1: Tumori del sistema nervoso centrale (SNC)

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1: Tumori del sistema nervoso centrale (SNC)
Tumori del Sistema Nervoso Centrale (SNC) Responsabile Scientifico: Dott.ssa Maura Massimino Queste neoplasie rappresentano il primo gruppo di tumori solidi dell’età pediatrica per incidenza. Numerosi sono i pazienti ricoverati e trattati presso la Pediatria delll’INT (60/80 nuovi pazienti all’anno) 1. Radioterapia Pediatrica Come per i piani di trattamento radiante, a cominciare da quelli relativi alla
terapia delle neoplasie del SNC, anche le immagini di radiologia
diagnostica, quando i pazienti sono inseriti in un contesto di trial nazionali
e internazionali, necessitano una revisione centralizzata, che può essere
attuata presso INT o altrove.
La priorità, in qualità di coordinatori ed elaboratori di strategie terapeutiche
innovative diventate protocolli nazionali/internazionali, è di avere un
neuro-radiologo formato all’interno della Fondazione che possa essere
valido supporto per le attività di centralizzazione. In alternativa, sarà
indispensabile e da sostenere economicamente la centralizzazione presso
altri enti, qualora non sia inclusa come costo nei trial.
2. Diagnostica liquorale dei Tumori del SNC Obiettivo Identificazione e validazione di biomarcatori di diagnosi precoce,
prognosi e predizione di risposta ai trattamenti, e di ripresa di malattia,
tramite analisi proteomica mediante spettrometria di massa del liquido
cerebrospinale.
Risultati preliminari. Il progetto si trova ora in una fase di validazione, dopo
aver identificato, analizzando 27 casi e 13 controlli, un gruppo di proteine
risultate significativamente associate ai parametri studiati.
Disegno sperimentale. Una prima attività di validazione (già in corso) viene
effettuata con approccio Western blot, cui seguirà un’analisi quantitativa con
tecnica ELISA, previa un’accurata valutazione della performance dei kit
commerciali. L’effettuare studi di riconoscimento dei potenziali biomarcatori
con anticorpi consente di individuarne alcuni già adatti per studi di
espressione con approccio RPPA, in quanto in grado di riconoscere in
maniera molto specifica il target. La programmata attività di utilizzo della
RPPA permetterà di quantificare accuratamente i biomarcatori nei campioni
deficitari per volume, in quanto la tecnica ha la peculiarità di essere
eseguibile su piccoli volumi di materiale.
3. Endocrinologia dei Tumori del SNC Questo progetto è la continuazione delle atttività iniziate nelle due precedenti
Convenzioni e, allo stato attuale si sta procedendo alla valutazione della
densitometria corporea, fattibile con l’utilizzo di una nuova strumentazione.
4. Biomarcatori serici nel glioma intrinseco del ponte encefalico Background. I gliomi del tronco encefalico costituiscono circa il 10% delle
neoplasie cerebrali del bambino con circa 25 nuovi casi/anno in Italia. Molti
trial clinici, condotti negli ultimi 5-6 anni hanno valutato l’associazione
radioterapia e diversi chemioterapici e, più recentemente, anche le terapie
anti-angiogenesi e bersaglio-specifiche con inibitori tirosin-chinasici. Tuttavia,
ad oggi, la prognosi rimane infausta e nella maggior parte dei pazienti la
sopravvivenza mediana è inferiore a un anno. Pertanto, è determinante lo
sviluppo di nuove e più efficaci terapie, ma il progresso in quest’area richiede
una migliore conoscenza della biologia e delle alterazioni genetiche
prevalenti per consentire la classificazione dei pazienti in base alle
caratteristiche biologiche specifiche della loro neoplasia e di disegnare, su
base razionale, i nuovi interventi terapeutici. La frequente overespressione di
EGFR, nei gliomi del tronco encefalico, ha rappresentato un primo
significativo progresso che ha aperto la strada alla terapia con anticorpi antiEGFR: dal 2009 presso INT è attivo uno studio clinico basato
sull’associazione dell’anticorpo anti-EGFR, Nimotuzumab, e Vinorelbina.
Ulteriori progressi stanno emergendo dalle tecniche di caratterizzazione
genetica: mediante profiling (SNP arrays) dell’intero genoma tumorale si è
scoperto che circa il 50% di queste neoplasie presentano amplificazioni a
carico di geni della famiglia dei recettori tirosin-chinasici (quali: PDGFRA e
MET, ma anche IGF1R, EGFR, ed ERBB4), mentre il 30% circa presenta
amplificazioni a carico di geni che controllano il ciclo cellulare (le chinasi
ciclina–dipendente e le cicline). L’eterogeneità genetica si identifica in almeno
tre distinti subset, simili a quelli definiti nei gliomi dell’adulto, mesenchimale,
proliferativo e neurale, e si riflette quasi certamente nella risposta alle terapie,
incluse quelle basate su anticorpi come Nimotuzumab. Per l’oggettiva
difficoltà di accesso ai tessuti neoplastici di questi pazienti, diventa
fondamentale sviluppare nuovi metodi per valutare le caratteristiche
biologiche del tumore, utilizzando marcatori circolanti quale metodo
alternativo per la definizione delle diverse “classi” biologiche, così come i
principali fattori di crescita, che stimolano i recettori overespressi, potrebbero
essere elevati anche nel sangue periferico dei pazienti, e lo stesso vale per le
forme solubili dei recettori. Lo sviluppo di metodi di tipo “multiplex”, per la
determinazione dei fattori solubili del siero, consente di verificare la presenza
di un’ampia gamma di macromolecole utilizzando piccole quantità di siero.
Inoltre, un’ampia letteratura sulla diffusione nel circolo periferico di
macromolecole, proprio in pazienti con tumori cerebrali, conforta il razionale
del progetto.
Obiettivo Lo studio biologico proposto intende determinare un ampio spettro
di macromolecole nel siero di pazienti pediatrici affetti da glioma intrinseco
del ponte encefalico, sottoposti a trattamento con Nimotuzumab e
Vinorelbina, al fine di identificare potenziali marcatori prognostici e di
risposta/resistenza alla terapia instaurata. Inoltre, l’approccio potrebbe
consentire di identificare nuove molecole da utilizzare per la classificazione
biologica di questa neoplasia e il disegno di nuovi studi clinici.