo e
produzione, sono figlie di riproduttori buoni, ma non alti a PFT, e quindi
hanno un effetto leggermente negativo sul PFT totale (602) della mia
stalla, pur avendo numerose manze e
vacche Rank 99. Sto indirizzandomi
su tori tedeschi rossi tra i migliori,
ma occorrerà tempo. Abbiamo in f.a.
un toro Rosso all’Intermizoo, figlio
di Lichtblick, che si chiama Rubired
ed è figlio della Marbella, che è una
September Storm, figlia di Consuelo,
una Convincer, figlia a sua volta della
Corky dalla Spagna, Malaga. Penso
che la Spagna sia portatrice di fattore rosso, mi ha sempre dato vitelli
dal colore marrone e mi ha indotto
a fare i test a sua figlia e sua nipote,
che si sono rivelate positive.
■ Come possiamo riassumere la sua
filosofia di selezione?
Sto cercando di arrivare ad un gruppo di vacche che abbiamo estrema
funzionalità di mammella, arti e piedi e cellule. Queste ultime per me
sono importantissime. Facciamo le
analisi di routine che ci sono richieste dalla latteria, 4 volte al mese, per
mantenerci su una media di 150.000.
Inoltre, da due anni stiamo seguendo
un programma impostato dal professor Moroni dell’università di Milano,
con uno screening sulle vacche che
presentano cellule alte, con 5 campioni al mese. Diciamo che la mia
vacca ideale dà un vitello all’anno
e, senza tirarla all’eccesso, fa una
lattazione con 100 quintali di media
senza problemi. Negli ultimi cinque
anni, effettivamente, la nostra stalla
ha mantenuto, su circa 300 vacche
in mungitura, la media costante intorno ai 105 quintali, con percentuali in continuo miglioramento di
qualità del latte che sono arrivate,
lo scorso anno, al 3,85% di grasso e
3,37% di proteine. Adesso, tra i maggiori problemi di un allevamento, c’è
la difficoltà nelle vacche a rimanere
gravide, e questo lo noto anche nel
mio: gli animali sono molto sensibili
alle variazioni alimentari e climatiche, essendo diventate vacche estreme. Per questo vediamo che molti
si orientano verso l’introduzione di
vacche rosse svedesi e incroci con
altre razze, che, dal mio punto di
vista non risolvono il problema, ma
forse abbiamo esagerato nella consanguineità e dovremo modificare
qualcosa.
■ Fa pubblicità al suo allevamento?
Non abbiamo mai fatto pubblicità, se
non quella che producono le uscite
degli indici genetici all’Anafi e generano l’effetto di avere dei visitatori
che vengono a vedere e opzionare le
vacche in azienda, e poi ne parlano
in giro. Abbiamo sempre venduto
regolarmente, solo con questo passa
parola.
■ Che consiglio si sente di dare a chi
vuole intraprendere la strada della
selezione genetica?
Acquistare con chiarezza di idee un
po’ di embrioni o un paio di buone
vacche, poi iniziare a fare incroci
mirati in modo da crearsi una famiglia, come ho fatto io con Spagna. La
soddisfazione più grossa è riuscire
a creare una buona famiglia da soli,
con le proprie vacche. È vero che è
più facile comprare buone vacche
da altri, ma, per me, arrivare ad avere
una vacca importante, creata da sé, è
un traguardo impagabile.
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