ETICHETTATURA AGGIORNAMENTI LEGISLATIVI RASFF Portal
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Edizione - Ottobre 2013 In questo numero.. Aggiornamenti legislativi Gentile cliente, L’etichettatura ha un ruolo importante nella tutela della sicurezza alimentare. In questo numero presentiamo una rassegna dei principali aggiornamenti normativi ancora più ricca del solito, con una sezione dedicata ai prodotti per l’infanzia. Grazie ai nostro team di Ricerca e Sviluppo, riusciamo ad aggiornare e migliorare continuamente i metodi analitici e a sviluppare rapidamente nuove metodologie per essere al fianco dei clienti di pronte a crisi alimentari o allerte, così in questo numero presentiamo tre metodi nuovi dedicati al controllo qualità degli alimenti, degli imballaggi e dei processi industriali. Buona lettura! Sébastien Moulard, Managing Director Italia Nuovi servizi - Biotossine marine - Esposizione delle materie plastiche alla luce - Sanificanti sulle superfici Novità dal mondo Mérieux NutriSciences Calendario AGGIORNAMENTI LEGISLATIVI ETICHETTATURA Approvati nuovi claim salutistici Etichettatura - Legge 6 agosto 2013, n. 97 Sono stati approvati alcuni nuovi claim salutistici diversi da quelli facenti riferimento alla riduzione dei rischi di malattia e allo sviluppo e alla salute dei bambini, con conseguente modifica del Reg. UE n. 432/2012. L’articolo 17 della disposizione in oggetto modifica il testo dell’articolo 7 del D. Lgs n. 109/92 concernente l’etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari. In merito all’indicazione delle sostanze allergeniche viene specificato al comma 2-ter che “L’indicazione non è necessaria quando, con riferimento alle sostanze elencate nell’allegato 2, sezione III (allergeni), la denominazione di vendita indica l’ingrediente interessato”. Legge 6 agosto 2013 I claim riguardano in particolare l’acido Docoesaenoico (DHA), la somma di acido docoesaenoico e eicosapentaenoico (DHA/EPA), l’alfa-ciclodestrina, il fruttosio, le prugne secche. Il Regolamento si applica a partire dal 2 gennaio 2014. Regolamento (UE) 536/2013 Nuovo regolamento relativo all’etichettatura di prodotti Modalità applicative ai fine dele ingredienti alimentari addiziona- la definizione dell’attestazione di ti di fitosteroli, esteri di fitosterolo, origine dei prodotti della pesca nuova normativa prevede, nell’etichettatura e nella fitostanoli e/o esteri di fitostanolo La presentazione dei prodotti della pesca, la possibilità di in- Nell’etichettatura degli alimenti addizionati di fitosteroli, esteri di fitosterolo, fitostanoli e/o esteri di fitostanolo va indicato chiaramente che i prodotti non sono destinati alle persone che non hanno necessità di controllare il livello di colesterolo nel sangue. I prodotti immessi in commercio o etichettati entro il 15 febbraio 2014 che non risultino conformi alle prescrizioni del presente regolamento possono essere commercializzati fino ad esaurimento delle scorte. Chelab Silliker è in grado di effettuare la ricerca quantitativa degli steroli presenti in varie matrici alimentari con tecnica gascromatografia con rilevatore FID: LOQ 0,1 %. Regolamento (UE) 718/2013 dicare l’origine italiana e/o la zona di cattura in modo più preciso rispetto a quanto previsto dal Regolamento CE n. 2065/2011. Questo a condizione che vengano soddisfatti dei precisi requisiti nell’acquisto e nella vendita di tali prodotti. Le procedure operative di dettaglio nonché la relativa modulistica saranno individuate con provvedimenti del direttore generale della pesca marittima e dell’acquacoltura. Sono riportate le zone di pesca/allevamento italiane. DM 25/07/2013 RASFF Portal Clicca qui per consultare le ultime allerte pubblicate AGGIORNAMENTI LEGISLATIVI Informazioni obbligatorie a tutela del consumatore di pesce e cefalopodi freschi e di prodotti di acqua dolce Il Decreto del 17 luglio 2013 reca le informazioni minime relative alle corrette condizioni di impiego che devono essere riportate dal cartello apposto nei luoghi in cui sono offerti in vendita al consumatore finale pesce e cefalopodi freschi, nonché pesci di acqua dolce, sfusi o preimballati per la vendita diretta. Sono esclusi dal campo di applicazione i prodotti decongelati. Nel cartello deve figurare la dicitura “In caso di consumo crudo, marinato o non completamente cotto il prodotto deve essere preventivamente congelato per almeno 96 ore a -18°C in congelatore domestico contrassegnato con tre o più stelle”. Il cartello deve essere ben visibile, eventuali altre diciture presenti nel cartello stesso devono figurare con caratteri di dimensioni inferiori. Decreto 17/07/2013 Bevande spiritose Il regolamento UE n. 716/13 fissa le modalità di applicazione del Regolamento CE n. 110/08 e s.m.i.. In particolare vengono definite norme relative all’uso di termini “allusivi” e vengono date delle disposizioni su come indicare in etichetta le denominazioni di vendita di questi prodotti. Vengono date anche disposizioni per la registrazione delle indicazioni geografiche, per la modifica delle relative schede tecniche e per la loro eventuale cancellazione. Reg. UE n. 716/13 Latte a lunga conservazione - nessun obbligo di indicare l’origine della materia prima La Commissione Europea ha espresso parere negativo sullo schema di Decreto Ministeriale presentato dall’Italia alla Commissione stessa con il quale si voleva estendere al latte a lunga conservazione, al latte UHT, al latte pastorizzato microfiltrato e al latte pastorizzato ad elevata temperatura l’obbligo di indicare l’origine della materia prima “latte”. Decisione 2013/444/UE ALLERTA EUROPEA Cloramfenicolo vietato in miscele di enzimi destinati ad alimenti e mangimi A seguito di una segnalazione aziendale è stata notificata un’allerta ( nel sistema RASFF) per il ritrovamento di residui di Cloramfenicolo in quantità > 3ppb, in Miscele di enzimi provenienti dalla Francia, destinati ad alimenti e mangimi. Le materie prime provengono dall’India. Il prodotto è distribuito in Francia, Germania, Italia, Giappone, Corea del Sud, Spagna, Taiwan, Regno Unito, Stati Uniti. Chelab Silliker è in grado di effettuare la ricerca quantitativa di cloramfenicolo negli enzimi e in alimenti derivanti da ingredienti trattati con tali enzimi con tecnica HPLC/MS con le seguenti performance: LOQ 0,6 μg/kg / LOD 0,3 μg/kg. Aflatossina M1 in prodotti lattiero- caseari. - Applicabilità dei coefficienti di trasformazione in equivalente latte nei formaggi di cui all’allegato 2 del DM 31 luglio 2001 MIPAAF Sono stati introdotti dei fattori di concentrazione provvisori da tener presente nella valutazione dei tenori di aflatossina M1 rilevati nei formaggi, in assenza di coefficienti di concentrazione specifici per le diverse tipologie di formaggio fissati dall’operatore del settore alimentare in seguito a studi specifici ad hoc. Per valutare la conformità dei campioni di formaggio il tenore massimo di aflatossina M1 ammesso nel latte, di cui al Reg. CE n. 1881/06 e s.m.i., va moltiplicato per: 3 per i formaggi a pasta tenera e prodotti derivati dal siero (es: ricotta); 5,5 per i formaggi a pasta dura I coefficienti di concentrazione di cui al Decreto del 31 luglio 2003 non possono essere considerati. DGISAN 0028454-P-03/07/2013 – Fonte Assolatte PRODOTTI SPECIFICI Uso degli esteri di saccarosio degli acidi grassi (E 473) negli aromi per bevande limpide aromatizzate a base d’acqua E’ stato pubblicato il Regolamento della Commissione che modifica l’allegato III del regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’uso degli esteri di saccarosio degli acidi grassi (E 473) negli aromi per bevande limpide aromatizzate a base d’acqua. Regolamento (UE) 818/2013 AGGIORNAMENTO METODI ANALISI Formaggi fusi e prodotti a base di formaggi fusi - Calcolo del contenuto di fosfati aggiunti espressi come fosforo Il metodo costituisce la revisione del metodo IDF 51B:1991. E’ applicabile ai prodotti ottenuti principalmente da formaggi con un rapporto P/N di 0,12 ± 0,02 e senza ingredienti in grado di alterare tale rapporto nei formaggi di partenza. IDF/RM 51-ISO/TS 18083:2013 AGGIORNAMENTI LEGISLATIVI BABY FOOD - Sostituzione dell’attuale quadro normativo Il regolamento UE n. 609/2013 andrà a sostituire l’attuale quadro normativo sugli alimenti destinati ad alimentazione particolare (Parnuts), regolamentati attualmente in Italia dal D. Lgs. 111/92 e s.m.i.. Il regolamento oltre ad applicarsi ai prodotti per l’infanzia comprese le formule di proseguimento e agli alimenti a base di cereali (baby food), si applicherà anche agli alimenti ai fini medici speciali e ai sostituti dell’intera razione giornaliera utilizzati nelle diete per il controllo del peso. Il Regolamento definisce i criteri di composizione dei prodotti da esso disciplinati, nonché i criteri di etichettatura. Il Regolamento sarà completato con specifiche disposizioni relative alla composizione degli alimenti rientranti nel campo di applicazione del Regolamento, all’utilizzo di pesticidi, a ulteriori disposizioni di etichettatura, alla notifica dei prodotti, alla pubblicità e alle promozioni. Sono attesi entro il 20 luglio 2015 report su bevande a base di latte e prodotti analoghi destinati ai bambini nella prima infanzia e agli alimenti per sportivi (che potrebbero rientrare nell’ambito dei tale regolamento). Rimangono esclusi dal campo di applicazione del Regolamento i prodotti senza e a ridotto tenore di lattosio e i prodotti senza e a ridotto tenore di glutine, che diventeranno di fatto dei prodotti di uso corrente. Il Regolamento entrato in vigore a fine luglio, sarà applicabile a partire dal 20 luglio 2016. I prodotti etichettati prima di tale data in conformità alla normativa previgente potranno essere commercializzati fino ad esaurimento delle scorte. Circolare Ministeriale esplicativa sul Reg. 609/2013 La Circolare 0031970-P del 25 luglio 2013 specifica che il nuovo Regolamento UE n. 609/13 ha come scopo quello di semplificare il quadro normativo vigente in tema di prodotti destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia, agli alimenti a fini medici speciali e ai sostituti dell’intera razione alimentare giornaliera per il controllo del peso. Questa semplificazione si è resa necessaria in quanto alcuni tipi di prodotti, prima rientranti nell’ambito di applicazione della direttiva 2009/39/CE, ovvero gli integratori alimentari, i prodotti addizionati di vitamine e minerali e prodotti recanti claim nutrizionali e salutistici, sono disciplinati oramai da normative specifiche di recente pubblicazione. Viene specificato che i sostituti di un singolo pasto e i prodotti senza o a ridotto tenore di glutine sono assoggettati rispettivamente al Reg- CE n. 1924/2006 e s.m.i. e al Reg. UE n. 1169/11 (nel quale rientreranno anche i prodotti delattosati). Il regolamento verrà completato da varie disposizioni normative che formalizzeranno il passaggio delle diverse tipologie di prodotto nell’ambito di applicazione dei diversi regolamenti citati. Rimangono in sospeso, fino ad una decisione della Commissione che dovrebbe essere presa entro il 20 luglio 2015, i latti crescita (per bambini tra 1 a 3 anni) e i prodotti per sportivi. Nella fase transitoria i prodotti destinati ad una alimentazione particolare: Formule per lattanti Alimenti ai fini medici speciali Latti di crescita per bambini da 1 a 3 anni Prodotti per sportivi Alimenti senza glutine formulati per i soggetti intolleranti al glutine Latte e derivati delattosati devono essere notificati al Ministero secondo la procedura prevista dall’art. 7 del D. Lgs n. 111/92 e s.m.i.. Rimangono soggetti alla medesima procedura i prodotti cosiddetti “dietetici”. Questi prodotti, come pure gli integratori alimentari, potrebbero essere in seguito riclassificati. DGISAN – 0031970-P-25/07/2013 – Fonte Assolatte Valutate positivamente dall’Autorità Europea le proteine di latte di capra La direttiva in oggetto introduce la possibilità di utilizzare negli alimenti per lattanti e negli alimenti di proseguimento, oltre alle proteine di latte vaccino e di isolati proteici di soia, le proteine di latte di capra, valutate positivamente dall’Autorità Europea per la sicurezza alimentare in data 28 febbraio 2012. Le denominazioni di vendita per i prodotti ottenuti con proteine di latte vaccino e caprino saranno “latte per lattanti” e “latte di proseguimento”, con la specifica dell’origine del latte nel caso si tratti di latte caprino. La nuova direttiva, inoltre, prevede la possibilità di autorizzare determinati alimenti a base di idrolizzati parziali di proteine del siero di latte con un tenore proteico di almeno 1,9 g/100 kcal non più solo come alimenti per lattanti ma anche come alimenti di proseguimento. La direttiva 2006/141/CE è stata modificata di conseguenza. Gli Stati membri devono conformarsi alla nuova direttiva entro il 28 febbraio 2014. Direttiva 2013/46/UE CUSTOMER SERVICE Per maggiori informazioni riguardanti aggiornamenti legislativi o per un maggiore supporto vi preghiamo di contattare il nostro Customer Service a Resana tel. 0423-7177 o a Prato tel. 0574-4791. NUOVI SERVIZI Le Biotossine Marine – nuovo metodo Le biotossine marine sono sostanze tossiche per l’uomo e per la fauna marina, prodotte da alghe unicellulari capaci di crescere sia in acque dolci che salate. Vengono rilasciate, probabilmente, dal normale metabolismo delle alghe e tendono ad accumularsi nei molluschi bivalvi filtratori (mitili). Il consumo da parte dell’uomo del prodotto contaminato sia crudo che cotto, provoca i tipici sintomi tossicologici di cui queste tossine sono responsabili. Quali sono gli effetti nocivi sull’uomo? Paralytic Shellfish Poisoning (PSP): fenomeni di tipo paralitico, esordio dopo 1-2 ore dall’ingestione, con formicolio e bruciore delle labbra, senso di pesantezza degli arti, astenia, atassia, episodi di nausea e vomito, fino, nei casi più gravi, alla morte, che si verifica in un lasso di tempo di 3-12 ore per paralisi respiratoria. Amnesic Shellfish Poisoning (ASP): nausea, anoressia, vomito, crampi addominali, diarrea e perdita di memoria. Diarrhetic Shellfish Poisoning (DSP): sintomi prevalentemente di carattere enterico: diarrea, dolori addominali, vomito. Incubazione da 30 minuti a 7 ore. L’acido okadaico è la tossina che provoca diarrea: esso è anche un “promotore tumorale”, ma non una sostanza cancerogena. Azaspiracid Shellfish Poisoning (AZP): sintomi enterici nell’uomo. Possibili contaminazioni L’aumento del numero di alghe nelle regioni costiere ha portato ad un aumento del rischio di contaminazioni dovuto al possibile accumulo di biotossine marine nelle coltivazioni di mitili. L’aumento progressivo del numero di alghe tossiche è dovuto ad una serie di concause: a) L’aumento dei fenomeni d’eutrofizzazione delle acque: è il risultato dell’arricchimento dei nutrienti (essenzialmente nitrati e fosfati) presenti nelle acque. b) L’aumentata conoscenza scientifica di specie tossiche: c’è un numero sempre maggiore di ricercatori che sorvegliano le acque marine, tenendo sotto controllo la proliferazione delle specie tossiche. c) Le deforestazioni e l’eccessivo sfruttamento dell’entroterra: anche l’antropizzazione delle aree costiere ed in particolare il progressivo aumento dell’immissione nell’ambiente marino di effluenti urbani, industriali, agricoli e zootecnici contribuiscono allo sviluppo di alghe tossiche marine o generare variazioni delle specie planctoniche. d) Le variazioni climatiche: l’effetto-serra e il riscaldamento degli oceani favoriscono lo sviluppo di particolari microalghe, come pure la migrazione di specie da certe aree geografiche verso nuove zone. e) Vettori occasionali di microalghe da un’area geografica all’altra: le acque di zavorra delle navi vanno considerate dei probabili vettori di plancton marino da una parte all’altra del globo insieme alle chiglie delle navi. Il fenomeno è in continua evoluzione. Episodi interessanti Tra i primi casi di intossicazione da biotossine marine riconosciuti risulta essere l’evento del 1975 durante il quale una grave moria di pesce bentonico ha colpito lungo la costa dell’Emilia Romagna nell’area fra Porto Garibaldi e Cesenatico. In quell’occasione, decine di tonnellate di organismi marini, soprattutto piccoli pesci, vennero spiaggiati, provocando seri problemi alle attività turistiche. Le ricerche condotte rilevarono la presenza di una fioritura microalgale sostenuta da Ceratium spp, responsabile di danni meccanici all’epitelio branchiale della fauna ittica e di ipossia/anossia. Nel 1976-77 sono stati riscontrati i primi casi di intossicazione umana dovuti al consumo di prodotti della pesca, di importazione, contaminati da biotossine. Si trattò di mitili tossici della Galizia contaminati da PSP, nel primo caso e di pesci contenenti tetrodotossine, provenienti da Formosa, nel secondo. Risale al periodo maggio-giugno 1989 il primo episodio di tossicità del tipo DSP in Italia, dovuto al consumo di mitili raccolti negli allevamenti e banchi naturali, prima dell’Emilia Romagna, poi anche di Marche e Abruzzo a sud, di Veneto e Friuli Venezia Giulia a nord. Nel maggio 1994 è stato evidenziato il primo caso di contaminazione PSP in mitili dell’Emilia Romagna: responsabile della tossicità è risultata la microalga Alexandrium Minutum, specie segnalata per la prima volta in Adriatico soltanto quattro anni prima, nel 1990, di fronte al delta del Po. Successivamente, grazie ai sistemi di monitoraggio gestiti dalle varie Regioni, non ci sono stati più casi di intossicazioni diarroiche in Italia fino al settembre 2010, quando circa 300 persone sono state intossicate in Piemonte e Valle d’Aosta. L’offerta di Chelab Silliker Chelab Silliker ha sviluppato e validato secondo i criteri definiti dalla norma europea UNI EN 16204:2012, un metodo per la determinazione quali-quantitativa delle biotossine marine facenti parte dei gruppi DSP (Diarrhetic Shellfish Poisoning) e ASP (Amnesic Shellfish Poisoning). La tecnica di rivelazione è la LC-MS/MS che è definita dal regolamento UE 15/2011 come la tecnica ufficiale di riferimento per la determinazione di queste tossine. Il metodo è applicabile a tutti i molluschi e prodotti a base di molluschi. Il regolamento di riferimento è il Reg. CE n°853/2004 che definisce i Limiti Massimi di Residuo (LMR) per questi composti. NUOVI SERVIZI Esposizione delle materie plastiche alla luce – aggiornato lo standard internazionale ISO 4892-2 E’ stato recentemente aggiornato lo standard internazionale ISO 4892-2, che specifica le modalità di esposizione delle materie plastiche alla luce, utilizzando lampade allo xeno, in presenza di umidità per riprodurre gli effetti dovuti alla luce solare, diretta o filtrata attraverso il vetro, e/o all’ esposizione agli agenti atmosferici (temperatura, umidità, e/o pioggia). Per capire meglio come viene valutato il nuovo metodo e perché è importante eseguire questi tipi d’analisi abbiamo chiesto maggiori informazioni alla Dott.ssa Tiziana Rea, Responsabile del laboratorio Test Fisico Meccanici di Chelab Silliker. direttamente sui prodotti alimentari confezionati E’ possibile ipotizzare, sulla base delle ore di esposizione allo xeno, quale sarà la durata effettiva del prodotto in condizioni reali? No, questo è impossibile in quanto le condizioni reali di vita dei prodotti sono troppo variabili per poter confrontare direttamente, anche utilizzando un fattore di conversione, la durata in condizioni d’uso con la permanenza nella camera allo xeno. Vi sono però delle scale che permettono di attribuire al prodotto, a seconda dei risultati, dei giudizi, ossia di stabilire se si tratta di un prodotto più o meno resistente alla luce. La condizione ideale per testare i materiali con questo strumento, però, è quella di confrontare più prodotti tra loro. Cosa viene valutato con questo metodo? L’esposizione delle materie plastiche alla luce allo xeno permette di monitorare i cambiamenti nell’aspetto e/o nelle proprietà fisicomeccaniche delle materie plastiche qualora l’utilizzo finale del prodotto ne preveda l’esposizione all’esterno, oppure alla luce artificiale (espositori dei punti vendita) o filtrata attraverso il vetro (finestre, vetrine….). Perché eseguire questo tipo di controlli? La valutazione del comportamento dopo esposizione alla luce è particolarmente importante nel campo degli imballaggi per i generi alimentari e non, in quanto l’aspetto del packaging è di fondamentale importanza per attrarre il consumatore. Una confezione che presenta uno sbiadimento o una disomogeneità della colorazione fa pensare ad un contenuto alterato o scadente. Verificare quindi la solidità del colore dei materiali utilizzati per confezionare i prodotti è estremamente utile ai fini della “customer satisfaction”. Altrettanto importante è, ovviamente, l’aspetto del contenuto. Se l’imballaggio non scherma in modo efficace dalle radiazioni UV, i coloranti utilizzati, naturali o artificiali, possono alterarsi e portare a modifiche, anche molto significative, della colorazione, o ad ingiallimenti. Come vengono valutate le modifiche del colore? Per eseguire le valutazioni colorimetriche, in modo da evidenziare eventuali differenze rispetto al tempo 0, viene utilizzato un Analizzatore di Immagini (Verivide Image Analyser), strumento all’avanguardia in grado di analizzare l’immagine del campione ad altissima risoluzione, individuandone le modifiche cromatiche e quantificandone l’andamento. La valutazione del colore viene eseguita analizzando i seguenti parametri: La saturazione (delta C), che esprime la concentrazione della componente cromatica. Ad esempio blu e celeste hanno la stessa tinta, ma il blu ha una pienezza maggiore del celeste, è più ricco, e lo stesso si può dire di rosso e rosa. Quali altri controlli possono essere eseguiti sul packaging per verificarne la resistenza? Oltre che alla luce gli imballaggi, primari o secondari che siano, devono avere specifiche caratteristiche di resistenza fisico-meccanica per essere considerati idonei all’utilizzo: per fare solo alcuni esempi possiamo citare la resistenza alla caduta, la resistenza alla compressione e la resistenza al carico degli imballaggi per quanto riguarda i prodotti finiti (ad esempio quelli con etichetta a cavallotto). Sulle componenti possono essere testati per i film plastici la resistenza all’attrito (deve essere tale da far scorrere i pacchi durante la fase di imballaggio senza inceppare l’imballatrice, ma non così bassa da far scivolare i prodotti se impilati l’uno sull’altro), la resistenza all’urto, alla trazione, alla lacerazione, alla perforazione, la resistenza alla flessione in 3 punti per le vaschette, la resistenza alle microonde o alla cottura in forno per gli imballaggi destinati ad essere utilizzati anche per cuocere o riscaldare gli alimenti, la resistenza a trazione di carte e cartoncini. Tutti i test possono essere eseguiti sia sul prodotto tal quale che dopo invecchiamento accelerato in condizioni di umidità e temperatura controllate. La “luminosità” o “chiarezza” (deltaL) che indica quanto il colore si è schiarito rispetto al tempo 0. La “tinta”: caratterizza il colore come appartenente alla famiglia dei blu, dei rossi, dei verdi, ecc . Questo parametro permette di definire quale componente cromatica ha subito la maggiore alterazione. La differenza di colore rispetto al riferimento (deltaE), che quantifica la variazione del colore permettendo di attribuire dei giudizi sulla sua importanza sulla base dei valori numerici rilevati. Questo test può essere eseguito solo sulle materie plastiche? No, è possibile eseguirlo anche su carta e cartoncino, e addirittura CUSTOMER SERVICE Per maggiori informazioni riguardanti i servizi del nostro laboratorio Test Fisico Meccanici vi preghiamo di contattare il nostro Customer Service a Resana tel. 0423-7177. Nuovo metodo per rilevare la presenza di disinfettanti su superfici di lavorazione Ultimamente abbiamo riscontrato che gli enti di certificazione richiedono alle aziende produttrici di dimostrare che le procedure di rimozione dei sanificanti dalle superfici siano efficaci. Pertanto Chelab Silliker ha messo a punto un metodo semiquantitativo che tiene conto anche del recupero di sanificante effettuato con i tamponi. Quali sono le caratteristiche di questo test Si tratta di una prova biologica effettuata con il Bacillus Subtilis, microrganismo impiegato per rilevare la presenza di inibenti negli alimenti. Il test, da eseguire su ognuna delle superficie da testare (es. acciaio, plastica ecc), permette di stabilire la concentrazione di sanificante sulle superfici. Il test condotto consiste nel misurare il raggio degli anelli di inibizione che si creano attorno ai pozzetti in cui sono state inoculate aliquote del sanificante tal quale o dal tampone a concentrazione decrescente. L’obiettivo finale è quello di ricavare la percentuale di sanificante che si recupera con i tamponi dalla superficie in modo da identificare sia la quantità di sanificante per unità di superficie al momento del prelievo ed anche il limite di sensibilità del metodo. News dal mondo Mérieux NutriSciences – nuovi laboratori in Sud Africa e in Francia Mérieux NutriSciences continua ad investire in nuovi laboratori nel mondo: risale infatti all’agosto 2013 l’inaugurazione di un nuovo laboratorio di chimica a Johannesburg in Sud Africa ed ancora più recente è l’apertura di un nuovo laboratorio di microbiologia in Francia, che ha visto l’avvio delle proprie attività il 1 ottobre 2013. Dopo 22 anni come leader di mercato per analisi di microbiologia in Sud Africa, la creazione di questo nuovo laboratorio segna l’inizio di una nuova era per Silliker Swift. La nuova struttura rappresenta una risposta diretta alla crescente domanda di analisi chimiche, ampliando la gamma di servizi offerti da Silliker Swift per proporre all’industria alimentare un’offerta completa. con 4 sedi in Sud Africa: Città del Capo, Johannesburg, Durban e George. Un laboratorio di microbiologia è stato inaugurato in Francia nella zona di Vert Galant à Saint-Ouen l’Aumône, appositamente creato per ottimizzare le nostre operazioni e rappresenta lo strumento ideale per soddisfare le aspettative dei nostri clienti ed offrire loro nuovi metodi e competenze nel campo dell’analisi della microbiologia. Mérieux NutriSciences è presente in 18 paesi con oltre 70 laboratori. Per sapere di più visita www.merieuxnutrisciences.it. “L’investimento in un nuovo laboratorio di chimica in Sud Africa riflette la nostra ambizione strategica in Mérieux NutriSciences: espandere i nostri servizi di chimica e confermare nuovamente la nostra azienda come principale fornitore di soluzioni per l’industria alimentare in tutto il mondo”, ha dichiarato Philippe Sans, Presidente e CEO di Mérieux NutriSciences. Specializzata nella sicurezza dei prodotti alimentari, Swift Silliker opera Il nuovo laboratorio a Saint-Ouen l’Aumône, in Francia. Calendario Calendario Eventi Eventi 9 Ott Chelab Silliker partecipa al 3rd MS Food Day La sezione R&D di Chelab Silliker prenderà parte al 3rd MS Food Day, importante appuntamento biennale per esperti di spettrometria di massa e sicurezza alimentare, attraverso la partecipazione attiva di Emiliano De Dominicis, Paolo Molon ed Elisa Gritti. Il congresso si terrà dal 9 ottobre al 11 ottobre presso l’Università di Trento. Il Team di R&D di Chelab Silliker presenterà uno studio congiunto tra i vari centri di ricerca e sviluppo di Mérieux NutriSciences (Poster Session: Quantitative Residual Analysis of Perchlorate in Food by LC/MS/MS) e le conclusioni del lavoro di ricerca/ sviluppo/validazione di diverse classi di contaminanti in materie prime e prodotti finiti mediante High Resolution Mass Spectrometry eseguito insieme al Team R&D di Barilla Italia (7th Oral Session: Quantitative targeted residue and retrospective data analysis of relevant pesticides, antibiotics and mycotoxins in bakery raw materials and food commodities by LC-HRMS Exactive™ - Orbitrap Technology -). Per ulteriori informazioni: http://eventi.fmach.it/MS-Food-Day Chelab srl, a Mérieux NutriSciences Company (“Chelab Silliker”) ha pubblicato questa newsletter per vostro uso personale. Chelab Silliker si impegna ad includere informazioni esatte ed aggiornate in questa newsletter. Tuttavia tutti i testi dei provvedimenti pubblicati, anche mediante link, non sono ufficiali; si declina, per tanto, ogni responsabilità per eventuali inesattezze. Via Fratta 25 31023 Resana TV Tel. 0423 7177 Tel. 0574 4791